Il Cuore Di Una Zingara di sommalexiel (/viewuser.php?uid=31805)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una nuova ladra. ***
Capitolo 2: *** Scoperta ma alla fine alleata ***
Capitolo 3: *** Prova superata ma ancora malfidata! ***
Capitolo 4: *** Duello con gli occhi negli occhi ***
Capitolo 5: *** Vipera colpita e affondata! ***
Capitolo 6: *** Sweet Night ***
Capitolo 7: *** The Prayer ***
Capitolo 8: *** Inseguimenti sul tetto ***
Capitolo 9: *** Lotta tra vita e la morte ***
Capitolo 10: *** I Promessi Sposi! ***
Capitolo 11: *** Un Fantasma del Passato ***
Capitolo 12: *** Goodbye ... My Husband ... ***
Capitolo 13: *** I Am a Gypsy! ***
Capitolo 1 *** Una nuova ladra. ***
L’una del mattino.
A New York la gente non
dormiva anzi, sembrava che la notte fosse il sorgere del sole a
quell’ora.
Migliaia di persone in
giro per la città per partecipare a qualsiasi tipo di
divertimento:
Cinema, Discoteche,
Feste, Concerti ecc.
Anche Il Metropolitan
Museum di New York era
aperto a quell’ora. D’altronde moltissimi personaggi importanti arrivavano da
tutto il mondo per vedere gli splendidi gioielli esposti nel museo.
Pietre
di svariate grandezze, lavorazione, colore e
tipo.
Pietre
come il quarzo lavorate e incastonate in catene d’oro bianco e zirconi dal
valore inestimabile, diamanti di infiniti tipi
ecc.
Un
magnifico gioco di luci colori brillantezza e
meraviglia.
Quella
sera poi, in particolar modo, avevano circondato oppure oserei dire “invaso” il
museo di guardie, poliziotti e soldati, perché proprio quella sera era esposto
al centro della sala principale il diamante nero più grande del mondo “Il
diamante Corvino”, inoltre, una nuova minaccia per la polizia era comparsa dopo
Lupin e i suoi compagni …
Da
qualche mese, aveva fatto colpo una nuova ladra che aveva già derubato diversi
gioielli di grande valore e anche molto famosi per la loro rarità, tra cui: una
piccola meteora incastonata in una spilla insieme a due topazi, un colie di
rubini e diamanti, ecc.
Non
si conosceva, al contrario di Lupin, la sua identità, si sapeva solo che era una
donna e girava voce che fosse molto ma davvero molto
bella.
Il
suo primo colpo fu una preziosa ambra conservata in un antico museo dell’Olanda,
inoltre era rapidissima sia nei movimenti sia a spostarsi da una nazione
all’altra o addirittura da un continente all’altro … i giornalisti avevano
formulato e cerato il nome più strano da appiopparle, alla fine fu battezzata
col nome di “Ambra” cioè col primo colpo che compì prima di diventare famosa
nella sua carriera.
Molti,
tra cui l’ispettore Zenigata, temevano che quella notte non avrebbe esitato a
presentarsi, o lei o Lupin … o magari chissà,
entrambi.
Si
erano organizzati affinché se uno di loro fosse comparso loro lo avrebbero
subito avvistato, intrappolato e dopo catturato. Eppure sul tetto, qualcuno stava
tramando già da un bel pezzo …
-Mancano
otto minuti e diciassette secondi.-
-Ricordati
del segnale Jigen, appena lo vedi devi tirare su la corda, Goemon, tu penserai a
distruggere le telecamere invece. -
-D’accordo.-
La
gente conversava e osservava i gioielli tranquillamente senza immaginare gli
sgraditi ospiti che sarebbero giunti quella sera dal tetto
dell’edificio.
-Mio
Dio caro guarda!... è bellissimo!-
-Quello
è il diamante Corvino!-
-Santo
cielo Marisa vieni a vedere com’è bello non ci sono
parole!-
Il
diamante aveva richiamato l’attenzione di tutto il pubblico, mentre le forze
dell’ordine giravano per tutto l’edificio scrutando attentamente ogni angolo,
quando ad un certo punto Zenigata ricevette una chiamata da uno dei suoi uomini:
“Ispettor Zenigata, ho visto passare di sfuggita un ombra che somigliava molto
ad uno dei compagni di Lupin, quindi ci sarà anche
lui”
“Maledetto
Lupin! Lo sapevo che non se la sarebbe lasciata scappare questa occasione! Ma
questa volta sarò io… a non lasciarmelo scappare!” –AL PIANO 16
PRESTO!-.
La
gente era così presa ad osservare i gioielli che nemmeno si accorgeva del via
vai dei poliziotti e dei soldati.
Solo
dopo un po’ se ne accorsero, così cominciarono a domandare a quelli sul posto
cosa stesse succedendo, mentre loro cercavano di riferire il meno possibile per
evitare di diffondere il panico e mandare a monte la
serata.
Ma
qualcos’altro li precedette.
Le
luci si spensero per esattamente quattro secondi, portando lo scompiglio fra i
presenti.
Quando
si riaccesero, comparve Lupin.
Era
in cima ad una trave sul soffitto sghignazzando con il diamante corvino in mano
–Ihihihih! Scusate l’interruzione ma continuate a godervi la serata! Addio Zaza!
Spero di rincontrarti alla prossima! Ihihih!-
-LUPIN
LO SAPEVO!!!! MALEDETTO!!! SCENDI SUBITO LO SAI DI ESSERE IN
ARRESTO!?!?!?-
Lupin
continuava a sghignazzare e a divertirsi guardando il suo ispettore preferito
sbraitare come un matto contro di lui. Ma subito dopo le luci si spensero di
nuovo ma si riaccesero subito.
-Ihihihih!
A quanto pare il buio vi spaventa! Ma la meravigliosa luce oscura che emana
questo bel diamante nero non vi spaventa per niente! Vero mio meraviglioso
diamante cor…. Cosa!?!?!?!?-
-LUPIN
CHE SUCCEDE?- disse Jigen sbucando in mezzo alla
folla.
-IL
DIAMANTE!!! IL DIAMANTE è SCOMPARSO!!!!-
-CHE
COSA?!?!!?- disse insieme Goemon.
-OH
NO! MA COM’è POTUTO ACCADERE CE L’AVEVO IN MANO FINO A POCO FA NON L’HO LASCIATO
CADERE NE SONO SICURO!!!-
-GUARDATE
LASSù!!!- urlò una donna.
Aveva
visto sul tetto vetrato la sagoma di una persona, che faceva roteare in mano il
diamante nero, osservandone i meravigliosi
luccichii.
-CHI
è QUELLO?!- Chiese Goemon.
-AAAAH!
HA RUBATO IL MIO DAMANTE DOBBIAMO RIPRENDERLO!!!-
-PRESTO
SCENDI DA LÌ LUPIN!- gli urlò Jigen.
I
tre amici si riunirono per un secondo in mezzo alla stanza per poi uscire
all’esterno del palazzo arrampicandosi per l’edificio per raggiungere il tetto,
con Zenigata ed i suoi uomini appresso.
Lupin
raggiunse per primo il tetto e vide il ladro del diamante girato di spalle
vicino al cornicione pronto a scappare che analizzava attentamente il diamante.
Ciò nonostante era troppo buio per capire chi
fosse
-EHI
TU!- gli gridò.
Il
ladro si girò con la testa senza fare alcuna mossa, nel frattempo arrivarono su
Jigen e Goemon pronti ad attaccare.
Il
ladro continuò a rimanere immobile vicino al cornicione, con il diamante chiuso
energicamente nella mano, fissando i tre uomini e senza muoversi di un
millimetro. Dopo poco, dalla posizione di tensione in cui si trovava, si rilassò
tirandosi su bene dritto con la schiena.
-Mi
dispiace amico, ma quel diamante l’avevo preso io prima che arrivassi tu e credo
proprio che sia il caso di ridarmelo indietro, su forza restituiscilo!- gli
disse Lupin sarcasticamente.
Il
ladro non gli diede ascolto e di tutta risposta, si girò leggermente verso
sinistra, sistemandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio con molta
tranquillità e mostrando il piercing che portava in alto all’orecchio,
facendogli emanare un piccolo luccichio.
Zenigata
raggiunse il tetto e cominciò a gridare attraverso il megafono –LUPIN SEI IN
ARRESTO ARRENDITI!!!!- da dietro spuntò anche un elicottero pieno di soldati, il
faro che aveva davanti venne puntato dritto contro il ladro che aveva preso il
diamante corvino che per il fastidio che gli dava la forte luce agli occhi si
coprì il volto col braccio celando anche la sua identità, tutto quello che si
riuscì a capire era che quel ladro in realtà era una donna, una donna dai
lunghissimi capelli bruni fino in fondo alla schiena, che svolazzavano
velocemente in aria a causa dell’aria provocata dall’elica
dell’elicottero.
Mentre
Lupin e gli altri si voltavano verso Zenigata, la ragazza ne approfittò per
scappare, appena si accorsero della sua fuga tutti cominciarono a correrle
dietro, mentre lei fuggiva fra i tetti della città con una velocità ed
un’agilità davvero incredibile.
Jigen
ne approfittò per sparare alcuni colpi all’elicottero dietro di loro che
precipitò subito dopo portandosi dietro anche Zenigata –GIURO CHE UN GIORNO TI
PRENDERò LUPIIIIIIIIIIIIIN!!!!!!!-. intanto i tre ragazzi continuavano ad
inseguire la ladra per i tetti che non esitava a fermarsi ma rallentò
leggermente la sua corsa quando si trovò nella parte più povera e desolata della
città, finché non si fermò sul tetto di una fabbrica piazzandosi davanti a loro,
con i capelli ondeggianti al vento illuminati dai raggi lunari, ciò nonostante
il suo viso rimaneva nascosto dal buio e a lei questa cosa non dispiaceva per
nulla anzi, continuò a celare il suo volto nel buio della
notte.
-Brava
fanciulla, finalmente ti se fermata Ihiiìhihih!- disse Lupin sogghignando
divertito.
-Restituisci
quel diamante.-le disse minacciosamente Goemon con la mano destra protesa verso
la sua katana.
La
ladra esitò un momento poi estrasse il diamante dalla tasca cominciando a
tirarlo energicamente fino a staccarlo completamente dall’anello di diamanti in
cui era incastonato.
Lanciò
a Lupin il diamante nero, tenendosi invece l’anello di diamanti, poi cominciò a
parlargli con voce bassa e cauta:
-Lupin,
ti chiedo solo una cosa, spero tu mi possa
accontentare…-
-Spara
bellezza Ihihih!- le rispose lui ridendo.
-Lascio
a te il diamante come mi hai chiesto prima anche se inizialmente ho rifiutato
l’idea. Ti chiedo solo di lasciarmi l’anello restante con i diamanti
incastonati, non chiedo altro, la parte più importante la lascio a
voi…-
Lupin
ci pensò un momento grattandosi la nuca, poi guardò la ragazza e le rispose –E
va bene, a te l’anello, ma mi spieghi cosa te ne fai di un anello vuoto senza il
diamante principale che l’ha reso così famoso?-
-A
me basta così, l’importante è che mi permetta di mantenermi per un bel po’ di
tempo, avrei preferito avere anche il diamante, ma … lo lascio a te, ci sei
arrivato per primo in fin dei conti è giusto
così…-
-Scommetto
che tu sei la famosa Ambra non è vero?- chiese
Jigen.
La
ragazza rimase muta per un po’, dopodiché annuì –si è giusto, sono io.
-
-Ma
mi spieghi come hai fatto a rubarmi l’anello in così poco tempo senza che io me
ne accorgessi?-
-Ti
basti sapere che al buio si presta più attenzione a ciò che c’è intorno anziché
a quello che si possiede… arrivederci ragazzi.- concluse così il discorso
lanciandosi poi all’indietro dall’edificio.
I
tre amici increduli corsero sul cornicione a vedere, ma Ambra si era ormai
dileguata nel buio.
Rimasero
fermi in silenzio un momento a pensare a ciò che aveva detto fin che Goemon non
ruppe il silenzio: -Ha detto che la cosa importante era riuscire a mantenersi
per un po’, deduco, quindi, che commette dei furti per via della pessima
situazione economica che si ritrova… -
-Lo
credo anch’io. - rispose Jigen con la solita sigaretta in bocca.
-Si
forse avete ragione, ma credo, che ci sia anche qualcos’altro sotto … aveva un
modo di parlare così solenne e allo stesso tempo rassegnato che mi fa pensare a
qualcosa di molto più complicato oltre a una bassa disponibilità economica, per
quello che ne sappiamo noi potrebbe anche essere stata una scusa e poi il vero
motivo dei suoi furti è un altro, ma sento che nasconde qualcosa … e sapete?
Qualcosa mi dice che la rincontreremo.- concluse così sorridendo… ne era certo,
l’avrebbero rivista … molto presto …
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Capitolo 2 *** Scoperta ma alla fine alleata ***
Il
giorno dopo i tre amici si radunarono al solito bar, seduti fuori al loro
tavolino, discutendo sui nuovi colpi e a quello che era successo la sera
precedente, quando ad un certo punto arrivò Fujiko salutando Lupin con la manina
e con la voce squillante : -Ehi Lupin!-
-Oh
no… - dissero Jigen e Goemon insieme con un’espressione
perplessa.
-Fujiko!
Tesoro! Ti prego accomodati!!- disse riverente Lupin inchinandosi e cedendole il
suo posto.
-Grazie
Lupin come sei galante caro!- rispose lei
vanitosa.
Jigen
si avvicinò all’orecchio di Goemon sussurrandogli –Scommetto che vorrà tirarci
uno dei suoi soliti tranelli per ingannarci, soprattutto adesso che abbiamo il
diamante farà sicuramente di tutto per portarcelo
via.-
-Hai
ragione, se Lupin non starà attento glie lo porterà via di certo.- rispose
lui.
Lupin
caro com’è andata poi ieri sera?-
-Mia
cara Fujiko, sarai contenta di sapere che sono riuscito a prendere il diamante
Corvino! Il diamante nero più grande del mondo! … eccolo!- le mostrò così il
diamante tirandolo fuori dalla tasca interna della sua giacca
rossa.
-Oh
Lupin! È meraviglioso! Guarda come brilla! Ma … santo cielo! Ma l’anello in cui
era incastonato dov’è!?- chiese lei meravigliata.
-Ma
perché ce l’hanno tutti con quel dannato anello?- Rispose Lupin deluso per le
lamentele di Fujiko.
Lupin
quell’anello era pieno di piccoli diamanti bianchi e mentre il diamante nero era
incastonato fra tutti gli altri, io speravo che tu mi volessi regalare un
bell’anello e invece mi porti una pietra di valore senza che io possa nemmeno
indossarla!- disse lei seccata.
-Ma
ma cara io credevo che l’importante fosse il diamante in se, non l’intero
anello!-
-Come
immaginavo…- disse fra se e se Jigen.
Lupin
che fine ha fato l’anello si può sapere?!- chiese lei
rabbiosa.
-Ehm,
vedi cara ieri sera c’è stato un piccolo contrattempo, quando ho preso l’anello
poi, ehm … ho dovuto cederne una parte ad una rivale … - rispose
lui.
-Hai
dovuto cederne una parte ad una rivale???- chiese lei nervosamente sottolineando
le ultime parole.
-Ehm
si è così Hiihihih!!!- lei lo prese per la giacca tirandolo vicino a se e
cominciando a sbraitargli –LUPIN MA COME HAI POTUTO CEDERE UNA PARTE
DELL’ANELLO?? E POI CHI è QUESTA
RIVALE!?!? NON MI DIRAI CHE SI TRATTA DELLA AMBRA
VERO??!!-
-Ehm
invece si tratta proprio di lei mia cara Ihihih!- rispose lui intimidito dalla
rabbia di Fujiko.
-Ecco
lo sapevo … alla fine ti sei fatto ammaliare da una bella donna senza pensare
alla tua povera Fujiko, sei proprio un uomo crudele Lupin!- disse lei
disperandosi.
-Che
scena patetica…- disse Goemon sottovoce.
-Mannò
cara che cosa stai dicendo ho dovuto cederglielo perché le occorrevano dei soldi
per tirare avanti, ma tu credi davvero che io sia un tipo da tradire la mia
stupenda Fujiko con qualche altra donna? Ma cara …- disse lui
blandendola.
-Lo
spero per te Lupin!- rispose lei scocciata incrociando le braccia in modo
solenne.
-Ma
cara ma non devi pensarlo neanc … O santo cielo! Ma chi è quel viso d’angelo!!!-
esclamò Lupin ad un certo punto sgranando gli
occhi.
Infatti
oltre le piccole siepi che facevano da recinto ai tavoli sistemati fuori dal
bar, stava passando una giovane ragazza, alta, esile ma allo stesso tempo dal
corpo ben formato.
Aveva
i capelli castani raccolti in una lunga treccia, gli occhi blu, la pelle diafana
e i lineamenti classici in volto.
Portava
un abito nero lungo fino alle ginocchia, dal tessuto molto leggero con delle
piccole onde in fondo all’orlo della gonna e dalle maniche che scendevano per un
breve tratto lungo le spalle, portando infine come ornamento, un sottilissimo
cinturino color argento con una parte che ondeggiava liberamente da un lato
terminando infondo con un brillantino del colore del vestito. Davvero
un’angelica figura. Molto raffinata.
-Yuhuuuuuuuuuuuuuu!
Ehilà Bellezzaaaaaaaaaaaaaaaa!- Le urlò Lupin.
Lupin
la vuoi smettere!- lo rimproverò Fujiko.
-C’è poco da fare, ormai è così, e così
ce lo dobbiamo tenere.- disse Jigen rassegnato.
-YUHUUUUUUUUUUU!
EHI FANCIULLA DICO A TE!!- Continuò a gridare
Lupin.
La
ragazza si voltò indignata da quelle urla voltandosi con uno sguardo glaciale,
ma subito dopo ne assunse uno piuttosto sconvolto quando vide chi era che urlava
in quel modo davanti a tutta quella gente.
-Mia
caaaaaaaaaaaaara sei una realtà uscita da un sogno…- disse Lupin tirandola
vicino a se inchinato e baciandogli la mano.
-Senta
potrebbe smetterla di umiliarmi IN QUESTO MODO!!!- lo rimproverò
lei.
-Ma
cherì chi è l’uomo vivo che potrebbe rinunciare a tale bellezza..- continuò lui
ruffiano.
-La
smetta Lupin!- disse lei ad un certo punto
seccamente.
Fujiko
disse sorpresa –Tu sai chi è?- -Ehm… si.- rispose lei
imbarazzata.
-Oh,
e come fai a conoscermi cherì?- chiese Lupin stupito
anch’esso.
-Bhè
ecco … è che … si sa insomma la fama certo non ti manca …- disse lei cercando di
trovare una scusa …
Ad
un certo punto però, fece un gesto che la tradì, per l’imbarazzo si sistemò i
capelli dietro l’orecchio sinistro, facendo spuntare un piercing che si illuminò
alla luce del sole.
A
quel punto Goemon capì tutto, spalancò lo sguardo, si alzò indicandola col dito
ed esclamò –Lei è Ambra! La ladra di ieri sera! È per quello che ti conosce
Lupin!-
-Hai
ragione! Quello è il piercing che ha messo in mostra ieri sera!- esclamò a sua
volta Jigen.
-Lei
è Ambra????- domandarono stupiti Fujiko e Lupin.
La
ragazza spaventata li guardò con terrore, indietreggiando, dopodiché cominciò a
scappare.
Attraversò
la strada di corsa senza fermarsi un secondo e poi si precipitò lungo i vicoli
della città.
Tutti
e tre si misero ad inseguirla con Fujiko dietro in moto, la ragazza fuggiva
senza guardarsi mai alle spalle, cercando in continuazione una qualsiasi
deviazione per seminarli, ma spesso gli sbucavano davanti all’improvviso
cogliendola si sorpresa ma lei riusciva sempre ad evitarli senza farsi
prendere.
L’inseguimento
continuò per diversi minuti lungo i vicoli. Non riuscivano a capire come, ma
mentre loro iniziavano ad essere esausti, lei invece correva sempre con la
stessa velocità, come se fosse la cosa più facile del mondo, evidentemente era
inseguita di continuo e ormai aveva raggiunto una notevole
resistenza.
Continuò
a fuggire guadagnando un po’ di
distacco da Lupin, Jigen e Goemon che ormai cominciavano a rallentare per
mancanza di fiato.
Fujiko
invece continuò a starle dietro creandole un po’ di disagio per la pericolosità
e la velocità della moto.
Ad
un certo punto Ambra sbucò in un
piccolo piazzale circondato dai palazzi avente come uscita solo la stradina da
cui era arrivata. Una sorta di vicolo cieco.
Si
trovò in serie difficoltà, Fujiko con una sgommata mise la moto lateralmente
bloccando quell’unica uscita, poi scese e cominciò ad avanzare verso di lei
levandosi il casco.
-La
tua corsa è finita zingara.- disse minacciosa –Adesso sarà il caso che tu mi
restituisca subito il mio anello se non vuoi avere dei seri
guai!-
-Non
posso dartelo! Ormai l’ho venduto ricavandone i soldi di cui ho bisogno e
comunque anche se lo avessi non te lo darei mai!-
-Brutta……
SPORCA ZINGARA!!!- le gridò l’altra, e dopo quelle parole le saltò addosso
buttandola a terra.
Ma
Ambra riuscì a difendersi perfettamente: con la gamba sinistra la scaraventò a
terra, così lei ebbe il tempo di alzarsi. Dopodiché si sedette sopra la sua
pancia estraendo un coltello da tavola dalla borsetta, puntandoglielo vicino
alla gola.
Fujiko
rimase pietrificata da quello scatto improvviso e rimase a terra senza
muoversi.
-Preferisco
essere chiamata gitana grazie.-
-Lasciami
subito!-
-No.-
-Lasciami!-
Fujiko diede degli scossoni per togliersela di dosso ma la giovane zingara
continuò a tenerla bloccata energicamente e smise di farla scatenare puntandole
ancora più vicino alla gola il coltello. A quel punto Fujiko si
fermò.
-Sei
proprio un diavolo!- disse Fujiko indignata.
-La
malvagità è un fatto di punti di vista.-
-Maledetta
zingara!-
In
quel momento giunsero gli altri tre. Lupin quando vide la scena tirò Ambra per
le spalle liberando Fujiko che si gettò disperatamente fra le sue braccia
lamentandosi.
La
zingara invece indietreggiò guardando gi altri due in modo
ostile.
-Lupin…oh
Lupin quella sporca zingara voleva uccidermi hai visto!?- piagnucolò
Fujiko.
-Idiota!
Non ti avrei mai fatto una cosa del genere se tu non mi fossi saltata addosso
stupida!- rispose lei arrabbiata.
-Insomma
smettetela!- le rimproverò Goemon –Perché la chiami zingara?-
domandò.
-Non
lo sapete? Ambra è il suo nome d’arte, ma lei in realtà non è una donna nobile o
una cittadina comune, e tantomeno una ladra di prim’ordine anche se è sempre
riuscita alla perfezione nei suoi colpi, lei è una zingara, una zingara
proveniente dal Canada! Infatti viene chiamata da molti Esmeralda, come la
zingara di Notre Dame. Ma il suo vero nome non…- -Zoe Duchesne.- rispose la
ragazza interrompendola -Non pensi di aver detto già abbastanza su di me?-
continuò seccata
-E
tu non pensi di avermi già fatto abbastanza per oggi?- ribatté
Fujiko.
-Massì
certo mi lascio ammazzare da una donna mondana e promiscua come
te!-
-Tu
sei pazza!-
-Fujiko
dai basta l’importante è che non sia successo niente.- la placò
Lupin.
-Non
è successo niente???? Per poco non mi ammazzava e ha rubato il mio anello! Anzi
no. Glie l’hai dato tu!!!!!!!!-
-Ma
tesoro l’hai detto tu che non è una nobile e nemmeno una cittadina sistemata
adeguatamente, in fin dei conti anche lei in qualche modo deve pur campare.- si
giustificò lui.
-Non
mi interessa!!!- urlò lei.
-Basta
adesso, lasciamola andare via.- intervenne Lupin.
-No
non possiamo.- lo fermò Goemon.
-Per
quale ragione?- chiese spazientita Zoe.
-Se
noi ti lasciamo andare come se niente fosse, ogni volta tu per noi sarai un
intralcio, e le cose non potranno andare sempre come ieri notte.- le spiegò
Goemon seccamente.
Zoe
alzò lo sguardo strinata. Non aveva idea di come sarebbe andata quella giornata.
“Se solo non mi fossi sistemata i capelli!” continuava a
pensare.
-E
allora che cosa facciamo?- domandò Jigen.
Tutti
rifletterono un po’, quando Lupin si illuminò ed espose la sua idea –Ragazzi! Ma
che idea geniale! Potrebbe fare parte della nostra squadretta! Ho visto come
opera e penso che abbia talento nonostante sia una
gitana!-
-Pessima
idea!- lo spense Goemon.
-Perché?-
chiese Lupin.
Goemon
non rispose e guardò per un attimo Fujiko per poi riabbassare lo
sguardo.
Jigen
capì al volo quello che intendeva, non voleva innanzitutto un’altra donna in
mezzo e inoltre se fosse stata una donna sleale e falsa come Fujiko li avrebbe
mandati in banca rotta … così cercò di spiegare la situazione a Lupin nel modo
più congeniale.
Lupin
il fatto è che non la conosciamo, non possiamo sapere se è una ragazza leale che
rispetterà i nostri accordi, come facciamo a sapere che non ci porterà via
quello che prenderemo anche se glie ne daremo una parte di
diritto?-
Lupin
si avvicinò all’orecchio Jigen dicendogli –Vedi, anche io sono tentennante
all’idea perciò faremo alcuni tentativi, ho già in mente un piano, ma pensa se
invece sarà onesta e deciderà di comportarsi bene, sarebbe un aiuto grandioso,
l’hai vista anche tu no come lavora? È
eccezionale!-
Jigen
ci pensò su un momento poi ritenne che l’idea non era tanto malvagia anche se
era poco convinto del piano di Lupin per verificare l’onestà della
ragazza.
-D’accordo
ne parlerò con Goemon, ma se la ragazza è come Fujiko ti conviene non prenderla,
non sarebbe affidabile.-
Jigen
andò a spiegare la faccenda a Goemon che con fastidio dovette accettare, Lupin
invece andò verso Zoe e le propose l’affare: -Cherì, io ed i ragazzi abbiamo
pensato ad un accordo, per evitare problemi come quello di ieri sera, potresti
unirti alla nostra squadretta, riceveresti una parte del bottino per continuare
a mantenerti e come d’altronde ti spetterebbe di diritto per l’aiuto, avresti
dei compagni su cui appoggiarti, e torneresti molto utile anche a noi grazie
alle tue abilità. Quello che ti chiediamo noi ovviamente è di aiutarci e di non
appropriarti del bottino che non ti spetta, che ne dici? Facciamo
alleanza????-.
Zoe
ci rifletté un po’ su, la cosa le conveniva abbastanza ma avrebbe dovuto
abbandonare molte abitudini che aveva acquisito da quando aveva intrapreso la
vita da gitana, ma se non altro tramite la proposta di Lupin aveva buone
probabilità di raggiungere i suoi scopi, e di vendicarsi di ciò che le era stato
tolto. Intanto Fujiko protestò la proposta di Lupin cominciando a sbraitare e a
dargli pugni sul petto –LUPIN MA COME TI SALTA IN MENTE DI PRENDERE CON TE LA
GITANA!? HA CERCATO DI UCCIDERMI HAI VISTO E HA RUBATO IL MIO
ANELLO!!!-
-Fujiko
l’anello ce lo eravamo preso per noi, sei tu che ti sei presa l’iniziativa di
dire che era il tuo.- intervenne Jigen –TU CHE COSA C’ENTRI IN TUTTA QUESTA
STORIA? RESTANE FUORI!!!- lo rimproverò lei a quel punto lui rinunciò a
qualsiasi dibattito e la lasciò perdere. Intanto Zoe rifletteva cercando di
calcolare i pro e i contro della proposta, alla fine si decise e rispose a Lupin
–Accetto la tua proposta Lupin, ho solo una richiesta da farti…- -quale?- -Sto
sistemando la mia abitazione, che tra l’altro è abbastanza vicino al tuo covo se
è dove penso che sia, avrei bisogno solo per sta notte di un posto dove dormire,
sennò sarei fuori di casa, solo sta notte, poi avrò la mia
casa.-
Goemon
alzò gli occhi per vedere che cosa le avrebbe detto Lupin, che si era fermato a
guardarla, come se volesse capire attraverso il suo sguardo se era una richiesta
innocente ho se architettava qualcosa.
-D’accordo,
ma niente scherzi.- -Grazie, non farò danni.- -Non ti conviene.- disse fra se e
se Goemon riluttando la decisione di Lupin.
Fujiko
guardò Lupin indignata e poi se ne andò via in moto facendo una sgommata e
creando un gran polverone.
Gli
altri invece andarono verso la macchina e partirono andando verso il covo che
distava molto chilometri da dove si trovavano quella
mattina.
Durante
il viaggio Lupin ne approfittò per fare qualche domanda a Zoe, tanto da
conoscerla meglio.
-Senti,
ma oltre al fatto di mantenerti, hai qualche altra ragione per
rubare?-
Lupin
aveva colpito nel segno, ma a Zoe non andava a genio l’idea di rivelare ogni
cosa di lei, perciò cercò di stringere i
dettagli:
-Io…
mi ha sempre affascinato la vita da gitana, e anche se non è un modo onesto di
vivere, mi piace anche collezionare pietre preziose, diamanti e altro
conservandone alcuni per crearmi dei gioielli e vendendone degli altri per
procurarmi da vivere. Vivo nella foresta poco distante dal tuo covo, ma vivo in
uno stato molto semplice, l’acqua la ricavo dal fiume, la mia casa che devo
finire è in legno ecc. ma sto bene.-
-Interessante,
e una gitana riesce nonostante il suo stile di vita a mantenersi bella come te?
-Ihihihih … comunque immagino che avrai avuto una sorta di “vocazione” per
intraprendere questo modo di vivere, quand’è stato? E
perché?-
-Il
perché non mi sento in dovere di dirvelo ma il tempo sì, circa quindici anni fa.
-
-Uh
lo siamo da un bel pezzo allora eh? Comunque non serve che fai la misteriosa con
noi Cherì.- disse lui curioso.
-Non
me la sento di raccontarlo. Grazie.- concluse
lei.
Tutti
e tre pensarono che era qualcosa di molto importante se non voleva spiccicare
neanche una parola.
-D’accordo,
allora non insisto…- rispose Lupin rassegnato.
Viaggiarono
per un’oretta e piano piano cercarono tutti e tre di instaurare un rapporto
sereno con la nuova arrivata, fin che non arrivarono al covo. E lì le fecero
fare un tour della casa...
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Capitolo 3 *** Prova superata ma ancora malfidata! ***
-Benvenuta
nella mia umile dimora Cherì.-
-Santo
cielo! È … grande!- disse lei sbalordita.
-Ihihihih
già ihihih.- sghignazzò Lupin.
-Direi
che i vostri colpi hanno fruttato ben bene se siete riusciti a permettervi
questo lusso sul lago. -
-Si
insomma, ci siamo organizzati bene ed ecco qua.-
-è
fantastico! Insomma non abbandonerei mai le mie abitudini da gitana ma c’è da
dire che anche vivere così è davvero stupendo!-
-Ma
un tempo in che situazione eri?- chiese Goemon
curioso.
-Bhè
ero di un ceto abbastanza modesto … non mi mancava
niente.-
Goemon
rifletté fra se e se in silenzio.
-Io…
immagino che starò nel mio sacco a pelo in una stanzina o sul divano
giusto?-
Tutti
e tre la guardarono perplessi sgranando gli
occhi.
-Ehm
…. Che c’è?- chiese lei disorientata.
-Cherì,
tu hai una stanza tutta per te!- esclamò Lupin.
-Cooosa?-
chiese lei incredula.
-è
così! Vieni così te la mostro forza!-.
Così
dicendo la condusse in una bellissima stanza degna di un hotel a cinque stelle
con ogni tipo di comodità, mai Zoe avrebbe pensato di dormire anche solo per una
notte in una stanza di tale eleganza … ancora una volta
…
Rimase
dalla porta per qualche secondo e poi entrò guardandosi intorno come
ipnotizzata.
-Oh…-
fu tutto quello che riuscì a dire.
-Non
ti piace Cherì????- chiese Lupin premuroso.
-Oh
no, direi stupenda! È bellissima è la stanza più bella che abbia mai visto!-
rispose lei quasi commossa.
-Cosa
c’è che non va allora mia cara?-
-…..è
che io non credo di poter approfittare di tutto questo
lusso…-
-Ma
Cherì non dirlo neanche per scherzo qui sei come a casa tua tesoro!!
-Ihihihih!-
-Bhè
grazie mille allora apprezzo moltissimo! Una cosa
però…-
-Qualunque
cosa Cherì..-
-Non
chiamarmi se puoi “Cherì”, ma o Esmeralda (il mio nome più comune) o per
abbreviare il mio nome di battesimo Zoe… del resto… nient’altro.- disse lei
sorridendo.
-D’accordo
mia bella Esmeralda!- disse lui inchinandosi e baciandole la
mano.
-E
anche senza tante lusinghe grazie!- disse lei tirando via la mano scocciata da
tante lusinghe inutili.
-Adesso,
mi sistemo un po’, grazie ancora e… non so qui come funziona per cui per l’ora
di pranzo … cosa… quando…?-
-Nella
cucina alle sette e mezzo meravigliosa
fanciulla!-
-Ehm….sè….allora…
grazie eh!!! Ciao!- disse lei sempre più impacciata, dopodiché chiuse la porta e
andò a farsi una doccia, successivamente Goemon e Jigen erano alle prese con
Lupin per portarlo via dalla stanza di Esmeralda per non farlo entrare nel suo
bagno mentre lei si stava facendo la doccia.
Poco
dopo in cucina i tre si misero a sparlare di lei e a studiare a come capire se
ci si poteva fidare di lei meno,
anche se il mistero che la avvolgeva non le giovava molto
…
-Voi
… che cosa ne pensate?- incominciò Jigen.
-Ah
io dico che è splendida!- disse Lupin con la testa fra le
nuvole.
Lupin!
stiamo parlando seriamente cerca di essere più partecipe ai nostri discorsi
invece di esserlo sempre nella stanza da bagno su di sopra!- lo rimproverò
lui.
-Oh
bhè scusa, però ammettetelo è davvero bella!-
-A
volte un bel fiore può essere velenoso.- intervenne pacamente
Goemon.
-Che
cosa vorresti dire Goemon?- chiese Lupin un po’ infastidito da quella
frase.
-Voglio
dire che se ha solo un bel aspetto e poi è una falsa come quella Fujiko che ci
ruba sempre all’ultimo la nostra fortuna allora c’è poco da averci a che fare!
Hai mai pensato che potrebbe approfittare della nostra ospitalità per poi fare
qualche danno? Secondo te perché non vuole dire niente sul suo cambiamento
radicale di vita?!- disse spazientito.
-Quello
potrebbero anche essere affari suoi Goemon, il fatto è e resta, che mi
piacerebbe tanto capire come intende fare Lupin a capire se è una persona onesta o se è una
minaccia.-
-è
molto semplice, ho considerato anche l’opzione che lei sia ritornata per
riprendersi anche il diamante corvino per poi rivenderselo, e che ieri sera ce
lo abbia ceduto in cambio di una parte del bottino per terminare la corsa
sfrenata che si era creata, per cui, lascerò un finto diamante corvino in una
stanza, se il giorno dopo sia lei che il diamante sono scomparsi, la risposta
sarà scontata, se il diamante ci sarà ancora allora forse vuole davvero
collaborare con noi, e terrò anche conto del comportamento che avrà quando
effettueremo i nostri colpi e se vuole venderci ai poliziotti o meno … voi non
preoccupatevi, penso a tutto io. Comunque qualcosa mi dice che non è malvagia e che di certo non è come
Fujiko, perché se lo fosse stata non si odierebbero così
tanto.-
-Si
forse hai ragione, ma a me tutto quel mistero che ha, non mi piace per niente …-
disse Goemon.
-Lo
scopriremo soltanto sta notte.- concluse Jigen.
-Si
è l’unica…-
Lupin
non fece in tempo a terminare la frase che si aprì la porta e spuntò Esmeralda
sulla soglia.
-S-scusate,
ho scordato di bussare, stavate parlando di qualcosa di
importante?-
-Oh
no tranquilla mia cara accomodati è quasi pronto!!!- disse spensieratamente
Lupin.
Ci
fu un attimo di silenzio, da parte di lei, perché non sapeva cosa dire, e da
parte di loro perché ripensavano al fatto che fino ad un momento fa stavano
proprio parlando di lei.
-Allora…-
cominciò lei –voi … avete in programma qualche … non lo so … colpo?- chiese
impacciata.
-Per
adesso no, staremo tranquilli a casuccia, poi appena troveremo qualcosa, te lo
diremo.- rispose Lupin.
-Oh
d’accordo.-.
La
cena venne servita in tavola (ovviamente da Lupin che aveva anche
cucinato).
Fu
una cena piuttosto silenziosa, l’ansia di sapere se era una brava ragazza o meno
aveva bloccato tutti, il più diffidente era Goemon, perché teneva sempre a mente
come esempio Fujiko che la maggior parte delle volte ingannava Lupin
ammaliandolo con la sua bellezza per poi rubare ciò che aveva ottenuto con le
proprie forze.
Sarebbe
stato l’ennesimo inganno e non poteva più permettere intralci ai piani della
squadra.
Ad
una certa ora andarono a dormire, e Goemon spiò per un po’ la porta di camera
sua, poi se ne andò anche lui.
La
notte procedette tranquilla, tutti riposavano praticamente con un occhio chiuso
ed uno aperto per captare qualsiasi rumore sospetto, ma alla fine cedettero al
sonno, e in breve tempo, il sole si fece largo in cielo, illuminando la foresta
ove era collocato il covo di Arsenio Lupin.
Lui
si crogiolava nel letto sognando di essere con Fujiko e parlando nel sogno, dopo
poco arrivò Jigen già vestito sbadigliando:
-Ehi
Lupin…alzati è mattino…-
-Oh
Fujiko la tua pelle è come cioccolata bianca, anzi no
meglio…-
-LUPIN!
TI VUOI SVEGLIARE!- sbraitò Jigen.
Lupin
fece un salto sul letto cascando in terra e si rialzò massaggiandosi dietro la
testa:
-Jigen….
Ma come ti salta in mente di fare uno scherzo del genere?- si
lamentò.
-Vestiti,
bisogna vedere come si è comportata Esmeralda questa notte te ne sei già
dimenticato?-
-Certo
che no. Adesso arrivo-.
Quando
fu pronto, andarono insieme a cercare Goemon, che era già pronto dalla porta di
Esmeralda appoggiato al muro e aspettando gli
altri.
Contarono
fino al tre… dopodiché aprirono la porta di
scatto…
Il
letto vuoto, perfettamente ordinato, nessuna donna in giro … e del diamante?
Nessuna traccia …
-Lo
sapevo che non c’era da fidarsi!- esclamò Goemon mettendo via la
katana.
-Ora
dobbiamo stare attenti, conosce il nostro covo è capace di qualsiasi cosa!-
disse allarmato Jigen.
Lupin
rimase a riflettere mentre tutti insieme si avviavano verso la cucina, era
troppo strano, era troppo innocente quella ragazza, era una zingara è vero, ma
non poteva essere vero quello che era successo …
Dopo
poco, cominciò a sentire un forte profumo che arrivava dalla cucina, subito dopo
lo sentirono anche gli altri.
Si
precipitarono senza esitare seguendo il proprio
fiuto.
Quando
giunsero in cucina, videro Esmeralda che tirava fuori dal forno delle brioche
calde e sul tavolo un’abbondante colazione.
-….oh!
Giorno.- disse lei appena li vide.
-Ehm
… mia dolce Esmerlada!! Che … che cosa stai facendo?!- domandò confuso
Lupin.
-Bhè
… mi stai domandando l’evidenza. Ho preparato la colazione! A proposito non te
la prendere se ti dico che sei un tantino incosciente. Guarda non è per niente
sicuro lasciare così in giro in bella mostra il diamante corvino, se entrasse
qualcuno da fuori che lo vede te lo porterebbe via subito! L’ho tenuto nella mia
stanza per tutta la notte, ed è ancora li, ma la prossima volta non ho
intenzione di dirti “Io te l’avevo detto” eh!- .
Tutti
e tre diventarono viola di imbarazzo, proprio loro che avevano teso quella
trappola a posta per lei per verificare la sua onestà e alla fine avevano
commesso pure una brutta figura. Ormai era andata, la ragazza era rimasta e il
finto diamante anche se l’aveva portato in camera sua, non l’aveva fatto per
scopi personali. La loro fiducia nei confronti della ragazza era lievemente
cresciuta.
Tutti
e tre si sedettero mentre lei controllava se le brioche erano pronte, si
guardarono fra loro increduli di tutto quello che era anzi! Che non era
successo! Loro davano per scontato che lei avrebbe portato via il diamante, e
invece lo aveva protetto. Solo Lupin era l’unico che da subito credeva un
pochino in lei.
-Ecco
qua, ehm … so che non vi va molto a genio il fatto di avere un intrusa in casa,
e non vorrei che mi deste il titolo di donnina di casa però mi era sembrato
giusto almeno prepararvi una semplice colazione dopo tutti i favori che mi avete
fatto, il minimo che potessi fare.- disse sorridendo
dolcemente.
-Oh
ma Cherì non ti dovevi disturbare per noi è un piacere averti qua
tesoro!-
-Ehm
si ecco allora come ti avevo già detto potresti evitare di chiamarmi
Cherì?-
-Oh
ma certo scusami Cherì…- rispose lui baciandole la
mano.
Esmeralda
poi si voltò e disse a bassa voce tra se e se “Niente, ormai mi ha appioppato
quel nome e quel nome mi devo tenere … yawn … che pazienza
…”.
Si
sistemò anche lei col suo vassoio al tavolo e iniziarono a mangiare, per qualche
secondo ci fu un gran silenzio, fin quando Jigen chiese a Esmeralda: -In qualità
di difesa come agisci?-
Esmeralda
ci rifletté un momento su, ingoiando la brioche che stava masticando e poi gli
rispose -Bhè dipende, conosco qualche arte marziale, poi delle volte come arma
uso delle sorte di pugnali che uso anche come fermagli per capelli, per
nasconderli meglio, o coltelli e anche … una pistola ma non l’ho mai usata e non
posso usarla, quindi, poiché sono senza armi da fuoco, punto tutto sulla mia
forza fisica. Anche se sono esile me la cavo comunque, almeno, a me sembra così
…-
-E
per quale ragione non puoi usare la pistola?- domandò confuso
Lupin.
Lei
si bloccò col cucchiaio in bocca guardandolo, e poi guardando anche gli altri
che a loro volta la fissavano in attesa di una
risposta.
-Aehm
… ha … soltanto un colpo e … non devo sprecarlo, tutto lì …- disse lei
aggrappandosi ad una qualsiasi scusa.
Lupin
fece finta di crederle e le annuì continuando poi a
mangiare.
Goemon
invece essendosi stufato di tutti quei segreti e di tutti quei misteri si alzò
dal tavolo severo e la rimproverò
minacciosamente:
-Io
non ti credo minimamente! Il giorno dopo di un furto ti ripresenti fingendo di
passare per caso, hai un passato che non vuoi rivelare e un sacco di altri
segreti che ti rendono più pericolosa di altro. Ma chi sei veramente!?
Ad
Esmeralda per poco non le andò di
traverso la colazione e profondamente ferita nell’orgoglio si alzò e
rispose:
-Forse
è perché è qualcosa di importante
che non mi sento di rivelare, mai considerato questa opzione? So perfettamente
che non vi fidate di me, ve lo leggo negli occhi, mi vedete come una minaccia
anziché un aiuto per la squadra! Ma come vi devo far capire che non è la
ricchezza che mi interessa ma semplicemente la vita stessa e l’energia di
continuare a vivere per le semplici cose che esistono in natura. Non son egoista
ed avara voglio solo continuare la mia esistenza a mio modo, senza imbrogliare
nessuno, se rubo non è per divertimento o una cosa che amo fare, è semplicemente
perché essendo zingara non sono capace di fare altro ed è l’unico modo che ho
per vivere … non ho nessuna qualità a livello intellettuale sono pagana, gitana,
straniera so poche cose ed è l’unico modo con cui posso tirare avanti. Io non mi
ritengo orgogliosa di me, ho uno stile di vita che non raccomanderei a nessuno e
derubo le persone per mantenermi. C’è forse qualcos’altro che devi chiedermi?-
chiese infine quasi con le lacrime agli occhi.
Goemon
si limitò a guardarla negli occhi, cercando di capire se stava dicendo la
verità.
E
dopo averla osservata bene si risedette senza dire niente e lei fece
altrettanto, così per calmare le acque intervenne
Lupin:
-Coraggio
non è successo niente è normale! In fin dei conti sei una persona nuova che
dobbiamo ancora conoscere bene e penso sia possibile che nascano delle
incomprensioni, ma penso che fino ad adesso tu ti sia comportata davvero molto
onestamente, nonostante tu sia una gitana!-
-Grazie.
Ancora non ho voglia di parlare di ciò che ho vissuto, ma sappiate che per me è
stato una sorta di volo dalle stelle alle stalle, e se andiamo a vedere proprio
in tutti i sensi.- concluse lei ironicamente.
Goemon
nel frattempo continuava a pensare.
Ad
una certa ora Esmeralda lasciò la casa per continuare a sistemare la propria,
porgendo i propri saluti e avvertendo che l’indomani non sarebbe venuta per
terminare i lavori, adesso erano loro tre soli.
-Goemon,
non pensi di aver esagerato? C’era modo e modo per fargli intendere…- Lupin
venne interrotto e proseguì Goemon –Io preferisco essere chiaro piuttosto che
girare in giro alle cose, anche se sta notte non ha preso il diamante per
portarselo via ancora non sappiamo con certezza quanto ci possiamo fidare, a me
basta solo vedere Fujiko, ogni volta sembra aiutarci o a volte neanche quello e
poi si impossessa di ciò che ci siamo presi noi. Non possiamo permettere a
qualunque donna di fare i propri comodi con noi.-
-Oh
ma lo sai com’è Fujiko è sempre stata così! La ragione per cui io credo che
Esmeralda sia onesta, è per il
semplice fatto che ha restituito il diamante e questa notte lo ha anche
protetto.-
-Spero
che tu abbia ragione.- concluse l’altro.
Il
mattino dopo, si svegliarono senza la ragazza in casa (e di conseguenza senza
neanche l’abbondante colazione che li aveva accolti il giorno
prima).
La
sera prima Esmeralda era riuscita a sistemarsi in modo da riuscire a trascorrere
la notte nella propria casa, ma decise di non andare del covo di Lupin per
completare i suoi lavori alla casetta.
Poco
distante dal covo, la gitana trascinava grandi travi per sistemarla nelle parti
della casa che avevano ceduto ai vari scombussoli
meteorologi.
Era
un’antica casa tutta in legno, tra i monti il verde e vicino al lago, era stata
abbandonata molto tempo fa da una famiglia contadina che vi abitava che quando
poi trovarono la loro fortuna si trasferirono in città abbandonando la casa e i
piccoli orti che possedevano, Esmeralda ritrovandosi senza una casa e senza
denaro si prese quella piccola casa rimettendola a posto da
sola.
Dopo
che ebbe concluso la costruzione procedette alla pulizia e
all’ordine.
Terminò
verso le due del pomeriggio, ed esausta per la fatica, quando terminò ne
approfittò per stendersi un po’ sul letto e riprendere
fiato.
Ripensò
a quello che le aveva detto Goemon il giorno prima, e in fin dei conti era
comprensiva nei suoi confronti (nonostante quel suo scatto le avesse dato
fastidio):
Era
straniera, zingara, ladra e cosa che soprattutto a lui e a Jigen portava una
marea di diffidenza, era il fatto che lei fosse una
donna.
Soffriva
molto per la diffidenza che loro avevano nei suoi confronti, ma allo stesso
tempo non li biasimava.
Le
uniche sue ambizioni erano vivere in pace ed essere finalmente accettata come
membro di una famiglia. Da quando era diventata zingara nessuno l’aveva più
apprezzata. Nessuno.
Veniva
considerata una strega, una maledetta pagana che stregava le persone col suo bel
corpo e la sua innocenza.
Mentre
Esmeralda era l’ultima persona al mondo di cui bisognava aver
paura.
Ad
un certo punto sentì bussare la porta, lei guardò dalla finestra non
riconoscendo la persona che era sotto casa sua, per cui scese a vedere da
vicino.
Quando
aprì la porta, rimase sorpresa nel vedere Goemon sulla soglia di casa
sua.
Rimase
un momento come paralizzata guardandolo negli occhi, poi si decise a
parlare:
-Oh…
ciao Goemon. Che ci fai qui?-
-Ero
venuto a vedere se avevi terminato- lei intanto lo fece entrare –e anche per
dirti che forse ieri mattina avrei dovuto parlarti in modo diverso.- disse lui
seriamente.
-Oh
non fa niente, può succedere.- disse lei cercando di fare finta di
niente.
-Preferisco
parlarti con franchezza ancora non sono sicuro della tua onestà ma comunque sia
forse ha ragione Lupin a dire che non sei esattamente come
Fujiko.-
-Lo
spero proprio …- disse tra se e se –senti, ma è tanto, malefica, questa donna
che piace tanto a Lupin?-
-è
furba e anche falsa, anche se Lupin solitamente poi è sempre riuscito a
riprendersi quello che era suo anche se lei cercava sempre di portarglielo
via.-
-Uao
… molto onesta.-
-Già,
sempre stata così, lo ammalia e poi lo
imbroglia.-
-Però!
Che persona di cuore.-
-Sai
una cosa? Pensavo che sta notte tu avessi approfittato dell’ospitalità di Lupin
per riprenderti il diamante.-
-A
si!?- chiese lei un po’ offesa.
-Si,
anche se alla fine, hai pure cercato di proteggerlo nonostante non appartenesse
più a te.-
-Bhè,
sono membro della vostra squadra è il minimo che difenda ciò che vi appartiene,
e sia chiaro che non lo faccio per arruffianarvi, è una cosa che mi viene naturale senza
sotterfugi.-
Goemon
rimase girato di spalle senza risponderle e guardando la
casa.
Poi
si voltò verso di lei, e dovette ammettere a se stesso che ad impatto Esmeralda
era una ragazza molto dolce e davvero molto bella. Ma non avendo altro da dirgli
le fece solo i complimenti per la casa e lei lo ringraziò. Effettivamente una
ragazza così esile che aveva fatto tutto quel lavoro era
ammirevole.
Aveva
sia una gran forza fisica che una gran forza di animo su quello non c’era
dubbio.
Stava
per dirgli che se ne andava quando poi gli venne
un’idea.
Goemon
tramite un combattimento riusciva spesso e volentieri ad entrare nella psiche
dell’avversario e a capire molte cose di lui, voleva fare lo stesso con la
gitana. Per vedere un po’ sia come se la cavava sia per capire com’era il suo
cuore.
-Esmeralda.-
-Mh?-
-Volevo
chiederti se accetteresti un duello con la
spada.-
Esmeralda
ci pensò un attimo e le venne un dubbio –Ma che io sappia la tua spada è più
tagliente di qualsiasi cosa mi ritroverei
senz’arma.-
-Non
userò la mia katana infatti, utilizzeremo due spade dello stesso materiale,
seguimi.- ....
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Capitolo 4 *** Duello con gli occhi negli occhi ***
Tornarono
insieme nel covo e poi scesero in una specie di palestra sotterranea molto
grande.
Porse
ad Esmeralda una bellissima spada e lui ne prese un’altra
identica.
Si
misero uno opposto all’altra in posizione d’attacco.
Si
lanciarono uno sguardo di sfida, facendo intendere l’uno all’altra che non
avrebbero avuto alcuna pietà. Così cominciò lo scontro. Le spade fischiavano e
si colpivano con una grande forza. Colpi schivati di striscio, mosse dall’infallibile eleganza e la
forza di un leone. Entrambi riuscivano a non farsi colpire mai e a reagire con
prontezza a qualunque mossa, quando Goemon prese la spada con entrambe le mani,
in cima e infondo, usandola come un bastone ed Esmeralda fece altrettanto
scontrandola contro la sua, facendo pressione. Goemon approfittò di quel momento
per guardarla di nuovo, la smorfia per lo sforzo per scaraventarlo a terra e gli
occhi carichi di forze e potenza erano nello stesso tempo intrisi di una grande bontà, e
questo lo percepì subito. E vide anche di fronte a se una bellissima ragazza che
a differenza di tutte le altre che esistevano al mondo, per lui. lei
rappresentava l’immagine di una pura bellezza dall’animo trasparente, come
appariva lei era.
(il
dialogo che segue è in giapponese, fornisco la traduzione subito dopo la frase
in cinese, dentro la parentesi).
Goemon
con una spinta più decisa la buttò in terra, sempre tenendo la spada nello
stesso modo la bloccò in modo da non potersi muovere da terra e le cominciò a
parlare:
Goemon:
戦闘を表現する方法を大きな心の善良さと偉大な強さ!
-(Il
tuo modo di combattere esprime una grande bontà d'animo e una grande
forza!)
Lei
a sua volta conoscendo la lingua gli rispose lasciandolo
sorpreso:
代わりに表現しても大きな勇気と優しさ隠し!
-
(Il tuo invece esprime coraggio e anche un dolce cuore nascosto!)
Con
una mossa decisa, riuscì
a toglierselo di dosso facendolo cadere a terra al posto suo e per bloccarlo si
mise nella sua stessa posizione precedente, ma lui continuò
a parlarle come se niente fosse:
你說呢?並非所有想你一樣。我看過你的眼睛裡誠實和善良的心態。你的眼睛記得,聖母瑪利亞,麥當娜的基督教,充滿虔誠,熱愛,但也痛苦,但覺得你是一個可靠的人,而不是,事實上,是一個難得的美容從純粹的感情,現在我深信!
(Tu
dici? non tutti la pensano come te. Io leggo nel tuo sguardo l'onestà e la bontà
d'animo. I tuoi occhi ricordano la vergine Maria, la Madonna della religione
Cristiana, carichi di pietà, amore ma anche di sofferenza, ma sento che sei una
persona affidabile, non sei un'imbrogliona, anzi, sei una rara bellezza dai puri
sentimenti, adesso ne sono convinto!)
Appena
terminò la frase si rialzarono, e dopo alcuni colpi e parate di spada, lui si
buttò contro di lei facendola cadere a terra, e per non darle la possibilità di
reagire, le bloccò il torace col peso del piede e le tolse la possibilità di
usare la spada bloccandola a croce tramite la
sua.
Esmeralda:
您如何設法了解這一切呢?
(Come
sei riuscito a capire tutto questo?) gli domandò lei assumendo uno sguardo
smarrito.
Goemon:
,並觀察好您的眼睛是雪亮的。現在我知道你是誰,真的。
(Tramite
questo combattimento, e osservando bene i tuoi occhi. Ora so chi sei
veramente.)
La
ragazza tentò di liberarsi dalla morsa ma invano, così restò ferma e continuò a
parlare:
Esmeralda:
我一直說真話,在我的生命,而且我已不害怕,以顯示他們是誰。 i你… …據我所知,隱藏甜蜜的心在前面的面具,剛性和嚴格的,而內您棲息的一大心,但毫不猶豫地查看他人的恐懼判斷的人,即使你,你是有人特別即使你嘗試隱藏不斷。這我知道。我一直說真話,在我的生命,而且我已不害怕,以顯示他們是誰。 i你… …據我所知,隱藏甜蜜的心在前面的面具,剛性和嚴格的,而內您棲息的一大心,但毫不猶豫地查看他人的恐懼判斷的人,即使你,你是有人特別即使你嘗試隱藏不斷。這我知道。
(Ho
sempre detto la verità in vita mia, e non ho paura a dimostrare chi sono. Io di
te ... ho capito che nascondi un dolce cuore davanti ad una maschera rigida e
severa, mentre dentro di te abita un grande cuore ma che esita mostrarsi agli
altri per paura del giudizio delle persone, anche tu, sei una persona speciale
anche se tenti di nasconderti continuamente. Questo lo so.)
Goemon:
甚至你可以很明白的人,你佩服。
(Anche
tu riesci a capire molto le persone vedo, è ammirevole.)
Lei
appena finì la frase fece la stessa mossa che aveva fatto a Fujiko quando le aveva messo le mani addosso,
ma anzi che puntarli il coltello al collo, gli mise la spada come una sbarra
sotto il mento e dopo una breve pausa gli disse
sarcasticamente:
–Grazie!- lui di tutta risposta le fece un ghigno
come segno di sfida.
Si
rialzarono entrambi andando a posare le spade.
-Non
immaginavo che tu parlassi Giapponese …- disse lui.
-Ho
imparato diverse lingue grazie al mio nomadismo, magari non sono un’esperta ma
alcune le so parlare bene.-
-Penso
che il giapponese sia una di queste.-
-Può
darsi.- rispose lei sorridendogli.
Ci
fu qualche secondo di silenzio poi lei riprese:
-Io
non ti domando neanche dove l’hai imparato, se non sbaglio tu sei nato in
Giappone.-
-Si
è così, mentre tu sei Canadese.- confermò lui sicuro.
-Ti
sbagli io non sono Canadese.- lo negò invece lei.
-Ma
Fujiko aveva detto che tu eri una gitana Canadese… - -Ha sbagliato, ho solo
vissuto per molto tempo in Canada prima di giungere qua, ma non è ne il mio
paese natale ne la mia patria.- spiegò lei.
-Da
dove vieni allora?-
Lei
si fermò un momento, e guardava la sua giacchetta che stava piegando con uno
sguardo perso nel vuoto, non sapeva se parlare o stare zitta, ma ad un certo
punto si voltò verso di lui e con un sospiro disse
solo:
-Io
vengo dal Messico.-
Si
lasciò andare per un secondo solo, in fondo, pensò che raccontare del suo
passato a qualcuno non sarebbe stata un’azione malvagia, sarebbe stato il primo
passo verso il coraggio di affrontare i propri brutti ricordi, ed Esmeralda ne
aveva parecchi … ma ancora non riusciva a dire più di tanto, si sentiva mancare
il respiro ogni volta che doveva cominciare a spiegare ciò che le era accaduto
un po’ di anni fa, era difficilissimo per lei parlare della sua
vita.
Ma
come Goemon aveva finalmente scoperto la vera anima di Esmeralda, anche lei
aveva percepito la sua.
Aveva
perfettamente capito che quel carattere freddo e distaccato che aveva sempre
Goemon era soltanto uno schermo che nascondeva un giovane uomo pieno di
sentimenti sinceri e veri.
Una
persona molto rara si nascondeva dentro di lui, solo lei se ne era accorta,
nessun’altro mai se ci aveva fatto caso, ma soprattutto in così poco tempo. Per
questo da quel momento, per lui Esmeralda era diventata un soggetto
interessante.
L’aveva
guardata bene e aveva visto in quei suoi occhi profondi come il mare il peso di
una croce.
Una
croce che lei voleva a tutti i costi tener nascosta, ma nello stesso tempo aveva
visto una piccola e buona bambina alla ricerca disperata di un po’ di amore
dalle persone che da quando era diventata zingara tutti
disprezzavano.
Una
piccola bambina che non mentiva mai, che amava la vita e le semplici cose e
sapeva amare davvero.
Una
piccola bellissima bambina che non passava mai come una bellezza volgare o
profana ma come un dolce paradiso per gli occhi, un dolce paradiso ingenuo in
grado di provare veri sentimenti e di soffrire.
“Una
piccola creatura questa ragazza, ecco che cos’è. Anche lei nasconde una tenera
anima dentro di se, mostrando all’esterno uno scudo impenetrabile.” Pensava
Goemon.
Lei
dopo quella frase era rimasta zitta, con gli occhi un po’ spenti e
dall’espressione triste e frustrata. Ma l’arrivo di Jigen e Lupin cambiò subito
quell’atmosfera:
-Goemon!
Esmeralda! Che state facendo qui?- domandò confuso
Lupin.
-Duello
di spade.- rispose prontamente Goemon.
-Oh
davvero? E chi ha vinto?- chiese lui ingenuamente.
I
due si guardarono per un po’ senza saper cosa rispondere, poi intervenne
Esmeralda:
-Era…..patta!-
-Patta?-
disse Jigen.
-Si,
abbiamo smesso che non c’era nessun vincitore. Vero?- disse lei rivolto a
Goemon.
-Si
è giusto.- rispose prontamente lui.
-A
si? Hihihihi!- disse Lupin divertito.
-Mh,
già hehe!- Disse a sua volta Esmeralda un po’
impacciata.
-Comunque
volevamo informarvi che abbiamo trovato un nuovo obiettivo, se venite su vi
mostriamo i dettagli.- intervenne Jigen.
Successivamente
salirono su di sopra.
Andarono
in una stanza sotterranea dove c’era una sorta di piccolo laboratorio con le
armi un computer, delle mappe e tutto quello che occorreva per progettare un
furto a regola d’arte. Quando si furono sistemati per bene, Lupin iniziò a
illustrare la sua idea:
-Allora,
ho trovato una pietra che ha davvero un valore inestimabile! Si tratta ... della
Stella del Kurtisan!!! Hihihihii!-
-La
stella del Kuristan?- domandarono tutti.
-Già
… è un rubino di dimensioni gigantesche e in questo momento è esposto proprio
nel Kuristan a Diamond Town …- estrasse dalla tasca alcune foto del rubino
esposto dentro una vetrina ed era veramente una
meraviglia.
-Di
notte la sorveglianza è minore quindi è il momento perfetto per intervenire e
portare via il rubino. Ora tutto sta: nella tecnica, nell’abilità, nella
velocità e nell’invisibilità. Se riusciamo a mettere in pratica tutte queste
doti non avremo nessun problema, per questo ho deciso che l’azione principale,
cioè prelevare il rubino dal vetro, la effettuerà
Esmeralda!-
-Io????!!!-
disse lei sorpresa.
-Si
mia cara proprio te, hai tutte le capacità che ci servono, ti faremo fare un po’ di allenamento con
le mie attrezzature per affinare le tue tecniche anche se penso che te la
caverai benissimo!-
-Un
momento ma ci saranno gli infrarossi!-
-Si,
è per questo che ho detto che ti ci vorrà dell’allenamento, nonostante tu sia
gitana hai delle abilità da vera ladra
professionista!-
-Oh…-
rispose lei lusingata –Allora, il mio compito sarà calarmi giù dal tetto,
schivare gli infrarossi, aprire il vetro senza fare scattare l’allarme e
prendere il rubino.-
-Si,
ma non solo, dovrai sostituirlo con questo falso che ho creato appositamente
nell’eventualità in cui dovessero scattare gli allarmi.- così dicendo tirò fuori
dalla tasca una perfetta riproduzione del rubino porgendola ad Esmeralda, che lo
guardo incredula di una così perfetta riproduzione, tanto che si chiese a quel
punto cosa serviva rischiare per prendere l’originale se la copia falsa era così
identica, ma si ricredette subito pensando che se qualcuno poi l’avesse
analizzato e avesse scoperto che era falso durante il baratto sarebbero finiti
nei guai. Quei ricettatori erano delle vere volpi.
-Organizzeremo
una stanza in modo da ricreare più o meno le stesse condizioni che ci saranno
nella sala dove c’è il rubino forse un pelino più complicate da perfezionarti
ancor meglio per l’azione originale, con dei fili rossi creeremo i raggi
infrarossi, che tu dovrai scavalcare e schivare con gli occhi bendati seguendo
solo le mie coordinate, che poi tu dovrai cercare di memorizzare, so già come
sono disposti quei raggi, gli legheremo inoltre dei campanellini che ti
aiuteranno a capire se per caso tu ne scontrassi uno in modo da farti capire
l’errore e per darti la possibilità di correggerti e così
via.-
-L’idea
è buona.- disse Jigen.
-Quando
sarà il colpo?- domando Goemon.
-Fra
quattro giorni. Il terzo e il quarto ci serviranno per il viaggio e la
preparazione mentre gli altri due giorni mia cara Esmeralda dovrai sfruttarli
per riuscire a perfezionare le tue tecniche, pensi di
farcela?-
-Certo.-
-Salve
a tutti!- disse Fujiko entrando nella stanza.
-Questo
forse potrei anche non reggerlo …- disse Esmeralda appena vide la
ragazza.
-Oh
mia cara Fujiko guardati sei splendida!!! -Ihihihih!- disse Lupin baciandole la
mano.
-Solo
perché sono venuta qua per te! Ho sentito che avete puntato la stella del
Kuristan, sai caro vorrei tanto poterti dare una mano per prenderla sai?- disse
lei facendo la focosa.
-Oh
cara per prenderlo ho già dato l’incarico ad Esmeralda ma tu potresti tornarmi
molto utile Hihihih!-
-Cosa!?
Hai affidato il compito alla zingara????- disse lei
arrogantemente.
-A
quanto pare si.- rispose seccamente lei.
Fujiko
si voltò verso di lei guardandola arcigna e le si avvicinò tentando di
persuaderla, ma invano: –Cara questa non è una cosa di tua competenza, sarò io a
prendere il rubino per Lupin tu ti occuperai di
altro.-
-No
cara … ha già preso la sua decisione e dovrò anche seguire un durissimo
allenamento per effettuare il colpo alla perfezione, perciò penso che tu sia la
persona meno indicata per questa cosa, sarai tu ad occuparti di altro …. Non
io.-.
Ad
Esmeralda era talmente antipatica quella donna che non esitava a risponderle
arrogantemente e a dirle tutte le cattiverie che le passavano per la testa,
tanto che Fujiko in quel momento non seppe come controbattere così si rivolse a
Lupin:
Lupin
adesso solo perché ti si presenta una ladra esperta dal gradevole aspetto tu gli
affidi i compiti che spetterebbero a me?!-
-Non
devi invidiarmi, volendo potresti farti adorare anche tu …- intervenne Esmeralda
–vattene in India li saresti sacra.- concluse maleficamente lei.
Fujiko
si voltò indignata per l’umiliazione. Prese la sua roba e uscì fuori. Dopo
qualche secondo di silenzio, risero tutti quanti alla battuta di Esmeralda che
le era uscita davvero bene, anche Lupin rideva di guasto. Conosceva Fujiko e
anche se le piaceva a meno che non si fosse trovata in pericolo di vita il resto
che le si diceva a quella donna non lo turbava per
niente.
-Scusate
ma questa mi ci voleva proprio!- disse lei sospirando.
-Ti
è uscita proprio bene Esmeralda, certo che vi odiate proprio a morte!- disse
Jigen fra le risate.
In
effetti era vero, nemmeno Fujiko tollerava quella ragazza la vedeva come una
zingara malefica. Una strega. Pensava inoltre che lei volesse portarle via il
suo Lupin ammaliandolo col suo fascino gitano.
Mentre
invece ad Esmeralda non interessava minimamente.
-Allora
è deciso, da domani, voglio incominciare gli allenamenti!- disse lei
convinta.
-D’accordo, Jigen, vieni con me dobbiamo
incominciare a preparare la stanza così per domandi sarà pronta. Cominceremo
alle otto di mattina Esmeralda, fatti trovare qui per manca dieci, così avrai il
tempo di cambiarti e indossare la tuta apposita.-
-D’accordo,
io … ora salgo su a bere qualcosa, poi me ne andrò a casa, si sta facendo tardi
e devo ancora prepararmi qualcosa per la cena.-
Così
dicendo salì su per le scale mentre Lupin andò con Jigen nella famosa stanza
degli allenamenti. Esmeralda si fermò sulla scala girandosi verso Goemon che la
guardò a sua volta.
Lei
le fece un cenno con la testa per fargli capire di seguirla. Così lui le venne
incontro e salirono insieme su fin alla cucina, quando Goemon ebbe finito di
assicurarsi che erano soli le chiese:
-Perché
hai voluto che ti seguissi?-
Esmeralda
si versò della gazzosa nel bicchiere senza rispondere e senza girarsi, sospirò
un momento poi si voltò verso di lui:
-Volevo
chiederti se volevi cenare da me sta sera, credo di doverti delle spiegazioni e
vorrei anche parlarti … - disse lei seriamente.
Lui
non disse niente per un momento, poi accennò un piccolo sorriso annuendo,
Esmeralda fece lo stesso. Era felice che lui le avesse dato quella
risposta.
Arrivarono
a casa sua e lei si mise dietro alla stufa preparando un cibo giapponese,
sapendo che a Goemon piaceva più di qualunque altro tipo di cibo nazionale.
Parlarono del più e del meno per un po’ quando si sedettero a tavola, però, ci
fu un momento di silenzio e Goemon decise di chiedergli il motivo del suo
invito:
-Perché
mi hai chiesto di venire a mangiare da te?- chiese lui mentre infilzava con la
forchetta il cibo nel suo piatto.
Lei
prima di rispondere bevve un sorso d’acqua, poi
cominciò:
-Vedi
io credo di doverti parlare, ho tenuto nascosto anche troppe cose di me, tutti
quei misteri, quelle frasi lasciate a metà quegli sguardi strani non erano a
casa …. – li fece un pausa - … avevo paura, avevo paura a parlare, di
raccontare,di me, della mia vita, della mia orrenda avventura, di ciò che mi è
successo … non riuscivo a dire niente, ma poi mi sono convinta che facevo del
male a me stessa a nascondere tutto e a tenermi tutto dentro, così ho deciso …-
-Ascolta Esmeralda…- lo interruppe lui –Non voglio obbligarti a parlare, adesso
io comincio a capire il tuo comportamento misterioso e non devi assolutamente
delle spiegazioni …- -No …. Invece ne devo molte … ti va dunque di
ascoltarmi?-.
Goemon
annuì senza esitare, non tanto per l’accanita curiosaggine, ma perché le avrebbe
fatto piacere che la ragazza si sfogasse con qualcuno, e Goemon era più un tipo
fatto per ascoltare che per parlare …così Esmeralda cominciò a raccontare, la
sua vita:
-Un
tempo io vivevo in Messico, possedevo un vigneto, a
Nappa.
Vivevo
insieme ai miei nonni e a mia madre, la mia famiglia era tutto ciò che potevo
desiderare, erano meravigliosi, il mio buon padre era deceduto quando ero molto
piccola in un incidente mentre faceva il militare, non lo ricordo nemmeno,
mentre mia madre e i miei nonni li ricordo molto bene.
Ero
abbastanza ricca e vivevo tranquilla e felice insieme a loro, quando un giorno
conobbi Sean Ambrose … lui si presentò come un borghese di ceto molto alto ma in
realtà era … anzi è, un gheinster mafioso avente suo comando centinaia di
uomini.
Inizialmente
sembrava un uomo normale, ma poi si rivelò un pazzo!
Lo
frequentai per un po’ di tempo ma come amico, io non ho mai voluto avere uomini
perché a quel tempo non desideravo ancora sposarmi, lui però provava (almeno
credo) dei sentimenti per me, così un giorno mi chiese di sposarlo ma io
rifiutai, ovviamente respingendo la proposta cortesemente senza offendere, lui
sembrò non prenderla tanto male. Ma un giorno mentre ero fuori di casa … lui
diede fuoco a tutto il mio mondo … alla mia famiglia … alla mia casa … al mio
vigneto … e sparì dalla circolazione lasciandomi orfana, senza casa e povera ….
Distrutta per la perdita di tutto e di tutti mi spinse ad una scelta di vita
definitiva, avrei vissuto da zingara lontano da tutti senza mai più fidarmi di
nessuno e senza raccontare mai una parla, con nessuno, di quello che ho
vissuto.
Ma
così facendo, tutta la gente iniziò a vedermi come una strega ai tempi
medievali, meritevole di finire al rogo, così oltre a diventare una zingara poi,
cominciai a rubare, i giornalisti mi diedero un nome e diventai popolare. Col
tempo cominciai a disprezzarmi profondamente per tutto ma poi mi abituai
all’idea e pensai che in fin dei conti dopo tutto quello che avevo passato, era
la mia unica via di salvezza, e poi mi resi conto, che si può anche essere delle
ladre portando comunque una buona dose di onore e orgoglio sulle spalle … da
allora continuai a rubare nella speranza di rincontrare un giorno Sean Ambrose …
per fargliela pagare.- Nella sua voce si sentiva accennato un minimo di tremore
per la tristezza del ricordo di tutto quello che aveva pensato, ma aveva
mantenuto un ottimo temperamento evitando ogni genere di
sentimentalismi.
Goemon
era stupefatto. Non riusciva a credere che quella piccola ragazzina indifesa
avesse passato tutte quelle disgrazie, provò un forte rancore per se stesso per
come l’aveva giudicata e per quel pazzo di Sean che aveva distrutto la vita di
quella splendida ragazza.
-….
È incredibile Zoe, ora si spiega ogni cosa, mi dispiace moltissimo averti
giudicato così inizialmente …- disse lui davvero
dispiaciuto.
-Ma
ne avevi tutte le ragioni, io sono una ladra, e una zingara, e poi avendo in
giro un esempio di imbrogliona come Fujiko come si può biasimare la sfiducia? …
è logico-
-Quanto
tempo è passato da allora?-
-Sono
già passati 15 anni …-
-E
tu per tutto questo tempo ti sei tenuta tutto quando dentro di te senza parlare
con nessuno … fino ad adesso …- disse lui incredulo.
-Si,
ho trovato il coraggio solo oggi, quando abbiamo combattuto, ho visto qualcosa
in te che non ho mai visto in nessun altra persona … tranne la mia famiglia, tu
mi dai sicurezza, mi infondi una sensazione di un qualcuno su cui poter contare
senza ombra di dubbio, qualcuno che so che può essermi amico per la
vita!-
-Io
ti ho dato questa sensazione?-
-Si
solo tu! E bhè anche Lupin e Jigen li sento ormai un po’ come una famiglia anche
se li conosco da poco ma è quel genere di sicurezza che percepisci a pelle, e
questo su Sean non l’ho mai provato, nemmeno quando eravamo amici che non
sospettavo nulla su di lui.-
-Sai…
sei proprio una ragazza singolare Esmeralda, davvero ammirevole. Hai un coraggio
da leone e sei una persona onesta anche se ladra. Sai riconoscere il bene dal
male e ti accontenti di poco per vivere e sai voler bene davvero alle persone,
non ne esistono molte di persone come te, forse ci sei soltanto tu. Sei una
rarità Esmeralda, sii fiera di te!- disse lui
sorridendole.
-Ti
ringrazio.- le rispose lei sorridendogli a sua volta.
Ci
fu un momento di silenzio, interrotto soltanto dal rumore della bacchette sul
piatto fin che Esmeralda non gli porse una domanda:
-Sai,
tu e gli altri due ragazzi siete talmente popolari fra la gente, che non ti
chiedo nemmeno qual è il tuo passato perché lo conosco molto
bene.-
-Effettivamente
abbiamo una certa fama!- disse lui con un sorriso
sarcastico.
Ad
Esmeralda affascinava molto. Solo per il semplice fatto che era stata ben voluta
da lui e di aver trovato una sorta di piccola famiglia, il suo cuore si era
ricolmato di gioia dopo tanto tempo. Sorrise fra se e se. Era di nuovo
felice.
Goemon
notò che aveva assunto uno sguardo sereno e aveva capito che era felice, di
conseguenza lo fu pure lui per lei.
-Tu
pensi, che potrei riuscire a fare il colpo senza alcun errore?- gli chiese lei
cambiando discorso.
Lui
smise di mangiare un secondo alzando lo sguardo verso di
lei:
-Gli
allenamenti servono a questo.-
-Mh
… hai ragione … comunque ti devo ringraziare …-
-Di
cosa?-
-Di
avermi ascoltato e di aver accettato di venir qua a mangiare, ma soprattutto di
essere stato comprensivo nei miei confronti nonostante all’inizio ci siano stati
dei piccoli scombussolii.- disse lei sorridendo.
-è
stato un piacere.- rispose lui sorridendo a sua volta.
Ci
fu un momento di silenzio, compensato però da un lungo sguardo fisso negli occhi
da parte di tutti e due, davvero molto dolce.
Goemon
rimase incantato da quei meravigliosi occhi blu notte che lo avevano
completamente stregato . In quel momento lui pensò:
“com’è
bella quando sorride … è sempre splendida. Non smetterei mai di guardarla e di
ascoltare la sua voce dolcissima … non vorrei mai perderla di vista
…”
Lei
invece in quel momento pensò:
“Al
contrario di come pensavo all’inizio, è un uomo meraviglioso, non pensavo che
esistesse qualcuno in grado di sconvolgermi fino a questo punto … mi fa provare
un calore nel cuore davvero incredibile …”
Rimasero
così ancora qualche secondo fin che Esmeralda cominciando ad imbarazzarsi un
pochino abbassò lo sguardo.
Lui
si destò dall’incantesimo che lo aveva coinvolto e si alzò
dicendole:
-Io
… ora devo andare Esmeralda, è stato un piacere e la cena era
ottima.-
-No
grazie a te!-
-Ricordatelo
… tu sei una ragazza speciale, non dimenticarlo mai.- disse
lui.
Lei
sorrise abbassando un po’ il viso e gli disse –E tu sei più unico che
raro.-
-Buona
notte Esmeralda.-
-Notte
Goemon.-.
Chiuse
l’uscio, poi dopo essersi fermata un momento appoggiata alla porta a sognare,
andò a cambiarsi e a mettersi in camicia da notte, un grazioso vestitino lungo
azzurro che le delineava il sinuoso ed esile
corpicino.
Goemon
mentre tornava a casa sentì il bisogno di parlare con qualcuno, era la prima
volta che si sentiva così strano … Lupin?
Non
se ne parlava neanche! Lui che era un mezzo pervertito non gli sarebbe certo
stato di aiuto, considerando poi il fatto che sbavava per quella
ragazza.
L’unico
era Jigen che in quel momento dormiva, così cominciò a correre per raggiungerlo,
quando arrivò salì in camera sua a svegliarlo, e lui con tutta la finezza che
aveva rispose:
-Goemon
che diavolo vuoi?-
-Mi
serve che ti alzi un attimo ho bisogno di parlarti.-
-Goemon!
Non vedi che ore sono? Non possiamo parlarne domani??-
-No
adesso è importante, riguarda Esmeralda, anzi forse più me che lei … insomma se
ti alzi ne parliamo!-
-
…. Uff …………. Dammi il tempo di svegliarmi …-
-Grazie.-
Alla
fine decise anche di vestirsi, convinto ormai che tanto non sarebbe più riuscito
a prendere sonno.
-Allora
… di che si tratta? .. – chiese sedendosi sul letto.
Goemon
cominciò a camminare nervosamente avanti e indietro per la stanza, non era da
lui così nervoso e Jigen glie lo fece notare:
-Accidenti
Goemon! Non ti avevo mai visto così nervoso cos’è
successo?-
-
Umpf … è che … sono strano non capisco cosa mi succede, se non la vedo non mi
sento bene del tutto, quando la vedo mi sento bene ma allo stesso tempo mi sento
sconvolto, quando parla non finirei mai di ascoltarla non faccio altro che
pensare alla sua pelle diafana, al suo viso, agli occhi, i setosi capelli
lunghissimi fino in fondo alla schiena, le labbra vermiglie …- Jigen lo
interruppe –Goemon! Non ti rendi conto che ti stai rispondendo da
solo?-
-Che
cosa intendi?-
-Sei
innamorato.- affermò lui.
-Tu
credi? Come hai fatto a capirlo?- a quel punto Jigen scoppiò in una
risata.
-Accidenti
Goemon ma non è possibile che tu sia così cotto da non rendertene conto, ma non
lo vedi che ne parli come se fosse una Dea?-
Goemon
sospirò e disse –Si, hai ragione … Umpf …. Adesso io come faccio a …. …. Che
cos’è?- s’interruppe lui, -Cosa?- domandò Jigen disorientato, -Questo suono?
Sembra un’eco … non lo senti?-.
Jigen
mise una mano accanto all’orecchio destro per sentire meglio, ed effettivamente
giungeva a poca distanza dal covo dove si trovavano, una voce melodica, qualcuno
che cantava.
Si
guardarono un momento e a primo sguardo si intesero subito e senza dire niente
uscirono di corsa dal covo e corsero fino a pochi metri di distanza dalla casa
di Esmeralda, nascondendosi dietro a dei cespugli, era lei che
cantava.
Era
seduta sul tetto a guardare la luna piena che splendeva in cielo e nel frattempo
cantava una canzone.
-Allora
era lei che cantava, ma pensa… ha una voce talmente forte che arriva fino al
covo, però non da fastidio anzi è molto brava!- disse Jigen ascoltando bene la
sua voce.
-Aspetta,
fammi ascoltare … - Goemon
desiderava a tutti i costi ascoltare nota per nota e parola per parola la sua
canzone, cantata da quella voce che per lui era come il divino suono del vento
…
Queste
furono le parole che pronunciò, seguendo un ritmo lento e molto
romantico:
Se
te lo dico Ascolterai? Rimarrai?Sarai qui per sempre? Non te ne andrai
mai?
Non ho mai pensato che le cose potessero cambiare.. Tienimi
stretta … Ti prego, non dire di nuovo Che te ne devi andare …
Un
pensiero amaro Li ho avuti tutti … Ma li ho lasciati andare … Tieni il tuo
silenzio È così violento … Da quando te ne sei andato …
Tutti i miei
pensieri sono con te per sempre … Fino al giorno in cui torneremo insieme
… Ti aspetterò …
Se te lo
avessi detto Avresti ascoltato? Saresti rimasto?Saresti qui per
sempre? Non te ne saresti mai andato?
Non è mai stata la stessa cosa
… Tutto il nostro tempo Sarebbe stato vano … Perché tu dovevi andare
…
Il pensiero più dolce Li ho avuti tutti … Perché ti ho lasciato
andare? Tutti i nostri momenti Mi tengono al caldo … Quando non ci sei
…
Terminata
la canzone si alzò dal tetto su cui era seduta, i suoi capelli volarono
leggiadri alle onde del vento, dopo non si vide più …
-Accidenti!
Bhè oltre ad essere un’abile ladra, è anche una cantante provetta! Potrebbe
farcelo un pensierino in tal caso si stufasse di rubare … dico hai sentito che
voce? Era sublime! Ehi! Goemon? … Goemon????-
Lui
non rispondeva, era rimasto immobile guardando fisso il posto in cui era stata
seduta fino a quel momento cantando quella canzone di cui si ricordava ogni
parola che aveva pronunciato, tanto era bella …
Goemon?
GOEMON?? TI DECIDI A DIRE QUALCOSA??-
Lui
si destò come da un sogno e tutto confuso disse parlando a vanvera –SI! SI!
PENSO CHE PRIMA O POI LE DIRò QUALCOSA!...-
Jigen
lo guardò stupefatto … non aveva capito una parola di quello che gli aveva
detto, ma fece finta di niente, in fin dei conti era troppo innamorato per
capire tutto il resto.
-Jigen
.. hai sentito che roba? … era divina …- disse con la testa fra le
nuvole.
-Si
Goemon ho sentito ma adesso torniamo al covo è tardi, comunque io penso che non
ci siano dubbi, sei stregato da quella ragazza, su coraggio adesso alzati!-
disse tirandolo su per le spalle.
Goemon
si lasciò tirar su di peso e spingere da dietro per camminare. Continuava a
guardare la casa di Esmeralda dicendo completamente infatuato: – Sublime …..
incantevole …. era … è incredibile … - non era mai stato così imbambolato come
quella notte, chissà, se le cose da quella notte, avrebbero preso una svolta
particolare …
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Capitolo 5 *** Vipera colpita e affondata! ***
Goemon
non chiuse occhio tutta la notte, continuava a immaginarsi Esmeralda, mentre
cantava, illuminata dalla luna, non aveva idea di come sarebbe riuscito a
guardarla negli occhi il giorno dopo …
Forse
non sarebbe stato necessario, dato che era il primo giorno del suo allenamento.
Però allo stesso tempo voleva poterla riguardare negli occhi, ascoltarla oppure
parlarle lui …
Si
addormentò soltanto un’ora, poi il sole sorse …
A
manca un quarto preciso alle otto arrivò Esmeralda, Goemon aveva il cuore in
gola.
Jigen
e Lupin erano nella stanza di Esmeralda a terminare gli ultimi preparativi e
sperava tra se e se che Jigen mantenesse la promessa che gli aveva fatto prima
di tornare in camera sua, cioè se era possibile di non dire niente a Lupin, che
fosse rimasto temporaneamente fra loro.
Comunque
sia i fatti lo costrinsero ad essere lui l’unico che poteva andare ad aprirle,
così dopo un bel respiro scese, e la fece entrare.
Lo
salutò con uno splendido sorriso, e per la prima volta in vita sua Goemon si
sentì mancare davanti a qualcuno che non era un nemico spaventoso, ma era una
giovane donna perfetta in ogni sua particolarità, che con quel sorriso gli aveva
fatto mancare il fiato.
-E-
Esmeralda … - fu tutto quello che riuscì a dirle.
-Ciao
Goemon, e allora oggi si comincia con … Goemon ma ti senti bene? Sei un po’
pallido e mi sembra che tu stia sudando freddo … - gli disse lei passandogli
dolcemente una mano sulla fronte.
Lui
a quel contatto gli venne un leggero tremore anche nel respiro, diventando
sempre più teso e disorientato:
-Ehm
… si cioè … è che ho dormito poco ho solo un po’ di stanchezza … - si giustificò
lui.
-Forse
allora è meglio se mentre sarai di là nella stanza tu stia seduto … - dopo aver
sentito quella frase gli venne un colpo.
-Un
momento di là nella stanza ci sarei anche io ? – domandò sempre più nervoso e
disorientato.
-Bhè
si, se vuoi restare a me non darebbe … oh ciao Lupin, giorno
Jigen.-
-Buon
giorno Esmeralda! Sempre incantevole mia cara!- disse Lupin sempre lusinghiero
come al solito.
-Se
sei pronta puoi già andare a indossare l’imbracatura.- disse
Jigen.
-Adesso
vado.- fece cenno con la testa, poi si girò verso Goemon come se le volesse
domandare di venire anche lui nella stanza, lui appena incrociò lo sguardo lei
si sentì di nuovo come se il cuore stesse per scoppiargli nel
petto.
La
ragazza fu pronta in due minuti; la stanza era stata riempita di fili rossi con
campanellini disposti come nella stanza originale dov’era conservata la stella
del Kuristan, per imitare gli infrarossi che c’erano in quella
stanza.
Al
centro era disposta una teca quadrata su un piccolo mobiletto in legno avente
dentro una pietra comune, lei nella tasca ne possedeva un’altra che l’avrebbe
utilizzata per sostituire quella dentro alla teca (l’operazione della
sostituzione del rubino).
Lei
indossava una tuta nera aderente con dei cinturoni che le circondavano la parte
toracica, legati ad una corda che le sarebbe servita prima per calarsi e poi per
tirarsi su. Portava anche una benda nera calata sul viso per impedirgli di
vedere, avrebbe dovuto seguire solamente le coordinate di Lupin tramite una
ricetrasmittente che portava all’orecchio, imparando poi i movimenti a memoria,
in modo tale che poi quando si sarebbe trovata sul campo di battaglia, sarebbe
stata in grado di ripeterle senza ricetrasmittente ma avendo la possibilità di
utilizzare gli occhi e uno spray che l’avrebbe aiutata a ricordarsi la posizione
dei raggi infrarossi.
Quando
fu pronta. Si lanciò dall’alto della stanza legata tramite una corda che teneva
Lupin. Goemon e Jigen rimasero fuori a guardare dal vetro, e ne approfittarono
per parlare:
-Senti
Goemon, devi fare qualcosa al più presto perché se ogni volta che la vedi ti
viene un infarto siamo spacciati.-
-Lo
so, ma non capisco perché mi sembra così difficile riuscire a dirle qualcosa da
quando mi sono innamorato di lei … -
-Ti
sei di nuovo risposto da solo.- rispose Jigen
rassegnato.
Intanto
Esmeralda sorpassava senza problemi e con grande abilità i fili infrarossi senza
farne suonare neanche uno. Grazie ai suoi movimenti felini e alla sua
corporatura alta e magra riusciva a muoversi senza difficoltà. Intanto Jigen
cercava di spronare Goemon dal suo mondo:
-Devi
dirle assolutamente qualcosa, il fatto che solo a te abbia raccontato il suo
passato è già qualcosa no? Perciò anche tu datti da fare se non vuoi
perderla!-
-Ma
io non sono mai stato innamorato non so se merito una persona come lei e se sarò
in grado di tenerla con me per sempre …-
-Ah
perché tu avresti intenzione di sposarla quindi? Ma la conosci da troppo poco
tempo …-
-Lo
so che all’inizio dovrò conoscerla meglio, ma sento di sapere già molte cose di
lei e vorrei davvero restare con lei per sempre.- disse Goemon
convinto.
-Ammirevole
Goemon, al giorno d’oggi è difficile per una donna incontrare un uomo come te
secondo me farebbe un errore a non stare con te, e tu la meriti una ragazza come
lei, tu l’hai vista com’è, è perfetta sotto ogni
aspetto.-
Goemon
ascoltava le parole di Jigen ma senza rispondergli, tanto era rimasto incantato
nel vedere Esmeralda che schivava i fili con tanta
eleganza.
-Adesso,
con l’allenamento e il prossimo colpo da organizzare, non ho idea di quando avrò
l’occasione parlarle …- disse Goemon intristito.
-Non
ti preoccupare che lo troverai il tempo, adesso preoccupati di non avere un
collasso ogni volta che la vedi, ti conviene.- gli rispose
Jigen.
Goemon
intanto continuava a guardare Esmeralda, cercando nei suoi pensieri le parole
adatte per dirgli che per lui era una persona importantissima, la più importante
di tutte, l’unica che era riuscita a cambiargli la
vita.
La
ragazza era quasi arrivata alla teca, ormai restava solo da sostituire il
rubino, tornare indietro e tirare su la corda per l’operazione del recupero. Del
resto, la parte maggiore era stata fatta.
Nel
frattempo arrivò Fujiko insieme al suo cagnolino, e andò dalla vetrina vicino ai
due uomini che osservavano Esmeralda, anche se con occhi molto diversi l’uno
dall’altro.
-Oh,
ha già cominciato ad allenarsi la zingaretta?- disse
arcigna.
-Bada
a come parli Fujiko e comunque se la sta cavando egregiamente!- gli rispose
rabbioso Goemon guardandola con uno sguardo gelido che la intimorì un
poco.
-Oh,
ma certo, ci mancherebbe che non se la cava! – rispose cercando di calmare le
acque.
“Con
i suoi modi zingareschi come potrebbe non cavarsela …” penso maleficamente
lei.
Esmeralda
intanto aveva sostituito la pietra ed era già tornata indietro dagli infrarossi
e stava per tornare su tramite la corda. Dopo andò a cambiarsi e a rivestirsi
col lungo vestito verde che indossava prima.
Alla
fine salirono tutti in cucina, quel giorno avrebbero pranzato tutti li e aveva
deciso di cucinare Esmeralda (aiutata da Lupin).
-Tu
continui a sorprendermi!- disse Fujiko ad Esmeralda
-Perché?
– domandò lei non capendo
-Perché
sei abile nel tuo … “lavoro”, sai cucinare divinamente, so anche che sei nota
per la tua bravura nel canto e nella danza!- disse lei avente però un
sotterfugio in mente.
Esmeralda
sorrise ignara di qualsiasi sua possibile angheria.
In
verità Fujiko aveva notato che Goemon aveva un comportamento insolito con
Esmeralda, era sempre in ansia mentre le parlava e quando la guardava era come
se si perdesse dentro di lei, nell’universo dei suoi
occhi.
In
più, vide in Esmeralda una notevole dimostrazione di affetto nei confronti di
Goemon, gli sorrideva sempre dolcemente e sembrava sempre preoccupata per lui.
Lo coinvolgeva in ogni conversazione e gli chiedeva sempre opinioni. Le era
parso chiaro come il sole che quei due si amassero e lei non vedeva l’ora di
intromettersi e vendicarsi della superiorità che aveva assunto la zingara nel
suo “territorio”.
La
odiava a tal punto da vederla come il demonio che si era incarnato in lei, per
strappare via da lei lo sguardo degli uomini e attirarli tutti su di
se.
Al
contrario Esmeralda non avrebbe odiato tanto Fujiko se tutte le volte che la
vedeva non la trattava come una strega malefica, perciò quando le passava per la
testa qualche frase da spegnerla, essa non esitava a dirgliela nonostante non
era di sua natura offendere le persone.
Lupin
invece, non sospettava nulla di nessuno, l’unica cosa che aveva notato era la
stranezza di Goemon, del resto era tutt’occhi per Fujiko e non faceva altro che
coprirla di lusinghe da quando era arrivata.
-Santo
cielo Lupin, sapessi come sono stanca, ho dovuto sgomberare la casa da tutta la
mia roba, disinfestano il mio appartamento.
-Fatica
inutile se tanto poi torni a casa … - disse sottovoce Esmeralda mentre era
dietro ai fornelli.
Jigen
e Goemon che avevano sentito, si guardarono trattenendo le
risa.
Fujiko
aveva mezzo sentito ma aveva fatto finta di niente anche se dentro di se si
contorceva dalla rabbia per la malignità che aveva la zingara, ma continuò a
conversare con Lupin senza curarsi di lei:
-E
fra l’altro, dovrò cercare un Hotel molto particolare, sono in pochi quelli che
accettano cani … -
-Ma
tu vestita così sembri una donna … - ribatté di nuovo Esmeralda sempre cercando
di non farsi sentire.
A
quel punto Goemon e Jigen non poterono più trattenersi e scoppiarono in una
risata.
Fujiko
a quel punto non ne poté di più, così si alzò e fece segno ad Esmeralda di
venire con lei.
Esmeralda
aveva capito che c’era qualcosa, probabilmente l’aveva sentita, comunque sia la
seguì per sapere cosa voleva e andarono nella stanza a
fianco.
-Siediti
Esmeralda… - , lei non capì il motivo della sua richiesta ma obbedì senza
opporsi;
-Ascolta
è già da un po’ che ti volevo parlare ma non sapevo come dirtelo, non è riguardo
alle battute di prima, anzi sai erano così simpatiche!- disse interrompendosi
brevemente con una risatina vanitosa - … ehm ehm, comunque sia, non è per questo
che ti ho portato qui, vedi, io ho notato … che hai un debole per Goemon, o
sbaglio?-
Esmeralda
spalancò gli occhi incredula, aveva toccato un tasto molto delicato e non sapeva
cosa rispondere:
-Bhè
… è una persona a cui voglio molto bene e … che sento, della famiglia … non so
come spiegarmi … - era così impacciata che cercava invano di giustificarsi in
tutti i modi.
-Fai
prima ad ammettere che ne sei innamorata, ti ho vista cara, non vedi
nessun’altro quando c’è lui … -
disse Fujiko stuzzicandola un po’.
-Bhè
, forse lo sono … non vorrei esagerare dicendo una cosa del genere in fin dei
conti non lo conosco da moltissimo temo … anche se resta comunque un uomo
meraviglioso, quello che ogni donna sogna di sposare … - rispose lei ormai
completamente presa dal suo pensiero.
-Cara,
io non so come dirtelo … ma Goemon presto dovrà sposarsi … e la donna che dovrà
sposare gli piace molto … - disse Fujiko ridendo malignamente dentro di
se.
Esmeralda,
invece, appena sentì quella frase, si sentì congelare d’improvviso … rimase
pietrificata sul divano ove era seduta e continuava a vedere il volto di Goemon,
che si allontanava inesorabile;
come
un traguardo quasi raggiunto che ti viene portato via da un uragano,
sconvolgendoti la vita …
Guardò
Fujiko con gli occhi lucidi, trattenendo le lacrime e li cercò in qualche modo
di nascondere i sentimenti che provava in quel momento e finse di essere felice
del suo (inesistente) matrimonio:
-Oh
…. Ehm … sono felice per lui … io … tsk! … questo non me l’aveva detto … o forse
… oh no … -
Fujiko
non capì i pensieri che si stava costruendo tutti da sola e la lasciò parlare
continuando ad ascoltare curiosa di sapere fino a che punto l’aveva
sconvolta:
-Ecco
perché in questi giorni lo vedevo strano … lui forse cercava di dirmi che doveva
sposarsi di li a poco e io … io non
sono stata in grado di ascoltarlo mentre lui … quando ne avevo bisogno … era
rimasto li … a confortarmi … … Oh
Dio come sono stata stupida … -
-Oh
mia cara … - finse maleficamente Fujiko – sapevo che ci saresti rimasta
malissimo, ma vedi … le cose a volte è meglio saperle subito anche se in modo
cruciale, piuttosto che venirle a scoprire all’ultimo rimanendoci ancora peggio
… - le disse sedendosi accanto a lei e appoggiandole un braccio lungo la
spalla.
Esmeralda,
anche se aveva apprezzato quella falsa affermazione di Fujiko per avvertirla di
uno fatto sconcertante (che non esisteva), sapeva benissimo, che in qualunque
caso Fujiko godeva a vederla soffrire, come la maggior parte delle persone che
aveva conosciuto in vita sua … e la volta che ne aveva incontrata una speciale
con la quale sarebbe stata disposta a trascorrere tutta la sua vita … era
prossima al matrimonio … il suo cuore si era spezzato di nuovo per un’altra
dolorosa perdita …
Guardava
il pavimento in basso, con gli occhi carichi di lacrime ma sempre cercando di
trattenerle una per una, alla fine, non riuscendo più a rimanere li si alzò e
andò velocemente verso la porta, tornando in cucina. Appena fu sola, Fujiko
sorrise fra se e se diabolicamente, si era appena presa la sua
rivincita.
Esmeralda
riprese a trafficare con i
fornelli, passandosi una manica del vestito sotto gli occhi per asciugare le
lacrime che scendevano inesorabilmente, nel frattempo Fujiko era tornata anche
lei nella cucina insieme agli altri, sedendosi a fianco di
Goemon.
Per
un po’ nessuno si accorse di niente, ma quando la ragazza servì in tavola il
pranzo, notarono i suoi occhi rossi e gonfi, e così le domande sorsero spontanee
da tutti e tre i ragazzi, lei si giustificò dicendo che aveva un forte attacco
di allergia che le faceva lacrimare gli occhi anche se dentro di loro sapevano
benissimo che era solo una copertura.
Si
sedette anche lei a tavola, cercando di nascondere le proprie emozioni e
fingendo un radioso sorriso:
-Allora!
… come … vi sembra … il pranzo????-
-Oh
Cherì hai le mani d’oro nessuno cucina come te!- disse
Lupin.
-Bene!
Bene … speriamo sia vero!- rispose lei.
-Quello
che dice Lupin è vero … è ottimo.- intervenne Goemon.
Sentendo
la sua voce ad Esmeralda venne un groppo un gola, non riuscendo più a
nascondersi uscì di corsa dalla cucina lasciando cadere la forchetta per terra …
Tutti
si voltarono, nessuno riusciva a capire la ragione di quel comportamento così
strano da parte sua. Goemon fu il primo ad alzarsi e a seguirla fino alla porta
di camera sua.
Li
cominciò a bussare e a chiamarla, Esmeralda però non rispondeva, aveva inoltre
chiuso la porta a chiave; se ne stava sdraiata sul letto abbracciando il
cuscino, soffocando i singhiozzi.
Dopo
aver insistito per un po’ Goemon smise di cercarla e ritornò dagli
altri:
-Allora?
Che cos’ha?- domandò Jigen per primo.
-Non
ne ho idea … non sono riuscito ne a parlarle ne a entrare nella sua stanza …
-
-Povera
Esmeralda … gli allenamenti devono averla affaticata … dandole alla testa … -
disse Fujiko sussurrando l’ultima frase.
Ma
Goemon aveva sentito perfettamente quello che aveva detto, ed essendo stufo di
sentire cattiverie da parte sua nei confronti della sua piccola Esmeralda,
estrasse la spada e con uno scatto l’appoggiò vicino alla sua gola, cominciando
ad alterarsi sul serio:
-ADESSO
MI SONO VERAMENTE STANCATO DI SENTIRE LE TUE CATTIVERIE! SI COMPORTA COSì DA
QUANDO è USCITA DALLA STANZA CON TE! CHE COSA LE HAI DETTO!? PARLA! PARLA FUJIKO
O D’ORA IN POI NON POTRAI Più USARE LA TUA LINGUA VELENOSA PER DIRE LE TUE
FRECCIATE!-
Fujiko
esitò a confessare, ma Goemon capì subito guardandola negli occhi, che le aveva
certamente detto una delle sue frasi velenose per farla piangere così
…
Senza
dire altro, mise via la spada e andò di corsa da Esmeralda, questa volta
bussando più fortemente:
-ESMERALDA!
ESMERALDA PER FAVORE APRI TI DEVO PARLARE!-
L
a giovane, capendo di non potere più tenergli chiusa in faccia la porta, decise
di aprirgli, facendo scoprire il suo bel viso intriso di
lacrime:
-Esmeralda
… -
Lei
non disse niente, lo guardò semplicemente vedendolo nella sua testa insieme ad
un’altra ragazza e a quel pensiero gli occhi le divennero ancora più
rossi.
-….
Entra Goemon … - lo pregò lei, lui non se lo fece ripetere due volte ed
entrò.
Si
sedette sul tetto facendole segno di venire vicino a lui e a malincuore la
gitana si sedette accanto a lui.
Goemon
prese coraggio e le mise una mano sulla guancia asciugandole le lacrime con il
pollice, lui odiava vederla così triste … qualunque la ragione fosse stata … non
voleva vederla mai in quello stato mai!
-Esmeralda
… io non so cosa ti abbia detto Fujiko, ma tu la conosci è falsa, maligna ed
essendo che non prova simpatia per te farebbe qualunque cosa per renderti
infelice … qualunque cosa ti abbia detto … non è vero … è tutto a posto …
d’accordo? – disse lui cercando di consolarla.
Lei
apprezzò il suo intervento ma era ancora convinta che Goemon dovesse sposarsi e
nonostante il suo gesto lei continuava ad essere distrutta … niente in quel
momento riusciva a tirarla su di morale … continuava a credere che lui non
volesse rivelarle il suo futuro matrimonio che lui pensasse che Fujiko l’avesse
insultata e non avvertita di un avvenimento futuro …
-Grazie
Goemon … ma vedi …. Credo che tu non possa fare niente per risolvere il mio
problema … è una cosa che dovrò affrontare da sola … senza appoggio … … senza il
tuo … -.
Goemon
non capì il senso delle sue parole, così la prese fra le braccia stringendola
forte se.
Sentendo
il dolce calore di quell’abbraccio, Esmeralda si lasciò sfuggire un singhiozzo
di pianto, e lo strinse ancora più forte, sentendo dentro di se come la
sensazione che quella sarebbe stata l’ultima occasione che aveva, oltre che la
prima, ad abbracciarlo così forte, dopodiché ci sarebbe stata un’altra ragazza
fra quelle magnifiche braccia, mai più lei … e per sempre l’altra
…
-Perché
dici così Zoe ..? tu non sei sola … hai Lupin, Jigen e me al tuo fianco … e io
ci sarò in ogni volta che tu mi vorrai … non ti abbandonerò mai nel momento del
bisogno e questo è una cosa che ti posso promettere, insomma mica ho in
programma di andarmene o di sposarmi! – disse lui incurante degli esempi che
stava dicendo.
Appena
sentì l’ultima frase Esmeralda spalancò gli occhi assumendo una buffa
espressione sbalordita ed altrettanto buffamente disse –A
no?????-.
Goemon
rimase un attimo confuso dalla domanda che le aveva appena fatto, così la prese
come una domanda ironica e le rispose altrettanto ironicamente: -E no, a quanto
pare dovrai sopportarmi ancora per chissà quanto tempo .. – disse lui con un
sorriso pensando all’idea di stare con lei.
Esmeralda
intuì a quel punto che Fujiko le aveva detto una bugia per vendicarsi delle sue
frecciatine e che se solo l’avesse di nuovo incrociata quel giorno l’avrebbe
ammazzata per il colpo che le aveva fatto prendere.
Si
tirò su bene e ringraziò Goemon del suo conforto dicendogli che si sentiva molto
meglio, ma soprattutto che si sentiva pronta per massacrare quella donna, evitò
però di raccontargli quello che le aveva detto riguardandosi bene di non farne
parole neanche durante il litigio fra lei e Fujiko, per evitare ulteriori
danni.
Quando
aprirono la porta della cucina, videro davanti ai loro occhi una scena
incredibile:
Jigen
stava tenendo Fujiko che sbraitava furibonda contro Lupin che le rispondeva
alterato a sua volta: LUPIN IO NON VGLIO Più VEDERE QUELLA SERPE IN CASA NOSTRA
SONO STATA CHIARA????!!!!!!!! –
-E
ALLORA CREDO CHE SIA TU QUELLA CHE NON DOVRà Più VENIRE DENTRO A QUESTA CASA
DATO CHE IO VOGLIO CHE RIMANGA!!! PER CUI VOGLIO AIUTARTI FINO ALL’ULTIMO VAI
PURE SEI LIBERA!!-
-E
VA BENE!! SE è COSì CHE LA PENSI IO ME NE VADO!!!- disse lei uscendo dopo aver
dato una spallata a Esmeralda dicendole “sporca zingara!” e avendo sbattuto la
porta.
-AH
SI????? E ALLORA VAI!!!- dopo tutte quelle urla Lupin si fermò un momento
guardando tutti e tre i ragazza con le facce sconvolte per la scena e poi
riprese –E PERCHè VOI ERAVATE LI E NON AVETE DETTO
NIENTE???!!!!!-
Li
intervenne Esmeralda fingendo di avere il cuore in gola per l’accaduto –Ci
dispiace Lupin ma eravamo talmente preoccupati … lei voleva … e tu invece … e
quando infine a detto “io me ne vado” sai … io ho avuto un pensiero terribile ho
avuto una gran paura che tu la fermassi!!!! UAO!- concluse con un finto brivido
di eccitazione.
Ci
fu un momento di silenzio in cui tutti e quattro si guardarono, e dopo un
inutile tentativo di trattenimento scoppiarono a ridere. Finalmente avevano
spento una volta per tutte quella viscida vipera …
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