Too old, too poor and too dangerous

di Daniela93
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Show isn't going on ***
Capitolo 2: *** The only solution ***
Capitolo 3: *** Too old, too poor & also too dangerous ***
Capitolo 4: *** Because I love you ***
Capitolo 5: *** Not really good at relationships ***
Capitolo 6: *** Into the wild ***
Capitolo 7: *** Un Natale molto gelato - parte I ***
Capitolo 8: *** Un Natale molto gelato - parte II ***
Capitolo 9: *** What the hell is he doing here? ***
Capitolo 10: *** Nor meat nor fish ***
Capitolo 11: *** Jealousy ***
Capitolo 12: *** Anno nuovo, vita nuova ***
Capitolo 13: *** Avviso ***
Capitolo 14: *** Cambiamenti ***
Capitolo 15: *** Il vento che fa chiudere una porta... ***



Capitolo 1
*** Show isn't going on ***


Show isn't going on... Disclaimer: No, non possiedo né Remus, né Tonks, né alcun personaggio di Harry Potter, altrimenti la storia sarebbe andata diversamente, credetemi.
Harry: volevi togliere quel puzzone di Draco, vero?
DanyCullen: veramente c’è qualcun altro con i calzini puzzolenti in questo libro, non ti ricordi? Uno che li usa per coprire lo spioscopio che sembrava non funzionare ma in realtà era perfetto…impossibile che nonti venga in mente. È lo stesso che non al quarto anno ancora non si ricordava dello scalino che ti incastrava il piede e allora si faceva beccare dal prof di Difesa Contro le Arti Oscure…
Harry: Boh…non mi ricordo di nessuno di così stupido.
DanyCullen ci rinuncia e comincia a narrare la sua storia…

Remus POV

Show isn’t going on…

Sono nella casa di Grimmauld Place, insieme a metà Ordine della Fenice, per quella che probabilmente è l’ultima volta. Un senso di oppressione al petto mi schiaccia, mentre ripenso che queste mura per Sirius hanno rappresentato un’altra prigionia dopo quella di Azkaban: lui non ha ma riacquisito la libertà che meritava forse più di me, che sono un inutile licantropo. Mi sento così dannatamente solo! Vado a sedermi nella cucina ormai vuota dove mangiavamo sempre quando vivevo con lui al Quartier Generale.
Dopo James e Lily, se n’è andato pure lui. La vita è talmente ingiusta! Povero Sirius, dopo tutto quello che aveva sofferto, non si meritava di morire. Ma smetto subito di compatirlo, perché so che lui non vorrebbe che lo facessi, anzi. Forse sta meglio lui adesso, mi ritrovo a pensare. Almeno è morto come voleva, durante una battaglia per una buona causa (Seeee…e quel sudicio piccolo stupido bambino egoista ed egocentrico di Harry sarebbe una buona causa?!? N.d.A.). Invece io sono rimasto qui, da solo. Non ho più nessuno. So che l’autocommiserazione non mi porterà da nessuna parte, ma non posso fare a meno di pensare che i Malandrini non esistono più.
All’improvviso entra Ninfadora nella stanza. Povera ragazza…si sente in parte responsabile di ciò che è successo, anche se l’unica responsabile è Bellatrix.
«Remus, abbiamo finito il trasloco. Se ne sono andati tutti.» dice incerta mentre si avvicina. O, almeno, mentre cerca di avvicinarsi, inciampando in una sedia. Non fraintendetemi, è una brava ragazza e un ottimo Auror, ma anche la persona più goffa che abbia mai conosciuto. Tra l’altro io adoro quella sua goffaggine che la imbarazza e le fa imporporare il viso. Dora è sempre stata bella ai miei occhi, ma da qualche tempo mi sono reso conto che quello che provo per lei è qualcosa di diverso da una semplice amicizia. Per la prima volta in vita mia mi sento…innamorato. Neanche da adolescente ho mai avuto una vera cotta perché mi preoccupavo troppo per il mio “piccolo problema peloso” come lo definiva James.
«Io rimango un po’ qui, Ninfadora. Ma tu vai pure» sorrido, mesto.
«No ti faccio compagnia. Resto volentieri.» sembra afflitta anche lei. In fondo Sirius era il suo biscugino, nonché uno dei pochi parenti da parte di mamma che le rivolgevano la parola.
«Beh, se vuoi» dico, rincuorato dalla prospettiva di stare un po’ con lei.
Non mi fraintendete, non voglio provarci con lei. Non ho la minima intenzione di farlo neanche in altri momenti: non ho speranze e poi lei si merita di più. Dora ha bisogno di qualcuno che sia più giovane, tredici anni di differenza sono veramente tanti, le serve un uomo con un futuro economico sicuro ed io sono disoccupato, per non parlare del fatto che di questi tempi ci vuole qualcuno che la protegga mentre sono un pericoloso lupo mannaro. Come posso chiederle di stare con me?
Dora si siede accanto a me e mi abbraccia dolcemente: «Remus, se hai bisogno di qualcosa, di qualunque cosa, sappi che io ci sono. Per inseguire mia zia fino in capo al mondo o semplicemente per parlare io sono qui.»
Non so cosa risponderle. Vorrei dirle tante, tante cose ma rimango zitto mentre le lacrime rigano il mio viso. I nostri occhi, gonfi di dolore e di tristezza s’incrociano, mentre il mio cuore comincia a battere così forte che ho paura che lei possa sentirlo. È un istante lungo una vita e vorrei che non finisse mai. Poi lei fa qualcosa che non mi sarei mai aspettato: avvicina le sue labbra alle mie e prima che me ne stia rendendo conto mi sta già baciando.

Spazio dell’autrice:
E’ da un po’ che scrivo Remus/Tonks ma questa è la prima che pubblico. Spero che recensiate…soprattutto voglio sapere se vale la pena di continuarla.
Ninfadora: perché mi fai inciampare anche nei momenti seri?
DanyCullen: Zitta Ninfadora, sono io qui che comando.
Ninfadora: Non chiamarmi col mio nome!
DanyCullen: ok, allora ti chiamerò Imbranatagirl.
Ninfadora: Guarda che ti faccio una fattura!
DanyCullen: Guarda che faccio mettere Remus con tua zia, non sto scherzando!
Ninfadora se ne va con la coda fra le gambe.

E dopo questo delirio è meglio se vi saluto. Ciao!

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Capitolo 2
*** The only solution ***


The only solution The only solution…

Rimango impietrito. Poi, lentamente, il mio cuore sembra ricordarsi di pompare sangue e i miei polmoni di espirare. E, altrettanto lentamente, il mio cervello torna a ragionare. Cosa diavolo sto facendo? Dove sono finiti tutti i miei buoni propositi di non rovinarle la vita? Anche se non so come, trovo la forza per allontanarmi da lei.
«Ninfadora» so quanto odia essere chiamata con questo nome e so che le farà male sentirsi chiamare così da me che crede suo amico «è sbagliato. Scusami, è soltanto colpa mia. Non può essere. Perdonami.»
Mi alzo goffamente dalla sedia, un rapido mezzo giro e mi smaterializzo a casa mia. Beh, forse casa è un eufemismo per definire la camera di uno squallido pensionato dove vivo solo grazie al sussidio mensile. C’è solo un letto con un armadio e un bagno comunicante. Mi sdraio sul letto quando mi ricordo che stasera c’è la luna piena. La morte di Sirius mi ha fatto perdere la cognizione del tempo.
Dopo la Stamberga Strillante non ho più avuto un luogo fisso per le mie trasformazioni, ma ogni volta cerco un luogo diverso, disabitato, s’intende. Lo scelgo sempre all’aperto perché c’è meno probabilità che mi morda.
Stasera ho deciso di andarmene in Siberia, tanto, durante le mie trasformazioni che grazie a Merlino non ricordo, non soffro il freddo.
Dopo essermi smaterializzato, mi siedo intontito dal freddo a guardare il tramonto, mentre mi lascio assalire dal ricordo del suo profumo, così dolce…sa di mushmallow…con i suoi capelli rosa cicca è così bella: il fascino dei Black si scontra in lei con la bontà ingenua di chi ancora non ha ricevuto alcuna offesa dalla vita. Il tramonto definitivo del sole interrompe i miei pensieri per trascinarmi nel mio piccolo inferno personale.

***

Finalmente è arrivata l’alba. Se la luna piena è il mio peggior nemico perché mi fa sprofondare all’inferno, l’alba è la mia migliore amica perché me ne tira fuori.
M’incanto a guardare il cielo, con quella sfumatura di rosa che mi ricorda Tonks, anzi, come comincio a chiamarla nei miei sogni, Dora. Adoro questo nome, che secondo me ha un significato azzeccato: doni. Lei per me rappresenta davvero tutti i regali che vorrei ricevere dalla vita. Il pensiero che a causa di questa stupida guerra Lei è costantemente in pericolo m’investe con violenza insieme con una rabbia mai provata e all’istinto di proteggerla. Cosa posso fare per lei? Sono troppo pericoloso per farle da guardia del corpo: la dovrei difendere da me stesso. Ripenso alla notte passata. Forse c’è solo una cosa che posso fare per difendere concretamente Dora e tutto il mondo magico.

Spazio dell’autrice:
Mi spiace non aver aggiornato prima, ma sono stata veramente sommersa dagli impegni. Voglio ringraziare tutti quelli che hanno letto e in particolar modo chi ha recensito e chi ha messo questa fan fiction tra i suoi preferiti.
Questo capitolo non è molto lungo perché è un po’ di transizione. Forse è un po’ introspettivo ma il prossimo si preannuncia più movimentato.

Passo ai ringraziamenti individuali:

X Nikki Potter: Grazie! Ecco il continuo, anche se non troppo presto…Grazie 1000 per aver messo questa fan fiction tra i tuoi preferiti! Bac8

X nina92: Grazie grazie grazie per i complimenti! Spero ti piaccia anche questo capitolo! Grazie per aver messo questa fan fiction tra i tuoi preferiti! Bacio

X TENTEN_SUPER_STAR: Grazie! Ecco il secondo capitolo e spero di aggiornare il primo possibile! Grazie 1000 per aver messo questa fan fiction tra i tuoi preferiti! Bacio

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Capitolo 3
*** Too old, too poor & also too dangerous ***


Too old, too poor & too dangerous Too old, too poor & too dangerous

Nota dell’autrice: all’inizio dico che Silente ha inventato il modo per comunicare con i patronus e che ha insegnato a farli a tutto l’ordine. Non so se è vero, ma se non lo è consideratela una piccola licenza poetica. Per il resto cerco sempre di attenermi alla storia quindi se vedete qualcosa che non va ditemelo.

Finalmente sono a casa per concedermi un po’ di riposo dopo un’altra maledetta notte in bianco. All’improvviso, con un bagliore argenteo, appare un Patronus di fenice:
« Riunione straordinaria. Tutti alla Tana alle 18.00 in punto.»
È un messaggio di Silente, l’inventore di questo sistema di comunicazione. Ricordo con un sorriso quando in una delle prime riunioni dell’Ordine ci insegnò a fare i Patronus. Io, Sirius e James ne eravamo già capaci ma dovemmo faticare per insegnare a Peter come si faceva (sudicio piccolo verme…N.d.A.). Sono ricordi così intensi da farmi commuovere. Ho bisogno di uno sforzo per tornare al presente.
Decido di andare a farmi una doccia bollente e, finalmente, mi abbandono all’abbraccio del sonno tanto agognato.

***

Quando alle mi sveglio sento una sgradevole oppressione allo stomaco ricordando il sogno che ho fatto. Ero invisibile osservatore di una piccola radura fiorita illuminata dal sole di settembre vicina ad una cascata d’acqua dove Charlie Weasley stava appassionatamente baciando Dora. Mio Dio! È stato tremendo. Do un veloce sguardo alla sveglia: le 18.00. Mi vesto con un colpo di bacchetta e mi smaterializzo più velocemente che posso direttamente di fronte alla porta di casa Weasley.
« Molly! Sono Remus. » Non mi passa neanche per l’anticamera del cervello di dire la parola d’ordine, ma sarebbe stata anche inutile, visto che dopo circa trenta secondi di un fracasso che sembra di sedie rotte la porta si apre e la donna più bella che io abbia mai visto si offre ai miei occhi. Dora stasera ha deciso di fare le cose in grande: ha raccolto i capelli stasera rossi in una complicatissima acconciatura mettendo così in risalto il piccolo viso a forma di cuore, indossa la sua collana preferita con gli orecchini intonati e un vestito di raso verde bottiglia senza spalline. Lei è semplicemente divina…ed io sono innamorato perso. Ed in effetti mi sono proprio perso nei suoi occhioni dolci. Torno in me distogliendo con difficoltà lo sguardo e affrettandomi ad entrare.
« Remus, possiamo parlare? » la sua dolce voce giunge al mio orecchio. Il mio cuore salta un battito nel sentire che Lei sta parlamando proprio con me.
« Non adesso, Do-Ninfadora » balbetto impacciato « sono già abbastanza in ritardo ».
Prendo posto nel piccolo salotto di casa Weasley, che per l’occasione è stato allargato con un incantesimo. Per mia fortunata sfortuna sono seduto esattamente davanti a Dora. Improvvisamente mi ritrovo a pensare, anzi, a capire, che probabilmente si è vestita così perché stasera ha un appuntamento con qualcuno. Certo non potevo pretendere che avrebbe aspettato me, ma al pensiero che stasera lei sarà di qualcun altro una folle gelosia si impossessa di me. Devo costringermi a concentrarmi sulle parole di Silente:
« …così, adesso che Greyback – rabbrividisco sentendo pronunciare il nome di colui che ha reso la mia vita un inferno – si è unito definitivamente a Voldemort, come ci ha riferito Severus, dobbiamo essere doppiamente cauti. »
Come previsto. Era ovvio che Greyback si sarebbe unito ai Mangiamorte. Bene, così il mio lavoro sarebbe stato ancora più utile. Mi alzo in piedi.
« Albus, vorrei propormi come infiltrato tra i lupi mannari. Credo di essere l’unico in grado di entrare in contatto con loro, data la mia condizione. »
« NO! » anche Dora si è alzata facendo cadere la sua sedia «Professore, glielo deve impedire! »
Silente intanto continua a mantenere la sua solita calma: « Ne sei sicuro, Remus? Tu forse sai meglio di me a quale rischio ti esporresti…magari dovresti prima ascoltare anche cosa Ninfadora ti deve dire, no? »
Intanto i capelli di Dora sono impazziti: il colore passa dal rosso fuoco, al blu elettrico, al verde bottiglia, al giallo fosforescente con una velocità da capogiro.
« Albus, con Ninfadora parlerò dopo la riunione…vorrei solo che lei mi accordasse il permesso per ciò che so per fare. » dico, cercando di mantenere il tono di voce più indifferente che il turbinio di emozioni provate mi permette di avere.
« Mi sembra che tu abbia già deciso, temo. Non è così? La mia parola non potrebbe impedirti di fare ciò che vuoi quindi ti farò solo le mie raccomandazioni: stai attento. Beh, la riunione è finita ed io me ne torno ad Hogwarts. Ah, Molly? Se per te va ancora bene ospitare Harry qui, credo di potertelo lasciare venerdì sera sul tardi. »
Molly sfodera uno dei suoi migliori sorrisi: « Certo che va bene. Starei comunque sveglia per aspettare Arthur. »
« Perfetto. » conclude Silente « Buona serata a tutti. »
Subito Dora corre verso di me, rischiando quasi una storta ed ancora una volta devo costringermi a non ridere « Adesso non hai scuse. Dobbiamo parlare. »
« Ok, ma non qui. » le rispondo.
Tempo di un secondo e mi ritrovo smaterializzato nell’appartamento più caotico che abbia mai visto: libri di magia dappertutto, tazze di caffè americano dimenticate sui mobili, e qualche oggetto babbano che non riesco ad identificare qua e là.
« Accogliente… » le dico, per addolcirla. Lei adora i complimenti.
« Non dire idiozie. La mia casa è il caos allo stato puro, lo so benissimo. Ma questo non ci interessa. » l’atmosfera si fa pesante « ti rendi conto che mi hai lasciata da sola in quella stanza come una povera stupida? Ti rendi conto che mi sono sentita davvero una povera stupida perché stasera ho definitivamente capito che io per te non meritavo neanche uno straccio di spiegazione? Perché hai risposto al mio bacio e poi te ne sei andato? E perché diavolo sei così masochista da voler rischiare la vita facendo il doppiogiochista in mezzo a un branco di lupi incivili che per di più si sono alleati con i Mangiamorte? Perché? Lascia fare l’eroe a qualcun altro, tu meriti di più… » poi le si spezza la voce e le lacrime che fino a quel momento aveva trattenuto sgorgano come un fiume in piena. Non riesco a trattenermi e l’abbraccio.
« Dora tu non sei stupida, non pensarlo mai. E non ho pensato neanche per un istante che non meritavi una spiegazione, solo pensavo tu avessi già capito che sono troppo vecchio, troppo povero e troppo pericoloso per te. » le sussurro all’orecchio. Lei prova a ribattere, ma io le metto un dito sulle labbra. « fammi finire ti prego. Il mio masochismo, come lo chiami te, è dovuto solo al mio senso di impotenza. Voglio fare qualcosa per migliorare il mondo, e nessun altro dell’ordine può infiltrarsi tra i lupi mannari. E, purtroppo, non credo di meritarmi molto. Evidentemente date tutte le mie disgrazie devo scontare qualche orribile colpa commessa, non trovi? » sorrido, mesto.
« Tu non sei così vecchio, Remus e neanche così pericoloso. E dei soldi non me ne importa niente. E non voglio mai più sentirti dire che non ti meriti molto: non vedo quale orribile colpa tu possa aver commesso, sei così buono…perché non mi vuoi? »
Come spiegarle che la amo più di me stesso e che proprio per questo non posso stare con lei? Non voglio rischiare che lei si leghi a me e che un giorno se ne debba pentire!
« Dora, sei così giovane…troverai qualcun altro, vedrai. Hai ancora tanta vita davanti… »
Vedo i suoi occhi divenire di nuovo lucidi, i suoi capelli perdere colore lentamente, diventare grigi…perché devo farla soffrire così?
« Sei sicuro di non volermi, quindi. Ok. Tranquillo. Non ti darò più fastidio. Solo…stai attento a Greyback, ok? » mormora.
Cerco di rassicurarla: « Non ti preoccupare, lo conosco, so come trattarlo. Stai attenta anche tu, va bene? »
Lei fa una risatina nervosa: « Sono un Auror. Il rischio è il mio lavoro. »
Le prendo la testa fra le mani e le do un piccolo bacio sulla fronte: « Buonanotte »
L’ennesimo mezzo giro e sparisco.

Spazio dell’autrice: Sono finalmente riuscita ad aggiornare…lo so che sono una lumaca ma sono alle prime armi! Adesso stiamo cominciando ad entrare nel vivo della storia. Spero vi sia piaciuto questo capitolo!

Per Nikki Potter: Già già a volte Remus si dimostra un tontolone…ma che ci vuoi fare, è solo un eccesso di bontà…adesso ha capito di essere innamorato di Tonks, deve solo capire che lei lo ricambia e lui non può farci niente! Spero che questo capitolo ti sia piaciuto! Baci Dany


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Capitolo 4
*** Because I love you ***


Because I love you Because I love you

Sono appena stato al compleanno di Harry e ho come l’impressione di averglielo rovinato con le mie funesti notizie. Non sono molto di compagnia in questi giorni. Ho deciso di anticipare la mia partenza a domattina. Non saluto nessuno, passerò semmai da Silente. Ma forse neanche questo, tanto, a chi importa se parto per rischiare la vita nella banda di lupi mannari più pericolosi d’Inghilterra? Non ho nessuno che tenga a me, ora che i miei unici amici sono morti, così, se magari muoio, non ci sarà nessuno che si arrabatterà per trovare la salma. D’altra parte, come potrebbe qualcuno sentire la mia mancanza? Sono un lupo mannaro, e come tale sono pericoloso, e anche parecchio. Solo Sirius e James mi hanno sempre capito e adesso che non ci sono più, chi mi rimane? Nessuno, sono solo come un cane. Perché? Perché è andata così? È ingiusto…loro erano, belli, bravi, buoni, leali, giusti, intelligenti, generosi…perfetti. Ed io sono solo un licantropo chiuso e insicuro di sé. Loro meritavano la loro vita.
All’improvviso il campanello interrompe i miei pensieri suonando. L’unica cosa che mi viene in mente è: “Fa’ che sia lei”. Forse qualcuno lassù mi ha ascoltato: quando apro la porta il mio cuore batte più forte in petto…è Dora.
“Senti, forse l’altra sera ho esagerato” parte in quarta lei “ ma tu devi capire che…”
Mi stanno passando in testa un mare di idee e di sensazioni: è come se volessi abbracciarla, ma al contempo non volessi darle false speranze…il mio inconscio sta combattendo con la mia razionalità una battaglia epocale. Ma alla fine è la ragione a prevalere sugli istinti.
“Do-Ninfadora, tu non…”
“No, ti prego, lasciami finire, altrimenti mi impappino e non riesco a dire tutto quello che penso e a scusarmi decentemente. Ho esagerato l’altra sera, ed io non avevo e no ho alcun diritto di rimproverarti, né ho alcun diritto su di te. Per farla breve, tu avevi ragione ed io torto. Ma devi sapere che…io…l’ho fatto perché…cioè…io…” i suoi capelli ora sono come delle luci natalizie colorate a intermittenza, come sempre quando si arrabbia o prova un emozione troppo forte.
“Non c’è bisogno che tu ti giustifichi, Tonks” passo al cognome-soprannome, per tranquillizzarla.
Ma lei alza la testa di scatto, improvvisamente decisa. “Io ti amo. Non pensare che sia soltanto una stupida cotta adolescenziale, perché, davvero, non lo è. E non te l’ho detto solo perché spero di non farti partire, ma anche perché, insomma, spero che tu, insomma, mi ricambierai…almeno un po’. Non chiedo nemmeno tanto…Remus, pensaci.”
Impiego qualche secondo cercando di riprendermi.
E non mi riprendo per niente.

Nota dell'autrice: so benissimo che questo capitolo in quanto a lunghezza fa proprio pena, ma mi piaceva troppo l'idea di far finire così il capitolo. Spero di riaggiornare presto, entro la fine di Gennaio, se questa dannata scuola me lo permette.

Per Smolly_Sev: grazie, ma bravissima credo che sia esagerato! Sono contenta che questa storia ti piaccia almeno un po', anche se non è esattamente il tuo genere. Bacio.


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Capitolo 5
*** Not really good at relationships ***


Not really good at relationships Note dell’autrice: Questo capitolo (in particolar modo la parola “elucubrazioni”) è dedicato a littleherm_94, che legge tutto quello che le propino, senza esclusioni e senza lamentarsi. Inutile dire che è la mia vittima preferita. Tvttbxs e auguri per il tuo prossimo compleanno! E tanti auguri dal world wide web anche alla sua cara omonima, che compie gli anni domani e che spero capiterà su efp il prima possibile! A lei voglio dedicare la litote del titolo, per ringraziarla di avermi fatto imparare cos’è. E mille grazie per la correzione dei congiuntivi! A proposito del titolo, non è una traduzione letterale di quello che pensa Remus, ma in inglese non esiste “essere una frana” in senso lato e ormai avevo messo tutti i titoli in inglese, so...
Voglio ringraziare di cuore tutte le persone che mi hanno messa tra i preferiti e tutti i lettori silenziosi! kiss

per Ladystorm94: grazie mille! Sono arrossita quando ho letto la tua recensione! Spero che ti piaccia altrettanto questo capitolo! bac8

Not really good at relationships

Ma lei alza la testa di scatto, improvvisamente decisa. «Io ti amo. Non pensare che sia soltanto una stupida cotta adolescenziale, perché, davvero, non lo è. E non te l’ho detto solo perché spero di non farti partire, ma anche perché, insomma, spero che tu, insomma, mi ricambierai…almeno un po’. Non chiedo nemmeno tanto…Remus, pensaci.»
Impiego qualche secondo cercando di riprendermi.
E non mi riprendo per niente.

Oh mio Dio. Adesso sì che provo emozioni contrastanti: sono…felice, perché lei, in qualche strano modo, mi ricambia, ma, insomma, io…non posso permetterle di rovinarsi la vita con uno come me. Quando ci siamo baciati credevo che fosse solo…cioè…non lo so. Credo che il mio corpo rifiuti l’idea di essere amato, dopo tanti anni in cui la mia mente non ha fatto che cercare di convincerlo che nessuno l’avrebbe mai desiderato. Certo, c’erano stati Sirius e James e Lily, ma consideravo praticamente nulle le mie speranze di essere amato come più di un amico. Con la morte di Sirius ho pensato che avrei finito i miei giorni nella solitudine più completa. E adesso, per la prima volta, una donna mi dichiara il suo amore. E non una vecchia senza speranze, no, una ragazza appena ventitreenne che tra l’altro amo. Per quanto tutto ciò sembri meraviglioso però, devo ricordare che domani partirò per una missione pericolosissima dalla quale difficilmente tornerò, devo ricordare che è giovane e che se la respingo, probabilmente dimenticherà in fretta e troverà qualcuno della sua età che la potrà sostenere in ogni momento della sua vita e che le potrà dare l’amore che merita e che la renderà molto più felice di quanto lo sarebbe con me. Incredibile però che mi abbia detto ciò che io le sussurro in sogno: “ti amo, stammi vicino ti prego anche se tu non mi puoi amare quanto faccio io”. Se Sir potesse essere qui direbbe che sembro uscito da uno squallido romanzo rosa…
Alla fine apro la bocca, cercando di mettere insieme qualche frase di senso compiuto, ma poi la richiudo, incapace di emettere qualsiasi suono. Devo sembrarle uno di quei proverbiali pesci fuor d’acqua. Però riesco a fare un passo verso di lei - in questo momento mi sento come una calamita attirata dal suo polo magnetico – e con mio dispiacere e stupore scopro che sta piangendo. “Sono proprio una frana con le donne” non posso fare a meno di pensare.
«Dora, io…» finalmente riesco a sussurrare flebilmente. Una frazione di secondo dopo decido che la razionalità può andare a farsi benedire…e finalmente le mie labbra sono di nuovo sulle sue. La mia razionalità tenta ancora una flebile resistenza ma non può niente di più di ciò che poteva Leonida contro i Persiani. Adesso non c’è posto più per elucubrazioni, anzi, credo che il mio cervello si sia momentaneamente disconnesso, per usare un termine babbano. Sento solo lei e le sue labbra e le mie mani che finalmente cominciano a prendere confidenza con il viso che tanto a lungo hanno desiderato e con i capelli che sembrano luci di una discoteca. Sono come un’adolescente  in piena crisi ormonale…anzi, no, sono peggio, perché sono innamorato perso. Finalmente riesco a capire tutte le pazzie che James faceva per Lily: anch’io farei di tutto per questa donna.
Non so come, ma riesco a staccarmi da lei. Tutta colpa del mio istinto di sopravvivenza, che mi impone di respirare
«Io…» sto di nuovo provando a mettere insieme una frase di senso compiuto. Forza, per la barba di merlino, sono un Grifondoro, o no? «Io…ti amo anch’io Dora. Ma…domani? Mi vorrai ancora domani? Quando io sarò cinquantenne e tu a malapena trentasettenne? Quando l’amore si spegnerà e subentrerà l’abitudine, sarai disposta a volermi anche se non guadagno un soldo? Hai pensato a cosa implicherebbe una relazione con me? Essere un’emarginata! Ti stuferai di me, e allora mi darai la colpa per averti fatto sprecare gli anni migliori della tua vita, quando potevi farti un matrimonio normale, trovare un marito che ti mantenesse e che ti sapesse sostenere, invece di un vecchio topo di biblioteca!» ecco, ho detto tutto. Però sono proprio scemo: magari se stavo zitto rimaneva un altro po’…
«Non m’importa Remus, lo vuoi capire che non mi importa?» il suo sguardo mi strega più di qualsiasi altra fattura…
Provo a ribattere di nuovo, nonostante senta ormai di star cedendo: «Domattina parto, vado a cercare i lupi mannari»
Di nuovo fa qualcosa che non mi sarei mai aspettato da lei: comincia a scuotermi per la veste. Però, questa piccoletta è forte!
«E allora non partire!» mi urla «Non sei obbligato! Di’ a Silente che non hai più voglia di andarci, perché hai capito che ci lascerai di sicuro la pelle….»
«Sono un lupo mannaro, non un codardo» la mia voce è uscita più tagliente di quanto io volessi, ma ormai è fatta.
Vedo i suoi capelli rosa cicca spegnersi lentamente, divenire di un triste color topo. È dispiaciuta, lo si legge chiaramente nei suoi occhi.
«Non volevo dire questo, Remus, io…so che non sei un codardo, io…non volevo» prova a scusarsi.
Mi trovo di nuovo di fronte ad un dilemma interiore: non voglio che lei si senta triste per colpa mia, ma allo stesso tempo so che lo sarà anche se rimango con lei, anzi, di più. E poi penso che rischio la vita perché lei sia al sicuro, perché questa dannata guerra finisca.
«Non posso rinunciare, Dora. E non solo per il mio orgoglio, ma anche perché sono l’unica persona – sempre se posso definirmi tale – dell’Ordine che può tentare un dialogo con i mannari, lo sai. Non posso non partire»
«Ho capito» dice guardando a terra «Ho capito. Addio Remus.» Fa un mezzogiro e sparisce.
Ho come l’impressione che lei non abbia capito niente…Sono proprio una frana con le donne.

Spazio dell’autrice: So benissimo che nel ’96 Remus non può conoscere il verbo “disconnettersi”, ma chiedo venia, è l’unica parola che renda bene l’idea che voglio dare. L’accenno a James e Lily vuole soltanto rendere onore a quella che secondo me è forse la più bella coppia della saga. Questo capitolo è un po’ più introspettivo, ma volevo sottolineare i complessi d’inferiorità di Remus, che sono il motivo per cui all’inizio non riesce neanche a mettersi con Tonks e poi la lascia quando lei è incinta.

DanyCullen

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Capitolo 6
*** Into the wild ***


Into the wild
Into the wild

Every day and every night,
live your life like a daily fight
to get what you think is right for you

Make up your own mind - Finley


Ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, ogni istante ti ripenso e in ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, ogni istante mi manchi. Per la barba di merlino, Dora, com’è possibile? Rischio costantemente la mia vita: passo falso e tutti i licantropi del branco mi sarebbero addosso. Eppure sei costantemente al centro dei miei pensieri.
Se potessi vedere come vivono i mannari come me…
« Lupin! » una ragazza-lupo mi richiama all’ordine.
Per Morgana, è forse così maleducato starsene seduto su un sasso in silenzio a guardare l’alba? Perché non mi possono lasciare un po’ in pace?
« Che vuoi, Maeve? » ribatto irritato.
« Nervosetto, eh? Che c’è, pensi alla tua innamorata? » lei mi sorride. Povera Meave. E' cresciuta praticamente da sola in questo postaccio. Senza padre, né madre, né una guida che le volesse bene. Sicuramente se avesse avuto le mie stesse opportunità avrebbe potuto vivere una bella vita. E' intelligente, piacente, e desiderosa di ottenere il massimo che la vita può offrirle. Da questo punto di vista mi ricorda molto Lily
« Anche se così fosse, non sono affari tuoi. » credo che Meave sia la licantropo più impicciona di tutto il villaggio. Beh, sempre che villaggio questo posto si possa definire. È il posto più inospitale in cui abbia mai vissuto, e il che è tutto dire. Vivere in grotte non è mai stata la mia passione, probabilmente perché purtroppo non sono abbastanza licantropo per capire la comodità di un giaciglio umido e bitorzoluto surgelato d’inverno e torrido in estate. Tra l’altro neanche la dieta carnivora a base di cerbiatti semicrudi mi soddisfa particolarmente. Per non parlare di queste sottospecie di vestiti ricavati da pelli di animali come facevano solo qualche anno i fa i Neanderthal. È evidente che i licantropi non seguono molto la moda, e magari neanche io dovrei fare troppo lo schizzinoso, ma che ci volete fare? Non riesco ad essere l’ibrido che realmente sono.
« Mi hanno detto che te ne vai, Lupin » mi dice in tono neutro. Curioso come tra i licantropi ci siano tanti pettegoli quanti ce ne sono fra i maghi e le notizie volino tanto in fretta, no?
« Non mi risulta che neanche questi siano affari tuoi » le rispondo con un tono a metà tra l’annoiato e il divertito « comunque è vero, me ne andrò domani, prima della luna piena »
« Sono affari miei, lo sono di tutto il branco! Non sei solo adesso, capito? Sono quattro mesi che vivi con noi e insomma…siamo affezionati a te! » strilla furiosa.
« AFFEZIONATI A ME?!? Meave, tutto il branco sospetta che io sia una spia, sono sorvegliato a vista anche mentre dormo! E Fenrir medita un giorno sì e l’altro pure di strangolarmi nel sonno! Figurati se voglio rimanere! » ribatto io.
Speriamo che non vada a ridirglielo. Oh, Merlino, fa che non vada a ridirlo in giro! È chiedere troppo vero? Sapevo che prima o poi sarei esploso mi sento quasi amico di Meave. È l’unica che mi abbia accolto a braccia aperte.
« Beh, non puoi darci torto! Hai vissuto per trentasei lunghissimi anni con gli umani!» mi urla lei.
« Ma ora non vivo più con loro, Meave! » Ribatto, sperando che si beva almeno questa.
« Certo. » dice sarcasticamente. E adesso dove te ne stai andando, eh? Divertiti con la tua donna, quando stasera la rivedi. »
« Fatti gli affari tuoi. » sibilo io. E me ne vado, irritato dalla più petulante mannara che io abbia mai conosciuto.

Spazio dell'autrice: mi scuso per non aver aggiornato prima, ma questo capitolo è stato un vero e proprio travaglio, ed è pure uno dei più corti che io abbia postato. Non sono certo mai stata un fulmine di guerra nell'aggiornare, ma questa volta, per quanto ci mettessi la mia buona voltontà, non riuscivo a dare alla luce niente che mi accontentasse. E ancora questo capitolo non mi soddisfa. Avrei voluto mettere più pensieri di Remus, ma alla fine si usciva troppo dalla trama. L'ellissi temporale è dovuta al fatto che non credo di essere capace di descrivere in un modo decentemente efficace quella che deve essere stata la vita di Remus tra i lupi mannari. Passiamo ai ringraziamenti, che vanno di nuovo a littleherm_94 per ascoltare tutte le mie assurde idee sulla trama di questa storia, che purtroppo non ha ancora un finale, e volevo ringraziare anche le mie amiche che mi hanno sopportata quando andavo dicendo "secondo voi come vivono i lupi mannari veri?" a tutte le ore della giornata.

x Pan_Tere94: Sono contenta che questa storia ti piaccia! Anche secondo me Remus ha la testa abbastanza dura, ma che ci vuoi fare, è anche per questo che ci piace tanto!

x Ladystorm94: le tue recensioni mi fanno sempre arrossire! Ho davvero reso bene i personaggi? Spero di sì, anche se ho paura che questo capitolo sia un po' OOC...Per quanto riguarda
la James/Lily e la Remus/Tonks...beh, hai ragione, sono tutte e due fantastiche, non so se riuscirei a sceglierne una! Grazie mille per i complimenti!

x Serpicciola colorata: Già già Remus è forse uno dei personaggi più masochisti della Rowling. Non vuol capire che la felicità c'è per tutti e per citare qualcuno: "La felicità si può trovare anche nei momenti più bui...basta ricordarsi di accendere la luce" Grazie mille per aver recensito!

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Capitolo 7
*** Un Natale molto gelato - parte I ***


Un Natale molto gelato - parte I Un Natale molto gelato – parte I
Harry is so stubborn…

Se prima avevo qualche dubbio, adesso questo dubbio è diventato una certezza: è impossibile rifiutare un invito a Molly Weasley. E se è un invito ad un pranzo a cui c’è anche la minima probabilità di incontrare Ninfadora, è sicuro che io non rifiuterò. Ma ora so anche che Ninfadora è l’unica persona capace di rifiutare un invito a pranzo a Molly. Per adesso cerco di concentrarmi sullo scoppiettante fuoco del caminetto e devo dire che riesco a trattenere abbastanza bene la delusione. Merlino, so che non dovrei neanche immaginare di pensarla, ma è impossibile non farlo. Chissà come ho fatto a respingerla poi…così bella, così frizzante, così vivace, così allegra, così dolce…ed avrebbe potuto essere mia! Mia!

Vieni, mescola il mio calderone
E, se con passione ti riuscirà,
il mio forte amor bollente
questa notte ti riscalderà

Celestina Warbeck canta dalla radio. Ricordo quando Lily cantava questa canzone mescolando il calderone delle sue perfette pozioni, con gli occhi che brillavano d’amore per James, e le gote che arrossivano non appena il suo sguardo incrociava quello di lui.
«La ballavamo a diciotto anni» sospira Molly, asciugandosi gli occhi nel lavoro a maglia «Ti ricordi Arthur?»
Oh, per Merlino! “Sì che mi ricordo!” penso io. Felpato che si esibisce in uno stonatissimo assolo mentre stiamo tutti dormendo, noi che ci svegliamo di soprassalto e James e io che diamo il via ad una battaglia a cuscinate…Sbatto le palpebre e mi costringo a tornare alla realtà. Sirius, James e Lily dono morti ed io sono di nuovo solo. Una vocina nella mia testa mi sussurra che se solo volessi potrei avere Ninfadora, sempre che lei mi perdoni per come l’ho trattata a Settembre. Non so se le darò il regalo che le ho trovato. Forse sì. Domani sera magari potrei passare da casa sua…non che il mio pensierino sia gran che, in fondo è solo un vecchio album fotografico di Sirius sul matrimonio di sua madre e suo padre e dei primi compleanni di Dora: deve avere miliardi di album del genere. Ma queste foto sono stati fatte dal cugino che andava, finché ha potuto, a trovare la sua cugina preferita eludendo la rigida sorveglianza della madre. Sono state fatte dall’unico amico che mi rimaneva, e da uno dei pochi Black che le volevano bene.
«Mmpf?» fa Arthur, intento a sbucciare un mandarancio “Oh sicuro…una melodia meravigliosa.”
Arthur e Molly sono perfetti insieme: Arthur è l’unico uomo in grado di sopportare tutte le sfuriate di Molly e Molly è l’unica donna che può frenarlo, per quanto possibile, nel fare tutti i suoi esperimenti sulle tecnologie babbane. Arthur, subito dopo aver risposto a Molly, si è voltato verso Harry e adesso si sta scusando per sua moglie. Noto per la prima volta l’espressione che Harry ha oggi: come se dovesse raccontare qualcosa di assolutamente orribile e preoccupante, come se avesse un assoluto bisogno di consigli...è incredibile come la somiglianza con James gli impedisca di nascondermi ogni stato d’animo. Provo a concentrarmi sulla conversazione che i due stanno avendo, ma dopo poco mi rendo conto che è l’ennesimo sospetto di Harry su Piton (notare l’ironia e il mio profondo amore e la mia stima per Harry n.d.a.). Continuo a ripetergli che se abbiamo fiducia in Silente, dobbiamo averne anche in Piton, perché il vecchio Albus è certo della sua fedeltà, ma Harry è come James, “se non vedo non credo” e non c’è niente che lo dissuada dall’idea che Piton sia cattivo. Anche Sirius lo pensava, ma James, chissà perché, sembrava aver trovato del buono in lui. Mi accorgo improvvisamente che Harry si è zittito, anche se Celestina ancora canta dalla radio.

Oh, mio povero cuore, dov’è andato?
Per un incantesimo mi ha lasciato…

« Non hai pensato, Harry » comincia saggiamente Arthur « che Piton stesse solo fingendo… »
« Fingendo di offrire il suo aiuto in modo da poter scoprire che cosa Malfoy aveva in mente? » completa Harry rapido. « Sì, immaginavo che lei l’avrebbe detto. Ma come facciamo a esserne sicuri? »
« Non è affar nostro » ripeto a Harry per la proverbiale ennesima volta, voltandomi verso di lui. « Sono affari di Silente. Lui si fida di Severus, e questo dovrebbe bastare a tutti noi ».
Ancora non è convinto, infatti replica: « Ma mettiamo che…mettiamo che Silente si sbagli su Piton…»
Mi chiedo spesso come faccia questo ragazzo ad assomigliare caratterialmente così tanto a Sirius, ma poi mi ricordo quanta intesa c’era fra Felpato e Ramoso, e fra le loro idee, e penso che dopotutto Harry è veramente il figlio di suo padre, uno dei pochi uomini in grado di correre dietro alla stessa ragazza per anni…
« L’hanno detto in tanti, tante volte. Tutto si riduce ad avere o non avere fiducia nel giudizio di Silente. Io ce l’ho, e quindi mi fido di Severus » dico convinto, mentre Harry mi fissa attonito.
« Ma Silente può sbagliare » ribatte Harry. « Lo dice anche lui. E a te…sinceramente, a te piace Piton? »
È arrivata la domanda da $ 100 000! Non lo so neanche io, come faccio a dirlo a Harry? In fondo quando eravamo a scuola lo odiavo quasi quanto lo odiavano Sirius e James, ma è passato troppo tempo, perché io possa ancora provare quell’odio. Siamo compagni della stessa società segreta, e non ho prove per poter dire che mi è nemico, quindi…
« Non lo odio e non lo amo » comincio cauto « No, Harry » aggiungo, perché Harry ha assunto un’espressione dubbiosa. « Non saremo mai amici, forse; dopo tutto quello che è successo tra James, Sirius e Severus c’è troppo rancore. Ma non dimentico che, durante l’anno in cui ho insegnato a Hogwarts, Severus ha preparato la Pozione Antilupo per me tutti i mesi, alla perfezione, perché non soffrissi durante la luna piena. »
Ma Harry, da vero figlio di quel cocciuto di suo padre quale è, non vuole sentire ragioni.
« Ma si è lasciato sfuggire “per caso” che sei un lupo mannaro, e così sei dovuto andar via! » sbotta arrabbiato.
Ma io scrollo le spalle: in fondo ho sempre saputo che quel posto di lavoro era troppo buono per me.
« La notizia sarebbe trapelata comunque. Sappiamo tutti e due che voleva il mio posto, ma avrebbe potuto danneggiarmi molto di più manomettendo la pozione. Mi ha mantenuto in salute. Devo essergli grato. »
« Forse non ha osato perché Silente lo teneva d’occhio! » ribatte Harry testardo.
« Tu sei deciso a detestarlo, Harry, e capisco che con James come padre e Sirius come padrino tu abbia ereditato un vecchio pregiudizio. Racconta a Silente quello che hai detto ad Arthur e a me, » gli suggerisco accondiscendente « ma non aspettarti che condivida il tuo punto di vista; non aspettarti nemmeno che dia sorpreso da quello che gli dici. Può anche darsi che Piton abbia interrogato Draco per ordine di Silente ».
Harry si ferma pensieroso, mentre Celestina Warbeck continua a cantare dalla radio.


To be continued

Nota dell’autrice:
Questo è un capitolo che ho sempre avuto in programma di scrivere, fin da quando ho cominciato la fan fiction. L’ho diviso in due parti, perché altrimenti sarebbe stato troppo sproporzionato rispetto agli  altri…comunque penso (e spero) di poter garantire il seguito in un tempo decente...per il prossimo ponte, magari…
Quando Remus pensa che James “sembrava aver trovato del buono in lui” è perché io mi figuro che James sapesse, o avesse intuito, quali fossero i sentimenti di Piton per Lily. Cerco sempre di creare accenni a James, Sirius e Lily perché in un modo o nell’altro i suoi amici hanno sicuramente influenzato la vita e il pensiero di Remus, e credo lui che si chiedesse continuamente anche dopo la loro morte che cosa i suoi amici avrebbero pensato o fatto al suo posto, nonostante abbia vissuto senza di loro per ben dodici anni.

E ora ringraziamenti…
Prima di tutto a chi mette nei preferiti (non sapete quanto sia gratificante!) e a chi legge. Ed ecco le risposte alle recensioni:

x Pan_Tere94: alla fine ce l’ho fatta anche questa volta ad aggiornare, anche se dopo un altro lunghissimo mese, ma mi sembra di non avere mai tempo!!! Spero che il capitolo ti piaccia, anche se esce un po’ dalla trama della fanfic, per rientrare nella trama del Principe Mezzosangue. Grazie mille per i complimenti e per le tue recensioni continue! bacio

x littleherm_94: grazie per la disponibilità per i consulti e per il tuo sostegno…e scusa ho messo una tua frase (+ o -) nel capitolo, ma non ho potuto resistere alla tentazione! Spero che il cap non deluda le tue aspettative…volevo inserire Ronald, ma sapevo che avrei detto qualcosa non molto carino e quindi ho lasciato perdere…:P. Grazie per la recensione! bacio

x Smolly_Sev: grazie mille per la recensione e per i complimenti! Per quanto riguarda Remus direi che sì è SEMPLICEMENTE STUPENDO! *DanyCullen fa gli occhioni a cuore* Comunque spero che ti piaccia anche questo di capitolo, anche se ho tagliato qualche frase che offendeva troppo Harry (e quelle ti sarebbero piaciute…) perché purtroppo non credo che Rem la pensi come noi…Bac8

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Capitolo 8
*** Un Natale molto gelato - parte II ***


Un natale molto gelato - parte 2
A Benedetta,
che il mese scorso ci ha fatto prendere un bel colpo.
Spero che questo capitolo ti possa piacere quanto il precedente.
Tvb

Un Natale molto gelato – parte II
You’ve just got a…a problem…

Con ultimo acuto ha fine la brillante interpretazione di Celestina e Molly si lancia in applauso entusiasta.
« È finito? » fa Fleur nel chiaro intento di irritare Molly « Sonto scielo, era terribile…»
« Una tisana per tutti? Un bombardino? » dice Arthur, alzandosi, per distogliere l’attenzione di Molly da quello che aveva appena detto la sua futura nuora della sua cantante preferita.
« Cos’hai fatto ultimamente? » mi chiede Harry guardandomi con gli occhi verdi di Lily.
« Oh, mi sono dato alla macchia. Letteralmente. Ecco perché non ho potuto scriverti Harry; » gli spiego « mandarti delle lettere sarebbe stato come tradirsi »
« Perché? » mi chiede lui.
« Vivo tra i miei compagni, i miei pari » dico, sperando che capisca. Ma continua a fissarmi con uno sguardo vacuo « Lupi mannari. Stanno quasi tutti dalla parte di Voldemort. Silente voleva una spia, ed eccomi…bell’e pronto » spiego, un po’ tormentato. Cerco di sorridere, per quanto non sia molto contento di rischiare la vita un giorno sì e l’altro pure. « Non mi lamento; è un lavoro necessario, e chi può farlo meglio di me? Ma è stato difficile ottenere la loro fiducia. Vedi, porto i segni inconfondibili di chi ha cercato di vivere tra i maghi, mentre loro hanno sfuggito la società e vivono ai margini, rubando…e a volte uccidendo…per mangiare » dico, come se stessi confessando i miei stessi crimini. Già, perché li sento anche un po’ miei, dato che, in fondo, sto confessando i crimini della razza a cui appartengo, volente o nolente (più che altro nolente, ve lo assicuro).
« Come mai amano Voldemort? » mi chiede Harry, quasi stupito che una razza cruenta come quella dei lupi mannari stia dalla parte del mago più malvagio di tutti i tempi.
« Sono convinti che con lui avranno una vita migliore. Ed è difficile controbattere, con Greyback là fuori…»
« Chi è Greyback? » mi chiede Harry.
« Non hai sentito parlare di lui? » stringo le mani, rabbrividendo al pensiero del momento in cui mi ha morso, tanto tempo fa. Ero solo un bambino, ma ancora ricordo quei momenti di terrore indescrivibile che hanno segnato la mia vita per sempre. « Fenrir Greyback è forse il più selvaggio lupo mannaro che esista. Considera sua missione nella vita mordere e contaminare quanti più umani possibile; vuole creare tanti lupi mannari da sopraffare i maghi. Voldemort gli ha promesso una lauta preda in cambio dei suoi servigi. Greyback è specializzato in bambini…mordili piccoli, dice » aggiungo con amarezza « e allevali lontano dai genitori, insegna loro a odiare i maghi normali. Voldemort ha minacciato di scatenarlo sui figli di tanta gente; una minaccia che di solito sortisce buoni risultati. È stato Greyback a mordere me».
« Come? » fa Harry stupito « Cioè…quando eri bambino? »
La sofferenza causata dal ricordo della mia prima conversazione con Greyback dopo tanti anni mi crea difficoltà a continuare « Quanto sei cresciuto, figlio mio » mi ha detto con il suo abbaiare rasposo. Ricordo lo sconcerto provato a queste parole. Ricordo il ghigno sadico di Greyback che andava allargandosi man mano che mi rivelava i futili motivi che l’avevano portato ad appostarsi vicino a casa mia quella maledetta notte di luna piena, dopo un diverbio con mio padre. Mi costringo a rispondere ad Harry, seppur con difficoltà.
« Sì. Mio padre l’aveva offeso. A lungo ho ignorato l’identità del lupo mannaro che mi aveva aggredito; provavo perfino pietà per lui, pensavo che non riuscisse a controllarsi, dal momento che ormai sapevo come ci si sentiva. Ma Greyback non è così. Quando c’è la luna piena, si apposta vicino alle vittime, per essere sicuro di colpire. Pensa a tutto. E questo è l’essere che Voldemort sta usando per riunire i lupi mannari » aggiungo con rabbia « non posso dire che i miei argomenti ragionevoli abbiano gran successo contro i proclami di Greyback che noi lupi mannari meritiamo il sangue, che dobbiamo vendicarci delle persone normali ».
« Ma tu sei normale! » esclama ingenuamente Harry « Hai solo un…un problema…»
Scoppio a ridere al ricordo di James che dopo una notte di luna piena mi chiede come sto per il mio piccolo problema peloso e di Frank Paciock che mi suggerisce di far sterilizzare il mio coniglio, così da far diminuire le possibilità di altre eventuali fughe.
« A volte mi ricordi tanto James. In compagnia lo chiamava il mio “piccolo problema peloso”. Un sacco di gente si era fatta l’idea che avessi un coniglio ribelle ».
Arthur mi passa un bombardino che accetto volentieri, continuando a sorridere fra me e me.
« Hai mai sentito parlare di qualcuno che si chiamava il Principe Mezzosangue » mi chiede Harry, studiando la mia espressione.
« Mezzosangue…e prima?»
« Principe » provo a frugare nella mia memoria, tentando di ricordare qualche mago tanto megalomane da farsi chiamare “principe”. Ma neppure James è mai arrivato a un livello simile, neppure all’apice del suo egocentrismo. Non che voglia dir male del mio amico, in fondo è sempre stato un ragazzo buono e leale, ma quando aveva 15/16 anni tra i suoi pregi non figurava certo la modestia. Poi mi viene in mente che magari Harry si possa essere montato un po’ la testa con tutta questa gloria, che è addirittura aumentata dopo quello che è successo all’ufficio misteri.
« Non ci sono principi fra i maghi. È il titolo che stai pensando di adottare? Pensavo che “Prescelto” ti bastasse » gli dico, prendendolo in giro.
« Non c’entra niente con me! » esclama Harry offeso « Il Principe Mezzosangue era un studente di Hogwarts, io ho il suo vecchio libro di pozioni. L’ha riempito di incantesimi di sua invenzione. Uno è il Levicorpus..»
Beh, il Levicorpus era di moda ai miei tempi in effetti, ma di questo fantomatico “Principe Mezzosangue non ho proprio mai sentito parlare. Mi chiedo di che utilità sia per Harry scoprire chi era questo tizio.
« Oh, quello era molto di moda quando andavo ad Hogwarts. Al quinto anno, per diversi mesi non potevi fare un passo senza finire appeso in aria per la caviglia » dico.
« Lo usava anche mio padre » ricorda Harry mesto, pur tentando di sembrare indifferente, dispiaciuto e vergognoso gli occhi.
Povero James…e povero Harry! Per quanto io e Sirius abbiamo cercato di convincerlo della bontà di James, Harry continua a star male per quello che ha visto l’anno scorso in quel maledetto pensatoio. Se solo avesse potuto vedere suo padre con Sirius, quando cercava di riempire il vuoto lasciato dalla sua famiglia che l’aveva diseredato! Se solo avesse potuto vederlo quando si preoccupava per le mie ferite dopo le notti di luna piena, quando spiegava gli incantesimi più difficili a Peter. Se solo avesse potuto vederlo quando cercava di rassicurare Lily, sempre più atterrita dalle continue notizie di sparizioni, di torture, di morti. Se solo potesse ricordare i momenti in cui lo teneva in braccio, momenti in cui James pareva davvero l’uomo più felice del mondo. Se solo non fosse andato tutto così dannatamente storto…
Provo a confortarlo: « Sì, ma non era l’unico. Come ti ho detto, era molto popolare…sai che questi incantesimi vanno e vengono…»
« Ma sembra che sia stato inventato quando andavi a scuola tu » ribatte Harry. Certo che questo ragazzo non manca di testardaggine e perseveranza…beh, tanto meglio, le sue doti gli serviranno per sconfiggere Voldemort, se davvero lui è il Prescelto.
« Non necessariamente. Le fatture seguono le mode, come tutto il resto.  James era purosangue, Harry, e ti garantisco che non ci ha mai chiesto di chiamarlo "principe"» mi dispiace deludere le sue aspettative, ma almeno questo gioca a favore della moralità di James.
« E non era Sirius? Non eri tu? » beh, Felpato era se possibile più purosangue di Ramoso, ma oramai è evidente che Harry non ragioni più. Vuole sentirsi dire che una persona che stima è questo “Principe Mezzosangue”. Bah, chissà perché gli importa così tanto.
« Decisamente no » rispondo secco.
« Oh » fa Harry, dispiaciuto « Pensavo solo…beh, mi ha aiutato un sacco in pozioni, il principe »
Provo a chiedere a Harry quanti anni ha il libro, ma ovviamente non gli è mai venuto in mente di guardarci, perciò non veniamo a capo di niente. Poco dopo me ne vado a letto, con la canzone di Celestina Warbeck ancora nelle orecchie…

Vieni, mescola il mio calderone
E, se con passione ti riuscirà,
il mio forte amor bollente
questa notte ti scalderà.

Nota dell’autrice: lo so, niente può giustificare il mio ritardo mostruoso. Neanche Littleherm_94 può bastare come scusa stavolta. Diciamo che è stata mooolto colpa della scuola, dato che ci hanno fatto sgobbare come matti fino a ieri (data dell’ultimo compito in classe, fra le altre cose). Comunque…so che questo capitolo fa schifo, ma ci ho messo l’anima e quindi non potevo assolutamente buttare tutto al vento. L’accusativo alla greca che ho messo in questo capitolo è interamente dedicato all’altra Chiara, che illumina le mie giornata con i suoi disegni dei malandrini. So che in italiano fa quasi schifo, ma tanta era la tentazione che non ho saputo resistere. E adesso passo ringraziare chi continua a tenere la mia storia preferiti nella speranza che prima o poi io aggiorni e a chi mi ha messo fra le seguite e alle risposte alle recensioni:

x Pan_Tere94: Ancora una volta ho sfruttato le parole della Rowling per poter scrivere pensieri di Remus su James…non riesco a non scrivere il suo nome, la mia penna lavora da sola (anzi, le mie dita). Grazie mille per la recensione! Daniela

x Smolly_sev: già, Harry è il solito rompiballe…anche stavolta ho dovuto frenarmi dallo scrivere troppe offesone…ma mi diverto troppo a fare questi POV!!! Grazie per la recensione, spero che riusciremo a vederci quest’estate, quantomeno per vedere Harry Potter! Baci, Daniela

x littleherm_94: non so più quanto valgano i tuoi giudizi…sono un tantino di parte, sai com’è. Grazie comunque per i complimenti. Daniela

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Capitolo 9
*** What the hell is he doing here? ***


What the hell is he doing here? Disclaimer: Dirk Pitt, come in parte anche Meave, non è completamente mio. L'aspetto fisico e il nome del personaggio sono di Clive Cussler, anche se il mio Dirk non è un oceanografo donnaiolo.



A Littleherm_94,
che dopo un anno di conoscenza,
ha ancora la forza (e il coraggio) per sopportarmi.



Oh per Merlino, che fatica sfuggire alle frecciatine di Molly Weasley! « Ho invitato la cara Tonks qui oggi, ma non è voluta venire. Le hai parlato di recente, Remus?...Ho avuto l'impressione che pensasse di trascorrere il Natale da sola. » So che Molly è la confidente di Dora, ma mi dà sui nervi che lei si intrometta. Cosa può saperne di me, della mia vita a metà? Cosa può saperne, lei, del mio senso di colpa, dei miei rimorsi, dei miei rimpianti...? Se non avessi dato la benché minima speranza a Dora, probabilmente lei non avrebbe neanche pensato di poter essere innamorata di me e allora magari non avrebbe sofferto.
Adesso, dopo essermi rimpinguato con le deliziose pietanze di Molly, sono di nuovo nella mia stanza e per l'ennesima volta sfoglio l'album di "foto di famiglia", come lo chiamava lui, di Sirius. In realtà non c'è alcuna foto che riguarda l'antica e nobile casata dei Black, tranne quelle della sezione del matrimonio di Andromeda e dei primi compleanni di Ninfadora. Per la maggior parte sono foto di quella che Sirius designava come la sua vera famiglia: i Malandrini. Ci siamo noi che facciamo il "patto di sangue, che firmiamo la Mappa del Malandrino, che facciamo versi, che giochiamo alla lotta...Come in un sogno, rivivo ognuno di quei momenti, forse i più belli e felici della mia vita.
Ricordo come se fosse ora quando Sirius mi prese da una parte: « Moony, questi », disse dandomi tre album identici, «quando me ne andrò, saranno tuoi. Ne avevo tre copie: una per te, una per James ed una per Peter. Tieniti la tua, e pensami qualche volta. Quella di James dalla a Harry, per favore. Per quanto riguarda quella di Peter, fanne ciò che vuoi.» I suoi occhi esprimevano ancora quell'odio ossessivo per Peter che dal lontano Halloween 1981 si è portato dentro fino alla morte. Come dargli torto? In fondo, Codaliscia gli ha rovinato la vita.
Per l'ennesima volta sento lacrime calde rigare il mio volto, mentre il mio cuore urla "Perché?" alla testa che tutt'ora non sa dare una spiegazione logica a tutta questa storia di tradimenti, morti, vendette mal riuscite e ancora morti che ha rovinato quella che io credevo che fosse una delle amicizie più belle mai esistite.
Chiudo di scatto l'album, deciso ad allontanare il dolore che minaccia di risucchiarmi di nuovo.
Devo riprendermi. In fondo c'è un motivo per cui ho tirato fuori questo album. Lo afferro, lo incarto con un colpo di bacchetta, e, preso un bel respiro, mi smaterializzo di fronte a casa di Dora. Guardo alternatamente la porta e il campanello, tentando di autoconvincere me stesso del fatto che il batticuore che sento sia dovuto alla smaterializzazione, anche se sono benissimo che non è così. Dov’è tutto lo spirito Grifondoro quando serve? Finalmente, suono, con le mani tremanti. Per Merlino, sembro davvero un adolescente alla prima cotta!
« Arrivo! » risponde la sua voce melodiosa. Per Morgana, quanto mi era mancata!
Subito dopo si sente un tonfo di una sedia che cade a terra, e poi di nuovo la voce di Dora che maledice la goffaggine della sua stessa proprietaria. Mi sfugge un sorriso.
« Dora, stai bene? Che hai combinato? » una voce profonda e preoccupata proviene dall'appartamento.
Il mio stomaco si contrae all'idea di un uomo nel suo appartamento, mentre il mio cuore si sente trafitto da una pugnalata. So che non dovrei star così, in fondo l'ho respinta io, ma cosa posso farci? Non posso negare di amarla con tutto me stesso e di desiderare che lei sia soltanto mia...
« Sì sì tutto ok, Dirk. Sai come sono fatta: inciampo dappertutto. Vado ad aprire, torno subito» sento rispondere Ninfadora.
Finalmente la porta si spalanca e dopo quattro interminabili mesi Dora appare ai miei occhi.
Anche se non sembra essere al pieno delle sue forze, rimane la creatura più bella che io abbia mai visto. I capelli non sono del color topo che aveva l'ultima volta, ma sono tornati del solito rosa cicca. Appena mi vede le muore il sorriso sulle labbra.
« Quando ci siamo conosciuti?» domanda a bruciapelo Ninfadora.
«Nell'estate del '77, durante una visita di Sirius a sua cugina. Eravamo io, Sirius, James e Peter. Avevi quattro anni e i capelli erano di tutti i colori dell'arcobaleno. Avevi quattro anni.»
Mi aspettavo una domanda del genere: Ninfadora è pur sempre la pupilla di Malocchio, quindi...vigilanza costante!
«O-ok.» balbetta, realizzando di trovasi davvero davanti a me. «Entra.» Il suo tono è diventato apatico, non interpretabile, da divertito che era prima, quando è caduta inciampando sulla sedia.
Varco la soglia lentamente, incerto. Una parte di me, quella che vuole disperatamente entrare per spaccare la faccia a questo Dirk e prendersi Dora per sé, sta dando di pazzo alla seconda parte di me, quella razionale, che sa di dover star alla larga da Tonks per non farle ancora più male. La casa è come al solito in disordine e sulla sala troneggia un enorme abete rosa come i capelli di Ninfadora addobbato con assurde palline gialle.
«Ehm...accomodati pure sul divano.» mi accoglie Tonks, palesemente imbarazzata. «Questo, » continua poi, entrando in salotto «è Dirk Pitt, un mio collega. Dirk, lui è Remus Lupin.» l'auror mi stringe vigorosamente la mano. Dirk è un uomo sui venticinque anni, con la pelle abbronzata di chi è abituato a vivere all'aria aperta che mette in risalto gli occhi verde opale audaci e sicuri, alto una quindicina di centimetri più di me e lisci capelli neri. Insomma l'uomo perfetto per Ninfadora: giovane sano e onesto, con stipendio sicuro. E pure un bell'uomo a dirla tutta.
«Vuoi qualcosa da bere?» Dora mi distoglie dalle mie elucubrazioni.
«Ehm...no, grazie. Sono appena stato da Molly e sono pieno come un uovo.» rispondo io.
«Tu, Dirk? Altra tequila?» chiede gentile.
«No, devo andare a casa, ho un turno domattina presto. Grazie della compagnia, Tonks» Pitt prende la sua giacca dall'appendiabiti (come se fosse casa sua!) e, dato un bacio sulla fronte a Dora, mi dà una stretta di mano e con un
«Piacere di averti conosciuto», si smaterializza.
«Perché sei venuto?» domanda subito Tonks, con tono accusatorio.
«Io...ehm...volevo...cioè...» dannazione, perché mi mancano le parole? «volevo-darti-questo» e le porgo l'album di foto con le mani tremanti dall'emozione. Oh Merlino, fa che le piaccia! Mi ritrovo a pensare.
Dora addolcisce il suo sguardo e prende l'album titubante. Quando lo apre e vede la prima foto dei Malandrini, mi sento in dovere di spiegare.
«Beh, era tra le cose che aveva lasciato Sir...e io ne avevo due identici...e ci sono pure foto tue e del matrimonio dei tuoi...così ho pensato che forse...ti...insomma...ti sarebbe piaciuto averlo.» balbetto nervoso.
«E' meraviglioso...grazie!» Dora si alza e mi abbraccia con le lacrime agli occhi «Sai, mi manca molto mio cugino...anche se ci siamo conosciuti per poco tempo io lo ammiravo molto e...mi sento ancora in colpa per non essere riuscita ad uccidere mia zia Bellatrix.»
« Cosa? Dora, non è colpa tua. Sai quanto anche Sirius ha convissuto con il rimorso, la sensazione di non aver fatto abbastanza per salvare il suo migliore amico? Solo qualche ora prima della sua morte aveva pianto per l'ennesima volta sulla mia spalla, ripetendo "è colpa mia, io avrei dovuto capirlo, avrei potuto far di più...". Ma non è così, purtroppo! Come Sirius non avrebbe mai potuto sospettare di Peter, tu non avresti potuto uccidere Bellatrix! Hai fatto del tuo meglio, no? » le sussurro all'orecchio, nel tentativo di tranquillizzarla « mettiti l'anima in pace, tu che puoi farlo. Non lasciare che pensieri dannosi e inutili ti consumino, non fare lo stesso errore di Sirius!» Dora si asciuga gli occhi e annuisce. «Parli come il mio psicoanalista, sai?» mi dice sorridendo «A proposito, ho anch'io qualcosa per te. » Si alza e mi porge un pacchetto preso da sotto l'albero rosa. Il biglietto dice: "Nella speranza che ti illumini, con amore Tonks". Scarto il regalo, con le mani tremanti. E quando vedo il contenuto, non riesco a trattenere un sorriso: è un libro dal titolo assurdo.«Come smettere di farsi le seghe mentali e godersi la vita, di Giulio Cesare Giacobbe» leggo ad alta voce.
«Sono sicura che ti sarà di aiuto e che ti farà riflettere» spiega Tonks «Magari comincerai a smettere davvero di riflettere così tanto...a volte troppa razionalità fa male.»
Sento la frecciatina arrivare in qualche punto del mio cuore, che ancora protesta per la costrizione imposta dalla razionalità.
L'istinto esulta, dà ragione a Tonks. La razionalità protesta, ha già un paio di argomenti con cui sostenere la propria tesi.
«In fondo » comincio sempre più arrabbiato  «tu con il tuo amico mi hai dimenticato, no? Mi aveva detto Molly che non riuscivi più a trasformarti e invece ecco qui: i tuoi capelli sono tornati normali e tu sei quella di sempre, con l'albero di Natale rosa e le palline gialle, ed hai al tuo fianco un uomo che ti merita, bello, giovane, lavoratore...un bravo ragazzo insomma. La mia razionalità non ti ha danneggiata a lungo, no? Le mie "seghe mentali", come le hai definite tu con questo libro, ti hanno preservato da una vita da diseredata!»
Forse sarà che tra due giorni c'è la luna piena, sarà la tensione di questi mesi, ma la gelosia mi ha fatto perdere il mio proverbiale autocontrollo. Dalla faccia di Tonks ho però come l'impressione che anche lei abbia perso quel poco di autocontrollo faticosamente conquistato a forza di lezioni di Moody. E' diventata completamente rossa in viso e sta lacrimando dalla rabbia
«Per tua informazione i miei capelli sono così solo per merito di una tinta babbana e Dirk non è che un amico che in questi mesi mi è stato molto vicino, al contrario di te, quando stavo male per Sirius prima e poi anche per te! Per Merlino, se ho ricorso ad una strizzacervelli per tirarmi fuori da questa tristezza continua vuol dire che sto molto male, no? » mi urla  «e comunque non ti ho dimenticato, se è questo quello che vuoi sapere!»
Il mio cuore sobbalza al sentire le sue ultime parole...non posso fare a meno di tirare dentro di me un sospiro di sollievo.
«Ma tu hai deciso di fare a meno di me, no?» continua Dora «forse è meglio se te ne vai. Auguri e buonanotte.»
Apre la porta, facendomi segno di uscire. Le faccio gli auguri e me ne vado, più confuso che mai.

Nota dell'autrice: Lo so, spalancare la porta a chiunque suoni (mi sto riferendo a Dora) non è esattamente l'immagine della "Vigilanza costante!" proclamata da Moody. Ma, oltre a risultare a parer mio più teatrale, nella mia mente Tonks è un tantino distratta, nonostante sia un auror formidabile. Perciò ho immaginato che solo alla vista di Remus, non potendo credere ai suoi occhi, Ninfadora si sia ricordata del suo protettore.
E forse Remus, mister autocontrollo, non avrebbe mai perso la pazienza, ma penso che ognuno abbia i suoi accessi una volta ogni tanto. Comunque non temete, finirà per dar ragione a Ninfadora (perché, una volta tanto, Remus John Lupin ha davvero torto marcio!
Il libro "Come smettere di farsi le seghe mentali e godersi la vita" di Giulio Cesare Giacobbe esiste davvero, è proprietà del sopracitato psichiatra e non l'ho messo qui per fargli pubblicità, ma solo perché mi sembrava tanto adatto per Remus.
Grazie mille a chi mi ha aggiunto tra i preferiti!

x Smolly_sev: beh, stavolta ho aggiornato più velocemente, dai...mi ero fermata per colpa di quegli stupidi e inutili compiti in classe di fine maggio (anche di giugno da noi, ma questa è un'altra storia...). Grazie mille per la recensione, non sai quanto mi faccia piacere sentirti, dato che non ci vediamo mai! (anche se per hp6 nn si discute, tutte insieme al cinema!) baci DanyCullen

x Littleherm_94: So che vuoi fare la ruffiana, ma addirittura due recensioni! Dico io, mi toccherà anche scrivere due risposte, anche perché sennò perdo il filo. Per quanto riguarda la dedica iniziale, avrei voluto pubblicare il 7 luglio, ma sai bene che mi è impossibile e vorrei aggiungere che avrei voluto scrivere per te almeno una breve Ron/Hermione, ma mi sento talmente ignorante sul loro conto che non mi sono sentita in grado: oltre a deludere me stessa avrei deluso molto anche te, che sei un giudice tanto severo di questa coppia. Non sono abbastanza soddisfatta neanche di questo capitolo, sento che avrei dovuto far di meglio, ma tant'è...non ci sono riuscita. Mi toccherà di nuovo dar ragione a Chiara, che dice che nelle mie storie non succede mai niente. (risposta alla prima recensione) Non ho dato la colpa a te (non interamente, per lo meno)! Perché non scrivo una storia sul mio adorato James Potter? Perché non sarei mai contenta del risultato e perché adesso ho cominciato questa (ed è un problema per me portarne avanti una sola, lo sai! sono una lumacona...) Per quanto riguarda il fatto che James è il mio idolo...beh, non posso negarlo, posso solo annuire e tacere! Dici che su James viene il meglio? Questo mi rende orgogliosissima (e chissà che durante le vacanze non cominci anche a strutturare la ff su James tanto attesa! So che dovrei mettere più Daniela e meno Rowling, ma, che ci vuoi fare, è davvero troppo, troppo divertente scrivere brani da un POV che non sia per una volta quello di Harry! Ringrazio per i complimenti e per la recensione. (risposta alla seconda recensione) Non importa che tu recensisca tutto (anche perché dopo dovrò rispondere a tutto e mi starà taaanto fatica!). Ho riletto le prime recensioni e sì, sono molto più corte, ma non è proprio un difetto, le leggo più in fretta e poi lì sei più disposta a riconoscere la tua parte di colpa nei miei ritardi (ske, è solo poca voglia la mia)! Poi, per quanto riguarda le fisime, io non sono stata tanto fine come te, mi dispiace, ma dato che preso in prestito le mie parole da un famoso psichiatra, mi sento assai poco in colpa. Ah, e Remus usa la smaterializzazione, ovviamente, per andare in siberia, perciò chissene delle distanze! Grazie mille anche per questa lunghissima recensione! Tv1kdbxs DanyCullen

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Capitolo 10
*** Nor meat nor fish ***


Nor meat nor fish Nor meat nor fish

« Buongiorno Meave » saluto gentilmente la ragazza-lupo « Come stai? »
Meave alza i suoi occhi grigio-azzurro dal masso che stava fissando. Rimango basito quando vedo le sue guance rosse rigate di lacrime.
« Cos’è successo? » chiedo flebilmente.
« Non lo sai? » fa Meave in tono accusatorio « Ah, giusto, quando c’è bisogno tu non ci sei mai »
« Non fare la bambina, » replico « che c’entro io? »
Ma lei non mi sta ascoltando, anzi, continua a singhiozzare e ripete come una litania: « Jack…Jack… »
Caro lettore, devi sapere che Jack è un lupo mannaro del clan di Greyback, noto per la sua fama di quello che in termini babbani si definisce casanova, se è possibile utilizzare un termine simile per un licantropo. Jack per i canoni mannari (e anche per quelli degli umani) è senz’altro bellissimo, alto, muscoloso, con folti riccioli scuri e lineamenti regolari. Per non parlare della sua affabilità e della gentilezza. Praticamente tutte le giovani mannare del clan sbavano dietro a lui. La prima cosa che mi viene da pensare, quindi, è che lui l’abbia respinta oppure che sia stato con lei e poi l’abbia lasciata, ma ricordavo Meave come una ragazza forte, testarda, che ottiene sempre quello che vuole, che non si dà mai per vinta, ma soprattutto Meave e Jack sono sempre stati come fratelli e non avevo mai scorto in lei, durante i miei mesi di studio attento dei comportamenti dei lupi mannari, alcun segno di un eventuale attrazione fisica.
« Che ti ha fatto? » le chiedo improvvisamente protettivo suoi confronti.
« Jack non mi ha fatto niente! Era il mio migliore amico…il mio migliore amico…» risponde addolorata.
« Era? » un barlume di comprensione attraversa la mia mente.
« Non aveva fatto niente…aveva solo cercato di cambiare le cose, perché, lo sai, così va da schifo. Siamo stati tirati dentro questa dannata guerra tra umani che ai licantropi non porta niente di buono. A Greyback, probabilmente, qualcosa sì, se non fa che trascinarci in qua e in là a rischiare la vita per eseguire gli ordini di quel pazzo di cui la maggior parte di noi non conosce neanche il nome! Ha provato a convincere i lupi a non obbedire più a Greyback e a Voldemort, ma le sue maniere seducenti non servivano a niente con i lupi che non siano quelli in gonnella. Una spia l’ha venduto a Greyback che l’ha scovato mentre stava preparando un ammutinamento. Non ci a pensato due volte a farlo sbranare dai suoi sostenitori. » la voce di Meave è piena di rabbia.
« Mi dispiace...» provo a dire, ma lei mi blocca.
« È colpa tua! » mi accusa « Se tu avessi fatto qualcosa prima che…»
« E che cosa di grazia, visto che non c’ero? » chiedo irritato dal suo comportamento.
« Non lo so, quello che devi fare! Lo so che non sei qui di tua spontanea volontà, ma ti ha mandato qualcuno, è inutile che tu lo neghi. Si vede dall’espressione schifata che hai ogni nanosecondo che passi qui!»
Rimango sbalordito, a bocca aperta, incapace di dire una sola parola.
« Dai, sei sconvolta…» comincio « non sai quello che dici… »
« Certo che sono sconvolta! » sbotta lei « ma ciò non toglie che tu sia una spia, ma siccome sei contro Greyback, io ti ho sempre appoggiato. Ma dato che tutto il clan pensa che tu sia l’uomo di Silente, forse è meglio se stai alla larga da qui. Tanto non convinceresti mai nessuno, qui nessuno si fida di te! Tu non sei come noi e non lo sarai mai! »
« Come voi? Hai ragione, non sono come voi, io ho provato ad essere umano….e adesso non sono né carne né pesce, né uomo né licantropo. Sono l’uomo di Silente sì, ma la mia natura intrinseca non è diversa dalla vostra. » replico.
Improvvisamente sento dietro di me un rumore di qualcuno che si schiarisce la voce e mi volto di scatto. Mi trovo di fronte a una metà molto arrabbiata del clan dei lupi mannari. Beh, non c’è che dire, sono proprio con le proverbiali “chiappe all’aria”. Noto però una parte di licantropi in piedi in disparte incerti sul da farsi e tento il tutto per tutto.
«Non avete visto cosa è successo a Jack? Non volete fermare queste futili morti di persone coraggiose sacrificatesi per raggiungere qualcosa che somigli ad una specie di libertà di parola? Non credete che sia ora di cambiare? Se in questa guerra voi starete dalla parte giusta magari avrete la possibilità di integrarvi nella comunità dei maghi, di diventare come loro…»
Meave si alza in piedi e si mette al mio fianco «Io ci sto» dichiara.
Ma gli altri mostravano meno entusiasmo all’idea e mi guardavano come se fossi un mostro ancor più orripilante di loro.
«…maledetto traditore…»
«…lo sapevo che non dovevamo fidarci…»
Di colpo vedo Greyback spuntare fra la folla, lo sguardo impietoso.

Spazio dell’autrice: finalmente riesco a postare! In realtà questo capitolo avrebbe dovuto essere più lungo nelle mie intenzioni, ma mi scocciava troppo l’idea di non aggiornare ancora, dato che oramai è un mese e mezzo che non pubblico. In effetti come capitolo è un po’ corto ma spero di rimediare nel prossimo (e, diciamoci la verità, ne ho postati di microscopici). Spero che questo capitolo non sia troppo pietoso e che vi piaccia almeno un po’. Un grazie a tutti coloro che m hanno messo e che mi tengono nonostante tutto tra i preferiti e tra le storie seguite. Ecco le risposte alle recensioni:

x Allison91: Sono contentissima che la storia ti piaccia e grazie dei complimenti! In effetti l’autocommiserazione di Remus è uno dei punti fondamentali attorno ai quali ruota questa storia. Per quanto riguarda gli avvenimenti del settimo libro non so ancora cosa ne farò della gravidanza, ma ti assicuro che non li farò morire! Mi metterei a piangere scrivendo! Grazie ancora e spero che ti sia piaciuto anche questo capitoletto!

x Smolly_sev: come dicevi? Ah sì, dedicarmi meglio a questa storia…ehm…mi vergogno di me stessa, tutto questo tempo senza scuola e non ho aggiornato (*Daniela comincia a scavare la fossa in cui seppellirsi*). Grazie della recensione, è sempre un piacere risentirti!

x Alchimista: Grazie mille dei complimenti! Se li rileggo arrossisco ancora! I commenti a fine capitolo ho smesso di farli perché ho cominciato a perdonare Harry per avermi ammazzato Sirius…Comunque Lupin sì, sta ancora facendo l’infiltrato, ma adesso l’hanno scoperto quindi smetterà. Grazie ancora della recensione! Baci

x Evelyn_cla: Grazie mille dei complimenti! Comunque secondo me dovresti scriverla la tua fan fiction, diventerei un’assidua fan! Spero che ti piaccia anche questo capitolo! Baci

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Capitolo 11
*** Jealousy ***


Capitolo 11 jealousy Capitolo 11
Jealousy



Accade tutto troppo velocemente perché io capisca cosa stia succedendo, ma in pochi attimi tutti i lupi mannari mi stanno venendo addosso con sguardi feroci.
Atterrito, afferro il braccio di Maeve e mi smaterializzo nella cucina della tana prima che ordini di ucciderci seduta stante. Magari non sarà stato un comportamento coraggioso, ma almeno ci siamo salvati da morte certa. Mentre riprendo fiato, osservo Maeve che si guarda attorno spaventata, ancora in posizione di difesa, pronta a rispondere agli attacchi dei suoi stessi compagni.
«Cos-cos’è successo? Remus, dove mi hai portato? » mi chiede spaesata.
Sembra così fragile, con gli occhi terrorizzati e i muscoli tesi. L’abbraccio istintivamente.
«Shh…sei al sicuro, è una casa di miei amici» le sussurro accarezzandole i capelli. Non so cosa mi stia succedendo, ma Maeve scatena in me uno strano istinto protettivo. Lei scoppia in un pianto liberatorio e mi stringe di più a sé.
«Tu mi hai salvato la vita» bisbiglia Maeve guardandomi negli occhi «Grazie».
Le labbra di Maeve si avvicinano sempre di più alle mie, mentre io la osservo incapace di fare qualsiasi mossa.
All’improvviso un rumore di cocci dietro di me mi costringe a voltarmi.
Ninfadora ci osserva con gli occhi lucidi, incurante del disastro appena combinato con il tè di Molly. È più trascurata che mai, con i capelli in disordine quasi quanto li aveva James e i vestiti dai colori sgargianti che contrastano con l’espressione addolorata.
«Oh…» dico imbarazzato «ciao Ninfadora»
«Scusatemi, non volevo…interrompervi. M-me ne vado subito.» balbetta girando i tacchi e imboccando la porta.
«Ma non hai interrotto nulla, Dora, davvero! Siamo scappati da Greyback che mi ha scoperto e non sapevamo dove andare, così ho pensato di venire qua al quartier generale, e poi contattare Silente per fare un po’ il punto della situazione e…»
In quel momento entrano trafelati in cucina Molly e Arthur, probabilmente spaventati dal baccano fatto da Tonks con le stoviglie.
«Oh cielo! Remus!» mi abbraccia Molly «che bello vederti! E lei chi è?» chiede sciogliendo l’abbraccio e posando uno sguardo indagatore su Maeve.
«Una mia…» come definirla? Amica? Compagna? «una ragazza che fa parte del clan di Greyback» rispondo finalmente.
«Faceva» mi corregge Maeve.
«Comunque lei ha bisogno di un alloggio e di protezione dai lupi che probabilmente ci stanno braccando…perciò pensavo di chiedere la convocazione di una riunione straordinaria dell’Ordine per…»
«Per lei!» sbotta arrabbiata Tonks dalla soglia della porta «ovvio, un licantropo che quasi sicuramente ci venderà a Voldemort appena ne avrà l’occasione!»
«Non lo farei mai!» si difende Maeve «Io detesto Voldemort, ha mandato in rovina il mio clan!»
«E chi ce lo garantisce?» replica Dora.
«Io!» m'intrometto «Vedi Dora lei….»
«Dovete essere molto intimi, per dire così, vero Remus?» domanda Tonks rossa dalla rabbia.
«Si è rivoltata contro il suo stesso clan e ha rischiato la vita per stare dalla mia parte e questo mi basta!» ribatto io alzando la voce.
«Potrebbe essere stato uno abile trucco per fregarti, no?» insinua inviperita.
«No, perché io l’ho visto il corpo sfigurato del suo migliore amico, maledizione! Solo che non volevo crederci! Maeve…io mi fido di lei! Abbiamo convissuto per mesi nello stesso clan! Sai cosa vuol dire vedere tutti i giorni le solite trenta facce diffidenti e disprezzanti nei tuoi confronti, e trovare una o due persone che sembrano apprezzarti? Che sembrano volerti bene, e per quanto sia difficile la situazione quelli cercano comunque di mostrartelo? Maeve ha sempre cercato di non farmi pesare troppo l’ostilità dei suoi compagni, lei mi distraeva…» mi fermo per riprendere fiato e un silenzio imbarazzante scende tra i presenti «Comunque sta a Silente decidere»
«Mi cercavi, Remus?» chiede la ben nota voce pacata del professore alle mie spalle.
Di nuovo mi volto di colpo e vedo un Silente che pur essendo fisicamente un po’ più abbacchiato del solito, con una mano avvizzita e meno imponente, come se l’osteoporosi gli avesse fatto perdere qualche centimetro nel giro di pochi mesi, ma con lo stesso sguardo sereno e intelligente che aveva il giorno in cui l’ho conosciuto, quando venne a casa mia di persona per comunicarmi che avrei potuto frequentare Hogwarts.
«Professore! Come mai lei qui?» chiedo stupito dalla sua tempestività.
«Oh, ero venuto per godere della buona cucina di Molly, ma qualcosa mi dice che la gola mi ha fatto arrivare qui proprio al momento giusto. Ho sentito qualcosa di quello che hai raccontato alla nostra Ninfadora… e credo che tu possa aver ragione: dobbiamo dare una possibilità a questa ragazza. In fondo è anche per trascinare qualcuno alla nostra causa che sei andato a vivere con i lupi, no? Perciò convocherò al più presto l’Ordine per discutere della vostra sistemazione» concede con un sorriso.
«Mi dispiace professore di non essere riuscito a fare di più, ma era davvero un’impresa disperata» dico quasi a mo’ di scusa.
«Hai fatto del tuo meglio, e tanto basta. E poi, non è mica fallita la tua missione! Ci hai dato informazioni per tre mesi ed hai persino ottenuto un’alleata!» mi consola il vecchio prof.
Gli sorrido un po’ più sollevato, cercando di non pensare al casino che ho appena combinato con Dora.

Spazio dell’autrice: Beh, alla fine Remus si è reso conto di quanto fosse davvero affezionato a Maeve, quella rompiscatole che gli girava sempre intorno e che lo riempiva di chiacchiere inutili…ciò non toglie che non sappia ancora trattare con Tonks, che chissà che tipo di distrazioni ha pensato che Maeve le offrisse (XDXD)…Spero comunque che il capitolo sia piaciuto. Non so quando arriverà il seguente anche perché tra poco ricomincia la scuola (sigh…). However, ecco le risposte alle recensioni:

x littleherm_94: perché mandarti un messaggio se tanto so che tu vieni su efp tutte le volte che hai tempo? Come puoi vedere il povero Rem si è salvato, ma non ho resistito alla tentazione di citare James! Tvtb

x Alchimista: mi dispiace, ma sono davvero una lumacona con gli aggiornamenti, anche se non ho assolutamente voglia di mollare…cmq purtroppo non credo che sia in mio potere salvere Remus dal suo destino, perché questa non è stata progettata per essere una what if…? Magari con un'altra ff...Grazie mille della recensione! Baci

x Smolly_sev: Tranquilla anch’io ero al mare senza internet e sono rimasta indietro a letture e recensioni! È sempre un piacere trovare la tua recensione, grazie mille! Baci

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Capitolo 12
*** Anno nuovo, vita nuova ***


Anno nuovo, vita nuova Capitolo 12
Anno nuovo, vita nuova

Ah, eccomi qua, di nuovo ad una delle barbosissime riunioni dell’Ordine. Non credevo che  potessero davvero mancarmi, questi battibecchi tra interventisti e oppositori.
«Io dico che dobbiamo attaccare e non farci stanare come talpe che si nascondono sottoterra per paura che qualcuno li prenda» esclama Fred, ormai maggiorenne e parte dell’Ordine a tutti gli effetti.
«Giusto caro fratello!» lo appoggia George.
«Dobbiamo pensare ad una strategia di difesa, invece!» ribatte Malocchio.
Il brusio crescente dei membri che parlano fra di loro impedisce a chiunque di capire che cosa stanno dicendo gli altri. I miei occhi si posano istintivamente su Dora, che, seduta accanto a Dirk con la testa appoggiata sulla sua spalla, osserva il vuoto con gli occhi di nuovo rossi e gonfi di pianto, stranamente fregandosene della discussione.
«Silenzio!» ordina Silente facendomi riscuotere «È inutile che vi arrabattiate per averla vinta, tanto sapete benissimo che alla fine si farà come dico io. E io dico…che ci penserò ancora un po’. Nel frattempo ascoltiamo il resoconto di Remus.»
Con la coda dell’occhio vedo Tonks sollevare leggermente la testa e guardare verso di me per un attimo, poi riabbassarlo e chiudere gli occhi.
Mi alzo in piedi sospirando e comincio a descrivere come ho cercato e ottenuto solo parzialmente la fiducia del clan, in cui stavano già nascendo dei gruppi contro Voldemort. Spiego che tuttavia, la mia missione, può considerarsi riuscita solo a metà, dato che se ho estrapolato qualche notizia è solo merito di Meave, che, anche se non l’avevo capito, mi ha sempre aiutato di proposito. Spiego come la situazione è peggiorata di colpo quando me ne sono andato per Natale, e come al mio ritorno sono stato costretto a fuggire, riuscendo a portare con me solo Maeve.
«Ma lei ha bisogno di protezione, e di alloggio. E dato che io a causa delle mie condizioni non possiedo nulla, chiedo a voi. So che probabilmente avete pregiudizi, ma vi chiedo di guardare al di là di questi, perché vi possiamo dimostrare che…»
«Non potete dimostrare niente invece. Per quanto ne sappiamo, la tua amichetta potrebbe essere un’abile mangiamorte e tu potresti essere passato dalla parte di Voldemort grazie alle sue moine!» mi interrompe Tonks, improvvisamente piena d’energia.
«Ninfadora!» la rimbecca Silente.
«Non mi chiami Ninfadora! E poi prof lei non può dire i nostri segreti a chiunque si presenta come amico e…»
«Lasciami finire Ninfadora. Sicuramente dovranno provare la loro lealtà, e, ahimè, mi vedo costretto a chiedere a Severus di indagare nelle loro menti» asserisce Silente sospirando.
Trasalisco. Farsi spulciare da Mocciosus? Ma neanche per scherzo! Lunastorta, non puoi assolutamente permetterlo! Urla Sirius nella mia testa. Silente ha ragione però, è giusto che controllino, soprattutto Maeve. E se mi fossi sbagliato? Ribatte una vocina razionale nella mia testa.
«D’accordo, è giusto.» acconsento infine «vado io o qualcun altro a chiamare Maeve?»
«Se ne occuperà Severus più tardi, adesso sta a te.»
«O-ok» dico, un po’ offeso dalla mancanza di fiducia nei miei confronti, ma bene consapevole che questo è l’unico modo per capire se sono controllato da un Imperius.
«Ma professore, di Remus ci fidiamo, è quell’altra lì il problema!» esclama Dora, evidentemente sentendosi in colpa per la tortura a cui mi ha involontariamente condannato (o forse solo preoccupata che quello che è successo tra noi divenga cosa di dominio pubblico).
«Ninfadora smetti di comportarti da bambina capricciosa! Bisogna prendere tutte le precauzioni, altrimenti perderemo questa guerra!» sbotta Moody.
Al rimbrotto del suo mentore Tonks si zittisce definitivamente, adagiandosi contrariata sulla sedia.
«Legilimens!» pronuncia Piton calmo.
Vedo Ninfadora, la sera in cui lei ha detto di amarmi e io sono partito, vedo il suo dolce viso a cuore, le sue morbidi forme, i suoi vestiti sgargianti, e poi la morte di Sirius, il velo, Sirius che piange per James, e il soggiorno con i mannari, Jack e le sue idee riformiste, Maeve che mi viene dietro e fa l’impicciona, Greyback e le sue esecuzioni esemplari, i suoi comizi, il degenerare della situazione, fino al mio disgraziato ritorno, con Maeve che molla tutto per mettersi al mio fianco, i mannari che ci vengono addosso, e poi i ricordi più vecchi, quelli di Hogwarts, con Lily che sorride e abbraccia James…
«È dalla nostra parte, Silente» dichiara Piton in una smorfia.
Sospiro, rassegnato all’idea che Mocc-Piton abbia saputo in poco più di un minuto tutti i miei più intimi segreti.
«Vado a cercare Maeve?» chiedo abbattuto.
«Non è necessario, ho già mandato Ninfadora» Silente, affabile come al solito, studia le mie reazioni «mi dispiace averlo dovuto fare, ma non avevo scelta: Non posso rischiare che l’Ordine sia schiacciato come nella prima guerra. Tu sai meglio di me quanto danno è riuscito a fare Peter Minus.»
Abbasso gli occhi senza ribattere e, ancora confuso, incapace di dire qualsiasi cosa, assisto impassibile all’esame di Maeve, che mi osserva con sguardo altrettanto confuso, incerta se arrabbiarsi con me o compatirsi da sola.
«È pulita anche lei» conclude Piton dopo qualche minuto.
«Bene, adesso che è tutto chiarito, puoi continuare con la tua precedente richiesta, Remus.» continua Silente.
«Beh, ecco…» comincio titubante «insomma…chiedo che qualcuno di voi si prenda cura di Maeve, almeno per i primi tempi, poi non ce ne sarà bisogno, appena avrà capito come funzionano le cose nel mondo dei maghi…»
Si alza il solito chiacchiericcio. Mi guardo intorno, e nessuno alza la mano. Osservo Maeve, che sta dicendo a chiunque le presti ascolto che lei non vuole elemosinare nulla, e che solo colpa mia, che lei non c’entra nulla e che non vuole nulla…
All’improvviso, accade il miracolo. Dirk si alza in piedi e asserisce: «Lo farò io!»
«E ospiterò anche Remus, così sarà lui stesso a custodire Maeve in mia assenza.»
La stanza ammutolisce. Io stesso credo di rimanere a bocca aperta per qualche secondo, cercando di riprendermi dalla sorpresa.
«Grazie Dirk, vedrai che troveremo un lavoretto part-time io e Maeve. Così ti ripaghremo dell’ospitalità» mormoro.
«Oh, non ci sono problemi. Casa mia è assurdamente grande per un uomo solo come me, e i soldi non mi mancano» risponde Dirk sorridendomi.
«Beh, mi pare che sia tutto risolto, no? Rompete le righe, perché il mio vecchio stomaco borbotta all’idea del meraviglioso banchetto di fine anno preparato da Molly. Buona serata a tutti, e auguri di buon anno!»

Spazio dell’autrice:
Ammetto che questo capitolo fa un po' schifetto, ma se avessi continuato a modificarlo non avrei aggiornato prima di Natale...Comunque, dato che le cose da dire sono tante,  schematizzerò:
1.    Ebbene sì, questo Silente è decisamente OOC, dato che quello vero non farebbe mai una cosa simile, ma tant’è che è uscito questo e il mio Es non voleva saperne di cambiarlo, perché tutte le volte che mi veniva un’altra idea, mi rendevo conto che ci volevo questa. E poi io se fossi stata in Silente l’avrei fatto, anche solo per non rischiare un ammutinamento generale. Non solo, nella mia mente malata sono stati Tonks e Moody a chiedergli di farlo, e lui non si è potuto permettere di confutare le loro ipotesi con un ragionamento valido. Va bene fidarsi di Remus, ma chi ci dice che non è controllato da Imperius? E, come dice Tonks, chi garantiva che Maeve è buona?
2.    Beh, a questo punto potreste comunque dire: che cavolo ci fa Dirk nell’Ordine? E come mai Remus non lo conosceva? DanyCullen risponderebbe che Dirk è entrato nell’Ordine in quei tre mesi in cui Remus non c’era, anche a seguito del suo avvicinamento a Tonks.
3.    Il chiacchiericcio che l’Ordine fa appena si tratta di prendere una decisione o una responsabilità è liberamente ispirato alla caciara che fanno i capi di Stato della Terra di Mezzo ne “La Compagnia dell’Anello” al Concilio di Elrond e Dirk (la persona che si pensava la meno probabile) che si alza e dice: “Lo farò io!” è un’analogia con il piccolo Frodo che si alza e dice: “Lo porterò io!”. Ovviamente “Il signore degli anelli” non è roba mia (altrimenti avrei un mare di quattrini per poterci nuotare come zio Paperone) e non l’ho utilizzato a fini di lucro etc etc.
4.    Nel capitolo scorso ho risposto ad una recensione dicendo: “Non ho assolutamente intezione di lasciarla a metà”, ma a dirla tutta una mezza idea di mollare ce l’avrei. Vorrei sapere la vostra opinione in merito, quindi fatemi un favore, recensite (anche per dirmi “fai schifo, ritirati”). È vero che sono permalosa, ma apprezzo molto la verità.

Risposte alle recensioni:

x Alchimista: Eh-eh, ti assicuro, è stato anche divertentissimo scriverla la gelosia di Tonks…sembra quasi fuori di testa, ma penso che quei Black a forza di matrimoni fra cugini devono aver combinato qualche disastro genetico! Ti assicuro davvero che Remus non morirà…almeno non in questa fan fiction! Grazie mille per la recensione!

x Smolly_sev: Beh, diciamo pure che “piuttosto gelosa” è un eufemismo se parliamo di Tonks! Ma siccome io me la immagino come il contrario i Remus (solare, allegra, vivace, etc.) ho pensato che potesse essere anche impulsiva (mentre Remus è la personificazione della razionalità). Grazie mille per la recensione!

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Capitolo 13
*** Avviso ***


Avviso

Ho deciso, soprattutto grazie alle vostre recensioni, di non mollare. Nonostante tutto, ho avuto un mese orribile, e per quanto la trama e quello che deve succedere sia quasi stabilito, non ho ancora trovato tempo e modo di scrivere un capitolo decente. Purtroppo non so quando posterò di nuovo, ma ho ripreso in mano l'altro giorno la storia e credo di poter postare entro metà mese,...se non mi faccio viva non vuol dire che ho mollato, semplicemente non riesco a trovare il tempo. Mi scuso fin d'ora,
DanyCullen

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Capitolo 14
*** Cambiamenti ***


Capitolo 13 Capitolo 13
Cambiamenti


Nothing you can make that can't be made
No one you can save that can't be saved
Nothing you can do but you can learn how to be you in time
It's easy

All you need is love
All you need is love
All you need is love, love
Love is all you need

All you need is love -  The Beatles

«Remus, rimani, vero?» aveva detto Molly appena qualche secondo dopo che Silente si era alzato mentre gli altri membri dell’Ordine stavano appropinquandosi all’uscita. Alla mia faccia indecisa aggiunge: «Con Meave, s’intende»
Mi pare di averlo già detto, ma lo ripeto: non sono in grado di dire di no a Molly e al calore di una bella serata di allegria in una vera famiglia…si vede che mi è troppo mancato il calore di un vero rapporto umano in questi anni di vagabondaggio solitario. Come dice Aristotele: “L’uomo è un animale sociale”…anche io che non sono completamente umano ho un estremo bisogno di compagnia…perciò la mia risposta è stato uno scontatissimo «Sì»
Inutile dire che lo stesso l’atmosfera non è delle migliori per me qui. Mi guardo intorno e vedo l’amore trepidante di Bill e Fleur, promessi sposi, l’amore abitudinario e tranquillo di Arthur e Molly, l’amore timido e adolescenziale di Ginny e Harry e di Ron e Hermione, che prima o poi salterà fuori…come se non bastasse il mio cervello non fa che mandarmi le note di All you need is love, vecchia canzone anni ’60 che talvolta passa ancora alle radio babbane…
Il mio occhio cade istintivamente su Ninfadora, che osserva un punto davanti a sé, lo sguardo assente. Per la prima volta da quando sono tornato la ammiro davvero, in tutta la sua bellezza sbarazzina diventata depressa. I capelli color topo sono tagliati a caschetto e la maglietta delle sorelle stravagarie fa a pugni con il sorriso mesto che rivolge a chiunque la guardi pietosamente.
Non riesco a guardare altro…vedo solo lei. Cerco di osservare un vaso di fiori davanti a me, ma la mia testa continua a voltarsi verso quel punto all’estrema sinistra del tavolo.
La serata scorre lentamente e, nonostante il chiacchiericcio costante di Meave, mi sento più solo che mai. La razionalità mi rema contro, ma il corpo e il mio cuore sentono un estremo bisogno di qualcuno che non condivida con me solo un rapporto di amicizia. Credetemi, so benissimo quanto vale un vero amico, perché James e Sirius ne sono stati dei perfetti esempi, ma dopo tutti questi anni di solitudine, adesso che ho ritrovato qualche amico nell’Ordine, sento insistente il bisogno di una donna che mi ami. E non posso fare a meno di pensare che Ninfadora sarebbe semplicemente perfetta, con la sua bellezza, intelligenza, simpatia, bontà…per non parlare del fatto che mi piace da impazzire! Certo, sembrerò il classico sedicenne arrapato, ma è così, maledizione! Non voglio più ripetermi di essere fatto per star solo, non voglio più ripetermi che non è necessario, che non mi importa di trovare moglie, che mi devo accontentare di quello che ho! Non ce la faccio più!


Alle due e mezza, dopo aver ringraziato più volte Molly e dopo aver fatto quelli che sono sembrati una miriade di auguri, io e Maeve ce ne andiamo con Dirk, che ci ha generosamente offerto asilo. Maeve continua a chiacchierare senza sosta, e sembra avere un buon feeling con Dirk, che dal canto suo non le stacca praticamente gli occhi di dosso. Ci smaterializziamo davanti a quello che pare un enorme garage abbandonato, un luogo isolato e trascurato dal resto del mondo.
«Dove siamo?» chiede Maeve, anticipandomi.
«Questo è un vecchio hangar abbandonato di Washington. Tranquilli, nessuno vi verrà a cercare qui.» spiega Pitt sicuro di sé. Digita velocemente una password su una tastierina accanto al campanello e ci fa segno di entrare silenziosamente. Una volta messo piede dentro non posso fare a meno di spalancare la bocca, senza parole: ecco a cosa gli serve questo enorme garage!
All’interno ci sono tre elicotteri e più o meno una trentina di auto d’epoca!
«Dirk, che cosa sono?» cinguetta Maeve, stupita più di me.
«Vecchie auto babbane, una passione di famiglia.» risponde Pitt semplicemente.
«E…a cosa ti servono?» chiede Maeve, che credo ignori che cosa siano le auto (come ignora qualsiasi cosa babbana e magica).
«Beh, sono belle» risponde Dirk, stavolta un po’ imbarazzato.
«Maeve,» le spiego «le auto servono ai babbani per spostarsi da un luogo all’altro…sono come dei “cavalli di metallo”.»
«Davvero? Ma è geniale!» esclama lei, rimasta incantata di fronte ad una Rolls Royce del 1917. «E fanno tutto questo senza i vostri trucchetti?»
«Venite di sopra, su…» ci incita il nostro cicerone, già a metà scala.
Salgo lentamente con Maeve dietro di me, che continua ad ammirare questi capolavori della tecnica babbana.
«Scusa la mia indiscrezione Dirk, ma…perché vivere a Washington, a migliaia di chilometri dal tuo lavoro?» chiedo, incapace di resistere alla curiosità un minuto di più.
«Sono inglese solo per metà. Mio padre è un senatore nel governo statunitense e mia madre una nobildonna inglese. All’epoca di Hogwarts facevo tutte le vacanze qui.» risponde, leggermente incupito, perciò decido di non indagare oltre.
«Beh, fate pure come se foste a casa vostra!» esclama aprendo la porta di quello che per chissà quanto tempo sarà la mia prossima casa. Così distante dalle mie vecchie abitudini, dai miei luoghi familiari, dalla mia vecchia vita, da Dora…


Spazio dell’autrice:
Ok, questo è il capitolo finale della prima parte della storia (quella per cui avevo un piano, tanto per intendersi). Il resto sta ancora da qualche parte nella mia testa. Non nasconderò di non essere molto soddisfatta né dalla storia in generale (se si è esclude qualche capitolo) né tantomeno da questo capitolo in particolare, ma tant'è, di meglio non veniva. Dirk in gran parte NON è roba mia, anche se la storia della sua famiglia l'ho inventata io, di vero c'è solo il padre senatore. Non so se mettere l'avvertimento Cross-over oppure è esagerato, ditemi voi. E qui comunque sarebbe finita se avessi deciso di darci un taglio. Per favore recensite, perché mi potrebbe davvero aiutare a migliorare (e non parlo con le mie amche presenti sul sito, perché la loro opinione è di parte).

x
Alchimista: Grazie mille, non sai quanto sia gratificante leggere le tue recensioni! Beh, per quanto riguarda Dora che effettivamente fosse quella che si fidava di meno, ora che mi ci fai pensare, potrebbe essore un po' OOC, ma io in genere mi chiedo, soprattutto per i personaggi femminili, che cosa avrei fatto io ed è venuto fuori così.... e non ti preoccupare, è impossibile che mi diano fastidio le tue recensioni! E se anche tu scrivi, capisci quanta soddisfazione si può avere da una recensione! Spero che continui a seguire, anche se non ho la più pallida idea di quando posterò di nuovo, visto che il capitolo 14 è tutto da buttare giù! Un bacione, grazie mille del tuo sostegno.

x Smolly_sev: Come hai visto, continuo! Grazie mille del tuo sostegno, è stato molto importante....per Parn Assus c'è stato un enorme malinteso, scusami....la prossima volta ce la facciamo dai. Un bacione!

x littleherm_94: Il capitolo scorso era effettivamente un po' più lungo dei precedenti, ma come vedi con questo sono tornata ai miei standard. Per quanto riguarda il povero Rem, che se la piglia sempre in quel posto, beh...è lui stesso che ha l'anima da martire, e che per questo se le prende tutte! Grazie mille della recensione! Bacio

x Allison91: Sono contenta che ti piaccia Dirk, e sì, Remus è geloso marcio, ma cerca di nasconderlo anche a se stesso....Grazie della recensione! Bacio

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Capitolo 15
*** Il vento che fa chiudere una porta... ***


Capitolo 14

Capitolo 14

Il vento che fa chiudere una porta...

Un famoso proverbio babbano dice: il vento che fa chiudere una porta ne fa aprire un'altra. E in questo caso devo dire che sembra che mi sia stato aperto un portone. Non solo riesco a mangiare abbondantemente e a colazione e a pranzo e a cena (cosa che tra i lupi non era per niente scontata), ma ho un lavoro fisso! Ebbene sì, il Dirk Pitt a cui pensavo con tanto astio e gelosia mi ha trovato un lavoro che, per quanto sia babbano, è sicuro e ben pagato! Certo, sono solo il segretario di una commercialista, ma non devo far altro che rispondere al telefono e prendere appuntamenti! Fantastico, no? I miei poteri non sono granché utili, ma va bene così. Almeno adesso pago la mia parte di spese per la casa e sto perfino mettendo da parte un po' di soldi per avere, un giorno, un appartamento mio.

“Ciao Remus!” mi saluta calorosamente Maeve spegnendo la tv appena apro la porta rientrando dopo il lavoro. Meave non ha un lavoro perché non possiede, purtroppo, neanche un minimo di educazione, né da babbana né da maganò (visto che abbiamo scoperto che non ha poteri magici) e dunque per adesso non ci prova neanche. Ma anche lei si sta godendo la nuova situazione: se ne sta tutto il giorno in casa a guardare la tv babbana e quando Dirk è libero si fa insegnare come funzionano i motori delle auto babbane...comunque le sto insegnando a leggere.

“Buonasera Maeve!..Ah, sei già tornato Dirk?” chiedo accorgendomi della presenza del mio coinquilino seduto sul divano accanto a Maeve.

“Già...in realtà non sono proprio andato a lavoro, oggi mi sono preso un giorno libero.” risponde senza guardarmi.

Ah, capisco...” cioè, no, non è vero, ma non posso certo dirlo. Insomma, perché diavolo si prende tutti queste ferie se adora il suo lavoro e vuole davvero finire questa assurda guerra?

Allora Maeve, progressi con la lettura?” continuo.

Oh sì!” esclama la mia entusiasta allieva “Sono già al capitolo terzo di Harry Potter!”

Sorrido spontaneamente del suo orgoglio, ed ho un moto di tenerezza.

Il suono del campanello ci interrompe, e Dirk mi lascia con Maeve per andare ad aprire.

Mi tolgo distrattamente il cappotto, sedendomi accanto a Maeve, che sento sospirare al mio fianco.

“Che c'è?” chiedo.

Maeve scuote la testa, strizzando gli occhi come a voler scacciare un pensiero molesto “Niente, niente” mi abbraccia, come suo solito. È una ragazza così affettuosa...improvvisamente ho un flash di quella volta a casa di Molly, in cui ci eravamo quasi baciati, trascinati dall'euforia del momento.

“Remus” di nuovo sospira, facendomi preoccupare. Cosa diavolo sta cercando di dirmi?

Lentamente, come quella volta, si avvicina al mio viso, le labbra socchiuse...

Mi volto e sciolgo l'abbraccio.

“Hai poco più di 17 anni” sentenzio.

Maeve abbassa lo sguardo, vergognosa.

“E allora? Quando ero nel clan...”

“Maeve, tu non sei più nel clan. Sei troppo giovane per gli standard umani...potresti essere mia figlia. Sarebbe molto meglio se tu riuscissi a trovare qualcuno della tua età, no? Per non parlare del fatto che per me sei come una sorella.”

Mi guarda in silenzio.

Vedo i suoi occhi inumidirsi.

“Mi dispiace” sussurro.

“Buonasera!” la porta si apre dietro di noi. “Ho portato la cena!”

Mi volto di colpo al suono di quella voce...la sua voce.

Tonks, appoggia la roba sulla tavola!” la voce di Dirk raggiunge il mio orecchio. “Remus, puoi aiutarla per favore? Sai che distrugge tutto quello che tocca...”

Mi alzo e vado incontro a Dora, cercando di sorridere nonostante la consapevolezza di aver appena spezzato il cuore di Maeve, che se ne va di sotto, dove è rimasto Dirk.

Allora...” comincia Tonks mentre tiro fuori la tovaglia “come va? Ti trovi bene qui?”

Oh, benissimo, sì.” si crea un istante di silenzio, mentre la guardo di nuovo negli occhi.

Mi sorride.

Dirk è fantastico, non credi?”

Ok, devo ammetterlo: il mio stomaco si aggroviglia per la gelosia.

Oh, sì è...giovane, ricco e sano. È perfetto” le dico stringendo i denti.

Tonks scoppia in una risata cristallina.

Sei geloso! Ti si legge in faccia!”di colpo torna seria “ma sai che continuo a preferire gli uomini vecchi, poveri e pericolosi”

Sento il calore affluire alle guance.

E questo dimostra che tu sei una masochista imprudente”

La porta si apre di nuovo dietro di noi, ed entrano Dirk e Maeve.

“Mangiamo?”


Spazio dell'autrice: ok, poniamo le mani avanti...non mi maledite! Lo so che ho un ritardo mostruoso, e non ho assolutamente alcuna scusa se non...la mancanza di ispirazione e, soprattutto, di fiducia nel progetto che mi ero proposta. Mi metto anche una scadenza (non sia mai che la rispetti)....credo di poter postare di nuovo prima della fine di Maggio, scuola e ispirazione permettendo.

Allora, questo striminzito capitolo dovrebbe un po' essere l'inizio della seconda parte, in cui le cose si chiariscono finalmente, e oserei dire che intravedo la fine. Sto andando abbastanza nell'OOC, ma fanno tutto da soli i personaggi nella mia mente....(ho una mente perversa...)

Ringrazio infinitamente littleherm_94, Smolly_sev e Alchimista, e tutti coloro che mi hanno messo tra le preferite e seguite, perché senza di loro, questo capitolo non sarebbe mai stato postato.

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