Diary

di BlackEyes
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo Primo ***
Capitolo 2: *** Capitolo Secondo ***
Capitolo 3: *** Capitolo Terzo ***



Capitolo 1
*** Capitolo Primo ***


Era una di quelle calde mattinate di fine agosto. Afose come solo a Londra possono essere. Il cielo era cupo come sempre.

Erano circa le 8.00 quando scesi giù per fare colazione, Ginny e Luna erano già li, io mi sedetti vicino a loro, Molly mi diede la mia tazza di latte, ma come da qualche giorno a questa parte aveva uno strano comportamento, preoccupato e ogni volta che qualcuno bussava alla porta sobbalzava. Eravamo i più piccoli certo, ma non tardivi, avevamo capito che stavano aspettando qualcuno. Dopo la colazione passai la mattinata in giardino a parlare con Harry e litigare con Ron, credo che fosse mezzogiorno quando vedemmo Molly correre nel corridoio ed aprire lei stessa la porta. Entrò Sirius con quattro persone nascoste da un mantello con il cappuccio che copriva tutto il viso. La nostra curiosità fu uccisa quando Molly ordinò a tutti di andare nelle nostre stanze.

Il pomeriggio ci fu raccontato tutto. Quelle “quattro persone incappucciate” come noi li avevamo soprannominati erano quattro nostri compagni di scuola, ma non quattro semplici compagni, erano quattro serpeverde, e non quattro semplici serpeverde, erano Draco Malfoy, Chad Malfoy, Andrea Riddle e infine Blaise Zabini. Sirius con l’aiuto della madre di Draco li aveva sottratti al loro destino di mangiamorte, portandoli via da li.

Erano le otto meno un quarto e decisi di rientrare in casa visto che ero stata parecchio tempo sulla panchina in giardino a leggermi un bel libro. Lui era seduto sui gradini della porta che portava in giardino,

alzò il viso

- ciao

E poi si rimise le cuffie, in teoria non lo conoscevo, in pratica sapevo tutto di lui : Blaise Zabini 7 anno, occhi blu, capelli neri un po’ scompigliati. Uno che quando passa ti giri, uno di un’altro pianeta, uno che sta sempre sulle sue...e non capivo perché mi guardava così. Tirò fuori dalla tasca dei jeans un pacchetto di Camel e per un attimo pensai che era giusto fumare, se lo faceva lui era giusto. Distolsi lo sguardo da lui perché sentii delle urla che provenivano dalla cucina, passai di lato ed entrai.

C’erano tutti che litigavano con tutti e sinceramente sulle prime non capii il perché. Poi il motivo fu chiaro anzi, cristallino, Sirius e Remus erano stati presi di mira semplicemente perché non sapevano dove mettere a dormire per tre giorni quei quattro. Fu allora che partecipai anche io alla conversazione se così la si poteva chiamare, non avevo nessuna intenzione di cambiare camera o peggio dividerla con qualcun’altro, mi trovavo bene con Ginny e Cho.

Nulla da fare le nostre urla erano come inesistenti, furono smantellati alcuni gruppi, Draco e Chad finirono in stanza con Neville che abbandonò la camera con Ron ed Harry, al suo posto, in camera con loro ci finì Andrea, alla faccia della fratellanza. L’ultimo rimasto senza letto era Zabini, lo sguardo di Sirius passò in rassegna ogni volto, poi mi accorsi che si era soffermato sul mio...

- Hermione che ne dici di dividere la stanza con Blaise per tre giorni?

I miei occhi erano fuori orbita

- mah...veramente

- perfetto – disse Remus prima che io potessi difendermi

Ero demoralizzata, non avevo voglia di farmi prendere in giro per tre giorni...

Salimmo insieme e gli feci vedere qual’era la camera, avevo voglia di urlare.

Lui cominciò a sistemare le sue robe nell’armadio di fianco al letto, un suo solo paio di scarpe valeva tutto il mio guardaroba e ci voleva pure il resto!! Era un vasto assortimento di Richmond, Dolce&Gabbana, Versace, Moncler e chi più ne ha più ne metta. Vidi che stava dichiaratamente litigando con i tiretti dell’armadio che non riuscivano a chiudersi, e certo, non avevano mai visto tanta roba tutta d’un fiato. mi alzai...

- se metti meno maglie in un tiretto magari si chiude

Alzò lo sguardo, e io per 2 interminabili secondi mi persi nel blu

- si ma ne ho solo due e dove metto le altre cose?

Aveva anche ragione...come sempre, poi lo scoprirò...

- se vuoi puoi usare i miei due, tanto sono vuoti

Lo dissi con la stessa espressione del tiretto, vuota

- grazie – e sorrise , e le mie gambe diventarono di gomma, pronte a piegarsi...

Quando finì, si buttò sul letto,

- non sopporti per niente il dividere la stanza con me vero?

Chiusi il libro che stavo cercando di leggere...

- non è che non mi va di dividere la stanza con te il fatto è che non mi va di passare gli ultimi tre giorni di vacanze ad essere presa in giro

Sorrise di nuovo, ma stavolta ero seduta e non mi preoccupavo della reazione delle mie gambe

- non ti preoccupare non ti farò passare tre giorni d’inferno

Sospirai ed alzai gli occhi dicendo

- almeno

- mi sarei aspettato un grazie

- a pure?

- guarda che ti ho graziata

- che gentile – dissi, però su un tono allegro

- di niente, ma aspetto ancora il grazie

- guarda che ti ho chiesto solo di non prendermi in giro...

- appunto

- mah...grazie, va bene così??

- certo...- e sorrise ancora

- che tipo

- ehi che vuoi dire?

- tipo da spiaggia

- a Londra?

- vabbè...tipo da porto

- guarda che questa può essere un’offesa sai??

- ok ok

- che fai mi chiedi di non offenderti, e poi tu mi chiami tipo da porto? Si dice così agli amici?

- scusami- dissi con un bel sorriso...poi risenti la frase in testa

- perché tu sei mio amico? – dissi con aria scettica

- perché è vietato?

- no ...ma sai..

- a certo, tra grifondoro e serpeverde l’unica cosa che ci può essere è uno scambio di maledizioni senza perdono giusto?

- bè tu sei un po’ esagerato...però...

- ti sto antipatico?

- no...

- allora nessun problema giusto?

Sorrisi...aveva ragione (di nuovo)

- ok

Si sedette sul mio letto di fronte a me e mi tese la mano...la presi

- amici – dissi

- giusto...e poi devi ammettere che non hai avuto mai nessun amico così bello

Lo disse con un sorriso stampato

Era vero...verissimo...

- si, certo come no – fu la mia risposta...

A cena ero fra lui e Harry, e mentre mangiavamo eravamo intenti a chiacchierare, sotto gli occhi un pò curiosi e stupiti...e anche sotto lo sguardo esterrefatto di Ron che si strozzò con un pezzo di pane, quando vide che Blaise mi fece assaggiare un pezzo di frittata, che nonostante non mi piacesse, in quel preciso istante era diventata l’ottava meraviglia del mondo, anche perché non potevo mica sputarla sulla sua mano!

Passammo il fine serata, ovvero fino alle 2.30 a chiacchierare sul mio letto...parlammo del più e del meno...e ci raccontammo un sacco di cose, io capii che non era un deficiente serpeverde e lui smise di dirmi che ero una secchiona, capendo che la mia è una malattia per i libri.

I due giorni rimanenti passarono veloci...tra risate, confessioni con Harry, Ron che si strozzava di continuo o che era sempre paonazzo e una strana amicizia continuava a stare in piedi....

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Capitolo 2
*** Capitolo Secondo ***


Era il primo giorno di scuola, mi svegliai presto...ero felice...

C’erano poche persone che camminavano per Hogwartz...la scuola non si era ancora svegliata, ma la preferivo così, senza gli urletti e le moine delle ragazze, senza pantaloni bassi e frangette lisce. La preferivo così, silenziosa come un mucchio di cemento che dorme. Mi sedetti sul muretto del cortile, e presi un quaderno che usavo come promemoria, e comincia a scrivere...era come una favola del risveglio, si è strano perché le favole servono ad addormentarsi, però secondo me ci sarebbero meno guerre se la gente si svegliasse con una bella favola...”e il premio Nobel per la pace va a ..."

Hermione Granger, ultimo anno ad Hogwartz, il più bello dicono. Per me è uguale a tutti gli altri, forse peggio perché c’è una guerra di mezzo, perché è più incasinato, perché tutti giocano a fare i grandi, gli esperti delle bugie e del sesso. Più incasinato ancora perché ci sono i GUFO. Ma alla fine si sopravvive a tutto, alle bugie ,al sesso, ai GUFO, l’unico punto interrogativo è la guerra, ma comunque è la filosofia del “ME la cavo”. Si ok te la cavi, ma con le cicatrici come la metti? Già perché, li per li il fuoco ti piace, però rischi di bruciarti. E io non volevo cicatrici. Harry me lo ripeteva all’infinito “tu non voli perché hai paura di precipitare”. Non me la sentivo di volare, sono nata senza paracadute. La prima ora avevo pozioni, mi sedetti in un posto a caso, tanto non c’erano né Harry ne Ron, per questo ho poche amicizie, poche ma vere, di quelle che ti puoi fidare. Harry al primo posto. Lo conosco da sette anni e se gli racconto un segreto so che la sua lingua starà ferma e buona dentro al palato.

Piton ci assegnò una versione di quaranta righe per il giorno dopo. Alla fine dell’ora misi il libro nella borsa e uscii dall’aula...mentre camminavo in cortile mi si affiancò qualcuno...

- ehi sei così contenta del primo giorno di scuola che ti scordi di salutarmi?

Mi voltai...e mi persi ancora una volta nel blu

- ciao...no e che ero sovrappensiero...

- si la scusa è buona...

- sul serio...

- che fai nel pomeriggio?

- la versione chilometrica che ci ha dato Piton

- già e vero...e io che volevo provare la mia nuova scopa...

- pensa alla versione invece di romperti il collo...tanto perderete anche quest’anno...

Rimase sbalordito...

- ehi ehi...non esageriamo- disse ridendo...

- ok ok – sorrisi di rimando

- ti fa di fare un bel giretto in scopa oggi pomeriggio?

- scordatelo io non ci salgo su una scopa

- eddai

- no Blaise sul serio, qualsiasi cosa ma non volare...

Fece uno sguardo furbo, quello di chi ha vinto...

- ok...allora per farti perdonare dopo cena ti fai un bel giro con me...a piedi...

Tra un po’ svenivo...

- ehm...

- niente ehm...hai detto qualsiasi cosa ma non volare...eccoti accontentata!

- ok... – sorrisi ma avevo voglia di abbracciarlo...

 

 

Dovevo fare una versione chilometrica

E poi dovevo uscire con un tipo fichissimo....

Spazio Autrice

 Allora? Ho postato il secondo capitolo, che ne pensate?

Ho sempre pensato che questa coppia fosse bella, ^^

Recensite...

 

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Capitolo 3
*** Capitolo Terzo ***


Mi feci una doccia lampo, poi entrai in camera, apri l’armadio. Mancava un quarto d’ora. Dove saremmo andati? Non lo sapevo. E non sapevo neanche cosa mettermi. Non sapevo niente! sfogliai l’armadio stampella per stampella, accostai i colori, apri i cassetti e tirai fuori tutto, anche i vestiti dimenticati, quelli che odoravano di naftalina. Alla fine mi decisi.

Misi dei jeans chiari, una maglietta bianca un po’ attillata e senza maniche, un giacchettino nero,cintura, e burro di cacao, calzini colorati e scarpe da ginnastica. Feci le scale di corsa, lui era vicino al portone.

Jeans scuro e camicia bianca. Le tinte chiare gli stavano benissimo.

- ciao – dissi

- finalmente, per tua informazione ho aspettato 5 minuti...

- aaa non essere pignolo – dissi sorridendo

Lui sorrise di rimando, mi prese per mano e uscimmo fuori dal portone...

Ce ne andammo al lago...camminammo per una buona mezz’ora...non smise un attimo di parlare delle sue vacanze, dei suoi amici e del quiddich

Ci sedemmo sotto l’albero...gli raccontai di quando andavo li con Harry e Ron e ci schizzavamo con l’acqua della riva come bambini...

Mi guardò e fece finta di sbadigliare...

-c’è un modo per farti stare zitta?

Gli feci notare che mi ero subita le sue storie vacanze, i suoi amici e il quiddich

-hai proprio il cuore di pietra- gli dissi sbuffando

Lui prese la mia mano e se la mise sul petto

-secondo te le pietre vanno così veloci?

Il battito accelerato. Lo guardai fisso e lasciai ancora per un pò la mia mano lì, sul suo petto. E pensai che bastava poco per baciarlo. Pensai, ma non agii è la pratica il problema.

-bè quando rotolano si..- gli risposi, e mi convinsi di avere un talento particolare : dire le cose sbagliate nei momenti giusti. Gli bussai sul petto e mi ritornò un rumore cupo...

-si è proprio di pietra

Lui si avvicinò e mi guardò negli occhi, fisso fisso per pochi secondi, che a me parvero eterni...e mi ripersi nel blu...poi mi baciò...

Le sue labbra invitavano le mie a ballare, ma le mie non conoscevano bene i passi, le mie erano ballerine alle prime armi, che guardavano quelle di lui e cercavano di imitarle...

Dopo quel bacio mi abbracciò...e rimanemmo lì seduti sotto quell’albero per qualche ora chiacchierando abbracciati e baciandoci ogni tanto...

Alle 23.45 entrai nella mia stanza...tutte le mie amiche dormivano...

Mi sedetti sul letto e cercai di aggiustare la versione, di darle una parvenza logica, il finto ordine di chi accartoccia i vestiti e li chiude nell’armadio. Mi domandai se ero mai andata a scuola con un compito non fatto, se mi ero mai presentata a un’interrogazione senza sapere tutto per filo e per segno, se avevo mai preso una brutta valutazione, se mi ero mai giustificata, se avevo mai saltato una lezione...

La risposta era NO!!!!

Non per bravura, ma per paura. Allora pensai che era tempo di chiudere il quaderno,e di mettermi nel letto ad ascoltare un pò si musica, così, senza pensarci...

E mi chiesi se era il momento di rischiare!!!

 

 

Michelle tu dormi tranquilla nel tuo lettino...

Sembri un piccolo angelo, sei il mio angelo....

Vedi Michelle arriva un momento in cui bisogna capire se si ha più paura del rischio o dell’amore...io quel rischio volevo correrlo...adoravo lui....ogni cosa di lui...


Spazio Autrice
SlytherinPrincess: grazie per aver recensito...sn contenta che ti piaccia, per quanto riguarda le descrizioni, anche in questo capitolo sono poche perchè è pur sempre un diario, in cui lei riassume le sue giornate, prometto che dal prossimo metterò più descrizioni!!
ciao ciao

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