Ranma's Angels

di Mikage
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Episodio I parte I ***
Capitolo 2: *** Episodio I parte II ***
Capitolo 3: *** Episodio I parte III ***
Capitolo 4: *** Episodio I parte IV ***
Capitolo 5: *** Episodio I parte V ***
Capitolo 6: *** Episodio II parte I ***
Capitolo 7: *** Episodio II parte II ***
Capitolo 8: *** Episodio II parte III ***
Capitolo 9: *** Episodio II parte IV ***
Capitolo 10: *** Christmas Special ***
Capitolo 11: *** Episodio II parte V ***
Capitolo 12: *** Episodio II parte VI ***
Capitolo 13: *** Episodio III parte I ***
Capitolo 14: *** Episodio III parte II ***
Capitolo 15: *** Episodio III parte III ***
Capitolo 16: *** Episodio IV parte I ***
Capitolo 17: *** Episodio IV parte II ***
Capitolo 18: *** Episodio IV parte III ***



Capitolo 1
*** Episodio I parte I ***


Sede centrale della J.I.A. ore 9:30

Ranma si era ritrovato a percorrere i bianchi e asettici corridoi della base centrale, non ancora completamente convinto di aver fatto bene ad accettare l’appuntamento con il direttore generale. I dubbi gli erano già sorti nel momento in cui aveva aperto quell’e-mail semplice e asciutta che gli forniva solo l’ora dell’appuntamento…un simile invito poteva significare più di una cosa:o essere degradati per qualche errore commesso o essere promosso per meriti. Ranma era sicuro che il suo lavoro era stato svolto nel migliore dei modi, quindi non aveva alcun timore, ma…il problema essenziale era che quel lavoro, che pure gli aveva regalato tante soddisfazioni e forti emozioni, non gli piaceva. Era stato addestrato tutta la vita per questo lavoro. La famiglia Saotome era nel campo dello spionaggio da generazioni, ma lui era interessato solo ad una parte del suo addestramento: le arti marziali.Ma il padre non aveva voluto sentire ragioni, i bei tempi dei viaggi d’addestramento erano finiti,  ed ora erano già due anni che lavorava per la Japan Intelligent Agency .

Dopo un paio di sospiri si sentiva pronto ad affrontare qualsiasi cosa gli fosse piovuta addosso. Girò piano la maniglia della porta dell’ufficio del direttore generale, si fece coraggio ed entrò. La stanza era immersa nel semibuio e alla luce filtrante dalle persiane quasi chiuse si riconosceva dietro la scrivania in noce la figura di una donna seduta su un enorme poltrona di pelle.

 

D.G:Benarrivato, Saotome.Cominciavo a credere che avresti disertato l’appuntamento!Come stai?

 

Ranma: Lasci stare i convenevoli e venga al sodo!Perché mi ha chiamato con quest’urgenza?

 

D.G.: Era per darti una buona notizia, caro…ma andiamo con ordine.Avrai sicuramente saputo del caso di cui si sta occupando tutta l’unità, vero?

 

Ranma: La sparizione degli ordini di biancheria intima?So che stanno fallendo quasi tutti i negozi del settore dell’intero paese…

 

D.G.: E sappiamo anche chi c’è dietro a tutto questo, e che è un osso duro. Abbiamo già perso molti dei nostri agenti, e non vogliamo più rischiare.Allora ho pensato che sarebbe meglio organizzare una squadra d’azione…e a te.In questi anni sei stato il nostro più brillante agente…e ho deciso di promuoverti a capo sezione.

 

Ranma: Ma io non ho intenzione di stare dietro una scrivania…

 

D.G.: Sei stato il protagonista ed il solutore dei nostri casi più difficili, ed è giusto che ora te ne occupi dall’esterno,organizzando l’azione.Abbiamo già scelto le reclute che agiranno in gruppo…              -Allungando un dito verso l’interfono-  Kasumi!Puoi portarmi le cartelline di cui ti ho parlato prima?

 

Dall’interno dell’apparecchio rispose la voce della mite segretaria tuttofare.

 

Kasumi:  Certo capo!Le porto il caffè?Le lustro le scarpe?Le faccio entrare di nascosto il sign.Hibiki nell’ufficio?

 

 “E-Ehm…no,limitati a portare le cartelline…”disse il direttore generale, osservando Ranma che la fissava con un eloquente sopracciglio alzato ed un sorrisetto malizioso.

 

D.G.: Embè, che ti credi? E’ solo per lavoro…

 

Kasumi arrivò subito, spezzando il momento d’imbarazzo.

 

“Ecco a lei!”

 

“Grazie Kasumi!”La segretaria rispose con un dolce sorriso e ritornò subito alle sue innumerevoli mansioni. “Ecco, queste sono le schede delle tre agenti che abbiamo scelto per formare il tuo team…sfoglia pure con calma.”

 

 

 

 

Ranma cominciò a sfogliare gli spessi volumetti prima con aria annoiata, poi man mano sgranando gli occhi. Tre ragazze…La prima , con grandi occhi e lunghi capelli lavanda; la seconda con i capelli blu tagliati corti e l’aria determinata; e l’ultima, con dei lunghi capelli castani ed un largo sorriso. Non c’era bisogno di leggere oltre…LORO non potevano formare una squadra !E di certo lui non avrebbe accettato di dirigerle!Abbandonare l’azione, l’adrenalina delle sfide all’ultimo sangue per stare dentro un ufficio ad ideare piani e cercare di mettere accordo tra quelle tre?Ma neanche per sogno!

 

Ranma: -Cercando a mala pena di trattenere la rabbia- e se non accettassi?Può sempre mettere qualcun altro al mio posto!Ci sono degli agenti più anziani…

 

D.G.: “No, Ranma, per quel posto voglio te. Non puoi rifiutarti.”

 

Ranma: -sbottando del tutto-  Io non voglio abbandonare i MIEI casi per stare a guidare QUESTE tre pazze!!Mi hanno creato problemi da quando lavoro qui…e lei me le inserisce tutte e tre nel programma!!

 

D.G:: Allora è questo il problema!Lo so che tra voi ci sono dei rapporti interpersonali particolari…ma prima cosa, abbiamo analizzato i loro dati nel computer centrale e ci sono risultate le più adatte per questo caso , e poi abbiamo pensato che sarebbe stato un fattore positivo il tuo …ehm…ascendente su di loro…

 

Ranma: Assolutamente no. L’ultima parola tocca a me ed io non voglio questa promozione!

 

Ranma stava facendo per andarsene e stava violentemente girando la maniglia della porta quando fu la voce del direttore a fermarlo.

 

D.G. : Mi dispiace Ranma , ma questo incarico sei COSTRETTO ad accettarlo. E non solo perché sono il direttore generale di quest’agenzia di spionaggio… Improvvisamente la serranda cominciò ad alzarsi inondando la stanza di luce e rivelando una ragazza dai lunghi capelli biondi e ricci.

 

Ranma:  Ma tu..tu sei Mikage, l’autrice della fanfiction!

 

Mikage :  Esattamente…e potrei usare altri mezzi per convincerti a collaborare a questo AU!! (sguardo folle alla Kodachi) Potrei sempre scrivere della dolcissima storia d’amore tra Kuno e la ragazza con il codino…o magari un lemon che ti vede protagonista insieme ad Obaba…Che ne dici?

 

Ranma: MA CHE SCHIFO!!Ehm…tornando a prima… mi sembra un’ ottima idea!Comincio subito a contattare le ragazze!

 

Detto questo abbandonò la stanza a tempo di record.

 

Mikage: OHOHOHOHOH!(risata folle alla Kodachi) Certo che so essere convincente quando voglio!

 

 

Strada costiera di Nerima ore 11:15

 

La mattinata era molto calda, ed il sole, che batteva forte, si rifletteva accecante sui lampioni spenti e sulle splendide cromature di una macchina da corsa nera, scoperta.Al volante una ragazza con degli occhiali da sole a specchio che sfidavano il sole forte ed i capelli corti che ondeggiavano per l’alta velocità. La strada era ampia e sgombra, fiancheggiata da alte palme che a tratti donavano un po’ d’ombra. Nel bel mezzo del tragitto verso l’interno, quando la quiete e la tranquillità avevano raggiunto le più godibili punte, un suono sgradevole la riportò alla realtà.

Allungò un dito verso il piccolo schermo che si trovava sul cruscotto, attivando la comunicazione.

 

“RANMA?!”

 

“Proprio io... ci sono un po’ di novità…”

 

Akane:  Non posso crederci…ti hanno promosso!Cosa c’è, perché hai chiamato?

 

Ranma:  Non certo perché ho bisogno di sentire in maschiaccio violento come te…

 

Akane:  Ma come ti permetti, idiota impert…

 

Akane aveva già stretto il pugno, e stava dirigendolo a tutta potenza verso lo schermo.

 

Ranma:  No,ferma!Sarebbe già il trentesimo negli ultimi due mesi…

 

Akane si fermò di colpo. Si era lasciata andare all’ira troppo spesso, e non poteva aggiungere un altro schermo rotto alla già lunga lista di debiti con la sorella, che finanziava l’agenzia. Si impose la calma, e dopo un lungo sospiro cercò di concentrarsi su quello che le avrebbe detto di serio Ranma.

 

“Come stavo dicendo, prima che tu come al solito mi interrompessi…”-Akane represso un moto di rabbia- “c’è un caso della massima importanza, e vorrei che fossi tu ad occupartene…so che ne sei all’altezza…ti aspetto alla sala segreta B5 tra una mezz’ora. A presto.” E con un occhiolino chiuse la comunicazione.

 

Akane era rimasta basita, e continuava a fissare la schermo ormai spento (e come fa a guidare contemporaneamente?nda).Era una cosa incredibile…era proprio Ranma quello?Lo stesso ragazzo superbo ed antipatico che non faceva altro che offenderla? Quello che suo padre voleva a tutti i costi che sposasse? Aveva un caso difficile per le mani… ed aveva pensato a lei!Si fidava di lei!  Finalmente si era accorto del suo valore! Magari, dopo aver risolto questo caso, anche lei sarebbe stata promossa…ed avrebbero affrontato assieme i peggiori criminali del paese e scalato la vetta del successo, nel segno del rispetto reciproco e della complicità…sì, si disse, sorridendo a se stessa.

Le cose non potevano far altro che migliorare…

 

Cambiò la marcia e si diresse a tutta velocità verso il parco pubblico di Nerima.

 

Sala segreta B5  Ore 11:45

Akane, dopo aver parcheggiato l’auto, si diresse in tutta fretta verso l’ingresso del parco di Nerima, cercando di apparire quanto più disinvolta possibile, e confondersi bene tra le tante persone che affollavano il parco in mattinata. Sforzandosi di ricordare dove fosse la sala segreta, si diresse verso est, cercando con lo sguardo il passaggio. Quando vide in lontananza la statua a forma di fenice, le ritornò in mente tutte le informazioni che aveva cercato sulla sala B5, in cui non era mai stata. Si avvicinò lentamente alla statua, ed abbassò l’ultima piuma della coda, a mò di leva. Subito sotto di lei, alzando un po’ della polvere che la ricopriva, si rese visibile una botola. Guardandosi intorno con circospezione, e accertatasi che non c’era nessuno nei pressi, sollevò la botola e cominciò a scendere la gradinata, illuminata solo da piccole luci fioche. Era una parte che malediva…la maggior parte delle agenzie avevano a disposizione grandi uffici, lusso e tecnologia, e loro dovevano fare convegni in una cantina ammuffita? Era tipico di  Nabiki ridurre al minimo le spese, ma così…

Continuando ad avanzare il corridoio si allargava e si sentiva l’odore recente delle pareti ritinteggiate di un bianco brillante, illuminate da grandi neon. Forse aveva sbagliato a giudicare sua sorella così duramente. Per quanto se ne potesse dire di lei, quando faceva qualcosa la faceva sempre per bene!

Continuò a percorrere il corridoio, fino ad arrivare ad una porta sulla destra, anch’essa completamente bianca.Cercava di tenere il respiro sotto controllo, ed il cuore le batteva all’impazzata. Spalancare quella porta voleva dire avanzare a grandi passi nel futuro, un futuro che poteva promettere solo cose grandiose…

 

 

“Lanma, amole, ma è necessario che ci sia la spatolona? Potremmo mandarla a fare un giretto…”

 

“Giù le manacce, smorfiosa cinese!”

 

Akane rimase con la mano incollata alla maniglia, fissando allibita la scena:due ragazze, che lei conosceva mooolto bene si guardavano in cagnesco, stringendo i pugni, mentre Ranma era disinvoltamente appoggiato alla scrivania, stranamente vestito in giacca e camicia. Cosa ci facevano Ukyo e Shan-pu  al SUO appuntamento?!

 

Ranma:  Ah, Akane, sei arrivata finalmente!

 

Le ragazze, impegnatissime nello scontro di sguardi, misero una tregua alle ostilità per girarsi verso la porta.

 

Shan-pu:  Aya!C’è anche la ragazza violenta?

 

Ukyo:  Ah, capisco Ran-chan, volevi che assistessero al mio trionfo…

 

Akane si risvegliò di colpo dal torpore dovuto allo sbalordimento trasformandolo subito in rabbia. Che vuol dire “anche”? E spettatrice a cosa?

 

Akane:  Che significa, Ranma?Credevo che avessi scelto me per questo caso!

 

Ranma:  Certo! Confermo quello che ho detto…ho scelto te…e loro!

 

Come basta una semplice ondata per radere al suolo in un niente un castello di sabbia, così tutti i sogni di gloria di Akane furono spazzati via con queste semplici parole. Anche Ukyo e Shan-pu assunsero un’espressione che faceva capire che anche i loro castelli dorati si erano sgretolati miseramente… Pensandoci la situazione poteva sembrare assolutamente paradossale, ma il tono serio di Ranma non lasciava la possibilità di credere che fosse tutto uno scherzo.

 

La stanza si riempì di un silenzio gelido. La quiete prima della tempesta, pensò Ranma, decidendo di intervenire all’istante.

 

“Vedete ragazze, all’inizio il progetto di formare una squadra composta da voi è nata ai piani alti dell’agenzia, che ha analizzato le vostre referenze e vi ha visto come l’ultima possibilità di risoluzione di uno dei casi più spinosi che ci sia mai finito tra le mani. All’inizio ero scettico anch’io, ma una cordiale (grr…) chiacchierata con il direttore generale mi ha aperto gli occhi, con degli argomenti molto…ehm… mooolto convincenti…” (aggiustandosi la frangia ribelle e sfoderando il suo sorriso da figo) “…e adesso sono sicuro che unendo le nostre forze riusciremo ad ottenere grandi successi…(tono commosso da attore consumato) Tutte le speranze mie e dell’agenzia sono riposte i voi… la salvezza dell’umanità dipende solo da voi…io mi fido di voi!”

 

Ukyo e Shan-pu : (sospirando) Oh, Ranma!

 

Akane : Tsk!

 

Ranma:  Bene ragazze, sapevo che avreste capito!Posso contare su di voi?

 

Shan-pu: Certo, amole!

 

Ukyo:  Per te qualsiasi cosa, Ran-chan!

 

Ranma:  E tu, Akane?

 

Akane ci pensò non poco. Se avesse dovuto seguire l’istinto, avrebbe sbattuto la porta dietro di sé da un pezzo, invece di stare a sentire la scena madre di Ranma, che con i suoi discorsi sembrava una delle Sailor. D’altro canto però, se la decisione veniva da così in alto…magari l’avrebbero degradata e le avrebbero dimezzato lo stipendio, e poi con cosa avrebbe finito di pagare i debiti a sua sorella e mantenere il suo stile di vita? E non ultimo, correre il rischio di lasciare Ranma nelle grinfie di quelle due oche?

 

“E va bene…partecipo anch’io!”

 

Ranma:  Perfetto!  * Non credevo sarebbe stato così facile! * accomodatevi pure!

 

Le ragazze si sederono sul divanetto di pelle bianca che si trovava a poca distanza di fronte alla scrivania, ognuna persa nei propri pensieri, mandandosi occhiatacce di sottecchi.

 

Ukyo e Shan-pu: * Potrebbe essere una buona occasione per dimostrare chi è la migliore…ed eliminare questa concorrenza invadente! *

 

Akane: * Ma chi me lo ha fatto fà!*

 

Nel frattempo Ranma aveva messo in funzione un proiettore, e si era spostato accanto al telone dove apparivano le immagini. La prima immagine era quella di una serie di negozi con le serrande abbassate ed accanto ad essi delle persone in lacrime.

 

“Avrete senza dubbio sentito parlare di questo in agenzia e ne avrete osservato gli effetti in giro per la città…gli ordini di biancheria intima femminile destinati ai negozi specializzati non arrivano più a destinazione da mesi, e questo li ha ridotti tutti in ginocchio e molti sono falliti. Si corre il rischio di non trovare più un solo negozio in tutto il paese…”

 

Tutte: Ma è terribile!!

 

“E’ quello che penso anch’io… ma dopo lunghe ricerche sono riusciti a risalire al colpevole” spinse un tasto sul piccolo telecomando che aveva tra le mani, e l’immagine di un vecchio, piccolo ed orrido, sostituì la precedente. “Ecco, questo è il signor Happosai, ma per tutti meglio noto come Mr.H, grande imprenditore nei più svariati rami, è sempre stato conosciuto come un incredibile maniaco ed inguaribile feticista. Ora in vecchiaia ha fondato un impero sulla pornografia…la cui rivista di punta è play (old)man, per i vecchi bavosi come lui… prima avevamo solo dei forti sospetti, ma dopo la misteriosa sparizione di tutti gli agenti che si sono messi sulle sue tracce…”

 

Cambio di diapositiva.La pianta stellare di un grosso edificio .

 

“Questa è la villa dove soggiorna, nell’isola più grande delle Hentai Islands, un piccolo arcipelago che ha recentemente acquistato. Abbiamo saputo che sabato terrà lì un grande party blindatissimo. Per prima cosa è necessario infilarsi alla festa, e poi mettere in azione il piano…

 

Colpi alla porta .Un bell’uomo sulla trentina vestito con un elegante completo scuro e degli occhiali neri, che in contrasto con gli abiti che incutevano un po’ di soggezione aveva un volto rilassato e rassicurante, fece capolino dalla porta.

 

Uomo: Disturbo?

 

Ranma: No, anzi entri pure! Ragazze, questo è il dottor Tofu, il direttore del laboratorio dell’agenzia.Si occuperà di tutto ciò che vi sarà utile nella missione.

 

Dott.Tofu: Salve, ragazze! Ho portato quello che potrà servirvi per questo caso…

 

Trascinandola e poi sollevandola posò con grande fragore sulla scrivania una grossa valigia di metallo satinato, e cominciò ad aprire le sicure che la bloccavano.

 

Dott.Tofu: E uno -CLICK e due -CLICK e tre -CLICK e quattro -CLICK e cinque -CLICK e sei -CLICK…

 

Un’ora dopo…

 

“E centosessantasette -CLICK , e centosessantotto –CLICK, e centosessantanove –CLICK…”

 

Ranma: E basta!!Ma quante sicure  ci sono?

 

Dott.Tofu: “E’ per sicurezza…ecco ho finito.”

 

Aprì con estrema delicatezza la valigia, tirando fuori dalla custodia in gomma un piccolo schermo quadrangolare.

 

“Questo è un piccolo palmare che vi permette di tenervi in contatto con Ranma e con le altre, che potete comodamente allacciare al polso.Converrebbe che lo teneste sempre con voi…

 

Rimettendolo al suo posto prese poi una piccola pistola…

 

“Questo è uno spara-ganci…vi permetterà di aggrapparvi ovunque…”

 

Un paio d’occhiali…

 

“Questi sono degli occhiali ad infrarossi…così potrete vedere senza problemi al buio”

 

E poi un sacchetto che conteneva delle piccole palline.

 

“Con queste potrete creare delle cortine fumogene…”

 

Tutti: Ma sono petardi!!

 

Dott. Tofu : Embè? I vecchi metodi sono spesso i migliori…

 

 Tutti.: Ehm…

 

Dott.Tofu:  Ma soprattutto, abbiamo elaborato questo gioiello della tecnologia…un’arma sofisticata che abbiamo creato appositamente per voi…

 

Tutti: “Oooh…”

 

 

Fine parte uno

 

 

E così le angiolette sono pronte per entrare in missione…riusciranno le nostre eroine a salvare l’umanità dalla triste perdita di coulotte e perizomi? Riuscirà Ranma a salvarsi dalle minacce dell’autrice? Riuscirà il Dott.Tofu a richiudere tutte le sicure della sua valigia?  Riuscirà l’autrice a continuare la fanfiction nonostante la lunga fila di lettori disgustati che si apposterà sotto casa sua con l’intenzione di randellarla?  Lo scoprirete nella prooosssssima puntata!

 

 

 

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Capitolo 2
*** Episodio I parte II ***


Salve a tutti!!

Non sapete quanto mi hanno reso felice i vostri commenti: era da un po’ che mi dibattevo sul postare o non postare questa fic (questo è il problema…), e tutti questi commenti positivi hanno dissipato ogni dubbio. Quindi rubo un po’ di spazio e ne approfitto per rispondervi uno per uno (cara Breed, scusa se ti rubo l’idea ^^;;):

Kuno & Breed: Un grazie particolare a voi, ragazzi, che avete letto e recensito la fic ai tempi di fanfiction.it e continuate a farvi del male anche qui^^.Sì, ci avete proprio preso, ci sarà anche una seconda avventura… sono già pronti tre capitoli, il quarto a metà mentre il resto aleggia ancora tra gli spazi vuoti della mia testa!L’unica difficoltà sarà fargli trovare l’uscita…

Nemesis:Ti ringrazio moltissimo, anche per il commento che hai lasciato a “Fatima” e per l’invito al forum (ci sarò!). Non preoccuparti, mi farebbe piacere se mi facessi notare tutte le imprecisioni che trovi (critica costruttiva = critica very good). Shao!

Watashiwa: Eh eh, hai notato che sono l’unica? Ne ho approfittato così non avevo paragoni^^. Comunque come dicevo a Nemesis spara pure tutto, sono contenta di sapere cosa non va. Lo stile “teatrale” comunque, è una scelta precisa, mi sembra che velocizzi un po’ l’azione.^^

Tiger eyes: ^///^ Grazie! Spero recensirai anche questo capitolo!

 

P.S. Ma come mai non si posta nel carattere dello scritto originale? Io mi ci raccapezzo poco con Word, figuriamoci con l’html… se sapete come fare, fatemi sapere!!

 

 

 

Hentai Islands ore 23.00

 

Il sole sorge alto, inondando ogni spazio di luce. In mare aperto corre veloce un lunghissimo e lussuoso motoscafo, alzando alti spruzzi che brillano alla luce. Alla guida, una donna bellissima in bikini bianco, lasciando che i suoi lunghi capelli lavanda ondeggino al vento, sente su di sé il sole, l’aria salmastra, l’ebbrezza della velocità, e chiude gli occhi, cercando di goderne ogni momento. Poi si volta verso il divanetto dei passeggeri, dove c’è un uomo attraente con i capelli neri mossi dal vento, con i muscoli guizzanti al sole, il sorriso abbagliante e un drink tra le mani. I suoi bellissimi occhi azzurri la guardano con desiderio, il suo sguardo è così sensuale, così penetrante…

 

Akane: Shan-pu! Shan-pu, sveglia!

 

Era una bellissima notte d’estate, nonostante una luminosissima luna piena fosse coperta da qualche nuvola che la adombrava appena, rendendo più fioco il suo riflesso sul mare. Sull’acqua calmissima, a pochi metri dalla spiaggia, erano appena distinguibili nel buio che la circondava tre ombre a bordo di una canoa che scivolava dolcemente sull’acqua, e che si avvicinava velocemente verso la riva.

 

Shan-pu: Non è giusto! Tutte le grandi agenzie anticrimine hanno a disposizione un motoscafo e noi dobbiamo muoverci in canoa?!

 

Ukyo: Zitta e rema!

 

Le tre ombre trainarono la piccola imbarcazione fino alla riva, e di corsa superarono la spiaggia, attraversarono la strada principale e poi si avvicinarono silenziose verso una villa tanto grande da poter essere vista da ogni parte dell’isola. Dall’esterno si vedevano il ricorrersi dei fari e si sentiva la musica alta, le chiacchiere e le risatine degli invitati ed il cozzare dei bicchieri.  L’enorme cancello di ferro battuto era presidiato da decine di guardie in divisa ed armate, perciò si appostarono accanto ad una delle alti siepi che seminascondevano la villa da sguardi indiscreti.

 

Ukyo: Okay ragazze, ci siamo! La villa è sicuramente questa. L’importante ora è entrare! Ricordate quello che ci ha detto Ranma…

 

                        ------------------------- Flashback---------------------

 

Ranma: Ragazze, dimenticate per un attimo Mr.H. Nonostante tutte le piste portino a lui, e sia comunque un uomo meschino e malvagio, non abbiamo la certezza che sia stato lui a far sparire quest’ingente quantità di biancheria intima. L’importante è scoprire se c’è e dove nasconde il bottino…Vi dividerete in due gruppi: due entreranno sotto mentite spoglie in casa, cercando qualche possibile passaggio segreto o cassaforte nascosta. Per l’altra invece…Abbiamo scoperto che nel lato opposto all’ingresso della villa, spostando la quinta pietra dopo il terzo cespuglio, si accede ad una specie di grande magazzino. Bisogna attraversare furtivamente il giardino per introdursi lì di nascosto per dare un’occhiata. Ah, un’ultima cosa… tenetevi in contatto con me il più possibile, così se c’è qualche problema posso intervenire. Buona fortuna, angeli!

 

* Sigh! Speriamo che non cerchino di uccidersi tra loro!*  

 

               ----------------------------------------------------------------------

 

Shan-pu:Giusto, dobbiamo dividerci in gruppi…allora io ed Ukyo entreremo in casa con un travestimento adatto, mentre Akane andrà a controllare se c’è qualcosa nel magazzino sul retro.

 

Akane: Ehi, un attimo!Perché devo calarmi io là sotto?!

 

Ukyo: Semplice, tesoro! Io e Shan-pu ci dovremmo spacciare per due modelle della rivista, e tu non saresti assolutamente credibile…

 

Shan-pu: …Senza curve come sei e con la tua scarsissima femminilità!

 

Akane : Umph!

 

Le tre ragazze si prepararono per entrare in missione. Sfilandosi la muta che avevano indossato per arrivare all’isola, presero dalla borsa degli attrezzi gli abiti e le armi che servivano loro, per poi bagnarla con dell’acqua. La borsa si sciolse all’istante: il progetto del Dott.Tofu della borsa idrosolubile funzionava a meraviglia!Si vestirono rapidamente, per non dare nell’occhio alle guardie che erano poco lontane: Ukyo e Shan-pu misero degli short neri, un top rosso ad incrocio,degli alti stivali neri e delle parrucche lunghe biondo platino cotonate e vaporose, mentre Akane infilò un aderente tuta nera, per poter passare facilmente inosservata nell’attraversare il giardino, e si assicurò alla vita il cinturone con tutti gli attrezzi.

 

Ukyo: Bene, noi andiamo! Se ci sono novità sentiamoci attraverso questi cosi che ci ha fornito il Dott.Tofu…

 

Shan-pu: Ma dico io, non era più facile un cellulare?

 

Ukyo: Ma sempre a lamentarti, tu?

 

                                                         ***************  

 

Akane si sistemò borbottando ancora una volta la cintura, controllando che gli attrezzi ci fossero tutti. Fece il giro dell’edificio per arrivare sul retro. Tra le alte siepi si apriva un piccolo spazio che rendeva visibile un piccolo squarcio del muro che circondava il giardino. Akane scrocchiò le dita e cominciò a scalare il muretto a mani nude. Arrivata in cima, si voltò per scavalcare, pronta per saltare nel giardino, continuando a borbottare. Uffa! Perché tutti l’accusavano di essere un maschiaccio violento senza un briciolo di femminilità? Lei, una ragazza così graziosa, gentile ed educata! Un così perfetto esempio di bon ton, un tale crogiuolo di virtù muliebri! Solo perché una mastica tabacco, stappa le bottiglie di birra con i denti ed è campionessa nazionale nelle gare di rutti non significa certo che non è femminile, no?!

 

Saltò dal muro, guardando in basso verso il punto di caduta, per fare il minor rumore possibile. Rialzando lo sguardo vide davanti a sé due grandi occhi iniettati di sangue, ed una bocca piena di denti che colava bava. Un enorme cagnone con un collare di borchie la guardava ringhiando.

 

Cane feroce: Grr…grr…grr…

 

Akane… (infiammandosi intorno a lei un’aura bluastra) : E tu che voi? GRR…GRR…

 

Cane feroce: (scappando a zampe levate) Caì!Caì!

 

Akane: * Proprio non capisco perché insistono a dire che non sono femminile! Certa gente si fissa sulle cose senza averne le basi… *

                                                                  

 

                                               ****************

 

 

Shan-pu e Ukyo si avvicinarono verso l’ingresso della villa sistemandosi le parrucche e sculettando.Davanti a loro c’erano decine di guardie, e montati sul cancello di ferro battuto c’erano delle telecamere. Battere tutte le guardie ed irrompere nel giardino non sarebbe stato per niente difficile, ma sarebbero state subito scoperte, e avrebbero fatto l’orribile fine di tutti gli altri agenti! Perciò si avvicinarono con aria ammiccante alle guardie, sperando che la fortuna le avrebbe assistite.

 

Ukyo: Ehi,tu, bel maschione!

 

Guardia 1: Dici a me?

 

Ukyo: Certo che dico a te, gattino! Io e la mia amica dovremmo entrare alla festa…ci fai passare, vero?

 

Guardia 1 : Ehm…io…

 

Guardia 2 : (più intransigente della prima ) Mi dispiace, ragazze, senza invito è vietato l’ingresso!   

 

Ukyo: L’invito l’avevamo con noi…( con le lacrime agli occhi) prima che Katiuscia lo mettesse in lavatrice insieme ai reggiseno!Così li ha rovinati tutti ed ha stinto il biglietto…    

 

Shan-pu: Eh…sono un pò sbadata ! ^^;; ( ma che si va ad inventare?)  

 

Guardia 2 : Niente da fare: niente invito, niente festa!

 

“ Lasciatele entrare!”

 

Un vecchio grande quanto un pallone super santos, vestito elegantemente con uno smoking con tanto di cravattino rosso, comparve dall’altro lato del cancello. Alla sua vista tutte le guardie si inginocchiarono farfugliando qualcosa come “pietà” e “ci perdoni” .

 

Guardia 2: Ma…ma Capo!Non hanno l’invito!

 

Mr.H :Non avete sentito la tragedia che è capitata a queste povere fanciulle? Fatele entrare!

 

Guardia 1: Ma Capo!…

 

Mr. H : (liberando la sua aura malefica ) Non avete sentito quello che ho detto?!

 

Le guardie : (piangendo) Subito, Capo! Ci perdoni!

 

Shan-pu: WoooooW! Natasha, ma questo non è Mr.H?

 

Ukyo: Hai ragione, Katiusha! E’ bello come ce lo immaginavamo! (Bleah!)

 

Mr. H : * Ma che je faccio io alle donne…sò troppo figo! * Non potevo mica lasciare fuori due bellezze come voi!

 

Shan-pu : (con la bocca a cuore) Lu supuvu cu ciu uvrustu cuputu, cuccunu! ( Lo sapevo che ci avresti capito, cocchino!)

 

Le porte dell’enorme cancello si aprirono, e Shan-pu e Ukyo entrarono, guardandosi intorno. La prima parte era fatta…

                                        ************************     

 

Akane si nascose subito dietro un cespuglio, sentendo a poca distanza da sé il vociare e le risate dei partecipanti alla festa. Assicurandosi che non passasse nessuno corse verso il successivo, e poi verso quello dopo. Doveva essere l’ultimo…alzò la testa dal cespuglio con circospezione per un’ultima conferma e si avvicinò al tratto di muro che aveva accanto. Senza neanche contare, individuò subito la pietra sporgente. Cercando di fare il minor rumore possibile, cominciò a tirare per estrarla. La pietra venne via con faciltà ed Akane, assicuratasi la corda al cinturone ed indossati gli occhiali ad infrarossi, cominciò a calarsi nel buio profondo che fino a poco prima la pietra celava.

 Dandosi con i piedi la spinta giusta, arrivò a toccare terra. Il magazzino era davvero enorme, molto più di quello che aveva immaginato. Continuò a camminare, sentendo l’eco dei propri passi ed un forte odore di chiuso. Sentiva l’umidità entrarle nelle ossa,mentre vagava tra degli altissimi scaffali di legno, su cui erano poste delle bottiglie, avvolte dalla polvere e dalle ragnatele.

Tutta questa fatica per una cantina ammuffita!

Sconsolata, si appoggiò ad uno degli scaffali, urtando una bottiglia, che fece uno strano rumore, come di uno scatto, a cui Akane non  badò, tutta presa a pensare a come sarebbe risalita.

 

Improvvisamente lo scaffale si mosse, facendola cadere per terra.

 

Akane: Ma che ca…?

 

Intorno a lei tutti gli scaffali ruotarono su se stessi mostrando una seconda faccia tutta in metallo e che, al posto delle bottiglie, contenevano migliaia di scatole.Anche il pavimento cambiò piastrella dopo piastrella, sostituendo alla pietra scivolosa del marmo grigio. Dal soffitto comparvero dei lampadari che mandavano tutt’intorno una luce tenue.

 

Akane si rialzò, massaggiandosi il sedere, e si avvicinò incuriosita ad una delle scatole. L’aprì…e ci trovò una sottoveste bianca.

 

Akane : * Il bottino! Devo subito chiamare Ranma… *

 

Sfilatasi gli occhiali, prese da una tasca della cintura il dispositivo quadrangolare, e l’accese. Sullo schermo comparve il viso di Ranma.

 

Akane: (urlando concitata) Ranma! C’è l’ho fatta! Mr. H è il colpevole! Ho ritrovato la biancheria nel magazzino che dicevi tu…Mph!

 

Una strana figura comparve dietro di lei comprendole la bocca con una mano. Akane per la sorpresa lasciò cadere il palmare che finì a terra con lo schermo rivolto verso il basso.

 

Ranma: Akane…AKANE!

 

                                       ************************

 

Ukyo e Shan-pu entrarono nell’enorme giardino dove si stava svolgendo la festa, approfittando per dare un’occhiata. Intorno a loro pullulava di gente elegantemente vestita, e intorno alla piscina e allo jacuzi c’erano moltissime ragazze in bikini. I tavoli erano pieni di cibo e di alcolici, ed un gran numero di camerieri girava con i vassoi, per distribuire lo champagne in eleganti flute.

 

Mr.H: Ecco bellezze…siete le benvenute! Divertitevi!

 

E fece per avviarsi verso la piscina.

 

Ukyo:  Ehm, no, aspetti…noi non siamo venute per la festa…

 

Mr.H : Uhm?

 

Shan-pu: (dando una gomitata ad Ukyo ) Natasha voleva dire che siamo due sue grandi fans! Abbiamo sempre desiderato vedere casa sua, e adesso che ne abbiamo la possibilità…

 

Mr.H: Ma potevate dirlo prima, bamboline! Vi accompagno più che volentieri…

 

E si incamminarono verso l’ingresso della villa.

 

Mr.H: Eppure è strano…non ricordo mai di avervi visto…

 

Ukyo: E’ che lavoriamo per voi da poco…vero, Katiusha? ^^;

 

Shan-pu: Si, proprio vero, Natasha! ^^;

 

La facciata della villa era un’accozzaglia di stili: poteva sembrare in stile vittoriano, ma aveva ai lati due alte torri, ed all’ingresso due cariatidi reggevano il loggiato.Se questo poteva passare poco inosservato, l’interno fu un vero colpo per le due agenti. Le pareti erano a strisce verticali bianche e rosse con appese incorniciate le copertine delle riviste pubblicate, foto di Mr.H con importanti esponenti della finanza e naturalmente moltissime foto di ragazze. Dal caos regnante emergeva un lungo divano leopardato con dei cuscini fucsia, e di fronte ad esso un tavolino bianco sorretto da quattro puttini dorati, che poggiavano su una pelle di panda usata come tappeto (niente paura, non è Genma!). A fondo stanza un juke box  diffondeva intorno i forti flash dei neon colorati.Insomma, più che nel salone di un grande uomo d’affari sembrava di essere alla fiera internazionale del kitch!

 

Mr.H: Allora ragazze,che ne dite?

 

Ukyo: Ehm…Impressionante…

 

Mr.H: Bè, ma il salone è poco interessante! ( Sguardo allupato da vecchio bavoso) Venite di là, vi mostro la camera da letto!

 

Ukyo e Shan-pu, per sfuggire alla situazione, si gettarono sul divano, accavallando le gambe e passandosi le dita intorno alla scollatura.

 

Ukyo: Uff! Sono così stanca! Dopo aver aspettato tanto là fuori…

 

Shan-pu: A chi lo dici, ho una sete! Tesoruccio, potremmo avere qualcosa da bere?

 

Mr.H.: (con gli occhi granati e la lingua di fuori) Vado a prendervi qualcosa fuori!

 

E si diresse di corsa verso l’uscita.

 

Ukyo e Shan-pu:  * E vai!*

 

 

Sala segreta B5  ore 23:55 

   

“Akane…AKANE!”

      

Ranma si era alzato di colpo dalla poltrona, fissando preoccupato lo schermo che trasmetteva solo uno sfondo grigio. Che le era successo? Per di più Ukyo e Shan-pu non davano notizie…peggio di così non poteva andare…

 

Improvvisamente al porta si spalancò. Una ragazza avvolta da un tailler gessato venne avanti verso di lui, sedendosi sulla scrivania.

 

Ranma: Oh,no! Ancora tu!

 

Regola n.1, ragazzi…se una situazione può ulteriormente peggiorare state pur certi che lo farà…

 

Mikage: Un pò di rispetto, caro! Sono pur sempre un tuo superiore…

 

Ranma: Cosa vuoi ancora? Ho già organizzato la missione! Non puoi pretendere più niente, né minacciarmi…

 

Mikage: E come sta andando?

 

Ranma: Non ho tempo di rispondere alle tue domande! Akane è in pericolo, ed io devo andare a vedere che le è successo!

 

Mikage: A-ah!

 

Ranma: (sempre più nero) Che vuol dire “a-ah”?

 

Mikage: (guardandosi le unghie con aria indifferente) Niente…ma sono venuta a ricordarti una cosa…le mie minacce sono ancora valide, e se questa missione non va in porto…

 

Ranma: Co-come?! Si era detto che dovevo solo contattare le ragazze…

 

Mikage: Embè? Ho cambiato idea, non si può?

 

Ranma: (cercando di trattenere la propria aura combattiva) grr…Basta! Io devo andare!

 

E si allontanò dall’ufficio sbattendo la porta. Mikage si alzò mollemente dalla scrivania, ed uscì dalla stanza. Inoltrandosi nel contorto corridoio, mise una mano in tasca cercando qualcosa.

 

Mikage: Accidenti! Ho perso il foglio dove avevo segnato la mappa per arrivare all’ufficio…non sono mai scesa qua sotto, e Nabiki ha complicato la pianta per motivi di sicurezza…come faccio ad uscire?

 

In lontananza, nel corridoio scarsamente illuminato, Mikage intravide la sagoma di un uomo che si avvicinava a grandi falcate.

 

Mikage: Che fortuna! Ehi,tu! Puoi accompagnarmi all’uscita…RYOGHA ?

 

Ryogha: (perdendo la sua espressione irata) Oh,signor direttore! Ha bisogno di una mano per trovare l’uscita?

 

Mikage: N-no…eh eh…ti sbagli…^ ^;;

 

Ryogha: Ma sì, ho capito bene! Non si preoccupi, so perfettamente dov’è l’uscita! Lasci fare a me! Gonfierò di botte quel bastardo di Ranma più tardi…

 

Mikage: * Bè,ormai…peggio di così…*

 

Ma Mikage dimenticava la regola n.1…

 

 

Fine parte 2

 

E anche per stavolta è tutto…Chi sarà il losco figuro che tiene Akane in ostaggio?Riusciranno Ukyo e Shan-pu a cominciare le ricerche nella villa? Riuscirà Ranma ad arrivare in tempo alle Hentai Islands?Riuscirà l’autrice a trovare l’uscita grazie alla sua fortuita ed infallibile (?!) guida? Riuscirà inoltre a non farsi trovare dai lettori armati di spranghe? Riuscirà…Ebbasta!!(nota di tutti)

Scusate ^ ^;;…questo ed altro nella prooosssssima puntata!

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Capitolo 3
*** Episodio I parte III ***


Hi Guys !

Ringrazio di cuore tutti quelli che hanno commentato anche il secondo capitolo:giordan, Nemesis, Watashiwa e Tiger Eyes. Solo un appunto: Wata, avevi ragionissima, ho aggiustato i vari “Ryoga”, anche se solo in questo capitolo. Cerca di capirmi, non ho voglia di litigare ancora con l’html…

 

 

 

Hentai Islands ore 23:55

 

Akane era rimasta paralizzata dalla sorpresa, imprigionata nella morsa di quello sconosciuto. Sentiva la sua mano grande e forte tapparle la bocca e l’altra tenerla ferma per un braccio, ed il suo respiro caldo dietro l’orecchio. Dopo qualche secondo realizzò che seppure aveva un braccio bloccato, l’altro era libero, e gli sferrò una gomitata alla stomaco con tutta la sua forza. Sentì la stretta allentarsi e lasciarla del tutto, e la misteriosa figura emettere un grugnito di dolore prima di cadere a terra. Non ancora soddisfatta e soprattutto ancora scossa, si voltò di scatto, con gli occhi ancora chiusi, e cominciò a menare schiaffi alla cieca.

 

Akane: AHHHH!LASCIAMI!LASCIAMI!LASCIAMI!

 

La figura cercava di arretrare per quanto possibile, cercando di parare i colpi.

 

“M-ma io…io sono dalla tua parte!”

 

Akane si bloccò di colpo, sbattendo più volte le palpebre, e guardando la persona che aveva davanti con un misto di sorpresa e di diffidenza. Era un ragazzo, che si era sistemato seduto a terra con le gambe incrociate approfittando di quei pochi secondi in cui la furia di Akane si era bloccata. Aveva dei capelli scuri tagliati corti, con l’eccezione di due ciocche ondulate più lunghe davanti le orecchie, un paio di piccoli orecchini a cerchi e due occhi scuri di forma allungata e, stranamente, un viso rosso e gonfio.

 

Ragazzo: E ce credo! Stà pazza psicotica m’ha gonfiato di botte!

 

Il ragazzo, non vedendo alcuna reazione da Akane, continuò: “Sei della J.I.A., no? Allora siamo dalla stessa parte…”

 

Akane: (fermandosi e puntando le mani sui fianchi ) E allora perché mi hai aggredito?

 

Ragazzo: Io ti ho aggredito?! Volevo solo zittirti, se continuavi ad urlare in quel modo ci avrebbero scoperto subito!

 

Akane:  * mi sa che ha ragione…* ^ ^;;… Ma come facevi a sapere che sono della J.I.A.? E che avremmo agito stanotte?

 

Ragazzo:Ho le mie fonti… quando ho saputo che qualcuno di voi sarebbe sceso nel magazzino ho deciso di aspettarvi qui… voglio come voi che quel maledetto vecchio paghi per tutto il male che ha fatto…

 

Akane: Conoscevi anche il piano?

 

                                                        **********

Nel frattempo…

 

Sede centrale. In uno degli uffici dell’ultimo piano c’era la luce azzurrina dello schermo di un computer acceso, che assieme ai bagliori della città illuminata spezzava il buio della stanza. Dietro lo schermo, una donna comodamente seduta su un’enorme poltrona girevole batteva le dita sulla tastiera.

 

Nabiki: Dov’ero? Ah, si!… cinquemilaseicentoventisette, cinquemilaseicentoventotto…

 

                                                       **********

 

Akane vedeva brillare l’odio negli occhi di quel ragazzo. Qualsiasi cosa gli avesse fatto Mr.H, doveva essere qualcosa di terribile. Doveva assolutamente saperne di più… lasciò andare un sospiro e riprese parola, spezzando il momento di silenzio.

 

Akane: Perché ce l’hai tanto con Mr.H ? E’ una questione a livello personale?

 

Ragazzo: E’ una lunga storia… Io provengo da un piccolo paese della Cina. I miei genitori erano ricchi e molto importanti nel campo del commercio…Sono nato molti anni dopo il loro matrimonio,  quando ormai non ci speravano più, perciò il giorno della mia nascita ci furono dei grandi festeggiamenti, a cui parteciparono anche tre fate che mi fecero dei grandi doni…

 

Akane: * Ma io stà storia l’ho già sentita… *

 

Ragazzo: …ma anche il meglio dell’imprenditoria di allora, tra cui anche Mr.H… mio padre possedeva una catena di negozi di biancheria…

 

Akane: Allora è per questo?

 

Ragazzo: No… non è per questo. Quel bastardo non ha ancora allargato questo nuovo sporco affare fino in Cina! Vedi… quel giorno Mr.H portò con sé come regalo dell’acqua speciale proveniente da una ridente località cinese, Jusenkyo, dove aveva intenzione di costruire strutture per il turismo… scoprimmo troppo tardi che quella era acqua contaminata che i suoi laboratori non avevano ancora studiato, quando con essa mi avevano già fatto il bagnetto… da allora quando mi bagno con l’acqua fredda mi trasformo in un mostro, e posso riprendere il mio aspetto solo con l’acqua calda!

 

Akane: E’ Terribile! Hai tutte le ragioni per volere la vendetta…

 

Ragazzo: Non è neanche per questo! A me piace la mia trasformazione…Ho anche riutilizzato l’acqua per ottenere nuove potenzialità…

 

Akane: E allora perché?! .\ /.

 

Ragazzo: Mio padre era molto miope, e scambiandolo per un lontano parente,  gli offrì di farmi da padrino e di scegliere il mio nome…

      

                                            ---------------------------------

 

Padre: Oh! Che bello, zio Peppe, sei riuscito a venire! Spero che tu accetterai di diventare il padrino di mio figlio…

 

Mr.H: Miiiiiii! Che onore!

 

                                        -----------------------------------

 

Ragazzo: (stringendo i pugni per trattenere le lacrime di rabbia) …ed il nome che quel maledetto vecchio scelse è… è… è…

 

                                    -------------------------------------

 

Mr.H.: Questo bambino si chiamerà… Collant Taro!

 

                                  -------------------------------------

 

Collant Taro: E per il mio paese solo il padrino può modificare il nome che ha dato…

 

Akane. Questo sì che è terrificante!

 

Collant Taro: Puoi dirlo forte…

 

Akane: QUESTO SI’ CHE E’TERR…

 

Collant Taro: Zitta!! Ma sei proprio decisa a farci scoprire?!

 

Akane: Scusa! : P 

 

                                                     **************

 

Sede centrale  00:10

 

Ranma aveva lasciato la sala segreta B5 in tutta fretta, ed in pochissimo aveva raggiunto la sede centrale. Nonostante l’ora tarda, l’edificio era ancora parzialmente illuminato e ferveva ancora tanta attività. Si fece largo all’ingresso, e si infilò nell’ascensore, diretto verso il tetto, dove ad aspettarlo c’era Hiroshi. Spalancò la piccola porta che lo separava dall’eliporto proteggendosi con un braccio dalla polvere che sollevavano le pale già in movimento di un elicottero nero, e fece un cenno di saluto ad Hiroshi che lo guardava attraverso il vetro, con le cuffie indosso e già pronto per il decollo. Si avvicinò e aprì il portellone, per poi sistemarsi sul divanetto nel retro, con lo sguardo perso nel vuoto. Perché era stato così stupido da accettare una cosa del genere? Per quanto Akane fosse forte, questa era una missione molto pericolosa…non avrebbe dovuto lasciarla andare, si disse, mordendosi un labbro e stringendo fortemente i pugni, adesso poteva esserle successo qualsiasi cosa…

 

Ranma: * Resisti Akane! Sto arrivando! *

 

Hiroshi: Ehm…Capo! Possiamo partire?

 

Ranma: Cer…

 

BIP-BIP-BIP

 

Ranma: (voltando il suo sguardo sul piccolo schermo quadrangolare che aveva sul polso) Aspetta Hiroshi! … A-Akane!

 

Akane: Ranma, la missione continua a procedere bene… non ci crederai, ho trovato un alleato!

 

Ranma: Alleato?!

 

Ranma era impallidito e tremava per la rabbia. Dopo tutto quello che aveva passato, dopo che i più terribili pensieri gli avevano attraversato la mente credendola in chissà quali pericoli, lei si faceva sentire dopo venti minuti come se niente fosse con “l’alleato”! Chissà poi chi diavolo era questo!

 

Akane: Si…deve portare avanti la sua personale vendetta contro Mr.H…(soffocando una risata ) sapessi che nome assurdo che ha!

 

Collant Taro: Ehi!

 

Akane : Ranma ? Ma cos’è stà faccia ?

 

Ranma: Io?! Niente!

 

Akane: (con tono malizioso) Non è che eri preoccupato per me?

 

Ranma: Preoccupato?! Manco per niente! Temevo solo che un’imbranata come te mandasse all’aria la missione…

 

Akane: CRETINO!!

 

Attimi di silenzio. Ranma ritornò a guardare lo schermo con uno sguardo misto di dolcezza e di apprensione.

 

Ranma: Akane, mi raccomando… fa attenzione…

 

Akane: Me la caverò… non preoccuparti! (Chiudendo la comunicazione con un occhiolino)

 

Preoccuparsi?! E chi si preoccupava per quel maschiaccio violento? Lui no di certo!

 

Assolutamente no.

 

Neanche un po’.

 

“ Hiroshi, possiamo partire. E’ meglio stare lì in caso di emergenza…” disse Ranma, asciugandosi frettolosamente una piccola lacrima alla coda dell’occhio.

                  

                                                 **********

 

Un antro stretto e buio, dalle fredde pareti di metallo.

Due figure si inoltravano carponi l’una dietro l’altra aiutandosi con i gomiti. Una forte brezza, a loro contraria, gli scuoteva fortemente i capelli ed intralciava il loro cammino, facendo loro da attrito. L’unica cosa che sentivano intorno a loro era il forte rumore del vento e quello dei loro respiri affaticati, che echeggiavano tra le anguste pareti. Ma nonostante tutto resistevano, seppur lenti nel loro incedere, inseguendo dei piccoli barlumi di luce che trasparivano dal fondo di questo angusto corridoio metallico.

 

Mikage: Ryoga?!

 

Ryoga: Uhm?

 

Mikage: Io credo che questo sia il condotto dell’aria condizionata…

 

Ryoga: Forse avremmo dovuto girare a destra, prima…o forse dovevamo proseguire dritto…

 

Mikage: * Sigh!!*

 

                                                ***********

 

Hentai Islands  ore 00:10

 

Ukyo e Shan-pu, approfittando dell’assenza di Happosai, cominciarono a frugare  nel salotto alla ricerca di un passaggio segreto, una cassaforte, o almeno un piccolo indizio che le portasse a trovare il sostanzioso bottino frutto delle sue scorribande. Cercarono ovunque; dietro i poster, nel camino, sotto il divano, nella bocca del panda usato come tappeto, nei cassetti, tra i dischi del juke-box e tra le accozzaglie di patacche accumulate nella stanza, ma niente di niente, il salone, a parte che essere il monumento mondiale al cattivo gusto, non sembrava aprire nessuna traccia al ritrovamento della biancheria scomparsa. Possibile che quel vecchio maiale fosse innocente? Che avessero fatto tutta questa fatica per niente? Magari Akane era stata più fortunata…

 

BIP-BIP-BIP

 

Shan-pu si risvegliò dai suoi pensieri sconfortanti sentendo il piccolo palmare trillare. Lo recuperò dalla tasca, e nel guardare lo schermo la sua espressione afflitta si trasformo subito nel più radioso dei sorrisi.

 

Shan-pu: AI LEN! ( guadagnandosi un’occhiata omicida da Ukyo) Non vedevi l’ora di rivedermi, vero? Eri preoccupato per me?

 

Ranma: * Ma che è, una moda?! *  E-Ehm , ragazze, volevo dirvi che non è più necessario che continuiate a cercare, Akane ha ritrovato il bottino nel magazzino. L’importante ora è che blocchiate il vecchiaccio e…

 

Shan-pu: Umph! La ragazza violenta può andare avanti solo a colpi di fortuna…

 

Passi in lontananza. Lo scatto della maniglia della porta che cominciava a girarsi.

 

Shan-pu: Amole, devo chiudere, il vecchio sta tornando!

 

Ranma: Shan-p…

 

CLICK

 

Mr.H:  (avvicinandosi con due bicchieri tra le mani) Eccomi dolcezze, sono tornato! Ecco i vostri dri…Ma cosa state facendo?!

 

Shan-pu: (nascondendo il piccolo schermo dietro la schiena) Stavo giocando ad un videogioco… è il mio modo per rilassarmi… ^^;;

 

Mr.H: E tu?

 

Ukyo : S-Stavo cercando la mia lente a contatto…

 

Mr.H. : Dietro il quadro?

 

Ukyo: Eh…che passi che fa la tecnologia…ormai le fanno così leggere…^^;;

 

Happosai abbassò la testa e lasciò la presa sui bicchieri, che caddero fragorosamente, facendo schizzare in alto le schegge, mentre le sue spalle cominciarono ad alzarsi ed abbassarsi ritmicamente.

 

Mr.H : Uh!Uh!Uh!Uh!

 

Ukyo: Non c’è bisogno di dispiacersi  per la mia lentina tanto da piangere…

 

Mr.H. :  (alzando di scatto la testa) STO RIDENDO, CRETINA!

 

Mr.H. : La commedia finisce qui… ( puntando l’indice verso Ukyo e Shan-pu e guardandole con un ghigno malefico) So perfettamente che siete due agenti della J.I.A.!

 

Shan-pu: Aya!

 

Ukyo : Cosa ?!

 

                                                          ***********

 

Ryoga  e Mikage erano riusciti ad uscire dal condotto, per ritrovarsi in un corridoio dalle pareti di un bianco brillante, illuminate da grandi neon. Erano tornati esattamente al punto di partenza!Dopo quasi mezz’ora passata a strisciare erano tornati indietro! No, doveva assolutamente liberarsi di quell’impiastro di Ryoga, si disse Mikage, cercando di trattenere la rabbia.

 

Mikage: Adesso posso proseguire anche da sola… ti ringrazio molto per la disponibilità… ^-^;

 

Ryoga: Ma no! Ora ricordo perfettamente la strada! (prendendola per il polso)Venga, passeremo per il sottosuolo per fare prima!

 

Mikage: M-Ma Ryoga?!

 

Ryoga: BAKUSAI TENKETSU!

 

Mikage: Y-Y

 

 

Fine parte 3

 

Anche per stavolta è tutto…Come è riuscito Happosai a scoprire che Ukyo e Shan-pu sono in realtà due agenti segreti?Riuscirà Collant Taro a portare a termine la sua vendetta? Riuscirà Ranma a far sì che la missione vada a buon fine? Riusciranno Ryoga e l’autrice a tornare in superficie? Riuscirà l’autrice a continuare la fic nonostante la raccolta di firme della L.D.R. (Lettori Disgustati Riuniti)? Tutto questo nella prooosssssima puntata!

 

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Capitolo 4
*** Episodio I parte IV ***


Wow !

Quanti bei commentini!La Lega Autori Insicuri vi ringrazia per il vostro gentilissimo contributo. Ed ora, continuando a sfruttare indiscriminatamente (Cavolo! Diciannove lettere!) l’idea del corner di Breed, passo alle risposte:

 

Breed & Kuno: Non mi aspettavo il vostro commento, e mi ha reso più che contenta! Caro Kuno-chan, certo che hai ancora memoria, sei giovane tu, mica come me! (anche se ho solo qualche mese più di te, se non ricordo male… -_-)

 

Tiger & Neme:  Grazie, ragazze! Vi voglio bene!^^

 

Wata: Nessuna pecca, eh? * Mikage fa il segno della vittoria al critico Wata * Scherzo, ti ringrazio moltissimo per il commento. E così non ti piace Mikage? Come hai visto è un tipo un po’ vendicativo, non oso immaginare come reagirà quando lo saprà… ^___^

 

Ren: Unica nel mio genere? Spero in senso positivo! ^__^  Ti ringrazio moltissimo, spero troverai il tempo per leggere (e commentare ^^;) anche questo capitolo.

 

 

Hentai Islands ore 00:20

                       

 

Akane e Collant Taro erano ancora nell’enorme magazzino, tenuemente illuminato da grandi lampadari di cristallo e circondati da migliaia di scatole, prova schiacciante dei loschi traffici che convergevano al malvagio Mr.H..

 

Collant Taro: Dovremmo riattivare il meccanismo che teneva nascosto il bottino… se qualcuno dovesse scendere ci scoprirebbe subito…

 

Akane: Perché? Non può credere che sia stato il vecchio a scendere?

 

Collant Taro: Pfui! Dilettante! Io sono mesi che lo studio in ogni sua mossa! Quando decide di far visita al suo tesoro è sempre attentissimo a rimetterlo al suo posto… credevo lo sapessi anche tu, visto che l’avevi azionato!

 

Akane: Dilettante a me? Ma io ti rompo!

 

Nella foga della sua rabbia, Akane urtò una delle scatole che sporgeva dallo scaffale dietro di lei, che si ritirò all’interno con uno scatto. Subito le piastrelle di marmo lasciarono di nuovo il posto a quelle umide e scivolose, i lampadari si ritirarono, facendo piombare la stanza nel buio, e gli scaffali si girarono su se stessi, mandando Akane a gambe all’aria.

 

Akane: (dolorante) E che c…! E’ già la seconda volta!

 

Collant taro: (dandole una mano ad alzarsi) Brava! Avevo sbagliato a giudicarti…

 

Akane: Eh? ...Eh!Eh! Per me queste sono cosucce, caro Collant...

 

Collant Taro: Non chiamarmi così! (cercando di rilassare i nervi) Bè…ora non resta che uscire da qui…

 

Già, uscire! Akane non poté fare a meno di pensare che ormai la missione era votata per il meglio, volgendo uno sguardo sognante verso il soffitto, mentre indossava gli occhiali ad infrarossi. Trovare la refurtiva era stato il primo, decisivo passo… poi introdursi in casa, catturare il vecchiaccio e dimostrare così a Ranma finalmente la propria incommensurabile superiorità rispetto all’incapacità delle compagne sarebbe stato un gioco da ragazzi! Si sarebbe finalmente reso conto del suo talento, l’avrebbe stimata e rispettata e poi…

 

Ma era come se a tutto questo sfuggisse qualcosa… un dettaglio, un piccolo particolare… Akane cercò di mettere a fuoco le idee, vagando con lo sguardo e fermandolo poi sull’altissima parete dalla quale si era calata per introdursi nel magazzino. Il suo sguardo sognante si trasformò in dubbioso, per poi sfociare nel panico. Come diavolo avrebbero fatto a risalire?A riprova dei suoi timori si avvicinò alla parete, sentendola al tatto così come la ricordava: fredda, ripida e scivolosa. Scalarla sarebbe stato impossibile, e se pure fossero riusciti a superarla, e magari anche ad attraversare il giardino dove si stava svolgendo la festa senza essere visti, non avrebbero mica potuto presentarsi al portone e bussare al campanello! Si voltò quasi in lacrime verso Collant Taro, vedendosi già scoperta dalle guardie di Mr.H. e condannata alla misteriosa fine degli altri agenti della J.I.A., sperando che lui sapesse come fare…

 

Akane: Come facciamo ad uscire?

 

Collant Taro: Tsk! Ti ho appena detto che sono mesi che studio quel vecchio maledetto… ed ho studiato anche ogni singola parte di questa casa!

 

Akane: (folgorata da un’illuminazione) Usciremo da quella porta sul retro?

 

Collant Taro: Ma che genio! Di là ci beccheranno subito! (indicando con la luce della sua torcia una botola sul soffitto) Vedi quella botola? Spunta esattamente nel salone principale!

 

Akane: WoooW! Grande Collant!

 

Collant Taro: Ti ho detto di non chiamarmi così! .\/. #

 

Akane: (sbattendo le palpebre e con lo sguardo da cucciolo ingenuo) Ma…come facciamo ad arrivare lassù?

 

Collant Taro: (deciso) Non lo so!

 

Akane: Sbonk! (gambe all’aria) Che vuol dire “non lo so”? E questo perché hai studiato per mesi!

 

Collant Taro: Mica posso pensare a tutto io!

 

Quell’idiota di Collant Taro!E adesso come avrebbero fatto a raggiungere il vecchio? Akane cercò di resistere al panico, imponendosi la calma e fissando pensosa l’altissimo soffitto sopra di lei, con una mano sul mento e l’altra sui fianchi, tamburellando nervosamente le dita sul cinturone. Provò a ripassare mentalmente gli indispensabili oggetti del suo kit di sopravvivenza, cercando il più adatto per cavarla d’impiccio.

 

Akane: Mhh…il coltellino svizzero con le forbicine spuntate, no…la limetta per le unghie, no…neanche il richiamo per le allodole uruguaiane…

 

Continuò a tamburellare sempre più nervosamente le dita sul cinturone, quando fece caso che in quello stesso punto c’era un oggetto voluminoso, che non ricordava di avere con sé. Lo tastò per individuarne la forma, cercando di risvegliare la memoria, e finalmente…

 

Akane: Lo spara-ganci del dottor Tofu! Me n’ero completamente dimenticata!

 

Subito sfilò l’arma dal cinturone, la puntò verso la botola e sparò un arpione uncinato che centrò in pieno la maniglia. Tirò poi la corda per accertarsi della sua resistenza, preparandosi a premere il tasto di riavvolgimento della corda, che li avrebbe portati in pochissimo tempo lassù, per affrontare finalmente il malefico Mr.H..

 

Akane: Mi raccomando, Collant! Tieniti forte!

 

Collant Taro: Ti ho detto di non chiamarmi così! .\/.

 

Akane: Che permaloso! Scusami, Collant!

 

Collant Taro: .\/. #  * Subito dopo il vecchiaccio faccio fuori anche questa qui… *

 

 

                                                            **********

 

 

 

Da qualche parte nel sottosuolo di Tokyo ore 1:00

 

 

Mikage osservava di fronte a sé Ryoga, che procedeva sicuro scavando il terreno e frantumando le rocce, parandosi dai sassi con un braccio e cercando nel frattempo di ripulirsi la giacca e la gonna dal terreno con scarsissimi risultati. Sospirò e sospese il suo vano lavoro. Quando sarebbero riusciti ad uscire? Ritornò a guardare Ryoga. Chissà adesso dove diavolo erano, e certo non sarebbe potuta uscire da sola! Non poteva fare altro che seguirlo. Sperando solo di non ritrovarsi in Cina!

 

D’un tratto si ritrovarono davanti ad una liscia parete di roccia, che sotto uno dei colpi di Ryoga cominciò a trapelare una luce fioca. Che fosse un lampione?Erano finalmente riusciti ad uscire?Beh, forse il suo senso dell’orientamento non era così pessimo, in fondo l’aveva riportata fuori, ecco perché procedeva così sicuro!

 

“Oooh! Salve ragazzi!”

 

La parete davanti a loro crollò, così come le speranze di Mikage, rivelando sotto lo sguardo deluso e sorpreso dei due un piccolo omino con un cappello da speleologo, che picconava un’alta parete di roccia saltellando allegramente.(Avete presente nel manga l’operaio che dà a Ryoga la pergamena dello Shishi hoko-dan? Dovrebbe essere quello…era troooooppo carino per non inserirlo!nda)

 

Mikage: * Rettifico: Ryoga è proprio senza speranza! *

 

Mikage (guardandolo con gli occhi a mezz’asta) Ryyyoooogaaaa!

 

Ryoga: (grattandosi la testa imbarazzato) E-ehm…ci scusi per il disturbo!

 

Operaio allegro: Ma quale disturbo! Mi fa piacere la compagnia…tornate pure a trovarmi!

 

                             **********

 

 

Hentai Islands   00:30

 

 

Il tempo sembrava essersi cristallizzato intorno alle due agenti segrete, mentre fissavano incredule il vecchio Happosai che le guardava dal basso con l’indice puntato contro di loro ed un ghigno malvagio stampato sul viso. Intorno a lui, le schegge che solo un minuto prima erano due splendidi bicchieri di cristallo, riflettevano la luce sulle loro forme irregolari, dando dei bagliori tutt’intorno alla piccola figura che era sopra di loro. Come aveva fatto quel malefico nano a scoprirle? Il piano era assolutamente perfetto, ed il travestimento anche di più!

 

Shan-pu: M-ma…ti stai sbagliando,tesoro! Cosa ti viene in mente!

 

Mr.H.: Basta con questa recita! Vi ho già detto che so tutto!

 

Ukyo: E va bene , maledetto feticista! Come hai fatto a scoprirci?

 

Mr.H.: Sapevo che sarebbero arrivate tre agenti della J.I.A. stasera… ho una talpa nella vostra agenzia che mi fornisce tutte le informazioni…

 

                                                                *********

 

Nel frattempo…

 

Ari-Sede centrale. In uno degli uffici dell’ultimo piano c’era ancora la luce azzurrina dello schermo di un computer acceso, che assieme ai bagliori della città illuminata spezzava il buio della stanza. Dietro lo schermo, la stessa donna era ancora comodamente seduta su un’enorme poltrona girevole,e batteva le dita sulla tastiera, mentre sorseggiava un caffè.

 

Nabiki: Dunque…i fondi gentilmente offerti dal signor Happosai li spostiamo in questa banca svizzera…      ( portandosi una mano sotto il naso) Etchì! Accidenti! E’ la seconda volta che starnutisco improvvisamente, stasera!

 

                                                       *********

 

Mr.H.: Ma soprattutto…

 

Ukyo & Shan-pu: Soprattutto?

 

Mr.H.: Ho capito subito che non siete della mia rivista… nessuna delle mie modelle va in giro con una paletta gigante dietro la schiena!

 

Ukyo: (battendosi una mano sulla fronte) DOH!

 

Shan-pu: Sempre la solita, stupida spatolona!

 

Mr.H.: …E neanche con due chupa-chups giganti tra le mani!

 

Shan-pu: Ehm…

 

Ukyo : E adesso chi è la stupida, brutta oca ?

 

Shan-pu: (ignorando volontariamente Ukyo) Ma allora perché ci hai lasciato entrare?

 

Mr.H.: Sapevo che era una trappola… (piangendo) ma è contro la mia etica lasciare fuori due belle gno… ehm… due belle fanciulle come voi! ( ripristinando il suo ghigno) Ma adesso pagherete per la vostra impudenza…

 

“ Fermo, bastardo!”

 

Mr.H. si voltò di scatto per vedere a chi appartenesse la voce rabbiosa ed autoritaria che l’aveva interrotto, e con un po’ di stupore si rese conto che proveniva dal camino, dove vide due figure, un uomo ed una donna, completamente ricoperti dalla cenere. Era sicuro di non averli mai visti, per quel poco che si potesse riconoscerli, così combinati! Non fece neanche caso al ragazzo che lo guardava con tanto odio da poterlo incenerire sul posto, dedicando naturalmente tutto il suo interesse verso la ragazza che gli si era rivolto con tanta sfrontatezza e che, con le mani sui fianchi, continuava a fissarlo. Ma certo! Non poteva che essere l’ultima agente! Bè, più si è…

 

Akane: Mr.H! * Coff coff * Ora pagherai  *Coff* per tutto il male che hai fatto!

 

Collant Taro: (anche lui tossendo)  *  Forse non spuntava esattamente nel salone…             

* Coff !*  Ma questo vecchiaccio da quanti anni non fa pulire il camino?*

 

Mr.H.: Ah! Mi stavo giusto chiedendo dove fosse finita la terza…

 

Akane: (avvicinandosi alle altre e scrollandosi la cenere di dosso) Hai finito con i tuoi sporchi affari! Siamo qui per punirti…

 

Shan-pu: In nome dei negozianti di biancheria!

 

Akane: In nome della J.I.A.!

 

Ukyo: In nome della luna!

 

Shan-pu & Akane:  .\/.

 

Ukyo : Eh eh !…Ho sempre desiderato dirlo...

 

Shan-pu & Akane: .\/. #

 

Ukyo : Ok,ok, d’accordo! ( Incrociando le braccia svogliata) In nome di tutte le donne del pianeta…

 

Akane, Shan-pu & Ukyo: Perché noi…

 

Mettendosi in posa da combattimento: Ukyo al centro abbassata e Shan-pu ed Akane ai lati schiena contro schiena (dovrebbe ricordare quella delle Charlie’s Angels…embè!)

 

Akane, Shan-pu & Ukyo: Noi siamo le Ranma’s Angels!

 

Shan-pu: Miao! Proprio così !

 

Mr.H. : Ihihihihihih ! Credete che sarà così facile? Ho il mio asso nella manica!

 

Akane, Shan-pu & Ukyo: Uh?

 

Mr.H.: Ragazzi! Venite fuori!

 

“ Eccoci Capo!”

 

Dallo scalone principale cominciò a fluire una fiumana di uomini vestiti in completi giacca e cravatta neri, e degli occhiali da sole coprenti anch’essi neri che si muovevano lentamente ed in fila, come un esercito.Sul loro petto si poteva notare qualcosa brillare alla luce del lampadario di cristallo. Le ragazze cercarono di mettere bene a fuoco quel piccolo luccichio…era una spilla dorata e smaltata a forma di rotellina di pesce (quelli che ha Ranma disegnati sul pigiama! nda)! Il simbolo della J.I.A!

 

Shan-pu: Aya! Ma questi sono gli agenti della J.I.A. scomparsi !

 

Agente 1: Ma che scomparsi? Adesso noi lavoriamo per Mr.H.!

 

Akane: Avete abbandonato gli ideali della J.I.A. per partecipare alle nefandezze del nemico? Siete dei traditori!

 

Agente 2: Mr.H. ci ha offerto tanti soldi, sakè e donne a volontà! Chi se ne frega degli ideali?

 

Agente 1: Eravamo stufi di dover rischiare in ogni momento la nostra vita per la J.I.A….

 

Agente 2: … Per essere pagati una miseria da Nabiki Tendo!

 

Agente 1: Proprio così!

 

Ukyo: * Bè.. .e che, vuoi dargli torto? *

 

 

Fine parte 4

 

 

Siamo alla resa dei conti…riuscirà il mitico trio a far trionfare la giustizia? Riuscirà Ranma (ancora in viaggio) ad accorrere in loro aiuto? Riuscirà Happosai a salvarsi dall’ira funesta del povero Collant Taro? Riusciranno Ryoga e Mikage a non ritrovarsi dall’altro capo del mondo? Riuscirà l’autrice a continuare la fic nonostante gli infidi trucchi dello sconosciuto mondo dell’html? Tutto questo nella prooosssssima puntata!

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Capitolo 5
*** Episodio I parte V ***


Ciao ragazzi!!

Un enorme, gigantesco, megalitico grazie a tutti coloro che hanno commentato lo scorso capitolo: Tiger, Neme, Wata , Ren e Breed, riuscite sempre a riempirmi di gioia quando apro la casellina dei commenti!        * ^^ *  Grazie anche a tutti coloro che hanno letto finora e che si accingono a leggere anche questo capitolo. Se magari vi faceste sedurre dal fascino del link blu e lasciaste un commentino… mi accontento anche di poco, sono un tipo semplice, io… ^__-

 

 

 

 

 

Da qualche parte nel sottosuolo di Tokyo ore 4:00

 

Era una bellissima nottata, ed il silenzio regnava tra gli alti grattacieli e le strade deserte, interrotto solo dalle risate di qualche raro gruppo di giovani o da qualche ubriaco e dal frinire delle cicale, mentre gli insonni restavano pensosi alla finestra a guardare le stelle che, tranquille, vegliavano luminose su di loro. Sotto la città addormentata, ad alcune decine di metri più in basso, c’era un lungo, lunghissimo cunicolo, ed alla fine di esso, due strane figure intente a scavare.

Mikage aveva la vista annebbiata, e le palpebre le si facevano sempre più pesanti, ma continuava a procedere inesorabilmente, più per inerzia che per altro, movendo le gambe meccanicamente. Ormai erano ore che vagavano nel semibuio, illuminati solo da un accendino che stava anche per scaricarsi, e Mikage era distrutta. Continuava a camminare cercando di non pensare a nulla, e nei rari momenti di lucidità, di seguire il ragazzo con la bandana che aveva davanti a sé.

Ryoga invece sembrava non sentire affatto il peso della stanchezza, e procedeva risoluto a scavare l’ormai lunghissimo tunnel, anche se aveva perso gradualmente l’ostentazione di sicurezza che era riuscita a rassicurare la sua compagna di sventure qualche ora prima…

Tre ore di inutile pellegrinaggio… tre ore di terra, rocce, sassi, fino a che arrivarono ad un’alta e spessa parete di roccia. Ryoga si fermò per un attimo, raccolse tutta l’energia rimastagli e quella della sua crescente disperazione, e sparò un potente Shishi hoko-dan che in un attimo abbatté la parete. Mikage era troppo stanca per capire quello che stava succedendo, ma tutto questo le dava uno strano senso di dejà-vu, come se fosse già successo…

 

“Oooh! Non credevo di rivedervi così presto!”

 

Davanti a loro c’era un piccolo omino con il cappello da speleologo seduto accanto ad un tavolino, che sorseggiava tranquillamente il tè. Dietro di lui, residui di una parete di roccia distrutta.

I due dispersi osservavano la scena con gli occhi sbarrati, e Mikage si risvegliò di colpo dal torpore e restò come di sasso, cercando di connettere le idee.

 

Mikage: Ghh…ghh…

 

Ryoga: (imbarazzato) Eh eh! Ci scusi!

 

Operaio allegro: Ma di cosa, amici! Volete un po’ di tè?

 

Ryogha: Bè… se non è di troppo disturbo…

 

Mikage: BASTAA! IO VOGLIO TORNARE IN SUPERFICIE!

 

Operaio allegro: Oh! Ma potevate dirlo prima, cari! (frugando tra le tasche) Ho proprio qui una piantina degli ultimi scavi per i lavori pubblici…Eccola qui!

 

Ryoga: (prendendo la mappa) Grazie, buon uomo!

 

Mikage: (strappando la cartina dalle mani di Ryoga) Questa la prendo IO! (scrutando la mappa) Dunque… adesso devi scavare qui a destra…

 

Ryoga: (puntando il dito verso l’alto) Qui va bene?

 

Mikage: * Sigh! Di questo passo non usciremo mai…*

 

Operaio allegro: (sventolando un fazzoletto) Tornate a trovarmi quando volete, cari amici! Perché non ci fate un pensierino e vi trasferite definitivamene qui?

 

**********

 

Hentai Islands ore 01:20

 

Si era creata una strana tensione nel salone principale della principesca dimora del grande imprenditore Happosai, meglio conosciuto come Mr.H. Le angiolette e gli ex agenti della J.I.A. si scrutavano, reggendo lo sguardo ed aspettando gli uni le mosse degli altri.

 

Mr.H.: Forza ragazzi, immobilizzatele e legatele… (fregandosi le mani e con la lingua penzoloni) poi lasciatele a me, ci penserò io!

 

Gli agenti in nero, cacciando dal nulla corde e bastoni, si avvicinarono sempre più alle ragazze, che si strinsero in posizione da combattimento.

 

Shan-pu: Pronte, ragazze?All’attacco!

 

Akane & Ukyo: Pronte!

 

Akane, Shan-pu & Ukyo: YAAAHHH!!

 

La lotta diventò subito furibonda. Gli ex uomini in nero della J.I.A. accerchiarono le ragazze, agitando spranghe e corde, mentre loro, attentamente in guardia, rispondevano a tutti i colpi, spedendo molti degli agenti in volo diretto per la stratosfera. Ukyo colpiva con la sua grande spatola, prendendone due per volta; Shan-pu, con i suoi fluidi ed eleganti movimenti felini, colpiva con i bon-bori e con agili calci in aria, ed Akane strappava le corde e rompeva mascelle e braccia con i suoi pugni micidiali. Pian piano i combattenti, nella foga della loro battaglia, si avvicinarono verso l’ingresso, abbattendo la porta ed irrompendo nel giardino, spegnendo in un attimo le chiacchiere e le risate dei partecipanti alla festa.

 

Mr. H.: (guardando sconsolato il salone vuoto) Ma dove vanno quegli incapaci? Avrei dovuto pensarci io… (tono mellifluo) Ragazzeeee!

 

Collant Taro: (afferrandolo per la schiena) Dove vai, vecchiaccio? Adesso te la vedrai con me!

 

Mr.H.: Un uomo?! (divincolandosi) Io rivoglio quelle belle spie!

 

Collant Taro: Pagherai per tutto il male che mi hai fatto!

 

Mr.H.: Ma che vuoi tu? (liberandosi e saltellando verso il giardino) Ragazzeeee! Non eravate venute per me? Aspettatemi!

 

Collant Taro: Eh eh eh! (versandosi addosso dell’acqua fredda) Guuh!

 

Il corpo di Collant Taro mutò rapidamente in quello di un terribile, gigantesco mostro, dal corpo di uomo delle nevi, dalla testa di toro, le ali di gnu e lunghi tentacoli di polipo, che si muovevano aggrovigliandosi, distruggendo l’intera facciata della villa ed il tetto.

I partecipanti alla festa, a questa vista, scapparono tutti urlando, rovesciando nella corsa disperata i tavoli delle vivande, sedie, tavolini, sedie a sdraio e quant’altro ci fosse, ed accalcandosi ai cancelli, lasciando dietro di sé il giardino ridotto ad un campo di battaglia. Rimasero al loro posto solo le Ranma’s Angels, completamente prese dalla lotta con gli agenti in nero, e qualche giovane esponente delle più ricche famiglie del Paese.

 

Picolet: Certo che stavolta Mr.H. ha abbondato con gli effetti speciali…

 

Azusa: CHECCARINOCHEE’! Mikaaadooo… (picchiandolo ripetutamente sulla testa) lo voglio, lo voglio, lo voglio!

 

Mikado: (seguendo con uno sguardo sconsolato le ragazze che si accalcavano ai cancelli) No, dolci fanciulle! Non andatevene!

 

Azusa: (colpendolo ripetutamente con una sedia) Hai sentito Mikado? Lo voglio, lo voglio, lo voglio!!!

 

Mikado: Smettila, piccola pazza! * Ci mancava solo questa…per di più tutte le ragazze stanno scappando! * (cacciando un tappo di champagne) Tò! Prenditi questo!

 

Azusa: Ah! Josefine!

 

Asuka: Tsk! Un animale così volgare ad una festa tanto elegante! (Ehm… -__- nda) (lanciandogli una serie dei sui gigli-bomba) Tò, brutta bestiaccia plebea!

 

I gigli scoppiarono a pochi centimetri da Collant Taro, che, stordito dall’esplosione, arretrò di qualche passo, inciampando in un grande barile di sakè caldo, ritornando al suo aspetto originario.

 

Collant Taro: Davvero non ti ricordi di me? Proprio per niente?

 

Mr.H.: No! Come ti chiami?

 

Collant Taro: Ma sei stato proprio tu a battezzarmi! Non ricordi?

 

Mr.H.: No! Come avrei deciso di chiamarti?

 

Collant Taro: (arrossendo fino all’inverosimile) Non puoi non ricordarlo! Come..come..come..

 

Mr.H: Come?

 

Collant Taro: Come Collant Taro!

 

Il silenzio calò gelido su tutta la scena per un lungo momento. La rissa furibonda tra le Ranma’s Angels e gli ex agenti della J.I.A. si fermò di colpo, ancora con i pugni tesi ed i calci a mezz’aria. La folla che premeva rumorosamente per varcare i cancelli zittì completamente per voltarsi verso il povero Collant Taro con un’espressione sorpresa e stranita… e poi…

 

Mph… AH!AH!AH!AH!

 

Tutti scoppiarono in una risata irrefrenabile; c’era chi dava gomitate a chi gli era vicino, indicandogli la scena, chi piangeva dal ridere, chi addirittura si rotolava per terra.

 

Agente 1: Ah! Ah! Che nome assurdo!

 

Ukyo: Se mi avessero dato un nome simile, mi sarei ritirata su una montagna per tutta la vita!

 

Shan-pu: A chi lo dici…

 

Akane: Ragazze, non dite così… Collant è un po’ permaloso!

 

Collant Taro: .\/. #

 

Picolet: Parbleu! Se è vero che il nome di una persona ne esemplifica il carattere…

 

Azusa: Ad Azusa non piace questo nome, no, no! Molto meglio Marianne!

 

Collant Taro: Grr… hai visto, maledetto vecchio? E’ colpa tua se la mia vita è un inferno… ma ora ti costringerò a cambiarmi nome!

 

Mr. H.: E perché? Collant è un nome bellissimo!

 

Collant Taro, cercando di coprirsi quanto possibile, si gettò nella piscina per riemergere in tutta la grandezza del suo aspetto mostruoso. Il terribile mostro cercava di colpire Happosai, utilizzando gli enormi pugni ed i tentacoli, ma il vecchio continuava a sfuggirgli senza neanche guardarlo, dirigendosi saltellando con le stelline negli occhi verso le ragazze.

 

Mr.H.: Bellezzeee! Venite a punirmi…

 

Collant Taro: .\/.## Guhh!

 

**********

 

Poco più avanti, il combattimento delle Ranma’s Angels era ancora in fase di stallo. Gli agenti continuavano a ridere, rotolandosi per terra e battendo i pugni.

 

Shan-pu: Adesso possiamo riprendere il nostro incontro!

 

Agente 1: (rotolandosi con una mano sulla pancia) Ah! Ah! Non ce la faccio a rialzarmi!

 

Agente 2: (asciugandosi le lacrime) Questa è troppo bella! Ah! Ah! Non posso smettere di ridere!

 

Akane: Abbiamo battuto anche questi… siamo troppo forti!

 

Ukyo: Non è andata come pensavo, ma… l’importante è il risultato!

 

**********

 

Mr.H. continuava la sua ricerca, saltellando qua e là con gli occhioni che brillavano, sguisciando agilmente dai colpi di Collant Taro.

 

Mr.H.: Ragazzeeee!

 

Collant Taro: Guuh!!

 

Mr.H.: Mi sei ancora alle costole? Io ho altre cose da fare…

 

Finalmente Collant riuscì a catturare l’agile nonnetto, tenendolo strettamente avvolto in uno dei suoi tentacoli. Finalmente la sua vendetta si sarebbe compiuta! L’avrebbe torturato fino a farlo agonizzare lentamente…

 

Mr.H.: E vabbè, và! Basta che la smetti di rompere!! Per me puoi chiamarti come vuoi!

 

Collant Taro: O__o

 

Mr.H.: Sì, sì, hai capito bene! Adesso vuoi lasciarmi andare?

 

Collant Taro allentò i pugni per la sorpresa. Era libero, finalmente libero! Dopo anni di patimenti ed umiliazioni aveva finalmente un bel nome! Alzò gli occhi sognanti al cielo, attraversato da un raggio di luce nel bel mezzo della notte, mentre intorno a lui dei puttini danzavano e gettavano petali di rosa. Come Vuoi! Era un nome bellissimo!

 

Mr.H.: (facendolo volare con la sua pipa) Tsk! Idiota!… (riprendendo come se niente fosse successo) Graziose signorineee!!

 

**********                                                                                                                                         

 

“Belle signorine!!!”    

 

Akane: Maledizione! Il vecchiaccio si sta avvicinando!

 

Le tre agenti si ritrovarono davanti l’arzillo vecchietto, spuntato d’improvviso con un balzo da un cespuglio.

 

Mr.H.: Eccovi qui! Finalmente vi ho trovato!

 

Akane, Shan-pu & Ukyo: AAAHHH!!

 

Le ragazze cominciarono a correre in giro per il giardino, con alle calcagna il vecchio maniaco.

 

Akane: Aahhh! Collant! Vieni a darci una mano!

 

Collant Taro: (riemergendo dalla jakuzi dove il colpo di Happosai l’aveva spedito) Non chiamarmi più così! Io da oggi sono… (sguardo commosso) Come vuoi!

 

Akane: Cheee?!

 

Shan-pu: (scuotendo la testa) Questo è proprio andato…

 

Il vecchio assatanato si avvicinava sempre di più, e le ragazze ripresero a correre ancora più velocemente.

 

Shan-pu: Accidenti! Come facciamo ad annientare il vecchio?

 

Ukyo: Ci sono! Abbiamo ancora le bombe fumogene!

 

Akane: I petardi, vorrai dire…

 

Ukyo: Shh! Detto così è molto più figo!

 

Presero subito i sacchetti bianchi che aveva dato loro il dott.Tofu e gettarono le palline verso Happosai, creando intorno a lui una densa nube di fumo.

 

Ukyo: Ce l’abbiamo fatta!

 

Pian piano il fumo si diradò, rivelando Happosai, ancora lì fermo, che tenendo le mani sui fianchi rideva sadicamente.

 

Mr.H.: Ah!Ah!Ah! Che stupide! Io sono un esperto di petardi! Ne possiedo l’azienda più famosa! Perché non leggete sul sacchetto?

 

Ukyo: (leggendo) Happodaikarin s.p.a. …

 

Mr.H.: Perché non vi arrendete e correte tra le braccia dello zio, belle bambine?         

 

L’inseguimento riprese, più serrato di prima. Le ragazze continuarono la loro corsa disperata, strettamente marcate dal vecchio, superando il cancello della villa e attraversando la strada, fino ad arrivare alla spiaggia, proprio al limite con il bagnasciuga.Ormai si ritrovavano con le spalle al muro…

 

Akane: Anf! Il vecchio è instancabile!

 

Shan-pu: Si! Ma in qualche modo dobbiamo fermarlo !

 

Mr.H.: Eh eh! Adesso non potete più sfuggirmi, a meno che non vogliate fare un bel tuffo... (spiccando un balzo in volo diretto verso il seno di Shan-pu) comincerò da te, bella cinesina!

 

Shan-pu: Aya!

 

Sul viso di Shan-pu, una prima reazione atterrita lasciò presto il posto ad una strana espressione, come se fosse stata folgorata da un’illuminazione, mentre si increspava sulle sue labbra un mezzo sorriso. Portò le mani dietro la schiena e sfilò il top rosso ad incrocio e rivelando uno strano reggiseno, tutto in metallo.

 

Ukyo : Shan-pu ! Hai intenzione di usare…

 

Akane: … L’arma segreta?

 

Mr.H.: Arma segreta?! Io vedo solo due belle bombe!

 

Shan-pu: Eh eh ! L’hai detto, amico !

 

Mentre il vecchio le si incollava addosso, Shan-pu spinse un piccolo bottoncino sul lato sinistro, e le coppe del reggiseno si aprirono, come due sportelli, da cui uscirono due mini razzi che, scoppiando, volarono dritti verso l’alto, trascinandosi con loro Mr.H. e lasciando una lunga scia nel cielo blu di quella placida notte.

 

Mr.H.: Ma non finisce così! Torneròòòòòòòòòò!!!

 

Ukyo, Akane Shan-pu si strinsero la mano, guardandosi sorridendo soddisfatte. La missione era compiuta!

 

FLAP!FLAP!FLAP!

 

Un rumore sopra di loro le riportò alla realtà. Alzarono lo sguardo e videro sopra le loro teste un elicottero nero, che procedeva faticosamente trainandosi dietro un enorme furoshiki (un panno che in Giappone viene usato per avvolgere vari oggetti… Happy lo usa per contenere la biancheria che

ruba! nda) attaccato alla coda. Il portellone si aprì, e da esso uscì un giovane attraente con i capelli neri scompigliati dallo spostamento d’aria delle pale dell’elicottero.

 

Akane, Shan-pu & Ukyo: (sorprese) Ranma!

 

Ranma: Complimenti, angeli! Come potete veder abbiamo già recuperato il bottino… adesso vi lancio una scaletta!

 

**********  

 

 

Parco pubblico di Nerima ore 9: 30

 

Quella mattina il parco era gremito di gente. Il sole era forte, e batteva sulle panchine e risplendeva tra le fronde degli alberi. Gli anziani passeggiavano lenti appoggiandosi ai loro bastoni, i cani si rincorrevano, ed i bambini giocavano ridendo gioiosamente. Uno dei bambini correva con energia sul suo triciclo nuovo, voltandosi orgoglioso a guardare la nonna, una tranquilla vecchietta seduta poco distante ed intenta a lavorare a maglia. D’un tratto la serenità della scena fu spezzata da una scossa del terreno, accompagnata da un boato crescente…

 

BAKUSAI TENKETSU!

 

Due strane figure uscirono improvvisamente dal terreno, alzando zolle di terra ed erba.

 

Mikage: (con le lacrime agli occhi) La luce! Ce l’abbiamo fatta!

 

Il bambino, sbalzato dal triciclo dall’esplosione, cominciò a piangere, indicando atterrito i due sconosciuti, dagli abiti laceri e tutti coperti di terra.

 

Bambino: Sigh…(tirando su con il naso) sniff…Buàààààààààhhhh!!

 

Nonnina: (colpendo i due con la borsetta) Delinquenti! Avete spaventato il mio nipotino! Tiè! Tiè! Tiè !

 

Mikage : Ma signora…

 

Nonnina: (prendendo una panchina) Tiè!Tiè!Tiè!  Siete due vandali, capito? (sradicando un albero) Tiè! Tiè! Tiè!

 

La cara nonnina si asciugò la fronte dal sudore, e si voltò con un dolce sorriso al bambino, prendendolo per mano ed allontanandosi.

 

Nonnina: Umph! Questi giovinastri d’oggi! Che esempi possono dare ai bambini, violenti come sono? Vieni tesoro, torniamo a casa, c’è gentaccia anche nel parco!

 

Mikage: (ridotta uno straccio) Questo è davvero troppo! Ryoga?

 

Ryoga: Si, direttore?

 

Mikage: Ricordami di licenziarti, appena arrivo in ufficio!

 

Ryoga: Ma…ma, direttore…

 

Mikage: Niente scuse!

 

Ryoga: Ma …in fondo siamo riusciti a tornare qui in un giorno solo!

 

Mikage si voltò per sbranarlo vivo, ma si specchiò negli occhi di Ryogha, così pieni di disagio, tristezza, ma più di qualsiasi altra cosa, sincerità. Non poteva aumentare la sua già cospicua dote di sfortuna togliendogli il lavoro, no, Ryogha non meritava questo.

 

Mikage: (infilandosi sotto il braccio di Ryogha e sorridendo maliziosamente) Bè, Ryogha, potremmo arrivare ad un compromesso… ho già pensato ad un modo per farti perdonare…

 

Ryoga: (arrossendo) Uh?

 

Ed i due si allontanarono lentamente, sparendo nell’orizzonte di questa radiosa giornata d’estate.

 

**********

 

 

Sede centrale della J.I.A. ore 11: 00

 

Il sole filtrava dalle ampie finestre di uno degli uffici agli ultimi piani della sede centrale della J.I.A., inondando la stanza di luce e riflettendosi accecante sulle asettiche pareti bianche. Al centro della stanza, su di un divanetto di pelle, bianco come il resto dell’ufficio, c’erano sedute le tre Ranma’s Angels; Akane ed Ukyo sedute sui cuscini, e Shan-pu seduta su un bracciolo e con un braccio appoggiato allo schienale, ed accanto a loro, in piedi e con le braccia incrociate, Collant Taro. Ranma era di fronte a loro, disinvoltamente appoggiato alla scrivania, e dietro di lui, su una grande poltrona girevole e con le gambe accavallate, Nabiki.

 

Ranma: Bene ragazzi! Oggi festeggiamo l’ottimo esito della missione!Vorrei prima di tutto ringraziare Collant Taro per il suo grande aiuto…

 

Akane: (sottovoce) Seee… aiuto…

 

Collant Taro: .\_/. Non mi chiamo così! Io sono…sigh! (singhiozzo commosso)… Come Vuoi!

 

Ranma: Chee?! Nel senso che devo decidere io come chiamarti?

 

Collant Taro: No, no! Come Vuoi! (sguardo pieno d’orgoglio) E’ il mio nuovo, bellissimo nome!

 

Ranma: Aah! E-ehm (colpo di tosse) ^__^;; Coll… ehm… Come Vuoi, in assenza del direttore * Chissà che fine ha fatto quell’arpia… bè, l’importante è essercene liberati! * ti nomino membro onorario della J.I.A. per i servigi resi a quest’organizzazione!

 

Detto questo gli appuntò sul petto una pesante medaglia in simil-plastica riciclata smaltata, che aveva inciso sopra il simbolo della rotellina di pesce.

 

Collant Taro: E che è stà patacca? Mi aspettavo molto di più!

 

Nabiki: Accontentati! Mica possiamo dilapidare i nostri fondi per i membri onorari!

 

Collant Taro: -__-;;

 

Ranma: -__-; E-Ehm… (ripristinando la sua aria da figo) e poi, ragazze, complimenti a voi! Siete riuscite, con sangue freddo e determinazione, a completare la missione, e a permettere ai negozianti di biancheria intima di poter riprendere tranquillamente il loro lavoro…sapevo che con voi avrei fatto la scelta giusta…    * anche perché non avevo alternative… -__- *

 

Shan-pu & Ukyo: Oh, Ranma!

 

Akane: Tsk!

 

Ranma: … ma soprattutto… (tono commosso) questa non è stata solo la vittoria della giustizia sul crimine… è stato anche il trionfo della forza della cooperazione, del lavoro di squadra!

 

Ukyo: Bè… (passandosi una mano tra i capelli) veramente, se non ci fossi stata io con le mie brillanti idee, queste due sciacquette non sarebbero riuscite a combinare niente…

 

Akane: Coosaaa?! Ma se sono stata io, grazie alle mie acute intuizioni, a ritrovare il bottino!Senza di me sareste ancora tra le grinfie di Mr.H.!

 

Shan-pu: Ah ah! Ma cosa dite, smorfiose! E’ solo grazie a me ed alla mia geniale idea di usare l’arma segreta se Mr.H. è stato battuto!

 

Akane, Shan-pu & Ukyo: (voltandosi all’unisono verso Ranma) Sono io la migliore, vero Ranma?

 

Ranma: * Sigh! Sarebbe stato meglio lavorare nella cave di sale…*

 

 

Fine episodio 1

 

 

 

Wow! Non posso crederci! Sono riuscita a terminare questo primo episodio! Torneranno le Ranma’Angels? Io spero di si, questo dipende dal vostro gradimento e soprattutto dalle malsane idee che mi potranno venire in futuro…per il momento vi saluto! Spero di vedervi nella proooss…

 

TOC!TOC!

 

Si?

 

Collant Taro: Sei tu l’autrice? Prima mi cambi il nome e poi continui a chiamarmi…. Bè, sai come!

 

Ma è per rendere tutto più comprensibile!

 

Collant Taro: Comprensibile un corno! Io adesso ho un altro, bellissimo nome!

 

Hai ragione… scusa Collant! ^__^

 

Collant Taro: .\/.#

 

Collant Taro: (leggendo il rigo precedente) Ma allora continui!

 

E che a me piace di più Collant Taro! ^__^

 

Collant Taro: .\/.##  Ah, si? Guarda che io non ho remore nel picchiare le donne!

 

Se la metti così… d’accordo… come vuoi! -__-;;

 

Coll… ehm… Come Vuoi: Ecco, brava! Così va bene!

 

* Contento tu…*

 

Scusate l’interruzione… dunque, dov’ero?Ah, si! Alla… prooosssssima puntata!

 

 

P.S. Ma il sakè si mette nei barili?Scusate l’ignoranza, ma proprio non so dove si mette il sakè in grandi quantità…se qualcuno è esperto di contenitori di sakè, mi faccia sapere! ^____^

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Capitolo 6
*** Episodio II parte I ***


Eravate convinti che non mi avreste più rivisto? Dormivate sonni tranquilli da quando è terminato il primo episodio? Credevate che le Angels fossero andate in pre-pensionamento?

Ed invece… sono tornata!

Un enorme grazie a tutti coloro che hanno letto finora, e soprattutto ai miei carissimi commentatori (ed amici, ormai, no?^^) : Ren, Tiger, Breed (grazie per avermi trasmesso il tuo sostegno anche sull'altro sito, che cara che sei!), Wata (Yaaaa!!Grazie per gli auguri di compleanno!!), Kuno (eh eh, l'attesa è finita!^^ Poi magari post vacanze potremmo riparlare di quell'antico progetto, se ti va…^_-) e last but not least, Neme (o magari preferisci Elav ? ^_-)

                                “Ranma’s Angels”- Back in action!

 

 

 

Sede centrale della J.I.A. ore 13,00

 

Il sole dei primi di ottobre inondava con tutta la sua luce i grattacieli e le vie di una caotica Nerima, battendo sulla gente che affollava le vie principali e sulle finestre degli alti palazzi. Tra questi, un elevato edificio, grigio e dalle grandi finestre oscurate, indistinguibile in mezzo a tanti altri, era la promessa per il futuro ed il mantenimento della pace e della stabilità dei cittadini, che proprio lì sotto correvano, ignari di tutto questo, compatti ed anonimi, completamente presi dai propri affari.

Dall’alto di una delle ultime finestre, un giovane uomo fissava distrattamente tutto questo, comodamente adagiato sulla grande poltrona in pelle del suo ufficio, con le braccia incrociate dietro la nuca ed i piedi appoggiati su una nuovissima scrivania, già però occupata da una massa disordinata di carte e di scodelle per il ramen vuote. Anche se il suo sguardo era rivolto su quelle piccole formichine che lì sotto correvano e si affannavano, vagava con il pensiero, soprattutto sul cambio inatteso che aveva subito la sua vita negli ultimi mesi. L’idea di ricevere quella promozione l’aveva subito atterrito, e si era opposto con decisione: solo il pensiero di dover rinunciare ad essere in prima linea contro gli psicotici che minacciavano ogni giorno Nerima gli era parso quasi insopportabile, ma poi… dopo il successo della prima missione, che, a dire il vero, da quelle tre pazze, mai avrebbe osato sperare, i giorni all’agenzia si erano susseguiti mollemente, tutti grigi ed uguali gli uni agli altri. Era da un po’ che non c’erano grandi casi, e le piccole indagini erano state affidate ad agenti di grado più basso. Lui e la sua “squadra” si erano guadagnati grande stima e questo gli aveva fruttato, anche se da mesi un guadagno quasi nullo, un grande ufficio agli ultimi piani (un gran salto di qualità rispetto allo sgabuzzino di un tempo) e, nonostante l’idea di abbandonare lotte ed avventure continuasse a bruciargli, più tempo libero significava più tempo da dedicare agli allenamenti di arti marziali, la sua vera ed unica passione.

Ranma sbuffò per spostare una ciocca di capelli che si infilava fastidiosamente in un occhio e spostò lo sguardo verso l’orologio, pregustandosi il pranzo che sarebbe arrivato di lì a poco; si stiracchiò un po’ e sbadigliò, godendosi il tepore del sole di inizio autunno che gli filtrava attraverso i vestiti, quando una voce gracchiante proveniente dall’interfono lo fece sussultare.

.

“Ranma?” …. “Ranma?!”

 

Ranma: Uh?Ah, scusami Kasumi, ero soprappensiero..

 

Kasumi: C’è una telefonata per te… (sottovoce) e credo anche piuttosto urgente!

 

Ranma alzò gli occhi al cielo, mentre afferrava al cornetta. Le telefonate “urgenti” delle ultime settimane non erano state altro che Shan-pu che gli chiedeva di uscire (e da cui ci guadagnava almeno un fumante piatto di ramen), Ryogha che voleva sfidarlo (in realtà voleva disperatamente che lo riportasse alla sede dell’agenzia, ma non si sarebbe mai umiliato a chiederlo direttamente) o di suo padre, che non faceva che ripetergli della sua inadeguatezza alla carica che ricopriva, della necessità di trattare la propria fidanzata con garbo e dolcezza e di  quanto è duro il cammino di un vero agente segreto che agisce per il bene dell’umanità (lui che più di una volta si era fatto pagare dai clienti per poi scappare con il compenso).

Ma dall’altro capo lo aspettava un’amara sorpresa.

 

“Caro Ranma! Ne è passato di tempo, eh?

 

No! Tutto ma non… lei!

 

Ranma: Mai troppo poco, signor direttore!

 

Mikage: Cos’è questo malumore?Non ti piace il nuovo ufficio?

 

Ranma: Quello che non mi piace è che sono mesi che non vengo pagato!

 

Mikage: Ma Ranma, tu come me sai che nell’ultimo scontro con Mr.H abbiamo perso un gran numero di agenti…

 

Ranma. Si, ed hai lasciato che Nabiki usasse lo stipendio dei vecchi membri per attrarne di nuovi!

 

Mikage: La concorrenza è agguerritissima!In qualche modo dobbiamo adesc…ehm…reclutarli e promettergli un buon lavoro!Ci servono soldi anche per l’addestramento… d’altro canto, sono mesi che non ti contatto per una missione…

 

Ranma: (di colpo interessato) Hai chiamato per questo? Vuoi affidarmi una nuova missione?

 

Mikage: Mica tutta tua, caro! Non dimenticare che ora dirigi un squadra…

 

Ranma: Vuol dire che dovrò chiamare… Loro?!

 

Mikage: Certo! Credevo che ormai ti fossi abituato all’idea! Il caso poi è piuttosto delicato, e visto il successo dell’ultima missione…

 

Ranma: Ma… (asciugandosi il sudore con l’avambraccio) potrebbe essere una buona occasione per mettere alla prova i nuovi agenti… o potrei sbrigarmela anche da solo…

 

Mikage: Niente “ma”! So che voi siete i più adatti..-*anche perché non ci sono ancora nuove reclute…dove li becco degli altri idioti…*

 

Ranma: Uhm… (con un sorrisetto sornione sul viso) d’accordo.Ma accetterò di collaborare solo se riavrò indietro gli stipendi arretrati… anzi, gli stipendi arretrati duplicati…

 

Mikage: Vedremo…

 

Ranma: No, vediamo!Questi sono i miei diritti!

 

Mikage: Allora vuoi farmi arrabbiare! Vuoi che torni a minacciarti? Obaba sarebbe entusiasta se cominciassi a scrivere quel lemon.. anzi, comincio ad aprire il file…

 

Ranma: No!

 

Mikage: O magari, visto che questa è la mia fanfiction, potrei trasformarti definitivamente in una ragazza… anche se sarebbe un peccato…

 

Ranma: No, no, ti prego! Farò tutto quello che vuoi!

 

Mikage: Bene! Sapevo che avresti accettato subito! Ho già lasciato tutta la documentazione a Kasumi, ho avvisato Nabiki e tra poco il Dott.Tofu sarà lì.. devi solo contattare le ragazze. Buon lavoro!

 

Ranma: Ma…ma…allora avevi già organizzato tutto!

 

Mikage: Contavo molto sul tuo …ehm… senso del dovere…

 

Tututututuu

 

Ranma sbatté la cornetta sul telefono, e, borbottando tra sé e sé qualcosa su direttori ricattatori ed arpie ricciolute, posò un dito sull’interfono.

 

Ranma: Kasumi? Puoi portarmi la documentazione della missione… e qualcosa per il mal di testa?

 

Kasumi: Arrivo!

 

Dopo qualche minuto, dopo un leggero colpo alla porta, fece capolino nella stanza la mite segretaria, con il suo tipico dolce sorriso ed una voluminosa cartellina sotto il braccio. Questo sarebbe stato assolutamente normale, se non fosse stato per il mini bikini rosa, il pareo sfrangiato di un rosa più scuro, i sandali e la collana di fiori al collo. Un abbigliamento alquanto lontano dal solito di Kasumi, e da chiunque si trovi in un grattacielo, al lavoro, e non abbia bevuto un’intera scorta famiglia di sakè.

 

Ranma: Ka…Kasumi! Ma come ti sei vestita?!

 

Kasumi: Bè… dopo anni finalmente il direttore mi ha concesso le ferie!^^

 

Ranma: Sei in partenza?

 

Kasumi: Oh, no! Sono già in vacanza! Purtroppo però, sono senza stipendio da molto…perciò ho deciso che passerò qui le vacanze!

 

Ranma: Vedo… (gocciolone dietro la nuca)

 

Kasumi: Bene! Questa è la documentazione con allegati i numeri delle ragazze e qui c’è l’aspirina. Per qualsiasi cosa io sono in corridoio a prendere il sole!

 

Ranma la ringraziò con un cenno del capo, e seguì la ragazza fasciata (molto poco) di rosa finché sparì dietro la porta, e dopo un lungo sospiro sollevò la cornetta.

 

                                                                   ********

Drin!Drin!

 

In un ristorante, affollato di studenti ed uomini d’affari, squillava petulante il telefono. Una ragazza dai lunghi capelli lavanda depositò l’ultima porzione di ramen del vassoio al tavolo di un gruppo di studenti, estrasse il taccuino dalla tasca del grembiule e si avviò verso il telefono, pronta per ricevere una nuova ordinazione.

 

“Plonto, ristorante Neko-Hanten! Aya, Ai len! Che bella sorpresa! Ti sei finalmente deciso ad uscire con me!… come? … certo, corro subito da te, amole!”

 

Shan-pu si sciolse in un lampo il grembiule, lo gettò in aria, afferrò una borsetta e salutò una vecchina che, in equilibrio su un bastone, fumava tranquillamente la pipa, per poi gettarsi letteralmente oltre la porta. La vecchina diede un’altra boccata alla sua pipa e, mormorando qualcosa sul sangue focoso dei giovani, si diresse saltellando sul suo bastone in cucina. Dopo qualche secondo, però, fu abbracciata appassionatamente da un alto ragazzo con degli spessi occhiali, che era spuntato dal retro come una furia.

 

Mousse: Shan-pu! Ti prego ! Lasciami venire con te ! (aggiustandosi gli occhiali) AAAAAH!LA MUMMIA MALEFICA!

 

Obaba: (colpendolo con il bastone) Mummia a chi?! Comunque Shan-pu è stata chiamata per un lavoro dal futuro marito. Tu resti qui a darmi una mano con il locale!

 

Mousse: (massaggiandosi la testa) Ma questo è solo un lavoro di copertura… Ahia!

 

Obaba: (sferrandogli una seconda mazzata) Che indentità segreta è se continui ad urlarlo a tutti? E poi io ti pago per lavorare!

 

Mousse: Veramente io non vengo pagato…

 

Obaba: Questo non ti autorizza a non obbedire! Fila in cucina!

 

Mousse: (guardando verso la porta con le lacrime agli occhi) Ma… la mia Shan-pu…

 

Obaba: (spedendolo in aria con un pugno tra gli applausi dei clienti) Ho detto fila!

 

                                                                      ********

Drin!Drin!

 

Stesso quartiere, solo qualche isolato più avanti, un altro telefono squillava in un piccolo locale. Intorno alla piastra fumante e ad i pochi tavolini c’erano molti clienti, e le chiacchiere, la folla, lo sfrigolio della pasta sulla piastra, coprivano gli insistenti squilli del telefono. La proprietaria, una ragazza dai lunghi capelli castani, cordiale e sorridente, volse lo sguardo a destra della piastra e, senza smettere di rigirare con abilità straordinaria gli okonomiyaki che cuocevano, sollevò la cornetta e la trattenne tra la spalla e il collo.

 

“Okonomiyaki Ucchan, dica pure! Ah, Ran-chan! Si.. si… capisco… arrivo in un attimo!”

 

Ukyo posò la cornetta, servì gli okonomiyaki nei piatti e spinse tutta la clientela verso l’uscita, sorda alle proteste dei clienti che avevano dovuto rinunciare alle loro ordinazioni e di chi si era visto togliere il piatto davanti mentre stava finendo. Applicò il cartellino che indicava chiuso e si diresse velocemente verso la sede centrale della J.I.A.

 

                                                                      ********

Drin!Drin!

 

Poco più avanti, all’interno di un dojo, un nutrito gruppo di ragazzi si impegnava, cercando di eseguire un semplice kata che gli era stato appena mostrato dalla loro istruttrice, una ragazza con i capelli corti ed un gi giallo, che girava tra le file controllando ed aggiustando le mosse dei propri allievi. Tendendo l’orecchio, si accorse che in lontananza squillava il telefono e, scusandosi, si diresse verso la casa adiacente la palestra. Attraversò il corridoio ed arrivò all’ingresso, e sollevò la cornetta del telefono nero.

 

“Tendo dojo… Ah, Ranma! Come? Si… devo venire adesso? D’accordo, arrivo!

 

Akane, prima di tornare, passò per la cucina, tirando fuori dal forno un vassoio, colmo di indefinibili frammenti, dall’aspetto decisamente incommestibile, per poi dirigersi verso la palestra, e spalancarne sorridente la porta.

 

Akane: Bene, ragazzi! Per oggi la lezione è finita… però vi ho portato dei biscotti nutrienti per premio! Contenti?

 

 

Akane: Ragazzi?

 

 

Akane: Ragazzi?!

 

 

Sede centrale della J.I.A.  ore 13,30

 

Akane salì velocemente le scale dell’alto edificio, tenendo ben stretto il vassoio dei biscotti. La telefonata di Ranma era stata decisamente inaspettata, e l’urgenza con cui l’aveva convocata in agenzia era piuttosto sospetta. Nonostante avesse un brutto presentimento, e tutte le volte che aveva pensato che le cose sarebbero andate bene veniva regolarmente smentita, una vocina dentro di lei non poteva fare a meno di sussurrarle che questo era il preludio di qualche bella novità…

In questi mesi, dopo aver affrontato il temibile Mr.H., erano state poche le occasioni di tornare in ufficio, al di là di operazioni di routine, ed ancor meno quelle di entrare in azione. Però Ranma aveva frequentato spesso il dojo che lei, come aveva fatto suo padre, gestiva come copertura del suo reale lavoro di agente segreto… forse in questo tempo si era finalmente accorto della sua bravura, aveva riflettuto sulla sua indispensabilità durante l’ultima missione, e voleva affidarle una missione tutta sua… magari sarebbe stato al suo fianco… non che le importasse qualcosa di quel dongiovanni da strapazzo, naturalmente!

Strinse più forte la presa sul vassoio, cercando di non pensare ai suoi controversi sentimenti ma di concentrarsi sull’incontro, e dopo un bel sospiro, aprì la porta, sfoderando il più radioso di sorrisi.

 

Ran…

 

“Aya!Lo sapevo, c’è anche la ragazza violenta!”

 

“ Uff! Ed io che speravo che finalmente Ran-chan si fosse reso conto che mi siete solo di intralcio…”

 

Le già ridottissime speranze di Akane crollarono miseramente alla vista delle sue colleghe sedute sul divanetto bianco al centro dell’ufficio, ma fece del suo meglio per celare la delusione. Chiuse la porta con un calcio di tacco, con un’espressione tranquilla ed impassibile, ma lo sbattere fragoroso della porta tradì la sua rabbia crescente. Sforzandosi di conservare la sua espressione neutrale, appoggiò il vassoio su un tavolino in prossimità del divano e si sedette accanto alle sue compagne.

 

Ukyo: Non credevo che Ranma ci avrebbe richiamato TUTTE (occhiataccia sottecchi verso Shan-pu ed Akane) nel suo ufficio…

 

Akane: Sarà successo qualcosa di grandi proporzioni…

 

Shan-pu: Ma no, ragazze! E’ così semplice!Vorrà dirvi di lasciarlo in pace perché l’unica che conta davvero per lui sono io…

 

Ukyo: Seee… (notando i biscotti sul tavolo) e questi cosa sarebbero?

 

Akane: Non si vede? Sono biscotti! Li avevo preparati per i miei allievi, una nuova ricetta di mia invenzione, molto energetica… Li ho portati qui per Ranma, visto che i ragazzi andavano molto di fretta…

 

Shan-pu: Ah, sì? Credo più che siano fuggiti…

 

Akane: Vorresti dire che non so cucinare? .\ /.

 

Shan-pu: (giocherellando con uno dei biscotti) Credo che i fatti parlino da soli…

 

Akane: Guarda che se avessi anche io un ristorante per copertura, vi porterei via tutti i clienti!

 

Shan-pu: Certo, perché sarebbe il loro ultimo pasto!

 

Akane: Cos…? .\ /. #

 

Mentre l’atmosfera nella stanza era a poca distanza dal poterla definire incandescente, la porta si aprì di scatto, rivelando un Ranma pronto per la battaglia. Bell’abito, capelli a posto e sorriso affascinante. Bè, normalmente questa non si definisce una divisa da battaglia, ma la sua missione era molto rischiosa. Convincere quelle tre pazze a partecipare (gratis) ad una nuova missione e fare in modo che non si ammazzassero davanti ai suoi occhi non era forse come la più terribile delle battaglie?

 

Ranma: (Fintamente allegro) Ragazze! Non vi aspettavo così presto! Sono contento che abbiate accettato tutte di venire… (sorriso brillante)

 

Shan-pu & Ukyo: Ah, Ranma!

 

Akane: Tsk!

 

Ranma: Il direttore mi ha contattato personalmente… e voi sapete quanto riesca ad essere convincente, perciò… (prendendo uno dei biscotti) e questo cos’è? Oops!

 

Il biscotto, scivolando dalle mani di Ranma, andò a sbattere sul pavimento, creando una voragine, e continuando la sua caduta libera attraverso i vari piani dell’edificio. Dalla fossa appena creata si sentivano gli urli delle povere vittime e il rumore dei danni che provocava l’indistruttibile biscotto passando da un piano all’altro.

 

Ranma: Wow! Il dottor Tofu è già passato di qui? Questa nuova arma è fantastica!

 

Akane: (tremando di rabbia) Veramente quelli li ho fatti io… è una nuova ricetta!

 

Ranma: Non sapevo che stessi collaborando con il laboratorio! Certo che se hanno quest’effetto senza neanche assaggiarli…

 

Akane: Sei... sei… (rompendogli il vassoio sulla testa) un idiota!

 

Ranma: @_@

 

Ukyo: Complimenti Akane! L’ hai messo KO senza neanche costringerlo a mangiarli…

 

Il battibecco che stava per iniziare fu stroncato sul nascere da rumore di passi e da voci provenienti dal corridoio.

 

“Buongiorno dottore, benarrivato!”

 

“Ah, Kasumi! - crack- che strano incontrarti qui, tra tanti posti!”

 

“Ma dottore, io lavoro qui!”

 

“ Ah?Ah si, hai ragione! E tu, Ranma! Come sei dimagrito!

 

“Dottore, veramente quello è l’attaccapanni! Ranma l’aspetta nel suo ufficio…”

 

“Già! In ufficio… ci vado subito…”

 

“Ehm, dottore… quello è lo sgabuzzino…”

 

“ Ah si, che stupido! Eheheh… è di qua…” (rumore di qualcosa che rotola per le scale)

 

“ Dottore, se permette l’accompagno io…”

 

Dopo poco comparvero il (solitamente) affabile e professionale direttore dei laboratori dell’agenzia, con gli occhiali appannati e quello che sembrava un mocho per pavimenti sulla testa, che avanzava inciampando continuamente nella sua ingombrante valigia, scortato dalla bella Kasumi, sempre vestita (?) del suo mini bikini.

 

Akane: Kasumi! Ma come ti sei conciata?

 

Kasumi: Sono in vacanza! Finalmente il direttore mi ha concesso le ferie ^^

 

Dott.Tofu: Oh, che piacere! C’è anche lei, signor Saotome! Era da un po’che non la vedevo…

 

Ukyo: Ma io sono Ukyo!

 

Dott.Tofu: Certo, come preferisce, Signor Saotome! (accorgendosi di Ranma svenuto sul pavimento) Ranma, ragazzo mio, non è educazione dormire così, sul pavimento!

 

Shan-pu: Ma dottore, veramente non sta dormendo!

 

Dott.Tofu: Eh.. io lo ripeto sempre che non bisogna affaticarsi troppo e che è importante condurre una vita sana e regolata…

 

Akane: Kasumi, perché non prepari un po’ di tè?

 

Kasumi: Oh… buona idea! Vado subito…

 

Ukyo, Shan-pu & Akane: ^^;;

 

Dott.Tofu: … e quanto è utile seguire una dieta bilanciata e praticare dello sp…

 

Akane: Dottore?!

 

Dott.Tofu: Dimmi, piccola Akane!

 

Akane: Si sente bene?

 

Dott.Tofu: (riacquistando il suo aspetto “normale”) Certo, sono in gran forma! (rilanciando uno sguardo a Ranma steso a terra) Ma … cosa è successo a Ranma?

 

Akane: Ehm… è una lunga storia… -///-

 

Dott.Tofu: Che strano… eppure avrebbe dovuto parlarvi della nuova missione…

 

Ukyo, Shan-pu & Akane: NUOVA MISSIONE?!

 

Dott.Tofu: (avvicinandosi al proiettore sulla scrivania) Si… ma se Ranma è così stanco, ve ne parlerò io…

 

 

Fine parte 1

 

 

E questa era la prima parte del secondo episodio! Riusciranno le Ranma’s Angels ad intraprendere questa nuova missione, senza cercare prima di farsi fuori vicendevolmente? Riuscirà Akane a trovare qualcuno disposto ad assaggiare i suoi biscotti? Riusciranno i lettori convinti che non avrebbero rivisto mai più questo strazio a rassegnarsi al suo ritorno? Riuscirà il Napoli a superare i play off ed a tornare in serie B? (ma questa è già un’altra storia…) Lo scoprirete nella prooosssssima puntata!!

 

 

 

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Capitolo 7
*** Episodio II parte II ***


Ciao a tutti!

Grazie per i bei commenti allo scorso capitolo! Ero molto indecisa se continuare questa serie, ed ho aspettato molto tempo per scrivere e mettere on line questa seconda avventura, ma le vostre gentilissime parole riescono sempre a ricacciare indietro i nuvoloni del dubbio e dell’insicurezza!

Nello specifico un’enorme grazie a: Tiger Eyes (Sai che hai ragione? Uhm… dove avrò messo la mia divisa da jedi?… grazie per i complimenti!); Breed (Si, sono proprio malvagia : P Ma davvero i tuoi biscotti hanno quest’effetto? Potrei proporre te come aiutante del Dott.Tofu!^^); Wata (No, le minacce no! Prometto che farò la brava! Sono davvero contenta che ti abbia fatto ridere, d’altronde, l’obiettivo è quello!^^); Kuno (Contentissima che ti sia piaciuto, se ho deciso di continuare è soprattutto grazie agli “antichi” commentatori. Allora ci conto per il progettuccio, magari il caldo estivo potrebbe far nascere qualche nuova, malsana idea… ^_-); Ren (Sono contenta che continui a leggere questa fiction,e soprattutto che ti piaccia!) e Neme (Quale domanda? Ora sono curiosa!Hai la mia mail? Altrimenti mi toccherà aspettare sul forum…)

 

 

 

Sede centrale della J.I.A. ore 14,00       

 

L’aria era satura, all’interno dell’ufficio di Ranma.

Le tre ragazze si accomodarono sul divanetto bianco al centro della stanza, senza smettere lanciarsi di sottecchi sguardi in cagnesco. Se già l’idea di dover affrontare una missione in cui si rischiava di lasciarci la pelle era difficile da digerire, quella di farlo avendo di nuovo accanto alle proprie acerrime rivali era assolutamente insopportabile!

Il Dottor Tofu si accomodò accanto alla scrivania e spinse uno dei bottoni del proiettore. Dopo qualche istante, sul telo sistemato sul muro, comparve l’immagine di un folto gruppo di uomini che indossavano dei pantaloncini verdi ed una fascia sulla fronte dello stesso colore, intenti a distruggere dei negozi nella strada commerciale di Nerima. Subito dopo, ad una nuova pressione del dottore, ne seguì un’altra, con lo stesso gruppo impegnato stavolta a rovinare il campo sotto gli occhi di un impotente coltivatore.

Ranma, intanto, ancora steso sul pavimento ed ignaro di tutto, continuava a contare le stelline che gli giravano intorno.

 

Dott.Tofu: Ecco ragazze, questo è il nuovo caso che vi è stato affidato. Alla periferia di Nerima, questo gruppo vandalico, a volte diviso in più squadroni che agiscono in zone diverse, stanno facendo sempre più frequentemente delle retate, distruggendo tutto quello che incontrano sul loro cammino…

 

Ukyo: E quale sarebbe lo scopo?

 

Dott.Tofu: Apparentemente nessuno… se distruggono un negozio o una banca lasciano l’incasso intatto, e se devastano un campo non portano via nulla con sé... finora però le indagini del reparto elaborazione dati ed intercettazioni non hanno portato a nulla…

 

Shan-pu: Abbiamo un centro elaborazione dati?

 

                                                        ******

Nel frattempo…     

 

In uno dei piani sotterranei, nella profondità delle fondamenta dell’edificio, c’era una piccola stanza stretta e buia, probabilmente sconosciuta ai più che lavoravano nel grattacielo, o scambiato per la rimessa dai pochi che si erano avventurati laggiù. Ma in realtà, quello era il reparto elaborazione dati, e l’attività fremeva come in ogni ora del giorno, in maggior parte per cercare il modo migliore per riuscire a spostarsi nello spazio angusto. Dietro una piccola scrivania di simil-compensato, occupata solo da una vecchia ricetrasmittente, un pallottoliere, fogli di carta, ed una foto incorniciata di Akane Tendo, stava uno degli addetti, piccolo e magro, nei cui occhi bruciavano fiamme di rabbia e che stringeva una matita quasi fino a spezzarla (non che potesse riuscire, con la sua forza). Ad un tratto si alzò di scatto dalla sua sedia fatta di cartoni del latte e prese da uno dei cassetti una bambolina di paglia, inchiodandola con foga sul muro più vicino, già coperto quasi per intero di bamboline simili.

 

Gosunkugi: Non ne posso più di essere sfruttato così!Sei riuscito a rovinarmi ulteriormente la vita da quando ti hanno elevato di grado! Maledetto Ranma Saotome!!

 

Addetto 1: Ma che gli prende a quello?

 

Addetto 2: Lascialo perdere, ogni tanto fa così per scaricare lo stress…

 

Addetto 1: O_o

 

Addetto 2: Anche perchè noi abbiamo sempre fatto questa vita… l’unica differenza è che da quando Nabiki Tendo ha deciso di sospendere i fondi, di notte siamo costretti a lavorare alla luce delle candele…

 

Addetto 1: Già!Se la prende con la persona sbagliata! E’ tutta colpa di quella schiavista tagnacc…

 

Il povero addetto si bloccò di scatto guardando un poster gigante con un primo piano di Nabiki e la scritta “Lavora, io ti sto guardando!”.

 

Addetto 2: Dicevi?

 

Addetto 1: Niente… (sottovoce) perché non ho fatto il gelataio, come voleva la mamma…

 

                                                   ******

 

Cambio immagine. Sul muro dell’ufficio di Ranma comparvero una coppia di persone, una vecchina dall’aria severa e misteriosa ed un giovane dall’aria piuttosto distratta.

 

Dott.Tofu: Di solito noi agiamo da soli, ma stavolta ci appoggeranno nell’impresa la famiglia Daimonji, che negli anni è stata molto vicina all’agenzia, in particolare la signora, che qui vedete con suo nipote Sentaro. I Daimonji sono tra i più antichi e grandi produttori di tè e tisane, rispettosi delle antiche tradizioni. Abbiamo deciso di allargare a loro il lavoro dell’agenzia perché in primo luogo si trovano proprio nella zona in cui ci sono stati la maggior parte degli attacchi, ma soprattutto…

 

Shan-pu, Akane ed Ukyo: Soprattutto?

 

Dott.Tofu: … Si sono offerti di ricompensarci lautamente alla cattura dell’organizzatore di questi squadroni di teppisti! E visto che ultimamente l’agenzia non naviga in buone acque…

 

Shan-pu: Alla fine è sempre questione di soldi…

 

Dott.Tofu: Bene! Ora che ho terminato di dirvi quello che avrebbe dovuto Ranma, prima di addormentarsi all’improvviso, posso passare a quello che dovevo dirvi io…

 

Il dottore trascinò la sua pesante valigia di metallo satinato sulla scrivania, depositandola con un tonfo sordo. Dopodiché cominciò ad armeggiare con le sicure, e le ragazze, ben sapendo quello che le attendeva, alzarono gli occhi al cielo e sprofondarono le teste sullo schienale.

 

Dott.Tofu: E uno -CLICK - e due - CLICK- e tre- CLICK-…

 

Un’ora dopo…

 

Shan-pu era intenta a limarsi le unghie, Ukyo ripassava mentalmente le entrate e le uscite giornaliere del suo locale ed Akane pensava a qualche nuova ricetta per i suoi allievi quando finalmente il tranquillo dottore riuscì ad aprire la valigia.

 

Dott.Tofu: e duecentottantadue- CLICK- duecentottantatre – CLICK – (asciugandosi il sudore) ecco fatto, ragazze!

 

Shan-pu & Ukyo: Ma è… è…

 

Akane: VUOTO!

 

Dott.Tofu: Oh, che sbadato! Avevo dimenticato che stavolta non siamo riusciti ad elaborare nulla… Nabiki ha sospeso anche i fondi del laboratorio…

 

Akane, Shan-pu & Ukyo:   

 

Dott.Tofu: Ma sono sicuro che ce la farete benissimo con le vostre sole forze!

 

Akane, Shan-pu & Ukyo: -___-;;;

 

Colpi alla porta. Dalla porta fece capolino la segretaria, ancora con il suo bikini rosa e la collana di fiori, che reggeva un vassoio con cinque tazze ed un teiera.

 

Kasumi: Ecco qui il tè!

 

Dott.Tofu: (con gli occhiali di colpo appannati) Ka-Kasumi! Che combinazione incontrarti qui…

 

Kasumi: Ma dottore! Ero qui anche un’oretta fa!

 

Dott.Tofu: Già! Dove avrò la testa!… (facendo a pezzi il proiettore)

 

Akane: Dottore! Il proiettore!

 

Dott.Tofu: Mi dispiace di averti fatto trovare le studio così disordinato… guarda questa scrivania! Quante cose inutili ed ingombranti! Sarà meglio mettere un po’d’ordine…

 

Ranma: (risvegliato dalla confusione) Ma si può sapere cosa succede qui?! (Colpito da una valigia volante) @_@

 

Ukyo: Mi sa che i Daimonji dovranno mettere nel conto un bel po’ di cose…

 

Un bosco all’estrema periferia di Nerima ore 18,00

 

Tra la folta vegetazione, lì dove la luce trapelava a fatica tra le chiome degli alberi, un ragazzo si guardava intorno con aria poco convinta.

Sotto la fioca luce brillavano una piccola spilla che aveva appuntata sulla maglia gialla e gli utensili attaccati al suo grande zaino. Ryoga si guardò intorno più volte, per poi tornare a guardare la mappa. Neanche stavolta era giunto in tempo per fermare l’odioso Ranma prima che affidasse all’indifesa Akane una nuova pericolosissima missione, ma grazie alla mappa che (a buon prezzo, si intende!) gli aveva fornito Nabiki sarebbe giunto lì dove le ragazze erano dirette, e avrebbe salvato Akane dal pericolo. Lei lo avrebbe guardato con occhi pieni di ammirazione e gratitudine, lui le avrebbe risposto che non avrebbe più dovuto temere nulla ora che l’aveva accanto a sé, e poi…

 

Una pigna colpì duramente Ryoga sulla testa, risvegliandolo dai suoi sogni di gloria.

 

Niente distrazioni, si disse, e riprese a guardare deciso sulla mappa. Dopo avrebbe avuto la giusta rivalsa… avrebbe umiliato quel bastardo di Ranma Saotome una volta per tutte, sarebbe stato promosso vicedirettore, e stanco, al ritorno a casa, avrebbe ritrovato la sua dolce Akane che gli preparava la cena, finalmente libera dal giogo di questo infame lavoro.

Abbracciato ad un albero, e completamente assorbito dalle sue fantasie, Ryoga non si accorse minimamente che a poca distanza da lui sfrecciavano su delle biciclette sgangherate l’oggetto dei suoi desideri e le sue due colleghe.

 

Ukyo: Uff! Certo che viaggiamo su mezzi sempre più lussuosi…

 

Shan-pu: Basta lamentarsi, Spatolona! Sai bene che l’agenzia non ha potuto affidarci di meglio… e poi un po’ di moto ti fa bene!

 

Ukyo: Farebbe bene anche a te… mettere in moto il cervello!

 

Shan-pu: Ah, si? Mò ti faccio vedere come si mette in moto questo pugno…  .\/. 

 

Akane: (mentre le altre due se le suonano di santa ragione) A me non sembra sia molto diverso dal solito…   -__-;

 

Villa Daimonji ore 19,15

 

Le ragazze arrivarono presso un grande portone, che si stagliava isolato a poca distanza dalla boscaglia, e fermarono alla meglio le biciclette malconcie ed arrugginite.

Scesero a controllare che fosse proprio il posto giusto, un po’ intimorite dalla grande mole dell’edificio. All’improvviso il portone si spalancò, ed i due servitori vestiti di nero che spingevano le due grandi ante fecero loro un inchino ed un cenno ad entrare.

Il senso di stupore e di sottile soggezione dell’ingresso fu nulla rispetto a quello che le aspettava all’interno, mentre avanzavano lentamente sul lastricato di pietre che portava alla villa, guardandosi intorno. La villa, tipicamente giapponese, si ergeva larga e lunga sulla superficie di un vastissimo giardino, che, con le sue forme perfette, dava un aspetto di diffusa tranquillità. Il vivaio al centro del giardino risplendeva di riflessi aranciati alla luce del tramonto, ed il ritmo della canna di bambù che riversava acqua nel laghetto donava una sensazione di cadenzata armonia. Nonostante la visione idilliaca dell’insieme, le ragazze rabbrividirono, prese da un’inspiegabile inquietudine.

I pannelli di carta di riso, debolmente illuminati dall’interno, proiettavano strane ombre, ed anche il giardino, così perfetto nella sua essenzialità, trasmetteva uno strano sentore di oppressione. Più in là, sul retro del giardino, si trovavano nella penombra quelle che sembravano decine di serre.

Facendosi coraggio, le tre ragazze continuarono a percorrere il vialetto e trovarono ad aspettarle all’ingresso della villa la vecchina ed il giovane che aveva mostrato loro il dottor Tofu, che le invitarono ad entrare. Mentre Ukyo e Shan-pu si avviarono all’interno della casa, Akane si strinse nelle spalle, rivolgendo un’ultima occhiata al cielo che andava scurendosi, e si chiese non si fosse immaginata lo strano sguardo che il ragazzo le aveva rivolto prima di voltarsi ed entrare.

 

 

Un bosco all’estrema periferia di Nerima ore 18,40

 

Ryoga volse per un’ultima volta lo guardo alla mappa.

 

Nabiki gli aveva assicurato che era proprio lo stesso percorso che avrebbe attraversato la sua Akane e che, con le semplici note che aveva aggiunto, l’avrebbe capita anche un bambino. Eppure doveva esserci qualcosa che non andava, si chiese il giovane agente passandosi una mano tra i capelli sudati, visto che erano ore che girava inutilmente per lo stesso bosco. Eppure aveva seguito tutte le istruzioni! Aveva girato a sinistra quando la mappa indicava l’est, ed in basso quando indicava nord… Bè, forse non era scritto proprio così, però si era affidato un po’ anche alla sua esperienza di viaggiatore, che non l’aveva mai tradito… o sì?

I passi di Ryoga cominciarono a vacillare per lo sconforto e, lasciandosi cadere sulle ginocchia, cominciò ad urlare al mondo la sua disperazione (facendo buche nel terreno piuttosto profonde), quando si accorse di una piccola ombra nascosta dietro un albero che lo fissava.

Ryoga si mise in posizione di difesa, aspettandosi che quella misteriosa creatura si decidesse ad attaccarlo, mentre invece avanzava lentamente, come se fosse timorosa. Giunta vicino a lui, Ryoga era piuttosto confuso, e la sua confusione si tramutò in sorpresa quando la piccola cosa tirò indietro il cappuccio rosso che portava sulle spalle, rivelando una bambina con delle lunghe trecce rosa e degli sbrilluccicanti occhi verdi. Insomma, una di quelle bambine ad altissimo fattore tenerezza.

 

Bambina: Signore… - sbrill sbrill-

 

Ryoga: C-che c’è, piccola?

 

Bambina: L’ho vista in tenuta da viaggio. E con una mappa…ho pensato fosse un esploratore… non è che saprebbe indicarmi la strada più breve per la casetta in fondo alla foresta, alle pendici della collina?

 

Ryoga: -___-;;

 

Bambina: Mi ci accompagnerebbe? – sbrill sbrill –

 

Ryoga: Credo proprio di no, piccola… (voltandole le spalle e proseguendo a camminare) io ho da fare… arrangiati da sola!

 

Bambina: Ma ora che ci penso… non sarà che lei è…

 

Ryoga: Cosa?

 

Bambina: Non è che lei è… il signor lupo?

 

Ryoga: Ma quale lupo? Che diavolo stai dicendo?

 

Bambina: Uhm… eppure somiglia alla descrizione che mi hanno fatto… “gira per la foresta alla ricerca di una preda, urla senza un motivo”… “è sgarbato ed egoista”…

 

Ryoga: Uh? Ba ghe davolo shai hacendo?

 

Bambina: Ha anche dei terrificanti ed affilati canini… (puntandogli l’indice contro) Non c’è dubbio! Lei è il signor lupo!

 

Ryoga: Ancora con questa storia? Maledetta mocciosa…

 

Bambina: (zittendolo poggiandogli un dito sulla bocca) Ha anche un temperamento violento.. Aaaah! Di sicuro mi mangerà…stia lontano da me, brutto lupo!

 

Ryoga: Mangiarti? Ma che storie assurde inventi?Sai cosa ti dico, mi hai stufato! Buona fortuna, io vado via!

 

Bambina: Buuuuuaaaaaaaahhh!!!

 

Ryoga: Cosa c’è, adesso?

 

Bambina: Solo un lupaccio cattivo lascerebbe una povera bambina tutta sola in un bosco! Buuaaaahhh!

 

Ryoga: Non credi che se fosse così farebbe l’opposto?

 

Bambina: (battendogli la gamba con dei pugni) Cattivo, cattivo! Un lupaccio senza cuore…

 

Ryoga: (alzando gli occhi al cielo) E va bene, va bene, basta che la smetti! Andiamo!

 

Bambina: Yuppi!! (ripristinando il fattore tenerezza) Ora che sentiero prendiamo, signor lupo?

 

Ryoga: Aarghhh!! Smettila di chiamarmi così! Io sono un normale essere umano, ed ho un nome, capito? Io sono Ryoga! Ry-o-ga!

 

Bambina: Ha un bel nome, signor lupo!

 

Ryoga: Ma perché tutte a me… Y-Y

 

 

Villa Daimonji ore 20:00

 

Ukyo, Akane e Shan-pu scesero la lunga scalinata di legno, che scricchiolava sotto i loro piedi, per raggiungere la sala da pranzo per la cena. Dopo il loro arrivo, la strana nonnina le aveva condotte al piano superiore, ognuna in una diversa stanza, minimale ed elegante come il resto della casa, dove avevano trovato tutto in perfetto ordine. Su un basso tavolino avevano tutte trovato un’elegante kimono dentro una scatola già aperta, ed un biglietto che richiedeva che lo indossassero per l’imminente cena.

Così adesso Ukyo era fasciata da un kimono verde smeraldo decorato sul fondo da azzurre onde marine; Shan-pu indossava un delicato kimono color crema decorato con sottili rami di ciliegio in fiore e corredato di un obi rosa; mentre Akane si sistemava un kimono nero decorato da un imponente dragone, ed alla vita la stringeva un’obi rosso. Le ragazze, appena si incontrarono per raggiungere la sala da pranzo, si scambiarono un’occhiata tra il perplesso ed il meravigliato.Erano normali questi regali agli ospiti? Decise a saperne di più su questa misteriosa famiglia, si avviarono al piano inferiore, per poi vagare per un po’ tra i corridoi dell’immensa villa, spaesate.

La strana inquietudine che non le aveva lasciate da quando erano entrate in quella casa si acuì non appena fecero scorrere il pannello di legno, e rimasero sulla soglia, un po’ intimorite. La stanza era incredibilmente lunga, ed occupata in gran parte da un tavolo di legno laccato, anch’esso molto lungo. Le candele accese, che avrebbero dovuto dare un’aria più raccolta all’ambiente, diffondevano la loro luce  poco uniformemente, donando un’atmosfera spettrale, ed al tavolo, lautamente imbandito, c’erano solo cinque posti, lontani tra di loro. Quelli a capotavola erano stati già occupati dalla vecchina e da suo nipote, e le ragazze occuparono gli altri tre posti. La vecchia signora, schiarendosi la voce, avviò la conversazione.

 

Nonna: Bene… sono molto contenta che l’agenzia si sia finalmente decisa a andare ad indagare sul campo, invece di formulare congetture in ufficio… spero vivamente sarete all’altezza del compito…

 

Shan-pu: (rivolgendosi ad Ukyo sottovoce) Ma non penserà mica che siamo delle scartine?

 

Ukyo: Lascia perdere…

 

Nonna: E poi… Miss Tendo…

 

 

Ukyo: Ehm, Akane? Credo che la signora si stia rivolgendo a te…

 

Akane: Uh? Ah, signora faccia pure, non si preoccupi! Capisco, i dolori, ad una certa età… si stenda pure, se si trova più comoda![*]

 

Nonna: -__-;; No, credo non abbia capito… Lei è la signorina Tendo?

 

Akane: Si, certo!

 

Nonna: Conosco la sua famiglia da molti anni, spero proprio che non mi deluderà... e che fermerete presto quest’ assurda follia…

 

Ukyo: Quando sono cominciati gli attacchi?

 

Nonna: Quasi un mese fa… finora hanno colpito tre volte, in punti sempre vicini a questa villa… e non posso permettere che distruggano le mie preziose serre, che ci permettono di essere ancora concorrenziali sul mercato! Non so se riuscirei a resistere, nonostante la mia anziana età devo fare tutto da sola, tutto si regge sulle mie spalle…

 

Sentaro: Ma Nonna!! Ci sono io ad aiutarti!

 

Nonna: Tu?! Sei il disonore della nostra famiglia, se lasciassi a te il mio posto andremmo in rovina!

 

Sentaro: Ma Nonna…

 

Nonna: Zitto!

 

Sentaro: Ma No…

 

Nonna: Ti ho detto di stare zitto! Non disturbare le nostre ospiti!

 

Sentaro: Y-Y

 

Shan-pu: Credo che il nostro soggiorno sarà più duro del previsto…

 

 

Fine parte 2

 

 

Eh eh, la missione ha preso forma! Riuscirà Kasumi a rimettere in ordine l’ufficio di Ranma, dopo la tranquilla (?) visita del Dott.Tofu? Riuscirà il dottore a riprendersi dallo shock a cui è stato esposto? Qual è il mistero che si cela dietro la famiglia Daimonji? Quale sarà il destino di Ryoga e della sua nuova, indesiderata compagna di viaggio? Riusciranno i lettori a perdonare all’autrice la battuta più stupida degli ultimi decenni (Miss Tendo… mi stendo [*]… non potevo resistere, sorry!^^;;)? Questo ed altro nella prooosssssima puntata!!

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Capitolo 8
*** Episodio II parte III ***


Ciao ragazzi!!

Milioni di grazie per i commenti gentilissimi all’ultimo capitolo!In particolare sono contenta che un po’ a tutti sia piaciuto l’intermezzo con Ryoga. Mica potevo lasciarlo a casa disoccupato, no? - _^
In particolare grazie a: Kuno (^///^ che commento bellissimo!L’ho riletto almeno 20 volte! Come farei senza di te, Kuno-chan?); Neme (meno male, credevo che quella battuta fosse davvero cretina! Però non ho resistito..); Tiger (sono davvero contenta!Ero indecisa se inserire quell’intermezzo… ma adesso naturalmente continua!); Wata (Eh sì, farò in modo che tu non debba più ricorrere alla maniere forti! Dici che si nota, eh?Però almeno ha centrato il bersaglio ^^); Breed (^///^ Anche questo commento è davvero bellissimo e l’ho letto e riletto!!Quanto sei cara!Però se poi ti distraggo dallo studio mi sento in colpa!); e per finire la new entry sasami_chan (grazie! Sono molto contenta che ti abbiano divertito le battute. Spero continuerai a leggere!^^)

Questo capitolo è dedicato a tutti gli allegri componenti del forum Nibbunoichi (lettori di questa fanfic e non). Baciuozzi, guaglìu!


Villa Daimonji ore 24: 10

Erano passati tre giorni dalla prima cena dai Daimonji.

Ukyo e Shan-pu erano nella camera di quest’ultima per il quotidiano aggiornamento, e discutevano degli ultimi eventi e della direzione che avevano preso le indagini.
Non che ci fosse molto da discutere, in realtà.
Le giornate alla villa e gli incontri con i padroni di casa si riducevano solo a colazione, pranzo, cena, e lunghe cerimonie del tè. Per quel che riguardava le indagini, poi, le notizie che avevano ricavato erano molto poche, e tutte sulla modalità degli attacchi, che erano già conosciute, e quindi tutte assolutamente inutili.

Shan-pu: Basta! Tre giorni passati così… non ne posso più !

Ukyo: Hai ragione… non siamo riuscite ancora a scoprire nulla che ci aiutasse nelle indagini… è ora di dare una svolta!

Shan-pu: (soffocando uno sbadiglio) Io veramente mi riferivo a quelle lunghe e noiosissime cerimonie del tè…

Ukyo: Non mi sembra che sia questo il problema!

Shan-pu: Certo che è un problema! Abbiamo passato più di tre ore al giorno a vedere una vecchia miscelare delle erbe!

Ukyo: Si vede che sei una buzzurra che proviene da uno sperduto villaggio cinese!

Shan-pu: Vorresti dire che a te è piaciuto? Ma se hai ronfato per quasi tutta la cerimonia!

Ukyo: Ma come ogni giapponese apprezzo l’elegante simbolismo di ogni gesto, la grazia dei movimenti durante l’esecuzione…

Shan-pu: Come se tu ne sapessi qualcosa di grazia ed eleganza…

Ukyo: Che cosa vorresti dire?

Shan-pu: Che sei un gorillone sgraziato!

Ukyo: Che?! .\ /.

Shan-pu: Non capisco come Ranma possa frequentare due tipe scialbe e rudi come voi, più vicine ad un uomo che ad una donna… Io sì che sono un esempio di grazia ed eleganza…

Ukyo: Mò mi hai rotto, Miss Eleganza! Guarda che te meno!

Shan-pu: Provaci pure, stupida spatolona!

La pacata e civile discussione tra le due ragazze continuò, tra un dito nell’occhio ed una gomitata nello stomaco, finchè Shan-pu non sentì trillare il piccolo dispositivo del dottor Tofu. Spinse un piccolo bottoncino e sullo schermo comparve il conteso agente segreto con il codino, con un viso serio come mai.

“Ragazze…”

Shan-pu: (affannando, con i vestiti ed i capelli in disordine) Ah! Ai len! Come sono felice di vederti!

Ranma: Oh… mi fa piacere che vi stiate divertendo… MA SI PUO’ SAPERE COSA DIAVOLO STATE COMBINANDO?

Shan-pu: Che…

Ukyo : Ran-chan, ma che ti prende ?

Ranma: Oggi c’è stato un nuovo attacco, a brevissima distanza dalla villa dei Daimonji! E voi dove eravate? Credevo avreste cominciato ad agire da subito! A che punto sono le indagini?

Ukyo: Ci stiamo lavorando…

Ranma: Non potete abbandonarmi!!Buaaaaahhh!! Ieri il direttore mi ha telefonato, e ha detto che se non riuscirete a completare la missione, metterà in atto le sue terribili minacce…

Shan-pu: (sguardo compassionevole) Ranma…

Ukyo: …Un po’ di ritegno…

Ranma: E non oso immaginare quello che mi farà Nabiki se non avremo i soldi della vecchia…Sigh… Sob…

Ukyo & Shan-pu: …

Ranma: E tutti gli agenti che per i prossimi mesi saranno senza stipendio…

Shan-pu: Ranma…

Ukyo : EBBASTA !

Ranma : Giusto… (ricomponendosi) Ragazze, ho piena fiducia nella vostre capacità ! * Anche perché non ho alternative… * Voi tre dovreste… A proposito! Dov’è Akane?

Ukyo: Uhm…

Shan-pu: L-L’ho lasciata che dormiva nella sua stanza…

Ranma: Quella maldestra incompetente! Ricordatele di tenere acceso il dispositivo di comunicazione… ne abbiamo parlato decine di volte…

Ukyo: Certo, Ranma…

Ranma: Allora… (sorrisone da figo) Buona fortuna, angeli! (squillo del telefono in sottofondo) Sigh…sigh… Vi prego, fate presto! Buahhh! -Click-

Shan-pu: Sì! Ranma ha ragione !E’ ora di dare una svolta alle indagini!

Ukyo: Ma se è quello che stavo dicendo io poco fa… -__-


Un boschetto da qualche parte in Giappone ore 17:00


Ryoga poneva meccanicamente un piede dietro l’altro, stringendo con forza le bretelle del suo zaino, come una salda ancora contro la fatica e la disperazione. Erano passati tre giorni da quando aveva incontrato quella strana bimbetta nel bosco, e non era ancora riuscito a scollarsela di dosso. Aveva anche tenuto un ritmo di viaggio a cui non era abituato neanche lui, e che era riuscito a sfiancarlo, pensando che la bambina rinunciasse e diventasse il bagaglio indesiderato di qualcun altro. Invece era ancora intorno a lui che saltellava allegra, completamente immune alla fatica, in sintonia con il bosco,dove gli uccellini cinguettavano allegri ed i leprotti si inseguivano felici. Tutta questa dolcezza acuiva l’irritazione di Ryoga. Tre giorni di cammino l’avevano stremato, e quella terribile bambina che parlava, parlava, parlava… Chiuse gli occhi, cercando di immaginare di essere solo, in un qualsiasi altro posto, nella speranza che il colossale mal di testa che lo tormentava andasse via, ma la vocina acuta della bambina lo riportò pesantemente alla realtà.

Bambina: Yuppi! Che bello, un campo di margherite!

Vedendo la bambina gettarsi felice tra i fiori, Ryoga gettò lo zaino e si distese anche lui, con le braccia incrociate dietro la testa a mò di cuscino. Diede un grande respiro, che gli riempì i polmoni dell’aria profumata dei fiori, e quel breve momento di “tregua”lo riportò allo stato delle sue ricerche. Anche stavolta era passato tanto, troppo tempo per poter salvare la sua Akane dall’ingrato compito di quella pericolosa missione… chissà se tutto era andato bene, se era sana e salva…
Maledizione!
Perché doveva essere sempre così sfortunato? Perché doveva andargli sempre tutto storto?

Ryoga: (sospirando) Akane…

Bambina: Ne coglierò tante per la mia nonnina… Oh! Perché sospira, signor lupo?

Ryoga: Io…

Bambina: E’ preoccupato per qualcosa?

Riaprendo lentamente gli occhi, Ryoga si specchiò in quelli enormi, acquosi e scintillanti della bambina che gli si era parata davanti, facendogli da ombra. Nonostante le sue remore, quegli occhi così limpidi e sinceri lo intenerivano e lo spingevano a confidarsi, facendogli quasi dimenticare che appartenevano alla stessa bambina che a poco a poco stava per distruggergli il sistema nervoso.

Ryoga: E’ che… ora dovrei essere da un’altra parte…

Bambina: E Peeerchèèè?

Ryoga: Perché… una dolce ragazza è in pericolo…

Bambina: Yaaa!! Ho capito! E’ la sua fidanzata!(cantilenando) La fidanzata! La fidanzata del signor lupo! La fid…

Ryoga: (arrossendo fino alla radice dei capelli) No! Noi non siamo… almeno non ancora…

Bambina: E peeerchèèè?

Ryoga: Non so se accetterebbe il mio amore…

Bambina: E peeerchèèè?

Ryoga: Perché è già promessa ad uno stupido, bastardo egoista che la mette sempre in pericolo!

Bambina: E peeerchèèè?

Ryoga: Perché… * Ma che diavolo sto facendo?!* Vuoi smetterla con queste stupide domande?

Bambina: Sigh… sigh… Buuààààhh! Mi fa paura! Ed io che avevo creduto per un attimo che fosse diventato buono… Invece adesso mi mangerà! Buuuhhhh! Lei è solo un vorace divoratore senza cuore!

Ryoga: Senti piccola, mettiamo in chiaro una cosa! Io sono un normale essere umano, come te! Non mangio le persone!

Bambina: Sigh… sniff… prrrrrr!!

Ryoga: E poi di vorace divoratore qua ne vedo solo uno… Ti sei fatta fuori tutta la mia provvista di ramen istantaneo per il prossimo mese!

Bambina: Ma non potevo mica toccare il cestino per la nonna! Non le fa pena neanche una povera bambina affamata?

Ryoga: Sigh!

Villa Daimonji ore 01:10


Ukyo correva in cerchio per la stanza, pensosa, con le mani dietro la schiena, mentre Shan-pu era adagiata su di un fianco sul tatami, anch’essa impegnata a riflettere,concedendosi di tanto in tanto un’occhiata tra il divertito e l’incuriosito all’indirizzo della compagna, che si comportava da gran detective. La conversazione con Ranma era stato lo sprone per cercare finalmente ad una soluzione, mettendo insieme i ben pochi elementi che avevano a disposizione, ma finora aveva prodotto scarsi risultati.
D’un tratto Ukyo si fermò di colpo, come fosse stata investita da un’illuminazione.

Ukyo: E se… avessimo sbagliato, finora? A cercare in giro?

Shan-pu: Cioè?

Ukyo: Se il colpevole fosse proprio qui, nella villa, tra quelli che si professavano nostri alleati?

Shan-pu: In effetti questa villa è così cupa, silenziosa… mi ha messo i brividi da quando siamo entrate…

Ukyo: E poi hai notato che non c’è l’ombra di una cameriera, o altri domestici, all’infuori di quei due vestiti di nero? In una villa così lussuosa, appartenente ad una famiglia importante…

Shan-pu: E la vecchina insiste col lamentarsi che qui fa tutto da sola…

Ukyo:Già, la vecchia! Non ti sembra un tipo strano? Gira per casa movendosi sempre inginocchiata, ha la fissa del silenzio e della disciplina e si guarda intorno come se fosse sempre sulla difensiva!

Shan-pu: E ci ha anche proibito di visitare alcune stanze…

Ukyo: Non solo! Hai visto come è impallidita quando le ho chiesto di andare a vedere le serre?

Shan-pu: Ora che ci penso… sono due notti che sento la scala scricchiolare sinistramente… e poi da una delle stanze che non ci ha permesso guardare provengono degli strani suoni… come della musica ovattata, dei tonfi sul pavimento, ma non sono riuscita a distinguere niente…

Il filo dei ragionamenti fu spezzato da un rumore proveniente dalle scale. Ukyo e Shan-pu aprirono giusto di poco la porta, cercando cautamente di fare meno rumore possibile, e spiarono attraverso lo spiraglio. Quello che videro le lasciò senza parole. La vecchia signora di cui stavano parlando solo un attimo prima stava salendo, inginocchiata come sempre, lungo il corrimano delle scale, guardandosi intorno con aria sospetta, controllando che nei paraggi non ci fosse nessuno. Ma soprattutto aveva indosso dei pantaloncini verdi, ed una fascia sulla fronte dello steso colore. Le due ragazze non poterono fare a meno di lasciarsi sfuggire un sorriso. Ci avevano preso! Tutto questo non poteva che confermare la colpevolezza della signora…

Ukyo: E vai! Lo sapevo! Sono un genio!

Shan-pu: Smettila di saltellare, stupida! Altrimenti ci scoprirà subito!

Ukyo: Dobbiamo subito inseguire la vecchia… andiamo a chiamare Akane!

Shan-pu: Ed io che ne so dov’è?

Ukyo: Ma se prima hai detto che era nella sua stanza! .\ /.

Shan-pu: Era la prima cosa che mi era venuta in mente da dire a Ranma… altrimenti avrebbe continuato con la lagna…

Ukyo: Però, pensandoci è strano! E’ tutto il giorno che non la vedo in giro…

Shan-pu: Già! Quella furbona si è saltata ben due cerimonie del tè!

Ukyo: Non mi sembra questo il problema! .\ /. Comincio un po’a preoccuparmi…

Shan-pu: Ma che vuoi che sia successo a quel maschiaccio violento! Ora pensiamo a d inseguire la vecchia!

Le due ragazze si precipitarono fuori dalla stanza, dopo aver afferrato una torcia, per inseguire la vecchia, che già si distingueva con difficoltà in lontananza, continuando a muoversi con precisione e rapidità attraverso i lunghi corridoi semibui. Inaspettatamente, la matriarca dei Daimonji cambiò direzione, riscendendo la scala (sempre dal corrimano) e dirigendosi verso l’uscita della villa e verso il giardino. Ukyo e Shan-pu furono colte di sorpresa, e questo permise alla nonnina di acquistare un’ancor più notevole vantaggio. Presto ne persero le tracce, dopo averla intravista per l’ultima volta avviarsi vero le serre. Si ritrovarono così nell’ampio giardino, avvolte dal buio più totale e dai tipici rumori notturni, accompagnati dal sottile sibilo del vento, che sollevava le foglie secche che si trovavano ai piedi degli alberi. Facendosi coraggio entrarono nella prima serra, confortate dal pensiero di poter presto risolvere il caso.

Shan-pu & Ukyo: Oooohh…

La serra dall’interno sembrava più piccola dell’impressione che dava dall’esterno, e,a dispetto dell’omogeneo ordine e rigore che permeava tanto la casa quanto il giardino, sembrava l’incarnazione dell’innaturale binomio di ordine e caos. Dopo aver attraversato una prima parte, ricca di piante vive e rigogliose, tenute in grande ordine ed in ampi recinti, si ritrovarono davanti a dei lunghi scaffali di legno, coperti da un coltre di polvere e ragnatele, pieni di bottigliette contenenti foglie, bacche, semi; tutte con le etichette sbiadite dal tempo, sparse in maniera disordinata, con alcune bottigliette capovolte ed alcune sparse per terra, accanto ad un vecchio quaderno ingiallito, con delle pagine strappate. Ukyo si avvicinò, puntando la torcia sulle boccette, e guardandosi intorno con gran curiosità.

Shan-pu: Forza, andiamo! Così la perdiamo di vista!

Ukyo: (prendendo delle boccette a caso) Eccomi! Arrivo…

“Dove credete di andare?”

Ukyo e Shan-pu si voltarono per vedere da dove provenisse questa voce, ed intravidero un’ombra che si avvicinava verso di loro, mentre un fugace raggio di luna ne illuminò per un attimo il volto. Ukyo, pietrificata dalla sorpresa, si lasciò cadere di mano la torcia, mentre Shan-pu, spalancando gli occhi, si portò una mano alla bocca.



Gosh!!
Chi sarà la misteriosa ombra spuntata alle spalle di Ukyo e Shan-pu? Cosa nasconde la vecchia signora Dajmongi?Riuscirà Ryoga a liberarsi di questa nuova seccatura ad alto livello glicemico? Ranma potrà dire addio alle sue preoccupazioni, prima di allagare l’ufficio?Riuscirà l’autrice a vincere la sua battaglia contro l’html? Lo scoprirete nella prooosssssima puntata!!

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Capitolo 9
*** Episodio II parte IV ***





E va bene, scopro le mie carte!
Sì, effettivamente la mia intenzione era di non postare questo capitolo (che fino a ieri era ancora a metà) prima di settembre, ma poi mi sono sentita in colpa... insomma, da lettrice ci sarei rimasta male, perciò ho fatto il possibile per postarlo quanto prima, saltando una scena con Ryoga di cui non ero ancora sicura. Perciò se ci sono errori di battitura non fatemene una colpa -__- Migliaia di grazie a tutti coloro che hanno commentato lo scorso capitolo,e perdonate se stavolta occuperò un pò più di spazio per le risposte^^

Saffron: Non ti preoccupare, l'uscita di scena di Akane era solo temporanea (e soprattutto finalizzata ad uno scopo... chi leggerà, vedrà!). Solo perchè non è il mio personaggio preferito, non vuol dire che la possa eliminare da un momento all'altro!Solo una cosa però: sinceramente non ho capito se la fiction ti è piaciuta o no. Magari potrai dirmelo nel prossimo commento ^_-

Wata: Effettivamente il capitolo era un po’ più corto degli altri... è che mi si era presentato il colpo di scena( o, come dicono gli americani tanto amati da te ed Elav, un cliffhanger^^)e ne ho approfittato per tagliare. Spero che poi sia andata bene la prova di matematica (leprotti saltellanti e bambine zuccherose permettendo)!^^

Ren: In effetti hai ragione. Ma visto che è una fic comica/parodistica mi prendo qualche libertà.^^ Non so se questo sarà più vivace, ma di sicuro ci sarà più azione. (ed io sono completamente negata per scrivere scene d'azione!) (No, tu sei completamente negata per scrivere! nd Tutti)

Tiger: Veloce come un fulmine!^^ Quanto a Ranma...( acc, sapevo di aver dimenticato qualcuno ^^;;) tornerà sicuramente nell'ultimo capitolo. Poi non è che poltrisca, deve comunque vedersela con le pressioni di Nabiki... ^_-

Kuno : Kuno-chan, io adoVo i tuoi commenti! Come farei mai senza?^^ Come vedi, aggiornamento nuovo, prima delle tue vacanze (e delle mie). Io sono sempre ben disposta per il famoso progetto. Magari quando saranno finite le vacanze potremmo parlarne sulla chat del forum… dai, vedrai che prima o poi riusciremo a renderlo concreto!^^

Neme: Eh, sì! Viva i leprotti! (anche se in questo capitolo sono in vacanza^^) Grazie tanto tanto, la dedica era il minimo per ricambiare il calore e l'allegria che mi regalate^^

Ora vi saluto, e vi lascio al capitolo. Volevo soltanto dire che a fine settimana partirò per le vacanze. Sarò a casa solo per gli esami, quindi non potrò aggiornare fino a settembre. Buone vacanze a tutti! ^__^


Villa Daimonji ore 01: 30


Ukyo & Shan-pu arretrarono per la sorpresa e lo spavento, quando videro l’ombra avanzare lentamente verso di loro. Un raggio di luna che trapelava dal tetto della serra rendeva distinguibili sempre più dettagli, e mentre l’ombra prendeva lentamente una forma più definita, Ukyo e Shan-pu realizzarono immediatamente l’identità del loro aggressore. I pantaloncini verdi e la fascia sulla fronte, i cui lunghi nastri fluttuavano placidi nella brezza che pian piano si alzava, lasciavano pochi dubbi che si trattasse di un membro di quella folle banda di teppisti. Che si fossero sbagliate? Però… i corti capelli blu mossi dal vento, i grandi occhi castani…

Ukyo : A…A…

Shan-pu: Akane?!

O.M.: (Ombra Misteriosa) : Akane ? E chi sarebbe?

Ukyo: Dai smettila, mi hai fatto prendere un colpo!

Shan-pu: Infatti! Invece di perdere tempo in stupidi scherzi, potresti anche darci una mano! Abbiamo visto la vecchia sgattaiolare di qu…

O.M:Dare una mano alle profanatrici dei luoghi segreti del mio signore?!

Shan-pu: Profanatrice?!

Ukyo : Ora basta, Akane, non è più divertente!

O.M.: Ancora con questa storia? Io non so chi sia! Io sono il capo dell’Esercito Verde… io sono A’Kanna!

Ukyo:?

Shan-pu: Che?!

Ukyo & Shan-pu: (scambiandosi un’occhiata divertita) Pfff… Ahahahah!

A’Kanna: In quanto generale dell’esercito del mio signore e padrone non posso permettervi di fare un passo di più!

Ukyo: (parlando sottovoce)Ma che le prende? Le è partita una rotella?

Shan-pu: (rispondendole nello stesso tono)E’ vero che è sempre stata un po’strana, ma mi sa che adesso esagera!

A’Kanna: E’ inutile che continuiate con i vostri complotti! Pagherete con la morte i vostri crimini!

A’Kanna indietreggiò camminando molto lentamente e, superata la soglia dell’ingresso della serra, portò le dita alla bocca ed emise un lungo fischio. Dietro di lei cominciò a formarsi un folto gruppo di persone, vestite come lei ed armate di lunghi bastoni, spuntando dai cespugli e dalle piante ornamentali del giardino. Dopo un primo momento passato ad osservare la folla che avanzava minacciosamente, in bilico tra il panico e l’incredulità, Ukyo e Shan-pu si scambiarono uno sguardo di intesa e strinsero forte le loro armi, pronte alla battaglia. Era ormai chiaro che Akane non era in sé, ma nel totale potere di quello che lei definiva il “suo signore e padrone”, senza dubbio proprio il criminale che stavano cercando.Ormai cercare di convincerla con le parole non avrebbe portato a niente. Combatterla sembrava l’ultima soluzione e, senza bisogno di parole, ne convennero entrambe.
Qualsiasi cosa pur di salvare la loro amata compagna in difficoltà, per far sì che riprendesse controllo della propria mente. Qualsiasi cosa. I loro pensieri, in quei lunghi attimi, erano tutti ricchi di amicizia e lealtà…

Ukyo & Shan-pu : *Questa è una magnifica occasione! Posso far fuori quell’impiastro di Akane e presentarmi da sola da Ranma con la missione compiuta! *

Bè… più o meno…

******

Il gruppo vestito in verde non si gettò immediatamente nella battaglia, così come le due agenti segrete si sarebbero aspettate, ma prese ad avanzare con incredibile lentezza, suscitando però una crescente sensazione di terrore nelle due ragazze, decise a liberarsene subito. Con una salda presa sulle loro armi, Ukyo e Shan-pu si gettarono verso il nemico, dinamizzando l’incontro. Ma non solo i colpi con la spatola e con i bombori sembravano non scalfire affatto i propri avversari, ma sembravano quasi aumentarne la potenza, aggiungendo forza e precisione ai loro attacchi. Quella che sembrava una folla di fanatici con poco abilità nel combattimento si era invece rivelata una forza instancabile ed inattaccabile. Ukyo fu colpita da un bastone alla mascella, mentre Shan-pu, cercando di pararsi con le sue stesse armi, non riusciva a mettere a segno un colpo, ed entrambe furono costrette ad arretrare sempre di più, fino ad arrivare alla parete di una delle serre. Ora erano intrappolate, ed il gruppo, con il lento incedere e gli occhi spiritati, sembrava non concedere loro alcuna via di fuga.

Shan-pu: Così non ce la faremo mai! Ci serve un diversivo!

Ukyo: E cosa?!

Shan-pu: Qualcosa che li distragga e li disperda!

Ukyo: Ma come facciamo? Sono in troppi!

Shan-pu: Potremmo creare una cortina fumogena! Il fumo li accecherà, e affrontarli singolarmente sarà uno scherzo! (frugando nel kimono) Mi sembrava di averli portati… Ah!Trovati!

Ukyo: Non credevo che ci avessero dato qualcosa di così sofisticato come dei fumogeni…

Shan-pu: (impugnando un sacchetto con un su stampato “Happodaikarin s.p.a.”) Infatti sono solo i petardi che sono avanzati l’ultima volta…però…

Ukyo: Ti sei adeguata alla politica del risparmio?

Shan-pu, estraendo un pugno di petardi dalla busta, li gettò sul terreno, e questi, esplodendo, crearono una densa nebbia di fumo. Nonostante ciò, il gruppo dei teppisti non mutò per nulla la propria espressione, e sembrava non essere affatto colpita, né minimamente infastidita dal fumo che si addensava sempre di più, e continuava nel suo lento incedere. Ukyo e Shan-pu, invece, invase dal fumo, tossivano, e, con gli occhi rossi, intravedevano la scena davanti a loro dietro una cortina di lacrime.

Shan-pu: Accidenti! Chi ha avuto un’idea così stupida?

Ukyo: Sei stata tu!! .\/.

Ukyo, da sempre un’indomita guerriera, fu colta da un’improvvisa e soffocante sensazione di panico. Sentiva il vetro freddo della serra premere contro la sua schiena ed un forte dolore dove era stata poco prima colpita. Non aiutava il fumo che le invadeva la gola e gli occhi, che le faceva apparire deformate le immagini già inquietanti dei suoi nemici.Suo padre le aveva sempre ricordato di imporsi la calma prima di un combattimento, e gli estenuanti allenamenti per avere la sua vendetta su Ranma l’avevano temprata nel fisico e nell’anima. La sua anima si era nutrita di molti sentimenti ed emozioni: l’odio, la sete di vendetta, la nostalgia dei tempi passati, l’amore incondizionato; ma la sensazione di essere in una trappola senza via d’uscita aveva molto raramente albergato nel suo cuore. Ed ora, attorniata da quei… quei mostri inumani, con i loro occhi sbarrati e il lento ma inesorabile incedere, vestiti di verde, con la vista annebbiata ed esausta dalla lotta, raschiavano memorie sepolte, quella fobia che si era sempre sforzata di reprimere, bollandola come sentimenti da femminuccia pavida. Come quella volta, quando suo padre si era fermato in quel villaggio pieno di stagni…Aveva giurato non sarebbe più successo…
L’ansia, il panico ed il terrore permise ad Ukyo di attuare la sua tecnica più spaventosa…

AAAAAAAAAAAHHHHHHH! ANDATE VIA BESTIACCE,NON MI TOCCATE!

Il terribile lancio di palette alla cieca!

AHHHHHHH!!

La complessa (?) tecnica di Ukyo colpì i suoi assalitori, purtroppo senza nessuno dei risultati inconsciamente sperati. I colpi di paletta sembravano non avere nessun effetto sul gruppo dei nemici, che pure ne veniva colpito, anche in parti vulnerabili. Molte altre però, nella loro parabola distruttiva, mancarono completamente il bersaglio, ed andarono ad infilzarsi nell’erba ben tagliata del giardino. All’improvviso si levò un alto getto d’acqua che colpì tutti, eccetto Shan-pu, che riuscì in tempo a nascondersi dietro un cespuglio.

AAAAAAAAAAAAAHHH!ANDATE VIA!!

Agli occhi di Shan-pu, uscita dal suo nascondiglio, apparve una scena piuttosto strana. Il getto d’acqua improvviso stava perdendo intensità, e si era ridotto ad una piccola fontanella che zampillava dal terreno. Ukyo, ancora presa dall’isteria e completamente zuppa, continuava a lanciare palette verso nemici immaginari, mentre i nemici reali, Akane compresa, che fino ad un attimo prima sembravano inarrestabili, giacevano per terra svenuti, inzaccherati di erba e fango.

Shan-pu: Ukyo ! Non posso crederci! Sei riuscita a fermarli!

Ukyo: AAAAAHHHH!!PAPA’, AIUTAMI!!LE RANE VOGLIONO AGGREDIRMI!

Shan-pu: Oh, ma che… (sventolandole una mano davanti agli occhi)Ukyo?! Uff… ( colpendola sulla testa con un bombori)

Ukyo: AAAAAAH…Oh! Ma che ti prende?

Shan-pu: Cosa prende a te! Non la smettevi più di gettare palette e sragionare parlando di rane!

Ukyo: Rane?! Oh, che schifo! (guardandosi intorno terrorizzata)Dove?

Shan-pu: (mormorando tra sé) Appunto…

Ukyo: (accorgendosi dello stato del terreno di battaglia) Ma cosa è successo qui? Ricordo vagamente che una delle mie spatole ha toccato il terreno e poi… un terribile getto d’acqua… cosa ho provocato? Una falda freatica? Uno squarcio nel terreno? Un maremoto?

Shan-pu: Veramente la tua spatola ha colpito l’impianto automatico d’irrigazione…-_-

La discussione fu smorzata da un gemito proveniente dal gruppo di teppisti ammassati per terra. Ukyo e Shan-pu si avvicinarono con cautela, aspettandosi un nuovo attacco. Invece trovarono Akane che, insieme a molti altri, stava lentamente riprendendo conoscenza.

Akane: (aprendo lentamente gli occhi) Ukyo… Shan-pu…

Ukyo: Akane! Ci riconosci? Sono così contenta! *Cavolo! Chissà quando ricapiterà un’occasione così! *

Shan-pu: Ci hai fatto prendere uno spavento! Credevamo di averti persa… * Accidenti! Stavolta ci ero così vicina… *

Ah! Il puro e sincero sentimento dell’amicizia…


*****************

Akane cercava a fatica di riaprire gli occhi. Sentiva le palpebre pesanti e mille immagini confuse le attraversavano la testa. Attraverso il velo di stordimento che l’attanagliava, riuscì distinguere accanto a lei le sagome delle compagne, ed a sentire a malapena le loro parole concitate. Facendo leva su tutta la sua forza, cercò di mettersi a sedere, e, portandosi una mano alla testa che aveva cominciato a dolerle, si guardò intorno, nella speranza di riportare alla mente gli ultimi avvenimenti. Che ci faceva nel giardino della villa? E perché era vestita in quel modo strano, bagnata fradicia e coperta di fango?

Ukyo: Akane! Stai bene?

Akane: Io.. credo di sì…

Ukyo: E’ stata la vecchiaccia, vero? Cosa ti ha fatto?

Akane: Non… non ricordo…

Shan-pu: E noi l’abbiamo del tutto persa di vista! (sguardo serio e concentrato) Piuttosto…

Akane & Ukyo: (deglutendo nervosamente) Piuttosto…?

Shan-Pu: … Mica è giusto che, solo perché hanno preso possesso delle tua mente, ti sei saltata ben due cerimonie del tè!

Akane ed Ukyo: Sbonk! (a gambe all’aria)

Ukyo: Ma ancora con questa storia! -__-

Tè…
Tè…
Un vago ricordo stava prendendo forma nella mente di Akane. Mentre Ukyo dimostrava in modo pacato ma convincente a Shan-pu quanto fossero stupide queste recriminazioni in un momento come quello (con un paio di spatolate sulla testa), quella parola continuava a ronzare nel cervello di Akane, finchè non la riportò ad un giorno prima, quando…

Akane: Non è la vecchia che dobbiamo cercare! Dobbiamo subito fermare il nipote, Sentaro!

Ukyo e Shan-Pu: Huh?

Akane: La notte scorsa, subito dopo cena… Sentaro mi ha invitato in camera sua, per farmi provare una nuova specialità di tè da avviare in produzione, e… l’ultima cosa che ricordo è di aver bevuto uno strano infuso…

Un sottile mormorio si diffuse tra i membri dell’ex squadrone, ancora intorpiditi e confusi. Gli ultimi ricordi di tutti, prima di ritrovarsi lì in mezzo nel fango, si collegavano più o meno indirettamente al giovane erede Daimonji.
Akane, come rianimata da una nuova energia, si rialzò, e si indirizzò correndo verso la villa, incitando le sue colleghe a seguirla.


Villa Daimonji ore 02: 20


Ormai era quasi fatta.
Il momento era sempre più vicino.
Quello che era nato come un semplice, piccolo progetto, stava maturando in un feroce e geniale piano. Cosa avrebbe potuto fermarlo? E chi? Neanche l’arrivo di quelle tre agenti era riuscito a fermare l’inarrestabile piega che stavano prendendo gli avvenimenti. Anzi, era stato davvero provvidenziale.
Ora avrebbe potuto avere tutto ciò che desiderava. E pensare che solo fino a qualche mese prima non avrebbe mai sperato di arrivare a tanto, neanche nelle sue più alte ambizioni.
Certo era stato merito del libro, scoperto quasi per caso. Che incredibile fortuna!
Sentaro, chiuso nella sua stanza, era intento a miscelare dell’altro infuso, seguendo la medesima ricetta che ormai utilizzava da mesi. Solo un pensiero disturbava i suoi sogni di gloria, e l’attenta meticolosità con cui si dedicava al pestaggio delle erbe. Tese l’orecchio per avvertire i rumori dell’esterno, della lotta furibonda di qualche minuto prima, ma non gli giungeva altro che il placido fruscio delle fronde degli alberi accarezzate dal vento. Come era possibile che il suo esercito verde si fosse fermato, senza un suo specifico ordine?
Un sudore freddo cominciò ad imperlargli la fronte, ed aumentò ancor di più quando dietro di lui la porta crollò, a seguito di colpi che si facevano sempre più forti. Provò a girarsi lentamente, per ritrovarsi le due agenti, con un’espressione tutt’altro che pacifica. Cos’era che diceva l’altro libro, in questi casi?

Sentaro: (grattandosi al nuca e tremando) Ehm… cercate qualcosa, gentili ospiti?

Ukyo: Magari una tua confessione su un certo gruppo di teppisti…

Sentaro: N-Non capisco di cosa stiate parlando…

All’uscio, ormai sprovvisto di porta, comparve la sagoma della terza agente, ancora vestita di verde, simbolo dello squadrone di teppisti.

Sentaro: Akane!… Ma non è possibile che…

Akane: (entrando nella stanza) Sorpreso di vedermi, vero, Sentaro? Forse non ti aspettavi che mi sarei liberata degli effetti di quella strana pozione così presto…( scrocchiando le dita) perché non ci racconti come funziona, questo trucchetto?

Sentaro: (indietreggiando lentamente) …

Le ragazze si sistemarono in posa da combattimento, pronte per affrontare il nemico.

Ukyo: Sentaro Daimonji! Le tue turpi azioni esigono una punizione!

Akane : Ti daremo una sonora lezione!

Shan-pu: Perché noi siamo…. Uhm… perché noi… Accidenti! Non riesco a trovare una rima con “zione”! Perché non ce le prepariamo prima, le entrate in scena?!

Akane: Magari… fammi pensare… “perché noi siamo una coalizione”?

Shan-pu: Naaa! Troppo complicato !

Ukyo : Che ne dici di : “Siamo le Ranma’s Angels, fate attenzione!”?

Shan-pu: Ma no! Troppo semplice!

Sentaro: (alzando timidamente la mano) Ehm… che ne dite di: “Siamo le Ranma’s Angels, la migliore formazione!” ?

Shan-pu: Mmh… questa mi piace! (ripristinando l’espressione seria) Quello che ha detto lui, dannazione!

Ukyo: Ehi, anche questa non è male!

Akane: Già!

Sentaro: Ehm… Posso dire qualcosa anch’io?

Ukyo: Certo!

Sentaro: Oramai non posso più negare… sì, ci sono io dietro a tutto questo! Ma non mi avrete così facilmente!

Il giovane Daimonji, con una sicurezza sorprendente, soprattutto al confronto con l’impacciato e spaventato atteggiamento di poco prima, estrasse con lestezza qualcosa dalla tasca, e la gettò sul tatami. Le ragazze diedero uno sguardo perplesso alle piccole palline gettate sul pavimento. Semi?! Non fecero in tempo a domandarselo, che si ritrovarono avvolte da una lunga liana coperta di foglie, e completamente bloccate dalla sua morsa.
Sentaro soffocò una risata isterica. Quella era stata la mossa giusta. Forse non tutto era perduto.



E qui finisce la quarta parte! Riuscirà Sentaro a portare a termine il suo piano? E di che piano si tratta? O Saranno le agenti segrete ad avere la meglio?(mah…^^) Cosa nasconde la signora Daimonji,e adove è scappata? Riuscirà Ranma a resistere alle pressioni dell’intera J.I.A.? Ma soprattutto, che fine hanno fatto Ryoga e la pestifera bambina presa in prestito da una nota favola? Riuscirà l’autrice a terminare anche questo episodio? Lo saprete nella prooosssssima puntata!!

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Capitolo 10
*** Christmas Special ***


Ebbene sì.

A volte ritornano!

Dopo appena due anni le Ranma’s Angels sono tornate, giusto in tempo per darmi l’occasione di augurarvi un buon Natale! Che stiate mangiando cappone, capitone, panettone, e tutto quello che c’è a tavola secondo tradizione, spero sia un simpatico diversivo nelle pause da abbuffata. E che vi faccia almeno sorridere! Tanti auguri!


Ranma’s Angels Xmas Special

Night Fight Before Christmas



Sede della J.I.A. ore 18:00

Kasumi si avvicinò alla grande vetrata, appoggiandovi una mano e lasciando che il suo respiro lo appannasse lievemente, per osservare ispirata l’affollato incrocio che si stendeva sotto di lei, illuminato dagli schermi giganti posti sui grattacieli, confusi più in basso con i fari delle macchine e le miriadi di luci festose. In mezzo alle luci un’incredibile folla di persone, che si muovevano come scintille impazzite, impegnati a correre qui e lì per tornare a casa e ripararsi dal freddo, per acquistare gli ultimi regali o semplicemente per respirare l’aria di festa e inebriarsi di luci e di colori.
Era la vigilia di Natale.
E Kasumi adorava il Natale.
Vero che questa festa non aveva nulla a che fare con la cultura giapponese, ma tutti erano presi dalla frenesia di quella gioia festosa che prescindeva dall’evento religioso. E anche se Kasumi non ne condivideva l’aspetto religioso, poteva quasi sentire nell’aria i buoni sentimenti tipici di questa festa occidentale: valori universali come la pace tra gli uomini, la generosità, la bontà, la fratellanza…

“ Giù le mani, Spatolona! Ti ho detto che mi occupo io della cena”
“ Ranma, maledetto, dove ti sei nascosto?!”

Eh, sì! Che meraviglia! E che fantastica idea aveva avuto! Organizzare un’allegra festa natalizia lì all’agenzia! Tutti avevano accettato con entusiasmo, ed ora collaboravano armoniosamente, trovando anche il tempo per giocare e divertirsi!
Magari lo sguardo indulgente della dolce segretaria non rendeva pienamente l’idea di ciò che stava succedendo. Shan-pu ed Ukyo facevano a gara per arrivare alle cucine a forza di spintoni; Ryoga buttava per aria le decorazioni inseguendo il suo eterno rivale; il Dott.Tofu, incaricato di mettere le luci sull’albero, ma inebetito dalla visione di Kasumi, era impegnato ad avvolgerle su uno spaurito Gosunkugi. Intanto i poveri (e pochi) agenti della J.I.A. lavoravano sodo, apparecchiando la tavola e montando festoni e ghirlande, sotto il severo sguardo di Nabiki e della direttrice, mentre Akane si era ritirata dicendo di aver un impegno urgente.

Casa della famiglia Idegawa ore 22:30

Il piccolo Satoshi era nel suo lettino, e si stingeva forte nelle coperte. La mamma gli aveva rimboccato le coperte, dato il bacio della buona notte, ed ora era solo al buio, e non riusciva a dormire. Pensava e ripensava alle storie che gli avevano raccontato, e a quello che sarebbe successo stanotte. Babbo Natale sarebbe sceso dal caminetto e gli avrebbe portato un sacco di regali!
Se non fosse che loro un caminetto non l’avevano.
Come avrebbe fatto? Questo pensiero lo tormentava e non gli faceva chiudere occhio. Ad un tratto sentì un rumore proveniente dal salotto e vide accendersi una luce. Con il cuore in gola decise di andare a vedere. Si alzò lentamente dal suo lettino, stringendo il suo orsacchiotto. Arrivato accanto all’albero, vide la schiena di un uomo vestito di rosso che andava via dalla finestra.
“Babbo Natale….”
Spostando lo sguardo si accorse che ai suoi piedi c’era un pacco giallo. Satoshi non sapeva leggere, ma era certo che quel pacchetto fosse per lui. Felice, cominciò a scartarlo.
Quello che accadde dopo fu così improvviso che non se ne rese neanche conto.
Qualche minuto dopo i suoi genitori lo trovarono a piangere disperato, stringendo un pacco giallo.
E con la testa rasata.

Sede della J.I.A. ore 23:00

Sembrava strano, nonostante le premesse, ma la festa stava procedendo bene. La tavolata era ricca ed animata, e la cucina, nonostante i tentati boicottaggi reciproci di Shan-pu ed Ukyo avevano riscosso grande successo, soprattutto grazie al tocco finale di Kasumi. Alla tavolata erano presenti tutti, anche gli addetti all’elaborazione dati, per una volta fuori dai loro laboratori. Incoraggiata dal buonumore generale, Akane decise che era arrivato il momento. Perciò si alzò come per voler dare un annuncio.

Akane: E-ehm… forse vi sarete accorti che non sono stata con voi tutto il pomeriggio…

Ukyo: Davvero?No, non me ne ero accorta!(sorriso sarcastico)

Shan-Pu: Pensavo solo che ti fossi resa conto di essere solo d’intralcio…

Akane: .\ /.

Kasumi: Ma no, sono sicura che Akane ha preparato qualcosa per tutti noi! Vero, cara?

Akane: Esatto, Kasumi!

Con un enorme sorriso carico di soddisfazione, Akane cacciò all’improvviso quella che doveva essere presumibilmente una casetta di marzapane. Con le pareti diroccate. E la glassa che colava. Se quel grumo informe poteva essere definito tale.

Akane: Allora! Chi vuole il primo pezzo?



Ranma: … Ehi! Ma non è ora di scambiarsi i regali?!

L’ondata generale di entusiasmo stupì anche lo stesso Ranma, che venne travolto dalla folla che si alzò di scatto e corse verso l’albero di Natale ( con annesso Gosunkugi legato dalle luci) e verso la salvezza, lasciando lui a terra tramortito ed Akane al tavolo con il dolce tra le mani, che guardava quasi senza capire. Ripresasi subito, vide che Ranma era l’unico ad essere rimasto al tavolo.

Akane: Ranma, che gioia! Allora vuoi assaggiare tu per primo?

Un brivido freddo risvegliò Ranma all’istante, ma mentre si stava ritraendo per schivare l’incombente minaccia, delle terribili urla catturarono la sua attenzione e quella di Akane. Davanti ai loro occhi si stava svolgendo una scena terribile. Dai pacchetti scartati erano usciti dei robottini armati di rasoi, che puntavano verso la testa dei malcapitati, che cercavano di mettersi in salvo alla men peggio. Nel parapiglia generale, arrivò il dott.Tofu, serio ed allarmato come mai, stringendo un foglio tra le mani.

Dott.Tofu: E’terribile! Tutta la città è invasa da questi terribili robot che stanno seminando il panico! Abbiamo avuto decine di segnalazioni!

Nabiki: (prendendo per il bavero del camice Gosunkugi) Idiota! E tu dove diavolo eri? Avresti dovuto controllare!

Gosunkugi: (sudando profusamente) … avevo qualche problema di mobilità…

Ad un tratto una strana risata richiamò tutti all’attenzione. Alla finestra era comparsa la sagoma di un uomo vestito da Babbo Natale, con dei vistosi occhiali da sole e attorniato da uomini di mezz’età, stempiati e con pancetta, goffamente vestiti da elfi.

Babbo Natale: AHAHAHAH! Sono arrivato!

Ukyo: Ma chi è questo idiota?

Kasumi: Ah, che bello! Babbo Natale!

Shan-pu: Senta, non è questo il momento, stiamo per metterci alla ricerca di un pericoloso criminale!

Babbo Natale: Ma sono qui! Sono il cattivo! The Villain!

Ranma: Ti risulta che Kasumi abbia invitato un certo D. Villan?

Akane: Non so… forse è il fornitore di carta per fotocopie…

Babbo Natale: No! Voglio dire che sono io che ho sostituito i robot- rasoi con i presents! Il criminale che ha rovinato il Christmas a tutti!! AHAHAH!

Ryoga: (alzando la mano) Ma… ma…

Babbo natale: Prego!

Ryoga: Se sei tu il criminale… perché sei venuto qui appositamente?

Babbo natale: Che domande! Che sfizio c’è a fare il cattivo se non c’è nessuno ad ostacolarti?

Nabiki: -_- Non fa una grinza…

Babbo Natale: Ma ora basta chiacchiere! Vi pentirete di avermi messo i bastoni tra le ruote! Special attack of the Christmas elves!!

Ukyo: Ma se ha fatto tutto da solo?
Con goffa lentezza, gli “elfi” si gettarono verso i presenti, già in evidente difficoltà con i robottini. Nonostante continuassero ad inciampare nelle campanelle applicate alle scarpe, sembravano essere una seria minaccia. Tutti cercarono di difendersi come potevano, armati di piatti e bicchieri, o delle ghirlande staccate dal muro, o utilizzando le palle prese dall’albero, mentre il povero Gosunkugi cercava senza successo di scappare. La lotta fu terribile e furibonda, quasi distruggendo la tavolata, facendo staccare pezzi di calce dai muri e non risparmiando quasi nulla delle decorazioni applicate nel pomeriggio. La direttrice osservava allibita la scena mentre sulla sua testa volavano angeli di vetro e rametti di vischio, mentre Nabiki al sicuro, faceva una rapida stima dei danni.
La tensione era alta per tutti.

Kasumi: Che bella festa movimentata!

Beh.. forse non per tutti…

Alla fine gli agenti della J.I.A. riuscirono a mettere fuori combattimento gli”elfi” ed anche i robottini cominciarono a scaricarsi ed a spegnersi. Solo l’eccentrico uomo vestito di rosso rimase in piedi, preparandosi a combattere e stringendo due rasoi tra le mani.

Babbo Natale: Bene, vorrà dire che ci penserò io a sistemarvi!

Akane: Mi sa che sarai tu a farti male!

Shan-pu: Perché la formazione ideale…

Ukyo: Salverà il Natale!

Kasumi: Uh! Che bella poesia natalizia!

Nabiki: Kasumi… credo tu abbia esagerato con lo spumante…

Ranma: Su, ragazze, fate spazio! Questa volta ci penso io!

Shan-pu: Non preoccuparti, Ranma! Ce ne occupiamo noi!

Ranma: Ho detto che posso fare anche da solo!

Akane: Ci stai mica sottovalutando?

Ranma: E se anche fosse?

Il litigio cominciò a degenerare, vedendo anche l’ingresso di Ryoga, che naturalmente voleva punire Ranma per essere stato irrispettoso nei confronti di Akane, e coinvolgendo tutti talmente da dimenticare completamente il Babbo Natale armato di rasoio.

Babbo Natale: Ma io… ero venuto here per combattere…

Tutti: (dandogli un calcio) Tu fatti gli affari tuoi!

Il povero Babbo Natale si ritrovò a terra, messo ko. Si riprese però presto, cominciando a piangere e soffiandosi rumorosamente il naso con un fazzoletto bianco decorato con delle renne rosse.

Ryoga: Deboluccio, il babbo!

Babbo Natale: Sniff! Nessuno mi capisce! Volevo… volevo che qualcuno si occupasse di me… i miei figli hanno deciso di passare il Christmas fuori ed io ero tutto solo, in una grande house vuota…

Tutti: Awwww…

Babbo natale: Per questo ho deciso di organizzare tutto this… qualcuno doveva per forza accorgersi di me…

Kasumi: Signor Babbo, non pianga! Se vuole può unirsi a noi!

Babbo natale: Dici… dici davvero?!

Akane: Ma sì, in fondo è Natale! Le va un pezzo di dolce?

Tutti si avviarono verso i resti della tavolata, tra la polvere ed i calcinacci dell’edificio mezzo distrutto, pronti per tornare a festeggiare, e per una volta, mettere i rancori da parte.
Solo una piccola figura si trovava in disparte, avvolta da luci che si accendevano a intermittenza.

Gosunkugi: Vi prego! Liberatemi!!

-The End-



Buon Natale, Everybody!!
Mikage

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Capitolo 11
*** Episodio II parte V ***


Sede centrale della J.I.A. Ore 3.00


Ranma era irritato.

 

Molto irritato.

 

Non solo era stato relegato in un angolo della fiction e completamente ignorato dal settimo capitolo in poi, lui, la star!Anche i poveri, coraggiosi lettori lo rivolevano al posto che gli spettava!E cosa ci aveva guadagnato da questa sparizione totale? Bè, sì, è vero, si era liberato in un solo colpo della presenza ingombrante ed ossessiva di quelle tre. Ma l’ulteriore calo delle risorse dell’agenzia aveva moltiplicato l’autorità di Nabiki e del direttore, che non davano tregua a nessuno dei dipendenti, lui in special modo. E poi… niente pranzi e spuntini gratis, niente prese in giro e divertenti provocazioni… nel profondo c’era molto di più, anche se mai avrebbe ammesso l’esistenza di quella angosciosa sensazione che gli faceva torcere lo stomaco, a cui forse non sarebbe riuscito a dare neanche un nome. Tutti i contatti con l’agenzia erano spezzati, e dopo l’ultima conversazione con Ukyo e Shan-pu, non era più riuscito a rintracciarle con il dispositivo del dottore. Le ragazze erano abbandonate a sè stesse, senza armi e senza neanche un abbozzo di piano.

Chissà come se la stavano cavando. Chissà se stavano bene.

Forse era il momento di andare ad aiutarle. Mandare a quel paese quelle due sanguisughe e raggiungere la villa Dajmongi con qualsiasi mezzo.

Sì, si disse Ranma, convincendosi definitivamente e balzando in piedi, era ora di agire. Un veloce ticchettio e due indistinguibili voci femminili provenienti dalla fessura della porta spinsero Ranma a tornare a sedersi e a stringere più forte le ginocchia al petto. Forse… non avrebbe nuociuto aspettare ancora un po’, accucciato sotto la scrivania del suo ufficio.

Villa Daimonji ore 02: 40

 

Le tre agenti non riuscirono a trattenere un’esclamazione di sorpresa quando videro in pochi secondi crescere e svilupparsi,dai semi gettati a terra, delle lunghe liane erbose che si avvilupparono attorno ad ognuna di loro con una morsa così forte da togliere il respiro.

Gli unici rumori che dominavano la stanza erano quello dello stormire delle foglie, attraverso la finestra semi aperta, ed i loro respiri affannosi. Sentaro le scrutava con uno sguardo trionfale, fisso ed implacabile che sembrava quasi trapassarle, ed un sorrisino isterico disegnato sulle labbra. Possibile che sotto quell’aria così mite, quel ragazzo fosse un vero e proprio genio del male? Sembrava davvero incredibile da credere.

 

Sentaro: (schiarendosi la voce) E così siete riuscite a scoprire tutto! Eppure non avrei mai creduto che sareste riuscite a risalire a me…

 

Shan-pu: Ma allora in questa famiglia credono davvero che siamo delle schiappe!

 

Ukyo: (sottovoce) forse era proprio per questo che ci avevano contattato….

 

Sentaro: Ma no, cosa dite , graziose fanciulle! Niente di personale, è solo che il mio manuale dice che il cattivo della serie deve possedere un immenso ego ed essere sempre convinto di poter farla franca!

 

Akane: Manuale? Quale manuale?!

 

Sentaro: (mostrando un piccolo libro) Questo, il manuale del perfetto cattivo, con il protocollo ufficiale dei cattivi. E’ la prima volta che provo a fare una cosa del genere, perciò mi sono premunito!

 

Ukyo: Cosa significa “ questa è la prima volta”? Cosa ti ha spinto a queste azioni criminali?

 

Sentano: A-ah!Ho capito! E’ tutto nel capitolo 10! Volete spingermi a raccontare i dettagli del mio piano sperando che io mi tradisca in qualche modo!

 

Ukyo: …

 

Sentano: O magari pensate che chiedendomi tutto io possa intuire il vostro piano e non dirvi nulla, e voi capirete che io ho capito, ed io capirò che voi avete capito che io ho capito, e poi…

 

Ukyo: Ebbasta!!

 

Sentano: (accennando un inchino)Ma d’altra parte è d’obbligo che il cattivo, quando ha messo in trappola gli eroi , racconti le origini e lo sviluppo del suo geniale piano criminale!

 

Shan-pu : (annuendo solennemente) Ce da dire che però è davvero educato !

 

 

Sentaro: (parlando con un microfono spuntato dal nulla) Essere l’erede di una casata importante comporta tante responsabilità! Io ho sempre vissuto qui con la nonna, ed il mio sogno è ed è stato quello di succederle degnamente alla guida di questa famiglia. La nonna mi ha sottoposto ai più duri allenamenti, senza mai una parola d’affetto o di apprezzamento. Nonostante i miei sforzi, mi ha sempre considerato un’incapace senza speranza…

 

Il giovane Daimonji si accascia a terra , stringendo i pugni e trattenendo a stento le lacrime.

Intorno a lui sembrano prendere forma le immagini della sua infanzia: Sentaro bambino in lacrime; in ginocchio su una lastra di cemento; un enorme bollitore per l’acqua da cui spuntano solo i suoi piedi; Sentaro più grande messo ko da un colpo di cucchiaio sferrato dalla nonna…

 

Shan-pu: (commovendosi) Oh! Povero… mi sembra quasi di vedere la sua infanzia tormentata!

 

Akane: E ci credo! Sta sfogliando un album di foto!

 

Sentaro: (chiudendo l’album di foto e riponendolo nel kimono) Ma ho aspettato a lungo un’ occasione che mi avrebbe permesso di riscattarmi agli occhi della nonna, che l’avrebbe resa fiera di me! Ed un giorno, mentre sistemavo nel vivaio alcune nuove piante, ho scoperto il diario di un mio antenato, che ho sfogliato giusto per curiosità. Ma poi ho trovato le dosi per preparare quel potente infuso. Ho provato solo un paio di volte, sui domestici di questa casa, ma quando ho visto che funzionava davvero, mi sono reso conto del grande potere che avevo: oggi Nerima, domani il mondo!

BAHAHAHAHAHAHA!

 

Ukyo: Ma no! Così proprio non va! La risata malvagia è “BWAHAHAHAH”!

 

Sentaro: Uhm… (sfogliando il suo libricino con attenzione e poi richiudendolo soddisfatto) già! Devo aver letto male… e-ehm… BWAHAHAHAHAHAH!

 

Shan-pu: Ora sì, molto meglio!

 

Sentaro: Insomma, ero ad un passo dal poter avere tutto ciò che desideravo! Ma quando il destino vi ha portato in questa villa, ho capito che potevo avere molto di più… quando la sua leggiadra figura ha oltrepassato questa soglia, ho capito che sarebbe stata il generale delle mie truppe, e la regina del mio cuore! (abbracciandola calorosamente) Akane, diventa la mia consorte, e domina con me il mondo!

 

Akane, con le sole gambe libere dalla morsa delle liane, lo spedì dall’altro capo della stanza con un calcione.

 

Akane: Toglimi subito le mani di dosso, brutto maniaco!

 

Sentaro: (rialzandosi alquanto malconcio) Ah! Che passione ardente!

 

Ukyo: (con un sorrisino malzioso) Bè, Akane, in fondo non è poi male, come offerta... perché non ci fai un pensierino?

 

Akane: NO!

 

Shan-pu: (con tono incredibilmente serio)Ma no, non ascoltare la spatolona!

 

Akane: S-Shan-pu?

 

Shan-pu: Pensaci, Ukyo, se Akane diventasse la dominatrice del mondo potrebbe sottoporci alle più crudeli torture, anche mangiare quello che cucina lei!

 

Akane: .\/.#

 

Sentaro: ed ora che sapete tutto, farò in modo che non possiate rivelarlo a nessuno… vi costringerò a bere l’infuso, diventerete parte del mio esercito personale… non vi farà male, vedrete…

 

 

In qualche angolo sperduto di mondo ore 5.30

 

Ryoga non era un tipo orgoglioso.

Né tantomeno uno sbruffone con la fissa della vittoria a tutti i costi.

Aveva più volte dubitato della sua forza in combattimento, eppure, sapeva razionalmente quale fosse il suo valore, e quali i propri limiti. Solitamente riconosceva a pelle la pericolosità del proprio avversario e, quasi come un sesto senso, conosceva anche il modo migliore per affrontarlo. E questo “intuito da combattente”l’aveva deluso di rado.

Ma stavolta…

Il nemico era molto più forte di lui. E non c’era modo di liberarsene.

Ryoga fu scosso da un improvviso tremito, mentre l’oggetto delle sue riflessioni si voltò verso di lui, rivolgendogli contro ancora una volta la sua arma più pericolosa, un sorriso brillante che si stendeva da un orecchio e l’altro, che illuminava ancora di più i suoi occhi ridenti, che già promettevano una nuova, inarrestabile ondata di domande senza senso. Cercando di sfuggirle, Ryoga distolse lo sguardo e ne approfittò per guardarsi intorno.

Neve. Ghiaccio. Spuntoni di roccia ricoperti di neve. Radi alberi ricoperti di neve. Già detto neve?

Ecco perché continuava a rabbrividire!Ma da quando su una collina fa così freddo?Un repentino cambio climatico? Una nuova glaciazione?Qualsiasi cosa gli attraversò la mente pur di non dare forma al pensiero che per primo si distingueva tra gli altri, ma fu la sua compagna di viaggio a parlare per due e a eliminare qualsiasi piccola speranza gli fosse rimasta.

 

Bambina:Signor Lupo? Io non la vedo la casetta della nonna da queste parti…

 

Ryoga sprofondò con le ginocchia nella neve, stringendosela testa tra le mani per la disperazione. Com’era possibile? Non aveva seguito tutte le indicazioni che gli erano state date?

 

Ryoga: Ma no… (con voce strozzata) vedrai che siamo vicini…

 

Bambina: ( con gli occhioni che cominciano a riempirsi di lacrime) e poi ho freddo… tanto freddo…

 

Ryoga: …

 

Bambina:Posso… posso riscaldarmi con la sua coda?

 

Ryoga:Coda? Quale co…

 

Bambina: Buaaaaaaaaaahhhh!! Ho capito tutto! Vuole farmi morire di freddo per poi mangiarmi!! Buahhh!

 

Ryoga: Ma che cav…? Io non ho nessuna coda!come devo ripetertelo? Io sono un uo…

Bambina: (ignorandolo completamente) sniff… così morirò congelata e le potrà conservarmi più a lungo! Buaaaaahhh!!

 

Il pianto a dirotto della tenera compagna di viaggio di Ryoga e le urla di quest’ultimo attirarono l’attenzione di due sherpa che si stavano risalendo, e che si voltarono ad osservare la scena. Con quel coraggio quell’ignoto viaggiatore aveva osato far piangere quella bambina così dolce ed indifesa? Quell’ignobile individuo meritava davvero una lezione! Afferrando i bastoni utilizzati per la scalata, si avvicinarono minacciosi verso il povro Ryoga, che si agitava freneticamente.

 

Ryoga: Ma no! Non è come può sembrare… No! Sulla faccia noooooo!

 

************

A volte la tormente sembrava non cessare mai.

In uno dei villaggi locali, un vecchietto di strinse più forte nella coperta, e soffiò sulla sua tazza di tè bollente. Più forte del vento e del ritmico sbattere dell'esile porta di legno, arrivava dalla montagne un urlo di dolore, quasi un ululato. Dopo aver dato un sorso alla sua bevanda, il vecchio ricordò la sua giovinezza, le scalate, e la caccia ai lupi tra la neve. Probabilmente la caccia era già iniziata… quelle bestiacce non ne avevano mai abbastanza…

 

Villa Daimonji ore 02:50

 

Ukyo vide Sentaro voltarsi a preparare le tre tazze con gli infusi con una calma che contrastava molto con il suo sguardo nervoso, che si spostava dalle ceramiche alle tre ragazze imprigionate. Le corde che la stringevano cominciavano davvero ad essere soffocanti; poteva già sentire il sangue pomparle nelle orecchie e la vista annebbiarsi, mentre il fiato si faceva più corto. Ancora un po’ e le sarebbero mancate le forze per opporsi a quest’assurdità.Gettando uno sguardo affaticato sulle due compagne, le vide in una situazione non dissimile dalla sua: Akane cercava di forzare le corde per liberarsi, ma con scarsi risultati, mentre Shan-pu osservava con curiosità le mosse di Sentaro. Serviva una soluzione immediata, una buona idea che potesse cavarle d’impiccio. Ma cosa? Oramai Sentano si stava già avvicinando minaccioso…

 

Shan-pu: però così, non ho mica intenzione di berlo, questo infuso! Possibile che non possiamo avere almeno un biscottino, da prendere assieme alla pozione?

 

Ukyo si voltò verso la compagna con gli occhi sgranati per la sorpresa: l’incredulità superava anche la voglia di ridere della stupidità di Shan-pu. Possibile che le corde le avessero bloccato anche il funzionamento del cervello? Ad essere colta di sorpresa non era stata certamente l’unica, visto che anche il povero Sentano si era bloccato, grattandosi imbarazzato la testa.

 

Sentaro: Ma veramente… non ci avevo pensato…

 

Shan-pu: per fortuna dovrei avere qualcosa io…sotto l'obi...

 

Sentaro continuò a guardarla con aria perplessa, eppure le si avvicinò. Frugando, estrasse un piccolo dischetto (?) dai contorni irregolari e dal colore bruno scuro.

 

Akane: Ma... ma quelli sono i miei biscotti!

 

Sentaro: I biscotti fatti dalle dolci manine della mia Akane? Voglio avere il privilegio di provarli!

 

Shan-pu: Bè, se proprio ci tieni…

 

Akane: Visto che lui non vede l’ora di mangiarli?

 

Sentaro: Sono sicuro che hanno il sapore dell’amore! (accasciandosi per terra, dopo averlo addentato) … urgh… l’amore sa anche fare del male…

 

 

Shan-pu: Ahahahah! Lo sapevo! Niente batte la cucina tossica di Akane!

 

Akane: …

 

Ukyo: Ben fatto! Ma adesso chi ci libera da queste liane?!

 

 

 

Fine della quinta parte! Riusciranno le ragazze a liberarsi dalle liane? Che fine ha fatto la signora Daimonji? Quando potrà uscire Ranma dal suo nascondiglio? Riuscirà Ryoga a riemergere dalle nevi ed a liberarsi dell'odiosa bimbetta? Ma soprattutto,Riuscirà l’autrice, nonostante l'acclarata senilità, a terminare quast'episodio?Lo saprete nella prooosssssima puntata!! (e cioè, finalmente l'epilogo!)

 

 

 

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Capitolo 12
*** Episodio II parte VI ***


Villa Daimonji ore 3.00
 
Il caldo nella stanza si stava facendo soffocante.
La vista ormai era del tutto appannata, e il ronzio nelle orecchie si stava facendo sempre più forte.  Per quanto cercasse di forzare quelle maledette liane, invece di allentare la loro morsa sembravano stringere sempre di più.
Possibile che quelli fossero davvero i suoi ultimi istanti di vita?
Che disonore per una guerriera della sua pasta! Sconfitta dal trucchetto di un incapace.
Costretta a passare i suoi ultimi minuti con le sue peggiori rivali.
Non sarebbe stato più dolce morire pensando ai ricordi più belli? Ai giorni felici degli allenamenti al villaggio? Al sorriso affascinante del suo Ranma? Alle roncolate date a Mousse? Agli spaghetti della bisnonna? Alla…
 
Ukyo: Diamine, Shan-pu! Ma chissenefrega dei tuoi ricordi! Pensa piuttosto a darci una mano per liberarci!
 
Shan-pu: Come puoi interrompere il mio momento melodrammatico? Stavo cercando di dare un alto spessore a questo lunghissimo momento di stallo della fanfiction!
 
Ukyo: Ma fammi il piacere!E' anche colpa tua se siamo in questa situazione!
 
Shan-pu: Cosa c'è, Spatolona, sei gelosa? Fatti i flashback tuoi!
 
Akane: Ehm... Shan-pu, ma tu non stavi soffocando?
 
Shan-pu: Ah, già! Cough… ah… i dolci monti che si specchiano sul fiume …
 
Akane: -__-
 
“Cosa sta succedendo qui?!”
 
Ukyo non fece neppure in tempo a vedere a chi appartenesse quell’autorevole voce, ottenebrata com’era dalla repentina collisione del suo sedere con le assi di legno del pavimento. Con una smorfia di dolore cercò di rialzarsi, accorgendosi che finalmente era libera da quelle corde asfissianti. Alle sue spalle, le pareti erano adesso decorate da cucchiaini, dove si erano conficcati dopo aver tranciato quelle odiose piante.
Si girò verso l’ingresso per ritrovarsi faccia a faccia con la terribile signora Daimonji, vestita con pantaloncini verdi e una fascia verde sulla testa, ma quel che è peggio… in posizione eretta! Che stupide, si erano dimenticate della vecchia! Le sue compagne dovevano essere sorprese come lei, visto che aveva sentito Akane soffocare un grido.
 
 
Ukyo: Maledetta vecchia, lo sapevo che c’eri tu in tutto questo! Cosa vuoi farci ancora? Dopo tutto quello che abbiamo passato finora… io non posso, non posso… sopportare un altro flashback di Shan-pu!
 
Shan-pu: Ehi!
 
“Ragazze, non mi lasciate altra scelta che …”
 
le tre ragazze si avvicinarono, già pronte per una nuova battaglia.
 
“… ringraziarvi…”
 
Akane: Coosa?
 
Ukyo: Non mi freghi maledetta vecchia! Noi ti abbiamo visto sgattaiolare verso le serre e poi di nuovo in casa! E avevi gli stessi abiti che indossi adesso.
 
Signora Daimonji: (ridendo a denti stretti) Cosa, questi? Ma questa è la mia tenuta da allenamento!
 
Shan-pu: Ma... e le stanze segrete? La musica ovattata? I tonfi sul pavimento?
 
Signora Daimonji: (arrossendo visibilmente) A quanto pare sono proprio costretta a rivelarvi il mio più terribile segreto... io...
 
Gli sguardi delle tre guerriere erano incollate sulla minuta vecchietta. Cosa mai poteva nascondere? Quale atroce segreto si annidava in quella casa misteriosa?
 
Signora Daimonji: Io... pratico un po' di aerobica! Tutto il giorno in ginocchio, le mie povere gambe hanno bisogno di una sgranchita! Oh, se si sapesse in giro, che vergogna! Sono andata un attimo alle serre per essere sicura che non ci fosse nessuno nei paraggi!
 
Akane, Shan-pu & Ukyo: O.o
 
Signora Daimonji: Ma a proposito di vergogna! Non avrei mai immaginato che quel disgraziato di mio nipote arrivasse a tanto!Curiosare tra i cimeli degli avi, farsi un esercito personale senza neanche il mio permesso! (dando un calcio alla figura stesa a terra).Ma so io come punirlo!
 
Shan-pu: Aerobica... non ci posso credere!
 
Akane: Ma quello che conta è che ce l’abbiamo fatta! Bisogna avvisare Ranma, chiamare Nabiki, tranquillizzare il direttore, legare Sentaro… ma prima di tutto, la cosa più importante…
 
Shan-pu: (deglutendo)… più importante?
 
Akane: Devo farmi assolutamente un bagno! Che schifo, mi si è pure seccato il fango addosso!
 
Ukyo: Akane, credo che tu debba davvero rivalutare le tue priorità! Abbiamo cose più importanti a cui pensare… tipo… (rivolgendosi alla vecchia) I kimono possiamo tenerli, vero?!
 

 
 
 
Da qualche parte nel mondo ore 7.00
 
Inspira… espira. Inspira…espira.
La strana calma che invadeva i polmoni di Ryoga, insieme all’aria limpida di primo mattino, lo disturbava e lo preoccupava nello stesso momento. Aveva paura di ammettere anche a se stesso la verità: si stava rassegnando. Le aveva provate tutte, tutte, eppure non era riuscito a liberarsi di quell’atroce bambina. C’era un'unica soluzione: approfittare del fatto che si fosse addormentata, legarla ad un albero e scappare via. Sarebbe diventata il bagaglio indesiderato di qualcun altro, e lui sarebbe stato libero di correre da Akane. Sì, non c'era altra scelta!Si avvicinò di soppiatto alla figura della bambina addormentata e si bloccò per fissarla un momento. Sembrava così serena nel sonno, così dolce, mentre si spostava una ciocca di capelli che sembrava infastidirla... Si bloccò di colpo. Come aveva potuto pensare di abbandonare a se stessa quell’esserino delizioso? Che razza di uomo era per cadere così in basso? Come aveva potuto solo pensar…
 
Bambina: (spalancando all’improvviso gli occhi) Lo sapevo, lo sapevo! Voleva aggredirmi nel sonno… Buuuaaaaahhhh!
 
 
Ryoga: No... io...
 
Bambina: Per tutto questo tempo non ha fatto altro che aspettare che mi distraessi!Ma io lo sapevo! Per questo dormivo con un occhio aperto!
 
Ryoga: Ma se ronfavi della grossa!
 
Bambina: Era una tattica! Chissà da quanto tempo era lì a fissarmi... Buuuaaaaahhhh!! Brutto lupaccio!
 
Ryoga: Aaaaah... Sì, è così! Sarò un lupo, sarò quello che ti pare, basta che mi lasci in pace! Non ne posso più di te! Ma ora che sei sveglia te lo dico e basta: trovatela da sola la strada, io ti saluto!
 
Bambina: Ma... non cerca di negare? Non sta cercando subdolamente di convincermi che lei non è un lupo? Oh! Ma non sarà che lei... è davvero un essere umano?
 
Ryoga: No, io... aspetta, cosa hai detto?
 
Finalmente!! Ed era bastato così poco! Un raggio di luce, come una benedizione dall’alto, si rifletté negli occhi lucidi di Ryoga.
 
Bambina: Massìììì, è così! Forza signor Nonlupo! Riprendiamo il cammino!
 
Ryoga: Ti ho detto che mi chiamo Ryoga!
 
 
 

 
Sede della J.I.A. ore 11.00
 
 
Le tre ragazze si accomodarono sul solito divanetto bianco al centro dell'ufficio di Ranma, per un rapporto sulla missione. Tutto normale, se non fosse stato per la dolce segretaria ancora (s)vestita del suo bikini rosa e per i lineamenti del viso di Ranma, che si contraevano in un ghigno isterico che spaventava le tre agenti. Shan-pu e Ukyo cercavano di allontanarsi aggrappandosi allo schienale, mentre Akane cercava di dissimulare l’imbarazzo guardando verso la finestra.
 
Ranma: Bravissime ragazze! Grazie a voi la situazione è tornata alla normalità, la missione è risolta, il nemico è sconfitto e soprattutto...  il direttore e Nabiki non mi tormenteranno più! Sono salvo! AHAHAHAHAHAH! AHAHAHAHAHAH!
 
Akane:  -__-;
 
Ukyo: … Ranma...
 
Shan-pu: Così fai un po' paura...
 
Ranma: (riprendendosi) Siete state grandi! Ma devo fare una menzione d'onore ad Akane.
 
Shan-pu & Ukyo: Checcosa??
 
Ah, finalmente giustizia! Negli occhi di Akane brillava una scintilla di pur gioia. Era pure ora che Ranma si accorgesse del suo valore! Forse il sapere che era stata a capo di una larga armata, seppure dalla parte del nemico, doveva avergli fatto aprire gli occhi! Era l'ora della tanto attesa promozione?Era il momento di condividere il lavoro con Ranma? Il primo istante di una nuova vita di complicità e successi?
 
Ranma: Sì, quei biscotti si sono rivelati un'arma eccezionale! La Signora Daimonji ci pagherà profumatamente per averne una scorta mensile (chissà perché poi...)! Ristabiliremo il bilancio dell'agenzia e pagheremo gli stipendi!
 
 ***
 
Nel frattempo...
 
Non si era mai sentito così stanco in tutta la sua vita.
Era la millesima cassa che spostava.
Aveva riempito i vasi di terriccio e potato le piante.
Si rimboccò le maniche del kimono e si passo una mano sulla fronte sudata. Non solo aveva ancora tutto quel lavoro da sbrigare, la cosa che lo innervosiva di più erano quei vigili occhietti puntati su di lui…
 
Sentaro: Nonna! Sono 12 ore ininterrotte che lavoro! Non posso fare nemmeno una pausa?
 
Signora Daimonji: Ihihihih... biscottino?
 
Un urlo disumano riecheggiò tra le serre.
 
 ***
 
 
Ranma: Ed è per questo che Akane avrà un incarico extra come collaboratrice del laboratorio!
 
Kasumi: (applaudendo) Oh, Akane, che bello!Non sei contenta?
 
Akane: (mugugnando) Neanche un po'...
 
Kasumi: Dobbiamo festeggiare! Vado a fare un po' di tè...
 
Ranma e Kasumi furono investiti in un nanosecondo da un proiettile umano che si lanciò verso la porta, distruggendola e lasciando solo pochi pezzi attaccati ai cardini, che oscillavano pericolosamente.
 
Ranma: (guardando il divanetto vuoto) Ma dove sono finite?
 

 
 
In un bosco da qualche parte in Giappone ore 12.00
 
 
L'aria era diventata più dolce, e un vento sottile soffiava tra i capelli di Ryoga. Ad un tratto, tra gli alberi, si intravedeva del fumo. Un camino? C'era una casa laggiù?
 
Bambina: Forza signor Nonlupo! Riconosco questo posto, siamo davvero vicini!
 
Era riuscito a sopravvivere a quell'esperienza con (quasi) i nervi intatti, ed in fondo si sentiva inorgoglito di essere riuscito a portare a destinazione una bambina bisognosa d'aiuto. Si voltò per guardare la piccola, con le lunghe trecce rosa sollevate dal vento. Forse... forse gli sarebbe mancata un po'?
 
Ryoga: E no, eh! Questo proprio no!
 
Bambina: Con chi sta parlando, Signor Nonlupo?
 
D'improvviso un'esplosione, ed il sibilo di un proiettile che mancò Ryoga per pochissimo.
 
Ryoga: Ma che cos...
 
In lontananza si distingueva l'ingresso della casa, e sull'uscio, una vecchietta con una cuffietta di trine sulla testa e un fucile tra le braccia stava riaggiustando la mira per il prossimo tiro.
 
Bambina: Nonnina!! Non sparare, questo signore mi ha riaccompagnato a casa!
 
Nonna: Ma che dici? Non vedi che è un brutto lupaccio? Ed io che ti ho sempre messo in guardia da certi pericoli!
 
Un secondo sparo echeggiò nell'aria, seguendo rapidamente il primo, e Ryoga si voltò rapidamente per scappare, sparendo in breve tempo attraverso i folti alberi.
 
Bambina: Ma nonna, ti sbagli!
 
Nonna: Che ti avevo detto, signorinella? Ora fila a casa! Meno male che quel lupo è scappato!
 
 
 

Okonomiyaki Ucchan ore 22.00
 
 
Ukyo non avrebbe mai, mai più voluto nella sua vita parlare di tè.
Però su una cosa Kasumi aveva ragione: bisognava assolutamente festeggiare. Quella lavativa dell'autrice le aveva lasciate in balia di quel mentecatto per secoli, e tutti loro meritavano di lasciarsi andare per una volta. Per questo aveva invitato tutti nel suo locale, a mangiare i suoi squisiti okonomiyaki. E quale migliore occasione per testare anche una nuova ricetta? Aveva finalmente potuto usare quelle strane spezie che aveva trovato durante la missione. Sull'etichetta della boccetta raccolta nella serra dei Daimonji, ormai sbiadita, c'era scritto qualcosa tipo... stupefa... allucino... vabbè, qualsiasi cosa fosse stava piacendo. E la festa stava riuscendo benissimo!
 
Le bastava guardarsi attorno. Gli agenti della J.I.A., vestiti sobriamente di nero, erano intenti con il direttore in una gara di karaoke. Ryoga ululava, Shan-pu e Akane si sfidavano a braccio di ferro, Ranma e Nabiki applaudivano Kasumi che si scatenava in un ballo tra i vapori della piastra incandescente. Accanto a lei il dott. Tofu, con le lenti più appannate del solito, lanciava piatti in direzione del povero Gosunkugi, che cercava di schivarli appiattendosi contro il muro.
Quanto tempo era che non ci si divertiva così? E poi... i suoi nuovi okonomiyaki erano stati un vero e proprio successo!
 
 
 
 
 
E con questo si chiude il secondo episodio della saga! Mi scuso per la brevità del capitolo, ma non riuscivo proprio più a cavarci niente -___- , ma almeno sono contenta di aver concluso questo ciclo. Ritorneranno le Ranma’s Angels? Io lo spero, pigrizia, incostanza e il vostro gradimento permettendo. Per il momento vi lascio (se mai ci sarà) alla prooosssssima puntata!!

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Capitolo 13
*** Episodio III parte I ***


Sede dell'Organizzazione Segreta - luogo segreto - ore 17:00
                                 
 
Una sottile figura femminile si stagliava nella penombra, compostamente seduta dietro un basso ma largo tavolino.
Intorno a lei, diverse altre sagome trattenevano il fiato, aspettando il discorso del loro capo.
 L'aria intorno sfrigolava nell‘attesa, era quasi possibile vedere concretamente l'ansia che permeava la stanza.
Il nervosismo si manifestava nei gesti delle figure, che si torcevano le mani o tamburellavano le dita sul tavolo.
D'un tratto la figura a capotavola prese la parola.
 
Misteriosa figura femminile: Signore! Insieme siamo riuscite nelle più grandi imprese! Pulire i tappeti dalle macchie di salsa di soia! Stabilire l'esatta temperatura dell'olio in cui friggere il tempura! Ma oggi... siamo finalmente riunite qui per festeggiare la riuscita della nostra principale missione!
 
Una serie di applausi entusiasti si diffuse per la sala.
 
Misteriosa figura femminile: Agiremo al più presto! Ma prima... assaggeremo la torta che ci ha preparato la Signora O.!
 
Altra serie di applausi.
 
 

 
Sede della J.I.A ore 20:30
 
 
 
La telefonata del direttore era sembrata piuttosto urgente.
Se persino lei, che teneva le fila dell'intera agenzia, cominciava a preoccuparsi, allora la situazione doveva essere davvero seria, ed esigeva un'immediata risoluzione.
Da tre giorni nessuno aveva notizie di Ranma.
Ukyo riagganciò la cornetta e, chiudendo in tutta fretta il locale, nonostante le proteste dei suoi avventori, si precipitò verso la sede della J.I.A. per incontrare le sue colleghe.
Le ritrovò di fatto poco dopo nel corridoio adiacente l'ufficio di Ranma, e si scambiarono un'occhiata preoccupata. Da dove comiciare a cercare? Magari in ufficio aveva lasciato qualche traccia, avrebbero potuto cominciare da lì...
Con grande sorpresa le ragazze ritrovarono Ranma proprio lì dentro, pressochè irriconoscibile. Aveva delle profonde occhiaie, la camicia spuntata ed i capelli ridotti ad un groviglio, e nel frattempo cercava di versare del caffè che schizzava ovunque, tranne che nella tazza che reggeva con mani tremanti.
 
Ukyo: Ranma! Che ti è successo?
 
Ranma: Sono tre giorni che sono nascosto in ufficio... lei... lei potrebbe trovarmi da un momento all'altro...
 
Akane: lei chi?!
 
Ranma: Lei... è inarrestabile!
 
Shan-pu: Lo so, Ranma, hai sempre avuto problemi con il direttore, ma ora mi sembra che tu stia esagerando....
 
Ranma: Non lei! Molto peggio!
 
Akane: Nabiki ti sta ancora ricattando?
 
Ranma: No... ancora peggio...
 
Ukyo: E chi può essere peggio di....
 
Ranma, spazientito, estrasse dalla giacca la foto di una donna in kimono, mite e sorridente, con i capelli raccolti intorno alla testa. Il suo sguardo gentile non tradiva assolutamente nulla che potesse far pensare fosse capace di fare del male a qualcuno.
Figuriamoci ridurre uno dei migliori agenti della J.I.A. alla stregua di un topo in trappola!
 
Akane: Ma... questa è la signora Saotome...
 
Ukyo: Già, la madre di Ranma!
 
Shan-pu: Aya! E cosa può aver fatto una donna così gentile?
 
Ranma: Non capite! Lei mi troverà... e sarà la fine!
 
Ukyo: Ranma, perchè non ti calmi e ci spieghi tutto dall'inizio?
 
Ranma: Già... forse è  meglio. Di sicuro saprete che da quando ero molto piccolo mio padre mi portò via da mia madre per un lungo viaggio d'addestramento per diventare un ottimo agente segreto. Perchè mia madre acconsentisse a lasciarci partire, lui la lasciò con la promessa che non solo mi avrebbe fatto arrivare ai vertici di quest'organizzazione, ma anche diventare il più virile degli uomini...
 
Akane, Shan-pu e Ukyo: ...
 
Ranma: dopo la promozione l'ho finalmente reincontrata. Abbiamo parlato a lungo e lei mi ha detto che le andavo bene così come sono, che ero il meglio che potesse  desiderare da un figlio...
 
Akane & Shan-pu: Awww....
 
Ukyo: che cosa commovente!
 
Ranma: Ma solo ora ho scoperto che in tutti gli anni in cui siamo stati separati, lei è diventata la fondatrice della terribile M.A.M.M.A.!
 
Akane, Shan-pu & Ukyo: La M.A.M.M.A.. ?!
 
Ranma: Sì! La Madri Associate per Maschi Machi e Aitanti! E' una terribile organizzazione che lavora perchè gli uomini siano il più virile possibile!
 
Sha-pu: Non mi sembra una cosa negativa...
 
Ranma: Non capisci! Tutte loro hanno un concetto traviato e stereotipato della mascolinità! Per loro è molto virile andare a letto con il maggior numero possibile di donne, spiare nei bagni pubblici femminili, rubare biancheria!
 
Akane: Traviato e stereotipato?! Da quando ti esprimi così bene?
 
Ranma: Nabiki lo ha definito così!
 
Akane: Ah... ecco...
 
Ukyo: Comunque io ancora non vedo il problema. Mica possono costringerti....
 
Ranma: E' questo il punto! La settimana scorsa hanno rubato il prototipo di un nuovo progetto del dott.Tofu, il raggio cambia-personalità. Alcune sofisticate indagini ci hanno portato a credere che sia stata l'organizzazione a rubarlo...
 
 ***
Le indagini sofisticate della J.I.A. - intercettazione della telefonata tra il soggetto 0001 (Tofu Ono) ed il soggetto 0002 (Sig.a Ono)
 
0002: Tesoro! Stai bene? Lo dico sempre, tu lavori troppo!
 
0001: Ma no, Mamma, sto bene!
 
0002: E come procede, l'invenzione del raggio? Qui all'organizzazione segreta vogliono sapere....
 
0001: Organizzazione segreta?!
 
0002: Ho detto così? Ehehheh... volevo dire al circolo anziani del quartiere! Eheheh, che sbadata!
 
 ***
 
 
Ranma: Ed io lo so, se ce l'ha lei, vorrà di sicuro usarlo su di me!
 
Akane: Per quello che cambia... Ranma è già un maniaco...
 
Ukyo: In fondo non sarebbe così male... Ranma avrebbe bisogno di una spintarella...
 
Shan-pu: Ma no, lui è solo un pò timido! Gli ci vuole un pò di tempo...
 
Ranma: La smettete di parlare come se io non ci fossi?!
 
 
D'improvviso la porta di spalancò, e nell'ufficio entrò il Dott.Tofu, senza la fedele valigetta e con un espressione allarmata.
 
Dott.Tofu: Ranma! E' terribile! Il Centro Elaborazioni Dati è riuscita a rintracciare il mio prototipo... ed è a pochi passi da qui!
 
Ranma: Maledizione! Kasumi!
 
Pochi secondi dopo, saltò in aria una delle pareti della sala. Mentre la polvere e d i calcinacci si depositavano a terra, aquistava visibilità la sagoma di un uomo con un grande zaino sulle spalle.
 
Ryoga: Ranma! Che razza di uomo sei per mandare delle innocenti donne a fare per te il lavoro sporco?
 
Kasumi: (facendo capolino dalla breccia nella parete) Mi hai chiamata?
 
Ranma: (schivando i pugni di Ryoga) K... Kasumi! Ti avevo detto che non doveva entrare nessuno, nessuno!
 
Kasumi: Oh, sono desolata! Ho visto tutti qui fuori ed ho pensato che ci fosse una riunione! Gradite una limonata?
 
Ranma: Non c'è tempo per la limonata, dobbiamo agire subito! Per prima cosa... (correndo in circolo per la stanza) niente panico, niente panico, niente panico...
 
Ukyo: A me sembra che l'unico preso dal panico sia tu....
 
Ryoga: Ma che gli è preso?

 
 
 
Centro Elaborazioni Dati ore 20:35
 

 
 
Gosunkugi odiava il suo lavoro.
Odiava i suoi colleghi, odiava i massacranti turni a cui era sottoposto, ma più di ogni cosa odiava Ranma Saotome.
Cercò di reprimere l'esigenza di inchiodare un'altra bambolina sul muro, per terminare il suo lavoro, in un raro eccesso di zelo. Alzò gli occhi dai suoi propositi di vendetta, per trovarsi nel bel mezzo di un gran trambusto. Gente che correva da una parte all'altra, fogli sparsi, pallottolieri che correvano sulle loro assi di metallo tanto veloce da sprigionare quasi le scintille.
Ma cosa stava succedendo?
Si alzò di scatto dalla sua postazione messa su precariamente con i cartoni del latte per ritrovarsi investito da una strana luce bluastra.
Il rumore intorno sembrava non esistere più, mentre un solo pensiero gli invase la mente: era l'ora di farla pagare a quell'idiota di Ranma Saotome, e riprendersi la sua donna. Gli avrebbe dimostrato una volta per tutte che Akane Tendo era solo sua!
Cominciò a sghignazzare sempre più forte e scappò via correndo, sotto gli sguardi allibiti dei suoi colleghi.
 
Collega 1: Quel tizio mi spaventa, è ogni giorno più strano!
 
Collega 2: Dici? Io invece pensavo stesse meglio, forse non l'avevo mai visto ridere!
 
Collega 3: Ridere?! (sfogliando un libricino) Mi pare che sia una delle attività vietate dal nuovo regolamento redatto da Nabiki Tendo!
 
Voce gracchiante da un altoparlante: ** Esatto! E inoltre, articolo 22 comma 3: è vietato perdere tempo in commenti per personaggi secondari senza un'identità! Per questo mese vi dimezzo lo stipendio!**
 
Collega 1, 2 & 3: *maledetta Nabiki Tendo!*
 
Voce gracchiante da un altoparlante: **Ancora? Allora vorrà dire che per questo mese non vi pagherò affatto!**
 
Collega 1: Ma se l’abbiamo solo pensato!
 
Voce gracchiante da un altoparlante: ** Non avete letto il comma 4?**

 
 
 
Sede della J.I.A. ore 20:40
 
 
 
Akane cominciava ad essere stufa delle reazioni melodrammatiche di Ranma.
Possibile che davvero la Signora Saotome, tra le donne più dolci ed onorevoli che conosceva, potesse architettare tutto questo? Per giunta a scapito del figlio da poco ritrovato?
Era assolutamente inverosimile.
Eppure, se fosse stato così, avrebbe avuto il coraggio di combattere contro una donna indifesa?
Persa nei suoi pensieri, quasi non si accorse della lieve stretta di due sottili braccia, che si materializzarono dal nulla alle sue spalle.
Spaventata, si divincolò dal debole abbraccio per ritrovarsi faccia a faccia con quel tizio che lavorava nello scantinato (come diavolo si chiamava?) , che, a torso nudo, fletteva i muscoli (?). Uno spettacolo raccapricciante, che la lasciò a bocca aperta.
 
Gosunkugi: Cosa c'è, piccola? Sei intimorita dalla mia maschia presenza? Non aver paura, io sono qui per proteggerti...
 
Anche Ranma si accorse del nuovo ingresso, e gli si parò davanti, impedendogli di avanzare ulteriormente.
 
Ranma: Ma cosa fai?
 
Gosunkugi: Ah, Saotome! Stai puntando la mia donna? Vorrà dire che dovrò darti una bella lezione!
 
Ranma non rispose, ma semplicemente dette al povero sottoposto una spinta che lo proiettò attraverso la parete distrutta, e quindi giù per le scale.
 
Gosunkugi: (volando) Vabbè, per questa volta di lascio andaaaareeeeee...
 
Shan-pu: Oddio! Ma cosa diavolo era quello?
 
"Ahahahahah! Vi è piaciuta la nostra piccola dimostrazione?"
 
All'unisono tutti si voltarono verso la porta dell'ufficio di Ranma, dove si trovava un folto gruppo di donne. In testa spiccavano tre figure formalmente abbigliate, una delle quali aveva tra le mani una lucente katana.
 

 
Oh! Chi sono adesso queste misteriose (Seee, vabbè!) figure? Dove è atterrato il povero sottopagato dell'agenzia? Quale nuovo pericolo dovranno affrontare le Angels? Riuscirà Akane a dimenticare questa traumatica esperienza? Si capaciteranno i lettori, che pensavano finalmente di non rivedere mai più quest'obbrobrio, del suo repentino ritorno? (Okay, la smetto!)
Lo scoprirete nella prooosssssima puntata!!

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Capitolo 14
*** Episodio III parte II ***


 
Una qualsiasi strada di Nerima ore 20:40
 
Il povero Gosunkugi, dopo un lungo volo che lo aveva proiettato fuori dalla sede dell'agenzia, e giù per la strada, si rialzò a fatica, scrollandosi di dosso la polvere e sfregandosi le braccia con le mani per recuperare un pò di calore (anche se non avrebbe mai ammesso che sentiva un freddo boia a stare all'aperto con il suo villoso petto scoperto).
Maledetto Ranma Saotome, mille volte maledetto!
Come si era permesso di mettersi in mezzo ancora una volta?
Ecco cosa avrebbe fatto: sarebbe tornato subito alla sede della J.I.A. per dimostrare a Saotome una volta per tutte chi era il vero maschio alfa dell'agenzia!
Ma prima...
Si ritrovò a fissare, come ipnotizzato, un mesto, solitario reggiseno che fluttuava dolcemente nella brezza serale.
Quella povera dolcezza di pizzo soffriva la solitudine! Avrebbe dovuto salvarla e scaldarla tra le sue forti braccia!
Allacciò un fazzoletto nero sotto il naso e, con l'aria decisa, calcolò le distanze. Il balcone dove il suo piccolo tesoro era stato relegato si trovava più o meno al secondo piano. Davanti a lui un muro divisorio alto poco più di due metri, che faceva perfettamente al caso suo. Con un balzo sarebbe salito in cima e da lì si sarebbe dato la spinta per arrivare al balcone.
Perfetto, no?
Con le sue doti atletiche (?) spiccò un salto che lo sollevò a quasi cinque centimetri da terra. Si concentrò di più, e stavolta si ritrovò aggrappato con le dita al margine del muro.
E ora... e ora?!
Non riusciva più a darsi la spinta. Rimase bloccato per un tempo indefinito, che a lui parve un'infinità, sudando profusamente.
D'un tratto, sentì il rumore della persiana arrotolarsi, ed intravide una sagoma che stava per uscire sul balcone.
Che fosse la dolcissima proprietaria di quella meraviglia?
Pian piano, stagliandosi dalla forte luce dell'interno, la sagoma si arricchì di particolari. Si trattava di una donna alta e grassissima, con degli strani occhiali neri ed una immensa bocca.
Gosunkugi rabbrividì, ma stavolta non per il freddo.
 
Kome*: Oh, ancora un altro maniaco che cerca di arrampicarsi al mio balcone! Però è pure carino! Dai, sali pure, tesoruccio, conosciamoci meglio!
 
Gosunkugi: (staccandosi dal muro e dandosela a gambe levate) Aaaah! Nooooo!!
 
Koeda: Ma chi era?
 
Kome: Mah, un uomo in cerca delle mie attenzioni! Ma che gli faccio io, agli uomini? La bellezza è davvero una condanna!
 
 
 

 
 
Sede della J.I.A. Ore 20:43
 

 
 
Le tre ragazze guardarono con un misto di apprensione e curiosità la piccola truppa radunata all'uscio. Subito dopo si voltarono per guardare le reazioni degli uomini presenti nell'ufficio, che avevano raggiunto un colore vicino all'amaranto e boccheggiavano come pesci in un acquario.
 
Dott. Tofu, Ranma & Ryoga: Ma... Mamma?!
 
Signora Ono: Esatto! Siamo le rappresentati della M.A.M.M.A.!
 
La donna che brandiva l'arma (che Akane riconobbe senza difficoltà come il raggio del Dott.Tofu, essere collaboratrice del laboratorio paga!) era facilmente identificabile come la madre di Ranma. Accanto a lei, molti, molti centimetri più in basso, una arzilla vecchietta con i capelli raccolti in una crocchia. Ancora, risalendo di più di un metro, una tranquilla signora dai capelli neri, dal cui sorriso spiccavano dei lunghi canini.
 
Shan-pu: Aya! Ma quella è la madre di Ryoga?
 
Ukyo: E quella sarebbe la mamma del dottore?!
 
Kasumi: Non aspettavo tanta gente! Se avessi saputo avrei cucinato qualcosa...
 
Signora Saotome: Oh, mi dispiace se abbiamo creato un pò di confusione, ma l'organizzazione ha deciso all'unanimità per un ingresso spettacolare!
 
Kasumi: Si figuri! E' stato emozionante!
 
Ukyo: Quindi siete state voi a fare il lavaggio del cervello a quel tizio rinsecchito di prima?
 
Signora Saotome: Esatto! Prima di tutto per farvi capire che siamo davvero serie... ed inoltre per fare un favore alla Signora G., che stasera aveva il torneo di bridge, e non ha potuto partecipare!
 
Ryoga: (ancora sotto shock) Ma... mamma? Cosa ci fai qui?
 
Signora Hibiki: ( sventolando una mano in direzione di Ryoga) No, tesoro, sono in missione! Per adesso sono semplicemente H! Ma a proposito... stai mangiando a sufficienza? Porti con te la maglia di lana, nel caso dovessi perderti sull'Himalaya?
 
Signora Ono: Ed io sono O.! Tofu, vedrai che una volta eliminata quella tua ottusa timidezza troverai una moglie perfetta!
 
Signora Saotome (ehm... S): Ranma, sono sicura che tu sia un uomo virile, sano e attratto dall’altro sesso. Ma di certo non nuoce migliorare l'educazione che ti ha dato tuo padre...
 
Di tutta risposta i tre uomini arretrarono sempre di più, sudando profusamente.
 
Kasumi: (sorridendo beatamente) Ah, che soprannomi originali!
 
Akane, Ukyo e Shan-pu si avvicinarono al male assortito trio, con tutta l'intenzione di salvare la situazione.
 
Ukyo: Signore, vi prego, non costringeteci alle maniere forti! Vi sembra davvero giusto manipolare le menti di tre poveri uomini repressi?
 
Ranma: Ehi!
 
Shan-pu: Ma l'ho già detto, Ranma non è represso, è solo timido!
 
Akane: Ukyo ha ragione, non potremmo ragionarci un pò su? Noi non abbiamo intenzione di lottare...
 
Le tre donne avanzarono sempre più decise, fino a fermarsi di colpo e bloccarsi in una aggressiva posa di combattimento, con S. ed H. schiena contro schiena ed O. davanti. Una posa da qualche parte già vista....
 
O: Ma noi non ci lasciamo intimorire, non sprecheremo la nostra opportunità!
 
S: Vogliamo solo cambiare un pò la personalità ...
 
H: Assaggerete la nostra abiltà!
 
Ukyo: (massaggiandosi le tempie) Davvero, finora non avevo il coraggio di combattere contro queste deboli casalinghe... ma adesso... COME AVETE USATO RUBARE LA NOSTRA POSA D'ATTACCO?!
 
Shan-pu: Aya, che peccato! Era dal dodicesimo capitolo che pensavo alla mia nuova frase ad effetto...
 
Akane: Mi dispiace, ma sono d'accordo con le mie colleghe! Non posso permettere che qualcuno si freghi il mio momento di protagonismo!
 
I due gruppi si squadrarono a vicenda, cercando di saggiare abilità e punti deboli  prima di lanciarsi nella lotta.
Una goccia di sudore scivolò sulla fronte di Ukyo.
La loro inferiorità numerica era netta, ed inoltre la sua intenzione, e certamente anche quella delle altre, era recare il minor danno possibile alle adepte della M.A.M.M.A..
 
Akane: Non avete scampo! Stavolta con noi ci sono i migliori combattenti dell'agenzia!
 
Shan-pu: (indicando Ranma e Ryoga nascosti sotto la scrivania) Ummm... non credo...
 
S. fece un quasi impercettibile segnale con la testa, e le tre agenti si trovarono davanti una folta schiera di donne, per lo più piuttosto attempate, che però si gettarono verso di loro con una gran furia, agitando verso di loro padelle, bastoni e strumenti per l'ikebana. Non prevedendo una tale reazione, cominciarono inconsciamente ad arretrare. Come riuscire a barcamenarsi in questa situazione? Difendersi ma non colpire?
 
D'un tratto le avversarie cominciarono a diminuire, e le ragazze si resero conto che erano circondate da uomini vestiti di nero, che le stavano aiutando nella battaglia e che si stavano frapponendo tra loro ed il nemico.
 
Nabiki: (spuntando dal foro nella parete) Ehi! Cosa sta succedendo qui? Non avevo vietato anche le intrusioni all'agenzia, per i nemici? Qua abbiamo rimodernato da poco!
 
Kasumi: Nabiki, ci sei anche tu? Che bello ricevere tante visite!
 
O: Non si preoccupi, giovane dirigente! Siamo venute qui solo per dare una benevola lezione ai nostri figli!
 
Nabiki: Mmmm... dissidi familiari? Credo che non ci siano regole che le vietino... continuate pure, signore!
 
Akane fermò a mani nude una padella che stava per atterrare sulla sua testa, e la gettò al di là della folla di agenti che le si trovava davanti. L'oggetto, dopo una lunga parabola, andò a colpire la katana, che emise un raggio verdastro.
Il raggio colpì in pieno il piccolo esercito dell'agenzia ed il gruppo di donne  che stavano combattendo ferocemente.
Tutto sembrò fermarsi, per un breve momento, ed il sienzio più assoluto prese il posto del rumore assordante di qualche secondo prima. Il gruppo misto di combattenti gettò le armi e si prostrò a terra piangendo e chiedendo perdono, per poi scappare in diverse direzioni, lasciando faccia a faccia le tre maggiori esponenti della M.A.M.M.A. e le tre giovani agenti della J.I.A.
 
S: Accidenti! Si è spostata la lancetta che regola il raggio!
 
Dott.Tofu: Il mio progetto è più pericoloso di quello che pensavo! Trasformare gli indomiti agenti della J.I.A. in vigliacchi smidollati...!
 
Akane: Veramente io non noto alcuna differenza....
 
Nabiki: ( scrivendo sul suo libricino)  Devo modificare  la regola 34 : gli agenti che abbandonano la battaglia sono tenuti a versare una penale anche se non in controllo della loro mente!
 
H: (avvicinandosi ad S.) Aspetta. Lascia fare a me! Provo a reimpostarlo!
 
H. Prese il controllo della katana, e dopo aver armeggiato un pò con una piccola levetta, cercò di puntarla  in direzione (più o meno) di Ryoga.
 
Ranma: Non te lo lascerò fare!
 
Ryoga: Ehi! Attento a quello che fai! Quella è mia madre!
 
Shan-pu: Veramente aveva già sbagliato direzione...
 
Ukyo: E' proprio uguale al figlio!
 
Akane: Ranma fa l’eroe solo perchè non si tratta di sua madre... -__-
 
Ranma si lanciò in direzione della donna dai lunghi canini, spingendola da un lato. La katana scivolò a terra e sbatté con violenza, emettendo un raggio rosa, che colpì in pieno...
 
 
 
Chi mai avrà colpito il pericoloso raggio? Possibile che la temibile arma abbia reso gli agenti della J.I.A. ancora più vigliacchi? Riusciranno le Ranma's Angels a sconfiggere il nemico e a far valere i loro diritti di copyright? Riuscirà Gosunkugi a tenere sotto controllo il suo fascino virile? Riuscirà la situazione a risolversi nonostante la notevole assenza dell'indispensabile direttore?
Lo scopriremo nella prooosssssima puntata!
 
 
* La corpulenta donna, per coloro che non hanno letto il manga o non la ricordano, sarebbe una delle sorellastre di Konatsu, povera/o ninja di abilità straordinaria e di natura frugale. XD Ho sempre desiderato utilizzarla!(p.s. I nomi non li ricordavo neppure io, la fonte è http:\\www.furinkan.com)
 

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Capitolo 15
*** Episodio III parte III ***


Sede della J.I.A. Ore 22:10

 

Il tempo nella stanza sembrava scorrere al rallentatore. Un brivido freddo percorse la schiena di Ranma, mentre guardava la katana scivolare dalle mani di H., e poi la sua breve parabola verso il pavimento. Il suo sguardo inorridito seguì poi il poco rassicurante raggio rosa che colpì in pieno... Nabiki, ancora tutta intenta nella sua correzione del regolamento.

 

Nabiki: Oh, ma cosa stavo scrivendo? ( strappando il libricino e gettando i fogli in aria) A che servono queste stupide regole? Io sono sicura che siete delle persone così professionali e corrette, e non ne avete bisogno! Anzi, vi darò un bonus solo perché mi va di farlo! (guardandosi intorno) Ma come sono spoglie queste stanze! Dovrò far ritinteggiare le pareti di giallo e comprare tanti, tanti fiori! E magari aggiungere delle tendine!

 

Akane: Oddio! Nabiki si è kasumizzata!

 

Ranma: Questa scena sì che mette i brividi! Quell'arma è micidiale!

 

Approfittando del momento di sorpresa, O. raccolse la spada ed aggiustò velocemente la lancetta, dopo di ché puntò l'arma in direzione del figlio, colpendolo all'istante con un raggio bluastro.

 

O: Ce l'ho fatta, finalmente!

 

Il dottore, risoluto, si diresse in direzione di Kasumi che si trovava in un angolo dell'ufficio.

Akane lo seguì con lo sguardo, ma non poteva intervenire in alcun modo. Lei e le sue colleghe si videro costrette ad arretrare, incalzate da S. ed H. che avanzavano risolute brandendo la katana, che si illuminava gradualmente di rosa.

 

S. : Prima di assaporare anche noi questa dolce vittoria, non correremo rischi... vi renderemo un pò più docili, ragazzine ribelli, come si conviene a delle giovani donne come voi!

 

Chiuse gli occhi, ormai rassegnata al peggio, ma una voce la scosse.

 

“Eh no, mamma, sei andata troppo oltre! Non è me che vuoi?”

 

Riaprendo gli occhi, si accorse che Ranma si era frapposto tra loro e l'arma, facendo da scudo con il suo corpo.

 

Ryoga: (spingendo Ranma da parte) Ehi, fammi spazio! Sono io quello che si deve sacrificare per queste povere ragazze!

 

Ranma: (rispingendo Ryoga) Tu fatti da parte! Io sono il protagonista e questo ruolo spetta a me!

 

Ryoga: Ma se fino a dieci minuti fa eri nascosto sotto la scrivania?

 

Ranma: Riflettevo sulla strategia da applicare! E poi non mi sembra che fossi da solo!

 

Ranma e Ryoga continuarono a spintonarsi l'uno con l'altro, sotto gli occhi allibiti delle tre agenti, e quelli invece estasiati delle madri.

 

S.: Ah, lo sapevo, come è eroico mio figlio!

 

H.: Oh, anche il mio!

 

Ukyo: Ma fanno sul serio?!

 

S.: Però non siamo arrivate fin qui per nulla! Preparatevi per questo piccolo colpo, non sentirete alcun male...

 

Nel frattempo, il dottor Tofu riaprì gli occhi, e la prima cosa che vide fu la sua prima pred... ehm, l'angelica segretaria, che lo guardava curiosa con i suoi occhioni da cerbiatta, il suo fisico slanciato e le sue belle e lunghe gambe....

un rivoletto di saliva gli sfuggì dalla bocca mentre il suo sguardo si accese di risolutezza. Coprì con rapidità lo spazio che lo separava dal suo obiettivo, che, con aria interrogativa, prese ad arretrare inconsciamente, fino a trovarsi con le spalle al muro.

Il dottore poggiò le mani sulla parete, intrappolando Kasumi lì sul posto, tra il muro e le sue braccia tese, impedendole così qualsiasi fuga.

 

Dott.Tofu: ( sfoderando un sorriso sornione) Allora dolcezza, da me o da te?

 

Kasumi: Mi sta chiedendo dove tenere la riunione? Beh, di sicuro a casa nostra c'è più spazio...

 

Dott.Tofu: Ma no, non hai capito! (ammiccando) Non ti andrebbe di venire nel mio studio per vedere la mia collezione di rotule?

 

Kasumi: Oh, ma certo che mi piacerebbe!

 

Dott.Tofu: Hai... hai detto di sì?

 

Kasumi: (sorridendo dolcemente) Sì, certo!

 

Nella mente del mite dottore cominciarono ad affollarsi immagini sempre più nitide e più ricche di particolari ( che l'autrice decise di non descrivere in caso di lettori minorenni).

 

Agente della J.I.A 1.: Accidenti, per una volta che le cose si facevano interessanti...

 

Agente della J.I.A 2.: Ma noi non eravamo fuggiti a gambe all'aria?

 

Agente della J.I.A 1 :Sssh! Piuttosto cerchiamo di spillare l'aumento a Nabiki Tendo, è il momento perfetto!

 

Il dottore, completamente estraneo a questi inutili commenti di personaggi minori, cominciò a battere i denti e tremare, arrossendo sempre di più, mentre un rivolo di sangue gli colò giù per il naso.

 

Kasumi: Dottore! Si sente bene?

 

Le convulsioni si fecero sempre più rapide, fin quando crollò a terra svenuto.

 

***

 

S. si distrasse un momento per fare girare la lancetta alla base dell'arma.

Rialzando gli occhi, però, davanti a suo figlio e l'altro ragazzo con la bandana si trovò la ragazza con i capelli a caschetto di prima, che la guardava con aria supplichevole e con le lacrime agli occhi.

 

Nabiki: Perché, perché madre e figlio devono combattersi? In questa stanza molti di noi neppure sanno cos'è l'amore materno, o lo ricordano con nostalgia! Voi potete beneficiare di questa fortuna, ed invece rincorrete un ideale inverosimile che non fa altro che allontanarvi! Non potete mettere da parte le differenze e amarvi per quello che siete? Non pensate al tempo che sprecate e che potreste usare per capirvi davvero? Capisco che essere la madre di uomini indecisi, un pò tonti e dall'intraprendenza sessuale pari a zero possa essere difficile...

 

Ranma e Ryoga: Ehi!

 

Nabiki: ... ma quello che può aiutarli a migliorare è una cosa sola... il vostro amore!

 

Nello stesso momento il cui il corpo svenuto del dottore toccò terra, l'arma emise un cupo rumore di implosione, e sollevò una densa nuvola di vapore. Anche Nabiki, portandosi le mani alle tempie, crollò sul pavimento.

 

S.: (con le lacrime agli occhi)Hai ragione cara... in effetti tutto questo non ha più senso...

 

Akane: Che bello! Si vede che le parole di Nabiki l'hanno toccata nell'anima!

 

Ukyo: Accidenti! Perché non ci ho pensato io?

 

Shan-pu: Con il tuo tatto l'avresti fatta arrabbiare anche di più!

 

S.: No, veramente volevo intendere che ormai il raggio si è rotto!

 

Akane, Ukyo & Shan-pu: -___- ;

 

S.: Però forse siamo andate troppo oltre! Abbiamo inseguito un ideale di perfezione dimenticando quale dono sono i nostri figli!

 

H.: Sì, cercheremo di accontentarci! * almeno fino alla prossima occasione!*

 

Ranma & Ryoga: Oh, Mamma!

 

Ranma e Ryoga andarono incontro alle loro madri, che, dopo aver gettato la ormai inutile katana, li abbracciarono amorevolmente. Anche la signora Ono andò ad abbracciare il corpo riverso di suo figlio. Kasumi invece scavalcò il dottore svenuto per inginocchiarsi accanto alla sorella minore, con lo sguardo commosso.

 

Nabiki: (riprendendosi) Uh? Che stavo facendo? Aaaaaaah! Chi ha strappato il mio nuovo, prezioso regolamento? Vi faccio licenziare tutti!

 

Kasumi: (asciugandosi una lacrima) Nabiki, che belle parole! Sapevo che in fondo non sei solo la fredda, cinica, egoista, approfittatrice tiranna che sembri!

 

Nabiki: Eh, grazie! ... almeno credo...

 

Dall'altra parte della stanza, altre tre ragazze guardavano la scena commosse, ed un pò più che sollevate dal fatto che la terribile minaccia si fosse finalmente estinta.

 

Shan-pu: Sigh! Che scena commovente!

 

Ukyo: Che bello, tutto è tornato a posto! E per fortuna quel dannoso raggio si è distrutto!

 

Akane: Già! E non c'è più pericolo che Ranma diventi un dongiovanni disinibito affamato di sesso!

 

Shan-pu & Ukyo: ...

 

Shan-pu: (guardando Ukyo negli occhi) Accidenti, è vero! Dobbiamo subito risvegliare il dottore, magari può ripararlo...

 

Ukyo: Hai ragione, sbrighiamoci!

 

Akane: -____-

 

 

 

Una qualsiasi traversa di Nerima ore 23:00

 

Gosunkugi riaprì gli occhi a fatica.

Un lancinante mal di testa gli rendeva una semplice azione come questa uno sforzo titanico.

Cercò di mettere a fuoco la situazione. Si trovava steso a terra, con la bocca che quasi baciava l'asfalto. Cosa ci faceva lì? L'ultima cosa che ricordava era una frenetica serata di lavoro... chiuse i pugni, per rendersi conto che stringeva qualcosa di soffice e liscio, che gli riempiva interamente il pugno.

Cosa diamine era?

Un fazzoletto?

Un...

Sgranò gli occhi dalla sorpresa, quando aprendo la mano si rese conto che si trattava di...

 

Gosunkugi: Mutandine?!

 

"Sì, e ci stai fregando il lavoro!"

 

Alzò lo sguardo per vedere il viso di colui che, con un piede, lo teneva incollato al terreno.

Un uomo alto, con un formale completo nero e degli occhiali da sole neri (nonostante l'ora tarda) ed una ben evidente spilla appuntata sul petto, che luccicava alla luce dei lampioni.

 

Gosunkugi: Ma... ma tu sei un agente della J.I.A.!

 

Uomo in nero: No, stupido, lavoro per Mr. H! Ora molla il maltolto e sparisci!

 

Lo spaurito sottoposto, appena libero dal peso che lo spingeva a terra fuggì più veloce che poteva, girandosi brevemente per vedere un piccolo vecchietto, non più alto di un pallone da basket, che scuoteva mestamente la testa.

 

Mr. H.: Ecco a cosa porta il successo! Questi maledetti imitatori!

 

Distratto dal piccolo vecchietto, Gosunkugi non si accorse di correre dritto dritto tra le braccia di una donna enorme, con delle gigantesche labbra colorate da un vistoso rossetto.

 

Kome: Oh, delizioso piccolo maniaco, finalmente ti ho trovato! Ora non ti lascerò scappare!

 

Gosunkugi : (divincolandosi) E' sempre tutta colpa tua! Maledetto Ranma Saootoomeeeeee!!

 

L'urlo del povero impiegato si perse nella notte.

 

 

 

 

Questo è tutto! Mi auguro di mettere a frutto qualche nuova idea * inserisci risata malvagia*... per il momento vi saluto! Alla prossima puntata!

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Capitolo 16
*** Episodio IV parte I ***


Una piccola premessa. Mi sentivo ormai un pò troppo anziana per continuare a scrivere fanfiction demenziali, eppure quest'idea si è affacciata nel mio cervello con tanta insistenza che non sono riuscita ad ignorarla. Mi sono resa conto che negli altri capitoli non ho mai menzionato le maledizioni, quindi ho deciso di agire come se non ci fossero. Inoltre utilizzerò un personaggio tratto dall'anime. Solitamente mi sono sempre basata sul manga, ma in quest'occasione mi sembrava più adatto attingere al repertorio dell'anime.
 
 
 
Sede centrale della J.I.A. Ore 11,30
 
 
Questo era davvero troppo.
Aveva dovuto organizzare più di una missione con tre donne folli e potenzialmente letali, subire ogni genere di minaccia dalle alte cariche, sopportare i sermoni di suo padre.
Era pur vero che questo lavoro era pieno di pericoli e rischi, ma l'agenzia doveva in qualche modo tutelarlo. La direttrice era scomparsa da giorni, il Dottore non gli aveva saputo dare delle vere spiegazioni, ma Nabiki era stata da poco promossa vice direttrice, e sarebbe stata lei a risolvere questa situazione insopportabile.
Continuò ad avanzare deciso verso l'enorme nuovo ufficio della vice direttrice, incurante degli sguardi allibiti che gli lanciavano I dipendenti in corridoio.
Scrollò dell'acqua dal suo ciuffo, si tirò su i pantaloni che scendevano pericolosamente verso il basso e spalancò con forza la porta laccata con l'enorme etichetta affissa da Nabiki.
 
Ranma: Nabiki! Dobbiamo parlare!
 
Nabiki: Saotome! Cambio di stile? Devo dire che ti dona!
 
Ranma: Ah ah! Il tuo sarcasmo non mi tocca! Devi risolvere questa situazione ADESSO!
 
Nabiki: (fissandolo con sguardo serio) Ranma, non è certo colpa mia o di chissà chi altro se tu ed il tuo amico siete stati così stupidi da farti contaminare da quell'acqua strana che ha portato quel tizio cinese, quello con quel nome stupido!
 
Ranma: E’ tutta colpa del dottore, ha messo quelle dannate boccette in equilibrio precario!
 
Nabiki: Lui ha detto che siete entrati all’improvviso e avete buttato tutto in aria come al solito...
 
Ranma: Che c'entra? Avreste potuto prevederlo! Noi facciamo sempre così! Fa parte della feuodamicorivalità!
 
Nabiki: See. Farò finta di non aver sentito questa idiozia. Ti ripeto che la colpa è tutta tua!
 
Ranma: La mia vita è rovinata. Non posso trasformarmi in una donna! Mio padre mi dà il tormento. Mia madre mi darà di nuovo la caccia. Sono diventato lo zimbello di tutta l'agenzia, e la cosa che mi fa più rabbia è che Ryoga è riuscito a nascondere il suo segreto mentre tutti sanno di me. Io voglio la cura! Il risarcimento!
 
Nabiki: Oltre al fatto che il Dottore non ha idea di come si curi il problema, l’azienda è in crisi adesso, che pretendi?
 
Ranma: Come, in crisi? Ma la vecchia non ci pagava tutti i mesi?
 
Nabiki: La vecchia ha detto che aveva nostalgia delle belle, antiche punizioni corporali di una volta e non ci ha più richiesto i biscotti!
 
Ranma: E i soldi raccolti fino da oggi dove sono finiti?!
 
Nabiki: Beh, abbiamo dovuto perfezionare le coperture ristrutturando il dojo, allargato il locale di Ukyo, ampliato il menù del Neko Hanten, abbiamo mandato la direttrice in vacanza perché si sentiva stressata, hoavutounpòdispesuccepersonali, dato nuove divise agli agenti, ricostruito l'edificio dopo i danni dell’ultima missione, pagato lo smaltimento del rag…
 
Ranma: Insomma, tutti hanno avuto soldi tranne me??
 
Nabiki: Saotome, non ti facevo così attaccato al denaro! E poi pensa che abbiamo dato anche un lauto aumento ai dipendenti!
 
 Flashback autopromotore di Nabiki
 
Musica drammatica di un appassionato violino ad apertura della drammatica scena.
 
Una baracca sporca e diroccata. Due figure, un uomo e una donna, coperti di stracci, si guardano teneramente tenendosi per mano. Sul petto della figura maschile brilla una piccola spilla a forma di rotella di pesce.
 
Figura maschile: Tesoro, quest'anno avrò un aumento annuale netto di stipendio di 120 yen!
 
Figura femminile: Oh, vuol dire che forse potremo comprare il tacchino, questo Natale!
 
Figura maschile: Sì, che lusso! Sia benedetta Nabiki Tendo!
 
Fine flashback autopromotore di Nabiki
 
Ranma: (guardando in su) Come diavolo fai a comprare un tacchino con 120 yen?
 
Nabiki: Dettagli. Dovresti essere come me, più altruista! Piuttosto non dimenticare la riunione di oggi pomeriggio!
 
Ranma: (tremando di rabbia) Ma-maledizione, Nabiki! Ma non finisce qui!
 
 
 
Sede centrale della J.I.A. – scrivania di Kasumi Tendo. Ore 17,00.
 
 
Kasumi Tendo, l'incarnazione della tranquillità e della pacatezza, non era serena.
Neppure un po'.
Eppure godeva del sole primaverile che filtrava dalla finestra, al lavoro era attorniata da gente vivace ed attiva, ed inoltre oggi avrebbe potuto rivedere tutti nella grande riunione organizzata da Nabiki. Perché quindi si sentiva così giù di morale?
Sospirò, un po' demoralizzata, per tornare ad occuparsi dell'oggetto del suo malumore.
Povera Midori-chan.
Aveva smosso il terreno, eliminato le foglie secche, aggiunto acqua tutte le sere.
Ma allora perché la sua orchidea non cresceva rigogliosa?
Persa nei suoi pensieri aveva quasi dimenticato che stava per cominciare la grande riunione e che doveva preparare le ultime cose. A chi lasciare la piccola Midori? Come un segno del destino attraversò il corridoio, correndo, l'esile e sfortunato sottopagato dell'agenzia, Hikaru Gosunkugi.
 
Kasumi: Oh, signor Posokogi, che fortuna incontrarla! Può continuare ad innaffiare la mia Midori-chan mentre termino il mio lavoro? Grazie, lei è tremendamente gentile!
 
Gosunkugi: Mi chiamo Gosunk...
 
Il povero Gosukugi vide sparire a gran velocità la sinuosa figura della segretaria, ritrovandosi tra le mani, senza neppure accorgersene, un innaffiatoio.
 
Gosunkugi: *Sigh*
 
 
Sede centrale della J.I.A. Ore 17, 30
 
La Sala Riunioni era a tutti gli effetti una delle leggende dell'Agenzia.
Nessuno ricordava che si fosse mai tenuta una riunione all'interno, molti ne ignoravano persino l'esistenza, eppure si decise di riaprirla per potere ospitare l'intero organico dell'Agenzia.
I rappresentanti di tutti gli uffici furono convocati.
 
Casi straordinari richiedono mezzi straordinari, e una riunione era stata richiesta a gran voce, per poter affrontare la grave crisi che aveva colpito l'agenzia.
La sala era ampia, completamente dipinta di bianco, con al centro un'enorme tavolo ellittico dove avevano già preso posto molti dei dipendenti. Al centro Nabiki, in piedi, sistemava le ultime carte per il discorso d'apertura. Il vociare intorno si fece più intenso mentre affluivano tutti dipendenti convocati. C'erano Akane, Shan-pu, Ukyo; i decani dell'agenzia, Soun e Genma; Ryoga, il Dottor Tofu. Ranma fu uno degli ultimi ad arrivare, e tirò un sospiro di sollievo quando si accorse che gli era stato assegnato un posto tra Ryoga e suo padre.
 
Nabiki: Signori, la J.I.A. sta affrontando la peggior crisi degli ultimi vent'anni. Le ultime missioni sono tutte fallite (buonianulla che non siete altro) e non abbiamo più a disposizione i fondi che ci hanno sostenuto negli ultimi mesi. Prima di cominciare, ci sono domande? Tu, in fondo a sinistra.
 
Agente 1: Ehm... come mai non c'è la direttrice?
 
Nabiki: E' partita per una vacanza. Una lunga vacanza.
 
Agente 2: Che Buddha sia lodato!!
 
Nabiki: Altre domande?
 
Ryoga: Ranma ti ha parlato di quel... ehm... problema?
 
Nabiki: Ancora! Ragazzi la colpa è vostra, accettatelo!
 
Ryoga: Maledizione! Devi trovarmi una soluzione! Ora è una tua responsabilità! Nessun motivo al mondo mi farà desistere dal tormentarti finché le cose non si aggiusteranno...
 
Nabiki: Ti annullo lo stipendio.
 
Ryoga: Bè, questo è un buon motivo. Non ne parlerò più!
 
Akane: Ryoga, ma quale problema?
 
Ryoga: (grattandosi la testa) N-niente! Ahahahahhah!
 
Ranma: Che smidollato!
 
Nabiki: Torniamo a noi. Perché diamine non riuscite a portare a termine le missioni? Che agenti iper specializzati siete? Umph! Lascio la parola a Ryoga che sembra aver pensato ad una buona scusa.
 
Ryoga: Ehi! Nessuna scusa! E' tutta colpa di quel tizio con la maschera!
 
Ranma: E' successo anche a me!
 
Agente 1: Sì, anche a me!
 
Ryoga: Ero sulle tracce di un anziano teppista imbrattatore...
 
Flashback chiarificante di Ryoga
 
Musica drammatica di un appassionato violino ad apertura della drammatica scena.
 
La tensione era densissima. Ryoga aveva finalmente in pugno il teppista imbrattatore che aveva cercato di rintracciare per mesi (principalmente perché continuava a perdersi). Ora che finalmente lo vedeva bene in volto non riusciva a capacitarsi che fosse così anziano e mal nutrito, e faticava a stento a stare in piedi tenendosi su un un'enorme pennello sporco d'inchiostro.
 
Tizio del sigillo della forza: Non mi avrai, maledetto agente! Il mio piano di inchiostrare di nero l'intera Tokyo non sarà certo fermata da te!
 
Ryoga: Non penso proprio, Nonnino...
 
“Fermi!”
 
Dal nulla apparve una distinta figura maschile, con degli hakama blu ed una ridicola maschera con una buffa faccina sorridente, che rovinava tutta la sua compostezza. Tra le mani una spada di legno, tesa sotto il naso di Ryoga.
 
Figura misteriosa: Non ti lascerò fermare la naturale espressione dell'arte! Non puoi tarpare le ali dell'ispirazione di questo giovane artista! Io ti fermerò! Parola dello... (puntando in alto la spada) Spadaccino dell'amore!
 
 Fine flashback chiarificante di Ryoga
 
Ryoga: E mentre quel tizio, Asso di Quadri o come si chiama, parlava, il vecchio ne ha approfittato per scappare! Mesi di indagini andate in fumo!
 
Ranma: Proprio così! Io stavo facendo delle ricerche personali e segretissime che si sarebbero rivelate molto importanti per il futuro... ehm...
 
Flashback di Ranma in conferma alla storia di Ryoga
 
Musica drammatica di un appassionato violino ad apertura della drammatica scena.
 
Aveva dovuto agire velocemente. Convincere l'agente onorario con quel nome ridicolo a dargli una mano non era stato facile, ma alla fine aveva trovato Mr.H. Era tutta colpa sua se ora si trasformava in una donna, e lui avrebbe trovato l'acqua per farlo tornare normale. L'aveva stretto in un angolo, e l'avrebbe torturato finché non avrebbe avuto le risposte che cercava.
Ad un tratto, una figura mascherata fece il suo ingresso.
 
Figura misteriosa: E' indegno veder maltrattare un povero innocente vecchietto! Oh, gioventù irrispettosa! Oh, tempi marci! Te la vedrai con me, lo... (puntando in alto la spada) Spadaccino dell'amore!
 
Fine Flashback di Ranma in conferma alla storia di Ryoga
 
Ranma: E così, mentre davo un calcione a Sette di Picche, il vecchio mi è scappato! Chissà quanto ci vorrà per ritrovarlo...
 
Hiroshi: Anche a noi è capitato di incontrarlo!
 
Daisuke: Sì! E che bello, un flashback tutto nostro! La nostra carriera sta decollando!
 
Flashback momento di gloria di Hiroshi e Daisuke
 
Musica drammatica di un appassionato violino ad apertura della drammatica scena.
 
Era il momento di scoprire le carte. Daisuke rise tra sé e sé per quanto fosse appropriata quest'espressione. Avevano tra le mani un caso spinosissimo, che i grandi dell'agenzia non avevano saputo affrontare (o meglio non avevano voluto, ma sono dettagli). Dopo anni di briciole, un caso scottante. Gioco d'azzardo. Bische clandestine. E loro erano riusciti a trovarlo. Avrebbero solo dovuto infilargli le manette e tornare trionfanti all'agenzia.
Ad un tratto comparve la figura mascherata, che (almeno in questo caso) mise facilmente ko i due agenti.
 
Figura misteriosa: Come vi permettete di rovinare il momento ludico di un onesto cittadino? Il tempo libero è sacro!
 
King: Ahahahah! Avete perso!
 
Fine Flashback momento di gloria di Hiroshi e Daisuke
 
Hiroshi: (piangendo) Per una volta che c'eravamo riusciti!
 
Nabiki: Beh, potrei anche credervi. Ma non mi sembra un pericolo tanto grande, non è mica un grande fastidio!
 
Gli sguardi assassini di gran parte dei presenti fecero per una volta dubitare Nabiki del suo operato.
 
Nabiki: Va bene, va bene, cercate di togliere di mezzo questo impiastro, ma organizzatevi da soli e senza spendere i MIEI soldi!
 
Mentre la situazione si stava surriscaldando nella sala riunioni e tutti discutevano animatamente (soprattutto del modo più pulito e meno eclatante di fare fuori quella schiavista abusatrice di potere di Nabiki Tendo), un urlo distolse tutti dalle proprie chiacchiere e li fece precipitare in corridoio.
Qui li attese una terribile scena.
Il fusto spesso di un'enorme pianta si attorcigliava su sé stesso, stringendo con forza il povero schiavo sottopaga... ehm, il valido dipendente dell'agenzia, Hikaru Gosunkugi.
La scena lasciò per un attimo tutti di sasso, inorriditi dalla visione.
 
Kasumi: Midori-chan! Che gioia! Come sei cresciuta rigogliosa! Grazie signor Metokugi!
 
Gosunkugi: (soffocando) Mi chiamo *coff * Gosunkugi!
 
Ehm... quasi tutti.
 
Nabiki: Maledizione! Chi ha osato fare questo?
 
Hiroshi: Non posso crederci! Nabiki Tendo si preoccupa di un suo dipendente!
 
Nabiki: Chi mi ha distrutto nuovamente il corridoio? Chissà quanto ci vorrà per ristrutturarlo!
 
Hiroshi: Come non detto!
 
Ranma: (chinandosi a terra) Ehi, e che cos'è questo?
 
Tutti si voltarono a vedere cosa teneva Ranma tra le mani: alcuni petali di rosa nera. Qualcuno aveva dei diabolici piani in corso, e l'agenzia aveva una nuova missione da preparare.
 
 
Chi sono le due nuove misteriose minacce che incombono sull'agenzia? (Uhm, difficile...)A chi portano questi petali neri? (mah...) Riuscirà Gosunkugi a far notare la sua presenza e a farsi liberare? Riuscirà la J.I.A. a sopravvivere alla prolungata assenza della direttrice? Riuscirà l'autrice a porre domande che non abbiano una risposta ovvia?
Lo scoprirete nella prooooooooossima puntata!

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Capitolo 17
*** Episodio IV parte II ***


Parco pubblico di Nerima ore 17.00
 
 
Che non fosse riuscita a stare con Ranma per chissà quanti giorni, passi.
Che si fosse ritrovata ancora una volta a combattere con le sue ataviche nemiche, passi.
Che fossero state buttate in un'impresa disperata e senza neppure uno yen da spendere e nessun tipo di attrezzatura, passi pure.
Ma trovarsi quell'appiccicosa, insopportabile talpa, proprio non poteva digerirlo.
Perché le cose non potevano andare come sperava, per una volta? Perché non poteva gustarsi in pace il frutto del suo lavoro, e poter agire da sola, magari contando sulle forti spalle del suo Ranma? Perché? Perché?
 
Ukyo: Che noia, Shan-pu! Da quando sei così melodrammatica?
 
Shan-pu: Parli facile tu! Mica devi sopportare quest'impiastro!
 
Il suddetto impiastro sembrava non importarsi del netto rifiuto (e dei ripetuti calci) che gli infliggeva la sua amata, troppo felice di poter vivere il suo più grande sogno.
 
Mousse: Ah, mia adorata Shan-pu! Finalmente una missione da affrontare insieme! Questa sarà l'occasione in cui il nostro amore fiorirà!
 
Shan-pu: Togliti di dosso!
 
Akane: Shan-pu, smettila di picchiarlo! Abbiamo una missione importantissima e delicata che possiamo affrontare solo noi! Il fante di Fiori non ci sfuggirà, ci hanno scelto perché sapevano che siamo la scelta migliore.
 
Ukyo: In realtà ci hanno scelto perché siamo le uniche che non ha ancora incontrato... e lo stesso vale per il fidanzato di Shan-pu!
 
Shan-pu: Non è il mio fidanzato!!
 
Akane: Anch’io avrei preferito occuparmi della nuova missione, ma dobbiamo comunque inventare qualcosa che lo faccia cadere nella nostra trappola. Forza Mousse! Renditi minaccioso!
 
Mousse: Ma io non so che devo fare! Non mi hanno dato un soggetto... un copione...
 
Shan-pu: Ma qual copione? Devi inventarti una panzana stupida come tutti i nemici dell'agenzia.
 
Mousse: Bene, allora io... mmm… Ahahahah! Vi sfido, agenti della J.I.A.! Io e le mie anatre assassine conquisteremo la città!
 
Ukyo: Vai, bene così!
 
Mousse: No, questa storia delle anatre non mi convince... devo cambiare soggetto!
 
Shan-pu: Idiota, una cosa qualsiasi va bene!
 
Mousse: Oh, scusami dolce Shan-pu, ricomincio subito! E-Ehm... (rivolgendosi ad un lampione) Comincerò da te!
 
Akane: Ehm... mi sa che hai dimenticato gli occhiali.
 
“Fermo lì!”
 
Le tre agenti sussultarono a questo grido improvviso, mentre Mousse sfoderava dal nulla una scimitarra e continuava a guardare con gli occhi stretti (uno sguardo più miope che minaccioso) il lampione di prima. Dal fondo della strada, l'uomo con gli hakama blu e la maschera ridicola avanzava composto e solenne.
 
Figura misteriosa: Non posso permettere che queste fanciulle debbano attendere la tua indecisione, marrano! Questa incapacità di gestire le tue intenzioni è solo uno spreco di tempo per delle donne impegnate che non possono badare a te! Ti fermerà... (posa solenne con una rosa in bocca) lo Spadaccino dell'amore!
 
Mousse: Ma... ma... non avrebbe dovuto schierarsi dalla mia parte?
 
Akane: Che conta? L'importante è che l'abbiamo in pugno!
 
Ukyo: Altolà, Re di Picche! E' te che stavamo cercando!
 
Shan-pu: Ahahah!Sei caduto nella nostra trappola!
 
Figura misteriosa: Oh, no! Sono stato ingannato! Siete state così scaltre...
 
Akane: Non avrei mai pensato che qualcuno potesse cascare in un piano così palese...
 
Ukyo: Ora giù la maschera! Rivela chi sei!
 
Figura misteriosa: No, graziose fanciulle, questo non posso permetterlo! Addio!
(battendo le mani) Sasuke!
 
Velocemente l'uomo misterioso salì su un risciò trainato da un piccolo uomo vestito da ninja, allontanandosi rapidamente (?)verso l'orizzonte.
 
Shan-pu: E che ci vuole? Becchiamolo subito!
 
Ukyo: No, aspetta, seguiamolo! Così vediamo dove va.
 
Le tre agenti si nascosero dietro un muro cercando di non perdere d'occhio il risciò. Dopo un breve inseguimento tra le vie affollate dai passanti lo videro svoltare in un angolo. Le ragazze osservarono da lontano il mastodontico palazzo di tradizione giapponese, i cui alti tetti in tegole blu coprivano i vasti ambienti. Dall'alto muro che circondava l'enorme residenza si notavano le chiome degli alberi che ondeggiavano sotto il vento. Si avvicinarono un po' di soppiatto e si fermarono davanti ad un enorme portone in legno laccato dall'aspetto imponente che le intimorì non poco. In alto, gli ideogrammi che identificavano i padroni di casa.
Bussarono, e furono lestamente accolte da una schiera di camerieri, che spalancarono il portone e le scortarono all'ingresso della villa. All'uscio, il misterioso uomo in persona.
 
Sconosciuto: Io, Tatewaki Kuno, erede della famosa casata dei Kuno, vi do il benvenuto nella mia umile magione! Bellissime sconosciute, a cosa debbo l'onore di questa visita?
 
Akane: Poche chiacchiere, tu sei il sabotatore mascherato che fa saltare tutte le operazioni dell'agenzia!
 
Kuno: Ma di cosa state parlando?
 
Ukyo: Non fare il finto tonto, Asso di Quadri con la spada!
 
Kuno: Oh! State forse parlando di quello spadaccino mascherato dall'animo nobile e dalla forza leggendaria, i cui nemici tremano al solo pensiero, dalla bellezza abbagliante e dal fascino irresistibile? Mmm, no, non ne ho mai sentito parlare.
 
Shan-pu: Ehm... guarda che hai ancora la maschera...
 
Kuno: (togliendosi rapidamente la maschera) Oh, no! Avete scoperto il mio segreto! Ora debbo raccontarvi la mia triste storia...
 
Shan-pu: Perché diamine hanno tutti la fissa di raccontare la propria vita?
 
Ukyo: Beh, io sono davvero curiosa!
 
Salone della nobile magione dei Kuno ore  17.40
 
Qualche minuto dopo, le tre ragazze si ritrovarono a sorseggiare una tazza di tè di ottima qualità, sedute su cuscini di seta a guardare ammirate e intimorite l’ampio e lussuoso salone. Il silenzio si faceva pesante mentre aspettavano di ascoltare quello che quello strano ragazzo stava per dire.
 
Kuno: Dolci agenti, tutto ciò che io ho fatto, l'ho fatto in buona fede! Dovete sapere che io ho sempre avuto un nobile animo ed ho sempre desiderato metter le mie abilità al servizio della giustizia. Un desiderio accresciuto dalla malvagia natura di mia sorella, che ha sempre deriso i miei nobili intenti...
 
Shan-pu: E dalle torto!
 
Kuno: La sua malvagità è cresciuta con gli anni, ed io ho desiderato dimostrarle qual è la via della giustizia e delle libertà!Ma lei continua a prendersi gioco di me, prima provando su di me i suoi veleni e poi riempendo la casa di quelle funeree rose nere...
 
Akane: Rose nere, hai detto? Non è che...
 
Kuno: … i suoi piani sono diventati sempre più grandi, come quella idea pazza di attaccare la città con delle piante giganti...
 
Ukyo: Cosa? Ma allora quello che sta succedendo in città...
 
Kuno: … ora io dovrei affrontavi perché volete fermarmi, ma come posso aggredire delle così graziose e fragili fanciulle?
 
Akane: Aspetta, aspetta! Hai appena detto che tua sorella è il genio malvagio dietro gli attacchi di ieri?
 
Kuno: … eppure non posso restare qui e non combattervi! Ma non posso! eppure dovrei... (portandosi le mani alle tempie) Aaargh, che fare!
 
Shan-pu: Ehi! (Colpendolo alla testa) Tu ci servi! Adesso vieni con noi in agenzia e ci spieghi tutto!
 
Kuno: Ooh! Grazie! sapevo che avreste riconosciuto il mio valore! (abbracciando Akane con trasporto) Già vedo una felice collaborazione... un anello... due figli ed un cane...
 
Akane: Giù le mani, maniaco!
 
Sede centrale della J.I.A. ore 19.00
 
Tatewaki Kuno non poteva essere più felice. Finalmente la sua indispensabilità era largamente riconosciuta e le tre ragazze non riuscivano a staccargli gli occhi di dosso. Chissà il dolore, quando avrebbe dovuto scegliere tra loro! Perché non riusciva a tenere sotto controllo il suo fascino? Con un grande sospiro, continuò a seguire le tre ragazze, che si muovevano spedite tra i corridoi dell'agenzia, ancora perso nelle sue fantasie. All'improvviso, una fugace visione in rosso lo rapì completamente. La ragazza più bella che avesse mai visto, con i capelli rossi fuoco legati in una treccia sottile. Ne fu completamente accecato, ma la visione sparì rapida ed improvvisa così come era apparsa. Ancora intontito, raggiunse le ragazze, appena entrate in una delle stanze tutte uguali del lungo corridoio.
All'interno, una ragazza con i capelli a caschetto e l'aria impaziente.
 
Nabiki: Insomma, che diamine è successo? Che ci fa questo insieme a voi?
 
Akane: Nabiki, non ci crederai mai! Quattro di Fiori può aiutarci nella missione delle piante giganti!
 
Ranma: (entrando con il fiatone e i capelli bagnati) Ehi, che ci fa qui il Fante di Quadri?
 
Kuno: A dire il vero sarei lo Spadaccino dell'amore...
 
Shan-pu: Airen, ho scoperto che quest'impiastro può aiutarci nella nuova missione!
 
Ukyo: TU hai scoperto?
 
Shan-pu: Umph! Dettagli!
 
Ranma: E come? La situazione sta precipitando! Metà città è assediata!
 
Flashback sui difficili rapporti familiari in casa Kuno.
 
Musica drammatica di un appassionato violino ad apertura della scena.
 
Kuno: * sigh *Dovete sapere che io ho sempre avuto un nobile animo e...
 
Il violinista si intasca una banconota da 1000 yen per suonare più forte e coprire il flashback per risparmiare ai lettori di riascoltare la storia già raccontata.
 
Kuno: … ed ora la sua malvagità è senza confini! Per fortuna Nabiki Tendo anche questa volta mi permetterà di combattere il male e di mostrare la giusta via alla mia pazza sorella!
 
Ranma: Anche... questa volta? Che significa, Nabiki?
 
Nabiki: Beh, diciamo che davo qualche indicazione sulle missioni in cambio di qualche spicciolo...
 
Ranma: E perché diamine attaccava noi, allora??
 
Nabiki: Beh, sarà pure un idiota, ma paga bene sai? (rivolgendosi a Kuno) Bene, il tuo aiuto sarà prezioso! Ma sai, l'agenzia è in deficit, e ci servono i soldi per finanziare questa missione...
 
Kuno: I soldi non sono un problema! Contribuirò volentieri... ma ad una condizione.
 
Nabiki: (alzando un sopracciglio) Condizione?!
 
Kuno: Voglio conoscere quel dolce fiore, la misteriosa e bellissima rossa che ho visto qualche minuto fa in corridoio! La mia mente ed il mio cuore sono pieni della sua bellezza e voglio ricoprirla con il mio amore...
 
Nabiki: Nessun problema! (facendo apparire dal nulla un bicchiere d'acqua e lanciandolo su Ranma) Ecco fatto!
 
Kuno: (abbracciando il malcapitato Ranma) Oh, deliziosa ragazza con il codino! Sono tuo!
 
Ukyo: La vedo mooolto dura...
 
Ranma: Nabiikii, ti odiooo!!
 
 
Mousse si renderà conto di essere stato abbandonato nel parco a duellare con un innocente lampione? Lo Spadaccino dall'identità rivelata conquisterà la sua amata? Riusciranno gli agenti della J.I.A. a porre fine al regno di terrore di Nabiki? Dove porteranno le nuove indagini? Riuscirà l'autrice a farsi rimborsare i soldi dati al violinista?

Lo scoprirete nella prooooooooossima puntata!

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Capitolo 18
*** Episodio IV parte III ***


Sede centrale della J.I.A. ore 22.00
 
Situazioni disperate richiedono azioni disperate.
La scarsamente utilizzata sala riunioni vide la seconda riunione in meno di due giorni.
La gran parte dello staff dell'agenzia si era già accomodato al proprio posto. Ryoga, seduto accanto ad Akane, guardava intimorito la brocca di acqua ghiacciata a qualche centimetro da lui e rispondeva agli sguardi interrogativi della ragazza con un sorriso incerto. Ukyo era intenta in un’animata discussione con Ranma, guadagnandosi le occhiatacce di Shan-pu, che ignorava il povero Mousse, che le provava tutte per catturare la sua attenzione. Il nuovo collaboratore dell'agenzia invece sedeva rigido, con le braccia incrociate. Una posa che emanava efficienza e serietà, se non fosse stato per la ridicola maschera sorridente calata sul volto. Ma forse la figura che attirava di più l'attenzione era la dolce segretaria, che, solitamente piena di allegria, sedeva quasi in lacrime, con lo sguardo fisso nel vuoto.
 
Kasumi: Midori-chan...
 
Un evento così particolare non poteva passare inosservato, soprattutto dal Dottor.Tofu, che, facendosi coraggio, lasciò la preparazione delle diapositive e si avvicinò per consolarla.
 
Dott.Tofu: Ka-kasumi... cosa c'è che non va?
 
Kasumi: Oh, Dottore, sono in pena per la mia Midori! Era diventata così bella e rigogliosa... ed è scappata! Dove sarà? Non avrà paura tutta sola?
 
Dott.Tofu: (andando in autocombustione) Sono sicuro che starà bene.
 
Kasumi: (con un sorriso abbagliante) Oh, grazie, Dottore! Mi sento già meglio... grazie, lei è meraviglioso!
 
Le coronarie del povero dottore non potevano reggere a tanto e, canticchiando una strofa incomprensibile, sfilò la spada di legno tra le braccia dello spadaccino. Piroettando si lanciò puoi fuori dalla sala, distruggendo la porta con la spada.
Ranma, abituato a questo tipo di eventi, con un pesante sospiro prese il posto del Dottore accanto al proiettore, pronto ad illustrare la situazione ad i membri dell'agenzia.
 
Ranma: Mi sa che toccherà a me illustrarvi la situazione...
 
* Diapositiva 1 *
 
Un alto grattacielo, inquadrato da lontano, completamente avvolto da rampicanti. In cima si intravede una figura femminile avvolta da un lungo mantello.
 
* Diapositiva 2*
 
Sullo sfondo si nota il parco di Nerima in uno stato simile ad una giungla. In primo piano una ragazza con i capelli neri raccolti in una coda di cavallo laterale, in posa con una rosa nera tra le labbra.
 
* Diapositiva 3 *
 
Un edificio scolastico. Si intravedono persone svenute sul pavimento del corridoio e fronde d'albero che spuntano dalle aule. In primo piano la ragazza della diapositiva precedente che posa facendo il segno della vittoria con le dita.
 
Ranma: Come vedete queste immagini ci fanno capire che ormai metà città è in queste condizioni! Purtroppo i nostri uffici non sono riusciti a creare un identikit della colpevole...
 
Gosunkugi: Ma c'è una ragazza presente in tutte le foto! (ignorato da tutti)... vabbè, fa niente...
 
Ranma: … fortunatamente è qui con noi il Re di Picche, che ci darà una mano ad identificarla ed a catturarla!
 
Kuno: (Raggiungendo Ranma accanto al proiettore) Veramente sarei lo Spadaccino dell'amore...
 
Ranma: Come ti pare, Sette di fiori! Allora, cosa puoi dirci su di lei? Punti deboli?
 
Kuno: E' pazza. Completamente. Ah, e le piace avere a che fare con sonniferi e veleni.
 
Ranma: Mi sembra un po' essenziale, ma almeno è utile. Dove possiamo trovarla?
 
Kuno: E mica so sempre dove è mia sorella? Abbiamo vite diverse, amicizie diverse. Interessi diversi! E poi, mica posso fare tutto io!
 
Ranma: (ad un passo dal strozzarlo) Senti, ti abbiamo coinvolto solo per questo, e tu non sai niente?
 
Kuno: Io ho accettato di collaborare solo perché mi è stato gentilmente proposto da quelle tre dolci agenti, e soprattutto per potere rivedere la divina agente con i capelli rossi ed il codino! (sospirando) Oh, mia dolce ragazza con il codino, dove sarai adesso? Anche tu ti struggi pensando a me?
 
Ranma: * brrrr*
 
Ranma, riprendendosi dalla orribile visione nata dalla sua immaginazione, cominciò a litigare ferocemente con  Kuno, che lo ignorava ostinatamente. Shan-pu, Ukyo ed Akane si lanciarono per dare una mano a Ranma, solo per diventare il nuovo oggetto della rabbia dell'agente esasperato. Ryoga e Mousse intervennero subito in difesa delle loro amate. Gli agenti della J.I.A., compresi Hiroshi e Daisuke, vedendo il momento di stallo, si alzarono per dedicarsi ai propria affari ed anche Soun e Genma decisero di andarsene ad andare a bere una birra. Al tavolo restarono solo Gosunkugi, ignorato da tutti, Nabiki, più annoiata che mai, e Kasumi, che si guardava intorno con aria interrogativa.
 
Un tremore crescente passò inosservato a tutti, presi dai loro affari o dal litigio. Dopo alcuni colpi, dalla polvere del muro squarciato apparve una ragazza dai capelli neri, avvolta da un mantello nero a cavallo di una mostruosa orchidea alta due metri e dall'enorme fusto.
Attirati dal rumore, tornarono di corsa gli agenti che si erano allontanati, mentre il feroce litigio si esaurì all'istante.
 
Kasumi: Midori-chan! Se tornata! Che gioia!
 
Nabiki: Dovremo far sistemare di nuovo il muro...
 
Agente della J.I.A: Uffa! Non puoi andare in pausa un momento che ti arriva il lavoro extra in ufficio...
 
Mentre la polvere si disperdeva, la ragazza scese dall'enorme fiore, ridendo come una pazza. Il mantello si spalancò con un colpo di vento, rivelando di essere coperta solo da uno striminzito body nero.
 
Ranma: Ah! Sei tu la folle criminale delle piante!
 
Gosunkugi: Io l'avevo detto, ma...
 
Ryoga: Il tuo piano finisce qui! Noi ti fermeremo!
 
Ragazza in body: Ohohohohoh, non credo affatto! Mi basta superare questo edificio per conquistare l'altra metà della città!
 
Ryoga, Mousse, Ranma e le Angels si lanciarono contro la ragazza, eppure ad un tratto non furono più capaci di muoversi, pur cercando di opporsi a questa condizione con grandi sforzi.
 
Mousse: Ma cosa...?
 
Ragazza in body: Avete respirato il mio gas paralizzante! Ora colonizzerò questo edificio e porterò a termine il mio geniale piano criminale!
 
Nella sala aleggiava il gas che aveva bloccato gli agenti, diffondendosi ulteriormente e bloccando tutti i presenti nella sala.
 
Ragazza in body: Bene, è stato facile! Ora posso andare...
 
“Tu non vai da nessuna parte! Lo Spadaccino dell'amore ti fermerà!”
 
Ragazza in body: Fratello caro, un nome così stupido sembra fatto apposta per te...
 
Kuno: Kodachi, come hai fatto a riconoscermi? Sei proprio una strega! Ma ora questo non ha importanza, io ti fermerò! Grazie alle mie abilità superumane i tuoi veleni non fanno effetto su di me!
 
Akane: Insomma, non ha respirato il gas grazie a quella ridicola maschera...
 
Kodachi, sfoderando un nastro da ginnasta, cominciò a rincorrere il fratello, cercando di colpirlo. Lui schivava i colpi saltellando e proteggendosi di tanto in tanto con le sedie, rivelando la natura mortale dell'arma, che affettava questi scudi temporanei.
 
Kuno: Ahahah, non mi prendi, non mi prendi!
 
Nabiki: … si comportano come due bambini....
 
Kuno: (bloccandosi di colpo) Basta giocare! E' ora di farla finita... ecco (rombo di tuono in lontananza) l'arma segreta!
 
Tutti: Ooh!
 
Kasumi: Oh, un tuono? Sembrava una giornata così serena...
 
Musica drammatica di un appassionato violino ad apertura della drammatica scena.
 
Kodachi: E tu che vuoi, adesso?
 
Il violinista viene preso a calci e si allontana volando dalla finestra.
 
Violinista: che lavoro ingrato!
 
Kuno: (battendo le mani) Sasuke!
 
Il ninja tascabile spuntò tra i resti del muro squarciato, cercando di farsi largo tra le macerie. Lanciò una timida occhiata alla ragazza in nero, che cercava di incenerirlo con lo sguardo, e consegnò quello che sembrava un libro allo Spadaccino con un inchino. Subito dopo si dileguò veloce come era apparso: inciampò in uno dei mattoni sparsi per il pavimento e volò al di là del foro.
 
Kodachi: Quello è il mio diario segreto...
 
Kuno: Sì! Ed ora leggerò ad alta voce i tuoi imbarazzanti segreti! (sfogliando il diario) Vediamo... “Onigiri à la Kunò: un chilo di riso, cento grammi di nori essiccate, cinque grammi di cicuta.... Eh?
 
Kasumi: Che ricetta interessante! Peccato non potersi muovere per prendere appunti...
 
Kodachi: Ohohohoh, pensavi che fossi così stupida da lasciarti prendere il mio diario segreto?
 
Kuno: Oh, no! (piangendo) Devo dichiararmi sconfitto!
 
Ohohohohoh, non hai nessun potere su di me fratellino! Ho il completo controllo! Oggi Nerima, domani chissà...
 
Ranma, frustrato di non poter fare la parte dell'eroe neppure in quest'ultimo episodio, cercò di vincere il torpore del gas con enorme sforzo, fallendo miseramente.
 
Ranma: N-non vincerai così facilmente...
 
Kodachi: Oh! Ma non mi ero accorta di quest'uomo così affascinante! E quanta forza di volontà! Che passione! Mi sa che prenderò anche te, fustaccio...
 
“Fermati subito!”
 
Alle spalle di Kodachi, Akane, Ukyo e Shan-pu cominciarono a muoversi, prima a scatti e poi in maniera più fluida, avvolte da una spaventosa aura combattiva.
 
Kodachi: m-ma voi non dovreste riuscire a muovervi...
 
Ukyo: Il mio Ran-chan non si tocca!
 
Shan-pu: Sono così arrabbiata che non mi va nemmeno di fare la presentazione con la rima prima di gonfiarti di botte!
 
Akane: Ora hai proprio superato i limiti!
 
Le tre agenti si gettarono contro la ragazza dai capelli neri, dando vita ad un' onda di violenza che l'autrice, un po' per raccapriccio ed un po' per pigrizia, decise di non descrivere.
 
Nabiki: Caspita, Saotome, quattro donne che lottano per te!
 
Ranma: “Quattro donne”...
 
Ultimo fashback dell'episodio. Davvero, l'ultimo, promesso, la smetto.
 
Musica drammatica di un appassionato violino ad apertura della drammatica scena.
 
Il violinista, già malridotto dai calci di Kodachi, viene nuovamente preso a calci da Ranma bambino, protagonista del flshback.
 
Ranma non credeva a queste cose. Solo che quegli stupidi ragazzini l'avevano sfidato, e lui non si tirava mai indietro da una sfida. Non l'avrebbe mai ammesso neppure a sé stesso, ma quell'atmosfera lo intimoriva. Si trovava nella tenda di un indovino, un uomo anziano e guercio che lo guardava in modo inquietante dal suo unico occhio.
 
Indovino: Vedo, vedo... quattro donne nella tua vita.
 
Ranma: Evvai! Finalmente potrò vincere a poker contro papà!
 
 
Sede centrale della J.I.A. ore 11.00
 
Dopo due giorni la situazione finalmente tornò alla normalità, la città fu liberata dalle piante che l'avevano invasa. Anche la criminale che aveva dato vita a tutto questo era stata assicurata alla giustizia, grazie al pacifico e per nulla interessato intervento delle tre agenti.
All'interno dell'ufficio di Nabiki si stava tenendo una cerimonia solenne. Nabiki, appoggiata alla scrivania, osservava un po' annoiata il momento in cui Ranma appuntava sul petto dello Spadacci... di Tatewaki Kuno la rarissima spilla da agente onorario della J.I.A.. Anche Akane, Ukyo e Shan-pu erano presenti, sedute sul classico divanetto bianco, in un inusuale momento di tranquillità e concordia.
 
Akane: Non posso credere che stiamo accettando in agenzia questo maniaco!
 
Shan-pu: Ma ancora quelle patacche in simil plastica? Ma quante ne abbiamo?
 
Ranma: … e così, con la promessa che non prenderai iniziative di alcun genere (a parte se vuoi qualche generosa donazione alla causa della J.I.A.), ti premio con il titolo dell'onorificenza di agente ad honorem!
 
Kuno: Oh, sono così felice! Questo momento sarebbe perfetto se potessi vedere la mia bella rossa...
 
Ranma: Sono sicuro che non la rivedrai mai più, cascasse il mondo! Eh eh, è partita per una nuova missione a chilometri da qui...
 
Nabiki: Ne sei proprio sicuro?
 
Splash!
 
Kuno: Oh, dolce ragazza con il codino! Non riesci a stare lontana da me, vero?ti capisco, neanche io ci riuscirei!
 
Ranma: Naaaaaabikiiiiii, maledetta!!
 
Anche questo episodio è terminata. Non so davvero se ce ne saranno di nuovi, ma ne approfitto per ringraziare tutti coloro che negli anni hanno continuato a supportarmi ed a leggere, nonostante l a lentezza e l’irregolarità dell’uscita dei capitoli.
 

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