Insopportabile

di Blueorchid31
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap.1 - Nostalgia ***
Capitolo 2: *** Cap.2 - Ipocrisia ***
Capitolo 3: *** Cap.3 - Rabbia ***
Capitolo 4: *** Cap.4 - Alchimia ***
Capitolo 5: *** Cap.5 - Gelosia/ Consapevolezza ***
Capitolo 6: *** Cap.6 - Insicurezza ***
Capitolo 7: *** Cap.7 - Paura = Amore ***



Capitolo 1
*** Cap.1 - Nostalgia ***


INSOPPORTABILE -

Cap. 1 - Nostalgia


L'Hokage di Konoha, come ogni mattina, percorreva la strada che da casa lo conduceva al palazzo.
Nonostante ormai c'avesse fatto quasi il callo,continuava a provare un certo fastidio nel notare le donne del villaggio sorridergli con fare civettuolo ,ogni mattina,da circa un anno.
Giunse nel suo ufficio ,dove Shikamaru Nara a braccia conserte ,lo attendeva poggiato su una delle due scrivanie poste una di fianco all'altra in fondo alla stanza.

" Per fortuna almeno uno di voi due si degna di arrivare a un orario decente " disse il Nara con il suo solito tono scocciato.
Guardò la sedia del suo collega ,ancora vuota e conoscendoli lo sarebbe stata per almeno un altro paio d'ore e abbozzò un sorriso.
" Sulla tua scrivania ci sono quei rapporti che mi avevi chiesto " continuò Shikamaru.
" Ci sono novità sul gruppo di briganti dell'altra notte? " chiese iniziando a sfogliare le pagine del fascicolo.
" Non molte. Gli Anbu pattugliano il perimetro,ma non essendo state ancora ricostruite le mura la zona Nord è sguarnita e difficile da monitorare " rispose il Nara con la sua solita zelanza,tratto tipico del suo clan.
" Raddoppiate i turni " suggerì
" Sai che non è possibile...la maggior parte di noi si occupa sia della ricostruzione , sia della sicurezza del villaggio. Lavoriamo da mattina a sera "
Portò le mani intrecciate davanti al viso,poggiando i gomiti sulla scrivania e posò il suo sguardo magnetico verso il suo interlocutore.
" È necessario tenere al sicuro i cittadini,ma se la situazione è questa cercate di fare il possibile " concluse.
Shikamaru annuì e si avviò verso la porta.
" Ascolta. Non sono affari miei e francamente eviterei volentieri di chiedertelo,ma Ino mi sta esasperando. Hai notizie di Sakura? " gli chiese fermandosi sulla porta.
Quella domanda doveva aspettarsela prima o poi. Sentire pronunciare il suo nome dopo tanto tempo gli provocò una dolorosa stretta allo stomaco.
" No " rispose brevemente ricominciando a sfogliare il fascicolo .
Shikamaru scosse la testa e uscì lasciandolo solo.
Si alzò e si diresse verso la grande finestra che dava sulla piazza centrale di Konoha.
La gente del villaggio aveva ripreso a vivere normalmente.Le locande e alcuni negozi avevano riaperto e anche i mercanti ,provenienti dagli altri villaggi ,avevano ripreso a frequentare il mercato.
La parte Nord era ancora in fase di ricostruzione,ma il peggio poteva dirsi passato.
Konoha era stata la zona più colpita dalla guerra,essendo il cuore del campo di battaglia,ma la forza degli abitanti era stata straordinaria e nel giro di un anno dalla fine della guerra poteva considerarsi di nuovo un villaggio a tutti gli effetti.
Nonostante si sentisse in un certo qual modo responsabile di quel successo,le parole di Shikamaru lo avevano incupito.
Era stato così occupato da non aver avuto più modo di pensare a lei,o meglio,si era imposto di non farlo.
Poco dopo la fine della guerra ,aveva deciso di seguire Tsunade in uno dei suoi viaggi mistici,o presunti tali,alla ricerca di nuove tecniche mediche.
Non aveva comunicato a nessuno la sua decisione,neanche a Ino.
Attese il giorno dell'insediamento per dare la notizia.
Tsunade,infatti,aveva abdicato a favore suo e di Naruto, che essendo le reincarnazioni dei figli dell'eremita delle sei vie, avrebbero avuto il compito di governare insieme e mantenere la pace.
L'idea di diventare Hokage non lo allettava particolarmente. Dopo tutto quello che era accaduto avrebbe preferito di gran lunga vivere in pace, ma l'idea di lasciare Konoha nelle mani del dobe,lo terrorizzò a tal punto da decidere di accettare.
Lei assistette commossa alla cerimonia di insediamento e subito dopo comunicò la sua imminente partenza non dando modo a nessuno di obiettare.
Lui era rimasto colpito da quella decisione. Aveva provato una sensazione strana che non riuscì subito a decifrare. Con il passare del tempo era riuscito a identificarla come nostalgia.
Chissà perché aveva pensato che una volta tornato a Konoha ,le cose sarebbero tornate come un tempo.
Il dobe era sempre lo stesso e averlo intorno tutto il giorno,lo irritava profondamente,ma allo stesso tempo,anche se non lo avrebbe ammesso neanche sotto tortura,lo faceva sentire sereno...a casa.
Gli altri membri del team Taka si erano ormai stabiliti a Konoha e lui continuava a passare molto tempo in loro compagnia.
Ma mancava qualcosa...mancava lei.
Non avrebbe mai creduto di sentire la sua mancanza ,eppure era così.
Durante i festeggiamenti per la fine della guerra,l'aveva vista ridere e scherzare con tutti,ma non con lui.
Non si erano rivolti neanche una parola perché anche un semplice ciao li avrebbe costretti a chiarire ciò che era accaduto in passato e probabilmente nessuno dei due era ancora pronto per farlo.
Il giorno della partenza,poi, si presentò con Tsunade in quello che era il loro ufficio temporaneo,una tenda da campo.
Abbracciò Naruto con le lacrime agli occhi,poi si girò verso di lui e con sguardo fiero lo salutò von un semplice " Ciao Sasuke-kun " a cui lui non era riuscito a rispondere. Farfugliò qualcosa di incomprensibile guardandola andare via.
Adesso era passato quasi un anno e di lei, da alcuni mesi, non si avevano più notizie.
Inizialmente scriveva spesso a Ino o a Naruto,poi improvvisamente il silenzio.
L'ultima lettera giunta a Ino,le comunica a di essere giunta nel Paese del Vento,poi più nulla.

La porta dell'ufficio si aprì e fece il suo ingresso il secondo Hokage di Konoha.
" Alla buon ora " gli disse con stizza.
" Scusa teme ,ma i preparativi per il matrimonio mi stanno uccidendo " rispose Naruto facendosi cadere stancamente sulla sedia della sua scrivania.
" Non ho voglia di ascoltare le tue stupidaggini stamattina "
Naruto alzò un sopracciglio.
" Sei particolarmente di cattivo umore o sbaglio? " gli chiese.
Sasuke non rispose e continuò a sfogliare il rapporto di Shikamaru.
Naruto lo guardò con sospetto. Ultimamente solo un argomento lo rendeva così intrattabile. Anche se non lo avrebbe mai ammesso,Sakura gli mancava,forse anche più che a lui. Inoltre,conoscendolo,non aver potuto avere un chiarimento con lei,aveva lasciato qualcosa in sospeso,di irrisolto e sapeva quanto odiasse il suo amico lasciare le cose incompiute.
Evitò comunque di porgli domande ,tanto non avrebbe risposto.
La mattinata passò tranquillamente,tra una scartoffia e l'altra, fino ad ora di pranzo quando una furia bionda fece irruzione nell'ufficio.
" Spero abbiate in mente di fare qualcosa voi due idioti " sbraitò Ino sbattendo le mani sulla scrivania di Naruto.
" Non sai bussare? " le chiese Sasuke contrariato mentre il suo collega tremante si era nascosto dietro la sedia.
La bionda guardò Naruto e scosse la testa e poi si rivolse all'Uchiha.
" Sono mesi che non abbiamo sue notizie e sento che le è successo qualcosa. " gli disse mentre lui continuava tranquillamente a scrivere sul registro che aveva davanti.
" Mi stai ascoltando Uchiha? " gli chiese rabbiosa.
La punta della matita si spezzò emettendo lo stesso suono della mascella di Sasuke.
Naruto riprese il suo posto cercando di recuperare un po' di contegno.
" Ino, sicuramente sta bene,sarà stata molto impegnata e non avrà avuto modo di scrivere " cercò di tranquillizzarla il biondo.
" No. Me lo sento, le è successo qualcosa.Datemi una squadra.Vado a cercarla!!"
" Questo non è possibile " rispose con calma apparente l'Uchiha.
" A te non te ne frega niente,è questo il punto. Se non fosse stato per la tua stupidità non sarebbe andata via " urlò la bionda pentendosi subito delle parole appena dette.
Questa volta la matita di spezzò definitivamente in due parti.
" Ho detto che non è possibile " ripeté il moro scandendo bene ogni singola parola con tono deciso.
" Sas'ke,in fondo potrebbe essere una buona..." provò a dire Naruto prontamente interrotto dall'amico.
" Non so se te ne sei accorto,ma siamo in emergenza. E tu,Ino,dovresti saperlo meglio di chiunque altro. La zona Nord va monitorata costantemente e abbiamo dovuto nominare Anbu quattro mocciosi che non sanno tenere in mano un kunai. Non possiamo mandare in missione dei veterani solo perché la sensitiva qui ha un presentimento. E per la cronaca,Ino, ha scelto lei di andare via " rispose Sasuke non dando spazio a repliche.
" Sas'ke ha ragione,Ino.Mi dispiace " disse Naruto dando man forte al collega.
Ino sbuffò rumorosamente.
" Se le succede qualcosa,vi riterrò personalmente responsabili " urlò e andò via sbattendo la porta.
Il silenzio calò di di nuovo nello studio.
Ciò che Ino aveva detto ,lo aveva in qualche modo ferito.
Spesso aveva pensato che forse,se lui e Sakura avessero avuto modo di chiarirsi,lei non sarebbe partita. O forse lo avrebbe fatto lo stesso,ma lui non si sarebbe sentito,im un certo senso,colpevole.
Era preoccupato per lei anche più di Ino e Naruto,ma era l'Hokage di Konoha e doveva pensare prima alla sicurezza del villaggio.
Naruto sapeva bene quali pensieri affollassero la mente del suo amico e preferì rimanere in silenzio.

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Capitolo 2
*** Cap.2 - Ipocrisia ***


Cap. 2 - Ipocrisia

Un'ombra incappucciata sfrecciava per la Zona Nord di Konoha inseguita da un gruppo di Anbu.
Sasuke era stato avvertito che un soggetto non identificato aveva cercato di intrufolarsi in una delle case in costruzione che gli Anbu erano in procinto di catturarlo.
Attese,quindi,l'esito dell'inseguimento nel suo ufficio.
Ovviamente Hinata non era riuscita a svegliare Naruto.
La porta si aprì improvvisamente e una figura con un lungo mantello scuro,incappucciata ,entrò scortata da quattro Anbu. Teneva lo sguardo basso e il viso coperto dal cappuccio.
" Chi sei? " chiese l'Hokage con tono autoritario.
L'intruso non rispose. Abbassò lentamente il cappuccio scoprendo i capelli rosa lunghi fino alle spalle e i suoi occhi verde smeraldo.
" Sakura " mormorò incredulo Sasuke.
" Ciao Sasuke " rispose lei brevemente abbozzando un sorrisetto.
Gli Anbu si guardarono tra loro con un enorme punto interrogativo stampato in faccia.
" Stava cercando di introdursi in uno degli appartamenti " disse uno di loro.
" Il mio appartamento " sottolineò Sakura con una nota di disappunto.
" Non hai il diritto di parlare se l'Hokage non te lo consente " intervenne un altro.
Sakura alzò un sopracciglio attendendo la risposta di Sasuke.
" Lei è Sakura Haruno " disse infine.
Gli Anbu spalancarono gli occhi e si scostarono leggermente da lei.
" Ci scusi sennin,non l'avevamo riconosciuta " disse uno di loro piegandosi quasi in un inchino.
" Adesso andate " gli ordinò L'Hokage.
" Non pensavo di dovermi identificare per ritornare al mio villaggio " disse la rosa con ironia.
" Abbiamo dovuto raddoppiare la guardia nell'area Nord perché priva di mura. Perdonali,dono giovani e du te hanno solo sentito parlare "
" Non importa " rispose lei alzando le spalle.
Seguì un minuto di imbarazzante silenzio.
" Hai bisogno di qualcosa? " le chiese poi l'Uchiha.
" Si. Di un letto. Sono sfinita. Ma a quanto pare casa mia è inagibile quindi chiederò a Ino "
" Non credo che il Nara sarebbe contento di dividere il letto con te " rispose Sasuke con un ghigno.
" Cosaaaa?? Ma non mi dire... " esclamò la rosa iniziando a ridere. Ino alla fine ce l'aveva fatta.
" Per questa notte dormirai da me,è tardi per trovarti un alloggio " disse poi serio l'Hokage.
Sakura fu costretta ad accettare.
Passeggiarono in silenzio per le strade deserte di Konoha fino al quartiere Uchiha.
Sasuke aveva scelto di vivere nella casa paterna nonostante gli spettasse,come Hokage , un alloggio a palazzo che lui aveva ceduto a una famiglia di sfollati.
Anche il resto del quartiere era stato destinato alle famiglie che avevano perso la casa durante la guerra.
Sakura lo ricordava tetro e buio,un quartiere fantasma e si stupì molto nel rivedere sui balconi vasi di fiori e biciclette appoggiate alle porte fu casa.
Giunti a casa di Sasuke,Sakura provò una sorta di emozione riflettendo sul fatto che in tanti anni non vi aveva mai messo piede.
La casa era in perfetto stile giapponese a livello architettonico e il mobilio era un mix tra occidentale e orientale.
Sulle pareti erano appesi quadri raffiguranti il ventaglio Uchiha e alcune foto di famiglia.
Sasuke la condusse tramite il lungo corridoio esterno che costeggiava il giardino fino alla camera che un tempo apparteneva a lui.
" Il bagno è qui di fianco,Nello scaffale in basso ci sono degli asciugamani puliti. Se hai bisogno di qualcos'altro mi trovi in salotto " le disse velocemente come se stesse illustrando i dettagli di una missione.
Sakura annuì ed entrò nella stanza.
Era perfettamente in ordine.Non un dito di polvere sui mobili e le lenzuola profumavano di bucato appena fatto.
Fece un lungo bagno ristoratore. Il viaggio era stato lungo e lei non aveva fatto molte soste.
Razionalizzò di essere nella vasca di casa Uchiha. Qualche anno prima avrebbe fatto carte false solo per varcare la soglia di quella casa.
Sasuke era stato molto gentile ad ospitarla anche se lei avrebbe preferito dormire da Ino che, a quanto pareva, divideva il suo letto con Shikamaru.
Sorrise pensando a quanto l'amica potesse essere felice.
Indossò il kimono lasciandosi i capelli leggermente bagnati e raggiunse il padrone di casa in salotto.
Sasuke era immerso nella lettura di alcuni rotoli e quasi non si accorse della presenza della rosa.
" Aahhh!!! Mi sento meglio " disse lei stiracchiandosi.
Sasuke si girò verso di lei e accennò un ghigno compiaciuto.
" C'è del the caldo se vuoi. " le disse indicando la teiera fumante sul tavolo.
Sakura se ne versò una tazza e iniziò a sorseggiarne il contenuto tenendola con entrambe le mani.
" Come mai sei tornata? " le chiese a bruciapelo Sasuke che non vedeva l'ora di chiederglielo.
" Tsunade ha deciso di stabilirsi nel Paese del Vento. Dopo aver girato in lungo e in largo le terre ninja era stanca di viaggiare " rispose lei sospirando.
" Avresti potuto avvertire" la rimproverò l'Uchiha.
" Lo so. Ma ho deciso da un giorno all'altro e non mi aspettavo che gli Anbu mi attaccassero."
Seguì un altro momento di silenzio imbarazzante.
Era la prima volta dopo tanto tempo che si ritrovavano insieme,loro due ,da soli e quella calma apparente con cui stavamo dialogando nascondeva ben altri sentimenti.
Erano lì,nel salotto di casa di Sasuke , a chiacchierare come due vecchi amici che si sono incontrati.
Era una scena assurda e paradossale. Pensarono entrambi e si guardarono intorno alla ricerca di qualcosa che li togliesse dall'imbarazzo.
" Credo che andrò a dormire " disse infine Sakura.
Sasuke annuì con la testa e mugulò qualcosa di incomprensibile.
" Ah Sasuke..." disse fermandosi sulla porta " Grazie " .
L'Uchiha rialzò lo sguardo dai rotoli.
Ogni volta che sentiva pronunciare quella parola,anche se detta da un semplice sottoposto, provava un certo fastidio. Detta da Sakura lo faceva letteralmente rabbrividire.
Era da tanto tempo che lui non ringraziava nessuno mentre gli altri non facevano altro : i suoi nuovi vicini,la gente del villaggio e adesso anche Sakura.
Non aveva mai realmente riflettuto sul significato di quella parola con la quale sette anni prima aveva abbandonato lei e Konoha.
In quel frangente gli era sembrata l'unica cosa da dire. Cosa avrebbe dovuto rispondere a Sakura?
Le parole di quella ragazzina in lacrime gli avevano scaldato il cuore,ma lui aveva una missione da compiere e non poteva pensate a nient'altro.
Quel " grazie " significava tutto e niente.
Improvvisamente rifletté sul fatto che in realtà non era mai riuscito ,o non aveva mai voluto dare un significato a quella parola,ma ora sarebbe stato necessario farlo.
Il confronto con Sakura era ormai inevitabile e lui doveva essere preparato.

La mattina successiva Sakura si svegliò di buon ora. Raccolse velocemente le sue cose intenzionata ad andare via.
Non aveva chiuso occhio tutta la notte riflettendo su quanto accaduto la sera precedente. Si pentì di aver accettato l'ospitalità di quell'ipocrita. Si era comportato come se nulla fosse accaduto,con la sua solita superiorità.
Ma cosa poteva aspettarsi? Il chiarimento del secolo?
Sarebbe stato troppo facile e trattandosi di lei ,a cui le cose facili non erano mai riuscite e di Sasuke che di facile non aveva neanche il nome,cosa poteva pretendere.
Lo trovò nella stessa identica posizione della sera precedente e pensò quasi che non si fosse mosso da lì.
" Io vado,grazie ancora dell'ospitalità" disse velocemente dirigendosi verso la porta.
" Ti farò assegnare un alloggio " rispose lui con altrettanta velocità.
" Ok " sussurrò lei andando via.
" Tsk " sussurrò il moro.
Come aveva previsto,il rapporto con Sakura non sarebbe stato facile da gestire

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Capitolo 3
*** Cap.3 - Rabbia ***


Cap. 3 - Rabbia

Sakura corse verso casa di Ino.
La bionda era in giardino quando sentì bussare alla porta. Ovviamente Shikamaru non si sarebbe disturbato ad andare ad aprire e quindi si sfilò i guanti da giardinaggio e sbuffando lasciò le sue adorate piantine mezze interrate.
Le sue urla fecero quasi cadere il Nara dal letto per lo spavento.
Ino abbracciò talmente forte la sua amica da toglierle il respiro.
Shikamaru scese controvoglia le scale per scoprire il motivo di tanto baccano, pensando che fosse l'ennesima stranezza della sua ragazza.
Si stupì nel trovare Sakura nel suo salotto e si sentì improvvisamente sollevato : Ino avrebbe smesso di tormentarlo.
" Adesso mi racconterai tutto. Quando sei tornata? Dove sei stata? " le chiese ansiosa l'amica.
" Sono tornata questa notte. Tu piuttosto. Credo di essermi persa qualcosa " rispose facendo un cenno con la mano a Shikamaru per salutarlo.
" Oh,lui? Il più grande errore della mia vita " disse la bionda ironicamente come se Shikamaru non fosse presente.
Il Nara alzò gli occhi al cielo e sbuffando disse : " Io me ne ritorno a dormire. Bentornata Sakura. " risalendo in camera da letto.
Ino ricominciò a mitragliare di domande l'amica che le raccontò dei posti che aveva visto e delle tecniche che aveva imparato.
" Caspita! Hai avuto una vita movimentata. Qui è stato un mortorio a confronto " disse Ino con una punta d'invidia.
" Ma dove alloggerai, casa tua è nella zona Nord vero? " le chiese poi.
" Sasuke ha detto che mi assegnerà un alloggio temporaneo "
" Sasukeee??? E quando l'hai visto? "
Sakura fu costretta a raccontarle degli Anbu e della notte a casa Uchiha.
Ino era sconcertata.
" Voi due dovete chiarirvi una volta per tutte " le disse in tono serio.
" Non ce n'è alcun bisogno. Io sto bene così" rispose la rosa.
Ino era sicura che stesse mentendo,ma sarebbe stato inutile affrontare l'argomento. Sakura era tornata e prima o poi quell'idiota dell'Uchiha avrebbe dovuto affrontarla.

L'alloggio che Sasuke e Naruto le avevano trovato era a pochi passi dal nuovo ospedale,sito poco distante dal palazzo degli Hokage.
Naruto l'aveva aggiornata sull'imminente matrimonio con Hinata e l'aveva invitata a cena a casa loro.
Sakura aveva accettato volentieri e aveva fatto una passeggiata per il villaggio alla ricerca di qualche vestito nuovo,visto che i suoi erano andati distrutti con la sua casa.
Mentre era intenta a rimirare una vetrina,il vociare civettuolo di alcune ragazze attirò la sua attenzione e poco dopo scoprì il motivo di tanto ciarlare.
L'Hokage ,Sasuke Uchiha,stava transitando proprio in quel momento.
Camminava lentamente,con le spalle dritte e la testa alta fingendo di non notare gli sguardi ammiccanti e provocatori delle passanti.
Le labbra di Sakura si piegarono in una smorfia di disapprovazione e disgusto e si girò nuovamente verso la vetrina.
Sasuke aveva notato la sua presenza,ma per non scatenare un pandemonio aveva preferito tirare dritto.
La rosa entrò nel negozio con la voglia di spaccare qualcosa,quella squallida scena l'aveva fatta tremare di rabbia.
Ok , era un bel ragazzo,lo era sempre stato. Ok,era anche Hokage adesso. Chissà con quante donne era andato a letto viste le reazioni delle ragazze di Konoha.
Respirò profondamente. In fondo a lei cosa importava? Quel periodo era passato,lui,per lei,era un capitolo chiuso.
Comprò un po' di vestiti e ritornò a casa.
Si fermò davanti le porte dell'ospedale. Era curiosa di vederlo ed entrò.
Ciò che vide non fu proprio quello che si aspettava.
La struttura era immensa e bellissima ,ma quasi inutilizzata. Le poche infermiere e i pochi medici poltrivano nelle rispettive sale e i pazienti erano palesemente trascurati.
Ancora una volta la rabbia s'impossessò di lei e questa volta la scaricò su un albero che cadde rovinosamente al suolo.
Ne avrebbe parlato con quei due,era una cosa inaccettabile.

Tornò a casa e indossò uno dei vestiti appena acquistati : una minigonna di jeans e un top blu leggermente scollato che metteva in risalto le sue nuove forme, a cui abbinò un paio di stivaletti bassi beige. Lasciò i capelli sciolti sulle spalle e si truccò leggermente il viso sul quale spiccava il piccolo rombo del Byakugou.
Prima di recarsi da Naruto si fermò ad acquistare una bottiglia di saké. Quell'anno con Tsunade le aveva insegnato anche il piacere del bere in compagnia.
Hinata l'accolse calorosamente. Anche lei era cambiata. Portava di nuovo i capelli corti ed era entrata perfettamente nel ruolo di futura moglie dell'Hokage indossando un sobrio vestitino rosa pastello e delle ballerine.
Sakura notò subito che il tavolo era apparecchiato per quattro e tremò all'idea di chi fosse il quarto ospite.
Bussarono alla porta e Sasuke fece il suo ingresso.
La rosa alzò gli occhi al cielo e sbuffò.
Poi si accostò a Naruto e gli sussurrò : " Non mi avevi detto che sarebbe venuto anche Sasuke "
" Hai insistito lui " rispose Naruto tra i denti.
Sakura rimase alquanto stupita dalle parole dell'amico e guardò Sasuke con sospetto. Che cosa aveva in mente?
La serata proseguì tranquillamente. Hinata le fece un resoconto dei preparativi per il matrimonio e lei le raccontò del viaggio con Tsunade mentre Naruto e Sasuke dibattevano animatamente su alcune questioni di lavoro.
" Credo che ci siano altre cose di cui dovreste preoccuparvi " disse con tono serio la rosa interrompendo la discussione.
I due smisero di parlare e guardarono la rosa con occhi sbarrati.
" A cosa ti riferisci Sakura-Chan ? " le chiese Naruto.
" L' ospedale cade a pezzi " rispose.
" Ma se è nuovo di zecca !!! " esclamò Naruto.
Sakura si portò una mano sulla fronte per la disperazione,picchiarlo davanti a Hinata non sarebbe stato educato.
" Non intendo in senso letterale. È mal gestito. Ci sono stata oggi e la situazione è raccapricciante "
" Certo che lo è" intervenne Sasuke " chi avrebbe dovuto gestirlo ha pensato bene di andare via "
Sakura lo fulminò con lo sguardo
" Quindi sarebbe colpa mia ? " gli chiese con rabbia.
" Sto solo dicendo che essendo l'allieva di Tsunade e un ottimo ninja medico sarebbe stato opportuno che te ne occupassi tu " rispose l'Uchiha con il suo solito tono calmo tagliente come un rasoio.
" Scusa tanto,ma nessuno me l'aveva chiesto e poi l'ospedale è stato ricostruito dopo che sono andata via "
" Avresti dovuto aspettare prima di prendere decisioni avventate "
" Senti chi parla!!! L'uomo posato,quello che riflette prima di fare le cose. Hai fatto così tante cazzate che non è quasi possibile ricordarle tutte !" sbraitò la rosa con tutto il cuore.
Naruto e Hinata assistettero silenziosi a quello scambio di idee fino a quando Naruto,dopo l'ultima affermazione di Sakura,aveva letto negli occhi di Sasuke un furente istinto omicida.
" Andiamo in salotto a bere qualcosa? " chiese per allentare la tensione.
Sakura si alzò con stizza dirigendosi verso il salotto seguita a ruota da Naruto.
Hinata ,invece,rimase con Sasuke.
" Ma che diavolo ti ha preso ? " le chiese Naruto.
" È solo un idiota. Non capisce niente,anzi non ha mai capito niente " rispose indignata la rosa mettendosi a sedere sul divano.
Hinata non sapeva cosa dire. Non era in confidenza con Sasuke ,ma conosceva la storia con Sakura.
" D-dovreste c-chiarirvi " disse con timore.
L'Uchiha prese il bicchiere davanti a sé e lo scolò velocemente.
" Si. Dovremmo " rispose alzandosi dal tavolo.
Quando giunse in salotto,lo sguardo di Sakura lo fulminò.
La rosa accavallò le gambe e incrociò le braccia sul petto in attesa di ricominciare lo scontro verbale.
Sasuke ebbe come l'impressione di vedere la scena al rallentatore. La gonna troppo corta che metteva in risalto le gambe lisce e bianche...la gamba destra che si appoggiava delicatamente su quella sinistra in un incrocio perfetto...le braccia che andavano come a creare una barriera di protezione per le forme nascoste dal top...la fiamma che ardeva in quelle iridi verdi e che trasmetteva un messaggio inequivocabile : io ti detesto.
Si riprese come da un sogno,mentre lei e Naruto lo guardavano in attesa.
" Io vado a casa " disse voltandosi e andando via, lasciando i due esterrefatti.

Quella notte Sasuke non dormì. Continuò a rigirarsi nel letto chiedendosi cosa fosse accaduto.
Conoscendosi sarebbe dovuto andare in salotto e far valere le sue opinioni,ma qualcosa l'aveva fermato.
In realtà lo scambio d'idee con Sakura gli aveva provocato una forte scarica di adrenalina e avrebbe voluto continuare a litigare con lei,lo desiderava ardentemente,ma la scena a cui aveva assistito lo aveva come bloccato.
La sua mente continuava a riproporgli quelle immagini : la sua bocca piena leggermente dischiusa, i suoi capelli rosa che scendevano dolcemente sulle spalle nude, le sue gambe,i suoi occhi.
Decise ,quindi,di andare a fare una doccia...fredda.
Da quando era diventato Hokage ,molte donne gli si erano proposte anche in modo spudorato,ma lui non aveva mai ceduto attendendo...non sapeva neanche lui cosa.
Nessuno aveva creato in lui il minimo interesse,ma quella sera...Sakura...
" No. Non può essere " disse ad alta voce mentre l'acqua fredda cominciava a sortire gli effetti desiderati.
Eppure il messaggio che il suo corpo gli stava trasmettendo era abbastanza chiaro.
Era paradossale che fosse proprio lei a scatenare in lui quel tipo di reazione. Lei che ormai lo odiava e che probabilmente non provava più alcun tipo d'interesse verso di lui.


La mattina seguente Sakura fu svegliata dal bussare insistente di qualcuno alla sua porta.
Scese assonnata le scale e andò ad aprire trovandosi di fronte due Anbu.
" Haruno-sama , l'Hokage vuole vederla immediatamente !!" disse uno di loro.
Eccola...l'inesorabile quanto prevedibile vendetta di Sasuke. Pensò la rosa alzando gli occhi al cielo. Da uno che aveva fatto della vendetta una ragione di vita,doveva aspettarselo.
Si vestì in fretta e scortata dagli Anbu per la seconda volta giunse nel suo studio.
Naruto non era ancora arrivato e Sasuke era intento a leggere qualcosa.
" Mi hai fatta chiamare? " gli disse incrociando le braccia con tono scocciato.
" Si. Da domani sarai a capo dell'ospedale. Avrai il compito di ripristinare il suo normale funzionamento e magari il suo antico prestigio " disse senza alzare lo sguardo dai fogli.
Sakura sbatté più volte le palpebre incredula.
" Questa poi " pensò la rosa.
" Scusa. Credo di non aver capito " gli disse
" Hai capito perfettamente " rispose lui distrattamente.
" E se mi rifiutassi ? " lo sfidò.
A quel punto l'Uchiha alzò lo sguardo e lo puntò su di lei.
" Non puoi. È un ordine dell'Hokage " rispose lui con un ghigno di soddisfazione.
Sakura ci pensò per qualche secondo.
" Ok . Ma a una condizione " disse infine la rosa.
" Sentiamo " la esortò il moro curioso.
" Le decisioni che prenderò saranno incontestabili e voglio ripristinare l'orto botanico " disse tutto d'un fiato con tono autoritario,come quello che aveva utilizzato lui poco prima.
Sasuke portò le mani intrecciate davanti al viso, questa volta per nascondere un sorriso.
" Sono due le condizioni " le fece notare " ma credo che siano accettabili "
Sakura riuscì a stento a trattenere un sorriso e Sasuke non poté fare a meno di notarlo.
" È tutto " le disse liquidandola.
Sakura si girò e uscì dalla stanza sotto lo sguardo di Sasuke che seguì l'ondeggiare dei suoi fianchi passo per passo fino a perderli di vista.
Scosse la testa e respirò profondamente cercando di recuperare la concentrazione

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Capitolo 4
*** Cap.4 - Alchimia ***


Cap.4 - Alchimia

Far funzionare quell'ospedale si rivelò un' impresa titanica.
Sakura chiese aiuto a Hinata e Ino che accettarono volentieri.
Bisognava fissare delle regole,catalogare i medicinali e formare il personale medico.
Sakura ci si buttò anima e corpo,lavorando anche trentasei ore di seguito. Di giorno si occupava dell'ospedale e di notte dell'orto botanico che era necessario per tenere sempre fornite le scorte di medicinali.
Naruto e Sasuke li aveva visti di rado. Le avevano lasciato carta bianca e come promesso non avevano interferito con le sue decisioni.
Quella mattina aveva terminato prima il corso di formazione per le infermiere e si era recata all'orto.
Stava trapiantando delle piantine appena fiorite di Iris Giallo , quando sentì la sua presenza.
La sentiva da sempre e quella era una delle poche cose che con il tempo non erano cambiate.
" Cosa ci fa qui Hokage ? " gli chiese senza neanche voltarsi.
" Sono venuto a controllare come procedevano le cose " rispose brevemente avvicinandosi a lei.
La rosa si alzò e si girò verso di lui.
Aveva indosso un paio di jeans strappati e una maglia larga che faceva intravedere la spallina del reggiseno. I capelli raccolti in una coda alta.
Si asciugò la fronte con il polso sporcandosela di terra.
Sasuke provò di nuovo una forte scarica di adrenalina e cominciò a sudare dando la colpa all'aria viziata della serra.
" Pensavo bastassero i miei rapporti periodici " gli disse ironicamente.
" A volte è meglio guardare con i propri occhi " rispose lui che li aveva incollati su di lei.
" Malfidato come al solito " esclamò la rosa ritornando alle sue piantine.
Lui le si accovacciò vicino.
" Cosa sono ? " le chiese indicando i fiori.
" Iris gialli " rispose lei che per una volta ne sapeva più di lui.
" E a cosa servono? " le chiese ancora incuriosito.
" Per le pozioni d'amore " rispose lei seria.
" Scusa ? " esclamò il moro sbarrando gli occhi.
" Sto scherzando!!! Nel linguaggio dei fiori indicano la passione sfrenata,ma in campo medico servono per preparare pomate lenitive e tisane "
" Quindi vuoi farmi credere che ogni fiore e pianta qui dentro serve per preparare medicine? "
" Esatto " rispose con soddisfazione.
Sasuke si guardò intorno,la serra sembrava non avere una fine. Sakura aveva fatto proprio un gran lavoro.
Poi si concentrò sulle sue mani che delicatamente stavano interrando una di quelle piantine gialle che significavano passione ardente e si sentì avvampare.
Fece per allungare una mano sulla sua spalla quando la voce di Ino gliela fece ritrarre velocemente.
" Ah. Finalmente ti ho trovata " le disse con il fiato e facendo un cenno di saluto a Sasuke " C'è un emergenza in sala 3 , un operaio è caduto da un'impalcatura "
Sakura si sfilò i guanti e si voltò verso di lui.
" Ci vediamo stasera da Ichiraku " gli disse e corse via.
Sasuke rimase solo nella serra. Colse uno di quei piccoli fiori gialli e ne annusò il profumo.
Sapevano di buono proprio come lei.

La sera attesero invano da Ichiraku l'arrivo della rosa fino a quando non videro arrivare una ragazzina che timidamente si era avvicinata al tavolo.
" Illustrissimi Hokage , Haruno-sama chiede di scusarla ma non potrà raggiungervi a cena " balbettò la ragazzina che facendo un inchino scappò poi via come una furia.
" Che disdetta ! " esclamò Naruto.
La stessa cosa passò per la mente di Sasuke che si alzò dal tavolo e si recò al bancone tornando con una busta.
" Dove stai andando? " gli chiese Naruto.
" Dovrà pur mangiare " rispose lui dirigendosi verso l'uscita.
Naruto sorrise. Non ne era ancora certo ma al teme stava accadendo qualcosa.

Sasuke trovò la Kunohici nel suo studio intenta a leggere delle cartelle cliniche stesa su una branda giocherellando con una ciocca di capelli.
Anche se la porta era aperta , scelse di bussare.
" Sasuke. Cosa ci fai qui? " gli chiese la rosa stupita tirandosi su.
" Ti ho portato il ramen " rispose lui porgendole la busta e mettendosi a sedere poi su una sedia lì vicino.
" Grazie. Ho una fame da lupo " esclamò lei lanciandosi sul contenitore di cartone.
" Come sta l'operaio? " le chiese.
" Meglio. Ma deve rimanere sotto osservazione. " rispose masticando voracemente.
Lo sguardo di Sasuke si posò sull'angolo della sua bocca leggermente sporco.
Sakura si sentì improvvisamente osservata e smise di mangiare.
" Che c'è? " gli chiese alzando un sopracciglio.
" Hai un po' di sugo lì nell'angolo.."
Ma non fece in tempo a parlare che Sakura si pulì passando il pollice sulle labbra.
Sasuke vide come sempre la scena al rallentatore. Il pollice che dall'angolo percorreva le sue labbra morbide e piene.
Senti' il sangue arrivargli al cervello e ...da qualche altra parte ed ebbe quasi paura di arrossire.
Si alzò di scatto e si girò verso l'armadietto dei medicinali ,facendo finta di osservarli.
" Ah!! Sono davvero sazia " esclamò Sakura rimettendosi distesa sulla branda con le mani sulla pancia.
Sasuke accennò un sorriso e la guardò riflessa nella vetrina dell'armadietto.
" Se non fosse stato per te sarei morta di fame " gli disse con voce assonnata.
Sasuke la vide girarsi su un fianco e chiudere gli occhi.
Quando si decise a girarsi verso di lei ,il suo respiro si era fatto pesante.
Le poggiò delicatamente addosso una coperta e le sfiorò appena una guancia con il dorso della mano

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Capitolo 5
*** Cap.5 - Gelosia/ Consapevolezza ***


Cap.5 - Gelosia/ Consapevolezza

L'indomani Sasuke era stranamente meno di malumore del solito. Non aveva rimproverato Naruto per il suo solito ritardo ed era stato quasi cordiale con i sottoposti.
Il piano per la giornata era terminare in fretta i compiti da Hokage e poi andare a far visita a Sakura in ospedale per controllare il suo operato. O almeno questa era la scusa.
Giunto in ospedale ,una delle assistenti gli aveva riferito che Sakura aveva staccato intorno alle otto quindi si diresse verso casa della rosa.
Lei era sulla porta e stava salutando con troppa gentilezza, a suo parere, un ragazzo.
Un nuovo sentimento lo travolse,non riuscendo anche in questo caso a identificare subito di cosa si trattasse.
Si precipitò alla sua porta e bussò con violenza.
" Sasuke " esclamò la rosa stupita di quella visita inaspettata.
L'Uchiha entrò come una furia guardandosi spasmodicamente intorno.
" Sei sicuro di stare bene? " gli chiese .
Finalmente il moro si fermò.
" Chi era quello? " le chiese a bruciapelo.
Sakura sbatté le palpebre non riuscendo a capire la domanda.
" Quello chi? " chiese
" Quello che è uscito da casa tua " rispose l'Uchiha prendendola per le spalle.
Sakura volse lo sguardo verso il tavolo dove erano impilate una serie di cartelle cliniche invitando anche lui a guardare in quella direzione.
" È un mio assistente " rispose la rosa che non riusciva a capire il suo comportamento.
" Puoi lasciarmi adesso? "
Sasuke mollò la presa sentendosi improvvisamente stupido e Sakura sgranchì le spalle.
" Si può sapere che ti ha preso? " gli chiese.
" Nulla.Devo andare. " rispose lui aprendo la porta e andando via.

" Gelosia!!! Ecco cos'è!!! Non ci sono altre spiegazioni " urlò Ino Yamanaka nella sala ristoro dell'ospedale facendo girare tutti.
" Vuoi abbassare la voce !!!" le intimò Sakura.
" Non credevo che quel misogino caprone di un Uchiha potesse fare una scenata del genere. Non ci sono dubbi : è geloso ! " continuò la bionda con aria soddisfatta.
" Ti sbagli Ino, probabilmente ha pensato che fosse qualche malintenzionato " rispose Sakura addentando una mela.
" E da quando l'Hokage va in giro in sella al suo cavallo bianco a salvare donzelle? E poi l'infermiera del terzo piano mi ha detto che era venuto a cercarti in ospedale "
Sakura questa non la sapeva e Ino attese impaziente la reazione dell'amica.
" Non significa nulla e adesso scusa ma ho del lavoro da fare...e anche tu " le disse alzandosi dal tavolino.
Ino la fermò prendendola per un braccio.
" Non puoi sfuggire al destino fronte spaziosa " le disse con tono serio socchiudendo i suoi occhi viola.
Sakura si liberò della presa ringhiando esasperata.
" Prima o poi dovrai affrontarlo!!!" le urlò la bionda scoppiando a ridere.
Sakura alzò la mano mandandola figurativamente a quel paese.
Ino si sbagliava,doveva sbagliarsi,anche se tutto suggeriva che avesse ragione.
Il rapporto con Sasuke era migliorato,ma era assurdo pensare che lui potesse essere interessato a lei.
Se una cosa del genere fosse accaduta anni prima,sarebbe corsa a comprare l'abito da sposa ancor prima di averne la certezza e si sarebbe fatta milioni di film mentali.
Ma ora...lei non era più una ragazzina e non credeva più alle favole soprattutto se il coprotagonista era Sasuke Uchiha. In passato aveva sofferto troppo a causa sua e adesso che finalmente riusciva a stare con lui come sua pari non voleva regredire a quando non riusciva a proferire parola in sua presenza per l'imbarazzo.
Sospirò profondamente sperando che il maialino avesse torto.


L'umore dell'Uchiha era nero peggio di un pozzo senza fondo.
Naruto era abituato ai suoi malumori ,ma notò qualcosa di diverso e dopo l'ennesima sfuriata ai danni di Kiba e Shikamaru , decise di indagare.
" Hey teme, che ti succede? "
" Non sono affari che ti riguardano dobe,pensa a lavorare piuttosto " rispose lui lapidario.
Naruto fece il giro della scrivania , si posizionò alle sue spalle e prese a massaggiarle.
" Che stai facendo? " gli chiese Sasuke infastidito da quel contatto fisico non richiesto.
" Lo sai che se ti confidi con il,tuo amichetto poi ti senti meglio " gli sussurrò in un orecchio con,un gran sorriso.
" E se invece ti scaraventassi fuori dalla finestra? "
" Uffa teme !! Vuoi dirmi cos'hai? " disse Naruto mettendo il,broncio e incrociando le braccia.
" Sei esasperante " rispose l'Uchiha sospirando.
" Aspetta. Forse lo so. È per Sakura - Chan " disse il biondo colpito da un illuminazione.
Sentendo il suo nome, il moro si incupì ulteriormente e Naruto capì di aver colto nel segno.
" Bingo !!! " esclamò
Sasuke controvoglia gli raccontò l'accaduto e Naruto cercò di non interromperlo, sapendo quanto dovesse costare quelli sfogo al,suao infinito orgoglio Uchiha.
" È semplice. Sei attratto da lei " disse il biondo quando Sasuke terminò di esporgli i sintomi della sua malattia.
" Cioè? Sarei innamorato? " chiese il moro non essendo molto ferrato in materia.
" Sono due cose diverse la passione e l'amore. Si può essere attratti da qualcuno senza esserne necessariamente innamorati. Ma non credo sia il tuo caso anche se per adesso devi imparare ad accettare una cosa per volta. Quindi partiamo dal presupposto che tu senta una forte attrazione per Sakura-Chan e non posso darti torto. È bella,intelligente,potente e le sono cresciute anche..."
" Dobe!!!" ringhiò Sasuke.
" Ok.Ok. Calmati...in ogni caso come pensi di risolvere questo tuo problema? " gli chiese.
" Lo sto chiedendo a te razza di baka decelebrato " ringhiò di nuovo l'Uchiha.
" Sakura ha sempre avuto un debole per te. Adesso ti considera un povero idiota,ma in fondo credo che tu le piaccia ancora un po'. Certo con lei sei stato un po' stronzo. L'hai abbandonata su una panchina,hai tentato..."
" So cosa ho fatto Naruto!! Arriva al dunque! " disse Sasuke sfinito,fermando il lungo elenco delle sue malefatte che Naruto aveva iniziato a esporre.
" Io al posto tuo la bacerei " disse infine Naruto.
" Sakura non è Hinata. Non sviene. Come minimo mi ritroverei con tutte le ossa rotte "
Naruto immaginò la scena e cominciò a ridere.
" Ecco lo sapevo che era inutile parlarne con te " esclamò Sasuke.
Naruto tornò serio e gli mise una mano sulla spalla.
" Teme,l'amore è come la guerra,sw non rischi non vincerai mai " gli disse con tono solenne.
Sasuke era combattuto. Poteva mettersi a ridere,ma non era da lui. Poteva scaraventarlo fuori dalla finestra provando una piena soddisfazione oppure poteva andare via. Scelse la terza opzione. Si alzò e si diresse verso la porta.
" Ma dove vai? " gli chiese l'amico.
" Per oggi ho sentito abbastanza cavolate "
" Ci vediamo stasera da Ichiraku " urlò il biondo.
" Credo che starò a casa " rispose Sasuke chiudendosi la porta alle spalle.

Sakura terminò prima il turno in ospedale e tornò a casa. Fuori , tuoni e lampi preannunciavano un temporale.Fece un lungo bagno ,indossò una felpa e un jeans e raggiunse gli altri da Ichiraku.
Lungo la strada si pentì di non aver preso l'ombrello mentre alcune goccioline cominciavano a picchiettare al suolo.
Giunta al locale vi trovò solo Hinata e Naruto.
" Sasuke? " chiese con un po' d'inquietudine.
" Ha detto che voleva rimanere a casa " rispose Naruto.
Sakura corse al bancone e ordinò due porzioni di ramen da asporto,salutò in fretta gli amici e si fiondò fuori dal locale sotto,il temporale appena scoppiato.
Corse per le strade di Konoha fino a casa di Sasuke.
Bussò,ma non ricevette risposta.
Bussò di nuovo ,con più forza e finalmente sentì la serratura aprirsi.
" Ramen? " gli chiese sollevando la busta e sorridendo.
Sasuke non ricambiò il sorriso e non disse una parola.
" Mi fai entrare o mi lasci qui fuori a prendere una polmonite ? " chiese la rosa tornata seria.
Sasuke si scansò permettendole di entrare.
In silenzio sparì nel corridoio ritornando poco dopo con,un asciugamano.
Glielo porse e Sakura si frizionò i capelli zuppi.
" Ti ha mandato Naruto? " le chiese con freddezza.
" No.Perché avrebbe dovuto? " rispose lei prontamente.
" Allora che ci fai qui? "
" Volevi sdebitarmi. L'altra volta sei stato tu a portarmi il ramen in ospedale. "
" Non avresti dovuto " disse lui tenendo gli occhi fissi su di lei.
Sakura si sentì improvvisamente fuori posto.
" Forse è meglio che vada " gli disse posando l'asciugamano sul divano.
" Credo di si " rispose lui lapidario.
Sakura si alzò e si diresse verso la porta. Impugnò la maniglia e ci ripensò.
" Che problema hai Uchiha? " gli chiese con rabbia voltandosi verso di lui.
" Scusa? " chiese a sua volta il moro, stupito dalla domanda.
" Ti ho chiesto qual'è il tuo problema " ripeté la rosa.
" Io non ho nessun problema "
" Strano perché a me pare che tu ce l'abbia e bello grosso " ringhiò Sakura avvicinandosi minacciosamente a lui con quella fiamma ardente negli occhi che quasi gli fece girare la testa.
" Beh,se lo vuoi sapere ,Haruno, il mio problema sei tu " le disse alzando leggermente il tono di voce.
Sakura fu percorsa da un brivido.
" Oh kami ,Ino aveva ragione " pensò.
" C-cosa significa? " gli chiese quasi con timore.
" Sei insopportabile "
Non era la risposta che Sakura aspettava e ne rimase quasi delusa.
" Bene. Buono a sapersi,almeno adesso so cosa pensi di me " gli disse indispettita ritornando verso la porta.
" Aspetta " disse lui con calma raggiungendola e volta sola verso di lui.
" Cosa dovrei aspettare? Non hai ancora finito di insultarmi? Vuoi lasciarmi !!! Sei un idiota Sasuke Uchiha , ecco cosa sei e io ti..."
Le labbra di Sasuke prepotentemente misero a tacere quelle di Sakura che sbarrò gli occhi.
Le vennero in mente le parole di Ino.
" Non puoi sfuggire al destino " le aveva detto.
Socchiuse leggermente le labbra,chiuse gli occhi e si lasciò andare.
Se quello era il suo destino,non avrebbe potuto fare altro.
Sasuke avrebbe voluto prendersi a pugni da solo,aveva ascoltato il consiglio del dobe e ora Sakura lo avrebbe fatto a pezzi.
Le sue labbra,tuttavia,erano così morbide e profumate che valeva la pena violarle anche solo una volta.
Quando poi le senti' schiudersi sotto la pressione delle sue,vide allontanarsi il pericolo di una morte prematura e si abbandonò al calore della sua bocca.
Si staccarono per mancanza di ossigeno,ma Sasuke continuò a tenerla avvinghiata a sé come se temesse che potesse scappare via.
Sakura continuava a tenere le braccia penzoloni,totalmente scioccata da ciò che era accaduto.
Sentiva le mani di Sasuke dietro la sua schiena e il suo seno premere contro i suoi pettorali marmorei.
" C- che cosa significa? " gli chiese con un filo di voce.
" Non ne ho idea. So solo che ho voglia di farlo ancora " le rispose con sincerità.
Sakura aveva sperato in una risposta del genere.
Sollevò le braccia e le mise intorno al suo collo,invitandolo a ricominciare.
Le sembrò di essere tornata tredicenne,quando la sua unica ragione di vita era lui, quando lo osservava con sguardo sognante e sperava in un suo gesto gentile.
Sbarrò gli occhi. Lei non aveva più tredici anni e lui gliene aveva fatte passare di tutti i colori e probabilmente quello era solo uno dei suoi capricci.
Mise le mani avanti per non cadere rovinosamente.
Interruppe bruscamente il bacio e gli mise una mano sulla bocca.
Sasuke alzò un sopracciglio per il disappunto.
" Sia chiaro,è solo attrazione fisica. Nessun coinvolgimento sentimentale. Ognuno continua la sua vita e nessuno dovrà mai saperlo " disse sembrando quasi pazza.
Sasuke annuì e Sakura liberò le sue labbra.
Passarono la notte facendo l'amore,o meglio, sesso, a detta di Sakura.
Fu qualcosa di travolgente anche se era la prima volta per entrambi. Sembrava come se i loro corpi fossero stati creati per unirsi.
Sfiniti si addormentarono l'una nelle braccia dell'altro.

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Capitolo 6
*** Cap.6 - Insicurezza ***


Cap. 6 - Insicurezza

Sakura si svegliò di soprassalto sentendo bussare alla porta.
Sasuke era lì di fianco a lei,nudo e bellissimo e non riuscì a non sorridere.
" Sasuke " lo chiamò per svegliarlo.
Lui aprì i suoi splendidi occhi onice stupendosi quasi di vederla lì.
" Stanno bussando alla porta " gli disse invitandolo ad alzarsi.
Sasuke indossò i boxer e seguito a ruota da Sakura coperta dal lenzuolo , si affacciò in giardino per vedere chi fosse.
" È il dobe " le disse a bassa voce.
" Porcaccia. Adesso che facciamo? " esclamò la rosa con il terrore negli occhi.
" Si può sapere perché non vuoi che nessuno lo sappia? " le chiese quasi contrariato.
" Possiamo parlarne dopo ?! "
" Ok. Ma se non apro non andrà mai via "
" Vado in camera. Tu vedi di mandarlo via "

" Temeeee ? Lo so che sei in casa. Vuoi aprire ? " continuava a ripetere Naruto bussando ritmicamente.
" Che diavolo vuoi? " sbraitò Sasuke aprendo la porta.
" Eccoti qua " disse Naruto cercando di fare capolino dentro casa " Non ti ho visto questa mattina e mi sono preoccupato "
" Adesso mi hai visto. Ciao. " disse il moro cercasno di chiudere la porta ,ma il piede di Naruto non glielo permise.
" Hai visto Sakura-Chan ? " chiese con malizia.
" No.Non l'ho vista e ora se mi vuoi scusare " rispose cercando di essere convincente e chiuse finalmente la porta.
Naruto rimase qualche minuto lì davanti con uno dei suoi sorrisi a trentasei denti.
Sakura era lì,ne era sicuro.

Sasuke tornò in camera da letto trovando Sakura pronta per andare via.
" Non voglio che nessuno sappia di noi perché per troppo tempo sono stata lo zimbello del villaggio a causa tua e ora che ho recuperato un po' di credibilità, non voglio perderla. " gli disse tenendo lo sguardo basso.
Sasuke le si avvicinò e la prese tra le braccia. La alzò da terra e la posò sul letto.
" Perché ti sei rivestita? " le chiese prendendole i polsi e portandoli sulla sua testa.
" Perché ho un lavoro " rispose lei cercando di divincolarsi.
" Può aspettare " sussurrò lui baciandola.


Sasuke stava percorrendo come ogni giorno la strada che conduceva al palazzo. Se ne fosse stato capace , al posto di camminare , avrebbe trotterellato allegramente, ma nessun Uchiha aveva mai trotterellato nella storia del clan e lui,l'unico superstite, non poteva infangarne la memoria.
Quindi camminò,come sempre,glissando freddamente i soliti ammiccamenti delle passanti.
Si sentiva stranamente leggero. Ormai lui e Sakura facevano coppia fissa da alcuni mesi o, a detta di lei, erano " amici di letto ".
La segretezza del loro rapporto lo rendeva ancora più eccitante e a lui non dispiaceva affatto. Era sempre stati restio a raccontare di sé agli altri e poi era stata un'idea di Sakura e se stava bene a lei...
Passavano molto tempo insieme, a casa di uno o dell'altra,lontano da occhi indiscreti e quando erano in pubblico , giocavano al cane e al gatto per non indurre la volpe e il maialino al sospetto.
Era davvero divertente,soprattutto quando tornavano a casa e facevano pace.
Lui aveva anche scoperto i benefici di una vita sessuale attiva. Il suo umore era decisamente migliorato e anche fisicamente si sentiva un leone,merito,secondo il suo medico di fiducia ,dell'aumento delle difese immunitarie dovuto proprio al sesso.
Lei...lei era fantastica.
Dopo i primi tempi di sperimentazione,ora potevano considerarsi degli esperti e lei era così sexy e passionale da fargli perdere completamente la testa.
Tutto questo,ovviamente,faceva parte di quelle cose che non avrebbe confessato neanche sotto tortura.
Erano rimasti d'accordo di vedersi a pranzo al palazzo. Naruto era solito tornare a casa per mangiare i favolosi manicaretti di Hinata e la maggior parte dei sottoposti faceva pausa,quindi sarebbero stati in Santa pace.
Sasuke sbrigò le sue faccende velocemente sotto gli occhi di uno stupito Naruto che era contento di vedere il suo collega di buon umore,ma moriva dalla voglia di conoscerne il motivo.
E siccome nulla riusciva a togliergli dalla testa che quel motivo fosse Sakura ,decise che er ora di tendergli una trappola.
" Tra due settimane mi sposo,te lo immagini? " gli disse con aria sognante.
" Non ti costringe nessuno " rispose l'Uchiha tagliente come sempre.
" Hai già pensato a chi porterai come accompagnatrice? "
" È già tanto che ti faccio da testimone "
" Ma Sas'ke è la tradizione. Non puoi venire da solo. "
Sasuke ebbe come l'impressione di aver ricevuto una coltellata alle spalle e in fondo era proprio così.
" Hops! È ora di pranzo,chissà cosa mi ha preparato Hinata? Fammi sapere il nome della tua accompagnatrice mi raccomando " gli disse andando via.


" Scusa,scusa,scusa...sono in ritardo lo so,ma c'è stata un'emergenza ..." urlò Sakura entrando nell'ufficio come una furia.
Sasuke era seduto alla scrivania pensieroso.
" Cosa è successo? " chiese la rosa preoccupata.
Sasuke le espose il problema.
" Chiedilo a una ragazza del villaggio! C'è la fila qui sotto " gli consigliò Sakura prendendo un altro pomodoro dalla ciotola.
Il pomodoro andò di traverso a Sasuke,che tossì per evitare il soffocamento.
" E a te non darebbe fastidio? " le chiese tra un colpo di tosse e l'altro.
Sakura girò intorno alla scrivania e si mise a cavalcioni su di lui.
" No perché poi durante il matrimonio spariremo misteriosamente " gli sussurrò sulle labbra.
Eccola. Lo stava facendo di nuovo. Ormai riusciva a manipolarlo come voleva e lui ne era pienamente cosciente e per quanto tentasse di combattere , capitolava puntualmente.
Sasuke si perse nelle sue labbra e prendendola di peso la mise a sedere sulla scrivania di Naruto cominciando a spogliarla.
" Non pensi che Naruto si arrabbierà? " gli chiese ridendo.
" Non lo saprà mai,no? " rispose lui pensando per la prima volta che quella situazione cominciava a stargli stretta.

La sera stessa Sasuke si ritrovò nel suo studio a riflettere sulla storia con Sakura.
Non aveva intenzione di portare una sconosciuta al matrimonio di Naruto , considerando che lei sarebbe stata presente come damigella di Hinata. E non riusciva a credere che fosse stata proprio lei a proporglielo.
A parti inverse ,lui avrebbe fatto un pandemonio.
Ormai erano mesi che si frequentavano e potevano considerarsi una coppia a tutti gli effetti,ma lei si ostinava a voler mantenere il segreto e lui iniziava a non capirne più il motivo.
Non si erano promessi amore eterno. In realtà la parola amore era stata bandita da ogni loro conversazione,ma erano una coppia e a parer suo, una bella coppia.
Lei aveva sofferto tanto a causa sua e il villaggio aveva provato pena per lei e per questo era stata vittima delle malelingue.,ma ora lui si sarebbe fatto uccidere pur di non farle del male e avrebbe ucciso chiunque osasse farlo.
Gli era entrata nel sangue e non poteva più fare a meno di lei.
Ma lei? Cosa pensava davvero di loro due? Era solo un gioco o come lui non voleva accettare che fosse qualcosa di molto più grande e intenso?
Ripensò a quando erano piccoli e lei aveva occhi solo per lui. Il suo atteggiamento era noioso e lo infastidiva. Adesso era infastidito dal comportamento opposto. Sakura non pendeva più dalle sue labbra,non lo guardava più con aria sognante e non balbettava in sua presenza. Era diventata una donna forte, sicura di sé e indipendente. Anche ciò che era accaduto tra loro in passato era un argomento tabu. Sembrava come se quello strano rapporto che avevano creato li difendesse da tutto il male che si erano fatti , creando una specie di barriera invisibile tra quello che erano ora e quello che erano stati in passato.
Alla fine il famoso chiarimento sarebbe stato davvero necessario.

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Capitolo 7
*** Cap.7 - Paura = Amore ***


Cap.7 - Paura = Amore


Giunse il fatidico giorno delle nozze di Naruto e Hinata.

Naruto, in quelle due settimane, lo aveva tormentato talmente tanto con la storia dell'accompagnatrice, da spingerlo a dargli un nome.
" Quindi la tua accompagnatrice si chiama Kusa " disse Naruto con sospetto tenendosi il mento con una mano e socchiudendo gli occhi azzurri.
Sasuke annuì.
" E di quale clan è? "
" Il Clan Nagi mi sembra " rispose l'Uchiha distrattamente senza guardarlo negli occhi.
" Kusa Nagi , eh ? " rifletté il biondo ad alta voce " L'ho già sentita da qualche parte ...la conosco ? "
" Oh sì che la conosci!! " rispose il moro con un mezzo ghigno " È solo che un po' che non si vede in giro "
Naruto non sembrò molto soddisfatto,ma gli aveva chiesto un nome e lui gliel'aveva dato.

Naruto e Hinata avevano deciso di celebrare le nozze nella piazza del villaggio , permettendo a tutti gli abitanti di parteciparvi.
Era stato allestito un enorme gazebo dalla mamma di Ino, dove il Kazekage avrebbe sancito l'unione tra l'Hokage e la Hyuga.
Lo spogliatoio dell'Ospedale era stato assegnato a Hinata e alle sue damigelle perché più confortevole. Quello degli Anbu, più piccolo e spartano, a Naruto e Sasuke.
Quando Sasuke raggiunse Naruto,lo trovò in preda a una crisi di nervi.
Aveva indosso quella orrenda tuta arancione e camminava avanti e indietro per lo spogliatoio.
" Che ti prende dobe? " gli chiese seriamente preoccupato.
" Nulla. Sono solo un po' nervoso " rispose lui martoriandosi le mani.
" Questo lo vedo,ma non ne capisco il motivo "
" Certo. Tu non sei mai stato innamorato! "

Colpito e affondato.

" Non puoi sapere cosa si prova a svegliarsi ogni mattina con un miracolo al tuo fianco. Come sia appagante cercare di renderla tutti i giorni felice rinunciando anche a te stesso,a volte...e farlo senza sentirne il peso perché ti basta il suo sorriso per stare bene. Progettare una vita insieme...la casa...i figli. Sentirsi parte di qualcosa di unico e pensare di non meritarlo. Non sai cosa si prova ad avere paura...una paura fottuta che un giorno ,qualcosa o qualcuno, possano portarti via tutto. La paura di essere di nuovo solo quando ti è stata donata la possibilità di vivere questa assurda vita con una persona che ti completa e senza la quale ti sentiresti perso perché l'amore che ti dona ti riempie il cuore. Quando anche tu avrai provati tutto questo,allora...forse...riuscirai a comprendermi "

Sasuke ascoltò in silenzio il discorso di Naruto. Lo aveva ascoltato altre volte fare discorsi seri, come quando cercava disperatamente di riportarlo a casa. Era sempre stato bravo con le parole a differenza sua. Ma quel discorso era diverso. Era il suo cuore innamorato che parlava ,non l'amico o il fratello.
Ascoltando le sue parole non aveva potuto fare a meno di associarle a Sakura e aveva avuto una specie di illuminazione.

" Naruto, smettila di fare il baka e vestiti...io devo fare una cosa " gli disse correndo via.
" Aspetta Sas'ke. Dov'è la tua Kusa Nagi ? "
Sasuke si fermò sulla porta e indicò la sua katana appesa vicino al suo armadietto abbozzando un sorrisetto.
" Teme maledetto!!! " urlò Naruto guardando la spada ,ma Sasuke ormai era distante.

Corse a perdifiato tra le strade affollate di Konoha e giunto all'ospedale fece irruzione nello spogliatoio scatenando le urla delle presenti.
" Sasuke " esclamò la rosa nel suo vestitino verde pallido.
" Ti devo parlare " le disse con il fiatone.
Sakura pensò che fosse una cosa seria e decise di seguirlo.
Lui la condusse nella serra. L'unico posto in cui era sicuro di non trovare nessuno.
" Allora cosa c'è di tanto importante? Non farti venire strane idee perché se torno con il vestito sporco di terra, questa volta ci scoprono di sicuro "
Sasuke non disse una parola rimanendo di spalle.
" Sasuke? Che ti prende? " chiese quindi la rosa preoccupata.
" Sakura,ricordi quando ti ho detto che eri insopportabile ? " le chiese
" Certo che me lo ricordo " rispose la rosa aggrottando la fronte.
" Era vero " disse cogliendola di sorpresa.
" Se è un modo per scaricarmi,non ... " provò a dire la rosa ,ma fu interrotta da Sasuke che avvicinatosi a lei ,le aveva messo un dito sulla bocca.
" Quello che volevo dire è che...non sopporto i tuoi occhi troppo vispi e di una sincerità disarmante.Non sopporto l'ondeggiare dei tuoi fianchi quando cammini. Non sopporto quando accavalli le gambe e quando metti il broncio. Non sopporto quando giocherelli con i tuoi capelli. Non sopporto quando ti pulisci la bocca con il pollice e non sopporto le tue labbra perché ogni volta che le guardo mi viene voglia di morderle. Non sopporto il tuo viso quando mi sveglio di notte e non posso fare a meno di sfiorarlo e non sopporto il tuo profumo. Lo sento ovunque anche quando non sei con me "
Sakura rimase immobile e in silenzio ascoltando le sue parole proferite lentamente ,con dolcezza.
" Non sopporto che tu mi sia entrata dentro e che adesso io non possa più fare a meno di te e non sopporto di essere così follemente innamorato di te da accettare tutto questo "
Gli occhi di Sakura si riempirono,di lacrime. Provò a trattenerle con tutta se stessa,ma non ci riuscì.
Sasuke le prese il viso tra le mani e le sorrise.
" Io...non posso " gli disse con voce strozzata.
Il sorriso sparì dal viso del moro che si voltò di spalle.
" Non voglio soffrire ancora,lo capisci? Questo modo di stare insieme non crea in me aspettative o illusioni. " continuò la rosa che ormai piangeva disperatamente.
Sasuke si accovacciò e raccolse uno di quei fiori gialli.
" Guarda questi fiori. Se li tranci sono destinati ad appassire,ma se li accudisci...gli dai il sole ,l'acqua e la terra , crescono rigogliosi. La nostra passione , il nostro amore...sono come questi fiori. Se ci impegneremo , non appassiranno mai. " le disse appuntandole il fiore tra i capelli.
" Anch'io ti amo. Ti amo da morire,ma ho paura che tutto possa finire " rispose la rosa singhiozzando.
Sasuke la prese tra le braccia e la baciò.
" La tua paura è la mia. Ma qualcuno mi ha detto che solo quando si ha davvero paura, si è veramente innamorati " le disse sintetizzando il lungo e prolisso discorso di Naruto.
Si baciarono a lungo nell'inebriante profumo della serra.
Sentirono poi le trombe suonare. La funzione stava iniziando.
Corsero mano nella mano verso la piazza.
Sakura prese al volo il bouquet dalle mani di Ino che sorrideva vittoriosa avendola vista arrivare con il caprone dell'Uchiha e si accodò a Ino e Ten Ten ,mentre Sasuke corse al fianco di Naruto.
" Io lo sapevo! Lo sapevo! " ringhiò Naruto tra i denti.
" Non so a cosa tu alluda " rispose Sasuke.
" Me la pagherai teme "
" Sta zitto! Sta arrivando tua moglie. "

Hinata era bellissima nel suo vestito avorio e stranamente non svenì dall'emozione,ma attraversò sicura la piazza gremita di persone fino al gazebo ,dove suo padre la lasciò a Naruto.
Gli occhi di Sasuke ,invece, rimasero incollati su quella ragazza con un
fiore giallo tra i capelli che procedeva lentamente dietro la sposa.
C'era un'altra cosa che Sasuke non sopportava di lei : il suo sorriso perché lo rendeva straordinariamente felice.

Angolo dell'Autrice

Finisce qui...
La storia partecipa al contest indetto da Naruhinafra sul forum di efp di conseguenza era già completa. Quindi ho pensato : " Perché centellinare i capitoli ? Ma carichiamoli tutti!!! " e così ho fatto. Ringrazio Kasumi e Manga per aver recensito i capitoli. E ringrazio a priori tutti coloro che vorranno dare un'opinione circa questa fan. Ho adorato scriverla...è stato davvero divertente. Volevo che fosse fresca e leggera. Una specie di commedia sentimentale con al centro la passione tra i nostri due sennin preferiti. Spero di essere riuscita nell'intento.
A presto
Kiss kiss

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