Destiny di Eos BiancaLuna (/viewuser.php?uid=53606)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Impresa biglietti! ***
Capitolo 2: *** Delusione ***
Capitolo 3: *** Lo stesso sogno ***
Capitolo 4: *** Riflessioni e coincidenze ***
Capitolo 5: *** Dvd ***
Capitolo 6: *** Lezioni di canto ***
Capitolo 7: *** Un anno prima ***
Capitolo 8: *** Stupido tentativo ***
Capitolo 9: *** Visioni ***
Capitolo 10: *** Preparativi ***
Capitolo 11: *** Concerto e fuga ***
Capitolo 12: *** Incontri inaspettati ***
Capitolo 13: *** Halleluja ***
Capitolo 14: *** L'inizio ***
Capitolo 15: *** Arrivo all'hotel ***
Capitolo 16: *** Non stai sognando ***
Capitolo 17: *** Ospiti d'onore a sorpresa ***
Capitolo 18: *** Permessi ***
Capitolo 19: *** Permessi 2 (seconda parte) ***
Capitolo 20: *** Attimi sfuggenti ***
Capitolo 21: *** The diary ***
Capitolo 22: *** Arrivo a Modena ***
Capitolo 23: *** Epilogo ***
Capitolo 1 *** Impresa biglietti! ***
Elisa
CAPITOLO 1
Impresa Biglietti!
6:35
Suona
la sveglia : running
through the monsoon , beyond the world, to the end of time
, when the rain won’t hurt, fighting the storm, into the
blue, and when i lose
myself i think of you .......
Elisa si sveglia sbuffando come
sempre perché è giunta l’ora
che odia di più , quella di andare a scuola.
-“Ely alzati”-
Dice la
mamma con
delicatezza, -“Che è pronta la
colazione”-.
Elisa si alza, trascinandosi che
ancora sbadiglia e si
stiracchia. Poi piano piano, una volta aperti bene gli occhi, prende la
felpa
nera con i teschi, i jeans e le All star. Appena ha finito di vestirsi
comincia
a truccarsi…ma non è un trucco
leggero…è dark….Come quello del suo
più
grande idolo….Solo in quell’istante Elisa sembra
avere un flash, e la sua
memoria si rinfresca.
-“Oddio”- pensa
tra se e se, poi d’un tratto ad alta voce
–“Hey mamma, ma lo sai che giorno è
oggi? Il 14 marzo! Lo aspetto da più di
un mese! Oggi devo prendere i biglietti per il concerto!”-.
A quelle parole anche la mamma
è felice, sa benissimo quanto
la figlia abbia continuato a cercare i biglietti nonostante fossero
finiti
subito, ma lei non aveva mai perso le speranze. Elisa ha una passione
per una
band tedesca : i Tokio Hotel, 4 ragazzi di nome Bill, Tom , Georg e
Gustav, che
dalla primavera 2007 hanno spopolato anche in Italia, la loro musica le
è
piaciuta subito, da quando li ha sentiti per la prima volta. Poi
è arrivata
la passione per il loro leader…Bill
Kaulitz…Questo nome suona sempre nella sua
testa.
-“Ah, te lo sei ricordato
eh?”- Esulta la mamma –“Dai, ora
sbrigati che è tardi e c’è Fede che gia
ti sta aspettando”-.
-“Accidenti è
gia arrivata! Sempre puntuale, in confronto
a me…”-Pensa Elisa, la quale ora fa colazione in
fretta e in furia e raggiunge
l’amica che la sta aspettando gia da un pò.
-“Ciao Fede “-
-“Ciao Ely”-
Si scambiano due baci sulla guancia e
si dirigono alla fermata
dell’autobus. –“Hai fatto
mate?”- Chiede Elisa
preoccupata come sempre, -“No, ma stai calma
copio da qualcuno non ti
agitare sempre.”- Risponde Federica.
-“No, era solo
perché a me non è venuta…ma fa niente,
hai
ragione: mi preoccupo sempre”-.
Federica accenna un sorriso
–“Ma pensa ad altro! Oggi per te
ci sono cose piu importanti, è il grande giorno! Pensa che
hai avuto la
fortuna di trovare sti biglietti e finalmente li potrai vedere
live!”-.
Elisa a quel pensiero è
felice ma rabbrividisce perché non
ha trovato i posti per il parterre e non potrà
vederli da vicino, ma non sa che
non importa…che ci sono moltissime fan che non hanno trovato
nulla in tempo e
ora sono rassegnate.
Le ragazze arrivano a scuola,
salutano Franco il barista, le
bidelle e si dirigono in classe.
Durante le lezioni Elisa non riesce a
concentrasi troppo su
nessuna delle materie, non vede l’ora che arrivi il
pomeriggio, non pensa ad
altro e mette l’ansia anche alle sue amiche. A ricreazione
incontra Giulia, una
sua amica del primo anno, anche lei fan, -“Ciao Giulia, oggi
è il gran giorno”-
-“Ciao Ely, si lo so, beata
te! Ma possibile che quella
non ha un biglietto in più
x me? Non
è giusto!-.
-“No, mi dispiace tanto
davvero, io volevo che venissi anche
tu, ma devo ringraziare mia cugina, è lei che ha trovato questa di Roma su
un
forum che ce li vende”-
Giulia sospira
triste-“Guardali e urla piu forte che puoi
(schrei so laut du kannst) anche per me”-.
-“Lo
farò”- Promette Elisa, e abbraccia
l’amica -“E ti
penserò, promesso”-.
IL POMERIGGIO
A casa di Elisa suona il
cellulare
–
“Pronto?”-
-“Hey Ely”- E'
Federica ad aver chiamato-“Allora per le
vacanze di Pasqua non ci sono, ci possiamo vedere prima del
Ventitrè così ti presto
la maglia dei Tokio? Se per te va bene”- Elisa sorride e si
calma
-"Si, si
certo. Facciamo venerdi Vent'uno? Se non mi trovi a casa sono dal
parrucchiere”-
-“Ok, va benissimo. Passo e
ti lascio la maglia, poi te
la provi e mi fai sapere se ti piace. Adesso devo andare, mi raccomando
per
oggi!”-
-“Tranquilla! Sono calma
non ho paura che mi diano
buca…grazie della maglietta allora ci vediamo
venerdi”-
-“Si, a Venerdi , ciao ti
voglio bene!”-.
Elisa ha detto una piccola
bugia…ha una paura tremenda
che l’amica della cugina le
possa dare buca, sarebbe l’ultima speranza persa di andare al
concerto. Trema
al solo pensiero, non ce la fa più, decide di sentire la
cugina e le scrive un
sms:
-“Ary
a che ora ci vediamo? Ti 6 ricordata che giorno è oggi,
vero?”-.
Attende la risposta. Intanto comincia
a camminare nervosamente nella sua stanza. La mamma se ne accorge e la
tranquillizza. Suona il cellulare, è un nuovo
messaggio.
–“Si Ely, certo che lo
so! L’appuntamento è alle 5 davanti al botteghino
di
parco Leonardo, quante volte te lo devo ripetere? Lo sai!
Tranquilla!”-.
Le quattro e mezza arrivano
velocemente, Elisa però arriva a casa
della cugina in ritardo, alle cinque passate.
-“Ary scusami sai
com’è...E' colpa di mio padre”-
Arianna non è affatto
preoccupata –“Non fa niente, ho
chiamato adesso Michela, dice che non ci vediamo più alle
cinque ma alle sei e
mezza”-.
Elisa sbianca,
nonostante la
sua carnagione sia chiarissima, bianca quasi come la neve, sembra
ancora più
pallida..
-“Cosa? Come non ci vediamo
più alle cinque? Ma è pazza.
Ary non mi fare arrabbiare per favore, sto
malissimo e lo sai”- Il tono della voce di
Elisa sta salendo tremante.
-“Si lo so, ma dai sali un
attimo, non ci pensare! E'
solo un ora e mezza in più…fidati!”-
-“Va
bene”-Sussurra Elisa, ed entra in casa insieme alla
cugina.
-“Ciao Elisa come
stai?”- La voce della zia è sempre uguale,
frenetica,
-“Ciao zia bene e
tu?”-
-“Non
c’è male. Se solo mia figlia la smettesse di
mandarmi al manicomio con questi gemelli e quegli altri due
là!”- Elisa accenna
appena un sorriso, è impaziente di avere quei fogli di carta
in mano…e si
chiede come mai Arianna non sia agitata come lei. Non ha neanche il
tempo di
rispondere, che Arianna la trascina in camera sua.
-“Guarda un pò
qui”- E le mostra i poster attaccati alle
ante dell’armadio, proprio come in camera di Elisa
–“Oh ti sei ispirata a me,
eh?”-
-“Eh
gia…Perché non avevo altri posti, sai che adesso
mi
piace anche Bibi…ma il mio preferito sarà sempre
Tom!”-
A quelle parole Elisa ride. Lo sa
benissimo, anche a lei
piace Tom perché è parte di Bill…e
anche da ciò che pensa, la cugina ha preso
spunto.
-“Ragazze? Adesso andiamo,
che è ora!!”- Esulta lo zio do
Elisa.
A PARCO LEONARDO
Sono le cinque e mezza passate, Elisa
non vuole aspettare
un'altra ora. Lei detesta aspettare.
Intanto le cugine si guardano intorno
perplesse.
Sono le sei in punto.
–“Sei sicura di
questa amica tua, io non mi fido a questo punto.”-
-“Ely non ti agitare dai!
È solo questione di un altro pò
di tempo, porta pazienza”-.
Le sei e venti circa. Davanti a loro
c’è una libreria, Elisa
guarda le vetrine cercando di non pensare, ma non ci
riesce…-“Ary chiamala.
Adesso”- La cugina arresa annuisce e compone il numero,
risponde una voce che
non è quella dell’amica di Arianna.
-“Pronto? No, io sono Fede la sua
amica…si…. tiamo qui a farci un
giro…arriviamo tra poco…”-
Arianna riattacca ma
c’è qualcosa che non quadra….Qualcosa
di strano….Elisa lo percepisce non appena la cugina
riattacca. –“ Vabbè”-
esorta Arianna –“Aspettiamole”-.
Elisa guarda l’orologio:
18:30 passate…ora si concentra su
l’avviso delle prevendite per il concerto dei Metallica che
vengono 65,70 e pensa
ai 70 € per un semplice 2° anello del
Palalottomatica; non appena si volta per
farlo notare ad Arianna, i suoi occhi si bloccano su di un gruppo di
ragazzine
tredicenni, tutte con la stessa maglietta dei TH , sono in 4. La
ragazza non è
felice di notare di avere a che fare con delle fan ochette…e
si vede a un
miglio di distanza….se si è vere fan.
Michela accenna un saluto con la mano
a ferma il carrello
che la sua amica, quella più bassa , trascinava. Si
presentano solo lei e
l’altra, quella che ha risposto al cellulare.
Sono entrambe castane, truccate in
maniera leggermente
volgare, mentre le altre due sono bionde tinte e guardano le cugine in
cagnesco.
–“Allora ragazze come state?”- Elisa
cerca di rompere il ghiaccio, Arianna è
ammutolita del tutto –“Bene però abbiamo
gli esami quest’anno”- Parla solo
Michela –“Oh ma non ti devi preoccupare, quello non
è niente di cui aver paura,
è una scemenza”-
Le altre fissano Elisa con quello
sguardo serio e la
studiano da capo a piedi, nessuna di loro risponde, -“Va
bene,allora erano Settanta l’uno vero?”- Michela sembra riprendere
vita e finalmente ride –“ Si, che per tre fa
duecentodieci.”- Arianna deve prenderne uno
anche per una sua amica, appena le quattro prendono i soldi sembrano
avere fretta di
andare, salutano e scappano via di corsa.
Ora Elisa si allontana velocemente e
si copre le orecchie
con le mani dalle urla dei zii e dei genitori, sono tutti nel
parcheggio del
centro commerciale.
-“Ma come avete potuto?
Dovevate dircelo subito che i biglietti costavano settanta euro
l’uno! Siete pazze! Arianna facciamo i conti a
casa”-.
Invece di essere
contente le due ragazze sono ammutolite. Non c’è
via di scampo con i genitori di
entrambe –“ Ma come ti va di buttare i soldi
cosi!?”- Dice la mamma di Elisa e
lei pensa tra se e se –“Come se non te lo avessi
detto prima, tutta colpa di
zia, ti avrà fatto il lavaggio del cervello,
oddio”- Ma è tutto inutile
genitori e zii insistono sul fatto che dovevano tirare sul
prezzo…
A CASA
Elisa è stanca della
giornata, accende il computer e mette
il cd di Zimmer 483, peccato che dopo qualche minuto viene a sapere che
hanno
riaperto le prevendite delle parterre a 36 €.
-“Si vede che è
cosi che doveva andare”- pensa –“E'
meglio
non arrabbiarsi, però non è giusto,
uffa”-.
Spegne il computer. Dovrebbe essere
felice, eppure non lo è. Ma ha appena trovato i biglietti
per il concerto dei
suoi idoli a undici giorni dalla
data….no….c’è ancora
qualcosa che non quadra…
pensa ora alla cugina…lei ha tredici anni e i suoi sono
molto severi con lei, invece
Elisa ne ha sedici, anche a questo pensa, ma non
c’è niente da fare…non riesce a
fare i salti di gioia.
Chiude gli occhi pensando a
Bill...quel sogno cosi
irraggiungibile...che non potrà mai accadere…non
è giusto neanche
questo….perché lei non lo ammira come le altre
fan….lei lo
ama ….ama tutto di
lui…e non come una qualsiasi fan…..non come le altre
fan….
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Capitolo 2 *** Delusione ***
CAPITOLO 2
-Delusione-
CAPITOLO 2 -Delusione-
-“NOOOO! Non può
essere non ci voglio credere!”- con molta
paura e tensione Elisa legge le news che la informano sulla salute di
Bill. Si
è sentito male durante il concerto a Marsiglia proprio il
giorno che lei ha
trovato i biglietti e ora hanno cancellato molte date: Madrid,Lisbona,
Ginevra
, Dubai e anche Torino… ora rischiano anche le date di Roma
e Bologna.
-“Questa è
proprio sfiga, ma perché!”- pensa Elisa, Bill
durante il concerto ha cominciato a saltare le parole facendo cantare
al
pubblico e poi è rimasto senza voce….la
causa:laringite.
-“Se hanno cancellato la
data di Torino probabilmente toccherà
anche a quella di Roma…”-
Elisa sembra sentirselo ma continua a
sperare. Sono quasi le
2 e mezza è ora di andare dalla parrucchiera…
Mentre
Sabrina
prepara lo schiarente Elisa è preoccupata e pensa
soprattutto alla salute di
Bill. Giovanna, la mamma di Sabrina che lavora con lei, le si avvicina
sorridendo –“allora?! Manca sempre meno al concerto
eh?”- Elisa non sa cosa
rispondere, non sa se ridere o piangere –“Si...ma
hai saputo quello che è
successo no?”- certo che non lo sa… è
soltanto la nonna di una sua amica che
una volta era fan e ora non lo è più , Elisa
è consapevole della risposta ma
preferisce sentirla ugualmente –“ Perché
che è successo…?”- chiede Giovanna
incuriosita –“ Bill sta male, hanno cancellato
alcuni concerti tra cui quello
di Torino”- Giovanna ride…cosa ne può
capire lei –“ Ma non ti preoccupare, non
ci pensare! Vedrai che si risolve tutto! Sai Deni ci va
perché ormai ha il
biglietto ma si è accorta che ora pensano solo a loro
stessi…”- Elisa è shoccata.
-“ Pensano solo a loro
stessi? Ma sto parlando con un alieno?”-
e decide di lasciar perdere e concentrarsi sui capelli, è
ora di spuntarli e
pensare alla ricrescita dei colpi si sole, ma mentre Sabrina se ne sta
occupando è molto difficile per Elisa non ascoltare le
battute che parrucchiera
e company fanno sui Tokio Hotel.
Ora la ragazza fissa lo specchio, ma
il suo sguardo è
vuoto,per una serie di circostanze avvolte è incompresa da
tutti, proprio come
gli emo…
D’un tratto però
il suo sguardo nello specchio si accorge di
qualcosa, qualcuno, Federica è fuori la porta , in un attimo
Giovanna le apre e
lei entra dentro.
Si avvicina all’amica che
si sta facendo passare la piastra
–“hey ciao!!! Ecco qui”- tira fuori dalla
borsa la maglia dei TH e la porge
all’amica. Elisa sembra stare meglio, è riuscita a
tirarla un pò su
-“Grazie! Ti sei
ricordata!”-.
-“Si certo! Sono passata da
te ma non c’eri e mi sono
ricordata che ti avrei trovato qui”-.
Elisa le sorride
–“ Ma il cinese
dov’è?”- chiede
all’improvviso.
-“ Ha detto che lui in
questi posti non entra…boh, sai com’è
fatto…”-.
Già…Elisa lo sa
bene com’è fatto…quel loro amico
particolare... Escono dal salone e c’è anche la
mamma della ragazza –“Ciao
Daniè ma non sei entrato?”-.
Daniele è immobile, lo
sguardo assente –“No. Non fa per me”-
poi ad un tratto si accorge di Elisa che ha appena svoltato
l’angolo dove lui
era appoggiato al muro, e rimane a bocca aperta –“
Aho!!! Ammazza quanto sei
bella! Te stanno proprio bene, complimenti”-.
Elisa accenna un
–“ Grazie tesò”- e si dirigono
tutti verso
casa sua.
-“Io non salgo devo tornare
a casa”- Daniele si è stranito
di nuovo –“ Ok ci sentiamo su msn ciao”-.
Si baciano sulle guance e insieme a
Federica e alla mamma
Elisa sale in casa. Arriva in camera sua, accende il computer e decide
di
provarsi la maglietta –“Oddio, sono
emozionata”- Federica a sentire ciò ride
sotto i baffi –“ E’solo una
maglietta”- .
-“ Si dei Tokio
Hotel”- corregge Elisa e
indossa la maglia.
Si guarda allo specchio contenta e
per un attimo sembra
dimenticare il rischio dei concerti. –“Grazie
ancora Fe!!! Come sto?”-.
Federica sorride
–“Benissimo! Con loro addosso!”-.
La mattina dopo è un
sabato, sabato 22 marzo, la vigilia di
Pasqua.
Elisa è sul divano intenta
a studiare un po’ di tedesco,
anche se non è una sua materia scolastica,
e all’improvviso suona il telefono di casa,
è Maria.
-“ Pronto?”-.
-“ Ciao Ely sono
io!”-.
- “ Ciao Mary come
stai?”-.
Anche Maria sa cosa è
successo a Bill….
-“Io bene, ma hai saputo di
Bibi vero ? “-
Elisa comincia a ripensarci
–“ Si, certo che lo so… non ci
posso pensare…”-.
Maria sorride –“
Ely sta tranquilla, è arrivata adesso la
notizia dal forum ufficiale norvegese che le date di Roma e Bologna
sono
confermate!”-.
Elisa sembra piangere di gioia
–“ Meno male! Stavo in ansia
, grazie della notizia!”-.
-“ Hai visto che alla fine
ce l’abbiamo fatta! Dai pensa che
ti mancano solo 3 giorni!”-
Elisa si rallegra -“Si hai
ragione, poi ti farò sapere come
è andato il concerto!!!”-.
-“ Va bene! Dai ci sentiamo
Ok ?”-.
-“ Si si ciao
grazie!!!”-.
Elisa attacca ma dopo un
pò ci ripensa bene –“ Dal forum
norvegese? No! Dobbiamo fidarci solo di quello
tedesco…”- scuote la testa e
cerca di non pensarci troppo.
Il pomeriggio telefona la zia, ma non
è la mamma di Arianna,
è quella dell’altra cugina di Elisa, la coetanea.
–“ Pronto zia?”-
-” Ciao Elì che
c’è mamma?”-
-“No. Ora sono sola in
casa. Ti faccio richiamare più
tardi”-
-“ Ah va bene aspetta che
ti passo Francesca!!!”-
Elisa sussulta –“
Ma no! Non la disturbare…”- ma è troppo
tardi, -“Oh Elì che vuoi?!”-
-“Io niente”-.
Sempre la solita
Francesca… -“Allora vai al concerto
vero?”-
e scoppia a ridere come un’oca, Elisa non ci fa caso
più di tanto –“Certo”-
risponde fredda –“Se se… io comunque
vado il 24 a vederli all’aeroporto con una
mia amica”- Elisa sa bene che sta mentendo , stavolta
è lei che scoppia in una risata
fragorosa –“ Ah si ? ma se vengono con il
pullman!”- Francesca è spiazzata, non
parla più e riattacca, improvvisando una falsa caduta della
linea.Elisa che ha
ben altro da fare, torna al PC x cercare altre informazioni. Quando
però su
Alice clicca sui risultati e legge scritto Tokio news : niente Roma e
Bologna,
si sente quasi svenire. Istintivamente scoppia in lacrime e legge
l’articolo,
niente da fare, Bill sta ancora male –“ Oddio
NOOO!”- pensa e corre al telefono
per avvisare la cugina, squilla a vuoto… -“E dai
rispondi!!!”- niente, è
libero.
La porta di casa si apre,
è il papà di Elisa, seguito dalla
cugina. Non era a casa perché è venuta a trovare
la loro nonna che abita al
piano di sotto, ed è malata. Elisa sfreccia dalla sua camera
all’ingresso,
Arianna che la vede in lacrime subito rimane folgorata dal suo sguardo
e
immobile.
-“Ary ti stavo chiamando a
casa…”- Elisa singhiozza.
-“No…non…”-
balbetta Arianna –“Non …non dirmi
che….”-
Elisa non vuole fare troppi giri di
parole –“ Si Ary è
successo! È stato rimandato al 6 luglio alle
Capannelle!”- le cugine in lacrime
si abbracciano. Il papà di Arianna compare
all’improvviso sulla porta -“ Che
c’è, che succede? È morto?”-
è sempre in vena di scherzare , -“ A
zii!”- Elisa
lo fulmina con lo sguardo. Ecco che arrivano anche la mamma e la zia di
Elisa
–“ Ma che succede qui?”-
Arianna cerca
di spiegare ma non riesce a parlare bene, Elisa deve
“tradurre”-“Il concerto…
è
stato rinviato al 6 luglio alle Capannelle…”- la
zia è incredula, lo zio guarda
la sorella, la mamma di Elisa e ridendo –“Aho!
Almeno se famo na magnata!”- .
Il papà di Elisa ride
–“ Ma si quasi quasi !”-.
Scoppiano tutti a ridere anche Elisa
–“ A zii!!! Sei
tremendo!”-.
Per un attimo la tristezza
svanisce……
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Capitolo 3 *** Lo stesso sogno ***
CAPITOLO 3
-Lo stesso sogno-
Quella sera però
l’euforia di andare alle Capannelle
svanisce...Bisogna aspettare ancora altri 3 mesi. È da
novembre che Elisa
aspetta questo concerto, e ora sembra che il mondo le crolli addosso.
Cerca di
non pensarci troppo ma non riesce a dormire,non le importa della
Pasqua,questa
è la peggiore di tutte…Si gira a sinistra e
chiude gli occhi, ma li riapre quasi
subito, ha troppi pensieri per la mente,come sempre…poi si
ricorda della
telefonata della zia –“Mamma!”- non ce la
fa ad alzarsi perciò la chiama dalla
sua camera –“Dimmi Ely”-
-“Stasera ha chiamato tua
sorella, mi sono dimenticata di
dirtelo,scusa”-.
-“Non ti preoccupare la
richiamo io domani mattina.. adesso
dormi…buonanotte”-.
-“ ‘Notte
mamma”-.
No, sono quasi le 11 e non
è una buonanotte…Elisa si alza,
non c’è verso di chiudere occhio. Accende la luce
del comodino e si avvicina
piano a un poster di Bill…uno dei tanti…
Lo sfiora con la
mano...,-“Perché proprio a te la
laringite? Se doveva prendere a qualcuno non poteva venire e me invece
che a
te?”- sussurra e rimane ad osservare la foto per qualche
minuto, poi la bacia e
sbuffando, torna a letto e spegne la luce, -“Forse era meglio
se mi prendevo
una camomilla”- pensa a bassa voce, ma ecco che finalmente si
rilassa e chiude
gli occhi…
.
Si risveglia in un
forum…ma non sa quale di preciso…sa
soltanto che tutto ciò che vede di fronte a lei è
una folla immensa di fans che
urlano. Si trova su un palco, le luci sono spente tranne una ,molto
fioca,che
lampeggia…lei si trova sulla destra…è
spaesata.
Non riesce a capire cosa ci faccia
lei li…anche se il suo
sogno più grande era stato una volta quello di poter cantare
e quelle
circostanza glielo fa ricordare.
Non sa cosa fare, si gira
istintivamente alla sua sinistra
ma è buio…no...non è buio…
La luce continua a lampeggiare,ecco che i fans
urlano più forte, Elisa è distratta ma adesso
ecco che guarda meglio…scorge la
figura di un ragazzo altissimo magro, capelli
“sparati”….-“No”- si
dice… -“Non
può essere…”- . Le viene da piangere al
solo pensiero…ma poi ci pensa meglio.
Decide di affrontare la cosa, si
avvicina a passo lento e
lui sembra fare lo stesso…ad un tratto la luce cessa di
essere fioca e se ne
accendono altre più vivaci…Elisa si ferma
all’istante e guarda fisso verso i
fans che scalpitano…poi però si ricorda di
lui...Si volta dove era diretta prima
che tutte quelle luci si accendessero ed ecco
lui…Bill….li di fronte, a pochi
passi da lei… Senza sapere perché Elisa si
avvicina ancora , sembra che lui
stesse aspettando quel momento…Elisa non sa che fare, va per
alzare una mano ma
ecco che le luci si spengono all’improvviso. Ora è
davvero tutto buio, c’è
silenzio,i fans non gridano più. Ed ora ecco uno strano
lamento…no, è un
rumore,un forte rumore che all’inizio sembra niente ma poi
diventa acuto,
troppo acuto…
A 1000 e più km di
distanza in una clinica privata di
Madgeburg, in Germania, il ragazzo di nome Bill Kaulitz si
svegliò di
soprassalto…-“Hey “-
farfugliò Tom che era li, era sempre stato li accanto a
lui, non lo aveva lasciato un attimo –“Hai avuto un
incubo? stai bene?”-.
Bill guardò il fratello
senza parole,senza sapere cosa
dire,era confuso, molto confuso senza sapere il perché. Che
motivo aveva di
essersi svegliato cosi? Di soprassalto?
-“Si sto bene Tom. Dove
sono gli altri?”-.
Tom fissava annoiato lo schermo della
TV –“ E' quasi l’una se
ne sono andati…”-.
Bill cadeva dalle nuvole
–“ Quasi l’una??? Di notte..?”-
non
riusciva a parlare molto bene.
Il fratello lo guardò
incredulo tirandogli un’occhiataccia -“ Certo che
no….devi ancora pranzare…”- e
scoppiò a ridere come un matto, Bill
sembrava aver perso la condizione del tempo, ma Tom si riprese subito
preoccupandosi per il fratello e si fece serio-“ Bill che ti
succede? Certo che
è l’una di notte…ma hai dormito solo
poche ore…mi sembri strano…sarà meglio
che
ti preparo un’altra camomilla”-. Si alzò
dalla sedia e usci svelto dalla porta.
Bill rimase per qualche minuto a guardare il soffitto e a pensare. Chi
era
quella ragazza ? Perché si trovava li,con lui, sul palco, ma
sembrava che
qualcosa lo impedisse di vederla da vicino?
-“In fondo”- si
disse –“E' solo un sogno…un semplice
sogno
insignificante”- e promise a se stesso di non pensarci
più. Tom ricomparve
dalla porta con una tazza fumante e la porse al fratello
–“ Bevi piano che
scotta!”-. Bill annuì.
-“Ah
dimenticavo…”- disse Tom, -“ Buona
Pasqua”-.
E’ quasi l’una di
notte quando Elisa si sveglia di
soprassalto come se avesse avuto un incubo. Eppure no, non ha fatto un
brutto
sogno, niente affatto, anzi. Si gira dall’altro lato e guarda
il soffitto…
troppi pensieri anche nella sua testa.
Da dove è uscito quel
sogno ? Perché le è sembrato cosi
reale? Certo che le è sembrato cosi reale, le piacerebbe
moltissimo che Bill la
chiamasse sul palco il giorno del concerto…Ma si dice
frettolosamente, quasi
rimproverandosi per aver pensato ciò -“
Nooo… ma che vai a pensare, non arrivi
neanche alle parterre, figurati se fa salire te! Non ci contare!”-.
E si rigira nel letto questa volta
decisa di voler dormire,
resta a fissare Bill sui poster che riempiono la porta e le ante
dell’armadio,poi piano piano, si riaddormenta cercando di non
pensare a
niente….
Note dell'autrice: raga vi ringrazio di cuore per le recensioni, ho bisogno di sapere che ne pensate, un ringraziamento particolare va a Lory, non so come avrei fatto senza di lei.Non fate caso ad alcuni particolari che ci saranno più avanti e potrebbero sembrarvi assolutamente impossibili, in fondo la vita della protagonista cambierà. |
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Capitolo 4 *** Riflessioni e coincidenze ***
CAPITOLO 4
-Riflessioni e coincidenze-
La mattina di Pasqua arriva in
fretta, è una giornata di
pioggia, come quelle che piacciono a Elisa. Ma nonostante
ciò , il suo umore è
pessimo quando si sveglia. Sono le 9 in punto –“
Che senso ha alzarsi e sorridere
oggi ?”- pensa Elisa, e si rimette giù coprendosi
con la trapunta fino alle
orecchie. La mamma compare all’improvviso sulla soglia della
porta –“ Hey
pigrona alzati che la colazione di Pasqua è gia pronta !
Auguri! “- e le da
un bacio sulla fronte. Elisa accenna un breve –“
Grazie mamma, auguri anche a
te”- e si alza controvoglia.
Nel salotto c’è
il papà, anche
lui gia sveglio da un pezzo,
-“ Ciao papà”- non è giornata
per Elisa e lo
si capisce dalla sua voce –“ Buongiorno piccola,
buona
Pasqua”-.
-“ Non lo
è…”- risponde acida lei. I genitori si
guardano
perplessi, ma la mamma sa bene cosa c’è che non
va. –“Ely sta tranquilla, Bill
è in buone mani, devi solo aspettare che guarisca
fidati…”-.
Elisa non risponde, non ha parole,
crede che sia meglio stare
zitta. Secondo lei nessuno può capire come si sente. Si
siede a tavola ma non
mangia granché, è solo contenta di stare a casa
quel giorno , è riuscita a non
prendere impegni con i parenti , non vuole vedere nessuno.
Ascolta distratta i genitori, ma non
presta attenzione a
quello che dicono. Squilla il cell; cominciano ad arrivare i messaggi
di auguri
dalle amiche e dalle fan. Molte di loro scrivono di possibili suicidi ,
di star
passando la Pasqua peggiore...ed Elisa acconsente. Anche il fratello
chiama per
fare gli auguri, lui non sa niente del concerto.
Elisa
si siede sul
divano, ma non c’è niente d’interessante
in TV. Neanche il buon odore che viene
dalla cucina riesce a tirarla su. Va in cucina, la mamma sta finendo di
preparare il pranzo, Elisa si rannicchia sulla sedia con le ginocchia
appoggiate al mento.
-“Dai”- esorta la
mamma –“ Non fare quella faccia, pensa a
luglio, a quando lo vedrai. Starà meglio, sarà
guarito,tornerà il Bill di
sempre !!!”-.
-“ Forse hai ragione, in
fondo io adesso non posso farci
niente devo solo sostenerlo, anche se da lontano, e non essere
pessimista…”-.
-“Vedo che cominci a
capire, dai stai su !!!che lui non
vorrebbe vedere le sue fans così e lo sai!!”-.
La mamma ha ragione e la ragazza se
ne rende conto.
Finalmente ricomincia a sorridere.
Squilla il tell di casa, è
Arianna –“ Eli ciaoo!”-.
-“ Ohyy, auguri”-.
-“ Si vabbè non
me ne importa niente degli auguri...oggi è
una giornataccia, non ce la faccio! Mi sono alzata adesso e sono ancora
in
pigiama, non mi voglio vestire e non voglio
mangiare…”-.
Elisa cerca di spiegare alla cugina
che non deve abbattersi
–“ Ary non fare cosi è inutile, fallo
per Bill, lui non vorrebbe vederci cosi,
dobbiamo sostenerlo, e non piangerci addosso”-.
La cugina ascolta , è
senza parole, -“ Si hai ragione… Ely
ti voglio bene!”-.
-“ Anche io! E ricorda che
dobbiamo essere forti, per lui
“-.
Il giorno di Pasquetta non
è molto diverso da quello
precedente, continua a piovere, il cielo è scuro. Elisa
cerca di distrarsi,
ascolta i consigli di sua mamma, ma anche quando è in giro
con le amiche sembra
persa nei suoi pensieri.
Il 25 marzo arriva in fretta. Quel
giorno Elisa ripensa a
quando Arianna le aveva detto di aver trovato i biglietti…
-“ oddio, le 9 e un
quarto, a quest’ora dovevamo stare al
Palalottomatica… e invece quando una
cosa non è destino… “- pensa, e mentre
è su msn alcune fan la avvisano che sembra che
Bill dovrà essere operato…-“ Oddio
nooooo, ci mancava anche questa! Ma
non me ne va bene una accidenti…..! Perché! Ha
soltanto 18 anni!
Perché tutte a lui, ma che ha fatto di
male…!”- .
La notizia è anche sul
forum ufficiale italiano. Elisa
scoppia a piangere di nuovo, non fa in tempo a girarsi verso il
telefono per
chiamare la cugina che ci ha gia pensato lei…
-“ Pronto?”- non
riesce a trattenere i singhiozzi, -“ Eli
devo dirti una cos…. Gia lo sai?”-.
-“ Si si certo, so tutto ,
l’ho appena saputo… non posso
crederci”-.
-“ Povero Bibi! Non
è giusto!”-.
Arianna non piange, Elisa singhiozza
–“ Lo so… e dimmi tu
cosa è giusto a questo mondo!"-.
UNA SETTIMANA DOPO
L’esito
dell’operazione è
positivo, è andato tutto bene,
hanno tolto la ciste alle corde vocali di Bill. Elisa ne sta parlando
con Maria
–“ Hai visto Ely? Te l’avevo detto!
Finalmente si
è tolto un gran peso”-. Ma
Elisa non è convinta –“ Si , speriamo
bene per la
voce…”- Maria è dubbiosa altrettanto,
gira voce che
potrebbe aver subito dei danni permanenti, Elisa trema
al solo pensiero. Prende in braccio Tigro , il suo gatto, e si
rannicchia con
lui in grembo sul divano, Maria cerca di sorridere
–“Dai....almeno tu sai gia
la data del concerto di Roma “- Maria continua il suo
discorso
incredula –“ Io
che dovevo andare a Bologna, ancora non so
niente…”- Elisa
la interrompe prima
che l’amica possa continuare –“ E dai
Mary ve lo
faranno sapere sicuramente”-.
Maria annuisce –“
Si, hai ragione...speriamo bene”- e
accarezza Tigro sulla testa. Elisa rimane qualche minuto in silenzio,
poi si
alza –“Seguimi”-.
Le due amiche vanno in camera, Elisa
accende lo stereo-“ Mettiamo un pò di musica
va…”-.
Su
Radio
Globo c’è ‘wake me up when september
ends’ dei Green Day. Elisa sa che è
un gruppo che piace molto a lui....
NELLA STANZA DELLA CLINICA
Erano le 11.30 di mattina quando
Georg e Gustav entrarono
nella stanza di Bill, Tom stava sonnecchiando su una poltrona vicino
alla
finestra.
Georg si sedette sul letto, Bill si
tolse gli auricolari…
Gustav fu il primo a parlare –“ Ciao , come andiamo
oggi?”-
Bill prese la lavagnetta sul comodino
e il gesso,
scrisse “- Non ne posso piu , è uno schifo, non
riesco a
sopportare un minuto di più qua
dentro”-. Georg cercò immediatamente di tirarlo su
–“ Bill ne
abbiamo gia parlato, è per il tuo bene”-.
Bill rispose sulla lavagnetta –“ Lasciatemi solo
per favore…. solo per
un’oretta “-. Georg annuì ed usci
insieme a Gustav.
Bill rimase per un po’ a
guardare fuori la finestra, poi
riprese l’I-pod e si rimise gli auricolari.
A quel punto Tom si
svegliò, dopo aver sbadigliato chiese al
fratello –“ Bill che cosa ascolti di
bello?”-.
-“ I Green Day “-
scrisse sulla lavagnetta.
Tom si alzò dalla poltrona
–“ Quale canzone ?”-.
Bill sembrò esitare, poi rispose –“
Indovina…..”-.
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Capitolo 5 *** Dvd ***
CAPITOLO 5
-Dvd-
I
giorni passarono in
modo incredibile, il mese di Marzo finì molto velocemente e
arrivò Aprile. Si
avvicinava il compleanno della mamma di Elisa, la primavera cominciava
a farsi
sentire e mancava sempre meno alla fine della scuola. Elisa stava
attraversando
un periodo abbastanza complicato con i professori, infatti se qualcuno
le
chiedeva come andava a scuola, lei rispondeva che le veniva la
claustrofobia
solo al pensiero di stare in classe; nonostante i suoi voti erano stati
buoni
nei precedenti trimestri la voglia di studiare era scesa a meno di
zero. Anche
i suoi compagni di classe non la pensavano molto diversamente.
Quel giorno era il 4 aprile, Elisa si
stava vestendo ma nei
suoi occhi c’era qualcosa di molto diverso,
l’illuminazione di un sorriso
mancava da un bel po’, erano successe tante cose tutte
insieme, a cominciare
dal pronto soccorso dove Elisa c’era finita più di
una volta: questo per via dello
stress che si faceva sentire sempre di più, era uno dei
momenti bui della sua
vita. La ragazza ora attraversava un periodo di profonda crisi, troppe
preoccupazioni ed era troppo ansiosa, nessuno accanto a lei che la
capiva
veramente e questo la rendeva ancora più inquieta. Poi ci si
metteva anche il
trasloco, cambiare casa per lei non era una delle migliori cose, non
riusciva
ad abituarsi all’idea di dover cambiare casa, il fatto non le
andava per niente
giù.
Alle sette in punto
squillò il cellulare, era arrivato un messaggio –
“ Ely sto davanti al tabaccaio, senti ,che quando arrivo
posso venire su x fare
gli auguri a tua mamma?”-. Era Federica.
Senza un minimo di entusiasmo mentre
leggeva l’sms Elisa le
rispose –“Certo”-.
Sapeva che tenere quel muso non le
faceva bene per niente, e
decise di tirarsi su, almeno per quel giorno. Aprì
l’armadio e tirò fuori il
regalo che teneva nascosto e si diresse in cucina. Il problema
però era che per
il nervosismo e l’angoscia le veniva da piangere. Ma proprio
in quel momento
doveva mettersi a
piangere ?
Entrò in cucina
–“ Mamma”- trattenne le lacrime e si
sforzò
di sorridere –“ Auguri”- e
l’abbracciò.
La mamma era rimasta senza parole,
neanche il tempo di
dire buongiorno.
–“ Grazie amore”- e le
diede un bacio sulla guancia –“ Ma adesso siediti
dai , fai colazione”- Elisa
notò che anche a lei veniva da piangere, ma per la
commozione –“ Siamo
sensibili entrambe “- pensò tra se e se mentre
girava il cucchiaino nella
tazza. La mamma scartò il pacchetto, era un best di Mango,
uno dei suoi
cantanti preferiti, stavolta fu lei a trattenere le lacrime. Quel
momento fu
interrotto dal suono del citofono, Elisa si affacciò
rapidamente alla finestra
del bagno, sorrise stranamente –“ Sali”-.
La mamma incredula disse
–“ Chi è ?”-.
-“ Fede, vuole farti gli
auguri…di persona”-.
La mamma sorrise
–“ Ah, sono contenta “-. Federica conosce
la mamma della sua migliore amica da più di tre anni ormai,
e sa quanto abbia
fatto per lei, quanto l’abbia aiutata.
Bussò piano alla porta,
Elisa aprì –“Oh te il campanello mai
eh “-.
-“ A Elì sono le
sette di mattina permetti che ho paura di disturbare??”-.
Elisa annuì e richiuse la
porta. Mentre sentiva la sua amica
in cucina parlare con sua madre sgattaiolò in bagno , doveva
tirar fuori le
lacrime che si era trattenuta, ed era meglio farlo da sola. Poi la
mamma disse
a Federica –“…grazie ma adesso andate o
perderete l’autobus “-.
Elisa si sciacquò
frettolosamente il viso e usci dal bagno
trovandosi di fronte l’amica con il sorriso che le svaniva in
volto –“ Ely che
hai ?”-.
-“ Sssh!! Zitta... andiamo
o facciamo tardi “-. Andò in
camera prese lo zaino e la giacca e passò davanti
la cucina rapidamente, con l’amica che
la guardava perplessa.
-“ Ciao ma, ci vediamo
quando torno”-.
-“ Si , ciao , buona
giornata”-.
Scesero le scale in fretta e furia e
arrivarono alla fermata
appena in tempo. Prima di salire Federica chiese di nuovo
all’amica –“ Si può
sapere che hai ? lo sai che a me puoi dire tutto!”-.
Elisa continuò con la
solita risposta –“ Ti dico che non è
niente , non ti preoccupare…adesso mi passa”-.
L’amica non era convinta e
rimase dubbiosa per un attimo a guardarla.
A SCUOLA
Durante l’ora di spagnolo
Federica sbuffava in continuazione
e non riusciva a seguire minimamente la lezione sulle forme verbali al
passato,
i preteriti. Elisa che era seduta vicino a lei, se ne stava in silenzio
e fissava
la lavagna cercando di non pensare a niente e concentrarsi sulla
lezione; ma
non ci riuscì più di tanto. Federica si
voltò un attimo verso l’amica
–“ Ma
quando suona?!”-.
Elisa rispose cupa
–“ Ma se è appena cominciata”-.
Federica quel giorno non aveva per
niente voglia di seguire
quella noiosa lezione.
Quel momento di noia profonda fu
interrotto all’improvviso…
Dal banco in fondo alla loro fila si senti chiamare “- Oh
Federì”- e qualcosa
la colpì leggermente sulle spalle. Lei si era immobilizzata
, non sapeva cosa
fare. Attese per un attimo che la professoressa si distrasse a cercare
la lista
degli alunni assenti sul registro e si girò di scatto
sperando con tutta se
stessa che fosse Cristiano…il ragazzo più bello
della classe, dal momento che
in classe c’erano solo quattro maschi, ma non erano come lui.
Lui era simpatico ,
eccessivamente spiritoso e non si faceva condizionare dagli
altri…Ma faceva
anche perdere la pazienza ai professori, essendo ancora in terzo a
diciannove anni….
Federica rimase a guardarlo dritto
negli occhi per un
secondo e al suo sorriso beffardo di sempre, non riuscì a
staccarsi da lui e
aspettò impaziente che dicesse qualcosa. Era contenta
perché il suo desiderio
si era avverato.
Lui continuava a
sorriderle….La professoressa che aveva
finito di trafficare con le giustificazioni delle assenze
alzò lo sguardo e
tentò di riprendere la lezione da dove l’aveva
lasciata. I ragazzi si erano
quasi tutti zittiti e la prof ricominciò a spiegare il
preterido indefinito……
Cristiano azzardò
–“ Oggi con chi vai a casa ?”-.
Elisa che fino a quel momento era
stata presente solo con il
corpo si girò appena verso di lui e guardò
ridendo l’amica, che sembrava in un
mondo tutto suo.
-“Eh, io?”-.
Elisa le diede una gomitata.
-“ No mio zio!”-
rispose ironicamente Cristiano.
Elisa le diede un’altra
gomitata –“e dai! Rispondi , che
aspetti…”-.
Federica si disse di si e
provò a rispondere pensando alla
risposta, poi improvvisamente pensò di dire che prendeva
l’autobus, cosi magari
aveva la possibilità di avere un passaggio da lui..
Maria Carmen si accorse
d’un tratto che erano quasi tutti
distratti in quella fila e si avvicinò a Federica che era
ancora girata verso
il ragazzo.
-“Que te pasa?”-
le mise una mano sulla spalla per farla
girare verso di lei.
Elisa si girò verso
Cristiano e gli lanciò un occhiata di
rimprovero.
Federica era ammutolita, ancora
soprappensiero per gli
autobus e i passaggi in macchina.
All’ennesima gomitata
dell’amica tornò in se per un attimo
-“Eh, cosa??? Nada
Nada!!!”-
La prof la guardò con un
misto di incredulità e
rabbia, Cristiano se la rideva…..
A ricreazione Elisa uscì
in corridoio per riprendere fiato,
Daniele comparve all’improvviso al suo fianco
–“ Amo me accompagni a prende la
pizza?”-.
Lei non lo guardò
–“ Certo”-.
Mentre facevano la fila al bar Elisa
scorse Giulia in mezzo
alla folla e le fece un cenno con la mano.
Giulia si diresse rapidamente verso
di lei –“ Ciao!”-
la baciò sulle guance.
Elisa le sorrise e notò
qualcosa sul labbro dell’amica –“ Ma
che hai ?”- indicò la strana bolla che
aveva visto –“ Oh niente di che, è un
herpes”-.
-“ E tu lo chiami niente di
che?”- e scoppiarono a ridere.
Poi Giulia salutò anche Daniele. –“ Sai
che mi hai fatto venire in mente?”-
disse Elisa all’improvviso
-“ No , cosa?”-.
-“ Georg!”-
Giulia era perplessa –“ Georg?”-
ripetè.
Elisa sorrise –“
ma si Giu! Sul dvd di Zimmer!”-
L’amica la fissò
–“ Ah! Scusa ma io non ce l’ho e quindi
non l’ho visto tutto!”-
-“ Vabbè fa
niente tanto la parte che fa ridere è quando
Bill ride e ha paura…cioè gli fa
schifo…penso…”-.
Giulia si fece pensierosa un attimo
–“ Tu non hai il dvd di
Schrei vero?”-.
Elisa fece finta di essere triste
–“ No, non riesco ancora a
trovarlo”-.
-“ Non ti preoccupare te lo
presto io! E tu mi presti
Zimmer!”-
Elisa annuì –
“ Si ok! Te lo porto lunedì danke!”-.
-“ Oki! Mi raccomando
ricordati!”-
Elisa abbracciò
l’amica –“ Certo! Tranquilla!”-.
Suonò la campanella, i tre
amici si salutarono e si avviarono
nelle rispettive classi. Quando Elisa arrivò alla porta
della 3 A trovò l’amica
in piedi attaccata al cellulare, come sempre. Si guardarono appena e in
quel
preciso istante passò Cristiano , stava correndo. Si
fermò di colpo anche lui
di fronte alla porta –“ Pensavi davvero che avrei
voluto darti un passaggio
forse?”-. Elisa lo guardò con rabbia, Federica
abbassò la testa. –“ No ,
perché ho pensato che forse potevi
fraintendere…”- scoppiò a ridere sotto
lo
sguardo gelido delle ragazze, poi si ricompose e stavolta si rivolse ad
Elisa
–“ Hey come sta quell’amica tua famosa?
No aspetta volevo dire il frocio!
Vabbè hai capito no? Quello cioè quella che viene
dalla Germania, anche se non
riesco a capire ancora se è un lui o una lei”-
riprese a correre mentre la
ragazza gli urlò dietro –“ Neanche ti
rispondo! Non ci spreco il fiato!”-.
-“ Tranquilla tesoro che
hai me che sono molto meglio! Non
ti arrabbiare!”-
-“ Imbecille”- le
rispose mentre lui continuava a ridere.
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Capitolo 6 *** Lezioni di canto ***
CAPITOLO 6
-Lezioni di canto-
Qualcuno bussò
delicatamente alla porta della camera e Bill
automaticamente volse gli occhi verso la porta consapevole, aspettando
l’ora
che considerava di tortura. Tom si alzò dal letto del
fratello e andò ad
aprire, -“ Buongiorno “- disse.
-“ Buongiorno”-
rispose l’altro sorridendo –“
E’ qui ?”- Tom
fece cenno di si.
Il logopetista entrò
sorridendo ai due ragazzi e puntò gli
occhi su Bill , il quale ricambiò accennando un saluto a
denti stretti. Tom
chiuse la porta continuando a fissare il dottore; era un uomo alto e
magro,
sulla quarantina, capelli brizzolati e occhiali da vista; indossava un
camice
bianco e aveva con se una valigetta di pelle.
-“Allora...”- il
dottore provò a rompere il ghiaccio –“
Come
sta oggi la nostra ugola d’oro?”-.
Nessuno dei tre rise di quella
battuta, Tom lanciò un
occhiata al fratello, ma egli non rispose e si girò a
guardare fuori la
finestra pensieroso, con lo sguardo assente, rassegnato.
Tom fu il primo a parlare –“ Molto
meglio…come lei sa i giorni di
silenzio sono ormai finiti per lui”- pronunciò la
frase senza staccare gli
occhi dal fratello.
Il dottore sorrise piano,
capì che per il ragazzo era uno
dei momenti più cupi della sua vita… e
d’altronde come dagli torto, quando sei
una rockstar e non puoi usare il tuo strumento più
importante ; la voce, che
tra l’altro è una meravigliosa voce.
-“ Io sono qui per aiutarti
Bill…milioni di fans aspettano
ansiosi il tuo ritorno pensaci…”-.
Bill ascoltò quelle parole
in silenzio, sapeva che era la
verità e decise di fare quello sforzo esclusivamente per i
suoi fans –“ D’accordo
–“ disse d’un tratto
–“ Iniziamo pure.. “-.
“- Prova
ancora! Ce
la puoi fare dai!”- Arianna osservò cupa la cugina
con gli occhi pieni di
rabbia –“ ho detto di no! Io non sono come te! Io
non sono capace! Lo vuoi
capire…”-
Elisa sbuffando incrociò
le braccia –“ è solo questione di
impostazione della voce. Io ce l’ho fatta da sola
perché non dovresti riuscirci
tu ora che sono qua io, la canzone non è neanche difficile
non ci sono
acuti!”-. Arianna si sedette per terra ben disposta a non
rialzarsi e a non guardare
sua cugina in faccia. –“ Smettila di fare la
ragazzina, proviamo insieme dai!”-
le porse la mano per alzarsi, la cugina minore ci
pensò…-“ vuoi o no impararti
bene le canzoni per il sei luglio ?”-. Esitò e le
lanciò un ‘occhiataccia. Ma
alla fine si convinse, afferrò la mano e si alzò
da terra.
Elisa accese per l’ennesima
volta lo stereo –“ Ascolta la
base attentamente….devi sentire la canzone dentro,
nell’anima e concentrarti”-
attesero qualche secondo..- “ Pronta?”- chiese
sicura Elisa. La cugina
annuì -zum ersten mal allein in unserem
versteck ich sch
noch unsere namen…-
-“Aspetta cuggi!
Stoppa!!”-.
Elisa mise in pausa –
“Che altro c’è ?”-
Arianna fece gli occhi dolci
–“ Non è meglio che , visto che
mi devo allenare io, se cominciamo solo dal ritornello? Ti prego ti
prego!!”-.
La cugina la guardò
spazientita ma sorridendo –“ Ci vuole
una pazienza….si va bene ma sbrighiamoci!”- e
riaccese lo stereo –“ Ascolta bene
le parole al mio tre cantiamo pronta?”-.
-“ ja ja “-.
Respirarono entrambe profondamente
–“Uno…”- la prima strofa
stava per finire –“ Due...”-
Arianna sperò con tutto il
cuore di non deludere la cugina e
di non stonare nuovamente –“ Tre...”-.
Si
guardarono poi
Elisa guardò su –“ Komm und rette mich
ich verbrenne innerlich, komm und rette
mich ich schaff’s nitcht
ohne dich, komm
und rette mich, rette mich, rette mich .....-.
Suonarono alla porta, Elisa
dispiaciuta spense
definitivamente lo stereo. –“ Molto meglio! Cosi va
molto meglio! Dai cuggi ce
la puoi fare!”-.
Arianna fu felicissima
–“ Evvai!”-.
Suonarono di nuovo alla porta
–“ Questo è mio padre uffa
quando ci rivediamo ?”-.
Si abbracciarono
–“ Presto “- disse Elisa.
Il padre la chiamò
–“ Ariannaaaa!”-.
Le cugine andarono ad aprire la porta
e trovarono il padre
di Arianna arrabbiato come sempre –“ Dai su
forza!!”-.
Arianna abbracciò di nuovo
la cugina –“ Uffa papà
arrivooo!”-.
Lo zio di Elisa impaziente come
sempre alzò la voce –“ Ti
lascio qui se non ti muovi!”-.
-“ Dai
vai...sennò si arrabbia ancora di più-“.
Arianna lasciò la presa
–“ Si… che palle….ti voglio
bene”-.
-“ Lo so , anche io, ti
chiamo stasera, ciao “-.
UN ORA DOPO
Elisa si sedette sul divano a
guardare la tv,contenta perché
la cugina stava migliorando nel canto ma un po’ dispiaciuta
perché non era
rimasta a pranzo da lei. Mentre cambiava canale distrattamente senza
prestare
attenzione ai tasti del telecomando finì su Mtv. Si
fermò di scatto con gli
occhi lucidi e si mise in ginocchio per terra a fissare il video di
“Don’t
jump”.
Squillò il telefono di
casa all’improvviso ma non riuscì
subito ad attirare l’attenzione della ragazza davanti allo
schermo. Mentre
continuava a squillare lei non smise di staccare gli occhi dalla tv : i
Tokio
Hotel erano primi i classifica a Trl, un evento al quale Elisa era
abituata ma
che tutte le volte era un’emozione. Il telefono
cessò di squillare.
-“ Ely vieni,
c’è Ary al telefono!”-. La voce della
mamma la
fece uscire da quella specie di trans e corse al telefono
–“ Teso!”-
-“ Ohy hai visto! Hai visto
che sono primi!”-
-“Si certo che
l’ho visto!!!”-
Arianna era impaziente di fare altre
“lezioni” di canto –“
Tesò
senti domani vieni a casa mia cosi mi dai altre lezioni!”-
Elisa rise incredula
–“ Lezioni ? che lezioni….?”-.
-“ Ely ma come! Di
canto!”-.
-“ Ary ma io non sono una
cantante! non sono una
professionista, ti posso far fare qualche esercitazione...”-
Arianna la interruppe
–“ Sta zitta non dire scemenze! Hai una
voce bellissima … e lo sai!”-
-“ Ary ma che dici
?”-.
-“ La verità..
ci vediamo domani…alle 5…non voglio sentire
storie…ciaooo”-.
La ragazza si fermò a
pensare e riflettere sulle parole
della cugina –“ Non è vero “-
pensò ridendo e sfrecciò in camera lasciando
accesa la tv in soggiorno.
In camera si mise a contare i giorni
che mancavano
all’attesissimo concerto
“-75….uffa…ancora 75 lunghi
giorni!”- aprì la
cartella delle canzoni dei TH sul computer e si mise ad ascoltare
<
Sacred>
Si sdraiò sul letto e le
venne in mente la primavera scorsa,
quando li aveva visti e sentiti per la prima volta… he , visto che mi devo allenare io,
cominciamo solo dal
riotrnello?cise di fare quello sforzo esclusivamente per i suoi fans -
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Capitolo 7 *** Un anno prima ***
CAPITOLO 7
-Un anno prima-
Marzo 2007
Elisa è in cucina, guarda
la tv.
E’ appena finito Trl, uno
dei suoi programmi preferiti. Si
alza per andare in bagno a fumare lasciando la tv accesa, è
uno dei suoi vizi.
E’ sola in casa e tra poco deve uscire con Fede, la sua
migliore amica. Si
affaccia alla finestra del bagno e accende la malboro light che tiene
fra le
dita pallidissime con lo smalto nero sulle unghie, guarda fuori la
finestra e
sa che tra un pò per lei comincerà un grande
incubo: il trasferimento. Da li a
un mese i genitori compreranno la casa nuova e a lei l’idea
non va per niente
giù, non avendo mai cambiato casa, non riesce ad abituarsi
all’idea.
Ha smesso di cantare, i suoi artisti
preferiti sono
letteralmente calati : Avril si è spostata dal punk al pop e
i Finley…Beh..
Elisa rimpiange di essere stata una loro fan.
Dopo l’ultimo tiro arrivata
al filtro, butta la cicca nel
water e tira la catena. Chiude la finestra e torna di corsa in cucina,
ricordandosi di aver lasciato la tv accesa. Su Mtv
c’è il video dei “30 seconds
to mars”, “ The kill”. Elisa alza il
volume e va in camera sua a cambiarsi
perché deve uscire, apre l’armadio e come sempre
non sa cosa mettersi. Ci sono
vari tipi di jeans in stampella: blu, neri, strappati. La ragazza
decide di
optare per un paio di pantaloni lunghi neri (il suo colore preferito da
sempre)
una t-shirt nera di “Emily the strange”, e una
cinta nera con le borchie. Si
cambia e si trucca in fretta: riga sugli occhi con
l’eye-liner e mascara, cerca
distratta dalle note della canzone le all star nere e bianche; la
canzone è
finita, ora c’è la pubblicità. Una
volta trovate le all star se le infila e
ancora con i lacci sciolti corre in cucina a bere un po’
d’aranciata. Mentre è
di spalle e sta bevendo l’ultimo sorso, su Mtv finisce la
pubblicità e inizia
il video di un nuovo gruppo che lei ancora non conosce…
Appena sente
l’introduzione, si rende conto che è una canzone a
lei sconosciuta; si gira di
scatto curiosa per vedere il video.
Sullo schermo, in basso, compare il
nome della band e della
canzone : “Tokio Hotel”,
“Monsoon”.
Elisa pensa –“ E chi
sò questi?”- però la sua attenzione
viene immediatamente attirata dallo stile
del cantante : è dark esattamente come il suo.
La canzone le piace da
subito… rimane impalata con i lacci delle
scarpe ancora sciolti e il bicchiere vuoto in mano ad ascoltare
“Monsoon”
finché il video finisce e le suona il cellulare.
Frettolosamente appoggia il bicchiere
sul tavolo e corre a
rispondere, inciampando più di una volta; non guarda nemmeno
sul display chi la
sta chiamando.
-“ Pronto”- dice
distratta-
-“ Ah ma allora sei sveglia
!!”-.
Elisa scoppia a ridere-“ Io
eh ? ma senti chi parla, sei tu
la dormigliona del pomeriggio!”-.
-“ Ma che dici non
è vero!!”- e scoppia
a ridere anche Federica.
Poi si riprende
–“ Ma ora passiamo alle cose serie ti sei
ricordata che….”-
-“ Si si, stavo giusto
uscendo di casa, aspettami ci vediamo
tra dieci minuti!”-.
-“ Ok!!
A dopo,
ciao!”-.
Elisa si siede sul letto e mentre si
allaccia le all star
ripensa ai quattro che si buttano dall’elicottero, alla voce
di quel ragazzo
che si trucca in quel modo, cosi bello sa sembrare una ragazza, ma non
sa
neanche come si chiama. Si alza dal letto, prende la borsa ed esce.
Scende
le scale con
la canzone e il video in mente; anche per strada continua a pensarci.
A CASA DI FEDE
-“Allora che dici Ely?,
come sto ?”-
Federica si gira e si rigira davanti
allo specchio sfoggiando
la sua nuova felpa bianca.
Elisa sta
osservando
attentamente la sua amica; è piuttosto bassa e anche un
po’ robusta, insieme ne
hanno passate davvero tante, non dovrebbero neanche essere amiche a
quest’ora…
-“Ely! Stai dormendo in
piedi?”- Federica le lancia
un’occhiata dal riflesso dello specchio ed Elisa sembra
rinvenire –“ Sii è
bellissima sta felpa”- e le sorride.
Federica non è convinta ma
è la risposta che voleva sentire.
Si siede sul divano e accende la tv, ma nell’aria
c’è qualcosa di insolito –“
Vie
qua!! Che fai la in piedi!”-.
Elisa annuisce e si siede accanto a
lei, Federica è
pensierosa ma sa
perché la sua amica
sembra cosi assente –“ Ho capito che
hai…non ti devi preoccupare…io verrò a
trovarti, promesso”-.
Elisa con gli occhi lucidi non sposta
lo sguardo dalla tv
“-Eh?”-.
Federica cerca di consolarla
–“ Dai, non è poi cosi male
dove andrai, molto meglio di qui!”-.
-“Vabbè basta,
non mi va di piangere…non ne vale la pena..”-
L’amica
l’abbraccia –“ E guarda i lati positivi,
è una casa
più grande..
-“Basta!”-.
-“Ok”-
Elisa si asciuga le lacrime
–“Cambiamo argomento?”-
-“ Si si certo, basta che
non piangi più”- e l’amica le
porge un fazzoletto con sguardo triste.
Dopo qualche minuto di silenzio Elisa
parla per prima –“ Ma
tu li conosci i Tokio Hotel ?”-
Federica è spaesata
–“ I chi ??”. Ridono entrambe.
-“ Ho capito lascia
perdere”-.
Poi Federica ci pensa meglio e le
torna la memoria…-“ Aspe
hai detto Tokio qualcosa vero ?”-
Elisa è speranzosa
–“ SIII Tokio Hotel”-
Federica si alza e si dirige verso la
scrivania e un attimo
dopo torna sul divano con un giornale in mano : “Top
Girl” e in copertina c’è
proprio il leader della band. Lo porge all’amica senza
interesse –“ Ah si!
Adesso mi ricordo….quello che pare una femmina..”-.
Elisa la interrompe
–“ Non sembra affatto una femmina!!!
Cioè vabbe può sembrarlo
avvolte…vabbè però è il suo
stile…lo conosco si chiama
androgino”-
Federica scuote la
testa –“ A me non piacciono”-
-“ Ma se non hai ancora
sentito neanche una canzone!”-
-“ Ma che mi frega! Quello
pare una femmina!”-
-“ Non è
vero!”- Elisa apre la rivista e arriva alla pagina
dell’articolo sui th, legge “Bill Kaulitz , il
leader è alto 1.80 e peserà
almeno 50 kg, il suo gemello è Tom….”
-“ Oddio non ci credo li
hai chiamati !”- strilla Federica.
Elisa alza gli occhi dal giornale e
su All music c’è il
video che aveva appena visto neanche un’ora fa. Sorride
all’amica
disinteressata e continua a leggere “ Il batterista
è Gustav Schafer e il
bassista Georg listing”.
-“ No no scusa non ho
capito, chi è il gemello di chi?”- ed esita un momento.
Federica le strappa il
giornale di mano –“ Da qua!”- e cerca di
leggere attentamente l’articolo,
mentre Elisa è distratta nuovamente dal video di
“Monsoon”.
-“ Ely Bill è il
gemello di Tom!”-
-“ Si lo avevo capito ma
non so chi è Tom..”-
Federica guarda il video
–“ Il chitarrista”- poi guarda meglio,
ma senza troppo interesse.
Elisa ci arriva prima di lei
–“ Ah quello con i dreads!”-
Federica annuisce , ma la cosa
continua a non interessarla,
tutto l’opposto dell’amica –“
Cioè ma ti rendi conto di quanto siamo sceme? Ci
abbiamo messo un secolo a capire chi è il gemello di
chi..”
Federica sbuffa-“ Ma non
sembrano neanche gemelli”-.
Elisa la guarda torva-“
Hanno stili diversi…”-
-“ Ma questo pare una
donna!”-
-“ Uffa!!! Ti dico di
no!Anzi non è neanche brutto…oddio
guarda le unghie! Troppo belle, voglio farmi anche io il french
cosi!”-.
Federica la guarda
sconvolta-“ Cioè ti piace quello? O
quella? Com’è che si chiama?”-
Elisa le lancia un’altra
occhiataccia-“ Bill…Bill Kaulitz”-.
Pronuncia quel nome e le sembra che suoni anche bene; ci ripensa fra se
e se –“
Bill…Kaulitz….”
|
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Capitolo 8 *** Stupido tentativo ***
CAPITOLO 8
-Stupido tentativo-
-“Mamma io esco un
attimo…”-.
-“ Ma proprio adesso Ely?
Devi aiutare gli operai a
imballare.”-
-“ Tornerò
presto!”- Elisa uscì di casa prima che la madre
potesse replicare, sulle scale tirò fuori il cellulare e in
lacrime compose il
numero della cugina –“ Ciao Ely!”-
-“ Ciao
tesoro…”-
Arianna cambiò tono di
voce –“ Amore che hai? Perché piangi?
Non fare cosi che piango pure io !”-.
Elisa cominciò a correre
– “ A casa mia ci sono quelli del
trasloco …non ce la faccio Ary..non posso sopportare questa
situazione…”
-“ Amo stai calma! Per
favore! Lo so che è difficile ne
abbiamo gia discusso….ma perché ti sento male hai
il fiatone?”-. La cugina
rallentò-“ Si...cioè
no...stavo…solo correndo”-.
-“ Stai correndo ? E dove
stai andando? Non dovresti essere
ad aiutare i tuoi?”-
Ad Elisa scesero più
lacrime –“ Sono scappata, non voglio
vederli mai più… non voglio vedere
nessuno… ti saluto Ary…ricordati che ti
vorrò bene per sempre”-
Anche Arianna cominciò a
piangere, aveva capito bene le intenzioni
della cugina –“ Elisa non fare cazzate per
favore!”-.
-“ Tu ricordalo per sempre
Ary… ti voglio bene ..ciao”-
Arianna singhiozzò
–“ No…aspetta! Ely!
Pronto…?!”-
Sua cugina riprese a correre, sempre
più svelta, penso di
chiamare anche Federica, ma si sbagliava sul fatto che fosse la sua
migliore
amica e se n’era accorta troppo tardi.
In poco tempo raggiunse la spiaggia
di fronte casa sua,
quella spiaggia che le sarebbe mancata più di tutte le altre.
Arianna ancora singhiozzando decise
di fare qualcosa, non
poteva permettere alla cugina di fare sciocchezze, era sola a casa ,
doveva
prendere in mano la situazione.
Come fare per raggiungere la cugina?
La macchina non c’era e
nessuno che la potesse accompagnare…Decise di optare per la
bicicletta, Andò di
corsa in garage, chiuse gli occhi –“ fa che non
siano bucate...fa che non siano
bucate...”- fece scorrere le mani sulle ruote e
aprì gli occhi : non erano
bucate. Tirò un sospiro di sollievo e montò in
sella.
Elisa si sedette su un canotto di
salvataggio incustodito e
giocò un po’ con i piedi nella sabbia. Era bello
sentire quel vento tra i
capelli accompagnato da quel tramonto. Guardò intensamente
le onde del mare
azzurro, se sarebbe andata con loro in quel modo, lentamente, non
avrebbe
sofferto, non avrebbe sentito niente. Nessuno poteva capire quello che
provava
dentro in quel momento, la sua sofferenza…la sua ribellione.
Pensò per un attimo a
Bill…non l’avrebbe mai più rivisto,
neanche in foto –“Meglio
così”- pensò,
-“ Se non posso averti
tanto vale non vivere “.
La sua attenzione venne catturata
dalla poca gente che c’era
sulla spiaggia accanto: qualche anziano che passeggiava, due ragazzi
che
giocavano a pallavolo , un bambino che inseguiva il suo cane. Le venne
in mente
anche l’ultimo giorno di scuola, quando aveva salutato tutti
i suoi compagni,
già le mancavano molto. Aspettò che la gente
della spiaggia accanto si fosse
allontanata e i suoi occhi tornarono lucidi. Si alzò decisa
e si sfilò le
scarpe da ginnastica. Si avvicinò alla riva velocemente,
aveva gia tentano di
uccidersi in passato, ma questa volta i motivi per farlo le sembravano
più
validi. Sentiva l’acqua ancora non abbastanza calda per i
primi di giugno;
ripensò alla sua band preferita….alla prima volta
che erano andati a Trl, il 23
maggio dell’anno prima, ancora se lo ricordava, poi
pensò al 30 aprile scorso,
quando Bill aveva ripreso a parlare ;cercò di non pensare al
concerto che ci
sarebbe stato da li a pochi giorni, e lei non ci sarebbe andata. Quel
pensiero
le fece molto male; avanzò piano fino a che
l’acqua le arrivò alle caviglie,
non le interessava neanche se qualcuno la stesse osservando e si
chinò un po’
fino a toccare l’acqua con la punta delle dita della mano
destra. Un’onda le
sbatté contro proprio in quel momento e le bagnò
il braccio, I tagli sul polso
che si era fatta qualche ora prima cominciarono a bruciare e la fecero
piangere
ancora di più. Gli orli dei jeans erano completamente
bagnati. Sentì vibrare il
cellulare nella tasca, ma decise di non rispondere. Avanzò
decisa tra le
onde…..
Arianna cerò di pedalare
più veloce che poteva rischiando di
inchiodare più di una volta. Ormai era vicinissima alla
spiaggia dove si
trovava la cugina….
Scese velocemente dalla bicicletta e
la lasciò cadere contro
il muretto; cominciò a correre sulla sabbia e a gridare -“
Elisaaaaa!”-.
-“ Oddio “-
pensò –“ Dimmi che non l’hai
fatto…per favore
dimmi che non l’hai fatto”-
Si guardò intorno per un
attimo, poi scorse la figura della
cugina in mare: ormai l’acqua le arrivava alle ginocchia.
Arianna riprese a
correre molto velocemente e continuò a chiamarla , ma lei
non la sentiva.
Arrivata sulla riva si fermò –“
Ely!”- strillò piangendo –“
Non farlo!!!”-.
Finalmente Elisa la sentì,
si fermò, non voleva voltarsi e
ascoltare la cugina.
-“
Ely…”- ripeté Arianna
–“ Non è così che ci si
comporta…non si fugge, si guarda in faccia la
realtà , si affrontano le
situazioni con il coraggio, me lo hai insegnato tu Ely”-.
La cugina in acqua ascoltò
in silenzio, voltò piangendo.
Arianna la guardò in faccia –“ Pensa ai
tuoi amici…pensa a me, a tuo fratello,
ai tuoi! Pensa alle persone che ti vogliono bene, e a
Bill…ci hai pensato a
Bill? Non fare la vigliacca, non è da te! Cosa credi, che
rideranno i tuoi genitori,
quando sarà ritrovato il tuo
cadavere in mezzo al mare?”-
-“ SI…hai
maledettamente ragione piccola…vedo che stai
diventando grande…-“ Elisa sembrava in trans
mentre pronunciava quella frase,
ma sapeva quanto erano vere le parole della cugina.
Arianna si sfilò le scarpe
e i pedalini ed entrò in acqua.
La cugina cominciò un pianto nervoso, più forte
di quello precedente. Arianna
saltellò in acqua per essere più veloce e in un
attimo raggiunse Elisa
immobile, che ancora si teneva il braccio per il dolore. La cugina
l’abbracciò
forte, piansero entrambe come bambine –“Oddio no!
Perché ti sei tagliata!”-
sbottò Arianna ,ma Elisa non sapeva cosa risponderle. La
cugina doveva farle
forza.
-“E’ finita...
è tutto finito, vieni, andiamo a casa”-
uscirono dall’acqua. Un uomo che passava di lì si
era accorto appena della
scena, si fermò a guardarle.
-“ Lei che ha da guardare,
si faccia gli affari suoi!”- ed
egli scappò terrorizzato dall’urlo della ragazzina
di 13 anni.
-“Ely…adesso
devi tornare a casa”-.
Elisa asciugò le lacrime
della cugina –“ Purtroppo….ma dimmi
una cosa, come facevi a sapere che ero qui?”-.
La cugina si fece seria
–“ Non immagini quanto ti
conosco…pensa se non c’ero io a
quest’ora….”- trattenne il fiato, Elisa
le
rispose –“ Sta tranquilla. Si vede che era
destino…adesso andiamo, chissà mia
mamma quanto l’avrò fatta
preoccupare…”-
Arianna annuì
–“ Ogni tanto ce l’hai un po’
di buon senso,
allora non ti tagliare più!”- la ragazza
annuì e si incamminarono verso la
strada –“ Oh sei venuta con la bici?”-
-“Si…devo anche
sbrigarmi a tornare a casa che i miei non
sanno niente”-
Elisa si preoccupò per
lei, perché sapeva quanto i suoi zii
fossero severi –“ Vabbé dai sali dietro
guido io fino a casa mia”-.
Arrivarono sotto casa della ragazza
ed il camion era ancora
li; scesero dalla bicicletta .
-“ Tesò grazie
di tutto…vai a casa prima che tornano i
tuoi…”-
-“ Grazie a te di
esistere…salvare tua cugina maggiore non
capita mica tutti i giorni!”-
Arianna cercò di
sdrammatizzare, ma avevano passato un
bruttissimo momento entrambe.
-“ Guarda guarda,
finalmente sei arrivata eh…ma non ho
capito dov’è che stavi ?”- la voce della
mamma fece rabbrividire Elisa.
-“ Mamma cara.. ti voglio
tanto bene!”- E l’abbracciò.
-“ Ah si eh?Dove accidenti
ti eri cacciata, non hai risposto
neanche al telefono è un’ora che ti
chiamo!”-
Arianna cercò una scusa
–“ Zia non ti preoccupare era con
me…cioè anche con i miei”-
-“ Ah, ciao
Ary…”- il suo sguardo finì sui
pantaloni delle
ragazze: fradici fin sopra le ginocchia
-“ Vi siete fatte il
bagno….?”-
le cugine risposero in coro
–“No...quasi…”-
-“ Vabbè ma
stavo al mare con zio e zia, ci siamo bagnate
solo i piedi”- si guardarono.
La mamma lo notò
– “E’ meglio che ne parliamo a casa mi
sa…”-
Quella parola
“casa” fece uno strano effetto ad Elisa,
lanciò un’occhiata triste al balcone della sua
“vecchia casa” sapendo che da li
non ci si sarebbe mai più affacciata e cercò di
controllarsi quando le vennero
in mente i ricordi di quando era piccola.
-“
Si…” disse senza staccare gli occhi
dall’alto.
Note dell'autrice: Raga volevo ringraziarvi di cuore per le recensioni, sto aggiornando velocemente perchè i capitolo già scritti sono tanti, e se non mi sbrigo qui facciamo notte! Ah dimenticavo, non sono così stupida da tentate di affogarmi nel mare! E mia cugina non scapperebbe mai di casa per venire a salvarmi..xd
Cmq questa FF è ispirata alla mia vita la maggior parte dei fatti sono relmente accaduti, il bello arriverà presto..ciau a tutti danke!! |
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Capitolo 9 *** Visioni ***
CAPITOLO 9
-Visioni-
Trascorse le prime settimane,
c’era ancora qualche operaio
che girava per casa trasportando giganti scatoloni o mobili che
chiedeva –“ Dove l’appoggio
questo?”- . Elisa cominciava ad abituarsi all’idea
di vivere
lì, aveva sempre visto quella casa con un occhio sbagliato,
ma si accorse in
fretta che tre piani di una villa a schiera erano meglio di un
condominio pieno
di inquilini esauriti.
Si rese conto che sarebbe iniziata
una nuova vita per lei,
tutta da scoprire.
Però si ostinava a non
voler conoscere nessuno, le mancavano
i suoi vecchi amici, anche se strani, non si era ancora ambientata del
tutto,
le sembrava di essere stata sradicata.
Quel giorno era il 5 luglio, la
vigilia del concerto. Elisa
si svegliò prestissimo, aperti gli occhi nella sua nuova
stanza ,accese il
cellulare sul comodino. Dopo il messaggio di benvenuto
–“ Bill ich liebe dich”-
lesse sul display –“ 5 luglio 2008, ore 7
“-.
-“ Oggi sono a Monaco
“- si disse, le date le aveva imparate
a memoria come le preghiere.
-“ Ma che mi sono svegliata
a fare così presto...ufff”- e si
riaddormentò.
A MONACO
-“ Buongiorno
fratellino!”- Tom non fece in tempo a finire
la frase che il fratello lo bloccò con le parole
–“ Anche a te… senti Tomi aspettami
giù.... per favore ”- Bill sembrava nervoso.
-“ C’è
qualcosa che non va Bill?”-
-“No…tutto
apposto…”-
-“Hai fatto di nuovo quel
sogno vero ?”-
Bill si fermò
all’istante, -“ Non più…solo
la scorsa
settimana…è l’ansia prima di ogni
concerto lo sai no? Adesso vai , vi raggiungo
fra un attimo”-.
-“ Va bene…ti
aspettiamo nella hall…e sbrigati sennò
arriviamo tardi”- Tom
gli lanciò
un’ultima occhiata e uscì a passo lento dalla
stanza, cosi come ci era appena
entrato.
Bill si sedette sul letto, era molto
stanco; l’operazione,
il tour, le interviste, i viaggi, i concerti…
Non sapeva il perché, ma
non vedeva l’ora di essere a Roma
il giorno successivo. Sbuffando si alzò dal letto, prese gli
occhiali da sole
neri e uscì dalla stanza.
-“ Ah eccolo
finalmente!”- dissero Gustav e Georg in coro,
Bill scese dalle scale e gli fece la linguaccia . Tom lo raggiunse
–“ Ce l’hai
fatta!”- ma il fratello non rispose, si infilò gli
occhiali scuri ed entrò
nel furgone insieme alla sua band .
LA SERA
Squillò il cellulare di
Elisa , un nuovo messaggio –“ More
sono la cuggi arriverò da te verso le 8 e mezza!! Tadb
–“ .
La ragazza era agitatissima da molti
giorni, aveva un totale
rifiuto del cibo, non riusciva a dormire di notte, faceva sempre i
stessi sogni
e aveva le visioni, ma soprattutto si sentiva dannatamente sola e non
c’era
nessuno che la potesse capire.
Alle 8 e 20 al suono del
citofonò sobbalzò, lasciò la
piastra accesa a terra e si precipitò giù per le
scale. –“ Ely vieni!”-gridò
la mamma –“ Sono già qui”-
aprì di scatto la porta e la cugina le buttò le
braccia al collo come sempre –“ Ciao!”- .
La zia sorrise –“
Si ma adesso lasciala salutare anche a
me!”- Le ragazze si staccarono e la più grande
salutò anche i zii. Mentre i
genitori di entrambe parlavano Arianna prese da una parte la cugina
-“ Senti
Ely, i miei hanno cambiato idea, non sono più intenzionati
ad accompagnarci li
alle 7 di mattina…”-
-“ Cosa...?”-
-“ Ragazze venite che
dobbiamo chiarire alcune cose”- la
voce dello zio non prometteva niente di buono –“
Abbiamo deciso che è meglio partire
il pomeriggio perché la mattina fa più caldo, non
ci sono i parcheggi aperti e
potreste sentirvi male…abbiamo saputo delle ragazze che gia
sono li da
stamattina e da ieri, alcune sono
all’ospedale…”-
Elisa trattenne la rabbia
–“ Va bene va bene! Andremo li il
pomeriggio, come volete voi…e ora scusatemi ma ho lasciato
la piastra accesa”-
e corse in camera sua. Sbatte la porta dalla rabbia
–“ Non è giusto non è
giusto maledizione…non arriverò mai in prima fila
se questi fanno cosi…non ci
faranno entrare neanche da sole”- pensò.
Aprì l’armadio
dove teneva le sigarette nascoste, prese una
malboro light e si sedette sul davanzale
della finestra, un altro suo più grande vizio
era il fumo quando era
molto nervosa.
In quel momento cercò di
trattenersi, non le piaceva
arrabbiarsi e tenere il muso, il giorno dopo si sarebbe inventata
qualcosa per
rimediare. Smise di fissare il cielo e ancora con la sigaretta accesa
tra le
dita si girò velocemente per controllare se entrasse
qualcuno, visto che fumava
sempre di nascosto e non aveva chiuso la porta a chiave. Tutto
regolare, o
quasi… Si era voltata di nuovo per un altro tiro, ma le era
sembrato di aver
visto qualcosa, o meglio qualcuno.
Si irrigidì e
sentì il cuore sobbalzare, lentamente si voltò
di nuovo…quando mise a fuoco l’immagine del
ragazzo dai capelli neri seduto sul
suo letto, per poco non cadde di sotto.La cicca le sfuggì di
mano e si aggrappò
al davanzale. Strizzò gli occhi più volte, ma lui
era ancora lì, con il suo
sguardo misterioso…Elisa non sapeva se piangere per
congratularsi con la sua
fantasia, di quanto fosse stata brava o per il bisogno di uno
psichiatra…uno
bravo.
Non era la prima volta che le
succedeva, ma mai in casa, e
mai per così tanto tempo. Aveva avuto in precedenza dei
flash…dovuti certamente
dalla sua immaginazione, e adesso le sembrava di essere uscita
completamente
pazza. Rimase a fissare “Bill” a bocca aperta
finché la porta si aprì e
comparve Arianna. Elisa la guardò, poi spostò lo
sguardo di nuovo sul letto,
dove ovviamente ora non c’era nessuno.
La ragazza era sconvolta, la cugina
la guardò confusa –“ Ely
ma che hai ? sembra che hai visto un fantasma”-
-“
Quasi…”- la sua voce era stridula.
La cugina le si avvicinò
–“ Ma cosa è successo ?
perché sei
in quella posizione? E poi che ci fai seduta sul davanzale,
è
pericolosissimo! “- si fermò un istante
–“ O mio Dio! Ci risiamo! Adesso
ho capito…ci hai provato di nuovo… ma non ci
sarò sempre io a salvarti! E poi
proprio la vigilia del concerto!”- la
prese per mano e la fece scendere, poi chiuse la grata.
-“ Perché non
torni in te! Smettila di provare a
ucciderti! La vita è bella…”-
-“ Questo lo so! E piantala
di dire cazzate…per una volta
che non ci provo…smettila! Ti pare che voglio perdermi
domani! Ma va!”- si
sedette sulla sedia di bambù, di fronte allo specchio del
comò dove c’erano i
trucchi e i profumi, teneva la testa tra le mani. Arianna si sedette
sul puff
vicino a lei –“ Forse è meglio che
finisco io di farti la piastra”- cercò di
mettere fine a quella discussione -“ Anche perché
fra un po’ si brucia
tutto…scusami quando vuoi tu ne parliamo di quello che
è successo, va bene?-“
cominciò a lisciarle i capelli, sua cugina si
guardò allo specchio –“ Scusami
tu…credo di essere impazzita del tutto, dico sul serio
Ary… “-
-“ Ma perché
dici questo cuggi?”- si guardarono dal riflesso
nello specchio
-“ Ary io lo
vedo…”-.
La cugina capì
all’istante di chi stesse parlando, ma non si
scandalizzò affatto –“ Ti credo, non sei
pazza fidati”- le sorrise.
-“ Si ma penso che mi ci
voglia lo stesso uno
psichiatra…anche se i migliori psicologi di noi stessi siamo
proprio noi…e poi
io sapevo che è un fattore psicologico quando pensi troppo a
qualcosa o hai
troppa paura di qualcosa, potresti vederla, cioè avere tipo
un’allucinazione
….solo che la psicologia cura le menti sane, la psichiatria
invece quelle
malate, e io credo che la mia sia malata….”-
-“ Ely Ely”- la
interruppe la cugina –“ La tua mente è
più
sana di quanto immagini, fidati. La situazione è
un’altra, sei soltanto
innamorata, tutto qui…”-
-“ Ragazze venite che
c’è la pizza!”- chiamò la
mamma.
-“ Andiamo”-
disse Elisa –“ Finisco domani mattina, tanto
c’è tempo”-
Arianna seguì la cugina e
sulle scale sembrò ricordarsi di
qualcosa –“ Lo squarcio che ti eri fatta
è andato via del tutto…”- .
Elisa si girò per
guardarla in faccia –“ Incidermi il suo
nome e cognome sul braccio non è squarciarmi, e poi scusa tu
non ti sei mai
tagliata per Tom ? non mi sembra!”-
Arianna abbassò la testa.
Arrivate in veranda si sedettero a
tavola con i genitori di Elisa, che non mangiò quasi niente
. La zia e la
cugina parlavano del più e del meno –“
Mi piace come vi siete sistemati qui,
questa casa è migliore dell’altra è
più grande!”
-“ Si può anche
essere, ma non è casa mia, io non sono cresciuta
qui...”- il sarcasmo della ragazza non era di conforto ai
genitori –“ Elisa…”-
intervenne la mamma.
-“ Ely mangia un
supplì dai! Senti che buono”- Arianna
guardò la zia per sdrammatizzare –“ Non
mi va”- fu la risposta. La cugina decise
di cambiare discorso –“ Va
bene...allora…scuola? Quest’anno saremo nella
stessa
scuola! I quadri ? “-.
-“ Sono stata promossa
senza debiti…almeno quest’anno… e tu
hai superato l’esame-“ finalmente sorrise
–“ Ma adesso usciamo dai, tanto
abbiamo finito di mangiare”-.
-“ Va bene, ma tornate
presto “- rispose il padre
-“
Si…!”-.
Passeggiarono
nella
notte e parlarono a lungo del loro desiderio di incontrare i loro idoli
, di
andare al loro concerto e dei loro sogni. Entrambe erano
innamoratissime dei
gemelli Kaulitz e non perché erano i leader dei Tokio Hotel,
ma perché erano
loro.
Mentre erano sulla strada di ritorno
Elisa smise di ridere
improvvisamente –“ Che c’è
?”- chiese Arianna –“ Di
nuovo ?”-. La cugina annui
mentre scorgeva la figura del solito ragazzo, ma stavolta fece caso a
come era
vestito, nonostante fosse buio : indossava i stessi abiti del video di
“Don’t
Jump” -“
Mein Gott …ma perché sono
allucinata? Andiamo a dormire che è meglio”-.
Ma una volta a letto entrambe non
riuscirono a dormire e
continuarono a parlare dell’indomani –“
Dai adesso proviamo a dormire”- a una
cert’ora senza guardare l’orologio Elisa si
girò dal lato sinistro, Arianna
fece altrettanto.
-“ Gute nacht “-.
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Capitolo 10 *** Preparativi ***
CAPITOLO 10
-Preparativi-
Elisa aprì gli occhi e
vide la luce del sole che illuminava
la stanza. Si stiracchiò poi guardò
l’orologio al polso; indicava le 7 meno un
quarto. L’ultima volta che si era alzata a
quell’ora era successo l’ultimo
giorno di scuola. Si voltò a destra e trovò la
cugina sveglia, si guardarono e
scoppiarono a ridere –“ Da quanto sei
sveglia ?”- chiese Elisa.
-“ Da un po’
… stavo pensando “- rispose Arianna, -“
Ah
si…si capisce dalla faccia che hai, anzi, direi quasi che mi
hai messo paura!”-
Elisa si coprì il volto col lenzuolo ridendo.
-“ Ma va! Ci sono cose
più inquietanti della mia faccia di
prima mattina ! Almeno spero…”- alla battuta di
Arianna la cugina riemerse dal
lenzuolo e scoppiarono a ridere di nuovo.
-“
Adesso alziamoci dai, che ci aspetta una lunghissima
giornata!”- disse Elisa alzandosi dal letto e guardandosi
allo specchio.
Chiacchierarono
ancora sulla loro band preferita e alle 9 e
mezza erano tutti giù in veranda a fare colazione. Poi le
ragazze andarono in
camera di Elisa a prepararsi. La ragazza aveva messo nello stereo i cd
“ Scream
, Zimmer 483” e “ Schrei so laut du
kannst” a rotazione in modo da ripassare le
canzoni. Prima di pranzo le squillò il cellulare –“
Pronto? Ciao !”- era Maria –“ Ely
è
successo un casino, ci sono già più di 1000 fan
alle Capannelle da 2 giorni,
hanno menato alla sicurezza, ma perché sei ancora a casa?
Guarda che i
Tokio vogliono annullare tutto….!”-.
-“
Ma stai calma!
Adesso vado non ti agitare…”- nel frattempo
squillò il cellulare anche ad
Arianna, era una sua amica che aveva deciso di non venire
più –“ Hey
ciao...dimmi tutto”-
-“
Senti eh…io non ci vengo ma ti volevo dire solo che quelli
sono 4 drogati hai capito ? Ho detto drogati !” –
Arianna si infuriò , mentre
Elisa era alle prese con Maria la sentì alzare la voce
–“ Basta ho detto che
non ti voglio più ascoltare! Non sai quello che dici! Mi hai
stufato! Non
rompere più…”- poi non sentì
più niente perché era andata nell’altra
stanza.
-“
Comunque Maria stai calma che già sono tanto agitata del
mio! Non dirmi queste cose troverò una soluzione! Adesso
devo andare, non c’è
tempo, poi ti spiego tutto, ciao”- attaccò e
Arianna ricomparve dalla porta –“
Ma chi era?”- le chiese Elisa, -“ Lasciamo
stare….una bambina pazza, scusa vado
un attimo in bagno”- rispose Arianna e si
allontanò.
La cugina
maggiore tornò davanti allo specchio ; si era
vestita con dei pantaloni corti neri, maglietta dei Tokio Hotel con le
spille e
collana coordinate, cinta nera con strass e borchie, guanti neri a
rete, una
polsiera dei Th e una nera, braccialetti neri e converse della
“ Puerco Espin
“. La cugina minore invece indossava un miniabito nero senza
bretelle, leggins
, polsiera dei Th e all star.
Mentre Elisa si
stava mettendo il secondo orecchino con la
stella nera, spostò il suo sguardo sullo specchio
istintivamente per
controllare se fosse in ordine e le venne la pelle d’oca...
Riflesso nello
specchio, esattamente dietro di lei, c’era di
nuovo il ragazzo che non riusciva a togliersi dalla testa.
–“ Oh no, di nuovo
“- pensò .
Rimase immobile
per qualche istante a fissarlo, era proprio
lui, senza meches biondo platino, altissimo. Lei notò che
indossava la maglia
della Diesel “Royal Rock”, ma soprattutto, era
così reale….
Decise di
voltarsi per vederlo meglio nello stesso istante in
cui Arianna tornò; non c’era più.
-“
More posso avere l’onore di essere truccata da te
vero?”-
le chiese la cugina
-“
Certo…mettiti seduta qui, tanto io ho finito”- .
Lei si era
truccata con un po’ di fondotinta , fard, riga
sugli occhi con l’eye-liner, ombretto blu e mascara; stava
bene ai suoi occhi
verdi, e ai suoi capelli castani chiari con i colpi di sole biondi.
Invece per la
cugina, che aveva occhi e capelli castani
scuri, scelse un ombretto grigio perlato. Mentre la stava truccando
cercò di
non pensare troppo alle sue visioni, ormai ci si stava abituando.
Verso
mezzogiorno e mezza pranzarono.
Elisa stava
vivendo quel giorno come se fosse stato l’ultimo,
pensava solo al concerto, fregandosene del resto, del domani e del
giorno
precedente.
E come al solito
mangiò pochissimo
-“ Amo
cerca di mangià che poi ci tocca corre!”- si
preoccupò Arianna.
-“ Si
ci sto provando”- le rispose Elisa, ma era troppo
emozionata quindi non aveva molto appetito.
-“ Che
bello anche noi non vediamo l’ora di vederli “-
disse
la mamma, il papà annuì. Ormai anche loro
sapevano vita morte e miracoli sui
Tokio Hotel, e soprattutto su Bill. Il pranzo durò
pochissimo per via di Elisa,
che scalpitava. Alle 3 meno un quarto partirono , mentre erano in
macchina –“
Elisa basta! Mi gira la testa! Puoi stare zitta 2 minuti?”-
chiese la
mamma, con la quale Elisa aveva già avuto una discussione
prima della partenza
–“ Che palle!”- le rispose la figlia.
Dopo 2 km di
strada Arianna aprì la borsa –“ Non mi
ricordo
dove ho messo il biglietto…”-
-“
Cazzo…il biglietto! Porca miseria!”- Elisa
sobbalzò,
l’aveva lasciato a casa.
-“ Che
brava che sei hai visto? ti hanno dato in testa tu
stai male! E cerca di non essere volgare!”- la mamma si era
arrabbiata di
brutto.
Il
papà fece manovra rimproverandola e tornarono a casa. In
un attimo la ragazza salì le scale e dalla libreria del suo
studio estrasse il
dizionario di tedesco. Tornò in macchina di corsa
-“Ah
ti sei portata pure il dizionario di tedesco!”- la
mamma alzò la voce.
-“
Certo perché il biglietto è qua
dentro!”- le rispose la
figlia priva di delicatezza.
Ripartirono
–“ Calmati, non te la prendere”- Arianna
le prese
la mano, i genitori di Elisa discussero animatamente su quanto la
figlia fosse
sbadata.
Alle 3 e 25
arrivarono davanti al benzinaio dove si erano
dati appuntamento con i genitori di Arianna, che arrivarono leggermente
in
ritardo.
-“
Ciao ragazze! Tu ti sei messa addirittura la maglietta
loro ?”- chiese la zia,
-“
Ciao zia, si…”-.
Le cugine si
scattarono qualche foto fuori dal bar poi Elisa
decise di proseguire il viaggio con i
zii, perché i suoi l’avevano gia
stancata. In macchina riuscì a
calmarsi, ma le sembrava il viaggio più lungo che avesse mai
fatto, non
arrivavano mai a destinazione, lo zio sbagliò perfino strada
più di una volta e
per questo ebbe più di una discussione con la moglie, poi se
la prese anche con
la nipote –“ Arianna non sapeva neanche che
esistevano! Li ha conosciuti
grazie a te!”-.
-“ E
allora?”- rispose Elisa, poi intervenne la zia -“ E smettila e
fai attenzione alla guida!
Ragazze uno di noi due entrerà con voi chiaro ?
è pericoloso non vi mando da
sole…”-
-“ Si
si hai ragione zia, la vita viene prima di tutto, non
possiamo mica ammazzarci “- rispose Elisa ormai
rassegnata e consapevole del suo destino,
mentre Arianna litigava con il padre per lo stesso motivo
–“ Sta zitta tu !
Che hai 13 anni non e capisci niente! Con te non ci si ragiona! Elisa
hai
ragione spiegaglielo tu !”- lo zio era furibondo.
-“ Si
zio ma stiamo calmi tutti eh! E non vi agitate!”
rispose lei.
Arrivarono
davanti all’entrata delle Capannelle ma i
parcheggi erano tutti pieni, molte macchine avevano sostato sui
marciapiedi a
rischio multa, la strada era quasi tutta bloccata.
-“
Ecco qua…ma guarda te!”- anche la zia
cominciò ad
alterarsi.
Dopo molti giri a
vuoto per i paragi trovarono un posto 2 km prima
dell’entrata, scesero tutti
dalle macchine. –“ Preparati ad entrare nella fossa
dei leoni “- disse Elisa
alla cugina.
I
genitori delle
ragazze cominciarono a lamentarsi e intanto le cugine si avviarono,
solo che
ogni minuto la zia strillava loro –“ Ferme! Andate
piano!”- e mentre Elisa
vedeva le fans precederla in molte, le ribollì il sangue.
Arrivate
all’entrata dopo le prime bancarelle si addentrarono
nella via che portava alle file, perseguitate dalle urla della zia di
andare
piano, c’era molta gente che tentava di rivendere i biglietti.
Sulla prima
curva a sinistra c’era una cartello rosso con una
freccia, c’era scritto “ Tokio Hotel”.
-“
Mein gott!!! Rette mich!”- Elisa cominciò a sudare
freddo.
-“ Che
hai detto ?” chiese la cugina. Intanto lo zio le
raggiunse e cominciò a fare le solite battute con la gente
–“ Ecco qua, ve sete
vestite tutte uguali! Sembra che avete la divisa ! Per andare a vede
che
poi ? Sti 4 imbranati gay!”-.
Elisa gli
rispose a tono –“ Falla finita non cominciare tutto
sono tranne che gay hai capito? Quante volte te lo devo
dire?”-.
Una coppia sulla
quarantina che in quel momento passava
accanto a loro ascoltò, la donna si rivolse ad Elisa
–“ Non sono gay ? Ma se
Bill è una donna vestita da uomo!”- .
La reazione
della ragazza fu scattante, la cugina le strinse
il braccio.
-“ Si
certo le piacerebbe! Per caso lei lo conosce di
persona...?”- ma intervenne anche il marito
–“ Sta calma ! Anche se hai poco
da stare calma visto che a quanto pare ti piace una ragazza! O le
ragazze in
generale?” – risero.
Elisa si
voltò per guardarli in faccia –“ Ma
andate
affanculo!”- stavolta lo zio non le diede torto, anche se lei
stessa ammise
di essere stata molto dura. Arianna le strinse il braccio e
cercò di
trattenerla –“ Sta calma Ely non
ascoltarli !”-.
-“ E
come faccio? Quei scemi mi danno pure della
lesbica?”- era furibonda, ma poi tornò in
sé
-“ Sai
una cosa avete ragione io ho sbagliato! Avvolte
dimentico che quello che pensa la gente non conta niente!”-.
Arianna sorrise
–“ Sei tornata in te meno male!”- e si
inoltrarono nella folla.
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Capitolo 11 *** Concerto e fuga ***
CAPITOLO 11
-Concerto e fuga-
Elisa e Arianna si trovarono di
fronte migliaia di ragazze.
Elisa notò che la maggior parte erano dark, ma
c’era anche qualche ragazzo emo.
Ma notò anche le fans più impensate, addirittura
genitori , nonne e nonni con
le magliette della band, e molte bambine piccole. La maggior parte
delle
ragazze in fila si era scritta i nomi dei componenti della band sul
corpo.
Mentre aspettavano le cugine attaccarono discorso con altre fans, i
genitori
anche.
-“ Mamma guarda quel
ragazzo è emo!”- esclamo Elisa, ma
alla mamma non interessava.
Mentre tornò dalle altre
fans che aveva conosciuto si senti
di nuovo lo zio che parlava con qualche genitore
–“…no perché
all’epoca nostra
i maschi che se truccavano erano froci…”-.
La ragazza fece finta di non sentire
e continuò il discorso
con Alessia, una ragazza che aveva appena conosciuto.
Improvvisamente si sentirono delle
urla, tutti si voltarono
.
Poi delle altre, alcune ragazze
salirono in piedi sulle
panchine, ma sul palco non c’era ancora nessuno .
-“ Ragazze non fatemi le
finte...”- Elisa divenne ancora più
tesa.
Continuò a parlare e farsi
le foto con la cugina .
D’un tratto si senti la
base di una canzone e la folla
gridò. Elisa che era voltata urlò solo a sentire
le note di quella canzone. Prese
la cugina per mano e la trascinò verso il prato, dove il
palco si vedeva di
lato. Cominciò a saltare per vedere meglio ed ecco sul
maxischermo apparire Tom
che suonava, indossava una maglietta extralarge bianca.
Elisa urlò ancora
più forte –“ Oddio vedo Tom! La canzone
è 1000 meere!”-
-“ Tom ? Dove? Aia
basta mi fai male al braccio!”-
strillò la cugina.
Ma quell’attimo di
felicità durò poco, la zia le raggiunse
velocemente e le riportò dove erano un minuto prima.
Verso le 6 aprirono il cancello, ma
fu inutile.
La sicurezza era poca e male
organizzata e la gente passò
ovunque tranne che dal cancello, in lontananza Elisa e i suoi parenti
videro
una folla immensa correre e alzare un polverone.
Le cugine cominciarono ad allungare
il passo ma la zia glielo
impedì finchè non furono nella mischia. Nessuno
controllò i biglietti, entrò un
sacco di gente senza e naturalmente le 2 cugine non arrivarono in prima
fila.
Mentre Elisa si faceva largo a
spintoni disse alla cugina –“ Tua madre mi ha
stufato Ary! Hai visto che ci ha fatto fare? Ci ha fatto
arrivare ultime!”- senza aspettare la risposta
cominciò a correre, aveva
intenzione di lasciare madre e figlia indietro e provare ad
“arrivare” alle
prime file.
Quando perse di vista Arianna
però sentì una voce di
rimprovero –“ Scusa dove credi di andare
tu ? Dobbiamo stare insieme e tu sei
sotto la mia responsabilità “-.
Si arrese definitivamente e finirono
tutte e 3 attaccate
alla transenna dove c’era la sicurezza in mezzo alle
parterre. Qualcuno salì
sul palco più di una volta ripetendo di non spingere, ma
nessuno ascoltò,
nessuno mantenne l’ordine.
La folla era in delirio
già prima che il concerto iniziasse,
non smettevano di spingere per farsi avanti. Elisa era arrabbiatissima
–“ La
volete smettere di spingere! Non avete capito che non serve a niente
è
inutile! Adesso siamo tutte qui e li vedremo tutte, non scappano mica!
Fatela
finita di fare le ragazzine! Vedo che avete una certa età
non siete più
piccole”- la maggior parte ascoltò, le aveva
zittite.
Alle 8 e 20 i Lost salirono sul
palco, ringraziarono i Tokio
Hotel e cantarono fino alle 9 meno 20.
Elisa non si dava pace
–“ Cioè ma perché devo essere
così
sfigata porca troia ? Ho pagato 70 euro per un biglietto che nessuno ha
controllato e poi le canzoni tutte a memoria! E l’operazione
e nessuno sa
quanti rosari ho detto per Bill! Io che non prego neanche se un mio
parente sta
male! E poi mi sono imparata il tedesco in un anno!E tutte le stronzate
che ho subito dalle fans che si inventano le peggio cose su internet e
le fan
fiction e questo e quello.. e magari adesso in prima fila ci stanno
quelle
stronze delle oche che sono venute solo perché gli piacciono
Bill o Tom e non
sanno neanche le canzoni! Ma questi imbecilli dello staff che hanno
fatto
entrare porci e cani che ne sanno di chi si merita di sta in prima
fila! Che ne
sanno delle prime file! Bastardi...!”-
-“ Lo so hai
ragione”- le rispose Mara, un’altra ragazza che
aveva appena conosciuto –“ Tutti stiamo subendo
delle ingiustizie , io vengo
dalla Puglia e sono qui da stamattina , e mi ritrovo in fondo
“-
Intanto lo staff continuava a negare
l’acqua e mostrare che
solo loro potevano bere. Elisa non si rassegnava, doveva essere il
più bel
giorno della sua vita, e invece…
Arrivarono le 9 e 20 in un lampo ,
cominciava a sentire la
fame –“ Amo non me reggo in piedi tu non hai
fame?”- chiese alla cugina.
-“ No…mi
è passata”- rispose Arianna.
A quel punto si girò
Jessica, la ragazza dalla quale Elisa
si era fatta scrivere “Bill” sulla guancia e il
simbolo dei Th sulla fronte –“Tieni mangia, tanto
io ne ho tanti ti va bene il prosciutto crudo??”-
Estrasse dallo zaino un panino e
glielo porse –“ Si va
benissimo”-.
Nel frattempo molte ragazze si erano
sentite male, ma
l’ambulanza se n’era andata non appena erano
entrati tutti.
Elisa mangiò il panino
lentamente, era cosi stanca che non
riusciva neanche a masticare, ormai erano le 9
e mezza.
Finito il panino lei e la cugina si
lanciarono un ‘occhiata
–“ Eccoli adesso entrano”- disse Elisa .
-“Come fai a essere cosi
sicura questi prima che entrano!”-
rispose Arianna, ma
proprio in quel
momento attaccarono le note di “Break away”. Elisa
sorrise ad Arianna che era
schoccata come tutte le volte che le parole della cugina si erano
avverate.
Si spensero le luci, dal palco se ne
accesero altre più
colorate con molto fumo.
Il sipario calò e
comparvero sulla scena Tom Georg e Gustav
.
Elisa si immobilizzò
aspettando l’altro momento che
desiderava da più di un anno, era rimasta già
senza parole.
Quando sentirono tutti la voce di
Bill Arianna si voltò ad
avvisarla.
Così lei lo vide.
Non era vicinissima al palco, ma
neanche lontanissima, il
momento in cui lui entrò in scena cominciò a
piangere e sorridere nello stesso
tempo.
I gemelli indossavano entrambi un
paio di occhiali da sole
neri.
La loro fan numero uno
cominciò a cantare, senza più
pensieri, senza preoccupazioni, nonostante fosse rimasta già
senza voce prima
del concerto.
-“ Ely avevi ragione! Tom
ha una maglia bianca!”- esclamò
Arianna, ma Elisa non l’ascoltò, pensò
soltanto a cantare, con quel poco di
voce che le era rimasta.
Capì ogni cosa di quello
che disse Bill in inglese, sentì
per la prima volta dal vivo la sua voce, così perfetta. E fu
incredibilmente
contenta perché Bill non fece salire nessuna sul palco a
cantare insieme a lui,
prima di quel giorno Elisa si era detta –“ O me, o
nessuna “- e così fu.
Quando attaccarono “By your
side” la sua canzone preferita,
i suoi occhi tornarono lucidi, la cugina
l’abbracciò. Dal secondo ritornello in
poi ricominciò a piangere.
Alla fine della terza strofa ci
furono perfino i fuochi
artificiali.
A quel punto cominciò a
singhiozzare, perché non li aveva
visti da vicino, perché adorava quella canzone,
perché finalmente poteva dire
io c’ero, perché le sembrava che dopo 9 mesi di
attesa 2 ore fossero passate
troppo in fretta.
Bill ringraziò e scomparve
prima di tutti , seguito da Georg
e Tom che avevano lanciato gli asciugamani al pubblico e da Gustav, che
aveva
fatto la ola.
La zia prese per mano la nipote, si
riaccesero le luci.
Arianna abbracciò la
cugina, capiva come si sentiva in quel
momento, forse era l’unica fan che piangeva,perché vedeva persone fissarla
come se fosse una
cosa anormale.
-“ Venite ragazze...di
qua”- la zia aveva assistito a tutto
il concerto senza fare un fiato.
Mentre uscivano Arianna continuava a
cercare di consolare la
cugina, ma lei sembrava fosse su un’altra dimensione.
Quando la zia le lasciò la
mano Elisa si asciugò le lacrime,
le altra sorridevano lei invece era triste.
-“ Dai amo non fare
così pensa a qualcosa che fa ridere tipo
i sonora , i fingay o i dari…”-
Arianna
l’abbracciò di nuovo, ma Elisa non
riuscì a ridere.
Mentre tornavano verso
l’entrata, stavolta precedute dalla
zia, Elisa si bloccò.
Stavolta vide Bill camminare in senso
opposto a lei,
incappucciato.
Poi lo vide meglio, sembrava fissarla.
A quel punto raggiunse una panchina
si sedette, la zia
cominciò a lamentarsi di nuovo.
-“ Ely che
c’è?”- la cugina si sedette vicino a lei.
-“ Scusa mi gira la
testa…e mi fanno male le gambe”-.
-“ Andiamo!”-
urlò la zia.
Si alzarono e la seguirono
finché non raggiunsero gli altri,
Arianna corse ad abbracciare il padre, Elisa tentò di fare
lo stesso con la
madre, ma fu respinta.
-“ Ma come accidenti ti sei
combinata? Chi è stato a scriverti
in faccia eh?”- strillò.
Lei rimase male, attaccò
anche lo zio a fargli la predica.
Però il padre prese le sue
difese –“ Lasciatela stare! Lei
è una vera fan…”-
-“ Andiamo a casa, non
voglio rimanere qui un minuto di
più”- rispose la mamma.
Mentre si avviarono le 2 cugine erano
rimaste indietro,
Elisa si senti chiamare –“ Hey scusa”-
chiese una ragazza con i capelli rossi
tinti –“ Dove devo andare per gli
autografi??”-
-“ Ah ma allora li
fanno?”-
-“ Mi hanno detto che
bisogna tornare al cancello d’entrata
ma l’hanno chiuso io l’ho visto, ero in prima
fila….”- a quelle parole Elisa
sentì il mondo crollarle addosso.
La
ragazza le salutò
e sparì. Elisa si fermò all’improvviso.
- “ Ely dai
andiamo!”- Arianna continuò a camminare senza
voltarsi.
Elisa si guardò attorno;
il solito pubblico, migliaia di
ragazze con le stessa magliette uscire e aspettare che venisse qualcuno
a
prenderle.
Arianna continuò a
procedere senza voltarsi.
La cugina maggiore doveva decidere
ora se tentare o no… 9
mesi sono 9 mesi, e non possono essere buttati via in solo 2 ore.
Cominciò a correre senza
accertarsi che qualcuno dei suoi
parenti l’avesse vista.
Arianna continuò a fare
domande senza avere risposte –“ Dai
vedrai che il prossimo andrà meglio che dici amo? Dai dimmi
qualcosa! Non
mettere il muso adesso...”- ma vicino a lei non
c’era sua cugina. Si voltò per
cercarla con lo sguardo –“ Ely… Oddio
Ely!”- si fermò in mezzo alla folla che
avanzava verso l’uscita senza vedere più nemmeno
l’ombra della cugina.
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Capitolo 12 *** Incontri inaspettati ***
CAPITOLO 12
-Incontri inaspettati-
Senza neanche sapere dove andare
corse nella notte più forte
che poteva. Sbattè contro il ragazzo che svendeva le
magliette dei Th a 5 € -“
Scusami…”- gli disse, -“ Ma vai piano!
Dove corri ?!”- rispose lui, ma lei si
era gia allontanata. Vedeva una dopo l’altra tutte le
bancarelle del Fiesta,
ormai la maggior parte delle ragazze che erano venute al concerto erano
fuori
l’entrata aspettando qualcuno che le venisse a prendere, quel
giorno c’era
sciopero generale dei mezzi; o altre erano già salite in
macchina.
Arrivata davanti al cancello che
doveva essere d’entrata, ma
dal quale la folla era solo uscita, si fermò. Era chiuso,
naturalmente. In quel
momento si sentì un idiota, una stupida ragazzina che crede
ai suoi sogni, di
certo non si aspettava di trovarlo aperto. Si appoggiò alle
sbarre e osservò le
gradinate e il palco vuoti, dove circa mezz’ora prima li
aveva visti e sentiti
dal vivo per la prima volta. Cosa aveva in mente in quel momento?
Raggiungere
il backstage? Era un’azione totalmente impossibile, e
impensabile.
Stavolta invece di correre prese a
camminare.
Oltre il cancello, alla sua sinistra,
le bancarelle non
c’erano più, il Fiesta finiva prima di quel famoso
cancello, dove si trovava
lei c’era il nulla, neanche le luci.
Le venne quasi da piangere di nuovo,
ma non voleva tornare a
casa proprio adesso.
Ricominciò a correre con
gli occhi lucidi, le venivano in
mente le sue visioni, le vedeva scorrere l’una dopo
l’altra, insieme ai flash
del concerto che aveva memorizzato.
Ecco, dietro un cespuglio, la sagoma
di un uomo piuttosto
basso, e anche un po’ robusto, era di spalle, sembrava al
telefono.
Elisa si fermò a guardarlo
meglio.
-“ Stavolta che visione
è questa?”- pensò, ma era la
realtà
in persona.
Diede un’occhiata
all’orologio : mezzanotte e un quarto.
Sentì una voce, sulle
prime le sembrò una lingua che sapeva
molto bene.
-“ Si sono
pazza…demente”- pensò.
Poi si accorse che quella voce
proveniva da quell’uomo che
si intravedeva a malapena, ed era proprio al cellulare.
Si avvicinò piano ed ebbe
la certezza al suo dubbio: il
tizio stava parlando in tedesco.
Si avvicino meglio e
riuscì a sentire –“
….è inutile, non so
più cosa devo fare…non ci sono medici,
tranquillizza Peter però…troveremo una
soluzione…”-
Elisa scalciò per sbaglio
un sasso per terra, e il tizio
sobbalzò.
Ora che si era girato di profilo
riuscì a vederlo meglio,
nonostante si era levata gli occhiali per l’occasione del
concerto.
-“
Saki….?”- si disse –“ Oh mein
Gott adesso vedo anche
lui…non può essere”-. Si nascose dietro
un cespuglio, e lui quando si voltò non
la vide.
-“
Si…dicevo…hai chiesto a David? I ragazzi invece?
Come
stanno…?”-
Alla parola
“ragazzi” pensò alla sua band preferita
–“ No…oddio
sto ancora sognando…quando mi
sveglio…”- le girò per un attimo la
testa e
istintivamente alzò la mano come per appoggiarsi, ma si era
dimenticata che non
c’era un muro per appoggiarsi e cadde a terra emettendo un
–“ Ahi!”-.
Stavolta quando Saki si
girò la vide bene, nonostante fosse
buio –“ Arrivo...a dopo…”- e
attaccò.
-“ Hey tu...”-
fece luce con il cellulare per guardarla bene
–“ Ti sei fatta
male…aspetta…do you speak english?”-
-“ Tranquillo parlo quasi
perfettamente tutte e 2! Ma
stasera preferirei tedesco!”- rispose con quel poco di voce
che le era rimasto
nella stessa lingua della guardia del corpo.
Saki sorrise e
l’aiutò a rialzarsi –“
Grazie”- le disse lei
piano.
-“ Mi
dispiace…ti sei fatta molto male?”-
-“ Direi che stavo meglio
prima…ahi il piede!”-.
Saki sembrò ricordarsi di
qualcosa –“ Hai sentito
tutto...vero?”-
-“ Si … scusami
non avrei dovuto…”-
-“ Ma figurati!
Senti…era in prima fila?”-
ricominciò a piangere
–“ No…e non ricordarmelo!”-
Lui la guardò triste
–“ Oh scusami non volevo! Ma so come
farti ricominciare a sorridere…”- rise, lei lo
guardò senza capire .
-“ Sono sicuro che se io
adesso ti porterei da loro tu non
rifiuteresti di certo”-.
La ragazza era rimasta del tutto
senza parole.
La prese sottobraccio
–“ Andiamo…senti la tua voce
è quasi
sparita!! E hai anche un piede indolenzito, non si nega assistenza alle
vere
fan”-
-“ Uno che lo ha
capito”- pensò lei, cominciarono a
camminare e , senza che la ragazza si seppe spiegare come, arrivarono
dietro il
palco.
-“ Perdonami non ti ho
chiesto il tuo nome…”-
-“ Elisa”-
rispose lei.
Mentre camminavano in un lunghissimo
corridoio il suo cuore
cominciò a farsi sentire –“
Entrerò nel backstage?”- si chiese.
-“Senti Saki..ma posso
sapere se è successo qualcosa?”-
-“ prima del concerto il
nostro staff si è ubriacato, e
quello che ancora non ha smaltito la sbornia è
Peter…”-
-“ Peter…? Peter
Offman?”- chiese Elisa
-“ A meno che non si sia
rinominato…perché io non ne so
niente”- risero.
-“ Eccoci arrivati , sai
che hai un bellissimo nome?”-
ma lei non lo ascoltò,
lesse fuori la porta “ Tokio Hotel
Dressing”.
-“ Oddio io non
entro…”- disse tremando, senti un tuffo al
cuore e qualcosa allo stomaco, aveva paura di morire
d’infarto non appena
avesse varcato quella porta bianca.
-“ su via non essere
timida!! è la prima volta che li
incontri per questo sei così, ma ci sono io con
te!”-.
-“ questo non mi
è di grande conforto”- pensò lei, e
pensò
più che altro a Bill.
Si era resa conto che non stava
sognando, che fra pochissimo
li avrebbe visti dal vivo, era solo questione di istanti.
Cominciò ad avere
paura, non era ansia, era proprio paura, iniziò a tremare.
Saki la guardava perplesso, lei
indietreggiò.
-“ Cosa…cosa
c’è che non va? Voglio dire, in che senso
quello che ne ha risentito più di tutti è stato
Peter?”- . Faceva sempre cos’
la ragazza quando era al massimo della tensione, cercava di distrarsi
da ciò
che la rendeva ansiosa.
-“ Oh beh…non
è molto forte di stomaco…te l’ho detto
non c’è
neanche un medico…”- rispose lui.
-“ Perché il
vostro staff non ha medici privati che vi
seguono ovunque?”- chiese lei cercando di non guardare la
porta.
-“ Certo…ma non
sempre... e ora per favore entriamo anche io
credo di dover smaltire la sbornia del tutto...”-
-“ Ecco perché
mi hai fatto venire”- pensò lei. Una guardia
del corpo è sempre una guardia del corpo…e si sa
come sono le guardie del
corpo, da lucide…
-“ Ho capito ma almeno, non
so, nessuno ha un po’ di coca
cola? Almeno per non vomitare in continuazione”- la voce
della ragazza si fece
sempre più rauca, sembrava che rantolasse, e se ne era
accorta.
-“ Hai ragione! Ma guarda
caso l’abbiamo finita, eh i
vecchi rimedi…”- rispose lui.
-“ Ma io ne ho una
bottiglia nella borsa”-
-“ Perfetto! Non ci
credo…era destino che ti incontrassi
stasera! Adesso però entriamo su, non vorrai rimanere qui
fuori fino a domattina…io
ho il mio impegno di bodyguard devo assolutamente tornare dai
ragazzi...”- e
cominciò a dare i primi segni che dimostravano il suo non
completo smaltimento
dell’alcool .
Improvvisamente aprì la
porta come se fosse in trans, e
varcò appena la porta, ma tornò subito indietro.
-“ Non oso ne guardare ne
entrare...”- pensò Elisa,
nonostante le sembrava che quando fosse scappata, se l’era
sentito che c’era un
motivo, che doveva tornare dove era stata mezz’ora prima.
Si sentì un gran
vociferare , riconobbe la voce di Tom e si
paralizzò, non sapeva se ridere o piangere.
-“ Sei troppo
timida”- le disse Saki –“ Va bene vediamo
di
rompere il ghiaccio”- e in un attimo sparì
oltrepassando il varco.
Lei si spostò di lato per
non vedere –“ Oddio e mo che fa?”-
pensò fra se e se.
Poi sembrò riprendere
vita, senti dire –“ Eccomi di ritorno
”- frase circondata da risatine e rimproveri dei produttori,
manager e company.
-“No niente da fare...non
ci sono! Però ho trovato
qualcuno che può aiutarci lo stesso!”-
-“ Ah si? E
chi?”- chiese David severo.
-“ Una fan”-
-“ Nn’altra! Ne
abbiamo avute fin troppe stasera che sono
qui perché hanno le conoscenze e ora porti pure le
imbucate…con questo problema
che abbiamo!”- sentenziò ancora David.
Ma Saki non lo ascoltò,
Elisa per poco non svenne quando se
lo ritrovò davanti di nuovo, stavolta la prese per mano
sorridendo –“ Vieni…”-
le disse.
Si fece guidare oltre la porta bianca
che non avrebbe più
dimenticato e cercò di trattenersi, fece un respiro
profondo, ma non servì a niente.
-“ Ecco la nostra
salvatrice!”- esortò Saki con un tono di
voce leggermente troppo felice , poi lasciò la mano di lei e
chiuse la porta.
Nessuno aveva fatto troppo caso a quelle parole, tranne uno….
Elisa si sentiva totalmente inutile,
non le sembrava giusto
dimostrare tutta quella euforia per lei, era super impacciata . Un
tuffo al
cuore sentì quando si trovò davanti
l’immagine di David Jost che ora la
guardava curioso. –“ Ciao ragazzina “- le
disse.
Non sapeva cosa rispondere , volse
gli occhi altrove e si
guardò intorno.
Notò diverse fans che
piangevano disperate. Alcuni cameraman
che parlavano fra di loro, alcuni in tedesco, altri in italiano, la
parrucchiera e la truccatrice che osservavano le riprese
dell’intervista ai
ragazzi registrata qualche ora prima, l’interprete, la stessa
di Trl, che
fumava; un tizio accasciato per terra dall’altra parte della
stanza enorme,
probabilmente doveva essere Peter.
Si girò alla sua sinistra
e vide due ragazze che
commentavano gli autografi nelle loro mani.
-“ Gli
autografi….”- pensò e le
tornò in mente la ragazza
con i capelli rossi che l’aveva fermata chiedendo proprio a
lei degli
autografi.
Dietro di loro la band dei suoi
sogni, la band che non aveva
mai pensato di incontrare dal vivo.
Loro quattro…erano proprio
lì , a qualche metro da lei, stavano
facendo alcune foto….
Sentì David pregare le fan
che avevano avuti gli autografi e
le foto, di uscire cortesemente perché era tardi eccetera
eccetera , era
nervoso, si sentiva, ma non le importò affatto.
Si era voltata ancora e nel momento
in cui l’aveva fatto si
era ritrovata lo sguardo del suo cantante preferito, nonché
il ragazzo che
amava più della sua stessa vita con gli occhi fissi su di
lei.
Elisa fece altrettanto,
sembrò per un attimo non essere più
in quella stanza, ma su un’altra dimensione.
-“ Hey ma mi stai
ascoltando? Ma parla la nostra lingua?”-
senti confusamente queste parole essere pronunciate da David ma non
poteva
rispondere.
Il suo più grande idolo
era continuamente distratto, non
guardava mai l’obbiettivo della macchina
fotografica…
Lei e Bill rimasero a guardarsi , o
meglio fissarsi per un
istante .Ad Elisa sembrò l’istante più
lungo della sua vita.
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Capitolo 13 *** Halleluja ***
CAPITOLO 13
-Halleluja-
-“ Hey Bill! Ti decidi a
guardare verso di me…? Almeno per
due secondi ? E dai! Solo qualche scatto…Bill!”-.
I richiami del fotografo si
ripeterono per almeno qualche
minuto. Nonostante gli abbracci delle fans e le gomitate di Tom, il
leader
della band non riuscì a prestare attenzione
all’obbiettivo come stava facendo
qualche istante prima.
All’udire le parole di Saki
–“ Ecco la nostra salvatrice”-
la sua attenzione era stata catturata.
Nel momento in cui la ragazza aveva
fatto il suo ingresso
nella stanza i suoi occhi erano caduti su di lei immediatamente,
nonostante non
se ne fosse accorta. C’era qualcosa in lei, qualcosa che lo
attirava a lei,
senza che lui potesse farci niente. Continuò a guardarla
meglio e notò sul suo
volto delle scritte; una sulla guancia e una sulla fronte.
-“ Ragazzina…
sto parlando con te!”-, stavolta David la
prese su una spalla e la costrinse a girarsi verso di lui, staccandole
lo
sguardo da Bill.
-“
S-si…dimmi”-. Sembrò riprendere vita.
-“ Finalmente parli !Allora
non ti hanno mangiato la lingua…
meno male… ma cos’hai fatto in faccia?”-
le chiese David d’un tratto.
-“ Non è niente,
non importa”- rispose lei passandosi le
dita sotto gli occhi, sapeva che il trucco le doveva essere calato,
aveva
pianto troppo durante “By your side”.
Si guardò le dita e in
effetti erano sporchissime, un misto
fra eye-liner e rimmel.
Il tizio appoggiato al muro si
alzò e si parò una mano
davanti alla bocca –“
No...di nuovo”-.
Saki sfrecciò come un
razzo accanto a lui e lo accompagnò
nello stanzino che doveva essere per forza il bagno.
David lanciò di nuovo
un’occhiata ad Elisa –“Lui è
Peter…”-
disse.
-“ Si l’avevo
immaginato”- rispose lei. Ora si sentiva
stranamente a suo agio.
Saki ricomparve dalla porta del bagno
che sorreggeva Peter.
-“ Un altro falso
allarme?”- chiese David, -“ Un altro falso
allarme”- rispose Saki, -“ Ma ora basta, allora
questa Coca Cola?”- chiese
rivolto ad Elisa.
-“ Si certamente!
Eccola!”- disse estraendo una bottiglia
intera dalla borsa. Saki l’afferrò al volo e le
sorrise. David era ancora
dubbioso, mentre osservò Peter che bevevo aiutato da Saki,
il suo sguardo tornò
sulla ragazza di fronte a lui, che guardava preoccupata la scena.
-“ Allora ragazzina, come
mai sai cosi bene il tedesco?”-
chiese incuriosito. Lei lo guardò stupita
–“ Perché mi piace…beh sai,
io vado
spesso in vacanza in Austria, e anche in Trentino, e come saprai, li si
parla..”-, lui annuì, -“
E poi per loro..., per
capire meglio i loro testi,
sai per amore si va questo ed altro no ?”-continuò.
David rise, -“
Già… ma dimmi in Austria dove? “-
-“ A Innsbruck “-
rispose lei con una voce sempre più roca.
-“
Un’altra….! Un’altra
così…Aspettate ancora un altro
scatto! Uno solo...Bill! Guarda qui!”-.
Quando il fotografo ripose la
macchina Bill sembrò esseri
tolto un gran peso.
-“ Ma cosa ti era
preso?”- gli chiese Tom, e mentre cercava
David con lo sguardo notò la ragazza poco distante da loro.
Si fermò ridendo,
poi guardò il fratello, che naturalmente la fissava
–“Guarda che roba…avrà pure
la faccia sporca ma…”- la osservò da
cima a fondo, poi scoppiò a ridere –“
Ah!
Questo spiega tutto! E come darti torto! Bravo fratellino!”-
e gli diede una
pacca sulla spalla.
-“ Si ma non farti notare
più di tanto…E poi io mica stavo
guardando lei” – gli rispose Bill.
-“ A no? Che
strano…” – scoppiò a ridere
in faccia al
fratello.
-“ Piantala”- gli
rispose Bill ridendo sotto i baffi.
Poi guardò di nuovo la
ragazza, che stava conversando con
David, ma avvolte lanciava occhiate preoccupate a Peter, si era girata
dal lato
della guancia scritta, la destra. Ora riuscì a leggere cosa
c’era scritto :
Bill, il suo nome . Notò anche sulla fronte della ragazza il
simbolo della sua
band. Si sentì stranamente orgoglioso.
Georg comparve
all’improvviso alle spalle di David e anche
lui notò la ragazza, le sorrise poi si rivolse a David
–“ Sta meglio ?”-.
David si voltò verso Saki
e Peter –“ Pare di
si..finalmente.”- poi tornò ad osservare dubbioso
la ragazza , -“ Io vado a
controllare meglio “- si alzò dalla sedia e si
allontanò.
I due rimasero a sorridersi per un
po’.
-“ Allora tu dovresti
essere nostra fan giusto ?” – chiese
Georg.
-“
No…”- rispose Elisa quasi interrompendolo
–“ Ti assicuro
molto di più...credimi!”-.
Nel frattempo comparvero Tom e Gustav
. Il rasta fu il primo
a parlare –“ Ciao ? Come va ? Io sono
Tom”- e le porse la mano. Gli altri tre
si guardarono per un istante poi scoppiarono a ridere. Tom fece la
faccia da
“Finto offeso” e li guardò deluso.
Elisa fu la prima a riprendersi
–“ Ma va?”- gli disse
–“ E
vuoi che non lo sappia ?”- . Rise anche lui
–“ E va bene, ma era solo per
essere educato!”-, -“ a certo “- rispose
lei e tutti e quattro risero ancora
più fragorosamente.
Quando si ripresero Elisa chiese
-“ Ragazzi posso
abbracciarvi ?”-.
-“ Come no!”-
rispose Tom e le si avvicinò, ma lei cominciò
da Gustav .
-“ Comunque io mi chiamo
Elisa, ma ovviamente potete
chiamarmi Ely”- disse lei.
-“ Hey parli come se ci
dovessimo rivedere “- disse Tom
ridendo quando lei si staccò da lui.
-“ Hai ragione, dopo questa
sera, anzi notte, non ci vedremo
più…Ma non ci pesiamo, pensiamo solo a vivere
questo momento”- rispose lei
consapevole.
Bill
intanto, si
stancò di osservare la scena da lontano e si decise a
raggiungerli.
-“ Giusta affermazione! Da
chi l’hai imparata?”- chiese Tom,
a Gustav scoppiò una risatina.
Lei si limitò a guardarli
alzando le sopracciglia, ma le
mancava qualcuno, si guardò un attimo intorno, poi interrupe
la pausa di
silenzio che si era creata tra lei Tom e Gustav –“
Ma dov’è Bill?”- chiese. Tom
sorrise –“ Lo sai che è una bella
domanda ?” -, -“ Era con te prima “-
rispose
Gustav.
-“ State cercando me
?”- chiese una voce familiarissima.
Elisa rabbrividì
–“ Oddio! Era meglio che stavo zitta forse
“- pensò.
-“ Sentivate cosi tanto la
mia mancanza ?”- chiese Bill
ridendo.
-“ Noi no!
Lei…”- rispose Gustav.
Elisa lo fulminò con lo
sguardo , e cominciò a tremare
leggermente.
–“Stai
calma stai
calma e affronta la situazione”- si disse.
Lentamente si voltò verso
di lui, aveva una pura matta di
guardarlo in faccia.
Ne ebbe ancora di più
quando se lo ritrovò di fronte, sembrò
aver perso davvero la parola stavolta.
Ora si guardarono meglio in faccia,
lui le sorrise
dolcemente e le lanciò un’occhiata dalla testa ai
piedi, notò che non c’erma
molta differenza di altezza fra loro due. Tom e Gustav raggiunsero
Georg e
David per assicurarsi che Peter stesse davvero meglio.
-“ Oddio mi hanno lasciato
da sola di fronte a
lui…aiuto…adesso io gli muoio davanti”-
pensò lei fa sé e sé. Bill le si
avvicinò e le disse in un italiano perfetto, forse con una c
troppo forzata –“
Ciao”- poi aggiunse –“Ely”-.
-“
Ciao…Bill”- rispose lei sempre in italiano. Le
tornarono
gli occhi lucidi, ma si sforzò di non ricominciare a
piangere , lui se ne
accorse immediatamente, -“ Non è male come inizio
no…sai non sono molto portato
per le lingue, già è difficile
l’inglese…ma tu invece credo che sai abbastanza
bene la mia di lingua vero ?”- le chiese stavolta in tedesco.
Lei rispose sorridendo ma sempre con
gli occhi lucidi
–“Si…”- si guardarono in
silenzio per un attimo, poi lei gli chiese –“ Come
fai
a sapere …”-, -“ Come ti
chiami?” la interruppe lui, lei annuì un
po’ stupita,
-“ Ti ho sentito mentre ne parlavi con gli
altri…ma senti che voce che hai, mi
dispiace davvero”- continuò Bill .
-“ Eh
già…”- disse lei guardando in basso,
poi si passò di
nuovo una mano sotto gli occhi, stavolta per asciugarsi le lacrime.
-“ O no no no! Vietato
piangere!”- disse lui e
istintivamente l’abbracciò.
In quel momento Elisa
entrò in confusione mentale, aveva sempre
sognato quel momento pur sapendo che non sarebbe mai successo,
invece… E
ricambiò l’abbraccio, molto incerta gli
allungò le braccia intorno al collo.
-“ Non piangere, ti
prego”- le sussurrò lui all’orecchio,
poi si staccò –“ Per non parlare della
faccia…ma sei stata al mio concerto… o
in un campo di battaglia?”-. Risero.
-“ Tutti e due”-
rispose lei.
-“ Aspetta, vedo cosa posso
fare…Natalie!”- chiamò
–“
Portami uno struccante, svelta!”-.
Lei comparve all’istante
con dei batuffoli di cotone
imbevuti e uno specchio.
-“ Accidenti guarda che ti
sei fatta!”- disse alla ragazza e
le porse lo specchio.
Lei sicura che non fosse niente di
ché si guardò tranquilla,
per un attimo…
-“ Oddio!”-
urlò quasi –“ Non mi si può
guardare, porca
miseria!”-.
-“ Bill pensaci
tu…” – disse Natalie e si
allontanò.
Intanto Saki e David erano alle prese
con Peter, che ormai
si era quasi ripreso
del tutto.
-“ Aspetta ancora un
attimo…”-
-“ Non cancellare la
scritta “- sbottò Elisa, lui si fermò
per un attimo guardandola poi scoppiò a ridere
–“ Va bene come vuoi…Ok
fatto!”-, lei sorrise sotto i baffi guardando i basso.
-“ Non ti guardi allo
specchio?”- chiese Bill.
-“ Mi
fido…”- disse lei e restituì lo
specchio a Natalie che
passava in quel momento.
-“ Va bene allora io vado a
fumare…”-,
-“ Vengo con te”-
gli disse lei e si diressero verso la
finestra, dal lato opposto della stanza da dove si trovava Peter.
-“ E comunque i cantanti
non devono fumare”- disse lei
severa.
-“ Neanche le ragazzine
“- Risero, lui si accesa una
Marlboro Light.
-“ Io ragazzina? Allora
siete tutti fissati ! Siamo quasi
coetanei se non lo sapessi!”-.
Prima di accenderla anche a lei ci
pensò, poi le chiese –“ E
chi mi dice a me che tu fumi veramente ? O magari è la prima
volta e lo fai
tanto per provare…”-
Lei sbuffò ridendo
–“ Bill falla finita e accendi”-, lui
ubbidì.
-“ Allora quanti anni hai
?”-
-“
Sedici…cioè quasi diciassette, li compio a
Novembre”-
-“ Vedi ? Sei ancora
minorenne, quindi ragazzina…”- e lui
rise, lei fece la finta offesa.
-“ Allora
dimmi…come ti ha trovato Saki ?”, - “
Sono
scappata dai miei, dai miei zii e da mia cugina, io sono fatta
così, se
qualcosa non mi va, non la faccio, e magari scappo”- lei
rise, lui la osservò
per un momento nei suoi occhi verdi, poi aggiunse
–“ Ribelle”-, -“ E’
gia..”-.
Elisa finì la sigaretta
per prima, poi le venne una strana
voglia, -“ Dai fammi fare un tiro della tua”-
-“ Cosa ? Ma l’ho
finita quasi”-, -“ Meglio così te la
finisco io “- gliela sfilò dalla bocca e gli
rubò gli ultimo due tiri. Lui la
guardò come ipnotizzato poi sorride beffardo.
-“ Elisa adesso dovrei
riaccompagnarti, ti porteremo
volentieri in albergo con noi ma…” –
David fulminò con lo sguardo Saki –“ Ma
credo sia meglio…”.
-“ Si hai ragione
“- disse lei ricordandosi di qualcosa,
estrasse il cellulare dalla tasca dei pantaloni e lo aprì :
quattordici
chiamate perse. Sbuffò e lo ripose come se niente fosse
–“ Arrivo!”-.
-“ Aspetta”- Bill
la trattene per la maglietta –“ lasciami
il tuo numero “-. Elisa lo fissò negli occhi ,
-“Tutto
questo è folle…stò
sicuramente sognando, cioè lui in persona che chiede il
numero a me ? “
-“
Se non ti dispiace “- aggiunse,
estrasse il Sideckik e glielo porse –“ Certo che
no, come potrebbe
dispiacermi”- Scrisse rapidamente il numero, lo
salvò con “Ely”, -“ Allora
ciao…”-
gli disse, lui non rispose ma si limitò a guardarla come
sapeva fare solo lui…
Lei salutò gli altri, poi Saki le comparve accanto di nuovo
pronto ad
accompagnarla. Fu l’ultima fan ad uscire da quella stanza,
prima di varcare la
porta di fermò un istante e si voltò, come
sospettava si ritrovò il ragazzo dei
suoi sogni di nuovo con gli occhi su di lei – “
Andiamo “- disse Saki, lei uscì
dalla porta con la testa girata ancora verso di lui.
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Capitolo 14 *** L'inizio ***
CAPITOLO 14
-L’inizio-
-“Quindi sei scappata ?
Pensa i tuoi genitori quanto saranno
in pensiero, io mi sento responsabile”-
-“ No Saki, noi stessi
siamo responsabili delle nostre
azioni, tu non ti preoccupare davvero, torna da loro, da qui posso
proseguire
da sola”-. Erano tornati esattamente nel punto in cui si
erano incontrati –“
Sicura di voler proseguire da sola ?”- chiese preoccupato,
-“ Certo!
Sicurissima, so cavarmela da sola, li ritroverò, staranno
qui da qualche parte
ad aspettarmi…Ciao, grazie di tutto”- le porse la
mano, lui l’afferrò piano
quasi dispiaciuto –“ Grazie a te, senza Coca Cola
non so some avremo
fatto…Adesso vai, ti staranno cercando”-
lasciarono la presa, -“ Si…salutameli
“- si voltò, fece qualche passo a piedi e senza
guardare indietro neanche per
un attimo ricominciò a correre, arrivò di nuovo
all’entrata , si fermò di
scatto quando scorse i suoi parenti sul prato come la stavano
aspettando quando
era finito il concerto. Ormai le fans dovevano essere tutte a casa,
rimaneva
solo la gente che era venuta per il Fiesta.
Si accorse la faccia disperata della mamma e della cugina,
i zii erano
molto arrabbiati, e l’espressione sul volto del padre era
indecifrabile.
Li chiamò
–“ Sono qui!”- e corse da loro , la mamma
si alzò
dalla panchina, molto arrabbiata –“ Tu a me mi vuoi
vedere morta, sennò non sei
contenta dove accidenti ti eri cacciata?”- e i zii misero il
carico da undici,
Arianna corse ad abbracciare la cugina –“ Ci hai
fatto preoccupare ma sei
pazza!”-
-“ Ma no! Ero andata a
cercare la fontana…perché il trucco
mi bruciava un occhio… e allora ho dovuto sciacquarmelo di
corsa, infatti credo
che le lacrime nere che…mi erano colate non ci sono
più vero?”- disse la prima
cosa che le venne in mente, la mamma la guardò meglio
–“ Si infatti, le scritte
ci sono sempre, ma il viso ora è più
pulito”-.
-“ Si! Infatti ! Poi te lo
avevo anche detto quando stavamo
uscendo, te l’ho detto aspettami che mi brucia
l’occhio!”- le fece molto male
mentire, ma non poteva spiegare cosa le era accaduto,
l’avrebbero presa per
pazza o comunque non l’avrebbero capita.
La scusa era abbastanza credibile .
–“ Dai almeno il
traffico si sarà sicuramente sbloccato a quest’ora
“- disse lo zio guardando
l’orologio al polso.
-“ Facciamo i conti a
casa”- le disse la mamma, Elisa
sbuffò.
Si diressero dove avevano
parcheggiato. Elisa non sapeva
come dirlo alla cugina, ma d’un tratto lei le chiese
–“ Ely ma la Coca ce l’hai
te giusto ?”-.
-“ SShh! Zitta!
È servita a una persona… ecco diciamo
che…io
non so come dirtelo Ary”-
la cugina la guardò molto
perplessa –“ Dirmi cosa ?”-.
-“ Sicuramente non mi
crederai… penserai che è solo un’altra
visione ma cavoli…”- scoppiò a piangere
di nuovo, la cugina non riuscì a capire
–“ Io stasera li ho conosciuti davvero, loro e
tutto lo staff …e poi Bill…
oddio ho fumato insieme a lui e mi ha anche chiesto il
numero…”-
-“ Cosa ?”- la
interruppe la cugina –“ Ma che cazzo dici ?
Ma sei scema? Non hai preso droghe vero ?!”- e si
allontanò da lei.
-“ Te l’ho detto
che non mi avresti creduto…accidenti dovevo
fare le foto cosi almeno avevo delle prove!”- Elisa trattenne
si asciugò le
lacrime.
-“ Elisa perché
mi fai questo ? Perché mi prendi in giro ?
Io sono tua cugina! Perché?!”-.
Arrivati alle macchine si salutarono
tutti tranne le
ragazze, Elisa era davvero sorpresa del fatto che la cugina non la
credesse –“
E’ successo qualcosa ?”- le chiesero i zii, vedendo
che non si erano salutate e
si guardavano torve dalle macchine , -“ Niente “-
rispose Arianna –“ Elisa
delira”-.
UN ORA DOPO A CASA
-“ Fila in camera tua non
ti voglio più sentire fino a
domani mattina…!”-
-“ Si si !”-
rispose la ragazza e si precipitò in camera,
s’infilò di corsa il pigiama poggiando la sua
maglietta che Bill aveva toccato,
come una reliquia sulla sedia, la osservò per un attimo, poi
sentì di nuovo i
rimproveri della madre dal piano di sotto.
Spense la luce e si infilò
sotto il lenzuolo, ma restò ferma
a guardare il soffitto e grazie dalla luce dei lampioni che entrava
dalla
finestra, anche i poster.
Aveva troppi pensieri in testa, si
era resa conto che no
aveva sognato, che era stata la realtà in persona,
però si senti soffocare al
pensiero che non li avrebbe mai più rivisti.
Girò la testa dal lato
destro e chiuse gli occhi, ormai
erano le due e mezza di notte.
Non ebbe un sonno tranquillo, era
tormentata dalle sue
paranoie, come le definiva lei, e
si
svegliò di colpo. C’era qualcosa che le aveva
disturbato il sonno, proveniva
dal comodino, e c’era anche una luce. Si alzò a
sedere sul letto e rimase
immobile; era il suo cellulare, stranamente prima di tornare a casa
aveva
levato il silenzioso e attivato la vibrazione, dimenticandolo acceso.
-“ Uffa e mo chi
è ?”- pensò, si sdraiò di
nuovo, non aveva
tanta voglia di rispondere, poi tra un lamento e un altro
afferrò il cellulare
e lanciò una breve occhiata al display.
Il numero aveva un prefisso che lei
conosceva bene, non era
italiano.
Trasalì -“ Non
può
essere…no…no…”-, ma decise
ugualmente di
farsi coraggio, con la mano tremante aprì il Motorola e
rispose, in tedesco,
poi attese una risposta, chiunque fosse dall’altra parte
sembrò esitare, poi
riprese vita.
-“ Hey ciao! Anzi
buongiorno ormai vista l’ora, stavi
dormendo vero…?”-.
Appena riconobbe la sua voce Elisa si
alzò in piedi e si
diresse verso la finestra.
-“ Oddio ma
sei…proprio tu ? “- chiese con un filo di voce.
-“ Si…in
persona, anzi, al telefono…scusami tanto so che ti
ho svegliato ma dovevo dirti una cosa”-
a quelle parole Elisa
pensò di essere impazzita, ma decise
di ascoltarlo , - “Una cosa…? Si certo dimmi ti
ascolto”-. Non potè vederlo ma
lui sorrise, -“ Lo so che ti sembrerà
ridicolo…penserai, ma il cantante dei Tokio
Hotel è pazzo, mi telefona alle quattro del mattino per
dirmi questo, so che
non sono discorsi da fare cioè sai…a
quest’ora chiamarti e…scusa non so da dove
cominciare”- sembrava impacciato. Lei non credeva neanche di
starci parlando
veramente, pensò che fosse un’altra delle sue
travecole.
-“Bill…che
succede? Non fare giri di parole dai, oddio non
dirmi che Peter…”-
-“ Ma no-“ la
interruppe lui –“ Sta benissimo ora, grazie a
te…comunque il punto è un altro vedi, i ragazzi
dicono che vogliono rivederti e
visto che dobbiamo stare a Roma fino a giovedì
potresti…venirci a trovare no?”-
attese una sua risposta. Lei si senti felicissima per un attimo,
-“ Non posso
crederci! Certo che vengo tanto so anche qual è il vostro
albergo!”-
-“ Ma non è
quello il problema mando Saki a prenderti, non
so ancora dove”-
-“ Davanti al cinema
Barberini, ci conviene fidati…ma domani
è ancora sciopero dei mezzi, ma tu non ti preoccupare dimmi
solo a che ora”-
-“ La mattina se per te va
bene…tanto noi proviamo e andiamo
in giro, ma poco, facciamo alle dieci ?”- chiese speranzoso,
lei rispose
all’istante –“ Si! Va benissimo!
Sarò lì anche prima!”-
-“ Grande! Allora adesso
dormi se no non ce la farai
mai ad alzarti domattina”-
-“ Non ti preoccupare ci
vediamo domani allora…”- suonava
strana quella frase, Elisa ancora non credeva a niente di quello che si
erano
detti.
Poi senti –“
Salutala!”- e sorrise, -“ Li hai sentiti vero
?”- chiese Bill.
-“
Certo…risalutali!”- stava tremando di nuovo.
-“ Ok…allora Ely
a domani e, buonanotte”- rise.
-“Anche a te”-
attaccarono.
Tornò a letto, ma era
nervosa, -“ Tu non lo avrai mai”- si
ripetè e con questa convinzione si riaddormentò.
-“ Glielo hai detto del
sogno ?”- chiese Tom con un tono di
rimprovero, Bill smise di fissare il cellulare e lo appoggiò
sul comodino –“
No…”-
-“ E che aspetti
?”-
-“ Ma non lo so, glielo
dirò dai! Adesso basta parlare che
ho sonno”-
-“ Come
vuoi…Notte!”- disse Tom si alzò e
uscì dalla camera
del fratello.
Bill si sdraiò sul letto
ancora truccato, voleva smettere di
pensare a lei, in fondo era solo una delle tante oppure no ?
Non poteva saperlo,
ripensò a tutta la serata nel backstage,
al suo viso…
Si giro più volte nel
letto, il solo pensiero non lo faceva
dormire.
Si alzò e si
affacciò alla finestra, si accese l’ennesima
Marlboro, ma anche fumare gli ricordava lei. Finì la
sigaretta lentamente e
tornò a letto, a fissare il soffitto…
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Capitolo 15 *** Arrivo all'hotel ***
CAPITOLO 15
-Arrivo all’hotel-
Erano le otto in punto di mattina
quando la sveglia sul
cellulare suonò, la canzone era sempre la stessa,
“Monsoon” . Elisa si alzò e
in fretta, rifece il letto, poi si precipitò in cucina; la
mamma era gia
sveglia come al solito, e aveva già preparato la colazione.
Si sedette a tavola frettolosamente.
–“ Ben alzata… come mai
a quest’ora ?”- le chiese torva.
-“ Ma come ? Ti sei
dimenticata che oggi dovevo andare al
cinema col cinese e Fede… cioè col cinese e basta
?”-. La mamma sapeva che la
“migliore amica” della figlia, che poi tanto
migliore non era, l’aveva
abbandonata senza farsi più sentire, di certo come non
farebbe una vera amica,
e non era la prima volta che succedeva.
-“ Ma va ? Oggi? E come fai
con i mezzi, prima di tutto non
hai gli orari, poi è ancora sciopero”-
aggiunse sarcastica.
-“ Lo so mamma
cara…infatti sarai tu ad accompagnarmi…vero?
Per forza, papà ancora dorme”- fece gli occhi
dolci alla mamma.
-“ Veramente stamattina
avevo anche altri impegni…e poi dopo
quello che hai combinato non ti meriteresti di uscire per una settimana
“-
rispose fredda.
-“ Mamma! Per favore non
ricominciare! Ho dovuto subire il
trauma del trasloco , degli amici e lo sai bene. Adesso non fare i
capricci, ho
anche rimesso apposto la camera e…”-
-“ A che ora devi stare li
? “-
-“ Alle 9 e
mezza!”- rispose la figlia felicissima dentro di
sé.
IN MACCHINA
-“Allora dove hai detto che
vi dovete vedere ?”-
-“ Dentro al
Barberini…”- disse Elisa calma.
-“ E trasmettono i film di
mattina ?”- la mamma cominciava
ad essere dubbiosa.
-“ Certo! E’ uno
dei pochi cinema che li trasmette di
mattina, ne sa qualcosa Fede, sai tutte le volte che ha fatto sega a
scuola…hey
aspetta che mi vibra il cell”- e improvvisò una
finta chiamata.
-“ Dany! Si ? Ok! Io sto
arrivando, va bene aspettami…”-
chiuse il cellulare poi disse –“ E’
già arrivato accidenti…”-. La mamma le
lanciò un’ occhiata perplessa.
Arrivarono all’entrata alle
9 e 35 , la mamma accostò la
macchina.
-“ Quando
prenderò la patente…”- pensò
Elisa ad alta voce e
diede un bacio alla mamma.
-“ Allora…non ti
preoccupare mangiamo al primo Mc che
troviamo…poi andiamo in giro, credo che tornerò
oggi pomeriggio o stasera,
tanto mi riaccompagna la madre sua…non ti preoccupare e non
mi assillare di
telefonate ok ? Ti voglio tanto bene!”-.
-“ Si! Anche io ti voglio
bene…Ce li hai i soldi ?”- le
chiese mentre scendeva dalla macchina.
-“ Si! Certo ! Tranquilla!
A stasera!”- e si avviò a passo
svelto verso l’entrata, poi rallentò il passo e si
girò per controllare che si
fosse allontanata.
Via libera.
-“ Adesso devo aspettare
mezz’ora ? Oddio”- pensò, ma non
fece in tempo a guardarsi attorno che si fermò un furgoncino
nero vicino a lei,
con i vetri oscurati.
Riconobbe immediatamente il guidatore
e quasi saltò dalla
gioia.
-“
Buongiorno…salta a bordo!”- le disse sorridendo.
Dopo aver aperto lo sportello
scorrevole si accorse che
c’era anche Tobias, lo salutò
-“ Ciao! Ci sei anche
tu?”-
-“ Si! Io adoro Roma,
quindi volevo farmi un giretto”-.
Mentre era lì Elisa
guardò i passanti da dietro il vetro
oscurato e solo il pensiero che li c’era salita
più volte la sua band del
cuore. La rallegrò, ora le sue ansie erano sparite.
-“ E’ un grande
rischio per noi avere a che fare con te”-
disse Saki appena arrivati.
-“ Lo so benissimo
“- rispose lei, -“ Sai poi sei ancora
minorenne…ti prego di mantenere la privacy, non sappiamo
ancora quanto possiamo
fidarci di te, i ragazzi hanno insistito tanto per incontrarvi anche
oggi,
soprattutto Tom…”- le sorrise maliziosamente.
-“ Spiacente per lui, ma io
preferisco il fratello…”- le due
guardie risero.
Arrivati passarono di fronte
all’entrata principale, che
sembrava la stanza di una casa di cura.
Un centinaio di ragazze minimo, era
li appostata chissà da
quante ore, chi spingeva, chi urlava, chi teneva alzate fotocamere , e
chi
piangeva.
Fecero il giro esterno
dell’Hotel e arrivarono ad un ‘altra
entrata, dove all’esterno c’erano due buttafuori
vestiti in grande stile.
Scesero e arrivarono
all’ingresso.
-“ E lei ?”-
chiese uno dei due gelido.
-“ Lei è con
noi”- risposero in coro Saki e Tobias. I due
aprirono la porta e li fecero passare.
La hall dell’hotel era
bellissima, tutta addobbata, con un
lampadario di cristallo e divani in pelle.
Elisa rimase stupita.
Entrarono in ascensore.
–“ Wow è bellissimo
quest’hotel, non
l’avevo mai visto dentro”- disse lei,
-“ Ma tu non abiti qui a
Roma?”- chiese Tobias.
-“ No”- rispose
lei, -“ In provincia”-.
Arrivati uscirono
dall’ascensore e si diressero verso una
delle tante camere . –“ Abbiamo dovuto affittare un
intero piano “- disse
Tobias, -“ Caspita…”- rispose lei.
-“ Allora senti ci pensi
tu? Io devo sbrigare delle
faccende…”- disse Saki.
-“ Si la porto io dai
ragazzi, ci rivediamo per l’ora…di
pranzo ?”- chiese Tobias.
-“ Se ce la faccio, non so
devo sentire David, oggi dobbiamo
stare attenti a cosa mangerà Peter. Ma ti faccio sapere io ,
ciao”-, salutarono
Saki e Tobias condusse Elisa dall’altra parte del corridoio,
-“ Stanno facendo
ancora colazione , ma ti stanno aspettando “- le disse lui
sorridendo .
Arrivati a una stanza della quale
Elisa non volle sapere il
numero, lui aprì la porta ed entrò.
Lei come al solito rimase indietro un
po’ intimidita , -“
Eccola qui, ve l’ho portata anche in anticipo!”-
disse e i quattro si sporsero
per guardarla meglio.
Era una camera matrimoniale enorme
con la moquette,e al lato
destro vicino la finestra c’era un tavolo con le ruote e Tom
e Gustav stavano
facendo colazione, Bill era intento a pettinarsi i capelli e Georg
seduto sul
letto ad allacciarsi le scarpe. Sulle prime pensò che fosse
la stanza di Georg,
ma poi vedendo la valigia aperta cola di cappelli e montagne di vestiti
sparsi
ovunque si rese conto che era la camera di Tom.
Quando entrò tutti si
fermarono e la salutarono in coro.
-“ Ciao
ragazzi…”- disse lei piano, la voce non le era
ancora tornata del tutto.
-“ Beh io allora ve la
lascio, scusate ma devo andare “-
disse Tobias, li salutò e sparì.
-“ Tranquillo “-
gli urlò Tom contro –“ è in
buone mai…le
mie…”- rise.
Lei si avvicinò al tavolo,
cercando di non guardare troppo
Bill e si sedette sulla sedia vicino a Tom, -“ Ha
ha…che ridere”- gli sbottò in
faccia facendo la finta offesa. Gli altri risero, lei si accorse che
Bill la
stava fissando di nuovo, -“ Come? Mi respingi ragazzina?
Guarda che nessuno resiste
al fascino del Sexgott “- , Georg gli tirò un
pedalino arrotolato in testa.
-“ Io si”-
rispose lei decisa guardandolo dritto negli
occhi, aveva i dreads legati ancora senza fascia e cappello.
Georg scoppiò in una
risata frivola, Gustav si trattenne dal
dire qualcosa e Bill cercò di chiudere quella
“discussione”.
-“ Perché non
mangi qualcosa con noi ? Hai…fatto
colazione?”- chiese sedendosi di fronte a lei.
-“ Si, ma
mangerò lo stesso qualcosa con voi”- disse decisa
fissando Tom e alzando le sopracciglia.
Poi rivolse lo sguardo verso Bill, ma
le sembrò di cadere a
terra a momenti e spostò gli occhi verso la finestra.
-“ Allora parlaci di
te…”- disse Georg all’improvviso.
-“ Ok cosa volete
sapere…?”- rispose lei guardandoli uno ad
uno, tremando appena incontrato lo sguardo di Bill.
-“ Sei fidanzata
?”- le chiese Tom fissandola.
Lei ci pensò un
po’, Bill intanto sperava in un deciso
“No”,
trattenne il fiato aspettando la sua risposta.
-“ Oh si
certo…”- rispose lei sorridendogli.
Silenzio.
Poi scoppiò a ridere e
aggiunse –“ Come non lo sai? Ho una
fila di spasimanti che tu neanche te ne accorgi…”-
tutti risero della battuta
rivolta a Tom, tranne lui ovviamente e Bill tirò un sospiro
di sollievo.
-“Al momento no”-
disse lei, stavolta si riferiva a tutti e quattro.
-“ E come mai ?”-
azzardò Bill, non si erano ancora rivolti
la parola.
Lei lo guardò, poi rispose
–“ Ma chi lo sa…evidentemente
come dico sempre, il ragazzo giusto per me, lo devono ancora
inventare”-,
-“ Ma sono io
tesoro!”- disse Tom, lei neanche lo guardò,
-“
Oppure esiste ma…”-
-“ Ma?”- chiese
Bill, lei si morse il labbro, in quel
momento bussarono alla porta.
-“ Chi è
?”- chiese Tom, -“ Servizio in camera, devo
ritirare il tavolo “-, -“ Ma io non ho
finito..”- Tom non fece in tempo a
finire la frase che girarono la chiave nella toppa.
-“ Devi nasconderti
“- disse Georg alla ragazza balzando giù
dal letto.
-“ Si lo so ma
dove?”-
-“
Nell’armadio…no…sotto il
letto…dietro la porta”- disse
lui.
-“E’ meglio in
bagno “- disse Bill.
-“ Si giusto,
dov’è ? “- gli chiese.
-“ Di
qua…”-
-“ Ecco bravo fammi
strada”-.
Sparirono nel momento in cui la porta
si aprì ed entrò una
cameriera che sapeva bene il tedesco.
Una volta in bagno lei istintivamente
chiuse la porta.
Si voltò, lui si era
seduto sul bordo della vasca da bagno
con le mani appoggiate; era bellissimo.
Le venne la pelle d’oca,
erano quasi al buio.
-“ Non vedo
niente”- disse lei quasi mentendo, -“ Accendi la
luce”- rispose lui ridendo,
-“ Se apro la finestra
?”-
-“ Fai come ti
pare” – disse lui, poi rise di nuovo.
-“ Se trovassi
l’interruttore…”- disse lei tastando il
muro.
-“ E’
qui”- disse lui e si alzò, lei aveva appena
trovato
l’interruttore ma nel momento che lui accese la luce le loro
mani si toccarono,
quella di lei era sull’interruttore, e in quel momento sotto
la mano di lui.
Si fermarono entrambi
all’istante, nel momento in cui si
accese si trovarono faccia a faccia, vicinissimi . Lei sorrise
–“ Grazie”-, -“
Niente “- rispose lui fissandola negli occhi.
Lei ebbe la sensazione che le stesse
accarezzando la mano.
-“ Che belle
unghie...”-
-“Adesso te ne sei
accorto?”- disse lei sorridendo, -“No”-
rispose lui prendendo la sua mano per osservarla meglio da vicino.
-“ Chissà chi ti
ha dato l’idea eh ?”- sorrise.
-“ Beh sai…non
so se hai presente, il mio cantante
preferito, quello dei Th”-
-“ Adesso proprio non mi
viene in mente…”-
-“ Ma come? Il gemello di
quell’altro…guarda il suo nome è
ancora scritto sulla mia guancia”- si girò per
mostrargliela, - “ Ah si Bill!
Ho capito adesso…”- e scoppiarono a ridere.
Tom continuò a ripetere
alla cameriera –“ Non si preoccupi,
è tutto ok, è la mia stanza, non ho bisogno di
niente…per favore !”- poi
sentirono sbattere la porta, evidentemente se ne era andata.
-“ Sai che hai delle
bellissime mani ?”- le parole di Bill
le fecero venire la pelle d’oca,
-“
No…cioè si me lo dicono tutti, comunque grazie
“- Rispose
piano, lui la guardò di nuovo negli occhi, Tom comparve
sulla porta aprendola
in un modo bestiale –“ Se ne è
andata…forza uscite!”- .
Note
dell'autrice: spero k vi piaccia!! Ci tenevo
a sottolineare che non è la solita favoletta dove
c'è un innamoramento immediato ! e credetemi, per Elisa non
sarà affatto facile, la sua vita è cambiata per
sempre da questo momento in poi...Ma non voglio roinarvi la sorpresa!!
E intanto faccio un pò di ringraziamenti :
NICEGIRL: è
diventata ormai una mia lettrice accanita! ti ringrazio x seguire ogni
capitolo ! dankeeeeeee
valeEBill: un'altra mia lettrice preferita! Anche le tue ff nn sono
male!!
pandina_kaulitz:
beh che dire!! grazie anche a te per seguire la mia FF!!
la
my cuggi twin: Aryyy mein zwilling ich liebe dich!!!! diko solo
questo!!
loryherm:
senza di te non so come avrei fatto!!! Dankeschon!!!! tadb
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Capitolo 16 *** Non stai sognando ***
CAPITOLO
16
-Non
stai sognando-
-“
Non farci caso”- disse
Bill serio, leggermente preoccupato, -“Il suo carattere
è cosi, non sembra ma è
molto permaloso, e tu l’hai offeso,
per questo ora ti tratta cosi”-, Elisa gli camminava
affianco, stava
accompagnando la sua band preferita in sala prove, e Tom camminava a
distanza,
di fronte a loro.
-“
Cosa? Ma come sarebbe che
io l’ho offeso?!”- fissò Tom e
lui sentì il suo sguardo pesargli sulla schiena,
ma rimase a testa bassa con le braccia incrociate.
-“
Si…è arrabbiato perché lo
hai respinto, non è abituato a sentirsi dire di
no”- disse il gemello.
Lei
sospirò –“ E’ assurdo!
Cioè Bill… non è colpa di nessuno se
mi piaci t…cioè se Tom non
è…ecco, il mio
tipo. Mi capisci no?”-, lui sorrise a sentire quelle parole,
poi le accarezzò
la guancia –“ Si ti capisco”-.
Lei
si sentì svenire
all’istante.
-“
Forza ragazzi mettiamoci
al lavoro!”- esclamò severo David che aveva
osservato quella scena da lontano.
Entrarono
in sala prove e
mentre gli assistenti addetti al suono revisionavano gli strumenti
Elisa
istintivamente si aggiunse a controllare che le prese fossero ben
attaccate.
David
si irrigidì, -“ Ferma,
quello non è assolutamente compito tuo!”- si
rivolse a lei con tono gelido. Lo
staff che l’aveva accolta ben volentieri si fermò
di scatto.
-“
David…”- con voce
sprezzante Bill gli si parò davanti.
Ma
il manager continuò a
fissare severissimo la ragazza, -“ Hai capito quello che ti
ho detto ragazzina
?”- tutti si zittirono, compresi Alì,
Tobias,Gustav; Tom e Georg si lanciarono un’occhiata.
-“
O certo, perfettamente…Ma
sai una cosa? Stai pure tranquillo, non sono affetta da nessuna
malattia
contagiosa, tanto meno per i strumenti musicali”- rispose
gelida lei
avvicinandosi a lui.
-“
Che vuoi fare adesso ? Ti
sei offesa? Mi vuoi menare, o cosa?”- ironizzò
David.
Alì
lo raggiunse velocemente
–“ Smettila adesso stai esagerando!”- gli
sbottò in faccia.
Tom
lanciò un’occhiata ad
Elisa, poi volse lo sguardo altrove.
Sul
volto di Bill comparve un
espressione alquanto furiosa.
Lei
accellerò il passo verso
di lui, ma non aveva assolutamente violente intenzioni, non ne valeva
la pena,
voleva solo guardarlo meglio in faccia.
-“
Io non voglio menare
proprio nessuno hai capito? Ma cavoli, mi hai preso veramente per una
ragazzina? Ma cosa credi?”-, il suo tono di voce rimase calmo.
Bill
l’afferrò di scatto e la
trascinò indietro – “ Sta
calma”- le disse –“ Non ne vale la pena,
non lo
ascoltare”-.
Lei
tremò per il solo
contatto fisico ma la sua espressione rimase imbronciata verso il
manager.
Stavolta
lui si avvicinò
minacciosamente verso di lei, -“ Non te la cavi con un
po’ di coca-cola sai, tu
per loro sarai solo una rovina, e loro non devono distrarsi dal
lavoro!”-
sembrava furibondo.
Bill
lasciò la presa e si
ritrovò faccia a faccia con David –“
Adesso smettila…”- gli disse calmo ma
decisamente arrabbiato –“ Ora basta…Sei
fuori di te non lo vedi”-.
-“
Se ne deve andare,
adesso!”- sbottò David e provò ad
avanzare verso di lei.
Bill
lo bloccò all’istante
con una mano sul petto, -“ Lei non se ne andrà,
anzi…verrà in tour con noi”-
era deciso.
Lei
lo fissò a bocca aperta,
ricominciò a pensare che stesse ancora sognando. Quello del
tour insieme a loro
era sempre stato uno dei suoi più grandi desideri.
Si
girò e si ritrovò lo
sguardo di Georg, le sorrise.
David
sbottò in una risata
isterica, -“ Non sono io il matto qua, sei tu quello fuori di
testa!”- disse
rivolto a Bill, il quale rispose con un sorriso beffardo, -“
Vuoi scommettere?
Mettiamola ai voti”- ignorò deciso il suo manager e si voltò.
-“
Allora…Tobias?” – chiese
sorridendo.
La
guardia rispose
all’istante –“ Oh si! Mi è
troppo simpatica!”-.
-“
Bene bene…Alì?”-
-“
Certo! Potrà anche esserci
utile come lo è stata con la Coca-Cola, noi non lo
dimentichiamo!”- rispose Alì
sorridendo alla ragazza.
-“
Molto bene…Gustav?”-, il
bassista annuì all’istante sorridendo ad entrambi.
-“
Georg?”-
-“
Voto si! È logico!”-
rispose lui. Sembravano tutti molto entusiasti
L’espressione
beffarda sul
volto del leader non scomparve neanche quando lo chiese al fratello,
-“ E tu
Tom?”-, il chitarrista sembrò pensarci su, poi
disse –“ Si…come potrei non
volerla?”- lanciò un’occhiata allusiva a
Bill e i due si capirono all’istante.
Elisa
ci aveva fatto caso, ma
non riusciva a spiegarselo, in quel momento comparve Saki
–“ Hey che sta
succedendo qui ?”- chiese tranquillo.
David
sbuffò, ma cercò
l’appoggio di Saki – “ La vogliono
portare in tour con noi…Spero che tu non sia
favorevole”- disse amaro.
-“
Ma come no? La ragazza
deve venire, ripeto, deve venire in tour con noi! Almeno fino in
Belgio!”- e le
sorrise paternamente. Lei contraccambiò.
Intervenne
Peter –“ Hey non
avete chiesto il mio parere! È un si!”-.
-“
Wow!”- esclamò Elisa quasi
saltando di gioia.
-“
E il nostro staff che dice
?”- chiese ancora Bill, tutti annuirono sorridenti.
-“
Ebbene…mi pare che la
maggioranza dica di si contro il tuo no, quindi ho vinto
io!”- si rivolse a
David gelido e sarcastico.
Per
un attimo sembrò esserci
una festa in quella sala prove, lo staff che si congratulava con Elisa,
Saki
che le faceva i complimenti , Georg che stappava bottiglie di Champagne
del
giorno prima e urlava –“ Dobbiamo
festeggiare!”-, Elisa ancora non riusciva a
crederci.
Mentre
brindava insieme a
Georg si accorse per un attimo della mancanza di
qualcuno…Riusciva a percepirlo,
non c’era bisogno di guardarsi intorno. Inventò la
scusa di uscire a prendere
un po’ d’aria e lo raggiunse.
-…anche
se io non credo di
meritarmelo, in fondo mi conoscete appena…sai, mi sembra un
sogno”- si era
ritrovata seduta vicino a lui sulle scale di fuori, dopo che lui aveva
avuto
una discussione con David che gli urlava contro – “
Io sono il tuo manager mi
devi portare rispetto!”- e cose simili.
-“
Tranquilla non stai
sognando” – le aveva detto guardandola negli occhi,
quegli occhi verdi che aveva
gia visto mesi prima, quando non stava affatto bene con la gola, e che
adesso
gli procuravano una strana sensazione, ma non voleva affatto pensarci,
Saki e
gli altri avevano ragione, non sapevano quanto potevano fidarsi di lei.
Eppure
Bill sentiva che era diversa, non era come le altre fans, lei era
totalmente
diversa, sarebbero potuti diventare amici ?
-“
Non fare caso a David, lui
esagera sempre”- continuò fissandola, lei
arrossì un po’ e abbassò lo sguardo.
Non si era ancora abituata all’idea di parlare con lui
tranquillamente, come se
fosse una persona normale, non che non lo fosse, ma continuava a
scatenarle un
sacco di reazioni.
Alzò
gli occhi e si ritrovò
il suo sguardo addosso come un istante prima, tremò e gli
sorrise, lui
contraccambiò. Poi il sorriso di lui divenne una risata
leggera.
-“
Perché ridi? “- chiese lei
ancora sorridendo.
-“Stai
tremando”- rispose
lui.
-“
Ma no non è vero…”- si
trovò spaesata e smise di sorridere, tornò a
guardare in basso.
-“
Si invece!”-, le sfiorò la
mano sinistra,e notò il suo anello con le stelle, poi
l’accarezzò e
gli sembrò di poter sentire i battiti del
suo cuore per quanto era nervosa.
-“
Calma, stai calma”- pensò
lei fra se e se.
-“
Sai la vita è davvero
strana”- disse Bill improvvisamente.
-“
E’ già … lo dici a me”-,
la guardò appena sentì pronunciare le sua parole,
ancora con la voce rauca.
Stavolta rialzò lo sguardo verso di lui. Era troppo bello
per non guardarlo in
faccia.
-“
Promettimi che non riderai
di quello che sto per dirti”- la sua espressione era
rasserenante.
-“
Lo giuro”- disse lei
seria.
-“
Vedi…è complicato, non
voglio fare troppi giri di parole ma…credo, anzi, sono
sicuro di averti già
visto…in un mio sogno”- disse lui e la
guardò come se attendesse una risposta.
Poi
continuò –“ Quando ero
ancora in clinica, a marzo”- le sue dita si mossero appena
sopra la mano di
lei.
Stavolta
lo guardò senza
paura, smise di tremare –“Io non posso dire di
stupirmi come te dal momento che
ti sogno tutte le notti…”- si pentì un
po’ di averlo detto ma gli sorrise.
-“
Ah davvero ? Grazie…dovevo
immaginarlo”- risero, poi Elisa gli chiese
–“ Cosa hai sognato esattamente? Se
posso sapere…”- e fissò la sua
espressione sicura, decisa.
-“
Ci trovavamo su un palco,
io te e gli altri…e c’erano delle luci, tante
luci…solo che non riesco a capire
il finale perché finisce con un rumore assordante e poi
c’è solo buio”- attese
una sua risposta.
-“
Ma dai! Io anche ho fatto
lo stesso sogno a Marzo, giuro!”- si lanciarono
un’occhiata perplessa e in quel
momento squillò il cellulare di lei.
-“
Scusami un momento”- disse
e delicatamente spostò a malincuore la mano dalla sua per
rispondere.
-“
Pronto Ely? Sono io”-
-“
Ary!”- Elisa era davvero
stupita del fatto che la cugina l’avesse chiamata.
-“
Chi è ?”- chiese subito
Bill curioso.
-“
Mia cugina”- rispose lei,
Arianna sentendo Elisa rispondere in tedesco a quell’altra
voce si irrigidì un
po’.
-“
Scusami se non ti ho
creduto subito, ma ho appena avuto la conferma”- disse
frettolosamente, tutto
il discorso che si era preparata per scusarsi l’aveva
dimenticato
improvvisamente.
In
quel momento comparve Tom
in piedi sulle scale, alle loro spalle, -“ Hey cercavo giusto
voi!” –disse
calmo.
Elisa
dovette ripetere la
frase “pronto Ary ci sei?” per un bel
po’, la cugina per poco non svenne quando
si accorse di aver sentito la voce di Tom. Poi riprese vita,
-“ Va bene ho
capito sei con loro…poi mi spieghi, ciao”-
attaccò.
Elisa
rimase un attimo
immobile, ancora con il cellulare in mano, poi lo chiuse. Tom si
sedette vicino
a lei e parlò per primo, -“ Io volevo chiedere
scusa a entrambi”-, lei lo
guardò incredula.
-“
A te perché penso di avere
sbagliato dall’inizio, ora chissà cosa penserai di
me e non hai tutti i torti,
e a te…”- si rivolse al fratello
–“ Beh, lo sai il perché…solo
questo”- si alzò
e si diresse verso la cima delle scale, quando fu arrivato si
voltò e disse –“
Ora è meglio che proviamo! Bill sbrigati!”-.
I
due rimasti seduti sulle
scale si alzarono, lei lo precedette e si sentì dire
–“ Aspetta un attimo”-, si
voltò e se lo ritrovò faccia a faccia. Forse lui
non si era accorto che lei
faceva sempre di tutto per evitare il suo sguardo, era troppo timida.
-“
Cos’è successo con tua
cugina?”- le chiese con quel suo solito sorriso che le faceva
girare la testa.
-“
Abbiamo…avuto una discussione.
Sai ieri sera lei è stata l’unica alla quale ho
detto che ci siamo conosciuti
ma non mi ha creduto subito e…adesso sembra che abbia
cambiato idea. A me
dispiace un sacco perché siamo come
sorelle”- fece una pausa.
-“
Accidenti, dispiace anche
a me…ma con i tuoi? Ricordo che eri scappata”-
disse lui molto interessato a
quella conversazione.
-“
Ho inventato delle scuse,
anche per venire qui oggi…e un po’ ci sto male, io
detesto mentire, soprattutto
a mia mamma, ma cosa potevo dire? Mi avrebbero presa per pazza! E
già credo di
esserlo”- ripensò alle visioni ma decise di non
dirglielo.
Lui
sembrò davvero
dispiaciuto –“ Mi dispiace averti complicato la
vita in questo modo, sul
serio”- la guardò negli occhi, lei
sentì come se le gambe le stessero per
cedere. Gli sorrise.
-“
Ma non dire cosi! Questo è
il migliore modo nel quale mi complicherei la vita, miliardi di volte
se
potessi tornare indietro”- si sorrisero.
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Capitolo 17 *** Ospiti d'onore a sorpresa ***
CAPITOLO
17
-Ospiti d’onore a
sorpresa-
Elisa
guardò l’orologio appeso alla parete della stanza
di
Tom, distraendosi un istante dalle chiacchiere con la sua band
preferita:
segnava le 18:30 passate, fra mezz’ora doveva essere a casa,
e non ne aveva
affatto voglia.
La porta della
camera si spalancò in una maniera poco
delicata e sull’uscio comparve David, più
infuriato che mai, ma stavolta
sembrava trattenere la calma.
I cinque che
erano nel pieno di una conversazione sulla vita
della loro fan italiana, e sui prossimi concerti, si voltarono verso la
porta e
l’espressione di ciascuno cambiò
all’istante.
-“ Io
non accetto affatto questa situazione ragazzina…”-
furono le sue parole iniziali.
Lei
alzò gli occhi al cielo scocciata, -“Mi
odia”- pensò.
-“
David falla finita! Ne abbiamo già
discusso…”- disse
Bill.
-“ Tu
sta zitto!”- continuò David –“
Non capisci che lo
faccio per il vostro bene”- la sua espressione divenne ancora
più severa,-“ Ti
avverto ragazzina, se non vuoi dare troppo fastidio ti consiglio di
stare al
tuo posto, non devi interferire con la loro carriera”- ormai
Elisa non lo
ascoltava più, le sembrava di essere finita in un manicomio.
-“ E
mi raccomando anche con voi…se volete portarvela con
voi fino al 13 luglio in Belgio, vi consiglio di fare in modo che non
nasca
nessun tipo di relazione tra lei…e uno di voi quattro, sono
stato chiaro?”- gli
occhi del manager finirono istintivamente su Bill, che
abbassò la testa.
Gli altri si
guardarono per un attimo.
Elisa si
alzò –“ Tu sei pazzo”- disse passandogli affianco
e sparendo oltre
la porta.
Bill
all’istante la seguì, ma David lo blocco davanti
all’uscio, -“ Fermo!”- gli disse.
In corridoio la
ragazza incontrò Saki.
-“
Hey proprio te cercavo, meno male che ti ho trovato, ti
prego portami a casa, per me è ora di rientrare”-
gli disse passandosi le dita
sulla fronte; le era venuto il mal di testa.
-“ Si
hai ragione, andiamo!”- le disse sorridendole come al
solito.
Entrarono in
ascensore.
-“
Gli altri mi hanno raccontato quello che è successo oggi,
mi dispiace davvero tanto che David ti tratti
cosi…”-.
-“
Lascia perdere”-. Arrivarono al piano terra,
l’ascensore
si aprì all’istante.
Avevano
attraversato mezza hall sotto gli occhi della
reception quando dei passi accelerati si fecero sempre più
vicini, sembrava che
qualcuno stesse correndo, ma Elisa decise di non farci caso
più di tanto, David
l’aveva davvero angosciata.
-“Capirà
che di te ci possiamo fidare, ha solo bisogno di
tempo”- le disse Saki in tono pacato.
-“ Lo
spero…”- rispose lei. Ma non aveva neanche finito
la
frase quando sentirono gridare -“Aspettate!”-.
Riconobbe
all’istante quella voce, ma l’aveva appena
lasciato in camera di Tom insieme agli altri, sarà un'altra
delle sue travecole
?
-“
Hey…”- si voltò all’istante e
se lo ritrovò davanti,
aveva il fiatone.
-“
Che succede Bill?”- chiese Saki sempre con il suo tono
paziente.
-“ La
porti a casa? Voglio venire anche io!”- disse lui
deciso.
Elisa lo
guardò come se avesse detto chissà cosa,
-“ Cosa?
Dai non scherzare! Non voglio complicarti le cose, per te sarebbe un
rischio,
vorrei tanto che venissi anche tu credimi, ma è meglio di
no”-.
-“Giudiziosa”-
pensò Saki, e già da quelle parole
potè
comprendere meglio quanta fiducia le si poteva dare.
-“ E
dai su! Fammi venire anche a me!”-
-“
Nooo! Non puoi, ma pensaci un attimo, per te è
già
difficile uscire vivo da quest’hotel, poi ti devi
incappucciare, non hai visto
qui fuori quante pazze ci sono!”-
-“
Non mi importa! Saki diglielo tu”-
La guardia lo
guardò come se sapesse già la risposta che
stava per dargli.
-“
Sai benissimo che Elisa ha ragione, e non se ne parla, torna
dagli altri…ci vediamo quando torno”-.
Intanto erano
scesi nella hall anche Tom, Gustav e Georg .
-“Che
succede?”- chiese Georg a Saki.
L’attenzione
di Elisa fu catturata per un momento dalle
grida delle fans all’uscita, e dai loro pianti isterici.
Bill la
guardò, e quando lei se ne accorse si sentì
fulminare, continuò a guardare verso l’uscita,
fingendo di essere interessata a
chissà cosa.
-“
Non succede niente di che, riporto solo Elisa a casa”-
disse Saki tranquillamente.
I tre componenti
della band si lanciarono un’occhiata fra di loro, poi anche a
Bill.
-“
Non ci vedo niente di male…”- proseguì
Georg –“ Se
veniamo anche noi, tanto ora non abbiamo niente di meglio da fare, con
l’occasione ci facciamo un giro…”-.
Bill riprese
vita all’istante e guardò Saki speranzoso.
Lui, la loro
guardia del corpo che consideravano come uno
zio, che non era capace a dire loro di no…
-“
Sapete bene che non posso…”-
-“ E
dai! Chiama anche Tobias allora!”- intimò Gustav.
-“
Non vorrai mica rimetterla ai voti vero Bill?”- chiese
Tom beffardo.
-“ Ci
tenete così tanto ? “ – disse Elisa
quasi pentendosi,
e dopo che tutti si voltarono verso di lei, si morse il labbro
inferiore, Tom
rise.
-“
Oddio mi hai ricordato troppo Bill! Vi vestite quasi
uguali, avete le stesse unghie e adesso anche i vizi!”- disse
scoppiando in una
risata quasi isterica.
Elisa
guardò prima Bill, poi gli altri, e scoppiarono tutti
a ridere, compreso Saki.
-“ So
che non dovrei…”- disse chiamando Tobias al
cercapersone.
In un attimo
comparve affianco a loro –“ Eccomi!
Allora…è
inutile coprirvi di brutto perché fa un caldo tremendo, ma
almeno dei cappucci!
Ecco qui!”- porse ai cinque ragazzi delle giacche nere,
abbastanza leggere,
ognuna diversa dalle altre e dotate di larghi cappucci.
I cinque se le
infilarono mentre si avviavano verso l’uscita
di emergenza ( quella priva di fans in delirio all’esterno) e
sgattaiolarono
dentro il furgoncino nero con i vetri oscurati, lo stesso dove era
salita Elisa
la mattina.
Saki
ingranò la retromarcia e fece il giro opposto
all’entrata principale.
NEL FURGONE
tutti si spogliarono delle giacche, Tom e Georg ridevano come pazzi.
-“ Ti
rendi conto del culo che hai vero ragazzina?”-
-“
Tom!”- rispose Elisa.
-“
Tom insomma basta! Che sono queste parole?”-
-“
Stai calmo Tobi, non ho detto niente di male!”-.
Elisa era
seduta al centro, fra Bill e Tom; mentre Gustav e
Georg dietro di loro.
-“
Tom , smetti di provarci per favore! Mi fai venire il mal
di testa!”- gli disse Bill.
-“ Ma
io? Non ci stavo mica provando…il culo è riferito
al
fatto di fortuna!”- e rise.
-“
Si…la fortuna…”- rispose il gemello.
-“ Va
bene lo ammetto. Tutti e due!”- e diede una pacca
sopra il ginocchio della ragazza.
-“
Hey ma sei cretino? Adesso tocchi pure!”- stavolta Bill
alzò leggermente il tono di voce.
-“
Piantatela voi due!”- intimò Saki al volante.
La ragazza si
limitò a spostare faticosamente la mano di Tom
dalla coscia e a lanciargli un’occhiataccia.
Arrivarono
verso le 19:40, dopo aver sbagliato strada una
volta e avere memorizzato le indicazioni stradali di Elisa. Arrivati
nella
strada privata Saki accostò sotto casa della ragazza.
-“ Va
bene allora grazie di tutto…ci vediamo quando, non
so…”-
-“ Ma
che grazie di tutto e ci vediamo, non finisce mica
qui!”- disse Saki allegro.
-“
Con l’occasione chiediamo il permesso ai tuoi di venire
in tour, aspettate chiamo Dunia”-.
-“
Accidenti, mia madre non parla granchè il tedesco,
cioè
qualcosa capisce. Poi lei ha anche antenati
tedeschi…”-
-“
Davvero?”- chiese Bill sorridendole.
-“
Si…ma adesso in famiglia io lo parlo direi…quasi
come
l’italiano, e anche mia cugina non è male, se la
cava molto bene…”-
-“
Cugina? Quale cugina?”- interruppe Tom.
-“
Mia cugina Arianna, era con me ieri sera, ma lei è
rimasta con i miei parenti quando io sono scappata per venire da
voi…e dicevo
sai com’è uno ci si mette d’impegno a
studiare questa lingua per capire i
vostri testi, e poi andiamo spesso in vacanza al nord
così…”-
-“ Ah
peccato che non è venuta anche lei nel backstage, ma
quanti anni ha?”-
lei e Bill lo
guardarono seccati perché non la faceva finire
di parlare, -“ quasi 14”-.
-“
Troppo piccola”- pensò Tom.
-“
Eccola è arrivata!”- sbottò Saki.
Dunia comparve vicino
a loro d’un tratto ed Elisa perse di nuovo la condizione del
tempo, le sembrava
che ci avesse messo troppo poco tempo.
-“
Allora…sono al corrente della situazione, vuoi fare una
sorpresa ai tuoi? Oppure così senza preavviso?”-
le chiese Duna.
-“
Meglio che avviso”- disse Elisa e compose velocemente il
numero di casa sulla tastiera del cellulare.
-“
Pronto ma? Ascoltami bene…Si si sono quasi arrivata a
casa, però ascoltami un attimo…”-
Dunia intanto
traduceva agli altri, curiosi.
-“ Ci
sarebbero degli ospiti…ecco si vedi…non devi
pensare
che sono pazza, perché fra un po’ li vedrai tu
stessa…mamma sono loro…”-
-“
Loro chi? Ely non ti capisco”-
-“
Mamma i …Tokio…Hotel…e vogliono
portarmi in tour con
loro”- disse tutto d’un fiato e attese con ansia
una risposta.
-“
Tesoro stai bene? Che c’è ? Hai
fumato…”-
-“ Si
lo sapevo che non mi avresti creduto”- scese di corsa dal
furgone passando sulle gambe di Bill.
-“
Adesso per favore apri il cancello “-
la mamma
ubbidì , lei salì di corsa i scalini di pietra
del
guardino e sul pianerottolo suonò il campanello, poi mentre
chiudeva il
cellulare si girò verso il furgone a guardarli.
Gli
lanciò un’occhiata rasserenante e Dunia
capì all’istante
–“ Ok andiamo ragazzi prima che passi qualcuno e vi
veda!”- intimò.
La porta si
aprì molto lentamente e la mamma comparve con
cautela, ma le veniva da ridere.
-“
Ciao…”- la guardò in faccia,
-“
Allora come…?”- ma non finì la frase
perché i quattro
ragazzi che erano appesi ovunque nella camera e nello studio della
figlia, al
piano di sopra, erano appoggiati ad un piccolo furgoncino nero, e
insieme a loro
c’erano guardie del corpo e traduttrice.
-“
Loro…?”- la mamma era stupita, non
riuscì a finire la
frase.
-“ Si
mamma, sono le nostre guest star…”-.
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Capitolo 18 *** Permessi ***
CAPITOLO 18
-Permessi-
La
mamma sorrise alla band preferita della figlia, Saki parlò
per primo, aveva una
certa fretta.-“ Buonasera
signora…”-, Dunia era li insieme a loro e
traduceva ogni minima parola.
Erano
tutti sull’uscio, un po’ intimiditi. Tom si
guardò intorno e scorse il gatto,
-“ Hey ciao…”- si avvicinò e
lo accarezzò piano sulla testa, il gatto lo fiutò
attentamente.
-“
Ma non rimanete così impalati! Entrate! Cosa vi posso
offrire?”-, la mamma si
mostrò gentile, come sempre.
-“
Non ci fermeremo a lungo, non vorremmo disturbare troppo”-
furono le parole di
Saki, Dunia tradusse.
I
tre si accomodarono nel salone, Elisa fece entrare anche gli altri
–“ Venite!”-
e si accorse che Tom stava giocando con il gatto, sorrise poi disse
–“
Arrivo”-.
Anche
gli altri si sedettero intorno al tavolo rotondo al centro del salone e
cominciarono ad osservare meglio la sala.
Elisa
notò che quando si trattava di qualcosa di serio nemmeno Tom
faceva più il
cretino.
Solo
lei era rimasta in piedi.
Le
sembrò “assurdo”, li osservò
attentamente uno ad uno
seduti al tavolo di casa sua. Incredibile, come poteva essere successo?
Come
poteva uno dei suoi più grandi sogni, stare li li per
avverarsi?
-"
Oh ma non ci siamo ancora presentati per bene"-
disse Saki, e ognuno di loro strinse la mano alla mamma.
-"
Sono onorata di avervi qui...non posso immaginare
l'emozione che deve aver provato mia figlia, quando vi ha
conosciuto...a
proposito, come è successo?"-.
Saki
le spiegò quello che era accaduto la sera precedente nei
minimi dettagli, e la mamma ascoltava attentamente, la figlia le aveva
mentito.
-"...
ma desso siamo qui perchè..."- la guardia
fece una pausa e guardò la ragazza, che era rimasta
appoggiata al muro, -"
Oh su via siediti anche tu qui con noi! Non ce la faccio più
a vederti li
impalata"- le disse.
Lei
annuì sorridendo -" Si hai ragione..."- e
avanzò di qualche passo, ma le sedie erano tutte occupate,
Bill istintivamente
fu tentato dal dirle che poteva mettersi tranquillamente in braccio a
lei, ma
Saki lo precedette e si alzò, -“Siediti
qui!”- le disse.
-“
Ma no, non ti preoccupare vado a prendere un’ altra sedia
in cucina, tranquillo siediti”- e prima che la guardia
potesse controbattere
Elisa si fiondò in cucina e tornò con
un’altra sedia.
Saki
le sorrise e si sedette, Bill e Tom si spostarono per
farla accomodare fra di loro.
Quando
si sedette anche lei, Saki riprese il discorso –“
Mi
scusi…dicevo siamo qui perché volevamo chiederle
il permesso di portare la
ragazza in tour con noi fino al 13 di questo mese, non è
neanche una settimana,
spero che acconsenta…”-, Dunia tradusse ancora e
la mamma guardò prima la
figlia , poi i ragazzi e sorrise a ognuno di loro.
-“
Sarebbe un’esperienza bellissima per mia figlia, lei vi
adora veramente…soprattutto te…”- si
rivolse a Bill, che sorrise timidamente, e
dopo aver sentito la traduzione di Dunia, fissò la ragazza
accanto a lui che
abbassò lo sguardo.
-“
Però vorrei sentire anche il parere di mio
marito…”-
-“
Allora è un si vero mamma?”- chiese la figlia, i
ragazzi
dissero –“ Per favore, la mandi!”-
-“Va
bene…tu sei convinta vero?”- le chiese guardandola
in
faccia.
-“
Si certo…però…”- li
guardò.
-“
Cosa c’è?”- chiese Saki,
-“
Ecco io…volevo che venisse anche mia cugina in tour,
è una
fan come me ed era al concerto ieri sera con me…”-
-“
E’ maggiorenne?”- chiese Dunia prima di tradurre,
-“
No, io sono più grande”-
-“
Allora ci vuole un altro permesso, glielo chiederemo
domani, possiamo vero?”-
-“
Si certo, domani mattina si può”-
-“
Bene…”-
1
ORA DOPO
-“Pronto
amo come sta?”-
-“
Ely! Bene bene…insomma…tu?”-
-“
Si bene senti, ci vieni in tour con me e i Tokio Hotel?”-
-“
Eh?! Ma che dici?”-
Arianna
si sentì svenire, era incredula ancora una volta,
-“
Domani mattina ci sei a casa?”- le chiese la cugina,
-“ Si”- rispose lei, -“
Bene, e i tuoi ci sono?”-, -“ Si , domani non
lavorano…”-.
Elisa
saltò di gioia, -“ A domani allora cuggi, ti
voglio
bene!”-.
Arianna
attaccò e si sedette sul divano, confusa.
Possibile
che la cugina era
riuscita ad ottenere un permesso per
andare in tour con loro? E i suoi genitori le avrebbero dato il
permesso
l’indomani mattina? Non riusciva a crederci, “Non
può essere” si ripeteva.
La
mattina seguente arrivò in
fretta, Elisa si svegliò prima di tutti e corse di sotto a
preparare la valigia.
Mentre in camera, sistemava i vestiti la mamma comparve sulla porta
–“ Ely ma
ne sei certa? Questi arrivano da un giorno all’altro e ti
portano via con
loro…”-,
-“
Tranquilla mamma, tornerò il 14
, non c’è da preoccuparsi!”-.
Scese
a fare colazione in cucina
dove trovò il padre, -“
Ciao…”- disse, -“
Cos’è questa storia? Nessuno ha
chiesto il mio parere…”-.
-“
Papà!”- lo interruppe lei, -“
Posso andare in tour con la mia band preferita? Tornerò la
settimana prossima,
non c’è da preoccuparsi lo sai, ho 17 anni quasi,
so badare a me stessa,
dovresti saperlo…”-
-“Mmm”-
rispose il padre
guardandola sospettoso, -“ Beh, tutto sommato…se
ci tieni cosi tanto…”-, -“
Grazie papà!”-.
Alle
9 in punto squillò il
cellulare a Elisa, era Tom –“ Hey bella! Siamo
arrivati adesso! Scendi?”-,
-“
Certo arrivo!”- scese di corsa
le scale trascinando la valigia e facendo un baccano assurdo, i suoi li
aveva
gia salutati.
-“
Ely allora ciao!”- la mamma la
riabbracciò , -“Mi
raccomando…”- disse il padre.
-“
Si”- rispose lei seccata e usci
.
I
genitori rimasero sulla porta
osservando Saki che l’aiutava a caricare la valigia sul
furgoncino nero dai
vetri oscurati, e lei che saliva dietro entusiasta; non
l’avevano mai vista così
felice.
Salì
a bordo e notò con sua grande
sorpresa che c’erano solo i gemelli.
-“
Gustav?”- chiese, -“ Aveva da
fare”- rispose Bill.
Lei
si accomodò fra di loro, -“ E
Georg?”- chiese di nuovo.
Stavolta
rispose Tom –“ E’ rimasto
a dormire! Noi invece da bravi ci siamo alzati per venire a prenderti,
hai
visto quanto siamo bravi?” – sorrise beffardo.
-“
Si si ho visto…Ma mi sorprende
che anche tu…non sei rimasto a dormire, mi sembra
strano”- disse lei.
-“
Certo. Perché ha detto che
vuole vedere tua cugina per primo…”- Bill non fece
in tempo a finire la frase
che Tom lo fulminò con lo sguardo.
Elisa
rise, -“Ti piacerà mia
cugina…”-, pensò.
Arrivarono
sotto casa di Arianna
alle 9 e mezza circa(sempre seguendo le indicazione stradali della
cugina),
Saki accostò al lato del prato di campagna della casa;
stavolta non c’erano
strade private, ma solo campagna. Controllarono che in quel momento non
ci
fosse nessuno che potesse notarli, poi si precipitarono tutti al
citofono.
Un
debole “Si?” uscì dalla bocca
della cugina, Elisa scoppiò a ridere,
-“Aprì”- e il cancello automaticamente
scattò.
Lei
lo oltrepassò decisa, con
Bill, Tom e Saki alle calcagna; salirono le scale in fretta e
arrivarono al
pianerottolo,; la porta era semiaperta.
-“Mi
spieghi perché continui a
ridere?”- chiese Tom ridendo altrettanto,- “ Non lo
so nemmeno io…”-, Elisa
aveva molta fretta, spalancò la porta e chiese ad alta voce
“-Permesso?”-.
Nessuna
risposta.
-“Ary
lo so che si sei, fatti
vedere, non vedo l’ora di
presentartelo…cioè, di presentarteli”-.
Gli
altri che non avevano capito
una parola di quello che aveva detto, rimasero in silenziosamente in
attesa,
ancora sulla porta.
La
cugina emerse con cautela dalla
cucina, apparve come un fantasma quasi.
Elisa
le sorrise, poi disse in
tedesco, sempre guardandola –“ Venite qui,
adesso…”-.
Arianna
fissò prima lei, poi la
porta speranzosa, credendo di essere in un sogno dal quale presto si
sarebbe
svegliata.
Vide
Saki, seguito da Bill, e poi
vide Tom…
Sentì
un tuffo al cuore e rimase
immobile, senza sapere cosa dire, cosa fare.
-“
Ary Georg e Gustav non sono
potuti venire…comunque lui è Saki, come
già sai, e loro…”-,
non
riuscì a finire la frase. Fu
un attimo; Arianna scoppiò in lacrime e si diresse verso la
finestra, dando le
spalle a tutti.
Elisa
e Bill si lanciarono
un’occhiata, Saki rimase immobile a fissare quella scena.
Tom
fu l’unico che non rimase
senza far niente; si avvicinò a lei, -“
Ary…non piangere per favore , scusa ma
che motivo hai? Siamo qui adesso e tu invece che essere felice, stai li
a
singhiozzare? Ma dai! Sorridi che la vita è
bella!”-.
-“
Perle di saggezza”- sussurrò Bill
a Elisa, ed entrambi risero.
Tom
vedendo che Arianna lo
ascoltava ma non smetteva di piangere, l’abbracciò.
Quel
momento fu interrotto dalle
voci dei genitori di Arianna sulle scale.
-“ODDIO!”-
Strillò lei,
-“Cosa?”-
chiese Tom,
-“I
miei…beh loro non vogliono che
io faccia salire qualcuno quando sono a casa da
sola…”- si interruppe quando se
li vide sulla porta…
NOTE DELL'AUTRICE:
ringrazio di cuore tutti coloro che seguono la
mia FF e la commentano!! Un ringraziamento particolare a BigAngel_Dark
che mi ha messo fra i preferiti(e io ho ricambiato), a Valeebill,
pandina_kaulitz e NICEGIRL che sono mie lettrici!! Poi anche
Bringmethehorizon e cixienne 82, anche se credo che non la seguono
più [me malinconica e triste], Cmq ringrazio la mia band
preferita per avermi reso la vita bellissima, il mio angelo Bill e
tutte le canzoni che mi hanno ispirato questa FF!! E naturalmente la
realtà ( mezza FF è basata su quello) saluto e
mando un bacio a tutti! al prossimo capitolo!
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Capitolo 19 *** Permessi 2 (seconda parte) ***
CAPITOLO
19
-Permessi
2(seconda
parte)-
-“Salve!”-
dissero all’in suono i genitori della cugina
minore sorridendo.
Arianna smise
di piangere, Bill e Tom non sapevano cosa
dire, si nascosero quasi dietro Elisa.
Saki si
alzò dal divano, poi si rivolse a Elisa, -“ Mi
aiuti
a tradurre…?”- ma la mamma di Arianna
disse,-“ Lo sappiamo già, non
c’è bisogno
che discutiate in una lingua che capite solo voi, va
bene…”-, guardò la figlia
raggiante, poi la nipote.
Il padre si
limitò a sorridere.
-“
Corri a prepararti!”- esclamò la mamma e la figlia
non se
lo fece ripetere due volte.
Elisa fu
intrattenuta in cucina come interprete.
Arianna
sfrecciò in camera a chiudere la valigia, che già
aveva preparato la sera prima, senza dire niente ai suoi.
Dopo qualche
minuto di dialogo tradotto da Elisa, Saki
decise di andare ad aspettarli in macchina.
Quando
scomparì oltre la porta Elisa si rivolse alla zia
-“
Zia ma come…?”-,
-“ Ne
avevamo già parlato con i tuoi per telefono”-
disse la
zia sorridente.
-“Io
non è che so convinto del tutto”- intervenne lo
zio,
-“Cioè non mi fido tanto di questi tedeschi, per
favore vedi di starle vicino,
tu che sei la più grande…”-,
-“Tranquillo
zi! Lo sai che di me ti puoi fidare, non la
lascerò sola un momento, e poi baderò io a lei,
sai quanto le voglio bene, non
voglio mica che le succeda qualcosa!”-, a quelle parole lo
zio sembrò
rassenerarsi.
-“Torno
tra un attimo”- disse Elisa ai gemelli seduti sul
divano e sparì oltre il soggiorno.
-“Ary…posso
entrare?”- le chiese sull’uscio della porta.
-“Oh
si certo!”- rispose la cugina,appena Elisa entrò
Arianna l’abbracciò.
-“Scusa
per non averti creduta subito cuggi! Scusa di tutto!
Ti voglio bene!”-,
-“
Stai tranquilla, non fa niente”- le rispose Elisa e
notò
la valigia stracolma e richiusa sul letto.
-“
Ma…quando l’hai fatta?”- le chiese.
-“Me
la sono preparata
ieri sera, sapevo che non mi avevi
mentito…”-, si sorrisero.
Poi Arianna
finì di preparare un'altra borsa, ma si fermò ad
un certo punto.
-“Oddio
Ely!”-
-“Cosa?”-
-“Io
e te stiamo andando in tour con i Tokio Hotel ti rendi
conto? Ti rendi conto che ci invidia mezza Europa ? Per non parlare
dell’America! Ti rendi conto che dormiremo nel loro stesso
albergo? Che
viaggeremo sul loro tour bus? E poi, e poi…”-
-“ Si
hai ragione! Me ne rendo conto solo adesso!”-.
Saltarono dalla
felicità quasi, e in quel momento la porta
si aprì velocemente e comparve Tom, -“ Hey che
state combinando di bello?”-
chiese con la sua solita aria da furbetto.
Elisa e Arianna
si fermarono e si voltarono verso di lui,
Arianna sentì i battiti del cuore accelerare.
-“L’aiutavo
a finire…”- disse Elisa ridendo, -“Le
valigie…e
senti io adesso vado un attimo di là”-,
lanciò un’occhiata alla cugina passò
vicino a Tom ancora ridendo e sparì oltre la porta.
-“Hey!”-
disse a Bill e si sedette vicino a lui.
-“Grazie
cuggi per mettermi in queste cavolo di
situazioni!”- pensò Arianna, Tom le sorrise e
chiuse la porta. Ad Arianna quel
gesto non passò inosservato.
-“
Allora Ary…che… stai facendo di
bello?”- le chiese
sorridendo.
Lei rimase
immobile a fissarlo…
A fissare i
suoi dreads, i suoi occhi, il piercing al
labbro…
La differenza
fra la loro altezza era evidente e lei se ne
accorse ancora di più quando lui le si avvicinò,
-“ Stai bene?”- le chiese.
-“S-Si
si certo”- rispose lei , si voltò e
ricominciò a
trafficare con la borsa.
Tom si
sdraiò sul letto della ragazza, di fianco alla
valigia, a pancia in su e cominciò a mandarle per aria i
vestiti.
Lei se ne
accorse ma le venne da ridere.
-“Hey!”-
gli gridò prendendolo a cucinate, poi scoppiò a
ridere.
-“Va
bene va bene scusa…”- disse lui ridendo e si
rialzò.
-“Adesso
tu mi aiuti a rimettere apposto!”- e gli tirò un
pugno sul braccio, lui fece finta di cadere dal dolore, poi la spinse
di lato,
-“ Certo…ci penso io!”-.
-“
Però i vestiti sono i miei…e tu non hai nessun
diritto di
toccarli”- disse lei dandogli una spallata.
-“Ma
se me lo hai chiesto tu…e poi piangi dall’emozione
quando mi vedi, capisco che sono io però…”-
-“
E’ si lo so hai ragione tu…”- risero.
-“
Però adesso aiutami con questa benedetta valigia!”-
Tom la
guardò.
-“Però
ad una condizione…”- si avvicinò
minacciosamente al
viso della ragazza.
Lei rimase
immobile e solo quando la distanza tra le loro
bocche fu minima girò la testa di lato.
-“ Lo sapevo…sei
sempre il solito, e io che credevo che fossi diverso, che la tua era
solo una
maschera, invece sei solo uno stronzo”-.
Chiuse
frettolosamente la valigia prese la borsa e usci
dalla stanza lasciando il ragazzo solo.
Nel salotto di
casa sua c’era di nuovo Saki che parlava con
la cugina.
Arianna
soffermò per un attimo lo sguardo su Bill, e in quel
momento pensava a quanto fosse diverso dal fratello, a quanto fosse
migliore,
secondo lei, con le ragazze.
-“Allora
signorina, dov’è la
valigia…”- chiese Saki
-“Di
là”- rispose lei sorridendogli.
-“Allora
fate buon viaggio…” dissero i genitori di Arianna
e
abbracciarono le due ragazze.
IN MACCHINA
-“
Scusa…”- disse distrattamente, ma sincero, Tom ad
Arianna.
Lei non lo
guardò, ma girò la testa dal lato opposto ridendo
fra sé e sé; lo aveva gia perdonato.
Le cugine si
guardarono, Elisa aveva l’impressione
interrogativa dal tipo “E’ successo
qualcosa?” e Arianna quella del “Si dopo ti
spiego”, si capirono all’istante e risero.
-“
Che c’è?”- chiese Bill sospettoso.
Elisa
rabbrividì, solo a sentire la sua voce.
-“Ma
niente…”- rispose Arianna, -“Non
c’è bisogno che dico
ciò che penso, ciò che è successo, o
ciò che succederà…Elisa non ha bisogno
di
sentirmi raccontarle qualcosa…Lei già lo
sa”- guardò Bill con un sorrisetto.
-“Ah…un
po’ come me e Tom allora”-,
-“In
un certo senso…anche se Elisa ha delle
doti…soprannaturali…”-
-“Si
lo sapevo che era speciale”- disse Bill sorridendo,
-“Ary!
Ma che dici!”- le disse la cugina.
-“La
verità Ely! Comunque Bill, ti stavo dicendo che lei ha
molte doti…tra cui quella di prevedere il futuro e sentire
perfettamente le
emozioni degli altri…cioè quello che provano in
un preciso istante…non so se mi
spiego”- continuò Arianna, Elisa si era fatta
piccola piccola, -“Ary! Dai non
dire così, riesci a farmi passare per
un’aliena!”- le disse.
-“Vedete
adesso si vergogna e non vuole ammetterlo! Ma io vi
assicuro che è cosi!”-,
-“O
si! Noi ci crediamo!”- disse Tom.
-“…Eccoci
arrivati finalmente, guardate!”-, Elisa cercò di
deviare il discorso, e in effetti erano arrivati esattamente in
quell’istante.
Saki
parcheggiò come al solito davanti all’entrata sul
retro, transennata, per poi nascondere in furgoncino in un garage
sotterraneo.
Scesero tutti
insieme e furono raggiunti da due maggiordomi
, provvisti di guanti bianchi, che si occuparono delle valigie.
Prima di
entrare nella Hall Arianna rimase a fissare in
fondo alle scale a fissare in alto.
-“Ely”-
disse, -“ Oddio, ancora non ci credo, ti prego dimmi
che è tutto vero…”,
-“E’
tutto vero!”- strillò la cugina, e
scoppiò a ridere, si
abbracciarono.
Emozionantissime
entrarono nella hall di fianco ai gemelli e
salirono in ascensore.
Si guardarono
per un attimo riflesse nello specchio affianco
ai loro idoli, che avevano sempre e solo visto in Tv, sul computer o
appesi sui
poster nelle loro camere.
Elisa
guardò prima l’immagine riflessa della cugina, poi
quella del suo cantante preferito, e le vennero gli occhi lucidi.
Arrivarono al
quinto piano.
Elisa teneva la
testa bassa per non farsi scoprire, la
cugina le poggiò una mano sulla spalla.
Uscirono
dall’ascensore e Saki lasciò una chiave a BIll, li
salutò e scappò, aveva da fare come al solito.
-“Io
sarei un po’ stanco…”- disse subito Tom,
-“ Ma come
fai? Cioè è assurdo…sembra che abbiamo
fatto chissà che”- gli rispose Bill.
-“Va
bene è come dici tu, ma io mi devo riposare…gli
mostri
tu la loro camera?”- e senza aspettare la risposta si
allontanò, poi da lontano
disse –“Meno lacrime Ely…”-.
Lei
abbassò la testa e si girò di lato
all’istante.
-“Hey
che hai…”- le disse Bill, -“
Niente…allora ci mostri
questa camera?”- rispose lei.
Rimase a
guardarla ancora con incertezza, -“ Non ho niente
davvero”- disse Elisa sorridendo con
le
lacrime agli occhi, la cugina l’abbracciò, voleva
farlo anche Bill ma si
controllò.
-“Si
certo, venite…è questa, vicino a quella di
Gustav”- si
avvicinarono alla numero 381, lui aprì e reggendo la porta
disse, -“ Ecco
qui…vi assicuro che starete comodissime, non è il
massimo ma l’unica del piano
rimasta libera”-.
Elisa in fretta
entrò passandogli vicino e nascondendosi il
viso sotto la frangia.
-“Grazie
Bill”- disse Arianna, si alzò sulle punte per
baciarlo sulle guance, -“ Io vado da
lei…”-,
-“Si…e
io vado da Tom…Oggi è giorno di riposo quindi ci
vediamo all’ora di pranzo…più o meno
fra due ore”- disse lui sbirciando nella
camera, senza staccare gli occhi.
-“ Ti
capisco sai…”- disse Arianna,
-“Cosa?”- chiese lui.
-“Ti
capisco se ti piace mia cugina…Lei è davvero
unica, non
ne troverai altre come lei…”-,
Bill distolse
gli occhi e la guardò con la faccia del
colpevole,-“Io…tu credi che mi
piace…?”-
-“A
dopo Bill!”- disse ridendo Arianna e facendogli
scivolare la mano dalla porta per chiuderla.
Lui rimase a
fissare la porta della camera 381, sorridendo e
pensando, non riusciva a capire cosa provava, d’altronde , la
conosceva neanche
da 24 ore…eppure era attirato in maniera irresistibile da
lei, non gli
importava se sapeva ancora poco su di lei, il resto l’avrebbe
saputo presto…
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Capitolo 20 *** Attimi sfuggenti ***
CAPITOLO
20
-Attimi
sfuggenti-
-“Ely…come
stai”- disse la cugina senza tono interrogativo.
Elisa , seduta
su uno dei due letti, le lacrime quasi
asciutte e gli occhi leggermente rossi,guardava fisso oltre la finestra
con
sguardo assente; ci rimase ancora qualche attimo dopo aver sentito la
voce
della cugina, poi si girò e le sorrise,-“Sto bene
tranqui”- , adesso potevano
parlare l’italiano.
Arianna rimase
in piedi sorridendole, -“Va bene credo proprio
che mi farò una doccia e poi dormirò un
pò”- disse dirigendosi verso la
valigia, che era gia nella camera quando erano entrate.
Elisa rimase
sul letto pensierosa, aveva mille idee confuse
che le giravano per la testa.
Osservò
meglio quella stanza: l’ingresso era abbastanza
spazioso, con un’enorme specchio appeso al lato sinistro, due
lampade ai lati
della televisione sopra un mobiletto di legno, cha racchiudeva un
piccolo
minibar.
La carta da
parati e le tende erano di un rosa chiaro, i due
letti singoli divisi da un’enorme comodino dotato di
interfono e radio. La
grande scrivania dal lato opposto della stanza, era di un mogano scuro,
accompagnata da un’elegante poltrona.
Le valigie
erano state appoggiate su di un apposita
cassapanca con tanto di cuscini.
-“Allora
io vado…sai com’è, ci
metterò un pò!”- disse
Arianna aprendo la porta del bagno, poi aggiunse, -“Uh guarda
qui che bella
vasca!”, ed entrò.
Elisa si
chiedeva come potesse farsi la doccia a quell’ora,
dopo essersi svegliata molto prima, non aver sprecato energie, e come
poter
affermare di voler dormire dopo, non era mica sera.
-“Boh…”-
pensò ad alta voce.
La cugina
scattò fuori la porta, -“Che
c’è?!”- chiese seria.
-“Niente”-
disse Elisa, stavolta le veniva da ridere, -“Sul
serio…non ho detto niente!”-.
La cugina le
rispose con una guardata torva e una risata,
poi sparì in bagno, chiudendosi la porta alle spalle.
Mentre dal
bagno sentiva il rumore dell’acqua, che
scrosciava come la pioggia, Elisa decise di riprendersi. Si
asciugò il viso, si
alzò e usci dalla stanza, dimenticandosi la chiave.
Chiuse la porta
della camera 381 lentamente e fece un
respiro profondo.
Cominciò
a girovagare per l’enorme corridoio e si accorse
che le guardie della sicurezza erano perfino al controllo degli
ascensori.
Rallentò
osservano meglio perfino le pareti, le porte delle
camere, avrebbe voluto ricordarseli quando sarebbe diventata
più grande.
Quel piano
dell’Hotel era davvero grande.
Elisa
camminò allungando il passo, non sapeva neanche dove
andare, ma le piaceva andare a zonzo.
Nella sua testa
c’era la sera precedente, quando Saki era
venuto a casa sua a chiedere il permesso, e la sera precedente ancora,
quella
del concerto. Era immersa nei suoi pensieri, confusa. In quel momento
passò
davanti a un angolo dal quale sbucò fuori qualcuno, ma lei
non se ne accorse.
Si
avvicinò a lei da dietro, -“Ely!”-
chiamò ad alta voce e
le posò una mano sulla spalla.
Lei
sobbalzò all’istante e si girò a
guardarlo, i battiti
del cuore accelerati.
-“Hey…”-
sussultò.
-“ Ti
ho spaventata mi dispiace…” – disse Bill
sorridendole.
-“No
scusa…cioè è normale, tu mi fai
effetto”-,
-“Effetto,
che effetto..?”- sorrise maliziosamente.
“Come
se non lo sapessi…”, pensò Elisa,
“l’effetto che fai a
tutte le tue fans”.
-“
Hey ci sei?”- le chiese facendola cadere dalle nuvole,
-“
S-si…si certo”-, lui rise.
Lei lo
guardò, poi scoppiò a ridere insieme a lui.
-“Allora
dove vai a spasso a quest’ora tutta sola, per il
piano di un hotel?”-,
-“Io…”-
balbettò lei, -“Hai l’aria di una che si
è persa”-.
-“Già…ma
in realtà non è
così…”- arrossì un
po’ e abbassò lo
sguardo, ancora non riusciva ad abituarsi all’idea di parlare
con lui come se
fosse una persona “normale”.
-“
Beh vogliamo starcene qui a parlare sotto orecchie
indiscrete, che potrebbero non farsi gli affari loro?”-
intimò lui.
Lei
rialzò lo sguardo e si accorse che aveva ragione; la
sicurezza circolava ovunque, e lo aveva già notato.
-“No…”-
rispose.
-“ Ok
andiamo allora…”,
-“E
andiamo, ma dove?”-, Bill esitò, -“ Ti
faccio vedere la
mia camera, se vuoi…”-.
Elisa non fu
per niente intimidita da quella proposta,
ripensò alla cugina nel bagno della sua camera, intenta a
farsi la doccia,
quindi la sua camera non era libera, invece quella di Bill si; le venne
quasi
da ridere,-“ Certo…andiamo”-, lo prese
per mano e lo trascinò dal lato opposto
del corridoio, -“Come fai a sapere che è
qui…” chiese lui mentre si avvicinavano
a destinazione, lei sorrise e si fermò, -“ Ricorda
quello che ha detto mia
cugina…”- disse fissandolo negli occhi.
Si fermo anche
lui, poi le strinse la mano, la fissò anche
lui e gli venne una strana voglia…
-“Tom
finiscila”-, l’urlo di Georg restò
impassibile alle
orecchie di Tom, -“Hey sto parlando con te!
Basta!”- urlò spostandogli
pesantemente i piedi con tanto di scarpe da ginnastica sporche dal letto
Tom si
sbilanciò all’indietro lasciando cadere il joistik
della playstation tre.
-“Va
bene, va bene sta calmo!”- disse tranquillo.
-“Guarda
qui, guarda cosa hai fatto al lenzuolo!”-, -“ Che
sarà mai!”- rispose Tom sbuffando; si
alzò e usci dalla stanza tranquillamente,
seguito dai lamenti di Georg.
Si diresse
immediatamente verso la camera 381, busso, poi si
accorse però che la porta non era chiusa a chiave,
-“Wow”- pensò,
e senza farsi problemi entro e sbattè la
porta.
-“Stanby
stanby, tu non scappare stanby stanby, tu non
andare…”-. Tom non si accorse della canzone, solo
del rumore dell’acqua, e
cominciò a ridere da solo e a farsi strani pensieri.
Aprì
con cautela la porta del bagno.
-“Ricordati
che mai mai mai, non devi scappare, mai mai mai,
tu non mi lasciare…”- Arianna prese distrattamente
il primo asciugamano che le
capitò a tiro e se lo avvolse addosso con molto noncuranza .
-“Ciao
piccola”- disse ironicamente Tom, mentre la ragazza
apriva l’anta della doccia e poggiava un piede per terra.
Sobbalzò
all’istate. Lo guardo meglio e gridò
–“TOM!”-, e
per poco non scivolò.
-“Ah
sei tu…”- disse lui deluso.
Lei si sistemo
meglio l’asciugamano e arrossì violentemente,
-“Perché chi volevi che
fosse…”- gli chiese distrattamente,-“Tua
cugina”-
rispose secco. Poi come se niente fosse, frugò nella borsa
dei bagnoschiuma
della ragazza.
-“Smettila!”-
gridò lei, in un misto di offesa e rabbia si
avventò contro di lui.
-“Calmati,
non ti scaldare…ma che avete tutti oggi!”- la
tenne ferma con un braccio,lei cercò di divincolarsi.
-“Tom! Sei un cretino!”-,
sfuggì alla presa e istintivamente tentò di
dargli uno schiaffo.
Le
bloccò il polso all’istante, -“Non ci
provare mai più…”-
sussurrò piano e severo.
La ragazza
aveva gli occhi lucidi, le strinse il polso
ancora più forte.
-“Intendo
anche con le parole, non solo con le mai, non
provare mai più ad offendermi, tanto meno a mettermi le mani
addosso…”-
-“E
tu invece con me puoi, vero?!”- gli gridò lei in
faccia,
riuscì a liberarsi dalla presa e corse fuori dal bagno. In
meno di 24 ore
avevano litigato già due volte, era una situazione assurda,
che poteva essere
evitata.
Tom era rimasto
ferito nell’orgoglio, rimase immobile nel
bagno,ripensando alle ultime parole pronunciate dalla
ragazza…
Arianna
piangeva seduta per terra, accanto alla finestra,
sentì i suoi passi e singhiozzò voltandosi per
non guardarlo in faccia.
-“Scusa…io
non volevo…”- ma lei sembrava non ascoltarlo,
-“Ti
prego, perdonami”-, le si avvicinò e si
chinò per terra affianco a lei.
-“Sono
un’illusa, io pensavo che eri diverso da come ti
descrivevano i giornali…invece sei esattamente
così bastardo…e io una cretina
che ti corre dietro!”- singhiozzò Arianna
stringendosi nell’asciugamano.
-“Dai
vieni qui…dai!”- lei lo respinse appena la
toccò, si vincolò
un po’ ma alla fine cedette.
Tom
l’abbracciò dicendole, -“Lo so che sono
uno stronzo, ti
prego di perdonarmi, sei qui da neanche un giorno e io ti ho
già rovinato tutto
, scusami”-, finalmente lei smise di singhiozzare e
affondò il viso sulla sua
spalla.
Il ragazzo le
asciugò le lacrime, era davvero dispiaciuto
del gesto che aveva commesso qualche secondo prima nel bagno.
-“Adesso
vestiti dai…io ti aspetto qui”-.
Lei
annuì staccandosi da lui , si alzò , prese
distrattamente un paio di jeans e una maglietta e si diresse verso il
bagno.
Bill
aprì la porta della sua camera, o meglio, della suite.
Elisa
entrò per prima in quella sorta di
“soggiorno” che c’era
come ingresso.
I divani
bianchi erano rivestiti di pelle, al centro della
sala.
Sul mobile di
fronte giaceva un Lcd nero della “Philips”, le
finestre erano di lato ornate da tende bianche.
Il quella
stessa sala c’era un bagno enorme con tanto di
doccia.
-“Wow…”-
disse Elisa sbalordita.
-“Non
hai visto il resto”- sussurrò Bill chiudendo la
porta
a chiave.
La prese per
mano e la condusse nella camera da letto, che
era divisa dal salotto da una porta scorrevole.
Stavolta lui
non la chiuse.
-“Forte…”-
pronunciò lei debolmente, non solo per l’idea di
visitare la camera del suo cantante preferito, ma per l’idea
di essere nella
camera del suo cantante preferito, sola con lui.
Il suo sguardo
cadde sul grande letto matrimoniale, un altro
Lcd nero della “Philips” su una scrivania, la
moquette,e il secondo bagno, fornito
di vasca idromassaggio.
-“Mi
offri qualcosa da bere?”- le chiese voltandosi verso di
lui, decidendo di lasciare da parte la timidezza.
-“Certo…”-
disse Bill spaesato.
Aprì
il minibar e prima ancora che potesse fiatare, lei
disse-“Un’ Heineken va benissimo”-.
Lui
obbedì ed estrasse due lattine, una di Heineken,
l’altra
di Red Bull.
-“Grazie…”-
disse lei quando gliela porse, poi si sedette ai
piedi del letto.
-“Allora
di cosa volevi parlarmi?”- gli chiese intimidita
senza guardarlo, dopo il primo sorso di birra.
-“Io?
Non eri tu quella che…mi deve delle spiegazioni?”-
si
sedette pesantemente vicino a lei, che trattenne la lattina
perché traballò.
Il suo sguardo
interrogativo lo fece ridere fragorosamente.
Aprì
la lattina di Red Bull, ma non la bevve.
-“Delle
tue solite lacrime…”- la fissò.
-“Le
mie…?Ah si”- abbassò lo sguardo.
-“Vedi
è…non lo so nemmeno io, cioè guarda
come è strana la
vita, ti ho osservato per tutto il concerto, mi sono sgolata a cantare,
ti ho
sempre guardato in Tv, sui poster, ho speso un sacco di pomeriggi su
msn a
parlare di te, a guardarti su you-tube…te e la tua
band”- face una pausa e si
rigirò la lattina tra le dita, -“E ora mi ritrovo
qui così , è il sogno che ho
sempre desiderato e ancora non mi sembra vero, cioè magari
non sono neanche
degna di venire in Tour con voi…”-,
-“Senti
che mi tocca sentire”- sbuffò lui, -“Non
pensavo ti
facessi i complessi…”-,
-“Stai
parlando con una complessata di natura!”- rise poi
aggiunse, -“Ma non sono una groupie, e non intendo esserlo,
voglio che tu lo
sappia”-.
Lui
sorseggiò un po’ di Red Bull poi fece una sorta di
sorriso sghembo, che Elisa avrebbe interpretato come quelli di Edward
Cullen ,
-“Lo so che tu sei una brava ragazza…”
sussurrò.
-“E
comunque adesso sei qui…con me…”
– precisò le ultime
parole.
Lei lo
ascoltò tremando, -“Lo so…”-.
-“Hai
paura di me?”- le chiese beffardo.
-“Cosa?”-
scoppiò a ridere.
-“Bill,
Bill, credo che tu abbia conosciuto solo il lato più
docile di me fino adesso…”- lo fissò
negli occhi.
-“Ah
si?”- lo sguardo di lui adesso la distraeva, cominciava
a non capirci più niente, Lo vide avvicinarsi al suo viso,
sorrideva ancora
beffardo, -“E qual è l’altro
lato…?”- sussurrò cosi piano da farle
venire la
pelle d’oca, poi le posò un dito sulla bocca,
erano circa 48 ore ormai che
voleva farlo e si tratteneva, le accarezzò la bocca,
-“Sei così bella…”- disse
pianissimo, poi fece scivolare la sua mano sul collo della ragazza,
annullò
ancora un po’ la distanza fra le loro bocche e le
accarezzò dietro il collo.
Lei credette
come al solito di essere impazzita, e di stare
ancora sognando.
Bill
posò le labbra calde sul collo della ragazza,
lateralmente.
Sentì
che le era venuta la pelle d’oca, e i battiti del
cuore acceleravano.
Respirò
il suo profumo a pieni polmoni, chiudendo gli occhi,poi
si spostò avvicinandosi al mento…
-“Bill,
scusami, devo scappare adesso…”- disse Elisa
posandogli
una mano sui capelli, poi si alzò di scatto e
poggiò la lattina sulla scrivania.
-“Adesso?”-
le chiese lui.
-“Si
adesso…”- le rispose dispiaciuta, -“Mia
cugina ha
bisogno di me…”- non fece in tempo a finire la
frase che le squillò il
cellulare –“Ary?”-,
-“Tesò
dove sei? Te prego vieni qui adesso ho bisogno di
parlarti…te prego!”-,
-“Si
arrivò, non te preoccupà e non
piange!”- riattaccò.
-“E’
successo qualcosa?”- chiese lui alzandosi dal letto,
preoccupato, -“Si, cioè non lo so…era
mia cugina, devo andare”-.
-“Come
facevi a saperlo…?”-
-“Non
lo so neanche io, tu vieni con me…no…è
meglio che
resti qua, credo di sapere cosa è successo…ci
vediamo dopo”- lo abbracciò e lo
baciò su una guancia.
Poi
sparì oltre la camera, lui rimase a guardarla
finchè non
la sentì girare la chiave nella porta , richiuderla, e
allontanarsi da lui.
Note
dell'autrice: ringrazio tutti i miei lettori e coloro che recensiscono,
1 ringraziamento particolare a mia cuggi e a fede tokiobillina che mo
sono state molto vicino per questo capitolo!!! dankeschon vi voglio
bene!
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Capitolo 21 *** The diary ***
CAPITOLO
21
-The diary-
-“Dai
vieni…ti presento agli altri, voglio farmi
assolutamente perdonare”-.
Arianna lo
fissò dal riflesso dello specchio del bagno, poi
abbassò lo sguardo.
-“So
che a parole sono buoni tutti…e che i fatti valgono di
più”-, le abbracciò la vita,
-“Ti prego perdonami…mi dispiace sul
serio”-
appoggiò la fronte sulla nuca della ragazza.
-“Tom…basta,
è acqua passata ormai”-, si voltò a
guardarlo,
-“Andiamo”- disse lui, la prese per mano e uscirono.
Elisa
uscì dalla camera di Bill più dispiaciuta e confusa che mai.
Iniziò
a correre e arrivò di fronte la porta della propria
camera col fiatone.
-“Le
chiavi! Accidenti!”- pensò, provò ad
aprire la
porta:chiusa.
Bussò
impaziente –“Ary! Ary!”-, nessuna
risposta.
La
chiamò al cellulare.
-“Pronto
Ary? Dove sei? Con Chi sei? Che è successo? Devo
menare a Tom?”-,
-“Ely
stai calma!Tranquilla! E’ tutto apposto!”-,
-“Oddio
come è tutto apposto…?”-,
-“Si!
Si! Tranqui! Poi te spiego tutto! Ti dico che non è
successo niente, davvero! Stai serena cuggi, ci vediamo a
pranzo!”- riattaccò
in fretta lasciando la cugina senza parole.
In quel momento
vide Bill venirle incontro, pensò che era
una visione, ma era vestito esattamente come l’aveva visto
prima.
La raggiunse in
fretta, si fermò davanti a lei e con le mani
in tasca, disinvolto le chiese, -“Allora tua
cugina?”-.
Elisa
sembrò riprendere vita, chiuse il cellulare e lo
ripose nella tasca dei shorts neri.
-“Sta
bene ora, a quanto pare…l’ho chiamata e ha detto
che
non è niente, posso stare tranquilla”-,
-“Ah…”-
disse Bill dubbioso guardandola.
-“Niente
di grave allora, meno male…”- aggiunse.
-“Pare…”
disse lei.
Il loro modo di
fissarsi che era cominciato poco prima fu
interrotto dal rumore dei passi di Gustav, che li costrinse a levare lo
sguardo.
-“Hey
Gus…”-,
-“Ciao
Bill,ciao Ely, sto andando da Tom mi ha chiamato e ha
detto che vi aspettiamo dopo giù per l’ora di
pranzo…”-,
-“Allora
veniamo con te adesso…”-,
-“No,
ha chiamato solo me all’appello”- rise e li
oltrepassò.
Elisa e Bill si
lanciarono un’occhiata interrogativa, -“Ma
io non lo so, che hanno tutti oggi?”- chiese lei,
-“ Ma…chissà, sarà il
tempo”-
disse Bill.
Si guardarono e
scoppiarono a ridere, -“Si, sono abituata
alle gabbie di matti”- disse lei.
-“Beh
allora che facciamo?”- chiese Bill dopo aver smesso di
ridere.
-“Non
ne ho la più pallida idea”- rispose lei ancora
ridendo. Si guardarono.
-“Io
avrei in mente molte cose”- pensò Bill.
-“Ah
si…del tipo?”-,gli chiese Elisa. Lui la
guardò
sbigottito senza parole, -“Come…?
Cosa…?”-.
-“Lascia
stare”- disse lei ridendo, -“Torniamo in camera
tua”-.
-“Io
non volevo dirlo…”-sussurò Bill,
-“Guarda che ho
sentito!”-, -“Uffa…”,
tornarono in camera di Bill, ma stavolta la ragazza si
sedette sul divano.
Dopo qualche
minuto che discutevano ancora riguardo il
concerto e la preoccupazione per la cugina, squillò il
cellulare a Bill, era il
suo manager.
-“Finalmente
si mangia!”- annunciò a lei.
Uscirono dalla
stanza ed entrarono in ascensore silenziosi,
solo dopo che lui spinse il tasto del piano terra, la
guardò,- “Ely io…”- ma non
riuscì a continuare la frase.
-“Tu
? Che c’è, devi dirmi qualcosa?”-,
-“Ecco
io…credo che ti devo delle scuse…”-, le
porte si
aprirono in quel preciso istante.
-“Tranquillo…tu
non mi devi nessuna scusa”-, prima che
potesse controbattere aggiunse, -“Davvero,
fidati”-, lui annuì e si diressero
verso la sala da pranzo (esclusivamente riservata alla band e a tutto
lo staff
in quell’orario).
Elisa si
meravigliò quando trovò la cugina con un sorriso
a
360 gradi che chiacchierava animatamente con il resto della sua band
del cuore.
Quando gli altri si accorsero dei due Tom disse subito -“Ah
eccoli qui! Ma dove
siete stati tutto questo tempo?”- poi si lasciò
sfuggire un sorriso malizioso.
Il resto della
giornata passò altrettanto insieme alle due
ragazze, dalla sala prove al breve giro turistico per la capitale.La
settimana
stava finendo velocemente, arrivò a mercoledì
sera. Bill era in camera di Tom
con il resto della sua band, Elisa invece in camera con la cugina.
-“…metti
su Mtv? E dai!”-,
-“No
Tom ! Finiscila!”-,
-“ E
vabbè ma sei proprio un hobbit”- gli
lanciò il
telecomando.
-“Bill che
hai?”- chiese Georg ignorando Tom, -“Hey Bill? Sto
parlando con te...”-.
-“Lascialo
stare è solo infatuato”- disse Tom ridendo.
-“Cosa!?”-
disse il gemello con tono di rimprovero, ma di ci
ha la coscienza sporca.
Gustav rise,
-“Tanto ce ne siamo accorti tutti…”-
disse
guardando Bill che era rimasto senza parole, colto in flagrante.
-“Ely
mi dispiace ancora di averti fatto preoccupare per
niente”-,
-“Si
anche a me…”-.
-“Spero
di non aver interrotto qualcosa quando ti ho
chiamato…”-. Elisa non poté trattenersi
al sorridere, -“L’ho fatto?”- chiese
innocentemente Arianna.
La cugina rise
sotto i baffi e si voltò.
-“Oddio
Ely! Tu e Bill!”-,
-“Io
e Bill niente…non farti idee strane, non credo di
piacergli, ci ho pensato milioni di volte, e poi non abbiamo futuro, lo
dice
anche David…”-.
-“Ma
chi se ne frega di David!”- strillò Arianna.
-“Ary
cerca di essere ragionevole…non voglio comprometterlo
e poi si sa che le star non hanno futuro con le fan…ma che
sto dicendo poi,
cosa vado a pensare? Anche se ha provato a
baciarmi…”-, Arianna sussultò,
-“Oddio Oddio! Che bello, lo sapevo! La star si innamora
della fan…”-, -“Ma di
quale amore parli?” E poi anche Tom mi pare che ci abbia
provato con te…”-,
la cugina
abbassò lo sguardo annuendo.
Quel
giovedì 10 luglio qualcuno ebbe la brillante idea di
passare un po’ di tempo a casa di Elisa, visto che il giorno
dopo sarebbero
partiti tutti insieme per Modena.
Arrivarono
scortati da Saki.
-“Allora
io vi lascio, quando siete pronti fatemi uno
squillo, ci vediamo dopo”- ripartì non appena i
sei furono scesi.
-“Allora
ragazzi, sbrigatevi!”- disse Elisa impaziente
mentre apriva frettolosamente il cancello.
Tom e Gustav
entrarono per primi.
-“Forza!
Che se vi becca qualcuno sono guai!”-,
-“Hey
Hey…”-, Tom le abbracciò la vita,
mentre lei girava le
chiavi nella porta di casa, anche questa volta frettolosamente,
-“Calmati…”- le
sussurrò vicino al collo.
Lei si
divincolò dalla presa e aprì la porta,
-“Cammina!”-
gli disse, lui entrò ridendo sotto i baffi.
Nel momento in
cui Tom aveva cinso i fianchi della ragazza,
aveva involontariamente alzato la canottiera nera, e solo Bill aveva
intravisto
una scritta, che somigliava più a un tatuaggio sul
fondoschiena.
-“Allora
ragazzi, fate come se foste a cas…”- disse Elisa
interrompendosi, -“Mamma, papà?”-.
Nessuna
risposta.
Elisa
sopsirò, -“Dicevo…fate come se foste a
casa vostra”-.
I ragazzi si
accomodarono, Arianna si diresse in cucina e
portò in salotto qualcosa sa bere, Gustav accese lo stereo
ad alto volume; che
dire, sembrava una festa.
-“Wow
tu suoni ?”- chiese Tom sovrastando a malapena il
volume della musica, Georg, Gustav e Arianna erano al centro della sala
intenti
a “ballare”, -“No, la chitarra
è di mio padre…io dovrei cominciare il corso a
settembre…”-, Tom le sorrise, -“Posso
provarla?”-, -“Certo”-.
La ragazza
cercò di ignorare Bill, e non sapeva neanche il
perché
di quella sua scelta, si era accorta che la cugina era cambiata
ultimamente,
nei confronti suoi e in quelli di Tom, ma decise di non farci caso
più di
tanto.
Squillò
il telefono al piano di sopra, il suo telefono
personale, che era coordinato con il modem dell’Adsl, e la
distrasse da quei
pensieri.
Istintivamente,
si avvicinò a Bill e gli disse, -“Io torno
fra un attimo che sta suonando il telefono di sopra”-,
-“Vengo con te…posso?”-
si guardarono poi lei annuì.
Tom e gli altri
si guardarono.
Salirono le
scale in silenzio ma sulla soglia della porta il
telefono cessò di squillare.
-“Bella
porta”- disse Bill indicando i numerosi poster appesi,
poi osservò il resto della stanza, i mini poster che lo
ritraevano appesi alla
libreria davanti al computer.
-“Oh
questo non è niente, dovresti vedere camera mia”-
disse
Elisa trafficando con il telefono per capire di chi fosse il numero che
aveva
chiamato, -“Allora ci vado subito…”,
-“ Aspetta mi”-.
Si spostarono
sulla soglia della porta accanto, anch’essa
tappezzata.
-“Non
so quante camere di fans tu abbia visto prima d’ora,
ma ti prego, non farci molto caso, ai maxiposter
intendo…”-, Bill rise di
gusto, -“Adesso che me lo hai detto, sarà la prima
cosa che noterò, -“Nooo!”-
disse lei ridendo.
Aprì
la porta tenendolo per mano e quando entrarono la
lasciò.
-“Forte…”-
disse Bill guardandosi intorno, ora che la camera
aveva subito dei cambiamenti, era diventata molto più stile
“Tokio Hotel”: c’erano
poster della band ovunque, i ritagli di giornale e le foto sullo
specchio, uno striscione
con scritto”Ich liebe Deutschland” appeso alla
mensola dei peluche, sul soffito
i maxiposter di Bill con scritto”Ti amo!Lo vuoi
capire?” e “He’s the best”,
erano quelli che Elisa volesse che lui non notasse, ma fu impossibile.
Il telefono
suonò di nuovo, -“Scusami un momento”-
disse lei
sorridendo.
Corse a
rispondere, era Giulia.
Bill rimasto
solo frugò qua e la, era una tentazione alla
quale non poteva resistere.
Ad una ad una
studiò le polsiere della ragazza, sentì i suoi
profumi sulla toletta, poi passò ai peluche, ai cd, ai dvd,
pensò anche di
aprire l’armadio ma si trattenne, -“Da quando sono
diventato così impiccione?”-
pensò fra sé e sé, ma era
più forte di lui.
Alla fine
trovò un diario al secondo ripiano del mobile dove
c’era la Tv.
In copertina
c’erano foto della sua band incollate, lo aprì
e scorse diverse date, dal 2006 fino ad oggi, sicuramente era il diario
che
Elisa scriveva da quando era alla superiori.
Arrivò
ad una pagina scritta circa due mesi prima.
C’era
una poesia scritta in perfetto tedesco, una poesia
dedicata a lui. Si sedette sul letto e cominciò a leggere “Per te, per il
mio unico protagonista dei
miei sogni e non solo, anche se non la leggerai mai, io te la dedico lo
stesso…Hai
presente le vetrine? Quelle piene di giocattoli, che quando viene
natale
vengono addobbate, e i bambini sono li fissi ad osservarle, e magari
fanno
anche i capricci, -“Mamma mi compri quel
giocattolo?”-, -“No, ne hai trecento a
casa!”- è la risposta, oppure
–“Non ce lo possiamo permettere,”- oppure
semplicemente –“ No…non puoi
averlo”- è gia, un qualcosa che tu desideri alla
follia, che ti fa stare male , non ti fa dormire la notte, un qualcosa
che ami,
ma non puoi avere….”
Il ragazzo fu
costretto a chiudere il diario perché senti
Elisa salutare l’amica e attaccare il telefono, ma prima che
tornasse da lui lo
riaprì e strappò la pagina.
-“Rieccomi!”-,
la ragazza ricomparve sulla porta un istante
prima che il diario tornasse al suo posto.
Lui sorrise
innocentemente.
-“Va
bene allora…torniamo di sotto?”- , lui
annuì, -“Hey
aspetta…” le disse prendendola per la
canottiera,-“Hai il vizio di strappare i
vestiti?”- disse lei sbuffando divertita.
-“Avvolte…beh
diciamo che mi piace, poi dipende a chi…”-,
lei trasalì ma lui non ci fece caso-“Volevo solo
vedere …questo”-le alzò la
canottiera fino alla chiusura del reggiseno e le sfiorò la
scritta” Kaulitz”,
adesso poteva leggerla meglio.
-“D’accordo
adesso che hai visto torniamo dagli altri…”
sfuggì dalla sua presa e si coprì.
-“E
dai, stavo solo scherzando!”- la prese per mano e la
trattenne.
-“Lo
so, guarda che non me la sono presa, ma magari tu sei
troppo…”- non riuscì a finire la frase.
-“Io
sono troppo?”- lei fece spallucce, -“Allora vi
decidete
a scendere?”- gridò Tom.
Lei
sfrecciò per le scale prima che Bill aprisse di nuovo
bocca.
Note
dell'autrice: ringrazio tutti i miei lettori, tutti quelli che
commenteranno, ringrazio mia cuggi che l'adoro anche se ultimamente
abbiamo litigato spesso....un bacio ai miei amici che mi sn vicini,
dedico tt qst a Giulia che è partita x l'amerika, amore
miooooooooo nn vedo l'ora ke torni me manki troppo!! grz a fede e
fede2, i miei sostenitori di msn quelli di scuola, amici e
parenti, il mio Tigro!! e la serie di Twilight (la mia preferita, che
mi ispira sempre qualcosa) le songs dei Th, Bullet fot my valentine e
funeral for a friend poi basta ke se mi metto a elencare tutte le band
facciamo notte!! gra z tuttim al proxximo capitolo!
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Capitolo 22 *** Arrivo a Modena ***
CAPITOLO 22
-Arrivo
a Modena-
Sul tuor buss
quella mattina regnava un silenzio pacato,
interrotto appena dal russare leggero di Georg.
Tom stava
fumando, Gustav sonnecchiava e Bill trafficava
distratto con il cellulare.
Il resto del
loro staff era decisamente più
“sveglio”;
niente occhiaie, niente voglia di sonnecchiare, niente sbadigli.
D’altronde,
erano lo staff, il loro staff.
Bill mise il
cellulare in tasca e si avvicinò lentamente
alla ragazza che dormiva al suo posto sul buss, le sfiorò la
guancia.
-“Ely
svegliati…siamo quasi arrivati”-
sussurrò a
malincuore, avrebbe preferito guardarla dormire ancora.
Lei
borbottò qualcosa e si spostò
dall’altro lato.
-“Ely…siamo
quasi arrivati all’aeroporto, giuro che se fosse
per me farei spostare il volo, cosi dormiresti ancora un
po”-, le accarezzò i
capelli, –“ma non sono io che faccio le
regole…”.
Elisa
aprì gli occhi e si rigirò verso di lui, gli
sorrise e
si guardarono per un istante, poi lei richiuse gli occhi sbuffando.
Bill
soffocò una risata.
-“Hey….Sveglia…”-
le sussurrò all’orecchio provocandole un
brivido.
-“Che
ore sono?”- chiese la ragazza stiracchiandosi, sempre
tenendo gli occhi chiusi, poi cercò la mano di lui, che era
appoggiata sul
cuscino, l’afferrò e ci poggiò la
guancia sopra.
-“Le
6 in punto…fra mezz’ora dobbiamo stare in
aeroporto”-.
David gli
lanciò un’occhiata maliziosa.
-“Davvero?”-
disse lei e sbadigliò.
Il ragazzo
intanto continuava a fissarla e accarezzarla.
-“Che
c’è? Non si alza?”- strillò
Tom, comparendo
all’improvviso.
Bill
sbuffò-“E non urlare!”gli disse.
Ma il gemello
non lo ascoltò,-“E no, come stiamo in piedi
noi ci deve stare anche lei…”- e scattò
al capezzale della ragazza facendole il
solletico sui fianchi.
Lei
sobbalzò. –“Nooo! Tom.,
basta!”- saltò giu dal letto e
andò a sbattere sul vetro del finestrino barcollando.
-“Che
idiota!”- mormorò Bill al gemello,
-“Rilassati”-
rispose lui ridendo a crepapelle.
-“Mi
dispiace tanto distrurbarvi credetemi…”-, la voce
di
David risuonò nell’aria perfida come
sempre.-“Ma le ragazze devono scendere
adesso”- sottolineò l’ultima parola con
profonda enfasi.
Bill che si era
avvicinato di nuovo alla ragazza fu colto di
sorpresa-“Come? Ma se il volo è fra 2
ore…”- non fece in tempo a
finire la frase –“Per loro
è fra 2
ore…”-continuò maligno
–“ Vedi, loro sono semplici fan, non potevo
permettere
che viaggiassero sul nostro jet…”- Bill fece per
rispondere altrettanto
acidamente ma Elisa lo trattenne –“ Va
bene…allora io e Ary andiamo…”- il buss
si fermò,- “E dai Bill…avresti dovuto
saperlo che non potevamo viaggiare
insieme, ci saranno anche le telecamere della tokio hotel
tv…ci vediamo a
Modena”- disse tutto così frettolosamente
guardandolo che quando lo baciò sulla
guancia non ebbe reazioni.
Saki e
Alì aiutarono le due ragazze a scaricare le valigie e
risalirono sul buss.
-“Che
stronzo David”- sbottò Arianna mentre si
dirigevano al
cheeck-in , -“Non fa niente, non è grave, non
preoccuparti, sta solo facendo il
suo lavoro…”- rispose Elisa. La cugina le
lanciò un’occhiataccia come se avesse
detto chissà cosa.
A MODENA
Alle 3 del
pomeriggio la band scese dall’aereo e si diresse
al Parco Novi Sad, scortati da staff, guardie del corpo e polizia. Le
telecamere riempivano già il backstage, e i ragazzi stanchi
morti non avevano
molta voglia di interviste e cose simili.
Intanto Elisa
ed Arianna , che erano state scortate da Saki
nell’hotel, dopo essere arrivate all’aeroporto,
erano in camera a guardare Trl.
-“Sono
stanchissima “- disse Arianna esultando e buttandosi
sul letto, -“Mamma mia quanto odio
David,
ma come fai a sopportarlo?”-.
Ma Elisa non
l’ascoltava, osservava attentamente
l’intervista fatta da Carlo Pastore in diretta su Trl ai suoi
idoli.
Verso le 20
Saki arrivò all’Hotel per accompagnarle al
concerto.
-“Oddio!”-
disse Arianna, -“Non ci credo che vedremo anche
il concerto di Modena!”-, mentre correvano nel backstage,
-“Neanche io…”-
rispose Elisa sorridendo.
Alle 21 e 30 il
sipario stava per calare, Tom ,Gustav e
Georg erano già sul palco, tesissimi come prima di ogni
concerto.
Bill respirava
profondamente e si guardava i piedi, gli
sembrava mancasse qualcosa, qualcuno…
Dopo le
prime note dell’introduzione di “Break
Away” entrò in scena : -“I’ve
got other
plans today,
Don’t need
permission anyway, Cause here i’m standing after all,With my
back against the
wall,
Against the
wall...”-, il pubblicò esultò non
appena
comparve sulla scena, e molte ragazze sorrisero del fatto che sia lui
che il
gemello indossavano un paio di occhiali da sole.
-“…I put
all the blame on you, Bout me and all that i went through, You
don’t give me
any choice,
Now
i’m gonna make some noise...”- si guardò
istintivamente
intorno e lanciò un occhiata appena dietro le quinte, di
lato al palco, -“ Make
some noise...”- e finalmente trovò colei che stava
cercando con lo sguardo, Elisa
era seminascosta dalle guardie e cantava a bassa voce,
percepì il suo sguardo
anche da sotto gli occhiali scuri e gli sorride disinvolta.
Quando il
concerto finì i ragazzi tornarono in Hotel a dir
poco stremati, durante il viaggio di riotorno nel tour buss Tom
sembrava essere
l’unico al quale fosse rimasta energia, intanto Arianna lo
osservava dubbiosa…
Nella Hall
ognuno prese la chiave della rispettiva camera;
Elisa,Bill e Georg si diressero verso l’ascensore dando la
buonanotte agli
altri, e Arianna,Tom e Gustav invece, verso l’altro,
perché le loro camere
erano situate dalla parte opposta del piano.
Mentre salivano
Tom parlò per primo-“Allora Gus…hai
intenzione di andare subito a dormire? Io non sono stanco per
niente…”-,
-“Beato
te”- ripose Gus sbadigliando, -“Neanche io sono
granchè stanca…sarà che non fatico
tutti i giorni come fate voi…”-.
intervenne Arianna,-“Si,
allora credo sia meglio ti riposi…domattina un alto
volo…”- Tom si rivolse a Gustav, che rimase senza
parole per come aveva
ignorato le parole della ragazza.
Salirono al
settimo piano e accompagnarono Gustav in camera,
Tom gli augurò buonanotte dando le spalle ad Arianna, poi si
diresse senza
parole verso la sua camera. La ragazza restò ferma per un
attimo ad osservarlo
mortificata, poi gli gridò contro –“Tom
Kaulitz, si può sapere che cos’hai?”-,
lui continuò tranquillo a dirigersi verso la sua camera
senza neanche voltarsi.
Arianna lo
raggiunge in fretta quando aprì la porta della
camera, -“Mi rispondi?!”- disse alzando la voce.
Lui si limitò a sbuffare e
scuotere la testa, varcò la soglia e fece per chiudersi la
porta alle spalle,
lei la bloccò all’istante costringendolo a
fermarsi, -“Perché?”- gli
urlò
contro.
Tom si
voltò a guardarla in faccia, -“E’ meglio
che vai a
dormire…e abbassa la voce”- pronunciò
quelle parole con troppa enfasi
sull’ultima frase.
-“Ma
cosa credi? Che io sia troppo piccola per capire..?O
troppo stupida? E’ da stamattina che mi eviti! Se hai un
problema perché non me
lo dici in faccia?!”- continuò lei.
Tom si
scostò dalla porta e avanzò, Arianna
entrò e la
chiuse alle sue spalle.
-“Sto
aspettando una risposta…”-.
Passarono
momenti che sembrarono eterni, Tom respirò
profondamente diverse volte, Arianna aspettava che aprisse bocca
esitante.
Poi Arianna
parlò di nuovo, -“Va bene scusa…ho
esagerato mi
dispiace, è meglio che vada adesso…”-.
Il ragazzo si
girò di scatto, -“Il mio
problema…”- non finì
la frase. La ragazza si era appena girata verso l’uscita e si
fermò all’istante
ad ascoltarlo.
-“Sei
tu”- concluse Tom guardandola negli occhi.
-“Questo
lo avevo capito…”- disse lei a bassa voce,
guardandolo avvicinarsi velocemente.
La spinse
contro la porta e appoggiò i palmi delle mani al
muro, -“Io credo di no invece…”-
sussurrò lui. Arianna lo fissò per un attimo
poi abbassò lo sguardo.
-“Il
mio problema sei tu…non riesco a fare a meno di
te…”-
le disse all’orecchio, molto vicino all’orecchio da
farla tremare, -“Non riesco
a concentrarmi se ci sei tu”- disse appoggiando la sua fronte
a quella di lei,
le accarezzò il collo con le dita e poi Arianna non
sentì più cosi vicino il
respiro di Tom, ma il suo bacio.
Rimasero
appoggiati alla porta e si abbracciarono –“Per
questo ti sto evitando…”- aggiunse lui, e si
sorrisero, poi le loro bocche si
cercarono di nuovo.
-“Ma
dove accidenti si sarà cacciata?”-
pensò Elisa
guardando l’ora sul display del cellulare; segnava le due e
mezza passate.
Scattò in piedi fuori la porta e corse, ormai ci aveva fatto
l’abitudine a
correre nei corridoi dei grandi Hotel. Sbattè contro
qualcuno e cadde a terra.
-“Hey
scusami…”- disse Bill prendendola per un braccio.
-“Sto
bene, tranquillo”- disse lei rialzandosi. La fissò
mentre si risistemava i vestiti poi lei alzò gli occhi su di
lui. –“…allora
cosa ci fai a quest’ora ancora sveglio?”- gli
chiese.
Bill sorrise,
-“ Stavo proprio venendo da te…”-, lei
lo
fissò incredula, -“E comunque potrei fare la
stessa domanda a te”- aggiunse
lui. –“Sto andando a recuperare mia cugina, non
è ancora rientrata…”, si
guardarono,-“C’è un solo posto dove
sicuramente si trova…”- disse Bill.
Arrivarono di
fronte la porta della camera di Tom a passo
svelto.
-“No
non bussare”- disse Elisa, -“Secondo me
è già aperta…”-.Risero
piano entrambi.
Poi Elisa
aprì la porta di scatto e tutti e due piombarono
nella camera, Bill accese le luci.
Davanti a loro
comparve la scena che entrambi si aspettavano
:Arianna e Tom sdraiati sul letto, avvinghiati come non mai.
Arianna
aprì gli occhi e salutò la cugina con la mano,
poi
controvoglia Tom si staccò dalle sue labbra senza
ricomporsi, fissò prima il
gemello, poi Elisa, -“Ok Ok lei non dorme in camera sua
stanotte…”- sbuffò perché
la ragazza cerò di alzarsi.
-“Ely
io…”- disse Arianna in piedi, poi si
voltò a guardare
Tom.
-“Si
ho capito”- disse la cugina sorridendo, poi la sua
espressione
cambiò e divenne più seria, i suoi occhi
incontrarono quelli di Tom, il quale,
ancora sdraiato sul letto si mise a pancia in su ,- “Sta
tranquilla”- sorrise
maliziosamente.
-“Arianna
sei sicura?”- chiese Bill –“di
rimanere?”-
aggiunse poi, lei annuì ridendo.
-“Bene…notte
a tutti allora, che domani ci dobbiamo
svegliare presto, andiamo Elisa…”- disse il
ragazzo avvicinandosi a lei e la
trascinò fuori la porta, Arianna si risedette sul letto.
Prima di
chiudere la porta Elisa e Tom si stavano ancora
fissando: lei con sguardo truce, lui con sguardo malizioso.
Note
dell'autrice: ringrazio tutti i miei fan, i miei lettori e chi mi
sostiene sempre! Un bacio alle mie amiche e un grazie alla musica che
mi aiuta nell'ispirazione, ehm dimenticavo, ringrazio anche i vampiri,
uno in particolare, senza di loro non so come farei! XD spero che vi
piaccia il capitolo
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