All are Infected

di Tony Stark
(/viewuser.php?uid=371387)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chrysalis ***
Capitolo 2: *** D.N.A ***
Capitolo 3: *** Cecchino ***
Capitolo 4: *** Spia ***



Capitolo 1
*** Chrysalis ***


                         Chrysalis

                                       Crisalide

                                      “Anche gli eroi muoiono”

Erano sopravvissuti all’impossibile, a quella gigantesca BOW che li aveva attaccati dopo che erano, finalmente, riusciti a far atterrare o meglio schiantare, l’aereo e ancor prima erano riusciti a sopravvivere prima all’attacco del Lepotitsa alla cattedrale di Tall Oaks e ad un altro attacco di un Lepotitsa sull’aereo, agli zombie che avevano invaso la città e ora Helena non riusciva a credere a ciò che stava vedendo Leon, il suo partner, si stava trasformando in una crisalide come sua sorella Deborah, non riusciva a crederci, doveva essere un incubo. Allungò la mano nel vano tentativo di trascinarlo via da quella” cosa” che lo stava trasformando e anche lui cercò di afferrarle la mano ma il guscio della crisalide si solidificò bloccandolo a metà del gesto
<< Leon! >> urlò la donna con la voce rotta dal pianto e le lacrime che le scendevano giù dalle guance infrangendosi sull’asfalto con la vista annebbiata dal pianto, Helena puntò la sua pistola contro la crisalide di Leon doveva distruggerla, evitare che il ricordo del suo partner venisse macchiato dalla vista del mostro che sarebbe diventato ma poi di nuovo si bloccò mentre la sua mente le riportava il ricordo della trasformazione di sua sorella, le uniche parole che si ripetevano in mente erano “Deborah, Leon, la crisalide, questo maledetto virus” e mentre continuava a tenerla sotto tiro senza avere il coraggio di premere il grilletto, riuscì finalmente a riordinare i pensieri e le immagini che le scorrevano davanti agli occhi. La ragazza dall’altra parte del traliccio caduto le aveva urlato qualcosa, il luogo dove trovare Simmons ma lei non lo aveva capito, quando si decise a sparare era troppo tardi la crisalide si stava aprendo e proprio come Deborah, Leon sembrava ancora se stesso mentre si liberava da quel guscio che lo aveva liberato dalla sua umanità e la calma che si era creata dopo la schiusa l’aveva ingannata, forse, c’era una minuscola possibilità che lui si ricordasse di lei che Leon fosse ancora Leon e non un mostro non-morto, forse se quella Ada non avesse lanciato una freccia esplosiva contro Deborah, lei l’avrebbe riconosciuta.
<< Leon >> lo chiamò, con un sussurro incerto quasi non volesse farsi sentire, la donna, il suo -ex-  partner si voltò verso di lei, guardandola con i suoi occhi giallo-dorati, ringhiandole contro e ruggendo, poi, mentre un grande paio di ali, composte da due singole membrane sottilissime, spuntava dalla sua schiena. Helena nonostante vedesse che lui ormai non era più umano non riusciva a sollevare la pistola e sparargli, Leon-no, il mostro- si disse Helena, iniziò a correre verso di lei aprendo le sue enormi ali, spiccò il volo svanendo per un attimo prima di arrivare contro di lei in picchiata come un Falco Pellegrino, tendendo le mani artigliate verso di lei. Fu così rapido da afferrarla senza che Helena potesse anche solo pensare a come evitarlo, affondò gli artigli nelle spalle del agente e una volta raggiunta una ragguardevole distanza dal suolo ignorando le sue lacrime e le sue suppliche la morse sul collo, affondando i denti nella sua carne sempre di più fino a spezzarle il collo frantumando le vertebre cervicali con un solo morso seguito da tanti altri, troppo rapidi per essere visti, il sangue della ragazza colava giù dal suo cadavere cadendo poi dal cielo fino a schiantarsi sull’asfalto, il mostro chiuse gli occhi, quando li riaprì brillavano di un azzurro cristallino vide ciò che aveva fatto e ne fu disgustato oltre che sentire il senso di colpa crescere fino a gravargli nel cuore e sulle spalle, impedendogli di continuare a rimanere sospeso
<< Ne abbiamo trovato un altro >> mormorò qualcuno, guardando il cielo. L’istinto del C-Virus gli diceva di attaccare, di eliminarli, di sopravvivere mentre la sua umanità gli diceva di farsi eliminare da quei soldati, gli diceva che ormai non meritava più di vivere da mostro e Leon Scott Kennedy prese una decisione l’ultima della sua vita. Atterrò davanti ai soldati della BSAA che gli puntarono contro i loro fucili, l’istinto di sopravvivenza vinse e Leon scattò contro i soldati che gli spararono contro un colpo dopo l’altro, cinque al petto, che guarirono in un istante, due alle ali e uno alla testa, quello mortale. Il corpo del mostro non toccò mai terra, bruciò e divenne polvere mentre cadeva. Poco lontano il cadavere della sua collega, giaceva scomposto in una pozza di sangue il viso era l’unica parte rimasta intatta, risparmiata dall’assalto del mostro e dalla caduta. Il C-Virus reagì, guarendo le ferite più gravi compresa quella mortale al collo, ma non guarendo del tutto il corpo del agente, Helena si rialzò, gli occhi vitrei puntati sugli agenti della BSAA. La non morta prese ad avvicinarsi agli agenti della BSAA con passo strascicato, tendendo le braccia verso i soldati, voleva prenderli, voleva divorarli tutti fino all’ultimo boccone i tre uomini della BSAA, mentre informavano l’HQ di aver ripulito l’area ignorando il silenzioso mostro che avevano alle spalle. Helena afferrò il primo dei soldati, il capitano, mordendogli il collo concentrandosi solo sulla dolce sensazione del sangue caldo di quell’uomo che le invadeva la bocca, gli altri due si voltarono quasi istantaneamente puntandole contro i fucili d’assalto, non avendo però la forza di spararle, avevano visto molte volte i non morti divorare qualcuno, ma mai erano stati così vicini e mai avevano conosciuto tanto bene le vittime come in questo caso, Helena abbandonò il corpo del capitano non appena questo smise di muoversi, si voltò verso il soldato alla sua destra, ma non riuscì a ferirlo, l’agente della BSAA alla sua sinistra e che in quel momento si trovava dietro di lei e le sparò un singolo colpo alla testa. Lanciò un ultimo grido, metà di mostro e metà di umano, l’agente Harper mentre si scioglieva lasciando dietro di sé solo il ricordo di una traditrice e il ricordo di una donna distrutta che non era stata in grado di salvarsi da un collega diventato mostro. Mentre nello sfondo fra le fiamme che avvolgevano la cittadina cinese un enorme tentacolo si contorceva in mezzo al cielo che brillava di fuoco, mentre un altro eroe cadeva.
-
-
Anche gli eroi muoiono e a volte non lasciano dietro di sé alcun ricordo positivo Leon Scott Kennedy e Helena Harper vennero considerati traditori gli assassini del Presidente degli Stati uniti d’America prima che questi collassassero su se stessi distrutti dal peso di un mondo di mostri e di giganti.
 
 
 
 
 
 
 
 

Note del Autore
Mi ripresento con una raccolta sul tema Infected! AU, su Resident Evil. Ogni capitolo presenterà due eroi che diventano mostri a causa dei virus. I capitoli saranno quattro uno per ogni campagna, presentati nel ordine in cui le ho completate (Leon, Jake, Chris e Ada). Ognuna sarà presentata da un titolo e da una frase chiave, il prossimo sarà su Jake e Sherry il titolo” D.N.A” e la frase chiave << Tale padre, tale figlio >>.
Il capitolo è stato corretto e ri-postato grazie ai consigli di SgF( Spero che adesso sia corretto)
Grazie in anteprima a chi leggerà solamente e a chi recensirà
-Anthony Edward Stark

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** D.N.A ***


                              D.N.A

                              Acido desossiribonucleico

                                           “Tale padre, tale figlio “

 
Avevano raggiunto il punto d’incontro con Simmons, lui e i suoi agenti si trovavano su un impalcatura sospesa ad un paio di metri da terra, avevano puntato i loro fucili contro lei e Jake e Simmons aveva dato l’ordine di ucciderli per impedire che grazie agli anticorpi del figlio di Wesker si riuscisse ad ottenere un anti virus contro il C-Virus, Sherry puntò la sua pistola contro uno degli uomini di Simmons. Si trovò, però, a doversi ritirare, usando come copertura uno dei container nella zona si preparò ad attaccare e uccidere gli uomini di Simmons, notando qualche istante dopo che Jake era rimasto lì davanti al piccolo plotone di esecuzione e sembrava intenzionato a non muoversi, grazie ai suoi sensi lievemente potenziati dal G-Virus dormiente nel suo sangue la ragazza notò qualcosa muoversi, strisciare sotto la pelle del ragazzo che avrebbe dovuto proteggere. Derek stava per dare l’ordine di fare fuoco, tre tentacoli scattarono trafiggendo i tre uomini alla sua sinistra, Simmons puntò lo sguardo su quei tentacoli seguendoli nel loro percorso mentre si ritiravano vedendo che il loro punto di provenienza altri non era che Jake Muller che alzò lo sguardo verso di lui, i suoi occhi erano una tempesta di azzurro e rosso che si acquietava intorno alla pupilla verticale che mostrava quale parte del ragazzo stesse, effettivamente, vincendo ma l’esito di quella battaglia interiore fu nascosto da un turbinio di tentacoli neri che diventavano sempre di più, prima tre, poi nove, dodici, quindici, diciotto e aumentavano sempre di più circondando e avvolgendo il loro creatore, alcuni sfuggivano a quel turbine protendendosi verso l’alto spiccando sullo sfondo tinto di rosso, arancio e giallo. Odiava non avere il controllo su ciò che stava accadendo, pensò Derek Simmons cercando di nascondere il terrore che lo aveva pietrificato dietro la solita indifferenza, quello spaventoso turbine di tentacoli si fermò, presero a muoversi placidamente intorno al ragazzo, il cui viso, adesso, era pienamente visibile, gli occhi brillavano di rosso sangue e un orribile, spaventoso e crudele ghigno stava sulle sue labbra, un cuore color ambra brillava pulsando nel lato sinistro del torace del ragazzo era da lì che i tentacoli scaturivano. Gli uomini di Simmons iniziarono a sparare raffiche di proiettili contro il ragazzo ma i tentacoli assorbivano ogni colpo, con i suoi tentacoli, Jake colpì gli altri agenti senza volerli uccidere, stordendoli solamente
<< E’ il tuo turno, Simmons >> disse il ragazzo, con voce distorta e metallica, mentre uno dei suoi tentacoli si preparava a scattare, uno degli agenti di Simmons si risvegliò prima degli altri impugnando il suo fucile, Bear Commander, prendendo di sorpresa il mercenario e scaricando un intera raffica da venti colpi nel cuore color ambra, il ragazzo spalancò gli occhi cremisi, i tentacoli si mossero istintivamente uccidendo i rimanenti uomini di Simmons e uno si avvolse intorno al collo di Derek con troppa forza, tanta da staccagli di netto la testa con un solo movimento. Il ragazzo e i suoi tentacoli iniziarono a sciogliersi, dai tentacoli colava una densa sostanza, gelatinosa che si raggrumava in chiazze nere, più o meno liquide, Jake voltò il viso verso Sherry che aveva osservato terrorizzata l’intera scena, il ragazzo cadde in ginocchio al centro della pozza nera il suo corpo si fondeva a quella sostanza mentre lui iniziava a sciogliersi
<< Sherry… >> mormorò Jake, senza riuscire a completare la frase, diventando un tutt’uno con quel liquido, morendo come suo padre solo che in questo caso non c’era il fuoco a nascondere la fine del figlio del grande mostro.
Sherry guardò senza reagire sentendosi svuotata del tutto, prima che la rabbia oscurasse tutto l’aveva perso per colpa di un bastardo egoista, l’aveva perso perché l’unica persona che lei considerasse parte della famiglia non era venuto ad aiutarli anche se la ragazza non poteva sapere ciò che il destino aveva riservato a Leon, la rabbia che Sherry provava era così forte che in qualche modo risvegliò il G-Virus che aveva nel sangue. La sua pelle si tinse di nero, i suoi occhi divennero rossi, mentre delle spine acuminate spuntavano sulla sua schiena seguendo la colonna vertebrale e una nuova bocca irta di denti acuminati si apriva sul suo addome, urlò durante la trasformazione, la sua voce divenne sempre più mostruosa e animalesca e la sua mente iniziava a perdersi sopraffatta dal virus e dal dolore, corse  fino ad arrivare nella periferia della cittadina cinese, lì dove molte squadre della BSAA si occupavano di ripulire la zona dai mostri, riuscì a raggiungere il tetto di uno degli edifici più bassi alla sua destra con un salto, guardò i soldati della BSAA voleva divorarli e voleva anche trovare un soggetto adatto agli Embrioni-G. E poi lo trovò, il soggetto perfetto, scattò e saltò pronta ad atterrargli addosso, peccato che i compagni del Soggetto la notarono e la crivellarono di colpi, il suo corpo mutò ancora diventando più grande e più resistente, il viso ancora umano di Sherry scomparve lasciando spazio a due grandi occhi rossi e nient’altro il suo viso sembrava una maschera liscia e nera che mostrava solo gli occhi il ringhio venne emesso dalla bocca sul addome che come il corpo si era ingrandita mostrando tre file di denti acuminati, lei uccideva i loro compagni ma loro non demordevano e continuavano a colpirla e ad ucciderla ma lei tornava sempre più affamata con un corpo sempre più grande, che man mano perse la sua forma diventando una grossa massa carnosa con un enorme bocca e due grandi occhi ai lati, strisciava lentamente verso i soldati inglobando quanti più cadaveri poteva e trovava sulla sua strada. Il fetore della carne putrefatta del grande mostro saturava l’aria, quando finalmente l’essere aprì la sua gigantesca bocca, alcuni agenti della BSAA vi lanciarono delle granate incendiarie, il mostro richiuse la bocca infastidito e in quel esatto momento le granate esplosero, bruciandola dal interno, quello fu il colpo finale. Sherry Birkin arrestò la sua avanzata e con un grido più simile ad uno stridio prese a sciogliersi senza lasciare traccia della sua esistenza.
-
-
Tale padre, Tale figlio, così come il DNA ci lega ai nostri genitori alle volte anche il destino ci fa seguire le loro orme anche se in circostanze diverse, Jake Wesker era un eroe e nonostante sia morto come mostro verrà, forse, ricordato per aver fermato la mente di tutto ciò Derek Simmons. Mentre Sherry senza rendersene conto si era innamorata del suo obiettivo e alla sua morte ogni equilibrio si era spezzato, anche lei aveva fatto la stessa fine del padre solo non per proteggere il lavoro di una vita ma per vendetta.
 
 
 
 
Note del Autore
Eccomi sono tornato, spero che anche questo capitolo vi piaccia, nonostante siano molto, molto corti rispetto il mio standard. Ringrazio chi ha letto e chi ha recensito o9 chi ha intenzione di recensire.
Il prossimo capitolo sarà: Cecchino, “La vendetta non porta mai a niente”
Alle vostre Recensioni
-Anthony Edward Stark

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Cecchino ***


                        Cecchino

                                    Piers Nivans

                              “La vendetta non porta mai a niente”

Non era mai stato una persona impulsiva, al contrario era sempre stato attento e controllato, ma quella bestia gliel’avrebbe pagata per aver divorato i suoi compagni, il suo Capitano non era in grado di occuparsi della sua squadra a causa di quella donna, Ada, l’odio che provava nei suoi confronti lo spingeva ad ignorare persino i doveri del suo ruolo. Teneva i sensi in allerta mentre strisciava in uno stretto condotto per raggiungere la tana del serpente, non poteva farsi sorprendere da quella cosa, aveva sentito un sibilo dietro di se, ma in un istante quel rumore e quella presenza scomparvero. Stava passando sotto ad un incrocio, un altro condotto passava verticalmente sopra di lui, si fermò e alzò lo sguardo per scorgere anche il più piccolo movimento nel oscurità ma non ne vide alcuno e proseguì, ma l’Iluzija lo afferrò per le gambe, affondando le zanne ricurve nella sua carne trascinandolo verso la sua tana, il cui accesso a quanto pare era nel condotto che s’incrociava verticalmente con quello,
<< Piers! >> l’urlo del suo Capitano gli giunse alle orecchie riecheggiando fra le pareti del tunnel, gli dispiaceva ferirlo in questo modo facendosi uccidere da una BOW. L’Iluzija lo trascinò nella sua tana, che era una grande stanza immersa nella più completa oscurità, ma il cecchino riuscì a scorgervi delle sagome, suppose che fossero cadaveri ma quando la possente coda del serpente ne colpì una mandandola in frantumi capì che in realtà altro non erano che crisalidi, Piers chiuse gli occhi preparandosi ad essere divorato dalla BOW, visto che il fucile era rimasto lì abbandonato nel cunicolo e che quindi non poteva difendersi, ma la creatura lo lasciò andare in uno scatto rapidissimo, scagliandolo contro una delle crisalidi nella camera. Non riusciva a muoversi e se provava a spostarsi da quella scomoda posizione una forte scossa di dolore lo faceva desistere, l’Iluzija era strisciata via dalla sua tana lasciandolo solo in mezzo a quelle crisalidi che si sarebbero schiuse da un momento al altro, al improvviso gli sembrò che il fuoco scorresse nelle sue vene come una venefica febbre che gli annebbiava la mente, strinse le palpebre mentre quel calore insopportabile gli saliva alla testa, stordendolo tanto che non notò nemmeno ciò che gli stava accadendo. Piers Nivans divenne una crisalide fra le tante crisalidi che riempivano la tana, ma lui si evolse prima uscendo dal guscio dopo qualche minuto, il corpo del soldato era coperto da piastre di chitina verdi con riflessi metallici, anche l’addome del soldato era coperto di piastre, ma queste al contrario di quelle che coprivano il resto del corpo, erano di colore beige chiaro e opaco, mentre le placche triangolari sovrapposte che seguivano la linea della colonna vertebrale erano di un bellissimo viola, il viso rimaneva umano anche se contornato da piccole scaglie, gli veniva impossibile chiudere la bocca a causa di un paio di tenaglie acuminate e a forma d’uncino da Scolopendra1 e quindi i denti aguzzi rimanevano visibili come in un eterno ringhio. Riaprì gli occhi, adesso di un uniforme verde metallico, scandagliando l’ambiente con i suoi nuovi sensi, notò una cavità rettangolare sul soffitto della tana e istintivamente, approfittando delle varie crisalidi nella stanza, iniziò ad arrampicarsi agilmente sulle pareti lisce della camera fino ad entrare nel tunnel, con un movimento sinuoso accompagnato da un lieve rumore provocato dalle placche del esoscheletro che sfregavano fra di loro. Era alla ricerca di qualcosa ma nella sua mente ancora confusa non riusciva a capire cosa, sgusciava rapido fra le gallerie ed era così veloce che sembrava, quasi, non sfiorare le pareti del tunnel, sentì il prolungato sibilo dell’Iluzija e trovò un uscita dai condotti d’areazione del edifico, la stanza in cui si trovava adesso era calda come una fornace, quasi completamente vuota escludendo le macerie sparse in cumuli per la piccola stanza e un gruppo di uomini puntava i loro fucili contro l’Iluzija o meglio contro la sua bocca quando l’apriva. Uscì dalla condotto rimanendo però appeso alla parete il lieve rumore provocato dai suoi movimenti era nascosto da quello degli spari e dal sibilo dell’Iluzija, si nascose nel ombra come ogni bravo predatore che non vuole farsi scoprire dalla sua preda iniziava ad avvicinarsi al Comandante della squadra, scegliendolo come obiettivo, dalla punta delle due tenaglie ad uncino iniziavano già a formarsi delle piccole gocce di veleno, stava per balzare contro la sua preda, mentre i componenti della squadra erano troppo impegnati a sparare alla serpe ma uno di loro colpì l’Iluzija dritta in gola facendola sibilare e facendogli agitare la possente coda che colpì l’ex-soldato al fianco sinistro facendolo scontrare con la parete alla sua destra. La BOW, che era stata Piers Nivans, si lasciò sfuggire un basso gemito di dolore che venne immediatamente udito dal capitano Redfield che gli puntò contro il fucile e lo tenne sotto mira finché non vide il suo viso
<< Piers >> sussurrò il Capitano abbassando il fucile, non era in grado di sparargli così come non era stato in grado di colpire Finn in Edonia dopo che il ragazzo si era trasformato in un Napad.
L’ex-soldato rimase fermo ad osservare l’uomo con i suoi grandi occhi da insetto che brillavano pieni di confusione mentre tante domande si formavano nella sua mente che ormai non sarebbe dovuta essere più in grado di pensare “Perché mi ha chiamato in quel modo?” era la prima domanda che si era formata fra i suoi pensieri “Chi ero?” si chiese, ma per qualche assurdo motivo quel piccolo sprazzo di umanità venne inghiottito dal virus. Dopo l’ennesimo colpo sparato da Jeff nella bocca della serpe, essa si ritirò scomparendo in un condotto. L’ex-soldato scattò contro il Capitano, bloccandolo e tentando d’immobilizzarlo per tranciargli il collo con le tenaglie ma Marco e Jeff lo separarono a forza dalla sua preda, cercò di girarsi nella presa dei due soldati per ucciderli e dopo qualche secondo riuscì a liberarsi e sferrò due colpi contro i due soldati, graffiandoli entrambi al altezza del viso grazie ai suoi taglienti artigli. Si scagliò contro Jeff spingendolo a terra e affondandogli le tenaglie nel collo, il soldato della BSAA smise di muoversi mentre con un colpo secco verso l’alto gli veniva staccata la testa che rotolò fino ad arrivare accanto al corpo di un altro soldato della BSAA ucciso dall’ Iluzija,
<< Jeff! >> urlò, Marco, sparando una raffica di proiettili contro la schiena corazzata della creatura che ne venne leggermente infastidita, Chris invece non riusciva a muoversi o a reagire mentre sperava che Piers si fermasse, ma al contrario la BOW continuò strappando via la carne da uno degli uomini che un tempo erano stati suoi compagni. E quando si ritenne sazio puntò il suo sguardo su Marco, che era ormai innocuo visto che aveva scaricato tutti i caricatori a sua disposizione contro il suo impenetrabile esoscheletro e scattò, rapido così come lo erano molti insetti predatori, si fermò dietro il soldato, gli afferrò la testa e gli ruppe il collo lasciandolo poi stramazzare al suolo come una bambola di pezza. Sei nuove zampe articolate spuntarono dalla schiena della BOW scostando le placche del esoscheletro, la fine di tutte e sei le zampe era un grosso aculeo ricurvo verde come il resto del arto, la BOW si avvicinò al capitano Redfield che era ancora sotto shock e lo strinse come in un abbraccio senza ferirlo, il viso del uomo a pochi centimetri da quello della creatura
<< Sei mio, adesso… >> sussurrò, la BOW << E lo sarai per sempre, mio Capitano >> finì e con un rapidissimo colpo di una delle zampe trafisse il capitano Redfield e se stesso, gli occhi grigio-blu del uomo erano spalancati forse a causa dello stupore mentre quelle della creatura erano socchiusi quasi come se avesse deciso e accettato questa fine. E in una stanza vuota circondata dai cadaveri dei propri compagni rimanevano, anch’essi morti, solo il Capitano e il suo Cecchino. Da una delle finestre alle loro spalle si poteva vedere la città bruciare mentre dei mostri ancora vagavano fra le strade dominando sulle macerie della città.
-
-
La vendetta non porta mai a niente, a causa di una scelta, il Cecchino ha cambiato il suo destino. In peggio forse, ma sacrificarsi per far sopravvivere solo il proprio amore non è forse peggio di morire insieme ad esso? La vendetta porta solo alla morte e questo, il Capitano Redfield e il Cecchino Nivans, l’hanno ben compreso così come i loro compagni, vittime involontarie di un piano ben più grande che forse ha deciso per una volta di far vincere il male.
 
 
 
 
 
 
Note del Autore
Mi scuso per il ritardo e che proprio non riuscivo ad completare (mi sentivo in colpa per ciò che ho fatto a Piers e forse e per questo che alla fine c’è una lieve traccia di Nivanfield, con una buona aggiunta di Psychopathic!Love  con Piers BOW che uccide Chris, suicidandosi con lo stesso gesto solo per non lasciarlo mai) Spero che anche questo capitolo vi piaccia.
1= La Scolopendra è un insetto predatore, in realtà è un verme corazzato predatore ed è anche il modello che ho usato per trasformare Piers in un BOW insetto, anche il modus operandi di Piers per uccidere le sue prede e quello della scolopendra prima stacca la testa della preda poi la pre digerisce grazie agli acidi contenuti nel veleno.(Un po' inquietante, no?)
Ringrazio Mattalara per aver recensito i precedenti capitoli di questa storia e anche SGf per avermi dato dei consigli per correggere il mio modo di scrivere.
Alla Prossima
-Anthony Edward Stark

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Spia ***


                              Spia

                                        Ada Wong

                         “Lavorare da soli ha i propri svantaggi”

L’Ubistvo era caduto giù dal bus e Ada sperava vivamente che fosse morto, ricaricò la balestra con una freccia esplosiva mentre il bus riprendeva a muoversi. Sentì il rombo della motosega del Ubistvo mentre la piantava sul tettuccio metallico del mezzo per spingersi su di nuovo, scoccò la freccia colpendo la creatura al petto e dopo qualche secondo la carica sulla freccia esplose, la donna riuscì a sopravvivere alle cariche del mostro e a colpirlo più e più volte, si stavano avvicinando alla linea ferroviaria sopraelevata fece scattare il rampino e si allontanò, saltando e atterrando elegantemente sul tetto del treno in movimento, ma l’Ubistvo la raggiunse e dopo un impegnativo combattimento, il mostro sembrava definitivamente eliminato. In una frazione di secondo, senza che la spia lo notasse un elicottero della Neo-Umbrella si avvicinò alla coda del treno a un vagone di distanza da Ada, Carla ghignò caricando la pistola con un dardo caricato a C-Virus mutato, la puntò contro la donna e nel momento esatto in cui Ada si preparava ad azionare il rampino, sparò. Colpendo Ada nel momento esatto in cui saltò facendo scattare il rampino, il dolore improvviso causato dall’azione rapida del C-Virus mutato le fece perdere la presa, facendola cadere nella strada sottostante, eccezionalmente non morì sul colpo. Il corpo della vera Ada Wong iniziò a sciogliersi in un miscuglio bianco rosato e quando di Ada non rimase che una grande chiazza gelatinosa bianco rosa, dal centro della pozza iniziò ad emergere una figura femminile, sul viso aveva tre paia di occhi rossi. La creatura emise un suono stridente, mutando nuovamente assumendo la forma di un gigantesco ragno dalla pelle lucida, cerosa e otto zampe scheletriche che ad ogni passo ticchettavano sull’asfalto, un missile si diresse verso la città cinese mentre l’enorme ragno si arrampicava sulla Torre Quadra ed esplose quando quella che fu Ada Wong giunse sulla cima del grattacielo e un disastro simile a quello che sconvolse Racoon City si mostrò ai sei occhi del ragno, le creature invasero le strade, sbranando e infettando i sopravvissuti, nessuno aveva potuto fermare il disastro, un enorme gigante dalla pelle trasparente, che mostrava lo scheletro e gli organi, emerse dal oceano e ad ogni suo respiro una nube tossica di C-Virus si allargava  per chilometri e il vento iniziò a trasportarla e ad espanderla in tutto il globo, l’enorme ragno iniziò a tessere la sua tela fra i quattro edifici che componevano la Torre Quadra  e iniziò rapidamente a catturare i pochi sopravvissuti, chiudendoli in bozzoli e agganciandoli alla tela con altri fili di seta,  formando un numero, il numero del apocalisse, il “6” del diavolo. Nella sua mente di BOW non sapeva perché lo stesse facendo, continuò semplicemente a costruirlo mentre il gigante avanzava e il mondo cominciava a cadere nel caos.
-
-
Lavorare da soli ha i propri svantaggi, se Ada avesse avuto un partner forse Carla non sarebbe riuscita ad infettarla. Il mondo è caduto nel caos il male ha vinto e il bene a perso, non ci sono più uomini sulla Terra ma solo mostri, J’avo e Haos. Si dà sempre per scontata la vittoria del bene, si dà sempre per scontato che gli eroi sopravvivano, ma non stavolta. Il destino era stato corrotto dal serpente, da una grande Famiglia.
-
-
-
Passarono sessant’anni prima che i mostri morissero di fame e che il virus svanisse dall’atmosfera. Ma in una grotta, una figura umanoide bianca rosata guarda il nuovo mondo con i suoi sei piccoli occhi rossi, l’ultimo residuo del vecchio mondo e un giorno anche lei svanirà.
-
-
Gli eroi sono morti. E il mostro chiude gli occhi per l’ultima volta. Poi li riapre è in un luogo diverso, simile ad un bar, in cui il colore predominante è il bianco.
<< Benvenuta, Ada >> gli dice, Leon, con un sorriso porgendole la mano e aiutandola ad alzarsi. Lei accetta il suo aiuto e riesce ad alzarsi, guarda con sguardo confuso l’ambiente intorno a se e vede Helena seduta su uno sgabello a conversare amabilmente con Sherry, entrambe hanno in mano un bicchiere da cocktail con al interno una bevanda color lime. Jake sta invece parlando con un uomo, che Ada riconobbe immediatamente era Wesker, sembra quasi come se stessero semplicemente riparando ad un errore commesso. Chris e il suo cecchino si scambiano un paio di parole prima di perdersi in un lungo e passionale bacio, Ada distoglie gli occhi puntandoli in quelli celesti di Leon
<< Questo è il Purgatorio dei Valorosi1 >> risponde, ad una domanda che lei aveva solo pensato << E incredibile credere che Wesker si trovi qui, ma a quanto pare è stato un buon uomo un tempo >> dice, rispondendo ad un’altra sua domanda.
<< Perché siamo qui? >> chiede, la donna
<< Cerchiamo di riparare ciò che non abbiamo potuto riparare in vita >> risponde << Jake cerca di conoscere suo padre e perdonarlo e Wesker cerca di farsi perdonare dal figlio, lo ha aspettato per tutto questo tempo e Piers e Chris hanno tenuto segreto ciò che provavano l’uno per l’altro e ora si stanno liberando dal loro peso >>
<< E tu? >> chiede, Ada
<< Io aspettavo te. Ti amo Ada Wong ed era da troppo tempo che volevo dirtelo >> risponde, congiungendo le loro labbra in un dolce bacio, mentre Jake cede e comincia finalmente a credere al padre
<< Ti perdono >> gli sussurra, prima di essere stretto in un abbraccio dal padre. Una porta brillante appare sulla parete, viene aperta e due perone ne escono, una ragazza simile ad Helena vestita con un lungo abito bianco e un uomo con indosso un paio di occhiali e un camice da laboratorio sopra lo smoking bianco
<< Deborah >> mormora Helena, sorridendo, sua sorella le porge una mano e la ragazza la stringe entrambe iniziano ad andare verso la porta, la aprono e svaniscono
<< Papà, sei tornato >> dice Sherry,
<< Andiamo. >> dice << Al., Jake venite >> continua, i quattro scompaiono una volta aver aperto la porta, che non si richiude o svanisce
Chris guarda il suo compagno e come se si fossero messi d’accordo iniziano ad avvicinarsi a quella luce accecante che scaturisce dal luogo dal altra parte e anche loro scompaiono come se fossero state ombre
<< Ada, vuoi venire con me? >> le chiede Leon, lei gli prende la mano e vanno anche loro verso la luce, la porta si richiude dietro di loro e svanisce.

 
Note del Autore
Eccomi con l’ultima parte di “All are Infected”. Spero che quest’ultimo capitolo vi piaccia e soprattutto l’ultima parte, che sono certo sembri quasi sconclusionata, voglio solo dire che ho immaginato che alla fine tutti loro sono finiti in Paradiso per ciò che di buono hanno fatto e Wesker è presente perché mi serviva qualcuno che servisse da Redenzione a Jake.  Alla fine le coppie presenti sono: la Nivanfield e la LeonxAda
1)=Il Purgatorio dei valorosi,mi sembra di averlo sentito da qualche parte( se qualcunolosa potrebbe dirmelo?) ma io l'ho immaginato senza punizioni ma solo un luogo dove gli eroi possono trovare la Redenzione per ciò che non hanno fatto
Alle vostre recensioni

-Anthony Edward Stark

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2553033