Destiny

di Eos BiancaLuna
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Impresa biglietti! ***
Capitolo 2: *** Delusione ***
Capitolo 3: *** Lo stesso sogno ***
Capitolo 4: *** Riflessioni e coincidenze ***
Capitolo 5: *** Dvd ***
Capitolo 6: *** Lezioni di canto ***
Capitolo 7: *** Un anno prima ***
Capitolo 8: *** Stupido tentativo ***
Capitolo 9: *** Visioni ***
Capitolo 10: *** Preparativi ***
Capitolo 11: *** Concerto e fuga ***
Capitolo 12: *** Incontri inaspettati ***
Capitolo 13: *** Halleluja ***
Capitolo 14: *** L'inizio ***
Capitolo 15: *** Arrivo all'hotel ***
Capitolo 16: *** Non stai sognando ***
Capitolo 17: *** Ospiti d'onore a sorpresa ***
Capitolo 18: *** Permessi ***
Capitolo 19: *** Permessi 2 (seconda parte) ***
Capitolo 20: *** Attimi sfuggenti ***
Capitolo 21: *** The diary ***
Capitolo 22: *** Arrivo a Modena ***
Capitolo 23: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Impresa biglietti! ***


Elisa

CAPITOLO 1

Impresa Biglietti!

6:35

Suona la sveglia : running through the monsoon , beyond the world, to the end of time , when the rain won’t hurt, fighting the storm, into the blue, and when i lose myself i think of you .......

Elisa si sveglia sbuffando come sempre perché è giunta l’ora che odia di più , quella di andare a scuola.

-“Ely alzati”- Dice la mamma con delicatezza, -“Che è pronta la colazione”-.

Elisa si alza, trascinandosi che ancora sbadiglia e si stiracchia. Poi piano piano, una volta aperti bene gli occhi, prende la felpa nera con i teschi, i jeans e le All star. Appena ha finito di vestirsi comincia a truccarsi…ma non è un trucco leggero…è dark….Come quello del suo più grande idolo….Solo in quell’istante Elisa sembra avere un flash, e la sua memoria si rinfresca.

-“Oddio”- pensa tra se e se, poi d’un tratto ad alta voce –“Hey mamma, ma lo sai che giorno è oggi? Il 14 marzo! Lo aspetto da più di un mese! Oggi devo prendere i biglietti per il concerto!”-.

A quelle parole anche la mamma è felice, sa benissimo quanto la figlia abbia continuato a cercare i biglietti nonostante fossero finiti subito, ma lei non aveva mai perso le speranze. Elisa ha una passione per una band tedesca : i Tokio Hotel, 4 ragazzi di nome Bill, Tom , Georg e Gustav, che dalla primavera 2007 hanno spopolato anche in Italia, la loro musica le è piaciuta subito, da quando li ha sentiti per la prima volta. Poi è arrivata la passione per il loro leader…Bill Kaulitz…Questo nome suona sempre nella sua testa.

-“Ah, te lo sei ricordato eh?”- Esulta la mamma –“Dai, ora sbrigati che è tardi e c’è Fede che gia ti sta aspettando”-.

-“Accidenti è gia arrivata! Sempre puntuale, in confronto a me…”-Pensa Elisa, la quale ora fa colazione in fretta e in furia e raggiunge l’amica che la sta aspettando gia da un pò.

-“Ciao Fede “-

-“Ciao Ely”-

Si scambiano due baci sulla guancia e si dirigono alla fermata dell’autobus. –“Hai fatto mate?”- Chiede Elisa preoccupata come sempre, -“No, ma stai calma copio da qualcuno non ti agitare sempre.”- Risponde Federica.

-“No, era solo perché a me non è venuta…ma fa niente, hai ragione: mi preoccupo sempre”-.

Federica accenna un sorriso –“Ma pensa ad altro! Oggi per te ci sono cose piu importanti, è il grande giorno! Pensa che hai avuto la fortuna di trovare sti biglietti e finalmente li potrai vedere live!”-.

Elisa a quel pensiero è felice ma rabbrividisce perché non ha trovato i posti per il parterre e non potrà vederli da vicino, ma non sa che non importa…che ci sono moltissime fan che non hanno trovato nulla in tempo e ora sono rassegnate.

Le ragazze arrivano a scuola, salutano Franco il barista, le bidelle e si dirigono in classe.

Durante le lezioni Elisa non riesce a concentrasi troppo su nessuna delle materie, non vede l’ora che arrivi il pomeriggio, non pensa ad altro e mette l’ansia anche alle sue amiche. A ricreazione incontra Giulia, una sua amica del primo anno, anche lei fan, -“Ciao Giulia, oggi è il gran giorno”-

-“Ciao Ely, si lo so, beata te! Ma possibile che quella non ha un biglietto in più x me? Non è giusto!-.

-“No, mi dispiace tanto davvero, io volevo che venissi anche tu, ma devo ringraziare mia cugina, è lei che ha trovato questa di Roma su un forum che ce li vende”-

Giulia sospira triste-“Guardali e urla piu forte che puoi (schrei so laut du kannst) anche per me”-.

-“Lo farò”- Promette Elisa, e abbraccia l’amica -“E ti penserò, promesso”-.

IL POMERIGGIO

A casa di Elisa suona il cellulare

– “Pronto?”-

-“Hey Ely”- E' Federica ad aver chiamato-“Allora per le vacanze di Pasqua non ci sono, ci possiamo vedere prima del Ventitrè così ti presto la maglia dei Tokio? Se per te va bene”- Elisa sorride e si calma

-"Si, si certo. Facciamo venerdi Vent'uno? Se non mi trovi a casa sono dal parrucchiere”-

-“Ok, va benissimo. Passo e ti lascio la maglia, poi te la provi e mi fai sapere se ti piace. Adesso devo andare, mi raccomando per oggi!”-

-“Tranquilla! Sono calma non ho paura che mi diano buca…grazie della maglietta allora ci vediamo venerdi”-

-“Si, a Venerdi , ciao ti voglio bene!”-.

Elisa ha detto una piccola bugia…ha una paura tremenda che l’amica della cugina le possa dare buca, sarebbe l’ultima speranza persa di andare al concerto. Trema al solo pensiero, non ce la fa più, decide di sentire la cugina e le scrive un sms:

-“Ary a che ora ci vediamo? Ti 6 ricordata che giorno è oggi, vero?”-.

Attende la risposta. Intanto comincia a camminare nervosamente nella sua stanza. La mamma se ne accorge e la tranquillizza. Suona il cellulare, è un nuovo messaggio.

–“Si Ely, certo che lo so! L’appuntamento è alle 5 davanti al botteghino di parco Leonardo, quante volte te lo devo ripetere? Lo sai! Tranquilla!”-.

Le quattro e mezza arrivano velocemente, Elisa però arriva a casa della cugina in ritardo, alle cinque passate.

-“Ary scusami sai com’è...E' colpa di mio padre”-

Arianna non è affatto preoccupata –“Non fa niente, ho chiamato adesso Michela, dice che non ci vediamo più alle cinque ma alle sei e mezza”-.

Elisa sbianca, nonostante la sua carnagione sia chiarissima, bianca quasi come la neve, sembra ancora più pallida..

-“Cosa? Come non ci vediamo più alle cinque? Ma è pazza. Ary non mi fare arrabbiare per favore, sto malissimo e lo sai”- Il tono della voce di Elisa sta salendo tremante.

-“Si lo so, ma dai sali un attimo, non ci pensare! E' solo un ora e mezza in più…fidati!”-

-“Va bene”-Sussurra Elisa, ed entra in casa insieme alla cugina.

-“Ciao Elisa come stai?”- La voce della zia è sempre uguale, frenetica,

-“Ciao zia bene e tu?”-

-“Non c’è male. Se solo mia figlia la smettesse di mandarmi al manicomio con questi gemelli e quegli altri due là!”- Elisa accenna appena un sorriso, è impaziente di avere quei fogli di carta in mano…e si chiede come mai Arianna non sia agitata come lei. Non ha neanche il tempo di rispondere, che Arianna la trascina in camera sua.

-“Guarda un pò qui”- E le mostra i poster attaccati alle ante dell’armadio, proprio come in camera di Elisa –“Oh ti sei ispirata a me, eh?”-

-“Eh gia…Perché non avevo altri posti, sai che adesso mi piace anche Bibi…ma il mio preferito sarà sempre Tom!”-

A quelle parole Elisa ride. Lo sa benissimo, anche a lei piace Tom perché è parte di Bill…e anche da ciò che pensa, la cugina ha preso spunto.

-“Ragazze? Adesso andiamo, che è ora!!”- Esulta lo zio do Elisa.

A PARCO LEONARDO

Sono le cinque e mezza passate, Elisa non vuole aspettare un'altra ora. Lei detesta aspettare.

Intanto le cugine si guardano intorno perplesse.

Sono le sei in punto.

–“Sei sicura di questa amica tua, io non mi fido a questo punto.”-

-“Ely non ti agitare dai! È solo questione di un altro pò di tempo, porta pazienza”-.

Le sei e venti circa. Davanti a loro c’è una libreria, Elisa guarda le vetrine cercando di non pensare, ma non ci riesce…-“Ary chiamala. Adesso”- La cugina arresa annuisce e compone il numero, risponde una voce che non è quella dell’amica di Arianna. -“Pronto? No, io sono Fede la sua amica…si…. tiamo qui a farci un giro…arriviamo tra poco…”-

Arianna riattacca ma c’è qualcosa che non quadra….Qualcosa di strano….Elisa lo percepisce non appena la cugina riattacca. –“ Vabbè”- esorta Arianna –“Aspettiamole”-.

Elisa guarda l’orologio: 18:30 passate…ora si concentra su l’avviso delle prevendite per il concerto dei Metallica che vengono 65,70 e pensa ai 70 € per un semplice 2° anello del Palalottomatica; non appena si volta per farlo notare ad Arianna, i suoi occhi si bloccano su di un gruppo di ragazzine tredicenni, tutte con la stessa maglietta dei TH , sono in 4. La ragazza non è felice di notare di avere a che fare con delle fan ochette…e si vede a un miglio di distanza….se si è vere fan.

Michela accenna un saluto con la mano a ferma il carrello che la sua amica, quella più bassa , trascinava. Si presentano solo lei e l’altra, quella che ha risposto al cellulare.

Sono entrambe castane, truccate in maniera leggermente volgare, mentre le altre due sono bionde tinte e guardano le cugine in cagnesco. –“Allora ragazze come state?”- Elisa cerca di rompere il ghiaccio, Arianna è ammutolita del tutto –“Bene però abbiamo gli esami quest’anno”- Parla solo Michela –“Oh ma non ti devi preoccupare, quello non è niente di cui aver paura, è una scemenza”-

Le altre fissano Elisa con quello sguardo serio e la studiano da capo a piedi, nessuna di loro risponde, -“Va bene,allora erano Settanta l’uno vero?”- Michela sembra riprendere vita e finalmente ride –“ Si, che per tre fa duecentodieci.”- Arianna deve prenderne uno anche per una sua amica, appena le quattro prendono i soldi sembrano avere fretta di andare, salutano e scappano via di corsa.

Ora Elisa si allontana velocemente e si copre le orecchie con le mani dalle urla dei zii e dei genitori, sono tutti nel parcheggio del centro commerciale.

-“Ma come avete potuto? Dovevate dircelo subito che i biglietti costavano settanta euro l’uno! Siete pazze! Arianna facciamo i conti a casa”-.

Invece di essere contente le due ragazze sono ammutolite. Non c’è via di scampo con i genitori di entrambe –“ Ma come ti va di buttare i soldi cosi!?”- Dice la mamma di Elisa e lei pensa tra se e se –“Come se non te lo avessi detto prima, tutta colpa di zia, ti avrà fatto il lavaggio del cervello, oddio”- Ma è tutto inutile genitori e zii insistono sul fatto che dovevano tirare sul prezzo…

A CASA

Elisa è stanca della giornata, accende il computer e mette il cd di Zimmer 483, peccato che dopo qualche minuto viene a sapere che hanno riaperto le prevendite delle parterre a 36 €.

-“Si vede che è cosi che doveva andare”- pensa –“E' meglio non arrabbiarsi, però non è giusto, uffa”-.

Spegne il computer. Dovrebbe essere felice, eppure non lo è. Ma ha appena trovato i biglietti per il concerto dei suoi idoli a undici giorni dalla data….no….c’è ancora qualcosa che non quadra… pensa ora alla cugina…lei ha tredici anni e i suoi sono molto severi con lei, invece Elisa ne ha sedici, anche a questo pensa, ma non c’è niente da fare…non riesce a fare i salti di gioia.

Chiude gli occhi pensando a Bill...quel sogno cosi irraggiungibile...che non potrà mai accadere…non è giusto neanche questo….perché lei non lo ammira come le altre fan….lei lo ama ….ama tutto di lui…e non come una qualsiasi fan…..non come le altre fan….

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Capitolo 2
*** Delusione ***


CAPITOLO 2
-Delusione-
CAPITOLO 2 -Delusione-

-“NOOOO! Non può essere non ci voglio credere!”- con molta paura e tensione Elisa legge le news che la informano sulla salute di Bill. Si è sentito male durante il concerto a Marsiglia proprio il giorno che lei ha trovato i biglietti e ora hanno cancellato molte date: Madrid,Lisbona, Ginevra , Dubai e anche Torino… ora rischiano anche le date di Roma e Bologna.

-“Questa è proprio sfiga, ma perché!”- pensa Elisa, Bill durante il concerto ha cominciato a saltare le parole facendo cantare al pubblico e poi è rimasto senza voce….la causa:laringite.

-“Se hanno cancellato la data di Torino probabilmente toccherà anche a quella di Roma…”-

Elisa sembra sentirselo ma continua a sperare. Sono quasi le 2 e mezza è ora di andare dalla parrucchiera…

Mentre Sabrina prepara lo schiarente Elisa è preoccupata e pensa soprattutto alla salute di Bill. Giovanna, la mamma di Sabrina che lavora con lei, le si avvicina sorridendo –“allora?! Manca sempre meno al concerto eh?”- Elisa non sa cosa rispondere, non sa se ridere o piangere –“Si...ma hai saputo quello che è successo no?”- certo che non lo sa… è soltanto la nonna di una sua amica che una volta era fan e ora non lo è più , Elisa è consapevole della risposta ma preferisce sentirla ugualmente –“ Perché che è successo…?”- chiede Giovanna incuriosita –“ Bill sta male, hanno cancellato alcuni concerti tra cui quello di Torino”- Giovanna ride…cosa ne può capire lei –“ Ma non ti preoccupare, non ci pensare! Vedrai che si risolve tutto! Sai Deni ci va perché ormai ha il biglietto ma si è accorta che ora pensano solo a loro stessi…”- Elisa è shoccata.

-“ Pensano solo a loro stessi? Ma sto parlando con un alieno?”- e decide di lasciar perdere e concentrarsi sui capelli, è ora di spuntarli e pensare alla ricrescita dei colpi si sole, ma mentre Sabrina se ne sta occupando è molto difficile per Elisa non ascoltare le battute che parrucchiera e company fanno sui Tokio Hotel.

Ora la ragazza fissa lo specchio, ma il suo sguardo è vuoto,per una serie di circostanze avvolte è incompresa da tutti, proprio come gli emo…

D’un tratto però il suo sguardo nello specchio si accorge di qualcosa, qualcuno, Federica è fuori la porta , in un attimo Giovanna le apre e lei entra dentro.

Si avvicina all’amica che si sta facendo passare la piastra –“hey ciao!!! Ecco qui”- tira fuori dalla borsa la maglia dei TH e la porge all’amica. Elisa sembra stare meglio, è riuscita a tirarla un pò su

-“Grazie! Ti sei ricordata!”-.

-“Si certo! Sono passata da te ma non c’eri e mi sono ricordata che ti avrei trovato qui”-.

Elisa le sorride –“ Ma il cinese dov’è?”- chiede all’improvviso.

-“ Ha detto che lui in questi posti non entra…boh, sai com’è fatto…”-.

Già…Elisa lo sa bene com’è fatto…quel loro amico particolare... Escono dal salone e c’è anche la mamma della ragazza –“Ciao Daniè ma non sei entrato?”-.

Daniele è immobile, lo sguardo assente –“No. Non fa per me”- poi ad un tratto si accorge di Elisa che ha appena svoltato l’angolo dove lui era appoggiato al muro, e rimane a bocca aperta –“ Aho!!! Ammazza quanto sei bella! Te stanno proprio bene, complimenti”-.

Elisa accenna un –“ Grazie tesò”- e si dirigono tutti verso casa sua.

-“Io non salgo devo tornare a casa”- Daniele si è stranito di nuovo –“ Ok ci sentiamo su msn ciao”-.

Si baciano sulle guance e insieme a Federica e alla mamma Elisa sale in casa. Arriva in camera sua, accende il computer e decide di provarsi la maglietta –“Oddio, sono emozionata”- Federica a sentire ciò ride sotto i baffi –“ E’solo una maglietta”- .

-“ Si dei Tokio Hotel”- corregge Elisa e indossa la maglia.

Si guarda allo specchio contenta e per un attimo sembra dimenticare il rischio dei concerti. –“Grazie ancora Fe!!! Come sto?”-.

Federica sorride –“Benissimo! Con loro addosso!”-.

La mattina dopo è un sabato, sabato 22 marzo, la vigilia di Pasqua.

Elisa è sul divano intenta a studiare un po’ di tedesco, anche se non è una sua materia scolastica, e all’improvviso suona il telefono di casa, è Maria.

-“ Pronto?”-.

-“ Ciao Ely sono io!”-.

- “ Ciao Mary come stai?”-.

Anche Maria sa cosa è successo a Bill….

-“Io bene, ma hai saputo di Bibi vero ? “-

Elisa comincia a ripensarci –“ Si, certo che lo so… non ci posso pensare…”-.

Maria sorride –“ Ely sta tranquilla, è arrivata adesso la notizia dal forum ufficiale norvegese che le date di Roma e Bologna sono confermate!”-.

Elisa sembra piangere di gioia –“ Meno male! Stavo in ansia , grazie della notizia!”-.

-“ Hai visto che alla fine ce l’abbiamo fatta! Dai pensa che ti mancano solo 3 giorni!”-

Elisa si rallegra -“Si hai ragione, poi ti farò sapere come è andato il concerto!!!”-.

-“ Va bene! Dai ci sentiamo Ok ?”-.

-“ Si si ciao grazie!!!”-.

Elisa attacca ma dopo un pò ci ripensa bene –“ Dal forum norvegese? No! Dobbiamo fidarci solo di quello tedesco…”- scuote la testa e cerca di non pensarci troppo.

Il pomeriggio telefona la zia, ma non è la mamma di Arianna, è quella dell’altra cugina di Elisa, la coetanea. –“ Pronto zia?”-

-” Ciao Elì che c’è mamma?”-

-“No. Ora sono sola in casa. Ti faccio richiamare più tardi”-

-“ Ah va bene aspetta che ti passo Francesca!!!”-

Elisa sussulta –“ Ma no! Non la disturbare…”- ma è troppo tardi, -“Oh Elì che vuoi?!”-

-“Io niente”-.

Sempre la solita Francesca… -“Allora vai al concerto vero?”- e scoppia a ridere come un’oca, Elisa non ci fa caso più di tanto –“Certo”- risponde fredda –“Se se… io comunque vado il 24 a vederli all’aeroporto con una mia amica”- Elisa sa bene che sta mentendo , stavolta è lei che scoppia in una risata fragorosa –“ Ah si ? ma se vengono con il pullman!”- Francesca è spiazzata, non parla più e riattacca, improvvisando una falsa caduta della linea.Elisa che ha ben altro da fare, torna al PC x cercare altre informazioni. Quando però su Alice clicca sui risultati e legge scritto Tokio news : niente Roma e Bologna, si sente quasi svenire. Istintivamente scoppia in lacrime e legge l’articolo, niente da fare, Bill sta ancora male –“ Oddio NOOO!”- pensa e corre al telefono per avvisare la cugina, squilla a vuoto… -“E dai rispondi!!!”- niente, è libero.

La porta di casa si apre, è il papà di Elisa, seguito dalla cugina. Non era a casa perché è venuta a trovare la loro nonna che abita al piano di sotto, ed è malata. Elisa sfreccia dalla sua camera all’ingresso, Arianna che la vede in lacrime subito rimane folgorata dal suo sguardo e immobile.

-“Ary ti stavo chiamando a casa…”- Elisa singhiozza.

-“No…non…”- balbetta Arianna –“Non …non dirmi che….”-

Elisa non vuole fare troppi giri di parole –“ Si Ary è successo! È stato rimandato al 6 luglio alle Capannelle!”- le cugine in lacrime si abbracciano. Il papà di Arianna compare all’improvviso sulla porta -“ Che c’è, che succede? È morto?”- è sempre in vena di scherzare , -“ A zii!”- Elisa lo fulmina con lo sguardo. Ecco che arrivano anche la mamma e la zia di Elisa –“ Ma che succede qui?”- Arianna cerca di spiegare ma non riesce a parlare bene, Elisa deve “tradurre”-“Il concerto… è stato rinviato al 6 luglio alle Capannelle…”- la zia è incredula, lo zio guarda la sorella, la mamma di Elisa e ridendo –“Aho! Almeno se famo na magnata!”- .

Il papà di Elisa ride –“ Ma si quasi quasi !”-.

Scoppiano tutti a ridere anche Elisa –“ A zii!!! Sei tremendo!”-.

Per un attimo la tristezza svanisce……

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Capitolo 3
*** Lo stesso sogno ***


CAPITOLO 3
-Lo stesso sogno-

Quella sera però l’euforia di andare alle Capannelle svanisce...Bisogna aspettare ancora altri 3 mesi. È da novembre che Elisa aspetta questo concerto, e ora sembra che il mondo le crolli addosso. Cerca di non pensarci troppo ma non riesce a dormire,non le importa della Pasqua,questa è la peggiore di tutte…Si gira a sinistra e chiude gli occhi, ma li riapre quasi subito, ha troppi pensieri per la mente,come sempre…poi si ricorda della telefonata della zia –“Mamma!”- non ce la fa ad alzarsi perciò la chiama dalla sua camera –“Dimmi Ely”-

-“Stasera ha chiamato tua sorella, mi sono dimenticata di dirtelo,scusa”-.

-“Non ti preoccupare la richiamo io domani mattina.. adesso dormi…buonanotte”-.

-“ ‘Notte mamma”-.

No, sono quasi le 11 e non è una buonanotte…Elisa si alza, non c’è verso di chiudere occhio. Accende la luce del comodino e si avvicina piano a un poster di Bill…uno dei tanti…

Lo sfiora con la mano...,-“Perché proprio a te la laringite? Se doveva prendere a qualcuno non poteva venire e me invece che a te?”- sussurra e rimane ad osservare la foto per qualche minuto, poi la bacia e sbuffando, torna a letto e spegne la luce, -“Forse era meglio se mi prendevo una camomilla”- pensa a bassa voce, ma ecco che finalmente si rilassa e chiude gli occhi…
.

Si risveglia in un forum…ma non sa quale di preciso…sa soltanto che tutto ciò che vede di fronte a lei è una folla immensa di fans che urlano. Si trova su un palco, le luci sono spente tranne una ,molto fioca,che lampeggia…lei si trova sulla destra…è spaesata.

Non riesce a capire cosa ci faccia lei li…anche se il suo sogno più grande era stato una volta quello di poter cantare e quelle circostanza glielo fa ricordare.

Non sa cosa fare, si gira istintivamente alla sua sinistra ma è buio…no...non è buio… La luce continua a lampeggiare,ecco che i fans urlano più forte, Elisa è distratta ma adesso ecco che guarda meglio…scorge la figura di un ragazzo altissimo magro, capelli “sparati”….-“No”- si dice… -“Non può essere…”- . Le viene da piangere al solo pensiero…ma poi ci pensa meglio.

Decide di affrontare la cosa, si avvicina a passo lento e lui sembra fare lo stesso…ad un tratto la luce cessa di essere fioca e se ne accendono altre più vivaci…Elisa si ferma all’istante e guarda fisso verso i fans che scalpitano…poi però si ricorda di lui...Si volta dove era diretta prima che tutte quelle luci si accendessero ed ecco lui…Bill….li di fronte, a pochi passi da lei… Senza sapere perché Elisa si avvicina ancora , sembra che lui stesse aspettando quel momento…Elisa non sa che fare, va per alzare una mano ma ecco che le luci si spengono all’improvviso. Ora è davvero tutto buio, c’è silenzio,i fans non gridano più. Ed ora ecco uno strano lamento…no, è un rumore,un forte rumore che all’inizio sembra niente ma poi diventa acuto, troppo acuto…

A 1000 e più km di distanza in una clinica privata di Madgeburg, in Germania, il ragazzo di nome Bill Kaulitz si svegliò di soprassalto…-“Hey “- farfugliò Tom che era li, era sempre stato li accanto a lui, non lo aveva lasciato un attimo –“Hai avuto un incubo? stai bene?”-.

Bill guardò il fratello senza parole,senza sapere cosa dire,era confuso, molto confuso senza sapere il perché. Che motivo aveva di essersi svegliato cosi? Di soprassalto?

-“Si sto bene Tom. Dove sono gli altri?”-.

Tom fissava annoiato lo schermo della TV –“ E' quasi l’una se ne sono andati…”-.

Bill cadeva dalle nuvole –“ Quasi l’una??? Di notte..?”- non riusciva a parlare molto bene.

Il fratello lo guardò incredulo tirandogli un’occhiataccia -“ Certo che no….devi ancora pranzare…”- e scoppiò a ridere come un matto, Bill sembrava aver perso la condizione del tempo, ma Tom si riprese subito preoccupandosi per il fratello e si fece serio-“ Bill che ti succede? Certo che è l’una di notte…ma hai dormito solo poche ore…mi sembri strano…sarà meglio che ti preparo un’altra camomilla”-. Si alzò dalla sedia e usci svelto dalla porta. Bill rimase per qualche minuto a guardare il soffitto e a pensare. Chi era quella ragazza ? Perché si trovava li,con lui, sul palco, ma sembrava che qualcosa lo impedisse di vederla da vicino?

-“In fondo”- si disse –“E' solo un sogno…un semplice sogno insignificante”- e promise a se stesso di non pensarci più. Tom ricomparve dalla porta con una tazza fumante e la porse al fratello –“ Bevi piano che scotta!”-. Bill annuì.

-“Ah dimenticavo…”- disse Tom, -“ Buona Pasqua”-.

E’ quasi l’una di notte quando Elisa si sveglia di soprassalto come se avesse avuto un incubo. Eppure no, non ha fatto un brutto sogno, niente affatto, anzi. Si gira dall’altro lato e guarda il soffitto… troppi pensieri anche nella sua testa.

Da dove è uscito quel sogno ? Perché le è sembrato cosi reale? Certo che le è sembrato cosi reale, le piacerebbe moltissimo che Bill la chiamasse sul palco il giorno del concerto…Ma si dice frettolosamente, quasi rimproverandosi per aver pensato ciò -“ Nooo… ma che vai a pensare, non arrivi neanche alle parterre, figurati se fa salire te! Non ci contare!”-.

E si rigira nel letto questa volta decisa di voler dormire, resta a fissare Bill sui poster che riempiono la porta e le ante dell’armadio,poi piano piano, si riaddormenta cercando di non pensare a niente….

Note dell'autrice: raga vi ringrazio di cuore per le recensioni, ho bisogno di sapere che ne pensate, un ringraziamento particolare va a Lory, non so come avrei fatto senza di lei.Non fate caso ad alcuni particolari che ci saranno più avanti e potrebbero sembrarvi assolutamente impossibili, in fondo la vita della protagonista cambierà.

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Capitolo 4
*** Riflessioni e coincidenze ***


CAPITOLO 4
-Riflessioni e coincidenze-

La mattina di Pasqua arriva in fretta, è una giornata di pioggia, come quelle che piacciono a Elisa. Ma nonostante ciò , il suo umore è pessimo quando si sveglia. Sono le 9 in punto –“ Che senso ha alzarsi e sorridere oggi ?”- pensa Elisa, e si rimette giù coprendosi con la trapunta fino alle orecchie. La mamma compare all’improvviso sulla soglia della porta –“ Hey pigrona alzati che la colazione di Pasqua è gia pronta ! Auguri! “- e le da un bacio sulla fronte. Elisa accenna un breve –“ Grazie mamma, auguri anche a te”- e si alza controvoglia.

Nel salotto c’è il papà, anche lui gia sveglio da un pezzo, -“ Ciao papà”- non è giornata per Elisa e lo si capisce dalla sua voce –“ Buongiorno piccola, buona Pasqua”-.

-“ Non lo è…”- risponde acida lei. I genitori si guardano perplessi, ma la mamma sa bene cosa c’è che non va. –“Ely sta tranquilla, Bill è in buone mani, devi solo aspettare che guarisca fidati…”-.

Elisa non risponde, non ha parole, crede che sia meglio stare zitta. Secondo lei nessuno può capire come si sente. Si siede a tavola ma non mangia granché, è solo contenta di stare a casa quel giorno , è riuscita a non prendere impegni con i parenti , non vuole vedere nessuno.

Ascolta distratta i genitori, ma non presta attenzione a quello che dicono. Squilla il cell; cominciano ad arrivare i messaggi di auguri dalle amiche e dalle fan. Molte di loro scrivono di possibili suicidi , di star passando la Pasqua peggiore...ed Elisa acconsente. Anche il fratello chiama per fare gli auguri, lui non sa niente del concerto.

Elisa si siede sul divano, ma non c’è niente d’interessante in TV. Neanche il buon odore che viene dalla cucina riesce a tirarla su. Va in cucina, la mamma sta finendo di preparare il pranzo, Elisa si rannicchia sulla sedia con le ginocchia appoggiate al mento.

-“Dai”- esorta la mamma –“ Non fare quella faccia, pensa a luglio, a quando lo vedrai. Starà meglio, sarà guarito,tornerà il Bill di sempre !!!”-.

-“ Forse hai ragione, in fondo io adesso non posso farci niente devo solo sostenerlo, anche se da lontano, e non essere pessimista…”-.

-“Vedo che cominci a capire, dai stai su !!!che lui non vorrebbe vedere le sue fans così e lo sai!!”-.

La mamma ha ragione e la ragazza se ne rende conto. Finalmente ricomincia a sorridere.

Squilla il tell di casa, è Arianna –“ Eli ciaoo!”-.

-“ Ohyy, auguri”-.

-“ Si vabbè non me ne importa niente degli auguri...oggi è una giornataccia, non ce la faccio! Mi sono alzata adesso e sono ancora in pigiama, non mi voglio vestire e non voglio mangiare…”-.

Elisa cerca di spiegare alla cugina che non deve abbattersi –“ Ary non fare cosi è inutile, fallo per Bill, lui non vorrebbe vederci cosi, dobbiamo sostenerlo, e non piangerci addosso”-.

La cugina ascolta , è senza parole, -“ Si hai ragione… Ely ti voglio bene!”-.

-“ Anche io! E ricorda che dobbiamo essere forti, per lui “-.

Il giorno di Pasquetta non è molto diverso da quello precedente, continua a piovere, il cielo è scuro. Elisa cerca di distrarsi, ascolta i consigli di sua mamma, ma anche quando è in giro con le amiche sembra persa nei suoi pensieri.

Il 25 marzo arriva in fretta. Quel giorno Elisa ripensa a quando Arianna le aveva detto di aver trovato i biglietti… -“ oddio, le 9 e un quarto, a quest’ora dovevamo stare al Palalottomatica… e invece quando una cosa non è destino… “- pensa, e mentre è su msn alcune fan la avvisano che sembra che Bill dovrà essere operato…-“ Oddio nooooo, ci mancava anche questa! Ma non me ne va bene una accidenti…..! Perché! Ha soltanto 18 anni! Perché tutte a lui, ma che ha fatto di male…!”- .

La notizia è anche sul forum ufficiale italiano. Elisa scoppia a piangere di nuovo, non fa in tempo a girarsi verso il telefono per chiamare la cugina che ci ha gia pensato lei…

-“ Pronto?”- non riesce a trattenere i singhiozzi, -“ Eli devo dirti una cos…. Gia lo sai?”-.

-“ Si si certo, so tutto , l’ho appena saputo… non posso crederci”-.

-“ Povero Bibi! Non è giusto!”-.

Arianna non piange, Elisa singhiozza –“ Lo so… e dimmi tu cosa è giusto a questo mondo!"-.

UNA SETTIMANA DOPO

L’esito dell’operazione è positivo, è andato tutto bene, hanno tolto la ciste alle corde vocali di Bill. Elisa ne sta parlando con Maria –“ Hai visto Ely? Te l’avevo detto! Finalmente si è tolto un gran peso”-. Ma Elisa non è convinta –“ Si , speriamo bene per la voce…”- Maria è dubbiosa altrettanto, gira voce che potrebbe aver subito dei danni permanenti, Elisa trema al solo pensiero. Prende in braccio Tigro , il suo gatto, e si rannicchia con lui in grembo sul divano, Maria cerca di sorridere –“Dai....almeno tu sai gia la data del concerto di Roma “- Maria continua il suo discorso incredula –“ Io che dovevo andare a Bologna, ancora non so niente…”- Elisa la interrompe prima che l’amica possa continuare –“ E dai Mary ve lo faranno sapere sicuramente”-.

Maria annuisce –“ Si, hai ragione...speriamo bene”- e accarezza Tigro sulla testa. Elisa rimane qualche minuto in silenzio, poi si alza –“Seguimi”-.

Le due amiche vanno in camera, Elisa accende lo stereo-“ Mettiamo un pò di musica va…”-.

Su Radio Globo c’è ‘wake me up when september ends’ dei Green Day. Elisa sa che è un gruppo che piace molto a lui....

NELLA STANZA DELLA CLINICA

Erano le 11.30 di mattina quando Georg e Gustav entrarono nella stanza di Bill, Tom stava sonnecchiando su una poltrona vicino alla finestra.

Georg si sedette sul letto, Bill si tolse gli auricolari… Gustav fu il primo a parlare –“ Ciao , come andiamo oggi?”-

Bill prese la lavagnetta sul comodino e il gesso, scrisse “- Non ne posso piu , è uno schifo, non riesco a sopportare un minuto di più qua dentro”-. Georg cercò immediatamente di tirarlo su –“ Bill ne abbiamo gia parlato, è per il tuo bene”-. Bill rispose sulla lavagnetta –“ Lasciatemi solo per favore…. solo per un’oretta “-. Georg annuì ed usci insieme a Gustav.

Bill rimase per un po’ a guardare fuori la finestra, poi riprese l’I-pod e si rimise gli auricolari.

A quel punto Tom si svegliò, dopo aver sbadigliato chiese al fratello –“ Bill che cosa ascolti di bello?”-.

-“ I Green Day “- scrisse sulla lavagnetta.

Tom si alzò dalla poltrona –“ Quale canzone ?”-.

Bill sembrò esitare, poi rispose –“ Indovina…..”-.

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Capitolo 5
*** Dvd ***


CAPITOLO 5

-Dvd-

I giorni passarono in modo incredibile, il mese di Marzo finì molto velocemente e arrivò Aprile. Si avvicinava il compleanno della mamma di Elisa, la primavera cominciava a farsi sentire e mancava sempre meno alla fine della scuola. Elisa stava attraversando un periodo abbastanza complicato con i professori, infatti se qualcuno le chiedeva come andava a scuola, lei rispondeva che le veniva la claustrofobia solo al pensiero di stare in classe; nonostante i suoi voti erano stati buoni nei precedenti trimestri la voglia di studiare era scesa a meno di zero. Anche i suoi compagni di classe non la pensavano molto diversamente.

Quel giorno era il 4 aprile, Elisa si stava vestendo ma nei suoi occhi c’era qualcosa di molto diverso, l’illuminazione di un sorriso mancava da un bel po’, erano successe tante cose tutte insieme, a cominciare dal pronto soccorso dove Elisa c’era finita più di una volta: questo per via dello stress che si faceva sentire sempre di più, era uno dei momenti bui della sua vita. La ragazza ora attraversava un periodo di profonda crisi, troppe preoccupazioni ed era troppo ansiosa, nessuno accanto a lei che la capiva veramente e questo la rendeva ancora più inquieta. Poi ci si metteva anche il trasloco, cambiare casa per lei non era una delle migliori cose, non riusciva ad abituarsi all’idea di dover cambiare casa, il fatto non le andava per niente giù.

Alle sette in punto squillò il cellulare, era arrivato un messaggio – “ Ely sto davanti al tabaccaio, senti ,che quando arrivo posso venire su x fare gli auguri a tua mamma?”-. Era Federica.

Senza un minimo di entusiasmo mentre leggeva l’sms Elisa le rispose –“Certo”-.

Sapeva che tenere quel muso non le faceva bene per niente, e decise di tirarsi su, almeno per quel giorno. Aprì l’armadio e tirò fuori il regalo che teneva nascosto e si diresse in cucina. Il problema però era che per il nervosismo e l’angoscia le veniva da piangere. Ma proprio in quel momento doveva mettersi a piangere ?

Entrò in cucina –“ Mamma”- trattenne le lacrime e si sforzò di sorridere –“ Auguri”- e l’abbracciò.

La mamma era rimasta senza parole, neanche il tempo di dire buongiorno. –“ Grazie amore”- e le diede un bacio sulla guancia –“ Ma adesso siediti dai , fai colazione”- Elisa notò che anche a lei veniva da piangere, ma per la commozione –“ Siamo sensibili entrambe “- pensò tra se e se mentre girava il cucchiaino nella tazza. La mamma scartò il pacchetto, era un best di Mango, uno dei suoi cantanti preferiti, stavolta fu lei a trattenere le lacrime. Quel momento fu interrotto dal suono del citofono, Elisa si affacciò rapidamente alla finestra del bagno, sorrise stranamente –“ Sali”-.

La mamma incredula disse –“ Chi è ?”-.

-“ Fede, vuole farti gli auguri…di persona”-.

La mamma sorrise –“ Ah, sono contenta “-. Federica conosce la mamma della sua migliore amica da più di tre anni ormai, e sa quanto abbia fatto per lei, quanto l’abbia aiutata.

Bussò piano alla porta, Elisa aprì –“Oh te il campanello mai eh “-.

-“ A Elì sono le sette di mattina permetti che ho paura di disturbare??”-.

Elisa annuì e richiuse la porta. Mentre sentiva la sua amica in cucina parlare con sua madre sgattaiolò in bagno , doveva tirar fuori le lacrime che si era trattenuta, ed era meglio farlo da sola. Poi la mamma disse a Federica –“…grazie ma adesso andate o perderete l’autobus “-.

Elisa si sciacquò frettolosamente il viso e usci dal bagno trovandosi di fronte l’amica con il sorriso che le svaniva in volto –“ Ely che hai ?”-.

-“ Sssh!! Zitta... andiamo o facciamo tardi “-. Andò in camera prese lo zaino e la giacca e passò davanti la cucina rapidamente, con l’amica che la guardava perplessa.

-“ Ciao ma, ci vediamo quando torno”-.

-“ Si , ciao , buona giornata”-.

Scesero le scale in fretta e furia e arrivarono alla fermata appena in tempo. Prima di salire Federica chiese di nuovo all’amica –“ Si può sapere che hai ? lo sai che a me puoi dire tutto!”-.

Elisa continuò con la solita risposta –“ Ti dico che non è niente , non ti preoccupare…adesso mi passa”-. L’amica non era convinta e rimase dubbiosa per un attimo a guardarla.

A SCUOLA

Durante l’ora di spagnolo Federica sbuffava in continuazione e non riusciva a seguire minimamente la lezione sulle forme verbali al passato, i preteriti. Elisa che era seduta vicino a lei, se ne stava in silenzio e fissava la lavagna cercando di non pensare a niente e concentrarsi sulla lezione; ma non ci riuscì più di tanto. Federica si voltò un attimo verso l’amica –“ Ma quando suona?!”-.

Elisa rispose cupa –“ Ma se è appena cominciata”-.

Federica quel giorno non aveva per niente voglia di seguire quella noiosa lezione.

Quel momento di noia profonda fu interrotto all’improvviso… Dal banco in fondo alla loro fila si senti chiamare “- Oh Federì”- e qualcosa la colpì leggermente sulle spalle. Lei si era immobilizzata , non sapeva cosa fare. Attese per un attimo che la professoressa si distrasse a cercare la lista degli alunni assenti sul registro e si girò di scatto sperando con tutta se stessa che fosse Cristiano…il ragazzo più bello della classe, dal momento che in classe c’erano solo quattro maschi, ma non erano come lui. Lui era simpatico , eccessivamente spiritoso e non si faceva condizionare dagli altri…Ma faceva anche perdere la pazienza ai professori, essendo ancora in terzo a diciannove anni….

Federica rimase a guardarlo dritto negli occhi per un secondo e al suo sorriso beffardo di sempre, non riuscì a staccarsi da lui e aspettò impaziente che dicesse qualcosa. Era contenta perché il suo desiderio si era avverato.

Lui continuava a sorriderle….La professoressa che aveva finito di trafficare con le giustificazioni delle assenze alzò lo sguardo e tentò di riprendere la lezione da dove l’aveva lasciata. I ragazzi si erano quasi tutti zittiti e la prof ricominciò a spiegare il preterido indefinito……

Cristiano azzardò –“ Oggi con chi vai a casa ?”-.

Elisa che fino a quel momento era stata presente solo con il corpo si girò appena verso di lui e guardò ridendo l’amica, che sembrava in un mondo tutto suo.

-“Eh, io?”-. Elisa le diede una gomitata.

-“ No mio zio!”- rispose ironicamente Cristiano.

Elisa le diede un’altra gomitata –“e dai! Rispondi , che aspetti…”-.

Federica si disse di si e provò a rispondere pensando alla risposta, poi improvvisamente pensò di dire che prendeva l’autobus, cosi magari aveva la possibilità di avere un passaggio da lui..

Maria Carmen si accorse d’un tratto che erano quasi tutti distratti in quella fila e si avvicinò a Federica che era ancora girata verso il ragazzo.

-“Que te pasa?”- le mise una mano sulla spalla per farla girare verso di lei.

Elisa si girò verso Cristiano e gli lanciò un occhiata di rimprovero.

Federica era ammutolita, ancora soprappensiero per gli autobus e i passaggi in macchina.

All’ennesima gomitata dell’amica tornò in se per un attimo

-“Eh, cosa??? Nada Nada!!!”-

La prof la guardò con un misto di incredulità e rabbia, Cristiano se la rideva…..

A ricreazione Elisa uscì in corridoio per riprendere fiato, Daniele comparve all’improvviso al suo fianco –“ Amo me accompagni a prende la pizza?”-.

Lei non lo guardò –“ Certo”-.

Mentre facevano la fila al bar Elisa scorse Giulia in mezzo alla folla e le fece un cenno con la mano.

Giulia si diresse rapidamente verso di lei –“ Ciao!”- la baciò sulle guance.

Elisa le sorrise e notò qualcosa sul labbro dell’amica –“ Ma che hai ?”- indicò la strana bolla che aveva visto –“ Oh niente di che, è un herpes”-.

-“ E tu lo chiami niente di che?”- e scoppiarono a ridere. Poi Giulia salutò anche Daniele. –“ Sai che mi hai fatto venire in mente?”- disse Elisa all’improvviso

-“ No , cosa?”-.

-“ Georg!”- Giulia era perplessa –“ Georg?”- ripetè.

Elisa sorrise –“ ma si Giu! Sul dvd di Zimmer!”-

L’amica la fissò –“ Ah! Scusa ma io non ce l’ho e quindi non l’ho visto tutto!”-

-“ Vabbè fa niente tanto la parte che fa ridere è quando Bill ride e ha paura…cioè gli fa schifo…penso…”-.

Giulia si fece pensierosa un attimo –“ Tu non hai il dvd di Schrei vero?”-.

Elisa fece finta di essere triste –“ No, non riesco ancora a trovarlo”-.

-“ Non ti preoccupare te lo presto io! E tu mi presti Zimmer!”-

Elisa annuì – “ Si ok! Te lo porto lunedì danke!”-.

-“ Oki! Mi raccomando ricordati!”-

Elisa abbracciò l’amica –“ Certo! Tranquilla!”-.

Suonò la campanella, i tre amici si salutarono e si avviarono nelle rispettive classi. Quando Elisa arrivò alla porta della 3 A trovò l’amica in piedi attaccata al cellulare, come sempre. Si guardarono appena e in quel preciso istante passò Cristiano , stava correndo. Si fermò di colpo anche lui di fronte alla porta –“ Pensavi davvero che avrei voluto darti un passaggio forse?”-. Elisa lo guardò con rabbia, Federica abbassò la testa. –“ No , perché ho pensato che forse potevi fraintendere…”- scoppiò a ridere sotto lo sguardo gelido delle ragazze, poi si ricompose e stavolta si rivolse ad Elisa –“ Hey come sta quell’amica tua famosa? No aspetta volevo dire il frocio! Vabbè hai capito no? Quello cioè quella che viene dalla Germania, anche se non riesco a capire ancora se è un lui o una lei”- riprese a correre mentre la ragazza gli urlò dietro –“ Neanche ti rispondo! Non ci spreco il fiato!”-.

-“ Tranquilla tesoro che hai me che sono molto meglio! Non ti arrabbiare!”-

-“ Imbecille”- le rispose mentre lui continuava a ridere.

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Capitolo 6
*** Lezioni di canto ***


CAPITOLO 6

-Lezioni di canto-

Qualcuno bussò delicatamente alla porta della camera e Bill automaticamente volse gli occhi verso la porta consapevole, aspettando l’ora che considerava di tortura. Tom si alzò dal letto del fratello e andò ad aprire, -“ Buongiorno “- disse.

-“ Buongiorno”- rispose l’altro sorridendo –“ E’ qui ?”- Tom fece cenno di si.

Il logopetista entrò sorridendo ai due ragazzi e puntò gli occhi su Bill , il quale ricambiò accennando un saluto a denti stretti. Tom chiuse la porta continuando a fissare il dottore; era un uomo alto e magro, sulla quarantina, capelli brizzolati e occhiali da vista; indossava un camice bianco e aveva con se una valigetta di pelle.

-“Allora...”- il dottore provò a rompere il ghiaccio –“ Come sta oggi la nostra ugola d’oro?”-.

Nessuno dei tre rise di quella battuta, Tom lanciò un occhiata al fratello, ma egli non rispose e si girò a guardare fuori la finestra pensieroso, con lo sguardo assente, rassegnato.

Tom fu il primo a parlare –“ Molto meglio…come lei sa i giorni di silenzio sono ormai finiti per lui”- pronunciò la frase senza staccare gli occhi dal fratello.

Il dottore sorrise piano, capì che per il ragazzo era uno dei momenti più cupi della sua vita… e d’altronde come dagli torto, quando sei una rockstar e non puoi usare il tuo strumento più importante ; la voce, che tra l’altro è una meravigliosa voce.

-“ Io sono qui per aiutarti Bill…milioni di fans aspettano ansiosi il tuo ritorno pensaci…”-.

Bill ascoltò quelle parole in silenzio, sapeva che era la verità e decise di fare quello sforzo esclusivamente per i suoi fans –“ D’accordo –“ disse d’un tratto –“ Iniziamo pure.. “-.

“- Prova ancora! Ce la puoi fare dai!”- Arianna osservò cupa la cugina con gli occhi pieni di rabbia –“ ho detto di no! Io non sono come te! Io non sono capace! Lo vuoi capire…”-

Elisa sbuffando incrociò le braccia –“ è solo questione di impostazione della voce. Io ce l’ho fatta da sola perché non dovresti riuscirci tu ora che sono qua io, la canzone non è neanche difficile non ci sono acuti!”-. Arianna si sedette per terra ben disposta a non rialzarsi e a non guardare sua cugina in faccia. –“ Smettila di fare la ragazzina, proviamo insieme dai!”- le porse la mano per alzarsi, la cugina minore ci pensò…-“ vuoi o no impararti bene le canzoni per il sei luglio ?”-. Esitò e le lanciò un ‘occhiataccia. Ma alla fine si convinse, afferrò la mano e si alzò da terra.

Elisa accese per l’ennesima volta lo stereo –“ Ascolta la base attentamente….devi sentire la canzone dentro, nell’anima e concentrarti”- attesero qualche secondo..- “ Pronta?”- chiese sicura Elisa. La cugina annuì -zum ersten mal allein in unserem versteck ich sch noch unsere namen…-

-“Aspetta cuggi! Stoppa!!”-.

Elisa mise in pausa – “Che altro c’è ?”-

Arianna fece gli occhi dolci –“ Non è meglio che , visto che mi devo allenare io, se cominciamo solo dal ritornello? Ti prego ti prego!!”-.

La cugina la guardò spazientita ma sorridendo –“ Ci vuole una pazienza….si va bene ma sbrighiamoci!”- e riaccese lo stereo –“ Ascolta bene le parole al mio tre cantiamo pronta?”-.

-“ ja ja “-.

Respirarono entrambe profondamente –“Uno…”- la prima strofa stava per finire –“ Due...”-

Arianna sperò con tutto il cuore di non deludere la cugina e di non stonare nuovamente –“ Tre...”-.

Si guardarono poi Elisa guardò su –“ Komm und rette mich ich verbrenne innerlich, komm und rette mich ich schaff’s nitcht ohne dich, komm und rette mich, rette mich, rette mich .....-.

Suonarono alla porta, Elisa dispiaciuta spense definitivamente lo stereo. –“ Molto meglio! Cosi va molto meglio! Dai cuggi ce la puoi fare!”-.

Arianna fu felicissima –“ Evvai!”-.

Suonarono di nuovo alla porta –“ Questo è mio padre uffa quando ci rivediamo ?”-.

Si abbracciarono –“ Presto “- disse Elisa.

Il padre la chiamò –“ Ariannaaaa!”-.

Le cugine andarono ad aprire la porta e trovarono il padre di Arianna arrabbiato come sempre –“ Dai su forza!!”-.

Arianna abbracciò di nuovo la cugina –“ Uffa papà arrivooo!”-.

Lo zio di Elisa impaziente come sempre alzò la voce –“ Ti lascio qui se non ti muovi!”-.

-“ Dai vai...sennò si arrabbia ancora di più-“.

Arianna lasciò la presa –“ Si… che palle….ti voglio bene”-.

-“ Lo so , anche io, ti chiamo stasera, ciao “-.

UN ORA DOPO

Elisa si sedette sul divano a guardare la tv,contenta perché la cugina stava migliorando nel canto ma un po’ dispiaciuta perché non era rimasta a pranzo da lei. Mentre cambiava canale distrattamente senza prestare attenzione ai tasti del telecomando finì su Mtv. Si fermò di scatto con gli occhi lucidi e si mise in ginocchio per terra a fissare il video di “Don’t jump”.

Squillò il telefono di casa all’improvviso ma non riuscì subito ad attirare l’attenzione della ragazza davanti allo schermo. Mentre continuava a squillare lei non smise di staccare gli occhi dalla tv : i Tokio Hotel erano primi i classifica a Trl, un evento al quale Elisa era abituata ma che tutte le volte era un’emozione. Il telefono cessò di squillare.

-“ Ely vieni, c’è Ary al telefono!”-. La voce della mamma la fece uscire da quella specie di trans e corse al telefono –“ Teso!”-

-“ Ohy hai visto! Hai visto che sono primi!”-

-“Si certo che l’ho visto!!!”-

Arianna era impaziente di fare altre “lezioni” di canto –“ Tesò senti domani vieni a casa mia cosi mi dai altre lezioni!”-

Elisa rise incredula –“ Lezioni ? che lezioni….?”-.

-“ Ely ma come! Di canto!”-.

-“ Ary ma io non sono una cantante! non sono una professionista, ti posso far fare qualche esercitazione...”-

Arianna la interruppe –“ Sta zitta non dire scemenze! Hai una voce bellissima … e lo sai!”-

-“ Ary ma che dici ?”-.

-“ La verità.. ci vediamo domani…alle 5…non voglio sentire storie…ciaooo”-.

La ragazza si fermò a pensare e riflettere sulle parole della cugina –“ Non è vero “- pensò ridendo e sfrecciò in camera lasciando accesa la tv in soggiorno.

In camera si mise a contare i giorni che mancavano all’attesissimo concerto “-75….uffa…ancora 75 lunghi giorni!”- aprì la cartella delle canzoni dei TH sul computer e si mise ad ascoltare < Sacred>

Si sdraiò sul letto e le venne in mente la primavera scorsa, quando li aveva visti e sentiti per la prima volta… he , visto che mi devo allenare io, cominciamo solo dal riotrnello?cise di fare quello sforzo esclusivamente per i suoi fans -

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Capitolo 7
*** Un anno prima ***


CAPITOLO 7

-Un anno prima-

Marzo 2007

Elisa è in cucina, guarda la tv.

E’ appena finito Trl, uno dei suoi programmi preferiti. Si alza per andare in bagno a fumare lasciando la tv accesa, è uno dei suoi vizi. E’ sola in casa e tra poco deve uscire con Fede, la sua migliore amica. Si affaccia alla finestra del bagno e accende la malboro light che tiene fra le dita pallidissime con lo smalto nero sulle unghie, guarda fuori la finestra e sa che tra un pò per lei comincerà un grande incubo: il trasferimento. Da li a un mese i genitori compreranno la casa nuova e a lei l’idea non va per niente giù, non avendo mai cambiato casa, non riesce ad abituarsi all’idea.

Ha smesso di cantare, i suoi artisti preferiti sono letteralmente calati : Avril si è spostata dal punk al pop e i Finley…Beh.. Elisa rimpiange di essere stata una loro fan.

Dopo l’ultimo tiro arrivata al filtro, butta la cicca nel water e tira la catena. Chiude la finestra e torna di corsa in cucina, ricordandosi di aver lasciato la tv accesa. Su Mtv c’è il video dei “30 seconds to mars”, “ The kill”. Elisa alza il volume e va in camera sua a cambiarsi perché deve uscire, apre l’armadio e come sempre non sa cosa mettersi. Ci sono vari tipi di jeans in stampella: blu, neri, strappati. La ragazza decide di optare per un paio di pantaloni lunghi neri (il suo colore preferito da sempre) una t-shirt nera di “Emily the strange”, e una cinta nera con le borchie. Si cambia e si trucca in fretta: riga sugli occhi con l’eye-liner e mascara, cerca distratta dalle note della canzone le all star nere e bianche; la canzone è finita, ora c’è la pubblicità. Una volta trovate le all star se le infila e ancora con i lacci sciolti corre in cucina a bere un po’ d’aranciata. Mentre è di spalle e sta bevendo l’ultimo sorso, su Mtv finisce la pubblicità e inizia il video di un nuovo gruppo che lei ancora non conosce… Appena sente l’introduzione, si rende conto che è una canzone a lei sconosciuta; si gira di scatto curiosa per vedere il video.

Sullo schermo, in basso, compare il nome della band e della canzone : “Tokio Hotel”, “Monsoon”.

Elisa pensa –“ E chi sò questi?”- però la sua attenzione viene immediatamente attirata dallo stile del cantante : è dark esattamente come il suo.

La canzone le piace da subito… rimane impalata con i lacci delle scarpe ancora sciolti e il bicchiere vuoto in mano ad ascoltare “Monsoon” finché il video finisce e le suona il cellulare.

Frettolosamente appoggia il bicchiere sul tavolo e corre a rispondere, inciampando più di una volta; non guarda nemmeno sul display chi la sta chiamando.

-“ Pronto”- dice distratta-

-“ Ah ma allora sei sveglia !!”-.

Elisa scoppia a ridere-“ Io eh ? ma senti chi parla, sei tu la dormigliona del pomeriggio!”-.

-“ Ma che dici non è vero!!”- e scoppia a ridere anche Federica.

Poi si riprende –“ Ma ora passiamo alle cose serie ti sei ricordata che….”-

-“ Si si, stavo giusto uscendo di casa, aspettami ci vediamo tra dieci minuti!”-.

-“ Ok!! A dopo, ciao!”-.

Elisa si siede sul letto e mentre si allaccia le all star ripensa ai quattro che si buttano dall’elicottero, alla voce di quel ragazzo che si trucca in quel modo, cosi bello sa sembrare una ragazza, ma non sa neanche come si chiama. Si alza dal letto, prende la borsa ed esce.

Scende le scale con la canzone e il video in mente; anche per strada continua a pensarci.

A CASA DI FEDE

-“Allora che dici Ely?, come sto ?”-

Federica si gira e si rigira davanti allo specchio sfoggiando la sua nuova felpa bianca.

Elisa sta osservando attentamente la sua amica; è piuttosto bassa e anche un po’ robusta, insieme ne hanno passate davvero tante, non dovrebbero neanche essere amiche a quest’ora…

-“Ely! Stai dormendo in piedi?”- Federica le lancia un’occhiata dal riflesso dello specchio ed Elisa sembra rinvenire –“ Sii è bellissima sta felpa”- e le sorride.

Federica non è convinta ma è la risposta che voleva sentire. Si siede sul divano e accende la tv, ma nell’aria c’è qualcosa di insolito –“ Vie qua!! Che fai la in piedi!”-.

Elisa annuisce e si siede accanto a lei, Federica è pensierosa ma sa perché la sua amica sembra cosi assente –“ Ho capito che hai…non ti devi preoccupare…io verrò a trovarti, promesso”-.

Elisa con gli occhi lucidi non sposta lo sguardo dalla tv “-Eh?”-.

Federica cerca di consolarla –“ Dai, non è poi cosi male dove andrai, molto meglio di qui!”-.

-“Vabbè basta, non mi va di piangere…non ne vale la pena..”-

L’amica l’abbraccia –“ E guarda i lati positivi, è una casa più grande..

-“Basta!”-.

-“Ok”-

Elisa si asciuga le lacrime –“Cambiamo argomento?”-

-“ Si si certo, basta che non piangi più”- e l’amica le porge un fazzoletto con sguardo triste.

Dopo qualche minuto di silenzio Elisa parla per prima –“ Ma tu li conosci i Tokio Hotel ?”-

Federica è spaesata –“ I chi ??”. Ridono entrambe.

-“ Ho capito lascia perdere”-.

Poi Federica ci pensa meglio e le torna la memoria…-“ Aspe hai detto Tokio qualcosa vero ?”-

Elisa è speranzosa –“ SIII Tokio Hotel”-

Federica si alza e si dirige verso la scrivania e un attimo dopo torna sul divano con un giornale in mano : “Top Girl” e in copertina c’è proprio il leader della band. Lo porge all’amica senza interesse –“ Ah si! Adesso mi ricordo….quello che pare una femmina..”-.

Elisa la interrompe –“ Non sembra affatto una femmina!!! Cioè vabbe può sembrarlo avvolte…vabbè però è il suo stile…lo conosco si chiama androgino”-

Federica scuote la testa –“ A me non piacciono”-

-“ Ma se non hai ancora sentito neanche una canzone!”-

-“ Ma che mi frega! Quello pare una femmina!”-

-“ Non è vero!”- Elisa apre la rivista e arriva alla pagina dell’articolo sui th, legge “Bill Kaulitz , il leader è alto 1.80 e peserà almeno 50 kg, il suo gemello è Tom….”

-“ Oddio non ci credo li hai chiamati !”- strilla Federica.

Elisa alza gli occhi dal giornale e su All music c’è il video che aveva appena visto neanche un’ora fa. Sorride all’amica disinteressata e continua a leggere “ Il batterista è Gustav Schafer e il bassista Georg listing”.

-“ No no scusa non ho capito, chi è il gemello di chi?”- ed esita un momento. Federica le strappa il giornale di mano –“ Da qua!”- e cerca di leggere attentamente l’articolo, mentre Elisa è distratta nuovamente dal video di “Monsoon”.

-“ Ely Bill è il gemello di Tom!”-

-“ Si lo avevo capito ma non so chi è Tom..”-

Federica guarda il video –“ Il chitarrista”- poi guarda meglio, ma senza troppo interesse.

Elisa ci arriva prima di lei –“ Ah quello con i dreads!”-

Federica annuisce , ma la cosa continua a non interessarla, tutto l’opposto dell’amica –“ Cioè ma ti rendi conto di quanto siamo sceme? Ci abbiamo messo un secolo a capire chi è il gemello di chi..”

Federica sbuffa-“ Ma non sembrano neanche gemelli”-.

Elisa la guarda torva-“ Hanno stili diversi…”-

-“ Ma questo pare una donna!”-

-“ Uffa!!! Ti dico di no!Anzi non è neanche brutto…oddio guarda le unghie! Troppo belle, voglio farmi anche io il french cosi!”-.

Federica la guarda sconvolta-“ Cioè ti piace quello? O quella? Com’è che si chiama?”-

Elisa le lancia un’altra occhiataccia-“ Bill…Bill Kaulitz”-. Pronuncia quel nome e le sembra che suoni anche bene; ci ripensa fra se e se –“ Bill…Kaulitz….”

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Capitolo 8
*** Stupido tentativo ***


CAPITOLO 8

-Stupido tentativo-

-“Mamma io esco un attimo…”-.

-“ Ma proprio adesso Ely? Devi aiutare gli operai a imballare.”-

-“ Tornerò presto!”- Elisa uscì di casa prima che la madre potesse replicare, sulle scale tirò fuori il cellulare e in lacrime compose il numero della cugina –“ Ciao Ely!”-

-“ Ciao tesoro…”-

Arianna cambiò tono di voce –“ Amore che hai? Perché piangi? Non fare cosi che piango pure io !”-.

Elisa cominciò a correre – “ A casa mia ci sono quelli del trasloco …non ce la faccio Ary..non posso sopportare questa situazione…”

-“ Amo stai calma! Per favore! Lo so che è difficile ne abbiamo gia discusso….ma perché ti sento male hai il fiatone?”-. La cugina rallentò-“ Si...cioè no...stavo…solo correndo”-.

-“ Stai correndo ? E dove stai andando? Non dovresti essere ad aiutare i tuoi?”-

Ad Elisa scesero più lacrime –“ Sono scappata, non voglio vederli mai più… non voglio vedere nessuno… ti saluto Ary…ricordati che ti vorrò bene per sempre”-

Anche Arianna cominciò a piangere, aveva capito bene le intenzioni della cugina –“ Elisa non fare cazzate per favore!”-.

-“ Tu ricordalo per sempre Ary… ti voglio bene ..ciao”-

Arianna singhiozzò –“ No…aspetta! Ely! Pronto…?!”-

Sua cugina riprese a correre, sempre più svelta, penso di chiamare anche Federica, ma si sbagliava sul fatto che fosse la sua migliore amica e se n’era accorta troppo tardi.

In poco tempo raggiunse la spiaggia di fronte casa sua, quella spiaggia che le sarebbe mancata più di tutte le altre.

Arianna ancora singhiozzando decise di fare qualcosa, non poteva permettere alla cugina di fare sciocchezze, era sola a casa , doveva prendere in mano la situazione.

Come fare per raggiungere la cugina? La macchina non c’era e nessuno che la potesse accompagnare…Decise di optare per la bicicletta, Andò di corsa in garage, chiuse gli occhi –“ fa che non siano bucate...fa che non siano bucate...”- fece scorrere le mani sulle ruote e aprì gli occhi : non erano bucate. Tirò un sospiro di sollievo e montò in sella.

Elisa si sedette su un canotto di salvataggio incustodito e giocò un po’ con i piedi nella sabbia. Era bello sentire quel vento tra i capelli accompagnato da quel tramonto. Guardò intensamente le onde del mare azzurro, se sarebbe andata con loro in quel modo, lentamente, non avrebbe sofferto, non avrebbe sentito niente. Nessuno poteva capire quello che provava dentro in quel momento, la sua sofferenza…la sua ribellione.

Pensò per un attimo a Bill…non l’avrebbe mai più rivisto, neanche in foto –“Meglio così”- pensò,

-“ Se non posso averti tanto vale non vivere “.

La sua attenzione venne catturata dalla poca gente che c’era sulla spiaggia accanto: qualche anziano che passeggiava, due ragazzi che giocavano a pallavolo , un bambino che inseguiva il suo cane. Le venne in mente anche l’ultimo giorno di scuola, quando aveva salutato tutti i suoi compagni, già le mancavano molto. Aspettò che la gente della spiaggia accanto si fosse allontanata e i suoi occhi tornarono lucidi. Si alzò decisa e si sfilò le scarpe da ginnastica. Si avvicinò alla riva velocemente, aveva gia tentano di uccidersi in passato, ma questa volta i motivi per farlo le sembravano più validi. Sentiva l’acqua ancora non abbastanza calda per i primi di giugno; ripensò alla sua band preferita….alla prima volta che erano andati a Trl, il 23 maggio dell’anno prima, ancora se lo ricordava, poi pensò al 30 aprile scorso, quando Bill aveva ripreso a parlare ;cercò di non pensare al concerto che ci sarebbe stato da li a pochi giorni, e lei non ci sarebbe andata. Quel pensiero le fece molto male; avanzò piano fino a che l’acqua le arrivò alle caviglie, non le interessava neanche se qualcuno la stesse osservando e si chinò un po’ fino a toccare l’acqua con la punta delle dita della mano destra. Un’onda le sbatté contro proprio in quel momento e le bagnò il braccio, I tagli sul polso che si era fatta qualche ora prima cominciarono a bruciare e la fecero piangere ancora di più. Gli orli dei jeans erano completamente bagnati. Sentì vibrare il cellulare nella tasca, ma decise di non rispondere. Avanzò decisa tra le onde…..

Arianna cerò di pedalare più veloce che poteva rischiando di inchiodare più di una volta. Ormai era vicinissima alla spiaggia dove si trovava la cugina….

Scese velocemente dalla bicicletta e la lasciò cadere contro il muretto; cominciò a correre sulla sabbia e a gridare -“ Elisaaaaa!”-.

-“ Oddio “- pensò –“ Dimmi che non l’hai fatto…per favore dimmi che non l’hai fatto”-

Si guardò intorno per un attimo, poi scorse la figura della cugina in mare: ormai l’acqua le arrivava alle ginocchia. Arianna riprese a correre molto velocemente e continuò a chiamarla , ma lei non la sentiva. Arrivata sulla riva si fermò –“ Ely!”- strillò piangendo –“ Non farlo!!!”-.

Finalmente Elisa la sentì, si fermò, non voleva voltarsi e ascoltare la cugina.

-“ Ely…”- ripeté Arianna –“ Non è così che ci si comporta…non si fugge, si guarda in faccia la realtà , si affrontano le situazioni con il coraggio, me lo hai insegnato tu Ely”-.

La cugina in acqua ascoltò in silenzio, voltò piangendo. Arianna la guardò in faccia –“ Pensa ai tuoi amici…pensa a me, a tuo fratello, ai tuoi! Pensa alle persone che ti vogliono bene, e a Bill…ci hai pensato a Bill? Non fare la vigliacca, non è da te! Cosa credi, che rideranno i tuoi genitori, quando sarà ritrovato il tuo cadavere in mezzo al mare?”-

-“ SI…hai maledettamente ragione piccola…vedo che stai diventando grande…-“ Elisa sembrava in trans mentre pronunciava quella frase, ma sapeva quanto erano vere le parole della cugina.

Arianna si sfilò le scarpe e i pedalini ed entrò in acqua. La cugina cominciò un pianto nervoso, più forte di quello precedente. Arianna saltellò in acqua per essere più veloce e in un attimo raggiunse Elisa immobile, che ancora si teneva il braccio per il dolore. La cugina l’abbracciò forte, piansero entrambe come bambine –“Oddio no! Perché ti sei tagliata!”- sbottò Arianna ,ma Elisa non sapeva cosa risponderle. La cugina doveva farle forza.

-“E’ finita... è tutto finito, vieni, andiamo a casa”- uscirono dall’acqua. Un uomo che passava di lì si era accorto appena della scena, si fermò a guardarle.

-“ Lei che ha da guardare, si faccia gli affari suoi!”- ed egli scappò terrorizzato dall’urlo della ragazzina di 13 anni.

-“Ely…adesso devi tornare a casa”-.

Elisa asciugò le lacrime della cugina –“ Purtroppo….ma dimmi una cosa, come facevi a sapere che ero qui?”-.

La cugina si fece seria –“ Non immagini quanto ti conosco…pensa se non c’ero io a quest’ora….”- trattenne il fiato, Elisa le rispose –“ Sta tranquilla. Si vede che era destino…adesso andiamo, chissà mia mamma quanto l’avrò fatta preoccupare…”-

Arianna annuì –“ Ogni tanto ce l’hai un po’ di buon senso, allora non ti tagliare più!”- la ragazza annuì e si incamminarono verso la strada –“ Oh sei venuta con la bici?”-

-“Si…devo anche sbrigarmi a tornare a casa che i miei non sanno niente”-

Elisa si preoccupò per lei, perché sapeva quanto i suoi zii fossero severi –“ Vabbé dai sali dietro guido io fino a casa mia”-.

Arrivarono sotto casa della ragazza ed il camion era ancora li; scesero dalla bicicletta .

-“ Tesò grazie di tutto…vai a casa prima che tornano i tuoi…”-

-“ Grazie a te di esistere…salvare tua cugina maggiore non capita mica tutti i giorni!”-

Arianna cercò di sdrammatizzare, ma avevano passato un bruttissimo momento entrambe.

-“ Guarda guarda, finalmente sei arrivata eh…ma non ho capito dov’è che stavi ?”- la voce della mamma fece rabbrividire Elisa.

-“ Mamma cara.. ti voglio tanto bene!”- E l’abbracciò.

-“ Ah si eh?Dove accidenti ti eri cacciata, non hai risposto neanche al telefono è un’ora che ti chiamo!”-

Arianna cercò una scusa –“ Zia non ti preoccupare era con me…cioè anche con i miei”-

-“ Ah, ciao Ary…”- il suo sguardo finì sui pantaloni delle ragazze: fradici fin sopra le ginocchia

-“ Vi siete fatte il bagno….?”-

le cugine risposero in coro –“No...quasi…”-

-“ Vabbè ma stavo al mare con zio e zia, ci siamo bagnate solo i piedi”- si guardarono.

La mamma lo notò – “E’ meglio che ne parliamo a casa mi sa…”-

Quella parola “casa” fece uno strano effetto ad Elisa, lanciò un’occhiata triste al balcone della sua “vecchia casa” sapendo che da li non ci si sarebbe mai più affacciata e cercò di controllarsi quando le vennero in mente i ricordi di quando era piccola.

-“ Si…” disse senza staccare gli occhi dall’alto.

Note dell'autrice: Raga volevo ringraziarvi di cuore per le recensioni, sto aggiornando velocemente perchè i capitolo già scritti sono tanti, e se non mi sbrigo qui facciamo notte! Ah dimenticavo, non sono così stupida da tentate di affogarmi nel mare! E mia cugina non scapperebbe mai di casa per venire a salvarmi..xd Cmq questa FF è ispirata alla mia vita la maggior parte dei fatti sono relmente accaduti, il bello arriverà presto..ciau a tutti danke!!

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Capitolo 9
*** Visioni ***


CAPITOLO 9

-Visioni-

Trascorse le prime settimane, c’era ancora qualche operaio che girava per casa trasportando giganti scatoloni o mobili che chiedeva –“ Dove l’appoggio questo?”- . Elisa cominciava ad abituarsi all’idea di vivere lì, aveva sempre visto quella casa con un occhio sbagliato, ma si accorse in fretta che tre piani di una villa a schiera erano meglio di un condominio pieno di inquilini esauriti.

Si rese conto che sarebbe iniziata una nuova vita per lei, tutta da scoprire.

Però si ostinava a non voler conoscere nessuno, le mancavano i suoi vecchi amici, anche se strani, non si era ancora ambientata del tutto, le sembrava di essere stata sradicata.

Quel giorno era il 5 luglio, la vigilia del concerto. Elisa si svegliò prestissimo, aperti gli occhi nella sua nuova stanza ,accese il cellulare sul comodino. Dopo il messaggio di benvenuto –“ Bill ich liebe dich”- lesse sul display –“ 5 luglio 2008, ore 7 “-.

-“ Oggi sono a Monaco “- si disse, le date le aveva imparate a memoria come le preghiere.

-“ Ma che mi sono svegliata a fare così presto...ufff”- e si riaddormentò.

A MONACO

-“ Buongiorno fratellino!”- Tom non fece in tempo a finire la frase che il fratello lo bloccò con le parole –“ Anche a te… senti Tomi aspettami giù.... per favore ”- Bill sembrava nervoso.

-“ C’è qualcosa che non va Bill?”-

-“No…tutto apposto…”-

-“Hai fatto di nuovo quel sogno vero ?”-

Bill si fermò all’istante, -“ Non più…solo la scorsa settimana…è l’ansia prima di ogni concerto lo sai no? Adesso vai , vi raggiungo fra un attimo”-.

-“ Va bene…ti aspettiamo nella hall…e sbrigati sennò arriviamo tardi”- Tom gli lanciò un’ultima occhiata e uscì a passo lento dalla stanza, cosi come ci era appena entrato.

Bill si sedette sul letto, era molto stanco; l’operazione, il tour, le interviste, i viaggi, i concerti…

Non sapeva il perché, ma non vedeva l’ora di essere a Roma il giorno successivo. Sbuffando si alzò dal letto, prese gli occhiali da sole neri e uscì dalla stanza.

-“ Ah eccolo finalmente!”- dissero Gustav e Georg in coro, Bill scese dalle scale e gli fece la linguaccia . Tom lo raggiunse –“ Ce l’hai fatta!”- ma il fratello non rispose, si infilò gli occhiali scuri ed entrò nel furgone insieme alla sua band .

LA SERA

Squillò il cellulare di Elisa , un nuovo messaggio –“ More sono la cuggi arriverò da te verso le 8 e mezza!! Tadb –“ .

La ragazza era agitatissima da molti giorni, aveva un totale rifiuto del cibo, non riusciva a dormire di notte, faceva sempre i stessi sogni e aveva le visioni, ma soprattutto si sentiva dannatamente sola e non c’era nessuno che la potesse capire.

Alle 8 e 20 al suono del citofonò sobbalzò, lasciò la piastra accesa a terra e si precipitò giù per le scale. –“ Ely vieni!”-gridò la mamma –“ Sono già qui”- aprì di scatto la porta e la cugina le buttò le braccia al collo come sempre –“ Ciao!”- .

La zia sorrise –“ Si ma adesso lasciala salutare anche a me!”- Le ragazze si staccarono e la più grande salutò anche i zii. Mentre i genitori di entrambe parlavano Arianna prese da una parte la cugina -“ Senti Ely, i miei hanno cambiato idea, non sono più intenzionati ad accompagnarci li alle 7 di mattina…”-

-“ Cosa...?”-

-“ Ragazze venite che dobbiamo chiarire alcune cose”- la voce dello zio non prometteva niente di buono –“ Abbiamo deciso che è meglio partire il pomeriggio perché la mattina fa più caldo, non ci sono i parcheggi aperti e potreste sentirvi male…abbiamo saputo delle ragazze che gia sono li da stamattina e da ieri, alcune sono all’ospedale…”-

Elisa trattenne la rabbia –“ Va bene va bene! Andremo li il pomeriggio, come volete voi…e ora scusatemi ma ho lasciato la piastra accesa”- e corse in camera sua. Sbatte la porta dalla rabbia –“ Non è giusto non è giusto maledizione…non arriverò mai in prima fila se questi fanno cosi…non ci faranno entrare neanche da sole”- pensò.

Aprì l’armadio dove teneva le sigarette nascoste, prese una malboro light e si sedette sul davanzale della finestra, un altro suo più grande vizio era il fumo quando era molto nervosa.

In quel momento cercò di trattenersi, non le piaceva arrabbiarsi e tenere il muso, il giorno dopo si sarebbe inventata qualcosa per rimediare. Smise di fissare il cielo e ancora con la sigaretta accesa tra le dita si girò velocemente per controllare se entrasse qualcuno, visto che fumava sempre di nascosto e non aveva chiuso la porta a chiave. Tutto regolare, o quasi… Si era voltata di nuovo per un altro tiro, ma le era sembrato di aver visto qualcosa, o meglio qualcuno.

Si irrigidì e sentì il cuore sobbalzare, lentamente si voltò di nuovo…quando mise a fuoco l’immagine del ragazzo dai capelli neri seduto sul suo letto, per poco non cadde di sotto.La cicca le sfuggì di mano e si aggrappò al davanzale. Strizzò gli occhi più volte, ma lui era ancora lì, con il suo sguardo misterioso…Elisa non sapeva se piangere per congratularsi con la sua fantasia, di quanto fosse stata brava o per il bisogno di uno psichiatra…uno bravo.

Non era la prima volta che le succedeva, ma mai in casa, e mai per così tanto tempo. Aveva avuto in precedenza dei flash…dovuti certamente dalla sua immaginazione, e adesso le sembrava di essere uscita completamente pazza. Rimase a fissare “Bill” a bocca aperta finché la porta si aprì e comparve Arianna. Elisa la guardò, poi spostò lo sguardo di nuovo sul letto, dove ovviamente ora non c’era nessuno.

La ragazza era sconvolta, la cugina la guardò confusa –“ Ely ma che hai ? sembra che hai visto un fantasma”-

-“ Quasi…”- la sua voce era stridula.

La cugina le si avvicinò –“ Ma cosa è successo ? perché sei in quella posizione? E poi che ci fai seduta sul davanzale, è pericolosissimo! “- si fermò un istante –“ O mio Dio! Ci risiamo! Adesso ho capito…ci hai provato di nuovo… ma non ci sarò sempre io a salvarti! E poi proprio la vigilia del concerto!”- la prese per mano e la fece scendere, poi chiuse la grata.

-“ Perché non torni in te! Smettila di provare a ucciderti! La vita è bella…”-

-“ Questo lo so! E piantala di dire cazzate…per una volta che non ci provo…smettila! Ti pare che voglio perdermi domani! Ma va!”- si sedette sulla sedia di bambù, di fronte allo specchio del comò dove c’erano i trucchi e i profumi, teneva la testa tra le mani. Arianna si sedette sul puff vicino a lei –“ Forse è meglio che finisco io di farti la piastra”- cercò di mettere fine a quella discussione -“ Anche perché fra un po’ si brucia tutto…scusami quando vuoi tu ne parliamo di quello che è successo, va bene?-“ cominciò a lisciarle i capelli, sua cugina si guardò allo specchio –“ Scusami tu…credo di essere impazzita del tutto, dico sul serio Ary… “-

-“ Ma perché dici questo cuggi?”- si guardarono dal riflesso nello specchio

-“ Ary io lo vedo…”-.

La cugina capì all’istante di chi stesse parlando, ma non si scandalizzò affatto –“ Ti credo, non sei pazza fidati”- le sorrise.

-“ Si ma penso che mi ci voglia lo stesso uno psichiatra…anche se i migliori psicologi di noi stessi siamo proprio noi…e poi io sapevo che è un fattore psicologico quando pensi troppo a qualcosa o hai troppa paura di qualcosa, potresti vederla, cioè avere tipo un’allucinazione ….solo che la psicologia cura le menti sane, la psichiatria invece quelle malate, e io credo che la mia sia malata….”-

-“ Ely Ely”- la interruppe la cugina –“ La tua mente è più sana di quanto immagini, fidati. La situazione è un’altra, sei soltanto innamorata, tutto qui…”-

-“ Ragazze venite che c’è la pizza!”- chiamò la mamma.

-“ Andiamo”- disse Elisa –“ Finisco domani mattina, tanto c’è tempo”-

Arianna seguì la cugina e sulle scale sembrò ricordarsi di qualcosa –“ Lo squarcio che ti eri fatta è andato via del tutto…”- .

Elisa si girò per guardarla in faccia –“ Incidermi il suo nome e cognome sul braccio non è squarciarmi, e poi scusa tu non ti sei mai tagliata per Tom ? non mi sembra!”-

Arianna abbassò la testa. Arrivate in veranda si sedettero a tavola con i genitori di Elisa, che non mangiò quasi niente . La zia e la cugina parlavano del più e del meno –“ Mi piace come vi siete sistemati qui, questa casa è migliore dell’altra è più grande!”

-“ Si può anche essere, ma non è casa mia, io non sono cresciuta qui...”- il sarcasmo della ragazza non era di conforto ai genitori –“ Elisa…”- intervenne la mamma.

-“ Ely mangia un supplì dai! Senti che buono”- Arianna guardò la zia per sdrammatizzare –“ Non mi va”- fu la risposta. La cugina decise di cambiare discorso –“ Va bene...allora…scuola? Quest’anno saremo nella stessa scuola! I quadri ? “-.

-“ Sono stata promossa senza debiti…almeno quest’anno… e tu hai superato l’esame-“ finalmente sorrise –“ Ma adesso usciamo dai, tanto abbiamo finito di mangiare”-.

-“ Va bene, ma tornate presto “- rispose il padre

-“ Si…!”-.

Passeggiarono nella notte e parlarono a lungo del loro desiderio di incontrare i loro idoli , di andare al loro concerto e dei loro sogni. Entrambe erano innamoratissime dei gemelli Kaulitz e non perché erano i leader dei Tokio Hotel, ma perché erano loro.

Mentre erano sulla strada di ritorno Elisa smise di ridere improvvisamente –“ Che c’è ?”- chiese Arianna –“ Di nuovo ?”-. La cugina annui mentre scorgeva la figura del solito ragazzo, ma stavolta fece caso a come era vestito, nonostante fosse buio : indossava i stessi abiti del video di “Don’t Jump” -“ Mein Gott …ma perché sono allucinata? Andiamo a dormire che è meglio”-.

Ma una volta a letto entrambe non riuscirono a dormire e continuarono a parlare dell’indomani –“ Dai adesso proviamo a dormire”- a una cert’ora senza guardare l’orologio Elisa si girò dal lato sinistro, Arianna fece altrettanto.

-“ Gute nacht “-.

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Capitolo 10
*** Preparativi ***


CAPITOLO 10

-Preparativi-

Elisa aprì gli occhi e vide la luce del sole che illuminava la stanza. Si stiracchiò poi guardò l’orologio al polso; indicava le 7 meno un quarto. L’ultima volta che si era alzata a quell’ora era successo l’ultimo giorno di scuola. Si voltò a destra e trovò la cugina sveglia, si guardarono e scoppiarono a ridere –“ Da quanto sei sveglia ?”- chiese Elisa.

-“ Da un po’ … stavo pensando “- rispose Arianna, -“ Ah si…si capisce dalla faccia che hai, anzi, direi quasi che mi hai messo paura!”- Elisa si coprì il volto col lenzuolo ridendo.

-“ Ma va! Ci sono cose più inquietanti della mia faccia di prima mattina ! Almeno spero…”- alla battuta di Arianna la cugina riemerse dal lenzuolo e scoppiarono a ridere di nuovo.

-“ Adesso alziamoci dai, che ci aspetta una lunghissima giornata!”- disse Elisa alzandosi dal letto e guardandosi allo specchio.

Chiacchierarono ancora sulla loro band preferita e alle 9 e mezza erano tutti giù in veranda a fare colazione. Poi le ragazze andarono in camera di Elisa a prepararsi. La ragazza aveva messo nello stereo i cd “ Scream , Zimmer 483” e “ Schrei so laut du kannst” a rotazione in modo da ripassare le canzoni. Prima di pranzo le squillò il cellulare –“ Pronto? Ciao !”- era Maria –“ Ely è successo un casino, ci sono già più di 1000 fan alle Capannelle da 2 giorni, hanno menato alla sicurezza, ma perché sei ancora a casa? Guarda che i Tokio vogliono annullare tutto….!”-.

-“ Ma stai calma! Adesso vado non ti agitare…”- nel frattempo squillò il cellulare anche ad Arianna, era una sua amica che aveva deciso di non venire più –“ Hey ciao...dimmi tutto”-

-“ Senti eh…io non ci vengo ma ti volevo dire solo che quelli sono 4 drogati hai capito ? Ho detto drogati !” – Arianna si infuriò , mentre Elisa era alle prese con Maria la sentì alzare la voce –“ Basta ho detto che non ti voglio più ascoltare! Non sai quello che dici! Mi hai stufato! Non rompere più…”- poi non sentì più niente perché era andata nell’altra stanza.

-“ Comunque Maria stai calma che già sono tanto agitata del mio! Non dirmi queste cose troverò una soluzione! Adesso devo andare, non c’è tempo, poi ti spiego tutto, ciao”- attaccò e Arianna ricomparve dalla porta –“ Ma chi era?”- le chiese Elisa, -“ Lasciamo stare….una bambina pazza, scusa vado un attimo in bagno”- rispose Arianna e si allontanò.

La cugina maggiore tornò davanti allo specchio ; si era vestita con dei pantaloni corti neri, maglietta dei Tokio Hotel con le spille e collana coordinate, cinta nera con strass e borchie, guanti neri a rete, una polsiera dei Th e una nera, braccialetti neri e converse della “ Puerco Espin “. La cugina minore invece indossava un miniabito nero senza bretelle, leggins , polsiera dei Th e all star.

Mentre Elisa si stava mettendo il secondo orecchino con la stella nera, spostò il suo sguardo sullo specchio istintivamente per controllare se fosse in ordine e le venne la pelle d’oca...

Riflesso nello specchio, esattamente dietro di lei, c’era di nuovo il ragazzo che non riusciva a togliersi dalla testa. –“ Oh no, di nuovo “- pensò .

Rimase immobile per qualche istante a fissarlo, era proprio lui, senza meches biondo platino, altissimo. Lei notò che indossava la maglia della Diesel “Royal Rock”, ma soprattutto, era così reale….

Decise di voltarsi per vederlo meglio nello stesso istante in cui Arianna tornò; non c’era più.

-“ More posso avere l’onore di essere truccata da te vero?”- le chiese la cugina

-“ Certo…mettiti seduta qui, tanto io ho finito”- .

Lei si era truccata con un po’ di fondotinta , fard, riga sugli occhi con l’eye-liner, ombretto blu e mascara; stava bene ai suoi occhi verdi, e ai suoi capelli castani chiari con i colpi di sole biondi.

Invece per la cugina, che aveva occhi e capelli castani scuri, scelse un ombretto grigio perlato. Mentre la stava truccando cercò di non pensare troppo alle sue visioni, ormai ci si stava abituando.

Verso mezzogiorno e mezza pranzarono.

Elisa stava vivendo quel giorno come se fosse stato l’ultimo, pensava solo al concerto, fregandosene del resto, del domani e del giorno precedente.

E come al solito mangiò pochissimo

-“ Amo cerca di mangià che poi ci tocca corre!”- si preoccupò Arianna.

-“ Si ci sto provando”- le rispose Elisa, ma era troppo emozionata quindi non aveva molto appetito.

-“ Che bello anche noi non vediamo l’ora di vederli “- disse la mamma, il papà annuì. Ormai anche loro sapevano vita morte e miracoli sui Tokio Hotel, e soprattutto su Bill. Il pranzo durò pochissimo per via di Elisa, che scalpitava. Alle 3 meno un quarto partirono , mentre erano in macchina –“ Elisa basta! Mi gira la testa! Puoi stare zitta 2 minuti?”- chiese la mamma, con la quale Elisa aveva già avuto una discussione prima della partenza –“ Che palle!”- le rispose la figlia.

Dopo 2 km di strada Arianna aprì la borsa –“ Non mi ricordo dove ho messo il biglietto…”-

-“ Cazzo…il biglietto! Porca miseria!”- Elisa sobbalzò, l’aveva lasciato a casa.

-“ Che brava che sei hai visto? ti hanno dato in testa tu stai male! E cerca di non essere volgare!”- la mamma si era arrabbiata di brutto.

Il papà fece manovra rimproverandola e tornarono a casa. In un attimo la ragazza salì le scale e dalla libreria del suo studio estrasse il dizionario di tedesco. Tornò in macchina di corsa

-“Ah ti sei portata pure il dizionario di tedesco!”- la mamma alzò la voce.

-“ Certo perché il biglietto è qua dentro!”- le rispose la figlia priva di delicatezza.

Ripartirono –“ Calmati, non te la prendere”- Arianna le prese la mano, i genitori di Elisa discussero animatamente su quanto la figlia fosse sbadata.

Alle 3 e 25 arrivarono davanti al benzinaio dove si erano dati appuntamento con i genitori di Arianna, che arrivarono leggermente in ritardo.

-“ Ciao ragazze! Tu ti sei messa addirittura la maglietta loro ?”- chiese la zia,

-“ Ciao zia, si…”-.

Le cugine si scattarono qualche foto fuori dal bar poi Elisa decise di proseguire il viaggio con i zii, perché i suoi l’avevano gia stancata. In macchina riuscì a calmarsi, ma le sembrava il viaggio più lungo che avesse mai fatto, non arrivavano mai a destinazione, lo zio sbagliò perfino strada più di una volta e per questo ebbe più di una discussione con la moglie, poi se la prese anche con la nipote –“ Arianna non sapeva neanche che esistevano! Li ha conosciuti grazie a te!”-.

-“ E allora?”- rispose Elisa, poi intervenne la zia -“ E smettila e fai attenzione alla guida! Ragazze uno di noi due entrerà con voi chiaro ? è pericoloso non vi mando da sole…”-

-“ Si si hai ragione zia, la vita viene prima di tutto, non possiamo mica ammazzarci “- rispose Elisa ormai rassegnata e consapevole del suo destino, mentre Arianna litigava con il padre per lo stesso motivo –“ Sta zitta tu !
Che hai 13 anni non e capisci niente! Con te non ci si ragiona! Elisa hai ragione spiegaglielo tu !”- lo zio era furibondo.

-“ Si zio ma stiamo calmi tutti eh! E non vi agitate!” rispose lei.

Arrivarono davanti all’entrata delle Capannelle ma i parcheggi erano tutti pieni, molte macchine avevano sostato sui marciapiedi a rischio multa, la strada era quasi tutta bloccata.

-“ Ecco qua…ma guarda te!”- anche la zia cominciò ad alterarsi.

Dopo molti giri a vuoto per i paragi trovarono un posto 2 km prima dell’entrata, scesero tutti dalle macchine. –“ Preparati ad entrare nella fossa dei leoni “- disse Elisa alla cugina.

I genitori delle ragazze cominciarono a lamentarsi e intanto le cugine si avviarono, solo che ogni minuto la zia strillava loro –“ Ferme! Andate piano!”- e mentre Elisa vedeva le fans precederla in molte, le ribollì il sangue.

Arrivate all’entrata dopo le prime bancarelle si addentrarono nella via che portava alle file, perseguitate dalle urla della zia di andare piano, c’era molta gente che tentava di rivendere i biglietti.

Sulla prima curva a sinistra c’era una cartello rosso con una freccia, c’era scritto “ Tokio Hotel”.

-“ Mein gott!!! Rette mich!”- Elisa cominciò a sudare freddo.

-“ Che hai detto ?” chiese la cugina. Intanto lo zio le raggiunse e cominciò a fare le solite battute con la gente –“ Ecco qua, ve sete vestite tutte uguali! Sembra che avete la divisa ! Per andare a vede che poi ? Sti 4 imbranati gay!”-.

Elisa gli rispose a tono –“ Falla finita non cominciare tutto sono tranne che gay hai capito? Quante volte te lo devo dire?”-.

Una coppia sulla quarantina che in quel momento passava accanto a loro ascoltò, la donna si rivolse ad Elisa –“ Non sono gay ? Ma se Bill è una donna vestita da uomo!”- .

La reazione della ragazza fu scattante, la cugina le strinse il braccio.

-“ Si certo le piacerebbe! Per caso lei lo conosce di persona...?”- ma intervenne anche il marito –“ Sta calma ! Anche se hai poco da stare calma visto che a quanto pare ti piace una ragazza! O le ragazze in generale?” – risero.

Elisa si voltò per guardarli in faccia –“ Ma andate affanculo!”- stavolta lo zio non le diede torto, anche se lei stessa ammise di essere stata molto dura. Arianna le strinse il braccio e cercò di trattenerla –“ Sta calma Ely non ascoltarli !”-.

-“ E come faccio? Quei scemi mi danno pure della lesbica?”- era furibonda, ma poi tornò in sé

-“ Sai una cosa avete ragione io ho sbagliato! Avvolte dimentico che quello che pensa la gente non conta niente!”-.

Arianna sorrise –“ Sei tornata in te meno male!”- e si inoltrarono nella folla.

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Capitolo 11
*** Concerto e fuga ***


CAPITOLO 11

-Concerto e fuga-

Elisa e Arianna si trovarono di fronte migliaia di ragazze. Elisa notò che la maggior parte erano dark, ma c’era anche qualche ragazzo emo. Ma notò anche le fans più impensate, addirittura genitori , nonne e nonni con le magliette della band, e molte bambine piccole. La maggior parte delle ragazze in fila si era scritta i nomi dei componenti della band sul corpo. Mentre aspettavano le cugine attaccarono discorso con altre fans, i genitori anche.

-“ Mamma guarda quel ragazzo è emo!”- esclamo Elisa, ma alla mamma non interessava.

Mentre tornò dalle altre fans che aveva conosciuto si senti di nuovo lo zio che parlava con qualche genitore –“…no perché all’epoca nostra i maschi che se truccavano erano froci…”-.

La ragazza fece finta di non sentire e continuò il discorso con Alessia, una ragazza che aveva appena conosciuto.

Improvvisamente si sentirono delle urla, tutti si voltarono .

Poi delle altre, alcune ragazze salirono in piedi sulle panchine, ma sul palco non c’era ancora nessuno .

-“ Ragazze non fatemi le finte...”- Elisa divenne ancora più tesa.

Continuò a parlare e farsi le foto con la cugina .

D’un tratto si senti la base di una canzone e la folla gridò. Elisa che era voltata urlò solo a sentire le note di quella canzone. Prese la cugina per mano e la trascinò verso il prato, dove il palco si vedeva di lato. Cominciò a saltare per vedere meglio ed ecco sul maxischermo apparire Tom che suonava, indossava una maglietta extralarge bianca.

Elisa urlò ancora più forte –“ Oddio vedo Tom! La canzone è 1000 meere!”-

-“ Tom ? Dove? Aia basta mi fai male al braccio!”- strillò la cugina.

Ma quell’attimo di felicità durò poco, la zia le raggiunse velocemente e le riportò dove erano un minuto prima.

Verso le 6 aprirono il cancello, ma fu inutile.

La sicurezza era poca e male organizzata e la gente passò ovunque tranne che dal cancello, in lontananza Elisa e i suoi parenti videro una folla immensa correre e alzare un polverone.

Le cugine cominciarono ad allungare il passo ma la zia glielo impedì finchè non furono nella mischia. Nessuno controllò i biglietti, entrò un sacco di gente senza e naturalmente le 2 cugine non arrivarono in prima fila.

Mentre Elisa si faceva largo a spintoni disse alla cugina –“ Tua madre mi ha stufato Ary! Hai visto che ci ha fatto fare? Ci ha fatto arrivare ultime!”- senza aspettare la risposta cominciò a correre, aveva intenzione di lasciare madre e figlia indietro e provare ad “arrivare” alle prime file.

Quando perse di vista Arianna però sentì una voce di rimprovero –“ Scusa dove credi di andare tu ? Dobbiamo stare insieme e tu sei sotto la mia responsabilità “-.

Si arrese definitivamente e finirono tutte e 3 attaccate alla transenna dove c’era la sicurezza in mezzo alle parterre. Qualcuno salì sul palco più di una volta ripetendo di non spingere, ma nessuno ascoltò, nessuno mantenne l’ordine.

La folla era in delirio già prima che il concerto iniziasse, non smettevano di spingere per farsi avanti. Elisa era arrabbiatissima –“ La volete smettere di spingere! Non avete capito che non serve a niente è inutile! Adesso siamo tutte qui e li vedremo tutte, non scappano mica! Fatela finita di fare le ragazzine! Vedo che avete una certa età non siete più piccole”- la maggior parte ascoltò, le aveva zittite.

Alle 8 e 20 i Lost salirono sul palco, ringraziarono i Tokio Hotel e cantarono fino alle 9 meno 20.

Elisa non si dava pace –“ Cioè ma perché devo essere così sfigata porca troia ? Ho pagato 70 euro per un biglietto che nessuno ha controllato e poi le canzoni tutte a memoria! E l’operazione e nessuno sa quanti rosari ho detto per Bill! Io che non prego neanche se un mio parente sta male! E poi mi sono imparata il tedesco in un anno!E tutte le stronzate che ho subito dalle fans che si inventano le peggio cose su internet e le fan fiction e questo e quello.. e magari adesso in prima fila ci stanno quelle stronze delle oche che sono venute solo perché gli piacciono Bill o Tom e non sanno neanche le canzoni! Ma questi imbecilli dello staff che hanno fatto entrare porci e cani che ne sanno di chi si merita di sta in prima fila! Che ne sanno delle prime file! Bastardi...!”-

-“ Lo so hai ragione”- le rispose Mara, un’altra ragazza che aveva appena conosciuto –“ Tutti stiamo subendo delle ingiustizie , io vengo dalla Puglia e sono qui da stamattina , e mi ritrovo in fondo “-

Intanto lo staff continuava a negare l’acqua e mostrare che solo loro potevano bere. Elisa non si rassegnava, doveva essere il più bel giorno della sua vita, e invece…

Arrivarono le 9 e 20 in un lampo , cominciava a sentire la fame –“ Amo non me reggo in piedi tu non hai fame?”- chiese alla cugina.

-“ No…mi è passata”- rispose Arianna.

A quel punto si girò Jessica, la ragazza dalla quale Elisa si era fatta scrivere “Bill” sulla guancia e il simbolo dei Th sulla fronte –“Tieni mangia, tanto io ne ho tanti ti va bene il prosciutto crudo??”-

Estrasse dallo zaino un panino e glielo porse –“ Si va benissimo”-.

Nel frattempo molte ragazze si erano sentite male, ma l’ambulanza se n’era andata non appena erano entrati tutti.

Elisa mangiò il panino lentamente, era cosi stanca che non riusciva neanche a masticare, ormai erano le 9 e mezza.

Finito il panino lei e la cugina si lanciarono un ‘occhiata –“ Eccoli adesso entrano”- disse Elisa .

-“Come fai a essere cosi sicura questi prima che entrano!”- rispose Arianna, ma proprio in quel momento attaccarono le note di “Break away”. Elisa sorrise ad Arianna che era schoccata come tutte le volte che le parole della cugina si erano avverate.

Si spensero le luci, dal palco se ne accesero altre più colorate con molto fumo.

Il sipario calò e comparvero sulla scena Tom Georg e Gustav .

Elisa si immobilizzò aspettando l’altro momento che desiderava da più di un anno, era rimasta già senza parole.

Quando sentirono tutti la voce di Bill Arianna si voltò ad avvisarla.

Così lei lo vide.

Non era vicinissima al palco, ma neanche lontanissima, il momento in cui lui entrò in scena cominciò a piangere e sorridere nello stesso tempo.

I gemelli indossavano entrambi un paio di occhiali da sole neri.

La loro fan numero uno cominciò a cantare, senza più pensieri, senza preoccupazioni, nonostante fosse rimasta già senza voce prima del concerto.

-“ Ely avevi ragione! Tom ha una maglia bianca!”- esclamò Arianna, ma Elisa non l’ascoltò, pensò soltanto a cantare, con quel poco di voce che le era rimasta.

Capì ogni cosa di quello che disse Bill in inglese, sentì per la prima volta dal vivo la sua voce, così perfetta. E fu incredibilmente contenta perché Bill non fece salire nessuna sul palco a cantare insieme a lui, prima di quel giorno Elisa si era detta –“ O me, o nessuna “- e così fu.

Quando attaccarono “By your side” la sua canzone preferita, i suoi occhi tornarono lucidi, la cugina l’abbracciò. Dal secondo ritornello in poi ricominciò a piangere.

Alla fine della terza strofa ci furono perfino i fuochi artificiali.

A quel punto cominciò a singhiozzare, perché non li aveva visti da vicino, perché adorava quella canzone, perché finalmente poteva dire io c’ero, perché le sembrava che dopo 9 mesi di attesa 2 ore fossero passate troppo in fretta.

Bill ringraziò e scomparve prima di tutti , seguito da Georg e Tom che avevano lanciato gli asciugamani al pubblico e da Gustav, che aveva fatto la ola.

La zia prese per mano la nipote, si riaccesero le luci.

Arianna abbracciò la cugina, capiva come si sentiva in quel momento, forse era l’unica fan che piangeva,perché vedeva persone fissarla come se fosse una cosa anormale.

-“ Venite ragazze...di qua”- la zia aveva assistito a tutto il concerto senza fare un fiato.

Mentre uscivano Arianna continuava a cercare di consolare la cugina, ma lei sembrava fosse su un’altra dimensione.

Quando la zia le lasciò la mano Elisa si asciugò le lacrime, le altra sorridevano lei invece era triste.

-“ Dai amo non fare così pensa a qualcosa che fa ridere tipo i sonora , i fingay o i dari…”-

Arianna l’abbracciò di nuovo, ma Elisa non riuscì a ridere.

Mentre tornavano verso l’entrata, stavolta precedute dalla zia, Elisa si bloccò.

Stavolta vide Bill camminare in senso opposto a lei, incappucciato.

Poi lo vide meglio, sembrava fissarla.

A quel punto raggiunse una panchina si sedette, la zia cominciò a lamentarsi di nuovo.

-“ Ely che c’è?”- la cugina si sedette vicino a lei.

-“ Scusa mi gira la testa…e mi fanno male le gambe”-.

-“ Andiamo!”- urlò la zia.

Si alzarono e la seguirono finché non raggiunsero gli altri, Arianna corse ad abbracciare il padre, Elisa tentò di fare lo stesso con la madre, ma fu respinta.

-“ Ma come accidenti ti sei combinata? Chi è stato a scriverti in faccia eh?”- strillò.

Lei rimase male, attaccò anche lo zio a fargli la predica.

Però il padre prese le sue difese –“ Lasciatela stare! Lei è una vera fan…”-

-“ Andiamo a casa, non voglio rimanere qui un minuto di più”- rispose la mamma.

Mentre si avviarono le 2 cugine erano rimaste indietro, Elisa si senti chiamare –“ Hey scusa”- chiese una ragazza con i capelli rossi tinti –“ Dove devo andare per gli autografi??”-

-“ Ah ma allora li fanno?”-

-“ Mi hanno detto che bisogna tornare al cancello d’entrata ma l’hanno chiuso io l’ho visto, ero in prima fila….”- a quelle parole Elisa sentì il mondo crollarle addosso.

La ragazza le salutò e sparì. Elisa si fermò all’improvviso.

- “ Ely dai andiamo!”- Arianna continuò a camminare senza voltarsi.

Elisa si guardò attorno; il solito pubblico, migliaia di ragazze con le stessa magliette uscire e aspettare che venisse qualcuno a prenderle.

Arianna continuò a procedere senza voltarsi.

La cugina maggiore doveva decidere ora se tentare o no… 9 mesi sono 9 mesi, e non possono essere buttati via in solo 2 ore.

Cominciò a correre senza accertarsi che qualcuno dei suoi parenti l’avesse vista.

Arianna continuò a fare domande senza avere risposte –“ Dai vedrai che il prossimo andrà meglio che dici amo? Dai dimmi qualcosa! Non mettere il muso adesso...”- ma vicino a lei non c’era sua cugina. Si voltò per cercarla con lo sguardo –“ Ely… Oddio Ely!”- si fermò in mezzo alla folla che avanzava verso l’uscita senza vedere più nemmeno l’ombra della cugina.

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Capitolo 12
*** Incontri inaspettati ***


CAPITOLO 12

-Incontri inaspettati-

Senza neanche sapere dove andare corse nella notte più forte che poteva. Sbattè contro il ragazzo che svendeva le magliette dei Th a 5 € -“ Scusami…”- gli disse, -“ Ma vai piano! Dove corri ?!”- rispose lui, ma lei si era gia allontanata. Vedeva una dopo l’altra tutte le bancarelle del Fiesta, ormai la maggior parte delle ragazze che erano venute al concerto erano fuori l’entrata aspettando qualcuno che le venisse a prendere, quel giorno c’era sciopero generale dei mezzi; o altre erano già salite in macchina.

Arrivata davanti al cancello che doveva essere d’entrata, ma dal quale la folla era solo uscita, si fermò. Era chiuso, naturalmente. In quel momento si sentì un idiota, una stupida ragazzina che crede ai suoi sogni, di certo non si aspettava di trovarlo aperto. Si appoggiò alle sbarre e osservò le gradinate e il palco vuoti, dove circa mezz’ora prima li aveva visti e sentiti dal vivo per la prima volta. Cosa aveva in mente in quel momento? Raggiungere il backstage? Era un’azione totalmente impossibile, e impensabile.

Stavolta invece di correre prese a camminare.

Oltre il cancello, alla sua sinistra, le bancarelle non c’erano più, il Fiesta finiva prima di quel famoso cancello, dove si trovava lei c’era il nulla, neanche le luci.

Le venne quasi da piangere di nuovo, ma non voleva tornare a casa proprio adesso.

Ricominciò a correre con gli occhi lucidi, le venivano in mente le sue visioni, le vedeva scorrere l’una dopo l’altra, insieme ai flash del concerto che aveva memorizzato.

Ecco, dietro un cespuglio, la sagoma di un uomo piuttosto basso, e anche un po’ robusto, era di spalle, sembrava al telefono.

Elisa si fermò a guardarlo meglio.

-“ Stavolta che visione è questa?”- pensò, ma era la realtà in persona.

Diede un’occhiata all’orologio : mezzanotte e un quarto.

Sentì una voce, sulle prime le sembrò una lingua che sapeva molto bene.

-“ Si sono pazza…demente”- pensò.

Poi si accorse che quella voce proveniva da quell’uomo che si intravedeva a malapena, ed era proprio al cellulare.

Si avvicinò piano ed ebbe la certezza al suo dubbio: il tizio stava parlando in tedesco.

Si avvicino meglio e riuscì a sentire –“ ….è inutile, non so più cosa devo fare…non ci sono medici, tranquillizza Peter però…troveremo una soluzione…”-

Elisa scalciò per sbaglio un sasso per terra, e il tizio sobbalzò.

Ora che si era girato di profilo riuscì a vederlo meglio, nonostante si era levata gli occhiali per l’occasione del concerto.

-“ Saki….?”- si disse –“ Oh mein Gott adesso vedo anche lui…non può essere”-. Si nascose dietro un cespuglio, e lui quando si voltò non la vide.

-“ Si…dicevo…hai chiesto a David? I ragazzi invece? Come stanno…?”-

Alla parola “ragazzi” pensò alla sua band preferita –“ No…oddio sto ancora sognando…quando mi sveglio…”- le girò per un attimo la testa e istintivamente alzò la mano come per appoggiarsi, ma si era dimenticata che non c’era un muro per appoggiarsi e cadde a terra emettendo un –“ Ahi!”-.

Stavolta quando Saki si girò la vide bene, nonostante fosse buio –“ Arrivo...a dopo…”- e attaccò.

-“ Hey tu...”- fece luce con il cellulare per guardarla bene –“ Ti sei fatta male…aspetta…do you speak english?”-

-“ Tranquillo parlo quasi perfettamente tutte e 2! Ma stasera preferirei tedesco!”- rispose con quel poco di voce che le era rimasto nella stessa lingua della guardia del corpo.

Saki sorrise e l’aiutò a rialzarsi –“ Grazie”- le disse lei piano.

-“ Mi dispiace…ti sei fatta molto male?”-

-“ Direi che stavo meglio prima…ahi il piede!”-.

Saki sembrò ricordarsi di qualcosa –“ Hai sentito tutto...vero?”-

-“ Si … scusami non avrei dovuto…”-

-“ Ma figurati! Senti…era in prima fila?”-

ricominciò a piangere –“ No…e non ricordarmelo!”-

Lui la guardò triste –“ Oh scusami non volevo! Ma so come farti ricominciare a sorridere…”- rise, lei lo guardò senza capire .

-“ Sono sicuro che se io adesso ti porterei da loro tu non rifiuteresti di certo”-.

La ragazza era rimasta del tutto senza parole.

La prese sottobraccio –“ Andiamo…senti la tua voce è quasi sparita!! E hai anche un piede indolenzito, non si nega assistenza alle vere fan”-

-“ Uno che lo ha capito”- pensò lei, cominciarono a camminare e , senza che la ragazza si seppe spiegare come, arrivarono dietro il palco.

-“ Perdonami non ti ho chiesto il tuo nome…”-

-“ Elisa”- rispose lei.

Mentre camminavano in un lunghissimo corridoio il suo cuore cominciò a farsi sentire –“ Entrerò nel backstage?”- si chiese.

-“Senti Saki..ma posso sapere se è successo qualcosa?”-

-“ prima del concerto il nostro staff si è ubriacato, e quello che ancora non ha smaltito la sbornia è Peter…”-

-“ Peter…? Peter Offman?”- chiese Elisa

-“ A meno che non si sia rinominato…perché io non ne so niente”- risero.

-“ Eccoci arrivati , sai che hai un bellissimo nome?”-

ma lei non lo ascoltò, lesse fuori la porta “ Tokio Hotel Dressing”.

-“ Oddio io non entro…”- disse tremando, senti un tuffo al cuore e qualcosa allo stomaco, aveva paura di morire d’infarto non appena avesse varcato quella porta bianca.

-“ su via non essere timida!! è la prima volta che li incontri per questo sei così, ma ci sono io con te!”-.

-“ questo non mi è di grande conforto”- pensò lei, e pensò più che altro a Bill.

Si era resa conto che non stava sognando, che fra pochissimo li avrebbe visti dal vivo, era solo questione di istanti. Cominciò ad avere paura, non era ansia, era proprio paura, iniziò a tremare.

Saki la guardava perplesso, lei indietreggiò.

-“ Cosa…cosa c’è che non va? Voglio dire, in che senso quello che ne ha risentito più di tutti è stato Peter?”- . Faceva sempre cos’ la ragazza quando era al massimo della tensione, cercava di distrarsi da ciò che la rendeva ansiosa.

-“ Oh beh…non è molto forte di stomaco…te l’ho detto non c’è neanche un medico…”- rispose lui.

-“ Perché il vostro staff non ha medici privati che vi seguono ovunque?”- chiese lei cercando di non guardare la porta.

-“ Certo…ma non sempre... e ora per favore entriamo anche io credo di dover smaltire la sbornia del tutto...”-

-“ Ecco perché mi hai fatto venire”- pensò lei. Una guardia del corpo è sempre una guardia del corpo…e si sa come sono le guardie del corpo, da lucide…

-“ Ho capito ma almeno, non so, nessuno ha un po’ di coca cola? Almeno per non vomitare in continuazione”- la voce della ragazza si fece sempre più rauca, sembrava che rantolasse, e se ne era accorta.

-“ Hai ragione! Ma guarda caso l’abbiamo finita, eh i vecchi rimedi…”- rispose lui.

-“ Ma io ne ho una bottiglia nella borsa”-

-“ Perfetto! Non ci credo…era destino che ti incontrassi stasera! Adesso però entriamo su, non vorrai rimanere qui fuori fino a domattina…io ho il mio impegno di bodyguard devo assolutamente tornare dai ragazzi...”- e cominciò a dare i primi segni che dimostravano il suo non completo smaltimento dell’alcool .

Improvvisamente aprì la porta come se fosse in trans, e varcò appena la porta, ma tornò subito indietro.

-“ Non oso ne guardare ne entrare...”- pensò Elisa, nonostante le sembrava che quando fosse scappata, se l’era sentito che c’era un motivo, che doveva tornare dove era stata mezz’ora prima.

Si sentì un gran vociferare , riconobbe la voce di Tom e si paralizzò, non sapeva se ridere o piangere.

-“ Sei troppo timida”- le disse Saki –“ Va bene vediamo di rompere il ghiaccio”- e in un attimo sparì oltrepassando il varco.

Lei si spostò di lato per non vedere –“ Oddio e mo che fa?”- pensò fra se e se.

Poi sembrò riprendere vita, senti dire –“ Eccomi di ritorno ”- frase circondata da risatine e rimproveri dei produttori, manager e company.

-“No niente da fare...non ci sono! Però ho trovato qualcuno che può aiutarci lo stesso!”-

-“ Ah si? E chi?”- chiese David severo.

-“ Una fan”-

-“ Nn’altra! Ne abbiamo avute fin troppe stasera che sono qui perché hanno le conoscenze e ora porti pure le imbucate…con questo problema che abbiamo!”- sentenziò ancora David.

Ma Saki non lo ascoltò, Elisa per poco non svenne quando se lo ritrovò davanti di nuovo, stavolta la prese per mano sorridendo –“ Vieni…”- le disse.

Si fece guidare oltre la porta bianca che non avrebbe più dimenticato e cercò di trattenersi, fece un respiro profondo, ma non servì a niente.

-“ Ecco la nostra salvatrice!”- esortò Saki con un tono di voce leggermente troppo felice , poi lasciò la mano di lei e chiuse la porta. Nessuno aveva fatto troppo caso a quelle parole, tranne uno….

Elisa si sentiva totalmente inutile, non le sembrava giusto dimostrare tutta quella euforia per lei, era super impacciata . Un tuffo al cuore sentì quando si trovò davanti l’immagine di David Jost che ora la guardava curioso. –“ Ciao ragazzina “- le disse.

Non sapeva cosa rispondere , volse gli occhi altrove e si guardò intorno.

Notò diverse fans che piangevano disperate. Alcuni cameraman che parlavano fra di loro, alcuni in tedesco, altri in italiano, la parrucchiera e la truccatrice che osservavano le riprese dell’intervista ai ragazzi registrata qualche ora prima, l’interprete, la stessa di Trl, che fumava; un tizio accasciato per terra dall’altra parte della stanza enorme, probabilmente doveva essere Peter.

Si girò alla sua sinistra e vide due ragazze che commentavano gli autografi nelle loro mani.

-“ Gli autografi….”- pensò e le tornò in mente la ragazza con i capelli rossi che l’aveva fermata chiedendo proprio a lei degli autografi.

Dietro di loro la band dei suoi sogni, la band che non aveva mai pensato di incontrare dal vivo.

Loro quattro…erano proprio lì , a qualche metro da lei, stavano facendo alcune foto….

Sentì David pregare le fan che avevano avuti gli autografi e le foto, di uscire cortesemente perché era tardi eccetera eccetera , era nervoso, si sentiva, ma non le importò affatto.

Si era voltata ancora e nel momento in cui l’aveva fatto si era ritrovata lo sguardo del suo cantante preferito, nonché il ragazzo che amava più della sua stessa vita con gli occhi fissi su di lei.

Elisa fece altrettanto, sembrò per un attimo non essere più in quella stanza, ma su un’altra dimensione.

-“ Hey ma mi stai ascoltando? Ma parla la nostra lingua?”- senti confusamente queste parole essere pronunciate da David ma non poteva rispondere.

Il suo più grande idolo era continuamente distratto, non guardava mai l’obbiettivo della macchina fotografica…

Lei e Bill rimasero a guardarsi , o meglio fissarsi per un istante .Ad Elisa sembrò l’istante più lungo della sua vita.

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Capitolo 13
*** Halleluja ***


CAPITOLO 13

-Halleluja-

-“ Hey Bill! Ti decidi a guardare verso di me…? Almeno per due secondi ? E dai! Solo qualche scatto…Bill!”-.

I richiami del fotografo si ripeterono per almeno qualche minuto. Nonostante gli abbracci delle fans e le gomitate di Tom, il leader della band non riuscì a prestare attenzione all’obbiettivo come stava facendo qualche istante prima.

All’udire le parole di Saki –“ Ecco la nostra salvatrice”- la sua attenzione era stata catturata.

Nel momento in cui la ragazza aveva fatto il suo ingresso nella stanza i suoi occhi erano caduti su di lei immediatamente, nonostante non se ne fosse accorta. C’era qualcosa in lei, qualcosa che lo attirava a lei, senza che lui potesse farci niente. Continuò a guardarla meglio e notò sul suo volto delle scritte; una sulla guancia e una sulla fronte.

-“ Ragazzina… sto parlando con te!”-, stavolta David la prese su una spalla e la costrinse a girarsi verso di lui, staccandole lo sguardo da Bill.

-“ S-si…dimmi”-. Sembrò riprendere vita.

-“ Finalmente parli !Allora non ti hanno mangiato la lingua… meno male… ma cos’hai fatto in faccia?”- le chiese David d’un tratto.

-“ Non è niente, non importa”- rispose lei passandosi le dita sotto gli occhi, sapeva che il trucco le doveva essere calato, aveva pianto troppo durante “By your side”.

Si guardò le dita e in effetti erano sporchissime, un misto fra eye-liner e rimmel.

Il tizio appoggiato al muro si alzò e si parò una mano davanti alla bocca –“ No...di nuovo”-.

Saki sfrecciò come un razzo accanto a lui e lo accompagnò nello stanzino che doveva essere per forza il bagno.

David lanciò di nuovo un’occhiata ad Elisa –“Lui è Peter…”- disse.

-“ Si l’avevo immaginato”- rispose lei. Ora si sentiva stranamente a suo agio.

Saki ricomparve dalla porta del bagno che sorreggeva Peter.

-“ Un altro falso allarme?”- chiese David, -“ Un altro falso allarme”- rispose Saki, -“ Ma ora basta, allora questa Coca Cola?”- chiese rivolto ad Elisa.

-“ Si certamente! Eccola!”- disse estraendo una bottiglia intera dalla borsa. Saki l’afferrò al volo e le sorrise. David era ancora dubbioso, mentre osservò Peter che bevevo aiutato da Saki, il suo sguardo tornò sulla ragazza di fronte a lui, che guardava preoccupata la scena.

-“ Allora ragazzina, come mai sai cosi bene il tedesco?”- chiese incuriosito. Lei lo guardò stupita –“ Perché mi piace…beh sai, io vado spesso in vacanza in Austria, e anche in Trentino, e come saprai, li si parla..”-, lui annuì, -“ E poi per loro..., per capire meglio i loro testi, sai per amore si va questo ed altro no ?”-continuò.

David rise, -“ Già… ma dimmi in Austria dove? “-

-“ A Innsbruck “- rispose lei con una voce sempre più roca.

-“ Un’altra….! Un’altra così…Aspettate ancora un altro scatto! Uno solo...Bill! Guarda qui!”-.

Quando il fotografo ripose la macchina Bill sembrò esseri tolto un gran peso.

-“ Ma cosa ti era preso?”- gli chiese Tom, e mentre cercava David con lo sguardo notò la ragazza poco distante da loro. Si fermò ridendo, poi guardò il fratello, che naturalmente la fissava –“Guarda che roba…avrà pure la faccia sporca ma…”- la osservò da cima a fondo, poi scoppiò a ridere –“ Ah! Questo spiega tutto! E come darti torto! Bravo fratellino!”- e gli diede una pacca sulla spalla.

-“ Si ma non farti notare più di tanto…E poi io mica stavo guardando lei” – gli rispose Bill.

-“ A no? Che strano…” – scoppiò a ridere in faccia al fratello.

-“ Piantala”- gli rispose Bill ridendo sotto i baffi.

Poi guardò di nuovo la ragazza, che stava conversando con David, ma avvolte lanciava occhiate preoccupate a Peter, si era girata dal lato della guancia scritta, la destra. Ora riuscì a leggere cosa c’era scritto : Bill, il suo nome . Notò anche sulla fronte della ragazza il simbolo della sua band. Si sentì stranamente orgoglioso.

Georg comparve all’improvviso alle spalle di David e anche lui notò la ragazza, le sorrise poi si rivolse a David –“ Sta meglio ?”-.

David si voltò verso Saki e Peter –“ Pare di si..finalmente.”- poi tornò ad osservare dubbioso la ragazza , -“ Io vado a controllare meglio “- si alzò dalla sedia e si allontanò.

I due rimasero a sorridersi per un po’.

-“ Allora tu dovresti essere nostra fan giusto ?” – chiese Georg.

-“ No…”- rispose Elisa quasi interrompendolo –“ Ti assicuro molto di più...credimi!”-.

Nel frattempo comparvero Tom e Gustav . Il rasta fu il primo a parlare –“ Ciao ? Come va ? Io sono Tom”- e le porse la mano. Gli altri tre si guardarono per un istante poi scoppiarono a ridere. Tom fece la faccia da “Finto offeso” e li guardò deluso.

Elisa fu la prima a riprendersi –“ Ma va?”- gli disse –“ E vuoi che non lo sappia ?”- . Rise anche lui –“ E va bene, ma era solo per essere educato!”-, -“ a certo “- rispose lei e tutti e quattro risero ancora più fragorosamente.

Quando si ripresero Elisa chiese -“ Ragazzi posso abbracciarvi ?”-.

-“ Come no!”- rispose Tom e le si avvicinò, ma lei cominciò da Gustav .

-“ Comunque io mi chiamo Elisa, ma ovviamente potete chiamarmi Ely”- disse lei.

-“ Hey parli come se ci dovessimo rivedere “- disse Tom ridendo quando lei si staccò da lui.

-“ Hai ragione, dopo questa sera, anzi notte, non ci vedremo più…Ma non ci pesiamo, pensiamo solo a vivere questo momento”- rispose lei consapevole.

Bill intanto, si stancò di osservare la scena da lontano e si decise a raggiungerli.

-“ Giusta affermazione! Da chi l’hai imparata?”- chiese Tom, a Gustav scoppiò una risatina.

Lei si limitò a guardarli alzando le sopracciglia, ma le mancava qualcuno, si guardò un attimo intorno, poi interrupe la pausa di silenzio che si era creata tra lei Tom e Gustav –“ Ma dov’è Bill?”- chiese. Tom sorrise –“ Lo sai che è una bella domanda ?” -, -“ Era con te prima “- rispose Gustav.

-“ State cercando me ?”- chiese una voce familiarissima.

Elisa rabbrividì –“ Oddio! Era meglio che stavo zitta forse “- pensò.

-“ Sentivate cosi tanto la mia mancanza ?”- chiese Bill ridendo.

-“ Noi no! Lei…”- rispose Gustav.

Elisa lo fulminò con lo sguardo , e cominciò a tremare leggermente.

–“Stai calma stai calma e affronta la situazione”- si disse.

Lentamente si voltò verso di lui, aveva una pura matta di guardarlo in faccia.

Ne ebbe ancora di più quando se lo ritrovò di fronte, sembrò aver perso davvero la parola stavolta.

Ora si guardarono meglio in faccia, lui le sorrise dolcemente e le lanciò un’occhiata dalla testa ai piedi, notò che non c’erma molta differenza di altezza fra loro due. Tom e Gustav raggiunsero Georg e David per assicurarsi che Peter stesse davvero meglio.

-“ Oddio mi hanno lasciato da sola di fronte a lui…aiuto…adesso io gli muoio davanti”- pensò lei fa sé e sé. Bill le si avvicinò e le disse in un italiano perfetto, forse con una c troppo forzata –“ Ciao”- poi aggiunse –“Ely”-.

-“ Ciao…Bill”- rispose lei sempre in italiano. Le tornarono gli occhi lucidi, ma si sforzò di non ricominciare a piangere , lui se ne accorse immediatamente, -“ Non è male come inizio no…sai non sono molto portato per le lingue, già è difficile l’inglese…ma tu invece credo che sai abbastanza bene la mia di lingua vero ?”- le chiese stavolta in tedesco.

Lei rispose sorridendo ma sempre con gli occhi lucidi –“Si…”- si guardarono in silenzio per un attimo, poi lei gli chiese –“ Come fai a sapere …”-, -“ Come ti chiami?” la interruppe lui, lei annuì un po’ stupita, -“ Ti ho sentito mentre ne parlavi con gli altri…ma senti che voce che hai, mi dispiace davvero”- continuò Bill .

-“ Eh già…”- disse lei guardando in basso, poi si passò di nuovo una mano sotto gli occhi, stavolta per asciugarsi le lacrime.

-“ O no no no! Vietato piangere!”- disse lui e istintivamente l’abbracciò.

In quel momento Elisa entrò in confusione mentale, aveva sempre sognato quel momento pur sapendo che non sarebbe mai successo, invece… E ricambiò l’abbraccio, molto incerta gli allungò le braccia intorno al collo.

-“ Non piangere, ti prego”- le sussurrò lui all’orecchio, poi si staccò –“ Per non parlare della faccia…ma sei stata al mio concerto… o in un campo di battaglia?”-. Risero.

-“ Tutti e due”- rispose lei.

-“ Aspetta, vedo cosa posso fare…Natalie!”- chiamò –“ Portami uno struccante, svelta!”-.

Lei comparve all’istante con dei batuffoli di cotone imbevuti e uno specchio.

-“ Accidenti guarda che ti sei fatta!”- disse alla ragazza e le porse lo specchio.

Lei sicura che non fosse niente di ché si guardò tranquilla, per un attimo…

-“ Oddio!”- urlò quasi –“ Non mi si può guardare, porca miseria!”-.

-“ Bill pensaci tu…” – disse Natalie e si allontanò.

Intanto Saki e David erano alle prese con Peter, che ormai si era quasi ripreso del tutto.

-“ Aspetta ancora un attimo…”-

-“ Non cancellare la scritta “- sbottò Elisa, lui si fermò per un attimo guardandola poi scoppiò a ridere –“ Va bene come vuoi…Ok fatto!”-, lei sorrise sotto i baffi guardando i basso.

-“ Non ti guardi allo specchio?”- chiese Bill.

-“ Mi fido…”- disse lei e restituì lo specchio a Natalie che passava in quel momento.

-“ Va bene allora io vado a fumare…”-,

-“ Vengo con te”- gli disse lei e si diressero verso la finestra, dal lato opposto della stanza da dove si trovava Peter.

-“ E comunque i cantanti non devono fumare”- disse lei severa.

-“ Neanche le ragazzine “- Risero, lui si accesa una Marlboro Light.

-“ Io ragazzina? Allora siete tutti fissati ! Siamo quasi coetanei se non lo sapessi!”-.

Prima di accenderla anche a lei ci pensò, poi le chiese –“ E chi mi dice a me che tu fumi veramente ? O magari è la prima volta e lo fai tanto per provare…”-

Lei sbuffò ridendo –“ Bill falla finita e accendi”-, lui ubbidì.

-“ Allora quanti anni hai ?”-

-“ Sedici…cioè quasi diciassette, li compio a Novembre”-

-“ Vedi ? Sei ancora minorenne, quindi ragazzina…”- e lui rise, lei fece la finta offesa.

-“ Allora dimmi…come ti ha trovato Saki ?”, - “ Sono scappata dai miei, dai miei zii e da mia cugina, io sono fatta così, se qualcosa non mi va, non la faccio, e magari scappo”- lei rise, lui la osservò per un momento nei suoi occhi verdi, poi aggiunse –“ Ribelle”-, -“ E’ gia..”-.

Elisa finì la sigaretta per prima, poi le venne una strana voglia, -“ Dai fammi fare un tiro della tua”-

-“ Cosa ? Ma l’ho finita quasi”-, -“ Meglio così te la finisco io “- gliela sfilò dalla bocca e gli rubò gli ultimo due tiri. Lui la guardò come ipnotizzato poi sorride beffardo.

-“ Elisa adesso dovrei riaccompagnarti, ti porteremo volentieri in albergo con noi ma…” – David fulminò con lo sguardo Saki –“ Ma credo sia meglio…”.

-“ Si hai ragione “- disse lei ricordandosi di qualcosa, estrasse il cellulare dalla tasca dei pantaloni e lo aprì : quattordici chiamate perse. Sbuffò e lo ripose come se niente fosse –“ Arrivo!”-.

-“ Aspetta”- Bill la trattene per la maglietta –“ lasciami il tuo numero “-. Elisa lo fissò negli occhi ,

-“Tutto questo è folle…stò sicuramente sognando, cioè lui in persona che chiede il numero a me ? “

-“ Se non ti dispiace “- aggiunse, estrasse il Sideckik e glielo porse –“ Certo che no, come potrebbe dispiacermi”- Scrisse rapidamente il numero, lo salvò con “Ely”, -“ Allora ciao…”- gli disse, lui non rispose ma si limitò a guardarla come sapeva fare solo lui… Lei salutò gli altri, poi Saki le comparve accanto di nuovo pronto ad accompagnarla. Fu l’ultima fan ad uscire da quella stanza, prima di varcare la porta di fermò un istante e si voltò, come sospettava si ritrovò il ragazzo dei suoi sogni di nuovo con gli occhi su di lei – “ Andiamo “- disse Saki, lei uscì dalla porta con la testa girata ancora verso di lui.

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Capitolo 14
*** L'inizio ***


CAPITOLO 14

-L’inizio-

-“Quindi sei scappata ? Pensa i tuoi genitori quanto saranno in pensiero, io mi sento responsabile”-

-“ No Saki, noi stessi siamo responsabili delle nostre azioni, tu non ti preoccupare davvero, torna da loro, da qui posso proseguire da sola”-. Erano tornati esattamente nel punto in cui si erano incontrati –“ Sicura di voler proseguire da sola ?”- chiese preoccupato, -“ Certo! Sicurissima, so cavarmela da sola, li ritroverò, staranno qui da qualche parte ad aspettarmi…Ciao, grazie di tutto”- le porse la mano, lui l’afferrò piano quasi dispiaciuto –“ Grazie a te, senza Coca Cola non so some avremo fatto…Adesso vai, ti staranno cercando”- lasciarono la presa, -“ Si…salutameli “- si voltò, fece qualche passo a piedi e senza guardare indietro neanche per un attimo ricominciò a correre, arrivò di nuovo all’entrata , si fermò di scatto quando scorse i suoi parenti sul prato come la stavano aspettando quando era finito il concerto. Ormai le fans dovevano essere tutte a casa, rimaneva solo la gente che era venuta per il Fiesta. Si accorse la faccia disperata della mamma e della cugina, i zii erano molto arrabbiati, e l’espressione sul volto del padre era indecifrabile.

Li chiamò –“ Sono qui!”- e corse da loro , la mamma si alzò dalla panchina, molto arrabbiata –“ Tu a me mi vuoi vedere morta, sennò non sei contenta dove accidenti ti eri cacciata?”- e i zii misero il carico da undici, Arianna corse ad abbracciare la cugina –“ Ci hai fatto preoccupare ma sei pazza!”-

-“ Ma no! Ero andata a cercare la fontana…perché il trucco mi bruciava un occhio… e allora ho dovuto sciacquarmelo di corsa, infatti credo che le lacrime nere che…mi erano colate non ci sono più vero?”- disse la prima cosa che le venne in mente, la mamma la guardò meglio –“ Si infatti, le scritte ci sono sempre, ma il viso ora è più pulito”-.

-“ Si! Infatti ! Poi te lo avevo anche detto quando stavamo uscendo, te l’ho detto aspettami che mi brucia l’occhio!”- le fece molto male mentire, ma non poteva spiegare cosa le era accaduto, l’avrebbero presa per pazza o comunque non l’avrebbero capita.

La scusa era abbastanza credibile . –“ Dai almeno il traffico si sarà sicuramente sbloccato a quest’ora “- disse lo zio guardando l’orologio al polso.

-“ Facciamo i conti a casa”- le disse la mamma, Elisa sbuffò.

Si diressero dove avevano parcheggiato. Elisa non sapeva come dirlo alla cugina, ma d’un tratto lei le chiese –“ Ely ma la Coca ce l’hai te giusto ?”-.

-“ SShh! Zitta! È servita a una persona… ecco diciamo che…io non so come dirtelo Ary”-

la cugina la guardò molto perplessa –“ Dirmi cosa ?”-.

-“ Sicuramente non mi crederai… penserai che è solo un’altra visione ma cavoli…”- scoppiò a piangere di nuovo, la cugina non riuscì a capire –“ Io stasera li ho conosciuti davvero, loro e tutto lo staff …e poi Bill… oddio ho fumato insieme a lui e mi ha anche chiesto il numero…”-

-“ Cosa ?”- la interruppe la cugina –“ Ma che cazzo dici ? Ma sei scema? Non hai preso droghe vero ?!”- e si allontanò da lei.

-“ Te l’ho detto che non mi avresti creduto…accidenti dovevo fare le foto cosi almeno avevo delle prove!”- Elisa trattenne si asciugò le lacrime.

-“ Elisa perché mi fai questo ? Perché mi prendi in giro ? Io sono tua cugina! Perché?!”-.

Arrivati alle macchine si salutarono tutti tranne le ragazze, Elisa era davvero sorpresa del fatto che la cugina non la credesse –“ E’ successo qualcosa ?”- le chiesero i zii, vedendo che non si erano salutate e si guardavano torve dalle macchine , -“ Niente “- rispose Arianna –“ Elisa delira”-.

UN ORA DOPO A CASA

-“ Fila in camera tua non ti voglio più sentire fino a domani mattina…!”-

-“ Si si !”- rispose la ragazza e si precipitò in camera, s’infilò di corsa il pigiama poggiando la sua maglietta che Bill aveva toccato, come una reliquia sulla sedia, la osservò per un attimo, poi sentì di nuovo i rimproveri della madre dal piano di sotto.

Spense la luce e si infilò sotto il lenzuolo, ma restò ferma a guardare il soffitto e grazie dalla luce dei lampioni che entrava dalla finestra, anche i poster.

Aveva troppi pensieri in testa, si era resa conto che no aveva sognato, che era stata la realtà in persona, però si senti soffocare al pensiero che non li avrebbe mai più rivisti.

Girò la testa dal lato destro e chiuse gli occhi, ormai erano le due e mezza di notte.

Non ebbe un sonno tranquillo, era tormentata dalle sue paranoie, come le definiva lei, e si svegliò di colpo. C’era qualcosa che le aveva disturbato il sonno, proveniva dal comodino, e c’era anche una luce. Si alzò a sedere sul letto e rimase immobile; era il suo cellulare, stranamente prima di tornare a casa aveva levato il silenzioso e attivato la vibrazione, dimenticandolo acceso.

-“ Uffa e mo chi è ?”- pensò, si sdraiò di nuovo, non aveva tanta voglia di rispondere, poi tra un lamento e un altro afferrò il cellulare e lanciò una breve occhiata al display.

Il numero aveva un prefisso che lei conosceva bene, non era italiano.

Trasalì -“ Non può essere…no…no…”-, ma decise ugualmente di farsi coraggio, con la mano tremante aprì il Motorola e rispose, in tedesco, poi attese una risposta, chiunque fosse dall’altra parte sembrò esitare, poi riprese vita.

-“ Hey ciao! Anzi buongiorno ormai vista l’ora, stavi dormendo vero…?”-.

Appena riconobbe la sua voce Elisa si alzò in piedi e si diresse verso la finestra.

-“ Oddio ma sei…proprio tu ? “- chiese con un filo di voce.

-“ Si…in persona, anzi, al telefono…scusami tanto so che ti ho svegliato ma dovevo dirti una cosa”-

a quelle parole Elisa pensò di essere impazzita, ma decise di ascoltarlo , - “Una cosa…? Si certo dimmi ti ascolto”-. Non potè vederlo ma lui sorrise, -“ Lo so che ti sembrerà ridicolo…penserai, ma il cantante dei Tokio Hotel è pazzo, mi telefona alle quattro del mattino per dirmi questo, so che non sono discorsi da fare cioè sai…a quest’ora chiamarti e…scusa non so da dove cominciare”- sembrava impacciato. Lei non credeva neanche di starci parlando veramente, pensò che fosse un’altra delle sue travecole.

-“Bill…che succede? Non fare giri di parole dai, oddio non dirmi che Peter…”-

-“ Ma no-“ la interruppe lui –“ Sta benissimo ora, grazie a te…comunque il punto è un altro vedi, i ragazzi dicono che vogliono rivederti e visto che dobbiamo stare a Roma fino a giovedì potresti…venirci a trovare no?”- attese una sua risposta. Lei si senti felicissima per un attimo, -“ Non posso crederci! Certo che vengo tanto so anche qual è il vostro albergo!”-

-“ Ma non è quello il problema mando Saki a prenderti, non so ancora dove”-

-“ Davanti al cinema Barberini, ci conviene fidati…ma domani è ancora sciopero dei mezzi, ma tu non ti preoccupare dimmi solo a che ora”-

-“ La mattina se per te va bene…tanto noi proviamo e andiamo in giro, ma poco, facciamo alle dieci ?”- chiese speranzoso, lei rispose all’istante –“ Si! Va benissimo! Sarò lì anche prima!”-

-“ Grande! Allora adesso dormi se no non ce la farai mai ad alzarti domattina”-

-“ Non ti preoccupare ci vediamo domani allora…”- suonava strana quella frase, Elisa ancora non credeva a niente di quello che si erano detti.

Poi senti –“ Salutala!”- e sorrise, -“ Li hai sentiti vero ?”- chiese Bill.

-“ Certo…risalutali!”- stava tremando di nuovo.

-“ Ok…allora Ely a domani e, buonanotte”- rise.

-“Anche a te”- attaccarono.

Tornò a letto, ma era nervosa, -“ Tu non lo avrai mai”- si ripetè e con questa convinzione si riaddormentò.

-“ Glielo hai detto del sogno ?”- chiese Tom con un tono di rimprovero, Bill smise di fissare il cellulare e lo appoggiò sul comodino –“ No…”-

-“ E che aspetti ?”-

-“ Ma non lo so, glielo dirò dai! Adesso basta parlare che ho sonno”-

-“ Come vuoi…Notte!”- disse Tom si alzò e uscì dalla camera del fratello.

Bill si sdraiò sul letto ancora truccato, voleva smettere di pensare a lei, in fondo era solo una delle tante oppure no ?

Non poteva saperlo, ripensò a tutta la serata nel backstage, al suo viso…

Si giro più volte nel letto, il solo pensiero non lo faceva dormire.

Si alzò e si affacciò alla finestra, si accese l’ennesima Marlboro, ma anche fumare gli ricordava lei. Finì la sigaretta lentamente e tornò a letto, a fissare il soffitto…

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Capitolo 15
*** Arrivo all'hotel ***


CAPITOLO 15

-Arrivo all’hotel-

Erano le otto in punto di mattina quando la sveglia sul cellulare suonò, la canzone era sempre la stessa, “Monsoon” . Elisa si alzò e in fretta, rifece il letto, poi si precipitò in cucina; la mamma era gia sveglia come al solito, e aveva già preparato la colazione.

Si sedette a tavola frettolosamente. –“ Ben alzata… come mai a quest’ora ?”- le chiese torva.

-“ Ma come ? Ti sei dimenticata che oggi dovevo andare al cinema col cinese e Fede… cioè col cinese e basta ?”-. La mamma sapeva che la “migliore amica” della figlia, che poi tanto migliore non era, l’aveva abbandonata senza farsi più sentire, di certo come non farebbe una vera amica, e non era la prima volta che succedeva.

-“ Ma va ? Oggi? E come fai con i mezzi, prima di tutto non hai gli orari, poi è ancora sciopero”-

aggiunse sarcastica.

-“ Lo so mamma cara…infatti sarai tu ad accompagnarmi…vero? Per forza, papà ancora dorme”- fece gli occhi dolci alla mamma.

-“ Veramente stamattina avevo anche altri impegni…e poi dopo quello che hai combinato non ti meriteresti di uscire per una settimana “- rispose fredda.

-“ Mamma! Per favore non ricominciare! Ho dovuto subire il trauma del trasloco , degli amici e lo sai bene. Adesso non fare i capricci, ho anche rimesso apposto la camera e…”-

-“ A che ora devi stare li ? “-

-“ Alle 9 e mezza!”- rispose la figlia felicissima dentro di sé.

IN MACCHINA

-“Allora dove hai detto che vi dovete vedere ?”-

-“ Dentro al Barberini…”- disse Elisa calma.

-“ E trasmettono i film di mattina ?”- la mamma cominciava ad essere dubbiosa.

-“ Certo! E’ uno dei pochi cinema che li trasmette di mattina, ne sa qualcosa Fede, sai tutte le volte che ha fatto sega a scuola…hey aspetta che mi vibra il cell”- e improvvisò una finta chiamata.

-“ Dany! Si ? Ok! Io sto arrivando, va bene aspettami…”- chiuse il cellulare poi disse –“ E’ già arrivato accidenti…”-. La mamma le lanciò un’ occhiata perplessa.

Arrivarono all’entrata alle 9 e 35 , la mamma accostò la macchina.

-“ Quando prenderò la patente…”- pensò Elisa ad alta voce e diede un bacio alla mamma.

-“ Allora…non ti preoccupare mangiamo al primo Mc che troviamo…poi andiamo in giro, credo che tornerò oggi pomeriggio o stasera, tanto mi riaccompagna la madre sua…non ti preoccupare e non mi assillare di telefonate ok ? Ti voglio tanto bene!”-.

-“ Si! Anche io ti voglio bene…Ce li hai i soldi ?”- le chiese mentre scendeva dalla macchina.

-“ Si! Certo ! Tranquilla! A stasera!”- e si avviò a passo svelto verso l’entrata, poi rallentò il passo e si girò per controllare che si fosse allontanata.

Via libera.

-“ Adesso devo aspettare mezz’ora ? Oddio”- pensò, ma non fece in tempo a guardarsi attorno che si fermò un furgoncino nero vicino a lei, con i vetri oscurati.

Riconobbe immediatamente il guidatore e quasi saltò dalla gioia.

-“ Buongiorno…salta a bordo!”- le disse sorridendo.

Dopo aver aperto lo sportello scorrevole si accorse che c’era anche Tobias, lo salutò

-“ Ciao! Ci sei anche tu?”-

-“ Si! Io adoro Roma, quindi volevo farmi un giretto”-.

Mentre era lì Elisa guardò i passanti da dietro il vetro oscurato e solo il pensiero che li c’era salita più volte la sua band del cuore. La rallegrò, ora le sue ansie erano sparite.

-“ E’ un grande rischio per noi avere a che fare con te”- disse Saki appena arrivati.

-“ Lo so benissimo “- rispose lei, -“ Sai poi sei ancora minorenne…ti prego di mantenere la privacy, non sappiamo ancora quanto possiamo fidarci di te, i ragazzi hanno insistito tanto per incontrarvi anche oggi, soprattutto Tom…”- le sorrise maliziosamente.

-“ Spiacente per lui, ma io preferisco il fratello…”- le due guardie risero.

Arrivati passarono di fronte all’entrata principale, che sembrava la stanza di una casa di cura.

Un centinaio di ragazze minimo, era li appostata chissà da quante ore, chi spingeva, chi urlava, chi teneva alzate fotocamere , e chi piangeva.

Fecero il giro esterno dell’Hotel e arrivarono ad un ‘altra entrata, dove all’esterno c’erano due buttafuori vestiti in grande stile.

Scesero e arrivarono all’ingresso.

-“ E lei ?”- chiese uno dei due gelido.

-“ Lei è con noi”- risposero in coro Saki e Tobias. I due aprirono la porta e li fecero passare.

La hall dell’hotel era bellissima, tutta addobbata, con un lampadario di cristallo e divani in pelle.

Elisa rimase stupita.

Entrarono in ascensore. –“ Wow è bellissimo quest’hotel, non l’avevo mai visto dentro”- disse lei,

-“ Ma tu non abiti qui a Roma?”- chiese Tobias.

-“ No”- rispose lei, -“ In provincia”-.

Arrivati uscirono dall’ascensore e si diressero verso una delle tante camere . –“ Abbiamo dovuto affittare un intero piano “- disse Tobias, -“ Caspita…”- rispose lei.

-“ Allora senti ci pensi tu? Io devo sbrigare delle faccende…”- disse Saki.

-“ Si la porto io dai ragazzi, ci rivediamo per l’ora…di pranzo ?”- chiese Tobias.

-“ Se ce la faccio, non so devo sentire David, oggi dobbiamo stare attenti a cosa mangerà Peter. Ma ti faccio sapere io , ciao”-, salutarono Saki e Tobias condusse Elisa dall’altra parte del corridoio, -“ Stanno facendo ancora colazione , ma ti stanno aspettando “- le disse lui sorridendo .

Arrivati a una stanza della quale Elisa non volle sapere il numero, lui aprì la porta ed entrò.

Lei come al solito rimase indietro un po’ intimidita , -“ Eccola qui, ve l’ho portata anche in anticipo!”- disse e i quattro si sporsero per guardarla meglio.

Era una camera matrimoniale enorme con la moquette,e al lato destro vicino la finestra c’era un tavolo con le ruote e Tom e Gustav stavano facendo colazione, Bill era intento a pettinarsi i capelli e Georg seduto sul letto ad allacciarsi le scarpe. Sulle prime pensò che fosse la stanza di Georg, ma poi vedendo la valigia aperta cola di cappelli e montagne di vestiti sparsi ovunque si rese conto che era la camera di Tom.

Quando entrò tutti si fermarono e la salutarono in coro.

-“ Ciao ragazzi…”- disse lei piano, la voce non le era ancora tornata del tutto.

-“ Beh io allora ve la lascio, scusate ma devo andare “- disse Tobias, li salutò e sparì.

-“ Tranquillo “- gli urlò Tom contro –“ è in buone mai…le mie…”- rise.

Lei si avvicinò al tavolo, cercando di non guardare troppo Bill e si sedette sulla sedia vicino a Tom, -“ Ha ha…che ridere”- gli sbottò in faccia facendo la finta offesa. Gli altri risero, lei si accorse che Bill la stava fissando di nuovo, -“ Come? Mi respingi ragazzina? Guarda che nessuno resiste al fascino del Sexgott “- , Georg gli tirò un pedalino arrotolato in testa.

-“ Io si”- rispose lei decisa guardandolo dritto negli occhi, aveva i dreads legati ancora senza fascia e cappello.

Georg scoppiò in una risata frivola, Gustav si trattenne dal dire qualcosa e Bill cercò di chiudere quella “discussione”.

-“ Perché non mangi qualcosa con noi ? Hai…fatto colazione?”- chiese sedendosi di fronte a lei.

-“ Si, ma mangerò lo stesso qualcosa con voi”- disse decisa fissando Tom e alzando le sopracciglia.

Poi rivolse lo sguardo verso Bill, ma le sembrò di cadere a terra a momenti e spostò gli occhi verso la finestra.

-“ Allora parlaci di te…”- disse Georg all’improvviso.

-“ Ok cosa volete sapere…?”- rispose lei guardandoli uno ad uno, tremando appena incontrato lo sguardo di Bill.

-“ Sei fidanzata ?”- le chiese Tom fissandola.

Lei ci pensò un po’, Bill intanto sperava in un deciso “No”, trattenne il fiato aspettando la sua risposta.

-“ Oh si certo…”- rispose lei sorridendogli.

Silenzio.

Poi scoppiò a ridere e aggiunse –“ Come non lo sai? Ho una fila di spasimanti che tu neanche te ne accorgi…”- tutti risero della battuta rivolta a Tom, tranne lui ovviamente e Bill tirò un sospiro di sollievo.

-“Al momento no”- disse lei, stavolta si riferiva a tutti e quattro.

-“ E come mai ?”- azzardò Bill, non si erano ancora rivolti la parola.

Lei lo guardò, poi rispose –“ Ma chi lo sa…evidentemente come dico sempre, il ragazzo giusto per me, lo devono ancora inventare”-,

-“ Ma sono io tesoro!”- disse Tom, lei neanche lo guardò, -“ Oppure esiste ma…”-

-“ Ma?”- chiese Bill, lei si morse il labbro, in quel momento bussarono alla porta.

-“ Chi è ?”- chiese Tom, -“ Servizio in camera, devo ritirare il tavolo “-, -“ Ma io non ho finito..”- Tom non fece in tempo a finire la frase che girarono la chiave nella toppa.

-“ Devi nasconderti “- disse Georg alla ragazza balzando giù dal letto.

-“ Si lo so ma dove?”-

-“ Nell’armadio…no…sotto il letto…dietro la porta”- disse lui.

-“E’ meglio in bagno “- disse Bill.

-“ Si giusto, dov’è ? “- gli chiese.

-“ Di qua…”-

-“ Ecco bravo fammi strada”-.

Sparirono nel momento in cui la porta si aprì ed entrò una cameriera che sapeva bene il tedesco.

Una volta in bagno lei istintivamente chiuse la porta.

Si voltò, lui si era seduto sul bordo della vasca da bagno con le mani appoggiate; era bellissimo.

Le venne la pelle d’oca, erano quasi al buio.

-“ Non vedo niente”- disse lei quasi mentendo, -“ Accendi la luce”- rispose lui ridendo,

-“ Se apro la finestra ?”-

-“ Fai come ti pare” – disse lui, poi rise di nuovo.

-“ Se trovassi l’interruttore…”- disse lei tastando il muro.

-“ E’ qui”- disse lui e si alzò, lei aveva appena trovato l’interruttore ma nel momento che lui accese la luce le loro mani si toccarono, quella di lei era sull’interruttore, e in quel momento sotto la mano di lui.

Si fermarono entrambi all’istante, nel momento in cui si accese si trovarono faccia a faccia, vicinissimi . Lei sorrise –“ Grazie”-, -“ Niente “- rispose lui fissandola negli occhi.

Lei ebbe la sensazione che le stesse accarezzando la mano.

-“ Che belle unghie...”-

-“Adesso te ne sei accorto?”- disse lei sorridendo, -“No”- rispose lui prendendo la sua mano per osservarla meglio da vicino.

-“ Chissà chi ti ha dato l’idea eh ?”- sorrise.

-“ Beh sai…non so se hai presente, il mio cantante preferito, quello dei Th”-

-“ Adesso proprio non mi viene in mente…”-

-“ Ma come? Il gemello di quell’altro…guarda il suo nome è ancora scritto sulla mia guancia”- si girò per mostrargliela, - “ Ah si Bill! Ho capito adesso…”- e scoppiarono a ridere.

Tom continuò a ripetere alla cameriera –“ Non si preoccupi, è tutto ok, è la mia stanza, non ho bisogno di niente…per favore !”- poi sentirono sbattere la porta, evidentemente se ne era andata.

-“ Sai che hai delle bellissime mani ?”- le parole di Bill le fecero venire la pelle d’oca,

-“ No…cioè si me lo dicono tutti, comunque grazie “- Rispose piano, lui la guardò di nuovo negli occhi, Tom comparve sulla porta aprendola in un modo bestiale –“ Se ne è andata…forza uscite!”- .

Note dell'autrice: spero k vi piaccia!! Ci tenevo a sottolineare che non è la solita favoletta dove c'è un innamoramento immediato ! e credetemi, per Elisa non sarà affatto facile, la sua vita è cambiata per sempre da questo momento in poi...Ma non voglio roinarvi la sorpresa!! E intanto faccio un pò di ringraziamenti : NICEGIRL: è diventata ormai una mia lettrice accanita! ti ringrazio x seguire ogni capitolo ! dankeeeeeee
valeEBill: un'altra mia lettrice preferita! Anche le tue ff nn sono male!!

pandina_kaulitz: beh che dire!! grazie anche a te per seguire la mia FF!!

la my cuggi twin: Aryyy mein zwilling ich liebe dich!!!! diko solo questo!!

loryherm: senza di te non so come avrei fatto!!! Dankeschon!!!! tadb

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Capitolo 16
*** Non stai sognando ***


CAPITOLO 16

-Non stai sognando-

-“ Non farci caso”- disse Bill serio, leggermente preoccupato, -“Il suo carattere è cosi, non sembra ma è molto permaloso, e tu l’hai offeso, per questo ora ti tratta cosi”-, Elisa gli camminava affianco, stava accompagnando la sua band preferita in sala prove, e Tom camminava a distanza, di fronte a loro.

-“ Cosa? Ma come sarebbe che io l’ho offeso?!”- fissò Tom e lui sentì il suo sguardo pesargli sulla schiena, ma rimase a testa bassa con le braccia incrociate.

-“ Si…è arrabbiato perché lo hai respinto, non è abituato a sentirsi dire di no”- disse il gemello.

Lei sospirò –“ E’ assurdo! Cioè Bill… non è colpa di nessuno se mi piaci t…cioè se Tom non è…ecco, il mio tipo. Mi capisci no?”-, lui sorrise a sentire quelle parole, poi le accarezzò la guancia –“ Si ti capisco”-.

Lei si sentì svenire all’istante.

-“ Forza ragazzi mettiamoci al lavoro!”- esclamò severo David che aveva osservato quella scena da lontano.

Entrarono in sala prove e mentre gli assistenti addetti al suono revisionavano gli strumenti Elisa istintivamente si aggiunse a controllare che le prese fossero ben attaccate.

David si irrigidì, -“ Ferma, quello non è assolutamente compito tuo!”- si rivolse a lei con tono gelido. Lo staff che l’aveva accolta ben volentieri si fermò di scatto.

-“ David…”- con voce sprezzante Bill gli si parò davanti.

Ma il manager continuò a fissare severissimo la ragazza, -“ Hai capito quello che ti ho detto ragazzina ?”- tutti si zittirono, compresi Alì, Tobias,Gustav; Tom e Georg si lanciarono un’occhiata.

-“ O certo, perfettamente…Ma sai una cosa? Stai pure tranquillo, non sono affetta da nessuna malattia contagiosa, tanto meno per i strumenti musicali”- rispose gelida lei avvicinandosi a lui.

-“ Che vuoi fare adesso ? Ti sei offesa? Mi vuoi menare, o cosa?”- ironizzò David.

Alì lo raggiunse velocemente –“ Smettila adesso stai esagerando!”- gli sbottò in faccia.

Tom lanciò un’occhiata ad Elisa, poi volse lo sguardo altrove.

Sul volto di Bill comparve un espressione alquanto furiosa.

Lei accellerò il passo verso di lui, ma non aveva assolutamente violente intenzioni, non ne valeva la pena, voleva solo guardarlo meglio in faccia.

-“ Io non voglio menare proprio nessuno hai capito? Ma cavoli, mi hai preso veramente per una ragazzina? Ma cosa credi?”-, il suo tono di voce rimase calmo.

Bill l’afferrò di scatto e la trascinò indietro – “ Sta calma”- le disse –“ Non ne vale la pena, non lo ascoltare”-.

Lei tremò per il solo contatto fisico ma la sua espressione rimase imbronciata verso il manager.

Stavolta lui si avvicinò minacciosamente verso di lei, -“ Non te la cavi con un po’ di coca-cola sai, tu per loro sarai solo una rovina, e loro non devono distrarsi dal lavoro!”- sembrava furibondo.

Bill lasciò la presa e si ritrovò faccia a faccia con David –“ Adesso smettila…”- gli disse calmo ma decisamente arrabbiato –“ Ora basta…Sei fuori di te non lo vedi”-.

-“ Se ne deve andare, adesso!”- sbottò David e provò ad avanzare verso di lei.

Bill lo bloccò all’istante con una mano sul petto, -“ Lei non se ne andrà, anzi…verrà in tour con noi”- era deciso.

Lei lo fissò a bocca aperta, ricominciò a pensare che stesse ancora sognando. Quello del tour insieme a loro era sempre stato uno dei suoi più grandi desideri.

Si girò e si ritrovò lo sguardo di Georg, le sorrise.

David sbottò in una risata isterica, -“ Non sono io il matto qua, sei tu quello fuori di testa!”- disse rivolto a Bill, il quale rispose con un sorriso beffardo, -“ Vuoi scommettere? Mettiamola ai voti”- ignorò deciso il suo manager e si voltò.

-“ Allora…Tobias?” – chiese sorridendo.

La guardia rispose all’istante –“ Oh si! Mi è troppo simpatica!”-.

-“ Bene bene…Alì?”-

-“ Certo! Potrà anche esserci utile come lo è stata con la Coca-Cola, noi non lo dimentichiamo!”- rispose Alì sorridendo alla ragazza.

-“ Molto bene…Gustav?”-, il bassista annuì all’istante sorridendo ad entrambi.

-“ Georg?”-

-“ Voto si! È logico!”- rispose lui. Sembravano tutti molto entusiasti

L’espressione beffarda sul volto del leader non scomparve neanche quando lo chiese al fratello, -“ E tu Tom?”-, il chitarrista sembrò pensarci su, poi disse –“ Si…come potrei non volerla?”- lanciò un’occhiata allusiva a Bill e i due si capirono all’istante.

Elisa ci aveva fatto caso, ma non riusciva a spiegarselo, in quel momento comparve Saki –“ Hey che sta succedendo qui ?”- chiese tranquillo.

David sbuffò, ma cercò l’appoggio di Saki – “ La vogliono portare in tour con noi…Spero che tu non sia favorevole”- disse amaro.

-“ Ma come no? La ragazza deve venire, ripeto, deve venire in tour con noi! Almeno fino in Belgio!”- e le sorrise paternamente. Lei contraccambiò.

Intervenne Peter –“ Hey non avete chiesto il mio parere! È un si!”-.

-“ Wow!”- esclamò Elisa quasi saltando di gioia.

-“ E il nostro staff che dice ?”- chiese ancora Bill, tutti annuirono sorridenti.

-“ Ebbene…mi pare che la maggioranza dica di si contro il tuo no, quindi ho vinto io!”- si rivolse a David gelido e sarcastico.

Per un attimo sembrò esserci una festa in quella sala prove, lo staff che si congratulava con Elisa, Saki che le faceva i complimenti , Georg che stappava bottiglie di Champagne del giorno prima e urlava –“ Dobbiamo festeggiare!”-, Elisa ancora non riusciva a crederci.

Mentre brindava insieme a Georg si accorse per un attimo della mancanza di qualcuno…Riusciva a percepirlo, non c’era bisogno di guardarsi intorno. Inventò la scusa di uscire a prendere un po’ d’aria e lo raggiunse.

-…anche se io non credo di meritarmelo, in fondo mi conoscete appena…sai, mi sembra un sogno”- si era ritrovata seduta vicino a lui sulle scale di fuori, dopo che lui aveva avuto una discussione con David che gli urlava contro – “ Io sono il tuo manager mi devi portare rispetto!”- e cose simili.

-“ Tranquilla non stai sognando” – le aveva detto guardandola negli occhi, quegli occhi verdi che aveva gia visto mesi prima, quando non stava affatto bene con la gola, e che adesso gli procuravano una strana sensazione, ma non voleva affatto pensarci, Saki e gli altri avevano ragione, non sapevano quanto potevano fidarsi di lei. Eppure Bill sentiva che era diversa, non era come le altre fans, lei era totalmente diversa, sarebbero potuti diventare amici ?

-“ Non fare caso a David, lui esagera sempre”- continuò fissandola, lei arrossì un po’ e abbassò lo sguardo. Non si era ancora abituata all’idea di parlare con lui tranquillamente, come se fosse una persona normale, non che non lo fosse, ma continuava a scatenarle un sacco di reazioni.

Alzò gli occhi e si ritrovò il suo sguardo addosso come un istante prima, tremò e gli sorrise, lui contraccambiò. Poi il sorriso di lui divenne una risata leggera.

-“ Perché ridi? “- chiese lei ancora sorridendo.

-“Stai tremando”- rispose lui.

-“ Ma no non è vero…”- si trovò spaesata e smise di sorridere, tornò a guardare in basso.

-“ Si invece!”-, le sfiorò la mano sinistra,e notò il suo anello con le stelle, poi l’accarezzò e gli sembrò di poter sentire i battiti del suo cuore per quanto era nervosa.

-“ Calma, stai calma”- pensò lei fra se e se.

-“ Sai la vita è davvero strana”- disse Bill improvvisamente.

-“ E’ già … lo dici a me”-, la guardò appena sentì pronunciare le sua parole, ancora con la voce rauca. Stavolta rialzò lo sguardo verso di lui. Era troppo bello per non guardarlo in faccia.

-“ Promettimi che non riderai di quello che sto per dirti”- la sua espressione era rasserenante.

-“ Lo giuro”- disse lei seria.

-“ Vedi…è complicato, non voglio fare troppi giri di parole ma…credo, anzi, sono sicuro di averti già visto…in un mio sogno”- disse lui e la guardò come se attendesse una risposta.

Poi continuò –“ Quando ero ancora in clinica, a marzo”- le sue dita si mossero appena sopra la mano di lei.

Stavolta lo guardò senza paura, smise di tremare –“Io non posso dire di stupirmi come te dal momento che ti sogno tutte le notti…”- si pentì un po’ di averlo detto ma gli sorrise.

-“ Ah davvero ? Grazie…dovevo immaginarlo”- risero, poi Elisa gli chiese –“ Cosa hai sognato esattamente? Se posso sapere…”- e fissò la sua espressione sicura, decisa.

-“ Ci trovavamo su un palco, io te e gli altri…e c’erano delle luci, tante luci…solo che non riesco a capire il finale perché finisce con un rumore assordante e poi c’è solo buio”- attese una sua risposta.

-“ Ma dai! Io anche ho fatto lo stesso sogno a Marzo, giuro!”- si lanciarono un’occhiata perplessa e in quel momento squillò il cellulare di lei.

-“ Scusami un momento”- disse e delicatamente spostò a malincuore la mano dalla sua per rispondere.

-“ Pronto Ely? Sono io”-

-“ Ary!”- Elisa era davvero stupita del fatto che la cugina l’avesse chiamata.

-“ Chi è ?”- chiese subito Bill curioso.

-“ Mia cugina”- rispose lei, Arianna sentendo Elisa rispondere in tedesco a quell’altra voce si irrigidì un po’.

-“ Scusami se non ti ho creduto subito, ma ho appena avuto la conferma”- disse frettolosamente, tutto il discorso che si era preparata per scusarsi l’aveva dimenticato improvvisamente.

In quel momento comparve Tom in piedi sulle scale, alle loro spalle, -“ Hey cercavo giusto voi!” –disse calmo.

Elisa dovette ripetere la frase “pronto Ary ci sei?” per un bel po’, la cugina per poco non svenne quando si accorse di aver sentito la voce di Tom. Poi riprese vita, -“ Va bene ho capito sei con loro…poi mi spieghi, ciao”- attaccò.

Elisa rimase un attimo immobile, ancora con il cellulare in mano, poi lo chiuse. Tom si sedette vicino a lei e parlò per primo, -“ Io volevo chiedere scusa a entrambi”-, lei lo guardò incredula.

-“ A te perché penso di avere sbagliato dall’inizio, ora chissà cosa penserai di me e non hai tutti i torti, e a te…”- si rivolse al fratello –“ Beh, lo sai il perché…solo questo”- si alzò e si diresse verso la cima delle scale, quando fu arrivato si voltò e disse –“ Ora è meglio che proviamo! Bill sbrigati!”-.

I due rimasti seduti sulle scale si alzarono, lei lo precedette e si sentì dire –“ Aspetta un attimo”-, si voltò e se lo ritrovò faccia a faccia. Forse lui non si era accorto che lei faceva sempre di tutto per evitare il suo sguardo, era troppo timida.

-“ Cos’è successo con tua cugina?”- le chiese con quel suo solito sorriso che le faceva girare la testa.

-“ Abbiamo…avuto una discussione. Sai ieri sera lei è stata l’unica alla quale ho detto che ci siamo conosciuti ma non mi ha creduto subito e…adesso sembra che abbia cambiato idea. A me dispiace un sacco perché siamo come sorelle”- fece una pausa.

-“ Accidenti, dispiace anche a me…ma con i tuoi? Ricordo che eri scappata”- disse lui molto interessato a quella conversazione.

-“ Ho inventato delle scuse, anche per venire qui oggi…e un po’ ci sto male, io detesto mentire, soprattutto a mia mamma, ma cosa potevo dire? Mi avrebbero presa per pazza! E già credo di esserlo”- ripensò alle visioni ma decise di non dirglielo.

Lui sembrò davvero dispiaciuto –“ Mi dispiace averti complicato la vita in questo modo, sul serio”- la guardò negli occhi, lei sentì come se le gambe le stessero per cedere. Gli sorrise.

-“ Ma non dire cosi! Questo è il migliore modo nel quale mi complicherei la vita, miliardi di volte se potessi tornare indietro”- si sorrisero.

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Capitolo 17
*** Ospiti d'onore a sorpresa ***


CAPITOLO 17

-Ospiti d’onore a sorpresa-

Elisa guardò l’orologio appeso alla parete della stanza di Tom, distraendosi un istante dalle chiacchiere con la sua band preferita: segnava le 18:30 passate, fra mezz’ora doveva essere a casa, e non ne aveva affatto voglia.

La porta della camera si spalancò in una maniera poco delicata e sull’uscio comparve David, più infuriato che mai, ma stavolta sembrava trattenere la calma.

I cinque che erano nel pieno di una conversazione sulla vita della loro fan italiana, e sui prossimi concerti, si voltarono verso la porta e l’espressione di ciascuno cambiò all’istante.

-“ Io non accetto affatto questa situazione ragazzina…”- furono le sue parole iniziali.

Lei alzò gli occhi al cielo scocciata, -“Mi odia”- pensò.

-“ David falla finita! Ne abbiamo già discusso…”- disse Bill.

-“ Tu sta zitto!”- continuò David –“ Non capisci che lo faccio per il vostro bene”- la sua espressione divenne ancora più severa,-“ Ti avverto ragazzina, se non vuoi dare troppo fastidio ti consiglio di stare al tuo posto, non devi interferire con la loro carriera”- ormai Elisa non lo ascoltava più, le sembrava di essere finita in un manicomio.

-“ E mi raccomando anche con voi…se volete portarvela con voi fino al 13 luglio in Belgio, vi consiglio di fare in modo che non nasca nessun tipo di relazione tra lei…e uno di voi quattro, sono stato chiaro?”- gli occhi del manager finirono istintivamente su Bill, che abbassò la testa.

Gli altri si guardarono per un attimo.

Elisa si alzò –“ Tu sei pazzo”- disse passandogli affianco e sparendo oltre la porta.

Bill all’istante la seguì, ma David lo blocco davanti all’uscio, -“ Fermo!”- gli disse.

In corridoio la ragazza incontrò Saki.

-“ Hey proprio te cercavo, meno male che ti ho trovato, ti prego portami a casa, per me è ora di rientrare”- gli disse passandosi le dita sulla fronte; le era venuto il mal di testa.

-“ Si hai ragione, andiamo!”- le disse sorridendole come al solito.

Entrarono in ascensore.

-“ Gli altri mi hanno raccontato quello che è successo oggi, mi dispiace davvero tanto che David ti tratti cosi…”-.

-“ Lascia perdere”-. Arrivarono al piano terra, l’ascensore si aprì all’istante.

Avevano attraversato mezza hall sotto gli occhi della reception quando dei passi accelerati si fecero sempre più vicini, sembrava che qualcuno stesse correndo, ma Elisa decise di non farci caso più di tanto, David l’aveva davvero angosciata.

-“Capirà che di te ci possiamo fidare, ha solo bisogno di tempo”- le disse Saki in tono pacato.

-“ Lo spero…”- rispose lei. Ma non aveva neanche finito la frase quando sentirono gridare -“Aspettate!”-.

Riconobbe all’istante quella voce, ma l’aveva appena lasciato in camera di Tom insieme agli altri, sarà un'altra delle sue travecole ?

-“ Hey…”- si voltò all’istante e se lo ritrovò davanti, aveva il fiatone.

-“ Che succede Bill?”- chiese Saki sempre con il suo tono paziente.

-“ La porti a casa? Voglio venire anche io!”- disse lui deciso.

Elisa lo guardò come se avesse detto chissà cosa, -“ Cosa? Dai non scherzare! Non voglio complicarti le cose, per te sarebbe un rischio, vorrei tanto che venissi anche tu credimi, ma è meglio di no”-.

-“Giudiziosa”- pensò Saki, e già da quelle parole potè comprendere meglio quanta fiducia le si poteva dare.

-“ E dai su! Fammi venire anche a me!”-

-“ Nooo! Non puoi, ma pensaci un attimo, per te è già difficile uscire vivo da quest’hotel, poi ti devi incappucciare, non hai visto qui fuori quante pazze ci sono!”-

-“ Non mi importa! Saki diglielo tu”-

La guardia lo guardò come se sapesse già la risposta che stava per dargli.

-“ Sai benissimo che Elisa ha ragione, e non se ne parla, torna dagli altri…ci vediamo quando torno”-.

Intanto erano scesi nella hall anche Tom, Gustav e Georg .

-“Che succede?”- chiese Georg a Saki.

L’attenzione di Elisa fu catturata per un momento dalle grida delle fans all’uscita, e dai loro pianti isterici.

Bill la guardò, e quando lei se ne accorse si sentì fulminare, continuò a guardare verso l’uscita, fingendo di essere interessata a chissà cosa.

-“ Non succede niente di che, riporto solo Elisa a casa”- disse Saki tranquillamente.

I tre componenti della band si lanciarono un’occhiata fra di loro, poi anche a Bill.

-“ Non ci vedo niente di male…”- proseguì Georg –“ Se veniamo anche noi, tanto ora non abbiamo niente di meglio da fare, con l’occasione ci facciamo un giro…”-.

Bill riprese vita all’istante e guardò Saki speranzoso.

Lui, la loro guardia del corpo che consideravano come uno zio, che non era capace a dire loro di no…

-“ Sapete bene che non posso…”-

-“ E dai! Chiama anche Tobias allora!”- intimò Gustav.

-“ Non vorrai mica rimetterla ai voti vero Bill?”- chiese Tom beffardo.

-“ Ci tenete così tanto ? “ – disse Elisa quasi pentendosi, e dopo che tutti si voltarono verso di lei, si morse il labbro inferiore, Tom rise.

-“ Oddio mi hai ricordato troppo Bill! Vi vestite quasi uguali, avete le stesse unghie e adesso anche i vizi!”- disse scoppiando in una risata quasi isterica.

Elisa guardò prima Bill, poi gli altri, e scoppiarono tutti a ridere, compreso Saki.

-“ So che non dovrei…”- disse chiamando Tobias al cercapersone.

In un attimo comparve affianco a loro –“ Eccomi! Allora…è inutile coprirvi di brutto perché fa un caldo tremendo, ma almeno dei cappucci! Ecco qui!”- porse ai cinque ragazzi delle giacche nere, abbastanza leggere, ognuna diversa dalle altre e dotate di larghi cappucci.

I cinque se le infilarono mentre si avviavano verso l’uscita di emergenza ( quella priva di fans in delirio all’esterno) e sgattaiolarono dentro il furgoncino nero con i vetri oscurati, lo stesso dove era salita Elisa la mattina.

Saki ingranò la retromarcia e fece il giro opposto all’entrata principale.

NEL FURGONE
tutti si spogliarono delle giacche, Tom e Georg ridevano come pazzi.

-“ Ti rendi conto del culo che hai vero ragazzina?”-

-“ Tom!”- rispose Elisa.

-“ Tom insomma basta! Che sono queste parole?”-

-“ Stai calmo Tobi, non ho detto niente di male!”-.

Elisa era seduta al centro, fra Bill e Tom; mentre Gustav e Georg dietro di loro.

-“ Tom , smetti di provarci per favore! Mi fai venire il mal di testa!”- gli disse Bill.

-“ Ma io? Non ci stavo mica provando…il culo è riferito al fatto di fortuna!”- e rise.

-“ Si…la fortuna…”- rispose il gemello.

-“ Va bene lo ammetto. Tutti e due!”- e diede una pacca sopra il ginocchio della ragazza.

-“ Hey ma sei cretino? Adesso tocchi pure!”- stavolta Bill alzò leggermente il tono di voce.

-“ Piantatela voi due!”- intimò Saki al volante.

La ragazza si limitò a spostare faticosamente la mano di Tom dalla coscia e a lanciargli un’occhiataccia.

Arrivarono verso le 19:40, dopo aver sbagliato strada una volta e avere memorizzato le indicazioni stradali di Elisa. Arrivati nella strada privata Saki accostò sotto casa della ragazza.

-“ Va bene allora grazie di tutto…ci vediamo quando, non so…”-

-“ Ma che grazie di tutto e ci vediamo, non finisce mica qui!”- disse Saki allegro.

-“ Con l’occasione chiediamo il permesso ai tuoi di venire in tour, aspettate chiamo Dunia”-.

-“ Accidenti, mia madre non parla granchè il tedesco, cioè qualcosa capisce. Poi lei ha anche antenati tedeschi…”-

-“ Davvero?”- chiese Bill sorridendole.

-“ Si…ma adesso in famiglia io lo parlo direi…quasi come l’italiano, e anche mia cugina non è male, se la cava molto bene…”-

-“ Cugina? Quale cugina?”- interruppe Tom.

-“ Mia cugina Arianna, era con me ieri sera, ma lei è rimasta con i miei parenti quando io sono scappata per venire da voi…e dicevo sai com’è uno ci si mette d’impegno a studiare questa lingua per capire i vostri testi, e poi andiamo spesso in vacanza al nord così…”-

-“ Ah peccato che non è venuta anche lei nel backstage, ma quanti anni ha?”-

lei e Bill lo guardarono seccati perché non la faceva finire di parlare, -“ quasi 14”-.

-“ Troppo piccola”- pensò Tom.

-“ Eccola è arrivata!”- sbottò Saki.

Dunia comparve vicino a loro d’un tratto ed Elisa perse di nuovo la condizione del tempo, le sembrava che ci avesse messo troppo poco tempo.

-“ Allora…sono al corrente della situazione, vuoi fare una sorpresa ai tuoi? Oppure così senza preavviso?”- le chiese Duna.

-“ Meglio che avviso”- disse Elisa e compose velocemente il numero di casa sulla tastiera del cellulare.

-“ Pronto ma? Ascoltami bene…Si si sono quasi arrivata a casa, però ascoltami un attimo…”-

Dunia intanto traduceva agli altri, curiosi.

-“ Ci sarebbero degli ospiti…ecco si vedi…non devi pensare che sono pazza, perché fra un po’ li vedrai tu stessa…mamma sono loro…”-

-“ Loro chi? Ely non ti capisco”-

-“ Mamma i …Tokio…Hotel…e vogliono portarmi in tour con loro”- disse tutto d’un fiato e attese con ansia una risposta.

-“ Tesoro stai bene? Che c’è ? Hai fumato…”-

-“ Si lo sapevo che non mi avresti creduto”- scese di corsa dal furgone passando sulle gambe di Bill.

-“ Adesso per favore apri il cancello “-

la mamma ubbidì , lei salì di corsa i scalini di pietra del guardino e sul pianerottolo suonò il campanello, poi mentre chiudeva il cellulare si girò verso il furgone a guardarli.

Gli lanciò un’occhiata rasserenante e Dunia capì all’istante –“ Ok andiamo ragazzi prima che passi qualcuno e vi veda!”- intimò.

La porta si aprì molto lentamente e la mamma comparve con cautela, ma le veniva da ridere.

-“ Ciao…”- la guardò in faccia,

-“ Allora come…?”- ma non finì la frase perché i quattro ragazzi che erano appesi ovunque nella camera e nello studio della figlia, al piano di sopra, erano appoggiati ad un piccolo furgoncino nero, e insieme a loro c’erano guardie del corpo e traduttrice.

-“ Loro…?”- la mamma era stupita, non riuscì a finire la frase.

-“ Si mamma, sono le nostre guest star…”-.

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Capitolo 18
*** Permessi ***


CAPITOLO 18

-Permessi-

La mamma sorrise alla band preferita della figlia, Saki parlò per primo, aveva una certa fretta.-“ Buonasera signora…”-, Dunia era li insieme a loro e traduceva ogni minima parola.

Erano tutti sull’uscio, un po’ intimiditi. Tom si guardò intorno e scorse il gatto, -“ Hey ciao…”- si avvicinò e lo accarezzò piano sulla testa, il gatto lo fiutò attentamente.

-“ Ma non rimanete così impalati! Entrate! Cosa vi posso offrire?”-, la mamma si mostrò gentile, come sempre.

-“ Non ci fermeremo a lungo, non vorremmo disturbare troppo”- furono le parole di Saki, Dunia tradusse.

I tre si accomodarono nel salone, Elisa fece entrare anche gli altri –“ Venite!”- e si accorse che Tom stava giocando con il gatto, sorrise poi disse –“ Arrivo”-.

Anche gli altri si sedettero intorno al tavolo rotondo al centro del salone e cominciarono ad osservare meglio la sala.

Elisa notò che quando si trattava di qualcosa di serio nemmeno Tom faceva più il cretino.

Solo lei era rimasta in piedi.

Le sembrò “assurdo”, li osservò attentamente uno ad uno seduti al tavolo di casa sua. Incredibile, come poteva essere successo? Come poteva uno dei suoi più grandi sogni, stare li li per avverarsi?

-" Oh ma non ci siamo ancora presentati per bene"- disse Saki, e ognuno di loro strinse la mano alla mamma.

-" Sono onorata di avervi qui...non posso immaginare l'emozione che deve aver provato mia figlia, quando vi ha conosciuto...a proposito, come è successo?"-.

Saki le spiegò quello che era accaduto la sera precedente nei minimi dettagli, e la mamma ascoltava attentamente, la figlia le aveva mentito.

-"... ma desso siamo qui perchè..."- la guardia fece una pausa e guardò la ragazza, che era rimasta appoggiata al muro, -" Oh su via siediti anche tu qui con noi! Non ce la faccio più a vederti li impalata"- le disse.

Lei annuì sorridendo -" Si hai ragione..."- e avanzò di qualche passo, ma le sedie erano tutte occupate, Bill istintivamente fu tentato dal dirle che poteva mettersi tranquillamente in braccio a lei, ma Saki lo precedette e si alzò, -“Siediti qui!”- le disse.

-“ Ma no, non ti preoccupare vado a prendere un’ altra sedia in cucina, tranquillo siediti”- e prima che la guardia potesse controbattere Elisa si fiondò in cucina e tornò con un’altra sedia.

Saki le sorrise e si sedette, Bill e Tom si spostarono per farla accomodare fra di loro.

Quando si sedette anche lei, Saki riprese il discorso –“ Mi scusi…dicevo siamo qui perché volevamo chiederle il permesso di portare la ragazza in tour con noi fino al 13 di questo mese, non è neanche una settimana, spero che acconsenta…”-, Dunia tradusse ancora e la mamma guardò prima la figlia , poi i ragazzi e sorrise a ognuno di loro.

-“ Sarebbe un’esperienza bellissima per mia figlia, lei vi adora veramente…soprattutto te…”- si rivolse a Bill, che sorrise timidamente, e dopo aver sentito la traduzione di Dunia, fissò la ragazza accanto a lui che abbassò lo sguardo.

-“ Però vorrei sentire anche il parere di mio marito…”-

-“ Allora è un si vero mamma?”- chiese la figlia, i ragazzi dissero –“ Per favore, la mandi!”-

-“Va bene…tu sei convinta vero?”- le chiese guardandola in faccia.

-“ Si certo…però…”- li guardò.

-“ Cosa c’è?”- chiese Saki,

-“ Ecco io…volevo che venisse anche mia cugina in tour, è una fan come me ed era al concerto ieri sera con me…”-

-“ E’ maggiorenne?”- chiese Dunia prima di tradurre,

-“ No, io sono più grande”-

-“ Allora ci vuole un altro permesso, glielo chiederemo domani, possiamo vero?”-

-“ Si certo, domani mattina si può”-

-“ Bene…”-

1 ORA DOPO

-“Pronto amo come sta?”-

-“ Ely! Bene bene…insomma…tu?”-

-“ Si bene senti, ci vieni in tour con me e i Tokio Hotel?”-

-“ Eh?! Ma che dici?”-

Arianna si sentì svenire, era incredula ancora una volta, -“ Domani mattina ci sei a casa?”- le chiese la cugina, -“ Si”- rispose lei, -“ Bene, e i tuoi ci sono?”-, -“ Si , domani non lavorano…”-.

Elisa saltò di gioia, -“ A domani allora cuggi, ti voglio bene!”-.

Arianna attaccò e si sedette sul divano, confusa.

Possibile che la cugina era riuscita ad ottenere un permesso per andare in tour con loro? E i suoi genitori le avrebbero dato il permesso l’indomani mattina? Non riusciva a crederci, “Non può essere” si ripeteva.

La mattina seguente arrivò in fretta, Elisa si svegliò prima di tutti e corse di sotto a preparare la valigia. Mentre in camera, sistemava i vestiti la mamma comparve sulla porta –“ Ely ma ne sei certa? Questi arrivano da un giorno all’altro e ti portano via con loro…”-,

-“ Tranquilla mamma, tornerò il 14 , non c’è da preoccuparsi!”-.

Scese a fare colazione in cucina dove trovò il padre, -“ Ciao…”- disse, -“ Cos’è questa storia? Nessuno ha chiesto il mio parere…”-.

-“ Papà!”- lo interruppe lei, -“ Posso andare in tour con la mia band preferita? Tornerò la settimana prossima, non c’è da preoccuparsi lo sai, ho 17 anni quasi, so badare a me stessa, dovresti saperlo…”-

-“Mmm”- rispose il padre guardandola sospettoso, -“ Beh, tutto sommato…se ci tieni cosi tanto…”-, -“ Grazie papà!”-.

Alle 9 in punto squillò il cellulare a Elisa, era Tom –“ Hey bella! Siamo arrivati adesso! Scendi?”-,

-“ Certo arrivo!”- scese di corsa le scale trascinando la valigia e facendo un baccano assurdo, i suoi li aveva gia salutati.

-“ Ely allora ciao!”- la mamma la riabbracciò , -“Mi raccomando…”- disse il padre.

-“ Si”- rispose lei seccata e usci .

I genitori rimasero sulla porta osservando Saki che l’aiutava a caricare la valigia sul furgoncino nero dai vetri oscurati, e lei che saliva dietro entusiasta; non l’avevano mai vista così felice.

Salì a bordo e notò con sua grande sorpresa che c’erano solo i gemelli.

-“ Gustav?”- chiese, -“ Aveva da fare”- rispose Bill.

Lei si accomodò fra di loro, -“ E Georg?”- chiese di nuovo.

Stavolta rispose Tom –“ E’ rimasto a dormire! Noi invece da bravi ci siamo alzati per venire a prenderti, hai visto quanto siamo bravi?” – sorrise beffardo.

-“ Si si ho visto…Ma mi sorprende che anche tu…non sei rimasto a dormire, mi sembra strano”- disse lei.

-“ Certo. Perché ha detto che vuole vedere tua cugina per primo…”- Bill non fece in tempo a finire la frase che Tom lo fulminò con lo sguardo.

Elisa rise, -“Ti piacerà mia cugina…”-, pensò.

Arrivarono sotto casa di Arianna alle 9 e mezza circa(sempre seguendo le indicazione stradali della cugina), Saki accostò al lato del prato di campagna della casa; stavolta non c’erano strade private, ma solo campagna. Controllarono che in quel momento non ci fosse nessuno che potesse notarli, poi si precipitarono tutti al citofono.

Un debole “Si?” uscì dalla bocca della cugina, Elisa scoppiò a ridere, -“Aprì”- e il cancello automaticamente scattò.

Lei lo oltrepassò decisa, con Bill, Tom e Saki alle calcagna; salirono le scale in fretta e arrivarono al pianerottolo,; la porta era semiaperta.

-“Mi spieghi perché continui a ridere?”- chiese Tom ridendo altrettanto,- “ Non lo so nemmeno io…”-, Elisa aveva molta fretta, spalancò la porta e chiese ad alta voce “-Permesso?”-.

Nessuna risposta.

-“Ary lo so che si sei, fatti vedere, non vedo l’ora di presentartelo…cioè, di presentarteli”-.

Gli altri che non avevano capito una parola di quello che aveva detto, rimasero in silenziosamente in attesa, ancora sulla porta.

La cugina emerse con cautela dalla cucina, apparve come un fantasma quasi.

Elisa le sorrise, poi disse in tedesco, sempre guardandola –“ Venite qui, adesso…”-.

Arianna fissò prima lei, poi la porta speranzosa, credendo di essere in un sogno dal quale presto si sarebbe svegliata.

Vide Saki, seguito da Bill, e poi vide Tom…

Sentì un tuffo al cuore e rimase immobile, senza sapere cosa dire, cosa fare.

-“ Ary Georg e Gustav non sono potuti venire…comunque lui è Saki, come già sai, e loro…”-,

non riuscì a finire la frase. Fu un attimo; Arianna scoppiò in lacrime e si diresse verso la finestra, dando le spalle a tutti.

Elisa e Bill si lanciarono un’occhiata, Saki rimase immobile a fissare quella scena.

Tom fu l’unico che non rimase senza far niente; si avvicinò a lei, -“ Ary…non piangere per favore , scusa ma che motivo hai? Siamo qui adesso e tu invece che essere felice, stai li a singhiozzare? Ma dai! Sorridi che la vita è bella!”-.

-“ Perle di saggezza”- sussurrò Bill a Elisa, ed entrambi risero.

Tom vedendo che Arianna lo ascoltava ma non smetteva di piangere, l’abbracciò.

Quel momento fu interrotto dalle voci dei genitori di Arianna sulle scale.

-“ODDIO!”- Strillò lei,

-“Cosa?”- chiese Tom,

-“I miei…beh loro non vogliono che io faccia salire qualcuno quando sono a casa da sola…”- si interruppe quando se li vide sulla porta…

NOTE DELL'AUTRICE: ringrazio di cuore tutti coloro che seguono la mia FF e la commentano!! Un ringraziamento particolare a BigAngel_Dark che mi ha messo fra i preferiti(e io ho ricambiato), a Valeebill, pandina_kaulitz e NICEGIRL che sono mie lettrici!! Poi anche Bringmethehorizon e cixienne 82, anche se credo che non la seguono più [me malinconica e triste], Cmq ringrazio la mia band preferita per avermi reso la vita bellissima, il mio angelo Bill e tutte le canzoni che mi hanno ispirato questa FF!! E naturalmente la realtà ( mezza FF è basata su quello) saluto e mando un bacio a tutti! al prossimo capitolo!

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Capitolo 19
*** Permessi 2 (seconda parte) ***


CAPITOLO 19

-Permessi 2(seconda parte)-

-“Salve!”- dissero all’in suono i genitori della cugina minore sorridendo.

Arianna smise di piangere, Bill e Tom non sapevano cosa dire, si nascosero quasi dietro Elisa.

Saki si alzò dal divano, poi si rivolse a Elisa, -“ Mi aiuti a tradurre…?”- ma la mamma di Arianna disse,-“ Lo sappiamo già, non c’è bisogno che discutiate in una lingua che capite solo voi, va bene…”-, guardò la figlia raggiante, poi la nipote.

Il padre si limitò a sorridere.

-“ Corri a prepararti!”- esclamò la mamma e la figlia non se lo fece ripetere due volte.

Elisa fu intrattenuta in cucina come interprete.

Arianna sfrecciò in camera a chiudere la valigia, che già aveva preparato la sera prima, senza dire niente ai suoi.

Dopo qualche minuto di dialogo tradotto da Elisa, Saki decise di andare ad aspettarli in macchina.

Quando scomparì oltre la porta Elisa si rivolse alla zia -“ Zia ma come…?”-,

-“ Ne avevamo già parlato con i tuoi per telefono”- disse la zia sorridente.

-“Io non è che so convinto del tutto”- intervenne lo zio, -“Cioè non mi fido tanto di questi tedeschi, per favore vedi di starle vicino, tu che sei la più grande…”-,

-“Tranquillo zi! Lo sai che di me ti puoi fidare, non la lascerò sola un momento, e poi baderò io a lei, sai quanto le voglio bene, non voglio mica che le succeda qualcosa!”-, a quelle parole lo zio sembrò rassenerarsi.

-“Torno tra un attimo”- disse Elisa ai gemelli seduti sul divano e sparì oltre il soggiorno.

-“Ary…posso entrare?”- le chiese sull’uscio della porta.

-“Oh si certo!”- rispose la cugina,appena Elisa entrò Arianna l’abbracciò.

-“Scusa per non averti creduta subito cuggi! Scusa di tutto! Ti voglio bene!”-,

-“ Stai tranquilla, non fa niente”- le rispose Elisa e notò la valigia stracolma e richiusa sul letto.

-“ Ma…quando l’hai fatta?”- le chiese.

-“Me la sono preparata ieri sera, sapevo che non mi avevi mentito…”-, si sorrisero.

Poi Arianna finì di preparare un'altra borsa, ma si fermò ad un certo punto.

-“Oddio Ely!”-

-“Cosa?”-

-“Io e te stiamo andando in tour con i Tokio Hotel ti rendi conto? Ti rendi conto che ci invidia mezza Europa ? Per non parlare dell’America! Ti rendi conto che dormiremo nel loro stesso albergo? Che viaggeremo sul loro tour bus? E poi, e poi…”-

-“ Si hai ragione! Me ne rendo conto solo adesso!”-.

Saltarono dalla felicità quasi, e in quel momento la porta si aprì velocemente e comparve Tom, -“ Hey che state combinando di bello?”- chiese con la sua solita aria da furbetto.

Elisa e Arianna si fermarono e si voltarono verso di lui, Arianna sentì i battiti del cuore accelerare.

-“L’aiutavo a finire…”- disse Elisa ridendo, -“Le valigie…e senti io adesso vado un attimo di là”-, lanciò un’occhiata alla cugina passò vicino a Tom ancora ridendo e sparì oltre la porta.

-“Hey!”- disse a Bill e si sedette vicino a lui.

-“Grazie cuggi per mettermi in queste cavolo di situazioni!”- pensò Arianna, Tom le sorrise e chiuse la porta. Ad Arianna quel gesto non passò inosservato.

-“ Allora Ary…che… stai facendo di bello?”- le chiese sorridendo.

Lei rimase immobile a fissarlo…

A fissare i suoi dreads, i suoi occhi, il piercing al labbro…

La differenza fra la loro altezza era evidente e lei se ne accorse ancora di più quando lui le si avvicinò, -“ Stai bene?”- le chiese.

-“S-Si si certo”- rispose lei , si voltò e ricominciò a trafficare con la borsa.

Tom si sdraiò sul letto della ragazza, di fianco alla valigia, a pancia in su e cominciò a mandarle per aria i vestiti.

Lei se ne accorse ma le venne da ridere.

-“Hey!”- gli gridò prendendolo a cucinate, poi scoppiò a ridere.

-“Va bene va bene scusa…”- disse lui ridendo e si rialzò.

-“Adesso tu mi aiuti a rimettere apposto!”- e gli tirò un pugno sul braccio, lui fece finta di cadere dal dolore, poi la spinse di lato, -“ Certo…ci penso io!”-.

-“ Però i vestiti sono i miei…e tu non hai nessun diritto di toccarli”- disse lei dandogli una spallata.

-“Ma se me lo hai chiesto tu…e poi piangi dall’emozione quando mi vedi, capisco che sono io però…”-

-“ E’ si lo so hai ragione tu…”- risero.

-“ Però adesso aiutami con questa benedetta valigia!”-

Tom la guardò.

-“Però ad una condizione…”- si avvicinò minacciosamente al viso della ragazza.

Lei rimase immobile e solo quando la distanza tra le loro bocche fu minima girò la testa di lato.

-“ Lo sapevo…sei sempre il solito, e io che credevo che fossi diverso, che la tua era solo una maschera, invece sei solo uno stronzo”-.

Chiuse frettolosamente la valigia prese la borsa e usci dalla stanza lasciando il ragazzo solo.

Nel salotto di casa sua c’era di nuovo Saki che parlava con la cugina.

Arianna soffermò per un attimo lo sguardo su Bill, e in quel momento pensava a quanto fosse diverso dal fratello, a quanto fosse migliore, secondo lei, con le ragazze.

-“Allora signorina, dov’è la valigia…”- chiese Saki

-“Di là”- rispose lei sorridendogli.

-“Allora fate buon viaggio…” dissero i genitori di Arianna e abbracciarono le due ragazze.

IN MACCHINA

-“ Scusa…”- disse distrattamente, ma sincero, Tom ad Arianna.

Lei non lo guardò, ma girò la testa dal lato opposto ridendo fra sé e sé; lo aveva gia perdonato.

Le cugine si guardarono, Elisa aveva l’impressione interrogativa dal tipo “E’ successo qualcosa?” e Arianna quella del “Si dopo ti spiego”, si capirono all’istante e risero.

-“ Che c’è?”- chiese Bill sospettoso.

Elisa rabbrividì, solo a sentire la sua voce.

-“Ma niente…”- rispose Arianna, -“Non c’è bisogno che dico ciò che penso, ciò che è successo, o ciò che succederà…Elisa non ha bisogno di sentirmi raccontarle qualcosa…Lei già lo sa”- guardò Bill con un sorrisetto.

-“Ah…un po’ come me e Tom allora”-,

-“In un certo senso…anche se Elisa ha delle doti…soprannaturali…”-

-“Si lo sapevo che era speciale”- disse Bill sorridendo,

-“Ary! Ma che dici!”- le disse la cugina.

-“La verità Ely! Comunque Bill, ti stavo dicendo che lei ha molte doti…tra cui quella di prevedere il futuro e sentire perfettamente le emozioni degli altri…cioè quello che provano in un preciso istante…non so se mi spiego”- continuò Arianna, Elisa si era fatta piccola piccola, -“Ary! Dai non dire così, riesci a farmi passare per un’aliena!”- le disse.

-“Vedete adesso si vergogna e non vuole ammetterlo! Ma io vi assicuro che è cosi!”-,

-“O si! Noi ci crediamo!”- disse Tom.

-“…Eccoci arrivati finalmente, guardate!”-, Elisa cercò di deviare il discorso, e in effetti erano arrivati esattamente in quell’istante.

Saki parcheggiò come al solito davanti all’entrata sul retro, transennata, per poi nascondere in furgoncino in un garage sotterraneo.

Scesero tutti insieme e furono raggiunti da due maggiordomi , provvisti di guanti bianchi, che si occuparono delle valigie.

Prima di entrare nella Hall Arianna rimase a fissare in fondo alle scale a fissare in alto.

-“Ely”- disse, -“ Oddio, ancora non ci credo, ti prego dimmi che è tutto vero…”,

-“E’ tutto vero!”- strillò la cugina, e scoppiò a ridere, si abbracciarono.

Emozionantissime entrarono nella hall di fianco ai gemelli e salirono in ascensore.

Si guardarono per un attimo riflesse nello specchio affianco ai loro idoli, che avevano sempre e solo visto in Tv, sul computer o appesi sui poster nelle loro camere.

Elisa guardò prima l’immagine riflessa della cugina, poi quella del suo cantante preferito, e le vennero gli occhi lucidi.

Arrivarono al quinto piano.

Elisa teneva la testa bassa per non farsi scoprire, la cugina le poggiò una mano sulla spalla.

Uscirono dall’ascensore e Saki lasciò una chiave a BIll, li salutò e scappò, aveva da fare come al solito.

-“Io sarei un po’ stanco…”- disse subito Tom, -“ Ma come fai? Cioè è assurdo…sembra che abbiamo fatto chissà che”- gli rispose Bill.

-“Va bene è come dici tu, ma io mi devo riposare…gli mostri tu la loro camera?”- e senza aspettare la risposta si allontanò, poi da lontano disse –“Meno lacrime Ely…”-.

Lei abbassò la testa e si girò di lato all’istante.

-“Hey che hai…”- le disse Bill, -“ Niente…allora ci mostri questa camera?”- rispose lei.

Rimase a guardarla ancora con incertezza, -“ Non ho niente davvero”- disse Elisa sorridendo con le lacrime agli occhi, la cugina l’abbracciò, voleva farlo anche Bill ma si controllò.

-“Si certo, venite…è questa, vicino a quella di Gustav”- si avvicinarono alla numero 381, lui aprì e reggendo la porta disse, -“ Ecco qui…vi assicuro che starete comodissime, non è il massimo ma l’unica del piano rimasta libera”-.

Elisa in fretta entrò passandogli vicino e nascondendosi il viso sotto la frangia.

-“Grazie Bill”- disse Arianna, si alzò sulle punte per baciarlo sulle guance, -“ Io vado da lei…”-,

-“Si…e io vado da Tom…Oggi è giorno di riposo quindi ci vediamo all’ora di pranzo…più o meno fra due ore”- disse lui sbirciando nella camera, senza staccare gli occhi.

-“ Ti capisco sai…”- disse Arianna, -“Cosa?”- chiese lui.

-“Ti capisco se ti piace mia cugina…Lei è davvero unica, non ne troverai altre come lei…”-,

Bill distolse gli occhi e la guardò con la faccia del colpevole,-“Io…tu credi che mi piace…?”-

-“A dopo Bill!”- disse ridendo Arianna e facendogli scivolare la mano dalla porta per chiuderla.

Lui rimase a fissare la porta della camera 381, sorridendo e pensando, non riusciva a capire cosa provava, d’altronde , la conosceva neanche da 24 ore…eppure era attirato in maniera irresistibile da lei, non gli importava se sapeva ancora poco su di lei, il resto l’avrebbe saputo presto…

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Capitolo 20
*** Attimi sfuggenti ***


CAPITOLO 20

-Attimi sfuggenti-

-“Ely…come stai”- disse la cugina senza tono interrogativo.

Elisa , seduta su uno dei due letti, le lacrime quasi asciutte e gli occhi leggermente rossi,guardava fisso oltre la finestra con sguardo assente; ci rimase ancora qualche attimo dopo aver sentito la voce della cugina, poi si girò e le sorrise,-“Sto bene tranqui”- , adesso potevano parlare l’italiano.

Arianna rimase in piedi sorridendole, -“Va bene credo proprio che mi farò una doccia e poi dormirò un pò”- disse dirigendosi verso la valigia, che era gia nella camera quando erano entrate.

Elisa rimase sul letto pensierosa, aveva mille idee confuse che le giravano per la testa.

Osservò meglio quella stanza: l’ingresso era abbastanza spazioso, con un’enorme specchio appeso al lato sinistro, due lampade ai lati della televisione sopra un mobiletto di legno, cha racchiudeva un piccolo minibar.

La carta da parati e le tende erano di un rosa chiaro, i due letti singoli divisi da un’enorme comodino dotato di interfono e radio. La grande scrivania dal lato opposto della stanza, era di un mogano scuro, accompagnata da un’elegante poltrona.

Le valigie erano state appoggiate su di un apposita cassapanca con tanto di cuscini.

-“Allora io vado…sai com’è, ci metterò un pò!”- disse Arianna aprendo la porta del bagno, poi aggiunse, -“Uh guarda qui che bella vasca!”, ed entrò.

Elisa si chiedeva come potesse farsi la doccia a quell’ora, dopo essersi svegliata molto prima, non aver sprecato energie, e come poter affermare di voler dormire dopo, non era mica sera.

-“Boh…”- pensò ad alta voce.

La cugina scattò fuori la porta, -“Che c’è?!”- chiese seria.

-“Niente”- disse Elisa, stavolta le veniva da ridere, -“Sul serio…non ho detto niente!”-.

La cugina le rispose con una guardata torva e una risata, poi sparì in bagno, chiudendosi la porta alle spalle.

Mentre dal bagno sentiva il rumore dell’acqua, che scrosciava come la pioggia, Elisa decise di riprendersi. Si asciugò il viso, si alzò e usci dalla stanza, dimenticandosi la chiave.

Chiuse la porta della camera 381 lentamente e fece un respiro profondo.

Cominciò a girovagare per l’enorme corridoio e si accorse che le guardie della sicurezza erano perfino al controllo degli ascensori.

Rallentò osservano meglio perfino le pareti, le porte delle camere, avrebbe voluto ricordarseli quando sarebbe diventata più grande.

Quel piano dell’Hotel era davvero grande.

Elisa camminò allungando il passo, non sapeva neanche dove andare, ma le piaceva andare a zonzo.

Nella sua testa c’era la sera precedente, quando Saki era venuto a casa sua a chiedere il permesso, e la sera precedente ancora, quella del concerto. Era immersa nei suoi pensieri, confusa. In quel momento passò davanti a un angolo dal quale sbucò fuori qualcuno, ma lei non se ne accorse.

Si avvicinò a lei da dietro, -“Ely!”- chiamò ad alta voce e le posò una mano sulla spalla.

Lei sobbalzò all’istante e si girò a guardarlo, i battiti del cuore accelerati.

-“Hey…”- sussultò.

-“ Ti ho spaventata mi dispiace…” – disse Bill sorridendole.

-“No scusa…cioè è normale, tu mi fai effetto”-,

-“Effetto, che effetto..?”- sorrise maliziosamente.

“Come se non lo sapessi…”, pensò Elisa, “l’effetto che fai a tutte le tue fans”.

-“ Hey ci sei?”- le chiese facendola cadere dalle nuvole, -“ S-si…si certo”-, lui rise.

Lei lo guardò, poi scoppiò a ridere insieme a lui.

-“Allora dove vai a spasso a quest’ora tutta sola, per il piano di un hotel?”-,

-“Io…”- balbettò lei, -“Hai l’aria di una che si è persa”-.

-“Già…ma in realtà non è così…”- arrossì un po’ e abbassò lo sguardo, ancora non riusciva ad abituarsi all’idea di parlare con lui come se fosse una persona “normale”.

-“ Beh vogliamo starcene qui a parlare sotto orecchie indiscrete, che potrebbero non farsi gli affari loro?”- intimò lui.

Lei rialzò lo sguardo e si accorse che aveva ragione; la sicurezza circolava ovunque, e lo aveva già notato.

-“No…”- rispose.

-“ Ok andiamo allora…”,

-“E andiamo, ma dove?”-, Bill esitò, -“ Ti faccio vedere la mia camera, se vuoi…”-.

Elisa non fu per niente intimidita da quella proposta, ripensò alla cugina nel bagno della sua camera, intenta a farsi la doccia, quindi la sua camera non era libera, invece quella di Bill si; le venne quasi da ridere,-“ Certo…andiamo”-, lo prese per mano e lo trascinò dal lato opposto del corridoio, -“Come fai a sapere che è qui…” chiese lui mentre si avvicinavano a destinazione, lei sorrise e si fermò, -“ Ricorda quello che ha detto mia cugina…”- disse fissandolo negli occhi.

Si fermo anche lui, poi le strinse la mano, la fissò anche lui e gli venne una strana voglia…

-“Tom finiscila”-, l’urlo di Georg restò impassibile alle orecchie di Tom, -“Hey sto parlando con te! Basta!”- urlò spostandogli pesantemente i piedi con tanto di scarpe da ginnastica sporche dal letto

Tom si sbilanciò all’indietro lasciando cadere il joistik della playstation tre.

-“Va bene, va bene sta calmo!”- disse tranquillo.

-“Guarda qui, guarda cosa hai fatto al lenzuolo!”-, -“ Che sarà mai!”- rispose Tom sbuffando; si alzò e usci dalla stanza tranquillamente, seguito dai lamenti di Georg.

Si diresse immediatamente verso la camera 381, busso, poi si accorse però che la porta non era chiusa a chiave, -“Wow”- pensò, e senza farsi problemi entro e sbattè la porta.

-“Stanby stanby, tu non scappare stanby stanby, tu non andare…”-. Tom non si accorse della canzone, solo del rumore dell’acqua, e cominciò a ridere da solo e a farsi strani pensieri.

Aprì con cautela la porta del bagno.

-“Ricordati che mai mai mai, non devi scappare, mai mai mai, tu non mi lasciare…”- Arianna prese distrattamente il primo asciugamano che le capitò a tiro e se lo avvolse addosso con molto noncuranza .

-“Ciao piccola”- disse ironicamente Tom, mentre la ragazza apriva l’anta della doccia e poggiava un piede per terra.

Sobbalzò all’istate. Lo guardo meglio e gridò –“TOM!”-, e per poco non scivolò.

-“Ah sei tu…”- disse lui deluso.

Lei si sistemo meglio l’asciugamano e arrossì violentemente, -“Perché chi volevi che fosse…”- gli chiese distrattamente,-“Tua cugina”- rispose secco. Poi come se niente fosse, frugò nella borsa dei bagnoschiuma della ragazza.

-“Smettila!”- gridò lei, in un misto di offesa e rabbia si avventò contro di lui.

-“Calmati, non ti scaldare…ma che avete tutti oggi!”- la tenne ferma con un braccio,lei cercò di divincolarsi. -“Tom! Sei un cretino!”-, sfuggì alla presa e istintivamente tentò di dargli uno schiaffo.

Le bloccò il polso all’istante, -“Non ci provare mai più…”- sussurrò piano e severo.

La ragazza aveva gli occhi lucidi, le strinse il polso ancora più forte.

-“Intendo anche con le parole, non solo con le mai, non provare mai più ad offendermi, tanto meno a mettermi le mani addosso…”-

-“E tu invece con me puoi, vero?!”- gli gridò lei in faccia, riuscì a liberarsi dalla presa e corse fuori dal bagno. In meno di 24 ore avevano litigato già due volte, era una situazione assurda, che poteva essere evitata.

Tom era rimasto ferito nell’orgoglio, rimase immobile nel bagno,ripensando alle ultime parole pronunciate dalla ragazza…

Arianna piangeva seduta per terra, accanto alla finestra, sentì i suoi passi e singhiozzò voltandosi per non guardarlo in faccia.

-“Scusa…io non volevo…”- ma lei sembrava non ascoltarlo, -“Ti prego, perdonami”-, le si avvicinò e si chinò per terra affianco a lei.

-“Sono un’illusa, io pensavo che eri diverso da come ti descrivevano i giornali…invece sei esattamente così bastardo…e io una cretina che ti corre dietro!”- singhiozzò Arianna stringendosi nell’asciugamano.

-“Dai vieni qui…dai!”- lei lo respinse appena la toccò, si vincolò un po’ ma alla fine cedette.

Tom l’abbracciò dicendole, -“Lo so che sono uno stronzo, ti prego di perdonarmi, sei qui da neanche un giorno e io ti ho già rovinato tutto , scusami”-, finalmente lei smise di singhiozzare e affondò il viso sulla sua spalla.

Il ragazzo le asciugò le lacrime, era davvero dispiaciuto del gesto che aveva commesso qualche secondo prima nel bagno.

-“Adesso vestiti dai…io ti aspetto qui”-.

Lei annuì staccandosi da lui , si alzò , prese distrattamente un paio di jeans e una maglietta e si diresse verso il bagno.

Bill aprì la porta della sua camera, o meglio, della suite.

Elisa entrò per prima in quella sorta di “soggiorno” che c’era come ingresso.

I divani bianchi erano rivestiti di pelle, al centro della sala.

Sul mobile di fronte giaceva un Lcd nero della “Philips”, le finestre erano di lato ornate da tende bianche.

Il quella stessa sala c’era un bagno enorme con tanto di doccia.

-“Wow…”- disse Elisa sbalordita.

-“Non hai visto il resto”- sussurrò Bill chiudendo la porta a chiave.

La prese per mano e la condusse nella camera da letto, che era divisa dal salotto da una porta scorrevole.

Stavolta lui non la chiuse.

-“Forte…”- pronunciò lei debolmente, non solo per l’idea di visitare la camera del suo cantante preferito, ma per l’idea di essere nella camera del suo cantante preferito, sola con lui.

Il suo sguardo cadde sul grande letto matrimoniale, un altro Lcd nero della “Philips” su una scrivania, la moquette,e il secondo bagno, fornito di vasca idromassaggio.

-“Mi offri qualcosa da bere?”- le chiese voltandosi verso di lui, decidendo di lasciare da parte la timidezza.

-“Certo…”- disse Bill spaesato.

Aprì il minibar e prima ancora che potesse fiatare, lei disse-“Un’ Heineken va benissimo”-.

Lui obbedì ed estrasse due lattine, una di Heineken, l’altra di Red Bull.

-“Grazie…”- disse lei quando gliela porse, poi si sedette ai piedi del letto.

-“Allora di cosa volevi parlarmi?”- gli chiese intimidita senza guardarlo, dopo il primo sorso di birra.

-“Io? Non eri tu quella che…mi deve delle spiegazioni?”- si sedette pesantemente vicino a lei, che trattenne la lattina perché traballò.

Il suo sguardo interrogativo lo fece ridere fragorosamente.

Aprì la lattina di Red Bull, ma non la bevve.

-“Delle tue solite lacrime…”- la fissò.

-“Le mie…?Ah si”- abbassò lo sguardo.

-“Vedi è…non lo so nemmeno io, cioè guarda come è strana la vita, ti ho osservato per tutto il concerto, mi sono sgolata a cantare, ti ho sempre guardato in Tv, sui poster, ho speso un sacco di pomeriggi su msn a parlare di te, a guardarti su you-tube…te e la tua band”- face una pausa e si rigirò la lattina tra le dita, -“E ora mi ritrovo qui così , è il sogno che ho sempre desiderato e ancora non mi sembra vero, cioè magari non sono neanche degna di venire in Tour con voi…”-,

-“Senti che mi tocca sentire”- sbuffò lui, -“Non pensavo ti facessi i complessi…”-,

-“Stai parlando con una complessata di natura!”- rise poi aggiunse, -“Ma non sono una groupie, e non intendo esserlo, voglio che tu lo sappia”-.

Lui sorseggiò un po’ di Red Bull poi fece una sorta di sorriso sghembo, che Elisa avrebbe interpretato come quelli di Edward Cullen , -“Lo so che tu sei una brava ragazza…” sussurrò.

-“E comunque adesso sei qui…con me…” – precisò le ultime parole.

Lei lo ascoltò tremando, -“Lo so…”-.

-“Hai paura di me?”- le chiese beffardo.

-“Cosa?”- scoppiò a ridere.

-“Bill, Bill, credo che tu abbia conosciuto solo il lato più docile di me fino adesso…”- lo fissò negli occhi.

-“Ah si?”- lo sguardo di lui adesso la distraeva, cominciava a non capirci più niente, Lo vide avvicinarsi al suo viso, sorrideva ancora beffardo, -“E qual è l’altro lato…?”- sussurrò cosi piano da farle venire la pelle d’oca, poi le posò un dito sulla bocca, erano circa 48 ore ormai che voleva farlo e si tratteneva, le accarezzò la bocca, -“Sei così bella…”- disse pianissimo, poi fece scivolare la sua mano sul collo della ragazza, annullò ancora un po’ la distanza fra le loro bocche e le accarezzò dietro il collo.

Lei credette come al solito di essere impazzita, e di stare ancora sognando.

Bill posò le labbra calde sul collo della ragazza, lateralmente.

Sentì che le era venuta la pelle d’oca, e i battiti del cuore acceleravano.

Respirò il suo profumo a pieni polmoni, chiudendo gli occhi,poi si spostò avvicinandosi al mento…

-“Bill, scusami, devo scappare adesso…”- disse Elisa posandogli una mano sui capelli, poi si alzò di scatto e poggiò la lattina sulla scrivania.

-“Adesso?”- le chiese lui.

-“Si adesso…”- le rispose dispiaciuta, -“Mia cugina ha bisogno di me…”- non fece in tempo a finire la frase che le squillò il cellulare –“Ary?”-,

-“Tesò dove sei? Te prego vieni qui adesso ho bisogno di parlarti…te prego!”-,

-“Si arrivò, non te preoccupà e non piange!”- riattaccò.

-“E’ successo qualcosa?”- chiese lui alzandosi dal letto, preoccupato, -“Si, cioè non lo so…era mia cugina, devo andare”-.

-“Come facevi a saperlo…?”-

-“Non lo so neanche io, tu vieni con me…no…è meglio che resti qua, credo di sapere cosa è successo…ci vediamo dopo”- lo abbracciò e lo baciò su una guancia.

Poi sparì oltre la camera, lui rimase a guardarla finchè non la sentì girare la chiave nella porta , richiuderla, e allontanarsi da lui.

Note dell'autrice: ringrazio tutti i miei lettori e coloro che recensiscono, 1 ringraziamento particolare a mia cuggi e a fede tokiobillina che mo sono state molto vicino per questo capitolo!!! dankeschon vi voglio bene!

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Capitolo 21
*** The diary ***


CAPITOLO 21

-The diary-

-“Dai vieni…ti presento agli altri, voglio farmi assolutamente perdonare”-.

Arianna lo fissò dal riflesso dello specchio del bagno, poi abbassò lo sguardo.

-“So che a parole sono buoni tutti…e che i fatti valgono di più”-, le abbracciò la vita, -“Ti prego perdonami…mi dispiace sul serio”- appoggiò la fronte sulla nuca della ragazza.

-“Tom…basta, è acqua passata ormai”-, si voltò a guardarlo, -“Andiamo”- disse lui, la prese per mano e uscirono.

Elisa uscì dalla camera di Bill più dispiaciuta e confusa che mai.

Iniziò a correre e arrivò di fronte la porta della propria camera col fiatone.

-“Le chiavi! Accidenti!”- pensò, provò ad aprire la porta:chiusa.

Bussò impaziente –“Ary! Ary!”-, nessuna risposta.

La chiamò al cellulare.

-“Pronto Ary? Dove sei? Con Chi sei? Che è successo? Devo menare a Tom?”-,

-“Ely stai calma!Tranquilla! E’ tutto apposto!”-,

-“Oddio come è tutto apposto…?”-,

-“Si! Si! Tranqui! Poi te spiego tutto! Ti dico che non è successo niente, davvero! Stai serena cuggi, ci vediamo a pranzo!”- riattaccò in fretta lasciando la cugina senza parole.

In quel momento vide Bill venirle incontro, pensò che era una visione, ma era vestito esattamente come l’aveva visto prima.

La raggiunse in fretta, si fermò davanti a lei e con le mani in tasca, disinvolto le chiese, -“Allora tua cugina?”-.

Elisa sembrò riprendere vita, chiuse il cellulare e lo ripose nella tasca dei shorts neri.

-“Sta bene ora, a quanto pare…l’ho chiamata e ha detto che non è niente, posso stare tranquilla”-,

-“Ah…”- disse Bill dubbioso guardandola.

-“Niente di grave allora, meno male…”- aggiunse.

-“Pare…” disse lei.

Il loro modo di fissarsi che era cominciato poco prima fu interrotto dal rumore dei passi di Gustav, che li costrinse a levare lo sguardo.

-“Hey Gus…”-,

-“Ciao Bill,ciao Ely, sto andando da Tom mi ha chiamato e ha detto che vi aspettiamo dopo giù per l’ora di pranzo…”-,

-“Allora veniamo con te adesso…”-,

-“No, ha chiamato solo me all’appello”- rise e li oltrepassò.

Elisa e Bill si lanciarono un’occhiata interrogativa, -“Ma io non lo so, che hanno tutti oggi?”- chiese lei, -“ Ma…chissà, sarà il tempo”- disse Bill.

Si guardarono e scoppiarono a ridere, -“Si, sono abituata alle gabbie di matti”- disse lei.

-“Beh allora che facciamo?”- chiese Bill dopo aver smesso di ridere.

-“Non ne ho la più pallida idea”- rispose lei ancora ridendo. Si guardarono.

-“Io avrei in mente molte cose”- pensò Bill.

-“Ah si…del tipo?”-,gli chiese Elisa. Lui la guardò sbigottito senza parole, -“Come…? Cosa…?”-.

-“Lascia stare”- disse lei ridendo, -“Torniamo in camera tua”-.

-“Io non volevo dirlo…”-sussurò Bill, -“Guarda che ho sentito!”-, -“Uffa…”, tornarono in camera di Bill, ma stavolta la ragazza si sedette sul divano.

Dopo qualche minuto che discutevano ancora riguardo il concerto e la preoccupazione per la cugina, squillò il cellulare a Bill, era il suo manager.

-“Finalmente si mangia!”- annunciò a lei.

Uscirono dalla stanza ed entrarono in ascensore silenziosi, solo dopo che lui spinse il tasto del piano terra, la guardò,- “Ely io…”- ma non riuscì a continuare la frase.

-“Tu ? Che c’è, devi dirmi qualcosa?”-,

-“Ecco io…credo che ti devo delle scuse…”-, le porte si aprirono in quel preciso istante.

-“Tranquillo…tu non mi devi nessuna scusa”-, prima che potesse controbattere aggiunse, -“Davvero, fidati”-, lui annuì e si diressero verso la sala da pranzo (esclusivamente riservata alla band e a tutto lo staff in quell’orario).

Elisa si meravigliò quando trovò la cugina con un sorriso a 360 gradi che chiacchierava animatamente con il resto della sua band del cuore. Quando gli altri si accorsero dei due Tom disse subito -“Ah eccoli qui! Ma dove siete stati tutto questo tempo?”- poi si lasciò sfuggire un sorriso malizioso.

Il resto della giornata passò altrettanto insieme alle due ragazze, dalla sala prove al breve giro turistico per la capitale.La settimana stava finendo velocemente, arrivò a mercoledì sera. Bill era in camera di Tom con il resto della sua band, Elisa invece in camera con la cugina.

-“…metti su Mtv? E dai!”-,

-“No Tom ! Finiscila!”-,

-“ E vabbè ma sei proprio un hobbit”- gli lanciò il telecomando.

-“Bill che hai?”- chiese Georg ignorando Tom, -“Hey Bill? Sto parlando con te...”-.

-“Lascialo stare è solo infatuato”- disse Tom ridendo.

-“Cosa!?”- disse il gemello con tono di rimprovero, ma di ci ha la coscienza sporca.

Gustav rise, -“Tanto ce ne siamo accorti tutti…”- disse guardando Bill che era rimasto senza parole, colto in flagrante.

-“Ely mi dispiace ancora di averti fatto preoccupare per niente”-,

-“Si anche a me…”-.

-“Spero di non aver interrotto qualcosa quando ti ho chiamato…”-. Elisa non poté trattenersi al sorridere, -“L’ho fatto?”- chiese innocentemente Arianna.

La cugina rise sotto i baffi e si voltò.

-“Oddio Ely! Tu e Bill!”-,

-“Io e Bill niente…non farti idee strane, non credo di piacergli, ci ho pensato milioni di volte, e poi non abbiamo futuro, lo dice anche David…”-.

-“Ma chi se ne frega di David!”- strillò Arianna.

-“Ary cerca di essere ragionevole…non voglio comprometterlo e poi si sa che le star non hanno futuro con le fan…ma che sto dicendo poi, cosa vado a pensare? Anche se ha provato a baciarmi…”-, Arianna sussultò, -“Oddio Oddio! Che bello, lo sapevo! La star si innamora della fan…”-, -“Ma di quale amore parli?” E poi anche Tom mi pare che ci abbia provato con te…”-,

la cugina abbassò lo sguardo annuendo.

Quel giovedì 10 luglio qualcuno ebbe la brillante idea di passare un po’ di tempo a casa di Elisa, visto che il giorno dopo sarebbero partiti tutti insieme per Modena.

Arrivarono scortati da Saki.

-“Allora io vi lascio, quando siete pronti fatemi uno squillo, ci vediamo dopo”- ripartì non appena i sei furono scesi.

-“Allora ragazzi, sbrigatevi!”- disse Elisa impaziente mentre apriva frettolosamente il cancello.

Tom e Gustav entrarono per primi.

-“Forza! Che se vi becca qualcuno sono guai!”-,

-“Hey Hey…”-, Tom le abbracciò la vita, mentre lei girava le chiavi nella porta di casa, anche questa volta frettolosamente, -“Calmati…”- le sussurrò vicino al collo.

Lei si divincolò dalla presa e aprì la porta, -“Cammina!”- gli disse, lui entrò ridendo sotto i baffi.

Nel momento in cui Tom aveva cinso i fianchi della ragazza, aveva involontariamente alzato la canottiera nera, e solo Bill aveva intravisto una scritta, che somigliava più a un tatuaggio sul fondoschiena.

-“Allora ragazzi, fate come se foste a cas…”- disse Elisa interrompendosi, -“Mamma, papà?”-.

Nessuna risposta.

Elisa sopsirò, -“Dicevo…fate come se foste a casa vostra”-.

I ragazzi si accomodarono, Arianna si diresse in cucina e portò in salotto qualcosa sa bere, Gustav accese lo stereo ad alto volume; che dire, sembrava una festa.

-“Wow tu suoni ?”- chiese Tom sovrastando a malapena il volume della musica, Georg, Gustav e Arianna erano al centro della sala intenti a “ballare”, -“No, la chitarra è di mio padre…io dovrei cominciare il corso a settembre…”-, Tom le sorrise, -“Posso provarla?”-, -“Certo”-.

La ragazza cercò di ignorare Bill, e non sapeva neanche il perché di quella sua scelta, si era accorta che la cugina era cambiata ultimamente, nei confronti suoi e in quelli di Tom, ma decise di non farci caso più di tanto.

Squillò il telefono al piano di sopra, il suo telefono personale, che era coordinato con il modem dell’Adsl, e la distrasse da quei pensieri.

Istintivamente, si avvicinò a Bill e gli disse, -“Io torno fra un attimo che sta suonando il telefono di sopra”-, -“Vengo con te…posso?”- si guardarono poi lei annuì.

Tom e gli altri si guardarono.

Salirono le scale in silenzio ma sulla soglia della porta il telefono cessò di squillare.

-“Bella porta”- disse Bill indicando i numerosi poster appesi, poi osservò il resto della stanza, i mini poster che lo ritraevano appesi alla libreria davanti al computer.

-“Oh questo non è niente, dovresti vedere camera mia”- disse Elisa trafficando con il telefono per capire di chi fosse il numero che aveva chiamato, -“Allora ci vado subito…”, -“ Aspetta mi”-.

Si spostarono sulla soglia della porta accanto, anch’essa tappezzata.

-“Non so quante camere di fans tu abbia visto prima d’ora, ma ti prego, non farci molto caso, ai maxiposter intendo…”-, Bill rise di gusto, -“Adesso che me lo hai detto, sarà la prima cosa che noterò, -“Nooo!”- disse lei ridendo.

Aprì la porta tenendolo per mano e quando entrarono la lasciò.

-“Forte…”- disse Bill guardandosi intorno, ora che la camera aveva subito dei cambiamenti, era diventata molto più stile “Tokio Hotel”: c’erano poster della band ovunque, i ritagli di giornale e le foto sullo specchio, uno striscione con scritto”Ich liebe Deutschland” appeso alla mensola dei peluche, sul soffito i maxiposter di Bill con scritto”Ti amo!Lo vuoi capire?” e “He’s the best”, erano quelli che Elisa volesse che lui non notasse, ma fu impossibile.

Il telefono suonò di nuovo, -“Scusami un momento”- disse lei sorridendo.

Corse a rispondere, era Giulia.

Bill rimasto solo frugò qua e la, era una tentazione alla quale non poteva resistere.

Ad una ad una studiò le polsiere della ragazza, sentì i suoi profumi sulla toletta, poi passò ai peluche, ai cd, ai dvd, pensò anche di aprire l’armadio ma si trattenne, -“Da quando sono diventato così impiccione?”- pensò fra sé e sé, ma era più forte di lui.

Alla fine trovò un diario al secondo ripiano del mobile dove c’era la Tv.

In copertina c’erano foto della sua band incollate, lo aprì e scorse diverse date, dal 2006 fino ad oggi, sicuramente era il diario che Elisa scriveva da quando era alla superiori.

Arrivò ad una pagina scritta circa due mesi prima.

C’era una poesia scritta in perfetto tedesco, una poesia dedicata a lui. Si sedette sul letto e cominciò a leggere “Per te, per il mio unico protagonista dei miei sogni e non solo, anche se non la leggerai mai, io te la dedico lo stesso…Hai presente le vetrine? Quelle piene di giocattoli, che quando viene natale vengono addobbate, e i bambini sono li fissi ad osservarle, e magari fanno anche i capricci, -“Mamma mi compri quel giocattolo?”-, -“No, ne hai trecento a casa!”- è la risposta, oppure –“Non ce lo possiamo permettere,”- oppure semplicemente –“ No…non puoi averlo”- è gia, un qualcosa che tu desideri alla follia, che ti fa stare male , non ti fa dormire la notte, un qualcosa che ami, ma non puoi avere….”

Il ragazzo fu costretto a chiudere il diario perché senti Elisa salutare l’amica e attaccare il telefono, ma prima che tornasse da lui lo riaprì e strappò la pagina.

-“Rieccomi!”-, la ragazza ricomparve sulla porta un istante prima che il diario tornasse al suo posto.

Lui sorrise innocentemente.

-“Va bene allora…torniamo di sotto?”- , lui annuì, -“Hey aspetta…” le disse prendendola per la canottiera,-“Hai il vizio di strappare i vestiti?”- disse lei sbuffando divertita.

-“Avvolte…beh diciamo che mi piace, poi dipende a chi…”-, lei trasalì ma lui non ci fece caso-“Volevo solo vedere …questo”-le alzò la canottiera fino alla chiusura del reggiseno e le sfiorò la scritta” Kaulitz”, adesso poteva leggerla meglio.

-“D’accordo adesso che hai visto torniamo dagli altri…” sfuggì dalla sua presa e si coprì.

-“E dai, stavo solo scherzando!”- la prese per mano e la trattenne.

-“Lo so, guarda che non me la sono presa, ma magari tu sei troppo…”- non riuscì a finire la frase.

-“Io sono troppo?”- lei fece spallucce, -“Allora vi decidete a scendere?”- gridò Tom.

Lei sfrecciò per le scale prima che Bill aprisse di nuovo bocca.

Note dell'autrice: ringrazio tutti i miei lettori, tutti quelli che commenteranno, ringrazio mia cuggi che l'adoro anche se ultimamente abbiamo litigato spesso....un bacio ai miei amici che mi sn vicini, dedico tt qst a Giulia che è partita x l'amerika, amore miooooooooo nn vedo l'ora ke torni me manki troppo!! grz a fede e fede2, i miei sostenitori di msn quelli di scuola, amici e parenti, il mio Tigro!! e la serie di Twilight (la mia preferita, che mi ispira sempre qualcosa) le songs dei Th, Bullet fot my valentine e funeral for a friend poi basta ke se mi metto a elencare tutte le band facciamo notte!! gra z tuttim al proxximo capitolo!

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Capitolo 22
*** Arrivo a Modena ***


CAPITOLO 22

-Arrivo a Modena-

Sul tuor buss quella mattina regnava un silenzio pacato, interrotto appena dal russare leggero di Georg.

Tom stava fumando, Gustav sonnecchiava e Bill trafficava distratto con il cellulare.

Il resto del loro staff era decisamente più “sveglio”; niente occhiaie, niente voglia di sonnecchiare, niente sbadigli.

D’altronde, erano lo staff, il loro staff.

Bill mise il cellulare in tasca e si avvicinò lentamente alla ragazza che dormiva al suo posto sul buss, le sfiorò la guancia.

-“Ely svegliati…siamo quasi arrivati”- sussurrò a malincuore, avrebbe preferito guardarla dormire ancora.

Lei borbottò qualcosa e si spostò dall’altro lato.

-“Ely…siamo quasi arrivati all’aeroporto, giuro che se fosse per me farei spostare il volo, cosi dormiresti ancora un po”-, le accarezzò i capelli, –“ma non sono io che faccio le regole…”.

Elisa aprì gli occhi e si rigirò verso di lui, gli sorrise e si guardarono per un istante, poi lei richiuse gli occhi sbuffando. Bill soffocò una risata.

-“Hey….Sveglia…”- le sussurrò all’orecchio provocandole un brivido.

-“Che ore sono?”- chiese la ragazza stiracchiandosi, sempre tenendo gli occhi chiusi, poi cercò la mano di lui, che era appoggiata sul cuscino, l’afferrò e ci poggiò la guancia sopra.

-“Le 6 in punto…fra mezz’ora dobbiamo stare in aeroporto”-.

David gli lanciò un’occhiata maliziosa.

-“Davvero?”- disse lei e sbadigliò.

Il ragazzo intanto continuava a fissarla e accarezzarla.

-“Che c’è? Non si alza?”- strillò Tom, comparendo all’improvviso.

Bill sbuffò-“E non urlare!”gli disse.

Ma il gemello non lo ascoltò,-“E no, come stiamo in piedi noi ci deve stare anche lei…”- e scattò al capezzale della ragazza facendole il solletico sui fianchi.

Lei sobbalzò. –“Nooo! Tom., basta!”- saltò giu dal letto e andò a sbattere sul vetro del finestrino barcollando.

-“Che idiota!”- mormorò Bill al gemello, -“Rilassati”- rispose lui ridendo a crepapelle.

-“Mi dispiace tanto distrurbarvi credetemi…”-, la voce di David risuonò nell’aria perfida come sempre.-“Ma le ragazze devono scendere adesso”- sottolineò l’ultima parola con profonda enfasi.

Bill che si era avvicinato di nuovo alla ragazza fu colto di sorpresa-“Come? Ma se il volo è fra 2 ore…”- non fece in tempo a finire la frase –“Per loro è fra 2 ore…”-continuò maligno –“ Vedi, loro sono semplici fan, non potevo permettere che viaggiassero sul nostro jet…”- Bill fece per rispondere altrettanto acidamente ma Elisa lo trattenne –“ Va bene…allora io e Ary andiamo…”- il buss si fermò,- “E dai Bill…avresti dovuto saperlo che non potevamo viaggiare insieme, ci saranno anche le telecamere della tokio hotel tv…ci vediamo a Modena”- disse tutto così frettolosamente guardandolo che quando lo baciò sulla guancia non ebbe reazioni.

Saki e Alì aiutarono le due ragazze a scaricare le valigie e risalirono sul buss.

-“Che stronzo David”- sbottò Arianna mentre si dirigevano al cheeck-in , -“Non fa niente, non è grave, non preoccuparti, sta solo facendo il suo lavoro…”- rispose Elisa. La cugina le lanciò un’occhiataccia come se avesse detto chissà cosa.

A MODENA

Alle 3 del pomeriggio la band scese dall’aereo e si diresse al Parco Novi Sad, scortati da staff, guardie del corpo e polizia. Le telecamere riempivano già il backstage, e i ragazzi stanchi morti non avevano molta voglia di interviste e cose simili.

Intanto Elisa ed Arianna , che erano state scortate da Saki nell’hotel, dopo essere arrivate all’aeroporto, erano in camera a guardare Trl.

-“Sono stanchissima “- disse Arianna esultando e buttandosi sul letto, -“Mamma mia quanto odio David, ma come fai a sopportarlo?”-.

Ma Elisa non l’ascoltava, osservava attentamente l’intervista fatta da Carlo Pastore in diretta su Trl ai suoi idoli.

Verso le 20 Saki arrivò all’Hotel per accompagnarle al concerto.

-“Oddio!”- disse Arianna, -“Non ci credo che vedremo anche il concerto di Modena!”-, mentre correvano nel backstage, -“Neanche io…”- rispose Elisa sorridendo.

Alle 21 e 30 il sipario stava per calare, Tom ,Gustav e Georg erano già sul palco, tesissimi come prima di ogni concerto.

Bill respirava profondamente e si guardava i piedi, gli sembrava mancasse qualcosa, qualcuno…

Dopo le prime note dell’introduzione di “Break Away” entrò in scena : -“I’ve got other plans today,

Don’t need permission anyway, Cause here i’m standing after all,With my back against the wall,

Against the wall...”-, il pubblicò esultò non appena comparve sulla scena, e molte ragazze sorrisero del fatto che sia lui che il gemello indossavano un paio di occhiali da sole.

-“…I put all the blame on you, Bout me and all that i went through, You don’t give me any choice,

Now i’m gonna make some noise...”- si guardò istintivamente intorno e lanciò un occhiata appena dietro le quinte, di lato al palco, -“ Make some noise...”- e finalmente trovò colei che stava cercando con lo sguardo, Elisa era seminascosta dalle guardie e cantava a bassa voce, percepì il suo sguardo anche da sotto gli occhiali scuri e gli sorride disinvolta.

Quando il concerto finì i ragazzi tornarono in Hotel a dir poco stremati, durante il viaggio di riotorno nel tour buss Tom sembrava essere l’unico al quale fosse rimasta energia, intanto Arianna lo osservava dubbiosa…

Nella Hall ognuno prese la chiave della rispettiva camera; Elisa,Bill e Georg si diressero verso l’ascensore dando la buonanotte agli altri, e Arianna,Tom e Gustav invece, verso l’altro, perché le loro camere erano situate dalla parte opposta del piano.

Mentre salivano Tom parlò per primo-“Allora Gus…hai intenzione di andare subito a dormire? Io non sono stanco per niente…”-,

-“Beato te”- ripose Gus sbadigliando, -“Neanche io sono granchè stanca…sarà che non fatico tutti i giorni come fate voi…”-.

intervenne Arianna,-“Si, allora credo sia meglio ti riposi…domattina un alto volo…”- Tom si rivolse a Gustav, che rimase senza parole per come aveva ignorato le parole della ragazza.

Salirono al settimo piano e accompagnarono Gustav in camera, Tom gli augurò buonanotte dando le spalle ad Arianna, poi si diresse senza parole verso la sua camera. La ragazza restò ferma per un attimo ad osservarlo mortificata, poi gli gridò contro –“Tom Kaulitz, si può sapere che cos’hai?”-, lui continuò tranquillo a dirigersi verso la sua camera senza neanche voltarsi.

Arianna lo raggiunge in fretta quando aprì la porta della camera, -“Mi rispondi?!”- disse alzando la voce. Lui si limitò a sbuffare e scuotere la testa, varcò la soglia e fece per chiudersi la porta alle spalle, lei la bloccò all’istante costringendolo a fermarsi, -“Perché?”- gli urlò contro.

Tom si voltò a guardarla in faccia, -“E’ meglio che vai a dormire…e abbassa la voce”- pronunciò quelle parole con troppa enfasi sull’ultima frase.

-“Ma cosa credi? Che io sia troppo piccola per capire..?O troppo stupida? E’ da stamattina che mi eviti! Se hai un problema perché non me lo dici in faccia?!”- continuò lei.

Tom si scostò dalla porta e avanzò, Arianna entrò e la chiuse alle sue spalle.

-“Sto aspettando una risposta…”-.

Passarono momenti che sembrarono eterni, Tom respirò profondamente diverse volte, Arianna aspettava che aprisse bocca esitante.

Poi Arianna parlò di nuovo, -“Va bene scusa…ho esagerato mi dispiace, è meglio che vada adesso…”-.

Il ragazzo si girò di scatto, -“Il mio problema…”- non finì la frase. La ragazza si era appena girata verso l’uscita e si fermò all’istante ad ascoltarlo.

-“Sei tu”- concluse Tom guardandola negli occhi.

-“Questo lo avevo capito…”- disse lei a bassa voce, guardandolo avvicinarsi velocemente.

La spinse contro la porta e appoggiò i palmi delle mani al muro, -“Io credo di no invece…”- sussurrò lui. Arianna lo fissò per un attimo poi abbassò lo sguardo.

-“Il mio problema sei tu…non riesco a fare a meno di te…”- le disse all’orecchio, molto vicino all’orecchio da farla tremare, -“Non riesco a concentrarmi se ci sei tu”- disse appoggiando la sua fronte a quella di lei, le accarezzò il collo con le dita e poi Arianna non sentì più cosi vicino il respiro di Tom, ma il suo bacio.

Rimasero appoggiati alla porta e si abbracciarono –“Per questo ti sto evitando…”- aggiunse lui, e si sorrisero, poi le loro bocche si cercarono di nuovo.

-“Ma dove accidenti si sarà cacciata?”- pensò Elisa guardando l’ora sul display del cellulare; segnava le due e mezza passate. Scattò in piedi fuori la porta e corse, ormai ci aveva fatto l’abitudine a correre nei corridoi dei grandi Hotel. Sbattè contro qualcuno e cadde a terra.

-“Hey scusami…”- disse Bill prendendola per un braccio.

-“Sto bene, tranquillo”- disse lei rialzandosi. La fissò mentre si risistemava i vestiti poi lei alzò gli occhi su di lui. –“…allora cosa ci fai a quest’ora ancora sveglio?”- gli chiese.

Bill sorrise, -“ Stavo proprio venendo da te…”-, lei lo fissò incredula, -“E comunque potrei fare la stessa domanda a te”- aggiunse lui. –“Sto andando a recuperare mia cugina, non è ancora rientrata…”, si guardarono,-“C’è un solo posto dove sicuramente si trova…”- disse Bill.

Arrivarono di fronte la porta della camera di Tom a passo svelto.

-“No non bussare”- disse Elisa, -“Secondo me è già aperta…”-.Risero piano entrambi.

Poi Elisa aprì la porta di scatto e tutti e due piombarono nella camera, Bill accese le luci.

Davanti a loro comparve la scena che entrambi si aspettavano :Arianna e Tom sdraiati sul letto, avvinghiati come non mai.

Arianna aprì gli occhi e salutò la cugina con la mano, poi controvoglia Tom si staccò dalle sue labbra senza ricomporsi, fissò prima il gemello, poi Elisa, -“Ok Ok lei non dorme in camera sua stanotte…”- sbuffò perché la ragazza cerò di alzarsi.

-“Ely io…”- disse Arianna in piedi, poi si voltò a guardare Tom.

-“Si ho capito”- disse la cugina sorridendo, poi la sua espressione cambiò e divenne più seria, i suoi occhi incontrarono quelli di Tom, il quale, ancora sdraiato sul letto si mise a pancia in su ,- “Sta tranquilla”- sorrise maliziosamente.

-“Arianna sei sicura?”- chiese Bill –“di rimanere?”- aggiunse poi, lei annuì ridendo.

-“Bene…notte a tutti allora, che domani ci dobbiamo svegliare presto, andiamo Elisa…”- disse il ragazzo avvicinandosi a lei e la trascinò fuori la porta, Arianna si risedette sul letto.

Prima di chiudere la porta Elisa e Tom si stavano ancora fissando: lei con sguardo truce, lui con sguardo malizioso.

Note dell'autrice: ringrazio tutti i miei fan, i miei lettori e chi mi sostiene sempre! Un bacio alle mie amiche e un grazie alla musica che mi aiuta nell'ispirazione, ehm dimenticavo, ringrazio anche i vampiri, uno in particolare, senza di loro non so come farei! XD spero che vi piaccia il capitolo

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Capitolo 23
*** Epilogo ***


CAPITOLO 23

 

 

–“ No…non puoi averlo”- è gia, un qualcosa che tu desideri alla follia, che ti fa stare male , non ti fa dormire la notte, un qualcosa che ami, ma non puoi avere….io ti aspetterò lo stesso anche se questo non mi basta…perché il giorno che annunceranno il tuo matrimonio io morirò dentro, il giorno che vedrò la tua foto sul giornale insieme alla tua ragazza…beh questi potrebbero sembrarti solo dei pensieri passeggeri o cose simili ma io so cosa sento, tu, tu che non hai la minima idea di ciò che significa piangere per te di notte, non riuscire a dormire, pensare a te come pensare a me ogni istante…”- Bill continuò a leggere fino ala fine pensando in quel momento,solo alla ragazza che l’aveva scritta.

Elisa aprì la porta ed entrò nella camera saltellando, -“Hanno acconsentito!”- stridulò.

Bill istintivamente si alzò e l’abbraccio sorridendo, dopo averla baciata disse -“Me lo sentivo…”- disse pensando a quando avrebbero lasciato Ginevra per l’ultimo concerto l’indomani e finalmente sarebbero tornati in Germania, insieme a lei.

-“Solo che mi dispiace da morire per mia cugina! Non c’è stato verso di convincere i suoi…Hey ma che cos’hai…in mano?- chiese la ragazza scostandosi.

-“Ciò che avevi scritto per me…era tempo che lo leggessi…”-,

-“L’hai letto!?”-,

Bill sorrise annuendo,Elisa diventò rossa di vergogna, -“Nooo…”- sibilò abbassando lo sguardo.

 

 Il 14 luglio era un lunedì molto assolato, la band si trovava sul Jet privato insieme alla loro fan.

Alle 7 di mattina i ragazzi erano stremati dei ultimi concerti e sonnecchiavano in compagnia di David.

Il cellulare di Elisa prese a squillare e gli altri sobbalzarono; lei si affrettò a rispondere –“Ary? Hey!”-,

-“Tesoro come stai? Volevo solo augurarti una buona vacanza mi dispiace di non poterci essere ma sai come sono fatti i miei…”-.

-“Si lo so mi dispiace un casino…ricorda che ti voglio bene”- mentre pronunciava questa frase Elisa scorse Tom di fronte a lei aprire bene gli occhi e ascoltare, anche se naturalmente non sapeva niente d’italiano.

-“…Hey aspetta c’è una persona che ti vuole salutare”- disse Elisa e porse il telefono al ragazzo,

-“Grazie”- rispose lui e si rivolse alla cornetta, -“Ary sono io…”-, Elisa sorrise.

Arrivarono all’aeroporto di Berlino e lei  si allontanò da Tom per non ascoltare ciò che lui e sua cugina avevano da dirsi.

 

Il bello sarebbe iniziato proprio adesso. La parte migliore di cosa aveva in serbo il destino per Ely e per Bill…E per tutto il resto. Incredibile come la vita di una fan può essere sballata da un giorno all’altro le situazioni possono rovesciarsi, tutto può cambiare da un momento all’altro.

E’ il Destino che decide per noi.

 

 

 

 

THE END

 

 

Note dell’autrice: ringrazio tutte le persone che hanno seguito questa fic, che l’hanno apprezzata soprattutto. Dopo quasi 3 anni sono arrivata alla conclusione. Ho deciso di non continuarla per il semplice fatto che era troppo autobiografica. I tokio hotel non li ascolto più da tempo, mia cugina e io non ci parliamo e vediamo da più di un anno e questi capitoli mi ricordano troppo una parte della mia vita in cui ho sorriso ma ho anche sofferto tanto. Per ciò la storia si conclude cosi. Avevo in mente tantissime idee per continuarla ma come ho già spiegato ho deciso di non farlo.
Non insulto le fan dei th per nessun motivo, ognuno ha i propri gusti, i miei si sono spostati più sul metal. Detto questo saluto tutti coloro che leggeranno questo capitolo.

Un bacione

 

 

 

 

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