amore impossibile

di prendimi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** così per caso ***
Capitolo 2: *** forse era amore ***
Capitolo 3: *** era meraviglioso ***
Capitolo 4: *** non capiva ***
Capitolo 5: *** renditene conto ***
Capitolo 6: *** anima fredda ***



Capitolo 1
*** così per caso ***


Anno peggiore, anno in fumo, anno senza più valore…
Era la prima volta che avevo avuto un ragazzo si chiamava Alessandro, la prima volta che provai emozioni mai sentite, la prima volta che iniziai a crescere.
Mi ero fidanzata con questo ragazzo della mia classe, cosi, per caso, ma più passava il tempo più mi piaceva. Mi piaceva, anche se in fondo lo odiavo, non rispettava i miei criteri di bellezza estetica, aveva un carattere che detestavo e dopo tutto mi continuava a piacere, ma andavo avanti, il primo bacio, i primi momenti faccia a faccia, i primi battiti sempre più forti come se il cuore stesse per esplodere da un momento all’altro, ma non ero felice, non lo ero mai stata con lui.
In quel periodo iniziai a legare con un altro ragazzo, si chiamava Enzo eravamo nella stessa scuola alle elementari, ma io lo detestavo, perché si comportava male, ero rimasta con quella idea su di lui e non capivo niente. Con Enzo mi divertivo, sorridevo sempre e usciva la mia parte migliore; poi quando ritornavo a scuola ero diversa, Alessandro non era come Enzo, lui non si preoccupava, lui non mi faceva ridere, mi faceva solo piangere, mi distruggeva pendendomi in giro con la classe e non sapevo nemmeno il perché, non immaginavo nulla.
Enzo non sapeva che ero fidanzata, Enzo non sapeva nulla e forse proprio per quel nulla si era innamorato, perché non sapeva quello che provavo, non sapeva le mie paure e mi vedeva per la mia essenza e per la mia semplicità, perché con lui tutto spariva, e non avevo nemmeno il tempo di pensare a tutto quello che mi capitava…
 
 
 

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Capitolo 2
*** forse era amore ***


Ci furono gli esami di terza media, io ed Alessandro l’anno seguente capitammo nella stessa scuola e continuava la nostra relazione… ma lui non sapeva, non sapeva nulla di tutto ciò che ero venuta a conoscenza, mi aveva tradita… quando lo seppi beh crollai dentro, ma continuavo ad amarlo, come una ragazzina di quell’età potesse amare… E continuava a tradirmi, continuava a prendermi in giro, si posso sembrare stupida perché non l’ho mai lasciato ufficialmente, ma provavo molte cose per lui. Al liceo le cose erano cambiate, lui non volveva far sapere la nostra relazione a nessuno, tanto meno alla classe, così era come se non sapessimo nemmeno di esistere… E io continuavo a volerlo a tenermelo nei ricordi, nelle mie prime sensazioni ed emozioni, continuavo a restare con lui perché mi sentivo felice. Mentre io ero persa per lui, Enzo, beh Enzo diceva che gli piacevo, diceva che provava qualcosa di forte, non ci credevo perché lui aveva un sacco di ragazze attorno, era fidanzato e io continuavo a non crederci. Enzo mi abbracciava, Enzo se ne fregava dei giudizi degli altri, Enzo mi sosteneva, Enzo era felice con me, Enzo sorrideva sempre, Enzo… Enzo, Enzo ed Enzo… lui provava le stesse cose che provavo per Alessandro, Enzo mi dava quello che volevo da Alessandro, Enzo, beh lui… forse mi amava…

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Capitolo 3
*** era meraviglioso ***


Passavano i mesi, più mi fidavo di Enzo e più detestavo Alessandro, la notte quando chattavo con Enzo una maledetta vocina mi diceva “te lo sposerai” ancora oggi mi dico che è una grande stupidaggini, ma quando sentivo quella vocina mi sentivo bene. Il primo anno di liceo era già andato, di Enzo nessuna traccia e io ero ancora con Alessandro, e lo amavo, poi altri tradimenti, altri pianti, altri sogni infranti. Volevo smetterla, ma poi in estate Alessandro è ritornato dicendomi che era cambiato, che provava qualcosa di forte e io come una stupida ci sono ricascata, ed è da li che sono crollata fra le braccia di Enzo perché Alessandro era lo stesso, ero il solito, mi tradiva ancora… In quel momento distrussi Enzo e i suoi sogni senza nemmeno rendermene conto, e fu Dicembre dell’anno scorso che dissi addio definitivamente ad Alessandro e fu la cosa migliore. Ora volevo Enzo, capivo che era Enzo ciò che volevo, ed era la cosa che dovevo capire gia da tempo. Conobbi cose su di lui che non sapevo, iniziai ad affezionarmi sempre di più, iniziai a conoscere il suo lato migliore ed mi innamorai… Un suo abbraccio era così forte che non mi sentivo più del mio corpo, mi sentivo sua, non avevo più tutto quel peso che mi avvolgeva, perché sapevo che lui c’era e ci sarebbe rimasto, era la sua forza, era la sua voglia di tenermi accanto e di vedermi sorridere che mi migliorava, ero felice per la prima volta, ero me stessa per la prima volta, ero vera, ero pura, mi sentivo un fiore in mezzo al deserto, e lui era l’altro fiore che mi avrebbe permesso di crescere… Era però…

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Capitolo 4
*** non capiva ***


Volevo baciarlo, morivo dalla voglia di stringermelo a me e appoggiare le mie labbra fra le sue, ma non lo facevo perché lui era fidanzato… Avevo questa sensazione, dovevo dirgli la verità, gliela dissi e poi boh una domenica verso 13:10 al ritorno da messa mi accompagnò a casa, era gennaio, lui con la cioccolata calda, io avevo sete e lui me ne offrì un goccio.. Parlammo per tutto il tempo ridendo come dei matti perché lui mi stava difendendo da una persona mi insultava, e da come mi difendeva io mi sentivo la sua principessa e lui il mio principe azzurro. Eravamo davanti al cancello di casa mia, ci salutammo e lui mi disse: “hai della cioccolata sulle labbra” io mi infuriai perché mi aveva fatto fare 10 minuti di strada con la bocca tutta sporca una delle mie belle figuracce in insomma… presi il telefono per riflettermi e vedere se ero sporca perché non ci credevo, e da lì, le sue labbra si appoggiarono sulle mie e io continuavo a baciarlo, ero tranquilla in quel momento, non mi ero preoccupata se qualcuno ci guardasse, me ne ero fregata, cosa che non facevo mai. Mi diceva che non sapeva descrivere quello che provava, mi diceva che con me era felice, che con me era se stesso, stesse cose che provavo io, stesse cose che però non ho voluto dire mai. Ed è questo stato il mio errore più grande, non dirgli ciò che provavo, ciò che sentivo con lui. Passavano i giorni fra noi c’era più intensità, baci passionali che non avevo mai dato a nessuno, abbracci forti da sentirmi libera, c’era tutto ciò che volevo, c’era ciò di cui avevo bisogno da tempo, non importava ciò che passavo a casa o fuori, lui mi ha appoggiata, ma non è questo che mi ha affezionata a lui. Poteva darmi tutto anche con un solo sorriso e a me non ci credeva, perché non sapeva il mio passato tutto ciò che provavo per l’altro e quante volte la mia mente e il mio cuore si erano allontanate da Alessandro quante volte avrei voluto che scomparisse dalla terra. Non capiva e non capisce ancora…

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Capitolo 5
*** renditene conto ***


Le cose si complicarono, io avevo i miei problemi e lui i suoi, mi disse che non si poteva andare avanti, che eravamo incompatibili, che eravamo troppo diversi, credeva che di Alessandro me ne ricordavo ancora, quando non sapeva. Non sapeva che quando io stavo con lui Alessandro non esisteva, non sapeva che da quando iniziai a provare qualcosa di più per lui io non guardavo nessun’altro maschio, non sapeva che per me esisteva solo lui, che i miei occhi guardavano lui. Ma Enzo era gelosa perché mi aveva vista con un mio nuovo amico a braccetto e io da stupida non lo avevo capito, non avevo capito che lui era geloso degli altri e che gli faceva male vedermi con altri. Però eravamo pari in quel momento perché lui non immaginava quanto fossi gelosa quando abbracciava un’altra ragazza, quando era simpatico con altre ragazze, quando faceva ridere anche loro, solo che non gliel’ho mai detto, mai detto… Da quando mi resi conto della sua gelosia smessi a salutare un ragazzo con un bacio sulla guancia, smessi di fare cuori a quell’unico amico maschio che avevo in quel periodo, smessi di esser dolce con i maschi e lo ero solo con Enzo, ma fu troppo tardi, mi fece male per farmi capire che lui non riusciva più ad andare avanti, quando non si era nemmeno reso conto che ero migliorata che stavo diventando come lui voleva, che volevo renderlo solo felice, non se ne rese conto…

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Capitolo 6
*** anima fredda ***


6 Cercammo di ritornare come una volta, ma niente ciò che provavamo era più forte di quanto si potesse immaginare, cercava di distaccarsi, ma io non ce la facevo senza lui non riuscivo proprio. Era troppo forte, ma lui doveva andarsene per bene nostro e suo. Lui crede ancora che non sia stato importante per me, invece si, mi ha cresciuta come una figlia, mi ha dato tutte le sue attenzioni, mi ha difesa, mi ha insegnato a rialzarmi da sola, mi ha insegnato cose che non avrei mai imparato senza lui, è stato un fratello, è stato il centro della mia vita per lungo tempo. Ormai è finito tutto due giorni fa, mi ha detto addio, non riesce più gli rompo troppo ha i suoi problemi, non capisce più niente. E ora io non capisco più niente… Ho qui il suo orologio con me, addosso da quando ci siamo detti addio, se lo era dimenticato e io me ne sono presa cura, lo stesso orologio con cui avevo dormito 5 mesi fa prima di tutto questo casino, prima di tutte queste lacrime. E’ il suo orologio preferito, ora è anche il mio, è quello che ha segnato l’inizio di tutto e ora ha segnato la fine… Continuo a fissare il tempo, continuo a bagnare l’orologio, perché sinceramente non ce la faccio più mi manca troppo, ora l’orologio è l’unica cosa che mi collega ancora a lui, l’unica cosa che mi fa sentire accanto a lui. E sta sera, sarà l’ultima sera con cui dormirò con questo orologio, l’ultima sera su cui ci piangerò addosso lacrime dedicate al suo proprietario. Domani dovrò ridarglielo, vedrà come glielo ridarò, vedrà che mi toglierà quel qualcosa di importante, vedrà andarsene una parte di me con il suo orologio, sperando che le lacrime asciutte su di esso rimangano come i graffi che porta, che rimarranno e sentirà ancora l’umidità di quelle lacrime che ho versato per lui, il sapore delle mie lacrime, la sofferenza di tutto ciò. Fisso l’orologio, ancora e ancora, passano i secondi, i minuti, le ore, e pezzi di lui se ne vanno, i ricordi affiorano e più passa il tempo, più devo abituarmene a non sentire più una parte di me, perché non so che provavo, non so se si chiamava amore, ma non posso chiamarlo bene. Il suo calore non c’è più, il suo affetto non esiste più, ecco perché è da due giorni che ho sempre freddo, ecco perché ho l’anima fredda, ecco perché non sono più ciò che ero. Mi manca, mi manca troppo.

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