i need you, again

di Payneskiss
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** è colpa mia ***
Capitolo 3: *** Rimani con me ***
Capitolo 4: *** Simply... I'm sorry ***
Capitolo 5: *** Stay Strong... ***
Capitolo 6: *** 6. I DON'T FEEL ANYTHING ***
Capitolo 7: *** 7. Come back to life ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Liam:”grazie per tutto il sostegno che ci date… vi amiamo! Ciaoooooo” disse salutando con la mano.

Chiuse il computer e lo posò sul comodino.

Io:”come stanno le Directioner?” gli dissi lasciandogli un bacio sul naso e infilandomi sotto le coperte del lettone.

Liam:”bene… hanno detto che adorano il nostro nuovo cd!” disse con un sorriso a 3891559718597158 denti. Era fiero di se stesso, lo potevo vedere.

Eh già! Gli One Direction avevano sfondato. Liam e tutti gli altri avevano realizzato il loro sogno. Ero al settimo cielo per loro. Amo quei ragazzi e si meritano tutto ciò che c’è di buono nel mondo!

Io:”sono contenta – dissi sorridendo – notte amore mio” dissi accoccolandomi al suo petto e ricevendo come risposta un intenso bacio che mi fece rovesciare lo stomaco tanto le farfalle al suo interno sbattevano le ali con prepotenza.
Si, lo amavo più della mia stessa vita.
 
La mattina seguente Liam era uscito presto di casa e al mio risveglio non era più lì, come sempre.
Avevo qualche giorno di pausa dal lavoro, grazie al cielo, così avrei potuto passare del tempo con la piccola Darcy, siccome di solito, a causa del mio lavoro e quello di suo padre, è obbligata a rimanere all’asilo tutto il giorno.

Darcy:”mamma… “ disse chiamandomi e sbarrando i suoi enormi occhi marroni, caldi e affettuosi come quelli del padre.

Io:”dimmi amore!” dissi prendendola in braccio e schioccandole un bacio sul naso. Era una bambina bellissima, piena di vita. Aveva gli occhi scuri e i capelli castano chiari e pieni di ricci, come quelli di Liam. Si assomigliavano veramente molto.

Darcy:”come mai papà va via presto tutte le mattina e non sta un po’ con noi?” disse con voce triste.

Mi si apri il cuore al suono triste di quelle parole.

Io:”tesoro, papà deve lavorare… sai è molto impegnato! Adesso non puoi ancora capire, aspetta qualche anno e capirai. Papà sta facendo di tutto per stare con noi il più possibile.

Devo farti un discorso Darcy, vieni qui – la presi in braccio e mi sedetti sulla sedia della cucina cercando di tenerla il più vicino possibile a me per trasmetterle un po’ di fiducia e calore – papà lavora in una band e quindi fa musica e di conseguenza cd e, bè sai, deve promuovere i cd e le canzoni e quindi purtroppo, tra 1 mese papà dovrà partire per andare in tour e bè, non lo vedremo per un po’, circa 3 mesi…” dissi con tono triste, al solo pensiero di non poterlo vedere.

Il fiato mi si bloccò e le parole erano incastrate in gola. Dire a voce alta quelle parole mi faceva male.

Darcy iniziò a piangere e corse in camera sua.

Mi dispiace per lei, non è abituata a stare così lontano da Liam e nemmeno io… speriamo di abituarci presto alla sua assenza, anche se sarà molto difficile. Come farò per così tanto tempo senza di lui? Mi si spezza il cuore.

La sera Liam tornò a casa verso le 10.

Liam:”ciao amore, sono a casa!” disse urlando dalla porta d’ingresso mentre si toglieva il giubbotto.

Io:”Liam James Payne, dove sei stato fino ad ora? C’era tua figlia che avrebbe voluto vederti!” dissi rimproverandolo.

Liam:”tesoro sono stato a fare le prove…” disse, ma il suo tono non mi convinceva del tutto. Ammettiamolo… non era affatto bravo a mentire!
Io:”fino a quest’ora? E poi dove siete andati, al bar immagino!”

Liam:”si e allora? – disse con tono arrabbiato – penso di poter uscire qualche volta anche io!” disse iniziando ad alzare la voce fino quasi ad urlare, con un tono isterico e seccato.

Io:”si ma non fino alle 10 di sera quando hai a casa una bambina che aspetta da tutto il giorno di poter riabbracciare suo padre!” sbottai alzando la voce di un ottava per poter superare la sua. Lui sarà stato anche un cantante me io sono una donna e riesco ad urlare molto più di lui.

Liam riprese il giubbotto che aveva appena tolto ed uscì di casa, sbattendo la porta alle sue spalle.

AAAAAH come mi fa arrabbiare quando fa così. Sembra che il mondo ruoti attorno a lui. Mi verrebbe voglia di prenderlo e iniziare a picchiarlo con un mestolo (eh già, ne ha paura) fino a quando non prega pietà.
Ok, forse sono un po’ esagerata, ma Darcy ci tiene. Vuole vedere suo padre tutte le sere, come me, insomma.


 
Passarono un paio d’ore e Liam non era ancora tornato, bè forse avevo un po’ esagerato, è vero, si era impegnato molto, ogni tanto deve uscire a svagarsi. In fondo aveva ragione, si meritava un po’ di riposo e tranquillità dalla solita routine quotidiana. Va bè, lo chiamo.

Liam:”pronto?”

Io:”liam… volevo chiederti scusa! Ho esagerato, non volevo litigare” dissi tutto d’un fiato con tono triste e rassegnato. Si, mi sentivo dannatamente in colpa per come lo avevo trattato.

Liam:”no scusami tu amore, hai ragione sarei dovuto rientrare un po’ prima, scusa, mi dispiace anche per Darcy. Sono in macchina, tra 10 minuti sono lì ok?” disse anche lui con tono dispiaciuto, ma felice per aver ricevuto quella chiamata.

Io:”ok, ti amo!” dissi contenta facendomi spuntare e sorriso a 32 denti.

Liam:”anche io!” disse mandandomi un bacio attraverso il telefono. Non potevo vederle, ma me lo sentivo, stava sorridendo.

Passarono 10 minuti ma Liam non era ancora spuntato. Dove diavolo era finito?
Ne passarono 15, 20, 30, 40, 50 un’ora e di lui nemmeno l’ombra. Va bene il traffico ma così è veramente esagerato. Lo chiamai un miliardo di volte ma il cellulare squillava a vuoto.

“starà guidando, preferisce non rispondere!” pensai.

Dopo quasi 2 ore sentii suonare il campanello, speravo fosse Liam.
Mi alzai di scatto e corsi verso la porta. Andai ad aprire e mi ritrovai davanti Louis e Niall con il fiatone.

Niall non disse nulla ed entrò in casa e salì le scale andando in camera della bambina di corsa.
Che diavolo avevano ‘sti due pazzi?

Louis:”Niall sta prendendo Darcy, vieni, dobbiamo correre all’ospedale, Liam ha avuto un incidente in macchina, dicono sia grave!” mi prese la mano prima che potessi realizzare il tutto e uscimmo di casa seguiti da Horan che teneva in braccio Darcy, ancora dormiente.
 
CONTINUA…

spazio me: ciao meraviglie! c: ho caricato il prico capitolo della seconda parte della mia storia! è il continuo di PLEASE, SAVE ME! ditemi che ne pensate del prico capitolo c: recensite mi raccomandoooo :3

-Roby

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Capitolo 2
*** è colpa mia ***


Entrammo correndo all’ospedale ed andammo subito a chiedere dove si trovasse Liam, ma prima che ci dessero la risposta lo vidi su un lettino e lo stavano portando in sala operatoria.
Il cuore mi si squarciò in pezzi.

Il suo viso era sofferente e tutto ciò portava del dolore a me. Amo quel ragazzo e non voglio perderlo. È la mia luce e la mia salvezza. Lo amo più di me stessa.

Mi scappò un urlo e subito mi tappai la bocca, come per non fare sentire il dolore che provavo agli altri, iniziai a piangere e a correre verso di lui.
Un’infermiera mi fermò.

Infermiera:”signorina, la prego si calmi, la prego, lo dobbiamo portare in sala operatoria.” Disse poggiandomi le mani sul petto come per bloccarmi.

Io:”vi prego ditemi cos’è successo! Voglio abbracciarlo!” urlai cercando di avvicinarmi mentre le lacrime scendevano copiose dal mio viso, ricoperto da smorfie di dolore e terrore.

Louis mi prese e mi staccò dall’infermiera cercando di bloccarmi con le sue possenti braccia, messe a dure prova dalla mia forza di volontà.

Liam entrò nella sala ed io mi accoccolai al petto di Louis, continuando a piangere.
Mi accarezzava i capelli con fare dolce e rassicurante mentre sussurrava parole con tono calmo e rilassato (cosa che nemmeno lui era) e cercava di farmi calmare mentre Niall si era seduto su una sedia con in braccio Darcy che dormiva ancora e non sapeva nulla di suo padre e di ciò che gli era accaduto.



Dopo un’oretta mi calmai ed un’infermiera mi portò un caffè, fu molto gentile. Me lo porsi e lo presi facendo una smorfia, perché non poteva essere chiamato sorriso. Mi mise una mano sulla spalla cercando di rassicurarmi.
Mi spiegò anche quello che era successo.

Infermiera:”Liam, così si chiama giusto – io annuii – ha avuto un incidente in auto. Stava guidando ed un gruppo di ragazzi ubriachi gli hanno tagliato la strada con la macchina e per cercare di evitarli e andato fuori strada, facendo ribaltare la macchina diverse volte, infatti non siamo riusciti a riconoscere la macchina, è piuttosto grave, preghiamo che ce la faccia.” Mi disse con tono calmo e subito dopo mi strofinò la schiena con la sua mano per darmi forza.
Sicuramente non sarebbe bastata una mano sulla schiena.

Non c’erano parole per descrivere la mia rabbia, tristezza, dolore, preoccupazione, ansia… semplicemente ero distrutta.

L’infermiera si alzò ed andò a fare il suo lavoro e dopo 20 minuti arrivarono anche Harry e Zayn di corsa. Avevano fatto il prima possibile.

Appena entrarono mi vennero subito incontro e mi abbracciarono.

Anche loro erano molto scossi e preoccupati (insomma… si poteva non esserlo?).
Gli spiegammo la storia ed Harry decise di svegliare la piccola per raccontargli tutto. Loro due avevano un legame speciale. Anche per questo adoravo Harry. Ci sapeva fare con i bambini, o almeno con Darcy.
Le spiegò la storia ed iniziò a piangere e si attaccò al mio collo. Quanto avrei voluto farlo anche io, ma no, non potevo, dovevo essere forte, per lei, per la mia piccola, che aveva già ricevuto così tante delusioni e preoccupazioni in pochi giorni.

Io:”shh, amore… dai, papà è forte! Non ti preoccupare ce la farà, sicuramente tra un mese non sarà in tour ma presto lo sarà ok?!” cercavo di convincerla, ma forse prima avrei dovuto convincere me stessa. Era quella la cosa difficile. Convincere sé stessi che tutto, prima o poi, andrà bene, anche se si sa che non è così. Avevo paura…

Zayn mi disse di andare a prendere un thè alla macchinetta per distrarmi un attimo ed accettai. Dovevo parlare con qualcuno del mio senso di colpa o dovevo tenermelo dentro?

Dopo due minuti non ce la feci più.

Io:”Zayn è colpa mia!” sputai in un colpo solo guardando il mio thè caldo che sapeva di acqua sporca (come tutti i thè dell’ospedale) mentre sentivo le lacrime salire verso gli occhi ed intrappolarsi nelle ciglia, nel tentivo mal riuscito di trattenere le lacrime.

Zayn:”ma sei pazza? Non è colpa tua!” disse guardandomi con aria sconcertata.

Io:”si che lo è, se non lo avessi rimproverato e non lo avessi fatto arrabbiare non sarebbe mai uscito, sarebbe rimasto a casa ed ora saremmo tutti a dormire felici e contenti nei nostri letti e non in ospedale a pregare che lui ce la faccia.!” Dissi tutto d’un fiato singhiozzando.
Le lacrime iniziarono a scendere di nuovo e scivolavano lente sulle mie guancie arrivando fino alla bocca.

Zayn mi abbracciò stretta e mi accarezzò la schiena. Cercando di bloccare il mio pianto che da diverse ore non aveva accennato a fermarsi.

Zayn:”shh, non è colpa tua ok?? Punto. È colpa di quei ragazzi, ubriachi fradici, che gli hanno tagliato la strada, non é assolutamente colpa tua!” disse allontanando leggermente dal suo petto per fissarmi negli occhi, per poi riavvicinarmi a lui e stringermi forte, come per non farmi crollare.

Ma forse era troppo tardi… nessuno mi aveva sentito, ma ero già caduta a pezzi.
Dopo anni e anni avevo imparato a sembrare una persona forte, anche sotto l’occhio vigile dei miei più cari amici, perché loro non sanno ma non sono una persona forte, semplicemente ho imparato a non far rumore quando cado a pezzi.

Mi asciugai le lacrime con estrema difficoltà, mentre il mio senso di colpa s’infondeva in tutto il mio corpo e mi pervadeva i sensi.
Dallo stomaco si era allargato alla pancia, regalandomi un senso di nausea e poi aveva intaccato il mio cuore, che minacciava di fermarsi da un momento all’altro. Ci sedemmo tutti insieme, aspettando che il dottore uscisse per darci delle notizie.


 
Finalmente dopo un paio d’ore (era ormai mattina presto) lo vedemmo uscire dalla sala operatoria con ancora indosso il lungo camicie verde, mentre si disfava della bandana che portava in testa.

Mi avvicinai in fretta e mi fermai davanti a lui in silenzio, guardandolo negli occhi per cercare di cogliere un segnale. Ma nulla… aveva degli occhi di ghiaccio, erano inleggibili.

Io:”dottore, come sta Liam? Ce la farà vero?” dissi già sul punto di piangere.

 
CONTINUA…

spazio me: ciao meraviglie!! :3 come state?? :) scusate per la lunga attesa ma alla fine ce l'ho fatta! leggetelo e fatemi sapere che ne pensate con una recensione :3 grazie mille! a prestoooo

-Roby

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Capitolo 3
*** Rimani con me ***


Dottore:”signorina abbiamo appena finito di operarlo, è ancora vivo ma non possiamo dire ancora nulla… ora tocca a lui! Ha riportato diverse fratture tre in una gamba e una in un braccio ma soprattutto, quella più grave, alla testa! Ha una commozione cerebrale e aveva un’emorragia interna che abbiamo provato a chiudere e speriamo non ci siano lesioni al cervello! È lui che deve lottare tra la vita e la morte! Se vuole vederlo la porto nella sua stanza” mi disse con tono premuroso, accennando un piccolo sorriso e ponendomi una mano, come per rassicurarmi.

Quello parole mi avevano ucciso, forse stavo anche peggio di Liam.

Io:”certo che lo voglio vedere” dissi decisa, ma avevo paura di ciò che avrei potuto vedere.

Iniziò a camminare e feci cenno ai ragazzi, ancora seduti speranzosi, di venire, come per sostenermi e rimanermi vicino, perché da sola non ce l’avrei mai fatta.

Prima sarebbe toccato a me.

Io sarei stata la prima a vederlo in quelle condizioni così apparentemente gravi e solo al pensiero mi si contorceva lo stomaco.

Il dottore si fermò di fronte alla porta di una stanza e me la indicò con una mano. La porta era bianca e triste, come tutto il resto dell’ospedale d’altra parte. Era la porta per l’inferno… per il MIO inferno.
Afferrai la maniglia e presi un respiro profondo.

Volevo veramente vederlo in quelle condizioni?

No, ma non poteva stargli lontana.

Aprii lentamente la porta con gli occhi chiusi, appena fu aperta del tutto aprii anche i miei occhi.

Lui era lì, disteso sul quel letto, nella stanza bianca. Il suo viso era pallido come tutto il resto di quel dannato edificio.

Aveva gli occhi chiusi, era incosciente. Persi un battito.

Aveva delle ingessature sulla gamba e sul braccio. Ne persi un altro.

Aveva un enorme livido blu sull’occhio e il labbro rotto.

Il mio cuore si fermò per qualche secondo.

Era tutto spettinato, sembrava un orsetto preso a pugni, il MIO orsetto preso a pugni.
Ed era così piccolo ed indifeso in quel letto, coperto da dannatissime coperte di un altro fottutissimo bianco.

Mi coprii la bocca con la mano e le lacrime scendevano copiose sul mio viso. Dovetti appoggiare la mia spalla sullo stipite della porta e lasciare che il mio corpo si abbandonasse a quel contatto freddo, così come il mio cuore e la mia vita, per non lasciarmi cadere a terra.

Era tutto così… strano.

Il mio principe azzurro, tra la vita e la morte, in un letto di ospedale, in una stanza anonima e gelida.

Il sangue nelle mie vene si congelò appena realizzai quelle parole messe in fila, o forse messe a caso nella mia mente. Lo amavo… troppo, più della mia stessa vita, non che la mia avesse molto valore, ma la sua… era la cosa più importante del mondo.

Lo abbracciai… non so se lui sentisse oppure no, ma io comunque gli sussurrai all’orecchio un fottutissimo “mi dispiace, è colpa mia”, anche se forse era tardi. Fottutatemente troppo tardi.
Forse era assolutamente inutile, quanto me in quel momento.

Mi si era chiusa la gola, lo stomaco si contorceva e il senso di colpa faceva a botte dentro di me. Mi sentivo come se fossi la persona peggiore del mondo… e forse lo ero realmente ma non ci avevo mai fatto caso.
Gli diedi un bacio e gli accarezzai la fronte, studiano tutti i suoi lineamenti che già molte volte mi ero soffermata a fissare, perché erano veramente perfetti.
Così morbidi e dolci.

Il suo viso, anche se livido, trasmetteva serenità. Infondeva un senso di pace che io, invece, non riuscivo a trovare dentro di me.

Anche gli altri ragazzi entrarono nella stanza e lo videro.

Darcy scoppiò subito a piangere e Niall la prese in braccio per cercare di calmarla e anche a lui scappò qualche lacrima, anche se cercò di essere forte, per lei. Ma io lo sapevo… sapevo che appena fosse stato un attimo da solo avrebbe ceduto, era come una bomba in procinto del suo scoppio.

Mi sedetti perché mi sentivo mancare e mi misi le mani tra i capelli, guardando a terra. Come per trovare qualcosa per distarmi, qualcosa di interessante, qualcosa a cui aggrapparmi per non essere trascinata in quella morsa di colpevolezza che come una nuvola nera si aggirava intorno a me.
Sentì una mano passarmi sulla schiena.

Louis:”Hope noi siamo qui con te, ok?... – disse abbassandosi leggermente per guardarmi negli occhi mentre poggiava le sue mani su entrambe le mie spalle, quasi come per scuotermi - ne hai passate tante, lo sappiamo… Liam ci ha raccontato tutto della tua storia – disse come se un nodo si fosse formato alla base della sua gola – sappiamo di tuo padre, dei tuoi problemi e delle tue difficoltà ma tu non hai perso la speranza giusto… - disse facendo di nuovo una pausa per farmi riflettere e per farmi entrare nella testa le sue parole e poi continuò -  bene, anche ora non devi perderla! Infondo ti chiami Hope, che significa Speranza?”

Mi disse sorridendomi anche se aveva gli occhi lucidi e le lacrime minacciavano fortemente di uscire da quei suoi occhi così cristallini.

Gli altri ragazzi sembravano d’accordo con lui, come se ognuno avesse voluto dirmi quelle parole ma erano stati preceduti da quel ragazzo dagli occhi blu mare… mi ci persi all’interno per un attimo e forse non avrei mai voluto uscirne per affrontare la dura realtà che si presentava su quel letto, di fianco a me.

Io:”grazie mille ragazzi… ne ho veramente bisogno!” dissi accarezzando la mano di Louis sulla mia spalla… non riuscii a dire nient’altro perché le parole si affievolirono e mi morirono in gola, ma i ragazzi non sembrava turbati o offesi dalla mia poca espansività.

Anzi erano comprensivi o, addirittura, quasi “grati” di quel silenzio che si era creato, per niente imbarazzante, semplicemente pieno di tensione, tristezza e speranza.

Harry:”c’è un problema ragazzi – tutti ci girammo a guardarlo ECCOME SE C’ERA UN PROBLEMA! – bè… dobbiamo avvisare le directioner, mi sembra la cosa migliore!” disse guardandoci negli occhi uno ad uno. Giusto… avevamo dimenticato questa cosa piuttosto importante. Tutti annuimmo e scrivemmo su twitter “DIRECTIONER TWITCAM URGENTE TRA 1 ORA” la maggior parte delle Directioner ci sarebbero state ed avrebbero sicuramente sparso la voce…
 
CONTINUA…

spazio me: ciao bellissimiiii! scusate la lunga attesa ma è stato un capitolo difficile, non avevo ispirazione quindi non so come sia uscito! fatemi sapere che ne pensate ok?? non è un granchè ma spero vada bene :3 
A presto!

-Roby

 

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Capitolo 4
*** Simply... I'm sorry ***


Tutti i ragazzi si riunirono davanti allo schermo del PC e fecero partire la twitcam.

Nessuno aveva preparato un discorso, nessuno sapeva quello che avremmo dovuto dire e nessuno sapeva chi lo avrebbe detto.
Insomma la disorganizzazione fatta a persona, ma le nostre menti sembravano quasi bloccate. Nessuno riusciva a pensare o a riflettere, tutti ci sentivamo a terra, distrutti, come dopo essere stati investiti da una macchina.

Il numero delle Directioner era già elevato e continuava a salire, così come la nostra ansia.

Appena la nostra immagine venne proiettata sul computer i messaggi iniziarono ad arrivare.

Harry:”emh, ciao ragazze” disse con tono preoccupato. Non riusciva a nascondere ciò che provava, non ne era mai stato in grado e questo mi distruggeva il cuore.

Subito dopo qualche secondo arrivarono delle domande del tipo :”ma Liam?”  “come mai non c’e Payne?”  “dov’è finito Daddy-Directioner?”. La domanda che noi tutti avremmo preferito evitare… ma eravamo lì per quello no?

Louis:”bè è proprio di Liam che vi vogliamo parlare…” ci fu un attimo di silenzio.

Il panico si allargò sui volti dei ragazzi che iniziarono a fissarsi come pregando che qualcuno parlasse, perché non ne avevano le forze o forse non volevano accettare la dura realtà.

Zayn:”emh, bè ecco non sappiamo ancora bene come dirvelo!” disse Zayn continuando a fissare gli altri.

Le directioner sembravo impazzite e alcune, probabilmente, avevano capito il fatto spiacevole.
I ragazzi si girarono e mi guardarono, come se io potessi suggerirgli le parole. Il panico dai loro occhi si spostò anche nei miei, ma qualcuno doveva pur dirlo.

Io ero la sua ragazza, io responsabile di quell’incidente e quindi io avrei dato la notizia.

Io:”ci penso io, fatemi un po’ di spazio.” Dissi avvicinandomi ai ragazzi e notando che ormai le sedie erano finite.

Lessi commenti del tipo “oddio, non è successo nulla vero?”   “non fatemi preoccupare!”. Come potevo smorzare tutto quell’amore con così poche parole?!

Mi sedetti in braccio ad Harry a causa della numerosa band che aveva utilizzato tutte le sedie e salutai le Directioner cercando di sorridere, anche se non mi riusciva moto bene. Insomma era da anni che non mi sforzavo così tanto.

Mi sentivo imbarazzo, era tutto così strano! Mezzo mondo mi stava osservando e dovevo dare una pessima notizia.

Tutte mi salutarono… era la prima volta che facevo una twitcam con i ragazzi e avrei preferito doverla fare in un’altra situazione. Le parole mi morirono in gola a causa di un nodo che si era formato all’inizio di essa.

Mi sentivo male al solo pensiero di dover provocare un dolore grande come il mio ad altre centinaia, anzi migliaia di persone.

Io:”devo dirvi una cosa molto brutta… la notizia ci è arrivata ieri notte e bè ecco – cercavo le parole giuste, che sembravano non arrivare, ma soprattutto cercavo il coraggo di infrangere milioni di cuori così ci fu un minuto di silenzio mentre pensavo – Liam, bè, ha avuto un incidente in auto ed ora è grave – sussurrai a malapena, con la voce spezzata dal dolore, speravo che le directioner non avessero sentito – ed ora sta lottando tra la vita e la morte!” dissi iniziando a piangere.

Cercai di alzarmi per non farmi vedere così fragile dalle directioner, insomma qualcuno doveva rimanere forte per loro, o almeno doveva sembrarlo.

Harry mi bloccò e non mi permise di alzarmi, mi abbracciò e io mi accoccolai cullata sul suo petto, bagnandogli la maglietta delle mie lacrime.
Sembravo una stupida!

Gli altri ragazzi spiegarono i particolari e dopo una mezzoretta chiusero tutto mentre il loro coraggio si spegneva insieme a quel computer.

La paura e la tensione ricominciò a prendere il sopravvento in quella piccola ed anonima stanza che fino a pochi secondi prima aveva finto di essere positiva solo per sostenere le milioni di ragazze distrutte.
La stampa, i telegiornali e tutte le persone del mondo ricevettero la notizia straziante.

Sicuramente avrebbero spostato il Tour… ma era l’ultimo dei pensieri di tutti.

Ma la cosa che mi preoccupava di più oltre alla sua salute erano i ragazzi e le directioner.

Molte delle ragazze vivevano grazie a loro… molte si sarebbe tagliate, suicidate e non so cosa. Insomma avrebbero sofferto in modo disumano.

E tutto per colpa mia… era colpa mia se Liam era in ospedale e di chi se no? La coscienza era andata a farsi fottere insieme a tutte le mie sicurezze ed insieme alla mia positività.

La stanza sembrava essere diventata nera, senza luce, senza speranza, senza vita, senza amore.
Entrai nella stanza di Liam… lui era immobile, nel suo letto. Non si era mosso di mezzo millimetro.
Nel sonno si muoveva sempre tanto che, alcune volta finiva giù dal letto!
 
*FLASHBACK*
Io:”liam svegliati che è tardi!” dissi scuotendolo leggermente mentre tentavo di allacciare la mia camicetta per recarmi al lavoro.
Ricevetti un lieve mugugno, segno che si era svegliato ma non del tutto!

Io:”amore io adesso sono pronta e vado al lavoro tu alzati altrimenti arrivi in ritardo” disse mentre mi osservavo nello specchio della camera per controllare un ultima volta di essere in ordine.

Mi girai trovando il letto il letto vuoto. Mi girai un po’ intorno ma di Liam nemmeno l’ombra.

Sentii un altro mugugno molto simile al primo, leggermente più forte.
Mi avvicinai dalla parte di Liam ed abbassai lo sguardo a terra.

Era sdraiato sul pavimento, ancora mezzo addormentato, a pancia in su. Aveva gli occhi chiusi e si massaggiava la testa. Aveva un’espressione di dolore sul volto ma non potei fare a meno di scoppiare a ridere. Pensavo che sarei morta di lì a poco da quando ridevo.

Liam:”non ridere, amore mio mi sono fatto male!” disse continuando a massaggiarsi la testa e mettendo uno sguardo da cucciolo offeso.

Gli misi una mano intorno alle guance “ti prego di Cioppi Cioppi” dissi ridendo. Lui mi assecondò ed entrambi scoppiammo a ridere.

Lo baciai.

Ed ogni volta era come il primo bacio. Il cuore si rivoltava nel petto e una mandria di bufali impazziti correvano a tutta velocità nel mio stomaco. “Ti amo” disse con una voce da cucciolo. “anche io” risposi stampandogli un altro bacio, sorridendogli ed uscendo dalla porta della camera.
*FINE FLASHBACK*
 
Non potei non far uscire un sottile e minuscolo sorriso sulle mie labbra a quel piccolo ricordo. Quanto è stupido quel ragazzo?

Mi ero innamorata di lui proprio per questo.
La sua spontaneità e la sua simpatia lo rendevo irresistibile.

Ora ero nella sua stanza ed eravamo soli.

Mi sedetti vicino al suo letto e gli presi una mano mentre guardavo i suoi dolci lineamenti distendersi in un’espressione calma.

Iniziai a parlargli anche se probabilmente non mi avrebbe sentito:”ei Liam… sai che mi manchi già tanto! Mi… mi dispiace! È solamente colpa mia –dissi mentre le lacrime minacciavano di scendere, sapevo che non le avrei trattenute per molto, il mio cuore si liberava di un piccolo peso potendo dire a lui quelle parole – non avremmo mai dovuto litigare… scusa!  Io non posso farcela senza di te! Tu mi hai salvato la vita ed io vorrei tanto poter salvare la tua e invece no… te la sto incasinando con i miei problemi! Scusami ti prego… bè, non so se puoi sentirmi, ma non importa, ti amo!” gli diedi un bacio.

Un bacio quasi senza senso, un bacio triste e vuoto, con emozioni strane, non di amore vivo ma solamente di preoccupazione.

Era strano non sentire le sue labbra avvolgersi con le mie.
Era strano non poter vedere i suoi fantastici occhi marroni spalancarsi ed esprimere tutta la bontà di questo mondo.
Era strano non sentire la sua presa protettiva di quando mi abbracciava.
Era strano non sentire la sua voce calda e leggera e la sua parlata così rapida…
Semplicemente era strano vederlo lì, pieno di lividi, tra vita e morte, tra la felicità e la tristezza di mille persone, tra la mia felicità e la mia tristezza.
 
Passarono un paio di giorni e io non mangiavo nulla di nulla e tutti erano preoccupati sia per Liam che per me.

Semplicemente non provavo appetivo, non sentivo i morsi della fame era come se il mio corpo si fosse isolato dal mondo esterno, quasi come per proteggermi.

Mi sentivo distrutta in mille pezzi.

Ero quella che l’aveva presa peggio… ed insomma, era giusto così, era il mio ragazzo!

Non dormivo, non mangiavo e non mi alzavo quasi mai da quella sedia.

Semplicemente lo fissavo.

Fissavo quel meraviglioso ragazzo disteso sul letto pregando che primo o poi avrebbe aperto gli occhi.
Ero stata aggiornata dai ragazzi che alcune directioner si erano tagliate per questo e un paio avevano tentato il suicidio e tutto per colpa mia… era colpa mia se Liam si trovava lì… era colpa mia tutta quella sofferenza e quel dolore!

 
CONTINUA…

spazio me: ciao ragazzeeee! :3 scusate per la lunghissima attesa ma questo capitolo è stato piuttosto difficile da scrivere, ma alla fine ce l'ho fatta.
che ne pensate? :) 
RECENSITEEEEE e fatemi sapere 

-Roby

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Capitolo 5
*** Stay Strong... ***


twitter: https://twitter.com/1d_roberta
ragazze se volete farmi domande mi trovate qui :3
questo è il mio twitter, seguitemi e per qualsiasi cosa io sono lì :D

STAY STRONG

Liam era in coma da diverse settimane.

Twitter si era riempito di “STAY STRONG LIAM”, “le directioner sono qui con te” ecc ecc.

Tutti i giorni questi tweet passavano per la home di quel social network. Milioni di ragazze twittavano incessantemente come se questo avesse potuto risvegliarlo.

Zayn entrò dalla porta e mi porse il suo cellulare.
Non capii subito il perché. Non disse nulla. Il suo sguardo era impenetrabile e non lasciva trasparire emozioni. Quello sguardo metteva ansia, paura.

Zayn:” non fare domande e guarda” disse semplicemente come se mi stesse leggendo nel pensiero.
Afferrai il suo cellulare e posai lo sguardo sullo schermo ancora illuminato.

Era su Twitter (strano) e al primo posto delle tendenze mondiali si trovava un trend che nessuno mi aveva mai menzionato prima!
 
#STAYSTRONGHOPE        
 
Il cuore mi si aprii.
Amavo quelle ragazze.
Loro erano lì a sostenermi mentre il loro idolo giaceva su un letto d’ospedale.

Erano tutte lì per me, anche se non fisicamente. Mi trasmettevano fiducia e sicurezza attraverso uno stupido schermo.

Avrei voluto abbracciarle tutte, una ad una.

Entrai e lessi miliardi di tweet che cercavano di consolarmi. Ce ne erano di tutti i tipi, dal “sei forte bellezza” al “noi siamo con te Hope” uno mi colpì in particolare.
 
Un Twitlonger.
 
“Ciao Hope,
come  stai? Domanda stupida, scusa.
Abbiamo chiesto ai ragazzi com’è la situazione perché non siamo preoccupate solo per Liam, ma anche per te.
Sappiamo che sei forte ma una mano serve sempre, no?
Noi siamo qui! Non solo le directioner ma tutti i fandom ti sono vicini.
Noi ti vogliamo bene perché, oltre a far sorridere il nostro idolo, fai sorridere anche noi con la tua vivacità e solarità, perché sei una ragazza meravigliosa.
Insomma… probabilmente non leggerai mai questo Twitlonger perché sappiamo che non ti connetti! I ragazzi ci hanno detto di come stai e possiamo capirti. È un periodo difficile, ma passerà.
Volevo solo scriverti come per togliermi un peso e per farti capire che noi ti vogliamo bene e ti stiamo vicine.
STAY STRONG HOPE! Non perdere la speranza, MAI! Insomma… lo dice anche il tuo nome”.
 
Wow*
Dai miei occhi delle piccole lacrime scendevano incontrollate fino ad accarezzarmi le guance.

Non avevo atre parole. Era pieno di ragazze che condividevano la sua idea e non ero sola.

Dovevo provare a reagire, non dovevo chiudermi in me stessa ma dovevo chiedere aiuto agli altri, in modo che io potessi stare vicino a loro e loro potessero stare vicino a me.
Dovevamo sostenerci a vicenda per poter superare quella disgrazia.

Chiesi a Zayn il permesso di rispondere con il suo twitter, mentre lui poggiò una mano sulla mia spalla come per infondermi sicurezza.

ZaynMalik1D: ti ringrazio moltissimo dolcezza! Ringrazio te per prima ma soprattutto ringrazio TUTTE le directioner e TUTTI i fandom che mi stanno vicino! Grazie a voi ho capito che non sono sola e che non devo contare solo e sempre su di me. Ringrazio anche Zayn perché è lui che mi ha mostrato il trend che io non avevo visto, perché sai che purtroppo è da molto che non mi connetto.
Le tue parole sono così dolci e sincere e questo trend è il più adorabile del mondo.
Grazie a voi sto un pochino meglio, ma di Liam purtroppo non ci sono aggiornamenti! Cercherò di tenervi informate sulle sue condizioni anche se sono molto stazionarie! Avete ragione ragazze… chiudersi in sé stesse non è un buon modo di superare la cosa. Oggi voglio esserci, sia per Liam, ma soprattutto per voi, perché siete la sua famiglia, ed ora siete anche la mia. Grazie mille ancora e ricordatevi anche STAY STRONG DIRECTIONERS! :3 –Hope
 
Inviai il messaggio e twitter scoppiò.

Decisi di chiudere per non dovermi sorbire ore ed ore di domande, avrei risposto più tardi a quelle più importanti.

Fissai Liam e gli presi la mano sussurrandogli in un orecchio “stay strong Liam, io sono qui e ti amo”.
Era un sussurro leggero che se solo la finestra fosse stata aperta, l’aria l’avrebbe portata con sé.

Gli lasciai un bacio sulla fronte sorridendo leggermente mentre accarezzavo i suoi capelli, piuttosto lunghi. Zayn alle mie spalle sorrideva e lasciava la stanza per portare notizie ai ragazzi  dell’accaduto.

Ero ancora triste ed insicura, ma almeno avevo trovato un appiglio su cui appoggiarmi quando mi sentivo al limite!
...STAY STONG...



 

CONTINUA…
 
Spazio me: scusate scusate scusate! È molto corto, lo so! Ed è anche molto in ritardo. Sono veramente dispiciuta ma non riuscivo proprio a scrivere! Questo è un capitolo di passaggio, spero vi possa piacere comunque!
Purtroppo non saprei dirvi quando continuerò perchè l'ispirazione se ne è assolutamente andata per ora vi dico solamente: A presto :3

 
-Roby
 

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Capitolo 6
*** 6. I DON'T FEEL ANYTHING ***


Twitter: https://twitter.com/1d_roberta
Per le domande mi trovate qui :) Recensite e fate girare la storia. Più recensite, prima aggiorno ;)

Erano passati ben 3 mesi dall’incidente di Liam.
Non sembrava né migliorare né peggiorare, era stabile…
Io non mangiavo quasi mai ed era da 3 mesi che non uscivo dall’ospedale.
Ero decisamente dimagrita ed ero molto stanca, dormivo poche or alla settimana perchè volevo stare il maggior tempo possibile con lui, nel caso ci fossero problemi o nel caso migliorasse.
I ragazzi entrarono nella stanza. Le loro facce distrutte coperte da falsi sorrisi mi spezzavano il cuore.
Tutto era cosi diverso da come lo era fino a pochi mesi fa.
Tutti sorridevamo controvoglia, solo per cortesia. Per non farmi preoccupare, come se io non fossi capace di leggere gli occhi degli altri, oppure i loro falsi sorrisi.
E ormai c’era anche chi non sorrideva più, come me. Le lacrime sembravano finite e non sentivo più nulla.
Letteralmente.
Non ero triste, arrabbiata, non avevo voglia di piangere, urlare, dimenarmi. Non sentivo più nulla.
Potevano tirarmi uno schiaffo in faccia, un pugno, avrebbero potuto lanciarmi dalla finestra dell'ultimo piano, eppure non avrei fatto una piega. Non per essere egoista o antipatica o qualsiasi altra cosa… semplicemente il mio corpo aveva capito come andava la vita. 
Invece di soffrire dovevo smetterla di provare qualcosa. Qualsiasi cosa.

Niall:”Eii… ti abbiamo portato qualcosa da mangiare” disse mostrandomi un leggero sorriso, falso tanto quanto quello degli altri. Aveva gli occhi leggermente gonfi. Un mix tra pianto e notti insonni.

Ma non riuscivo nemmeno a dispiacermi per lui, pur vedendolo in quella situazione. 
Probabilmente sembravo una stronza egocentrica, che parlava poco, stava nel suo mondo, che si trovava tutto in una stanza.
Una sedia e un letto occupato dall’amore della sua vita, che non dava segni di miglioramento.

Io:”grazie mille ragazzi” dissi con voce e sguardo inespressivi, mangiando quello che avevano portato, anche se non ne avevo molta voglia.

Va bene non provare sentimenti, ma anche loro ci stavano male e volevo cercare di non essere troppo stronza anche con loro.

Louis:”Immagino che tanto per cambiare non sia successo nulla…” disse triste, guardando il pavimento.

Louis si era come spento, aveva perso la sua voglia di sorridere, di scherzare e di fare battute in questi tre lunghi mesi. E forse il suo cambiamento era stato quello più pesante da sopportare. Durante il primo mese era stato quello che sorrideva, anche se falsamente, e cercava di tenere il morale alto a tutti.
Ma un giorno, uscendo dalla stanza di Liam, lo avevo trovato seduto di fianco alla porta, solo, immerso nelle lacrime e l’unica cosa che feci fu abbracciarlo. Cercare di fargli capire che comunque non era solo.
Quella visione aveva distrutto il mio cuore e forse, da quel giorno, si era come spento. 

Louis, il giorno dopo, smise di essere ciò che era, e smise anche di ridere e di farci sorridere. Tutti lo notammo e tutti sentimmo il peso dell’enorme cambiamento. Ogni tanto lo vedevo con gli occhi rossi e gonfi quando veniva a trovare Liam, eppure non provavo nulla.
 
Io:”Già… nulla di nulla.” Risposi guardandolo negli occhi azzurri, che ormai si erano spenti.

Come tutti i giorni i ragazzi passarono la mattinata in camera di Liam e verso mezzogiorno andarono a mangiare fuori, perché loro non riuscivano a passare troppo tempo in quel luogo triste e senza vita.
Li distruggeva.
Io invece non mi mossi, come sempre. Non volevo lasciarlo solo nemmeno un secondo.
Vidi gli altri uscire dalla stanza a testa china, occhi spenti e stanchi, proprio come i loro corpi e mi lasciarono di nuovo sola con lui, inerme sul letto.
Così triste e solo.
La stanza era fredda e vedevo i brividi sul mio corpo, ma io non li sentivo. Altro segno che anche il mio corpo aveva smesso di reagire. Si era “spento” insieme al mio cuore e alla mia anima, insieme agli occhi di Niall, al sorriso di Louis, alla solidarietà di Zayn e alla speranza di Harry.
Tutto era spento, come le luci in una casa abbandonata, proprio come le nostre anime.
Io:”perché Liam?” - dissi guardandolo… volevo sfogarmi con lui, non perche ne sentissi il bisogno, ma perché era da molto che non gli parlavo. – perché non ti svegli? Io ti amo… mi manchi da morire e manchi anche a tua figlia, ti prego svegliati.”

Iniziai a piangere, quasi stupita, non sapevo nemmeno se mi sentisse. Piangevo, era segno di qualcosa, ma io ancora non lo sapevo.

CONTINUA...

Spazio me: NON MI UCCIDETE! so che non aggiorno da 3845702131 mesi ma ho passato un periodo orrendo, ma alla fine ce l'ho fatta. Buon Natale e Buon Anno, questo è il mio regalo. E spero che vi piaccia :) Recensiteeee <3

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Capitolo 7
*** 7. Come back to life ***


Capitolo 7:
 
http://www.youtube.com/watch?v=b8HSy1ZpetE
(mettete questa canzone come sottofondo, mi piace da morire!)
 
I medici stavano facendo di tutto per salvare la vita di Liam.
Ora si trovava in sala operatoria. Aveva avuto un peggioramento.
La sua situazione si era aggravata e dopo questa operazione tutti speravamo che la situazione ritornasse stabile, perche di miglioramenti non se ne parlava mai.
Mi ritrovavo nella sala d’attesa insieme agli altri.
Tutti nel più assoluto silenzio, con le teste e gli sguardi bassi, a scrutare il pavimento.
La paura, la preoccupazione e tutte le ansie si erano ritrovate nel corpo di ognuno di noi e sembrava che stessero dando una festa, cercando di scoppiarmi nel petto, che mi faceva male.
Ad un certo punto partì una canzone.
Gli altoparlanti installati nella sala d’attesa la fecero uscire chiaramente, come facevano tutti i giorni.
Dal corridoio si sentiva la musica invadere le stanze, la conoscevo.
Riempiva l’aria e notai del movimento accanto a me.
Sul viso di Louis scorrevano delle lacrime. Non aveva mai pianto davanti agli altri, solo io lo avevo visto una volta, per caso.
 
So please babe 
So please don't judge me 
And I won't judge you 
Cause it could get ugly 
Before it gets beautiful 
Please don't judge me 
And I won't judge you 
And if you love me 
Then let it be beautiful 


Iniziai a canticchiare, era da molto che non lo facevo.
Non avevo mai cantato davanti a nessuno, odiavo la mia voce.
Il ritornello iniziò.
Chiusi gli occhi e le parole uscivano dalla mia bocca, quasi senza volerlo… mi stavo liberando di tutto lo stress, la rabbia e il dolore che avevo tenuto dentro per tre lunghissimi mesi.
Misi il braccio intorno alle spalle di Louis e mi accoccolai a lui per dargli il mio supporto.
Appena lo toccai sentii dei brividi sul suo corpo, poi i muscoli si sciolsero.
Un ringraziamento che mi fece senza nemmeno saperlo.
Sentì una voce seguirmi.
Aprii gli occhi e Harry mi stava accompagnando con la sua voce.
Gli sorrisi leggermente e questa volto lo feci per davvero e lui sembrò notarlo, tanto che mi rispose con un sorriso vero e genuino e i suoi occhi sembravano aver ripreso a vivere.
Si… erano verde smeraldo, proprio come un tempo.
Pian piano tutti attaccarono a canticchiare.
Guardai Louis.
Aveva gli occhi leggermente aperti e mi fissava, le sue labbra si muovevano a ritmo con le mie e con la musica.
I suoi occhi, come quelli degli altri, erano tornati del loro splendido colore. Blu accesso.
Qualche lacrime scivolò anche dal mio viso.
Sentii il mio cuore battere forte, come se avesse smesso di farlo nei mesi precedenti e sentii un calore dentro di me, come se la mia anima si fosse ripresa dopo una lunga glaciazione.
Sentii Louis stringermi più forte, segno che aveva visto il mio viso tra le lacrime.
Zayn poi mi abbracciò, un abbraccio caldo e forte, come solo lui sapeva fare. Nascosi il viso nell’incavo del suo collo, inspirando il suo profumo che tanto mi era mancato.
Tutto ciò di cui avevo veramente bisogno era un abbraccio dato con il cuore e io non me n'ero nemmeno accorta.
Vidi Niall scrivere sul cellulare.
Aveva aggiornato le fans su twitter.
Aveva detto che stavamo tutti un po’ meglio anche se non si avevano notizie di Liam.

Mi sedetti di fianco a lui e lo osservai mentre digitava velocemente il messaggio.
Aveva gli occhi lucidi e finalmente erano tornati a splendere.
Lo abbracciai a lungo, mentre sentivo defluire tutta l’ansia all’interno del mio e del suo corpo.

Niall:”Sei tornata finalmente… mi sei mancata un sacco” mi sussurrò nell’orecchio.

Sorrisi leggermente pensando a quanto fossero dolci quelle parole.
Gli accarezzai leggermente la schiena, così che potesse capire che lo avevo sentito.
Zayn stava finendo di consolare Louis quando mi staccai dal lungo abbraccio.
E finalmente vidi spuntargli un sorriso sulle labbra, era meraviglioso.

Harry:”Ragazzi so che sono stati dei mesi difficili questi, Liam è in gravi condizioni e siamo maledettamente indietro sulle varie tabelle in marcia, ma ora siamo tutti qui. Ci eravamo come fermati, congelati – spiegò Harry gesticolando – ma ora siamo tornati più forti di prima, giusto? Siamo una famiglia e dobbiamo sostenerci a vicenda e tu – disse indicandomi – hai bisogno di una bella mangiata e poi una lunga dormita” disse sorridendo, come per farmi capire che se anche avessi cercato di tirarmi indietro, loro lo avrebbero fatto comunque.

Gli altri tre annuirono, tutti d’accordo con le parole appena espresse dal riccio.
Aspettammo notizie di Liam per diverse ore e alla fine arrivarono.
Era tornato stabile e tutti tirammo un sospiro di sollievo anche se avremmo voluto sentire notizie differenti.
Ma per ora eravamo contenti così.

Mi portarono fuori dall’ospedale e appena oltrepassai l’uscita, l’aria mi riempì i polmoni e fu una sensazione fantastica.
Dei giornalisti cercarono di farci delle domande, ma Zayn li liquidò velocemente dicendo che non si sapeva ancora nulla.
Arrivammo a casa e tutto era così strano.
Gli oggetti erano familiari ma sembravano non appartenermi più dopo così tanto tempo che erano rimasti lì, soli e immobili.
Mangiai qualcosa anche se il mio stomaco non era d’accordo.
Ero troppo abituata a mangiare così poco che quel poco cibo che avevo mangiato mi aveva riempita.
Salendo le scale mi fermai in bagno e, passando davanti allo specchio, mi fermai ad osservare la mia figura, che un tempo veniva considerata bella.
Era così diversa.
Magra, magrissima, per colpa del poco cibo ingerito. Si potevano contare le costole e le clavicole erano molto sporgenti. Il viso era scavato e due profonde occhiaie violacee solcavano il mio viso.
Avevo bisogno di una bella dormita e poi avrei dovuto mettermi in forze iniziando a mangiare meglio.
Le gambe erano doloranti, perché erano sottilissime.
Andai verso le mia camera, mentre per le scale saliva Zayn.

Notò la difficoltà che avevo nel camminare e mi aiutò a raggiungere la mia stanza, nella quale tutto era rimasto immobile come lo avevo lasciato.

C’erano in giro ancora dei vestiti di Liam, il suo orologio era ancora sul suo comodino, così come una foto di noi due, che mi fermai a guardare.

Eravamo felici lì.

Aveva il suo braccio intorno alle mie spalle mentre io gli schioccavo un bacio sulla guancia.
Zayn mi coprì con una coperta e si mise tra me e la foto.

Zayn:”Non dovresti farti più male di quanto tu ne stia già provando” disse, scavandomi nell’anima con quegli occhi intensi.

E forse aveva ragione. Ma il dolore è sempre stato il mio migliore amico.

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