amore, odio e pregiudizi.

di memole1999
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** la tempesta ***
Capitolo 2: *** Colpo al cuore! ***
Capitolo 3: *** Un sentimento chiamato gelosia ***
Capitolo 4: *** Un insolito compagno di viaggio ***



Capitolo 1
*** la tempesta ***


Buonsalve gente, questa é la mia prima FF e spero che questo primo capitolo riesca ad accendere leggermermente la vostra curiosità :3


Il mio nome è Dakotah. Sono una delle tante ragazze alle prese con il periodo più spensierato della vita, la cosiddetta adolescenza. Ho sempre snobbato le mie coetanee, con tutti il loro problemi basati su qual è il colore di smalto adatto alla propria carnagione o smancerie riguardo a quanto è strafigo quel ragazzo. Che disgusto. Proprio per questo non posso essere considerata una delle ragazze più popolari della scuola, ma neanche la più sfigata. Che superficialità la popolarità, non credete? Ciò nonostante, nella mia scuola, la Cumberland High School, è il fulcro della giornata. Come tutti i giorni, prima di arrivare in quella maledetta scuola, mi incontrai con Madison, la mia migliore amica. È davvero strana la nostra amicizia. Lei ha sempre quel magnifico sorriso che trasmette a tutti la gioia di vivere, perfino alle 8 di mattina. Quanto a me, sono il suo opposto, basta dire che il nero è il mio colore preferito. La adoro e non capisco come lei possa volermi bene. Non è una ragazza sciocca ed innocente come può sembrare dal suo atteggiamento e dai suoi occhioni da cerbiatto; è furba e, come me, odia tutti i pettegolezzi causati dagli ormoni femminili.
-Ciao, Dakotah!- mi salutò
-hey, Maddy-
-sempre molto felice, vedo-
-la tua allegria basta per tutte due- risposi
-sono d’accordo. Ma oggi dovresti essere almeno un po’ eccitata! come tutte le gallinelle qui a scuola, dopotutto- mi disse, sapendo che avrebbe acceso la mia curiosità.
-Che intendi?- le chiesi
-Bè, pare che ci siano nuovi arrivi nella scuola. Sono quattro ragazzi-
 Rimasi sorpresa, l’anno scolastico era quasi terminato e questi ragazzi non avrebbero fatto altro che rallentare il nostro programma. Maledizione. Ok, devo dire che sono la secchiona della classe, ma semplicemente tengo alla mia istruzione.
-Che dire, prepariamoci alla tempesta-

 Lei è Dakotah <3

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Capitolo 2
*** Colpo al cuore! ***


Grazie alla mia prima lettrice, nonché unica, pubblico il secondo capitolo :)
 
A scuola la tensione era alle stelle. Per come si comportavano le ragazze, sembrava che stessero arrivando gli alieni. Che esagerazione. Cos’hanno di speciale quattro ragazzi in più nella scuola? Stavamo nella mensa, sedute ai tavoli per pranzare, quando, all’improvviso, una ragazza entrò in tutta fretta, annunciando: -eccoli, stanno arrivando!!- e come se niente fosse calò il silenzio.
Dalla porta della mensa entrarono quattro ragazzi; il primo aveva i capelli castani fermati da una bandana, che contornavano un sorriso smagliante. Il futuro bersaglio di molte ragazze.
Tutta la scuola era concentrata su di loro e Mr sorriso non sembrava minimante a disagio. Dopo di lui entrò un ragazzo dai capelli tinti bianchi e neri, con uno sguardo tranquillo. Il ragazzo successivo aveva i capelli mori, una carnagione ambrata e dei dolci occhi a mandorla. Ed ecco entrare l’ultimo ragazzo. Rimasero tutte ammaliate. Cappelli biondo oro, occhi azzurri e labbra carnose, per non parlare di quello sguardo misterioso. Avrebbe attratto chiunque, anche me.
Mi accorsi di aver trattenuto il respiro. Era bellissimo con quel percing al labbro, per la prima volta il mio viso si infiammò.
-heeey, terra chiama Dakotah!- mi richiamò Maddy. Ma io ero troppo concentrata su di lui. In quel momento, girò la testa e incontrò i miei occhi. Sul suo viso apparve un’espressione sorpresa, curiosa prima che io distolsi lo sguardo da quel blu meraviglioso.
-ma insomma, rispondimi!-
-cosa? Oh… scusa Mad, devo andare un attimo in bagno- avevo bisogno di riprendermi da quella strana sensazione.
Per fortuna il bagno era vuoto, così mi diedi una sciacquata in tranquillità. Stavo per uscire quando sentii delle voci, delle inconfondibili voci. Avrei riconosciuto quello starnazzare, ovunque, senza offesa per le oche. Mindy McReady, la ragazza più popolare della scuola. la classica figlia di papà, piena di soldi che non si vergogna affatto di mostrare attraverso le sue costose borse Vuitton.  Capitano delle chearleaders e il sogno di tutti i ragazzi della scuola. In poche parole è lo stereotipo della “gallinella in calore”. E credetemi, non esagero affatto. Un tempo eravamo amiche e dio solo sa come sia potuto accadere.
Probabilmente era in corridoio a strusciarsi addosso ad uno dei tanti che le faceva il filo. Così uscii dal bagno con l’intento di evitare quella orrenda vista. Ma non lo feci e, colpo al cuore, davanti a lei c’era lui.
 
I ragazzi sono arrivati nella scuola e Dakotah va nel panico per aver provato le sensazioni della prima cotta :3 come si comporterà la nostra protagonista dopo aver visto Luke e Mindy avvinghiati? Lo scoprirete nella prossima puntata *tono da esaltata* Iniziate a recensire perché la mia autostima non è un grattacielo eheh
Vi lascio con Maddy <3

 
 

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Capitolo 3
*** Un sentimento chiamato gelosia ***


E ringraziando le mie numerosissime lettrici (ironizziamo ulteriormente sulla triste verità), ecco a voi il terzo capitolo :D

-I ragazzi sono tutti uguali.- ero tornata da Maddy più scossa di prima
-Mmh? Come mai questo improvviso disprezzo?- ancora stavo pensando al momento in cui aveva incontrato i miei occhi. Il suo sorriso era svanito e quell’azzurro era diventato blu come il mare in tempesta. Possibile che il solo avermi visto avesse provocato in lui una reazione del genere? Non sono perfetta, ma non sembro neanche un mostro. Le ragazze sono solitamente creature sensibili. Nessuno gliel’ha spiegato? Non che valga per me, certo. Non mi importa. Affatto. Perché dovrebbe? Invece si, mi importa…
-niente di preciso.- risposi. Non potevo dirle una cosa simile, mi avrebbe riso in faccia per il resto del liceo, anzi della vita.
-sicura? Questo è un bel problema perché, due dei quattro ragazzi che sono appena arrivati, si trasferiranno nella nostra classe…- per poco non mi venne un colpo.
-Cosa?!- urlai. Per fortuna la mensa era quasi vuota e nessuno ci fece caso.
Madison mi guardò con aria interrogativa. Anche per lei, la mia sorpresa era una reazione al quanto esagerata.
-si, a quanto pare il moretto dagli occhi a mandorla si chiama Calum e seguirà i nostri stessi corsi-
-non avevi detto che erano due?- le chiesi con falso disinteresse
-oh, si! Hai presente quel biondino?- dio, fa che sia mr sorriso. -…l’ultimo ragazzo che è entrato, quello con il percing al labbro.- oh, no. Ti prego, no. -…si chiama luke ed ha la stessa età di calum, bè, è lui l’altro ragazzo- sarebbe stato inutile crogiolarsi nella disperazione, dovevo affrontare la situazione.
 
***
 
La pausa pranzo era finita e la quinta ora stava per iniziare.  L’aula di letteratura, in cui insegnava il professor Morgan, era in fondo al corridoio nel quale poco prima avevo visto quei due pomiciare. Quel ragazzo era arrivato da poco e già invadeva i miei pensieri. Dopotutto non era colpa sua, il corpo non si sceglie, tanto meno gli occhi…
I corridoi erano gremiti di gente, venivo spinta ovunque. Il suono della campanella, il chiasso dei ragazzi che cambiavano aula era assordante. Gli armadietti che i ragazzi sbattevano dopo aver preso i propri libri. Rumori che prima o poi diventano il sottofondo dei nostri pensieri. Per me non è mai stato così. Il mio udito è sempre stato molto selettivo e il caos della giornata scolastica mi ha sempre causato un gran mal di testa. Da un po’ non succede, ma spesso svenivo per lo stress che mi provocavano tutti questi rumori e i miei genitori erano costretti a venire a scuola per potermi portare a casa. Non che per loro fosse un peso, ma lo era per me. Mia madre, Annah Donovan, è un’artigiana di professione e nonostante abbia sempre la giornata piena di impegni, riesce sempre a trovare spazio per occuparsi di me. Mio padre, caleb Donovan, è un’avvocato affermato e, quando non è via per lavoro, cerca sempre di provvedere alle nostre necessità. Per nostre intendo mie, di mia madre e di mio fratello maggiore, Elijah. è un anno più grande di me ed è oggettivamente un bel ragazzo. Ha una media relativamente bassa ma questo non gli toglie punti davanti alle solite gallinelle. E questo gli fa decisamente piacere. È nella squadra di rugby della scuola ed è un membro abbastanza importante. Un’altra gioia in campo sportivo per la famiglia Donovan! Anch’io sono una persona abbastanza sportiva. Sennò, dove altro potrei sfogare tutto il mio cinismo? Io e maddy facciamo parte della squadra femminile di pallavolo che la scuola allena per le nazionali studentesche. Credo che sia una delle poche cose che mi interessa fare vivamente oltre a leggere. Proprio per questo sono sempre felice all’idea di passare un’ora nell’aula di letteratura.
L’aula era ancora abbastanza vuota, il professore era seduto dietro la cattedra e la scelta dei banchi spettava a noi.
-non provarci neanche, al primo banco non mi ci metto..!- mi sussurrò Madison dopo aver capito le mie intenzioni.
-su, Mad, una volta sola. Sai che adoro la letteratura..!- ogni volta, nell’ora del professor Morgan, volevo stare al primo banco. Lo avrei fatto anche durante le altre ore scolastiche, ma Maddy non approvava e non volevo passare sempre come la secchiona della classe. L’ora di letteratura, però, e Mad lo sapeva, era la mia preferita e volevo stare più attenta possibile. Vedendo che non ci si sarebbe seduta neanche se ci fosse stato Brad Pitt nella sedia accanto, mi rassegnai.
-ci vediamo alla fine dell’ora- le dissi, prendendo posto al primo banco.
La vidi andare definitivamente agli ultimi banchi e allora spostai lo sguardo verso la porta, delusa dalla sua decisione. Proprio in quel momento stava entrando un ragazzo con una canotta nera e un paio di jeans davvero stretti per un ragazzo. Aveva una carnagione leggermente scura e i muscoli delle braccia davvero ben delineati, prima non l’avevo notato… era Calum, con un sorriso al quanto smagliante. Dietro di lui, c’era luke. Aveva uno sguardo acceso e raggiante, ma al tempo stesso malinconico. Che strano.
-buon giorno ragazzi!- li salutò il professore
-questa è la vostra nuova classe e, ragazzi…-disse rivolgendosi a noi
 -…questi sono due nuovi studenti che seguiranno il vostro stesso corso di letteratura. Calum… Hood e Luke… Hemmings, giusto?- chiese incerto, guardando sul registro.
-esatto, signore- gli rispose Calum sicuro di sé
-bene, potete accomodarvi dove volete e seguire la lezione in silenzio- disse il professore sottolineando le ultime parole.
I banchi erano stati occupati quasi tutti, ma nessuno era vuoto. Questo vuol dire che…
-posso sedermi qui?- alzai lo sguardo dopo aver sentire quella voce roca e suadente. Mi ritrovai di fronte un ragazzo biondo con degli splendidi occhi azzurri. Eccolo di nuovo il rossore sulle mie guancie. Mi ricomposi in fretta, cancellando quella stupida faccia da ebete che sicuramente avevo assunto al suo arrivo. –Ce..certo.- gli risposi con un tono duro ma davvero ridicolo.
Tolsi il mio zaino dalla sedia affianco per poi gettarlo a terra. –povero zaino..! Comunque io sono Luke Hemmings…- mi disse tendendomi la mano con un sorriso speranzoso -…tu sei?-
Pensa ad una risposta Dakotah. Una normale risposta. –so già il tuo nome, vi ha appena presentato il professore- dissi con tono acido. Ma insomma Dakotah, che stai combinando? Il suo sorriso si ghiacciò e la sua mano cominciò a tornare giù. -…comunque io sono Dakotah, Dakotah Donovan- intervenni con un piccolo sorriso che fece ritornare il suo smagliante. Sentivo che l’acqua nel mio corpo stava evaporando e che la mia bocca stava producendo più saliva del solito. Ma, santo cielo, vedere quel sorriso era come essere baciati dal sole nella città più piovosa dell’Australia!
Il sorriso che, però, aveva donato poco prima a Mindy McReady. La mia espressione divenne disgustata e fredda al solo pensiero. E lui se ne accorse. Entrambi volgemmo lo sguardo all’insegnante per il resto dell’ora. Lui con un’aria offesa e delusa. Io con rabbia e gelosia. Sapevo che era gelosia solo grazie ai libri che avevo letto e analizzando la situazione, quella era proprio l’emozione giusta per definire la mia tristezza. La gallina suprema aveva fatto involontariamente centro.
 
Ero troppo ansiosa di aspettare perciò ho caricato subito il terzo capitolo :D
La povera dakotah è capitata in classe con questi due ragazzi. luke e lei si presentano in modo quasi “cordiale”  ma non appena si ricorda di ciò che aveva visto in corridoio, dakotah, diventa fredda e cattiva con lui. Reazione giusta o sbagliata? In fin dei conti sa cosa è accaduto lì fuori? Ma oltre a luke, anche calum è entrato nell’aula… come avrà passato l’ora di letteratura? Che le deduzioni abbiano iniziato *colpo di cannone come all’inizio degli hunger games*
Alla prossima, 
emma 
lei è la gallina suprema, Mindy McReady <3 (ringrazio vampirella per il soprannome ahahah se vi piacciono i 5sos o i One Direction passate anche da lei :) http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=545446)

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Capitolo 4
*** Un insolito compagno di viaggio ***


E dopo due mesi sono tornata! Ecco a voi il 4 capitolo, buona lettura :*
 

Era stata una giornata pesante, la mia routine scolastica era andata in frantumi, perciò tornare a casa avrebbe giovato al mio umore.
Alla fine della lezione di letteratura, Luke si era fiondato verso la porta senza degnarmi di uno sguardo. Ma chi lo biasimava? Lo avevo trattato come un cane randagio… non penso gli sia importato un granché, comunque. Entro una settimana non avrebbe ricordato neppure il mio nome. Si sarebbe fatto degli amici nella scuola, magari i dopati della squadra di rugby, o i più popolari, nonché più narcisisti, della scuola, visto che già se la faceva con la McReady. Dubitavo che sarebbe andato a finire in uno dei comitati studenteschi, perché farne parte era il sinonimo di essere un nerd e lui non mi pareva proprio la persona adatta. Ovviamente non mi basavo su questi ordini sociali per giudicare le persone. Oh, no. Avevo una critica molto più soggettiva, e più raffinata, aggiungerei. Ma cercavo di ragionare come i poveri plebei della mia scuola. Lo so, lo so. Forse appaio un po’ stronza, ma se non potessi esprimere me stessa nei miei pensieri, allora non lo farei mai. Ammetto che giudicare le persone era il mio passatempo preferito.
Il pulmino della scuola era il posto perfetto per esprimere il mio dissenso verso l’atteggiamento altrui.
Oggi Maddy non era venuta con me, dicendo che sarebbe stranamente tornata a piedi, quindi ero sola e nessuno aveva occupato il posto accanto al mio. Mi stavo preparando a colpire quelle povere vittime ignare, quando il chiacchiericcio dentro il pulmino si ammutolì.
Una cosa davvero insolita. Ma tutti i miei dubbi vennero chiariti appena vidi entrare un paio di immancabili Vans nere. Il suo viso comparve poco dopo. Degli occhi esageratamente azzurri si fecero largo tra i sedili. Possibile che la sua sola presenza riuscisse a confondermi così? Chissà quante ragazze gli sbavavano dietro senza ritegno… non avrei mai potuto far parte di quella categoria. L’aspetto non contava nulla in confronto all’arroganza che di sicuro si celava dietro al suo bel faccino. Da quel momento in poi sarei stata immune a tutto ciò che riguardava quel ragazzo. Immune al suo sguardo. Immune al suo sorriso. Immune al suo paradisiaco profumo. Immune perfino al suono della sua voce. Ma non sarebbe servito. Quale ragazzo proverebbe ad avvicinarsi a una sconosciuta che lo aveva appena trattato come uno straccio? Nessuno… a parte lui.
-Ciao - disse abbandonandosi inaspettatamente sul sedile accanto al mio
 –Prego, siediti pure- risposi sarcastica
Ero scocciata, e si capiva. Avrebbe fatto meglio ad alzarsi e cambiare posto. Ma notai nel  suo sguardo una certa determinazione. Cosa aveva in mente?
-Che cosa vuoi?- mi stava mettendo in soggezione! Era lì, a pochi centimetri di distanza e si limitava a fissarmi.
-Nulla… semplicemente sei l’unica faccia “amica” qui dentro e mi sono seduto qui- mormorò –direi più conoscente, visto che non sembro starti molto a genio- disse contrariato
-Si, è così-                                                                                                               
-Ma non sai niente di me…- disse offeso
-oh, so quanto basta. Sei appena arrivato a scuola. Tu e i tuoi amici siete dei bei ragazzi e sembrate i classici tipi che non devono rovinare la “propria immagine” passando del tempo con degli “sfigati”. Uscirete con quelle cerebrolese delle cheerleaders, tu ti sei già dato da fare oggi a scuola. Perciò, no, non voglio avere nulla a che fare con te e la tu combriccola.- dissi tutto d’un fiato
Ma la sua reazione fu inaspettata. Aveva un sorrisetto malizioso sulle labbra… mi stava… deridendo?
-stai ridendo di me?- chiesi sconvolta. Le mie frecciatine spaventavano sempre tutti
-fai tenerezza.-
-prego?
-pensi di aver capito tutto, vero? Ripeto che non sai nulla di me. Non so a cosa ti riverisci, ma non mi sono dato da fare proprio con nessuna. Non sarebbero comunque affari tuoi. Era per questo che in classe hai cambiato umore?- disse con un sorriso compiaciuto. Arrossii violentemente e gli risposi per le rime.
-non sopporto i ragazzi come te! Quelli che si buttano sulla prima ragazza che gli capita!-
-sei gelosa per caso?- mi chiese
-perché mai dovrei esserlo? Ti conosco da appena un giorno e non mi interessa assolutamente nulla di ciò che fai. Puoi strusciarti addosso a qualunque ragazza, non mi riguarda. Non sei il centro dell’universo, Hemmings- dovevo convincere prima me stessa, però.
-allora che ne dici di uscire?- propose, prendendomi alla sprovvista. Stava scherzando? Perché avrebbe dovuto provare interesse per me? Ero una ragazza tutt’altro che dolce. Non ero particolarmente bella. Gli avevo persino fatto capire cosa pensavo di lui! Il solo pensiero, però, mi provocò un’ondata di felicità. Stavo cadendo così in basso… tanto valeva seppellire completamente la mia dignità.
-perché dovrei?-
-che tu ci creda o no, mi incuriosisci- disse con malizia
-preferisco restare a casa a leggere, grazie.- risposi, cercando di deviare il suo invito
-leggi?- mi chiese con aria evidentemente sorpresa
Pensavo che a questo punto si sarebbe arreso visto che il 90% dei ragazzi considera “perdente” una ragazza che legge libri ma in lui non c’era il solito sorriso di derisione che assumono i maschi adolescenti quando scoprono che una ragazza legge per puro piacere e non per dovere scolastico. Per curiosità approfondii il discorso.
-si- affermai orgogliosa, aspettando i suoi successivi versi di scherno che però… non arrivarono…
-che genere ti piace?-
-emh… generalmente fantasy…-
-ah, si? Anch’io leggo e…-
-aspetta… TU LEGGI?- ero troppo sorpresa, l’aveva capito tutto il pulmino… insomma sono sempre stata certa che i ragazzi come lui avessero un cervello delle dimensioni di una mosca e un ego grande come un elefante perciò potete immaginarvi la mia gioia all’evidente sbaglio di giudizio!
-si… perché fai quella faccia?-
-bè… non pensavo fossi il tipo che legge, insomma…io…cioè...-
Con sguardo offeso aveva afferrato il mio pessimo ragionamento e appena il pulmino si fermò, lui prese il suo zaino e uscì di fretta senza accennare ad un saluto. Mi sentivo davvero in colpa. Più ripensavo a ciò che avevo detto e più ero triste per la perdita di un potenziale amico.
 

Buongiorno! Allora in questo capitolo vediamo Dakotah che, tornando a casa, dà vita ai suoi pesieri più acidi(?) ma stranamente si ritrova ad avere un compagno di viaggio. Con quella sua liguaccia e con i suoi pregiudizi la ragazza riesce ad allontanare un ragazzo che ha dimostrato curiosità o interesse per lei. Colpa dei suoi pregiudizi! Riuscirà a mettere da parte l’orgoglio e a cercare di conoscere meglio Luke e le sue vans? Idk, si vedrà nel capitolo che caricherò a breve :) vi lascio con la gif del fratello di Dakotah, Elijah!

Baci, bitches
Emma  

 

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