Welcome to Guertena's world

di La Fenice
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 - Welcome [prologo] ***
Capitolo 2: *** 2 - Wrong ***



Capitolo 1
*** 1 - Welcome [prologo] ***



Welcome to my world, that's painted with sadness ... There's no light of sun, there you can't hear any sound at all. Here I'm waiting silently for you, Father. 
Why were you so cruel to left poor Mary alone? 

 

-Sembra esserci un bel po' di gente. - Osservò il professore, sorridendo e sistemando la tuba sulla sua testa. 
-E' strano però - Riflettè Luke.  -Non l'ho mai sentito nominare questo ... Tizio. - 
-Guertena. - Lo corresse il professore. - Sembra che sia morto dopo aver allestito la galleria, è un vero peccato. - 
Flora si limitò a restare in silenzio e a osservare il cielo che si faceva sempre più grigio sopra le loro teste. -Forse dovremmo entrare, il tempo non promette bene. - Disse, con voce vagamente tremante. 
Luke le si avvicinò. -Tutto bene, Flora? - Domandò gentilmente. 
-Flora ha ragione, entriamo. - Il professore aprì la porta della galleria e fece passare i ragazzi per primi.

La galleria era molto semplice, una moltitudine di corridoi e saloni, bianchi e sterili, allestiti con quadri e sculture di ogni genere. Appena entrati, Flora si guardò intorno; e si sentiva tremendamente piccola, sotto quei soffitti altissimi e candidi. Forse quei muri volevano impossessarsi di lei? 
-Flora, noi andiamo alla reception, ma se vuoi iniziare a dare un'occhiata va' pure. - Il professore le sorrise gentilmente, pensando che fosse semplicemente interessata e non spaventata. Ma perchè si sentiva impotente semplicemente guardando dei muri? 

Flora scosse la testa. -Daccordo. - Fece qualche passo incerta verso il primo corridoio, poi si voltò verso il professore e Luke che discutevano con la signora della reception. "Cosa c'è di male nel passeggiare in una galleria d'arte?" pensò la ragazzina, ottimista, camminando decisa verso il primo corridoio. 

Scoprì che portava in una sala immensa. Era piena zeppa di quadri, ma Flora non ebbe neanche il tempo di osservarli. Si avvicinò ad un affresco poggiato sul pavimento, protetto da una recinzione di paletti e nastri rossi. 
Era raffigurato un mostro marino che sguazzava in un mare - o forse un lago? - scurissimo. Ed era realistico, fin troppo, per i gusti di Flora. Fece qualche passo indietro, inquietata. Poi si calmò e sorrise. Se un quadro riusciva a inquietarla, l'artista doveva avere un sacco di talento. 
Notò che il professore e Luke si avvicinavano e andavano in direzione del grande affresco.  Luke esclamò entusiasta e Layton commentò, ma Flora non prestò loro attenzione. Posò lo sguardo sul corridoio in fondo alla sala e le venne improvvisamente voglia di esplorarlo; decise quindi di andarci, e ne fu contenta quando vide una grande scultura di una rosa rossa.
La trovò decisamente squisita: raccoglieva decisamente l'essenza pura e delicata della rosa. Anche altra gente era accorsa a vedere la meravigliosa scultura. 

La sensazione di inquietudine svanì. La ragazzina decise che quella mostra cominciava a piacerle particolarmente. Si guardò in giro in cerca di altri corridoi da esplorare, così imboccò il primo che trovò. 
Lungo il corridoio era appeso un quadro lunghissimo. Flora lo trovò curioso, sembrava quasi un mondo disordinato e colorato. Lesse il cartello sotto di esso: 
"Fabricated World"
 
Un botto. La luce cominciò a mancare. 
Flora rabbrividì, il battito del suo cuore cominciò ad accellerare; e si rese conto che c'era un silenzio tale che poteva anche udirlo. Ma fino ad un secondo fa c'era il brusio della gente che visitava la galleria! 
La ragazzina, spaventata, corse nel salone principale.

Vuoto. 

-Pro ... professore? ... - Chiamò, con voce tremante, mentre l'agitazione cresceva.
Un rumore di passi interruppe il silenzio e si propagava per tutta la galleria. -Luke, sei tu? - Domandò speranzosa.
Nessuna risposta. Il rumore di passi continuava imperterrito. 
Corse alla reception, e neanche lì trovò qualcuno. Quando mise a fuoco il portone d'ingresso, ci corse incontro e tentò di aprire.

Chiuso a chiave.

Si guardò in giro: le finestre! Tentò di aprirle, ma quando ci si avvicinò, della vernice rossa - o forse sangue? - colò giù per il vetro.
Flora saltò all'indietro per lo spavento. -Professore! Luke! - Gridò, correndo a caso per la galleria cercando un'uscita.
Mentre correva, notò un quadro di un uomo, e il suo cuore perse un battito quando l'uomo del quadro starnutì. Aveva sentito bene? Forse se lo era immaginato, con quel silenzio. Si avvicinò al quadro, ma non accadde nulla. Mise una mano al petto e sospirò cercando di calmarsi. 

Camminò a caso per i corridoi con passo insicuro, pronta a scappare al primo pericolo che le si sarebbe presentata. Eppure non c'era nessuno oltre lei e il rumore di passi. 
Quando passò davanti al quadro Fabricated World, Flora lo fissò. Era stato un quadro a fare tutto questo? 
Una macchia di vernice blu colò dal fondo del quadro. Decise di andare via da lì, ma quando si voltò, tante chiazze rosse erano comparse sul pavimento. Osservandole meglio, formavano una frase:

 
Vieni Flora
 
Indietreggiò, fino ad appoggiarsi al muro, accanto al quadro. Diede di nuovo un'occhiata alla vernice blu colata prima, e notò che aveva formato delle lettere:
 
Scendi al piano di sotto, ti farò vedere un luogo segreto

 
-Chi sei? - Chiese Flora in preda al panico, ma nessuno le rispose. Osservò un'ultima volta le macchie di tempera, e decise che non le rimaneva altro che seguire ciò che le consigliavano.
Prese le scale per il piano inferiore, e si ritrovò nella grande sala. 
La recinzione del quadro del mostro marino era aperta e della vernice era anche gocciolata fuori. 
La ragazzina si guardò intorno, estremamente inquietata. Fissò l'affresco. Magari doveva entrare nel lago? Anche se era solo un dipinto. 
Riflettè; la porta era chiusa, le finestre sbarrate e l'unica persona -o forse non proprio persona? - che c'era le diceva che lì c'era un posto segreto. 

Mosse qualche passo verso l'affresco, e si macchiò le scarpe di un blu scurissimo. Il colore era tornato fresco! Continuò a camminare verso il centro e si accorse che andava sempre sprofondando, finchè non si trovò completamente immersa nel nero bluastro che dominava il quadro, assieme al mostro marino. 

Per un momento le sembrò di nuotare, ma all'improvviso sentì di essere in piedi su qualcosa. Aprì gli occhi.

Era in un corridoio della galleria, ma sembrava tutto immerso nell'oscurità dell'affresco. Provò a fare un passo in avanti e ci riuscì. Ma dov'era? E perchè c'era solo lei? Le mancavano il professore e Luke, che, ancora una volta l'avevano abbandonata. 

Perchè c'era finita solo lei? 

Non lo sapeva. Sapeva solo che era in un posto sconosciuto, buio, freddo e crudele. 
Si appoggiò ad un muro e scivolò, fino a sedersi sul pavimento. Raccolse le gambe e poggiò la testa sulle ginocchia.

-Professore, perchè mi ha abbandonata di nuovo?- 


 
Welcome to Guertena's world, Flora.



Angoletto autrice
Ciao a tutti ^^ Come avrete ben compreso, Flora si trova nei panni di Ib e, poverina, un'altra volta abbandonata dal professore e da Luke ewe

Cos'è Ib?

Ib è un videogioco horror ambientato appunto nella galleria di questo artista misterioso (Guertena) e ha ben 11 finali (12 con quello nuovo). E' molto in stile Mad Father, con la grafica pixelata, ma vi giuro che appena ho iniziato a giocare me la stavo facendo sotto ^^" Stupide musichette horror del cavolo.
Se qualcuno lo conosce già tanto di guadagnato, ma se non lo conoscete meglio ancora. 

Finale 
Giusto per complicare le cose, la fanfiction non seguirà nessuno dei finali ma ne seguirà uno inventato da me.
Dovete sapere che adoro fare la persona sadica, quindi non aspettatevi che vada tutto rose rosse e blu nello stesso bouquet >:3 

Song-fic
Come avrete notato c'è un accenno a una canzone. Ebbene, questa racconta la storia di questa tizia (che non starò a raccontarvi per spoilerarvi tutto). Infatti la seconda parte della fanfiction, ovvero superata la parte standard dalla quale inizia a crearsi il finale, sarà incentrato particolarmente su di lei (la song-fic non c'entra nulla col fatto che Flora è capitata da sola e quindi racconta la storia di un altro personaggio). 

Con questo, prologo e il primo angoletto autrice si concludono. Vi aspetteranno capitoli decisamente più lunghi di questo (ma non troppo, l'horror vuole la sua parte) e gli angoli autrice sarano molto più corti. Spero di riuscire a catturare la trama inquietante ed enigmatica del gioco e spero così di incuriosirvi.
Spero che lo appreziate. (anche perchè le long serie di solito non mi vanno bene come quelle comiche ewe). Cercherò di essere abbastanza costante (o almeno spero di riuscirci). 
Al prossimo capitoloh ~ 

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Capitolo 2
*** 2 - Wrong ***


Please take me away, I disperately promise to be a good girl, to be worthy of your love
I don't need the paintbooks, the dolls and the dresses ... Just tell me, why left your pictures and gone?

-Flora ... - Chiamò Luke, ma si bloccò. -Ah già, dimenticavo che non è venuta con noi. - Sospirò. Avrebbe tanto voluto visitare la galleria con lei.
Il professore gli sorrise. -Oh, guarda che scultura magnifica. Non trovi che quella rosa sia molto realistica, Luke?

*

Flora tremava. Aveva finito tutte le lacrime, e non era cambiato niente. Sarebbe stato troppo bello se fosse stato solo un incubo -o forse non riusciva semplicemente a svegliarsi?
Il professore avrebbe sicuramente trovato una soluzione, avrebbe trovato un'uscita, senza arrendersi.

E lei? Lei ne era capace? Aveva imparato qualcosa dal suo tutore?

Non lo sapeva. Si sentiva inutile. Avrebbe chiuso volentieri gli occhi e avrebbe dormito per sempre, ma in quel posto proprio non ci riusciva.
Il rumore di passi ricominciò.
Flora scattò in piedi, ancora con le gambe che le tremavano.

Tap, tap, tap.

Fece un passo indietro, guardandosi attorno.

Tap, tap, tap.

Un altro passo ancora. -Chi c'è? - Chiese con quel po' di voce che le rimaneva.

Tap, tap, tap.

Doveva uscire di lì.
Si voltò e si incamminò verso un corridoio buio, finchè non si trovò ad un bivio; due corridoi, gemelli, speculari. C'erano solo due particolari che li distinguevano: i quadri -un quadro blu per un corridoio e un quadro rosso per un altro- e la parete completamente scritta del corridoio con il quadro blu.

VIENI VIENI VIENI VIENI VIENI ...

Flora ignorò quelle scritte inquietanti e prese il corridoio opposto, ma scoprì presto che la porta alla fine del corriodio non si apriva.
Doveva seguire le scritte, ma sapeva che non avrebbe portato a nulla di buono.

Non poteva scegliere, non poteva scappare.
Era in gabbia, poteva solo sopravvivere.

Sospirò; il professore non c'era. Era sola. Ed era il momento di dimostrare che anche lei era capace di fare qualcosa. E promise a se stessa che avrebbe trovato un'uscita, indipendentemente da cosa avrebbe trovato davanti a sè.

Era ora di dimostrare che anche lei era forte.

Serrò i pugni e seguì le scritte, finchè non si trovò davanti ad un tavolino, sul quale era poggiata una rosa rossa in un vaso. Dietro c'era una porta.
Cosa ci faceva una rosa rossa nel bel mezzo di ... di un mondo immerso in un quadro? Flora lo fissò per qualche secondo e decise di lasciar perdere; tentò di spostare il tavolino dalla porta così che sarebbe riuscita a passare, ma quello sembrava inchiodato al pavimento.

Era un gioco già programmato.


Prese la rosa, con mano tremante, e appena la toccò un dolore la pervase momentanemente. E così com'era arrivato, il dolore sparì.
Cos'era successo? Non lo sapeva. Le interessava solo di uscire da lì. Provò a spostare il tavolino e questa volta ci riuscì. Senza farselo ripetere due volte, aprì la porta con foga; e si ritrovò smarrita in una piccola stanza.
Ai suoi piedi una chiave.
Davanti a sè il quadro di una donna, i quali capelli, lunghissimi, sbucavano fuori dal quadro, andandosi a poggiare sulla cornice. Aveva gli occhi chiusi e un sorriso pacifico sul volto.
Non aveva più voglia di pensare. Si chinò per prendere la chiave, simulando coraggio, ma se avesse potuto, sarebbe scappata di corsa da quel posto orribile. L'afferrò e chiuse gli occhi, cercando la maniglia della porta. Non voleva guardare il quadro. Ma, quando afferrò la maniglia, con la coda degli occhi si accorse che la donna la fissava, con occhi da rettile.

Lo sapeva, non aveva più scampo.

Uscì dalla stanza definitivamente, e si accorse che le scritte sulle pareti erano cambiate:


LADRA LADRA LADRA LADRA LADRA ...


-Non sono una ladra! - Urlò, serrando i pugni, e si incamminò con passo deciso verso il corriodio opposto.
Un'altra scritta apparve ai suoi piedi:

LADRA

Si morse il labbro inferiore, tentando di trattenere le lacrime, e corse. Infilò la chiave nella toppa e aprì la porta, per poi chiuderla in fretta alle sue spalle.
Stringendo la rosa tra le mani, decise definitivamente che per uscire da quell'incubo doveva dimostrare di esser capace di reggersi sulle proprie gambe.
Ne aveva abbastanza anche di starci troppo a pensare; era lì, ed era ora di darsi da fare. Noncurante, camminò con passo sicuro, avanzando imperterrita.
 

Qualcosa le afferrò la gamba.
Davanti a sè spuntarono una, due, tre mani dalle pareti.

In una frazione di secondo capì che aveva commesso un gravissimo errore; e si sentì trascinare via.

Decisione sbagliata, piccola Flora.



Angoletto autrice
Ciao a tutti, belli, brutti, gatticorni arcobaleni e non (?)
Sono tornata dopo mesi perchè ... Niente, il computer ha deciso di bloccarmi il pacchetto office, ha iniziato a disconnettersi dal proxy, in un periodo si spegneva dopo aver aperto chrome ... Ma finalmente tutto è passato grazie alla magia gattosa dei gatticorni (?)
In ogni caso, sono riuscita per miracolo a scrivere il secondo capitolo. Il primo vi è piaciuto tantissimo (e ringrazio per i complimenti qwq se non fosse stato per voi avrei cancellato la fanfiction!), quindi spero che questo secondo sia all'altezza delle vostre aspettative, anche se scritto mesi dopo. Ringrazio ancora una volta tutti voi! Cercherò di pubblicare un capitolo ogni 7-10 giorni, scusate, ma mi ritrovo sempre con molti impegni.
Questo angoletto si sta dilungando un po' troppo D: In ogni caso, spero che vi piaccia e spero che continuiate a seguire la storia.
Al prossimo capitoloh :3
[critiche sempre ben accette!]

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