Twilight & Sunrise

di Restless
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Awareness ***
Capitolo 2: *** Passion ***
Capitolo 3: *** Blood ***
Capitolo 4: *** Killer ***
Capitolo 5: *** From heaven to hell ***
Capitolo 6: *** Without blood. Without life. ***



Capitolo 1
*** Awareness ***


Image and video hosting by TinyPic “La consapevolezza della morte ci incoraggia a vivere”                                                                                                                           Paulo Coelho, “Veronika decide di morire”

Il corpo senza vita della madre giace sul divano. Buffy la guarda, sconvolta, si dirige in cucina e vomita. Le campane riecheggiano, quando Buffy riassapora disgustata il vomito rimastole in bocca. Apre la porta e, con le gocce di sudore che le scendono lungo il viso, si affaccia sui gradini, osservando gli uccelli che cinguettano e il fruscio fra i rami. Chiude la porta e, afferrando dei tovaglioli, pulisce il vomito sul tappeto.
Buffy osserva il liquido dilatarsi lentamente sul tovagliolo, quasi come se volesse sfuggire, almeno per un istante, alla realtà che la circonda. Ai demoni, ai vampiri. Alla malattia, il tumore. Agli orrori della vita. All’ineluttabilità del fato. All’ingiustizia che è la morte. All’inesorabile consapevolezza che si faceva strada dentro di lei. La consapevolezza di non avere più una madre.

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Capitolo 2
*** Passion ***


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                                                                                                                         “Ed è subito sera”

                                                                                                                     - Salvatore Quasimodo

Afferra la bottiglia di Champagne e si aggiusta i capelli. Sorride. Si appresta a salire le scale; freme dalla voglia di incontrarla. Nota i petali di rosa e le candele lungo i gradini, prosegue. Va in camera da letto e la vede. Vede lei, l’unica donna che abbia mai amato, adagiata sul suo letto. Era morta. Jenny Calendar era morta. Il suo corpo, freddo, eternamente immobile, era lì disteso. Senza espressione, gli occhi aperti. Sembrava guardarlo, che lo stesse osservando nel calore dell’ ultimo respiro. Nella penombra della stanza, l’espressione sul volto di Giles cambia radicalmente. La guarda, attonito, nell’ ultimo interminabile istante.

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Capitolo 3
*** Blood ***


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 “La morte di un amore è come la morte d’ una persona amata. Lascia lo stesso strazio, lo stesso vuoto, lo stesso rifiuto di rassegnarti a quel vuoto. Perfino se l’ hai attesa, causata, voluta per autodifesa o bisogno di libertà, quando arriva ti senti invalido. Mutilato.”                                                        

                    -Oriana Fallaci

Sangue. Schizzi sulla camicia bianca di Willow. Una macchia ben più grossa sul petto di Tara. Il sangue si espande sempre più. Si accascia a terra, senza vita. “Tara, Tara !”. La chiama. Come se potesse svegliarsi all’ improvviso da quel sonno eterno che è la morte, magari accarezzandola o guardandola nei suoi begli occhi verdi e dicendole un’ ultima,  indimenticabile volta quanto la ama. “Tara, Tara!”. No, non si sveglia. Willow tiene stretto il cadavere e piange, intingendosi la camicia di sangue. Dentro di lei, si fa strada un implacabile sete di vendetta. Cerca di riportarla in vita, ma invano. Intanto, una scintilla rosso sangue si accende nei suoi occhi.

 

 

 

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Capitolo 4
*** Killer ***


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“Rifiutarsi di amare per paura di soffrire è come rifiutarsi di vivere per paura di morire”    

-Jim Morrison                                                                                                                                                                                                            

Ascolta, impassibile, i fruscii nel bosco. Sente la paura che scorre nelle sue vene. Lo sguardo assorto, senza espressione, intenta a scovarlo, sotto la pallida luce lunare. Prosegue. Eccolo. Finalmente l’ ha trovato. La causa del suo dolore, del bisogno di vendetta che ora anima il suo istinto, assassino  del suo amore. Warren.                                                        

Willow lo lega. Ascolta deliziata i suoi pianti, suppliche e minaccie. Lo tortura e gli fa provare ciò che ha provato Tara. Non riesce a capacitarsene: un minuscolo pezzo di metallo può mettere fine a tutto. Alla vita, anche di una potente strega. Al piacere, al dolore, alla solitidine, a progetti irrealizzati di una vita, a sogni, occasioni, promesse. All’amore sconfinato tra due persone, che sembrava destinato a durare per sempre e a terminare in quello stesso istante.

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Capitolo 5
*** From heaven to hell ***


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 “La morte odora di resurrezione”                                                                                                                                                              .                                                                                                                                       -Eugenio Montale

 

Buffy pensa a ciò che le è stato tolto. Cerca di riafferrare, nella sua mente, i ricordi sfuocati circa quel posto meraviglioso e idilliaco, tanto offuscato e confuso. Prova a risentire le emozioni di quegli istanti. La paura del “dopo” e il calore del mare di luce in cui stava annegando. La consapevolezza di una realtà migliore e la beatitudine apparentemente eterna di quel vuoto assoluto, dove si sentiva più viva che mai e allo stesso tempo come se non esistesse. Dove tutto aveva una logica, un meccanismo.

All’ improvviso, quel mondo le crolla davanti e lei, impotente, osserva  l’ interrompersi  del bianco totale, che lascia spazio a quel mondo crudele e ingiusto, dominato dalla violenza, dall’ odio e dal dolore.

“Sì, il vero inferno è questo”.

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Capitolo 6
*** Without blood. Without life. ***


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                                                                        “Il sangue è la vita”

                                                                   -“Dracula” di Bram Stocker

 

Ecco. Finalmente soli, dove la gente non può vederli. Lei gli indica di salire in casa. No, lui preferisce lì. Non vuole più aspettare. Deve nutrirsi. Il predatore osserva la carneficina. La guarda. Uno scatto impercettibile, effimero. Si avvicina lentamente al  suo collo. Le sue labbra sfiorano la pelle di lei. Apre la bocca gradualmente, pregustando l’ atteso pasto; i suoi denti fanno pressione. Poi, Spike la sente. Sente quella soddisfazione, quel benessere nel nutrirsi. Quella droga che è per lui il sangue, quell’ indescrivibile dipendenza senza fine a cui non sa rinunciare. Lo sente scorrere in bocca, deglutisce e ne beve ancora. E ancora. Finché non ne rimane il cadavere, un corpo vuoto. Senza vita. Senza sangue.

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