Black beauty di MissYandere (/viewuser.php?uid=651290)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Black Girl ***
Capitolo 2: *** Black Lesson ***
Capitolo 3: *** Black Angel ***
Capitolo 4: *** Black feel ***
Capitolo 5: *** Black soul ***
Capitolo 6: *** Black Dream ***
Capitolo 7: *** Black memories ***
Capitolo 8: *** Black Music ***
Capitolo 9: *** Black Revelation ***
Capitolo 1 *** Black Girl ***
Il sole sta già sorgendo in questa bellissima mattinata. L'aria profuma di alberi in fiore, il venticello scompiglia i capelli alle dame che passeggiano facendo frusciare i propri abiti. Nella residenza del conte Ciel Phantomhive aleggia un silenzio surreale. entro nella stanza del piccolo Ciel e apro le finestre, parlando dolcemente:" Bocchan, si alzi... la aspetta una giornata piena di impegni..." le coperte si muovono e ne esce un verso misto fra un "arrivo" e un "zitto". Uff, dovrò fare un altra lezione al signorino sulle buone maniere. Il conte si alza guardandomi e dicendo:" Sebastian, portami i vestiti." faccio un inchino profondo dicendo:" Yes, my lord." ed esco dalla stanza. Ah gli umani.
Qualche ora dopo, Ciel è nel suo ufficio sorseggiando una tazza di tè. inforcando gli occhiali, prendo una lettera dalla Regina e dico:" Sembra proprio che la regina ha un invito per noi, bocchan. C'è un..." ma il Conte mi strappa sgarbatamente la lettera dalle mani:" So leggere anche da solo, grazie." sbuffa. mi tolgo gli occhiali e sussurro:" Come desidera, bocchan." Ciel comincia a leggere:" C'è un ballo a cui siamo invitati, ma Mey-Rin è troppo goffa e sua maestà vuole che qualcuno le insegni come comportarsi." distratto dall'arrivo di una carrozza, annuisco non troppo convinto:" SEBASTIAN, ASCOLTAMI!" mi dice il conte, ma quando si accorge della presenza di ospiti, mi allontana con un gesto brusco della mano:" vai a vedere." mi dice. Se avesse miagolato come un gatto o se mi avesse deto un "per favore" sarebbe stato più educato.
mi avvicino al portone e quando lo apro, mi trovo davanti una ragazza. Alta, magra, dai lunghi capelli rosa e dagli occhi verdi. Indossa un abitino nero da cameriera con del pizzo sulla scollatura e sul fondo del vestito. Allacciato ai fianchi c'è un grembiule bianco, e sulla testa della ragazza c'è un cerchietto bianco di pizzo. mi accorgo subito della luce che ha negli occhi, la riconoscerei ovunque.le sorrido come se avessi visto un bellissimo micio:" Buongiorno, il mio nome è Karin. Sono stata mandata da Sua Maestà per aiutare Mey-Rin con le buone maniere." dice con voce dolce la ragazza. Con un inchino la faccio entrare nel salone e le dico:" Il mio nome è Sebastian Michaelis, sono solo un diavolo di maggiordomo." Subito dopo il Conte sta parlando con Karin di May-Rin. Credo proprio che avevamo bisogno di qualcuno che le insegnasse ad essere più composta. Ad un certo punto Pluto arriva correndo e salta addosso alla nostra ospite. Oh, detesto i cani:" Pluto! Vai via!" gli ordino. Il cane comincia a frignare facendomi venire ancor più voglia di buttarlo fuori, ma Karin lo abbraccia e mi guarda dicendo:" Sebastian, non ti piacciono i cani?" mi sorride, ma nei suoi occhi sento che qualcosa non va. Potrebbe essere che...
Spazio autore: vi prego, non uccidetemi per gli eventuali errori... Lo so che il finale è un po' così.... non linciatemi. fra poco faccio il secondo pezzo! ciao a tutti my Lord e... DEATH!
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Capitolo 2 *** Black Lesson ***
Oggi ci sarà la prima lezione di buone maniere di Mey-Rin. Oh la nostra ospite ha tanto lavoro da fare! Prima di andare a preparare il tè, Scendo un attimo nel salone da ballo dove si tengono le lezioni di Karin e mi trovo davanti una scenetta aimè molto conosciuta: Mey è inciampata nel tappeto, Bard ha usato il lanciarazzi colpendo una finestra e Finnian si è innamorato… ancora:” S-Sebastian! I-Io sono i-inciampata e ho ro-tto gli o-occhiali….” Oh, che disastro! “Non preoccuparti. Sistemo io.” Con uno dei miei soliti scatti raccolgo vetri rotti, cocci e occhiali e riordino ogni cosa. Tsk, umani.
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“Sebastian, portami del tè.” Ora Bocchan è più indaffarato del solito, e inoltre ogni tanto mi rimprovera:” Sebastian, dì a quelle due di fare silenzio.” E così io faccio su e giu dalle scale. Mentre Ciel legge scartoffie e fogli vari, sento la porta spalancarsi ed un suono a dir poco… fastidioso:” Sebas-chaaaaan! Dove seeeei?” Ciel mi lancia uno sguardo a metà fra il disgustato e l’infastidito, e ancor prima che possa parlare, mi inchino dicendo:” Yes, My Lord.”Uff, quello shinigami non può certo rovinare la tranquillità della residenza Phantomhive!
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Sono oramai le cinque del pomeriggio, Grell Suttcliff è ancora (per mia sfortuna) ancora nella residenza e la nostra ospite è ancora chiusa nel salone con Mey-Rin. Mi fermo davanti alla porta e busso. Ad aprirmi trovo Karin con un libro in equilibrio sulla testa con uno sguardo sorridente:” Oh Sebastian! Sono già le cinque? Noi abbiamo quasi finito, Mey-Rin sta migliorando molto!” sfoggio un sorriso ed entro, trovando la cameriera su un piede solo, in testa una pesante enciclopedia. Appena incrocia il mio sguardo, diventa rossa e cade a terra:” S-Sebastian!!!!!” “Mi dispiace aver interrotto i progressi della signorina, mi dispiace.” Dico. Oh, serviranno ancora molte lezioni….
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Capitolo 3 *** Black Angel ***
La sera cala velocemente, sollevando una piacevole arietta. La cena è stata più silenziosa del solito, se non fosse stato per Grell… tsk, che razza di shinigami. Ho accompagnato Bocchan a letto e Karin nella sua stanza. Ho la notte tutta per me… un po’ di pace, finalmente. Cial pensa che noi demoni dormiamo come gli umani, ma non è così. Esco in giardino nascondendo nella giacca del pane e mi siedo su una panchina. Sono in perfetto orario. La luna illumina le rose rosse e bianche del giardino, e dai cespugli spuntano delle zampine. AAAAH, amo i gatti! Il loro portamento, il loro miagolio, non disturbano e sono adorabili! Il più piccolo si avvicina a me e comincia a fare le fusa, lo prendo in braccio e tocco le zampine vellutate. Ah, sembra di toccare una nuvola! Spezzo del pane e lo metto per terra, mentre tutti gli altri si avvicinano. Uno di loro che non ho mai visto mi guarda diffidente, poi si scaraventa sul pane. OOh anche quando vogliono essere minacciosi sono comunque adorabili! Preso dai miei pensieri, guardo la luna. Tutto ad un tratto, i gatti rizzano coda e orecchie e scappano via, sparendo fra i roseti.Cosa gli sarà mai preso? Un rumore proveniente dal tetto attira la mia attenzione: che sia lo shinigami? Mi appoggio al muro e sollevo lo sguardo; una figura, alta e magra, dai lunghi capelli argentei…. Con uno scatto salto sul tetto e atterro dietro di lei, ma l’ombra si volta e mi punta un pezzo di vetro al collo:” Sebastian… cosa ci fai qui?” degli occhi rossi mi guardano, abbasso lo sguardo e noto che è vestita da cameriera. Lo sapevo:” Fin da quando ho visto la luce che hai negli occhi, ho capito. Karin, tu sei un demone.” Karin abbassa il pezzo di vetro e abbassa lo sguardo:” Si Sebastian.” La guardo negli occhi rosso fuoco e sussurro:” Quindi presumo che la lettera di Sua Maestà non è stata scritta da lei.” La ragazza sorride e guarda la luna, in silenzio:” e così tu sei come me?” chiedo alla ragazza, mentre le sue ali d'angelo nere si spalancano e i suoi occhi rossi mi guardano:" si Sebastian. Ma io non ho padroni. Io sono libera."
************Fine 3° capitolo*******************
Spazio autore: Dan dan daaaaan! Sorpresa!!!! Eheh pensavate che questo capitolo fosse tranquillo eh? Eheh ok forse oggi mi sento troppo Tsundere… XD spero che vi sia piaciuta e che vi abbia incuriosita! Ciao ciao My Lords e… Shinigami Death!!!!
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Capitolo 4 *** Black feel ***
Piccola premessa: Ho fatto questo capitolo più lungo, perchè se continuo a farli corti finisco fra un secolo... Sebastian: Milady, il pubblico è impaziente di cominciare, la prego di stringere. Io: Ok ok, buona lettura a tutti!
**********
La luna viene oscurata da una nuvola, e il buoio cala sul volto della ragazza:"Sebastian, questa è la mia vera forma. Non dirlo a nessuno." Prima che possa aprir bocca, Karin prende il volo spiegando le sue ali d'angelo:" Torni presto, milady." una strana sensazione mi scorre nelle vene, un brivido mi corre sulla schiena. Che cos'era? Non avevo mai provato una sensazione simile. Una finestra al piano di sotto si apre, e una massa rossa si affaccia:". Oh no, vi prego..." Oh Sebas-chan, il nostro amore proibito fra demone e shinigami sboccia come un incantevole rosa rossa..." Uff, che scocciatore.
*****Mattino*****
Il sole sta sorgendo ma per colpa di quell' odioso demone cane non c'è silenzio. Mi avvio verso la porta del signorino, Apro la porta, entro e tiro le tende. Mmm... sembra stia per piovere:" Bocchan, è pronta la colazione. Le ho preparato una rose cake e dell' english tea." non ottenendo risposta mi giro verso il letto ma lo trovo vuoto,molto insolito:" Sebastian, oggi mi sono alzato prima perchè lo shinigami mi ha svegliato." "Oh mi di spiace, prenderò provvedimenti." rispondo, girandomi verso la porta dove Ciel è in piedi, già vestito con in mano il suo bastone preferito. Faccio un profondo inchino, esco dalla stanza ebusso a quella di Grell Suttcliff:" Si? Un attimo sto affilando la motosega!" dice dall'altra parte della porta. Poco dopo apre, vestito come sempre, e appena mi vede mi si attacca al braccio:"Oh Sebas-chan, stanotte ti aspettavo in camera..." Oh che orrore:" Smettila." lui mi guarda socchiudendo gli occhi mentre io resto impassibile. Chiudo laporta e scendo per aiutare May-Rin con la colazione, e per la prima volta la vedo diritta, coi piatti in mano senza farli cadere. Quelle lezioni stanno dando i loro frutti:" Oh oh oh." dice Tanaka seduto in un angolo a bere tè:" Oh Sebastian, buongiorno! Stasera c'è il ballo quindi ho cucito degli abiti per tutti!" Karin è apparsa difianco a me con in mano abiti, completi e un vestito da maggiordomo per me:" Grazie Milady, vado a metterli nell'armadio." wow, non smetteràmai di stupirmi. Prendo i vestiti, ma mentre mi volto noto nei suoi occhi una sfumatura scarlatta... Ma faccio finta di nulla.
*****Sera*****
L'abito elegante che la nostra ospite ha cucito per me mi sta alla perfezione, ha anche cucito una tasca per il mio orologio. Lei ha ancora il suo solito vestito da cameriera mentre Ciel, Bald, Finnian e Tanaka hanno gli abiti nuovi. Lo shinigami ha rifiutato categoricamente il suo dicendo:" Io non indosso roba fatta da una ruba fidanzati!" Oh che maleducato. Siamo saliti sulla carrozza, ho preso le redini e ho spronato i cavalli bianchi. Siamo arrivati in una lussuosa residenza illuminata da candele, ho aperto laportiera e fatto scendere il signorino, incamminandoci verso l'entrata.Apro il portone e un immenso salone pieno di gente ci accoglie. Bocchan si siede in un angolo, ha sempre odiato ballare ma penso che gli darò lezioni. Un gentiluomo deve saper danzare con le dame. Ad un certo punto Karin si avvicina a me, visibilmente arrossita, mi sorride e dice:" Sebastian... ti va di ballare con me?"
*****Spazio autore*****
Ciao a tutti! Che ne dite di questo capitolo? Ho voluto inserire anche Grell dai... è simpatico lui! Grell:" Certo che sono simpatico... Death!" beh spero vi sia piaciuto... pubblicherò fra pochiiiissimo il prossimo capitolo, perchè non voglio lasciarvi sulle spine. Alla prossima e... vai Grell in coro! Io e Grell:" Death!!!"
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Capitolo 5 *** Black soul ***
Piccola intro: Ciao a tutti, è tanto che non scrivo! Spero che i miei lord e le mie lady stiano bene! Buona letturaaaaa!
Le nostre mani si stringono, mentre la dolce musica si diffonde attorno a noi. Guido io le danze mentre lei, impacciata, arrossisce ad ogni passo. Sembra quasi che ci siamo solo noi due, che tutto attorno non ci sia nessuno. La musica accellera, e lei sembra più a suo agio. I suoi capelli argento… gli occhi scarlatti… Come sangue sulla neve…una risata...poi più nulla. Buio. Vuoto. Nell’ombra il suo sorriso è l’unica cosa che scorgo per qualche secondo. Mi preparo ad un eventuale attacco, mentre mi guardo attorno: le pareti e il pavimento lucido sono neri, e sparsi per terra ci sono donne e uomini vestiti elegantemente. In un angolo ci sono anche il padroncino e gli altri servi, ma nessuna traccia dello shinigami… per fortuna. Un foglio rosso è attaccato al muro, non mi va di leggerlo. Tanto saranno paroline dolci. Che comportamento inopportuno! Rifletto sulla mossa più adeguata da fare per qualche secondo, e mi accorgo di avere in mano un guanto di Karin. Profuma di sapone. deve aver pulito la biancheria al posto di May-Rin. Deciso a ritrovarla, mi avvicino al muro e busso con le nocche, producendo un rumore di vuoto. Un colpo e sono fuori in un corridoio rosso, pieno di lampadari di cristallo brillanti:” Vorrei, ma non posso lasciare il padroncino in quello stato… abbiamo fatto un contratto dopotutto. Ahimè!” Cammino per il corridoio, ma sembra quasi non finire mai. Le pareti, tutte uguali, si aprono in finestre dalle tende di raso nere, dalle quali filtra la pallida luce lunare, che getta ombre sul pavimento. “Got a secret, can you keep it, swear this one you’ ll save…” una voce in lontananza, percettibile solo come un sussurro, squarcia il silenzio. Riconoscerei ovunque quella voce. Mi avvicino alla prima porta e sfioro la maniglia gelida, ma un verso simile ad un ringhio mi blocca. Mi volto di scatto, trovandomi davanti tre cani. No, non sono cani, ma non saprei descriverli. Pezzi di carne pendono dalle zampe e dai fianchi e rivoli di bava scendono lungo i bordi dei loro musi pieni di zanne appuntite. Ringhiano tenendo la coda alta, rivolgendomi sguardi colmi di rabbia e odio. Odio i cani. Uno di loro mi salta addosso, pronto a mordere, ma io lo schivo per un soffio. Il più grande fa per mordermi la gamba ma lo tramortisco con un calcio, e faccio in tempo a seminarli. Non ho tempo da perdere con delle bestiacce rognose! Man mano che vado avanti il canto diventa più forte, e seguendolo arrivo ad una porta chiusa con un lucchetto. Non basta a fermarmi… Quando la apro, davanti a me si apre uno spettacolo che gli umani troverebbero strano, ma per i demoni sarebbe un sogno: Una ragazza è seduta di spalle per terra, mentre decine e decine di anime azzurre ondeggiano aritmo attorno a lei. “Cause two can keep a secret… if one of them is…” “Karin.” Il canto termina bruscamente con una sola parola, pronunciata dalle sue labbra rosso ardente:” dead.” le anime si fermano, e su di me ho puntato un paio di bellissimi occhi rossi:” Sebastian.” Mi risponde lei, alzandosi in piedi e lisciandosi la gonna:” Karin, mi devi delle spiegazioni.” Le chiedo gentilmente, dato che le odiose palle di pelo di prima mi avevano fatto passare la voglia di ricorrere alle maniere forti. Lei china leggermente la testa, aprendosi in un sorriso. Senza che me ne accorga, lei è già dietro di me:” perché dovrei… Sebastian?” Con uno scatto estraggo dei coltelli dalla giacca e glieli punto alla gola:” Oh Sebastian… perché dovrei dirtelo? Non capiresti ciò che provo!” mi risponde, facendo una faccia da bambina a cui la madre non ha comprato i dolciumi. Deliziosamente imbronciata.:” Non voglio fermarti. Dimmi solo perché lo stai facendo. Non è bello per una milady far facce brutte!” le dico, abbassando i coltelli e guardandola negli occhi. Ho fatto colpo. Lei sgrana gli occhi e diventa rossa, prendendo un anima e accarezzandola come se fosse un cucciolo, prima di metterla in bocca, ingoiarla e leccarsi le labbra:” Vedi, avevo molta fame e così ho deciso di fare una festicciola… tutto qua.” Ahah e io dovrei crederci? So benissimo che noi demoni siamo abili bugiardi! “Dimmi la verità…” le sussurro nell’orecchio, spostandole i capelli dal viso. Lei mi sposta la mano, lanciandomi uno sguardo fulminante, prima di sfilare uno spillo dal grembiule bianco legato alla sua vita. Oh, capisco… cosa vuole fare. Preparo i coltelli, sorridendo maliziosamente. Lei appoggia la punta dello spillo sul suo dito, ed una goccia di sangue vermiglio cade sporcando il pavimento lucidato. La goccia si allunga, creando un affilato pugnale rosso nella sua mano, che brilla alla luce della luna:” Pronto Sebastiaaaan? Preparati a morire! ˜” |
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Capitolo 6 *** Black Dream ***
Le
sue candide mani premono
sulla ferita aperta sulla sua spalla, bianco sporco di rosso, un rosso
completamente diverso da quello che la mia esistenza ha sempre visto.
Ha un miscuglio
di sfumature, da quello scuro, a quello magenta, a quello acceso. Un
miscuglio
che per lei può risultare fatale. Respira affannosamente,
cercando di far
entrare il più possibile l’ossigeno nei polmoni.
L’abito elegante che Karin
aveva preparato per me con tanta cura, utilizzando la seta migliore che
avevamo, la più preziosa, è completamente
rovinato. Graffi, stoffa strappata,
macchie vermiglie risaltano sul nero color notte. Mentre mi avvicino a
lei,
tenendo alti i coltelli d’argento, scorgo nei suoi occhi un
velo di tristezza,
di rabbia, d’odio. Lo stesso odio che consuma il mio bocchan
fin nelle viscere,
oscurando il suo cuore di ragazzo. Con uno scatto lei salta
all’ indietro,
atterrando con grazia nel giardino in un tripudio di vetri rotti.
Faccio per
raggiungerla, ma mentre sto per toccare terra, qualcosa mi blocca,
qualcosa di
oscuro:” Sebastian, mi stai sottovalutando.” Un
sussurro. Una dolce voce
provocante vicino al mio orecchio. Prendo un coltello e taglio la
coltre nera
con fare scocciato. Così non ci siamo. E
lei è li. Seduta comodamente su una panchina di legno, il
pugnale stretto in
mano, con un sorriso beffardo stampato sul volto. “Karin.
Ridammi le anime del
bocchan e dei servitori. Le altre puoi tenerle.” Silenzio. Il
vento le
scompiglia i capelli nascondendole il volto. Una leggera risata. Poi un
colpo
alla schiena. Mi volto e lei è proprio dietro di me, il
pugnale conficcato
nella mia schiena, il sangue gocciola.” Non te lo
aspettavi.” Mi sibila all’
orecchio, togliendo l’arma dal mio corpo. Non voglio
ricorrere alla mia vera
forma, né tantomeno ucciderla. “Perché
fai questo? Una giovane e bella ragazza
come te non dovrebbe comportarsi in questo modo.” Il suo viso
si colora
lievemente, ma il suo sguardo rimane di ghiaccio. Non
risponde… è proprio
difficile comunicare con lei. “Sebastian… non
posso. Mi controllano. Devo
farlo!” prima che io possa rispondere, lei sparisce
così com’era arrivata,
lasciandomi pieno di domande sotto la luce lunare.
********************
“Scandalo
all’antica villa
abbandonata! Centinaia di corpi senza vita ritrovati in una stanza!
Nessun
segno di violenza né ferita! Scottland Yard
investiga!”
I
titoli dei giornali parlano
tutti della stessa identica cosa, ma a quanto pare bocchan e gli altri
non
ricordano assolutamente nulla della serata prima. Nella residenza
phantomhive
tutto sembra normale. Pluto scodinzola in giro per la casa, Mey-Rin
continua a
cadere ma prende lezioni, Bard cucina con il bazooka, Finnian combina
guai e
Ciel lavora al servizio di Sua Maestà.
“Sebastian,
portami del tè!”
urla il Bocchan dal suo studio, indaffarato come a suo solito.
“Yes, my Lord.”
Rispondo, entrando in cucina. “Hey Sebastian! Potresti
assaggiare la zuppa che
ho preparato per il Padrone?” mi chiede Bard, agitando il
mestolo davanti a me.
Sorrido, dicendo:” Ma certo!” ma quando bevo un
sorso, subito noto che è
insapore, sciatto, senza condimento. “Bard, hai dimenticato
di speziarla.” Gli
faccio notare, mentre prendo la teiera con le bustine e un cucchiaino.
Salgo le
scale tenendo il equilibrio la tazzina decorata con motivi floreali,
arrivo
davanti alla porta e busso. “Entra!” urla da dentro
lui. Certe volte dovrebbe
calmarsi un po’ e ricordarsi delle buone maniere, ma io sono
solo un diavolo di
maggiordomo. Devo ubbidire. Apro la porta ed entro, appoggiando tutto
sulla
scrivania. Ciel è in piedi davanti alla finestra, guardando
fuori. “Ecco,
Bocchan.” Facendo finta di non aver sentito, mi dice con tono
cupo:” C’è
qualcosa che non mi piace in quella ragazza.” Intuendo che
parla di Karin, gli
chiedo mescolando il tè con il cucchiaino:” Cosa
non le va a genio, bocchan?”
Ciel si volta e mi fa cenno di uscire. Mi inchino ed esco.
*******Karin******
“Bravissima
Mey! Stai facendo
enormi progressi!” esclamo, mentre lei cammina avanti e
indietro con in mano
tre piatti, tenendoli in equilibrio. “G-g-grazie
K-Karin!” mi risponde,
sorridendo. Poco dopo però inciampa, cadendo a terra. Salto
in avanti e prendo
i piatti con una mano, mentre con l’altra aiuto Mey a tirarsi
su. “Per oggi
basta, ok?” le dico, pulendole gli occhiali nel mio
grembiule. Poco dopo
qualcuno bussa alla porta, e io mi precipito ad aprire. “Oh.
Sei tu. Dov’è
Sebas-Chaaaan?” mi chiede lo shinigami, guardandomi con
immenso disprezzo. Non
appena pronunciò il nome di Sebastian, i suoi occhi
brillarono. “Bongiorno
Signore. Sebastian è in biblioteca, sta spolverando i libri.
Vuole che la
accompagni?” gli chiedo, sorridendo. Lui sbuffa e mi spinge
via, passando senza
permesso né educazione:” No. So già
dov’è. Sparisci.” Risponde lui,
guardandomi
male prima di salire le scale. Quando mi rialzo, noto Mey che mi guarda
sorpresa:” T-tutto bene K-Karin?” mi chiede,
correndo ad aiutarmi. “Si, tutto
bene. Non preoccuparti.” Quel tipo... lo avevo visto da
qualche parte?
Spazio
autrice: Salve Lord e
Lady! Alloooora…non ho nulla da dire quindi… ci
vediamo all prossimo capitolo!
DEATH!
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Capitolo 7 *** Black memories ***
“Sebastiaaaan? Oh
Sebastian, mio Romeo, mio principe sul suo
Bianco Destriero…. Dove seeei???” Dico, camminando
per il corridoio pieno di
finestre. MM… quelle tende viola sono orrende… se
fossero rosse sarebbero
Per-fet-te! Ma non è certo il momento di pensare alle
decorazioni di cattivo
gusto di questa dimora. Devo trovare Sebby. Sono parecchio
preoccupata… quella
sottospecie di demone vestita da sgualdrina potrebbe aver usato un
trucchetto
per portarmi via il Mio Principe! Ma non glielo
permetterò… dovessi usare la
mia motosega per farla a pezzetti. Tsk. Non le dona nemmeno il colore
rosso,
cosa ci potrebbe mai trovare Sebas-Chan in quella? Arrivo fino alla
fine del
corridoio, ma non sapendo dove andare entro in una porta a caso. Non
può certo
essere infinito questo posto! Spalanco la porta con un calcio, entro e
mi
guardo in giro. OOOH!!! Credo di essere tornata indietro.
Accidenti… “Mi scusi
signore… si è perso per caso?” mi
chiede lei. Aspetta. Mi ha appena chiamata…
Signore?? “Come osi, sgualdrina! Porta rispetto, io sono la
fidanzata di
Sebas-chan. Non costringermi a ucciderti. DEATH!” Quella mi
guarda con gli
occhioni spalancati, poi fa un leggero inchino:” Mi scusi,
non sapevo che Lei è
in rapporti intimi con Sebastian!” Basta, mi ha davvero
stufata! Giro i tacchi
e me ne vado, non sopporto di stare vicino a quella tipa. Continuo per
il
corridoio, avanti indietro, poi crollo su una sedia. Ufff sono
stanchissima!
Dove mai può essere anda ….”Shinigami,
che ci fai qui?” Oh! Che voce angelica! Quante
volte ho sognato di sentire quella voce urlare il mio nome!
“Sebas-chan! Dov’eri
finito? Ti ho cercato dappertutto!” lui sbuffa e mi fulmina
con lo sguardo:”
Non è cosa che dovrebbe interessarti.” Adoro
quando fa il duro… “Sebas-chan,
andiamo a fare una passeggiata?” gli chiedo, guardandolo con
ammirazione. Lui
si gira e se ne va. Non è giusto!!! Sta sicuramente pensando
a quella Karin! Ma
io so come fargliela dimenticare…
Sebastian
Quello shinigami è una
scocciatura… mi fa solo perdere
tempo! Estraggo l’orologio dalla tasca e guardo
l’ora: le tre. Oh, no… dovevo portare
la cheesecake al bocchan! Entro il cucina e trovo una scena ancor
più seccante
dello shinigami. “Aaaah…. Sebastian… ti
dispiacerebbe fare un'altra torta per
me e Lan Mao?” Lau è seduto comodamente con la
ragazza in braccio. “Dimmi, Lan
Mao, vuoi ancora una fetta?” chiede lui
“Wakame.” Risponde lei. “Quella torta
era per il bocchan. Nessuno vi ha invitato. Ed è piuttosto
scortese entrare in
dimora altrui senza un invito.” Dico, cercando di mantenere
il controllo. Non è
giornata, non voglio altre seccature! “Oh? Un invito? Ciel ci
ha invitati.” Il
bocchan li ha invitati? Come mai non mi ha ordinato di aspettare il
loro arrivo?
“Il bocchan? Allora credo che vi stia aspettando nel suo
studio.” Loro si
alzano e mi superano, Lau con il suo solito sorriso. Quando arriviamo
davanti
alla porta dello studio busso con le nocche, ricevendo di risposta un
semplice “Avanti.”
Spingo la maniglia e faccio accomodare gli ospiti sulle poltrone,
mentre il
bocchan ci guarda dalla scrivania. “Allora, Lau. Hai fatto le
ricerche che ti
ho chiesto?” Guardo Lau, e la sua espressione mi coglie di
sorpresa. Sembra…
soddisfatto. ”Si Conte. Non ho trovato molto, solo che la
ragazza aveva
contatti con una certa… Maryanne. E che la donna
è stata trovata morta nella
sua casa, con ferite da arma da fuoco.” Non ci posso credere.
Bocchan mi aveva
detto che c’era qualcosa di strano in Karin, ma non pensavo
avesse chiesto a
quel tipo losco di scavare nella sua vita. Indignato, esco dalla porta
e la
chiudo dietro di me. Devo parlarle. Subito.
Karin
Lego il filo bianco all’
ago, mentre con una mano tengo ferma
la morbida seta nera, scura come i pensieri che mi girano per la mente,
nera
come i sentimenti di cui il mio cuore è pieno.
Perché Sebastian non mi ha
uccisa, quella notte? No, non devo pensare questo. Ora devo cercare di
sistemare la situazione, di capire chi c’è sotto
la storia delle scythe. E come
fare a salvare Susie. Dopo tutto quello che Maryanne ha fatto per
me… Il cigolio
della porta interrompe la mia riflessione, e silenziosamente entra
Sebastian. “Karin,
chi è Maryanne?” come.. come ha fatto a
scoprirlo… chi, chi ha osato cercare
nel mio passato?!?! Sfoggio uno dei miei sorrisi, cercando di non
tradirmi e
sperando che lui non mi legga negli occhi:” Chi è
Maryanne, Sebastian?” lui mi
sorride di rimando:” Una donna di tua conoscenza,
no?” le mie mani cominciano a
tremare, mentre devo usare tutte le mie forze pur di non rivelare la
mia vera
forma. L’ago mi cade di mano, mentre mi alzo di scatto.
“Sebastian, certe cose
devono rimanere nei ricordi.” Sussurro, stringendo i pugni.
Lui sospira, avvicinandosi
pericolosamente a me. Non può uccidermi. Non ora, non qui.
Senza accorgermene,
lui è già davanti a me. Mi guarda. I suoi occhi
brillano di un colore
ammaliante, quasi ipnotico. Indietreggio, ma sbatto contro alla
finestra. Non ho
via di scampo, lui è a pochi centimetri da me. Prende il
guanto fra i denti e
tira, sfilandoselo, mostrando il simbolo del patto con Ciel.
“Non mi sarebbe
permesso toccare la tua pelle, e nemmeno vederla, ma facciamo un
piccolo
strappo…” appoggia la sua mano sulla mie schiena,
avvicinando il suo viso al
mio: “…alla regola.” Mi sussurra all
orecchio, spostandomi i capelli da un
lato. Il mio corpo è pervaso da una sensazione
strana… bellissima… “SEBASTIAN,
DOV’E’ IL MIO TE’?!?” la voce
di Ciel carica di rimprovero spezza l’incantesimo.
Mi scanso da un lato e gli tiro un ceffone, uso tutta la mia forza.
Cosa voleva
fare? Come ha osato toccarmi? Lo spingo via e corro fuori, esco dalla
residenza, fregandomene degli sguardi di tutti. Quegli sguardi che mi
hanno
distrutta mentre ero sola. Mentre non avevo nessuno. Corro, non so dove
sto
andando, non importa. Sento le lacrime scorrere, ma quando alzo gli
occhi mi
trovo davanti a… a quella casa… I nastri della
polizia sono ancora lì. Tiro la
maniglia ed entro. C’è ancora odore di sangue.
Crollo a terra, in ginocchio, un
po’ per la stanchezza un po’ per il dolore che mi
dilania, mi porto le mani al
viso e urlo. Mamma… sono a casa…
Spazio autrice:
Ciao! ^^ alloooora i pezzi del puzzle
stanno cominciando a
unirsi o no? Beh, spero che vi piaccia!
La
nostra povera Karin…
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Capitolo 8 *** Black Music ***
*****Sebastian*****
Da quando la signorina Karin
è corsa via, non l’ho più vista
né sentita. Ho cercato ovunque: nella sua stanza da letto,
nel salone, in
giardino, nulla. Devo ammettere che sono parecchio curioso.
Chissà cosa sta
facendo… non so molto di lei, e questo mi dispiace. So solo
che aveva contatti
con una certa signora di nome Maryanne, ritrovata morta in casa sua, il
corpo
riportava segni di proiettili. “Sebastian!”
L’urlo del mio Bocchan mi riporta
bruscamente alla realtà, interrompendo i miei pensieri. Mi
alzo dalla panchina
nascosta fra i rami del vecchio salice e appoggio per terra il piccolo
micino
bianco che avevo in braccio… anche se con grande tristezza.
Appena entro
nell’ufficio del Bocchan lui è già in
piedi, nervoso ma anche adirato. E’
esilarante osservare il suo viso severo, il suo occhio puntato su di
me, riesco
quasi a vedere delle fiamme di rabbia che vogliono incenerire il mio
corpo fino
all’ osso. “Si, Bocchan?” Ciel prende il
suo bastone e comincia a fare avanti indietro per la stanza:”
Dov’è Karin?” mi
chiede. Io scrollo leggermente le spalle:” Non ne ho idea,
Bocchan. E’ uscita
di corsa mezz’ora fa.” Dalla sua espressione
capisco che ho scelto la risposta
sbagliata. “Perché non me l’hai detto
SUBITO?!” Rispondo con un lieve
sorrisetto, sarcastico, pur di farlo arrabbiare:” Non me lo
ha chiesto prima,
Bocchan.”
*****Karin*****
Non so da quanto tempo sono sdraiata
sul pavimento in legno,
sporco di sangue incrostato, ma quando ho finito le lacrime e mi alzo,
le mie
gambe sembrano fatte di granito. Ho gli occhi arrossati. Non posso
tornare da
Sebastian in questo stato, potrebbe interpretare che sia colpa sua, o
addirittura cominciare a investigare. Non appena riacquisto la
possibilità di
camminare, mi avvicino alle vecchie scale scricchiolanti. Mi appoggio
al
corrimano, così come facevo quando mia madre era viva.
Quando sorridevamo.
Quando la aiutavo a portare la cena. Voglio piangere ancora, ma non
riesco…
Quando entro nella mia vecchia camera non ho la minima idea del
perché sono
voluta tornare in questa casa. Ricordo ancora quel giorno…
*****Ciel******
Sistemo le ultime scartoffie, mentre
aspetto che Lau arrivi.
Non aspetto molto… Qualcuno spalanca la porta. Molto
rumorosamente. Anche
troppo:” Conte! Abbiamo novità!” esclama
Lau, Lan mao attaccata al suo braccio
con un espressione strafottente. Mi alzo, aspettando che il cinese
parli. Solo
dopo qualche minuto in assoluto silenzio Lau comincia a
parlare:” Beh Conte,
lei si sta cacciando in un grooosso guaio.˜”
lo guardo serio, cercando di non alzarmi e tirargli uno
schiaffo.
“Parla. Ora.” Lui accenna un sorriso, di quelli
veramente odiosi, poi
continua:” Ha mai sentito parlare della famiglia De
Guertè?”
*****Sebastian******
Non ho idea di cosa sia successo dopo
che Bocchan ha
ricevuto Lau, cosa si siano detti. Ma, a parer del padroncino, non mi
è dato
saperlo. Sono solo un maggiordomo. Il mio compito è solo di
ubbidire. Dopo aver
scortato Lau e sua sorella all’ uscita, Bocchan mi ha subito
dato un incarico:”
Trova Karin.” Oh, come siamo diretti. Haimè, non
posso rifiutare… dopotutto gli
ho promesso fedeltà fino alla morte.
Sto camminando per la
città semideserta, cercando
dappertutto il suo odore inconfondibile. Dove potrebbe essere andata?
Non ha
conoscenze, amicizie… invece si. O meglio… ne
aveva una. Raggiungo il portone
con i nastri della polizia attaccati e lo spingo. E’
già aperto… buon segno.
Subito le mie orecchie odono della musica da pianoforte, una dolce
melodia un
po’ incerta. Quando mi guardo attorno mi accorgo che non
è molto arredato: un
tavolo, la cucina e qualche sedia. Il pavimento è sporco, ed
è pieno di
ragnatele ramificate. Le scale che portano al piano di sopra sembrano
instabili, ma decido di salire. Evito di appoggiare i guanti bianchi
sul
corrimano, essendo esso pieno di polvere, e non vorrei altre rogne dal
padroncino. Al piano di sopra lo spettacolo cambia radicalmente: pareti
rosa
confetto, un letto a fiori, una specchiera impolverata, e…
bambole. Bambole e
peluche ovunque. Sparsi per terra, sul letto e sul pianoforte vicino
alla
finestra. E lei è lì… seduta su un
piccolo sgabello, le sue incantevoli mani
sembrano ballare sulla tastiera bianca e nera, come dolci ballerine. La
melodia
si velocizza, e sul volto di Karin scorgo per un attimo un sorriso
sereno,
quasi rassegnato. Non mi sembra cortese interromperla ora, nel bel
mezzo del
concerto. Così mi siedo sul letto, appoggiando le mani sulla
morbida coperta a
fiori colorati, in totale silenzio. Dopo che l’ultima nota
svanisce nell’aria
così come hanno fatto tutte le altre, mi alzo in piedi e
applaudo. E credo
proprio che non se lo aspettava.
Angolo dell’autrice:
Ciao a tutti!!! Allora… questa volta ho
scritto di più, perché non trovavo il giusto
momento di staccare. (MUAAHAH) Vi
chiedo solo di lasciare magari una mini recensione, ditemi cosa ne
pensate, se
volete datemi qualche consiglio… beh che dire. Alla
prossima! With Love,
-MissYandere-
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Capitolo 9 *** Black Revelation ***
Karin
Quando entro nella mia vecchia
stanza, un mare di ricordi
inonda la mia mente: i giocattoli, lo specchio, il letto…
Eravamo così felici.
Sfioro i capelli di una delle bambole, sentendo le cuciture sotto la
punta
delle dita. Quando alzo lo sguardo guardando fuori dalla finestra le
nuvole
grigiastre di Londra, e mi domando se Maryanne mi guarda da
lassù, dove può
vivere tranquilla sotto forma di stella. Mi rivedo ancora davanti a
quella
finestra, vestita solo con qualche straccio. Risento nel mio cuore la
stessa
sensazione che ho provato quando quegli uomini incappucciati sono
entrati in
casa nostra. E quando l’ho vista cadere, i fori dei
proiettili ovunque, e poi
sangue dappertutto… sangue… l’odore
nauseante… e la sua anima… Scuoto la testa,
cercando di scacciare il ricordo di quello che ricorderò
come il giorno in cui
ho perso tutto. Mi avvicino al pianoforte, coi suoi tasti bianchi e
neri, come
la scacchiera che Ciel ama tanto. Sposto lo sgabello con le gambe e mi
siedo.
Com’era la sua ninna nanna? Mentre le mie dita si muovono da
sole, chiudo gli
occhi, come se fosse mia madre a suonare, augurandomi dolci sogni. Ma
da quando
lei non c’è più, e Sofie è
stata mandata in un orfanotrofio, in quanto io ero
minorenne e non avrei potuto tenerla, faccio solo incubi. I miei
pensieri vanno
a Sofie. Era ancora piccola, quando sua madre (o meglio Nostra Madre)
venne
uccisa dalla famiglia De Guertè, quindi non sa nemmeno di
me. Fa male
immaginare come si senta adesso, sola e abbandonata con un branco di
suore. Ma
come potrei andare e presentarmi come “sua
sorella”? Mi chiederebbero subito di
sua ma… “Complimenti Karin, sei davvero bravissima
al pianoforte.” Mi alzo di
scatto, facendo cadere lo sgabello con un gran rumore.
“Sebastian, cosa ci fai
qui? Vattene immediatamente da ca…” lui mi
interrompe, guardandomi
sarcasticamente:” Mi dispiace interromperti, è
inopportuno da parte mia, ma
questa non è casa tua, è sotto sequestro dalla
polizia.” Non ci credo... non
può aver osato dirlo… Faccio per uscire, ma lui
mi blocca prendendomi per il
braccio. Cerco di liberarmi, ma lui non intende lasciarmi andare via.
Senza
accorgermene, sono già in braccio a lui, che mi mette seduta
sul letto. Quando
mi tocca mi sento tranquilla, sicura. Mi sento a casa.
Sebastian
“Karin, potresti spiegarmi
che cos’è successo a Maryanne?
Fallo per me…” sussurro. Lei mi guarda con gli
occhi lucidi, la bocca curva in
un sorriso che di felice non ha nulla:”
S-Sebastian… io non…” dai suoi
splendidi occhioni cadono delle lacrime, che le scivolano
giù per le guance. Finalmente
ha deciso di parlarmene. Mi inginocchio davanti a lei, togliendole con
un dito
la piccola gocciolina impertinente, che ha osato rovinare il suo
splendido
visino:” Karin, io voglio aiutarti.” Lei mi guarda,
sospira e stringe i pugni
in grembo:” I De Guertè. Sono stati loro. Ho
riconosciuto il simbolo del sole e
della rosa sui loro mantelli…
loro…loro… Fanno parte di una setta. Vogliono che
il mondo sia puro, e allora hanno ucciso mia madre accusandola di avere
una
figlia demone… L’hanno uccisa e la sua vera
figlia, Sofie, che è stata portata
in un orfanotrofio. Lei non aveva colpa, mi aveva presa dalla strada,
mi ha cresciuta
come se fossi sua figlia… Ma non potevo andare alla polizia!
Erano
incappucciati, poi mi avrebbero chiesto come facessi a sapere che erano
stati
loro e mi avrebbero rinchiusa in carcere e io…” la
sua voca si spezza, si porta
le mani sul volto, allora io la abbraccio. Non avevo mai abbracciato
qualcuno,
o almeno non con l’intento di consolare… Lau aveva
riferito al bocchan che
erano stati i De Guertè, quindi ci aveva visto giusto.
“Karin, sei al sicuro
con me. Ci riprenderemo Sofie e vendicheremo Maryanne. Ssh,
tranquilla.” Faccio
per sollevarle il viso, ma mi accorgo che lei si è
addormentata, come fanno i
neonati in braccio alla madre. La prendo in braccio, facendo attenzione
a non
svegliarla. Sembra un angelo quando dorme.
********
Tamburello con le dita sul tavolo di
legno, lo so sono molto
impaziente. Ma che ci posso fare? Rivoluzionare una razza dalle
fondamenta è un
impresa ardua. La fiamma delle candele traballa un po’, uno
spiffero mi corre
lungo la schiena, e la porta si spalanca. “Allora sei
tu?” chiedo, guardando il
ragazzo. Lui ride, tirandosi su gli occhiali:” Certo, sono
io. Ovviamente mi
dovete un favore.” Risponde lui. Immaginavo, una persona non
ti regala delle
schythe solo per il gusto di farlo:” Beh, allora…
spara signorino.” Lui storce
il naso, guardandomi disgustato:” Ragazzino? RAGAZZINO? Io
sono una donna
matura!” una… donna? Farò finta di non
aver sentito. Lui (o forse lei)
continua, dopo una breve pausa:”Dovete uccidere una ragazza.
Affare fatto?”
Angolo autrice
Hey… come va? In questo
ultimo periodo sto scrivendo tanto…
anche se un po’ mi sto demoralizzando. Niente recensioni,
né messaggi, e le
visualizzazioni stanno calando. Sto forse diventando noiosa? Scrivo
male? Non
lo so. Vabbè vado a lavorare sul prossimo (e penultimo)
capitolo. Ciao ciao!
With love, -MissYandere-
|
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