Too old, too poor and too dangerous di Daniela93 (/viewuser.php?uid=51865)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Show isn't going on ***
Capitolo 2: *** The only solution ***
Capitolo 3: *** Too old, too poor & also too dangerous ***
Capitolo 4: *** Because I love you ***
Capitolo 5: *** Not really good at relationships ***
Capitolo 6: *** Into the wild ***
Capitolo 7: *** Un Natale molto gelato - parte I ***
Capitolo 8: *** Un Natale molto gelato - parte II ***
Capitolo 9: *** What the hell is he doing here? ***
Capitolo 10: *** Nor meat nor fish ***
Capitolo 11: *** Jealousy ***
Capitolo 12: *** Anno nuovo, vita nuova ***
Capitolo 13: *** Avviso ***
Capitolo 14: *** Cambiamenti ***
Capitolo 15: *** Il vento che fa chiudere una porta... ***
Capitolo 1 *** Show isn't going on ***
Show isn't going on...
Disclaimer:
No, non possiedo né Remus, né Tonks, né alcun
personaggio di Harry Potter, altrimenti la storia sarebbe andata
diversamente, credetemi.
Harry: volevi togliere quel puzzone di Draco, vero?
DanyCullen: veramente
c’è qualcun altro con i calzini puzzolenti in questo
libro, non ti ricordi? Uno che li usa per coprire lo spioscopio che
sembrava non funzionare ma in realtà era
perfetto…impossibile che nonti venga in mente. È lo
stesso che non al quarto anno ancora non si ricordava dello scalino che
ti incastrava il piede e allora si faceva beccare dal prof di Difesa
Contro le Arti Oscure…
Harry: Boh…non mi ricordo di nessuno di così stupido.
DanyCullen ci rinuncia e comincia a narrare la sua storia…
Remus POV
Show isn’t going on…
Sono nella casa di Grimmauld Place,
insieme a metà Ordine della Fenice, per quella che probabilmente
è l’ultima volta. Un senso di oppressione al petto mi
schiaccia, mentre ripenso che queste mura per Sirius hanno
rappresentato un’altra prigionia dopo quella di Azkaban: lui non
ha ma riacquisito la libertà che meritava forse più di
me, che sono un inutile licantropo. Mi sento così dannatamente
solo! Vado a sedermi nella cucina ormai vuota dove mangiavamo sempre
quando vivevo con lui al Quartier Generale.
Dopo James e Lily, se
n’è andato pure lui. La vita è talmente ingiusta!
Povero Sirius, dopo tutto quello che aveva sofferto, non si meritava di
morire. Ma smetto subito di compatirlo, perché so che lui non
vorrebbe che lo facessi, anzi. Forse sta meglio lui adesso, mi ritrovo
a pensare. Almeno è morto come voleva, durante una battaglia per
una buona causa (Seeee…e quel sudicio piccolo stupido bambino
egoista ed egocentrico di Harry sarebbe una buona causa?!? N.d.A.).
Invece io sono rimasto qui, da solo. Non ho più nessuno. So che
l’autocommiserazione non mi porterà da nessuna parte, ma
non posso fare a meno di pensare che i Malandrini non esistono
più.
All’improvviso entra
Ninfadora nella stanza. Povera ragazza…si sente in parte
responsabile di ciò che è successo, anche se
l’unica responsabile è Bellatrix.
«Remus, abbiamo finito il
trasloco. Se ne sono andati tutti.» dice incerta mentre si
avvicina. O, almeno, mentre cerca di avvicinarsi, inciampando in una
sedia. Non fraintendetemi, è una brava ragazza e un ottimo
Auror, ma anche la persona più goffa che abbia mai conosciuto.
Tra l’altro io adoro quella sua goffaggine che la imbarazza e le
fa imporporare il viso. Dora è sempre stata bella ai miei occhi,
ma da qualche tempo mi sono reso conto che quello che provo per lei
è qualcosa di diverso da una semplice amicizia. Per la prima
volta in vita mia mi sento…innamorato. Neanche da adolescente ho
mai avuto una vera cotta perché mi preoccupavo troppo per il mio
“piccolo problema peloso” come lo definiva James.
«Io rimango un po’ qui, Ninfadora. Ma tu vai pure» sorrido, mesto.
«No ti faccio compagnia.
Resto volentieri.» sembra afflitta anche lei. In fondo Sirius era
il suo biscugino, nonché uno dei pochi parenti da parte di mamma
che le rivolgevano la parola.
«Beh, se vuoi» dico, rincuorato dalla prospettiva di stare un po’ con lei.
Non mi fraintendete, non voglio
provarci con lei. Non ho la minima intenzione di farlo neanche in altri
momenti: non ho speranze e poi lei si merita di più. Dora ha
bisogno di qualcuno che sia più giovane, tredici anni di
differenza sono veramente tanti, le serve un uomo con un futuro
economico sicuro ed io sono disoccupato, per non parlare del fatto che
di questi tempi ci vuole qualcuno che la protegga mentre sono un
pericoloso lupo mannaro. Come posso chiederle di stare con me?
Dora si siede accanto a me e mi
abbraccia dolcemente: «Remus, se hai bisogno di qualcosa, di
qualunque cosa, sappi che io ci sono. Per inseguire mia zia fino in
capo al mondo o semplicemente per parlare io sono qui.»
Non so cosa risponderle. Vorrei
dirle tante, tante cose ma rimango zitto mentre le lacrime rigano il
mio viso. I nostri occhi, gonfi di dolore e di tristezza
s’incrociano, mentre il mio cuore comincia a battere così
forte che ho paura che lei possa sentirlo. È un istante lungo
una vita e vorrei che non finisse mai. Poi lei fa qualcosa che non mi
sarei mai aspettato: avvicina le sue labbra alle mie e prima che me ne
stia rendendo conto mi sta già baciando.
Spazio dell’autrice:
E’ da un po’ che scrivo
Remus/Tonks ma questa è la prima che pubblico. Spero che
recensiate…soprattutto voglio sapere se vale la pena di
continuarla.
Ninfadora: perché mi fai inciampare anche nei momenti seri?
DanyCullen: Zitta Ninfadora, sono io qui che comando.
Ninfadora: Non chiamarmi col mio nome!
DanyCullen: ok, allora ti chiamerò Imbranatagirl.
Ninfadora: Guarda che ti faccio una fattura!
DanyCullen: Guarda che faccio mettere Remus con tua zia, non sto scherzando!
Ninfadora se ne va con la coda fra le gambe.
E dopo questo delirio è meglio se vi saluto. Ciao!
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Capitolo 2 *** The only solution ***
The only solution
The only solution…
Rimango impietrito. Poi,
lentamente, il mio cuore sembra ricordarsi di pompare sangue e i miei
polmoni di espirare. E, altrettanto lentamente, il mio cervello torna a
ragionare. Cosa diavolo sto facendo? Dove sono finiti tutti i miei
buoni propositi di non rovinarle la vita? Anche se non so come, trovo
la forza per allontanarmi da lei.
«Ninfadora» so quanto
odia essere chiamata con questo nome e so che le farà male
sentirsi chiamare così da me che crede suo amico «è
sbagliato. Scusami, è soltanto colpa mia. Non può essere.
Perdonami.»
Mi alzo goffamente dalla sedia, un
rapido mezzo giro e mi smaterializzo a casa mia. Beh, forse casa
è un eufemismo per definire la camera di uno squallido
pensionato dove vivo solo grazie al sussidio mensile. C’è
solo un letto con un armadio e un bagno comunicante. Mi sdraio sul
letto quando mi ricordo che stasera c’è la luna piena. La
morte di Sirius mi ha fatto perdere la cognizione del tempo.
Dopo la Stamberga Strillante non ho
più avuto un luogo fisso per le mie trasformazioni, ma ogni
volta cerco un luogo diverso, disabitato, s’intende. Lo scelgo
sempre all’aperto perché c’è meno
probabilità che mi morda.
Stasera ho deciso di andarmene in
Siberia, tanto, durante le mie trasformazioni che grazie a Merlino non
ricordo, non soffro il freddo.
Dopo essermi smaterializzato, mi
siedo intontito dal freddo a guardare il tramonto, mentre mi lascio
assalire dal ricordo del suo profumo, così dolce…sa di
mushmallow…con i suoi capelli rosa cicca è così
bella: il fascino dei Black si scontra in lei con la bontà
ingenua di chi ancora non ha ricevuto alcuna offesa dalla vita. Il
tramonto definitivo del sole interrompe i miei pensieri per trascinarmi
nel mio piccolo inferno personale.
***
Finalmente è arrivata
l’alba. Se la luna piena è il mio peggior nemico
perché mi fa sprofondare all’inferno, l’alba
è la mia migliore amica perché me ne tira fuori.
M’incanto a guardare il
cielo, con quella sfumatura di rosa che mi ricorda Tonks, anzi, come
comincio a chiamarla nei miei sogni, Dora. Adoro questo nome, che
secondo me ha un significato azzeccato: doni. Lei per me rappresenta
davvero tutti i regali che vorrei ricevere dalla vita. Il pensiero che
a causa di questa stupida guerra Lei è costantemente in pericolo
m’investe con violenza insieme con una rabbia mai provata e
all’istinto di proteggerla. Cosa posso fare per lei? Sono troppo pericoloso per
farle da guardia del corpo: la dovrei difendere da me stesso. Ripenso
alla notte passata. Forse c’è solo una cosa che posso fare
per difendere concretamente Dora e tutto il mondo magico.
Spazio dell’autrice:
Mi spiace non aver aggiornato
prima, ma sono stata veramente sommersa dagli impegni. Voglio
ringraziare tutti quelli che hanno letto e in particolar modo chi ha
recensito e chi ha messo questa fan fiction tra i suoi preferiti.
Questo capitolo non è molto
lungo perché è un po’ di transizione. Forse
è un po’ introspettivo ma il prossimo si preannuncia
più movimentato.
Passo ai ringraziamenti individuali:
X Nikki Potter:
Grazie! Ecco il continuo, anche se non troppo presto…Grazie 1000
per aver messo questa fan fiction tra i tuoi preferiti! Bac8
X nina92:
Grazie grazie grazie per i complimenti! Spero ti piaccia anche questo
capitolo! Grazie per aver messo questa fan fiction tra i tuoi
preferiti! Bacio
X TENTEN_SUPER_STAR:
Grazie! Ecco il secondo capitolo e spero di aggiornare il primo
possibile! Grazie 1000 per aver messo questa fan fiction tra i tuoi
preferiti! Bacio
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Capitolo 3 *** Too old, too poor & also too dangerous ***
Too old, too poor & too dangerous
Too old, too poor & too dangerous
Nota dell’autrice:
all’inizio dico che Silente ha inventato il modo per
comunicare con i patronus e che ha insegnato a farli a tutto
l’ordine. Non so se è vero, ma se non lo è
consideratela una piccola licenza poetica. Per il resto cerco sempre di
attenermi alla storia quindi se vedete qualcosa che non va ditemelo.
Finalmente sono a casa per
concedermi un po’ di riposo dopo un’altra maledetta notte
in bianco. All’improvviso, con un bagliore argenteo, appare un
Patronus di fenice:
« Riunione straordinaria. Tutti alla Tana alle 18.00 in punto.»
È un messaggio di Silente,
l’inventore di questo sistema di comunicazione. Ricordo con un
sorriso quando in una delle prime riunioni dell’Ordine ci
insegnò a fare i Patronus. Io, Sirius e James ne eravamo
già capaci ma dovemmo faticare per insegnare a Peter come si
faceva (sudicio piccolo verme…N.d.A.). Sono ricordi così
intensi da farmi commuovere. Ho bisogno di uno sforzo per tornare al
presente.
Decido di andare a farmi una doccia bollente e, finalmente, mi abbandono all’abbraccio del sonno tanto agognato.
***
Quando alle mi sveglio
sento una sgradevole oppressione allo stomaco ricordando il sogno che
ho fatto. Ero invisibile osservatore di una piccola radura fiorita
illuminata dal sole di settembre vicina ad una cascata d’acqua
dove Charlie Weasley stava appassionatamente baciando Dora. Mio Dio!
È stato tremendo. Do un veloce sguardo alla sveglia: le 18.00.
Mi vesto con un colpo di bacchetta e mi smaterializzo più
velocemente che posso direttamente di fronte alla porta di casa Weasley.
« Molly! Sono Remus. »
Non mi passa neanche per l’anticamera del cervello di dire la
parola d’ordine, ma sarebbe stata anche inutile, visto che dopo
circa trenta secondi di un fracasso che sembra di sedie rotte la porta
si apre e la donna più bella che io abbia mai visto si offre ai
miei occhi. Dora stasera ha deciso di fare le cose in grande: ha
raccolto i capelli stasera rossi in una complicatissima acconciatura
mettendo così in risalto il piccolo viso a forma di cuore,
indossa la sua collana preferita con gli orecchini intonati e un
vestito di raso verde bottiglia senza spalline. Lei è
semplicemente divina…ed io sono innamorato perso. Ed in effetti
mi sono proprio perso nei suoi occhioni dolci. Torno in me distogliendo
con difficoltà lo sguardo e affrettandomi ad entrare.
« Remus, possiamo parlare?
» la sua dolce voce giunge al mio orecchio. Il mio cuore salta un
battito nel sentire che Lei sta parlamando proprio con me.
« Non adesso, Do-Ninfadora » balbetto impacciato « sono già abbastanza in ritardo ».
Prendo posto nel piccolo salotto di
casa Weasley, che per l’occasione è stato allargato con un
incantesimo. Per mia fortunata sfortuna sono seduto esattamente davanti
a Dora. Improvvisamente mi ritrovo a pensare, anzi, a capire, che
probabilmente si è vestita così perché stasera ha
un appuntamento con qualcuno. Certo non potevo pretendere che avrebbe
aspettato me, ma al pensiero che stasera lei sarà di qualcun
altro una folle gelosia si impossessa di me. Devo costringermi a
concentrarmi sulle parole di Silente:
« …così, adesso
che Greyback – rabbrividisco sentendo pronunciare il nome di
colui che ha reso la mia vita un inferno – si è unito
definitivamente a Voldemort, come ci ha riferito Severus, dobbiamo
essere doppiamente cauti. »
Come previsto. Era ovvio che
Greyback si sarebbe unito ai Mangiamorte. Bene, così il mio
lavoro sarebbe stato ancora più utile. Mi alzo in piedi.
« Albus, vorrei propormi come
infiltrato tra i lupi mannari. Credo di essere l’unico in grado
di entrare in contatto con loro, data la mia condizione. »
« NO! » anche Dora si è alzata facendo cadere la sua sedia «Professore, glielo deve impedire! »
Silente intanto continua a
mantenere la sua solita calma: « Ne sei sicuro, Remus? Tu forse
sai meglio di me a quale rischio ti esporresti…magari dovresti
prima ascoltare anche cosa Ninfadora ti deve dire, no? »
Intanto i capelli di Dora sono
impazziti: il colore passa dal rosso fuoco, al blu elettrico, al verde
bottiglia, al giallo fosforescente con una velocità da capogiro.
« Albus, con Ninfadora
parlerò dopo la riunione…vorrei solo che lei mi
accordasse il permesso per ciò che so per fare. » dico,
cercando di mantenere il tono di voce più indifferente che il
turbinio di emozioni provate mi permette di avere.
« Mi sembra che tu abbia
già deciso, temo. Non è così? La mia parola non
potrebbe impedirti di fare ciò che vuoi quindi ti farò
solo le mie raccomandazioni: stai attento. Beh, la riunione è
finita ed io me ne torno ad Hogwarts. Ah, Molly? Se per te va ancora
bene ospitare Harry qui, credo di potertelo lasciare venerdì
sera sul tardi. »
Molly sfodera uno dei suoi migliori sorrisi: « Certo che va bene. Starei comunque sveglia per aspettare Arthur. »
« Perfetto. » conclude Silente « Buona serata a tutti. »
Subito Dora corre verso di me,
rischiando quasi una storta ed ancora una volta devo costringermi a non
ridere « Adesso non hai scuse. Dobbiamo parlare. »
« Ok, ma non qui. » le rispondo.
Tempo di un secondo e mi ritrovo
smaterializzato nell’appartamento più caotico che abbia
mai visto: libri di magia dappertutto, tazze di caffè americano
dimenticate sui mobili, e qualche oggetto babbano che non riesco ad
identificare qua e là.
« Accogliente… » le dico, per addolcirla. Lei adora i complimenti.
« Non dire idiozie. La mia
casa è il caos allo stato puro, lo so benissimo. Ma questo non
ci interessa. » l’atmosfera si fa pesante « ti rendi
conto che mi hai lasciata da sola in quella stanza come una povera
stupida? Ti rendi conto che mi sono sentita davvero una povera stupida
perché stasera ho definitivamente capito che io per te non
meritavo neanche uno straccio di spiegazione? Perché hai
risposto al mio bacio e poi te ne sei andato? E perché diavolo
sei così masochista da voler rischiare la vita facendo il
doppiogiochista in mezzo a un branco di lupi incivili che per di
più si sono alleati con i Mangiamorte? Perché? Lascia
fare l’eroe a qualcun altro, tu meriti di più…
» poi le si spezza la voce e le lacrime che fino a quel momento
aveva trattenuto sgorgano come un fiume in piena. Non riesco a
trattenermi e l’abbraccio.
« Dora tu non sei stupida,
non pensarlo mai. E non ho pensato neanche per un istante che non
meritavi una spiegazione, solo pensavo tu avessi già capito che
sono troppo vecchio, troppo povero e troppo pericoloso per te. »
le sussurro all’orecchio. Lei prova a ribattere, ma io le metto
un dito sulle labbra. « fammi finire ti prego. Il mio masochismo,
come lo chiami te, è dovuto solo al mio senso di impotenza.
Voglio fare qualcosa per migliorare il mondo, e nessun altro
dell’ordine può infiltrarsi tra i lupi mannari. E,
purtroppo, non credo di meritarmi molto. Evidentemente date tutte le
mie disgrazie devo scontare qualche orribile colpa commessa, non trovi?
» sorrido, mesto.
« Tu non sei così
vecchio, Remus e neanche così pericoloso. E dei soldi non me ne
importa niente. E non voglio mai più sentirti dire che non ti
meriti molto: non vedo quale orribile colpa tu possa aver commesso, sei
così buono…perché non mi vuoi? »
Come spiegarle che la amo
più di me stesso e che proprio per questo non posso stare con
lei? Non voglio rischiare che lei si leghi a me e che un giorno se ne
debba pentire!
« Dora, sei così giovane…troverai qualcun altro, vedrai. Hai ancora tanta vita davanti… »
Vedo i suoi occhi divenire di nuovo
lucidi, i suoi capelli perdere colore lentamente, diventare
grigi…perché devo farla soffrire così?
« Sei sicuro di non volermi,
quindi. Ok. Tranquillo. Non ti darò più fastidio.
Solo…stai attento a Greyback, ok? » mormora.
Cerco di rassicurarla: « Non ti preoccupare, lo conosco, so come trattarlo. Stai attenta anche tu, va bene? »
Lei fa una risatina nervosa: « Sono un Auror. Il rischio è il mio lavoro. »
Le prendo la testa fra le mani e le do un piccolo bacio sulla fronte: « Buonanotte »
L’ennesimo mezzo giro e sparisco.
Spazio dell’autrice:
Sono finalmente riuscita ad aggiornare…lo so che sono una lumaca
ma sono alle prime armi! Adesso stiamo cominciando ad entrare nel vivo
della storia. Spero vi sia piaciuto questo capitolo!
Per Nikki Potter:
Già già a volte Remus si dimostra un tontolone…ma
che ci vuoi fare, è solo un eccesso di
bontà…adesso ha capito di essere innamorato di Tonks,
deve solo capire che lei lo ricambia e lui non può farci niente!
Spero che questo capitolo ti sia piaciuto! Baci Dany
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Capitolo 4 *** Because I love you ***
Because I love you
Because I love you
Sono appena stato al compleanno di
Harry e ho come l’impressione di averglielo rovinato con le mie
funesti notizie. Non sono molto di compagnia in questi giorni. Ho
deciso di anticipare la mia partenza a domattina. Non saluto nessuno,
passerò semmai da Silente. Ma forse neanche questo, tanto, a chi
importa se parto per rischiare la vita nella banda di lupi mannari
più pericolosi d’Inghilterra? Non ho nessuno che tenga a
me, ora che i miei unici amici sono morti, così, se magari
muoio, non ci sarà nessuno che si arrabatterà per trovare
la salma. D’altra parte, come potrebbe qualcuno sentire la mia
mancanza? Sono un lupo mannaro, e come tale sono pericoloso, e anche
parecchio. Solo Sirius e James mi hanno sempre capito e adesso che non
ci sono più, chi mi rimane? Nessuno, sono solo come un cane.
Perché? Perché è andata così? È
ingiusto…loro erano, belli, bravi, buoni, leali, giusti,
intelligenti, generosi…perfetti. Ed io sono solo un licantropo chiuso e insicuro di sé. Loro meritavano la loro vita.
All’improvviso il campanello
interrompe i miei pensieri suonando. L’unica cosa che mi viene in
mente è: “Fa’ che sia lei”. Forse qualcuno
lassù mi ha ascoltato: quando apro la porta il mio cuore batte
più forte in petto…è Dora.
“Senti, forse l’altra sera ho esagerato” parte in quarta lei “ ma tu devi capire che…”
Mi stanno passando in testa un mare
di idee e di sensazioni: è come se volessi abbracciarla, ma al
contempo non volessi darle false speranze…il mio inconscio sta
combattendo con la mia razionalità una battaglia epocale. Ma
alla fine è la ragione a prevalere sugli istinti.
“Do-Ninfadora, tu non…”
“No, ti prego, lasciami
finire, altrimenti mi impappino e non riesco a dire tutto quello che
penso e a scusarmi decentemente. Ho esagerato l’altra sera, ed io
non avevo e no ho alcun diritto di rimproverarti, né ho alcun
diritto su di te. Per farla breve, tu avevi ragione ed io torto. Ma
devi sapere che…io…l’ho fatto
perché…cioè…io…” i suoi
capelli ora sono come delle luci natalizie colorate a intermittenza, come sempre quando si arrabbia o prova un
emozione troppo forte.
“Non c’è bisogno che tu ti giustifichi, Tonks” passo al cognome-soprannome, per tranquillizzarla.
Ma lei alza la testa di scatto,
improvvisamente decisa. “Io ti amo. Non pensare che sia soltanto
una stupida cotta adolescenziale, perché, davvero, non lo
è. E non te l’ho detto solo perché spero di non
farti partire, ma anche perché, insomma, spero che tu, insomma,
mi ricambierai…almeno un po’. Non chiedo nemmeno
tanto…Remus, pensaci.”
Impiego qualche secondo cercando di riprendermi.
E non mi riprendo per niente.
Nota dell'autrice:
so benissimo che questo capitolo in quanto a lunghezza fa proprio pena,
ma mi piaceva troppo l'idea di far finire così il capitolo.
Spero di riaggiornare presto, entro la fine di Gennaio, se questa
dannata scuola me lo permette.
Per Smolly_Sev:
grazie, ma bravissima credo che sia esagerato! Sono contenta che questa
storia ti piaccia almeno un po', anche se non è esattamente il
tuo genere. Bacio.
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Capitolo 5 *** Not really good at relationships ***
Not really good at relationships
Note dell’autrice:
Questo capitolo (in particolar modo la parola
“elucubrazioni”) è dedicato a littleherm_94, che
legge tutto quello che le propino, senza esclusioni e senza lamentarsi.
Inutile dire che è la mia vittima preferita. Tvttbxs e auguri
per il tuo prossimo compleanno! E tanti auguri dal world wide web anche
alla sua cara omonima, che compie gli anni domani e che spero
capiterà su efp il prima possibile! A lei voglio dedicare la
litote del titolo, per ringraziarla di avermi fatto imparare
cos’è. E mille grazie per la correzione dei congiuntivi! A proposito del titolo, non è una traduzione
letterale di quello che pensa Remus, ma in inglese non esiste
“essere una frana” in senso lato e ormai avevo messo tutti
i titoli in inglese, so...
Voglio ringraziare di cuore tutte le persone che mi hanno messa tra i preferiti e tutti i lettori silenziosi! kiss
per Ladystorm94: grazie mille! Sono arrossita quando ho letto la tua recensione! Spero che ti piaccia altrettanto questo capitolo! bac8
Not really good at relationships
Ma lei alza la testa di scatto,
improvvisamente decisa. «Io ti amo. Non pensare che sia soltanto
una stupida cotta adolescenziale, perché, davvero, non lo
è. E non te l’ho detto solo perché spero di non
farti partire, ma anche perché, insomma, spero che tu, insomma,
mi ricambierai…almeno un po’. Non chiedo nemmeno
tanto…Remus, pensaci.»
Impiego qualche secondo cercando di riprendermi.
E non mi riprendo per niente.
Oh mio Dio. Adesso sì che
provo emozioni contrastanti: sono…felice, perché lei, in
qualche strano modo, mi ricambia, ma, insomma, io…non posso
permetterle di rovinarsi la vita con uno come me. Quando ci siamo
baciati credevo che fosse solo…cioè…non lo so.
Credo che il mio corpo rifiuti l’idea di essere amato, dopo tanti
anni in cui la mia mente non ha fatto che cercare di convincerlo che
nessuno l’avrebbe mai desiderato. Certo, c’erano stati
Sirius e James e Lily, ma consideravo praticamente nulle le mie
speranze di essere amato come più di un amico. Con la morte di
Sirius ho pensato che avrei finito i miei giorni nella solitudine
più completa. E adesso, per la prima volta, una donna mi
dichiara il suo amore. E non una vecchia senza speranze, no, una
ragazza appena ventitreenne che tra l’altro amo. Per quanto tutto
ciò sembri meraviglioso però, devo ricordare che domani
partirò per una missione pericolosissima dalla quale
difficilmente tornerò, devo ricordare che è giovane e che
se la respingo, probabilmente dimenticherà in fretta e
troverà qualcuno della sua età che la potrà
sostenere in ogni momento della sua vita e che le potrà dare
l’amore che merita e che la renderà molto più
felice di quanto lo sarebbe con me. Incredibile però che mi
abbia detto ciò che io le sussurro in sogno: “ti amo,
stammi vicino ti prego anche se tu non mi puoi amare quanto faccio
io”. Se Sir potesse essere qui direbbe che sembro uscito da uno
squallido romanzo rosa…
Alla fine apro la bocca, cercando
di mettere insieme qualche frase di senso compiuto, ma poi la richiudo,
incapace di emettere qualsiasi suono. Devo sembrarle uno di quei
proverbiali pesci fuor d’acqua. Però riesco a fare un
passo verso di lei - in questo momento mi sento come una calamita
attirata dal suo polo magnetico – e con mio dispiacere e stupore
scopro che sta piangendo. “Sono proprio una frana con le
donne” non posso fare a meno di pensare.
«Dora, io…»
finalmente riesco a sussurrare flebilmente. Una frazione di secondo
dopo decido che la razionalità può andare a farsi
benedire…e finalmente le mie labbra sono di nuovo sulle sue. La
mia razionalità tenta ancora una flebile resistenza ma non
può niente di più di ciò che poteva Leonida contro
i Persiani. Adesso non c’è posto più per
elucubrazioni, anzi, credo che il mio cervello si sia momentaneamente
disconnesso, per usare un termine babbano. Sento solo lei e le sue
labbra e le mie mani che finalmente cominciano a prendere confidenza
con il viso che tanto a lungo hanno desiderato e con i capelli che
sembrano luci di una discoteca. Sono come un’adolescente in
piena crisi ormonale…anzi, no, sono peggio, perché sono
innamorato perso. Finalmente riesco a capire tutte le pazzie che James
faceva per Lily: anch’io farei di tutto per questa donna.
Non so come, ma riesco a staccarmi da lei. Tutta colpa del mio istinto di sopravvivenza, che mi impone di respirare
«Io…» sto di
nuovo provando a mettere insieme una frase di senso compiuto. Forza,
per la barba di merlino, sono un Grifondoro, o no? «Io…ti
amo anch’io Dora. Ma…domani? Mi vorrai ancora domani?
Quando io sarò cinquantenne e tu a malapena trentasettenne?
Quando l’amore si spegnerà e subentrerà
l’abitudine, sarai disposta a volermi anche se non guadagno un
soldo? Hai pensato a cosa implicherebbe una relazione con me? Essere
un’emarginata! Ti stuferai di me, e allora mi darai la colpa per
averti fatto sprecare gli anni migliori della tua vita, quando potevi
farti un matrimonio normale, trovare un marito che ti mantenesse e che ti
sapesse sostenere, invece di un vecchio topo di biblioteca!» ecco,
ho detto tutto. Però sono proprio scemo: magari se stavo zitto
rimaneva un altro po’…
«Non m’importa Remus,
lo vuoi capire che non mi importa?» il suo sguardo mi strega
più di qualsiasi altra fattura…
Provo a ribattere di nuovo, nonostante senta ormai di star cedendo: «Domattina parto, vado a cercare i lupi mannari»
Di nuovo fa qualcosa che non mi
sarei mai aspettato da lei: comincia a scuotermi per la veste.
Però, questa piccoletta è forte!
«E allora non partire!»
mi urla «Non sei obbligato! Di’ a Silente che non hai
più voglia di andarci, perché hai capito che ci lascerai
di sicuro la pelle….»
«Sono un lupo mannaro, non un
codardo» la mia voce è uscita più tagliente di
quanto io volessi, ma ormai è fatta.
Vedo i suoi capelli rosa cicca
spegnersi lentamente, divenire di un triste color topo. È
dispiaciuta, lo si legge chiaramente nei suoi occhi.
«Non volevo dire questo, Remus, io…so che non sei un codardo, io…non volevo» prova a scusarsi.
Mi trovo di nuovo di fronte ad un
dilemma interiore: non voglio che lei si senta triste per colpa mia, ma
allo stesso tempo so che lo sarà anche se rimango con lei, anzi,
di più. E poi penso che rischio la vita perché lei sia al
sicuro, perché questa dannata guerra finisca.
«Non posso rinunciare, Dora.
E non solo per il mio orgoglio, ma anche perché sono
l’unica persona – sempre se posso definirmi tale –
dell’Ordine che può tentare un dialogo con i mannari, lo
sai. Non posso non partire»
«Ho capito» dice guardando a terra «Ho capito. Addio Remus.» Fa un mezzogiro e sparisce.
Ho come l’impressione che lei non abbia capito niente…Sono proprio una frana con le donne.
Spazio dell’autrice:
So benissimo che nel ’96 Remus non può conoscere il verbo
“disconnettersi”, ma chiedo venia, è l’unica
parola che renda bene l’idea che voglio dare. L’accenno a
James e Lily vuole soltanto rendere onore a quella che secondo me
è forse la più bella coppia della saga. Questo capitolo
è un po’ più introspettivo, ma volevo sottolineare
i complessi d’inferiorità di Remus, che sono il
motivo per cui all’inizio non riesce neanche a mettersi con Tonks
e poi la lascia quando lei è incinta. DanyCullen
|
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Capitolo 6 *** Into the wild ***
Into the wild
Into the wild
Every day and every night,
live your life like a daily fight
to get what you think is right for you
Make up your own mind - Finley
Ogni giorno, ogni ora, ogni minuto,
ogni istante ti ripenso e in ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, ogni
istante mi manchi. Per la barba di merlino, Dora, com’è
possibile? Rischio costantemente la mia vita: passo falso e tutti i
licantropi del branco mi sarebbero addosso. Eppure sei costantemente al
centro dei miei pensieri.
Se potessi vedere come vivono i mannari come me…
« Lupin! » una ragazza-lupo mi richiama all’ordine.
Per Morgana, è forse
così maleducato starsene seduto su un sasso in silenzio a
guardare l’alba? Perché non mi possono lasciare un
po’ in pace?
« Che vuoi, Maeve? » ribatto irritato.
« Nervosetto, eh? Che
c’è, pensi alla tua innamorata? » lei mi sorride.
Povera Meave. E' cresciuta praticamente da sola in questo postaccio.
Senza padre, né madre, né una guida che le volesse bene.
Sicuramente se avesse avuto le mie stesse opportunità avrebbe
potuto vivere una bella vita. E' intelligente, piacente, e desiderosa
di ottenere il massimo che la vita può offrirle. Da questo punto
di vista mi ricorda molto Lily
« Anche se così fosse,
non sono affari tuoi. » credo che Meave sia la licantropo
più impicciona di tutto il villaggio. Beh, sempre che villaggio
questo posto si possa definire. È il posto più inospitale
in cui abbia mai vissuto, e il che è tutto dire. Vivere in
grotte non è mai stata la mia passione, probabilmente
perché purtroppo non sono abbastanza licantropo per capire la
comodità di un giaciglio umido e bitorzoluto surgelato
d’inverno e torrido in estate. Tra l’altro neanche la dieta
carnivora a base di cerbiatti semicrudi mi soddisfa particolarmente.
Per non parlare di queste sottospecie di vestiti ricavati da pelli di
animali come facevano solo qualche anno i fa i Neanderthal. È
evidente che i licantropi non seguono molto la moda, e magari neanche
io dovrei fare troppo lo schizzinoso, ma che ci volete fare? Non riesco
ad essere l’ibrido che realmente sono.
« Mi hanno detto che te ne
vai, Lupin » mi dice in tono neutro. Curioso come tra i
licantropi ci siano tanti pettegoli quanti ce ne sono fra i maghi e le
notizie volino tanto in fretta, no?
« Non mi risulta che neanche
questi siano affari tuoi » le rispondo con un tono a metà
tra l’annoiato e il divertito « comunque è vero, me
ne andrò domani, prima della luna piena »
« Sono affari miei, lo sono
di tutto il branco! Non sei solo adesso, capito? Sono quattro mesi che
vivi con noi e insomma…siamo affezionati a te! » strilla
furiosa.
« AFFEZIONATI A ME?!? Meave,
tutto il branco sospetta che io sia una spia, sono sorvegliato a vista
anche mentre dormo! E Fenrir medita un giorno sì e l’altro
pure di strangolarmi nel sonno! Figurati se voglio rimanere! »
ribatto io.
Speriamo che non vada a
ridirglielo. Oh, Merlino, fa che non vada a ridirlo in giro! È
chiedere troppo vero? Sapevo che prima o poi sarei esploso mi sento
quasi amico di Meave. È l’unica che mi abbia accolto a
braccia aperte.
« Beh, non puoi darci torto! Hai vissuto per trentasei lunghissimi anni con gli umani!» mi urla lei.
« Ma ora non vivo più con loro, Meave! » Ribatto, sperando che si beva almeno questa.
« Certo. » dice
sarcasticamente. E adesso dove te ne stai andando, eh? Divertiti con la
tua donna, quando stasera la rivedi. »
« Fatti gli affari tuoi.
» sibilo io. E me ne vado, irritato dalla più petulante
mannara che io abbia mai conosciuto.
Spazio dell'autrice: mi scuso
per non aver aggiornato prima, ma questo capitolo è stato un
vero e proprio travaglio, ed è pure uno dei più corti che
io abbia postato. Non sono certo mai stata un fulmine di guerra
nell'aggiornare, ma questa volta, per quanto ci mettessi la mia buona
voltontà, non riuscivo a dare alla luce niente che mi
accontentasse. E ancora questo capitolo non mi soddisfa. Avrei voluto
mettere più pensieri di Remus, ma alla fine si usciva troppo
dalla trama. L'ellissi temporale è dovuta al fatto che non credo
di essere capace di descrivere in un modo decentemente efficace quella
che deve essere stata la vita di Remus tra i lupi mannari. Passiamo ai
ringraziamenti, che vanno di nuovo a littleherm_94 per ascoltare tutte
le mie assurde idee sulla trama di questa storia, che purtroppo non ha
ancora un finale, e volevo ringraziare anche le mie amiche che mi
hanno sopportata quando andavo dicendo "secondo voi come vivono i lupi
mannari veri?" a tutte le ore della giornata.
x Pan_Tere94: Sono contenta che
questa storia ti piaccia! Anche secondo me Remus ha la testa abbastanza
dura, ma che ci vuoi fare, è anche per questo che ci piace tanto!
x Ladystorm94: le tue
recensioni mi fanno sempre arrossire! Ho davvero reso bene i
personaggi? Spero di sì, anche se ho paura che questo capitolo
sia un po' OOC...Per quanto riguarda
la James/Lily e la Remus/Tonks...beh, hai ragione, sono tutte e due
fantastiche, non so se riuscirei a sceglierne una! Grazie mille
per i complimenti!
x Serpicciola colorata:
Già già Remus è forse uno dei personaggi
più masochisti della Rowling. Non vuol capire che la
felicità c'è per tutti e per citare qualcuno: "La
felicità si può trovare anche nei momenti più
bui...basta ricordarsi di accendere la luce" Grazie mille per aver
recensito!
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Capitolo 7 *** Un Natale molto gelato - parte I ***
Un Natale molto gelato - parte I
Un Natale molto gelato – parte I
Harry is so stubborn…
Se prima avevo qualche dubbio,
adesso questo dubbio è diventato una certezza: è
impossibile rifiutare un invito a Molly Weasley. E se è un
invito ad un pranzo a cui c’è anche la minima
probabilità di incontrare Ninfadora, è sicuro che io non
rifiuterò. Ma ora so anche che Ninfadora è l’unica
persona capace di rifiutare un invito a pranzo a Molly. Per adesso
cerco di concentrarmi sullo scoppiettante fuoco del caminetto e devo
dire che riesco a trattenere abbastanza bene la delusione. Merlino, so
che non dovrei neanche immaginare di pensarla, ma è impossibile
non farlo. Chissà come ho fatto a respingerla
poi…così bella, così frizzante, così
vivace, così allegra, così dolce…ed avrebbe potuto
essere mia! Mia!
Vieni, mescola il mio calderone
E, se con passione ti riuscirà,
il mio forte amor bollente
questa notte ti riscalderà
Celestina Warbeck canta dalla
radio. Ricordo quando Lily cantava questa canzone mescolando il
calderone delle sue perfette pozioni, con gli occhi che brillavano
d’amore per James, e le gote che arrossivano non appena il suo
sguardo incrociava quello di lui.
«La ballavamo a diciotto
anni» sospira Molly, asciugandosi gli occhi nel lavoro a maglia
«Ti ricordi Arthur?»
Oh, per Merlino! “Sì
che mi ricordo!” penso io. Felpato che si esibisce in uno
stonatissimo assolo mentre stiamo tutti dormendo, noi che ci svegliamo
di soprassalto e James e io che diamo il via ad una battaglia a
cuscinate…Sbatto le palpebre e mi costringo a tornare alla
realtà. Sirius, James e Lily dono morti ed io sono di nuovo
solo. Una vocina nella mia testa mi sussurra che se solo volessi potrei
avere Ninfadora, sempre che lei mi perdoni per come l’ho trattata
a Settembre. Non so se le darò il regalo che le ho trovato.
Forse sì. Domani sera magari potrei passare da casa
sua…non che il mio pensierino sia gran che, in fondo è
solo un vecchio album fotografico di Sirius sul matrimonio di sua madre
e suo padre e dei primi compleanni di Dora: deve avere miliardi di
album del genere. Ma queste foto sono stati fatte dal cugino che
andava, finché ha potuto, a trovare la sua cugina preferita
eludendo la rigida sorveglianza della madre. Sono state fatte
dall’unico amico che mi rimaneva, e da uno dei pochi Black che le
volevano bene.
«Mmpf?» fa Arthur, intento a sbucciare un mandarancio “Oh sicuro…una melodia meravigliosa.”
Arthur e Molly sono perfetti
insieme: Arthur è l’unico uomo in grado di sopportare
tutte le sfuriate di Molly e Molly è l’unica donna che
può frenarlo, per quanto possibile, nel fare tutti i suoi
esperimenti sulle tecnologie babbane. Arthur, subito dopo aver risposto
a Molly, si è voltato verso Harry e adesso si sta scusando per
sua moglie. Noto per la prima volta l’espressione che Harry ha
oggi: come se dovesse raccontare qualcosa di assolutamente orribile e
preoccupante, come se avesse un assoluto bisogno di consigli...è
incredibile come la somiglianza con James gli impedisca di nascondermi
ogni stato d’animo. Provo a concentrarmi sulla conversazione che
i due stanno avendo, ma dopo poco mi rendo conto che è
l’ennesimo sospetto di Harry su Piton (notare l’ironia e il
mio profondo amore e la mia stima per Harry n.d.a.). Continuo a
ripetergli che se abbiamo fiducia in Silente, dobbiamo averne anche in
Piton, perché il vecchio Albus è certo della sua
fedeltà, ma Harry è come James, “se non vedo non
credo” e non c’è niente che lo dissuada
dall’idea che Piton sia cattivo. Anche Sirius lo pensava, ma
James, chissà perché, sembrava aver trovato del buono in
lui. Mi accorgo improvvisamente che Harry si è zittito, anche se
Celestina ancora canta dalla radio.
Oh, mio povero cuore, dov’è andato?
Per un incantesimo mi ha lasciato…
« Non hai pensato, Harry » comincia saggiamente Arthur « che Piton stesse solo fingendo… »
« Fingendo di offrire il suo
aiuto in modo da poter scoprire che cosa Malfoy aveva in mente? »
completa Harry rapido. « Sì, immaginavo che lei
l’avrebbe detto. Ma come facciamo a esserne sicuri? »
« Non è affar nostro
» ripeto a Harry per la proverbiale ennesima volta, voltandomi
verso di lui. « Sono affari di Silente. Lui si fida di Severus, e
questo dovrebbe bastare a tutti noi ».
Ancora non è convinto,
infatti replica: « Ma mettiamo che…mettiamo che Silente si
sbagli su Piton…»
Mi chiedo spesso come faccia questo
ragazzo ad assomigliare caratterialmente così tanto a Sirius, ma
poi mi ricordo quanta intesa c’era fra Felpato e Ramoso, e fra le
loro idee, e penso che dopotutto Harry è veramente il figlio di
suo padre, uno dei pochi uomini in grado di correre dietro alla stessa
ragazza per anni…
« L’hanno detto in
tanti, tante volte. Tutto si riduce ad avere o non avere fiducia nel
giudizio di Silente. Io ce l’ho, e quindi mi fido di Severus
» dico convinto, mentre Harry mi fissa attonito.
« Ma Silente può
sbagliare » ribatte Harry. « Lo dice anche lui. E a
te…sinceramente, a te piace Piton? »
È arrivata la domanda da $
100 000! Non lo so neanche io, come faccio a dirlo a Harry? In fondo
quando eravamo a scuola lo odiavo quasi quanto lo odiavano Sirius e
James, ma è passato troppo tempo, perché io possa ancora
provare quell’odio. Siamo compagni della stessa società
segreta, e non ho prove per poter dire che mi è nemico,
quindi…
« Non lo odio e non lo amo
» comincio cauto « No, Harry » aggiungo,
perché Harry ha assunto un’espressione dubbiosa. «
Non saremo mai amici, forse; dopo tutto quello che è successo
tra James, Sirius e Severus c’è troppo rancore. Ma non
dimentico che, durante l’anno in cui ho insegnato a Hogwarts,
Severus ha preparato la Pozione Antilupo per me tutti i mesi, alla
perfezione, perché non soffrissi durante la luna piena. »
Ma Harry, da vero figlio di quel cocciuto di suo padre quale è, non vuole sentire ragioni.
« Ma si è lasciato
sfuggire “per caso” che sei un lupo mannaro, e così
sei dovuto andar via! » sbotta arrabbiato.
Ma io scrollo le spalle: in fondo ho sempre saputo che quel posto di lavoro era troppo buono per me.
« La notizia sarebbe
trapelata comunque. Sappiamo tutti e due che voleva il mio posto, ma
avrebbe potuto danneggiarmi molto di più manomettendo la
pozione. Mi ha mantenuto in salute. Devo essergli grato. »
« Forse non ha osato perché Silente lo teneva d’occhio! » ribatte Harry testardo.
« Tu sei deciso a detestarlo,
Harry, e capisco che con James come padre e Sirius come padrino tu
abbia ereditato un vecchio pregiudizio. Racconta a Silente quello che
hai detto ad Arthur e a me, » gli suggerisco accondiscendente
« ma non aspettarti che condivida il tuo punto di vista; non
aspettarti nemmeno che dia sorpreso da quello che gli dici. Può
anche darsi che Piton abbia interrogato Draco per ordine di Silente
».
Harry si ferma pensieroso, mentre Celestina Warbeck continua a cantare dalla radio.
To be continued
Nota dell’autrice:
Questo è un capitolo che ho
sempre avuto in programma di scrivere, fin da quando ho cominciato la
fan fiction. L’ho diviso in due parti, perché altrimenti
sarebbe stato troppo sproporzionato rispetto agli
altri…comunque penso (e spero) di poter garantire il seguito in
un tempo decente...per il prossimo ponte, magari…
Quando Remus pensa che James
“sembrava aver trovato del buono in lui” è
perché io mi figuro che James sapesse, o avesse intuito, quali
fossero i sentimenti di Piton per Lily. Cerco sempre di creare accenni
a James, Sirius e Lily perché in un modo o nell’altro i
suoi amici hanno sicuramente influenzato la vita e il pensiero di
Remus, e credo lui che si chiedesse continuamente anche dopo la loro
morte che cosa i suoi amici avrebbero pensato o fatto al suo posto,
nonostante abbia vissuto senza di loro per ben dodici anni.
E ora ringraziamenti…
Prima di tutto a chi mette nei
preferiti (non sapete quanto sia gratificante!) e a chi legge. Ed ecco
le risposte alle recensioni:
x Pan_Tere94:
alla fine ce l’ho fatta anche questa volta ad aggiornare, anche
se dopo un altro lunghissimo mese, ma mi sembra di non avere mai
tempo!!! Spero che il capitolo ti piaccia, anche se esce un po’
dalla trama della fanfic, per rientrare nella trama del Principe
Mezzosangue. Grazie mille per i complimenti e per le tue recensioni
continue! bacio
x littleherm_94:
grazie per la disponibilità per i consulti e per il tuo
sostegno…e scusa ho messo una tua frase (+ o -) nel capitolo, ma
non ho potuto resistere alla tentazione! Spero che il cap non deluda le
tue aspettative…volevo inserire Ronald, ma sapevo che avrei
detto qualcosa non molto carino e quindi ho lasciato perdere…:P.
Grazie per la recensione! bacio
x Smolly_Sev: grazie
mille per la recensione e per i complimenti! Per quanto riguarda Remus
direi che sì è SEMPLICEMENTE STUPENDO! *DanyCullen fa gli
occhioni a cuore* Comunque spero che ti piaccia anche questo di
capitolo, anche se ho tagliato qualche frase che offendeva troppo Harry
(e quelle ti sarebbero piaciute…) perché purtroppo non
credo che Rem la pensi come noi…Bac8
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Capitolo 8 *** Un Natale molto gelato - parte II ***
Un natale molto gelato - parte 2
A Benedetta,
che il mese scorso ci ha fatto prendere un bel colpo.
Spero che questo capitolo ti possa piacere quanto il precedente.
Tvb
Un Natale molto gelato – parte II
You’ve just got a…a problem…
Con ultimo acuto ha fine la brillante interpretazione di Celestina e Molly si lancia in applauso entusiasta.
« È finito? » fa
Fleur nel chiaro intento di irritare Molly « Sonto scielo, era
terribile…»
« Una tisana per tutti? Un
bombardino? » dice Arthur, alzandosi, per distogliere
l’attenzione di Molly da quello che aveva appena detto la sua
futura nuora della sua cantante preferita.
« Cos’hai fatto ultimamente? » mi chiede Harry guardandomi con gli occhi verdi di Lily.
« Oh, mi sono dato alla
macchia. Letteralmente. Ecco perché non ho potuto scriverti
Harry; » gli spiego « mandarti delle lettere sarebbe stato
come tradirsi »
« Perché? » mi chiede lui.
« Vivo tra i miei compagni, i
miei pari » dico, sperando che capisca. Ma continua a fissarmi
con uno sguardo vacuo « Lupi mannari. Stanno quasi tutti dalla
parte di Voldemort. Silente voleva una spia, ed
eccomi…bell’e pronto » spiego, un po’
tormentato. Cerco di sorridere, per quanto non sia molto contento di
rischiare la vita un giorno sì e l’altro pure. « Non
mi lamento; è un lavoro necessario, e chi può farlo
meglio di me? Ma è stato difficile ottenere la loro fiducia.
Vedi, porto i segni inconfondibili di chi ha cercato di vivere tra i
maghi, mentre loro hanno sfuggito la società e vivono ai
margini, rubando…e a volte uccidendo…per mangiare »
dico, come se stessi confessando i miei stessi crimini. Già,
perché li sento anche un po’ miei, dato che, in fondo, sto
confessando i crimini della razza a cui appartengo, volente o nolente
(più che altro nolente, ve lo assicuro).
« Come mai amano Voldemort?
» mi chiede Harry, quasi stupito che una razza cruenta come
quella dei lupi mannari stia dalla parte del mago più malvagio
di tutti i tempi.
« Sono convinti che con lui
avranno una vita migliore. Ed è difficile controbattere, con
Greyback là fuori…»
« Chi è Greyback? » mi chiede Harry.
« Non hai sentito parlare di
lui? » stringo le mani, rabbrividendo al pensiero del momento in
cui mi ha morso, tanto tempo fa. Ero solo un bambino, ma ancora ricordo
quei momenti di terrore indescrivibile che hanno segnato la mia vita
per sempre. « Fenrir Greyback è forse il più
selvaggio lupo mannaro che esista. Considera sua missione nella vita
mordere e contaminare quanti più umani possibile; vuole creare
tanti lupi mannari da sopraffare i maghi. Voldemort gli ha promesso una
lauta preda in cambio dei suoi servigi. Greyback è specializzato
in bambini…mordili piccoli, dice » aggiungo con amarezza
« e allevali lontano dai genitori, insegna loro a odiare i maghi
normali. Voldemort ha minacciato di scatenarlo sui figli di tanta
gente; una minaccia che di solito sortisce buoni risultati. È
stato Greyback a mordere me».
« Come? » fa Harry stupito « Cioè…quando eri bambino? »
La sofferenza causata dal ricordo
della mia prima conversazione con Greyback dopo tanti anni mi crea
difficoltà a continuare « Quanto sei cresciuto, figlio mio
» mi ha detto con il suo abbaiare rasposo. Ricordo lo sconcerto
provato a queste parole. Ricordo il ghigno sadico di Greyback che
andava allargandosi man mano che mi rivelava i futili motivi che
l’avevano portato ad appostarsi vicino a casa mia quella
maledetta notte di luna piena, dopo un diverbio con mio padre. Mi
costringo a rispondere ad Harry, seppur con difficoltà.
« Sì. Mio padre
l’aveva offeso. A lungo ho ignorato l’identità del
lupo mannaro che mi aveva aggredito; provavo perfino pietà per
lui, pensavo che non riuscisse a controllarsi, dal momento che ormai
sapevo come ci si sentiva. Ma Greyback non è così. Quando
c’è la luna piena, si apposta vicino alle vittime, per
essere sicuro di colpire. Pensa a tutto. E questo è
l’essere che Voldemort sta usando per riunire i lupi mannari
» aggiungo con rabbia « non posso dire che i miei argomenti
ragionevoli abbiano gran successo contro i proclami di Greyback che noi
lupi mannari meritiamo il sangue, che dobbiamo vendicarci delle persone
normali ».
« Ma tu sei normale! » esclama ingenuamente Harry « Hai solo un…un problema…»
Scoppio a ridere al ricordo di
James che dopo una notte di luna piena mi chiede come sto per il mio
piccolo problema peloso e di Frank Paciock che mi suggerisce di far
sterilizzare il mio coniglio, così da far diminuire le
possibilità di altre eventuali fughe.
« A volte mi ricordi tanto
James. In compagnia lo chiamava il mio “piccolo problema
peloso”. Un sacco di gente si era fatta l’idea che avessi
un coniglio ribelle ».
Arthur mi passa un bombardino che accetto volentieri, continuando a sorridere fra me e me.
« Hai mai sentito parlare di
qualcuno che si chiamava il Principe Mezzosangue » mi chiede
Harry, studiando la mia espressione.
« Mezzosangue…e prima?»
« Principe » provo a
frugare nella mia memoria, tentando di ricordare qualche mago tanto
megalomane da farsi chiamare “principe”. Ma neppure James
è mai arrivato a un livello simile, neppure all’apice del
suo egocentrismo. Non che voglia dir male del mio amico, in fondo
è sempre stato un ragazzo buono e leale, ma quando aveva 15/16
anni tra i suoi pregi non figurava certo la modestia. Poi mi viene in
mente che magari Harry si possa essere montato un po’ la testa
con tutta questa gloria, che è addirittura aumentata dopo quello
che è successo all’ufficio misteri.
« Non ci sono principi fra i
maghi. È il titolo che stai pensando di adottare? Pensavo che
“Prescelto” ti bastasse » gli dico, prendendolo in
giro.
« Non c’entra niente
con me! » esclama Harry offeso « Il Principe Mezzosangue
era un studente di Hogwarts, io ho il suo vecchio libro di pozioni.
L’ha riempito di incantesimi di sua invenzione. Uno è il
Levicorpus..»
Beh, il Levicorpus era di moda ai
miei tempi in effetti, ma di questo fantomatico “Principe
Mezzosangue non ho proprio mai sentito parlare. Mi chiedo di che
utilità sia per Harry scoprire chi era questo tizio.
« Oh, quello era molto di
moda quando andavo ad Hogwarts. Al quinto anno, per diversi mesi non
potevi fare un passo senza finire appeso in aria per la caviglia
» dico.
« Lo usava anche mio padre
» ricorda Harry mesto, pur tentando di sembrare indifferente,
dispiaciuto e vergognoso gli occhi.
Povero James…e povero Harry!
Per quanto io e Sirius abbiamo cercato di convincerlo della
bontà di James, Harry continua a star male per quello che ha
visto l’anno scorso in quel maledetto pensatoio. Se solo avesse
potuto vedere suo padre con Sirius, quando cercava di riempire il vuoto
lasciato dalla sua famiglia che l’aveva diseredato! Se solo
avesse potuto vederlo quando si preoccupava per le mie ferite dopo le
notti di luna piena, quando spiegava gli incantesimi più
difficili a Peter. Se solo avesse potuto vederlo quando cercava di
rassicurare Lily, sempre più atterrita dalle continue notizie di
sparizioni, di torture, di morti. Se solo potesse ricordare i momenti
in cui lo teneva in braccio, momenti in cui James pareva davvero
l’uomo più felice del mondo. Se solo non fosse andato
tutto così dannatamente storto…
Provo a confortarlo: «
Sì, ma non era l’unico. Come ti ho detto, era molto
popolare…sai che questi incantesimi vanno e
vengono…»
« Ma sembra che sia stato
inventato quando andavi a scuola tu » ribatte Harry. Certo che
questo ragazzo non manca di testardaggine e perseveranza…beh,
tanto meglio, le sue doti gli serviranno per sconfiggere Voldemort, se
davvero lui è il Prescelto.
« Non necessariamente. Le
fatture seguono le mode, come tutto il resto. James era
purosangue, Harry, e ti garantisco che non ci ha mai chiesto di
chiamarlo "principe"» mi dispiace deludere le sue aspettative, ma almeno
questo gioca a favore della moralità di James.
« E non era Sirius? Non eri
tu? » beh, Felpato era se possibile più purosangue di
Ramoso, ma oramai è evidente che Harry non ragioni più.
Vuole sentirsi dire che una persona che stima è questo
“Principe Mezzosangue”. Bah, chissà perché
gli importa così tanto.
« Decisamente no » rispondo secco.
« Oh » fa Harry, dispiaciuto « Pensavo solo…beh, mi ha aiutato un sacco in pozioni, il principe »
Provo a chiedere a Harry quanti
anni ha il libro, ma ovviamente non gli è mai venuto in mente di
guardarci, perciò non veniamo a capo di niente. Poco dopo me ne
vado a letto, con la canzone di Celestina Warbeck ancora nelle
orecchie…
Vieni, mescola il mio calderone
E, se con passione ti riuscirà,
il mio forte amor bollente
questa notte ti scalderà.
Nota dell’autrice:
lo so, niente può giustificare il mio ritardo mostruoso. Neanche
Littleherm_94 può bastare come scusa stavolta. Diciamo che
è stata mooolto colpa della scuola, dato che ci hanno fatto
sgobbare come matti fino a ieri (data dell’ultimo compito in
classe, fra le altre cose). Comunque…so che questo capitolo fa
schifo, ma ci ho messo l’anima e quindi non potevo assolutamente
buttare tutto al vento. L’accusativo alla greca che ho messo in
questo capitolo è interamente dedicato all’altra Chiara,
che illumina le mie giornata con i suoi disegni dei malandrini. So che
in italiano fa quasi schifo, ma tanta era la tentazione che non ho
saputo resistere. E adesso passo ringraziare chi continua a tenere la
mia storia preferiti nella speranza che prima o poi io aggiorni e a chi
mi ha messo fra le seguite e alle risposte alle recensioni:
x Pan_Tere94:
Ancora una volta ho sfruttato le parole della Rowling per poter
scrivere pensieri di Remus su James…non riesco a non scrivere il
suo nome, la mia penna lavora da sola (anzi, le mie dita). Grazie mille
per la recensione! Daniela
x Smolly_sev:
già, Harry è il solito rompiballe…anche stavolta
ho dovuto frenarmi dallo scrivere troppe offesone…ma mi diverto
troppo a fare questi POV!!! Grazie per la recensione, spero che
riusciremo a vederci quest’estate, quantomeno per vedere Harry
Potter! Baci, Daniela
x littleherm_94:
non so più quanto valgano i tuoi giudizi…sono un tantino
di parte, sai com’è. Grazie comunque per i complimenti.
Daniela
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Capitolo 9 *** What the hell is he doing here? ***
What the hell is he doing here?
Disclaimer: Dirk
Pitt, come in parte anche Meave, non è completamente mio.
L'aspetto fisico e il nome del personaggio sono di Clive Cussler, anche
se il mio Dirk non è un oceanografo donnaiolo.
A Littleherm_94,
che dopo un anno di conoscenza,
ha ancora la forza (e il coraggio) per sopportarmi.
Oh per Merlino, che fatica sfuggire
alle frecciatine di Molly Weasley! « Ho invitato la cara Tonks
qui oggi, ma non è voluta venire. Le hai parlato di recente,
Remus?...Ho avuto l'impressione che pensasse di trascorrere il Natale
da sola. » So che Molly è la confidente di Dora, ma mi
dà sui nervi che lei si intrometta. Cosa può saperne di
me, della mia vita a metà? Cosa può saperne, lei, del mio
senso di colpa, dei miei rimorsi, dei miei rimpianti...? Se non avessi
dato la benché minima speranza a Dora, probabilmente lei non
avrebbe neanche pensato di poter essere innamorata di me e allora
magari non avrebbe sofferto.
Adesso, dopo essermi rimpinguato
con le deliziose pietanze di Molly, sono di nuovo nella mia stanza e
per l'ennesima volta sfoglio l'album di "foto di famiglia", come lo
chiamava lui, di Sirius. In realtà non c'è alcuna foto
che riguarda l'antica e nobile casata dei Black, tranne quelle della
sezione del matrimonio di Andromeda e dei primi compleanni di
Ninfadora. Per la maggior parte sono foto di quella che Sirius
designava come la sua vera famiglia: i Malandrini. Ci siamo noi che
facciamo il "patto di sangue, che firmiamo la Mappa del Malandrino, che
facciamo versi, che giochiamo alla lotta...Come in un sogno, rivivo
ognuno di quei momenti, forse i più belli e felici della mia
vita.
Ricordo come se fosse ora quando
Sirius mi prese da una parte: « Moony, questi », disse
dandomi tre album identici, «quando me ne andrò, saranno
tuoi. Ne avevo tre copie: una per te, una per James ed una per Peter.
Tieniti la tua, e pensami qualche volta. Quella di James dalla a Harry,
per favore. Per quanto riguarda quella di Peter, fanne ciò che
vuoi.» I suoi occhi esprimevano ancora quell'odio ossessivo per
Peter che dal lontano Halloween 1981 si è portato dentro fino
alla morte. Come dargli torto? In fondo, Codaliscia gli ha rovinato la
vita.
Per l'ennesima volta sento lacrime
calde rigare il mio volto, mentre il mio cuore urla "Perché?"
alla testa che tutt'ora non sa dare una spiegazione logica a tutta
questa storia di tradimenti, morti, vendette mal riuscite e ancora
morti che ha rovinato quella che io credevo che fosse una delle
amicizie più belle mai esistite.
Chiudo di scatto l'album, deciso ad allontanare il dolore che minaccia di risucchiarmi di nuovo.
Devo riprendermi. In fondo
c'è un motivo per cui ho tirato fuori questo album. Lo afferro,
lo incarto con un colpo di bacchetta, e, preso un bel respiro, mi
smaterializzo di fronte a casa di Dora. Guardo alternatamente la porta
e il campanello, tentando di autoconvincere me stesso del fatto che il
batticuore che sento sia dovuto alla smaterializzazione, anche se sono
benissimo che non è così. Dov’è tutto lo
spirito Grifondoro quando serve? Finalmente, suono, con le mani
tremanti. Per Merlino, sembro davvero un adolescente alla prima cotta!
« Arrivo! » risponde la sua voce melodiosa. Per Morgana, quanto mi era mancata!
Subito dopo si sente un tonfo di
una sedia che cade a terra, e poi di nuovo la voce di Dora che maledice
la goffaggine della sua stessa proprietaria. Mi sfugge un sorriso.
« Dora, stai bene? Che hai combinato? » una voce profonda e preoccupata proviene dall'appartamento.
Il mio stomaco si contrae all'idea
di un uomo nel suo appartamento, mentre il mio cuore si sente trafitto
da una pugnalata. So che non dovrei star così, in fondo l'ho
respinta io, ma cosa posso farci? Non posso negare di amarla con tutto
me stesso e di desiderare che lei sia soltanto mia...
« Sì sì tutto
ok, Dirk. Sai come sono fatta: inciampo dappertutto. Vado ad aprire,
torno subito» sento rispondere Ninfadora.
Finalmente la porta si spalanca e dopo quattro interminabili mesi Dora appare ai miei occhi.
Anche se non sembra essere al pieno
delle sue forze, rimane la creatura più bella che io abbia mai
visto. I capelli non sono del color topo che aveva l'ultima volta, ma
sono tornati del solito rosa cicca. Appena mi vede le muore il sorriso
sulle labbra.
« Quando ci siamo conosciuti?» domanda a bruciapelo Ninfadora.
«Nell'estate del '77, durante
una visita di Sirius a sua cugina. Eravamo io, Sirius, James e Peter.
Avevi quattro anni e i capelli erano di tutti i colori dell'arcobaleno.
Avevi quattro anni.»
Mi aspettavo una domanda del genere: Ninfadora è pur sempre la pupilla di Malocchio, quindi...vigilanza costante!
«O-ok.» balbetta,
realizzando di trovasi davvero davanti a me. «Entra.» Il
suo tono è diventato apatico, non interpretabile, da divertito
che era prima, quando è caduta inciampando sulla sedia.
Varco la soglia lentamente,
incerto. Una parte di me, quella che vuole disperatamente entrare per
spaccare la faccia a questo Dirk e prendersi Dora per sé, sta
dando di pazzo alla seconda parte di me, quella razionale, che sa di
dover star alla larga da Tonks per non farle ancora più male. La
casa è come al solito in disordine e sulla sala troneggia un
enorme abete rosa come i capelli di Ninfadora addobbato con assurde
palline gialle.
«Ehm...accomodati pure sul
divano.» mi accoglie Tonks, palesemente imbarazzata.
«Questo, » continua poi, entrando in salotto
«è Dirk Pitt, un mio collega. Dirk, lui è Remus
Lupin.» l'auror mi stringe vigorosamente la mano. Dirk è
un uomo sui venticinque anni, con la pelle abbronzata di chi è
abituato a vivere all'aria aperta che mette in risalto gli occhi verde
opale audaci e sicuri, alto una quindicina di centimetri più di
me e lisci capelli neri. Insomma l'uomo perfetto per Ninfadora: giovane
sano e onesto, con stipendio sicuro. E pure un bell'uomo a dirla tutta.
«Vuoi qualcosa da bere?» Dora mi distoglie dalle mie elucubrazioni.
«Ehm...no, grazie. Sono appena stato da Molly e sono pieno come un uovo.» rispondo io.
«Tu, Dirk? Altra tequila?» chiede gentile.
«No, devo andare a casa, ho
un turno domattina presto. Grazie della compagnia, Tonks» Pitt
prende la sua giacca dall'appendiabiti (come se fosse casa sua!) e,
dato un bacio sulla fronte a Dora, mi dà una stretta di mano e
con un
«Piacere di averti conosciuto», si smaterializza.
«Perché sei venuto?» domanda subito Tonks, con tono accusatorio.
«Io...ehm...volevo...cioè...»
dannazione, perché mi mancano le parole?
«volevo-darti-questo» e le porgo l'album di foto con le
mani tremanti dall'emozione. Oh Merlino, fa che le piaccia! Mi ritrovo
a pensare.
Dora addolcisce il suo sguardo e
prende l'album titubante. Quando lo apre e vede la prima foto dei
Malandrini, mi sento in dovere di spiegare.
«Beh, era tra le cose che
aveva lasciato Sir...e io ne avevo due identici...e ci sono pure foto
tue e del matrimonio dei tuoi...così ho pensato che
forse...ti...insomma...ti sarebbe piaciuto averlo.» balbetto
nervoso.
«E'
meraviglioso...grazie!» Dora si alza e mi abbraccia con le
lacrime agli occhi «Sai, mi manca molto mio cugino...anche se ci
siamo conosciuti per poco tempo io lo ammiravo molto e...mi sento
ancora in colpa per non essere riuscita ad uccidere mia zia
Bellatrix.»
« Cosa? Dora, non è
colpa tua. Sai quanto anche Sirius ha convissuto con il rimorso, la
sensazione di non aver fatto abbastanza per salvare il suo migliore
amico? Solo qualche ora prima della sua morte aveva pianto per
l'ennesima volta sulla mia spalla, ripetendo "è colpa mia, io
avrei dovuto capirlo, avrei potuto far di più...". Ma non
è così, purtroppo! Come Sirius non avrebbe mai potuto
sospettare di Peter, tu non avresti potuto uccidere Bellatrix! Hai
fatto del tuo meglio, no? » le sussurro all'orecchio, nel
tentativo di tranquillizzarla « mettiti l'anima in pace, tu che
puoi farlo. Non lasciare che pensieri dannosi e inutili ti consumino,
non fare lo stesso errore di Sirius!» Dora si asciuga gli occhi e
annuisce. «Parli come il mio psicoanalista, sai?» mi dice
sorridendo «A proposito, ho anch'io qualcosa per te. » Si
alza e mi porge un pacchetto preso da sotto l'albero rosa. Il biglietto
dice: "Nella speranza che ti illumini, con amore Tonks". Scarto il
regalo, con le mani tremanti. E quando vedo il contenuto, non riesco a
trattenere un sorriso: è un libro dal titolo assurdo.«Come
smettere di farsi le seghe mentali e godersi la vita, di Giulio Cesare
Giacobbe» leggo ad alta voce.
«Sono sicura che ti
sarà di aiuto e che ti farà riflettere» spiega
Tonks «Magari comincerai a smettere davvero di riflettere
così tanto...a volte troppa razionalità fa male.»
Sento la frecciatina arrivare in
qualche punto del mio cuore, che ancora protesta per la costrizione
imposta dalla razionalità.
L'istinto esulta, dà ragione
a Tonks. La razionalità protesta, ha già un paio di
argomenti con cui sostenere la propria tesi.
«In fondo » comincio
sempre più arrabbiato «tu con il tuo amico mi hai
dimenticato, no? Mi aveva detto Molly che non riuscivi più a
trasformarti e invece ecco qui: i tuoi capelli sono tornati normali e
tu sei quella di sempre, con l'albero di Natale rosa e le palline
gialle, ed hai al tuo fianco un uomo che ti merita, bello, giovane,
lavoratore...un bravo ragazzo insomma. La mia razionalità non ti
ha danneggiata a lungo, no? Le mie "seghe mentali", come le hai
definite tu con questo libro, ti hanno preservato da una vita da
diseredata!»
Forse sarà che tra due
giorni c'è la luna piena, sarà la tensione di questi
mesi, ma la gelosia mi ha fatto perdere il mio proverbiale
autocontrollo. Dalla faccia di Tonks ho però come l'impressione
che anche lei abbia perso quel poco di autocontrollo faticosamente
conquistato a forza di lezioni di Moody. E' diventata completamente
rossa in viso e sta lacrimando dalla rabbia
«Per tua informazione i miei
capelli sono così solo per merito di una tinta babbana e Dirk
non è che un amico che in questi mesi mi è stato molto
vicino, al contrario di te, quando stavo male per Sirius prima e poi
anche per te! Per Merlino, se ho ricorso ad una strizzacervelli per
tirarmi fuori da questa tristezza continua vuol dire che sto molto
male, no? » mi urla «e comunque non ti ho
dimenticato, se è questo quello che vuoi sapere!»
Il mio cuore sobbalza al sentire le sue ultime parole...non posso fare a meno di tirare dentro di me un sospiro di sollievo.
«Ma tu hai deciso di fare a
meno di me, no?» continua Dora «forse è meglio se te
ne vai. Auguri e buonanotte.»
Apre la porta, facendomi segno di uscire. Le faccio gli auguri e me ne vado, più confuso che mai.
Nota dell'autrice: Lo
so, spalancare la porta a chiunque suoni (mi sto riferendo a Dora) non
è esattamente l'immagine della "Vigilanza costante!" proclamata
da Moody. Ma, oltre a risultare a parer mio più teatrale, nella
mia mente Tonks è un tantino distratta, nonostante sia un auror
formidabile. Perciò ho immaginato che solo alla vista di Remus,
non potendo credere ai suoi occhi, Ninfadora si sia ricordata del suo
protettore.
E forse Remus, mister
autocontrollo, non avrebbe mai perso la pazienza, ma penso che ognuno
abbia i suoi accessi una volta ogni tanto. Comunque non temete,
finirà per dar ragione a Ninfadora (perché, una volta
tanto, Remus John Lupin ha davvero torto marcio!
Il libro "Come smettere di farsi le
seghe mentali e godersi la vita" di Giulio Cesare Giacobbe esiste
davvero, è proprietà del sopracitato psichiatra e non
l'ho messo qui per fargli pubblicità, ma solo perché mi
sembrava tanto adatto per Remus.
Grazie mille a chi mi ha aggiunto tra i preferiti!
x Smolly_sev:
beh, stavolta ho aggiornato più velocemente, dai...mi ero
fermata per colpa di quegli stupidi e inutili compiti in classe di fine
maggio (anche di giugno da noi, ma questa è un'altra storia...).
Grazie mille per la recensione, non sai quanto mi faccia piacere
sentirti, dato che non ci vediamo mai! (anche se per hp6 nn si discute,
tutte insieme al cinema!) baci DanyCullen
x Littleherm_94:
So che vuoi fare la ruffiana, ma addirittura due recensioni! Dico io,
mi toccherà anche scrivere due risposte, anche perché
sennò perdo il filo. Per quanto riguarda la dedica iniziale, avrei voluto pubblicare il 7 luglio, ma sai bene che mi è impossibile e vorrei aggiungere che avrei voluto scrivere per te almeno una breve
Ron/Hermione, ma mi sento talmente ignorante sul loro conto che non mi
sono sentita in grado: oltre a deludere me stessa avrei deluso molto
anche te, che sei un giudice tanto severo di questa coppia. Non sono
abbastanza soddisfatta neanche di questo capitolo, sento che avrei
dovuto far di meglio, ma tant'è...non ci sono riuscita. Mi
toccherà di nuovo dar ragione a Chiara, che dice che nelle mie
storie non succede mai niente. (risposta alla prima recensione) Non
ho dato la colpa a te (non interamente, per lo meno)! Perché non
scrivo una storia sul mio adorato James Potter? Perché non sarei
mai contenta del risultato e perché adesso ho cominciato questa
(ed è un problema per me portarne avanti una sola, lo sai! sono
una lumacona...) Per quanto riguarda il fatto che James è il mio
idolo...beh, non posso negarlo, posso solo annuire e tacere! Dici che
su James viene il meglio? Questo mi rende orgogliosissima (e
chissà che durante le vacanze non cominci anche a strutturare la
ff su James tanto attesa! So che dovrei mettere più Daniela e
meno Rowling, ma, che ci vuoi fare, è davvero troppo, troppo
divertente scrivere brani da un POV che non sia per una volta quello di
Harry! Ringrazio per i complimenti e per la recensione. (risposta alla seconda recensione)
Non importa che tu recensisca tutto (anche perché dopo
dovrò rispondere a tutto e mi starà taaanto fatica!). Ho
riletto le prime recensioni e sì, sono molto più corte,
ma non è proprio un difetto, le leggo più in fretta e poi
lì sei più disposta a riconoscere la tua parte di colpa
nei miei ritardi (ske, è solo poca voglia la mia)! Poi, per
quanto riguarda le fisime, io non sono stata tanto fine come te, mi
dispiace, ma dato che preso in prestito le mie parole da un famoso
psichiatra, mi sento assai poco in colpa. Ah, e Remus usa la smaterializzazione, ovviamente, per andare in siberia, perciò chissene delle distanze! Grazie mille anche per questa
lunghissima recensione! Tv1kdbxs DanyCullen
|
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Capitolo 10 *** Nor meat nor fish ***
Nor meat nor fish
Nor meat nor fish
« Buongiorno Meave » saluto gentilmente la ragazza-lupo « Come stai? »
Meave alza i suoi occhi
grigio-azzurro dal masso che stava fissando. Rimango basito quando vedo
le sue guance rosse rigate di lacrime.
« Cos’è successo? » chiedo flebilmente.
« Non lo sai? » fa
Meave in tono accusatorio « Ah, giusto, quando c’è
bisogno tu non ci sei mai »
« Non fare la bambina, » replico « che c’entro io? »
Ma lei non mi sta ascoltando, anzi, continua a singhiozzare e ripete come una litania: « Jack…Jack… »
Caro lettore, devi sapere che Jack
è un lupo mannaro del clan di Greyback, noto per la sua fama di
quello che in termini babbani si definisce casanova, se è
possibile utilizzare un termine simile per un licantropo. Jack per i
canoni mannari (e anche per quelli degli umani) è
senz’altro bellissimo, alto, muscoloso, con folti riccioli scuri
e lineamenti regolari. Per non parlare della sua affabilità e
della gentilezza. Praticamente tutte le giovani mannare del clan
sbavano dietro a lui. La prima cosa che mi viene da pensare, quindi,
è che lui l’abbia respinta oppure che sia stato con lei e
poi l’abbia lasciata, ma ricordavo Meave come una ragazza forte,
testarda, che ottiene sempre quello che vuole, che non si dà mai
per vinta, ma soprattutto Meave e Jack sono sempre stati come fratelli
e non avevo mai scorto in lei, durante i miei mesi di studio attento
dei comportamenti dei lupi mannari, alcun segno di un eventuale
attrazione fisica.
« Che ti ha fatto? » le chiedo improvvisamente protettivo suoi confronti.
« Jack non mi ha fatto niente! Era il mio migliore amico…il mio migliore amico…» risponde addolorata.
« Era? » un barlume di comprensione attraversa la mia mente.
« Non aveva fatto
niente…aveva solo cercato di cambiare le cose, perché, lo
sai, così va da schifo. Siamo stati tirati dentro questa dannata
guerra tra umani che ai licantropi non porta niente di buono. A
Greyback, probabilmente, qualcosa sì, se non fa che trascinarci
in qua e in là a rischiare la vita per eseguire gli ordini di
quel pazzo di cui la maggior parte di noi non conosce neanche il nome!
Ha provato a convincere i lupi a non obbedire più a Greyback e a
Voldemort, ma le sue maniere seducenti non servivano a niente con i
lupi che non siano quelli in gonnella. Una spia l’ha venduto a
Greyback che l’ha scovato mentre stava preparando un
ammutinamento. Non ci a pensato due volte a farlo sbranare dai suoi
sostenitori. » la voce di Meave è piena di rabbia.
« Mi dispiace...» provo a dire, ma lei mi blocca.
« È colpa tua! » mi accusa « Se tu avessi fatto qualcosa prima che…»
« E che cosa di grazia, visto che non c’ero? » chiedo irritato dal suo comportamento.
« Non lo so, quello che devi
fare! Lo so che non sei qui di tua spontanea volontà, ma ti ha
mandato qualcuno, è inutile che tu lo neghi. Si vede
dall’espressione schifata che hai ogni nanosecondo che passi
qui!»
Rimango sbalordito, a bocca aperta, incapace di dire una sola parola.
« Dai, sei sconvolta…» comincio « non sai quello che dici… »
« Certo che sono sconvolta!
» sbotta lei « ma ciò non toglie che tu sia una
spia, ma siccome sei contro Greyback, io ti ho sempre appoggiato. Ma
dato che tutto il clan pensa che tu sia l’uomo di Silente, forse
è meglio se stai alla larga da qui. Tanto non convinceresti mai
nessuno, qui nessuno si fida di te! Tu non sei come noi e non lo sarai
mai! »
« Come voi? Hai ragione, non
sono come voi, io ho provato ad essere umano….e adesso non sono
né carne né pesce, né uomo né licantropo.
Sono l’uomo di Silente sì, ma la mia natura intrinseca non
è diversa dalla vostra. » replico.
Improvvisamente sento dietro di me
un rumore di qualcuno che si schiarisce la voce e mi volto di scatto.
Mi trovo di fronte a una metà molto arrabbiata del clan dei lupi
mannari. Beh, non c’è che dire, sono proprio con le
proverbiali “chiappe all’aria”. Noto però una
parte di licantropi in piedi in disparte incerti sul da farsi e tento
il tutto per tutto.
«Non avete visto cosa
è successo a Jack? Non volete fermare queste futili morti di
persone coraggiose sacrificatesi per raggiungere qualcosa che somigli
ad una specie di libertà di parola? Non credete che sia ora di
cambiare? Se in questa guerra voi starete dalla parte giusta magari
avrete la possibilità di integrarvi nella comunità dei
maghi, di diventare come loro…»
Meave si alza in piedi e si mette al mio fianco «Io ci sto» dichiara.
Ma gli altri mostravano meno
entusiasmo all’idea e mi guardavano come se fossi un mostro ancor
più orripilante di loro.
«…maledetto traditore…»
«…lo sapevo che non dovevamo fidarci…»
Di colpo vedo Greyback spuntare fra la folla, lo sguardo impietoso.
Spazio dell’autrice:
finalmente riesco a postare! In realtà questo capitolo avrebbe
dovuto essere più lungo nelle mie intenzioni, ma mi scocciava
troppo l’idea di non aggiornare ancora, dato che oramai è
un mese e mezzo che non pubblico. In effetti come capitolo è un
po’ corto ma spero di rimediare nel prossimo (e, diciamoci la
verità, ne ho postati di microscopici). Spero che questo
capitolo non sia troppo pietoso e che vi piaccia almeno un po’.
Un grazie a tutti coloro che m hanno messo e che mi tengono nonostante
tutto tra i preferiti e tra le storie seguite. Ecco le risposte alle
recensioni:
x Allison91:
Sono contentissima che la storia ti piaccia e grazie dei complimenti!
In effetti l’autocommiserazione di Remus è uno dei punti
fondamentali attorno ai quali ruota questa storia. Per quanto riguarda
gli avvenimenti del settimo libro non so ancora cosa ne farò
della gravidanza, ma ti assicuro che non li farò morire! Mi
metterei a piangere scrivendo! Grazie ancora e spero che ti sia
piaciuto anche questo capitoletto!
x Smolly_sev: come
dicevi? Ah sì, dedicarmi meglio a questa
storia…ehm…mi vergogno di me stessa, tutto questo tempo
senza scuola e non ho aggiornato (*Daniela comincia a scavare la fossa
in cui seppellirsi*). Grazie della recensione, è sempre un
piacere risentirti!
x Alchimista:
Grazie mille dei complimenti! Se li rileggo arrossisco ancora! I
commenti a fine capitolo ho smesso di farli perché ho cominciato
a perdonare Harry per avermi ammazzato Sirius…Comunque Lupin
sì, sta ancora facendo l’infiltrato, ma adesso
l’hanno scoperto quindi smetterà. Grazie ancora della
recensione! Baci
x Evelyn_cla:
Grazie mille dei complimenti! Comunque secondo me dovresti scriverla la
tua fan fiction, diventerei un’assidua fan! Spero che ti piaccia
anche questo capitolo! Baci
|
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Capitolo 11 *** Jealousy ***
Capitolo 11 jealousy
Capitolo 11
Jealousy
Accade tutto troppo velocemente perché io capisca cosa stia
succedendo, ma in pochi attimi tutti i lupi mannari mi stanno venendo
addosso con sguardi feroci.
Atterrito, afferro il braccio di Maeve e mi smaterializzo nella cucina
della tana prima che ordini di ucciderci seduta stante. Magari non
sarà stato un comportamento coraggioso, ma almeno ci siamo
salvati da morte certa. Mentre riprendo fiato, osservo Maeve che si
guarda attorno spaventata, ancora in posizione di difesa, pronta a
rispondere agli attacchi dei suoi stessi compagni.
«Cos-cos’è successo? Remus, dove mi hai portato? » mi chiede spaesata.
Sembra così fragile, con gli occhi terrorizzati e i muscoli tesi. L’abbraccio istintivamente.
«Shh…sei al sicuro, è una casa di miei amici»
le sussurro accarezzandole i capelli. Non so cosa mi stia succedendo,
ma Maeve scatena in me uno strano istinto protettivo. Lei scoppia in un
pianto liberatorio e mi stringe di più a sé.
«Tu mi hai salvato la vita» bisbiglia Maeve guardandomi negli occhi «Grazie».
Le labbra di Maeve si avvicinano sempre di più alle mie, mentre io la osservo incapace di fare qualsiasi mossa.
All’improvviso un rumore di cocci dietro di me mi costringe a voltarmi.
Ninfadora ci osserva con gli occhi lucidi, incurante del disastro
appena combinato con il tè di Molly. È più
trascurata che mai, con i capelli in disordine quasi quanto li aveva
James e i vestiti dai colori sgargianti che contrastano con
l’espressione addolorata.
«Oh…» dico imbarazzato «ciao Ninfadora»
«Scusatemi, non volevo…interrompervi. M-me ne vado subito.» balbetta girando i tacchi e imboccando la porta.
«Ma non hai interrotto nulla, Dora, davvero! Siamo scappati da
Greyback che mi ha scoperto e non sapevamo dove andare, così ho
pensato di venire qua al quartier generale, e poi contattare Silente
per fare un po’ il punto della situazione e…»
In quel momento entrano trafelati in cucina Molly e Arthur,
probabilmente spaventati dal baccano fatto da Tonks con le stoviglie.
«Oh cielo! Remus!» mi abbraccia Molly «che bello
vederti! E lei chi è?» chiede sciogliendo
l’abbraccio e posando uno sguardo indagatore su Maeve.
«Una mia…» come definirla? Amica? Compagna?
«una ragazza che fa parte del clan di Greyback» rispondo
finalmente.
«Faceva» mi corregge Maeve.
«Comunque lei ha bisogno di un alloggio e di protezione dai lupi
che probabilmente ci stanno braccando…perciò pensavo di
chiedere la convocazione di una riunione straordinaria
dell’Ordine per…»
«Per lei!» sbotta arrabbiata Tonks dalla soglia della porta
«ovvio, un licantropo che quasi sicuramente ci venderà a
Voldemort appena ne avrà l’occasione!»
«Non lo farei mai!» si difende Maeve «Io detesto Voldemort, ha mandato in rovina il mio clan!»
«E chi ce lo garantisce?» replica Dora.
«Io!» m'intrometto «Vedi Dora lei….»
«Dovete essere molto intimi, per dire così, vero Remus?» domanda Tonks rossa dalla rabbia.
«Si è rivoltata contro il suo stesso clan e ha rischiato
la vita per stare dalla mia parte e questo mi basta!» ribatto io
alzando la voce.
«Potrebbe essere stato uno abile trucco per fregarti, no?» insinua inviperita.
«No, perché io l’ho visto il corpo sfigurato del suo
migliore amico, maledizione! Solo che non volevo crederci!
Maeve…io mi fido di lei! Abbiamo convissuto per mesi nello
stesso clan! Sai cosa vuol dire vedere tutti i giorni le solite trenta
facce diffidenti e disprezzanti nei tuoi confronti, e trovare una o due
persone che sembrano apprezzarti? Che sembrano volerti bene, e per
quanto sia difficile la situazione quelli cercano comunque di
mostrartelo? Maeve ha sempre cercato di non farmi pesare troppo
l’ostilità dei suoi compagni, lei mi
distraeva…» mi fermo per riprendere fiato e un silenzio
imbarazzante scende tra i presenti «Comunque sta a Silente
decidere»
«Mi cercavi, Remus?» chiede la ben nota voce pacata del professore alle mie spalle.
Di nuovo mi volto di colpo e vedo un Silente che pur essendo
fisicamente un po’ più abbacchiato del solito, con una
mano avvizzita e meno imponente, come se l’osteoporosi gli avesse
fatto perdere qualche centimetro nel giro di pochi mesi, ma con lo
stesso sguardo sereno e intelligente che aveva il giorno in cui
l’ho conosciuto, quando venne a casa mia di persona per
comunicarmi che avrei potuto frequentare Hogwarts.
«Professore! Come mai lei qui?» chiedo stupito dalla sua tempestività.
«Oh, ero venuto per godere della buona cucina di Molly, ma
qualcosa mi dice che la gola mi ha fatto arrivare qui proprio al
momento giusto. Ho sentito qualcosa di quello che hai raccontato alla
nostra Ninfadora… e credo che tu possa aver ragione: dobbiamo
dare una possibilità a questa ragazza. In fondo è anche
per trascinare qualcuno alla nostra causa che sei andato a vivere con i
lupi, no? Perciò convocherò al più presto
l’Ordine per discutere della vostra sistemazione» concede
con un sorriso.
«Mi dispiace professore di non essere riuscito a fare di
più, ma era davvero un’impresa disperata» dico quasi
a mo’ di scusa.
«Hai fatto del tuo meglio, e tanto basta. E poi, non è
mica fallita la tua missione! Ci hai dato informazioni per tre mesi ed
hai persino ottenuto un’alleata!» mi consola il vecchio
prof.
Gli sorrido un po’ più sollevato, cercando di non pensare al casino che ho appena combinato con Dora.
Spazio dell’autrice: Beh,
alla fine Remus si è reso conto di quanto fosse davvero
affezionato a Maeve, quella rompiscatole che gli girava sempre intorno
e che lo riempiva di chiacchiere inutili…ciò non toglie
che non sappia ancora trattare con Tonks, che chissà che tipo di
distrazioni ha pensato che Maeve le offrisse (XDXD)…Spero
comunque che il capitolo sia piaciuto. Non so quando arriverà il
seguente anche perché tra poco ricomincia la scuola
(sigh…). However, ecco le risposte alle recensioni:
x littleherm_94: perché
mandarti un messaggio se tanto so che tu vieni su efp tutte le volte
che hai tempo? Come puoi vedere il povero Rem si è salvato, ma
non ho resistito alla tentazione di citare James! Tvtb
x Alchimista: mi dispiace, ma
sono davvero una lumacona con gli aggiornamenti, anche se non ho
assolutamente voglia di mollare…cmq purtroppo non credo che sia
in mio potere salvere Remus dal suo destino, perché questa
non è stata progettata per essere una what if…? Magari
con un'altra ff...Grazie mille della recensione! Baci
x Smolly_sev: Tranquilla
anch’io ero al mare senza internet e sono rimasta indietro a
letture e recensioni! È sempre un piacere trovare la tua
recensione, grazie mille! Baci
|
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Capitolo 12 *** Anno nuovo, vita nuova ***
Anno nuovo, vita nuova
Capitolo 12
Anno nuovo, vita nuova
Ah, eccomi qua, di nuovo ad una delle barbosissime riunioni
dell’Ordine. Non credevo che potessero davvero mancarmi,
questi battibecchi tra interventisti e oppositori.
«Io dico che dobbiamo attaccare e non farci stanare come talpe
che si nascondono sottoterra per paura che qualcuno li prenda»
esclama Fred, ormai maggiorenne e parte dell’Ordine a tutti gli
effetti.
«Giusto caro fratello!» lo appoggia George.
«Dobbiamo pensare ad una strategia di difesa, invece!» ribatte Malocchio.
Il brusio crescente dei membri che parlano fra di loro impedisce a
chiunque di capire che cosa stanno dicendo gli altri. I miei occhi si
posano istintivamente su Dora, che, seduta accanto a Dirk con la testa
appoggiata sulla sua spalla, osserva il vuoto con gli occhi di nuovo
rossi e gonfi di pianto, stranamente fregandosene della discussione.
«Silenzio!» ordina Silente facendomi riscuotere
«È inutile che vi arrabattiate per averla vinta, tanto
sapete benissimo che alla fine si farà come dico io. E io
dico…che ci penserò ancora un po’. Nel frattempo
ascoltiamo il resoconto di Remus.»
Con la coda dell’occhio vedo Tonks sollevare leggermente la testa
e guardare verso di me per un attimo, poi riabbassarlo e chiudere gli
occhi.
Mi alzo in piedi sospirando e comincio a descrivere come ho cercato e
ottenuto solo parzialmente la fiducia del clan, in cui stavano
già nascendo dei gruppi contro Voldemort. Spiego che tuttavia,
la mia missione, può considerarsi riuscita solo a metà,
dato che se ho estrapolato qualche notizia è solo merito di
Meave, che, anche se non l’avevo capito, mi ha sempre aiutato di
proposito. Spiego come la situazione è peggiorata di colpo
quando me ne sono andato per Natale, e come al mio ritorno sono stato
costretto a fuggire, riuscendo a portare con me solo Maeve.
«Ma lei ha bisogno di protezione, e di alloggio. E dato che io a
causa delle mie condizioni non possiedo nulla, chiedo a voi. So che
probabilmente avete pregiudizi, ma vi chiedo di guardare al di
là di questi, perché vi possiamo dimostrare
che…»
«Non potete dimostrare niente invece. Per quanto ne sappiamo, la
tua amichetta potrebbe essere un’abile mangiamorte e tu potresti
essere passato dalla parte di Voldemort grazie alle sue moine!»
mi interrompe Tonks, improvvisamente piena d’energia.
«Ninfadora!» la rimbecca Silente.
«Non mi chiami Ninfadora! E poi prof lei non può dire i
nostri segreti a chiunque si presenta come amico e…»
«Lasciami finire Ninfadora. Sicuramente dovranno provare la loro
lealtà, e, ahimè, mi vedo costretto a chiedere a Severus
di indagare nelle loro menti» asserisce Silente sospirando.
Trasalisco. Farsi spulciare da Mocciosus? Ma neanche per scherzo! Lunastorta, non puoi assolutamente permetterlo! Urla Sirius nella mia testa. Silente ha ragione però, è giusto che controllino, soprattutto Maeve. E se mi fossi sbagliato? Ribatte una vocina razionale nella mia testa.
«D’accordo, è giusto.» acconsento infine «vado io o qualcun altro a chiamare Maeve?»
«Se ne occuperà Severus più tardi, adesso sta a te.»
«O-ok» dico, un po’ offeso dalla mancanza di fiducia
nei miei confronti, ma bene consapevole che questo è
l’unico modo per capire se sono controllato da un Imperius.
«Ma professore, di Remus ci fidiamo, è quell’altra
lì il problema!» esclama Dora, evidentemente sentendosi in
colpa per la tortura a cui mi ha involontariamente condannato (o forse
solo preoccupata che quello che è successo tra noi divenga cosa
di dominio pubblico).
«Ninfadora smetti di comportarti da bambina capricciosa! Bisogna
prendere tutte le precauzioni, altrimenti perderemo questa
guerra!» sbotta Moody.
Al rimbrotto del suo mentore Tonks si zittisce definitivamente, adagiandosi contrariata sulla sedia.
«Legilimens!» pronuncia Piton calmo.
Vedo Ninfadora, la sera in cui lei ha detto di amarmi e io sono
partito, vedo il suo dolce viso a cuore, le sue morbidi forme, i suoi
vestiti sgargianti, e poi la morte di Sirius, il velo, Sirius che
piange per James, e il soggiorno con i mannari, Jack e le sue idee
riformiste, Maeve che mi viene dietro e fa l’impicciona, Greyback
e le sue esecuzioni esemplari, i suoi comizi, il degenerare della
situazione, fino al mio disgraziato ritorno, con Maeve che molla tutto
per mettersi al mio fianco, i mannari che ci vengono addosso, e poi i
ricordi più vecchi, quelli di Hogwarts, con Lily che sorride e
abbraccia James…
«È dalla nostra parte, Silente» dichiara Piton in una smorfia.
Sospiro, rassegnato all’idea che Mocc-Piton abbia saputo in poco
più di un minuto tutti i miei più intimi segreti.
«Vado a cercare Maeve?» chiedo abbattuto.
«Non è necessario, ho già mandato Ninfadora»
Silente, affabile come al solito, studia le mie reazioni «mi
dispiace averlo dovuto fare, ma non avevo scelta: Non posso rischiare
che l’Ordine sia schiacciato come nella prima guerra. Tu sai meglio
di me quanto danno è riuscito a fare Peter Minus.»
Abbasso gli occhi senza ribattere e, ancora confuso, incapace di dire
qualsiasi cosa, assisto impassibile all’esame di Maeve, che mi
osserva con sguardo altrettanto confuso, incerta se arrabbiarsi con me
o compatirsi da sola.
«È pulita anche lei» conclude Piton dopo qualche minuto.
«Bene, adesso che è tutto chiarito, puoi continuare con la
tua precedente richiesta, Remus.» continua Silente.
«Beh, ecco…» comincio titubante
«insomma…chiedo che qualcuno di voi si prenda cura di
Maeve, almeno per i primi tempi, poi non ce ne sarà bisogno,
appena avrà capito come funzionano le cose nel mondo dei
maghi…»
Si alza il solito chiacchiericcio. Mi guardo intorno, e nessuno alza la
mano. Osservo Maeve, che sta dicendo a chiunque le presti ascolto che
lei non vuole elemosinare nulla, e che solo colpa mia, che lei non
c’entra nulla e che non vuole nulla…
All’improvviso, accade il miracolo. Dirk si alza in piedi e asserisce: «Lo farò io!»
«E ospiterò anche Remus, così sarà lui stesso a custodire Maeve in mia assenza.»
La stanza ammutolisce. Io stesso credo di rimanere a bocca aperta per qualche secondo, cercando di riprendermi dalla sorpresa.
«Grazie Dirk, vedrai che troveremo un lavoretto part-time io e
Maeve. Così ti ripaghremo dell’ospitalità»
mormoro.
«Oh, non ci sono problemi. Casa mia è assurdamente grande
per un uomo solo come me, e i soldi non mi mancano» risponde Dirk
sorridendomi.
«Beh, mi pare che sia tutto risolto, no? Rompete le righe,
perché il mio vecchio stomaco borbotta all’idea del
meraviglioso banchetto di fine anno preparato da Molly. Buona serata a
tutti, e auguri di buon anno!»
Spazio dell’autrice:
Ammetto che questo capitolo fa un po' schifetto, ma se avessi
continuato a modificarlo non avrei aggiornato prima di
Natale...Comunque, dato che le cose da dire sono tante,
schematizzerò:
1. Ebbene
sì, questo Silente è decisamente OOC, dato che quello
vero non farebbe mai una cosa simile, ma tant’è che
è uscito questo e il mio Es non voleva saperne di cambiarlo,
perché tutte le volte che mi veniva un’altra idea, mi
rendevo conto che ci volevo questa. E poi io se fossi stata in Silente
l’avrei fatto, anche solo per non rischiare un ammutinamento
generale. Non solo, nella mia mente malata sono stati Tonks e Moody a
chiedergli di farlo, e lui non si è potuto permettere di
confutare le loro ipotesi con un ragionamento valido. Va bene fidarsi
di Remus, ma chi ci dice che non è controllato da Imperius? E,
come dice Tonks, chi garantiva che Maeve è buona?
2. Beh, a
questo punto potreste comunque dire: che cavolo ci fa Dirk
nell’Ordine? E come mai Remus non lo conosceva? DanyCullen
risponderebbe che Dirk è entrato nell’Ordine in quei tre
mesi in cui Remus non c’era, anche a seguito del suo
avvicinamento a Tonks.
3. Il
chiacchiericcio che l’Ordine fa appena si tratta di prendere una
decisione o una responsabilità è liberamente ispirato
alla caciara che fanno i capi di Stato della Terra di Mezzo ne
“La Compagnia dell’Anello” al Concilio di Elrond e
Dirk (la persona che si pensava la meno probabile) che si alza e dice:
“Lo farò io!” è un’analogia con il
piccolo Frodo che si alza e dice: “Lo porterò io!”.
Ovviamente “Il signore degli anelli” non è roba mia
(altrimenti avrei un mare di quattrini per poterci nuotare come zio
Paperone) e non l’ho utilizzato a fini di lucro etc etc.
4. Nel
capitolo scorso ho risposto ad una recensione dicendo: “Non ho
assolutamente intezione di lasciarla a metà”, ma a dirla
tutta una mezza idea di mollare ce l’avrei. Vorrei sapere la
vostra opinione in merito, quindi fatemi un favore, recensite (anche
per dirmi “fai schifo, ritirati”). È vero che sono
permalosa, ma apprezzo molto la verità.
Risposte alle recensioni:
x Alchimista: Eh-eh, ti
assicuro, è stato anche divertentissimo scriverla la gelosia di
Tonks…sembra quasi fuori di testa, ma penso che quei Black a
forza di matrimoni fra cugini devono aver combinato qualche disastro
genetico! Ti assicuro davvero che Remus non morirà…almeno
non in questa fan fiction! Grazie mille per la recensione!
x Smolly_sev: Beh, diciamo pure
che “piuttosto gelosa” è un eufemismo se parliamo di
Tonks! Ma siccome io me la immagino come il contrario i Remus (solare,
allegra, vivace, etc.) ho pensato che potesse essere anche impulsiva
(mentre Remus è la personificazione della razionalità).
Grazie mille per la recensione!
|
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Capitolo 13 *** Avviso ***
Avviso
Ho deciso, soprattutto grazie alle vostre recensioni, di non mollare. Nonostante tutto, ho avuto un mese orribile, e per quanto la trama e quello che deve succedere sia quasi stabilito, non ho ancora trovato tempo e modo di scrivere un capitolo decente. Purtroppo non so quando posterò di nuovo, ma ho ripreso in mano l'altro giorno la storia e credo di poter postare entro metà mese,...se non mi faccio viva non vuol dire che ho mollato, semplicemente non riesco a trovare il tempo. Mi scuso fin d'ora,
DanyCullen |
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Capitolo 14 *** Cambiamenti ***
Capitolo 13
Capitolo 13
Cambiamenti
Nothing you can make that can't be made
No one you can save that can't be saved
Nothing you can do but you can learn how to be you in time
It's easy
All you need is love
All you need is love
All you need is love, love
Love is all you need
All you need is love - The Beatles
«Remus, rimani, vero?»
aveva detto Molly appena qualche secondo dopo che Silente si era alzato
mentre gli altri membri dell’Ordine stavano appropinquandosi
all’uscita. Alla mia faccia indecisa aggiunge: «Con Meave,
s’intende»
Mi pare di averlo già detto,
ma lo ripeto: non sono in grado di dire di no a Molly e al calore di
una bella serata di allegria in una vera famiglia…si vede che mi
è troppo mancato il calore di un vero rapporto umano in questi
anni di vagabondaggio solitario. Come dice Aristotele:
“L’uomo è un animale sociale”…anche io
che non sono completamente umano ho un estremo bisogno di
compagnia…perciò la mia risposta è stato uno
scontatissimo «Sì»
Inutile dire che lo stesso
l’atmosfera non è delle migliori per me qui. Mi guardo
intorno e vedo l’amore trepidante di Bill e Fleur, promessi
sposi, l’amore abitudinario e tranquillo di Arthur e Molly,
l’amore timido e adolescenziale di Ginny e Harry e di Ron e
Hermione, che prima o poi salterà fuori…come se non
bastasse il mio cervello non fa che mandarmi le note di All you need is
love, vecchia canzone anni ’60 che talvolta passa ancora alle
radio babbane…
Il mio occhio cade istintivamente
su Ninfadora, che osserva un punto davanti a sé, lo sguardo
assente. Per la prima volta da quando sono tornato la ammiro davvero,
in tutta la sua bellezza sbarazzina diventata depressa. I capelli color
topo sono tagliati a caschetto e la maglietta delle sorelle stravagarie
fa a pugni con il sorriso mesto che rivolge a chiunque la guardi
pietosamente.
Non riesco a guardare
altro…vedo solo lei. Cerco di osservare un vaso di fiori davanti
a me, ma la mia testa continua a voltarsi verso quel punto
all’estrema sinistra del tavolo.
La serata scorre lentamente e,
nonostante il chiacchiericcio costante di Meave, mi sento più
solo che mai. La razionalità mi rema contro, ma il corpo e il
mio cuore sentono un estremo bisogno di qualcuno che non condivida con
me solo un rapporto di amicizia. Credetemi, so benissimo quanto vale un
vero amico, perché James e Sirius ne sono stati dei perfetti
esempi, ma dopo tutti questi anni di solitudine, adesso che ho
ritrovato qualche amico nell’Ordine, sento insistente il bisogno
di una donna che mi ami. E non posso fare a meno di pensare che
Ninfadora sarebbe semplicemente perfetta, con la sua bellezza,
intelligenza, simpatia, bontà…per non parlare del fatto
che mi piace da impazzire! Certo, sembrerò il classico sedicenne
arrapato, ma è così, maledizione! Non voglio più
ripetermi di essere fatto per star solo, non voglio più
ripetermi che non è necessario, che non mi importa di trovare
moglie, che mi devo accontentare di quello che ho! Non ce la faccio
più!
Alle due e mezza, dopo aver
ringraziato più volte Molly e dopo aver fatto quelli che sono
sembrati una miriade di auguri, io e Maeve ce ne andiamo con Dirk, che
ci ha generosamente offerto asilo. Maeve continua a chiacchierare senza
sosta, e sembra avere un buon feeling con Dirk, che dal canto suo non
le stacca praticamente gli occhi di dosso. Ci smaterializziamo davanti
a quello che pare un enorme garage abbandonato, un luogo isolato e
trascurato dal resto del mondo.
«Dove siamo?» chiede Maeve, anticipandomi.
«Questo è un vecchio
hangar abbandonato di Washington. Tranquilli, nessuno vi verrà a
cercare qui.» spiega Pitt sicuro di sé. Digita velocemente
una password su una tastierina accanto al campanello e ci fa segno di
entrare silenziosamente. Una volta messo piede dentro non posso fare a
meno di spalancare la bocca, senza parole: ecco a cosa gli serve questo
enorme garage!
All’interno ci sono tre elicotteri e più o meno una trentina di auto d’epoca!
«Dirk, che cosa sono?» cinguetta Maeve, stupita più di me.
«Vecchie auto babbane, una passione di famiglia.» risponde Pitt semplicemente.
«E…a cosa ti
servono?» chiede Maeve, che credo ignori che cosa siano le auto
(come ignora qualsiasi cosa babbana e magica).
«Beh, sono belle» risponde Dirk, stavolta un po’ imbarazzato.
«Maeve,» le spiego
«le auto servono ai babbani per spostarsi da un luogo
all’altro…sono come dei “cavalli di
metallo”.»
«Davvero? Ma è
geniale!» esclama lei, rimasta incantata di fronte ad una Rolls
Royce del 1917. «E fanno tutto questo senza i vostri
trucchetti?»
«Venite di sopra, su…» ci incita il nostro cicerone, già a metà scala.
Salgo lentamente con Maeve dietro di me, che continua ad ammirare questi capolavori della tecnica babbana.
«Scusa la mia indiscrezione
Dirk, ma…perché vivere a Washington, a migliaia di
chilometri dal tuo lavoro?» chiedo, incapace di resistere alla
curiosità un minuto di più.
«Sono inglese solo per
metà. Mio padre è un senatore nel governo statunitense e
mia madre una nobildonna inglese. All’epoca di Hogwarts facevo
tutte le vacanze qui.» risponde, leggermente incupito,
perciò decido di non indagare oltre.
«Beh, fate pure come se foste
a casa vostra!» esclama aprendo la porta di quello che per
chissà quanto tempo sarà la mia prossima casa.
Così distante dalle mie vecchie abitudini, dai miei luoghi
familiari, dalla mia vecchia vita, da Dora…
Spazio dell’autrice:
Ok, questo è il capitolo
finale della prima parte della storia (quella per cui avevo un piano,
tanto per intendersi). Il resto sta ancora da qualche parte nella mia
testa. Non nasconderò di non essere molto soddisfatta né
dalla storia in generale (se si è esclude qualche capitolo)
né tantomeno da questo capitolo in particolare, ma
tant'è, di meglio non veniva. Dirk in gran parte NON è
roba mia, anche se la storia della sua famiglia l'ho inventata io, di
vero c'è solo il padre senatore. Non so se mettere
l'avvertimento Cross-over oppure è esagerato, ditemi voi. E qui
comunque sarebbe finita se avessi deciso di darci un taglio. Per favore
recensite, perché mi potrebbe davvero aiutare a migliorare (e
non parlo con le mie amche presenti sul sito, perché la loro
opinione è di parte).
x Alchimista: Grazie
mille, non sai quanto sia gratificante leggere le tue recensioni! Beh,
per quanto riguarda Dora che effettivamente fosse quella che si fidava
di meno, ora che mi ci fai pensare, potrebbe essore un po' OOC, ma io
in genere mi chiedo, soprattutto per i personaggi femminili, che cosa
avrei fatto io ed è venuto fuori così.... e non ti
preoccupare, è impossibile che mi diano fastidio le tue
recensioni! E se anche tu scrivi, capisci quanta soddisfazione si
può avere da una recensione! Spero che continui a seguire, anche
se non ho la più pallida idea di quando posterò di nuovo,
visto che il capitolo 14 è tutto da buttare giù! Un
bacione, grazie mille del tuo sostegno.
x Smolly_sev:
Come hai visto, continuo! Grazie mille del tuo sostegno, è stato
molto importante....per Parn Assus c'è stato un enorme
malinteso, scusami....la prossima volta ce la facciamo dai. Un bacione!
x littleherm_94: Il
capitolo scorso era effettivamente un po' più lungo dei
precedenti, ma come vedi con questo sono tornata ai miei standard. Per
quanto riguarda il povero Rem, che se la piglia sempre in quel posto,
beh...è lui stesso che ha l'anima da martire, e che per questo
se le prende tutte! Grazie mille della recensione! Bacio
x Allison91: Sono
contenta che ti piaccia Dirk, e sì, Remus è geloso
marcio, ma cerca di nasconderlo anche a se stesso....Grazie della
recensione! Bacio
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Capitolo 15 *** Il vento che fa chiudere una porta... ***
Capitolo 14
Capitolo 14
Il vento che fa chiudere una porta...
Un famoso proverbio babbano dice: il
vento che fa chiudere una porta ne fa aprire un'altra. E in questo
caso devo dire che sembra che mi sia stato aperto un portone. Non
solo riesco a mangiare abbondantemente e a colazione e a pranzo e a
cena (cosa che tra i lupi non era per niente scontata), ma ho un
lavoro fisso! Ebbene sì, il Dirk Pitt a cui pensavo con tanto astio
e gelosia mi ha trovato un lavoro che, per quanto sia babbano, è
sicuro e ben pagato! Certo, sono solo il segretario di una
commercialista, ma non devo far altro che rispondere al telefono e
prendere appuntamenti! Fantastico, no? I miei poteri non sono granché
utili, ma va bene così. Almeno adesso pago la mia parte di spese per
la casa e sto perfino mettendo da parte un po' di soldi per avere, un
giorno, un appartamento mio.
“Ciao Remus!” mi saluta
calorosamente Maeve spegnendo la tv appena apro la porta rientrando
dopo il lavoro. Meave non ha un lavoro perché non possiede,
purtroppo, neanche un minimo di educazione, né da babbana né da
maganò (visto che abbiamo scoperto che non ha poteri magici) e
dunque per adesso non ci prova neanche. Ma anche lei si sta godendo
la nuova situazione: se ne sta tutto il giorno in casa a guardare la
tv babbana e quando Dirk è libero si fa insegnare come funzionano i
motori delle auto babbane...comunque le sto insegnando a leggere.
“Buonasera Maeve!..Ah, sei già
tornato Dirk?” chiedo accorgendomi della presenza del mio
coinquilino seduto sul divano accanto a Maeve.
“Già...in
realtà non sono proprio andato a lavoro, oggi mi sono preso un
giorno libero.” risponde senza guardarmi.
“Ah,
capisco...” cioè, no, non è vero, ma non posso certo dirlo.
Insomma, perché diavolo si prende tutti queste ferie se adora il suo
lavoro e vuole davvero finire questa assurda guerra?
“Allora
Maeve, progressi con la lettura?” continuo.
“Oh
sì!” esclama la mia entusiasta allieva “Sono già al capitolo
terzo di Harry Potter!”
Sorrido
spontaneamente del suo orgoglio, ed ho un moto di tenerezza.
Il suono del
campanello ci interrompe, e Dirk mi lascia con Maeve per andare ad
aprire.
Mi tolgo distrattamente il cappotto,
sedendomi accanto a Maeve, che sento sospirare al mio fianco.
“Che c'è?” chiedo.
Maeve scuote la testa, strizzando gli
occhi come a voler scacciare un pensiero molesto “Niente, niente”
mi abbraccia, come suo solito. È una ragazza così
affettuosa...improvvisamente ho un flash di quella volta a casa di
Molly, in cui ci eravamo quasi baciati, trascinati dall'euforia del
momento.
“Remus” di nuovo sospira, facendomi
preoccupare. Cosa diavolo sta cercando di dirmi?
Lentamente, come quella volta, si
avvicina al mio viso, le labbra socchiuse...
Mi volto e sciolgo l'abbraccio.
“Hai poco più di 17 anni”
sentenzio.
Maeve abbassa lo sguardo, vergognosa.
“E allora? Quando ero nel clan...”
“Maeve, tu non sei più nel clan. Sei
troppo giovane per gli standard umani...potresti essere mia figlia.
Sarebbe molto meglio se tu riuscissi a trovare qualcuno della tua
età, no? Per non parlare del fatto che per me sei come una sorella.”
Mi guarda in silenzio.
Vedo i suoi occhi inumidirsi.
“Mi dispiace” sussurro.
“Buonasera!” la porta si apre
dietro di noi. “Ho portato la cena!”
Mi volto di colpo al suono di quella
voce...la sua voce.
“Tonks,
appoggia la roba sulla tavola!” la voce di Dirk raggiunge il mio
orecchio. “Remus, puoi aiutarla per favore? Sai che distrugge tutto
quello che tocca...”
Mi alzo e vado
incontro a Dora, cercando di sorridere nonostante la consapevolezza
di aver appena spezzato il cuore di Maeve, che se ne va di sotto,
dove è rimasto Dirk.
“Allora...”
comincia Tonks mentre tiro fuori la tovaglia “come va? Ti trovi
bene qui?”
“Oh,
benissimo, sì.” si crea un istante di silenzio, mentre la guardo
di nuovo negli occhi.
Mi sorride.
“Dirk
è fantastico, non credi?”
Ok, devo
ammetterlo: il mio stomaco si aggroviglia per la gelosia.
“Oh,
sì è...giovane, ricco e sano. È perfetto” le dico stringendo i
denti.
Tonks scoppia in
una risata cristallina.
“Sei
geloso! Ti si legge in faccia!”di colpo torna seria “ma sai che
continuo a preferire gli uomini vecchi, poveri e pericolosi”
Sento il calore
affluire alle guance.
“E
questo dimostra che tu sei una masochista imprudente”
La porta si apre di
nuovo dietro di noi, ed entrano Dirk e Maeve.
“Mangiamo?”
Spazio dell'autrice:
ok, poniamo le mani avanti...non mi maledite! Lo so che ho un ritardo
mostruoso, e non ho assolutamente alcuna scusa se non...la mancanza di
ispirazione e, soprattutto, di fiducia nel progetto che mi ero
proposta. Mi metto anche una scadenza (non sia mai che la
rispetti)....credo di poter postare di nuovo prima della fine di
Maggio, scuola e ispirazione permettendo.
Allora,
questo striminzito capitolo dovrebbe un po' essere l'inizio della
seconda parte, in cui le cose si chiariscono finalmente, e oserei dire
che intravedo la fine. Sto andando abbastanza nell'OOC, ma fanno tutto
da soli i personaggi nella mia mente....(ho una mente perversa...)
Ringrazio
infinitamente littleherm_94, Smolly_sev e Alchimista, e tutti coloro
che mi hanno messo tra le preferite e seguite, perché senza di
loro, questo capitolo non sarebbe mai stato postato.
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