Sai, ho visto gli occhi tuoi

di nightsfairy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


*We are gonna dance into the sea, all I want is you you’re ma cherie...*
“Pronto?” rispondo al telefono
“Oh ti va di venire alla festa di Julie stasera? Non ho voglia di andarci da sola...” mi chiede Sarah, la mia compagna di classe
“Dov’è la festa?” chiedo alzandomi dalla sedia e iniziando a girare per la casa
“All’Hard Rock Cafè.” dice 
“Si dai, va bene, vengo tanto non ho nulla da fare stasera...”
“Grazie Emi! Ti adoro!” afferma Sarah chiudendo la chiamata
“Ah Sarah! A che ora ci vediamo e dove...” chiedo appena prima che chiuda la chiamata
“Allora...la festa è alle dieci, ci vediamo tipo alle nove alla stazione della linea marrone della metro?”
“Va benissimo, tu vieni con l’autobus?” chiedo
“No, mi accompagna Mattew con la macchina..”
“Ah ok, ci vediamo stasera!” dico
Metto in carica il cellulare e inizio a guardare qualche vestito dentro l’armadio, in teoria non devo andare a quella festa.
Ci saranno tutti, proprio tutti. I miei compagni di classe, i vecchi compagni di classe di Julie...
Ah giusto, mi chiamo Emily e ho diciassette anni.
Vivo con mio fratello che ne ha quasi diciannove, i miei genitori non ci sono e non ci sono mai stati, purtroppo.
Mia madre ha lasciato me e mio fratello nelle mani di mia nonna quando eravamo piccoli, ci ha lasciati per una bruttissima malattia.
Mio padre non l’ho mai conosciuto, nonna mi ha sempre detto che, anche lui, era morto quando io ero molto piccola, però mio fratello se lo ricordava bene.
Da quando mio fratello è diventato maggiorenne siamo ritornati a vivere nella casa dove vivevamo da piccoli, a Las Huertas, quartiere del centro storico di Madrid.
Non volevamo continuare ad essere un peso troppo grosso per nostra nonna che, come tutte le nonne, aveva i suoi acciacchi.
Eravamo molto uniti io e lui, gli volevo un bene dell’anima anche se molte volte mi faceva arrabbiare perché faceva troppo il possessivo ma non avrei mai smesso di volergli bene.
“Eric! Ho bisogno di un grande favore stasera...” dico andando verso il salotto a parlare con mio fratello che sta steso tranquillamente sul divano a giocare con la playstation.
“Dimmi sorellina..” dice lui premurosamente facendomi posto a fianco a lui.
Mi metto distesa vicino a lui e lo abbraccio forte.
“Dove ti devo portare stasera?” chiede
“Ahahah come hai fatto a capirlo così velocemente!?”
“Senti, ti ho cresciuto, ti conosco ormai!”
“C’è la festa di Julie all’Hard Rock stasera e Sarah mi ha chiesto se la posso accompagnare che non ha voglia di stare da sola...mi dovresti accompagnare alla stazione della linea marrone per le nove, ti va bene?”
Fa un momento di silenzio e poi dice: “Si, dai. Ti accompagno alla stazione per le nove che poi io vado a casa di Alex a farmi una birra..” dice
“Grazie fratellone!” lo abbraccio forte e gli stampo un bacio sulla guancia “Ti voglio bene!” gli dico dopo avergli dato il bacio
“Anche io ti voglio bene, tanto.” mi abbraccia un’ultima volta
“Ma...dopo dalla stazione chi vi porta all’Hard Rock?” mi chiede prima che entrassi in camera
“La metro!” dico facendogli la linguaccia.
Entro in camera e chiudo la porta.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Accendo lo stereo e metto, immediatamente, la Greatest Hits dei Queen.
Apro l’armadio sotto le note di I want to break free e inizio guardare tutti i vestiti che possono andar bene per stasera.
I Queen erano il mio gruppo preferito, me li aveva fatti conoscere Eric, lui li amava alla follia.
Deciso il vestito da mettermi vado a farmi una doccia, sempre cantando a squarciagola le canzoni di uno dei miei gruppi preferiti.
“Find me somebody to love, find me somebody to love, find me somebody to love, find me somebody to love, find me somebody to love, find me somebody to love, find me somebody to love love love, find me somebody to love, find me somebody to love, find me somebody to love somebody somebody somebody somebody...somebody find me, somebody find me somebody to love. Can anybody find me somebody to love?” continuo a gridare tanto forte che mio fratello inizia a gridare tanto quanto me per dirmi di smettere.
Torno in camera senza nemmeno asciugarmi i capelli e guardo il cellulare, due messaggi.
Giovanna, una delle mie migliori amiche mi scrive che non potrà venire allo stadio tra qualche settimana per via dei genitori.
Vado a vedere Real Madrid - Barcelona con mio fratello e un’altra delle mie migliore amiche, Tamara.
...
Io e Eric abitavamo con i nonni paterni fino a che mio nonno non morì, mio zio andò ad abitare da solo con quella che sarebbe dovuta diventare sua moglie ma che il mese prima del matrimonio lo lasciò per un’altra e nonna non ce la fece a mantenerci entrambi anche se zio la aiutava molto così andammo dagli altri nonni dove potemmo trovare un po’ più di tranquillità fino alla mia terza media.
Alla scelta delle superiori, scelsi la scuola di mio fratello, l’Istituto Tecnico Industriale e scelsi informatica, momentaneamente, per passare a chimica in secondo.
Ecco, è stato proprio il secondo superiore a cambiarmi la vita.
Luke.
Uno dei miei migliori amici...uno dei pochi a conoscere la mia vera situazione.
Bello, intelligente, spiritoso, simpatico, dolce e chi più ne ha più ne metta. Lo conosco da due anni e gli ho trovato un solo difetto; è del Barça.
Non so che pensare. Provo dei sentimenti molto forti nei suoi confronti, sia da amica che qualcosa in più, di lui mi ha colpito tutto.
Lui è l’unico a capirmi.
Lui è l’unico a restare sveglio un’intera notte per consolarmi.
Lui è l’unico a farmi ridere sempre, qualsiasi cosa dica.
Lui è l’unico a essere riuscito a farmi amare da me stessa.
Lui è unico. In tutti i sensi.
Bene, lui, sarà questa stasera alla festa di Julie.
Mi piaceva passare le serate intere con lui ma da quando si sta sentendo con una ragazza che ha conosciuto l’estate scorsa, mi sto rassegnando all’idea di non essere niente per lui però continua a piacermi tantissimo.
Non voglio perderlo, non voglio perdere la sua amicizia, mi farebbe troppo male vederlo con un’altra ragazza però, io non sono niente per lui, sono solo “l’amica”.
Dopo tutti i pensieri e i ricordi tornati in mente, mi riprendo dalla mia trance mentale e continuo a frugare nell’armadio in cerca di un vestito decente.
“Oh sei pronta!? Dai che dobbiamo andare!” dice mio fratello facendomi fretta con le chiavi della macchina già in mano
“Arrivo, arrivo!” dico chiudendo la porta della mia camera e andandogli incontro
Compaio, finalmente in salotto e mio fratello mi squadra da capo a piedi.
“Sei bellissima.” dice sorridendo
“Dici davvero?” chiedo sorridendo
“Cazzo sì!”
Al che mi abbraccia e mi da un bacio sulla guancia.
“Così, altro che Luke! Mezzo Hard Rock avrai ai tuoi piedi tu!” dice
“Ahahah ma per favore!”
Apro la porta e scendo le scale fino ad arrivare in macchina.
Salgo sulla macchina e appena mio fratello mette in moto, accendo la radio a palla e parte subito Ma cherie di Dj Antoine, la mia canzone preferita.
Arriviamo alla stazione e trovo Sarah.
“C’è la metro che sta per ripartire, andiamo!” dice in fretta e furia facendomi scendere
“A che ora ti vengo a ripredere?” mi chiede Francesco prima che scesi
“Vieni verso mezzanotte o l’una, ti faccio sapere.” gli schiocco un bacio sulla guancia e scendo le scale per andare a sedermi su uno dei pochi sedili rimasti liberi nella metro per andare all’Hard Rock.
“Bel figo tuo fratello però!” mi dice Sarah sedendosi vicino a me
“Ahahah si, me lo dice parecchia gente...tra poco mi innamoro io di lui...” dico ridendo
“Ah, a proposito di innamoramenti vari, tu e Luke?” mi chiede interessata
“Ehm...domanda di riserva?! No va beh, a parte gli scherzi...lui mi piace ma da qualche tempo si sta sentendo con una ragazza che ha conosciuto quest’estate a Ibiza, quand’era con dei suoi amici in una discoteca...comincio a pensare che io non sono nulla.” dico abbassando lo sguardo
Finisco appena di dire la frase e la metro si ferma proprio alla stazione dove dovevamo scendere noi.
Entriamo all’Hard Rock e andiamo a ordinare delle birre per iniziare bene la serata.
Appena arrivo al bancone mi giro e lo vedo, seduto al tavolo di fianco alla console per la musica che stava bevendo un bicchiere di birra; e c’era anche lei.
Bene, comincia bene la serata.
“Ciao Emi!” mi dice facendomi posto vicino a lui
“Vai, vai da lui..ci vediamo dopo..” dice Sarah mandandomi da lui
Le sorrido e mi vado a mettere vicino a lui.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


“Ammazza come sei bella stasera!” dice abbracciandomi appena mi metto seduta
“Eh se, va beh...” dico sarcasticamente
“No, guarda che sei bella davvero..” dice guardandomi dolcemente
“Grazie!” gli schiocco un bacio sulla guancia
“Ma tu...non mi avevi detto che non saresti venuta!?” chiese dopo poco
“Si, ti avevo detto così ma Sarah mi ha chiesto di venire perché sennò non avrebbe saputo che fare da sola e allora l’ho accompagnata tanto non avevo nessuno con cui stare a casa...mio fratello sarebbe uscito con gli amici..”
“Mi dispiace..”
“Per cosa?”
“Per la tua situazione, tu ci stai male ed è inevitabile ma voglio renderti felice, in qualunque modo. Dimmi tu cosa posso fare.” dice deciso
‘Beh, potresti darmi un bacio per cominciare bene..’ penso
“Mmmh, fammi pensare qualcosa..” dico inizialmente “Allora..hai due opzioni..” continuo poi
“Spara.” risponde lui deciso
“Mi porti o a un concerto di Ligabue o di Vasco Rossi.”
“Ci sto. Se vuoi andiamo in Italia a vederli...”
“Io ti amo. Sarebbe un sogno!” dico ridendo e abbracciandolo
“Per farti felice farei di tutto. Ti voglio bene.” dice ricambiando l’abbraccio
Lo saluto e vado al bancone del bar vicino a Sarah che sta bevendo una birra.
“Allora!? Come va con Luke?” chiede avvicinandosi al mio orecchio
“Bene, dai..con lui va benissimo. Peccato che siamo solo amici...” dico
“Mmmh, si certo, ‘siete solo amici’...te lo dico io, tu e Luke finirete insieme, fidati.” mi dice
“Ahahah ma magari! No, io e lui siamo solo amici, molto amici ma solo amici, purtroppo..” dico con un velo di tristezza negli occhi
“Sarà, ma io vi ho visti mooooolto uniti. Per quello che ho visto ti vuole un gran bene e sarebbe disposto a fare tutto pur di vederti felice..” dice convinta
“Si, quello è vero. Ci vogliamo un bene dell’anima e lui, proprio prima di mi ha detto che in qualunque modo mi deve rendere felice e io gli ho detto che, mi porta o al concerto di Ligabue o di Vasco Rossi. Ha detto che se non vengono da queste parti, il prima possibile mi porta in Italia a vedere uno dei due.” dico
“Che carinooo” mi dice lei sorridendo
“Julie dov’è? Le volevo fare gli auguri..” dico
“Ah boh, dovrebbe essere qui intorno..” dice girando la testa a destra e a sinistra “Oh, eccola là, vicino alla console del DJ..” dice indicandola
“Andiamo a farle gli auguri?” chiedo
“Si dai, andiamo!”
Scendiamo dagli sgabelli e ci dirigiamo verso di lei.
“Julie!” dice Sarah andandole vicino
“Sarah! Emi!” ci abbraccia e ci saluta con due baci
“Tanti auguri!” dice Sarah abbracciandola nuovamente
“Auguri Julie!” dico anche io abbracciandola
“Grazie ragazze!” ci abbraccia poi ci presenta il suo ragazzo, Iago.
“Iago, loro sono Emily e Sarah, due mie compagne. O meglio..Emily non è più mia compagna ma Sarah lo è ancora.”
“Lo so, Emily la conosco, esco col gruppo di Eric...”
“Già..” dico sorridendogli.
Lo conosco perché è un grande amico di mio fratello.
“...Sarah non la conoscevo quindi, piacere!” dice lui sorridendole e stringendole la mano




NdA: Scusatemi se non pubblico da tanto ma ho avuto un pò di problemi...e scusatemi anche se questo capitolo è un pò corto..mi rifarò col prossimo, promesso! :D

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Dentro l’Hard Rock fa un caldo pazzesco, sto ballando come una matta e soffro molto il caldo.
Non riesco a muovermi più di tanto così, decido di uscire a prendere un po’ d’aria e a staccare la testa da tutti i pensieri che mi stanno assalendo anche con quella musica a palla.
Mi accendo una sigaretta e rimango lì per qualche minuto; stavo per rientrare quando esce Sarah.
“Ehi che ci fai qui? Ti stai annoiando?” chiede venendomi vicino
“No, assolutamente, anzi! Iniziavo ad avere caldo e sono uscita a prendere un po’ d’aria..”
Mi metto seduta nella panchina proprio fuori dalla discoteca e invito Sarah a sedersi con me.
Si mette seduta e mi chiede: “Dimmi la verità..tu non sei venuta per prendere aria vero? Hai qualcosa che ti fa stare male..”
“Beh, hai beccato nel segno. È la prima volta che mi apro con qualcuno che non sia Luke o le mie migliori amiche. Devi sapere che tutti i pensieri strani, i comportamenti strani che ho sono dovuti ad un mio passato molto difficile..”
“Ehi, non spaventarmi..che è successo?” chiede preoccupata
“Vedi, quando avevo tre anni mio padre è morto per una grave forma di leucemia e quando ne avevo cinque è morta mia madre per problemi di cuore, sono cresciuta con mio fratello e i miei nonni. Non so se ti sei accorta ma con mio fratello ho un rapporto speciale. Siamo molto uniti, molto più rispetto a tanti fratelli che ci sono in giro..”
“Oh madonna Emi, proprio non potevo immaginare, mi dispiace.” dice quasi piangendo
“Mio padre non lo ricordo quasi per niente, mia madre sì. Ho la sua immagine stampata in testa, distesa in quel letto con gli occhi chiusi e poi lei, più bella che mai nella bara, vestita bene e sorridente, forse uno dei pochi momenti in cui si sarà sentita felice. Aveva smesso di soffrire ma a soffrire avevo iniziato io e aveva iniziato Eric. Sono passati dodici anni da quando se n’è andata e nonostante tutto mi sembra di rivivere il tutto come se fosse successo ieri.”
“E la tua situazione la sappiamo solo io, Luke e le tue amiche?”
“Si, esattamente, nessun altro lo sa. Non ho mai voluto parlarne con nessuno.”
“Mi dispiace Emi..dimmi, come posso aiutarti? Voglio aiutarti anche io in qualche modo..”
“Grazie Sarah..adesso non so come ma vedrò..” la abbraccio e appena mi stacco da lei con le lacrime agli occhi, esce Luke.
“Ehi! Che succede!? Che ci fai qui? Perché piangi?”
“Eh Luke..mi mancano i miei genitori. Non ho mai avuto una vera figura paterna al mio fianco e mi mancano un sacco.”
“E come mai questa crisi proprio ora?” chiede
“Eh non lo so..mentre stavo ballando mi sono venuti in mente e ho iniziato a piangere..”
“Vuoi che chiamo tuo fratello per farti venire a prendere?” chiede
“No, no. Non preoccuparti..” dico; mi asciugo le lacrime e mi alzo come per tornare dentro il locale.
Non volevo far preoccupare mio fratello.
“No, se stai così, mi dispiace, ma lo chiamo. Non è giusto che tu stia male così e poi non sei nemmeno nel posto giusto per piangere e per sfogarti..” dice con tono perentorio e prendendo il cellulare.
In quel momento era come se mi fosse passato sopra un tir; ma non fisicamente ma moralmente. Avrei volentieri cambiato aria per qualche giorno, per qualche mese o addirittura per sempre.
Non avrei voluto più vedere nessuno, avrei portato solo mio fratello con me. È la persona che amo più a questo mondo e morirei senza di lui.
“Va beh, io vi lascio soli ragazzi, torno dentro..” dice Sarah
“Va bene, ciao Sarah.” dico
“Ciao Emi e non farmi preoccupare..” dice abbracciandomi
“Ehi, allora..adesso io chiamo tuo fratello e ce ne andiamo, io e te, a casa mia..ci mettiamo un po’ sul divano, ti tranquillizzi un po’ e poi andiamo a dormire, va bene?” mi chiede con voce premurosa accarezzandomi la guancia e spostandomi una ciocca di capelli bagnata dalle lacrime.
Mi porge un fazzoletto per asciugarmi le lacrime e mi asciugo le guancie bagnate di lacrime e mascara nero scolato.
Un mix che non piace vedermi addosso, così come non mi piace vederlo addosso ad altre donne.
Appena la chiamata termina, Luke mi abbraccia e io inizio di nuovo a piangere.
Eric arriva in pochissimi minuti e appena scende dalla macchina mi viene vicino e mi abbraccia forte chiedendomi che cosa era successo e perché stavo piangendo.
“E’ che...mi sono venuti in mente mamma e papà e non ho resistito..” dico con la voce strozzata dalle lacrime
“Amore mio dai..non piangere, adesso passa tutto..” dice lui abbracciandomi ancora più forte “Dai sali che ti porto a casa..” dice aprendomi lo sportello
Salgo sulla macchina e continuo a piangere mentre mio fratello parla con Luke fuori dalla macchina.
Accendo la radio per sentire un po’ di musica tranquilla.
Mi piacevano molto i cantanti italiani come Tiziano Ferro, lui mi trasmetteva emozioni che altri cantanti non sapevano darmi.
Giro gli occhi e guardo fuori dal finestrino; vedo che dalla testa di mio fratello partono dei cenni d’assenso e che alla fine Luke ringrazia.
Mio fratello sale in macchina insieme al mio amico e dice: “Bene, forse già lo sai ma adesso ti porto a casa sua così starai un po’ con lui e magari ti calmi più facilmente..eh!? Dai tesoro che passa tutto..” dice accarezzandomi la fronte
Posteggia sotto casa di Luke e mi fa scendere insieme a lui.
Saliamo le scale e Luke mi da subito una sua maglia per dormire.
I suoi genitori non ci sono, erano in vacanza per due settimane e lui aveva la casa libera.
Mi vado a mettere sul divano insieme a lui e iniziamo a sentire un po’ di musica fino a che, nota dopo nota, parola dopo parola, canzone dopo canzone mi addormento appoggiata alla sua spalla e con una lacrima che mi riga il volto.
Ero sul dormiveglia quando mi sento sollevare e portarmi nel letto, Luke mi copre e mi da un bacio sulla fronte; fa il giro della camera e lo sento salire dall’altra parte del letto e abbracciarmi.
In quel momento il mio stomaco era in subbuglio, il cuore batteva a mille.
Mi giro verso di lui e lo abbraccio forte.
“Grazie di tutto..” sussurro
“E di che!? Ti meriti tutto l’affetto del mondo..” mi bacia la fronte
Ho una voglia matta di dirgli tutto ciò che provo e di dargli un bacio ma il sonno mi porta via prima.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Dormivo benissimo quando sento suonare la nuova canzone di Martin Garrix, Helicopter, della sveglia del cellulare di Luke.
Lo sento muoversi, allungare la mano sul comodino e fare un casino della miseria.
“E vaffanculo eh!” dice raccogliendo le cose che dal comodino erano cadute tra cui il cellulare che continuava a cantare
“Helicopter!” si mette a urlare prima di spegnere il cellulare.
Faccio cenno di no con la testa come per dire: ‘Tu stai male.’
“Tu sei pazzo.” gli dico
“Cos’è che hai detto tu?” dice guardandomi con aria di sfida
“Ho detto che sei pazzo..” dico sorridendo
“Dai, ridillo se hai il coraggio.”
“TU.SEI.PAZZO.” dico accentuando bene le parole
“Non avrai vita facile, bella mia..” dice alzandosi dal letto venendo dalla mia parte.
Inizia a farmi il solletico mentre io rido come una pazza e inizio ad agitarmi tra le sue braccia.
“Ti prego basta, non respiro più!” dico tra una risata e l’altra
Continuo a ridere come una pazza e lui continua a farmi il solletico.
“Dai basta sennò la mia migliore amica mi muore così..” dice smettendo
Cerca di rialzarsi ma perde l’equilibrio e mi ritrovo la sua faccia a due centimetri dalla mia.
Ed è proprio in questo momento che non so cosa fare.
Che faccio!? Lo bacio e gli dico tutto quello che provo? O gli dico che è un deficiente!?
“Ma quanto sarai sveglio!? Non ti sai nemmeno tenere in equilibrio!” dico ridendo
“Sei una calamita vivente bella mia, mi hai attratto..” dice lui
Si avvicina sempre di più e mi da un bacio sulle labbra, poi se ne va e io rimango lì, come una deficiente a chiedermi il perché.
Lo sento andare in bagno, andare in cucina a preparare la colazione e iniziare a mangiare.
Rimango ancora un po’ in camera a fissare il vuoto ancora non credendo a quello che era successo.
Il cuore mi batte a mille, arriva quasi fuori dal petto.
Finalmente mi alzo, mi vesto e vado in cucina da lui.
“Senti, io ti devo parlare..” mi dice “Non so quello che mi sia preso prima..scusami.”
“Non ti preoccupare..è che io, non lo so, provo veramente qualcosa di importante per te è solo che non sono riuscita mai a fartelo capire..”
“Ah, non lo sapevo. È solo che io per te, mi dispiace dirtelo così, non sai quanto...io ti vedo solo come un’amica, la migliore amica ma nulla di più, per adesso..”
“Non preoccuparti, me lo immaginavo..” dico con un velo di tristezza, mi metto a mangiare e lui va in salotto a vedere la televisione.
Senza che lui se ne accorga, mi esce una lacrima.
 
*parla Luke*
Ma io dico no, quanto cazzo sono deficiente!?
Perché le ho detto quella cazzata? Perché!?
‘Fratello, sono un deficiente nato.’ mando un sms a David
‘Perché!? Che succede?’ mi risponde immediatamente lui
‘Ho detto a Emily che non mi piace quando lei mi ha detto che per lei non sono un semplice amico..’
‘Beh, allora è inutile che te lo dica io visto che te lo sei già detto da solo.. ;)’
Mi scappa un sorriso, non so come, da quella giornata che era iniziata bene ma che si stava evolvendo male.
Sento Emily singhiozzare. Bella cazzata che ho fatto.
Sto facendo soffrire a più non posso la mia migliore amica.
‘Bravo Luke, bravo!’ penso ironicamente.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Esco dalla cucina e vado a cambiarmi.
“Suppongo che adesso, cambierà anche la nostra amicizia..” dico quasi piangendo
“Ehi, che stai dicendo!? Certo che no! L’amicizia rimane invariata!” dice lui abbracciandomi
“Non può rimanere invariata. Adesso, se tu prima o poi, mi dirai di essere innamorato di qualche ragazza perché può e deve succedere, io non saprò consigliarti come dovrei perché, ovviamente, vorrei che tu avessi occhi solo per me ma purtroppo non è così..” dico facendo uscire una lacrima
“No, ti prego, non piangere. Non posso vederti così e soprattutto per colpa mia..no, non posso aver combinato tutto sto casino.”
A momenti piangeva anche lui.
 
Passano i giorni e purtroppo la situazione era quasi sempre la stessa.
Dico quasi perché si, mi sono quasi definitivamente dimenticata di Thomas (il mio ex ragazzo) ma iniziamo di nuovo ad essere amici, come quando io facevo il primo superiore e lui faceva il quarto..
“...è che non lo so, il mio cervello e il mio cuore stanno di nuovo iniziando a pensare anche a lui, soprattutto adesso che stiamo iniziando ad essere di nuovo amici..” dico a Erica, una delle mie migliori amiche, durante la ricreazione.
Viene in classe con me e Luke.
“Ciao bella!” dice Thomas venendomi vicino.
Mi da un bacio sulla guancia e rimane per un po’ con noi.
“Ciao Erica..” dice sorridendo alla mia amica
“Ciao Thomas..” dice lei.
“Ti va se usciamo sabato?” mi chiede lui
“Ci sto! Dove andiamo?” gli chiedo
“Boh, dove vuoi tu..” dice sorridendomi
“Va bene dai, deciderò..” lo abbraccio
“Ci becchiamo dopo magari..ciao bella!” mi da un altro bacio e se ne va
Con Luke ultimamente non va benissimo..mi evita, sapevo che sarebbe andata a finire così ma io mi ero messa in gioco.
Mi squilla il cellulare, poco prima che suoni la campanella della fine della ricreazione.
“Eric, dimmi!”
“Emi, oggi a pranzo non ci sono perché mi hanno chiamato a fare il pomeriggio al lavoro e devo andare per forza che manca un milite.”
“Va bene, non preoccuparti, mi arrangio da sola..”
Mio fratello lavorava in un’associazione di “volontariato” e soccorreva la gente, un po’ come la croce rossa ma non proprio uguale. In attesa di un lavoro vero e proprio per mantenerci, si era sistemato così.
Saluto mio fratello e ritorno in classe.
“Emily, devi andare in vicepresidenza che ti devono parlare di una faccenda..alla classe ne hanno parlato l’altro giorno ma tu eri assente..” dice la prof di matematica
“Ah, va bene..”
Esco dalla classe e mi dirigo verso la vicepresidenza.
Busso ed entro nell’ufficio della vicepreside dove mi ritrovo davanti Thomas, David, Luke, Daniel, Michael, Bruno e Kevin. 



Scusate se è troppo corto questo capitolo ma ho avuto un pò di problemi ultimamente... 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


“Buongiorno..” dico andando tra Michael e Thomas
“Allora ragazzi...volevo parlarvi di una faccenda che è da un po’ che, diciamo, preoccupa, la scuola..”
Squilla il telefono.
“Scusatemi, torno subito.” dice la professoressa per poi andare nell’ufficio della preside a parlare al telefono.
Guardo Thomas e gli faccio: “Che cazzo succede!?”
“Dicono che, siccome ci sono dei ritardi paurosi da quelli che arrivano dai quartieri più lontani della città, ci manderanno a vivere tutti insieme..come in collegio, con l’unica differenza che non abbiamo orari.”
“Che cosa?!” dico stupita
“Eh, questo ci hanno detto...e questa che vedi qui, dovrebbe essere la combriccola del nostro appartamento..”
“Bella, mi piace!” dico sorridendo
“Scusatemi ragazzi è che ci sono dei problemi e in questi giorni abbiamo molto da fare..” dice la vicepreside rientrando “Allora, come vi dicevo..ci sono state delle lamentele per quanto riguarda i ritardi e allora, abbiamo fatto in modo di non farvi più ritardare..andrete a vivere tutti insieme per evitare disagi alla scuola. Ok, ora..chi ha la casa abbastanza grande e abbastanza vicina alla scuola per poter ospitare così tanta gente..? Comunque, non preoccupatevi che stiamo provvedendo a farci dare dall’amministrazione del comune delle case vicino alla scuola con appartamenti abbastanza grandi, poi andrete tutti a vivere lì. Ma sapete come funzionano queste cose..non si sa quando avremo il permesso.”
“Io, abito a Las Huertas e ho la casa grande in quanto viviamo lì solo io e mio fratello..”
“Va bene, allora da oggi pomeriggio andrete da lei..” dice la prof rimandandoci in classe “Poi provvederemo noi ad avvisarvi quando dovrete ritrasferirvi vicino alla scuola..”
“Va bene..” diciamo
“Martinez, mi serve l’indirizzo.”
“Paseo del Prado, 565.”
“Perfetto, grazie!”
Usciamo dall’ufficio.
“Penso che ci divertiremo tanto..” dice Luke guardandomi e sorridendo
“Ahahah già..lo penso anche io..” ricambio il sorriso e saliamo le scale per ritornare in classe
“Ci vediamo oggi pomeriggio..ciao ragazzi!” dico salendo il primo gradino
Ritorniamo in classe e i nostri amici più grandi, ci fanno uscire mezz’ora prima da scuola.
 “Va bene, andate.” mi dice la prof di italiano autorizzandoci l’uscita
“Arrivederci!” dico uscendo
Raggiungiamo David all’entrata ma prima di salire in moto con Luke mi ferma Thomas.
“Senti, te l’avrei voluto dire sabato ma adesso vivremo insieme e penso che per me sarà impossibile..”
“Impossibile fare cosa..?”
Senza una risposta mi bacia sotto gli occhi di Luke.
Rimango spiazzata e sorpresa.
Si stacca da me e poi mi dice: “Impossibile resistere. È questo quello che volevo dirti sabato..”
“Ah ecco..” continuo a non capirci niente.
“Va beh tesoro, ci vediamo dopo..” dice dandomi un altro bacio e andandosene da David.
Salgo in moto con Luke; tirava aria pesante.
“Ma ti piace ancora Thomas?” mi chiede freddo poco prima di mettere in moto
“Boh..non lo so nemmeno io.”
“Allora perché l’hai baciato?”
“Non l’ho baciato io, lo ha fatto lui.”
“Si ma tu ci stavi.”
“Senti, tu mi hai detto di no e quindi non vedo il perché non dovrei farmi una vita mia...”
*parla Luke*
“Senti Andrea, tu mi hai detto di no e quindi non vedo il perché non dovrei farmi una vita mia...” mi dice quasi incazzandosi
Non ha tutti i torti.
Io sono stato uno stupido a dirle di no proprio quando tutto sembrava andare per il meglio, adesso con chi me la devo prendere se non con me!?
Sono sicuro che a Thomas, Emily non piace sul serio. Lo sta facendo per qualche suo losco motivo che non voglio nemmeno sapere.
‘La devo liberare, per forza.’ continuo a ripetermi.

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