Fuck you

di Sghii__
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Alexis Miller ***
Capitolo 2: *** -Buonasera. avete prenotato?- ***
Capitolo 3: *** Hai appena annunciato la tua fine, Coso! ***
Capitolo 4: *** Ma allora sei stronza solo con me! ***
Capitolo 5: *** -Non sei nessuno.- ***
Capitolo 6: *** -Sei uno stalker?- ***
Capitolo 7: *** -è stato come dormire con Ethan.- ***
Capitolo 8: *** -Fufi, grazie.- ***
Capitolo 9: *** -Ho un'idea. Vieni.- ***
Capitolo 10: *** -Hai un bel culo è una scusa valida?- ***
Capitolo 11: *** Io ed Harry una coppia?! ***
Capitolo 12: *** -Ma tu non hai mai niente da fare?!- ***
Capitolo 13: *** -Ops...- ***
Capitolo 14: *** -Che esseri ignobili.- ***
Capitolo 15: *** -Belli i cuoricini.- ***
Capitolo 16: *** -Facciamo una scommessa?- ***
Capitolo 17: *** -Vaffanculo Harry.- ***
Capitolo 18: *** -Un amico deficiente.- ***
Capitolo 19: *** _Buon compleanno, Fufi.- ***
Capitolo 20: *** -Stronzo...- ***
Capitolo 21: *** -Cazzo, ho perso la scommessa!!- ***
Capitolo 22: *** -E se ti do un bacino?- ***
Capitolo 23: *** -Piacere, io sono Anne.- ***
Capitolo 24: *** -è uno scherzo, vero?- ***
Capitolo 25: *** -Non ti perdo, vero? ***
Capitolo 26: *** -Preferisco il pollo, grazie.- ***
Capitolo 27: *** -Cosa?- ***
Capitolo 28: *** -Mi vieni a coccolare?- ***
Capitolo 29: *** -Alex!- ***
Capitolo 30: *** -Ti amo.- ***



Capitolo 1
*** Alexis Miller ***


Prologo

Alexis Miller è una diciottenne londinese alle prese con la vita dopo il diploma.

La sua vita è fatta principalmente di tre cose:

-Sport

-Amici

-Divertimento.

Al liceo era una delle ragazze più sportive. Faceva parte di moltissime squadre, anche di calcio femminile.

Finito il liceo ha intrapreso la carriera di personal trainer in uno dei centri Virgin Active di Londra.

Il lavoro dei suoi sogni in poche parole.

Alexis è una bella ragazza.

Due occhi color miele le illuminano il volto, capelli castani ondulati di natura glie lo incorniciano, il naso non troppo grande ne troppo piccolo si trova proprio sopra il sorriso smagliante, contornato da due labbra ne troppo gonfie ne troppo sottili. Magra, pancia scolpita, gambe magrissime ma muscolose, un sedere tondo e una seconda un po’ scarsa di seno,un bel seno sodo, caratterizzano il suo fisico.

Alexis ha tutto ciò che può desiderare.

Degli amici sinceri, il lavoro che le piace, una famiglia che le vuole bene e non le interessa l’amore.

Nonostante i suoi genitori siano separati continuano ad essere ‘amici’, se si tratta dei figli sennò è raro. Lei e suo fratello Chase abitano insieme alla madre in una villetta al centro di Londra, dove prima abitavano tutti insieme.

Il padre, invece, abita in un attico sempre a Londra.

Entrambi non hanno problemi di soldi.

La madre ha un ristorante di sua proprietà mentre il padre è un ottimo avvocato.

Chase ha 3 anni ed è il figlio di sua madre e il suo nuovo compagno, Mike.

Ethan è suo fratello maggiore, ha 23 anni ed è felicemente fidanzato. Convive con la sua ragazza da quasi due anni e lavora con la madre nel ristorante.

Autumn, la fidanzata del fratello, ha 22 anni e fa la cameriera da Nando’s da quando si è diplomata.

 

Alexis crede che la sua vita sia perfetta. Le piace da impazzire.

Ma continuerà ad essere cosi?

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Capitolo 2
*** -Buonasera. avete prenotato?- ***


1





 
-Alex, sveglia o farai tardi.-
La voce di mia madre mi sveglia dal sonno comatoso in cui ero entrata la sera prima.
Mugugno qualcosa prima di alzarmi e seguirla in cucina.
-Ciao Chase!- saluto il mio fratellino scompigliandogli i capelli prima di sedermi affianco a lui.
Sta bevendo tranquillamente la sua tazza di latte.
-Cosa vuoi per colazione, tesoro??-
-Va bene una tazza di latte. Grazie.-
-Ciao Alex!- mi saluta Chase quando ha finito la sua tazza.
-Ciao campione. Oggi cosa fai?-
-Vado con la mamma.—risponde fiero di sé con quella vocina dolce che si ritrova.
È un bambino adorabile.
-Che bello!-
-Vieni con me e la mamma?- chiede.
-Non posso. Devo andare a lavorare. Ma quando ho finito vengo, te lo prometto.-
Allunga il mignolo e glie lo stringo.
Gli lascio un bacio sulla testa e mamma mi mette davanti una tazza di latte al cacao.
La bevo tutta in un sorso e vado in camera mia.
Siamo agli inizi di gennaio e il freddo ti colpisce appena apri la finestra per cambiare aria alla stanza.
Levo il pigiama e indosso un jeans a sigaretta slavato, una maglia a maniche lunga blu scura e una felpa bianca sopra. Ai piedi un paio di Converse bianche. Preparo in fretta il borsone e vado all’ingresso.
-Mamma, vado a lavoro.- la avviso. Sta lavando i piatti in cucina.
-Come mai cosi presto??-
-Cosi posso allenarmi un po’ prima.-
-Va bene! Non fare tardi!-
-Certo. Ciao mamma!- ricambio il saluto uscendo di casa.
Metto il borsone nel cofano della mia MINI blu elettrico con la Union Jack sul tettuccio per poi mettermi alla guida.
Venti minuti dopo parcheggio in uno dei posti riservati ai soci.
Scendo dalla macchina e prendo il borsone, chiudo bene la macchina e mi avvio all’ingresso.
-Ciao Jenny.- saluto la segretaria del centro.
-Ciao Alex.-
-Gli appuntamenti di oggi?- chiedo. Mi passa una lista.
Il primo è fra un’ora. Posso allenarmi un po’ prima. Bene.
-Hai voglia di venire con me in discoteca stasera??- chiede.
-Mi piacerebbe ma devo aiutare mia madre al ristorante per cena. La babysitter di Chase ha l’influenza e lo sai che mio fratello è una peste quando vuole.-
-Va bene, ma la prossima volta non accetto rifiuti.- mi rivolge un ghigno.
-Certo Jenny.- le sorrido in risposta e vado negli spogliatoi riservati a chi lavora qui.
Indosso il pantaloncino di tuta grigio e la canotta bianca.
Lego alla cazzo i capelli in una coda alta e metto le scarpe da ginnastica.
Prendo l’IPod dalla borsa ed esco dallo spogliatoio.
Inizio con il tapis roulant.
Infilo le cuffie nelle orecchie e attivo la riproduzione casuale.
Parte One Love dei Blue.
Cambio attrezzo e dopo una mezz’oretta arriva il mio primo appuntamento.
 
 
Quando esco dalla palestra sono le 16:30.
Arrivo a casa venti minuti dopo.
Lascio il borsone in camera e prendo il cambio per poi andare in bagno e farmi una doccia.
Oggi ho avuto 5 appuntamenti e Jenny mi ha riferito che a breve avrò un nuovo cliente.
Esco dalla doccia e mi asciugo per bene per poi indossare l’intimo.
Attacco l’asciugacapelli e in pochi minuti i capelli sono ondulati come loro solito.
Infilo i jeans e una t-shirt bianca abbastanza lunga e un cardigan blu scuro sopra.
Scendo in soggiorno e mi sdraio sul divano.
Giro tutti i canali possibili finchè non mi fermo sulla Live Session dei JLS su MTV.
Squilla il telefono.
Mi alzo e lo prendo dalla borsa, all’ingresso.
-Pronto?-
-Alex, fra quanto riesci a venire?- chiede mia madre dall’altro capo del telefono.
-Anche adesso. È urgente? Mi stavo riposando.-
-Si! tuo fratello mi sta facendo girare i nervi e devo cucinare!-
-Arrivo…- rispondo scocciata prima di riattaccare.
Infilo velocemente le converse e mi metto giacca,sciarpa e beanie, prendo la borsa ed esco di casa, dopo aver spento la tv.
 
-Chase!- urlo appena entro, richiamando il piccolo mostriciattolo che corre intorno ai tavoli.
Metto giacca, sciarpa e borsa sull’appendiabiti e lo rincorro, prendendolo poi in braccio.
-Alex!- urla ridendo cercando di liberarsi per scendere.
-Cosa hai intenzione di fare?- lo rimprovero.
-Volevo giocale.- risponde come se stesse per piangere.
-E a cosa volevi giocare?- fa spallucce.
-Ti va di disegnare con me?- chiedo. Annuisce vigorosamente.
Entro in cucina e ci sono mamma e i cuochi alle prese con i dolci.
-Ciao mamma.- la saluto con un bacio sulla guancia.
-Ciao Alex. Sei riuscita a prenderlo!- si riferisce a Chase.
-Già. Possiamo disegnare un po’?-
-Certo!-
-Ethan?- chiedo.
-Deve arrivare. Approposito, chiamalo e digli che deve muoversi.-
-Va bene.- esco dalla cucina e cerco dei fogli e dei pennarelli, continuando a tenere Chase in braccio.
Quando li trovo gli passo i fogli e mi siedo ad uno dei tavoli.
Mi sistemo Chase in braccio e iniziamo a disegnare un po’.
Prendo il telefono dalla tasca e riferisco ad Ethan le parole della mamma.
 
-Alex, sono le sei. Non è che inizieresti a sistemare i tavoli?- urla mamma dalla cucina.
-Va bene!- urlo in risposta. –Chase, vuoi aiutarmi o continui a disegnare?- chiedo.
Ottengo il suo silenzio in risposta.
Lo metto sulla sedia e controllo le prenotazioni.
Sposto i tavoli in base alle prenotazioni e apparecchio.
Quando ho fatto giro il cartellino che dice che il locale è aperto e accendo tutte le luci della sala e le insegne esterne.
-Chase, devi spostarti da qui adesso.- lo avviso.
-Ma voglio disegnale.- si lamenta lui.
-Vai a sederti alla cassa. Ti raggiungo subito.- scende dalla sedia e prendo tutti i suoi fogli e i pennarelli, portandoli al bancone dove si trova la cassa.
Prendo Chase in braccio e lo faccio sedere sullo sgabello.
La porta si apre, facendo entrare alcune persone.
Levo il cardigan, appoggiandolo alle spalle di Chase e mi avvicino a loro.
-Buonasera, avete una prenotazione??-
-Si. Prescott, 4 persone.- gli indico il tavolo e prendo il grembiule che copre solo le cosce e lo lego sulla schiena. Prendo 4 menù e li porto al tavolo mentre continua ad entrare gente.
Entrano in gioco anche gli altri camerieri e cosi inizia la serata lavorativa.
Dovrebbero darmi un premio!
 
-Alex, posso aiutarti?- chiede Chase appena gli passo affianco.
-Cosa vorresti fare?-
-Posso portare quelli??- indica i menù.
-Appena arrivano dei clienti li porti con me, okay??- non finisco nemmeno di parlare che la porta si apre.
Mi volto e vedo un gruppo di ragazzi, signore e signori entrare allegramente.
“Ecco per chi era il tavolo enorme.”
-Buonasera, avete prenotato?- chiedo, formale.
-Si a nome One Direction.- risponde il biondo.
-è quel tavolo abnorme infondo alla sala.- glie lo indico e loro si dirigono la.
Saranno una trentina di persone.
Li conto mentalmente e sono 28.
Prendo i menù con una mano e Chase in braccio.
-Allora adesso vieni li con me e gli passi uno ad uno i menù senza fare male alle persone. Okay?- chiedo a Chase avvicinandomi a lui.
Annuisce di nuovo e ci avviciniamo.
Chase prende un menù e lo passa ad ogni persona al tavolo.
-Scusatemi per lui ma voleva rendersi utile!- mi scuso per la presenza di Chase prima di andare in cucina.
-Mamma, ma sono arrivati quelli del tavolo da 28 persone.-
-Va bene.- risponde congedandomi dalla cucina.
Lascio Chase sullo sgabello dietro alla cassa e torno al tavolo.
Prendo le ordinazioni e le porto in cucina.
-Alex, mi annoio!- si lamenta Chase.
-Cosa vuoi fare?- chiedo sbuffando.
-Aeloplanino.- esclama applaudendo le mani.
-Solo una volta!- lo avviso sollevandolo e facendogli fare l’aeroplanino.
Ride spensierato.
-Ancora!- dice una volta finito il ‘volo’.
Rifaccio l’aeroplanino poi lo tengo in braccio e gli faccio il solletico.
Mi sento lo sguardo di qualcuno addosso.
Mi giro e vedo quello riccio del tavol da 28 sorridere verso di me.
-Ancora!- ripete Chase, distraendomi da quel ragazzo bellissimo.
-Questa è l’ultima volta però!- lo avviso facendolo divertire per l’ultima volta prima di farlo sedere di nuovo sul sgabello.
Si rimette a disegnare.
E io riprendo il mio lavoro.
Giro per i tavoli, raccogliendo i piatti sporchi e riportandoli in cucina.
Sento sempre quello sguardo addosso.
-Alex, questi sono per la tavolata!- mi informa uno dei cuochi che sta impiattando.
Prendo tre piatti e vado al tavolo.
Chiedo di chi sono e sfortunatamente uno di loro è del riccio.
-è tuo figlio quel bambino all’entrata?- chiede mentre gli metto il piatto davanti.
“Ma sono cazzi tuoi?!”
-No, è mio fratello.- rispondo fingendo un sorriso per poi allontanarmi.
 
-Chase, non devi disturbare i clienti!- lo sgrido prendendolo in braccio. È andato a divertirsi in quella grande e bella tavolata enorme!
-Oh non preoccuparti. È un bambino adorabile!- risponde una donna dai capelli mossi e neri con un sorriso smagliante. Assomiglia al riccio quindi deduco sia la madre.
-è una peste! Scusatemi per lui ma ha solo tre anni e l’iperattività di un bambino che ha mangiato un intero negozio di caramelle!-
-Se vuole può rimanere con noi. Non ci dà fastidio.- afferma il ricciolo, sorridendomi.
-Non vorrei che vi creasse disturbo.-
-Non è un disturbo!- continua lui.
-Vuoi stare con loro?- chiedo a Chase. “Fa che dica di no, fa che dica di no!”
-Anche tu!- dice facendo la faccia da cucciolo e incrociando le braccia al petto.
-Io devo lavorare. Tu cosa vuoi fare?-
-Voglio tale qui!- risponde cercando di scendere.
Mi piego, appoggiandolo a terra, e va vicino alla donna.
-Se vi da fastidio chiamatemi e lo sistemo io. È una peste!- mi raccomando con la signora.
-è adorabile!- mi congeda con un sorriso lei.
“Aspetta e vedi quanto è adorabile!”
Finisco di sparecchiare i tavoli intorno portando i piatti in cucina.
Ormai sono rimasti solo tre tavoli oltre a questo.
E uno di questi sta per liberarsi visto che si stanno alzando.
Mi siedo dietro alla cassa, pronta a fare la ricevuta del tavolo che si è appena liberato.
-Buonanotte! Tornate quando volete!- li congedo con un sorriso.
Sparecchio anche il  loro tavolo e se ne libera un altro.
Faccio la ricevuta, li congedo e sparecchio anche il loro.
Alla fine rimangono solo quelli del tavolo abnorme.
Levo il grembiule, lasciandolo dove l’ho preso e mi infilo il cardigan, iniziando a sentire freddo.
-Mamma, sono rimasti solo quelli la. Posso andare a casa?-
Ormai è mezzanotte e sono a pezzi.
-Dov’è tuo fratello?- chiede, non vedendolo con me.
-Al tavolo con loro.-
-COSA?!- chiede bloccandosi.
-è andato a disturbarli, mi sono scusata e hanno voluto tenerlo con loro. Dovresti conoscere com’è fatto tuo figlio! Posso andare?-
-Solo se ha sonno sennò aspetti che se ne vanno anche loro. Porta questi di là- risponde finendo di impiattare una decina di secondi.
Li porto tre alla volta e, quando ho lasciato l’ultimo, mi avvicino a Chase, che per mia sfortuna è in braccio al riccio.
-Hai sonno?- chiedo, inginocchiandomi su talloni davanti a lui.
-No. posso stale qui?- chiede.
-Hai chiesto se ti vogliono con loro?- chiedo in risposta.
-Posso stale qui con te?- chiede al ragazzo.
-Ma certo!- risponde sfoderando un sorriso disarmante a mio fratello.
-Ha detto di si!- risponde felice a me.
-Sicuro?- chiedo conferma al ragazzo.
-Certo che si. puoi restare anche tu se vuoi!- risponde, sorridendomi in quel modo disarmante.
Mi perdo nei suoi occhi verdi come gli smeraldi.
-Magari un’altra volta. Fai il bravo!- rispondo scuotendo i capelli di Chase e rialzandomi, congedandomi con un sorriso.
 
 
Quando finalmente sono al riparo nel mio letto crollo in un sonno profondo, sognando occhi verdi e disarmanti sorrisi.










Macciaooo!
Ho deciso di scrivere questa FF un giorno molto lontano rispetto ad oggi e non so cosa mi passava nella testa in quel momento.
Credo che questa sia la FF a cui sono più legata fra quelle mi sto azzardando a scrivere (e non parlo solo di quelle che vedete su EFP).
Premetto che cercherò di aggiornare almeno una volta a settimana, ma non so fino a quando riuscirò a mantenere la parola.
Per qualsiasi cosa mi trovate su Twitter; non lo uso molto se non per seguire le star ma qualsiasi cosa avrete il piacere di chiedermi, io vi risponderò li. Questo è il mio profilo: Sghii__

Alexis è interpretata da Mila Kunis.


Harry, bhè, è Harry.


Bhè. ciao xx


 

 

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Capitolo 3
*** Hai appena annunciato la tua fine, Coso! ***


2





-Ti dico di si, Jenny!-
-Però potevi chiedergli un autografo per me! Sai che li adoro!-
-Mi sono scordata! Se capiterà un’altra volta te lo faccio fare!-
Io e Jenny stiamo parlando della presenza dei One Direction nel ristorante di mia madre ieri sera.
Ho scoperto chi erano solo quando mamma è tornata a casa e me lo ha detto. Io non saprei nemmeno chi sono a dire il vero.
-E cosa è successo di cosi sconvolgente?-
-Sai che mio fratello è una peste?!- le chiedo. Annuisce. –Ha passato metà serata al tavolo con loro!-
-Quanto lo invidio.- dice con aria sognante.
-No! ti rendi conto della gravità della cosa?! È stato mezza serata con quelli! Magari adesso me l’hanno mutato in un’altra persona!-
-Ma ti senti?! Stai blaterando fesserie!-
-Potranno anche essere fesserie ma se fosse vero?!-
-è impossibile!-
-Non è vero!-
-Si che è vero.-
-Non è vero!-
-E io ti dico di si!-
-Nooo!-
-Si ed è arrivato il tuo primo cliente quindi non si discute. Ho ragione io e basta.-
-Vabbè va!- sbuffo. –Buongiorno!- saluto il mio primo cliente. Ricambia con un sorrisino.
-Vai và!- mi congeda divertita. Le faccio il terzo dito e vado verso la sala con gli attrezzi ad aspettare il primo cliente della giornata.
 
 
-Alex!- urla Jenny, attirando la mia attenzione prima che esca dalla palestra.
-Dimmi!- le rispondo girandomi.
-Ti va di andare a fare un giro?!- chiede, raggiungendomi.
-Va bene ma fra qualche ora devo andare al ristorante!-
-Va benissimo! Andiamo!- mi prende sottobraccio ed usciamo.
-Sei a piedi??- chiedo.
-Si tu?-
-No.-
-Allora andiamo con la tua macchina in centro, okay!?- annuisco e raggiungiamo la macchina.
-Dove vuoi andare?- le chiedo.
-Dove preferisci tu.- risponde.
Metto in moto e in poco tempo siamo a Oxford Street.
-Quanto hai nel portafoglio?- chiedo.
-Abbastanza perché??-
-Che ne dici di un po’ di sano shopping?- propongo.
Alza la mano e gli batto il cinque.
Parcheggio ed entriamo da Zara.
 
 
-Alex, si può sapere dove sei?! Sono le 19 e dovresti essere qui già da un’ora!-
-Si mamma una mezz’oretta e arrivo!- le dico al telefono. –Carino quel vestito!- sussurro a Jenny, indicandole un abito nero di Dolce e Gabbana.
Scuote la testa in risposta.
-Dove sei di preciso?!- chiede alterata mamma.
-New Bond Street.-
-Bene. Vieni qui prima che mi incazzo sul serio!-
-Dieci minuti e sono li.- riattacco.
-Cosa voleva?- chiede Jenny.
-Devo andare al ristorante. Ti accompagno a casa dai!-
Usciamo dal negozio e ci incamminiamo verso la macchina.
-Abbiamo svaligiato New Bond Street e Oxford Street in tre ore?! Siamo mitiche!- esclama ammirevole lei.
-Già! Ci voleva un po’ di shopping!-
-Dovremmo rifarlo più spesso.-
-Concordo.- mettiamo le buste in macchina e la accompagno a casa.
-A domani!- mi saluta chiudendo la portiera.
Appena entra nel palazzo scatto in direzione del ristorante.
È passata mezz’ora dalla chiamata.
Mi ucciderà!
 
-AVEVI DETTO DIECI MINUTI! E’ PASSATA MEZZ’ORA! Ti rendi conto?!- urla mamma appena metto piede in cucina.
-Si, lo so ma ho dovuto accompagnare una mia amica a casa che era a piedi. E calmati!-
-Chi è questa?!-
-Jenny!-
-Sei perdonata solo se hai comprato qualcosa anche per me.-
-Qualcosa che possiamo condividere va bene?!- accenno un sorriso insicuro che dovrebbe essere convincente.
-Cos’è?- smette di tagliare la carne per fissarmi.
-Un maglione?!- di nuovo quel sorriso.
-Va bene!- sbuffa esasperata riprendendo a tagliare. Caccio un sospiro di sollievo. –Adesso vai di là e lavora.- mi caccia?!
-Okay.-
Esco dalla cucina e metto la giacca e la sciarpa sullo sgabello dietro Chase.
-Ciao campione!- lo saluto lasciandogli un bacio sulla testa.
-Alex!- mi saluta con un urletto.
-Cosa stai facendo?- chiedo. Sta guardando qualcosa col tablet di mamma.
-Gualdo i caltoni!- risponde contento.
-Okay. Stai qui eh!- lo avviso.
“Ma perché mi sono messa una maglia a maniche lunghe e un cardigan?!”
In questo ristorante c’è caldo, aggiungiamoci che devo fare avanti e indietro… rischio l’infarto!
Metto anche il cardigan sullo sgabello e annodo la maglia con un elastico un po’ più sotto del seno, scoprendo la pancia.
“meno male che ho i pantaloni a vita alta! Fiuuuu”
Tiro su le maniche della maglia e metto il solito grembiule e inizio a lavorare.
 
-Ciao Kenny!- saluto uno dei nostri clienti quotidiani che esce.
Sono le dieci e sono stanca morta.
Oggi c’è il pienone e c’è gente che continua ad entrare.
Credo di non aver mai visto cosi pieno questo ristorante, nemmeno all’inaugurazione.
Sparecchio altri due tavoli e porto piatti e bicchieri in cucina.
Unisco i due tavoli in uno per sei persone e scrivo il cartellino della prenotazione con la mia solita calligrafia indecente.

Piego il foglietto e lo metto li in mezzo al tavolo.
-Alex!- urlano dalla cucina.-Per il tavolo 6!- prendo i due piatti e li porto al tavolo.
“Che vita sfrenata!”
 Un altro tavolo si libera e sparecchio anche quello.
Ormai è un’abitudine sparecchiare.
Porto tutto in cucina e ne esco con tre primi per il tavolo 21.
Apparecchio anche questo ultimo tavolo libero.
Il campanello suona l’ingresso di qualcuno.
-Scusi, ci può portare un’altra bottiglia di vino?- chiede un tipo del tavolo 13.
-Certo!- prendo il blocchetto e lo segno.
-Buonasera, posso esservi di aiuto?- chiedo alle persone appena entrate, scrivendo il vino del tavolo 13.
-Si. Ho prenotato a nome Styles.- risponde.
Alzo lo sguardo e mi ritrovo davanti il ricciolino di ieri seguito da Nick Grimshaw, lo speaker della BBC, Rita Ora, Cara Delevigne e altre due persone che non so chi sono.
“adesso sappiamo il cognome del riccio. Facciamo progressi!”
-è quello!- glie lo indico.
Vanno a sedere tranquillamente.
Prendo sei menù e glie li porto.
Vado in cucina.
-Mamma, so che non vuoi che faccia queste cose ma… non è che posso chiedere un autografo a dei clienti?!-
-Lo sai che non voglio che tu faccia queste cose, Alex! Chi è, chi è?!- chiede curiosa alla fine.
-Ci sono Rita Ora e Nick Grimshaw, quello della BBC. Io stimo quel ragazzo in una maniera assurda! E Jenny vuole quello del riccio.-
-è l’ultima volta!-
Le cingo il collo in un abbraccio ultra veloce e torno in sala.
Mi avvicino al tavolo per prendere le ordinazioni.
“Dopo questo glie li chiedo, giuro!”
Porto l’ordinazione in cucina e faccio un bel respiro profondo.
“Cazzo, c’è Rita Ora nel ristorante di mia madre! R I T A O R A !”
Un altro respiro profondo e mi riavvicino al tavolo con la roba da bere.
Lascio tutto sul tavolo.
“ADESSO Alex!”
-Scusatemi l’interruzione ma … Rita, potresti farmi un autografo? Amo le tue canzoni!-
Okay sembro una quindicenne in iperventilazione davanti a DiCaprio.
-Certo!- risponde sorridente. Le passo un foglietto e la penna e scrive la sua firma con tanto di ‘xx’ finale.
-Ma a me non lo hai chiesto l’autografo ieri!- dice quello riccio, facendo la faccia da cucciolo.
“Dovevo chiedertelo per forza?!”
-Non so nemmeno chi sei a dirla tutta!- rispondo con nonchalance. Sbarra gli occhi, come il resto del tavolo.
-Davvero non sai chi è?!- chiede perplesso Nick.
-So solo che fa parte dei One Direction. Stop.- rispondo a Nick.
-WOOOOW- esclama –Non avevo ancora incontrato qualcuno che non sapesse chi sei, Hazza!- dice infine al riccio.
-Nemmeno io!- ammette in risposta.
-E se ti rende felice potresti farmene uno per una mia amica? È pazza di voi!- gli passo un altro foglietto e la penna.
-Certo!- scrive la sua firma.
Prendo anche il suo foglietto e mi congedo, ringraziandoli.
“Ma chi si crede di essere?!” guardo il foglietto che ha firmato.

“Sappiamo nome e cognome, il tutto in una sera. Minchia, che passo avanti!”
Metto i due fogli nel portafoglio e riprendo tranquillamente a lavorare, incurante della loro presenza.
 
-Chase, smettila di piangere, dai!- continuo a cullare mio fratello ma non si decide a calmarsi.
Continua a piangermi sulla spalla perché gli è caduto il panino.
Perché si, mio fratello si mangia un panino con la nutella a mezzanotte!
-Te ne faccio un altro?- propongo per l’ennesima volta e di sic…
-Voglio quello!- risponde continuando a piangere.
“Che avevo detto”
-Vuoi un gelato??- propongo. Dirà di no. ne sono certa.
-Voglio panino!- continua a lamentarsi.
Grazie a Dio il ristorante è praticamente vuoto, se non per quattro tavoli.
Compreso quello dei VIPS!
-Chase, ormai l’ho buttato, non si può mangiare più! Ti prendo qualcos’altro?- chiedo invano.
-Voglio panino!- continua a lamentarsi.
“ EH L’HO CAPITO!”
-Ci sono problemi?- sobbalzo dallo spavento.
Mi giro e mi trovo Harry davanti.
“perché si è avvicinato?!”
-Gli è caduto il panino e non si arrende all’idea che non può più mangiarlo.- spiego brevemente, come se fosse la cosa più logica del mondo e lui fosse un’ebete a non averla capita!
-Ohw. Vuoi venire in braccio a me?- chiede a Chase.
“E tutta questa confidenza chi glie l’ha data?!”
-Voglio panino!- risponde lui, stringendosi a me.
Sembra quasi che ci sia rimasto male il moretto qui affianco.
-Scusalo ma quando gli cade qualcosa non lo smuove nessuno.- tento di spiegare.
“Perché gli sto dando spiegazioni!?”
-Chase, ti va di giocare con il mio telefonino?- prova a chiedere, venendo alle mie spalle per guardarlo in faccia.
-Voglio. Panino.- puntualizza fra le lacrime.
-Chase, sei una palla al piede!- sbotto.
-Dai, è un bambino!- lo difende Harry.
-Ma te che cazzo vuoi!?- sbotto acida verso di lui prima di andarmene in cucina. –Mamma, Chase non la pianta di piangere!-
-Perché?- chiede continuando a cucinare.
-Perché gli è caduto il panino.-
-Oh piccolo della mamma, vieni qui da me!- dice melensa prendendolo in braccio.
Pochi secondi in braccio a lei e si calma.
“Ma mi stai prendendo per il culo?!”
-Lo vuoi un gelato?- gli chiede mamma.
Tanto dirà di n…
-Si.- risponde fermando le lacrime.
“EEEEEEEH?”
-Alex, dagli un gelato dai!- dice mamma ridandomelo in braccio.
Come una ventosa, lui si attacca al mio collo con le braccia.
-Va bene.- torno in sala e vado verso il frigo dove ci sono i dolci e i gelati.
-Che gelato vuoi?- cerco di mantenere la calma.
-Quello alla clema.- risponde innocentemente.
Questo bambino mi sta prendendo seriamente per i fondelli!
Prendo una coppa un po’ più grande di quella per il gelato e ci metto abbastanza gelato per entrambi.
Prendo un cucchiaino e la coppa e vado ad uno dei tavoli liberi.
Mi siedo e sistemo Chase in braccio a me.
Alterno le cucchiaiate fra la mia e la sua bocca.
Finalmente si è calmato.
-Com’era?- gli chiedo quando ha finito.
-Buono.- mi fa un sorrisino.
Porto la coppa in cucina e mi siedo, sempre con Chase in braccio, dietro alla cassa, facendo pagare gli ultimi clienti.
L’ennesimo foglietto con gli ordini viene poggiato davanti a me.
Inizio a copiare sulla cassa gli ordini per fare lo scontrino.
-Tutto okay, Chase?- chiede qualcuno.
-Si, glassie!-  risponde lui.
Alzo di poco lo sguardo. C’è Harry davanti a me che aspetta lo scontrino.
Gli do lo scontrino e lui mi passa la carta di credito.
Termino il pagamento e gli ridò la carta.
-Scusami per la risposta di prima ma ero un po’ alterata.- cerco di rimediare.
-In due giorni ti sei scusata più tu che qualsiasi altra persona al mondo. Non credi che sia abbastanza?!- risponde acido.
-Buonanotte. Tornate presto!- saluto la sua tavolata come ogni cliente, lanciando un’occhiata di fuoco al cantante.
“Hai appena annunciato la tua fine, coso!”
 

 
 
Macciaoooooo!
Il secondo capitolo di questa affascinante, incantevole e assolutamente insignificante FF è stato pubblicato! FESTEGGIAMO!
Okay, no.
Possiamo dire che da qui inizierà il bello! Alex si è scartavetrata le ovaie con la frase finale di Harry e Harry si è rotto i coglioni delle scuse di Alex.
Ne vedremo delle belle!
Nel prossimo aumenterà un pochino la tenzioone fra i due, vi avviso.
Bhè, spero che vi piaccia e che continuerete a seguire la mia FF. Ci tengo moltissimo!
No, davvero! Appare gli scherzi, questa è una delle poche FF scritte dalla mia persona che reputo decenti! è una sorta di miracolo!

Ps: ringrazio quell'angelo buono di cui non ricordo il nome al momento che mi ha lasciato la prima e unica recensione per adesso! TI AMO! E ringrazio anche quelle anime gentili che hanno messo questa storia fra i preferiti, seguite o ricordate! VI FARO' UNA STATUA!

Adios xx




 

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Capitolo 4
*** Ma allora sei stronza solo con me! ***


3






-Jenny, mia cara, ho qualcosa per te!- esclamo entrando in palestra il mattino successivo.
-Un buono sconto per quella caffetteria dove c’è il tipo che ti fa la corte da due mesi?-
-Anche! È qualcosa di meglio!-
-Tipo?-
Prendo la borsa e tiro fuori dal portafoglio il foglietto di carta con la firma di coso.
-Sappi che è la prima e l’ultima volta che ti faccio questo favore. È un vero stronzo!- le dico passandole il foglio.
Sgrana gli occhi alla visione della firma del suo idolo.
Fa il giro del bancone e mi salta addosso ripetendomi –Grazie- nelle orecchie con una vocina stridula.
-Prima e ultima volta.- puntualizzo.
-Capito. E non è stronzo!-
-Oh si! fidati, io col ciclo in confronto sono una dolcezza!-
-Hai sbagliato persona.-
-Convinta tu.-
-Con chi era ieri sera??-
-Con Rita Ora, Cara Delevigne e Nick Grimshaw e altri due tizi.-
-Figo! Scommetto che hai chiesto l’autografo a Rita e Nick.-
-Cazzo, mi sono scordata quello di Nick!- penso ad alta voce sbattendomi una mano in faccia.
-Quindi l’hai chiesto solo a Rita.-
-Si!-
-E dov’è??-
-Incorniciato in camera! Sono andata a prendere una piccola cornice stamattina e ce l’ho messo. È una cosa più unica che rara!-
-Si vatti a cambiare prima che inizi a descrivermi la perfezione di Shine Ya Light.- dice divertita.
-Quella canzone è la perfezione fatta canzone!-
-Si ed è arrivato il tuo perfetto primo cliente della giornata. VAI!-
-Miao!- e me ne vado nello spogliatoio imitando un gattino.
 
-Ciao fratellone!- saluto Ethan appena viene ad aprirmi la porta di casa sua.
-Ciao Alex, come mai qui??- chiede frettoloso.
Ha una maglietta messa al contrario, i pantaloni del pigiama e i capelli arruffati.
-Ho capito, torno a casa, porcellini!-
-Grazie.- mi congeda con un bacio sulla guancia e un sorriso a 32 denti.
Torno in macchina e mi dirigo verso casa fumandomi una bella sigaretta.
Si, ho questo brutto vizio, ma non sono una fumatrice accanita, di quelle che non vivono senza una sigaretta ogni ora. Io mi contengo.
Sono le 16 e se vado a casa mi tocca andare al ristorante. E non ne ho voglia!
Se stasera dovesse anche solo tornare Coso io me ne vado a casa.
Giuro.
 
 
-Ma non dovevi essere da Ethan??- chiede mia mamma appena entro nel ristorante.
-In teoria si, in pratica sono andata a casa. -
Appena arrivata a casa mi sono buttata sotto la doccia per pensare ad un modo per farla pagare al Mr Coso se si fosse presentato un’altra volta al ristorante. Mentre indossavo i jeans ero arrivata a pensare al veleno, ma sarebbe stato troppo e non mi ha fatto niente di male. Mettendo la maglia a maniche lunghe che arriva poco sotto il seno, lasciando la pancia scoperta, ero arrivata all’idea di sedurlo e ucciderlo durante un orgasmo ma poi mi è risalito il pranzo e ho scacciato l’idea per non vomitare al pensiero di Coso nudo. Mettendo le scarpe avevo pensato ad un calcio nei coglioni ma non sempre da l’effetto sperato.
Quindi, non ho concluso niente.
Una delusione in pratica.
Quindi, se si ripresenta devo e-v-i-t-a-r-l-o nel modo più assoluto.
Ma perché sto pensando a lui??
Ah già, ha insinuato che fossi patetica mentre cercavo di essere gentile nei confronti di un cazzutissimo bastardo.
-Bene, allora sistema i tavoli poi puoi fare compagnia a Chase.-
-Va bene.-
Prendo il foglio delle prenotazioni di stasera e me lo metto in tasca iniziando  a sistemare i tavoli.
Non c’è il nome del Coso quindi posso stare tranquilla per stasera. Spero.
 
< Tomlinson x8 >
Scritto anche l’ultimo foglietto delle prenotazioni.
Lo appoggio sul tavolo corrispondente e vado in cucina.
-Hai bisogno di una mano?- chiedo gentilmente a mia madre. “fa che dica di no, fa che dica di no”
-Si, potresti andare a comprare alcune cose al supermercato? Te le scrivo su un foglietto.-
-Va bene.- sbuffo.
Le prendo un foglietto e una penna e glie li passo.
Inizia a scrivere con la sua grafia poco comprensibile ciò di cui ha bisogno.
-Posso portarmi Chase?-
-Sicura?- mi guarda strabuzzando gli occhi.
-Si.-
-va bene. Tieni.- mi passa il foglietto ed esco dalla cucina.
-Chase, vuoi venire con me?- chiedo al piccolo concentrato a giocare con le macchinine.
-Dove?- chiede con la sua vocina dolce.
-Al supermercato. Vuoi venire?-
-Mi compri le calamelle??-
-Va bene. Ma prendiamo gli animaletti non gli orsetti!-
-Uffa! Va bene.- scende dallo sgabello.
Prendo i soldi dalla cassa e li metto in borsa.
-Vieni qui che ti metto la giacca.- richiamo Chase.
Prendo la giacca dall’attaccapanni e glie la metto per poi mettergli sciarpa,cappellino e guanti.
Metto anche io giacca, beanie e sciarpa ed usciamo dal ristorante.
-Dammi la mano.- gli tendo la mia. La afferra e si avvicina a me.
Apro il cofano e prendo il seggiolino.
Lo metto al posto del passeggero e ci siedo Chase sopra per poi legarlo con la cintura.
Chiudo lo sportello e vado al posto di guida, mettendo poi la borsa davanti al seggiolino di Chase.
Metto in moto e andiamo al supermercato.
 
-Plendi gli olsetti!- si lamenta Chase.
Siamo davanti allo scaffale con tutte le varie confezioni di caramelle.
-Ma non ti piacciono gli animaletti?!-
-Voglio gli olsetti!-
-E io no!-
-Eddai!- piagnucola.
-No. scegline uno che non siano gli orsetti!-
-Perché non gli compri gli orsetti? Sono i più buoni!- sobbalzo.
Mi giro e… CAZZO!
-Saranno affari miei se voglio o non voglio comprargli questi maledettissimi orsetti?!- sbotto acida.
Solo vedere la sua faccia mi sta facendo salire il vomito.
-Accontentalo no?! è un bambino.-
-è mio fratello non tuo. Tu sei uno sconosciuto. Non hai il diritto di parlare. Decido io cosa prendere o no a Chase.-
-Chase, cosa vuoi tu?- chiede, chinandosi sul piccolo.
-Chi ti ha dato l’ordine di parlare con lui?!- si vede che mi sta sul cazzo?!
-Olsetti.- piagnucola lui.
-Li vuoi davvero?- annuisce. -Allora te li prendo io!-
-No!- urlo io.
-Non urlare, cretina!-
-Ah mi dai anche della cretina!? Complimenti! E io dovrei credere che tu sei un ragazzo dolce e simpatico? Ma per favore!-
-Io sono dolce e simpatico ma tu mi urti particolarmente i coglioni.-
-Non preoccuparti, è reciproco!-
-Bene.-
-bene.-
Prende il sacchettino di orsetti Haribo e lo mette nel suo carrello.
Prendo gli animaletti per me e li metto nel mio carrello per poi allontanarmi da Mr Comandino.
-Perché scappi?!- chiede con un tono di voce alto, venendomi dietro.
-Perché non voglio avere a che fare con te!-
-Perché?-
-Perché mi stai sul cazzo, Okay?!-
-No.- mi affianca.
-Te ne vai?!-
-Si da il caso che anche io debba pagare la spesa e sono anche di fretta.-
-Cos’è, la ragazza di stasera è impaziente?!- piagnucolo io.
-No, sono a cena fuori con i miei compagni di band e le fidanzate.-
-E tu non hai nessuno con cui andare?! Non sai quanto mi dispiace.-
Mormora qualcosa.
-Che hai detto?!-
-Niente.-
Si mette in fila davanti a me.
-Non sei nemmeno uno po’ galante da far passare una donna con un bambino davanti a te alla cassa.-
-Saresti una donna?!-
-Come vorresti obbiettare?!- rispondo con tono di sfida.
-Io una soluzione ce l’avrei anche…-
-Anche io!- grugnisco tirandogli uno schiaffo sulla nuca.
-Ma sei scema?!- si lamenta portandosi una mano sulla zona lesa.
-Anche tu che credi che possa venire a letto con te! Maniaco!-
-sei una stronza!-
-e tu sei un cretino!-
-Stai parlando di te stessa?!-
-No, di un cretino con un cespuglio al posto dei capelli.-
-Alle donne piacciono.-
-A me fanno salire il voltastomaco.-
-C’è qualcosa che ti piace di me?!- sbotta esasperato.
Mi metto a riflette, squadrandolo da capo a piedi.
-I tuoi occhi. Sembrano cosi puri e sinceri che quasi non ti si addicono. Anzi non ti si addicono proprio.- rispondo calma.
-Stavi quasi dicendo una cosa dolce e la rovini cosi!? Grazie comunque.-
-Con te non si può essere dolci.-
-Sicura?!-
-Al 100%-
-Allora io sono sicuro al 100% che sei una stronza.-
-Non era una novità.- intanto inizia a mettere i suoi acquisti sul bancone.
Finalmente si avvicina il momento in cui se ne va.
-Posso farti una domanda a cui devi rispondere sinceramente?!-
-Vai.- risponde continuando a mettere gli acquisti sul bancone.
-Perché sei venuto due giorni di fila al ristorante di mia madre?!-
-è di tua madre?!- annuisco.- Perché mi piace la cucina e si sta molto bene nel locale.-
-Bene.-
-Perché?!-
-Perché è strano che una persona vada due volte di seguito in un ristorante. Posso capire in un fast food ma un ristorante… è strano.-
-Bhè sappi che a me piace cucinare ma non ho voglia di farlo quindi la sera preferisco uscire che rimanere a casa e cucinare per me. Al massimo invito gli amici a casa mia.-
-Okay ma non mi interessa cosa ne fai della tua vita. Volevo solo sapere come mai sei venuto due volte in due giorni.-
-Va bene Miss Acidità.- risponde iniziando ad imbustare i suoi acquisti man mano che la cassiera li batte.
-Non sono acida!- rispondo mettendo i miei acquisti sul bancone.
-Di più!-
-Vaffanculo!-
-Solo se ci vieni con me.-
-Rifiuto l’offerta alquanto vomitevole.-
-Si, certo!-
-Chase, lo vuoi un Kinder Bueno?-
-Siii!-
-Al cioccolato bianco?!-
-Si-
Prendo anche due Kinder Bueno e li metto sul banco, aspettando che Tizio finisca con la sua spesa.
-Tieni.- mi passa il sacchettino di Haribo per Chase.
-Ringrazia Chase!-
-Glassie!-
-Di niente!- gli fa un sorrisino.
Paga la spesa e mette le buste nel suo carrello.
Sposto il carrello dietro di me e inizio a sistemare gli acquisti nelle buste.
Sento il suo sguardo sul mio fondoschiena.
-Ma non eri quello che diceva che non ero donna?!-
-Sto analizzando la situazione.- risponde divertito.
-Vaffanculo.-
-Vuoi una mano?!-
-Non contaminare la mia roba con le tue mani. Chissà che cosa ci fai!-
-Molte cose!-
-poverine le vostre fan a cui basta toccarvi una mano!-
-Già, povere loro!- finge di darmi ragione.
Finisco di mettere la roba nelle buste e le metto nel carrello.
Pago la spesa poi prendo uno dei Kinder Bueno e lo do a Chase.
Sorride in risposta.
Prendo il mio ed esco dal supermercato, trascinando il carrello.
-Scappi di nuovo?!-
-Ho già perso troppo tempo con te e si dia il caso che se non mi muovo mia madre mi cagna! Tu, ovviamente, non hai di questi problemi!-
-Già!- sorride amaramente.
Apriamo in contemporanea le nostre macchine che, per pura sfortuna, sono una affianco all’altra.
Metto la spesa nel cofano poi prendo in braccio Chase e abbasso lo sportello.
Porto al posto il carrello e torno in macchina.
Apro lo sportello del passeggero e metto Chase sul seggiolino, legandolo poi con la cintura.
-Sei contento che ti ha preso le caramelle?-
-Si.-
-E sei contento che ti ho preso il Kinder?-
-Si!- sorride.
-Però alla mamma… -
-Non glie lo diciamo.- continua la mia frase.
-Mignolino?- allungo il mio. Lo stringe sorridente, continuando a mangiare il suo Kinder.
-Ma allora sei stronza solo con me!- sbotta fra il sorpreso e il contrariato il capellone qui dietro!
-Chissà come mai!- rispondo acida.
-Si, io devo andare. Mi fai entrare in macchina?!-
-La superstar ha fretta!- dico in tono canzonatorio, alzandomi per lasciargli lo spazio di entrare.
Chiudo la portiera alle mie spalle e faccio per andare al posto di guida ma qualcosa  mi blocca.
-Eppure non so nemmeno come ti chiami.- sussurra bloccandomi alla portiera,fin troppo vicino al mio viso.
-Non ti deve interessare.-
-Se dobbiamo continuare a battibeccare devo pur saperlo il tuo nome.-
-Alexis.-
-Bene.-
Mi lascia andare ed entra in macchina.
“questo ha seri problemi mentali”
Potrei consigliargli un ospedale psichiatrico addirittura!
Gli farebbe bene c:







Macciaoooo!
Siamo al terzo capitolo! YEEEEEEEEEEP! Okay, no.
Alloooora, non so cosa dire. La situazione si riscalda, gli animi si accendono e noi ci rincitrulliamo a capirli.
Si capisce che Alex NON lo vuole più vedere? E di Harry cosa possiamo dire?
Bhè, lascio a voi i commenti e spero che me ne rendiate partecipe, magari con una recensione o un messaggio.*incrocia le dita*

Okay, mi ritiro. E ringrazio tutte coloro che hanno messo la storia fra preferite/seguite/ricordate e ringrazio ancora quell'unica anima buona che ha messo quell'unica recensione :') xx

Adioos xx





Ho finalmente dato un volto a Chase. Direi che il Volto dei gemelli Sprouse all'epoca di Bid Daddy - Un Papà Speciale è perfetto *-*





 

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Capitolo 5
*** -Non sei nessuno.- ***


4





-Non andrò mai più al supermercato. Chiaro?!- urlo entrando in cucina con le buste in mano, seguita da Chase che porta le sue caramelle gentilmente offerte da Mr Coso.
-Perché?- chiede mamma continuando a cucinare qualcosa.
-Perché è irritante andare al supermercato!
-Perché non ti credo?!-
-Non credermi ma è cosi!- lascio le buste sul bancone ed esco dalla cucina.
-Qual è il problema dei supermercati?- chiede Ethan, uscendo dalla cucina.
-Si incontra gente irritante!-
-Chi?-
-Mr Capellone Styles.-
-Harry Styles?-
-Si quello!-
-E perché è irritante?!-
-Perché è la persona più rompiscatole, pervertita, cretina, cogliona e tutti gli aggettivi dispregiativi possibili al mondo!-
-E tu sei Miss Finezza. Sareste una bellissima coppia!- dice retorico.
-Ma vaffanculo!- rispondo schifata al pensiero di me e cos .. BLEAH! –Mi sale il vomito solo al pensiero.- dico con la voce spezzata dalla bile che sale.
-Sei l’unica ragazza che non ha una voglia matta di saltargli addosso e stuprarlo che conosco.-
-Oh no anche io voglio saltargli addosso. Per ucciderlo!- puntualizzo.
-Uccidere chi?!-
-AAAH!- urlo, sobbalzando.
Mi giro e… Non. È. Possibile!
-Uccidere chi?- ripete con un sorrisino divertito.
Dietro di lui ci sono i quattro ragazzi della sua band e altre tre ragazze, molto carine.
-Uccidere te! Non sai che piacere mi darebbe!- esclamo acida.
-Ma come sei dolce.-
-Perché sei qui, di nuovo?!-
-Perché dobbiamo cenare.-
-Perché proprio qui?-
-Perché si mangia bene.-
-Concordo!- dice felice un ragazzo dietro di lui. Biondo tinto, occhi azzurri e un sorriso abbastanza abbagliante. Sembra un deficiente.
-Ho prenotato a nome Tomlinson.- dice un altro ragazzo dietro di lui. Capelli castano chiari, occhi azzurri e un sorrisino dolce contornato da due labbra sottili. Un altro deficiente.
Tutti gli amici di Coso sono deficienti.
Bisogna per forza essere deficienti per avere un amico come Styles-coso!!
-Di qua. Seguitemi. E tu, aspettami qui.- mi rivolgo a Ethan.
Annuisce e faccio strada a Coso e i suoi amici verso il tavolo.
-Ti siedi con noi?- mi sussurra all’orecchio Coso, spostandomi i capelli di lato.
Ma è scemo?
-Neanche se fosse la mia unica possibilità di vivere.- rispondo tirandogli una gomitata sulle costole. Mi allontano e l’ultima cosa che esce dalla sua bocca è un lamento.
-Arrivo subito.- dico gentilmente tornando da Ethan.
-Ti prego, ti scongiuro, servili tu!- prego Ethan. Gli faccio anche lo sguardo da cucciolo per sicurezza.
-Nono. Io devo andare in cucina prima che mamma mi sgrida!- si para il culo lui.
-Dai, fallo per la tua sorellina. Faccio quello che vuoi.- gli prendo una mano fra le mie.
-Nono. Devi affrontare ogni situazione in cui ti trovi.- risponde liberando la mano.
Mi da un bacio sulla guancia e se ne torna in cucina.
Prego qualsiasi Dio in cielo e prendo otto menù, portandoli in fretta al tavolo.
Proprio stasera che vengono loro c’è poca gente qui dentro?!
-Giuro che alla prima parola che dice me ne torno a casa!- urlo a Ethan dalla porta della cucina.
-Parola di chi?- si intromette mamma.
-Una persona.- le rispondo acida.
-Ma dai Alex! Perché preoccuparsi tanto di lui?!- ribatte mio fratello.
-Perché mi sta col fiato sul collo.-
-Sopportalo allora!-
-Preferisco morire.- esco dalla cucina e vado a prendere le loro ordinazioni.
Ordinano una casino di roba.
Porto il foglietto con le ordinazioni in cucina e mi metto a sedere dietro alla cassa con Chase.
-Andiamo dal tuo amico?- chiede appena mi siedo, continuando a colorare un disegnino.
-Perché vuoi andare da lui?- chiedo stralunata.
-Pelché è buono.- risponde come se fosse la cosa più ovvia.
-Ma lui deve mangiare, non può stare dietro a te, Chase.-
-Ma voglio andale da lui!- piagnucola.
-Ma non puoi. Deve mangiare Chase!-
-Uffa, voglio andale da lui!-
-No Chase!-
-Eddai!-
-Ho detto di no!-
-Sei cattiva!- dice iniziando a piangere. Finto pianto ovviamente.
Giuro che uccido qualcuno stasera.
Styles.
Si, probabilmente lui!
Prendo Chase in braccio e mi piange sulla spalla.
-Vuoi veramente andare da lui?- gli chiedo dolcemente.
-Si. anche tu.-
-No. io no! se vuoi stare con lui ti ci faccio stare ma io no.-
-Un pochino??- mi guarda con la faccia da cucciolo.
-No Chase.-
-Pochino.-
-Va bene.-
-Alex, porta questi antipasti!- urla mamma dalla cucina.
-Per chi sono??-
-Il tavolo 16.- quello dell’australopiteco.
-Ok.-
Prendo il piatto con una mano e Chase mi aiuta a tenerlo mentre ci avviciniamo al tavolo.
Continua a lacrimare silenziosamente.
Metto il piatto al centro del tavolo e mi avvicino al riccio a capotavola.
-Alexis, qual buon vento ti porta qui!- dice ‘poeticamente’- Chase, perchè piangi?- chiede fintamente interessato.
È impossibile che gli frega qualcosa di un bambino sconosciuto.
-Può stare qui con te?- chiedo al ricciolo. –Vuole stare qui. Ma solo se non da fastidio. Sennò lo tengo io. Davvero …-
-Può rimanere, tranquilla.-
-Anche tu.- dice Chase, asciugandosi le lacrime.
-Dopo Chase.- rispondo al mio fratellino. –Davvero, se è un disturbo lo porto con me.-
-è un piacere tenerlo, non preoccuparti.- risponde prendendolo in braccio. Gli da un bacio sui capelli mentre lui si sistema sulle sue gambe.
-Grazie.- dico gentilmente a Harry.
“COSA?! MA SEI IMPAZZITA?! Adesso ti sfotterà per sempre!”
-Di niente.- mi fa un sorrisino malizioso.
Era troppo gentile!
 
A quanto pare Coso ha conquistato mio fratello.
NON. È. POSSIBILE!
Come può Chase affezionarsi a Coso!
Non si può!
È da mezz’ora che li fisso dalla porta della cucina a braccia incrociate e ogni volta che
Coso si gira verso di me mi fa il suo sorrisino a cui miliardi di persone schiatterebbero mentre a me viene il vomito.
Come si può anche solo pensare che sia attraente daaai!
-Alex!- mi richiama mia madre.
Prendo i piatti e, per mia sfortuna, sono per il tavolo di Coso.
-Dov’è Chase?- mi chiede prima che mi allontani.
-Seduto con un mio “amico”.- gli faccio anche le virgolette con le mani!
-Allora prendilo e portatelo qui. Deve cenare.-
-Cosa gli hai fatto?- chiedo interessata.
-Devi chiedergli cosa vuole!-
-Okay!- prendo i piatti e vado al tavolo di Coso.
Lascio ogni ordine a chi l’ha compiuto e mi avvicino a Chase.
“ma non poteva farsi amico qualcuno che non era Styles!?”
Mi inginocchio vicino a lui.
-Cosa vuoi da mangiare?- gli chiedo, dopo aver attirato la sua attenzione su di me.
-Maccheloni al folmaggio.- dice esaltato.
-vuoi qualcos’altro?-
-Pollo!-
-La cotoletta?- annuisce. –Con le patatine?- annuisce velocemente. –Va bene. Però dopo vieni con me a mangiare!-
-No. voglio stale con Hally!-
-No! vieni con me sennò non mangi, Chase!-
-No!-
-Si!-
-No.-
-Chase!-
-Eddai!-
-No! vieni a mangiare con me. Non puoi stare sempre con lui, okay?!-
-Perché non può?- si intromette Coso.
-Non sono affari tuoi!-
-Invece si!-
-Senti, è una cosa fra me e Chase. Non ti intromettere.-
Fa spallucce e ritorna a chiacchierare con il ragazzo vicino a lui.
-Voglio stale qui.-
-Chase, se non vieni con me vado a chiamare Ethan. E lo sai che Ethan è più cattivo di me.-
-Uffa! Sei cattiva.-
-Quando è pronto vieni con me. Senza fare storie.-
Mi alzo e torno in cucina.
Dico a mamma cosa vuole e inizia a cucinare, sia per me che per lui.
Torno a lavorare.
Da quando sono arrivati Coso & co si è riempito il ristorante.
Meno male!
-Alex! È pronto!- urla mamma dalla cucina.
Apparecchio uno dei tavoli vuoti, abbastanza lontano da quello di Coso, per me e Chase e vado a prenderlo.
-Chase vieni con me.-
-Ma voglio stale quI!-
Mi inginocchio di fianco a lui.
-Che abbiamo detto prima!?!- lo sgrido.
-Ma voglio stale con Hally! Lui è buono.-
-e io no?!-
-No.-
-Allora vado a chiamare Ethan!- rispondo alzandomi.
-Nononononono! Non chiamale Ethan!- risponde alzandosi e abbracciando il mio polpaccio.
Styles e una ragazza riccia ci guardano divertiti.
Prendo Chase in braccio e mi scuso con le persone al tavolo prima di allontanarmi e andare al tavolo apparecchiato per me e Chase.
Lo metto a sedere e vado a prendere i piatti di pasta per entrambi.
Mangiamo in silenzio.
-Non voglio mangiale!- sbotta all’improvviso, lasciando la forchetta nel piatto praticamente pieno e incrociando le braccia al petto.
-Perché?-
-Pelchè voglio stale con Hally!-
-No. quando hai finito di mangiare puoi andare da lui! Forse.-
-No. adesso.-
-Chase!- lo rimprovero.
-No.-
-Se continui cosi andiamo a casa!- lo avviso.
-No.-
-Va bene.- finisco tranquillamente la mia pasta mentre Chase è ancora come prima, fermo, che mi guarda corrucciato.
Vado a prendere la mia cotoletta con le patatine, riportando il piatto vuoto in cucina, e torno al tavolo.
Chase non si è mosso di un millimetro.
-Vedi di finire quella pasta prima che mi arrabbio!- lo avviso.
-No!-
-L’hai voluto tu!- lo avviso.
Finisco il mio secondo e porto il piatto vuoto in cucina.
-Chase non vuole più la cotoletta.-
-Perché?-
-Non lo so!-
-Va bene! Allora porta questi al tavolo dei tuoi amici.-
Prendo i secondi e li porto al tavolo di Coso.
-Chase?- chiede Styles appena lo affianco.
-Non te ne deve fregare minimamente di mio fratello visto che per colpa tua non vuole mangiare, okay?!- gli rispondo acida, come sempre.
Sembra quasi che c’è rimasto male.
Porto i piatti sporchi in cucina e avviso mamma che io e Chase torniamo a casa.
Non è possibile che per colpa di Styles debba arrabbiarmi con mio fratello.
È tutta colpa sua.
Come fa mio fratello a voler passare del tempo con lui?!
Metto in una scatola di polistirolo la pasta che non ha mangiato Chase e la cotoletta con le patatine in un’altra e le imbusto.
Mi metto la giacca, la sciarpa e il beanie e prendo la roba di Chase.
Mi abbasso alla sua altezza e lo faccio scendere dalla sedia, infilandogli con la forza la giacca.
Lui continua a tenermi il broncio.
Gli metto anche la sciarpa, il cappellino e i guanti e lo prendo in braccio.
Prendo la mia borsa e quella con il cibo e vado a salutare mamma.
Lei, sorpresa dal mio gesto, ci saluta.
Esco dalla cucina e mi imbatto in Styles.
-Perché te ne vai??- chiede, bloccandomi il passaggio.
-Levati dai coglioni!- gli rispondo, acida come sempre con lui.
-No. perché te ne vai?! Non ve ne siete mai andati prima della chiusura del ristorante in questi giorni.-
-Non sono cazzi tuoi quello che facciamo o no! già mi hai rovinato la giornata facendo si che Chase si affezionasse a te! Quindi, levati dai coglioni e fammi passare!-
-Ma voglio sapere dove andate!-
-Non sono cavoli tuoi! Non sei nessuno, perché dovrei dirtelo?!- abbassa lo sguardo e annuisce.
Sembra ferito ma non me ne preoccupo più di tanto.
Lo supero ed esco dal ristorante.
-Sei stata cattiva!- dice Chase mentre lo metto in macchina.
-Non devi fiatare!- lo sgrido. Si zittisce.
Gli metto la cintura e chiudo lo sportello.
Metto le borse dietro ed entro al posto mio in macchina.
Accendo la macchina e mi accendo una sigaretta prima di partire.
Quando arriviamo a casa Chase si decide a mangiare, cosi gli riscaldo un pochino la pasta e il secondo.
Finisce di mangiare e lo porto in camera mia.
-Vogliamo guardare un film?- gli chiedo.
-Madagascal 3!- dice euforico.
Metto il dvd e mi stendo affianco a lui.
Crolliamo pochi minuti dopo.
 
 


 
-Harry, tutto okay?- chiede Louis appena torno al tavolo.
Annuisco, sconsolato.
-Sicuro?- annuisco.
-Cos’è successo? Mi sembri triste da quando sei tornato a sedere.-
-Niente di che. Non preoccuparti.-
-è per colpa di quella ragazza?! Come si chiama?-
-Alexis. Non è per lei.-
-Per il fratellino?-
-No, Lou! Non preoccuparti.-
-Non voglio vederti cosi. Ti sei rabbuiato da quando sei tornato qui.-
-Scusa.- mi alzo –Scusate, non mi sento bene. Torno a casa. A domani!- saluto velocemente i ragazzi, prendendo la giacca e la sciarpa dalla sedia.
Non gli do nemmeno il tempo di ribattere che sono già in macchina.
“Pagine bianche, quanto ci mettete a caricarvi!?” impreco contro il telefono.
Devo rimediare.










 
Macciaooooo!
Mi scuso fin da subito per l'attesa, ma mi ero scordata letteralmente di avere una FF in corso e che andava aggiornata! Mi dispiace molto.
Comunque, torniamo alla storia.
C'è tensione nell'aria! Alex si incazza sempre di più con Harry e per motivi un po' insensati, mentre vediamo che Harry ci rimane male per questo. Ce la faranno i nostri eroi a fare amicizia??
Vi avviso subito che nel prossimo capitolo ci sarà qualcosa di sconvolgente!

Vabbè, vi lascio.
Ci risentiamo al prossimo capitolo.
Vi amo, lettrici silenziose del mio cuore xx

Cieeeeu xx


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Capitolo 6
*** -Sei uno stalker?- ***


5




Il campanello continua a suonare, svegliandomi.
È mezzanotte, chi potrebbe essere?
Mamma di sicuro. Avrà scordato le chiavi o non le trova!
Chase si è addormentato con le braccia intorno al mio collo e il suo piccolo petto contro al mio. È  cosi tenero. Come ho fatto ad arrabbiarmi con lui? Non ci si può arrabbiare con il mio fratellino. È dolcissimo.
Metto un braccio sulla sua schiena e l’altro sotto le sue cosce e mi alzo dal letto.
Indosso solo una canotta grigia che arriva a metà sedere e le culotte nere.
Infilo le babbucce col cagnolino ai piedi e scendo cercando di non svegliare Chase ad ogni scalino.
Chi se ne frega dell’aspetto. È mamma!
Apro la porta e sfortunatamente non è mamma.
-Sei uno stalker?!- domando in un sussurro. Non voglio svegliare Chase.
-No, non sono uno stalker.- risponde ovvio.
-E come hai fatto a sapere dove abito?-
-Ho cercato l’indirizzo di casa di tua madre sulle pagine bianche. Ho bisogno di parlarti. Ti prego.- mi fa tenerezza e ribrezzo allo stesso tempo. Non so quale prevale però.
Lo faccio entrare o gli sbatto la porta in faccia?!
-Entra. Che sia una cosa veloce però.- gli faccio spazio ed entra. –Siediti, aspettami qui.- gli dico indicandogli gli sgabelli della cucina. Annuisce e si siede su uno di essi mentre io porto Chase a letto.
Torno in camera e metto il pantaloncino a quadri rossi e bianchi del pigiama e scendo in cucina.
Si guarda intorno. Sembra abbastanza nervoso. Muove la gamba come se avesse un tic, facendo sbattere il tallone ripetutamente sul poggiapiedi dello sgabello alto.
Mi avvicino al frigo davanti a lui, catturando il suo sguardo.
Prendo il cartone di succo d’arancia e chiudo lo sportello.
-Vuoi un  po’?- chiedo educatamente.
-Si, grazie.- risponde tentennando. Si, è nervoso.
Prendo due bicchieri dal mobile e verso il contenuto del cartone in essi.
Cosa vuole?
Perché è venuto a cercarmi a casa?
Come mi devo comportare?
Come sempre.
Vediamo cosa dirà e io sarò fredda o gentile.
Gli porgo il bicchiere e mi siedo sullo sgabello davanti a lui e bevo un sorso di succo per poi appoggiare il bicchiere sul bancone davanti a noi. È l’unica cosa che ci divide.
Beve un sorso anche lui e lo appoggia sul bancone.
Deglutisce più volte mentre picchietta le dita sul bancone.
La tensione fra di noi è tagliabile con un grissino.
-Perché mi hai cercata?- chiedo.
-Vuoi sapere la verità?- annuisco. –Non lo so nemmeno io.-
-E allora perché sei qui?- a mezzanotte è a casa di una sconosciuta senza motivo. Perché?! Non lo sa.
-Mi sentivo in dovere di rimediare a qualcosa che non so.-
Okay, non ho capito.
-Prova a pensarci.- propongo.
-Non mi viene in mente niente.- risponde dopo un po’.
-Forse… dovrei scusarmi io.- ammetto, con lo sguardo sulle mie mani appoggiate al bordo del bancone.
-Di cosa?- chiede alzandomi il viso con una mano.
-Di essermi rivolta a te sempre in modo freddo, di averti trattato male e parlato male.-
-Scuse accettate.- mi sorride. Un sorriso sincero, senza doppi fini.
Un sorriso che fa splendere anche gli occhi.
Un sorriso bellissimo.
Mi ritrovo a sorridere anche io.
-Credo che debba scusarmi per essere stato un po’ arrogante e presuntuoso con te.-
-Solo un pochino.-
-Poco.- ripete sovrappensiero.
-A cosa pensi?-
-La prima volta che ci siamo visti è stata tre giorni fa, non abbiamo parlato più di tanto, tuo fratello ed io abbiamo legato senza capirne il perché e tu mi odi. Com’è possibile?-
-Non lo so.- però ha ragione.
 
Un pianto disperato ci fa drizzare le orecchie. Salto giù dallo sgabello e corro al piano di sopra.
Entro in camera di Chase e lo trovo rannicchiato su sé stesso con le lacrime agli occhi.
-Chase, tesoro mio. Non piangere. Sono qui.- lo rassicuro sedendomi affianco a lui.
-Alex.- dice come un mantra in lacrime.
-Cos’è successo??-
-Ho fatto un blutto sogno, c’elavate tu e la mamma sdlaiate pel tella e io plovavo a sveglialvi ma non vi svegliavate e limanevo da solo.- racconta in lacrime.
Mi alzo dal letto e lo prendo in braccio.
Stringe forte le gambe intorno alla mia vita e le braccia intorno al mio collo, continuando a piangere sulle mie spalle.
Dopo un incubo gli faccio sempre una camomilla. La beviamo insieme.
Esco dalla stanza e scendo le scale.
Davanti all’ultimo scalino c’è Harry. Sembra preoccupato.
-Non sapevo se era il caso seguirti o aspettare.- spiega.
Chase alza la testa sorpreso e si volta verso di lui.
-Hally!- esclama allungando le braccia verso di lui.
Mi guarda come chiedendomi il permesso. Annuisco e lo prende in braccio.
Chase lo stringe come faceva prima con me.
-Vieni.- dico ad Harry, tornando in cucina. -Vuoi anche tu una camomilla??-
-No, grazie.- risponde sorridente, continuando a cullare ed accarezzare la schiena di Chase.
È in piedi che dondola il mio fratellino che piange fra le sue braccia.
Si vede che è sconvolto. Di solito smette subito di piangere, ma stavolta no.
Riempio il bollitore con l’acqua e aspetto che sia calda abbastanza. Prendo il suo biberon e una tazza e ci metto i filtri di camomilla per poi riempire i due recipienti con l’acqua calda. Due minuti dopo butto i filtri e ci metto un cucchiaino di zucchero in ognuno. Chiudo il biberon e lo agito per mescolare lo zucchero alla bevanda e col cucchiaino lo mescolo nella tazza.
Chase continua a piangere fra le braccia di Harry.
-Dallo a me.- dico in un sussurro al ragazzo.
Chase si alza dalla sua spalla e allunga le braccia per permettermi di prenderlo in braccio.
Mi siedo sullo sgabello di prima e lo sistemo sulle mie gambe in modo da tener su la sua schiena con un braccio e far si che il retro delle sue ginocchia tocchi la mia coscia. Appoggia la testa al mio petto e lo stringo a me.
Ancora mi chiedo come possa arrabbiarmi con lui.
Gli asciugo il viso con le mani e gli passo il biberon che mette in bocca. Harry si siede davanti a noi, guardandoci. Sorseggio la mia camomilla, continuando a cullarlo mentre beve.
-Cos’è successo??- chiede.
-Ha fatto un incubo.-
-Cos’ha sognato?- chiede. Sembra visibilmente interessato.
Gli faccio segno che gli avrei spiegato dopo.
Finalmente smette di piangere e finisce la camomilla in contemporanea a me.
Lo stringo forte a me e lui ricambia la stretta.
È il mio piccolo fratellino, se mi arrabbio con lui è perché voglio che mi ascolti non perché sono veramente arrabbiata con lui. E mi dispiace mettergli paura.
Mi alzo e metto tutto nella lavastoviglie. Sempre tenendolo stretto a me.
-Vuoi andare a dormire?- annuisce.-Da solo?- scuote la testa.-Con me?- scuote la testa. –E con chi?- chiedo stupefatta. Cos’è successo al bambino che si rifugia fra le mie braccia dopo qualsiasi cosa brutta?!
-Con Hally.-
-Ma lui deve andare a casa.- spiego come se fosse ovvio.
-Posso rimanere ancora un po’ se per te va bene.- dice. Annuisco.
-Posso dolmile nel tuo letto?- chiede con quegli occhietti a cui non puoi dire no.
-Certo.- faccio strada fino alla mia stanza. –Non guardare il caos, non mi piace riordinare.-
-Non preoccuparti.- sorride. Levo le babbucce con i piedi e alzo le coperte, infilandomi sotto di esse con Chase, coprendoci.
Harry si leva le scarpe, la giacca e la cintura per poi sbottonare i primi tre bottoni della camicia.
Perché a piedi nudi e con i primi bottoni della camicia slacciati è terribilmente sexy?
E perché ho appena associato la parola ‘sexy’ ad Harry??
-Ti da fastidio se mi levo la camicia?-
-Non preoccuparti.- rispondo con nonchalance accarezzando la pancia di Chase.
Continua a sbottonarsi la camicia e se la sfila.
Okay, senza camicia è sexy! Dovrò farmene una ragione e non devo sbavare.
Si stende sotto le coperte dall’altro lato del letto e Chase subito si accoccola a lui.
Inizia a cantargli una ninna nanna e pochi secondi dopo Chase crolla nel sonno.
 
-Ha sognato che io e la mamma eravamo morte e lui era rimasto solo con noi due.-
-Ecco perché era cosi sconvolto.-
-Già.-
-Mi sono scusato, Chase dorme. Direi che posso andare.- fa per alzarsi.
-Rimani!- lo blocco. “COSA?! TI SEI FUMATA IL CERVELLO PER CASO!?”
-Cosa?- è sorpreso tanto quanto me.
-Chase dorme tranquillo vicino a te, guarda.- mento.
-Davvero?-
-Si, guar…-
-Davvero vuoi che rimango qui stanotte?- mi interrompe. È davvero sorpreso.
-Si.- ammetto. E non so nemmeno il perché.
-Va bene. Sicura?-
-Si.- rispondo sicura delle mie parole. “MA PERCHE’?!”
-Okay.- si stende meglio.
Qualcuno bussa alla porta.
Harry si nasconde sotto le coperte. Sembra quasi come se non fosse nel letto.
-Avanti.- rispondo.
-Volevo darti la buonanotte. Come mai Chase è qui?- è mamma.
-Ha fatto un incubo. Si è appena addormentato.-
-Vuoi che lo porto a letto con me?- scrollo le spalle.
Lei si avvicina a me e lo prende in braccio.
-Cosi dormi meglio. Notte.-
-Notte.- ed esce dalla stanza.
“E adesso?! Che scusa dirai ad Harry?” mi bacchetta la vocina nella mia testa.
Harry torna fuori.
-Direi che posso tornare a casa. A meno che tu non voglia il contrario.-
-Non ho niente in contrario.- ammetto.
“Questo ragazzo ti sta facendo il lavaggio del cervello!”
-Credo che rimarrò!- mi fa il suo sorriso malizioso.
-Levati quel sorrisino dalla faccia! Sembri un cretino.- e mi meraviglio di quanto sia sincera. Sembra un cretino.
“non è vero! Non lo pensi!”
-Levamelo tu!- mi provoca avvicinandosi con il viso al mio.
-So a che gioco stai giocando!- lo spingo sul letto divertita.
-A che gioco starei giocando? Sentiamo.-
-Adesso ti aspetti che ti baci e dopo un bacio ne viene un altro, e un altro, e un altro.-
-Beccato!- dice con tono divertito.
-Se non ti dispiace, vorrei dormire adesso. Oggi sono stata messa a dura prova a lavoro, al supermercato e al ristorante e come se non bastasse, domani ho un nuovo cliente. Quindi adesso vorrei appoggiare la testa sulla tua spalla, il tuo petto, non lo so e chiudere gli occhi.- dico provata.
Allunga un braccio e mi accoccolo vicino a lui con la testa sulla sua spalla.
Circonda la mia vita con un braccio e mi lascia un bacio sulla fronte.
Gli lascio un bacio sull’uccellino tatuato e circondo la sua vita con un braccio.
Crollo in fretta fra le braccia di Morfeo.
 
QUESTA.
COSA.
NON.
HA.
SENSO!








Macciaaaaaaaao!
Sono iniziate le vacanze! YEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEP!
Tra 16 giorni i ragazzi sono a San Siro per il primo concerto! YEEEEEEEEEEEEEEEEEEP *-* Voi ci andate??
Okay, passiamo alle cose più intelligenti va!
Il fatto che è estate non implica che posterò più capitoli a settimana, sappiatelo! :D
Comunque, le cose si scaldano uhu! Harry e Alex che vanno d'accordo?! Mi sembra qualcosa di sovrannaturale! Che carino Chase, sembra che voglia far avvicinare i nostri due protagonisti. Vabbè, pensatela come vi pare ahah

Bhè, che dire, grazie di aver letto, mi fareste felice se lasciaste una recensione, e adios xx

    
Okay, l'ultima gif era per darvi l'idea di smarrimento solita di quando un bel ragazzo si leva la camicia ahah xx

 

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Capitolo 7
*** -è stato come dormire con Ethan.- ***


6





Wherever You Will Go dei The Calling risuona nell’aria.
Allungo un braccio per spegnere la sveglia ma l’unica cosa che il mio palmo colpisce è lo stipite del comodino.
-Cazzo!- borbotto, allungandomi per spegnere la sveglia.
-Che ore sono?- chiede il barboncino affianco a me.
-Le otto. Spero non sia troppo presto per i tuoi standard.-
-Davvero?-
-No. Puoi dormire altri dieci minuti mentre sono sotto la doccia. Non azzardati a seguirmi e rimani in questa stanza finchè non torno.- lo avverto.
-Va bene capo.-
Mi alzo dal letto e prendo dalla cassettiera un completino intimo a caso e dal mucchio di vestiti un pantalone e una maglietta.
-Stai qui.- lo avverto un’ultima volta per poi uscire dalla stanza e andare in bagno.
Abbasso la maniglia ma è occupato.
-Mamma, muoviti!-
-Fortunatamente per te la mamma è uscita con Mike e Chase stamattina presto!- urla Ethan dall’altro lato della porta.
-E dove sarebbe andata??- chiedo curiosa.
-Sono andati ad una gita con Chase.-
-Okay, adesso mi fai il piacere di uscire da quella merda di bagno in cui ti sei rinchiuso? Qui c’è qualcuno che va di fretta!- borbotto acida. –E perché sei qui?- chiedo curiosa.
-Devo fare alcune cose in casa.- risponde uscendo (finalmente) dal bagno.
-Okay.- entro in bagno e gli sbatto la porta in faccia.
Appoggio tutto sulla lavatrice e mi spoglio in fretta prima di entrare in doccia.
Il getto subito gelido poi caldo è rilassante.
Adesso però spiegatemi perché ho lasciato che Coso dormisse nel mio letto con me!
Ero fumata per caso?!
No davvero, non ha senso che IO abbia chiesto a Coso di rimanere a dormire con me.
Però si dorme veramente bene fra le sue braccia…
OKAY STAAAAAAPH!
Basta pensare alle sue braccia tatuate e muscolo…. BASTA!
Okay, questa cosa non deve ricapitare MAI più.
Io non lo sopporto, OKAY?!
Quindi non deve ricapitare mai più.
Esco dalla doccia e mi asciugo il corpo prima di infilare l’intimo.
-Fai colazione con me?- urla dal piano di sotto mio fratello.
-Si, prepara per tre.-urlo in risposta, aprendo la porta per fargli arrivare meglio le mie urla.
-Per tre?!- urla stralunato.
-Fa quello che ti ho detto e basta!- rispondo chiudendo la porta.
Attacco il phon alla presa e asciugo i capelli nel tempo record di tre minuti.
Infilo i vestiti e torno in camera.
Coso si è riaddormentato, abbracciando il mio cuscino.
Ne approfitto e mi cambio, indossando uno skinny jeans blu chiaro e un maglione over-size nero.
Mi siedo sul letto infilandomi gli Ugg grigi e il ricciolino alle mie spalle inizia a borbottare qualcosa di incomprensibile.
-Sveglia bell’addormentato!- lo scuoto un po’.
-Cinque minuti Lou.-
-Non so chi sia Lou ma sono sicura che non sono io!- rispondo.
-Cinque minuti Gemma.-
-Non sono nemmeno Gemma, che chissà chi è poi!, ma se non alzi il culo entro cinque minuti ti butto letteralmente giù dal letto!-
-Lasciami dormire, cazzo!-
-Tato, se ti alzi ti faccio un regalino.-
-Tipo?- apre gli occhi.
-Qualcosa di buono.- ammicco maliziosa.
-Mi alzo!- risponde scoprendosi per poi alzarsi e iniziare a rivestirsi.
Mentre lui si veste finisco di preparare il borsone per la palestra.
Prendo uno shorts dell’ ERREA bianco con la scritta azzurra e una canotta dello stesso colore della scritta e li infilo nel borsone.
-Fai palestra?- chiede lui allacciandosi gli ultimi bottoni della camicia.
-Si.-
-Figo. Il mio regalino?- chiede. Un lampo di felicità gli passa sul volto.
-Vieni giù con me.- gli rispondo prendendo la borsa, il borsone, sciarpa e beanie coordinati a righe bianche e nere.
Mi segue giù per le scale e appoggio tutto nell’ingresso.
Entriamo in cucina e alla visione di mio fratello con solo i pantaloni di tuta grigia addosso mi cade la mascella al pavimento. Capisco quell’anima poco pura e poco casta di Autumn!
Mio fratello è un figo da paura. È ufficiale.
-Fratellone, lui è Harry. Harry lui è Ethan, mio fratello maggiore!- faccio le presentazioni quando la mascella torna al suo posto.
Se non fosse mio fratello ….
Ethan si gira e rimane scandalizzato alla vista del ricciolino in piedi nella sua cucina.
-Da dove sei uscito?- chiede ignorando la mano che gli porge Harry.
-Non chiedere!- interrompo Harry ancora prima che apra bocca.
-Okay, piacere Ethan.- risponde, stringendo la mano del riccio.
-Piacere mio. Non vi assomigliate affatto!-
-lo so!- rispondiamo in coro insieme, con lo stesso tono meravigliato di voce.
-Okay, forse un po’ si!- si siede affianco a me sul bancone.
-Vanno bene i pancake Harry??-
-Sisi! Grazie.- risponde ad Ethan. –Il mio regalino?- chiede ad un orecchio a me.
-La colazione. Non ti sembra un regalo buonissimo? Mio fratello fa i migliori pancake dell’Inghilterra.-
-Speravo in altro.- risponde allo stesso tono di prima.
-Pervertito!- sbuffo in risposta.
Ethan ci lascia due piatti con i pancake ricoperti da salsa al cioccolato davanti agli occhi e subito iniziamo a mangiare.
Si siede anche lui a mangiare e inizia a fare domande ad Harry a cui io non do nemmeno ascolto.
Quando ho finito metto il piatto nella lavastoviglie, bevo un po’ di succo e vado su a lavarmi i denti.
Torno giù e trovo Harry e Ethan che chiacchierano sulla porta di casa mentre il primo si riveste.
Metto giacca, sciarpa e beanie per poi prendere dalla borsa le chiavi della macchina e caricarmela su una spalla mentre con la mano libera porto il borsone.
-Addio Consanguineo.- lo saluto uscendo dalla porta.
-Grazie per la colazione.- ringrazia Harry alle mie spalle.
-Figurati. Sei simpatico, potremmo fare una partitina ogni tanto.- risponde mio fratello battendogli una mano sulla spalla.
-Ahh Ethan! Non devi mica scopartelo!-urlo disgustata dalla piega che sta prendendo questa mattinata, beccandomi gli sguardi di fuoco di una vecchietta che passava con il nipotino.
Harry scoppia a ridere infilandosi in macchina.
-Ciao anche a te Alex!- urla prima di mettere in moto.
-Non tornare mai più!- urlo in risposta prima che parta.
Mi manda a fanculo con un terzo dito e parte.
-Simpatico!- borbotta Ethan alla porta.
-Va al diavolo.- entro in macchina e parto anche io, alla volta del mio lavoro.
 
 
 -Ciao Jenny, ciao Max!- saluto i due all’ingresso.
Max è uno dei trainer che lavorano qui ma siamo amici da anni! Mi ha raccomandata lui qui dentro.
È un bel ragazzo , forse un po’ troppo preso dall’attività fisica quando è qui dentro..
-Ciao Alex!- salutano loro.
-Fra quanto arriva il mio primo appuntamento?- chiedo a Jenny.
-Un’ora!Hai il tempo dei gossip. Cambiati e torna qui!-
-ma certo señorita.- rispondo alzando gli occhi al cielo.
Vado negli spogliatoi dei trainer e infilo il pantaloncino e la canotta e le scarpe da ginnastica.
Lego i capelli con una pinza ed esco dallo spogliatoio.
-Questi gossip?- chiedo arrivando alle spalle di Jenny.
-Max domani da una festa a casa sua, sei invitata anche tu ovviamente, Chaz ha lasciato Kate, Mike domani pomeriggio ha una partita, Jamie va dietro Mike, Claire si è iscritta a medicina, Kate è tornata dai suoi a Poole, Madison torna domattina da New York e Simon sabato ha una partita!-
-Tutto questo in due giorni?- chiedo sbalordita.
-Si! Ah, Harry ieri ha passato la notte a casa di qualcuno.-
-Harry chi scusa?- chiedo, non capendo a chi si riferisce.
-Harry Styles. Non è tornato a casa stanotte.-
-E a me dovrebbe interessare perché?- “Cazzo, come fa a saperlo?! E se sa che è stato da me?!”
Merda, mi uccide se lo sa!
-Visto che lo vedi ogni sera ho pensato che ti interessasse!-
-Lo vedo ogni sera perché è cosi furbo da venire ogni sera al ristorante di mia madre, non perché siamo amici o altro! Non me ne fotte un cazzo della sua vita privata!-
-Vita privata di chi?!- chiede qualcuno alle nostre spalle, facendoci sobbalzare.
“Oh no.”
Non è lui, non è lui, non è lui.
NON. È. LUI.
Mi giro lentamente e…
-Davvero?! Hai detto di non essere uno stalker!- sbraito.
-Infatti non sono uno stalker! Mi sono iscritto in questa palestra la scorsa settimana, oggi ho la prima lezione.- spiega tranquillo ma noto con piacere che è sorpreso di vedermi qui. 
-Buon per te!-
-Con chi sono?- chiede a Jenny, risvegliandola dal coma post-“ho visto Harry Styles cazzo!” a cui io sono totalmente indifferente.
-Ehm, un attimo che controllo!- risponde balbettando appena si riprende.
-Spera di non essere con me o ti uccido!-
-Perché cosi tanto astio nei miei confronti?-
-Non lo, mi stai sulle palle e basta!-
-Ci sarà un motivo.-
-Sei stronzo, presuntuoso, ti atteggi, ti credi il più figo del mondo, credi che con un solo sguardo una ragazza ti cade ai piedi e nessuno può obbiettare a quello che dici. E hai conquistato il mio fratellino. Non aveva mai detto di preferire qualcun altro con cui dormire dopo un incubo. Nemmeno mia mamma è mai riuscita a farlo addormentare!-
-Harry, sfortunatamente sei con Alex.-
-Grazie!-
-ti rivoglio qui entro dieci minuti pronto per lavorare!-
-Va bene capo.-
-Fila, non voglio vederti!-
-Calmati, piccola!- risponde divertito, dandomi un bacio sulla fronte prima di vaporizzarsi negli spogliatoi.
-Cosa vuol dire “Non aveva mai detto di preferire qualcun altro con cui dormire dopo un incubo.”?!- chiede Jenny a denti stretti.
-Si, Chase ha avuto un incubo stanotte e voleva andare a dormire con lui e non con me! Ti rendi conto!? Ha preferito lui a me!-
-Harry Styles ha dormito a casa tua e io non lo sapevo?!- ringhia.
-Merda!- sussurro, spaventata.
-Devi spiegarmi qualcosa?!-
-Ieri sera sono andata via prima dal ristorante perché Chase e Harry mi hanno fatta incazzare e lui è venuto a casa mia a scusarsi. Ad un certo punto Chase ha cacciato un urlo e sono andata a prenderlo in camera. Gli ho fatto la camomilla e quando gli ho chiesto se voleva venire a dormire con me ha detto che voleva andare con Harry. siamo andati in camera mia, ci siamo stesi tutti e tre nel letto e Chase poco dopo è crollato in braccio ad Harry. Mia mamma è venuta in camera e si è portata Chase con sé ma non ha visto Harry e visto che ormai era steso gli ho detto che poteva rimanere, tanto per me non è nessuno di cosi importante! E TU NON FARAI PAROLA DI QUESTA COSA CON NESSUNO! Perché se scopro che anche un solo minimo dettaglio di quello che ti ho detto finisce sul web ti uccido!- le spiego seria.
-Giuro!- alza le mani per aria. –ma non puoi dirmi che non ti sia piaciuto dormire con Harry.-
-è stato come dormire con Ethan.-
-Okay, non ti smuovo, ma non puoi dirmi che dormire con Harry è come dormire con tuo fratello!-
-Per me è stato cosi!-
-Sicura?-
-Al 100%.-
-Convinta te!-
-E di cosa avete parlato quando è venuto?-
-Ci siamo scusati a vicenda.-
-Perché?-
-Perché entrambi non ci eravamo comportati adeguatamente.-
-Proprio non vuoi dirmelo eh!-
-Non è che non voglio dirtelo, è che non so come dirtelo!-
-vabbè.-
-Eccomi qui!- esclama Harry.
Indossa un pantaloncino NIKE nero e una t-shirt grigia.
-Bene. A dopo Jenny.- la saluto io.
-Sisi. Buon allenamento!-
Conduco Harry verso la zona con i tapis roulant, chiedendogli alcune informazioni di routine.
-Adesso facciamo 10 minuti io e 15 tu di tapis roulant. Corsa. Veloce.- dico fiscale, salendo sul tappeto. Sale anche lui sul suo e gli dico come si imposta e iniziamo, senza fiatare.
Quando ho finito controllo quali attrezzi sono liberi.
-Visto che gli attrezzi sono occupati adesso facciamo qualche flessione e un po’ di stretching.- lo informo tornando da lui.
Sta bevendo.
All’improvviso vorrei essere una bottiglietta!
Per fargli andare di traverso l’acqua, che avete capito!
-va bene.-
Mi segue verso ‘la stanza dei tappetini’ come la chiamo io.
-Inizia con 10 flessioni, poi vediamo cosa fare.-
Sarà una mattinata mooooooooooooolto lunga!
Uccidetemi prima!












Maccciaaaaaaaaaaaaao!
Come vi va la vita? A me bene, fa un po' freddo ma è tutto okay, se vi può interessare.
Sinceramente, ci sto rimanendo di merda a vedere che in pochi si cagano questa FF. Capisco che non è di rating rosso e non scopano ogni due per tre, ma non mi sembra cosi schifosa! Infondo ne ho lette di peggio (e anche di meglio, ovviamente).
E mi dispiace molto anche che le poche persone che la leggono non lasciano una recensione. Ci terrei moltissimo a sapere i vostri pareri, che siano positivi o negativi è indifferente perchè vorrei sapere cosa ne pensate, altrimenti non ha senso continuare a postare.
Passiamo al capitolo. Io lo ritengo una sorta di capitolo di passaggio anche se ci introduce ad un aspetto della vita di entrambi che ricomparirà in futuro: Harry è un cliente della palestra dove lavora Alex, e lei lo allena. Chi lo aveva già immaginato?
Bhè, non so che altro dire, se non chiedervi di farmi sapere cosa ne pensate di questa FF :D

Questi sono i volti di alcuni dei personaggi della FF:

Jenny è Ashley Benson.


Ethan è Zac Efron (mi sembra che è già stato detto che Ethan e Alex non si assomigliano affatto!)


Molto probabilmente più avanti potrebbero venire nominati o potrebbero comparire da qualche partegli attori che 'prestano' i loro volti ai personaggi della storia. Se dovesse capitare, fate finta di niente :D
E,  per ora è tutto. Adiosss xx






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Capitolo 8
*** -Fufi, grazie.- ***


7




-Spiegami una cosa.-
-Dimmi tutto.- risponde affannato.
-Cosa ci fai tu in una palestra dove potrebbero venire miliardi di persone normali tranne che ‘star’? Cioè, di solito, voi persone famose non vi allenate nella vostra palestra privata o esclusiva per tipi con i soldi?- gli chiedo mentre continua a piegarsi in avanti mentre gli tengo fermi i piedi.
-Non posso?!- risponde un filino acido, col fiato sempre più mozzato dalla fatica.
-Non ti scaldare tanto, cretino.- lo ammonisco, sussurrando l’ultima parola.
-Che hai detto?- chiede lui.
-Nulla. Continua o raddoppio la dose di addominali.- lo avverto.
Mi piace avere il potere almeno qui!
Gli renderò la vita cosi dura qui dentro che deciderà di non tornare più e sparire dalla mia vita.
Ma poi mi si ridurrebbe lo stipendio quindi meglio tenerselo stretto! :D
 
 
-sei una stronza! Mi fanno male le costole per colpa tua!- esclama alle mie spalle alla reception.
Io, tranquilla a chiacchierare con Jenny, mi giro e cerco di capire la situazione.
Coso ha una mano sui pettorali che massaggia il punto su cui si appoggia.
Con l’altra mano tiene il borsone, la giacca, il cellulare e una lattina di Coca.
-La prossima volta impari a palparmi il culo mentre sono girata!-
-ero sdraiato sulla panca, il tuo culo era praticamente all’altezza del mio viso che mi chiamava! Non potevo non rispondere!- ammicca in risposta con un occhiolino.
-Ah si?!- chiedo come una cretina.
-Si!- esclama convinto beccandosi un coppino subito dopo. –Ma sei deficiente o cosa?!- sbotta.
-Nessuna delle due. Te ne vai?! Stavamo avendo una conversazione seria!- rispondo a tono.
-Da quando una discussione sul colore delle prossime Nike Blazer da comprare è una conversazione seria!?- chiede ironico.
-Già che ci sei, che colore mi consigli??-
-Nere.-
-Già le ho.-
-Allora verde acqua o azzurre.-
-Bene, adesso fila via!- quando se ne va?!
Vorrei non averlo fra i piedi per un periodo abbastanza lungo quanto la mia intera vita!
-Non ti libererai facilmente di me se è questo quello che vuoi!- risponde beffardo.
-Peccato… TE NE VAI?!-
-Sisi, a presto!- riprende la borsa fra le mani.
-A mai più!- rispondo io. Mi fa la linguaccia ed esce dalla porta.
FINALMENTE LIBERA!
-Mi spieghi perché ti sta tanto sul cazzo?! È perfetto!-
-è una ‘star’ – mimo le virgolette con le dita – è ho detto tutto!-
-Lo sai che miliardi di persone vorrebbero essere te in questo momento?-
-Perché? Sono solo una ragazza che lavora in una palestra al mattino e la sera sta nel ristorante della madre. Perché dovrebbero essere me?-
-Perché conosci Harry.- spiega.
-Bhè, è tutto loro in questo caso!-
-Proprio non ti interessa?!-
-Nah!- rispondo beffarda.
Quando lo capirà sarà troppo tardi …
 
 
*DLIN DLON*
-Ethan apri tu!- urlo dal divano.
C’è il World Stage di Bieber in tv, non posso alzarmi al momento!
-Sono in bagno! Vai tu!- urla in risposta.
Impreco mentalmente contro la persona che ha suonato il campanello e mi alzo,spegnendo la sigaretta nel posacenere per poi camminare a passi stanchi verso la porta d’ingresso.
Apro la porta e, dopo aver focalizzato chi ha suonato, provo a richiuderla ma Coso mette un piede in mezzo.
-AHIA!- urlecchia dopo che la porta è andata contro il suo piede. –Fammi entrare, cazzo.-
-Cosa non era chiaro nel mio “a mai più”?!- chiedo riaprendo la porta per farlo entrare.  Delle ragazze sul marciapiede si erano già fermate a guardare la scena.
-Credo di aver resettato quella parte del discorso.- risponde beffardo entrando in casa e andando in salotto.
-No ma fai pure come se fossi a casa tua!- lo schernisco io.
-Okay.- si siede sul divano dove ero seduta io e cambia canale.
-Chi ti ha dato l’ordine di cambiare canale, scusa?!- sbotto prendendogli il telecomando dalle mani e rimettendo MTV.
-Hai detto che potevo fare come a casa mia e l’ho fatto.-
-Era ironico, deficiente! E levati, quello è il mio posto.-
Senza fiatare si sposta nel posto affianco e io mi rimetto al mio posto, mettendogli poi i piedi sulle cosce.
-Chi ti ha detto che andava bene che tu mettessi le gambe sulle mie?!-
-Hai invaso il mio territorio senza permesso, adesso ne paghi le conseguenze.-
-Va bene.- concede lui appoggiando le mani sui miei polpacci.
-Perché sei venuto qui?- chiedo fissando lo schermo della tv mentre Justin canta Boyfriend in Malesia.
-Mi annoiavo a casa. I ragazzi sono con le fidanzate o in giro per Londra, il resto dei miei amici lavora quindi non sapevo cosa fare e sono venuto qui.-
-Bhè, mi dispiace dirtelo ma devo uscire appena finisce il World Stage.- rispondo con un sorrisino beffardo.
-Posso sempre venire con te.-
-Non è necessaria la tua compagnia, Fido.-
-Fido?!-
-Il classico nome dei cani! O preferisci Fufi?-
-Fufi, grazie.-
-Comunque non ho intenzione di portarti con me, non concluderei niente!-
-Perché, dove devi andare?-
-A comprarmi un paio di Blazer.-
-Allora vengo con te. Devo comprare alcune cose alla NIKE.-
-No, davvero, non ho intenzione di portarti con me!-
-Non me ne frega.-
-Sei uno stress.-
-Lo so.- sorride.
-Vaffanculo.- mi alzo dal divano e vado in camera per cambiarmi.
Mi spoglio e infilo un jeans blu scuro, una canotta bianca, la felpa col pellicciotto e il cappotto nero. Ai piedi metto le Blazer nere e per completare il tutto non possono mancare sciarpa e beanie grigi.
Metto il burro cacao e scendo di sotto.
-Alzati minchione.- gli dico dalla cucina.
Prendo un Estathè dal frigo e lo raggiungo all’ingresso. Afferro la borsa e lo seguo fuori, chiudendomela alle spalle.
Quando mi rigiro verso la strada vedo Harry con la bocca attaccata al mio estathè.
Gli tiro un coppino e si stacca subito.
-Non farlo mai più!- lo ammonisco.
-Andiamo con la mia macchina o con la tua?-
-La tua. Non mi va di guidare.- rispondo tranquillamente, sorseggiando il mio Estathè.
Fa qualche passo in avanti e si avvicina a una Range Rover nera lucida e la apre.
Salgo dalla parte del passeggero e aspetto che faccia qualche chilometro prima di buttare il mio estathè fuori dal finestrino, centrando un cestino per strada.
 
 
-Trovate!- esclamo appena trovo il mio numero fra le Blazer blu elettrico in pelle scamosciata.
-Bene, ma non urlare.- mi ammonisce Harry in piedi alle mie spalle.
-Tieni queste!- gli passo la scatola contente le scarpe per poi alzarmi e passare a quelle verde acqua.
Mi inginocchio di nuovo e cerco il numero anche di queste.
Quando le ho trovate le passo a lui e cerco fra quelle azzurro cielo.
-Allora, le hai trovate blu elettrico, azzurro cielo, verde acqua, grigie chiare e scure, zebrate, leopardate, corallo, rosa e bianche col baffo blu. Hai ancora intenzione di cercarne altre!?!- chiede stralunato vedendomi avvicinarmi a quelle bianche col baffo nero.
-Tu mi hai portata al Nike Store. Io sarei andata tranquillamente in un negozietto vicino il ristorante di mamma!-
-Vuoi dirmi che tu non fai shopping ad Oxford Street?!-
-Oh no. Faccio shopping qui, ma le scarpe le compro nel negozietto vicino al ristorante. Mi fa un casino di sconto. Sai, il proprietario è innamorato di me da almeno quattro anni.-
-Quanti anni ha il proprietario??-
-Venticinque. È un gran figo!-
-E perché sei ancora single?-
-Non è il mio tipo.-
Mi avvicino a dove ha lasciato tutte le scatole delle mie bimbe.
Le scarpe ovviamente.
Inizio col provarmi una blu elettrico e una azzurro cielo.
-Qual è la più bella?-
-Entrambe.-
-Quella che lo è di più?-
-Blu elettrico.-
Levo quella azzurra e metto quelle bianche col baffo blu.
-Sempre quella blu elettrico.- risponde prima che gli faccio la domanda.
Non sembra nemmeno scocciato.
Alla fine, dopo averle provate tutte, prendo quelle blu elettrico, rinunciando con dispiacere a quelle verde acqua.
Con l’aiuto di Harry rimetto le scatole che non compro al loro posto e prendo quella che compro in mano.
Tenendo la scatola ben stretta, seguo Harry all’interno del negozio fino al reparto maschile.
Cammina verso il reparto delle scarpe e io, dietro di lui, faccio lo stesso.
Adocchia un paio di scarpe giallo fluo e si piega per cercare il suo numero.
Mentre cerca le scarpe mi fermo a guardarlo.
Non posso negare che sia un bel ragazzo.
È alto, muscoloso ma non troppo e ha un viso che trasmette dolcezza, quasi come quello di un bambino.
I capelli sembrano un cespuglio ma chissà com’è passarci le mani in mezzo…
CHE CAZZO STO PENSANDO?!
Scuoto la testa per risvegliarmi dai miei pensieri.
Non posso pensare cosi di Coso!
-eccole.- esclama appena trova le scarpe del suo numero.
Si rialza e si avvicina a me. –Possiamo andare.- mi dice sorridente.
Annuisco e mi giro per andare alla cassa.
-Aspettami qui, torno subito.- mi dice quando siamo vicini alla cassa prima di girarsi e dirigersi non so dove.
Lo aspetto in fila alla cassa.
È il mio turno di pagare è lui ancora non si vede …
Metto la scatola sul bancone e la commessa leva i blocchi dalle scarpe.
Prendo dal portafoglio i soldi e li appoggio sul bancone, precisi.
La commessa prende i soldi e mette lo scontrino nella busta, che afferro prima di lasciare che il prossimo cliente paghi i suoi acquisti.
-Hai già pagato?- chiede Harry ritornando.
-No, questa è per bellezza!- rispondo sbandierandogli la busta davanti agli occhi.
-Non essere cosi acida con me …- risponde, prima di mettersi in fila.
Ha una scatola di scarpe in più in mano, ma dettagli.
Paga anche lui e usciamo dal Nike Store.
Controllo l’ora sul telefono e scopro che sono solo le 16 e che non mi ha cercata nessuno.
-Cosa facciamo?- chiede.
-Io ho fame. Quindi vedi tu cosa vuoi fare, io vado a mangiare.- lo avviso.
-Vieni con me.- mi prende per mano e mi trascina per Oxford Street fino al più vicino Starbucks.
Appena siamo vicini alla porta gli lascio la mano.
È stato troppo strano.
Si gira e piega la testa verso le nostre mani, ormai sciolte, per poi riportare l’attenzione su di me.
-Scusami, non me ne ero accorto.-
-fa niente.- gli sorrido.
Entriamo nello Starbucks e ci mettiamo in fila.
Quando è il nostro turno ordiniamo entrambi una cioccolata calda per poi uscire dal bar.
-Mica devi tornare a casa?-
-Non necessariamente.- rispondo.
-Ti va di fare un giro?- chiede sorridente.
Perché sorride?






Maccciaaaaaaao!
Come vi va la vita? A me bene, anche se (non l'avrei mai detto) mi manca la scuola! Anche se più che la scuola mi manca il fatto di vedere tutti i miei amici ogni giorno. La cosa positiva è che sabato sono a San Siro *-* asdfghjkl NON VEDO L?ORAAAAA! Voi ci sarete?
Passiamo alle cose più intelligenti! Ringrazio quell'anima gentile che ha lasciato la seconda recensione di questa FF. Ti sono infinitamente grata per avermi lasciato la tua opinione. E mi fa anche piacere notare che se viene 'richiesta', la recensione viene lasciata ... Se è cosi allora, vi prego, lasciate una recensione ad ogni capitolo! Mi rendereste la persona più felice del mondo
:*
Alex e Harry che fanno shopping insieme?! Sembra una cosa cosi surreale! Questo capitolo è un po' corto ma da qui il rapporto fra i due cambia notevolmente, fidatevi, quindi è un capitolo piuttosto importante per i nostri due protagonisti. Alex accetterà la proposta di andare a fare un giro con Harry? lo scopriremo solo vivendo.
Bhè, che dire, grazie per aver letto, recensite please, e adioss xx

Ps: ho dato un volto al nostro caro Max. Direi che Chace Crawford è perfetto per questo (ultimamente sto in fissa per Gossip Girl)




 

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Capitolo 9
*** -Ho un'idea. Vieni.- ***


8





-Cosa?-
-Ti va di fare un giro?- ripete.
-Perché?-
-Per passare il tempo? Non mi va di stare a casa!-
Nemmeno a me ma non vuol dire che debba stare con lui! È già tanto se non mi sono lamentata che mi ha accompagnata a comprare le scarpe! Più o meno ...
-Passo!- rispondo.
-Perché?!- sembra sorpreso barra deluso barra amareggiato.
-Perché non mi va di fare un giro con te! Accontentati che non mi sia lamentata che sei venuto a casa mia e sei venuto con me a prendere le scarpe.-
-in realtà ti ho portata io a comprare le scarpe! E ti sei anche lamentata!-
-Dettagli! Io ci dovevo andare a prescindere!-
-Dai, andiamo a fare un giro? Giuro che non ti darò fastidio!-
-Cosa ottengo se vengo a fare un giro con te?-
-Ti compro un estathè! Ho notato che ne vai matta.-
-Andata!- acconsento, trascinandolo per mano all’interno di un bar. –Al limone, grazie.- gli dico.
Lui scuote la testa, sorridendo, e va al bancone per prendermi l’estathè.
Pochi secondi dopo torna da me con in mano il brick contenente il succo della mia vita.
-Grazie.-
-Prego. Dove ti va di andare?-
-In realtà mi scoccia camminare!-
-ho un’idea. Vieni.- mi trascina fuori dal bar, dirigendosi alla macchina.
Prima o poi finiranno questi trascinamenti.
 
 
Spiegatemi perché mi ha portata in un supermarket.
Quale persona sana di mente porta una ragazza che ti odia in un supermarket?!
-Fufi, perché siamo qui?-
-Devo comprarti con una montagna di estathè.-
Adesso ha tutto senso.
L’estathè per me è come una droga! Basta pronunciare il suo nome ed entro in estasi.
-Al limone, ricordatelo!-
-Lo sapevo già.- risponde, alzando un cartone di brick gialli.
-E perché dovresti comprarmi con degli estathè?-
-Fidati, servono per quello che ho in mente.-
-Okay!-
Si incammina verso la cassa e lo seguo, volendo uscire da qui al più pres… UUUUH le Haribo!
-Prendi anche queste già che ci sei!- gli passo un sacchetto di cuoricini Haribo.
-Mi passi anche un pacchetto di orsetti? Grazie.-
-Prego, fufi.- gli passo il sacchettino. Non ci stiamo dicendo un po' troppo spesso 'grazie' o 'prego'?!
Questa gentilezza finirà quando avrò gli estathè e le Haribo, non preoccupatevi.
Paga il tutto e torniamo in macchina, diretti non so dove.
 
 
-okay, dove siamo?- chiedo, mentre aspettiamo che il cancello di una villa di Primrose Hill si apra. Cè, Primrose Hill! Capite la fama di questo luogo?!
-A casa mia.- risponde sorridente.
-Non ho intenzione di venire a letto con te, chiaro?!-
-Anche se lo hai praticamente già fatto, non era quello il mio piano.- risponde ridacchiando.
-è stato solo un caso quello! E quale sarebbe il tuo piano?-
-Guardare un film sul divano o sul letto, dove preferisci.-
-Riportami a casa! Ora.-
-Ecco perché ho comprato gli estathè! Ti prego, passa il pomeriggio con me!- mi supplica.
-Mia mamma mi uccide se non sono da lei fra due ore, sappilo! E se dovesse succedere, te la prendi tu la colpa. Okay?-
-Rimani?-
-Non hai risposto alla mia domanda.-
-Va bene, ma tu rimani?-
-Siii.- sbuffo, scendendo dall’auto appena parcheggiata, mentre lui fa lo stesso con un sorriso enorme dipinto sul volto.
Okay, PERCHE’ L’HO FATTO?! SONO FUORI DI TESTA PERCASO?!
Perché se è cosi, ricordiamoci cosa dice sempre mio padre: “Una pallottola costa solo un euro!”
Gli sto concedendo troppo, E NEMMENO LO CONOSCO!
Chi è il cretino che fa dormire uno sconosciuto nel suo letto, gli fa fare amicizia col fratellino, ci va a fare shopping e poi va a casa sua per vedere un film con lui?!
IO!
Piacere, Alexis Miller, la cretina in questione!
-vieni pure eh!- mi risveglia dai miei pensieri Coso, ormai alla porta.
Mi avvicino a lui e, titubante, entro in casa.
Il salotto è semplice.
C’è il divano enorme ad L con un tavolino a lato, davanti ad esso c’è un mobile lungo nero su cui appoggia la tv a schermo piatto, abbastanza grande.
Alle pareti ci sono delle foto di famiglia, presumo,  e in un angolo c’è un mobile.
È una casa arredata con l’essenziale.
-Che film hai?- chiedo andandomi a sedere sul divano.
-Vuoi stare qui in salotto o preferisci andare in camera?-
-è uguale, basta che vediamo questo film prima che muoia!- sbuffo.
-Allora vieni in camera. C’è la chiavetta con tutti i film già attaccata e la tv si vede meglio.- risponde con un sorriso.
-Certo…- borbotto, alzandomi . Mi fa strada fino alla sua stanza.
Un letto enorme con una tv enorme su una cassettiera davanti al letto e a lato un armadio.
Niente di che!
-Accomodati pure!- dice, facendomi entrare nella stanza.
Appoggio la borsa sul letto e levo la sciarpa e la giacca per poi sedermi e levarmi anche le scarpe mentre lui accende la tv e attacca la chiavetta.
Quando si gira mi trova sdraiata con la schiena contro la testata del letto, la giacca e la sciarpa ai piedi del letto e in mano una specie di diario con la copertina in pelle, pronta ad aprirlo.
-No! Quello non si tocca!- esclama, ‘correndo’ a rubarmelo, riuscendoci anche. –Sei comoda?-
-Si, però ci vorrebbe una coperta. Fa freschino.-
-Mettiti sotto le coperte. Vado a prendere gli estathè. Preferisci le Haribo o i pop corn?-
-Haribo.-
-va bene. Intanto scegli il film.- mi passa il telecomando prima di andare in salotto, dove abbiamo lasciato gli acquisti.
Mi alzo per poi mettermi sotto le coperte e scorrere la lista di film sulla chiavetta.
TROVATO!
Devo ancora capire perché ho accettato la sua proposta però…
Non me lo so spiegare.
-Eccomi.- esclama entrando in camera. –Hai scelto?-
-Si.-
-cosa?- chiede, sedendosi sul letto appoggiando la busta al centro del letto per poi levarsi le scarpe.
-Think Like A Man.-
-bel film.-
-Lo so. È uno dei miei preferiti.- si mette anche lui sotto alle coperte, avvicinandosi a me.
-Bello. Mettilo pure.-
Premo sul film e inizia.
Harry si allunga e spegne la luce, facendo calare il buio nella stanza se non per la tv, per poi cingermi le spalle con il braccio.
Lo fulmino con gli occhi.
-Cosi stai più comoda.-
Mi giro un po’, appoggiando la schiena al suo petto e la testa alla sua spalla.
Prendo un estathè e le Haribo a forma di cuore, iniziando a mangiarne qualcuna.
Ogni tanto mi frega qualche caramella o qualche sorso di estathè, ma non mi lamento, il film è troppo bello per rovinarlo con le mie lamentele!
 
 
-Alex …-
Uff, lasciatemi dormire, sono cosi comoda.
Mi giro, rannicchiandomi e stringendomi al cuscino.
Che buon profumo che ha questo cuscino! Maschile direi …
-Alex, ti stanno chiamando.-
-Mmmh.-
-è tua mamma, Alex!- mi alzo di scatto.
Prendo il telefono dalla mano di Harry barra cuscino coccoloso e rispondo, sbadigliando.
-SI PUO’ SAPERE DOVE SEI?!- urla mamma al telefono.
-A casa di Ethan!- rispondo brevemente, mentendo. Infondo è una mezza verità.
-E COSA ASPETTI A VENIRE QUA?!-
-Non mi sento tanto bene. Posso stare qui?-
-Va bene, ma azzardati a darmi buca un’altra volta senza un preavviso e ti faccio fuori!-
-Va bene, grazie. Ciao.- riattacco.
Mando velocemente un messaggio sia a Ethan che a Autumn chiedendogli di coprirmi per poi rimettere il telefono in borsa e riappoggiarmi ad Harry.
-Come mai le hai detto che non vai?-
-Mi scoccia e ho sonno. Che film è?- chiedo, notando che il film è diverso da quello che avevo scelto.
-Love Actually.- risponde, riappoggiando il braccio intorno alle mie spalle mentre io stringo la sua vita come se fosse un cuscino. Perché ho sonno sia chiaro.
-Non l’ho mai visto.-
-Possiamo guardarlo adesso.-
-Va bene.-
Si allunga per prendere il telecomando e lo rimette dall’inizio.
C’è da dire che Harry come cuscino è abbastanza morbido e caldo. E anche comodo. E questo letto è il più comodo che si sia mai visto sulla faccia della terra! Ma la domanda che mi faccio è: perché sono ancora qui? Sono pazza percaso?!
Dai!
La risposta? Non esiste! Fingiamo che io sia qui solo per il letto, va! E per gli estathè.
Mi riprendo dai miei pensieri e mi concentro sul film.
Peccato che 10 minuti dopo sono di nuovo nel mondo dei sogni.

:D









Boooooonjouuuuuur!
Avete notato la lingua parlata qui sopra? Povere francesine, diamogli un po' di soddisfazioni ogni tanto!
Come state?! Io relativamente bene, devo ancora trovare il coraggio di riascoltare le canzoni del concerto, ma per il resto bene!
Non so quante di voi c'erano il 28 o il 29 (io solo il 28) ma è stato F A V O L O S O e mi limito a questo per rispetto verso chi non è andato. SMACK! (era un bacio)
Comunque, passiamo al capitolo, direi un altro capitolo di passaggio, ma se leggiamo tra le righe si può intuire qualcosa che non è proprio di passaggio. Se non avete capito cosa intendo va benissimo, perchè non l'ho capito nemmeno io, ma ancora non connetto bene quindi ho la scusa AHAHAAHHAHA (lo so che non fa ridere!)

Posso perdere due righe per donarvi un enorme GRAZIE ? (L'ho detto che era enorme :D) Davvero, da 2 recensioni siamo passati a 5! E' UN FOTTUTISSIMO MIRACOLO! Grazie mille! Vi amo, davvero! E amo anche tutte quelle che hanno messo la storia fra i preferiti/seguite/ricordate o che semplicemente leggono in silenzio! E vi amo ancora di più se anche in questo ci saranno delle recensioni! Davvero, la recensione è la cosa più bella che potreste donarmi dopo aver letto questo capitolo! Quindi vi sarei immensamente grata se recensiste :D Ho nominato troppo spesso la recensione?

Non saprei che altro dire quindi, grazie, ci vediamo al prossimo capitolo, vi amo, recensite, adiooos xx



 

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Capitolo 10
*** -Hai un bel culo è una scusa valida?- ***


9





-Alex, svegliati.- dice una voce roca ma dolce.
Sembra cosi lontana ma cosi vicina …
-Dai, svegliati - continua.
No, non voglio svegliarmi.
Fra poco Aston mi bacerà e non voglio perdermelo!
Ci siamo quasi, le sue labbra sono quasi sulle mie.
Potrei sentirle a momenti.
Sono troppo eccitata, tanto da non riuscire a muovermi.
I nostri visi sono a pochi centimetri di distanza quando la stessa voce mi interrompe, scuotendomi le spalle e alzandole dal letto.
-Dai, Alex!-
-Sono sveglia, cazzo.- sbotto, scollandomelo di dosso. –Te ne rendi conto?-
-Di cosa?-
-Che hai interrotto il mio sogno! Ero sul punto di baciare Aston e tu mi interrompi?! Questo è essere crudeli!- dico puntandogli un dito contro.
-Mi dispiace di aver interrotto il tuo sonnellino durato quasi due ore, ma il mio stomaco necessita cibo.-
-Bhè, potevi lasciarmi dormire e mangiarti qualcosa.-
-Peccato che non mi va di cucinare. Dove ti va di andare?-
-A casa a dormire.- rispondo riappoggiandomi sul letto.
-Vuoi davvero passare il giovedi sera a casa?-
-Si.-
-Non preferiresti cenare da Mc Donald’s?- propone, con un sorrisino.
CAZZO! Io amo il Mc, non può comprarmi anche con quello.
-Perché sei cosi stronzo?- chiedo.
-Cosa avrei fatto?- chiede perplesso.
-Io amo il Mc tanto quanto gli estathè. –
-E allora vieni con me. Non vedo qual è il tuo problema.-
Qual è il mio problema?
Non lo so neanche io.
È un bel ragazzo, non ci sono dubbi, ma ha un carattere che non capisco. Okay che io sono una stronza patentata ma almeno si capisce. Non sono incomprensibile come lui.
Avvolte è dolce altre è stronzo.
Avvolte è gentile altre pieno di sé.
Avvolte è la persona più normale del mondo altre è la star più rompiscatole del mondo.
Non lo capisco. E le persone che non capisco non mi stanno a genio.
-Non so qual è il mio problema però so che preferisco stare a casa piuttosto che essere l’argomento dei giornali di domani.- infondo è una verità, anche questa.
-Bhè, lo sarai già, tanto vale finire la giornata con una bella cenetta al Mc.-
-Accetto solo se dici di si ad una mia condizione.- provo a patteggiare.
-Spara.- risponde interessato e visibilmente più felice.
-Guido io.-
-Non se ne parla! Non lascerò mai guidare una ragazza se ci sono io in macchina.-
-Allora non vengo.-
-Dai, ti prego.-
-Tu mi fai guidare?-
-Solo all’andata.-
-Va bene.- accetto alla fine.
-Allora rivestiti cosi andiamo!-
“Rivestirmi?!”
Alzo le coperte e un’ondata di freddo alle gambe mi travolge.
-Ma quando cazzo mi sono levata i pantaloni?!- sbotto perplessa, ricoprendomi per il troppo freddo.
-A metà del primo film.-
-Potevi evitarlo no!?-
-Hai un bel culo è una scusa valida?-
-Si, se vuoi morire preso a schiaffi.-
-Okay, adesso però rivestiti che ho fame.- mi lascia un bacio sulla guancia per poi avvicinarsi alla cassettiera.
-Dov’è il mio pantalone?- chiedo stiracchiandomi.
Nemmeno il tempo di riabbassare le braccia che quel coglione di Styles mi butta i jeans in faccia.
-Coglione.- borbotto, alzandomi dal letto per infilare i jeans, fregandomene altamente del suo sguardo sul mio didietro.
-Grazie.- risponde poi.
Ci sistemiamo in silenzio per poi dirigerci all’ingresso, io dietro di lui.
-Le chiavi.- chiedo, allungando la mano verso di lui. Uno schiocco rimbomba nell’aria e la mia mano brucia.
-Belle chiavi, vero?!- ridacchia lui dopo  che mi ha dato uno schiaffo sulla mano.
-Sono seria! Altrimenti non vengo con te.-
-Va bene.- sbuffa, lasciandomi le chiavi.
Felice, vado al posto del guidatore e metto in moto.
Quando Harry è bello e seduto faccio retromarcia ed esco dal cancello automatico, dirigendomi verso un tabacchino.
Accende la radio per spezzare il silenzio e le note di Give Me Love di Ed Sheeran riempiono l’abitacolo, calmandoci entrambi.
Appena scorgo una tabaccheria aperta parcheggio a lato del marciapiede.
-perché ti sei fermata?-
-Devo prendere un attimo una cosa. Non mi fregare il posto!- lo avviso prima di allungarmi verso i sedili posteriori e prendere 5£ dal portafoglio.
-va bene.-
Scendo dall’auto e entro nella tabaccheria.
-Un pacchetto da 20 di Marlboro Oro.- gli allungo anche i soldi.
Mi da il pacchetto e con il resto compro un accendino, avendo perso l’altro.
Prendo gli acquisti in mano ed esco fuori dalla tabaccheria, tornando in macchina in fretta per non patire il freddo londinese.
Chiudo la portiera alle mie spalle e lascio il pacchetto e l’accendino sul cruscotto.
-Fumi?- chiede, perplesso.
-Si. Non te n’eri accorto?-
-No.-
-Bene, adesso lo sai.-
Rimetto in moto e fra una chiacchiera e l’altra guido verso il Mc.
 
 
-Un Happy Meal?! Sei seria?!- chiede sbalordito dopo che ho ordinato anche io.
-Non credo di aver preso solo un Happy Meal, o sbaglio?-
-Effettivamente …  non credevo avessi tutto questo spazio.-
-Non mi conosci affatto!-
Seriamente, quante ragazze avrebbero il coraggio di prendersi un Happy Meal con il Mc Toast all’interno e prendere, a parte, una porzione di Nuggets, un Mc Chicken, una porzione di Chicken Mc Bites e una porzione di Miami Fries? Dai, nessuno! Ma ho fame, e di sicuro uno che si prende solo un Big Mac e una porzione di patatine grandi finirà per scroccarmi almeno la metà del cibo in più!
-Vorrà dire che inizierò a conoscerti meglio!- mi sorride.
CHE CAZZO MI SORRIDI?! Non ti ho nemmeno detto che mi stai simpatico e pretendi di volermi conoscere meglio?! Keep calm bro!
-Se proprio ci tieni cosi tanto ..- rispondo senza dar peso alle mie parole.
-Un giorno mi spiegherai perché ce l’hai con me!-
-Forse si, forse no … non si sa.- gli rivolgo un sorriso sghembo.
-Sei una stronza, più acida di un limone scaduto.-
-E tu Miss Gentilezza.-
-Sono maschio.-
-Non ne sarei certa.-
-Vuoi vedere?!-
-No, non ci tengo!- rispondo disgustata dal solo pensiero di Harry nudo davanti a me.
MADDAI NON POTETE FARMI PENSARE A CERTE COSE PRIMA DI MANGIARE! MI PASSA LA FAME!!
Scaccio il pensiero dalla testa e ammiro con piacere che la commessa sta portando del cibo nella nostra direzione.
Appoggia gli ordini sui nostri vassoi e io e Fufi ci allontaniamo dal bancone, cercando un posto a sedere.
-Andiamo fuori?- propone, dopo aver notato che non c’è nemmeno la traccia di un tavolo vuoto.
-Va bene.-
Lo seguo verso la porta che tiene aperta per farmi passare e vado a sedermi ad uno dei tavolini per poi essere raggiunta da lui.
-Da quanto fumi?- chiede iniziando a mangiare.
-Da due anni.- rispondo per poi addentare il Mc Chicken.
-e perché hai iniziato?-
-Non ne ho idea. Un po’ perché fumavano tutti i miei amici e un po’ perché mi andava.-
-E non hai mai pensato di smettere?-
-Ho diminuito di molto la quantità di sigarette in un giorno. Basta e avanza. Perché?-
-Lo sai che non è sano fumare, vero?-
-Certo che lo so, non sono stupida.-
-Non l’avrei mai detto!- borbotta.
-Sei un coglione!-
-Dimmi qualcosa che non so.-
-Sei una donna con la voce di un maschio. Un trans in pratica.-
-Non ne sarei tanto sicuro. E due.-
-io mi farei qualche controllo!-
-Puoi farmelo tu.-
-Non è un mio interesse.-
-E quali sono i tuoi interessi?-
-Non te.-
-E quali sarebbero questi interessi che non riguardano me?- sembra quasi interessato. È serio?!
-Mi piace fare sport, passare del tempo con i miei amici e divertirmi.-
-Hai molti amici?-
-Ne ho abbastanza. Ho anche un amico gay, sai?-
-Massè?!-
-Si. è il migliore di questo mondo!-
-E io non ci sono nella lista dei tuoi amici?- chiede, avvicinandosi.
-No, non credo.- rispondo con un sorrisino menefreghista.
-Davvero?- chiede divertito.
-Davvero.- rispondo, iniziando a mangiare il Toast.
-E c’è una possibilità che io e te diventiamo amici?-
-Dipende…-
-Da cosa?-
-Da quanto mi starai simpatico fra una settimana.- la butto li.
-Davvero?-
-No, non sapevo cosa dire!-
-Sei una stupida.-
-Niente che non sei anche tu.-
-Davvero dobbiamo passare la serata a battibeccare su chi è più stupido?-
-Tu mi hai chiesto di venire con te. Io sarei tranquillamente rimasta a dormire nel tuo letto. Lo sai che è comodo?!-
-Si.- risponde divertito, allungando verso di lui la porzione di Nuggets e il ketchup.
-Potrei tornare a farti visita solo per stare stravaccata sul tuo letto.- aggiungo senza pensare.
-Mi farebbe davvero molto piacere! Credimi.- risponde con un sorrisino strano.
-Non verrò mai a letto con te in quel senso, sappilo.- lo avverto.
-Lo dicono tutte.-
-Io mantengo la mia parola.-
-Vedremo.-
-Piuttosto, se dobbiamo essere amici io e te, raccontami qualcosa di te.- dico, per fare una conversazione decente.
-Proprio non sai niente di me?- chiede quasi sbalordito.
-No. Vuoi?- gli chiedo, avvicinano il Mc Chicken quasi finito, che non mi va più.
Lo prende e lo finisce in poco tempo.
-Bhè. Ho quasi 19 anni, sono del Chesire, e grazie ad Xfactor ho realizzato il mio sogno.-
-è com’è?-
-Bellissimo. Salire sul palco e cantare le canzoni per cui abbiamo lavorato tanto per i nostri fan è un’emozione unica. Vedere che sono felici di ascoltarci, di incontrarci o anche solo di vederci attraverso uno schermo mi riempie il cuore. Eppoi, oltre a questo, è bello far parte dei One Direction perché ci divertiamo da morire, sia con gli altri che con la nostra crew. Dovresti vederlo.-
-E cosa fate di cosi divertente?- chiedo, continuando a mangiare il cibo nel mio vassoio, dividendolo col ricciolino.
-Di tutto. La parte più divertente sono gli scherzi che ci facciamo a vicenda. Louis è il re degli scherzi.-
-Louis sarebbe?-
-Quello castano con gli occhi azzurri.-
-Capito. Va avanti.-
-Niall è un mangione invece. Una volta gli abbiamo messo l’aceto al posto della salsa al cioccolato sulla torta. Dopo averla assaggiata ci ha rincorso per tutto il capannone dicendo che gli avevamo rovinato la giornata tanto quanto il suo dolce.-
-Povero cucciolo.-
-Zayn invece è quello più riservato ma quando è con noi è peggio di Louis. Se si attacca ai videogiochi possiamo dire di averlo perso. Anche lui fuma.-
-è il mio preferito per adesso.-
-Liam è quello più premuroso ma è anche divertente. Quando si mette con gli altri fanno certi scherzi incredibili.-
-E tu?-
-Io sono come loro, credo. Ci divertiamo molto insieme ed è bello passare del tempo con loro. Non ci si annoia mai.-
-E a te cosa piace?-
-Un po’ tutto. Mi piace fare sport, anche se sono una mezza sega a calcio. Mi piace anche la moda. Vado anche alle sfilate se mi capita l’occasione. Mi piace passare il tempo con i miei amici ma anche con la mia famiglia. Sai, non passo molto tempo con la mia famiglia visto che siamo sempre via per lavoro, ma quando posso mi piace coccolare mia madre e rompere la scatole a mia sorella.-
-E tuo padre?-
-I miei sono divorziati da quando avevo 7 anni. Lo vedo poco mio padre ma gli voglio comunque un gran bene. Mia madre e mio padre, comunque, sono amici. Adesso mamma è fidanzata con Robin e vado d’accordo con lui. È un brav’uomo. –
-I miei si parlano solo quando devono discutere di qualcosa che riguarda me o Ethan. È raro che parlano di altro.-
-Sono divorziati?-
-Si. Mamma adesso sta con Mike. È simpatico, ci vado d’accordo.-
-Chase è il figlio di Mike o di tuo padre?-
-Di Mike. Ma lo amo lo stesso.-
-è un bambino adorabile.-
-Ha preso da me.- gli sorrido.
-Ma se sei una stronza tremenda!- ribatte.
-Con te!-
-Con gli altri no?-
-Di meno.- sembra sbalordito.
Prendo l’ultimo sorso di coca dal bicchiere poi entrambi ci alziamo e andiamo a buttare le cartacce.
Fra le chiacchiere siamo riusciti a finire tutto il cibo senza nemmeno accorgercene.
Usciamo di nuovo fuori e prendo quel bellissimo pacchetto di sigarette dalla borsa, aprendolo e prendendone una.
Cerco l’accendino nella borsa e, una volta che lo trovo, porto alla bocca la sigaretta e la accendo.
-Devi fumare per forza?- chiede lui.
-Si.- rispondo annuendo.
-Solo questa però.-
-Va bene papà.- rispondo prendendolo a braccetto mentre ci incamminiamo verso non so dove, soffiandogli tutto il fumo in faccia e scoppiando poi a ridere per la sua di faccia.




Maccccciaaaoooooooooooooooo!

Vi sono mancata? Ma certo che no :D
Questa è una settimana più o meno favolosa: venerdi inizia la festa migliore che ci sia in questa merda di paese e finisce domenica 20, e nell'attesa un mio amico ha deciso che dormire fino alle 13 non è salutare, quindi per le 11 viene da me cosi lo aiuto in matematica. Sia chiaro: preferisco dormire! Okay, lui è figo e tutto, ma MATEMATICA?! A LUGLIO?! ARE YOU CRAZY?!
Okay, chiudiamo la parentesi della mia vita e passiamo al capitolo.
Questi due iniziano a passare troppo tempo insieme per i miei gusti, non va assolutamente bene :) comunque lascio a voi i commenti che è meglio!

MI fa piacere vedere le recensioni, sapete? è la cosa più soddisfacente di questa merda di vita che ho :D Certo, magari leggere qualcosa di più tipo dei consigli, dei pareri o cose cosi, ma mi va bene tutto! So accontentarmi! Con questo non voglio dire che non apprezzo, ANZI! VI A M O! E vorrei ringraziarvi per tutto l'appoggio che mi date leggendo in silenzio, lasciando le recensioni e aggiungendole ai preferiti. Grazie <3

Adesso vi lascio, che devo fare i panzerotti per cena :)

Recensite, leggete, consiglietela se vi piace e adiooooooss xx

  (Chiamiamoli messaggi subliminali :D )


 

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Capitolo 11
*** Io ed Harry una coppia?! ***


10




-Buongiorno.- esclamo sbadigliando prima di sedermi affianco a Chase. –Ciao campione.- dico schioccandogli un bacio sulla testa
-Ciao Alex.- risponde lui.
-Ma non eri a casa di Ethan ieri sera?- chiede acida mia madre, sbattendomi davanti il giornale di oggi.
-Bhè, era la prima cosa che mi è passata in mente. Scusami.- rispondo, abbassando il capo.
VAFFANCULO HARRY! SE MI METTE IN PUNIZIONE VEDRAI COSA TI FACCIO!
-Potevi dirmi che eri con Harry e che volevi passare del tempo con lui!-
-Non volevo passare del tempo con lui! Mi ha praticamente costretta!-
-Ah si?!-
-Si! non volevo nemmeno uscire con lui. Anzi, se non si fosse presentato qui a rompermi le scatole non ci sarei nemmeno uscita.-
-E come mai è venuto qui?-
-Si annoiava e tutti i suoi amici erano impegnati cosi ha pensato bene di venire a rompere le scatole a me.-
-e cosa avete fatto?-
-Siamo andati al Nike Store, dove ho comprato le Blazer blu elettrico, poi a mangiare in uno Starbucks, poi in un supermarket a comprare estathè e caramelle, poi a casa sua a vedere un film e poi al Mc e in giro per Londra.-
-Non mi menti vero?-
-Te lo giuro.-
-Va bene. La prossima volta dimmi la verità. È sempre meglio che scoprirlo dai giornali. Chase, andiamo.-
-Okay. Ciao campione.- dico abbassandomi alla sua altezza per ricevere un piccolo bacio a stampo velocissimo, tipico dei fratelli.
-Ciao Alex.- mi saluta prima di prendere lo zainetto in spalla e uscire con la mamma.
Prendo un bicchiere di succo e sfoglio il giornale.
Niente di che, solo la testata scandalistica piena di foto di me ed Harry ieri sera.
“La nuova fiamma di Harry Styles” dice il titolo.
Ma chi vogliamo prendere in giro, io ed Harry una coppia?! PUAHAHAHAHAAH no.
La mia foto preferita fra quelle che hanno messo è una dove c’è Harry che ride e io che lo tengo sotto braccio e gli fumo in faccia sorridente.
Lui rideva perché l’avevo chiamato papà e io sorridevo perché era una situazione divertente.
Comunque, CHI ME L’HA FATTO FARE DI USCIRE CON LUI?!
Mah!
Il suono del campanello mi risveglia cosi mi alzo e vado ad aprire.
-Buongiorno Miss Stronza dell’anno! Come va la vita?- esclama Harry entrando in casa con un sorriso da ebeti stampato in faccia.
-Male adesso che sei arrivato qui.- rispondo sbuffando e chiudendo la porta alle sue spalle.
-Peccato, ho portato i cornetti. Ma visto che ti ho rovinato la giornata vado a mangiarli con qualcun altro.- fa per andare verso la porta quando lo blocco con un braccio.
-Tu non esci da questa casa finchè non mi hai dato uno di quei cornetti.-
-Allora ammetti che non ti ho rovinato la giornata.-
-Non mi hai rovinato la giornata. Adesso vieni di là che ho fame.- dico dirigendomi in cucina a passo svelto. –Latte?-
-Si, grazie. Bel culo.- commenta sedendosi su uno sgabello.
-Fottiti.- rispondo prendendo due tazze dal mobile in alto.
-Sei una nanetta lo sai?-
-Non è colpa mia se sei un gigante! Eppoi io sto bene anche nel mio metro e sessantatre!-
-Lo dici solo perché sei una nanetta!-
-Sta zitto va!- gli tiro un coppino dopo avergli messo davanti una tazza.
Prendo il latte dal frigo e il cacao dal mobile per poi metterli sul bancone e sedermi davanti a lui.
-I cucchiai?- chiede.
Mi alzo sbuffando e li prendo per poi risedermi.
Dopo che ci siamo fatti entrambi il latte lui apre il sacchetto, tirando fuori due cornetti al cioccolato.
Mangiamo in silenzio mentre lui sfoglia il giornale che stavo leggendo io, soffermandosi sul ‘nostro’ articolo.
-però siamo venuti bene nelle foto!- esclama dopo un po’.
-Parla per te.-
-perché? Sei venuta bene nonostante fossero a sgamo.-
-Si, certo.-
-Cosa devi fare stamattina?-
-Niente, è la mia giornata libera dalla palestra.-
-E cosa avevi intenzione di fare?-
-Stare al calduccio sotto le coperte. Ma sei arrivato tu e mi hai rovinato i piani. Approposito, come mai sei venuto di nuovo a rompermi le palle?-
-Grazie per i complimenti. Comunque sono venuto qui perché mi serve una mano.-
-Per fare cosa?-
-Se hai notato bene, casa mia è un po’ spoglia! Quindi avrei bisogno di qualcuno che mi aiuta a scegliere qualcosa da metterci per riempire gli spazi.-
-E perché sei venuto qui?-
-Non lo so. Ho pensato che potevi aiutarmi.-
-Mmh va bene, ma solo perché da sola in casa mi annoierei a morte.-
-Grazie!- esclama sorridendomi.
-Aspetta qui. Non toccare niente e non salire al piano di sopra. Faccio in fretta.-
-Okay.-
Mi alzo e vado in camera mia. Prendo l’intimo e vado in bagno, mi svesto e mi ficco sotto la doccia. Cinque minuti dopo sto indossando l’intimo.
Esco dalla nuvola di vapore che è il bagno ed entro in camera.
-Quanto ti manca?- chiede Harry alle mie spalle.
-Sbaglio o ti avevo detto di non salire?!- gli urlo contro, cercando di coprirmi con la prima cosa che mi capita a tiro.
-Ops.- ride strafottente sedendosi sul letto. –Non preoccuparti, non mi vergogno.- mi sfida.
-Bene.- lascio cadere a terra la maglia che avevo preso per coprirmi e mi volto per scegliere i vestiti dall’armadio.
Infilo un jeans skinny chiaro e un maglione bianco con una scritta blu per poi mettermi le Blazer nuove.
Passo un filo di matita e di mascara sugli occhi, come al solito, e il burro cacao poi prendo la borsa e faccio segno ad Harry di alzarsi ed uscire dalla stanza.
Scendiamo di sotto e, come un gentiluomo quale ‘non è’, mi apre la porta.
Aspetto che esce anche lui e chiudo la porta a chiave per poi raggiungerlo in macchina.
-Dove andiamo?- chiedo.
-Ikea. Che ne pensi?-
-Che esistono posti migliori.-
-Tipo?-
-Va dove ti dico io.-
 
 
-Non troverai niente se continuiamo cosi!- lo rimprovero dopo l’ennesimo lamento.
-Ma se non mi piacciono queste cose non è colpa mia!-
-E sarebbe mia?!-
-Si. tu sei voluta venire qui! L’ho detto che era meglio andare da IKEA.-
-Bhè, non è colpa mia se da IKEA vendono cose senza personalità.-
-Ma sono carine!-
-Si ma non hanno personalità! A pensarci bene per te vanno benissimo.-
-Quanto sei spiritosa! Adesso possiamo andare da IKEA?!- chiede per l’ennesima volta con un tono di voce acido.
-Si ma facciamo in fretta che oggi ho un impegno e sono già le 11!-
-Cosa devi fare?- chiede, quasi interessato, mentre andiamo verso l’uscita del negozio di arredamenti.
-Devo andare ad una partita e dopo ad una festa.-
-Figo.- risponde aprendomi la porta del negozio. Strano.
Prendo il pacchetto di sigarette dalla borsa e ne tiro fuori una, accendendomela.
Devo calmarmi o finisce che me ne torno a casa e lo caccio ogni volta che viene a rompermi le palle!
-Non hai mica intenzione di fumarmi in macchina?!- chiede con tono di rimprovero.
-No, non sono cosi stronza.-
-Ho i miei dubbi!- borbotta.
-Allora credo che finirò la mia sigaretta nella tua preziosissima macchina.
-No. La finisci poi sali in macchina.- mi schernisce prima di salire al posto di guida della sua Range Rover nera.
Chissà se ha altre macchine oltre a questa …
Cinque minuti dopo la mia sigaretta viene calpestata per essere spenta ed entro in macchina.
-Finalmente!- esclama alzando la testa dal volante.
-Se ti devi lamentare per qualsiasi cosa dica o faccia, portami a casa.- esclamo incazzata io.
-Non ci penso proprio.- risponde beffardo.
-Perché?!-
-Perché … perché poi non mi aiuta nessuno.- risponde incerto.
-Non mi convinci.-
-Ti pago il pranzo.-
-Accetto!- mi sa che ha capito che col cibo mi compra in fretta …
 
CAZZO!
 






Sono vivaaaaaaaaa!
Si, lo so, vi sono mancata terribilmente in queste due settimane. Il problema è che venerdi 11 mi si è rotto il computer e me l'hanno ridato solo mezz'ora fa. Quindi cercherò di rimediare la mia assenza di questi giorni postando un po' più in fretta.
Vi avviso anche che martedi parto per andare dai miei nonni, e che può essere che non riuscirò a postare molto frequentemente ma ci proverò. Costringerò mia cugina a farmi usare il suo wifi :D
Detto questo, che ne pensate del capitolo? Direi che è molto di passaggio, ma lo sembrano tutti i capitoli ahah. Questo non vuol dire che non contengano qualcosa di importante nascosto fra le righe eh!

Comunque, volevo ringraziarvi infinitamente per tutte le visualizzazioni e le recenioni! Soprattutto, ringrazio una persona che ha recensito tutti i capitoli, mi dispiace non scrivere il nome ma sono di fretta e so che quella persona capirà che mi riferisco a lei, quindi GRAZIE!, e grazie a tutte quelle che recensiscono, vi amo letteralmente.

Vabbè, fatemi sapere cosa ne pensate, leggete, recensite, e ricordate che vi amo, adiooooosss xx

  

 

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Capitolo 12
*** -Ma tu non hai mai niente da fare?!- ***


11






-Fufi, mi accompagni a casa? Sono già in ritardo.-
-Dove devi andare?- chiede curioso, accendendo la macchina.
-Ad una partita.-
-Chi gioca?- chiede, facendo manovra nel parcheggio di una pizzeria di Soho, da cui siamo appena usciti.
-Un mio amico. È bravo.-
-Se vuoi ti accompagno io.-
-Non preoccuparti. Portami a casa che devo prendere la roba per stasera.-
-Stasera?-
-Vado ad una festa.-
-Dove?-
-Non mi ricordo. Devo chiedere a Jenny.- mento.
-Okay.-
 In macchina cade il silenzio fra di noi. La musica trasmessa in radio ci accompagna tranquillamente.
 
-Potrei passare a romperti le scatole prossimamente.- interrompe il silenzio mentre fa manovra per entrare nel parcheggio davanti casa mia.
-Non ci tengo. Stai pure a casa tua.-
-Preferisco stare con te. A presto.- ribatte sorridente.
-A mai più.- rispondo con un sorriso strafottente prima di scendere dalla macchina ed entrare in casa.
Lascio la borsa all’ingresso e vado in camera.
Cambio in fretta la maglia, indossando una felpa pesante.
Mi lavo i denti e sistemo quel poco di trucco che avevo per poi tornare al piano di sotto, prendere la borsa e uscire di nuovo.
Caccio un urlo per lo spavento quando mi trovo Harry davanti.
-Che cazzo ci fai tu qui?!- esclamo portandomi una mano al petto.
-Ho pensato che potevo accompagnarti alla partita. Tanto non ho nulla da fare.-
-Ma tu non hai mai niente da fare?!-
-Per ora no. Fra qualche tempo si.-
-Non vedo l’ora.- borbotto spazientita. Ovviamente ironica.
-Posso accompagnarti o no?-
-No, vado da sola, tu puoi andare a rompere le scatole a qualcun altro.-
-Eddai.-
-No, Harry.-
-Neanche se ti do questa?- chiede divertito, alzando una stecca di Marlboro Oro. È pazzo! È ufficialmente un pazzo.
Sgrano gli occhi a questa visione paradisiaca.
-Dov’è la macchina?- chiedo facendolo scoppiare a ridere.
Indica la Range Rover alle sue spalle e mi affretto a salire al posto del passeggero.
Lui mi raggiunge e accende l’auto, dirigendosi al campo da calcio dove si tiene la partita sotto i miei consigli da brava londinese quale sono.
 
-Che cazzo ci fa Harry Styles qui?!- chiede sbalordita Jenny al mio orecchio, in modo che la possa sentire solo io.
-Si annoiava. Ho provato a dirgli di non venire ma mi ha mostrato quella bellissima stecca di sigarette che ti ho fatto vedere prima.- rispondo con aria sognante.
-Bhè, non sai quanto ne sia felice. Ho il mio idolo a due passi e posso parlargli quanto mi pare e piace.- dice Jamie, affianco a noi. Anche lei è una fan della stramaledettissima band di Coso.
Siamo al campo da calcio a vedere la partita di Mike.
Io, Jenny, Jamie e Claire siamo sedute in una fila della tribuna mentre Harry, che ormai ha fraternizzato con i maschi, Max, Chaz e Simon sono nella fila davanti a noi che commentano la partita. Harry si è integrato abbastanza in quel piccolo gruppetto. È seduto davanti a me e ogni tanto si appoggia con la testa alle mie gambe e mi guarda. Io di solito gli do qualche schiaffetto sulla fronte o gli faccio il solletico sul collo scoperto.
In fin dei conti Harry è un buon amico. È simpatico e riesce a rendere allegra ogni situazione. Certo, nonostante questo continuerò a lanciargli frecciatine. Sono il punto principale di questa specie di amicizia. E poi non ci si annoia in sua compagnia. Non che tutto ciò me lo faccia vedere meglio ai miei occhi; sono solo dati di fatto.
-Alex, dopo vieni alla festa?- chiede Max.
-Certo. Approposito, a che ora è?-
-Alle 22! E sentiamo, cosa metterà la regina della pista?-
-Quando deciderò penserò a te, non preoccuparti.- gli faccio un sorrisino malizioso.
-Harry, vuoi venire anche tu?-
-Non voglio creare disturbo.- risponde con un sorrisino timido.
-Non disturbi affatto! Anzi, ne sarei veramente felice se venissi.-
-bhè, se la metti cosi potrei farci un pensierino.- risponde sorridente per poi appoggiare la testa alle mie gambe e guardarmi. Mi fa segno di avvicinarmi cosi mi piego, l’orecchio vicino alla sua bocca.
- Vuoi che vengo anche io alla festa?- chiede con un tono sfottente.
-non ci tengo.- gli dico all’orecchio.
-Perché?-
-Perché sei peggio di una mosca al momento. Sembra che mi perseguiti.-
-Allora, a che ora ti passo a prendere?-
-Devi venire per forza? Ti devo sopportare ovunque?- chiedo con una faccia scocciata, allontanandomi di poco dal suo orecchio per guardarlo in faccia.
-Si. Non sei felice?-
-No, non direi.-
-Bhè, io si. A che ora passo a prenderti?-
-Alle 21:30?- mi arrendo alla fine.
-Sarò li.- e non me ne rendo nemmeno conto che allunga un braccio e avvicina il mio viso al suo, lasciandomi un bacio all’angolo della bocca per poi lasciarmi andare.
Quando mi risiedo dritta sono un po’ sconvolta.
Che cazzo era quello?
No davvero, perché non l’ho capito.
Cos’era, un accenno di un bacio? Una voglia repressa di baciarmi? Un modo per lecchinarmi? O mi sto facendo troppe paranoie.
Okay, è uno stupido. Basta, non ci pensiamo più.
Prendo il pacchetto di sigarette dalla borsa e ne tiro fuori una, accendendomela fra le labbra. La sensazione di rilassamento mi invade subito e mi lascio andare a questa piccola scarica che la nicotina mi da.
 
 
Mi sto infilando le bellissime Jeffrey Campbell nere con il tacco in legno quando il campanello suona. Sono le 21:15, quindi o Harry è in anticipo o non è Harry.
Saltellando fino alle scale, vado alla porta. Mi appoggio con la schiena al muro e finisco di fare il fiocchetto alla scarpa destra e con la mano libera apro la porta.
-Buonasera Miss Acidità, come va la vita?- dice con tono allegro Harry entrando in casa, dandomi uno schiaffetto sul ginocchio alzato.
-Male adesso che sei qui.- rispondo, iniziando a salire le scale.
-Oh quanto mi dispiace sentire ciò.- ribatte, seguendomi ed entrando in camera mia prima di me.
-Come mai sei in anticipo?- chiedo sedendomi sul letto per allacciare l’altra scarpa.
-Mi annoiavo ed ero già pronto da un po’. Fra poco dovrebbero arrivare le pizze.- dice come se niente fosse, girando per la stanza.
-Pizze?-
-Si, avevo fame e le ho ordinate. Ho dato il tuo indirizzo cosi potevamo mangiare insieme.-
-Grazie per il bel pensiero, ma come faccio a sapere che non hai chiesto di avvelenare la mia pizza? E poi come l’hai presa?- chiedo, alzandomi dal letto per cercare una giacca dall’armadio.
-Non ho chiesto di avvelenarla, non preoccuparti inutilmente. Te l’ho presa wurstel e patatine.-
-Come facevi a sapere che è la mia preferita?- è per caso una spia?
-Intuito. Non lo sapevo, ma piace a tutti!- dice, allungando un braccio sulle mie spalle per prendere una giacca nera con il colletto in pelliccia. Annuisco alla sua scelta e la metto sul letto.
-E tu come l’hai presa?-
-La stessa.-
-Peccato, non posso fregarti un pezzo.-
-Bhè, puoi farlo lo stesso. E io ne prenderò un pezzo della tua.- lo guardo male.
-è la stessa pizza Harry.-
-Lo so.-
-Mah. Comunque paghi tu.-
-Lo avrei fatto anche se non me l’avessi detto tu.-
-Gne gne.-
-Ma verrai cosi alla festa?- chiede squadrandomi dalla testa ai piedi.
-No, devo ancora mettere il vestito. Secondo te metto una maglietta di mio fratello che mi arriva, per fortuna, sotto al culo ad una festa?!- lo guardo indignata.
-Bhè non sarebbe niente male!-
-Harry, va a farti fottere. Ed esci dalla stanza.-
-Perché?-
-Perché devo cambiarmi e sotto non ho nemmeno il reggiseno, se ti può interessare.-
-Mi interesseranno sempre dettagli del genere.- risponde beffardo con un ghigno sul volto.
-Harry!- lo trucido con lo sguardo.
-Alex!- dice allo stesso modo, solo che lui è divertito, io no.
-Esci!-
-No.- dice sorridente, sdraiandosi sul letto per vedere meglio la scena.
-Va bene.- rispondo con tono di sfida.
Infilo velocemente un paio di shorts, facendo attenzione con le scarpe, e li allaccio.
Mi avvicino ad Harry e apro il primo cassetto del comodino, dove ci sono i reggiseni. Ne prendo uno di cotone nero, semplice, e con un filino di push-up. Serve sempre con queste piccole rotondità chiamate seni. Quasi non si vedono per quanto sono piccoli.
-Non mi piace quel reggiseno!- afferma Harry.
-A me si ed è comodo. E non ti deve interessare cosa ho sotto alla maglietta.-
-Metti questo.- dice allungando la mano nel cassetto e tirandone fuori uno totalmente in pizzo, senza imbottitura ne niente.
-Mi dispiace, ma no. Decido io cosa mettermi. E leva quelle mani dalla mia biancheria intima!- lo sgrido tirandogli uno schiaffo sulla mano, prima di rimettere tutto quello che ha tirato fuori all’interno del cassetto e chiuderlo.
-Non ti scaldare, tesoro.-
-Non mi chiamare tesoro! Io sono Alex!-
-Va bene, Miss Acidità.- risponde con un sorrisino.
Mi giro di spalle e metto il reggiseno da sopra la maglietta, senza mettere le spalline. Cercando di non farlo scendere, alzo la maglietta, sistemo il reggiseno e infilo le spalline, il tutto senza fargli vedere un briciolo di pelle.
-Non mi piace questa cosa.- borbotta lui.
-Perché?-
-Perché non sto vedendo niente se non qualche millimetro di schiena.-
-Piccolino, come dobbiamo fare?- dico in tono melenso totalmente ironico.
-Io un’idea ce l’avrei.-
-Aha! No.-
-Cosa ti metti per la festa?-
-Questo.- gli rispondo, facendogli vedere il vestitino nero completamente aderente, con le spalline larghe fino a coprire la curva delle spalle, con la gonna che arriva a metà coscia e lo scollo quasi inesistente e la schiena totalmente coperta.
-Non è un po’ troppo coprente?-
-Bhè, le gambe sono quasi del tutto scoperte.- gli rispondo.
-Allora va benissimo cosi!-
Intanto il citofono suona e lui scende per andare a prendere le pizze.
In fretta infilo il vestito e levo gli short.
-Alex! Vieni giù!- urla dal piano di sotto.
-Arrivo!- rispondo allo stesso modo.
Scendo le scale cercando di non cadere e mi fermo sulla porta della cucina ad osservarlo mentre taglia le pizze sul bancone.
Ha un jeans nero aderente, quelle solite scarpe di merda che ha tutti i giorni, una t-shirt bianca e una giacca blazer nera. I capelli sono sempre la stessa massa informabile del solito e il suo profumo sovrasta quello della pizza, riempiendo la stanza. È carino, dai.
-Hai finito di contemplarmi?- chiede beffardo.
-Stavo solo guardando come un coglione possa avere il coraggio di presentarsi in pubblico con quelle scarpe.-
-Sono molto comode, grazie per il complimento.-
-Per il coglione?-
-No, per l’avermi ammirato! Vuol dire che mi trovi carino.-
-No, vuol dire che ti ho guardato.-
-Io continuerò a pensare che mi trovi in qualche modo carino.- dice sorridente, sedendosi davanti alla sua pizza.
Mi siedo anche io e mangiamo parlando del più e del meno come il suo lavoro, il mio, i nostri amici e cose del genere.
Finita la pizza, lui va a buttare i cartoni nel cestino davanti casa e io finisco di prepararmi lavandomi i denti e mettendomi un po’ di eye-liner e mascara sugli occhi, un filo di matita nera sulla rima superiore e un po’ di rossetto rosso sulle labbra, spruzzo un po’ di profumo sul corpo e prendo una borsetta in cui metto il telefono, le chiavi, le sigarette e i documenti.
-Sei pronta? Mancano dieci minuti alle dieci!- urla dal piano di sotto.
Scendo le scale in fretta, pettinandomi i capelli lisci per poi appoggiare la spazzola sul mobiletto all’ingresso, infilare la giacca e catapultarmi fuori dalla porta verso la sua macchina. Aspetto che la apra e mi metto sul sedile del passeggero mentre lui accende la macchina.
Prendo una sigaretta dalla borsa e, abbassando prima il finestrino, la accendo. Faccio un tiro e, tenendo la sigaretta fuori dalla macchina, continuo a fumarla mentre gli indico la strada da fare per casa di Max.









Macciaooooooooooo!
Come vi va la vita? A me abbastanza bene, mercoledi sono arrivata dai miei nonni e la sera mi sono fatta male, ma per il resto va tutto bene.
Apparte questo, mi dispiace dire che sono rimasta un po' delusa nel non vedere recensioni al capitolo precedente. Davvero, capisco che non ho aggiornato per due settimane, ma almeno una recensione speravo di vederla visto che le viualizzazioni al capitolo ci sono state.
Vabbè, speriamo che almeno in questo ne troverò almeno una! :D

Passiamo al capitolo, ve li immaginate Alex e Harry che vanno ad una festa insieme? Io no :D Scopriremo presto come andrà a finire.
Ma quel bacetto sull'angolo della bocca che ha dato Harry ad Alex? E Alex che si fa tante domande a proposito? Secondo voi c'è qualcosa sotto? O è una schiocchezza? Vabbè fatemi sapere cosa ne pensate.

Vi amo lo stesso, adiooooos xx


 

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Capitolo 13
*** -Ops...- ***


12





Casa di Max è piena zeppa di gente, conosciuta e non. Nel soggiorno è stato tutto spostato ai lati per lasciare spazio a chi vuole ballare. Il dj è in un angolino che beve birra insieme ad una bionda tutta rifatta con un vestito praticamente inguinale. Sulla penisola della cucina ci sono alcolici di tutti i tipi pronti per essere bevuti. Le luci stroboscopiche illuminano la casa in un modo anormale. Il volume della musica ti tappa le orecchie al primo impatto.
Io e il belloccio qui affianco veniamo accolti da questo.
-Alexis, sei un incanto. Sono affascinato, davvero.- esclama Max prima di darmi un bacio sulla mano.
-Grazie Max. Il blu ti dona.- rispondo dandogli un bacio sulla guancia. Mi prende la mano e mi fa girare su me stessa in una piroetta.
-Si, sei uno schianto! Mi sono innamorato di questo vestito. Ti prego, non bere troppo. Potrebbero violentarti e lo sai che se ti succede qualcosa impazzisco.- dice con aria fintamente drammatica.
Max è il mio migliore amico in pratica, o una sottospecie di protettore. Secondo quello che pensa, è grazie a lui che “nessun uomo ha ancora avuto il coraggio di avvicinarsi alla bomba sexy che sei”. Eppoi ha tante qualità come la simpatia, la vitalità e la comprensione che sono rare da trovare tutte insieme. Eppoi è carino.
-Oh, finchè tu sei qui non mi violenterà nessuno. Giusto?- chiedo divertita.
-Giustissimo. Harry, sono felice che tu sia venuto.- esclama, accorgendosi del gigante alle mie spalle.
-Grazie per l’invito.- risponde Harry, stringendo la mano tesa che gli porge Max.
-è un onore. Divertitevi, mi raccomando.- dice Max prima di sparire in mezzo alla folla.
-Vieni, voglio salutare gli altri.- urlo nell’orecchio di Harry, per sovrastare la musica, e lo prendo per mano. Annuisce e mi segue in mezzo alla gente.
Di sicuro i miei amici sono in cucina a bere e a fare cretinate, come al solito. E infatti sono tutti seduti sugli sgabelli intorno alla penisola, intenti a discutere di qualcosa che non riesco a capire.
-Ciao ragazzi!- saluto entrando.
-Alex, sei una bomba!- esclama Mike alzandosi. Mi prende fra le braccia e mi fa girare per aria, costringendomi a lasciare la mano di Harry. Cerco di rimettermi in piedi fra le risate di entrambi e gli lascio un bacio sulla guancia.
-Grazie. Bella partita oggi.-
-si, infondo è stata bella!- acconsente.
Da dietro le mani di Harry si appoggiano sui miei fianchi, prima di sentire anche il suo petto contro le mie spalle. È sempre più alto di me, anche con i tacchi.
-Ciao Harry. è bello vederti.-
-Grazie. È lo stesso.- risponde, quasi acido.
Lo guardo di traverso, lanciandogli un’occhiata di fuoco, poi lo trascino vicino al bancone, dagli altri.
Mi siedo vicino a Madison e mi faccio raccontare com’era New York mentre Harry decide di mettersi a chiacchierare con i ragazzi. Da quel poco che capisco sembra che stiano parlando di calcio. Ovvio.
-Era bellissima, Alex! Non c’era un secondo di pace e ovunque ti giravi c’era gente che andava di fretta. Credo di aver intralciato il passaggio di molte persone. Eppoi dovevi vedere com’erano belli i palazzi. Siamo stati anche alla pasticceria di Buddy ad assaggiare i dolci ed erano buonissimi. Avrei voluto portarvene qualcuno ma non si potevano portare scatole sull’aereo. La prossima volta vieni con me, okay?-
-Ma certo Maddy, appena ho i soldi per il viaggio vengo, te lo prometto.-
-Eppoi c’erano dei ragazzi cosi cariini, che carini è troppo poco. Ovunque andavi, c’era una miriade di bei ragazzi.- dice con aria sognante.
-Quasi quasi mi prostituisco per una notte e domani andiamo a New York.- rispondo facendola scoppiare a ridere. Io faccio lo stesso.
-Non dire stronzate dai!-
Prendo una birra dal bancone e la tracanno, cercando di placare la mia ridarella continua.
-NOOOOOOOOOOO IO AMO QUESTA CANZONE!- urla all’improvviso Jenny, ormai ubriaca, alzandosi a ballare davanti a noi. Madison mi rivolge uno sguardo di intesa prima di tirarmi per farmi alzare e farmi mettere da un lato di Jenny, per ballare con loro. Non siamo in pista ma c’è abbastanza spazio per scatenarsi. Ridendo, mi allungo e prendo un bicchiere dal bancone contenente non so quale alcolico prima di mettermi di nuovo a ballare con loro due.
Sento addosso lo sguardo dei ragazzi, ma EHI! Chi se ne frega, è una festa.
La canzone finisce e, mentre tutta l’euforia di Jenny svanisce quando sente una canzone che odia, io e Madison torniamo a sederci.
Prendiamo un bicchiere a testa per dissetarci un po’ e ritorniamo a chiacchierare del più e del meno quando sento due braccia possenti circondarmi le spalle e una testa appoggiarsi sulla mia.
-Ti sei già scordata di me?- mi dice nell’orecchio.
-Fortunatamente si!- gli rispondo divertita.
-Bhè, io no. Ti va di ballare?-
-Va bene.- accetto. –Torno fra un po’.- avviso Madison e lei mi fa l’occhiolino. Le faccio, scherzosamente, il terzo dito e mi alzo, per seguire Harry in pista.
Mentre entriamo in salotto mi prende per mano, forse per non perdermi in mezzo a quel baccano, e si fa strada in mezzo alla gente per poi fermarsi e girarsi verso di me. Mi prende per i fianchi e si avvicina a me, iniziando a ballare a ritmo. Io faccio lo stesso. Ballando si avvicina sempre di più a me, tanto che me lo ritrovo quasi appiccicato a fine canzone. 
-Ti stai divertendo?- chiede mentre la canzone cambia.
-Non più di tanto. Non sei divertente mentre balli.- rispondo.
-Questi bei complimenti li pensi o ti vengono spontanei?- chiede, attaccando definitivamente il suo corpo a me. “Una cozza, in pratica.”
-Spontanei. Soprattutto se tu sei l’oggetto da sfottere.-
-Grazie, la tua gentilezza mi commuove.-
-Come il tuo modo di ballare commuove me.-
-Faccio cosi schifo?- chiede, divertito e offeso allo stesso tempo.
-Beh…- rispondo divertita.
-Sei una stronza!- esclama pizzicandomi il fianco, facendomi sobbalzare e ridere allo stesso tempo.
-Ah, io sarei la stronza?!-
-Si!-
-Allora me ne torno di là, a fare la stronza con qualcun altro.-
-NONO! Balla con me, migliora la mia schifosa danza.-
-Non credo di poter fare molto data la penosità con cui balli.-
-Possiamo provarci però.-
-Si, possiamo.-
 
 
Credo di essere un po’ brilla. O forse quel punto l’ho superato due ore fa. Direi quando Harry, convinto che andasse bene, ha iniziato a fare il ballo del qua qua in mezzo alla pista e per sdrammatizzare gli ho detto che avrei bevuto per annegare la vergogna di ballare con un essere che fa cose simili.
Credo di non sbagliarmi nel dire che adesso sono fra il corpo di Simon, che mi da le spalle, e quello di Mike, a cui do le spalle, e insieme stiamo ballando sul tavolino in salotto qualcosa come Boomerang remixata.  Non ci capisco più niente. Le luci movimentate, la musica al massimo, l’alcool in circolo nel mio corpo, gli ormoni alle stelle per la presenza di tutti questi ragazzi in una sola stanza. Credo che morirò a breve se continuo a stare qui. Harry l’ho perso di vista più meno dal terzo bicchiere dopo il suo ballo.
-Tieni Alex!- urla Madison, allungandomi una birra. La accetto volentieri e inizio a berne qualche sorso, attaccandomi di più sia a Max che a Simon e continuiamo a ballare.
Sono a metà di un sorso quando la bottiglia mi viene malamente strappata di mano e passo dal tavolino alle braccia di qualcuno.
-Non credi sia ora di smettere di bere?!- mi urla Harry nelle orecchie, per farsi sentire, trascinandomi in cucina, dove c’è più calma. Mi appoggia sul bancone, vicino al lavandino, e riempie un bicchiere con dell’acqua mentre io biascico qualcosa di simile ad un – Non è mai abbastanza per smettere di bere.-
-Io non ti ci riporto a casa in queste condizioni. Tua mamma mi ammazzerebbe.-
-e cosa vorresti fare?- lo provoco ridacchiando e, purtroppo, sbilanciandomi in avanti e cadendo a terra di faccia. Scoppio a ridere e lui mi segue.
-vedremo.- mi tira su poi prende le nostre giacche e la mia borsetta. Mi aiuta ad infilare la giacca poi insieme andiamo alla ricerca dei miei amici per salutarli e dirgli che andiamo via.
Infondo sono le 3:30.
Salutiamo tutti poi Harry mi trascina in macchina, facendomi stendere nei sedili posteriori. Pochi secondi dopo parte e io crollo.
 
 
-Ops…- mi porto una mano alla bocca, prima di ridacchiare.
-Ma il tuo stomaco non poteva aspettare un fottutissimo minuto per arrivare al bagno?!- impreca Harry dopo che gli alcolici che ho bevuto vengono riversati sul pavimento del suo bellissimo e spogliatissimo appartamento.
-Ma non è colpa mia!-
-NO, è di quello che è passato. Senti che devi andare a vomitare?- finisce la frase e rivomito sul pavimento. –Eh no! Cazzo! Ma hai deciso di rovinarmi il pavimento?-
-Ma se è più bello adesso?!- ridacchio alle sue spalle.
Mi fulmina con lo sguardo poi mi prende in spalla e mi porta in bagno.
-Se devi vomitare, vomita qui. Io vado a pulire il tuo disastro.-
-Oh! Sai pulire?!-lo stuzzico per poi ridacchiare.
-Stronza…- borbotta uscendo dal bagno.
Vomito altre due volte poi il mio stomaco decide di non rigettare più niente e la mente torna un po’ lucida. Mi alzo dal pavimento e mi lavo la faccia, pulendola anche dal poco trucco che era rimasto. Mi asciugo il viso e vado in salotto. Harry sta mettendo via lo straccio e il secchio. Mi siedo sul divano e aspetto che finisca, per capire le sue intenzioni.
Si butta sul divano vicino a me e tira un sospiro di sollievo , appoggiando la testa sulle mie gambe incrociate.
-Che facciamo?- chiedo.
-è ora di andare a letto, non credi?-
-Boh.-
-Si, è ora. Dai, vieni con me che ti porto in un mondo migliore!-
-Cioè? Uno dove non esisti tu?- chiedo, divertita.
-Si, nei tuoi sogni!-
-è un paese favoloso. Non andarci mai!-
-Vedremo. Vieni?- chiede alzandosi e tendendomi la mano. La afferro e mi sollevo, barcollando un po’. Lo seguo fino in camera e mi siedo sul letto. Provo a piegarmi per slacciarmi le scarpe ma cado di lato, scoppiando a ridere.
-Ferma. Ci penso io.- dice levandosi la maglia e piegandosi davanti a me. Ci mette un po’ ma alla fine riesce a slacciare entrambe le scarpe.
-Grazie.- dico una volta che i piedi sono liberi.
-Prego.- risponde alzandosi.
Sento il rumore della cintura che si slaccia quindi presumo che Harry si stia levando i pantaloni.
-Mi dai qualcosa da mettere?- chiedo.
-Tieni.- mi passa la maglietta che aveva alla festa. Mi alzo dal letto e, tranquillamente, sfilo il vestito dalla testa per poi mettere la maglia di Harry. In cinquemila mosse levo anche il reggiseno da sotto la maglia e lo metto col vestito su una sedia. Alzo le coperte del letto e mi ci butto sopra, coprendomi col piumino subito dopo. Harry fa lo stesso e rimane ad una certa distanza. “Non mi piace questa cosa.”
Mi rigiro nel letto fino ad arrivargli vicino, prendo il braccio destro da sopra al suo petto e appoggio la testa sulla sua spalla per poi coprirmi con il piumino e il suo braccio. Lui si sistema meglio nel letto e mi stringe a sé.
-Buonanotte.- dice lasciandomi un bacio sulla fronte.
-Buonanotte.- replico, con la faccia schiacciata sul suo petto nudo.









Macciaaaaaooooooooooooooooo!
Oggi sono a lutto. La mia libertà, da stasera, andrà a puttane ed è morto uno dei cuccioli che ci sono da mia nonna. Devo ancora scoprire quale, ma spero non il mio preferito.
Anyway, domani vado al mare, quindi sono anche felice :)
Passiamo al capitolo precedente, ci sono rimasta male a vedere solo una recensione. Sono abituata a vederne tre ormai, ma do la scusa al fatto che siamo in vacanza e non c'è il tempo di lasciare una recensione :D quindi sono felice comunque per quell'unica recensione. Grazie, tu che l'hai lasciata, sei una santa! :*

Passiamo a questo di capitolo. Harry e Alex ad una festa, WooooW (no!). Che ne dite?
Ma quanto è simpatica Alex a vomitare sul pavimento di Harry, o a sfotterlo per le sue doti di ballerino? :D

Vabbè, con questo vi saluto, spero nelle recensioni e nelle visualizzazioni, grazie per l'affetto che mi date anche solo leggendo, e ciaoo xx

Anzi, adiooos xx


 

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Capitolo 14
*** -Che esseri ignobili.- ***


13





Necessito di qualcosa di dolce. SUBITO.
BLEAH! Che schifo! Giuro che non berrò mai più cosi tanto. “Si, certo…”
C’è qualcosa che vibra da troppo tempo che ha disturbato il mio sonno, ma non capisco cosa. Di sicuro non è il ragazzo che continua a dormire beato sotto metà del mio corpo.
Per quanto ero ubriaca non mi sono nemmeno accorta che si è messo a dormire in boxer. L’ho capito adesso, quando svegliandomi ho trovato la mia coscia destra sulle sue. E credo che non sia una cosa positiva. Soprattutto se consideriamo il fatto che siamo entrambi in intimo, anche se io ho una maglia che mi fa da vestito.
Sento di nuovo qualcosa vibrare cosi, cercando di non svegliare Harry e di non cadere per il mal di testa, mi alzo e cerco la fonte di quel vibrare. È qualcosa sulla cassettiera. Mi avvicino e scopro che è il telefono di Harry che continua a vibrare per le notifiche di Twitter. Maledico mentalmente Harry per aver lasciato il 3G acceso e torno sotto le coperte, fregandomene di risultare silenziosa ma interessandomi al fatto che in meno di trenta secondi mi sono congelata il corpo.
-Incazzata?- dice tranquillo Harry, con la voce impastata dal sonno.
-Si. Il tuo telefono mi ha svegliata. E ho fame. E freddo.- improvvisamente allunga un braccio e mi riporta attaccata al suo corpo.
-Mi dispiace che ti abbia svegliata. Io ci sono abituato.- dice sfregandomi la schiena con la sua mano enorme. Il calore pian piano rientra nel mio corpo, scongelandomi.
-La prossima volta spegni internet, grazie.-
-Vedrò di ricordarmelo.- mi lascia un bacio sulla fronte per poi sprofondare nel cuscino. Mi accoccolo a lui e per la noia inizio a tracciare i contorni degli uccelli che ha sul petto. Mi piacciono troppo.
-Ti piacciono?-
-Si. è stato doloroso?-
-Cosa?-
-Farsi questo tatuaggio. È stato doloroso?-
-Un po’. Ma si riesce a sopportare un pochino di dolore.-
-Anche io voglio un tatuaggio.-
-E cosa vorresti tatuarti?-
-Non lo so. Devo pensarci. Forse una E e una C intrecciate o comunque qualcosa che abbia un significato.-
-Un giorno ti porterò a fartelo, allora.-
Ricade il silenzio fra noi e io continuo ad esplorare i bordi di quei due uccellini.
-Hai fame?-
-Si.-
-Andiamo a fare colazione da qualche parte? Conosco un’ottima pasticceria che fa delle torte buonissime. Per non parlare dei pasticcini.-
-Bhè, sei ancora a letto?! Alzati, dobbiamo andare I M M E D I A T A M E N T E in questa pasticceria. SU!- lo riprendo, ormai fuori dal letto dalla parola pasticceria. –E che cazzo ti ridi?!-
 
 
-Non mi sento molto a mio agio in questo momento.- sussurro nell’orecchio di Harry mentre entriamo nella pasticceria barra caffetteria che aveva detto. Credo che nemmeno il suo braccio si sente molto bene visto che lo sto strattonando.
-Perché?-
-Forse perché siamo in una pasticceria alle 11 del mattino e io sono vestita come se fossi appena uscita da un night club?!- chiedo retorica.
-Ah, non ci avevo fatto caso. Bhè, non preoccuparti, sei bellissima anche cosi.-
-Si, ma mi vergogno.-
-Mi dispiace, ma non posso farci niente. Quando ti ho offerto un paio di miei jeans ti sei rifiutata. Adesso ne paghi le conseguenze.-
-Vaffanculo, Harry. Dopo questa non uscirò mai più con te.- “si, certo …”
-Me ne farò una ragione.- risponde col sorriso stampato in faccia.
Le persone davanti a noi si dileguano in fretta dalla fila ed arriva il nostro turno. Ordiniamo una fetta di torta a testa e un cappuccino poi ci andiamo a sedere in uno dei tavolini più nascosti. Ci sediamo vicini, su un divanetto ad angolo, e ognuno assaggia la sua torta.
-Buonissima.- dico io in un sospiro
-Lo so.- risponde con un sorrisino.
Divoro in fretta la mia torta e il cappuccino e aspetto che finisca anche lui girovagando su Twitter e Facebook col telefono.
-Che stai facendo??-
-Giro un po’ sui social.-
-Parlano di me?- chiede sorridente.
-In realtà parlano di noi. C’è gente che crede che la sconosciuta che è sempre con te sia la tua nuova fiamma.- ed è vero. Parlano quasi tutti di questa cosa. E non so se mi da fastidio o no. Una cosa è certa: non sono la fidanzata di questo idiota.-Che esseri ignobili.-
-Ma dai! Dicono che sei la mia fidanzata! Ammettilo, ho buon gusto!-
-Si, ma hai scodato un piccolo dettaglio.-
-Cioè?-
-IO NON SONO la tua ragazza.- scandisco per bene, puntando anche il dito.
-Dettagli.- risponde, facendo un gesto di non curanza.
Torno a concentrarmi sul telefono quando mi torna in mente che alle 14 devo andare a lavorare. E che deve venire anche Harry.
-Cosa vogliamo fare adesso?- chiede lui. Ha appena finito di mangiare la sua fetta di torta e ha finito anche il cappuccino.
-Non lo so però alle 14 devo essere in palestra.-
-Hai mai visto uno studio di registrazione?- esclama con un sorrisino.
 
 
-Tu tutte queste cose non le sai usare, ammettilo!-
-Non le so usare perché non so come si usano, ma sto imparando. Però so usare quello.- e indica il microfono dentro la stanza insonorizzata.
-è un passo avanti.- gli rispondo con un sorrisino sghembo.
-Qui dentro ci abbiamo passato molte giornate. Ci sedevamo su questi divanetti e aspettavamo il nostro turno per registrare il pezzo della canzone che spettava a noi. Abbiamo fatto un sacco di stronzate.- dice ridacchiando alla fine.
-Bhè, conoscendo te, ci credo.-
-Grazie.-
-Non credo che te lo chiederò un’altra volta in vita mia, ma mi fai sentire come canti?-
Sbarra gli occhi. L’ho colto di sorpresa, mi sembra logico.
-Va bene. Una canzone nostra?- chiede, col sorriso stampato in faccia.
-Okay.- accetto.
-Quello che ti canterò è una canzone che ha scritto un mio amico e che ci gentilmente concesso.-
-Va bene.-
-Puoi sederti su quella sedia se vuoi.- dice indicandomi la sedia dietro al pannello di controllo.- Quando alzo il pollice premi su questo tasto, okay?- e mi indica un pulsante un po’ più grande degli altri. –Premendolo sentirai quello che io dico dal microfono. E se mi devi parlare premi il pulsante affianco.- annuisco e mi levo la giacca e la butto sul divanetto con la borsa. Anche Harry si leva la giacca e la felpa che si è messo prima di uscire e butta tutto sul divanetto.
-Me li tieni?- chiede, passandomi due IPhone, uno nero e uno bianco.
-Ma uno non ti basta?-
-Uno è per il lavoro e l’altro è per la famiglia e gli amici.-
-Capito, superstar.- mi concede un sorrisino e se ne va nella stanzetta insonorizzata. Certo che una cover a questi poveri telefoni ce la potrebbe mettere …
Mi mostra il pollice e premo il pulsante che mi ha detto.
-Fai una cosa: in quel computer affianco a te c’è una cartella con scritto One Direction. Aprila e clicca sulla cartella ‘basi’. Ci sei?- chiede.
-Si. Poi?- rispondo premendo il pulsante che mi ha detto.
-Poi clicca sulla cartella con scritto Up All Night e infine su quella con scritto Moments. Apri la prima traccia.- dice per poi mettersi le cuffie. Faccio come mi ha detto e le note iniziali di una canzone partono nello stesso momento in cui lui inizia a cantare. Lo guardo imbambolata mentre canta con gli occhi semi chiusi e le mani strette sulle cuffie. Sembra che non pensa a nient’altro se non che alle parole che deve cantare. Credo di non averlo mai visto con una faccia cosi seria e concentrata …
Quando inizia il ritornello mi vengono i brividi, non so perché. Questa canzone mi piace, e le parole sembra che si stiano conficcando nella mia mente. E la sua voce quasi roca è bellissima, ed emozionante. Non l’avrei mai detto.
Chiunque l’abbia scritta è una persona fantastica a cui è stato fatto del male quando non lo meritava. E io mi sto commuovendo ad ascoltarla. Ho i brividi, mi commuovo e non riesco a resistere alla voce di Harry.
O mi sta venendo il ciclo o c’è qualcosa che non va.
Mi piace la voce di Harry. Ha un non-so-che che mi piace. Forse il suo essere un po’ roca e bassa, non lo so ma mi piace.
-Com’era?- chiede quando finisce di cantare. Ero cosi imbambolata a guardarlo cantare che non mi rendo conto che è finita.
-Bella. Mi piace.-
-Davvero?- chiede sbalordito.
-Si. è bella. Mi piace.-
-Wow. Non me lo aspettavo da te.-
-Nemmeno io.- ammetto scioccata. Perché è vero. –Fufi, sono le 12:30. Devo andare assolutamente a casa per preparare il borsone per la palestra. E anche tu visto che hai allenamento con me oggi.-
-Davvero?-
-Si. te ne eri scordato?-
-Si. A che ora?-
-Alle due. Sei il mio primo appuntamento della giornata.-
-Allora andiamo.- dice uscendo dalla cabina e poi venire a chiudere i file sul pc.
 
 
Siamo a casa mia. Prima siamo stati a casa sua. Ha preso la sua roba e siamo venuti qui. Adesso io sto facendo il mio borsone mentre lui è di sotto che cucina qualcosa di veloce per entrambi. Mia mamma è al ristorante, Mike e Chase sono con lei.
Metto nel borsone un leggins nero dell’Adidas e il top corto sportivo bianco sempre dell’Adidas. Mi levo il vestitino di ieri sera e infilo un paio di jeans skinny grigi con una felpa antracite di Ethan. Ai piedi metto un paio Ugg neri poi scendo.
-Che hai preparato?- chiedo andandomi a sedere al bancone già apparecchiato.
-C’erano delle cotolette in frigo cosi le ho riscaldate e ho scongelato delle crocchette di patate.-
-Buono.-
Mette i piatti con le cotolette e le crocchette sul bancone e si siede cosi iniziamo a mangiare.
Quando abbiamo finito metto tutto nella lavastoviglie mentre lui sparecchia poi prendo il borsone e il resto della mia roba e usciamo di casa per andare in palestra.
Ognuno con la sua macchina.
 
 
-Ciao Jenny.- saluto la ragazza dietro al bancone quando finalmente ho finito di lavorare. Sono le 18:30 per la precisione.
-Alex, cara mia Alex, non credi che devi raccontarmi un po’ di cose?- chiede con un sorrisino da “Parla o ti uccido.” È inquietante.
-Tipo?- chiedo lasciando il borsone a terra per sedermi sul bancone.
-Tipo il tuo rapporto con Harry. prima mi dici che non lo sopporti poi ci stai sempre insieme! Non ci sto capendo più niente!-
-Facciamo cosi: stasera vieni al ristorante e ceniamo assieme cosi ti spiego. Offro io. Ti va?-
-Okay. A che ora?-
-Quando vuoi. Io adesso devo andare a casa a cambiarmi poi vado la quindi dalle 19 in poi io sono li.-
-Va bene. A dopo.-
-A dopo.- la saluto dandole un bacio sulla guancia poi vado alla macchina per andare a casa.
 
-Alex, da quanto tempo!- esclama mia madre quando entro in cucina per salutarla.
.Mamma, viviamo sotto lo stesso tetto.- le ricordo.
-Si ma sono come minimo due giorni che non ti vedo e che non vieni a lavorare.- mi rimprovera. Okay, forse ha ragione, ma solo un pochino…
-Dettagli.- rispondo andandola ad abbracciare, per addolcirla un po’. –L’importante è che adesso sono qui e sono tutta per te, mammina adorata.-
-Piantala di fare la lecchina! Ci sono dei tavoli da servire e qui sto cercando di lavorare. Approposito, come ti sei vestita?- chiede guardandomi dal basso verso l’alto. Non capisco quale sia il problema: ho un jeans skinny slavato, le Blazer nere e un crop top nero a maniche lunghe che arriva poco sopra l’ombelico.
-Non vedo quale sia il problema.- rispondo innocentemente.
-hai la pancia e la schiena scoperte, siamo in inverno e sei a lavoro a contatto con persone a cui può non piacere questo. Quando vieni qui devi essere vestita, non mezza nuda.- mi rimprovera puntandomi addosso la mitica ‘cucchiarella’ con cui sta mescolando il riso.
-Va bene, mamma. Cercherò di fare più attenzione, ma non ti prometto niente. Vado a vedere se qualcuno dei camerieri ha una maglietta da prestarmi, se ti rende più felice.-
-Si, mi farebbe molto piacere. Anche che tu sparissi da qui!-
-Subito!- do un bacio veloce sulla guancia di mio fratello, che è ai fornelli, ed esco dalla cucina. Mi imbatto in Kevin, uno dei camerieri del locale, uno dei più simpatici e carini tra l’altro.
-Buonasera Alex, ce l’hai fatta a tornare a lavoro!- dice sarcastico.
-eh si, sono stata un po’ presa queste sere.- rispondo, ridacchiando.
-Ho visto. Eri su tutti i giornali e i social. Delle mie amiche ti infamavano tranquillamente.- dice per poi ridere anche lui.
Okay, sembra che stia flirtando …
Non va beneeee!
-Ehi, Kevin, posso chiederti una cosa?- dico, tornando seria.
-Dimmi pure.-
-Avresti per caso una maglietta da prestarmi. Mia mamma non vuole che stia con questa perché le sembro troppo nuda, ma non capisce niente! Ne hai una?-
-No, mi dispiace. Prova a chiedere a Dylan.- risponde lui.
-Fa lo stesso. Grazie.-
-Di niente. Vado a servire.- risponde prima di andarsene.
In questo ristorante ci sono due camerieri, oltre a me, e sono Kevin e Dylan. Kevin è simpatico e carino. Molto socievole e incredibilmente sexy, con il suo fascino da originario orientale sbarcato in un negozio di Abercrombie. Dylan è un po’ più impostato e serio di Kevin, ma vanno di pari passo e conoscendolo è molto spiritoso. E anche lui è molto sexy. In pratica i camerieri di questo posto sono tutti giovani e sexy. Kevin ha 22 anni mentre Dylan ne ha 20, ma nessuno ne fa un problema.
Chiedo anche a Dylan ma nemmeno lui ne ha una.
Alla fine, niente maglietta …
Troverò un’altra soluzione, adesso mi metto a lavoro.








Sono vivaaaaaaaa!
Si, sono ancora viva! Scusatemi se non ho aggiornato ma mi ero prefissata di aggiornare dopo Ferragosto, precisamente una settimana dopo quello precedente, ma dal 15 al 22 ho passato i giorni migliori di tutte le vacanze estive e non ci ho proprio pensato ad aggiornare. Scusate :) ma credo che anche voi la pensereste come me se aveste passato quello che ho passato io in quei giorni **
Apro e chiudo una parentesi: non ho idea di come funziona uno studio di registrazione al di là del vetro, quindi quello che ho scritto è puramente immaginario :D
Ci tengo a ringraziarvi da morire per due motivi: nello scorso capitolo ci sono state 4 recensioni, GRAZIE!, e il primo capitolo è arrivato a più di mille visualizzazioni. VI AMO!

Passiamo al capitolo. Stavolta non mi esprimo, lascio che siate voi a dirmi cosa ne pensate! :*

Bhè, che dire, al prossimo capitolo, scusatemi per l'attesa, vi amo, recensite, e vi amo, adioooos xx



 

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Capitolo 15
*** -Belli i cuoricini.- ***


14







-Chase, adesso ti metti qui, come un bimbo buono, e guardi Spongebob, okay?- gli chiedo gentilmente e con le palle disperse per la sala. È un’ora che mi costringe a giocare con lui, e credo che sia ora che mi metta a lavorare seriamente. E, tra l’altro, non ho ancora trovato una maglia e mia madre mi sta sgridando per questo. Avevo pensato di mandare un messaggio a Jenny e chiederle di portarmene una, ma nemmeno il tempo di prendere il cellulare dalla tasca che me la sono ritrovata davanti. Quindi niente maglia.
-Va bene, Alex.-
FINALMENTE! Questo bambino adorabile è una delle mie più grandi gioie ma dopo un po’ è stancante stare con lui. Ma gli voglio bene lo stesso.
Felice di averlo finalmente fatto sedere, vado al tavolo dov’è seduta Jenny e le porto il dolce. Abbiamo già parlato della situazione “Che razza di gioco state giocando tu ed Harry, Alex?!” e dei soliti pettegolezzi fra ragazze e, subito dopo il dolce, andrà ad un appuntamento al buio organizzato da Max. Chi l’avrebbe mai detto che Max potesse essere un cupido? Quindi mentre lei si gode la sua zuppa inglese, io continuo a servire i tavoli di questo maledettissimo ristorante gremito di gente. UFFA!
 
Dopo più di un’ora di puro avanti e indietro per la sala a portare cibo e sparecchiare tavoli, posso finalmente uscire a fumarmi una sigaretta. Decido di andarla a fumare all’ingresso bello illuminato e riscaldato invece che nel retro buio e freddo del ristorante, cosi prendo il pacchetto e l’accendino dalla mia borsa vicino a Chase ed esco fuori dalla porta senza prendermi la giacca. Ho troppo caldo per quella.
Mi siedo ad uno dei tavolini all’entrata sotto le lampade che riscaldano l’ambiente e prendo una sigaretta dal pacchetto, per poi metterla fra le labbra e accenderla. Il fumo subito mi riscalda i polmoni e credo di non essere mai stata cosi felice della sensazione di relax che mi da la sigaretta, tanto quanto adesso.
Dopo il terzo tiro posso felicemente dire di essere rinata. Non ce la facevo più a stare li dentro. Le mie gambe gridavano aiuto e le mie braccia erano d’accordo. Maledetto il giorno in cui ho detto a mia madre che l’avrei aiutata qui dentro!
Mi sembra quasi di sentire la voce di quel Coso decerebrato. Credo che sia perché ho passato 24 ore in sua compagnia tra ieri e oggi. O erano più di ventiquattro? Rimane il fatto che sto passando troppo tempo con lui. È una cosa troppo anormale. Non dovrei passare tutto questo tempo con un ragazzo che mi è quasi del tutto sconosciuto. So che si chiama Harry Styles, che sta per fare diciannove anni, che abita a Primrose, che ha si e no una trentina di tatuaggi, che canta in una band ultra famosa ma a me sconosciuta, che ha gli occhi verdi più belli che abbia mai visto, che i suoi abbracci sono praticamente i migliori del mondo e che mi fa stare bene la sua compagnia…. FRENA, FRENA, FRENA. COSA?! Davvero ho pensato questo di Harry?! Sto cadendo in una brutta trappola, me lo sento. Lo conosco da una settimana e già ho passato in sua compagnia troppo tempo. Per non dire che abbiamo dormito insieme due volte! Oh, cazzo! Devo allontanarmi da lui. Mi sta facendo il lavaggio del cervello. Ne sono certa.
Ma la sua voce la sento veramente…
-Si, mi piace.- gli sento dire. Alzo lo sguardo dal mio telefono e vedo che si sta avvicinando con la sua combriccola di amici, credo gli stessi della terza sera.
-Cosa ti piace?- chiedo io, interrompendolo e spaventandolo. Gli rendo pan per focaccia.
-Alex, non ti avevo visto.- risponde lui. Sembra nervoso.
-Cosa ti piace?- ripeto, con un sorriso a 32 denti, come quelli che mi fa lui dopo che mi spaventa.
-Niente di che.- risponde tentennando.
-Gli abbiamo detto i progetti che abbiamo per festeggiarlo.- dice un biondino tinto affianco a lui, sorridente come se avesse appena vinto alla lotteria.
-Se gli buttate la torta in faccia, mandatemi la foto.- gli dico in risposta, facendolo scoppiare a ridere. Non era tanto divertente da ridere cosi, amico. Al massimo da sorridere. Vedo Harry scuotere la testa e sorridere dopo la mia battuta. Lo so, sono un caso perso. Ma ci godrò da morire a vedere la tua faccia con tutta la torta sopra. MUAHAHAHA! Potrei farglielo io questo scherzetto.... –Fufi, quand’è il tuo compleanno?- gli chiedo, curiosa di poter attuare il mio piano.
-Venerdì.-
-Cercherò di ricordarmelo.- faccio l’ultimo tiro della sigaretta e mi alzo dal tavolino per rientrare, ma rabbrividisco appena sento un po’ di vento colpire la mia schiena. Non appena entro nel ristorante, però, torno ad avere caldo. UFFA!
-Alex, c’è un tavolo per otto disponibile?? Abbiamo girato tutti i nostri ristornati preferiti ed erano tutti occupati fino all’orlo. C’è posto qui?- mi chiede Harry da dietro, mentre rimetto le sigarette in borsa.
-Credo di si. Aspettate un attimo qui.- gli rispondo. Mentre vado a vedere se c’è spazio o se c’è qualche tavolo da pulire, sento Chase urlare il nome di Harry e un piccolo tonfo che mi fa capire che ha lasciato perdere Spongebob per andare da lui. Trovo alcuni tavoli liberi vicini da sparecchiare, quindi levo posate e bicchieri e li vado a mettere in lavastoviglie, poi levo i tovaglioli e le tovaglie sporche e li metto nel cesto della biancheria da lavare, poi unisco i tavoli e li riapparecchio. Torno da Harry e i suoi amici e li porto al tavolo per poi tornare indietro e portargli i menù.
Quando vedo la fila alla cassa sobbalzo e vado subito li a far pagare i clienti. Subito dopo mi metto all’opera per pulire i tavoli vuoti poi vado in cucina e accendo la lavastoviglie con tutte le posate e i bicchieri.
-Alex, non hai ancora trovato una maglia?!- mi rimbecca mia madre quando mi vede. Sbuffo e le dico tranquillamente che adesso sarei andata a risolvere il problema una volta per tutte.
Torno in sala e prendo il mio blocco e la penna dal grembiule e vado a prendere gli ordini al tavolo di Harry e i suoi amici. Segno tutto e prima di portare l’ordine in cucina, do un’occhiata più lunga del normale ad Harry…
Lascio l’ordine in cucina e torno con l’acqua e le birre al tavolo poi vado vicino ad Harry.
-Fufi?- lo interrompo un attimo dal discorso con un moro tutto ciuffo.
-Dimmi.- mi risponde con un sorriso.
-Mi potresti fare un favore?- gli chiedo.
-Certo, dimmi.-
Lo prendo per un braccio, facendogli capire di alzarsi, e lo trascino con me nella saletta d’ingresso al bagno.
-Perché mi hai portato qui?- chiede, con la testa piegata di lato.
-è tutta la sera che mia mamma mi rompe le scatole perché ho la maglia troppo corta. Non è che mi presteresti la tua camicia? Solo per questa sera poi te la ridò, te lo giuro. Te la lavo anche! Ma me la presti? Mi sono rotta di sentirla lamentarsi.- lo prego, tenendogli le mani fra le mie e guardandolo come un cucciolo guarderebbe un bambino.
-Va bene. Puoi anche tenerla se ti piace, non è un problema.- dice sorridente mentre se la leva per darla a me, rimanendo con un maglioncino nero sottile. La camicia a quadri rossa era l’unica cosa che dava un po’ di colore a come è vestito. Adesso è tutto nero!
-Penso che te la ridarò, invece. Girati.- gli dico. Aspetto che lui si gira con la testa verso la porta e mi levo il maglioncino rimanendo in reggiseno mentre cerco di allacciare la camicia. –Come cazzo si allaccia?!- borbotto, non riuscendo ad infilare il bottone nell’asola.
-Faccio io, ferma. Ha i bottoni sensibili.- dice girandosi verso di me per poi prendere i bottoni infondo alla camicia e iniziare a chiuderla.
-Sbaglio o ti avevo detto di girarti, porcellino?! – lo sgrido, notando che il suo sguardo è puntato sul mio reggiseno nero con i cuoricini rossi.
-Belli i cuoricini.- dice ridacchiando, prima di baciarmi la fronte.
-Chi ti ha detto di guardare?!- lo sgrido, dandogli uno schiaffo sulla nuca. Non posso nemmeno coprirmi visto che la camicia la tiene lui.
-Non ti preoccupare, ti ho già vista in reggiseno. Non è una cosa nuova.- dice con un sorrisino.
-Questo non vuol dire che devi guardarmi le tette.-
-Sono sotto ai miei occhi, posso guardarle eccome.- Continua a sorridermi in faccia. Se quel sorriso gli rimane ancora un po’ credo che cedo e sorrido anche io.
-Invece no!- ribatto, facendo il broncio.-
-Sei carina quando fai il broncio, sai?-
-Non mi distrarre, porcellino!-
-è il mio nuovo soprannome?- chiede sempre sorridendo. Doveva chiamarsi Smiles non Styles.
-Potrebbe diventarlo, Fufi.- stavolta sorrido anche io.
-Oh, un sorriso! Amo il tuo sorriso, Alex.- risponde sembrando felicissimo.
-E io odio il tuo. Ce l’hai sempre e costantemente in faccia ogni volta che ti vedo.-
-Sarà che mi fai sorridere?!- risponde, lasciando la camicia. Guardo come l’ha allacciata e noto che i bottoni da metà seno in su non sono allacciati.
-Ehm, Fufi, non hai ancora finito. Credo che manchino due bottoni.-
-No. La tieni cosi. Tanto non si vede niente.- mi rassicura lui.
-Se mia madre mi sgrida me li allacci!- lo avviso.
-Va bene, nana.-
-Nana?!-
-Si. è il tuo nuovo soprannome. Nana è perfetto visto che sei bassa.-
-No, tu sei troppo alto, che è diverso!-
-Certo. Dopo il lavoro che fai??- chiede di getto. Lo guardo male.
-Vado a dormire, perché?-
-Abbiamo organizzato un pigiama party a casa mia per festeggiare l’ultimo giorno prima che iniziamo le prove del tour. Vuoi venire?-
-Non credo sia il caso, Harry.- rispondo tranquilla. Intanto prendo la mia maglia dal tavolino vicino a noi e gli faccio strada fuori dalla stanzetta.
-Perché?- chiede lui.
-Non conosco i tuoi amici e non ho il pigiama a portata di mano. E in più mia madre si incazza se non torno a casa anche stanotte.-
-Io sono venuto alla festa del tuo amico anche se non conoscevo nessuno.- ribatte lui.
-Tu sei voluto venire, non te l’ho chiesto io. E lo stesso vale per la partita, prima che nomini anche quella.- lo blocco vedendo che stava per aggiungere qualcosa.
-Ti prego, vieni. Da martedì avremo la giornata piena di prove per il tour e non potrò venirti a rompere le scatole se non in palestra. Fammi questo piccolo piacere e vieni, ti prego.- mi chiede, stringendo le mie spalle con il suo braccio destro.
-Harry, non voglio far arrabbiare mia madre ulteriormente. E non conosco i tuoi amici.-
-Vieni, te li presento.- Mi prende per mano e mi trascina al suo tavolo mentre io continuo a lamentarmi.
-Sei un bastardo.- gli dico prima che arriviamo vicino ai suoi amici.
-Ragazzi, lei è Alexis. Alex, loro sono i miei amici: Louis, Liam, Zayn, Niall, Danielle, Eleanor e Perrie.- dice indicandomeli uno ad uno. Stringo la mano ad ognuno di loro e ripetiamo i nostri nomi. Credo di averli memorizzati. Credo. –Ci sarà anche lei stasera.- aggiunge. Lo guardo male. “Chi ti ha dato la certezza che vengo?!”
-Bhè, non è sicuro.- aggiungo, pizzicando il fianco di Harry.
-No, tu vieni. Lo decido io.- dice, girandomi verso di lui.
-Vallo a chiedere a mia madre se ne sei cosi sicuro.- gli rispondo.
-Fammi strada.- dice sicuro, con il suo solito sorrisino.
Mi avvio verso la cucina sbuffando, con lui alle calcagna.
Entriamo in cucina e gli prendo la maglia per tirarlo vicino a me. Lui sostituisce la maglia con la sua mano e mi segue facendosi strada fra i vari fornelli mentre ci avviciniamo alla donna che mi ha messa al mondo.
-Mamma, lui è Harry, un mio amico. Lui e i suoi amici hanno organizzato un pigiama party stasera a casa sua e mi hanno invitata. Posso andare? Prometto che domani sera vengo a lavorare.- le dico.
-Adesso stai lavorando, non vai da nessuna parte. E finalmente ti sei messa qualcosa addosso!- dice,notando la camicia di Harry. –Eppoi mi sembra di averti già visto da qualche parte.- dice rivolta ad Harry.
-Credo in tv o sui giornali.- risponde, sovrappensiero.
-Si, mamma, fa parte di una band, e lo sai già perché me lo hai detto tu quindi non fare la finta tonta e fregatene, come faccio io. Ci vado dopo che ho finito qui, va bene? Porto anche Chase a casa da Mike.-
-Okay, però domani sera devi essere qui alle 17.-
-Non posso per quell’ora, mamma. Finisco di lavorare in palestra alle 18 domani.-
-Allora alle 18:30 devi essere qui. Puntuale. E te ne vai quando te lo dico io.- acconsente.
-Grazie mamma.- le dico, dandole un bacio sulla guancia.
-Sisi, adesso va via che sto cercando di lavorare.-
-Subito!- rispondo e trascino via Harry mentre le dice –Grazie Signora Prescot.-
-Come fai a sapere il cognome di mia madre?- gli chiedo mentre usciamo dalla cucina.
-Se non lo sapevo non avrei mai scoperto l’indirizzo di casa tua, non credi? Eppoi è scritto sui biglietti da visita.- mi fa notare con un sorrisino.
-Okay, hai ragione. Adesso lasciami lavorare e vai dai tuoi amici. Non voglio più avere a che fare con te, per ora.- sbuffo.
-Va bene, nana.- risponde, ma invece che lasciarmi la mano mi spinge contro il suo petto e mi abbraccia forte, lasciandomi un bacio sulla testa.
-Mollami spilungone!- cerco di allontanarlo da me facendogli il solletico e lui mi lascia e se ne torna al suo tavolo ridendo.
FINALMENTE!
Mi sistemo la sua camicia e il grembiule, metto la mia maglia nella borsa e torno al mio lavoro. E già che ci sono dico a Dylan di servire il tavolo di quello stronzo al posto mio.
 
-Chase, andiamo a casa?- dico in un orecchio al mio fratellino, addormentato sul bancone dietro alla cassa.
-Sii.- borbotta lui, tirandosi su senza aprire gli occhi. È adorabile. Con attenzione gli metto la giacca, la sciarpa e il cappellino e lo prendo in braccio. Prendo la mia borsa e saluto mamma in cucina quando vengo interrotta da Harry. Sta aspettando che Dylan fa il conto con i suoi amici. Sembra che stasera paghi Liam.
-Va bene se ti vengo dietro con la macchina? Cosi vieni a casa mia con me.-
-So guidare, Harry.- però non mi ricordo la strada fino a casa sua…
-E io so che non ti ricordi nemmeno la via di casa mia, quindi vengo ad aspettarti sotto casa. Prendi il pigiama e i vestiti per domani e scendi subito. Ti faccio uno squillo quando sono sotto casa tua, okay?- risponde pronto lui. Mi viene in mente che non ci siamo mai scambiati i numeri.
-A quale numero me lo fai lo squillo?- chiedo, divertita.
-Al… Dammi il tuo telefono.- dice ridacchiando. Lo prendo dalla tasca, lo sblocco e glie lo do. Si fa uno squillo poi chiude la chiamata. –Adesso ce l’ho. Quando ti faccio lo squillo scendi, okay??-
-Si, Fufi. Adesso posso portare mio fratello a casa o mi devi tenere ancora qui?-
-Puoi andare. A dopo.- mi saluta, dandomi un bacio sulla fronte.
Mi giro e vado alla macchina, metto Chase sul sedile e lo lego con la cintura poi entro anche io e guido fino a casa. Una volta arrivati lo prendo e lo porto in camera, levandogli giacca & co per mettergli il pigiama. Lo riprendo in braccio e lo stendo sotto le coperte, gli do il bacio della buonanotte e prima di uscire dalla stanza gli accendo la lucina da notte a forma di delfino.
Vado in camera mia e prendo il borsone della palestra e ci metto un cambio per domani, mentre levo la maglia che avevo stasera dalla borsa e  ci metto il pantaloncino grigio del pigiama, le babbucce a stivaletto con i pon-pon al lato esterno e un maglioncino azzurro con i bordi in pizzo. Prendo lo spazzolino e il dentifricio e li metto nel beauty-case che ho sempre in borsa, subito dopo averli usati ovviamente, e torno in camera. Prendo il caricabatteria del telefono e lo butto nella borsa straripante nello stesso momento in cui il mio telefono inizia a vibrare nella tasca. Lo tiro fuori  e il numero di Harry, salvato in macchina come “Mr. Porcellino”, appare. Chiudo la chiamata e prendo la borsa e il borsone, scendendo poi al piano di sotto.
Apro il portone di casa e mi trovo Harry davanti.
-Hai preso tutto l’armadio?- chiede, notando le dimensioni della borsa e il borsone nella mia mano.
-No, ma io domani devo andare a lavoro, al contrario tuo. Quello che mi serve è nella borsa.-
-Va bene. Vatti a sedere davanti.- dice, rubandomi dalle mani il borsone per metterlo nel cofano mentre io mi metto al posto del passeggero. Noto con piacere che in macchina ci sono anche Niall, Perrie e Zayn. Li saluto timidamente e subito dopo Harry entra in macchina, salvandomi dall’imbarazzo.
Ancora mi chiedo chi mi ha convinta ad accettare la sua proposta.









Macciaaaaaaaaooooo!

Come state? Io alla grande, anche se sono tornata alla mia monotona vita quotidiana che detesto totalmente :D
La cosa positiva (per me è positiva per la maggior parte dei versi) è che a breve ricomincia la scuola, quindi almeno avrò qualcosa da fare e persone con cui chiacchierare. E se rinizia la scuola si avvicina più in fretta il mio compleanno, Halloween e Natale **
Tornando al capitolo precedente, nonostante ci sia stata una sola recensione, sono felice perchè le visualizzazioni sono schizzate ai 100 in meno di due giorni. VI A M O !

Invece, passiamo a questo capitolo. Harry il pervertito invita Alex ad un pigiama party a casa sua. Ne vedremo delle belle, ve lo assicuro!
E che ne dite di Alex, che improvvisamente asseconda tutte le richieste di Harry? E Harry che fa lo stesso? Bheee, a voi i commenti :D

Con questo, vi saluto perchè devo fare le meringhe quindi, leggete, recensite e amatevi come vi amo io, adiooooss xx

 




 

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Capitolo 16
*** -Facciamo una scommessa?- ***


15






-Alexis, come hai fatto a diventare amica del nostro ricciolino?- chiede Niall, che è proprio dietro di me.
-Chiamami Alex, per favore. Comunque non lo so, credo che abbia fatto tutto lui.- rispondo, voltandomi per vedere la faccia di Harry.
-Oh, si!- esclama lui, annuendo per rendere chiara l’idea.
-E come avete fatto a diventare amici?- chiede Perrie.
-Stavolta rispondo io!- dice Harry – Le ho rotto le palle per tre giorni al ristorante e al supermercato, se non sbaglio.-
-Non sbagli.- lo interrompo io.
-E lei era totalmente infastidita da me, tanto che l’ho fatta incazzare. Allora, dopo che lei se n’è andata dal ristorante la terza sera, ho preso il biglietto da visita, ho cercato l’indirizzo di casa sua sulle pagine bianche e sono andato da lei a scusarmi. Il giorno dopo abbiamo scoperto che io ero un suo nuovo cliente nella palestra dove lavora e il pomeriggio sono tornato di nuovo da lei perché nessuno di voi era libero, e cosi abbiamo passato il pomeriggio e la sera insieme senza litigare, per una volta. Poi l’ho trascinata con me in giro per Londra per arredare casa, siamo andati alla partita di un suo amico, alla festa di un altro suo amico e oggi l’ho portata in studio. E adesso direi che siamo amici, anche se lei è ancora stronza con me.-
-E tu sei un coglione.- aggiungo. Fortunatamente ha lasciato da parte il fatto che abbiamo dormito insieme, almeno mi sono risparmiata un po’ di imbarazzo.
-Visto?- dice ridacchiando, riferendosi al fatto che sono stronza. Si gira a guardarmi e approfitta del mio broncio per passarmi una mano sui capelli, scombinandomeli. Cerco di risistemarmeli al meglio ma lui mi schiaffeggia le mani.
-Piantala, Coso.- lo sgrido.
-Siete una coppia bellissima!- dice Perrie alle nostre spalle, ridacchiando.
-Harry, fermati, devo vomitare all’idea di me e te come una coppia!- e davvero qualcosa si rivolta nel mio stomaco. Zayn, Perrie e Niall scoppiano a ridere mentre Harry mi guarda male.
-Alex, credo di amarti!- esclama Niall fra le risate. Harry tiene il broncio mentre tutti noi ridiamo a sue spese. Povero piccolo cucciolo!
Gli stringo la guancia scherzosamente ma lui non molla il broncio fino a casa sua. C’è una macchina davanti che aspetta, e presumo che sia quella degli altri suoi amici. Apre il cancello con il telecomandino e entrambe le macchine si fermano nel parcheggio all’interno, mentre il cancello si chiude alle nostre spalle.
Harry scatta subito fuori dalla macchina e va ad aprire la porta mentre io mi fumo una sigaretta appoggiata alla portiera della sua bellissima Range Rover nera. La voglio anche io.
Con calma stavolta, Harry torna fuori e si viene a mettere affianco a me in silenzio. Forse aspetta che parlo io.
-Sei arrabbiato con me?- chiedo, prendendo l’ennesimo tiro.
-Perché?- chiede un po’ pacato. Okay, non lo capisco adesso.
-Non lo so. Hai tenuto il broncio per metà viaggio.-
-Oh, non ti preoccupare. Era finto. Okay, all’inizio era vero perché mi dispiaceva che rideste di me, ma poi l’ho tenuto solo per far ridere te. Non ridi spesso, quindi ne ho approfittato.-
-Se vuoi sentirmi ridere la prossima volta guardiamoci un film comico.- gli dico sorridente.
-A proposito di film! Devo andare a prendere le birre, vieni con me o vuoi stare con gli altri?-
-Vengo con te. Non conosco praticamente nessuno, se non te.- rispondo buttando il mozzicone della sigaretta a terra per schiacciarlo.
-Va bene. Sali.- dice poi mi apre la portiera. Salgo in macchina mentre lui fa il giro e sale al suo posto e pochi minuti dopo siamo davanti ad un supermarket aperto 24h al giorno.
 
 
-Siete ancora vestiti?!- esclama fingendosi sbalordito Louis appena entriamo in casa con qualcosa come trenta bottiglie di birra. E sottolineiamo che le sta portando tutte Harry. Oggi pomeriggio, cioè ieri visto che è mezzanotte passata, ha fatto pochi pesi con la scusa che ha dovuto sopportare sia me ubriaca che il mio vomito ma, ehi!, mi ha visto in reggiseno e ha dormito con me: ne ha tratto innumerevoli vantaggi. Quindi io glie l’ho rinfacciato nel momento in cui mi ha chiesto di prendere qualche birra per aiutarlo ed è finita che io ho aperto la porta e lui ha portato le birre.
-Dovete andare subito a mettervi i pigiami. Stiamo aspettando solo voi per il film e abbiamo aspettato già troppo!- continua Niall con la bocca piena di quelli che sembrano marshmallow a forma di puffo.
-Se qualcuno mi desse una mano con queste birre!- dice affaticato Harry. Zayn e Liam lo vengono ad aiutare, liberandolo di dieci bottiglie a testa per metterle in cucina dentro delle bacinelle riempite di ghiaccio. Io intanto mi levo la giacca e la metto sull’appendiabiti all’ingresso poi aspetto Harry per andarmi a cambiare nella sua stanza, visto che non mi ricordo qual è.
-Noi andiamo a cambiarci, non iniziate a guardare il film senza di noi!- li avverte Harry prima di trascinarmi al piano di sopra in camera sua.
Lascio la mia borsa sul letto e tiro fuori il pigiama e le babbucce, poi mi ricordo di aver preso solo il pantaloncino del pigiama, e non la maglia, e mi maledico mentalmente. Mentre Harry si spoglia e mette il suo pigiama, che consiste in un pantalone della tuta grigio e nient’altro sul petto, io mi levo i pantaloni e le scarpe per mettere il pantaloncino e le babbucce.
-Harry, non è che mi presti una tua maglia? Ho scordato di prenderla.- gli chiedo, voltandomi verso di lui.
-Puoi dirlo se vuoi i miei vestiti perché sono meglio dei tuoi, non mi offendo.- risponde ridacchiando e lanciandomi la maglietta dei Pink Floyd che si è appena levato. A quanto pare ne aveva una sotto al maglioncino nero.
-I miei vestiti sono bellissimi! I tuoi mi stanno larghi invece.-
-Certo, io sono alto e grande, tu sei bassa e piccola. È ovvio che non ti stanno perfettamente.-
-è forse la prima cosa intelligente che dici!- gli rispondo iniziando a slacciarmi la camicia, ma si ripresenta il problema iniziale: i bottoni non passano dalle asole.
-Vuoi una mano prima che me la rompi?- chiede lui venendomi davanti.
-Si, visto che devo ridartela.- rispondo rinunciando a sbottonarla da sola.
-Puoi tenerla se vuoi. Se la tieni allacciata cosi sei sexy.- dice prendendo il primo bottone per slacciarlo.
-Vuoi dire che di solito non sono sexy??- gli chiedo, quasi offesa.
-Sei la nana più sexy che conosco.- risponde con un sorriso enorme.
-Meglio.-  “Ti sei salvato in extremis, riccio.”
-L’ho già detto che sono belli questi cuoricini?- chiede una volta che la camicia è slacciata del tutto.
-Piantala di guardarmi le tette, Harry.- lo spingo sul letto mentre in fretta mi metto la sua maglia, che mi sta a vestito.
-Non ci posso fare niente se mi chiamano. Sei pronta?-
-Sisi. Possiamo scendere.- dico andando verso la porta dopo aver preso un elastico dalla borsa.
Lo faccio passare davanti a me mentre mi lego i capelli in una crocchia arrangiata e raggiungiamo gli altri sul divano. C’è chi è a terra su una montagna di cuscini e chi sull’enorme divano a L. Sfortunatamente nell’angolino del divano c’è Niall sdraiato tranquillamente. A terra ci sono Liam e Danielle, con la testa appoggiata vicino all’angolo interno dov’è Niall, e Zayn e Perrie, che sono a pancia in giù con la testa verso la tv e piedi verso di noi. Louis e Eleanor sono al centro del divano, ma più verso Niall che verso l’altro angolo. Harry decide di sedersi contro il bracciolo mentre io mi metto alla sua destra. Se non sto vicino a lui, vicino a chi mi metto?
-Che film avete scelto?- chiede Harry.
-Eravamo indecisi fra La Dura Verità, Mia Moglie Per Finta e Amici di Letto. Voi cosa votate?- risponde Danielle.
-La Dura Verità! Voglio rivedere la scena del ristorante.- risponde Harry.
-Amici Di Letto. Niente batte il culo di Timberlake su questo schermo.-
-Vince Amici Di Letto! Al secondo posto Mia Moglie Per Finta e al terzo La Dura Verità!- esclama contenta Perrie.
-Non è giusto! Voi quattro avete votato tutte lo stesso film!- sbuffa Zayn.
-Non è colpa nostra se tutte e quattro andiamo pazze per il culo di Justin!- esclama Eleanor in risposta.
-Grazie!- esclama divertito Louis.
-Louis, il tuo culo è il nostro preferito e lo sai, quindi zitto!- risponde Eleanor e lui la ringrazia con un bacio rubato. Intanto Zayn fa partire il film.
-Vuoi una birra?- chiedo nell’orecchio ad Harry.
-Si, grazie. Vai tu?- annuisco e vado in cucina a prendere due Corona dalla bacinella. Le asciugo un po’ e le apro, poi torno sul divano e mi siedo. Do la birra ad Harry che mi ringrazia poi alza il braccio destro e io mi ci sistemo sotto, appoggiando la testa sulla sua spalla, cosi posso stare comoda a guardare il film.
 
-Facciamo un gioco?- chiede Perrie una volta che il film finisce.
-Che gioco?- le risponde Zayn.
-Non lo so, un gioco divertente.-
-Harry, ce l’hai Twister?- chiede Eleanor.
-Credo di si. Bisogna andare a vedere in soffitta.- risponde lui, continuando ad accarezzarmi il braccio.
-Vai a vedere.- rispondono in coro lei e Danielle.
-Vieni con me?- mi chiede. Annuisco e ci alziamo per andare al piano di sopra.
-Guarda in quegli scatoloni.- dice, indicandomi l’angolo della stanza.
-Se ti mettessi a svuotarli tutti questi scatoloni, troveresti qualcosa di utile.-
-Mi rompo solo all’idea di farlo.- risponde lui, spulciando in altri scatoloni.
-Se è un modo per chiedermi di aiutarti a farlo, non contare su di me.-
-Nemmeno se te lo chiedo in ginocchio?-
-Nemmeno se me lo chiedi in ginocchio, Harry.-
-Come ti sembrano i miei amici?- chiede dopo un po’.
-Simpatici. All’inizio credevo fossero solo deficienti, ma sto cambiando idea.-
-Meno male. Sono la cosa migliore che mi potesse capitare.- ammette.
-Come vi siete conosciuti?-
-Ma proprio non sai niente di noi?-
-So che avete partecipato ad XFactor e che vi chiamate One Direction. E che siete in cinque.-
-è un passo avanti.- lo guardo male.- Comunque, ci eravamo presentati tutti quanti come cantanti per la categoria dei ragazzi, ma nessuno di noi ce l’ha fatta ai bootcamp, cosi ci hanno uniti in una band. È stata la migliore decisione che avessero potuto prendere.-
-E da li avete iniziato a legare, giusto?-
-Giusto. Ci siamo trovati prima in un bar, poi a casa mia ad Holmes Chapel per provare un po’ ma alla fine abbiamo fatto di tutto tranne che provare.-
-Meglio. Avete litigato di meno cosi.-
-Si, credo di si.- risponde ridacchiando.-E le ragazze? Ti stanno simpatiche anche loro?-
-Si, direi di si. Sembrano molto legate fra loro.-
-Eleanor e Danielle di sicuro, con Perrie un po’ meno ma solo perché non hanno passato molto tempo insieme come le prime due. Anche Perrie fa parte di una band, lo sai?-
-Si, le Little Mix. Me l’hai detto prima in macchina.-
-Giusto.-
-Trovato!- dico ad alta voce non appena le mie mani beccano la scatola del gioco.
-Bene. Dammi qua.- dice, venendomelo a rubare dalle mani. Lo seguo giù per le scale mentre urla felicemente di averlo trovato.
-Abbiamo già fatto i turni. La prima partita la giocano Harry,Louis, Eleanor ed Alex mentre la seconda la giocano Liam, Perrie, Zayn e Danielle. Io faccio il tipo che gira il tabellone e sarò spietato.- dice Niall.- E non voglio obiezioni!- aggiunge, notando che stavo alzando la mano.
-Va bene.- acconsento sorridendogli.
Annodo la maglia di Harry sul fianco per non averla da intralcio e metto le babbucce in un angolo, pronta a giocare.
-Tanto non mi battete!- urla Harry all’improvviso.
-Attento a quello che dici!- lo avviso ridacchiando.
-Sono il migliore a Twister, e anche il più alto.- mi risponde avvicinandosi a me.
-E io posso infilarmi sotto di voi con la mia bassezza.- mi guarda scuotendo la testa. -Facciamo una scommessa?- lo sfido.
-Cosa ci scommettiamo?-
-Decidi tu.-
-Se vinco io, venerdì sera dai buca a tua madre e vieni alla mia festa di compleanno.-
-Se vinco io invece, non devi importunarmi per una settimana, ne per telefono e ne di persona.-
-Harry, ti conviene vincere!- esclama Louis alle sue spalle. Gli tendo la mano e lui la stringe, siglando la nostra scommessa.
Che il gioco abbia inizio!










Macciaaaaaaaaoooooooo!
Oggi sono incazzata nera, ma non vi ho negato il capitolo e la buona notizia che vi darò fra poco.
Cè, voi cosa fareste se la persona che odiate di più al mondo, dopo molti mesi decide di tornare nella vostra vita e non sembra nemmeno molto entusiasta?! Io lo sto mandando a fanculo!
Vabbè, la buona notizia è che prossimamente avrete una buona notizia! AHAHAH okay, ve la darò quando ce l'avrò fra le mani.

Ovviamente, vi devo ringraziare e dire quanto vi amo, perchè il capitolo precedente è schizzato alle 200 visualizzazioni in un battibaleno, e vi sono immensamente grata per questo! Anche se ci sono rimasta male per l'unica recensione che c'è stata!
Davvero, VI IMPLORO, RECENSITE! xx

Passiamo a questo capitolo. Abbiamo una scommessa. Chi vincerà?
Harry è troppo ossessionato dal reggiseno di Alex, ma chi se ne frega.
E quante sono d'accordo con me che Amici di Letto è da vedere SOPRATTUTTO per il culo di Justin?! AMMETTETELO!
E si, lo so che Mila Kunis (aka Alex nella storia) è Jamie nel film, ma lo avevo già detto che poteva capitare che qualcuno nella storia fa parte di qualche film che guardano.

Comunque, vi amo da morire, vi prego in ginocchio di recensire, e adioos xx




(non so perchè ma amo da morire l'ultima gif **)

 

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Capitolo 17
*** -Vaffanculo Harry.- ***


16






-Siamo rimasti in due. Questa è una vera sfida!-
-Sta zitta e gioca!- risponde Harry con l’affanno. È troppo complicato stare con le gambe larghe e le mie in mezzo, la mano destra accanto al piede sinistro e la mano sinistra poco più avanti ma sempre sulla stessa fila. Io invece sono comodamente messa a ponte. Ho la vittoria in pugno.
-Alex, mano destra sul verde.- dice Niall. Okay, adesso diventa scomodo. Mi sistemo in modo da avere tutte e due le mani sullo stesso lato, senza toccare Harry. Sono letteralmente sotto di lui.
-Adesso si fa interessante!- esclama Harry, quando quelle piccole rotondità al posto delle mie tette gli toccano il braccio.
-Pervertito.-
-è il mio quarto nome.- risponde lui ridacchiando.
-Perché qual è il terzo?-
-Segreto!-
-Segreto è il tuo terzo nome?!-
-No, è un segreto il nome.-
-La piantate di chiacchierare e mi ascoltate?- esclama Niall all’improvviso. Insieme, io e Harry ci scusiamo con lui pronti a sentire il verdetto della lancetta. –Harry, piede destro sul blu.-
Harry sposta il piede destro nel pallino sopra al mio piede.
-Sembra che state per scopare!- dice divertito Louis, che non vede l’ora di scoprire chi vincerà la scommessa.
-Grazie!- diciamo io ed Harry contemporaneamente per poi scoppiare a ridere.
-Alex, piede sinistro sul rosso.- dice Niall, trattenendo la risata.
Sposto il piede e maledico mentalmente questo gioco, perché adesso sembra veramente che sia in procinto di scopare con questo essere rincoglionito sopra di me. Appena appoggio il piede, Louis e Niall scoppiano a ridere. Di sicuro per la faccia di Harry che sembra quella di un adolescente che ha appena scoperto l’esistenza dei siti per maggiorenni.
-Harry, non fare mai più quella faccia in mia presenza!- lo sgrido.
-Perché, cos’aveva di strano?!- lo guardo male e scoppia a ridere anche lui.
-Harry, mano destra sul blu.- credo che sia meglio che non mi esprimo sull’attuale posizione del riccio qui sopra o sulle risate dei ragazzi.
-Alex, mano sinistra sul rosso.- sposto la mano sul terzo pallino rosso e tiro un sospiro di sollievo, perché sono tornata in una posizione praticamente comoda. Compromettente ma comoda.
-Harry, non andare su Instagram, ti prego! E metti la mano sinistra sul giallo.-
-Perché non dovrei andare su Instagram?- chiede a Niall, spostando la mano.
-Perché non voglio morire.-
-Cosa hai combinato?!- chiedo con un tono di voce minaccioso, intuendo le azioni del biondo. Lo guardo anche male.
-Mi dispiace per te Alex, ma eravate messi in un modo che scattare una foto per metterla in giro era il minimo da fare!- dice per poi ridacchiare consapevole di aver fatto uno scherzo ben riuscito ad uno dei suoi migliori amici. Dai, lui è a petto nudo con solo un pantalone di tuta, io sono con un pantaloncino che è salito sulle gambe ed è nascosto dalla maglia di Harry. Più che una partita di Twister sembra veramente un amplesso. E lui ha fatto una foto e l’ha messa online, in modo che tutti quanti possano ridere delle disgrazie altrui, cioè mie, e iniziare a scrivere tweet indirizzati al riccio in cui desiderano ardentemente essere al mio posto o che è un pervertito. Dai, è ben riuscito.
-Sisi, va bene, gli hai fatto lo scherzetto, ma dimmi almeno che la mia faccia non si vede!-
-No, è nascosta dal braccio di Harry.-
-Allora non succede niente, puoi rimanere vivo.-
-Grazie Alex.-
-Prego, Niall. Cosa devo spostare?- chiedo.
-Mano destra sul giallo.-
-Il fatto che non ti uccida lei non vuol dire che non lo faccio io!- esclama, duro, Harry.
-Eddai, non ti arrabbiare con me. Lo sai che ti voglio bene.-
-Ti voglio bene anche io, ma non voglio che circolino voci assillanti per una semplice partita a Twister.-
-Fregatene, dureranno due giorni come al solito.-
-Lo spero per te!- risponde calmo Harry. È logico che gli diano fastidio i pettegolezzi su di lui, soprattutto se dicono cose non vere. Se fossi in lui e vedessi cose simili mi incazzerei da morire.
-Harry, piede destro sul rosso.- dopo che ha spostato il piede sul pallino, Harry inizia a tremare, come se gli stesse costando uno sforzo enorme stare sorretto quasi ai quattro angoli del tappeto. Ops!
-Alex, piede destro sul blu.- sposto il piede ma probabilmente la mia gamba non è abbastanza forte da sorreggere sia il mio peso che quello di Harry, che poggia sul ginocchio, e cado a terra distesa di schiena.
Louis si mette ad urlare di gioia e batte il cinque ad Harry che, notando di aver vinto, si è inginocchiato sopra di me.
-Mi sa che ti tocca venire al mio compleanno.-
-Non ho il vestito adatto al compleanno di un australopiteco. E devo lavorare.-
-Tua mamma ti darà tranquillamente la serata libera se vorrà dire passarla con me. E per il vestito, possiamo andarlo a comprare uno di questi giorni.- risponde sorridente, schioccandomi un bacio sulla punta del naso prima di rialzarsi. Mi tende una mano per aiutarmi e io l’accetto volentieri.
-Hai davvero intenzione di venire a fare shopping? Perché se è cosi, puoi scordartelo.- dico mentre mi vado a sedere nell’angolo del divano affianco a Niall.
-Perché? È il mio compleanno, chi meglio di me può consigliarti cosa mettere ad un evento del genere?! Eppoi hai perso la scommessa quindi posso passare tutto il tempo che voglio con te.- risponde lui, sdraiandosi in mezzo alle mie gambe con la testa sulla mia spalla destra.
-Ma non avevi detto che da questa settimana eravate super impegnati per il tour?-
-Si, ma riuscirò a trovare del tempo per te, non ti preoccupare.-
-Guarda, sono più felice se non ti vedo.- gli rispondo con un sorriso furbo.
-Non è vero.-
-Chi te lo dice?-
-Il mio sesto senso. Ormai ti sei abituata all’idea di avermi costantemente vicino che ti dispiace se non sono con te.-
-Non è vero. Mi sono arresa all’idea che mi ronzi sempre intorno ma questo non vuol dire che ne sia felice.-
-Vuoi dire che non ti sto simpatico?- mi chiede, stranamente serio.
-Mi stai simpatico, ma mi rompi anche le scatole.- ammetto.
-Oh, come sei dolce. Vuoi una birra?- chiede.
-Si, Fufi.-
Si alza, lasciandomi finalmente respirare, e va a prendere una birra per me e una per lui, poi si mette a sedere davanti a me, stendendo le mie gambe sulle sue.
 
-Ma non sono adorabili?-
-Di chi mi devo preoccupare se faccio una foto e la metto su Instagram?-
-Alex. Assolutamente!-
-Louis, Niall, se vi azzardate a fare una foto a me e Alex in questo momento, giuro che vi ammazzo prima che lo faccia lei.-
-Harry, non stavi dormendo?-
-Mi avete svegliato, e di sicuro a breve si sveglia anche lei se ci sente parlare.- a quanto pare il decerebrato qui affianco a me è molto perspicace. Ma non voglio fargli capire che li sto sentendo, quindi continuo a fingere di dormire.
-Nah, dorme profondamente, non vedi?- gli risponde Louis. Ci siamo addormentati tutti sfiniti, chi sul divano chi per terra, e a quanto pare, noi siamo gli unici quattro svegli. Sfortunatamente, io mi sono addormentata durante il secondo film della serata, La Dura Verità, mentre io e Harry eravamo sdraiati nell’angolo del divano. In qualche modo ci siamo spostati per tutto il tempo prima del film, e arrivati al momento della visione, lui era nella parte interna dell’angolo. Ovviamente abbiamo battibeccato perché volevo andarci io nell’angolino, ma l’ha vinta lui perché si è proposto come cuscino, quindi io mi sono stesa praticamente addosso a lui, con la testa sulla sua spalla e le braccia che lo cingevano cosi non potevo cadere. E mi sono addormentata. Fine della storia.
-O ci sta tendendo una trappola.- azzarda Niall. Sembra conoscermi cosi bene questo ragazzo, solo dopo una sera. È sconvolgente …
-Non credo. Anche se si sveglia con una vibrazione, quando si è addormentata stava morendo di sonno.-
-Sembra che la conosci cosi bene, Harry.- dice Louis. Questa conversazione inizia ad essere sempre più interessante, meglio continuare a fingere. Ma, SHHHHH!
-Ho imparato a conoscerla in questi giorni.- gli risponde Harry.
-E cosa hai imparato?-
-Che non è realmente la stronza acida che si dimostra con me, che nonostante tutto le piace lavorare, che quando si ubriaca è uno sballo, anche se mi ha vomitato sul pavimento,- sento i versi schifati di Louis e Niall –che in quanto a musica ha gusti tutti suoi: passa tranquillamente da Bieber, i JLS, a band come gli Oasis, gli Aerosmith o i Thirty Seconds To Mars, che il giudizio degli altri le importa nella percentuale minima necessaria, che sa essere la ragazza più dolce del mondo se si tratta di qualcuno che le sta a cuore. Dovreste vederla con Chase, si trasforma nella persona più responsabile e dolce di questo mondo quando è con lui. Quando si è appena svegliata, invece, può essere la persona più dolce come la più  menefreghista, dipende da cosa ha da fare. Ieri mattina, ad esempio, si è svegliata perché il mio telefono vibrava, ed è andata a vedere cos’era, e nel mentre si è congelata il corpo visto che indossava solo una mia maglietta. E quando è tornata sotto le coperte, dopo che mi ero svegliato perché si è buttata sul letto fregandosene totalmente di me, mi sono offerto per riscaldarla e non si è assolutamente lamentata, cosa che avrebbe fatto se fosse stata lucida. Oppure …- viene bloccato da Louis.
-Frena, amico. Avevate già dormito insieme prima di stanotte?-
-Si, perché?- Harry, ti ammazzo. Considerati altamente fottuto perché appena mi sveglio ti taglio le palle e te le faccio ingoiare!
-Non ce lo avevi detto.- continua Niall.
-Credevo che se Alex avesse scoperto che ve lo avevo detto, mi avrebbe ammazzato, quindi voi non sapete niente.- okay, questo ragazzo mi conosce veramente troppo. E non ha detto niente del mio aspetto fisico fino ad ora. Chi avrebbe mai detto che Harry pensa tutte queste cose di me?
-E ti è piaciuto dormire con lei?- gli chiede Niall.
-Da morire.- risponde Harry con un tono di voce che sembra quasi sognante. Involontariamente lo stringo un po’ di più a me e lui fa lo stesso, subito dopo di me. –Ormai le sono dipendente. Non riesco a passare un attimo senza che non penso a lei. E non capisco nemmeno il motivo, visto che la conosco da una settimana.-
-Col tempo lo capirai.- gli dice Louis.
-Si.-
 
 
Ormai è passato qualche giorno dal momento in cui ho sentito che Harry pensava quelle belle cose di me. Da aggiungere che ha continuato dicendo che anche se sono stronza gli sto simpatica e che sotto sa che gli voglio bene. O che crede che la mia sia solo una facciata che nasconde una ragazza dolce e molto affettuosa. E in quel momento mi sono resa conto che voglio veramente bene ad Harry. In una settimana è riuscito a farsi uno spazio nel mio cuore, anche se non l’avrei mai detto, e adesso non voglio perderlo. È un ottimo amico, mi piace passare il tempo in sua compagnia e ogni tanto riesce anche a farmi ridere. Sa ascoltare e mi tratta come una principessa quando vuole. E non mi da veramente fastidio la sua presenza, ma continuerò a farglielo credere. E continuerò a crederlo anche io, per non finire in situazioni spiacevoli.
Giovedì pomeriggio, che sarebbe ieri, visto che non aveva le prove per il tour, è venuto a casa mia e mi ha trascinato a fare shopping per trovare qualcosa da mettere al suo compleanno. Mi ha spiegato che prima saremmo andati al ristorante con i suoi amici più stretti, poi saremmo andati in un locale dove avremmo ballato. Dopo aver cercato per più di due ore in giro per i negozi, e dopo aver comprato di tutto tranne che qualcosa per il suo compleanno, ci abbiamo rinunciato e siamo andati a prenderci una cioccolata calda da Starbucks per recuperare le energie perse. E, come se non fosse abbastanza, ci eravamo presi un braccialetto identico fatto con dei fili intrecciati fra loro. Il mio era blu e il suo nero, ma il modello era lo stesso e lo avevamo preso da una bancarella in mezzo alla via. Stranamente nessuno lo ha fermato per strada, e ne sono stata felice perché non volevo avere nulla a che fare con quella parte della sua vita.
Alla fine, dopo esserci presi una cioccolata, mi ha riaccompagnata a casa e sono andata a lavorare, ma non sapeva che durante quel pomeriggio avevo adocchiato qualcosa di perfetto da mettere, ma non volevo che lo vedesse. Quindi stamattina, prima di andare in palestra, sono andata in quel negozio e ho comprato ciò che avevo visto.
Adesso sono nel limbo dell’indecisione: Jeffrey Campbell o semplici decolleté nere? Vada per le prime!
Ancora non ci credevo che mi ero fatta veramente convincere ad andare al compleanno del mio decerebrato preferito, nonché l’unico con cui avessi a che fare! Mi è dispiaciuto quando ho scoperto che dei ragazzi ci sarebbe stato solo Niall, ma me ne ero fatta una ragione. Infondo anche loro hanno poco tempo da passare con le famiglie e ne approfittano, mentre Niall qui ha solo gli amici, visto che la sua famiglia è in Irlanda.
Nel momento in cui metto piede dentro casa, sento il telefono squillare da dentro la borsa. Butto il borsone a terra e prendo il cellulare, scoprendo che è Harry a chiamarmi. Ho già detto che mi sono categoricamente rifiutata di fargli gli auguri dal momento in cui mi ha detto che sarei dovuta veramente andare alla sua festa e che dopo avrei dormito da lui?
-Cosa c’è, citrullo?- chiedo, rispondendo.
-Non credi di aver scordato qualcosa?- chiede, retorico. Sa che io so, e sa quello che è gli ho detto.
-Harry, piantala, non riceverai niente da me. Cosa c’è?- e avevo già detto che continuerò a fare la stronza nonostante le sue belle parole?
-Sei a casa?-
-Si, perché?-
-Metti in una borsa tutto quello che ti serve per prepararti per la festa e per dormire da me. Fra dieci minuti passo a prenderti e ti prepari da me.-
-Ma sei pazzo? Non mi preparerò mai e poi mai a casa tua! Non credi che sia già uno sforzo immenso il fatto che vengo a questa festa?-
-Hai perso una scommessa e adesso devi pagare. Eppoi ho bisogno che mi consigli cosa mettere. Non sei l’unica indecisa di questo paese.-
-Harry, sono appena tornata dalla palestra, devo ancora farmi la doccia e lo shampoo, come puoi anche solo immaginare che possa venire a prepararmi da te? Eppoi sono le quattro del pomeriggio, hai detto che la cena è alle 20:30. Cosa dovrei fare quattro ore a casa tua?!- rispondo un tantino alterata.
-Eddai Alex, ti prego. Ti fai la doccia qui, non ti darò fastidio, ma ho bisogno che vieni da me.-
-Per fare cosa?-
-Voglio un po’ di compagnia e ho bisogno che mi aiuti veramente a decidere cosa mettere.- risponde, con tono supplichevole.
-Harry, anche se volessi, e non voglio, non posso venire da te a preparami.-
 
*20 minuti dopo*
 
-Vaffanculo, Harry. vaffanculo.-
-Ti adoro anche io, grazie.-
-Vaffanculo.-
-Come mai questa dolcezza improvvisa?-
-Vaffanculo.-
-Eddai, vuoi rispondermi cosi finchè non arriviamo a casa mia?-continua, sempre sorridendo come un’ebete.
-Vaffanculo, Harry. Anzi, persino Fanculo non vuole avere a che fare con te, quindi evapora.-
-Alex, non rispondermi cosi. Mi rattristo poi!- dice, ridacchiando e mettendo su il broncio finto.
-Non me ne fotte un cazzo! La prossima volta che inizi a dire una stronzata come quella che devo venirmi a preparare da te perché hai bisogno di supporto morale, ricordami di affogarti nel cesso di una cabina pubblica dopo che uno stitico si è mangiato una dozzina di burrito e li ha cagati li!-
-Come sei dolce, nana. Mi commuovi!-
-Vaffanculo.-
-Hai intenzione di continuare cosi per molto? Perché se è cosi mi preparo psicologicamente.-
-Vaffanculo.-
-Lo prenderò come un si.-
 
-Alex, hai fatto? Mi scappa!-
-Vaffanculo! Prima mi costringi a venire qui, poi ti lamenti?! Va all’inferno! C’è un girone anche per te!-
-Grazie per tutte queste belle parole nel giorno del mio compleanno. Persone come te mi ricordano che sono un essere normale!-
-Vaffanculo australopiteco, vaffanculo!- gli urlo, uscendo dalla doccia, dove sono stata la bellezza di quarantacinque minuti. E lui mi ha rotto le scatole per quarantaquattro minuti, quindi si è trattenuto molto. Notate l’ironia nelle mie parole, vi prego!
E sottolineiamo che ho usufruito sia del suo shampoo per ricci ribelli che del suo bagnoschiuma al profumo di una strana fragranza misteriosa, ma molto buona. E ho scoperto che sua sorella ha lasciato del balsamo l’ultima volta che è venuta, quindi ho usato anche quello.
Mi asciugo con calma il corpo, ignorando il cerebroleso qui fuori, per poi mettere l’intimo che mi sono portata, che non si noterà minimamente con quello che ho deciso di indossare. Mi lavo i denti poi raccolgo tutto ciò che ho usato ed esco dal bagno, passando davanti a Mr Erezione Ambulante aka Harry.
Lascio tutto sul suo letto poi metto in una bustina apposta l’intimo usato e lo metto nell’angolo più remoto della borsa in cui ho messo ciò che mi serviva per prepararmi.
-Ti prego, dimmi che stasera vieni vestita cosi.- dice alle mie spalle, con un tono di voce che non gli ho mai sentito, direi eccitato. Riesco a sentire il suo fiato sul collo e poco dopo le sue braccia mi circondano la vita, premendo la mia schiena sul suo petto.
-Harry, non sono minimamente vestita e non sono una puttana. E per di più non dovresti vedermi cosi! E staccati!- dico l’ultima frase, cercando di staccarmelo da dosso. Ovviamente, questo succede solo dopo una gomitata sulle costole. Cazzo, non può dire certe cose e credere che non ne pagherà le conseguenze! Posso capire che è il suo compleanno e i suoi unici due neuroni adesso stanno festeggiando, ma arrivare a desiderare che mi presento in intimo alla sua festa è da depravati! Questa, caro mio Harry, la pagherai!
-Allora stiamo qui e rimani vestita cosi! Sarebbe il regalo di compleanno migliore di sempre!-
-Non ti sembra abbastanza il fatto che abbia accettato di dormire da te? E che non abbia fatto storie a proposito?-
-Quindi tutte le bestemmie che mi hai tirato dietro ieri dentro Chanel e Dolce & Gabbana me le sono inventate?- chiede, ridacchiando.
-Si.- acconsento.
-Comunque, mi piace questo completino. Sembra che hai il culo più tondo e le tette più grandi!-
-Il push-up fa miracoli per le tette, mentre il culo è sempre lo stesso.- rispondo, ma solo dopo comprendo quello che abbiamo appena detto. –EHI! Nessuno ti ha dato il diritto di guardarmi il culo o le tette!- lo sgrido, accompagnando il tutto da un coppino.
-Non puoi darmene una colpa se continui a stare davanti ai miei occhi cosi!- risponde trattenendo una risata. Lo fulmino con gli occhi poi mi avvicino alla cassettiera dove tiene le t-shirt e ne prendo una a caso: una t-shirt bianca dei Rolling Stones. La indosso in fretta, coprendo il reggiseno push-up senza spalline bianco e la culotte aderente blu notte.
-Piantala di fissarmi. Sento il tuo sguardo sul culo!- lo sgrido mentre torno in bagno per asciugarmi i capelli.
-Mi sembra logico che lo senti. Hai un bel culo e non è colpa mia se richiama la mia attenzione.- risponde, seguendomi in bagno per poi sedersi sul water.
-Vaffanculo!- gli ripeto, per poi accendere il phon e asciugarmi i capelli, in modo da non sentire le sue cazzate per una decina di minuti.
 
-Mi fai vedere cosa ti metti?- chiede per l’ennesima volta mentre mi faccio i boccoli da metà ciocca in poi. Ovviamente mi sono portata la piastra apposta.
-No. Ti ho già detto che lo vedrai solo prima di uscire.-
-Non è giusto. È il mio compleanno, dovresti realizzare tutti i miei desideri.-
-E, sentiamo, questo chi l’avrebbe detto?-
-è la legge dei compleanni realizzare i desideri del festeggiato.-risponde convinto.
-Bhè, in questo caso no. Mi hai già assillato troppo. Fosse stato per me non sarei nemmeno venuta.- rispondo, cercando di non urlare. Mi sta facendo innervosire, davvero.
-Ma perché sei cosi stronza oggi?-
-Perché te lo meriti.- forse non del tutto, ma un po’ di sicuro.
-Hai il ciclo per caso?-
-No, e non ti deve interessare.-
-è solo che sei più acida del solito.-
-Scusami se mi sono rotta le palle di sentirti pregarmi di fare qualsiasi cosa che ti passa per la testa. Ho accettato di venire a questa stramaledettissima festa, ho accettato di venirmi a preparare da te, anche se mi hai praticamente costretta a farlo, e adesso stai esagerando! O ti dai una calmata o me ne torno a casa e stasera vado a lavorare da mia madre.- sbotto, ormai al limite della sopportazione. Non mi ero nemmeno accorta di aver finito con i boccoli. Stacco la presa dalla corrente e metto la piastra a terra, lontana dall’acqua. Mi sento come se stessi per piangere dall’esasperazione. Torno in camera sua e metto via tutte le mollette nella borsa, rilasciandola sul letto subito dopo. Mi giro per andare in cucina quando vengo intrappolata fra le braccia muscolose di Harry che mi stringono al suo petto. Solo in quel momento mi rendo conto che questo abbraccio era ciò di cui avevo bisogno per calmarmi un po’ e mi lascio andare fra le sue braccia, stringendo altrettanto forte la sua vita. Sento il peso della sua testa sulla mia prima che inizi ad accarezzarmi la schiena.
-Scusami se ti sto facendo innervosire, ma sono felice che tu sia qui con me e sono impaziente per la festa e tutto il resto. Mi perdoni?- chiede dolcemente dopo qualche minuto.
-Solo se la smetti di assillarmi.- rispondo, con la voce smorzata dal fatto che la mia bocca è contro il suo petto.
-Ci proverò. Mi perdoni?- chiede, un po’ ansioso.
-Va bene.- acconsento e lui mi stringe ancora più forte, lasciando che la mia ira se ne vada definitivamente, strozzata dalle sue braccia. Quando si stacca da me vado in cucina, prendo un bicchiere da birra e lo riempio di acqua poi torno in camera e mi stendo sul letto mentre Harry si mette a cercare qualcosa da mettere sopra al suo solito paio di jeans neri.
Mentre finisco quel bicchierone di acqua, Harry butta qualche camicia sul letto, dicendomi di scegliere quale mi piace di più, quando ne vedo una che mi lascia un po’ perplessa.
-Fufi, questa da dove l’hai tirata fuori? O l’ha scordata qui tua sorella?-
-In realtà, è nella nuova collezione di Burberry. Me l’hanno regalata loro.- risponde alla mia domanda, notando la camicia blu a cuori che ho in mano. –Ti piace?-
-è carina, ma non mi sembra molto mascolina!- rispondo io.
-Mia mamma aveva una camicia con una fantasia simile, se non sbaglio.-
-Potresti metterla in suo onore. Ti renderebbe un ragazzo molto dolce, questa, agli occhi del mondo.-
-E ai tuoi occhi?- chiede, spiazzandomi del tutto.
-Anche.- rispondo, tentennando un po’ prima di parlare. –Però, la tieni fuori dai pantaloni, sennò sembrerai uno sfigato!- lo avviso.
-Va bene, capo. Direi che per ora possiamo goderci il tempo che rimane. Abbiamo circa due ore libere, a meno che tu non ci metta due ore per prepararti.- dice, mentre mette via tutte le camicie che non deve mettere. –Vuoi guardare un film?- propone.
-Preferirei dormire, visto che sono a pezzi, ma va bene anche il film.- acconsento.
-Tanto ti addormenterai nel bel mezzo di quello.- dice mentre accende la tv.
-Giusto.- mi infilo sotto le coperte per stare al caldo e poco dopo lui fa lo stesso, levandosi sia le scarpe che i jeans, rimanendo con una t-shirt.
-Che film vuoi vedere?- chiede, passandomi il telecomando, mentre io mi metto comoda sotto il suo braccio destro.
-Non sapevo fossi un fan di Karate KId.- dico, premendo su Karate Kid – La Leggenda Continua. Quello con Jaden Smith.
-MI piace.-
-Anche a me.- rispondo, lasciandogli il telecomando, per poi finire l’acqua e passargli il bicchiere cosicché lo metta sul comodino. Mi sistemo meglio e stringo Harry a me come se fosse un cuscino e appoggio la testa sul suo petto.
Inutile dire che pochi minuti dopo sono fra le braccia di Morfeo. Un Morfeo molto caldo e dolce.











Siete ancora vive??
Il primo giorno di scuola è andato e il mio odio verso certi compagni di classe è aumentato ma, EHI!, si sapeva che finiva cosi! Sono stata solo due ore a scuola oggi, è ho un mal di testa allucinante! Voi come ve la siete passata?
Visto che oggi è un giorno particolarmente odiato, ho pensato bene di peggiorarvi ancora di più la giornata mettendovi il capitolo :D

Il capitolo precedente ha ricevuto quattro recensioni, e io vi amo per questo! Se ci fossero sempre quattro recensioni a capitolo, penserei più a scrivere per aggiornare più in fretta che a guardare la tv :)

Passiamo a questo capitolo. Haaaaaarry! Cosa ci racconti?? Direi che in questo capitolo esce la parte dolce sia di Harry che di Alex, quello sclerotico di Alex e quello accondiscendente di Harry. E Harry vince la scommessa!! TA DAAAAN!

Ditemi cosa ne pensate, sarei molto lieta di saperlo :*

Leggete, spargete la voce, recensite e adioooooosss xx


 

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Capitolo 18
*** -Un amico deficiente.- ***


17





Le note finali di Never Say Never mi svegliano dal sonnellino che stavo facendo. Sono ancora accoccolata ad Harry, e lui sta giocherellando con un boccolo. Alzo lo sguardo e lui sobbalza, colto alla sprovvista.
-Buonasera.-
-Che ora è?- chiedo, con la voce ancora impastata dal sonno.
-Le 19:40. –
-Conviene che inizio a prepararmi.-
-Si, direi di si. Io vado a farmi la doccia, tu puoi prepararti qui intanto.-
-Va bene.- acconsento. Pochi secondi dopo si alza dal letto, mi lascia una bacio sulla guancia poi sparisce nel bagno.
Mi rilasso qualche minuto nel letto più morbido del mondo poi esco, congelandomi per il freddo improvviso sulle gambe, e mi stiro un po’ la schiena e le braccia. Prendo la borsa da terra e tiro fuori i vestiti per la festa. Infilo un paio di calzini tipo collant e metto le mie adorate Jeffrey Campbell blu notte in velluto, poi mi levo la maglia di Harry e infilo il bustino bianco senza spalline che copre il seno e il mio petto fino a circa cinque centimetri dal mio ombelico. Subito dopo averlo allacciato, trattenendo per un po’ il respiro visto che è strettissimo, infilo la gonna da pattinatrice blu notte che va da subito sotto l’ombelico fino a poco più di metà coscia. Per completare il tutto attacco un paio di bretelle bianche con i bordi blu alla gonna e le lascio penzolare su di essa. Nello stesso istante in cui lascio andare le bretelle, Harry esce dal bagno coperto solo in vita da un asciugamano, con le gocce che ancora scendono sul suo petto. Okay, è la cosa più sexy che ho visto da molto tempo indietro. Il suo petto ricoperto dai tatuaggi, le gocce che scendono sia su di esso che sulle braccia, cadendo dai ricci bagnati, e dicendo chiaramente al mio sguardo di seguire la scia fino all’inizio dell’asciugamano. Intorno al collo ha un altro asciugamano e lo sta usando con una mano sola per asciugarsi un po’ i capelli. Il suo sguardo è rovente ai miei occhi mentre le sue labbra socchiuse mi fanno venire voglia di saltargli addosso e morderle finchè non gli esce il sangue … WOHO! FRENA ALEX, FRENA! Basta pensare queste cose sporche. È sempre lo stesso idiota di Harry, solo senza maglietta, coperto a mala pena da un asciugamano e ancora gocciolante e bagnato. E l’idea di baciarlo, saltargli addosso e tutto il resto, è solo il frutto della tua immaginazione di donna in astinenza. Si, è cosi. Convinciamocene.
Harry si avvicina alla cassettiera e tira fuori un paio di boxer neri, presumo di Calvin Klein a vedere la scritta da lontano. Se li infila tranquillamente da sotto l’asciugamano che poi butta in un angolino. Poi si gira e punta il suo sguardo su di me. Mi squadra da capo a piedi.
-Come sto?- chiedo, spezzando il silenzio, e non solo.
-Da Dio. Hai fatto bene a non farmi vedere prima come ti saresti vestita.- risponde con la sua voce, più roca del solito.
-Perché?- chiedo, come se fossi stupida.
-Sei uno schianto. Tremendamente sexy. Non mi dispiace più se non vieni in intimo alla mia festa, sei sexy anche cosi, anche di più.- risponde, ammiccando.
-Grazie.- dico, arrossendo un po’.
-Di niente.- mormora sorridente. Prende il jeans e se lo infila poi mette anche la cintura ed infine si viene a sedere sul letto davanti a me.
-Sai, credevo che saresti venuta in jeans e in maglietta.- ridacchia.
-è pur sempre la festa di una celebrità …- rispondo, amareggiata.
-No. Per te sono solo Harry. Quando sono con te non sono una celebrità, quindi stasera c’è solo la festa di compleanno del tuo nuovo amico Harry.- risponde lui, prendendo le mie mani fra le sue, come per farmi capire che è sincero.
-Un amico deficiente però.- dico ridacchiando, facendolo ridere.
-Si, il tuo amico deficiente.-
Gli passa un’ombra negli occhi, e posso notare quanto stia cercando di farsela passare. Sento come l’esigenza di abbracciarlo per risollevargli il morale. E cosi faccio.
Mi siedo sulle sue gambe, cogliendolo letteralmente di sorpresa, e circondo il suo collo con le mie braccia, stringendolo forte a me. Esitante, ricambia l’abbraccio stringendo la mia vita scoperta con le sue braccia.
Non so quanto tempo passiamo cosi, ma mi piace questo abbraccio e non voglio romperlo. Mi trovo bene fra le sue braccia. Chi l’avrebbe mai detto! Tzè!
-A cosa devo questo?- chiede, senza staccarsi da me.
-Ti ho visto un po’ sconsolato e volevo rimediare. È pur sempre il tuo compleanno, e non bisogna essere tristi il giorno del proprio compleanno.- dico, facendolo sorridere.
-Però non mi hai ancora fatto gli auguri.-
-Se non mi romperai le palle potrei fare qualcosa in futuro.- dico, rimanendo molto vaga e sorridendogli maliziosamente, per confonderlo.
-Sarò un bambino bravissimo.- dice con uno dei suoi migliori sorrisi compresi di fossette.
-Ti conviene.- rispondo, lasciandogli un bacio sulla guancia per poi interrompere l’abbraccio alzandomi dalle sue gambe. Prendo i trucchi dalla borsa e vado in bagno.
-Prima o poi te la farò pagare!- borbotta dalla sua stanza.
-Per cosa di preciso?- chiedo mettendomi la matita nera nell’interno degli occhi.
-Perché mi illudi.- risponde, con lo stesso tono di un bambino a cui hanno negato una caramella.
-Non ti arrabbiare, piccolino. Se ogni tanto facessi il bimbo buono invece di quello rompicoglioni, io diventerei più gentile.-
-Si, certo.- risponde ridacchiando.
-EHI! Cosi mi offendi nel profondo!- ribatto io, affacciandomi nella sua camera e facendogli vedere la mia espressione desolata, con tanto di mano sul cuore.
 
 
Mezz’ora dopo il bodyguard di turno apre la portiera dei sedili posteriori per permettere al principino e la sua amica strafiga di uscire dalla macchina, subito dopo aver allontanato i giornalisti alla ricerca di scoop. Harry scende e io lo seguo, nascondendomi dietro di lui per non essere fotografata. Harry sembra capirlo e mi prende una mano dietro di lui, come per rassicurarmi. In questo momento l’unica rassicurazione possibile me la darebbe un burka. E mi terrebbe anche più al caldo della giacca di Harry che mi arriva a malapena sotto al culo. “è ricoperta di lana vera, ti terrà più al caldo di quella sottospecie di mantello dell’invisibilità” aveva detto. Certo Harry, certo.
Mi trascina velocemente all’interno di un ristorante di cui non avevo mai sentito parlare, ma già da fuori sembra piuttosto chic. Non mi piace la cosa.
Appena entriamo nel locale, l’aria calda mi avvolge, salutando i brividi di freddo del mio corpo e accompagnandoli a farsi fottere insieme a lei. L’ambiente è totalmente privo di personalità, arredato tutto sui toni del bianco e del nero. Tovaglie nere, pareti nere, lampadari neri, uniformi nere, e tutto il resto, più o meno, bianco. Su una parete affianco a noi invece, c’è un murales che ritrae lo skyline di Londra. Una cameriera ci raggiunge e ci porta al piano di sopra, in una saletta dove c’è una sola tavolata disposta a forma di ‘U’ e in mezzo ci sono molte persone eleganti impegnate a chiacchierare fra di loro.
Quando vedono che Harry è entrato nella stanza, si alza un urlo che augura un buon compleanno al festeggiato. Mi stringe più forte la mano mentre sorride a tutti, per poi lasciarmela mentre si mette a salutare, uno ad uno, i suoi amici. Io rimango dietro di lui ad aspettare che questo giro di saluti finisca, e ogni tanto qualche suo amico si presenta a me, costringendomi a ricambiare la gentilezza.
“è giusto qualche amico, non preoccuparti.” Harry, vai a fare in culo, grazie!
Se non glie le stacco a breve le palle, ci penserò più tardi, dopo che si è preso una sbornia e il dolore potrà solo che fargliela passare.
Fortunatamente, Niall si avvicina a me per salutarmi e non mi molla finchè Harry non finisce di salutare tutti.
-Ti siedi vicino a me, vero?- mi chiede in un orecchio.
-No, vicino a mia nonna.- rispondo sarcastica, guardando male il festeggiato. Si può maledire una persona il giorno del proprio compleanno? Bhè, direi proprio di si.
-Non fare la stronza e vieniti a sedere con me.- dice trattenendo una risata e facendomi segno di andare verso la parte centrale della tavolata. Mi incammino davanti a lui e ne approfitta per darmi una pacca sul culo. Sobbalzo e mi giro verso di lui e gli do un coppino, facendogli aumentare il ghigno stampato sulle labbra. Si leva il cappotto e lo appoggia sullo schienale della sedia e io faccio lo stesso, mettendo la sua giacca sullo schienale della mia per poi sedermi affianco a lui.
Che la noia abbia inizio!
 
 
-Allora, se ti dico che quel piatto di pasta che ci hanno servito era a malapena gustoso anche per un’anoressica, devi credermi.-
-A me è piaciuto.-
-Faceva schifo, Harry! Io l’ho lasciata.- Meno male che c’è Niall che mi da ragione!
-Bhè, a me è piaciuta la pasta!-
-Allora hai un senso del gusto veramente andato a male.- ribatto io.
Siamo in macchina che ci stiamo dirigendo verso un altro locale di cui io non so niente e stiamo discutendo della cena schifosa che abbiamo appena finito di mangiare. Io e Niall la pensiamo allo stesso modo, mentre Harry dice di aver mangiato benissimo.
-Grazie, i tuoi complimenti mi fanno sempre piacere.-
-Te ne farei, se non dicessi stronzate del genere!-
-Certo, certo…- risponde scuotendo la testa.
-Ma voi due andate sempre cosi d’accordo?- chiede Niall.
-Si!- rispondiamo contemporaneamente io e il cazzone qui a fianco.
-Wow..-
 
 
Io ed Harry stiamo ballando insieme da almeno mezz’ora. Visto cosa è successo l’ultima volta che abbiamo ballato insieme, direi che è migliorato. O almeno cosi sembra con tutto l’alcool che ho in circolo.
Almeno non sta facendo la papera…
-Ragazzi, smette di ballare. Abbiamo una piccola sorpresina per il festeggiato.- la voce di Nick esplode nelle casse, sostituendo la musica. Che sta succedendo?
-Visto che qualcuno ha pensato di festeggiare in un modo parecchio palloso per molti versi, abbiamo pensato di animare un po’ la tua serata, caro Harry. Quindi, vieni qui e siediti con me.- continua Nick, spostandosi a sedere nell’angolo della stanza dove stiamo festeggiando. Una fila di sedie è disposta contro le due pareti e Nick fa sedere Harry proprio nel mezzo, sedendosi affianco a lui con il microfono ancora in mano. Altri ragazzi si siedono ai lati di entrambi, occupando tutte le sedie che ci sono.
Che sta succedendo?!
Anche Harry sembra parecchio confuso, quindi non ho veramente idea di cosa stia per succedere.
-Caro Harry, questo è il nostro regalo per te, e non solo per te.- dice Nick con un sorriso molto ironico e malizioso. Qualcuno gli leva di mano il microfono e lo porta vicino alla consolle mentre le luci si abbassano e illuminano solo la porta della stanza. Un rullo di tamburi messo dal dj irrompe nelle casse e le porte di aprono. Il suono cambia, diventando il rumore delle sirene della polizia, e una ragazza con un ‘completo’ da poliziotta entra nella stanza, dando vita alle urla dei ragazzi.
La donna con quella sottospecie di gonna blu abbinata a quella micro camicetta dello stesso colore,  si avvicina ad Harry, il fascio di luce la segue in ogni movimento.
Harry guarda divertito Nick e lui ricambia lo sguardo, mentre la ragazza inizia a ballare a ritmo di musica.
Harry cerca di guardare da tutt’altra parte, ma io non ci riesco.
Disgustata, esco dalla stanza e poi dal locale.








TANTI AUGURI A MEEEEEEEEEEEEEEE!
Ebbene si, oggi, 21/09/2014, la vostra cara scrittrice penosa fa il compleanno! YEEEEEEEEEEEEP! :D
E nonostante questo, oggi molte persone mi hanno deluso... VABBEEEEEEEEEEEE

Comunque, io vi amo da morire! Riuscite a portare le visualizzazioni ai capitoli a numeri che non mi sarei mai aspettata! GRAZIE! Eppoi allo scorso capitolo mi avete lasciato la bellezza di tre recensioni! G R A Z I E ! Vi amo <3

Passando a questo di capitolo... Ammetto che, soprattutto la seconda parte, è molto confuso e 'a pezzi', ma guardate il lato positivo: nella prima parte sono teneri e coccolosi AHAHAHAHAH :)

Bhè, lascio a voi i commenti, vi amo immensamente xx

Adiooooosss xx



 

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Capitolo 19
*** _Buon compleanno, Fufi.- ***


18






-Sei sicura che non devi più vomitare?- mi chiede per la quinta volta Harry. Ormai la sbronza è passata ..
-Si, posso bere un altro drink?-
-No, vuoi un po’ d’acqua?- propone.
-No. Possiamo tornare a casa?- chiedo.
-Ma sono solo le 2.-
-Appunto, è abbastanza notte per andare a dormire.-
-Dai Alex, è il mio compleanno.- piagnucola, cercando di convincermi. Non ci riesci, brutto bastardo.
-Ma io sono stanca.- dico allo stesso modo.
-Dai, solo altri dieci minuti.-
-Va bene, ma mi porti su un divanetto cosi posso stare sdraiata.-
-No, vieni a ballare con me.-
-Uffa.. no!- sbuffo in risposta.
-Ti prego.- mi guarda con la faccia da cucciolo.
Come posso dire di no alla sua faccia da cucciolo? Okay, è l’alcool che parla dallo scarico del cesso, di sicuro.
-Va bene. Ma solo dieci minuti.- accetto e mi faccio trascinare in pista. –E, tecnicamente, non è più il tuo compleanno!- aggiungo stizzita.
 
 
-Non verrò mai più ad un tuo compleanno, te lo giuro!- esclamo, buttandomi sul mio angolo preferito del divano.
-Perché?- chiede, sedendosi affianco a me.
-Perché le spogliarelliste, i flash, i giornalisti e le puttane non fanno per me.- rispondo tranquillamente, mettendo le gambe sulle sue.
-I flash e i giornalisti ormai fanno parte della mia vita, le puttane sono ovunque e, per la milionesima volta, le spogliarelliste non erano nei miei programmi!-
-C’erano però!-
-Era una sola e non l’ho invitata io.-
-Si, okay, come dici tu. Mi levi le scarpe?- chiedo alla fine con un sorrisino, volendo anche cambiare discorso.
La sbronza se n’è andata, ma la stanchezza no.
-Non ci riesci da sola?- ribatte lui.
-Se ci riuscissi da sola te le avrei già tirate in testa.-
-Sempre molto gentile.- borbotta iniziando a slacciare le mie scarpe.
-Con te si, sempre.-
-Grazie.- una volta che le ha allentate entrambe si alza, levandosi le mie gambe da dosso, per poi prendermi in braccio all’improvviso.
-Ehi, rimettimi giù!- urlo, praticamente nel suo orecchio.
-Non ho voglia di sentire le tue lamentele perché non vuoi fare le scale e non voglio dormire sul divano, quindi zitta.-  ribatte con un sorriso sul volto.
-Ah, ma ogni tanto sei intelligente allora!- dico ridacchiando e mettendo le braccia intorno al suo collo.
-Si, molto raramente. Dovresti approfittare di questi momenti.- continua, ironico.
-Infatti ne sto approfittando in questo momento.-
-Lo vedo.-
Mi butta sul letto e finisce di sbottonarsi la camicia. I primi bottoni glie li avevo slacciati io in pista in modo che non morisse di caldo. Intanto, io mi sfilo le scarpe e le tengo in mano, in attesa del momento giusto. Lui si sfila la camicia, rimanendo a petto nudo, e nel momento in cui si gira per mettere via la camicia, il tacco di una delle mie scarpe si schianta sul suo culo piatto e io scoppio a ridere. Harry, preso alla sprovvista, sobbalza e sbatte la testa contro la cassettiera.
-Oops!- dico, fingendomi innocente e trattenendo le risate.
-Ma sei stronza?!- dice con voce stridula, tenendo una mano sulla fronte e una sul culo.
-è il mio secondo nome!-
-Perché lo hai fatto?!-
-Cosi mi andava.- dico non curante.
-Bastarda…- borbotta fra sé stesso, continuando a spogliarsi.
 Una volta rimasto in boxer va in bagno e io mi alzo dal letto. Recupero la borsa dove ho le cose per la notte e tiro fuori il piccolissimo beauty con l’essenziale per struccarmi. Mi spoglio, rimanendo in mutande, e mi affretto a prendere una maglietta di Harry dal mucchio per coprirmi. Prendo il beauty e vado verso il bagno. Sento il rumore dell’acqua che scorre e lui che fa i gargarismi e, visto che non dovrebbe essere niente di compromettente, apro la porta. Sputa il dentifricio nel lavandino poi si gira verso di me prima di finire quello che stava facendo. Mi metto vicino a lui e inizio a struccarmi. Quando lui ha finito di lavarsi i denti si mette a sedere sul bordo della vasca, continuando a guardarmi.
Prima o poi gli chiederò perché ha sia una doccia che una vasca nello stesso bagno…
Mi lavo velocemente i denti e mi giro verso di lui, appoggiandomi al lavandino.
-Perché hai preso una mia maglia?- chiede tranquillamente.
-è comoda.-
-Puoi metterle quando vuoi, allora.-
-Grazie.- rispondo con un sorrisino.
-Di niente.- dice allo stesso modo. –Ti sei divertita stasera?-
-Abbastanza, tu?-
-Si. è stata una delle serate migliori della mia vita.-
-Per la spogliarellista, vero?- lo punzecchio.
-Ancora?- mi guarda scocciato e divertito allo stesso tempo.
-Okay, la smetto.- cedo.
-Grazie. Adesso, andiamo a dormire? Sono le 5.-
-Davvero!?- dico sbalordita.
-Si, è ora di andare a dormire, birichina!- dice alzandosi e spingendomi fuori dal bagno.
-Sei tu quello che deve dormire, bambinone!- ribatto ridendo e assecondandolo con la spinta.
-Sono più grande di te. Zitta e a letto.-
-Subito, papi.- scherzo, arrampicandomi sul letto per poi spostare le coperte insieme ad Harry e stendermi sul letto. Si stende anche lui e mi accoccolo a lui mentre ci copre entrambi.
-Buonanotte, angioletto.- mi augura, usando il soprannome che mi ha affibbiato al mio quinto angelo azzurro della serata.
-Buonanotte, Fufi.- gli auguro, stringendomi di più a lui, visto il freddo, e sistemandomi meglio sul suo petto.
 
-Non mi lasciare mai.- dice a voce bassissima, come se volesse che non lo sentissi.
-Buon compleanno, Fufi.- gli sussurro, avvicinandomi al suo orecchio e lasciandogli un bacio sulla guancia, prima di rimettermi comoda sul suo petto.
Mi addormento con le sue mani che accarezzano i miei capelli e la schiena.




Maaaacciaooooooooooo!!
Parto subito con lo scusarmi di non aver aggiornato prima, ma domenica ero impegnata tutto il giorno a fare la barista e ieri ero troppo stanca che non so nemmeno come ho fatto ad andare a scuola! Vi ringrazio moltissimo per gli auguri, siete adorabili, vi amo xx

Il capitolo precedente ha ricevuto la bellezza di S E I  R E C E N S I O N I ! Mi volete morta?! VI AMO!
So che vi aspettavate tutte di sapere cosa succedeva appena Harry vede che Alex è uscita dal locale, ma lascio che siate voi a immaginarlo.

Questo capitolo mi sembra parecchio corto, ma direi che il finale migliora la situazione :D

Non sapendo cosa aggiungere, io e il mio mal di testa ci ritiriamo.
Vi amo, grazie di tutto, adioooosss xx



 

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Capitolo 20
*** -Stronzo...- ***


19
*Leggi le note in fondo, pleeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee





-Vedi di fartelo piacere, perché non ho intenzione di cucinare qualcos’altro.-
-Sisi, metti tutto sul tavolino e vieni qui.-
Appoggio i due vassoi sul tavolino e mi siedo a gambe incrociate sul divano vicino ad Harry il brontolone. Da quando ci siamo svegliati non ha smesso un secondo di rompere le scatole!
Intanto lui ha avvicinato il tavolino al divano e messo la pasta che ho preparato nei piatti, mettendomene uno sulle gambe. Mangiamo in silenzio il miglior piatto improvvisato di tagliatelle ai funghi che mi sia mai venuto in vita mia.
-Manca qualcosa…- dice Harry, continuando a masticare il boccone.
-Cosa?- chiedo curiosa. Forse ha ragione.
-Un po’ di sale. Ce l’hai messo?- dice e io torno indietro con la mente.
-No. Lo vado a prendere, aspetta.- appoggio il piatto sul tavolino e vado a prendere il sale in cucina per poi metterne un po’ sia nel mio che nel suo piatto. Mescoliamo la pasta e la assaggiamo di nuovo.
-Adesso va meglio?- chiedo.
-Si.- conferma lui.
Quando entrambi abbiamo finito Harry prende i piatti e li porta in cucina e io ne approfitto per correre in camera sua, prendere ciò di cui ho bisogno e tornare giù.
-Perchè sei andata sopra?- chiede, mentre sceglie il film che ci dobbiamo guardare.
-Ieri mi ero dimenticata di darti qualcosa.- dico tranquillamente, sedendomi affianco a lui con le gambe sulle sue.
-Mi hai preso un regalo?- chiede sbalordito, girandosi verso di me. Anche io farei la stessa faccia se fossi al posto suo.
-Bhè, posso sempre tenermelo.- dico con un sorrisino. Ammetto che questa situazione mi imbarazza un po’.
-Dai, sono curioso.- dice lui, con un sorriso a tutta bocca.
-Non è niente di che.- gli faccio presente.
-Mi piacerà lo stesso. E grazie.-
-Prego.- gli passo una busta di carta dalla fantasia moderna e colorata e lui quasi la strappa.
-Mi piace! È bello caldo!- esclama, vedendo il maglione nero a trecce. Sorrido in risposta e lui tira fuori due beanie identici, uno arancione e uno blu. –Anche questi mi piacciono. Grazie angioletto.-
-Non vorrei rovinarti l’entusiasmo, ma il beanie blu è mio. Il commesso per sbaglio l’ha messo nella tua busta.-
-Beh, adesso è mio. Te ne comprerò uno io, promesso.-
-Va bene.-
-Grazie per i regali. Mi piacciono molto, li metterò spesso.- dice, tirandomi in un abbraccio.
-Prego. Adesso guardiamo Magic Mike?- chiedo, con gli occhi da cucciolo più infallibili.
 
 
-Ti prego, basta corsa.-
-Hai fatto solo mezz’ora, non ti vergogni?-
-No, sono a pezzi, ti prego.-
-Va bene, scendi da li. Farai più pesi e più addominali.-
Gli passo la bottiglietta d’acqua mentre Harry scende dal tapis roulant. Dopo mezz’ora, è letteralmente senza fiato.
-Non ho più fiato.- sospira, mentre passiamo dove ci sono i materassini duri. Adesso gli toccano almeno un centinaio di flessioni, se non di più.
-Se sei senza fiato adesso, quando comincia il tour collassi a metà canzone.-
-Non ho problemi di fiato sul palco, non preoccuparti.-
-Ti conviene, sennò ci fai brutta figura tu, non io.-
-Sisi.- dopo cinquanta flessioni si ferma e io mi sdraio sulla sua schiena, con le gambe in mezzo alle sue larghe. -Vuoi venire ai Brit il 20?- mi chiede all’improvviso.
-Li guardo da casa, non ti preoccupare.-
-No, davvero. Vuoi venire?-
-Non credo di poter venire, grazie lo stesso.-
-Perché?-
-Non saprei cosa fare, come comportarmi.-
-Quella deve essere la tua ultima preoccupazione. Sono tutte persone civili quelle che partecipano ai Brit. Sono persone come noi due, non la Regina.-
-Vabbè, non ho il vestito adatto.- è diventato pazzo, ammettiamolo.
-Lo andiamo a comprare!- continua lui, un po’ più affaticato.
-Harry, oggi è il 15 febbraio, non ho il tempo di comprare un vestito per un evento del genere. Non sono una ragazza da eventi del genere.-
-Sei perfetta per eventi del genere. Eppoi il vestito lo troviamo in pochissimo.-
-No, Harry. Li guardo da casa, non ti preoccupare.-
-Non finisce qui.- dice, prima di buttarmi giù dalla sua schiena.
 
-Dove andiamo a cena?-
-Io devo lavorare, tu fai quello che vuoi.-
-Okay, vengo con te.-
-No, devo prima andare a casa a lavarmi e cambiarmi.-
-Ti aspetterò davanti alla tv.-
-Ma non hai niente da fare?!- gli chiedo sbuffando.
-Oggi no. Eppoi siamo venuti con la stessa macchina, quindi devo venire per forza con te.- CAZZO! Ha ragione.
Io ed Harry stiamo uscendo dalla palestra. Mi ha aspettata per un’ora mentre sostituivo la maestra di acquagym perché è venuto con me in macchina, visto che la sua è dal meccanico. Mentre aspettava, ha chiacchierato tutto il tempo con Jenny e Max di non so che cosa, ma non mi interessa. Ho bisogno di una doccia, puzzo di cloro.
-Okay, aspetterai in sala. Cosa vuoi venire a fare al ristorante? Perché posso anche accompagnarti a casa.-
-Ti ricordi la strada?- chiede sbalordito.
-L’ho imparata visto che mi trascini sempre a casa tua in qualche modo.-
-è vero.-
-Allora?-
-Voglio venire e basta. Farò compagnia a tuo fratello visto che avete mandato via la baby sitter.-
-Quella stronza gli ha messo il peperoncino nella pasta al sugo. E non normale peperoncino, ma Jalapeño e salsa di tabasco habanero. Ha tre anni, e che cazzo!- quella bastarda… appena Chase me l’ha detto l’ho fatta confessare e l’ho cacciata a calci in culo. Letteralmente.
-Si, è stata una stronza e tutti gli aggettivi negativi possibili, me l’hai già detto.-
-Bhè, se l’ho detto ci sarà un motivo. Guidi tu?- gli chiedo, allungandogli le chiavi.
-Va bene.- afferra le chiavi e va al posto di guida, mentre io metto i borsoni nel cofano della mia piccola Mini. –Ci hai ripensato sul venire ai Brit con me?- mi chiede appena mi siedo.
-No, sto a casa. Davvero, Harry.-
-Ti farò cambiare idea.-
-Non credo.-
-Si. Che numero porti di scarpe?-
-38 perché?-
-Cosi.-
-Sei strano, Fufi. Devo trovarti uno psicologo?-
-No, non ti preoccupare.-
-Va bene.-
Intanto siamo arrivati a casa, quindi prendo il mio borsone e vado dritta in camera mia. Mi spoglio e butto tutti i vestiti di oggi nel cesto dei panni sporchi, poi prendo l’intimo pulito e vado in bagno, pronta a fare una doccia ultra calda e ultra profumata. Quindici minuti dopo torno in camera con l’intimo pulito addosso, trovando Harry che fruga, come al solito, fra i miei vestiti.
-Vuoi scegliere tu cosa devo mettermi?- gli chiedo ad alta voce, visto che non si è ancora accorto di me.
-Se non ti dispiace …- risponde con un sorrisino, girandosi verso di me.
-Muoviti.- dico, avvicinandomi e tirandogli un coppino. –Ho freddo cosi.-
Ormai mi sono abituata a stare in intimo davanti a lui. Dal giorno del suo compleanno abbiamo passato quasi tutto il nostro tempo libero insieme, stando a casa sua a vedere film, a casa mia a passare il tempo prima di andare da qualche parte, a fare jogging e pattinaggio, in giro per Londra a fare shopping prima del tour o ad assaggiare le pasticcerie e le caffetterie migliori della città. E ogni volta che stiamo a casa sua, io sto con una sua maglietta e lui in pantaloncini.
Tira fuori un paio di jeans a vita alta e un maglioncino verde acqua più corto davanti e più lungo dietro. Dalla scarpiera invece prende le mie tanto amate Blazer verde acqua.
-Com’è?- chiede dopo aver posato tutto sopra il letto.
-Carino, grazie.- rispondo, prima di vestirmi in fretta. Prendo la borsa e lo seguo giù per le scale, tornando in macchina. Stavolta guido io.
 
-Chase, cosa vuoi da mangiare?- gli chiedo, avvicinandomi a lui e ad Harry alla cassa. Prima ho insegnato ad Harry come si fanno le ricevute e gli scontrini cosi se ne occupa lui al mio posto per stasera e, contemporaneamente, passa il suo tempo a far compagnia  a Chase.
-Pasta al ragù.- non ve l’ho detto che ha imparato a pronunciare la ‘r’ il mio amato fratellino?
-E dopo?-
-Hamburger e patatine.-
-Va bene. Tu vuoi mangiare?- chiedo ad Harry.
-Se non è un problema, certo.-
-Harry, sei in un ristorante. Dov’è il problema?!- avvolte mi chiedo se lo fa apposta o è serio…
-Sai, visto che stasera non sono nelle vesti di un cliente…-
-Tu sei completamente scemo. Cosa vuoi da mangiare?-
-Quello che mangia Chase va bene.-
-Okay.- dico a mia madre quello che mangeremo io, Chase ed Harry poi torno a servire.
-Alex!- mi richiama mia madre.
-Dimmi.-
-Mica dopo andresti in lavanderia a lavare le tovaglie e i tovaglioli? Ti prego.- mi chiede, facendo la sua faccia da cane bastonato. Ecco da chi l’ho presa…
-Perché io? Ethan esiste anche per questo!-
-Perché, voglio ricordarti, ormai qui dentro vieni a lavorare solo quando ti viene comodo?- ahhh! Questa brucia. Ormai sono due settimane che mi rinfaccia il mio passare del tempo con Harry, soprattutto le serate con Harry.
-Vuoi rinfacciarmelo a vita?-
-Si.-
-Va bene. Andrò io…- accetto controvoglia e sbuffando.
-Brava.- esco dalla cucina mentre lei torna a cucinare.
-Fufi, dopo vieni con me in lavanderia?-
-Eppoi sarei io quello fuori di testa…- dice a Chase, facendolo ridere. –Certo, o ti sei scordata che sono venuto con la tua macchina?!- mi dice con un sorrisino da ‘stavolta ti sfotto io’. Mi viene voglia di prenderlo a schiaffi.
-Stronzo…- borbotto allontanandomi e tornando al mio lavoro.



 

 


Booooonsooooooooooiiiiiiiiiir!

Lo ammetto, non mi ricordo nemmeno se l'ho scritto bene. E tanto per chiarire io ODIO tutto ciò che ha a che fare con la Francia, ma domani ricomincio a fare Francese a scuola, quindi niente, bonsoir :D

Ormai avrete capito che vi amo immensamente, ma voglio ripeterlo: VI AMO! 4 recensioni allo scoso capitolo e mi fate diventare sdolcinata ahaha ***
No, davvero. Vi amo troppo.
E soprattutto amo te, JelenaMine, e ti amerò finchè non perderò la memoria, promesso :* 

Adesso direte qualcosa come "Ma perchè questa bastarda ci tiene a dire che ama questa ragazza e non me?!" o blah blah, ma vi spiego subito: Questa ragazza, oltre a recensire la maggior parte dei capitoli, si è impegnata da morire per creare il T R A I L E R  di QUESTA storia. VI RENDETE CONTO????? Non so come ringraziarti, bellissima, se non amandoti per sempre <3

Passiamo a questo capitolo. A mio parere è abbastanza pietoso, ma ultimamente ho un blocco dello scrittore e quel poco che mi viene mi fa abbastanza cagare! Ma nonostante tutto, questo è il meglio che mi è venuto per oggi. Ma non temete ragazze! Dal prossimo capitolo le cose si rianimeranno! **

Bhè, che dire, guardate il trailer, spolliciatelo, commentatelo, fate lo stesso con questo capitolo, e condividete questa fottutissima storia con tutti i vostri amici! Adioooosss xx


Link per il trailer: https://www.youtube.com/watch?v=ojE21SEd_AM





 

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Capitolo 21
*** -Cazzo, ho perso la scommessa!!- ***


20






-Hai cambiato idea?-
-Su cosa?- rispondo, sedendomi vicino ad Harry sulle sedie di plastica vicino a lui, dopo aver riempito tre lavatrici della lavanderia aperta 24h.
-Sul venire ai Brit con me.-
-Non voglio venire, Harry. Smettila.- ma chi vogliamo prendere in giro! Certo che ci vorrei andare, ma un conto è andarci come spettatrice, un altro è andarci con Harry Styles.Vorrebbe dire comprare qualcosa di elegante e scenico ma non troppo appariscente, aumentare le voci su una possibile relazione fra me ed Harry, ed essere considerata una stronza dalle sue fan. E non ho ancora pensato ai giornalisti!
Semplicemente, non voglio scombussolare la mia vita.
-Perché no?-
-Non ho voglia.- mento – Perché sei cosi insistente?-
-Perché voglio che vieni con me, è un reato?-
-No, ma ti ho già detto che starò a casa, è inutile che insisti.-
-No, non smetto. Riuscirò a convincerti.-
-E come, sentiamo?-
-Si dia il caso che ho un’amica che potrebbe fare al caso nostro.-
-Non ci sto capendo niente. Spiegati meglio.- adesso sono curiosa.
-C’è questa mia amica, Lou, che oltre ad essere una bravissima parrucchiera e truccatrice, è perfetta nel convincere le persone. E potrebbe tornarci utile per trovarti qualcosa da mettere.-
-Bhè, non c’è questo problema visto che non verrò.-
-Non è ancora detta l’ultima. Eppoi potresti venire e stare dietro le quinte con lei e sua figlia.-
-Proprio non vuoi che rimanga a casa eh?-
-Esatto! Ti prego, fammi felice e vieni con me.- dice con un sorriso che va da un orecchio all’altro.
-Ci penserò, va bene?- facciamolo felice, va… ma non troppo in fretta!
-Va benissimo!- risponde con un sorriso enorme. –Adesso cosa facciamo per aspettare?-
-Non ne ho idea, tu?-
-Foto?-
-Divertenti? Stupide?-
-Si.-
-Ci sto!- accetto, tirando fuori il telefono.
 
-Chase, cosa vuoi tu?-
-L’Happy Meal.-
-Vuoi il toast o l’hamburger?-
-Il toast.-
-Va bene. Quindi per lui un Happy Meal con il toast e una coca piccola.- riferisco poi a Max il suo ordine.
Io, Jenny e Max abbiamo pensato bene di passare il nostro giorno libero insieme, e Chase è voluto venire con noi. E non è stato un problema perché siamo andati al luna park.
-Allora, come va con Harry?- mi chiede Jenny appena rimaniamo da sole al tavolo, con Chase che gioca col mio telefono.
-Come vuoi che vada? Siamo solo amici, quante volte devo dirtelo?!- sbuffo esasperata.
-Okay, ma un amico non insisterebbe cosi tanto per essere accompagnato ad un evento in pubblico da un’amica.-
-Cosa stai cercando di insinuare?- okay, non ci sto capendo più niente.
-Che Harry è cotto di te, non si capisce?-
-No, non è cotto di me. Perché dovrebbe esserlo?!-
-Perché da quando ti ha vista per la prima volta non si è più staccato da te, state sempre insieme e ormai ti vede più lui di me!-
-Non è vero.- nego l’evidenza. Okay, passiamo molto tempo insieme ma questo non vuol mica dire che mi viene dietro, giusto? GIUSTO?
-Si che è vero! Ogni suo secondo libero lo passa con te, e non è una persona che non ha un cazzo da fare dal mattino alla sera!-
-Non è che se passa tutto il suo tempo con me vuol dire che mi viene dietro!-
-Ieri sera dove hai dormito?- chiede.
-Da Harry, perché?- mi guarda come per dire “vedi che ho ragione?!” –Anche tu dormi da Max ogni tanto!-
-Si, ogni tanto, non una sera si e una no!-
-Direi lo stesso anche io se non avessi provato il suo letto!- mi guarda male –è il letto più comodo del mondo, porcellina! Non fraintendere!-
-Alex, gli piaci. Smettila di fare qualsiasi cosa per negarlo!-
-Non è vero, Jen.-
-Scommettiamo?!-
-Cosa?-
-Io scommetto che se tu dici ad Harry che andrai con lui ai Brit, lui sarà cosi felice che o ti salta addosso, ti fa girare per aria e vuole festeggiare, o ti trascina in qualche negozio a scegliere il vestito perfetto.-
-Io scommetto che non farà niente di tutto ciò.-
-Scommettiamo?- chiede con il suo sorriso ingannatore, porgendomi la mano.
-Ci sto.- le stringo la mano.
-Cosa mi sono perso?- chiede Max, tornando al tavolo con due vassoi in mano pieni di cibo e un Happy Meal appeso alle dita. –Un secondo, torno subito.- lascia tutto sul tavolo poi va a prendere un altro vassoio per poi, finalmente, sedersi con noi.
-Abbiamo scommesso sulla reazione di Harry quando gli dirà che lo accompagnerà ai Brit.- spiega Jenny, riferendosi a me.
-Ti salterà addosso.- continua Max, addentando il Big Mac. Intanto io apro la scatolina di carta a Chase, che non vede l’ora di mettere il suo toast fra i denti. Glie lo levo dalla busta e glie lo passo, poi gli metto la cannuccia nel bicchiere di coca e le patatine sul tavolo.
-Max, ti adoro, non ti ci mettere anche tu, per favore.- gli dico con un sorrisino.
-Non posso negare la verità, lo sai. Quel ragazzo ti muore dietro, fidati di me.-
-Se fosse vero quello che state dicendo, perché non me lo ha mai confessato o fatto capire?- okay, forse qualche piccola occasione c’è stata, dai…
-Forse non vuole rischiare di perderti.-
Okay, non è possibile vero? Me lo direbbe se prova qualcosa per me. Però Jenny, sotto sotto, ha ragione. Passiamo letteralmente tutto il nostro tempo libero insieme, dormiamo insieme una notte si e una no e potrei dire altre mille cose per poi finire col fatto che mi sta pregando di andare ai Brit con lui come se si trattasse di vita o di morte.
-Possiamo cambiare argomento?-
-Cosa vi siete scommesse?- chiede Max.
-Cosa ci scommettiamo?- chiedo io a Jenny.
-Chi perde paga una serata fuori all’altra.- risponde lei.
-Ci sto. Hanno aperto un nuovo locale non molto distante dal negozio di scarpe di Harley.-
-Harley?- chiede curioso Max.
-Quel ragazzo che mi viene dietro e che mi vende le scarpe a metà prezzo.-
-Aaah.-
Io e Jenny ci stringiamo le mani, siglando la scommessa, poi continuiamo a mangiare parlando del più e del meno. Il pensiero che Harry possa veramente venirmi dietro però rimane fisso nella mia mente. Mi viene in mente quella volta che eravamo alla partita e lui mi diede un bacio sull’angolo della bocca e ricordo che ho passato almeno metà del tempo successivo a chiedermi se ero io a fraintendere o lui volesse veramente baciarmi ma si era trattenuto. E ricordo che una piccola parte di me avrebbe voluto baciarlo. MA CHI VOGLIAMO PRENDERE IN GIRO?! Ammettiamolo, ogni donna di questo fottutissimo mondo, se ne avesse la possibilità, non si fermerebbe ad un bacio con lui. Ma io? Gli voglio un mondo di bene, abbiamo instaurato un legame a dir poco stupendo, e non so se sarei disposta a perderlo nel caso Jenny e Max stanno dicendo la verità. Ma qui la domanda più importante è un’altra: cosa provo io per Harry?
 
-Tieni.-
-Grazie, Fufi.-
-Di niente. Dove andiamo adesso?-
-Boh.- rispondo, sorseggiando la cioccolata calda appena comprata.
-Camminiamo un po’?- propone. Annuisco e ci incamminiamo a braccetto per il lungo viale pieno zeppo di persone.
Da quando Jenny ha aperto bocca al Mc non riesco a levarmi dalla mente la possibilità che possa star dicendo la verità. Ci ho riflettuto molto e sono arrivata alla conclusione che gli voglio un gran bene e, questo devo ammetterlo, è un gran figo! Ma se mai dovesse venire da me e dirmi “Ehi, mi piaci, vuoi stare con me?” o una stronzata del genere, non saprei come reagire. Okay, mi trovo bene con lui e tutto il resto, ma se Jenny avesse davvero ragione, farei questo passo avanti?
-Alex, ci sei?- Harry mi risveglia dai miei pensieri.
-Si. Che stavi dicendo?- rispondo, scuotendo la testa.
-Hai cambiato idea sui Brit?- è la quinta volta che me lo chiede nell’arco di un’ora. Avevo deciso di tenerlo sulle spine fino all’ultimo, ma sta diventando stressante.
-Se ti dico di si la smetti di rompermi le scatole?- rispondo sbuffando.
I miei piedi sono già per aria quando mi rendo conto che mi ha sollevata e sta girando su sé stesso sul marciapiede urlando per la felicità. Afferro le sue spalle e circondo il suo collo con le mani per non rischiare di cadere mentre scoppio a ridere alla sua reazione.
-Era ora!!- urla per strada, mettendomi poi giù. Mi prende il viso fra le mani e lascia un lungo bacio sulla mia fronte per poi abbracciarmi. Lo stringo a me, ricambiando l’abbraccio in cerca di un po’ di calore. –Non potevi dirmelo prima?-
-No, speravo che accettassi il rifiuto.- gli rispondo con un sorrisino, bevendo un sorso della cioccolata che è rimasta miracolosamente intera.
-Non accetterò mai un tuo rifiuto.- dice lui, sorridendo spensierato e portando un braccio sulle mie spalle mentre continuiamo a camminare. –Adesso dobbiamo trovare qualcosa da farti mettere.-
-Adesso? Proprio adesso?-
-Si, adesso.- mi scombina i capelli. Non mi rendo nemmeno conto che ha buttato la mia cioccolata per trascinarmi dentro un negozio a me ignoto. –Preferisci un vestito o qualcosa di diverso?- chiede, iniziando a guardare i vestiti messi sui manichini. Direi che siamo in un negozio di uno stilista, o almeno credo.
-Qualcosa che mi compre? Tipo un burka?- rispondo con il miglior sorriso insicuro. Mi guarda male. –Pantalone?-
-Ho trovato. Aspettami qui.- dice, prima di uscire dal negozio con il telefono attaccato all’orecchio.
Mi giro un po’ in torno quando adocchio un paio di pantaloncini veramente carini, neri con i profili in pelle nera metallizzata e a vita alta. Ne prendo uno della mia taglia e mi guardo intorno per trovare qualcosa di carino da mettere sopra. Ed è in quel momento che trovo il capo di abbigliamento più azzeccato: una blusa nera senza maniche e col girocollo che ha il fondo fatto da un’unica balza e rimane larga. È di un tessuto morbido ed opaco, perfetto. Ne prendo una e cerco i camerini, cosi posso vedere se stanno bene insieme e su di me. Quando ne trovo uno libero mi ci fiondo letteralmente dentro, appoggiando tutti i miei beni da qualche parte al suo interno per poi iniziarmi a svestire. Indosso i capi che ho scelto e mi guardo allo specchio. Direi che mancano solo i tacchi ed è ok.
-Alex, dove sei??- sento Harry chiamarmi dal corridoio.
-Qui.- rispondo aprendo la porta del camerino –Come sto?- chiedo, uscendo per farmi vedere da Harry. Solo in quel momento noto che vicino a lui c’è una donna biondo platino tendente al bianco con una bambina in braccio. Harry è letteralmente imbambolato a guardarmi.
-Harry, mi hai chiamata per niente.- gli dice sorridendomi. –Piacere, Lou.- si presenta, allungando la mano verso di me.
-Alex.- rispondo, stringendogliela. –Bhè? Hai perso la voce?- chiedo divertita e scocciata ad Harry.
-Sei bellissima, Alex.- risponde con un sospiro, continuando a guardarmi.
-Posso venire vestita cosi o non va bene?- chiedo, diventando improvvisamente insicura di me stessa.
-Oh, no. Sei assolutamente perfetta vestita cosi. Mancano solo un paio di tacchi, aspetta qui.- risponde Lou, lasciando la bambina in braccio ad Harry per andare a chiedere qualcosa ad una commessa.
Harry con quella bambina in braccio è la visione più dolce di sempre, più di quando teneva in braccio mio fratello per farlo addormentare tranquillamente. Ma nonostante sia dolcissimo, il suo sguardo intenso è puntato su di me e ormai sto quasi andando a fuoco sotto di esso. Mi giro e mi avvicino allo specchio a tutta parete affianco ai camerini per vedere come sto nell’insieme e devo ammettere che ogni secondo che passa, io mi piaccio di più.
Lou torna da noi con in mano un paio di stivali alti fin sopra il ginocchio e mi dice di provarli come possibile scelta. Li indosso velocemente e mi guardo allo specchio. Sono belli, ma mi fanno più bassa. Dico cosa ne penso a Lou e lei concorda con me, andando a cercare poi delle scarpe diverse. Harry continua a fissarmi con quella bambina in braccio.
-La smetti?- chiedo irritata.
-Di fare cosa?- chiede lui, scuotendo la testa.
-Di fissarmi.-
-Non ti stavo fissando.- nega lui, incrociando lo sguardo della bimba che ha in braccio.
-Si invece.-
-No.-
-Si.-
-No.-
-No.-
-Si.- sorrido. –Cazzo. Non è vero, Alex!-
-Perché neghi? Lo so che sono uno schianto.-
-Non lo nego questo, ma non ti stavo fissando.-
-Se lo dici tu …- lascio cadere il discorso.
-Comunque stai benissimo vestita cosi.- dice dopo un po’. Sembra quasi arrossito.
-Grazie.- gli sorrido –Come si chiama questa bimba?- chiedo.
-Lux.- risponde. Mi avvicino e le accarezzo una guancia mentre Harry ricomincia a fissarmi.
-TROVATE!-  la riapparizione di Lou  risveglia Harry, che si allontana. Mi passa un paio di Jeffrey Campbell bianche con le borchie e una giacca di pelle che copre metà busto con la cerniera laterale, sempre bianca.
Indosso il tutto e ammetto che cosi è ancora meglio di prima. Mi piace, e direi che piace anche ad Harry e Lou.
-Okay, adesso cambiati che andiamo a pagare.-
-C’è un piccolo problema.- di cui ero già a conoscenza ma che non ho ammesso prima, aggiungerei.
-Cioè?- chiede Harry. intanto lux è tornata fra le braccia della madre.
-è tutto troppo costoso, non posso permettermelo.-
-Non ti avrei fatta pagare nemmeno se fossimo stati al mercato, Alex. Non preoccuparti di questo, ci penso io.- risponde accarezzandomi una guancia per poi spostare una ciocca di capelli all’indietro.
-è troppo, Harry. Non posso accettare.-
-Ti ho letteralmente costretta a venire, è il minimo che posso fare. Non ti preoccupare.- mi lascia un bacio sulla fronte, come al suo solito, e io lo abbraccio velocemente in risposta, per poi andarmi a cambiare nel camerino.



Cazzo, ho perso la scommessa!!







Maccccciaaaaaaaaaaaooo!

Mi dispiace di non aver aggiornato ieri ma ero troppo sfaticata per accendere il pc ahahahah
Devo ammettere che ci sono rimasta un po' male vedendo solo due recensioni al precedente capitolo e nessun commento riguardo al trailer, davvero. Ci sono rimasta veramente male, credevo vi sarebbe piaciuto il trailer e mi avreste fatto sapere cosa ne pensavate anche se non l'ho fatto io...

Vabbè, Alex inizia a realizzare qualcosa o sbaglio?! Voglio vedere cosa ne pensate di questo capitolo quindi, vi prego, recensite!!

Scusate se vado di fretta ma sto riguardando i VMA e fra poco c'è l'esibizione che mi interessa di più :D

Quindi, leggete, recensite, commentate e amatevi e adioooooooss xx


 

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Capitolo 22
*** -E se ti do un bacino?- ***


21





-Alex, quanto ti manca??- urla Harry dal corridoio.
-Ho finito. Il bagno è tutto tuo.- rispondo, uscendo dal bagno coperta solo da un asciugamano, con i capelli avvolti in un altro.
Vado in camera di Harry e cerco all’interno del borsone l’intimo che ho scelto per stasera. Infilo in fretta le culotte blu notte e il reggiseno nero con un filo di push-up, comprato apposta per l’occasione, per poi mettere una maglia di Harry, come al solito. Accendo la tv e guardo cosa c’è su MTV, giusto per ammazzare il tempo. Catfish. Mi stendo sul letto e guardo come Nev e Max cercano indizi su una ragazza, mentre aspetto che Harry si faccia la doccia e liberi il bagno.
Il ‘tanto’ atteso giorno dei Brit è arrivato e Harry, come per il suo compleanno, mi ha costretto a venirmi a preparare a casa sua. Ha usato anche la scusa che Lou sarebbe venuta a fargli i capelli e avrei potuto approfittarne solo se fossi venuta qui. E ho accettato. Infatti quella brava donna dovrebbe essere qui nel giro di una mezz’oretta. Ormai sembra che ho preso la residenza in questa casa: passo più tempo qui che a casa mia. Potrei proporre ad Harry di trasferirmi, tanto fra un po’ lui va in tour…
-Forse è meglio che inizi a vestirti. Lou sarà qui a momenti e ha detto che inizierà con te e devi essere già vestita.- dice Harry, catturando la mia attenzione. Si viene a stendere affianco a me, vestito solo di un paio di boxer di Calvin Klein neri, appoggiando la testa completamente bagnata sulla mia pancia, finendo col bagnare la maglietta.
-Va bene, papi. Adesso puoi levare la tua testolina dalla mia pancia prima che ti tiro i capelli?-
-Ma sei cosi comoda.- dice smielato, scuotendo la testa sulla mia pancia, bagnando ancora di più al maglia.
Innervosita, prendo i suoi capelli in un pugno e tiro la sua testa verso l’alto mettendomi a sedere, mentre lui urla divertito dal dolore.
-Non farlo mai più.- lo avviso, fissandolo.
-Okay, angioletto. Mi perdoni?- fa la faccia da cucciolo.
-No.- rispondo secca, nascondendo il mio divertimento al contrario di quel mammalucco affianco a me.
-E se ti do un bacino?- propone con un sorrisino.
-Nemmeno.- scuoto la testa.
-E se te ne do due?- si avvicina.
-Neanche.-
-E se ti faccio il solletico?! AHA!- urla saltandomi addosso mentre io urlo sorpresa e finisco di nuovo con la schiena sul materasso e lui a cavalcioni su di me che mi solletica i fianchi, facendomi morire dal ridere.
-Adesso mi perdoni?- chiede divertito, continuando.
-Si, adesso smetti.- dico fra le risate. Lui smette all’improvviso e io torno a cercare dell’ossigeno mentre gli schiaffeggio il braccio. –Sei un bastardo.-
-Mi hai detto di peggio.-
Lo spingo giù dal mio corpo e mi alzo, cercando nella borsa i vestiti che abbiamo deciso per stasera. Indosso in fretta un paio di calzini per poi mettermi gli shorts. Levo la maglietta di Harry, cercando di non far cadere il turbante da sopra la mia testa, e infilo la blusa nera. Pochi secondi dopo sentiamo il citofono suonare ed Harry scende di sotto, infilandosi la maglia che ho appena levato. Due minuti dopo ricompare con Lou e Lux al suo fianco.
-Ciao Alex, come stai?- chiede Lou.
-Bene, tu?-
-Abbastanza bene. Questa piccolina qui oggi ci ha fatti innervosire.- risponde, riferendosi alla figlia, mentre appoggia sul letto una specie di valigetta dove, molto sicuramente, c’è tutto quello che le serve.
Harry intanto ha preso una sedia e l’ha messa vicino al letto, prima di tornarsi a stendere su di esso. Lux lo raggiunge e si accoccola di fianco a lui prima di chiedergli qualcosa che non riesco a capire.
Lou, invece, inizia subito ad asciugarmi i capelli e intanto iniziamo a chiacchierare del più e del meno. Scopro che sono già due anni che lavora per i One Direction e che Harry, sostanzialmente, è quello con cui ha legato di più fra i cinque, che Lux è innamorata di lui, che lei, Harry, Zayn e Tom, suo marito, hanno tutti lo stesso tatuaggio in punti diversi e molte altre cose.
Quando ha finito di asciugare i capelli, me li piastra per poi tirare su il ciuffo per attaccarlo sulla testa con le forcine. Una volta finito con i miei capelli mi alzo dalla sedia.
Harry si alza dal letto nello stesso momento in cui io mi alzo dalla sedia e inizia a mettersi dei pantaloni eleganti e un paio di scarpe da sera per poi chiederci un parere su quale camicia indossare. Ne sceglie una bianca con dei puntini neri e la indossa velocemente ma senza abbottonarla poi si siede sulla sedia dov’ero io prima e Lou gli asciuga i capelli, sistemandogli il suo ciuffo ribelle.
Intanto io infilo velocemente le mie Jeffrey Campbell nere. Alla fine ho optato per quelle. Riempio il mio braccio destro di braccialetti argentati e metto un paio di orecchini con la pallina blu.
Mi giro verso il letto e mi addolcisco vedendo Harry che sposta una Lux addormentata dal letto al passeggino cercando di non svegliarla.
-Alex, ho portato tutto ciò che mi serve per truccarti, sei pronta?-
-Certo, grazie. Ma non voglio un mascherone, sappilo.- dico ridacchiando.
-Non ti farò nessun mascherone, tesoro.- risponde sorridente, tirando fuori primer, ciprie e fondotinti vari. Mi risiedo sulla sedia e lei inizia a truccarmi. Quando mi guardo allo specchio noto che il trucco è molto leggero rispetto a quello che pensavo e che il trucco sugli occhi è un semplice smokey eyes marroncino.
-Scegli: rossetto rosso, rosa, carne o un burrocacao?- mi chiede Lou.
-Harry?- chiedo a lui.
-Burrocacao.-
-Vada per quello.- acconsente, tirandone fuori uno al gusto cioccolato, che poi mi regala.
-Bene, il mio lavoro qui è terminato. Ci vediamo dopo.- ci saluta. L’abbraccio velocemente prima che Harry l’accompagni al piano di sotto. nel frattempo tiro fuori la giacca di pelle bianca e la indosso senza allacciarla, in modo da essere subito pronta per uscire.
-Cazzo..- borbotta Harry rientrando in camera. È alle prese con i bottoni della camicia.
-Che succede?- chiedo curiosa.
-Ho sbagliato a mettere qualche bottone e adesso devo rifare tutto dall’inizio e mi scoccia.- sbuffa, iniziando a slacciarsi la camicia.
-Lascia, faccio io.- mi avvicino a lui e finisco di slacciargli i bottoni.
-Se vuoi strapparmela di dosso e rimanere qui, per me va bene.- dice malizioso e sorridente.
-Non è la mia intenzione, non ti preoccupare.- gli rispondo ridendo.
-Vuoi ricambiare il favore di qualche sera fa e allacciarmi la camicia al posto mio?-
-Si, solo che io non lo faccio per guardarti le tette con la scusa che la camicia è debole.-
-Devo offendermi?-
-No, dovresti esserti abituato alle mie frecciatine.-
-Si. E per la cronaca, era carino quel reggiseno. Ti faceva sembrare più dolce ed innocente.-
-Io sono tutto tranne che dolce ed innocente.-
-è per questo che ti adoro.-
-Grazie.- gli dico, allontanandomi di poco dopo aver finito di allacciargli la camicia.
-Grazie a te. Andiamo?- annuisco.
Prendo la pochette mentre lui si infila la giacca elegante e scendiamo al piano di sotto per poi uscire di casa. Harry chiude a chiave la porta mentre io lo aspetto in macchina, pronta per andare a cena fuori con i ragazzi prima dei Brit.








Giuro che mi dispiace un sacco!
Ho avuto il blocco dello scrittore (e il ciclo) tutta la settimana e l'unico momento che ho avuto per scrivere era oggi, ed ho fatto il cambio di stagione e c'erano I Cesaroni, e l'unica cosa che sono riuscita a scrivere è stata questa. Davvero, mi dispiace di non aver scritto un bel capitolo lungo come vi aspettavate, ma vi prometto che al massimo mercoledi o giovedi rimedio. Ma vi prego di capirmi: fra il blocco dello scrittore e una lunga lista di sensi di colpa e momenti di tristezza per il fatto che l'unica persona di cui ho bisogno è persa per sempre, non so cosa mi faccia stare peggio.
Con questo non sto cercando la vostra compassione, davvero.

Con questo passo col ringraziarvi infinitamente per le recensioni al precedente capitolo e per il fatto che il primo capitolo è quasi a 2000 visualizzaioni. Io vi amo, seriamente. Scegliete come volete la statua, e io la faccio! <3

Sono sicura che a questo 'capitolo' non ci saranno recensioni e prometto che non mi lamenterò per questo (vi prego, recensite, mi vanno bene anche gli insulti ahaha) e prometto che il prossimo lo farò di una lunghezza decentemente decente (?).

Direi che questo lo possiamo considerare un capitolo di passaggio, e sono certa che sarete felici di sapere che nel prossimo capitolo succederà qualcosa che darà una svolta totalmente diversa alla storia. Secondo voi, cosa succederà?

Detto questo, vi lascio perchè sono le 23:45 e io devo andare a letto se alle 06:15 domattina voglio svegliarmi.

Vi amo, scusatemi xx

Adiooooosss xx


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Capitolo 23
*** -Piacere, io sono Anne.- ***


22




-Aspetta! Qui ci vuole una foto prima del primo evento mondano della mia vita!- esclamo appena entriamo in macchina, prima che Harry possa mettere in moto.
Tiro fuori il telefono e apro la Fotocamera, impostandola sulla fotocamera interna e aprendo lo sportello della macchina per far accendere la luce. Metto il telefono davanti al finestrino, cosi che ci venga anche Harry nella foto e, quando siamo tutti e due sorridenti, scatto.  Subito dopo Harry si avvicina a me, appoggiando la testa sulla mia spalla e facendo una faccia buffa verso la fotocamera. Ne faccio una anche io e scatto. Riguardiamo le due foto, concordando che sono venute bene, poi chiudo la Fotocamera mentre lui mi da un veloce bacio sulla guancia dopo aver chiuso lo sportello della macchina per accenderla.
Mentre lui guida verso il ristorante di cui io non so nemmeno il nome, faccio un collage con le due foto e lo posto su Instagram. Negli ultimi tempi il mio profilo Instagram si è molto attivato: è pieno di foto mie e di Harry o scattate in posti dove siamo andati o a cose che abbiamo comprato. E il numero delle persone che mi seguono è aumentato sia su Twitter che su Instagram. Questo è l’effetto della fama di questo furbacchione … ma ehi! Chi se ne frega, Harry è una delle migliori compagnie che esistono al mondo!


Quando finalmente parcheggia alzo lo sguardo e noto che siamo al ristorante di mia madre.
-Sul serio?!- lo guardo male.
-Che c’è?! Niall va matto per la cucina di tua madre e ha chiesto specificatamente di venire qui altrimenti non si sarebbe presentato. Eppoi per una volta potrai passare per una cliente invece che per una cameriera.-
-Ma mi sembra brutto nei confronti di mia madre.-
-Non ti preoccupare di questo, ha detto che terremo Chase con noi per ripicca.-
-Lo tieni tu.-
-Certo.- acconsente felice.
Scendiamo dalla macchina e davanti al ristorante troviamo gli altri che chiacchierano allegramente.
-Buonasera.- dico io appena ci avviciniamo agli altri. Ad uno ad uno i ragazzi mi salutano con un bacio sulla guancia mentre Eleanor e Danielle mi abbracciano. Ricambio tutti i loro saluti, felice.
-Entriamo?- chiede eccitato Niall.
-Okay.- rispondiamo in coro.
Harry mi apre la porta, facendomi entrare per prima. Kevin subito si avvicina.
-Ehi Alex. È da un po’ che non ci vediamo.- scherza, dandomi anche lui un bacio sulla guancia.
-Lo so che ti manco troppo, Kevin, tornerò presto solo per te.- scherzo allo stesso modo –Adesso dimmi a che tavolo siamo cosi Niall può andare a scegliere cosa mangiare.-
-Infatti!- concorda lui alle mie spalle, facendoci ridere.
-Tavolo 12. Vengo subito a prendere gli ordini, intanto andatevi a sedere.- risponde Kevin, andando poi verso un cliente con la mano alzata.
-Seguitemi.- dico cordialmente ai ragazzi, andando verso il tavolo indicato. C’è un posto in più al tavolo, di sicuro per Chase.
Decidiamo i posti e io sono fra Harry e Danielle. Harry ha deciso che da un lato ci devo essere io, mentre dall’altro Chase. Lascio la giacca e la pochette sulla sedia poi vado verso la cassa, trovando Chase che gioca con le macchinine.
-Ciao campione.- lo saluto avvicinandomi a lui.
-Alex!- urla felice, buttandomi le braccia al collo. Ricambio la stretta, riappoggiandolo poi sullo sgabello. È da stamattina che non lo vedo. Mi è mancato.
-Vuoi venire a mangiare al tavolo con me, Harry e i suoi amici?- gli chiedo. Tanto dirà di si, adora Harry.
-Si, si, si.- risponde con una cantilena.
-Allora aspetta un attimo qui che vado dalla mamma e poi vieni con me, va bene?-
-Va bene.- gli scombino un po’ i capelli poi entro in cucina. Passo vicino ai cuochi, salutandoli velocemente come al mio solito, poi raggiungo mia mamma.
-Alex, sei arrivata!-
-Si, ma lo sai che non lavoro stasera, vero?-
-Certo, Harry me l’ha detto. Quel ragazzo è davvero un tesoro. Fatti vedere un po’ come sei vestita.- mi dice, spostandomi un po’ più indietro per guardarmi. Faccio una piccola piroetta davanti a lei e mi sorride.
-Come sto?-
-Benissimo. Sei uno schianto, tesoro mio. Harry è molto fortunato.- mi sorride.
-Mamma, non stiamo insieme.- le ricordo.
-Non posso sognare?-
-Certo mamma, ma voglio ricordarti la realtà. Dov’è Ethan?- chiedo, cambiando argomento.
-Fuori a servire ai tavoli. Stasera aiuta anche lui. E credo che abbia la parte della sala dove c’è il tuo tavolo.- mi sorride maleficamente.
-L’hai fatto apposta, mamma?-
-Si.-
-Grazie, sei sempre molto gentile.-
-Lo so. Adesso esci da qui e porta Chase al tavolo con te.-
-Si, mamma. A domani.- le do un bacio veloce ed esco dalla cucina.
-Andiamo a mangiare?- mi chiede Chase appena esco. Le sue macchinine adesso sono nell’angolino, a dimostrare che gli sono interessate per cinque minuti.
-Si. Vuoi venire in braccio?- gli chiedo. Annuisce e lo prendo in braccio, tenendo il braccio destro sotto le sue cosce mentre lui si tiene alle mie spalle.
Andiamo al tavolo e lo metto a sedere in mezzo ad Harry e Liam, mentre entrambi lo salutano. Lui, ovviamente si attacca ad Harry.
Danielle ed io iniziamo a chiacchierare nello stesso momento in cui mi siedo mentre poco dopo vedo Ethan avvicinarsi al nostro tavolo.
-Buonasera, cosa posso portarvi?- chiede facendo il finto tonto.
Tutti ordinano tranquillamente.
-Io voglio gli spaghetti alla carbonara e il tortino di patate per secondo. Tu Chase cosa vuoi?- chiedo al piccolino affianco ad Harry.
-Hamburger e patatine.-
-Va bene, campione. Vuoi le faccine o le patatine normali?- gli chiede.
-Portagli quelle normali, citrullo. Mamma non vuole che gli facciamo le faccine.- gli ricordo.
-Ah, giusto. Da bere cosa volete?- chiede a tutti. Decidiamo per birra e coca cola. –Va bene, torno subito con le bevande. E Alex, ti tengo d’occhio.- dice, facendomi il gesto con le dita. Gli faccio la linguaccia mentre poi si gira e va nell’angolo bar.
I ragazzi mi guardano male.
-Era mio fratello.- spiego. Si alza un ‘aaaah’ di gruppo mentre subito dopo Ethan torna al tavolo con le bevande e senza fare commenti.
Quando se ne va, tutti ricominciamo a chiacchierare fra di noi, mangiando il cibo che piano piano ci viene portato.
Ed Harry, in tutto questo, fa il fratello maggiore nei confronti di Chase, sciogliendomi il cuore.

 
-Okay, mi sta per venire un attacco di panico!- urlecchio in macchina. Stiamo andando al luogo dove si tengono i Brit, e l’ansia mi sta sopraffacendo del tutto. Ci saranno star di tutti i tipi, un red carpet, le telecamere della tv nazionale e i paparazzi! COME POSSO SUPERARE TUTTO QUESTO?!
-Non preoccuparti. So che stai pensando allo stare sotto i riflettori di questo evento ma, come ti ho già detto, tu non ci starai più di tanto. Appena arriviamo tu ed El andrete con Lou nelle quinte, dove non ci sono i paparazzi. Poi venite al nostro tavolo. Calmati adesso.- mi ricorda.
-Si ma cosa succederà quando inizierà lo spettacolo e inquadreranno il vostro tavolo?-
-Niente. Non succederà un bel niente. Adesso, ti prego, calmati.- continua, appoggiando una mano sulla mia coscia mentre parcheggia. Fortunatamente siamo solo io e lui in macchina, altrimenti mi avrebbero presa per il culo a vita per questo. 
-Sisi. Ci provo, basta che non ci sia qualcosa che non mi hai detto, sennò ti ammazzo.- la faccia di Harry si fa improvvisamente nervosa. Cosa mi nasconde?
-Si, adesso sei calma?- mi chiede.
-NO.- sbotto. Harry scende dalla macchina e velocemente viene dal mio lato. Mi apre la portiera ed io scendo e, appena metto piede per terra, mi stringe in un abbraccio. Lo ricambio volentieri, godendomi quel senso di tranquillità che mi pervade ogni volta che i nostri corpi si avvicinano cosi. Ormai sono abituata a questa sensazione. È il potere di Harry.
-Adesso?- chiede, guardandomi senza staccarsi dall’abbraccio.
-Un po’.-
-Bene.- annuisce, più a sé stesso che a me. –Ti preferisco più bassa, sai?- dice dopo un po’. Con i tacchi raggiungo quasi la sua altezza. Quasi…
-Mi piace la vista da qui, invece.-
-Andiamo?- chiede, cambiando argomento. Ecco che torna il nervosismo…
-Va bene.-
Ci incamminiamo verso il retro dell’arena, dove troviamo Eleanor e Lou con i ragazzi che chiacchierano allegramente. Danielle invece è già dentro che si prepara per ballare dietro non so chi.
Dopo qualche minuto decidiamo di separarci. Harry mi abbraccia un’ultima volta, promettendomi che ci rincontreremo dentro e che non mi lascerà un attimo da sola, cosi che non mi vengano attacchi di nervosismo. Noi ragazze entriamo dentro mentre i ragazzi vanno verso il red carpet.
Io ed Eleanor seguiamo Lou dentro un camerino, dove troviamo delle persone intente a chiacchierare, controllare degli abiti e cazzeggiare col telefono.
-Anne, da quanto tempo.- esclama Lou, salutando una signora probabilmente sulla quarantina vestita di un elegante abito bianco e nero. Ha dei lineamenti che mi sembrano molto familiari.
-Da New York. È sempre un piacere rivederti, cara. Eleanor, sei uno splendore.- dice felice la signora che a quanto pare si chiama Anne.
-Grazie Anne. Anche tu non sei da meno.- si complimenta Eleanor, ricambiando il bacio che la donna le da sulle guance.
-E tu devi essere Alex, giusto?- mi chiede.
-Esatto.- le sorrido. Mi sembra una donna gentile.
-Piacere, io sono Anne.- allunga una mano verso di me, che prontamente stringo –La madre di Harry.-
C A Z Z O !
Lo sapevo che mi nascondeva qualcosa il bastardo!
Lo uccido.
-Piacere mio.- le rispondo gentilmente e sorridendo, quando invece sono tornata ad essere un fascio di nervi. Harry me la pagherà… 
-Mio figlio mi ha parlato molto di te.- continua.
-Davvero?- rispondo fingendomi scioccata. “Quando? Perché?”
-Si.-
-E cosa le ha detto?- le chiedo con un nervosissimo sorriso smagliante.
-Dammi del tu, per favore. Comunque mi ha detto che lo alleni e che siete diventati amici molto in fretta. Ha detto che lo tieni in riga e che riesci a non fargli montare la testa.- risponde gentilmente.
-Davvero?!- sono sorpresa.
-Si. Ma sbaglio o ci siamo già viste da qualche parte?- chiede poi. Ma certo! Al ristorante di mamma la prima sera che ho incontrato Harry!
-Si. Al ristorante di mia madre. Harry aveva già conquistato mio fratello.-
-Ah si, quel bel bambino. Chase se non sbaglio.-
-Non sbagli.- le sorrido, un po’ più calma di prima.
Iniziamo tranquillamente a chiacchierare del più e del meno, come del rapporto fra me e Harry o quello fra lei e suo figlio, mentre aspettiamo che i ragazzi vengano nel camerino per portarci al tavolo. Scopro che Anne è proprio una donna dolce e gentile e che ama moltissimo i suoi due figli e il suo gatto Dusty, e in più mi racconta un po’ di cose divertenti su un piccolo biondino dagli occhi verdi.
Quando i ragazzi varcano la soglia del camerino, io ed Anne stiamo ridendo al suo racconto di Harry che piangeva disperato perché la sua prima fidanzatina aveva la febbre ed Harry credeva che sarebbe morta.
-Mamma, cosa le hai raccontato?- si finge esasperato Harry, mentre si avvicina a noi.
-Non sapevo si potesse morire di febbre.- rispondo io, ridacchiando. Harry guarda male sua madre, trattenendo le risate.
-Venite al tavolo.- esclama Louis, richiamando chi deve venirsi a sedere con noi. Harry mi prende per mano, conducendomi fuori dal camerino. Quando nessuno ci guarda gli tiro un coppino.
-Perché lo hai fatto?!- chiede stralunato, portandosi una mano sul collo.
-Perché non mi hai detto che c’era tua madre! A saperlo mi vestivo meglio, sembro una zoccola cosi.- mi lamento io.
-Ma cosa dici!?- risponde lui alterato.
-Si.-
-Alex, stai da Dio. Non pensare nemmeno per un secondo che assomigli ad una zoccola, perché non lo sei. Eppoi non sapevo volessi fare colpo su mia madre.-
-Infatti non era nelle mie aspettative, però avrei preferito se me lo avessi detto.-
-Cosi ti saresti solo che innervosita .-
-Harry, è tua madre! È ovvio che mi sarei innervosita.-
-Io non ero nervoso quando ho incontrato tua madre.-
-è diverso!-
-Non è vero.-
-Si invece.-
-Va bene, hai ragione tu. Adesso vieniti a sedere con me e non fare storie.- borbotta divertito, trascinandomi al tavolo in mezzo all’arena, davanti a star nazionali ed internazionali. CAZZO.
Mi stringo di più al braccio di Harry mentre attraversiamo i vari passaggi fra i tanti tavoli. Ogni tanto qualcuno ferma Harry per un saluto ma pochi secondi dopo saluta e torniamo ad incamminarci verso il tavolo. Mi siedo a fianco a lui, come mi aveva chiesto, e sto li a guardarmi intorno.
C’è davvero molta gente qui dentro… tipo migliaia di persone.
Harry stringe più forte la mia mano. Mi giro verso di lui e lo guardo. Mi sorride, calmandomi all’istante. Lo guardo per un po’ mentre lui chiacchiera con le persone al tavolo. Com’è possibile che un suo sorriso e una sua stretta di mano hanno il potere di calmarmi all’istante? Siamo arrivati a questo punto? Mi devo preoccupare?
Guardandolo si direbbe che è in pace con sé stesso, felice di essere circondato di persone che conosce e a cui vuole bene, ma guardandolo bene si può notare quanto è nervoso: sbatte in continuazione le palpebre, si passa miliardi di volte le mani fra i capelli e muove continuamente la gamba destra. Appoggio la mano libera sulla sua gamba e lui la ferma, guardandomi negli occhi.
-Cosa ti innervosisce?- gli chiedo, col tono di voce più dolce e tranquillo che mi può venire al momento.
-Niente di che, perché?-
-Sembri nervoso.-
-Bhè, ho paura che qualcosa nell’esibizione possa andare male.-
-Esibizione?- chiedo, confusa.
-Si. Dopo cantiamo il nostro singolo di beneficenza.- spiega.
-Non me l’avevi detto.-
-Bhè, adesso lo sai. È la prima volta che lo cantiamo.-
-Andrà tutto bene.- provo a tranquillizzarlo.
-Lo spero.-
Avvicino la mia sedia alla sua, appoggiando poi la testa sulla sua spalla e continuando a tenere la mia mano stretta alla sua mentre l’altro braccio è intorno alla mia vita. Rimaniamo cosi per un lungo tempo indefinito, e non mi dispiace affatto.

Ho appena scoperto di trovarmi cosi bene fra le braccia di questo uomo.






Sono vivaaaaaaaa!
Okay, mi scuso immensamente per aver postato solo ora e non come vi avevo promesso, ma lunedi scorso mi sono ritrovata senza internet in casa e tutt'ora sono senza. sono riuscita miracolosamene ad aggiornare oggi in un modo talmente eccezzzzzzzionale che non sto a dirvelo sennò me lo fregate :D
 
Questo anche per dirvi che non so quando riusciròad aggiornare di nuovo... Lo so, è una gran rottura di palle, ma io sono la prima ad essere incazzata per questo, perchè non avendo il wifi era da lunedi 27 che ero senza 3G nel telefono. Non sapete che incubo!

Passiamo ai miei soliti ringraziamenti.... Ci tengo a ringraziare anche qui una ragazza che mi ha lasciato quella che, forse, puòessere considerata vera e propria recensione! Grazie mille!
La storia è arrivata a 53 recensioni totali! WHAT?! So che sostanzialmente non è niente, ma per me è moltissimo, davvero!
Il primo capitolo ha superato le 2000 visualizzazioni! WHAT?!?! Chi devo ringraziare?
Il trailer ha quasi raggiunto le 100 visualizzazioni... GUARDATELO, sennò divento una bimba triste :(


Passiamo a questo di capitolo. So che vi aspettavate qualcosa di più lungo o qualcosa di più sensazionale, ma io scrivo di getto. Quando scrivo non ho un'idea precisa in mente di quello che voglio scrivere. Ho delle idee a cui voglio arrivare, ma non il modo chiaro e coinciso di come arrivarci, quindi se nel capitolo precendente vi dico che ci sarà qualcosa di asdfghjkl non sempre ci sarà! Ad esempio, nella mia mente avevo previsto di mettervi qualcosa che cambiava la visione di questa FF, ma scrivendo mi sono resa conto che era meglio temporeggiare. Quindi nei prossimi capitoli, siete avvisate, succederà qualcosa che cambierà il contesto della FF.
Quindi gioite sulle nuove consapevolezze di Alex! ***

Con questo vi lascio, vi amo perchè aspettate nonostante tutto.

Leggete, recensite, guardate il trailer, e sopportatemi, adiooooosss xx


 

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Capitolo 24
*** -è uno scherzo, vero?- ***


23






-Non avrei mai immaginato che cinque idioti come voi sarebbero riusciti a dominare quel palco.- esclamo appena Harry si avvicina a me, dopo l’esibizione. Sono stati bravissimi, e tutte le persone presenti erano in qualche modo coinvolti. Cantavano tutti.
Adesso siamo dietro le quinte, dove noi ragazze siamo venute subito dopo l’esibizione. Abbiamo trovato i ragazzi nel pieno di un abbraccio/saltello di gruppo e siamo scoppiate a ridere vedendo la scena, facendogli rendere conto che eravamo tutte qui.
-A quanto pare, allora, un po’ di talento lo abbiamo.- mi sorride lui, stringendomi euforico in un abbraccio e facendomi girare in aria.
-Appena appena!- rispondo sorridente, ancora fra le sue braccia.
-Ti va di venire con me?- mi chiede, permettendomi di rimettere i piedi a terra.
-Dove?-
-Voglio presentarti delle persone.- risponde calmo, ma riesco a percepire il suo nervosismo.
-Va bene.- accetto.
Mi prende per mano e mi conduce nel corridoio. Camminiamo per qualche minuto per poi trovarci davanti alla porta di una stanza. Harry la apre lentamente la porta. –Entra pure.-
-Harry, stavo aspettando solo voi.- dice Simon Cowell appena entriamo. SIMON?! QUEL SIMON?! Cazzo.
-Eccoci qui.- dice ridendo lui, avvicinandosi per stringergli la mano.
-Tu devi essere Alexis, giusto?- chiede conferma, porgendomi la mano che stringo nervosa.
-Si. è un piacere conoscerla, Mr Cowell.-
-Chiamami pure Simon. Accomodatevi.- risponde, indicando il divanetto affianco al suo. –Harry, tu sai già perché vi volevo vedere, giusto?-
-Si.- lo guardo male.
-Bene, tu Alexis?- faccio cenno di no. –Allora te lo spiego subito. Harry ci ha parlato molto bene di te. Sappiamo che lavori come personal trainer, giusto?-
-Si.- rispondo incerta. Devo uccidere Harry?
-Bene. Harry ci ha informati di come lavora bene e si trova a suo agio con te. Come ben saprai, fra tre giorni comincia il tour, che porterà i ragazzi in giro per tutto il mondo.- annuisco. –Stiamo cercando qualcuno che possa prendersi la responsabilità di allontanarsi da Londra e accompagnarli in tour per allenarli ogni giorno durante il tour, e abbiamo pensato di chiedere se ti andava di prenderti questo impegno.-
Okay, cosa posso dire?
-è uno scherzo, vero?-
-Certo che no. Harry ci ha fatto il tuo nome come possibile trainer, spiegandoci quanto si trova bene con te e ci ha detto anche gli esercizi che gli fai fare. Ci ha dettagliatamente descritto il tuo lavoro, e ti abbiamo presa in considerazione. E adesso rimane a te dirci se vuoi far parte dei nostri o no.-
-Quanto tempo ho per pensarci?- chiedo, al picco del nervosismo.
Harry me la pagherà mooooooolto cara.
-Vi lascio da soli per qualche minuto.- risponde Simon alzandosi e uscendo dalla stanza, chiudendosi la porta dietro.
-Ti prego, non mi picchiare.- sento Harry esclamare affianco a me. Mi giro verso di lui e lo vedo rannicchiato su stesso con le braccia a difendersi la faccia e il collo. Riesco a vedere anche come cerca di trattenere le risate.
-Perché cazzo lo hai fatto?!- gli urlo contro, saltandogli addosso per cercare di fargli levare le braccia dalla faccia. Voglio vedere la sua faccia quando lo ucciderò.
-Perché andrò in tour per qualcosa come otto mesi e ti voglio con me. In questo modo farai il tuo lavoro, viaggerai per il mondo e non sarai lontana da me. Eppoi è un’ottima possibilità. Potresti lavorare per le star in futuro, il tuo curriculum sarebbe fantastico per qualsiasi persona vorrebbe assumerti e, inoltre, verrai ben pagata. Ti prego, accetta.-
-Potevi almeno dirmelo.-
-Volevo farti una sorpresa. Alex, non voglio staccarmi da te, accetta.-
-Non lo so…- tentenno.
-Cosa c’è che ti preoccupa?- chiede dolcemente, accarezzandomi le braccia. Ormai sono seduta sulla sua pancia, mentre lui è normalmente seduto.
-Non so se sono in grado di farcela.-
-Hai tantissimi clienti alla palestra. In tour ne avresti solo cinque.-
-Non sono mai stata su un aereo.-
-Ti terrò la mano ogni volta e potrai stringermela finchè non circolerà più il sangue.-
-Non riuscirei a sopportare il caos che fanno le vostre fan.-
-Ti prenderò dei bellissimi tappi per le orecchie.-
-Non conosco nessuno.-
-Conosci i ragazzi, Lou e conosci me. Gli altri li conoscerai col tempo.-
-Non vedrò la mia famiglia per molto tempo.-
-Ogni pausa che ci sarà, prometto che ti porterò personalmente a casa tua.-
-Non ho il passaporto.-
-Lo andiamo a fare domattina.-
-Passerei la maggior parte del tempo da sola.-
-Starai nel tour bus con me e i ragazzi.-
-Non vedrei più i miei amici.-
-Faremo in modo che almeno Jenny e Max ogni tanto vengano a trovarci.-
-Non vedrei più Chase.-
-Faremo in modo che ogni tanto riescano a venire anche lui e Ethan.-
-Perderei tutti i clienti in palestra.-
-Solo momentaneamente. Potrai tornare al tuo lavoro quando il tour finisce.-
-Non avrei più la libertà di uscire con te senza riflettori sulla testa.-
-Troveremo il modo di uscire senza farci notare.-
-Mia madre mi odierà se non lavorerò al ristorante.-
-Se ne farà una ragione.-
 
 
-Il vincitore del Global Success Awards sono i miei piccoli fratelli stupidi preferiti… One Direction.- esclama Robbie Williams dal palco. I ragazzi si alzano esultanti, abbracciandosi l’un l’altro poi tutti insieme, mentre noi ragazze applaudiamo alzandoci dalle sedie. Abbraccio velocemente Harry prima che segua gli altri sul palco.
Sono felice per loro. Nonostante questa è stata la prima volta che ho veramente sentito una loro canzone, posso dire che si meritano tutto il successo che stanno ricevendo.
Dopo aver ringraziato alcune persone e i fan, scendono dal palco, tornando al tavolo con noi.
Harry torna a sedersi a fianco a me e mi abbraccia forte, dicendomi all’orecchio quanto è felice di aver vinto questo premio.
-I Brit sono gli award più importanti a cui partecipiamo, a mio parere, visto che è la nostra nazione che ci vota.- mi spiega.
-Bhè, non sei felice di essere un’artista internazionale e non solo nazionale?- chiedo, sorridente. La sua felicità è contagiosa.
-Certo. È sensazionale. Abbiamo lavorato moltissimo per arrivare a questo punto ed è bellissimo vedere che il nostro lavoro viene ripagato in un modo cosi grande.-
-Sono felice per te e per i ragazzi.-
-Ma più per me vero?- ribatte ridacchiando.
-Ci devo pensare.- gli rispondo. Scoppia a ridere e cinge le mie spalle con un braccio, facendomi appoggiare la testa sulla sua spalla. Perché questo ragazzo è cosi adorabile?
 
 
-Non la sopporto.- sbuffo.
-Come mai?- mi chiede Harry, mentre si siede a fianco a me con i drink in mano. Io una vodka alla ciliegia, lui un Martini.
-Non lo so. Mi sembra che si atteggia troppo. È brava come cantante, ma non la sopporto quando parla.-
-Calma. Non a molti piace, ma devi conoscerla per fartela piacere, fidati.-
-Tu l’hai conosciuta proprio a fondo la Swift, o sbaglio?- chiedo divertita. Mi piace imbarazzarlo.
-Non è questo il punto, Alex. Se la conosci scopri che quello che a te non piace in realtà non c’è.-
-Va bene, come dici tu. E l’hai preso l’autografo di Ed, vero?-
-No. Com’è possibile che ti vergogni di andarglielo a chiedere?-
-Sono timida.- mento. Scoppiamo a ridere tutti e due.
-ED!- urla Harry, sopra il volume della musica.
Il ragazzo lo saluta velocemente con la mano per poi salutare la persona con cui sta parlando e dirigersi da noi. Oh porca trota!
-Ciao Harry.- dice il mio poeta preferito, abbracciando Harry, che ricambia.
-Eddy! Come stai?- chiede felice.
-Bene, tu?-
-Alla grande. Volevo presentarti Alex, la mia migliore amica.- Cosa?
-Ed, piacere di conoscerti.- dice il rosso, porgendomi la mano.
-Alex, e il piacere è tutto mio!- rispondo, trattenendo l’euforia mentre gli stringo la mano.
-Ho sentito molto parlare di te.- continua lui. Harry…..
-Spero siano tutte cose positive.-
-Quelle di Harry sono tutte positive, sulla popolazione di Twitter, invece, non ci giurerei più di tanto.- risponde, facendomi ridere. Chi se ne frega di Twitter. Ed Sheeran mi conosce!
-Mi fa piacere. Ti ha anche detto che sono una tua fan?-
-Questo no. è sempre un piacere incontrare dei fan.- mi giro velocemente e frego un foglio di carta e una penna dal tavolo. Non so nemmeno cosi ci facciano foglietti e penne su un tavolino in un locale.
-Posso chiederti un autografo?- chiedo, alquanto felice.
-Certo.- risponde sorridente Ed, prendendo la penna e firmando il foglio. “Alla migliore amica di Harry, Ed Sheeran xx.” Mi passa il foglio e lo infilo nella borsa, ringraziandolo.
-Che ne dite se ci facciamo una foto insieme?- propone Harry.Lo guardo con gli occhi a cuoricino, annuendo velocemente. Ci mettiamo tutti e tre vicini ed Harry scatta la foto, tenendo la fotocamera interna puntata sui nostri volti sorridenti.
Ed rimane qualche altro minuto con noi a chiacchierare, poi ci saluta e va da dei suoi amici, lasciandoci di nuovo da soli.
-Grazie Harry.- cantilena questo Coso da solo.
-Grazie Harry.- ripeto io, dandogli anche un bacio sulla guancia.
Finisco il mio drink per poi chiederne un altro al barista.
-Se ti ubriachi e vomiti di nuovo sul mio pavimento, pulisci tu stavolta.-
-Ma il pavimento è il tuo.-
-E il vomito è il tuo.-
-Si ma la casa è la tua.-
-Ed il vomito rimane il tuo.-
-Vabbè, ci pensiamo quando succederà, adesso beviamo. Ci stai?-
-Ci sto.- conferma, facendo toccare i nostri bicchieri prima che li svuotiamo.
-Vediamo chi perde la lucidità per primo!- esclamo io.
-Se perdo la lucidità, non prometto nulla di buono.-
-Però se perdi la lucidità non puoi guidare fino a casa.- piagnucolo io.
-Ho un’idea. Ti dispiace se andiamo a casa?- chiede, con un sorriso malizioso sul viso.
-No. Andiamo.- acconsento, raccogliendo la mia roba e alzandomi, prendendolo per mano per poi trascinarlo verso l’uscita e salutando velocemente i suoi compagni di band.
Ci infiliamo velocemente in macchina e allacciamo le cinture, subito prima che Harry esca dal parcheggio e si immetta nella strada.
 

-Un altro!- urlo, ormai sulla via per la sbronza, ad un Harry più avanti di me.
-Non ne hai ancora abbastanza?- dice lui ridendo. Siamo arrivati a casa da dieci minuti, mi sembra ovvio che non ne ho abbastanza. Appena entrati, Harry ha lasciato le bottiglie di alcolici comprate qualche minuto prima e siamo andati in camera a cambiarci. Lui è rimasto in boxer e canottiera, mentre io in reggiseno e shorts del pigiama.
-Siamo appena arrivati a casa, Harry! Abbiamo ancora molto tempo da perdere.-
-Giusto.- riempie di nuovo i bicchierini e me ne passa uno, che butto giù tutto d’un colpo. Lui fa lo stesso e si viene a sedere vicino a me con il mazzo di carte in mano.
-A cosa giochiamo?- chiedo.
-Poker.-
-Chi perde beve?- contratto.
-Mi piace!- ridacchio, fregandogli le carte e iniziando a mescolarle. Ne do cinque a testa poi guardo le mie carte. Harry mi passa tre carte da cambiare nel mazzo e glie ne passo tre prese dal mazzo. Io ne cambio due e ne prendo altre due. –Vedo.- esclama lui. Metto giù le mie carte e rimane sorpreso vedendo un full, tanto che mette a terra, sconfitto, la sua doppia coppia.
-Via col primo di una lunga serie!- dico ridendo, vedendo Harry che si versa il suo shot.
Cinque shot lui e sei shot io dopo, inizio a sentire gli effetti della sbronza.
-Che facciamo?-
-Nascondino!- propongo.
-No. Non sono un bambino.-
-E allora cosa proponi, uomo adulto?-
-Il gioco delle venti domande.-
-Ubriachi? Ci sto.- accetto.
Prendo la bottiglia di vodka alla ciliegia e mi vado a sedere nell’angolo del divano. Harry si mette davanti a me dopo aver preso con sé la bottiglia di vodka alla pesca.
-Inizi tu?- chiedo io, bevendo un sorso direttamente dalla bottiglie.
-okay. A quanti anni hai dato il tuo primo bacio?-
-12. Tu?-
-11. La cosa più imbarazzante che ti è successa?-
-Per aver perso ad una scommessa, mi sono fatta il corridoio della scuola correndo in intimo. Quand’è stata l’ultima volta che sei uscito con una ragazza con cui ti sentivi?-
-Agli inizi di gennaio. Taylor Swift. Tu?-
-Novembre. Non mi ricordo come si chiama, ma era un gran figo. Il tuo film preferito?-
-Love Actually. Sei mai stata al di fuori dell’Inghilterra?-
-Sono andata a Barcellona in gita scolastica. La tua più grande paura?-
-Perdere le persone che mi stanno a cuore. La tua?-
-Morire sola. Il momento in cui ti sei sentito al settimo cielo?-
-Quando Simon ci ha proposto un contratto con la sua casa editrice anche se non eravamo arrivati primi. Quando hai baciato per l’ultima volta un ragazzo?-
-Ad inizio gennaio, ero ubriaca e in discoteca. Chi è il tuo migliore amico?-
-Louis, ma anche gli altri tre non scherzano. Hai mai pensato di diventare un personaggio famoso?-
-Da quando è finita l’era della principessa fino al liceo. Quando hai iniziato a cantare?-
-Da piccolo. Qual è uno dei tuoi desideri?-
-Avere una camera da letto tipo quella di Carrie in Sex And The City 2. Uno dei tuoi?-
-Che la ragazza che mi interessa si accorga di me. Qual è il cantante che trovi più sexy?-
-Questa è una bella domanda! Justin Timberlake, Justin Bieber, Usher, Aston Merrygold, Jason Derulo e Chris Brown. Non mi viene in mente nessun altro per ora. Sei mai stato arrestato?-
-No. tu?-
-Ho rischiato di essere arrestata una volta. Avevano beccato dei miei amici con dell’erba ed io ero con loro e siamo scappati quando abbiamo visto i poliziotti avvicinarsi. Mi lasceresti mai arredare da cima a fondo il tuo appartamento?-
-Si, solo perché ho visto camera tua. Se te lo chiedessi, verresti mai a vivere con me?-
-Dipende. Sei mai stato in un night club?-
-Discoteche e locali del genere, si. Locali dove ci sono le spogliarelliste, no. Ti sei mai comportata come una stalker?-
-Si, quando mio fratello si stava vedendo con Autumn. Perché tu ti sei comportato come uno stalker con me?-
-Quando?-
-Quando ti sei presentato a casa mia per scusarti di qualcosa che non sapevi nemmeno tu.-
-Non so, forse non volevo smettere di prenderti per il culo come quel pomeriggio. Perché quella sera mi hai fatto dormire con te anche se mi odiavi?-
-Mi ispiravi sicurezza in un modo diverso da mio fratello, e volevo vedere cosa si provasse. Perché hai insistito per farmi preparare a casa tua il giorno del tuo compleanno?-
-Perché non volevo rimanere da solo fino alla sera. Perché hai sempre passato del tempo con me nonostante mi odiassi?-
-Non credo di averti mai odiato veramente, forse mi davi un po’ fastidio ma non ti odiavo, ma non mi dispiaceva passare del tempo con te. Perché mi hai proposto come trainer per voi durante il tour?-
-Perché non voglio passare del tempo lontano da te e mi è sembrato il modo migliore per non perderti di vista. Ti piace veramente passare del tempo con me?-
-Si, sei una delle persone con cui mi trovo più a mio agio. Perché non vuoi perdermi?-
-Credo che sia perché mi piace passare tutto il mio tempo con te. Hai mai pensato a come sarebbe stato se non ci fossimo mai incontrati?-
-No, ma sicuramente a quest’ora starei dormendo se non ti avessi conosciuto. Sei felice di avermi conosciuta?-
-Felice è riduttivo. Mi abbracci?-
-Non è una vera e propria domanda.- rispondo ridacchiando.
-Abbracciami e basta.- mi tira per una mano e finisco seduta su di lui con le gambe ai lati del suo bacino e le braccia intorno al suo collo.
-Mancano tre domande ed abbiamo finito.- gli ricordo.
-Come te lo immagini il tuo futuro fra cinque anni?-
-Fidanzata con un uomo fantastico con cui convivo. Tu?-
-Cosi mi va bene. Rimarresti mia amica anche se dovessi combinare una cazzata?-
-Certo che si. Poi dipende dalla cazzata che fai. Hai mai pensato di lasciare i ragazzi per una carriera da solista?-
-Si, ma non voglio stare senza di loro, quindi non mi interessa. Hai mai pensato di baciarmi?-
-Forse una volta o due. Tu?-
-Fin dal primo momento in cui ti ho vista.-
Il mio cervello è cosi annebbiato dall’alcool che a malapena mi rendo conto che le mani di Harry sono sulle mie guancie e le sue labbra sono premute sulle mie.










YEEEEEEEEEEEEEEAH!!
FINALMENTE! Mi hanno riattaccato internet dopo la bellezza di 21 giorni! SIIIII!
Se non si fosse capito, non ho potuto aggiornare perchè ero senza internet, ma adesso non dovremmo più avere questo problema.
Lo scorso capitolo è arrivato a più di 400 visualizzazioni in pochissimo tempo. MI VOLETE MORTA? Io vi amo! Eppoi, 61 recensioni in totale?! W O W, mi commuovo sul serio! Siete le migliori.

Passiamo a questo capitolo! Premetto che non avevo la minima intenzione di farli baciare, ma è successo, quindi sclerate quanto volete! MA NON CREDETE CHE SARA' TUTTO ROSE E FIORI EH! Non l'ho ancora scritto il prossimo, ma non aspettatevi niente di stra super romantico! Non so nemmeno perchè continuo a parlare, SCLERIAMO, SI SONO BACIATI!
Invece avevo tutta l'intenzione di parlare della proposta che ha fatto Simon ad Alex! Come potete vedere, non si è capita la risposta. Avrà accettato?

Adesso, mi spiace essere cosi frettolosa ma non so che altro dire se non che spero vi piaccia, che mi perdoniate per il ritardo, che recensiate in tantissime e soprattutto vi informo che non ho la minima idea se farmi i capelli lisci o ricci dopo lo shampoo che devo fare adesso! :D

Vi amo, adioooos xx


Ps: Si, ero in vena di GIF.
Pps: no, non è Harry quello del bacio.

xx



 

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Capitolo 25
*** -Non ti perdo, vero? ***


24






Sarebbe troppo prevedibile dire che era il sogno di tutta la mia vita baciare Harry, che le farfalle nel mio stomaco si erano velocemente trasformate in unicorni arcobaleno, che sentivo la mia testa girare per l’emozione, costringendomi a mettere le mani fra i suoi capelli per non perdere l’equilibrio, e che non avrei mai desiderato staccarmi dalle sue labbra.
Ma, ehi, stiamo parlando di me, non di una tredicenne al suo primo bacio.
Infatti il mio primo istinto è stato staccarmi dalle sue labbra, dargli un bel ceffone sulla guancia destra, tanto forte da fargli girare la testa, per poi finire il tutto con un conato di vomito liberato sul tappeto davanti al divano.
-Mi hai fatto male!- -Chi ti ha dato il permesso di baciarmi, lurido bastardo!?- urliamo contemporaneamente.
-Io ho praticamente ammesso che mi piaci e tu mi molli uno schiaffo?-
-Mi sembra ovvio. Non mi sembra di averti dato il permesso di baciarmi.-
-Alex, ho detto che mi piace, cazzo!- alza il tono di voce.
-Non mi interessa, non dovevi baciarmi!- urlo io.
-ALEX, cazzo! Smettila di pensare a quel fottutissimo bacio.- stavolta urla lui.
-E a cosa dovrei pensare?-esclamo infuriata. Con quale coraggio si è azzardato a baciarmi?
-Al fatto che ti ho appena detto due volte che mi piaci e mi hai ignorato entrambe le volte.- risponde, senza urlare.
Un momento. Cosa? Davvero?
Mi ha spiazzata.
Okay, è un bel ragazzo, simpatico, con cui mi trovo a mio agio e tutto quello che vogliamo aggiungere, ma ho dei sentimenti superiori all’amicizia verso di lui?
-Forse è meglio se torno a casa mia.- borbotto, alzandomi, rendendomi conto di come eravamo. Adesso mi sento un po’ troppo svestita, con solo i pantaloncini e il reggiseno. E la sbronza è passata…
-No, perché devi andartene?-
.Perchè la situazione è appena diventata imbarazzante.-
-Perché dovrebbe essere imbarazzante?-
-Perché non credo di provare esattamente i tuoi stessi sentimenti.- confesso in un sussurro.
-Cosa?-
-Non provo per te quello che tu provi per me, Harry.-
-Non mi interessa, sei la mia migliore amica, non puoi abbandonarmi per questo.-
-E da quando sarei la tua migliore amica? Io l’ho scoperto solo stasera.-
-Sei la mia migliore amica dal momento in cui mi sono reso conto che non stavi con me solo per farti un nome nel mondo.-
-Questo era chiaro fin dall’inizio…- borbotto –Non me la sento di rimanere qui dopo quello che è appena successo.- continuo, avviandomi verso la sua stanza, seguita da un Harry molto alterato.
-Ti riferisci al fatto che ti ho baciato o all’aver ammesso di provare qualcosa per te?- chiede nervoso e agitato.
-Entrambi.-
-Allora fai finta che non sia successo niente, cazzo! Non puoi andartene via cosi solo per questo, non te lo permetto!- esclama, prendendomi le mani fra le sue.
-Harry, non è una cosa su cui riesco a passare facilmente sopra.-
-Allora non passarci sopra e rimani qui con me come se non fosse successo niente, ti prego.-
-è meglio se vado a casa.-
-No, rimani qui, almeno stanotte. Poi puoi fare quello che ti pare.-
-è meglio se vado a casa. Abbiamo molte cose a cui pensare.-
-Puoi pensarle anche stando qui con me.- ormai è sull’orlo della disperazione. Le sue mani sono perennemente sulle punte dei suoi capelli, e il suo volto ha un’espressione cosi dura da vedere…
-è meglio per entrambi se vado a casa mia, sul serio.-
-Non per me, non è meglio per me.-
-Sei ubriaco, non sai cosa stai dicendo.-
-So cosa sto dicendo, cazzo. Si dice ‘in vino veritas’ apposta!-
-è solo un modo di dire, tutti fanno stronzate da ubriachi.-
-Non è assolutamente vero perché tu mi piaci anche da sobrio.- urla.
-Non è questo il punto, Harry!- urlo io.
-E qual è?- urla anche lui.
-è che non me la sento di rimanere qui dopo quello che è successo perché potresti pensare cose che non sono vere.-
-L’ho capito che non provi quel tipo di sentimenti per me, l’ho capito appena me lo hai detto, e ti voglio comunque qui con me. Sei l’unica persona che riesce a farmi stare bene anche quando mi insulta e non può cambiare solo perché ti ho baciato.- dice sconsolato. Ha quell’espressione da cucciolo bastonato e abbandonato che mi viene voglia di abbracciarlo e non lasciarlo ma il mio istinto mi dice che è meglio se mi allontano un po’ da lui. È la cosa migliore per me, cosi posso pensare bene a quello che sta succedendo e che veramente provo, e per lui, cosi può chiarire le sue idee.
-Harry, dobbiamo entrambi chiarire le idee e il modo migliore è stare separati per un po’.-
-Allora le chiariremo domani queste idee, ma adesso rimani qui con me, ti prego.-
-Non è qualcosa che può aspettare. Se mi lasci andare a casa, te lo prometto, domani passerò tutto il tempo che vuoi con te. Ma mi devi dare il tempo di pensare a quello che è appena successo, e soprattutto devo essere lontana da te.-
-Davvero mi prometti che domani starai con me?-
-Solo se mi fai andare a casa.-
-Va bene, allora. Posso farmelo andare bene. Vieni tu o vengo io da te?-
-Vengo io.- rispondo, prima che il silenzio cade fra di noi. Prendo la blusa che avevo stasera ma Harry me la strappa di mano e mi passa la sua maglietta dei Rolling Stones, la mia preferita. La infilo velocemente e metto la giacca. Lego i capelli in una coda veloce e infilo le scarpe senza preoccuparmi di stringerle quando le allaccio. Metto tutta la mia roba nella borsa che mi ero portata e scendo le scale, seguita passo passo da Harry. Mi ha guardata tutto il tempo mentre facevo il più in fretta possibile per uscire da casa sua, e non ha battuto ciglio, guardandomi con quello sguardo da cucciolo abbattuto a cui di solito non resisto.
-Posso accompagnarti a casa?-
-Chiamerò un taxi. Vado da mio fratello, non a casa mia.-
-Va bene. Non ti perdo, vero?-chiede senza guardarmi. È di questo che ha paura, me lo ha confessato prima e adesso mi rendo conto che ha paura di perdermi. Tutto il suo cercare di convincermi a rimanere da lui è perché ha paura di perdermi.
-Non vado da nessuna parte. Devo solo riflettere un po’.-
-Okay. Posso abbracciarti?- chiede, timido. Harry timido, sembra una presa per il culo ….
Non gli rispondo ma lo stringo fra le braccia, cingendogli la vita.  Sembra che gli stia dicendo addio, ma non è cosi. Ho solo bisogno di riflettere un po’ lontano da lui.
Non chiedetemi quando, ma a quanto pare Harry ha chiamato un taxi che mi sta aspettando davanti al cancello.
Mi giro un’ultima volta verso Harry. Nonostante sul suo viso si possa notare ogni traccia di tristezza e malumore, è comunque bellissimo. Gli accarezzo la guancia velocemente, sentendo il suo viso appoggiarsi alla mia mano poco prima che mi giro e vado verso il taxi.
-Buonasera signorina, dove la porto?- chiede il tassista una volta che sono dentro la macchina.
-Hewison Street, grazie.- rispondo cordialmente, accasciandomi sul sedile posteriore, senza nemmeno accorgermi delle lacrime che cominciano a scendere dai miei occhi.
Harry non si merita di star male per colpa mia.
E pensare che mi aveva chiesto anche di non vomitargli di nuovo sul pavimento.

 
Il mattino dopo mi rendo conto della gran cazzata che ho fatto.
Ho abbandonato Harry, ho realizzato la sua più grande paura, ma soprattutto ho mentito a me stessa.
Perché quel bacio lo volevo e non lo ammesso, perché Harry mi attrae in un modo in cui non mi ha mai attratta nessun altro. Nessuno mi ha mai fatto provare quella sensazione di calore quando sono fra le sue braccia, o quella sicurezza che provo quando sono semplicemente al suo fianco. Nessuno riesce a farmi ridere con quegli stupidi giochetti tranne lui, nessuno sa come convincermi a fare qualcosa meglio di lui e nessuno riesce a farmi arrabbiare e a farmi calmare subito dopo come fa lui.
Harry è unico, ed è l’unico in tante cose, e ciò che provo per lui mi è ancora ignoto ma cosa mi impedisce di provarci? Di buttarmi nell’immenso oceano che è Harry e provare a renderlo felice? Chi mi assicura che il mio cuore non sia pronto ad accogliere l’animo gentile e dolce di Harry?
Nel profondo so che ho una specie di attrazione nei suoi confronti, altrimenti non si spiega questa continua voglia di passare del tempo con lui. Lo ammetto, amo passare il mio tempo con Harry, soprattutto a non fare niente di produttivo. E non capisco come ho fatto ad essere cosi cieca fino ad ora. Avevo tutto sotto gli occhi e l’ho notato solo dopo che Harry ha confessato che gli piaccio. Perché non me ne sono resa conto prima? Mi sarei risparmiata una notte di lacrime e avrei evitato di far star male Harry.
E adesso, cosa devo fare? Andare da lui e confessargli che sotto sotto mi piace in quel senso anche lui o dirgli che è meglio se rimaniamo amici, nascondendo quindi i miei sentimenti? O è meglio se non vado proprio da lui?

 
-Cosa vuoi fare, Chase?-
-Andiamo al Mc Donald’s?- chiede saltellando ovunque. Effettivamente è ora di pranzo… posso usare la scusa che la mia mente è annebbiata dai pensieri per rendermi conto che anche io ho fame?
-Va bene, vai a prendere le scarpe che te le metto.-
-Sono grande, le so mettere da solo.- dice imbronciandosi e incrociando le braccia al petto. È cosi adorabile.
-Allora vai a metterti le scarpe poi vieni qui e andiamo.-
-SIIIII.- urla salendo le scale. Metto le mie Dr Martens, lasciate all’ingresso tre giorni fa, e le allaccio, per poi mettermi la giacca e la sciarpa, copro le orecchie con un beanie azzurro e aspetto che Chase venga giù.
Dopo aver fatto colazione con Ethan e Autumn, ho levato le tende e sono tornata a casa, dove mamma mi ha lasciato Chase per tutto il giorno e mi ha costretta ad andare a lavorare stasera se non voglio essere messa in punizione. Dovrei andare a vivere da sola …
Tornando alle cose serie, credo di essere arrivata a dire che la miglior cosa da fare con Harry è quella di andarci piano. Devo parlare con lui al più presto e capire cosa vogliamo l’uno dall’altro.
-Alex.- mi chiama Chase mentre scende le scale, con le scarpe perfettamente messe ai piedi e le stringhe attaccate al posto giusto.
-Dimmi.-
-Può venire anche Harry? Mi manca tanto.- questo bambino mi vuole morta.
-Va bene. Lo vuoi chiamare tu?-
-Si.- urla felice. Prendo il telefono e cerco il numero di Harry fra i preferiti e quando parte la chiamata passo il telefono col vivavoce a Chase.
-Alex, finalmente.- risponde lui al secondo squillo.
-Ciao Harry.- risponde Chase.
-Ciao campione.- risponde passando dall’ansioso al felice Harry. Ormai distinguo come si sente a seconda del tono di voce che ha.
-Vieni con me e Alex a mangiare?-
-Certo che vengo. Mi passi Alex, per favore?-
-Si. ciao Harry.- saluta Chase felice. Prendo il telefono dalla sua mano e levo il vivavoce.
-Dimmi.- dico tranquilla. Si fa per dire…
-Hai pensato?-
-Un po’. Fra dieci minuti sono li, fatti trovare pronto, okay?-
-Va bene. Cosa hai concluso?-
-Ne parliamo dopo, va bene?-
-Si. A dopo.-
-Ciao.- chiudo la chiamata. Rimetto il telefono in borsa e metto velocemente la giacca, la sciarpa e il cappellino a Chase prima di prendere le chiavi della macchina e uscire di casa. Sistemo Chase nel suo seggiolino nei sedili posteriori poi mi metto al posto di guida. Accendo la macchina ed esco dal parcheggio diretta verso casa di Harry.
O vogliamo chiamarla casa delle svolte?

Infondo da ieri notte c’è stata una svolta fra di noi.






Cucuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuù!
Avete ascoltato Four? Sicuramente! Devo ammettere che fino a Night Changes, Fireproof, No Control mi ha convinto al 100%, mentre sulle altre 7 sono convinta al 70%. Non ci sono canzoni che non mi piacciono per niente, ma ci sono canzoni che non mi convincono del tutto. Certo che Liam e Louis scrivono molto insieme! O.O

Passando allo scorso capitolo. Ve lo aspettavate il bacio? E la proposta di lavoro? Ammettetelo, non ve lo aspettavate! Ci speravate, ma non lo aspettavate! Le cinque recensioni che ci sono state mi hanno fatto molto piacere, visti i vostri schizzi alle novità che c'erano, e ne sono tremendamente felice in questa settimana di merda!

Ed è proprio per questo che il capitolo che ho letteralmente appena finito di scrivere è corto è praticamente da taglio delle vene. Okay, non cosi tanto tragico, ma rispetto agli altri è tristissimo. Harry si lascia andare verso tutte le sue debolezze nel modo più profondo che potevo scrivere, ed Alex inizia a fare chiarezza su cosa prova verso Harry. Questo capitolo lo sento molto, non per come è scritto o cosa ho scritto, ma perchè anche io come Alex sto passando le giornate a fare chiarezza sui miei sentimenti, in questo caso nei confronti di un amico e non di un possibile ragazzo, ma non voglio annoiarvi con questo.
Piuttosto, ditemi cosa ne pensate di questo capitolo. So che è corto, ma ho preferito scrivere un capitolo più corto che ha un solo argomento come centro del discorso e non un capitolo lungo in cui anticipo un altro argomento e lo lascio in sospeso.
Quindi spero che vi piaccia e che lo apprezziate almeno quanto me, nonostante non sia il capitolo felice in cui scopano come conigli e decidono di fidanzarsi.

Quindi, vi ringrazio, spero che vi piaccia, che recensiate e che, soprattutto, mi diciate come la pensate veramente di questo capitolo.
Vi amo infinitamente, adiooooss

xoxo




Ps: la maglietta di Harry che lui da ad Alex è quella della prima gif. xx

 

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Capitolo 26
*** -Preferisco il pollo, grazie.- ***


25







-Harry!- urla felice Chase quando il riccio apre la portiera del passeggero.
-Ciao Chase.- lo saluta, girandosi verso di lui per dargli qualche pacca sulle gambe distese per aria, facendo ridere il mio fratellino. Si gira verso di me, mostrandomi un piccolo sorriso timido prima di mettersi la cintura.
-Andiamo a mangiare?- chiede Chase dietro, impaziente.
-Si. Hai fame, piccolino?-
-Si.- mi risponde.
-Dove andiamo a mangiare?-
-Chase vuole andare al Mc Donald’s.- rispondo ad Harry.
-Va bene. Stavolta pago io.-
-Harry, non incominciare con questa storia perché sappiamo già come finisce.- lo sgrido. Ogni volta che andiamo a mangiare da qualche parte, finiamo sempre per litigare su chi paga e due volte e mezzo su tre paga lui e mi lascia pagare solo le colazioni, poi io mi arrabbio perché non mi lascia mai pagare e tengo il muso per un’ora. Finisce sempre cosi.
-Pago io e basta, Alex. Siamo venuti con la tua macchina quindi ho un motivo in più per pagare.-
-Quale? Il fatto che non guidi?-
-Esatto.- risponde fiero delle sue idee.
-Harry.- lo guardo male.
-Che c’è?- risponde sorridendo ampliamente. Mi sfotte?
-Smettila.- trattengo la risata.
-Di fare cosa?- ride lui.
-Di fare cosi!-
-Cosa sto facendo?-
-Stai cercando di farmi cambiare idea per farti pagare.-
-Ma come puoi pensare questo di me?- dice fingendosi offeso.
-Perché ti conosco ormai.-
-Si. Mi conosci.- continua con un sorrisino.
-Si, quindi smettila di fare questi giochetti con me.-
-Giochetti? Non sto facendo nessun giochetto.- si finge innocente.
-Harry…- lo guardo male.
-Okay, la smetto. Ma pago io.-
-Se accetto sei più felice?- chiedo, trattenendo la risata mentre la sua esplode tranquillamente.
-Si.-
-Allora paghi tu, ma domani andiamo a far colazione dove dico io e pago io.-
-Va bene.- accetta sorridente.
È giusto dire che tutta la tensione di ieri è sparita? Come se tutto quello che è successo ieri si è dissolto nel nulla? Perché a me va bene, rimandare tutta la discussione a più tardi…
-Chase, tu cosa vuoi da mangiare?- chiede al piccolo mentre ci avviciniamo al Mc Donald’s a Piccadilly Circus, il preferito di Chase, non chiedetemi il perché.
-Hamburger e patatine.- risponde lui felice.
Parcheggio la macchina nel primo spazio libero che trovo e scendo dalla macchina, seguita a ruota da Harry. Levo la cintura a Chase e lo aiuto a scendere dalla macchina, tenendolo per mano mentre attraversiamo per entrare nel fast food.
-Tu Alex cosa vuoi?-
-Il solito.- rispondo tranquillamente.
-Va bene. Andate a scegliere un tavolino, vado e torno.- dice lui, scuotendo i capelli di Chase per poi dirigersi verso il bancone. Chase invece va dritto verso uno dei tavoli vicino ai giochi per i bambini, ossia il nostro posto da quando ha iniziato a camminare senza cadere.
-Vuoi andare un po’ a giocare?- chiedo a mio fratello, notando che ha lo sguardo fisso sui bambini che si stanno divertendo.
-Posso?-
-Si, ma appena ti chiamo vieni qui.-
-Va bene.- salta giù dalla sedia su cui si era seduto, gli levo la giacca e la sciarpa e subito corre dagli altri bambini.
Lo guardo per qualche secondo mentre stringe amicizia con due bambini, poi tiro fuori il telefono e mi faccio i cazzi miei sui social. Continuo a ricevere notifiche da quando ho fatto amicizia con Harry, e fortunatamente si possono rendere invisibili altrimenti mi sarei già ammazzata! Instagram è un casino, Twitter è peggio e di Facebook non ne vogliamo parlare. Non immagino come è messo il telefono di Harry. O almeno, uno dei due…
Guardo un po’ i gossip e le news su Twitter e sono talmente concentrata sul profilo di questa ragazza che mi offende che non mi accorgo di Harry davanti a me.
-Vado a prendere l’altro vassoio e torno.- dice brevemente prima di scappare verso il bancone. Chiamo Chase e lui subito viene a sedersi davanti a me. Gli apro l’Happy Meal, tirandogli fuori il cibo e subito inizia a mangiare.
Harry torna con un altro vassoio e si siede affianco a Chase.
Prendo uno dei toast e inizio a mangiare, guardando Chase e Harry che battibeccano per capire se è più buono l’hamburger o il toast. Chase dice l’hamburger mentre Harry dice il toast. Tutti e due sono convinti delle loro opinioni e approfondiscono sul perché della loro scelta, facendomi ridere. Harry ogni tanto mi guarda divertito, sorridendomi come se fosse veramente la cosa più divertente al mondo.
Quando non mi guarda prendo il telefono e gli faccio un video e nel mentre Chase inizia anche una guerra con le patatine perché deve avere ragione lui. Trattengo a stento le risate e stoppo il video quando Harry inizia a guardarmi come a dire “Che faccio? Continuo o gli do ragione?”
-Dai Chase, smettila. Non si buttano cosi le patatine.- lo sgrido, cercando di non ridere.
-Scusa.- dice con la faccia da cucciolo.
-Sei perdonato.- gli rispondo con un sorriso. Felice di non essere nei guai, torna a mangiare tranquillamente.
-Dopo che facciamo?- chiede Harry, con la bocca piena di Big Mac.
-Non lo so, però devo tenere Chase e stasera devo lavorare sennò sono in punizione.-
-Possiamo andare a casa mia e guardare un film.- propone.
-Oppure possiamo farci un giro in un qualche parco cosi mentre gioca noi possiamo parlare.-
-Va bene.- il suo umore crolla all’improvviso. Il suo sguardo rimane sul cibo mentre continua a mangiare, ed è silenzioso.
-Ehi, non preoccuparti. Non ho intenzione di abbandonarti.- dico, prendendogli la mano sul tavolo e stringendogliela forte.
-Mi fido.- risponde, sorridendomi debolmente.
-Hai qualche novità?- chiedo, cambiando argomento.
-Siamo riusciti a convincere il management ad averti nello stesso bus dove sono io per il tour, quindi non hai più scuse per non venire.- mi dice, puntandomi con il suo dito con finto fare minaccioso.
-Lo sai che non è proprio la cosa migliore a cui aspiro ma dal momento che mi hai costretta ad accettare, sono anche costretta a venire sul bus con te.-
-Fidati, ti divertirai da morire con noi. Dirò a Niall di trattenersi con le scoregge.-
-Finchè non le fa nella mia stessa area, può farne quante ne vuole.- rispondo ridacchiando.
-Va bene. E tu hai novità?-
-Ethan è incazzato con te mentre Autumn mi ha detto di dirti che ti stima per avermi baciata e perché hai fatto di tutto per non farmene andare.-
-E ci sono riuscito?- chiede nervoso.
-Forse. Ma di questo ne parliamo dopo, va bene?- annuisce. –Ethan è incazzato perché per questa storia sono andata a disturbarlo mentre scopava allegramente con Autumn. Fortunatamente lei è una brava ragazza e lo ha convinto che se sono andata da lui voleva dire che era qualcosa di grave.-
-Alex, mi dispiace di aver…- lo interrompo alzando la mano verso di lui.
-Non ti dispiacere di nulla, non hai fatto niente di male.- provo a convincerlo di questo. È vero. Non ha fatto niente di male. Ha confessato che gli piaccio, mi ha baciata e io sono scappata con la coda tra le gambe. Quella in torto sono io non lui.
-Ma è colpa mia se sei scappata ieri sera.-
-Harry, smettila. Ho avuto paura dei miei sentimenti, per questo sono scappata via. Smettila di darti la colpa e stare in pena per questo sennò me ne vado sul serio.- lo minaccio affettuosamente.
-Okay, la smetto, ma dopo mi devi dire tutto quello che pensi.-
-Lo farò. Adesso smettila di mangiarti il mio pollo e mangiati le tue patatine.- lo sgrido, riprendendomi i miei nuggets.
-Non fare la permalosa. Puoi sempre prenderti le mie patatine.-
-Preferisco il pollo, grazie.-
Finiamo di mangiare ridendo e scherzando con Chase che aspetta che finiamo giocando con la sorpresa dell’Happy Meal.
Una volta finito di mangiare buttiamo le carte nel cestino e rivesto Chase, pronti ad uscire.
Prendo per mano mio fratello e seguiamo Harry fuori dal ristorante. Ci sistemiamo in macchina e tranquillamente ci dirigiamo verso Regent’s Park.
L’ansia aumenta man mano che ci avviciniamo, facendomi risalire il pranzo dal nervoso.
Quando intravedo il parco da qualche metro di distanza, inizio seriamente a preoccuarmi.







Bonsoooooooooooooooooooooir!
Premetto che vi adoro e mi dispiace di aver ritardato ma non ho avuto tempo per scrivere e possiamo dire che questa merdaccia di capitolo l'ho partorita oggi pomeriggio.

Il capitolo precedente faceva talmente pena che ci sono state solo due recensioni ma, ehi, vi capisco! Anche io non lo avrei recensito ahahah
Comunque vi ringrazio perchè il numero di visualizzazioni mi ha fatto sentire di meno la mancanza delle recensioni :)

Vorrei ricordarvi una cosa: una recensione che contiene meno di dieci parole mi arriva come messaggio privato e non come recensione. Vi chiedo quindi come favore personale, di mettere più di dieci parole se volete recensire, anche per farmi capire meglio cosa ne pensate. Grazie :*

Passiamo a questo capitolo. Voglio spiegarvi i miei pensieri su questo capitolo con un piccolo elenco puntato:
-abbiamo la conferma che Alex ha accettato il lavoro;
-non l'ho riletto;
-è corto perchè voglio farvi rimanere sulle spine;
-non so che altro dire.

Prometto che prima di domenica aggiorno, anzi, ve lo giuro sul mio cane che posterò prima di Domenica.
Lascio la parola a voi mie care lettrici, vado a finire il libro che sto leggendo ;)

Vi amo, leggete, recensite, guardate il trailer, pubblicizzate la storia e odiatemi quanto vi pare, adiooooss xx



 

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Capitolo 27
*** -Cosa?- ***


26








Parcheggio al lato della strada e scendo, spostandomi sul lato di Chase per aiutarlo a slacciare la cintura e scendere dalla macchina. Harry mi raggiunge dal mio lato e prende in braccio Chase, dopo che il piccolino glie lo ha chiesto.
Camminiamo tranquillamente (si fa per dire) fino all’area bambini del parco, chiacchierando un po’ di cosa dovrò aspettarmi da questo tour. Quando intravediamo l’area bambini, Harry rimette a terra mio fratello e lui subito corre verso i giochi e inizia a chiedere ai bambini se può giocare con loro.
-Dove ci mettiamo?- chiedo io.
-Su quella collinetta? Da li si dovrebbe vedere bene Chase.-
-Va bene.-
Silenziosamente, ci incamminiamo verso una collinetta dietro tutti i giochi e ci sediamo per terra, nonostante il freddo di fine febbraio sia molto pungente.
-Chi comincia?-
-Visto che è tutto fra le tue mani, direi che cominci tu.- risponde lui, cercando di alleviare il tutto con un sorrisino tirato.
-Va bene.- prendo un respiro profondo. –Come ti ho già detto, ieri sono scappata perché avevo paura dei miei sentimenti. Ormai è un po’ di tempo che Jenny mi ha messo in testa questa pulce che fra me e te c’è qualcosa di diverso da una semplice amicizia, e da quel momento direi che ci ho pensato parecchio.-
-Ti interrompo un attimo.- dice lui, appoggiando una mano sulla mia coscia. –Potrei aver chiesto a Jenny di aiutarmi a conquistarti.-
-Davvero?- chiedo sbalordita. Me la pagheranno entrambi!
-Si, ma va pure avanti.-
-Okay. Allora, Ho provato a pensare se ci fossero mai stati dei segnali che avrebbero potuto aiutarmi a capire cosa provavi per me, se è solo amicizia o no, e qualcuno penso di averlo trovato. Tutto ciò non ha fatto altro che farmi diventare paranoica e farmi vedere le cose in modo diverso, tant’è che quando ieri mi hai baciata sono entrata nel panico. Avevo paura che sarebbe cambiato tutto in negativo e che non ci sarebbe stato più nulla da fare per essere amici e penso che sia cosi.-
-Non dev’essere per forza cosi, Alex. Io ….- lo interrompo.
-Fammi finire.- gli chiedo dolcemente.
-Okay.-
-Stavo dicendo, Avevo paura che non saremmo più riusciti ad essere amici dopo quel bacio ed ero spaventata perché ero totalmente convinta di non provare altro che dell’affetto per te. Per questo sono scappata via. Poi mi sono resa conto che andandomene ti ho fatto del male e ho capito che non avrei mai e poi mai voluto che accadesse. Non voglio che tu stia male per me. E credo che sia stata questa consapevolezza a farmi cambiare idea.-
-In che senso?-
-Nel senso che ho capito che non voglio perderti, che non voglio perdere questo rapporto ma soprattutto non voglio che soffri, men che meno che soffri per colpa mia.-
-Alex, non voglio farti pena.-
-Non mi fai pena, Harry. Anzi, io mi faccio pena perché non ho capito prima che provo qualcosa per te.-
-Cosa?- chiede sbalordito.
-Hai capito bene, finto tonto. La cosa tragica è che nonostante Jenny, mia madre, Max e persino Chase hanno fatto di tutto per farmi capire che provo qualcosa di più di un grande affetto per te, solo il tuo bacio è riuscito a farmelo capire. È assurdo.-
-Non direi.- risponde sorridente.-
-Invece si.-
-Se lo dici tu. E cosa hai concluso?-
-Harry, tu cosa vuoi da me?-
-In che senso?- chiede confuso.
-Cosa vuoi da me? Un’amicizia, una relazione, niente… cosa?-
-Me lo stai seriamente chiedendo?- dice ridacchiando.
-Si. Rispondimi.-
-Tu?-
-Non si risponde con un’altra domanda. Rispondimi.-
-A me piacerebbe una relazione.- risponde guardando terra, balbettando un po’ sull’inizio.
-E allora proviamoci. Buttiamoci, facciamo questa prova.-
-Cosa?- adesso è sorpreso.-Sei seria?-
-Mai stata più seria.- rispondo sorridente. –Proviamoci. Con calma ma proviamoci. Non abbiamo niente da perdere in fin dei conti.-
-Sei sicura?-
-Sicurissima. Ci ho pensato tutta la notte.-
-No, sei davvero sicura? Non voglio che tu prenda queste decisioni solo perché non vuoi farmi soffrire, Alex.-
-Lo faccio anche per me, o hai già dimenticato che ti ho detto che provo qualcosa per te?-
-Non l’ho dimenticato, ma non voglio che fai scelte azzardate solo per compiacermi.-
-L’unica scelta fatta per compiacerti è stata quella di accettare il lavoro nel tour.-
-Sei sicura?-
-Sicurissima. Però facciamo le cose con calma, ti prego. Non corriamo.-
-Sarà il nostro piccolo segreto.- mi porge il mignolo. Ridendo lo stringo con il mio, suggellando il nostro patto di fare le cose con calma.
-Quindi adesso sei la mia ragazza?-
-Se vuoi chiamarmi cosi…- rispondo sorridendo, lasciando la frase in sospeso. Harry mi sorride di rimando, uno di quei sorrisi che fanno scintille nel tuo stomaco.
All’improvviso si allunga verso di me, prendendomi la vita fra le sue mani e buttandomi su di lui, che si sdraia con me sopra di lui. Scoppiamo entrambi a ridere e rimaniamo un po’ cosi, solo a guardarci.
È strano ma non avevo mai notato quanto gli occhi di Harry possano essere di un verde cosi acceso quando è felice.
Mi fa il solletico, facendomi tornare alla realtà e mi stendo di fianco a lui, con la testa sulla sua spalla mentre mi cinge la vita con il braccio come al suo solito.
-Che ora è?- chiedo.
-Le 15:25. A che ora devi andare al ristorante?-
-Per le sei. E devo passare a casa a cambiarmi.-
-Che ne dici se andiamo a casa tua adesso? Ho visto una ragazza farci delle foto e molto probabilmente a breve saremo circondati.-
-Va bene, superstar.-
-Prima posso chiederti una cosa?-
-Dimmi.- rispondo, alzandomi e mettendomi seduta con le gambe incrociate affianco al suo corpo sdraiato.
-Vuoi tenerlo segreto il nostro tentativo di far funzionare la cosa.-
-Per ora si. Tu?-
-Anche. Non voglio che le fan se la prendano con te.-
-Ohw, inizi già ad essere iperprotettivo?- chiedo ridacchiando e alzandomi.
-Lo ero anche prima, solo che non te ne sei mai resa conto.- risponde alzandosi.
-Certo, Fufi. – prendo la mia borsa e scendo la collinetta.
-Chase, è ora di andare.- lo chiamo a gran voce, catturando la sua attenzione.
Saluta i suoi nuovi amici e viene verso di me, un po’ sconsolato dal fatto che non può più divertirsi.
Lo prendo in braccio e con Harry affianco camminiamo verso la macchina.
Ogni tanto mi giro verso di Harry e lo trovo che mi sorride. Gli sorrido in risposta ogni volta per poi tornare a guardare Chase che gioca con la mia cerniera della giacca per non arrossire.

Questo ragazzo mi farà impazzire.








Cucuuuuuuù!

Lo so, avevo detto entro domenica, ma ehi! è ancora domenica! Lo so, sono molto stupida, ma sono reduce da un weekend impegnativo!
Ho passato il sabato sera a fare più di sei kg di tagliatelle e oggi ero ad un pranzo con i miei. Non vi immaginate cosa possono fare l'alcool e le persone giuste davanti ad un karaoke!

Passando al capitolo precedente, sono felice di comunicarvi che vi amo sempre di più! 4 recensioni e più di 100 visualizzazioni in meno di un giorno! VI AMO! <3
Lo so che non era il meglio come capitolo, ma ci ho provato.

In questo capitolo diamo spazio alle confessioni! è corto, lo so. ma accontentatevi! Decidono di provare ad avere una relazione!! *****

Lascio a voi i commenti, io vado a fare lo zaino e a dormire che domani devo copiare troppi compiti :D

Notte xx

Leggete, recensite, e fatemi sapere cosa ne pensate, adioooss xxx


 

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Capitolo 28
*** -Mi vieni a coccolare?- ***


27






Il Take Me Home Tour è cominciato. Le note di quella che credo si chiami Up All Night si sparpagliano per tutta la O2 Arena di Londra e il delirio delle fan è immenso.
Questo è il secondo dei due concerti previsti per oggi e i miei timpani stanno già chiedendo pietà. Ce la potrò fare fino alla fine del tour?
Il lato positivo è che stasera festeggiamo alla grande, solo che non so dove.
-Lou, credi che i miei timpani resisteranno fino alla fine del tour?- le chiedo ironicamente.
-Se ogni tanto metti i tappi per le orecchie si.- afferma lei poi scoppiamo a ridere entrambe.
Devo ammetterlo, mi aspettavo di peggio. I ragazzi sono veramente bravi ad esibirsi davanti alle loro fan e le loro canzoni sono molto più che orecchiabili. Ma la mia preferita rimarrà sempre Moments cantata solo da Harry quel giorno in studio. Mi sono affezionata a quel ricordo.
Vederli esibirsi è emozionante. Riescono a far divertire ed emozionare tutti quanti e senza nemmeno sforzarsi. È sensazionale.
Passiamo ad altro. Harry ed io in questi due giorni ci siamo visti poco e niente, viste le prove per il tour e il fatto che sono stata costretta ai lavori forzati al ristorante, ma ieri sera si è presentato al ristorante con gli altri dopo le prove, hanno cenato e ovviamente, quando finalmente avevo finito di lavorare, sono andata a dormire da lui. Ormai è un’abitudine.
Non posso dire che siamo una coppia. Diciamo che ci stiamo frequentando un po’. È ancora troppo affrettato dire che stiamo insieme. Ci stiamo sentendo. Punto.
Dopo stasera i ragazzi avranno altri due concerti domani poi ci tocca partire per Glasgow. Fortunatamente fino a dopo la metà di Aprile il tour girerà nel Regno Unito e in Irlanda, quindi non devo preoccuparmi per le valigie più di tanto, ma ammetto che la mia ansia maggiore è cosa portare e cosa no. Si, lo ammetto.
In questo momento sono stanca, lo ammetto. Non ho fatto niente oggi ma sono stanca. Quasi quasi vado a farmi un riposino….
Giro i tacchi e vado dritta verso la stanza dei ragazzi, pronta per stendermi sul divanetto che c’è all’interno.
 
-Alex, è ora di andare a mangiare.-qualcuno bisbiglia.
-mmmh.-
-Mhhh niente, dobbiamo andare a festeggiare.- dice la stessa voce, iniziando a farmi il solletico sotto i piedi. Salto sul divanetto. All’improvviso sveglia del tutto e fulmino Harry che tranquillamente se la ride.
-La pagherai cara.- lo minaccio. Mi alzo dal divanetto e vado vicino al povero malcapitato, facendogli il gesto da ‘ti tengo d’occhio’.
-Sono terrorizzato.- esclama, fingendosi sconvolto. Gli do un coppino e lui mi prende fra le sue braccia, stringendomi. –Com’era il divano?-
-Comodo.- rispondo, disegnando cerchi immaginari sui due uccellini sul suo petto.
-Più di quello a casa mia?-
-No, ma quello di casa mia non lo batte nessuno.- gli faccio la linguaccia.
-Lo posso accettare visto che il mio letto è più comodo.-
-Perché stiamo parlando di divani e letti?-
-Perché sono gli unici posti dove ti immagina Harry.- scherza Niall entrando nella stanza, seguito a ruota dagli altri. Io scoppio a ridere e Harry gli fa il ditaccio, mandandolo a quel paese con affetto.
-Andiamo a mangiare qualcosa? Ho fame.-
-Anche io!- esclama subito Niall, dopo di me.-Harry, hai prenotato dove ti ho chiesto?-
-Si, Niall.- risponde con un sorriso il riccio.
-Bene, possiamo andarcene da qui allora.-
I ragazzi prendono la loro roba dalla stanza, io prendo la mia borsa, poi usciamo tutti insieme dalla stanza, diretti verso il parcheggio sul retro dove sono parcheggiate le macchine.
Harry si siede al posto di guida della sua Range Rover nera, io al suo fianco e dietro si mettono Zayn e Liam,
Louis e Niall nella macchina del primo, tutti diretti appassionatamente verso una meta a me sconosciuta.
Spero solo non sia quello che penso che sia…
 
-Cazzo!-
-Che c’è?-
-Se mia madre mi vede entrare mi costringerà a lavorare. Non potevate decidere un altro posto?-
-è il ristorante preferito di Niall, angioletto.- risponde Harry.
-Allora voi godetevi la cena perché mi toccherà mettere il grembiule e lavorare fino alla chiusura.- sbuffo.
-Non preoccuparti, tua mamma chiuderà un occhio.- lo guardo male. –Mi devo preoccupare davvero?- continuo a guardarlo male. –Okay, ho capito.-  conclude sconsolato.
-Quindi non ceni con noi?- chiede Louis.
-Posso mangiare con voi, ma quando non c’è il piatto a tavola mi toccherà lavorare.-
-Ci accontenteremo allora.- risponde con un sorrisino.
Gli sorrido in risposta e nel mentre entriamo nel ristorante.
La fortuna vuole che appena entriamo mia madre e mio fratello siano entrambi fuori dalla cucina e appena entriamo mi guardando entrambi male. Cosa ho fatto stavolta?
-Che c’è?- chiedo ad alta voce, mentre ci avviciniamo al bancone. Io ed Harry davanti agli altri.
-Avevi detto di essere impegnata stasera.- risponde mio fratello. Chase intanto salta in braccio ad Harry.
-Infatti ero al concerto con loro, solo che per festeggiare sono voluti venire a cena qui.-
-Lo sai vero che lavori adesso che sei qui?- mi chiede retorica mia madre. Mi giro verso Louis con la faccia da ‘che avevo detto?’ e Louis mi guarda divertito.
-Lo avevo immaginato.- rispondo, levandomi la giacca per metterla al solito posto sulla sedia dietro al bancone.-Però mangio con i ragazzi.-
-Va bene.- acconsente. Prendo il grembiule nero da dietro il bancone e me lo annodo sui fianchi mentre guardo qual è il tavolo prenotato da Harry.
-Ragazzi, venite con me.- gli dico, facendogli cenno di seguirmi.
Gli faccio strada fino al tavolo, prendendo i menù per strada. Mentre si siedono intorno al tavolo da sei, dove Harry lascia un posto al suo fianco per me, gli metto i menù sul tavolo, promettendogli di tornare subito per prendere gli ordini.
Torno alla cassa dove c’è Chase che gioca con le macchinine e gli do un bacio sulla testa prendendo il blocchetto per gli ordini. Prendo una penna e accompagno al tavolo dei clienti appena entrati per poi andare dai ragazzi.
-Avete deciso?- chiedo, sedendomi al mio posto, per poi prendere un menù e andare direttamente alla pagina dei primi.
Ognuno di loro mi dice il suo ordine che mi appunto mentre scelgo cosa ordinare io.
-Quanti anni ha tuo fratello?- mi chiede Liam.
-23 anni. Potreste andare d’accordo. Anche lui è un’idiota patentato.- rispondo, ridendo.
-Come sei dolce, Alex.- risponde ironico Louis, sorridendo.
-Un zuccherino. Vero Harry?- chiedo divertita al ragazzo affianco a me, impegnato ad accarezzarmi la coscia sinistra sotto al tavolo.
-Uno zuccherino scaduto.- risponde scherzoso lui guardandomi. Gli faccio la linguaccia e faccio per alzarmi quando lui mi blocca dandomi un veloce bacio a stampo. È la prima volta che i ragazzi ci vedono ‘baciarci’. Mi sorride e gli tiro un coppino, sorridendo a mia volta, mentre mi alzo e mi allontano, lasciandolo con i ragazzi che sono alquanto sorpresi.
 
-Che si fa?- chiede Harry. Abbiamo lasciato Liam e Zayn a casa loro.
-Mi accompagni a casa, poi tu decidi cosa fare.- rispondo io.
-Vieni a dormire da me?-
-Non posso, domattina devo accompagnare Chase a scuola al posto di mia mamma.-
-Posso dormire io da te?- chiede con la faccia da cucciolo.
-Non riesci a passare una notte senza di me?- chiedo ridacchiando e arrossendo un po’.
-No. Dormo tranquillo solo con te al mio fianco.- fa lo sdolcinato.
-ohw, non fare il tenero che non mi addolcisci affatto.- scherzo.
-Non faccio il tenero. Sono completamente me stesso.-
-Allora nascondi il tuo te stesso sotto al letto e tira fuori il tuo alter-ego pronto ad uccidermi.- scherzo.
-Se mi devo nascondere sotto il tuo letto lo accetto volentieri.-
-Veramente vuoi venire a dormire da me?-
-Si. Ti prego.-
-Va bene. Devi passare prima da casa tua?-
-Si, il tempo di prendere un cambio e ho fatto.-
-Va bene. Prendi una maglietta in più.- gli dico.
-Perché?- chiede lui confuso.
-Tu prendila e basta.-
-Va bene, Angioletto.- accetta, guidando verso casa sua.
 
-Fai piano.- sgrido Harry, che inizia a parlarmi di quanto si sente uno stupido ad ‘intrufolarsi’ in casa mia come un ladro. 
-Piantala di sgridarmi. Non ho cinque anni.- urla sussurrando (?).
-Giusto. A malapena arrivi ai due anni.-
-Bastarda…-
-Mi ricorderò di questi complimenti.-
-Ti adoro, Angioletto.- fa il lecchino mentre entriamo in camera mia.
-Certo certo. Metti la sveglia per domattina, io vado in bagno.- lo informo, prendendo un pantaloncino per poi andare in bagno.
Metto i vestiti di oggi a lavare poi torno in camera con solo con il pantaloncino e il reggiseno. Harry  è steso sul letto col telefono in mano, probabilmente su Twitter o su Instagram.
-Perché mi hai fatto portare una maglia in più?- chiede, senza levare gli occhi dal telefono.
-Cosi la uso come pigiama.- dico, andandola a prendere da sopra la scrivania, dove l’ha lasciata.
La maglietta dei Rolling Stones, la mia preferita.
-Allora ne porterò sempre una in più d’ora in poi. Credevo fosse un’abitudine di quando eri a casa mia.-
-Non può esserlo di ogni notte?-
-In quel caso devo portarti una maglietta diversa. Quella che hai addosso è una delle mie preferite.-
-Va bene.-
-Mi vieni a coccolare?- chiede con la faccia da cucciolo, mettendo il telefono sul comodino.
-Dovrei essere io a chiederlo a te.-
-Non è necessariamente vero. Anche i maschi grandi e forti come me possono aver voglia di coccole.- risponde allargando le braccia, invitandomi ad andare da lui.
-Giusto.- rispondo, gattonando sul letto fino ad arrivare tra le sue braccia. Mi stringe stretto a sé mentre io respiro il suo profumo. Potrei morire cosi ed essere felice.
-Mi sei mancata.- mi sussurra all’orecchio.
-Sono stata tutta la giornata con te.- ribatto. Okay, non è del tutto vero visto che è stato con due concerti e io ho dovuto quando sarei dovuta essere a cena con lui e gli altri. Poi se consideriamo che a parte questa notte siamo stati insieme poco e niente, allora ha ragione a dire che gli sono mancata.
-Non è vero. Non siamo stati per niente insieme.-
-Dettagli.- gli bacio teneramente le labbra. Devo ancora farci l’abitudine.
-Hai sonno?-
-Sono stanca. Tu?-
-Anche.-
-L’hai messa la sveglia?-
-Si.-
-Allora possiamo dormire.-
Harry mi aiuta a spostare le coperte e ci stendiamo sotto di esse. Harry mi prende fra le braccia e mi stringe stretta, il suo petto contro la mia schiena.
Allungo il braccio e spengo la luce, per poi incamminarmi fra le braccia di Morfeo, con la netta sensazione che Harry mi stia lasciando dei baci sul collo.






Mi devo nascondere??

Lo so, non aggiorno da due settimane. MI dispiace, ma ero troppo stanza per prendere il pc, attaccarlo alla corrente, accenderlo e iniziare a scrivere. Capitemi, potrei essere PigroMan.
Eppoi era meglio non farmi scrivere un capitolo da incazzata, sennò si lasciavano subito. E per la cronaca, sono stata incazzata quasi tutta la settimana.

Passando al capitolo precedente, NON HO LA MINIMA IDEA DI COSA DIRE! più di 500 visualizzazioni *** GRAZIE! VI AMO!
A parte i soliti ringraziamenti e le mie confessioni di amore totale verso di voi, non mi viene in mente altro :D

Questo capitolo lo considero uno di passaggio. Il tour è iniziato e Alex inizia a lavorare per i ragazzi. Mi serviva un appiglio per cominciare sia la loro relazione che il tour, quindi è uscito questo. So che è corto, ma vi prometto che appena riesco scrivo capitoli più lunghi.
Lascio a voi i commenti, quindi vi prego recensite xx

Questo capitolo lo possiamo considerare anche il regalo di compleanno per la ragazza che ha fatto il trailer della FF. Lorena, ti amo xxxxx

A questi proposito, volevo chiedervi una cosa: visto che non voglio che la storia vi annoi adesso che si sono 'messi insieme', se volete potete dirmi cosa vorreste che succedesse fra i due e io cercherò di accontentarvi. Io ho un piano per come andrà a finire la FF, ma voglio anche rendervi felici.

Mi dispiace se non mi lascio andare molto ai sentimentalismi, ma devo andarmi a fare la doccia :)

Adiooosss xx

Ps: consigliate la storia a tutte le vostre amiche, recensite, e spargete il vostro amore nel mondo xx

Pps: fra 5 giorni è la vigilia di Natale *
PPPS: FRA 6 GIORNI è NATALE!!! ***
pppps: fra 12 giorni è capodanno!!!!!!

Adiooosss xx

 

 

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Capitolo 29
*** -Alex!- ***


28








La parte del tour riguardante l’Inghilterra e l’Irlanda è ufficialmente finita e bisogna ammettere che è stato qualcosa di strabiliante. Non lo avrei mai detto ma mi sono veramente divertita in queste settimane con loro. Stare in compagnia dei One Direction ogni sera è stato come un pigiama party prolungato, solo che invece che a casa di Harry è su un pullman. Ammettiamolo, anche i 5 Seconds Of Summer sono uno spasso. Però tutto questo non diciamolo ad alta voce, che eeeeè meglio.
Fra me e Harry le cose vanno alla grande, se non alla grandissima. Durante gli allenamenti io lo sfotto e lui fa lo stesso, prima dei concerti io mi rilasso e lui scarica la sua adrenalina con me, o per meglio dire con le mie labbra, e dopo il concerto stiamo tranquillamente con i ragazzi finchè non ci mettiamo a dormire nella sua o nella mia cuccetta (?), accoccolati come al solito. Tutto normale.
Adesso siamo in volo verso Parigi, la città dell’amore. Ed Harry sta tranquillamente russando sulla mia spalla. Che scena romantica…
-Harry, svegliati.- gli do una gomitata, cercando di farlo svegliare per fargli vedere il panorama.
-Che c’è?- chiede assonnato, non volendo alzarsi dalla mia spalla.
-Si vede la Torre Eiffel.- essendo tarda sera, la Torre è tutta illuminata e si vede molto di più rispetto a tutto il resto. O almeno, ai miei occhi è cosi.
-Si. Se vuoi una di queste sere possiamo andare a cena e dopo alla Torre, se sei cosi felice all’idea.-
-Non ne sono cosi entusiasta a dire il vero. Parigi è una bellissima città. Solo che odio i francesi. Non posso farci niente a proposito.-
-Allora staremo nella camera d’albergo e ti porto a cena fuori a Verona.-
-Sai cosa ho scoperto a proposito dei concerti in Italia?-
-Cosa?- chiede. Ormai è sveglio.
-La sera prima del concerto a Verona c’è il concerto di Beyoncè a Milano.-
-Non ho mai visto Beyoncè live.-
-Nemmeno io. Milano e Verona non dovrebbero essere cosi lontane.-
-Non lo so.-
Una hostess ci informa che stiamo per atterrare quindi ci allacciamo le cinture e stringo la mano ad Harry. Decollo e atterraggio non sono la mia parte preferita del volo.
Dopo essere scesi dall’aereo Harry si incappuccia per bene per non essere paparazzato e, dopo aver preso i bagagli, ci dirigiamo verso la macchina prevista per lui, accompagnati gentilmente dal suo bodyguard. Al momento a Parigi ci siamo solo noi. I ragazzi ci raggiungeranno più avanti. Consideriamola una piccola vacanza fra me ed Harry.
 
-Non voglio alzarmi da questo letto per niente al mondo.- ripeto, dopo essermi buttata sul letto almeno cinque minuti fa.
-Nemmeno per venire sul balcone con me a guardare Parigi di notte?-
-Se apri per bene le tende si vede anche da qui.-
-Ma sul balcone si vede meglio.-
-Non voglio alzarmi, Fufi.-
-Allora ti prenderò in braccio.- dice sorridente avvicinandosi al letto. Si piega e mette un braccio sotto alle mie ginocchia e l’altro sulla mia schiena, sollevandomi da questo bellissimo e morbidissimo letto per portarmi sul balcone, facendomi sedere tranquillamente sul divanetto che c’è all’esterno.
-Quel letto è morbido quasi quanto il tuo.-
-Dovrei considerarlo un complimento per le mie scelte?-
-Assolutamente. La scelta di quel materasso è la migliore che hai fatto in assoluto.-
-Più di quella di chiederti di essere la mia ragazza?-
-Pari merito.- rispondo, ricevendo subito dopo un bacio dalle sue morbidissime labbra. Mi stancherò mai di sentire gli ippopotami nello stomaco alla sola sensazione delle sue labbra sulle mie?
Sto diventando troppo sdolcinata, non va assolutamente bene.
 
 
-Citrullo del mio cuore, abbiamo un problema.-
-Cosa?- borbotta, ancora fra le braccia di Morfeo.
-Ho fame.-
-Sono le due di notte. Dormi.-
-Come fai a sapere che sono le due se non hai nemmeno aperto gli occhi?- ridacchio.
-Lo so e basta.-
-E invece ti sbagli.-
-Perché?-
-Sono le due e un quarto.-
-Alex.-
-Si?-
-Fottiti.-
-Ma ho fame?-
-Mangia.-
-Non c’è niente.-
-Chiama il servizio in camera.
-Ma sul menu ci sono solo schifezze francesi che non si capiscono.-
-Vuoi andare al Mc più vicino?-
-Ti prego.-
 
 
-Allora, per me una porzione di Nuggets da 6, un McToast, una porzione grande di patatine e un milkshake al cioccolato. E una bottiglia di acqua naturale. Per lui … Cosa vuoi tu?-
-Dormire.-
-Un milkshake alla fragola per lui, grazie.-
-Vado a sedermi.-
-Arrivo subito.-
Pago il conto poi prendo il vassoio e vado verso l’angolo dove si è seduto Harry, o per meglio dire dove si è sdraiato Harry.
-Ecco il tuo milkshake. Buon appetito a me.-
-Non potevi semplicemente dormire invece che trascinarmi qui?-
-Avevo fame.-
-E io avevo sonno.-
-Allora la prossima volta vengo da sola. Affronterò i pericoli di Parigi di notte da sola e, quando al mattino non sarò in camera quando ti sveglierai tu, ti darai la colpa per non essere venuto con me e per avermi persa per sempre.-
-Alex!- ringhia.
-Che c’è?! Ti ho detto solo come stanno le cose.-
-Finiscila. Non mi piace quando scherzi cosi.-
-Va bene Fufi.- gli mando un bacino e continuo a mangiare in silenzio, mentre lui è in uno stato di dormiveglia barra sorseggiamento.
Questo ragazzo è bellissimo anche quando è mezzo addormentato e in pigiama.
Ed è tutto mio.
Una cosa è certa: da quando l’ho incontrato la mia vita è nettamente cambiata. È riuscito a portare un po’ di allegria in una vita monotona.
È un ragazzo favoloso. Sia dentro che fuori. È dolce, gentile, altruista, simpatico, coccoloso, tenero, divertente e chi più ne ha più ne metta.
Ormai credo di amarlo.






Sorratemi (?) pleeeeeeeeeeeeeeeeeease xx

Non voglio appiopparvi delle scuse inutili per la mia assenza, anzi cercherò di essere il più sincera possibile perchè ve lo meritate.
Dall'ultima volta che ho aggiornato ad oggi ne sono successe mille di cose.
Fino al secondo giorno di scuola ero la ragazza più felice del pianeta (forse) e, lo ammetto, non ho pensato molto a scrivere. Poi mi è crollato il mondo: sono stata giù di morale per più di due settimane perchè avevo perso quella felicità che avevo appena ritrovato e anche li non avevo la concentrazione per scrivere e quando finalmente la mia mente era tornata libera, ci si sono messe le verifiche e le prove per l'esame. Quindi, fino ad oggi, non ho avuto veramente tempo. E mi scuso all'infinito per questo.


Il capitolo precedente ha avuto molto successo e ne sono molto felice, siete fantastiche XXXXX

Per non parlare del fatto che in queste settimane le visualizzazioni alla storia, in generale, sono aumentate moltissimo. VI AMO xo

So che questo capitolo è molto corto ma oggi ho avuto tempo anche perchè sono a casa con la febbre, quindi mi scuso per gli errori e il capitolo senza senso, e volevo darvi qualcosa da leggere per  non farmi odiare ancora di più. Vi giuro che entro fine settimana rimedierò alla cortezza del capitolo. Intanto godetevi ciò che ha ammesso Alex :O

Adesso vi lascio, torno a dormire.

Vi amo, e mi dispiace per l'attessa xoxo

Leggete e recensite, vi preeeeego xx

Adios xx


 

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Capitolo 30
*** -Ti amo.- ***


29








-Concentrati coglione!-
-Attenta a come mi parli, idiota!-
-Qui comando io, quindi posso parlare come mi pare e piace, citrullo.-
-E io sono il migliore amico del tuo ragazzo, posso dirgli che mentre ero qui che facevo cento addominali tu mi hai asciugato il sudore che colava sul mio petto con la lingua e che poi mi hai violentato sul tappeto.-
-Louis, non sei assolutamente divertente.-
-Invece si. Tu non sei divertente.-
-Davvero? Allora che ne pensi di altri cento addominali?- rispondo con una smorfia stampata sul mio viso.
-Sei seria? Ne ho già fatti duecento, e cento erano per averti detto che il mio pene è più grande di quello di Harry!- si lamenta Louis.
-Okay allora ne farai altri duecento.-
-Alex!- sbuffa lui.
-Cosi impari. Adesso fai gli esercizi prima che chiamo Alberto.-
-Okay ma scordati che dopo ti porto di nascosto a prendere il gelato.-
-Allora ne fai solo cento in più e andiamo a prendere il gelato. E non si discute.-
-Stronza.- borbotta iniziando a fare ciò che gli è stato detto.
-Grazie.-
 
 
-Ti sei lavato per bene?-
-Si, andiamo o dobbiamo aspettare qualcuno?-
-Ho mandato un messaggio ad Harry e sa che sono con te, quindi possiamo andare.-
-Da quanto state insieme adesso?- chiede Louis mentre usciamo dall’hotel, senza farci notare dalle fan appostate fuori dalla porta principale.
-Quasi tre mesi.- rispondo fiera.
-Cavolo, come passa in fretta il tempo.-
-Già.- rispondo con la testa fra le nuvole.
Wow, il tempo passa veramente in fretta. Tre mesi e mezzo fa quasi non volevo avere niente a che fare con Harry, mentre fra quattro giorni facciamo tre mesi insieme. Wow.
-Dove andiamo?- chiede Louis, risvegliandomi.
-Non lo so. Cerca su internet una buona gelateria e poi mettiamo l’indirizzo nel navigatore e andiamo.-
-Okay.-
Dopo qualche minuto stiamo camminando verso una gelateria ben recensita a due chilometri dall’hotel, chiacchierando del più e del meno.
Harry, Liam e Niall hanno pensato bene di andare in giro per Milano oggi, Zayn è con Perrie, mentre io mi sono ritrovata a dover allenare Louis,quindi oggi pomeriggio passiamo il tempo insieme. Non che mi dispiaccia, ormai è diventato il mio migliore amico.
Mentre mangiamo il gelato, Louis mi racconta del piano che ha in mente per spaventare Niall. Questo ragazzo è diabolico, e io gli darò una mano.
La suoneria del mio telefono interrompe il nostro confabulare.
-Pronto?- rispondo senza guardare chi è.
-Nana, dove sei?- chiede Harry. Sento un tonfo subito dopo, quindi presumo sia tornato in hotel e si sia appena buttato sul letto.
-In una gelateria con Louis, tu?-
-Sono appena tornato in hotel.- che avevo detto? –Comunque, mica torneresti qui?-
-Perché?-
-Voglio portarti in un  posto. Vieni?-
-Va bene. Fra una mezz’oretta sono li.-
-Okay, a dopo.-
-A dopo.- riattacco.
-Era Harry?- chiede Louis.
-Si. ha chiesto se torniamo in hotel.-
-Va bene.-
-Tu sai dove vuole portarmi?-
-Si ma non te lo dirò, è una sorpresa. E sono sicuro che è un posto che ti piacerà da morire.-
-Se lo dici tu.-
-Ti puoi fidare di me.-
-Adesso ci penso.-
 
-Ehi Fufi.- dico entrando nella camera dell’hotel.
-Sono qui, amore.- risponde lui dal bagno. Lascio la borsa sul tavolino all’entrata e tranquillamente entro in bagno. Harry è sotto la doccia, tranquillo.
-Come mai hai voluto che tornassi?- chiedo sedendomi sul water.
-Voglio portarti in un posto. Anzi, faresti meglio a cambiarti.-
-Devo lavarmi anche io. Ho fatto allenamento con Louis prima e non mi sono lavata dopo.-
-Fammi compagnia allora.- risponde con una smorfia.
-Ti piacerebbe eh…- lo punzecchio.
È risaputo che io ed Harry non ci siamo fermati al bacio, anzi…  se non fosse per i ragazzi e i vari concerti io ed Harry staremmo sempre chiusi in camera. Penso che ci sia sempre stata questa alchimia fra me ed Harry e non si consumerà in fretta.
-Si, mi piacerebbe molto. Infondo non abbiamo molto tempo da sprecare.-
-Se mi dici dove mi porti ci penso.-
-In un posto che ti piacerà molto.-
-Al Mc?-
-Possiamo passarci se ti va, ma non è quello.-
-E cos’è?-
-Se vieni qui con me te lo dico.-
-Allora aspetto.-
-Dai Alex.- sbuffa.
-Sei un gran rompiscatole.-
-Lo so. Vieni?-
-Va bene.- accetto, mentre levo le scarpe senza slacciarle. –Però mi prendi l’Happy Meal?-
-Okay, bimba. Vieni a farmi compagnia però.- mi tende la mano. Levo in fretta tutti i vestiti poi prendo la sua mano ed entro nella doccia con lui. –Ciao amore.- sorride lui, chinandosi a baciarmi. Quanto amo i suoi baci, cazzo.
-Ciao anche a te, Harold.-
 
Dopo aver indossato il mio jeans chiaro preferito, la maglia dei Rolling Stones bianca di Harry e le Dr Martens bordeaux, sono pronta. Ci manca solo una giacca visto che piove…
-Tieni.- Harry mi passa la sua felpa dell’Adidas nera.
-Grazie.-
-Sei pronta?-
-Si. Tu?-
-Si. Possiamo andare.-
-Ma dove andiamo?- chiedo sbuffando.
-Aspetta mezz’ora e lo scopri.-
-Uffa.- faccio il broncio.
-Andiamo.- mi prende per mano e usciamo dalla stanza. Mentre aspettiamo l’ascensore mi da un veloce bacio, ma il mio broncio non sparisce. Me ne da altri, finchè un sorriso non prova a combattere il broncio, facendolo andare via. Harry sorride e mi da un ultimo bacio veloce visto che l’ascensore si apre.
Una volta in macchina Harry spiega all’autista dove vuole che ci porti, specificando di passare dal Mc Drive più vicino.
-Mi dici dove andiamo?- lo prego.
-No, aspetta mezz’ora e lo scopri da sola.- risponde sorridendo.
-Ma non voglio aspettare.-
-Lo so.- alza gli occhi al cielo, con un sorrisino stampato sulla faccia.
-Hai appena alzato gli occhi al cielo?- mi incazzo, per finta. Lo faccio sempre, e finiamo sempre in un modo.
-Si. Adesso cosa mi farai?- il suo sorriso si allarga ancora di più.
-Te la farò pagare in un modo molto cattivo.- alzo ripetutamente le sopracciglia.
-Ossia?- continua con quel sorrisino impertinente stampato sulla faccia.
-Farò in modo che quello stupido sorrisino sparisca dalla tua faccia.-
-E come farai?-
-Indovina.- rispondo, salendogli sulle gambe.
-Prendendomi a schiaffi?-
-Se proprio vuoi.- gli schiaffeggio ripetutamente una guancia, senza fargli male ovviamente, mentre, ridendo, mi piego verso il suo viso, finendo col baciarlo. Harry fa entrare quasi subito la sua lingua nella mia bocca, iniziando un lotta di pura passione con la mia.
Passerà molto in fretta questo viaggio, me lo sento.
 
-Per me una porzione da 9 di nuggets, un toast e una porzione media di patatine. E una coca grande. E una bottiglietta di acqua naturale.-
-Nient’ altro?- scherza Harry. Gli faccio la linguaccia e ridacchia un secondo, per poi ordinare anche lui. Intanto tira fuori il portafoglio e dopo che il commesso gli ha detto la cifra paga la nostra cena e quella dell’autista.
Prendiamo la busta con la nostra cena e mentre l’autista continua a guidare verso una destinazione a me ignota, io ed Harry ci dividiamo il cibo ordinato, mangiando fra una chiacchiera e l’altra.
-Quanto manca?-
-Non lo so, non conosco la strada.-
-Vabbè.-
-Siamo quasi arrivati, Alex.- risponde l’autista.
-Grazie.- rispondo all’autista. –Almeno lui è gentile.- dico ad Harry.
-Fidati, dopo che avrai visto qual è la mia sorpresa cambierai idea.-
-Non ci giurerei più di tanto.- rispondo, sorseggiando la coca.
-Guarda qui fuori.- dice con un sorrisino. La macchina rallenta davanti a quella che sembra un’arena. Ci sono si e no una ventina di persone che camminano qui davanti.
-Se mi hai portata in un’arena nuova ti uccido.-
-Non ti preoccupare. Ti romperò ancora per un po’.- ride. Apre la portiera e mi trascina fuori dalla macchina, ringraziando l’autista.
Mano nella mano, ci avviciniamo all’ingresso dell’arena, dove un uomo controlla i biglietti. Harry tira fuori due biglietti dalla tasca dei pantaloni, ma non ho il tempo di vedere che biglietti sono che li ha già dati all’uomo. Ne strappa una parte e da quella rimanente ad Harry, che velocemente rimette nella tasca.
L’uomo si sposta di lato per farci passare e Harry mi conduce all’interno di essa.
In questo momento sto provando un mix di emozioni. Sono agitata, non so quasi dove siamo, non so a cosa stiamo per assistere, non so se dovrei emozionarmi o no. Harry è cosi misterioso a volte e mi fa incazzare perché vorrei sapere cosa stiamo per vedere.
Le parole di uomo che saluta il pubblico si sentono nei corridoi, mentre Harry mi trascina verso quelli che penso siano i camerini di chi esibisce.
-Harry, chi si esibisce?-
-Lo scoprirai subito.-
-Mi stai facendo incazzare. Dimmi chi c’è Harry, o giuro che ti picchio.-
-Lo scoprirai fra un minuto, calmati.- mi sorride. Se continua cosi glie lo faccio sparire quel sorriso dalla faccia, giuro che lo faccio.
-Avanti.- si sente da dietro alla porta. Quando ha bussato Harry?
-Ciao, sono Harry.-
-Harry, è un piacere conoscerti. Ho sentito molto parlare di te e della tua band. Come stai?-
-Io bene, è un onore conoscerti.- risponde lui.
-è la tua ragazza?- chiede la donna, presumo indicando me visto che non la vedo. Ma ho capito chi sta parlando e sono certa che sta per venirmi un infarto.
-Si. Lei è Alex. Desiderava cosi tanto incontrarti.- le risponde. –Vieni qui amore.- mi sussurra, prendendomi la mano e mettendomi davanti a lui. Sono paralizzata. Cazzo, è….
-Beyoncé..- sospiro.
-Ciao Alex. È un piacere conoscerti.-
-Fidati, il piacere è tutto mio. Io amo le tue canzoni e tu sei pazzesca.- esplodo (?). Sono al settimo cielo.
-Mi fa molto piacere. Mi dispiace dovervi lasciare ma devo andare sul palco. Spero di rivedervi più tardi.-
-Lo speriamo anche noi. Auguri per lo show.- risponde Harry.
-Grazie. A dopo.- ci saluta con un abbraccio prima che usciamo dal camerino.
Cazzo ho appena abbracciato Beyoncé, posso morire felice.
-Grazie, grazie, grazie.- ripeto saltando addosso ad Harry, baciandolo appena lui circonda la mia vita con le braccia. Io amo quest’uomo. Lo amo sul serio.
-Lo avevo detto che ti sarebbe piaciuta la mia sorpresa.-
-Infatti. Sei il miglior fidanzato del mondo.-
-Lo so.- si vanta.
-Ti amo.- lo stupisco. È la prima volta che glie lo dico da quando stiamo insieme, ed è uscito senza che ci pensassi, ma non me ne pento. Io amo Harry e col passare del tempo ne sono stata sempre più convinta. Amo tutto di Harry, è un uomo stupendo, migliore di quanto si possa pensare e sono cosi fortunata ad averlo tutto per me che il suo essere una star non mi passa nemmeno per la mente.
-Ti amo.- dice lui, guardandomi con gli occhi pieni di sentimenti diversi. Sorride come un bambino il giorno di Natale.
Stringo le sue guance fra le mani e lo bacio, con tutto l’amore e la passione che ho per quest’uomo che ha rapito il mio cuore e che spero non ha intenzione di ridarmelo.







Fineeeeeeeeeee :'(
 

Ebbene si, non è uno scherzo. Questo che avete appena letto era l'ultimo capitolo di questa schifezza di FF.
Adesso vi starete chiedendo se sono seria o no, ma sono seria, quindi smettete di chiedervelo :D

Mi scuso per non aver aggiornato per tutto questo tempo ma non avevo idee, finchè non sono arrivata a questa idea, ossia di far finire la storia con loro che si dichiarano amore al concerto di Beyoncè a cui tanto volevo far andare Alex, e ho cominciato subito a scrivere.
Ho deciso che questo sarebbe stato l'ultimo capitolo nel momento in cui mi sono resa conto che se l'avessi tirata per le lunghe l'avrei resa monotona, ed è una cosa che ultimamente mi sta capitando di notare nelle FF che inizio a leggere.

Sono un po' triste che lo scorso capitolo abbia ricevuto solo una recensione, quindi conto su di voi e spero che questo riceverà un po' di recensioni in più :)

Questo capitolo non è uno dei migliori che abbia mai scritto, ma ho fatto del mio meglio per dare un finale a questa storia che mi piacesse più di quello che ho dato alla storia che ho pubblicato precedentemente su questo sito.


Attualmente ho qualche progetto in mente per delle nuove storie, devo solo decidere quando iniziare a pubblicarle e come impostarle, scrivere qualche capitolo e pensare se voglio postarle qui o su Wattpad, visto che ultimamente uso molto di più Wattpad che EFP.

E' possibile che decida di scrivere un epilogo per questa storia. Se voi lo volete lo scrivo altrimenti penso che questo sia ufficialmente l'ultimo capitolo. Facciamo cosi: se entro mercoledi mi mostrate interesse in un epilogo, lo scrivo, altrimenti mercoledi segno che questa storia è completa.

Detto questo, passo ai ringraziamenti.

Ognuna di voi merita un ringraziamento per aver passato del tempo a leggere la mia FF, a recensirla e magari a sperare in un aggiornamento più veloce. Siete fantastiche e nella mia mente non smetterò mai di ringraziarvi per questo. Sul serio, via amo.

Un ringraziamento speciale va a @Jelena_Mine che, oltre ad aver recensito la maggior parte dei capitoli, mi ha sorpresa con un trailer stupendo per questa storia. Sei magnifica, ti adoro con tutto il mio cuore, e lo sai e spero che rimarremo in contatto xx

Detto questo, non so cos'altro dire se non GRAZIE a tutte voi, sperare che questa schifezza di finale vi piaccia e amen xx

Leggete, recensite, amatemi e amatevi perchè io vi amo :*

Adiooos xoxo


   

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