Una ragione per sperare

di cohxist
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'arrivo ***
Capitolo 2: *** Una nuova vita ***
Capitolo 3: *** Lorenzo ***
Capitolo 4: *** Di nuovo insieme ***



Capitolo 1
*** L'arrivo ***


- Flashback -
Sono nel vialetto di casa, le luci sono ancora accese nonostante siano le due di notte.
Sono contenta perchè mia madre e mio padre hanno deciso di farmi uscire anche se, tecnicamente, sarei in punizione; visto che era il compleanno della mia migliore amica Angela, mi hanno concesso di andare in discoteca.
Tento di girare le chiavi nella serratura, però non funziona perchè sono appese le chiavi dall'interno. Faccio il giro della casa e trovo la finestra della cucina socchiusa, così faccio leva e la apro. 
<< Mamma, papà, sono a casa!!!>> dico senza eccedere e intanto mi dirigo verso il salotto.
Davanti alla porta che conduce al salotto m'immobilizzo e caccio un urlo isterico.
Non so quanto tempo sono rimasta accovacciata a piangere con le mani nei capelli, forse ore, forse minuti, forse secondi. Non mi interessa.
In lontananza sento le sirene della polizia che, per quanto mi riguarda, potrebbero essere vicinissime; solo che non riesco a riprendermi dallo shock. E' come se mi trovassi in una bolla che mi soffoca.
- Oggi-
Dopo un anno dall'accaduto mi ritrovo qui, davanti al tabellone delle partenze.
Il mio aereo è in ritardo di due ore... Mi tocca stare ad aspettare, inoltre devo chiamarlo per dirgli che arriverò alle ventitrè invece delle otto. Ho sempre odiato questi veicoli, soprattutto per il fatto che molti si sono rotti o perché il cretino del comandante aveva pensato bene di farsi un pisolino mentre doveva comandare l'aereo.
<< Pronto?>> domanda la persona sull'altra linea.
<< Andrea, sono Cassandra, volevo dirti che l'aereo è in ritardo di due ore, quindi fai pure con calma.>>
<< Va bene, sei sola?>> come se gliene importasse qualcosa.
<< Sì. Nonno e nonna sono andati via perchè avevano delle commissioni da fare>> affermo risoluta.
<< Dovrebbero badare a te! Sei loro nipote, non una barbona! Ti lasciano troppa libertà>> e così detto mi altero.
<< Ma cosa vuoi saperne tu!? E' da DUE ANNI che non ti fai vedere, che non torni qui, e adesso mi vieni a dire questo!?!?!?! Si cosa ti dico? Vaffanculo.>> e riaggancio la chiamata.
Ovviamente non posso odiarlo... Però dopo l'incidente lui non è più tornato dall'Inghilterra... Se ne è infischiato di me come tutti e mi ha lasciato sola.
<< I passeggeri del volo MilanoMalpensa-Heathrow sono pregati di recarsi agli imbarchi>> non ci posso credere, ho passato un'ora e mezza a rimuginare su quel menefreghista!! Sono completamente andata per la tangente.

<< Cinque minuti all'atterragio, grazie per aver volato con Raynair>> sento la voce del pilota in sottofondo visto che sono nel dormiveglia.
Giunta al ritiro bagagli non trovo la valigia e, sentendomi chiamare per nome, mi volto e vedo Andrea con la mia valigia accanto.
<< Hey sorellina, non mi saluti?>> preferirei strozzarti, penso.


Ciao a tutti!!! Questa è la prima volta che scrivo una storia... Anche se amo scrivere!! L'ho sempre immaginata nella mia testa e adesso sta iniziando a prender forma. Spero molto che vi piaccia!!! Se avete qualche domanda non esitate a chiedere.
Baci, Maddalena.

 

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Capitolo 2
*** Una nuova vita ***


Sono in macchina con mio fratello e la sua nuova ragazza, Priscilla. Ovviamente, visto che in questi due anni non si era né fatto sentire né visto, non sapevo fosse impegnato. Per quello che posso osservare mi sembrano molto affiatati insieme.
Priscilla si chiama Priscilla Price, sua madre è italiana, infatti tra parenti e a casa parlano sempre italiano. Sua madre è originaria di Firenze: appunto per questo si chiama Elisabetta De’ Medici. Un giorno suo padre, Matthew Price, era a Firenze per questioni di lavoro e si è innamorato a prima vista di Elisabetta.
Bleah, non sono per niente una ragazza romantica, infatti quando me lo dice alzo gli occhi al cielo.
Ripenso a ciò che è successo quando l’ho visto:
<< Hey sorellina, non mi saluti>> chiede in modo assai irritante. Non lo sopporto quando pensa di essere il più figo del mondo! Che nervi.
<< Beh visto che tu non ti sei fatto vivo per due anni posso anche evitare di mostrarti il mio affetto salutandoti>> rispondo piccata. Okay okay… è mio fratello e ovviamente per quando mi sforzo ad odiarlo non ci riesco, in verità gli voglio un bene dall’anima; però non posso fargliela passare così liscia.
Fa una faccia dispiaciuta, mi sento morire. Santa Maria Giuditta, non può far così, dopo mi sento ancora più in colpa.
<< Allora… tuo fratello mi ha raccontato molto di te, non vedevo l’ora di vederti. Se diversissima da come ti avevo descritto, devi essere cresciuta oppure è lui che non ci sa fare con queste cose… però quando vuole è bravo ad esprimere ciò che prova>> conclude ridacchiando. Oh che schifo ci mancava solo lei che alludesse alle “doti” nascoste di mio fratello in camera da letto.
Non ci posso fare niente, arrossisco come un peperone. Naturalmente avrò il collo pieno di chiazze rosse visto che quando sono in imbarazzo mi accade sempre. Che vergogna.
<< Ehm… dove si trova di preciso il college? Su internet c’era soltanto scritto “nei pressi di Angus, Scozia.”. Inoltre, non c’era nemmeno una foto e il preside non mi ha neanche detto dove alloggerò al telefono>>  dico cercando di sviare il discorso.
<< La scuola è stupenda: era  l'abitazione ufficiale dei conti Strathmore e Kinghorne. Il castello di Glamis fu la residenza natale Elizabeth Bowes-Lyon, madre dell'attuale regina Elisabetta II d'Inghilterra. Comunque dopo i nostri antenati l’hanno comprato ed è la nostra casa dal 1950… Quindi sì, se te lo stai chiedendo… Mio padre e mio zio sono i proprietari.>> dice orgogliosa Priscilla.
Ho fatto una figura di merda! Potevano dirmelo subito, ho il vizio di parlare troppo.
Dopo la figuraccia non apro più bocca e mio fratello e la sua ragazza iniziano a parlare fitto fitto, così che io non possa sentire.
 
Sono passate tre ore e finalmente siamo giunti a destinazione.
Il castello di Glamis mette soggezione non appena ti avvicini. E’ molto imponente e devo dire che è bellissimo, sono contenta in un certo senso di essere qui e di poter iniziare tutto d’accapo.  Una nuova vita. Per me, una seconda possibilità.
E’ mezzanotte e gli studenti saranno appena rientrati… Ho un po’ di paura e sono molto agitata infatti mi continuo a tormentare il labbro inferiore.
<< Smettila, andrà tutto bene>> mi rassicura Andrea.
<< Tu devi essere la famosa Cassandra Villa, sorella di Andrea Villa>> tuona una voce dalla portone d’ingresso.
<< Sì, piacere di conoscerla…>>
<< Erik, Erik Price, il preside>> mi informa con un ghigno sulla faccia. E’ proprio un bel uomo… Alto un metro e novanta circa, occhi azzurri come il mar dei caraibi e capelli biondi.
<< Mi segua, le faccio vedere a scuola e la sua stanza>> e faccio ci che mmi ordina.
 
Ciao a tutte!!!! Questi primi due capitoli erano introduttivi, dal prossimo inizia la vera e propria storia. Vi lascio il link del Castello di Glamis.
http://it.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Glamis
Baci, Maddalena.

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Capitolo 3
*** Lorenzo ***


Mi stravacco sul mio nuovo letto e osservo la mia stanza: è troppo spoglia per i miei gusti… Un letto , un armadio piccolissimo e una scrivania con sopra qualche scaffale. Ci vuole sicuramente il mio tocco femminile. Attacco i poster delle mie band preferite: Dear Jack, Imagine Dragons e Hollywood Ending; non sono una a cui gli One Directions o Justin Biber. Sto mettendo i miei vari libri quando sento bussare.
<< Avanti!!>> urlo.
Fa il suo ingresso un ragazzo bellissimo: occhi azzurro zaffiro, capelli mossi corvini e alto circa un metro e novanta. Rimango ferma a guardarlo a bocca aperta come una deficiente.
<< Stai bene?>> mi chiede con un ghigno stampato sulla bocca.
Mi avrà sicuramente preso per scema e si starà chiedendo quanto effettivamente io sia tonta… Bel modo di farsi degli amici nuovi.
Sono sicura di essere rossa come un peperone e di avere il collo a chiazze.
<< S-si, c-chi sei?>> chiedo balbettando.
Lui ridacchiando mi dice << Sono Lorenzo Price, migliore amico di tuo fratello Andrea e fratello di Priscilla>>.
Oh mio Dio, adesso andrà a dire a quei due che sono una ragazzina gofa, impacciata e tonta.
Lui mi continua a guardare con uno sguardo intenso e io non riesco proprio a distogliere lo sguardo.
<< Io sono Cassandra Valli, volevi qualcosa?>>
<< Sì, sono venuto a darti il tuo programma di lezioni con tutti gli orari. La colazione è alle 7:30 tranne la domenica che è alle 9:30, il pranzo alle 1:15 e la cena alle 20:00. Per qualsiasi chiarimento puoi venire a chiedere a me, sono nella stanza di fronte.>> dice un po’ freddo.
Cercando di assimilare e di memorizzare quanto detto, cosa improbabile visto che mi ritrovo con una memoria di un cammello in calore, annuisco come una brava scolaretta. Lui, come del resto fa da quanto è entrato, ride e io mi innervosisco un sacco.
Mi si avvicina e visto che mi supera di ben trenta centimetri, mi ritrovo con Lorenzo che incombe su di me; cerco di scansarmi però lui mi afferra la vita e si fa ancora più vicino. Adesso i nostri petti e le cosce sono incollate.
<< Sai, mi aspettavo che fossi diversa. Da come ti aveva descritto tuo fratello pensavo una che cercasse di opporsi a tutte le regole che le imponevano, invece non mi sembra proprio>> dice e mi fa sentire nuda dallo sguardo con cui mi sta studiando.
<< Mio fratello non mi parla e non mi vede da due anni, quindi ovviamente non sa più niente di me. Non sono cambiata molto da allora, infatti se mi arrabbio e se qualcuno mi sta particolarmente antipatico sono la solita stronza di una volta. Ti consiglio di non averci mai a che fare… Uomo avvisato, mezzo salvato>> concludo con un sorrisetto.
L’ho lasciato senza parole. Cosi impara a darmi della tonta, anche se implicitamente.
<< Okay, ci vediamo fra un ora a cena, sai dov’è il refettorio?>> mi chiede grattandosi la nuca imbarazzato.
Oddio è stupendo! Con quelle fossette quado sorride veramente è bellissimo. non posso credere che un ragazzo come lui stia parlando con me senza guardarmi strano per il mio passato; lui sa, ma mi tratta da persona normale.
<< No perché Erik mi stava per far vedere la scuola, quando gli è suonato il telefono e ha detto che era urgente, così Andrea e Priscilla mi hanno portata nella mia stanza e basta>>
<< Ti aspetto alle otto meno cinque di fronte le mia camera, la 48>>
<< Va bene>>
Lo segua mentre si avvia verso la porta quando di colpo si gira e abbassando la testa mi sussurra all’orecchio: << Sei bellissima quando arrossisci>> e esce.
 
<< Sei in ritardo>> mi apostrofa Lorenzo quando mi vede uscire dalla stanza.
<< Scusa, mi sono accorta due minuti fa che non avevo su la divisa>> mi giustifico con una scrollata di spalle.
Si avvia lungo il corridoio con passo spavaldo e io lo seguo ammirando la scuola  che prima non ho osservato bene a causa dell’agitazione.
<< E’ bellissima>> dico con sguardo rapito.
Lui si gira appena e mi sorride con gli occhi illuminatati. Ricambio il sorriso però mi fermo di colpo. Una ragazza che sembra una modella di Victoria’ Secret con capelli biondi e occhi verdi e gambe lunghissime si lancia letteralmente su Lorenzo.
Lui preso alla sprovvista l’abbraccia per poi guardare me. Io scrollo le spalle e distolgo lo sguardo. Fa male. Lo conosco da meno di due ore e mi fa già questo effetto.
<< Charlotte, questa è Cassandra, Cassandra, lei è Charlotte>> ci presenta Lorenzo.
Le allungo la mano ma lei fa finta di niente e mi squadra.
<< Quanti anni hai?>> mi chiede disgustata.
<< Sedici>> rispondo sgarbatamente. Che testa di cavolo che è questa qui.
<< Ma che carina una bambina!!! Come-ti-trovi?>> dice scandendo le parola, come se mi reputasse una handicappata.
<< Beh fino adesso ho conosciuto uno stronzo e una stronza>> sbotto quasi urlando.
Devo averla fatta proprio arrabbiare visto che inizia a respirare affannosamente. Lorenzo si deve essere accorto del suo cambiamento d’umore perché le comanda di calmarsi e che non è il momento né il posto giusto per dare spettacolo.
Lei annuisce e andandosene mi sibila: << Non è ancora finita>> e capisco di essere nella merda.
 
Ecco qui il terzo capitolo! Spero vi piaccia, lasciate tante recensione pleasee:)
Baci, Maddalena.

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Capitolo 4
*** Di nuovo insieme ***


Mi faccio coraggio ed entro in mensa. Tutti smettono di colpo di parlare e si voltano per guardarmi. Vorrei sprofondare dalla vergogna, cosa altamente improbabile.
<< Hey, hai per caso ingoiato un peperoncino? Sai com’è, sei tutta rossa come la sua sciarpa>> dice un ragazzo ridacchiando e indicando una ragazza, la quale possiede una sciarpa rosso fuoco. E che cavolo.
Prendo un vassoio e ci metto sopra quello che capita, so già che non mangerò niente visto che sono vegetariana e non mi piace quasi nient’altro.
Osservo i tavoli cercando un posto libero, ma l’unico che vedo è tra Lorenzo e Priscilla che sono seduti assieme ad Andrea e Charlotte.
<< Cassandra! >> Priscilla si sta sbracciando e mi fa segno di raggiungerla. Aiutami tu Giuditta.
Mi faccio largo tra i vari tavoli e quando li raggiungo tutti stanno facendo finta di niente, come se non esistessi tranne che la fidanzata di mio fratello.
<< Allora, come ti sembra la scuola?>>
<< Mi sembrano tutti snob>>. Non mi importa se l’ho ferita, è la verità; forse lei non è così, però tutti gli altri si. Andrea compreso.
Mi sento fuori posto, così inizio a giocherellare con il cibo, senza mangiarlo.
<< Vedo che la tua avversione per il cibo non è affatto cambiata in questi due anni>> mi fa notare Andrea un po’ infastidito da questa cosa. Sempre la stessa storia: quando eravamo piccoli mi rompeva sempre dicendomi di mangiare di più perché altrimenti avrei fatto arrabbiare la mamma; io gli dicevo che doveva farsi gli affari suoi.
<< Già, in questo non sono affatto cambiata>>
<< Sì, sei anche la solita nanetta>> mi dice con unno sguardo affettuoso.
Mi salgono le lacrime, Dio quanto mi manca. Non so se riuscirò a stargli ancora così lontano; mi mancano i suoi abbracci, il suo modo di prendermi in giro e il suo ti odio che per oi equivaleva al “ti voglio bene”.
Prendo un respiro profondo e gli faccio un sorriso, facendogli capire tutto ciò che sto provando. Infatti, lui allunga la mano e mi scompiglia i capelli. E’ fatta, tutto risolto.
Peccato che mi squilla il telefono, ricevendomi un’occhiataccia da Lorenzo e Charlotte. Faccio finta di niente e rispondo.
<< Pronto?>> chiedo visto che è uscito numero sconosciuto.
Sento dei rumori in sottofondo, come se qualcuno avesse l’affanno e stesse correndo.
E sento un ululato. E più niente.
L’ululato si devono averlo sentito anche quelli accanto a me perché sono sbiancati di colpo.
<< Dammi il cellulare>> e me lo prende strappandolo dalle mani. Lo stringe nella mano destra ed esso si rompe in mille pezzi.
<< Ma che cavolo hai fatto?! Sei deficiente per caso!?>> urlo alzandomi e facendo cadere la sedia.
<< E’ solo un cellulare e poi qui non sono nemmeno ammessi.>> dice ritornando a mangiare.
Mi si riempiono gli occhi di lacrime e scappo fuori dalla scuola con un unico obiettivo: il bosco.
Dopo la morte dei miei quando era arrabbiata, triste o volevo soltanto stare da sola, andavo nel boschetto dietro casa. Anche se questo qui non è un boschetto ma un bosco enorme.
 
Non so quanto tempo sia passato, appena ho capito di essermi inoltrata nel fitto bosco mi sono arrampicata sull’albero più alto e mi devo essere addormentate visto che è sera. Devo ammettere che ho un po’ paura, proprio per questo non mi muovo. Tanto nessuno noterà la mia assenza.
Sbatto le ciglia e sto precipitando dall’albero.
Sento delle braccia muscolose avvolgermi il petto stringermi.
<< Stai bene?>> mi mormora Lorenzo all’orecchio.
<< S-sì>> deglutisco.
Mi bacia in fronte e mi fa scendere dal suo abbraccio.
<< Non mi sembra, stai tremando>>
<< E’ solo il freddo>> dico scrollando le spalle.
Cerco di fare un passo indietro ma mi cedono le gambe, Lorenzo mi afferra prima che picchi la testa; mi stringe a sé e con ancora me in braccio inizia a tornare indietro.
<< Come hai fatto a trovarmi?>>
<< Il tuo odore, sai di vaniglia>> detto questo mi addormento tra le sue braccia.
 
Scusate il ritardo, visto che pubblico un giorno sì e un no, ma sono stata impegnatissima con la scuola! Spero di trovare tante recensioni riguardo a questo capitolo, anche perché mi piace particolarmente.
Baci, Maddalena.

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