i due volti di una realtà

di Miakuzz
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


 
pov Alexia
Continuo a correre. L'aria mi sferza  tra i capelli e mi entra  in gola con così tanta foga da impedirmi di respirare. Le gambe cominciano a bruciare intensamente, ogni passo è un chiodo nel piede. So che non reggerò ancora per molto. Dietro di me i loro passi rimbombano  nel freddo vicolo in cui mi sono rifugiata. Non ho vie di fuga. Sono fottuta! Posso sperare di seminarli ma non conosco questo quartiere e mi scoverebbero subito. Tutto è ormai uguale. Lunghe strade formate solo da detriti e pezzi che un tempo erano oggetti ma che adesso sono solo ricordi.  Corro alla cieca. Dietro di me sento un urlo e poi uno sparo. é quello che succederà a me se non escogito qualcosa al più presto. La guerra ci ha portato via tutto: case, cibo, acqua, ma sopratutto la nostra dignità. Siamo trattati peggio delle bestie, non ci ritengono all'altezza di vivere. Eppure loro sono uguali a noi. Non ha senso fare fuori persone a loro identiche. Ora capisco come dovevano sentirsi nella seconda guerra mondiale avvenuta 1000 anni orsono. Capisco cosa si domandavano gli ebrei mentre senza pietà venivano fatti fuori. Ma loro avevano una speranza. Per noi la speranza non c'è, esiste solo la sopravvivenza. Io faccio parte degli  ultimi sopravvissuti. Abbiamo un rifugio sicuro ma ci manca  il cibo e il compito di procurarlo spetta a me. E ora mi ritrovo qui, a correre con sulla spalla un sacco pieno di provviste. Questo sarà il mio ultimo giorno. Questi saranno i miei ultimi respiri. Questi saranno i miei ultimi passi. Questo è il mio ultimo urlo. Qualcosa mi ha colpito la spalla.  Sento un liquido scivolare lungo il braccio libero poi un dolore insopportabile, opprimente. Cerco di non fermarmi fin chè non arrivo ad un bivio, so che la strada che sceglierò determinerà la mia salvezza o la mia fine. Sento gli invasori alle mie spalle ricaricare i fucili. Questa volta non sbaglieranno il colpo. é finita! -gira a destra- quella voce rimbomba nella mia mente. Ha il mio stesso timbro ma sembra seppellita da metri di terra. Non è la prima volta che viene in mio soccorso. Penso sia una parte di me che emerge quando sono in pericolo. Mi ha sempre tirato fuori dai guai. Mi fido ciecamente di lei. Faccio come mi dice e giro a destra. Ricomincio la mia corsa. Mi addentro sempre di più in  posti a me sconosciuti. Dovrò affidarmi solo a quella voce.  Continuo dritta continuando  a superare macerie. - svolta a destra poi prendi la prima a sinistra- faccio esattamente come mi dice. Svolto a destra e poi comincio a correre prendendo la prima a sinistra,ma mi blocco subito. Davanti a me c'è un muro troppo alto perchè possa scavalcarlo. Tutta l'adrenalina che ho in corpo mi abbandona e cado a terra priva di forze. Il braccio che urla al posto della mia voce.è tutto finito. Lacrime cominciano a scorrere veloci come un tempo lo erano le cascate prima di essere prosciugate. Non  voglio abbandonare tutto così. Ho promesso ha i miei genitori in punto di morte che avrei ribaltato la situazione, che avrei concluso questa guerra e portato la pace. Anche se dentro ho sempre saputo che non avrei potuto fare niente,e adesso tutto sta finendo così. Sento la mia promessa, quelle parole pronunciate un tempo, perdere il loro significato e polverizzarsi trasportate dal vento in luoghi senza più una speranza. Penso a mia sorella minore, a quanto la perdita dei nostri genitori l'abbia scossa, e come in questo momento sia in ansia del mio ritorno. Ripenso a Lukael , a i suoi sorrisi e come sia entrato prepotentemente nella mia vita per poi ribaltarla. Ripenso a tutti quei sopravvissuti che adesso attendono il mio ritorno e la fame che non riusciranno più a colmare.- tira il sacco-cosa?! Anche la mia voce interiore sta dando i numeri in punto di morte?! Eppure mi sembra così calma.- tira il sacco- non posso tirare il sacco. La maggior parte delle provviste si romperebbe. Non so cosa fare. Rimango immobile, i passi dei miei inseguitori che via via si fanno più vicini. Tira il sacco verso il muro- questa volta non è più una sola voce, son un centinaio, tutte con un loro tempo e un loro timbro. Sono disperate, alcune urlano, altre sono appena percettibili, poi una si fa sentire più alta delle altre, un suono così doloroso che una nuova ondata di lacrime mi invade- tira il sacco!- prendo le provviste e le scaglio contro il muro. Invece di disintegrarsi il sacco semplicemente lo attraversa. Rimango esterefatta. Mi trovo davanti ha una porta falsa. Una specie di porta che viene usata in guerra per nascondersi facendo credere al nemico di trovarsi davanti ad un blocco.-ora tocca a te- non attendo un minuto di più e mi fiondo addosso a quel che credevo un muro. Mi ritrovo su un' altra strada, una strada che fortunatamente conosco.Mi giro in torno,non vedo nessuno -grazie - sussurro alla mia buona stella prima di scomparire nel buio.
pov Jumia
La ragazza corre, sembra non sapere dove si trovi. Io non conosco quei luoghi eppure voglio aiutarla. Le urlo dove andare e lei segue i miei consigli. Tra noi c'è una sorta di collegamento. La guido in quel labirinto di strade. Fin chè non arriva ad un muro. Ma io vedo un'altra strada dopo quel blocco. Penso sia un illusione ma non posso esserne certa. Devo fare una prova. Le dico di lanciare il sacco ma lei non mi ascolta. Lo ripeto ma i suoi occhi sono puntati sul vuoto. La peoccupazione si impossessa di me e quelli che prima erano sussurri diventano urla. Cerco di urlarlo più forte poi lei ubbidisce e lo lancia. Il sacco trapassa il muro. Le dico di andare e lei si butta. L'ultima cosa che sento è un grazie, spero sia rivolto a me.
Mi sveglio di soprassalto presa dalle convulsioni. Qualcuno mi tiene per le braccia. Una presa molto ferrea. Cerco di focalizzare l'immagine e mi ritrovo davanti mio fratello  - oddio sei sveglia finalmente ero così preoccupato! Hai cominciato ad urlare lancia il sacco e il tuo volto cambiava espressione così velocemente. Ho provato a svegliarti ma eri come in trance. Poi ti sei fermata e hai sussurato ora tocca a te e poi...- gli poggio una mano sulla guancia. - è tutto finito- gli sussurro. Lui pare calmarsi e mi abbraccia. - non farmi più prendere colpi del genere.- lo abbraccio forte e gli dico- ci proverò ma non posso prometterti niente- La sua presa si allenta e mi guarda. Io gli sorrido cercando di mascherare la preoccupazione che si è impossesata di me. Non mi piace vederlo così. - vuoi che rimango a dormire con te?- mi chiede. - ne sarei felice, ma prima mi puoi prendere un bicchiere d'acqua per favore?- lo guardo supplichevole. -certo- appena si allontana tiro fuori dal mio cassetto  l' album da disegno. Senza attendere altro comincio a disegnare. Quella ragazza è la protagonista di tutti i miei sogni da quasi un anno. La vedo compiere sempre azioni pericolose con in spalla un sacco pieno di cibo. Ogni volta cerco di aiutarla e per questo parlo nel sonno. Mio fratello è molto preoccupato. Ma non posso raccontargli la verità. No che non mi fidi ma sò che si preoccuperebbe maggiormente ed io non voglio. Disegno il momento in cui l'hanno colpita con quelle strane pistole. Ripenso al liquido rosso e un dolore mi attraversa il braccio nel sogno colpito. So che non è reale ma non riesco a togliermi dalla testa l'idea che lei esista da qualche parte. Ricaccio indietro quei pensieri. Sento i passi di mio fratello sulle scale. Chiudo l'album e lo richiudo nel cassetto.- ecco tieni - mi porge il bicchicchiere e io bevo quel liquido trasparente. - grazie- gli sorrido. Lui si avvicina a me e scosta le coperte. Di questi tempi dormiamo spesso assieme, ogni volta che il sogno si fa vivo. Succede almeno 3 volte a settimana ma non hanno una vera e propria frequenza. Variano molto. Mi metto su un fianco e Lex fa lo stesso abbracciandomi da dietro. Il suo calore si irradia sulla mia pelle. Le sue braccia sono come una seconda casa per me. Lui mi ha dato tutto l'affetto che non ho ricevuto dai nostri genitori, troppo indaffarati e presi dalle loro vite separate. - hei, Jumia, forse uno di questi giorni dovremmo provare ad andare dal dottore- chiudo gli occhi e cerco di adattare la mia voce ad un timbro tranquillo e dolce. - non ne ho bisogno lex, e ora dormi dai.- lui mi stringe più forte. - sei la persona più importante in questo mondo per me, ti proteggerò sempre,ti voglio bene sorellina. sorrido anche se lui non può vedermi. - anch'io ti voglio bene fratellone.
 

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


 
pov Alexia
Il rifugio è a pochi chilometri. Percorro quella distanza con passo svelto. Di solito qui non ci sono soldati ma la prudenza non è mai troppa. Il braccio colpito mi fa tremendamente male e per non pensarci comincio a canticchiare. é ormai un anno che non ascolto musica. è una delle cose che più mi mancano del pre-guerra. Non ci è rimasto più niente se non piccoli oggetti tenuti con noi. L'unica cosa che sono riuscita a prendere prima di scappare è la laurea di mia madre. Ne era così fiera e non c'era giorno in cui ci ricordasse con quanto impegno era riuscita a procurarsela. Un tempo odiavo quella laurea, pensavo avesse più valore di me e mi annoiava sentire i discorsi della mamma. Ma adesso che ce l'ho con me, la sento più vicina. Mia sorella Saya ha preso con se la bambola che i nostri genitori le avevano regalato al suo sesto compleanno. Quella bambola le era piaciuta così tanto che non se ne era mai separata, e non lo farà neanche adesso. Finalmente arrivo al rifugio una casa con sotto una botola che grazie ad una serie di stradine conduce in un grande spazio dove abbiamo portato gli oggetti salvati. Qualche materasso, qualche sedia, varie pentole e roba del genere. Appena faccio il mio ingresso in sala mia sorella mi corre incontro e mi abbraccia- dove eri sparita ci hai messo più del solito avevo paura che tu...- non finisce la frase. Dalla morte dei nostri genitori è diventata più fragile e depressa, ha sempre il timore di perdere qualcun altro a lei importante. Io non voglio darle questo dispiacere ma meglio che muoia io la fuori che lei per la fame. Mi stringe più forte e un dolore riattraversa il mio corpo. lancio un gemito di dolore mentre mi sorella si scosta perplessa. Sto per spiegarle il motivo quando vengo sollevata di peso. Lukael mi prende letteralmente in braccio e l'unica cosa che posso fare è cingerli la vita con le gambe e poggiare le mie braccia sul suo collo. La sua testa si poggia sul l'incavo tra il mio collo e la spalla. sento i suoi respiri sulla pelle e le sue labbra fredde. - oddio ero così in ansia.- mi sussurra. Le sue labbra si muovono sulla mia pelle mentre parla e questo mi provoca brividi lungo la schiena. Rimarrei così per sempre. Alzo lo sguardo e incrocio quello di mia sorella. Sorride ma i suoi occhi sono tristi. Questo perché  lei è follemente innamorata di Lukael, che in questo momento sta abbracciando me. Quanto sono egoista dovrei incitarla a provarci e poi abbraccio il ragazzo in questione. Che buona sorella che sono(notare il sarcasmo) . -mettimi giù- dico a Luka. Lui sembra essersi reso conto solo adesso di tenermi ancora  in braccio e visibilmente imbarazzato borbotta un - si, scusa-. appena tocco terra ho un leggero mancamento che subito nota il mio migliore amico.        - cos'hai?- mi domanda prendendomi per il braccio ferito. in risposta faccio una smorfia. lui nota il profondo taglio sulla spalla e il suo sguardo si indurisce.                                                                                                                                           
-saya- dice- potresti cortesemente distribuire il cibo mentre io vado a mendicare tua sorella?-                                                                                                                                             
-certo- risponde prontamente lei. Lukael mi mette una mano sulla schiena e mi conduce in una piccola stanzetta che usiamo per mendicare i feriti, quelli salvabili ovvero una minima parte. Mi spinge prepotentemente dentro, non l'ho mai visto così arrabbiato. - tu non esci più- mi urla. - cosa?!- gli urlo di rimando io.  Mi si avvicina a tal punto che le nostre fronti si sfiorano e i nostri respiri si mescolano.                                                            
ho detto che tu non esci più-                                                                                                    
-ah si? e chi penserà al cibo! come potremmo sopravvivere.- gli dico puntandogli l'indice sul petto  - non lo so ci inventeremo qualcosa, andrò io stesso se necessario ma tu da questo rifugio non esci più- lo guardo truce- cosa vuoi fare tu?! non conosci le strade finiresti per essere ucciso. - lui mi spinge sulla piccola barella scampata alla distruzione poi afferra il mio braccio e lo analizza.          
- per fortuna è solo una ferita superficiale-                                                                                                                                    
- non cambiare discorso-                                                                                                            
-la decisione è presa non c'è niente da discutere tu rimarrai qui. non potrei sopportarlo se ti accadesse qualcosa, non puoi lasciare tua sorella sola.- sto per aprire bocca ma lui mi disinfetta la ferita e le parole diventano gemiti di dolore. Lukael si allontana un attimo per cercare delle bende, mentre fruga nell'armadietto gli dico- mia sorella non rimarrà sola tu resterai al suo fianco,sempre, me lo prometti?-lui si avvicina e mi fascia il braccio poi mi prende le mani- te lo prometto- dice- ma tu promettimi che non lascerai più questo rifugio- lo guardo negli occhi per alcuni istanti- non posso Luka mi sono presa delle responsabilità, dammi un ultima chance  ti prego, se succederà qualcosa allora rimarrò qui e  troveremo un'altra soluzione- i nostri occhi rimangono fissi l'uno sull'altro - va bene- sussurra lui dopo ma il suo sguardo la pensa diversamente.
dopo un pò raggiungo mia sorella seduta vicino a una pozza che di solito usiamo per lavarci.         -ciao-                                                                                               lei alza lo sguardo per poi riabbassarlo - ciao- mi siedo accanto a lei e rimaniamo così per alcuni minuti. Ripenso al suo sguardo triste davanti all'abbraccio tra me e Luka.Lei ne è sempre stata innamorata fin da quando l'abbiamo conosciuto. Ricordo bene quel giorno. Si cominciava già a parlare della guerra, i nostri genitori cercavano di tenerlo nascosto ma i miei professori ne discutevano in classe. Lukael si  trasferì nel nostro stesso quartiere e le nostre madri diventarono subito amiche. Spesso li ritrovavamo a cena ma non ci dispiaceva, erano un ottima compagnia. Saya era sempre rossa mentre lo guardava e così timida che difficilmente parlava. Per me invece Lukael è sempre stato il mio migliore amico, lui riesce a capirmi meglio di chiunque altro. Quando anche da noi arrivò la guerra i genitori di Lukael furono i primi a mancare e per un periodo lui rimase con noi. quando anche i miei genitori morirono andammo alla ricerca di un rifugio e adesso eccoci qui. cerco di trovare un argomento di cui parlare. dalla morte dei nostri genitori il nostro rapporto fraterno si è spezzato e non siamo più così tanto legate. Saya si preoccupa per me certo, ma non mi parla, e fa di tutto per restare da sola.                                                                 
- hei saya oggi ho risentito quella voce-                                                                
-mmh-                                                                                                
- si è strano la sento sempre nei momenti di più bisogno, come se una parte di me volesse proteggermi.- le mi guarda per poi dire. -secondo me non è una parte di te, forse comunichi con qualcuno magari con i morti e magari loro vogliono metterti in guardia- quell'affermazione mi faceva ridere eppure il suo sguardo era serio.                                                         
- non penso di parlare con un morto-                                                                            
- e io non penso che esista una parte di noi che ci parla, azzeccandoci sempre oltretutto, nei momenti di crisi. se fossi in te cercherei di fare chiarezza magari ha un nome questa voce, perché  non glielo chiedi- e detto ciò si alza lasciandomi sola e parecchio perplessa.
pov Jumia
Mi alzo presto come tutte le mattine. mio fratello ronfa ancora accanto a me. Il suo volto è angelico quando dorme non sembra dimostrare 19 anni ben si dieci. Esco dal letto e mi rifugio di sotto in cucina. Voglio preparare una grande colazione per il mio fratellone. Mi chiedo come faccia con le razioni che si procura a rimanere così in forma. La mia idea sarebbe di fare un po’ di pancake, uova e pancetta e dei toast con prosciutto o con nutella. Prendo il necessario dai pensili e mi metto all'opera. Dopo una ventina di minuti sento mio fratello entrare rumorosamente in bagno. Come ogni mattina va a farsi la doccia ma con la grazia d'elefante che si ritrova riuscirebbe a svegliare l'intero quartiere. Per fortuna ci sono abituata. Io e mio fratello viviamo insieme da quasi un anno ormai. La situazione a casa si stava facendo grave e mio Lex ha deciso, raggiunti i 18 anni, di andarsene e mi ha portato con se. Ora  viviamo in questa casa a due piani comprata dai nostri genitori che hanno appoggiato con sollievo la nostra decisione. che bastardi. poggio l'ultimo pancake sul piatto e verso una dose eccessiva di sciroppo d'acero.                                                                                      
- cos'è quest'odore? -  urla mio fratello dal piano di sopra. Un sorriso mi illumina il volto. I suoi passi rumorosi rimbombano per il corridoio. Delle mani mi afferrano per i fianchi e mi sollevano.                                                           
- ah Jumia, sei la sorella migliore del mondo, ti sposerei-                                                  
-non esagerare, e sbrigati a mangiare che sei in ritardo  -                                               -si capo- rido e mi dirigo in camera. mi cambio e indosso un paio di jeans strappati una maglia bianca e un giacchetto di pelle nero il tutto abbinato ai miei stivaletti neri. Mi riaffaccio in cucina e trovo mio fratello ad abbuffarsi -io vado con Shaynnia al centro commerciale, per le cinque sono a casa- lo vedo ingoiare un boccone con il pollice alzato in segno di ok. Mi avvicino e gli stampo un bacio sulla guancia -buona giornata- gli dico prima di uscire di casa. Inspiro l'aria mattutina chiudendo gli occhi e assaporando sulla mia pelle i primi raggi del sole. Comincio a sentirmi osservata. Riapro gli occhi e mi guardo intorno. Nella casetta davanti a me un ragazzo è affacciato alla finestra. Lo conosco molto bene è il migliore amico di mio fratello, Lenian. Tra noi non scorre buon sangue. Lui è un puttaniere e per colpa della sua influenza anche  mio fratello lo è diventato. I odio i puttanieri ma non posso odiare mio fratello e quindi  sto cercando di allontanarlo da Lenian. Lex dal suo canto continua ad affermare che il suo "amico" sia  più di quello che da a vedere, ma io non ne sono molto convinta. Continuiamo a fissarci. Mi sto stancando del suo sguardo e per interrompere gli faccio la linguaccia. si lo so, è una soluzione banale e stupida ma non mi viene nient'altro in mente. Lui fa il suo solito ghigno. Quanto lo odio. Mi avvicino alla macchina e metto in moto. Prossima destinazione: il centro commerciale.
pov Lenian
La vedo salire in macchina e poi partire. I suoi occhi mi hanno sempre stregato. Di un azzurro così intenso. Mi fa male riconoscere che tra noi non scorre  buon sangue. Lei sarebbe il tipo di ragazza per cui smetterei volentieri di comportarmi da puttaniere, ma purtroppo non sono nella sua lista di pretendenti. Esco di casa e mi dirigo da Lex. La porta è aperta e lo trovo in cucina a rimpizzarsi di cibo. -dove hai rimediato tutto questo ben di dio-gli chiedo. lui alza lo sguardo e ingoia il boccone. -oh, ciao lenian. Mia sorella è un angelo. Ha preparato tutto lei  e pensare che non ho fatto niente di particolare per rimediarla- vorrei trovarmi al posto di lex.
-hei, senti ha proposito di tua sorella l'ho vista uscire-                                                                                                                       
-ah si sta andando con shaynnia al centro commerciale-                                                 
-mh-                                                                                                 
- perché  ti interessa saperlo?-                                                                         
-così- il suo sguardo si fa improvvisamente serio. -sai che non la devi toccare- mi avvicino e prendo un toast con la nutella- tranquillo no mi interessa quella ragazzina-lui sembra calmarsi. ecco un altro motivo per cui non posso averla.
pov Jumia
arrivo puntuale al centro commerciale. Scorgo shaynnia all'entrata e mi avvicino a lei.                           
- hey shay ciao-                                                                                     
- jumy ciccia mia- “ciccia”? che soprannome. La raggiungo e l'abbraccio. Entriamo insieme pronte per fare acquisti. -allora mi servono dei jeans nuovi, un paio di magliette e scarpe nuove- comincia ad elencarmi lei. Io continuo ad annuire ma quello a cui sto pensando è invece altro. Hanno aperto da poco un negozio di frullati e il ragazzo al bancone non è per niente male. Shaynnia si ferma e mi guarda -cosa hai ascoltato del mio discorso- mi chiede. - poco e niente- la mia amica alza gli occhi al cielo.            - tranquilla dopo ci passiamo da quel povero ragazzo che inconsapevolmente è incastrato con te- rido alla sua battuta e la esortò ad entrare in un negozio. magari fosse il mio ragazzo è così figo. Dopo un'ora passata nei negozi a provare vestiti ci dirigiamo finalmente al negozio di frullati. é così carino e appartato. Mi ricorda la casa di mia nonna. Ci dirigiamo al bancone per richiedere i nostri frullati. Il ragazzo che mi interessa sta servendo due ragazze. Non ho mai avuto occasione di parlare con lui, la prima volta ero con mio fratello e lui fa scappare chiunque provi anche solo a guardarmi, e la seconda lui era malato. Oggi però è la mia occasione e non me la lascerò scappare. Non sono una troia che cerca ragazzi solo per farseli, sono solo un tipo che dopo essersi lasciata non si demoralizza e ne cerca un altro. Oddio mi sembro una puttana. no! caccio dalla mente quei pensieri. Per me restare sola è come portare una lesione. Si ho mio fratello, shaynnia, ma manca quella persona che riesce a farti battere il cuore nei momenti tristi. è per questo che sono sempre alla ricerca di quello giusto, che sta tardando molto ad arrivare. Il ragazzo si avvicina. è alto, ha i capelli rossicci e gli occhi verdi. quanto è carino.  -cosa posso offrirvi-ci chiede. - per me un frullato alla fragola- esclama piena di entusiasmo la mia amica. -e per te- mi chiede con un sorriso malizioso. -io un frullato al cioccolato-rispondo sorridendo a mia volta. Lui si allontana un attimo e poi torna con due frullati. Ce li porge sorridendo. -grazie quanto ti dobbiamo?- chiedo. -niente offre la casa- risponde lui. Shaynnia afferra il suo frullato e comincia a dirigersi verso l'uscita. – grazie - dico per poi alzarmi a mia volta. Lui mi prende una mano, mi giro facendo una faccia sorpresa. - hei senti sabato sera ti andrebbe di venire in discoteca con me?-sorrido. – certo- lui è sorride raggiante. Quanto è bono. - ok, come posso contattarti- mi guardo intorno e noto una penna. La  afferro e poi scrivo sul braccio del ragazzo il mio numero di telefono. -ci vediamo sabato- gli dico prima di uscire dal negozio. - mi chiedo come ci riesci- esclama la mia amica poco dopo. - insomma tutti ci provano con te, quale il tuo trucco? vabbè a parte il fatto che sei una figa assurda- perché  tutti vedono una così grande bellezza in me? non sono niente di che. Alta,capelli biondi e occhi azzurri, ragazze come me ce ne sono tantissime. - non so che dirti, all'inizio devi fare un po’  la taciturna e sorridere leggermente, ah e devi sempre aspettare che sia lui a chiederti cosa vuoi. Poi devi fare gli occhi dolci e un sorriso malizioso e poi se ti offre qualcosa il gioco è fatto- shay annuisce. Lei è una ragazza così graziosa ma non riceve le attenzione che vorrebbe, soprattutto da mio fratello. Tra loro c'è un rapporto strano, shaynnia ne è innamorata ma mio fratello non ricambia anche  se certe volte le fa credere il contrario. comunque tra loro scherzano e sono amichevoli. -bèh sai la cosa divertente di quando tu rimorchi?- mi chiede con un grande sorriso. Non attende la mia risposta che esclama -almeno abbiamo il frullato gratis- la vedo ridere e sorrido anch’io. Lei  è la mia migliore amica in questo mondo.
Angolo autore
Ciao a tutti/e, questo è il mio nuovo capitolo, lo so è un po’ lungo ma volevo farvi conoscere le famiglie di Jumia e Alexia. Spero vi piaccia. Alla prossima, e mi raccomando recensite ;)

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


pov alexia
Sono passati ormai 4 giorni dalla mia ultima uscita. La ferita al braccio sembra migliorata e sono pronta per procurarmi altro cibo. Prendo il sacco e mi dirigo all'infuori del rifugio. Prima che possa superare l'uscita una voce mi chiama. Lukael è dietro di me. Deve essersi appena svegliato perchè ha tutti i capelli scompigliati.     
"stai andando?" mi chiede. Come se non fosse ovvio " si" rispondo abbassando lo sguardo. Torno sui miei passi ma lui mi blocca per un braccio.
" fai attenzione" continua" e ricorda che se torni con anche solo un graffio giuro che non ti faccio più uscire" quelle parole mi risultano taglienti ma dentro sento la sua preoccupazione nei miei confronti. Arrossisco leggermente. Che mi succede? io non sono il tipo che arrossisce. Strattono il mio braccio per liberarmi e mi allontano. Sento il suo sguardo alle mie spalle finchè non giro addentrandomi in un altro corridoio. 
pov Jumia 
Questa sera io e shaynnia facciamo un pigiama party. Bhè non proprio un pigiama party. Mio fratello è partito per risolvere una questione con i nostri genitori e shaynnia è venuta a farmi compagnia. é  l'unica persona che sa tutto dei miei sogni  e che può aiutarmi. Oggi dovrei risognare la ragazza. Ogni volta prima di addormentarmi sento come delle scariche elettriche lungo il corpo che servono ad avvisarmi.
 " allora quando è stata l'ultima volta che l'hai vista?" mi chiede shay. 
"allora mi sembra sabato notte" rispondo. Mi avvicino al comodino e prendo il mio album da disegno poi glielo porgo. Lei lo sfoglia e si ferma all'ultima pagina disegnata. Analizza il disegno poi si porta una mano alla bocca. 
" l'hanno sparata..." annuisco e poi mi butto sul letto. 
" quando il laser ha lacerato la sua pelle un dolore ha attraversato anche il mio corpo" ripensarci mi provoca ancora delle fitte. La mia amica abbassa lo sguardo.
 " questo spiega il perchè siano passati così tanti giorni" annuisco. Mi poggio un cuscino sul viso.
 " ho paura" confesso a shaynnia" in questo ultimo periodo i sogni sembrano così realistici. mi sveglio madida di sudore e mio fratello... ho paura che mi prenda per pazza." shay si avvicina a me e mi abbraccia. 
" tranquilla stasera ci sono io con te, puoi urlare quanto ti pare, aspetterò senza fretta il tuo risveglio e se vuoi filmerò la scena così potrai vedere tu stessa cosa combini di notte" mi sorride. Il suo sorriso mi ha sempre facilitato tutto. Annuisco e mi infilo sotto le coperte. Shay mi raggiunge e ci addormentiamo abbracciate. 
pov alexia
Ho appena finito di riempire il sacco. Comincio a incamminarmi lungo la strada. Intorno a me c'è un silenzio irreale e non so se prenderlo come un buono o cattivo segno. Le macerie nel buio sembrano tante montagne scomposte. L'aria è fredda. Continuo dritta fin che non sento un rumore. Mi giro e vedo un gruppo di ricerca venire nella mia direzione. Non sembrano essersi accorti di me ma non credo ci impiegheranno molto tempo. Comincio a correre mantenendomi vicino ai muri dove c'è più ombra. Arrivo ad un bivio. Ma perchè sempre un bivio mi ritrovo? Sto cominciando ad odiarli. " vai a destra" finalmente la voce che tanto amo. Mi addentro nella stradina a destra. continuo a correre. " gira a sinistra" eseguo gli ordini. Adesso che ci penso questa voce sa sempre in che direzione devo andare, come se vedesse dall'alto ciò che faccio. è impossibile che  sia la mia coscienza, come ho fatto a reputarla tale in tutti questi mesi? Forse non volevo aprire gli occhi, forse non volevo ammetere a me stessa che ci fosse qualcosa sotto, forse non volevo stravolgere maggiormente la stupida realtà in cui mi trovo. Devo capire da dove proviene come mi ha detto saya. Alzo la testa al cielo ed esclamo
" tu non sei solo una voce vero? c'è qualcosa sotto" aspetto una risposta ma niente.
" ogni volta mi aiuti, ti sento nella mia mente, ho sempre creduto che fossi una parte di me stessa eppure non lo sei vero?" silenzio.
"ho forse si" l'unico rumore è il vento.
" ti prego rispondimi ho bisogno di credere di non essere pazza" la voce sembra scomparsa.
" ti prego ho bisogno di sapere che tu esisti, che non sono sola in questo mondo di merda" ancora niente.
" ti prego rispondimi, dammi una ragione dimmi cosa sei... come ti chiami?!" delle lacrime cadono sul mio volto. Ci avevo quasi creduto che comunicassi con qualcuno e invece no, sono pazza! Pensavo che la voce fosse la mia coscienza, ma saya mi ha fatto capire che non è così. Nessuno sente la propria coscienza forte come la sento io. Pensavo che quella voce che mi ha aiutato così tante volte, che mi ha visto piangere, soffrire e che ha vissuto il terrore nei miei occhi fosse mia amica. Ma sono solo pazza. Arrivo alla fine della strada e svolto a sinistra. Poi la risento, risento la voce, e questa volta quello che mi dice non potrebbe fare altro se non procurarmi un sorriso " Jumia" le sento pronunciare. Uno sparo risuona nel silenzio che si è venuto a creare. Mi ero completamente dimenticata della squadra di ricerca e ora loro mi hanno individuato. Ne anche avessi un lampeggiatore in testa. Non posso fare altro se non ricominciare la mia corsa.
pov Shaynnia
Dormo quando ad un certo punto il letto comincia a vibrare. Mi giro di scatto e vedo il corpo di Jumia preso dalle convulsioni. I suoi occhi sono sbarratti ma non riesco a scorgere le pupille. Il suo volto èterrorrizzato. Continua a voltare la testa a destra e sinistra mentre dalla bocca escono solo lamenti. Scatto verso il comodino e afferro la videocamera. Comincio a filmare. I suoi lamenti si trasformano in grida e le mani graffiano il suo volto, le strappano i capelli, stringono le coperte. Gli occhi mi cominciano a pizzicare, mi strugge il cuore vederla soffrire così tanto, ma non posso farci niente le ho promesso che non l'avrei interrotta. "gira a destra" urla. Sbatte la testa sul muro. Penso che questa sia la prima volta che il sogno sia così violento. Altrimenti lex l'avrebbe già portata da un dottore. I  palmi delle sue mani scivolano sul muro mentre delle lacrime le rigano il volto. " gira a sinistra" urla mentre comincia a prendere a pugni la parete. Poi dun tratto si calma e si porta le mani al labbro inferiore  cominciando a torturarlo. Continua così per qualche minuto poi esclama "jumia" e cade giù dal letto.
pov alexia
Continuo a correre.  Le gambe bruciano intensamente. Arrivo in una zona dove la maggior parte degli edifici sono ancora intatti e si ergono in tutta la loro bellezza. Alexia ma ti sembra questo il momento di pensare hai palazzi?! La voce sembra essersi interrotta e questo non fa che alimentare l'angoscia in me. Giro per una stradina e mi ritrovo in un vicolo ceco. Forse si tratta di un'altra porta falsa. Prendo la rincorsa e faccio per lanciarmi quando sento la voce gridare "fermati no!" cerco di frenare ma ormai è fatta  mi schianto addosso al muro. La ferita al braccio si riapre e lancio un urlo disperato mentre cado a terra sbattendo la testa sul marciapiede.
pov shaynnia
Mi affaccio dalla parte di letto di jumia. è immobile  a terra. "jumia" sussurro. Lei non reagisce. Rimane ferma per quel che mi sembra un tempo lunghissimo, poi la sua testa si muove a destra e a manca strusciando sul pavimento. Il rumore che produce mi provoca conati di vomito. Non posso vederla così. Si ferma e poi si volta di scatto verso di me e urla. mi spavento e urlo anch'io. lei comincia a piangere e urlando " fermati no!" poi ricade a terra presa nuovamente dalle convulsioni. 
angolo autore
Ecco a voi il terzo capitolo. Sono stata parecchio impegnata ma adesso sono riuscita a pubblicarlo. Spero vi piaccia. Recensite mi raccomando. Alla prossima <3

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Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


pov alexia 

Il marciapiede è freddo. Riesco a vedere ciò che mi circonda ma non riesco a muovermi. No devo reagire! Respiro profondamente e  cerco di rialzarmi ma sono presa dalle vertigini e ricado. Respiro e inspiro di nuovo e provo a rialzarmi ancora una volta , afferando il muro per tenermi in equilibrio. Poco sopra la mia testa noto una scaletta. -sali, subito- la voce è ferma. Respiro profodamente e chiudo un attimo gli occhi poi comincio ad arrampicarmi. Sono a metà della mia scalata quando sento le guardie sotto di me, urlano qualcosa a me irrangiungibile poi tirano fuori le pistole laser e cominciano a sparare. Instintivamente mi stringo alla scala anche se gli spari mi graffiano tutta la schiena. Altre urla si propagano in quella fredda notte. 

pov Shaynnia

 Jumia si mette in ginocchio ed esclama -sali,subito- poi urla disperata, Un urlo che riesce a perforarmi le orecchie. Non riesco più a sopportare quella visione. Faccio per raggiungerla quando qualcosa colora il suo pigiama su tutta la schiena. Ma quello è sangue....!?!

pov Lenian

Sento un urlo, alzo la testa incredulo. Conosco quell'urlo, è di Jumia. Ne sono certo perchè una volta l'ho sentita urlare  mentre guardava un horror, Solo che questo urlo sembra pieno di dolore.
-che succede- mi chiede la ragazza sotto di me. Non rispondo e comincio a rivestirmi. Lex è partito e Jumia è da sola a casa, devo capire cosa le è successo.
-perchè ti rivesti?- ero così sommerso dai miei pensieri che mi ero scordato  della puttana sul mio letto.
-vai via-                                                                    
 -ma come!- mi fa lei. -non abbiamo neanche iniziato-
La guardò furioso urlando -ho detto vai via-
Lei si spaventa e riprende i suoi vestiti a terra poi velocemente esce dalla mia stanza. Mi finisco di mettere le scarpe e mi dirigo alla porta di ingresso. Attraverso il marciapiede verso la sua porta ma prima di suonare il campanello ci ripenso. Se fosse un ladro l'avvertirei della mia presenza, devo trovare un altro modo per entrare. Faccio il giro della casa e scorgo una finestra, dovrebbe essere quella della sua camera. Sul muro si arrampica un tubo in ferro. Lo strattono, semba resistente. Non ci penso due volte e comincio ad arrampicarmi.

pov alexia

Finisco le scale, sono sul tetto di uno di quei rari palazzi ancora in piedi. Il sangue mi cola giù per la schiena e non riesco a muovere il braccio sinistro. Il sacco con le provviste è perso già da tempo, non so come riesco ancora a tenermi in piedi.  Arranco verso la parte opposta del tetto. sono ben conscia dei soldati che mi stanno seguendo dalla scala. devo sbrigarmi.
- guarda a destra- alzo lo sguardo. davanti a me c'è un'altro palazzo intatto  e dietro quel palazzo c'è casa mia. Faccio un debole sorriso.
-ce la puoi fare io sono con te- mi domando se la voce sappia che dovrei saltare per raggiungere l'altro palazzo.
- ce la puoi fare, forza- non so perchè quella voce abbia un impatto così forte su di me.
Senza pensarci prendo la rincorsa e mi lancio. 

pov shaynnia

Vedo Jumia contorcersi dal dolore. Si trova ad un angoletto e continua a passarsi le mani sul viso mentre si dondola avanti e indietro.
-guarda a destra- sussurra.
-ce la puoi fare io sono con te- si alza e comincia a camminare.
- ce la puoi fare forza- detto ciò cominciò a correre. Vedo la sua meta. Senza riflettere mi lancio per fermarla ma è troppo tardi, la vedo schiantarsi contro la finestra.
 
pov alexia

Atterro con violenza sul tetto. Rotolo per qualche metro poi mi fermo, alzo gli occhi dalla terra e guardo avanti. Manca così poco. Arranco per terra, trascinandomi di peso con l'unico braccio ancora sano. La squadra di ricerca è sull'altro tetto un salto e mi potrebbero raggiungere. Senza esitazione mi alzo in piedi facendo leva sul braccio. La testa gira ma devo proseguire. Faccio un passo e poi un altro, sembra facile. Continuo fin che non arrivo al parapetto. Il mio rifugio è proprio li di fronte, ma come faccio a scendere? saranno almeno due piani. Il mio corpo trova la soluzione. Inconsciamente mi sporgo troppo e cado. Sento il vuoto allo stomaco, graffi sul tutto il corpo e poi la terra. Non so come sono ancora cosciente ma tengo gli occhi aperti. Vedo una sagoma corrermi incontro.
- cosa ti è successo?- la voce di lukael è disperata. Vedo la sua mano tremare non sapendo bene cosa fare. Mi viene da piangere. Il corpo mi fa così male e vedo tutto sfocato. Non vorrei davanti a lukael ma non riesco a trattenermi. La sua mano mi asciuga una guancia.
-shhhh tranquilla è tutto finito, ci sono io con te- quelle parole mi tranquillizano. La sua mano continua ad accarezzarmi il volto.
- brava così- un suo braccio si posa sotto la mia testa mentre l' altro si infila sotto le mie gambe. Sento la testa penzoloni segno che mi ha soolevata da terra. L'ultimo rumore prima di svenire sono i suoi passi verso casa.

pov Lenian

Mi sto arrampicando quando sento il rumore di un vetro in frantumi. Mi porto un braccio sulla testa per coprirmi mentre tanti pezzettini di vetro mi scivolano sopra. Con la coda dell' occhio vedo una figura più grande cadere. Come un riflesso stendo il braccio e la blocco. Il tubo si piega leggermente sotto il peso del nuovo corpo.Strabuzzo gli occhi mentre mi accorgo che la figura è Jumia. 

pov Jumia. 

Apro gli occhi di scatto. Un dolore lancinante mi attraversa il corpo come se avessi  frenato di colpo con la macchina. é buio. Lentamente riaffiorano nella mia mente ricordi del sogno: la botta alla testa, le ferite alla schiena, le vertigini  si rimpossesano di me e lancio un urlo mentre lacrime scendono libere. Vedo una goccia cadere. All'inizio il suo percorso è libero, sembra volare, poi aumenta la sua velocità come attratta dalla terra e si schianta al suolo. Quella è la fine che avrebbe potuto fare Alexia. Si, perchè adesso sono certa della sua esistenza. Voglio capirci di più, voglio incontrarla, mi chiedo solo dove abiti. Gli occhi si abituano velocemente al buio e noto sotto di me il giardino. Aspetta! perchè sonon così in alto? Prima che possa urlare qualcosa si muove sul mio stomaco, sembra il flettersi di un braccio , e mi ritrovo con la schiena appoggiata a una parete fredda. Davanti a me vedo un ragazzo. Aspetta io conosco quel ragazzo.
- lenian?- lui mi guarda con gli occhi spaventati.
- ma che ti salta per la testa. gettarti dalla finestra! m-ma tu sei pazza!- ora capisco cosa mi è successo.
Allora, coma una malata mentale mi sono butta dalla finestra, lenian mi ha afferrato e adesso sono con la schiena sul muro, con lui davanti, con la sua mano nel mio interno coscia e... aspetta! che ci fa Lenian sotto la mia finestra?
-cosa ci fai sotto casa mia- gli urlo in faccia.
-t-tu sei pazza- continua a sussurrare lui come un disco rotto.
-si sono pazza hai qualche problema!! tu invece sei un guardone del cazzo che per giunta mi sta toccando quindi levati dalle palle!-
Lui sembra riprendersi e si accorge della mano che mi regge l'interno coscia, lentamente comincia a scendere, io mi aggrappo al tubo e lo seguo. Dopo un pò si ferma.
- senti non che mi dia fastidio ma ho il tuo culo in faccia- arrosisco visibilmente e aspetto che lui sia sceso del tutto per scendere a mia volta. Il mio volto è rosso e anche se è buio non voglio lo stesso farmi notare. Abbasso lo sguardo.
- perchè ti stavi arrampicando sul tubo sotto la mia finestra?- sento il sua sguardo su di me.  Aspetto una sua risposta, e spero sia decente.
-tuo fratello ha detto di darti un occhiata e quindi quando ti ho sentito urlare sono venuto a dare un occhiata- mi risponde.
Si questa come scusa può reggere. Alzo lo sguardo e incrocio il suo. Mi sono sempre persa nei suoi occhi blu mare. Se non fosse così stronzo, demente, approfittatore, strafottente e narcisita ci avrei fatto un pensierino. Fisso u suoi lineamenti per non fissare i suoi occhi e solo allora mi accorgo delle ferite sul suo volto. Sembra che l'abbia colpito una pioggia di puntine affilate, quella che ho provocato io rompendo il vetro. Stranamente io non mi sono fatta niente. Mi avvicino e poso una mano sul suo viso. Al quel tocco e i suoi occhi si sbarrano e il cuore aumenta il proprio battito, non pensavo di fargli questo effetto.
- ma tu sei ferito...- sussurro.
Come se questo non fosse ovvio, ma quanto sei intelligente Jumia. Una figura si lancia addosso a me e vengo sopraffatta da una massa di ricci nera.
-oddio! per fortuna sei viva! ho temuto il peggio- shaynnia continua a piangere disperata. Cerco di consolarla muovendo la mia mano su e giu sulla sua schiena. Lei pare calmarsi.  Lenian sembra riprendersi da una sorta di trance e comincia ad incamminarsi verso casa.
- aspetta- gli urlo dietro-sei ferito! lascia che ti curi-                                                                                      
-non ho bisogno delle tue cure. so mendicarmi da solo- e detto ciò se ne va. 

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Capitolo 5
*** capitolo 5 ***


pov Alexia
 
<< Sono tornata!>>                                                                                                        
<>                                                                        
<>                                                                                                                                        
<< Che succede?>>                                                                                                          
<< Mamma qui potrebbe mai scoppiare la guerra?>>                                                        
<< Perchè me lo chiedi?>>                                                                                                  
<< Oggi i professori ne hanno parlato in classe...>>                                                        
<< No tesoro qui non arriverà la guerra>>                                                                      
<< Ne sei sicura?>>                                                                                                      
<>


Apro di colpo gli occhi.  Dove mi trovo?Vedo tutto sfocato. Impiego un pò di tempo per focalizzare almeno ciò che mi circonda e intuisco di essere nella stanzetta per i feriti. Cerco di tirarmi su provocando un forte dolore alla testa. L'ultima cosa che ricordo è la mia caduta dal palazzo poi buio, probabilmente sono svenuta. Chissà per quanto tempo sono stata incosciente. Mi rimetto giù, la testa fa troppo male. Rimango per un pò con lo sguardo rivolto al soffitto, Jumia, penso. Lei esiste.Ne sono sicura. Devo riuscire a trovarla. Se lei è un essere umano   vuol dire che esiste un altro rifugio qui da qualche altra parte, e come lei possibile che ce ne siano altri, sarebbo fantastico. Un rumore mi distrae dai i miei pensieri. Più in la, poggiata con le braccia sulla mia barella, c'è Saya. Il suo volto è rilassato mentre dorme, i suoi occhi sono gonfi e delle righe solcano le sue guance candide. Una fitta mi attraversa il cuore, chissà da quanto tempo è qui ad attendere il mio risveglio. Provo a ritirarmi su senza pensare alle vertigini e  le accarezzo i suoi morbidi capelli rossi.
- Alexia- sussurra lei.
-Sono qui sorellina- lei sorride mentre gli occhi le si riempiono di lacrime e  si lancia tra le mie braccia.
-Non lo devi più fare, non devi più farmi prendere colpi del genere- le lacrime cadono libere anche sul mio volto.
- non ti mollo più- lei  sorride, il primo sorriso dopo mesi.  
Si scosta un pò e comincia a gridare -Lukael! Lukael!-                                                                                                                    
 -Non urlare così forte-                                                                                                                                            
-Scusa è che Lukael era così preoccupato. Siamo rimasti con te per un giorno intero ma stamattina lui doveva calmare i rifugiati e  quindi mi ha detto di chiamarlo subito nel caso ti fossi svegliata- il suo sguardo si fa improvvisamente serio.- Secondo me lui prova qualcosa per te-
Quell'affermazione mi lascia spiazzata, non so cosa dirle.
- Ora la mia domanda è: provi qualcosa per lui?- a questa domanda non so proprio come rispondere.
Provo qualcosa per lukael? No, no non può piacermi! è il mio migliore amico e basta. Per fortuna la porta si apre dandomi la possibilità di non rispondere a quella domanda. Lukael fa il suo ingresso nella stanzetta, saya mi lascia e se ne va correndo. Cosa ho combinato?!
 
pov Lukael

La vedo sveglia, il suo sguardo è pensieroso mentre Saya corre fuori dalla porta. Rimaniamo entrambi immobili senza parlare poi io mi fiondo addosso a lei. L'abbraccio come non l'ho mai abbracciata prima, voglio farle capire quanto mi sia mancata e quanto mi abbia fatto preoccupare. Lei non ricambia, il suo sguardo è rivolto altrove. La guardo pensieroso senza proferire parola, è lei la prima a parlare.
- Lukael tu provi qualcosa per me? C'è insomma io ti piaccio?- oh merda! E ora che le rispondo? Non voglio rovinare tutto tra noi, in più non lo so nemmeno io cosa provo. Beh forse lo so, ma ho paura ad ammeterlo a me stesso. Lei attende una mia risposta.
- No, io ti vedo solo come una amica- cerco di abbozzare un sorriso. Lei sembra sollevata dalle mie parole e mi abbraccia.
-Meno male. Ora ho sonno, mi fai compagnia?- senza dirle niente mi sistemo al suo fianco. Lei sorride e si rifugia tra le mie braccia poggiando la testa sul mio petto, in poco tempo già dorme.Io  non ci riesco, nella mia mente vedo solo il suo volto sollevato dalla mia risposta e il vuoto che si è creato nel mio cuore a quelle parole.

pov alexia

<
<< Non lo so Alex. non voglio farti credere che andrà tutto bene perchè non ne sono convinto>>                                                          
<>                                                                              
<>                                                                                                                
<>                                                              
 << Io ci sarò sempre. è una promessa.>>


Un rumore mi risveglia dal mio ricordo. Volto lo sguardo alla fonte del mio risveglio e noto lukael intento a cercare un qualcosa. Le sue mani frugano veloci in mezzo agli altri oggetti mentre cerca di fare minor rumore possibile. Dopo un pò tira fuori il tanto cercato ooggetto, il sacco per le provviste! Non vorrà mica uscire, giusto?! Mi alzo con uno scatto così improvviso che il dolore alla schiena torna a farmi visita.
- Alexia- esclama colto sul fatto- Ben svegliata...- lo fulmino con lo sguardo.
- Non avrai intezione di uscire-
Lui sbuffa.- Ne abbiamo già parlato-                                                                                                  
 -Tu non puoi uscire  non sapresti dove andare- non capisco come gli passi per l'anticamera del cervello di andarsi a suicidare. In più dopo il mio ricordo in cui diceva che non mi avreebe mai lasciato, che ci sarebbe stato sempre. Voleva andarsi a sputtanare così?! beh io non glielo permetterò.
- Ricordi la promessa che mi hai fatto?- lui abbassa lo sguardo. Sono consapevole  che lui non l'abbia dimenticata ma la riformulo comunque.
- Mi hai promesso che per me ci saresti stato sempre... che non mi avresti lasciata sola...-
- E questo che centra?- chiede lui.
-Centra che non puoi andare  a farti ammazzare  dopo una promessa del genere- lui sbuffa infastidito.
- Alex eravamo ancora piccoli- se per lui avere 15 anni significava essere piccoli - Non conoscevamo ancora il peso della guerra e quello che comporta...- il mio sguardo si rattrista
- Mi stai dicendo che quella promessa per te non vale niente?-
- No, non è così..- cerca di correggersi lui.
-Sai per me quella promessa era importante, era una speranza nel rivedere il tuo volto il mattino dopo. Non mandare tutto a farsi fottere così-
lui rimane fermo per qualche istante poi torna alle sue faccende di prima. Prende il sacco e si dirige fuori  dalla stanza.
- Ti prego Lukael fammi almeno venire con te, potrei insegnarti le strade e quando le avrai imparate giuro che rimaro qui.- lui ci pensa per qualche secondo ,poi visibilmente rassegnato mi fa cenno di seguirlo. Salto giu dal letto e mi fiondo tra le sue  braccia sorridente.    
  
pov Jumia

Questa sera ho un appuntamento con Aires, il ragazzo al bancone dei frullati. Prima dell'uscita sabato sera ci siamo scritti, è un rgazzo simpatico e penso che potrebbe nascere qualcosa di veramente serio. Adora leggere come me, sta lavorando per procurarsi soldi per l'università e in più l'ho gia detto che  è sexy? Mio fratello non è ancora tornato, ci sta impiegando più del previsto. Ci siamo sentiti ieri, da quello che mi ha detto i nostri vecchi non vogliono più pagarci le tasse sulla nostra casa e assillano  mio fratello a cercarsi un lavoro. Ora, mio fratello non è uno sfaticato, ma non ha concluso gli studi, e nella nosta società chi non ha finito gli studi non ha buone probabilità di lavoro. é passato solo un giorno dal mio "tentato suicidio" e  non ho ancora prlato con Lenian. Non che noi ci parlassimo così pesso, ma cavolo mi ha salvato la vita vorrei almeno ringraziarlo e ricambire. Ho tentato di regalargli una torta fatta da me, ma lui l'ha rifiutata chiudendomi letteralmente la porta in faccia. Valli a capire i maschi. Comunque oggi dovrà essere una serata  perfetta e non voglio farmela rovinare da questi pensieri, Aires verra a prendermi tra poco. Per andare in discoteca ho scelto un abito che mi arriva poco sopra le ginocchia, nero, senza spalline e con la zip davanti. Mi applico un leggero strato di trucco e sono pronta. Shaynnia non potra accompagnarmi purtroppo, deve occuparsi del fratellino. Sento un clacson risuonare fuori casa così prendo la borsetta, chiavi, cellulare ed esco.
- Ciao- esclamo entrando nella c-max nera.
-Hey- lui mi guarda con un sorriso malizioso. - Sei bellissima-arrossisco visibilmente.
- Grazie- sussurro.
Lui rimette in moto la macchina e ci dirigiamo  in discoteca. La musica risuona già da fuori e le luci si intravedono dalle poche finestre oscurate. Io ed Aires ci mettiamo a fare la fila e in un attimo siamo dentro e  ci fiondiamo subito sulla pista ballando con enfasi. Questa notte voglio dimenticare tutto, tutto quello che fa parte della mia vita, tutto quello che la sta rovinando,adesso ci sono solo io, la musica e gli occhi di Aires nei miei. 

Angolo Autore
Ciao a tutti :D Eccomi qui con un nuovo capitolo anche se fa leggermente schifo XP chiedo perdono! Spero che comunque recensiate, accetto qualsiasi commento! detto ciò vado;) Buona domenica a tutti. baci <3 <3 

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