Padre Jules e il compito spietato dell'essere un prete

di slytherin ele
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Fu così che arrivò nello stesso giorno ***
Capitolo 2: *** Lo sapevo, ma speravo non fosse vero... ***
Capitolo 3: *** Non sarei mai stato pronto, pensai… ***



Capitolo 1
*** Fu così che arrivò nello stesso giorno ***


Fu così che arrivò nello stesso giorno.

Padre. Questo epiteto riusciva a rassicurarmi e spaventarmi allo stesso tempo.

Padre. Lo sentivo come qualcosa più grande di me, ma ero anche sicuro che mi calzasse a pennello.

Mi guardai allo specchio e l’uomo non ancora trentenne che ero stato fino a poco prima, fino al giorno prima, mi parve cambiato. In meglio? Lo speravo.

“Padre Jules!” Il sagrestano entrò di corsa nella mia umile camera, urlando forsennato.

“Che cosa accade, Jean?” chiesi, cercando di apparire calmo. Dentro di me sperai che quel giorno non fosse già arrivato, che tardasse ancora per qualche momento.

“Un gruppo di eretici… alcuni popolani li hanno catturati. Chiedono giustizia!”

[104 parole]

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Capitolo 2
*** Lo sapevo, ma speravo non fosse vero... ***


Lo sapevo, ma speravo non fosse vero…

Sospirai, facendo un cenno con la mano. Jean uscì dalla stanza. Non mi sentivo pronto, non ero preparato a condannare alle torture e al rogo delle persone.

Mi alzai, posizionando il crocifisso in bella mostra sulla mia tunica nera, presi il Libro Sacro dal leggio e uscì dalla stanza; percorsi il chiostro, varcai l’entrata del mio monastero e mi diressi verso le prigioni.

Le urla straziate di una donna, di due uomini e un bambino si spandevano come un’immensa eco per i numerosi cunicoli delle segrete della cittadella. Non mi fu difficile trovarli.

[93 parole]

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Capitolo 3
*** Non sarei mai stato pronto, pensai… ***


Non sarei mai stato pronto, pensai…

Raggiunsi la cella e il fiato si fermò nella mia gola per un attimo, mozzandomi il respiro e facendomi indietreggiare verso il muro.

Due aguzzini nerboruti stavano marchiando a ferro e fuoco quelle povere persone che urlavano e si dimenavano.

Il mio sguardo si concentrò sul fanciullo, portava meno marchi sul corpo rispetto agli altri prigionieri, aveva gli occhi ricolmi di lacrime, i capelli lungi e neri sparsi sul pavimento. Solo le stille d’acque che uscivano dalle sue iridi chiare mi assicuravano che fosse ancora vivo, il resto del corpo era immobile come se fosse caduto in uno stato catalettico.

Sentì un altro grido e non potei guardare oltre. Scappai.

[110 parole]

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