The Face

di GreenLeith89
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Il nuovo ragazzo ***
Capitolo 3: *** Tutto ha un senso ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


                                              

Prologo

È lì, esattamente dove l'ho sempre sognato. Sul ripiano di quel colle che sembra così lontano ma invece è così vicino. Nulla ha senso adesso, siamo solo io e lui. Alzo per un momento il volto, notando che il cielo Si è fatto cupo e scuro con lampi e tuoni in lontananza, casualmente proprio a pochi centimetri dal ragazzo. Inizio a camminare lentamente avvicinandomi a quella figura in nero che sogno ormai da mesi. Corro mi avvicino, fino a quando non cado a terra. -Ma come era possibile?- mi dico fra me e me. Mi alzo, cercando di domare i miei capelli che si sono scompigliati durante la caduta. Mi avvicino lentamente, allungo il braccio e con la punta del dito tocco quella che è una specie di barriera, che mi divide da lui. Tengo premuto forte il dito. -Questo non è reale!- dico con voce rauca e con grande tristezza! Sono a un centimetro da lui, a un passo per scoprire quello che è il suo meraviglioso volto, o così credo sia. Chiudo gli occhi, mi sento cadere. Cado in un enorme buco nero, e subito dopo, mi sveglio.


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ANGOLO DELL'AUTORE!
Ebbene si, sono un maschio a cui piace leggere e scrivere! Qualche problema?
Banda alle ciance, il prologo in pratica racconta di questa ragazza di nome Zoe, che si trova in uno dei suoi numerosi sogni, stranamente un pò diverso dagli altri. Continua da mesi a sognare questo ragazzo, ma non vedendone il volto, eppure lo conosce da sempre!
Nulla spero vi sia piaciuto, ci vediamo al secolo capito ;)
Alla prossima!


-Leith

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Capitolo 2
*** Il nuovo ragazzo ***


The Face
Capitolo 1 - Il Nuovo Ragazzo

Camminavamo nulla quella strada che sembrava infinita. Il cielo era scuro, non dava proprio l’area di una perfetta giornata di primavera. New Orleans ormai non era più la stessa di una volta. Regna la tristezza e il dolore, eppure a volte ho come la sensazione che degli esseri, che noi non vediamo vivino insieme a noi. Ma poi mi do una botta in testa e mi dici –Okkey sto impazzendo- e tutto torna alla normalità.
Marcus e io saremmo andati insieme a scuola quella mattina, le vacanze di Primavera erano finite, ma diamo fine all’anno fino che manca solo un mese alla fine del terzo di liceo. Ho ancora parecchia straa da fare. Marcus, con il suo solito abbigliamento rocchettaro, e con il suo cioffi dal colore marrone scuro si avvicinò all’orecchio per sussurrarmi sicuramente qualcosa.
-Zoe, hai più rifatto quei sogni?- la sua voce era cupa e spaventata.
-Marcus, te lo già detto. Era da quando sono bambina che faccio sempre gli stessi sogni.- Risposi senza guardarlo e restando fissa sulla strada che dovevamo percorrere.
Eppure però, all’età di 14 anni, per tutto l’anno intero quei sogni non mi tormentavano più. Il natale successivo, ritornarono, la cosa mi sembra ancora tutt’ora strana!
-Beh non dovresti parlarne, con uno specialista. Qualcuno che se e intende di certe cose- mi risposi in modo altezzoso credendo di avere ragione.
Per una franzione di secondo mi farmai, mi voltai verso di lui, capendo quello a cui voleva parare.
-Quindi per te sto perdendo la ragione?- cercara di scusarsi, ma il mio modo di fare non lo faceva nemmeno aprire bocca. – Tu credi che io sia pazza è così?-
Fece una smorfia, e poi iniziò a sbuffare come irritato dal mio comportamente.
-Bene, grazie mille Marcus sei proprio un’amico! Sei semplicemente come tutti gli altri- Risponsi con le lacrime a gli occhi e iniziai a camminare a passo svelto.
Già in lontananza si vedeva il cancello della scuola, oddio il mio incubo ritorna.
Io non sopporto le persone che mi circondano. Loro credono di farmi bene, dandomi consigli aiutandomi, o addirittura gridandomi contro. Ma le persone sono tutte uguali, ed è per questo che mi tengo tutto per me! Perfino Marcus, il mio migliore amico, mi ha detto di essere una pazza isterica. Figuriamoci cosa potrebbero pensare gli altri allora!
Feci un lungo respira chiusi gli occhi per circa un secondo e oltrepassai il cancello, entrando in quello che era il mio “inferno”.
-Ehi ciao Zoe, bel completino- disse Maia con il sorrisetto sulla faccia.
-Perché non taci, il fatto che tuo padre abbia le tasche piene di dollari ti fa sembrare molto più stupida di quello che sei- gli risposi
Ommiodio quella ero io? E io sarei quella ingenua e timida? Mi facevo paura da sola! Cosa ero diventata?
Il tutto fu seguito da dei sussurri idioti di alcuni ragazzi del quarto anno.
Maia si voltò con la faccia piena di infamità ed invidia.
Continuai il corridoio, girai dritto a sinistra e infodo al corridoio nell’angolo a destra c’era proprio il mio armadietto.
Feci la solita combinazione per aprilo, 17953. Presi i libri che mi servivano e proprio chiudendo l’armadietto mi ritrovai rinchiusa fra le braccia di Justin Moore, il “figo” della scuola, che poi non era tanto figo!
-Ehi piccola! Passae bene le vacanze?- mi disse facendomi l’occhiolino e avvicinandosi sempre di più alle mie labbra.
-Prima cosa, levami le mani di dosso- con le mie stesse mani, presi le sue braccia spostandogliele
-Seconda cosa! Non eri tu quello che voleva una pausa di riflessione? Bene, vattela a fare con chi sopporterebbe tutte le tue cazzate, pur di dartela-
Il tutto si concluse con una mia espressione molto fredda. Lo guardai da lontano storto, mentre già un’altra ragazza gli si piombò addosso.
Questa giornata va proprio di bene in meglio. Mamma mia!
La campanella suonò, ed io mi ritrovai proprio li sotto come un’idiota. Il rumore era così forte che dovetti tapparmi le orecchie. Feci una piccola smorfia per il dolore ed entrai in classe.
Mi sedetti ovviamente dietro a tutta la classe accanto la finestra.
Dalla porta entrò un nuovo ragazzo. Eppure non lo avevo mai visto! Era sicuramente venuto quest’anno. Come ha perfino pensato mettere piede in questo lurido posto, da cui io vorrei tanto scappare.
In quel preciso momento arrivò Marcus, che non mi degnò nemmeno di una parola mettendosi nella prima fila, facendo finta di non vedermi.
-Ragazzi date il benvenuto al nuovo arrivato di quest’anno Sean Roden! Vi prego di accoglierlo in modo civile ed educato- sorrise la signorina Howard indicandogli il posto dove sedersi, il banco centrale in prima fila.
Era veramente un ragazzo carino. Capelli biondi, alzo, occhi castani, viso angelico, e fisico perfetto.
Durante tutta la lezione non feci altro che ammirarlo da lontano con la matita in mano. In qualche modo notai che il ragazzo si sentiva osservato, e si girava spesso nella mai direzione. Ovviamente facevo finta di leggere e di seguire la lezione. Finalmente la campanella suonò!
La signorina Howard aveva finito di sgolarsi con le teorie sulla forma della terra! Non c’è bisogno di scriverci un libro su questo, lo sappiamo tutti che la terra è rotando. Uscii di classe con una mia amica che mi accompagnò fino al mio armadietto.
-Dai, viene anche tu! Sarà divertente! Ci saranno ragazzi, piscina e buona musica! TI PREGO!- la mia amica era super elettrizzata per la festa che si sarebbe tenuta quel venerdì sera, mentre notavo lo scambio di sguardi fra me e il nuovo arrivato.
-Ehm non lo so- gli risposi, anche se tenevo ancora gli occhi su quel ragazzo.
La mia amica si voltò, capendo chi stavo guardando e perché lo stavo guardando.
-Ohhh adesso capisco! Tu hai una cotta per il nuovo della scuola- fece una risatina, con un sorriso a trentaquattro denti.
-Megan, vuoi stare zitta?- gli dissi mentre lo guardai sperando non avesse sentito nulla.
-Non voglio fare brutta figura, e se io non piacessi a lui?- quando mi voltai notai che stava venendo verso di noi.
-Ehm…Zoe…sta venendo qui- l’espressione di Megan non era molto piacevole.
Aprii forte gli occhi, quasi come se mi stessero per uscire fuori dalle orbite.
-Ciao ragazza!- sentii la sua voce e chiusi l’armadietto.
-Oh, ehm, Ciao Sean- risposi guardando per un secondo Megan, che era più agitata di me.
-Tu sei Zoe giusto? E tu sei Megan Foxx!- ci guardammo in facci entrambe annuendo.
-Zoe, ti va di andare a fare una passeggiata dopo la scuola?-
Il mio cuore batteva praticamente a mille!
Come poteva essere, che un ragazzo così bello, e così affascinante, si fosse proprio scelta me! Una ragazza con che fa sogni strani da quando è bambina, e che passata per pazza dal suo migliore amico.
-Beh certo, volentieri- mi morsi il labbro guardando quei suoi occhi meravigliosi.
-Perfetto di vediamo dopo, fuori scuola allora. A dopo- Ci fu uno scambio di sorrisi, e andò via leccandosi il labbro inferiore?
Avevo appena fatto colpo? Questo non lo sapevo, ma quel ragazzo sembrava veramente dolce!
Megan fece un piccolo urletto, felice per me.
-Zoe, capisci? Quello, Sean, ti ha invitato a fare una passeggiata!-
Io la guardai tipo stranita dal suo comportamento. – No ma dai?!- pensavo fra me e me.
-Si, beh sembra un bravo ragazzo vedremo cosa succede.- sorrisi.
L’ultima campanella suonò, ed era arrivato il momento. Fra qualche secondo sarei andata a fare una passeggiata con il nuovo, e perfetto ragazzo della scuola.
Andai di corsa fuori al cancello, e lui era già lì. Mi vide da lontano sorridendo e gli andai incontro.
-Ciao- Esclamai sorridendo.
Avevo le farfalle nello stomaco. Se gli sarei sembrata noiosa, se gli sarei sembrata pazza e depressa?
-Ciao! Allora andiamo?-
-Certo!-
-Devi andare a casa?- mi disse avvicinandosi.
-Si ma è abbastanza lontana da qui-
-Se vuoi posso accompagnarti.-
Sgranai gli occhi alla sua domanda. Non poteva farmi altro che piacere, e ci saremmo fatti anche una bella passeggiata quindi…
-Certamente! Anche se dovremmo farne di strana- ridacchiai.
-Oh tranquilla, tornerai viva e vegeta- risponde concludendo con una risata.
-Allora! Da quanto tempo è che ti sei trasferito qui?- gli domandai, anche per iniziare a conoscerlo un po’ meglio.
-Praticamente dall’inizio delle vacanze di Primavera! Mio padre ha trovato lavoro qui, quindi ci siamo definitivamente fermati qui-
-A New Orleans? Io da qui vorrei scappare, e tu ti ci trasferisci pure qui?-
Scoppiò a ridere in una risata quasi infinta. Il suo sorriso era bellissimo, e il sole rendeva i suoi capelli di un biondo ancora più intenso a dorato.
-Sai, non tutti sono fortunati nella vita.-
-Oh, quindi io e te saremmo due sfigati giusto?- risi.
-No, semplicemente sfortunati!- abbassò il volto guardando ogni centimetro di ogni passo che facevamo.
-Okkey allora sfortunati!- esclamai. –Dopo il liceo, vorresti andare al college? Insomma, intraprendere un lavoro, una passione, o mettere su famiglia?- Gli chiesi giusto per curiosità.
Megan mi avevano insegnato, che se risponde l’ultima opzione, ovvero mettere su famiglia dopo il liceo, direttamente, significa che è un maniaco.
-Vorrei diventare uno scrittore prima. Seguire degli studi approfonditi e magari pubblicare dei libri. E poi dopo, aver avuto un buon posto di lavoro metterei su famiglia.
Feci una piccola risatina concordando in pieno con lui.
-Sai, anch’io vorrei diventare una scrittrice. E se magari, non riuscissi ad inseguire il mio sogno, io ho sempre adorato avere una libreria tutta mia. Adoro leggere- risposi spostando una ciocca di capelli dietro l’orecchio, visto che il vento mi scompigliava tutti i capelli.
-Ecco abbiamo qualcosa in comune! Mio padre, amava leggere, e soprattutto scrivere. E’ stato lui che mi ha trasmesso questa passione, poi quando avevo 13 anni, è morto in un incendio dove lavorava. Ed io e mia madre siamo dovuti, andare avanti da soli, con le nostre forze.-
Il ragazzo abbassò il vostro, e quando lo rialzò aveva gli occhi lucidi.
-Mi dispiace Sean- mi avvicinai accarezzandogli delicatamente il braccio sinistro.
Mi rispose con un sorriso, che io ricambiai, e come se niente fosse ci ritrovammo fuori casa mia.
-Beh io sarei arrivata!- Sean si voltò per vedere meglio la casa, che disponeva di un grande giardino e di una graziosa veranda.
-Bella casa!- sorrise.
-Si, vero!-
-Ci vediamo a scuola allora?-
-Credo di si. Certo!-
-Bene! Ciao allora!- mi fece l’occhiolino correndo via.
E appena girò l’angolo, mi scatenai nel giardino di casa mia. – Dio mio! Ho appena conosciuto il ragazzo più dolce della mia vita- pensavo fra me e me.
Tanto dalla felicità che improvvisamente mi ritrovai immersa fra i fuori del giardino! Ero appena cascata a terra.
Mi alzai subito sperando che nessuno mi vedesse. Ripensai un attimo al volto di quel ragazzo! Lo avevo già visto da qualche parte! Era come se lo conoscessi già. E anche lui, era come se mi avesse già conosciuto! Starò veramente perdendo la ragione?!

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ANGOLO DELL'AUTORE!
Allora fans della saga, piaciuto il primo capitolo? Beh spero di si!
Di cosa parla? Parla di Zoe, questa ragazza di 16 anni che ricomincia la scuola dopo le vacanze di Primavera. Non capita dai compagni, si rifugia in un mondo tutto suo, pieno di amori,gelosie,e invidia.
Conosce questo ragazzo di nome Sean, che è appena arrivato nella loro scuola che la invita ad accompagnarla a casa dopo la fine delle lezioni. Si conosceranno, fino a che la ragazza crede di averlo già visto. Ma dove, quando, perchè? Beh, lo scoprirete nel prossimo capitolo!
Saluti a tutti ;)


-Leith

 

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Capitolo 3
*** Tutto ha un senso ***


The Face

Capitolo 2

Tutto ha un senso
Zoe si voltò con le lacrime a gli occhi. 
Il suo animo non si addiceva proprio alla bella giornata calda di Maggio
Sembrava tutto così perfetto, così intensamente meraviglioso, ma bastò un attimo per sconvolgere tutto.
-Mi ero fidata di te!- disse Zoe con voce roca.
-Non volevo- disse lui avvicinandosi -Non potevi sapere-
-Non significa nulla, mi ero fidata di te- Zoe scoppiò in un buco enorme di lacrime, mettendosi le mani sulla fronte. 
-Cosa significa tutto questo?- il tono di Zoe s'irrigidì -Vuol dire, che tutto quello, che ho sempre sognato, è vero?- 
-Si.- rispose Sean -In realtà, sei come in un limbo. Tu non sei un'umana qualunque. Le tenebre di stanno dando tempo. Ti stanno dando una seconda occasione, ma la luce si sta vendicando.- disse Sean.
Zoe non capiva quello che stesse dicendo Sean, era troppo confusa. Troppo stranita e meravigliata da quello che Sean gli stava dicendo. Cosa significava? Se non era del tutto umana, cos'era? 
-Cosa..cosa significa questo?- rispose fra le lacrime.
Lui si avvicinò gli prese le mani e con il pollice gli asciugò le lacrime.
-Nell'arrivo dell'ultima eclissi- disse Sean -dovrai scegliere! Bene o male. E se non lo farai, saranno loro a scegliere per te!-
Zoe stava iniziando a capire, ma era ancora troppo confusa. 
Chiuse gli occhi e si appoggiò al petto caldo e muscoloso di Sean.
Lui mi accarezzava delicatamente i capelli, e gli aveva lasciato un bacio a stampo sulla testa.
-Non ti lascerò- aggiunse Sean - Te lo prometto-


                                                                                        
-Zoe vuoi muoverti? Devi andare o perderai l’aereo!-
 
Zoe era seduta sul suo letto mentre continuava a ripensare al sogno che aveva fatto quella notte. Perché non riusciva ancora a vedere il volto di quel ragazzo? Cosa significava “trovarsi in un limbo”? Cosa centravano le tenebre e la luce?
Zoe non riusciva a dare una risposta a tutte quelle domande, ma sapeva che doveva sbrigarsi altrimenti avrebbe perso l’aereo per Washington per andare a trovare la sua migliore amica Caitlin.
L’anno prima Caitlin dovette lasciare New Orleans. Il padre trovò lavoro come impiegato a Washington e lei due amiche dovettero lasciarsi.
Quel fine settimana sarebbe stato all’insegna del divertimento, Zoe era emozionatissimo di vedere la sua migliore amica, quasi tutti i fine settimana andava da lei, ovviamente quando la madre lavorava e non aveva il tempo di stare in casa.
-Mi accompagni alla stazione, o devo andarci a piedi?- disse Zoe a sua madre che gli passava un pancake in un piatto di vetro bianco con un disegno alquanto bizzarro.
-Fai anche la spiritosa adesso?- disse la madre –emozionata nel rivedere Caitlin?-
Zoe masticò un boccone e alzò il dal piatto guardando la madre sorridendo.
-Ovviamente, non la vedo da tempo ormai! Mi manca tanto- rispose Zoe.
La madre rispose con un immenso sorriso.
Zoe guardò per una frazione di secondo l’orologio. Segnava le 7.30 del mattino!
Zoe si voltò, guardò la madre per qualche secondo e poi le disse: -Mamma! E’ tardiiii-
Sua madre inizia a correre, prese la sua borsa e le chiavi della sua Chevrolet e corse subito in garage.
Zoe salì di sopra, prese di corsa la sua valigie  e raggiunse la madre in garage.
-Dobbiamo sbrigarci!- urlò Zoe mentre la madre presa dall’agitazione prese a correre con la macchina.
Zoe fece un lungo respiro, sperando di non perdere l’aereo.
Per distrarsi si mise a guardare fuori dal finestrino, vedendo il verde delle montagne e il suono degli uccelli che volevano verso il cielo sempre più in alto.
Quella sensazione gli ricordò per un momento il viaggio che aveva fatto con suo padre quando aveva 12 anni. Erano andati a pesca sulla loro casa sul lago. Suo padre adesso, era fuori per lavoro e non lo vedeva circa un anno ormai, e aveva anche perso le speranze di vederlo, visto che sua madre non gli parlava più di lui.
-Tesoro, scendi siamo arrivate!- urlò la madre.
Zoe si era incantata a ripensare i suoi vecchi ricordo, ed era come se dormisse ad occhi aperti.
Non rispose nemmeno alla madre, scese dall’auto e prese la sua valigia.
Si fermano una davanti all’altra.
-Beh, stai attenta! Non fare cose stupide, va bene?- la madre gli accarezzò i suoi lunghi e voluminosi capelli biondi.
-Ovvio mamma! Mi mancherai- rispose Zoe abbracciando la madre.
-Ora vai, o non arriverai più da Caitlin, salutamela- sorrise sua madre.
-Certo.- Zoe accennò un sorriso.
-Ciao- esclamò la madre.
-Ciao- rispose Zoe ricambiando con un sorriso.

                                                                                    
Zoe era appena scesa dall’aereo e si dirigeva verso la sala d’attesa dove i clienti potevano tranquillamente aspettare i passeggieri. Zoe prese le sue valigie, scese e corse subito verso la sala d’attesa dove sicuramente Caitlin la stava aspettando. Entrò. Si fermò per un attimo guardandosi incontro e poi vide Caitlin da lontano. Anche Caitlin vide Zoe, si corsero incontro e si abbracciarono.
-Mi sei mancata tantissimo- disse Caitlin quasi piangendo dalla gioia
-Anche tu! Ma che fine avevi fatto?- rispose Luce con le lacrime a gli occhi.
-Zoe sono sempre a scuola, non ci permettono di usare i cellulari- disse Caitlin –è una fortuna che mi abbiano lasciata libera per il fine settimana.
Le due amiche si staccarono, ma dopo poco Zoe video dietro di lei un ragazzo del tutto familiare, ma era voltato. I suoi capelli color oro si illuminava alla luce del sole che penetrava dalla finestre, e le sue enormi spalle e la sua altezza faceva intravedere i suoi splendidi lineamenti.
Zoe ne fu attratta, ma poi si voltò e capì chi era.
Sean.
Come poteva essere lì? Lui e la sua migliore amica, Caitlin, stavano insieme? Si conoscevano? Oppure era li solo di passaggio e non conosceva nemmeno Caitlin?
-Sean!- urlò Caitlin.
Zoe a quel punto capì che i due si erano già conosciuti.
-Zoe ti preso Sean. Sean ti presento Zoe- disse Caitlin facendo strani movimenti con le mani.
-Ci conosciamo già- rispose Sean.
Luce lo guardava negli occhi. Quei suoi meravigliosi occhi color marrone. Guardava il suo volto, così maledettamente perfetto.
-Vi conoscete già?- disse Caitlin facendo una smorfia.
-Eh già!- disse Sean –Sai, io e Zoe ci siamo incontrati nella nuova scuola in cui sono arrivato. Che una volta se ben ricordi, era la tua vecchia scuola.-
Zoe si spostò i capelli dietro l’orecchio.
-Ehm, si- esclamò abbassando lo sguardo e si allungò un braccio per prendere la sua valigia.
-Lascia stare- disse Sean –faccio io- gli fece l’occhiolino e fece un sorrisetto prendendo le sue valigie. Luce arrossì e ricambiò il suo occhiolino.
-E’ meglio andare, voi due, dovete raccontarmi tutto- disse Caitlin andando verso l’uscita.
Caitlin chiamò un taxi con un fischio così forte che un’anziana signora si lamentò del frastuono.
I tre ragazzi entrarono nell’auto mentre l’autista mise la valigia di Zoe nel cofano del taxi.
-Woldoof Street Grazie- disse Caitlin all’autista.
Caitlin abbassò di pochi centimetri il finestrino del taxi, mentre Zoe era seduta in mezza fra Sean e Caitlin. Zoe, inizio a guardare Sean e notò che le loro mani erano più vicine di quanto lei pensasse, erano a pochi centimetri dal toccarsi. Zoe avrebbe voluto tanto intrecciare le loro dita, ma non poteva. Non conosceva nemmeno quel ragazzo.
-Allora- esclamò Caitlin –vi va di dirmi come e dove vi siete conosciuti?-
Sean sbuffò e tirò un’occhiataccia storia a Caitlin.
Zoe accennò un sorriso mentre stava per rispondere.
-Beh, ci siamo conosciuti alla nostra vecchia scuola. Poi dopo la fine delle lezioni, siamo andati a fare una passeggiata e siamo diventati amici- disse Zoe mordendosi un labbro continuando a guardare Sean.
-E voi due?- disse Zoe –come vi conoscete?-
Caitlin sgranò quasi gli occhi, mentre lei e Sean si guardavano fissi senza togliere lo sguardo l’uno dall’altra.
-Io e…Sean…eravamo….- Caitlin chiuse gli occhi e fece un lungo respiro –Stavamo insieme. Ma poi ci siamo lasciati, e ora siamo normali ex-vicini e migliori amici-
Zoe sentì Sean rabbrividire di rabbia.
Zoe, abbassò il volto e si spostò una ciocca di capelli che le copriva un occhio castano.
-Oh, beh non lo sapevo- disse Zoe facendo una smorfia.
Eppure, Caitlin non glielo aveva mai detto che stava con un ragazzo. Quelle parole fecero rabbrividire Zoe nel basso ventre più di quanto stesse rabbrividendo di rabbia Sean. Il ragazzo, per cui aveva una cotta, era stato con la sua migliore amica.
Zoe si chiedeva quali altre cose importati non gli avesse detto Caitlin!
Forse aveva trovato una nuova amica con cui confidarsi?
Zoe però non volevo pensare a cose negative, cercava di pensare a lei e Sean, ma non ci riusciva del tutto.
-Possiamo cambiare argomento?- disse Sean con una faccia non molto allegra.
A Caitlin vennero quasi le lacrime a gli occhi, erano amici si. Ma Caitlin lo amava ancora!
Zoe non si sarebbe mai intromessa fra lei e Sean.
E fu in quel momento che decise di lasciar stare Sean, lasciar stare la cotta che aveva per lui, anche se quelle poche ore durante la loro passeggiata a New Orleans dopo la scuola, l’avevano fatta stare bene. Ma non voleva vedere la sua migliore amica soffrire a causa di un ragazzo che non la desiderava più, ma che allo stesso tempo la volesse bene.
Un attimo dopo il taxi si fermò alla meta prevista, proprio davanti casa dei Prescott. I tre ragazzi scesero dal taxi. Sean si precipitò subito al cofano dell’auto prendendo le valigie di Zoe, Caitlin si mise sotto braccio con Zoe portandola nel suo grande giardino verde.
Sean portò le valigie dentro casa posandole proprio all’ingresso.
-Beh, Caitlin quando vuoi sai dove trovarmi allora- Sean accennò un sorriso.
A Zoe venne una fitta al cuore sapendo che se ne sarebbe già andato. Non poteva restare di più? Anche se casa sua e a nemmeno un metro di distanza da quello di Caitlin, se si sarebbe affacciata dalla finestra, avrebbe visto al camera di Sean.
-Non vuoi restare?- disse Caitlin.
-Dai resta-esclamò Zoe.
Sean si grattò dietro la testa e sbuffò guardando le due ragazze.
-E va bene- rispose Sean mentre le ragazze saltavano dalla gioia –resto- Sean Sorrise.
Quel sorriso mozzafiato fece andare fuori di testa Zoe. Ormai tutto quello che faceva Sean, la faceva andare fuori di testa.
Se sarebbe andata avanti così, non si sarebbe mai fatta passare la cotta per lui, per poi lasciarlo alla sua migliore amica.
-Allora, vi va di fare dei biscotti?- sorrise Caitlin sperando che entrambi i ragazzi accettassero.
-Per me va bene- rispose Zoe
-Idem- ridacchiò Sean
I ragazzi corsero in cucina, che si trovava proprio alla fine del lungo corridoio della casa dei Prescott. Caitlin aprì i mobili, prese della farina, dell’acqua, del latte e delle uova e le mise in tavola.
Subito iniziarono a fare i biscotti, mentre si tiravano della ferina in faccia.
La meravigliosa cucina si sporcò tutta di tuorlo d’uovo e di farina.
I ragazzi si divertirono veramente a fare quei biscotti che alla fine uscirono veramente buoni.
Erano dorati, e dentro c’era uno strato pieno di scaglie di cioccolato al latto ricoperti da una deliziosa glassa alla vaniglia.
-Aspettati, vado a cambiarmi e torno- Caitln si voltò e corse subito verso camera sua mentre dalla cucina si sentiva il suo armadio che si apriva e si chiudeva con uno stressante cigolio alla “casa delle tenebre”
Ora Sean e Zoe erano da soli. Fu in quel momento che Zoe voleva dimostrare a se stessa che poteva farcela. Poteva farsi passare la cotta per Sean e la voglia di saltargli addosso e baciarlo. Ma con scarsi tentativi.
-Allora, come mai qui?- disse Sean cercando di intraprendere un discorso.
-Io ci venivo quasi tutti i fine settimana qui. Poi, mi piace è andato via e….insomma sono dovuta rimanere a casa.- Zoe abbassò il volto.
-Ohhh, capisco- esclamò Sean mentre diede un morso al biscotto.
Zoe fece la stessa cosa. Prese un biscotto, lo spezzò, e se ne mise una piccola parte in bocca masticando e sentendo il sapore del cioccolato e della vaniglia che si univano.
-Devo assolutamente lavarmi le mani! Odio quando le ho appiccicose- disse Zoe andando verso il lavandino della cucina di Caitlin.
-Ti aiuto aspetta- Sean si alzò, ma non si accorse che sotto la suola, liscissima, della sua scarpa c’era dell’uovo. Fece un salto così lungo atterrando ad un centimetro da Zoe.
Sean si trovava proprio dietro di lei. Zoe sentiva il respiro di Sean sul collo, mentre lei sentiva il suo dolce profumo.
Improvvisamente Sean non sapeva nemmeno più quello che faceva.
Avvolse le sue braccia intorno ai fianchi di Zoe, mentre lei si pulisca le mani.
Zoe sentì come un calore sul basso ventre e sgrano gli occhi facendo un sospiro.
-Cosa…cosa stare facendo?- disse una voce dietro di loro.
Caitlin.
La ragazza aveva le lacrime a gli occhi e corse subito su per le scale piangendo.
-Non è come pensi! Caitlin aspetta- Zoe le corse dietro ma capì che era tardi ormai per le scuse.
Caitlin si mise in un angolino della sua stanza piangendo e dando delle testate al muro.
Zoe avrebbe dovuto farsela passare quella cotta? Si, ovviamente! Voleva ferire la sua migliore amica? No, ovviamente.


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L'ANGOLO DELL'AUTORE
Salve a tutti cari lettori!
Bentornati con il nuovo e secondo capitolo di The Face!
Piaciuto? A parer mio questo è un capitolone, Zoe sta andando dalla sua migliore amica, ma mentre stanno facendo dei deliziosi biscotti Sean vuole già darci dentro flirtando con Zoe. Caitlin, che li quaglia sul momento, ci rimane malissimo scappando via dalla scena.
E sarà proprio da qui che il triangolo amoro e la vera storia incomincerà.
Noi ci rivediamo come sempre nel prossimo capitolo, alla prossima ;)

Ps: Ricordate di passare sul blog ufficiale dedicata alla DREAMS SAGA
http://thedreamsagaleithgreen.blogspot.it/

-Leith.


 

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