Destiny

di Eden891
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo/La chiromante ***
Capitolo 2: *** Incontro/scontro ***



Capitolo 1
*** Prologo/La chiromante ***


                                                                   Prologo/La chiromante


“Vedo amore nella tua vita..un grande e potente amore, uno di quelli veri e profondi…due amanti che si amano così profondamente che un sentimento come il loro esiste solo una volta ogni 100 anni…”
Non mi stupirono affatto le parole dell’anziana chiromante che avevo di fronte, dopotutto io ero felicemente fidanzata e amavo da impazzire il mio uomo.
Il mio nome è Kagome Higurashi, ho 23 anni, una personalità attiva e solare e due migliori amiche che non potevano proprio evitare di trascinarmi dalla zingara di cui mezza città parlava costantemente da un mese a quella parte.
Io e le mie amiche, Sango ed Ayame, lavoravamo insieme nel centro commerciale più grande della città, in un negozio di fiori di cui io mi ero premurata di dividere la proprietà con loro due.
Eravamo amiche sin dall’asilo, ci conoscevamo come si conosce l’interno delle proprie tasche.
Quel giorno avevano avuto la brillante idea di andare a consultare l’anziana chiromante che lavorava in centro:
“Andateci da sole, io non ho la minima intenzione di pagare una donna perché mi illumini su un futuro che non ho ancora vissuto e che può sempre cambiare!”dissi io smorzando il loro entusiasmo.
Non potevo farci nulla, io non credevo alle profezie e alla lettura del futuro, ero semplicemente convinta che il nostro destino non è segnato e che ognuno di noi possa scriverlo da se in base alle scelte che compie.
“Eddai Kagome!!! Dicono che sia bravissima e che fin’ora non ha mai sbagliato una sola predizione!” disse Sango entusiasta.
“Coincidenze!”replicai io, per niente convinta del fatto che davvero, quell’anziana signora, possa averci preso così tante volte…sicuramente le voci erano esagerate.
“Su, su Sango, non possiamo obbligarla…dopotutto se non crede a questo, non crederà che questa chiromante è specializzata nelle predizioni sulle storie d’amore, poi con Koga le sta andando così bene, quindi perché mai dovrebbe venire con noi?” disse Ayame guardandomi con occhi vispi e furbi finché non sopirai esasperata dicendo che le avrei seguite.
Era inutile, se tiravano fuori Koga avrei fatto veramente di tutto, in fondo quale donna con un po’ di sale in zucca per un uomo alto, dal fisico scolpito,i lunghi capelli neri e gli occhi azzurri, non avrebbe fatto ogni cosa?
Eravamo insieme da sei mesi, dopo un corteggiamento da parte sua durato circa il doppio, e non potevo essere più felice di così.
Osservai le mie amiche darsi il cinque soddisfatte e sorrisi nel vedere come andavano d’accordo pur essendo così diverse.
Sango era una ragazza alta e longilinea dai capelli neri lunghi e lisci e per occhi due pozzi scuri, infiniti nei quali molti uomini si erano smarriti.
Era una persona combattiva, che non perdeva mai occasione di dire cosa pensava anche se ciò poteva metterla nei guai.
L’amore e tutti i suoi problemi erano l’ultimo dei suoi pensieri.
Dopo una storia finita non molto felicemente, non ha più creduto nell’amore e negli uomini in generale perciò si dice felice della sua condizione di single.
Ayame, al contrario era una persona molto più pacata e riflessiva.
Anche lei diceva sempre quello che pensava ma lo faceva in un modo talmente contorto e con talmente tanti giri di parole che si finiva per darle ragione, per evitare di fare la figuraccia di aver perso il filo del discorso.
Con me e Sango era sempre piuttosto diretta, ma era davvero divertente vederla litigare con i genitori o con il malcapitato di turno.
A differenza di Sango, Ayame credeva profondamente nell’amore ed in tutte le sue magie, ma non si era mai fidanzata con nessuno nonostante lo stuolo di ammiratori che aveva sin dalle medie.
Ha sempre detto che l’unico ragazzo che abbia mai amato l’ha rifiutata e che finché non lo dimenticherà, non potrà mettersi con nessun altro.
Io la trovavo una cosa abbastanza strana dato che Ayame, con il suo fisico perfetto i capelli rossi e mossi e quegli occhi così verdi da far impallidire il più puro degli smeraldi, avrebbe potuto avere tutti i ragazzi che voleva, ma alla fine la vita era sua e se aveva deciso così, chi ero io per contestarla?
Dopotutto se Koga mi avesse lasciata ne avrei sofferto davvero moltissimo e probabilmente pure io avrei preferito stare sola per un po’.
“Koga…” sussurrai senza volerlo, facendo sorridere la donna di fronte a me ed io arrossii.
Eravamo arrivate davanti alla tenda della chiromante dove ci attendeva una fila di oltre venti persone, ragazzi e ragazze:
“cavoli..allora è davvero famosa” dissi io, impreparata a tutta quella folla.
“te l’avevamo detto!”disse Sango, soddisfatta di aver avuto ragione.
Quando fu il mio turno di entrare mi stupì di come quella tenda seppur piccola ad angusta fosse stata finemente arredata, con drappeggi scarlatti e viola, erbe mai viste prima sistemate in piccoli barattoli ordinati e tutt’intorno aleggiava un buonissimo profumo di gelsomino.
La chiromante, una donna minuta, anziana degli abiti sgargianti e dai magnifici occhi grigi, mi fece accomodare, pungendomi un dito con un ago e versando una goccia del mio sangue sulla sfera di cristallo presente sul tavolino tra me e lei.
 Per me fu naturale pronunciare il nome di Koga non appena mi disse di vedere molto amore nella mia vita e che quell’amore era così profondo da nascere solo una volta ogni cento anni.
“Allora sei fidanzata..non riesco a vedere di preciso chi sia…”disse lei scrutando nella luminescente sfera di cristallo che aveva di fronte:
“…riesco a vedere solo un meraviglioso paio di occhi dorati e degli splendidi capelli argentati” concluse la vecchia.
Quelle parole furono come una doccia fredda per me, che mi alzai di scatto.
“qualcosa non va cara?” chiede lei con uno sguardo compiacente che mi piaceva davvero poco..lei lo sapeva…sapeva che non era il mio ragazzo quello che diceva di aver visto.
“io ho già un ragazzo che amo alla follia e non ha gli occhi dorati, ne i capelli argentati!”dissi io arrabbiata mentre lei mi osservava tranquilla.
“Mi dispiace,cara..ti ho detto solo quello che ho visto, ed ho visto te tra le braccia di un ragazzo dagli occhi dorati e i capelli argentati…tu dici di amare alla follia il tuo ragazzo…sei certa che per lui sia lo stesso?”disse enigmatica lei, facendomi infuriare ancora di più.
“Certo che sono sicura!”sbottai io.
“la tua fiducia in quel ragazzo è davvero commovente, ma ti avverto ragazza..io uso il sangue per le mie predizioni e ciò mi garantisce un’affidabilità che va dal novantotto al cento per cento…non so chi dei due lascerà l’altro ma vi lascerete..Koga, come l’hai chiamato tu, non è il tuo destino!”disse ed io decisi che non volevo sentire una sola sillaba di più.
Lasciai i soldi sul tavolo e me ne andai il più veloce possibile ma non abbastanza in fretta poiché la sentii dire:
“Va pure..ma tornerai” certo, contaci! Pensai adirata mentre passavo davanti alle mie amiche a passo di carica dicendo loro, molto velocemente che le aspettavo da me più tardi.
So che avrei dovuto aspettarle, ma proprio non ce la facevo a stare li.
Erano cavolate, tutte cavolate! Pensai, mentre mi buttavo di peso sul letto osservando il soffitto.
Figuriamoci! Io ero innamorata persa di Koga, non era possibile che il mio destino fosse con un altro!
No assolutamente impossibile! Pensai, ma se ne ero così fortemente certa, perché le parole di quella vecchia befana, non volevano lasciare la mia mente?
La giornata non poteva iniziare peggio di così!
 
                                                                               ***
Sentii bussare sonoramente alla porta di camera mia, un bussare insistente seguito da una voce squillante che rischiava di mandare a quel paese entrambi i miei timpani:
“Padrone? Mi perdoni ma deve andare in ufficio! Vostro fratello vi sta già attendendo in salotto!” disse la cameriera.
Già quel giorno dovevo andare in ufficio per terminare quell’assurda causa di divorzio tra mio fratello e la sua ormai ex moglie.
“Inuyasha! Muoviti ad alzarti dal letto, a mandare a casa la signorina che stanotte l’ha diviso con te e a portare le tue chiappe in macchina! Dobbiamo andare!”disse mio fratello Sesshomaru, tuonando al di la della porta.
Biascicai un “arrivo” sussurrato appena ma sapevo che aveva sentito.
Dopotutto aveva ragione, ero il suo avvocato e dovevo concludere il suo caso.
Sapevo che lui e Rin, la sua affascinante ex moglie, prima o poi sarebbero giunti al divorzio..in fede mia mi chiedevo come avesse fatto quella povera donna a resistere tanto a lungo.
Mio fratello era una persona pacata e cordiale, ma era più freddo di un blocco di ghiaccio,mentre Rin era sempre stata una persona solare ed affettuosa che lo amava sinceramente.
Ne era tutt’ora innamorata ma non sopportava più la freddezza e il distacco di mio fratello e in tutta onestà non me la sentivo darle torto.
Finì di vestirmi ed aprì le tende, vedendo che la ragazza con cui avevo passato la notte dormiva placidamente.
Come si chiamava? Darla? Carla? Finiva con La, ne sono sicuro!
Mi  scervellai letteralmente, ma non riuscì a ricordate il nome dell’avvenente bionda che avevo tenuto tra le braccia.
Non potevo farci nulla, era solo una delle tante segretarie dell’ufficio legale che m’imploravano ogni giorno di uscire con loro, pur sapendo che da me non otterranno altro che sesso..finché sta bene ad entrambe le parti, non dovrebbe esserci nulla di sbagliato.
Mentre mi aggiustavo il nodo della cravatta, il mio sguardo cadde su una foto che non avevo ancora avuto il coraggio di buttare.
Tutto di Lei era sparito, ma quella foto non sono riuscito a toccarla.
Scossi la testa e raggiunsi mio fratello che con fare scocciato legò i miei capelli argentati in una treccia elegante.
“Almeno al lavoro cerca di presentarti come si deve!”disse lui mentre io quasi ringhiai, scocciato.
Non solo mi aveva obbligato a rappresentarlo legalmente contro Rin, che io adoravo, ma rompeva anche le scatole sui miei capelli?
Mi diedi un’ultima occhiata allo specchio sentendomi ancora più scocciato, constatando che aveva avuto ragione a legarmi i capelli.
Incapace di impedire ai miei occhi di manifestare emozioni affilai il mio sguardo che era dorato come i miei occhi, anche se lui non mi stava più degnando di un solo sguardo.
La giornata non poteva iniziare peggio di così!
 
 
 
 
Note dell’autrice: Ciaoooooo ragazzi e ragazze^^ ve l’avevo promesso ed ecco a voi il primo capitolo della mia Long XD si tratta solo del prologo ma spero che possa incuriosirvi e spronarvi a leggere il seguito XD spero di sapere cosa ne pensate XD
Un bacione a tutte
Eden891
 

 
 
 

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Capitolo 2
*** Incontro/scontro ***


Prima di lasciarvi al capitolo ci terrei a specificare che la nota OOC non è stata messa a caso, molti personaggi vi risulteranno fuori dal loro carattere originale XD
Ci si rilegge a fine capitolo ^^


Capitolo 1: Incontro/scontro

POV KAGOME.

Ero nella posizione da un tempo che parevano ore.
Non facevo altro che osservare il soffitto, cercando di trovare interessante una piccola macchia nell’angolo destro,probabilmente formatasi dopo l’ultimo temporale.
Cercavo di dirigere la mente ovunque, pur di scacciare la sensazione di oppressione che le predizioni di quella donna mi avevano scaricato addosso, e per cercare di non pensare all’autentica motivazione che si nascondeva dietro il mio astio per il futuro che ha visto.
Io adoravo Koga, lo amavo con ogni fibra di me stessa, ma erano alcuni giorni che sentivo qualcosa di strano che non saprei neppure come spiegare.
Era come se tra di noi, durante i nostri baci, i nostri abbracci e i nostri discorsi ci fosse un sottile velo invisibile che ci separava. 
Lo sentivo diverso con me.
Più distante,più sfuggevole, che se quando ho provato a parlargliene ha liquidato tutto con:
“E’ solo una tua impressione Kaggy..io ti amo da morire”.
Era soprattutto per questa ragione che quando la chiromante mi chiese se ero sicura dell’amore di Koga, non  ci avevo visto più.
Erano giorni che mi ripetevo che le mie erano solo stupide impressioni e quella mi viene a dire che invece dovrei dare ascolto a quella vocina dentro di me che mi grida allerta da tutte le parti?
I miei pensieri vennero interrotti dal mio cellulare al quale risposi in maniera piuttosto scocciata:
“Di un po’, ti sembra il modo di rispondere a tua sorella maggiore?!”chiese una voce talmente squillante che mi costrinse ad allontanare il telefono dall’orecchio.
“Perdonami Kikyo, ma ho avuto una giornataccia…ti serve qualcosa?”chiesi io, per niente interessata a ciò che la mia perfetta sorellona voleva da me.
Il mio rapporto con lei non è mai stato dei migliori ma temo che la colpa sia per la gran maggioranza mia.
I nostri genitori mi hanno sempre paragonata a lei che per ogni cosa risultava sempre la migliore.
Nella scuola, nello sport e persino e in cose stupide come sistemare la stanza o cucinare.
Kikyo era bella, alta, bellissimi capelli neri circondavano un viso pressoché perfetto e due splendidi occhi nocciola guardavano il mondo con la stessa freddezza e superiorità che i nostri genitori avevano cercato di inculcare ad entrambe..peccato che con me non ci fossero riusciti.
Io ero la figlia degenere, quella che non riusciva mai in nulla, quella che, per quanto ci provasse arrivava  sempre seconda, persino con i ragazzi.
Io e Kikyo, avevamo solo due anni di differenza e per un po’ abbiamo frequentato la stessa compagnia.
Inutile dire che, mentre lei era circondata da tutti i ragazzi della compagnia, io ero per lo più circondata dai moschini e dalle zanzare che popolavano i parchi in quel periodo.
Il fatto che poi, io e lei fossimo davvero molto simili fisicamente, non faceva che peggiorare la mia situazione…praticamente ero considerata la sua copia mal riuscita.
“dovresti venire da me oggi pomeriggio, dobbiamo discutere della vacanza che faremo con Koga, Sango, Ayame, e con quei  due amici di cui ci parlava il tuo ragazzo..”disse lei con voce allegra e giuliva.
Eh già avevo scordato la vacanza.
Eravamo a luglio ormai, il caldo si faceva sempre più soffocante e Koga era venuto in negozio a chiedere a me e alle ragazze se volevamo unirci a lui, al suo migliore amico e al fratello di quest’ultimo per fare una vacanza.
A quanto pare il fratello maggiore del suo amico stava divorziando e loro volevano tirarlo su di morale.
Peccato che mentre ce lo chiedeva era presente pure Kikyo che si autoinvitò esordendo con un:
“Sarebbe magnifico!” il tutto contornato da un sorriso talmente abbagliante che Koga non riuscii proprio a dirle di no.
Mi chiedevo però chi fossero questi due amici del mio ragazzo e soprattutto il perché non me li avesse presentati prima.
Quando glielo domandai lui mi rispose che erano persone molto altolocate e che, dato che per molto tempo avevano vissuto all’estero, aveva perso un po’ i contatti con loro, successivamente poi aggiunse:
“..e poi il mio migliore amico ha sempre avuto il brutto vizio di mettere gli occhi sulle stesse ragazze che puntavo io..volevo accertarmi che tu fossi assolutamente mia,prima di presentartelo”disse lui:
“ma che razza di amico è se ti rubava le ragazze?!”chiesi io che iniziavo a chiedermi come funzionasse l’amicizia tra uomini.
Koga scoppiò in  una fragorosa risata.
“non lo faceva apposta, ce le rubavamo a vicenda a dire il vero, finchè erano libere…era una specie di gara tra noi, visto che abbiamo sempre avuto gusti molto simili..ma con te non volevo rischiare…ti volevo troppo”disse lui soffiando al mio orecchio e lambendone poi il lobo con la lingua sussurrando:
“Ci vediamo più tardi da te” con voce roca e profonda che mi provocò una serie di brividi incontrollati lungo la schiena.
Inutile dire che quella sera non ci siamo mossi da casa mia.
“Kagome ci sei?” chiese mia sorella riportandomi alla realtà.
“Si ci sono…ok arrivo subito Kikyo”le dissi chiudendo la telefonata ed uscendo di casa.
Arrivai all’incrocio che precedeva casa di mia sorella e mi apprestai a mandare un messaggio a Sango ed Ayame dicendo loro che ci saremmo viste il giorno dopo e non più quella sera come stabilito.
Mi apprestai ad attraversare, con il cellulare ancora in mano quando una macchina lanciata a tutta velocità e diretta verso di me inchiodò mancandomi per un soffio.
Mi accasciai a terra tremante e spaventata.
Quella macchina era così vicina che potevo specchiarmi  nel logo della sua marca.
Dall’auto scesero due uomini che mi furono subito accanto.
“Dico ma sei impazzita??? Dove diavolo guardavi mocciosa?!”disse quello che sembrava il più giovane tra i due, mentre l’altro stava controllando il mio polso e contando i battiti del mio cuore…doveva essere un medico.
Li osservai bene e notai che erano di una bellezza sconvolgente.
Entrambi alti dai capelli argentati e dagli occhi dorati, ma mentre quello che era accanto a me aveva un’aria fiera ed austera, l’altro aveva l’atteggiamento di un cane che si era appena infuriato molto per qualcosa.
Rendendomi conto di ciò che quel maleducato aveva appena detto mi riscossi.
“Ehy!! Mocciosa a chi? Sei tu l’idiota che mi è quasi venuto addosso!!”dissi arrabbiata:
“Idiota???? Ma come ti permetti, ti avviso che sono un avvocato io!”disse lui.
Era un avvocato come Koga, chissà magari si conoscevano, ma tenendo conto dell’infimo livello intellettivo del tizio che avevo di fronte mi auguravo per Koga che non ci avesse mai avuto nulla a che spartire.
“Puoi essere anche il presidente per quel  che mi riguarda ma rimani un idiota che non sa guidare!”dissi io fissandolo con astio e vedendo che lui ricambiava pienamente lo sguardo.
Per un attimo, però, mi parve di perdermi nell’oro dei suoi occhi e mentre il mio sguardo si faceva confuso, vidi che ance il suo mutava altrettanto.
“Dobbiamo andare Inuyasha! La ragazza sta benissimo, muoviamoci”disse l’altro, risalendo in macchina.
Il ragazzo con cui avevo bisticciato mi guardò e con un:
“Tsè, mocciosa”risalì in macchina e ripartì.
“Grrrrrrrrrr!! Mi ha chiamata un’altra volta mocciosa! Questa me la pagherà!”dissi io.
Ero quasi giunta da Kikyo, quando un pensiero mi colse alla sprovvista costringendomi a fermarmi.
Quei ragazzi…avevano tutti e due i capelli argentati e gli occhi dorati.

POV INUYASHA.

Era appena arrivato allo studio legale e già avevo i nervi a fior di pelle a causa di quella ragazza.
Aveva attraversato la strada senza guardare e aveva pure insinuato che il fatto che l’avessi quasi investita fosse dipeso dalla mia scarsa abilità alla guida, che poi scarsa non lo era nemmeno un po’.
Ero sceso per dirgliene quattro e ci è mancato poco che ci ripensassi.
Era davvero una bellissima ragazza, con dei lunghi capelli neri, mossi, che avevano l’aria di essere terribilmente morbidi,occhi color cioccolato e una pelle che sembrava di porcellana.
Mi ero riscosso e le avevo detto la mia mentre Sesshomaru, da bravo medico quale era, controllava che non le fosse successo nulla.
Mi ero aspettato di vederla scoppiare a piangere da un momento all’altro, invece si era alzata e mi aveva risposto a tono.
Ero molto arrabbiato ma non abbastanza da non notare che oltre ad essere molto bella aveva pure un bel carattere combattivo.
All’improvviso il mio sguardo si fece involontariamente più dolce e così il suo.
Chissà che come avremmo proseguito se Sesshomaru non ci avesse interrotti.
Arrivai nella stanza dove si sarebbero svolte le trattative tra Sesshomaru e la sua ormai ex moglie Rin che trovammo già lì rappresentata dal suo avvocato nonché mio grandissimo amico, Koga al quale strinsi calorosamente la mano mentre Rin mi sorrideva.
“E’ un piacere vederti Inuyasha”mi disse.
“pure per me Koga, allora come siamo organizzati per la vacanza?!” chiesi, intanto che mio fratello e Rin prendevano posto e discutevano alcuni dettagli, senza nemmeno guardarsi negli occhi.
Notavo la sofferenza mal mascherata negli occhi sia di lei che di lui e mi rammaricavo di non aver potuto aiuta tarli a sistemare le cose quando ancora era possibile farlo.
“Dobbiamo ancora decidere gli orari ma si partirebbe tra due settimane e verrebbero la mia ragazza, le sue due amiche e sua sorella maggiore”mi disse Koga.
“a proposito della tua ragazza, quando pensavi di presentarmela, nell’anno del mai? Lo sai che non ci proverei mai con qualcuno di speciale per te! Se non ti avessi proposto una vacanza nella villa al mare dei miei forse non me l’avresti mai presentata” gli dissi io tirandogli un pugno amichevole sulla spalla, mentre vidi il suo sguardo rabbuiarsi qualche istante prima di rispondermi:
“te l’avrei fatta conoscere presto..è un tipino tutto pepe..ti piacerà”disse lui ma c’era qualcosa che non mi convinceva.
Aveva una voce completamente differente da quella che aveva al telefono qualche mese fa parlandomi di lei.
“E’ tutto ok amico?”chiesi io e lui parve riscuotersi.
“Certo, non preoccuparti..tu piuttosto..avevi una faccia quando sei piombato qui stamattina..”disse cambiando abilmente argomento e convincendomi definitivamente che c’era qualcosa che non mi aveva ancora detto, ma non avrei insistito..dopotutto erano fatti suoi.
“Ho quasi investito una ragazza, e per quanto la cosa possa sembrare assurda, l’ho trovata una ragazza terribilmente attraente anche se era terribilmente peperino e sputa sentenze!”dissi io poi Sesshomaru e Rin reclamarono la nostra attenzione per il loro caso e la discussione si concluse.
Durante i loro battibecchi sulla divisione dei beni scoprì che il volto di quella ragazza, non voleva saperne di abbandonare la mia testa.

POV KOGA

Così non poteva andare.
Inuyasha non era il primo a notare che in me qualcosa non andava ultimamente.
La verità era che mi sentivo schiacciato da un senso di colpa e di oppressione mai provato in vita mia.
Kagome non si meritava tutto questo, ma non avevo proprio potuto evitarlo ed ogni volta che lei, così premurosamente mi chiedeva cosa ci fosse che non andava io le rispondevo sorridendo che era tutto ok sentendomi ancora più miserabile.
In vacanza avrei dovuto trovare il coraggio di dirle tutto.


Note dell'autore: Ciao lettori e lettrici! Eccomi qui con il primo capitolo che spero vi piaccia =) Lo so, è un pò cortino ma prometto e garantisco che i prossimi saranno più ricchi.
fatemi sapere che ve ne sembra e fatemi notare tutto quello che secondo voi non va...un abbraccio <3
Eden891

 

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