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di roby_lia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo Giorno ***
Capitolo 2: *** Secondo giorno ***
Capitolo 3: *** Terzo giorno ***
Capitolo 4: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Primo Giorno ***


Primo giorno

Loki camminava svelto per i corridoi del palazzo reale di Asgard.
Era irritato, si vedeva distintamente mentre si sistemava la casacca nera che aveva addosso.
Il fatto era che odiava essere interrotto quando studiava. Questo voleva dire praticamente sempre, sì.
Prese un altro respiro profondo, prima d’incamminarsi con passo controllato nella sala del trono, occupata solo da Odino in quel momento.
“Mi avete fatto chiamare Padre?” domandò il figlio cadetto, fermandosi ai piedi della scalinata del trono.
Odino lo fissò in silenzio per un lungo istante.
“Volevo chiederti se hai la vaga idea di dove potrebbe essere tuo fratello, Loki”
L’altro alzò un sopracciglio, con fare esplicito “No, perché dovrei saperlo?”
Non era una bugia.
Non del tutto almeno.
No… insomma, Thor aveva solo bofonchiato vagamente che voleva parlargli, ma dopo si erano messi a litigare come loro solito e non ne aveva più parlato.
A Thor non era mica venuto in mente di aspettarlo nella sua camera vero? Non aveva passato ore e ore nella sua disordinatissima e pericolosa stanza, con tutti i mezzi incantesimi che la infestavano, vero? Vero?!
 “Ne sei certo?” insistette il padre degli dei.
“Assolutamente” ribattè il moro, cercando d’ignorare lo spiacevole groppo che aveva in gola. Quella discussione non stava andando per niente bene.
Odino lo guardò ancora per un momento, prima di spostarsi e lasciare libera la visione del trono.
Trono occupato da un bimbo biondo avvolto da un mantello rosso.
“è stato trovato che vagava per i corridoi- raccontò Odino, mentre l’altro non riusciva a distogliere lo sguardo dal marmocchio- e i vestiti di Thor formavano una scia fino alla tua stanza”
“Mio non è, Padre” riuscì a dire, proprio prima che il bimbo lo notasse e smettesse di giocare con il mantello rosso per alzare le braccine verso di lui chiamandolo rumorosamente “Ki!! Ki!!”
“Dicevi Loki?”
“…Non è colpa mia! Thor sa di non dover entrare nelle mie stanze e tanto meno di toccare le mie cose. Non puoi dare la colpa a me se è così stupido da non farlo!”
“Se tu ti dedicassi ad attività più degne del tuo rango non avremmo di questi problemi”
Loki abbassò lo sguardo, nascondendo la rabbia dietro i denti serrati e i pugni chiusi.
Chissà come mai Odino aveva un gusto particolare per rinfacciargli quanto disprezzasse ciò in qui lui eccelleva già al di sopra della maggior parte dei maghi di Asgard.
“Se Thor non fosse un emerito imbecille quando ci si mette, i problemi diminuirebbero drasticamente in tutta Asgard” ribattè senza riuscire a trattenersi.
“Basta!- ringhiò il dio, stringendo la presa attorno al proprio scettro- tu sistemerai ciò che è accaduto, in un modo o nell’altro. Da adesso ti prenderai cura di tuo fratello e sarai il responsabile delle sue azioni”
“Ma-“
“Sono stato chiaro?” lo interruppe senza ascoltarlo.
Un muscolo guizzò sulla guancia di Loki, quando il principe serrò le labbra “Sì padre” mormorò cupamente, senza incontrare lo sguardo dell’altro.
 
“Stupido, stupido e stupido! Ma come diavolo fai ad essere così idiota, mi chiedo! E come diamine facciamo ad essere fratelli per di più! Sei più scemo di un pentapalmo!!”
Il bambino continuò a guardarlo, sbattendo gli occhi e senza dar il minimo segno di turbamento.
“Ki?” anzi lo chiamò curiosamente, per essere ripreso in braccio.
Il moro lanciò un altro grido esasperato, sedendosi sul lato opposto del letto mentre si stringeva con forza i capelli.
Thor gattonò sul letto, incurante delle carte che lo occupavano.
“Ki!” lo chiamò di nuovo, stringendosi al suo fianco.
Loki sbuffò, decidendosi a degnarlo di uno sguardo “Che vuoi, si può sapere?”
Thor si limitò a sorridere, lo stesso identico sorriso che aveva con una decina di secoli in più. Thor restava sempre Thor dopotutto.
Arrendendosi, il moro gli passò una mano tra i capelli “Vediamo se riesco a sistemare il casino che, come al solito, tu hai combinato”
Prima che potesse fare qualsiasi cosa, un bussare deciso anticipò l’entrata di sua madre.
“Ma allora è vero” sorrise la dea, avvicinandosi al letto.
Loki sospirò “Sì, stavo giusto iniziando a cercare una soluzione”
“Oh bhe, allora non abbiamo da sperare che funzioni. Spero proprio che non ci tocchi affrontare un’altra sua adolescenza. Tu ne sei appena uscito, non ho voglia di doverci ripassare con Thor”
“Madre!” protestò.
“Cosa? Non mi dirai che l’odio profondo per le forbici che hai provato negli ultimi anni ti è passato così all’improvviso”
“Non capisco perché vi lamentate solo di me. Anche Thor ha i capelli lunghi... o meglio, aveva…avrà…”
Frigga scosse la testa sorridendo “Non importa. Su, datti da fare e trova una soluzione, se ci tieni a vederlo tornare in sé”
“Ma tu non protesti…”
“Assolutamente no. È già tanto se me ne occupo ora”
“Ma Madre, non è stata colpa mia!”
“Dovrai porvi rimedio lo stesso temo
Il principe bofonchiò tra sé e sé qualcosa che sembrava vagamente un “Cos’ho fatto per meritarmi un fratello del genere”
 
Qualche ora e alambicchi esplosi dopo, Loki è quasi certo di essere arrivato alla fine delle sue fatiche.
Ora gliene resta solo una da affrontare. Peccato che risulti astiosi di quanto aveva previsto (sperato, sarebbe più giusto dire)
“Thor da bravo, di ahhhh”
Dieci minuti dopo Frigga, andata a darli la buonanotte, li trovò ancora nel bel mezzo dello scontro.
“Loki!!” lo richiamò arrabbiata, portandosi le mani ai fianchi.
Il ragazzo sbuffò, smettendo di tentare di strozzare il fratellino “Cosa c’è adesso? Sono riuscito a trovare una soluzione, non è colpa mia se non la vuole prendere”
“Sì, ma stai parlando di un bambino, Loki. Non puoi comportarti così”
L’interessato alzò gli occhi al cielo, trattenendo l’ennesimo sbuffo “Ma madre-“
“Nessun ma. Adesso siediti e prendi in braccio Thor, ti insegno come si fa”
Loki sentì l’impulso di protestare, ma l’occhiata di avvertimento che sua madre gli rivolse lo fece desistere.
Sospirando melodrammatico, si sedette sul suo letto, lasciando che il fratellino gli si arrampicasse addosso.
“Ecco, ora faglielo bere con calma, non forzarlo troppo o lo farai solo agitare”
Cercando di trattenersi dal digrignare i denti per l’irritazione, Loki obbedì osservando immusonito come Thor era fin troppo volenteroso nell’obbedire, almeno finchè loro madre era a portata d’orecchio.
 “Vedi? Non era poi così difficile”
“Certo madre” sbuffò abbattuto, mentre Thor, finita la pozione, sbadigliò per poi rannicchiarsi meglio sul suo petto.
“Bene, ora non ci resta che attendere e vedere se tutte quelle ore che passi sui libri sono state utili o solo uno spreco”
“Dovrebbe ridurre l’effetto perlomeno. Non sapendo esattamente cosa ha toccato nella mia stanza ho dovuto fare qualcosa di generico” spiegò il principe, indicando tutte le altre e varie provette e alambicchi che occupavano la camera.
La regina sorrise improvvisamente, in quel modo che sia Loki che Thor avevano imparato a temere fin da bambini.
“A questo proposito, hai per caso intenzione di dare una sistemata a tutto questo o devo aspettarmi che prima o poi tuo fratello diventi una leggiadra fanciulla solo per aver messo piede nella tua stanza?”
Loki roteò gli occhi “Se Thor mi ascoltasse quando parlo”
“Se tu mettessi apposto le tue stanze ogni tanto” sostenne la sua tesi la dea.
Il ragazzo s’imbronciò “Io mi capisco benissimo nel mio disordine, non vedo cosa debba interessare ad altri in che stato sono le mie camere”
Frigga alzò un sopracciglio.
“… e va bene! Vedrò di mettere un po’ d’ordine” si arrese suo figlio, abbassando le spalle, sconfitto definitivamente.
“Perfetto- sorrise amabilmente lei, vittoriosa- e vedi di non far cadere tuo fratello dal letto questa notte” gli ricordò, uscendo dalla camera.
Loki, ancora immusonito riportò lo sguardo sul fratellino, orami beatamente addormentato ed intento a sbavare sul suo cuscino.
“Ma che gioia” borbottò, per poi cercare di capirci qualcosa in quel casino di stanza che aveva.
 
Thor si risvegliò solo qualche ora dopo, ancora nella stanza del fratello.
“Loki?” chiamò, passandosi una mano sugli occhi, ancora assonato.
“Finalmente hai imparato a dirlo giusto il mio nome” rispose l’interessato, ancora seduto alla scrivania (ancora ingombrata di cose) intento a leggere.
Il bambino scalciò, liberandosi dalle coperte per correre dall’altro che, sbuffando lo fece salire sulle proprie ginocchia.
Thor sbadigliò, passandosi i pugni sugli occhi e tornò beatamente nel mondo dei sogni, facendo sospirare il fratello.
Loki si mise a fissarlo corrucciato per poi arrendersi e, messosi più comodamente, lasciò che Thor gli dormisse beatamente addosso.


 

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Capitolo 2
*** Secondo giorno ***


Secondo giorno

Sif non sarebbe dovuta essere così sorpresa. Era cresciuta con i principi dopotutto, conosceva gli scherzi di Loki e la stupidità di Thor come pochi altri.
Per questo, quando Thor non si presentò come suo solito nell’arena per allenarsi, la ragazza sospirò pesantemente, iniziando a scommettere con sé stessa, quale dei due principi era più colpevole per qualsiasi cosa avessero fatto.
Di certo non s’immaginava che Loki potesse essere così tanto impazzito da mettersi a parlare con gli alberi, come stava facendo quando lo trovò nei giardini che circondavano il palazzo.
“Avanti muoviti! Esci immediatamente!!” stava urlando il principe cadetto, a qualcuno di non ben indentificato.
“Loki?” lo chiamò perplessa la guerriera.
L’altro si girò di scatto verso di lei “Sif?” rispose distratto, continuando a studiare la flora innocente.
Poi s’immobilizzò mentre gli occhi gli brillarono come facevano sempre quando gli veniva un’idea particolarmente geniale. Almeno dal suo punto di vista.
“Ma certo, Sif!!- si esaltò il principe- il tuo pugnale. Dammelo”
“Come scusa?” ringhiò minacciosa lei.
“Oh aventi, è per una buona causa, davvero”
Scuotendo le testa rassegnata la ragazza obbedì, slacciandosi l’arma dalla cintura e passandogliela “Comunque, potrei sapere che fine hai fatto fare a Thor questa volta?”
Loki la ignorò totalmente “Avanti vieni fuori! Guarda che bel giocattolo ho qua! Affilato e molto molto pericoloso. Madre mi ridurrebbe a pezzettini se solo sapesse che te lo sto dando”
“Me lo dai davvero?”  la voce infantile li fece voltare alla loro destra, dove Thor li stava studiando sospettoso tra i rami di un albero.
Loki sorrise, trattenendo un sospiro di sollievo nel vederlo ancora tutto intero “Ma certo! Ora scendi dai”
Sif nel frattempo era rimasta senza parole. Ma non ci rimase a lungo, purtroppo per Loki.
La ragazza infatti si riprese in maniera lampo e, per sottolineare il tutto, tirò un sonoro scappellotto al principe “Che cosa gli hai fatto?!?!”
“Ma si può sapere perché ve la prendete tutti con me? Quell’idiota ha fatto tutto da solo. Anzi, se non fosse stato per me, starebbe ancora gattonando e imparando a parlare”
Nel frattempo Thor, rassicurato dal fatto che i due erano intenti a discutere, si avvicinò di soppiatto al fratello. E stava anche per arrivare alla fine dei suoi lunghi e faticosi sforzi, prendendo un pugnale quando…
Il vero Loki si decise ad uscire dalla vegetazione, afferrando il fratellino per le spalle ed alzandolo, lasciando che scalciasse nel vuoto quanto voleva.
“Preso!!”
“Non vale!! L’avevi promesso Loki!! Lo dirò alla mamma!”
“See, certo. Provaci e le dico che fine ha fatto la torta al cioccolato che aveva richiesto”
“Ma che diamine…” sospirò afflitta la ragazza.
“Oh ciao Sif. Ti serviva qualcosa?”
L’altra scosse la testa, esasperata “Evita di soffocarlo nel sonno. Per il momento mi accontento di questo”
“Farò il possibile” rispose il principe, caricandosi il fratellino sulle spalle come se fosse un sacco, incurante del suo continuo dimenarsi.
 
 
“…giochiamo a nascondino?”
“No”
“…alla guerra?”
“Ancora di meno”
“Dai! Diamo la caccia agli Jotun!!”
“Sognatelo”
“Allora fai uno dei tuoi trucchi, Loki! Sono belli!!”
“La risposta è ancora no”
“Ma io mi annoio!!” esplose il piccolo principe.
“Ti ricordo che hai insistito tu per venire nei giardini”
“Sì ma io volevo venire qua per giocare
“Bene, e allora gioca. Personalmente ho altro da fare” rispose irritato il moro, sedendosi comodamente sotto un albero e poi iniziare a leggere.
Thor gli corse addosso, aggrappandosi al suo braccio “Perché non vuoi giocare con me? Cosa ti ho fatto?” gli domandò cercando d’intenerirlo con i suoi occhioni blu. Purtroppo per lui, era Loki l’esperto in famiglia del fare gli occhi da cucciolo.
“Hai avuto la brillante idea di far esplodere sei mesi dei miei studi. E ora mi tocca recuperarli, grazie tante” 
“Ma io voglio giocare”
“Hai ettari di foresta a tua disposizione. Inventati qualcosa e lasciami in pace”
“Uffa! Sei così noioso!!”
L’altro alzò un sopracciglio, distogliendo lo sguardo dal suo libro “Noioso? Benissimo, allora levo il disturbo” ribattè, chiudendo con un tonfo il libro e sparendo nel nulla.
Thor spalancò gli occhi, guardandosi attorno “Loki? Dai Loki, smettila di nasconderti! Guarda che lo dico alla mamma!!” lo minacciò il bambino, mettendo il broncio.
Lasciò che passasse un’eternità, o almeno, così sembrò a lui (in verità erano passati si e no dieci minuti) poi decise che poteva benissimo farsi prendere dal panico “Loki? Loki dove sei? Loki!! LOKI!!!”
“Ma si può sapere cos’hai da strillare tanto?” il biondo si voltò di scatto al suono famigliare della sua voce, correndogli contro furibondo, gettandoglisi addosso per colpirlo con tutta la sua, invero misera, forza.
“Thor! Si può sapere cos’hai?”
“Sei cattivo! Cattivo, cattivo, cattivo!!” spiegò, sottolineando ogni parola con un pugno.
Loki lo fissava perplesso dall’alto in basso, per poi scoppiare a ridere quando capì la situazione “Pensavi davvero che ti avrei lasciato qui? Stupido Thor” sospirò inginocchiandosi e lasciando che il fratellino si nascondesse tra le sue braccia.
“Francamente, per liberarmi di te avrei trovato qualcosa di meglio che abbandonarti in un bosco a dieci minuti dal palazzo reale, non trovi?”
Il biondo rialzò di scatto la testa, fissandolo furibondo per poi colpirlo di nuovo ma il sorriso divertito del fratello lo fece desistere.
“Ti annoi ancora? Perché mi era venuta in mente una cosa, ma avrò bisogno del tuo aiuto”
Thor spalancò gli occhi “Cosa facciamo?”
“Per iniziare torniamo a casa” sorrise sornione Loki, prendendolo per mano.
Sorridendo, lo seguì “Loki?”
“Cosa c’è adesso?” chiese esasperato il maggiore.
“Mi porti in spalla?”
“Eh?!”
“Per favore- cercò di corromperlo il bambino ma, vedendo che la sua tecnica non funzionava poi così tanto, passò a modi più brutali- guarda che sennò lo dico alla mamma!”
Loki si passò le mani sul viso, prima di abbassarsi alla sua altezza e lasciare che il fratellino gli si arrampicasse sulla schiena.
 
 
I futuri tre guerrieri e Lady Sif fissavano piuttosto perplessi la scena.
La prima a risvegliarsi fu Sif, che scosse la testa rassegnata “Ma si può sapere come hai fatto a convincere Odino a lasciarvelo fare?”
“Semplice, ho mandato avanti Thor.  Non è in gradi di dirgli di no normalmente, figurarsi se torna un adorabile marmocchio urlante”
“Sì, ma da questo a lasciarvi cavalcare Sleipnir…”
Loki scrollò le spalle, finendo di bardare l’enorme cavallo “Facciamo solo un giro, nulla di pericoloso. Dai Thor, vieni qua”
Il bambino sovreccitato finalmente la smise di saltellare sul posto, correndo contro il fratello che lo sollevò mettendolo sul dorso di Sleipnir.
“Tieniti stretto” si raccomandò.
“Per i Nove, Loki, saresti un ottima madre sai?” scoppiò a ridere Fandral, non credendo ai suoi occhi.
“Grazie per l’offerta, ma non sei il mio tipo Fandral” ribattè il principe, salendo a sua volta sul cavallo.
“Pronto Thor?”
“Si!!”
“Sleipnir?” il cavallo nitrì in risposta.
“E allora andiamo” si decise Loki, incitando l’animale con un leggero colpo di tallone.
 
“… e poi Loki ci ha portato sopra il lago, e mentre ci passavamo sopra faceva sollevare l’acqua e creava delle forme pazzesche! Ha create persino un drago!! Che prima ci correva in parte ed attorno ma poi l’ha fatto esplodere e…”
Frigga scosse la testa, ridendo e scambiando un’occhiata con il suo altro figlio che fissava con un leggero sorriso il fratellino spiegare la loro avventurosa cavalcata ancora tutto emozionato.
“… siamo andati anche nella foresta del Nord! E guarda, Loki ha creato un piccolo Mjolnir per me perché ha detto che ogni cavaliere deve avere la sua arma adatta e-“
“Loki è stato molto bravo, senza dubbio-  si decise ad interromperlo Frigga, accarezzandogli i capelli biondi- però si è dimenticato una cosa”
L’interessato corrugò la fronte, protestando “Non è vero!”
La dea alzò un sopracciglio “Credi che non abbia visto la tua stanza?”
“Oh quello, ecco… ci sto lavorando” si spiegò il ragazzo, cercando di assumere un’aria innocente, mentre si respingeva indietro i capelli dalla fronte.
“Bhe vedi d’impegnarti di più. E comunque io mi riferivo anche al fatto che non gli hai fatto il bagno”
“Il… bagno?!” ripeterono in coro i suoi figli, entrambi terrorizzati ma per motivi ben diversi.
“Esatto” rispose sorridendo raggiante la regina di Asgard.
“… Ma ecco, insomma… non è che…” prima ancora che riuscisse a formulare una frase di senso concreto, Thor si era già dato alla macchia, seguito immediatamente da un urlo esasperato di Loki, un paio di imprecazioni malamente trattenute tra i denti ed infine da Loki stesso.
“è l’ora del bagno Thor!! Non fare il bambino!!”
“Fattelo tu il bagno!!”
“A differenza tua, io non ho nessun problema con l’acqua. Sei tu che ti affezioni spropositatamente ad ogni parte di te, siano essi capelli, pulci o schifezze varie”
“Io il bagno non me lo faccio!”
“E invece sì! Vieni subito qua”
“Me lo sono già fatto!!”
“Sì certo, due giorni fa!”
“Appunto!!”
Frigga sospirò, osservano l’ormai lontana scena “Dovrò dire ai servi di ritardare la cena. Speriamo solo che un paio d’ore gli bastino”
 
 
La notte era misericordiosamente calata su Asgard e sul palazzo reale.
Peccato che non era esattamente calata su tutti i suoi abitanti.
“Loki?”
L’interessato avrebbe voluto spegnere la luce in un soffio, nascondere il libro e fingere non averlo sentito.
Era stata una giornata tremenda, soprattutto il finale (perché una volta buttato Thor in acqua il problema diventò tirarlo fuori prima che gli spuntassero le branchie) e Loki voleva davvero solo dormire e pregare tutti gli dei che l’incantesimo svanisse presto.
“Loki posso entrare?”
Ma dopotutto gli dei non l’hanno mai avuto tanto in simpatia lui.
“Sì Thor. Cosa c’è?” sospirò arrendevole.
“Non riesco a dormire. Mi racconti una storia?”
Loki sbuffò, ma non fa in tempo a sollevare le coperte che Thor già gli si attaccato addosso.
“Qualche preferenza?”
“Mh… no…” sbadigliò il minore, sistemandosi meglio contro il suo fianco.
E Loki non fa in tempo ad aprire il libro che l’altro era già nel mondo dei sogni.
“E per fortuna che non riuscivi a dormire” sospirò il maggiore, avvolgendolo meglio nelle coperte e chiudendo gli occhi, finalmente. 

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Capitolo 3
*** Terzo giorno ***


Se qualcuno non ha notato l'avvertimento nella presentazione, questa è una pre-slash. Quindi chi intende, intenda, chi vuole fraintendere, frainteda pure 


Terzo giorno

La mattina dopo giunse in modo molto drastico per il figlio cadetto di Asgard.
Molto drastico fu soprattutto il suo risveglio.
Dopotutto chiunque troverebbe drastico risvegliarsi scaraventati giù dal letto da quell’idiota di fratello maggiore-ora-non-esattamente-maggiore che ci si ritrova.
Loki, ancora mezzo intontito per il brusco risveglio, notò distrattamente come il fratellino non era più così tanto ino e piuttosto nudo come mamma l’aveva fatto, prima di risalire sul letto per tornare a dormire mentre il biondo si rinchiudeva in bagno per chissà quale misterioso motivo.
Aveva appena chiuso gli occhi quando un leggero bussare alla porta lo fece sbuffare contrariato e raggomitolarsi ancora di più tra le coperte.
“Loki? Cos’era quel rumore?”
“Niente madre, solo una… pila di libri…” bofonchiò quasi riaddormentandosi.
“Come sarebbe a dire una pila di libri!? Non hai ancora finito di mettere in ordine?”
Il tono minaccioso della dea lo fece rizzare di colpo “Eh? No, no, cioè sì, è tutto apposto, è solo l’abitudine. È stato Thor, mi ha buttato giù dal letto” spiegò sbadigliando e passandosi le mani sugli occhi, cercando ancora di svegliarsi.
“Thor?”
“Sì, è cresciuto di un centinaio d’anni sta notte” rispose.
“Oh fantastico, in piena adolescenza. Buona fortuna, ne avrai bisogno”
Loki sentì un brivido di terrore corrergli lungo la colonna vertebrale.
Racimolando tutto il coraggio che gli era rimasto, il principe si alzò dal letto, andando a bussare delicatamente alla porta del bagno “Thor? È tutto apposto?”
“Va via!!” fu la secca risposta.
“Lo prendo per un sì” lo avvertì il fratello, prima di ributtarsi felicemente sotto le coperte e tornare ad ignorare il mondo intero.
Si risvegliò mezz’ora dopo, perché il suo adorabile fratellino lo stava chiamando insistentemente, sbucando con il viso dalla porta del bagno.
“Si può sapere che hai?” sbiascicò Loki, resistendo alla tentazione di nascondersi sotto il cuscino.
Thor arrossì, anche se l’altro era troppo impegnato a valutare il suicidio tramite soffocamento con il proprio cuscino per badargli “Non ho dei vestiti”
“E allora? Come se non ti avessi mai visto senza. Non è che tu sia famoso per la tua pudicizia Thor” sbuffò, infine decidendosi ad alzarsi dal letto.
Studiò il fratello con sguardo critico. Gli arrivava al mento, ed era quasi massiccio come lo sarebbe stato normalmente anche se la muscolatura non era altrettanto ben sviluppata. Tuttavia i lineamenti avevano ancora qualcosa d’infantile e i capelli… bhe, quelli avevano senza dubbio visto dei tempi migliori.
Il moro scosse la testa, decidendo che era ora di svegliarsi del tutto “Vestiti. Iniziamo da lì. Poi toccherà a quella sottospecie di foresta che hai in testa”
“Cos’hanno di male i miei capelli?” domandò Thor, scompigliandoseli ancora di più con fare protettivo.
“Tu li chiami capelli, al resto dei nove regni sembra il nido di un ratto”
 
Nonostante le aspettative, la parte peggiore venne dopo.
Con dopo s’intende dopo essere riuscito a rendere presentabile Thor, dopo essere riuscito a trattenersi dallo strozzare il suddetto Thor alla vista del macello che aveva fatto in bagno, dopo essere riuscito ad evitare di far diventare la colazione di famiglia un litigio all’ultimo sangue.
Ecco, dopo tutto questo Loki riesce a trovarsi cinque minuti di Pace e Tranquillità per mettersi a leggere nei giardini. Peccato che la Pace e Tranquillità non durarono a lungo.
In particolare furono ridotti a mille pazzi da un Thor con l’aria contrita che gli chiedeva di andare ad allenarsi con lui nell’arena.
In seguito Loki avrebbe dato la colpa ai capelli di Thor, perché glieli aveva sistemati talmente bene che non aveva potuto dirgli di no.
 
L’ennesimo colpo di piatto che Fandral gli diede con la lama, fece sobbalzare Thor, distogliendolo dallo spettacolo che l’aveva incantato fino a quel momento.
“Ti vuoi concentrare sì o no?”
Il principe scosse la testa cercando una concentrazione assai difficile da mantenere invero.
Di fatto il problema non era stata tanto la scommessa dei suoi amici di convincere Loki ad allenarsi con loro. Il problema, come scoprì a sue spese Thor, fu che Loki accettò la sua proposta.
Di conseguenza andò con lui nell’arena e, come gli altri, si tolse la casacca che indossava.
E Thor scoprì che era piuttosto difficile concentrarsi su Fandral quando in parte a loro Loki stava combattendo contro Sif.
La ragazza era più allenata ed abile con le armi, ma Loki sfruttava la sua altezza e l’agilità.
E tutto questo contribuiva a metter in evidenza il suo fisico scattante, con i muscoli che guizzavano sotto la pelle tesa e accaldata.
“THOR!!”  lo richiamò per l’ennesima volta Fandral, questa volta così forte da richiamare l’attenzione anche degli altri.
Loki gli si avvicinò, passandosi una mano tra i capelli per spingerli indietro.
“Che hai?”
“Niente” bofonchiò il biondo, distogliendo gli occhi.
Loki alzò un sopracciglio, fissandolo perplesso per poi scambiarsi un’occhiata con gli altri che in risposta si strinsero nelle spalle.
“Bhe allora datti una mossa- riprese la parola, colpendolo con il piatto della sua spada- non solo hai distrutto mesi del mio studio ma mi stai persino facendo allenare. Tanto vale che te le do finchè sei ancora un tappo”
Thor si rianimò subito “Io non sono basso” ringhiò minacciando di colpirlo.
“Non vorrai dirmi che sei diversamente alto? Una sottigliezza dal genere non me l’aspettavo da te fratello”
Il biondo scattò all’attacco, cercando invano di colpirlo mentre l’altro saltava da una parte all’altra evitando tranquillamente i suoi colpi.
Alla fine, annoiato da quel gioco, Loki reagì decidendosi a contrattaccare e sfruttando le sue lunghe gambe per fargli lo sgambetto e buttarlo a terra.
“Mh, devo ammettere che tutta questa situazione ha i suoi lati positivi” riconobbe ghignando soddisfatto e fissandolo dall’alto.
“Non hai pietà neppure di un ragazzino, sei davvero spietato Loki” lo prese in giro Volstag.
“La lealtà sono cose sopravalutate ormai” ribattè il principe.
“Ben detto” ringhiò Thor ancora a terra, colpendolo alle gambe per farlo cadere.
Preso alla sprovvista, Loki fece appena in tempo a rendersi conto di essere finito per terra che Thor gli fu subito addosso, sfruttando il vantaggio che gli dava il suo corpo più massiccio.
“Una slealtà non degna di te fratello!!” rise l’altro, per poi riprendere lo scontro rotolandosi nella polvere.
Dopo qualche minuto Thor era quasi in vantaggio, ma rendersi conto di essere così tanto a contatto con Loki lo immobilizzò, e il moro sfruttò subito l’attimo di debolezza per rovesciare la situazione.
“Dai ammettilo Thor, ti ho sconfitto” sogghignò il moro, fissandolo con occhi brillanti.
Loki era talmente vicino che Thor poteva sentire il suo respiro infrangerglisi sulla guancia.
E anche le loro labbra erano talmente vicine, un minimo movimento avrebbe portato alla catastrofe.
E poteva sentire il suo odore, proprio com’era successo quella mattina, quando si era risvegliato con il viso nascosto sulla sua spalla.
E proprio come quella mattina… con un impeto di disperazione, Thor riuscì a liberarsi dal fratello, alzandosi di scatto e andando ad ampi passi verso l’uscita.
“Adesso cosa ti prende Thor?” gli urlò dietro il moro, prima di alzarsi sbuffando e, una volta recuperati i loro vestiti, seguirlo rassegnato nel castello.
“Thor! Che diamine vuoi fermarti?”
“Lasciami in pace!!” urlò l’altro in risposta prima di chiudersi in camera sbattendo la porta.
Loki roteò gli occhi “Lo farei volentieri, ma questa è camera mia”
Dopo qualche istante la porta si riaprì ed un imbarazzato Thor uscì dalla stanza per andare nella camera in parte. Sempre sbattendo la porta per sottolineare la cosa.
 
 
Quando quella sera Thor si presentò in camera sua, Loki era già mezzo addormentato.
Sbadigliò, studiandolo. Poi si arrese “Dai, muoviti” sbuffò facendogli spazio.
Thor lo raggiunse con esitazione, distendendosi al suo fianco.
“Un ragazzo grande e grosso come te che non vuole dormire da solo” lo prese in giro l’altro, mentre il biondo cercava un posizione più comoda.
“Sei freddo” mormorò Thor, il viso appoggiato contro il suo petto.
“E tu caldo. Davvero non so perché vieni a rompere a me, sembri una fornace”
Il biondo rialzò il viso, per guardarlo negli occhi “Ci completiamo a vicenda, vero Loki?”
L’interessato lo fissò per qualche secondo, per poi sorridergli “Certo. Ora dormi”
Thor annuì, riadagiando il viso sul suo petto.
Si addormentò con il battito del cuore di suo fratello sotto l’orecchio e le sue lunghe dita che giocherellavano con i suoi capelli.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note
Orbene, eccoci giunti quasi alla fine, ma ho deciso di seguire i piani originari e fare il quarto capitolo, anche se sarà più breve.
Per quel che riguarda il pre-slash bhe, io sono pur sempre io e quindi semper fidelis!! ù.ù
Ringrazio tutte quelle che hanno letto, ricordato ecc e sopratutto chi ha recensito, davvero grazie mille ^__^

ciao ciao
roby_lia

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Capitolo 4
*** Epilogo ***


Epilogo

Loki fu svegliato molto prima dell’alba, per il fastidioso solletico che gli facevano quei quattro peli che suo fratello si ostinava a chiamare barba contro il suo collo.
Il ragazzo mugugnò contrariato, cercando di liberarsi dalle braccia di Thor che lo avvolgevano, finendo solo per ritrovarsi tenuto ancora più stretto contro l’ampio e muscoloso petto del fratello.
Ampio e muscoloso… Loki si tirò su di scatto, fissandolo con occhi brillanti “Thor!!”
Il biondo lo stava guardando pigramente, con un sorrisino sulle labbra.
“Sei tornato normale! Sei di nuovo tu- esclamò sorridendo ed appoggiando le mani sull’altro come per accertarsene- Grazie ai Nove” aggiunse poi, tornando a distendersi.
“Ma dai! Sono sicuro di essere un bambino adorabile!”
“Oh certo, adorabile come la peste” ribattè il moro, per poi sbadigliare ed accoccolarsi meglio tra le coperte, il sonno perduto che chiedeva di essere recuperato.
“Comunque mi devi un favore, sappilo- bofonchiò, sistemandosi meglio contro il corpo del fratello- e la prossima volta che metti piede n camera mia, ti cambio sesso, hai la mia parola"
“E quindi mi toccherà farti da cuscino per il resto della vita?” rise Thor, mentre gli accarezzava i capelli e lo avvolgeva con un braccio.
“Mh… potrei prendere in considerazione l’offerta. Sei comodo”
“Bhe, non sono mica tutto pelle ed ossa io
“Come se la cosa ti avesse dato tanto fastidio” borbottò il minore, continuando a tenere gli occhi chiusi e lasciandosi cullare dal respiro dell’altro.
“Ah Thor, scaraventami ancora per terra perché hai un problema di alzabandiera mattutino, e te lo taglio”
“Loki!!”
“Non provare a negarlo. E comunque stai zitto, il mio cuscino non parla” gli fece notare, nascondendo un sorriso divertito contro il suo collo.
Thor lo avvertì distintamente e sospirò “Allora dormi e stai zitto anche tu”
Il minore rise, senza ribattere.
“Loki?” lo richiamò dopo qualche istante l’altro.
“Mh?”
“Perché c’è tutta quella roba che spunta dal tuo armadio?”
“Ah… ho messo in ordine, non si nota?”
“Certo, ora devi solo riuscire a chiuderlo e pregare che madre non lo noti”
“Appunto. È un piano perfetto”
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note
L’utilità di quest’ultimo capitolo è un mistero, ma bo mi sembrava necessario per chiudere questa storiella che ho rimandato per mesi.
Ringrazio tutte quelle che hanno messe tra le preferite/ricordate/seguite e recensito: spero che vi sia piaciuta tanto quanto mi sono divertita io a scriverla.
Alla prossima (sì, è una minaccia)
 
Ciao ciao
roby_lia

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