People Change.

di MsMartys98
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** uan ***
Capitolo 3: *** ciu ***
Capitolo 3: *** tri ***



Capitolo 1
*** uan ***


A Nene e Becca.
 


 


A:"Smettilaaa!" dissi, ricoprendomi il viso con il piumone, mi stava schiaffeggiando come se fossi il sedere di un cavallo.
K:"O ti alzi o riempio il secchio.. E non necessariamente sarà acqua."
A:"Non lo faresti!" brontolai con ancora la voce impastata dal sonno.
Non mi rispose, sentii solo che uscì dalla mia stanza. Dopo alcuni secondi sbirciai da un lembo del piumone.. Arrivava con il secchio, aiuto!
A:"OKAY, CI SONO. SVEGLIA, SVEGLISSIMA." dissi alzandomi di scatto e ridendo, con le mani in avanti per evitare che lo facesse. Entrambi non la smettevamo di ridere. "Bel modo di svegliarmi il primo giorno.. E sono ancora le sette. Menomale che la scuola è vicina, eh?!" mormorai poi, accorgendomi dell'ora.
K:"Tu ci stai due anni ogni volta, cara." fece con voce effemminata. Sorrisi, poi lo abbracciai.


Alle sette e quaranta eravamo fuori di casa, e dopo pochi minuti a piedi, prima delle otto, eravamo a scuola.
Aaah, i primi giorni. Sospirai all'idea di una nuova vita.
Entrammo a scuola, con decine di occhiate e occhiatacce ogni tanto. La segretaria ci dette tutto: lezioni, armadietto e combinazioni.
Poi, ognuno si divise per le proprie strade. Quando si allontanò, cominciai a sentirmi un po' preoccupata, ma inspirai e cercai di calmarmi, non sarebbe stato solo il nostro primo giorno tra tutti gli altri..

Arrivai nell'aula di spagnolo dopo averla cercata per molto e mi sedetti verso gli ultimi posti vuoti. La mia attenzione venne colta da un gruppo di ragazze che provocavano un ronzio. Erano tutte in cerchio a ridere e sghignazzare, solite ragazze. Poi, però, quando entrò la prof, il mucchio si disperse e rimase al centro un ragazzo. Erano tutte intorno a lui. Bah.
Il ragazzo si guardò attorno, poi vide me, con il banco accanto al mio libero, e non ci pensò due volte.
Già lo inquadrai: Don Giovanni.
Certo che se lo poteva permettere..
Quando si sedette accanto a me lo potei scrutare meglio: moro, con un cappellino New Era mezzo storto in testa, una canotta blu e la tuta. La tuta.. Mmh. Era bellissimo.. Aveva gli occhi castani, ma non ne ero sicura, non volevo guardarlo troppo. Era pure fornito di un bel fisico, il giovane. Ci credevo che avesse tutto quello sciame d'arrapate attorno.
Si sistemò lo zaino e poi si girò verso di me, con un mezzo sorriso e la bocca inclinata verso destra. Ma porca..! No. Non avrei accettato anche le fossette.. Che aveva di sbagliato?
Qualcosa mi diceva che c'avrebbe provato con me dopo due secondi.. E così fece.
L:"Ciao.. Devi essere nuova, non ti ho mai vista." tra un po' mi sarei aspettata un tuo padre è un ladro? o ti sei fatta male?
A:"Si.." mi limitai a dire.
L:"Mmh.. Sai? Credo di aver capito di aver fatto colpo su di te." si inumidì le labbra con la lingua, neanche si vide il gesto, ma era sexy. "Beh.. Ti va se.." prima che finisse, la professoressa iniziò la lezione. Wo, gente, abbiamo un modesto level 100.
Okay, era bello e figo, nessuno poteva dire il contrario, ma per me era un coglione di prima categoria, già da come ti squadrava: sicuro di sé, come se fosse convinto di vedermi dentro il suo letto dopodomani sera. Sbagliava persona. Sono stata anni a programmare il fidanzato perfetto ogni notte con le solite seghe mentali, e lui non rientrava nel mio tipo.

Prima che finisse la lezione, la professoressa Aguirre fece un cenno verso di me dicendomi che se avessi avuto bisogno di appunti passati per spagnolo, avrei potuto contare su.. Non mi aveva ancora detto il nome.. Comunque, su di lui.
La campanella suonò e le ragazze si alzarono all'istante per raggiungere.. Lui. Quando fui uscita dalla calca, uscii anche dalla classe.
"Poteva almeno presentarsi.." pensai mentre raggiungevo il laboratorio di chimica. Scossi la testa pensando che l'avrei rivisto e scoperto in futuro.

Arrivai e la classe era ancora mezza vuota. Decisi di sedermi al primo tavolo, mi sentivo in Twilight.
Dopo pochi minuti arrivò una ragazza, mora, con i capelli leggermente mossi e gli occhi grandi, di un verde scuro. Era vestita tutta di nero e aveva le borchie quasi ovunque, stile molto rock, figo. Era davvero bella.. Si sedette accanto a me e neanche si girò a guardarmi, quasi le facessi antipatia a pelle. Okay, mi sentivo davvero come Bella il primo giorno di scuola.
Poco dopo arrivò anche Lui, il moro, che prima di sedersi dietro di me, mi guardò con quel sorrisetto stampato sul volto.
Entrò infine il professore e dopo aver fatto l'appello ed aver sistemato le sue carte accese il monitor e ci fece vedere un documentario sulla scienza. Non si fa mai nulla nei primi giorni..

Dopo il documentario palesemente a sfavore della religione, restai in classe e presi il foglietto: matematica. Sgranai gli occhi, già stanca, la odiavo per quanto brava potessi essere.
Mi alzai ed uscii dall'aula. Lui ed io camminavamo accanto, andando verso la stessa direzione. Immaginavo avessimo l'orario uguale..
Subito dopo, cinque ragazze gli stavano alle calcagna, quasi fossimo ad una corsa di Formula 1 e non ci misero neanche due secondi a fermarlo.
Arrivai in classe. Gli ultimi due posti liberi. Mi sedetti accanto ad una ragazza che mi sorrise fin da subito.
S:"Piacere, Skyler."
A:"Alex, piacere mio." ricambiai il sorriso rassicurante che mi fece.
Si girò dalla mia parte e la guardai meglio: Bella anche lei.. Mi sa che in quella scuola ci fossero soltanto gnocche, per quel poco che vidi.. Aveva gli occhi castani, grandi, nascosti dagli occhiali, i capelli scuri anche loro, lisci, delle labbra carnose e un neo particolare sotto un occhio, credo il sinistro. Sembrava simpatica.
S:"Allora.. Hai già conosciuto Mr. Sono Figo o si è presentato, come al solito, lui?" disse, facendo un gesto con il capo verso.. Si.
A:"Beh, diciamo che non mi ha neanche detto il nome.."
S:"Uh, voleva arrivare al sodo?" sorrise. "si chiama Logan Henderson, è quello che praticamente si è fatto anche i muri qui a scuola.." continuò.
A:"L'avevo intuito.."
S:"Beh, o ti farà sua o ti farà sua. Se entri nella sua lista, non ne esci." mi disse poi, seria.
A:"Mmh.. Non credo che con me possa funzionare. È carino, ma, se davvero ci stava provando, prima, non mi metterò con lui sapendo che avrò una lista di ragazze infinita prima e dopo di me."
S:"Non penso sia così facile.. E a lui piacciono le sfide." tornò a sorridere. Boh, magari le piaceva.
A:"Non sono una sfida e non farò parte della collezione, se è questo il motivo dei suoi sorrisi." e che sorrisi.
La professoressa di matematica non si preoccupava del fatto che stessimo parlando, era intenta ad aiutare un ragazzo alla lavagna, non badava a noi.
Spiegai a Skyler che ero nuova e tutto il resto sul trasferimento, lei sembrava curiosa, poi mi invitò a stare con lei a mensa e mi dette il suo numero. Avevo già un'amica il primo giorno alla terza ora, wow!

Anche matematica finì e io e Sky - come mi chiese di chiamarla - andammo ai nostri armadietti per posare tutto e prepararci per educazione fisica, l'avremmo avuta insieme.
S:"Aspetta.." mi disse leggendo un messaggio. "Sta arrivando una mia amica, abbiamo l'ora insieme, si sente un po' male, ma arriva."si girò verso le porte dei bagni, lo feci anch'io. Poco dopo vedemmo uscire una ragazza, doveva essere lei. Nel frattempo si avvicinava, capivo di averla già vista.. Era la ragazza che avevo accanto a chimica!
S:"Ellie! Finalmente.. Ti senti meglio?" la ragazza sembrava disturbata dalle premure di Sky, addirittura sbuffò. Quando si girò verso di me, mi scrutò da testa a piedi: si ricordava.
A:"Emh.. io sono Alex.." feci un sorriso leggero, dovevo pur provarci.
Nessuna risposta, anzi, mi guardava con gli occhi un po' aperti più del solito e una faccia disgustata.
S:"Lei è Elizabeth, Ellie per gli amici.." mi annunciò Sky.
Ellie, la sua amica, si teneva la pancia e si limitò ad alzare il palmo della mano. Cercai di giustificarla pensando che facesse così perché stesse male. La sentii bisbigliare un "per gli amici.." Okay, forse non era per quello.
Dopo esserci dirette in palestra, agli spogliatoi ed esserci cambiate, eravamo, o almeno ero pronta per sudare. Amavo educazione fisica.
Logan uscì tardi dagli spogliatoi maschili. Era seguito da una bionda ossigenata con il rossetto che quasi le arrivava agli zigomi mentre lui lo aveva su tutto il collo. Pensai a come potessero quasi o forse farlo in palestra.. Cioè.. Boh. Sorrisi un  po' però, che buffonata!
Logan si girò verso di me e mi vide sorridere a lui. Arrossii di colpo. Non doveva capire male, io stavo pensando male. Ora credeva di avere qualche possibilità.
Il coach entrò e quasi tutti sbuffarono. Lo feci anch'io quando seppi a cosa avremmo giocato: pallavolo. Che palle! Calcio? Basket? Pallamano? No? Solo sport da femmine.
Iniziarono Logan ed un'altro, Carlos, a formare le squadre. Io ero in quella di Logan, mi scelse per prima. Sky ed Elizabeth finirono in quella avversaria.
La nostra, praticamente tutta femminile se non per Lui, iniziava.
Non riuscii a concentrarmi nemmeno per due secondi. Logan iniziò a battere e sbagliava apposta, lo capii subito. Stava dietro e guardava quelle belle cinque lune che aveva davanti. Coglione.
Poi quelle troiette non aiutavano. Facevano bagher sbagliati per abbassarsi davanti a lui e neanche mi facevano giocare.
Ma rovinai il loro di gioco quando iniziai a prendere le palle. Feci fare 8 punti a.. A me stessa, giocavo da sola! Mentre la squadra avversaria ci stracciò con il massimo del punteggio.

Per le altre materie filò tutto liscio, tranne che per gli sguardi insostenibili di Logan che mi fissava ogni due secondi. A mensa io, Sky ed Ellie ci sedemmo allo stesso tavolo e mi presentarono i loro amici abituali: Carlos, quello in palestra, un moretto niente male con gli addominali stra scolpiti. James, quell'altro figone palestrato, ma già impegnato con una, Victoria. Sembravano tutti simpatici dall'aspetto e da come mi parlavano.
Poco dopo vidi mio fratello. Lo fermai e gli presentai i miei nuovi compagni. Lui sorrise a tutti, un po' in imbarazzo, nessuno lo stava guardando. Quando calò il silenzio, mi salutò ed andò dai suoi nuovi compagni. Da lontano li spiai: Erano cinque ragazzi e, credo, otto ragazze, tra cui quella in palestra con Logan. Poi arrivò anche lui, che baciò la ragazza e salutò tutti, anche mio fratello. Beh, faceva amicizia davvero in fretta.

Arrivai a casa e lanciai lo zaino in salotto insieme alle scarpe. Kendall fece lo stesso, eravamo esausti.
Ci buttammo sul divano in attesa che mia madre finisse di cucinare e arrivasse il suo compagno dal lavoro.
Il pomeriggio lo dedicammo a continuare a sistemare i mobili e a dipingere le ultime pareti. Io finii la mia. Ero così fiera.
Verdi e grigie, mobili in bambù e tanti oggetti da mettere, in testa avevo già lo schemino.
Dopo aver finito aiutai mio fratello. Gli era venuta bene.. Aveva le pareti blu e una sola bianca, per non farla sembrare troppo scura.
Entrambi, dopo esserci schizzati a mai finire, ci stringemmo la mano. Avevamo fatto un ottimo lavoro.
A:"Ora puoi invitare tutte le ragazze che vuoi." gli diedi due colpetti con il gomito.
K:"Io? Semmai tu, che hai cotte già il primo giorno." alzò un sopracciglio.
A:"Che vuoi dire?"
K:"Oggi un tipo, Logan, mi ha parlato di te." sgranai gli occhi appena sentii il suo nome.
A:"Ma che hai? Che cotte? Qualsiasi cazzata ti abbia detto, non dargli retta.. Poi non hai visto che è occupato?"
K:"Si, ma non c'entra.. A te pi.."
A:"A me che? Sto deficiente si crede Dio! Non hai visto che ci prova con tutte? È una scusa!" cominciai ad alzare la voce. Kendall non rispose. "Kendall, non è vero.. Non lo vorrei neanche se mi pagassero." mi calmai, poi lui sospirò.
K:"Okay Al.. Beh.. Non ci sarebbe nulla di male.." lo fulminai con lo sguardo mentre lui rideva sotto i baffi. Mi faceva incazzare apposta.. Gli diedi una sberla dietro il collo, era ottuso certe volte.
A:"Ti farebbe piacere che tua sorella stesse con uno che si è fatto tutta la scuola? Bel modo di essere un fratello maggiore." mi girai e andai a farmi una doccia.
Logan mi avrebbe sentita.
 







 

Bene, prima storia che pubblico ma non che scrivo, spero vi piaccia e che non sia noiosa.
 

Mar.

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Capitolo 3
*** ciu ***


"Mmh.. Sai? Credo di aver capito di aver fatto colpo su di te."
Ma va! Va!
Questo qua è pazzo!
Ribadendo il fatto che fosse un figo della Madonna, era un deficiente già solo per il motivo che credeva di piacere a tutti.
Non riuscivo a credere che avesse parlato di me a mio fratello.

Quella mattina mi alzai senza che  Kendall mi torturasse e fummo pronti prima del previsto. Arrivati presto a scuola ci fermammo a chiacchierare con i nostri rispettivi nuovi amici.
Quando vidi arrivare Logan, esitai un po', ma andai a parlarci.
A:"Ehy.. Logan." si girò.
L:"Ciao bellezza." quel sorriso, aveva ancora quel cazzo di sorriso.. Era come Pitbull con i suoi occhiali? Bah.
A:"Senti, è proprio questo quello che devo dirti. Smettila di sentirti figo, almeno con me. Non mi piaci, capito?" lui continuava a sorridere.
L:"Andiamo, sappiamo entrambi come andrà a finire.. E dove.."
A:"Sbagli persona."
L:"Tu sbagli atteggiamento."
A:"Ma credi davvero di avere possibilità? Non mi conosci."
L:"Ti conoscerò.." a quelle parole mi lasciò lì impalata e se ne andò.
Mio Dio, volevo schiaffeggiarlo. Che intenzioni aveva? Credeva di conquistarmi e fare conoscenza come se nulla fosse?
Prima che entrasse a scuola salutò un gruppo di ragazze, tra cui quella della palestra, che non lo guardò, era accerchiata da due amiche che le parlavano come per consolarla. Doveva averla lasciata. Figuriamoci.
Solite lezioni, solite cose da primi giorni di scuola. Quella tipa, Ellie, non smetteva di essere acida con me, e non ne capivo il motivo, mentre Sky era sempre più gentile, quasi fossimo amiche da una vita. Era davvero dolce.

Nell'ora di matematica si sedette accanto a quella tipa, Victoria e a me toccò l'unico posto libero: accanto a Logan.
Non mi parlò fino a metà lezione, poi iniziò con le solite.
A:"Logan, basta!" lo rimproverai della sua presunzione, ma forse con un tono troppo alto.
P:"Henderson e Schmidt, siete in punizione."
A:"Che?"
P:"State parlando da tutta l'ora, adesso basta."
A:"Ma che..? Era lui! Ma vada a fa.." stavo davvero per dirlo, ma Logan mi pizzicò il braccio per dirmi di frenarmi.
Era colpa sua, cazzo!
P:"Come, signorina?"
A:"Niente.." abbassò la testa continuando a tenere lo sguardo su di noi.
Non ci credevo.. Ero in punizione per colpa sua e dovevo pure condividere quelle due ore con lui. Se mi avesse rivolto la parola per quelle cazzate sul fatto di sentirsi voluto da me, altro che punizione..
Cinque minuti dopo sentii uno "scusa!" e lui mi guardò normale, come se fosse davvero dispiaciuto. O forse lo era.. No!
A lui faceva piacere rompermi le palle per quelle due ore, ci scommettevo.
A:"Non fingere."
L:"No, dico sul serio.." feci un mormorio di disapprovazione stile Marge Simpson e poi aspettai che la lezione finisse.
Continuai la mia giornata cercando di tenermi alla larga da lui.

Arrivai puntuale in biblioteca, le punizioni si tenevano lì, bel modo di far fare silenzio a tutti.
Logan era già seduto ai primi banchi, che sfogliava una rivista e beveva dell'acqua.
Dopo aver cercato un buon libro, mi sedetti lontana da lui ed iniziai a passare quelle due ore noiosissime con un discreto romanzo.
Lui si girò un paio di volte per guardarmi.
Quando mi annoiai, chiusi il libro, strappai un foglio da un quaderno e iniziai a scarabocchiare aspettando che anche l'ultima ora facesse il suo corso.
Come immaginavo, Logan si alzò e si mise accanto a me, cercando di non farsi vedere dal prof di chimica, assorto nel suo libro.
L:"Ehi.. Mi dispiace davvero per averti mandata qui." mi sussurrò.
A:"Non dire cazzate, ci speravi."
L:"Alex, dico davvero.."
Non gli diedi retta e continuai a disegnare.

Lui si rassegnò, prese una matita ed iniziò a disegnare nel mio foglio accanto a qualche occhio o animale. Sorrisi ad ogni figura che disegnava, era bravo.
Poi mi scrisse un "vuoi uscire con me?" e lì mi bloccai. Ricominciava.
"no! -.-" scrissi sotto alla sua proposta.
"perché? dammi una possibilità, non sono completamente coglione" continuò.
"smettila di provarci"
"mi piaci."
"come tutte le altre?"
"forse"
"che vuol dire forse?"
"boh.. non lo so"
"basta Logan, ci fai la figura del deficiente a tentarci a tutti i costi"
"sabato ti vengo a prendere."
"sono fuori città"
"domenica?"
"anche"
"stasera?"
"anche"
"non è vero"
"okay, non è vero"
"esci con me.. magari scopro che non mi piaci davvero.."
"non lo fai perché ti piaccio"
"e per cosa, sennò?"
Gli disegnai un letto, lui rise.
"andiamo, sappiamo tutti che è per quello" continuai.
"scommettiamo?"
"no! non ha senso.."
"hai paura di innamorarti di me e di perdere?"
"stai tentando di incitarmi?"
"si.."
"accetto!"
"davvero?"
"no, dimmi di che si tratta prima.."
"esci con me, se capisci che non sono il puttaniere che tutti credono, mi dai una possibilità"
"se lo sei?"
"diventiamo amici."
"non ci credo, chi mi dice che non fingi?"
"dovrei fingere per una sola ragazza quando tutta la scuola mi crede in un modo? che vantaggi ho?"
"portarmi a letto"
"non vivo solo di quello.."
"..."
"credimi!"
"chi mi dice che non l'hai fatto con tutte?"
"hai visto davvero le altre? pensi che debba arrivare a quei livelli?"
"ah, già! a te basta uno schiocco di dita.." sorrise.
"quasi.."
"possibilità non vuol dire sesso, ne fidanzamenti, eh"
"...okay"
"accetto"
"sul serio?"
"si, tanto a prescindere da quante uscite possiamo avere, con me non hai speranze"
"vedremo"
"non ricominciare"
"scusa"
"venerdì, quando vuoi"
"okay"
Finimmo di scrivere, sembravamo dei coglioni a dialogare così su delle cose importanti. E io sembravo altrettanto una cogliona ad accettare di uscire con lui, ma almeno avrebbe smesso di torturami e magari, se non stesse scherzando, avrei scoperto un Logan diverso.
Per il resto dell'ora continuammo a disegnare, furono due belle ore di punizione, dai.

Tornai a casa distrutta, non ne potevo più.
Tentai di finire i compiti, cenai e mi sedetti sul divano a guardare la tv con mio fratello.
K:"Tutto okay?"
A:"Si.." sbuffai.
K:"Cos'hai fatto per meritarti la punizione?"
A:"Io assolutamente niente. Logan mi rompeva le palle cercando di provarci."
K:"Se uno ci prova non cerca, già prova.." puntualizzò.
A:"Cercava. Non ci stava provando, glielo impedivo."
K:"Aah.." quando diceva così, non aveva capito lo stesso.
A:"Fammi continuare, zitto! Così gli ho urlato di smetterla, siamo andati in punizione e venerdì usciamo insieme." dissi tutto d'un colpo.
K:"Alla faccia del cercava!"
A:"Ma è per vedere che non ci vuole più provare.. So che lo farà, ma metterò dei paletti."
K:"Si, come no.. Per me finirete sull'uscio di casa a pomiciare.."
A:"Sei un pessimo fratello!" gli schiaffeggiai il ginocchio.
K:"Perché? Che ho detto?"
A:"I fratelli picchiano e minacciano le più dolorosi morti a quelli che ci provano con le sorelle."
K:"Lui cercava.." alzò entrambe le mani.
A:"Ti odio."
K:"Anche io.. Ma Logan è un bravo ragazzo.."
A:"Mamma ti ha fatto con gli occhi in culo, l'ho sempre detto.."
K:"Hai per caso visto qualcosa di brutto?"
A:"Ogni ragazza della scuola gli ha aperto le gambe.."
K:"Sono loro che gliele hanno aperte."
A:"Certo, perché se lo fa un ragazzo, sono le ragazze, viceversa, una è troia. Kendall, guarda la tv, vah!"
K:"Fai come ti pare.."
Si era fumato il cervello a mensa con i nuovi amici?


Quella mattina Kendall non mi chiamò, pensai che fosse presto..
8.22
"Gesù bambino e tutti i santi!" urlai saltando fuori dal letto e scaraventandomi nella camera di mio fratello.
Erano le nove quando varcammo la soglia della scuola, ormai saremmo entrati alla seconda ora.
Con il fiatone irruppi in laboratorio e tutti i miei compagni mi guardarono spaventati e stupiti. Okay, magari avrei dovuto bussare.
Dopo uno "Scusate.." molto imbarazzato, mi sedetti al primo tavolo, accanto ad Ellie, che si limitò a guardarmi con la coda degli occhi e a seguire i miei movimenti. Presi il libro ed iniziai a seguire.
P:"Henderson, basta chiacchierare! Passa avanti." sentii il professore quasi urlare e per due secondi non capii che fosse successo, poi mi esortò a mettermi dietro.
Io e Logan ci scambiammo i posti. Appena mi sedetti, sorrisi lievemente a Johnny Hale che stava seduto accanto a me, lui ricambiò.

Quando Logan passò avanti notai una cosa bizzarra: Ellie aveva rilassato le spalle appena si sedette sullo sgabello accanto al suo.
Wow, le piaceva! E non era una cosa azzardata, si vedeva da come teneva le distanze, da come lo guardava accuratamente.
Poi tornai in me, non mi fregava nulla di entrambi, alla fine.

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Capitolo 3
*** tri ***


Ellie
Ci provava con quella deficiente, è normale! Poi non capivo assolutamente perché Skyler la difendesse dicendo che a lui piaceva, se lei era stracotta quanto me.
Certo, Alex era il suo tipo.. Io non ero mai il tipo di nessuno.
Okay, c'era da ammettere che fosse carina: alta, bel fisico, capelli ramati, mezzi ricci e gli occhi grigi con qualche lentiggine sotto. Ci credevo che a Logan piacesse. Va beh, a lui bastava che avessero un buco..
 
Comunque non me la sentivo di starmene accanto a lui sapendo che avrei potuto vomitare da un momento all'altro.
Chiesi al professore se potessi uscire, acconsentì e corsi subito in bagno. Vomitai il cibo del giorno prima, di quella mattina e del giorno dopo, tra un po'. Erano tre giorni che mi sentivo così, cazzo. Forse avevo mangiato fin troppe schifezze.
Mi sciacquai la bocca, tentando di togliere il sapore aspro ed uscii dai bagni.
 
Girovagai per i corridoi in cerca di un posto dove sedermi, alla fine rimasi in piedi. Non me la sentivo di fare niente.
Suonò la campanella e tutti uscirono dalle loro classi. Iniziarono i sei minuti di trambusto del cambio dell'ora, li odiavo.
 
Alla fine mi sedetti per terra, schiena a muro. Non avevo intenzione di frequentare le lezioni quel giorno, ero troppo scazzata e stavo di merda. Misi le cuffiette e la musica iniziò a tamburellarmi i timpani, non sentivo niente e nessuno, solo gli Iron Maiden, che già figuravano la mia maglia.
Nell'arco di dieci minuti tutti erano spariti, perfetto.
Decisi di prendere un po' d'aria, cominciavo ad avere di nuovo i capogiri.
 
Mentre mi dirigevo verso l'uscita, cercai di spegnere la musica e di infilare il telefonino in tasca, ci stavo riuscendo, se solo in quel momento un ragazzo non mi fosse venuto addosso. Mi cadde la borsa per terra e pure il cellulare. Con tutto lo spazio del corridoio, proprio addosso a me? Ma guardava quando camminava?
E:"cerca di stare meno sulle nuvole!" gli dissi mentre mi alzai dopo aver raccolto le mie cose.
Lui era ancora fermo a fare mille scuse.
Quando fui nella giusta posizione per guardare chi fosse.. Non lo conoscevo, ma l'unica cosa che sapevo era che fosse bello, ma bello sul serio. Era biondo, di quei biondi con i riflessi caramello. No! Bronzo. Che dico? Dorati. Aveva gli occhi verdi, quel verde un po' giallo, oro, macchiato, erano bellissimi. Poi era alto, tanto alto. Era stupendo, cazzo.
E:"No, scusami tu, neanche io stavo guardando.." okay, mi stavo scusando, scrivetelo sul calendario, fatelo apparire sul giornale..
K:"No, sono stato io, scusami ancora.. Ehi, ma tu non sei un'amica di Alex?" disse poi, guardandomi negli occhi.
E:"Eh? Ah, si! Alex.."
Ma Porca..! Era il fratello di quella deficiente..
Lui sorrise.
K:"Come ti sembra?"
E:" Beh.. È carina." che dovevo dirgli? Che mi stava sulle palle?
K:"Si.." si limitò a dire con un sorriso fiero. Doveva volergli bene.
E adesso? Beh, ormai mi sarei buttata..
E:"io mi chiamo Elizabeth.. Heywood." beh, detto dal nulla era po' inquietane. Poi che mi saltava in mente? Gli avevo detto il nome intero?
K:"sono Kendall Schmidt, piacere." mi sorrise e mi diede la mano.
Io quasi mi sciolsi dentro la sua stretta calda e morbida, poi tornai in me.
K: "Scusa, emh.. Beth, ma devo scappare, ci vediamo!" mi salutò ed andò via. Lo guardai sparire dietro l'angolo, io continuai a cammin.. WO, WO, WO. Beth? BETH? Beth! Cazzo, mi piace "Beth". È dolce "Beth". Waa! Avevo un suo soprannome!
Okay, mi diedi uno schiaffo per riprendermi, con la fortuna che nessuno mi stesse vedendo. Non era possibile, non potevo essermi sciolta per quel Kendall.. No. "Torna in te, Ellie. Devi essere dura." Scrollai le spalle, sempre con quella fortuna, ed uscii dal portone principale, sedendomi sui primi gradini. Non potevo mollare per il primo che incontravo.
 
Skyler mi chiamò come al solito prima di andare in palestra. Non ci andai, restai sul portico della scuola ad aspettare lei per tornare a casa.
Arrivata, mi fiondai nella mia camera e ci rimasi per tutta la giornata, non avevo voglia di mangiare e neanche di vedere se ci fosse mia madre. Sapevo che era una pessima idea restare a fissare il soffitto, ma non smettevo di guardarlo e di pensare a Kendall.. Oltre Logan non mi era mai piaciuto nessuno così, e a dire il vero, Logan neanche mi fece quell'effetto la prima volta. Kendall fu un colpo basso, mi aveva fatta mollare tutto quello che avevo costruito con cura in tutti questi anni. Ma non mi importava in quel momento, avevo i suoi occhi in testa, e anche quel Beth. No, era da evitare anche lui, la famiglia Schmidt aveva il divieto da quel momento in poi.
 
Mi addormentai presto e fu un sollievo, mi sentivo malissimo e non volevo più pensare a quegli occhi.
 

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