Let's play with fire

di Straightandfast
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Meeting Sophie. ***
Capitolo 2: *** A pirate. ***
Capitolo 3: *** Bad memories. ***
Capitolo 4: *** Some nights. ***
Capitolo 5: *** Saturday. ***
Capitolo 6: *** Messing up ***
Capitolo 7: *** Dubliners. ***
Capitolo 8: *** Annoying thoughts. ***
Capitolo 9: *** Double date. ***
Capitolo 10: *** Points of view. ***
Capitolo 11: *** That magic moment. ***
Capitolo 12: *** Walking disaster. ***
Capitolo 13: *** Get out of here. ***
Capitolo 14: *** The right choice. ***
Capitolo 15: *** Destructive power. ***
Capitolo 16: *** Wanna show you what love really is. ***
Capitolo 17: *** When love takes over. ***
Capitolo 18: *** I'd go to the end of this earth for you. ***
Capitolo 19: *** New York,concrete jungle which dreams are made of. ***
Capitolo 20: *** Epilogo. ***



Capitolo 1
*** Meeting Sophie. ***







 

Chapter 1
Meeting Sophie



Da piccola Sophie avrebbe voluto fare la parrucchiera.
Lunghissimi pomeriggi della sua infanzia erano stati spesi a pettinare bambole dai capelli biondi e fluenti,aggiustando loro il taglio e facendo tinte che solo a pensarci,adesso,le davano il voltastomaco.
A 13 anni,poi,tutte le sue amiche volevano fare le attrici,e così anche lei,pur riconoscendo di non saper nemmeno dire una bugia ai suoi genitori -cosa che le avrebbe dovuto far capire che la recitazione non era proprio il suo forte- aveva pregato la madre di iscriverla ad una scuola di teatro,esperienza che si era conclusa pochi mesi dopo,in modo del tutto fallimentare.
Da quel momento,aveva iniziato a pensare di non essere portata a fare nulla,a meno che non si prendesse in considerazione il suo meraviglioso talento nel riuscire a mettere in bocca dieci marshmallows senza inghiottirne nemmeno uno,e senza soffocare.
Ma qualcosa le diceva che questa suo talento,se pur decisamente raro,non la avrebbe potuta aiutare qualora avesse avuto bisogno di trovare un lavoro.
Così,si era goduta i successivi anni senza più aspirazioni di nessun tipo.
 
A 16 anni,però,aveva scoperto la fotografia.
Poteva ancora ricordare alla perfezione la curiosità che aveva provato quel giorno di Natale quando,tra i tanti regali,ne aveva scovato uno con la carta verde brillante,il suo colore preferito e,con l’ingordigia che la contraddistingueva da sempre,lo aveva scartato velocemente.
Quando poi,tra le sue mani,era caduta una Reflex,lei era rimasta assolutamente stupita.
Non aveva mai dimostrato alcun interesse nella fotografia,e le uniche foto che avesse mai scattato erano quelle d’obbligo ogni qualvolta fosse andata in vacanza con i suoi o con le amiche,niente di più. A dire la verità,si era sempre giudicata troppo imbranata e impacciata per poter essere in grado di scattare una foto senza metterci il dito davanti o senza inciamparsi con la macchina fotografica in mano.
Quell’aggeggio pieno di tasti,pulsanti e opzioni un po’ le incuteva timore.
La Reflex era dunque rimasta relegata in un cassetto un po’ incasinato del comodino della ragazza per ben due mesi,accanto ad un pacchetto aperto qualche anno prima di Haribo,fino a quando,in partenza per un viaggio con la sua migliore amica,Melanie,non aveva deciso di provare quella macchina fotografica tanto grande ed estremamente pericolosa nelle sue mani.
Aveva iniziato facendo una foto proprio a Mel,e non appena aveva visto il risultato era rimasta a bocca aperta;dopo qualche minuto di contemplazione quasi adorante,aveva deciso però che era troppo facile fare una bella foto quando il soggetto era una ragazza che si sarebbe trovata perfettamente a suo agio tra le modelle di Victoria’s Secret.
Giorno dopo giorno,però,si era accorta che dovunque la puntasse,la macchina fotografica faceva delle foto meravigliose,e si sentì di nuovo in grado di fare qualcosa.
Ritornata a casa,i suoi genitori erano rimasti sinceramente e piacevolmente colpiti dalla sua capacità,e l’avevano incoraggiata ad iscriversi ad un corso di fotografia,che riuscì decisamente molto meglio di quello di teatro che aveva intrapreso qualche anno prima. Così,a 16 anni e mezzo,Sophie,aveva deciso che da grande avrebbe fatto la fotografa.
Da quel momento in poi,difficilmente usciva di casa senza la sua adorata Reflex,tanto che a volte se la infilava al collo prima ancora di mettersi i pantaloni,cosa che esasperava sua madre,a volte decisamente preoccupata per la sanità mentale di quella sua unica figlia.
 
 
Ed ora,esattamente tre anni dopo,a 19 anni,si ritrovava a correre per le strade incredibilmente bagnate di una Londra di metà Marzo,come sempre senza ombrello,con i capelli lunghi e biondi e bagnati quasi quanto il marciapiede sotto i suoi piedi,ed in testa un vortice di parolacce che poco si addicevano al suo volto pressoché angelico.
Era in ritardo,come sempre.
Dannatamente,schifosamente e maledettamente, in ritardo.
 
Lo sapeva,sapeva che non era una buona idea quella di uscire con Mel la sera prima di un importante appuntamento di lavoro,il primo della sua miserabile vita,ma la sua amica sapeva essere davvero convincente,quando voleva. E inoltre aveva appena comprato un adorabile vestitino azzurro e non vedeva l’ora di metterlo,quindi in realtà la sua migliore amica non si era dovuta sforzare troppo per convincerla.
La sua idea,però,era quella di bere un drink,al massimo due e di tornare a casa;di certo non aveva programmato di bere a schifo e di andare a letto alle tre e mezza del mattino.
Il risultato,però,era che stava correndo come una deficiente, con un mal di testa degno delle migliori rockstar mondiali e un aspetto da zombie;a nulla era servito il suo tentativo di coprire le occhiaie con del correttore e così,innervosita,non si era truccata per niente.
A ripensarci,non era stata una grandiosa idea,pensò Sophie mentre si guardava con rassegnazione nel finestrino di un auto.
Non che si stesse recando ad un colloquio di lavoro per il posto da modella o qualcosa del genere,ma nel tempo aveva imparato che un bel faccino ed un bel corpo potevano fare la differenza nelle occasioni più disparate.
Rassegnata a tornare a casa senza niente di buono in mano,suonò il citofono dell’elegante palazzo nel quale la stavano aspettando;gli aprirono la porta senza nemmeno chiedere chi fosse e lei salì le scale il più velocemente possibile,maledicendosi per aver sempre preferito sigarette e dolci a delle sedute in palestra.
Ansimante arrivò davanti ad una porta enorme in mogano,allo stipite della quale la aspettava una bellissima ragazza dai capelli e occhi scuri,che non appena la vide le rivolse un caloroso sorriso: Sophie non potè fare a meno di sorriderle a sua volta,vergognandosi immediatamente del respiro ansimante che solo tre rampe di scale erano riuscite a procurarle.
“Buongiorno,signorina Fanning.Io sono Celine.”La accolse,sorridendo di nuovo. “Entri pure,la stavo aspettando.” A Sophie ispirò una spontanea simpatia,solo per il fatto che non aveva guardato storto le sue Doctor Martens bucate e bagnate fradice o i suoi capelli decisamente simili ad una criniera di cavallo e le stesse infradiciando il tappetino che,ne era sicura,doveva essere costato un occhio della testa.
“Mi scusi per il ritardo,davvero.Non succederà più.” Mormorò la bionda,cercando di suonare convincente almeno alle sue stesse orecchie:se ci fosse stata Mel,o qualsiasi altra persona che l’avesse frequentata almeno due volte,sarebbe scoppiata a ridere di fronte a questa sua affermazione.Chiedere a Sophie di arrivare puntuale era come chiedere a Miley Cyrus di vestirsi decentemente,una buona volta.
 
La bionda stava cercando una buona scusa per il suo mostruoso ritardo ma,entrando,rimase a bocca aperta.
L’ufficio nel quale si trovavano era meraviglioso;ogni cosa era abbinata perfettamente alle altre,perfino la ragazza che l’aveva accolta,oltre a sembrare appena uscita da una rivista di moda,sembrava vestita in modo tale da intonarsi perfettamente con l’ambiente. L’immensa finestra dalla quale si scorgeva tutta Londra,con tanto di London Eye in primo piano,la fece innamorare perdutamente di quel posto;pensò che avrebbe potuto scattare una foto degna dei migliori concorsi fotografici del mondo,da quella finestra.
 
“Oh non preoccuparti,anche io ho qualche problema con la sveglia al Lunedì mattina.”Rispose la mora,passando velocemente da un lei molto formale ad un tu informale,decisamente più consono alla loro vicinanza di età.
“Magari fosse solo il Lunedì mattina.” Rise Sophie,sedendosi su una poltrona di fronte alla ragazza,sentendosi subito meno nervosa;certo i suoi capelli erano ancora un disastro,e aveva i pantaloni così appiccicati al sedere che prevedeva già che andare in bagno sarebbe stato un inferno,ma perlomeno aveva di fronte a sé una ragazza davvero gentile,e non lo scorbutico sessantenne con cui si era immaginata di dover parlare.
“Vorrà dire che farò in modo che i tuoi servizi saranno sempre dopo le undici di mattina.”A quelle parole,Sophie rischiò seriamente di strozzarsi con la sua stessa saliva,altro suo talento che era migliorato con gli anni;cercando di darsi un contegno,però,si limitò a strabuzzare gli occhi e a rivolgere a Celine una domanda sconcertata.
“I miei servizi?”Ripetè,boccheggiando.
“Sì,i tuoi servizi. Sempre che tu accetti di lavorare per noi.”
 
Se solo avesse potuto Sophie si sarebbe alzata in piedi e avrebbe ballato la Danza della Felicità per almeno un’ora di seguito;ma supponeva,anche se con rammarico,che la mora davanti a lei avrebbe trovato quantomeno strano il balletto che lei e Melanie avevano inventato qualche anno prima e che improvvisavano ogni volta che ad una delle due accadeva qualcosa di  particolarmente bello. Mentalmente,promise a se stessa che si sarebbe contenuta fino a quando non sarebbe arrivata a casa e avrebbe potuto lanciarsi in una danza sfrenata insieme alla sua migliore amica.Nel frattempo decise di cercare di capire per quale diavolo di motivo per una volta in vita sua,qualcosa le stava andando bene.
 
“Questo vuol dire che..i miei scatti sono piaciuti?”Chiese incredula.
Aveva passato ore ed ore delle sue nottate a scegliere le fotografie da mandare all’agenzia,ma nessuna le sembrava all’altezza:improvvisamente scatti che erano sempre stati i suoi preferiti erano diventati banali,e perfino brutti. Alla fine,dopo aver stressato notevolmente famigliari ed amici,arrivando anche a chiedere un consiglio ad una signora incontrata per strada,perché a sua detta “ci vuole oggettività”,ne aveva mandate dieci. Ovviamente,per tutti i giorni successivi si era pentita mille volte e aveva cambiato idea altrettante;ora,però,non poteva credere che gli scatti di una ragazzina di 19 anni potessero essere piaciuti ad un’agenzia del genere.
“Piaciuti?Ci siamo innamorati dei tuoi scatti,letteralmente.”Rispose Celine entusiasta. “Se mi aspetti un secondo ti vado a prendere il contratto.Intanto pensa se ti va di accettare.”
Non appena la ragazza chiuse la porta dietro di sé,Sophie lasciò il suo viso libero di reagire come avrebbe dovuto:un grande sorriso prese spazio e si mangiò le guance,tanto era grosso. Si aspettava,ad ogni modo,che da un momento all’altro arrivasse qualcuno e gli dicesse che si erano sbagliati,non erano le sue fotografie che avevano guardato,le gettasse un’occhiata di compassione e dicesse “ci dispiace molto ma devi tornare a casa.”
Perciò guardò la porta con aria timorosa per cinque minuti buoni,terrorizzata di scoprire che anche questa volta aveva fallito.
L’unica persona che entrò,però,fu semplicemente Celine,tornata con dei fogli ed una penna,sempre con quel sorriso rassicurante stampato in volto.
“Allora,accetti?” Chiese nuovamente,nonostante il volto raggiante della bionda non lasciasse molto spazio a dubbi.
“Cazzo,sì!”Esclamò a piena voce,letteralmente strappando dalle mani della sua nuova datrice di lavoro la penna. “Cioè,si certo,mi piacerebbe molto.”Borbottò poi,cercando di riprendersi dall’ennesima figuraccia.
Celine si limitò a sorridere dolcemente,intenerita dalla spontaneità di Sophie;parlottarono ancora alcuni minuti,nei quali si accordarono sul primo lavoro della giovane,la settimana successiva e sullo stipendio,cose che le sembrarono del tutto futili e di secondo piano,rispetto alla possibilità di lavorare facendo ciò che le piaceva di più al mondo.
Quando arrivò il momento di salutarsi,la ragazza non riuscì a trattenersi e si lanciò verso Celine soffocandola con un abbraccio che definire caloroso sarebbe stato un eufemismo: le ripetè circa mille volte “grazie”,arrivando a suonare patetica perfino alle sue stesse orecchie e poi,chiudendosi la porta alle spalle,si lanciò per le scale,presa da una felicità che non ricordava di provare da tempo.
 
Per tutta la strada verso casa continuò a rileggersi nella mente le parole del suo primo contratto di lavoro,e cercò di decidere in che modo avrebbe annunciato la notizia a Melanie:si era preparata un bel discorsetto ma,non appena la sua amica le aprì la porta di casa,con un volto incerta,pronta a consolarla nel caso di un fallimento o a fare festa nel caso di vittoria,non riuscì a trattenersi.
“Mi hanno preso,Mel,mi hanno preso,ci credi?” Urlò.
Non riuscì nemmeno a finire la frase che la ragazza di fronte a sé si lanciò nella Danza della Felicità,con tanto di urletti e sproloqui decisamente poco fini su come “cazzo io lo sapevo,porca puttana,che eri troppo brava,non potevano non prenderti quegli stronzetti!”
 
Mentre Sophie raccontava per filo e per segno alla rossa come era andata quel pomeriggio,non potè fare a meno di sentirsi molto,molto fortunata per la seconda volta nella giornata;guardando gli occhi verdi spalancati della sua amica,sentendo i suoi assurdi urletti e vedendola sinceramente al colmo della felicità per lei,capì che non ce l’avrebbe mai fatta senza Melanie al suo fianco. Era davvero l’amica più sincera e speciale che avrebbe mai potuto trovare.
 
Trascorsero la serata insieme,mangiarono una pizza bagnata a causa della pioggia che il portapizze doveva aver incontrato nella via,videro un film strappalacrime al termine del quale si ritrovarono in lacrime e si sentirono molto due casalinghe disperate:a mezzanotte in punto,decisero di andare a dormire e,come facevano spesso da quando vivevano insieme,si misero nello stesso letto.
Melanie sapeva che Sophie aveva sin da piccola una paura matta del buio,e che per questo di notte spesso non riusciva a dormire,e così,senza dirle nulla,aveva preso l’abitudine di mettersi accanto a lei che,chissà poi perché,in questo modo si sentiva protetta e dormiva come un angioletto.
 
“Oggi ha chiamato James,di nuovo.”Sogghignò Melanie,dicendo a se stessa che,dopo una giornata all’insegna della felicità,poteva permettersi di prenderla in giro sull’argomento che più la mandava in bestia ultimamente.
“Dio,Mel. Ti giuro che non riesco a capire perché ho accettato di uscirci. Dire che è assillante è un complimento!”Esclamò infatti Sophie esasperata.
“Lo sai benissimo perché ci sei uscita. E’ colpa della tua fissazione per il nome James,che deriva dall’indigestione di libri di Harry Potter che hai fatto negli ultimi quindici anni. Io te lo avevo detto che era stupido uscire insieme a lui solo perché a 8 anni hai deciso che tuo marito si sarebbe chiamato James,ma tu non mi hai dato ascolto!” Sogghignò allora la rossa in risposta:era decisamente tipico di Sophie fare una cosa del genere,totalmente insensata,senza pensare alle conseguenze future.
“Bè se avessi saputo che dopo l’appuntamento più noioso della storia mi avrebbe chiamato almeno dieci volte al giorno per le successive due settimane,non ci sarei mai uscita,fidati. Nemmeno se si fosse chiamato Potter,di cognome.” Esclamò nuovamente la bionda,facendo ridere la sua amica,da sempre molto divertita dalla sua fissazione per ogni cosa che riguardasse la saga di Harry Potter,fissazione del resto in parte condivisa anche da lei stessa.
“In ogni caso,Soph, sul serio dovresti uscire con un ragazzo,seriamente.Ormai è passato un anno,dovresti provare a superare..” Iniziò incerta Melanie,osservando accuratamente la reazione nel viso della sua amica,per scoprire su di esso eventuali tracce di tristezza o rabbia.
“Mel,lo sai,ora come ora non mi va. Magari domani incontro l’uomo della mia vita e avrò di nuovo voglia di uscire con qualcuno perché mi piace sul serio e non perché ha lo stesso nome del mio personaggio letterario preferito. Ma per ora,la categoria uomini è solo un ammasso di stronzi traditori,per me.” Mormorò lei,leggermente dimessa rispetto al suo solito carattere dirompente,ma assolutamente decisa.
Melanie sorrise,accoccolandosi sul letto e chiudendo gli occhi.
“Allora dormi,mostriciattolo,che devi essere bella per domani.”
“Perché?”
“Bè,l’hai detto tu no?Potresti incontrare l’uomo della tua vita!”Esclamò contenta. “Me lo immagino già,moro,tenebroso e pieno di tatuaggi,un tipino da presentare ai genitori,proprio.” Continuò poi,descrivendo esattamente il modello di bellezza ideale di Sophie.
“Zitta,Mel,che in quanti a gusti pessimi sei imbattibile.”Così venne liquidata,con un sorriso dolce ed un bacio sulla guancia.
 
Sophie,come aveva già detto alla sua amica,non aveva alcun interesse nell’incontrare un ragazzo,non si sentiva pronta:pensò che,probabilmente,si sarebbe ritrovata a cinquant’anni single e disperata,ancora ferita dalla sua ultima relazione.
Chiuse gli occhi,sospirando e dopo cinque minuti si addormentò.
Non sapeva ancora cosa il destino aveva riservato per lei.
 



 
EHIII,SALVE!
Piacere,io sono Chiara,e sono un po' spaventata e un po' emozionata
all'idea di scrivere questa storia su questo sito,perchè ci tengo tanto!
Duuunque spero che qualcuno la legga e mi faccia sapere cosa ne pensa,sarei davvero felice :D

In questo primo capitolo,che funge anch un po' da prologo conosciamo Sophie,
una dolcissima ragazza un po' casinista ma -spero-simpatica,
che ottiene il lavoro della sua vita.Conosciamo anche Mel,molto meno casinista e anche meno dolce,
ma a suo modo tenera e sicuramente divertente..
sì,non ci sono i 1D,ma prometto che compariranno presto,giuro!

Vi saluto a tutti e tutte,vi voglio già bene,
Chiara



 

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Capitolo 2
*** A pirate. ***


 
 
 









Chapter 2

A Pirate.

Uscita dall’Università nella quale da un anno ormai frequentava i corsi per Interpreti e Traduttori,Sophie si precipitò in un bar del centro a prendersi il suo adorato cappuccino,elemento immancabile delle sue giornate.
A volte sua madre,italiana impiantata a Londra dopo essersi innamorata di un giovane ragazzo dai capelli biondi e disordinati che sarebbe diventato il padre di Sophie,si pentiva di avere iniziato la sua unica,pazza,figlia alle delizie del cibo italiano.
La giovane,infatti,adorava il fatto che sua madre cucinasse cibo  di livello decisamente superiore a quelle delle sue amiche e tra tutte le leccornie che trovava mattina e sera in casa sua,si era decisamente innamorata di quella strana bevanda di cui gli inglesi non riuscivano a pronunciare il nome correttamente.
 
Da quando aveva iniziato l’Università e si era trasferita a Londra,dopo giorni e giorni di ricerche del cappuccino perfetto,l’aveva trovato in una piccola caffetteria che le ricordava proprio quelle italiane nelle quali si rifugiava ogni qualvolta andasse a trovare i suoi parenti in Italia.
Così,praticamente ogni giorno andava nella stessa caffetteria,tanto che ormai i camerieri la chiamavano per nome e non le chiedevano nemmeno cosa volesse ordinare. Così,anche quella volta,Sophie si sedette al solito tavolo con le sedie azzurre,in un angolino del locale,proprio davanti alla vetrata che dava sulla strada.
Sin da subito,la prima volta che casualmente era entrata in quella caffetteria si era innamorata proprio di quel posto lì,nel quale si trovava ancora adesso,perché adorava starsene lì,sorseggiare il suo cappuccino,mangiare il suo muffin al cioccolato e guardare la gente passare,ovviamente di fretta,come sempre accadeva a Londra,dove era praticamente possibile trovare qualcuno che ancora prendesse la vita con calma.
 
“Ciao,Soph.Oggi c’è il sole,sei contenta?”Le si rivolse una ragazza dai capelli ricci e di un colore indefinito tra il castano ed il biondo dorato,la cameriera con la quale aveva legato di più nel corso di quell’anno,probabilmente grazie alla loro vicinanza di età. Erano infatti coetanee ed entrambe frequentavano l’Università di Lingue,anche se non negli stessi corsi.
“Ehi,Danielle! Certo,non ne potevo più di tutta quella pioggia!Tu come stai?”Le rispose entusiasta Sophie. Tutti coloro che l’avevano frequentata abbastanza o che comunque ci avevano scambiato due chiacchiere,conoscevano perfettamente l’odio spropositato della bionda nei confronti della pioggia. Era a dir poco metereopatica:assolutamente intrattabile nei giorni piovosi,o ancora peggio,di nebbia,e estremamente felice e amichevole in quelli di sole.
“Bene,anche se Chris stamattina mi sta ammazzando di lavoro!”Esclamò con il suo solito sorriso allegro Danielle,nonostante il lavoro di cameriera non fosse il più facile del mondo.
Sophie invidiava Danielle,in tutto e per tutto.
Era una bellissima ragazza,il cui corpo sembrava essere stato modellato da Michelangelo o da qualche altro scultore riconosciuto a livelli mondiali:i capelli ricci le incorniciavano un viso meraviglioso e il suo sorriso dolcissimo,sempre stampato sul volto,faceva il resto.
Inoltre,era piena di energia.
Seguiva il suo stesso numero di lezioni,lavorava come cameriera part-time in quella meravigliosa caffetteria e stava anche per realizzare il suo sogno di diventare ballerina.
 
“Come è andato il colloquio ieri?”Le chiese gentile,sedendosi su una sedia accanto a lei,giudicando molto più interessante ascoltare la bionda che andare a sentire cosa volessero ordinare quelle due ragazzine quattordicenni che,ad occhio e croce,a quell’ora sarebbero dovute essere a scuola e non in un bar in pieno centro.
Sophie,d’altro canto,non aspettava altro e si lanciò in una descrizione accurata di tutto ciò che era accaduto il giorno prima,facendo ridere l’amica che trovava estremamente divertente il modo di parlare e di gesticolare della bionda;poi Danielle volle sapere anche come aveva reagito Melanie,che conosceva solo attraverso i racconti della neo assunta in un’agenzia di fotografia,ma che la divertiva sempre molto.
“E il tuo provino?”Chiese allora Sophie
Aveva visto una volta,qualche mese prima,Danielle ballare e ne era rimasta così incantata che da quel momento in poi l’aveva incoraggiata a presentarsi a qualsiasi provino le venisse in mente:alla fine,dopo mesi e mesi di “No”secchi in risposta,l’aveva trascinata a forza a prenotarsi per un provino,per il quale sarebbe stata perfetta.
Così,adesso,Sophie si sentiva vagamente in ansia all’idea di sapere il verdetto;in fondo si sarebbe sentita tremendamente in colpa per tutta la vita se la sua amica non fosse stata presa,dopo averla incoraggiata così tanto a non abbattersi di fronte a nessuna difficoltà.
“Mi hanno preso,Soph,mi hanno preso!Non so neanche fino ad adesso come ho fatto a trattenermi dal dirtelo!”Sussurrò per non attirare l’attenzione del proprietario del locale,affezionato alle due ragazze ma estremamente severo in fatto di disciplina.
“D,ma è fantastico!”Disse allo stesso modo a bassa voce l’altra,cercando di celare il suo entusiasmo e abbracciando forte l’amica,dai cui occhi si sprigionava una luce che non le aveva mai visto. “Quindi andrai in tour con..i One Destination?”Le chiese poi,rimettendosi a sedere.
“One Direction,Soph,One Direction!Sarai l’unica persona nel Regno Unito,anzi probabilmente nel mondo intero a non sapere chi sono quei cinque!”Esclamò esasperata la riccia,non riuscendo a  capacitarsi del fatto che la sua amica non fosse ancora riuscita a memorizzare il nome della band più famosa del pianeta.
“Ma certo che lo so,so tutto di loro!Sono cinque,innanzitutto,sono arrivati terzi ad X-factor qualche anno fa ed ora sono gli idoli di tutte le ragazzine. Solo ho qualche problema con i nomi,dovresti saperlo,Dan”Borbottò Sophie.
“Bè,comunque sono davvero gentili,ho fatto il provino con loro e sono stati carinissimi nei miei confronti!”Esclamò,ancora presa dall’entusiasmo la cameriera,ignorando con molta eleganza le occhiatacce che Chris,il suo capo,le stava mandando da circa un quarto d’ora.
“Tutti i ragazzi sono gentili con te,Danielle,sei uno schianto!”Le ricordò con un sorriso affettuoso la bionda,esprimendo un dato di fatto. Nessun uomo sano di mente avrebbe potuto darle torto.
“Fidati,con le facce e i corpi che si ritrovano non penso abbiano bisogno di essere gentili con una come me per rimorchiare. Sono davvero belli.”Sospirò di risposta Danielle,spostandosi un ricciolo particolarmente ribelle dietro l’orecchio. Sophie,però,conosceva bene l’espressione sognante che era comparsa sul volto dell’amica,ed era sicura di sapere a cosa fosse dovuta.
“Ah si?E c’è qualcuno più bello degli altri,tra questi dei greci?”Chiese con una punta d’ironia.
“Sì..cosa?No,cioè,no te l’ho detto sono tutti belli allo stesso modo!”Esclamò l’altra,colta impreparata dalla supposizione maliziosa della sua amica;si alzò frettolosamente dalla sedia sulla quale si era lasciata cadere iniziando improvvisamente a passare lo straccio su un tavolo accanto,cercando di coprirsi il viso con i lunghi ricci.
“Bè,comunque non sto tranquilla fino a quando non firmo il contratto.”Mormorò poi,una traccia di indecisione nella voce e nell’espressione.
“Non hai ancora firmato?”
“No,due di loro mi hanno detto che mi porteranno il contratto qui in caffetteria.”
“Uh-uh,sono davvero molto,molto gentili con te,D.”Sophie non si lasciò sfuggire nemmeno questa battuta maliziosa da rivolgere all’amica,che diventò improvvisamente rossa nel giro di due secondi,abilità nella quale la bionda solitamente primeggiava su tutti.
“Sei snervante,quando fai così,ne sei cosciente?Semplicemente erano di strada,uno dei due aveva l’appuntamento per un tatuaggio qui di fronte,e l’altro lo accompagnava.”Rispose poi,convinta di mettere così a tacere la biondina impertinente che in quel momento stava maledicendo come non  mai in tutte le lingue del mondo.
“Danielle,ti prego se stai cercando di convincermi che uno di questi due tizi non ti piace,evita di assumere questa espressione sognante simile a quella che avevo io a 12 anni quando sbavavo sui poster di Zac Efron.”La prese ancora in giro,alzando le sopracciglia in maniera allusiva:aveva colto negli occhi dell’amica un’aria imbambolata mentre parlava di uno dei due ragazzi,ed ora moriva dalla voglia di vederlo.
“Sei proprio una stronzetta,Soph,non ti farò mai più compagnia,ti lascerò a bere il tuo cappuccino sola come un cane!”Borbottò la riccia,sempre più rossa,allontanandosi a passo veloce e dirigendosi verso il suo capo che,dopo numerosi rimproveri le ficcò un vassoio pieno di caffè e muffin e la rimise al lavoro.
 
Sophie la osservò ancora un po’ con un sorriso sul volto,divertita dall’improvviso ed inusuale imbarazzo della sua amica;Danielle era una ragazza solare,che non si faceva problemi per niente e per nessuno e non si poteva di certo definire timida o introversa.
Era davvero curiosa di conoscere il ragazzo in grado di far arrossare le guance di Danielle Peazer.
Decise dunque,che sarebbe rimasta nella caffetteria il più possibile,nella speranza di incrociarlo:la prossima lezione all’università sarebbe stata tra due ore e con un po’ di fortuna sarebbe riuscita nel suo intento.
Così,si sistemo meglio nella sedia-poltroncina,ordinò un altro muffin che le venne portato questa volta da un ragazzo e,dopo aver lanciato un’occhiata esasperata alla sua amica che la ignorava,fingendosi offesa,tirò fuori i fogli fitti della sua scrittura ordinata.
Iniziò a studiare i suoi appunti con concentrazione,sottolineando i concetti più importanti con l’evidenziatore giallo e appiccicando post-it ovunque,abitudine che aveva fatto sua sin dai tempi del liceo:era disordinatissima nella vita,motivo di lunghissime discussioni con i suoi genitori prima,e con Melanie dopo,ma aveva un ordine quasi maniacale per quanto riguardava libri e quaderni.
Adorava l’Università che aveva scelto.
Sin da piccola aveva sviluppato una passione per le lingue,innamorandosi dei suoni dolci e allo stesso tempo frettolosi dell’italiano parlato regolarmente ogni giorno da sua madre in casa;quando poi era andata in vacanza a Barcellona,a 10 anni,era rimasta meravigliata dal modo strano di pronunciare le n e r tipico della lingua spagnola,e aveva trovato che la Spagna fosse il paese più bello del mondo.
Dopo aver conosciuto Melanie,a 14 anni,ogni estate erano andate in vacanze in un paese diverso,scoprendo la meraviglia e la semplicità racchiusa nelle case bianche delle isole della Grecia,la perfezione della cupola di Brunelleschi a Firenze,la quantità esorbitante di cultura racchiusa nel museo del Prado a Madrid e il grandissimo numero di surfisti con cui passare le serate a Tarifa.
 
 
Dopo un’ora precisa,però,qualcosa catturò l’attenzione,altrimenti inattaccabile,di Sophie dai suoi libri:Danielle,era scoppiata in una risata che,ne era sicura,era stata sentita anche dagli abitanti del Polo Nord,tanto era squillante.
Niente di strano,se si fosse trattato di qualsiasi altra ragazza.
Il punto era,che Danielle,solitamente possedeva la risata più bassa e gutturale che la bionda avesse mai sentito;era un po’ roca,e quando era presa da un attacco particolarmente forte di risa quasi non si sentiva,ma si limitava ad emettere versetti a dir poco imbarazzanti. Così Sophie alzò gli occhi velocemente,stupita;la sua attenzione fu completamente catturata dal ragazzo che si trovava accanto all’amica,che le parlava e rideva insieme a lei.
Era bello,non c’era molto da dire.
Forse non esattamente il suo ragazzo ideale,ma sicuramente bello,oltre ogni immaginazione.
Sophie capì che doveva trattarsi di uno dei “semi-dei”di cui le aveva parlato l’amica,e notando il rossore sulle guance di Danielle,intuì subito che doveva essere lui,la causa dell’improvvisa timidezza che poco tempo prima l’aveva tanto divertita.
Aveva i capelli corti corti e marroni,e gli occhi dello stesso colore;anche da quella distanza,Sophie riuscì a intravedere l’infinita tenerezza contenuta in essi e ne venne subito catturata. Sembrava avesse attorno a sé una sorta di aurea,che infondeva tranquillità;aveva un modo di muoversi sereno e pacifico che riuscì a far rilassare anche i nervi della giovane,solitamente a fior di pelle. Quando poi notò la delicatezza con cui il suo sguardo si posava sul viso dell’amica,Sophie decise che quel ragazzo,chiunque fosse stato,aveva la sua incondizionata approvazione,senza ombra di dubbio.
Chiudendo di scatto i libri,improvvisamente divenuti inutili e noiosi,si alzò con uno slancio,prendendo il bicchiere pieno di caffè fumante che si era fatta portare qualche minuto prima e si diresse con passo deciso e con un gran sorriso stampato in volto verso i due ragazzi. La riccia la vide subito e le rivolse uno sguardo felice,che fece voltare il moro,il quale stava parlando di un ragazzo con un nome strano –Sophie immaginò si trattasse dell’altro componente della band- che si era fermato fuori dalla caffetteria per parlare al telefono,ma che sarebbe arrivato nel giro di qualche minuto.
“Liam,lei è Sophie,una mia amica.”Li presentò Danielle,cercando di far capire all’amica con uno sguardo di non metterla in imbarazzo,cosa che quel giorno sembrava divertirla particolarmente:,la bionda,però,non se ne accorse,intenta com’era ad  osservare come anche da vicino il ragazzo fosse ancora straordinariamente bello.
Quasi quasi le sarebbe piaciuto trovargli almeno un difetto,un occhio più piccolo dell’altro,un piccolo brufolo all’angolo della bocca,un cattivo alito:insomma,qualsiasi cosa che lo facesse sembrare più..terreno,ecco.
“Piacere,Liam.” Disse lui,ignaro di tutto,porgendole la mano:lo divertiva la faccia con cui lo stava scrutando la bionda,anche se,ovviamente,non ne poteva nemmeno intuire il motivo. Le stava già simpatica,pensò,mentre lei scrollava il capo in un modo decisamente buffo e gli stringeva la mano;la sua spontaneità lo divertiva,sembrava una bambina che non ha ancora imparato a controllare le proprie azioni. Danielle,effettivamente,gli aveva accennato che Sophie tendeva a fare qualsiasi cosa le passasse nella mente,per poi arrossire nel giro di un secondo quando si rendeva conto che ciò che aveva fatto era molto stupido,cosa che avveniva molto spesso.
 
“D.,io scappo a lezione che sono già in ritardo. Chiamami quando stacchi,ok?”Pronunciò velocemente Sophie,abbracciando l’amica e rivolgendole un sorriso divertito;era sicura che avrebbe avuto molte,molte cose da raccontarle,quella sera,a giudicare dal modo in cui il ragazzo non le staccava gli occhi di dosso nemmeno un secondo.
“Ciao Liam!”Esclamò poi,abbracciando anche lui e ricordandosi solo dopo qualche secondo che era una star di fama mondiale,e che probabilmente si sarebbe innervosito a causa degli slanci stupidi di una ragazzina altrettanto stupida;lui,però, si limitò a rivolgerle un sorriso dolce,salutandola con la mano,mentre la sua attenzione veniva già ricatturata senza difficoltà dalla riccia che gli stava accanto.
 
Così,Sophie salutò anche gli altri camerieri, camminando a passo spedito verso la porta,mentre rispondeva ad un messaggio di Melanie che,dopo averla chiamata circa dieci volte senza ricevere risposta,le chiedeva se era fuggita in compagnia di un giovane pirata pieno di tatuaggi,come quelli che piacevano a lei;nel caso,la avvisava di non fidarsi dei pirati,che “tanto portano solo guai”,diceva. Sophie era così intenta a rispondere al messaggio delirante dell’amica con una mano e a reggere il caffè ancora fumante con l’altra,che non si accorse di chi camminava attorno a lei e,come purtroppo le succedeva spesso,andò a sbattere rovinosamente con un ragazzo.
“Cazzo,merda,scusa!”Imprecò a gran voce,saltellando dal dolore mentre il caffè si rovesciava completamente sulla sua maglietta,ustionandole la pelle. “Scusa,davvero,sono un’imbranata senza speranze!Credo proprio che se facessero i campionati mondiali di imbranataggine,vincerei senza difficoltà.” Continuò poi,cercando di rimediare al danno che aveva fatto,tamponando con un minuscolo fazzoletto la maglietta che ormai era inzuppata fino all’ultimo angolino di cotone;rassegnata,alzò il viso cercando di individuare il malcapitato che aveva travolto.
 
La prima cosa che vide,furono le scarpe,decisamente da uomo. Risalì velocemente la figura,scorrendo i pantaloni neri stretti e strappati sul ginocchio,una camicia a quadretti rossa e nera slacciata su una maglia anch’essa nera.
Appena i suoi occhi si posarono sul volto di quello che aveva capito essere un ragazzo più o meno della sua età,le venne in mente il messaggio di Melanie e pensò che l’amica avrebbe tranquillamente potuto fare la cartomante.
Perché lui era un pirata,senza dubbio.
Capelli scurissimi,pelle ambrata e due occhi neri come la pece e allo stesso tempo luminosi come due fari,un filo di barba a coprire le guance,un tatuaggio sulla mano e alcuni che spuntavano con prepotenza dal braccio;Sophie arrossì,senza nemmeno sapere perché,quando i loro occhi si incontrarono.
“Tranquilla,è colpa mia non stavo minimamente guardando dove mettevo i piedi!”La rassicurò lui,.
Aveva una voce calda,che investì il viso di Sophie come un vento di una giornata soleggiata,proprio come quelle che piacevano a lei.
“E poi,almeno la mia maglietta è ancora intatta!”Continuò poi lui,indicando con un sorriso divertito la macchia di caffè che si stava espandendo a vista d’occhio sulla maglia di Sophie;guarda caso,quella mattina,la bionda aveva deciso di indossare una maglietta bianca,che in quel momento stava diventando pericolosamente trasparente,rendendo la situazione ancora più imbarazzante del previsto. Del resto,a chi se non lei,poteva capitare una cosa del genere?
“Cazzo,io ora dovrei andare all’Università,non ad un concorso per Miss Maglietta Bagnata!”Borbottò lei,profondamente sconsolata,mentre lo sconcerto per la situazione che si era creata superava l’imbarazzo di trovarsi con la maglietta semi-trasparente dalla quale si intravedeva con chiarezza il reggiseno di pizzo azzurro. Non aveva neanche una stupida felpa con la quale coprire lo stupido reggiseno che traspariva dalla stupidissima maglietta.
Lui rise di fronte al suo abbattimento,cosa che la fece scivolare ancora di più nella profondità della depressione;insomma,doveva proprio rendersi così ridicola davanti a qualsiasi persona le capitasse a tiro?
“Sto sicuramente privando i tuoi compagni di Università di un gran bel vedere,ma penso che sia decisamente meglio per te girare con questa.”Disse lui,porgendole la camicia che fino a due secondi prima aveva indosso,e rivelando un braccio pieno zeppo di tatuaggi.
“Non c’è bisogno,davvero!”Esclamò Sophie,rimasta estremamente stupita dal gesto gentile del ragazzo.
“Ne sei convinta?Dai vai in bagno a cambiarti!”Sorrise divertito,mentre lei si mordicchiava il labbro,indecisa;effettivamente,non era proprio il tipo da andarsene in giro con il reggiseno in bella vista.
“E va bene,accetto!”Decise alla fine,troppo imbarazzata dalle condizioni della sua maglietta per guardare il ragazzo in faccia e ringraziarlo a dovere;schizzò velocemente verso il bagno,evitando le occhiate interrogative di Danielle e nel giro di due secondi si cambiò.
Quando uscì,con grande stupore e immensa vergogna,capì che il ragazzo al quale era andato incontro in modo così rovinoso,doveva essere anche l’amico di Liam,a giudicare dal modo in cui parlava amichevolmente sia con lui sia con la riccia.
“Ehm..grazie mille  per la camicia,se mi dici dove domani te la porto,lavata e stirata!”Mormorò lei,profondamente imbarazzata.
“Oh non c’è bisogno,tienila pure. Infondo sta molto meglio a te!”Esclamò lui,rivolgendole un altro dei suoi sorrisi,mentre con una mano le sistemava il colletto della camicia;lei cercò di non arrossire ancora di più,dal momento che aveva già notato Danielle che la guardava divertita.
“Non ci penso nemmeno,la lascerò a Danielle!”Ribattè lei,salutando tutti frettolosamente con la mano,rivolgendo solo un brevissimo sguardo a quegli occhi divertiti che ancora la stavano fissando.
Eppure,quel nero luminoso le ritornò in mente per tutta la giornata.


 
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EHI BELLA GENTE :)
Alloraaa posto questo nuovo capitolo perchè quello scorso non ha avuto molto successo,
quindi spero con questo di incuriosirvi un po' di più,speriamo :D

Conosciamo meglio Sophie e la sua imbranataggine esistenziale,
conosciamo le sue passioni oltre alla fotografia e sappiamo qualcosa in più della sua famiglia e origini.
Compare Danielle che io personalmente amo tanto,
e infine,rullo di tamburo,
troviamo Liam,il dolcissimo Liam,
e Zayn che cerca di rimediare all'imbranataggine della nostra piccola Sophie.
Duuunque,spero che questo capitolo vi piaccia un po' di più,
se avete critiche o suggerimenti non abbiate paura di scriverli,
sono sempre ben accetti :3
Tanto love,
Chiara.

P.s lasciate un commento,ve lo chiede anche la nostra dolcissima Soph!

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Capitolo 3
*** Bad memories. ***


 
 
Chapter 3
Bad memories.

 
Dopo una giornata decisamente estenuante di lezioni e densa di avvenimenti,finalmente Sophie si diresse con passo stanco verso casa sua;quando un soffio di vento fece svolazzare il colletto della camicia ,un sorriso divertito le comparve sul viso,al pensiero di ciò che le era successo quel giorno.
Non si era ancora realmente resa conto di ciò che le era capitato;insomma,non si era mai avvicinata a nessuno di più popolare del suo ragazzo del liceo –essendo un giocatore di football,all’interno del suo paese era piuttosto conosciuto- ed improvvisamente si trovava vicinissima ad una star internazionale,così vicina che avrebbe potuto contare i foruncoli sulla fronte del ragazzo,se almeno ne avesse avuti.
Pensò che moriva dalla voglia di raccontare tutto a Melanie,soprattutto per sentire i suoi urletti esaltati che ormai conosceva troppo bene, e fortunatamente non dovette aspettare a lungo;non appena entrò in casa,infatti,la sua amica la accolse stritolandola in un abbraccio. Da quando erano andate a vivere insieme,quello era il loro saluto ogni volta una delle due tornava a casa,indipendentemente dal tempo nel quale le due erano state distanti;così rimasero stritolate l’una all’altra,mentre Sophie si sentiva di nuovo a casa,davvero. Dopo qualche secondo,però, Melanie si allontanò dalla stretta,guardando la bionda con uno sguardo carico di interrogativi.
“Perché hai una camicia da uomo?E perché questa camicia ha un profumo meraviglioso?”La accusò subito,arricciando il naso per annusare nuovamente la camicia a quadri. Strizzò gli occhi verdi e le puntò un dito addosso,cercando d i assumere un’aria minacciosa,che divertì moltissimo Sophie:la scena si stava svolgendo esattamente nel modo in cui si era immaginata.
“Calmati Mel,niente di speciale. E’ semplicemente successo ciò che mi succede almeno una volta al mese. Sono andata a sbattere contro un ragazzo e mi sono rovesciata addosso il caffè,niente di nuovo.” Spiegò poi ostentando un  tono distaccato,tirando fuori una birra dal frigo e sedendosi sul divano;come si aspettava,però,la sua spiegazione veloce non soddisfaceva la rossa,che si sedette accanto a lei puntandole addosso quei fari verdi che si trovava al posto degli occhi,continuando ad assumere un’aria sempre più da detective.
“Se ogni volta che andassi a sbattere contro qualcuno arrivassi con una camicia nuova,ne avremmo un armadio pieno a questo punto.” Commentò poi.
“Bè,anche questo è vero.”Dovette ammettere Sophie;era davvero la ragazza più imbranata della terra,ma non nel modo in cui lo sono di solito le ragazze dei film. A lei,fino ad ora,non era mai successo di conoscere qualcuno dopo averlo scontrato;anzi,la maggior parte delle volte la sua vittima di turno si limitava a rivolgerle un’occhiata omicida ed andarsene,mentre lei mormorava una flebile scusa,solitamente mai ascoltata da nessuno.
“Quindi questa volta è successo qualcosa di diverso.” Dedusse Melanie,decisa a non mollare la presa;voleva assolutamente scoprire cosa era successo,dal momento che era esattamente un anno che la sua amica non tornava a casa con addosso un indumento maschile. E la camicia che stava indossando in quel momento era decisamente da uomo,e sprigionava un profumo che poteva essere considerato l’essenza della virilità.
“Sì,è vero.”Confermò Sophie,divertendosi troppo ad osservare il viso esasperato della rossa,per vuotare il sacco e raccontare tutto;la sua amica sembrò rassegnarsi,perché per qualche minuto non le rivolse più nessuna domanda. Poi,però,si piantò esattamente con il viso di fronte a quello di Sophie,togliendole velocemente la birra di mano e non lasciandole alcuna via di fuga.
“Sophie Fanning,se non mi dici che diavolo è successo oggi e perché hai quel sorrisino stupido stampato in faccia,giuro che faccio un rogo di tutti i tuoi libri preferiti.”Minacciò con aria sadica;sapeva che se voleva piegare l’amica,l’unica cosa valida per minacciarla era la sua collezione sterminata di libri,ed usava quest’arma solo in casi di estrema necessità. Come quello.
 
Infatti,la bionda aveva una passione spropositata per i libri;di qualunque genere,qualsiasi lunghezza,qualsiasi autore,italiano o straniero,i libri erano in assoluto una delle cose che amava di più al mondo,dopo il cibo,la fotografia e la musica.
Sua mamma le raccontava spesso che alle elementari era stata la prima della classe ad imparare a leggere correttamente,e dopo qualche mese erano andate insieme nella libreria della loro cittadina a scegliere uno di quei libri illustrati che piacciono tanto ai bambini;Sophie,però,al contrario dei suoi coetanei,dopo poco tempo si stancò delle illustrazioni,e volle comprare un libro vero e proprio. Così,davanti agli occhi increduli dei genitori,iniziò a leggere un libro alla settimana:li divorava,letteralmente,e ogni volta che ne finiva uno,ne cominciava subito un altro,mai sazia.
Con il tempo,poi,questa sua passione non si era per nulla placata,ma anzi era aumentata sempre di più;quando andava al liceo,le era capitato milioni di volte di arrivare impreparata alle interrogazioni perché il pomeriggio precedente,al posto di studiare,si era persa nella lettura di un libro. Non comprava più un romanzo alla settimana,dal momento che i libri per adulti non erano economici come quelli per bambini,ma comunque ne aveva una quantità decisamente superiore rispetto a quella della media dei suoi coetanei. Quando poi si era trasferita con Melanie a Londra,aveva trasportato meno della metà della sua piccola collezione,che occupava comunque  tutta una libreria in camera sua e gran parte di quella del salotto,condivisa con la migliore amica.
 
Dunque,quando venne minacciata così biecamente,sospirando,Sophie si decise a raccontare tutto per filo e per segno,mentre gli occhi di Melanie si allargavano sempre di più per lo stupore man mano che il discorso proseguiva:raccontò del contratto di Danielle,del ragazzo con cui l’aveva vista parlare,Liam e infine del suo incontro-scontro con l’altro componente della band e della sua proposta di prestarle la camicia. Descrisse il ragazzo con dovizia di particolari,sorprendendo anche se stessa:infatti solitamente,non riusciva a ricordarsi nemmeno il colore dei capelli di una persona che aveva visto solo una volta,mentre in quel momento riusciva a vedere davanti a sé perfino il luccichio divertito negli occhi del ragazzo.
Alla fine,però, si rese conto che non sapeva la cosa più importante.
“Ora che ci penso,non ho idea di come si chiami.”
“Zayn Malik.”Rispose velocemente Melanie,stupendo decisamente la sua amica,che in realtà aveva parlato quasi tra sé e sé.
“Cosa ne sai tu?”
“Bè,una mia compagna di università è fissata con i One Direction,e  me ne parla in continuazione,quindi ormai so tutto di loro e dalla tua descrizione ho dedotto che fosse lui. Sono tutti bellissimi,naturalmente,e sono anche bravi.”Sospirò,nello stesso identico modo sognante in cui aveva sospirato qualche ora prima Danielle,parlando di loro. Ma che avevano di tanto speciale quei cinque? “In ogni caso,che mi dici di Zayn?”Le chiese poi Melanie,alzando le sopracciglia con aria maliziosa;sapeva che se Sophie avesse dovuto descrivere un ragazzo ideale avrebbe avuto esattamente l’aspetto del pakistano,perciò rimase profondamente delusa dalla risposta sbrigativa dell’amica.
“E’ carino. E molto gentile.”Si limitò infatti a dire la bionda.
“Carino? Soph,spero che tu stia scherzando! Insomma,è tipo il ragazzo più sexy sulla faccia della terra e tu lo liquidi con un carino?”Esclamò scandalizzata,assumendo un’espressione da pazza che fece ridere e allo stesso tempo preoccupare Sophie;effettivamente,però,doveva ammettere che l’aggettivo carino era quantomeno riduttivo per un tipo del genere,così decise di ritrattare la versione.
“Okay,è molto carino.”Ammise,alzando gli occhi al cielo,esasperata dalla reazione di Melanie. “Se vuoi,chiedo a Danielle di presentartelo.”Si offrì poi.
“Non dire cazzate,S,sai benissimo che non mi piacciono i tipi come lui,anche se i miei ormoni potrebbero ballare la samba ugualmente se me lo trovassi di fronte.”La liquidò brevemente Melanie. “A te,però,piacciono esattamente i tipi come lui,no?”
Sophie sospirò,capendo perfettamente il punto al quale voleva arrivare l’amica,decisa a spiegarle  per l’ennesima volta lo stesso concetto,riuscendo per chissà quale motivo a mantenere la calma.
“Mel,te l’ho detto non mi interessano i ragazzi,in questo momento.”Spiegò con calma,ripetendole la frase che ormai pronunciava praticamente ogni giorno,o almeno ogni volta che l’amica le proponeva di uscire con qualcuno. “E poi,li conosco i ragazzi come lui.Ne ho già avuto uno e non è andata a finire troppo bene,ricordi?” Mormorò poi,abbassando il viso e vergognandosi come una ladra perché,a distanza di un anno,pensare a certe cose le faceva venire i lacrimoni agli occhi. Non era abituata a piangere davanti alle altre persone,nemmeno di fronte a Mel;odiava farsi vedere debole,solitamente aveva sempre la faccia da dura,a volte anche troppo. Non era da lei,piangere come un agnellino,per uno stupido ragazzo,poi.
Melanie le andò vicino,circondandole le spalle con un braccio e attirandola a sé,mentre con una mano le accarezzava i lunghi capelli biondi,sempre incasinati; era una di quelle persone che scherzano sempre,ma che sanno perfettamente quando è il momento di diventare seri e di aiutare qualcuno.
“S.,non tutti gli uomini sono stronzi sai?Non dico che questo Zayn non lo sia,ma non partire prevenuta nei suoi confronti. Il fatto che abbia un sacco di tatuaggi,sia bellissimo e sexy e ti attragga da morire non vuol dire che sia uno stronzo,ok?”Le sussurrò in un orecchio,cercando di consolare la sua piccola amica,così fragile;lei lo sapeva,lo sapeva perfettamente che il carattere forte di Sophie non era altro che una facciata che si era costruita negli anni,per cercare di respingere qualsiasi forma di dolore. A volte,avrebbe voluto che piangesse di più;era convinta,infatti,che se si fosse sfogata una volta per tutte,finalmente sarebbe riuscita ad andare avanti.
“Mel,ci siamo solo scontrati,io sono stata stupidamente imbranata e mi sono rovesciata il caffè addosso. Non mi sembra il caso di farsi tutti questi stupidi castelli mentali su una persona che,con tutta probabilità,non incontrerò mai più.” Sentenziò infine Sophie,dopo aver recuperato il briciolo di forza sufficiente per alzare il viso,asciugarsi le due lacrime che le avevano rigato le guance,e acquistare sicurezza nella voce.
“Ah-ah!” Esclamò Melanie a quel punto,alzandosi dal divano con un salto atletico e esultando come se avesse ottenuto un 30 e lode ad un esame all’università. Davanti alla faccia perplessa di Sophie,rise ed esultò ancora un po’,fino a quando dopo cinque minuti si decise a spiegare la causa di tale delirio. “Non hai negato che ti attrae da morire!”Spiegò,continuando ad esultare.
Sophie,in tutta risposta,alzò di nuovo gli occhi al cielo,le lanciò un altro sguardo esasperato e si diresse verso il bagno,chiudendosi la porta alle spalle ed ignorando con un sorriso divertito le proteste dell’amica:si spogliò velocemente,cercando di guardarsi il meno possibile,come faceva sempre. Non si era mai piaciuta,ed il suo fisico asciutto era la causa di uno dei suoi più grandi complessi;non gli era servito a niente anni e anni di corteggiamenti da parte dei ragazzi più carini,né sembrava darle maggiore sicurezza il fatto che milioni di ragazze avrebbero ucciso per avere il suo corpo senza dover andare ogni giorno in palestra.
In generale,non era mai stata una campionessa di autostima,ma da un anno a quella parte,faceva ancora più fatica a vedersi quantomeno accettabile.
Si chiamava Lucas,ed era bellissimo.
Per secoli l’aveva corteggiata,portandole ogni giorno un dolce a scuola,dopo che la ragazza sfuggire quanto amasse profondamente il cioccolato;così,dopo settimane e settimane di indecisione,Sophie aveva ceduto. In fondo,si era quasi convinta che un ragazzo così tenace,e così,fino a quel momento,attento ai suoi gusti,alle sue preferenze ed ai suoi bisogni,non potesse farle davvero male. Così uscì insieme a lui una volta,poi due,poi tre,e piano piano diventarono una coppia fissa;a Sophie piacevano davvero i suoi occhi scuri scuri,profondi come un baratro,e poco le importava delle voci che giravano a scuola su quanto lui avesse serie difficoltà a rimanere fedele ad una ragazza.
Dopo qualche mese,però,la verità le si presentò davanti,dura ed inevitabile,come solo le cose molto brutte sanno essere;in fondo lo sapeva,da qualche parte sotto sotto lo sapeva che avrebbe dovuto dare più ascolto a tutte quelle voci che circolavano.
Venne a sapere così,un pomeriggio soleggiato di inizio Giugno che il primo ed unico ragazzo di cui si era mai innamorata l’aveva tradita con almeno una decina di ragazze,e,cosa ancora più grave,non sembrava affatto pentito. Nemmeno quando Sophie l’aveva trovato a letto con una bionda che come minimo portava una quinta di reggiseno,si scusò con lei;addirittura,arrivò ad affermare che era proprio colpa sua,di Sophie,se era successo tutto ciò. Non era forse di lei che parlavano tutti i suoi amici,negli spogliatoi della scuola,facendo allusioni su quanto sarebbe piaciuto loro portarsela a letto?Non era forse lei che alle feste indossava vestitini che lasciavano scoperta la schiena e le gambe?Non era forse lei che era totalmente irresistibile?Era colpa sua,dunque,che lo aveva fatto impazzire;non poteva sopportare che la sua fidanzata fosse così desiderabile e desiderata,anche dai suoi stessi amici,e aveva fatto il possibile per dimostrare che a lui non fregava niente di lei,poteva fare quello che voleva.
Sophie,sconcertata,non aveva detto nulla,rimanendo per la prima volta in vita sua senza parole.
Con disgusto aveva lasciato la stanza e si era diretta correndo verso casa di Melanie;era scoppiata a piangere solo quando la sua amica l’aveva abbracciata,prima ancora di chiederle cosa era successo. Per una settimana,poi,era rimasta chiusa in casa,limitandosi a spostarsi dal letto al divano,dalla televisione al computer,eliminando ogni traccia di relazione sociale.All’ottavo giorno,tornata a scuola dopo essere stata trascinata di peso da Melanie,lo aveva incontrato,e lui l’aveva salutata come se non fosse successo nulla tra loro,per poi allontanarsi sottobraccio alla stessa bionda con la quale lo aveva trovato a letto.
Poco dopo era finito il liceo,le due si erano trasferite a Londra e Sophie aveva deciso che,per un po’,non avrebbe avuto niente a che fare con nessun essere umano di sesso maschile.
 
Quella sera,dunque,dopo aver lanciato un’ultima occhiata sconfortata allo specchio,si gettò sotto la doccia,cercando di non pensare più ai discorsi fatti con Melanie e  lavando via anche le ultime tracce di lacrime e tristezza;un anno prima,si era anche promessa a se stessa che non avrebbe mai più pianto per un ragazzo,ma fino a quel momento non era riuscita a mantenerla.
Dopo quasi mezz’ora uscì dalla doccia,si mise velocemente una canottiera bianca ed un paio di leggins neri,che usava sempre come pigiama ed uscì dal bagno;arrivata in cucina,trovò la sua migliore amica che trafficava con delle padelle e canticchiava una canzone tra se e se.
“Ha chiamato Danielle,mentre eri sotto la doccia. Le ho detto di venire a cenare da noi,così possiamo prenderti un po’ per il culo per la tua immensa figura di merda di oggi.”La informò sorridente non appena la vide arrivare;se anche Sophie avesse conservato una traccia di insicurezza,scomparve velocemente davanti al volto lentigginoso e sorridente dell’amica.
“Grazie Mel,voi si che siete delle buone amiche.”Commentò lei in tutta risposta,mentre con dolcezze spostava la rossa dai fornelli,posizionandocisi lei;Melanie aveva tanti,tantissimi pregi,ma tra questi di sicuro non compariva il saper cucinare bene. Perciò,ogni volta che iniziava a trafficare con padelle,olio o qualsiasi altra cosa che potesse anche solo avvicinarsi all’idea del cucinare,era meglio correre ai ripari;fortunatamente Sophie conosceva una miriade di ricette strepitose che provenivano direttamente dalla terra natale della madre,così praticamente ogni sera era lei a cucinare.
“Sai che in fondo in fondo ti vogliamo bene,piccola imbranata.”Le rispose Melanie con tono affettuoso.
Sophie però,non ebbe tempo di rispondere perché,proprio in quel momento suonò il campanello e pochi secondi dopo entrò una Danielle particolarmente sorridente e solare;la bionda era tremendamente curiosa di sapere come si erano sviluppata la situazione tra lei e Liam,ma aspettò pazientemente che fosse la sua amica a parlarne di sua spontanea volontà. Poco dopo,davanti ad un piatto fumante di lasagne alla bolognese,senza che ne lei ne Melanie le chiedessero niente,Danielle iniziò a parlare a raffica e con gli occhi palesemente a cuoricino di quanto fosse stato gentile e tenero il ragazzo con lei.
Le altre due si lanciarono uno sguardo divertito,mentre lei,ignara di tutto continuava a tessere le lodi del cantante,ormai persa in un altro mondo;passarono la serata così,ad ascoltare la riccia,felici di vederla così contenta e speranzosa mentre spiegava che la settimana successiva avrebbe iniziato le prove con loro e che,dopo averli conosciuto tutti meglio,era sicura che si sarebbe divertita un sacco. Alla fine della serata,quando ormai stava per uscire e tornare a casa ed Emma aveva pensato di essersela scampata,Danielle si girò verso di lei,con un sorriso divertito.
“A proposito Soph,se volevi che ti presentassi Zayn bastava chiederlo,non c’era bisogno di andargli contro a quel modo!”Esclamò,divertendosi un mondo ad osservare la faccia irritata dell’amica.
“Sai dovreste fondare un club voi due!”Rispose indicando prima Melanie e poi Danielle,guardandole con aria truce “potreste chiamarlo “Prendere per il culo la propria migliore amica,senza pietà” che ne dite?”borbottò poi,irritandosi ancora di più sentendo le risatine delle due ragazze.
“Credo proprio che ci penseremo,vero Danielle?”Esclamò Melanie allegra,contenta di avere un’ennesima occasione per dar fastidio e prendere in giro la sua migliore amica,che alla fine con lei non si arrabbiava mai per davvero.
“Molto divertente,Mel,davvero!”Borbottò a quel punto la bionda,lasciando un ultimo bacio sulla guancia di Danielle che,dopo aver salutato anche la rossa,si allontanò con un sorriso.
Le due misero velocemente a posto i piatti della cena e poi si infilarono sotto le coperte;era stata una giornata stanca anche per Melanie,che aveva passato praticamente tutto il giorno in Università,tra esami e lezioni varie. Qualche secondo dopo che ebbero spento la luce,Sophie sentì il respiro della sua amica regolarizzarsi e istintivamente si rilassò anche lei;nessuno poteva capire quanto la presenza di quella piccola ragazza potesse rassicurarla,ma era così da sempre.
Lesse due pagine del suo libro “Una notte a Parigi”,una dolcissima storia d’amore ambientata nella città più romantica del mondo e poi,quando sentì che gli occhi non riuscivano più a rimanere aperti,spense la luce del comodino e appoggiò la testa sul cuscino.
 
Poco prima di addormentarsi,annusò il polso.
Nonostante la doccia,nonostante il sapone,il profumo del ragazzo era rimasto,quasi impercettibilmente.
E lei,altrettanto impercettibilmente,sorrise.


 

Eccomi qui :3
Ho postato questo nuovo capitolo anche se non ho ricevuto molti commenti,anzi..
Mi dispiace molto,perchè tengo molto a questa storia,perciò,
se avete consigli da darmi,sul perche secondo voi non è un granchè,facciatemelo sapere,per favore :)
Coomunque,ringrazio moltissimo chi ha commentato,chi ha messo la storia tra le seguite,preferite o ricordato,e anche chi legge silenziosamente!

In questo capitolo non compaiono i ragazzi,è vero,
ed è in realtà un po' un capitolo di passaggio,che ci serve a capire la storia di Sophie
e i motivi per cui si comporterà in determinati modi in futuro :)
Lascio qua sotto una foto della bella Sophie (alias Cara Delevingne),che secondo me è stupenda,
e del nostro Zayn :)

Un bacio,spero vi piaccia più degli altri!
Chiara


 
  

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Capitolo 4
*** Some nights. ***








 
Chapter 4
Some nights.



“In bocca al lupo S.,andrai benissimo vedrai!”La incoraggiò ancora una volta Melanie,poco prima che Sophie si chiudesse la porta di casa alle spalle.
Non è possibile descrivere a parole lo stato di agitazione assoluta nel quale si trovava la ragazza quella mattina;era il suo primo giorno di lavoro ed improvvisamente non era sicura nemmeno di riuscire a prendere in mano una macchina fotografica senza farla cadere,figuriamoci scattare delle fotografie decenti a delle super modelle.
Camminò velocemente fino allo studio fotografico nel quale si sarebbe svolto il servizio,cercando di riempirsi la mente solo di cose belle;il muffin che aveva mangiato quella mattina,Melanie,la vacanza insieme in Spagna l’estate precedente,Danielle ed il suo nuovo lavoro,il sole splendente in cielo.. Ma nessuno di questi pensieri,nessuno di questi attimi di felicità era abbastanza forte da toglierle di dosso tutto il nervosismo che aveva accumulato nell’arco di quella settimana di attesa.
 
Arrivata davanti al palazzo che Celine le aveva indicato,prese un respiro profondo e poi,con una mano tremante,suono il citofono;le aprì una ragazza di una bellezza mozzafiato,che Sophie identificò subito con una delle modelle. Aveva un viso dolcissimo,dai lineamenti delicati,un paio di occhi chiari altrettanto dolci e una cascata di capelli mossi e scuri che le cadevano sul corpo magro e slanciato.
“Ciao,tu devi essere Sophie,giusto?Io sono Eleanor.” Le chiese mentre con un sorriso radioso la faceva entrare;la bionda notò con stupore che era vestita con molta semplicità,un paio di jeans ed un maglioncino largo ed era del tutto struccata.
“Loro invece sono Mary e Rachel.”Proseguì poi con le presentazioni Eleanor,indicandole due ragazze altrettanto carine,che le rivolsero un sorriso gentile.
Sophie ricambiò con gioia,rassicurata dal fatto di non dover fotografare un gruppo di oche stupide con le quali non avrebbe mai voluto avere a che fare nella vita reale,anzi:Eleanor la invitò a fare colazione con loro e ancora una volta Sophie rimase stupita dal fatto che,mentre le altre due bevevano semplicemente del te freddo,lei aveva davanti a sé un piatto colmo di brioche,pane con marmellata e una fetta di torta.
“Amo mangiare,non potrei mai rinunciare al cibo.Nemmeno per il mio lavoro.”Rispose la modella di fronte alla domanda implicita contenuta negli occhi sbalorditi della fotografa,che,come tutti,aveva sempre pensato che tutte le modelle fossero allo stesso modo fissate con la linea.
“Ma come fai a rimanere così magra?”Le chiese poi,non riuscendo a trattenersi.
“Non lo so,devo avere un metabolismo meraviglioso. Ma anche se ingrassassi,penso che non me ne fregherebbe niente. Insomma,esistono anche le modelle per le taglie forti,potrei sempre cercare lavoro in quel campo!” Sorrise,alzando le spalle con noncuranza e finendo con una velocità impressionando tutto ciò che fino a qualche minuto prima aveva nel piatto. “E poi al mio ragazzo piace il fatto che io mangi tanto.”Mormorò poi,mentre un’adorabile colorito rossastro le colorava le guance e istintivamente abbassava gli occhi.
“Oh,hai un fidanzato?”
 “Sì,da due anni..”Sussurrò di nuovo lei,abbassando,se possibile ancora di più il volume della voce;Sophie pensò che era tremendamente tenero il modo in cui Eleanor,dopo due anni passati con lo stesso ragazzo,provasse ancora così tanto imbarazzo nel parlarne. Rimasero qualche minuto in silenzio,entrambe assorte nei propri pensieri,fino a quando Mary non si alzò in piedi con energia e non le richiamò al loro dovere.
La bionda,ormai completamente a suo agio tra di loro,si mise al lavoro sistemando luci e cercando di immaginarsi le pose che le ragazze avrebbero potuto assumere,mentre loro si vestivano e si truccavano velocemente;Sophie scattò tutto il pomeriggio,divertendosi un mondo soprattutto grazie all’enorme repertorio di facce buffe e assurde conosciuto da Eleanor. Più di una volta dovettero concentrarsi per riuscire a rimanere serie almeno per il tempo necessario a scattare una foto;quando alla fine della giornata,dopo sei ore di scatti e di risate,osservò il suo lavoro,si sentì come ormai non si sentiva da tempo.
Felice.
Provava come la sensazione di aver fatto la cosa giusta,forse nella prima volta in vita sua;quegli scatti erano belli,se ne rendeva conto anche lei,e non solo perché le modelle erano assolutamente perfette e molto professionali. Sentiva di avere un talento,che forse stava incominciando ad essere conosciuto anche dagli altri,a giudicare dai complimenti che ricevette dalle tre ragazze che aveva fotografato per tutta la giornata. Imbarazzata,ma allo stesso modo felice per i complimenti le abbracciò una per una,riservando una stretta più forte per Eleanor,che si era dimostrata davvero carina e gentile nei suoi confronti;si promisero che si sarebbero riviste presto e si salutarono.
Sophie intraprese la strada verso casa,ricordandosi solo in quel momento che Danielle aveva avuto il suo primo giorno di prove con quella che era recentemente diventata la sua band preferita;la riccia,infatti,la stressava ogni momento con i ritornelli dei ragazzi,che per sua sfortuna,erano decisamente orecchiabili.
Sentendosi tremendamente in colpa per essersene dimenticata,le mandò un messaggio pieno di cuori nel quale,oltre a chiederle come era andata,le proponeva di vedersi quella sera stessa;Melanie era tornata a casa per qualche giorno,per poter assistere alla laurea del fratello,ed Sophie non aveva nessuna voglia di rimanere a casa da sola. Inoltre,moriva dalla voglia di sapere se era successo qualcosa tra la sua amica e il ragazzo dallo sguardo dolce,Liam;Danielle ancora insisteva ripetendo praticamente ogni secondo che non le piaceva,ma il modo in cui arrossiva,cambiava discorso o iniziava a tossire ogni volta che Sophie malvagiamente ne faceva il nome,facevano sospettare che ci fosse qualcosa sotto.
“E’ andata benissimo,ci vediamo alle 10 al Tao che ti racconto.Metti il vestito verde.”
Fu la risposta criptica dell’amica.
La bionda stava già muovendo velocemente le sue dita sui tasti del cellulare per rispondere a quella squinternata di una ballerina che non aveva alcuna intenzione di infighettarsi per uscire con lei quando le arrivò un altro messaggio di Danielle con il quale l’amica,che la conosceva ormai alla perfezione,anticipava le sue mosse.
“E’ un ordine,S.,non provare nemmeno a discutere.”
Fingendosi offesa per la perentorietà del tono con il quale la riccia le aveva scritto,Sophie non le rispose,cercando però di capire per quale assurdo motivo avrebbe dovuto indossare il vestito che,lo sapeva bene,le donava di più;con un sospiro decise di assecondare l’amica anche perché se no avrebbe potuto incorrere nelle sue ire.
 
Dopo aver cenato velocemente e parlato al telefono con Melanie spiegandole per filo e per segno ciò che le era successo e ascoltando con attenzione tutte le novità che l’amica era venuta a sapere dopo solo sei ore che era arrivata nel loro paesino natale,finalmente iniziò a prepararsi. Si truccò gli occhi verdi applicando una sottilissima riga di eyeliner, accentuando le sue ciglia già straordinariamente lunghe con il mascara e ponendo sulle labbra il suo adorato rossetto rosso fuoco ;non aveva mai usato cipria,fard,ombretti o cose strane,dal momento che la sua imbranataggine si estendeva largamente anche nel campo del make-up. Obbedendo a Danielle indossò il vestito verde,che solitamente usava per le grandi occasioni;era a maniche lunghe e abbastanza accollato davanti,ma lasciava la schiena completamente scoperta. Sophie sapeva che ai ragazzi piaceva particolarmente osservare la sua schiena magra libera da qualsiasi indumento,e questo la faceva andare nel più completo imbarazzo;per questo indossava il vestito solo quando Melanie o Danielle la costringevano. Per sentirsi più a suo agio,però,ai piedi mise un paio di All star nere che la accompagnavano nelle sue camminate praticamente ogni giorno da circa 4 anni;data l’età e dato il largo uso di cui ne aveva fatto,erano praticamente distrutte ma Sophie non le avrebbe sostituite con nessun paio di scarpe al mondo,con grande rammarico di sua madre che provava un odio profondo per tutto ciò che non era perfetto ed intonso.
Uscendo di casa di corsa lanciò un’occhiata veloce all’orologio,scoprendo con orrore che erano già le dieci meno cinque;considerando che a passo veloce ci voleva minimo mezz’ora per raggiungere il locale,la bionda si arrese con rassegnazione al fatto che sarebbe arrivata,anche questa volta,in ritardo. Stringendosi nella leggera giacca nera che aveva indossato sopra il vestito,allungò il passo,preparandosi alla ramanzina infinita di Danielle,che cercava di correggere ogni volta la sua mania di ritardare sempre;infilandosi le cuffiette dell’Ipod nelle orecchie,selezionò la riproduzione casuale per poi sentire subito dopo risuonarle dolcemente nella testa “Enjoy the Silence” dei Depeche Mode,probabilmente una delle sue canzoni preferite in assoluto.
Finalmente,dopo venti minuti di passo veloce alternato a una corsetta decisamente poco atletica e aggraziata,Sophie arrivò battendo ogni record davanti al locale;non vedendo Danielle fuori,decise di entrare a cercarla. Il Tao,luogo nel quale le tre ragazze passavano la maggior parte delle loro serate,era decisamente troppo piccolo per tutta la gente che conteneva quella sera;la bionda,già accaldata a causa della corsa,si levò la giacca,sperando di trovare al più presto la sua amica. Fortunatamente,la individuò proprio mentre la riccia le stava venendo incontro,con un sorriso enorme stampato in volto;stranamente,non sembrava per nulla infastidita dal suo ritardo,cosa che sollevò e  preoccupò Sophie allo stesso tempo.
“Ciao,Soph,scusa se non ti ho aspettata fuori,ma i ragazzi erano già dentro e li ho raggiunti.”Si scusò addirittura lei,mentre l’abbracciava calorosamente e le rivolgeva prima un’occhiata compiaciuta al vestito e poi una rassegnata alle scarpe.
Sophie,però,non si preoccupò affatto delle occhiate dell’amica;il suo cervello si era fermato quando Danielle aveva parlato dei ragazzi,e in quel momento stava sperando con tutta se stessa che non si trattasse di chi stava pensando lei.
“D,calma,non importa. Ma di che diavolo di ragazzi stai parlando?”Il sorriso innocente che comparve sul volto della riccia non fece che aumentare i suoi sospetti,e qualcosa all’interno della sua pancia si mosse rumorosamente.Le venne un improvvisa voglia di fare dietrofront e scappare a casa sua.
“Ehm...”Mormorò cercando di prendere tempo,forse sentendosi finalmente in colpa,mentre il suo sguardo cadeva inesorabilmente su cinque ragazzi seduti alle sue spalle;lo sguardo di Sophie notò prima  Liam e poi  una nuca ricoperta da capelli nerissimi appartenente ad un ragazzo che le dava le spalle e che stava chiacchierando animatamente con un altro  incredibilmente riccio accanto a lui. I suoi occhi per un secondo infinito si soffermarono su quella nuca scura,mentre sul suo viso si dipingeva un’espressione di terrore.
“Soph,se ti avessi detto che c’erano anche loro non saresti mai venuta!Sai che è così!” Cercò di giustificarsi la mora,mentre le parole quasi morivano prima di uscire dalle sue labbra,nel vedere lo sguardo omicida che fiammeggiava negli occhi della bionda.
“Danielle Peazer sei un enorme ammasso di merd..”Iniziò a sibilare Sophie. Per fortuna il suo sproloquio fu fermato da una ragazza alta,dai lunghissimi capelli ondulati,che la avvolse in un abbraccio caloroso quasi quanto quello della riccia.
Sophie rimase perplessa per alcuni secondi,almeno fino a quando non si rese conto che davanti a lei c’era Eleanor,la modella di quella mattina.
“Ehi,voi come vi conoscete?”Chiese Danielle con gli occhi strabuzzati.,decisamente contenta che qualcuno avesse fermato la sua amica prima che iniziasse ad insultarla per ore ed ore.
“Sophie mi ha scattato delle bellissime foto stamattina.”Spiegò con un sorriso dolce Eleanor,per poi rivolgersi verso l’altra.“Sono la ragazza di Louis,un membro della band,io e Danielle ci siamo conosciute stasera.Sai i ragazzi non facevano altro che parlare di quanto fosse bella,simpatica e disponibile una delle ballerine,allora sono venuta a marcare il mio territorio.”Rispose sempre Eleanor all’occhiata interrogativa che le aveva rivolto Sophie,la quale in effetti,si era chiesta per quale assurdo motivo lei e la sua amica traditrice si conoscessero. “Bè,ora che sei qui devi per forza unirti a noi,Soph!” Esclamò infine la modella,trascinandola verso il tavolo.
 
Il loro arrivo decisamente poco elegante attirò l’attenzione dei cinque ragazzi che vi erano seduti,i quali alzarono i visi nella loro direzione;una mucca in preda ad una crisi isterica sarebbe stata decisamente più aggraziata di quanto lo fu Sophie in quel momento.
Le sue guance si colorarono di un rosso acceso,come sempre succedeva quando si trovava la centro dell’attenzione,soprattutto se a guardarla erano dei maschi;non era per niente esibizionista,anzi,in quel momento si sarebbe volentieri sotterrata,pur di togliersi tutti quegli occhi da dosso. Nonostante la timidezza con la quale conviveva da tutta la vita,era anche curiosa fino all’inverosimile e dunque osservò i ragazzi seduti al tavolo,capendo subito per quale motive tutte le sue amiche non facevano che ripetere quanto fossero straordinariamente belli;lo erano,lo erano davvero. Tutti avevano qualcosa che li differenziava dagli altri,una caratteristica che saltava subito agli occhi;Liam era dolce,il riccio era affascinante,anche se di certo non il suo tipo,quello che doveva essere il ragazzo di Eleanor aveva degli occhi di un colore incredibile e il biondino sprizzava solarità e simpatia da tutti i pori. Lo sguardo di Sophie si posò infine sul ragazzo moro con il quale si era scontrata in caffetteria,Zayn,il quale le rivolse un sorriso divertito,mentre gli occhi scorrevano sul suo corpo,quasi come una radiografia. Improvvisamente la bionda capì e si pentì di aver assecondato Danielle;avrebbe preferito di gran lunga indossare un paio di jeans e una qualsiasi maglietta e non quel vestito fin troppo corto,troppo scollato,troppo attillato. Insomma,troppo tutto.
“Ragazzi,lei è Sophie,l’amica di cui vi ho parlato.”La presentò Danielle,mentre con un sorriso enorme si sedeva accanto a Liam;nonostante il basso tiro che le aveva giocato l’amica,Sophie sorrise istintivamente nel notare il modo in cui i due si guardavano.
“Oh,tu sei la ragazza del caffè!”Esclamò a quel punto il riccio,mettendola se possibile ancora più in imbarazzo. “Sì,insomma,quella che si è scontrata con Zayn!”Precisò poi:la ragazza non pensava davvero che le sue guance potessero diventare ancora più rosse ma,in qualche modo,lo fecero.
“Harry,smettila,non vedi che la stai mettendo in imbarazzo?Siediti pure Sophie,io sono Niall,piacere!”
 Sophie provò subito un sentimento di gratitudine nei confronti del biondino che si era alzato per fargli posto,proprio fra lui e Zayn;il riccio,Harry,si scusò e tutto il resto della tavolata si presentò,tutti con un gran sorriso stampato sul volto. Louis le rivolse uno sguardo gentile e le chiese per quale agenzia fotografica lavorava;evidentemente Eleanor,che ora lo guardava con aria adorante,gli aveva parlato del suo lavoro. Ordinarono da bere,e mentre chiacchieravano tutti insieme,la nuova arrivata pensò che era stato davvero facile riuscire ad ambientarsi con quei ragazzi:se poi si fermava a riflettere che erano delle star mondiali,acclamati da milioni e milioni di ragazzine su tutto il globo terrestre,quella serata le sembrava ancora più assurda.
 
A distoglierla dai suoi pensieri,però,fu una mano calda,che si posò sulla sua schiena;il contatto la fece sobbalzare,tanto che fece un salto sul posto.
“Scusa,ma era da un po’ che cercavo di attirare la tua attenzione,solo che tu sembravi persa nei tuoi pensieri.” Si scusò a bassa voce Zayn.
Per qualche motivo,il modo in cui aveva quasi sussurrato,come se non avesse voluto farsi sentire dagli altri,fece arrossire di nuovo Sophie,che si maledisse all’istante. Cercando di ostentare sicurezza,gli rivolse un sorriso veloce,non sapendo in realtà cosa rispondergli:ci fu un momento di silenzio,nel quale lei sperò con tutta se stessa di poter tornare tra i suoi pensieri,come sempre le succedeva quando conosceva una persona nuova. Queste sue speranza,però,si rivelarono vane,dal momento che Zayn cercò di nuovo di penetrare nella coltre fitta dei suoi pensieri.
“Così fai la fotografa.” Non era una domanda la sua,ma una vera e propria affermazione:era un  modo strano di fare conversazione,e Sophie non capiva bene cosa avrebbe dovuto rispondere. Tra i suoi talenti,non c’era di sicuro quello di saper portare avanti un discorso.
“E tu il cantante.”Disse infine. Le labbra del moro si incresparono in quello che la ragazza identificò come un sorriso divertito;continuò ad osservarla con quello sguardo ironico e incuriosito per qualche secondo,forse un minuto intero. Sophie,in quello spazio di tempo,si sentì autorizzata a scrutarlo con attenzione;avevano entrambi una luce sbarazzina e divertita negli occhi,ed un sorriso sulle labbra.
“Non sei una di molte parole,vero?”Le chiese poi lui,continuando a fissarla;sembrava davvero curioso di conoscere la risposta della ragazza,anche se lei ne ignorava il motivo.
“Quando parlo,il più delle volte dico cose stupide,quindi preferisco stare zitta.”Confessò poi.
Il suo essere imbranata,infatti,spesso si ripercuoteva anche sui suoi discorsi,se venivano fatti davanti a degli sconosciuti;aveva da sempre la fissa di non risultare abbastanza simpatica,o brillante. Si considerava banale ed insignificante,e da tempo aveva imparato a convivere con questa sua condizione,anche se a volte si gettava nello sconforto più completo:in quelle giornate,si rinchiudeva nella sua stanza,non vedeva nessuno e si limitava a guardare fuori dalla finestra con aria sconsolata.
“Bè,anche Louis dice un sacco dice un sacco di cose stupide,ma questo non lo ferma di certo dal parlare ogni tre secondi!”Esclamò in risposta Zayn,facendola ridere;quest’ultima sua frase attirò l’attenzione del resto del gruppo,che prese a discutere delle battute squallide di Louis,il quale,del tutto disinteressato,continuò ad accarezzare i capelli della sua ragazza,guardandola con occhi pieni di infinito amore.
 
La serata trascorse velocemente,tra le chiacchiere e le risate di un gruppo di amici che sembrava profondamente unito:Sophie pensò che la loro spontaneità ed umiltà sarebbero piaciute a Melanie,e decise che la prossima volta,se ci fosse stata,sarebbero andate insieme. Quando arrivò il momento dei saluti,la bionda si scoprì dispiaciuta di doversi separare da loro così presto,e desiderò ardentemente di incontrarli di nuovo;come se le avesse letto nel pensiero,Niall si rivolse verso di lei,lanciandole uno dei suoi sorriso a trentadue denti.
“Sabato potresti venire alle nostre prove,così poi andiamo tutti insieme a berci qualche cosa,ti va?”Le chiese,realizzando senza saperlo il desiderio della ragazza.
“Sì,sarebbe bello!”Esclamò Harry,con quel suo modo di fare sbarazzino che la divertiva molto.
Zayn la guardava,con uno strano sorriso stampato sul viso:quando si accorse che anche lei lo stava fissando,annuì in segno di approvazione. Per qualche motivo,a Sophiebastò quel piccolo cenno per decidere.
“Ci sto!”Pronunciò felice.
 
Quella sera fu Zayn che,senza un motivo apparente,si addormentò con l’immagine della schiena nuda della ragazza negli occhi.
 
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Ehilà,bella gente!
Eccomi di nuovo qui,con il quarto capitolo dei miei adorati Zophie (copyright di onedirectionlamiavita01)
Alloraaaa..la nostra Sophie conosce Eleanor,
che io personalmente adoro :3,conosce gli altri ragazzi,e rivede Liam e Zayn.
Come potete notare,non è una ragazza di molte parole,anzi tende a essere sempre un pesce fuor d'acqua,
ma per questo io la trovo molto tenera.

Ringrazio un sacco voi ragazze che avete commentato,siete gentilissime,
e quelli/e che hanno messo la storia tra le preferite,thank you!
Grazie anche a chi legge silenziosamente,
se avete voglia fatemi sapere il vostro parere,soprattutto se avete consigli per migliorare la storia!
Un bacio a tutti,
vi voglio bene 
C.

 

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Capitolo 5
*** Saturday. ***












 
Chapter 5
Saturday.

Sabato era finalmente arrivato,e Sophie non poteva esserne più contenta.
Aveva avuto una settimana da inferno:i professori all’università l’avevano fatta letteralmente impazzire,anche se  non erano niente in confronto alle modelle che aveva dovuto fotografare. Nessuna di loro era stata anche lontanamente gentile,simpatica e disponibile quanto lo erano state Eleanor e le altre due ragazze;queste erano tutte incredibilmente altezzose e tendevano a guardarla dall’alto al basso con un’aria che le faceva saltare i nervi. Più di una volta aveva seriamente preso in considerazione l’idea di mollare tutto e rispondere per le rime a quelle specie di principessine decadute;ogni volta,però,bastavano pochi secondi di riflessione per farle tornare le forze e per ricordarsi di quanto fosse stata fortunata ad essere presa per quel lavoro. Fotografare delle stupide modelle era solo una parte di esso,e non si sarebbe di certo arresa alla prima difficoltà,senza neanche aver mai fatto un servizio di quelli che piacevano a lei e che Celine le aveva promesso sarebbe arrivato la settimana dopo.
Così,quando quella mattina si era svegliata e aveva realizzato che era sabato,si sentì decisamente bene;avrebbe passato la mattinata a letto,spettegolando con Melanie e poi sarebbero andate insieme alle prove della band più famosa del mondo. In aggiunta,finalmente avrebbe rivisto Danielle,che non vedeva da quasi una settimana,un record per loro.
 
La mattinata era trascorsa esattamente come previsto,ed anche la prima parte del pomeriggio, stravaccata sul letto a mangiare schifezze;nel bel mezzo di una conversazione interessantissima su quanto una compagna di università di Melanie stesse male con la tinta bionda,Sophie si rese conto che erano le cinque.Con un movimento poco elegante ma decisamente efficace,si alzò di colpo,esortando l’amica a fare lo stesso. Si era prefissata l’obbiettivo di non arrivare in ritardo;non aveva la forza,dopo quella settimana da incubo,di sopportare anche la predica di Danielle su quanto fosse snervante il suo costante ritardo.
“S.,secondo me non è il caso che venga anche io.”Borbottò Melanie,forse per la centesima volta in quella giornata,sistemandosi accanto a lei;Sophie,che stava cercando di districare l’ammasso di nodi che si era formato tra i suoi capelli,le rivolse uno sguardo esasperato allo specchio.
Era da quando le aveva fatto giurare che sarebbe andata con lei che la rossa cercava in ogni modo di provocare compassione nell’amica,in modo da riuscire ad evitare quella serata che lei temeva così tanto; Sophie inizialmente era rimasta sbalordita,dal momento che Mel era sempre stata la più estroversa tra le due,ma con il passare dei giorni le facce da cane bastonato che l’amica esibiva ogni volta che una delle due nominava sabato,l’avevano a dir poco esasperata.
“Mel,non capisco quale sia il problema. Sono simpatici te lo dico davvero,e non ti faranno sentire a disagio.” La rassicurò ancora una volta Sophie. Sapeva che quando la sua amica si faceva prendere da certe fissazioni,era difficile schiodarla,e l’unico modo per farlo era rassicurarla dolcemente.
“Lo so,lo immagino,ma in fondo loro non mi hanno invitato esplicitamente..”Mormorò l’altra di risposta;la bionda stava per avere un esaurimento nervoso quando però vide l’amica che,pur con un volto imbronciato,indossava un vestitino nero corto,quello che,lei lo sapeva,riservava per quanto voleva sentirsi bella,ma non esagerare;decise di non innervosirla ulteriormente e le sorrise con dolcezza.
Lei indossò una semplice cannottiera bianca e un paio di jeans a vita alta;per fare più in fretta possibile lasciò i capelli sciolti e mise solo un sottile strato di mascara,sperando che nessuno notasse le sue occhiaie decisamente profonde.
 
Dopo soli venti minuti,le due erano pronte ed uscirono di casa,decisamente soddisfatte per la loro puntualità;Melanie sembrava aver ripreso quella sua sicurezza che da sempre la contraddistingueva,e per tutto il tragitto fece ridere l’amica con la sua usuale ironia e sfacciataggine. Melanie,al contrario di Sophie,sapeva di essere bella,e non aveva nessun problema ad esibire la sua bellezza;sapeva anche di attirare gli sguardi delle persone per strada,soprattutto se ad accompagnarla c’era la bionda. Lei si divertiva a prendere in giro quelli che le guardavano,mentre la sua amica si limitava a sorridere imbarazzata;la bellezza di Sophie stava proprio nella sua goffaggine,nel suo muoversi per le strade completamente ignara dell’effetto che poteva provocare sui ragazzi,mentre quella di Melanie stava nella sua sfrontatezza,propria di chi non ha paura di niente. Sophie non l’aveva mai vista,mai in tutta la sua vita,insicura nei confronti di un ragazzo che le piaceva,cosa che per lei era fantascienza.
Quando arrivarono davanti al teatro nel quale Danielle aveva detto loro che si sarebbero svolte le prove,l’agitazione,però, riprese possesso del corpo della rossa;Sophie,al suo fianco,non fece domande,nonostante fosse decisamente incuriosita,ma si limitò a rivolgerle uno sguardo rassicurante e a stringerle brevemente la mano. Trovarono la porta socchiusa ed una volta entrate,individuarono i ragazzi sul palco intenti a cercare di imitare le mosse di Danielle che,a metà tra il divertito e l’esasperato,cercava di concentrarsi nonostante le loro incessanti risate. Osservandoli,Sophie iniziò a capire perchè la sua amica ballerina era sempre sull'orlo di una crisi di nervi,da quando aveva iniziato a lavorare con loro;nessuno dei cinque ragazzi riusciva a fare un movimento corretto,cosa che li rendeva decisamente più umani ma estremamente buffi,ed avevano la bellissima abitudine di scoppiare a ridere tra di loro ogni cinque secondi. Accanto a lei,Melanie,nonostante lo sguardo terrorizzato,non potè fare a meno di abbozzare un sorrisetto divertito,nel vedere uno dei cinque inciamparsi sui suoi stessi piedi nel tentativo,finito male,di imitare una piroetta aggraziata di Danielle.
“Dan,guarda,sono arrivate!Direi che abbiamo ballato abbastanza,possiamo andare a mangiare no?”Urlò Niall,indicando le due ragazze che nel frattempo si erano avvicinate al palco,facendosi strada tra un casino di zaini,skateboard,bicchieri vuoti di Starbucks e felpe lasciate per terra. Al grido del biondino,tutti si girarono verso le due con dei grandi sorrisi stampati in volto;i loro occhi si mossero pieni di curiosità su Melanie,che rivolse loro un sorriso raggiante,decisamente rassicurata dal modo tranquillo con cui si comportavano,come se fossero stati dei ragazzi normali,e non delle popstar.
“Sì,Niall,se lo chiami ballare,quello..”Borbottò con aria di disapprovazione Danielle,scuotendo la testa riccioluta con aria divertita;sembrava tanto una mamma esasperata da un gruppo di figli decisamente birichini.
“Dai,Dan,è tutto il giorno che corri da una parte all’altra..andiamo a mangiare così ti riposi anche tu..”Sophie e Melanie si guardarono istintivamente reprimendo a stento un sorriso divertito,nel sentire le parole dolci e piene di attenzioni di Liam;ovviamente,davanti agli occhi gentili del moro,Danielle cedette e,sospirando forte con aria sconfitta,rivolse un cenno d’assenso a Niall.
Il biondino,lasciandosi andare ad un gridolino di gioia,iniziò a correre giù dal palco,raccogliendo velocemente le sue cose,preso da quella che sembrava essere una furia bacchica.
“Piacere,Niall.”Affermò poi presentandosi con il suo sorriso allegro stampato in faccia dopo aver improvvisato una corsetta nella loro direzione;Melanie accolse con gioia la sua mano e la strinse,presentandosi a sua volta e rivolgendogli un sorriso grande quasi quanto il suo. Con molta più calma,anche gli altri quattro scesero,raccolsero le loro cose e salutarono le due ragazze,accogliendo con delle espressioni gentili la nuova arrivata.
 
Non appena si furono tutti vestiti,Sophie non potè fare a meno di notare,con un sorriso incuriosito,che uno degli skateboard che aveva dovuto scavalcare poco prima,si trovava in quel momento sotto al braccio di Zayn;iniziò ad osservare la presa sicura con il quale il ragazzo teneva in mano l’oggetto,e intuì che doveva essere proprio suo. Il moro,evidentemente,si sentì osservato,perché alzo gli occhi lentamente,rivolgendole uno sguardo altrettanto curioso e un sorriso gentile.
“Ciao,ragazza del caffè.”La salutò poi,avvicinandosi mentre uscivano dal teatro;la sua voce calda e bassa sfiorò Sophie sulla guancia,facendola rabbrividire;si sentì stupida,come spesso le succedeva. e decise che appena arrivata a casa si sarebbe fiondata su Internet alla ricerca di un corso per diventare una persona normale,capace di relazionarsi con un ragazzo senza arrossire a tutto spiano.
“Ciao superstar.”Gli rispose lei,facendolo sorridere;non potè fare a meno di notare,mentre lo osservava che aveva dannatamente ragione Melanie. Era proprio bello,con addosso un normalissimo maglione grigio e gli stessi pantaloni del primo giorno in cui i due si erano incontrati;Sophie si sentì subito piccola ed insignificante al suo fianco. “Sai andare su quel coso?”Chiese poi,indicando con una mano lo skateboard che il ragazzo teneva ancora sotto il braccio. Il tono incerto,disgustato ed intimorito non potè sfuggire alle orecchie del pakistano,il cui sguardo si fece ancora più incuriosito.
“Non sono un campione,ma sì direi che ci so andare. Tu?”La domanda del ragazzo,posta in modo del tutto innocente ed inconsapevole,fece ridere di gusto la bionda,facendolo rimanere perplesso.
“Non so nemmeno mettere un piede dietro l’altro senza andare a sbattere contro qualcuno,e tu mi chiedi se so stare in equilibrio su quel coso?” Chiarì poi lei;era sinceramente convinta che quell’arnese avrebbe potuto ledere alla sua salute,non aveva alcun dubbio.
“Solo perché non hai mai avuto Zayn Malik come insegnante!” Esclamò lui in risposta,con un sorriso divertito stampato sul volto;Sophie pensò per un attimo che aveva davvero un nome melodioso e musicale. Qualche secondo dopo si vergognò nel rendersi conto che stava facendo pensieri decisamente stupidi,ancor di più del solito.
“Mi dispiace,ma credo che neanche tu possa farci niente. Come hai avuto modo di constatare,sono l’essere più imbranato sulla faccia della terra.” Affermò poi con sicurezza mentre Melanie e Danielle,che li avevano raggiunti,annuirono con delle espressioni convinte;loro si erano dovute sorbire tutte le cadute e le figuracce della bionda,quindi ne sapevano qualcosa.
“Scommettiamo?”Suggerì lui,fermandosi in mezzo alla strada e costringendola a fare lo stesso. La luce determinata che aveva preso possesso dei suoi occhi neri come la pece gli donava parecchio,pensò Sophie:l’espressione indecisa che aveva preso spazio sul suo viso ed il modo in cui torturava il labbro inferiore con i denti le donava parecchio,pensò Zayn.
“E va bene.”Accettò infine lei,spinta da uno strano coraggio che si era impossessato di lei. Nutriva ,però,ancora la speranza che il ragazzo si sarebbe dimenticato di quella loro scommessa e non avrebbe provato a mettere in pericolo la sua vita.“Però ti avviso,se mi rompo un braccio,una gamba o qualsiasi altra cosa,ti denuncio!”
Zayn,in tutta risposta scoppiò a ridere riempiendo la strada con la sua risata divertita,annuendo con la testa,mentre seguiva gli altri dentro un pub;Sophie lo imitò e raggiunse i ragazzi che si erano già seduti al tavolo,mentre Niall si dichiarava pronto a mangiare una gamba del tavolo,se non gli avessero portato nel giro di pochi secondi un maxi hamburger con le patatine fritte.
La bionda si sedette vicino a Melanie e a Louis:la prima gli rivolse un’occhiata maliziosa,facendo passare lo sguardo curioso da lei al pakistano che,seduto dall’altra parte del tavolo,la osservava intento nel frattempo nel portare avanti una conversazione con Liam riguardo ad un qualche video che doveva assolutamente vedere. Sophie ignorò le occhiate di Melanie e il sorriso di Zayn,decidendo che il suo vicino dagli occhi azzurri era decisamente più innocuo di entrambi;scoprì così che Louis era la persona più simpatica,gentile e cortese che avesse mai conosciuto. Per tutta la serata fece ridere l’intera tavolata prendendo in giro a turno tutti coloro che la componevano,senza essere mai sgarbato e senza andare sul pesante;sembrava che la sua presenza fosse indispensabile perché l’allegria regnasse sovrana. Notò che Liam rivolgeva spesso degli sguardi veloci a Danielle,cercando di non farsi notare;quando si accorse che Sophie lo stava osservando,assunse improvvisamente un’espressione imbarazzata che lo rese ancora più simpatico agli occhi della ragazza,che decise che avrebbe fatto il possibile affinchè i due uscissero insieme almeno una volta.
Niall ed Harry,poi,erano uno spasso unico,allo stesso modo:il biondo sembrava davvero un pozzo senza fondo,ed aveva una luce allegra negli occhioni blu che riusciva a far sentire Sophie felice ogni volta che i loro sguardi si incrociavano.
Harry era incredibilmente affascinante,e sembrava l’unico di tutta la tavolata a rendersi conto della sua bellezza;si divertiva nel notare gli sguardi che le cameriere o le ragazze del pub rivolgevano a lui e ai suoi amici,e spesso rispondeva ammiccando e facendole diventare tutte rosse. Inoltre sapeva essere tremendamente gentile con tutti e assumere un'espressione seria non appena la situazione lo richiedeva.
Alla bionda ricordò subito Melanie,che si comportava esattamente allo stesso modo,e questo giocava ovviamente a favore del riccio,che oltretutto era anche molto divertente quando si lanciava nelle imitazioni dell’accento irlandese di Niall,o quando iniziava a ridere per minuti interi per cose che solo lui sapeva.
 
Sophie,guardandoli ad uno ad uno,si chiese come fosse possibile che un così alto concentrato di bellezza,simpatia e gentilezza si trovasse tutto all’interno di un’unica band e capì finalmente come mai avessero fatto tanto successo.
Erano genuini,autentici e spontanei.
 
Alle due e mezza,li cacciarono senza tanti complimenti dal pub e loro furono costretti ad andarsene; si doveva essere abbassata la temperatura o qualcosa del genere perché Sophie aveva la pelle d’oca non appena uscita sulla strada,e si strinse nella sua leggerissima giacca nera.
Si accese una sigaretta,ricevendo subito un’occhiataccia da parte di Danielle;anche questa sua abitudine,come quella del ritardo,non veniva assolutamente apprezzata dall’amica,che,da quando la conosceva,aveva cercato in tutti i modi di smettere. La bionda ci aveva anche provato,almeno due volte,ma non era servito a niente;la nicotina doveva esserle entrata nel sangue,forse addirittura nel Dna,perché non riusciva davvero a farne a meno.
Ignorando lo sguardo adirato della riccia,prestò attenzione al discorso che stavano facendo gli altri;stavano organizzando una serata in un locale che era “imperdibile”a detta di Liam,ma non riuscivano a trovare un giorno che andasse bene a tutti. I ragazzi erano pieni di impegni,come è logico,Danielle aveva il turno alla sera alla caffetteria la settimana successiva e Melanie e Sophie erano incasinate con gli esami all’Università. Alla fine decisero che si sarebbero visti il sabato successivo:la bionda provò una fitta di delusione nel realizzare che non li avrebbe visti per un’intera,lunghissima settimana di lavoro. Sarebbe stata utile la dose di allegria che sembravano averle iniettato nelle vene quella sera,per affrontare lo studio ed il lavoro che la aspettavano;da qualche parte nel suo cervello bacato,si formò anche il pensiero che avrebbe dovuto attendere una settimana per risentire quel profumo che le stava stuzzicando le narici da tutta la sera. Scrollò la testa in segno di disapprovazione per i suoi stessi pensieri;la sua sanità mentale,già seriamente a rischio,quella sera era stata messa a dura prova. Salutò i ragazzi con un gesto veloce della mano,ricevendo in cambio dei grandi sorrisi;abbracciò Danielle,mormorandole qualcosa all’orecchio riguardo a Liam,che ancora non le aveva tolto gli occhi di dosso,e stritolò Eleanor,strappandola dalle braccia di Louis e pregandola di chiamarla presto,dopo averle scritto velocemente su un foglietto il suo numero di telefono.
 
Dopo che anche Melanie ebbe salutato tutta l’allegra compagnia,le due si allontanarono a passo veloce verso casa loro,entrambe maledicendosi a vicenda per non essersi consigliate l’una con l’altra di indossare qualcosa di più pesante. Sophie vide che la sua amica era serena e tranquilla,esattamente l’opposto di quando erano uscite di casa,e ne fu felice,anche se non del tutto sorpresa;in effetti in tanti anni di amicizia non aveva mai visto la rossa in difficoltà a parlare con qualcuno o perlomeno a disagio. Melanie era la sicurezza fatta persona,e questo era ciò che forse all’inizio della loro conoscenza aveva colpito di più la bionda;durante tutti quegli anni in cui si erano state accanto,Sophie aveva cercato di prendere da lei un po’ della sua intraprendenza,mentre l’amica si era notevolmente moderata nella sua originale sfrontatezza,forse agli inizi leggermente esagerata.
Non parlarono molto durante il tragitto dal pub a casa,entrambe troppo stanche per intavolare qualsiasi discorso;del resto,erano così legate che era del tutto normale per loro stare in silenzio,ed anzi,a volte era quasi necessario. Era bello,dopo una giornata piena di parole e discorsi inutili,tornare a casa e trovare un’amica sincera,con la quale non era necessario parlare,o sorridere ad ogni costo. Sophie era profondamente grata a Dio,al destino,o qualsiasi cosa l’avesse portata a conoscere Melanie,non avrebbe potuto chiedere di più.
 
Arrivate a casa,si diressero velocemente a letto,senza nemmeno struccarsi,incapaci di compiere qualsiasi sforzo non indispensabile.
“Grazie Soph,per avermi convinto a venire oggi. Mi sono divertita,e loro sono davvero fantastici.” Bofonchiò poi Melanie,la voce leggermente attutita a causa del cuscino che aveva spiaccicato sulla faccia.
“Sapevo che avresti sbagliato a non venire,non potevi non conoscerli!”Rispose Sophie,mentre un largo sorriso le si formava sulla faccia nel sentire le parole sincere dell’amica.Chiuse gli occhi,con ancora il sorriso sul viso,pronta a lasciarsi cullare dai sogni.
“Sophie?”
“Mmh?”
“Mi sbagliavo anche su un’altra cosa,sai?” Incalzò Melanie,mentre la bionda si rassegnava all’idea che finchè non le avesse prestato attenzione la sua amica non l’avrebbe lasciata dormire.
“Su cosa?”Le chiese allora,mentre tra sé e sé calcolava le ore che avrebbe dovuto dormire per sentirsi veramente riposata.
“Su Zayn.”In quel momento l’amica aveva attirato completamente l’attenzione di Sophie,che aveva mandato a quel paese le ore di sono e aveva drizzato le orecchie non appena aveva sentito il nome del ragazzo. “Non è il ragazzo più sexy sulla faccia della terra. Penso seriamente che nell’intero universo non si possa trovare uno più sexy di lui,quindi ritratterò la mia versione.” Affermò Melanie,guardando negli occhi con aria maliziosa la bionda,pronta a scorgere qualsiasi reazione.
“Mel,sei ancora sicura che non sia il tuo tipo?”Chiese lei,tra una risata e l’altra.
“Ne sono sicurissima. Tanto quanto sono sicura che sia il tuo,di tipo.”
 
Sophie non rispose all’ennesima provocazione dell’amica,ma si limitò a mormorarle un “buonanotte” divertito;dentro di sé,però,sapeva perché non aveva risposto a quella insinuazione.
Perché Melanie aveva dannatamente,schifosamente e miseramente ragione.


 
Ehilà,
giusto un salutino veloce perchè ho pochissimo tempo :)
Vi lascio questo nuovo capitolo,nella speranza che riceverà qualche commento e visita in più di quelli scorsi..
Ringrazio comunque chi legge silenziosamente la storia,
se vi va fatevi avanti,mi farebbe davvero piacere :D
Ringrazio tantissimo chi ha commentato gli scorsi capitoli,
siete state gentilissime e dolcissime,davvero!
Vi faccio sapere anche che presto scriverò una OS sullo Zayn di questa storia,quindi tenetevi pronte :)
Un bacio a tutte,vi voglio bene
Chiara

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Capitolo 6
*** Messing up ***




 
 




 
 Chapter 6
Messing up.






Quel sabato pomeriggio,dopo aver finito uno shooting con dei bambini che l’avevano fatta impazzire,ma anche divertire per tutto il giorno,Sophie prese le sue cose di corsa,salutò i suoi “modelli” e corse verso casa;era davvero di fretta.
Doveva ancora arrivare a casa,farsi una doccia,cercare di districare l’immensa matassa che erano diventati i suoi capelli dopo che per tutto il giorno i bambini dello shooting li avevano torturati cercando di incastrarli in pettinature assurde,ignorando del tutto il potere che la forza di gravità,ahimè,esercitava anche su quei fili biondi che tenevano in mano;doveva anche provare a decidere cosa mettersi addosso,dal momento che la maglietta che aveva al momento non aveva esattamente conservato il leggero e dolce profumo di Lancome che si era spruzzata quella mattina. Infine,doveva almeno tentare di nascondere le profonde occhiaie che le contornavano gli occhi,rendendo il suo sguardo leggermente inquietante.
 
Arrivata finalmente davanti alla porta azzurrina dell’appartamento suo e di Mel,entrò come una furia,lanciando un veloce saluto all’amica che la salutò altrettanto rapidamente,tutta intenta a combattere contro l’ultima patatina del pacchetto che aveva in mano e che sembrava non volerne davvero sapere di uscire. Sophie si cacciò sotto la doccia,reprimendo appena un sorriso al pensiero dell’espressione determinata della rossa;nel giro di cinque minuti,inaspettatamente,era già fuori. Altrettanto semplice non si rivelò essere l’impresa di sciogliere i nodi che si erano formati tra i capelli e contro i quali nemmeno il Balsamo Extra Strong,come si spacciava di essere sull’etichetta,aveva potuto fare niente. Finalmente,dopo essere stata anche raggiunta da Melanie che,lungi dall’aiutarla,si era limitata a guardarla con divertimento,lanciandole piccole urla di incoraggiamento ogni volta che Sophie era riuscita a sciogliere un nodo, uscì vittoriosa dall’impresa,con i capelli morbidissimi. Avendo ormai ben poco tempo a disposizione per scegliere i vestiti,decise di indossare un semplice vestitino a righe bianco e nero,frutto di un pomeriggio di shopping andato particolarmente bene;applicò l’eyeliner sulla palpebra,cercando di non rendersi simile ad un panda e poi passò al mascara che allungò le sue ciglia,già naturalmente lunghe. Raccolse i capelli dalle punte ancora un po’ bagnate in una treccia che le ricadde morbidamente sulla spalla destra;lanciandosi un veloce sguardo allo specchio si giudicò abbastanza soddisfatta,e decise che era arrivato il momento di andare a controllare Melanie,nella speranza di non trovarla ancora in tuta,con un altro pacchetto di patatine in mano.
Si diresse così con un velo di preoccupazione in salotto,da dove poco tempo prima erano giunte degli schiamazzi che senza dubbio erano usciti dalla bocca dell’amica:con sua grande sorpresa e gioia,la trovò già perfettamente truccata e pettinata,con addosso un paio di pantaloncini di jeans corti e una maglietta molto semplice bianca. I capelli rossi e leggermente ondulati le ricadevano sulle spalle,incorniciando il suo visetto simpatico,da sempre motivo di invidia da parte di Sophie.
Dopo essersi complimentate l’una con l’altra per il loro aspetto,uscirono di casa dirigendosi verso il locale dove gli altri le stavano aspettando;Danielle aveva mandato loro un messaggio pochi minuti prima,dando indicazioni su come arrivare e dicendo loro che la avrebbe aspettate fuori. Fortunatamente Melanie era dotata di un senso dell’orientamento superiore a quello di Sophie che,se fosse stata da sola,probabilmente si sarebbe persa minimo cinque volte;grazie alla guida sicura dell’amica,che aveva assunto le sembianze di un comodissimo tom-tom,arrivarono con successo alla meta. Lì trovarono Danielle che le aspettava,fasciata in un vestito rosso largo e corto;la bionda pensò che era qualcosa di molto simile ad una dea,quella sera e con un pizzico di ironia e malizia,pensò che Liam avrebbe avuto un bel da fare,quella sera,a trattenersi dal portarla a casa sua.
Le due non ebbero nemmeno il tempo di salutare l’amica che quella le trascinò dentro al locale;il posto era molto grande e molto bello,ma affollatissimo. Le ragazze dovettero sgomitare per riuscire a passare in mezzo a quell’enorme folla di persone,e Sophie sentì chiaramente dietro le sue spalle Melanie che borbottava parolacce a destra e a manca ed inveiva con chiunque le intralciasse il cammino;alla fine,dopo aver ricevuto manate in parti del corpo che fino a quel momento non sapevano nemmeno di avere,riuscirono a raggiungere il tavolo dei ragazzi. La bionda,mentre li salutava e scambiava poche parole con tutti,pensò che erano davvero molto belli,e si chiese ancora una volta come fosse stato possibile che proprio lei era diventata amica di ragazzi così gentili,belli e simpatici.
 
“El non viene?”Chiese poi a Louis,percependo subito l’assenza di quella ragazza sempre radiosa e dei suoi occhi azzurri,caldi e cortesi.
“No,era stanchissima e domani si sveglia presto.”Mormorò lui in risposta,una luce un po’ triste negli occhi. “Infatti fra poco vado via e la passo a salutare.”Si riprese poi,rivolgendole un sorriso caloroso,capace di scaldare chiunque. Sophie cercò di risponderle altrettanto calorosamente,ben sapendo che  il suo sorriso sghembo non poteva neanche competere con quello del ragazzo accanto a lei.
La sua attenzione,però,venne catturata da un paio di bicchierini che le si presentarono magicamente davanti;Sophie alzò lo sguardo divertita,incrociando quello di Zayn. Il pakistano era splendido quella sera,come sempre;aveva addosso una semplice maglietta marrone,che gli cadeva addosso perfettamente e che lasciava scoperti gli innumerevoli tatuaggi,ed un paio di jeans chiari in sostituzione di quelli neri che fino a quel momento gli aveva visto addosso.
“Non mi piace bere da solo.”Commentò in risposta al suo sguardo interrogativo, lui sempre sorridendo ed indicando gli stessi bicchierini che si trovavano anche di fronte a lui. “E sappi che non accetto un no come risposta.”
Sophie,in realtà non si fece pregare oltre;adorava gli shot rhum e pera,ed era piacevolmente colpita dal fatto che il moro avesse deciso di offrirle da bere,avesse scelto lei tra tutte le ragazze presenti nel locale. Così annuì,in segno di assenso e prese con un mano il bicchierino di rhum e con l’altra quello colmo di succo di pera:Zayn le sorrise in risposta,ed imitò i suoi movimenti.
“3,2,1!” Annunciarono in coro,prima di buttare giù i due bicchierini in un solo sorso. Sophie sentì l’alcool che le bruciava nella gola,seguito poi dal sapore dolciastro del succo alla pera;sorrise al ragazzo di fronte a lei,che le asciugò con una mano una gocciolina di rhum che le era rimasta accanto al labbro. La bionda sapeva che avrebbe potuto berne ancora almeno cinque,di quei bicchierini,prima di potersi dichiarare ubriaca;per qualche strano motivo,nonostante la sua costituzione decisamente minuta,aveva una soglia di sopportazione dell’alcool molto elevata,e questo fatto aveva sempre stupito tutti i ragazzi che aveva conosciuto.
Dopo un po’ di tempo,passato a chiacchierare insieme ai ragazzi, e a lanciare frecciatine a Danielle,decisamente persa dietro a Liam,Sophie si alzò per andare alla ricerca di un bagno,che trovò poco dopo;mentre posava la mano sulla maniglia per aprire la porta,sperò tanto che non fosse uno di quei locali nei cui bagni succedevano cose vietate ad un pubblico di minori. Quando però,aperta la porta,si trovò di fronte una figura famigliare che la stava fissando,si trovò a pensare che sarebbe stato molto meglio imbattersi in una coppia in atteggiamenti compromettenti,piuttosto che incontrare lui.
“Soph..”Mormorò lui,quasi in un soffio. Già solo nel sentire quelle due sillabe,pronunciate con quella voce roca,a Sophie venne da piangere. Combattè strenuamente con le lacrime che sentì risalire agli occhi,e con una forza che non si aspettava,riuscì a ricacciarle all’indietro.
“Lucas.”Salutò,cercando di ostentare freddezza. Rivedere dopo quasi un anno la ragione di così tanti pianti,di così tante paranoie e altrettanti crolli di nervi le provocò una sensazione strana;la prima cosa che il suo stupido cervello registrò,fu che aveva addosso il profumo che le aveva regalato lei. Solo qualche frazione di secondo dopo si ricordò che molto probabilmente lo aveva anche mentre si scopava una delle sue numerose fiamme.
“Come stai?”Chiese lui,cercando di avvicinarsi;Sophie,però non glielo permise e si allontanò,facendo un passo all’indietro e andando a sbattere contro la porta. Non poteva sopportare il modo in cui lui la stava guardando,indagando con lo sguardo su ogni centimetro che il vestito nero lasciava scoperto. Gli occhi scuri di lui scorrevano sul suo corpo,esattamente come facevano un anno prima,quando lei era ancora sua.
“Bene.”
“Soph,senti.. Io..Mi dispiace molto,per come ti ho trattata,per tutto.. Sono stato una merda,lo so..”Sussurrò lui,guardandola negli occhi con uno sguardo dolce. “Potremmo sempre riprovarci,però..Eravamo belli insieme,lo sai..”
Davanti a quella richiesta,desiderata per un intero lunghissimo anno,Sophie non potè più ostacolare le lacrime che già da tempo minacciavano di uscire dai suoi occhioni;rimase in silenzio,fissandolo con un misto di incredulità e disprezzo. Davvero si era pentito,davvero credeva che sarebbe stato capace di non tradirla più? Scosse la testa,tra sé e sé. Era stupido porsi questa domande,perché lei sapeva perfettamente che gli uomini non cambiano,e che se si fossero rimessi insieme,lui sarebbe tornato a tradirla qualche mese dopo. E lei non lo avrebbe permesso,non più.
“Lucas,noi abbiamo chiuso un anno fa,è finita.”Rispose lei,fredda nonostante le lacrime che le rigavano le guance. Nel pronunciare quelle parole,si rese conto,come in una illuminazione divina che per quanto la riguardava,era davvero finita;non aveva più alcuna voglia di stare con lui,di sentire le sue mani sul suo corpo,di ridere insieme davanti ad un film stupido,di consolarlo,sopportarlo e spronarlo tutte le volte che si buttava giù. Era finita.
“Soph,stai sbagliando..Non vedi che sei triste,senza di me?Ritorna da me piccola..”Mormorò lui,con un’aria disperata;le si avvicinò e questa volta Sophie non riuscì a fermarlo,non ne aveva più la forza. Lui le sfiorò le labbra con un dito,e la bionda istintivamente ricordò il calore che poco prima un'altra mano,un’altra persona,aveva sprigionato su quello stesso punto.
 Lucas non aveva quasi più alcun potere su di lei,ormai. Nonostante questa intuizione,le lacrime non smisero di rigare le guance della bionda,che sentì improvvisamente tutta la tristezza di un anno crollare sulle sue piccole spalle.
Lui,approfittando ancora una volta della sua debolezza,le si avvicinò ancora,molto più del dovuto;le sue labbra si posarono sul collo della ragazza,che provò subito un moto di disprezzo e disgusto nei confronti di quello che era stato il suo primo amore.
“Lucas,smettila.”Disse tra le lacrime,ma con fermezza,spingendolo via con una mano;lui sembrò non darle ascolto e le si riavvicinò,uno sguardo deciso negli occhi,ma prima che uno dei due potesse fare qualsiasi cosa,la porta si aprì lasciando intravedere un viso preoccupato che li scrutò con sorpresa.
 
“Sophie tutto ben..Oh scusate!”Esclamò Zayn.
Dalla sua espressione confusa,la bionda intuì che il ragazzo stava cercando di capire che diavolo stesse succedendo;lei si allontanò di scatto da Lucas,cercando con una mano di pulire via le lacrime dal viso,sperando con tutta se stessa che il trucco non fosse colato.
“Ehm..stai bene?”Le chiese il moro,continuando a muovere velocemente gli occhi dalla sua faccia a quella del ragazzo accanto a lei. Sophie,sapendo che se avesse provato a rispondere sarebbe riuscita ad emettere solo un piccolo rantolo,si limitò ad annuire con la testa;Zayn non sembrò molto convinto,e continuò a fissarla negli occhi pieni di lacrime,indeciso sul da farsi. Lei annuì una seconda volta,cercando di sembrare vagamente più convincente.
“Va bene allora io..io ritorno al tavolo ok?”Mormorò di nuovo incerto.
“No,aspetta!Vengo con te.”Quasi urlò lei,afferrandogli il braccio. Non aveva alcuna voglia di rimanere di nuovo da sola con Lucas,di sentire ancora una volta l’ennesime scuse e l’ennesimo tentativo di farsi perdonare e di ritornare insieme;non voleva sentire più il suo profumo pungente,che un tempo le era tanto piaciuto,né voleva più vedere il suo viso da modello. Si chiedeva quasi con che diritto lui la stava guardando a quel modo,in quel momento,dopo tutto il male che le aveva fatto. Con che diritto cercava i suoi occhi,le sue mani,la sua pelle..
Si attaccò al braccio di Zayn proprio come una bambina spaventata si aggrappa alla gamba del padre,e non se ne vergognò;era troppo triste per provare qualsiasi altro tipo di emozione. “Ciao Lucas.” Mormorò poi,senza guardare negli occhi il ragazzo mentre seguiva la schiena del cantante che si muoveva veloce;lui le aveva preso la mano e gliela stringeva forte ora accarezzandone piano il dorso con le dita,mentre la conduceva verso il tavolo dove c’erano tutti i loro amici.
 
“Che è successo,S.?”Chiese subito Melanie non appena vide il suo volto rigato dalle lacrime,strappandola dalla mano di Zayn e abbracciandola forte;era questo il bello di avere un’amica come lei. Sophie sapeva che il suo abbraccio sarebbe arrivato sempre e comunque,a qualunque condizione e in qualunque situazione. In quel momento,però,la bionda non aveva voglia di parlare e si limitò a singhiozzare un po’ più forte,come sempre le succedeva quando si trovava tra le braccia dell’amica. Come avrebbe dovuto immaginare,però,Melanie non aveva alcuna intenzione di non sapere per qualche motivo la sua migliore amica stesse singhiozzando tra le sue braccia.
“Che cazzo è successo?”Sbraitò in faccia a Zayn,sputandogli addosso tutta la sua preoccupazione. Il ragazzo però,non si lasciò intimidire e rimase impassibile,parlando tra i denti.
“Non lo so. Sono andato in bagno a cercarla perché non arrivava più e mi ero preoccupato.. L’ho trovata insieme a un tipo alto,scuro che le stava addosso.” Rispose,con gli occhi fissi ancora su Sophie,la quale non riusciva a decifrare la sua espressione;per la prima volta da quando lo conosceva,Zayn le stava mettendo soggezione,dal momento che non riusciva assolutamente a capire quali pensieri si stessero aggirando nella sua testa.
“Cazzo.”Fu il commento di Melanie,che le piantò i suoi occhi verdi sul viso;l’espressione che si dipinse sul suo volto,fu probabilmente una delle più amorevoli che le fossero mai state rivolte. “Vuoi che ce ne andiamo?”Chiese poi. Le era bastata la sommaria descrizione fatta dal pakistano per capire che a ridurla in quella condizione era stato ancora una volta Lucas.
“No. Voglio bere.” Furono le prime parole che Sophie pronunciò con sicurezza dopo cinque minuti di singhiozzi.
 
Nonostante le proteste degli amici,si rifugiò al bancone del bar,ordinando il primo di una lunga serie di shots;sapeva che era sbagliato ridursi fino a star male per Lucas,per l’ennesima volta,per giunta,ma non sapeva come altro fare per togliersi quel viso dalla mente,quel profumo dalle narici. Ogni volta che prendeva qualcosa di nuovo da bere,uno a turno tra i suoi amici cercava di convincerla a smettere,senza successo;nonostante l’alcool stesse incominciando a confonderle il cervello e la vista,percepiva chiaramente su di sé lo sguardo di Zayn,seduto qualche poltroncina dopo di lei,immobile.
I bicchieri davanti a lei diventarono sempre di più,e le voci dei suoi amici cominciarono a farsi sempre più alte mentre cercavano di farla smettere di bere;lei rideva e si sentiva finalmente leggera e finalmente bella.
Bella,sì.
Leggera,invincibile,forte e bella.
Improvvisamente diventò anche incredibilmente brava a socializzare con le persone e tutta la timidezza che solitamente la contraddistingueva sembrò svanire,spazzata via dall’alcool che le girava nelle vene;parlò con tutti,ragazzi,ragazzi chiunque le capitasse a tiro. Lo sguardo di Zayn era ancora lì,pungente sulla sua nuca,ma le faceva sempre meno soggezione,man mano che i bicchierini davanti a lei aumentavano.
Dovevano essere più o meno le tre e mezza quando ordinò un ennesimo shot,gentilmente offerto da un ragazzo che da quasi mezz’ora le stava appiccicato,parlandole in continuazione;lei rideva alle sue battute,anche se non le capiva,e anche se il braccio che lui le aveva messo attorno alle spalle da qualche minuto le dava fastidio. Decise di accettare però la sua offerta di pagarle da bere;stava per prendere in mano quello che era probabilmente il centesimo bicchierino della serata quando una mano le si posò sulla schiena,facendola sobbalzare.
“Sophie,adesso basta.”Gli occhi di Zayn lampeggiavano,e sembravano pronti a bruciare qualsiasi cosa sulla quale si fossero posati;la bionda,inspiegabilmente,si sentì arrossire e si divincolò dalla presa del ragazzo appena conosciuto. Annuì lievemente,sentendosi una scolaretta ripresa dal preside davanti a tutta la scuola, e senza dire niente si diresse verso l’uscita del locale,concentrandosi con tutta se stessa per non cadere;sentì alle sue spalle il ragazzo biondo del bar che protestava e le sembrò di aver sentito la voce di Zayn intimargli un “lasciala stare,testa di cazzo” e questo la fece sorridere.
 
Fuori dal locale faceva freddo e Sophie desiderò con tutta se stessa il suo letto caldo e magari anche una tazza di cioccolata calda;il moro,senza dirle una parola,iniziò a camminare,senza nemmeno guardarla in faccia. Lei fece fatica a seguirlo,dal momento che la strada le sembrava storta,e spesso non riusciva nemmeno a mettere un piede dietro l’altro;Zayn si accorse di questa sua difficoltà e sospirò pesantemente,scuotendo la testa. Poi le si avvicinò,chinandosi lievemente;prima il cervello della ragazza potesse formulare qualsiasi pensiero al riguardo,lui l’aveva presa in braccio e aveva ripreso a camminare.
Sophie pensò che il suo petto era caldo,e sembrava fatto apposta perché lei ci si accoccolasse sopra;fortunatamente,prima che la sua mente malata potesse concepire altri pensieri assurdi,si addormentò tra le sue braccia. Si risvegliò solo quando lui le mormorò qualcosa all’orecchio,dandole una leggere scossa al braccio;si accorse così che erano in macchina e si trovavano proprio di fronte a casa sua.
“Ehm..grazie..”Sussurrò piano,vergognandosi per ogni secondo della serata.
Lui non rispose,limitandosi a scuotere le spalle,in segno di indifferenza,continuando a guardare dritto di fronte a sé la strada illuminata dai lampioni;Sophie aspettò qualche altro secondo,sperando di sentirgli dire qualcosa,qualsiasi cosa. Quando si rese conto che ciò non sarebbe mai successo,mormorò un “buonanotte” sussurrato ed uscì dalla macchina;traballando raggiunse la porta di casa,che le venne subito aperta da Melanie.
La rossa si limitò a rivolgerle uno sguardo pieno d’amore,chiamandola “piccola combina guai”;nelle mani,aveva una tazza di cioccolata calda.


 
Bonjour!
Come state?Finite la scuola?
Io no,e comunque ho gli esami di maturità,che prima o poi mi faranno morire,lo so!
Anywayyy qui c'è il nuovo capitolo,
anche se fa un po' schifo e anche se lo scorso non ha ricevuto nessuna recensione :(
Sono un po' triste,in realtà,
ma Sophie e Zayn sono parte delle mie giornate,ormai,
e non voglio mollarli qui!

Quii conosciamo Lucas che si,è uno stronzo e no,non cambierà nel corso della storia,
ve lo assicuro.
Conosciamo anche il lato stupido e infantile di Soph,
e quello più dolce di Zayn,che la riaccompagna a casa ubriaca marcia.
Duuunque spero vi piaccia,spero che commenterete,
rendendo felice una povera maturanda :D
Grazie a chi legge,a chi recensisce,a chi segue,a tutti!,
vi amo!
Un Bacio enormeee (anche da Sophie)

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Capitolo 7
*** Dubliners. ***








Chapter 7

"Dubliners"




Dovevano essere le due del pomeriggio quando Sophie finalmente riemerse da quello che da almeno due ore Melanie aveva iniziato a giudicare uno stato comatoso;aprì un occhio piano piano e poi lo richiuse di colpo,accecata dal fascio di luce che filtrava da dietro la tenda. Cercando di farsi forza e di auto convincersi che non sarebbe stata una cosa così terribile,sbirciò di nuovo,questa volta con entrambi gli occhi;li tenne socchiusi per qualche minuto,cercando di ricordarsi perché la sua testa girava come se la sera prima fosse andata ad una festa insieme a Lil Wayne e ai suoi amici spacciatori.
Mentre si alzava dal letto e constatava che era andata a dormire con il vestito della sera precedente,improvvisamente ricordò ogni cosa;il locale,i ragazzi,Zayn,Lucas,di nuovo Zayn,il rhum,la vodka,facce sconosciute e ancora Zayn. Mentre tutte queste immagini le passavano velocemente davanti agli occhi,prese seriamente in considerazione l’idea di ritornare a letto e rimanerci per il resto della sua vita;per sua sfortuna,però,Melanie doveva aver sentito dei movimenti provenire dalla sua stanza,perché entrò con cautela qualche secondo dopo.
“Oh,Amy Winehouse dei poveri,come ti senti stamattina?”La interpellò non appena la vide.
“Di merda.Sono una stupida Mel.”Borbottò la bionda,mentre si lasciava trasportare dolcemente dall’amica,che la condusse in cucina,la mise a sedere e le pose davanti un bicchiere pieno di succo d’arancia e un toast ancora caldo con il burro sopra,esattamente come piaceva a lei.
“Su questo non c’è alcun dubbio.”Confermò senza esitazioni Melanie,facendola sorridere. Le si sedette accanto,sorseggiando con calma un bicchiere di succo d’arancia,osservandola di sottecchi;Sophie sapeva che l’amica stava cercando di capire in che stato d’animo si trovasse,e le sorrise di nuovo,con calma,sperando di farle capire che non aveva alcuna intenzione di scolarsi un intero bar,come aveva fatto la sera precedente. A dire il vero si vergognava un po’,per tutto quello che era successo;non era la prima volta che beveva tanto,ma solitamente era sempre solo con Melanie o con Danielle,o comunque con amici di vecchia data;si era resa ridicola davanti a ragazzi che aveva appena conosciuto,e se ne vergognava.
Il solo pensiero dello sguardo fisso di Zayn sulla strada quando lei lo aveva ringraziato per averla riportata a casa, la fece arrossire;e le sue guance divennero ancora più rosse mentre pensò che doveva essere davvero in condizioni pietose,e che lui era stato davvero carino con lei,dopo tutto. Immaginava,però,che il giudizio del moro sul suo conto doveva essere cambiato radicalmente.
“Dovresti chiamarlo,sai.”Affermò con sicurezza Melanie,come se avesse letto nei suoi pensieri;Sophie sussultò impercettibilmente,e puntò i suoi occhi azzurri e pieni di incertezza in quelli sicuri e verdi dell’amica.
“Di chi stai parlando?”Le chiese,cercando di prendere tempo. Non era sicura di essere pronta a parlare di Zayn e di quello che lei avrebbe dovuto fare.
“Sai benissimo di chi sto parlando,non fare la stupida.”La rimproverò Melanie,passando velocemente dall’espressione dolce a quella severa;sapeva imporsi con rigore quando pensava seriamente che la sua amica stesse sbagliando,e questa era una di quelle situazioni.
“Devi farlo,Soph. Ti è stato accanto tutta la sera,ha allontanato tutti i ragazzi che volevano approfittarsi di una povera stupida che si ubriaca per l’ex fidanzato,ti ha tenuto d’occhio ogni singolo istante e poi ti ha riportato a casa. Non so quanti altri ragazzi conosciuti in un bar solo due settimane prima avrebbero fatto la stessa cosa,perciò chiamalo.”Le impose con severità,porgendole il cellulare.
I suoi occhi verdi erano irremovibili e Sophie si sentì ancora più piccola di quanto già realmente non fosse.
“Non ho nemmeno il suo numero.”Protestò poi in un ultimo,disperato tentativo di rimandare la chiamata tanto temuta;quello che aveva detto,però,era la verità. Si erano sempre incontrati per caso,senza mai mettersi d’accordo prima e perciò non aveva avuto alcun senso,per loro,scambiarsi una cosa tanto materiale come un numero di cellulare;Sophie,ora che ci pensava,si rendeva conto che così era stato molto più bello. Incontrarsi casualmente,trovarsi di fronte quel sorriso strano,quella lingua tra i denti e quegli occhi scuri che sembravano scavarle l’anima,e quello sguardo che le faceva grattare tutto dentro,così,senza preavviso.
“Ma io sì!”Esclamò con gioia Melanie,reprimendo anche quell’ultima speranza che si era fatta strada in lei.
 Sophie sentì qualcosa incrinarsi dentro di sé,mentre osservava con un cipiglio involontariamente stupito la sua amica che cercava nella rubrica del suo cellulare il numero del moro;perché diavolo lei aveva il suo numero? Scacciò questo pensiero dalla mente,sentendosi davvero stupida. Quella mattina il suo livello di autostima stava scendendo sotto terra. “Ecco qui!” La rossa le rivolse un sorriso vittorioso e  le diede il numero, poi lasciò la stanza,intuendo perfettamente la necessità dell’amica di rimanere da sola per affrontare quella telefonata al meglio.
 
Sophie fece il giro della stanza almeno dieci volte,mentre tra se e se si ripeteva mentalmente il discorso che avrebbe dovuto fare;cercò,nel frattempo di dimenticare lo sguardo del moro che l’aveva tanto intimorita la sera prima,facendosi coraggio. Mentre digitava i numeri che la sua amica le aveva scritto su un foglietto,prese un grosso respiro e si sedette sul divano,cercando di rilassarsi.
“Pronto?”La sua voce le risuonò nell’orecchio senza preavviso,roca ed interrogativa,facendole vibrare ogni singola cellula appartenente al suo piccolo corpicino.
“Ehm..sono Sophie..”Pronunciò lei incerta,maledicendosi per quegli stupidi tentennamenti ingiustificabili.
“Ciao,Soph.”Rispose lui;non sembrava irritato o arrabbiato,ma certo il suo tono di voce non era quello al quale l’aveva abituata. Inoltre,quando lei aveva iniziato a parlare,era quasi certa di aver sentito dall’altra parte della cornetta un sospiro,che non era sicura di come dovesse essere interpretato.
“Ciao. Ti ho chiamato perché..ecco io ti volevo..”Iniziò,senza sapere bene cosa dire;ti volevo ringraziare?Chiedere scusa?Dire che sono una stupida?Sentire la tua voce? “Sì insomma io volevo..Senti hai da fare oggi?”La domanda le uscì di bocca di getto,quasi senza averci pensato,ma capì subito che era quella giusta;non riusciva a parlarle al telefono,aveva bisogno di vedere il nero dei suoi occhi,nuotarci dentro e poi riemergere,per capire davvero quale era il problema di Zayn.
“Nel pomeriggio,sul tardi,sono libero.”Rispose lui;Sophie non poteva esserne certa,ma era sicura che agli angoli della bocca del cantante si era formato un sorriso,e lei potè tirare un sospiro di sollievo. Forse la situazione non era così tragica.
“Possiamo vederci?Dove vuoi andare?”Continuò lei,decisa a non mollare la presa.
“Finisco le prove alle sei,puoi venirmi a prendere lì e poi decidiamo.”Propose lui,dopo qualche secondo di silenzio in cui Sophie aveva quasi tenuto il fiato in sospeso,aspettando che lui finisse di pensare. Alle sue parole fece rapidamente mente locale,per cercare di ricordarsi che diavolo aveva da fare quel giorno,ma il tentativo fallì miseramente.
“Perfetto!Allora ci vediamo lì alle sei.”Ripetè lei,promettendo a se stessa che quel giorno sarebbe stata puntuale.
“Buona giornata,Sophie.”La salutò,mormorando di nuovo con la voce roca,mentre la bionda potè sentire chiaramente la voce di Niall che lo chiamava,urlando qualcosa su quanto Danielle si sarebbe messa a gridare se non si fossero presentati in sala prove nel giro di cinque minuti.
“A dopo.”Riuscì a dire,prima che le risuonasse nell’orecchio il fastidiossimo “tu-tu-tu”del cellulare,segno preciso che il ragazzo aveva chiuso la telefonata.
 
Sophie si alzò dal divano,sospirando;non era andata malissimo,ma neanche benissimo. Zayn le aveva risposto,il che era una cosa positiva,ed aveva anche acconsentito a vedersi;era rimasto sulle sue però,distaccato,e sembrava volesse tenere le distanze. Decise che quella sera avrebbe fatto il suo meglio per farsi perdonare,qualunque cosa gli avesse fatto;era anche decisa a scoprire il motivo di tanta freddezza nei suoi confronti,a qualunque costo,perchè era cerca che non potesse derivare solo dalla sbronza che si era presa la sera prima.
 
La sua giornata passò velocemente,e quasi senza che lei se ne accorgesse,arrivarono le cinque;a malincuore,lasciò il salotto per dirigersi in camera,e lasciando Melanie da sola a guardare il terzo film di Harry Potter,in assoluto il suo preferito della saga. Era innamorata del personaggio di Sirius Black,il padrino del mago più famoso del mondo,e per questo non poteva che adorare “Harry Potter e il prigioniero di Azkaban”,per lei uno dei libri/film più belli della storia; rimaneva ogni volta stupita da quanto la fantasia di J.K. Rowling potesse essere sfrenata e diffidava delle persone che non avevano mai letto un suo libro.
 
Entrata in camera,lanciò un’occhiata alla finestra,realizzando con suo grande disappunto che una pioggerellina,fitta e leggera,stava bagnando la strada di casa;si stampò un bel sorriso in faccia,decisa a non farsi rovinare la giornata da delle stupidissime gocce d’acqua. Dopo essere rimasta davanti all’armadio per quasi dieci minuti a chiedersi dove diavolo fosse finito la sua maglietta azzurra,decise di ripiegare su un maglioncino dello stesso colore e su un paio di jeans molto stretti,a vita alta. Ai piedi mise un paio di Doctor Martens,la sua arma infallibile contro la pioggia;si guardò allo specchio velocemente,cercando di non dare troppo peso alla criniera leonina che si ritrovava al posto dei capelli,risultato di un’intera giornata passata sul divano. Decise però di non provare nemmeno a sistemarla,dal momento che con l’umidità la situazione sarebbe peggiorata ancora di più;a volte in giorni come quello Sophie era soppraffata dalla voglia di essere presa da un raptus di follia e imitare Britney Spears,rapandosi a zero. Fortunatamente,non si era ancora distrutta tutti i neuroni come la popstar,e questa idea non era mai andata in porto.I suoi capelli biondi ricadevano ondulati e scomposti sulle sue spalle,ignari dei progetti che la ragazza faceva per loro,a volte.
Applicò solo un leggero strato di mascara sulle ciglia e poi,dopo aver cercato in lungo e in largo una matita nera che fosse lunga più di due millimetri abbandonò la ricerca e,guardandosi allo specchio, si dichiarò soddisfatta di se stessa ad ogni modo e,dopo aver preso la borsa di Mary Poppins nella quale infilò a casaccio le chiavi di casa e dopo aver indossato un cappellino nero di Melanie in testa,uscì dalla stanza,pronta per affrontare la pioggia. In salotto trovò l’amica in lacrime,intenta a guardare la scena nella quale Sirius Black e Lupin spiegano ad Harry ciò che realmente era successo ai suoi genitori e Sophie provò un improvviso moto di tenerezza per quella rossa tutta parolacce e sguardi di fuoco che si scioglieva davanti ad un film per ragazzi;aspettò con pazienza che la scena finisse,cercando anche lei di trattenere le lacrime,per poi fermare il film e salutare l’amica.
“Ciao Mel. Torno fra un po’,sappi che non muoio dalla voglia di trovarmi la casa allagata,perciò cerca di contenere i tuoi piagnistei.” La prese in giro,sorridendole divertita.
“Diventi sempre più simpatica,Soph. Tu cerca di non prosciugarti tutto l’alcool di Inghilterra,invece.”La punzecchiò in risposta lei,asciugandosi velocemente con una manica della felpa le lacrime che le avevano bagnato le guance;cercò di ricomporsi e rivolgerle una delle sue occhiate di fuoco,ma una piccola lacrima di commozione all’angolo dell’occhio tradiva il suo lato sensibile.
Sophie le rivolse il dito medio,rimise in play il film e si diresse verso la porta,salutandola con una linguaccia;mentre chiudeva la porta sentì chiaramente la sua amica che le urlava qualcosa che suonava come “fai la brava con Zayn”,al quale rispose con un’alzata di occhi al cielo.
A passo svelto si diresse verso la sala prove dei ragazzi,cercando di bagnarsi il meno possibile e tenendo il suo piccolo ombrello a pois con entrambe le mani,impugnandolo come un’arma contro il vento sferzante che le graffiava il volto;si mosse a zig zag tra le mille persone che si riversavano sulle strada di una Londra di fine Marzo. Solitamente le piaceva camminare lentamente,osservare le persone che le passavano accanto e cercare di indovinare che tipo di vita potesse essere,la loro;la sua fantasia spaziava davvero,in quei momenti,e prendeva a delineare esistenze improbabili,incredibili e felici. Nella sua immaginazione non c’era spazio per la tristezza né per il dolore;era fatta così,spesso chiudeva gli occhi davanti alle cose spiacevoli. Questa volta,però,non guardò in faccia nessuno,il suo sguardo non si soffermò sull’uomo in giacca e cravatta con la borsa da lavoro in mano,non si posò sulla studentessa alta e longilinea,né sul ragazzo che all’angolo della strada suonava una canzone di Bob Dylan. Era di fretta,e soprattutto aveva altro per la testa;stava pensando a come iniziare la conversazione con Zayn,come riuscire a penetrare nello schermo di ghiaccio che il ragazzo sembrava aver posto davanti a sé.
 
Finalmente raggiunse la sala prove,davanti alla quale non trovò il moro,bensì un ragazzo alto,dalle gambe magrissime strette in un paio di pantaloni più stretti ancora di quelli di Sophie,con i capelli ricci e scombinati tenuti a bada da un cappello molto simile a quello della ragazza;aveva il capo chino sul cellulare,ma non appena sentì i passi della bionda che si avvicinavano,alzò la testa e le rivolse un sorriso che,ne era sicura,avrebbe fatto morire di infarto milioni di ragazze al suo posto. Gli si avvicinò,ricambiando il sorriso;si accese una sigaretta,mentre lui le raccontava di quanto Danielle fosse terribilmente crudele con loro e li avesse privati della gioia del cibo,quel giorno. Lei rise insieme a lui,e pensò che aveva davvero una bella risata,profonda ma non troppo,e che le fossette che le si erano formate agli angoli della bocca erano davvero adorabili;le ricordava tanto un bambino piccolo,scoperto con le mani nella marmellata,e le trasmetteva un’infinita tenerezza.
Stavano ancora ridendo quando la porta grigia alla sua destra si aprì;improvvisamente il sorriso si gelò sulle labbra della ragazza,che cercò con tutta se stessa di impedire alle sue mani di tremare a quel modo e alle sue guance di non arrossire. Tutto questo era assolutamente assurdo,nonché stupido.
Si guardarono negli occhi per qualche minuto in silenzio,e Sophie si impegnò a non abbassare lo sguardo;alla fine,Harry,che  li aveva osservati con attenzione per tutto il tempo,si diresse verso la porta,mormorando qualcosa al moro.
“Ciao bellezza,vienici a trovare presto!”La salutò,rivolgendole un ultimo sorriso affettuoso e ritornando dentro la saletta:Zayn non disse nulla,non la guardò nemmeno negli occhi,ma si incamminò in una direzione a lei sconosciuta.
Sophie le si mise al fianco,accendendosi una seconda sigaretta,cercando di allentare la tensione;non era iniziata nei migliori dei modi,e la cosa che più la faceva andare in bestia era non sapere nemmeno quale fosse il motivo di tanto attrito tra i due. Per qualche minuto camminarono l’uno accanto all’altro,in un silenzio che pesava;sembrava che ci fosse quasi una barriera tra di loro,che non permettesse a nessuno dei due di arrivare più vicino all’altro. Sophie sentiva il profumo di Zayn che le perforava le narici,attraversava tutto il suo setto nasale e si andava a depositare giù,giù,giù in una parte nascosta della sua anima,dove si andavano ad accumulare tutte le cose belle della vita;il cappuccino,Melanie,la nutella,Danielle,la fotografia,la doccia calda dopo una giornata pesante,i capelli che incredibilmente stanno al loro posto,l’abbraccio della sorella,i Beatles,Beyonce,Paolo Nutini,lo smalto non sbeccato. La bionda percepiva anche ogni movimento del ragazzo,anche se non aveva il coraggio di guardarlo in faccia,per la troppa paura di scontrarsi con la sua espressione dura,la mascella contratta e gli occhi fissi in un punto troppo distante da lei,da loro;lanciò un’occhiata veloce ed impaurita al moro accanto a lei,e ringraziò con tutta se stessa il cappuccio della felpa sulla testa,che gli copriva il viso e le lasciava il beneficio del dubbio per la sua espressione.
Finalmente,quando ormai Sophie si era convinta che tra di loro non sarebbe stata detta nessuna parola,quel giorno,e aveva quasi rinunciato a capire per quale diavolo di motivo il moro ce l’avesse tanto con lei,finalmente lui aprì bocca. Incredibilmente,inaspettatamente parlò.
“Ti va di mangiare qualcosa?”Chiese,con la voce roca che quasi fece fare i salti di gioia a Sophie,che aveva iniziato a credere che non l’avrebbe sentita più. Ma ciò che la sorprese ancora di più,fu la semplicissima domanda che quella voce formulò,indirizzandola proprio a lei.
“Okay.” Rispose lei,altrettanto semplicemente.
In realtà non aveva per niente fame,dal momento che per tutto il pomeriggio lei e Melanie si erano abbuffate di pop corn e patatine,e di solito era abituata a mangiare alle otto,e non erano nemmeno le sette;tutti questi fattori,però,non le sembrarono granchè importanti e del tutto trascurabili,per la sua decisione.
Dopo qualche metro Zayn si infilò in un pub stile irlandese,di cui Sophie si innamorò all’istante;era molto luminoso,dentro vi erano bandiere dell’Irlanda e diversi cappelli con disegnato sopra il trifoglio,simbolo di uno dei paesi più belli del mondo,secondo la bionda. Il locale era pieno,ma il moro si diresse a passo spedito e sicuro verso il bancone,dove una signora sulla quarantina,bionda,paffuta e dal viso buono,stava ridendo insieme ad alcuni avventori;non appena incrociò lo sguardo del cantante il suo viso si distese in un sorriso allegro,e dopo aver ascoltato con attenzione ciò che lui le stava dicendo,lo condusse in un tavolino in un angolo,forse l’unico rimasto libero. Sophie li seguì, e rivolse un sorriso incerto alla signora,che la guardò con curiosità.
“E tu chi sei?Non credo di averti mai visto,con questo scapestrato.”Le chiese,ridendo,e osservandola attentamente.
“Mi chiamo Sophie. In effetti ci conosciamo da poco.”Rispose la ragazza,leggermente imbarazzata e con le guance che,al solito,si tingevano leggermente di rosso e la voce che si faceva incerta.
“Io sono Paula,e sopporto lui e i suoi quattro compari da quasi tre anni.”Si presentò la signora,rivolgendo un’ultima occhiata alla strana coppia davanti a sé e guardando con affetto Zayn,e poi se ne andò. Li guardò da lontano,mentre si sedevano l’uno davanti all’altro,e non si rivolgevano la parola;pensò che la ragazza era molto bella,e che era esattamente il tipo di ragazza che faceva impazzire Zayn,e sorrise tra sé e sé.
 
Sophie si sedette di fronte al moro,aspettando con pazienza che lui decidesse di nuovo di rivolgerle la parola;si sentiva in imbarazzo,per il silenzio che continuava a persistere tra loro,e terribilmente frustrata,perché non aveva la più pallida idea di perché il pakistano ce l’avesse tanto con lei. Quando,dopo altri dieci minuti di vuoti più totale,Zayn non aveva ancora preso la parola,sbuffò pesantemente,attirando la sua attenzione;noncurante della sua espressione sorpresa,si alzò in piedi,con la faccia scura,prese la borsa e fece per andarsene. Era furente,e quando sentì la voce del ragazzo che la richiamava debolmente venne presa dall’istinto di prendergli la faccia a schiaffi.
“Ah,ti sei finalmente ricordato della mia presenza?”Sibilò,con un’espressione rabbiosa negli occhi,molto simile a quella che solitamente sfoderava Melanie.
“Che significa?”Domandò lui,mandandola ancora più in bestia.
“Significa che ci siamo visti più di un’ora fa,e da allora non mi hai quasi più rivolto parola. Ero venuta qua per ringraziarti per ieri sera,ma prima vorrei capire per quale diavolo di motivo ce l’hai così tanto con me.”Esplose lei,sussurrando per non farsi sentire dagli altri clienti del locale,ma sputando ogni singola parola fuori dalla bocca con così tanta violenza,che Paula percepì la sua rabbia anche da metri di distanza.
Zayn si limitò a sospirare pesantemente,guardandola finalmente negli occhi per la prima volta;Sophie,nonostante fosse infuriata con lui,subì un sussulto,mentre il suo verde si scontrava con il marrone del moro.
“Siediti,Soph.”La pregò lui. “Parliamo,te lo giuro.”Continuò poi,dal momento che lei non aveva accennato nemmeno un movimento verso la sedia che lui le stava indicando.
Dopo qualche secondo di riflessione la bionda si sedette,facendo sorridere lievemente il ragazzo;la curiosità aveva avuto il sopravvento sulla rabbia. Lei lo guardò,con aria di sfida,in attesa.
 
Li avrebbe aspettati una lunga serata.




 
Ehilaaa,ragassuolee!
Come state?
Io sto piano piano impazzendo,causa il troppo studio maaa..
prima o poi anche questa tortura finirà,almeno così dicono!

Per fortuna ci sono Sophie e Zayn che con la loro dolcezza mi riscaldano un po' il cuore :3
Questo capitolo è in realtà un po' di passaggio,
la serata vera e propria tra i due si svolgerà nel capitolo dopo maa...
spero che vi piaccia comunque!

Ringrazio chi ha commentato lo scorso capitolo,
siete state adorabili davvero,spero di non deludervi!
E ringrazio tanto anche chi ha messo la storia tra le seguite/preferite/ricordate,
grazie grazie grazie!
E tu,si proprio tu che leggi e non commenti,sappi che faresti un'opera buona commentando,
poichè renderesti felice una povera ragazza maturanda :D

Un baciooo,vi lascio con Zayn ViVoglioFarMorireTutte Malik!

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Capitolo 8
*** Annoying thoughts. ***










 

Chapter 8
"Annoying thoughts"
 

Quando Paula si presentò davanti a loro con un grande sorriso stampato in faccia e due piatti stracolmi di patatine fritte e hamburger,quel locale –che successivamente scoprì chiamarsi “Dubliners”,proprio come uno dei suoi libri preferiti– entrò velocemente a far parte della lista dei locali da far vedere assolutamente a Melanie,piazzandosi facilmente al primo posto di essa.
Sophie rivolse un grande sorriso alla signora bionda che la guardava con tenerezza,volgendo poi gli occhi a tutto il ben di dio che costituiva il suo piatto;quando aveva ordinato un semplice panino,nominando la prima cosa che aveva visto nel menu,non aveva assolutamente preso in considerazione l’idea che potesse arrivargli una cosa simile. Un gigantesco panino con hamburger,bacon,maionese,insalata e pomodori sovrastava un piatto nel quale non vi era nemmeno un buco lasciato scoperto dall’immensa quantità di patatine che,croccanti e dorate,fecero improvvisamente venire fame alla bionda.
 
“Non ce l’ho con te,Sophie.”Mormorò il moro all’improvviso,mentre la ragazza stava ancora osservando con ammirazione il piatto davanti a sé,cercando di decidere se iniziare prima con le patatine o con l’hamburger,scelta che riusciva a metterla in crisi ogni volta.
Le parole del giovane,però,attirarono la sua attenzione ancor di più di quanto non avesse fatto il cibo poco prima,e le fecero alzare il viso. Zayn non le aveva più parlato,dopo che le aveva chiesto di rimanere con lui;si erano limitati ad ordinare,lui aveva scambiato qualche parola con Paula,e poi il silenzio era di nuovo calato su di loro. Così,Sophie venne presa alla sprovvista,nel sentire il suono della voce del ragazzo,e rimase ancora più sorpresa quando la sua mente rielaborò le parole che da quella voce erano state pronunciate. Così voleva farle credere che non era arrabbiato con lei?
“Ah no?”Chiese lei,poco convinta,alzando un sopracciglio;Zayn pensò che quell’espressione la rendeva decisamente buffa,ma ritenne che non era il caso di farglielo notare in quel frangente.
“No.”Rispose con sicurezza,continuando a guardarla negli occhi,sapendo perfettamente che quella semplice affermazione non avrebbe placato la curiosità della ragazza,né diminuito la sua rabbia. Decise così di spiegarsi meglio. “Non sono arrabbiata con te,ho solo avuto per la testa dei pensieri..un po’ scomodi,diciamo.”
 
Sophie lo guardò,un po’ meno irritata e più curiosa;chi diavolo avrebbe definito i suoi pensieri “scomodi”?E che diavolo voleva significare?
 Era abbastanza sicura della sua capacità di entrare in contatto con le persone,di capire quasi sempre ciò che la gente intorno a lei pensava;aveva un talento naturale nell’intuire quando qualcuno diceva una bugia,ed era davvero brava a scoprire le emozioni della maggior parte delle persone. Era una caratteristica che la faceva sentire molto orgogliosa,e che aveva ereditato dalla madre,il cui sesto senso era sviluppato almeno quanto il suo,se non di più.
Con Zayn,però,davanti ai suoi occhi neri,il suo labbro sottile,la sua barba di qualche giorno e il suo naso perfetto,il suo sesto senso scompariva;non riusciva a capire nessuno dei pensieri che si agitava nella testa del moro,e la cosa non le piaceva affatto. Si sentiva come qualcuno che,dopo aver visto il mondo per tutta la vita,improvvisamente diventa cieco.
Cieca.
Con Zayn era cieca.
 
Scomodi?”Chiese,sperando di ricevere una spiegazione più soddisfacente,mentre,dopo un’attenta analisi,decise di iniziare con le patatine;quando iniziò a masticare una di esse non riuscì a trattenere un’espressione gioiosa,ed un sorriso da bambina. Alla fine,per farla felice bastava davvero poco.
“Esatto.”Confermò lui annuendo. “Ti è mai capitato di pensare a cose che in realtà sai perfettamente che non dovresti pensare?O che non vorresti pensare?”Le chiese poi,notando lo sguardo accigliato della bionda;Sophie annuì,reprimendo una smorfia di irritazione. Le capitava fin troppo spesso. “Ecco,io li chiamo pensieri scomodi.” Concluse,evitando di guardarla negli occhi.
La ragazza aveva una gran voglia di chiederle più,di sapere che genere di pensieri scomodi si aggiravano nella sua testa,ma si trattenne;intuiva che dietro alla spiegazione del pakistano c’era qualcosa in più,ma non riusciva a capire cosa fosse.
 
“E questi pensieri scomodi ti hanno fatto innervosire ieri sera?”Chiese ancora. La sua curiosità,prima o poi,l’avrebbe uccisa,era quello che le diceva sempre Melanie;in quel momento,seduta in quel locale strano,di fronte ad un ragazzo altrettanto strano,poteva percepire con chiarezza la voce della rossa che le intimava di chiudere la bocca. –Non si finisce nel letto di un ragazzo,se lo si assilla di domande!–,era sempre stato il rimprovero che Mel le aveva rivolto,e per quanto riguardava la maggior parte del ragazzi,Sophie doveva ammettere che l’amica aveva ragione.
La questione,con Zayn,però era un’altra. Il moro la incuriosiva come mai nessuno prima,ed il suo sesto senso,seppur mal funzionante,le suggeriva che era importante,per lei,sapere qualcosa in più su quei pensieri tanto scomodi per il ragazzo. Così,scacciò immaginariamente la voce di Melanie,dedicando la sua attenzione al cantante,che la guardava con un’espressione combattuta negli occhi.
“Diciamo di sì. Mi hanno fatto leggermente innervosire,sì.”Dichiarò lui infine,dopo una lunga pausa,nella quale il ragazzo sembrava preso in una lotta contro qualcosa che si trovava probabilmente all’interno di se stesso. Nonostante l’espressione degna di un boxeur negli occhi,la bocca si curvò in un sorriso amaro che fece gelare il sangue nelle vene a Sophie.
Lei avrebbe voluto chiedergli di più,ma il modo in cui lui la stava guardando adesso,con una strana luce negli occhi e una richiesta silenziosa sulle labbra,le suggerì di non continuare con il suo quasi-interrogatorio;si accontentò delle risposte ricevute,e riprese a mangiare le sue patatine,intingendole nella maionese.
Zayn continuò ad osservarla mentre lei,con precisissima attenzione,ricopriva ogni singola patatine con un sottile strato di salsa gialla,con una cura degna di un chirurgo intento ad aprire il petto di un paziente per fargli un trapianto di organi. Sorrise tra sé e sé,notando la lingua della ragazza incastrata tra i denti,segno di concentrazione;la ringraziò anche mentalmente,per non aver continuato con le domande. Si era già sbilanciato troppo.
 
“Come hai conosciuto questo posto?”Le chiese poi Sophie;era sinceramente curiosa,ma voleva anche distogliere Zayn dalla contemplazione del suo viso,cosa che le stava facendo andare in fiamme le guancie. Non le piaceva essere osservata,era una delle cose che odiava di più al mondo;tendeva ad agitarsi,se percepiva lo sguardo di qualcuno su di sé,e l’arrossamento delle guancie era una conseguenza immediata e naturale,sfortunatamente. Ad essa,si aggiungeva anche il tremolio nella voce e l’agitazione delle mani,che in quei momenti non riuscivano mai a stare ferme.
In poche parole,era patetica.
“Niall ha una specie di radar per tutto ciò che è anche solo lontanamente irlandese.”Rispose lui ridendo,e distogliendo (finalmente),lo sguardo dalla bionda. “Un giorno,mentre provavamo,è uscito a prendere un panino. E’ tornato qualche ora dopo,dicendoci che doveva assolutamente farci vedere un posto,e ci ha portati qui. Da allora,veniamo praticamente ogni giorno a pranzo.”Spiegò,sorridendo tra sé e sé al ricordo di quella giornata. “Oh meglio,ci venivamo,prima che la tua amica ci schiavizzasse e ci levasse la gioia del cibo.”Si corresse poi,mentre lo sguardo gli diventava più cupo.
Sophie sorrise,nel vedere l’espressione del ragazzo che era diventata tutta imbronciata,e nell’immaginarsi Danielle in versione regina cattiva;per un briciolo di secondo,inoltre,il suo cervello si soffermò sul viso di Zayn,e per qualche millesimo di attimo,pensò che era davvero dolce,con quell’aria contrariata.
“Non deve essere così cattiva,se ti ha lasciato venire qui,oggi.”Commentò poi;sapeva perfettamente che le prove teoricamente sarebbero dovute finire alle sette e mezza,e che Zayn doveva essere uscito almeno un’ora e mezza prima per vedersi con lei.
“E’ bastato dirle che mi sarei visto con te. A  quanto pare l’idea di farti arrabbiare la terrorizza!”Rispose lui,mentre i suoi occhi gli si accendevano di curiosità;l’avevano stupito i discorsi che la ballerina aveva fatto riguardo alla famosa ira della bionda,apparentemente così angelica.
“Cazzate. Quella che fa paura quando si arrabbia è lei!”Esclamò ridendo Sophie,ricordando le poche volte in cui aveva litigato con Danielle;avevano entrambe un carattere in apparenza mite,ma esplosivo in certe occasioni,e le loro discussioni erano tutt’altro che tranquille. Melanie,che come diceva lei era “tutto fumo e niente arrosto”,la maggior parte delle volte doveva assumere il ruolo di paciere o di mediatrice tra le due.
 
La serata proseguì velocemente,e Sophie si divertì moltissimo;Zayn sapeva essere davvero divertente quando voleva,e il modo in cui prendeva in giro Harry e il suo modo di sistemarsi i ricci in modo che sembrassero il più possibile scompigliati,la fece letteralmente piegare in due dal ridere. Lui sembrava molto curioso della sua vita,e la bionda smise di chiedersi perché ad una popstar di livello internazionale sarebbe dovuta interessare la vita di un’universitaria frustrata e decise di accontentare la sua curiosità,fornendogli tutti i particolari che lui le chiedeva. Zayn,dunque,le chiese come procedeva il lavoro come fotografa e lei si lamentò degli shooting noiosi che le avevano affidato fino a quel momento (-a volte mi viene l’ansia di addormentarmi con la macchina fotografica in mano,mentre sto scattando!- gli aveva confidato);Sophie gli chiese della sua vita pubblica,e lui ammise che a volte gli veniva voglia di scappare via,e che in quei momenti l’unica cosa che lo poteva aiutare era parlare con i ragazzi,specie con Liam. Insieme si divertirono a prendere in giro quest’ultimo,e il moro imitò l’espressione che l’amico assumeva ogni volta che Danielle entrava nella stanza;non risparmiarono nemmeno la riccia,che spesso si dimenticava i passi di coreografie che lei stessa aveva inventato,solo perché Liam si trovava troppo vicino a lei.
Zayn scherzò sull’immensa quantità di cibo che Sophie aveva ingerito quella sera e lei,lungi dal sentirsi offesa,ammise che a volte riusciva anche a mangiare di più,se si trovava insieme a Melanie;però,tenne per sé il fatto che non aveva fatto altro che mangiare tutto il pomeriggio e che quindi,era davvero un pozzo senza fondo.
Alla fine della serata la bionda combattè a lungo per riuscire a pagare almeno la sua parte,ma il pakistano fu irremovibile,e le si parò davanti,impedendole di vedere qualsiasi cosa avvenisse dietro le sue spalle;in quella situazione Sophie,mentre cercava di superarlo in altezza,mettendosi sulle punte e facendo leva sulle spalle del ragazzo,percepì il suo profumo fin troppo vicino,e dovette allontanarsi lievemente per non rimanerne troppo stordita.
 
Camminarono fianco a fianco in silenzio,diretti verso casa di Sophie,dal momento che Zayn aveva insistito per accompagnarla,affermando che non era per niente sicuro per una bella ragazza andare in giro da sola a quell’ora della notte;la bionda per un attimo vibrò di piacere,nel sentire l’appellativo che il ragazzo le aveva affibbiato,e poi sorrise radiosa,accettando volentieri il “passaggio”. Il silenzio che era calato su di loro fu rotto per tutto il tempo solo dal rumore dei loro passi,e dal “clic”,prodotto dall’accendino che spesso,forse troppo,era servito ai due durante il tragitto per accendersi una sigaretta,l’ultima.
Entrambi sapevano essere molto silenziosi,a volte,ma questo non sembrava disturbarli,in quel momento,anzi,ne erano contenti. Zayn,dopo intere giornate passate tra prove,interviste,fans e paparazzi,apprezzava davvero il silenzio che si era posato su di loro,e gli piaceva sentire il rumore lieve che facevano le scarpe di Sophie ogni volta che si posavano a terra;gli piaceva anche vederla fumare,con la coda dell’occhio,in un modo tutto suo. Teneva la sigaretta stretta tra l’indice ed il medio,in un gesto pieno di eleganza che aveva catturato la sua attenzione;la fronte corrugata,le sopracciglia aggrottate e il fumo che usciva dal naso non facevano che aggiungere fascino alla scena. La bionda,dal canto suo,ignara delle attenzioni del ragazzo,non si era nemmeno accorta del fatto che non stessero parlando da dieci minuti buoni,presa com’era dai diecimila pensieri che le stavano affollando la mente;se ne rese conto solo quando finalmente giunsero davanti alla porta di casa sua e si trovò nell’imbarazzante situazione di dover decidere in che modo salutare il ragazzo.
Un semplice “ciao”,un bacio sulla guancia o un abbraccio?
 
“Grazie per la serata,è stato molto bello.E grazie anche per ieri sera.”Si ricordò poi di dire;non ci poteva credere,che si fosse dimenticata di ringraziarlo,dopo averlo invitato ad uscire solo per quel motivo. Si diede mentalmente della stupida e sperò con tutta se stessa che Zayn,nel tempo in cui non si erano parlati,non si fosse fatto prendere da uno dei suoi sbalzi di umore inaspettati.
Lui si limitò a scrollare le spalle,mentre con un gesto abile buttava la cicca della sigaretta lontana da loro;Sophie non potè vedere il suo sguardo a causa della scarsa luce dei lampioni attorno a loro,ma vide con chiarezza il movimento della sua mascella,che si contrasse. Pensò che era una delle cose più attraenti del mondo,in quel momento;scacciò il pensiero velocemente,allontanandolo dalla sua mente, e,dopo aver aspettato dieci minuti buoni che lui le rispondesse o perlomeno dicesse qualcosa,mormorò un “allora buonanotte,grazie”e fece per entrare in casa. Il nervosismo stava prendendo di nuovo pieno possesso di lei ed aveva bisogno di allontanarsi da Zayn per non esplodere;non riusciva a capirlo,la destabilizzava e la innervosiva in modo esponenziale. Non sapeva che diavolo di problemi avesse con la comunicazione con le altre persone,ma si era stancata di stare ad aspettare che il moro venisse preso di nuovo dalla voglia di parlare con lei.
Così seccata,tirò fuori le chiavi di casa,maledicendolo con tutta se stessa mentalmente.
Solo allora sentì la voce roca del ragazzo richiamarla indietro;si voltò verso di lui,in attesa,con il sopracciglio alzato in un cipiglio minaccioso,e notò,con sua grande irritazione, che anche in quel momento lui non la stava guardando in faccia. La cosa era a dir poco snervante.
“Non devi ridurti a quel modo per quel tipo.”Pronunciò lui finalmente,quando lei ormai aveva perso ogni speranza di sentirlo parlare di nuovo;a Sophie ci volle qualche secondo,per capire di chi stavano parlando e a cosa diavolo si stava riferendo,ma quando realizzò rimase sorpresa.
Non pensava che lui avrebbe tirato fuori l’argomento,visto che per tutta la sera lo aveva sviato,fino ad arrivare ad essere quasi sgarbato;l’irritazione lasciò dunque spazio alla sorpresa,che poi si tramutò in un nodo alla gola che le rese difficile pronunciare qualsiasi parola.
“Lo so..”Mormorò  in risposta.
Ed era vero,lo sapeva,lo sapeva perfettamente,se lo era ripetuta almeno dieci volte al giorno,ogni singolo mattino da quasi un anno,ma fino a quel momento non era servito ad un granchè. Il problema era che lei era fatta così. Non dava grande importanza alle cose,alle situazioni e alle persone,fino a quando loro non se ne andavano e lei improvvisamente si rendeva conto di quanto in realtà lei avesse bisogno di loro;era fatta male,ne era cosciente,ma era così. Di Lucas era sempre stata innamorata,ma quando si erano lasciati,quando aveva scoperto le bugie,i tradimenti,i sotterfugi,inspiegabilmente se ne era innamorata ancora di più. Aveva la tendenza a pensare che era lei quella sbagliata,non la persona che le faceva del male o che se ne andava,e questa cosa non sarebbe mai riuscita a cambiarla.
Lui la guardò per qualche minuto,osservando quella sua espressione da cerva smarrita e provò un moto di tenerezza nei suoi confronti. Aveva ancora in mente l’immagine della bionda in lacrime intrappolata dal corpo di quel tipo,poi la vedeva ancora seduta al bancone con almeno dodici bicchierini vuoti davanti a sé e poteva ancora sentirla ridere insieme a ragazzi che non aveva mai visto prima e che,se fosse stata sobria,avrebbe liquidato immediatamente con un solo movimento della mano,ne era più che certo.
Era piccola,Sophie,anche se provava a fare la grande.
Era piccola nei lineamenti,nel naso all’insù con un piccolo anello,nella guance che diventavano spesso rosse,negli occhi verdi-azzurri che si muovevano in continuazione alla ricerca di un appiglio,nel corpo fragile e magro. Era piccola anche nei gesti,nei movimenti che faceva per girarsi una sigaretta,in quegli scatti veloci e fulminei,come quelli di chi si trova in un perenne stato di ansia.
Era così piccola che Zayn ogni tanto ne aveva paura;non era sicuro di riuscire a starle accanto senza farle del male,perché sembravano così tante le cose che potevano ferirla,anche le più inaspettate. La osservò mentre si sedeva sugli scalini davanti a casa sua,scompostamente,e mentre si teneva la testa fra le mani in quello che era un chiaro segno di disperazione;senza dire nulla,allora lui le si avvicinò,sedendosi accanto a lei sul gradino freddo. Gentilmente e con delicatezza le prese la testa,affondando le sue mani scure tra i capelli chiari di lei,che –ora finalmente lo poteva percepire chiaramente-,emanavano un dolcissimo profumo di cocco,e la posò sul suo petto caldo. Lei mugugnò qualcosa che lui non riuscì a capire,ma poi si lasciò accarezzare dolcemente i capelli,senza protestare troppo.
 
Nel silenzio della notte,Londra accolse due sconosciuti,dall’aria disperata,seduti su un gradino freddo,che ben presto avrebbe congelato loro le ossa,e li trovò dolci e sperduti. Insieme.


 
Hello there!
Come state?
Io un po',depressa oggi ho fatto il tema e le tracce facevano schifo :(
In più ho scoperto di essere l'ultima a dare l'orale,sono proprio sfigata :(

Anyway,qui ci sono i nostri dolcissimi Sophie e Zayn..
Lui si spiega un po' per il suo comportamento,anche se rimane comunque misterioso,
giuro ch prima o poi si capirà davvero :))
Non posso scrivere tanto perchè devo tornare a studiare :s
Grazie tanto tanto a chi ha commentato,siete dolcissime,
a chi ha messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate
e a chi legge la storia senza commentare :)

Un bacio enorme,
da parte mia e da Zayn che a quanto pare vuole farci morire tutte con le sue foto!
 


E qua c'è Sophie:3

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Capitolo 9
*** Double date. ***









 

Chapter 9
Double date.

 
She's a bait, she's a beat, she's the rhythm, she's the band,
And the girl's so fine makes you wanna scream hallelujah!
Scream-Paolo Nutini

 

 

Melanie quella mattina era di cattivo umore.
La sveglia era suonata tardi,o meglio non era suonata per niente,aveva il naso rosso come quello di un clown a causa di un raffreddore che proprio non ne voleva sapere di andarsene,e non era riuscita a trovare una stupidissima spazzola in tutto lo stupidissimo appartamento. In più Sophie era ritornata tardi la sera prima,perciò le due non avevano avuto modo di parlare,e la rossa era ancora all’oscuro di ciò che era successo con Zayn.
Tanto per non farsi mancare nulla,quel giorno iniziava il suo nuovo lavoro come cameriera;Danielle aveva deciso di lasciare il suo posto al “Bar Azzurro”,come lo chiamava Sophie,dal momento che fare da insegnante ai ragazzi era ben retribuito e soprattutto molto più divertente,e perciò aveva consigliato al proprietario del bar di prendere Melanie. A Chris,che inizialmente non era del tutto convinto della vicenda,era bastato vedere la bellezza della rossa per decidere di assumerla;era sicuro che i grandi occhi verdi e le movenze sicure della ragazza avrebbero attirato non pochi clienti,soprattutto appartenenti alla fauna maschile.
 
Così quella mattina,la giovane camminava velocemente tra la folla,non preoccupandosi di tirare spallate e gomitate alla gente intorno a lei e cercando invece di ricordarsi cosa le aveva detto Danielle riguardo a qualcosa che non doveva assolutamente fare,se non voleva far arrabbiare a morte il capo,Chris;il suo tentativo di riacciuffare quell’informazione nella memoria fu del tutto vano,e lei alla fine ci rinunciò,con un sospiro. Si accese una sigaretta,insultando mentalmente la sua migliore amica per averle attaccato quel vizio;anche se fumava molto meno della bionda,e solo quando era nervosa,non era esentata dalle lezioni di Danielle su quanto il fumo facesse male. Melanie,davanti ai suoi predicozzi,le rivolgeva un’occhiata assassina e,con quell’aria di sfida che troppo spesso le si dipingeva sul viso,se ne accendeva un’altra davanti ai suoi occhi.
Melanie era così,o bianca o nera,non conosceva sfumature;sapeva che se voleva qualcosa nella vita,doveva correre e prendersela,e non aveva alcuna intenzione di aspettare e stare a guardare che le cose attorno a lei accadessero da sole. Era una che le cose le faceva succedere,niente di più. Sapeva acciuffare la vita per le punte dei capelli,condurla dove voleva lei e farle fare esattamente ciò che voleva lei;niente nella sua seppur breve esistenza era mai stato affidato al caso,e davanti a niente si era mai dimostrata debole o,peggio ancora,impreparata. Sapeva fronteggiare qualsiasi tipo di situazione e  assolutamente non si lasciava intimorire o intimidire da niente e da nessuno. Nei suoi occhi verdi bruciava un fuoco visibile ad occhio nudo ed immediatamente,che ancora nessuno era riuscito a placare,segno di una fiamma che aveva dentro e di cui nemmeno lei conosceva l’origine.
 
Così,con la falcata sicura che la contraddistingueva,fasciata in un paio di jeans a vita alta che aveva rubato a Sophie,e con un paio di All star basse e nere ai piedi,entrò nel “Bar Azzurro”,con in faccia stampata un’espressione che avrebbe intimidito chiunque;Chris mentre la osservava avvicinarsi con quel visetto corrucciato al bancone,non potè non complimentarsi con se stesso per averla scelta e ringraziare Danielle per avergliela raccomandata. Lei alzò gli occhi al cielo nel vedere le teste degli avventori girarsi al suo passaggio,e questo piacque ancora di più al proprietario del bar;aveva avuto ragione a ritenerla una ragazza tosta,proprio come lo erano Sophie e Danielle,anche se in modi e con comportamenti del tutto diversi.
Velocemente le indicò ciò che avrebbe dovuto fare per quel suo primo giorno di lavoro e subito dopo lasciò il locale,dicendo all’altro cameriere di tenerla d’occhio;il modo in cui la ragazza l’aveva guardato con decisione,però,gli aveva fatto pensare che non ce ne sarebbe stato bisogno.
Melanie,infatti,se la cavò benissimo:per tutto il giorno corse da una parte all’altra del piccolo bar,sorridendo gentilmente ai clienti e dimostrandosi interessata sinceramente alle loro richieste. In realtà,spesso,trovava decisamente invadenti ed inadeguate le chiacchiere di certe madri su quanto le proprie figlie fossero taciturne e considerava quantomeno scocciante quando queste chiedevano a lei di intervenire in qualche modo. Più di una volta era stata presa dalla voglia irrefrenabile di rispondere a quelle grasse signore che a lei non interessava niente delle loro vite,e che i suoi pensieri in quel momento non era neanche minimamente rivolti a qualsiasi cosa le riguardasse;ma come sempre quando si prefiggeva un obbiettivo strinse i denti e tenne duro,limitandosi ad assumere uno sguardo vitreo,un sorriso di circostanza e ad annuire con vigore.
Aveva bisogno dei soldi che le davano per quel lavoro per pagare l’affitto,perciò non si poteva permettersi colpi di testa,lo sapeva bene.
Così servì cappuccini,brioche,frullati,muffin e caffè per tutta la mattina,poi si immerse nella distribuzione di panini di ogni sorta all’ora di pranzo,per ritornare a portare thè,caffè e muffin verso sera,quando ormai il bar si stava incominciando a svuotare. In quel momento,con il sole che stava per tramontare e che piano piano si immergeva tra i palazzi affilati di una Londra estremamente moderna,per poi scomparire inghiottito dalle tenebre,Melanie capì cosa piacesse tanto a Sophie di quel posto; trasmetteva una calma e una tranquillità che non aveva mai trovato in nessun altro luogo sull’intero pianeta. Anche la stressata,sempre in movimento e perennemente in agitazione e in allerta Melanie riusciva quasi a sentire una specie di serenità scendere su di sé e scioglierle le spalle irrigidite da tempo immemore.
Alle sei e mezza la rossa si rese conto con sorpresa che il suo turno,che quella stessa mattina le era sembrato infinito,si era quasi concluso senza che quasi lei se ne accorgesse;iniziò a mettere a posto le ultime cose,mentre gli ultimi avventori lasciavano con calma il locale. Alle sei e quarantacinque,quando ormai la ragazza pregustava il ritorno a casa con un dolce sapore in bocca e già si immaginava la cena insieme alla sua migliore amica,sentì la porta del bar aprirsi,a segnalare l’arrivo di un nuovo cliente;Nick,il suo collega,era già nello sgabuzzino che avevano adottato come spogliatoio a cambiarsi,visto che a quanto pareva quella sera aveva una specie di appuntamento,così Melanie fu costretta a voltarsi e compiere l’ultimo sforzo della giornata.
Il sorriso a trentadue denti che aveva rivolto tutta la giornata a chiunque le avesse rivolto la parola e che si era stampata un secondo prima di girarsi verso il nuovo arrivato,si dissolse in un secondo;davanti a lei si trovava l’ultima persona che si sarebbe aspettata. Per una volta nella vita,Melanie si mostrò impreparata,anche se solo per una brevissimo istante.
“Ciao Mel.”
I capelli ricci chiusi in un cappellino blu,gli occhi verdi-azzurri scattanti,le guance leggermente arrossate probabilmente per l’aria frizzante che regnava su Londra verso sera,le labbra aperte in un sorriso sincero e le due fossette agli angoli della bocca non lasciavano spazio a incertezze:quello di fronte a lei era,senza ombra di dubbio,Harry Styles.
“Ciao Harry.”Rispose lei,ripresasi immediatamente dalla sorpresa nella quale l’aveva gettata l’arrivo del tutto inaspettato del ragazzo,e rivolgendogli uno dei suoi migliori sorrisi. “Caffè?”Gli chiese poi,continuando tranquillamente a pulire il bancone,esattamente come stava facendo quando lui era entrato;nel frattempo,cercò di ricordarsi in quale momento di quelle due brevi settimane di conoscenza,lui avesse iniziato a chiamarla con il diminutivo del suo nome.
“In realtà ero venuto per chiederti se ti va di andare a mangiare qualcosa,quando stacchi.” Affermò lui con sicurezza,seguendola con lo sguardo e non perdendola mai di vista;Melanie sorrise tra sé e sé nel sentire la proposta del ragazzo e nel sentire i suoi occhi chiari seguirla in ogni sua movenza. In tutta calma,valutò la proposta,non preoccupandosi minimamente di lasciare il ragazzo davanti a sé in attesa,anzi,divertendosi nel farlo;finalmente,dopo qualche minuto di silenzio in cui Harry si era limitato a continuare a guardarla con fermezza,lei si  pronunciò. Tutta la sicurezza che tramboccava dalla figura asciutta del ragazzo la incuriosiva molto più del normale.
“Devi riportarmi a casa presto,però.”Acconsentì infine,rivolgendo alla superstar di fronte a lei un mezzo sorriso;lui non si scompose,ricambiando il sorriso,che sul suo viso divenne molto più grande.
“Affare fatto,capo.”Affermò lui con decisione,facendola ridere tra sé e sé.
 
Mentre si cambiava nello spogliatoio e scioglieva i capelli dalla coda di cavallo nella quale li aveva raccolti,Melanie si permise di sorridere al suo riflesso nello specchio davanti a lei;in fondo,uscire con Harry Styles non era una cosa da tutti i giorni anche per lei,dal cuore di ghiaccio.  La sua repulsione nei confronti di qualsiasi sentimento od emozione,però,non era diminuita,nemmeno davanti alle fossette del ragazzo,o ai suoi atteggiamenti sicuri e tranquilli. Ad ogni buon conto,la rossa era molto stupita dalla calma che lui aveva ostentato,abituata com’era ai ragazzi che fremevano per avere un appuntamento con lei e si dimostravano pronti  a baciarle i piedi pur di riuscire nel loro intento.
Era sorpresa. Piacevolmente sorpresa.
Mandò velocemente un messaggio a Sophie mentre usciva dallo sgabuzzino e si dirigeva verso il riccio,avvisandola che non sarebbe tornata per cena;la informò,però del fatto che sarebbe tornata lo stesso presto,visto che era incredibilmente curiosa di sapere come era andata la serata con il bel pakistano che,lei lo avrebbe continuato ad affermare fino alla morte,sembrava la incarnazione di tutti i sogni della sua migliore amica. Distolse lo sguardo dal suo cellulare,incontrando immediatamente gli occhi metallici di Harry,che la osservava in attesa;ad un cenno del capo della rossa,lui le sorrise e si diresse con la sua camminata sicura verso la porta,lanciando un ultimo saluto a Nick,con il quale doveva aver parlato mentre lei si stava cambiando.
Era semplicemente assurda la facilità con la quale quel ragazzo dallo sguardo di un bambino riusciva a entrare in contatto con le persone.
“Hai preferenze per la cena o mi permette di scegliere,Sua Maestà?”Le chiese lui,una volta che si ritrovarono fuori dal bar,sulla strada. Melanie si strinse un po’ nel sua giacca di pelle nera che,maledizione,non si poteva chiudere dal momento che la cerniera si era rotta in una serata un po’ troppo movimentata con le sue amiche,a base di tequila e sigarette-non del tutto sigarette. Nonostante il nervosismo che il freddo sulla pelle le stava facendo provare,le venne da sorridere nel sentire la domanda del riccio e l’appellativo con la quale l’aveva chiamata.
“Sono nelle sue mani,mio prode cavaliere.” Accompagnò la frase con un sorriso sincero,che si trasformò in una risata squillante,quando,dopo aver notato l’espressione maliziosa nella quale si era aperto il viso infantile di Harry,realizzò del doppio senso che poteva essere visto nella sua frase.
La loro risata inondò le strade di Londra,riscaldando il cuore di chi passava di lì per caso. E forse un po’ anche quello di ghiaccio di Mel.
 
 
Non sono a casa per cena,ma torno presto. Non mi sfuggi,biondina.”
Sophie lesse il messaggio di Melanie con un sopracciglio alzato e l’ombra di un sorriso stampata sul volto;sapeva che la rossa doveva essere curiosa da morire per la sua uscita e riappacificazione con Zayn,e per questo motivo aveva fatto in modo di non incontrarla quella mattina,prima che lei andasse a lavoro. Tenere sulle spine la sua migliore amica era una delle cose più divertenti del mondo,dal momento che,quasi sempre,Melanie arrivava al punto di scongiurarla per sapere ogni cosa nei minimi dettagli. A ben pensarci,era forse una delle poche situazioni in cui si scomponeva davvero,e gettava a terra la maschera da dura che Sophie tanto odiava.
Ad ogni buon conto,anche la bionda in quel momento era assalita dalla sua bella dose di curiosità;immaginava che probabilmente la sua amica era stata invitata fuori a cena da qualcuno,cosa che non era per niente rara per Melanie. Aveva una capacità incredibile di attirare gli uomini,capacità che in Sophie non era nemmeno abbozzata,in confronto;alla rossa bastava entrare in un locale,scuotere un po’ i capelli lunghi e strabuzzare gli occhi verdi per avere almeno cinque ragazzi attorno che le chiedevano di ballare. Il più delle volte,lei e Danielle si divertivano immensamente nel vedere quali modi,più o meno gentili ed educati,Melanie si inventava per levarsi di dosso quelli che lei considerava al pari di fastidiose mosche.
Ciò che la incuriosiva in quel momento,infatti,non era il fatto che fosse stata invitata ad una cena,ma che lei avesse accettato;la sua amica non era una da appuntamenti,non le erano mai piaciuti,diceva che non facevano per lei e spesso ne parlava come di incubi veri e propri. Mel parlava coi ragazzi nei locali,e spesso andava da loro a dormire,o meglio a non dormire,e poi tornava alla mattina a casa,con un’espressione carica di indifferenza disegnata sul viso;non aveva interesse nell’uscire con loro e non aveva interesse negli appuntamenti semplicemente perché a lei non interessava avere una relazione con nessuno. Melanie era così e lo era sempre stata.
 
 
Sophie,dopo questi ragionamenti,non potè che torturarsi per la curiosità ancora di più:così,quando dopo un’oretta il suo cellulare si illuminò nuovamente per un messaggio,la bionda sperò tanto che la sua migliore amica si fosse degnata di darle qualche informazione in più;la sua speranza si affievolì quando vide comparire sullo schermo il nome di Celine.
Sei incredibile,come diavolo fai ad essere già raccomandata dopo sole due settimane di lavoro?” Recitava il testo del messaggio.
Sophie rimase per qualche secondo perplessa ed inizialmente pensò che la sua amica,nonché quasi-capo,avesse sbagliato ad indirizzare il messaggio;poi però si rese conto che l’agenzia non poteva aver assunto tante altre fotografe femmine,due settimane prima,e si ricordò che Celine le aveva detto che non aveva il numero di nessuno che lavorasse per lei,eccetto quello di Sophie.
Così rispose velocemente alla mora con una serie di punti interrogativi,esprimendo al meglio la sua perplessità di fronte all’affermazione dell’amica,la cui risposta,fortunatamente,non si fece aspettare.
“Oggi pomeriggio ha chiamato l’agente di uno dei gruppi più famosi del mondo per dirci che il prossimo servizio lo faranno con noi. E indovina chi ha voluto assolutamente come fotografa?
Sophie dovette rileggere il testo del messaggio almeno cinque volte,prima di riuscire a comprendere ciò che vi era realmente scritto e prima di convincersi che non si era immaginata tutto;in preda a una specie di trance,quindi,si limitò a digitare il numero di Celine freneticamente,che le rispose immediatamente,con la sua solita voce allegra,che in un'altra situazione l’avrebbe fatta sorridere. In quel momento,però,aveva un tarlo nel cervello che la stava quasi facendo impazzire,e che doveva in qualche modo scacciare via.
“Soph,allora hai cap..”
“Dimmi il nome della band.”La interruppe subito la bionda,senza lasciarle il tempo di pronunciare nemmeno una parola in più.
“One Direction.”Pronunciò con sicurezza la mora dall’altro capo del telefono.  “Come diavolo fai a conoscerli?E per quale cazzo di motivo non mi avevi detto niente?”Chiese poi Celine,facendole allargare ancora di più il sorriso che già aveva dipinto sul viso;non ci poteva credere. Nella sua mente cercò di indovinare quale dei ragazzi avesse fatto il suo nome al loro agente;il suo cuore,però,non aveva dubbi al riguardo.
Lasciandosi cadere mollemente sul divano,Sophie si lanciò in una spiegazione ricca di particolari su dove,come e quando aveva conosciuto i cinque ragazzi; per raccontare tutto,ci mise un ora intera,dal momento che la sua amica la continuava ad interrompere con domande cariche di curiosità. La bionda scoprì dunque che Celine era una fan della band,e che una volta era anche andata a vedere un loro concerto e si sentì molto in colpa per non averglieli mai presentati;si ripromise che li avrebbe fatti incontrare,realizzando così un sogno della mora,esattamente come aveva fatto lei offrendogli il lavoro della sua vita.
Alla fine Celine la salutò,dicendole che doveva assolutamente andare a comprare qualcosa nel supermercato prima che chiudesse,visto che in casa non le era rimasto niente;così a Sophie venne in mente che era un essere umano,e che quella era decisamente l’ora di cena e che avrebbe dunque dovuto nutrirsi. Si aggirò per qualche minuto in giro per la cucina con fare esperto;trovò i piatti sporchi del giorno prima,lasciati in un lavandino da una Melanie particolarmente pigra,come potè constatare con suo grande disappunto. Si cucinò velocemente una pasta,ringraziando il cielo,come faceva ogni volta,di avere una madre italiana e di conoscere quindi i concetti base per cucinare,cosa del tutta estranea alla maggior parte degli inglesi che aveva conosciuto fino a quel momento;dopo aver preso il suo piatto pieno di pasta al sugo fumante,si sedette sul divano,selezionando un film d’amore strappalacrime,preparandosi ad una serata all’insegna della malinconia.
Quando il film era arrivato più o meno a metà,il suo cellulare si illuminò nuovamente per un messaggio.
 
Ciao fotografa.”Recitava il testo.
Il mittente,ovviamente,era Zayn.
Sophie aveva riflettuto a lungo,mentre parlava al telefono con Celine,cercando di capire se avrebbe dovuto ringraziarlo per il nuovo lavoro che le era appena stato affidato;quando però era sul punto di chiamarlo,era stata assalita da mille dubbi,che le avevano fatto cambiare idea. In fondo non era affatto sicura che fosse stato proprio lui,ed era stupido chiamarlo e disturbarlo per un qualcosa di cui non era nemmeno certa al cento per cento.
A dir la verità,però,sarebbe rimasta molto stupita,se fosse venuta a sapere che era stato uno degli altri ragazzi a parlare di lei al loro manager;alla fine,dopo essersi mangiata tutte le unghie di entrambe le mani per il nervosismo decise di prendere il messaggio come una sorta di conferma.
“Non avresti dovuto.” Rispose quindi,riassumendo in sole tre parole tutto il suo pensiero;la risposta del ragazzo,come al solito,non si fece attendere.
“Cosa ti fa pensare che sia stato io?” Sophie poteva immaginare perfettamente la faccia che doveva aver assunto in quel momento,ovvero la sua tipica faccia da angioletto,con gli occhi sporgenti e le mani in alto in segno di difesa.
Zayn.”Scrisse semplicemente lei,richiamandolo alla serietà, come in quelle due settimane aveva fatto spesso.
Dicevi che gli ultimi servizi erano noiosi. Quello con noi sarà tutto,tranne che noioso,fidati.”Rispose allora lui,facendola sorridere;ancora una volta stava dimostrando di averla ascoltata e di essere attento ai suoi bisogni e alle sue lamentele degne di una bambina capricciosa.
Sul fatto che non sarebbe stato noioso,non aveva alcun dubbio,poco ma sicuro. Niente poteva diventare noioso,se comprendeva la partecipazione dei One Direction che scherzavano,parlavano e ti prendevano in giro in continuazione;la bionda pensò che dopo un intero pomeriggio passato insieme a loro,sarebbe anche potuta diventare matta.
Sophie stava già muovendo le mani sulla tastiera del suo adorato Samsung per rispondergli con un altro “non avresti dovuto”,quando il cellulare vibrò nuovamente tra le sue dita,segnalando l’arrivo di un altro messaggio,ancora una volta di Zayn.
Domani prima lezione con me,alle 5 di fronte al parco.
La bionda impiegò qualche minuto per realizzare che la lezione alla quale il ragazzo faceva riferimento era quella che sarebbe avvenuta su un aggegio infernale comunemente conosciuto come skateboard.
Credici.
Rispose,sperando che la traccia di ironia non rimanesse troppo velata.
“Buona notte,Soph. A domani.
E Sophie nonostante tutto,nonostante le facessero già male le gambe al pensiero e le girasse già forte la testa,nonostante si era ripromessa che non lo avrebbe fatto mai in tutta la sua vita,nonostante stesse odiando Zayn dal profondo del suo cuore,non potè fare a meno di sorridere,nel leggere quel “A domani.”
C’era tutta la sua felicità,in quel “a domani”.
Tutto il suo sorriso in due stupide parole.
 
C’era decisamente qualcosa che non andava.



 
HELLO DARLINGS!
Come state?
Io un po' stressata,ma who cares,Sophie,Zayn e sopratutto le vostre recensioni mi tengono di buonumore :)
Alloraaaa in realtà questo capitolo non mi piace un granchè,
Melanie è così diversa da me che ho avuto tantissime difficoltà a descriverla,
ho scritto la sua parte almeno cento volte e il risultato non mi convince molto.
Ma la amo e amo lei insieme ad Harry quindi tadaaaan,forse qualcuno di voi se l'aspettava o forse no,
maaa ecco una nuova coppietta :D
Zayn non compare in questo capitolo,o meglio solo in modo indiretto,
mentre nel prossimo sarà il protagonista insieme alla nostra Sophie..
Quindi su,su lasciatemi tante belle recensioni ed aggiornerò prestissimo :)
Grazie mille a tutti,davvero,mi fate tanto felice :3
Vi lascio con Harry,un bacio enorme!

Chiara

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Capitolo 10
*** Points of view. ***










 
Chapter 10
Points of view

“Ok,ora spiegami come hai fatto a convincermi e a farmi venire qui.” La scongiurò Zayn,ponendole la domanda con la quale la stava tormentando da almeno venti minuti,e alla quale lei non si era ancora degnata di rispondere,mandandolo in bestia. Quella milionesima volta,però,dopo aver ricevuto l’occhiata più fiammeggiante della storia,Sophie decise che per la sua incolumità era meglio rispondere,così gli rivolse un sorriso contento e iniziò a spiegargli con calma.
“Nemmeno te avevi così tanta voglia di andare su quell’aggeggio,ammettilo. E io devo fare delle foto della periferia di Londra,e so essere molto persuasiva a volte. Perciò,eccoci qui.” Rispose lei tranquillamente,riassumendo in poche parole il pomeriggio appena trascorso.
 
Si erano incontrati nel primo pomeriggio,davanti alla rampa da skateboard sulla quale il pakistano avrebbe voluto che la bionda desse prova della sua totale incapacità a stare in equilibrio su qualcosa in movimento. Sophie era arrivata leggermente in ritardo a causa di una chiamata di lavoro,da parte di Celine,nella quale il suo capo le ricordava dello shooting che avrebbe dovuto consegnare il giorno dopo e del quale,ovviamente,si era dimenticata completamente. Così la ragazza,dopo aver salutato Zayn,semplicemente splendido con una maglietta bianca decisamente troppo attillata per la sua sanità mentale e un paio di pantaloni neri stracciati,riuscì a convincerlo ad accompagnarla in una zona periferica di Londra per riuscire a scattare qualche foto. Inaspettatamente,l’operazione di persuasione era stata straordinariamente facile,dal momento che il moro si era limitato a fare un sorriso divertito e a punzecchiarla leggermente durante il tragitto;dopo un bel pezzo di strada a piedi,in quel momento  si trovavano in mezzo a una via del tutto sconosciuta a Sophie,e nella quale non si sarebbe di certo voluta trovare non appena si fosse fatto buio. Era decisamente contenta che accanto a lei ci fosse Zayn,pronto a lanciare occhiatacce a chiunque le si avvicinasse più del dovuto o allungasse troppo gli occhi sulle sue gambe lasciate scoperte da un vestitino a fiori che Melanie le aveva fatto indossare a forza,non appena aveva scoperto che usciva con il moro.
Dopo qualche istante di silenzio,nel quale si era guardata attorno speranzosa,finalmente  la bionda trovò il posto perfetto per scattare;era uno spiazzo completamente vuoto,fatta eccezione per un albero di ciliegio posto esattamente al centro che,vista la stagione primaverile,aveva messo su i primi fiori delicati e bianchi. La luce del sole,poi,lo illuminava perfettamente facendolo sembrare l’unica cosa viva nel resto dell’universo;Sophie si fermò a guardarlo qualche secondo,estasiata,cercando di capire da quale posizione sarebbe riuscita a rendere meglio l’emozione che stava provando. Un albero di ciliegio in quel posto lì,pieno di case grigie e sporche di smog era l’ultima cosa che si sarebbe aspettata di trovare;la purezza in mezzo allo sporco,al casino. Sembrava l’ultimo simbolo di speranza in un posto nel quale ogni cosa sembrava persa.
 Zayn rimase fermo immobile,timoroso di rovinare l’atmosfera,intento a guardare quelle strana creatura muoversi quasi in punta di piedi,con in mano la sua macchina fotografica,quasi più grande di lei;osservò la sua coda disordinata di capelli biondi dondolare mentre lei si spostava leggera,e sentì il suo profumo fruttato infiltrarsi nelle narici ogni volta che gli passava vicino,come in una danza. Con tenerezza la osservò mentre,con la lingua tra i denti e il visetto concentrato scattava una,due,dieci foto sempre nella stessa posizione,immobile.
Sophie,dal canto suo,felice come una bimba davanti ai regali di natale,si dimenticò di tutto e tutti e quando,dopo aver completato il suo lavoro,sollevò lo sguardo e vide il moro con il capo chino,intento a mandare un messaggio,si maledisse in tutte le lingue che conosceva per averlo lasciato solo;mentre lo osservava,però,non potè fare a meno di pensare che era davvero bello,seduto su uno scalino,con la sigaretta in bocca e il cellulare in mano,e senza nemmeno accorgersene,le sue mani corsero nuovamente alla macchina fotografica,quasi in preda ad un bisogno fortissimo. Non si dovette concentrare molto,né cambiare posizione;Zayn sembrava fatto per essere fotografato da lei,dalla sua Nikon e ad essere un suo modello inconsapevole. All’ennesimo “click” il ragazzo finalmente alzò il capo dal cellulare,rendendosi conto di essere diventato lui l’oggetto delle sue attenzioni;le rivolse un sorriso incuriosito,al quale lei non rispose,abbassando lo sguardo,leggermente imbarazzata,e osservando il risultato della sua opera.
“Se proprio mi devi fotografare,almeno fammi vedere come sono venuto.” Disse lui,avvicinandosi a lei e prendendole dalle mani la sua adorata macchina fotografica;Sophie improvvisamente sentì il corpo del ragazzo troppo vicino al suo,così come lo erano i loro visi. Trattenne il respiro,cercando di controllare i suoi movimenti tremolanti e del tutto ingiustificati, mentre,insieme,osservarono le foto.
“Sono bellissime,Soph!Sei davvero brava.”Si complimentò lui,rivolgendole un altro sorriso radioso. “Nessuno mi ha mai fatto una foto del genere.”Commentò ancora lui,non riuscendo a staccare lo sguardo dallo schermo della Nikon.Sembrava quasi in uno stato di trance,mentre osservava il suo viso contratto in una smorfia di concentrazione e le sue spalle curvate verso il basso,nella foto che la bionda aveva scattato qualche secondo prima. Non riusciva a staccare gli occhi di dosso da quell’immagine di sé;era una foto così..intima e struggente che sentiva gli occhi farsi lucidi senza motivo.
“Così è come ti vedo io.” Mormorò lei,infilandosi una sigaretta tra le labbra e aspirando lentamente il fumo.
Non era la prima volta che qualcuno rimaneva stupito dalle sue foto. Era stata Melanie la prima a rimanere colpita dall’immagine che la sua amica aveva catturato di lei;la rossa era rimasta qualche secondo senza parola,fissando con sguardo vitreo e allo stesso tempo pieno di luce quella ragazza dai capelli rosso fuoco e gli occhi splendenti che le sorrideva dallo schermo della macchina fotografica. Sophie,invece,inizialmente non riusciva a capire lo stupore dei suoi “modelli”;solo da qualche tempo aveva capito che probabilmente l’occhio della macchina fotografica corrispondeva al suo occhio,e che dunque la sua adorata Nikon riusciva a rappresentare le persone esattamente ed esclusivamente come lei le vedeva. La sua visione delle cose e delle persone,poi,era solitamente molto diversa da quella che i suoi modelli avevano di sé,perciò ormai si era abituata ai moti di sorpresa.
 
Immersa così nei suoi pensieri,non si accorse che il moro accanto a lei si era leggermente allontanato e aveva smesso di fissare intontito l’immagine di sé che la macchina fotografica gli stava restituendo;quando però sentì un “click” da qualche parte alla sua destra,si girò di scatto,rimanendo con la sigaretta a mezz’aria. Lanciò un’occhiata di fuoco a Zayn che le stava rivolgendo un sorriso da finto innocente,avvicinandosi a lei con aria indifferente;lei,trattenendosi dal prenderlo a pugni,si limitò ad insultarlo a bassa voce tra i denti,ricevendo in cambio una risata gutturale dal ragazzo. Se c’era una cosa che Sophie odiava con tutta se stessa,era essere fotografata;la gente si stupiva sempre di questo fatto,e questo la faceva andare ancora di più in bestia. Si sentiva nuda,davanti a quella che solitamente era una delle sue migliori amiche,e aveva la netta percezione che chiunque la stesse fotografando,avesse la capacità di guardarle dentro come mai in nessun altro momento;e questo,ovviamente,non le piaceva.
 
Così,fu con immenso sacrificio che lanciò un’occhiata veloce alla foto che il ragazzo le aveva scattato e che ora lui le sventolava davanti,con una strana espressione felice stampata sul volto. Ad una prima e rapida occhiata,però,ne seguì un’altra un po’ meno veloce,e poi anche una terza,questa volta molto più curiosa,fino a quando Sophie non arrivò a strappargli la macchina fotografica dal collo e a prendersela tutta per sé,incantata.
Davanti ai suoi occhi c’era una ragazza bionda,con i capelli leggermente scompigliati davanti al viso,però lunghi e luminosi;gli occhi erano socchiusi,mentre in bocca aveva una sigaretta rollata male e tutta storta,dalla quale usciva del fumo grigiastro. Le mani erano magrissime e le dita sembravano lunghissime,da quella prospettiva;la pelle era leggermente abbronzata,ed il colore risaltava contrapposto al vestitino bianco e azzurro che aveva addosso e che sembrava cucito addosso a lei alla perfezione. Sembrava una ragazza pensierosa,intelligente,con le idee ben chiare in testa e destinata a fare qualcosa di grande,nella vita.
Sembrava bella.
 
Così,invece, è come ti vedo io.”Mormorò il moro accanto a lei,soffiandole nell’orecchio e facendole venire milioni di brividi sulle braccia;Sophie dovette metterci tutta la concentrazione che le era possibile,per allontanarsi da quel corpo caldo e protettivo accanto a lei. Nella sua testa si stavano aggirando decisamente troppi pensieri,e non era assolutamente in grado di gestirli,se Zayn le stava così vicino.
 La ragazza nella foto,sembrava completamente diversa dalla vera Sophie;o meglio,completamente diversa da quella che Sophie credeva di essere. Non le era mai passato nemmeno per l’anticamera del cervello che qualcuno la potesse vedere così.
“Che c’è Soph?”Lo sguardo preoccupato del cantante la fece sorridere lievemente,e scosse la testa per rassicurarlo. “La foto fa tanto schifo?”Chiese ancora,guardandola intensamente e con aria mortificata.
“No,è bellissima,davvero. Solo che.. non sembro io.”Diede così voce ai suoi pensieri,rivolgendogli un sorriso incerto;sapeva che se la macchina fotografica l’aveva ritratta in quel modo,era perché dall’esterno,agli occhi delle altre persone,agli occhi di Zayn,lei era davvero così. Le provocava un vago senso di vertigine,rendersi conto che il moro aveva visto parti di lei,lati della sua persona e del suo carattere ai quali lei non aveva nemmeno mai pensato;davvero lui vedeva quella ragazza sicura,luminosa e bella,quando la guardava? Davvero la Sophie che vedevano tutti,era quella?
“Certo che sembri tu. Questa è Sophie.”Dichiarò lui,senza alcun dubbio nello sguardo,mentre faceva passare gli occhi velocemente da lei alla foto. “O almeno,questa è la Sophie che vedo io.”Concluse con un sorriso incerto,accendendosi una sigaretta.
I due,come spesso succedeva,rimasero in silenzio per qualche tempo,ognuno cercando,a modo suo,di fare chiarezza tra i propri pensieri;alla fine,lo squillo del cellulare di Zayn riscosse entrambi dalle loro riflessioni. Il moro,visto il nome che si stagliava sul suo cellulare a grandi lettere,si allontanò dalla ragazza,rispondendo alla chiamata e sussurrando piano al telefono;Sophie distolse lo sguardo,insultandosi mentalmente per il desiderio di capire con chi stesse parlando che si era impossessato di lei in un attimo di poca attenzione. Finse così di scrivere messaggi al cellulare,mentre cercava di riempirsi la testa di pensieri,riuscendo così a coprire il rumore delle parole del cantante,che arrivavano ogni tanto alle sue orecchie. Dopo qualche minuto,i passi del ragazzo che si dirigevano nella sua direzione e la sua voce che si rivolgeva a lei,le permisero di rimettere il cellulare nella borsa e di riattivare le orecchie.
“Soph,devo tornare allo studio per registrare,scusa.”Mormorò lui,guardandola con aria dispiaciuta,e facendole fare,ahimè,un sospiro di sollievo;per qualche secondo,il suo corpo si era improvvisamente rilassato,quando aveva capito che quella di poco prima doveva essere una semplice chiamata di lavoro.
“Certo superstar.”Esclamò lei,sorridendogli calorosa e scoppiando a ridere nel vedere la linguaccia con la quale lui le aveva risposto;insieme si incamminarono verso la sala di registrazione,che si trovava vicino a casa di Sophie.
 
Dopo un quarto d’ora di cammino,i due arrivarono in prossimità dello studio; la bionda non capì subito cosa aveva fatto irrigidire la mascella del moro e per quale motivo lui aveva imprecato a bassa voce,continuando a darsi del coglione da solo;alla fine,però,anche lei si rese conto dell’incredibile folla che si trovava di fronte all’edificio dentro al quale Zayn sarebbe dovuto entrare,e poco dopo notò che tutti brandivano una macchina fotografica,molto più professionale della sua,e la tenevano in mano come un’arma,pronta a scattare. Paparazzi.
“Soph,con calma,senza attirare l’attenzione,voltati e vai in quella strada.”Mormorò piano Zayn,allontanandosi lentamente da lei e continuando a guardare fisso davanti a sé,un’espressione impassibile sul viso. “Io ti raggiungo fra cinque minuti.” La rassicurò con voce calda.
Sophie annuì,pronta alla fuga;non fece in tempo a girarsi,però,che qualcuno dei giornalisti si accorse di loro,e si diresse correndo verso lei e Zayn,bloccandola sul posto. Non appena gli altri si resero conto di ciò che il loro collega aveva visto,si mossero in gruppo proprio verso l’angolino dove i due ragazzi avevano invano tentato di nascondersi;la bionda lanciò uno sguardo preoccupato al moro,una tacita richiesta di aiuto,dal momento che non aveva idea di come ci si dovesse comportare. Lui le rivolse un sorriso nervoso,per nulla convinto,poi,dopo aver preso un respiro,le prese la mano con forza;così Sophie si lasciò trascinare tra la folla di giornalisti che la spintonavano,e si tappò le orecchie per evitare di sentire le domande indiscrete e fastidiose che quelli rivolgevano a lei e al moro. Lui evitò tutti e tutto,andando avanti a muso duro,mentre la vena che aveva sul collo si gonfiava sempre di più;alla fine,però,di fronte alla porta dello studio,si dovette fermare.
“Zayn,chi è lei?Una tua nuova fiamma?”Chiese una donna dai capelli  biondi che sbarrava la porta di entrata allo studio e che suscitò subito un’immediata antipatia e fastidio nella giovane ragazza che il moro teneva per mano;lui dovette percepire il suo nervosismo,perché,mentre rispondeva,le strinse un po’ di più la mano e le accarezzò il dorso con un pollice.
“No,è una mia amica. Ora,se permetti,dovremmo entrare.”Rispose con calma e freddezza allo stesso tempo,continuando ad accarezzare il dorso della mano di Sophie,sorpresa da quanto piacevole potesse essere quel semplice contatto;la giornalista li fece passare,e la bionda cercò di ricacciare indietro l’amaro che le aveva preso possesso della bocca quando aveva sentito la prontezza con la quale il moro le aveva risposto.
Ad accoglierli,trovarono un ragazzo biondastro dietro ad una batteria,che rivolse un sorriso caloroso a Zayn e un’occhiata curiosa a Sophie;il cantante gli sussurrò qualcosa all’orecchio,e lui,dopo aver annuito,lasciò la stanza uscendo da una porta laterale.
“Ho chiesto a Josh di accompagnarti a casa in macchina. Non provare nemmeno a protestare.”Dichiarò lui con fermezza,prevenendo le parole che già stavano per uscire dalla bocca della bionda che,indispettita,gli rivolse un’occhiattaccia carica di malumore,al quale lui rispose con un sorriso dolce e un’altra carezza alla mano,che ancora stringeva tra le sue. “Fidati,se uscissi di qui ora per conto tuo,ti assalirebbero nel giro di cinque secondi. Josh è abituato,accompagna sempre El a casa quando ci viene a trovare.” Gli spiegò lui,con una voce dolce che alla fine convinse Sophie. Arrivato Josh,che si presentò come batterista dei ragazzi quando erano in tour,Zayn le rivolse un saluto veloce,promettendole di chiamarla,ringraziò ancora una volta il ragazzo e scomparve dietro ad una porta scura;la bionda,leggermente in imbarazzo per recare così tanto disturbo al batterista che,come poteva immaginare,probabilmente in quel momento avrebbe dovuto provare insieme ai ragazzi,lo seguì sulla stradina laterale e poi salì in macchina,in silenzio. Non era una tipa loquace,come il moro le aveva fatto notare una delle prime volte che si erano viste,tantomeno con gli estranei.
Usciti sulla strada principale,la macchina venne nuovamente assalita dai giornalisti,e Sophie ringraziò con tutta se stessa che i finestrini avessero  i vetri scuri;non aveva alcuna voglia di ripetere l’esperienza di pochi minuti prima,soprattutto dal momento che Zayn non era più con lei e non poteva tranquillizzarla di nuovo semplicemente tenendole la mano. Josh sembrò percepire il suo malumore e la sua ostilità verso ciò che stava accadendo fuori dalla macchina,perché le lanciò un’occhiata gentile,accelerando lievemente.
“Stai tranquilla,arriverai sana e salva a casa.”La rassicurò,mentre svoltava in una stradina strettissima. “Anche perché se no Zayn potrebbe ammazzarmi a mani nude senza pensarci troppo.” Disse poi,ridendo.
La bionda sussultò lievemente,nel sentire queste parole,e gli rivolse un’occhiata colma di interrogativi,al quale lui non rispose,limitandosi a scuotere la testa divertito per qualcosa che lei non riusciva a comprendere. La bionda decise di passare sopra,troppo stanca per cercare di tirare fuori qualcosa dalla bocca di quel ragazzo sorridente che,senza conoscerla e senza averle chiesto niente,la stava accompagnando a casa.
 
Così,arrivata di fronte al portone di casa sua,dopo averlo ringraziato circa mille volte,scese dalla macchina urlando un ennesimo “grazie” e poi si catapultò in casa,desiderando ardentemente il suo letto più di ogni altra cosa;entrata nel piccolo salottino,però,vide subito la chioma rossa dei capelli di Melanie,e decise che il suo letto poteva aspettare ancora una mezz’oretta.
“Ehi,desaparecida!Dove sei stata?”Le chiese subito lei,dopo averla invitata a sedersi accanto a se sul divano e dopo aver spento la televisione.
“Non ci provare Mel.Non ci provare nemmeno a spostare l’attenzione su di me.”Replicò Sophie,ben decisa a venire a sapere ciò che voleva;non era ancora riuscita ad incontrare la sua migliore amica dalla sera prima,perciò non aveva alcuna idea di chi fosse il misterioso ragazzo che si era riuscito addirittura a conquistare una cena con la rossa-spezzacuori.
“Non so proprio di cosa tu stia parlando.”Cercò di prendere tempo Melanie,iniziando a puntare i suoi occhioni verdi su qualunque cosa non fosse la bionda,che la fissava con uno sguardo incandescente.
“Mel,se non mi dici con chi diavolo sei uscita ieri sera,giuro che non ti preparo più le lasagne alla bolognese.”Minacciò Sophie,ben conscia del potere che quel piatto potesse avere sulla sua migliore amica;la rossa,infatti,strabuzzò gli occhi,indignata da quanto la ragazza potesse arrivare in basso per venire a conoscenza della sera prima,ma poi si rassegnò.
“E va bene..Con Harry.”Confessò poi,con lo sguardo basso,dopo aver preso un grande respiro.
“Harry chi?”
“Harry. Harry Styles.”Pronunciò con una specie di tremolio nella voce che non le si addiceva per niente,e che sicuramente Sophie non aveva mai sentito;mai in tutti gli anni che era stata sua amica,mai e poi mai.
La bionda ci mise un po’ a collegare Melanie al riccio-playboy,ma quando ci riuscì si stupì di non esserci arrivata prima;in fondo aveva sempre pensato che i due fossero davvero molto simili. Ripresasi dallo shock iniziale,tempestò la rossa di domande,non lasciandole nemmeno il tempo di rispondere e rimanendo del tutto interdetta di fronte alla riservatezza che la sua amica cercava di mantenere e davanti al rossore che,anche se lievemente,le aveva imporporato le guance. Non riusciva a credere che,dopo anni e anni di tentativi da parte sua e di Danielle di trovare qualcuno che riuscisse a sciogliere la maschera impassibile che caratterizzava la rossa,proprio quando le due avevano abbandonato ogni speranza e si erano rassegnate,questo qualcuno si fosse fatto avanti da sé. Harry Styles era davvero un ragazzo pieno di sorprese.
 
La serata proseguì tra urletti provenienti dalla bocca fine di Sophie e sospiri sognanti da parte di Melanie,che alla fine riuscì a confessare che forse,forse forse,l’appuntamento con il bel riccio le era piaciuto;la bionda inoltre cercò di non stramazzare al suolo per la gioia,nel sentire l’amica affermare con sincerità che le sarebbe piaciuto vedersi di nuovo con lui.
“E tu quando ti deciderai a cedere alle attenzioni del tuo bel pirata?”La stuzzicò poi la rossa,dimostrando che,sebbene avesse (forse) trovato qualcuno che le interessava davvero,non aveva di certo perso la sua vena maliziosa che la contraddistingueva da sempre.
“Oh,sta zitta,Mel,lo sai che tra noi non c’è proprio niente.”Borbottò Sophie,chiudendo gli occhi e massaggiandosi piano la fronte con la mano,come se il solo pensiero di Zayn fosse in grado di farle venire mal di testa. Cosa che da quel pomeriggio,oltretutto,era anche vera.
“Sai Soph,ti potrei anche credere se lui non ti guardasse come se fossi il suo dolce preferito.”La presa in giro Melanie,decisa a prendersi la sua rivincita sull’amica;la bionda,infatti,arrossì e per una breve frazione di secondo i suoi occhi si illuminarono di una luce piena di calore.
“Siamo solo amici.”Ribadì,sperando di porre fine al discorso.
“E lui lo sa questo?”Chiese la sua migliore amica,guardandola con un sorriso divertito.
“Certo che lo sa. E’ quello che ha detto ai giornalisti che ci hanno assaliti oggi,infatti.”Borbottò Sophie in risposta,cercando di scacciare l’improvviso malumore che si era impossessato di lei nel ricordare la frase secca con la quale Zayn aveva risposto alla giornalista;non aveva avuto bisogno di rifletterci sopra,aveva le idee chiare,lui.
“Quanto sei ingenua,Soph.”Le sussurrò a quel punto Melanie,guardandola con un’espressione dolce e felice,prima di stringerla in un abbraccio stritolante. Sophie,ancora una volta,non ebbe la forza di chiederle per quale motivo le aveva attribuito quell’aggettivo,e decise di lasciare perdere l’argomento.
 
Dopo poco,le due si addormentarono sul divano ognuna in preda ai propri sogni.

 
Hey there!
So che probabilmente sarete tutti a divertirvi al mare
o a fare qualcosa di più interessante di me maaaa..
io sono costretta a stare a casa fino al 9 Luglio,
quando finalmente sarò liberaa yeee
e perciò vi tormento con gli Zophie (?)
Allora questo è un capitolo un po' di passaggio,ma dal quale si capiscono un po' di cose..
innanzittutto la nostra Sophie è insicura e ha l'autostima sotto le scarpe,
e perquesto si stupisce di come sia bella nella foto che il dolcissimo Zayn le fa :)
Spero non siate delusi dalla scena dello skateboard,in realtà l'avevo scritta ma non mi piaceva,
perciò l'ho cancellata,spero che sia riuscita a compensare lo stesso il tutto :)
Vi lascio con Sophie e Zayn
grazie mille a tutte,siete fantastiche e vi voglio bene :)




 
 

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Capitolo 11
*** That magic moment. ***




Chapter 11
"That magic moment"

 
Erano passate tre settimane di inferno,per Sophie che più di una volta in quei giorni aveva avuto la netta sensazione di non riuscire a stare dietro a tutte le cose che aveva da fare;alla fine,però,era finalmente riuscita a dare un esame che si portava dietro dall’anno precedente e che l’aveva quasi portata a strapparsi tutti i capelli,uno ad uno,per la disperazione. Aveva fatto uno shooting con i ragazzi,e probabilmente quello era stato il momento più divertente di quelle tre settimane;i cinque erano veramente fonti di risate continue,soprattutto se si ritrovavano tutti insieme,in una sola stanza e davanti ad una macchina fotografica. Il servizio sarebbe dovuto durare un’ora e mezza,in teoria,ma alla fine si era protratto per tutta il pomeriggio,mandando in bestia il loro manager;loro,noncuranti e sempre sorridenti,avevano continuato a perdere tempo,scattando foto a caso e mettendosi in pose assurde. Per il resto,il lavoro era proceduto tranquillamente,anche se la ragazza non riusciva a ricordare un momento di pausa che si era concessa in quelle tre lunghissime settimane.
Aveva visto Zayn pochissime volte,due in tutto,dal momento che lui era impegnatissimo con le prove per il tour che sarebbe incominciato il giorno dopo e lei era sommersa dal carico di lavoro e studio che si era abbattuto sulla sua fragile schiena tutto assieme. L’ultima volta che l’aveva visto era stato una settimana prima,insieme agli altri ragazzi,in un locale;più volte aveva poi avuto la tentazione di chiamarlo,o mandargli un messaggio,ma alla fine aveva sempre desistito un attimo prima di premere il tasto verde della chiamata.
 
Quel venerdì sera,però,Sophie si sentiva finalmente,dopo tanto tempo,rilassata;sotto la doccia,con l’acqua che le scivolava sulla pelle e la prospettiva di una serata in casa,con una pizza a guardare la televisione,non poteva davvero sperare in niente di meglio. La casa era tutta per sé,e forse per la prima volta in tutta la sua vita,era contenta di ciò;Mel era uscita ancora con Harry,e la bionda aveva gioito tra sé e sé nel vedere il sorrisone con la quale la sua amica era uscita di casa,camminando quasi a passo di danza verso la macchina del suo pseudo-fidanzato,o qualunque cosa i due fossero.
Sorridendo da sola per la sua migliore amica,Sophie uscì dalla doccia velocemente,coprendo subito con un asciugamano il suo corpo bagnato,ben attenta a non guardarsi allo specchio;nonostante fosse un periodo in cui era molto più serena,le si formava ancora una smorfia di disappunto ogni volta che si osservava in qualsiasi superficie che riflettesse la sua immagine. Si pettinò con pazienza i lunghi capelli biondi,sorprendendosi ancora una volta di come potessero annodarsi nonostante il balsamo ultra potente che aveva comprato;terminata la difficile operazione,si diresse in camera sua e cercò con lo sguardo i suoi pantaloni della tuta,ben decisa a non mettere addosso niente che non fosse super comodo. Mentre ancora con l’asciugamano addosso si era sdraiata sotto il letto per scovare i suoi pantaloni che sembravano essersi dispersi,sentì il campanello del citofono suonare; rimase qualche secondo così,sdraiata a pancia in giù,con i capelli bagnati sul viso e gocciolanti sul pavimento,cercando di fare mente locale e di identificare chi diavolo potesse essere a disturbare la sua serata tranquilla,pantaloni scomparsi a parte. Alla fine decise che doveva essere Melanie che si era dimenticata qualcosa di fondamentale a casa,probabilmente la spazzola per i capelli,da lei ritenuto un oggetto senza il quale era inconcepibile anche solo pensare di uscire;indossò velocemente una maglietta,un paio di mutande e,abbandonata la ricerca dei pantaloni,decise che,dal momento che sicuramente era la sua migliore amica,poteva aprire la porta così tranquillamente.
Le bastò una frazione infinitesimale di secondo per rendersi conto che la persona che stava davanti a lei era ben lontana dall’essere Melanie.
“Zayn?”Chiese,con la bocca aperta dallo stupore;tutto si sarebbe aspettata tranne che vedere comparire Zayn Malik,con la sua giacca di pelle nera dalla quale non si separava quasi mai ed il viso contratto in un’espressione stanca,ma illuminato da un sorriso felice.
“Ciao Soph..ehm..disturbo?” La sua voce calda improvvisamente incerta e i suoi occhi imbarazzati,ricordarono immediatamente alla bionda che il suo abbigliamento non era esattamente monacale;sotto il suo sguardo imbarazzato e indagatore allo stesso tempo,improvvisamente sentì le gambe più nude,la maglietta più bianca e bagnata,il seno libero dal reggiseno più pronunciato e visibile al di sotto di essa,e il cuore che batteva molto più forte del dovuto,mentre il sangue le affluiva alle guance,colorandole di un bel rosso peperone.
“No..scusa io..pensavo fosse Melanie..”Borbottò lei,per cercare in qualche modo di rimediare al fatto di essersi presentata mezza nuda di fronte al cantante della band più famosa del mondo.
Ci furono i due minuti di silenzio più imbarazzanti delle loro vite,nei quali Sophie cercò in tutti i modi di staccare la maglietta dal suo seno,e di nascondere in qualsiasi modo al ragazzo la visione delle sue gambe completamente scoperte e del suo seno che si intravedeva in modo imbarazzante;Zayn,dal canto suo,continuava a muovere gli occhi sul pavimento o sulla libreria alle spalle di Sophie,incredibilmente imbarazzato,ma senza riuscire a non lanciare rapide occhiate alla ragazza di fronte a lui.
“Avevi bisogno di qualcosa?”Chiese infine la bionda,trovando la forza di parlare e di sembrare anche naturale,per quanto potesse essere naturale per una ragazza ultra timida farsi vedere mezza nuda da un ragazzo che non era sua fratello o il suo fidanzato.
“No,io in realtà ero solo venuto a chiederti se ti andava di mangiare qualcosa insieme.”Rispose lui,senza guardarla in faccia e cercando di evitare che i suoi occhi cadessero sulle diecimila parti del suo corpo lasciate scoperte dalla maglietta bianca.
“Stasera?”Domandò con stupore Sophie,strabuzzando gli occhi per la sorpresa.
“Sì,stasera. In realtà forse era meglio se ti avessi avvisato..sono stato un coglione a venire qui senza dirti niente prima,immagino che tu abbia qualcosa da fare stasera,e io mi sa che sono proprio un coglione,scusa,avrei davvero dov..”Iniziò a dire Zayn,parlando velocissimo tanto che la bionda fece fatica a distinguere una parola dall’altra e soprattutto a comprenderle;inizialmente aspettò con pazienza che lui finisse il discorso,ma quando si rese conto che,dopo quasi un minuto di parole disposte a caso e senza un filo logico lui non accennava a smettere,decise di porre fine a quel delirio frenetico.
“Ok.”Pronunciò con chiarezza e semplicità,stupendo perfino se stessa.
Il moro sussultò,nel sentire il suono della sua voce,e bloccò immediatamente il fiume di parole che fino a qualche secondo prima sgorgava dalla sua bocca;alzò velocemente gli occhi,passando dalla contemplazione del pavimento all’analisi del viso ancora leggermente bagnato della ragazza,nel quale le lentiggini spiccavano donandole dolcezza.
“Ok cosa?”Chiese senza capire,con gli occhi fissi nei suoi,ben deciso a non perdersi nessuna espressione del suo viso.
 “Ok,mangiamo insieme.”Spiegò lei,sorridendogli dolcemente fingendo una sicurezza che non le apparteneva,specialmente in quel momento;sentiva le guance andare a fuoco,e nella sua mente stava ripercorrendo velocemente i vestiti che erano contenuti nel suo armadio e stava cercando di decidere cosa diavolo avrebbe potuto indossare per “andare a mangiare insieme” a uno come Zayn. “Vado a mettermi qualcosa addosso e torno.” Dichiarò poi,dopo aver osservato con gioia il volto del moro aprirsi in un sorriso felice e i suoi lineamenti distendersi e liberarsi dalla tensione,nel sentirla acconsentire alla sua proposta; si voltò velocemente,e altrettanto velocemente corse in camera,decisamente imbarazzata dal mostrare al ragazzo la visione del suo fondoschiena coperto solo da un paio di mutande ben poco coprenti.
 
Con ancora il volto in fiamme,si chiuse in camera,sperando di trovare qualcosa di decente in poco tempo;non aveva la più pallida idea di come ci si dovesse vestire per andare a cena insieme a quello che probabilmente rientrava con tranquillità nella lista delle dieci star inglesi più ricche e desiderate,ed inspiegabilmente,una strana ansia si stava iniziando a far sentire. Avrebbe tanto voluto chiamare Melanie,per chiederle qualche consiglio dall’alto della sua pseudo-relazione con un collega del moro,altrettanto desiderato e altrettanto ricco,ma non aveva alcuna intenzione di rovinare la serata dell’amica con le sue assurde preoccupazioni.
Si appellò semplicemente alle sue capacità in campo della moda e ringraziò mentalmente sua madre per averle trasmesso un certo buon gusto,grazie al quale riusciva più o meno sempre a cavarsela anche nelle situazioni più estreme;facendo una veloce ispezione di tutti i suoi vestiti,decise alla fine di vestirsi esattamente come si sarebbe vestita in una qualunque serata con gli amici. Indossò così la sua adorata gonna a vita alta blu,che si gonfiava ad ogni suoi passo e una semplicissima maglietta bianca a maniche corte,attillata e corta;gli occhi chiari vennero esaltati da un filo di matita nera e dal mascara. I capelli ancora bagnati vennero raccolti in una coda disordinata dalle sue mani distratte,mentre saltellando su un piede solo cercava di infilarsi le sue adorate vans nere,appellandosi alla capacità propria delle donne di fare almeno tre cose alla volta;mentre applicava un rossetto leggero sulle labbra,lanciò alla rinfusa il cellulare,il portafoglio e un pacchetto di sigarette nella sua borsa nera,con una mira degna di un giocatore della NBA. Alla fine,dopo soli dieci minuti,senza nemmeno darsi un’occhiata allo specchio e con un’unghia che le sanguinava per motivi a lei sconosciuti,uscì dalla camera,trovando Zayn in salotto ad osservarsi intorno.
Le fece un effetto strano,vederlo lì,in mezzo al suo salotto mentre con espressione curiosa leggeva i nomi posti sul dorso dei suoi innumerevoli libri;ebbe,solo per qualche secondo,l’assurda sensazione che fosse nato per stare lì,nella sua casa,nel suo salotto,in mezzo ai suoi libri magari mentre lei preparava qualcosa da mangiare per entrambi.
 
“Sono pronta!”Esclamò poi,alzando il tono della voce per farsi sentire dal ragazzo e soprattutto per scacciare quegli strani pensieri dalla sua mente che,inspiegabilmente,quella sera era ancora più malata del solito.
Lui le sorrise dolcemente,squadrandola dalla testa ai piedi e rivolgendole un cenno di apprezzamento che le fece tremare qualunque organo fosse presente all’interno del suo corpo,anche quelli di cui prima ignorava l’esistenza;abbassò la testa,ripetendosi mentalmente un centinaio di “ripigliati,cretina” e uscì di casa,autoincoraggiandosi a sembrare leggermente più intelligente di quanto avesse dimostrato fino a quel momento.
“Hai davvero un sacco di libri.” La voce di Zayn arrivò calma e tranquilla mentre metteva in moto la macchina e le rivolgeva una rapida occhiata incuriosita che fece venire voglia a Sophie di raccontarle tutto di sé.
“Sì,bè,sono un po’ fissata.”Ammise sorridendo tra sé e sé. “Melanie mi odia per questo,dice che prima o poi troverà libri anche dentro al frigo. Ma in fondo lei riempie la casa di vestiti,quindi io suppongo di poterlo fare con i libri.”Rise divertita dall’idea che quel ragazzo si doveva essere fatta della loro casa;lui rise con lei e le loro risate riempirono l’abitacolo della macchina per tutto il resto del tragitto verso una direzione che,da sconosciuta che era,diventò sempre più chiara nella mente di Sophie.
“Avrei voluto portarti da qualche altra parte,ma avremmo rischiato di ripetere la scena di qualche settimana fa,con paparazzi e il resto. Qui almeno sono sicuro che Paula li sbrana vivi,se anche provano ad entrare.” Si scusò lui,abbassando lo sguardo con imbarazzo mentre entrambi scendevano dalla macchina e si dirigevano verso il “Dubliners”.
“Bè,è una gran fortuna allora,perché sto proprio  morendo dalla voglia di assaggiare l’hamburger che hai preso l’altra volta!”Esclamò in risposta la bionda,sorridendogli con convinzione ed entrando nel locale;si guardò attorno con soddisfazione,notando che era ancora più accogliente e carino di quanto le fosse sembrato la volta prima,forse a causa della rabbia che le aveva offuscato la vista durante la sua prima visita al pub.
Ad accoglierli trovarono una sorridente Paula che,riuscendo quasi a soffocarla per l’impeto,stritolò Sophie in un abbraccio così caloroso che quasi le fece venire le lacrime agli occhi;per qualche secondo le sembrò di essere tornare bambina e di venire consolata dalla madre per una sbucciatura sul ginocchio. Salutando con un sorriso la donna davanti a lei,si appuntò mentalmente di chiamare sua mamma,e di non rimandare ancora una volta,come faceva sempre.
Si sedettero al posto in cui si erano messi anche la volta prima;mentre Zayn scrutava con attenzione scrupolosa il menù,la bionda si concesse il lusso di osservare il suo volto e di poterlo ammirare. I capelli neri corvini erano leggermente disordinati,quel giorno,e forse così le piacevano ancora di più;gli occhi scuri erano sempre gli stessi,in quel momento socchiusi nel cercare di decifrare una scritta a sua detta incomprensibile sul menù. La barba era di qualche giorno,appena accennata,e gli ricopriva parte delle guance e della mascella ben definita,conferendogli un’aria misteriosa e attraente. Era bello,davvero bello. Sophie lo doveva ammettere. Almeno con se stessa doveva farlo.

“Sai Zayn,un giorno o l’altro mi dovrai spiegare come ha fatto un disgraziato come te a trovare una ragazza così bella.”La voce di un uomo alto e grosso,sulla quarantina la fece sobbalzare immediatamente e si stupì di trovarlo molto più vicino di quanto si fosse aspettata;ritornò subito a guardare il moro davanti a lei con uno sguardo interrogativo,che però si limitò a risponderle con un gesto noncurante del capo ed un sorriso tranquillo.
“Nello stesso modo in cui un disgraziato come te ha trovato una donna intelligente e bella come Paula,Josh.”Rispose a tono il pakistano,sorridendo all’uomo in piedi accanto al loro tavolo con affetto. “Sophie,lui è Josh,il marito di Paula.” Spiegò Zayn,dopo aver notato con divertimento l’espressione confusa della bionda che alle sue parole rivolse un grande sorriso al proprietario del locale,iniziando con lui una conversazione che il moro non seguì,troppo preso dall’osservare come gli occhi di Sophie fossero molto più luccicanti del solito,quella sera, e le sue gambe fossero molto più lunghe e magre di quanto fosse lecito per non fargli andare il cervello in pappa.
Riprese il pieno controllo delle proprie facoltà mentali giusto in tempo per notare l’espressione divertita con la quale Josh lo stava osservando,chissà da quanto poi;facendo finta di niente,ordinò velocemente la prima cosa che trovò sul menù,seguito da Sophie e finalmente il proprietario si allontanò. I due iniziarono una conversazione assurda,costellata di risate e da prese in giro da parte di Zayn nei confronti della bionda che si trovava di fronte a lei,a causa delle incredibili incapacità motorie della ragazza. Le cose andarono avanti in quel modo per tutta la serata,e la loro conversazione delirante fu interrotta solo da Paula e Josh che,a intervalli regolari,passavano dalle loro parti e lanciavano qualche frecciatina ai due che,troppo presi dai loro discorsi,non coglievano;dopo che Sophie ebbe finito anche la sua porzione di pancakes con cioccolato fuso e panna sotto lo sguardo di un divertito Zayn,i due si alzarono ed uscirono dal locale,dopo aver improvvisato una lotta vinta ancora una volta dal moro,su chi dei due dovesse pagare.
 
Londra non era mai stata così bella come quella sera,agli occhi di Sophie;ogni cosa sembrava fosse stata messa lì apposta per loro,per lei e per Zayn,per i loro discorsi,per le loro risate,per il suo modo buffo di dimenticare i nomi delle persone e per il modo dolce di Zayn di ridere con la lingua in mezzo ai denti e gli occhi socchiusi. La strada verso casa le sembrò molto più breve di tutte le volte che l’aveva percorsa in quei giorni,sola e con un mucchio di pensieri nella testa,senza il conforto del braccio caldo del moro che ora le circondava le spalle,forse nel gesto più dolce e protettivo che qualcuno avesse mai compiuto nei suoi confronti.
Davanti alla porta di casa sua,le parole che fino a poco prima volavano tra loro due,si bloccarono nella gola di entrambi,e su di loro scese un silenzio pieno di interrogativi,frasi non dette e tracce di mille altre emozioni;entrambi pensavano a quello che sarebbe successo il giorno dopo,ed entrambi non erano sicuri delle loro sensazioni al riguardo.
“Qual è la prima tappa,allora?”Chiese Sophie,rompendo il silenzio e sorridendo con dolcezza al ragazzo di fronte a lei,che si stava dondolando sulle gambe preso da un’indecisione che non le era chiara.
“Parigi,direi. Poi Italia,Spagna,Germania e di nuovo Londra. Fra due settimane.”Rispose lui,guardandola dritto negli occhi,mentre sottolineava le ultime tre parole.
Sophie sorrise tra se e se sperando che la promessa che lei aveva percepito nelle sue parole non fosse solo un altro dei suoi castelli mentali ma avesse un qualche fondo di verità,da qualche parte.
“Bè,allora divertiti.” Disse lei,abbracciandolo velocemente e ritraendosi subito dopo nel sentire tutte le sue membra rammollirsi al contatto con il corpo caldo del moro;lanciandogli un ultimo sorriso aprì la porta ed entrò in casa,ancora sconvolta da quanto il suo cuore stesse battendo nella cassa toracica per un semplice abbraccio.
Rimase lì,appoggiata alla porta con una strana espressione in faccia,i capelli scarmigliati e le mani sul volto,a coprire lo stupore di un’emozione mai provata prima;pochi secondi dopo,però,il citofono suonò di nuovo,in un modo impellente e rumoroso che la fece sussultare e lei aprì la porta in uno stato di trance.
 
Non fece in tempo a realizzare che davanti a lei c’era di nuovo Zayn che la guardava con  degli occhi luccicanti nei quali riuscì a scorgere confusione e decisione allo stesso tempo,perché qualcosa di morbido premette contro le sue labbra,per pochi secondi;le orecchie incominciarono a fischiarle,i neuroni all’interno del suo cervello ballavano in una danza vorticosa e il suo cuore sembrava pronto ad uscire dal suo corpo,troppo piccolo per contenere tutta la sua gioia. Le labbra di Zayn per pochi secondi erano state sulle sue,avevano premuto piano sulle sue,con una dolcezza e una delicatezza che non credeva nemmeno esistessero in natura;poi lui si staccò,e Sophie si vergognò moltissimo per l’espressione delusa che le si dipinse in volto,quando tutto il suo calore se ne andò,lasciandola di nuovo al freddo.
Il moro rise della sua espressione,divertito,poi le lasciò una carezza sui capelli e un dolce “a presto,Soph”soffiato nell’orecchio e se ne andò.
Sophie,rientrata in casa,prese un grande respiro,si levò le scarpe come un automa,andò di fronte allo specchio ed osservò la sua espressione,in preda allo shock;poi,dopo aver disteso il viso in un grande sorriso,urlò a piena voce,con tutto il fiato che aveva in gola.
Si sentiva bene.
Sophie Fanning era felice.
Dio,che cosa strana l'amore.


____________________________________________________________________________
 
Eeeeeeh allora eccomi qua :)
Bene bene bene,il nostro piccolo Zayn e la nostra piccola Sophie escono insieme di nuovo,
in questo capitolo
e io li amo tanto tanto,perchè sono la dolcezza.
Sophie è sempre più cucciolina e imbarazzata,e
Zayn non riesce a staccare gli occhi dal suo corpo quando lei gli apre la porta mezza nuda,convinta fosse Melanie.

Ritornano nello stesso pub dell'altra volta e conosciamo il marito di Paula :)
E sììì,alla fine c'è finalmente un bacio.
Oddio,più che un vero e proprio bacio e un mini-bacio,
visto che le loro labbra si sfiorano semplicemente per pochissimi secondi maaaaa
sono sicura di non essere l'unica a desiderare di ricevere una cosa del genere da Zayn 
e Sophie la pensa esattamente come me :)

Volevo ringraziare davvero tanto chi commenta questa storia,
mi fate davvero davvero felice
e sappiate che ogni vostra singola parola riesce ad alzare la mia bassissima autostima
e a farla arrivare ad un livello -quasi- umano.
Perciò grazie,grazie,grazie grazie e ancora grazie,
siete una gioia infinita.
Grazie anche a chi ha messo la storia tra le seguite/preferite/ricordate,
siete tanti e vi amo tantissimo,grazie.
Grazie anche a chi,se c'è qualcuno,segue silenziosamente la storia,
non essere timido,fatti avanti e dimmi che ne pensi :D

Beeeene,ora che ho scritto un poema quasi più lungo del capitolo 
direi che posso ritornare tra i miei amata (??) libri :)

P.S:ho preso 40/45 agli scritti della maturità e mi sento un Dio ahahah :D

Un bacio enormissimo,
Chiara



Qui c'è una Sophie super happy


E qua uno Zayn super dolce (amo Perrie,scusate :))
Tanti cuoriii

 

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Capitolo 12
*** Walking disaster. ***




Chapter 12
Walking disaster




Sophie aveva pazientemente aspettato per due lunghissime settimane;aveva lavorato,studiato,era uscita insieme a Melanie,aveva fumato,corso,riso,pianto ed era perfino andata a trovare la sua famiglia per un weekend. Aveva sentito Danielle tutti i giorni,ed aveva seguito con grande interesse i racconti della riccia sui concerti dei ragazzi e sugli sguardi –ahimè,ancora solo quelli- che si scambiava con Liam durante le prove e sul palco. Aveva guardato ogni giorno su internet,per cercare qualsiasi immagine,notizia od informazione che riguardasse il tour dei One Direction,ignorando gli appellativi poco gentili con i quali Melanie la chiamava (stalker era di gran lunga il più carino). Quel giorno,dopo due settimane,poteva affermare con sicurezza di conoscere a memoria la scaletta dei concerti,i modi con i quali i ragazzi salutavano il loro pubblico ogni sera,il numero preciso di tatuaggi dei ragazzi,ciò che facevano dopo il concerto,quando iniziavano e quando avvenivano le loro prove,e aveva perfino avuto modo di vedere un video nel quale erano ripresi durante una cena in un qualche posto strano del mondo.
 
Aveva sentito Zayn,qualche volta,velocemente,tra un concerto e l’altro,con la musica delle prove che le perforava i timpani in sottofondo,e le urla delle ragazzine che coprivano la voce del ragazzo;nonostante ciò,i momenti in cui riceveva le chiamate del pakistano,erano di gran lunga i migliori delle sue giornate,anche se non l’avrebbe mai detto a voce alta,e forse faceva perfino fatica ad ammetterlo a se stessa. Il modo gentile e soffiato in cui lui pronunciava il suo nome era in grado di far arrossire in modo decisamente imbarazzante le sue guance,dovunque lei fosse quando riceveva la chiamata;quando poi lui mormorava un “mi manchi” sussurrato,Sophie si sentiva così felice da pensare,in quei momenti,di avere seriamente bisogno di uno psicologo per cercare di recuperare la sua sanità mentale. Durante quei pochi minuti nei quali sentiva la sua voce,aveva la netta impressione che niente potesse andare male;le sembrava quasi che ogni tassello della sua persona,e perfino della sua vita,stesse andando al suo posto. Non aveva più paura di non piacere alla gente,quando sentiva la sua voce,e riusciva addirittura a sentirsi sicura di sé. E soprattutto,indipendentemente dalla giornata appena trascorsa,piacevole o in grado di farle venire le lacrime agli occhi al solo pensiero,Zayn la faceva sorridere. E questo era schifosamente patetico,fino all’inverosimile,dal momento che il ragazzo in questione si trovava con ogni probabilità dall’altra parte del mondo.
Dopo quelle due settimane strane,però,i ragazzi,finalmente,sarebbero atterrati quella notte,quando quasi sicuramente Sophie si sarebbe trovata già sotto le sue coperte immersa nel mondo dei sogni;la mattina dopo,però,aveva già un appuntamento per colazione con il moro,che a sua detta “voleva sapere tutto di quelle due settimane.”
Il suo umore,quel sabato pomeriggio,era molto e pericolosamente simile a quello di una donna di mezz’età in piena menopausa;si era svegliata felice,felicissima,ma le era bastato non trovare più biscotti in cucina per farle saltare i nervi. La giornata era poi proseguita con tranquillità,ma lei si sentiva addosso una strana sensazione,e aveva la sensazione che da qualche parte ci fosse una bomba ad orologeria pronta ad esplodere. Tornò a casa verso le sei,dopo una giornata di shooting con delle strane modelle russe,e si buttò sul divano con un tuffo che di atletico aveva ben poco;ragionò per cinque minuti cercando di decidere se chiudere gli occhi e dormire fino al giorno dopo,nella speranza che quella strana sensazione che aveva addosso sarebbe scomparsa durante la notte,o alzarsi in piedi e fare qualcosa per distrarsi da quella sorta di campanellino d’allarme che sentiva risuonare nella sua testa e che non preannunciava nulla di buono. Dopo aver provato a dormire per cinque minuti buoni senza ottenere grandi risultati,si alzò in piedi ed iniziò a vagare per la casa;Melanie era a lavoro e mai come in quel momento rimpianse la presenza della sua amica. La rossa sapeva come prendere questi suoi malumori dettati da sensazioni che provava solo lei;Mel l’avrebbe abbracciata,accarezzandole piano i capelli e le avrebbe sussurrato qualche parola rassicurante.
Sola,in balia delle sue ansie,Sophie si diresse verso il computer,decidendo di iniziare  a lavorare alle modifiche delle foto che aveva realizzato quel giorno,per ammazzare il tempo in attesa dell’arrivo della sua migliore amica;non appena lo schermo del computer si accese la sua mano,per la forza dell’abitudine alla quale la bionda l’aveva costretta nelle due settimane precedenti,cliccò sull’icona di google dove,pre impostata,vi era una pagina di “gossip” con la quale la ragazza si teneva informata sugli spostamenti dei ragazzi. Sophie sbuffò,e fece per chiuderla,dal momento che sapeva perfettamente che la band si trovava all’aereoporto di Los Angeles,in attesa di prendere il volo lunghissimo che li avrebbe portati dritti dritti a Londra a qualche ora improponibile di quella notte. I suoi occhi,però,si soffermarono su una nuova notizia che li riguardava,o meglio riguardava in particolare uno di loro,risalente a qualche ora prima. Con stupore e disgusto insieme,Sophie si soffermò sulla figura di una ragazza abbastanza alta,dagli occhi chiari,la vita sottile ed i capelli di uno strano colore tendente al violetto,vestita con degli shorts di jeans e una semplice maglietta nera;in un’altra occasione,la bionda avrebbe osservato come il colore dei capelli fosse decisamente carino,e le avrebbe sicuramente invidiato la maglietta,sulla quale era stampata una scritta che inneggiava alle donne. In un’altra occasione,certo ma non in quella. Perché capelli-viola,nella foto,stava camminando accanto a Zayn,e i due ridevano per chissà cosa,e lui la guardava negli occhi tenendo la sigaretta che aveva tra le mani lontano dal suo viso in modo da non farle arrivare il profumo in faccia;Sophie percepì chiaramente il suo cuore iniziare a sgretolarsi non appena notò il sorriso in cui le labbra del moro erano aperte,e distruggersi completamente nel leggere la scritta che accompagnava la foto: “una nuova fiamma per Zayn Malik?”.
 
Fuori di sé come solo dopo molti,molti bicchieri di vodka si era mai sentita,spense il computer,prese la borsa dalla sedia sulla quale distrattamente l’aveva lasciata,indossò un leggero cardigan bianco sopra il vestito rosso che aveva addosso da quella mattina e uscì di casa,ben decisa a far sparire quella strana sensazione di soffocamento che sentiva all’altezza della bocca dello stomaco. Sentiva il vento sferzarle violentemente le guance e si auto convinse che era la sua forza impetuosa la causa dei luccichii agli angoli dei suoi occhi chiari,che spingevano per uscire e rigarle le guance. Camminava velocemente,lo sguardo fisso davanti a sé,la testa inondata da milioni di pensieri che non avrebbe mai nemmeno voluto formulare. I suoi piedi,la sua tristezza apparentemente incolmabile e i suoi occhi lucidi la portarono in uno dei pub più affollati di Londra,dove era stata qualche volta insieme a Melanie,e del quale aveva ricordi piuttosto annebbiati a causa degli ottimi drink lì serviti;da qualche parte,dentro a quel suo corpicino che la faceva tanto assomigliare ad una quattordicenne,sapeva perfettamente che ciò che stava facendo non era neanche lontanamente giusto,ma,ancora una volta,le sembrava il rimedio più semplice a tutta quella tristezza che la stava opprimendo. Mentre ordinava il primo bicchiere della “cosa più forte che avete”,davanti ai suoi occhi c’era solo il sorriso dolce di Zayn rivolto a quella ragazza dai capelli strani;cercò di scacciare un fastidioso sapore in bocca che sentiva da qualche minuto,bevve tutto d’un fiato il bicchiere che aveva davanti,pieno di un liquido che non riconosceva. Ordinò un altro drink,e poi un altro ancora e proprio mentre stava meditando di ritornare a casa per godersi una serata in compagnia delle parole rassicuranti di Melanie,il suo cellulare si illuminò per l’arrivo di un messaggio;il nome che comparse sullo schermo fece improvvisamente girare la testa della ragazza,che subito sentì un impellente bisogno di vomitare.
“Sono sotto casa tua,ma tu ovviamente non ci sei. Faccio schifo nelle sorprese. Ci vediamo?” Recitava il testo del messaggio.
Per un attimo nella sua testa si fece strada l’idea di chiamarlo e chiedergli perché diavolo fosse sotto casa sua,quando sarebbe dovuto essere all’aereoporto o su uno stupidissimo aereo,e perché diavolo le faceva delle sorprese e perché l’aveva chiamata in quei giorni di lontananza e perché,porca puttana,perchè le aveva stampato uno stupidissimo bacio sulle labbra e poi era andato a distribuire sorrisi ad una ragazza dai capelli viola. Poi,con la consapevolezza di star facendo qualcosa di cui si sarebbe pentita forse per il resto della sua vita,le sue mani digitarono un altro numero sul cellulare;trattenne il respiro fino a quando quella voce non rispose.
“Sei a casa?”Chiese allora,parlando veloce;quando sentì un cenno d’assenso provenire dall’altro capo del telefono seguito da un “perché” confuso,si limitò a buttare giù la chiamata. Pagò velocemente i suoi drink e con la testa che le faceva male per i movimenti veloci alla quale l’aveva costretta,uscì dal locale.
 
Si strinse nel suo vestitino rosso,improvvisamente indecisa sul da farsi;si trovava,a distanza da un anno,davanti alla casa di quella persona che aveva cercato così disperatamente di dimenticare. Era uno dei gesti più stupidi che avesse mai fatto,ma,come spesso le accadeva,Sophie non era in grado di analizzare con calma le situazioni e riflettere sulle loro possibili conseguenze;la testa le stava girando,e quella sensazione di disorientamento non aveva niente a che fare con l’alcool che aveva ingerito,né con la canna che aveva acceso poco prima. La causa del suo bruciare alle tempie,della sua voglia di vomitare costante,era semplicemente il pensiero del moro che le rimaneva fisso nella mente e che,dopo circa venti chiamate alle quali lei rigorosamente non aveva risposto,aveva smesso di cercare di contattarla,facendola sentire ancora peggio. Aspirando un ultimo tiro dalla sigaretta che teneva tra le mani tremanti,si diresse verso la porta che per lungo tempo era stata la protagonista dei suoi incubi;sapeva che se avesse aspettato ancora qualche secondo probabilmente avrebbe desistito e non voleva. Non voleva tornare a casa da sola,lasciarsi consolare da Melanie e passare la notte con gli occhi sbarrati,terrorizzata di addormentarsi per paura di sognare colui al quale,senza neanche accorgersene,si era affidata completamente. Posò velocemente il dito sul citofono,staccandolo subito dopo,mentre dentro di lei la consapevolezza di stare sbagliando irrimediabilmente si faceva sempre più spazio in lei;quello,però,era l’unico modo che conosceva per far smettere ai suoi pensieri di fare rumore nella sua testa. La porta si aprì,lentamente,mentre Sophie cercava di anestetizzare il suo cuore da ogni sentimento,ogni dolore.
“Sophie?” Mormorò il ragazzo,osservandola sconcertato per un breve istante;lei si limitò a rivolgergli un sorriso disarmante,uno di quelli che usava solo quando era abbastanza brilla per non vergognarsi troppo di apparire sensuale. Non aveva voglia di spiegargli perché fosse lì,né di parlare con lui;voleva solo che lui le facesse dimenticare ogni cosa,seppur per qualche ora,e poi tornare a casa. Lui la fece entrare,recuperando il suo sguardo sicuro e osservando con gli occhi affamati il modo in cui il vestitino fasciava perfettamente il suo corpo;notò anche gli occhi lucidi di lei,ma,come spesso aveva fatto,preferì far finta di non averli visti e concentrare la sua attenzione sulla sua bocca invitante. Sophie annoiata da tutti quegli sguardi che la inducevano,con suo grande disappunto,a comparare gli occhi del ragazzo che le stava di fronte con quelli di Zayn,gli si avvicinò,consapevole di quanto poco bastasse per farlo reagire. Lui,infatti,la prese per mano,con una violenza che la bionda non ricordava e la condusse nella camera da letto,esattamente uguale all’anno prima,nulla era cambiato;Sophie chiuse gli occhi mentre si lasciava cadere sul letto grande di lui,cercando di concentrarsi sulle sue carezze e sui suoi baci insistenti. Provò a scacciare dalla sua mente quegli occhi scuri che la fissavano e cercò di dimenticare quanto dolci fossero le carezze del pakistano rispetto a quelle di Lucas;si concentrò con tutta se stessa per gioire del contatto con la pelle del giovane,ma sentiva distintamente il profumo di Zayn mentre il suo ex ragazzo entrava in lei,completamente noncurante delle lacrime che uscivano dagli occhi della ragazza e bagnavano il cuscino. Ebbe più volte conati di vomito,dettati dal disgusto che provava per se stessa che era stata stupida ancora una volta,per Lucas,che continuava a spingere dentro di lei senza nemmeno chiederle perché stesse piangendo e soprattutto cosa ci facesse nel suo letto,e per Zayn,che non smetteva di occuparle la mente,riuscendo a superare la barriera che lei aveva cercato di erigere servendosi dell’alcool,del fumo e del sesso,gli antidoti migliori del mondo per il dolore.
 
Quando finalmente il ragazzo uscì dal suo corpo,lei si sentì ancora più vuota di prima,ancora più stupida e infantile nelle sue reazioni;lui si sdraiò accanto a lei,lasciandole un ultimo bacio sul ventre,prima di abbandonarsi al sonno più completo. Sophie rimase per cinque minuti buoni immobile,a fissare il soffitto sopra di lei,ascoltando il respiro regolare di Lucas,e desiderò ardentemente essere come lui,senza sentimenti. Dopo di che si alzò,indossò velocemente l’intimo ed il vestitino rosso,infilò le scarpe ai piedi e recuperò il cardigan bianco da sotto il letto;si guardò allo specchio,cercando di rintracciare qualcosa in fondo ai suoi occhi verdi,che la guardavano impassibili. Non cercò di sistemarsi i capelli,né di pulire la matita sbavata che la rendeva simile ad uno zombie;senza più voltarsi indietro,uscì da quella casa,ritrovandosi ancora una volta sulla strada,confusa sul da farsi. Accese una sigaretta e,mentre si avviava verso quella che pensava fosse strada verso casa,tirò fuori il cellulare dalla borsa;quasi ci fosse una sorta di filo connettivo tra di loro,sullo schermo del telefono comparve il numero di colui dal quale stava cercando di fuggire da tutta la sera. Senza nemmeno sapere perché,le sue mani premettero leggermente il tasto verde,indecise anche loro sul da farsi.
“Sophie,dove cazzo sei?”Sbraitò Zayn dall’altro capo del telefono,riversando su di lei tutta la sua preoccupazione;era da più di due ore che lui e Melanie stavano cercando in ogni angolo della città quella ragazzina bionda,e stava quasi per uscire di matto.
“Crossway road.”Rispose lei,con un filo di voce,sentendosi sempre più piccola,senza nemmeno sapere il perché.
“Da sola?”In sottofondo,Sophie sentì la voce della sua migliore amica che mormorava qualcosa,con tono preoccupato;a quel suono,sentì che il groppo in gola aumentava sempre di più.
“Sì.”Sospirò.
“Aspettami,ti vengo a prendere.”
E lei avrebbe tanto voluto dirgli che no,non doveva venirla a prendere,doveva tornarsene a casa sua e non farsi più vedere,perché lei non aveva alcuna intenzione di aspettarlo lì, e di ritrovarsi di nuovo di fronte al suo viso e ai suoi occhi neri,che non aveva più bisogno di lui;invece si limitò a mormorare un flebile “okay” e a sedersi sul ciglio della strada,con la speranza di vedere presto la sua macchina comparire sulla strada. E così avvenne,circa un quarto d’ora dopo;con timore alzò gli occhi sulla vettura,scorgendo la figura di Zayn dentro. Osservò le sue lunghe dita tamburellare sul volante,in un gesto nervoso che lei conosceva bene,e notò come la sua mascella,accarezzata dalle ombre della notte,fosse contratta in una smorfia di preoccupazione e un altro sentimento che non riuscì a decifrare;si avvicinò alla macchina,cercando di ordinare al suo cuore di smettere di battere così rumorosamente all’interno della cassa toracica e alla mani di smettere di tremare tanto da far sì che ebbe difficoltà perfino ad aprire la portiera della macchina. Si sedette sul sedile con leggerezza,cercando di far meno rumore possibile,trattenendo il fiato;l’abitacolo aveva un buon profumo,ed il corpo caldo di Zayn era vicino al suo di nuovo,dopo due settimane di dolorosa separazione. La mente del ragazzo,però,sembrava distante anni luce da lei;mise in moto senza dirle una parola,e Sophie cercò dentro di sé tutto quell’odio che fino a qualche minuto prima aveva provato nei suoi confronti,ma che era scomparso non appena lo aveva avuto di fronte. Nell’osservare i suoi occhi scuri illuminati dalla luce dei fari delle altre macchine,sentì solo qualcosa di caldo che si faceva spazio dentro al suo corpo,e che scioglieva tutto il gelo che era calato dentro di lei quel giorno. Quando però lui parlò,fu come se l’inverno fosse sceso nuovamente su di loro.
“Che cazzo ci facevi lì,Soph?” Ringhiò lui a bassa voce,quasi la domanda fosse stata rivolta a sé stesso e non alla bionda seduta nel posto del passeggero accanto a lui. “Mel dice che quella è la casa di Lucas. E’ così?”Continuò lui,fermandosi ad un semaforo e rivolgendole una breve occhiata;in quel rapido scambio di sguardi,Sophie percepì tutta la rabbia del ragazzo e per un secondo,si sentì in colpa per ciò che aveva fatto. Poi però,il ricordo della foto che aveva visto quella sera,si rifece spazio dentro di lei.
“Sì,è così.”Rispose con voce ferma,sfidandolo con un’occhiata ed indicandogli il semaforo,che nel frattempo era diventato verde;lui serrò ancora di più la mascella,cercando di pensare a qualsiasi cosa non fosse la pelle bianca della bionda accarezzata dalle mani di qualcun altro. Sentì forte dentro di sé la necessità di tornare a casa di quel Lucas,o come diavolo si chiamava,e  prenderlo a pugni fino a fargli capire che Sophie non era più sua,e non lo sarebbe più stata;poi,però,si rese conto che le cose,come sempre,si fanno in due,e che era stata proprio la ragazza verso cui sentiva quel sentimento di protezione,che si era recata a casa del suo ex fidanzato.
“Ti ho baciata prima di partire,Soph.”Mormorò allora piano,mentre il ricordo di quello strano contatto si fece spazio nella mente di entrambi.
“Lo so.”Rispose lei,con lo stesso tono di voce mentre si lasciava cullare dolcemente,nonostante tutto,dalla calda voce di lui;dentro di lei qualcosa ruggì di gioia,nel sentire che anche per lui,forse,quel bacio era contato qualcosa.
“Ed è così che reagisci te,quando qualcuno ti bacia?Vai a letto con qualcun altro?”Chiese allora lui,parcheggiando di fronte a casa della ragazza;in realtà,con quella insinuazione,sperava tanto di ricevere una risposta negativa da parte di Sophie.
Sperava con tutto se stesso che lei si indignasse per quella sua provocazione,iniziandolo a insultare con il repertorio di volgarità che lei sapeva sfoderare in certe occasioni,ma che non confermasse la sua supposizione. Quando però lei spalancò gli occhioni verdi e sputò la sua risposta,non rispondendo direttamente alla domanda,ma confermandola implicitamente,dovette chiudere gli occhi per qualche secondo,e concentrarsi su qualcosa di bello per togliere da sé la voglia di spaccare la faccia a quello stronzo. I suoi amici,la band,sua madre,le sue sorelle,le sue bombolette ed il suo cane,però,vennero sempre rimpiazzate nei suoi pensieri dall’immagine di Sophie nel letto di un altro.
“E tu come reagisci,sentiamo?Facendoti fotografare insieme a un’altra?”Ringhiò la bionda in tutta risposta,inconsapevole di ciò che si aggirava nella testa del moro,ma determinata a non permettergli di farla sentire in colpa;sapeva che la sua era stata una cazzata,dettata dalla sua stupida incoscienza,ma lui non aveva alcun diritto di fargli la predica.
“Che cazzo stai dicendo?”Sbraitò lui,completamente disorientato dalle parole della giovane;non aveva visto girare alcuna fotografia che lo riguardasse sui giornali,e soprattutto non era uscito con nessuna ragazza. Sarebbe stato quantomeno stupido,dal momento che finalmente era riuscito ad ammettere che forse Sophie gli interessava non più solo come amica,o addirittura che forse non le era mai interessata come tale.
“Cristo,Zayn,non fare finta di non capire!”Il grido esasperato e carico di dolore della bionda riempì l’abitacolo della macchina e probabilmente fu percepito anche a molti metri di distanza. Il moro,attonito,rimase in silenzio,con la faccia livida,osservando i movimenti frenetici con i quali la ragazza tirò fuori il cellulare dalla borsa,digitò velocemente qualcosa sulla tastiera e poi aspettò qualche secondo,mordicchiandosi nervosamente il labbro con i denti;dopo lanciandogli un’occhiata carica di rabbia,rivolse verso di lui lo schermo del cellulare,mostrandogli una foto sfocata. In essa,però,si riconosceva bene la sua figura accanto a quella di una ragazza,che subito non riuscì a mettere a fuoco;poi i suoi occhi assonnati si posarono sulla sua chioma strana e non ebbero più dubbi sull’identità della giovane. Guardò di nuovo Sophie negli occhi e lei distolse subito lo sguardo,ben decisa a non lasciarsi abbindolare da quegli occhi scuri;sapeva che quello che avrebbe dovuto provare per il pakistano era pure disprezzo,ma il suo cuore sembrava funzionare al contrario quella sera.
“Sei una stupida,Sophie.”Mormorò infine il ragazzo,realizzando quanto assurdo fosse stato il viaggio mentale che aveva preso luogo nella testa della bionda quando aveva visto quella foto;sospirò,ferito. Non aveva voglia di spiegarle l’identità di quella ragazza,perché non aveva più voglia di parlare con lei,in quel momento;gli dava il voltastomaco l’idea di come si fosse ubriacata e poi fosse finita nelle lenzuola di quel Lucas,e avrebbe solo voluto poter tornare indietro nel tempo.
“E tu uno stronzo.”Borbottò lei risentita,un po’ perplessa dalla reazione che il moro aveva avuto di fronte alla foto;si era aspettata giustificazioni,spiegazioni,giri di parole infiniti ma non..quello. Un po’ destabilizzata e con la testa che non accennava a smettere di girare,gli lanciò un’ultima occhiata carica di rabbia e dolore e poi aprì la portiera,uscendo con enorme fatica dalla macchina;una volta sulla strada,però,trovò incredibilmente difficile mettere un piede davanti all’altro e la porta di casa,distante in realtà poco più di cinque metri,le sembrò lontana mille chilometri. Si fermò un secondo,prendendo un grande respiro,mentre le lacrime che non aveva sentito arrivare,le appannavano la vista,peggiorando ancor di più la situazione. Sentì con chiarezza una portiera sbattere e un sospiro esasperato accompagnato da un borbottio soffocato;poco dopo,un braccio sicuro e forte si strinse attorno al suo fianco e il profumo di Zayn le invase le narici,offrendole un orgasmo dei sensi.
“Cazzo Soph..”Bofonchiò lui,accompagnandola lentamente alla porta e rivolgendole un’occhiata di rimprovero;mise una mano dietro alla sua schiena,per non farla cadere,mentre frugava nella borsa alla ricerca delle chiavi. E lei,nonostante l’alcool,nonostante l’erba,nonostante la rabbia,sentì con chiarezza un brivido percorrerle la spina dorsale,formarsi nel punto esatto in cui si era posata la sua mano e poi espandersi in tutto il corpo.
Se lui percepì il suo tremolio improvviso,non lo diede a vedere,e mantenne l’espressione cupa del volto anche quando lei finalmente riuscì ad aprire la porta di casa;Sophie si appoggiò allo stipite della porta,sentendo la testa girare ad una velocità impressionante. Lui le riservò un’ultima occhiata che non riuscì a decifrare,sospirando rumorosamente;poi si allontanò,con il viso scuro. La bionda aspettò di vederlo ripartire,lo sguardo furente rivolto sulla strada,prima di chiudere la porta di casa e accasciarsi sul pavimento.
 
Qualche minuto dopo,Melanie scesa in pigiama dopo aver sentito la porta aprirsi,la ritrovò seduta sul pavimento freddo,il vestitino tutto sgualcito e stropicciato,le mani davanti al viso e il corpo tremante;le si avvicinò,con una leggerezza circospetta,felice di vederla tutta intera. Quando però Sophie tolse le mani dal viso e la guardò dritta negli occhi,la rossa si sentì morire;non aveva mai visto tanta tristezza in quel paio di occhi verdi,prima.
Si sedette accanto a lei e si preparò ad una notte piena di dolcezza.


 
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Ok,allora,prima di tutto non odiatemi,please :)
So che probabilmente lo starete facendo perchè sì,Sophie ha combinato un casino,
ma non odiate nemmeno lei.
E' un po' impulsiva,forse troppo,ma lei si era fidata davvero di Zayn,
e quando vede quella foto con un'altra il mondo le cade addosso perciò..
sì,si ubriaca,si spacca di canne e poi va a letto con quello stronzo di Lucas,
che è ancora più stronzo del solito.
Non odiate la mia piccola Soph,alla fine è sempre lo stessa,solo che è un po' estrema,a volte.
Ovviamente Zayn non è troppo contento della cosa,
ed è deluso dalla nostra biondina,soprattutto dopo che vede chi è la ragazza della foto.
Voi avete qualche idea?
Su su,fatemi sapere chi è secondo voi :)
Un bacione immenso,
proverò ad aggiornare entro martedì quindi lasciatemi tanti bei commentini per farmi felice :)


Kisses from this beauty :3

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Capitolo 13
*** Get out of here. ***




Chapter 13
"Get out of here."

 
La prima cosa che vide aprendo gli occhi quella mattina fu una ciocca rossa di capelli;percepì poi il profumo di vaniglia preferito dalla sua migliore amica e,dopo aver individuato una sua gamba,intuì di aver dormito sopra di lei. Sentì poi il freddo pavimento sotto la sua mano e con stupore si rese conto che quello era stato il suo letto,per quella notte;confusamente si guardò attorno,cercando tracce che potessero farle capire cosa fosse successo per portarla a dormire lì. Poi,il sapore amarognolo delle sigarette miste al fumo,quello forte dei drink bevuti e un segno rosso tendente al violaceo che campeggiava sul suo petto,le riportarono alla mente ogni cosa;per qualche secondo l’istinto di richiudere gli occhi,girarsi dall’altra parte e ricominciare a dormire fu fortissimo. Poi si rese conto che i pensieri dentro alla sua testa facevano un rumore troppo assordante per permetterle di dormire,e che comunque non avrebbe potuto sfuggire a quella giornata per sempre;cercando in tutti i modi di pensare a qualcosa,qualsiasi cosa,che fosse anche solo lontanamente positiva,con delicatezza si sciolse dall’abbraccio di Melanie e lentamente,sperando di non svegliarla,si alzò in piedi. Guardandola mentre mugugnava qualcosa con la bocca semichiusa e i capelli scompigliati,notò che anche lei aveva dormito con gli abiti della sera precedente;immaginò che fosse uscita con Harry e che doveva averla fatta davvero preoccupare,visto che Zayn le aveva fatto capire che erano insieme,quando l’aveva chiamata. La sua testa iniziò a pulsare forte all’altezza delle tempie,e le mani presero a sudare in un modo decisamente disgustoso;il solo pronunciare il nome del ragazzo nei propri pensieri,era in grado di provocarle una reazione del genere. Cercò di scacciare il pensiero degli occhi feriti del moro la sera prima,e mise su un caffè,muovendosi con quanta più leggerezza le fosse possibile,sperando di non svegliare Melanie;i suoi tentativi furono vani,però,perché arrampicatasi su una sedia per cercare di arrivare a prendere la tazza posta su uno scaffale troppo alto per lei,fece cadere un bicchiere che si ruppe rovinosamente a terra. La sua amica,confusa,alzò subito la testa guardandosi attorno con la stessa espressione che Sophie aveva avuto poco prima,probabilmente;posò la mano per terra e guardò con sguardo interrogativo la bionda che,pazientemente,aspettò che ogni cosa tornasse nella mente della ragazza. Pochi secondi dopo,infatti,un lampo di consapevolezza passò negli occhi verdi della rossa,che si alzò velocemente in piedi,guardando la sua amica con un’espressione severa;Sophie,di fronte a quel viso rigido,si sentì mancare e immediatamente si voltò verso il fornello,per spegnere il fuoco e versare il caffè nelle tazze che tanto faticosamente era riuscita a recuperare. Fece ogni gesto con estrema calma,temendo con tutta se stessa il momento nel quale avrebbe dovuto incontrare nuovamente lo sguardo severo della sua migliore amica;nessuno,eccetto forse sua madre e sua sorella,era capace di farla sentire in colpa con Melanie che,pur avendo quasi sempre il viso atteggiato in un’espressione allegra,sapeva mettere davvero soggezione quando voleva. Alla fine,però,dopo aver versato il caffè in entrambe le tazzine,averci aggiunto una goccia di latte,due cucchiaini di zucchero per lei e uno per Mel,fu costretta a girarsi;la sua amica non aveva mai distolto lo sguardo dalla sua nuca,aspettando altrettanto pazientemente come poco prima aveva fatto lei.
Sophie si sedette sulla sedia di fronte a quella della rossa,assumendo un’aria colpevole che non sfuggì all’altra ragazza,che però non era disposta a lasciarsi influenzare dai suoi occhioni chiari sporgenti.
“Ero fuori con Harry ieri sera,sai?”Esordì alla fine,con un tono di voce così freddo che Sophie pensò che avrebbe potuto risolvere il problema del surriscaldamento globale,se solo avesse pronunciato qualche parola in più. Abbassò gli occhi,fissando le mattonelle del pavimento,rendendosi conto per la prima volta in vita sua del loro colore tendente all’arancione,che lei detestava da tutta la vita. La voce della sua amica,però,la distolse da questi pensieri fuorvianti,riportandola sulla terra e alla sua sensazione di vuoto completo.
“Poi a un certo punto mi chiama Zayn,dicendomi che era venuto a casa nostra per farti una sorpresa ma che non ti aveva trovata. Mi ha detto anche che ti aveva provato a chiamare almeno una ventina di volte ma che tu non avevi mai risposto. Così,preoccupata,sono piombata qui,trovando Zayn sull’orlo di una crisi di panico che continuava a bofonchiare quanto fosse assolutamente necessario chiamare la polizia. Alla fine,dopo la trentesima volta che proviamo a chiamarti,tu ti degni di risponderci,annunciando candidamente di trovarti in Crossway Road,in quella che,se non sbaglio,è la via dove abita il tuo ex ragazzo.”Il riassunto di Melanie,composto da frasi spezzettate che colpirono Sophie con la forza e la ferocia di lame appuntite,costrinsero la bionda ad alzare nuovamente gli occhi su quelli della sua amica;la freddezza che vi incontrò la fece rabbrividire ancora di più delle parole da lei pronunciate.
“Ora,Sophie ti voglio chiedere.. Che cazzo hai nel cervello?”
La domande dell’amica sembrò riscuoterla dal torpore nel quale si sentiva da quando si era svegliata;sapeva,lo sapeva benissimo,che ciò che aveva fatto era sbagliato,sbagliatissimo,e non aveva assolutamente idea del perché lo avesse fatto. Sapeva solo che se ripensava alla foto del giorno prima  che,in un impeto di autolesionismo aveva salvato sul cellulare,la vista le si appannava e la testa incominciava a girare e un dolore cieco si diffondeva in tutto il suo corpo. Semplicemente,andare da Lucas,le era sembrato il modo più semplice per risolvere tutto;chiaramente però non era così.
Provò a trovare qualche cosa da dire,almeno una parola,che potesse cancellare quell’espressione delusa dal viso della sua migliore amica,senza però riuscirci;avrebbe tanto voluto raccontarle della foto,e di quanto si era sentita ferita come l’anno prima,anzi forse di più perché gli occhi di Zayn erano più belli di quelli di Lucas e il suo braccio attorno al collo dava una sensazione migliore di quello di Lucas,e che aveva avuto l’impressione di rompersi in tanti piccoli pezzetti,e così aveva provato ad autoricomporsi nell’unico modo a lei conosciuto. Niente di tutto ciò,però,riusciva ad uscire dalle sue labbra,che rimasero serrate,quasi anche loro si rifiutassero di aiutare la piccola Sophie a risolvere il casino che aveva combinato:così rimase in silenzio,provando a trasmettere tutto quel vuoto che le bruciava dentro attraverso un solo,lunghissimo sguardo. Melanie non distolse gli occhi,capendola alla perfezione come sempre era in grado di fare;puntò i suoi fari verdi su di lei,provando a scavarle dentro e a tirarle fuori tutto quello che lei non riusciva nemmeno a pronunciare. Rimasero occhi negli occhi,in uno dei gesti più intimi della loro amicizia per almeno dieci minuti,e Sophie sentiva delle piccole lacrime spingere per uscire;quando ormai si era convinta che sarebbe scoppiata da un momento all’altro,suonò il citofono,facendo sobbalzare entrambe. Il contatto visivo venne interrotto,ma sul volto di Melanie la bionda scorse una sottile dolcezza dedicata a lei,mentre si alzava per andare ad aprire alla porta;Sophie sospirò,tra sé e sé. Se la sua migliore amica l’aveva perdonata,era pronta ad affrontare tutto il resto del mondo.
“Ciao Soph.” La ragazza alzò il viso,ritrovandosi davanti ai suoi occhi una massa di ricci disordinati e un sorriso guardingo ma caldo;provò a rispondere al saluto di Harry,ma la sua bocca sembrava volersi ancora rifiutare di obbedirle,così emesse solo un mugolio a labbra strette,accompagnato da un veloce gesto con la mano.
Lui rivolse uno sguardo carico di tenerezza a Melanie e lei,con un gesto impercettibile del capo,si allontanò dalla stanza;era straordinario,davvero straordinario,come due persone potessero essere tanto in sintonia dal comunicare senza parole né,quasi,senza gesti.
“Come stai?”Le chiese dolcemente il ragazzo,sedendosi accanto a lei e passandosi una mano sul volto segnato dalla stanchezza ma dall’espressione gentile;Sophie sentì il bisogno impellente di abbracciarlo forte,come avrebbe fatto con suo fratello.
“Così..”Mormorò lei,riuscendo finalmente a far staccare le sue labbra l’una dall’altra e a formulare almeno una parola;la vera domanda che avrebbe voluto rivolgergli,però,sembrò faticare moltissimo per uscire dalla sua bocca,e alla fine fu così sussurrata che Harry fece fatica a distinguerla. “Lui?” Chiese timorosa.
“Così.”Rispose secco lui,non riuscendo ad ammorbidire il tono nel ricordare il volto stanco e sconvolto di uno dei suoi migliori amici;non lo aveva mai visto in quello stato,e ne aveva paura. Non aveva detto una parola da quando aveva finito di raccontare ciò che era successo,e per tutto il tempo aveva ostentato una calma e una freddezza che erano in grado di trasmettere dolore più di mille urla e scenate di  pianto. Notò la smorfia che si formò per un secondo sul viso,altrettanto distrutto di Sophie,lo sguardo fisso nel vuoto e un succhiotto violaceo evidente sul petto;provò rabbia e compassione insieme per quello scricciolo biondo che aveva  l’aria di essere appena stata investita da un treno ad alta velocità.
“Soph,probabilmente Zayn mi ucciderà quando lo verrà a sapere..”Iniziò,ignorando il sobbalzo che la ragazza aveva fatto quando aveva nominato il suo collega. “Ma io devo dirtelo,perché lui è uno dei miei migliori amici e non sopporto che stia così... La ragazza della foto,ecco..”Continuò,cercando di concentrarsi sugli occhi chiari di Sophie e non sulle sue guance rigate dalle lacrime.
“No,Harry non voglio sapere niente.” Lo bloccò lei,alzandosi in piedi per dare maggiore risalto alle sue parole e guardandolo con aria truce;non voleva più sentire parlare di quella foto né delle persone in essa contenute.
“No,adesso mi ascolti.”Ribattè deciso lui,senza lasciarsi minimamente intimidire dal  tono perentorio che lei aveva usato. “La ragazza nella foto non è mai uscita con Zayn,almeno non nel senso che pensi te.”Continuò imperterrito.
Nonostante si fosse ripromessa di non ascoltarlo,di non prestare attenzione alle sue parole,nonostante si fosse tappata le orecchie con le mani per non sentire una parola di quello che il ragazzo stava dicendo,il cuore di Sophie fece una capriola quando riuscì a distinguere il senso del discorso di Harry. Involontariamente la bionda alzò il viso,incrociando lo sguardo deciso del cantante,che nel vedere l’enorme punto interrogativo che si era dipinto sul viso della ragazza,riprese a parlare.
“ E’ mia sorella,Sophie,mia sorella. Ed esce con il batterista della band che apre i nostri concerti,e per quanto io ne sappia,vede Zayn come il suo migliore amico. Da sempre.”Concluse lui con fermezza,non riuscendo a trattenere una smorfia nel nominare il presunto “ragazzo” di sua sorella;conosceva Ashton e sapeva che era seriamente interessato a Gemma,ma non poteva sopportare che un ragazzo,qualsiasi ragazzo,vedesse sua sorella in certi termini.
 
Sophie non disse nulla,troppi pensieri in testa per riuscire a formularne almeno uno e si lasciò cadere assai poco delicatamente sulla prima sedia che trovò;Harry,dopo averla osservata per qualche minuto,intuì dal suo sguardo vacuo puntato nel vuoto,che aveva bisogno di rimanere da sola per un po’ e si diresse impaziente nella stanza dentro la quale Melanie era sparita cinque minuti prima.
 
“Stupida,cogliona,incosciente,impulsiva,testarda,idiota.” Questo era il mantra che Sophie continuava a ripetere dentro di sé senza fermarsi,provando un pizzico di dolore in più ad ogni insulto che si auto-lanciava. Non poteva crederci,non poteva crederci davvero. Mai nella sua vita era stata così tanto impulsiva e mai nella sua vita si era sbagliata così tanto. Sentire quelle parole uscire dalla bocca di Harry era stato come buttarsi sotto una doccia gelata;aveva sentito con chiarezza il suo cuore,o qualunque cosa avesse dentro al petto e che l’aveva spinta a comportarsi così,raffreddarsi velocemente,fino a raggiungere la temperatura di glaciazione.
Sua sorella. Era sua sorella. La sorella di Harry. E per giunta usciva con un altro.
Sophie aveva da sempre la tendenza a mortificarsi molto più di quanto fosse necessario,e non era mai stata particolarmente gentile con se stessa o con il suo corpo;ma se c’era una cosa della quale era sempre stata sicura era quella di essere intelligente. Certo,non un’intelligenza fuori dal comune,di quelle che ti portano ai vertici di un gruppo di intellettuali,ma una di quelle normali,nella media,anche se particolarmente sottile per certi versi;mai,in diciannove anni di vita,aveva avuto dubbi sulla sua capacità di giudicare le sue possibili azioni e le loro probabili conseguenze. Mai,prima di quel momento.
Era stata stupida in un modo che,solo pensarlo,le faceva venire il voltastomaco;si era comportata in un modo che non si addiceva assolutamente alla sua personalità,e lo aveva fatto per niente.Era stata avventata,imprevidente,stupida e volgare nel trovare una soluzione ad un problema che in realtà non esisteva;avrebbe voluto alzarsi,urlare e prendersi a schiaffi fino a far tornare quel cervello che evidentemente aveva subito dei danni gravi alla normalità. Tuttavia controllò i suoi istinti,provando nuove sensazioni del tutto diverse,che la fecero dubitare ancora una volta della sua sanità mentale;da qualche parte,dentro di lei,si stava espandendo una sensazione di calore che lei aveva imparato a conoscere bene durante quei due mesi,e che sciolse tutto il gelo che era caduto sul suo cuore. Lo sentì ricominciare a battere con chiarezza,velocemente e senza ritegno,come un pazzo;venne presa da un tremito di felicità,inizialmente senza capire perché. Poi intuì quello che il suo cuore,il suo cervello e la sua carne avevano già capito da qualche minuto,motivo per il quale stavano gioendo con così tanta foga;Zayn non era uscito con nessun altra ragazza,non aveva guardato in quel modo nessun altra ragazza e non aveva sorriso a nessun altra ragazza. Solo alla sorella di Harry,la sua migliore amica. Ora che lo sapeva,le sembrava assurdo che solo la sera prima avesse potuto dubitare dei suoi occhi scuri e della sua voce profonda,tanto da arrivare a fare la cosa più stupida di tutta la sua vita;venne presa da una strana smania,dettata forse dal mix di sentimenti che sembravano lottare dentro di lei,un combattimento all’ultimo sangue fra la rabbia e la gioia. Sentendosi addosso un’adrenalina fuori dal normale,si alzò dalla sedia e con uno scatto raggiunse il bagno;lavò i denti,andò in camera,infilò una maglietta bianca che sembrava più o meno pulita,un paio di jeans chiari e afferrò la borsa,dirigendosi fuori di casa. Solo quando si ritrovò in mezzo ad una via particolarmente trafficata,con la testa ancora in delirio per tutto ciò che aveva assunto la sera prima,si rese conto che non aveva la più pallida idea di dove fosse il luogo nel quale aveva intenzione di andare;mandò così un messaggio ad Harry,sperando che il riccio non fosse impegnato in qualcosa di particolarmente interessante con la sua migliore amica che gli impedisse di rispondere il più velocemente possibile. I suoi desideri –una volta tanto- furono esauditi e la risposta del riccio arrivò velocemente,concisa e schietta,un semplice e anonimo “Bleecker Street numero 9,in bocca al lupo.”
Sophie si mosse velocemente tra la folla,felice di avere un senso dell’orientamento abbastanza decente da permetterle di non aver bisogno di un navigatore satellitare per trovare il cesso in casa sua,come invece succedeva a Melanie;si sforzò di non pensare a niente nel tragitto,e cercò in tutti i modi di svuotare la testa da ogni cosa,limitandosi a canticchiare tra se e se una canzone del suo adorato Paolo Nutini. Mentre camminava velocemente,con le mani abili tirò fuori una cartina,un filtro e un po’ di tabacco dalla sua borsa,riuscendo in pochi secondi a fabbricarsi una sigaretta;un po’ storta,forse,ma non si poteva  pretendere troppo,dal momento che le sue mani non avevano smesso di tremare un attimo e le sue gambe si muovevano veloci quasi per inerzia. Iniziò a fumarla con avidità,prendendo lunghe boccate di fumo e gioendo nel sentirlo scendere nei polmoni;sperò con tutta se stessa che la nicotina potesse infonderle la stessa calma e la stessa tranquillità che solitamente riusciva a raggiungere solo dopo almeno due canne. Ciò non avvenne,ed il risultato fu che si trovò in Bleecker Street,davanti al numero 9,molto prima di quanto avesse pensato,con l’alito intriso di tabacco,i capelli un po’ mossi e un po’ lisci,annodati ancora dalla sera prima e gli occhi rossi circondati da profondi solchi violacei. Le sue mani tremanti,obbedendo ad un comando silenzioso,si mossero piano verso il campanello di un allegro colore azzurro,che spiccava e stupiva,messo così sul muro di quell’edifico elegante,tutto bianco e imponente. Un attimo dopo aver premuto delicatamente il citofono,fu presa dall’istinto di scappare;non era abbastanza carina,con i capelli tutti appiccicati al viso e il trucco della sera prima,per affrontare una cosa del genere. Si guardò attorno guardinga,trovando la strada dietro di sé completamente vuota,libera per una sua fuga;fece un passo indietro,ed era già pronta a farne un altro ancora,quando la porta si spalancò,lasciando intravedere un paio di occhi scuri,che la squadrarono in silenzio.
Straordinario,davvero straordinario come dei semplici occhi marroni potessero farla sentire tanto in soggezione pensò subito Sophie;rimase in silenzio,ricambiando lo sguardo e osservando il viso stanco e distrutto del ragazzo. Notò come i pantaloni neri della tuta dell’Adidas cadessero a pennello sul suo fisico magro e asciutto e provò un istinto irrefrenabile di poggiare le mani sul suo petto coperto da una maglietta scura;represse questi istinti e si limitò a fare un passo verso di lui,lentamente. Lui rimase fermo,immobile,continuando a squadrarla con quei pozzi neri alla cui fermezza lei non sapeva rispondere in nessun modo. Cercò di compensare questa sua incapacità con delle parole,qualunque esse fossero,per provare a ricacciare indietro quello sguardo intenso e destabilizzante;così,con il cuore a mille e le mani sudate,provò a biascicare un “mi dispiace” che quasi non riuscì a sentire nemmeno lei. Zayn,sobbalzò appena,riuscendo a distinguere le due parole da lei pronunciate e irrigidì ancor di più la mascella,tanto che ebbe la netta sensazione che tutti i suoi denti si stessero spaccando,l’uno contro l’altro. Per un attimo ci fu di nuovo silenzio tra loro,ed entrambi si persero ad ascoltare il rumore del vento incessante,che scompigliava i capelli di Sophie e portava il suo odore fino a Zayn;lui,nel sentire quel miscuglio di fragranza,profumo di qualche marca costosa,erba,tabacco,alcool,shampoo al cocco,riprovò una ad una,con una violenza inesorabile,le sensazioni della sera precedente. Così ritrasse la mano che senza che lui se ne fosse accorto si stava muovendo in direzione della ragazza e socchiuse ancora di più la porta,lasciando uscire solo l’occhio destro e parte del suo viso,sperando in questo modo di riuscire a difendersi da lei. La guardò ancora una volta,con durezza,osservando il segno violaceo sul petto che aveva tutta l’aria di essere un succhiotto e che la bionda,nella fretta di uscire per andare da lui,aveva dimenticato di coprire con una maglietta o con un correttore. Lei,ancora una volta,si sentì giudicata sotto quello sguardo,e pensò che mai nella vita aveva mai provato una sensazione di tale piccolezza;si sentiva piccola,di fronte a quegli occhi scuri,a quelle labbra strette che sembravano reprimere un’accusa e a quelle mani che sembravano volerla stringerla forte e respingerla allo stesso tempo.Alla fine,la bocca del ragazzo si aprì,pronunciando parole che,in un solo istante,ebbero il potere di far sprofondare entrambi nella disperazione più completa.
“Vattene,Sophie.”Mormorò secco,abbassando per la prima volta lo sguardo,non riuscendo,nonostante tutto,a sopportare la vista dei suoi occhi velati dalle lacrime. Lei,invece,continuò a fissarlo,rimanendo immobile e sperando in una sua magnanimità e in suo perdono
 
Zayn,però,rabbrividì ancora una volta quando una folata di vento portò verso di lui un filo di profumo di Sophie;le sue narici vennero invase solo dal suo dolce odore di cocco e per un attimo il suo cuore vacillò. Fu un attimo,e poi chiuse la porta,con un colpo secco.
Sulla strada,Sophie rimase immobile per altri quaranta minuti,noncurante della pioggia che era iniziata a scendere e dei passanti che la scrutavano incuriositi e vagamente preoccupati;alla fine,con gli occhi simili a cascate dalle quali sembrava non finire più di uscire lacrime,si avviò verso casa,in silenzio.


 
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Ok,come promesso,here I am!
Alloraa non ho molto tempo perchè domani ho l'orale,quindi sono passata solo per aggiungere questo nuovo capitolo :)
Lo so,fa abbastanza schifo e non succede un granchè,a parte il fatto che Sophie si rende finalmente conto di quanto sia stato stupido ed avventato il suo gesto.
Zayn,però,non sembra disposto a perdonarlo,giustamente,visto che il gesto della biondina non è stato particolarmente apprezzato dal nostro pakistano.
E si tadaaaan,molte avevano supposto fosse Perrie la misteriosa ragazza della foto,
e ammetto di averci pensato anche io,ma alla fine ho optato per l'adorabile Gemma.
Per un certo periodo ha avuto i capelli di un colore assurdo,che non so bene definire,e il fatto che potesse essere confusa con Perrie me l'ha fatta scegliere.

Altra cosa,personalmente amo Gemma e amo Ashton,e so che non stanno insieme e tutto il resto,
ma li trovo carini insieme quindi almeno nella mia FF -o comunque in questo capitolo- staranno insieme,spero che la cosa non vi turbi :D

Ditemi cosa ne pensate e sarete premiate con un nuovo capitolo a breve,
vi ringrazio moltissimo per tutti i commenti,siete degli amori e io non so cosa ho fatto per meritare tutti vostri complimenti,
ma mi fanno davvero felice,sul serio.
Siete l'amore :3
Un bacio dalla vostra (quasi) maturata :)


(Le foto del concerto di Torino saranno la mia morte,lo so.)

 

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Capitolo 14
*** The right choice. ***




Chapter 14
"The right choice"


Sophie forse lo sapeva già la prima volta che si erano incontrati.
Lo sapeva già quando aveva incontrato quegli occhi scuri come la pece,quando il suo sguardo si era posato sulla sua mascella ben modellata o sul suo naso dritto,quando aveva notato la macchia di caffè sui pantaloni neri o l'orecchino sul lobo sinistro. Lo sapeva già quando lui le aveva rivolto la parola e un sorriso gentile,cercando di toglierla dall'imbarazzo derivante dal fatto di essere completamente bagnata di fronte ad un perfetto sconosciuto. Lo sapeva già quando poi era scappata,rivolgendogli solo un sorriso rapido,intimidita da tanta cortesia.
 
Sophie lo sapeva già la prima volta che lo aveva visto,che Zayn Malik le avrebbe completamente fottuto la testa.
E forse aveva iniziato a farlo già da quel primo giorno,da quel primo incontro.
 
Mentre faceva la spesa,mentre si trascinava pigramente tra gli scaffali del supermercato sotto casa,Sophie lo sapeva che quel ragazzo le aveva completamente fottuto il cervello;ne aveva la certezza. E lo sapeva perché non poteva guardare la scatola dei cereali Kellogs senza pensare a quella volta che lui li aveva definiti la ottava meraviglia del mondo e perché non riusciva a comprare dello stupidissimo dentifricio senza che non le comparisse davanti al viso il suo stupidissimo sorriso smagliante. Sophie sapeva perfettamente che era sbagliato tutto quello,perché lui l’aveva dimenticata,le aveva detto “vattene Sophie”,le aveva chiuso la porta in faccia e non l’aveva riaperta nemmeno venti minuti dopo,quando lei era ancora lì,sotto la pioggia,con i capelli e il cuore bagnato. Sapeva che avrebbe dovuto accettare l’invito di quel ragazzo alla cassa del supermercato che il giorno prima e quello prima ancora le aveva chiesto di uscire con lui;sapeva anche che si sarebbe divertita con lui,probabilmente,perché sembrava simpatico e gentile. Ma non riusciva proprio a guardare gli occhi verdi di quel ragazzo,belli certo,ma non come quelli di Zayn e non riusciva nemmeno a pensare di baciarlo,mentre nella mente aveva ancora fisso il bacio di Zayn.
 
Comprò solo due pacchi pieni di yogurt alla fretta,dopo aver esaminato meticolosamente l’etichetta presente su ogni confezione di ogni marca e aver controllato che quella che era finita nel suo carrello era quello con il minore contenuto di carboidrati. Pagò velocemente,ignorando con un sorriso gentile ma chiaramente disinteressato il ragazzo alla cassa e inventò per l’ennesima volta un impegno per la sera successiva;mentre usciva trascinando lentamente i piedi chiusi nelle sue Vans nere,decise che doveva prendere in considerazione l’idea di cambiare supermercato per evitare un ulteriore invito al quale ,quella volta,non avrebbe potuto dire no. Si avviò verso casa,infilando la sua “spesa”,sempre che potesse essere considerata tale,nella sua borsa enorme e tirando fuori allo stesso tempo una sigaretta già rollata;sapeva che stava fumando troppo,da due settimane a quella parte e sapeva anche che stava mangiando davvero poco,come quando aveva sedici anni. E anche se non lo avesse saputo,le occhiatacce di Melanie,i suoi rimproveri in parte urlati ed in parti dolcemente sussurrati,glielo avrebbero fatto intuire;sapeva che avrebbe dovuto mangiare,sapeva che c’era qualcosa di sbagliato in quei jeans che prima le fasciavano perfettamente le gambe e che ora doveva stringere con rimedi molto casalinghi per evitare di rimanere in mutande in mezzo alla strada. Lo sapeva,lo sapeva davvero. Sophie non era una stupida.
Semplicemente non aveva voglia di niente. Non aveva voglia di truccarsi,pettinarsi i capelli o vestirsi carina,tanto quanto non aveva voglia di uscire,andare per locali,conoscere ragazzi o fare amicizia. E non aveva voglia di mangiare,ma nemmeno di dormire. A dire la verità passava gran parte delle sue giornate stesa a letto,gli occhi fissi sul soffitto e la mente piena di piani e congetture che non aveva alcuna intenzione di realizzare con l’azione;usciva solo se Melanie la costringeva o se Celine la chiamava in preda ad una crisi isterica perché avrebbe dovuto fare un servizio fotografico di cui,ovviamente,si era completamente dimenticata.
Non piangeva né pensava a Zayn più di tanto. Semplicemente,aveva provato ad anestetizzare il suo cuore da qualsiasi sentimento od emozione che era in grado di scatenare quel ragazzo,e ci stava riuscendo. Più o meno.
 
Nonostante questo,nonostante il suo cuore fosse diventato molto simile ai cubetti di ghiaccio che la sua migliore amica conservava in frigo e ai quali si divertiva far assumere le forme più strane,non riuscì a non sussultare,almeno lievemente,non appena mise piede in casa sua. Perché nel suo salotto,sul suo divano,con in mano dei bicchieri colmi di Coca cola presa nel suo frigo,c’erano un ragazzo biondo dal viso felice e uno dagli occhi azzurri gioiosi e penetranti.
“Ciao Louis,Niall.”Mormorò Sophie dopo essersi vagamente ripresa dallo shock di trovarsi due componenti della band più famosa al mondo nel proprio salotto;senza contare il fatto che erano i migliori amici di chi,solo due settimane prima,le aveva fatto capire di non provare niente nei suoi confronti se non un cordiale disprezzo.
“Ciao Soph!Che fai per pranzo?”Esclamò il biondo,saltando in piedi e dirigendosi verso di lei;la avvolse in un abbraccio caldo,nel quale Sophie sentì il bisogno di scomparire. Insomma,del resto cosa sarebbe potuto succederle,di male,tra le braccia grandi e irlandesi di quel ragazzo biondo e un po’ buffo?
“Immagino che aprirò uno di questi meravigliosi yogurt alla fragola e me lo farò fuori in tre secondi di fronte alla tv!” Rispose tranquillamente,staccandosi dal corpo del biondo per venire sommersa da un abbraccio altrettanto caloroso e altrettanto protettivo proveniente da Louis. Lui le sussurrò un “ciao piccola combina guai”che le scaldò il cuore,e al quale replicò con un semplice sorriso dolce.
“Io dico che sarebbe molto più divertente venire a pranzo con noi oggi.”Propose invece il ragazzo che la stava stringendo. “C’è anche la band che suona con noi,sai quella che ci apre i concerti..Ti piaceranno!”Continuò poi,staccandosi da lei e assumendo un’espressione convinta,subito imitata anche da Niall.
Sophie rimase in silenzio qualche secondo,cercando in tutti i costi di anestetizzare anche quel piccolo frammento di cervello che,da quando Louis aveva iniziato a parlare,stava continuando a proporle immagini di quella persona che,per due settimane intere,era riuscita ad eliminare dalla sua memoria. Il suo disagio venne colto dai due ragazzi che aprirono la bocca per rassicurarla.
“Lui non c’è,Soph.”Mormorò il biondo,guardandola negli occhi con un’espressione triste e contrariato;lei rispose con lo stesso sguardo,comunque riconoscente che non avessero rotto i rapporti con lei anche se aveva ferito uno dei loro migliori amici.
“Poso questa roba,mi metto addosso qualcosa che non mi faccia somigliare alla barbona di Trafalgar Square e sono pronta!”Annunciò alla fine,dopo un attento esame dei pro e dei contro;i pro erano tanti,tantissimi a partire dal fatto che i ragazzi le mancavano,che sperava di vedere anche Danielle e che era molto curiosa di conoscere la band che suonava con loro. Il contro era solo uno,ma abbastanza forte da spazzare via tutti i pro già elencati;aveva un’incredibile paura che fosse qualcosa di organizzato dai suoi amici per farla rincontrare con Zayn. E questo,lei non lo poteva sopportare. Non poteva sopportare di rivedere i suoi occhi freddi fissarla con disprezzo,né essere costretta a stare nella stessa stanza insieme a lui senza poterlo toccare o senza poterci parlare.
Nonostante ciò,lo sguardo pulito di Niall e il sorriso gentile di Louis la convinsero facilmente e così,infilati gli yogurt nel frigo e indossato un semplice vestitino a pois e le sue adorate all star,uscì di casa insieme ai due ragazzi più allegri sulla faccia della terra.
 
Quando Sophie individuò il locale nel quale il resto del gruppo li stava aspettando,sentì una morsa allo stomaco,come se una mano fosse entrata dentro di lei e stesse facendo a pezzi tutte le sue membra; il “Dubliners” apparse in tutta la sua bellezza,riportando alla memoria tutti i ricordi ad esso legati. Lei scosse la testa ed indossò un sorriso mentre seguiva la schiena di Louis che,con passo sicuro,si dirigeva verso un tavolo in fondo al locale.
“Soph!”Il grido di Danielle che si buttò tra le sue braccia senza ritegno riuscì a farla distogliere definitivamente dal ricordo di quegli occhi neri e a farla ridere. La riccia iniziò a parlare a raffica su quanto fosse incredibile che lei fosse lì,su quanto non avrebbe mai pensato che Louis e Niall sarebbero riuscita a convincerla a venire e su quanto le era mancata;mentre Danielle proseguiva il suo delirio dettato dall’eccitazione di rivedere la sua amica e dal sollievo di rivederla –più o meno- tutta intera,la bionda salutò Liam ed Harry con un abbraccio veloce.
“Loro sono Calum,Luke,Michael e Ashton!”La voce del riccio la introdusse ai quattro ragazzi seduti accanto a loro,tutti con un sorriso enorme stampato in faccia ed un’espressione incuriosita. Senza volerlo,la mente di Sophie fece un percorso mentale per il quale la ragazza arrivò a chiedersi quale di loro stesse uscendo con la ragazze del giornale,la sorella di Harry;quello con i capelli strani e la faccia simpatica,quello dolce dai capelli scuri,quello attraente biondo con il piercing o quello dalle fossette adorabili e una bandana rossa tra i capelli? Scosse per l’ennesima volta la testa,decisa a passare quel pranzo tranquillamente,senza pensare a niente che la potesse far cadere di nuovo nella depressione più completa.
“Mel?”Chiese rivolta al riccio,con il quale la rossa formava ormai una coppia perfetta.
“Aveva da fare in università,forse ci raggiunge dopo.”Rispose lui illuminandosi in un sorriso dolcissimo nel sentire nominare la ragazza dai capelli rossi che,per motivi a lui inspiegabili,aveva deciso di uscire con lui.
Sophie ordinò un’enorme piatto di pasta con un sugo strano,sperando con tutta se stessa di aver fatto la scelta giusta a ripiegare su quella e non sul fantastico hamburger che le era appena passato davanti,diretto a un tavolo un po’ più in là;scoprì con gioia di avere fame,dopo quasi due settimane nelle quali la sua pancia non aveva dato prova di riuscire a contenere altro che non fossero squallidi yogurt o strane gelatine,frutto di esperimenti culinari di Melanie,decisamente disastrosi. Così,quando finalmente la sua ordinazione arrivò,fu decisamente lieta che fosse buona anche al di sopra delle sue aspettative e nel giro di pochi minuti si spazzolò velocemente tutta la pasta fino all’ultimo spaghetto. Rise per tutto il pranzo insieme ai ragazzi,piacevolmente sorpresa nello scoprire che anche i ragazzi dei Five Seconds Of Summer erano simpatici tanto quanto Louis,Liam,Niall ed Harry. Ashton era in grado di far ridere anche la cameriera scontrosa che li aveva serviti ed era davvero difficile non sentirsi felici,o perlomeno allegri,nel vedere le sue dolcissime fossette,ancora più pronunciate di quelle di Harry. Tra le sue battute e quelle di Niall,il pranzo trascorse piacevolmente e Sophie fece fatica a ricordare da quanto tempo la sua pancia non le facesse così male per il tanto ridere;quando si alzò per andare a fumare riuscì anche a rispondere con un grande sorriso alla faccia contrariata della sua amica Danielle. Uscì sulla strada con ancora un’espressione tranquilla stampata sul viso e si appoggiò ad un muretto vicino al locale per fumare in santa pace la sua sigaretta;sorrise ancora di più quando,poco dopo,la porta del “Dubliners” si aprì per far uscire la figura di Luke,il ragazzo dal piercing sul labbro. Sophie lo guardò per qualche secondo mentre lui si accendeva una sigaretta e pensò che se la sua mente non fosse stata così tanto occupata a cercare di non pensare a quegli occhi scuri,si sarebbe sicuramente concentrata su quanto il  biondo fosse effettivamente bello.
“Sai,conosco Zayn da quasi due anni.”Esordì lui,dopo un breve iniziale silenzio nel quale i due si erano  semplicemente osservati. Il modo in cui questo silenzio venne rotto,però,fece sussultare vistosamente Sophie,che assunse un’espressione di difesa,le sopracciglia aggrottate e le braccia che istintivamente si erano alzate a stringersi il corpo,in segno di protezione. Lui la guardò e fece un mezzo sorriso,mordicchiandosi il labbro, indeciso se andare avanti o fermarsi lì,di fronte a quel segno di rifiuto da parte della ragazza che probabilmente sarebbe potuta diventare la donna della sua vita,se solo non fosse già stata quella di uno dei suoi più cari amici.
“Conosco Zayn da quasi due anni,e l’ho visto in milioni di situazioni.”Continuò poi,reprimendo l’indecisione e portando avanti il discorso che aveva pensato per tutto il pranzo. “L’ho visto carico di adrenalina dopo un concerto,l’ho visto incazzato nero per i paparazzi,l’ho visto scherzare con gli altri e con me e l’ho perfino visto addormentarsi sul divanetto in una discoteca,con la musica a palla e milioni di persone che ballavano accanto a lui. Posso dire di aver conosciuto tutte le possibili emozioni,tutte le possibili sfaccettature di Zayn Malik.” Affermò poi,misurando con calma le parole prima di pronunciarle e cercando di individuare cosa passasse nella testa della bionda accanto a lui che,abbassato lo sguardo sulla punta delle sue scarpe,sembrava ascoltare con attenzione il discorso. “Ma non l’avevo mai visto così come è ora. Ed..è terribile,davvero terribile. Io lo so che vi siete fatti male a vicenda,lo so che lui ti ha sbattuto la porta in faccia ma..lui sta male e anche tu,si vede. Ecco,io penso che sia stupido che stiate male in due,e penso anche che voi due vi siate trovati,che siate complementari,o come cazzo si dice..vi siete trovati in mezzo a milioni di persone,in mezzo a milioni di scelte sbagliate avete fatto quella giusta quando vi siete scontrati in quel caffè e  cazzo!è una cosa fenomenale se ci pensi. Ecco,io credo che questa cosa fenomenale capiti solo a poche persone,e a voi è successa e quindi sarebbe stupido ed egoista da parte vostra lasciare perdere così. Devi lottare,Sophie,perché lui è lui e tu sei tu e non ne troverai un altro che si adatta così bene a te e lui non ne troverà un’altra che sopporti i suoi silenzi e i suoi sbalzi di umore tanto come lo fai te. Non avrete mai più la possibilità di fare la scelta giusta,perché la vostra occasione è questa e..niente,secondo me dovreste non sprecarla.”Concluse,la voce affannata per il discorso infervorato appena pronunciato. “Cazzo,è tipo il discorso più serio di tutta la mia vita!”Bofonchiò poi,sorridendo apertamente,fiero di essere riuscito a dire,anche se in maniera un po’ confusionaria,quello che voleva dire. Osservò di sottecchi la figura di Sophie e sperò ardentemente che rialzasse il viso,per poterle vedere gli occhi e individuare almeno una delle emozioni che stava provando;lei,però,rimase con la testa china,i capelli biondi e scompigliati lungo il viso e gli occhi serrati,in una morsa stretta.
 
Aspettò che Luke borbottasse un “ti aspettiamo dentro” e guardò la figura alta e longilinea del ragazzo rientrare nel locale;in realtà avrebbe voluto dirgli un sacco di cose,davvero. Avrebbe voluto chiedergli com’è Zayn quando dorme,perché davvero non riusciva ad immaginare nulla di più dolce e fragile e avrebbe voluto chiedergli come diavolo stava lui,perché alla fine il suo cuore non era riuscito ad anestetizzarlo fino in fondo e quegli occhi scuri le mancavano tanto. Però non disse nulla,rimase in silenzio,cercando di mettere in ordine i pensieri e di non combinare guai,come al suo solito.
Perché Sophie lo sapeva,lo sapeva anche lei che Zayn Malik era la sua scelta giusta. Sapeva perfettamente che il suo colore degli occhi,le sue labbra morbide e la sua pelle scura erano la sua scelta giusta;così come il suo modo di sorridere,con la lingua incastrata tra le labbra e gli occhi socchiusi,e le sue mani grandi,un po’ callose e sempre intrise dell’odore di tabacco. Perché lei,alla fine,di scelte giuste ne aveva fatte ben poche nella vita,ma erano quelle che poi erano rimaste negli anni;come quando a sei anni aveva scelto di sedersi nel banco accanto a quella rossa tutta lentiggini,che aveva appena finito di urlare contro un loro compagno di classe che,a sua detta,era un mascalzone. O come quando aveva preso in mano per la prima volta la macchina fotografica ed aveva scattato la prima foto,semplice e pura ma che presagiva già un amore grande,infinito. O ancora come quando era entrata in quel caffè,e si era messa subito a parlare con quella ragazza tutta ricci,con quel sorriso dolce in grado di far sciogliere tutti gli uomini del Regno Unito. Ma la sua scelta giusta,quella giusta per eccellenza,era stata scontrarsi con Zayn,quel pirata gentile che aveva sorriso del suo imbarazzo e le aveva offerto la sua camicia per coprirsi il seno reso visibile dalla trasparenza della maglietta. E aveva continuato a fare la scelta giusta quando si era aperta con lui,l’aveva fatto entrare dentro il suo mondo costellato da insicurezze e circondato da mura alte costruite nel tempo dalla sua timidezza. Sapeva che era la scelta giusta perché,per quanto avesse cercato di anestetizzare cuore,sentimenti e cervello,non ci era riuscita granchè bene;e lo sapeva perché non riusciva a guardare nessun altro,nessun paia di occhi e nessun sorriso,da quando aveva imparato a conoscere l’espressione che Zayn assumeva quando era concentrato o quando trovava un discorso estremamente divertente.
 
Si era sempre chiesta,in realtà,come la gente potesse capire che la scelta che stava per fare,la persona che aveva scelto,fosse quella giusta;in quel momento,però,in quella strada secondaria,dopo aver sentito le parole di un ragazzo più piccolo di lei ed appena conosciuto,non aveva alcun dubbio su quale fosse la sua scelta giusta.
Era sicura,lo era sempre stata.
 
Era sicura di odiare i suoi capelli,mai completamente senza nodi,ed era sicura di amare le sue amiche e la sua famiglia. Era sicura di saper mettere in bocca una discreta quantità di marshmallow senza strozzarsi,di essere capace di scattare fotografie piuttosto decenti,e di essere paragonabile ad un elefante in una gioielleria,a causa della sua incredibile mancanza di grazia.
Era sicura di saper parlare bene l’italiano e lo spagnolo,almeno tanto quanto era sicura di avere piuttosto gusto nel vestire,perlomeno le volte in cui aveva voglia di essere carina e non assomigliare a una delle Kardashan.
Ciò che la turbava di Zayn,fino a quel momento,era che con lui,di fronte ai suoi occhi e ai suoi capelli perfettamente pettinati,non era più sicura di niente. Non era più sicura di nulla con lui,e questo la mandava in crisi,le faceva provare le vertigini,sensazione da lei tanto odiata.
 
Ora,però,era sicura di quello che Zayn rappresentava per lei,era sicura che fosse la sua scelta giusta. Sollevò leggermente il volto,ed incrociò lo sguardo di Danielle,uscita dal locale per vedere che fine avesse fatto la sua amica;la guardò per qualche secondo nel quale entrambe rimasero in silenzio,l’una di fronte all’altra a misurare la situazione. Poi,Sophie si aprì in un largo sorriso,di quelli che urlano al mondo “ok,sono felice!”,di quelli che Danielle temeva non avrebbe più visto sul volto della sua amica.
“C’è un concerto dei ragazzi,giovedì. Ti va di venire?”Chiese poi la riccia,avvicinandosi a lei lentamente,probabilmente sapendo quale fosse stato l’argomento della conversazione tra lei e Luke e individuando la sua disposizione d’animo decisamente positiva.
“Sì,vengo.”Rispose Sophie decisa,senza tentennamenti.

 
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Eccomi qui dolcezze :)
Sono liberaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!
L'orale è andato bene,e alla fine sono uscita con un meraviglioso 88 quindi sono molto molto happy :D
Ma basta parlare di me,parliamo di Sophie e Zayn..
Allora,chi ha letto la mia One-shot Supermarket (link here: 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2638286&i=1),
conoscerà l'amore spropositato della nostra Soph per i supermercati,
e non a caso l'inizio di questo capitolo è ambientato proprio in uno di questi :)

Come forse avrete già capito amo i 5sos e ho una passione ingiustificata per Luke sonofigo Hemmings
perciò non ho resistito e l'ho infilato nella mia storia..
Qui fa un discorso un po' contorto a Sophie,spero che il senso si capisca..nella mia mente era tutta un'altra cosa,
non sono poi riuscita a renderlo bene sulla carta ma..
il succo è che secondo Luke,Sophie e Zayn sono realmente fatti l'uno per l'altro e perciò è davvero stupido per loro non parlarsi,perchè non avranno più l'opportunità di trovare qualcuno fatto apposta per loro.
Spero che ora sia più chiaro :)
Lo so,non compare Zayn,prometto che nel prossimo comparirà e che presto lo rivedremo in un capitolo insieme alla bionda Sophie :)

Chiudo questo spazio autrice che sta diventando ancora più lungo del capitolo,
ma prima vorrei ringraziare tantissimissimisimo chi commenta,siete fantastiche e io vi amo.
Grazie anche a chi segue la storia,l'ha messa tra le preferite/seguite/ricordate,
sappiate che controllo sempre chi si è aggiunto alla lista,e vi amo tanto anche a voi.
Love ya!
Chiara
 

Con la partecipazione di Luke Hemmings e l'onnipresente Zayn Malik :3 (Ditemi cosa devo fare io con questi due!)

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Capitolo 15
*** Destructive power. ***



 


Chapter 15
"Destructive power."


Melanie,quel giorno,aveva una missione.
Ed aveva una missione perché non riusciva più a sopportare quella situazione.

Sia ben chiaro,Mel non era esattamente una pappamolle;sapeva sopportare un sacco di cose. Per esempio,era in grado di sopportare il caldo asfissiante di una città spagnola come Malaga in pieno Agosto,e non aveva battuto ciglio di fronte a dolori in grado di far digrignare i denti a qualsiasi omaccione,come ad esempio quello causato dal tatuaggio che aveva sul fianco o dal piercing che da ragazzina portava al naso. Sapeva sopportare lo sguardo lascivo degli uomini quando indossava un vestitino corto e non si preoccupava minimamente all’idea di camminare da sola,di notte,in una di quelle strade poco frequentate della zona "brutta" di Londra. Non era una che aveva paura,perciò sapeva sopportare un sacco di cose con facilità.

Ciò che però davvero non riusciva a sopportare,era vedere Sophie,la sua migliore amica,ridotta in quel modo;erano giorni che i suoi pranzi e le sue cene consistevano in yogurt o frutta e non ce la faceva più a vederla gironzolare per casa trascinando i piedi con addosso tute extra large in grado di fare tutto tranne che esaltare la sua figura snella. Sapeva che se Sophie avesse saputo dove si stava dirigendo in quel momento,con il suo passo svelto che la caratterizzava,le avrebbe come minimo spezzato il collo,ma in realtà la cosa le interessava relativamente. Certo,sarebbe stato difficile spiegare alla bionda come il suo non era un tentativo di entrare nella sua vita privata ma solo un modo per farla stare meglio,ma tutto era preferibile all’immagine di Sophie sdraiata sul divano a guardare l’ennesima puntata di "Una mamma per amica."

Sì,Mel era seriamente convinta di star facendo la cosa giusta,ne era sicura;così,il suo sguardo deciso non ebbe mai un tentennamento per tutta la strada che la portò da casa sua fino a una zona del centro di Londra,seguendo le indicazioni maldestre che quello che forse avrebbe dovuto considerare suo fidanzato se solo non avesse avuto così tanta paura di tale denominazione,le aveva dato. Non ebbe mai un tentennamento nemmeno quando,dopo aver suonato ripetutamente il citofono,la porta di quell’edificio elegante si aprì,rivelando la figura di uno Zayn Malik a petto nudo,coperto solo da un paio di pantaloncini da calcio. Lui la guardò con un’espressione confusa,alla quale lei rispose con uno sguardo sicuro,alzando il sopracciglio divertita dallo stupore del ragazzo.

"Che dici,mi fai entrare?Non vorrei dover spiegare ad Harry perchè domani mattina probabilmente mi troverà su tutti i giornali del mondo ritratta davanti alla tua porta,con te a petto nudo."Spiegò lei,iniziando a parlare a raffica,caratteristica che la faceva somigliare tremendamente alla sua migliore amica. "Anche se il vero problema sarebbe spiegarlo a Sophie." Commentò a voce bassa mentre entrava nell’ingresso più bello e artistico che avesse mai visto.

L’aveva fatto apposta,e Zayn lo sapeva. Aveva volontariamente nominato il nome della sua amica senza preavviso,quando probabilmente il ragazzo si sarebbe aspettato una piccola introduzione,o comunque uno scambio di convenevoli. Invece no,lei aveva voluto stuzzicarlo sin da subito,vedere l’effetto che quel nome soffiato e dolce avrebbe provocato nel moro,e non fu delusa;lui infatti sussultò impercettibilmente,e i suoi occhi scuri furono attraversati da un lampo carico di tenerezza,prima di ritornare alla tradizionale impassibilità degna di un attore di Hollywood.

"Ti va del caffè?Del te?Scusa ma mi sono appena svegliato.."Chiese lui,gentile,volgendole le spalle e aprendo tutti i cassetti possibili e immaginabili della sua cucina perfetta.

"No,grazie ho già fatto colazione."Rispose Melanie,altrettanto gentile,ma non staccandogli gli occhi di dosso nemmeno un secondo;non aveva alcuna intenzione di lasciarsi scappare nemmeno un movimento,un sospiro,una parola del ragazzo. Ovviamente aveva in mente un discorso preciso da fargli,preparato diligentemente a tavolino la sera prima,ma aspettò con pazienza che si versasse il caffè nella tazzina e che lo finisse di bere,prima di metterlo con le spalle al muro. Lui sembrò intuire questo suo ragionamento,e cercò di prolungare il più possibile la sua colazione,soppesando ogni gesto con una lentezza che portò Melanie sulle soglie della esasperazione. Alla fine,dopo averlo visto riporre la tazzina e il piattino nella lavastoviglie,decise che era arrivato il momento.

"Sophie non mangia più."Esordì,facendo finta di non notare l’ennesimo sussulto del ragazzo nel sentire il nome di Sophie e limitandosi a gioire dentro di sé. Aveva a lungo ragionato su come avrebbe dovuto iniziare il discorso,e aveva pensato che con quella frase avrebbe sicuramente attirato l’attenzione di Zayn;lui non la deluse,infatti,e al suono di quelle parole alzò il viso e puntò i suoi occhi preoccupati sul viso di Melanie,la fronte aggrotata in un espressione tesa. "Non mangia più da due settimane ormai,a meno che tu non consideri cibo quegli stupidi yogurt che riesco a farle ingurgitare a forza. Non mangia e non beve più,e fa fatica a dormire la notte. Spesso poi la trovo sdraiata sul divano a guardare puntate vecchie di qualsiasi telefilm esista sulla faccia della terra,e credo che non scatti una fotografia da due settimane. Non fa più niente ormai,non esce mai,non parla mai al telefono,non si vede con le amiche..fuma e basta. Fuma e ti guarda con quell’espressione vuota,che a volte mi fa venire voglia di darle uno scossone e di dirle –cazzo Soph,smettila- e a volte glielo dico davvero. Ma lei niente,mi guarda assente e se ne va." Zayn pensò che non aveva mai visto Melanie,la forte e rabbiosa Melanie,così distrutta e abbattuta;ascoltò attentamente le sue parole,cercando di mettere il silenziatore al suo cuore,che gridava ancora più forte del solito.

"Quindi senti Zayn,io lo so com’è Sophie,non credere che io non lo sappia. Lo so,la conosco,la conosco meglio di chiunque altro. E quello che ti posso dire,è che è stupido ed inutile cercare di capirla,a volte. Non potrai mai sapere se è felice o no,se vuole piangere o ridere,se ha voglia di una canna o no,se vuole prenderti a schiaffi o abbracciarti,se le piace la pizza o vorrebbe vomitarla.. Ogni tanto ha un vaffanculo lampeggiante stampato in fronte che non le levi nemmeno se la preghi in aramaico,altre volte sorride come un ebete anche se tutto le sta andando male. Sophie è così,non la capisci. Ma credo che sia la ragazza più adorabile sulla faccia della terra e lei..bè lei ha scelto te. E ti ha scelto sempre,sin dal primo giorno;e lo so che è strano,ma ha scelto te perfino quando è andata da Lucas,perché è te,e solo te che ha sempre in mente ogni singolo giorno. Ed io penso che nonostante il male che ti ha fatto,questa cosa qui,questa scelta,qualcosa debba valere per te." Concluse la rossa,attaccandosi con tutta se stessa ad ogni parola pronunciata,sperando di far capire al moro quanta verità ci fosse nel suo discorso. Lui abbassò gli occhi,puntando lo sguardo sul tavolo di fronte a sè,cercando in qualche modo di fare ordine tra i suoi pensieri.

"Io..io ci devo pensare Mel. Ho passato queste due settimane a cercare di impedirmi di andare da quel Lucas e riempirgli quella faccia di merda di schiaffi e allo stesso tempo non c’è stato un secondo in cui io non abbia pensato a Sophie,al suo profumo e al suo modo strano di camminare. Solo che lei è..distruttiva. E’ tutto meraviglioso se lei decide che debba esserlo ma altrimenti..è in grado di distruggere ogni cosa in un attimo. Ogni cosa."Mormorò lui,dopo un minuto di silenzio teso;Melanie annuì,comprensiva,provando una profonda silenzio per quel ragazzo moro pieno di tatuaggi che si scioglieva di fronte ad una ragazzina imbranata come Sophie. Lei si alzò,capendo che per lei era arrivato il momento di andarsene e lasciarlo un po’ solo a pensare a quello che gli aveva detto. Lo salutò con un ultimo "ciao" sussurrato,al quale lui rispose con un cenno del capo e poi si chiuse la porta dietro di sé,lasciando la casa,ancora intenerita dall’aspetto distrutto e a terra del ragazzo.

Zayn,dopo aver passato qualche minuto in un silenzio vuoto,interrotto solo dal ticchettio fastidioso dell’orologio a parete appeso proprio sopra la sua testa,dovette frenare ancora una volta l’istinto,molte volte predominante,di uscire di casa e andare a riempire di botte quel Lucas. Non poteva sopportare l’idea che quelle mani avessero toccato il corpo di Sophie,l’idea che lui avesse potuto avere il privilegio di osservarne la nudità e di scoprire quali espressioni assumeva il viso della bionda nel momento di puro piacere. Non ce la faceva,non ce la faceva davvero ad immaginarsi Sophie,la sua piccola Sophie,nel letto di qualcun altro. Sapeva che non era razionale,perché alla fine tra loro non c’era stato niente,solo uno stupidissimo,velocissimo bacio a stampo e sapeva perfettamente che prima di quell’episodio non era nemmeno tanto sicuro che una relazione con quella biondina maldestra fosse la cosa giusta per lui,in quel momento. Sapeva che era stupido,irrazionale e senza senso,ma era sicuro,sicurissimo che se avesse incontrato per strada quella faccia di merda,lo avrebbe ridotto in un modo tale che la sua stessa madre avrebbe avuto difficoltà a riconoscerlo.

Reprimendo ancora una volta gli istinti omicidi Zayn si gettò sotto la doccia,indossò dei pantaloni della tuta e una semplice maglia bianca ed uscì di casa;non aveva in mente una vera e propria destinazione,ma i suoi piedi,forse più saggi di lui,lo condussero di fronte ad un edificio che ormai conosceva alla perfezione,e che considerava quasi una seconda casa. Il portiere all’ingresso lo salutò con allegria,rivolgendogli un sorriso caloroso;salì velocemente gli scalini ed arrivato al secondo piano suonò il campanello più volte,sperando che il proprietario della casa non stesse dormendo.

"Zayn,che cazzo… sono le nove del mattino!"Esclamò un Liam Payne assonnato e vagamente innervosito;nonostante il viso imbronciato che aveva messo su,lo fece entrare senza aggiungere altro,e si diresse verso la cucina.

"Che è successo?"Gli chiese poi,armeggiando con la caffettiera,comportandosi esattamente nel modo per il quale si era assicurato sin dai primi giorni di formazione della band il soprannome di Daddy Payne.

"Melanie mi ha svegliato un’ora fa,più o meno come ho fatto io con te ora."Cominciò Zayn,rivolgendo un sorriso di ringraziamento all’amico,al quale lui rispose con un’alzata di spalle. "Mi ha parlato di Sophie. Dice che non mangia."Continuò poi,ripercorrendo con la mente il monologo della rossa.

Liam rimase in silenzio,dal momento che conosceva il suo amico come le sue tasche;sapeva perfettamente cosa stava frullando nella testa del pakistano,ma volevo che lui lo dicesse esplicitamente.

"Credo di essere un po’..confuso. Non so che fare."Concluse poi Zayn,finendo il discorso esattamente come l’altro si aspettava. Liam rimase in silenzio ancora un po’,cercando di capire quale fosse il consiglio giusto da dare all’amico;alla fine parlò,abbassando la voce,come se i due si stessero scambiando una confidenza.

"Lei ti manca?"Chiese,fissando negli occhi il moro. Lui non abbassò lo sguardo,sapeva che quei giochetti con Liam non funzionavano,avrebbe capito ogni cosa comunque. Così,con gli occhi fissi sull’amico,annuì lievemente ma con sicurezza. Certo che gli mancava. Gli mancava ogni giorno,con tutte quella sua imbranataggine e i suoi occhi chiari che sembravano vedere il mondo in un modo del tutto diverso rispetto agli altri.

"Ti piace davvero,eh?"Questa domanda era più difficile,e Liam lo sapeva;lasciò che Zayn prendesse tutto il tempo necessario per rispondere. Si alzò,prese un bicchiere di acqua e si risedette,in attesa.

Zayn pensò al modo buffo in cui Sophie rideva,chiudendo gli occhi e inarcando il collo e la schiena in una posizione instabile,a causa della quale spesso cadeva,specie se presa da un attacco di risa particolarmente forte. Pensò anche ai capelli della ragazza,capaci di farla assomigliare ad una leonessa del deserto;si ricordò del suo viso concentrato nel momento di scattare una foto,la lingua schiacciata tra le labbra e gli occhi ridotti a due fessure. Gli venne in mente la rughetta che le si formava tra le sopracciglia quando cercava di capire qualcosa,la sua borsa dalla quale poteva uscire di tutto,compreso un phon e un aggegio per aprire le porte in caso di emergenza,i suoi polsi sottili e le sue gambe lunghe e magre. Pensò al modo dolce che aveva di pronunciare il suo nome,soffiando la "Z" in un modo così inconsciamente sexy che più di una volta Zayn aveva temuto di poter avere problemini con i piani bassi del suo corpo solo perché lei lo aveva chiamato. Poi rivide i suoi occhi chiari,proprio davanti a lui,e in un attimo fugace di consapevolezza,seppe precisamente quale fosse la risposta da dare a Liam,per quanto male gli provocasse.

"Da morire."Sussurrò allora il pakistano,in un tono di voce così basso che l’amico dovette sforzarsi per riuscire a distinguere ciò che aveva detto. "Da morire,mi piace da morire. Ma guarda come mi ha ridotto..sono distrutto,Liam. L’amore non dovrebbe fare questo." Continuò poi,alzando la voce di qualche tono,permettendo al suo amico,nonché collega,di individuare meglio le sue parole.

Liam lo guardò e pensò che sì,aveva ragione,era distrutto. Non lo aveva mai visto con quella barba da fare,disordinata e sintomo di un’incuria che non apparteneva assolutamente al carattere del suo migliore amico;ma ciò che più mostrava il reale stato d’animo del moro,al di là dei sorrisi di circostanza,al di là del suo tentativo di apparire normale,erano gli occhi. Erano occhi vuoti,tanto che più di una volta Liam aveva avuto l’impressione di caderci dentro,nel guardarli,precipitando in quel baratro scuro dal quale sarebbe stato impossibile risalire. Per almeno due giorni aveva odiato con tutto se stesso Sophie,per aver ridotto il suo migliore amico a quel modo;poi però l’aveva incrociata per strada,aveva notato in lei le stesse occhiaie di Zayn,lo stesso sguardo perso e sconvolto e in pochi secondi l’aveva –quasi- perdonata.

"Vi siete distrutti a vicenda,Zayn. E questo è esattamente ciò che l’amore dovrebbe fare." Rispose dolcemente Liam,sicuro.

Perché lui lo sapeva,lo sapeva che quello che c’era tra Zayn e Sophie non poteva essere chiamato in altro modo,anche se tra i due non vi era stato niente,solo quel bacio che aveva ossessionato il suo amico per così tanto tempo;sapeva che il loro era amore,anche se nessuno dei due ancora ne era a conoscenza. E lo sapeva perché era chiaro ed evidente,dal modo in cui l’uno ruotava attorno all’altro quando erano insieme,quasi l’uno fosse il sole e l’altro la terra,incapace di girare attorno a qualsiasi cosa non fosse l’altro. Lo sapeva perché era evidente dal modo in cui i due si cercavano,il modo in cui gli occhi azzurri della ragazza scrutavano il volto di tutti i presenti,ogni volta che si ritrovavano in gruppo,per poi sprizzare di gioia ogni volta che individuavano lui. E lo sapeva perché lo sapevano tutti,non vi era nessuno che dubitava del loro legame,perché nessuno aveva mai visto un sorriso così aperto farsi strada sul volto di Zayn,né lo avevano mai trovato con la scritta "sono felice"stampata sul viso,cosa che invece accadeva da quando quello scricciolo biondo era entrato a far parte della sua vita.

"Non lo so io..credo che ci penserò.."Borbottò alla fine il pakistano,ripetendo ciò che già aveva detto a Melanie;Liam annuì,intuendo che comunque il suo discorso aveva in qualche modo fatto breccia nell’impassibilità che l’amico si era costruita come un muro attorno a sé.

Passarono il resto della giornata insieme,non facendo niente di che,ma divertendosi comunque;guardarono un film,giocarono alla play e discussero di una canzone che avrebbero dovuto cantare al concerto del giorno successivo e sul quale Liam aveva ancora qualche dubbio. Lui fu tentato più di una volta di toccare l’argomento Sophie,magari di raccontargli che il giorno prima erano andati a pranzo tutti insieme e che lei aveva parlato con Luke,ma non riuscì a trovare il momento adatto per farlo. Zayn,invece,non perse l’occasione per prenderlo in giro a causa della sua indecisione nell’invitare Danielle,la loro dolcissima "insegnante" di danza,o almeno così vi era scritto nel contratto attraverso il quale l’avevano assunta;cercò di spronarlo a chiederle un appuntamento,dal momento che la riccia non avrebbe di certo rifiutato,a giudicare dalle innumerevoli volte in cui si perdeva ad osservarlo in qualsiasi circostanza,tanto che perfino alcune fans,notandola nelle diverse occasioni,si erano resi conti del modo in cui la ragazza lo guardava. Lui si lasciò prendere in giro ma non disse niente,pur essendo perfettamente consapevole che il suo amico aveva ragione;anche lui si era reso conto che Danielle aveva un debole nei suoi confronti,cosa che peraltro era ampiamente ricambiata,per quanto lo riguardava. Ciò che però lo torturava,e gli stava impedendo di farsi avanti con lei,era la consapevolezza che la loro non sarebbe mai potuta essere una relazione "normale",niente a che fare con quelle che la ragazza aveva avuto in precedenza. Non era facile essere la fidanzata di Liam Payne,membro dei One Direction,e lui lo sapeva;non credeva che sarebbe riuscito a sopportare di vedere Danielle assediata dai paparazzi o,ancora peggio,insultata dalle fans nei modi crudeli con i quali attaccavano Eleanor e,da quando aveva iniziato a farsi vedere in giro con Harry,anche Melanie. Sapeva che probabilmente se non si fosse deciso a chiederle un appuntamento,presto qualcun altro si sarebbe fatto avanti al posto suo;Danielle era bella,così bella che ogni volta che entrava in una stanza insieme a lei,Liam doveva trattenersi con tutto se stesso per evitare di riempire di botte ogni singolo essere vivente di sesso maschile che le metteva gli occhi addosso. Provava una gelosia cieca e irrazionale nei suoi confronti;anche per questo,poteva immaginare quanto le vene di Zayn ribollissero di rabbia,al pensiero che la ragazza di cui era interessato,era stata con un altro.

Alla fine della giornata i due si salutarono;si sarebbero rivisti la mattina successiva alle nove,per una interminabile e devastante giornata di prove,in vista del concerto che si sarebbe svolto alla sera. Zayn camminò lentamente verso casa sua,la testa piena di pensieri e immagini di Sophie;per la prima volta da quando era andato a prenderla davanti a casa di Lucas,lasciò che il suo cervello rimuginasse sul ricordo della bionda,e non si impedì di cercare di ricordare il suo profumo forte che era in grado di fargli girare la testa come nessuna dose di alcool né di fumo era mai stato in grado di fare.

Arrivato a casa si diresse direttamente a letto,sperando di trovare almeno nel sonno un po’ di quella pace tanto agognata;i suoi desideri,però non vennero realizzati.

Per tutta la notte,la figura di Sophie apparse tra i suoi sogni,e alla mattina si svegliò con il suo profumo fisso nella memoria.

 

Hola chicas!
Alloraaa,avrei voluto aggiornare un po' prima ma mi sto godendo le mie vacanze da maturata,
sono andata al mare,a due concerti e fra poco parto per la Spagna con le mie amiche :D
Duuunque aggiornerò ancora domenica -spero- e poi l'uno,perchè poi riparto subito per ritornare il nove :)
Questo capitolo in realtà è ancora un po' statico,nel senso che la questione non si risolve..
però mi sembrava giusto mostrare anche il punto di vista di Zayn,altrimenti alcuni suoi comportamenti non si capiscono.
Noi vediamo sempre Sophie come la dolce imbranata,ma lui è stato distrutto dalla nostra biondina,
quindi ci tenevo a sottolineare anche i suoi pensieri,spero vi piaccia :)
Non ho molto tempo,quindi per questa volta niente immagini di Zayn sonofigo Malik nè di Sophie alias Cara Delenvigne,perdonatemi :)
Grazie davvero per ogni cosa,siete una gioia continua e io davvero non so cosa farei senza di voi quindi..
grazie grazie grazie,vi amo!
Un bacio enorme a tutte,ci vediamo domenica :)
Chiara

P.s:sto scrivendo una nuova storia che non ha niente a che vedere con i One Direction,
sarà nella sezione storie originali-romantiche :)
Spero mi seguirete anche li quando la posterò :)

 

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Capitolo 16
*** Wanna show you what love really is. ***




Chapter 16
"Wanna show you what love really is."
 
“Sophie,dio santo,smettila!Stai benissimo,e siamo davvero in ritardo,quindi anche se facessi schifo dovresti uscire da quel bagno lo stesso!”
Sophie sbuffò,lanciando un’ultima occhiata allo specchio,decidendosi finalmente ad uscire da quello che era diventato il suo rifugio nelle ultime due ore di quel giovedì sera;Melanie le scoccò  un’occhiata esasperata e,dopo averle lanciato la borsa e la confezione del suo adorato tabacco,la spinse verso l’uscita,costringendola ad uscire a forza. La bionda,mentre aspettava che la sua amica chiudesse la porta di casa alle loro spalle,improvvisamente pensò che non era stata un’idea tanto intelligente,quella di promettere a Danielle e a tutti gli altri ragazzi,che sarebbe andata al concerto quella sera. Provò a impietosire la sua migliore amica con un’espressione disperata,sperando così di ricevere il permesso di rimanere a casa,ma lei fece finta di niente,ben decisa ad andare al concerto insieme a lei.
Sophie sbuffò ancora una volta,mentre il nervosismo,se possibile,saliva ancora di più man mano che si avvicinavano allo stadio nel quale si sarebbe tenuto il concerto;improvvisamente la gonna a righe bianca e blu e la maglietta bianca di pizzo che aveva scelto e che le sue amiche avevano definito “perfette”,le sembrarono stupide ed inadatte. Si vide le gambe enormi,e pensò che la vita alta della gonna esaltava troppo i suoi fianchi larghi;cercò di concentrarsi su qualcosa di positivo,mentre l’aria proveniente dal finestrino aperto le rinfrescava il viso e faceva arrossire le sue guance,già colorate a causa dell’agitazione.
Non era pronta. Non era pronta a rivedere Zayn,e soprattutto a sentirlo cantare;aveva paura,aveva una fottuta paura che lui la riguardasse con quell’aria di disprezzo e di freddezza,e che chiedesse ai suoi amici perché diavolo l’avessero portata lì. Aveva paura,e non serviva a niente la mano di Melanie stretta nella sua,le rassicurazioni di Danielle o i messaggi che gli altri ragazzi,compreso Ashton,il batterista dei 5SOS,le avevano mandato durante quel pomeriggio,esortandola a non agitarsi troppo e dicendole che sarebbe andato tutto bene. Non servivano a niente perché non riuscivano a distoglierla dal pensiero di come si sarebbe sentita se non fosse andato tutto bene;non era abituata ad esporsi così tanto con una persona,non si era mai scusata più dello stretto necessario con nessuno e questi suoi innumerevoli tentativi la destabilizzavano. Melanie percepì tutto il suo nervosismo e strinse ancora di più la sua mano tra le sue,sperando in questo modo di infonderle un po’ di tranquillità:in realtà,anche la rossa era presa da una bella dose di nervosismo,che stava cercando in tutti i modi di non far scorgere all’amica. Era nervosa prima di tutto perché temeva che Zayn non avrebbe reagito come tutti loro speravano,e non era sicura di poter sopportare la vista della sua migliore amica in lacrime ancora una volta. Secondariamente,era terrorizzata all’idea di farsi vedere per la prima volta in pubblico con Harry;in realtà erano già stati fotografati insieme molteplici volte,ma mai mano nella mano o in atteggiamenti compromettenti che potessero chiarire la natura del loro legame. Quella sera,però,il riccio sembrava determinato a far sapere a tutto il mondo che quella ragazzina dai capelli rossi tutta pepe era sua,e solo sua;Melanie era contenta di ciò,non poteva negarlo,in quanto le infondeva maggiore sicurezza sul fatto che le intenzioni del ragazzo fossero almeno lontanamente serie quanto lo erano –stranamente- le sue. Però,era anche paralizzata dalla paura di non piacere alle sue fans,di ricevere insulti e soprattutto che,alla lunga,le critiche che le avrebbero rivolto,avrebbero convinto Harry dei suoi enormi difetti e gli avrebbero aperto gli occhi su quanto in realtà lei non fosse per niente fantastica come lui si ostinava a definirla. Al suo fianco,però,Sophie era abbastanza agitata per entrambe e perciò Melanie impedì a se stessa di sentirsi nervosa e ostentò una sicurezza che in quel momento non le apparteneva;arrivate di fronte allo stadio si fece strada con decisione tra la folla enorme di ragazze,ragazzi,mamme e genitori in generale che si erano accalcati di fronte all’entrate principale. Si diresse velocemente verso un’entrata laterale che Harry le aveva descritto quella mattina,e si sentì notevolmente fortunata di essere riuscita a raggiungerla senza perdere tra la folla Sophie,in quel momento molto simile a una bambina di tre anni,incapace di muoversi autonomamente.
“Mel,ce l’avete fatta!”Danielle la sommerse con un abbraccio caloroso,coprendo completamente la sua visuale con quella massa di ricci perfetti che si portava dietro. 
Mentre la ragazza abbracciava anche la bionda,Melanie si guardò attorno,intuendo che il luogo in cui si trovavano doveva essere esattamente il retro del palco;dalla musica che proveniva da esso,intuì che i 5 seconds of summer stessero suonando in quel momento,e perciò concluse che Harry e gli altri fossero da qualche parte a prepararsi per il loro show,che sarebbe iniziato qualche minuto dopo quello degli australiani. Danielle confermò questa sua ipotesi poco dopo quando,dopo essersi sedute su delle casse che probabilmente contenevano degli strumenti,si godettero il concerto della band di supporto;Sophie si riprese dal suo torpore per ascoltare i ragazzi sul palco e constatare che erano davvero bravi,soprattutto considerata la loro giovane età. Alla fine,quando li vide salutare il pubblico di fans urlanti e dirigersi verso la loro direzione,si alzò velocemente e corse verso di loro per complimentarsi;loro la abbracciarono,divertiti dall’eccitazione che sembrava aver preso quello scricciolo di ragazzi,e allo stesso tempo sollevati di trovarla in quello stato d’animo e non sull’orlo di una crisi isterica. 
“Il tuo entusiasmo mi suggerisce che prima pensassi che fossimo delle pippe incredibili,giusto?”Le chiese Luke mentre con un asciugamano trovato lì vicino si asciugava il sudore dalla fronte e dalle braccia;rise poi,nel vedere la faccia imbarazzata della ragazza nell’ affannarsi nel cercare una spiegazione. Lei,nel vederlo sghignazzare senza ritegno gli colpì il braccio con un pugnetto e gli rivolse un’occhiataccia.
“Non fare il ragazzino impertinente con me,Lukey!”Disse poi la bionda rispondendo al sorriso divertito del cantante con uno altrettanto scherzoso;quando lo aveva conosciuto,a quel pranzo organizzato dai suoi amici,era venuta a sapere che il ragazzo provava un odio profondo per quel nomignolo e che gli altri ragazzi del gruppo lo usavano solo quando volevano farlo innervosire. Infatti,l’espressione infastidita del  biondo le fece intuire che aveva raggiunto il suo scopo. Stava per rivolgergli un gran sorriso soddisfatto quando il viso di Luke fu teatro di una successione di emozioni diverse;guardando oltre le spalle di Sophie,infatti,prima sfoderò un gran sorriso felice,poi,proprio mentre stava per dire qualcosa rivolto a qualcuno che lei non vedeva,il suo viso si contrasse in una smorfia preoccupata.

Sophie,incuriosita,si voltò velocemente,l’ombra della risata ancora sul viso;la prima cosa che i suoi occhi individuarono furono i capelli biondi di Niall e i suoi occhi color del mare. Accanto a lui notò Liam,che la osservava con un’espressione concentrata;la ragazza non capì il motivo di tanta agitazione,proprio quando lei stava iniziando a rilassarsi,fino al momento in cui il suo sguardo non slittò sulla figura che si stagliava accanto ai due ragazzi. Zayn Malik era di fronte a lei,in piedi, ritto come se avesse appena subito una scarica di corrente elettrica;era a pochi centimetri da lei e la guardava. La bionda istintivamente passò una mano tra i capelli,nel tentativo di ricomporli in una posa decente dopo che Luke glieli aveva scompigliati,e cercò affannosamente qualcosa di intelligente da dire;la gola,però,era secca e la lingua sembrava incollata al palato,incapace di muoversi per pronunciare nemmeno una parola. Gli altri,attorno a loro,li osservavano in attesa,senza dire una parola;Sophie sentì dal profumo che si erano avvicinate al loro strano gruppo anche Melanie e Danielle,e dai passi attorno a lei intuì che anche Harry e Louis e forse qualche ragazzo dei Five seconds of summers si era aggiunto a loro. Né Sophie né Zayn,però,distolsero nemmeno per un secondo gli occhi l’uno dall’altro;proprio nel momento in cui lei aveva trovato il coraggio e soprattutto aveva riacquistato una parziale mobilità delle gambe,un po’ meno simili a budini,e stava per avvicinarsi almeno di un passo a quel corpo scuro che la attraeva e la paralizzava al tempo stesso,un ragazzo dello staff irruppe e intimò alla band di salire sul palco. I cinque si riscossero e si allontanarono senza dire una parola verso il loro pubblico.
La bionda rimase qualche secondo immobile,cercando di ricordarsi come si sentiva prima,quando ancora non era stata trafitta da quegli occhi neri,e di ripristinare quella tranquillità che possedeva;si sedette di nuovo,affiancata dalle sue amiche che per tutto il concerto le tennero la mano e le accarezzarono le spalle delicatamente. Ogni tanto davanti a loro passava Ashton,Luke,Calum o Michael,tutti con stampati sul viso un sorriso rassicurante da indirizzare alla povera ragazza che sembrava sull’orlo di una crisi di panico;lei rispondeva con un semplice inarcamento delle labbra,provando in tutti i modo a sembrare positiva ma fallendo miseramente nell’impresa.
Per tutta la durata del concerto ebbe la netta sensazione che prima o poi sarebbe scappata a gambe levate;sapeva che probabilmente Danielle e Melanie avevano intuito quali pensieri si stavano aggirando nella sua mente,perché le stringevano le mani in una morsa affettuosa ma decisa al tempo stesso.  Tenne per gran parte del tempo gli occhi fissi sui suoi piedi,trovando improvvisamente estremamente interessante il modo in cui i lacci delle sue scarpe si legavano gli uni agli altri;quando però sentì un boato particolarmente forte provenire dalla folla di fronte al palco e percepì la stretta delle mani delle sue due amiche farsi più pressante,Sophie capì che era arrivato il momento,e che non sarebbe più potuta fuggire. Con la sensazione di avere un macigno di piombo piantato dentro di sé,proprio all’altezza dello stomaco e con la salivazione più azzerata di quando doveva affrontare delle interrogazioni difficili a scuola,finalmente si decise ad alzare gli occhi;come in una scena di un film di infima categoria,vide quasi al rallentatore le figure dei ragazzi scendere dal palco e venire verso di loro. Il primo ad arrivare fu Harry,sorridente e diretto con sicurezza verso Melanie,poi Louis che bofonchiò qualcosa sul fatto che Eleanor doveva essere da qualche parte in mezzo al pubblico e poi si dileguò,dietro di lui Niall,con gli occhi accesi dall’entusiasmo e Liam,il solito sorriso gentile stampato sul viso “sporcato”un po’ dall’adrenalina. Dietro di lui,infine,Zayn.
E nonostante Sophie si fosse ripetuta per tutte le due ore di durate del concerto che avrebbe dovuto sostenere il suo sguardo e rimanere tranquilla,il primo istinto fu quello di scappare via;gli occhi di lui la squadravano e lei,ancora una dannata volta,non riusciva a leggere cosa ci fosse dentro di essi. I ragazzi intorno a loro li osservarono per un po’,poi pian piano si dileguarono lasciandoli soli;loro due,ignari di tutto,rimasero immobili uno di fronte all’altra,in un silenzio surreale che sembrava circondare solo loro,in una bolla che al minimo soffio di vento poteva rompersi. Fuori dalla bolla,fuori dal loro silenzio,c’erano le urla delle fans ancora nello stadio,le imprecazioni dei ragazzi dello staff che finivano di sistemare le ultime cose nei furgoni alle loro spalle,le urla di quelle fans che,rimaste fuori dallo stadio,vedevano passare Harry per mano a quella ragazza dai capelli rossi che le guardava timorosa,perfino i tuoni e i lampi che lasciavano presagire l’arrivo di un temporale.Loro,però,sembravano ignari di tutto ciò,presi com’erano a studiarsi l’uno con l’altra;Sophie osservò il viso diritto del ragazzo,il suo naso perfetto e l’accenno di barba sulle guance e lo accarezzò con lo sguardo e con la mente. Pensò ,mentre lo guardava,che davvero non aveva mai visto niente di più bello,e si stupì di avere il privilegio di poterlo osservare con tranquillità,senza nessuno a disturbarla.

Alla fine,però,qualcuno spezzò la bolla che li circondava;un giovane ragazzo con la maglia nera dello staff si avvicinò a Zayn,mormorando qualcosa nel suo orecchio. Il moro,gli occhi ancora fissi su Sophie,annuì piano e si accarezzò il mento con la mano,pensando velocemente a quale sarebbe stata la cosa più giusta da fare;era ancora convinto che la bionda avesse un potere distruttivo enorme,e che forse avrebbe potuto farlo ancora di più a pezzi. Ma averla lì,vederla prima del concerto,gli aveva fatto perdere la testa;mentre cantava,di fronte a tutta quella gente,non era riuscito a pensare ad altro che non fosse lei,e più volte i ragazzi avevano dovuto fargli segno per ricordargli che avrebbe dovuto cantare e non stare impalato con un’espressione da pesce lesso. E in quel momento,con il profumo di Sophie nelle narici,i suoi capelli biondi lisci e pettinati per l’occasione,la sua gonna alta che lasciava scoperte quelle che lui –e non solo lui a giudicare dal modo in cui Luke le stava guardando poco prima- riteneva le gambe più belle del mondo,non resistette. Si maledisse tra se e se innumerevoli volte,ma alla fine prese una decisione;si avvicinò a lei piano e sorrise lievemente nel notare che la ragazza stava inconsapevolmente trattenendo il respiro.
“Hai voglia di parlare un po’?”Le chiese poi,scrutando il viso della ragazza in cerca di una conferma;stare così vicino a lei lo mandava in tilt,e dovette esercitare tutto l’autocontrollo di cui era capace per impedirsi di fare ciò che avrebbe voluto davvero. L’avrebbe presa in braccio,caricata su una macchina e portata a casa sua,per realizzare –finalmente- tutte le fantasie che si aggiravano nella sua mente da quando l’aveva conosciuta; sapeva però,che in quel modo non avrebbero risolto niente.
Sophie,dal canto suo,era arrivata alla conclusione che i neuroni del suo cervello si erano spappolati l’uno contro l’altro,dal momento che non era in grado di pronunciare una frase di senso compiuto;alla fine,rassegnata di fronte alla sua ennesima dimostrazione di stupidità di fronte a Zayn,si limitò ad annuire piano cercando di intuire,senza grande successo,quale fossero le reali intenzioni del ragazzo.
Lui le lanciò un’ultima occhiata penetrante e per lei indecifrabile e poi si diresse in silenzio verso l’esterno dello stadio;parlò brevemente con un ragazzo sulla trentina che li aspettava appoggiato ad una macchina e che guardò Sophie con un misto di curiosità e divertimento. Lei rimase immobile,paralizzata nel timore di fare qualcosa di sbagliato;si mosse solo quando Zayn le fece un cenno,invitandola ad entrare in macchina insieme a lui. Il viaggio verso una destinazione a lei sconosciuta fu breve e silenzioso;la radio lì accarezzò e li cullò con “Lego House” di Ed Sheeran e l’autista,Mike,li divertì con gli insulti rivolti ai passanti per strada. Entrambi guardarono fuori dal finestrino per tutto il percorso,immersi ognuno nei propri pensieri;Mike li scrutò dallo specchietto retrovisore,e pensò che non aveva mai visto due anime così perse e compatibili al tempo stesso. Lo divertì il modo in cui il pakistano lanciava delle occhiate di traverso alla ragazza accanto a lui e come lei arrossiva ogni volta.
Quando scese dalla macchina e,dopo aver salutato con un cenno il ragazzo alla guida,rivolse la sua attenzione al posto in cui si trovava,Sophie venne investita da una strana sensazione;guardò il moro con un’espressione interrogativa,al quale lui rispose con un silenzio imbarazzato. 
“E’ l’unico posto dove sono sicuro che nessuno ci interromperà..”Si giustificò poi lui,passandosi una mano sul collo;improvvisamente,portarla a casa sua per parlare non gli sembrò più una grande idea. Lei,però,annuì comprensiva e sebbene quel luogo fosse legato a ricordi non del tutto piacevoli,cercò di dimenticare cosa era accaduto la prima e l’ultima volta che si era trovata davanti a quel palazzo.
Una volta entrati nell’edificio,nonostante l’agitazione e il nervosismo,non potè fare a meno di osservare incuriosita l’interno della casa,notando con sorpresa come ogni cosa fosse disposta in modo perfetto e preciso;lui la lasciò fare,contento di avere un’occasione in più per allontanare ancora un po’ da loro il momento in cui avrebbero dovuto parlare. Sophie osservò con attenzione i cd ordinati e i dvd accanto alla televisione;poi,come si fosse ricordata solo in quel momento il reale motivo per il quale si trovava lì,cercò Zayn con lo sguardo,trovandolo seduto sul divano,poco distante da lei. Timorosa,e cosciente che il fatidico discorso sarebbe dovuto incominciare da lei,si avvicinò al ragazzo,sedendosi per terra,proprio di fronte a lui.
“Non..non so tanto cosa dire in questo momento..”Iniziò,cercando di coprire l’indecisione con un sorriso che però risultò debole e nervoso. “Dunque..Io stavo molto bene,prima che arrivassi tu. Avevo quasi iniziato a ritornare alla mia vecchia vita spensierata,avevo appena ottenuto il lavoro dei miei sogni,avevo imparato a cucinare la Sacher e all’università non avevo problemi. Insomma,stavo davvero bene,prima di te.” Dichiarò poi,con convinzione. Era troppo concentrata su quello che voleva dire per permettersi di guardare negli occhi il ragazzo,consapevole che ciò l’avrebbe irrimediabilmente deconcentrata,e così non notò l’espressione stupita che il viso del moro aveva assunto,sorpreso della piega che stava prendendo il discorso. “Poi ho conosciuto te,in quel bar,con i tuoi tatuaggi,la camicia a quadri e gli occhi scuri in quello che può tranquillamente essere definito uno degli incontri più imbarazzanti della tua vita. Ed io in realtà non ci pensavo ai ragazzi,anzi non ci volevo pensare,figuriamoci ad un ragazzo come te. Così le prime volte che ci siamo visti,io mica mi sono accorta del modo in cui i tuoi occhi riflettono la luce,o di come le tue mani siano sempre in movimento o delle tue caviglie estremamente sottili. Ti guardavo,sì,ma non ti vedevo davvero. Non so quando ho iniziato a vederti per davvero,quando mi sono accorta di quello che stavi facendo alla mia vita,non so nemmeno quando tu hai iniziato a farlo,ma l’hai fatto. Mi hai scombinato,hai scombinato tutto. Credo di non essere mai stata infelice tanto quando mi hai lasciato qui,fuori dalla porta,o tanto insoddisfatta quanto quando mi hai concesso solo uno stupido bacio a stampo e poi te ne sei andato,così come se niente fosse. Mi hai scombinato,mi hai reso fragile come non mai e sono diventata egoista,come non mai. Mi hai fatto vedere lati del mio carattere e del mio aspetto che mai in diciannove anni avevo preso in considerazione e mi hai convinto che in fondo la mia vita non era così tanto perfetta,prima di te. E non poteva essere perfetta perché non c’era il tuo sorriso a denti stretti,né il tuo modo strano di circondarmi le spalle con le braccia e né tantomeno il tuo modo  secco di richiamarmi quando mi faccio prendere dalle mie paranoie mentali.” Si fermò un secondo,e guardò in su,verso il viso di Zayn,per vedere se si era addormentato nel sentire il suo sproloquio;tutto quello che vide,però,fu l’espressione dolce del ragazzo che la guardava in attesa.  Lui,dentro di sé,non stava capendo più niente,ma cercò di rimanere concentrato e di ascoltare le parole della ragazza.“E mi hai fatto capire tutto questo perché io prima di incontrare te non sapevo cosa fosse l’amore. Pensavo che fosse un chiamarsi tutti i giorni,vedersi altrettante volte e baciarsi davanti a tutti. Poi sei arrivato te e ho capito che l’amore sono le tue mani grandi,il tuo modo di aprire la birra con i denti o di tenere le sigarette fra le labbra. L’amore sono le tue braccia tatuate che non mi stancherò mai di leggere,o i tuoi capelli scompigliati,o le tue scarpe della Nike almeno cinque numeri più grandi delle mie. L’amore è la tua risata,e la tua voce quando parli con me,sempre di un tono più basso del normale. E l’amore è soprattutto il tuo modo di guardarmi,con la testa un po’ inclinata ed il viso concentrato,come se io fossi davvero interessante per te.  E io lo so che sono una stronza,egoista e schizofrenica,e che ho rovinato tutto,ma c’è una cosa che mi piacerebbe fare e che se tu vorrai,mi impegnerò a fare. Mi piacerebbe tanto farti vedere tutte queste cose che tu hai fatto vedere a me e non importa se nel frattempo tu vorrai uscire con qualcun'altra e mi troverai fastidiosa,inopportuna e impertinente. Io continuerò a provarci,fino a quando non capirai queste cose che io ho capito solo grazie a te. Ecco,mi piacerebbe tanto che tu,grazie a me,capissi cos’è l’amore.” Concluse poi,sussurrando le ultime parole,intimidita lei stessa da ciò che stava dicendo. 
Zayn la osservò in silenzio per qualche minuto,non trovando nessuna parola all’altezza del suo viso arrossato,dei suoi occhi agitati o della sua espressione preoccupata. Sorrise nel modo più dolce che conoscesse,e le fece segno di sedersi lì,accanto a lui;quando lei obbedì,la accarezzò piano sulle spalle,poi sulle gambe e sul collo. Le lasciò dei baci sui capelli e sul viso,saziandosi del suo profumo e dei suoi sorrisi trattenuti ma pieni di felicità;non le disse niente,non la baciò,non la sfiorò in nessun punto compromettente. Ma la guardò,la accarezzò,la coccolò e la strinse piano tra le sue braccia e quando Sophie qualche ora dopo si addormentò con il viso sul petto del moro,si sentì la ragazza più felice del mondo.

 
Ciao bellezze :)
Come ve la passate?
Io sono immersa nei preparativi per la partenza,non vedo l'oraaa anche se la mia valigia non si chiude :S
Vi ho voluto regalare questo capitolo perchè poi per dieci giorni non aggiornerò,ed è quindi il mio modo di salutarvi
e di ringraziarvi.

Ebbene sì,finalmente i nostri due piccioncini si riappacificano,e..
non vi nascondo che sono molto impaziente di sapere le vostre opinioni sul capitolo,
un po' perchè era un momento molto atteso da tutte voi
e un pò perchè nel discorso che Sophie fa a Zayn c'è una grandissimissima parte di me,perciò è stato un po' come mettermi a nudo di fronte a voi :)
Non c'è molto altro da dire riguardo al capitolo,
spero solo che vi piaccia tanto quanto a me è piaciuto scriverlo.
Vi bacio una ad una,siete fantastiche,i commenti sono sempre meraviglioso e ancora non riesco a credere che così tanta gente abbia messo la mia storia tra le preferite/seguite/ricordate,mi fate davvero felice!
Con una lacrimuccia vi saluto,ci vediamo fra poco più di dieci giorni,mi mancherete tanto!
Vi voglio bene,
Chiara :3

Look at these beauties!


 

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Capitolo 17
*** When love takes over. ***




Chapter 17
"When love takes over."


 
Un raggio di sole filtrò dalla finestra e si diffuse per la stanza,insistendo sulle palpebre di Zayn con la sua luce e costringendolo ad aprire gli occhi mal volentieri;impiegò qualche istante per rendersi conto che quello scricciolo biondo e caldo che si trovava addosso era Sophie e sorrise nel vedere l’espressione corrucciata che non l’abbandonava nemmeno durante il sonno. Con uno strano calore che si diffondeva nel petto ogni secondo di più,ricordò con un sorriso il discorso sconclusionato e agitato che la bionda aveva fatto la sera prima,e poi si maledisse per non averle risposto adeguatamente. Non era riuscito a dire niente perché il suo primo pensiero era stato di averla vicina,di carezzarla,di coccolarla,di dormirci accanto e poi di svegliarsi con il suo profumo di cocco nelle narici,esattamente come avevano fatto;per lui,quella era la dichiarazione migliore,dal momento che non si era mai comportato in quel modo con nessun altra.
Si alzò con delicatezza dal divano,guardando soddisfatto come Sophie,ben lontana dallo svegliarsi,avesse mugugnato in segno di disapprovazione non appena il suo corpo caldo si era allontanato da lei;in punta di piedi si mosse per la stanza,recuperando il cellulare che,come aveva immaginato,era pieno zeppo di messaggi e chiamate e si diresse verso la cucina. Aprì tutti gli scaffali e i cassetti,sperando di trovare qualcosa di commestibile da cucinare per la bionda;quasi esultò di gioia quando,dopo dieci minuti di ricerca,riuscì a scovare un scatola di preparazione per i pancakes. Sempre attento a non far rumore,accese il fuoco sotto la padella,e tirò fuori il latte dal frigo;aveva uno strano sorriso stampato sul viso,e non si era sentito così tanto felice e realizzato da quando gli avevano annunciato che era stato preso per X factor.
“Zayn..”Bofonchiò Sophie dietro di lui,appoggiata allo stipite della porta. Aveva gli occhi socchiusi e il viso contratto in una smorfia stanca,tutto il trucco sbavato e i capelli incasinati;lui la trovò bellissima e si dovette trattenere dall’andarla a riempire di baci su tutta la faccia. 
“Ciao Soph!Ti piacciono i pancakes?”Sophie nonostante le facesse male la schiena per il divano scomodo nel quale avevano passato la notte e sentisse gli occhi tutti impiastricciati dal mascara che non aveva levato la sera prima,quando sentì la voce allegra di Zayn e notò la padella con i pancakes appena fatti alle sue spalle,si aprì in un sorriso enorme. Annuì con forza e obbedì con gioia quando il moro le ordinò di sedersi al tavolo e le mise davanti un piatto colmo di cibo a dir poco invitante;mangiarono insieme in silenzio,rivolgendosi ogni tanto delle occhiate stralunate,quasi entrambi stessero ancora cercando di realizzare cosa fosse accaduto. Sophie insistette per lavare i piatti e alla fine il pakistano si dovette arrendere,dato che secondo la bionda era una questione di educazione che non poteva essere messa in discussione;si scoprì fin troppo contento nel vederla in mezzo alla sua cucina,così perfettamente a suo agio nello svolgere azioni quotidiane che li rendevano tanto simili ad una coppia vera. Il suono del cellulare,però,lo riscosse dai suoi pensieri e gli ricordò che era irraggiungibile dalla sera prima,un tempo decisamente troppo lungo per uno dei componenti della boy-band più famosa del mondo. Non appena rispose alla chiamata proveniente da Liam,infatti,venne investito da un vortice di preoccupazione e rimprovero.
“Zayn,dove cazzo sei?Stiamo provando a chiamarti da ore!”Esordì infatti la voce del suo migliore amico,con un volume così alto che Sophie,poco distante da lui,si girò a guardarlo,reprimendo un sorrisino divertito nel sentire i rimbrotti che sicuramente avrebbe presto subito anche da parte delle sue amiche.
“Lo so,Liam scusami.. Sono con Sophie.”Aggiunse poi,abbassando il volume della voce sapendo che il suo migliore amico avrebbe subito capito,se avesse detto che era con la bionda.
“Oh..oh capisco..bè,ti sento felice quindi immagino che sia andato tutto bene,no?” Disse Liam,addolcendo la voce esattamente come Zayn si era aspettato;sorrise prima di rispondere all’amico. Lanciò un’occhiata a Sophie che,ignara di tutto,continuava a lavare i piatti che lui aveva accumulato negli ultimi giorni,scuotendo lievemente la testa al ritmo di una canzone che stava canticchiando sottovoce,con i capelli biondi che si muovevano dolcemente in piccole onde. Sì,era andato tutto bene,non c’era dubbio.
“Sì,tutto bene.”Ammise quasi in un sussurro,mentre la voce gli tremava un po’;si sentì veramente stupido e fu contento di essere al telefono con Liam e non con Louis o Harry,che sicuramente lo avrebbero stuzzicato nel sentirlo così..debole.
“Bè,sappi che fra un’ora devi essere allo stadio..porta anche Sophie,tanto ci sono anche Mel,Eleanor e Danielle. E muoviti,che sono curioso di sapere cosa avete fatto stanotte per averti reso così tanto felice.”Gli intimò il ragazzo dall’altra parte del telefono,ricordandogli che quella sera avrebbero avuto un altro concerto a Londra,anch’esso sold out. Rise di fronte all’insinuazione maliziosa dell’amico,per la prima volta nella sua vita,infondata.
“Non quello che pensi tu,Liam. A dopo.”Lo salutò sorridendo divertito,chiudendo la telefonata nel sentire le proteste sorprese del ragazzo,evidentemente stupito che la notte non si fosse svolta come si aspettava.
Effettivamente,anche Zayn era un po’ sorpreso da se stesso;non tanto da quello che era successo quella notte,o meglio di quello che non era successo,ma dal fatto che era contento che le cose fossero andate così. Desiderava Sophie con tutto se stesso dalla prima volta che l’aveva vista e aveva incontrato il suo sguardo imbarazzato,la sua maglietta bagnata e la forma del seno evidente al di sotto di essa;la desiderava in un modo così totalizzante che più di una volta aveva avuto la sensazione di stare impazzendo per lei e quelle sue dannatissime gambe chilometriche. La sera prima,però,il suo unico desiderio era stato quello di averla accanto,di ricominciare a costruire qualcosa insieme a lei,lentamente. 

“Era Liam?”La voce melodiosa di Sophie lo costrinse a voltarsi e a scontrarsi con l’azzurro calmo dei suoi occhi luminosi;annuì con un sorriso,osservando la sua figura slanciata in piedi in mezzo alla cucina. 
“Fra un’ora devo andare allo stadio per le prove. Ti va di venire con me?”Chiese poi con titubanza;la sua preoccupazione,però,si dimostrò del tutto ingiustificata. Il sorriso che già era presente sul volto della bionda si allargò ancora di più e lei accettò con un entusiasmo degno di una bambina;in realtà,anche se non lo avrebbe mai confidato nemmeno a Melanie,aveva avuto segretamente paura che il moro si fosse pentito di aver passato la notte con lei e che l’avrebbe cacciata alla prima occasione buona.
“Però dovrei fare un salto a casa..per cambiarmi,sai..”Mormorò vagamente imbarazzata,indicando con un gesto vago della mano il suo abbigliamento,lo stesso della sera precedente e che,anche se lei non lo sapeva,aveva fatto impazzire letteralmente il ragazzo di fronte a lei.
“Non c’è bisogno,dovrei avere dei vestiti per te,da qualche parte..”Rispose lui,voltandosi per dirigersi verso la sua camera. Quando però non sentì dietro di sé i passi di Sophie,si girò verso di lei e la vide ferma nello stesso punto di poco prima,con un’espressione strana sul viso. Ci mise poco a capire quale fosse la ragione di quell’improvviso cambio di umore,e nel comprenderlo,gli venne da sorridere di fronte all’estrema tenerezza della ragazza. “Sono delle mie sorelle,Soph.”La rassicurò poi.
Lei si sentì un po’ stupida perché lui aveva evidentemente capito quali pensieri si fossero aggirati nella sua mente schifosamente e pateticamente gelosa;gli sorrise quando lui le porse un paio di jeans ed una maglietta e uscì dalla stanza per lasciarla cambiare. Lei si vestì velocemente,presa dalla stupida voglia di rivedere il più presto possibile il viso dolce di Zayn;con gioia scoprì che la maglia che il ragazzo le aveva dato e che a lui apparteneva,aveva addosso il suo profumo. Le stava davvero enorme,arrivava quasi fino alle ginocchia ma in realtà a lei non importava un granchè;ogni movimento che faceva portava una soffiata di quel profumo forte verso il suo viso,e non c’era sensazione migliore di quella.
Uscì dalla camera,dopo essersi legata i capelli in una coda disordinata e si recò nel bagno a fianco;notò che il ragazzo aveva posto accanto al lavandino degli asciugamani in più,una strana crema che non aveva mai visto,uno spazzolino,delle salviettine struccanti,un rasoio e una decina di altri oggetti che lei non aveva mai visto e di cui ovviamente non conosceva l’utilità. Divertita dalla strana accozzaglia di roba che si trovava di fronte,si lavò i denti,lavò la faccia e il corpo e levò il trucco della sera precedente;dopo aver svolto alla massima velocità tutte queste procedure si diresse verso il salotto,tenendo in mano il rasoio e la strana crema.
“Pensavi seriamente che avrei fatto la ceretta nel tuo bagno?”Chiese poi,rivolta verso Zayn,indicando con un gesto divertito lo strumento che aveva in mano.
“Oh bè..ho radunato tutte le cose che le mie sorelle avevano lasciato nel bagno,nel caso ne avessi bisogno..a dire il vero la metà delle cose non so neanche cosa siano.”Ammise lui,con un sorrisetto imbarazzato che Sophie trovò semplicemente adorabile;sotto al divertimento che la visione di tutta quella roba le aveva provocato,era terribilmente addolcita dalla cura che il ragazzo aveva messo nel farla sentire a suo agio a casa sua.
“Ti sta bene la maglietta.”Affermò poi lui,ripristinando la sua solita sicurezza, avvicinandosi alla ragazza e posizionandosi esattamente di fronte a lei,a pochi centimetri dal suo viso;la bionda,un po’ per il complimento,un po’ per il corpo di Zayn decisamente troppo vicino al suo,sentì le guance andare in fiamme e un calore enorme affluire al viso,tanto che su di esso avrebbe potuto tranquillamente cuocere un uovo.
“Sei adorabile,quando fai così.”Sussurrò allora il moro,carezzandole piano con l’indice la guancia,rendendo il rosso delle sue guance molto più simile ad un fucsia accesso.
“Quando arrossisco come un ebete?”Chiese allora Sophie,cercando di coprire con l’ironia l’imbarazzo evidente che i movimenti del ragazzo stavano provocando in lei. Cercava in tutti i modi di recuperare l’autocontrollo,ma era davvero difficile con quel viso perfetto così vicino e il soffio caldo proveniente da quella bocca morbida che le accarezzava la faccia.
“No.Solo quando arrossisci per me.”Mormorò lui ancora più piano,dedicandole uno sguardo dolce ed una carezza sulla guancia;la sua mano si fermò all’altezza delle labbra della ragazza,che pensò seriamente che il suo cuore sarebbe fuoriuscito dalla cassa toracica e avrebbe preso a galoppare in giro per la casa. Zayn passò il suo pollice sul labbro superiore di Sophie,con una dolcezza e una lentezza enormi e poi,come riscossosi da un sogno si allontanò da lei,rivolgendole un ultimo sorriso che lei giudicò mozzafiato.


Quando arrivarono allo stadio i due ragazzi,che sembravano aver viaggiato sulla nuvoletta della felicità fino a quel momento,vennero separati bruscamente;cinque ragazzi dello staff assalirono Zayn,trascinandolo letteralmente sul palco per fare il soundcheck. Sophie rispose con un sorriso all’occhiata di scusa che il ragazzo le aveva rivolto e si diresse nel retro del palco,sperando che le sue amiche fossero lì;intravide la chioma rossa di Melanie e quella scura di Eleanor e sorrise tra se e se. Loro sentirono dei passi dietro le loro spalle e intuirono dal rumore di piedi strascicati che la nuova arrivata doveva essere la loro migliore amica;si voltarono contemporaneamente e le rivolsero un sorriso ricco di curiosità che si allargò non appena i loro sguardi si posarono sulla maglietta che Sophie stava indossando. La squadrarono dall’alto in basso più volte,senza contenersi per alcun motivo;quando ebbero finito l’esame dei suoi capelli scompigliati,del suo viso felice e dei vestiti che non le avevano mai visto addosso,i loro occhi tornarono a guardare la ragazza.
“Perché hai addosso una maglietta palesemente da uomo?”Incalzò Eleanor,socchiudendo gli occhi con fare circospetto e avvicinandosi a lei a passi lenti.
“E perché hai dei jeans che non ti ho mai visto prima?”La seguì Melanie,prendendo parte con gioia a quello che agli occhi della bionda sembrava un vero e proprio interrogatorio. “E perché non sei tornata a casa stanotte?” Chiese ancora,proprio nell’attimo in cui Sophie stava per aprire bocca e parlare.
“Sono rimasta da Zayn,stanotte. E i vestiti me li ha dati lui.”Rispose lei con un sorriso,osservando soddisfatta le reazioni delle sue amiche;Eleanor spalancò la bocca e borbottò qualcosa su quanto “Louis l’aveva detto cazzo,ma non ci volevo credere”,mentre Melanie le lanciò uno sguardo carico di curiosità e malizia che la bionda conosceva bene.
“Come è stato?”Le chiese prendendola sottobraccio e portandola dove erano sedute prima che lei arrivasse;Sophie intuì subito i pensieri maliziosi che si aggiravano nella testa della sua amica e sorrise dolcemente,scuotendo la testa.
“Abbiamo solo dormito,Mel.”Spiegò,abbassando il tono della voce come se le stesse confidando un segreto. In realtà non sarebbe mai riuscita ad esprimere a parole quanto quella notte passata sul divano accanto a Zayn fosse riuscita a chiarirle le idee e a rilassarla riguardo al suo futuro con il moro;tra le sue carezze e le sue braccia forti,si era sentita protetta da ogni male possibile al mondo,e non aveva avuto dubbi sul fatto che quella era stata probabilmente la notte più bella della sua vita. Più bella di quella in cui era andata al concerto di Paolo Nutini,più bella di quella in cui lei e Melanie si erano ubriacate così tanto da finire sdraiate sulla spiaggia,più bella di quella subito dopo il suo diploma,con quel senso di libertà nelle ossa,più bella di quella in cui era riuscita a mangiare 10 hamburger in una sera battendo il record istituito da un suo compagno di corso e vincendo 100 sterline. Era la più bella di tutte,perché Zayn sapeva finalmente quello che lei provava nei suoi confronti;lo sapeva e non l’aveva rifiutata,ma anzi l’aveva accolta tra le sue braccia nel modo più dolce del mondo.
“Solo dormito?”Domandò Eleanor con una faccia atteggiata in una smorfia carica di sorpresa. Non appena vide la bionda annuire timidamente ed arrossire nel farlo,lo stupore prese ancora più possesso del suo viso.
“El,stai bene?”Chiese Sophie,notando che l’amica,dopo essere stata almeno un minuto intero con la bocca spalancata,si era aperta in un sorriso gioioso che le stava mangiando tutte le guance,da quanto era grosso e aveva iniziato a saltellare in un modo decisamente imbarazzante.
“Sì,certo è che..credo sia la prima volta che Zayn dorma e basta con una ragazza.”Sussurrò come se stesse parlando tra se se,con una strana luce nello sguardo. “In tutta la sua vita.”Aggiunse poi,fissando i suoi occhi blu in quelli di Sophie  e lanciandole un’occhiata carica di significato. 
La bionda scostò lo sguardo,chiedendo alle due quando sarebbe iniziato il concerto,nel tentativo di sviare il discorso;si era sentita vagamente in imbarazzo,di fronte allo sguardo incuriosito di Eleanor che la scrutava come avrebbe osservato un animale raro e il sorriso raggiante di Melanie,a suo parere  del tutto ingiustificato. Non era riuscita a cogliere l’insinuazione contenuta nelle parole della mora,come invece sembrava aver fatto la sua migliore amica,a giudicare dall’espressione di chi la sa lunga che ostentava. Dopo qualche secondo di silenzio,nel quale dovette sopportare ancora le occhiate delle due ragazze,finalmente sembrarono riscuotersi dalla sorpresa e dal torpore,ed iniziarono a parlare a macchinetta l’una sopra l’altra;Sophie ebbe serie difficoltà a distinguere una parola dall’altra ma intuì che Melanie stesse raccontando di come all’entrata fosse stata assalita da delle fans e “oh mio dio,erano gentili capisci?Non mi volevano uccidere o altro,anzi mi hanno fatto i complimenti per essere riuscita a conquistare Harry!Oddio non ci credo ancora” e  che Eleanor stesse parlando di una sua amica modella che aveva appena intrapreso una dieta allucinante e di quanto fossero assurde le cose che la gente faceva pur di rimanere magra. La bionda,nonostante non fosse riuscita a seguire per intero nessuno dei due discorsi,sorrise ad entrambe e cercò di dire una parola che potesse contribuire sia al discorso di Melanie sia a quello di Eleanor;per le due ore successive,fortunatamente,le due ragazze non toccarono più l’argomento Zayn e finsero di non notare lo strano sorriso raggiante che aveva preso pieno possesso del volto dell’amica e che si allargava in modo esponenziale ogni volta che,durante il concerto,il moro si girava qualche secondo per lanciarle un’occhiata carica di dolcezza. La rossa si sforzò con tutta se stessa per reprimere le migliaia di battutine maliziose che avrebbe voluto sussurrare all’orecchio della bionda quando,alla fine del concerto,il bel pakistano le aveva chiesto se voleva andare a dormire da lui;si limitò così a un sorriso malizioso accompagnato da un materno “andateci piano”,quando Sophie raggiante la andò a salutare. Non dimostrarono altrettanto tatto i ragazzi che si lanciarono in cori da stadio quando videro il loro migliore amico allontanarsi mano nella mano con la ragazza che era riuscita nell’impresa di conquistare il tanto ambito Zayn Malik.

I due,troppo presi l’uno dall’altra per accorgersi veramente di quanto accadeva intorno a loro,si infilarono nel primo taxi che trovarono,riuscendo chissà in quale modo ad evitare fans e giornalisti che si erano appostati fuori dallo stadio dove si era tenuto il concerto;appena arrivarono in casa Zayn,dopo aver lanciato un’altra maglietta nelle mani di Sophie che lei avrebbe dovuto usare come pigiama,borbottò qualcosa su una sua necessità impellente di fare una doccia  e sparì nel bagno. La bionda si svestì rapidamente e indossò la maglietta del moro che le arrivava a coprire fino all’inguine;stravolta e sopraffatta dagli eventi della giornata appena passata,si sdraiò sul letto con l’intento di aspettare il ragazzo,ma si addormentò dopo pochi secondi. Zayn,uscito dalla doccia la trovò addormentata,con un’espressione dolce sul viso e la bocca leggermente aperta;la fissò per qualche minuto,come incantato,maledicendosi per non averle dato da indossare una maglietta che coprisse qualcosa in più. Si riscosse solo quando si accorse che la bionda aveva aperto gli occhi e che lo stava fissando con un’espressione imbambolata che lo fece sorridere.
“Rimettiti a dormire Soph. Metto qualcosa addosso e vengo anche io,ora.”Le mormorò con dolcezza lui. La bionda annuì piano,cercando con tutta se stessa di distogliere l’attenzione dal corpo bagnato del ragazzo coperto solo da un ridicolo asciugamano legato in vita;i suoi occhi stupidi,però,non riuscirono a fare a meno di soffermarsi sul modo lento e inesorabile in cui delle goccioline di acqua non ancora asciugate scivolavano sulla pelle del moro,sui muscoli del torace,sui tatuaggi scuri e giù,passando sotto il bordo dell’asciugamano.
Arrossì di botto quando,avendo alzato lo sguardo sul viso di Zayn,lo vide sorridere divertito della sua espressione da cretina;lo guardò allontanarsi e poi si rigettò sul letto,schiacciando il viso sul cuscino e riempiendosi di tutti gli insulti che in diciannove anni di vita aveva imparato. Quando,dopo aver spento la luce e aver indossato un paio di pantaloncini da calcio,il ragazzo si sdraiò accanto a lei,Sophie sentì con chiarezza un brivido percorrere tutta la sua schiena,ma fece finta di niente;percepì il corpo caldo di lui avvicinarsi piano a lei,e un suo braccio circondarle la vita. Poi lui mormorò piano un “buonanotte Soph” al quale lei rispose con un mugolio;entrambi pensarono che non c’era niente migliore al mondo.


 
Hola chicas!
Come state?
Io sono tornata ieri sera dal mio viaggio di maturità in Spagna e...niente è stato tutto super bellissimo!
Soffro ancora un po' di postumi,ma mi sono sforzata di uscire dal letto per regalarvi il capitolo che vi avevo promesso,
anche perchè domani riparto e starò via una settimana,perciò non aggiornerò fino al dieci :)

Allora,questo capitolo in realtà è solo di passaggio,non succede un granchè,
ma mi piaceva descrivere le sensazioni di entrambi dopo la prima notte passata insieme
e mi è piaciuto un po' giocare sull'attrazioni che entrambi provano l'uno per l'altro :)
Spero che vi piaccia,e volevo ringraziarvi tanto tanto tanto per tutto l'amore che traspare dai vostri commenti,
sono tanto contenta che lo scorso capitolo vi abbia entusiasmato,grazie davvero.
Anyway,i commenti sono un po' calati e vorrei sapere come mai..forse la storia sta diventando un po' noiosa o banale..
quindi,se avete dei consigli non abbiate paura,fatevi avanti :)
Vi voglio tanto bene,grazie di tutto l'affetto che mi date!
Chiara

P.S vi lascio con addirittura due gif del nostro Zayn,che riesce a lasciarmi sempre senza parole.
 

 

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Capitolo 18
*** I'd go to the end of this earth for you. ***




Chapter 18
"I'd go to the end of this earth for you."

 
Per il secondo giorno di seguito,Sophie si risvegliò in un letto che non le apparteneva e con il profumo fresco di Zayn sulla pelle,nel naso e tra i capelli;per il secondo giorno di seguito si accorse con disappunto che il posto accanto a lei era vuoto e per il secondo giorno di seguito il suo respiro si tranquillizzò e il suo viso si aprì in un sorriso dolce quando sentì dei rumori di pentole e stoviglie provenire dall’area della casa dove aveva imparato che si trovava la cucina. Si stiracchiò lentamente,assaporando ogni momento di quel risveglio tra se e se e annusando brevemente la maglietta che aveva addosso;in essa il suo profumo di tabacco e pesca si era mescolato a quello di menta del moro ed il risultato era così buono che Sophie ebbe la folle idea di non togliersela mai più. Alla fine,dopo l’ennesimo rumore inquietante proveniente dalla cucina seguito da un’imprecazione a mezza voce,la bionda si alzò;si stropicciò piano gli occhi e si fermò un secondo di fronte allo specchio che occupava mezza parete della camera. Osservò con disappunto la piega assurda che i suoi capelli avevano preso quella notte e trovò estremamente buffa l’espressione pateticamente felice che regnava sul suo viso da due giorni a quella parte;si guardò attorno alla ricerca di un paio di pantaloni da indossare sotto alla maglia ridicolmente corta che Zayn le aveva offerto la sera prima,ma la sua ricerca si concluse con un fallimento. Così,cercando inutilmente di allungarla con le mani in modo da farla arrivare almeno fino alle cosce,si diresse in punta di piedi verso la cucina;all’interno di essa,lo spettacolo che le si presentò davanti era così mozzafiato che lei provò il desiderio di poterlo intrappolare in una fotografia. 
Zayn a petto nudo con addosso i pantaloncini da calcio che aveva indossato come pigiama la sera prima,stava disponendo con una concentrazione assoluta due brioche,due muffin e due tazze colme di quello che aveva tutto l’aspetto di essere un cappuccino su un vassoio;lo sguardo di Sophie si concentrò inevitabilmente sul corpo perfetto del ragazzo,poi passò alla colazione che lui stava preparando con tanta cura e infine giunse al suo viso. Lui alzò lo sguardo e non appena la vide si aprì in un sorriso raggiante e la invitò ad avvicinarsi;sentendosi sopraffatta da tante attenzioni che nemmeno Melanie le aveva mai riservato,lei camminò piano verso di lui,godendosi lo sguardo del moro che vagava sulle sue gambe lasciate scoperte dalla maglietta. Lanciò poi un’occhiata a tutto il ben di dio che si trovava sul vassoio e si avvicinò ancora di più a Zayn,un sorriso felice ancora sul volto.
“Grazie.”Mormorò piano lasciandogli un bacio sulla guancia,beandosi di quel semplice contatto. Lui chiuse gli occhi per tutto il tempo in cui le labbra della ragazza rimasero sulla sua pelle e poi,non appena lei si allontanò,li riaprì immediatamente;la squadrò ancora una volta,soffermando il suo sguardo privo di vergogna sulle sue gambe.
“Questa è la mia maglia preferita,sai.”Commentò poi,lanciandole un’occhiata divertita notando il rossore che si stava spargendo sulle sue guance a causa del suo sguardo insistente sulle gambe nude. “Ma addosso a te sta decisamente meglio.”Le sussurrò poi all’orecchio,e lasciandole un piccolo bacio sul collo. 
Rimase lì,così vicino a lei da poter distinguere con chiarezza ognuna delle migliaia di lentiggini che le costellavano il viso;prese un grande respiro e si preparò a dire ciò a cui aveva pensato tutta la notte,con Sophie accanto a lui che dormiva respirando piano e riuscendo a calmarlo come niente e nessuno aveva mai fatto.
“Sei bellissima,Sophie. Sei veramente bellissima. E io faccio davvero schifo con le parole e con i sentimenti ma..ti ricordi quella cosa che mi hai detto l’altra sera,riguardo al fatto che vorresti che io grazie a te imparassi cos’è l’amore?”Aspettò che lei annuisse piano con quella sua espressione timorosa,prima di continuare. “Ecco,io in realtà non so come mai,non so da cosa o da chi dipenda ma io credo.. di averlo già imparato sai.”Iniziò titubante,balbettando più o meno ad ogni parola,per poi proseguire con maggiore convinzione.“Sì,credo proprio di averlo imparato,perché se no non so spiegarmi perché qualunque ragazza mi passi davanti mi faccia venire in mente te,o perché non riesca a toglierti dalla testa da quando ti ho incontrato in quel dannato bar,o perché vorrei andare ad ammazzare quello stronzo che ha osato toccare la tua pelle e fare l’amore con te. L’unica spiegazione possibile è che tu mi sia entrata dentro in un modo incredibile,che tu mi abbia sconvolto in ogni modo in cui un uomo possa essere sconvolto e che vorrei ammazzare quel tipo di botte semplicemente perché ci sarei voluto essere io,al suo posto. E se non è amore questa cosa qui che mi sta ammazzando dal giorno che mi hai scontrato e ti sei rovesciata tutto il caffè addosso e mi hai guardato in quel modo che giudicherei snervante in tutte le altre persone,io non lo so cos’è.”
Sophie rimase in silenzio,temendo di rovinare in qualche modo quel momento perfetto,e cercando di ricostruire nella sua mente tutte le parole che poco prima erano fuoriuscite dalla bocca del ragazzo;poi,piano piano,rialzò i suoi occhi chiari su quelli cioccolato di Zayn e sorrise,nel vedere la sua espressione terrorizzata,così poco abituata a comparire sul volto scuro del ragazzo. Altrettanto lentamente appoggiò la sua fronte a quella del moro,non staccando nemmeno per un secondo lo sguardo dal suo e allargando ogni istante di più il sorriso che le si era formato sul viso;lui la fissò un po’ e poi riflettè la stessa gioia incurvando le labbra all’insù e scoprendo un poco i denti. Posò una mano sulla sua guancia e la accarezzò piano con il pollice,respirando a pieni polmoni il profumo della ragazza che a quella distanza minima poteva percepire chiaramente;sempre senza staccare gli occhi dai suoi,quasi a chiedere il permesso,avvicinò le sue labbra a quelle rosee della bionda che istintivamente chiuse gli occhi mentre piegava la testa per andargli incontro. 
Zayn Malik ruggì di gioia non appena sentì la sua bocca a contatto con quella di Sophie e dovette appoggiare le  mani sul ripiano della cucina davanti a lui per evitare di cadere a terra;le sue gambe sembravano ridotte a due budini e la cosa non migliorò quando la bionda alzò le braccia e gli circondò il collo,avvicinando ancora di più i loro corpi. Lui smise ben presto di ragionare e le afferrò le cosce con una sola mano,appoggiandola al mobile della cucina che pochi istanti prima gli aveva permesso di rimanere in piedi;le mordicchiò piano il labbro inferiore e pensò seriamente che sarebbe morto lì,in quell’istante, quando sentì la bocca della ragazza incurvarsi in un sorriso e aprirsi in una fessura per lasciare passare la sua lingua all’interno. Lui si insinuò con una lentezza che la bionda giudicò irresistibile e le accarezzò piano il palato,mentre con le mani eseguiva la stessa cose sulle sue gambe nude di cui finalmente poteva testare la morbidezza;poi infilò una mano tra i capelli scompigliati dalla nottata della ragazza e iniziò a giocare con la sua lingua,beandosi di quel momento così tanto agognato. 
Qualche secondo,minuto,ora o giorno dopo,i due si staccarono per riprendere fiato;Sophie appoggiò le sue mani chiuse a pugno sul petto caldo del moro,il volto arrossato,le labbra gonfie e gli occhi luccicanti. Non aveva mai provato niente di simile,non si era neanche mai lontanamente avvicinata a quello che stava sentendo dentro di sé in quel momento;le fischiavano le orecchie e non riusciva a levarsi quello stupido gigantesco sorriso dalle labbra. Lui le rivolse lo stesso sguardo felice che dovevano trasmettere anche i suoi occhi e affondò il naso tra i suoi capelli,mugugnando un qualcosa che aveva tutta l’aria di essere un “finalmente,cazzo”;rimasero immobili per qualche istante in quella strana posizione,lei seduta sul mobile della cucina con le gambe leggermente divaricate per permettere al corpo di Zayn di avvicinarsi il più possibile al suo,con il viso del moro tra i suoi capelli e le sue braccia intorno ai fianchi.
Il loro idillio venne interrotto dal suono squillante del campanello che li costrinse a staccarsi l’uno dall’altra.
“Resti qui stamattina?E’ il nostro giorno di pausa.”Le chiese Zayn,prima di allontanarsi dal suo corpo e dirigersi verso la porta di ingresso,seguito dalla ragazza.
“In realtà ho un servizio fra..”Iniziò a dire,osservando l’orologio appeso sul muro del salotto. “Esattamente cinquanta minuti perciò direi che sono ufficialmente in ritardo,visto che non ho niente da mettermi.. Ehi Harry!”Esclamò poi Sophie,notando la figura alta del riccio entrare dalla porta con un sacchetto enorme in mano.
“Ciao ragazzi,scusate l’intrusione,ma a quanto pare sto con una psicopatica.”Borbottò il riccio,lasciandosi cadere pesantemente sul divano del salotto sotto lo sguardo divertito dei due ragazzi. “Stamattina mi ha cacciato fuori di casa minacciandomi di lasciarmi se non ti avessi portato questi entro quindici minuti.”Spiegò poi,lanciando in direzione della bionda il sacchetto che Sophie aveva notato appena era entrato. Dentro di esso c’erano due magliette,un paio di pantaloncini di jeans,le sue adorate converse,la macchina fotografica,un reggiseno,delle mutande,il suo profumo preferito e un foglietto su cui la sua dolcissima amica aveva scarabocchiato un “buon lavoro,combina guai.”accompagnato da un cuoricino. La bionda lasciò la stanza velocemente,ringraziando Harry e rivolgendo un sorriso di scusa nella direzione di Zayn;si fiondò in bagno e nel giro di cinque minuti riuscì a lavarsi,vestirsi e perfino a pettinare quella chioma indomabile. Tra di essi percepiva ancora con chiarezza il profumo del moro,perciò decise di lasciarli sciolti ,per poterlo sentire al meglio. Uscita dal bagno si fermò in corridoio a mandare un messaggio a Mel per ringraziarla e,senza volerlo,sentì le voci basse dei ragazzi parlottare in salotto. Consapevole di non star assolutamente facendo la cosa giusta,la curiosità ebbe la meglio su di lei.
“Vi siete baciati?E come è stato?”Sentì la voce roca di Harry chiedere;immaginò il viso sorridente del ragazzo e trattenne il respiro,in attesa di sentire la risposta del moro.
“E’ stato..non so neanche descriverlo. Mi veniva da piangere da quanto è stato bello,sembrava quasi di essere tornato a casa. E poi mi fa sentire come un ragazzino di 14 anni,cazzo.”Il bisbiglio del pakistano giunse alle sue orecchie simile al suono della sua canzone preferita,della voce di Mel,di quella di sua madre e di suo padre. Simile al suono di tutte le cose belle della sua vita.
“In che senso?”Sophie ringraziò mille volte tra sé e sé il riccio per quella domanda;anche lei era ansiosa di risposte.
“In tutti i sensi. Cazzo,stavo per venire solo per un bacio,Harry!”Esclamò a quel punto Zayn,alzando un po’ la voce e facendo intuire alla bionda quanto quel fatto lo avesse fatto innervosire;lei,però,ben lontana dal sentirsi offesa o dal volerlo prendere in giro,si sentì pervadere da una strana sensazione di sicurezza e di felicità.
Quindi anche lui era attratto da lei,il corpo non mentiva.
Avrebbe voluto uscire in fretta da quella casa e tuffarsi nella strada,solo per poter dare fiato a tutta l’aria che aveva nei polmoni e urlare al mondo che Zayn Malik l’aveva baciata e aveva appena ammesso di essere inevitabilmente attratto da lei;cercando di ostentare tutta la calma della quale era capace,però,si limitò a stamparsi un bel sorriso sul viso ed entrare di nuovo nel salotto,sotto lo sguardo attento dei due ragazzi. Sul volto di Zayn vi era ancora traccia della frustrazione che lei aveva intuito dal tono di voce che aveva usato per descrivere come lei,proprio lei,era riuscita a farlo sentire;gli sorrise dolcemente,avvicinandosi al divano sul quale era seduto. Sotto gli occhi divertiti di Harry si chinò piano sul viso del moro,noncurante dello sguardo del riccio posato attentamente su di loro;gli accarezzò la guancia nel gesto più dolce che conoscesse e poi gli lasciò un bacio all’angolo della bocca. Sapeva che se gliene avesse dato uno vero e proprio con tanto di lingua non sarebbe riuscita a fermarsi,e a giudicare da quanto aveva appena sentito,nemmeno lui ne sarebbe stato in grado. Lui le rivolse uno sguardo dolcissimo e una carezza sui capelli prima di mormorarle “ti chiamo stasera,allora”;lei  salutò con la mano Harry,ignorando l’espressione maliziosa con la quale la stava osservando e che,in quel momento come non mai,lo rendeva maledettamente simile alla sua ragazza.
Prima di chiudersi la porta alle spalle,Sophie sentì chiaramente la voce del riccio esclamare “tutto bene nelle mutande,amico?” e scoppiò a ridere,allontanandosi prima di sentire la risposta di Zayn. Felice come non si sentiva da anni si incamminò a passo veloce verso il palazzo elegante dove si sarebbe svolto lo shooting per una campagna di Hollister e sorrise all’idea di rivedere Eleanor,una delle modelle che avrebbe dovuto fotografare;ripensando alla dolcezza di quella notte,di quel risveglio e della prima mattinata,la sua bocca si inarcò ancor di più verso l’alto,raggiungendo quasi le orecchie. Niente e nessuno quel giorno avrebbe potuto rovinarle l’umore,perciò si limitò a scuotere la testa quando immerse l’intera scarpa sinistra in una pozzanghera,residuo del temporale della sera prima,e non imprecò nemmeno una volta contro i passanti che la scontravano travolgendo il suo corpicino magro. Arrivata di fronte al palazzo dello shooting,individuò subito la figura di Eleanor,impegnata in una telefonata;non appena anche la mora si accorse del suo arrivo,esclamò un veloce “scusa Lou,ti chiamo dopo” e spense la telefonata,rivolgendole un sorriso malizioso.
“Altra nottata a casa Malik,biondina?”Le chiese abbracciandola forte e sorridendo nel sentire il profumo inconfondibile di Zayn intrecciato nei capelli di Sophie.
“Puoi anche toglierti quell’espressione maliziosa El,abbiamo dormito e basta.”Chiarì subito la bionda,sedendosi su un muretto di fianco al palazzo e accendendosi una sigaretta;dal momento che stava per affrontare un intero pomeriggio in compagnia di modelle acide e anoressiche,aveva bisogno di assorbire la maggior quantità di nicotina possibile,per placare un po’ i nervi.
“E perché hai stampato quel sorriso da ebete in faccia,se avete solo dormito?”Chiese ancora divertita la modella,tirando fuori un pacchetto di caramelle dalla borsa ed iniziando a mangiarne una quantità industriale,sotto lo sguardo perplesso dell’amica che ancora non riusciva a spiegarsi come una ragazza come lei si fosse messa a fare la modella.
“Stamattina ci siamo baciati.”Sussurrò piano la bionda,abbassando gli occhi e facendo cadere i capelli sul viso,nel disperato tentativo di coprire il rossore che stava comparendo sulle sue guance. Era assolutamente assurdo come solo il ricordo del modo dolce in cui lui le aveva leccato il labbro,accarezzato le gambe e la schiena e intrecciato la sua lingua con la sua,fosse in grado di mandarle il cervello in pappa.
“E come è stato?”La voce di Eleanor si era fatta più dolce,a quella domanda,e la ragazza guardò Sophie con un’espressione colma di tenerezza,nel notare le sue guance rosse e il modo nervoso in cui aspirava fumo dalla sigaretta.
“Bè..è stato..wow..”Rispose la bionda,non trovando altro modo per descrivere il modo in cui si sentiva da quando le labbra del moro si erano posate sulle sue;non era più una quattordicenne in piena crisi ormonale,e il suo primo bacio l’aveva dato da un pezzo,forse fin troppo presto. Perciò non aveva alcuna  giustificazione che spiegasse il motivo per il quale si sentisse così malsanamente elettrizzata ed emozionata semplicemente nel parlare di quello che c’era stato tra loro due. Non aveva alcuna giustificazione che spiegasse perché aveva voglia di mollare lo shooting e ritornare a casa di Zayn di corsa. Non aveva alcuna giustificazione,quindi,che spiegasse il modo in cui si sentiva in quel momento.
Eleanor la abbracciò dolcemente,intenerita dall’espressione adorante ed estasiata che aveva assunto la sua amica mentre cercava di trovare una parola adatta che descrivesse il bacio che il bel pakistano le aveva dato. Poi si staccò da lei e la sua espressione si fece maliziosa.
“Quando tu e Zayn farete qualcosa che non sia dormire insieme,la notte..fammelo sapere. Sono curiosa di sapere se le voci che si sentono in giro siano vere!”Esclamò la modella,ridendo di fronte all’espressione attonita che la bionda aveva assunto nel sentire le sue parole.
“Perché,cosa si dice in giro?”Chiese Sophie,incuriosita ed innervosita allo stesso tempo che qualcuno parlasse di quello che –forse- era il suo ragazzo in certi termini.
“Niente,solo che a quanto pare il ragazzo ci sa fare.”Commentò Eleanor,sempre più divertita dalla serie infinita di emozioni che si susseguirono sul viso della sua amica.
Sophie,però,non ebbe tempo di rispondere né di esplicare altri dubbi perché furono richiamate dal manager delle modelle che,seccato per il ritardo,la costrinse a spegnere la sua sigaretta e ad entrare per iniziare il servizio.

La bionda scattò mille foto quel giorno,assistette a 7 cambi di abito e ad altrettante mini-risse fra le colleghe di Eleanor,decisamente suscettibili;fu una spettatrice totalmente disinteressata a tutto ciò,dal momento che tutta la sua mente era ancora concentrata sull’informazione che la sua amica le aveva fornito prima di iniziare lo shooting. 
Una strana agitazione aveva preso possesso di tutto il suo corpo e la mente,da quando Eleanor si era lasciata sfuggire che genere di voci circolassero riguardo a Zayn;se prima l’idea di spingersi oltre ad un semplice bacio,con lui,le metteva addosso preoccupazione,in quel momento si sentiva terrorizzata al solo pensarci. Aveva avuto delle esperienze prima,anzi nelle estati in Spagna con Melanie si era fin troppo data alla pazza gioia,ma niente di tutto quello poteva anche solo essere messo a confronto con la fila infinita di ragazze che erano passate per il letto del pakistano;lo sapeva ed aveva imparato a conviverci,ma solo in quel momento si rendeva davvero conto di cosa l’intensa vita sessuale del ragazzo di cui era cotta a puntino significasse. Era abituato a ragazze molto più belle e sicuramente più disinibite di lei,e se fino a quel momento non si era reso conto dell’errore che aveva fatto a baciarla,probabilmente se ne sarebbe accorto in camera da letto,quando le si sarebbe mozzato il respiro e tremate le mani solo all’idea di averlo nudo sopra di lei. Sapeva di essere inadeguata per un tipo come Zayn,con le sue unghie mangiucchiate e i suoi occhi troppo spesso struccati,ma era letteralmente terrorizzata all’idea che lui se ne accorgesse.
Alla fine del servizio lasciò l’edificio velocemente,dopo aver salutato altrettanto di fretta Eleanor,presa da una strana voglia di ritornare a casa e di farsi rassicurare da Melanie,esperta nell’avere fidanzati a dir poco ingombranti,dal momento che la fama di Harry doveva probabilmente eguagliare se non superare quella di Zayn. Camminò nervosamente per le strade di Londra,con uno stato d’animo completamente diverso da quello della mattina;proprio mentre stava imboccando la via di casa sua e della sua migliore amica,il telefono vibrò tra le sue mani segnalando l’arrivo di un messaggio.
“Lavori la prossima settimana?” La gioia nel constatare che il mittente era il pakistano che le stava mandando in pappa il cervello,venne sostituita con la sorpresa non appena lesse il contenuto del messaggio.
“No,perché?”Chiese,dopo aver fatto mente locale ed essere arrivata alla conclusione che Celine non le aveva fissato nessuno shooting per la settimana successiva.
“Sai Central Park è molto bello. E anche il Metropolitan Museum,e pure Times Square. Conosco anche un posto che fa gli hamburger più buoni sulla faccia della terra,e un negozio di macchine fotografiche antiche che ti piacerà.”Fu la risposta del ragazzo.
“Zayn,che diavolo stai dicendo?”Scrisse a caratteri cubitali,esprimendo così tutto il suo sconcerto di fronte a quel messaggio incomprensibile.
“Elenco tutte le cose belle di New York. Così magari vai a casa,fai la valigia e parti insieme a me. Abbiamo il tour e non voglio starti lontano di nuovo.”

Sophie lesse il messaggio una volta,poi due e poi tre,per convincersi che non fosse solo un’illusione e che lui l’aveva davvero invitata a New York la settimana successiva. Sophie lesse il messaggio e nonostante fosse stanchissima,nonostante il solo pensiero di condividere probabilmente una stanza con il moro le mettesse addosso un’agitazione che non l’avrebbe fatta dormire,nonostante fosse sicura che non sarebbero stati insieme tanto quanto in quel momento avrebbe voluto,un sorriso enorme le illuminò il viso.
Perché Zayn aveva elencato tutte le cose belle della Grande Mela solo per convincerla ad andare con lui.
E perché Zayn non lo sapeva,forse,ma a lei di tutte quelle cose,non gliene fregava niente;bastava sapere di avere lui,al suo fianco,e sarebbe anche andata in capo al mondo.
Anche in capo al mondo,purchè con lui.

 

Macciaaao bellezze :)
Come ve la passate?
Io sono tornata ieri sera,ed ora eccomi di nuovo qua a rompervi le palle..
Allora,prima di tutto grazie mille,perchè anche in vacanza mi avete fatto compagnia con i vostri dolcissimi commenti,
che mi rendono felice come solo un kilo di cioccolata al latte con il cocco riesce a fare :)
Quindi grazie grazie grazie,per farmi felice senza rendermi obesa :D

Okaaay,cazzate a parte..eccoci qui con Sophie e Zayn e il loro primo bacio.
Sono un sacco agitata,lo ammetto,e curiosa di sapere cosa ne pensiate..quindi fatemi sapere se vi piace come ho descritto la scena,le sensazioni e tutto il resto,siate senza pieta,mi raccomando!
Il capitolo è super smielato,lo so,ma spero possiate perdonarmelo!
Vi voglio un sacco di bene,siete meravigliose!

P.S:mancano due capitoli alla fine,sono triste e vorrei prolungare questa storia all'infinito.
Fortunatamente ne ho altre già in cantiere,quindi don't worry :)

Tanto loveee,
Chiara.
 
 
Se vi va seguitemi su Instagram,sono chiaraellebi_:
http://instagram.com/chiaraellebi_

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Capitolo 19
*** New York,concrete jungle which dreams are made of. ***



Chapter 19
"New York,concrete jungle which dreams are made of."

 
La prima cosa che Sophie pensò quando dalla macchina-furgone che li stava accompagnando in albergo guardò per la prima volta dal finestrino New York,pensò che ogni cosa,lì,era grande. Anzi non grande,enorme.
Le macchine erano enormi,le strade erano enormi,i ponti erano altrettanto enormi,i panini,le bibite,i sacchetti della spesa,i negozi e i centri commerciali pure. Percepì in quel momento come non mai quanto le sue mani fossero incredibilmente piccole e così anche le sue gambe,i suoi polsi e il suo naso;con la bocca spalancata si sporse un po’ di più sul corpo di Niall accanto a lei per ammirare al meglio lo spettacolo che le si presentava davanti. Sentì il biondo ridacchiare e spostarsi per farla avvicinare ancora di più,ma non se ne curò;amava quel momento in cui sui arriva in una città per la prima volta in assoluto e gli occhi si muovono velocemente su ogni cosa,cercando di catturare il maggior numero di fotogrammi,per poi poterli rielaborare nella mente una volta tornati a casa. Era stata in moltissime città europee e perfino in alcune americane,ma  niente che aveva visto fino a quel momento poteva anche solo essere messo a confronto con ciò che le si presentava davanti allo sguardo quel giorno di inizio Giugno;avevano già attraversato a tutta velocità il ponte di Brooklyn e aveva già scorto un pezzettino di statua della libertà,dispiaciuta di dover andare così di fretta a causa di un’intervista dei ragazzi che si sarebbe dovuta svolgere nel giro di mezz’ora. In quel momento stavano percorrendo una strada particolarmente affollata sui cui  marciapiedi si affacciavano un’infinita quantità di negozi e Sophie sentì al suo fianco Melanie scongiurare Harry di portarla a visitarne almeno uno,quella sera;la bionda non si dovette neanche concentrare sulla risposta del riccio,sapeva già che avrebbe acconsentito a qualsiasi richiesta della rossa,troppo stregato dai suoi occhi verdi per realizzare davvero cosa potesse significare accompagnare a fare shopping una ragazza come la sua.
Si mangiò con gli occhi ogni singolo frammento che si presentava davanti alla sua vista fino a quando la macchina arrestò la sua corsa infernale;sentì la mano di Zayn cercare la sua e spingerla dolcemente fuori dalla macchina. Lei finalmente distolse lo sguardo dal finestrino e uscì dalla portiera che il ragazzo le aveva tenuto aperta;gli rivolse un sorriso raggiante e lui pensò seriamente che il suo cuore sarebbe esploso di fronte a una gioia così grande. Velocemente entrarono nell’imponente edificio che ospitava la radio che li avrebbe intervistati;il moro in realtà non aveva alcuna voglia di lasciare la bionda,ma sapeva che i ragazzi non potevano presentarsi senza di lui a quell’evento. Così quando vennero chiamati la salutò con un bacio veloce sui capelli e si beò del sorriso che lei le rivolse in cambio;sperava che l’intervista sarebbe finita presto,così sarebbe potuto tornare da lei e portarla in giro per quelle strade che sembravano affascinarla così tanto.
Dal canto suo,Sophie osservò con un sorriso enorme la schiena di Zayn allontanarsi e ancora una volta si chiese che cosa diavolo ci trovasse uno come lui in una come lei;allontanò questo pensiero dalla sua mente scrollando lievemente le spalle e rivolgendo la sua piena attenzione a Melanie,che le stava leggendo un articolo di un giornale di gossip che l’aveva eletta “fidanzata migliore del mese” e l’aveva riempita di lusinghe sul suo modo di vestire e di rapportarsi con le fan di Harry. Sophie sapeva che prima o poi anche lei e Zayn sarebbero dovuti uscire allo scoperto e smettere di cercare le strade più strane per tornare a casa e andare a cena al “Dubliners” solo perché Paula era l’unica in grado di tenere i paparazzi a lunga distanza dal locale,ma l’idea la terrorizzava almeno quanto quella che avrebbe condiviso la stanza con Zayn,quella notte. Sapeva che la vita di “fidanzata di una star” non era tutta rose e fiori come Eleanor e Mel continuavano a cercare di farle credere,e aveva paura che alla fine uno dei due avrebbe mollato;o meglio,aveva paura che alla fine Zayn avrebbe mollato. Aveva la piena sicurezza che lei non l’avrebbe mai fatto;era disposta a sopportare migliaia di insulti al giorno,centinaia di minacce di morte e sguardi infuocati da parte di chiunque incontrasse  per strada,se poi,tornata a casa,ci sarebbe stato Zayn ad aspettarla,con il suo sorriso caldo e le labbra pronte a baciarla.
Immersa nei suoi pensieri,trascorse così un’ora intera e ritornò alla realtà solo quando sentì la porta aprirsi e vide il viso allegro di Niall entrare nella stanza;scorse dietro la figura del biondo una ragazza che le sembrava di aver visto da qualche parte che stava ridendo insieme a Liam. Stava per presentarsi e farsi avanti,ma la sua attenzione fu catturata da Zayn che le andò incontro con un sorriso enorme e le lasciò un bacio sulla guancia.
“Tu sei Melanie!”Esclamò poi la ragazza dal viso familiare,indicando la migliore amica di Sophie. Melanie si voltò con un’espressione sorpresa,staccando il viso dagli occhi verdi di Harry,che sembravano attirarla più di una calamita. “I tuoi capelli sono famosi,mio fratello non parla di altro,praticamente.” Spiegò ancora la ragazza,indicando con un gesto solo i capelli rossi di Mel e il riccio che le stava a fianco. “Io sono Gemma,comunque.”Si presentò infine,rivolgendo alla ragazza di suo fratello un sorriso entusiasta.
Così Sophie capì finalmente dove aveva già visto quel viso solare e quel sorriso allegro;era quella che il giornale aveva definito “la nuova fiamma di Zayn Malik” e adesso che ce l’aveva davanti, non poteva credere che avesse potuto provare così tanto odio per quella cosina minuscola,che rivolgeva sorrisi entusiasti a destra e a manca e che ora stava blaterando qualcosa sul fatto che “Ashton e gli altri sono già in albergo,possiamo andare anche noi?”. Rise divertita nel vedere l’espressione seccata di Harry quando Louis fece una battuta sul motivo che spingeva Gemma a correre in albergo da Ashton;nel sentire quel suono,la ragazza dai capelli azzurrini si voltò nella sua direzione,accorgendosi solo in quel momento di lei. Strabuzzò gli occhi nel notare il modo dolce in cui Zayn le stava circondando la spalla con un braccio e nel contempo le accarezzava piano il fianco coperto dalla maglietta con la mano;sorrise tra sé e sé osservando l’espressione di completa adorazione con cui il moro guardava quello scricciolo biondo al suo fianco,e si intenerì ancor di più nel vederla arrossire quando lui si avvicinò al suo orecchio per sussurrarle una cosa.
“Zayn,non mi presenti la tua bellissima ragazza?”Chiese allora,avvicinandosi ancora di più alla strana coppia. Sorrise divertita nel vederli arrossire entrambi di botto,ed intuì che non avevano ancora chiarito per bene i termini della loro relazione;del resto,nemmeno lei ed Ashton lo avevano fatto,anzi lui nelle interviste continuava a dichiararsi single,nonostante molte persone li avessero visti entrare in albergo insieme più di una volta,pensò con amarezza.
“Gem,lei è Sophie.”Le presentò poi Zayn,indicandole la ragazza bionda che la guardava con un sorriso timido ed aperto;Gemma si risvegliò dai suoi pensieri tristi e si concentrò su di lei. Parlarono per una decina di minuti ininterrottamente,includendo nella conversazione anche Melanie ;coprirono con il loro chiacchiericcio ogni conversazione dei ragazzi,che si limitarono ad osservarle,ammirati da quanto velocemente le tre sembravano essere entrate in sintonia. Harry,in particolare,sembrava sollevato;anche se non l’avrebbe mai confessato a nessuno,in quei giorni era stato particolarmente nervoso per l’incontro di sua sorella con Melanie. Temeva che non si sarebbero piaciute,ma ora che le aveva davanti,non poteva credere di aver avuto quel dubbio;sembravano fatte apposta per stare insieme,quelle due,con i loro toni di voce alti e le parolacce che uscivano facilmente dalle loro bocche.
“Gem non stavi morendo dalla voglia di andare da Ash?”La richiamò dopo qualche minuto  Zayn,contento di quella amicizia appena nata ma ben deciso a non farsi scappare nemmeno un’occasione per stare a fianco con Sophie;in cambio di quell’intervento ricevette un’occhiata irritata da parte di Harry,poco incline ad apprezzare qualsiasi relazione della sorella,nonostante il batterista dei Five Seconds Of Summer gli stesse decisamente simpatico e fosse ben contento di averlo in tour con loro. Gemma,del tutto noncurante dello sguardo di disapprovazione del fratello si aprì in un sorriso radioso al solo sentir nominare Ashton e annuì con forza avviandosi fuori dallo studio della radio con passo veloce;Zayn,soddisfatto di essere riuscito a raggiungere il suo scopo affiancò Sophie,sistemandole con una mano un ciuffo di capelli che erano sfuggiti alla coda disordinata nella quale li aveva legati e che le cadeva sugli occhi. Sorrise,nel notare come il rossore della ragazza permanesse sulle sue guance ,nonostante i contatti tra i due erano molto aumentati in quegli ultimi giorni. Fortunatamente il viaggio in macchina durò poco e non appena arrivati di fronte all’hotel l’intera band più le tre ragazze si catapultarono fuori dalla vetture,felici di potersi finalmente godere qualche ora di riposo prima della cena. Zayn e Sophie salirono nella loro camera ignorando elegantemente i commenti maliziosi dei loro amici,chiusi in un silenzio teso;entrambi erano emozionati ed agitati all’idea di condividere la camera,nonostante avessero già dormito insieme due volte. Il moro sorrise,nel notare l’espressione estasiata che prese posto sul viso della bionda non appena entrarono nella stanza;l’aveva scelta con cura,e aveva sperato che sarebbe stato ricompensato proprio con quel sorriso che splendeva sul volto della ragazza,e che rendeva la camera ancora più bella.
“Soph,faccio una doccia veloce e torno subito.” Annunciò lui,e dopo averla vista annuire con aria distratta entrò in bagno con un sorrisetto divertito,lasciandola rimirare le meraviglie che si potevano osservare dall’enorme finestra che si apriva su Central Park,dandole l’impressione di essere al centro del mondo.
Sophie rimase lì con la bocca spalancata e le rughette che si formavano sempre quando lasciava che il suo viso si atteggiasse in quella smorfia di stupore e meraviglia;non riusciva a credere a quello che aveva davanti agli occhi. Lo spettacolo di New York era tutto incorniciato da quella finestra che copriva l’intera parete della camera che condivideva con Zayn;semplicemente troppe informazioni le stavano occupando la testa e non riusciva ad assumere un’espressione più intelligente di quella. Tirò fuori dalla sua valigia piena zeppa di vestiti la macchina fotografica,dopo aver osservato sconsolata quanta roba inutile era riuscita a infilare dentro al suo bagaglio  perché –non si sa mai cosa possa succedere a New York,meglio essere pronte a tutto- come le aveva ripetuto Melanie fino alla nausea e lei si era fidata,conoscendo il buon senso dell’amica e la sua praticità. Si piazzò di fronte alla finestra e impugnò tra le mani quella che con il tempo era diventata la sua seconda migliore amica;quando Zayn dopo quindici minuti uscì dal bagno la trovò ancora così,la valigia aperta e con qualche vestito fuori e il visino tutto concentrato,teso a catturare l’ennesima immagine dello spettacolo che avevano di fronte. Lui si fermò a fissarlo,ancora una volta incantato da quanta concentrazione potesse mettere ogni volta che scattava.
“Sei molto bella,quando fotografi.” Affermò alla fine,facendola voltare di scatto,negli occhi ancora il riflesso del verde degli alberi di Central Park.
Sophie sussultò un poco nel vederlo e pensò che era ancora più bello del paesaggio fuori dalla finestra;aveva il petto nudo,uno stupido asciugamano legato in vita e il corpo e i capelli ancora bagnati. Per la seconda volta rimase a bocca asciutta di fronte alla visione di Zayn Malik mezzo nudo e appena uscito dalla doccia;cercò di riprendersi da quell’intontimento perenne e lanciò un’occhiataccia al ragazzo che la osservava divertito. Poi si sdraiò sul letto,distrutta dal viaggio che avevano dovuto affrontare e dal quale non aveva avuto ancora modo di riposarsi;chiuse gli occhi,improvvisamente assalita da tutta la stanchezza di quelle sette ore di volo. Sentì la porta del bagno aprirsi e poi richiudersi e poco dopo percepì il corpo caldo del moro che si stendeva accanto a lei;ebbe una gran voglia di allungare una mano per sfiorare quelle braccia scure che aveva ammirato poco prima,e dovette chiudere le dita a pugno per impedirsi di farlo.
“Sei stanca,Soph?”Sussurrò poi lui,girandosi su un fianco e rivolgendo il suo sguardo al viso della ragazza;osservò con incantato stupore la lunghezza delle ciglia che in quel momento,con gli occhi chiusi,le sfioravano le guance,la curva dolce del naso e le labbra semi aperte,leggermente arrossate per il rossetto che le aveva visto applicare quella mattina.
“Un po’..”Bofonchiò lei,sentendo il suo sguardo addosso e percependo chiaramente il cuore batterle più forte per quel motivo.
“Ti andrebbe di venire a cena con me?Stiamo un po’ soli noi due e poi raggiungiamo i ragazzi in un pub,ti va?”Le chiese lui,timoroso di ricevere un rifiuto sospirato;in fondo,se lo sarebbe aspettato. Sapeva che il viaggio,per chi non ci era abituato,poteva risultare davvero pesante e conosceva la necessità della bionda di dormire almeno sette ore per potersi riprendere. Inaspettatamente,però,lei spalancò gli occhi,si aprì in un sorriso e annuì con vigore;borbottò tra sé e sè “e ora che cazzo mi metto” che arrivò alle orecchie di Zayn e lo fece sorridere. Felice,la guardò afferrare velocemente qualcosa nella valigia e poi schizzare in bagno,solo dopo avergli promesso che sarebbe stata pronta in cinque minuti. Lui,pazientemente,si accomodò meglio sul letto,disposto ad aspettarla per altre cinque ore,se fosse stato necessario.


“E’ bellissimo!”Esclamò Sophie per l’ennesima volta da quando erano arrivati al posto che il pakistano aveva accuratamente scelto per la loro cena;sapeva che sarebbe sembrata veramente patetica,se non fosse riuscita a smettere di ripeterlo,ma non poteva farlo. Erano sulla cima di un grattacielo,il ristorante era stato aperto solo ed esclusivamente per loro due e dalla sua postazione si poteva ammirare completamente lo spettacolo del sole che,al crepuscolo,affondava tra i tetti dei palazzi altissimi di New York. 
Lui le sorrise,non trovando un modo migliore per esprimere la sua felicità;Sophie era semplicemente bellissima,un vestitino verde corto e attillato e i capelli biondi raccolti in una treccia disordinata. Mentre guardava i suoi occhi luminosi per il vino che avevano bevuto durante la cena e la bocca sulla quale aveva nuovamente applicato il rossetto,pensò seriamente di non aver mai visto creatura più bella di lei;distolse lo sguardo dal suo viso solo quando sentì il suo cellulare vibrare per l’arrivo di un messaggio per la quarta volta in dieci minuti.
“Venite al pub sulla cinquantasettesima,Melanie si continua a lamentare,dice che stai manipolando la sua migliore amica.” 
Recitava l’ultimo messaggio inviatogli da Harry;con un’occhiata veloce notò che gli altri tre erano di Liam,Louis e Niall e tutti lo incoraggiavano a recarsi a quel pub nel quale,a detta di Niall,facevano la birra più buona di America.
“Ti va di andare al pub dove sono gli altri?Credo che Mel sia un po’ gelosa.”Le chiese allora,contento di essere riuscito a ritagliarsi quelle due ore insieme a lei. Sophie annuì,alzandosi immediatamente,pronta ad esaudire qualunque richiesta fosse provenuta dal moro;lui le prese la mano dolcemente,pagò rifiutandosi categoricamente di farle contribuire alla spesa e la accompagnò dentro la macchina che li stava aspettando. 
Arrivati nel pub,Sophie venne letteralmente strappata dalle mani di Zayn e lui potè solo inviarle un’occhiata già nostalgica mentre la vedeva allontanarsi nel locale,trascinata da una ragazza con un’inconfondibile chioma di capelli rossi. Lui si sedette con un sospiro accanto a Michael e ad Harry,ricevendo un saluto allegro da parte di entrambi;Niall li raggiunse al tavolo poco dopo,gli occhi già lucidi e in mano tre boccali di birra. Anche lui lo salutò con un grande sorriso,porgendogli subito uno dei bicchieri che avevano appena portato,assicurandogli che era davvero la birra più buona d’America;Zayn sorrise divertito,bevendone un primo sorso e constatando che effettivamente il biondino non aveva tutti i torti. Fece vagare il suo sguardo sul locale,cercando di individuare quel metro e sessanta che gli aveva fatto perdere la testa;notò con la coda dell’occhio Gemma e Ashton in un angolo,entrambi con i volti scuri e l’espressione arrabbiata e fu contento del fatto che Harry fosse totalmente assorbito dalla conversazione con Michael per rendersi conto della discussione. Finalmente individuò Sophie,in piedi accanto al bancone insieme a Melanie e Luke;provò un moto di fastidio nel notare quanto il viso della bionda fosse vicino a a quello del cantante dei Five Seconds Of Summer,e riuscì a impedirsi di andare a interporsi tra i due solo perché si fidava di lei e del ragazzo. Sapeva perfettamente che Sophie era esattamente il tipo di Luke,ma sapeva altrettanto perfettamente che il suo amico non avrebbe mai fatto niente con una ragazza che interessava a lui. Ad ogni  modo,non potè fare a meno di gioire quando vide lo strano gruppetto avvicinarsi al loro tavolo e notò gli occhi chiari di Sophie cercare subito il suo viso;si aprì in un sorriso sincero,facendola sedere accanto a lui e circondandole le spalle con un braccio. Osservò divertito gli occhi lucidi della ragazza,che giurò di aver bevuto solo un drink,massimo due e si sentì dannatamente fortunato di averla accanto,potere toccare le sue braccia lisce e sentire la sua risata forte,resa un po’ più roca dalla sigaretta che aveva appena consumato. Alla fine,due ore e alcuni drink dopo,lasciarono il locale per dirigersi finalmente a dormire;Sophie sentiva leggermente la testa girare,ma si sentì decisamente meglio non appena percepì la stretta del moro farsi dolce sulle sue spalle e condurla verso la loro camera da letto. Impiegarono circa cinque minuti a trovare la chiave nella borsa enorme della bionda,ma alla fine con un urletto di trionfo la ragazza riuscì a scovarla ed aprì la porta;si gettò sul letto provocando la risata di Zayn,divertito nel vederla così infantile e sensuale al tempo stesso. Le si avvicinò piano,sdraiandosi accanto a lei ed accarezzandole piano il viso;lei sorrise piano e dolcemente,girandosi su un fianco,in modo da far scontrare l’azzurro dei suoi occhi con il nero di quelli del pakistano. Si immerse in quello sguardo profondo,perdendosi dentro di esso,tanto che non si accorse che nel frattempo il viso del moro si era avvicinato ancora di più al suo;riemerse dalla contemplazione dei suoi occhi solo quando essi si chiusero e pochi secondi dopo sentì qualcosa di morbido e caldo premere contro le sue labbra. Quel bacio fu,se possibile,ancora più bello di quello che si erano dati nella cucina di lui;Zayn sentiva il sapore di tabacco e di rhum della bocca di Sophie,e lei poteva percepire con chiarezza il profumo che si era spruzzato prima di uscire. Piano piano si avvicinò ancora di più al suo corpo caldo e accogliente,circondandogli il busto muscoloso con le braccia,riuscendo a trovare chissà dove il coraggio per infilare una mano sotto la maglietta e toccare quella pelle ambrata che tanto aveva desiderato;ringraziò mentalmente l’alcool che aveva in corpo per donarle quel coraggio che altrimenti non avrebbe mai avuto. Quando però le sue mani tremanti si avvicinarono al bordo dei pantaloni del moro,Zayn allontanò dolcemente il viso dal suo e fermò la sua mano con un gesto gentile.
“Non così Soph..”Mormorò piano,soffiando piano le parole sul suo viso e sorridendole in modo rassicurante. “Abbiamo bevuto e fumato troppo entrambi.. Non voglio che sia così..Voglio ricordarmi ogni cosa appena mi sveglio,voglio essere completamente lucido e osservare ogni tua piccola espressione e movimento. E stasera non posso assicurare che sarebbe così quindi..”Spiegò poi piano,intimorito di deluderla in qualche modo;non aveva la più pallida idea di cosa si era immaginata lei di quella prima notte insieme a New York e aveva paura si arrabbiasse e scappasse via.
Lei lo guardò con tutta la dolcezza del mondo mormorando un “Hai ragione,sono stata una stupida..” e gli lasciò un bacio leggero sulle labbra;si appoggiò al suo petto e gli accarezzò piano le braccia. 
Poco dopo si addormentò,pensando che quella era stata probabilmente la cosa più dolce che un ragazzo le avesse mai detto.

 
Hola chicas!
Come state?
Lo so,sono di nuovo stata assente un'intera settimana,ma siamo agli ultimi due capitoli
e sto cercando di prolungare questa storia il più possibile,perchè mi mancherete,lo so già :(

Qua c'è il nuovo capitolo,che è anche il penultimo,come già vi ho detto.. La piccola Sophie va a New York,
e diciamo che le emozioni che prova e che ho descritto in questo capitolo sono le stesse che ho provato io quando sono arrivata nella Grande Mela!
Per il resto niente,Sophie e Zayn sono sempre più dolcini e io semplicemente amo l'ultima parte del capitolo,
quando Zayn è tipo il ragazzo più tenero dell'universo :3
spero piaccia anche a voi.
Quindi niente,vorrei ancora ringraziarvi tanto tanto tanto per ogni cosa che scrivete,
siete la cosa più dolce del mondo e io vi voglio tanto bene,sul serio.
Davvero grazie,grazie,grazie!
Non sapete quanto mi fate felice e io non so davvero come ringraziarvi.
La prossima sarà l'ultima volta in cui scriverò in questo spazio autrice..
spero che mi seguirete anche nelle mie prossime storia,
anche se quella che pubblicherò presto non avrà a che fare con i One Direction ma sarà una storia romantica generale.
Vi voglio bene davvero :3

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Capitolo 20
*** Epilogo. ***



Epilogo
 
Sophie uscì sulle strade assolate di New York con in mano un enorme bicchiere contenente uno strano miscuglio proveniente da Starbucks,al fianco Melanie e le sue nuove amiche che stavano organizzando i piani per la giornata ed un sorriso sereno e tranquillo dipinto sul viso;quella mattina si era svegliata con il viso sul petto di Zayn,lui le aveva sorriso dolcemente,le aveva lasciato un bacio leggero sulla bocca e lei aveva pensato seriamente che sarebbe morta lì,per un infarto o un colpo al cuore. Non c’era niente di più bello di Zayn appena sveglio,niente;il modo tenero con cui si stropicciava gli occhi per scacciare l’ultimo residuo di sonno,i suoi gesti lenti nello stirare gambe e braccia e la sua espressione addormentata erano qualcosa per cui Sophie sarebbe stata disposta a pagare.
Dopo una colazione a dir poco abbondante e un altro bacio leggero sulle labbra,Zayn si era allontanato insieme agli altri ragazzi,diretti in una qualche stazione radio per fare un’altra intervista;così lei,Melanie,Gemma ed Eleanor,che era arrivata quella notte,avevano deciso di organizzare una giornata solo tra donne,dedicata alle meraviglie che quella città offriva e allo shopping. Sophie le guardò una ad una,con un grande sorriso;Melanie era Melanie,e nonostante la relazione con Harry fosse riuscita paradossalmente a placare il fuoco che da sempre le bruciava dentro,non era poi cambiata tanto. Eleanor era dolcissima gli occhi luminosi ed un sorriso gentile rivolto a tutti,anche se aveva dormito poco o niente,dal momento che era arrivata a New York a notte fonda. L’attenzione di Sophie,però,si soffermò particolarmente su Gemma;non la conosceva bene,ma grazie a quel suo intuito sottile che la contraddistingueva,aveva capito che il suo sorriso era in realtà solo finzione,e che probabilmente in quel momento avrebbe voluto starsene per conto suo e riflettere. Melanie le aveva confidato che quella notte Harry aveva ricevuto una chiamata da sua sorella in lacrime,che gli aveva chiesto se poteva andare a dormire in camera con loro;nonostante sia la rossa sia il riccio avessero cercato di estrapolarle qualche informazione,Gemma si era rinchiusa nel suo silenzio,cercando in tutti i modi di nascondere le lacrime a suo fratello.
In realtà,anche se non aveva detto niente,a tutti era chiaro che il motivo dei suoi occhi lucidi e del sorriso tirato,doveva essere Ashton;Zayn non era l’unico ad averli visti discutere al pub e se Gemma aveva chiesto di dormire in camera con Harry e Melanie,era sicuramente perché non voleva andare in quella che avrebbe dovuto condividere con il batterista. Sophie avrebbe tanto voluto fare qualcosa per lei e le sue lacrime trattenute,ma non la conosceva bene,perciò non sapeva come si sarebbe dovuta comportare con lei;così,si limitò a porsi al suo fianco e a cercare di tirare fuori tutta la sua imbranataggine per farla sorridere,cosa che ad ogni modo le riuscì molto facilmente. 
La giornata trascorsa con loro fu a dir poco spettacolare;la sintonia che da anni vi era tra Melanie e Sophie si instaurò in pochi minuti anche con le altre due e scoprirono di avere molte più cose in comune di quanto avessero mai pensato. Visitarono il Metropolitan Museum e la rossa,che grazie ai suoi studi relativi al campo dell’arte conosceva un sacco delle opere che vi erano esposte,impartì loro una lezione condita di dettagli piccanti relativi all’epoca a cui i singoli oggetti d’arte appartenevano. Andarono poi a pranzare su una panchina di Central Park e Gemma riuscì ad abbandonare la sua aria afflitta per lanciarsi in racconti molto divertenti sulla sua infanzia,con aneddoti particolarmente interessanti,soprattutto per Mel,riguardo al suo fratello famoso. Sophie riuscì a scattare anche qualche foto,sotto lo sguardo ammirato delle altre che le posero migliaia di domande sul modello di macchina fotografica che aveva scelto e su come riuscisse a raggiungere sempre quella perfezione assoluta nelle foto che scattava. Il pomeriggio lo dedicarono allo shopping più sfrenato e in quel caso si rivelò particolarmente utile l’esperienza di Eleanor nel campo della moda;la giovane modella,infatti,si impegnò a cercare capi che risaltassero le figure delle tre amiche,indicando quali abiti erano adatti per loro e quali dovevano essere assolutamente da evitare. Alla fine,dopo aver comprato due vestiti e tre gonne Sophie si diresse insieme alle altre verso il tempio dell’intimo femminile,il sogno segreto di ogni donna e,forse,anche di ogni uomo:Victoria’s Secret. Le quattro ragazze si dispersero nell’immensa struttura che ospitava il negozio ammirate da tanta abbondanza di roba:tra una sala e l’altra del negozio,Eleanor lanciò alla bionda un completino di pizzo particolarmente provocante che le suggerì di indossare quella sera.
“Zayn ne sarà felice,fidati!”Le sussurrò poi in un orecchio,facendola diventare rossa dalla testa ai piedi. Sophie lo guardò per qualche minuto,indecisa sul da farsi;sapeva che prima o poi qualcosa sarebbe successo tra lei ed il moro e voleva cercare di essere il più bella possibile per lui,perciò alla fine decise di seguire il consiglio della modella e anche se con un certo imbarazzo si avviò verso la cassa per pagare. 
Lì trovo Melanie ed Eleanor che discutevano animatamente con Gemma,che continuava a scuotere la testa in segno di diniego,la faccia ancora atteggiata in una smorfia triste.
“Gem,fidati,è cotto a puntino. Devi solo ricordargli cosa si sta perdendo ed è fatta.”Sentì consigliarle Eleanor,che sembrava aver assunto le sembianze di Cupido quel giorno.
“No,El,fidati te. Cosa diresti se Louis continuasse a smentire la vostra relazione in pubblico e si dichiarasse single di fronte a migliaia di ragazzine che vogliono solo infilarsi nelle sue mutande?”Borbottò la sorella più grande di Harry,gli occhi sul pavimento e un’espressione affranta;le tre ragazze si guardarono con un’occhiata piena di tenerezza nel vedere quanto effettivamente Gemma stesse soffrendo.
“Sai una cosa Gem?Se lui è single,allora sei single anche tu. Stasera metterai questo e troverai qualche ragazzo carino con cui parlare. Poi vedremo se il signorino avrà ancora delle idee così aperte riguardo la vostra relazione.” Le suggerì Melanie,incoraggiandola con il suo tono di voce perentorio accompagnato però dalla dolcezza infinita contenuta nel suo sorriso smagliante;in fondo si era affezionata anche lei,a quel concentrato di simpatia e solarità,così simile all’unico ragazzo che era riuscito a far perdere la testa alla rossa. 
Gemma incoraggiata dalle parole di Melanie e dagli sguardi convinti delle altre due,si avviò alle casse insieme a Sophie ed entrambe fecero degli acquisti,ognuna a suo modo,per i ragazzi per i quali provavano –forse- qualcosa in più di una semplice infatuazione. Uscite dal negozio,cariche di sacchetti e con i piedi doloranti per il troppo camminare,si diressero in albergo ed ognuna andò nella propria stanza;Sophie si buttò velocemente nella doccia,sciacquando via tutta la stanchezza che aveva accumulato in quella giornata. Pensò ancora una volta a Gemma e ad Ashton e sperò con tutta se stessa che quella sera avrebbero risolto i loro problemi:dal modo in cui il batterista guardava la ragazza sapeva che non avrebbe resistito nel vederla parlare con qualcun altro e sarebbe intervenuto. Dal canto suo,Gemma non aspettava altro.
La bionda uscì dalla doccia,pettinò la lunga chioma di capelli dorati e si concentrò con tutta se stessa per trovare qualcosa da mettere quella sera;nonostante fossero usciti insieme svariate volte,riusciva ancora a provare una sensazione di completo panico quando doveva scegliere cosa indossare per vedersi con Zayn. Lui era talmente perfetto con qualsiasi capo di abbigliamento che riusciva a farle provare ogni volta un’ansia che non aveva mai percepito con nessun altro ragazzo;del resto,Sophie aveva già capito da un pezzo che il pakistano era ben diverso da ogni ragazzo che avesse mai frequentato,sotto molti punti di vista. Aveva faticato un po’ ad ammetterlo perfino a se stessa,ma in quel momento,mentre indossava il completino che aveva comprato sotto suggerimento di Eleanor quel pomeriggio,e che non avrebbe mai indossato per nessun altro ragazzo,ne aveva la piena consapevolezza;Zayn era la scelta giusta,l’unica che fosse possibile per lei. Dopo almeno una decina di occhiate perplesse agli abiti che si era portata dietro da Londra,tirò fuori dalla valigia una gonna lunga nera e una semplice magliettina bianca che le lasciava leggermente scoperta la pancia;decise di lasciare i capelli sciolti,ricordandosi di quella volta che il moro le aveva confidato quanto le piacesse il loro colore dorato. Infine applicò una sottile linea di eyeliner sulle palpebre e del mascara sulle ciglia;proprio mentre stava osservando allo specchio con occhio critico il frutto del suo lavoro,sentì la porta della camera aprirsi e vide la figura stanca ma sempre perfetta di Zayn Malik entrare nel suo campo visivo. Lui la notò subito e la osservò tranquillo,inclinando piano la testa;il suo sguardo percorse dolcemente ogni centimetro del suo corpo,ritornando poi sugli occhi chiari di lei,rivolgendole un cenno di approvazione che la fece arrossire. Poi si avvicinò piano a lei,inspirando il suo profumo dolce che riusciva a percepire sempre di più man mano che si avvicinava.
“Mi sei mancata..”Mormorò piano,accarezzandole lievemente la guancia con il pollice. Lei sussultò e anche se era assurdo,perché alla fine non si vedevano da meno di dieci ore ed era smielato,sempre per lo stesso motivo,lei rispose con un sincero “anche tu..”. Si accorse che per tutto il giorno aveva aspettato quel momento;vederlo rientrare,avere di nuovo davanti la sua figura snella e stanca,i suoi occhi indagatori sul suo corpo e il suo sorriso appena pronunciato. 
Lui la guardò ancora qualche secondo,ancora una volta incredulo di quanto tanta bellezza e fragilità potesse essere contenuta in un solo corpo,in una sola ragazza;poi si lanciò sul letto,sollevato di potersi finalmente riposare qualche minuto. Percepì il corpo leggero di Sophie sdraiarsi accanto a lui e sistemarsi poco lontano da lui;con gli occhi chiusi,mosse una mano a tentoni,fino a trovare il fianco della ragazza e la avvicinò di più al suo petto. Lei sorrise mentre appoggiava la testa sul braccio del moro e gli chiese come era andata la giornata;mentre sentiva la sua voce calda rispondere,con un ritmo lento e cadenzato,pensò che non c’era niente di più rilassante al mondo e che avrebbe voluto trascorrere le sue serate così,per tutta la vita.
Il loro idillio fu interrotto da Melanie ed Harry,che bussarono rumorosamente alla porta,ordinando loro di uscire immediatamente da quella camera; i due si guardarono un po’,sbuffando divertiti e finalmente si decisero ad esaudire i desideri della coppia più stramba che avessero mai avuto modo di conoscere. Scesero nella hall dell’albergo,dove si erano dati appuntamento per andare a cena tutti insieme;ad aspettarli vi erano i One Direction e i Five Seconds of Summer al completo,più Danielle ed Eleanor che osservavano esasperate e  divertite allo stesso tempo i ragazzi che si divertivano a giocare con i cuscini dei divani sui quali si erano seduti per aspettare. Dopo una rapida occhiata a tutti i presenti,Sophie constatò che mancava solo Gemma,e sperò ardentemente che non avesse boicottato il piano che aveva elaborato la mente diabolica di Melanie. Proprio mentre questo dubbio si faceva strada nella mente della bionda,Gemma Styles comparve,le guance rosse per la corsa che aveva fatto e gli occhi ancora leggermente lucidi;addosso aveva il vestito azzurro che le avevano imposto di comprare quel pomeriggio,ed era semplicemente splendida. Sophie e Melanie si girarono contemporaneamente,curiose di vedere la reazione di Ashton davanti a tanta bellezza e le loro aspettative non furono deluse;il batterista aveva seguito l’arrivo di Gemma incantato ed in quel momento la stava fissando con la bocca aperta ed un’espressione priva di intelligenza stampata sul volto. La bionda si girò a lanciare un’occhiata incoraggiante alla giovane Styles,che venne ricambiata con un sorriso incerto;Zayn rivolse a Sophie uno sguardo pieno di punti interrogativi,prima di spingerla dolcemente fuori dall’albergo dirigendosi verso il ristorante che Niall aveva scelto. La serata fu semplicemente splendida,e Sophie fece fatica a ricordare da quanto tempo non si fosse sentita così bene con un gruppo di amici;se si fermava a pensare che li conosceva da 5 o 6 mesi,la cosa le appariva ancora più straordinaria. Per tutta la sera Zayn mantenne un contatto con lei,accarezzandole la gamba,tenendole la mano o appoggiandole un braccio sulle spalle,quasi avesse un bisogno primordiale di sentire la sua pelle e di starle accanto;la bionda,ben lontana dall’esserne disturbata,gli rivolse sorrisi raggianti durante la cena e anche dopo,quando si spostarono in un pub lì vicino. Sia il moro sia Sophie,quasi tra loro fosse stato stretto un tacito accordo,evitarono di bere tanto come avevano fatto la sera prima e si limitarono a sorseggiare un boccale di birra,osservando divertiti i loro amici che non avevano intenzione di contenersi al loro stesso modo;alla fine,però,il bel pakistano fu costretto a interrompere il contatto con la pelle calda della bionda,dal momento che la ragazza in questione venne letteralmente trascinata a ballare al centro della pista da Melanie e da Danielle. A loro si unirono anche Eleanor e Gemma ed i ragazzi rimasero seduti al loro tavolo a guardarle;Harry rimase imbambolato a fissare quel concentrato di energia e pazzia che era la sua ragazza fino a quando,dopo aver borbottato qualcosa su quanto un ragazzo si stesse avvicinando un po’ troppo a lei,la raggiunse e le lasciò un bacio dolce e appassionato sulle labbra,marcando il territorio e sorridendo con aria colpevole di fronte all’occhiata divertita e intenerita di Melanie. Nello stesso momento anche Ashton,sempre più nervoso per la presenza di Gemma e per la sua sconvolgente bellezza quella sera,bofonchiò qualcosa e si avviò in direzione del bagno,dopo aver lanciato un’occhiata omicida a chiunque fosse distante meno di cinque metri dalla giovane Styles. Zayn rimase ancora un po’ ad osservare indisturbato Sophie;si incantò guardando il modo lento e sensuale con cui la ragazza muoveva i fianchi,accentuati dolcemente dalla gonna lunga che indossava e fissò meravigliato la striscia di pancia lasciata scoperta dalla maglietta corta. Dopo dieci minuti,alla fine,decise che era arrivato il momento di andare;quella ragazza era in grado di farlo tornare alla sua prima adolescenza e doveva assolutamente portarla fuori da quel posto. Si diresse verso la bionda,che gli lanciò un sorriso divertito –cosa che riuscì a mandarlo ancora più in tilt- e poi lo seguì docilmente fuori dal locale,puntando gli occhi suoi piedi per evitare di inciampare sui tacchi che le sue amiche le avevano imposto di indossare. Il viaggio dal pub all’albergo fu tranquillo ed il silenzio della notte fu interrotto solo dal rumore delle scarpe della ragazza e dalle urla giovanili provenienti da qualche strada secondaria. Tra i due si poteva percepire una tensione palpabile,che li accompagnò per tutto il tragitto e non li abbandonò nemmeno in camera;entrambi sembravano incredibilmente agitati e terrorizzati all’idea di compiere un passo falso.
“Soph?”Mormorò alla fine Zayn,rompendo il silenzio che era calato su di loro e che li aveva avvolti in una bolla ovattata dalla quale era esclusa qualunque cosa non fosse loro due. La bionda si girò a guardarlo,intimorita ed ammaliata allo stesso tempo dai suoi occhi su di lei. “Vieni qui.” Le ordinò dolcemente il moro,indicandole di avvicinarsi a lui;Sophie si mosse lentamente,misurando con cautela ogni passo con il quale si dirigeva verso il pakistano. Quando finalmente arrivò alla meta tanto agognata ma anche tanto temuta,rialzò lo sguardo,facendo scontrare prepotentemente e con violenza lo specchio azzurro dei suoi occhi con quello scuro e dolce degli occhi di Zayn.
“Vorrei fare l’amore con te..”Sussurrò piano il moro,quasi stesse cercando di accettare lui stesso questa realtà;voleva fare l’amore con lei,sentire il sapore della sua pelle e vedere il suo viso contorcersi per il piacere da lui,e solo da lui,provocato. Sophie sobbalzò di fronte a tanta sincerità,ma riuscì ad ogni modo a mantenere fisso lo sguardo,nonostante sentisse già un familiare calore affluire alle guance,probabilmente simili ad un pomodoro per il loro colore rosso vivo.
“Anche io.”Rispose poi,sicura e decisa nonostante la timidezza. Ne era sicura perché non c’era nient’altro che desiderasse ardentemente quanto l’idea di avere Zayn anche in quel senso,di vederlo in quella prospettiva e di sentirsi legata a lui totalmente e completamente. Zayn annuì piano,con una lentezza quasi impercettibile,scrutando i suoi occhi in cerca di qualsiasi segnale della ragazza e quando la vide sorridere dolcemente e rispondere con un cenno del capo a quella richiesta silenziosa,sentì il cuore scoppiare dentro al petto. Lentamente si avvicinò al suo collo,rischiando di impazzire a causa del profumo di Sophie,molto più forte in quel punto che sul resto del corpo e inspirò profondamente;strofinò piano il naso contro la sua pelle e poi le lasciò una scia di baci leggeri. Arrivò fino al lobo dell’orecchio e la sentì fremere e tremare tra le sue mani,mentre mordicchiava piano quel punto;scoperto il tallone d'Achille della bionda insistette un po’ sulla pelle del lobo,beandosi del sorriso estasiato che era comparso sul viso della ragazza e del quale era convinto non si sarebbe mai saziato abbastanza. Sentì Sophie protestare per un morso più forte degli altri e riportò il suo viso all’altezza della ragazza;si sorrisero piano,quasi imbarazzati,come due ragazzini alle prime armi che non sanno dove mettere le mani e cercano nell’altro il conforto per sé. Con una lentezza che la bionda giudicò semplicemente esasperante,Zayn posò le mani sul lembo di pelle lasciata scoperta dalla maglietta,la accarezzò dolcemente per qualche secondo e poi le tolse di dosso in pochi secondi tutto ciò che fino a poco prima gli aveva impedito la vista di tanto splendore;rimase sbalordito di fronte alla perfezione del corpo di Sophie,perfettamente proporzionato,e della sua pelle liscia,priva di qualsiasi impurezza.
“E’ stata El.”Mormorò imbarazzata la bionda,notando lo sguardo del moro fisso sul completino che la sua amica le aveva imposto di indossare e che ora le sembrava così fuori luogo,così pretenzioso. Tutto il suo imbarazzo,però,fu spazzato via dal sorriso che le rivolse Zayn e dalla foga con cui riprese a baciarla,senza lasciarle tregua.
“Bè,Eleanor sa decisamente come far impazzire un uomo.”Commentò il pakistano,stupito ma a dir poco felice;la prese per le cosce e la appoggiò delicatamente sul letto,senza smettere un secondo di lasciarle piccoli baci su ogni pezzo di pelle che incontrava. 
Con timidezza e decisione allo stesso tempo,Sophie fece salire piano piano le sue mani sull’addome del ragazzo,sfilandogli la maglietta e facendola volare sul pavimento accanto al loro letto;accarezzò lentamente gli addominali appena pronunciati e si perse ad osservare tutti i tatuaggi che si affollavano in quella zona del corpo. Quasi percependo il desiderio del bel moro,iniziò a ricambiare le sue attenzione baciandogli il petto,le braccia,il collo ed il viso,per poi riscendere verso l’addome;Zayn la osservò meravigliato,tremando per il piacere,incapace di controllarsi soprattutto quando le labbra della bionda arrivarono nella zona bassa del suo addome. Sentiva i capelli lucenti della ragazza accarezzargli il corpo e impazzì completamente quando lei con una mossa veloce gli levò i pantaloni;riprese il controllo della situazione e si pose sopra di lei,gioendo nel sentire finalmente il suo corpo a contatto con quello di Sophie. Le slacciò il reggiseno,accarezzandole piano con una mano un capezzolo e stuzzicando con la lingua l’altro;lei si contorse sotto di lui,facendo scivolare via definitivamente ogni imbarazzo per lasciare il posto al piacere.
“Sophie..”Mormorò di nuovo Zayn,ritornando sulle sue labbra e soffiando piano sul suo viso. La bionda aprì gli occhi,ansimando piano mentre sentiva le mani di lui scendere sul suo corpo e arrivare al bordo delle sue mutandine;lo guardò con aria interrogativa e lui sorrise. “Puoi assicurarmi che questa cosa qui non la farai con nessun altro,d’ora in poi?”Le chiese poi,manifestando tutta la sua insicurezza. Non poteva sopportare l’idea che lei provasse le stesse cose che stava provando con lui in quel momento anche con altre persone;aveva bisogno di sentirle dire quelle parole,altrimenti non avrebbe potuto andare avanti.
“Sono tua.”Sussurrò piano Sophie,consapevole di quanta verità fosse contenuta in quelle due parole.
Era sua,di Zayn,dal primo momento in assoluto. Era sua perché non c’erano altre mani che si incastrassero così bene nelle sue,era sua perché nessuno riusciva a sorriderle in quel modo e a dirle “sei bellissima” anche quando di bello non aveva proprio niente. Era sua perché da quando lo conosceva aveva imparato ad apprezzare un po’ di più il suo essere imbranata e perché non le importava più tanto di non essere bella come una modella. Era sua perché con lui riusciva a fumare un po’ di meno,dire meno parolacce e sorridere di più. Era sua perché se c’era lui le foto venivano meglio e perché nessuno l’aveva mai accarezzata come faceva lui quando la vedeva agitata per qualcosa. Era sua perché semplicemente,Sophie,non si era mai sentita in quel modo prima;si sentiva piena e completa con lui,ed era la sensazione più bella del mondo.

Zayn,appena sentì quelle parole,lanciò un grugnito di gioia e senza pensarci oltre liberò entrambi dall’impiccio delle mutande e fece scontrare dolcemente le loro nudità;entro in lei piano,timoroso,come fanno i bambini quando entrano in chiesa. Quando furono a contatto,entrambi si guardarono in viso,stupiti di quanto grande potesse essere il piacere che stavano provando;quella notte,Zayn e Sophie fecero l’amore una,due e tre volte. Si amarono piano,dolcemente,con forza e violentemente;si guardarono negli occhi mentre si baciavano,si lasciarono teneri morsi sulla pelle e si appartennero in un modo di cui avevano tanto sentito parlare ma che non credevano possibile.
Poco prima di addormentarsi,uno dei due,forse Sophie,forse Zayn,o forse entrambi nello stesso momento,mormorò piano le due parole più antiche,dolci e difficili del mondo. Quel "ti amo" sincero risuonò in quella camera piena d'amore,rieccheggiò e rimbalzò sulle pareti,seguito da un silenzio commosso:poi,subito dopo,fu solo un rumore di lenzuola che si muovevano,corpi che si scontravano,bocche che si cercavano,respiri che si incontravano,anime che si fondevano e ragazzi che si amavano.

Quella notte,Sophie e Zayn impararono cos'è l'amore.
 
 
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Okay ragazze,ci siamo.
Non avete idea di quanto sia difficile per me scrivere questo ultimo spazio autore,fosse per me continuerei la storia all'infinito maa..
Anche se il finale potrà risultare banale ad alcuni,è l'unico che sono riuscita ad immaginare per Sophie,Zayn e il loro amore.
Alla fine sono una romanticona anche io,
e ho preferito dare finalmente sollievo ai miei due casinisti preferiti :3

Quando ho iniziato a pubblicare questa storia era maggio,gli esami di maturità erano alle porte e voi avete iniziato a commentare sin da subito,
dandomi un sacco di gioia,davvero.
Ero partita con poche speranze,e sapere che la mia storia è stata visualizzata da più di mille persone mi fa inorgoglire veramente tanto.
Poi ci siete voi,che avete commentato e che mi avete fatto compagnia in questi mesi..
vi voglio nominare una ad una,perchè siete state meravigliose.
Ringrazio quindi fourandbeatrice_,Let me love u,_brown_eyes_,onedirectionlamiavita01,GomezMalik18,
Katerina_Pertrova,nonfarerumore,Lol9393,sognoharry,wisher__,Half Of Me,Belieber1994,
robertajbieber,Lunatica95 e criptica.

Ringrazio moltissimo anche chiunque abbia messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate,
siete tantissimi e io non so come fare a farvi capire quanto felice mi abbiate reso ogni volta che vedevo che il vostro numero era aumentato.
Sono un po' commossa,lo ammetto.
Sappiate che scriverò ancora,a Settembre pubblicherò una storia nella sezione "romantica" e spero vogliate seguirmi anche in questa nuova avventura!
In ogni caso,presto ritornerò anche in questo fandom quindi..
non vi mollo! AHAHAH

Un bacione enorme davvero,grazie per aver reso questi mesi meno pesanti,più felici e per avermi reso orgogliosa di ciò che faccio.
Siete fantastiche,non dimenticatelo mai,
e io vi voglio bene :3
Un bacione enorme e un po' commossa,
Chiara.

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