Live while we're young

di Lost In Donbass
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Here we are now, entertain us! ***
Capitolo 2: *** we are too old to be misbehaved ***
Capitolo 3: *** There goes my drama queen ***
Capitolo 4: *** we kissed I fell in district 12 a love no one could deny ***
Capitolo 5: *** Grosso guaio a Chinatown ***
Capitolo 6: *** di come Horan e Malik furono quasi fidanzati ed altre amenità ***
Capitolo 7: *** di come i detective furono costretti ad ascoltare discorsi da donne ***
Capitolo 8: *** di come rovinare il burro di noccioline ***
Capitolo 9: *** nothing left to lose detonate the fuse ***
Capitolo 10: *** we're carried away, carried away, carried away ***



Capitolo 1
*** Here we are now, entertain us! ***


CAPITOLO I – HERE WE ARE NOW, ENTERTAIN US!
 
-Irlanda, eccomi qui! – urlò Harry, sbarcando davanti ad una villa nella campagna irlandese vicino a Mullingar, nella contea di Westmeath. Una villa che conosciamo bene, in quanto dimora dei giovani coniugi Horan e dei loro gemellini Mary e Giacomo, entrambi biondi con gli occhioni azzurri. Insomma, la tipica famiglia perfetta. Il nostro riccio sorrise e suonò il campanello tutto giulivo.
Driiin!!!! Il campanello trillò rumorosamente e la porta si aprì rivelando un bimbetto di circa tre anni, biondo e con le guanciotte paffute da angioletto; un Niall in miniatura.
-Ciao, Giacomo!  Ma come sei cresciuto! Vieni a dare un bacino allo zio! –Harry sorrise teneramente e si inginocchiò all’altezza del piccolo. Giacomo lo squadrò e … smacatac! Gli mollò un pugno sul naso.
-Ahiaaaaaa!!! C***o Giacomo, fai male! – tuonò il ragazzo massaggiandosi il naso. Non contento, il piccolo gli pestò pure un piede. Harry boccheggiò.
-Ahhh – e cominciò a saltellare tenendosi in equilibrio sul piede sano e massaggiandosi l’altro. Nel contempo una bimbetta bionda si affacciò dalla porta, guardò Harry e il fratello e strillò:
-Mammaaaaa !!! Giacomo ha picchiato lo zio Harry!
Un’indaffaratissima Viola arrivò di corsa, salutò Harry, acchiappò Giacomo e lo sgridò:
-Ma Giacomo! Non si fa! Scusalo Harry, è un bimbo esuberante …
Il riccio lo avrebbe ucciso volentieri ma cercò d fare buon viso a cattivo gioco. Abbracciò l’amica dicendo:
-Viola, cara! Ti trovo benissimo! Dov’è Niall?
Viola lo fece entrare e lo accompagnò in salotto da Horan senior. Harry si tuffò sul divano accanto al vecchio Niall che lo abbracciò entusiasta di vederlo.
-Hazza, vecchio mio, come va? Tiè, mangia un po’ di patatine!
Il riccio ingollò una manciata di chips e sospirò
-Beh, Giacomo è un po’ violento, eh?
-Naaa, è tanto caro, piccino! Ieri mi ha solo spiaccicato le dita nel frigo ma non l’ha fatto apposta …
Allora Harry afferrò il cellulare e chiamò Liam.
-Liaaaaaam! Dove sei?! – urlò.
Liam per poco non ci rimise un orecchio.
-Harry! Ma cosa succede? Sono sulla corriera per Mullingar …
-Come sulla corriera?! E la macchina dove c***o l’hai messa?
-E’ ancora dal meccanico. Ma cosa hai? Stai bene?
-No! Sbrigati ad arrivare. Sai dove sono Lou e Ana?
-Sono qui con me e i bambini sulla corriera. Ci siamo beccati per caso al porto.
-Anche loro?! Ma che c***o, una macchina no, eh?! Sbrigatevi! Minacciate l’autista! Fate qualcosa!
Niall lo stava guardando preoccupato:
-Ma … Harry … sei strafatto o cosa?
–Ma no, Niall. E’ solo che …
In quel momento suonò il campanello e il riccio si catapultò ad aprire.
Zayn, Clarissa e la piccola Charlotte gli si pararono davanti, tutti sorridenti. Intanto era arrivata anche tutta la famiglia Horan a festeggiare i nuovi arrivati. Harry si slanciò a prendere in braccio la piccola Charlie, tenendosela a mo di scudo anti-Giacomo.
-Harry, mollala! Non tenerla a quel modo! – urlò Clarissa.
-Scusa, Cla  … ma è che Giacomo ce l’ha con me e mi fa un po’ paura – piagnucolò lui. Jemmy faceva la faccia da santarellino spalancando gli occhioni come faceva di solito un certo Lullo quando combinava guai.
-Io? Ma zii … vi sembro il tipo?
-Ma guarda questo! Antipatico! – sibilò Harry.
-Harry, smettila! Non sei un poppante! Jemmy è un amore, basta guardarlo. – Clarissa prese in braccio il piccolo che non visto ne approfittò per fare una linguaccia al povero, sbigottito riccio.
Zayn rise –Dai, Haz … mettila giù.
Lui la posò sul pavimento e le diede un bacino – Ma quanto siamo diventate belle!
-Glassie, zio Hazza. Anche tu sei bello – fece la bimbetta.
-Beh, modestamente … - si vantò lui.
Tutti si abbracciarono e si salutarono finché la piccola Charlotte chiese:
-Mamma, dov’è lo zio Liam?
-Sta arrivando tesoro. Intanto perché non vai a giocare con Mary e Giacomo? – disse Viola.
-Sì! – la bimbetta sgambettò dietro ai due cuginetti, di un anno più grandi di lei.
Zayn e Clarissa andarono a posare le valigie nella camera a loro assegnata e poi si chiusero in bagno a sistemarsi.
Nel frattempo la corriera era giunta a Mullingar e Payno and The Tommies sbarcarono dal vetusto automezzo. Liam tirò fuori la cartina tutta spiegazzata, l’aprì, e, nel tempo che impiegò a dispiegarla, i gemelli Tomlinson, Anakin e Uriah, di cinque anni ciascuno, consultarono Google Maps e in pochi secondi trovarono la strada. Liam guardò sconsolato i gemelli, che erano dei Louis in miniatura, e sbuffò:
-Okk, sto invecchiando …
Jupiter, l’ultimo nato di casa Tomlinson, tre anni, lo guardò con gli occhioni verdi ereditati come i capelli rossi dalla mamma, e lo rassicurò:
-No, zio Liam, sei sempre in gamba. Tranquillo!
Ana prese in braccio il piccoletto e avanzarono verso la meta, Liam e Louis con zaini e valige e Uri e Ani alla guida. Camminarono per diciassette minuti e quando giunsero in prossimità della villa videro un individuo ricciuto correre loro incontro sparato, sbracciandosi e urlando:
-Lou! Ana! Liam! Nipotucci adorati!!
Si catapultarono verso di lui e rotolarono uno sull’altro in un caloroso abbraccio di gruppo
-Harry, ma cosa è successo prima? – domandò Louis.
-No, è che … beh, lasciamo perdere!
Intanto erano giunti anche gli Horans e i Maliks. S trasferirono tutti in casa e dopo vari abbracci, baci, complimenti e una buona tazza di the, Zayn chiese:
-Raga, ma perché siete venuti in corriera come dei pezzenti plebei?
-Perché lo siamo, Zayn – rispose Ana.
Viola e Clarissa scossero la testa:
-Non cambierai mai, Anastasia!
Viola disse:
-Su, bambini, andate a giocare.
Ani e Uri si illuminarono:
-Oh, sì! Potremmo andare a rubare le uova delle galline del vicino …
Agli Horans e ai Maliks cadde la mascella.
-Stavamo scherzando, ovviamente – sorrisero i bambini, ma una luce maliziosa brillava nei loro occhioni blu. La nostra super casalinga indaffarata sbattè gli occhioni celesti e abbozzò un sorrisetto:
-Ehm …  sì, certo … Giacomo, Mary, fate vedere la casa ai cuginetti.
Mary, da brava padroncina di casa, prese la piccola Charlie per mano e disse:
-Sì, mamma. Vieni Charlie, giochiamo.
Giacomino tutto pepe portò i tre Tommies in salotto e accese la play station.
- A cosa volete giocare? – sorrisone alla Niall.
Uriah propose:
-Ce l’hai Sherlock Holmes e l’isola dei mostri?
Giacomo spalancò gli occhioni. –No. E comunque è un gioco da grandi e noi siamo piccoli.
Anakin storse il naso e Jupiter commentò:
-Come giochi non hai dei gran giochi, Giacomo. Io propongo di uscire.
-E rubare? Ma la mamma non vuole!
I gemelli sbuffarono: -Fa come vuoi, noi andiamo. Svelto, Jupe!
I tre Tommoli partirono verso la porta quando un vocino li richiamò:
-Ani, Uri, Jupi .. dove andate?
Si voltarono e videro Charlotte che li guardava sorridendo.
-Ciao, Charlie! Vuoi venire? Andiamo a rubare le uova.
La bambina non aveva capito una mazza e li guardò stupita.
Proprio allora Clarissa fece il suo ingresso e sbottò:
-Ma ragazzi, insomma! Non vorrete traviare una bambina di due anni! Comunque venite tutti di là. E’ pronto in tavola.
-Scusa, zia Clarissa – fecero loro con una faccia tutt’altro che angelica.
Si riunirono tutti attorno al tavolo e la scena era alquanto comica. I bambini erano sistemati a un tavolino a parte ed erano divisi nell’associazione a delinquere formata dai tre Tommies e da Jemmy  e le brave bambine. Mary faceva la mammina e infilava cucchiaioni di minestra in bocca a Charlie, scimmiottando la voce di sua madre Viola con frasi del tipo “ma guarda che bell’aeroplanino!” o “ma quanto sei bella! Apri la boccuccia, amore!” Charlie, dal canto suo, la prendeva per matta ma le voleva troppo bene per distoglierla dai suoi sogni di mammina. Intanto i tre Tommies andarono in missione di sabotaggio sotto il tavolo dei grandi e allacciarono tra loro le stringhe delle varie scarpe. Jemmy era con loro ma si era ripromesso di non allacciarle a nessuno. Al tavolo dei grandi il caos era totale: Harry lanciava occhiate omicide a Jemmy, Cla e Vì  parlavano dei soliti argomenti da giovani mamme e sparivano in cucina ad intervalli regolari; Niall, da padrone di casa a capotavola, scherzava con Zayn, Liam e Louis sui bei vecchi tempi e Ana in braccio a Louis li ascoltava divertita. Scoccarono le dieci e:
-Tutti a nanna, bambini! E’ tardissimo! – Viola e Clarissa radunarono i bambini.
-Già – sbuffò Ana – Uri, stasera evita di provare a zombizzare i pipistrelli e Ani, Ani se non applichi riti voodoo ai ragni sarebbe meglio … Jup, tienili d’occhio.
La rossa si alzò per andare a vedere dove avrebbero dormito i suoi bambini irregolari ma non si era accorta di avere le stringhe legate insieme. Così roteò le braccia e cadde in avanti. Un intervento di Lou la salvò dal prendere una bella facciata per terra. Il ragazzo la tirò a sé ed iniziò a baciarla mentre le tre pesti si dileguarono in silenzio. Ma che razza di genitori si comporterebbero così? (Voce Fuori Campo: tutti quelli con un po’ di sale in zucca! Non bisogna mai smettere di baciarsi, no?)
Niall si avvicinò all’orecchio di Zayn e sussurrò guardando i due amici che continuavano tranquillamente a baciarsi:
-Beato Louis! Io è da due anni, da quando i bimbi comprendono tutto che non ho mai uno spazio tutto mio con Vì. Pensa che mi sfrattano pure dal letto! Non vedo l’ora che vengano tra un mese i miei suoceri così Viola ed io andremo in vacanza tutti soli!
-Idem per me. – fece Zayn – Cla però almeno mi bacia. Non è come la tua Viola che davanti ai bambini non vuole fare niente … dai, vecchio mio, sono cose che capitano. Quanto a Louis e Ana, beh, loro sono un caso a parte.
Sospirando guardarono le loro amate mogliettine intente a radunare i picciotti. Siccome erano tutti stanchi si salutarono ed ognuno se ne andò nella propria stanza. Gli Horans e i Maliks cantarono la ninnananna ai rispettivi bambini, Ana e Louis salirono in soffitta dai loro irregolari e Ana raccontò la storia dei lupi mannari vampiri che trucidavano tutta Mullingar. E quindi Louis e la strega si ritirarono nella loro camera a riprendere il discorso interrotto …ehm…
Il povero Niall andò con la sua Viola a dormire e il silenzio calò sulla villa quando due figurette munite di peluches entrarono in camera e si sistemarono tra la coppia.
-Papo, levati. Dove metto a dormire Roby e Penny se ci sei tu in mezzo? Uffa … - sbuffò Mary.
-Se vuoi restare qui, amore, leva le bambole – biascicò Niall.
Jemmy per solidarietà nei confronti della sorella iniziò a spingere il povero papà verso il bordo del letto.
-Ehi, bambini, piantatela! Viola, mandali via! (VFC ma cosa sono, una mandria di mucche, Horan?! Sono due bambini di tre anni!!!)
Vì si girò e aprì gli occhi, allora i due gemelli cominciarono a piangere. Tattica infallibile!
-Mami, ti preeeegooo … papà non ci vuole, ueeee!
-Niall …..
-No, no, no! Non me ne vado!
-Niall, fallo per me, ho sonno! Non ci mollano, se no. Ti preegooo…
-Ma …. Ma io …. Uffa! – e il povero Horan senior si alzò, diede un bacio alla moglie e si allontanò (VFC Horan santo subito)
Dato che la camera dove di solito si ritirava a dormire solo soletto c’erano i Maliks, ripiegò nella stanza dei due scapoli. Spalancò la porta, e vide Liam con annesso il panda Hazza. Si avvicinò e …
-Ahhhhh! Lo spirito di Giacomo! Liaaaaaammmmm!!!!! – urlò Harry terrorizzato.
-Sono io, Niall!
-Ciao Lally, vieni dai … ho capito, i gemelli … - fece Liam. Gli fecero un po’ di spazio e i tre ragazzi sprofondarono nel sonno.    
 
 
*****
Buonasera,
sventurati lettori! Come avrete acutamente notato, questa è una storia un po’ fuori dagli schemi delle solite ff. Abbiamo nuovi personaggi, che forse non saranno simpatici proprio a tutti. Come al solito seguirà un appassionante mistero ma per chi non ama i misteri, tranquilli, ci saranno anche tante dolci e tenere storie con le coppiette felici. Con la più viva speranza che continuate nella lettura e che recensiate, auguriamo a tutt*  un lieto proseguimento!   

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Capitolo 2
*** we are too old to be misbehaved ***


CAPITOLO II – WE ARE TOO OLD TO BE MISBEHAVED
 
-Goodmorning Mullingar! – urlò Harry scendendo in sala da pranzo.
-Buongiorno zio Hazza – lo salutarono i tre Tommoli sorridendo.
-Già in piedi, irregolari? – si stupì il riccio sedendosi a tavola.
La tavola era apparecchiata, le uova sbattute strapazzate, il pane tostato; insomma, era tutto pronto. Erano appena le 7,30 ed Harry pensava di essere il primo invece i suoi adorati nipotini erano già lì, pronti e mattinieri come al solito, ed evidentemente si erano dati da fare.
Anakin si schiarì la voce, scostandosi il ciuffo dagli occhioni blu:
-In seguito ad un susseguirsi di eventi di relativa importanza ci siamo ritrovati già svegli e pronti all’azione.
Harry soffocò una risata, ormai era abituato ai tre bambini dal mostruoso quoziente d’intelligenza che a tre e cinque anni avevano già letto più libri di quanto lui avesse mai fatto in tutta la sua vita.
–Uhm … voi tre non me la raccontate giusta …
-Libero di non prestar fede alle parole di Anakin, zio – disse Jupiter.
-Più precisamente – precisò Uriah – Vedendo il pallido sole irlandese inondare di pallida luce la soffitta, abbiamo ritenuto necessario alzarci e renderci utili per la società preparando la colazione e prepararci a un’evenienza di qualsivoglia natura. Il resto della famiglia è ancora a dormire?
Il riccio si teneva la pancia dal ridere.
-Sì … voi  tre riuscite sempre a stupirmi. Dai Jupe, salta in braccio allo zio!
Il bimbetto saltò in braccio al ragazzo e lasciò che lui gli stropicciasse i riccioli rossi.
Intanto Liam , Louis e Ana arrivarono in cucina e sorrisero alla vista della tavola apparecchiata.
-Irregolari a rapporto! – Louis sorrise e battè pugno e cinque con i suoi bambocci e Liam.
-Доброе утро всадники  (Buongiorno cavalieri) – Ana abbracciò i  bambini
- Доброе утро мама  (buongiorno mamma)
Nei 5 anni trascorsi da quando la rossa era andata a vivere con lui, Lou aveva scoperto che la ragazza era mezza russa e pure qualche altra cosuccia ma soprattutto aveva capito che la sua streghetta conservava ancora parecchie zone d’ombra. All’inizio si era alquanto innervosito delle strane reticenze di lei sul suo passato ma poi si era rassegnato e lei era riuscita a convincerlo che in fondo era quello il motivo per cui le piaceva tanto, perché lei era il suo enigma senza soluzione, il mistero che non avrebbe mai risolto.
-Zio Liam! –
Il ragazzo venne sommerso dai tre Tommolicchi e perse miseramente l’equilibrio, precipitando sul divano.
-Dai – fece Harry addentando un toast – facciamo colazione!
Mentre mangiavano Louis iniziò:
-Uffa, mi sa che qui c’è da rompersi e basta … dobbiamo movimentare Mullingar!
Harry approvò entusiasta e ai bambini brillarono gli occhi. La rossa sogghignò mentre Liam stava dicendo:
-Ok, Lou. Ma l’ultimo tour è stato estenuante e ora avrei proprio bisogno di un po’ di riposo. E poi è un periodo che ho mal di testa … anche adesso, a dire il vero.
-Ci vorrebbe un mistero da risolvere. Dopotutto adesso abbiamo anche tre aiutanti molto validi – Ana sorrise ai bambini.
Liam ingollò l’analgesico che lei gli aveva porto e un piccolo brivido gli percorse la schiena: con Anastasia non si era mai troppo tranquilli!
Intanto era arrivato anche Niall un po’ demoralizzato. I Tommies gli piazzarono davanti una tazza di caffè e un paio di toast imburrati e Jupe lo consolò:
-Tranquillo, zio. Vedrai che presto anche i cuginetti cresceranno e potrai di nuovo dormire con la zia Viola.
Niall sorrise al piccoletto –Oh, grazie Jupe.
Gli diede un bacio sulla testolina e pensò che aveva la stessa età dei gemelli ma sembrava che ne avesse dieci di più in quanto a cervello. Beh, se era per quello i bambini di Louis avevano più cervello di tutti loro cinque messi insieme…
Sulla porta apparve Viola con Giacomo e Mary appesi alla vestaglia.
-Oh, ma avete già preparato la colazione! Ana, ti sei data da fare …
-Beh, veramente è merito degli irregolari – fece l’amica.
-Ma che bravi! – Viola abbracciò i nipotini ma si vedeva che qualcosa la preoccupava. Infatti fece un cenno alla rossa e appena si furono allontanate dal tavolo le sussurrò:
-Ma fai toccare i fornelli ai bambini?! Sei impazzita?! Potrebbero bruciarsi!
-Naaa, sono abituati con i becchi Bunsen. E’ stato il primo regalo della mia nonnina Irina . (VFC  wow, che famigliola …)
-E io che pensavo che crescendo ti saresti calmata! Tutta colpa di Louis!
-Ehi,  e io cosa c’entro?! Ti sembro un tipo da becchi Bunsen? E poi sono assolutamente wonderful ..
Stava per partire la solita predica quando Zayn, Clarissa e Charlotte fecero il loro ingresso. Charlie si tuffò in braccio a Liam mentre  i suoi inappuntabili genitori, perfetti come sempre, si accomodarono sorridenti e si apprestarono a far colazione.
Intanto Louis stava facendo un terzo grado a Niall.
-Allora, è successo qualcosa di interessante a Mullingar negli ultimi tempi?
-Boh … non saprei ..
Ana era andata in cucina a lavare tazze e stoviglie seguita dalle sue amiche che si sedettero al tavolo e cominciarono a predicare e a rimproverarla senza speranza. Poi Cla si alzò scuotendo la testa e disse che sarebbe andata a preparare Charlie. Allora Ana urlò:
-Ehi, irregolari! Andate su a prepararvi!
- заказы, мама  (agli ordini, mamma) - e la squadriglia irregolare partì a razzo su per le scale.
Viola trasecolò –Ma come, non ci pensi tu a preparare i bambini?!
-No, fanno tutto da soli. Tutt’al più, a volte, ma raramente, gli lascio i vestiti sul letto. Sai, giusto se c’è qualche occasione speciale. E beh, io e Lou gli facciamo il bagno ma più che altro perché ci divertiamo tutti un sacco. Poi dopo sembra che in bagno sia scoppiata una bomba, però ci divertiamo proprio tanto.
Viola scosse la testa e sospirò. Non l’avrebbe mai capita. Sì che in effetti Ana aveva una famiglia che non si poteva proprio dire normale ma … andò a recuperare i suoi gemelli e li trascinò recalcitranti in bagno.
Nel frattempo le cinque direzioni baccaiavano  allegramente. Quando finalmente furono tutti pronti Viola spedì Lou, Harry e Liam a fare la spesa con gli Irregolari al seguito mentre Niall mostrava a Zayn la tenuta e le tre ragazze mettevano a posto le stanze mentre i bambini normali giocavano. (VFC in effetti gli irregolari sono tutto tranne che bambini normali …)
Quando arrivarono davanti al supermercato Louis diede il permesso ai suoi figli di andarsene in giro per Mullingar mentre loro si ingegnavano a decifrare la calligrafia di Viola. Si fecero immediatamente conoscere da tutto il supermercato: Louis correva spingendo un carrello con dentro un Harry urlante, dietro il Payno li inseguiva e tirava ad Harry dei pacchi di cibarie al volo. (VFC Louis, hai 27 anni e tre figli! …. Grande, Lullo! E’ così che si fa!!!)
Quando Louis e Liam pagavano alla cassa Mr. Styles si mise ad esibirsi per la gioia delle commesse in canti e balli ma si bloccò non appena vide i suoi amici ghignanti con una marea di sacchetti ai loro piedi.
-Ma … è tutta roba nostra? Non mi sembrava così lunga la lista di Viola …
-Già, sei tu che hai aggiunto qualcosina …
-Ops, forse ho esagerato un pochino! – occhioni spalancati e repentino cambio di discorso – Dove sono i nipotini?
-Già … IRREGOLARIIII!!!
Niente. Ma poco dopo si vide un trottolino rosso arrivare di corsa e attaccarsi ai pantaloni di Louis
-Ehi, Jupe. Dove sono gli altri due?
-Papà, dovreste venire con me. Deve esserci stato un furto di una qualche rilevanza al municipio.
-Really?! Wonderful! Let’s go!
Louis partì di corsa con Jupiter in spalla seguito a ruota da un eccitatissimo Liam. Harry si fermò mezzo secondo giusto per urlare alle commesse:
-Ragazze, date voi un’occhiata alla nostra roba? Arrivo subito, dolcezze! – e si fiondò dietro ai suoi amici.
Nel contempo i gemelli stavano cavando informazioni a un inesperto poliziotto che si era fatto incantare dai loro occhioni.
-Oh, e così c’è stato un furto? Davvero disdicevole  - stava dicendo Uriah molto compìto.
-Sì, bambini. Veramente un duro colpo per Mullingar. Vedete questa mostra di opere d’arte era davvero una grande occasione per la nostra cittadina e ora … puf! Sparite! Le uova di Fabergè scomparse!
-Le uova di Fabergè a Mullingar?! Una tale meraviglia qui?!? – i bambini sgranarono gli occhi.
-Sapete cosa sono?
Uri storse il naso, offeso –Ma certo che sappiamo cosa sono! Uova d’oro o di porcellana o di altri materiali preziosi finemente decorati create da Fabergè tra il 1885 e il 1917 per lo Zar Alessandro III e poi suo figlio Nicola II!
Al poliziotto cadde la mascella: ma chi diavolo erano quei due demonietti?
-Sì, certo … – biascicò – Bravo demon … ehm, bambino. Scusate, ma ora devo andare. Fate i bravi e andate dai vostri genitori. Non è bene che giriate da soli.
Intanto Jupe e gli altri tre erano appena arrivati.
-Irregolari a rapporto! Cosa avete scoperto?
-Sono state trafugate le uova di Fabergé in mostra qui al municipio cittadino! Un furto mica male, vero papà?
-Le uova di chi? – se ne uscì Harry.
Liam spiegò la storia delle uova e i nostri eroi  si prepararono per una nuova, eccitante avventura.
-Papà, ti conviene chiamare subito la mamma,  se no quando scopre che abbiamo indagato senza di lei, la senti tu!
Louis sbuffò:
-Giusto, Ani, hai ragione. Chiamiamo la strega …
Harry prese il cellulare e …
-Sorellaaaa!!
-Fratello, cosa c’è? – Ana tirò un sospiro di sollievo. La chiamata aveva interrotto la terribile lavata di capo che le sue due amiche le stavano facendo perché non raccontava ai suoi figli storie normali ma si ostinava a raccontare storie orrorifiche o a leggere loro libri che normalmente si leggono a quindici anni.
-Devi venire subito al municipio! Sbrigati, bellezza.
-Al municipio? E perché? Cosa avete combinato, Haz?
-C’è stato un furto co-los-sa-le!! Hanno rubate le … cos’è che hanno rubato?
In sottofondo Ana sentì la voce del suo Lou –Le uova di Fabergè. Muoviti, strega!
-Le uova di non ho capito chi! – continuò Harry – vieni quarta investigatrice, c’è bisogno di tutta la banda!
-Arrivo subito, riccio!
La ragazza chiuse la comunicazione e guardò le esterefatte amiche.
-E adesso cosa succede? – si preoccupò Viola.
Ana si stava allacciando gli anfibi. – Hanno rubato le uova di Fabergè che erano in mostra al municipio.
Viola strillò:
-Oddio! Che disastro! Povero sindaco! Che disgrazia! – ma poi, gelidamente, squadrò l’amica – e voi cosa c’entrate? Non vorrete mica …
Ma Ana era già sullo skate. Fece ciao ciao con la mano e sfrecciò via.
Clarissa scosse la testa e sorrise –Dai, Vì. Non sarebbe la nostra Ana …
Le urla di Mary e Giacomo le riportarono al loro mondo di giovani madri canoniche.
Nel giro di pochi minuti la rossa fece un’impeccabile giravolta e si fermò davanti ai suoi amici. I tre irregolari le saltarono al collo e la aggiornarono sull’accaduto.
-Beh, un furto del genere può essere stato commissionato solo da un collezionista importante e senza troppi scrupoli… quindi, mio caro Lou ti aspetta molto lavoro in rete. – commentò la ragazza.
-E noi?! E noi che facciamo? Eh? – angosciò Harry sovraeccitato.
Liam lo fulminò –E piantala, Harry! Calmati e vai a recuperare la spesa, se no Viola chi la sente!
Il riccio si battè una mano sulla fronte –Oh, c***o! Le ragazze! Mi stavano aspettando! Vado e torno in un secondo!
E Harry sparì sullo skate della rossa.
Gli altri entrarono nell’edificio e videro una grossa teca infranta. Il sindaco piangeva e il capo della polizia locale cercava di consolarlo. Il Payno andò ad informarsi sui sistemi di sicurezza mentre gli irregolari si impossessavano di alcune schegge di vetro per poi analizzarle. Ana prese le misure delle distanze tra la teca le porte, le finestre e i lucernai e Louis andò a parlare con il sindaco e la polizia. Quindi se ne andarono al pub dove Harry li stava aspettando attorniato da un gruppo di ragazze adoranti. Ci pensarono i tre bambini ad allontanarle … meglio non dire come. I quattro si accomodarono davanti a delle belle pinte di Guiness per discutere il caso prima di tornare a casa mentre i bambini sgranocchiavano delle patatine.
-Bene – cominciò Louis – Il sindaco mi ha detto che sono nei guai con le assicurazioni. Ora aspettano che arrivino i periti da Dublino, Londra e San Pietroburgo. Ho detto che se hanno bisogno di un interprete dal russo gratis, ci sei tu.
Ana gongolò in silenzio, le piaceva tanto parlare  la sua lingua materna! Liam riferì che i sistemi di allarme non erano particolarmente sofisticati e che i ladri li avevano disattivati senza problemi. Secondo i poliziotti si trattava di professionisti. Gli irregolari dissero che avrebbero analizzato i vetri per scoprire il modo in cui era stata fatta saltare la teca, in fondo si trattava comunque di vetri antiproiettili e antisfondamento. Ana stava calcolando le varie  traiettorie tra teca e punti di fuga e segnali d’allarme e dopo un po’ esultò:
-Sono passati dal tetto!
-Figo! – commentò Harry –Come hai fatto sorella?
-Beh, - disse Louis alzandosi – Andiamo a casa che devo lavorare.
I ragazzi si avviarono verso casa chiacchierando animatamente quando:
-Ehi, ragazzi! – Niall stava correndo verso di loro –Sapete cosa è successo?
-E secondo te? Certo che lo sappiamo, Lally!
-Tu, piuttosto, che ci fai qui? – chiese Liam
-Sono appena passato dal sindaco per consolarlo e … beh …
-Niall, cosa hai fatto?
-No, Lou. Niente di stupido. Ho solo assicurato al sindaco che ho alcuni amici che potrebbero aiutarlo a trovare le uova… vi va, vero ragazzi?
-Grande, Lalluccio!! Ti adoro!- urlò Louis abbracciandolo.
-Via così, Niall! – tuonò Harry saltandogli addosso.
-Bravissimo, zio! Grande idea! – i Tommoli lo strinsero forte.
Insomma, Mr. Horan venne soffocato dagli investigatori entusiasti.
-Ok, ok … sono contento di aver fatto la cosa giusta – sorrise il biondo – Dai, venite. Andiamo da Seamus.
Li portò dal sindaco che sorrise appena lo vide ma sbiancò quando vide l’eterogeneo gruppetto che lo accompagnava.
-Niall …. Ma … ma questi sarebbero … gli … gli investigatori? – balbettò con un filo di voce.
-Sì! Sono fantastici, sai. Le apparenze ingannano! – si animò un sorridente Horan.
Louis si fece avanti recitando la sua formula d’apertura preferita:
-Louis Tomlinson, investigatore privato, molto piacere! – quindi passò a presentare gli altri –Harry Styles, secondo investigatore, Anastasia Vismara, terzo investigatore e traduttore, Liam Payne, ricerche e documentazioni. E loro sono …
I bambini si inchinarono:
-Spie di professione.
Il sindaco strabuzzò gli occhi:
-Ma voi siete le altre direzioni ….
-Esatto! – Hazza sorrise – Al suo servizio!
Il sindaco squadrò prima Niall, quindi le altre tre direzioni e poi passò ad Ana e bambini e infine:
-E va bene… mi affido a voi, ragazzi. Siete la mia unica speranza .. in bocca al lupo, dunque!
-Crepi! Grazie per la fiducia, Mister. Vedrà che ritroveremo le sue uova!
I ragazzi tornarono tutti a casa per buttarsi a capofitto nelle indagini.
-Che bello! Il nostro primo caso – si eccitò Ani.
-Già. Dobbiamo fare bella figura – disse Uri.
-Speriamo bene. – sospirò Jupe saltando sulle spalle di Ana – Sì, speriamo bene …   
 
***
Buonasera,
cari lettori. Se siete giunti fin qui non possiamo che rallegrarcene … Intanto avete conosciuto i bambini di Niall, Zayn e Louis. Sicuramente li odierete. Il mistero è arrivato in quel di Mullingar e i soliti quattro non se lo lasciano sfuggire. Ma ci pensano le coppiette felici a mantenere una certa normalità. Comunque continuate a seguirci! Ve ne saremo eternamente grate. Ossequi.

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Capitolo 3
*** There goes my drama queen ***


CAPITOLO III- THERE GOES MY DRAMA QUEEN
 
I nostri detective rincasarono e sulla porta li aspettava Viola casalinga indaffarata brandendo un mattarello.
-Ehm .. –Harry si defilò spaventato. Liam si dissolse in salotto, Niall diede un bacio alla moglie e fuggì dentro chiamando a gran voce i suoi bambini. Louis lanciò un’occhiata molto eloquente ai tre piccoletti e sibilò:
-Irregolari, dileguatevi!
Gli irregolari si dileguarono in soffitta e i loro genitori vennero inchiodati al muro dalle taglienti parole della nostra cara Vì:
-Anastasia Vismara e Louis Tomlinson! Come avete potuto coinvolgere i bambini in questa storia! Siete dei genitori assolutamente degeneri! Lasciamo stare come vi comportate davanti a loro, ma ora anche questo! Potrebbero rimanere scioccati! Potreste mettere in pericolo le loro vite!
Louis fece una faccina da bambino e la guardò con gli occhioni blu spalancati – Ma dai, Vìvì, si divertono un sacco! Per loro è solo un bellissimo gioco … perché non dovremmo lasciarli giocare?
-Non mi incanti! E’ … è una cosa macabra e grottesca!
Ana abbracciò l’amica – Dai, Vìvì, non ti arrabbiare. E poi ci siamo noi con loro … pensi davvero che li metteremmo in pericolo?
Tipico modo di Ana per comprarsi Viola: abbracci, vocini da cane bastonato, occhioni languidi. E anche questa volta Viola cadde nel tranello di Ana. Si abbracciarono tutti e tre e Viola mormorò dolcemente
-E va bene, pazzoidi che non siete altro. Ma mi raccomando, però.
Intanto Harry stava scendendo lentamente le scale, pronto ad acquattarsi nel caso di un mattarello in arrivo. Nel vedere che si era ristabilita la calma si avvicinò a loro, annusò l’aria e sussultò.
-Viola! Grazie! Io adoro il barbecue! Ma non dovevi …
-Cosa?! Cavolo! Il pesce!! – Viola gridò e corse in cucina urlando –Clarissa!! Dovevi controllarlo tu, il forno!
Si precipitò ad aprire lo sportello ed estrasse la teglia liberando una nuvola di fumo nell’aria.
-Scusa! Oh, davvero, scusa, Vì! E’ che Zayn si è messo a cantare e poi ci siamo baciati e … e mi sono scordata!
-Allora renditi utile e chiama “Pizza da Joe” e ordina 14 margherite. Poi ci penso io a farcirle – sbuffò la nostra casalinga perfetta buttando i resti carbonizzati del salmone arrosto. Le pizze arrivarono e le famigliole si misero a tavola tutti insieme. Harry e i Tommoli facevano a gara su chi terrorizzasse di più il povero piccolo Jemmy con storie truculente e il bimbetto stava appiccicato in braccio ad un Niall martire che cercava di mangiare la sua pizza con scarsi risultati. Mary sedeva in braccio a Viola e cantava a squarciagola in una lingua ancora sconosciuta al resto dell’umanità la vecchia canzone degli 1D, quella con cui iniziarono il loro incredibile successo.
-Mary, cara, stai zitta …
-Ma mami, la cantava lo zio Zayn! E poi è bella!
-Ha buon gusto, la piccola – sorrise Liam. Poi si avvicinò all’orecchio di Mary e sussurrò:
-Sai, quella canzone l’abbiamo composta anch’io e il tuo papà!
La bambina spalancò gli occhioni – Impossibile! Papone, ma in banca inventi canzoni?
-In BANCA??! – sussultarono tutti. Viola e Niall arrossirono.
-Ma certo! Niall è impiegato nella Bank of Ireland e spesso va fuori per lavoro … ma che memoria corta che avete, ragazzi! – finse di rimproverarli Vì con un’occhiata eloquente.
-Ah, ma sì … si trattava di un altro Niall, in effetti – fece Cla con aria finto svampita.
-Meno male, perché il mio papone è il migliore del mondo. Ma come cantante, Jemmy, ce lo vedi?  Scherzò Mary.
-Ma no, sarebbe ridicolo! – soggiunse Giacomino tutto pepe abbracciando un povero Niall che sudava freddo.
Finirono di pranzare e i detective della domenica più Tommoli filarono in camera a fare le loro ricerche mentre le coppiette felici con prole al seguito se ne andarono in salotto.     
Gli irriducibili investigatori si accaparrarono il lettone di Liam e, tirato fuori il portatile, Lou si trasformò in una specie di Lisbeth Salander (senza piercing, quanto a tatuaggi … boh).
-Wow! Lou hacker me l’ero perso! – ghignò Harry facendosi sedere Jupe sulle ginocchia.
-Ah, i bei vecchi tempi … Mi ricordo ancora … – iniziò Liam con voce vissuta.
-E state zitti! Devo lavorare! – sbottò Louis-sono-intrattabile-Tomlinson. Ana gli tirò un coppino secco sul collo.
-E piantala Tomlinson! Non lavori mica per il KGB!
Lou fece un faccino che era tutto un programma e la rossa gli diede un bacio sul collo sussurrando:
- Прости(scusa) …
Il ragazzo continuò a cercare mentre gli altri tre discutevano sottovoce su come potevano essere andate le cose. I tre irregolari intanto erano scomparsi in soffitta per analizzare i frammenti della teca grazie alla valigetta di reagenti chimici tramandata gelosamente fin dai tempi del prozio Arsenij che Anastasia aveva ricevuto in dono da sua mamma il giorno del suo settimo compleanno e che ormai aveva passato ai suoi fantasmagorici bambini.
Finalmente Louis urlò:
-Ci sono!! Ti ho scovato fottuto bastardo!
-Cosa?! Ce l’hai fatta?! – Liam e gli altri due balzarono alle sue spalle.
-Dai, dai, dai! – lo incalzò Hazza.
-Guardate qui, - fece Louis – Desmond Steinbeck. E’ molto conosciuto nel giro dei ricettatori come uno che non si fa troppi scrupoli riguardo alla provenienza delle opere d’arte che gli interessano. Ha dei precedenti ed è stato indagato più volte per traffico di opere d’arte ma non sono mai riusciti ad incastrarlo. Anche perché ha sempre fior fiore di avvocati …
-Mi devo ricredere, Tommo! Sei più bravo di quanto pensassi! –Harry abbracciò l’amico mentre la rossa batteva cinque con un gongolante Liam e sogghignava:
-Ok, Mr. Salander, siamo nel giro!
-Che l’avventura abbia inizio! – decretò con voce solenne il Payno.
                                                                                ***
Intanto le famiglie normali se ne stavano tranquillamente al piano di sotto, godendosi (più o meno) il tran tran della vita casalinga. I bambini avevano monopolizzato la TV e guardavano “Peppa Pig – The Movie” mentre i loro genitori cercavano di non soccombere alla visione del cartone animato.
-Dai, cambiamo canale. Gioca il Chelsea! Niall, leva il telecomando dalle mani di tuo figlio, dai, sbrigati! – sbottò Zayn a cui stava venendo l’esaurimento nervoso.
-Ma Zayn, non posso fargli questo! E, comunque, l’ultima volta nel passarmelo l’ha tirato e si è rotto un vetro… ma guarda che carina che è Peppa! – (Ok, Niall l’abbiamo perso…)
Clarissa aveva gli occhi chiusi e si stava addormentando con Charlie in braccio che saltellava e faceva il verso della maialina più amata dai tre bimbi.
Viola entrò in salotto distrutta levandosi il grembiule:
-Ok, in cucina ho finito -  annunciò, prendendo velocemente il telecomando dalle manine paffute del figlio e passandolo ad uno Zayn improvvisamente tutto giulivo.
-Ora a fare il riposino, bambini! I papà guardano la partita e voi non vi lamentate. Forza! Vieni, Cla?
-Noooo! – gridarono i bambini seguiti a ruota da Niall. La moglie lo guardò stranita, certe volte si chiedeva se era maturo per fare il padre. Zayn si coprì la faccia con le mani  mugolando qualcosa di incomprensibile ma di sicuramente in adattato alle orecchie dei pargoli.
-Ehm … Forza, Cla, vuoi venire?! – Viola aveva in braccio i due gemelli con Jemmy che scalciava.
-Eh? … Ah, sì, sì .. arrivo. Arrivo – Cla si tirò su a fatica e barcollando sparirono al piano di sopra. Cinque minuti dopo le due mamme erano lì sedute sulle sponde del lettone degli Horan a cantare a turno stupide ninnenanne, del tutto inutilmente perché i bambini erano sveglissimi.
-Mamma – sbuffò Mary – ma cambia un po’! Non è possibile, sempre la stessa canzone … che palle!
-Maria! Non si dice! Che gergo … e poi non conosco altre ninnananne, mia mamma non me le cantava mai. Aspetta, però … Cla, ho un’idea!
Una luce maliziosa le brillava negli occhi mentre bisbigliava il piano all’orecchio dell’amica.
-Bene, bambini, se volete una bella ninnananna nascondetevi sotto al letto e fingete di non esistere. 
I bambini, incuriositi, eseguirono senza fiatare e le due ragazze si guardarono negli occhi con sguardo d’intesa.
-Niall! Amoruccio, vieni su … - chiamò Viola da in cima alle scale con voce suadente.
-Arrivo subito, cara! – Niall diede una pacca sulla spalla di Zayn – Finalmente, io e lei da soli!! Scusa, vecchio mio, ma ora ti devo lasciare …
Ma dalle scale arrivò la voce di Cla: -Zayn, ciuffetto mio, vieni …
-Aspettami, Niall! Saliamo insieme, mi vuole Cla!
I due babbei arrivarono in camera e videro le due belle sedute sul letto con i cappotti in mano.
-Amore – sorrise Niall sedendosi accanto a Viola e iniziando a baciarla – Che bello, noi quattro come ai bei vecchi tempi senza figli …
-Già – fece Zayn abbracciando Cla – Siete fantastiche .. avete fatto presto a farli addormentare!
-Ragazzi, - mormorano le due best .
-Sì, diteci tutto quello che volete … - risposero i due con voce sognante, troppo contenti di averle tutte per loro.
-Cantereste qualche canzoncina dolce dolce delle vostre … - sussurrarono le due alzandosi e avvicinandosi con passo furtivi alla porta .
-Ma certo! Per voi …
-Beh … per i bambini! Ciaoooo! – risero loro e scapparono fuori dalla camera chiudendosi la porta alle spalle.
-Ehi! Ma … i bambini?! Tornate indietro, ragazze … non la macchina … dai, ragazze …
I due mammalucchi rimasero di stucco.
-E’ uno scherzo – fece Zayn poco convinto – Ora tornano indietro … e poi, dove sarebbero i bambini?
I tre disastrini fecero spuntare la faccia da sotto il letto.
-Papà! – urlò la piccola Charlie uscendo allo scoperto e saltando al collo di Zayn – Sì, canta un po’ quella di prima!
-Sì, sì, sì! Cantate! Cantate! Cantate! – strillarono i gemelli scuotendo il povero Niall.
E mentre i due cantavano “What makes you beautiful” a ripetizione, le ragazze erano al centro commerciale a spassarsela.
                                                                         
****

Ehilà, salve a tutt*! Mentre i nostri scriteriati detective giocano al loro gioco preferito con l'aiuto degli strani bambini Tomlinson, le coppiette felici si destrggiano nella vita quotidiana ....
Continuate a leggere, ci fareste immensamente felici ;)
Grazie a tutt* e a presto!

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Capitolo 4
*** we kissed I fell in district 12 a love no one could deny ***


 CAPITOLO IV – WE KISSED I FELL IN DISTRICT 12 A LOVE NO ONE COULD DENY
 
Intanto in soffitta, gli irregolari si stavano dando da fare. Uri aveva tirato fuori la valigetta del prozio Arsenij e tutti e tre, indossati gli occhialoni protettivi (quelli del pilota scelto della WWI Andreij  Arkadievic Nemirov, loro bisnonno) iniziarono ad esaminare i frammenti di vetro e dopo un po’ di esperimenti decretarono che chiunque avesse fatto saltare la teca aveva usato una minima quantità di esplosivo al plastico. Gli irregolari scivolarono silenziosamente di sotto sul corrimano della scala e piombarono in camera di Liam con la notizia delle loro scoperte.
-Che figo! – commentò Harry infilandosi in bocca tre gelatine e offrendo il sacchetto ai bambini.
-Ottimo lavoro, irregolari – li lodò Ana abbracciandoli.
Un orgoglioso Liam battè cinque con i nipotini mentre Lou sorrise e disse:
- Grandi. Anche io ho trovato qualcosa di interessante.
In quel momento si aprì una nuova schermata e Louis-sono-meglio-di-hacker-Salander esultò:
-Siamo nel sistema, guys! Abbiamo accesso alla casella super criptata di Mr. Steinbeck!
Iniziarono a scorrere le mails e ne trovarono due mooolto sospette firmate da un certo Chang Fu.
-Si direbbe che questo Mr. Fu se ne intenda parecchio di sistemi di sicurezza – fece Ana pensierosa. – bisognerebbe andare a visionare le registrazioni delle telecamere dei giorni scorsi al municipio e controllare se qualche orientale si è aggirato per la mostra.
-Sì, andiamoci adesso! – Liam scattò in piedi – Il sindaco è dalla nostra e non avremo problemi.
I quattro ragazzi e gli irregolari uscirono di fretta e si precipitarono al municipio per scansionare le registrazioni della sicurezza. I bambini però si annoiavano così Anakin guidò fuori i fratelli e i tre si arrampicarono sulla scala antincendio per salire sul tetto.
-Ehi, guardate qua! – il bambino raccolse un chiodo ad espansione da arrampicata mentre Uri recuperò dallo scolo della grondaia un pezzo di goretex nero.
In quel momento un urlo squarciò l’aria sonnolenta della cittadina.
-Ahhh – gridò un’ignara passante scorgendo i tre marmocchi che passeggiavano tranquilli sul tetto. – Ci sono dei bambini piccoli sul tetto! Qualcuno chiami i pompieri!
Ana si affacciò dalla finestra e modulò un fischio acuto e poi chiamò:
- Нерегулярный, вниз! (irregolari, giù!)
I tre bambini scivolarono silenziosi giù dalla scala antincendio, passarono davanti alla interdetta passante gratificandola con un breve inchino e corsero dalla mamma a fare rapporto.
Proprio allora Harry tuonò:
-Ehi, guarda, Lou! Sembra Charlie Chan con tanto di impermeabilino nero!
Tutti sussultarono e corsero a guardare mentre Lou ingrandiva l’immagine e localizzava un uomo dai tratti orientali sui quarant’anni che si aggirava attento per la sala.
-Beh, - fece Liam – ora non ci resta che controllare se il tizio ha ripetutamente visitato la mostra …
Visionarono le registrazioni dei giorni successivi e Jupe esclamò:
-Eccolo lì, di nuovo. Sta sempre intorno alla teca e ha pure l’impermeabile strappato. Vedete, lì in fondo.
-Già. Bravo Jupe occhio di lince – fece Louis scompigliandogli I riccioli rossi –si direbbe proprio il nostro uomo. Che ne dici, strega?
La ragazza annuì, soprapensiero –Sì … ora non ci resta che cercare di individuare dove alloggia e temo che non sia qui a Mullingar.
-E perché? – piagnucolò Harry.
-Beh, se è un professionista è ben difficile che stia proprio sul luogo del delitto. – asserì Uriah.
Liam si alzò –Ok, qui abbiamo finito.
Ana andò dal guardiano a chiedere in prestito i nastri e i ragazzi se ne tornarono a casa. Sulla soglia si imbatterono in Cla e Vì appena sbarcate dalla macchina, cariche di sacchetti e piuttosto allegre.
Dentro invece li aspettavano Zayn e Niall furibondi e stressatissimi.
-Sei arrivata, eh,  cara … - ringhiò Zayn. Ma una giulivissima Clarissa gli stampò un bacio sulla bocca e cinguettò:
-Ciao, ciuffetto!
Il paki ci rimase di sasso e la guardò come un babbeo.
Niall le aspettava in fondo alla scala con le braccia incrociate sul petto e un broncio da cane rabbioso.
-Ma come sei carino quando ti arrabbi! – sorrise Vì dandogli un buffetto sulla guancia.
-M hai illuso! Speravo volessi passare un po’ di tempo con me – le lanciò un’occhiata gelida.
-Guarda che ti ho portato due pensierini … peccato. Vabbè, vorrà dire che il primo te lo darò adesso e il secondo, vediamo quando avrai cambiato umore…
Detto questo gli diede un lungo bacio che valeva più di mille scuse. Poi si staccò lentamente e corse su per le scale, aspettando la reazione del suo prevedibile irlandese.
-Ehi, amore! – urlò infatti il nostro biondo (VFC eh, Horan, ci sei cascato in pieno …)- aspetta che ti prenda e non avrò solo il secondo regalo ma ancora un po’ del primo!
Iniziarono a rincorrersi per le scale come due bambini.
-Idioti .. – sospirò Jupe vedendoli passare.
-E si divertono con così poco … - aggiunse Ani.
-Beh, cosa vuoi pretendere. Non tutti sono dei geni come noi, fratello. – sorrise Uri e i tre irregolari scivolarono silenziosamente di sotto lungo il corrimano.
-Mollami! – urlò Viola – E piantala! No, il solletico no!
La nostra best era bloccata tra le braccia del marito e si stava piegando in due dalle risate –Ora basta, amore … dai!
Il ragazzo la girò di fronte al suo viso e la tirò a sé –Va, bene. Sei perdonata – mormorò dolcemente. Le prese il mento e attaccò a baciarla.
-Mami, papone! – Mary e Charlie li guardavano dal basso. Viola si staccò da Niall come se avesse preso la scossa.
-Cosa stavate facendo?- chiese la bambina.
-Ci siamo scontrati mentre papà andava in bagno e io scendevo in sala a sistemare le pratiche che deve portare al lavoro. Ahi, che male … - blaterò un’imbarazzatissima Vì.
- Macchè Mary! Stavano giocando! Sai quel gioco che ho visto fare alla mamma e al papà? Beh, è lo stesso! Dev’essere di moda tra i grandi … zia Vì, ci porti di sotto?
-Certo, piccole! – e Vì le prese per mano, felice che quel brutto momento fosse finito, fece l’occhiolino a Niall e scese di sotto. Niall rimase come un pesce lesso a fissarle, maledicendo sua figlia e la nipotina che avevano interrotto un momento di pace e gioia tra loro due. Poi pensò seriamente di adottare il prima possibile la tattica dei Malik per non avere bambini tra i piedi.
Louis e Ana in fondo alle scale guardarono perplessi la scena e si guardarono scuotendo la testa:
-E poi eravamo noi quelli strambi, eh?
-Già, strega … vieni qui, va. – e Louis la baciò tranquillamente e molto a lungo sotto lo sguardo scandalizzato di Viola e quello invidiosissimo del povero Lally.
-Ho un’idea geniale! Ehi voi due, piantatela un attimo e state a sentire!- strillò Harry ficcandosi in bocca una manciata di patatine –Perché non portiamo i bambini al cinema, così stacchiamo un po’!
Al sentire la parola “cinema” tutti i bambini si precipitarono giù.
-Cinemacinemacinema! – esultò Charlie.
-Zio Haz, ti immoli per la causa? – rise Uri.
-No, Uri – sussurrò il riccio al nipotino – io porto voi tre .. Jemmy non ce lo porto di sicuro!
Il bambino sogghignò ma Mary strillò:
-Cosa andiamo a vedere?
-Frozen! – esclamarono Jemmy e Charlie
-Sìììì – strillò Mary.
-Ce li porto io, ok? – fece Niall infilandosi il cappotto.
-Non vorrei sembrare maleducato – interruppe Jupiter – ma io e  miei fratelli preferiremmo andare a vedere Hunger Games – Catching fire.
-Sempre se è possibile – aggiunsero i gemelli. Viola e Cla boccheggiarono. Vì balbettò:
-Hu .. hunger Games?! Ma …
-Gli ho letto tutta la trilogia – fece Louis con un sorriso disarmante.
Cla era blu –Pazzoidi …
-Dai Irregolari! Tutti e quattro a vedere quella stragnocca di Jennifer Lawrence! – strillò Harry –Come on!
Così Niall portò Jemy, Mary e Charlie a vedere Frozen mentre Harry guardava Katniss e i nipotini il film …
Intanto a casa le girls preparavano la cena, Lou e Liam organizzavano la giornata investigativa dell’indomani e Zayn un po’ li ascoltava, un po’ guardava la TV e un po’ si pettinava il ciuffo. Passarono due ore e …
-Siamo tornati!!
Giacomo e Mary saltarono al collo di Viola, Charlie corse ad abbracciare Cla e gli irregolari saltarono in spalla a Lou, Liam e Ana (che aveva già dato in cucina preparando i bliniy, tipico piatto russo)  e si misero con Harry ad osservare il lavoro della premiata ditta investigativa.
-E’ pronto! – Strillò Cla e tutti si precipitarono a tavola mangiando a quattro palmenti, urlando (Harry), ridendo (Zayn, Niall   , Liam, Lou e Ana), cantando (Mary, Charlie e Jemmy), ragionando (the Irregulars), e parlando in tutte le salse di bambini (CLa e Vì).
Alle undici Vì urlò –A nanna!  E lei e Cla portarono a dormire i bambini.
La notte scese oscura e … piena di terrore , ops no, questa non c’entra … la notte scese … movimentata!
Viola e Niall erano a letto abbracciati ai gemelli e Niall era mezzo soffocato dal peluche perdipelo di Mary ma non poteva dire nulla, pena la relegazione sul divano. Jemmy scalciava a più non posso, colpendo ovviamente la pancia del biondo che alla fine, stressantissimo, decise di trasferirsi sul divano. Stava cercando di districarsi da peluches e lenzuola quando la voce di Viola lo fermò:
-Amore, dove stai andando?
-scusa cara, ma tra  calci di Jemmy e i peluches di Mary sto morendo…tranquilla, dormi, mi sistemo sul divano.
(VFC che martire Horan. San Niall!)
-Ma no, tesoro, stai qui. Faccio spostare i bambini …
Dopo un’ora riuscirono a far mettere i bambini vicino a Viola e lui si mise dall’altra parte accanto a lei. Dopo un bacio appassionato Niall sussurrò alla moglie:
-Ti amo tanto, Vì.
-Anch’io, tesoro. Buonanotte. Sogni d’oro! E scivolarono tutti nel mondo dei sogni. Quando era circa l’una però Viola si alzò per andare in bagno ma degli strani suoni provenienti dalla soffitta la incuriosirono. La ragazza si insospettì e si arrampicò sulla scala che portava alla soffitta dove era stata allestita la camera degli Irregolari. Da dentro provenivano suoni misteriosi che le fecero accapponare la pelle. Tremando aprì la porta e …
-ANASTASIAAAAAA!!!!
La soffitta era illuminata da tre ceri che mandavano inquietanti bagliori e un ragno morto giaceva in mezzo alle candele. Anakin cercava di riportarlo in vita attraverso antichi riti voodoo giamaicani. Uriah, appollaiato sulla testiera del letto, leggeva ad alta voce le regole per resuscitare le creature viventi, regole che il fratello cercava di mettere in pratica. Jupiter li guardava con aria scettica. L’urlo di Viola li fece sobbalzare come fece sobbalzare Ana che si era da poco addormentata abbracciata a Lou che dormiva ormai già profondamente. La rossa si alzò silenziosamente, si infilò una maglia addosso e corse scalza in soffitta dove trovò l’amica bianca come un cencio che fissava tremando i suoi figli indicandoli con aria sconvolta. I bambini la guardavano con aria interrogativa.      
-Cosa c’è, Viola?  -disse dolcemente per non farla agitare ancora di più.
-Come “cosa c’è?”! i tuoi figli stanno facendo dei … dei riti esoterici su .. su un ragno morto!!
Ana si avvicinò, osservò attentamente aggrottando le sopraciglia e poi esclamò:
-Ma state sbagliando tutto! La formula non è questa!
Viola la guardò esterefatta, barcollò e si lasciò cadere su una sedia boccheggiando. Ana intanto stava spiegando ai gemelli, furibondi per non essere riusciti a resuscitare il ragnetto,  l’errore che avevano commesso. Jupiter stava seriamente pensando di andarsene ma poi vide la zia e pensò che forse era il caso di soccorrerla.
-Ecco, Anakin! E’ stata tutta colpa tua! – sbottò Uri – Se avessi seguito quello che dicevano le regole…
-Senti, Uriah, eri tu quello che stava leggendo quindi la colpa è tua se ho sbagliato!
-Colpa mia?! Non è assolutamente vero!
Bene, i gemelli avevano iniziato a litigare e non avrebbero smesso così presto. Jupe scosse la testa, quella notte in soffitta non si sarebbe dormito … così tirò la maglia di Ana e chiese:
-Ehi, mama, posso venire a dormire giù con te e papà? Qui in soffitta sarà un po’ arduo chiudere occhio con quei due che litigano ..
Ana sorrise e lo prese in braccio –Certo, Jup. Lasciamoli soli … si stancheranno, prima o poi.
Accompagnarono una scioccatissima Viola a bere un bicchiere d’acqua e quindi la riportarono in camera dalla sua normale famigliola. Jupe sgattaiolò sul lettone e abbracciò Louis che si era svegliato e biascicò:
-Ehi, strega, dove eri finita? Ma cosa c***o è successo? Perché Viola urlava?
Ana si infilò sotto le coperte e gli spiegò a grandi linee cosa era successo. Lui ridacchiò e abbracciò il bambino. Poi sussurrò:
-Scommetto che nemmeno tu ha mai resuscitato un ragno …
Ana rispose secca – Io ho riportato in vita molti ragni. E non solo, se è per questo. Tu, piuttosto … nemmeno un pidocchio.
-Ma non farmi ridere, rossa.
-Malfidente e bugiardo!
-Bugiarda sarai tu! Io sono molto più bravo di te a resuscitare i ragni!
-Benissimo. Vacci tu ad aiutarli, allora. Sono anche i tuoi figli, dopotutto.
-Mmhh … ora ho sonno. Domani mattina, strega.
-Tutte scuse, Tomlinson, tutte scuse.
-E non chiamarmi Tomlinson, strega.  
A quel punto Jupiter si scocciò seriamente, si alzò in piedi sul letto e sbottò:
-E piantatela voi due! Ora basta! Su non si può dormire perché quei due idioti dei miei fratelli litigheranno come cani fino all’alba! Qui voi per poco non vi scannate. Io ho bisogno di dormire! Me ne vado, buonanotte!
E il trottolino rosso uscì serio serio dalla camera.
-Ci abbiamo fatto una figura da imbecilli, vero strega? – fece Louis.
-Sì – Ana si era depressa – di brutto.
Il ragazzo si alzò e si affacciò dalla porta e vide il bimbetto che si infilava nella camera di Harry. Quindi tornò a letto, abbracciò Ana e mormorò:
-Jupiter è andato da Harry. Stai tranquilla, strega.
-Ma Louis … ti rendi conto? Se n’è andato! E’ andato via per colpa nostra …
- Dai, strega … vieni qui … ci penso io a farti passare la depressione, - e il ragazzo se la tirò contro e iniziò a baciarla e … beh, meglio lasciarli soli…
Intanto Jupiter era salito sul letto di Harry che si svegliò quando sentì qualcosa abbracciargli il collo.
-Ehi, Jupe! Cosa ci fai qui?
-Scusa zio ma i miei due fratelli litigano come imbecilli, mamma e papà litigavano e poi sai che quando finiscono iniziano a baciarsi e tutto il resto e quindi io sono decisamente di troppo… così ho pensato che almeno qui, potevo dormire.
Il tappo ricciuto se lo abbracciò stretto e gongolò:
-Oh, ma come sei dolce Jupe. Certo che puoi dormire con me. Goodnight!
-Goodnight, uncle Haz. You are the best.
E I due riccioluti si addormentarono dormendo il sonno dei cuccioli. 
Nella loro camera Cla e Charlie stavano dormendo tranquillamente ma Zayn faticava ad addormentarsi e decise di portare la bambina in camera da Liam così da poter passare un po’ di tempo da solo con la sua ragazza. Si alzò silenziosamente, prese la piccola in braccio senza svegliarla e andò a bussare alla porta del suo amico.
-Avanti … - fece Liam con voce impastata.
-Ehi, Liam ho bisogno di un favore … prendi Charlie e tienila a dormire con te.
-Cosa? Ma perché? E’ successo qualcosa?
-Tu prendila e taci … dai, Payno …
-E va bene, mettila qui …
Zayn sistemò la figlioletta accanto a Liam e tronò in camera dalla sua Clarissa.
-Cla … - la svegliò dolcemente.
-Eh?
-Cla, svegliati … siamo soli!
-Cosa? Ma dov’è Charlie?!
-Tranquilla, tesoro. E’ di là che dorme con Liam.
-What?! Ma sei fuori?!
-No, amore, volevo solo stare con te … è da tanto che non ci facciamo un po’ di coccole … -Zayn sorrise malizioso ed iniziò a baciarla e ad accarezzarla.
-Susa, amore ,a adesso ho sonno. Lasciami dormire, dai … facciamo un’altra volta, eh …
Ma lui non le diede ascolto e continuò a lasciarle piccoli baci sul collo.
-Zayn, smettila! – Clarissa si divincolò – Davvero, sono stanca. Piantala se non vuoi andare sul divano!
-Dai, Cla … solo qualche bacetto …
-Scusa cucciolo, lo sai che ti amo…. Ma in questo periodo sono stanchissima e ho davvero bisogno di dormire. Sai, tra il lavoro e Charlie …
-Ok, piccola … capito. Allora ti lascio dormire …
Zayn la strinse a sé e le cantò sottovoce “Change my mind”, quindi le sussurrò –Ti amo, Cla.
-Anch’io Zayn. Da morire … - e Cla si riaddormentò teneramente abbracciata al suo Zayn.

********
Ehilà, siamo di nuovo qui! Beh, la vita da neogenitori per il nostro Niall e il nostro Zayn comporta qualche rinuncia ... mentre per Louis non sembra che avere tre bambini abbia cambiato le sue abitudini. Le indagini continuano (se non si era capito una di noi è un pochino fissata coi gialli ...) ma ci pensano le nostre coppiette normali e felici a non far debordare le cose! Continuate a seguirci e sarete ringraziate a vita dalle sottoscritte! E magari , così, se avete un minuto libero, lasciate pure una piccola recensione! Grazie mille e see you soon, darlings

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Capitolo 5
*** Grosso guaio a Chinatown ***


 
CAPITOLO V – GROSSO GUAIO A CHINATOWN
 
La mattina seguente i due ricci dagli occhi verdi si alzarono per primi e si ritrovarono a scendere in cucina insieme ai gemelli che si erano riappacificati.
-Ehi Jupe, perché te ne sei andato stanotte? – fece Anakin
-Con voi due che litigavate furiosamente? Avevo sonno e ho preferito andare dal mio zio Hazza che dorme e non rompe!
-Pignolo …
I bambini cominciarono a preparare la colazione aiutati da Harry e Anakin esclamò :
-Wow! Oggi sarà una grande giornata! Andremo a cercare il cinese!
Uriah si accalorò ed esclamò – Già! Il piano che hanno progettato papà e lo zio Liam sembrava interessante. Non vedo l’ora di iniziare a investigare.
Proprio allora fecero il loro ingresso Ana e Lou stranamente contriti. Lou prese in braccio Jupe e Ana si sporse a dargli un bacio sulla punta del naso.
-Scusa, Jupe per stanotte … a volte sembriamo noi i bambini, eh?
Il trottolino rosso sorrise –Tranquilli, non vi preoccupate. Non vi cambierei con nessun altro.
I gemelli saltarono al collo della mamma e le sussurrarono:
-Mamma, però poi ci spieghi bene cosa avremmo dovuto fare?
- Quando saremo a casa nostra, irregolari …
Intanto Harry urlava mentre si ingozzava di cereali affogati nella cioccolata calda:
-Goodmorning everybody! Dai, fratelli, venite a mangiare. Oggi iniziamo con l’indagine, no?
                                                                ***
Quando Liam si svegliò la bimba era ancora profondamente addormentata, stretta al suo fianco. Decise di portarla in camera dei genitori e la prese delicatamente in braccio sperando che non si svegliasse ma Charlie spalancò gli occhioni e gli sorrise.
-Buongiorno, principessa! – le disse lui cullandola.
-Buongiorno, zio Liam …. Dove sono mamma e papà?
- Adesso andiamo da loro, eh?
Liam si diresse verso la camera dei Malik con la piccola in braccio ma quando aprì la porta trovò i due amici intenti a baciarsi teneramente.
-Cosa stanno facendo? – chiese Charlie guardando incuriosita i genitori.
-Ehm … niente, stanno … stanno giocando.
Liam richiuse la porta mentre la bimbetta stava dicendo –Ehi, perché non possiamo giocare anche noi? Ma che gioco è?
-Quando sarai più grande ci giocherai, Charlie …
I due si diressero verso la cucina dove trovarono i Tommies e Harry intenti a far colazione.
-‘giorno a tutti – salutò Liam dando la piccola ad Ana perché la sedesse sul seggiolino.
-Dove sono Cla e Zayn? – chiese lei dando un bacio alla nipotina.
-Ehm … stanno giocando … - Liam sorrise e prese posto accanto a Harry che scoppiò a ridere spruzzando cereali e latte ovunque.
-Harry!
-Scusa …
Ana e Louis ridacchiarono – Beh, finalmente! Bravo Liam …
Gli irregolari portarono a Charlie latte caldo e pane imburrato con marmellata di mora. Charlotte sorrise e agitò le manine.
-Mamma? – chiamò aspettando che qualcuno la aiutasse a mangiare mentre si leccava le dita sporche di marmellata. Ana sorrise e si sedette accanto alla piccola per aiutarla e disse ai suoi bambini – Beh, irregolari … la cuginetta è un po’ piccola per mangiare da sola …
Intanto Louis aveva tirato fuori un foglietto fittamente scribacchiato e annunciò:
-Ecco a voi il piano investigativo “Caccia a Charlie Chan”! Liam, illustra …
Il ragazzo si schiarì la voce e spiegò:
-Allora … ieri io e Lou abbiamo pensato che sarebbe opportuno battere le cittadine vicine tipo Athlone. Potremmo dividerci in due gruppi, Ana e gli irregolari e noi tre. Cercheremo nei pub, nei B&B finchè non troveremo qualcosa!
-Andiamo in gita zia Ana? – chiese Charlie sorridente.
-No, piccina. – Ana le accarezzò i capelli – E’ una cosa un po’ complicata … un altro gioco da grandi, temo.
Intanto fecero il loro ingresso anche gli zii Horan, sereni e sorridenti con i gemellini in braccio e si accomodarono a far colazione.
Dopo un po’ arrivò anche la coppietta felice.
-Buongiorno a tutti! – salutarono giulivi sedendosi a tavola.
–E … grazie, Liam, per aver dormito con Charlie stanotte! – Cla gli fece l’occhiolino.
-Di niente, tesoro. E voi avete  ehm .. giocato abbastanza?
Clarissa arrossì violentemente –Sì, sì …
Zayn rise e si mise la bambina sulle ginocchia –Facciamo colazione!
Quando furono finalmente tutti pronti Louis chiamò a raccolta la divisione detectives.
-Ok, tutti sulla spider del riccio, guys!
-Eh, no! No e poi no! Ehi bello tu la mia macchina non la tocchi! Non dopo l’ultima volta …
-Che palle, Harold! – sbottarono Lou e Liam.
Ana sussurrò: - Irregolari, convincete lo zio Zayn a darci la sua macchina.
-Certo, mamushka.
E mentre i tre ragazzi litigavano furiosamente i tommolicchi andarono da Zayn.
-Zio Zayn, saresti così gentile da prestarci la tua macchina? Ci servirebbe per l’indagine e ti assicuriamo che veglieremo affinché quel pazzoide di nostro padre non la danneggi.
Zayn, incantato e intenerito dagli occhioni blu dei gemelli e da quelli verde smeraldo del piccolo Jupe sorrise:
-Ma certo cari, basta che la riportiate intatta. Magari fate guidare la mamma …
Gli irregolari si guardarono un attimo: evidentemente lo zio non aveva mai visto guidare la loro mammina che era anche peggio del papà, anche se bisognava darle atto che non aveva mai fatto alcun incidente né danni. Jupe sorrise allo zio:
-Ma certo, non temere zio!
E i bambini si fiondarono fuori correndo dagli altri.
-Lo zio Zayn ci presta la macchina! – annunciarono – A condizione che guidi la mamma e che a macchina torni intatta.
Balzarono tutti sulla Mustang dei Malik e via, verso Athlone!
Ana guidava come un pilota di Formula Uno ma appena fuori da Mullingar Louis la convinse a lasciargli la guida. Stranamente lei acconsentì (forse dopo la litigata notturna davanti a Jupe non se la sentiva di ripetere la scena). Così Lou sfrecciò a 130 km l’ora sulle stradine di campagna irlandesi con Liam seduto accanto che lottava col vento per tenere aperta la cartina ed evitare di soffocare con la stessa carta stampata in faccia. Dietro con Ana e i bambini sedeva uno spaventato Harry che cercava di fare buon viso a cattivo gioco. Beh, solitamente da Mullingar ad Athlone ci vuole una mezz’oretta, loro ci misero un quarto d’ora. Sbarcarono nella piazza principale, sotto il castello di guardia sullo Shannon, dopo una frenata degna di Fast & Furious.
-Bene, Lou – fece Ana sciogliendo il nodo che le legava i capelli – Io e gli Irregolari andiamo in quel Pub. Voi potreste andare in quello di fronte ..
-Ok, strega. Ci vediamo dopo
I tre ragazzi entrarono nel Paddy’s Pub e, mentre Liam ordinava educatamente tre pinte di birra, il riccio tuonò:
-Ehi, bella gente! Avete mica visto in giro Charlie Chan? Sì, un cinese con l’impermeabile nero di plastica …
Louis alzò gli occhi al cielo, Liam sbiancò e tutti i clienti li squadrarono poco amichevolmente. Si sedettero al bancone e mentre trincavano la Guiness, Louis fece scivolare con consumata mossa da vecchio detective la foto del cinese verso il barista e con tono basso chiese:
-Conosce quest’uomo?
Il barista lo guardò storto e preso Liam da parte gli chiese:
-Ehi, amico, ma quante se ne sono già scolate quei due?
Il povero Payno avrebbe voluto sprofondare ma sospirò:
-No, sono così di natura …
-Ah. Povero te, allora. Siete Inglesi, eh? Qui in vacanza?
-Più o meno. Siamo venuti a trovare un amico …
Liam cercò di troncare la conversazione per paura d rivelare troppo ma il barista dovette tornare a servire altri clienti e si allontanò. Intanto Harry e Louis stavano girando tra i tavoli mostrando la foto agli avventori ma rimediarono solo occhiatacce e battutacce. Finirono la birra e uscirono fuori piuttosto demoralizzati.
Nel frattempo, nel pub di fronte, Ana era entrata con i bambini e si era diretta al bancone facendo finta di non sentire un paio di fischi d’apprezzamento. I bambini, serissimi, si arrampicarono sugli sgabelli alti al bancone e lei si sedette accanto a loro. Un uomo si avvicinò, squadrandola con aria eloquente dalla testa ai piedi e ghignò:
-Ehi dolcezza, ti sei dovuta portare i fratellini? Ma che brava bambina …
Ana lo gelò con un’occhiata e i gemelli ringhiarono:
-E’ nostra madre, idiota. E non guardarla a quel modo
Jupe lo fissò gelido e aggiunse –Asciugati la bava e vattene.
L’uomo battè in ritirata e il barista chiese alla rossa se poteva offrire una bibita ai bambini e lei acconsentì. Ordinò una pinta di Guinness per sé e chiese con aria innocente:
-Mi scusi, ma mi stavo chiedendo se per caso conosce Mr. Chang Fu. E’ cinese ed  qui in Irlanda per un convegno all’UCD. Purtroppo ho perso il numero del suo cellulare ma so che in questi giorni si trova qui ad Athlone … avrei davvero bisogno di parlargli per un testo a cui sto lavorando.
Ana sbattè le lunga ciglia e sorrise. Il barista era ben felice di poterla aiutare ed annuì vigorosamente:
-Ma sì che lo conosco! E’ già venuto diverse volte. Purtroppo non so dove alloggi anche se dev’essere qui vicino. Sicuramente lo sa Mrs. Halloran, della lavanderia qui accanto.
Ana lo gratificò di un bel sorriso, pagò la sua birra ed uscì seguita dagli irregolari, lasciandosi dietro una scia di mormorii. La ragazza si diresse con i bambini verso la lavanderia dove la signora Halloran fu ben felice di fornire l’indirizzo del caro Mr. Fu, una così distinta persona. Gli irregolari e Ana tornarono sulla piazza alla ricerca dei detective più scalcinati del pianeta e li trovarono accampati sui gradini della fontana dove stavano in silenzio con aria depressa.
Gli irregolari corsero loro incontro gridando:
-L’abbiamo trovato! Abbiamo l’indirizzo!
-Wow, che fortuna! – fece Harry insolitamente depresso – Noi abbiamo rimediato solo battutacce.
-Lasca stare, Styles! Abbiamo fatto una figura da idioti, altro che! – sbottò Liam.
-Cosa è successo? – chiese Ana avvicinandosi a Louis che iniziò a lamentarsi:
-Ma niente … solo che nessuno ci ha minimamente presi sul serio. Credevano fossimo ubriachi e ..beh, lasciamo stare…
Ana gli scompigliò i capelli – Va be, dai, Lou. Abbiamo l’indirizzo, adesso. Muoviamoci.
Lou la abbracciò e Jupe saltò in braccio a Harry.
-Dobbiamo andare a cercare il B&B “The Ninetynine Monkey” – dissero  gemelli prendendo Liam per mano e tirandolo verso la strada. Il gruppetto si diresse verso il B&B che si trovava poco lontano da lì. Era molto carino e profumava di pulito. Vennero accolti da una signora molto gentile dai capelli ramati.
-Buongiorno ragazzi! Avete bisogno di camere? Siete turisti? Oh, ma che bei bambini! Come siete carini. Posso offrirvi delle caramelle?
-Grazie, signora! Molto lieti – e gli irregolari tesero le manine con eleganza da piccoli lords. La signora, abituata alla generale maleducazione dei bambini di quell’età, ci rimase di sasso, tanto più che la ragazza alle loro spalle che teneva per mano il più piccolo sembrava una delle solite alternative sinistroidi. Comunque si riprese subito e strinse le manine con un gran sorriso.
Liam salutò ed esordì:
-Buongiorno, non vorremmo disturbarla ma siamo in cerca di un’informazione.
-Sì, ditemi pure.
Lou prese in mano la situazione:
-Cerchiamo un certo Mr. Chang Fu. Alloggia qui?
-Sì, è nostro ospite. Siete suoi amici?
-Sono una ricercatrice dell’università dello Yorkshire. Ero in contatto con lui per questioni di lavoro – sorrise Ana –E’ in camera, per caso? Mi dispiace disturbarlo ma ho perso il suo recapito.
-Oh, no. Purtroppo è uscito. Ma domani sarà ancora qui, se volete tornare. Volete lasciargli un messaggio?
-No, la ringrazio. Non credo che il mio nome gli dica nulla … preferisco tornare di persona domani. – Ana tese la mano alla signora – E’ stata molto gentile. Grazie.
-A domani! – salutò Harry con uno dei suoi smaglianti sorrisi a cui la signora non restò indifferente.
-Signora, per cortesia, non gli dica che siamo passati. – i previdenti irregolari sgranarono gli occhioni – Vorremmo fargli una sorpresa.
La signora offrì ai tre bambini delle caramelle e li salutò allegramente.
Si era messo a piovere all’improvviso e i ragazzi si avviarono di corsa verso la Mustang ignari di essere osservati dal Signor Chang Fu in persona che non visto (dopotutto era uno specialista) aveva ascoltato tutta la conversazione ed era anche riuscito a sentire il riccio esclamare:
-Tutti a Mullingar, guys! Si torna a casa!
-Mullingar, eh? – pensò il cinese – Bene, bene … ora vediamo un po’ chi sono questi ragazzini intriganti
L’uomo entrò nel B&B, salì nella sua stanza e inviò un SMS al suo complice: “Aspettami al solito posto domani alle tre”. Quindi si rinfrescò, cambiò l’abito e scese nella sala da pranzo sorridendo affabilmente.
 
****
 
Buonasera cari lettori!
E’ iniziata l’indagine e un possibile indiziato si profila all’orizzonte. E meno male che ci sono gli Irregolari, se no ….
In questo capitolo le coppiette felici hanno pochissimo spazio ma torneranno nel prossimo! Mentre gli investigatori si daranno da fare … continuate a seguirci! Mille ringraziamenti per le vostre visite. 

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Capitolo 6
*** di come Horan e Malik furono quasi fidanzati ed altre amenità ***


CAPITOLO VI – DI COME HORAN E MALIK FURONO QUASI FIDANZATI E ALTRE AMENITA’
 
Intanto, a Mullingar, Clarissa, Viola, Zayn e  Niall con figli al seguito si stavano preparando per andare a fare una passeggiata in città.
-Bambini, su venite! Copritevi che fa freddo! – Cla e Vì chiamarono i figli e infilarono loro sciarpe, cappotti e cappelli (VFC esagerate! Non siamo mica al Polo! Dopotutto è solo il solito vecchio  autunno irlandese!). Alla fine li passarono in rassegna:
-Bene. Jemmy, tirati bene quel cappello sulle orecchie – si raccomandò Vì sistemando la sua piccola Mary.
-Charlie, vai in braccio a papà, così non prendi freddo – esclamò Cla. Si avviarono per le vie deserte parlando, naturalmente di Frozen e di quanto sia bella e affascinante Peppa Pig col suo vestitino rosso. E, come sempre accade da queste parti, iniziò a piovere.
-E ora dove andiamo? Non c’è anima viva in giro… - fece Zayn nascondendosi Charlie dentro al cappotto. Niall si guardò intorno strabuzzando gli occhi cercando di ricordare dove fosse la casa di qualche parente più vicina al luogo nel quale si trovavano. Quindi prese in braccio i gemelli e gridò:
-Ci sono! Presto, si va da zia Betty, seguitemi!
Cominciarono a correre e arrivarono stremati sotto la veranda dell’abitazione. Mary si guardò intorno e cominciò a tirare ripetutamente i capelli di Niall.
-Che c’è scimmietta?
-Manca la mamma! Non so dov’è! –piagnucolò la bambina in piena crisi di mammite.
-Oddio! No… Viola! E sotto la pioggia …uff, che testa! Vado a prenderla. Oh, mamma mia!- detto questo mollò i gemelli ai Maliks e corse sotto al diluvio imprecando contro tutto. La trovò bagnata fradicia in mezzo alla piazza, con le braccia incrociate sul petto e uno sguardo omicida negli occhi.
La abbracciò –Cosa gira in questa tua bella testolina? Vieni, amore, forza. Gli altri ci stanno aspettando.
Provò a trascinarla via ma la ragazza puntò i piedi.
-Mi dispiace, signor Horan, ma io da quella psicopatica di tua zia non ci vengo! Ti ricordi l’ultima volta?! Piuttosto mi prendo una broncopolmonite ma di qui non mi muovo!
Lui cercò di convincerla prendendola tra le braccia e baciandola ma lei si divincolò.
-Niall, piantala! E’ inutile, io resto qua!
Viola sembrava una bambina in preda a un capriccio colossale. Il nostro biondo, dato che pioveva a dirotto e si stavano bagnando come pulcini e non sapeva più che pesci pigliare, decise di tentare un’azione di forza: la sollevò di peso e se la caricò sulle spalle.
-Mollami! – urlò lei scalciando.
-A una condizione, bellezza. Non opponi resistenza e mi segui.
-Ok, signor Tenente!
Niall la posò a terra – Sei tutta matta! Sembravi Giacomo.
-Lo so … ma mi devi amare così come sono.
Lui le diede un buffetto sulla guancia e la baciò. Poi si misero a correre tenendosi per mano. Raggiunsero gli altri e bussarono alla porta. Nessuna risposta.
-Ah, dimenticavo … la zia è sorda … beh, pure un po’ cioè parecchio cieca ….
Provarono e riprovarono finché dopo un bel po’ una donnina bassa e grassa aprì finalmente la porta.
-Chi è? – gracchiò.
-SONO IO. NIALL! – urlò il biondo.
-Oh, il mio rattino! Lally, entra! Oh, ma vi sento in tanti … entrate, entrate.
Detto questo li fece accomodare in un salotto tutto sgangherato e pieno di gatti.          
I bambini si liberarono dalla stretta delle madri iperprotettive (che per motivi soprattutto igienici non volevano mollarli) e iniziarono a rincorrere i gatti.
-Mio Dio! Ecco, lo sapevo! – si lamentò sottovoce Vì con una Clarissa dall’aria piuttosto allarmata.
- Bambini! Venite qui dalla zia! Eccoli … uno, due … e tre? Niall, Viola! Ne avete fatto un terzo e non me l’avete detto?!
-Ma no, zia … Charlie è la figlia dei nostri amici! – spiegò Niall.
-Ah, va bene. Se no ci sarei rimasta davvero male! Quanto a voi due piccioncini, come va? – la vecchia signora fece un sorriso malizioso e serrò il polso di Niall  e quello del povero Zayn che, sfortunatamente si trovava vicino alla vecchietta e all’amico.
-Veramente io non sono Viola – iniziò il ragazzo imbarazzato – sono …
-Cosa dici, cara? Parla più forte, non aver paura! Sai, i miei occhi e le mie orecchie non sono più quelli di una volta … - sospirò la zia.
Zayn provò a ribadire il concetto ma desistette quando vide che era inutile. Intanto la vecchietta se ne era uscita con una trovata geniale.
-Ecco! – esclamò – Mi fareste proprio felice se vi deste un bel bacio qui davanti a me!
-No! – esclamarono Niall e Zayn all’unisono, cercando di divincolarsi dalla presa eccezionalmente salda della vecchia zia.
-Su, su … lo so che siete timidi! – la zia ridacchiò – Ma dovete abituarvi a essere più espansivi! Perché continuate a scappare? Ah, vi farò baciare io!
E detto questo li strattonò fino a che riuscì a fargli unire le labbra in un bacio. A Viola e Clarissa cadde la mascella. Appena riuscirono a staccarsi i due poveri ragazzi si fissarono con sguardo allucinato. Niall prese a strofinarsi la bocca con le mani e Zayn a sputare in un fazzoletto, tossicchiando disgustato.
-Oh, ma cara! Non stai bene?! Forse hai la febbre se ti viene da vomitare … oh, povera cara! Oppure tuo marito ha un alito asfissiante … fammi sentire se sei calda …
E la vecchia iniziò a tastare la faccia del paki. Sbiancò e ululò:
-Ma … aspetta, tu non sei Viola! Hai la barba! Oh, Santissimo, sei un uomo! Niall, mi meraviglio di te! Giravano tante voci sul conto della tua band ma non mi sarei mai aspettato che fossero vere! Prima ti sposi con una bella ragazza e ora … ora ti accompagni con  un … Oh, che disonore!
Tirò una sberla al povero biondo che teneva ancora ben saldo per il polso e si accasciò sulla poltrona.
Viola decise finalmente che era il momento di intervenire. A voce il più alta e chiara possibile disse:
- Zia Betty, sono io Viola. Quello che hai scambiato per me è Zayn, un amico, il papà di Charlie. E qui c’è la sua fidanzata Clarissa.
-Cosa? Oh … scusatemi! Povero il mio Nialluccio, non volevo farti male! Mi dispiace per il malinteso … Viola, vieni, fatti abbracciare!
La vecchietta iniziò a sbaciucchiare, sbavuzzando, tutti quanti  e pensò bene di offrire ai bambini dei biscotti dall’aria stantia che Viola si affrettò a far finire nel cesso.
Fortunatamente aveva cessato di piovere e i ragazzi lasciarono la casa della vecchietta.
-Viola, avevi tutte le ragioni per non voler andare là dentro! – sbuffò uno scocciatissimo Zayn –Avrei preferito stare sotto il diluvio piuttosto che lì dentro!
-Dai, caro … non è cattiva – fece accomodante Cla – E’ solo un po’ svampita …
Occhiataccia da parte di tutti.
-Va bene, moooolto svampita! Andiamo a casa, su …
Mentre passeggiavano verso casa passarono davanti a un negozio di caramelle e i gemelli vollero entrare. Charlie invece non volle seguirli.
-Ehi, tesoro, perché non vai anche tu con i cuginetti?
-Non mi piacciono le caramelle! – protestò la piccola –Voglio il gelato!
Clarissa la prese in braccio e disse agli altri che sarebbe tornata subito. Dopotutto la gelateria era appena dietro l’angolo.
Zayn ne approfittò per allontanarsi a fumare una sigaretta ma venne intercettato da un gruppetto di ragazzine .
-Oh mio Dio!!! – urlarono correndogli incontro –E’ Zayn Malik!!!
Il ragazzo sospirò e si preparò a fare foto e firmare autografi quando una della ragazze gli saltò letteralmente al collo e lo baciò senza che lui riuscisse a evitarlo.
Proprio in quel momento Cla, con Charlie in braccio, era tornata e non vedendolo aveva chiesto dove fosse andato.
Niall le indicò un vicoletto –E’ andato a fumarsi una sigaretta …
Ma quando Cla si affacciò sulla stradina rimase impietrita vedendo Zayn che baciava una sconosciuta. Posò la bambina per terra dicendole di correre dai cuginetti e si diresse furiosa verso Zayn.
-Cosa diavolo stai facendo?! – urlò.
Zayn riuscì a staccarsi di dosso la ragazzina che si dileguò insieme alle amiche.
-No, Cla, aspetta … non è come sembra! E’ lei che mi è saltata addosso! Non so nemmeno chi sia!
-Stai zitto, Zayn! – strillò lei allontanandosi – E’ chiaro che non mi ami più! Tra noi è finita!
-Clarissa, ma sei impazzita?! – Zayn le corse dietro ma la ragazza si era messa a correre a testa bassa verso casa.
La povera Charlie, intanto, era andata incontro ai genitori tutta sorridente ma appena li vide urlare e piangere battè in ritirata piangendo. Niall e Viola la presero in braccio, coccolandola e cercando di capire cosa fosse successo.
-Papà e mamma hanno litigato e sono corsi via … - piagnucolò la bimbetta.
-Tranquilla, tesorino. Non è successo nulla di grave – fece Niall dandole un bacio sulla punta del naso.
-Davvero?
-Sì, angioletto, smetti di piangere adesso. Parleremo noi con mamma e papà. Non preoccuparti. – Viola le sorrise rassicurante – Adesso andiamo a casa, va bene?
Prese per mano la bimba e la sua Mary e si diresse con Niall e Giacomo verso la villa lanciando occhiate perplesse al biondo sopra la testa dei bambini.
A casa trovarono Zayn sul divano che si teneva la testa tra le mani. Niall andò subito da lui per capire cosa fosse successo e consolarlo mentre i bambini vennero mandati a giocare in camera loro e Viola corse su da Clarissa.
La ragazza era in camera sua, distesa in lacrime sul letto. Viola le si sedette accanto accarezzandole i capelli.
-Cla … ma cosa è successo? – chiese dolcemente – Calmati, su …
-Charlie … - balbettò – Oh, mio Dio! L’ho lasciata da sola!
-Charlie è giù che gioca coi gemelli. – la rassicurò l’amica.
-Oh, grazie al cielo! Ero impazzita … come ho potuto correre via senza assicurarmi dove fosse la bambina?
 – Beh, sapevi che c’eravamo noi. Su, Cla, ora calmati. Ma si può sapere cosa è successo?
-Zayn … l’ho trovato in quel vicolo che baciava una ragazzina! Io … mi ha tradita! - singhiozzò Clarissa.
-Cosa?! Come ha potuto?! Adesso mi sente quel fedifrago!
-No, Vì, per favore, lascia stare …
Le due ragazze rimasero un po’ abbracciate mentre Viola cercava di consolare l’amica. Dopo un po’, quando le sembrò che Cla si fosse un po’ calmata Viola le diede un bacio e si alzò – Clarissa, tesoro, stai tranquilla. Forse è solo un malinteso. Sono sicura che Zayn ti ama come e più di prima. Ora devo scendere a vedere se i bambini si sono lavati le mani e a preparare la cena … 
Cla tirò su col naso. –Ok. Io rimango qui. Almeno per adesso. Grazie , Vì …
Intanto di sotto Niall aveva portato Zayn a fare un giro in giardino, cercando di aiutarlo a sistemare le cose.
Nel frattempo i quattro detective più Irregolari erano tornati.
-We are back, Mullingar! – tuonò il riccio più sexy del pianeta caracollando in casa insieme agli altri senza immaginare la tragedia in corso. Ignari che le coppiette felici e bambini fossero già in casa, Harry andò in cucina a prepararsi un sandwich e una tazza di latte mentre Ana accese il caminetto visto che anche loro erano completamente fradici. Si tolsero tutti i vestiti e li misero ad asciugare sul parafuoco e si sistemarono per organizzare le indagini. Liam si era avvolto in una coperta trafugata da un armadio e si era stravaccato sulla poltrona più vicino al fuoco, gli altri tre in mutande si erano seduti sul divano, Ana tra le braccia di Louis che la sbaciucchiava e Harry, spaparanzato sui restanti tre quarti di divano, che riempiva il salotto di briciole e sputazzi lattosi. Gli Irregolari, anche loro in mutande, sul tappeto, armati di carta e penna, stavano facendo complicati piani di pedinamenti.
Viola, scesa dalle scale sentì le voci dei suoi amici provenire dal salotto e spalancò la porta per andare a salutarli.
-Ehi, siete tornati! – esclamò – Ciao a tutt … Ma cosa?!
La ragazza rimase immobile sulla soglia, osservando esterefatta la scena. I vestiti avevano gocciolato e sul pavimento davanti al camino si allargava una pozza d’acqua. Viola guardò a bocca aperta Harry in mutande sbrodolato di latte che sbriciolava ovunque, Liam avvolto nella sua coperta a fiori, Lou e Ana in mutande che si sbaciucchiavano come se fossero soli sul divano e i bambini con quella loro aria da scienziati pazzi sul tappeto.
-ANASTASIA!!!! – strillò la povera Viola – Cosa state facendo?! Mi avete disastrato il salotto!
-Ciao, Vivì! – la rossa si staccò un pochino da Louis e sorrise serafica – Anche voi vi siete bagnati?
-ANASTASIA! Fila a vestirti! – Viola boccheggiava. Certi comportamenti di Ana proprio non li poteva tollerare. Come stare mezza nuda a sbaciucchiare Louis davanti ai bambini … - E anche voi! E poi tornate subito qui a mettere a posto che intanto devo dirvi una cosa!
Lou si caricò Ana sulle spalle e sorrise a Viola mentre iniziava a salire le scale –Agli ordini Comandante Horan!
 Ana sussurrò due parole in russo ai bambini che filarono su rapidi come furetti. Harry e Liam li seguirono alzando le mani in segno di resa.
-Non ci fucilare, comandante Horan! – biascicò il riccio con ancora la bocca piena schivando agilmente lo schiaffo della padrona di casa.
Quando tutta la banda di scriteriati scese di nuovo erano rientrati anche Niall e Zayn che però si precipitò in una camera perché voleva stare solo e così, mentre Ana rimetteva un po’ in ordine aiutata dai bambini venne spiegata la situazione.
Louis scosse la testa –Ma dai, Viola. E’ ovvio che è stato solo un equivoco. Zayn stravede per Clarissa e la bambina. E poi è un dato di fatto che ci sono ragazzine un po’ troppo intraprendenti …
Ana gli tirò un cuscino – Spero per te che tu non gli dia corda, Tomlinson … - ridacchiò ma non troppo la rossa. – Ho ancora qualche aggancio nella vecchia madre Russia …
-Oh oh – fece Harry – Stai all’occhio Tommo …
-Bene a sapersi Ana …  - Viola le strizzò l’occhio – Vale anche per te, Niall!
Niall le sorrise e, approfittando che non c’erano bambini in giro, la prese  per la vita e la baciò sussurrandole –Non lo farei mai, lo sai…
Intanto Liam aveva preso a cuore la questione, soprattutto per via della piccola Charlie alla quale era molto attaccato e che non poteva sopportare vedere in lacrime. Così escogitò un piano per far finire la questione in fretta e col lieto fine. Così poi avrebbero potuto dedicarsi alle indagini …          
Nel frattempo la povera Clarissa se ne stava rinchiusa in camera con la testa sprofondata tra i cuscini a pensare a quell’imbecille che l’aveva tradita! Ma i suoi pensieri furono interrotti da qualcuno che bussava alla porta.
-Se sei Zayn, vettene! Non voglio più vederti né parlarti! – urlò.
-Sono Liam, Cla. Fammi entrare, dai.
La ragazza andò ad aprire e fece accomodare il Payno.
-Ehi, bella, come stai?
-Secondo te? Sto malissimo! Non riesco neppure ad occuparmi di Charlie per colpa di quel  cretino che mi fa soffrire! – sbraitò lei  tra le lacrime.
Liam la guardò con una strana espressione e disse –Io so cosa ti farebbe sentire meglio. Devi venire di là con me, però. E’ una sorpresa, vedrai.
Cla lo fissò perplessa e si asciugò gli occhi col dorso della mano.
-Fidati. – disse Liam con quel suo tono tranquillo. – Però devi metterti questa.
E le porse una benda. 
-Una benda? Ma cosa stai architettando? – fece  perplessa. Ma poi annuì e si lasciò bendare.
Intanto Charlie era andata nella camera del suo papà come da istruzioni dello zio Liam.
-Papà? – fece la piccola entrando.
-Charlie, tesoro … cosa succede? – il ragazzo la prese in braccio.
-Vuoi giocare con me, papà?
-Oh, scusa amore ma papà non è dell’umore adatto per giocare ….
La bambina sgranò gli occhioni nella sua irresistibile faccina da cucciola e Zayn capitolò.
-E va bene, cuccioletto … cosa vuoi fare?
-Devi metterti questa – e gli porse una benda.
-E’ il gioco … - disse la bimba aiutandolo a bendarsi. Poi lo prese per mano e lo tirò fuori dalla stanza. Si incontrarono con Liam che guidava Clarissa e spinsero i due dentro alla stanza di Liam, chiudendo la porta a chiave alle loro spalle.
-Brava Charlie! Ottimo lavoro! – la lodò Liam.
-Glassie zio! Ora faranno pace?
-Certo! Garantito alla carota! – Liam strizzò l’occhio alla piccola che se ne tornò a giocare dai cuginetti.
Da dentro alla stanza si sentivano i pugni di Cla contro la porta e le sue urla.
-Liam Payne! Apri subito questa porta o t’ammazzo! E tu vuoi aiutarmi o vuoi rimanere lì impalato?!
Zayn non rispose ma si avvicinò a lei e improvvisamente la afferrò e la baciò. Cla si staccò dopo un momento di esitazione e gridò:
- Prima ti fai vedere a baciare una ragazzina e ora mi baci?! Sei un cretino!
-Forse – Zayn la prese per le braccia – Ma sono un cretino pazzo di te! Non ti tradirei mai, Clarissa! Lo vuoi capire?! E con una ragazzina, poi! E’ lei che mi è saltata addosso! Non l’avevo mai vista prima!
-E perché dovrei crederti?
-Perché ti amo! E farei qualsiasi cosa per vederti felice! Non ti farei mai soffrire Clarissa!
Lei aveva gli occhi pieni di lacrime per l’emozione e un nodo le stringeva la gola.
-Ehi, non piangere, tesoro – la rassicurò lui abbracciandola.
-Scusami, Zayn! Ero accecata dalla gelosia! Oh, mi dispiace di aver dubitato di te!
-Non devi scusarti … e poi così siamo pari! –Zayn le asciugò le lacrime.
-Sì … ti amo, Zayn!
-Anch’io, piccola … tantissimo.
E i due si baciarono appassionatamente.
Quando si staccarono Zayn ridacchiò:
-Dovremo farla pagare a Liam …
In qual momento la porta si aprì e Charlie si fiondò addosso ai genitori mentre Liam sorrideva come un cucciolone.
Clarissa si diresse verso di lui e lo abbracciò –Grazie – sussurrò – Ma adesso ti comunico ufficialmente che finchè staremo qui sarai la nostra baby sitter a tempo pieno!
-Ah, ecco … è questo il ringraziamento? Scherzo, è un piacere stare con la piccoletta!
-Beh, visto che ora abbiamo fatto pace voglio stare un po’ più spesso col mio ciuffetto! – sorrise sorniona Clarissa  e tutti scesero dabbasso.

°°°°°°
Ehilà, poveri Niall e Zayn .... sono dei martiri! E Liam è proprio un grande amico .... Quanto ai detective, beh, sono proprio irrecuperabili. Speriamo che la storia vi piaccia e, beh, alla prossima, carissime!

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Capitolo 7
*** di come i detective furono costretti ad ascoltare discorsi da donne ***


CAPITOLO VII – DI COME I DETECTIVE FURONO COSTRETTI AD ASCOLTARE DISCORSI DA DONNE
 
Gli altri furono felici di vedere che le cose tra Zayn e Cla si erano sistemate e i detective si rimisero all’opera col loro gioco preferito.
Stravaccato sul divano Lou, con Ana raggomitolata in mezzo alle gambe, iniziò:
-Allora, domani torniamo ad Athlone a cercare Mr. China. Intanto dovremmo cercare di scoprire se ha dei complici qui a Mullingar … e sono certo che ce l’abbia. E poi dobbiamo anche capire come intende trafugare la merce via da qui …
Iniziarono a lambiccarsi il cervello quando improvvisamente Anastasia esclamò – Lo Shannon!
E Harry – Il che?!
-Il fiume, imbecille! – Liam riemerse dalla coperta in cui si era avvolto.- Ehi, brava Ana!
-Sì! Capito capito capito! – si agitò il riccio – Porteranno via le uova con una barca!
-Quindi ci sarà qualcuno giù a Limerick a riceverle e poi le imbarcheranno su qualche yacht d’altura e … puf! – Louis scompigliò i capelli della rossa e le stampò un bacio sul collo – So, my little witch, per prima cosa dobbiamo cercare un rifugio dove potrebbero averle nascoste in attesa del trasbordo qui sulle rive del Lough Ree e poi dobbiamo trovare l’elenco delle barche che nei prossimi giorni ormeggeranno sullo Shannon e individuare quella giusta!
-Perfetto! Padre, alzati, prendi il computer e mettiti al lavoro – Gli Irregolari erano silenziosamente ricomparsi e avevano preso in pugno la situazione. E Louis si alzò, prese il portatile e si mise diligentemente al lavoro.
Nel salotto si sentiva solo il ticchettio delicato dei tasti che Louis batteva alla ricerca delle informazione che servivano. Le braci ardevano nel camino e Ana, Liam e i gemelli osservavano attentamente il lavoro del ragazzo mentre Jupe leggeva un libro a Harry. Finalmente Lou gridò:
-Ci sono!
-Ottimo lavoro, padre! – lo lodarono i gemelli. Jupe abbandonò il libro e gli saltò in braccio scrutando lo schermo.
-Quante barche sono previste ormeggiare a Shannon?- chiese Liam.
 Ana prese carta e penna e cominciò a scrivere tutti i nomi delle barche, il tipo di imbarcazione, la registrazione e la data di ormeggio sotto la dettatura di Harry.
-Blue Star … My sirens … Hideous Jimmy …
-Ma come faremo a capire qual’è la barca giusta? – fece Jupiter.
La porta del salotto si spalancò e Niall e Zayn entrarono e andarono dagli altri chiedendo notizie su come procedevano le indagini. Mentre Lou e Liam illustravano i loro progressi Uriah si schiarì discretamente la voce:
-Ehm, col vostro permesso noi vorremmo ritirarci nella camera a noi assegnata per completare alcuni studi che ci stanno molto a cuore
-Sì – proseguì Anakin – dovremmo concentrarci su certi indizi che abbiamo raccolto codesta mattina.
-Con permesso, dunque – Jupiter fece un piccolo inchino.
-Permesso accordato, Irregolari. – disse serio Louis.
-Grazie Comandante! – e il trio scomparve silenziosamente su per le scale.
-Mi fanno paura quei bambini, a volte … - sorrise Niall
-Hanno un quoziente d’intelligenza estremamente elevato – Ana era molto orgogliosa dei suoi Irregolari. E i detective della domenica si misero a ragionare su come riuscire a portare avanti le indagini. Finalmente arrivò l’ora di cena e tutti si accomodarono a tavola ma …
-Ahiaaaaaa! – Niall si guardò i pantaloni inzuppati di minestrone bollente. Viola si portò una mano alla bocca e si affrettò a sventagliare il dolorante marito tra le risate di tutti. Infatti la ragazza era rovinata addosso al povero biondo rovesciandogli addosso tutta la zuppiera e il povero irlandese si stava esibendo in una serie di gemiti e squittii e imprecazioni varie.
-Cazzo! Porca troia! Ahiaaaaa!
I gemelli e Charlie lo fissavano con espressione allucinata.
-Ma zia Cla, papà si è fatto tanto male? – domandò la piccola Mary spalancando gli occhioni.
-Ehm, sì …. Diciamo di sì … - Clarissa faceva fatica a non ridere.
Harry, che si stava sganasciando dalle risate, pensò bene di uscirsene con una delle sue brillanti battute:
-Cara Vivì … mi spiace dirtelo, ma per colpa della tua zuppa tu e Niall non potrete più avere bambini!
Liam gli pestò un piede, Louis soffocò una risata e gli tirò una gomitata e Ana che era corsa in cucina a prendere degli stracci per asciugare tirò al povero Harold un coppino secco alla base del collo. Niall lo maledisse in silenzio mentre saltellava per la stanza dolorante, Zayn e Cla arrossirono e Viola lo disintegrò con un’occhiata, una di quelle tipiche di suo padre che avrebbero incenerito una montagna in un secondo. I previdenti Irregolari, imperturbabili, sorrisero allo zio Hazza e presero per mano il vecchio Horan e lo accompagnarono in camera seguiti a ruota da una dispiaciutissima Viola. Alla fine quando il povero Niall si fu cambiato e medicato la scottatura optarono per un’insalatona che Ana e Cla avevano preparato velocemente in alternativa. 
Dopo cena, alle nove, i tre bambini normali vennero portati a dormire dalle loro mamme.
-Eccoci! – Vì e Cla arrivarono in salotto dopo circa un quarto d’ora.
– Dormono come degli angioletti! – sorrise la biondina tutta soddisfatta.
-Cla, vieni qui, tesoro. – Zayn le fece posto sul divano e lei si accomodò abbracciandolo. Viola si sedette sul bracciolo della poltrona dove era seduto Niall, Liam si appropriò di quella che ormai era diventata la sua poltrona e gli altri tre si sdraiarono sul tappeto. Mentre le coppiette felici discorrevano amabilmente i quattro investigatori cercavano di fare il punto della situazione mentre gli Irregolari si dissolsero in soffitta a finire i loro studi e a stendere un resoconto di quanto fatto fino a quel momento in modo certamente più preciso e strutturato di quanto avrebbero mai potuto fare i quattro di sotto (a onor del vero la loro mammina aveva un cervellino pari al loro ma si faceva distrarre un po’ troppo facilmente da un certo Louis…)
-Allora – stava dicendo Liam – Molto probabilmente la nave che trasporterà le uova è la Hideous Jimmy, yacht d’altura privato che arriverà domani a Shannon. Il proprietario è un certo Steinbeck.
-Ehi, Niall – chiamò Lou dal tappeto, riemergendo dai capelli della rossa che teneva tra le braccia – sai se sulle rive del Lough Ree ci sia per caso una sottospecie di nascondiglio … sì, insomma, una baracca, qualcosa ..
Niall si risvegliò dal torpore  e dall’estasi che l’aveva avvolto mentre accarezzava i capelli di Viola –E? … come? Nascondiglio? Ma … non lo so Lou …
-E dai, Lally! – esclamò Harry – Cerca un po’ in quella tua zucca vuota!
-Su, qualcosa saprai … - lo incalzò Liam
-Una grotta … una stalletta … - fece Ana sorridendo perché Louis le faceva il solletico sbaciucchiandola sul collo.
Il viso un po’ tonto del biondo si illuminò:
-Ma sì! C’è una baracca mezza distrutta che usavano i pescatori …
-Grande Niall! – urlò Louis – siamo a cavallo!
-ORA BASTAAA! Sono stufa, terribilmente stufa! Non è possibile che voi quattro pecoroni non abbiate di meglio a cui pensare se non a queste beate indagini! –Clarissa si rizzò a sedere ben dritta e continuò con un tono che non ammetteva repliche –Ora piantatela e parlate con noi!
-Ma dai, Clarissa … - Louis la guardò con gli occhioni spalancati e Harry sfoderò il suo sorriso migliore ma la ragazza era irremovibile.
Viola trillò –Sì! Brava Cla! Dai, parliamo della nascita dei bambini! Non smetterei mai di parlarne …
Cla approvò entusiasta e i rispettivi compagni annuirono, rassegnati. Gli investigatori si guardarono sconvolti … a Liam venne un attacco d’asma, Harry borbottò una serie di insulti tra i denti, Louis fece una smorfia atroce mentre Ana nascose la testa sotto a un cuscino.
-Ma noi veramente … - iniziò Liam.
-Niente ma! –Clarissa fulminò Harry che stava per dire  che tra l’altro lui e Liam non avevano figli e che quindi non gliene poteva importare di meno ….
Una trillante Viola iniziò a raccontare:
-Niall, tesoro, ti ricordi quando sono nati gemelli in quella terribile giornata di maggio?
-Oh. Sì, certo, amore. Come potrei dimenticarlo? Per raggiungere l’ospedale mi ero bagnato tutto …
-Beh, eravamo in sala parto ed io ero tranquillissima e molto, molto felice di quello che stava per succedere. Ma … c’era il mio povero Lally che era leggermente sotto pressione e continuava a ripetermi: “Vivì, tutto bene? Mantieni la calma, va tutto bene, sono qui … non svenire!” E io continuavo a ripetergli “Lally, è tutto a posto! Sembri tu quello che deve partorire due gemelli!”. Il colmo fu però quando entrò il dottore e disse che in mezz’ora i bambini sarebbero stati tra le nostre braccia! Niall sbiancò del tutto e cadde a terra svenuto! Il dottore rise: “Siete al primo figlio? Lo portiamo fuori, stia tranquilla signora!”. E il mio amore venne portato fuori svenuto … se non fosse stato per i miei e miei suoceri che erano venuti tutti a darmi il loro appoggio, sarei stata praticamente da sola!
Niall divenne giallognolo e biascicò:
-Non ero svenuto! Mi ero solo addormentato ….
-A chi vuoi darla a bere, vecchio babbuino? Vai, Cla, spara .. Ora tocca a te! – rise Zayn
-Occhei… -la biondina non si fece pregare e aggiustandosi tra le braccia del suo ragazzo continuò –quando abbiamo avuto la bellissima notizia che aspettavamo un bambino, Zayn ha deciso di non sapere il sesso fino alla nascita anche se in cuor suo era assolutamente convinto che sarebbe stato un maschio. Io gli ripetevo: “Guarda che potrebbe anche essere una bimba!” ma lui era irremovibile: maschio voleva e maschio sarebbe stato! Quando, in quel freddo giorno di gennaio è nata Charlie, Zayn non ci poteva credere. Charlotte è nata col cesareo e quindi io ero sotto anestesia quindi la scenata che ha fatto il mio ciuffetto me l’ha riferita una simpatica infermiera e …
-Ronf ….
Harry, Louis e Ana stavano beatamente dormendo sul pavimento, in un groviglio di corpi ronfanti sul tappeto di casa Horan e Harry aveva attaccato a russare.
Tonk! Viola tirò un calcio nella schiena di Ana che gemette:
-Ahi! Ma che ca … - la rossa aprì gli occhi e si rese conto degli sguardi severi delle sue amiche. –Eh … scusa – mormorò mettendosi a sedere e cercando di tirare su anche Lou.
-Stavo parlando …- fece Clarissa, ma un sorrisino le increspava le labbra.
-Sì, sì scusa …. Continua pure – annuirono i tre ragazzi puntellandosi a vicenda.
La bionda continuò:
-Zayn non ci voleva proprio credere! Pensava fosse uno sbaglio! E ha voluto anche controllare!
Viola ridacchiò e Cla diede un buffetto sulla guancia del moro – Ma ora vuole un mondo di bene alla sua piccola!
-Certo! – sorrise lui – Più che a qualsiasi altra cosa! Beh, tranne te ….
La biondina sorrise compiaciuta e lo abbracciò.
-Bene.  Belle storielle … - fece Anastasia alzandosi – Ora io vado a dormire. Vieni con me, Lou? Buonanotte a tutti!
Gli altri tre detective si alzarono e fecero per seguire la rossa ma la voce di Viola li bloccò sulla porta.
-Dove credete di andare, voi? Sono appena le dieci e mezza e avevate promesso di stare a parlare con noi!
Louis la guardò un po’ scocciato –Non avevamo promesso … e ora, se permetti, porto la mia bambolina a nanna.
-Non se ne parla! Anaaaa …. Daaai, ti prego! – Viola guardò l’amica con aria implorante.
I quattro si guardarono e sbuffarono sonoramente mentre la rossa faceva marcia indietro e ritornava sconsolata a sedersi sul tappeto. Le coppiette felici sorrisero sadiche.
-Dai, Ana, racconta … -Viola sorrise alla sua amica.
-No.
-Non farti pregare, su …
-Ti ho detto di no.
-Meglio non rivangare certe cose … - si intromise Louis.
-Già … a te conviene, vero smemorato? – ridacchiò Niall.
-Taci, Horan – sibilò Louis.
-Su, Ana .. che ti costa? – Clarissa sbattè gli occhioni.
-E va bene. Che palle che siete … i gemelli sono nati tranquillamente, parto naturale. Punto. A parte che avevo avvertito chi di dovere giusto perché magari poteva fare un salto a dare un’occhiata. Peccato che fosse fatto marcio e non ha capito un accidente. Così ho preso la corriera, sono andata all’ospedale, ho partorito, mi sono ripresa la corriera e sono tornata a casa da sola perché qualcuno non aveva la minima idea di cosa fosse successo e i miei erano chissà dove in Kamchatka.
Niall e Harry scoppiarono in una sonora risata mentre Louis si guardava attorno, improvvisamente interessatissimo all’arredamento del salotto.
-Louis …. Meno male che si trattava di una come Ana … - ridacchiarono Cla e Vì.
-Infatti. Ana questa cose le fa benissimo da sola e … Ahia
-Stai zitto, Tomlinson – la rossa gli tirò uno schiaffo sulla testa.
-Va beh, dai strega … per Jupe sono arrivato in tempo…
-Sì, tre giorni dopo …
-Va beh, però avevo mandato un messaggio!
-Sì, certo. Per quello avevo ringraziato Zayn e Liam. All’ospedale erano convinti che fossi una ragazza madre. Recidiva, tra l’altro.
-E uffa… e poi anche Harry che si proclama il tuo fratellino avrebbe potuto ricordarselo, allora! E poi è colpa sua se ero strafatto…
-Ma vai, Lou! Bastardo! Sei ingiustificabile … -Harry gli tirò un coppino sghignazzando.
-Comunque, meglio sola che male accompagnata – li gelò la rossa.
-Ma dai, streghetta … lo sai che vi adoro, tu e i …
-Interrompiamo qualcosa? – gli Irregolari apparvero sulla soglia e Louis non fu mai così contento di vederli.
Sorrise e li chiamò a rapporto: -Irregolari, allora?
Clarissa sorrise ai bambini:
-Giusto in tempo a salvare vostro padre, eh? Comunque, Louis, se mai doveste avere un altro figlio, non potrai più fare passi falsi …
-Ehm, scusaci zia. Richiediamo la parola – fece Ani.
-Parlate pure, cari. Cosa c’è?
Uri si schiarì la voce:
-Abbiamo individuato il luogo deputato ad essere stato scelto con più probabilità come deposito.
Liam si riscosse dal torpore ed esclamò:
-Amazing! Dove? Come? Quando? Chi? Perché? Coordinate GPS!
Jupiter lesse:
-51° N 73°W. Si tratta di una baracchetta di pescatori in disuso posizionata in un’insenatura nascosta del lago.
-Wonderful! Irregolari, i miei complimenti! – Louis diede il cinque ai bambini e Ana li abbracciò.
-A questo punto – fece Liam alzandosi,- direi che possiamo andare su a fare il punto per domani. Credo che continuare a parlare di quando sono nati gli Irregolari non sia proprio il caso …
Così gli investigatori riuscirono finalmente a dileguarsi lasciando le coppiette felici ai loro discorsi.
-Buonanotte a tutti!
I ragazzi si fermarono un attimo in camera di Ana e Lou.
-Domani ci conviene partire sul presto …- disse Liam.
-Già. Direi di alzarci verso le cinque. – fu d’accordo Louis.
-Domani sarà una giornata intensa – sbadigliò Harry – Andiamo a dormire.
-‘Notte a tutti.
I bambini si ritirarono soddisfatti in soffitta, Liam e Harry nelle loro stanze e da sotto salirono anche gli altri che andarono a letto.
Mentre si infilava a letto Louis guardò di sottecchi Ana, stranamente silenziosa.
-Ehi, strega. Non sarai ancora arrabbiata, vero?
-Dopo cinque e tre anni, rispettivamente? Bah … diciamo che non ci penso volentieri.
Il ragazzo l’abbracciò – Vedrò di farmi perdonare … - disse, cominciando a baciarla.
-Fai schifo, Lou … - ma la rossa rideva e lo lasciò fare ben volentieri.
Intanto, nella casa silenziosa, si aggirava un’anima in pena. Mr. Styles si aggirava senza sosta per i corridoi e non si dava pace. Dove poteva andare a dormire? Da solo non ci voleva proprio stare dopo che gli Irregolari gli avevano raccontato la storia dei vampiri che invadevano l’Inghilterra ai tempi di Re Giorgio … Nada de nada, non se la sentiva di stare da solo. Transitò davanti alla camera di Liam, ma lui aveva già da badare alla piccola Charlie. Si accostò alla porta di Louis ma dai rumori che provenivano da lì i due non avevano bisogno di compagnia … proprio allora ritrovò l’imbocco della scaletta che portava alla soffitta. Il riccio sorrise e dopo due minuti ronfava beato attorniato da tre bambini dormienti. Ora sì che era al sicuro!
 
****
Salve a tutt*! 
I nostri scriteriati detective hanno dovuto abbandonare un po' le indagini per stare coi loro amici ... peccato che i discorsi non erano proprio di loro gradimento ... e cosa ne dite dei vari parti? Cosa combineranno tutti quanti nei prossimi giorni? Continuate a seguirci e ne vedrete delle belle! Soprattutto avrete la nostra perenne gratitudine! Grazie di cuore a tutte coloro che benevolmente ci seguono! 

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Capitolo 8
*** di come rovinare il burro di noccioline ***


CAPITOLO VIII – DI COME ROVINARE IL BURRO DI NOCCIOLINE
 
Alle cinque ronfavano tutti come dei ghiri, alla faccia dei piani. Alle sette, come ogni mattina, Harry e gli Irregolari si alzarono allegri e scesero in cucina a preparare la colazione. Mentre i bambini provvedevano a mettere tavola e a preparare il the un urlo squarciò l’aria.
-Aaaargggh! Il burro di noccioline è rovinato!
Gli Irregolari corsero a vedere e trovarono il tappo ricciuto in piedi con un barattolo di burro di noccioline aperto in mano. Il ragazzo continuò con aria sconvolta:
-Si deve scucchiaiarne metà fino in fondo. Poi scavare dal’altra parte in modo che la parte di sopra rimanga intatta fino alla fine!
-E perché, poi? – chiese Jupe.
-E’ un rito! La parte di sopra del burro di noccioline deve restare bella liscia!
Anakin scosse la testa –Magari potresti farti da solo i sandwiches, zio.
-Se non puoi controllare il tuo burro di noccioline non ti aspettare di controllare la tua vita! Hai tagliato il pane in diagonale?
Proprio allora fecero il loro ingresso trionfale Louis, Liam e Ana con Charlie in braccio.
Anastasia stava dicendo alla bambina col suo solito tono dolce e tranquillo che non coglieva il punto:
-Vedi, puoi tagliare la testa alle Barbie invece di perdere tempo a pettinarle. Le bambole decapitate sono molto più belle a mio parere.
La povera bimba innocente batteva le manine entusiasta:
-Davvelo zia Ana?
Intanto Uriah si avvicinò a Louis:
-Padre, mi duole informarti che sono già le sette …
Jupe commentò: -Dovremo dare un’aggiustatina al piano.
-Già … Harry, dammi un pezzo di pane!
Un pezzo di toast con burro di noccioline fece una trasvolata oceanica e Lullo lo acchiappò al volo. Liam e Ana si versarono il caffè e gli Irregolari diedero il latte alla cuginetta, poi la portarono in camera dei suoi genitori che dormivano beatamente abbracciati come due ciocchi e la sistemarono accuratamente in mezzo a loro. Le diedero un bacino sulla testolina e le sussurrarono:
-Ora dormi, piccolina.
E Charlie dormì.
Quindi i detective e gli Irregolari partirono alla volta del Lough Ree sulla Jaguar degli Horan. Una fitta nebbiolina aleggiava sulle coste del lago. Non c’era anima viva in giro e i ragazzi, posteggiata l’auto, andarono a perquisire la baracchetta a fondo ma non trovarono nulla. I bambini si guardarono l’un l’altro increduli e Ana dovette convincerli che per il momento era meglio tornare verso casa. Così , desolatissimi, risalirono sulla Jaguar e fecero marcia indietro senza accorgersi che qualcuno spiava nell’ombra. Mr. Chang Fu  era in ritardo. Aveva in programma di andare a sistemare le uova nella baracca all’alba ma per qualche motivo la sveglia non aveva suonato e l’alba era passata da un pezzo quando era arrivato al lago. Ma appena arrivato aveva visto la Jaguar posteggiata dietro una siepe e si era insospettito. Così si era avvicinato di soppiatto e aveva spiato i ragazzi che frugavano nella baracca. Si era nascosto e aveva aspettato che risalissero in macchina e quindi aveva deciso di seguirli per scoprire una volta per tutte quello che quei ficcanaso sapevano.
I detective rientrarono delusi in casa proprio mentre gli altri si erano appena alzati e stavano per fare colazione così Harry ne approfittò per servirsi  ancora.
-Ma non avete già fatto colazione? – chiese Viola guardandolo.
-Ah ah – biascicò Harry  -Ma ho ancora un po’ fame …
Ana informò Cla che la piccola aveva già bevuto il suo latte e biscotti e guardò sconsolata i suoi bambini chiedere mogi mogi il permesso di uscire.
-Accordato. – disse mentre si apprestava a lavare le tazze per poter riflettere in pace senza che nessuno la disturbasse. Odiava vedere i bambini tristi. E poi la loro scoperta quadrava … c’era qualcosa che le era sfuggito e l’avrebbe individuata.
Lou e Liam si stravaccarono sul divano a leggere mentre Harry saltabeccava da uno all’altro a rompere le scatole. Clarissa e Viola andarono a preparare i loro bambini e dopo un’oretta furono finalmente tutti pronti.
Zayn si affacciò e vedendo che la giornata stava migliorando propose:
-Ehi, guys! Perché non andiamo a fare un bel pic-nic? Oggi c’è il sole!
Viola e Niall esultarono come anche Cla e i bambini mentre gli altri annuirono con aria depressa – All right.
Mentre Viola e Cla aiutavano i bambini a cambiarsi in vista del pic nic, Liam e Ana si ingegnarono a preparare i panini. Gli Irregolari erano tornati alla base, Ani e Uri erano depressissimi e il piccolo Jupiter cercava di tirarli su di morale.
-Ma dai, fratelli. Può capitare di sbagliare. Anche gli altri hanno sbagliato, dopotutto. Vedrete che riusciremo a venirne a capo. Non angustiatevi.
Ani sbottò:
-No! Noi non possiamo sbagliare! E’ una questione di principio, Jupiter!
-Nessuno è perfetto, Anakin!
-Non è possibile! Era giusto! Filava tutto alla perfezione! – Uriah diede un pugno sul tronco di un albero – non può esserci altra soluzione possibile se non la nostra! E’ assolutamente inconcepibile!
I tre entrarono in casa e videro i preparativi in corso. Fecero una smorfia e si trascinarono in salotto dove i ragazzi e i cuginetti aspettavano la partenza.    
Jupe si arrampicò sul divano e informò Harry e gli altri che i gemelli erano seriamente depressi.
-No, nipotucci! – fece Harry abbracciando i gemelli che grugnirono:
-No, zio Haz. Abbiamo sbagliato.
-Dai, Irregolari… anche noi abbiamo fatto un disastro. Vorrà dire che ragioneremo ancora – li consolò Louis. – Dai, venite qui.
Ma i gemelli scossero mestamente la testa e andarono in cucina. Jupe ne approfittò e saltò in braccio a suo padre che gli scompigliò i riccioli rossi:
-Bello il mio trottolino ..
Finalmente fu tutto pronto e partirono alla volta di un prato tra le colline in cui generazioni di abitanti di Mullingar si recavano per piacevoli pic nic.
Arrivati a destinazione Mary e Charlotte iniziarono a cogliere le margherite per intrecciare delle coroncine mentre Giacomo giocava a pallone con Niall che, poveretto, riceveva delle pallonate in faccia. I tre Tommoli continuavano incessantemente a ragionare arrampicati su un albero. Vì e cla prendevano il sole e chiacchieravano mentre Zayn e Liam parlavano del prossimo tour. Ana, Louis e Harry si erano appollaiati su un altro albero e cercavano di trovare una soluzione ai loro dilemmi.
-Ana, vieni qui con noi, dai! –la chiamarono le sue amiche. –Sei bianca come un fantasma …
-Lo sapete che odio prendere il sole … e poi divento rossa come un aragosta e basta. Meglio fantasma … grazie, lo stesso.
Niall guardò gli Irregolari appollaiati sull’albero come tre corvetti (erano quasi sempre nerovestiti come la loro mammina) e li chiamò:
-Ehi, Uri, Ani, Jupe! Venite a giocare con noi!
-Sì dai! – urlò Giacomo stufo di riempire di pallonate solo il padre.
Ma Jupe declinò cortesemente l’invito:
-Grazie, ma preferiamo continuare a cercare altre ipotesi.
-Ma su, dai! Siete sempre lì a scervellarvi! Non vi piace giocare a calcio?
I gemelli, che erano già furibondi, risposero gelidamente
-Grazie dell’invito, ma noi consideriamo il calcio assolutamente inutile, diseducativo in quanto provoca molti alterchi tra le persone e corrotto. Non vogliamo averci niente a che fare. Continuate pure la vostra partita.
Giacomo sbuffò e continuò a riversare la sua rabbia sul povero papà.
-E’ pronto! Venite a mangiare! – urlò Clarissa. E tutti si sistemarono sulle coperte di pile coi panini in mano.
-Certo che i tuoi figli sono proprio strani, Lou … - sussurrò Niall – a parte il quoziente intellettivo mostruoso e tutto il resto, non sono bambini! Voglio dire, non giocano a pallone, non … insomma, non giocano!
Louis alzò le spalle –Lo so, Lally. Figurati se non ho provato a farli giocare a pallone! Mi hanno sempre guardato malissimo e riversato addosso una serie infinita di motivi perché il calcio è diventato uno sport corrotto e insensato. Alla fine ci ho rinunciato. E se non giocano ai giochi soliti dei loro coetanei non è colpa mia. In compenso leggono un sacco di libri anche astrusi, scrivono storie fantastiche, vanno sullo skate meglio di me e in casa abbiamo un arsenale da far invidia alle teste di cuoio e tutto fatto da loro!
Niall ridacchiò e continuò a mangiare.
Mary e Charlie regalarono alle loro mamme le coroncine che avevano confezionato con le margherite.
-Ma che tesori! – Vì sorrise e prese Mary in braccio.
-Irregolari, perché siete così tristi? Su con la vita! – fecero Giacomo e Zayn all’unisono. I gemelli grugnirono qualcosa e Jupe alzò le spalle.
Louis, Harry e Liam cercarono di consolarli:
-Dai, adesso riesamineremo tutto e vedrete che troveremo la soluzione.
La rossa sbocconcellava il suo sandwich assorta e all’improvviso sorrise:
-Ma certo! Magari siamo arrivati semplicemente troppo presto! Il posto è giusto ma lo abbiamo battuto sul tempo! Forse Mr Chang è un dormiglione …
A quella brillante affermazione gli occhi dei bambini brillarono felici e i tre saltarono al collo della loro mamma.
-Brava Ana! Giusto! – urlò il Payno tutto eccitato. Harry le saltò addosso abbracciando lei e nipoti:
-Grande sorella! Ti stimo troppo bella!
Louis fece una smorfia. Perché non ci aveva pensato lui? Grr…
-Visto, papà? La mamma ha avuto davvero un’intuizione geniale! – gli sorrise Jupiter. Lou, scocciatissimo, sbuffò ma poi incontrò lo sguardo gelido di Liam e pensò “Beh, dai …in effetti. La rossa mi ha battuto anche stavolta. Damn you, witch!”. Poi guardò la ragazza che lo stava osservando con uno strano sguardo e andò ad abbracciarla.
-Brava, strega. Ottima deduzione …
Visto che il tempo stava rapidamente deteriorandosi decisero di rientrare a casa. I bambini normali vennero mandati a fare il pisolino pomeridiano mentre Cla e Vì chiacchieravano amabilmente coi loro consorti. Harry si addormentò come un sasso sul divano, Liam si mise a leggere e Ana e Lou si piazzarono sul tappeto a parlottare e a sbaciucchiarsi.
E gli Irregolari? Beh, loro erano andati a farsi un giro per Mullingar a rimuginare su quanto dedotto dalla loro brillante mammina sotto la fine pioggerellina che aveva preso a cadere.
Camminarono senza meta immersi nei loro discorsi finché arrivarono nei pressi di un fossato da cui sentirono provenire il suono distinto di due voci, di cui una con pesante accento orientale. I tre bambini si guardarono e si avvicinarono furtivamente all’orlo del fossato sul fondo del quale videro nientedimeno che Mr. Chang Fu! Vicino a lui c’era un tizio grande e grosso, con una faccia da mastino, ovviamente il suo complice! I bambini si nascosero bene e tirarono fuori il vecchio registratore portatile della prozia Svetlana col quale registrarono tutta la conversazione.
-Ci hanno scoperti, ti dico! – stava dicendo il cinese – Dobbiamo assolutamente portare le uova via entro stasera!
-Calmo, muso giallo! Ho già dato ordine a Mike di venire con la Hideous Jimmy al lago stasera verso le undici. Quindi potremo dileguarci e domani quei ragazzini idioti rimarranno a bocca asciutta e noi saremo al sicuro a Limerick da dove la Stick Boy ci porterà a New York!
-Perfetto. Allora ci vediamo alla baracchetta verso mezzanotte.
-A dopo, allora.
Gli Irregolari sorrisero e silenziosamente corsero verso casa non visti dai due criminali che, ignari di essere stati spiati dai tre bambini, si stavano dirigendo verso Athlone.

****
Ehilà, bella gente!
le famigliole normali organizzano lieti pic nic e quelle un po' meno standard sclerano dietro all'indagine ... a ognuno il suo. Speriamo che la storia continui a piacervi ... gli Irregolari stanno dando un grande contributo alle indagini e le nostre coppiette felici e i loro bambini ormai sono abituati alle stranezze dei loro amici. Mille e mille ringraziamenti a chi ci segue! Non vi saremo mai abbastanza grate! alla prossima!

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Capitolo 9
*** nothing left to lose detonate the fuse ***


CAPITOLO IX – NOTHING LEFT TO LOSE DETONATE THE FUSE
 
Intanto gli Irregolari erano entrati in casa e Jupe esclamò tutto rosso per la corsa
-Richiediamo la parola!
-Accordato!
I tre bambini raccontarono quello a cui avevano assistito e, tirato fuori il vecchio registratore, fecero ascoltare la conversazione tra i due ladri. A Zayn e Niall cadde la mascella, le loro compagne sbatterono gli occhioni sbalordite, il Payno gongolò fierissimo, Lou e Ana si guardarono facendo le fusa come due gatti e Hazza urlò, travolgendo i nipotini:
-Ma grandissimi i miei bambocci!
Gli Irregolari si godettero con molta dignità il loro momento di gloria e di riscatto ma si vedeva che non stavano nella pelle dall’eccitazione.
Ma dopo le congratulazioni di rito Viola strillò:
-E adesso chiamate la polizia! Immediatamente!
Anastasia guardò l’amica come si guarda una bimba che fa i capricci e sorrise serafica.
-Non se ne parla, tesoro.
Gli altri tre schizzoidi circondarono Viola e si misero a cantarle Live while we’re young , presto aiutati dalle altre due direzioni. Alla fine alla povera Viola non restò che scuotere la testa e raccomandarsi di non fare imprudenze.
-Bene – stabilì Louis tutto allegro – A mezzanotte li aspetteremo al lago … recupereremo le uova e le restituiremo a Mullingar!
-Meglio che C.S.I. Miami! Che figata! – giubilò il tappo ricciuto saltando in spalla a Liam.
La rossa intanto stava vagliando con aria critica una vecchia pistola della WWII che faceva bella mostra di sé sul camino insieme ai suoi bambini. I quattro parlottarono brevemente in russo tra loro e poi la ragazza commentò:
-Bella pistola. E’ una Luger … cosa ci fa qui?
-Era di mio nonno. L’aveva presa a un soldato nemico – spiegò Niall tutto orgoglioso.
-Oh, ecco. Potrei prenderla in prestito per stasera?
-Ma certo, Ana! Ouch! – Viola lo aveva appena coppettato severamente
-Niall! – strillò – Ma cosa dici! Anastasia, che diavolo ti salta in mente?!
La rossa sbattè gli occhioni con aria innocente:
-Ma niente, Vivì. L’avrei portata con me solo per fare scena. Tanto manco funziona più, vero biondo?
Niall annuì vigorosamente: -No, non funziona più da anni.
Viola tirò un sospiro di sollievo: -Beh, se è così, allora Ok.
Ana fece un sorrisino malefico e intascò l’arma. In realtà manco lei capì mai se Niall avesse annuito per aiutarla o se in effetti era talmente scemo da non essersi mai reso conto che la pistola non solo era carica ma anche perfettamente funzionante.
Louis e Liam stavano parlando di come si sarebbe svolta l’azione con Zayn.
-Beh, non è poi così difficile. Gli Irregolari recupereranno le uova, noi picchiamo a sangue i ladri!
-Rissa! Rissa! Rissa! – urlò avete capito chi saltellando come un babbuino ubriaco.
-Le nostre indagini si sono sempre concluse con dei pestaggi mostruosi – commentò Liam mentre guardava Ana che puliva con cura la canna dell’arma mentre i bambini procedevano a pulire il tamburo e a rimettere al loro posto i proiettili.
- Beh, in fondo è divertente fare a botte coi nostri nemici, no? – disse con la sua voce dolce e tranquilla la rossa finendo di riassemblare l’arma. – Una Luger … chi l’avrebbe mai detto … - mormorò come a se stessa. Liam pensò che a volte Anastasia gli faceva paura.
Arrivò l’ora di cena e le ragazze si ritirarono in cucina a preparare qualcosa mentre gli Irregolari tanto per cambiare decisero di coinvolgere i cuginetti e Hazza (in quanto bambino onorario) in una simulazione dell’azione che li attendeva da lì a poche ore. Nascosero un pelouche di Mary (le uova di Fabergé) sul divano e quindi assegnarono a Harry la parte del cinese, alle due cuginette quella che in realtà avrebbero svolto loro, ovvero le inviarono in missione sul divano a recuperare il maltolto mentre loro e Jemmy avrebbero pensato a pestare il cinese.  Charlie, con in mano una pistola giocattolo di Giacomo strisciò (come da consiglio di Jupe) verso il divano in puro stile Navy Seal seguita da una poco convinta Mary che borbottava perché non era da signorine strisciare sulla pancia e sui gomiti a quel modo. Ma le due bimbette riuscirono a recuperare le uova sotto il naso di Harry che venne assalito dai quattro bambini ed ebbe il suo bel da fare a difendersi. Alla fine anche le altre direzioni pensarono bene di unirsi alla finta rissa e quando Viola tornò in sala per mettere tavola trovò un groviglio di corpi urlanti che si rotolavano sul tappeto.
-Niall!!! Ma cosa stai facendo! Zayn! Da te non me lo sarei mai aspettato! E anche tu, Liam! Vergogna!
Ma erano tutti troppo presi a rotolarsi per darle ascolto così lei tornò i cucina sbuffando.
-Se vuoi unirti anche tu, va pure! – bofonchiò togliendo dalle mani di Ana la ciotola in cui la rossa stava facendo il pesto.
-Veramente, non mi piace rotolarmi per terra con troppa gente …. Mi basta Lou  – fece lei sogghignando e riprendendosi la ciotola.
-ANASTASIA!
Da lì a poco erano tutti seduti a tavola a godersi la cena tra urla, risate e battutacce da osteria.
Il tavolo dei bambini era quello più tranquillo. Mary faceva la mammina e Charlotte ridacchiava istericamente per non mettersi a piangere di fronte alla cuginetta che insisteva per imboccarla. I gemelli discutevano animatamente di fisica nucleare, enumerando formule astruse mentre Jupiter spiegava a uno scioccato Giacomo la cinetica, il movimento e il principio di inerzia. Jemmy non capiva un accidenti e lo guardava spaventato. Finalmente Jupe si accorse che il cuginetto era in difficoltà e lo volle aiutare passando a illustrargli la tavola degli elementi di Mendeleev, argomento che per lui era assolutamente elementare. Alla fine Jemmy si scocciò e gli disse che era meglio se parlavano di risse. Jupiter acconsentì, visto che dopotutto era suo ospite.
E così, anche la cena passò.
I bambini normali, dopo aver giocato un po’, si ritirarono nella loro camera a dormire cullati dalle dolci voci delle loro mamme. I detective erano gasatissimi, quasi più i grandi che i bambini, mentre le coppiette felici erano agitatissime e preoccupate. Sedevano tutti in salotto, chi sul divano, chi sulle poltrone chi sul tappeto e chiacchieravano febbrilmente. L’orologio sulla mensola scandiva con sordi rintocchi le ore che sembravano non passare mai. Scoccarono finalmente le 23.00 e Ana e i bambini sparirono su di sopra da dove scesero poco dopo tutti vestiti di nero con tanto di passamontagna. Liam pensò che forse, dopotutto, la rossa era davvero una terrorista. Scacciò il pensiero e urlò, sentendosi molto figo:
-Si va! E’ ora!
-Mi raccomando! Non fatevi male! – si raccomandarono Clarissa e Viola.
-E se qualcosa va storto chiamateci immediatamente! – disse severamente Zayn.
-Wow! Mi sembra di essere sul set di Squadra Cobra 11! – commentò Hazza.
I ragazzi saltarono sulla spider del riccio che per l’occasione non protestò e giunsero velocemente al lago sotto i raggi della luna calante. Posteggiarono l’auto dietro a una siepe e si incamminarono nella cupa campagna irlandese. Cammina cammina giunsero sulle rive del tetro specchio d’acqua e videro la sagoma scura della baracchetta. Si avvicinarono il più silenziosamente possibile ma un sordo ronzio li mise all’erta. Uno yacht stava avanzando lentamente sul lago, puntando nella loro direzione. I ragazzi sorrisero. Erano in perfetto orario. Ana caricò la pistola, sapeva che c’erano solo nove colpi. Avrebbe dovuto usarli con attenzione. Striscia che ti striscia arrivarono dietro la baracca.
-Irregolari – sussurrò Louis – cercate le uova, mentre noi distraiamo i ladri.
I tre bambini scivolarono silenziosamente nell’oscurità e sparirono dentro la baracca.  I quattro ragazzi stavano per andare a posizionarsi a guardia della baracca quando …
-FERMI!
Un tizio grande e grosso si parò davanti a loro, guardandoli ferocemente e minacciandoli con una pistola.
-Oh, oh … - fece Harry – ll piano è andato a farsi fottere. Che si fa ora?
Ana era rimasta nascosta dietro a Louis e sussurrò – Ci penso io, a disarmarlo.
-Ok, strega.
La rossa prese la mira e con un colpo secco fece saltare l’arma dalle mani dell’uomo che barcollò all’indietro per la sorpresa.
-Go, guys! – urlò Louis – All’attacco!
E I nostri eroi si lanciarono addosso all’uomo. Intanto gli Irregolari erano strisciati all’interno della casupola e avevano spiato il cinese mentre consegnava un pacco a un tizio appena sceso dalla barca che risalì a bordo e consegnò le uova a un terzo uomo. Proprio in quel momento era risuonato un urlo e poi, uno sparo.
-Li hanno beccati – mormorò Jupe.
-E la mamma ha sparato. Quello era il colpo della vecchia Luger – fece Anakin – E ora che si fa?
-Vorrà dire che adatteremo il piano alle nuove esigenze. Guardate!
Gli irregolari videro che sia il cinese che i due uomini a bordo correvano velocemente verso la baracca in aiuto del loro complice.
-Presto! Sulla barca non c’è nessuno! – Uri guidò i fratelli a bordo della Hideous Jimmy dove recuperarono il pacco che era stato lasciato nel pozzetto incustodito. Scivolarono silenziosi come piccole ombre giù dal pontile e saltarono a terra.
Intanto i ragazzi si stavano pestando di santa ragione con i tre individui. Pugni, ganci destri, masconi, morsi, calcioni, gomitate, manrovesci… La rossa appioppava qualche calcio ben assestato ma stava leggermente in disparte tenendoli sotto tiro. Finalmente Harry riuscì a piazzare un pugno in testa al marinaio che fu messo a dormire per un po’.  In quel momento i bambini apparvero accanto ad Ana.
-Abbiamo le uova.
-La barca è deserta?
-Sì, non c’è nessuno a bordo
-Assolutamente sicuri?
I tre annuirono gravemente. E allora accadde l’impensabile. La rossa si voltò, puntò la vecchia Luger verso il serbatoio dello yacht e fece fuoco … tre colpi in rapida successione.
BUUUUUUMMMMM
La Hideous Jimmy saltò in aria, liberando una fiammata che illuminò a giorno la notte irlandese. Approfittando della confusione Lou riuscì a tirare un pugno in faccia a Chang Fu e lo stese mentre Liam tirò un calcio nelle palle al mastino che cadde in ginocchio ululando. Il cinese stava per tirarsi su ma la rossa gli puntò la pistola alla testa.
-Non ti conviene.- sussurrò gelida.
Lou gli tirò un colpo in testa mandandolo a dormire.
I ragazzi impacchettarono i malviventi e si complimentarono con gli Irregolari che mostrarono il pacco.
-Ottimo lavoro, Irregolari!
Jupe aprì l’involto e i nostri eroi poterono ammirare le meravigliose uova. La rossa si chinò e raccattò il bossolo del primo proiettile esploso. Poi prese l’arma del mastino e tenendola con un fazzoletto sparò alla barca in fiamme.
-Ma cosa fai?! – Lou la osservò perplesso.
Lei sorrise. –Non voglio mettere nei guai Niall. Non credo abbia alcuna licenza per quest’arma. E non voglio che risalgano facilmente alla Luger. Purtroppo non posso fare nulla per i bossoli esplosi contro la barca ma spero siano finiti in fondo al lago….
-Cazzo, Ana. A volte mi fai paura … - fece Liam avvicinandosi alla rossa che stava rimettendo la pistola per terra.
Harry urlò abbracciando tutti:
-Siamo troppo fighi! Noi spacchiamo troppo, bellezze!
Louis guardò Ana imbronciato:
-Però non è giusto … avrei dovuto sparare io …
-Lou, lo sai che hai una pessima mira …
-Non è vero! E’ che vuoi sempre fare tutto tu!
-La prossima volta, Luly.
La rossa gli si avvicinò e lo baciò. Louis la spinse contro il muro della baracca e i due continuarono a baciarsi per un bel po’ mentre Liam chiamava le coppiette felici, il sindaco e la polizia. Quindi Ana e Lou presero in braccio i bambini e seguirono Harry e Liam su per la collina. 

***

Ehilà, buonasera a tutt*!
Eccoci dunque quasi alla fine della storia .... le indagini si sono concluse col botto. Che figa Ana con la pistola, eh? E come da loro abitudine i detective finiscono sempre l'indagine con un bel pestaggio ... beh, speriamo vi siate divertite! Come sempre, grazie infinite a chi legge e, magari, in un impeto di generosità, lascia pure una riga di recensione ....

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Capitolo 10
*** we're carried away, carried away, carried away ***


CAPITOLO X – WE’RE CARRIED AWAY, carried away, carried away …
 
Arrivarono tutti e le uova vennero consegnate al sindaco che svenne dalla gioia. I malviventi furono portati via dalla polizia e i ragazzi vennero interrogati e redarguiti per aver agito da soli dal commissario. Ma il sindaco era talmente felice che intimò al suo amico di piantarla immediatamente di importunare i suoi salvatori. Ana riuscì a convincere tutti che a far esplodere la barca era stato un colpo partito per sbaglio dalla pistola del mastino. Il cinese non perdonò mai a Lou di avergli rotto il naso ma alla fine dovette confessare insieme ai suoi complici.
Intanto erano arrivati a casa dove le coppiette felici li aspettavano sulla soglia.
Viola li cazziò severamente come da copione ma venne fatta tacere da Niall con un bacio. La Luger tornò al suo posto, sul camino e Ana schiacciò l’occhio alla foto del nonno di Niall che campeggiava lì vicino.        
Uriah, in piedi sul divano, insieme ai fratelli, esclamò:
-Consideriamo il caso delle uova di Fabergè ufficialmente chiuso!
-Risolto alla perfezione, oserei dire! – Anakin sorrise.
-Grazie a tutti per la loro collaborazione. – Jupiter fece un piccolo inchino.
Clarissa battè le mani e trillò:
-Oh, I’m so happy! E sono così orgogliosa di voi, nipotini!
-Certo che sì! – approvò Zayn abbracciando i bambini.
Niall li abbracciò a sua volta esclamando tra le risa:
-Non giocherete a calcio, ma siete i bambini più geniali del mondo!
Viola scosse la testa :
-Ooh, siete veramente unici! Ma adesso, non è un po’ tardi?
Harry la interrupe urlando, mentre mangiava a quattro palmenti una tazzona di latte caldo e cerali:
-Siamo gli investigatori più magici del pianeta! Grandi Irregolari!.
Louis fece con tono molto vissuto:
-Un altro caso in archivio, guys.
E il Payno con aria soddisfatta sentenziò dando una pacca sulla spalla dei suoi amici:
-E anche questa volta ce l’abbiamo fatta!
Ana mormorò qualcosa in russo ai bambini che sogghignarono e risposero nella stessa lingua. Jupiter soffocò uno sbadiglio e saltando in braccio alla mamma concluse:
-Direi che siamo stati grandi. I tre malviventi sono stati assicurati alla giustizia, le uova sono state restituite al museo e un collezionista senza scrupoli ora è in guai seri …   Buonanotte a tutti, credo sia giunta l’ora di un meritato riposo!
Gli Irregolari diedero la buonanotte e sparirono in soffitta.
-Bene! Un bel brindisi per festeggiare! – disse Niall tirando fuori una bottiglia di whiskey.
Viola e Clarissa portarono i bicchieri e gli otto amici si sedettero davanti al camino a brindare.
Finalmente Harry si alzò ed esclamò abbracciando tutti:
-Goodnight everybody! I love you all!
E piana piano si ritirarono tutti a dormire e il silenzio cadde su villa Horan.
La mattina seguente i nostri eroi con macchie e con paure si recarono dal sindaco che li elesse cittadini onorari quindi tornarono a casa dove giunse il momento di separarsi tra baci e abbracci.
Zayn, Clarissa e Charlotte salirono sulla Mustang e partirono alla volta di Bradford mentre Harry e Liam balzavano sulla spider del riccio diretto a Holmes Chapel che avrebbe fatto una piccola tappa a Dudley. E i Tommies salirono allegramente sulla corriera che li avrebbe portati a Dublino da dove il traghetto li avrebbe sbarcati a Liverpool per poi salire su un’altra corriera per Doncaster.
Viola li guardò sorridendo … Ana era sempre stata strana e i suoi genitori ancora peggio. Aveva pensato che stare con Louis avrebbe messo le cose a posto ma evidentemente Lou era molto più simile a lei di quanto non avesse pensato.
Ma ora … guardò Niall e urlò:
-Liberiiiiiiii!!!!
Niall la fece girare per la stanza. Di lì a poco sarebbero arrivati i suoi genitori ai quali avrebbero lasciato i bambini e loro se ne sarebbero andati a fare una lunga e bellissima vacanza tutti soli!
E ora che faranno i nostri eroi? Beh, come si dice da queste parti: SIN SCEAL EILE!
(e questa è un’altra storia …)
 
                                                                           THE END 
****
Salve a tutt*!
Eccoci dunque al termine di questa losca vicenda! Grazie a tutt* quelli che ci hanno seguito lungo questo periglioso cammino! Grazie a chi ha letto, grazie all'Irlanda e beati gli horan che se ne vanno in vacanza! I Tomlinson/Vismara lo sono perennemente, eheheh ... speriamo ci vadano pure i Maliks! Beh, ancora mille inchini e ringraziamenti e .... siete ancora in tempo per lasciarci una piccola recensione, giusto per sapere se vi è piaciuta questa storia sconclusionata! Buona notte!

 

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