Come Rachel scoprì di amare Apollo (e di essere ricambiata)

di MULTIfandomGIRL
(/viewuser.php?uid=674816)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Divorzio con matrimonio ***
Capitolo 2: *** Andiamo al matrimonio con la Ferrari di Apollo ***
Capitolo 3: *** Shopping a New York ...Si salvi chi può ***
Capitolo 4: *** Prove sdolcinate e gelati giganti ***
Capitolo 5: *** Stacy diventa mia sorella e Lorelay mia madre. ***
Capitolo 6: *** McDonald's e dei che diventano spie ***
Capitolo 7: *** Hotel Olimpo ***
Capitolo 8: *** Lieto fine... Immortale ***



Capitolo 1
*** Divorzio con matrimonio ***


CAPITOLO UNO:

DIVORZIO CON MATRIMONIO.






Rachel!!! Dove sei, dolcezzaaaa?!".
Ok, Apollo mi dava davvero molto fastidio quando faceva così...
"Sono qui..." risposi.Ero intenta a fare un quadro bellissimo , raffigurante me stessa.
"WOW!" Disse il dio delle arti,applaudendo e lodando l' uso del rosso sui miei capelli.
Propio mentre stavamo parlando , una lettera che non mi sarei mai aspettata di ricevere, arrivò.
"Apollo,aspetta un attimo, c' è una lettera per me da mio padre ...chissà che vuole..." .
NON L' AVESSI DETTO. Aprii la lettera ,che diceva:
"Cara Rachel,
Io e tua madre abbiamo provato a conttatarti prima,ma non hai risposto, volevamo avvisarti che io e lei abbiamo divorziato;so che è diffcile da capire ,ma dovresti accettarlo.
Abbiamo divorziato cinque mesi fa.
Tu eri sparita.
Un' altra cosa : il 10 giugno mi sposo con Lorelay,
e sei invitata nella nostra chiesa (sai di quale parlo) alle ore 9:00.
Porta anche il tuo ragazzo. Avrai una nuova sorella, Stacy  spero andrete d' accordo.
Baci,
Papà. "

Emsi un grido così acuto che mezzo campo venne a chiedere cosa fosse successo, e Apollo che rideva da matti.
"Apollo ,non è il momento di ridere...perché..."
inziai a dire, ma poi un pianto incontrollabile inzio'.
Apollo ,mi disse : " Dolcezza,ti aiuterò io " e ghigno' come qualcuno che sta per farla davvero DAVVERO molto grossa...
"Non credo sia il caso Apollo,davvero " dissi con aria speranzosa.
"Rachel" si fece serio "qui c' è scritto che devi portare il tuo ragazzo,e  vorrei tanto sapere chi è , no perché prima di tutto non dovresti ..."
Ma lo interuppi con una risata così rumorosa che rimase di stucco.
" Apollo, è una cosa che mi sono inventata per non fare la figura della scema davanti alla mia famiglia !!! Sei forse geloso? Ti vedo tutto rosso ,come i miei capelli" e non la smisi più di ridere.
"Io gelso? Ma che sei matta? Tze'.Sei solo il mio Oracolo non vedo perché dovrei essere geloso ; e riguardo il mio rossore,sappi che era solo rabbia e non gelosia..." Grugni' il dio.
"Senti ,a proposito, pensi che lo spirito dell' Oracolo si arrabierebbe se io baciassi qualcuno?" Chiesi.
Apollo divenne davvero furente: " Ma chi vorresti baciare? E poi perché? Rachel io..." lo guardai strano.
" Perché stavo pensando : visto che non ho un vero ragazzo ,potrei fingerne di  averne uno e mi sembra che i fidanzati si bacino ecc..."
"Bhe' un bacio non credo possa fare molto , ma solo quello . E poi,te lo devo sceglere io il ragazzo, anzi no : Rachel ma almeno sai baciare?" Mi chiese con aria interrogativa.
"No, non ho mai baciato nessuno..." risposi con una nota dolente nella voce.
"Vuoi che ti insegni?" Chiese.Diventai rossa come un peperone .
"M-ma tu puoi ...c-cioè ..." Balbettai ...
Per tutta risposta , mi disse:" Io sono un dio, posso fare tutto...Basta che tu mi dia il permesso, s'intende" .Diventai ancora più rossa.
"Mi va bene ,ma non ora "
Sorrise malizioso e andò via, per adesso.
Il mio cuore batteva forte . Che bel casino.


SPAZIO AUTORE:

Bhe, che dire, spero vi piaccia come idea, :3
La rachollo e' una coppia strana ma io l' adoro.

-MULTIfandomGIRL












 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Andiamo al matrimonio con la Ferrari di Apollo ***


 CAPITOLO DUE
ANDIAMO AL MATRIMONIO CON LA FERRARI DI APOLLO



7 giugno, casa dell' Oracolo:
Reggiseni,mutande,abiti ,pantaloni e chi più ne ha più ne metta ,erano sparsi in tutta la mia casa.Pregavo che Apollo non entrasse propio in quel momento,perché sarebbe stato molto imbarazzante.Stavo preparando la valigia per andare al matrimonio di mio padre.Con Apollo come falso ragazzo.La valigia era troppo piccola,però.
Mi ci sedetti sopra nel tentavivo di chiuderla, e ci ero riuscita ma... dopo pochi secondi la valigia esplose e indovina dove vado a finire?Ma tra le braccia di Apollo ,ovviamente (che te pareva).Il mio dio preferito era apparso propio in quel momento e io gli caddi addosso.Cademmo a terra . Diventai più rossa dei miei capelli mentre Apollo rideva. 
"Che hai combinato con quella valigia,dolcezza? È troppo piccola.Ci penso io..." detto ciò allargò la valigia   e una volta chiusa,mi accompagnò alla sua lusuossissima Ferrari rosso fuoco.
Per rompere il silenzio ,mi chiese:" Allora,quelle due ,Lorelay e Stacy, come sono?"
......"Bhe peggio di Demetra : odiano tutto,sono false,ipocrite e antipatiche e Stacy mi ha reso la vita un inferno fino a quando ho conosciuto Percy.Ma se fanno felice mio padre magari poi si dimenticano di me e potrò vivere per sempre al Campo Mezzosangue."
Poi iniziai un piccolo pianto silenzioso che Apollo non vide perché stava giudando a 250km orari.Arrivammo a destinazione e fummo inondati dai miei parenti paterni che mi assilarono di domande e complimenti,mio padre squadrò Apollo e Stacy se lo stava mangiando con gli occhi. Io e Apollo escogitammo un piano: mi prese la mano , e mi portò in una piccola viuzza,dove mi baciò abbastanza da far scoppiare Stacy dalla rabbia che ,si era nascosta per spiarci.Ammetto che, Apollo bacia alla grande...
Quando se ne fu andata, ridemmo così forte che una signora ci lanciò l' acqua in testa.
"No Apollo, ma l' hai vista haha era troppo gelosa haha " dissi tra le lacrime causate dalle risate.
"Non è difficile essere gelosi di me ,dolcezza"
"Ah ma smettila ,dio da strapazzo haha".
Ridemmo ben poco quando scoprimmo che la camera d' albergo che ci avevano prenotato era a letto matrimoniale,ma per fortuna ,Apollo dorme sull' Olimpo e non fu un problema, quindi mi addormentai subito,esausta.



SPAZIO AUTORE

Trallallaaallaaaaa le cose si fanno scottanti qui! Se questo capitolo vi e' piaciuto, vi sarei grata se lasciaste una racensione, baciii.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Shopping a New York ...Si salvi chi può ***


CAPITOLO TRE

SHOPPING A NEW YORK, SI SALVI CHI

PUO'



8 giugno, Hotel Mozart, stanza numero 486.
Stavo sonnechiando nel mio letto, la sera prima ero così stanca che non feci caso né al nome strano dell'  hotel, né feci sogni. Stavo letteralmente abbraciando il mio morbido cuscino che...aveva un cuore che batteva?!?!?!?
Aprii gli occhi ancora assonnati mi accorsi di star abbracciando Apollo.
"Apollo,ma che diavolo ci fai qui? E perché ti sto abbracciando???"---
"Faccio visita al mio Oracolo preferito e per quanto riguarda la seconda domanda,dolcezza, ti sei mossa nel sonno e mi hai abbraciato .Tzè . Manco t' avessi messo l' acido nel cervello"--
"Quindi per te fare visita al tuo Oracolo significa: stendersi nel letto con lei e dormire? Ma mi prendi in giro ?"-
--"A dirla tutta, ho dormito sull' Olimpo e sono qui da te da esattamente due ore.---
"Se lo dici tu...ma che ore sono?"
---"Bhe credo sia normale che tu abbia ancora sonno, tecnicamente sono le tre del mattino." Disse il dio da strapazzo come se fosse la cosa più ovvia del mondo. "Cosa???Mi hai svegliato alle tre del mattino?! Tu non hai sonno poi?" Gli dissi arrabbiata.
"È normale che io non abbia sonno, dolcezza, sono un dio , dormo solo per il gusto di farlo,ma non ne ho mai avuto bisogno."  ---
"Quindi voi dei non avete bisogno di dormire?"
---"Esattamente"--
"Per lo Stige, ci credo che avete molti MOLTI  figli..."
---"Ma smettila Rachel,non è affatto detto...anche perché..."--- Il dio rimase sorpreso quando al posto di una mia risposta, sentì il mio russare.Credo che mi abbia accarezzato i capelli e abbia anche sussurato qualcosa che non ho sentito bene , poi si girò dall' altra parte del letto e si "costrinse" a dormire.Ed ecco che la mattina mi ritrovai ancora abbracciata a lui."Rachel,finirai per abituarti ,di questo passo e sai com' è..."  SBAMM un cuscino anomalo interuppe il "serio" discorso del dio che, allibito, ne lanciò un altro per contro attacco.In men che non si dica, scoppiò un' epica battaglia coi cuscini dove i cuscini vennero sterminati.
Dopodiché , io andai a fare colazione,
e Apollo finse di essere molto interessato al succo di mela .
Non che ci fosse molto, per carità: qualche crostata, uova fritte insomma robe del genere.
"Non oso immaginare la faccia di chiunque sia entrato in quella stanza per sistemarla" dissi tra le risate,seguita dal dio.
"Volendo io posso farlo ,ma facciamo finta di niente: comunque, la signora addetta alle pulizie ha chiamato i rinforzi speciali,se propio lo vuoi sapere" disse Apollo che quasi si piegò in due dalle risate.
"Bando alle ciance, per oggi non avrò bisogno di te, perché dovrei comprarmi un vestito decente per il matrimonio, e già alli uomini non piace fare i valletti dello shopping, figuriamoci quelli di 3000 anni" gli dissi---
"Stai scherzando vero? Se sono il tuo FINTO  ragazzo dovrei entrare bene nella parte, inoltre essendo il dio della profezia, so già che ^^casualmente^^ incontreremo Stacy almeno in due negozi su tre, dolcezza"---
" Ammetto che Stacy mi potrebbe dare fastidio,ma non credo possa darmi più fastidio di quando andavo al liceo,Apollo"
---"E poi con che soldi vorresti comprartelo questo vestito?" Disse , battendo le dita sul tavolo della piccola sala dell' hotel.
"Si da il caso che abbia raccolto un bel gruzzolo per le occasioni speciali, caro il mio Febo." Fu la mia risposta.
"NON -CHIAMARMI-FEBO" capii che non stava scherzando nel vedere una piccola scintilla nei suoi occhi dorati, quei bellissimi occhi dorati, in quel momento colmi di rabbia."Per l' amor di Dio, Apollo, calmati"
---"Si però tu smettila di chiamarmi Febo.Odio quel nome..."Ok , forse non era la cosa più saggia da fare, ma risi di gusto,seguita a ruota da Apollo.
"Quindi vieni con me oggi?"
---"Mi sembra abbastanza ovvio, dolcezza."
Salimmo sulla Ferrari e girovagammo un po' per New York, mentre io guadavo ogni artista di strada che svoogeva la sua esibizione, rapita dalla loro arte. E dove ti poteva portare un dio matto che ha molti soldi da spendere? Ovviamente nel negozio più costoso di tutta New York . C' erano talmente tanti abiti che dissi ad Apollo:" Credo sia un bene che tu sia immortale ".Stavo prendendo i vestiti da provare,e coincidenze(?) Erano tutti rossi,arancioni,gialli o giù di li.
"Apollo ,smettila di condizionare le mie scelte!"
---"Io non sto facendo propio niente , dolcezza".
 Iniziai a provare quell' infinità di vestiti, ma uno era troppo corto, l' altro troppo lungo, troppo trasparente,troppo coprente,troppo acceso,troppo spento,troppo brutto e...troppo bello. Era un vestito giallo senza spalline, con un nastro rosso intorno alla vita , la gonna un po' gonfiata e che arrivava al ginocchio.
Uscii dal camerino per chiedere cosa ne pensasse Apollo:" Che te ne pare?"
---" Sei bellissima con quel vestito,dolcezza".
Non vi dico quanto costava perché cadreste dall sedia/divano/muretto/letto. Guardai ALLIBITA Apollo spendere quella cifra che qualsiasi persona normale non si sarebbe potuta permettere    e poi anndamo via." Grazie mille , davvero.Ora penso che troverò un paio di scarpe rosse , non ci sarà bisogno di un tuo aiuto, e grazie di nuovo"
---"Insisto per accompagnarti ,dolcezza: non vorrai incontrare Stacy da sola?"-
--"Certo che no! Ma credo semplicemente che tu abbia già fatto abbastanza, tutto qui "--
- "Rachel, è un pensiero molto nobile ma io sono un dio cocciuto."  Si capiva che il discorso era chiuso lì per lui.
Ovviamente, e dico OVVIAMENTE anche l' altro negozio in cui mi portò era molto costoso."Apollo,tu sei matto,ma credimi: queste scarpe me le compro da sola!!"-
--"Azzardati e assegerai l' ira divina ."
---"Ma smettila: hai già speso troppo!"---"Insisto" purtroppo non c' era niente e assolutamente niente da fare, e mi dovetti arrangiare. Trovai delle décolleté rosse che facevano al caso mio e  che Apollo ,come dire,  insistette da subito nel comprare.Mentre stavamo uscendo incontrammo Stacy :" Sorellina !!! Hai già comprato tutto? IO ho già fatto tutto ,devo solo andare dal parruchiere e poi..."--
-"Scusa Stacy ma ho parcheggiato la Ferrari un po' lontano da qui e Rachel deve ancora comprare una collana da Tiffany . Ci vediamo più tardi!" Fu la risposta fi Apollo.Stacy era così verde di rabbia che si girò a guardarci e credo abbia detto qualche bestemmia epica,ma Apollo non ci fece caso."Spero che tu non abbia intenzione di farlo sul serio ,Apollo"-
--"Ti pare che io possa farlo??"---
"Si!".
Tornammo all' albergo e la giornata passò tranquilla,( per quanto tranquilla potesse essere con un dio greco di 2000 anni che sembrava appena ventenne) anche perché dopo un po' risultai essere molto assonata.Avrei voluto che quella giornata non finisse mai.



spazio autore:
spero che questo capitolo vi sembri un po' più comoleto, partirò per Roma tre giorni e non credo che avrò connessione ,percui non potrò proseguire, ma nel frattempo potrò continuare la storia e poi pubblicarla, recensite e grazie a tutti per aver letto.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Prove sdolcinate e gelati giganti ***


CAPITOLO QUATTRO

PROVE SDOLCINATE & GELATI GIGANTI



Stavo decisamente DECISAMENTE sognando: quello era un posto bellissimo. "Rachel"
Sapevo benissimo di chi era quella voce:"Divina Artemide!" Dissi inchinandomi alla dea.
"Non inchinarti Rachel, mi fai sentire vecchia!!"
---"Scusa .Ma dove siamo? È un posto bellissimo ma..." iniziai a dire guardandomi attorno, poi interrotta dalla dea:" Sei sull' Olimpo,questo è un sogno, ma è comunque  reale, andiamo, gli altri ti stanno aspettando..." Mi chiesi chi fossero gli altri , ma seguii la dea lungo il monte Olimpo.Era davvero un posto fantastico,palazzi d' oro, giardini colorati, ninfe,satiri e divinità minori che passegiavano tranquillamente . Artemide mi condusse nel cuore dell' Olimpo : la sala del trono.Qui tutti gli dei mi stavano aspettando: si vedeva,perché appena mi videro sorrisero tutti,ma Apollo non c' era"Rachel Elizabhet Dare, benvenuta sull' Olimpo,mia cara." Credo di non aver sentito o visto bene, ma fu propio Zeus in persona a dirmelo.
"Divino Zeus,perché sono qui?" Chiesi il più cautamente possibile ." Si tratta di Apollo" rispose il dio.Afrodite sorrise come qualcuno che sa più di quello che da a vedere, e scambiò sguardi complici a Atena , Artemide ed Era. "Vedi , mia cara..." continuò Era:" Pensiamo che Apollo ..." Ma poi purtroppo, mi svegliai .Grazie ad Apollo." Dormi ancora , dolcezza?" Chiese con aria da innocente."Apollo, svegliami un' altra  volta e te la vedrai davvero brutta!" Grazie a lui non avrei mai saputo cosa stava dicendo Era."Calma Rachel! Sono le 10:00 e se non sbaglio alle 12:00 ci sono le prove del matrimo..."
---"PERCHÈ -NON-MI-HAI-SVEGLIATO-PRIMA?!?!"
Urlai come una matta.  "Ci ho provato!  Ma propio non ne volevi sapere,dolcezza" rispose lui.

" Bene, in ogni caso, tu ora esci fuori e fai le cose che gli dei fanno nel tempo libero,mentre io mi preparo..." gli dissi indicando la porta d' uscita.
"Certo , certo . Ti aspetto in macchina, Oracolo."
Ero terribilmente in ritardo, e non feci molto caso a cosa mi misi: una cabottiera abbastanza scollata e degli shorts blu-jeans ,tutto completato da un paio di Converse bianche.Caddi letteralmente dentro la macchina di Apollo ( " Fai attenzione, è nuova,dolcezza") e in men che non si dica, ci trovammo alla chiesa di Snt. Paolo, a New York.
"Rachel , T-E-S-O-R-O !! Sei così A-D-O-R-A-B-I-L-E !!! " Gridò Lorelay in modo che mio padre sentisse quanto mi amava.Apollo fece una smorfia di disgusto. Detto ciò, bisogna ammettere che le  decorazioni della chiesa non erano niente male: l' altare era stato ricoperto di petali blu, e sui bordi delle panche erno appese rose rosse, unite con strisce di tullé bianco. Tutto era bellissimo, tranne la sposa.
"Ciao Lorelay" mi limitai a dire.
Alle 12:00 le prove iniziarono e fu davvero una cosa straziante: papà e quell' oca di Lorelay che si scambiavano promesse d' amore infinito e senza limiti, e Stacy che si fingeva commossa per quell' attimo toccante dicendoa tutti: " Non vi preoccupate, il mio trucco è waterproof!" . Nel dire ciò guardava spesso Apollo, che per ripicca mi tirò a sé dal bacino.Aveste visto la faccia di Stacy.Evvero che forse da dio non era il massimo, ma da attore,credetemi, Apollo non avava rivali. Alla fine di quella straziante e sdolcinata cerimonia, ci furono le prove del pranzo e credetemi , fu ancora peggio: papà , Stacy e Lorelay non la smettevano di tartassare Apollo con domande strane :"Dove vi siete conosciuti? Che fai per mantenerti? Hai intenzioni serie con Rachel? Come fai a sopportarla? Vi siete già presentati ai tuoi genitori? Quanti anni hai? Dove vivi?" Non la smettevano più , specialmente quella cretina di Stacy. Apollo, per mia fortuna,  rispose decentemente (ok, brillantemente ) a tutte quelle invadentissime domande, e fece anche battute divertenti tanto da convincere mio padre che " Apollo mi sembra un bravo ragazzo, tienitelo stretto..." Quando glielo riferii , più tardi, scoppiammo a ridere. "Sei un ottimo attore , non c' è che dire !" Dissi tra le più che altro perché io avevo un bel ragazzo e sua figlia ancora no (chi lo sa) e anche lei ci dava occhiate torve di sfuggita, come la figlia, mentre io e Apollo a stento trattenemmo le risate e dovemmo uscire fuori dal locale con una scusa cretina(" Rachel, mi si è scaricato il telefono, mi accompagni in macchina a prendere il caricabatterie?")per farci quattro risate abbastanza rumorose, tant' è che un' altra signora ci gettò dell' acqua in testa (vedi cap.2). Ovviamente , Apollo asciugò entrambi con i suoi poteri.
Di tanto in tanto , mi chiedevo cosa volesse dirmi Era ,ma poi me ne scordavo vedendo il viso del Dio del Sole. Per nostra fortuna , il pranzo finì prima del previsto perché Stacy si versò della Coca-Cola addosso - non le sarò mai così grata in tutta la mia vita- e tornammo in hotel.risate."Ma lo sai che sei un attore dannatamente bravo?"---
"Grazie , dolcezza.
"Prima di ciò però continuammo le prove di quell' estenuante pranzo di famiglia.
 "Ti va di prendere un gelato?" Chiesi speranzosa . " Si , dai !! È dal 1945 che non ne mangio uno!" Rispose lui entusiasta." A volte dimentico che hai 2000-3000 anni!"
---"Devi ammettere che me li porto bene , dolcezza!" .
Era dannatamente vero.
Lo presi per mano senza pensarci, e lo trascinai per mille vie e viuzze finché non arrivammo in una piccola stradina in cui c' era una piccola gelateria :" Ice-creams & Co" . Apollo sembrò un po' sfiducioso, ma poi gli dissi:" Fidati che qui i gelati sono i migliori di tutta New York!" E corsi a prendere il mio: mega-cono al cioccolato e mega-cono alla nocciola per lui. Ci sedemmo  in un piccolo tavolo della gelateria e iniziammo a parkare animatamente:" Ok Apollo, è la millesima volta che te lo dico, ma sei un attore pazzesco, forse perché sei il dio delle arti..." dissi pensierosa..."Oppure , perché ho circa 2000-3000 anni di esperienza." Fu la sua saggia risposta.
"Voi dei avete una concezione così semplice del tempo, per te novant' anni non sarebbero niente, per me sarebbero una vita ! È buffo , non credi?"
--- "Invece non è per niente buffo, perché se ti affezioni a un mortale, lo vedrai morire, e fidati, non è per niente divertente"
Sembrava che lo avesse provato sulla pelle. Tralasciai il discorso e poi tornammo all' hotel( di nuovo) anche perché si era fatta sera ed ero stanca, dove , appena appoggiata sul letto , mi addormentai. Apollo sarebbe stato il mio ragazzo ancora per un giorno, ma non volevo che finisse lì...




SPAZIO AUTRICE, MATTA:
devo dire che mi sento abbastanza soddisfatta e voi?

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Stacy diventa mia sorella e Lorelay mia madre. ***



CAPITOLO CINQUE.

STACY DIVENTA MIA SORELLA E LORELY MIA MADRE



"Rachel, non abbiamo molto tempo, mia cara!" Ero di nuovo sull' Olimpo in quello strano sogno che a quanto pare aveva un sequel..."Come ti stavo dicendo ieri sera, prima che Apollo ti svegliasse, crediamo fortemente che lui si sia veramente innamorato di te, ma non come le altre mortali: c' è qualcosa di diverso in lui quando parla di te" Disse la regina degli dei."Ma non potete esserene sicuri : come fate ad esserlo?" Chiesi ansiosa. " Mi ha chiesto consigli sulle ragazze come te!" Disse Afrodite.
" A me a chiesto quanto spazio lasciare a una ragazza im modo che stia in pace!" Disse Artemide.
" A me ha chiesto quali gioielli piacciono alle ragazze!" Disse Efesto.
"A me ha chiesto consigli sul matrimonio, seppur indirettamente" Sbottò Era."
A me ha chiesto una strategia per conquistare una certa ragazza" disse Atena.
" A me ha chiesto come fare colpo col fucile ,aiuta con le donne, credimi" disse Ares.
" E a ME ha chiesto se un mortale può ottenere l' immortalità avendo svolto importanti imprese per l' Olimpo!" Aggiunse Zeus.
Insomma tutte le divinità avevano le propie buone ragioni per credere quanto affermato da Era. "E dove vorreste arrivare a parare?" Chiesi io abbastanza  curiosa. A quel punto ogni dio/dea presente nella sala inziò a parlare contemporaneamente,non facendomi capire niente." Quello che volevamo dire, è che sappiamo che anche lui piace a te..." Arrosii violentemente: era così evidente? "...Ma rimane l' intoppo che tu sei l' Oracolo e hai giurato di rimanere per sempre casta e blablabla" Afrodite disse qualcosa del tipo:" Che cavolata",  Era continuò:" Ma l' Oracolo sarebbe disposto a spostarsi in un altro corpo,mia cara:quindi..."CAVOLO! Apollo mi doveva sempre svegliare nel momento più inopportuno?! Per tutti gli dei!
"Spero che tu abbia un buono motivo per avermi svegliato altrimenti..." Aprii gli occhi e vidi Apollo in smoking?
" Il motivo c' è: tra circa tre ore tuo padre  si sposa ! Sei SEMPRE in ritardo, dolcezza." Disse con fare teatrale." Si , ok , perfetto. Potresti uscire? Per l' amor di Zeus!" Lo trascinai fuori dalla porta e gliela chiusi in faccia...ops...Mi feci una doccia ultraveloce e trasformai i miei capelli in boccoli rossi nella fretta più totale. Mi infilai il vestito costosissimo che Apollo mi aveva comprato e anche le scarpe rosse (per la loro descrizione vedi cap.3) .
Mi misi un pochino di eyeliner , e un po' di matita nera  per un effetto semplice ma intenso. Stavo per uscire dalla porta , quando,  guardando sul mio comodino mormarai:" Non ci credo!". Quel matto del dio del sole l' aveva fatto davvero: mi aveva comprato davvero una collana di Tiffany! Era una collana semplice: una catenina d' oro,con un cuore rosso che si apriva . Aprii il piccolo ciondolo e c' era una minuscola foto di me e Apollo( un selfie scattato da me mentre io e lui mangiavamo il nostro megagelato) sulla parte sinistra,  e sulla parte destra la scritta, "Il gelato era delizioso, dolcezza". Lo misi senza pensarci due volte e corsi da lui . " Tu sei matto!" Ma poi lo abbraciai.Sicuramente non se l' aspettava , perché barcollò leggermente all' indietro, ma poi mi strinse forte. " Credo sia il caso di andare, non credi?" Chiese ...imbarazzato. "Oh, certo, non vorrei mai e poi mai ascoltare le lamentele di Stacy e Lorely riguardo al nostro ritardo, non è bello, fidati".
Detto ciò arrivammo presto in chiesa, ma gli altri invitati erano già entrati.Fortunatamente nessuno si accorse del nostro lieve ritardo, e giungemmo senza troppi problemi nella prima fila, accanto a una furiosa Stacy che ci guardava come a dire:" Ti ammazzo dopo,perché ora siamo in chiesa". (Per la descrizione della chiesa, vedi cap.4).Appena ci sedemmo affannati dalla corsa ( cioè , solo io perché in teoria Apollo non respira nemmeno, credo) il prete disse con voce solenne:" Alzatevi,prego" . Lorelay fece la sua entrata trionfale, e non sembrava così brutta , anzi :pareva bellissima,almeno dall' esterno , intendiamoci.Quando il suo sguardo incrociò quello di mio padre, capii che seppur diversi, si amavano davvero.
Lorely inddosava un bellissimo abito a sirena bianco, mio padre un semplice  smoking nero, molto simile a quello di Apollo.Stacy indossava un lungo vestito blu , monospalla,che le stava benissimo(siamo onesti). La cerimonia inziò e tra parenti che piangevano commossi , sorridenti, pensierosi e felici, arrivammo alla fativica frase :" Se qualcuno ha qualcosa contro questa unione,parli ora o taccia per sempre!" . Mi morsi il labbro , avevo parecchie ragioni contrarie a quella coppia, ma lasciai perdere...Apollo sembrò capire,  mi fece l' occhiolino, ed entrambi soffocammo una risata.La cerimonia finì , e ancora non riuscivo a capacitarmi del fatto che Stacy fosse la mia sorellastra e Loraly la mia matrigna.Feci una smorfia di disgusto, che fece ridere Apollo."Non sarà così male! " Disse lui."Certo, dover passare il resto della mia breve vita essendo imparentata con quelle due oche non sarà male..." risposi scocciata.
Ogni tanto Stacy ci guardava gelosa e ogni volta Apollo faceva qualcosa che la faceva imbestialire.Vi ho già parlato del ristorante: italiano e niente male, ma ho dimenticato di dirvi  che aveva una sala da ballo enorme.Io , Apollo , Stacy , i miei nonni e quelli di Stacy eravamo quasi attacati al tavolo degli sposi, in quanto loro parenti più prossimi.A tal proposito, dovemmo salutare ogni singola persona che entrava nel locale: Amy,Beth,Laurenia (tutte amiche di Lorely) e qualche amico di papà, perché il resto degli invitati erano tutti amici/parenti di Lorely.
Il primo volto che conoscevo e che fui felice di salutare fu Alex: era stato il mio fidanzatino dalle elementari e in seguito divenne il mio miglior amico.
"Alex!! Mi sei mancato così tanto! Come stai!?" Gli chiesi mente gli buttavo le braccia al collo."Rach , mi sei mancata tantissimo!Sto bene,e tu?" Mi dimenticai completamente di Apollo: erano anni che non vedevo il mio migliore amico.Apollo, si fece avanti presentandosi come:" il ragazzo di Rachel" , prendendomi per la vita come a evidenziare il fatto che fossi sua.Con mio grande piacere, e gelosia di Apollo, Alex fu inserito nel nostro tavolo, e non facemmo altro che ridere e ricordare i vecchi tempi.
Negli occhi di Apollo , solo io vidi grazie alla mia Vista, le piccole fiammelle che ardevano."Calmati Apollo" gli sussurai nell'          orecchio."Calmarmi un corno : se tu sei il MIO Oracolo non puoi né innamorarti e né...Insomma non puoi e basta!" Disse adirato."È il mio migliore amico e non lo vedo da anni,smettila!" . Tra questi piccoli momenti di gelosia e le risate con Alex, la gente iniziò a ballare. Dopo svariati brani che Apollo definì " un mucchio di voci modificate" , il Dj fece partire un brano lento per " tutte le coppie di questa sera" e lo trascinai in pista.Non lo feci per far ingelosire Stacy, volevo farlo e basta, anche se trassi vantaggio anche da quel punto di vista. Alcune coppie di vecchi , Lorely e Papà e anche alcuni ragazzi erano in pista a farci compagnia. Però per me era come se non ci fossero : riuscivo a vedere solo Apollo. Gli avevo messo le braccia al collo, mentre lui le aveva messe sulla mia vita, e insistivamente , poggiai la testa sulla sua spalla."Scusa per prima , dolcezza, non so cosa mi sia preso." Disse sincero il dio."Non importa, scusami tu" .Nessuno parlò per il resto del brano,che parlava di un amore impossibile, ma ricambiato.
Dopo quello che mi aveva detto Era, credo ci fosse lo zampino di Apollo,    ma non me curai molto: ero felice .
Incredibile come volò quella serata: in men che non si dica i festeggiamenti finirono, e dopo aver salutato tutti,ma propio TUTTI, io e Apollo tornammo al campo Mezzosangue.Non volevo che succedesse: Apollo era ritornato ad essere semplicemente il mio "capo".
Chissà cosa ne pensava lui, e tutti gli dei, che a quanto pare, avevano assistito a ogni singolo momento di quei giorni . Però ero sicura di una cosa: mai mi sarei tolta dal collo la collana che mi aveva regalato.



SPAZIO AUTRICE: Se pensate che la storia finisca qui, vi sbagliate di grosso, ma propio di grosso. Questo è solo l'inizio, cari miei.P.S.=RECENSITE ♡^^^^^^^       

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** McDonald's e dei che diventano spie ***


CAPITOLO SEI

MCDONALD'S E DEI CHE DIVENTANO SPIE DELLA CIA{?}



Erano passati mesi. Tutto e tutti erano tornati alla normalità, o quasi: non riuscivo a smettere di pensare a lui. Lo disegnavo inconsciamente su tele e fogli, e non mi ero mai tolta la collana che mi aveva regalato. Guardavo spesso la foto all' interno del ciondolo, e una lacrima solcava sempre il mio viso. Era e gli altri dei non mi erano più apparsi in sogno, neanche una volta,ed eravamo a Dicembre.Un dicembre gelido, per la precisione. Tra l' altro mancava poco a Natale(che poi in realtà era la festa in onore di Apollo).Non lo vedevo da Settembre, che avessi fatto qualcosa? Nel frattempo, avevo ripreso i contatti con Alex, e uscivamo spesso insieme(non fraintendete). Quel giorno, il 20 Dicembre,saremmo dovuti uscire verso le 8:00 , ma poi...
"TI ORDINO DI NON VEDERE QUEL MORTALE MAI PIÙ,ALTRIMENTI..." Tuonò Apollo minaccioso.
" Chi sei tu per ordinarmi di non vedere più una persona? Sei solo un dio cocciuto e donnaiolo!" Gli urlai.
Ero appena scesa in cucina per fare colazione, quando me lo trovai davanti arrabbiato come un toro.
"Io sono il tuo dio, quindi farai quello che ti dico:scordati di lui!"Ribattè  lui.
" Scordarmelo un corno! È il mio migliore amico e non lo vedo da anni, non sarai mica geloso?"
Adesso aveva propio esagerato." Rachel Elizabhet Dare ,in quanto mio Oracolo hai fatto voto di eterna castità e blablabla , non puoi... Non puoi innamorarti,è semplice." Aveva davvero esagerato .
" Me ne frego di quello che dici, mi posso innamorare, basta che non oltrepassi il limite. E poi perché ricompari propio adesso dopo mesi? Non potresti mai sapere cosa provo per Lui!"
  "Tu DEVI dirmelo,non vorrai farmi arrabiare sul serio!?" Disse il dio.
"Arrabbiati, fai quello che vuoi, tanto non te lo dico,NON-TE-LO-DICO." Dissi superficialmente io. In quel momento, il mio cellulare squillò e io risposi: era Alex." Ciao Alex...Anche io non posso uscire stasera...Come dici? Domani al McDonald's?Verso le 12:30 ? ....Benissimo....Ci vediamo domani...Ciaooo" Chiusi la telefonata lanciando uno sguardo di sfida ad Apollo."Non vorrai andarci sul serio, spero. Altrimenti qualcuno ne pagherà le conseguenze." Tuonò lui.
" Ci vado, fosse l' ultima cosa che faccio, fidati.E sai una cosa? Sparisci e riprenditi questa stupida collana!" Staccai la catenina dorata dal collo e gliela lanciai " E dalla alla mortale di turno, ok? " Ero davvero arrabbiata.
"Ne parliamo dopo,o meglio, dopo stabiliamo la tua punizione ,stupida mortale!" Detto ciò il dio si dissolse davanti ai miei occhi, lasciandomi in preda ad una crisi di pianto.Per tutto il resto del pomeriggio,stetti a guardare dalla finestra tutti i ragazzi del campo che, entusiasti , decoravano ogni singola cosa per la festa del Sole. Chirone mi aveva rivelato che Apollo avrebbe passato tutta la giornata al campo con noi, e se prima questa  notizia mi aveva reso eccitata e felice,ora mi faceva sentire triste e incavolata nera. Ma chi si credeva di essere? Seriamente pensava che Alex potesse prendere il Suo posto nel mio cuore? Aveva così poca fiducia in me? E se quello che Era mi aveva detto ora fosse del tutto cambiato?Quella notte feci un sonno senza sogni, tanto ero stressata.Costasse quel che sarebbe costato, sarei uscita con Alex, Apollo non era nè il mio ragazzo né mio padre, inoltre io avevo la coscienza apposto:non avevo fatto niente.
NEL FRATTEMPO, SULL' OLIPO
Apollo comparve vicino ad Artemide, che non appena vide la collana nelle mani di Apollo , capì tutto al volo:"Apollo, dimmi che non hai fatto quello che io penso" Sbuffò la dea."Temo propio di si, invece.Rachel non può innamorasi di nessun mortale , perché..." Apollo stava per continuare il suo discorso ,ma Artemide lo interuppe:" Perché tu la ami, l'ha capito tutto l'Olimpo, fratellino" disse ghignado.Apollo divenne tutto rosso, dalla vergogna.
"Domani si va al McDonald's, sorellina" disse semplicemente. "Non vedo l'ora! Prega solo che lei non lo scopra mai, fratellino." Disse raggiante la dea.



NEW YORK, IL GIORNO DOPO
Ero corsa al McDonald's non perché avessi tanta fame, ma perché avevo paura che Apollo potesse in qualche modo impedirmi di raggiungere Alex.Quando arrivai, lo salutai appena fu nel mio campo visivo.Ordinammo dei Big Mac e ci sedemmo."Ehi Rachh , ma il tuo fidanzato non è geloso di me e te che usciamo così spesso?" Stavo per soffocare con il panino ,ma poi gli spiegai molto velocemente tutta la storia tralasciando i dettagli "divini".
Gli raccontai anche della mia cotta per Apollo,ma non aggiunsi altro.
Pochi tavoli più in là,due ragazzi , credo  fratello e sorella , gridarono in contemporanea:" Evvai!". Io e Alex continuammo le nostre conversazioni e ogni tanto quei due ragazzi dicevano cose del tipo:" Te l' avevo detto" oppure "Mortale!". Che tipi strani, sembrava che commentassero ogni cosa che io e Alex facevamo,ma me ne fregai altamente. Purtroppo, dovetti tornare al campo, una volta finito il mio panino.Entrai in casa , e mi preparai all' ira del dio. "Non posso credere che tu ci sia andata  veramente nonostante io ti abbia avvisata! Sei davvero una ...sciocca mortale!" Alzai gli occhi al cielo:mi ero stancata di lui." Apollo ,smettila !  Sai benissimo che non infrangerei mai il voto! Sei così possesivo!" Gli urlai."Dato che ti avevo avvisata,mortale, ci saranno delle conseguenze. Come ti sentiresti se tutte le persone importanti per te , si dimenticassero che tu esisti?" Chiese il  dio, arrabbiato. "Anche tu ti dimenticheresti di me allora." Dissi arrosendo."io non potrei mai, ricordo ogni istante che passo con i miei Oracoli in ogni secolo, e non li posso dimenticare in nessun modo.Vale anche per gli altri dei." Aggiunse beffardo."Sicuramente , non te lo dirò mai, come mi sentirei,perché l' unica persona di cui mi importa al momento mi odia.Altre domande, idiota?" Ma il dio dissolse e mi parve di vederlo sorridere . Perché diamine doveva essere così complicato?


^^^^AUTRICE: soffrirete ,ma poi il finale di questa ff vi piacerà , almeno spero.Nell' attesa, recensite miei cari .Muahahaha^^^^^

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Hotel Olimpo ***


CAPITOLO SETTE.
HOTEL OLIMPO.


Ok, quello non era un sogno,ne ero più che sicura. Mi trovavo nel bel mezzo di New York, in pieno giorno e davanti a me c'erano tutti gli dei, tranne Apollo. Vi chiederete perché ero lì: ero uscita a prendere un po' d' aria dopo la litigata con Apollo che mi aveva distrutto. Entrai in un bar e me li trovai davanti:gli dei dell' Olimpo."Ma che ci fate voi qui?"Dissi senza formalità. "Abbiamo pensato che fosse meglio non parlare nei sogni, dato che Apollo viene ogni notte da te,anche se questo non avresti dovuto saperlo, perché potresti mormorare qualcosa nel sonno, e credimi,Apollo non è uno sciocco." Disse con voce calma ma decisa Artemide. "Il punto è che lui si è arrabiato parecchio, ha intenzione di mantenere la sua promessa: tutte le persone a cui tieni si dimenticheranno di te, e non sappiamo per quanto, purtroppo. Gli unici che ti ricorderanno saremo noi e Chirone. Apollo sa essere molto vendicativo, ammetiamolo, ma a te non farebbe mai del male, non sul serio." Aggiunse Zeus."Ma allora non posso più tornare al campo, se si ricorda di me solo Chirone.!" Dissi preocupata." Ecco, tesoro, a questo avrei già pensato io..." disse Era.La guardai sospettosa."Oh non devi preoccuparti:si tratta di una cosa temporanea." Poi,vedendo la mia faccia preoccupata aggiunse velocemente:"Dovresti solo soggiornare sull'Olimpo a tempo indeterminato!" Ero scettica:" Ma i mortali non possono entrare!" Zeus rispose all' affermazione:"Se almeno quattro dei lo vogliono,è possibile che un mortale salga sull' Olimpo".Lo guardai allibita."E chi sarebbero questi quattro dei?" Chiesi con aria intterogativa."Tutti, in realtà" Disse Afrodite. Avevo la bocca spalancata.Poi Era , continuò il suo discorso:" C' è solo un piccolo problema: dovresti soggiornare con Apollo 24 ore su 24."
Evidentemente,non lo sapevano neanche gli altri dei,perché dicemmo tutti in sincronia , o meglio,urlammo:
"COSA!?". A quel punto ci fu il finimondo, perché stavamo parlando tutti contemporaneamente.
"SILENZIO! PER L' AMOR DI REA!". Tuonò Zeus, e tuoni rimbombarono in lontanaza.Tutti si zittirono." Era, passerotta mia, mi sembra un po' azzardata la tua decisione: in fondo i due hanno litigato!" , disse con voce tremante il re degli dei, che al pensiero di contraddire la moglie, pareva moooolto spaventato."Invece è la soluzione perfetta: a quattro di noi basterà inventare una buona scusa perché Rachel stia sull' Olimpo, e il gioco è fatto: stando vicini Rachel e Apollo non potranno fare a meno di riappacificarsi,e poi possiamo mettere in atto l' altra parte del piano" Spiegò Era, come se fosse la cosa più ovvia del mondo."Ammetto che è un' idea convincente" , si aggregò Atena,e pian piano,tutti gli altri si convinsero che era un piano perfetto."Rachel, sei d' accordo? ", chiese tutta entusiasta Afrodite.
Feci cenno di si con la testa,e mi ritrovai sull'Olimpo.Ma visto dal vivo era ancora più bello che in sogno.(vedi capitoli precedenti per la descrizione). " Oh ,andiamo Rachel, avrai molto tempo per vedere l'Olimpo, ora dovremmo accompagnarti a casa.", disse Demetra con un sorriso rassicurante."Perché  fate tutto questo?" Chiesi io prima di entrare nella casa di Apollo." Perché tu fai felice Apollo, è come se fossi nella nostra famiglia ormai." Chiarì Atena.
"Ma io sono mortale" Dissi . Gli dei erano spariti.Dovevo entrare da sola a casa di Apollo. Una cosa che si fa tutti i giorni, di sicuro."Non ti preoccupare, non sei sola, ti accompagno io",era Zeus. Aprì la porta con intagliato il sole e entrammo in quel luogo divino: pareti bianche,con quadri , dischi e poesie appese dappertutto,tutte sui colori del rosso, del giallo e dell' arancione.
Era magnifico. Ma non potevo dire niente: era solo il corridoio d' ingresso."Apollo, figliolo! C' è una visita per te, è importante!".Zeus chiamò suo figlio, che nel sentire la sua voce, accorse subito." LEI CHE CI FA QUI?"  Tuonò il dio non appena mi vide.Zeus inventò quattro scuse convincenti( frutto di anni di pratica nel mentire ad Era,sicuramente) che costrinsero Apollo a tacere."...E dato che lei è il tuo Oracolo, abbiamo ritenuto opportuno che lei allogiasse a casa tua...Quindi arrivederci!" Zeus sgattaiolò dalla porta d' ingresso,lasciando me e Apollo soli.
"Davvero splendido. Almeno potrai vedere dall' alto tutte le persone a cui tieni che non sanno nemmeno che sei esistita.Accomodati , mortale." Disse Apollo indicando la fine del corridoio. Aveva messo un paio di jeans e una semplice t-shirt con la scritta " Sweet Home Alabama" . Mi guidò sopra una rampa di scale, che davano su un altro corridoio che sembrava infinito. Mi indicò la prima stanza a sinistra." Tu dormi lì  e  se durante la notte ti azzardi di uscire a curiosare in casa giuro che te la vedi davvero brutta ..." Sembrava molto serio, ma io lo interuppi:" Lo farai davvero? Nessuno si ricorderà di me?" Ero turbata e triste. "Puoi contarci, sarà divertente vedere il tuo dolore..." Era troppo per me." Sei solo un vecchio di 3000 anni che si crede padrone del mondo!" Avevo esagerato e lo sapevo." Entra e non uscire da quella stanza fino a domattina." Mi indicò la stanza e dovetti entrarci con la forza. La stanza era molto simile al corridoio dell' entrata , ma c' era anche un gigantesco letto a baldacchino con le coperte gialle. Sul cuscino del letto trovai la mia collana. Senza pensarci troppo,anche se avrei dovuto, me la rimisi al collo. C' era anche una grande finestra, da dove si vedeva tutto l' Olimpo. Mi stesi sul letto e in pochi minuti, mi addormentai. Il mattino seguente, uscì dalla mia stanza e scesi la rampa di scale, in cerca della cucina. Poi mi dissi che gli dei non mangiano cose umane e che non hanno motivo di avere una cucina in casa. Mi diedi della sciocca da sola,mormorando:" È normale che non ci sia una cucina! Rachel sei una stupida!" . Però ormai  ero già scesa percui...Feci un piccolo giro " turistico" in quella casa divina,scoprendo circa  sei sale con tutti gli strumenti di questo mondo.Non ci pensai propio, e mi misi a suonare il pianoforte. Papà mi aveva costretta a fare dieci anni di lezioni,e adesso mi andava di suonare. "Per Elisa"di Beethoven, era sempre stato il mio brano preferito, e non esitai nel suonarlo, nel bel mezzo della casa di Apollo,che mi aveva severamente vietato di andare a curiosare in casa sua. Non mi era mai piaciuto seguire le regole. Le regole sono noiose. "Ma tu fai il contrario di quello che ti dicono? " il dio aveva fatto irruzione nella sala piena di strumenti, mentre stavo ancora suonando." Io ..." . Non sapevo cosa dire,mi aveva colta con le mani nel sacco."Non suoni male, però" il suo tono di voce divenne più dolce:aveva visto la sua collana sul mio collo e gli era spuntato un sorriso."Ho fatto dieci anni di corso, ci credo che suono bene." Ribattei io.
Passammo il resto della giornata a suonare. La musica fa bene alle persone, credetemi,  e non lo dico perche' sono innamorata del dio della musica.


^^^^^^^ AUTRICE:che ve ne pare? Ovviamente la storia non finisce qui, recensiteee^^^^

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Lieto fine... Immortale ***


CAPITOLO OTTO.
LIETO FINE IMMORTALE.

Dopo la giornata che passamo a suonare, le cose andarono meglio.Per prima cosa,comparì un frigorifero nella mia stanza, con tanto di forno e micronde.Apollo mi diede il permesso di visitare la " Sala Arte" , dove potevo disegnare e dipingere tutto quello che volevo. E poi,lo vedevo più spesso.Quando non c' era, perché era impegnato nel far sorgere il sole, la sua collana che non staccavo dal collo, diventava più calda,e il rosso della gemma diventava più acceso. Un giorno lo aprii e raggi di sole illuminarono la stanza. Detto ciò , ero nella sala Arte, e stavo disegnando Blackjack. Stavo utilizzando il nero a tempera, ma Apollo mi apparve accanto, facendomi sobbalzare,pasticciando tutto il quadro."Ma sei matto?Hai idea di quanto ci ho messo a farlo!" Ero davvero arrabiata,era odioso. "Calma, avresti potuto fare di meglio: vedi, qui, sull'ala,hai messo troppo nero" Disse innocentemente."Adesso basta! Sono stufa di te che mi hai fatto dimenticare da tutti quanti,costringendomi a trasferirmi da te, che fai pure finta di niente.BASTA. Io esco, non ce la faccio più!" , gli urlai isterica.Prima che potesse fermarmi,gettai il quadro a terra e correndo uscii da quella casa.Ero sull' Olimpo e non sapevo dove andare.Stavo correndo,e mi scontrai con qualcuno."Rachel,che ci fai qui?" Era Afrodite."Mi dispiace, ma credo di non farcela!" Stavo piangendo.La dea mi prese per mano e mi portò nella sua casa. Era tutto rosa,tranne il pavimento.Le spiegai tutto, di come mi sentivo male,di quanto in realtà amassi Apollo,e di come lui fosse ostile."Rachel, è solo che non è mai stato veramente ,ma innamorato,lo sento." Mi consolò la dea."Si ma, io ci soffro." Ammisi. Non che avessi molto tempo, tornai di corsa a casa di Apollo.Ma quanto era grande quella casa? Non lo riuscivo a trovare. "Apollo? Dove sei?" Stavo girando per corridoi infiniti,ma di lui nemmeno l' ombra.Sentii delle voci e mi avvicinai.Erano Apollo e Artemide. "Non puoi trattarla così! Lei ti ama, lo sento perfino io!" Insisteva la dea. "Ne voglio la prova" disse lui.Il resto del discorso non riuscì a sentirlo,sfortunatamente.Feci finta di essere entrata in quel momento in casa, e recitai così bene il ruolo che i due dei inventarono una buona scusa per giustificare la presenza di Artemide. Artemide se ne andò, lascia doci soli."HAI LA PIÙ PALLUDA IDEA DI QUANTO MI SIA PREOCCUPATO !" stava gesticolando in maniera assurda, e mi guardava arrabbiato ma sollevato del fatto che fossi lì. "Mi dispiace", provai a mormorare. "Certo, come ti dispiace di avermi disubbidito vedendo quel mortale." Disse sarcastico lui. Ok, questa era davvero, davvero la goccia che aveva fatto traboccare il vaso. Gli diedi uno schiaffo mentre stava per continuare a dire altre cose, facendolo fermare di colpo. Non si capiva se era arrabbiato o sorpreso. "Io non volevo, scusa,cioè io..." Stavo balbettando. "Sarà meglio che vada nella tua stanza, Rachel" Disse con voce gelida il dio,senza far trapelare nessuna emozione, mentre la gemma del mio ciondolo ora era blu e fredda. Inutile dire che nella mia stanza, passai ore a piangere." Su cara, sapevamo che sarebbe stato difficile, ma ce la puoi fare, coraggio." Artemide era comparsa dal nulla."Io non volevo..." Provai a giustificarmi. "Se lo meritava..." Mi assecondò la dea con aria di nonsalance. Scoppiammo a ridere." Ora va da lui,e dimostragli che lo ami,veramente. Prima che tu me lo possa chidere, ci sarà sempre un posto nelle cacciatrici,se qualcosa dovesse andare storto." La dea sorrise e svanì in un lampo di luce. Ok, sarebbe stata una fantastica cognata... Almeno credo. Non mi feci ripetere quello che mi disse, e corsi da lui. Ammetto che fu difficile trovarlo:c' erano tipo 29482992949292 stanze, se non di più. Lo trovai nella Sala Arte, il luogo più ovvio che non avevo controllato. Senza farmi sentire ne vedere, lo abbraiciai da dietro, sentendolo avvampare.La gemma diventò rosso fuoco e caldissima. "Penso di amarti, Apollo.", furono le uniche cose che riuscì a dire.Il dio si girò, scioglendo l'abbraccio,e mi baciò. Ah,non avrei voluto ammeterlo , ma Afrodite, nel suo campo, aveva sempre ragione..."Lo credo anch' io , dolcezza" , mormorò lui. Ero tipo: ok, posso morire felice, ma appena finì di pronunciare quelle parole,apparvero unici persone immortali di nostra conoscenza... "Ares, mi devi cinque dracme..." Gridava Hermes. "Ah , l' amuor!" Sospirava Afrodite. " Finalmente quel ragazzo ha messo la testa apposto!"Sbottò invece Era. Apollo era sorpreso, e gli fu spiegato il perfido piano di Era, fino al punto in cui lo conoscevo io. Se vi ho detto che sarei potita morire felice, il condizionale è il giusto verbo per questa frase,infatti:" Ora se Rachel vorrà, l' Oracolo lascerà il tuo corpo e potremo farti un dono magnifico..L' Immortalità . " Ghignò Era. Ero stupita."Bhe, sarebbe magnifico. Ma vorrei che i miei amici si ricordassero di me..."dissi, mentre Apollo incominciò a fischiettare innocentemente. " Si sistemerá tutto." Mi tranquillizò Zeus. "Oh ragazzi, direi che abbiamo una nuova dea tra di noi... Ave Rachel Dare, dea della profezia benevola" proclamò Era . Tutti gli dei si inchinarono. Gli dei si inchinarono. GLI DEI SI INCHINARONO. Ok,quella era decisamente una situazione imbarazzante, ma l'adoravo. "Si ok, ora io,li lascerei soli questi due" disse saggiamente Efesto, e tutti gli dei sparirono,lasciando me e Apollo a sbellicarci dalle risate.

DIVERSE CENTINAIA DI ANNI DOPO.
"MAMMA! Mi racconti come vi siete conosciuti tu e papa'?"
"Oh, Alex, picollo mio, e' una lunga storia."
"Ma io la voglio sentire!"
"Ok , vabbene...allora e' iniziato tutto quando i tuoi nonni mortali hanno divorziato... e tuo padre divenne molto geloso...ma gli altri dei mi aiutarono...poi ci siamo sposati...e dopo tanto, tanto tempo sei nato tu, piccolo mio. Adesso va a letto, sbrigati, domani papa' ti porta sul carro del sole"
"Il carro di papa'! Evvai! Non vedo l' ora di ...GNOOOOC"
Il mio piccolino si e' gia'  addomentato...ha solo 5 anni...
Mi reco nella sala arte, e suono per un po' il piano, quando Apollo  mi prese per mano.
"Dai , andiamo , e' tardi...a proposito di nostro figlio, non ti perdonero' mai per averlo chiamato Alex!"
Eh gia', quella era la mia vita, dopo aver sposato il dio del sole.



AUTRICE:
PIANGOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO.

NON POSSO CREDERE CHE SIA FINITA
,
NON POSSO.

MI RASSEGNO, E GRAZIE PER AVER

SEGUITO LA STORIA,

VOSTRA,

-MULTI FANDOM GIRL.



 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2584366