Quando tutto ebbe inizio..

di YuukiCross95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Dove tutto ebbe inizio. ***
Capitolo 2: *** Dove tutto ebbe inizio. ***
Capitolo 3: *** Una scelta sbagliata ***
Capitolo 4: *** Un intruso in casa ***



Capitolo 1
*** Dove tutto ebbe inizio. ***


 
Yuuki: La ragazza aveva appena compiuto 19 anni. Essendo maggiorenne decise di scappare da quel tetro orfanotrofio .  Non sapeva nulla dei suoi genitori, sapeva soltanto che all’ètà di un anno l’avevano abbandonata qui. Visto che nessuno si decideva ad adottarla decise di andarsene via da quel posto triste e malinconico. Era appena calata la notte quando scappò da là. Il cielo era scuro minaccioso di tempesta. La sua pelle chiara pallida come quella di un vampiro si intravedeva in quell’oscurità che incombeva nel quartiere  giapponese di Beika. Correva, correva come per lasciarsi alle spalle la sua triste infanzia, i suoi lunghi capelli si muovevano come una zazzera disordinata e confusa. Non aveva più voglia di vivere.. voleva farla finita! Vagò per strada senza sapere esattamente dove stesse andando e intanto la pioggia cominciava a rendere quel paesaggio ancora più desolante.
“Oh fantastico mi sono persa!”
Sbottò. Più per spezzare quel silenzio tetro. Per una persona che aveva preso la decisione di togliersi la vita non le interessava il fatto dell’ essersi persa. Ma…eccolo lì! Un burrone…..la sua “salvezza”. Si avvicinò lentamente a quel burrone con la pioggia che le bagnava tutto il corpo quando all’improvviso sentì una voce..

-No…non lo faccia!-

La ragazza si voltò di scatto un po seccata. Adesso la cercavano! Proprio ora che aveva cercato di togliersi la vita!

“Non si avvicini! Se prova anche solo a muovere un dito io mi butto!”
Sbuffò seccata.

Zero: Fantastico! Il suo primo giorno da vice questore e chi trova? Una ragazzina testarda e cocciuta che stava cercando di togliersi la vita. Osservò attentamente la ragazza. Pelle pallida come quella di un vampiro, occhi color cioccolato, capelli castano chiaro lunghi fino alla vita. La sua altezza potrebbe andare minimo sui 1.60 non di più. Era una ragazza carina… perché uccidersi? Mentre si avvicinò alla ragazza parlando del più e del meno cercando di farla distrare dai suoi propositi notò tanta sofferenza nei suoi occhi.
Yuuki: Perché… perché quel ragazzo si ostinava a salvarlo? Ormai era completamente bagnata. Tremava dal freddo e non riusciva a far smettere quei tremiti assurdi. Cercò di consolarsi nella figura del ragazzo. Occhi ametista, capelli color argento corpo robusto. Era molto più alto di lei. Dal resto non bastava molto. Avrà avuto massimo 1.85.

-Signorina… la prego.. non lo faccia…sarebbe un grosso sbaglio.-

Disse il ragazzo con quella voce smagliante, suadente, convincente. Sembrava volesse persuaderla a non buttarsi.. a evitare quel gesto alquanto inappropriato.
“Perché scusi? Una in meno.. che differenza  fa?”

-Suicidarsi è meglio che affrontare le proprie difficoltà?-
“Si se sei da sola…si se nessuno è mai stato al tuo fianco!”
-Ora non è sola… ci sono io con lei…la prego..-

La ragazza vide il ragazzo porgerle la mano, senza esitare gliela strinse. Sentiva che ci sarebbe stata una svolta nella sua vita.


Zero:  Accidenti a quella ragazzina! Ora era completamente bagnato fino al midollo. Ma non le importava nulla quella ragazza…da quello che poteva immaginare doveva aver sofferto tanto.. voleva donarle un po di felicità. “Ti prego…” si trovò a pensare. “Prendi la mia mano…non buttarti..” se la ragazza avesse preso la sua mano decise che non l’avrebbe mai abbandonata. L’avrebbe protetta da tutto e da tutti. Si…si! Aveva preso la sua mano… aveva deciso di non buttarsi..di seguire lui…. La strinse forte a se cercando di darle un po quel calore che sembrava non aver mai ricevuto. Essendo la ragazza molto esile non ci mise molto a sollevarla. La alzò da terra e la depositò con gentilezza sulla sua macchina, le allacciò gentilmente le cinture di sicurezza. Prese un asciugamano che aveva li per ogni evenienza e glielo mise sulla spalla, si sedette in macchina e azionò il condizionatore.
-Scusi se non mi sono presentato. Il mio nome è Zero.. Zero Kiryu. E il suo?-

Yuuki:  
Guardò gli occhi del ragazzo e si sentì svuotare l’anima..era come stare in un mare calmo senza che nulla la turbasse. Sentì quelle braccia forti circondarle la vita e lì singhiozzò silenziosamente. Nessuno… nessuno l’aveva mai trattata in quel modo.
“I-Io… mi chiamo Yuuki…. Yuuki Cross…”

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Capitolo 2
*** Dove tutto ebbe inizio. ***


I raggi del sole filtravano attraverso la finestra, mugugnò appena e si voltò dall’altra parte. Stava facendo un bel sogno e non voleva essere svegliata, ma qualcosa le leccò le mani. Aprì immediatamente gli occhi e sussultò appena ma era solamente un gatto.
“G-gatto?... Ma all’orfanotrofio non ci sono gatti!”
Detto questo si alzò di fretta…così tanta fretta che le vennero dei forti capogiri. Si prese la testa fra le mani e rimase ferma aspettando che quel fastidioso mal di testa passasse. Quando passò notò che quel gatto si era accucciato sui suoi piedi. Prese il gatto e si alzò dal letto. Si guardò attorno. Questa non era la sua stanza…poi ricordò l’evento della scorsa notte. Ma certo! Era stato quel Zero a salvare la sua vita..a salvarla da quel nulla! Essendosi ricordata di quello che era successo la notte scorsa accennò un sorriso soddisfatto. Appoggiò delicatamente il gatto per terra il quale, scontento, si strusciò sulle sue gambe miagolando come segno di protesta. Osservò attentamente il letto…era un letto matrimoniale…le sue guance avvamparono per la vergogna .n-non poteva averlo fatto con lui..
“S-sperò di no…è troppo presto!”
Si poggiò una mano sulla fronte. Si guardò intorno, chissà dov’era? Uhm.. ora che faceva mente locale ricordava che Zero era un poliziotto.. probabilmente sarà andato al lavoro… Notò che da sotto il cuscino sbucava un pezzettino di carta lo prese e lo lesse, nel bigliettino c’era scritto:


 
-Yuuki, sono al lavoro. Fa come se fossi a casa tua. Tornerò il prima possibile.
                                                                                                                 Saluti, Zero.
 
 
 
Le labbra della ragazza si incurvarono mostrando un sorriso. Si infilò le mani  nella testa e si guardò attorno. Voleva ringraziare il ragazzo per averla ospitata a casa sua..voleva fare qualcosa…Ma certo! Decise che gli avrebbe preparato il pranzo. Ma lei…non era molto brava in cucina..ma non le venivano in mente altre cose.
Aprì il frigo per vedere se c’era qualcosa e… bingo! C’era un pacco di ravioli e qualche filetto di carne. Gli prese e li depositò sul tavolo.  Prese una pentola ci versò dell’acqua e la mise sul fuoco. Aggiunse un po di sale dentro l’acqua. Spezzettò i ravioli e li mise in un piatto mentre aspettava che l’acqua bollisse. Ora si dedicò alla carne. Prese una padella, della farina e del pane grattugiato. Dopo aver preparato le fettine le mise sulla padella. L’acqua bollì e mise dentro i ravioli. Accidenti.. c’era un bel profumino! Mentre aspettava che il tutto cuocesse apparecchiò la tavola per due. E proprio mentre spegneva il gas della pasta e della carne che Zero entrò. La ragazza sgranò gli occhi. Certo che la divisa gli stava proprio bene….deglutì appena e poi si voltò per  far colare l’acqua ai ravioli. Zero nel fra tempo rimase lì immobile. Non pensava che Yuuki avesse cucinato per lui..accennò un ghigno soddisfatto vedendo che la ragazza era rimasta senza  fiato. A quanto pare la divisa faceva sempre colpo.
-Come mai ti sei messa a cucinare? Non era necessario..l’avrei fatto io appena sarei tornato dal lavoro..-
La ragazza prese un contenitore e versò i ravioli. Ci mise un po di sugo e del parmigiano e ne versò un po nel piatto di Zero e un po nel suo.
“Volevo ringraziarti perché tu mi hai salvato… non è stato un disturbo anzi..”
Sorrise dolcemente e si sedette a tavola. Alquanto stupito Zero la imitò. Il silenzio regnò sovrano nel salotto mentre i due ragazzi mangiavano. Si sentiva solamente il ticchettio delle posate. Quando finirono di mangiare Yuuki prese le posate e le depositò nel lavandino. Era pronta per lavare i piatti quando due braccia calde le circondarono la vita e delle labbra si posizionarono dolcemente sul incavo del suo collo.
-Lascia stare i piatti..li lavo io..-
Sussurrò in modo suadente. Le labbra di Zero sfiorarono il collo della ragazza per tre volte. Un brivido percorse la schiena della ragazza la quale sussultò. Il piatto che stava lavando cadde nel lavello. Ma il rumore non si sentì visto che era riempito d’acqua.
“Ehm…volevo parlarti.”
L e guance della ragazza avvamparono appena.
-Dimmi.-
Disse Zero alquanto perplesso nel vedere le sue reazioni a un semplice gesto.
“L-la scorsa notte….”
Le parole le venivano meno.. non sapeva come porgergli la domanda.
Zero la guardò negli occhi con fare incoraggiante.

-La scorsa notte?...Cosa?-
Sussurrò dolcemente

“N-non l’abbiamo f-fatto… v-vero?”
La voce della ragazza era alquanto stridulo.
Zero capì cosa volesse dire e scoppiò dalle risate.
-Ma figurati! Eri così stanca che appena ti ho depositata nel letto tu eri già addormentata!-
La ragazza fece un sospiro di sollievo e sorrise.

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Capitolo 3
*** Una scelta sbagliata ***


Era passato ormai un anno da quando Yuuki abitava a casa di Zero. Al ragazzo lacosa non dispiaceva affatto, anzi era anche contento di avere qualcuno con qui stare. Poi... i due non erano più semplici amici ma erano fidanzati, anche se Zero ancora non le aveva fatto la dichiarazione e Yuuki aspettava con ansia quel momento.  Dopo un anno la ragazza si era stufata di rimanere sempre a casa...voleva fare qualcosa...lavorare ad esempio! Ma un lavoro emozionante non monotono! Lei viveva tutti i giorni nella monotonia... Magari diventare pure lei una poliziotta ma.... 
Era una mattinata inoltrata e lei si era svegliata verso mezzogiorno come di consuetudine. Indossò una vestaglia leggera e scese dalle scale dirigendosi verso la cucina. Cominciò a preparare il suo solito cappuccino quando una notizia su un giornale la incuriosì molto. Prese il giornale e lesse la notizia:

      KAITO KID E’ RICERCATO PER AVER RUBATO UN PREZIOSO DIAMANTE DEL SIGNOR SUZUKI.

la notizia era scritta a caratteri cubitali con tanto di foto del diretto interessato. Yuuki si trovò a fissare la foto del ladro.. cavoli..era davvero affascinante con quell’abito bianco e quel cilindro da mago.. con quel monocolo adagiato a un occhio poi.. Accennò un sorrisetto mentre gli occhi le brillavano. Voleva conoscere quel mago ladro.. e l’avrebbe fatto.. costi quel che costi! Le balenò in mente un’idea. Zero era un poliziotto.. e lei.. avrebbe fatto la ladra! Lesse attentamente il giornale e notò che c’era un avviso del mago che diceva che il suo prossimo colpo sarebbe stato due giorni più tardi. Decise che avrebbe agito fra due giorni. Il resto della serata proseguì tranquillamente anche se Zero notava qualche fibrillazione nella piccola Yuuki. Arrivò il giorno seguente e Zero come al solito si diresse alla centrale di polizia, la quale era tutta in subbuglio per l’annuncio della rapina da parte di quel ladro. Zero stava ricevendo parecchie pressioni da parte del suo superiore. Approfittando della sua momentanea assenza Yuuki decise di uscire di casa. Indossò un cappotto nero che aveva in adozione anche un cappuccio. Lo mise e camminò a testa bassa. Doveva procurarsi tutti gli elementi che le servivano per poter fare il colpo.. e doveva agire prima di Kid!  Entrò dentro una boutique e comprò quello che stava cercando. Una graziosa tuta nera aderente. Dopo aver preso tutto quello che le serviva tornò a casa. Erano le 7 del pomeriggio e Yuuki si stava preparando per il grande colpo. Indossata la sua tuta nera prese le chiavi della moto (un regalo di Zero) e si avviò verso la gioielleria della città. Parcheggiò a un paio di metri di distanza la sua moto e si diresse a piedi verso il negozio. Per sua fortuna aveva portato con se una divisa da poliziotta perché quel posto era pieno zeppo di poliziotti! Aveva appena indossato la divisa con tanto di cappello e aveva nascosto i suoi lunghi capelli quando qualcuno con una voce familiare le si parò dietro le spalle.
-Ehi tu. Devi andare con gli altri a controllare il reparto C è uno dei possibili posti dove potrebbe attaccare quel ladro.-
Disse una voce fredda e autoritaria che conosceva bene. Alzò appena lo sguardo e notò che si trattava proprio di Zero.. a quanto pare le era stata affidata la missione… un motto di sofferenza accolse la ragazza che lo ignorò facendo una piccola smorfia.
-Hai sentito novellina?-
“Va bene capo”
Yuuki cercava di camuffare la sua voce sperando che non la riconoscesse. Appena Zero le diede le spalle ne approfittò per dileguarsi. Era riuscita a entrare dentro! Era dentro! Andò nel bagno delle ragazze e indossò la sua divisa nera con tanto di maschera per gli occhi. Raccolse i capelli in una crocchia elegante e si mise delle lenti a contato blu. Ecco li davanti a lei un condotto dell’aria. Ci salì su e indossò una mascherina. Ridacchiando prese una torcia e si fece largo lungo il corridoio della condotta. Eccolo lì in gioiello che voleva rubare Kid! Dalla tasca prese una di quelle bombette narcotizzanti, le lanciò al suolo e notò con piacere che tutti gli impiegati della sicurezza si erano messi a dormire. Dalla tasca della tuta estrasse degli occhiali infrarossi e… bingo! Era pieno zeppo di raggi laser! Saltò su un punto vuoto, estrasse una pena laser e lavorò con cura sulla teca che conteneva il prezioso. Ma poi…. Notò che i raggi erano spariti e proprio quando aveva afferrato il diamante sentì la canna di una pistola premere gentilmente contro la sua schiena.
-Ora consegnami quel diamante e alza le mani, non voglio trovarmi cadaveri nel mio curriculum lavorativo.-
Bum! Alla ragazza vennero crampi di nausea… Zero l’aveva presa… si morse il labbro, che sciocca era stata! Sentì la mano del ragazzo stringerle forte il polso. Doveva agire e subito! Se Zero avesse scoperto che aveva intrapreso una carriera da ladra non l’avrebbe mai perdonata..
“Fa piano! Ho la pelle delicata” Sbottò alquanto irritata.
-Te la faccio vedere io la pelle delicata-
Ringhiò il poliziotto. Successe tutto in un attimo. Una scia di fumo impedì la visuale a Zero, Yuuki gli diede una gomitata sullo stomaco e si liberò dalla sua stretta, indossò la divisa da poliziotta e fuggì insieme agli altri alla ricerca della fantomatica ladra. Si sgregò dal gruppo e andò in un vicolo buio. Li indossò la sua divisa nera, prese a cavalcioni la sua moto e si avviò verso l’autostrada. Era una scelta davvero pessima che poteva fare. A inseguirla c’erano metà delle volanti della polizia, tra queste Zero che era vicinissimo a lei, e per di più una sagoma bianca volava verso il cielo inseguendola. Doveva agire, trovare un modo per non rimanere bloccata. Ed ecco che le balenò un’idea folle. Si avvicinò al guardrail e fece un salto pazzesco con la moto raggiungendo l’altra corsia, seminando in questo modo i poliziotti. Riuscì ad arrivare prima a casa, nascose tutto il bottino e la sua divisa si fece una rapida doccia e si rifugiò sotto le coperte. Zero doveva trovarla lì anche perché erano le due passate.

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Capitolo 4
*** Un intruso in casa ***


Quella notte Zero tornò molto tardi, lei non riusci va a dormire per quello che era successo. E più ci pensava più le venivano i sensi di colpa. Aveva rubato! E il suo ragazzo era un poliziotto! Però ripensò anche all'eccitazione che si provava nell'essere inseguiti. Il mattino seguente quando aprì gli occhi lui non c'era... probabilmente era andato a lavoro presto, forse il capo voleva fargli una lavata di testa per essersi lasciato sfuggire la ladra...sospirò tristemente. Si alzò dal letto con in dosso soltanto la camicetta nera che usava per dormire, scese in cucina per fare colazione. Per farsi scusare della sua perenne assenza Zero le aveva confezionato un pacco di paste, erano appoggiate lì sul tavolo. Un motto di nausea invase lo stomaco della ragazza. Preparò un tè e si sedette sulla sedia; come al solito il giornale era appoggiato sul tavolo, lo prese e notò con un certo piacere che il suo furto era finito su tutti i giornali! L'avevano ribattezzata:

Ladra Kid.

Ridacchiò mentre lesse l'articolo. Mangiucchiò spensieratamente la pasta alla crema quando sentì dei rumori sospetti provenire dalla sua camera da letto. Non poteva essere Zero per due semplici motivi:

1) Lui aveva le chiavi di casa e non faceva tutte queste sceneggiate.

2)Lui ora era al lavoro.

Cosi chè doveva trattarsi sicuramente di un ladro!
Molto silenziosamente prese il mattarello e salì le scale che conducevano alla camera da letto; si avvicinò al tizio che frugava senza ritegno dentro ogni cassetto. Era pronta per sferrargli un bel colpo assestato quando il tipo si girò:

-AHAH! Tu devi essere quella che mi ha sottratto il gioiello!-

“N-non so di che cosa stai parlando.”
La sua voce tentennò appena e mentre nascondeva il mattarello dietro la schiena cercò di non assumere un aria troppo compiaciuta.

 

“Un momento... tu devi essere il famoso ladro.. si.. KAITO KID!”
-Ngh? I-Io...ma va... sono solamente un ragazzo c-che..-
“ Che marina la scuola per frugare nei cassetti delle ragazze! E butta giù le mie mutandine!”

Gli picchiettò leggermente la testa arrossendo lievemente. Non voleva colpirlo, dopotutto era grazie alla sua nube di fumo che era riuscita a scappare dalla gioielleria.

-Ahm, ma a me le mutandine piacciono! Sono così...sobrie e chic.! Specialmente il bianco...-

Il giovane fecce l'occhiolino a Yuuki ridacchiando divertito mentre quella arrossiva sempre di più.

-Basta scherzare, ora voglio il mio diamante.-
Disse appoggiando la schiena sull'armadio.

“N-Non so di che cosa stai parlando e comunque esci di qua!!”
-Non uscirò di qua senza il mio diamante!-

 

Yuuki guardò in cagnesco Kid. Non voleva dargli il diamante, lui non aveva nessuna prova che era lei la ladra. E non gli avrebbe dato quel dannato diamante!

“Molto bene.....”

La ragazza prese il telefono e compose il numero di Zero, proprio quando stava per rispondere sentì un sibillo e il telefono le cadde dalle mani.

-Non vale giocare sporco!-

“Non stavo affatto giocando sporco! E ora S-P-A-R-I-S-C-I!”
Proprio in quel momento si sentì sul viale una macchina che stava arrivando, si affacciò alla finestra e notò con piacere che Zero stava rientrando...

-Dannazione!-
Kid si nascose sotto il divano.
Yuuki stava proprio per ribattere quando a un certo punto Zero entrò nella stanza.

-Cos'è? Stavi parlando da sola?-
La guardò gettando sul divano la cartella.

“Ehm... si...sai com'è... ogni tanto ho bisogno di un consiglio da me stessa!”
Si sentì qualche risatina soffocata da sotto il divano; con non chalance Yuuki tirò un calcio a quella testa bacata di Kaito.
Zero la guardò sospettoso, poi le si avvicinò e le diede un dolce bacio sulle labbra. 

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