Tutta colpa dell'amore

di Polinnia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una sorpresa ***
Capitolo 2: *** Primo incontro ***
Capitolo 3: *** La rivale ***
Capitolo 4: *** Istinti omicidi per una collega ***
Capitolo 5: *** Il primario ***
Capitolo 6: *** Vendetta ***
Capitolo 7: *** Chiacchiere ***
Capitolo 8: *** Toni materni ***
Capitolo 9: *** Non dormivi perchè pensavi a qualcuno!! ***
Capitolo 10: *** L'intuizione ***
Capitolo 11: *** Verdetto ***
Capitolo 12: *** .....e poi è un bellissimo ragazzo! ***
Capitolo 13: *** L'invito ***
Capitolo 14: *** Tocca a me ***



Capitolo 1
*** Una sorpresa ***


Quando arrivo all’ospedale oggi sono carichissima perché sto ascoltando a tutto volume Bon Jovi nell’ipod e saltello ancora mentre entro nello spogliatoio per cambiarmi. Sorrido ai colleghi e quando devo proprio spegnere la musica sono praticamente pronta per iniziare a lavorare. Chiudo tutto nell’armadietto controllo di avere quello che mi serve e via, vado a prendere le consegne. Faccio in tempo a arrivare dalla mia collega Tessy che smonta dalla notte che sento l’odiosissima Lauren raccontare a voce alta:
“no ma non so se l’avete visto è così figo!!!!!”
Tessy alza gli occhi al cielo e le fa una linguaccia dietro le spalle. Proprio non la sopportiamo Lauren, è piena di sé e odiosa e fin dal primissimo tirocinio faceva di tutto per farsi bella davanti a medici fregandosene degli altri colleghi e pestando sui piedi a tutti. Poi è svenevole e fa sempre la gatta morta in giro e oltretutto si gloria di essere medico, non gliene frega niente di aiutare davvero gli altri. Insomma avrete capito che Tessy e io non la possiamo vedere e non la può vedere nemmeno la nostra amica Anne che vedo arrivare adesso dal giro di visite mattutine in reparto. Tessy le indica Lauren che ancora sta parlando di un tizio bellissimo che le piace un casino ma Anne la ignora e viene verso di me con un sorrisetto che non promette niente di buono.
“dai tieni facciamo cambio per oggi prendi i miei pazienti!!”
“perché”
Chiedo sospettosa ma lei scrolla la testa e ride piano. Giuro che non la capisco e sto chiedendo a Tessy che succede ma quella poverina ha fatto il turno di notte e ora dorme quasi in piedi quindi la salutiamo e la invitiamo a andare a casa a dormire.
“vai piano con l’auto!!!”
Le grido prima di prendere la cartelletta di Anne. Però sono sospettosa e non so perché ma non è dalla mia amica chiedere di cambiare i pazienti.
“fidati che dopo mi ringrazi!!! Anzi mi inviti a cena minimo!!!!”
Anne se ne va ridendo ma Lauren che sta smontando la ferma dicendo
“oh ma ce lo hai tu in cura di giorno? Mi raccomando che quel bel bocconcino lo voglio tenuto per bene!!”
“no ce l’ha Carly e comunque non è tuo!”
La rimbecca Anne che poi corre via perché deve presentare una cartella clinica al primario e non vuole farlo aspettare.
“Allora di cosa parli Lauren?”
Chiedo e quella ridacchia come una scema e dice che stanotte hanno ricoverato un tizio fighissimo che accusava dolori e ora è ricoverato e lei lo ha visitato e era parecchio contenta di farlo.
“vabbè sì ok!”
Dico io mentre pens che se piace a una così deve essere un tizio orrendo.
“non gli mettere gli occhi addosso!!!”
Mi strilla lei mentre mi incammino per il mio giro di visite ma io nemmeno le rispondo. Figurati. A me importa solo di stare ben lontana da Lauren. Poi durante il giorno non ci penso più perché ho tantissimo lavoro e una dei miei pazienti preferiti (che è una bambina che si chiama Peppy) ha la frebbre e strilla tutta la mattina. La visito e poi sto con lei finchè non si calma un po’ e così tranquillizzo anche sua mamma che poveretta dopo tre giorni di ospedale sembra aver bisogno pure lei di un ricovero. A pranzo nemmeno mi fermo ma mangio quasi in piedi mentre compilo cartelle e moduli vari, solo mi prendo cinque minuti per correre a cambiarmi il camice che una signora mi ha sporcato non volendo con il sangue della flebo. In spogliatoio vedo Luke cambiarsi e lui mi saluta subito. È uno degli anestesisti. Temo che Luke abbia un po’ una cotta per me il che mi dispiace perché siamo colleghi e amici e gli voglio molto bene ma non è proprio il mio tipo. Comunque ci salutiamo e scherziamo (è simpaticissimo) e poi lui butta lì che stasera va a sentire degli amici che suonano e magari posso andarci con lui. io scuoto la testa e scherzando apro l’armadietto per fargli vedere le foto che ci ho attaccato dentro. Come sempre gli dico:
“lo sai che sono promessa a quest’uomo!!!!”
Lui sbuffa e scrolla la testa perché io faccio sempre la solita scena. Gli dico che l’amore della mia vita è l’attore Ben Barnes e che per lui non esco con nessuno. So che è ridicolo e infatti lo uso come scusa ma un po’ con Tessy e Anne ammetto che sono davvero pazza e me lo sogno di notte e lui è il mio sogno proibito. Comunque Luke si sente sempre dire che Ben Barnes è l’uomo perfetto e sono sicura che ormai lo odia, ma per fortuna Ben è da qualche parte nel mondo dorato degli attori al sicuro da lui XD
Comunque mi dice che non potrò rispondergli sempre così ma io svicolo con una battuta e me ne vado perché devo riprendere il turno. Arriva un ferito da incidente che mi occupa buona parte del pomeriggio a causa delle fratture multiple però quando abbiamo finito lo abbiamo rimesso in sesto per bene. Meno male. Mi prendo un caffè alla macchinetta e lo sto gustando quando Anne mi passa accanto di corsa seguendo il primario (che saluto ma che praticamente nemmeno mi guarda, lo stronzo) e fa in tempo a dirmi al volo:
“allora il paziente della 5?”
“eh?”
“ma come eh???”
Mi guarda in faccia e poi dice
”allora non l’hai visto!!”
“No ho seguito un paziente con fratture dopo un incidente perché??”
“vai vai! Alla 5 mi raccomando!!”
Scappa via a un cenno del primario e io la guardo perplessa.
Poi butto il bicchiere e mi dico che va bene faccio in tempo a vedere questo paziente della 5 prima di ricontrollare tutto fare l’ultimo giro e andarmene finalmete a casa.
Vado alla stanza che mi ha indicato Anne e quando entro vedo una donna bionda e alta che parla al cellulare e sembra anche parecchio incavolata.
“mi scusi qui non può usare il cellulare!”
Uso il mio miglior tono professionale ma quella mi squadra da capo a piedi e continua a parlare al telefono dicendo che deve riattaccare perché a quanto pare in ospedale hanno “qualcosa contro i telefoni” ma che richiama dopo. La guardo severa e ricevo un’occhiataccia in risposta. Oddio quanto è altezzosa, tutta bionda e tirata e con i tacchi alti, ma dove crede di stare? A una sfilata? Mi volto verso il letto ignorandola e dico
“piacere sono la dottoressa Snow”
Quando mi si gelano le parole sulle labbra. Disteso nel letto che mi guarda c’è il mio attore preferito, l’uomo che popola i miei sogni: Ben Barnes.

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Capitolo 2
*** Primo incontro ***


Lo guardo senza poter credere a quello che vedo nemmeno quando lui educatamente risponde
“piacere dottoressa sono Benjamin Barnes”
Resto ferma in fondo al letto e tutto quello che riesco a pensare è che mi stanno facendo uno scherzo. Deve essere Anne. O Tessy o Luke. O qualcun altro. penso di stare lì a bocca aperta finchè la bionda non dice
“dottoressa tutto ok??”
Allora mi giro e la guardo e poi afferro la cartella clinica ma è tutti lì nero su bianco. Benjamin Barnes. 30 anni. Tutta una serie di analisi. Non ci capisco niente vorrei scappare di corsa anche perché una parte del mio cervello sta come accendendo il lampeggiante che dice FIGURA DI MERDA IN CORSO!!!!
“eh si grazie tutto ok”
Rispondo alla fine e sembro disconnessa perchè ci ho messo tipo 5 minuti a rispondere a un “tutto bene”.
“bè ok allora Ben è qui da stanotte e ancora non sappiamo niente di preciso quindi mi dica se viene con dei risultati o cosa”
“guardi io…..io non lo so lo vedo ora!”
“ma come non lo sa? Ma non vi passate le informazioni qui dentro? Uno viene qui per fare cosa, aspettare la vecchiaia in attesa che voi dite qualcosa??”
“senta non è così e……”
“lascia perdere Andrea!”
Dice lui dal letto. Mi volto a guardarlo e ripenso ancora che qualcuno mi sta facendo uno scherzo. Ma non è che è il karma? In quel caso poi sarei molto buona o molto cattiva?? Nel dubbio non so cosa fare e mi avvicino al letto.
“mi dica cosa c’è”
Allora mi racconta che la notte scorsa si è sentito male in albergo.
“cosa aveva?”
“febbre, brividi, nausea…”
“sì era uno straccio”
Interviene la bionda ma io la ignoro.
“poi?”
“poi mi hanno portato qui anche se io non volevo…”
“sì e stiamo ancora aspettando che qualcuno ci dica cosa è successo”
Quella interviene ancora e io mi chiedo di sfuggita chi è. Comunque non posso certo domandare a alta voce quindi riprendo la cartella e faccio finta di studiarla. In realtà l’ho letta tutta con un’occhiata anche perché non dice cose particolari solo un po’ di febbre ma esami del sangue e delle urine a posto. Decido in un secondo che per quanto lui sia il mio idolo assoluto e io sogno da una vita di trovarmelo davanti mai e poi mai potrò dirgli una cosa del genere. Se fosse stata un’altra circostanza gli avrei chiesto subito l’autografo e una foto ma così lui è venuto a curarsi perché ha bisogno di un medico e io questo sarò per lui potete scommetterci. Metto da parte l’emozione e mi ripeto di stare calma perché è un paziente e io devo fare il mio lavoro di medico come farei con chiunque. Ecco si proprio con chiunque. Allora mi armo di coraggio faccio un bel respiro e gli chiedo di raccontarmi con precisione di nuovo i sintomi. Faccio un po’ di domande generali sulle abitudini alimentari, alcolici, fumo, medicine ma non salta fuori niente. Anche il referto di stanotte è possibile influenza.
“adesso come sta?”
“mi sembra bene…”
“dolori? Nausea?”
“no…”
“be quindi? Possiamo andarcene?”
Io questa già non la reggo più e la vedo da due minuti!!
“no non potete finchè non siamo sicuri che sia tutto a posto”
Rispondo seccata. E allora lei mi rimbecca subito
“Bene allora lo visiti no?? Sennò come fa a sapere se è tutto a posto?”
Oddio oddio aiuto calma. Calma non impazziamo.
“Bene per favore allora esca così posso fare la visita”
Quella mi fulmina con gli occhi ma se ne va. Alleluia. Ma non sarà la sua ragazza?? Vabbè Carly ci manca solo che ti metti a pensare anche a questo e oggi esci di testa. Ok concentriamoci. Devo farlo. Devo visitarlo. Vorrei avere avuto una settimana per prepararmi psicologicamente ma ovviamente è impossibile per cui mi affiderò alla professionalità e speriamo in bene. Speriamo anzi che non svengo.
“mi dispiace per Andrea, non è cattiva solo che abbiamo tanto lavoro e non ci voleva che mi ammalassi. È solo nervosa”
Mi dice lui all’improvviso. Vorrei rispondergli che secondo me è una cafona e è pure sciagurata visto che si tratta della SUA salute ma mi trattengo al pelo. Però gli sorrido e gli dico di non preoccuparsi e di stare tranquillo che quello che conta è che lui stia bene. Lo penso davvero ovviamente. Sento che lo slancio che ho sempre per i miei pazienti stavolta è centuplicato. Non potrei mai sopportare di vedere Ben che sta male.
“Che lavoro fa?”
Chiedo con nonchalance e lo vedo esitare.
“Io…io sono nel…nella produzione”
Dice vago. Io mi sistemo lo stetoscopio intorno al collo e con totale faccia di bronzo faccio finta di essere perplessa.
“produzione? Produzione di cosa?”
“oh…di…di vari materiali e prodotti per… il cinema e… e altro”
Mi mordo un labbro per non farmi scappare un sorriso ma intanto penso che è davvero modesto a non dirmi nulla e a non pretendere trattamenti di favore perché è famoso.
“Ora devo visitarla va bene?”
Lui fa sì con la testa e io gli chiedo di sedersi sul letto. Fa una smorfia mentre si alza.
“Che c’è? Fa male qualcosa?”
“no…è che lo stare a letto mi rende debole…”
“è normale. Ora vediamo la pressione ok?”
“ok”
Gliela misuro ed è normale. Prendo dal taschino la pila e gli faccio aprire la bocca. Guardo la gola ma è normale, non ha nulla. Va bene Carly. Calma e sangue freddo.
“Per favore si giri e alzi la maglietta”
Lui mi dà le spalle (meno male così se svengo non mi vede) e alza la maglietta sulla schiena. Io prendo lo stetoscopio e ci metto tre tentativi per infilarmelo bene perché mi tremano le mani. Mi siedo sul letto così non cado per terra stecchita. Forse. Appoggio lo stetoscopio sulla sua schiena e lui sussulta.
“oh scusi è freddo mi dispiace”
Lo scaldo tra le mani e poi lo riappoggio.
“grazie”
“Ora faccia dei bei respiri con la bocca aperta”
Sposto lo stetoscopio in vari punti mentre lui respira ma per sentirgli le spalle devo chiedergli di togliere completamente la maglietta. Se la sfila e io sono a un passo dall’infarto solo a rimirare quella schiena perfetta con le spalle larghe e la pelle liscia e perfetta.
“Tossisca”
Dico mettendogli lo strumento fra le scapole. Lui lo fa.
“Ancora…. Ancora…. ancora per favore. Va bene si sdrai”
Si sdraia e la visione di lui a petto nudo è qualcosa che non so descrivere. Non so quante volte l’ho sognato e non posso credere che sta succedendo davvero. Appoggio lo stetoscopio sul petto e ascolto il cuore. Non mi è mai capitato che un battito mi sembrasse musicale. Vabbè sto impazzendo. Ascolto ancora un po’ (giusto perché quando mi ricapita?) e poi gli chiedo di respirare ancora perché così sento i polmoni anche da davanti. Poi passo alla pancia e premo con le mani sul suo addome sentendo i muscoli sotto i palmi. Credo che esploderò a breve. Non lo faccio solo perché lui fa una smorfia a un certo punto.
“le ho fatto male?”
“no solo…solo un fastidio”
Tocco con le dita di nuovo e poi rimetto lo stetoscopio (per fortuna al primo colpo). Ascolto attentamente e spero di avere un’espressione concentrata e non folle perché mi scopro ipnotizzata dal suo ombelico. Mio Dio. Possibile che persino l’ombelico di quest’uomo sia sexy???
“mmm direi che la teniamo ancora qui per qualche altro controllo”
Dico alla fine quando a malincuore devo togliere le mani da lui.
“perché cosa ho?”
“mi sembra che possa essere solo un’infreddatura ma è meglio essere sicuri. Una notte in più qui e una flebo idratante giusto per scrupolo. Ora le provo i riflessi va bene?”
Annuisce e io scosto le coperte e per poco non stramazzo per terra perchè non ha nulla sotto se non i boxer. Mi ordino di guardare solo le sue ginocchia e nient’altro. ASSOLUTAMENTE nient’altro. uso il martelletto e le gambe reagiscono subito per cui lo faccio ridistendere e coprire.
“sì direi che facciamo una flebo e una visita domani, giusto per stare tranquilli. Penso la vedrà il primario comunque prima delle dimissioni. Vuole un antidolorifico o qualcosa per dormire?”
“ no grazie mi sembra che sia tutto a posto ma la ringrazio”
Aggiorno la cartella lo saluto e esco. Fuori aggiorno la tizia che mi ringrazia con un sbuffo e un secco commento:
“almeno lei sembra più professionale di quella dottoressa pazza che c’era ieri!”
Poi rientra e io mi dirigo verso lo spogliatoio. Per fortuna non c’è nessuno. Crollo su una sedia. Non ci credo. Non ci credo. Ma è proprio vero??
 

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Capitolo 3
*** La rivale ***


Volevo ringraziare tutte quelle che leggono la mia storia e Serena e Sara che la hanno messa nelle seguite!!!!! Grazie mille vedo che ci sono abbastanza visite e mi fa piacere!!! Se volete lasciarmi un cokmento io sono contenta!!!!!!!!!!!! 

Quando Anne mi vede correre da lei con gli occhi sbarrati nemmeno mi fa parlare ma scoppia a ridere.
“ah ecco adesso sì che lo hai visto!!”
“ma cosa ridi! Ti prego Anne smettila!!! Stava per venirmi un colpo!!! Non mi potevi avvisare??”
“ma scusa, e rovinarti la sorpresa?!”
“vabbè grazie…..che amica!!!!!”
“allora raccontami! L’hai visitato?”
“per forza come facevo a non visitarlo!!!! Anche se sarei voluta morire!!!! Se mi avvisavi almeno!!”
“se ti avvisavo te la saresti fatta sotto e non ci saresti mai andata da lui. E non vorrai che lo curi Lauren vero??”
Ci penso su e in effetti ha ragione. Non voglio proprio. Le racconto tutto e le dico che comunque sta bene e domani penso potremo dimetterlo. Lei mi raccomanda di chiacchierarci un po’. Io tentenno.
“ma scusa sei impazzita? Ma quando ti ricapita!”
“No Anne ho deciso che non gli dirò nulla del fatto che sono una sua fan. Non sarebbe professionale e lui ha tutto il diritto di stare tranquillo e essere curato come chiunque. Sono preoccupata che sapendo che sono una sua fan sarebbe in imbarazzo con me e non voglio, non è giusto. Per favore per favore non dire niente!!!”
Lei ci pensa su e poi concorda con me ma mi invita comunque a essere carina e amichevole con lui “perché non si sa mai”. Ci penso su per tutto il resto del turno e mi scopro sempre più distratta ma alla fine della giornata non posso fare a meno di passare davanti alla sua stanza. Metto dentro la testa proprio mentre consegnano la cena ma vedo che rifiuta il piatto che gli danno. Entro prima di pensarci troppo.
“Signor Barnes tutto bene?”
“Buonasera dottoressa. Si grazie tutto bene”
“Non mangia?”
“non ho molta fame…”
Io insisto ma lui rimanda indietro il piatto. Mi siedo sul bordo del letto e gli prendo il polso. Ha i battiti regolari.
“Deve mangiare per tenersi in forze però”
“Non è molto appetitoso il cibo qui…..”
Io rido perché lui fa una smorfia comica ma poi torno seria e gli dico che per stasera facciamo un’eccezione e che gli faccio mettere una flebo più completa, ma che è solo per stavolta perché non va bene.
“Scusi ma davvero non ho fame”
Gli abbasso delicatamente la pelle sotto gli occhi.
“Vediamo se lei è anemico”
Lui resta fermo e io sono colpita da quanto siamo vicini. Deglutisco e tolgo le mani dal suo viso.
“No a posto. Domani però rifacciamo le analisi”
“altro sangue??”
Mi scappa da ridere di fronte alla sua faccia terrorizzata.
“Ma su, non mi dica che ha paura delle analisi!!”
“no…ma degli aghi sì!!”
Cerco di trattenermi ma mi scappa di nuovo da ridere e stavolta ridacchia anche lui.
“lo so che è una cosa stupida!”
“Ma no guardi è più normale di quanto pensa, sapesse quante volte me lo dicono signor Barnes!”
“meno male mi sento meno fifone…ma mi chiami Ben”
“dovrei dire di no…veramente non è molto professionale…..ma diciamo che accetto se però anche tu non mi dai più del lei così mi sento meno vecchia!”
“ma non sei vecchia! Quanti anni hai?”
“31”
“siamo coetanei! Dai diamoci del tu allora!”
“Va bene! Io sono Carly! Ma…. Ricordati che tu mi devi comunque obbedire!!!!”
Gli dico scherzando e lui ride. Quando lo saluto e esco mi sento il cuore leggero e l’umore alle stelle. A casa ordino una pizza e me la mangio mentre sparo a tutto volume una musica assordante (alla faccia dei vicini!) e ballo scatenata per scaricare la tensione. Poi crollo a letto ma non riesco a dormire perché continuo a pensare a Ben: al Ben dei film che ho visto e collezionato e al Ben di oggi gentile e (soprattutto) senza vestiti! Mi addormento col sorriso sulle labbra. La mattina dopo mi sveglio e mi catapulto fuori dal letto, faccio la doccia e schizzo all’ospedale. So che non arriverò mai in tempo per le analisi del sangue che vengono fatte presto ma sono comunque in anticipo. Quando mi vede comparire Tessy si mette a ridere.
“Ma cavolo perché tu e Anne ridete appena mi vedete!!!”
“ma scusa e me lo chiedi pure??? Che mi dici del bel paziente della stanza n. 5??”
“Uffa Tessy ti dico solo di non iniziare anche tu!!! Come ho detto ieri a Anne sto cercando di comportarmi in modo professionale in modo che lui si senta tranquillo e sereno come è suo diritto. Non voglio fare la parte della fan che lo mette in imbarazzo!!!”
“secondo me esageri…..”
“No perché in generale le persone si sentono in imbarazzo davanti ai dottori e secondo me sai che quella persona che ti sta facendo spogliare tappezza i muri con le tue foto, sa a memoria tutte le tue battute dei film che hai fatto e bacia le tue foto di nascosto secondo me non staresti tranquillo!!”
“bè se la metti così hai ragione…..va bene allora sarà il nostro segreto!! Però attenta a Lauren, che continua a ciarlare del suo bel paziente ok?”
“ma lo ha riconosciuto??”
“ma figurati! Quella non va mail al cinema a vedere film tipo Le Cronache di Narnia – Prince Caspian! Lei vede solo roba da intellettualoidi!!”
Ridiamo tutte e due e poi io esco pronta per affrontare la giornata. Non mi trattengo e faccio una deviazione del tutto CASUALE che mi porta (ma guarda un po’) davanti alla stanza di Ben. Metto dentro la testa e vedo che è sveglio e sfoglia un giornale.
“buongiorno!!”
“Buongiorno! Quando sei arrivata?”
“poco fa. Come stai?”
“Bene”
“preso il sangue?”
“sì me ne hanno tolti due litri!!”
Io rido.
“Esagerato!!! Fatto male?”
“No c’era un infermiere molto bravo…”
“Eh lo so qui siamo bravissimi! Vengo a vederti tra un po’!!”
Ci salutiamo e mi allontano felice…..ammetto che sto pensando a dopo, alla visita che gli farò. Se sta bene come ieri possiamo mandarlo a casa….mi sforzo di non fare pensieri maniaci tipo DAI BEN GIOCHIAMO UN PO’ AL  DOTTORE IO E TE……ma cosa mi succede??? Io sono una seria professionista!!! La presenza di Barnes qui mi sta facendo diventare distratta….e accaldata! Mi faccio aria con la mano mentre sfoglio le cartelle dei miei pazienti e cerco di dirottare i miei pensieri impuri da un’altra parte. Quando arriva il primario mi sono ripresa abbastanza. Facciamo una veloce riunione poi lui annuncia che deve ricevere un collega di un altro ospedale, un pezzo grosso che ha richiesto non so che consulto specialistico.
“Iniziate il giro dalle situazioni più tranquille così non ci ritardiamo troppo!”
Esclama e quella gallina di Lauren si fa subito avanti dicendo
“Benissimo professore, ha ragione!! Ecco per esempio il caso della 5, il ragazzo con la febbre….”
No!!!!!!!!!!!
Ma lui dice:
“Ok vai e se è il caso dimettilo”
Poi si guarda intorno e fissa me che sono rossa come un peperone e Tessy che si morde le mani (probabilmente per bloccare l’urlo di disappunto formato Tarzan).
“Dottoressa Snow vai anche tu”
Dice poi prima di andarsene. Ecco ci mancava questa. Bè almeno posso tenere Lauren sotto controllo. Lei è entusiasta.
“Lo visito io sia chiaro!!!! Se dobbiamo dimetterlo voglio prima dargli un’altra bella occhiata….non so se mi spiego!!!”
Tessy si altera subito.
“Insomma Lauren datti un tono e poi guarda che forse è meglio che se ne occupi Carly…..”
“perché? Perché? Perché secondo te Carly è più brava di me???”
Ecco non doveva dirlo ora l’ha aizzata. Lancio un’occhiataccia a Tessy per intimarle di stare zitta e fingo indifferenza anche se dentro ribollo.
“Figurati per me è uguale”
“Molto bene vedrai allora”
 

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Capitolo 4
*** Istinti omicidi per una collega ***


Ce l'ho fattaaaaaaaaaaaaaaaaaaa! XD
Sono riuscita a correggere il capitolo per oggi che è il compleanno della mia best friend!!!!!!!
Tanti auguri lovina miaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Lo sai che questo capitolo è per te!!!!!!!!!!!!!!! XD


Dopo questa simpatica promessa il giro dei pazienti meno gravi mi trova molto nervosa. Però passo a salutare Peppy, la mia piccola amica. A lei penso io e Lauren fa tutta la carina ma appena usciamo dalla stanza borbotta qualcosa tipo “mocciosi lagnosi”. Io mi incavolo subito e la riprendo dicendole che è superficiale e poco professionale a fare considerazioni così brusche su una bambina che innanzitutto è un tesoro e poi comunque sta male ed è in ospedale poverina. Lauren ribatte che non ha nulla di troppo serio e continuiamo a battibeccare fino alla stanza di Ben. Qui Lauren subisce una mutazione tipo da licantropo a uomo e si trasforma in un essere zuccheroso e dolce tanto da causare diabete. Ma di quello grave.
“Allora come sta il nostro bel paziente stamattina!!!”
Entra trillando in stanza e quella Andrea che intanto a quanto pare è comparsa sussulta infastidita.
“Bene voglio sperare che oggi ci direte qualcosa e manderete Ben a casa!!”
Lauren che evidentemente è immune dagli scrupoli che mi faccio io la guarda fisso e chiede:
“Scusi ma lei chi è? La sua ragazza?”
Io sono viola in faccia ma Andrea la guarda come se fosse pazza e dice:
”No io sono la sua agen…..”
“E’ una mia collega!”
La previene Ben lanciandole un’occhiata di ammonimento.
“Ah bene allora le colleghe gentilmente aspettano fuori”
Lauren le sorride impietosa e la fa uscire. Quando Andrea mi passa accanto le lancio un’occhiata a metà tra le scuse e l’invocazione della santa pazienza e lei incredibilmente risponde con una strizzata d’occhio e uno sguardo complice. Bene allora due punti per Andrea: non è la ragazza di Ben e Lauren non le piace evviva!! A proposito di Lauren però intanto quell’essere malefico si è avvicinato al letto e (con fare da vera zoccola se mi è permesso questo commento non proprio ortodosso) ha esclamato che oggi fa davvero caldo e si è slacciata due bottoni del camice in modo da mostrare la camicetta scollata che porta sotto. Intanto lei inizia con le domande mentre gli sente il polso. Ben dice di aver riposato bene ma che si sente un po’ debole.
“Hai mangiato stamattina?”
Non posso fare a meno di chiedergli. Lauren mi fulmina con gli occhi per ricordarmi che è lei la protagonista della scena ma io ho occhi solo per la faccia pallida di Ben che scuote piano la testa ma poi dice:
“Ho preso del thè…”
“E basta?”
“E una fetta biscottata”
“Ma è poco come mai? Ti fa male la pancia? Ti do del tu anche io visto che la mia collega lo fa eh…..!”
Lauren fa una risatina idiota e si siede sul bordo del letto. Figuriamoci se ci sta a rimanere indietro.
“Certo va bene. No non mi fa male…..ma non ho fame”
“Va bene Benjamin allora ora vediamo come stai”
“Chiamami Ben, mi chiamano tutti così”
“No no io mi devo distinguere sempre!!”
Lauren fa un’altra risatina idiota e gli scopre la pancia. Mi trattengo a stento dal lanciarle una scarpa in testa. E devo trattenermi di più quando lei inizia a palpargli l’addome con un sorriso poco professionale e parecchio inquietante.
“Ti fa male?”
“No”
“Qui?”
“Nemmeno”
Lauren lo ausculta ma evidentemente non trova nulla.
“Non hai dolori?”
“No ma mi sento come..…come indolenzito”
“Tipico dell’influenza”
Dice lei con tono saputo.
“Ok ora ti alzo un po’ la maglietta ok?”
Ben annuisce e lei gli solleva la maglia in modo da scoprirgli anche il petto. Ma che cavolo perché non può lasciarlo fare da solo? Mica è un bambino! Mi mordo la lingua mentre lei gli poggia il disco del fonendoscopio sul petto.
“Ecco ora rilassati e fammi dei bei respiri profondi!”
Miagola felice. Muove lentamente lo stetoscopio sul suo petto e si china pure un po’ verso di lui fingendosi concentrata. Sono sicura che invece vuole solo fargli vedere le tette. Gli ascolta così a lungo il petto che manco a un cardiopatico…. Poi alla fine si raddrizza e gli chiede di sedersi. E lei si sposta sul letto in modo da avvicinarsi ancora di più. Mi prudono le mani.
“Adesso apri la bocca da bravo”
Ma perché gli parla come se avesse cinque anni e continua a sbattere le ciglia? Accidenti a lei! Gli guarda la gola e gli palpa per bene il collo per sentire i linfonodi. Gli guarda gli occhi e le orecchie e gli prova la febbre.
“Mmmmm però un po’ di febbre c’è sempre….togli la maglia e girati”
Ben si sfila la maglietta e si volta mettendo le gambe giù dal letto. Facendo così è girato nella mia direzione e io sto attenta a controllare la mia furia omicida nei confronti di Lauren. Lei gli mette una mano sulla spalla e poi lancia un’occhiatina soddisfatta nella mia direzione. Calma Carly calma. Calma. Tu non la ucciderai.
“Benjamin per favore fai dei respiri lenti e profondi con la bocca aperta…”
Dopo qualche respiro lo fa tossire un paio di volte e poi gli fa dire trentatrè.
“Ancora…mmmm….forse hai un po’ di bronchite…facciamo qualche altro controllo….”
Ma io non credo, ieri quando l’ho visitato non ho sentito nulla. La guardo perplessa mentre lei continua a sentire facendo la faccia del medico preoccupato e scrupoloso e intanto gli mette una mano con fare casuale sul fianco. Lui sussulta.
“che succede?”
Chiede lei con aria fintamente preoccupata. Secondo me succede che lui non se lo aspettava  proprio (perché fino a prova contraria non c’è bisogno di accarezzargli il fianco per auscultarlo) comunque risponde
“scusa è che hai le mani fredde”
“oh no scusami tu!!!”
Miagola lei. Ma la mano non la sposta anzi. Risale appena sullo sterno allargandogli il braccio.
“Per favore scosta un po’ le braccia dal corpo così posso sentire anche lateralmente i polmoni…”
Lui esegue e lei lo fa tossire di nuovo. Mi sto spazientendo è ufficiale. Ben guarda fisso a terra e quando Lauren alza gli occhi le lancio un’occhiataccia intimandole di sbrigarsi. Lei sgrana gli occhioni da finta ingenua e, tutta tranquilla, riposiziona la mano sul fianco di Ben.
“Adesso facciamo così Benjamin. Ti percuoto con le dita la schiena per sentire il suono che fa va bene? Mi aiuta a capire se i polmoni stanno bene….”
Lezioni di pneumologia non richieste…..
“va bene”
Dice Ben. Tanto cosa può dirle? Non va bene levati dalle scatole? Lauren gli batte allegramente sulla schiena e sulle spalle. Poi riprende lo stetoscopio. Ancora?? Va bene l’attenzione ma qui si esagera!! Ma tanto per colmare la misura della sua insopportabilità Lauren poggia il disco sulla schiena di Ben e gli chiede di respirare di nuovo. Poi si mette a miagolare:
“Ecco bravo così…un bel respiro…inspira a fondo….ancora… Guarda: fai come me!”
Lei inizia a respirare profondamente e io devo trattenermi dal mettermi le mani nel capelli perché a me più che respiri sembrano quasi ansiti. Tra l’altro gli sta incollata alla schiena e quindi lui starà sentendo LETTERALMENTE il fiato di Lauren sul collo. Ben alza gli occhi e mi guarda con una faccia che da un lato mi fa venire voglia di ridere a crepapelle perché è chiaramente terrorizzato ma dall’altra mi spinge a correre in suo aiuto per salvarlo dalle grinfie di questa pazza!!!! Alla fine tutto quello però che posso fare è stringermi nelle spalle e alzare gli occhi al cielo per fargli capire che Lauren sì è proprio matta come sembra. Stranamente questo sembra rassicurarlo e si morde un labbro forse perché gli scappa da ridere. Lei intanto lo richiama all’ordine:
“Non sento bene. Benjamin guarda che così non posso lavorare”
Oddio che odio!!!! Ben si scusa e riesce pure a sembrare dispiaciuto. Aiuto mi scappa da ridere. Poi lui mi guarda con un sorrisino e capisco che ha deciso di coglierne il lato comico…..meno male così magari scampiamo una denuncia…. Quando però lui si muove sul letto (malignamente penso: per allontanarsi un po’ da lei) Lauren ne approfitta per passargli il braccio quasi attorno alla vita.
“Non muoverti da bravo….resta fermo…respira ancora…”
Stavolta è proprio ufficiale: è pazza. Ci sono gli estremi per una denuncia per molestie…o per staccarle il braccio a morsi. Quando finalmente non ha più scuse e deve staccarsi da lui Ben sospira di sollievo. Lauren fa il giro del letto e gli si mette davanti per controllare i riflessi alle gambe e mentre lei lo tocca più che può io fantastico di darle un bel calcione nel sedere ora che è di spalle.
“I riflessi vanno bene…..ok Benjamin per me stai bene. Ora visto che come notava la collega non hai mangiato molto fai un’ultima flebo e poi ti mandiamo a casa va bene?”
Ben annuisce e ci ringrazia entrambe. Lauren si affretta a miagolare che non è nulla, ha fatto solo il suo dovere e anzi magari tutti i pazienti fossero carini come lui (il CARINI è sottolineato da un’occhiata lasciva). Io imbarazzata gli stringo la mano. Sarebbe la mia opportunità di dirgli qualcosa, qualche parola in più, ma come faccio? Oltretutto davanti a Lauren mai e poi mai. Esco con la mia collega e una strana sensazione di irrealtà per aver incrociato la mia vita con quella di Ben anche se per poco….. Lauren intanto ciarla tutta allegra dicendomi che secondo lei gli piace, anzi gli piace sicuro, e che era imbarazzato perché era lei a visitarlo.
“Lauren lo ha praticamente molestato!! Ti credo che era imbarazzato!!!”
“Macchè figuriamoci sono un medico no? Come lo visito se non lo tocco??”
“Guarda che ti ho vista fare la svenevole e toccarlo più che potevi e poi l’hai tirata così per le lunghe che mi stavo addormentando!!”
“Ecco vedi che sei superficiale?? Ho fatto quello che mi sembrava corretto per la sua salute del resto non è che c’è un tempo prefissato per una visita no? Volevo assicurarmi che stesse davvero bene prima di dimetterlo!”
“Sì vabbè. Avevi già deciso in tre minuti che stava bene e il resto lo hai fatto per divertirti!”
“Non puoi provarlo cara! La scrupolosità è un pregio per un medico!”
Mi strizza l’occhio e io le faccio un cenno e imbocco un altro corridoio per proseguire con il lavoro, ma la testa mi resta fissa nella stanza 5 che presto sarà vuota.
 

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Capitolo 5
*** Il primario ***


Lauren ha praticamente raccontato anche alle piante con dovizia di particolari la sua visita a Ben condita di particolari totalmente inventati da lei tipo lui che arrossisce quando lei gli sorride o il fatto che cercava di starle il più appiccicato possibile. Beata lei che ci ride su. Io mi sento malinconica e passo il tempo a chiedermi se se ne è già andato. Con  il primario finiamo il giro e poi facciamo una noiosa riunione con il medico dell’altro ospedale venuto per il famoso consulto. Tra cartelle cliniche grafici e altro mi esplode la testa. Come se non bastasse Lauren ha adottato l’atteggiamento della studiosa zelante e dopo quello che ha già combinato oggi rischia seriamente che io le spacchi la testa sul tavolo. Quando ho raccontato a Tessy e Anne della sua visita a Ben sono rimaste sconvolte.
“Non ci posso credere!!!!!!!!!!!!!”
Ha continuato a dire Tessy per un’ora di fila.
“Ma davvero lo abbracciava??”
Anche Anne è parecchio sconvolta.
“si si ragazze davvero dovevate vederla!! Tutta sorrisini e moine e sbattute di ciglia, tutta frasette leziose tipo “da bravo fai così” e “su ora facciamo cosà” e poi quella parte in cui si è messa praticamente a ansimare!!!!”
“Sei sicura che non gli stava facendo solo vedere come respirare? C’è gente che quando gli chiedi di respirare profondamente durante una visita ti fa dannare!”
Anne sembra dubbiosa ma io le rispondo
“Io faccio così con i bambini piccoli non con un uomo di 30 anni che tra l’altro stava respirando profondamente già da solo!!”
“Cavolo Lauren è proprio scema”
Commenta Tessy schifata. Io sospiro. Arriviamo al triage e salutiamo il medico del consulto che finalmente leva le tende. Riprendo in mano le cartelle dei pazienti da controllare ma in quel momento arriva Macy, una delle infermiere del piano che dice direttamente al primario
“Dottore mi scusi ma quel ragazzo della stanza 5 che oggi la dottoressa Cuttern ha dimesso non si è sentito bene”
“COSA??”
Io faccio un salto sul posto e Lauren accorre perché si sente chiamata in causa. Il primario la raggela con un’occhiataccia e chiede all’infermiera i dettagli.
“Ma stava per andare gli ho tolto la flebo… sono uscita per preparare il foglio di dimissioni e quando gliel’ho riportato lui si è chinato per prendere il borsone e all’improvviso è diventato bianco come uno straccio e è corso in bagno a vomitare! E pi era così debole che è quasi svenuto…lo abbiamo messo a letto di peso!”
Mi raggelo mentre Lauren inizia una tiritera sul fatto che lei ha fatto una visita scrupolosissima e non capisce come sia possibile………… il primario la zittisce bruscamente e si avvia per il corridoio senza nemmeno guardarla. Tessy si trattiene a stento dal gongolare ma si vede benissimo che gode della situazione della nostra collega. Lauren ha le lacrime agli occhi e mi si aggrappa dicendo
“Oh Carly hai visto che l’ho visitato bene, proprio tu dicevi che mi ero anche attardata troppo……….dillo al professore che ho lavorato bene e………”
“Smettila Lauren ma ti rendi conto?? Così impari a guardare se un paziente è bello anziché a come sta!!”
Anne è nervosa e mette una mano sulla spalla per tranquillizzarmi.
“No no io ci sono stata attenta!!!!”
Strilla quella ma io non la ascolto più perché mi riscuoto e mi fiondo dietro il primario. E se prova a chiudermi fuori povero lui. Arrivo alla stanza di Ben in coda al professore e mi fiondo dentro prima che possa chiudere la porta. Lui ha un’aria furente, di quelle che di solito mi farebbero scappare a gambe levate ma stavolta è troppo importante. Il bello è che arriva pure Lauren dietro di me. Chiaramente il primario (che è uno che vive nella paranoia di prendere denunce che intacchino il suo buon nome e la sua onorabile futura pensione) è combattuto tra la voglia di sbatterla fuori e quella di non fare scenate. Per sua fortuna ci pensa la bionda Andrea che si fionda su di noi come una furia.
“Bè chi dobbiamo ringraziare per questo bel trattamento? Stava bene eh?? Bè lo vedo io che non sono un medico che non sta bene per niente!!!! E tutto quello che siete riusciti a fare qui è fare una flebo di zuccheri!!! Ah ma io vi denuncio e poi vediamo…..”
Non fa in tempo a finire la frase che il primario si gira di scatto e marcia dentro la stanza lasciandola a bocca aperta.
“Snow, Cuttern dentro!!”
Abbaia e noi ci fiondiamo dietro di lui. Andrea è rimasta a bocca aperta. Lui ha un’aria impassibile e ovviamente non si scusa (mai, mai ammettere che può esserci stato un errore prima di averle ritentate tutte per rimediare!) ma parla con quel tono di voce basso e fintamente calmo che mi mette i brividi:
“Signorina la prego di calmarsi. Ora la priorità è capire il problema di salute che abbiamo. Il resto viene dopo. Posso assicurarle che prendo personalmente in mano il caso da ora. Sono il primario del reparto, il dottor Ross”
Ha un tono talmente sicuro di sé e gelido che Andrea bofonchia qualcosa di vago e si mette in disparte. Steso nel letto Ben ha gli occhi socchiusi ed è parecchio pallido. Lo guardo e mi si stringe il cuore. Non voglio vederlo così. Lauren è pallida e sta silenziosa dietro di me. Per lei è impensabile non sgomitare per mettersi davanti e non berciare per dare per prima tutte le risposte, deve essere proprio sconvolta. Non me ne frega niente. Mi frega solo di Ben e sono contenta che ci sia il professore a prendere in mano il caso perché evidentemente a noi è sfuggito qualcosa e non posso perdonarmi il fatto che ci rimetta lui. come sono stata stupida a pensare alla rivalità con Lauren e alla fama di Ben, sono una cretina dovevo stare più attenta. La voce del primario mi riscuote da questi cupi pensieri.
“Cartella!”
Mi affretto a porgerla perché Lauren non si muove e resta defilata. Lui la studia per qualche momento in silenzio e poi abbaia:
“Quindi dottoresse?”
Io sussulto ma mi faccio subito avanti.
“Ho visto il paziente ieri nel turno della mattina. Analisi nella norma, battito regolare, respirazione normale. Nessun dolore particolare”
“Dottoressa Cuttern?”
Lauren avanza e parla a voce bassa e insicura:
“Io l’ho preso in cura la notte del ricovero e non presentava particolari sintomi che facessero pensare a qualcosa di più grave di un influenza. Non lamentava dolori se non nausea. Febbre a quasi 38, respiro buono e battiti un po’ alti ma per l’agitazione direi. E questo pomeriggio……”
Le trema la voce e mi fa un po’ pena ma prosegue:
“Questo pomeriggio la visita è andata bene, non aveva dolori né ho riscontrato problemi….”
Si zittisce e lui nemmeno ci guarda. Capisco dal suo atteggiamento che siamo nei guai ma per il momento deve pensare a Ben e solo questo mi importa.
“Bene signor Barnes, mi racconti di oggi”
Ben apre gli occhi e ci guarda e la prima cosa che dice è:
“Non è colpa loro, non sono stato trascurato….”
Andrea sbuffa e il primario non batte ciglio.
“Lei deve preoccuparsi solo della sua salute. Ora mi dica cosa è successo”
“Non lo so….stavo bene….e all’improvviso mi è venuta una nausea fortissima. Ho vomitato…e non so….avevo i capogiri e il cuore che mi batteva fortissimo”
In effetti è pallido e sudato anche ora che è a letto. Il primario gli fa cenno di togliere la maglia ma lui si solleva a fatica e Andrea corre ad aiutarlo. Lo riabbassa sui cuscini e io mi impongo di non pensare che adesso Lauren non si affanna ad aiutarlo, mentre prima se lo sarebbe letteralmente spogliato nudo….vabbè sono acida, è già abbastanza nei guai!
“Ha dolori particolari? Le fa male qualcosa?”
Ben scuote la testa.
“Ho la nausea, mi fa male lo stomaco…”
Il professore si china su di lui per visitarlo. Restiamo tutti in silenzio rigoroso mentre gli ausculta il cuore. Prende le pulsazioni anche sulla gola e sul polso e poi passa allo stomaco. Poi lo fa girare sul fianco per sentirgli i polmoni.
“Cosa ha mangiato?”
Chiede dopo mentre gli tasta di nuovo la pancia con le mani.
“Non ha mangiato quasi niente”
Intervengo io. Ross non dice niente e percuote con le dita lo stomaco di Ben in più punti.
“Fa molto male?”
Ben stavolta fa no con la testa. Ross si solleva e gli dice di coprirsi.
“Bene, ora stia tranquillo. La teniamo qui così sta sotto osservazione. Non si agiti che è peggio, probabilmente è una forma influenzale che deve ancora esplodere. Comunque facciamo un antidolorifico. Non la faccio cenare stasera così se è un virus intestinale preveniamo il problema”
Ben e Andrea annuiscono, Ross poi dice a Lauren:
“Ordini una flebo con antidolorifico e gli segni esami delle urine domattina”
Ah ecco vedi che la vuole punire. Lei è la sua cocca, non le fa mai fare compiti “bassi”. Invece a me dice
“Una leggera extrasistole. Lo monitori lei”.
Fatto ciò saluta e se ne va. Partito lui, Andrea riacquista la sua verve abituale e gratifica Lauren di un’occhiataccia. Ma lei nemmeno se ne accorge perché compila la cartella e va a cercare l’infermiera per la flebo. Se Ross resta infuriato con lei direi che me la sono tolta dalle scatole per un po’.

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Capitolo 6
*** Vendetta ***


Lauren ha praticamente raccontato anche alle piante con dovizia di particolari la sua visita a Ben condita di particolari totalmente inventati da lei tipo lui che arrossisce quando lei gli sorride o il fatto che cercava di starle il più appiccicato possibile. Beata lei che ci ride su. Io mi sento malinconica e passo il tempo a chiedermi se se ne è già andato. Con  il primario finiamo il giro e poi facciamo una noiosa riunione con il medico dell’altro ospedale venuto per il famoso consulto. Tra cartelle cliniche grafici e altro mi esplode la testa. Come se non bastasse Lauren ha adottato l’atteggiamento della studiosa zelante e dopo quello che ha già combinato oggi rischia seriamente che io le spacchi la testa sul tavolo. Quando ho raccontato a Tessy e Anne della sua visita a Ben sono rimaste sconvolte.
“Non ci posso credere!!!!!!!!!!!!!”
Ha continuato a dire Tessy per un’ora di fila.
“Ma davvero lo abbracciava??”
Anche Anne è parecchio sconvolta.
“si si ragazze davvero dovevate vederla!! Tutta sorrisini e moine e sbattute di ciglia, tutta frasette leziose tipo “da bravo fai così” e “su ora facciamo cosà” e poi quella parte in cui si è messa praticamente a ansimare!!!!”
“Sei sicura che non gli stava facendo solo vedere come respirare? C’è gente che quando gli chiedi di respirare profondamente durante una visita ti fa dannare!”
Anne sembra dubbiosa ma io le rispondo
“Io faccio così con i bambini piccoli non con un uomo di 30 anni che tra l’altro stava respirando profondamente già da solo!!”
“Cavolo Lauren è proprio scema”
Commenta Tessy schifata. Io sospiro. Arriviamo al triage e salutiamo il medico del consulto che finalmente leva le tende. Riprendo in mano le cartelle dei pazienti da controllare ma in quel momento arriva Macy, una delle infermiere del piano che dice direttamente al primario
“Dottore mi scusi ma quel ragazzo della stanza 5 che oggi la dottoressa Cuttern ha dimesso non si è sentito bene”
“COSA??”
Io faccio un salto sul posto e Lauren accorre perché si sente chiamata in causa. Il primario la raggela con un’occhiataccia e chiede all’infermiera i dettagli.
“Ma stava per andare gli ho tolto la flebo… sono uscita per preparare il foglio di dimissioni e quando gliel’ho riportato lui si è chinato per prendere il borsone e all’improvviso è diventato bianco come uno straccio e è corso in bagno a vomitare! E pi era così debole che è quasi svenuto…lo abbiamo messo a letto di peso!”
Mi raggelo mentre Lauren inizia una tiritera sul fatto che lei ha fatto una visita scrupolosissima e non capisce come sia possibile………… il primario la zittisce bruscamente e si avvia per il corridoio senza nemmeno guardarla. Tessy si trattiene a stento dal gongolare ma si vede benissimo che gode della situazione della nostra collega. Lauren ha le lacrime agli occhi e mi si aggrappa dicendo
“Oh Carly hai visto che l’ho visitato bene, proprio tu dicevi che mi ero anche attardata troppo……….dillo al professore che ho lavorato bene e………”
“Smettila Lauren ma ti rendi conto?? Così impari a guardare se un paziente è bello anziché a come sta!!”
Anne è nervosa e mette una mano sulla spalla per tranquillizzarmi.
“No no io ci sono stata attenta!!!!”
Strilla quella ma io non la ascolto più perché mi riscuoto e mi fiondo dietro il primario. E se prova a chiudermi fuori povero lui. Arrivo alla stanza di Ben in coda al professore e mi fiondo dentro prima che possa chiudere la porta. Lui ha un’aria furente, di quelle che di solito mi farebbero scappare a gambe levate ma stavolta è troppo importante. Il bello è che arriva pure Lauren dietro di me. Chiaramente il primario (che è uno che vive nella paranoia di prendere denunce che intacchino il suo buon nome e la sua onorabile futura pensione) è combattuto tra la voglia di sbatterla fuori e quella di non fare scenate. Per sua fortuna ci pensa la bionda Andrea che si fionda su di noi come una furia.
“Bè chi dobbiamo ringraziare per questo bel trattamento? Stava bene eh?? Bè lo vedo io che non sono un medico che non sta bene per niente!!!! E tutto quello che siete riusciti a fare qui è fare una flebo di zuccheri!!! Ah ma io vi denuncio e poi vediamo…..”
Non fa in tempo a finire la frase che il primario si gira di scatto e marcia dentro la stanza lasciandola a bocca aperta.
“Snow, Cuttern dentro!!”
Abbaia e noi ci fiondiamo dietro di lui. Andrea è rimasta a bocca aperta. Lui ha un’aria impassibile e ovviamente non si scusa (mai, mai ammettere che può esserci stato un errore prima di averle ritentate tutte per rimediare!) ma parla con quel tono di voce basso e fintamente calmo che mi mette i brividi:
“Signorina la prego di calmarsi. Ora la priorità è capire il problema di salute che abbiamo. Il resto viene dopo. Posso assicurarle che prendo personalmente in mano il caso da ora. Sono il primario del reparto, il dottor Ross”
Ha un tono talmente sicuro di sé e gelido che Andrea bofonchia qualcosa di vago e si mette in disparte. Steso nel letto Ben ha gli occhi socchiusi ed è parecchio pallido. Lo guardo e mi si stringe il cuore. Non voglio vederlo così. Lauren è pallida e sta silenziosa dietro di me. Per lei è impensabile non sgomitare per mettersi davanti e non berciare per dare per prima tutte le risposte, deve essere proprio sconvolta. Non me ne frega niente. Mi frega solo di Ben e sono contenta che ci sia il professore a prendere in mano il caso perché evidentemente a noi è sfuggito qualcosa e non posso perdonarmi il fatto che ci rimetta lui. come sono stata stupida a pensare alla rivalità con Lauren e alla fama di Ben, sono una cretina dovevo stare più attenta. La voce del primario mi riscuote da questi cupi pensieri.
“Cartella!”
Mi affretto a porgerla perché Lauren non si muove e resta defilata. Lui la studia per qualche momento in silenzio e poi abbaia:
“Quindi dottoresse?”
Io sussulto ma mi faccio subito avanti.
“Ho visto il paziente ieri nel turno della mattina. Analisi nella norma, battito regolare, respirazione normale. Nessun dolore particolare”
“Dottoressa Cuttern?”
Lauren avanza e parla a voce bassa e insicura:
“Io l’ho preso in cura la notte del ricovero e non presentava particolari sintomi che facessero pensare a qualcosa di più grave di un influenza. Non lamentava dolori se non nausea. Febbre a quasi 38, respiro buono e battiti un po’ alti ma per l’agitazione direi. E questo pomeriggio……”
Le trema la voce e mi fa un po’ pena ma prosegue:
“Questo pomeriggio la visita è andata bene, non aveva dolori né ho riscontrato problemi….”
Si zittisce e lui nemmeno ci guarda. Capisco dal suo atteggiamento che siamo nei guai ma per il momento deve pensare a Ben e solo questo mi importa.
“Bene signor Barnes, mi racconti di oggi”
Ben apre gli occhi e ci guarda e la prima cosa che dice è:
“Non è colpa loro, non sono stato trascurato….”
Andrea sbuffa e il primario non batte ciglio.
“Lei deve preoccuparsi solo della sua salute. Ora mi dica cosa è successo”
“Non lo so….stavo bene….e all’improvviso mi è venuta una nausea fortissima. Ho vomitato…e non so….avevo i capogiri e il cuore che mi batteva fortissimo”
In effetti è pallido e sudato anche ora che è a letto. Il primario gli fa cenno di togliere la maglia ma lui si solleva a fatica e Andrea corre ad aiutarlo. Lo riabbassa sui cuscini e io mi impongo di non pensare che adesso Lauren non si affanna ad aiutarlo, mentre prima se lo sarebbe letteralmente spogliato nudo….vabbè sono acida, è già abbastanza nei guai!
“Ha dolori particolari? Le fa male qualcosa?”
Ben scuote la testa.
“Ho la nausea, mi fa male lo stomaco…”
Il professore si china su di lui per visitarlo. Restiamo tutti in silenzio rigoroso mentre gli ausculta il cuore. Prende le pulsazioni anche sulla gola e sul polso e poi passa allo stomaco. Poi lo fa girare sul fianco per sentirgli i polmoni.
“Cosa ha mangiato?”
Chiede dopo mentre gli tasta di nuovo la pancia con le mani.
“Non ha mangiato quasi niente”
Intervengo io. Ross non dice niente e percuote con le dita lo stomaco di Ben in più punti.
“Fa molto male?”
Ben stavolta fa no con la testa. Ross si solleva e gli dice di coprirsi.
“Bene, ora stia tranquillo. La teniamo qui così sta sotto osservazione. Non si agiti che è peggio, probabilmente è una forma influenzale che deve ancora esplodere. Comunque facciamo un antidolorifico. Non la faccio cenare stasera così se è un virus intestinale preveniamo il problema”
Ben e Andrea annuiscono, Ross poi dice a Lauren:
“Ordini una flebo con antidolorifico e gli segni esami delle urine domattina”
Ah ecco vedi che la vuole punire. Lei è la sua cocca, non le fa mai fare compiti “bassi”. Invece a me dice
“Una leggera extrasistole. Lo monitori lei”.
Fatto ciò saluta e se ne va. Partito lui, Andrea riacquista la sua verve abituale e gratifica Lauren di un’occhiataccia. Ma lei nemmeno se ne accorge perché compila la cartella e va a cercare l’infermiera per la flebo. Se Ross resta infuriato con lei direi che me la sono tolta dalle scatole per un po’.
 

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Capitolo 7
*** Chiacchiere ***


Quando Lauren se ne va mi avvicino al letto e sorrido a Ben.
“Allora come ti senti?”
“Adesso un po’ meglio di prima….ma strano. Veramente forse è la febbre”
“Penso di sì, ma comunque è meglio accertarci”
“E’ una cosa che andava fatta anche prima!”
Ovviamente Andrea ha qualcosa da dire ma io la lascio basita perché le rispondo che ha perfettamente ragione, anche se noi non siamo state negligenti comunque c’è una nostra mancanza e me ne scuso. Ben dice che non è vero, non siamo state negligenti.
“Anzi la tua collega è anche troppo….ehm….zelante”
Io mi metto a ridere (non vorrei ma mi scappa) e Andrea borbotta che comunque Lauren non le è mai piaciuta. Poi Ben dice:
“Andrea magari ho qualcosa di gravissimo e ignoto e dovrai lavorare da sola….”
Lei gli tira un pugno scherzoso e gli sorride e improvvisamente Andrea mi sta quasi simpatica perché si vede che gli è affezionata e magari se è così scorbutica con noi lo fa perché è preoccupata per lui. E siccome anche io sono preoccupata per lui sono più disposta a scusarla.
“Ehi non picchiare il mio paziente!”
Le dico scherzando e lei stranamente mi sorride. Ci sediamo entrambe sul letto di Ben, una da una parte e l’altra dall’altra, e l’atmosfera si fa più tranquilla. Andrea commenta che il primario fa paura e anche Ben annuisce. Io so che devo stare attenta a quel che dico.
“E’ veramente molto bravo anche se un po’ burbero….”
“Ma io penso che è importante per chi sta male trovare persone gentili che ti curano e ti fanno stare tranquillo….io avevo quasi paura di muovermi con lui addosso!!!”
Ridiamo e io non mi trattengo:
“Allora la prossima volta ti mando Lauren!”
Ben fa una smorfia e io rido ma poi mi scuso.
“Non volevo dire che la mia collega non è brava anzi. È preparata anche lei e sono sicura che la visita di stamattina è andata bene come diceva”
Solo che è una stronza. Ma mi trattengo prima di dirlo.
“Sei molto corretta…..”
Andrea storce il naso ma io scuoto la testa.
“La correttezza con i colleghi è importante.…a prescindere da quanto ti stanno simpatici”
Lei concorda e in quel momento entra l’infermiera con una nuova flebo. La attacca e quando esce Ben sospira e dice che avrebbe voglia di andarsene a casa.
“Non ti porto via finché non stai bene, non come stamattina che hai vomitato pure l’anima! Non mi servi se non sei a posto!”
Andrea lo sgrida e io apprezzo ancora il suo modo di prendersi cura di lui. Ben però sbuffa.
“Detesto gli ospedali”
“Che fifone! Le analisi, gli ospedali…..”
Lo prendo in giro e lui sta allo scherzo.
“Bè per te è facile parlare....i prelievi li fai fare ai tuoi pazienti!!”
“Che fifone!!”
Anche Andrea sbuffa e ridiamo tutti e tre. Mentre chiacchieriamo prendo tra le mani il polso di Ben per controllare le pulsazioni.
“Che c’è?”
Fa lui preoccupato.
“Niente, ti conto le pulsazioni. Quando Ross ti ha visitato ha trovato delle extrasistole in corso e quindi ti controlliamo per vedere se rientrano”
“Che roba è?”
Fa Andrea perplessa.
“Diciamo che è come…un battito del cuore anticipato. Come se il tuo cuore fosse un po’ più veloce in alcuni momenti”
“Ma non avevo capito che il problema fosse il cuore!”
Andrea sembra spaventata ma io la rassicuro.
“Non lo è. Le extrasistole possono dipendere anche dallo stress o dall’ansia…. Probabilmente qui sono dovute al malore e all’agitazione. Le pulsazioni vanno bene. Ora rilassati”
Aspetto un po’ per farlo tranquillizzare (succede spesso che se un medico dice a un paziente di rilassarsi quello ha l’effetto contrario) e parlo di argomenti leggeri. Quando lo vedo più calmo prendo lo stetoscopio e infilo la campana sotto la maglia di Ben e ascolto il battito.
“Rilassati Ben, vedrai che è solo agitazione. Però se stai agitato non ti passa. Rilassati e respira a fondo”
Sì, è quasi normale. Ascolto per un po’ (vabbè ammetto che ascolto un po’ a lungo….mi ipnotizza il suo battito!!) e poi mi alzo.
“Tutto bene, è solo il nervosismo. Ora stai tranquillo che tanto devi restare qui, non c’è fretta…”.
Esco e Andrea mi segue e devo rassicurarla dieci minuti buoni che non le sto nascondendo niente e che è davvero tutto a posto. Poi vado a riprendere il mio lavoro con il sorriso sulle labbra. Ben è ancora qui.

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Capitolo 8
*** Toni materni ***


Eccomi qui! Volevo scusarmi ancora per l'errore che ho fatto l'altra volta quando ho messo due volte lo stesso capitolo e volevo ancora ringraziare le ragazze che me l'hanno segnalato!!!
Scusate tutti e buona lettura con il capitolo nuovo!!
Ciao
Polinnia



La lavata di testa che io e Lauren prendiamo da Ross è davvero grande. Lui in generale non tollera gli errori e la cosa è aggravata dal fatto che ci ha lasciate da sole a fare un lavoro e lo abbiamo deluso.
“Vi rendete conto che lo avevate dimesso?? Parlo con te Cuttern!!”
Sbatte un pugno sul tavolo e noi sussultiamo.
“Se gli capitava fuori di qui di sentirsi male potevamo prendere una denuncia!!!! E’ una cosa gravissima!!!! Ora lo prendo in mano io ma non finisce qui. Per questa settimana e la prossima segui il dottor Grey”
“Ma…..ma professore io…..”
Lauren è chiaramente sconvolta perché seguire Grey è una bella punizione: è la croce dei tirocinanti perché è noiosissimo e in più passa il tempo a organizzare interrogazioni a sorpresa. Tornare da Grey è un po’ come essere retrocessi. Ma Ross non ne vuole sapere e la congeda. Resto io e lui attacca subito un’altra serie di lamentele.
“Non sei esentata nemmeno tu Snow perché anche tu lo hai visitato, anche se Cuttern lo ha visto sia al check in che alle dimissioni! Non ti sei accorta di nulla??”
Io faccio un respiro per tranquillizzarmi e cerco di parlare calma.
“No professore mi sembrava tutto nella norma. Persino il paziente non ha ben chiaro il suo stato, nel senso che non ha dolori localizzati o altro. Dalla visita non risultava nulla e credo che anche oggi….”
Faccio sfumare la voce perché voglio ricordargli che anche lui non ha trovato niente di preciso nella sua visita. Ross inarca un sopracciglio nella mia direzione ma io resto impassibile. Calma e sangue freddo. Lo so che ho ragione. Alla fine lui sospira.
“Attività cardiaca?”
Fiuuuuuu me la sono scampata.
“Nella norma nel complesso mi pare….direi extrasistole dovute all’ansia”
“Sì penso anche io non ho riscontrato grosse cose. Ora seguilo, monitoraggio anche stasera e al minimo sospetto fai fare il monitoraggio costante elettronico chiaro? Basta sbagli con quel paziente! Mi sembra che la sua amica sia una piattola e non voglio casini!”
Abbaia. Io faccio sì con la testa e dentro di me faccio le capriole di gioia. Me lo ha affidato evviva!!!! Quando mi manda via mi rimetto al lavoro con nuova lena. Quando incrocio Tessy e le dico di Lauren sembra fuori di sé per la gioia.
“Lauren con Grey?? Oh evviva è lo scoop del mese!!”
Parte di corsa e so che da lì a cinque minuti lo saprà tutto l’ospedale. Lauren non è molto amata perché si crede un sacco e è una “so tutto io”. La sera ripasso da Ben e gli sento nuovamente il cuore ma l’attività cardiaca è normale. Però il fatto che ancora non ha fame mi preoccupa un po’.
“Ben devi mangiare”
“Ma anche il dottor Ross ha detto di no che tanto ho la flebo”
“si ma in due giorni non hai mangiato niente……non hai almeno un po’ di fame?”
Ma niente. Mi fermo un po’ a chiacchierare con lui visto che Andrea se ne è andata. Poi entra la mia amica Anne.
“Buonasera sono la dottoressa Anne Colton”
Si presenta. Mi strizza appena l’occhio.
“Ciao Anne, tranquilla, qui ci diamo del tu”
Le dico. L’ha mandata Ross perché l’ha scelta al posto di Lauren per l’affiancamento. Evviva!! Inutile dire che nel cambio ci guadagniamo sia io che i pazienti. Anne parla un po’ con Ben e anche se è molto timida in generale lui riesce a farla ridere. Lei gli dice più volte che è fortunato a essere nelle mie mani perché sono molto brava. Come sempre mi imbarazzo per i complimenti.
“Ma Anne insomma che dici, non esagerare….”
ma Ben dice:
“Lo sapevo che era brava si vede”
Arrossisco come un peperone e Anne ridacchia. Poi prova la febbre a Ben e gli misura la pressione e lo lasciamo a riposare.
“Non sono abituato a dormire così presto!”
Si lamenta lui. Ti credo, con la vita che fa sarà tutta una festa e un party.
“Però sei qui per rimetterti in salute e quindi devi fare come ti diciamo noi”
Quando usciamo dalla sua stanza Anne mi prende in giro per i miei toni materni.
“Non uso i toni materni!!!!”
Ribatto ma lei ride e dice che invece si con lui sono tutta una premura. Non è vero io sono premurosa con i miei pazienti. Vabbè si forse con Ben lo sono di più. Ci rimugino su mentre vado a casa e quando arrivo mi faccio una doccia e mi butto sul divano ma mi addormento prima di riuscire a ordinarmi qualcosa.
 

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Capitolo 9
*** Non dormivi perchè pensavi a qualcuno!! ***


La mattina mi sveglio e mi ritrovo sul divano, tutta indolenzita e stropicciata. Mi faccio una lunga doccia e schizzo all’ospedale. Per strada mi fermo a comprare le ciambelle, anche per le ragazze al lavoro. Quando arrivo mi cambio a velocità supersonica e uscendo dallo spogliatoio sbatto contro Luke.
“Ehi ehi tutta questa fretta!!”
Dice lui.
“Oh scusa non ti avevo visto!”
“Eh lo so che sei distratta dal pensiero del paziente nella 5……”
Lo dice con tono scherzoso ma vedo dai suoi occhi che non è molto divertito dalla cosa. Mi fa tenerezza perché comunque è un mio amico quindi resto un po’ a chiacchierare e gli offro una ciambella. Poi di botto lui mi dice.
“Sei venuta presto. È per lui?”
Io nego ma divento rossa. Non è che è per Ben, ma da quando è qui io non me ne andrei più….preferirei dormire per terra ma qui vicino a lui. Luke sospira e dice di essere in ritardo per una visita e mi lascia sola. Mi sento stupida ma la prima cosa che faccio è dirigermi in stanza da Ben. Mi ripeto che lo faccio perché non voglio più che Ross abbia da ridire sul mio operato ma in fondo lo so che il fatto che lui sia Ben amplifica tutto. Non è solo essere brava e utile…. Con questi pensieri in testa mi affaccio alla porta e vedo che c’è dentro Macy, l’infermiera.
“Buongiorno dottoressa. Sono passata a prendergli la temperatura e l’ho trovato dolorante….”
Mi dice lei. Io in un secondo sono accanto al letto. Ben in effetti è piuttosto pallido e non faccio in tempo a chiedergli come sta che si alza di scatto con una mano davanti alla bocca. C’è un attimo di concitazione in cui Macy cerca di farlo stendere e di porgergli un sacchetto ma lui si divincola e io lo aiuto ad alzarsi perché capisco che non vuole restare fermo a letto. In due lo portiamo in bagno. Lui ha dei conati ma non vomita. Gli faccio sciacquare il viso e lo riaccompagniamo a letto. Macy sgrida sia me che lui perché secondo la sua idea lui non deve fare lo schizzinoso e io non devo accollarmi compiti che non sono miei. So che Macy è davvero carina e premurosa, ma ci tengo a precisarle che io non mi sento superiore a certi compiti e non ho paura di sporcarmi le mani se serve. E per il benessere di un paziente può servire.
“Si però insomma dottoressa lei non dovrebbe……ci siamo noi apposta…..”
“Davvero Macy stai tranquilla. Non ho fatto nulla di che!”
“Se ci vedeva Ross……….”
Borbotta lei. Io colgo l’occasione per sdrammatizzare. Le faccio vistosamente l’occhiolino e le bisbiglio in modo teatrale che Ross non lo verrà mai a sapere da me. Facciamo stendere Ben e io dico a Macy che anche lui è nostro complice. Lei si ammorbidisce nel giro di poco.
“Su dai che ora la dottoressa vede cosa c’è che non va”
Gli dice.
“Scusate”
Ansima invece lui.
“Mi dispiace….”
“Ben non preoccuparti, ci mancherebbe è il nostro lavoro. Dimmi piuttosto come ti senti. Hai dolori allo stomaco?”
“No….ho la nausea”
“Hai mangiato?”
So già la risposta e infatti lui scuote il capo. Gli scopro la pancia e lo visito con lo stetoscopio. Sembra regolare. Sposto lo stetoscopio sul petto e trovo il cuore. Agitato. Me lo immaginavo. Dannazione siamo alle solite. È influenza? Ma non so perché non mi soddisfa come risposta.
“Mettiti seduto per favore che voglio sentirti i reni”
Macy lo sorregge e io ascolto la schiena ma sembra a posto. La pressione è un po’ bassa e è leggermente alterato.
“ok ora mettiti giù tranquillo, tra un po’ passa Ross”
“Mi sembra di avere una di quelle sbronze che non ti passano più…..”
Si lamenta lui e io e Macy ridiamo. Resto a fargli un po’ compagnia e gli faccio bere dell’acqua a piccoli sorsi.
“Hai ancora nausea?”
“Di meno”
“Bene. Cerca di rilassarti e riposati. Hai dormito?”
“Non molto. Fa caldo e c’è un gran casino di notte in questo posto!”
“Eh lo so!”
Gli tengo il polso tra le mani. Regolare. Bene. Gli tengo comunque la mano nelle mie e lui non la toglie. Parliamo finchè non lo vedo più tranquillo. Poi gli poso la mano sopra le coperte e non resisto all’impulso di fargli una carezza.
“Torno tra poco con i rinforzi”
“Preferisco quando vieni solo tu”
“Fifone!”
Lo prendo in giro dolcemente ma dentro di me esulto. Vado alla ricerca di Ross e lo trovo che sta distribuendo i compiti della giornata. Mi vede e non dice nulla. Quando gli altri se ne vanno (non c’è traccia di Lauren si vede che è già nelle grinfie di Grey!) e restiamo io lui e Anne dapprima istruisce bruscamente la mia amica, poi di botto mi chiede:
“Snow ma tu non iniziavi più tardi oggi?”
Arrossisco e balbetto che mi sono svegliata e quindi ho pensato di venire prima. Patetico. L’occhiatina di Anne me lo conferma. Sembra dire NON DORMIVI PERCHE’ PENSAVI A QUALCUNO!!! Prevengo altre domande aggiornando Ross in tono professionale sulle condizioni di Ben. Lui sospira e decide di iniziare il giro ma lo lascia per quarto nella scala delle priorità. Anche lui è convinto che sia influenza.
“Allora Snow visto che sei qui e sei operativa forza: vieni anche tu!”
Figuriamoci. Ma mi accodo volentieri. Dopo una mezz’ora sono tesissima perché Ross sta facendo di tutto per mettere in difficoltà Anne. La tratta con sufficienza e la bersaglia di domande. Lui è famoso per i suoi metodi tremendi con le nuove reclute e anche se Anne ha già finito i tirocini ovviamente lui non ti considera pronto finchè non sei passato per le sue mani. Se non hai lavorato con Ross non sei un medico, come si dice qui dentro. E mi tornano in mente i ricordi di come era dura all’inizio. Essere scelti dal primario è un onore ma poi comincia il calvario di lui che ti tratta come una merda e ti toglie ogni sicurezza. È vero anche però che con lui si impara tanto. Stringo i denti e soffro in silenzio per la mia dolce amica che un po’ per ansia e un po’ per timidezza sembra accusare davvero tanto questi modi bruschi del primario. Quando arriviamo alla stanza di Ben Anne è prostrata e io le bisbiglio incoraggiamenti mentre Ross ci precede. Il solo fatto di trovarmi qui mi rende già più di buon umore.
 

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Capitolo 10
*** L'intuizione ***


Ben sembra essersi un po’ ripreso rispetto a prima. Ross gli fa delle domande sull’episodio di stamattina e è chiaro che il suo approccio di oggi è più aggressivo. Parte bombardandolo di domande varie e personali su abitudini alimentari, malattie passate, storia medica della famiglia, allergie, intolleranze varie. Vedo Ben farsi sempre più rosso e imbarazzato man mano che le domande scivolano su temi privati tipo contraccezione sessuale o problemi di stomaco e digestione tra cui diarrea, stitichezza e altri argomenti piacevoli del genere. Lancia un’occhiata a me e Anne e subito distoglie gli occhi. Mi si stringe il cuore, ma è necessario. Solo che forse avere in stanza due coetanee per di più donne non glielo rende più facile. Quando Ross ha finito guarda truce Anne.
“Hai segnato tutto?”
Lei sobbalza ma annuisce.
“Bene allora cosa aspetti?”
“In che senso professore……”
Chiede lei timidamente. Lui le lancia un’occhiata di fuoco.
“Cosa aspetti a visitare il paziente Colton!”
Strepita. Anne fa un salto perché finora lui non glielo ha mai fatto fare e quindi non se lo aspettava ma si avvicina al letto. La vedo che è nervosa ma so che non è un problema di lavoro perché lei è brava solo che i modi bruschi la mettono in soggezione e Ross ha come modo di fare l’aria di uno che è convinto che sbagli per partito preso. Anne prende lo sfigmomanometro e poi si tasta le tasche alla ricerca dello stetoscopio. Mi mordo il labbro.
“Ce l’hai al collo Colton!!”
Tuona lui. Persino Ben sgrana gli occhi. Anne arrossisce. Si appresta a fare la misurazione e Ben le tende il braccio collaborativo. Presa la pressione Anne gli fa altri controlli generici e poi esitante gli chiede se può alzarsi la maglia.
“Colton ma te lo hanno insegnato all’università che il paziente va spogliato?”
Ross sta dando proprio il meglio di sé oggi, deve essersi svegliato bene. Ma non capisce quanto è odioso? Anzi si sono sicura che ci fa apposta per dimostrare che lui è potente e onniscente. Accidenti a lui. Ben si toglie la maglietta e si sdraia e Anne lo visita. Lo vedo che è nervosa e spero che il primario la lasci in pace.
“Extrasistole?”
Domanda invece lui secco quando lei toglie lo stetoscopio dal petto di Ben. Anne scuote la testa. Lui si avvicina e le fa segno di spostarsi per poi mettersi a auscultare lui stesso. Chiaro e terribile segno di sfiducia verso di lei che infatti diventa rossa come un peperone. Prego che quelle maledette extrasistole non ci siano. Pure Ben mi pare avere il fiato sospeso e quando intercetto il suo sguardo scuoto forte la testa e gli mimo l’atto di respirare piano e a fondo, perché se trattiene l’aria il battito cardiaco gli aumenta. Lui capisce al volo e fa un respiro profondo. Ross lo guarda e poi si volta verso di me ma io ho la mia migliore faccia impassibile da sfinge. Il primario si allontana di un passo senza urlare addosso a Anne: il che è segno che almeno questa è andata. Ma il professore fa così per tutta la visita seguendo e rifacendo ogni mino passo che fa Anne: è logorante e nemmeno la vista di Ben senza vestiti (che di solito mi mette a serio rischio di infarto) riesce a distrarmi dall’ansia. Finito di controllargli l’addome Ross fa l’ennesima domanda a bruciapelo:
“Dati gli episodi di nausea potremmo concludere che il paziente ha i calcoli?”
“Ehm….bè se la cistifellea fosse infiammata e se avesse i calcoli dovremmo fare un’ecografia per….”
“Non ti ho chiesto cosa fare, ho chiesto SE!!”
“Eh….no perché il dolore dei calcoli è molto forte e localizzato e quindi….”
“sì e poi sarebbe giallo in faccia!”
La interrompe bruscamente lui.
“Ulcera?”
“no…….non ha mangiato praticamente nulla e il dolore insorge dopo i pasti….”
“Colica?”
“Non si evince dall’anamnesi….”
“Dove gli farebbe male se fosse una colica?”
Anne posa la mano sotto lo sterno di Ben. Ross gli chiede se sente dolore lì ma Ben gli dice di no.
“Quindi Colton? La tua diagnosi?”
Maledetto. Nemmeno lui lo sa cosa ha Ben. Anne ci pensa su disperata ma chiaramente tra l’ansia e la scarsa sintomatologia non sa che dire.
“Stato influenzale…”
Bisbiglia alla fine. Ross fa una smorfia e io dentro di me ammetto che sono d’accordo con lui. Troppo vago.
“Lei fa un lavoro stressante signor Barnes?”
Gli chiede poi.
“Eh…suppongo di si”
Dice Ben. Sposto il peso da un piede all’altro. Non deve mentire per proteggere la sua privacy, non in ambito medico almeno. Ma Ross non gli chiede nulla di preciso.
“Pasti e sonno regolari?”
“Non sempre veramente”
“Male”
Dice quello lapidario.
“In questo periodo è molto stressato?”
“Bè magari…si non è un periodo facile ma senta io lavoro sempre così e non sono mai stato male prima!”
“Non significa nulla, l’organismo reagisce in modi diversi e bisogna tenere conto di vari fattori… Ora, vista l’inappetenza e la non regolarità nell’alimentazione la farò visitare da un nutrizionista, poi prescriviamo delle leggere gocce per farla rilassare….”
“Cosa? Sta dicendo che sono un ansioso ipocondriaco?”
Ben sembra senza parole per quella brusca conclusione. Anche io resto di sasso. Non mi sembra proprio il tipo ansioso e ipocondriaco.
“Senta non ne faccia un fatto personale, non è un giudizio di valore! Capita spesso che lo stress generi disturbi di questo tipo anche nei giovani. Deve imparare a riguardarsi e vedrà che non succederà più”
Ross tende la cartella a Anne e sembra considerare chiuso il caso. Ben si volta verso di me.
“Non mi è mai successo, davvero. Io mangio di solito e comunque non sono uno che cede all’ansia!”
Cavolo. Mi chiama in causa. Pure Ross si gira a guardarmi con la solita aria tracotante che usa perché non crede che qualcuno potrebbe mai pensare una cosa diversa da quella che dice lui. Però….. però io mi fido di quello che dice Ben. Per forza con il lavoro che fa è abituato a gestire lo stress e anche se è vero che questo non esclude l’insorgere di eventuali problemi. Solo che l’idea non mi convince. Non è ansioso, non ha mai parlato di lavoro, non è ipocondriaco. Mi sembra un giudizio poco attendibile visto il carattere, anche se i sintomi tornerebbero.
“Qualcosa da dire Snow?”
Passo lo sguardo dagli occhi ansiosi di Ben a quelli supplichevoli di Anne fino a quelli duri e presuntuosi di Ross. E non so come mai la risposta sorge da sola:
“E se fosse appendicite?”

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Capitolo 11
*** Verdetto ***


Scusate se sono sparita e per il capitolo molto corto ma gli esami mi stanno uccidendo!!!!
Un bacio e grazie a chi legge!



Per un attimo penso seriamente che Ross stia per lanciarmi contro qualcosa. Ha un lampo nello sguardo a metà tra la consapevolezza e la rabbia per non esserci arrivato prima. Io invece sento una scarica di adrenalina. Deve essere così perché non ci ho pensato subito?  Anne mi guarda con gli occhi sgranati.
“Bene allora. Prego Snow a lei”
Ross fa due passi indietro e mi fissa impassibile. Bene io non sono Anne ne ho già avute di lezioni con lui. Mi avvicino al letto sicura. E’ un’occasione per dimostrargli che un medico può anche essere gentile oltre che preparato. Sorrido a Ben per tranquillizzarlo e gli dico:
“Ora vediamo se può essere l’appendice va bene?”
Inizio a premere delicatamente le dita sulla sua pancia e lui sembra molto più calmo ora che ha me a visitarlo. Quando premo più forte resta tranquillo e non contrae gli addominali, il che sarebbe già un primo segno. Allora premo lentamente le mani comprimendo bene il suo addome e poi le tolgo di scatto. Ben fa una smorfia.
“Fa male?”
“Si….però prima quando mi toccavi no”
 “Perché per capire se l’appendice è infiammata non basta premere sulla pancia, però questo è uno dei modi per capire. Ora facciamo un’altra prova”
Gli schiaccio la pancia a destra in corrispondenza della fossa iliaca e contemporaneamente gli chiedo di alzare la gamba destra.
“ahi”
Mi dice lui dopo poco. Annuisco e gli lascio abbassare la gamba.
“Alzati in piedi per favore”
Lui si alza e io gli chiedo di fare un salto. Mi guarda come se fossi pazza ma lo fa e poi sussulta e si porta una mano all’addome.
“Ok scusami dovevo avvisarti….sdraiati di nuovo, abbiamo finito”
Lo faccio stendere e poi mi volto verso i colleghi. Anne ha l’aria ammirata mentre quella di Ross è imperscrutabile.
“Bene Snow. Allora signor Barnes la dottoressa ora le fissa la visita dall’anestesista e poi dopodomani la operiamo. Arrivederci”
Esce e Anne lo segue di corsa ma Ben mi afferra il braccio.
“In che senso mi operate?”
“Resta Snow e spiegagli tutto. Lo affido interamente a te”
Mi dice Ross uscendo senza nemmeno girarsi. Anne invece mi rivolge un cenno con il pollice alzato e poi sparisce dietro di lui.

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Capitolo 12
*** .....e poi è un bellissimo ragazzo! ***


Mi siedo sul letto e cerco di calmare Ben.
“Non agitarti….”
“Come faccio? Ha appena detto che mi devo operare!”
“Non sei mai stato operato prima?”
Lui scuote il capo. Gli prendo la mano.
“Ascolta l’appendice infiammata va tolta perché se si aggrava diventa molto pericolosa. La tua non è grave o avremmo capito prima di che si trattava, non presenta i sintomi dei casi in cui è molto infiammata. Ora però che abbiamo capito dobbiamo toglierla. Ma non preoccuparti, si fa in anestesia”
“Me la deve togliere lui?”
“No io. Con lui lì, ma ti opero io”
“Tu operi anche?”
“si io sono un chirurgo”
Rispondo orgogliosa.
“ti fidi di me?”
Gli chiedo poi. Lui esita un attimo ma poi annuisce. Gli stringo forte la mano.
“Bene allora ascoltami e vedrai che non ci saranno problemi”
“Non si può aspettare?”
“no Ben devi toglierla”
Lui sbuffa.
“Quanto tempo devo stare in ospedale dopo?”
“poco, se va tutto bene un paio di giorni e ti mandiamo a casa. Ma dovrai riposarti, non potrai esagerare”
“Ho un lavoro….io….”
Esita un attimo e quasi penso che stia per dirmi che è un attore (come se non lo sapessi XD) ma invece tace.
“Ben mi spiace ma devi riguardarti un po’”
In quel momento arriva Andrea.
“Ehi ciao! Novità? Come stai Ben?”
Ben la guarda con l’aria di un condannato a morte.
“Ho l’appendicite e mi devono operare”
Andrea resta di sasso e io la aggiorno velocemente.
“Ma sei abbastanza esperta per operarlo?”
Mi chiede poi.
“Sì e tu sei sempre così simpatica?”
Ribatto. E strappo una risata a Ben in virtù della quale Andrea non mi stacca la testa a morsi.
“Ok Ben non preoccuparti, Carly ha ragione. L’importante è che ti rimetti. Come mai ci è voluto tanto per la diagnosi?”
“Perché non è molto infiammata e quindi non gli dà dolori forti, più che altro la nausea e il vomito che però potrebbero significare un’intossicazione, un virus intestinale, lo stress….”
“Si senti questa Andrea: il primario ha detto che dovevo andare da un nutrizionista e prendere dei tranquillanti!”
“Cosa?? Ma se sei la persona meno ansiosa che conosco!”
“Invece secondo lui non mangio perché sono ansioso….”
“Dai che non ha detto proprio così…..”
“non lo difendere! E poi ha trattato malissimo la tua povera collega che invece è così gentile”
“lo so Ross ha dei metodi un po’….bruschi. però è molto bravo”
“Però non l’ha capito lui dell’appendicite”
Constata Andrea.
“sì ma è un caso….ti ripeto, davvero i sintomi erano ingannevoli”
“Ok quindi me lo tagliuzzi tu, il ragazzo?”
Andrea mi fa l’occhiolino e Ben si copre la faccia con un braccio.
“Oddio!!!”
Io e lei ridiamo come matte. Più tardi dispongo nuove analisi del sangue e la visita dall’anestesista e scelgo Luke, perché so che è il migliore. Vado a trovarlo in ambulatorio e quando gli spiego la situazione gli casca la mascella.
“Ma sarebbe quell’attore che ti piace tanto??”
“sì”
“Ma tu non gli hai detto nulla”
“No e non lo deve sapere! Qui siamo i suoi medici e basta! Voglio che stia tranquillo e che stia bene!”
Luke scuote la testa perplesso.
“Luke ti prego voglio che ci pensi tu”
“Lo operi tu?”
“sì”
“c’è conflitto Clary”
“no! Non è mica il mio ragazzo!”
Però arrossisco mentre parlo e Luke borbotta qualcosa che suona tipo “Roba da matti”. Poi però mi guarda e dice:
“Voglio elettrocardiogramma e lastra del torace domattina pronte per la visita”.
Così nel pomeriggio faccio fare a Ben gli esami previsti e lui mi chiede se posso essere presente anche io con l’anestesista. Questa storia dell’intervento lo ha mandato totalmente nel pallone. Compiliamo insieme il questionario da presentare all'anestesista che è infinito: malattie, allergie, vaccini, storia familiare, intolleranze, problemi, dettagli….dopo pagine e pagine Ben sbuffa:
“C’è qualcosa di me che non sai, ormai?”
Io sento un tuffo al cuore. Mille cose, vorrei dirgli. Ma……non posso. Faccio un sorriso e sdrammatizzo, che altro potrei fare? Resto con lui anche durante l’elettrocardiogramma perché vedo che la mia presenza lo tranquillizza. Quando va a fare la lastra lo aspetto in camera.
“Dottoressa questo ragazzo le piace proprio eh?”
Macy mi sorride mentre risistema le cose nella stanza e io arrossisco.
“Ma che dici!!”
“Ma si vede siete proprio carini insieme….e poi è un bellissimo ragazzo!”
“Si Macy ma è spaventato, ha bisogno di me per quello”
“Eh quanta negatività! La prenda con calma e poi vedrete…..”
Davvero? Penso. Sospiro e poi rifletto su come, dall’adorare i suoi poster, sono passata all’adorare il soggetto in carne e ossa. E all’improvviso faccio un sorriso malizioso. A quel soggetto io ho anche messo le mani addosso…..non è che posso proprio lamentarmi! XD
 

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Capitolo 13
*** L'invito ***


La mattina dopo sono a mille come se avessi bevuto cinque litri di caffè. In ospedale vengo trattenuta da una riunione del personale durante la quale guardo l’orologio ogni trenta secondi tra gli sbuffi derisori di Anne. Quando finalmente mi libero mi precipito nell’ambulatorio di Luke lui sta già misurando Ben.
“Dottoressa sei in ritardo”
mi apostrofa bruscamente il mio collega, che quando lavora si trasforma in un altro: tanto è scanzonato fuori quanto serio e scrupoloso in ospedale.
“Che lagna!”
Gli rispondo senza il minimo pudore. Ben mi lancia un sorriso divertito.
“La senti? Un’arpia!”
Luke alza gli occhi al cielo e capisco dalle battutine che sono già in confidenza.
“Bene ora che la tua guardia del corpo ritardataria è giunta posso procedere sereno”
Esclama, teatrale. Io per tutta risposta dico a Ben:
“Scusa fai finta di non vederci per un attimo”
E faccio il medio a Luke. Ben scoppia a ridere e Luke mi ammonisce.
“Peggio per te, quando ti denunceremo vedrai….”
“Seeee ti piacerebbe!!”
Faccio l’occhiolino a Ben che sorride divertito.
“Non sei professionale con il tuo paziente….”
Mi dice Luke.
“Senti chi parla! Ci scommetto che avete parlato di donne e di calcio fino a quando non sono entrata!”
Dalle loro facce capisco che ho fatto centro.
“Bene se ora volete tornare seri……. Abbiamo del lavoro da fare”
“Bene (Luke prende un tono serio e cattedratico) sappi che ho accettato il consulto della qui presente solo per questa occasione…. Mettiamoci a lavorare quali i seri professionisti che siamo….”
Le facce mie e di Ben gli strappano un sorriso.
“Vabbè niente con voi è fatica sprecata…. Ben per favore sali sulla bilancia che ti misuro”
Gli raddrizza le spalle.
“Ok fermo che ti misuro bene: altezza e peso sono importanti per la dose di anestesia. Ok fatto scendi pure e mettiti sdraiato sul lettino”
Luke va a prendere la cartella medica e ci scrive sopra qualcosa. Sfoglia un po’ di pagine e mi fa qualche domanda sui dati. Poi inizia la visita e malgrado i toni amichevoli è serio e scrupoloso come non mai. Mi stampo in faccia un’aria professionale e impassibile e intanto mi concedo di fantasticare un po’ su quella perfezione senza vestiti che vedo davanti a me. così è molto più facile. Se tocca a me visitarlo non posso distrarmi ma adesso posso ammirare le spalle larghe e i muscoli sodi e devo dire che inizio a capire la gente che ha fantasie erotiche sui medici. A me non succede perché è lavoro…….o almeno non succedeva prima di incontrare lui. Sono totalmente presa in un film mentale (a luci assolutamente ROSSE) osservando ogni suo piccolo movimento mentre Luke lo visita: petto, spalle, addome…. È tutto perfetto. Mi mordo un labbro mentre guardo le sue spalle larghe e muscolose alzarsi per un respiro profondo. Poi…….ridiscendo bruscamente sulla terra quando Luke esclama:
 “Ok ora togli i boxer per favore”
C’è un attimo di silenzio e poi Ben gli dice:
“Scherzi vero?”
“No….devo vedere se hai un’ernia”
“Non ce l’ho!”
Luke si mette a ridere.
“Bè grazie per avermelo detto….ma devo controllare comunque”
Ben mi lancia un’occhiata angosciata e io vorrei fare la faccia tranquilla ma so che sono rossa come un peperone. Non me lo aspettavo….. non pensavo volesse andare COSI’ a fondo.
“Ah ma non preoccuparti di lei…..tanto domani ti vedrà comunque nudo, in sala operatoria”
Gli dice Luke. Ben lo guarda come se fosse matto.
“E perché??”
“Bè perché in sala operatoria non puoi entrare con i vestiti. Non sono sterili non puoi portare niente”
“Niente nel senso….”
“Nel senso di niente niente!”
Luke si sforza palesemente di non ridere ancora.
“Ma non preoccuparti, per i medici è normale….”
“Ma non è normale per me!”
“Sì Ben io capisco ma non è che voi due siete amici o altro…..”
Luke lascia la frase in sospeso e io vorrei strozzarlo. Che stronzo. Lo ha detto apposta! Intercetta il mio sguardo e io lo fulmino con gli occhi.
“Dai vieni girati verso di me. mi dispiace faccio velocemente”
Ben esita ma non può esimersi alla fine quindi mi dà le spalle e si abbassa le mutande. DEI DEL CIELO che sedere perfetto che ha!!!! Praticamente sono a un passo dall’infarto e non so se maledire o benedire Luke…..anzi di sicuro maledire!! Il mio collega gli si mette al fianco e gli poggia la mano sull’inguine (INVIDIA SUPREMA!!!)
“Tossisci…ancora…A posto rivestiti pure”
Bene: scampati dall’infarto due (forse!). Mentre Ben si riveste Luke compila la sua scheda e poi gli fa firmare il consenso all’anestesia.
“Tranquillo ci siamo entrambi domani…. So che l’idea di un’operazione può spaventare ma sei in ottime mani…..anche se non dovrei dirlo per modestia!!”
Ben fa un sorriso ma lo vedo che è teso. Lo riaccompagno in stanza e quando si mette a letto gli chiedo:
“Vuoi che resto a farti compagnia?”
“Grazie”
Mi dice subito lui. Mi siedo sul bordo del letto e penso a qualche argomento leggero per distrarlo, ma è lui che rompe il silenzio.
“Non sai quanto vorrei essere a casa…..”
“Ah….. di dove sei?”
Chiedo con disinvoltura (finta come Giuda!).
“Londra. Io….viaggio parecchio, ma quando stai male vorresti solo stare a casa tua”
Io annuisco.
“Dai raccontami di Londra….”
E lui me ne parla in modo entusiasta.
“Cavoli mi fai quasi venire nostalgia……ci sono stata una volta, da piccola…..”
“Devi tornarci….ti faccio io da guida!”
Io sgrano gli occhi e non so dire se è una frase casuale o…….
“Ah bè allora magari quando sei a casa…..potrei organizzarmi”
“Dici davvero o….?”
“Ehm….è un invito?”
Spudorata! Ma non mi sono trattenuta! Trattengo il fiato e poi lui dice:
“Se fosse?”
“Se fosse….verrei. ma penso che sarebbe più comodo un caffè ora che un viaggio a Londra, anche se certo Londra è più affascinante…..”
Spudorata al quadrato!! Ma Ben ride.
“Non posso bere caffè dottoressa ricordi?”
“Per ora”
Gli strizzo l’occhio e lui mi sorride.
“E’ un si?”
Faccio un sorriso enorme
“Si!!”

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Capitolo 14
*** Tocca a me ***


Per tutto il giorno cammino sulle nuvole e sono talmente felice che sbaglio pure a interpretare una frase di Ross. Alla riunione della sera mi dice qualcosa su come ho brillantemente risolto “il caso della stanza 5” e io fraintendo l’ironia e gli faccio un sorrisone ringraziandolo molto. Quando Tessy e Anne poi mi chiedono cosa mi succede racconto loro della conversazione con Ben.
“Evvivaaaa!!!!”
Tessy saltella per tutto lo spogliatoio e anche Anne sembra parecchio contenta. Poi entra Lauren e mi lancia un’occhiataccia.
“Ah ecco l’eroina del giorno! Complimenti!!”
Io non rispondo ma Tessy subito la rimbecca:
“Che c’è volevi spogliarlo ancora quel ragazzo? Che guarda caso non sta bene tanto che domani lo operano….mentre se era per te….. l’importante è che ha dei bei pettorali!”
Lauren arrossisce e se ne va senza ribattere.
“Tessy lascia perdere che quella è vendicativa”
Borbotta Anne. Ma io mi dimentico subito di Lauren tanta è l’euforia che ho addosso. A casa non riesco a dormire e quindi decido di guardarmi un film. sto per mettere su Dorian Grey ma quando penso che domani vedrò l’attore in carne e ossa nudo davanti a me mi viene il batticuore e ripiego su un più tranquillo film delle Cronache di Narnia. Poi vado a dormire con la paura di non essere ben riposata ma la mattina dopo sono fresca come una rosa. In ospedale vado diretta in sala operatoria a prepararmi e durante gli accurati lavaggi mi raggiunge Macy raccontandomi che stamattina Ben era a dir poco sconvolto quando lei si è presentata per raderlo.
“Le giuro dottoressa credevo gli venisse un infarto e non sapevo come calmarlo!”
Stiamo ancora ridendo quando arriva Luke.
“Che succede?”
“Ehm niente”
Dico io strizzando l’occhio a Macy. Luke ci guarda perplesso e poi dice:
“ok paziente in arrivo”
Io ci metto un po’ a controllare le risatine ma poi quando sono sicura di avere riacquistato un’aria professionale vado a vedere come sta Ben. So che sarà spaventato e non voglio lasciarlo solo. Infatti ha la faccia di uno che non ha chiuso occhio mentre parla con Luke seduto sul lettino.
“Sdraiati e non preoccuparti”
Gli dice dolcemente Luke. Quando mi vede Ben fa un sorriso. Io mi avvicino e (alla faccia di tutti i colleghi) gli prendo la mano. Lui me la stringe forte.
“Buongiorno….. se hai dormito qualcosa almeno”
Gli dico. Lui scuote la testa. Lo sapevo.
“Bene non preoccuparti vedrai che sarà finito prima che te ne accorga”
“Si ora ti do un leggero tranquillante così ti rilassi ok?”
Ben annuisce e io lo spingo dolcemente sul lettino.
“Ora stai giù.”
Luke gli infila una cannula nel braccio e gli inietta un sedativo, io gli stringo la mano e entrambi gli parliamo per distrarlo. Luke gli prende le pulsazioni e dice a un’infermiera di preparare il monitoraggio. Sono io che gli abbasso il camice sul petto (cercando di non pensare che sotto stavolta non ha davvero nulla!). macy gli posiziona due elettrodi sul petto e osserviamo la sua attività cardiaca su un monitor. Pian piano il sedativo fa effetto e le pulsazioni rallentano. Luke controlla la temperatura e dà ordini perché siano misurate l’ossigenazione del sangue, il respiro, la pressione. Io gli tengo la mano finchè Luke non borbotta
“Ma non devi andare? Guarda che è arrivato pure Ross”
Allora gli stringo le dita e mi allontano. Vado a lavarmi accuratamente le mani saluto i colleghi e entro in sala operatoria proprio mentre posizionano Ben sul tavolo operatorio. Luke controlla le apparecchiature e i parametri poi mi fa un cenno.
“Pronti?”
Chiedo. Annuiscono tutti.
“E tu pronto?”
Domando dolcemente a Ben che mi fa un cenno con la testa.
“Ah ormai non puoi di sicuro scappare”
Scherza Luke e Ben mi dice:
“Fagli il dito per me!”
Rido e gli carezzo un’altra volta la mano poi Luke gli mette una mascherina e gli dice:
“Ok ora da bravo respira profondamente e conta da dieci a uno”.
Dopo tre secondi osservo i suoi occhi chiudersi.
Ok si comincia.

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