ASTINENZA DI MORTE

di saxy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Senza vicodin ***
Capitolo 2: *** L'urlo silenzioso della morte ***



Capitolo 1
*** Senza vicodin ***


ASTINENZA DI MORTE


Maledetto Tritter.

Figlio di un cane.

Solo perché gli ho infilato un termometro su per il fondo schiena ora deve fare tutte queste scenate.

È andato a frignare da un superiore.

Ed ora sono qui senza vicodin.

Porca vacca non ce la faccio.

O faccio degli incontri per disintossicarmi oppure vado dietro le sbarre; quasi quasi ci vado in galera così potrò avere il mio vicodin contrabbandato da un barbone qualsiasi.

Ma non ci vado dietro le sbarre; No!

Non ci vado perché la Cuddy non me lo permette.

Ora sono un cagnolino per lei: mi dà il vicodin quando lo dice lei,mi tiene sotto controllo,ha raccomandato alla farmacia dell'ospedale di non darmi nemmeno una pillola.

Niente.

Sono un paio di giorni che vado avanti così.

Io non ce la faccio a concentrarmi sulle malattie che ha la gente se il dolore si concentra su di me; è impossibile.

Ma nessuno lo capisce.

Mi sono fatto una bella endovena,ma sono ancora qui.

Mi hanno detto di aver rischiato di conoscere la morte,ma non me ne frega nulla: meglio la morte senza dolore che una vita sofferente.

La gamba non mi lascia un secondo di tregua.

Sento il sangue pulsare forte nelle mie vene,sto sudando come se avessi fatto una maratona e sono stanco.

Vorrei tanto dormire,ma se mi sdraio e cerco il sonno la gamba si fa sentire ancora di più.

Ogni volta che cerco di dimenticarla lei urla,mi strappa via le forze.

Ho qui tra le mie mani un caso da risolvere,ma non ce la faccio proprio.

Il paziente ha cercato di suicidarsi ed ora è in una camera; è ridotto male,ma non è grave: solo qualche graffio.

Cameron come al solito è con il paziente e gli altri due sono in ambulatorio; almeno non sono tra i piedi.


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  • House Alex si rifiuta di prendere medicinali.-

  • Non sono fatti miei se il tuo gatto non vuole prendere le medicine.-

  • Ma di che parli? Alex è il nostro paziente.-

  • Non me ne frega nulla! Io voglio più pillole!- Questa storia mi sta scocciando parecchio.

  • Per me se muore non fa differenza; anzi se muore mi migliora la vita,così non dovrò pensare al suo caso.-

  • Stai bene?-questa è una domanda inutile e stupida.

  • No,non sto bene! Tu come staresti se una parte del tuo corpo richiamasse la tua attenzione senza farti pensare ad altro?! Come staresti se sentissi il dolore che sento io?! Risparmia le tue stupide domande,perché peggiori la situazione.-

  • Scusa.-

  • Le tue scuse non mi fanno passare il dolore.-le urlo contro- Vai da quello stupido e digli che passerò da lui più tardi,dopo pranzo,e che lo aiuterò a portare a termine la sua missione.-

  • Va bene.-


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Sono qui davanti alla camera del paziente.

Non so nemmeno quanto ci ho messo per venire qua.

Quello stupido è lì davanti a me e non fa altro che frignare e lamentarsi con le infermiere.

Quando le infermiere escono dalla stanza entro.

Non gli parlo nemmeno,perché parlare con uno stupido è da stupidi.

  • Lei chi è?-

Mi avvicino al suo letto ed estraggo dalla tasca una siringa.

  • Chi è? Cosa vuole? Cosa vuole fare con quella siringa?-

  • Stai zitto! La tua voce mi dà i nervi. Le tue domande sono stupide come te. Tu sei un bimbetto viziato che ha 30 anni! Tu hai la sindrome di Peter Pan ed ecco perché rompi tanto le p***e. Sei un bimbetto un po' cresciuto fisicamente. Hai tentato il suicidio perché non vuoi crescere ed io sono venuto ad aiutarti. Sono venuto per non farti crescere.-

  • Davvero?-mi chiede con voce quasi supplichevole.

  • Sì.- tolgo il tappino dalla siringa e con un colpo deciso lo buco nel petto mentre con la mano sinistra gli tappo la bocca.


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Spero sia interessante...

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Capitolo 2
*** L'urlo silenzioso della morte ***


L'URLO SILENZIOSO DELLA MORTE


  • Ha il diritto di rimanere in silenzio o qualsiasi cosa dirà potrà essere usata contro di lei in tribunale. Ha diritto ad un avvocato e se non se lo può permettere gliene sarà affidato uno d'ufficio. Entri in macchina e non opponga resistenza.-certo che questo poliziotto è proprio un pagliaccio; sembra uno di quelli che si vedono in televisione: con l'uniforme ben stirata,la fede al dito e le solite parole stampate nel cervello.

Speriamo che dietro le sbarre ci sia qualcosa da mangiare perché sto morendo di fame e la gamba...bhè lei è sempre maledettamente lì.

C'è tanta gente che guarda l'auto della polizia e di sicuro si staranno chiedendo cosa starà succedendo. Per fortuna i finestrini hanno il vetro scuro così nessuno può vedermi.

L'unica cosa che riesco a sentire è il motore dell'auto.

Mi guardo intorno,ma non c'è niente di interessante.

Il viaggio per fortuna dura poco,perché queste manette non le sopporto; non riesco a toccarmi la gamba che in questo momento mi sta strappando via questo silenzio che mi circonda.

Senza volerlo gemo dal dolore,ma i poliziotti si limitano a farmi uscire dalla macchina ed a portarmi dentro.

Mi tolgono le manette e mi buttano dietro una cella.

  • Ha diritto ad una telefonata.-

Io non lo guardo nemmeno,tanto so che mi guarda con disprezzo.

Una telefonata non mi serve a niente. Non ho nessuno a cui chiamare per dire che sono in galera.

La Cuddy sicuramente lo sa già.


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  • Entri l'imputato.-

Entro in questa sala e tutti mi fissano.

Vedo la Cuddy e Wilson,ma non gli faccio cenno.

Continuo a guardare qua e la e vedo che ci sono i miei paperotti; sicuramente Cameron li ha convinti a venire: la solita crocerossina.

Non ho voglia di ascoltare è noioso.

Penso ad una canzone ed in un istante la seduta in tribunale finisce; sono sicuro che mi hanno dato del colpevole,ma chi se ne frega.

Vedo che la Cuddy si avvicina a me,ma io non le posso parlare perché mi portano di nuovo dentro.


Passo i giorni qui. Non so nemmeno quanti giorni sono passati.

Dietro le sbarre siamo io ed il silenzio; solo noi due. È pazzesco come prima temi la solitudine e poi impari a conoscerla come le tue tasche.

Ogni tanto ricevo visite,ma non è niente di che: sono sempre la Cuddy,Wilson o Cameron. Sempre la solita storia: ma come hai potuto,ma cosa ti è venuto in mente,ma sei impazzito,ma lo sai cosa ti succederà...

Io non rispondo mai a queste domande; alle prime tre so rispondere,ma all'ultima no.

Non so quanto mi hanno dato,quanto tempo resterò qua; ma non me ne frega,perché almeno qui posso avere le mie pillole che mi passano di nascosto dei vecchi amici.


Mi fanno uscire dalla mia cella e mi mettono le manette.

Monto in auto ed inizio a pensare ad una canzone.

Passano alcune ore e poi ci fermiamo.

Qui ci sono la Cuddy e Wilson; ma che diamine ci fanno qui?!

Mi fanno entrare in una stanza: assomiglia tanto ad una stanza d'ospedale.

Per prima entra la Cuddy in lacrime. Mi guarda per un po' e poi mi abbraccia.

Singhiozza come una bambina e mi chiede scusa; mi dice che se avrebbe potuto avrebbe fatto di più.

Dopo di lei entra Wilson.

Anche lui mi abbraccia e mi dice:

  • Greg sei proprio uno stupido,misantropo zoppo; sei la persona più bastarda che abbia mai conosciuto,ma sei stato il miglior amico che io abbia mai avuto. Grazie di tutto.-poi si scosta da me per guardarmi negli occhi.

  • Jimmy non sto mica per morire!-gli dico con il mio solito sarcasmo.

Ma lui mi guarda negli occhi ed io capisco che questa volta ho sbagliato. Ho sbagliato tutto. Mi guarda con i suoi occhi pieni di affetto triste.

Piange e poi se ne va.

Entrano dei medici che mi legano al letto.

Ma prima che possano far qualsiasi cosa vedo Cameron.

Ci lasciano soli per un momento.

  • Sei un grandissimo figlio di p*****a,un misantropo,uno stupido bambino di 40 anni,ma sei l'uomo che io amo. Lo so che tu non contraccambierai mai questa cosa,ma è questo quello che sento per te. Non so come andranno le cose più avanti,ma ti assicuro che di persone come te ce ne sono poche.-

Si avvicina a me e mi abbraccia nonostante io sia legato. Mi guarda con le lacrime agli occhi e poi appoggia le sue labbra alle mie lievemente.

Quando si alza una lacrima cade nel mio viso; è calda.

Sento tutto il suo affetto.

Non sentivo così tanto amore da una vita.

Lei esce e riesco a vedere Wilson che la accoglie a braccia aperte.

I medici rientrano. Uno si avvicina a me con una siringa.

Sento l'ago nel mio braccio sinistro e poi il liquido che entra.

Inizio ad esser stanco,ma non voglio dormire,non ora.

Poi chiudo gli occhi e sento un urlo......

Non è stupenda come FF,però era una mia ispirazione venuta mentre guardavo il telecomando...XD

ciao e baci8 a tutti!!

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