Strong.

di La Koaletta
(/viewuser.php?uid=461196)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** She hated the night. ***
Capitolo 2: *** Memories. ***
Capitolo 3: *** Death. ***



Capitolo 1
*** She hated the night. ***


Noticine della Koala :

 

Oh, beh. Ohibò. Da quanto tempo è che non mi faccio viva? Secoli, forse? Qualcuno ha contato il tempo?

Ebbene sì, ragazzuoli, ne è passato di tempo. Ma come siete cresciuti! *__* (???)

No, okay. Chiedo scusa per essere evaporata per così tanto tempo. Vorrei dare colpa alla scuola o altre scemenze varie (?) ma la colpa è solo mia. Ultimamente io e il mio spirito divino da fanwriter (wtf) non andiamo particolarmente d’accordo. Oltre ad una specie di blocco della scrittrice si è aggiunta una pigrizia pazzesca, tipo che non avevo manco voglia di accendere il computer. (Come avrete capito, sto messa abbastanza male.)

Dunque, dunque, dunque. Dove eravamo rimasti? Ah, sì. Chiedo venia, ragazzuoli.

Vi starete chiedendo perché sono tornata! No? Ah, no? Beh, ve lo dico lo stesso. Ultimamente non scrivevo, però leggevo. Leggevo tantissimo, libri su libri, saghe, trilogie, eccetera. Ne ho scoperti alcuni fantastici che nemmeno conoscevo. E, con la lettura, la scrittura è venuta da sola. Ho voluto tornare a scrivere.

Ahem. Mi sono dilungata un po’ troppo.

Questa sarà una specie di raccolta di drabbles che parlano di Courtney, della sua vita dopo e senza Duncan. Sarà piuttosto angst, forse, quindi non sperate in un possibile fluff (?).

Non so che altro aggiungere, recensite in tanti questa schifezzuola!

Vostra Chihiro.

 

 

 

 

 

She hated the night.

 

Courtney usava come giustificazione con sé stessa il troppo lavoro. Si diceva: “Torno a casa tardi perché devo lavorare.”

Ogni sera tornava a casa alle nove e mezza, nonostante sapesse benissimo di poter tornare  alle sette, forse sei, come tutti i normali avvocati, ma non voleva. Non perché fosse una psicopatica fissata con le cause, atti, o clienti impazziti.

Odiava la notte. Durante il giorno era sempre occupata e non aveva tempo per pensare alle cose personali.

Ma quando arrivava la notte era fregata. Appena si stendeva sul letto, lo pensava.

Così, imparò a riempirsi di lavoro, poiché una volta tornata a casa sarebbe stata troppo stanca persino per pensare.

 

[ 110 words ]

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Memories. ***


Koaletta’s corner ♥

 

E poi boh, mi metto ad aggiornare senza preavviso, così, di colpo. Bah. Comincio a stupirmi di me stessa.

Buonsalve popolo, come prima cosa scusatemi se non rispondo alle vostre recensioni, è che non ho tempo, ma prima o poi risponderò. So già che mi perdonerete, perché io sono la più bella e dolce ragazza che esiste in questo Pianeta. E anche la più modesta, ops.

Anyway, ringrazio tutti perché è grazie a chi recensisce se continuo; un saluto speciale alla mia mogliA prediletta (Solluxy), alla mia Fede, a Xenja e Maty. (♥)

Ohibò, quasi dimenticavo: non so se avete notato, ma le drabbles sono ambientate in situazioni temporali diverse.

Chihiro.

 

 

 

 

 

 

Memories.

 

Guardò fuori dal finestrino, accavallando le gambe.

Stava tornando dall’università, dirigendosi verso il piccolo appartamento che divideva con una ragazza simpatica.

Rifletté sulla giornata appena trascorsa, soffermandosi a quando un ragazzo le aveva fatto un complimento; aveva detto che era carina o qualcosa del genere, ma a Courtney non importava, quel tipo stava solo perdendo tempo.

Non aveva più guardato nessuno dopo che Duncan se n’era andato. Erano passati solo due anni, troppo poco per dimenticare, ma lei sapeva che anche tra un secolo lui le sarebbe tornato in mente.

Perché il suo cuore non voleva dimenticarlo, voleva assorbire come una spugna tutti i ricordi che le rimanevano di lui.

[ 110 words ]

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Death. ***


Koalettaaaa:

Credo di essere qualcosa di sovrumano, boh. Aggiorno come una furia. Amatemi.

È l’ultima drabble, purtroppo, ma come dico sempre: “Ogni cosa ha una fine.”

Quindi, ecco a voi l’ultima piccola drabble, attenti a non piangere perché è la più triste tra le tre... davvero, mentre la scrivevo mi è uscita qualche lacrima (sì, anche io ho un cuore).

Dicevamo: buona lettura.

Vi abbraccio,

Chihiro-chan (la quale si sente potente.)

 

 

 

 

Death.

 

Sorrise tristemente, sedendosi sulla pietra dura, allungando un dito per sfiorare con tenerezza la vecchia foto.

Sospirò, poggiando un teschietto di legno lì sopra: «Credo che tu preferisca questo ad un mazzo di fiori, sbaglio?»

Cercò di ridere, ma inevitabilmente le cadde una lacrima.

Prese dalla tasca una fazzoletto di stoffa, si soffiò il naso e disse: «Perché l’hai fatto? Tu eri forte. Non dovevi...»

Forse lui, in qualche modo, riusciva a sentirla. Era stato un vero codardo, uno stupido, ma lo voleva con sé.

«Sono passati settantanove anni e otto mesi, eppure non riesco a dimenticarti.»

Detto questo si girò, lasciandosi alle spalle la scritta:

Duncan Nelson 1997 -2030.

 

 

Noticina: non so se avete notato quel “2030”… beh, l’ho messo perché non potevo farlo suicidare nel 2014, ops.

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2597823