accidentally in love

di simmy_me
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Quando si accendono i lampioni ***
Capitolo 2: *** Essenza di vaniglia ***
Capitolo 3: *** San Valentino ***
Capitolo 4: *** Lacrime al gusto di Cannella ***
Capitolo 5: *** Vaniglia ***
Capitolo 6: *** AVVISO ***



Capitolo 1
*** Quando si accendono i lampioni ***


cap. 1 accidentally in love

Batman ‘s  pov

 Ero esploso. Non ce la facevo più. I ragazzi che continuavano a fare i cretini. I produttori che stavano al gioco e Danielle che mi opprimeva d’affetti…Non ce la facevo più.

"Scusate,io…" appena rientro nella stanza gli occhi di tutti mi si fissano addosso "Scusate.Possiamo riprendere…?" tengo la testa bassa e scanso gentilmente le braccia della mia ragazza che mi vengono subito in contro. "Certo…" è la risposta di tutti un po’ scettici, ma riprendiamo a registrare.

Dopo qualche ora andiamo tutti a mangiare in un bar e sembra che tutti abbiano dimenticato quello che è successo poco fa, riprendendo a fare i cretini.

" Niall se mangi ancora un po’ finirai per esplodere!" Zayn rimprovera  il suo  irlandese preferito dopo che quest’ultimo sta ingurgitando il quarto panino consecutivo. "Be’ se così  fosse faresti meglio a starmi alla larga se non vuoi rovinarti la messa in piega, Malik…" riesce a farfugliare il biondino con la bocca piena. "Ha ha ha "

Sciogliendomi dall’abbraccio di Sophia mi alzo e rubo, cercando di non farmi notare, una sigaretta dalla giacca del pakistano seduto di fianco a me." Vado a prendere una boccata d’aria" annuncio, e con poche falcate mi dirigo verso l’uscita. Sento i ragazzi cotinuare i loro discorsi. Perfetto, Zayn non si è accorto di nulla.

Non sono un fumatore ma quando sono combattuto o in lotta con i miei pensieri una fumatina me la concedo, sapendo di non cadere in vizio. Ed i ragazzi lo sanno. Se sapessero che ho fregato una sigaretta  comincerebbero a fare domande….

Dire che sono in lotta con i miei pensieri è dir poco…in quest’ultimo periodo visto che il lavoro va a gonfie vele mi stavo soffermando di più sulla mia vita privata. Su una persona a dire il vero… Sophia. Io vivo con la perenne paura che non ci sia mai una persona disposta a innamorarsi del vero Io. Solo io. Il vero io, quello oltre lo schermo e giù dal palco.

Tornando al fattore Sophia ora… be’ lei una ragazza davvero molto bella, simpatica,gentile,dolce ,premurosa e anche non male a letto e sto molto bene con lei ,ma… ho l’impressione che lei non sia… Quella giusta. Cioè mi dispiacerebbe la sciarla ma fors-

Una voce interrompe bruscamente i miei pensieri e quando sbatto le palpebre mi ritrovo a culo in terra sul marciapiedi fuori dal locale. In effetti prima mi sembrava che qualcuno stesse chiedendo a gran voce “permesso”…

 

Rossa’s pov

E poi il sedere mi finisce per terra. Logico. Prima o poi mi sarei fermata…ovviamente non ho mai pensato ad una fermata liscia ed elegante e…composta.Soprattutto NON composta. Se c’è al mondo una persona meno composta di tutte quella sono io. Comunque spero di non essermi schiantata contro una bisbetica ed isterica vecchietta…  Un momento: ho ancora gli occhi chiusi! Quando ho preso il volo li devo aver chiusi d’istinto…

Ok lo ammetto non sono chiusi,diciamo…evidentemente strizzati…. E sinceramente ho paura ad aprirli…. Ok fatti coraggio prima uno e poi l’altro!

Batman’s pov

Una ragazza con una cascata di capelli rossi e mossi è “seduta” di fronte a me e tiene tutt’e  due gli occhi  BEN chiusi . Poi la vedo aprire cautamente un occhio, e dopo poco richiuderlo ed aprire l’altro. Poi li apre lentamente insieme e fissa due enormi smeraldi con sguardo da cerbiatto impaurito nei miei occhi. Dopo di chè devo avere davvero una faccia ridicola perchè la vedo riuscire a stento a trattenere le risate e dopo pochi istanti scoppiare in una fragorosa risata.

Poi però si riprende e cercando di darsi un tono riesce a formulare qualche frase.

" Okkey,okkey hai ragione scusa…"ride un po’, si schiarisce la voce e riprende un tono autoritario. " Si scusa…" piega la testa di lato, con le mani si prende una ciocca di capelli e mi guarda negli occhi "Scusa…" gli occhi enormi sempre puntati nei miei e mi indica i pattini che porta ai piedi. " Vedi? Sono loro i responsabili. Non io…cioè okkey, forse non avrei dovuto indossarli e forse prima avrei dovuto chiedere a qualcuno dov’era il tasto per fermarli ma per il resto…hanno fatto tutto loro…LETTERALMENTE."  quando pronuncia quest’ultima parola spalanca gli occhi fino a renderli ancora più grandi, se possibile "Comunque… mi dispiace… ora me li tolgo e mi scrivo un pro-memoria per ricordarmi di non mettere mai, e dico MAI più questi aggeggi  infernali…"  si sfila i pattini. Si alza e poi mi guarda"Tu continua pure a stare così…e…scusa di nuovo…" si sistema un ciuffo rosso dietro un orecchio e con un movimento timido accenna ad un saluto " Allora…ciao…"

Io sono rimasto talmente shokkato che sono ancora seduto. Pietrificato. La vedo esitare per un momento e poco prima che si giri e vada via qualcosa di così simile alla delusione vedo attraversarle gli occhi…

Rossa’s pov

Comincio a camminare ma poi qualcosa mi blocca.

"Aspetta!" sento finalmente la sua voce uscire e travolgermi completamente.  Sorrido. Mi giro e lo guardo negli occhi.

"Dopo dovrò sistemare dei volantini nel parco…Ci vediamo lì. Mi dirai quello che devi dirmi perché adesso devo proprio scappare… Quando si accendono  i lampioni."  gli sorrido ancora e mi volto. Lo sento increspare le labbra in un  sorriso e improvvisamente non vedo l’ora che quei dannati lampioni si accendano…  

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Capitolo 2
*** Essenza di vaniglia ***


Quando poco fa sono rientrato non mi sono nemmeno accorto del sorrisino ebete che avevo. Per fortuna all’entrata c’e una specie di specchio e quando ho visto il mio riflesso ho cercato di ricompormi.

E’ stato talmente assurdo quell’incontro  che per un attimo, dopo aver accompagnato Sophia a casa,ho dubitato  fosse reale. Ma ora eccomi qui. Nel parco di fronte al bar di oggi pomeriggio. I lampioni non sono ancora accesi ma si dovrebbero accendere a momenti… mi addentro e poi…

Eccola la. La stessa salopette in jeans con una bretella che gli scivola sulla spalla ed una maglia bianca a maniche corte troppo grande per  la sua corporatura, ma – mi ritrovo a pensare- gli sta dannatamente bene. In più ha solo una giacca di felpa che tiene sbottonata sopra al tutto. Non ha i pattini. Sorrido, ripensando a poche ore fa. Tiene in mano dei volantini e al collo ha appesa una piccola borsa di pelle. Quelle che di solito custodiscono macchine fotografiche.  I capelli lunghissimi e mossi in onde sinuose le ricadono sciolti lungo le spalle ed in testa porta un cappello in rap-style con la scritta “ Peace” a lettere cubitali .  Mi vede in lontananza e avvicinandosi con passo svelto vengo travolto dal suo profumo di fiori,carta per foto e cannella che mi si imprime addosso.

Rossa’s pov.

 Quando lo vedo fra gli alberi sorrido. Lo vedo in piedi. In tutta la sua altezza e non solo. Una maglia nera gli avvolge il torace e ne esalta le spalle. Al centro una stampa gialla e nera risalta sotto la luce dei lampioni.  Batman. Come la maglia di poche ore fa. Dei jeans scuri evidenziano la perfezione del suo corpo e mi ritrovo a pensare che mai prima di ora sono stata così felice di vedere una persona indossare quel tipo di pantaloni… 

Gli getto le braccia al collo senza nemmeno rendermene conto. Lo faccio così…di slancio. E vengo rapita dal suo profumo. Sa di deodorante neutro e carta stampata ma quando colgo una nota di essenza di vaniglia mi affretto a staccarmi. E lo guardo nascondendo una nota di  delusione travestita d’imbarazzo…

"Ehi, Batman…" gli dico " sei venuto…" gli sorrido

" Come potevo resistere alla curiosità di sapere se avresti investito qualcun altro o se lo fai solo con i Batman-maniaci…?" mi chiede divertito. Non posso fare a meno di scoppiare a ridere e di rispondere per tanto: " Bingo, eroe. Mi hai beccata: lo faccio solo con chi ha più magliette di Batman nell’armadio che mutande nei cassetti…" continuando a ridere. Lui mette su un finto broncio e mi guarda facendo il finto offeso "Attenta,rossa.O dovrò rivelare a tutti il tuo segreto…"  mi guarda di sottecchi, con aria di sfida.

"Ossia…?" chiedo curiosa e mi spingo (pericolosamente, avrei detto col senno di poi) verso i suo occhi.

E in  meno di un battito di ciglia mi afferra per la vita e comincia a muovere le dita dita sul mio ventre come fosse un pianoforte. Mi sta facendo il solletico ed io non posso fare a meno di ripiegarmi su di me ridendo freneticamente.

Tra le mie urla e risate lo sento dire divertito: " Che soffri spudoratamente il solletico…"

Batman’s pov

La sento ridere e mentre le solletico il ventre sento la sua schiena sfiorare il mio petto e quando mi capacito dell’incredibile sensazioni che mi provoca lascio che le mie dita smettano lentamente di danzarle sopra il tessuto  che l’avvolge.

Piano piano la sua risata sfuma e cede il posto ad un largo sorriso. La sua schiena aderisce al mio petto e  senza imbarazzo la tengo stretta a me. Lei continua a sorridere silenziosa e guardando lontano  inserisce la testa nell’incavo del mio collo. Un incastro perfetto.

"Come facevi a saperlo…?" mi chiede divertita.

"Semplice." alzo le spalle " Attiro solo persone che lo soffrono…" sorrido.

Improvvisamente mi rendo conto di quanto sia intima la nastra posizione, ma non mi imbarazza. E nemmeno a lei sembra fare quest’effetto. Per quanto mi riguarda la sento come la cosa più naturale possibile. Cioè…è come… respirare. Lei è il mio ossigeno. 

Si rigira tra le mie braccia. Il suo magnifico sorriso non l’ha ancora lasciata.

"Be’ ma,tecnicamente, non sono stata io ad essere stata attirata da te ma quei…cosi…con le rotelle…" gesticola mimando dei pattini.

E’ così spontanea e semplice nella sua complessità che sembra una bambina…

"Infatti." dico divertito " tu mi sei piombata letteralmente addosso. Quindi per forza di cose ne dovevi soffrire il doppio." concludo risoluto senza smettere di guardarla negli occhi.

Lei scoppia a ridere e mi prende le mani, riprende possesso dei volantini sulla panchina di fronte e me li porge. "Coraggio, mio eroe, diamoci una mossa. Prima che tutta questa gente decida di cambiare parco."

Rossa’s pov

Lo sento ridere dietro di me mentre mi segue. Mi giro e camminando all’ indietro  gli sorrido.

"Che c’è?" chiedo.  Ride di nuovo e dopo un po’ si ferma e mi fermo anche io.

"Non conosco ancora il tuo nome…" mi sorride. Alzo le spalle. Gli sorrido di nuovo. Non posso smettere di farlo da quando l’ho “incontrato”.

"A me piace Rossa…"  dico e sorridendo mi guarda negli occhi. "Non vuoi sapere il mio?" mi chiede.

"Mi piace anche Batman." mi giro e mi avvio verso casa lasciando che mi segua. Sono stanchissima:distribuire volantini per tutto Hyde Parck non è proprio una passeggiata… Cioè in teoria dovrebbe ma… è il doppio più sfiaccante.

Siamo quasi arrivati e ora mi cammina di fianco. Facendo sfiorare ad ogni passo le nostre braccia.

"Lo sai?" dico divertita" Dovresti stare più attento alla tua identità segreta. Un eroe come te non dovrebbe andare a sbandierare ai quattro venti  chi è o chi non è….E’ la regola." Sento le sue labbra aprirsi in largo sorriso e non posso fare a meno di ammirarlo.  "Le regole sono fatte per essere infrante…E’ la regola." dice

"Si be’… non questa volta…" gli sorrido. Salgo gli scalini e mentre infilo le chiavi nella serratura mi giro e gli sorrido.

"Grazie. Avevo proprio bisogno di un eroe sta’ sera…" sto per abbracciarlo ma giusto in tempo mi ricordo dell’essenza di vaniglia e mi limito ad annuire col capo. Lo guardo ancora una volta, cercando di scattargli una foto con la mente ma mi ricordo della mia polaroid ancora appesa al collo così la tiro fuori ,scatto e custodisco quell’immagine come un tesoro,infilandola sotto la porta per far si che nessuno oltre a me sia partecipe di quello attimo rubato. Gli sorrido nuovamente e dico una cosa che non pensavo di poter mai dire.

"Credo che qualcuno ti stia aspettando…" abbasso lo sguardo per nascondere la scintilla di delusione nei miei occhi e scivolo in casa più in fretta della luce quando mi rendo conto che non avrei mai dovuto indossare quei maledettissimi pattini.

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Capitolo 3
*** San Valentino ***


Rossa’s pov

"Tiff, vai di là. Ci penso io qua, ancora un altro mazzo di rose da confezionare e do fuoco al negozio…" dico recandomi nel retro bottega, lasciando il posto alla mia collega, dove si trova la serra.

La gente ha davvero poca fantasia e decisamente poco interesse riguardo al significato dei fiori. Cioè non è che per forza devi regalare delle rose rosse per San Valentino. Magari alla tua lei nemmeno piacciono le rose…Mio padre ,per esempio,regalava sempre delle peonie a mia madre in questo giorno dell’anno…perché semplicemente era il loro fiore. Quello che simboleggiava il Loro amore, non quello universale.

Il mio fiore preferito, sempre per esempio, è l’orchidea. Bianca.

Sento qualcuno entrare e mentre mi perdo nei miei pensieri vedo Tiff saettarmi intorno e dirmi velocemente: " Devo andare in bagno,bimba…" si accarezza il pancione e stringe le gambe per indicare che le scappa urgentemente la pipì "C’è un cliente di là, non ti preoccupare non vuole rose…" detto questo sparisce in bagno.  Mi scappa una risata e col sorriso lasciatomi dalla mia collega torno verso la cassa.

Vedo una figura alta e slanciata. Indossa una giacca scura e pantaloni in jeans. Un ragazzo probabilmente. Sta guardando i fiori in esposizione e quando capisco che non mi ha percepito arrivare mi schiarisco la voce. " Posso aiutarla?"

 

Batman’s pov

La sua voce. Erano mesi che non la sentivo. E per quanto mi sforzi di mantenere vivido il suo ricordo nella mente, sta via via sbiadendo. Ma ora l’ho sentita. L’ho sentita di nuovo!  Mi giro verso quella voce prima che possa andare via e poi…

Eccola. E’ lei, si, la mia Rossa . L’ho trovata. Non posso trattenermi e le mie labbra si spalancano in un enorme sorriso.

"Rossa…"  dico quasi tra me e me, ma lei mi ha sentito e dopo un attimo di stupore mi rivolge uno dei suoi fantastici sorrisi…

"Batman…" ancora la sua voce. Quella dolce melodia. Con un soffio leggero e vellutato pronuncia il mio nome e non penso di averlo mai apprezzato in quel modo.

"Allora, che genere di gusti ha la sua Lei…?" lo dice con il sorriso sulle labbra ma poi mi accorgo di quel “sua”  e vedo una scintilla spegnersi nei suoi occhi. Il sorriso mi si smorza lentamente e rimango a fissarla per qualche secondo di troppo.

"Vuole dare un’occhiata?" abbassa lo sguardo e comincia a trafficare con delle scatole poggiate sul bancone. 

Quel “lei” mi colpisce come un pugno in piena faccia.

"Signore…? Si sente bene…?" PUM. Un altro pugno. Ma questa volta reagisco.

" Si, sto bene." rispondo. Lei riabbassa lo sguardo.

"Vorrei fare un regalo. Per la mia fidanzata."

"Delle rose potrebbero andare bene…?" chiede gentilmente. Nella sua voce c’è un distacco agghiacciante,tuttavia.

"No… veramente pensavo di più a qualcosa come…la vaniglia. Per esempio." non riesco a credere di averlo detto.

I suoi occhi diventano scuri. Il verde di prima è stato risucchiato da un nero infinito.

Vedo qualcosa di trasparente scivolare verso il basso. Mi soffermo su quello per un istante.

Poi da vita a tante mille schegge.

 

 

Rossa’s

Un agghiacciante rumore di vetri rotti rimbomba fra quelle quattro mura.Un momento.Le mie mani: sono vuote. Dove…c’era un vaso prima tra di esse. Guardo oltre quest’ultime e vedo il pavimento costellato da tante piccole schegge. E cocci. E  vetri. Il vaso…

Mi guardo le mani. Alzo lo sguardo. E’ ancora lì. Non l’ho sognato. L’ha detto davvero.

Collego tutto.

 "Scusa…" ma mi accorgo che il tono della mia voce è troppo basso.

"Scusi." ripeto un po’ più forte.

Mi guardo ancora le mani e vado nel retro più velocemente possibile.

Tiff mi guarda confusa mentre vado verso il lavandino della serra. Faccio scorrere l’acqua sulle dita.

"Mi è caduto il vaso di vetro. Vai di là che c’è un cliente."

"Ok.." si dirige verso la cassa con riluttanza,scuotendo la testa confusa.

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Capitolo 4
*** Lacrime al gusto di Cannella ***


Batman’s pov.

Sto imboccando la via dell’altro giorno ma quando sono a pochi metri dal negozio mi blocco e attraverso la strada. Ricordo di aver visto un Cafè proprio di fronte al negozio. Proseguo su quel lato finchè non lo trovo. Entro.

Mi siedo ad un tavolo. Di fronte ho la vetrina e riesco a vedere il negozio dall’altro lato della strada. Non c’è. Alla cassa scorgo solo la ragazza incinta dell’ultima volta. Che stupido. Con la fortuna che mi ritrovo oggi sarà il suo giorno libero. Ovvio.

Ordino una cioccolata calda. Mi piace il posto. C’è un’atmosfera rassicurante. Calda,calma. Decido di rimanere ancora un po’.

Un bambino sta divorando un grande muffin al cioccolato e la glassa gli forma una maschera tutt’intorno alla bocca e sulle guance paffutelle. Assomiglia ad un pagliaccietto.Ma di quelli simpatici,non quelli che fanno paura. Quelli che sembrano bambolotti… Mi scruta con due enormi occhi nocciola e quando gli sorrido, a differenza di tutti i bambini sulla faccia di questa terra, comincia a ridere. Ma ridere di gusto. Di solito se sorridi ai bambini loro ti fissano ancora peggio di come ti stavano guardando prima. Lui ride invece. Una risata cristallina e sincera. Vedo una ragazzina ,sedutagli di fianco, posare lo sguardo su di lui, sorpresa. Dev’essere sua sorella: si assomigliano molto. "Peter…?"  pronuncia la frase con stupore e scetticismo ma poi comincia a ridere anche lei. La stessa risata. "Che c’è…?" chiede senza smettere di ridacchiare. Segue lo sguardo del piccolo e mi raggiunge con gli occhi. Le sorrido facendo un gesto di saluto al piccolino. Lei abbassa la testa e posa un bacio sulla nuca a Peter e continuando a ridere sposta lo sguardo su una ragazza più o meno della mia età che si sta sedendo al loro tavolo.La ragazza poggia le loro ordinazioni sul tavolo e chiede con gli occhi spiegazioni alla ragazzina.

"Lu…" riesce solo a dire quest’ultima, tornando a ridere con il fratello.

 

Rossa’s pov.

"Sto morendo di fame, bimba…" vedo Tiff accarezzarsi la pancia e fare una smorfia d’insofferenza subito dopo.

"E anche lui." aggiunge.

"Okey,okey…ora vado." metto giù le cesoie e mi lavo le mani. "Il solito?" chiedo per sicurezza. Annuisce.

Mi tolgo il gtembiule sporco di terra prima di infilarmi la felpa e attraversare la strada.

Entro nel Cafè e vengo travolta da un’ondata di fraganza inebriante e confortante calore.  Mi alzo sulle punte e chiudendo leggermente le palpebre ne aspiro il più possibile.

Sento le risate di qualcuno e mi giro.

Lo vedo.

Il cuore salta un battito.

Sta ridendo anche lui ma quando mi vede la risata sfuma ed io abbasso lo sguardo, andando verso il bancone del locale.

"Vorrei due ciambelle bianche, un the e un latte macchiato alla cannella. Grazie." riesco a farfugliare.

Mi sento il suo sguardo addosso e per un po’ mi scalda, ma poi mi viene freddo, perché  sento dal suo respiro irregolare che è arrabbiato. Lo sento alzarsi, pagare e dirigersi fuori.

prendo la mia ordinazione e esco, ringraziando.

E’ fermo appena fuori il Cafè, appoggiato ad un muretto. Fissa l’insegna del mio negozio.

Mi fermo un attimo a guardarlo ma poi mi ricordo di Tiff e decido di portarle il tutto. Appoggio il sacchetto e le bevande sul bancone e poi esco, attraverso la strada correndo e mi fermo appena a qualche centimetro da lui. Tengo la testa bassa mentre lui mi guarda attentamente e quando alzo lo sguardo non posso fare a meno di aggrapparmi ad uno dei suoi polsi che sbucano dalle tasche.

 

Batman’s pov.

Sento la sua mano stringere il mio polso mentre incastro i miei occhi nei suoi. Sfilo la  mia mano dalla tasca e le prendo la sua. Intreccio le nostre dita e comincio a camminare.

Lei mi segue senza dire nulla, e sono sicuro che ha ancora gli occhi puntati a terra.

Entriamo nel parco e la conduco ancora per un altro tratto. Quando siamo di fronte alla panchina mi fermo.

Sta ancora guardandosi i piedi, cosi mi metto di fronte a lei. Le punte delle nostre scarpe si toccano e con l’indice e il pollice le alzo il mento.

Vedo i suoi occhi. Verdi più che mai. Rimaniamo così per una piccola eternità. Poi le lascio il mento e mi sposto con cautela, per farle capire che non la sto abbandonando.

Faccio un passo indietro, mantenendo il contatto visivo con i suoi occhi. Indietreggio ancora qualche passo e finalmente la vedo a figura intera.

"wow…" mi lascio sfuggire e finalmente vedo le sue labbra incresparsi in un sorriso.  Sorrido anche io. Senza rendermene conto. E’ sempre così con lei.

"Ecco." sussurro.

"E’ esattamente così che ti ricorderò. Sostituirò il ricordo dell’altro giorno con questo." metto le mani di fronte agli occhi e mimo un’inquadratura.

"La telecamera ti adora,baby" dico fancendola ridere. Ride. Ride. Ride.

Mi viene incontro e soffoca i singozzi nell’incavo del mio collo. Qualcosa di caldo scivola sulla mia pelle e atterra sulla mia maglia. Sta piangendo. Cerca un disperato appiglio intorno al mio collo ed io le circondo i fianchi e la schiena con le braccia.

"Shhhh"le sussurro all’orecchio, stringendola più forte.

"Scusa…" riesce a formulare tra i singhiozzi troppo forti.

"Shhhh,va tutto bene…"

Rimaniamo così per una piccola e meravigliosa eternità e quando si è calmata la riporto al negozio.

Mi guarda negli occhi e stringe un po’ più forte le nostre mani, che non si sono mai allontanate, prima di fare un passo verso la vetrata.

"Ci vediamo" sussurra dolcemente, e so che questa volta vuole che sia così

Ma prima che faccia scivolare le sue dita fuori dalla mia mano la attiro a me. Le do un piccolo bacio all’attaccatura dei  capelli.

"Solo,non lo fare più…" sussurro così piano che temo che non mi abbia sentito.

"Te lo prometto" mi rivolge un sorriso nuovo sulla sua scala dei sorrisi. E mi sa che è il mio preferito.

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Capitolo 5
*** Vaniglia ***


Rossa’s pov.

Rientro in negozio fluttuando su una nuvola di contentezza tanto da riuscire quasi a sfuggire a Tiff. Quasi.

"Ehi…" dice guardandomi divertita "…che cos’è quel  sorrisetto da Bimba-a-cui-hanno-appena-dato-un-lecca-lecca…?" poi guarda attraverso la vetrina e vede il mio supereroe che si sta incamminando verso casa e scoppia a ridere.

"Tiff… ti prego"

"Se  avessi la capacità di arrossire  sarei bordeaux!" dico

"Oh, ma chi vuoi prendere in giro,bimba?!" dice divertita

La guardo.Lei guarda me. E poi scoppiamo a ridere tutt’e due. E’ vero. Sono un tipetto troppo orgoglioso per arrossire. Di solito uso l’imbarazzo per mascherare la delusione. L’ho sempre fatto.

"Allora…? Com’è?" chiede impaziente lei dopo il nostro sfogo. Sorrido.

"Beh… è molto,…bello. Gentile.Simpatico. Divertente e..." mi si smorza la voce

"E…?" mi incita.

"E… sa di vaniglia." dico solamente.

"Vaniglia?" chiede  stupita.

"Vaniglia."

"Ok…" dice non nascondendo la sua incomprensione ma tornando a lavorare, sapendo che non avrei detto di più, ma poi si blocca.

"Oh…Ah…! Vaniglia!" dice comprendendo improvvisamente.

"Già…" dico in conferma.

"Ho sempre detestato le ragazze col profumo alla vaniglia. Sempre così scontate…"sentenzia schiettamente.

"Uhmm….chi sa perché non le soffro nemmeno io, da un po’ di tempo…?"  dico allacciandomi il grembiule.

 

Batman’s pov.

Rientro a casa e trovo le luci accese. Riconosco la figura di Sophia seduta sul mio divano. Metto giù le chiavi e mi sfilo la giacca. Improvvisamente una sensazione di vuoto mi colpisce dall’interno. Quando mi sente camminare verso il divano si gira e mi sorride.

"Ciao" la sua voce mi infastidisce, in un certo senso…

Mi limito ad un cenno della testa e vado in cucina a prendere una bottiglietta di aranciata.

"Come mai qua?" mi scivola fuori, senza volerlo.

Vedo la sua fronte corrucciarsi e forse anche una nota di delusione nei suoi occhi. Poi però alza le spalle in silenzio.

"Me ne vado se vuoi…" dice. Ed io la fisso, ragionando troppo su quella domanda . Infatti lei si alza e si infila la giacca.

Non riesco nemmeno a replicare. Come se alla mia mente non importasse. Esce sbattendo la porta ed io me ne sto ancora seduto a fissare il punto del divano in cui era seduta. E mi accorgo che avrei voluto trovarci la mia Rossa al suo posto e di non aver fatto niente per farla rimanere.

Dopo qualche ora capisco che io non volevo che lei rimanesse.

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Capitolo 6
*** AVVISO ***


Buona sera a tutti :) 
Dunque, chiaramente questo non è un capitolo, ma una piccola richiesta da parte mia.
Ho pensato che se volete che continui dovete lasciarmi una recensione, perchè sinceramente sto avendo un blocco e ho bisogno di sapere se vi piace o meno la mia storia.
Non aggiornerò finchè non vi farete sentire perciò... sbrigatevela fra voi e poi fatemi sapere. 
Amo ognuno di voi,

Simmy,X.

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