In fuga per tre

di Nefer
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


In fuga per tre
PROLOGO

James Potter rientrò a casa prima del solito quella sera.
Sua moglie Lily stava preparando uno stufato di carne, a giudicare dal profumino delizioso che si irradiava per tutta casa.
In salotto, nel box, giocava il loro bambino, Harry, che ormai aveva quasi due anni.
Lily e James erano due maghi. Avevano frequentato entrambi la scuola di stregoneria e magia più famosa d’Inghilterra, Hogwarts, e avevano concluso brillantemente tutti e sette gli anni. James ora era un bravissimo e coraggioso Auror, mentre Lily studiava per diventare insegnante di Pozioni.
La ragazza si affacciò nell’ingresso sentendo la porta chiudersi.
 - Ciao, tesoro… già a casa! Che bello! – esclamò felice. Era raro che il marito tornasse a casa per le sette.
James andò a baciarla. Aveva un’aria decisamente arrabbiata.
 - Cos’è successo? – chiese Lily corrucciandosi.
 - Ho perso la mia bacchetta… - disse piano James, andando a prendere Harry dal box, per coccolarlo un po’.
 - Eh?! – esclamò Lily – Hai perso la bacchetta?!
 - Sì, Lily, è proprio quello che ho detto! – fece James seccato – Hai mai sentito di un Auror che perde la sua bacchetta?! – aggiunse arrossendo furiosamente, sia di rabbia che di vergogna.
 - Oh Merlino… - mormorò Lily – Hai sporto denuncia?
 - Non ancora… - sospirò James sedendosi sul divano e facendo accomodare Harry sulle sue gambe. Il bimbo sorrise felice al padre e gli mise sotto il naso un gioco nuovo – Guadda… - disse con la sua dolce voce da bambino. “Guarda, no, si, mamy e papà” erano le uniche parole che per ora Harry sapeva dire, ma diventava bravo ogni giorno di più e i suoi genitori erano così fieri di lui.
 - E’ bellissimo, Harry! – esclamò James – Te lo ha comprato oggi la mamma quando siete andati al centro commerciale?
 - Si! – fece Harry annuendo vigorosamente.
Lily era tornata in cucina nel frattempo, preoccupata. Perdere la bacchetta non era uno scherzo… inoltre James era così arrabbiato ora.
La ragazza si morse il labbro inferiore… accidenti, e ora la notizia che aveva da dirgli come gliela comunicava? Non era proprio il momento, forse doveva aspettare una serata migliore e probabilmente non ce ne sarebbero state fino a che James non avesse ritrovato la bacchetta.
Mentre girava lo stufato, si sentì abbracciare. James affondò il volto tra i suoi capelli e ne inspirò il buon odore. Lily sorrise dolcemente.
 - Scusa se sono stato un po’ brusco prima… - fece James – A te come è andata la giornata? Che avete fatto tu e Harry di bello?
Bé… tutto sommato non era poi così di cattivo umore, forse poteva dirglielo…
 - Bé dopo che siamo stati al centro commerciale siamo andati dalla mia dottoressa… - disse Lily.
 - Ah… quella Babbana… - disse James storcendo il naso.
Lily fece una pausa. Ecco si metteva male. Ma forse dopo avergli detto la bella notizia…
 - Sì… lei – disse Lily e a quel punto si voltò verso James e gli fece un sorriso raggiante – James, sono incinta! Aspettiamo un altro bambino!
James rimase un attimo in silenzio, poi spalancò gli occhi, infine fece un sorriso più raggiante di quello della moglie.
 - Un altro bambino?! – esclamò James – Oh, Lily, è meraviglioso!! – l’abbracciò e la baciò una marea di volte.
Poi corse a prendere Harry – Avrai un fratellino!! – gli disse volteggiando con lui nel salotto – Ma ci pensi?! Diventerai fratello maggiore!
Harry sorrise – Frateino… - disse.
 - Sì! Esatto! Fratellino! – fece James.
Lily li guardava con un sorriso che andava da un orecchio all’altro. Si sentiva felice come non mai. James tornò da lei.
 - Di quanto sei? – le chiese.
 - Quasi due mesi… non me ne sono accorta subito, perché lo sai quanto è irregolare il mio ciclo… - disse Lily.
In quel momento suonarono alla porta, la ragazza andò ad aprire mentre James ancora spupazzava Harry.
Sulla porta, c’era Remus Lupin, un loro grande amico.
 - Remus! – esclamò Lily sorridendo – Vieni, entra!
Si spostò per far passare il ragazzo.
 - Oh, Rem, giusto in tempo per la bella notizia! – fece James – Lily è incinta!
Remus guardò serio i due, quasi sconvolto – Questo… non facilita ciò che sto per dirvi… - mormorò. Di certo i due non si sarebbero mai aspettati una reazione del genere.
 - Cosa succede, Remus? – chiese James.
 - Possiamo sederci? – fece Remus.
 - Certo… - disse Lily turbata.
I tre si sedettero, e Harry passò tra le braccia di Lily.
 - James, questo pomeriggio c’è stato un omicidio, hanno ucciso il primo ministro Perkinson…
Lily si portò le mani alla bocca – Oh no! – gemette.
 - Oh Merlino… - fece James – Ma come… ma…
 - Con l’anatema che uccide… - disse Remus – Lo hanno trovato nel suo ufficio. È successo proprio al ministero e lo sai che nessuno, a parte chi vi lavora può tenere la bacchetta con se.
 - Quindi è stato qualcuno al Ministero… oddio è terribile… - fece Lily.
Remus fece una pausa, poi guardò James negli occhi – James… è stata trovata la tua bacchetta vicino al corpo del ministro… e l’ultimo incantesimo che ha lanciato è proprio l’Anatema che uccide…
James gelò mentre Lily lo guardava sbiancando…
CONTINUA

E questo è solo il prologo… allora… che ne pensate? Siete almeno un po’ curiosi? Me lo lasciate un commento? Giusto per sapere che ne pensate e per essere più carica nello scrivere!! Dai… non fatevi pregare!

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Eccomi qui! Scusate se ci ho messo tanto a postare, ma l’ispirazione era andata a farsi benedire… ma ora sta tornando!!!! Sono contenta che vi sia piaciuto il prologo e spero che vi abbia intrigato almeno un po’! Credo che i primi capitoli saranno un po’ “tranquilli” ma poi inizia la vera “avventura”!! Spero tanto che continuerete a seguirmi!! Aspetto le vostre recensioni! Fatemi sapere che ne pensate!
Ah… NOTA IMPORTANTE: James non verrà interrogato con il Veritaserum, come qualcuno ha suggerito, per esigenza di copione! Scoprirete più avanti il perché!
Ringrazio per aver commentato il prologo:
Lally_thebest
Padfoot_07
Lilion Potter
Maira_Hermione96
Germana
Inu_p
Vampirellafra
VickyN
Lizzie166

In fuga per tre

CAPITOLO 1
James guardò Remus, basito. Gli mancava l’aria.
 - R-Remus io… non ho… giuro che… la bacchetta l’ho persa, te l’ho anche detto oggi… credimi…
 - Lo so, James! E ti credo! Ma nessuno al Ministero lo farà. Sarà difficile per te dimostrare di essere innocente.
James si voltò verso Lily che era diventata molto pallida. Le strinse la mano.
 - Saranno qui tra non molto – disse Remus – Dovete andarvene e nascondervi fino a che io e Sirius non troveremo il vero colpevole…
 - Andarvene? Anche Lily…
 - Potrebbero accusarla di essere tua complice… o tenerla sotto stretta sorveglianza per scoprire dove sei…
Lily si liberò dalla stretta di James e si alzò di scatto. Si avviò a passo svelto verso il bagno e vi si chiuse dentro.
L’attimo dopo era china sul water a vomitare.
Poi scoppiò in lacrime. Aveva paura, una paura terribile.
James bussò alla porta e l’aprì. Vedere Lily accasciata a terra, in un mare di lacrime gli diede una fitta dolorosa al cuore.
Le si chinò accanto e l’abbracciò, accarezzandole i capelli – Andrà tutto bene, tesoro… - le sussurrò in un orecchio – Smettila di piangere… coraggio, piccola.
Lily si strinse a lui e nascose il viso contro il suo petto.
 - Coraggio – ripeté James aiutandola ad alzarsi.
Dovevano andarsene, prendere solo le cose essenziali.
Remus li aiutò a preparare tutto. Due piccoli zaini in un attimo furono pronti.
 - Non potete usare la magia… o vi rintracceranno, ma portate la bacchetta per ogni emergenza – li avvisò Remus.
James annuì e prese in braccio il piccolo Harry.
 - State attenti… e cercate di resistere fino a che io e Sirius non troveremo le prove della tua innocenza, James.
 - Grazie, Remus… - fece James abbracciando l’amico.
Anche Lily lo abbracciò – Sei il migliore amico che si possa desiderare… tu e Sirius siete fantastici… - disse con le lacrime agli occhi.
 - Sirius vi aspetta a casa sua… vi porterà in un luogo sicuro… - disse Remus – Ora andate, saranno qui a momenti. Potete Smaterializzarvi, è l’unico modo per muovervi senza essere rintracciati.
I due coniugi annuirono. James strinse a se Harry e prese la mano di Lily.
 - Arrivederci, Remus. – disse prima di Smaterializzarsi.

Casa di Sirius era in disordine, come al solito. James pestò una lattina di coca cola caduta a terra, quando si Materializzò in casa dell’amico.
Lily inciampò in un cuscino e per poco non cadde, poi fissò sconcertata tutto il disordine.
 - Oh Merlino… - fece – Questa casa è un disastro!
 - Ragazzi! Siete arrivati! – fece una voce e Sirius uscì dalla cucina per andare loro incontro.
Abbracciò i due e prese in braccio Harry – Ecco il mio adorato figlioccio! Ciao, Harry, come stai?! Vuoi vedere il nuovo gioco che ti ha comprato zio Sirius?
 - Ti! – esclamò Harry entusiasta.
 - Jim, Lil, accomodatevi sul divano… spostate quelle cose da una parte!
Sul divano in salotto c’era una montagna di vestiti che il ragazzo non si era ancora deciso a stirare, diverse riviste e un pacchetto di patatine mezzo vuoto.
James e Lily spostarono tutto da una parte e si sedettero, mentre Sirius lasciava un pacchetto regalo da scartare a Harry, seduto sulla moquette, e andava a prendere qualcosa da bere per i due.
Il ragazzo si sedette poi sull’unica, delle due poltrone, rimasta libera (l’altra era quasi nascosta sotto una pila di libri e lenzuola).
 - Allora… vi ho trovato un casale in campagna, un po’ fuori città, dove poter stare, se tutto va bene, fino a che io e Remus non riusciremo a risolvere questa assurda situazione! La casa è protetta. Io sono il Custode e non mi farò certo fregare dal Ministero quando mi interrogheranno! – spiegò deciso.
James e Lily annuirono.
 - Grazie, Sirius – disse James guardando grato l’amico – Tu e Remus state rischiando molto!
 - Sciocchezze! Per te, Lily e il piccolo Harry questo e d’altro! – fece Sirius.
 - E anche per lui… - fece Lily mettendosi una mano sulla pancia.
Sirius spalancò gli occhi – Sei di nuovo incinta?! – esclamò saltando in piedi – E’ fantastico! Congratulazioni ragazzi! È meraviglioso!
Lily sorrise arrossendo leggermente di piacere.
 - Ragazzi, farò di tutto per tirarvi fuori da questa storia! – disse Sirius deciso.
James annuì – Grazie…
In quel momento Harry lanciò un esclamazione di contentezza. Dal pacchetto che gli aveva dato Sirius era spuntata fuori una scopa volante giocattolo.
Il padrino lo guardò sorridendo – Ti piace, Harry?!
 - Tiiiii!! – esclamò il bambino sorridendo gioioso.
Lily e James si guardarono e in quell’istante capirono che avrebbero avuto molto da fare d’ora in poi…

Il casale era fuori città in aperta campagna. Non c’era molto attorno, solo qualche altra fattoria babbana in cui vivevano persone anziane che nemmeno avevano la televisione via cavo e quindi non seguivano i telegiornali. Nessuno avrebbe potuto sospettare di Lily e James lì.
Vicino c’era un piccolo paesino in cui i due avrebbero potuto andare a fare la spesa regolarmente e comprare tutto ciò che tornava loro utile.
Nel casale c’erano anche diversi animale, Sirius disse che li avevano messi lì apposta per non far insospettire la gente.
 - Quindi magari datevi un po’ da fare mungendo qualche mucca… ah e le galline fanno delle ottime uova! – esclamò il ragazzo entusiasta come se la sapesse lunga.
Dentro la casa era grande e accogliente, arredata in modo impeccabile. Di sicuro c’era lo zampino di Remus…
 - Io e Remus non verremo molto spesso, nel caso dovessero metterci sotto osservazione, o cazzate simili… - disse Sirius – Ma ci faremo sentire ogni volta che avremo novità! – il ragazzo diede a James una pergamena bianca – Appariranno il luogo, giorno e ora dove incontrarci quando sarà necessario – gli spiegò – E… bé è tutto!
I tre si guardarono, mentre Harry sfrecciava per tutta la stanza sulla sua nuova scopa giocattolo.
 - Buona fortuna, ragazzi… state attenti… - disse Sirius porgendo la mano a James.
Il ragazzo la strinse, poi abbracciò l’amico. – Grazie! – disse riconoscente.
Anche Lily abbracciò Sirius – Si, grazie davvero!!
 - Ma di che ragazzi! Sapete che vi voglio bene… e che adoro Harry… come potrei non aiutarvi! – fece Sirius arrossendo leggermente.
Lily e James lo guardarono sorridendo.
 - Allora a presto! Mi raccomando… state attenti… - ripeté Sirius prima di Smaterializzarsi.
Ora i due erano soli.
James prese la mano di Lily – Ce la caveremo – le disse guardandola negli occhi – Ti fidi di me, Lily?
 - Certo… certo che mi fido… ma ho tanta paura… cosa ne sarà di Harry se noi… e il bambino che arriverà? – balbettò Lily.
James la strinse a sé. – Si risolverà tutto, credimi. Ti amo, Lily… per te e Harry farei qualunque cosa, lo sai, vero?
Lily annuì e in quel momento si sentì al sicuro stretta tra le braccia di James, sentendo il calore di lui avvolgerla.

Quella sera pioveva a dirotto. Fortunatamente Harry non aveva mai avuto paura dei temporali e si addormentò tranquillo nella sua stanzetta, arredata quasi come quella che aveva a Godric’s Hollow.
Lily gli carezzò una guancia prima di raggiungere James in camera da letto.
Si infilò sotto le lenzuola e si strinse a lui.
Quel tempo e tutti gli avvenimenti di quel giorno la turbavano.
Avrebbe tanto voluto sapere se le cose si sarebbero sistemate o no… ma il futuro per ora era un buco nero…
Non si sentiva ottimista e questo la faceva sentire in colpa, ma se James era stato incastrato da qualcuno al Ministero, da qualcuno potente, non avevano scampo.
James notò l’espressione tesa della moglie e le carezzò il volto.
Alla luce delle candele – non c’era elettricità nel casale – sembrava ancora più indifesa e i suoi capelli assumevano un colore particolare.
Era bella. Bella come la prima volta che l’aveva vista sul treno per Hogwarts, impacciata ed emozionata.
La baciò, per farle sentire che dovevano essere uniti, che non doveva avere paura.
Lily ricambiò il bacio, mentre lui si stendeva su di lei e entrambi sentivano il desiderio nascere.
James fece scivolare una mano sotto la camicia da notte di Lily, facendola scorrere sulla pelle liscia della ragazza e salendo fino all’addome, carezzando quel filo di pancia in più, ancora troppo poca perché si notasse la gravidanza. E poi salì ancora, al seno gonfio e tondo. Lo strinse delicatamente, sentendola ansimare contro le sue labbra.
Cielo, com’era bella…
I due si guardarono negli occhi… a lungo. Lily sorrise e carezzò il volto di James. Poi gli sfilò la maglietta e seguì con un dito il profilo dei suoi pettorali e del suo addome. Era sempre stato magro, ma a lei piaceva tanto.
La ragazza si morse il labbro inferiore.
James adorava quando faceva così e non resistendo la baciò ancora, con dolcezza e passione.
Le sfilò lentamente gli slip facendo poi scivolare la mano sulla sua femminilità.
La sentì sussultare.
Allora le tolse la camicia da notte e si spogliò completamente, tornando a stendersi su di lei e prendendone dolcemente possesso…
Lily sorrise, adorava quella sensazione, quando erano una cosa sola, un tutt’uno.
 - Ti amo, James…
 - Anch’io ti amo…

Sirius uscì dall’ascensore e si ritrovò nel grande atrio del Ministero. Fissò l’imponente fontana al centro e sospirò.
Dopo aver lasciato la bacchetta si diresse verso l’aula in cui si sarebbe tenuto il suo interrogatorio. Sapeva che prima o poi sarebbe accaduto.
Sapeva anche che avrebbero usato il Veritaserum, ma era pronto, grazie alla bravura di Remus in pozioni.
Aveva bevuto un “Anti-Veritaserum” – come lo chiamava lui – prima di andare lì. Se funzionava, avrebbe potuto mentire tranquillamente… altrimenti… conoscevano già un altro posto dove far nascondere Lily e James.
Scese nei sotterranei del Ministero, fino ad una grande porta di legno scuro.
Bussò e si fece avanti, ritrovandosi una grande aula circolare con panche disposte a semicerchio.
Vi trovò sedute una decina di persone.
Diversi Auror, una segretaria e il vice ministro. Un uomo sulla quarantina, severo e a detta di qualcuno spietato.
A quanto pareva non tollerava la morte del Primo Ministro, suo grande amico e voleva trovare il suo assassino per sbatterlo ad Azkaban per tutta la vita.
Accanto a lui sedeva una ragazza giovane, dai lisci e lunghi capelli neri e gli occhi gialli come quelli di una gatta. Era la sua fidata Auror, severa anche lei, e irriducibile. Sirius non le staccò gli occhi di dosso, mentre sedeva su una sedia al centro della stanza.
Accidenti se era bella con quegli occhi felini, le carnose labbra rosse e la pelle leggermente scura. Peccato che nello sguardo della ragazza non ci fosse nulla di amichevole.
Se non ricordava male il suo nome era Cassandra Naja Brown e a scuola era stata una Serpeverde al suo stesso anno. Una delle poche non aveva mai conquistato.
 “Un vero peccato” si ritrovò a pensare.
Dopo essersi seduto la vide alzarsi in piedi e scendere dalle alte panche.
Lei si piazzò davanti lui e lo guardò negli occhi. Poi gli porse una fialetta – Beva – gli disse tranquilla.
Sirius la prese e mandò giù senza tante storie.
 - Lei è Sirius Black? – chiese la ragazza.
Sirius la guardò e in quel momento capì che se voleva avrebbe anche potuto mentire! Non si sentiva costretto a rivelarle il suo vero nome!
Ma ovviamente doveva fingere.
 - Sì – rispose tranquillo.
Lei annuì – Sa che è stata trovata la bacchetta di James Potter, suo amico, sul luogo del delitto?
 - No, non ne sapevo nulla.
 - Dov’era ieri sera?
 - A casa mia, a guardare la partita in televisione – rispose Sirius.
 - Quindi non sa nemmeno che il signor Potter e la sua famiglia sono fuggiti. E soprattutto non sa dove si siano nascosti – continuò Cassandra.
 - Assolutamente no – fece Sirius serio.
Cassandra poggiò le mani sui braccioli della sedia e lo guardò dritto negli occhi – Se scopro che sei immischiato con questa storia, Black… - sibilò.
Sirius poté sentire il suo profumo dolce. Così da vicino vedeva le screziature castane negli occhi di lei. Cavolo se era sexy…
 - Non sono immischiato con questa storia. Non ne sapevo nulla fino ad ora… - disse calmo Sirius. – Comunque ottima scelta di profumo, molto femminile.
Lei lo guardò sprezzante e si allontanò – Può andare, ma si tenga sempre disponibile per qualsiasi chiarimento…
Sirius si alzò e senza nemmeno salutare o degnare di uno sguardo qualcuno lasciò la stanza.
Mentre lui usciva, Remus entrava.
 - Buon divertimento – gli sussurrò Sirius con un ghigno.
Remus si chiese come potesse divertirsi tanto in certe situazioni.
Sirius si mise seduto sul bordo della fontana nell’atrio ad aspettare l’amico. Stranamente il suo interrogatorio durò di più, forse perché era un Auror e collega di James.
Quando Remus lo raggiunse si alzò in piedi – Com’è andata? – gli chiese.
 - Bene – rispose il ragazzo tranquillo.
 - Perfetto! – fece Sirius, fece per dirigersi con l’amico verso l’ascensore, quando vide Cassandra attraversare l’atrio.
 - Scusa un attimo, Rem – disse correndo verso la ragazza.
 - Ciao! – le disse con un sorriso che avrebbe fatto svenire chiunque, ma non lei.
 - Cosa vuoi, Black – fece acida lei, incrociando le braccia.
 - Bé sai… è da un po’ che non ci si vede… volevo sapere come va.
 - Arriva al sodo.
 - Magari potremmo andare a cena insieme, stasera – disse Sirius spavaldo.
 - Non credo proprio – disse lei e fece per rimettersi in marcia, ma Sirius la bloccò.
 - Dai, a Hogwarts non facevi altro che darmi buca, me lo devi un appuntamento! È solo una cena, nulla di più!
Lei assottigliò gli occhi – Sicuro?
 - Non posso mentire, ricordi?
 - Allora vada per la cena – si arrese lei alzando gli occhi al cielo.
Sirius fece il suo solito sorriso fascinoso e si accordò con lei sul posto e l’ora.
Poi tornò tutto tronfio da Remus che lo guardava scioccato.
 - La porti a cena fuori?!
 - Si, che problema c’è? È una bella ragazza! – disse Sirius allegro.
 - Sirius, quella ci vuole incastrare, farà di tutto per scoprire dove sono James e Lily e poi li sbatterà in prigione senza nemmeno processarli!
 - Remus, stai tranquillo, non mi farò scappare nulla e comunque è solo una cena! Un’innocua cena! Non la porto nemmeno a casa!
Remus lo guardò scettico.
 - Bé… almeno non al primo appuntamento! – concluse Sirius.
Remus scosse la testa rassegnato. Con quel playboy non c’era niente da fare…
Sperava solo che fosse abbastanza cauto da parlare di tutto meno che di Lily e James…
CONTINUA

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Ringrazio per aver commentato lo scorso capitolo:
Germana: sai che mi hai fatto notare una cosa interessante? Però dato che il piccolo ancora non é nato non si può considerare una persona fisica quindi… per ora sono ancora tre!
Bulmettina
Vampirellafra
Lovegio92
Inu_p

CAPITOLO 2
 - Lo uccido… - ringhiò James all’ennesimo canto del gallo.
Era la seconda mattina che lo svegliava a quel modo all’alba. Ora si era stancato.
Si alzò dal letto, scostando le lenzuola. Lily mugugnò nel sonno e aprì gli occhi – Dove vai… - biascicò.
 - Ad uccidere il gallo – fu la secca risposta.
 - Dai, James… lascialo stare… è solo un povero gallo! Che deve fare?!
 - Un povero gallo?! Se mi sveglia di nuovo all’alba giuro che lo porto lontano da qui! Lo abbandono da qualche parte!
Lily ridacchiò di fronte l’aria arrabbiata del marito. Era così buffo. Arrabbiarsi per un gallo! Incredibile!
James arrossì, sentendosi preso in giro dalla ragazza.
 - Smettila di prendertela per il gallo – disse lei – E vieni a coccolarmi un po’!
James sorrise e tornò sotto le coperte con Lily, abbracciandola. In quel momento il pianto di Harry bloccò ogni loro tentativo di coccolarsi.
I due si guardarono – Vado io… - sospirò James baciando Lily sulla fronte.
Si alzò e andò dal piccolo che, in piedi nella culletta, piangeva guardandosi attorno.
 - Ehi, piccolo. Che succede? – fece James prendendolo in braccio.
Harry cinse il collo del padre con le braccine – Sogno blutto… - pigolò.
 - Vieni nel lettone con mamma e papà, coraggio, campione!
Il piccolo fu ben contento di infilarsi sotto le coperte con i due genitori e subito si accoccolò vicino alla mamma che lo abbracciò teneramente.
Harry la guardò con i grandi occhioni verdi, così simili ai suoi e lei sfregò il proprio naso contro quello del piccolo, che sorrise beato.
James osservò la donna che amava e il loro stupendo figlioletto e pensò che nonostante gli ultimi problemi era l’uomo più fortunato sulla terra.

Sirius aprì gli occhi e osservò il gioco di luce che filtrava attraverso le persiane della camera da letto.
Improvvisamente sentì un braccio attorno alla sua vita e un piccolo mugugno e si voltò.
Un corpo snello era celato dalle lenzuola blu.
In un attimo ripensò alla sera prima e alla cena con Cassandra.
Da buon gentiluomo, il quale era, era passato a prendere la ragazza a casa per poi portarla in un ristorante italiano, molto carino.
Avevano cenato, ma lei era stata quasi tutto il tempo sospettosa e un po’ sulle sue.
Tra l’altro non aveva perso l’occasione di bombardarlo di domande su James e Lily, ma Sirius non si era lasciato sfuggire una parola e anzi, aveva cambiato discorso più volte, facendo domande a lei, chiedendole come mai una serpeverde avesse deciso di diventare Auror.
 - Perché? Che problema c’è in una serpeverde che diventa Auror? – aveva chiesto Cassandra perplessa.
 - Di solito voi siete molto più inclini a diventare Mangiamorte. Sbaglio o tuo padre è uno di loro? – fece Sirius tagliente.
Cassandra era arrossita di rabbia – Non ti permettere, Sirius Black, perché la tua famiglia non è tanto meglio della mia.
 - No, non lo nego. Hai ragione anche tu. Perdonami.
Per un attimo erano stati in silenzio a gustarsi la cena. Poi avevano ripreso a parlare tranquillamente.
Dopo di che Sirius l’aveva riaccompagnata a casa, senza nemmeno accennare a un “dopo cena”.
 - Non posso crederci… non hai provato a portarmi a letto – aveva detto lei incredula.
 - Te l’avevo detto che sono un uomo di parola.
L’aveva salutata con un bacio sulla guancia.
Lei lo aveva guardato perplessa e aveva iniziato a dirigersi verso casa, poi si era voltata, come ripensandoci, ma Sirius era già andato via.
Dopo di che il ragazzo si era diretto in uno dei suoi locali preferiti e lì aveva trovato un “dopo cena” dalle avvenenti curve e una cascata di capelli biondi e che ora dormiva nel suo letto, accanto a lui.
Ma il ragazzo ormai aveva in mente Cassandra e un corteggiamento del tutto particolare per lei… e sapeva che l’aveva già in pugno.
Dopo averla sedotta…
… sarebbe stato più facile tenerla sottocontrollo  e occuparsi della faccenda di James i Lily con più calma, senza l’Auror che gli stava col fiato sul collo per catturarli…

 - Bah… non sono d’accordo – fece Remus scuotendo la testa, mentre sedeva su uno dei divani liberi di Sirius. – Non mi piace che vuoi sfruttare quella ragazza…
 - Ma Remus, lei vuole incastrare James e Lily! – esclamò Sirius – Avremo un problema in meno se la porto dalla nostra parte!
 - E poi che farai? La scaricherai come tutte le altre?
Sirius annuì leggermente. Che gli importava in fondo?
Remus sospirò. Il solito Sirius che sfruttava gli altri… o meglio le persone di cui non gli importava nulla.
Però lo stava facendo per James e Lily, questo glielo concedeva. Gli dava solo fastidio che se ne approfittava allo stesso tempo.

Quella mattina il cielo era terso.
Dopo aver coccolato Harry, i due genitori si erano alzati, vestiti e preparato la colazione. James, dopo aver mangiato, aveva deciso di scendere giù in paese per fare una bella spesa fornita. Lily aveva iniziato ad occuparsi delle faccende domestiche portandosi dietro Harry, che la seguiva con i suoi passetti incerti.
La ragazza dovette portare i panni sporchi fuori, per lavarli in una grossa tinozza, rimpiangendo le prodezze della sua lavatrice ultimo modello.
Dopo aver lavato le lenzuola, e essersi spaccata la schiena, afferrò il cesto con i panni bagnati – e pesanti – e si diresse verso il filo per stendere il bucato.
Harry, seduto sull’erba, si teneva occupato con i suoi giocattoli, e canticchiava delle filastrocche, storpiando tutte le parole.
Lily stava giusto incartandosi con le lenzuola quando dei passi alle sue spalle la fecero voltare.
Una donna sulla cinquantina si stava dirigendo verso di lei, con un cesto tra le braccia.
Lily si avvicinò ad Harry e fece un sorriso alla donna che ricambiò.
 - Buondì, cara – disse – Sono Apple Tunder e vivo con mio marito in quel casale laggiù.
Lily vide non troppo lontano un grosso casale giallo.
 - Piacere sono Juliet Ground e questo è il mio piccolo Ryan – rispose Lily.
Lei e James avevano inventato quei nomi finti nel caso fossero finiti al telegiornale babbano, anche se dubitavano seriamente che da quelle parti avessero la televisione.
 - Ho visto che vi siete trasferiti qui ieri, così ho pensato di portarvi qualcosa come benvenuto – disse gentilmente la signora Tunder. – Qui ci sono della frutta, delle uova fresche delle nostre galline, insalata e una crostata fatta da me.
Harry guardò incuriosito il cesto da cui veniva il buon odore della crostata ancora calda.
 - Ti piace la crostata di frutta, tesoro? – gli chiese la donna.
 - Si! – rispose Harry con un sorriso entusiasta.
Lily sorrise – Grazie, è stata davvero gentile! Prego, si accomodi in casa! – disse prendendo il cesto tra le braccia.
In casa lo posò sul tavolo.
 - Vuole del tè? – chiese alla donna.
 - Volentieri, grazie – disse lei con un sorriso, mentre leggere rughe si increspavano agli angoli degli occhi.
Harry continuava a guardarla incuriosito. Gli piaceva avere gente nuova attorno.
Lily mise a bollire l’acqua, poi si sedette su una sedia con un sospiro di sollievo.
 - Di quanto sei? – chiese la signora Tunder.
 - Come? – fece Lily non capendo.
 - Di quanti mesi sei incinta?
 - Oh! Due! Ma come ha fatto a capire che…
 - Cara, ho avuto tre figli, so riconoscere una donna incinta quando la vedo – disse la donna – Nausee?
 - Continuamente – sbuffò Lily – Di lui non ne ho avute tante – fece carezzando la testa di Harry.
 - Vedrai, so fare una tisana che è un vero toccasana per le nausee! Te la porto questo pomeriggio!
 - La ringrazio molto, mi farebbe davvero comodo! – fece Lily sorridendo.
Chiacchierando con la signora Tunder, scoprì che viveva col marito lì al casale da 30 anni ormai e che il suo primo figlio, Jake, era nato proprio lì in quel periodo.
Poi aveva avuto altri due figli, maschi, ma aveva sempre desiderato poter avere una bambina.
Lily si carezzò il ventre – Io spero tanto che sia una bambina – disse sorridendo – Almeno siamo in parità!
 - Sono sicura che lo sarà! Ti muovi molto aggraziata… non può essere un maschio! Comunque, cara, sai che giù in paese c’è una brava ostetrica e ginecologa? Vai da lei per qualsiasi cosa, sono quarant’anni che fa questo lavoro, è stata lei a far nascere tutti i miei figli! – la signora Tunder le scrisse l’indirizzo su un foglietto, poi, finito il tè, si alzò e salutò Lily per tornare alle sue faccende al casale.
A Lily quella visita fece molto piacere e si sentì più sicura, sapendo che avrebbe potuto contare su altre persone.

La nausea si era affievolita grazie alla tisana preparatale dalla signora Tunder e Lily gliene fu enormemente grata.
Nelle due settimane che passarono da quel giorno che si erano conosciute erano però aumentate la sonnolenza e la stanchezza.
Ma Lily non si perdeva d’animo e continuava le faccende domestiche imperterrita, anche se c’erano cose, come il lavare i panni, pulire il giardino, che erano molto più faticose.
James la pregava in continuazione di non affaticarsi troppo, e lei lo rassicurava dicendo che stava benissimo.
Una sera, mentre lavava i piatti, e James e Harry erano in salotto a giocare, Lily iniziò a sentirsi un po’ stordita. Le orecchie le fischiavano e tutto attorno a lei ruotava. Il piatto le sfuggì di mano e lei crollò a terra.
 - Lily! – urlò James correndo da lei.
La ragazza era svenuta.
James la prese tra le braccia, spaventato.
Il piccolo Harry era rimasto paralizzato in salotto, poi iniziò a piagnucolare, capendo che qualcosa nella sua mamma non andava.
 - Tranquillo, Harry, è tutto a posto, la mamma è solo stanca – cercò di rassicurarlo James, mentre prendeva in braccio Lily.
L’adagiò sul divano e con un fazzoletto zuppo di acqua fredda iniziò a inumidirle il viso.
 - Lily, tesoro, apri gli occhi – fece con il cuore che gli batteva a mille dalla paura.
Le palpebre di Lily tremolarono per poi spalancarsi.
 - James – fece con voce debole – Non mi sento bene, James…
 - Non preoccuparti, andiamo subito in paese dal medico – la riprese in braccio senza alcuno sforzo.
Uscì fuori e si diresse verso lo scassato pick up a quattro posti che gli avevano rimediato James e Sirius.
Fece sedere Lily sul sedile del passeggero e tornò in casa a prendere Harry che continuava a piangere.
Voleva metterlo sul seggiolino, ma Lily insistette per tenerlo in braccio e rassicurarlo.
James guidò a velocità folle fino alla casa della dottoressa e fregandosene dell’ora, iniziò a suonare, attaccandosi al campanello.
La donna si affacciò dalla finestra.
 - La prego, mi aiuti! Mia moglie è incinta, è svenuta e ora dice di non sentirsi bene! – gemette James.
La dottoressa andò ad aprire il cancelletto, mentre James prendeva in braccio Lily e lasciava che Harry li seguisse con le sue gambette traballanti.
La donna aveva lo studio proprio in casa, d’altronde lì funzionava proprio così.
Fece adagiare Lily su un lettino e la visitò, mentre James aspettava fuori con il piccolo Harry.
Il ragazzo cercava di rassicurare il piccolo, ma anche lui d’altronde stava morendo di preoccupazione.
Passarono dieci minuti, ma a James sembrò un’eternità. Poi finalmente la dottoressa uscì.
James scattò in piedi e corse da lei.
 - Come sta? E il bambino?
 - Sua moglie si affatica troppo – disse tranquilla. – Dovrebbe fare meno lavori e pensare a riposare di più. Stia tranquillo perché non è nulla di grave, è solo stanca. Il bambino sta benissimo.
James annuì e si sentì improvvisamente sollevato. Entrò nella stanza e andò da Lily, seduta sul lettino.
 - Tesoro, mi hai fatto spaventare così tanto! – disse abbracciandola.
Lei ricambiò l’abbraccio – Mi dispiace, James, so che lavoravo troppo…
 - D’ora in poi i lavori più pesanti lasciali a me per favore – disse lui, mentre la sorreggeva.
I due ringraziarono la dottoressa e tornarono a casa, dove James fece subito mettere Lily a letto.
 - Addormento io Harry – le disse – Torno tra poco.
Quando tornò in camera, Lily già dormiva, ormai. James si stese accanto a lei e l’abbracciò e rimase così tutta la notte, a vegliare sul suo sonno.

Sirius Black sapeva ormai di avere in pugno Cassandra, anche se la ragazza non lo avrebbe mai ammesso.
Erano usciti fuori a cena altre tre volte e ogni volta lui l’aveva riaccompagnata a casa come un vero gentiluomo, lasciandola sempre più perplessa.
Fu lei a chiedere il quarto appuntamento e da questo Sirius capì che ormai era fatta.
Dopo aver dato un’occhiata veloce alla casa, che incredibilmente quel giorno era in ordine, uscì per andare alla sua cena galante.
Questa volta la scelta del ristorante spettò alla ragazza, che ne scelse uno tailandese.
Mangiarono di gusto e finita la cena uscirono dal ristorante.
Sirius la riaccompagnò a casa come al solito, ma questa volta lei indugiò.
 - Vuoi entrare? – gli chiese.
Sirius finse di pensarci – D’accordo – rispose poi e la seguì in casa.
La casa era enorme e c’era da aspettarselo.
Con tutti i soldi che aveva la sua famiglia, Cassandra si era potuta permettere una villa niente male, dove viveva tutta sola.
La ragazza posò la borsa su un tavolino all’ingresso e appese la giacca ad un appendiabiti a muro, mettendovi poi anche quella di Sirius.
 - Vuoi che ti mostro casa? Di solito rimangono tutti basiti quando entrano qui – disse lei.
 - Perché non mi mostri la tua stanza? – fece Sirius.
Lei si voltò verso di lui e sulle prime lo guardò sorpresa.
 “Ecco che arriva lo schiaffo” pensò il ragazzo.
Invece lei fece un sorriso malizioso.
 - D’accordo, signor Black. Volevo lasciarla come ultima tappa, ma vedo che ha fretta…
Sirius sorrise – Il resto della casa lo vedrò dopo…

Quella mattina Lily svegliandosi trovò già la colazione pronta.
James aveva già fatto il bagnetto a Harry e lo aveva fatto mangiare. Casa era più in ordine del solito.
Lily scese in cucina e James corse a baciarla.
 - Stavo per portarti la colazione a letto! – le disse. – Ma non ho fatto in tempo!
 - Grazie, James – fece Lily sorridendo e abbracciandolo.
Il ragazzo la prese in braccio e la fece sedere su una sedia al tavolo.
Harry sgambettò verso la mamma e lei lo prese in braccio, riempiendolo di baci.
James le mise la colazione davanti. Poi si sedette per osservarla mentre gustava piano ogni cosa e la offriva a Harry che la mangiava di buon grado e ancora una volta si ritrovò a pensare che era davvero fortunato.
 
CONTINUA

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


E' TANTISSIMO CHE NON AGGIORNO!!! Scusate il ritardo… spero che non mi capiti più!!

Ringrazio per i commenti:
Germana
Vampirellafra
Arancina 22

CAPITOLO 3
Sirius aprì gli occhi e guardò Cassandra al suo fianco che dormiva beatamente.
Accidenti se quella ragazza sapeva il fatto suo. Era davvero… intraprendente! Lo aveva fatto impazzire quella notte… per tre volte! Tre!
Il ragazzo si alzò dal letto attento a non svegliarla e si rivestì. Dopo averla guardata un’altra volta uscì dalla casa, nella calda mattinata di mezza estate.
Non gli dispiacque andarsene così, senza averla salutata, ma d’altronde lui era Sirius Black e faceva così con tutte e poi era il modo perfetto per tenerla in pugno.
Lo avrebbe cercato sicuramente lei, dopo aver superato una probabile incazzatura.
Non sapeva che la ragazza si era appena svegliata, aspettandosi di ritrovarsi sola nel letto. Con un sorriso amaro guardò fuori dalla finestra. Lo aveva sempre saputo che lui mirava solo a quello e forse non solo.
Forse voleva ingraziarsela. Forse sapeva davvero dove si trovavano James e Lily Potter. Allora lei avrebbe giocato al suo stesso gioco…

Lily si sedette sotto il portico del casale e osservò James giocare con Harry in giardino.
Il ragazzo fingeva di voler acchiappare il piccolo che sgambettava via ridendo, fino a che il padre non lo afferrava e lo riempiva di solletico.
La ragazza si beava di quella visione mentre gli occhi le brillavano felici.
Poi si carezzò la pancia e sorrise. Aveva una famiglia meravigliosa, a cui presto si sarebbe aggiunto un altro bambino.
James la guardò in quel momento e la vide toccarsi la pancia, in un attimo fu da lei.
 - Che hai, tesoro? Ti senti male? – chiese ansioso.
Lily sorrise dolcemente – Affatto, Jamie… sto benissimo – disse radiosa.
Allora anche James sorrise e le diede un bacio leggero. Poi tornò da Harry che iniziava a reclamare la sua attenzione.
Il piccolo si era aggrappato ai suoi jeans pigolando – Papi… papi…
Verso il tardo pomeriggio Lily rientrò in casa per preparare la cena, mentre James e Harry cercavano di acchiappare le lucciole in giardino.
Lily sentiva Harry ridere a crepapelle.
Guardò fuori dalla finestra e sperò con tutto il cuore che quella storia si risolvesse al più presto.
Sapeva di dover essere fiduciosa… in fondo Remus e Sirius li stavano aiutando.

 - Sirius, sei sempre il solito – fece Remus contrariato.
 - Che c’è? Hai compassione per quella Serpeverde? – disse Sirius ordinando una birra.
I due sedevano al tavolo di un pub decisamente affollato e rumoroso. Lì avrebbero potuto parlare indisturbati.
 - Non siamo più a scuola, Sirius, basta fare questa distinzione tra Serpeverde e non – disse Remus secco. – Non mi piace come la tratti!
 - Guarda che lei è forte… è una tosta! E comunque vuole quello che voglio io… cioè sesso!
Remus scosse la testa. Per Sirius si risolveva tutto in quel modo: sesso.
 - E’ già cotta di me anche se non lo ammette – fece il malandrino con un ghigno.
 - Sarà, comunque vedi di fare bene le cose e di non farti scoprire – disse Remus.
 - Ehi, Rem, lo sai che io sono il mago dei sotterfugi! Non se ne accorgerà!
Ovviamente Sirius non poteva sapere che Cassandra aveva già capito tutto e che in quel momento era chiusa in casa sua a rimuginare sul da farsi.
 
Lily guardò fuori dalla finestra.
Il sole splendeva alto e accecante.
Sicuramente i panni si erano già asciugati con quella bella giornata.
Prese una cesta e uscì a raccoglierli.
Subito James le fu accanto.
 - E Harry? – fece la ragazza.
 - Dorme ancora. Lascia che ti aiuti… - disse James togliendole la cesta dalle mani.
Fuori, Lily raccoglieva i panni e li passava al ragazzo che li metteva con cura nella cesta. Ogni tanto lui le dava un bacio scherzoso sul collo, facendole il solletico.
Lily rideva divertita allora.
Lasciava che lui l’abbracciasse e la trascinasse delicatamente nell’erba, dove cedeva ai suoi dolci baci.

Cassandra corse verso il bagno e rimise tutta la colazione. Si tirò su cercando di riprendere fiato, ma un altro conato la scosse.
 - Merda… - fece poi pulendosi la bocca con un fazzoletto. Tirò la catena e si sistemò il tailleur.
In quel momento sentì una voce riecheggiare nel bagno – Cassandra, sei qui?
Era una sua collega.
 - Sì – fece la ragazza uscendo dal bagno.
 - Il viceministro ti sta cercando – disse la collega dai lunghi boccoli biondi. – Nel suo ufficio.
 - Vado.

Lily era ai fornelli, intenta a preparare il pranzo mentre James dava da mangiare a Harry.
Il ragazzo continuava a fare il verso di un aeroplano e a far volare il cucchiaio per aria prima di farlo “atterrare” nella bocca del piccolo.
Un classico, ma a Harry piaceva tantissimo. Rideva così tanto da sbrodolarsi su tutto il bavaglino.
 - James, se continua così sarà più la minestra che sputa di quella che mangia – disse Lily divertita.
James ridacchiò – E’ troppo buffo, Lily, non ce la faccio a smettere!
Vedendo i genitori ridere anche Harry iniziò a farlo creando strani gorgoglii e piccole bolle con l’ausilio della minestra.
 - Il nostro piccolo sbrodolone – disse James preparando il cucchiaio con un altro boccone – Ecco che arriva l’aereo, Harry!!
Harry scoppiò a ridere ancora e a tradimento James lo imboccò.
Lily si ritrovò a pensare che certi momenti erano proprio da immortalare con una telecamera. Quei due erano così buffi. I suoi uomini di casa! Li adorava e sperava tanto che il piccolo dentro di lei fosse una bella femminuccia così da pareggiare i conti!

Mentre tornava a casa quel pomeriggio, Cassandra ebbe un altro attacco di nausea e fece in tempo ad entrare in casa e a correre in bagno per rimettere il pranzo.
COSA STAVA SUCCEDENDO?
Non era una semplice influenza quella… non poteva essere un’influenza…
Oh Merlino aveva saltato il ciclo!
Si mise le mani nei capelli – Non può essere… - sussurrò – No… cazzo… io e… Black! Sono incinta!
Si appoggiò al muro del bagno e scivolò a terra. Si passò una mano tra i lunghi capelli neri. Chiuse gli occhi. C’era solo un modo per esserne certa.

Fissava da minuti quella stecchetta bianca ormai. Bianca e rosa… bianca e rosa…
Era positivo, cazzo! Era incinta! Che più incinta non si poteva!
Di chi poi? Di uno con cui era stata una notte. Uno che cercava di ingannarla e che a sua volta cercava di ingannare!
Ma come era potuto accadere poi?! Voleva dire che Black non era stato affatto attento, quel bastardo!
Cassandra si alzò in piedi. Si tolse il tailleur e indossò qualcosa di più comodo.
 - Io vado a spaccargli la faccia a quello.
Senza invito, dimentica del rispetto altrui, si materializzò nella casa di Sirius, precisamente nel suo salone.
 - Black!! – urlò rabbiosa.
Il ragazzo uscì dal bagno con solo un asciugamano in vita e i capelli bagnati. Una visione che molte avrebbero ritenuto paradisiaca. Ma Cassandra era troppo fuori di sé per farvi caso.
 - Ciao… - fece lui incerto.
 - Brutto pezzo di merda! – urlò Cassandra iniziando a tempestarlo di pugni.
 - Ehi… ehi che succede?! – fece Sirius temendo che lei avesse scoperto tutto. Cercò di bloccarle le braccia ma lei continuava ad agitarsi.
 - Ti odio, deficiente! Per colpa tua mi sono rovinata la vita! Idiota!
Lei sembrava sull’orlo delle lacrime, cosa che sorprese non poco Sirius.
 - Dovrò lasciare il mio lavoro, ti rendi conto, idiota che non sei altro! – continuava ad inveire Cassandra, riempiendolo di pugni che erano poco più che carezze per Sirius.
Poi lei si bloccò, d’improvviso, e lo fissò con gli occhi sbarrati. Portandosi una mano all’addome corse in bagno e, chinandosi sul wc, rimise violentemente.
Sirius entrò dietro di lei, giusto in tempo per afferrarle i capelli e tenerle la fronte.
Attese con calma che lei smettesse di rimettere e l’aiutò a tirarsi su. Era pallida con il viso imperlato di sudore.
 - Vieni a sederti – disse prendendola delicatamente per un braccio.
 - Non toccarmi, stronzo! – esclamò Cassandra scansandosi con uno scatto, ma barcollò e dovette appoggiarsi al muro – Merda! – sbottò, prima di chinarsi sul wc e rimettere nuovamente.
Quando smise non aveva nemmeno la forza di alzarsi.
Imbarazzata fissava le mattonelle del pavimento. Si era mostrata debole a lui.
Lui che era il suo nemico.
Aspettava un bambino da lui… e non poteva sopportarlo.
Lasciò che Sirius la prendesse in braccio, senza replicare questa volta e si lasciò depositare piano sul divano.
Senza dire nulla il ragazzo andò in cucina a prenderle un bicchiere d’acqua e glielo porse sempre in silenzio.
Cassandra lo prese e sorseggiò piano.
Sirius si sedette accanto a lei.
 - Mi spieghi che cazzo succede? – chiese poi.
Cassandra guardò altrove. Deglutì e fece un respiro profondo.
 - Succede che mi hai rovinato la vita!
 - Sì, questo lo hai già detto, se magari mi spiegassi il perché sarebbe meglio…
 - Sei stato a letto con me tre volte e scommetto che per tre volte tu non hai fatto attenzione, playboy dei miei stivali! – ringhiò lei.
Sirius la fissò perplesso. Poi un pensiero si fece strada in lui – Oh no… no non può essere vero! Stai scherzando?!
 - No che non scherzo! Sono incinta, Black!
In quel momento con un pop Remus si materializzò in casa di Sirius – Notizie di James e Lily, Sir! – esclamò prima di vedere Cassandra.
La ragazza guardò torva i due che sbiancarono.
 - Cazzo… - mormorò Sirius.
 - Lo sapevo! – gridò Cassandra – Sapevo che li nascondevate! E sapevo che tu volevi venire a letto con me solo per controllarmi, Black!
 - Ecco io… - fece Sirius grattandosi la testa.
 - Non preoccuparti, me la caverò da sola, non ti darò problemi, anche perché tu sarai chiuso in una cella di Azkaban per il resto dei tuoi giorni, Black! Insieme ai tuoi amichetti!! Il viceministro sarà felice di sapere tutto questo!
Fece per Smaterializzarsi, ma delle scintille partirono dalla bacchetta di Remus e la ragazza si ritrovò Schiantata contro il muro.
 - Ma che cazzo fai?! – urlò Sirius rivoltò a Remus.
 - Mi dispiace! – fece l’altro arrossendo – Dovevo farlo! Cazzo stava per andare a dire tutto! Ora lei sa la verità razza di deficiente! Ma che ci faceva qui a casa tua… dovevo Schiantarla… io…
 - Potevi fare un’incantesimo di Ostacolo o il Pietrificus Totalus! Potresti averle fatto male cretino!
 - Perché adesso ti preoccupi della sua salute?
Sirius non rispose. Sollevò Cassandra e l’adagiò sul divano. Controllò che non avesse nulla di rotto, ma a parte un bozzo in testa sembrava star bene.
 - Comunque dobbiamo fare qualcosa… tipo cancellarle la memoria fino al momento prima che tu la corteggiassi!
 - Non si può! – fece Sirius cercando di rimanere calmo.
 - Perché, scusa?! Dobbiamo farlo, sa tutto adesso! Siamo nei casini!
Remus iniziò a camminare su e giù per la stanza, agitato.
 - Non si può, Remus, perché è incinta, per Merlino! È incinta perché io sono un dannato idiota! E se le cancellassi la memoria impazzirebbe perché non capirebbe come possa essere accaduto! Capisci?!
Remus si bloccò e lo guardò con la bocca aperta – COSA?! – gridò. Poi si mise le mani nei capelli iniziando a gemere – Lo sapevo! Lo sapevo che la tua era un’idea di merda! Guarda cosa hai fatto!!! L’hai messa incinta! Complimenti, Don Giovanni! E adesso?!
Sirius chiuse gli occhi – Remus, per favore…
 - Sei sempre il solito, Sirius! Il solito ragazzino combina casini! Cresci ogni tanto, maledizione! Questo non è un gioco! Hai idea di quello che hai fatto?!
 - Remus, smettila…
 - E’ incinta… e soprattutto ti odia e ci vuole sbattere in prigione e far ammazzare Lily e James!
 - Remus, adesso basta! – urlò Sirius alzandosi in piedi – Lo so da me che ho fatto una cazzata, d’accordo?! Questa volta ho pagato per la mia bastardaggine! Ho rovinato la vita a me, a lei e al bambino che nascerà! Sei contento adesso?! Sono uno stronzo, ok?!
Sirius si lasciò cadere su una poltrona e si prese la testa tra le mani, con uno sbuffo.
Remus rimase in silenzio, non sapendo che replicare.
Osservò Sirius, che guardava angosciato Cassandra e deglutiva a fatica.
 - Dobbiamo tenerla con noi… non c’è altra soluzione – sussurrò.
 - Non la prenderà bene…

 - Slegatemi immediatamente! Farabutti! Ma come vi permettete! Io sono un Auror e questo è sequestro di persona!
Cassandra si agitava cercando di liberare i polsi dalle corde che le impedivano la Smaterializzazione.
Quando vide che i due ragazzi la ignoravano cercò di attaccarli sulla morale.
 - Sono una donna!! E sono incinta! Mi tenete qui contro la mia volontà… non mi farà bene una cosa del genere.
Vide Remus tentennare, ma Sirius non fece una piega e continuò a fissare la televisione accesa davanti a sé.
 - Ehi, stronzo! Non ti importa della salute di tuo figlio?! – sbottò Cassandra.
Sirius alzò gli occhi al cielo e li rivolse di nuovo alla televisione.
Cassandra si voltò sdegnata, fissando la stoffa del divano sul quale sedeva. Deglutì e fece un sospiro.
Sentiva la nausea invaderla di nuovo. Fantastico… doveva vomitare per la quinta volta in quella giornata.
Cosa c’era di bello nella gravidanza poi! Ancora si chiedeva come sua sorella potesse essere contenta per quella creatura rompiscatole che la svegliava la notte e le aveva fatto patire le pene dell’inferno per nove mesi, riducendola ad un pallone aerostatico.
Cassandra fece dei respiri profondi cercando di rimandare indietro quel fastidioso senso di nausea.
Già sapeva però che non c’era nulla da fare.
Si alzò e barcollò fino al bagno dove si lasciò cadere a terra, e non potendo pararsi con le mani sbatté le ginocchia sulle mattonelle.
Non diede peso al dolore perché subito iniziò a rimettere.
Senza avere le mani libere non poteva tenersi i capelli… così si sarebbero sporcati…
Sentì che qualcuno glieli toglieva dal viso e li tratteneva.
Rimise tutto quello che gli era rimasto, ovvero bile. Non aveva più mangiato nulla da quando aveva vomitato il pranzo.
Quando smise, lasciò che Sirius la riportasse sul divano, dove si rannicchiò dando le spalle a lui e Remus.
Non voleva ammetterlo, ma aveva paura.
Quelli per lei erano i complici di un assassino, convinta della colpevolezza di James.
Convinta che fosse colui che aveva ucciso il suo adorato Primo Ministro che l’aveva sempre trattata come una figlia.
In più era anche in una situazione delicata… una situazione che non sapeva come affrontare perché un bambino non era uno scherzo…
Voleva essere forte. Fare la dura come aveva sempre fatto. Ma era un essere umano e aveva paura…
Nascose il viso tra le braccia e cercò di trattenere i singhiozzi, riuscendoci poco.
Sentiva le lacrime bagnarle il viso. Era una sensazione che odiava. Suo padre le aveva insegnato a non versare lacrime, a non arrendersi mai.
Ma troppe cose in un giorno l’avevano tramortita.
 - Sirius, io vado – sussurrò Remus alzandosi in piedi e lanciando uno sguardo all’amico. Si Smaterializzò, lasciando Sirius da solo con la singhiozzante Cassandra.
Imbarazzato Sirius si passò una mano tra i capelli.
Poi si avvicinò alla ragazza.
Le sfiorò una spalla e lei si rannicchiò ancora di più.
 - Cosa volete farmi?! Uccidermi?! – fece tra i singhiozzi – Come avete fatto con il primo ministro?!
Sirius spalancò la bocca – Cosa?! No, ehi frena! Nessuno ti farà del male, chiaro?! E James non ha ucciso il primo ministro!
 - Certo, e io sono Babbo Natale! – sbottò arrabbiata lei.
 - Devi credermi! Perché dovrei mentirti?! Non avrei nulla da perdere a dirtelo, non credi?
 - A-allora tu sei davvero convinto della sua innocenza! Ti ha ingannato! Ti ha fatto un incantesimo!
 - No! James è innocente! Non farebbe mai una cosa del genere! Lo hanno incastrato! Se solo lo conoscessi…
Cassandra rimase in silenzio. Il suo volto ancora imbronciato.
Sirius capì che non gli credeva.
Sospirò e fece per prenderla in braccio.
 - Non toccarmi! – fece lei rannicchiandosi ancora di più.
 - Voglio portarti a letto, così puoi riposare…
 - Bé non ci voglio venire! Rimango qui! Vattene! Lasciami stare!
Sirius si allontanò stizzito – Bene, fatti venire un torcicollo! Sai quanto me ne frega!
 - Infatti a te non importa! Ti senti solo in colpa che mi hai messo incinta! A me le persone false non piacciono, quindi sparisci! – gridò Cassandra.
Lo vide andare via e sbattere la porta della camera. Tornò allora a rannicchiarsi. Poco dopo dormiva.
Quando Sirius tornò in salotto lo fece cautamente.
Aveva una coperta tra le mani.
Trovando Cassandra addormentata si avvicinò più sicuro e le stese la coperta sopra.
La osservò mentre dormiva. Gli occhi gonfi di pianto.
Si sentì un bastardo.
Per la sua voglia di belle ragazze le aveva sconvolto la vita.
Certo era una ex Serpeverde che andava a caccia di James, ma in fondo non si meritava di finire legata e rapita.
L’aveva vista seriamente spaventata.
E poi aveva ragione lei. Si sentiva in colpa per il casino che aveva fatto.
Non sapeva dove sbattere la testa ora.
Lui un figlio… con una ragazza che lo odiava. Con cui non riusciva a scambiare una parola senza insultarsi.
Eppure a guardarla mentre dormiva non sembrava così astiosa.
Anzi appariva… indifesa.
Aveva bisogno di schiarirsi le idee e di parlare con qualcuno meno razionale di Remus.
James… era con lui che doveva parlare e magari anche con Lily.

 - Cosa hai fatto?! – urlò la rossa.
 - Ecco, più o meno la stessa reazione che ha avuto Remus… - sospirò Sirius.
 - Perché non ci hai detto che avevi corteggiato Cassandra?! – fece James  - Per tenerla sott’occhio poi! Non è stato un grande piano, Sir, anche lei voleva fare lo stesso e ora ci ha scoperti!
Sirius abbassò lo sguardo – Cazzo, lo so, mi dispiace!
Si passò le mani tra i capelli – Non so cosa fare adesso! Non so cosa pensare! È nel mio salotto legata come un animale, è terrorizzata e… incinta cazzo! Cosa ho fatto?! Io non posso diventare padre! Ma dai, mi ci vedete?! Oltretutto lei mi odia! E io non sopporto lei… è così piena di sé! Sono un idiota!
Lily e James si guardarono, dispiaciuti per l’amico, anche se non volevano ammettere che se l’era meritato in fondo.
Il problema era che ci andavano di mezzo loro, Harry e il piccolo in arrivo.
 - Sir, dai, dovremmo essere io e Lil quelli disperati… - cercò di sdrammatizzare James.
 - E’ tutta colpa mia! Invece di aiutarvi sto facendo un mucchio di casini! Se solo lei si convincesse della vostra innocenza sarebbe diverso!
 - Che ne dici di portarla a cena qui?! – esclamò Lily saltando su.
 - Ma sei impazzita?! – fecero in coro Sirius e James.
 - Quella vi ammazza appena vi vede! – fece il malandrino playboy.
 - Uomini, ma che ne volete capire voi! Portala a cena qui! Stasera, chiaro?! – si impuntò Lily – Farò una cenetta adatta alle nausee di una futura mamma! – fece l’occhiolino ai due e sparì in cucina canticchiando.
 - La lontananza dal mondo civile le sta dando alla testa – disse James.
 - Già… comunque chiudete tutte le persiane, Cassandra non deve vedere fuori dalla finestra o capirà dove vi trovate! L’unica cosa che vedrà di qui sarà la cucina e il salotto… al massimo il bagno, visto che vomita ogni due ore…
 - D’accordo – fece James – Speriamo bene… Porta anche Remus…
 - Certo! Anzi dovrebbe essere già a casa mia.

James e Lily si lanciarono un’occhiata. Sirius se n’era appena andato.
I due sospirarono. Ok, Sirius voleva aiutarli, ma quando c’era una donna di mezzo non ne combinava una giusta! Era proprio incorreggibile!
 - Cosa accadrà ora? – fece Lily – Le cose non fanno altro che peggiorare.
Si sedette sul divano accanto a James e lui le cinse le spalle, stringendola a sé.
 - Sono già diversi giorni che siamo qui e non è cambiato nulla, James…
 - Tranquilla tesoro, prima o poi si sistemerà tutto! – fece James carezzandole i capelli.
 - Lo spero… - sussurrò Lily – Per tutti noi -  e si portò una mano alla pancia, anche James fece lo stesso gesto.
 - Soprattutto per loro – disse.
Lily annuì – Io scendo in paese a comprare qualcosa per stasera…
 - Te la senti di andare da sola?
 - Sì, nessun problema, e poi è meglio non svegliare Harry… sta facendo il suo pisolino e lo sai che impazzisce senza, non lo svegliamo. Resta con lui e fagli mangiare qualcosa quando si sveglia.
Lily si alzò e prese un po’ di soldi Babbani dal barattolo dei biscotti.
Diede un bacio a James e uscì di casa, incamminandosi tranquilla verso il paese.
Girovagò per diversi alimentari, ma si rese conto che in fondo le cose più buone le avrebbe trovate al mercato e anche un prezzo ragionevole.
Così andò alla ricerca di ciò che le serviva tra i diversi banconi. Faceva parecchio caldo, ma gli ombrelloni di ogni bancarella creavano una piacevole ombra.
Il mercato era gremito, ma a Lily piaceva stare in mezzo alle persone.
Comprò ciò di cui aveva bisogno e decise di tornare a casa. In quel momento, guardandosi attorno per ritrovare la via giusta, notò un uomo vestito in modo particolare, lontano dalla gente, quasi nascosto dietro il muro di una casa.
La osservava.
Turbata, Lily decise di fingere di non averlo visto e si incamminò velocemente tra la gente.
La paura che la seguisse le fece aumentare il passo, ma quando ormai era a metà strada, si rese conto che lo strano individuo era sparito.
Chi era quell’uomo? Perché la osservava? Qualcuno del ministero? O un altro nemico?
Si affrettò a tornare a casa, decisa a non raccontare nulla a James per il momento, per non spaventarlo e per non rovinare quella serata.

Cassandra continuava a fissare Remus in cagnesco, lui d’altra parte si sentiva imbarazzato. Non sapeva che fare.
 - Slegami subito – fece lei minacciosa.
 - Mi dispiace… non posso…
 - Ma razza di umano sei?! Prima schianti una donna incinta e poi la tieni legata come una bestia!
 - Scusami per lo Schiantesimo… se avessi saputo… io non… - balbettò Remus.
Dove cavolo era Sirius?!
In quel momento il ragazzo si Materializzò in casa.
 - Era ora! – esclamò Remus proprio nel momento in cui Cassandra urlava:
 - Bastardoooo!! – e si lanciava contro Sirius, atterrandolo.
La ragazza, non avendo le mani libere, attaccò con i denti e morse una guancia al malandrino che iniziò ad urlare dal dolore.
 - Ahiaaaaa! Remuuuus staccalaaa!!
In tutta risposta Cassandra strinse ancora di più i denti fino a sentire il sapore del sangue in bocca.
Con una spinta Sirius se la tolse di dosso, staccandosi quasi una guancia che grondava sangue dove lei lo aveva morso.
 - Sei una bestia! Abbiamo fatto bene a legarti! – urlò nero di rabbia il ragazzo mentre Remus andava a prendere delle garze. – Fai un altro scherzetto del genere e ti Pietrifico!
Strappò le garze dalle mani di Remus e andò a pulirsi il viso. Quella pazza lo aveva morso così forte da fargli uscire il sangue.
Doveva odiarlo parecchio per fare una cosa del genere.
 - Bastardo…
 - Stronza!
I due si guardarono cercando di fulminarsi con gli occhi a vicenda.
Poi Cassandra abbassò lo sguardo per prima.
Sirius si voltò verso Remus – Siamo invitati a cena da Lily e James.
 - Bene, così vi levate dalle palle per un po’! – fece Cassandra.
Sirius ghignò – Anche tu sei invitata a cena da loro…
CONTINUA

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


Grazie per i commenti a:

Cullen Isabella

Arancina22

Vampirellafra

Pan_Tere94

Ransie88219 (il seguito di French Kiss è Nine Months!!! XD)

Padfoot_07

CAPITOLO 4
 - Cosa?! – gridò la ragazza spalancando gli occhi – Hai capito male, bello mio! Io non vengo a cena da degli assassini!
Sirius l’afferrò forte per un braccio – Smettila di parlare così di James e Lily – disse a denti stretti – Chiaro?
Assottigliò lo sguardo.
In tutta risposta lei gli diede una ginocchiata tra le gambe, facendolo piegare in due.
 - Brutta… - fece con la voce mozzata dal dolore.
Soddisfatta Cassandra tornò a sedersi sul divano.
 - Se credi che basti a non farti venire hai sbagliato di grosso! – esclamò Sirius. – Remus vai avanti, ora ti raggiungiamo…
Remus sparì con un plop.
 - Non mi toccare… - ringhiò Cassandra minacciosa – Io non ci vengo…
Sirius le si avvicinò, torreggiando su di lei in tutta la sua altezza. Lei chiuse istintivamente gli occhi e si sentì afferrare per il braccio.
Il ragazzo la fece alzare dal divano con una forza incredibile e la strinse a sé. Poi vorticò su se stesso e l’attimo dopo erano entrambi nel casale da James e Lily.
Cassandra si guardò attorno, con i capelli scompigliati e l’aria tramortita. La Materializzazione congiunta non aveva certo giovato alla sua nausea.
Poi vide James e Lily che la guardavano curiosi.
Indietreggiò fino a toccare con la schiena il petto di Sirius, che questa volta le strinse delicatamente le spalle.
 - E’ tutto a posto. Non ti fanno nulla, chiaro?
 - Emh… ciao! Spero che la cena ti vada bene! Anch’io ho sofferto tanto di nausee quindi so cosa è meglio non mangiare e… - Lily si zittì notando lo sguardo profondo di Cassandra e arrossì.
 - Hai un bambino? – chiese la ragazza.
 - Sì – Lily fece un sorriso radioso – e aspetto il secondo… - aggiunse portandosi una mano al ventre leggermente gonfio – Sono al terzo mese!
Cassandra abbassò lo sguardo, poi lanciò un’occhiataccia a Sirius e lo riabbassò. Come faceva quella donna ad essere contenta del secondo figlio quando lei non voleva nemmeno il primo?
 - Oh che scema… dimenticavo! – fece Lily afferrando una busta di carta e correndo per tutto il salotto ad attaccare delle strane foglie sui muri – Foglie di cinnamomo, chiunque si trovi qui dentro non potrà smaterializzarsi, così potete toglierle quelle corde! – spiegò.
Corse a metterle per il resto della casa.
Cassandra la guardò sorpresa. Era la prima a preoccuparsi di non tenerla legata. Remus e Sirius non si erano nemmeno preoccupati di fare un incantesimo all’appartamento e toglierle le corde.
Si voltò verso Sirius e allungò i polsi verso di lui.
 - Slegami – disse vittoriosa.
Il ragazzo sbuffò e le tolse le corde d’oro dai polsi.
Notò che erano rossi e pieni di tagli. Doveva essersi agitata parecchio. Lei se li massaggiò con fare non curante.
 - Posso usare il bagno? – chiese cercando di essere il più gentile che poteva.
Doveva vomitare e aveva un gran bisogno del bagno.
Lily glielo mostrò e la ragazza ci si fiondò dentro. Era la sesta volta che accadeva in una giornata e le sembrava alquanto esagerato.
Si diede una sciacquata al viso e cercò di ricomporsi.
Mentre usciva dal piccolo bagno e si ritrovava nel corridoio buio sentì una vocetta.
 - Mami… mami…
Sembrava che in salotto non se ne fosse accorto nessuno.
Seguì la voce e si ritrovò in una stanzetta graziosa con una culla nel mezzo.
Dentro in piedi c’era un bimbo dai scompigliati capelli neri e i dolcissimi occhi verdi. Il suo viso era rotondetto e le guance rosse e paffute.
Aveva un’aria così tenera che veniva voglia di coccolarlo.
Cassandra si guardò alle spalle, poi entrò cauta nella stanza.
Il bambino la guardò curioso, ma per nulla spaventato.
 - Ciao – fece Cassandra accennando un sorriso.
Il piccolo sorrise raggiante.
Lo sguardo della ragazza si addolcì e lasciò che il bambino stringesse nella manina paffuta il suo dito indice.
Ora capiva perché quella Lily era così contenta del suo piccolo e di quello in arrivo.
Si portò una mano sulla pancia, pensierosa.
Lei però non era fatta per fare la madre. La sua carriera di auror era appena cominciata, non voleva avere figli per ora… e poi con quell’idiota di Black!
Però ora… ora era successo e di certo non si poteva buttare via.
 - Mami? – chiese improvvisamente Harry.
 - Ti porto da lei! – fece Cassandra.
 - Ti!
La ragazza lo prese in braccio e andò in salotto con lui.
Quando fece la sua comparsa con il bambino in braccio, James, Sirius e Remus si irrigidirono immediatamente, portando le mani alle bacchette.
Lily invece sorrise raggiante – Allora si è svegliato la piccola peste! – esclamò andando in contro ai due.
 - L’ho sentito che ti chiamava e così… non so se potevo… - fece Cassandra lasciando che Lily lo prendesse in braccio.
I tre malandrini si rilassarono subito.
 - Hai fatto bene! Non lo avevo sentito, questo dormiglione! – disse Lily facendo il solletico a Harry che rise gioviale.
Poi il piccolo vide Sirius. Si agitò per farsi mettere giù dalla madre e sgambettò dal suo padrino.
 - Tio Tirius! – gridò felice.
 - Ecco il mio nipote preferito!! – fece Sirius prendendolo e facendolo saltare in alto.
Harry rise.
 - Tio… bau bau! – disse con sguardo speranzoso.
 - Va bene, ti accontento subito!
Sotto lo sguardo attonito di Cassandra, Sirius prese le sembianze di Felpato.
 - Ma… ma… - balbettò la ragazza – Un animagus?
Osservò il cane nero che si rotolava felice sul tappeto e Harry che gli saltava addosso ridendo.
Poi guardò James e Lily che guardavano con occhi pieni d’amore il loro figlioletto.
James abbracciò Lily e la guardò teneramente.
Cassandra abbassò lo sguardo. Non sembravano così pericolosi… che fossero davvero innocenti?
E se era tutta una messinscena?
Si morse il labbro inferiore. Eppure le sembravano così spontanei.
Durante la cena parlò poco. Osservò e ascoltò più che altro. Mangiò soprattutto e notò con piacere che nulla di quello che aveva cucinato Lily le dava fastidio. La ragazza sapeva davvero il fatto suo.
Dopo la cena i ragazzi iniziarono un torneo di scacchi, mentre Lily lavava i piatti e Harry ronzava attorno ai tre incuriosito.
Seduta ancora a tavola, Cassandra osservò come Sirius giocava e scherzava teneramente con il bambino.
Quasi non sembrava lui. La cosa la sorprese piacevolmente.
Si portò una mano al ventre. Forse sarebbe stato un buon padre…
Saltò su dalla sedia. Che cosa stava pensando?! Un buon padre?!
Aveva intenzione di far crescere il suo bambino con quel playboy? E la sua intenzione di sbatterlo ad Azkaban dove era finita?!
Merlino, si stava facendo abbindolare da lui e dai suoi amici… come era stato possibile?
Lanciò uno sguardo a Lily che canticchiava lavando i piatti, poi a James che giocava allegro con gli amici.
Erano due ragazzi esattamente come lei, che volevano una vita tranquilla con i loro bambini. Non sembravano disposti a rovinarsela.
James non aveva potuto fare una cosa tanto crudele.
 “Cassandra gli stai credendo…” pensò la ragazza con un sospiro.
 - Ti va di fare una passeggiata fuori? Si sta bene sotto le stelle – disse Lily avvicinandosi a lei.
A quell’affermazione tre teste scattarono in alto.
 - Lily ma sei impazzita?! – urlò Sirius – Potrebbe scappare e non solo, vedere dove vi trovate!!
 - Emh… Lily, magari la prossima volta una passeggiata eh? – fece Remus.
 - Smettetela voi due! Io mi fido, so che non scapperà! – disse la ragazza e fece un sorriso sincero a Cassandra che rimase di stucco. – James, digli qualcosa!
 - Oh… bé… dai ragazzi, Lily ha un ottimo intuito. Lasciatele uscire…
Cassandra era ancora più sorpresa. Rischiavano di giocarsi così il loro segreto?
 - Noi non abbiamo nulla da nascondere – fece dolcemente Lily – Coraggio, vieni a fare una passeggiata.
Cassandra la seguì fuori dalla porta e si ritrovò in aperta campagna.
L’aria era calda e i grilli cantavano placidi. Si accostò a Lily in silenzio.
La tentazione di andarsene c’era, ma non così forte. Non dopo tutta la fiducia che le avevano dato.
Le due si sedettero sull’erba fresca.
 - So che non ci credi – disse Lily piano – Ma James è innocente. Qualcuno lo ha incastrato. Hanno rubato la sua bacchetta e hanno ucciso il primo ministro.
A quell’affermazione Cassandra rabbrividì. Il suo sguardo si addolcì e divenne triste.
 - Vorrei credervi… in tutta la giornata questo è il momento migliore che ho vissuto… prima ho scoperto di essere incinta, poi sono stata catturata da quell’idiota di Black e non faccio altro che vomitare…
I suoi occhi si riempirono di lacrime – Direi che è troppo per un giorno solo…
Sentì che Lily le cingeva le spalle con un braccio. Sulle prime fu sorpresa e un po’ scostante.
Poi si lasciò andare contro la spalla della ragazza e scoppiò a piangere.
 - E’ che sono così confusa… io non avevo programmato tutto questo! Non con uno con cui sto sempre a litigare e che conosco poco!
 - E’ normale avere paura. È una situazione nuova e non vuoi rimanere sola… Sirius è un bravo ragazzo, credimi, non ti mollerà senza aiuto…
 - Se solo fosse un po’ più gentile… magari potremmo provare ad andare d’accordo… - fece Cassandra asciugandosi le lacrime.
Sirius che aveva seguito le ragazze da lontano per tenerle sott’occhio aveva sentito tutto, grazie al suo buon udito.
Abbassò lo sguardo con un sospiro. Essere più gentile, eh?
Tornò sui suoi passi e rientrò in casa.
 - Allora, tutto bene? – chiese Remus.
 - Sì, stanno chiacchierando – disse il ragazzo.
Ripensò alle parole di Cassandra. Al suo comportamento di quella sera. Era sicuro che piano piano la ragazza si sarebbe schierata al loro fianco.
Guardò i due amici – Credo che inizi a crederci…
James si afflosciò sul divano, poggiando la schiena sul morbido schienale.
 - Lo spero – disse afflitto – Ci farebbe comodo il suo aiuto. Io… io inizio a perdere ogni speranza.
Deglutì, come a mandare giù un groppo troppo grande e guardò gli amici con gli occhi lucidi, vergognandosi un po’.
 - Io non ho ammazzato nessuno. Non voglio finire ad Azkaban per una cosa che non ho fatto!
Sapeva di star parlando come un ragazzino, ma aveva passato quei giorni facendo vedere a Lily che si sentiva bene, che era fiducioso, che tutto si sarebbe sistemato. Si era mostrato forte per lei, ma in realtà si sentiva esplodere dentro. Aveva una paura matta, soprattutto per Lily, Harry e il bambino in arrivo.
Essere lì con Remus e Sirius lo aveva aiutato a sfogarsi prima di impazzire.
 - Ehi, James, non voglio assolutamente sentirti parlare così! – esclamò Sirius mettendogli una mano sulla spalla. - Sai che si sistemerà ogni cosa! Io e Remus vi aiuteremo!
Remus annuì – Devi stare tranquillo, va bene? – disse con un sorriso di incoraggiamento.
James sospirò – Non dite a Lily che sono crollato, per favore – fece – Mi sono sempre mostrato incoraggiante fino ad ora.
 - Non preoccuparti, non diremo nulla – Sirius gli fece l’occhiolino.
In quel momento rientrarono Lily e Cassandra.
Harry fece un sorrisone alla mamma e le corse incontro raggiante. Le abbracciò le gambe e sollevò la testa per guardarla.
Lily lo guardò, innamorata persa, e lo prese in braccio.
 - Piccola canaglia, sei ancora sveglio! È ora della nanna questa, lo sai?
 - Gno, gno… - protestò lui, ma sbagliò e si strofinò un occhio con le manine paffute. – Voio giocare con tio Tirius!
 - Ehi, campione, lo zio va via ora, perché è tardi – disse Sirius.
Harry lo guardò come se fosse appena stato tradito.
 - Non fare quella faccia! Tornerò presto a giocare con te, lo prometto! – aggiunse il ragazzo prendendolo in braccio e stampandogli un bacio sulla fronte.
Allora Harry gli concesse un sorriso e chiese sotto voce – Anche tio Remut viene?
Sirius annuì – Certo che sì!
 - Va bene, allora io nanna ora!
 - Bravissimo, vai con la mamma coraggio!
Lily riprese Harry in braccio. Dopo i saluti, la casa rimase nuovamente vuota, solo con lei, James e il piccolo Harry.
 - Vado a metterlo a letto – disse Lily.
 - Vengo anche io! – fece James con un sorriso, cingendole le spalle con un braccio.
Harry crollò in un attimo. Era stanco, nonostante tutta la sua voglia di giocare ancora. James e Lily lo osservarono, tenendosi per mano.
Lily sorrise teneramente e portò la mano libera sulla pancia. James l’abbracciò e le diede un bacio sul morbido collo, annusandone il buon profumo.
 - Non vedo l’ora di vedere il nostro nuovo piccolo – le disse.
 - Anche io! E spero tanto che sia una femmina!
 - Ti dirò la verità, anche io spero che lo sia!
Lily sorrise raggiante e James la sospinse fuori dalla stanza di Harry, dirigendosi alla propria.
 - Io ora avrei un certo programmino per noi – le disse con un sorriso malizioso.
Lei ridacchiò – Va bene, mostramelo allora!

I raggi del sole filtravano pigri attraverso le tendine color pesca.
James mugugnò nel sonno e si girò su un fianco, dando le spalle alla finestra. Con uno sbadiglio aprì gli occhi e davanti a lui apparve la creatura più bella che avesse mai visto: sua moglie.
Dormiva tranquilla, con i rossi capelli sparsi sul cuscino candido e un’espressione serena in volto. Le ciglia lunghe e rossicce si posavano quasi sulle guance rosate. James le carezzò i capelli, sentendone la morbidezza sotto i polpastrelli. Poi le diede un bacio leggero sulle labbra.
Lily borbottò appena e si voltò, dandogli le spalle, infastidita.
Il ragazzo ridacchiò e decise di andare a preparare la colazione. Si alzò dal letto e si vestì velocemente.
Prima si andare in cucina passò per la stanza di Harry. Il piccolo dormiva ancora placidamente nella sua culla.
Fischiettando James raggiunse allora la cucina, pronto a preparare una colazione con i fiocchi a sua moglie.
La dottoressa aveva sconsigliato cibi troppo carichi di zuccheri e grassi. Così James tagliò a fette della frutta fresca: una pesca, un ananas e una mela, i preferiti di Lily.
Poi versò in un bicchiere una spremuta d’arancia fresca e uscì in giardino a prendere qualche fiore per completare l’opera.
Quel giorno si sentiva particolarmente galante.
Sistemò i fiori in un vasetto e tutta la colazione su un vassoio. Allegro, tornò in camera, pronto a svegliare la mogliettina con quella dolce e sana colazione.
Iniziò a baciarla dolcemente sulla fronte, poi sulla guancia. Lily mugugnò infastidita, ma dopo un po’ iniziò a ridacchiare, quando i baci si spostarono leggeri sul collo, provocandole un lieve solletico.
A quel punto spalancò i suoi meravigliosi occhi verdi e vide il vassoio sul comodino.
 - La colazione a letto – fece con un sorriso.
 - Già! – disse James, aspettando che si mettesse seduta, per poi poggiarle il vassoio sulle gambe.
 - E ci sono anche i fiori! – disse Lily – James, come sei dolce!
 - Lo so! – fece lui ridendo.
Lily lo attirò a sé e gli diede un bacio leggerò. Poi il suo stomaco brontolò e capì che doveva finire subito tutta quella frutta o sarebbe impazzita dalla fame.

Un dolce risveglio lo ebbe anche un’altra persona, nonostante gli avvenimenti scombussolanti del giorno prima.
Sirius aveva portato a casa con se Cassandra, non sapendo se fidarsi già o meno e preferendo tenerla d’occhio ancora un po’.
Aveva un incantesimo all’appartamento per non farla smaterializzare, così da non doverla legare ancora e le aveva anche ceduto il proprio letto, andando a dormire in salotto e sorprendendola non poco.
La mattina quando Cassandra aprì gli occhi uno strano odore aleggiava nell’aria.
Sembrava qualcosa di buono da mangiare.
Si alzò dal letto e raggiunse la cucina. Indossava una maglietta di Sirius a mo’ di pigiama e le sembrava di avere una camicia da notte addosso.
Le maniche le coprivano quasi le mani. Era buffa in quello stato, lei che era sempre perfettina.
Trovò Sirius in cucina, intento a cercare di non far bruciare delle frittelle in una padella.
La tavola era già stata apparecchiata e vi erano: un piatto con dei toast ricoperti di marmellata, della frutta tagliata a pezzi, latte e caffè, succo d’arancia, muffin ed ora anche le frittelle erano in arrivo.
Il resto della cucina però non versava in ottime condizioni. La farina era sparsa ovunque e la marmellata si era spiaccicata su qualche mattonella, per non contare il latte che era caduto per terra e che un gattino tutto nero stava leccando avidamente.
 - E questo gatto? – chiese Cassandra, tanto per annunciare il suo arrivo.
Sirius si girò e lei in quel momento lo trovò davvero buffo. Aveva addosso un grembiule da cucina e sul  naso aveva un po’ di marmellata, mentre sulle guance della farina.
La ragazza fece uno sforzo immane per non scoppiare a ridere e mantenere la sua espressione seria e impassibile.
 - Oh… questa notte sono uscito a fare una passeggiata e l’ho trovato tutto solo… così l’ho portato a casa – spiegò lui.
 - Adoro i gatti! – disse lei e si chinò ad accarezzarlo.
 - Fa’ attenzione! – fece Sirius subito – I gatti portano la toxoplasmosi è pericolosa in gravidanza…
Lei lo guardò sorpresa.
Lui si grattò la nuca e guardò altrove.
 - L’ho sentito da qualche parte – spiegò – E ho sentito anche le donne mangiano molto quando… quando aspettano un bambino. Spero che la colazione ti vada bene…
 - Benissimo. Sto morendo di fame – disse lei, cercando di non lasciare trasparire alcuna emozione e sedendosi a tavola. In realtà era troppo sorpresa. Non si sarebbe aspettata un gesto del genere da lui.
Sirius mise le frittelle a tavola e fece poi per uscire dalla cucina.
 - Aspetta, tu non mangi? – chiese Cassandra.
 - Posso sedermi a tavola con te senza rischiare di essere insultato pesantemente?
 - Emh… può darsi…
Cassandra prese una frittella e se la mise nel piatto, cospargendola generosamente di marmellata e mettendosi sopra in modo ordinato delle fettine di pesca.
Sirius a quel punto si sedette a tavola, dopo aver preso un piatto e una tazza.
 - Complimenti, bell’accostamento frittelle e frutta! Ora le provo anche io! – disse prendo un paio di frittelle e facendo lo stesso di Cassandra.
Lei si lasciò sfuggire un sorriso e addentò un boccone della sua colazione.
L’attimo dopo era in corsa verso il bagno per rimettere con Sirius che la seguiva preoccupato.
Nessuno dei due sapeva che quello era solo l’inizio.
CONTINUA

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


E' davvero da tantissimo che ho ormai lasciato le mie storie e la stesura di fanfic. Ho deciso di ritentare, di tornare a scrivere racconti, sopratutto sul mondo di Harry Potter. Non so se la cosa funzionerà, ma vediamo un po'. Non ho idea del perché abbia deciso di cominciare proprio da questa fanfic, forse per via dello stile migliore rispetto alle altre storie, anche se totalmente diverso da quello che ho attualmente. Non ho comunque il cuore di modificare i primi cinque capitoli, quindi li lascerò così come li avevo scritti.
 
CAPITOLO 5

Un mese era scivolato via, e quasi non se ne erano accorti, nonostante la tensione fosse cresciuta, assieme alla paura di non riuscire a risolvere la situazione.
Tuttavia, sia Lily quanto James, erano contenti che il loro nascondiglio non fosse stato ancora scoperto e che potessero godere ancora della protezione di quelle mura che ormai iniziavano a sentire come una vera casa.
Il pancino di Lily era lievitato di poco, prendendo una dolce curvatura, tuttavia non ancora molto visibile. Le uniche visite che poteva proseguire erano quelle presso la ginecologa babbana del paese, seppur James non ne fosse entusiasta, e continuasse a ripetere che al San Mungo avrebbe avuto i guaritori migliori del mondo.
Lily rispondeva prontamente che ormai il San Mungo era off limits, quindi sarebbe stato meglio per entrambi se James avesse smesso di lamentarsi. E così aveva fatto il marito.
La primavera aveva ormai lasciato posto all'estate. Un po' delle nubi, che caratterizzavano il clima britannico, erano sparite, e le giornate erano più lunghe e soleggiate del solito, il che metteva particolarmente di buonumore la rossa, che ogni tanto riusciva a riprendere fiato e a lasciarsi alle spalle qualche preoccupazione.
- Forse potrei anche abituarmi a questa vita – aveva detto scherzosamente a James, una sera mentre erano nel letto, stretti l'uno all'altra.
James non aveva colto il tono scherzoso della moglie e aveva fissato il soffitto, per poi sospirare.
- Mi manca il mio lavoro...
Il silenzio era calato e infine Lily lo aveva abbracciato con forza, inspirando il suo odore. Non aveva potuto fare altro che promettergli che si sarebbe sistemato tutto, ma la verità era che nemmeno lei sapeva se davvero sarebbe accaduto.
Remus e Sirius non avevano novità per loro, nulla si era smosso in quel mese, non era emerso niente che potesse aiutare James.
La sua bacchetta era rigorosamente sotto sequestro, non si sapeva nemmeno in quale stanza del ministero fosse tenuta. Si vociferava che fosse stata portata in una camera blindata della Gringott.
Pattuglie di Auror ispezionavano giorno e notte Londra, anche nella zona babbana, locandine con le foto dei due fuggitivi erano sparse ovunque e anche i babbani erano stati allertati. Avevano fatto credere loro che si trattasse di due pericolosi criminali, ma non erano stati rilasciati molti dettagli.
Sirius fumava di rabbia ogni giorno di più. Stavano facendo passare Lily e James come due mostri, eppure era sicuro che se si fosse trattato di un mago qualsiasi non si sarebbero scomodati tanto.
Aveva paura per i suoi amici e ancora non si fidava di Cassandra a cui non aveva permesso di lasciare il suo appartamento in quel mese. Lei era stata costretta a mettersi in malattia, per giustificare l'assenza da lavoro, ma quella storia non sarebbe potuta continuare a lungo senza risultare sospetta.
- Puoi sempre dire la verità, che sei incinta – aveva proposto lui, un giorno, e in risposta la ragazza aveva scrollato le spalle.
- Tanto ormai posso fare solo quello che ordini te! Non sono più padrona della mia vita.
Quelle parole avevano colpito Sirius nel profondo. Non avrebbe saputo dire perché lo avessero ferito tanto e perché si sentisse così tanto in colpa nei confronti di una donna di cui non gli era mai importato molto. E non c'entrava la storia del bambino, o comunque non del tutto.
In quel mese di convivenza forzata era successo qualcosa. Era riuscito a vedere un lato di Cassandra di cui non era a conoscenza. Aveva potuto vivere sulla propria pelle tutte le sfumature della sua personalità... e gli erano piaciute.
A volte quei pensieri lo spaventavano. Altre volte lo tormentavano.
Remus ascoltava pazientemente ogni singolo sfogo o anche il più piccolo dubbio. Era presente, gli dava consigli, rivelandosi sempre più il buon amico che era.
Insomma, era stato un mese davvero strano per tutti loro e sembrava che le stranezze dovessero aumentare sempre più.
 
- Nessuno vuol parlare al ministero – sentenziò Remus, seduto nel salotto dei Potter.
Lui e Sirius si erano camuffati trasfigurandosi, per raggiungere la casa di campagna degli amici senza dare nell'occhio. Cassandra era andata con loro. Ormai i suoi unici momenti di libertà erano quando si trovava con Lily nel giardino sconfinato della tenuta. In quei momenti non ci pensava nemmeno a scappare. Era come se si fosse arresa al proprio destino, una cosa che non era da lei e questo le faceva gran rabbia. Eppure, una parte di lei iniziava a credere che davvero i Potter non fossero colpevoli dell'omicidio del primo ministro e rimanere con Sirius le avrebbe dato qualche notizia in più a riguardo.
- Ovviamente si tratta di qualcuno che lavora per il Ministero – disse Sirius con convinzione – nessun altro, all'interno, può avere con se la bacchetta se non i dipendenti, specialmente i pezzi grossi.
I suoi occhi vagarono su tutti i presenti.
- Siamo migliaia... come facciamo a trovare il colpevole? - sospirò James, passandosi una mano tra i capelli spettinati.
Aveva il viso stanco e pallido. Due occhiaie sostavano nella zona tra gli occhi e gli zigomi e Sirius era certo di non averle mai viste prima sul volto di James. Il suo migliore amico era sempre stato in grado di fare sonni fantastici e tranquilli. In quel mese sembrava essere invecchiato di una manciata di anni e questo non poteva che far preoccupare maggiormente il Black.
- Qualcuno deve aver visto qualcosa, proprio perché siete migliaia! - rincarò.
- Se davvero qualcuno ha visto qualcosa di sospetto, non parlerà mai. Ho l'impressione che ci sia qualcosa di davvero grosso sotto. Qualsiasi testimone può essere stato messo a tacere con minacce o soldi – mormorò Remus.
- Non potete... riprovare?- chiese Lily, guardando speranzosa i due.
Remus avrebbe tanto voluto alzarsi e stringerla con forza in quel momento. Mormorarle in un orecchio che sarebbe andato tutto per il meglio e che lui avrebbe fatto qualsiasi cosa per tirarli fuori dai guai.
Aveva sempre considerato Lily una sorta di migliore amica. Lei gli era stata accanto nei momenti difficili, gli aveva sempre detto di non vergognarsi per ciò che era e non lo aveva mai fatto sentire sbagliato.
Ora Remus si sentiva in obbligo di fare altrettanto bene per lei e impegnarsi in questo.
- Con me non parlano – disse Sirius con un sospiro – Non sono uno del ministero, figuriamoci, nessuno si fiderebbe a rivelarmi qualcosa di grosso.
- Io sono in confidenza con pochi, ma vi prometto che continuerò a chiedere e informarmi, nel modo più discreto possibile – aggiunse Remus.
Cassandra non aveva aperto bocca per tutto il tempo.
 
Il tempo sembrava non rallentare nemmeno un secondo, ma anzi, somigliava di più ad una caduta libera, inesorabile.
- Lasciami tornare a lavoro.
Cassandra fissava Sirius negli occhi, con determinazione. Era al centro del salotto, in piedi, la testa dritta, con fierezza e le mani chiuse in morbidi pugni.
Lui si lasciò sfuggire una risatina e si buttò a sedere sul divano.
- Vuoi scherzare? E permetterti di correre a denunciare Remus e me, oltre al luogo in cui si trovano Lily e James? Bel tentativo.
Lei inspirò a fondo dalle narici, come faceva quando stava per perdere la pazienza, cosa che Sirius aveva imparato presto a capire, e strinse le labbra, con frustrazione. Ciò che stava per dire le sarebbe costato molto, ma doveva provare.
- Non... non ho alcuna intenzione di denunciarvi – disse con voce ferma, continuando a guardarlo.
Il sorriso di scherno di Sirius si spense e lui la guardò, come se fosse appena uscita fuori di testa.
- Dovrei crederci? Come no...
-Voglio scoprire chi è stato. Voglio punire il colpevole, Sirius! Voglio il vero colpevole. Perkins era come un padre per me, è l'unico che abbia davvero creduto a me, quando tutti non mi davano un briciolo di fiducia. Glielo devo!
- Belle parole, ma no, non mi convinci. Non ti lascerò uscire da questa casa finché questa storia non sarà finita. Mio figlio potrai benissimo partorirlo nel mio letto, tanto ormai te ne sei appropriata del tutto.
In realtà era stato Sirius a cederglielo completamente e a scegliere il divano come nuovo letto su cui passare le notti.
Quelle parole ebbero il potere di far accendere nello sguardo di Cassandra una scintilla di rabbia. La ragazza digrignò i denti e dovette resistere all'impulso di strangolarlo con ferocia.
Quell'imbecille di Black, passava dall'essere la persona che avresti voluto avere accanto per tutta la vita, ad uno stronzo patentato che volevi solo fare fuori.
-Ascoltami bene, questa storia non finirà mai se non vi avvalete di tutti gli aiuti che potete avere. Sono un auror, sono l'auror fidata del ministro e del viceministro, posso far parlare qualcuno. Per quanto riguarda tuo figlio, smettila di chiamarlo tale, perché se questa storia finirà non ti permetterò nemmeno di vederlo con il binocolo. Me ne andrò da qui, Black, in un modo o nell'altro. Puoi mettere tutti gli incantesimi che vuoi su questa casa, per impedirmi di uscire, ma sono determinata ad andarmene e io non mi fermo mai finché non ottengo ciò che voglio.
Non diede tempo a Sirius di replicare, lasciandolo lì, fermo e sorpreso, gli voltò le spalle, andando a ritirarsi nell'unico posto della casa che ormai iniziava a preferire: la stanza del ragazzo. Per assurdo lui non vi entrava più molto spesso, se non per prendere i propri vestiti, quindi era quasi sempre particolarmente tranquilla e pregna del suo odore.
La spaventava il fatto che le piacesse essere circondata da quel profumo ormai familiare, ed essersi così tanto abituata ad averlo attorno.
Non si presentò a tavola a cena quella sera. Sirius non provò nemmeno a pregarla ad andare a mangiare qualcosa, lasciò correre così, decretandolo il capriccio di una bambina viziata.
Eppure trovò irritante avere davanti quel posto vuoto, che ormai riteneva appartenesse a Cassandra, trovò irritante il piatto immacolato e le posate abbandonate sul tovagliolo, e non seppe spiegarsene il motivo, trovando irritante anche quello.
Andò a dormire piuttosto frustrato, eppure riuscì a prendere subito sonno, abbandonandosi alla morbidezza, poco comoda, del divano.
Non poteva nemmeno immaginare che una volta caduto in un sonno pesante, Cassandra ne aveva approfittato per attuare la propria fuga. Non aveva nemmeno sospettato che lei aveva preso in considerazione l'idea di uscire sul balcone della stanza, scavalcarlo e calarsi dalla grondaia.
Merlino, fa che non scivoli, fa che non scivoli...
Continuava a ripeterselo, Cassandra, mentre scendeva con cautela, aggrappata con tutte le proprie forse. Erano solo al secondo piano, ma era un'altezza notevole, abbastanza da spaccarsi la testa e tirare le cuoia.
Fa che non mi sfracelli a terra.
Era l'unica via di fuga che aveva trovato. Sirius si era premurato di toglierle la bacchetta e mettere incantesimi sulla casa per non farla smaterializzare – cosa che non poteva fare comunque, senza bacchetta – ma non aveva pensato di fare lo stesso con le finestre, ovviamente non aveva preso in considerazione il fatto che lei potesse essere tanto folle da fare una cosa del genere.
Il giorno dopo avrebbe trovato una bellissima sorpresa.
Non appena i piedi di Cassandra toccarono il suolo, per qualche secondo sentì le gambe deboli e le ginocchia si fletterono appena. Rimase aggrappata alla grondaia, per rimanere in piedi, e inspirò a fondo.
Lo aveva fatto davvero e c'era riuscita. Era libera.
Dopo pochi secondi di esitazione lasciò andare la grondaia e prese ad allontanarsi a passo spedito, senza voltarsi indietro nemmeno una volta.
 
- Scappata?! - l'esclamazione di Lily e James giunse all'unisono.
Sirius sedeva nel loro salottino, il viso stanco e incredulo. Quella mattina si era svegliato, trovando casa deserta e non era riuscito a capacitarsi di come fosse stato possibile.
Poi aveva notato la portafinestra che dava sul balcone aperta e aveva capito cosa era accaduto.
- Non riesco a credere che abbia trovato il coraggio di fare una cosa del genere... - disse rivolto agli amici, passandosi poi una mano tra i capelli.
James e Lily si scambiarono uno sguardo preoccupato.
- Io non riesco a credere ai casini che stai combinando! Uno dietro l'altro! - sbottò James con fervore, mentre Lily gli posava una mano sul braccio, come a volerlo trattenere.
- James...
- No, hai ragione... - la voce di Sirius era debole, affranta – sono un idiota! Sono andato a cercarlo a casa sua, ma era deserta, ovviamente. Non ho idea di dove potrebbe essere.
Le sue parole rimasero così, in sospeso e il silenzio innaturale aleggiò tra lui e gli altri due. James si passò le mani tra i capelli quando si rese conto di avere molta voglia di mollare un pugno all'amico e sfogare su di lui tutta la frustrazione accumulata. Quella storia lo avrebbe fatto impazzire, ne era più che certo.
- Forse è il caso che Lily ed io troviamo un altro posto – disse cercando di moderare la voce, cercando di farla risultare più calma possibile. Di calmo, tuttavia, c'era davvero ben poco in lui ed era palese, impossibile da nascondere.
- Lei ha detto di non volerci denunciare. Sembra che ci creda, James! - replicò Sirius.
- Tu le credi? - fece James, stringendo i denti.
- Io... non so cosa pensare.
Ma sì, una parte di lui le credeva e non sapeva spiegarsene il motivo. Cosa fosse successo in quel mese e mezzo con Cassandra era sconosciuto persino a Sirius. Non c'era mai stato alcun contatto tra loro in quei giorni, non un bacio o una carezza. Eppure in qualche modo era nata una sorta di strana complicità che nessuno dei due voleva riconoscere.
- James, credo che possiamo stare tranquilli ancora per un po' – fece Lily, intrecciando le dita con quel del marito e abbozzando un lieve sorriso.
Non si sentiva irrequieta, non credeva che fossero in pericolo. Nelle ultime volte che avevano visto Cassandra, aveva avvertito qualcosa di positivo venire da lei, fiducia.
- Sarei molto più tranquillo ad andarmene, Lily...
- Fidati di me, d'accordo? - la rossa sorrise ancora e tornò a guardare Sirius – Cos'altro ti ha detto ieri sera?
- Che vuole il vero colpevole, vuole scoprire chi è e che può indagare, interrogare gente al ministero.
Lily annuì, pensosa.
- Sarei più preoccupata per la sua incolumità, che per noi – decretò poi – davvero, Sirius, devi trovarla e chiarire la faccenda, non può fare tutto da sola, potrebbe cacciarsi nei guai.
Sirius provò ad immaginarsela, Cassandra che faceva domande alle persone sbagliate, che rischiava di finire male e per un attimo il suo stomaco fece le capriole. Una reazione che non seppe spiegarsi, ma che lo fece balzare in piedi come se avesse avuto le molle sotto il sedere.
Riuscì a farfugliare solo qualche parola incomprensibile agli amici, prima di lasciare la casa.
- Andrà tutto bene, vero? - mormorò James, rivolto a Lily, e lei strinse ancora di più la sua mano.
- Andrà tutto bene.

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