Resident Evil Damnation Leon e Ada di Lele_Rin_00 (/viewuser.php?uid=673346)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una missione riuscita male ***
Capitolo 2: *** Ada, tu sei... ***
Capitolo 3: *** Oltre la porta ***
Capitolo 4: *** Rimpianti ***
Capitolo 1 *** Una missione riuscita male ***
leon e ada
POV.Leon
Ada mi aiuta a cercare Svetlana, lei voleva quelle stupide Plaga e io
invece volevo terminare il lavoro. Il laboratorio era vuoto, c'era solo
quello che sembrava un nido di api e Ada mi fa notare la Plaga. Accende
il computer e mi spiega che loro stanno cercando di espandere il Virus.
D'un tratto dietro di noi arrivano degli agenti con Svetlana, di fronte a lei io e Ada alziamo le mani.
-E lui chi è?- chiede Svetlana.
-E' un agente governativo- risponde Ada.
La spia mi fa un cenno e mi fa capire che devo impugnare il mio mitra.
Si gira e attiva l'allarme dal computer alle sue spalle. -Vai!- mi
grida e comincio a sparare. Tutti quanti infine cessano il fuoco e io e
Ada ci troviamo alle spalle di Svetlana con la pistola rivolta alla sua
schiena. Stavolta è la presidente ad alzare le mani
finché non mi disarma e comincia ad attaccare me ed Ada: io
cerco di colpile il viso mentre Ada fa la stessa cosa sullo stomaco, ma
nulla da fare, è velocissima! Faccio un cenno ad Ada di
bloccarle la strada, così io sono sulla destra e lei sulla
sinistra: Svetlana era bloccata.
La presidente decise di attaccare direttamente Ada, così sfodero
il coltello e cerco di accoltellare Svetlana sulla la schiena, fino a
quando lei non si sposta e mi ritrovo con il coltello sprofondato nella
pancia di Ada...
FINE 1° CAPITOLO!
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Capitolo 2 *** Ada, tu sei... ***
gg
POV ADA.
Provo una fitta di dolore attraversarmi nella pancia e sento il "bip" dell'elettrocardiogramma fischiarmi nell'orecchio.
Il bianco della stanza dove mi trovo è accecante, sono distesa
in un soffice letto dell'infermeria e in un momento i ricordi mi
assalgono...
"Leon stava correndo alle spalle di Svetlana con il suo coltello in
mano, quando lei si è levata il coltello affondò nella
mia pancia; l'ultima cosa che vidi fu l'espressione disperata di Leon
con le lacrime agli occhi e Svetlana scappare via...
Poi più nulla".
La porta che si apre mi riscuote dai miei pensieri, e vedo il dottore
entrare nella mia sala d'infermeria con una cartella in mano.
Mi si avvicina con un'espressione grave dipinta sul viso e mi dice con
voce grave. -Mi rincresce riferirle che la sua ferita l'ha resa
sterile...
FINE 2° CAPITOLO
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Capitolo 3 *** Oltre la porta ***
qq
POV LEON.
Sento le urla strazianti di Ada
venire dalla stanza, dove è stata ricoverata d'urgenza,
perforarmi nei timpani, raggiungere il cervello e arrivarmi al cuore.
Stringo forte gli occhi per non far uscire altre lacrime. Mi tiro i
capelli e abbasso la testa sulle ginocchia stringendo più forte
gli occhi finchè una lacrima cade sulla stoffa dei miei
pantaloni.
Mentre sento gli strilli squllanti di Ada, un dottore esce dalla stanza dove sta lei con gli occhi puntati a terra.
Mi alzo di scatto e gli vado incontro cercando di entrare nella stanza dove c'è Ada, ma lui mi blocca.
-Ha bisogno di stare sola per pensare- mi dice freddo il dottore e mi chiude a chiave la porta.
Avrei voluto abbatterla , avrei potuto... ma non l'ho fatto perché non avevo il coraggio di vedere in faccia Ada.
FINE 3° CAPITOLO
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Capitolo 4 *** Rimpianti ***
Rimpianti
POV LEON
Le settimane passano lente e monotone.
Non ho più rivisto Ada dal giorno dell'incidente, nè lei mi ha cercato.
Il presidente parla ma io non l'ascolto, e tutti intorno a me sembrano presi dalle sue parole.
La mia mente è da un'altra parte, i miei pensieri sono rivolti a lei: ad Ada.
Il presidente dice di uscire ma io non ho la forza di alzarmi, lui se
ne accorge e mi parla ma la sua voce mi giunge ovattata -Kennedy, cosa
fai ancora qui?-
-Sì, ora vado- rispondo automaticamente senza degnarlo di uno sguardo.
Poco prima di uscire sento il presidente dirmi -Vedo che in questi
ultimi tempi lei è molto assente; posso intuire la ragione:
è per Ada, non è così?-
Io resto paralizzato al mio posto senza voltarmi e senza rispondere -Bè, si riprenda- mi congeda Adam.
Senza dirgli nulla, me ne vado.
POV ADA
Sento la cicatrice bruciarmi da
sotto la garza mentre la mente ritorna a quel giorno, a quel dannato
giorno. Il giorno in cui divenni sterile. E Leon S Kennedy, o almeno il
pensiero di lui, mi entra in testa senza lasciarmi via di fuga. E' da
tempo che non lo sento e questo non mi fa piacere, e forse nemmeno a
lui. Però lui mi ha ridato tutto l'odio del mondo,quel bastardo!
Salgo le scale per andare in camera e mi sdraio sul letto, però in quel silenzio i pensieri sono troppo vividi.
Afferro un libro e comincio a leggerlo: "Colpa delle Stelle". Bellissimo.
Ma nemmeno questo libro mi toglie dalla testa le lacrime di Leon, quindi decido di andare a farmi un bagno caldo.
Ci voleva proprio un bel bagno caldo! Mi insapono evitando di toccare la cicatrice.
Finito il bagno indosso l'accappatoio e mi dirigo verso le scale per andare nella mia stanza attraversando il salone.
Ma prima che potessi salire le scale, sento una fitta attraversarmi la
cicatrice sopra l'utero e imprego a denti stretti ma a voce alta contro
Leon -Maledetto bastardo! Quel tuo coltello
sull'utero mi ha resa sterile e hai distrutto tutti i sogni che avevo!
So che devo odiarti ma non ci riesco fino in fondo, però non
posso stare con te: la tua lama si è portata via anche il mio
cuore e i miei sogni! Sei un figlio di puttana, vorrei vedere te al mio
posto, anzi vorrei che tu soffrissi come sto soffrendo io...- smetto di
parlare quando sento un tonfo sordo fuori dalla porta.
Vado ad aprire con la mano gocciolante di acqua e vedo dei fiori
calpestati a terra. E quando guardo avanti a me vedo la schiena di Leon
correre in direzione opposta alla mia casa e intuisco che la sua mano
asciughi l'ultima lacrima che gli scivola sulla guancia.
Quando ti ho detto che volevo vederti soffrire come me, non avevo
capito che tu già stavi soffrendo... io non volevo vederti
così.
Adesso ti ho allontanato di più da me.
FINE 4° CAPITOLO
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