Will my heart be forever yours?

di LaylaParamour
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Kiss Me Again Underneath the Moonlight‏ ***
Capitolo 3: *** I'm Trying to Find My Place but It Might Not Be Here Where I Feel Safe‏ ***
Capitolo 4: *** I'll keep your secrets with me, right behind my teeth‏ ***
Capitolo 5: *** All the Things She Said Running Through my Head‏ ***
Capitolo 6: *** What If I Fell to The Floor Couldn't Take all This Anymore. What Would You Do, Do, Do? ***
Capitolo 7: *** A Dinner to Remember‏ ***
Capitolo 8: *** I Took a Walk Around the World, to Ease My Troubled Mind‏ ***
Capitolo 9: *** So It's True What They Say, If You Love Someone You Should Set Them Free‏ ***
Capitolo 10: *** You Take the Breath Right Out of Me, You Left a Hole Where My Heart Should Be‏ ***
Capitolo 11: *** 'Cause in the End What Are You Without Me? ***
Capitolo 12: *** Comparison Are Easly Done Once You've Had a Taste of Perfection‏ ***
Capitolo 13: *** And all the pain I put you through, I wish that I could take it all away ***
Capitolo 14: *** Hold me now, 'til the fear is leaving ***
Capitolo 15: *** If One of Us Fall, the Other One Will Soon be Following ***
Capitolo 16: *** I'm sorry that I hurt you, It's something I must live with everyday ***
Capitolo 17: *** Last Friday Night We Took too Many Shots, Think We Kissed but I Forgot ***
Capitolo 18: *** Some of us have to grow up sometimes ***
Capitolo 19: *** I knew the moment I met you, I could never lose you ***
Capitolo 20: *** Will you grow up with me? ***
Capitolo 21: *** I just wanna scream, how could this happen to me ***
Capitolo 22: *** Now I am only me when I'm without you ***
Capitolo 23: *** I'll stay with you, 'till the end of time ***
Capitolo 24: *** I can't stand the pain and I can't make it go away ***
Capitolo 25: *** Do you remember that? Do you remember that? ***
Capitolo 26: *** Do you remember that? Do you remember that? pt. 2 ***
Capitolo 27: *** I'll never give up, still waiting for you ***
Capitolo 28: *** Stolen kiss ***
Capitolo 29: *** Something is knockin' on my mind's door ***
Capitolo 30: *** I can't face this pain anymore ***
Capitolo 31: *** I though that it would never happen ***
Capitolo 32: *** I want to spend the rest of my life with you ***
Capitolo 33: *** This is Halloween, this is Halloween! ***
Capitolo 34: *** Finally, we'll live the rest of our life together ***
Capitolo 35: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo

"Tanti auguri a te, tanti auguri a te. Tanti auguri ad Hayley, tanti auguri a te! Brava Hayley stai invecchiando!" urló Jeremy.
Hayley spense le candeline che riportavano il numero 26 e poi guardò Jeremy ridendo.
"Dai, facciamo le foto!" disse Daniela entusiasta.
Si, anche lei ci aveva raggiunto dopo aver mollato l'universitá.
"Io passo, scusate" accennai un sorriso.
"Ma come?! Non puoi non fare le foto il giorno del compleanno della tua ragazza!" mi rimproverò Chiara.
"No, va bene così" disse Hayley fissandomi.
Mi dileguai.
Fondamentalmente questa era la situazione: Daniela e Justin vivevano felici e contenti, lo stesso valeva per Chiara e Taylor. Io e Hayley.... Bè noi stavamo attraversando una fase un po' brusca. Non per colpa sua, anzi. Era prettamente colpa mia.
La vita in tour era movimentata e davvero stupenda.
Spesso mi ritrovavo a suonare con Taylor e ci divertivamo molto, lui mi insegnava sempre cose nuove. 
Jeremy non faceva altro che fare scherzi alle ragazze, me esclusa infatti, la maggior parte delle volte, coinvolgeva anche me. Inutile dire che le ragazze ci bestemmiavano.
Hayley riusciva a ritagliarsi un po' di tempo per me, soprattutto dopo i concerti. Facevamo lunghe passeggiate e stavamo insieme quasi fino al mattino.
Di tutto il gruppo solo Hayley era a conoscenza di quello che mi stava balenando nella testa in quel periodo, glielo avevo detto in tutta sincerità.
L'unica cosa che fece quando finii di parlarle, quel giorno, fu andarsene.
Cosa avevo in testa?
Volevo partire, volevo tornare nella mia cittá.

ANGOLO DELL'AUTRICE!
Ed eccomi qui con il sequel de "La sveglia non suona più per me!". Sono felice di essere arrivata addirittura al sequel di questa storia, considerando che era iniziato tutto come un gioco per me. Già dal titolo e da questo prologo di capisce che ci sono già dei problemini e voi direte "Ah bè, cominciamo proprio bene!" ahahah. Lo so, lo so. Ma ho uno sviluppo abbastanza interessante per tutta la storia quindi spero di farmi perdonare ahahah. E' ovvio che, nell'immagine, la Hayley felice a sinistra e la Hayley triste a destra hanno un senso, poi c'è la mano di Ronnie (che in realtà sarebbe la mia ahahah) al centro che stringe il suo i-pod mentre ascolta Last Hope.
Bè a questo punto vi lascio! Alla prossima! :D
Ovviamente ringrazio la mia amica Daniela che, ormai, ho ufficialmente assunto come dipendente ahahah. Grazie sia per il riassunto di presentazione della storia che per l'immagine! Thank you! Ti voglio bene :3

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Capitolo 2
*** Kiss Me Again Underneath the Moonlight‏ ***


1. Kiss Me Again Underneath the Moonlight

"Usciamo tutti insieme?"  chiese Taylor.
"Ma stasera non avete il concerto? Non dovreste provare?" chiesi.
"Abbiamo tutto il pomeriggio per provare, un po' di tempo tutti insieme non ci fará certo male" rispose.
"Si.... Certo" disse Hayley decisamente poco convinta.
"Siamo invitati anche noi?" chiese Jeremy subentrando con Kat.
"Certamente!" urlicchiò Hayley buttandosi addosso a lui.
Presi il mio giubbotto di pelle e lo indossai.
New York era davvero enorme e stupenda, non ci ero mai stata e girare in un cittá così grande rispetto alla mia cittá natale, mi faceva sentire una formica.
"Ehi" Kat mi si avvicinò.
"Ehi Kat" sorrisi.
"Ti vedo un po' giù in questi giorni, sei completamente diversa dalla ragazza che ho conosciuto l'anno scorso"
Annuii.
"Ti va di parlarne?"
"Sto.... Avendo dei problemi con Hayley"
"Problemi di cuore?"
"Non esattamente.... É più un problema mio"
"Perchè?"
"Io.... Credo di voler tornare nella mia città. Non che non mi trovi bene qui, voi siete fantastici ma ho bisogno di tornare un po' nella mia realtá"
"Hayley lo sa?"
Annuii "Però appena gliel'ho detto non ha esitato ad andarsene"
"É difficile per lei"
"Lo so, ma non ho problemi con lei. La amo ma ho capito che forse non è la vita adatta a me"
"Prova a parlarle di nuovo. E fatti ascoltare questa volta, spiegale le tue ragioni. Hayley è una persona ragionevole, almeno fino ad ora lo è sempre stata, sará difficile accettarlo ma penso che alla fine capirá"
Sorrisi "Grazie"
Hayley non diede cenno di avvicinarsi a me durante quella passeggiata di gruppo, non aveva tutti torti. Andarmene avrebbe significato allontanarmi da lei, non volevo lasciarla ma a quanto pare era necessario. Non potevo vievere in una realtá che non mi rappresentava, sono stata un anno con loro ed è stato stupendo. Eppure il fatto di non potermi realizzare mi tormentava sempre, non mi piaceva il pensiero di dover 'gravare' sulle spalle di qualcun altro. A quanto pare Daniela e Chiara non erano dello stesso avviso, non a caso loro vivevano tranquillamente la loro vita insieme ai loro ragazzi. Avrei potuto benissimo farlo anche io, ma non sono mai stata abituata a pensare nell'ottica della 'mantenuta'.
"Ronnie hai capito??" Chiara agitò la mano davanti ai miei occhi, interrompendo i miei pensieri.
"Eh? Cosa?" chiesi tornando alla realtà.
"Tu vivi nel mondo dei sogni!" mi rimproverò "Comunque abbiamo appena detto che dovremmo tornare a casa, i Paramore devono provare"
Annuii e quindi ci avviammo verso casa.
Justin era stranamente nervoso quel giorno e Daniela non faceva altro che peggiorare la situazione.
"Eddaiii! Dimmi che cosa ti passa per la testa! Dai, dai, dai!" continuava a ripetere punzecchiandolo.
"Nulla! Stai tranquilla" rispondeva.
E continuarono così per tutta la strada del ritorno.
"Ronnie ho bisogno di te" disse Justin, una volta arrivati a casa.
"Dimmi"
"Possiamo parlarne.... In privato?"
Annuii e ci appartammo nella camera insonorizzata.
"Tu sai suonare la chitarra"
Annuii.
"E sei brava"
Annuii poco convinta.
"Incredibilmente brava"
"Ok J, arriva al punto"
"Il punto è che...." si avvicinò al mio orecchio. Quello che mi disse fu poco più di un sussurro.
Lo guardai con espressione esterrefatta che subito si trasformò in un sorriso a 32 denti.
Mi ci buttai addosso e lo abbracciai, lui cominciò a ridere.
"Allora lo farai?"
Annuii animatamente.
"Grande! Sapevo di poter contare su di te! E mi raccomando, acqua in bocca" mi fece l'occhiolino.
 
Il pomeriggio Chiara, Daniela e Taylor decisero di uscire.
Ed io rimasi con Hayley, Jeremy e Justin a provare 'The Only Exception'.
Seppi che anche il resto della band era a conoscenza di quello che la mattina mi aveva detto Justin. Ci organizzammo in questo modo: io sarei rimaste nel backstage e al momento di 'The Only Exception' Taylor mi avrebbe lasciato il posto, solo per quella canzone.
"Quindi avete capito tutto? A questo punto della canzone io mi fermerò, e anche tu Hayley. Quindi scenderò dalla mia pedana. Nel frattempo Jeremy, Ronnie e il batterista continueranno a suonare" affermó Justin, facendo dei disegnini non molto realistici su un foglio.
Annuimmo.
"Devo vestirmi in modo particolare?" chiesi.
"Mmm... Non lo so, come preferisci e come ti senti più comoda"
"D'accordo"
Provammo e riprovammo quella canzone, anche fermandoci nel punto della canzone in cui Justin ci aveva indicato.
Alla fine eravamo stremati e pronti per quella sera.
 
Il concerto era all'aperto, sotto un manto di stelle e sotto la luce della luna che illuminava il palco, era cominciato da una mezz'oretta e la canzone che seguiva a quella in corso era proprio The Only Exception. Per l'occasione avevo indossato una camicia bianca, pantaloni neri e scarpe nere. Non che la camicia fosse poi così comoda per suonare, ma per l'avvenimento mi sembrava adatto indossare qualcosa di elegante.
La canzone terminò e Taylor si catapultò fuori dal palco.
"Mi raccomando!" mi diede una pacca sulla spalla e mi porse la chitarra acustica che misi a tracolla.
Gli sorrisi, feci un respiro profondo e salii sul palco.
Il pubblico mi accolse con le urla e gli applausi, io sorrisi semplicemente e feci un piccolo inchino. Guardai Justin che annuì. Attaccai con la chitarra. 
 
When I was younger 
I saw my daddy cry
And curse at the wind
broke his own heart
And I watched
As he tried to re-assemble it
 
And my momma swore
That she would never let herself forget
And that was the day that I promised
I'd never sing of love
If it does not exist
 
But darlin',
You are the only exception,
But you are the only exception,
But you are the only exception,
You are the only exception
 
Maybe I know somewhere
Deep in my soul
That love never lasts
And we've got to find other ways
To make it alone 
Keep a straight face
And I've always lived like this
Keeping a comfortable
Distance
And up until now I had sworn to myself
That I'm content with loneliness
Because none of it was ever worth the risk
 
Hayley si fermò al contrario mio e di Jeremy che continuammo a suonare. Il pubblico continuò a cantare, ignaro di quello che stava per succedere.
"Bene" cominciò Hayley "Vorrei chiamare qui, su questo palco, Daniela. Dovrebbe essere tra di voi"
Il pubblico cominciò a guardarsi attorno, poi Daniela si fece avanti e, aiutata dalla security, salii sul palco.
Daniela mi guardò con aria interrogativa ed io le sorrisi.
Si guardava attorno spaesata.
Justin scese dalla pedana, dopo aver lasciato la chitarra e le si avvicinò.
Hayley gli diede il microfono.
"Figo" disse Justin "Ho sempre sognato di tenere questo microfono tra le mani"
Tutti risero. Io mi affiancai a Jeremy che, come me continuava a suonare. Ci raggiunse anche Hayley.
"Bene" iniziò Justin "Sono sicuro che in questo momento ti starai chiedendo che ci fai qui, e cosa ci faccio io qui di fronte a te, quando invece dovrei stare alla mia postazione a suonare. Ho fatto uno strappo alla regola perchè..." respirò profondamente "Perchè ti amo e, come dice questa canzone, you are the only exception. Si, l'unica eccezione che mi ha spinto a fare quello che sto per fare stasera, quindi..." si inginocchió di fronte a Daniela che sbarrò immediatamente gli occhi. Il pubblico che, evidentemente aveva già intuito tutto, comiciò ad urlare. Justin prese una piccola scatolina dalla tasca e la aprì "Quindi Daniela, vuoi sposarmi?"
Per tutta risposta Daniela lo baciò, tutti applaudirono. Hayley riprese il suo microfono.
"Bè, penso che sia proprio un si" disse Hayley ridendo al microfono.
Justin mise l'anello al dito di Daniela.
"Direi che è ora di regalarvi un primo ballo" sorrise Hayley. Riprendemmo suonare tutti insieme.
 
Well you are the only exception,
You are the only exception,
You are the only exception,
You are the only exception
 
I've got a tight grip on reality 
But I can't let go what's in front of me here
I know you're leaving in the morning
When you wake up
Leave me with some kind of proof
It's not a dream
 
Woaah...
 
You are the only exception,
You are the only exception,
You are the only exception,
You are the only exception,
You are the only exception,
You are the only exception,
You are the only exception,
You are the only exception,
 
And I'm on my way to believing,
Oh and I'm on my way i believing.
 
Terminammo la canzone e il pubblico cominciò ad urlare il mio nome. Mi inchinai imbarazzata, cercai lo sguardo di Hayley che però non trovai. Guardai Jeremy che mi regalò un pollice in su. Accennai un sorriso e uscii dal palco. Lasciai la chitarra.
Nel backstage mi incrociai con Justin che stava tornando sul palco.
"Ronnie!" mi abbracciò "Sei stata fantastica, ci tenevo tanto che fossi lì sul palco con noi"
Accennai un sorriso e lui ritornò sul palco.
Incontrai anche Daniela.
"Ronnieeee!" mi abbracciò anche lei "Bastarda! Sapevi tutto e non mi hai detto nulla!" mi diede un buffetto sul braccio.
"Era una sorpresa" ribattei ridendo.
"Era bello averti sul palco a suonare per me e Justin"
Sorrisi "E per me è stato bello suonare per voi due piccioncini"
Rise.
"Come mai non sei vicino al palco?" chiese.
"Ehm... Io non mi sento molto bene, penso che tornerò a casa" mi grattai la nuca.
"Vuoi che ti accompagno?"
"No no... Tranquilla" risi istericamente.
"Allora a più tardi" sorrise e io mi dileguai.
Non ero mai stata brava a mentire, mi sentivo benissimo in realtà. Non avevo mal di testa, o mal di stomaco. Più che altro mi faceva male qualcosa all'altezza del petto, all'interno della gabbia toracica. Mi faceva male il cuore, al solo pensiero di non aver incontrato lo sguardo di Hayley nemmeno per una volta durante il concerto, nemmeno durante 'The Only Exception'. In fondo di cosa mi stupivo? Se eravamo arrivate a quel punto, era solo e soltanto colpa mia.

ANGOLO DELL'AUTRICE!
Puntuale come un orologio svizzero a pubblicare ahahah. Qui già si comincia a rientrare nel vivo della storia, ovviamente con una bellissima notizia, la proposta di Justin a Daniela ahahah. Volevo cominciare in questa maniera particolare e spero che vi sia piaciuta la mia decisione e, di conseguenza, il capitolo!
Ringrazio Lonni per aver recensito e per aver messo la mia storia tra le seguite :D
Ringrazio anche icon if the darkness per aver messo la mia storia tra le seguite :D
Ringrazio i lettori che continuano a seguirmi :D
Ringrazio le mie amiche :D
Alla prossima!!

 

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Capitolo 3
*** I'm Trying to Find My Place but It Might Not Be Here Where I Feel Safe‏ ***


2. I'm Trying to Find My Place but It Might Not Be Here Where I Feel Safe‏

"Finalmente abbiamo un po' di tempo libero per goderci un po' di vacanze" affermò Taylor stendendosi sul divano.
"Che pelandrone!" Chiara gli schioccò un bacio sulla fronte.
"Non sei tu quella che suona quasi ogni sera sul palco, quindi sei pregata di tacere e di venire qui a coccolarmi" la tirò per un braccio facendola stendere accanto a lui.
Scendendo le scale, arrivarono anche Daniela e Justin, mano nella mano.
"Buongiorno!" urlicchió Daniela.
"Ecco i futuri sposi!" Kat abbracciò Daniela e poi Justin "Non potete immaginare quanto sia felice"
In tutto ciò io e Jeremy eravamo seduti al tavolo, a fare colazione e a osservare la scena mezzi addormentati.
"Secondo te come fanno ad essere così attivi di mattina?" chiese Jeremy.
Lo fissai "E tu come fai a formulare una domanda a quest'ora?"
"L'hai appena fatto anche tu"
Annuii. Quando mi ero svegliata quella mattina Hayley non c'era, come da un po' di tempo a quella parte non dormiva più con me, e lasciava bigliettini per informare di dove fosse andata. Quella mattina era andata a fare la spesa visto che avevamo il frigo completamente vuoto.
"Comunque Ronnie, dobbiamo parlare" disse Jeremy ad un certo punto.
Lo guardai stranita. Quella frase era capace di farmi pensare a tutta la mia vita e a cosa avessi fatto di male per meritarmi quella 'minaccia'.
Jeremy si alzò e mi fece segno di seguirlo. Così feci.
Ci chiudemmo nella mia camera da letto e lui si sedette, io accanto a lui.
"Allora, che sta succedendo?" chiese fissandomi.
"Eh?"
"Tra te e Hayley, pensi che non si noti l'aria glaciale quando siete insieme nella stessa stanza?"
"Già"
"Quindi?"
"Quindi... Sto entrando in crisi"
"Non vuoi più stare con lei?"
"Non è questo, è che sento come se non appartenessi a questa realtà, ho bisogno di staccare un po' e di tornare alla vecchia vita. Ho provato a parlarne con Hayley ma non vuole ascoltarmi"
Mi poggiò una mano sul ginocchio "Sono sicuro che capirà se glielo dici come lo hai detto a me adesso. Ti ama e rispetterà la tua scelta, ma sarà meglio per te se torni il più presto possibile"
Sorrisi "Che fai, mi minacci?"
"Si, non mancheresti solo ad Hayley ma anche a tutti noi, sei parte di noi adesso" mi prese il braccio sinistro e mi indicò il tatuaggio del logo dei Paramore "Questo è l'esatta dimostrazione che tu sei un pezzo della nostra anima. E non puoi andartene per sempre, quando Hayley pensò di 'regalarti' anche questo tatuaggio chiese il consenso anche a noi e tutti fummo d'accordo sul fartelo fare, e sai perchè?"
Scossi la testa.
"Perchè sei diventata fondamentale per noi, sia per i Paramore che per ogni singola persona nei Paramore. Perchè pensi che Justin abbia voluto te sul palco durante 'The Only Exception' per la proposta, al posto del fratello?"
"Perchè era una sorpresa per Daniela e pensava che le avrebbe fatto piacere?"
"Non solo per quello. Lui ha molta fiducia in te, e per quello che avrebbe dovuto fare pensava che la tua presenza avrebbe dato un'atmosfera tutta nuova, perchè era la tua amica la protagonista in quel momento e tu ti sentivi come se fossi nei panni di Daniela, vero?"
Annuii.
"Bè, si sentiva da come suonavi, riesci a dare l'idea di quello che provi attraverso lo strumento. Non sei brava ad esprimere i tuoi sentimenti per questo trovi un mezzo per farlo, nel tuo caso la chitarra"
Lo guardai esterrefatta.
"Si, potrei diventare psicologo" disse ridendo "Appunto per il fatto che non riesci ad esprimere i tuoi sentimenti, che ne pensi di dire ad Hayley quello che provi in questo periodo con una canzone?"
"Non è una brutta idea, però penso che sia meglio se le parlo normalmente. Non potrò sempre esprimere quello che ho dentro con la chitarra" risi.
"Giusto, hai ragione"
Annuii.
"Quindi, quando torna, ti consiglio subito di parlare con lei. É davvero insopportabile vedervi così fredde l'una con l'altra"
"Grazie Jeremy" lo abbracciai "Sei fantastico"
"Non ringraziarmi, lo faccio con piacere" mi diede un bacio sulla guancia.
Insieme ritornammo dagli altri, al piano di sotto.
Hayley ritornò abbastanza tardi e appena entrò in casa cominciò a sistemare gli alimenti al proprio posto.
Jeremy, con dei segni, mi incoraggiava a parlarle, ma per come girava per casa in fretta e furia non sembrava averne la minima voglia.
"Hayley... " dissi mentre la rincorrevo tra il frigo e la credenza.
Non rispose.
"Ehm... Hayls..."
Secondo tentativo fallito.
"Hayley..." le sfiorai una mano.
Si voltò di scatto e mi fece sobbalzare "Che vuoi?!" urlò.
Tutti si voltarono verso di noi, ed io mi sentivo piccola piccola di fronte ad Hayley.
"I-io... Dovrei parlarti... In privato..." dissi spaventata.
"Scusa ma ora non ho tempo, devo cucinare"
"Posso farlo io" Kat si avvicinò.
"No, posso farlo io. Tranquilla"
Jeremy subentrò "Magari ha qualcosa di importante da dirti"
"Ma non sapete farvi i cazzi vostri?!" urlò. Sembrava impazzita.
"Ma che succede?" chiese Daniela.
"Fanculo" Hayley buttò sul tavolo quello che aveva in mano e si diresse verso le scale, a passo svelto.
La fissai e poi decisi di rincorrerla "Hayley!"
"Lasciami in pace!" urlò e stava per chiudere la porta della sua camera, ma fortunatamente riuscì a bloccarla e ad infilarmici dentro.
"Sei pregata di uscire" si teneva a grande distanza da me.
"Hayley, ho bisogno che tu mi ascolti"
"Non voglio sentire le cazzate che mi dirai"
Era arrabbiata. Anzi, furiosa.
"Non sono cazzate, Hayley. Ho bisogno che tu voglia ascoltarmi e che tu cerchi di comprendermi"
"Non ti comprendo più da qualche settimana"
"Ti chiedo solo di ascoltarmi"
"Si, ascoltare la fine della nostra storia"
"Hai frainteso, quanto te ne stavo parlando la prima volta, visto che te ne sei andata. Non voglio lasciarti"
"Ma se sarai tu la prima a stare male perchè non potremo stare insieme?!" mi si avvicinò "Andartene corrisponderebbe a finire qui la nostra storia!"
"Io ti amo Hayley"
Scosse la testa.
"Credimi Hayley, io sto bene qui con voi ma non sto concludendo niente. Viaggiamo, assisto ai vostri concerti, suono qualche volta e basta. Pensavo che fosse davvero questa la vita che volevo, ma mi sono ricreduta. Non sono mai stata abituata ad essere mantenuta da qualcuno, me la sono sempre cavata da sola e io ora mi sento spaesata. Ho bisogno di tornare nella mia città, riprendere l'università e trovare un lavoro"
"Ecco, vedi?? Trovare un lavoro, l'università e magari anche un'altra ragazza! Tu non ritornerai mai più!"
Aveva gli occhi lucidi.
"Non è così, io tornerò perchè sono legata a voi. Ma devi capire che adesso, in questo momento, io sto vivendo in un sogno. Non il mio sogno però, il tuo Hayley"
Scoppiò a piangere.
L'abbracciai ma mi respinse "Lasciami!" 
"Non fare così"
"Come puoi dirmi di non fare così?" singhiozzò "Tu... " si bloccò "Tu sei la persona più importante per me!" mi diede una spinta "Perchè te ne devi andare?!" un'altra, poi si poggiò disperatamemte sul mio petto e cominciò a colpirlo con pugni che, in realtà, non facevano tanto male fisicamente. Facevano più male alla mia anima.
La strinsi a me e questa volta non si allontanò.
"Mi dispiace" dissi.
Non ottenni risposta, continuava a singhiozzare ininterrottamente. Le posai un bacio sui capelli.
"Parti più presto che puoi" singhiozzò.
"Cosa?" chiesi.
"Parti anche oggi stesso, non sopporterei di vederti ancora in giro per casa"
"Ma..." cercai di obiettare.
"Per favore" si allontanò da me e si asciugò gli occhi. Mi fissò "Ti supplico"
Annuii.
Appena uscii dalla camera in cui io e Hayley avevamo discusso, chiesi a Jeremy di prenotarmi un volo per quella sera stessa, per l'Italia.
 
ALL'AEREOPORTO...
"Quando torni?" chiese Daniela.
"Non lo so, ma non troppo tardi. Non vi accorgerete nemmeno che sono partita" risi istericamente.
"Non credo" disse Jeremy abbacciandomi.
Sorrisi.
"Mi raccomando torna presto" Kat mi regalò un grande sorriso "Sei come una figlia per noi"
"Grazie Kat"
"Spero che tornerai quando io e Daniela ci sposeremo" disse triste Justin.
"Perchè avete già deciso la data?" chiesi esterrefatta.
"No ma se per farti tornare presto dobbiamo sposarci subito, lo faremo"
Risi "Sei un tesoro" lo abbracciai.
"Giuro che non arriverà un momento in cui ti capirò del tutto" Taylor mi fissò.
"Sono così complicata che uno psicologo impazzirebbe per capirmi" sorrisi.
"Mi raccomando torna presto" disse Chiara. Mi abbracciò e si aggiunse anche Daniela.
Mi avvicinai ad Hayley.
"Ragazzi" disse Jeremy "Vi va di prendervi un caffè con me?" chiese, e tutti annuirono.
Se ne andarono, lasciandoci sole.
"Sei ancora convinta di voler partire?"
Annuii.
"Allora..." abbassò lo sguardo "Io... Credo che sia meglio se ci lasciamo"
La fissai esterrefatta "Perchè?"
"Non voglio aspettare qualcuno che non tornerà"
"Io tornerò"
"Non puoi saperlo"
"Io sono legata a te e agli altri. Non voglio lasciarvi"
"Ma io voglio lasciare te"
"Non ti capisco"
"Siamo in due"
Scossi la testa "Non mi dai nemmeno la possibilità di salutarti?"
"No, sarebbe inutile"
Annuii "Allora ciao" dissi rammaricata.
"Ciao"
Andai all'imbarco dell'aereo.
Mi sedetti in corrispondenza dell'ala dell'aereo, vicino al finestrino. Misi gli auricolari e schiacciai il tasto play. Le note di Misguided Ghosts cominciarono a risuonare nella mia testa.
POV HAYLEY
Andai dagli altri.
"Ehi Hayls" disse Taylor.
Accennai un sorriso.
"Vi siete salutate?" chiese Jeremy.
Esitai "Io... L'ho lascita"
"Che cosa?!" urlarono all'unisono.
Le altre persone che erano nell'aereoporto ci fissarono.
"Come sarebbe 'L'ho lasciata?'" chiese Jeremy.
"Non volevo che si sentisse legata a me, se trovasse un'altra ragazza almeno potrà rifarsi una vita"
"Non lo farebbe mai, eri l'unica per lei" disse Daniela.
"Ci starai male Hayley, come anche lei, lo sai?" chiese Kat.
"Lo so... Lo so"
 
ANGOLO DELL'AUTRICE!
Bene bene bene. Nuovo capitolo un po' tenero e un po' triste. Mi è piaciuto molto scrivere la parte in cui Ronnie parla con Jeremy, diciamo che è come lo immagino io, un ragazzo tenero appresivo ma che allo stesso tempo reagisce se non gli sta bene qualcosa (in seguito si vedrà questo suo lato).
La parte con Hayley è stato davvero uno strazio da scrivere. Da quando ho cominciato questa seconda parte della fanfiction non si sono mai rivolte la parola praticamente e, per l'unica volta che lo fanno, litigano.
Vabe basta mi sento logorroica ahahah.
Ringrazio Lonni per la recensione ^-^
Ringrazio i lettori :)
Ringrazio le mie amiche :D
Alla prossima!

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Capitolo 4
*** I'll keep your secrets with me, right behind my teeth‏ ***


3. I'll Keep Your Secrets with Me, Right Behind my Teeth‏

Aprire quella porta richiese una grande forza di volontà. Avevo deciso di ritornare nella casa che i Paramore avevano comprato quando vennero nella mia città. Aprii la porta e un'ondata di ricordi mi investì. Tutti i momenti che passammo insieme io ed Hayley, con gli altri in quella casa, riaffiorarono.
Trascinai la valigia all'interno della casa e la lasciai nel soggiorno. C'era aria viziata, in fondo era da un anno che nessuno metteva piede in quella casa. Aprii le finestre a lasciai che l'aria entrasse. C'era da fare molto lì dentro, a partire da una bella pulizia generale.
Prima, però mandai un messaggio a Chiara.
 
Ore: 6.58
A: Chiara
Sono arrivata sana e salva a casa ahahah. Avvisa gli altri e salutali da parte mia. Kisses!
 
Pulii la casa da cima a fondo con la musica che risuonava in tutte le stanze. Quando terminai era arrivato il pomeriggio. Mangiai solo una mela perchè non avevo molta fame.
Dopo aver vissuto per tanto tempo con molte persone attorno, non ero più abituata a vivere da sola. In ogni caso non dovevo pensarci, ormai ero tornata nella mia cittá e non potevo più tornare indietro.
 
Mi recai all'universitá nel tardo pomeriggio.
"Buongiorno" dissi allo sportello dove c'era la segretaria "Ehm, io sono stata in viaggio d'istruzione per un anno, ovviamente sono fuori corso, quindi volevo chiedere se fosse possibile assistere comunque alle lezioni del primo anno per poi dare gli esami"
Mi squadrò da sopra gli occhiali "Si" disse poco convinta.
Annuii "Quindi posso entrare in classe?" chiesi.
"Si" rispose di nuovo.
Mi chiesi se fosse l'unica parola che conoscesse.
"Quale aula?"
"8"
"Grazie" mi dileguai. Allora non era l'unica parola che conosceva.
Appena entrai non c'era nessuno. Evidentemente non era ancora cominciata la lezione.
Mi sedetti e tirai fuori dalla mia borsa a tracolla un quadernetto per gli appunti e una penna, con cui cominciai a giocare, passandomela tra le dita.
Sobbalzai quando, improvvisamente, qualcuno sbattè, quella che doveva essere una cartella, sul banco adiacente al mio. Fissai la figura. Alta, capelli lunghi e biondi con una ciocca azzurra sul ciuffo. Aveva anche un piercing al naso. Si sedette sulla sedia accanto alla mia.
Decisi di farmi i fatti miei, non sembrava una tipa loquace, e sembrava anche al quanto nervosa.
Il professore entrò portando dietro di sè una lunga fila di studenti. Così la lezione di anatomia cominciò.
Riempii 3 pagine di appunti, non mi ero persa una sola parola di quello che disse e poi, essendo una materia che mi interessava, ero più propensa a stare attenta. Notai che anche la ragazza accanto a me aveva molti appunti.
Alla fine della lezione lei si alzò e se ne andò. Io la rincorsi e, fortunatamente, riuscii a fermarla a qualche passo dalla porta di ingresso dell'aula in cui avevamo appena fatto lezione.
"Scusa!" dissi.
Si voltò "Si?"
Aveva dei profondi occhi color ghiaccio.
"Ah... Ehm s-sei al primo anno?" chiesi, e non potevo pensare a domanda più stupida. Cretina Ronnie! É ovvio che se stava in classe con te era del primo anno!
"Si"
"Mi chiedevo se potessi passarmi gli appunti delle altre materie, purtroppo sono fuori corso e ho bisogno di recuperare"
"Fuori corso? Davvero?"
Annuii.
"Eppure sembri una ragazza intelligente"
"Non sono stata bocciata, tranquilla" dissi ridendo "Sono stata solo in viaggio di istruzione"
"Ecco, mi sembrava strano. Già da quando ti ho vista in classe mi sono detta 'Mmmm... Questa sarà una nuova arrivata, sicuramente un po' secchiona'" rise.
Incrociai le braccia finta offesa "Potrei dire lo stesso di te che hai preso tutti quegli appunti"
Sorrise "Comunque, si posso darti gli appunti"
"Ok grazie!" sorrisi.
Ci fissammo per un bel po' di tempo in un silenzio imbarazzante.
"Comunque...." dicemmo al'unisono. Ridemmo.
"Vai prima tu" dissi.
"Io sono Alexis" mi tese la mano.
"Anche io avevo intenzione di presentarmi ahahah. Io sono Veronica, ma puoi chiamarmi Ronnie se preferisci" le strinsi la mano.
"Ok Veronica Ronnie"
Risi "O uno o l'altro"
"Ok allora Ronnie, Veronica è troppo lungo!"
"Figuriamoci se mi fossi chiamata Ermenegilda"
Mi guardò in modo strano "Perchè dovresti chiamarti Erme qualcosa??"
"Era un esempio" le diedi un buffetto.
Sorrise "Ti va di prendre un caffè?" chiese.
"D'accordo dissi sorridendo"
Quel caffè si trasformó, per me, in una cioccolata calda. Non perchè non mi piacesse il caffè ma avevo proprio voglia di cioccolata.
"E quindi sei andata in viaggio di istruzione?"
"Già" soffiai nel bicchiere per far raffreddare la bevanda.
"Dove sei stata?"
"America"
"Figo! Dove?"
"New York poi Austin poi Nashville poi....."
"Momento, momento, momento" disse agitando le mani "Come hai fatto ad andare in tutti questi posti??"
"Bè, con un anno a disposizione puoi fare di tutto"
"Si ma giá questi tre sono posti che si trovano ad una distanza grandissima l'uno dall'altro. Non oso immaginare le altre città che hai visto"
Risi "Lo so, sembra assurdo"
"Sei andata da sola?"
Sussultai. Mi ritornarono in mente i Paramore e le mie amiche "Non esattamente"
"Con delle amiche?"
"Si anche con loro" risposi sorseggiando la cioccolata.
"Anche?" chiese scrutandomi.
"Si... Ehm..."
"Il tuo ragazzo?"
"Ragazza"
"Sei omosessuale?"
"Si, spero che non sia un problema per te" dissi ridendo istericamente.
"Ma che scherzi?! Ho sempre desiderato avere un'amica a cui piacciono le ragazze!"
"Strano desiderio" risi.
Sorrise "É un tasto dolente la tua ragazza o ti va di parlarne?"
"Ex ragazza... Purtroppo"
"Perchè ex?"
"Mi... Ha lasciata quando stavo per imbarcarmi sull'aereo per tornare qui"
"Perchè?"
"Non credo che volesse lasciarmi veramente, penso che l'abbia fatto per lasciarmi libera"
"Lo pensi davvero o lo speri?"
"Direi più la seconda" sorrisi amaramente.
"Come si chiama?"
"Hayley"
"Figo! Come la cantante dei Paramore!" disse con un sorriso che andava da un orecchio all'altro.
"É lei"
Le si spense il sorriso "Cosa?"
"Hayley Williams è.... Era la mia ragazza"
"Giura!"
"Giuro" dissi ridendo.
"Hai conosciuto i Paramore e sei stata con Hayley Williams?!"
Annuii.
"Wow. Devi averla proprio colpita"
"Sono stata solo me stessa"
"Ma era etero. Se ha deciso di stare con te avrà visto qualcosa di diverso che le ha fatto pensare 'Cazzo è questa la persona con cui voglio stare'. Capisci?"
Annuii.
"Scusa, continuo a parlare di lei. Dovrei solo starmi zitta"
"No tranquilla" sorrisi "Mi piace parlarne, perchè sia lei che i Paramore sono stati fondamentali per me. Mi hanno salvato la vita"
"Scommetto che hai un brutto passato"
La fissai stranita "Come l'hai capito?"
"Gli occhi sono lo specchio dell'anima" fece spallucce.
Sorrisi "Non ho mai creduto a questa idiozia però... Si, ho un brutto passato"
Annuì "Ti va di raccontare?"
Non risposi.
"Se hai paura che ne parli con qualcuno tranquilla, terrò i tuoi segreti con me" sorrise.
Ricambiai il sorriso.
Le raccontai gran parte del mio passato. Momenti belli e brutti, passammo praticamente tutto il giorno in quel bar ed io mi sentivo una logorroica. Lei mi ascoltò semplicemente ogni tanto annuiva, ma non giudicava. Mi ispirava fiducia e, non so perchè, ma mi sembrava che si ritrovasse in alcune cose che le avevo raccontato. Fu un giorno particolare, in fondo non incontri tutti i giorni delle persone che si offrono di ascoltarti. Ero felice. Felice di aver trovato una nuova amica.

ANGOLO DELL'AUTRICE!
Ciaooooo ragazzi! Eccomi con il nuovo capitolo! La nostra Ronnie è tornata a casa, alla sua vita di sempre e trova una nuova amica, Alexis. Chissà cosa rappresenterà in futuro questa nuova amica per lei... vi lascio ovviamente con il dubbio ahahah.
Anyway! C'è una cosa che vorrei chiedervi, la mia amica Daniela ha scritto una bellissima one-shot, sempre a tema Paramore, che mi ha dedicato (la ringrazio ancora). Vi chiedo di farci un salto e magari di lasciare le vostre opinioni, le farebbe molto piacere. La fanfiction si chiama "When a band becomes your lifeline"  che potete trovare qui:
 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2624906&i=1
Ora vi lascio maaaa primaaaaa
Ringrazio Lonni per la recensione ^_^
Ringrazio i lettori ^_^
Ringrazio le mie amiche ^_^
Alla prossima!

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Capitolo 5
*** All the Things She Said Running Through my Head‏ ***


4. All the Things She Said Running Through my Head
 

POV HAYLEY

"Credete che lei conosca questa canzone??" chiesi al microfono indicando una ragazza. Tutti urlarono.
"Allora vieni sul palco!"
La security l'aiutò a salire, ed io l'accolsi con un forte abbraccio.
"Come ti chiami?"
"Madison"
"Madisooon!" urlai al microfono.
Cantammo insieme Misery Business e lei era abbastanza brava, ci divertimmo molto. 
Non so perchè ma avevo una sorta di senso di rivalsa contro Ronnie. Mi piaceva pensare che lei, vedendo i concerti, pensasse che io fossi attratta da qualcun'altra. Mi avvicinai a Madison per salutarla, l'abbracciai e poi le diedi un lieve bacio a fior di labbra e tutti urlarono. Le sorrisi e le feci l'occhiolino. Lei uscì dal palco con un sorriso ebete sulla faccia. Era carina, e molto attiva.
Alla fine del concerto ringraziai il pubblico e uscii dal palco. Camminavo tranquillamente per i corridoi del backstage quando mi sentii tirare per la spalla.
"Ma che cazzo ti salta in mente?!" urlò Jeremy fissandomi negli occhi.
"Qual é il tuo problema?" chiesi stizzita.
"Ti rendi conto di cosa hai fatto sul palco?"
"E quindi?"
Nel frattempo subentrarono anche Taylor, Kat, Chiara e Daniela.
"Hayley..." disse Taylor fermandosi davanti a me.
"Che vuoi anche tu??"
"Non mi sta piacendo come ti stai comportando" disse rammaricato.
"Non devo rispondere a nessuno delle mie azioni"
"Hayley, scusa se te lo dico, ma tu non sei quella che ti stai dimostrando" intervenne Kat prendendo la mano di Jeremy per tranquillizzarlo.
"Sono cambiata. Non è un reato"
"Forse non siamo nella posizione per parlare" cominciò Daniela.
"Ma non è rispettoso, sia nei confronti di te stessa che nei confronti di Ronnie" terminò Chiara.
"Ronnie non c'entra un cazzo! E ora me ne vado!" scostai tutti e decisi di entrare nel camerino per cambiarmi.
Sbattei la porta alle mie spalle e mi cambiai. Indossai dei jeans strappati e una felpa con il cappuccio. Presi il mio ipod e uscii dal luogo del concerto.
Mi misi il cappuccio in testa e le cuffie nelle orecchie. Il volume era al massimo e, nella mia testa, risuonavano rabbiose le note di I Hate Everything About You dei Three Days Grace.
Eppure i miei pensieri riuscivano a superare il volume alto della musica, facevano decisamente più casino. Ripensavo a tutto quello che Ronnie mi aveva detto il giorno che aveva deciso di partire, non mi capacitavo ancora del fatto che se ne fosse andata, mi aveva spiegato le sue ragioni ma continuavo a non capirle. Che cosa significava che doveva trovare il suo posto? Non era felice con noi? Ed io? Cosa ne era di me? É vero l'avevo lasciata io. E allora perchè quella notte vagavo senza una meta ripensando a quello che mi aveva detto? Non dovevo più pensarci. Ma diamine mi mancava così tanto, e mi facevo schifo da sola per quello che avevo fatto sul palco quella sera. 
Raggiunsi la spiaggia senza nemmeno accorgermene e mi sedetti sulla sabbia. Mi accorsi solo in quel momento che la canzone era cambiata e appena sentii le note di Kiss Me Again strappai le cuffie dalle mie orecchie. Non potevo sopportare di sentire anche la canzone mia e di Ronnie in un momento come quello. Perchè ho baciato quella ragazza? Che mi passava per la testa? 
Ma sì, ero libera non dovevo fregarmene di niente. Giá... Di niente. Peccato che il mio cuore non aveva la minima intenzione di ascoltare i miei auto inganni. Si, ormai vivevo solo di questo. Inganni che mi costruivo da sola.
I miei pensieri vennero interrotti da una mano che si poggiò sulla mia spalla. Mi voltai e non riconobbi la figura.
"Ciao" disse sorridendo.
La fissai "Scusa, ma non mi ricordo chi sei" confessai.
"Sono Madison. La... La ragazza che hai chiamato per Misery Business"
"Ah giá, si scusa. Ma con il buio non si vede nulla. Siediti"
Si sedette accanto a me.
"Stavo venendo di corsa nei camerini per venirti a trovare e ho visto che te ne sei andata in fretta e furia e abbastanza arrabbiata. É tutto ok?"
Io annuii. Non mi dispiaceva la sua compagnia ma allo stesso tempo volevo stare da sola. Sono sempre stata una contraddizione vivente.
"Va bene se ti tengo compagnia? Sai, non mi piace vedere le persone tristi e sole"
La fissai e sorrisi "Non mi dispiace se rimani qui"
Sorrise.
"È dolce da parte tua rimanere con me"
"Sei il mio idolo da anni e, dopo quello che hai fatto stasera, mi sembra il minimo"
Non capii se si riferisse al bacio o al fatto che l'abbia fatta salire sul palco. In ogni caso rimanemmo insieme per un po' di tempo a parlare del più e del meno, stavo bene con lei e, per la prima volta, dopo tanto tempo riuscii a non pensare a Ronnie.
 
ANGOLO DELL'AUTRICE!
Eccomi qui, penso che pubblicherò piú spesso ahahah. Anyway è entrato un altro nuovo personaggio ed è Madison e, credetemi, ci sarà da preoccuparsi con l'andare del tempo.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, è un po' corto lo ammetto.
Ringrazio Lonni!
Ringrazio i lettori!
Ringrazio le mie amiche!
Alla prossima! (Che molto probabilmente sarà sabato ahahah)

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Capitolo 6
*** What If I Fell to The Floor Couldn't Take all This Anymore. What Would You Do, Do, Do? ***


5. What If I Fell to The Floor Couldn't Take all This Anymore. What Would You Do, Do, Do?

"Ehi Ronnie!"
Mi voltai "Ciao Alexis!" le sorrisi.
"Come va?"
"Tutto ok, tu?"
"Bene" sorrise.
"Come mai così sorridente oggi? Di solito sei sempre scontrosa la mattina" la fissai.
"Mi stai dicendo che sono scontrosa?" mi fissò con un sopracciglio alzato.
"Pochino" feci segno con il pollice e l'indice.
Sorrise "Bè ieri mi sono rimessa con Fabrizio!"
"Con chi?"
"Fabrizio! Il mio ragazzo!"
"Mitico!" esclamai "Ma perchè, avevate litigato?"
Annuì "Te lo devo far conoscere assolutamente! Sono sicura che andrete d'accordo"
Le sorrisi. In quelle settimane io e Alexis ci conoscemmo sempre di più. Seppi che aveva perso i genitori in un incidente stradale e tendeva ad affezionarsi subito alle persone. Viveva da sola, suonava la batteria ed era patita per band come You Me At Six, Tonight Alive e Paramore.
"Lo sai che l'altro giorno i Paramore hanno fatto un concerto a Los Angeles?" chiese.
"E me lo chiedi anche?" risi.
Rise "Già tu sei super-ultra-mega informata su di loro!"
"Si, e mi sono anche scaricata quel concerto"
"Giura!"
"Giuro!" risi.
"Posso venire a vederlo a casa tua oggi pomeriggio??"
"Certamente. Mi farebbe piacere guardarlo con qualcuno" le sorrisi.
"Allora oggi vengo a casa tua! Ci vediamo più tardi!" corse, euforica, fuori dall'università.
 
Tornai a casa e, dopo aver finito di mangiare e di mettere un po' a posto la casa, chiamai Chiara.
"Pronto?" chiese.
"Ehi, sono Ronnie"
"Ronnieeee!!" urlò e fui costretta ad allontanare il telefono dall'orecchio "Ragazzi! C'è Ronnie al telefono!"
Sorrisi e sentii dall'altra parte tutti che urlavano il mio nome.
"Salutameli"
"Vi saluta!" urlò.
"Ma perchè urli?!"
"Così, aspetta che ti metto in vivavoce" rise.
"Be, che si dice da quelle parti?"
"Qui tutto ok, andiamo in giro per cittá e i Paramore danno concerti. Tu che dici?"
"Nulla di che, casa universitá, università casa. E oggi mi vedo con un'amica per vedere l'ultimo concerto che i Paramore hanno fatto"
"Noooooo!" urlarono tutti dall'altra parte del telefono.
"Eh?" chiesi stranita.
"No cioè, Hayley non ha fatto una bella performance, ha stonato! Non vale la pena di vederlo" rise istericamente.
"Capita che stoni, è successo anche all'iTunes Festival"
"Si è vestita male!"
"Ma chi se ne frega! Non sto certo a guardare com'è vestita"
Sentii Daniela che parlava a bassa voce, ma non riuscii a capire cosa stesse dicendo.
"Il microfono non ha funzionato per mezz'ora!" intervenne Jeremy.
"Fa nullaaa, voglio vederlo lo stesso!"
"Ti prego non vederlo! Sono caduto e ho fatto una figura di merda!" disse Taylor.
"Ma non importa, capita a tutti" risi.
"Hayley ha detto una parolaccia!" urlò Justin.
"Ma si puó sapere perché state facendo di tutto per non farmelo vedere?!"
Rimasero in silenzio e nel frattempo suonarono alla porta.
"Scusa ora devo andare, ci sentiamo. Ciao" chiusi il telefono senza nemmeno aspettare la risposta.
Ma che diamine volevano? Perchè cercavano a tutti i costi di non farmelo vedere?
Andai ad aprire.
"Ciao Alexis!"
"Ciao Ronnie!" mi abbracciò "Pronta per vedere il concerto?" chiese euforica.
"E me lo chiedi?" risi.
"Hai i popcorn?"
Annuii "Non mi trovi mai impreparata!" dissi fiera.
Mi battè il 5.
"Allora che aspettiamo?? Mettiamoci a vedere il concerto!" si sistemò davanti alla tv.
Presi i popcorn, avviai il concerto e mi sedetti accanto ad Alexis.
Giá dalla prima canzone cominciammo a cantare come due pazze, come se fossimo proprio lì sotto il palco. Non avevo notato nessuna delle cose che mi avevano detto Chiara e gli altri mentre eravamo al telefono. Non riuscivo proprio a capire.
Arrivò il momento di Misery Business.
"Io amo questa canzone!" esclamò Alexis euforica.
"Si anche io! E poi mi piace troppo il fatto che Hayley faccia salire sul palco i fans"
"Non ti fa 'male' vedere i concerti? Cioè, non ti ricorda che stavate insieme?"
"Si, ma i Paramore sono importanti per me, lo sai e io amo ancora Hayley quindi, in un certo senso mi fa bene"
Sorrise e, nel frattempo Hayley sceglieva il/la fortunato/a tra i fans. Come da routine le chiese il nome e, ovviamente, cantarono Misery Business insieme.
Alla fine della canzone qualcosa attirò la mia attenzione. Un bacio. Un bacio?? 
Hayley aveva baciato quella ragazza.
Sentivo in sottofondo che Alexis parlava, ma in realtá non l'ascoltavo, non percepivo più nulla. Mi sentivo ferita e tradita. Sapevo che Hayley non era più mia eppure speravo che in qualche modo io le mancassi, speravo che avesse bisogno di me. Ma a quanto pare non era così, ed io ero solo una stupida che aveva creduto ad una favola troppo bella per essere vera.
Mi sentii scuotere per le spalle e poi vidi Alexis davanti a me.
"Ronnie!" disse.
"Eh?" chiesi ritornando alla realtá.
"Tutto ok?" chiese.
Annuii.
"Riprenditi" mi diede dei piccoli schiaffetti sulla guancia.
"Sto bene, sto bene" dissi scostandomi.
Lei annuì triste "Vuoi rimanere da sola?"
"Scusami"
"Tranquilla, capisco" mi accarezzò il braccio "Ci vediamo all'universitá"
Annuii e lei si dileguò.
Presi il telecomando della televisione e rividi quella scena centinaia e centinaia di volte. Ormai l'avevo imparata a memoria. Terminavano Misery Business, Hayley l'abbracciava e subito dopo la baciava, le regalava uno di quei sorrisi che tolgono letteralmente il fiato e poi la fan se ne andava.
Mi passai le mani tra i capelli. Presi il telefono e composi il numero di Hayley che sapevo a memoria. Troppe volte mi ero fermata dal compiere quel gesto, forse per paura. Ma ora non era più tempo per le paure, era tempo di chiarimenti anche se, fondamentalmente, la situazione mi era abbastanza chiara. Hayley mi aveva lasciata poco prima che partissi, ed era più che ovvio che era libera di fare quello che voleva. Ma non volevo accettarlo, era questa la verità.
Spinsi il tasto per chiamare. Era libero. Cosa le avrei detto quando avrebbe risposto? Che scusa avrei trovato? Il telefono non squillava più, a quanto pare aveva risposto e stavo per parlare quando...
"Ciao! Risponde la segreteria telefonica di Hayley! Al momento sono impegnata quindi, se vi va, lasciatemi un messaggio oppure provate a richiamarmi più tardi!"
"Maledizione!" chiusi la chiamata.
Quanto mi era mancata la sua voce. Che stavo facendo? Perchè ero tornata nella mia città? Stavo perdendo tutto quello che mi era sempre mancato nella vita.


ANGOLO DELL'AUTRICE!
Beeeeenissimo! Sono tornata (come sempre) con il nuovo capitolo. Siamo venuti a conoscenza che Alexis è etero qui per la nostra cara Ronnie non c'è nessun pericolo che possa "rifarsi una vita" con una nuova ragazza, anche perchè è ancora innamorata di Hayley. Ovviamente Ronnie ci rimane abbastanza di cavolo vedendo il concerto in cui Hayley bacia Madison e, forse, si accorge che ha fatto l'errore più grande della sua vita.
Anyway spero che il capitolo vi sia piaciuto, dovrei aggiornare tra domani e lunedì.
Ringrazio Lonni per la recensione :)
Ringrazio i lettori :)
Ringrazio le mie amiche :)
Alla prossima!!

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Capitolo 7
*** A Dinner to Remember‏ ***


6. A Dinner to Remember

Era ormai passato un mese da quando ero tornata nella mia cittá, lasciando in America le mie amiche, la mia ragazza e la mia band preferita. Vivevo la solita vita monotona, e mi ritrovavo spesso a pensare che, in fondo, la vita di tour non era così male. Era sicuramente monotona anche quella ma molto piú movimentare rispetto all'andare all'università, tornare a casa, studiare e poi dormire.
Dopo un mese, anche con tutta la buona volontà, non riuscivo a seguire più le lezioni come all'inizio, tanto che Alexis ogni tanto mi beccava tra le nuvole e mi faceva tornare con i piedi per terra.
Quel pomeriggio ero davanti al libro  per studiare ma, ogni volta, un rigo lo dovevo leggere minimo dieci volte per capirlo sul serio. 
Ripensavo troppo alle mie amiche e ai Paramore. Ad Hayley. Dopo quel tentativo di chiamata, alla quale mi rispose la segreteria telefonica, non la contattai più. In realtà speravo che, trovando la chiamata, mi contattasse lei. Ma a quanto pare non ne aveva il minimo interesse.
Squillò il telefono e saltai praticamente dalla sedia, la mia suoneria, ossia Misery Business, mi faceva sempre perdere otto anni di vita.
Guardai il display sperando nel miracolo che Hayley avesse deciso di farsi sentire. Il numero non lo conoscevo e, di solito, non rispondo ai numeri sconosciuti. Però, siccome mi scocciavo, risposi.
"Pronto?"
"Pronto! Sei Ronnie?" chiese una voce maschile.
Come faceva a sapere il mio nome?
"Si, sono io. Chi è lei?"
"Sono Mattew, l'amico di Giuseppe"
Che si riferisse al mio secondo padre?
"Parli di Giuseppe Toscano?"
"Sisi! Proprio lui! Sono quello che lavora alla casa discografica, non so se Giuseppe te ne ha mai parlato"
"Ah si! Mi ricordo. Cioè non che mi ricordo di te, in quanto non ci siamo mai conosciuti. Mi ricordo che me ha parlato di te"
"Benissimo! Ascolta, ho bisogno di personale qui e Giuseppe, a suo tempo, mi disse che se avessi avuto bisogno di qualcuno potevo rivolgermi a te"
"Be, sisi, senza dubbi. Sono disponibilissima"
"Benissimo! Allora facciamo così: ci vediamo stasera alle ore 9 al ristorante "I Quattro Gatti" per parlare meglio, faccia a faccia. Porteró anche una collaboratrice. D'accordo?"
"Sisi, va benissimo. Allora a stasera!"
"Si, ciao!"
"Ciao"
Chiusi la chiamata. Avevo la mia prima proposta di lavoro, e senza che io lo cercassi, peró ero contenta. Per lo meno la mia vita cominciava a prendere una piega un pochino più interessante.
 
QUELLA SERA STESSA...
Entrai nel ristorante non sapendo quale volto avesse la persona che dovevo incontrare. Speravo che almeno lui, in qualche modo, mi conoscesse.
Mi guardavo attorno spaesata.
"Ronnie!" sentii urlare. Odiavo profondamente chi urlava il mio nome in pubblico.
Mi voltai. C'era un tizio che mi salutava con la mano, e una ragazza accanto a lui. Evidentemente era lui Mattew. Indossai il mio sorriso migliore e cominciai ad avvicinarmi a loro. La ragazza si somigliava molto ad Alexis. Quando arrivai di fronte alla ragazza realizzai che era proprio lei. La guardai esterrefatta.
"Tu... Lui... Qui... Come..." disse lei evidentemente sorpresa "Evvai!" esclamò, e poi mi abbracciò con trasporto.
Rimasi inizialmente sorpresa sia per quell'incontro inaspettato che per quell'abbraccio. Ma lo ricambiai.
"Quindi sei tu la collaboratrice??" chiesi contenta.
"Si!  E tu quindi sei la nuova futura assunta! Che bello, giá mi stavo immaginando una di quelle ragazze della serie 'Oddio mi si è spezzata un'unghia!' ahahah"
"Meno male per te ci sono io"
"Vi conoscete?" chiese Mattew fissandoci.
"Andiamo alla stessa università" disse Alexis.
"Mi potevi dire che avevi un'amica così carina!"
"Scelgo solo il meglio" affermò, fiera, Alexis.
Sorrisi.
"Allora andiamo a sederci" disse Mattew, portandoci al tavolo che aveva prenotato. Mi scostò la sedia per farmi sedere ed io lo ringraziai. Si sedette di fronte a me e Alexis alla mia sinistra.
Ordinammo ed io presi solo una semplice insalata.
"Allora Ronnie" cominciò Mattew congiungendo le mani con aria professionale "parliamo di cose serie, sono più che sicuro di poter contare su di te per questo lavoro"
Annuii.
"So che ami la musica più di te stessa, Giuseppe mi parlava sempre di te e di quanto ci tenesse a te"
Sapevo che quella sera saremmo arrivati a parlare di lui, ma non credevo a serata appena iniziata. Giuseppe mi aveva parlato della casa discografica e a me sarebbe sempre piciuto andarci per fare un qualsiasi lavoro. Il suo ricordo riaffiorò. Ogni giorno mi accorgevo che non avevo ancora superato la sua perdita, e forse mai ci sarei riuscita.
"Lui è stato un grande amico per me e so che per te è stato come un padre, per me averti nella mia casa discografica sarebbe come averlo vicino. Vedo molto di lui in te, la stessa luce che aveva lui quando si parlava di musica. Per questo credo che tu sia la persona più adatta per questo incarico"
Stavo per proferire parola ma il mio telefono comiciò a squillare. 
Numero sconosciuto.
Non so perchè ma sentivo di dover rispondere anche questa volta ad un numero che non conoscevo.
"Scusa, posso allontanarmi un attimo per rispondere?" chiesi educatamente.
"Sisi, certo"
Annuii, quindi presi il telefono e mi recai in bagno.
"Pronto?"
"Ronnie... "
A sentire quella voce il mio cuore saltò un battito.
"Hayley... " dissi con un filo di voce.
POV HAYLEY
Da tanto, troppo tempo, non sentivo la sua voce. E quando disse il mio nome in un poco più di un sussurro, un brivido mi attraversò la schiena.
"Ciao" disse con il fiato corto, quasi avesse appena finito una maratona. In realtà quel fiato corto era dovuto all'emozione, era sempre così per lei.
"Ehi" risposi dolcemente.
"C-come va?" chiese.
"Bene tu?" 
Ma che stavo dicendo? Non devo chiacchierarci amichevolmente, l'avevo chiamata per dirle qualcosa di più importante.
"Bene"
Ci fu un minuto di silenzio, in cui cercavo le parole per parlarle.
"Ronnie, ti ho chiamata perchè... "
"Perchè?" chiese con voce speranzosa.
"Perchè volevo dirti una cosa"
"Dimmi"
"I-io... "
"Hayley, per favore fai presto"
"Sei impegnata?"
"No... Cioè si, ma se vuoi dirmi qualcosa dimmela senza problemi"
"No tranquilla, vai te la dirò un'altra volta"
Evidentemente era impegnata con la sua nuova ragazza. Si, perchè ero sicura che avesse già trovato qualcuno che mi sostituisse.
"Va bene. Allora... Ci sentiamo" chiese in un misto tra domanda e affermazione.
"Si, allora ciao" quell'"allora" nella frase non c'entrava molto, era solo un modo per allungare la conversazione in qualche modo. Non volevo chiudere la chiamata.
"Ciao" rispose.
Lei non riattaccò subito, evidentemente sperava che dicessi qualcos altro, ma io chiusi la telefonata.
Non sarei mai riuscita a dirle che mi ero fidanzata con un'altra.
POV RONNIE
Fissai il display del cellulare. Che cosa voleva dirmi?
Misi il telefono in tasca e tornai al tavolo. Mi sedetti, ancora un po' scossa per la telefonata.
"Tutto ok?" chiese Mattew.
Annuii.
"Chi era?" 
"La mia... " esitai "Una mia amica" risposi infine accennando un sorriso, mentre Alexis mi fissava. Sicuramente aveva capito che, quella chiamata, non era esattamente di una mia amica.
"Bene, tornando a noi, è serio questo lavoro e potrebbe implicare anche dei viaggi. Quindi se hai costrizioni, tipo famiglia o quant'altro è meglio se non accetti"
Famiglia? Quale famiglia? Non sapevo nemmeno che fine avessero fatto i miei genitori, la casa in cui vivevano, da quando ero tornata nella mia città, era sempre spenta e non c'era più nessuno. Avevo saputo dalla moglie di Giuseppe che si erano trasferiti ma non avevano voluto dire dove. Evidentemente avevano paura che li seguissi.
"No, non ho nessuna costrizione. Quindi accetto il lavoro"
Mi tese la mano ed io gliela strinsi.
Con quella stretta di mano sancimmo l'inizio del mio lavoro.

ANGOLO DELL'AUTRICE!
Scusate, dovevo pubblicare ieri ma ho pubblicato un'altra one-shot ieri ahahah, se vi va di leggerla si chiama "Be the Hero in Your Own Story"
Anyway, Ronnie ora ha un lavoro alla casa discografica dell'amico del suo secondo padre e Alexis è la sua collaboratrice ahahah. Hayley ha provato a confidarsi con lei ma alla fine non ci è riuscita. Da qui comincia a farsi sempre più interessante la storia. Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Ringrazio Lonni per la recensione ^-^
Ringrazio i lettori ^-^
Ringrazio le mie amiche ^-^
Alla prossima! :D

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Capitolo 8
*** I Took a Walk Around the World, to Ease My Troubled Mind‏ ***


7. I Took a Walk Around the World, to Ease My Troubled Mind‏


"Ronnie passami quelle cuffie" disse Mattew.
"Queste?" chiesi indicando delle cuffie.
Lui annuì ed io gliele passai.
"Grazie"
"Di nulla"
Il mio lavoro era cominciato da ben una settimana, fortunatamente ero una che riusciva ad adattarsi subito ai ritmi frenetici. Infatti tutti i dipendenti mi chiamavano sempre, per una qualsiasi mansione da svolgere, anche solo per portargli il caffè. In ogni caso correvo sempre da una parte all'altra della casa discografica, e lo stesso succedeva per Alexis. Pensavo che, lavorando da più tempo avesse un ruolo più importante, invece era al mio stesso livello.
Non mi dispiaceva, almeno non mi sarei sentita un pesce for d'acqua.
"Permesso?" chiese un ragazzo bussando alla porta della saletta in cui io e Alexis ci stavamo riposando.
Lei si girò "Fabrizio!" esclamò saltandogli addosso e stampandogli un bacio sulle labbra. 
Immaginai che, dal nome e da come lo aveva salutato, fosse il suo ragazzo.
"Ronnie questo è Fabrizio. Fabrizio questa è Ronnie, mia collega nonchè amica"
Io e Fabrizio ci stringemmo la mano sorridendoci.
"Piacere" disse lui.
"Piacere mio" risposi "Be, direi che avete bisogno di stare da soli" affermai sorridendo.
Alexis mi sorrise di rimando, ringraziandomi silenziosamente.
Prima di andarmene passai dallo studio di Mattew.
"Ehi Matt" dissi bussando.
"Ciao Ronnie! Dimmi tutto"
"Ti dispiace se torno a casa? Ho delle cose da fare"
"Va bene, va bene. Ci vediamo domani!"
"Grazie" gli sorrisi e me ne andai.
All'entrata della casa discografica c'era sempre una bacheca, dove si potevano affiggere annunci di ogni tipo. Di solito non c'era mai nulla, non la curava mai nessuno. Ma quel giorno c'era un foglio e, incuriosita, mi avvicinai.
 
ANNUNCIO IMPORTANTE!
Per l'anno 2014, in via del tutto eccezionale, la casa discografica "Italy Records", ha deciso di permettere ai dipendenti di partecipare ad un progetto.
Quest'ultimo prevede un viaggio a Los Angeles e la partecipazione con un grande artista (ancora da definire). I dipendenti, con particolari attitudini per la musica, potranno collaborare con l'artista, suonando uno strumento o addirittura cantando!
Per partecipare a questo "concorso" ci si può rivolgere direttamente a Mattew. 
Grazie per l'attenzione!
 
Mi venne subito in mente Hayley, senza alcun motivo apparente.
Basta, non dovevo piú pensarci. Mi sarebbe davvero piaciuto andare a Los Angeles ma quella partecipazione con un artista ancora da definire non mi convinceva. Scossi la testa scacciando i miei pensieri e uscii dalla casa discografica.
Fondamentalmente non avevo un granchè da fare a casa, volevo solo starmene da sola e non fare la terza incomoda tra Alexis e Fabrizio.
Presi un libro, tra i tanti che avevo sulla mia scrivania e mi stesi sul letto. Non vidi nemmeno il titolo, solo quando lo aprii, capii che si trattava dell trascrizione di un'opera teatrale che io adoravo: Romeo e Giulietta.
L'avevo letto così tante volte che ormai conoscevo a memoria la consistenza di quelle pagine, il peso di ogni singola parola che i personaggi dicevano. Ero capace di leggerlo in poche ore per quanto mi prendeva. Mi stupiva come Romeo e Giulietta arrivassero ad uccidersi, pur di non rinunciare al loro amore.
Senza accorgermene ero arrivata alla scena del balcone e, in quel momento, l'opera teatrale di Romeo e Giulietta mi catapultó a qualche tempo prima...
 
Mi posizionai sotto la finestra della mia camera, dove c'era Hayley.
"Hayley" chiamai in un sussurro. Quella situazione mi dava tanto di Romeo e Giulietta. Lei si affacciò in tutto il suo splendore e mi sorrise "Oh Ronnie Ronnie! Perchè sei tu Ronnie? Rinnega tuo padre; e rifiuta  tuo nome: o, se non vuoi, legati solo in giuramento all'amor mio, ed io non saró più una Williams!" decantò con fare teatrale.
Risi, aveva avuto la mia stessa idea.
"Potresti fare Giulietta" dissi ridendo.
"Ma solo se sei tu il mio Romeo" ribattè sorridendo.
"Dai scendi"
 
Chiusi con forza il libro, e mi alzai dal materasso, come se avessi preso una scossa. E, onestamente, non era molto diverso.
Mi passai una mano tra i capelli "Fanculo!" esclamai.
Mi ero ripromessa di non pensarci più, e cosa succedeva? Raffioravano ricordi che mi legavano a lei, nei momenti che avevamo passato insieme.
Presi il giubbotto e uscii, senza alcun motivo, volevo liberare la mia mente il più possibile. 
Camminavo tranquillamente con le mani nelle tasche dei jeans. Non avevo mai rinnegato quello che provavo per Hayley, e mai l'avrei fatto. Solo che non volevo pensarci, non volevo che il pensiero di lei mi tormentasse, come quasi un'ossessione.
Però, quando si cerca di non pensare a qualcuno, casualmente si trova sempre qualcosa che ti ricollega a quella persona.
Passai proprio davanti ad una vetrina, di un negozio di elettronica, in cui c'era una tv in funzione. Mi attirò il suono proveniente da quella tv, che mi sembrò molto familiare. Stavano mandando in onda Ain't It Fun dei Paramore.
Rimasi a guardare lo schermo, quasi  imbambolata, mi accorgevo sempre di più di quanto Hayley fosse fondamentale per me, di quanto mi mancasse il calore che provavo quando ero con i Paramore, con le mie amiche.
Guardai il tatuaggio sull'avambraccio: il logo dei Paramore.
Avevo promesso a Jeremy che sarei tornata da loro, ma questo avrebbe significato vivere in tensione con Hayley. E poi c'era una domanda che mi tormentava ogni volta che pensavo di voler tornare da tutti loro: Hayley voleva ancora vedermi?
 
ANGOLO DELL'AUTRICE!
Here I am! Non saprei come definire questo capitolo sinceramente. Ronnie non fa altro che pensare ad Hayley e a quanto pare vorrebbe davvero tornare da lei, ma non sa se lei è disposta a riaccettarla.
Anyway, spero che vi sia piaciuto il capitolo!
Ringrazio Lonni :D
Ringrazio i lettori :D
Ringrazio le mie amiche :D
Alla prossima!

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Capitolo 9
*** So It's True What They Say, If You Love Someone You Should Set Them Free‏ ***


8. So It's True What They Say, If You Love Someone You Should Set Them Free‏

"Hai visto l'annuncio sulla bacheca della casa discografica?" chiese Alexis stendendosi sul divano di casa mia.
Annuii.
"Perchè non partecipi?"
"Non mi piace partecipare ai concorsi"
"Ma non ti piacerebbe andare a Los Angeles?"
"Certo, ma non mi piace l'idea dell'artista" risposi sedendomi sulla poltrona.
"Dì la verità, hai paura che possa essere qualcuno di tua conoscenza"
Non riposi.
"Chi tace acconsente"
Sbuffai "Non riesco a togliermela dalla testa"
Mi fissò "Immagino"
Guardai il mio telefono.
"Non squillerà, anche se lo fissi insistentemente" affermò Alexis.
Sorrisi amaramente "Ci ho provato"
"Perchè non la chiami tu? Così vede anche che ti interessi di lei"
"Non mi risponderebbe" 
"Sbaglio o l'ultima volta ti ha chiamata lei?"
"Si ma voleva dirmi qualcosa e..."
"Bingo!" esclamò "Chiedile cosa voleva quella sera!"
Ci pensai un attimo su e poi decisi di farlo. Presi il telefono e composi il numero, sotto gli occhi attenti di Alexis.
Il telefono cominciò a squillare.
POV HAYLEY
Stare sotto le coperte, al caldo, era una delle sensazioni più belle, dal mio punto di vista. Soprattutto se sei con la persona amata, fa nulla che non provavo ancora quel sentimento così forte, ma con il tempo ero sicura che sarebbe cresciuto.
Sentii il mio telefono squillare, ma non avevo nessuna voglia di rispondere. Le coperte si spostarono e il volume della suoneria del mio telefono si abbassò sempre di piú, fino a quando smise di squillare.
Aprii gli occhi e misi a fuoco l'immagine della mia ragazza che si era messa a sedere sul letto.
"Ehi Madison" dissi con voce impastata dal sonno.
Lei mi guardò.
"Chi era al telefono?" chiesi avvicinandomi a lei, poggiando le testa sulle sue gambe.
Mi porse il cellulare, che mi avvisava che avevo perso una chiamata. Aprii il registro delle chiamate: Ronnie <3.
Il mio cuore si fermò per un momento. Non avevo mai avuto il coraggio di cambiare il nome di Ronnie nella mia rubrica, togliendo quel cuore.
"Chi è?" chiese Madison.
"Una... " esitai.
"Una?"
"Mia amica d'infanzia"
"Non me ne avevi mai parlato"
"Non... Non è capitato il discorso, non è nemmeno molto importante" risi istericamente.
Lei annuii seria senza guardarmi.
Le presi il viso tra le mani e la baciai appassionatamente, cercando in qualche modo di farle dimenticare ciò che era appena successo.
Cosa voleva Ronnie da me? Perchè, ogni volta che riuscivo a non pensare a lei, tornava in qualche modo nella mia vita? Io ero felice adesso, e doveva accettare che la mia felicitá non era rappresentata da lei. Si, ciò che provavo per Madison, quella fan che baciai durante il concerto, sarebbe aumentato e mi avrebbe fatto dimenticare completamente Ronnie.
POV RONNIE
"Non risponde" annunciai chiudendo la chiamata.
Alexis sbuffò "Certo che è proprio strana"
"Forse stava dormendo, in fondo è mattina e quando può tende a svegliarsi tardi"
Alexis annuii "Perchè non provi a conoscere qualcun altro? Magari riesci a dimenticarla"
"Ale, credimi, è impossibile dimenticarla. Anche con un lavaggio del cervello non ci riuscirei"
"Ma lei, a quanto pare, non ha avuto problemi a dimenticarti"
Cercai un modo per giustificare Hayley, ma non lo trovai. Rimasi zitta.
"Non fai altro che soffrire, devi andare avanti. Non puoi continuare così"
Scossi la testa.
"Stasera c'è una serata ad un ristorante, c'è anche un piano bar e si può suonare liberamente. Ti va di venire? Almeno ti svaghi un po'. Verrà anche Mattew"
Sorrisi "D'accordo"
 
Mattew mi abbracciò quando arrivai all'entrata del ristorante "Stasera suoni"
Lo guardai stranita "Che?!"
"Si, a metá serata ci saranno una chitarra e un microfono ad aspettarti sul palco"
Fissai Alexis che fece spallucce.
"Non.... Non posso farlo, non suono da moltissimo tempo e non saprei nemmeno che cosa suonare"
"Suona qualche canzone di qualche cantante che ti piace"
Scossi la testa "No non posso"
"Ormai ci siamo organizzati con il proprietario, quindi stasera tu suonerai" insistè Mattew.
"Voi" dissi indicandoli "Vi siete organizzati, non io"
"Non possiamo tirarci indietro, stasera suoni e basta. Caso chiuso"
Sbuffai ed entrai nel ristorante, sapevo quale fosse il tavolo che Mattew aveva prenotato, quindi mi sedetti, seguita subito da loro.
Mangiammo in completo silenzio, o meglio, loro mangiarono. Io non toccai cibo, sia perchè mi era passata la fame, sia per l'esibizione che avrei fatto di lì a poco.
"Bene" disse il proprietario del ristorante che, per come era vestito sembrava un pinguino "Ora chiedo ad una giovane chitarrista e cantante che è tra di voi" l'occhio di bue mi inquadrò ed io, accecata dalla luce mi portai istintivamente le mani agli occhi "di salire su questo palco"
Alexis mi diede un'amichevole pacca sulla spalla, ed io mi diressi verso il palco.
Arrivai accanto al 'presentatore'.
"Come ti chiami?"
"Veronica"
"Signori, fate un applauso per Veronica. Suppongo che ti servano una chitarra e un microfono"
Annui "E, se possibile, vorrei anche uno sgabello"
"Certo" rispose e, in pochi secondi, arrivò tutto il necessario.
Mi sedetti sullo sgabello, con la chitarra in grembo. Il microfono era agganciato all'asta, posizionata davanti a me.
Mi schiarii la voce "La canzone che canterò questa sera si chiama 'In The Mourning' e..." esitai "E mi ha insegnato che, a volte, è importante lasciar andare le persone, nonostante ciò che si prova per loro. Io... Spero che vi piaccia"
Sospirai, avevo già il cuore che mi batteva all'impazzata. Chiusi gli occhi pensando intensamente alla canzone, e cominciai a cantare.
 
You escaped like a runaway train
Off the tracks and down again
And my heart's beating like a steam boat tugging all your burdens
On my shoulders
 
In the mourning I'll rise
In the mourning I'll let you die
In the mourning all my worries.
 
Now there's nothing but time that's wasted
And words that have no backbone
And now it seems like the whole world's waiting
Can you hear the echoes fading?
 
In the mouning I'll rise
In the mourning I'll let you die
In the mourning all my sorries.
 
And it takes all my strength not to dig you up
From the ground in which you lay
The biggest part of me
You were the greatest thing
And now you're just a memory
To let go of.
 
In the mourning I'll rise
In the mourning I'll let you die
In the mourning all my sorries.
 
In the mourning I'll rise
In the mourning I'll let you die
In the mourning....
 
Lasciai l'ultima frase in sospeso.
Tirai un sospiro "All my sorries" terminai senza cantare, ma parlando semplicemente.
Il pubblico cominciò ad applaudire "Grazie" dissi in un sussurro.
Il presentatore ritornò sul palco "Wow, ho ancora la pelle d'oca" mi diede una pacca sulla spalla "Una canzone davvero bellissima e, per come l'hai cantata, sembra che tu abbia vissuto realmente quello che racconta"
Annui, sorridendo amaramente.
"Grazie mille per averci dato l'opportunità di sentire una canzone così bella"
Gli sorrisi e, dopo aver lasciato la chitarra a dei collaboratori del ristorante, andai dietro le quinte del palco dove trovai Mattew ed Alexis.
"Tu sei una pazza se non partecipi al concorso della casa discografica" affermò Mattew appena mi vide.
Scossi la testa "Non ci penso nemmeno di parteciparvi"
"Dai, devi partecipare" insistette anche Alexis.
"Quale parte di 'Non voglio' non riuscite a capire? Non voglio partecipare punto e basta, non potete costringermi!" dissi irritata.
"Provaci" affermò Mattew.
Lo fissai "Torno a casa"
"Vuoi che ti accompagno?" chiese Alexis.
"No, voglio stare sola"
Uscii dal ristorante. Non avevo nessuna intenzione di partecipare a quel concorso. Stasera avevo fatto uno strappo alla regola, da quando ero tornata nella mia cittá non avevo toccato minimamente la chitarra e quella sera avevo ritrovato la mia amata musica.
Vagai per la città fino alla mattina del giorno dopo, quando tornai a casa avevo gli occhi gonfi di lacrime e sentivo un vuoto, la mananza di tutti coloro che avevo lasciato in America.
 
ANGOLO DELL'AUTRICE!
In questo periodo sto scrivendo spesso questi capitoli un po' malinconici e, se vogliamo un po' tristi. Anyway Ronnie sente sempre di più la mancanza dei suoi amici e di Hayley, aveva addirittura abbandonato la musica e la chitarra, soprattutto perchè le ricordavano Hayley. Il prossimo capitolo (che pubblicherò probabilmente domani) sarà.... Vabè dai non ve lo dico altrimenti vi tolgo il gusto ahahahah
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!
Ringrazio Lonni :)
Ringrazio i lettori :)
Ringrazio le mie amiche :)
Alla prossima!

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Capitolo 10
*** You Take the Breath Right Out of Me, You Left a Hole Where My Heart Should Be‏ ***


9. You Take the Breath Right Out of Me, You Left a Hole Where My Heart Should Be‏

"Buongiorno" dissi entrando nella casa discografica di prima mattina. Non mi ero fatta vedere per un bel po' di giorni, da quando successe l'episodio al ristorante. Non volevo vedere nè Mattew nè Alexis. Quindi in quei 'giorni di pausa' riuscii a studiare e a dare addirittura un esame.
"Ronnie!" esclamò Alexis sorpresa, abbracciandomi "Ma dove ti eri cacciata? Non rispondevi nemmeno al telefono! Pensavamo fossi morta!"
La guardai stranita "Addirittura?"
"Si! Comunque Mattew ci deve parlare di una cosa importante, ha detto"
Annuii "Dammi il tempo di lasciare il giubbotto e la borsa e vengo in studio, ok?"
Lei annuì e si diresse direttamente nella camera dove, di solito, Mattew passava il proprio tempo. Una volta lasciate le mie cose su una sedia, bussai alla porta della direzione.
"Avanti" rispose una voce maschile.
Entrai "Ciao Mat"
"Ciao Ronnie, siediti"
Mi sedetti di fronte a lui, accanto ad Alexis.
"Dunque" cominciò Mattew, cercando di assumere una voce autoritaria "Vi ho fatte convocare perchè ho da dirvi una cosa molto importante"
"Sarebbe?" chiesi curiosa.
"Sarebbe che voi siete le due dipendenti che andranno a Los Angeles, per partecipare con l'artista!" esclamò contento. Alexis esultò.
"Scusate" dissi "Ci dev'essere un errore. Io non ho fatto domanda per partecipare al concorso"
"Eh no mia cara" Mattew agitò un dito davanti alla mia faccia "Qui ho la tua iscrizione" disse sventolando un foglio che io presi subito tra le mani.
Lo guardai attentamente "Non è la mia scrittura, non ho firmato io"
"Infatti" intervenne Alexis "Perchè l'ho fatto io"
La fissai "Come scusa?"
"Ho fatto io domanda per il concorso sia da parte mia che da parte tua. Fortunatamente siamo state prese"
"Fortunatamente?" chiesi alzandomi dalla sedia, sentendo il sangue che cominciava a ribollirmi nelle vene "Sbaglio o avevo espressamente detto che non volevo partecipare a quel concorso?" scandii bene ogni singola parola.
"Si ma sapevo che volevi andare a Los Angeles. E poi quando ci ricapiterá di partecipare con un artista famoso?" chiese eccitata.
Scossi la testa "Scusate ma sono costretta a tirarmi indietro"
"Mi dispiace deluderti ma ormai non puoi più tirarti indietro" affermò Mattew sicuro di sè.
"Perchè?"
"Perchè partirete stasera stessa, non c'è più tempo per ritirarsi e per cercare un sostituto. Io verrò con voi come rappresentante della casa discografica"
Tirai un lungo sospiro "Allora sono costretta?" chiesi calma.
I due annuirono.
"Va bene. Allora torno a casa per preparare la valigia" dissi dileguandomi e, come ero entrata in quell'edificio, così uscii.
Per la strada di casa, mi era venuta la curiositá di sapere chi fosse l'artista con cui io e Alexis ci saremmo confrontate. Non che fossi così eccitata all'idea di andarci, ma ormai ci ero dentro, non potevo tirarmi indietro.
Una volta tornata a casa cominciai a preparare la valigia, non era una cosa che amavo fare al contrario, mi irritava scegliere cosa dovessi metterci dentro. 
Il mio telefono cominció a squillare, con le note di Kiss Me Again. Sì, avevo cambiato la suoneria, non era più Misery Business perchè ogni volta che suonava il telefono mi prendevo sempre un coccolone, e con me tutte le persone che mi erano intorno. Forse Kiss Me Again non era la canzone più indicata da mettere, visto che mi ricordava Hayley. Era comunque un modo per sentirla vicina.
Presi il telefono e vidi chi fosse: Daniela. Risposi subito.
"Pronto!" urlicchiai.
"Ciao Ronnie!"
"Che bello sentirti!" esclamai contenta.
"Anche per noi"
"Chi c'è lì?" chiesi entusiasta.
"Io, Chiara, Jeremy e Taylor"
Era quasi sicura che non avrebbe fatto il nome di Hayley.
"Ciao ragazzi!"
"Ciao" risposero tutti "Che combini Ronnie?" riconobbi la voce di Jeremy.
"Faccio la valigia"
"Davvero?!?!" chiesero all'unisono.
"Ehm... Si" risi istericamente.
"Torni da noi??" chiese Taylor eccitato.
"Non esattamente" risi "Devo andare a Los Angeles per lavoro, però è ovvio che vi verrò a trovare"
"Non ci prendi per il culo vero?" chiese Chiara.
"Assolutamente no" risposi seria.
"Quando parti e quando arrivi?"
"Parto stasera e arriverò domani mattina o pomeriggio"
"Possiamo venire all'aereoporto??" chiese Jeremy entusiasta.
"Si se ci tenete" dissi ridendo "Ed io ne sarei più che felice"
"Bene allora appena stai per imbarcarti avvisaci con un messaggio, così calcoliamo la durata  del volo e ci facciamo trovare lì" disse Jeremy.
Sorrisi, pur sapendo che non potevano vedermi "Va bene, allora a domani"
"Si!" dissero tutti insieme.
Chiusero la chiamata. A quanto pare anche Daniela aveva preso l'abitudine degli americani di chiudere il telefono in faccia senza dire 'ciao'.
In fondo quel viaggio cominciava ad avere qualcosa di positivo, almeno avrei potuto ritrovare i miei amici.
Finii di preparare la valigia con molta più euforia rispetto all'inizio, quella chiamata mi aveva messo il buon umore.
Quel pomeriggio mi recai alla casa discografica, dove dovevo incontrami con Alexis e Mattew per andare insieme all'aereoporto.
"Bene, siamo al completo, possiamo andare" 
Arrivammo in aereoporto una mezz'oretta dopo e aspettammo un bel po' prima di imbarcarci, ovviamente inviai un messaggio a Jeremy.
 
A: Zio Jerm
Ore: 18.08
Mi sto per imbarcare! Mi raccomando fatevi trovare puntuali all'aereoporto! Non potete nemmeno immaginare quanta voglia ho di vedervi.
Ci vediamo tra qualche ora! Bye!
 
Sorridevo come un ebete mentre scrivevo il messaggio, sotto gli sguardi interrogativi dei miei due compagni di viaggio.
In aereo dormii con l'ipod in funzione, fortuna che aveva una durata di batteria molto lunga. Così lunga che quando Alexis mi svegliò, per avvisarmi che stavamo per atterrare, le cuffie dell'ipod emanavano le note di Smells Like Teen Spirit dei Nirvana.
L'aereo atterrò con un grande tonfo, tanto che sobbalzai, avevo il cuore che faceva minimo 2000 battiti al minuto. Non vedevo l'ora di scendere e riabbracciare i miei vecchi amici.
Scesi di corsa dall'aereo e mi diressi subito verso il mini pullman che ci avrebbe portati all'interno dell'aereoporto.
"Smettila di correre così! Non riusciamo a starti dietro!" urlò Mattew.
Ci recammo a prendere i bagagli ed io ero più euforica che mai. Strattonai la mia valigia dal nastro trasportatore e, senza aspettare i miei due compagni di viaggio, corsi verso le porte scorrevoli che mi separavano dai miei amici. Appena si aprirono cominciai a guardarmi attorno.
Continuai a farmi strada tra la gente, fino a quando non mi ritrovai in uno spiazzo completamente vuoto. Non c'erano, ed io mi appoggiai, disperata e amareggiata, alla valigia.
"Ronnie!" sentii urlare e subito mi ripresi e il mio sguardo fu attirato da un gruppetto di persone, capitanato da un barbuto, che mi correvano in contro.
Mi aprii in un sorriso che, ero sicura, andava da un orecchio all'altro. Corsi anch'io verso di loro senza curarmi della valigia che lasciai sola in mezzo all'aereoporto.
Mi buttai su Jeremy che mi prese in braccio.
"Jerm!" urlicchiai.
Tutti risero.
Jeremy mi rimise a terra ed io mi catapultai subito sulle mie due amiche, che abbracciai più forte che potevo.
"Mi siete mancate così tanto!"
"Tu no!" disse dall'alto della sua acidità Daniela, ma tutti sapevamo che mentiva spudoratamente.
Allo stesso modo mentiva Chiara "Era meglio se non tornavi, stavamo così bene senza di te"
"Bugia, chiedevano sempre di te" intervenne Justin, che si guadagnò una gomitata di Daniela "Ahia!" esclamò fissandola.
"Posso salutarti anche io?" chiese Kat.
"Kat! Ci sei anche tu!" sorrisi stringendola forte. Notai qualcosa di nuovo in lei, era un po' più pacioccona rispetto al solito.
"Dalla tua faccia penso che tu abbia notato qualcosa" si mise di lato, spingendo la maglietta sulla pancia.
Sbarrai gli occhi "Sei incinta?!" chiesi euforica.
"Si!" esclamò lei contenta.
"Che bella notizia!" l'abbracciai di nuovo e trascinai in quell'abbraccio anche Jeremy "E tu non mi dici niente!" dissi finta arrabbiata con Jeremy.
"Volevo che lo vedessi con i tuoi occhi, prima o poi"
Sorrisi.
"Ehi chitarrista" disse Taylor avvicinandosi e scompogliandomi i capelli.
Lo abbracciai forte e quando mi allontanai cercai, dietro dal gruppo, qualcun altro, magari qualcuno con dei capelli strani, un po' bassa.
"Hayley non c'è" disse serio e forse un po' triste Taylor, mettendo fine alle mie speranze. 
Annuii sorridendo amaramente.
"Ronnie ma che avevi da correre tanto?" chiese Alexis avvicindosi portandosi dietro anche la mia valigia. Si bloccó improvvisamente appena vide in compagnia di chi ero.
"V-v-voi q-q-qui??"
"Jeremy, piacere" si presentò tendendo amichevolmente la mano che Alexis strinse, visibilmente imbarazzata. Lo stesso fece Taylor.
Poi io presentai le mie due amiche, Kat e Justin.
Anche Mattew ci raggiunse, e già conosceva Taylor e Jeremy, aveva giá lavorato con i Paramore quindi li abbracciò amichevolmente.
"Wow, quindi tu lavori per lui adesso?" chiese Taylor stupefatto.
Ed io annuii "Parteciperemo con qualche cantante" affermai, mentre ci dirigevamo alla macchina.
"Chi?" chiese Jeremy.
"Non lo so, solo Mattew lo sa. Ce lo dirà al momento di incontrarlo. Sicuramente con una delle sue grandi presentazioni" risi.
"Noi prendiamo un taxi per l'albergo" disse Alexis "Tu vai con loro?" chiese poi.
"Si, starà da noi" affermó Kat sorridendomi, ed io le sorrisi di rimando.
"Allora ci vediamo oggi pomeriggio alle 17 davanti allo stabilimento della 'Italy Records'. Puntuale!" esclamò Mattew con tono autoritario.
Annuii e ci separammo.
Entrammo nella macchina di Jeremy che, in realtà, sembrava un pullmino per i tanti posti a sedere che ospitava.
Quando entrai in casa si sentiva quell'aria familiare che non respiravo da molto tempo, però mancava qualcosa.
"E Hayley?" chiesi lasciando la valigia vicino al divano.
Nessuno rispose.
"Non vive più con noi" disse Daniela.
La fissai "Come mai?"
"Voleva vivere da 'sola'" intervenne Jeremy facendo il segno delle virgolette con le dita sulla parola 'sola'.
"Non vi siete sciolti vero?" chiesi, quasi impaurita.
"Nono, ogni tanto viene e continuamo a fare concerti" rispose sorridendo Taylor.
"Meno male" tirai un sospiro di sollievo, sedendomi sul divano, seguita da tutti gli altri.
"Che hai fatto in questi mesi?" chiesi Chiara.
"Ho studiato, ho lavorato, ho dormito, ho mangiato. Le solite cose che fanno gli esseri umani" dissi ridendo.
Seguì un attimo di silenzio che io ruppi "Hayley come sta?" chiesi seria.
"Bene. Fin troppo" disse Jeremy quasi con tono di rimprovero e Kat, seduta al suo fianco, gli poggiò una mano sul ginocchio.
"Cosa intendi?" chiesi.
"Tu ti sei fidanzata?" chiese Taylor.
"No, ma non c'entra con quello di cui stavamo parlando"
"C'entra più di quanto pensi" borbottò Chiara.
La guardai stranita "Vabe, vado a sistemare la valigia in camera, Jeremy poi mi puoi accompagnare alla casa discografica, più tardi?" chiesi.
"Certamente" rispose.
Gli sorrisi e entrai nella mia nuova camera.
Chissà perchè Hayley aveva deciso di vivere da sola. Era sempre stata una ragazza indipendente che sapeva cavarsela da sola, ma allo stesso tempo era molto attaccata ai suoi due amici.
Era sempre stato un libro aperto per me però, da quando me ne ero andata, tutti i suoi gesti mi parevano senza senso. A partire dal bacio che diede alla fan sul palco. Mi sarebbe piaciuto davvero tanto trovarla in aereoporto, con quel sorriso che l'accompagnava sempre e magari chiarire una volta per tutte, recuperare il tempo perduto e trovare un modo per farmi perdonare per essemene andata.
 
Arrivarono molto presto le 17 quel giorno, il tempo volò in un batter d'occhio.
Jeremy, come avevamo deciso, mi accompagnò alla casa discografica ed io lo salutai con un bacio sulla guancia prima di entrarvi.
"Quando finisci qui chiamami, così vengo a prenderti"
Annuii sorridendogli, ed entrai alla 'Italy Records'.
"Finalmente sei arrivata!" disse Alexis euforica "Non sto più nella pelle, non vedo l'ora di sapere chi sarà l'artista"
Sorrisi ed entrammo in una camera, dove c'era un divanetto su cui ci sedemmo.
"E Mattew?" chiesi.
"Deve ancora arrivare, ora che ci penso"
Non ebbe nemmeno il tempo di finire la frase che Mattew capitolò nella stanza con un sorriso a 32 denti, richiudendo la porta alle sue spalle.
"Allora?" chiedemmo all'unisono io e Alexis. Mi riscoprivo curiosa, nonostante avessi mostrato totale indifferenza fino a quel momento.
"Allora ragazze" cominciò "Vi presento la sola, unica, inimitabileeee...." aprì la porta ed entrarono nella camera una biondina con un bel sorriso sulle labbra e una mora, più alta della prima.
"Hayley Williams!" urlò Mattew.
La mia mascella a momenti si smontò dal resto del mio viso, e lo stesso accade per Hayley appena mi vide.
Alexis ci fissò esterrefatta e poi strinse la mano ad Hayley.
La ex rossa si mise di fronte a me e mi strinse la mano "Hayley, piacere"
"Veronica" le strinsi la mano con decisione. Non so perchè mi presentai con il mio nome intero, in realtà non capivo più nulla.
"Lei è Madison..." presentò la ragazza mora alta, troppo alta per Hayley "La mia ragazza"
Quell'ultima frase fu una doccia fredda per me e, la decisione con cui avevo stretto la mano di Hayley, andò scemando con Madison.
"Piacere" disse sorridendo.
Io annuii solamente.
Hayley era andata avanti. Hayley si era rifatta una vita. Hayley, come aveva detto Alexis, non aveva avuto problemi a dimenticarmi.

ANGOLO DELL'AUTRICE!
Ciaooooooooo!! Prima di tutto volevo dire che siete aumentati di un casino! Ho visto anche che ci sono persone che hanno letto il prequel di questa storia e quindi di conseguenza si sono ritrovati a leggere questa! Che cosa mitica! Non potete nemmeno capire quanto mi faccia felice questa cosa :')
Anyway, BAM (?) il ritrovo tra Ronnie e Hayley e l'impatto di Ronnie con la dura realtà: Hayley si è fidanzata. Scrivendo il pezzo in cui Ronnie si ritrova con tutti gli altri mi sono quasi emozionata :'). Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Ringrazio Lonni per la recensione :D
Ringrazio i lettori e quindi anche i nuovi arrivati :D
Ringrazio le mie amiche :D
Alla prossima!!

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Capitolo 11
*** 'Cause in the End What Are You Without Me? ***


10. 'Cause in the End What Are You Without Me?
 
Da un paio di giorni lavoravo con Hayley, registrando delle canzoni dei Paramore alla chitarra acustica.
Ci ritrovavamo spesso da sole in sala registrazione, con il 'pubblico' (Alexis, Madison e a volte anche Mattew) che ci fissava.
Ci parlavamo raramente e, anche se avessi voluto stare un po' con lei da sola, non avrei potuto visto che Madison le stava appiccicata sempre, sembrava quasi una cozza attaccata allo scoglio. Davvero irritante.
Appena uscivamo dalla sala, Madison le era subito addosso, e poi si sedevano sul divanetto fuori dalla saletta, ma comunque ben visibile da dove eravamo io e Alexis.
Mio malgrado mi ritrovavo a fissarle mentre si baciavano. A volte addirittura Hayley fermava Madison. Sembrava quasi che le desse fastidio la sua presenza. Forse perchè non voleva che le vedessi.
"Se vuoi ti do una mano" disse ad un certo punto Alexis, risvegliandomi dai miei pensieri.
"Eh?" chiesi fissandola e non capendo.
"Posso fingere di essere la tua ragazza"
La guardai stranita "Che?!"
"Eddai! Rendiamo la cosa più interessante, vediamo come reagisce se ti vede con qualcun'altra"
"Lascia perdere"
"Non ti sei stancata ad esserle così fedele? Non hai visto che non si fa scrupoli a baciarsi con la sua amata davanti a te?"
"É normale, sono fidanzate" dissi amareggiata "Perchè dovrebbe farsi scrupoli?"
"Forse perchè dovrebbe sapere che tu ci stai male"
Scossi la testa "Vado a prendermi un bicchiere d'acqua"
Uscii dalla saletta e mi ritrovai praticamente faccia a faccia con Hayley e Madison sedute sul divanetto.
Stavo per girare sul corridoio a destra quando mi sentii strattonare per un braccio e, dopo essere stata spinta sul muro, due labbra si posarono sulle mie senza il minimo preavviso.
Erano le labbra di Alexis. Sbarrai gli occhi una volta realizzata la situazione. Cercai di spingerla via ma non ci riuscii. Mi mise un dito sulle labbra e poi si avvicinò al mio orecchio "Stai al gioco" sussurrò "Scusa amore non volevo farlo, perdonami" disse Alexis.
Era una situazione assurda e, per come mi aveva chiamata Alexis, stavo per scoppiarle a ridere in faccia.
"É la seconda volta che succede, ti ho giá perdonato una volta!" risposi arrabbiata.
"Dammi un'altra possibilità, l'ultima"
Sbuffai "Va bene. Ma se succede ancora, considera finita la nostra storia"
"Grazie piccola" mi strinse e mi coinvolse in un bacio appassionato. Erano molto diverse dalle labbra di Hayley. Quelle di Alexis non erano candide come quelle di Hayley.
"Ehi, ma qundi voi siete fidanzate?" chiese Madison avvicinandosi a noi, lasciando una Hayley interdetta seduta sul divano.
Lasciai parlare Alexis "Certo"
"Cacchio! Non l'avrei mai detto! Siete sempre state distaccate in questi due giorni"
Alexis annuii "Si, colpa mia. Avevamo litigato" si grattò la nuca imbarazzata.
"Eh si, i problemi di coppia accadono sempre" rise Madison. Speravo non alludesse a qualcosa che avesse fatto ad Hayley, altrimenti poteva considerarsi morta e sepolta.
"Comunque potremmo fare un'uscita a quattro, che ne dite?" chiese Madison.
"Ma si! Certamente, sarebbe fantastico!" esclamò Alexis "Vero Ronnie?"
"Sì, certo" non potevo indossare un sorriso più falso.
"Oppure ho un'idea!" disse Madison "Che ne dite di venire a casa nostra? Domani sera!"
"No!" esclamò Hayley raggiungendo Madison "Domani non è possibile, ti ricordi che dobbiamo andare al ristorante? Me lo avevi promesso"
"Giusto, allora facciamo stasera! Non abbiamo alcun impegno" affermò sorridendo. Hayley, a quanto pare, era al quanto contrariata.
"D'accordo allora stasera a casa vostra, mi puoi lasciare un bigliettino con su scritto l'indirizzo?" chiese Alexis.
"Sì" annuì Madison, scrivendo su un bigletto e porgendolo poi ad Alexis.
"Grazie" sorrise.
"Allora noi andiamo a sistemare un po' la casa, ci vediamo stasera!" disse Madison cingendo la bionda per le spalle.
"Ciaooo" salutò Alexis.
Le due se ne andarono.
Sospirai "Non funzionerà mai"
"Ma che scherzi?? Ma hai visto la sua faccia? Moriva di invidia e di gelosia!"
"Il punto è che non voglio farla stare male"
"Ronnie, dovresti preoccuparti meno degli altri e pensare più a te stessa"
"Non sono quel genere di persona" dissi sedendomi sul divanetto che prima ospitava Hayley e Madison.
"Lo so. Ma è giusto che ti svaghi un po' anche tu, stasera andremo da loro e ci comporteremo come una coppia"
Risi "Attenta a non innamorarti di me"
Si grattò il mento "Potrei farci un pensierino"
"Scema!" le diedi un buffetto sul braccio.
 
Alle 9 precise e spaccate eravamo a suonare alla porta della casa di Hayley e Madison. Lungo il tragitto comprammo dei fiori, giusto per non presentarci a mani vuote.
"Ciao ragazze!" esclamò Madison appena ci vide.
Mio malgrado dovetti salutarla con due baci sulla guancia. Entrammo in casa ma Hayley non c'era.
"E Hayley?" chiesi guardandomi attorno, guadagnandomi uno sguardo di rimprovero da parte di Alexis.
"Ah si, sta finendo di vestirsi" disse Madison, mettendo i fiori in un vaso "Fate come se foste a casa vostra"
"Grazie" disse Alexis sorridendo.
Hayley non si fece attendere, ma avrei anche atteso il resto della mia vita per vedere quella visione così maledettamente bella.
"Scusate l'attesa" disse arrivando in fretta, non sapevo come facesse ad indossare quelle ballerine, io le trovavo decisamente scomode. in ogni caso si abbinavano perfettamente con il rosso del suo vestito. E quei 'nuovi' capelli biondi le stavano straordinariamente bene. Alexis dovette darmi una gomitata per farmi riprendere. Scossi la testa "Figurati" dissi di getto.
"Possiamo giá sederci a mangiare, le pizze le abbiamo appena uscite" annunció Madison.
"Le avete fatte voi?" chiesi e loro annuirono.
Ci sedemmo e mangiammo, parlando del più e del meno.
"Parliamo di qualcosa di più interessante però!" esclamò Madison.
Mi versai un po' d'acqua e mi portai il bicchiere alle labbra.
"Con chi è stata la vostra prima volta??" chiese improvvisamente.
L'acqua mi andò di traverso e cominciai a tossire, senza riuscire a prendere aria.
"Oh cazzo!" esclamò Alexis, cominciando a darmi delle forti pacche sulla schiena. Nel frattempo vidi un sorrisetto, oserei dire, quasi compiaciuto di Hayley.
Presi finalmente aria "Sto bene" dissi ansimando "Sto bene" mi poggiai sullo schienale della sedia prendendo un grande respiro.
"Bè direi che è un argomento importante per te" affermò Madison.
La fissai "É importante se è stato con una persona importante, e per me lo è stato"
Hayley e Alexis mi fissavano.
"Parlacene un po'" insistè Madison.
Sorrisi "Bè non c'è nulla di più da aggiungere alla frase di prima. Era una persona importante per me... In realtà lo è tutt'ora e speravo che lo sarebbe stata anche in futuro, ma non si può avere tutto dalla vita. Speravo davvero in un futuro con lei" guardai Hayley negli occhi e lei per tutta risposta distolse lo sguardo. Gli occhi mi caddero sulla scollatura del vestito, o meglio sulla parte di tatuaggio che capitolava fuori dal vestito. Lo stesso tatuaggio che avevo io. Evidentemente se ne accorse e coprì il tatuaggio.
"Wow" Madison era esterrefatta "Tu non sei gelosa di come ne parla?" chiese rivolgendosi ad Alexis.
"No, perchè so che questa persona rappresenta davvero tutto per lei" mi prese la mano sorridendomi.
"Piuttosto parliamo di altro" comiciò Alexis "Avete qualche tatuaggio dedicato a qualche vostra ex?" sapevo benissimo dove voleva arrivare.
Hayley si schiarì la voce e mi guardó.
"Io no" rispose Madison "Tu amore?" chiese ad Hayley.
"Ho un sacco di tatuaggi dedicati a tante persone" disse sorridendo.
"E a qualche tua ex?" chiese Madison.
"Si, anche quello"
"Davvero?"
Hayley annuii.
"Strano, tra tutti i tuoi tatuaggi mai avrei detto che qualcuno fosse dedicato ad una tua ex"
La frase 'tra tutti i tuoi tatuaggi' mi colpii. Quelli di Hayley non erano tutti ben visibili uno, sul fianco, soprattuto era nascosto dai vestiti quindi, a meno che non fosse stata nuda, non era visibile. Mi balenò in testa che fossero state anche a letto insieme e questo pensiero mi faceva davvero male.
"È più visibile di quanto si possa pensare" disse Hayley.
"Quale sarebbe questo tatuaggio?" chiese Madison, visibilmente contrariata e gelosa.
"Questo" si scostò leggermente la scolatura del vestito per farlo vedere in gran parte.
"Ah" disse Madison "Vorrei proprio conoscerla questa persona, gliene direi quattro per averti lasciata"
Io deglutii rumorosamente.
"Non mi ha lasciata lei, l'ho lasciata io"
La fissai.
"Perchè l'hai lasciata?" chiese Alexis.
"Lei è partita ed ero convinta che non tornasse più" mi fissò.
"La situazione si sta facendo interessante e irritante allo stesso tempo" Madison rise istericamente.
Alexis si schiarì la voce "Io vado a fumarmi una sigaretta" annunciò alzandosi dalla tavola e dirigendosi verso il terrazzo.
"Ah aspetta!" esclamò Madison "Vengo anche io"
Alexis mi fissò "Va bene, ti offro io la sigaretta" così se ne andarono.
Io ed Hayley rimanemmo sedute al tavolo, in un silenzio imbarazzante.
"Ho visto che hai cambiato colore di capelli" dissi ad un certo punto.
"Già"
"Ti... Ti sta bene" forse era una frase un po' troppo azzardata.
"Grazie" sorrise alzandosi dal tavolo e comiciando a togliere i piatti.
"Aspetta ti aiuto" mi alzai e ritirai le posate che misi nella lavastoviglie.
Una volta sparecchiato tutto mi appoggiai al bordo del tavolo, Hayley di fronte a me, leggermente più lontana.
"Lei è la ragazza che hai baciato sul palco, giusto?"
Lei sussultò "Hai visto quel concerto?" chiese esterrefatta.
Annuii "Siete una bella coppia"
"Anche tu e Alexis"
Sorrisi amaramente "Anche noi lo eravamo" la guardai negli occhi.
Non rispose.
"Ok, forse è meglio se mi sto zitta" dissi.
Hayley si avvicinò a me e quello che successe dopo non lo capii subito.
Mi diede uno schiaffo sulla guancia, da lasciarmi quasi il segno delle cinque dita. Poi mi baciò, sulle labbra. Un bacio che sapeva di mancanza e di felicità. Un bacio che io aspettavo da mesi, e evidentemente, anche lei.
Infilai la mia mano tra i suoi capelli biondi, che afferrai con un misto tra forza e dolcezza.
La sua mano scese giù per il mio braccio e si fermò sul mio avambraccio, dove infilò le sue unghie e mi graffiò leggermente. Feci una smorfia di dolore.
Ci allontanammo.
"Spiegami questa situazione" la fissai negli occhi.
"Lo schiaffo e il graffio erano perchè te ne sei andata"
"E il bacio?"
"Per essere tornata, e per dirti che mi sei mancata"
"Perchè non mi hai detto che ti eri fidanzata?"
"Ho cercato di dirtelo quella sera che ti chiamai, ma ti evidentemente eri troppo impegnata con Alexis"
La guardai stranita.
"Non guardarmi con quella faccia, lo sai benissimo di che sto parlando"
"Si, lo so ma il problema è che stai fraintendendo"
Mi fissò.
"Quella sera io ero ad un ristorante per un colloquio di lavoro. Proprio con la casa discografica con cui stiamo lavorando. Io non sto con Alexis"
"Non ti crederò mai" disse dirigendosi verso le scale che portavano al terrazzo.
La strattonai per un braccio e le bloccai i polsi al muro. Le nostre labbra si sfiorarono ma nessuna delle due era decisa ad andare avanti.
I nostri respiri si mescolavano ed eravamo entrambe in attesa di qualcosa, quel qualcosa che arrivò quando Hayley decise nuovamente di prendere l'iniziativa.
Allentai la presa sui suoi polsi e lei mi morse il labbro inferiore.
La fissai "Se continui così tornerò a casa piena di lividi e graffi"
Sorrise "Te li meriti tutti"
Accennai un sorriso "Lo so" le posai un bacio sulla fronte "Non credi che stiamo sbagliando?"
"Perchè?" chiese lei stranita.
"Stai con un'altra adesso"
"Si, ma io voglio te"
"Che situazione assurda"
"Le parlerò e capirà... Spero"
Annuii.
Subito dopo arrivarono Alexis e Madison e io e Hayley ci allontanammo, eravamo davvero troppo vicine per essere 'due semplici conoscenti'.
"Allora amore andiamo?" chiese Alexis.
"Si, certamente"
"Grazie per la serata" disse Alexis.
"Grazie a voi per essere venute" ribattè Madison.
Dopo esserci salutate uscimmo dalla loro casa ed entrammo in macchina di Alexis.
Mise in moto "Dimmi che è successo qualcosa, altrimenti ti ammazzo. Ho fatto una faticaccia per tenere Madison il più possibile lontana da voi"
Sorrisi "Ci siamo baciate"
Mi guardò "Giura!"
"Giuro"
"Evvai!" urlicchiò abbracciandomi "Quindi ora è tutto risolto??"
"Non esattamente, deve parlare ancora con Madison di questa situazione. Solo allora potremo dire che è tutto risolto"
Lei annuii "Ti accompagno a casa dei tuoi amici?"
Io annuii.
POV HAYLEY
Fu una delle serate più strambe della mia vita. Però ero felice, Ronnie era tornata e finalmente potevamo stare di nuovo insieme.
"Finalmente un po' sole" disse Madison avvicinandosi a me.
Sì, io e Ronnie potevamo stare di nuovo insieme a parte un piccolo particolare: Madison.
Le sorrisi e subito filai in camera da letto per mettermi in pigiama. Lei mi raggiunse poco dopo, proprio mentre mi stavo cambiando. Mi cinse la vita da dietro e cominciò a baciarmi il collo, ma io mi allontanai tempestivamente. Non volevo che fosse lei ad avere tutte quelle attenzioni nei miei confronti.
"Ma che hai?" chiese Madison.
"Nulla è che... Non mi sento molto bene"
Madison annuii, prese una coperta e il suo pigiama "Vado a dormire sul divano"
Mi infilai la maglietta. Quello era il problema di Madison, incentrava le sue storie sul sesso e basta. Non a caso ci finii a letto poco dopo che ci conoscemmo e ci mettemmo insieme. Non era come Ronnie.
Ronnie ti faceva sentire amata, desiderata. Non aveva fretta di fare nulla, voleva vivere la storia giorno per giorno e lasciava che ogni cosa avesse il suo tempo. 
Quella notte mi addormentai con un sorriso sulle labbra, ripensando a Ronnie e al fatto che avevamo chiarito e che, finalmente, potevamo stare di nuovo insieme.
 
ANGOLO DELL'AUTRICE!
Sono tornataaaaaa, forse un po' presto rispetto ai miei soliti appuntamenti, solo che mi sono portata avanti di così tanti capitoli che penso che pubblicherò ogni giorno (studio permettendo visto che ho gli esami).
Aaaaaanyway! Finalmemte Ronnie e Hayley si sono ritrovate e dopo ben 10 capitoli abbiamo il bacio tra le nostre due protagoniste! *applaude*
Ora se ne vedranno delle belle, ma proprio belle belle.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Ringrazio Lonni :D (ps: spero di essermi fatta perdonare per tutte le lacrime che hai versato per colpa mia ahahah)
Ringrazio i lettori :D
Ringrazio le mie amiche :D
Alla prossima! (probabilmente domani)

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Capitolo 12
*** Comparison Are Easly Done Once You've Had a Taste of Perfection‏ ***


11. Comparison Are Easly Done, Once You've Had a Taste of Perfection
 
"Buongiornoooo!" esclamai scendendo le scale, saltando gli ultimi due gradini.
Tutti mi guardarono esterrefatti.
"Che ti è successo?" chiese Chiara.
"In che senso?" saltellai a prendermi un biscotto dalla busta di Pan di Stelle, che lei si era gelosamente messa di fronte.
"Sei troppo felice ed euforica" spiegó Daniela.
Sorrisi a 32 denti.
"Com'è andata ieri con Hayley e Madison?" chiese Jeremy curioso.
"Non ve lo dico" dissi dispettosa.
"Da come urlicchia e dal sorriso che ha stampato in faccia, io dico che è successo qualcosa" ipotizzò Daniela.
Avevo tutti i loro occhi puntati su di me.
"Mi mettete ansia" dissi finta impaurita.
"Dai Ronnie dicci cosa è successo!" insistè Taylor.
"Volete saperlo?" chiesi facendo aumentare ancora di più la loro curiosità.
"Si!" esclamarono tutti.
"Io e Hayley ci siamo baciate e lei ha detto che vuole stare con me. E voi dovreste vedere le vostre facce adesso" risi.
Erano tutti a bocca spalancata.
"Un momento" disse Jeremy "E con Miss Cozza allo Scoglio come fate?"
Risi "Hayley ha detto che le parlerà"
"Quindi state di nuovo insieme??" chiese Daniela.
"Quasi" risposi.
"Evvaiiii!" Chiara e Daniela mi saltarono letteralmente addosso. Ed io sorrisi.
"Bè io vado a lavorare, ci vediamo più tardi. Ciaooo!" salutai e uscii di casa.
Entrai nella casa discografica più contenta che mai quel giorno. Erano giá arrivati tutti.
"Buongiorno ragazzi" sorrisi solo ad Hayley però. Che accennò un sorriso imbarazzato.
"Forza a lavoro ragazze!" esclamò Mattew "Mi raccomando Alexis registra decentemente, che le registrazioni di ieri facevano schifo!"
Lei annuì, facendo una smorfia.
Io e Hayley entrammo nella stanza per la registrazione.
Presi la chitarra acustica e indossai le cuffie.
"Cosa suoniamo?" le chiesi.
Alexis aprì il microfono "Che ne dite di una bella versione acustica di Still Into You?"
Hayley annuì "Buona idea" sorrise.
Le diedi l'attacco e cominciò a cantare, in realtá mancava un'altra chitarra acustica ma riuscimmo ad arrangiarci ugualmente.
"Brave ragazze" disse Alexis dal microfono.
"La smetti di parlare dal microfono? Visto che ora veniamo nella saletta dove stai tu?" chiesi scherzando.
"No, è troppo figo!" disse entusiasta.
Hayley rise "Ronnie, lasciala divertire"
Sorrisi "Eh va bene, vado in bagno" annunciai, poggiando la chitarra.
"Non te l'ha chiesto nessuno" disse Alexis dal microfono.
Mi avvicinai alla parete trasparente che ci separava e le feci il dito medio, mandandole un bacio.
"Vado a lavarmi le mani" annunciò Hayley seguendomi.
Entrambe sapevamo che in realtá nessuna delle due doveva fare quello che aveva 'annunciato'.
Era solo una scusa bella e buona per stare un po' da sole.
Hayley richiuse la porta del bagno alle sue spalle e poi mi abbracciò.
"Scommetto che ora dirai 'Lo sai che amo i tuoi abbracci?'" scherzai io stringendola a me.
Lei rise "Brava continua a prendermi in giro" si allontanò da me incrociando le braccia.
"Sai" le cinsi la vita "Mi mancava stuzzicarti" le stampai un bacio sulla guancia.
"E a me mancavi tu"
Sorrisi "Bè ora stiamo insieme, di nuovo"
"Ti amo" disse poggiandosi sul mio petto.
Le accarezzai i capelli "Anche io"
"Usciamo, altrimenti Madison chiama la polizia se non mi vede"
Feci una smorfia "Ti sta troppo attaccata"
"Ricorda che lei non sa di noi"
"Giusto, giusto"
Uscimmo dal bagno "Io ho bisogno di bere un po' d'acqua, vieni con me?" chiesi e lei annuì.
Mi riempii il bicchiere d'acqua e la bevvi tutta d'un fiato, poi lo riempii di nuovo ma non lo bevvi, buttai l'acqua addosso ad Hayley che, non aspettandoselo, mi guardó esterrefatta.
"Ma sei matta?" chiese ridendo.
Feci spallucce e le lanciai un'altra dose d'acqua addosso, ma stavolta direttamente dalla bottiglia. Era praticamente bagnata fradicia.
"Ti consiglio di cominciare a scappare se non vuoi morire" disse minacciosamente dall'alto della sua bassezza.
"Oh no, che paura!" dissi cominciando a camminare all'indietro, verso la saletta dove c'erano Alexis e Madison.
Hayley cominciò a rincorrermi per tutta la casa discografica, cercando di prendermi, e una volta arrivate nella saletta mi nascosi dietro Alexis.
"Ehi ma che vuoi?" chiese vedendo poi Hayley tutta bagnata "Però... Potevi anche mettertelo il reggiseno"
Hayley spostó lo sguardo su di sè e subito dopo si allargò la maglietta per non farla aderire al corpo.
"In ogni caso Ronnie, l'hai combinata grossa" disse Alexis "Ed io" si spostò "Sono dalla parte di Hayley"
Mi spinse contro Hayley che approfittò per abbracciarmi e bagnarmi.
"Nooo" dissi ridendo "Mi ricorderò che mi hai tradita Alexis!" le puntai il dito contro cercando di assumere una faccia seria. Lei rise e nel frattempo potevo sentire lo sguardo di Madison fissato su di noi.
"Sei proprio un'incoscente" disse Madison spingendomi, in modo da allontanarmi da Hayley.
"Stavamo solo giocando" risposi irritata.
"A 20, 21 anni continui a giocare?"
"Ho 19 anni"
"Si vede che sei una bambina"
Stavo per rispondere ma Alexis mi bloccò.
"Andiamo a casa Hayley, così ti dai una ripulita"
"Ma sto bene" ribattè Hayley "É solo un po' d'acqua"
"Ma poi ti raffreddi e non puoi più cantare" la baciò.
Hayley annuì, non mi piaceva minimamente come veniva trattata.
"Andiamo" Madison le cinse le spalle e dopo un'ultima occhiata da parte di Hayley se ne andarono.
"É meglio se non vi esponete così tanto" disse Alexis.
"Era solo acqua cazzo! Acqua!"
"Sì, ma si percepiva che non era un gioco tra due semplici amiche"
Scossi la testa.
POV HAYLEY
Madison sembrava davvero irritata per quello che era successo alla casa discografica, infatti non proferì parola durante tutto il tragitto verso casa.
"Ronnie voleva solo svagarsi un po'" la giustificai.
"Pur avendo 19 anni sembra comunque una bambina di 2"
La fissai "Perchè stai dicendo queste cose?"
"Perchè ti sta troppo appiccicata"
"Anche tu mi stai sempre appiccicata" non so come mi uscirono quelle parole, ma mi pentii quasi subito di averle dette.
"Io sono la tua ragazza, questa è l'unica differenza"
Ma che stavo combinando? Avevo una storia con due ragazze, contemporaneamente. Con la differenza che per una provavo amore con la A maiuscola, per l'altra no.
"Sei pronta per stasera?" chiese Madison.
"Eh?"
"Ti ricordi che ti avevo invitato al ristorante o i gavettoni di Miss giocherellona ti hanno annacquato il cervello?"
"No, mi ricordo" quelle cose che diceva su Ronnie mi irritavano terribilmente.
"Allora fatti bella, stasera sarà importante"
Salii in camera. Ronnie non mi avrebbe mai detto una cosa del genere, per lei ero perfetta senza trucco, ero perfetta anche se mi mettevo una camicia da boscaiolo. Lei mi accettava così com'ero. Presi il telefono.
 
Ore: 18.51
A: Ronnie<3
Mi manchi... Tantissimo
 
Schiacciai il tasto invio e mi stesi sul letto con il telefono nella mano sinistra, attendendo una risposta.
 
Ore: 18.54
Da: Ronnie <3
Ehi, piccolina. Tutto ok? Mi sembri giù di morale
 
Sospirai, sapeva leggermi dentro anche senza che fosse vicina a me.
 
Ore: 18.56
A: Ronnie <3
Lo sono, un pochino
 
Ore: 19.00
Da: Ronnie <3
Perchè? Se vuoi vengo lì e ti sbaciucchio ininterrottamente :P
 
Sorrisi, sapeva sempre come risollevarmi un po' il morale.
 
Ore: 19.02
A: Ronnie <3
Vieni e fammi compagnia :3
Comunque sono giù di morale perchè stasera dovrei andare al ristorante con Madison, ma non voglio
 
Ore: 19.03
Da: Ronnie <3
Diglielo
 
Ore: 19.06
A: Ronnie <3
Non è così semplice. Lei non è una che accetta rifiuti, devo andarci per forza
 
Ore: 19.08
Da: Ronnie <3
Se vuoi vengo io, in incognito con occhiali da sole e impermeabile :3
 
Sapeva essere scema e tenera allo stesso tempo.
 
Ore: 19.13
A: Ronnie <3
Meglio di no. Madison ti odia letteralmente. Ti sparerebbe a vista, meglio se non ti fai vedere
 
Ore: 19.20
Da: Ronnie <3
Che mi sparasse, non sarà nè la prima nè l'ultima persona ad odiarmi in questa vita. Inoltre la cosa è reciproca, la odio anche io perchè ti tratta male
 
Ore: 19.25
A: Ronnie <3
Vorrei tanto che tu fossi qui con me adesso, vorrei che mi abbracciassi così forte da farmi male
 
Ore: 19.30
Da: Ronnie <3
Vengo, sotto il tuo balcone ad aspettare che tu ti affacci per incontrare i tuoi occhi
 
Questo era uno dei lati che preferivo di lei, il suo lato quasi poetico e così tremendamente dolce.
 
Ore: 19.35
A: Ronnie <3
Sei un amore. Ora devo andare a prepararmi.
Ti amo tantissimo
 
Ore: 19.43
Da: Ronnie <3
Sei tu che mi rendi così dolce e sta per venirmi il diabete per le cose che ti sto dicendo. Anzi, ora vado a vomitare arcobaleni.
Mi raccomando, fammi un fischio se hai bisogno di me.
Ti amo
 
Rilessi quel messaggio 5 o 6 volte e, nel frattempo, ringraziavo il cielo per avere accanto una persona come lei.
Posai il telefono e frugai nel mio armadio, dal quale presi un vestito nero.
A Madison piaceva quando indossavo i vestiti, non che volessi compiacerla, ma volevo comportarmi come avevo sempre fatto per dare il meno possibile nell'occhio.
Scesi le scale che portavano al salotto, dove Madison mi aspettava.
"Possiamo andare" dissi sorridendo.
 
Non ero mai stata in quel ristorante, ma sembrava carino, dava una certa aria intima.
Il nostro tavolo era separato da tutti gli altri da un separè di quelli giapponesi.
"Sei uno schianto con questo vestito" disse.
Le sorrisi.
"Se non fossimo in un luogo pubblico, te lo toglierei di dosso in un secondo"
Non riusciva a trattenersi minimamente, era più forte di lei. Se non era così schietta non era contenta, mi metteva in imbarazzo.
Finimmo di mangiare in silenzio.
"Comunque, ho organizzato tutto questo perchè volevo parlarti di una cosa importante" si alzò ed io la fissai.
"Sai che non mi piace usare mezzi termini. Quindi... " disse "Vuoi sposarmi?" si inginocchiò di fronte a me aprendo una scatolina.
Sussultai.
"Cosa?" chiesi.
"Vuoi sposarmi?" sorrise.
La guardai esterrefatta. Avrei voluto che una sveglia da qualche parte suonasse, che mi dicesse che era solo un brutto sogno. Ma non successe nulla.
Madison tolse l'anello dalla scatolina e lo mise al mio dito. Io non avevo detto nulla, non avevo nè accettato nè rifiutato, perchè mi aveva messo l'anello?
Mi baciò ma io non lo volevo quel bacio. Ma che stava succedendo? Perchè non riuscivo a dire nulla?
Quella stessa sera ci andai anche a letto. Non volevo tutto quello ma non volevo che si insospettisse, che pensasse che avessi un'altra storia. Ero completamente bloccata.
 
ANGOLO DELL'AUTRICE!
Bene! Dovevo pubblicare stasera ma mi trovo al pc adesso quindi faccio tutto adesso ahahah. Capitolo tenero e un po' triste per quanto riguarda Hayley. Ormai ha capito che l'unica persona che vuole nella sua vita è Ronnie, ma appena cominciano a riavvicinarsi ecco che accade l'inaspettato: la proposta di Madison.
Chissá come reagirá Ronnie quando lo scoprirà, si accettano scommesse! (?) ahahaha.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Ringrazio Lonni e The son of range and love per le recensioni :D
Ringrazio i lettori :D
Ringrazio le mie amiche :D
Alla prossima!

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Capitolo 13
*** And all the pain I put you through, I wish that I could take it all away ***


12. And all the pain I put you through, I wish that I could take it all away
 
POV HAYLEY
Al mio risveglio mi sentivo uno schifo. Ad aver tradito Ronnie in quel modo mi facevo ribrezzo da sola, guardai la mia mano sinistra che ospitava quel maledetto anello. Non avrei voluto che fosse di Madison.
"Hayley svegliati e riscalda la voce! Tra un po' devi andare a lavorare"
Mi girai su un fianco e mi raggomitolai. Non volevo fare nulla, volevo solo rimanere nel letto ad auto commiserarmi per quello che avevo fatto.
Mi alzai controvoglia e raggruppai i miei vestiti che giacevano sul pavimento. Mi feci una doccia e avrei voluto che l'acqua fosse acido, per togliere completamente l'odore di Madison dal mio corpo.
Mi rivestii e scesi in salotto dove Madison era già pronta con le chiavi della macchina. 
Quando arrivammo Madison mi teneva stranamente per mano.
POV RONNIE
Miss Cozza allo Scoglio attaccata alla creatura più bella esistente su questa terra.
"Buongiorno ragazze" disse Madison raggiante.
"Buongiorno" rispondemmo all'unisono io e Alexis.
"Dai ragazze andate in saletta" disse Alexis.
Io annuii e ad entrai subito nella sala registrazioni, seguita poco dopo  da Hayley che era, stranamente, troppo pensierosa quel giorno.
"Che suoniamo?" chiesi ad Hayley.
Non rispose.
Le picchiettai con un dito sul braccio e lei ritornò alla realtà "Eh?"
"Che ti va di cantare?"
"Breathe"
Sentii che Alexis aprì il microfono e stava per dire qualcosa "Se fai qualche commento ti strappo i denti" la fissai dalla saletta.
"Allegria portami via" disse e poi tolse il dito dal bottone del microfono quasi impaurita.
Scossi la testa.
Sarebbe servito anche un pianoforte per quella canzone ma non ne avevamo a disposizione, quindi facemmo un arrangiamento con la chitarra. Ma da dove le era uscita quella canzone così triste?
Quando finimmo posai la chitarra "Vado al bagno" 
"Sto seriamente pensando che tu soffra di incontinenza" affermò Alexis.
Risi scuotendo la testa, e me ne andai.
Dovetti aspettare un bel po' prima che Hayley arrivasse e si rifugiasse tra le mie braccia.
"Tutto ok?" chiesi.
E lei annuì accennando un sorriso.
"Sei silenziosa oggi, fin troppo. Cosa è successo?"
"Nulla. Solo... " scosse la testa "Baciami"
La presi in parola e la baciai stringendola a me, così forte che avevo quasi paura di farle male. Prese il mio viso tra le sue mani ed io sentii un contatto freddo con la mia guancia destra, ma non ci feci molto caso. Poggiai la mia mano destra sulla sua e sentii di nuovo qualcosa di freddo sotto il palmo. Al chè mi bloccai e mi allontanai dalle sue labbra per vedere cosa fosse. Portai la sua mano davanti ai miei occhi e intravidi qualcosa di argentato. Lei ritirò la mano quasi subito.
"Cos'è?" chiesi.
"Niente, non è niente" disse agitata, nascondendo la mano dietro la schiena.
"Dai Hayley, fammi vedere" insistetti.
Scosse la testa. Comiciai a farle il solletico e quando vidi che non riusciva più a controllarsi, la presi per il polso, senza stringerla troppo, per vedere cosa fosse quella cosa argentata.
Cercò ancora di sottrarre la mano ma io la tenevo ben salda tra le mie.
"Che cos'è?"
"Un anello"
"Sì, quella era l'unica cosa chiara. Ma perchè hai un anello?"
Non rispose, ed io la guardai negli occhi.
"Hayley dì qualcosa"
"Mi ha chiesto di sposarla"
"Come?"
"Mi ha chiesto di sposarla... Ieri sera"
"E tu che le hai risposto?"
Non rispose nuovamente e quel silenzio mi dava tremendamente fastidio.
"Hayley, cosa le hai risposto?"
Aveva gli occhi che le si stavano facendo lucidi "Non ho risposto e lei mi ha messo l'anello al dito ed io non sapevo che fare... " cominciò a singhiozzare "e ieri..." 
Lasciò la frase in sospeso "Ieri?"
"Ci sono andata a letto" si buttò tra le mie braccia.
Non avevo la forza di abbracciarla "Perchè non hai rifiutato?" chiesi.
"Volevo farlo ma non ci riuscivo, e non volevo che credesse che avessi una storia con qualcun altro" continuava a piangere.
Presi la mano dove aveva l'anello e glielo sfilai.
"Che fai?" chiese asciugandosi le lacrime.
"Che cosa direbbe, se lo perdessi?"
"Ronnie ti prego ridammelo, non fare cazzate"
"Ci tieni così tanto?"
"No ma mi ammazzerebbe se lo perdessi"
Glielo ridiedi e lei lo indossò nuovamente.
Mi avviai verso la porta.
"Dove vai?"
"Torno di lá"
"Aspetta, stiamo un altro po' insieme" mi prese la mano "Per favore"
Scossi la testa.
"Mi dispiace" si scusò.
"Ti costava tanto dirle di no?" chiesi, forse con un tono di voce un po' troppo alto.
Mi baciò cercando di tenermi vicina a lei il più possibile.
Bussarono alla porta "Tutto ok?" chiese Alexis entrando "Ma siete pazze?!?!" chiuse la porta in fretta "E se fosse entrata Madison?!"
Hayley si allontanò.
"State messe proprio male"
"Più male di adesso?"
Mi guardò stranita.
"Madison vuole sposare Hayley"
"Cheee?!?!"
Annuimmo. 
"E tu le hai detto di si?" chiese Alexis ad Hayley che annuì.
"Però, ragazza mia, deciditi"
"Io voglio Ronnie!" esclamò "Ma non posso lasciare Madison!"
"Perchè?" 
"Quella sarebbe capace di tutto"
"Ci parlo io" dissi aprendo la porta, ma mi sentii strattonare per un braccio.
"Sei pazza?!" chiese Hayley.
"Se non ci parli tu, ci parlo io. Hayley io non posso continuare a vederti solo per 5 minuti contati in bagno per poi ignorarti, non ce la faccio proprio. Non posso nemmeno minimamente pensare che tu ci sia stata a letto con quella"
"Ci sei andata a letto??" chiese Alexis esterrefatta.
"Ale, non aiuti" le dissi .
Alzò le mani, in segno di resa.
"Hayley, davvero non ho problemi a parlare con Madison"
Scosse la testa "Voglio parlarci io, dammi solo un po' di tempo"
"Sei sicura?" chiesi. 
Lei annuii semplicemente.
 
 
Ore: 16.49
A: Hayls <3
Le hai parlato?
 
Ore: 16.51
Da: Hayls <3
Non ancora, dammi un po' di tempo. Te l'ho detto che oggi gliene avrei parlato e lo farò
 
Ore: 17.00
A: Hayls <3
Ok, scusa ma sono in pensiero.
Posso venire? Ti prego
 
Ore: 17.05
Da: Hayls <3
No, voglio affrontare questa cosa da sola
 
Ore: 17.06
A: Hayls <3
Ok
 
Mi alzai dal letto, lasciando il cellulare sul comodino e scesi in salotto, dove mi sedetti sul divano.
"Vai buttandoti da una parte all'altra" disse Kat, sedendosi accanto a me "Sei agitata?"
Annuii "Vorrei andare da lei, per non lasciarla sola. Ma ha detto che non vuole"
Mi accarezzò la testa "Vuole affrontarlo da sola, molto probabilmente per dimostrarti che ci tiene davvero a te"
"Si ma io sono preoccupata"
"Andrà tutto bene, e vedrai che appena avrà finito di parlarle verrà da te"
Accennai un sorriso.
"Vorrei che mia figlia crescesse come te, brava, di sani principi e che farebbe di tutto per le persone che ama. Ti ammiro molto"
"Non ho fatto nulla di che"
"Jeremy e gli altri mi hanno raccontato della faccenda di Chad"
La fissai.
"É stato davvero ammirevole da parte tua"
"L'ho quasi ucciso"
"Quello è stato un episodio, eri accecata dall'odio, eri ferita. Perchè sapevi esattamente cosa Hayley stava provando"
Annuii.
"Cosa c'è una riunione di famiglia qui?" chiese Jeremy subentrando, sedendosi dalla parte opposta a quella di Kat.
"Ronnie è un po' giù" disse Kat "Le stavo tenendo compagnia"
"Preoccupata per Hayley?"
Annuii.
"Andrà tutto bene. Hayley se la sa cavare, e poi si è messa lei in questa situazione, è giusto che ne esca da sola. Lo so benissimo che tu non la pensi come me, ma non ci sarai sempre tu con lei a risolverle i problemi"
Li fissai "Grazie"
Kat sorrise e Jeremy mi scombinò i capelli.
"Ehi ho un'idea!" esclamò Jeremy.
"Sarebbe?" chiesi.
"Che ne dici di tagliarti i capelli?"
Kat lo fissò "Sei matto?! Sta così bene con i capelli lunghi!"
"Lascia decidere lei"
Sorrisi "Perchè no?"
"Evvai!" esultò Jeremy "Andiamo subito al parrucchiere!" corse a prendere il giubbotto.
"Non farteli tagliare troppo" disse preoccupata Kat.
"Tranquilla" l'abbracciai.
POV HAYLEY
Dovevo ammettere che la presenza di Ronnie mi avrebbe rassicurata, ma non mi poteva aiutare in quella circostanza. Era una cosa che dovevo risolvere, da sola.
Andai in camera dove sapevo di trovare Madison.
Bussai alla porta. Mi aveva sempre detto che tra di noi ci doveva essere la privacy per questo presi tutte le precauzioni necessarie.
"Avanti" disse.
Entrai a passo decisamente insicuro.
"Ehi Mad"
"Ciao Hayley" chiuse il laptop con un tonfo "Dimmi"
"Io devo parlarti" dissi tutto d'un fiato.
"Eh, ti ho detto dimmi"
"Si tratta di noi, del matrimonio"
"Ah già, se vuoi sapere la data non la so. Ma al più presto" si avvicinò a me "Tranquilla tesoro" mi accarezzò la guancia.
"N-non intendevo questo, io... " mi bloccai un istante "Io non posso sposarti"
Mi fissò "Come scusa?"
"Non posso sposarti"
"E perchè mai?"
"Perchè... " non potevo dirle di Ronnie, non potevo dirle che avevo un'altra storia "Sono troppo giovane, non mi sento in grado di fare un passo così grande"
"Non sei brava a mentire. C'è qualcun'altra, vero?"
Scossi la testa, quasi impaurita.
"Chi è?" chiese e, non so se fosse una mia impressione, ma sembrava che le sue iridi si stessero inniettando di sangue.
"Non c'è nessuno credimi!"
Sentii improvvisamente un dolore lancinante alla guancia e mi ritrovai a terra, mi aveva colpito con il dorso della mano.
"Dimmi chi cazzo è!" urlò.
Scossi la testa cominciando a piangere.
"E smettila di piangere, sei irritante! Dimmi chi è!" si avvicinò al mio viso a pochi centimetri di distanza "Non sarà mica quella bambinetta che ti gira intorno nella casa discografica, eh?"
Sbarrai gli occhi e scossi la testa animatamente "Nonono, non è lei"
"Ripeto, non sei brava a mentire"
Si avviò verso la porta.
"Dove vai?" chiesi.
"A fare un servizio" mi sorrise e mi chiuse a chiave in camera.
Mi buttai sulla porta e cominciai a battere i pugni "Apri! Madison apri!"
Stava andando da Ronnie. Dovevo avvisarla.
Presi il telefono e con le mani tremanti composi il numero. Cominciò a squillare.
"Rispondi. Rispondi. Rispondi. Ti prego, rispondi"
Non rispose nessuno.
Mi richiamò lei "Ronnie!" esclamai.
"Hayley? Sono Daniela"
"Daniela! Dov'è Ronnie?!"
"Non è in casa, ha lasciato il telefoni qui. Ma che è successo?"
"Madison sta venendo lì! Non apritele, rintracciate Ronnie in qualche modo, ditele di non tornare a casa!"
"Perchè Madison sta venendo qui?" 
"É successo un casino, ed io sono una deficiente"
"Vabe, cercherò di rintracciare Ronnie in qualche modo" chiuse la chiamata.
POV RONNIE
"Ma dai sei uno schianto! Mette in risalto il tuo viso!"
"Non è davvero troppo corto?"
"Ma che dici, solo il ciuffo è un po' più corto, gli altri capelli ti arrivano al collo"
"Secondo me Kat ti uccide" dissi ridendo.
"Sai, credo che tu abbia ragione" rise.
Entrammo nel vialetto della villa di Jeremy e vedemmo una persona seduta davanti alla porta.
"Madison?" chiesi.
Venne verso di me e mi diede un pugno in faccia. E io non capii.
"O ma che cazzo fai?!" chiese Jeremy alterato, spingendo Madison.
"Non mettermi le mani addosso" disse Madison tra i denti.
"Ma che problemi hai?" chiesi toccandomi la parte che aveva colpito, che mi faceva male al solo sfiorarla.
"Io?! Pensa a te, che ti rubi le ragazze altrui!" mi spinse.
"Smettila!" esclamò Jeremy allontanandola da me "O te ne vai, o ti rompo le ossa, una ad una"
"Oggi hai il tuo amichetto che ti difende, voglio proprio vedere chi l'avrá vinta quando non avrai nessuno" passò dandomi una spallata.
"Hayley come sta?"
"Lei bene, sei tu che non starai bene tra qualche giorno" sussurrò e se ne andò.
Suonai al campanello e quando aprirono mi catapultai subito dentro.
"Ronnie ma che cazzo hai fatto il faccia?!" chiese Chiara fermandomi.
"Lascia stare" dissi scandandomi, prendendo il cellulare.
"Dany prendi un po' di ghiaccio" disse Chiara e Daniela annuii.
Composi il numero di Hayley e portai il cellulare all'orecchio.
"Ronnie sei tu?" chiese.
"Si amore, sono io"
"Oddio, come stai?" chiese e capii che stava per piangere.
"Sto bene non preoccuparti. Tu piuttosto come stai?"
"Io sto bene, sono rinchiusa nella mia camera da letto. Ronnie non pensavo che reagisse così"
"Lo so Hayley, lo so. Non è colpa tua. Non dovevo insistere per fartelo dire" mi scansai da Daniela che voleva mettermi il ghiaccio sull'occhio.
"Mi incazzo se non ti metti il ghiaccio" disse Daniela e io le feci segno di stare zitta.
"Il ghiaccio?" chiese Hayley "Ronnie che ti ha fatto?"
"Niente non ti preoccupare, piuttosto cerca di non irritarla ulteriormente. Dille che ti sei sbagliata e che vuoi stare con lei, almeno per ora"
"D'accordo"
"Ci vediamo domani. Ti amo" dissi.
"Anche io"
Chiusi la chiamata.
"Ti sta diventando viola, se non ti metti il ghiaccio peggiora" intervenne Kat.
"Da ora in poi tu non giri per Los Angeles da sola, siamo intesi?" chiese Jeremy.
"Ma che dici?'
"Io non ti mando da sola in giro con una che ti dice 'sei tu che non starai bene tra qualche giorno'. Non ti deve nemmeno passare per la testa di stare da sola"
"So cavarmela"
"In ogni caso ti starò sempre appiccicato"
Annuii "Vado in camera" presi il ghiaccio e mi dileguai.
Mi stesi sul letto mettendomi il ghiaccio sull'occhio. Speravo seriamente che Madison non facesse del male ad Hayley. Non m'importava che se la prendesse con me, ma se avesse toccato Hayley, poteva considerarsi morta.
 
ANGOLO DELL'AUTRICE!
Bene bene, Ronnie e Hayley si trovano in questo bel pasticcio.
Hayley ha deciso di prendersi le sue responsabilità e di parlare con Madison e le conseguenze si sono viste.
Ronnie è maturata davvero tanto, credo che se, in precedenza, si fosse trovata in una situazione del genere avrebbe cominciato a piangere oppure si sarebbe incazzata e avrebbe fatto qualche cazzata.
Nell'incontro/scontro con Madison avrebbe potuto reagire, ma ora non è una che arriva subito alle mani.
Il titolo che ho dato a questo capitolo mi sembrava l'unico più azzeccato di tutti perchè Ronnie "subisce" tutto questo per Hayley e questa frase racchiude le colpe che quest'ultima si sente addosso.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Ringrazio Lonni e The son of range and love :D
Ringrazio i lettori :D
Ringrazio le mie amiche :D
Alla prossima!

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Capitolo 14
*** Hold me now, 'til the fear is leaving ***


13. Hold me now, 'til the fear is leaving
 
"Come va l'occhio?" chiese Daniela appena mi vide il mattino.
"Meglio"
"Fá vedere" si avvicinò "È sempre più bluastro, ti fa male se ti tocco?" mi pigiò un dito sul livido.
"Ahia! Ma sei scema?"
"A quanto pare si" disse ridendo.
Sorrisi "Vado alla casa discografica, ci vediamo più tardi" le diedi una pacca sulla spalla.
"Ronnie!" riconobbi la voce di Jeremy.
"Jerm, davvero posso andare da sola"
"Non esiste"
"Eh va bene" mi arresi.
Per tutto il tragitto rimanemmo in silenzio.
"Se hai bisogno chiamami"
Annuii.
"Ronnie, davvero non sto scherzando" mi poggiò una mano sulla spalla.
Sorrisi "Grazie" ed uscii dalla macchina.
Andai nella saletta di registrazione dove c'era solo Alexis.
"Ehi Ro... " si fermò "Ma che ti è successo?"
"Un piccolo incontro con Madison"
"Cazzo, altro che piccolo, sembra che ti sia passata sul viso con un carro armato"
"Non è niente, ho avuto di peggio. Piuttosto dove sono finite?"
"Non sono ancora arrivate"
Annuii sedendomi sul divanetto.
"Quindi Hayley ha parlato con Madison, del matrimonio?"
"Si"
"Buongiorno" Madison entró mano nella mano con Hayley, fortunatamente non sembrava avere lividi o qualcosa del genere.
Appena mi vide ebbe un sussulto ed io le sorrisi semplicemente.
"Bene" disse Alexis "Possiamo metterci al lavoro"
Io ed Hayley andammo in saletta ed io controllai l'accordatura della chitarra, sentivo gli occhi di Hayley su di me ed io non ebbi mai il coraggio di guardarla.
"Ragazze" disse Alexis "Mi fate 'The Only Exception'?"
Io annuii, e partii subito senza indugiare.
Avevo un dolore lancinante dove Madison mi aveva colpito.
Feci segno ad Alexis di tagliare.
"Oh tutto ok?" chiese.
Annuii, posai la chitarra e corsi in bagno per mettermi un po' d'acqua fredda. Fu un refrigerio quel contatto ghiacciato.
Sentii la porta aprirsi ma non mi voltai, ero troppo impegnata ad occuparmi del mio occhio.
Una mano mi si poggiò sul fianco, avrei riconosciuto quel tocco tra mille.
Sollevai il viso dal lavandino del bagno e mi voltai, trovando Hayley.
Mi sfiorò il livido ed io feci una smorfia.
"Alla fine ti fai male, sempre per colpa mia" abbassò il capo.
Scossi la testa e feci si che mi guardasse negli occhi.
"Se per stare con te devo sopportare anche questo, mi sta bene"
"Non metterti a tu per tu con Madison"
"L'ho fatto già una volta, posso farlo ancora"
"No Ronnie, non voglio che accada la stessa cosa che è successa con Chad"
"Posso dimostrarle che non ti merita"
"Non devi dimostrare nulla, nè a me nè a lei. Ronnie rimani al tuo posto. Risolveremo insieme questa situazione" intrecciò le sue dita con le mie "Come abbiamo sempre fatto"
L'abbracciai "Madison non si insospettisce quando vieni in bagno?"
"Non m'importa. Che si insospettisse, chi se ne frega"
"Perchè non vieni a casa di Jeremy stasera? Gli altri hanno tanta voglia di vederti"
"Solo loro?" chiese sorridendo maliziosa.
Sorrisi "Anche io, per passare un po' di tempo con te, senza nasconderci. Inventa che hai le prove con il gruppo, non potrá dirti di no"
"Ma potrebbe venire con me" disse amareggiata.
"Proprio una cozza allo scoglio" pensai ad alta voce grattandomi il mento.
Rise "Da dove ti è venuta questa?"
"Da come ti sta appiccicata"
Sorrise "Comunque ci proverò, ti mando un messaggio oggi pomeriggio"
Annuii, le diedi un lieve bacio sulle labbra e mi allontanai. Ma lei mi tirò per la maglietta e mi impegnò con un lungo bacio appassionato.
"Se le cose le devi fare, falle bene" disse sorridendo, una volta allontanatasi.
La fissai e poi mi avvicinai al suo orecchio "Voglio proprio vedere se sarai ancora di questa idea stasera" sussurrai.
Sorrise alzando un sopracciglio "Comunque ti sta bene il nuovo taglio" mi scompigliò i capelli.
Le sorrisi "Esci, altrimenti Madison chiama i cani molecolari per trovarti"
Rise e dopo un ultimo bacio, se ne andò. Aspettai un po' e uscii anche io.
"Tutto bene?" chiese Alexis.
Io annuii e poi registrammo 'The Only Exception'.
Quando finimmo Mattew venne in saletta.
"Ragazze ho una notizia fantastica!" mi fissò "Ma che ti sei fatta in faccia?!"
"Ho sbattuto" mentii.
"Stai un po' più attenta!"
Annuii sorridendo "Qual era la notizia?"
"Io e gli altri della casa discografica abbiamo sentito le vostre registrazioni e abbiamo pensato che sarebbe bello se voi incideste una canzone inedita"
"Ronnie e Hayley??" chiese Alexis incredula.
Mattew annuii.
"Fantastico!" esclamò abbracciando me e Hayley.
"Quindi dovete scrivere un testo e fare un arrangiamento. Ovviamente prima di inciderla la vorremmo sentire"
Io ed Hayley ci fissammo.
"Per me andrebbe benissimo" disse lei.
"Sono d'accordo anche io" affermai seria, fantasticando già sul tempo che avremmo dovuto passare insieme io e Hayley.
Stranamente Madison non disse nulla, mi aspettavo che avrebbe sbraitato o che si sarebbe presa Hayley e se ne sarebbe andata. Non fece nulla di tutto questo.
"Benissimo! Se non avete un posto dove lavorare al testo potete benissimo venire qui. A qualsiasi ora, anzi..." si mise una mano in tasca "Vi lascio le chiavi, nel caso in cui vi venisse l'ispirazione di notte e vorreste venire qui"
Lo guardai stranita prendendo le chiavi, si dileguó.
"Bene, possiamo andare?" chiese Madison avvicinandosi ad Hayley.
"Io... Vorrei già cominciare a lavorare all'inedito, se Ronnie è d'accordo"
Io annuii.
"Certo, allora vi lascio. Torno a casa" si avviò verso la porta.
"Ah Mad!"
"Si?" chiese voltandosi.
"Stasera ho le prove con il gruppo, credo che farò tardi"
"Va bene" Madison accennò un sorriso, e se ne andò.
Si stava comportanto stranamente, fin troppo. Non mi convinceva per niente.
"Stai pensando anche tu quello che penso io?" chiese Hayley.
"Se anche tu stai pensando che si sta comportando in modo strano e che non si comporta più da cozza, sì, sto pensando quello che pensi tu"
"Però ora siamo sole" affermò Hayley.
Alexis si schiarì la voce.
"Tranquilla non faremo nulla di troppo compromettente, almeno finchè ci sei tu" risi.
"Mi spaventi" ribattè Alexis.
Hayley mi guardó e Alexis sorrise "Sapete una cosa? Mi è venuta voglia di chiamare il mio ragazzo" disse ridendo.
Hayley la fissò "Ma non eri omosessuale?"
Alexis sorrise "Ho fatto un piccolo strappo alla regola per aiutarti a capire chi volessi veramente tra Ronnie e Madison"
Hayley sorrise "Grazie"
Alexis si dileguò.
Abbracciai Hayley e la sollevi da terra, la guardai negli occhi "Ora sei più alta di me" dissi sorridendo.
"Sai, preferisco essere la tua nanetta"
La rimisi a terra "Come mai?"
"Perchè ho più possibilità di essere coccolata" mi fece la linguaccia.
Risi "Però è vero, tu non mi coccoli mai" incrociai le braccia.
"Mi farò perdonare"
Le posai un bacio sulla fronte.
"Comunque, non vedo l'ora di vedere gli altri" sorrise.
"Andiamo a casa?"
"Ma dobbiamo cominciare a lavorare sull'inedito"
"Può aspettare, possiamo cominciare domani"
"Allora andiamo a casa"
Annuii sorridendo.
Trovai Alexis fuori dalla porta, a parlare al telefono. Le feci segno che ce ne stavamo andando e lei salutò con la mano e ci mandò un bacio.
Uscimmo dalla casa discografica e raggiungemmo a piedi la casa di Jeremy.
Quando Kat aprì rimase stupefatta vedendo Hayley.
"Hayley!" l'abbracciò.
"Ciao Kat! Che bello vederti!" poi le guardò la pancia "Sta crescendo eh?" rise.
"Si e comincia a farsi sentire!"
Poi entrammo e Hayley venne assalita da Jeremy e Taylor.
"Ciao ragazzi!" li abbracciò.
"Finalmente ti sei decisa  a farti vedere!" la rimproverò Jeremy.
"Scusate, ma Madison non mi lascia libera"
"Se ti sposi con quella, considerati morta" minacciò Taylor.
"Ciao Hayley!" subentrarono Chara e Daniela, insieme a Justin.
Hayley li abbracciò, era mancata proprio a tutti, nessuno escluso.
Passammo tanto tempo tutti insieme e cenammo assieme, tra chiacchiere e risate. 
Verso mezzanotte ci ritirammo in camera.
Io e Hayley ci mettemmo a conversare, tranquillamente a gambe incrociate sul letto.
"Ti manca mai la tua famiglia?" chiesi.
"A volte. Soprattutto le mie sorelle, non a caso mi sono fatta il tatuaggio sul fianco, che rappresenta proprio loro"
Annuii.
"A te?" chiese poi.
"Non lo so, no. Non credo"
"Non credi?"
"Mi manca più avere l'affetto dei genitori in generale, che non ho mai avuto" giocavo con le lenzuola "A volte credo che sia stata solo colpa mia se hanno sempre avuto quel comportamento così distaccato e così poco affettuoso"
Mi raggiunse, camminando a gattoni sul materasso e mi baciò "Non è colpa tua"
Sorrisi "Lo dici solo perchè sei la mia ragazza"
"Ripeti" disse.
"Cosa?"
"L'ultima parte della tua frase"
"Sei la mia ragazza" sorrisi.
"Ancora" mi baciò.
"Sei la mia ragazza" scandii bene le parole.
"Un'altra volta" mi baciò ancora, tirandomi per la maglietta, facendomi stendere su di lei.
"Sei la mia ragazza"
"Mi piace come suona"
"Sì, l'avevo intuito" dissi ridendo.
Mi baciò e mi sfilò la maglietta.
"Sono la tua ragazza?" chiese.
"Sì, sei la mia ragazza" sorrisi e le posai un bacio sul collo.
Guardò il mio tatuaggio e ci posò un dito sopra, con il quale cominciò a ripercorrere la scritta.
"My... Heart... Is... Yours" disse a bassa voce, come se stesse riscrivendo quella frase.
Le presi la mano e ci posai un bacio, per poi tornare a concentrarmi sulle sue labbra.
Incrociai le mie dita con le sue e mi ritrovai a contatto con l'anello che Madison aveva dato a Hayley che, senza abbandonare le labbra di lei, sfilai e lasciai ricadere sul pavimento.
Hayley non si oppose a quel gesto. Mi sembrava più che lecito, almeno quella notte, eliminare tutto quello che non riguardava noi.
Dopo tanto tempo potemmo passare una notte insieme, dedicata solo a noi due.
 
ANGOLO DELL'AUTRICE!
Ecco il nuovo capitolo, molto tenero secondo me. E l'atteggiamento di Madison? Bah io non mi fiderei di questi cambi d'umore repentini.
Se volete c'è una one-shot sugli esami di stato che vi aspetta (?) che ho appena pubblicato si chiama "Did you study? Ahahah... You're Kidding... Right?". Anyway spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Ringrazio Lonni  :D
Ringrazio i lettori :D
Ringrazio le mie amiche :D
Alla prossima!

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Capitolo 15
*** If One of Us Fall, the Other One Will Soon be Following ***


14. If One of Us Fall, the Other One Will Soon be Following
 
POV HAYLEY
Quando mi risvegliai erano circa le 4.30 del mattino e, davanti a me, avevo una visione talmente tenera che non potei sottrarmi dal prendere il mio telefono e fare una foto a Ronnie.
Mi sfilai le coperte di dosso ed uscii dal letto, cominciando a raggruppare i miei vestiti e ad indossarli.
Non volevo svegliarla, ma dovevo avvisarla che stavo tornando a casa, così mi avvicinai a lei.
"Ronnie" sussurrai.
Non si svegliò.
"Amore" la scossi.
"Mmm?" fece lei.
Sorrisi "Io devo tornare a casa"
Aprì gli occhi fissandomi "Come a casa?"
"Da Madison"
Alzò gli occhi al cielo.
"Scusa" le diedi un bacio e, quando mi stavo per allontanare mi tirò di nuovo sul letto mettendosi su di me e comiciando a farmi il solletico.
"No!" esclamai tra le risate.
Lei sorrise.
"Aspetta!" dissi e lei si fermò "È strano vedere te completamente nuda e me completamente vestita"
"Se vuoi posso rimediare in due minuti" sorrise maliziosa prendendo il lembo della mia maglietta.
"No" le presi la mano "Davvero devo andare" le accarezzai la guancia.
"Va bene, va bene. Almeno lascia che ti accompagni" si alzò dal letto cominciando a rivestirsi.
"No, rimani a dormire, è meglio non farci vedere insieme"
Lei annuì amareggiara.
Io le sorrisi "Ci sentiamo più tardi" la baciai "Saluta gli altri"
Annuì sorridendo.
 
Arrivai davanti alla porta della casa di Madison e fortunatamente mi ero portata le chiavi. Apii facendo più silenzio possibile, ed entrai in punta di piedi.
"Dove sei stata?"
Sussultai e mi voltai nella direzione da cui proveniva la voce, per trovare Madison sul divano.
"Cacchio! Mad mi ha fatto prendere un colpo!"
"Allora? Dove sei stata?"
"Avevo le prove con il gruppo, te l'avevo detto che avrei tardato" posai le chiavi sul tavolo.
"Ma non pensavo che le prove durassero fino a quest'ora"
"Sai, era tanto che non ci vedevamo quindi abbiamo chiacchierato tanto"
"Prova a fare un corso di teatro, magari ti aiuta a saper mentire meglio"
"Ma che dici Mad?"
"Dico quello che vedo" si avvicinò a me, e pensavo che mi avrebbe dato uno schiaffo. Invece mi prese la mano e me la mostrò "L'anello dov'è?"
Oh no, l'avevo dimenticato nella camera da letto di Ronnie.
"Mi hanno sempre dato fastidio gli anelli mentre tengo il microfono" la fissai seria "L'ho poggiato sul tavolo di Jeremy e me lo sono dimenticato"
Lei annuì "Sarà come dici tu, ora vai a dormire"
"Non sono una bambina" ritirai la mano con violenza e salii le scale per raggiungere la camera da letto.
 
Mi risvegliai solo il pomeriggio tardi, verso le 17. Quel giorno avrei dovuto cominciare a comporre la canzone con Ronnie, e non vedevo l'ora di passare tanto tempo con lei.
Presi il telefono e andai in bagno per darmi una sciacquata.
Composi il numero di Ronnie.
"Pronto?"
"Ronnie"
"Ehi nanetta!" esclamò.
Sorrisi "Oggi ci vediamo per cominciare a lavorare sull'inedito?"
"Sì, certo. Oggi è domenica, non dovrebbe nemmeno esserci qualcuno alla casa discografica, quindi possiamo lavorare in tranquillitá"
"Avremo tanto tempo per noi" sorrisi.
"Allora a che ora?"
"Facciamo per le 18?"
"D'accordo. A dopo!"
"A dopo!"
Mi lavai i denti e poi aprii la porta, trovandomi Madison davanti.
"Mad smettila! Mi fai prendere i colpi al cuore!"
Mi spinse nel bagno.
"Ma che fai?"
"Cosa le hai detto? 'Avremo tanto tempo per noi'" mi prese il telefono.
"Mad ridammelo!" cercai di prenderlo.
"Nono" sorrise in modo malefico "Oggi Ronnie inconterà qualcun altro, al posto tuo" mi chiuse in bagno.
"No Madison! Ti prego, non farle del male!" urlai, mentre le lacrime comincavano a farsi strada sul mio viso.
POV RONNIE
Ero nella casa discografica dalle 17.45. Non vedevo l'ora di vederla , tanto che ero arrivata in largo anticipo rispetto all'appuntamento, e dovevo anche mettere in conto che Hayley era una grande ritardataria.
Ero tranquillamente seduta sul divano della saletta quando capitolò sulla soglia una figura, che non mi sarei mai aspettata di vedere.
"Madison?" mi alzai "Che ci fai qui?"
"Hayley ha avuto... Qualche problemino con la porta del bagno, quindi ho pensato 'Perchè non andarla ad avvisare di persona?'. Quindi, eccomi qui" sorrise.
Mi avviai verso la porta per uscire, ma lei mi spinse.
"Non voglio discutere" dissi fissandola.
"Si, perchè tu magari sei tranquilla ad esserti fottuta la mia ragazza!" mi spinse di nuovo.
"Lasciale decidere chi vuole, non puoi costringerla ad amarti" le dissi calma.
"Stai zitta!" mi diede un pugno, facendomi quasi girare la testa a 360°.
La presi per la maglietta e la spinsi contro il muro con forza "Non voglio farti male" la fissai negli occhi.
"Io si" disse tra i denti, liberandosi dalla mia presa. Mi spinse e contemporaneamente mi fece lo sgambetto, in modo da farmi cadere.
Sbattei la testa al tavolino basso della saletta. Cominciò a darmi i calci, in corrispondenza dello stomaco ed io cominciai a tossire sotto i suoi colpi.
Non so cosa tirò fuori dalla tasca ma senti qualcosa di freddo e di tagliente, strapparmi un pezzo della maglietta.
"Quindi avete lo stesso tatuaggio, deduco che sia tu l'ex a cui era dedicato"
Spinse quello che, intuii, fosse un coltello sul tatuaggio e cominció a percorrerlo per lungo, sotto le mie urla. Cercai di allontanarla ma non ci riuscii, ero troppo frastornata.
Le diedi un calcio, catapultandola sul muro.
"Smettila! Stai sbagliando tutto!" esclamai.
Sentii la porta della casa discografica aprirsi.
"Allora non hai ancora capito" si alzò "Hayley o è mia, o di nessun altro" se ne andò correndo e, se non avevo capito male, stava facendo la pazzia più incoscente della sua vita.
Daniela e Chiara entrarono nella saletta.
"Abbiamo visto Ma..." cominciò Chiara "Oh merda!" si avvicinarono a me, vedendomi a terra.
"Dobbiamo andare subito da Hayley" dissi ansimando, cercando di rialzarmi.
"Ma sei scema? Perdi sangue. Dobbiamo andare in ospedale" disse Daniela.
La presi per la maglietta "Madison vuole uccidere Hayley!" dissi scuotendola.
Chiara si alzò "Io ho la macchina possiamo arrivare subito da Hayley"
"Benissimo" dissi poggiandomi a loro per alzarmi "Andiamo"
Entrammo in macchina e Chiara sgommó per partire in una corsa pazza, per arrivare prima di Madison da Hayley.
"Avete dei fazzoletti? Sto imbrattando tutto" ansimai, e Daniela mi passò un fazzoletto di stoffa.
Passammo proprio accanto a Madison che, correndo, stava raggiungendo casa sua.
"Accelera!" esclamai.
Chiara ingranò la quinta e, una volta arrivate davanti a casa di Madison sgommó per fermarsi.
"Io vi aspetto qui, fate presto"
Annuimmo e andammo di corsa verso la casa.
"Come entriamo? Non si può aprire" disse Daniela.
"Aspetta, mi ricordo che c'era una porta-finestra" girai l'angolo della casa "Eccola!"
"E come hai intenzione di aprirla?"
"Con il mio corpo"
"Sei forse rincoglionita?! Stai già messa male, ti mancano solo delle schegge di vetro addosso!"
"Tranquilla" sorrisi e, dopo aver preso la rincorsa, sfondai il vetro, cadendo rovinosamente sul pavimento della casa.
"Aiuto!" sentii urlare. Era sicuramente Hayley.
Mi rialzai, non con poca fatica, e andai verso la porta del bagno.
"Hayley sono io!"
"Ronnie!" esclamò singhiozzando.
"Come cazzo si apre?!" dissi cercando di muovere la maniglia.
"É chiusa a chiave" disse dall'interno.
"Un attimo, io ho una forcina" affermò Daniela avvicinandosi alla serratuta e cominiando a macchinarci. Dopo qualche secondo la porta si aprì.
"Grande Dany!" le diedi una pacca sulla schiena.
Hayley mi abbracciò ed io gemetti per il dolore. Mi fissò "Ma tu perdi sangue!" 
"Non c'è tempo per pensare al mio sangue, dobbiamo andare!"
Corsi verso la porta-finestra seguita da Daniela e Hayley.
Ci rimettemmo in macchina.
"Parti, parti!" esclamai.
Chiara ripartì.
"Ma che ti ha fatto?" chiese guardando la maglietta imbrattata di sangue e il tatuaggio tagliato.
"É una pazza psicopatica" disse Chiara.
"Direi che nessuno aveva dubbi su questo" affermò Daniela.
Io mi premevo il fazzoletto di Daniela, ormai completamente rosso, sulla ferita.
"Dobbiamo andare all'ospedale" disse Hayley.
"No, posso curarmi da me" cominciavo a vedere tutto sfocato in realtà.
"No Ronnie, non puoi stare in queste condizioni"
"Si" ansimai "Si che pos..." non vidi più nulla e non sentii più nulla. Ero svenuta.
 
ANGOLO DELL'AUTRICE!
Ok, un capitolo pieno di azione e... Sangue? Ahahahah. Anyway non saprei dire chi sia meglio tra Madison e Chad, ma forse piú in lá arriveremo tutti ad una stessa conclusione (che io conosco già visto che mi sono portata avanti con la storia di un casino ahahah)
Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Ringrazio Lonni e The son of rage and love per le recensioni :D
Ringrazio i lettori :D
Ringrazio le mie amiche :D
Alla prossima!!

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Capitolo 16
*** I'm sorry that I hurt you, It's something I must live with everyday ***


15. I'm sorry that I hurt you, It's something I must live with everyday
 
POV HAYLEY
Erano passati 3 giorni dalla sera in cui io, Chiara e Daniela avevamo portato Ronnie in ospedale. Era stata ricoverata s'urgenza, perchè aveva perso molto sangue. Fortunatamente ci diedero la notizia che era completamente fuori pericolo, e che era possibile che non si sarebbe svegliata per un paio di giorni.
"Come sta?" chiese Taylor entrando nella stanza.
"É viva"
Lui annuì.
"Gli altri dove sono?" chiesi.
"Sono fuori"
Annuii.
"Hayley dovresti dormire un po' sei distrutta" mi mise una mano sulla spalla.
"Ho dormito"
"Intendo dire stendendoti su un letto, non seduta ad una sedia con la testa su un lettino da ospedale"
"Sto bene"
Sorrise scuotendo la testa "Non cambierai mai, vi lascio sole" si allontanò.
Presi la mano di Ronnie tra le mie "Non ne vuoi proprio sapere di svegliarti eh?" chiesi, sapendo di non poter ottenere risposta. La flebo che aveva attaccata al braccio mi faceva impressione, non riuscivo ad immaginare come gli infermieri riuscissero ad infilare degli aghi nella pelle delle persone. Rabbrividii al solo pensiero.
Ronnie si mosse impercettibilmente, ed io ebbi un sussulto.
Strizzò gli occhi e poi li aprì sbadigliando.
"Ronnie!" la baciai senza pensarci sù.
"Ciao amore" sorrise.
Avevo gli occhi lucidi.
"Dai" cominciò "Non mi dire che ora cominci a piangere" rise.
Scossi la testa abbracciandola, lei gemette per la ferita.
"Scusa!" 
"No problem" sorrisi.
"Visto che ti sei svegliata dovrebbero dimetterti, gli accertamenti li hanno fatti mentre dormivi"
"Quanto tempo ho dormito?"
"Tre giorni"
"E tu da quanto sei qui?"
"Da quando ci sei arrivata"
"Grazie"
Si guardò il tatuaggio "Credo che ormai sia perduto" disse rammaricata.
Io annuii amareggiata.
"Però lo rifarò se necessario, un po' più sopra rispetto a prima ma lo farò"
Sorrisi.
 
Lo stesso giorno Ronnie venne dimessa e per festeggiare, andammo a fare un picnic al parco, soprattutto sotto insistenza di Taylor.
"É stato bellissimo sgommare con la macchina! Davvero emozionante!" esclamò Chiara mentre parlavamo di ció che era successo con Madison.
"Amore lo sai che ho aperto la porta con una forcina?" chiese Daniela e Justin che rise, al solo immaginare la scena.
"Però ci sono i meriti da riconoscere anche a Ronnie" disse Kat guardando Ronnie che sorrise, ed io le posai un bacio sulla guancia.
Taylor si schiarì la voce "C'è un motivo per cui ho insistito tanto per venire quo a fare questo picnic" tutti lo fissammo "Oggi è un evento importante perchè Ronnie è stata dimessa e siamo tutti felici per questo" si avvicinò a Chiara "E oggi volevo chiedere a Chiara... " le fece segno di guardare in cielo.
Passò un aereo con uno striscione con su scritto: 'Vuoi sposarmi?'
Chiara fissò Taylor e tutti stavamo aspettando la risposta, che non arrivava.
Chiara urlicchiò un 'sì' e poi si lanciò letteralmente su Taylor cominciando a sbaciucchiarlo ovunque. Tutti ridemmo a quella scena.
"Ora mancate solo voi" disse Jeremy fissando me e Ronnie.
"Già" dissi.
Ronnie mi mise un braccio sulle spalle "Prima o poi accadrà"
Fissai Ronnie che per tutta risposta mi stampò un bacio sulle labbra.
"Sposiamoci lo stesso giorno!" esclamó Daniela rivolgendosi a Chiara e a Ronnie.
Chiara assentì subito.
Ronnie sorrise "Preferisco aspettare un altro po', ma voi andate avanti con il matrimonio, anzi non vedo l'ora di vedervi vestite da spose"
Le presi la mano, sapevo che in un certo senso lo faceva per me, e per la situazione che stavamo vivendo. Inoltre mi piaceva che non avesse fretta di ricorrere al matrimonio, sapevo che per lei non era poi così importante, per lei l'amore andava oltre il matrimonio. Se mai mi avesse chiesto di sposarla lo avrebbe fatto piú per me, essendo io credente. Mi piaceva pensare che pensasse molto a me e a quello che potevo provare io piuttosto che ai suoi interessi, l'amavo soprattutto per il suo animo altruista e per la sua incredibile bellezza interiore.
Non potevo fare altro che ringraziare Dio per avermi fatto conoscere Ronnie.
POV RONNIE
Mi chiedevo ancora cosa potesse spingere una persona a fare dei gesti estremi come quelli di Madison o, in precedenza, di Chad.
L'amore è folle. Anche io ero follemente innamorata di Hayley ma non mi sarei mai permessa di andare contro le sue decisioni, proprio perchè erano sue ed era la sua vita, era libera di decidere per sè.
Mi chiedevo se fossi io la strana della situazione, se fossi troppo accondiscendente.
"Che pensi?" chiese Hayley, sulla strada di casa di Jeremy, interrompendo il mio flusso di pensieri.
"Eh?"
"Sei sovrappensiero, a che stai pensando?" mi fissò.
"Nulla di importante, pensavo solo a cosa potesse spingere le persone a comportarsi in questo modo"
"Quale?"
"Arrivare a fare gesti così estremi come quelli di Madison"
Scosse la testa "Non lo so... A me sembrava una brava ragazza, era sempre carina e gentile. Poi quando sei arrivata tu ha cominciato a comportarsi male, a volermi quasi possedere in tutto e per tutto"
"Magari sono io il problema"
Mi fissò "Ma che dici?"
"Ti ho creato problemi con Chad e ora con Madison"
"Tu mi hai creato problemi?" chiese mettendosi davanti a me, bloccandomi la strada "Ed io a te? Tutti i pugni i calci che hai preso per colpa mia? Tutte le sofferenze che hai provato? E tutte le cicatrici che avrai?! Ronnie non dire cazzate, l'unico problema qui sono io"
"Hayley... " cercai di dire.
"No, niente Hayley. É la veritá ed è ora che a 26 anni, io cominci a prendermi le mie responsabilità e ad accettare che sono un gran problema, soprattutto per te. Tu sei molto più responsabile di me. Responsabile ma incoscente"
La guardai stranita.
"Si sei un'incoscente a stare con me" disse seria.
"Lo sai come la penso a riguardo"
"No, come la pensi?"
"Che potrebbero anche uccidermi perchè sto con te, ma io non ti lascerò mai"
"Non lo dire nemmeno per scherzo" mi baciò come se fosse l'ultimo bacio che dovessimo darci in tutto il resto della nostra vita. La strinsi forte a me, assaporando il suo profumo, il suo odore. Così maledettamente forte e familiare.
"Ti amo" sussurrai al suo orecchio.
"Mi fai venire i brividi quando me li dici inaspettatamente e in un semplice sussurro"
"Era il mio obiettivo" sorrisi posandole un bacio sul collo.
 
ANGOLO DELL'AUTRICE!
Stavo pensando.... Perchè si chiama "Angolo dell'autrice" se non è un angolo? Vabe questi sono i ragionamenti deficienti che mi vengono per il troppo studio ^-^"
Anyway, un capitolo abbastanza tranquillo, giá il fatto che non ci sia Madison rende tutto piú tranquillo ahahah.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Ringrazio Lonni e The son of rage and love :D
Ringrazio i lettori :D
Ringrazio le mie amiche :D
Alla prossima!

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Capitolo 17
*** Last Friday Night We Took too Many Shots, Think We Kissed but I Forgot ***


16. Last Friday Night We Took too Many Shots, Think We Kissed but I Forgot
 
POV HAYLEY
Quel giorno ero sola in casa, le coppie erano andate a fare una passeggiata tutte insieme e Ronnie era andata a fare la spesa.
Mio malgrado mi ritrovai a pulire la casa e a renderla un po' più presentabile, non che avessimo ospiti, ma ovviamente vivendo tante persone in una stessa casa si creava molta confusione.
Suonarono alla porta e, aspettando di trovarmi Ronnie davanti, aprii con un grande sorriso, che mi si spense in meno di un secondo.
"Madison?" chiesi esterrefatta facendo un passo indietro.
"Hayley... "
"Che c'é?" ero letteralmente impaurita, non sapevo cosa avesse in mente.
"Hayley ho bisogno di parlarti, per favore" supplicò.
La fissai, sembrava davvero disperata. Sospirai "Entra"
Chiusi la porta alle sue spalle e ci sedemmo sul divano.
"Di cosa vuoi parlarmi?"
"Volevo chiederti scusa per quello che ho fatto, per come mi sono comportata. Sono imperdonabile" disse rammaricata.
"Perché l'hai fatto?" 
"Perchè ti amo Hayley"
"Amare una persona non significa possederla e andare contro le sue scelte"
"Lo so. Lo so" cominciò a piangere, ed io non sapevo come comportarmi, volevo abbracciarla ma qualcosa mi bloccava. Alla fine le misi una mano sulla schiena e la accarezzai.
Madison singhiozzò "A volte mi capita di avere questi sbalzi d'umore, di essere aggressiva e subito dopo di pentirmene" si asciugò le lacrime "Sono in terapia per questo"
Quindi soffriva di bipolarismo?
"Da quanto tempo?" chiesi.
"Da due anni sono in terapia. Da quando la mia ex mi lasciò ed io ci rimasi così male che cominciai ad avere problemi umore e ad essere possessiva con lei, decise addirittura di trasferirsi perché aveva paura di me"
L'abbracciai, mi venne spontaneo. Non me ne aveva mai parlato, e ora che sapevo questa parte della sua storia, mi era tutto più chiaro.
"Puoi anche non perdonarmi, ma avevo bisogno di dirtelo"
"Io ti perdono, ma non dovresti chiedere solo scusa a me. Dovresti scusarti sopprattutti con Ronnie, è a lei che hai fatto il danno più grave"
"Lo so, e giuro che ritornerò per chiederle scusa. Ma ora devo andare, ho delle cose di cui occuparmi. Sono venuta solo per dirti questo"
Sorrisi e ci avviammo verso la porta.
La abbracciai e se ne andò.
Non volevo condannarla per quello che aveva fatto, era sicuramente una cosa grave, ma c'era un motivo per cui l'aveva fatto. Ero felice che si fosse confidata con me, e speravo davvero che tornasse per fare le sue scuse a Ronnie.
Quando le coppiette e Ronnie tornarono mangiammo tutti insieme e parlammo, però io ero prettamente con la testa tra le nuvole. Pensavo ancora alla confessione di Madison.
POV RONNIE
Avevo notato il suo comportamento strano giá da quando eravo tornata. Inoltre il silenzio, soprattutto durante il pranzo, non era per niente da lei che aveva la parlantina facile. Si alzò dalla tavola, una volta finito di mangiare, e si sedette sul divano del salone, adiacente alla cucina.
Era di spalle a me e la fissavo, come se volessi cercare di entrare nella sua testa per vedere cosa la rendeva così silenziosa e cosí assorta nei suoi pensieri.
"Finirai per tagliarlo" disse Taylor.
Voltai la testa "Come?" chiesi non capendo.
"Il piatto" indicò.
Mi accorsi solo allora che stavo continuando a tagliare il pezzo di carne, che avevo finito ti tagliare chissá quanto tempo prima e stavo per spezzare anche il piatto di plastica.
"Non arriverai a nulla fissandola solamente" disse Chiara.
Io annuii, mettendo in bocca l'ultimo pezzetto di carne.
Quando terminammo tutti di mangiare e dopo aver messo i piatti nella lavastoviglie, decisi di sedermi accanto ad Hayley mettendole il braccio intorno alle spalle.
"Che succede?" chiesi.
"Eh?" 
"Sei strana" la fissai.
"Ah no, nulla. Sono solo un po' stanca" sorrise, e subito  dopo le squillò il cellulare, per avvisarla che le era arrivato un messaggio.
Si alzò tempestivamente dal divano e andò a prendere il telefono. La fissai per tutto il tempo.
Sbloccò il telefono, lesse il messaggio, sorrise e ribloccò il telefono. Non usava mai il telefono, se non per parlare con Jeremy, con Taylor o con me. Ma in quel momento eravamo tutti lì. Allora chi poteva essere?
Lasciò il telefono sul tavolino basso, di fronte al divano e si risedette accanto a me, stampandomi un bacio sulla guancia. Il pomeriggio, dopo pranzo era quasi d'obbligo, per Hayley, il riposino. Si accoccolava sempre sulle mie gambe e, facendole un massaggio o un po' di grattini, si addormentava.
Era impossibile, per me, resistere alla tentazione di vedere chi le avesse mandato il messaggio. Hayley stava beatamente dormendo, con aria trasognante, con la testa poggiata sulle mie gambe.
Il suo cellulare era a pochissima distanza da me, il tavolino era facilmente raggiungibile. Mi mossi, impercettibilmente, allungando il più possibile la mano, e fortunatamente riuscii a raggiungere il telefono per un soffio.
Lo presi e, per mia fortuna non aveva il codice di blocco. Non avevo mai fatto una cosa del genere in tutta la mia vita, forse era la paura di perderla di nuovo a spingermi a fare questi gesti.
Aprii i messaggi e appena vidi il messaggio e chi l'avesse mandato mi venne un colpo al cuore.
 
Ore: 15.45
Da: Mad <3
Grazie <3
 
Ma che stava succedendo? Perchè Madison continuava a scriverle? E per cos'era quel grazie? Mi balenó in testa l'idea che si fossero incontrate a mia insaputa e, sicuramente, cosa era successo non l'avrei mai saputo.
Mi alzai dal divano cercando di non far svegliare Hayley e riuscendo nel mio intento, le poggiai con cautela la testa sul cuscino e, dopo aver preso l'ipod e il telefono uscii di casa.
Fortunatamente tutti dormivano, quindi nessuno poteva chiedermi dove stessi andando. In fondo, non lo sapevo nemmeno io. Mi tirai il cappuccio della felpa sulla testa, infilai le cuffie nelle orecchie e, con il volume al massimo, cominciai a camminare senza una meta. Misi le mani nelle tasche della felpa.
Il cielo era scuro e non portava nulla di buono, potevo dire che in un certo senso quel clima rispecchiava il mio stato d'animo in quel momento: cupo e senza qualcosa di buono, solo pensieri negativi. Quel tempo, aveva quel qualcosa di bello e misterioso che mi piaceva, in quei casi speravo addirittura che piovesse. Era come se la pioggia riuscisse a lavare via tutti i miei pensieri, i miei problemi e riuscisse a darmi quel senso di calma di cui avevo bisogno. Non tutti potevano pensarla come me, alcuni preferivano il sole per questi tipi di situazioni, perchè gli dava felicitá, io ero esattamente il contrario. In molte cose ero il contrario di tutti, come se andassi controsenso. Non m'importava però, perchè sapevo che, al contrario degli altri, io trovavo refrigerio per la mia anima nella pioggia, e questo mi faceva sentire... Speciale? O almeno se non proprio speciale, diversa. Ormai tutti si somigliavano e andare contro corrente mi faceva sentire bene.
Cominciò a piovere e mi accorsi di essere davvero lontana da casa. Non avrei voluto proteggermi dalla pioggia, ma sembrava davvero un diluvio e, solo con una felpa non sarei riuscita a tornare a casa.
Mi rifugiai in un bar e mi sedetti al bancone.
"Scusa" chiamai il barista che fu subito da me "Può darmi della vodka?"
Lui annuì e dopo qualche minuto mi portò un bicchierino, con del liquido trasparente al suo interno.
Non so quanto tempo rimasi lì dentro, forse era già notte fonda. 
Dopo aver bevuto così tanto, quasi da stare male, non avevo più concezione del tempo e dello spazio.
"Chriiis!" urlai "Ti chiami Chris vero?? Oh ma chi se ne frega! Dammene un altro"
"Non dovresti continuare a bere, sei ubrica fradicia" mi disse.
"Sai... " agitai un dito davanti ai suoi occhi "Non me ne frega"
Scosse la testa e mi diede un altro bicchiere.
Presi il cellulare per vedere se mi avesse cercato qualcuno e trovai 3 chiamate da Hayley. Non sapevo nemmeno come fossi riuscita a leggere il nome, mi girava tutto. Chiamai Hayley.
POV HAYLEY
Squillò il telefono e saltai dal letto per lo spavento. Guardai l'ora: erano le 3.30 di notte. Non era il massimo svegliarsi di soprassalto quanto ti eri appisolata, preoccupata perchè non sapevi che fine avesse fatto la tua ragazza.
Guardai il display: Ronnie <3.
Risposi subito "Ronnie!" esclamai.
"Giaooo Haely!" disse con voce impastata, e senza articolare le parole.
"Ronnie dove diavolo sei?" chiesi preoccupata.
"Non lo so" fece una pausa "Tieniti il resto Chris!"
Quella voce non mi conviniceva "Ronnie hai bevuto?"
"Naaaa ma che stai a dire?" rise e sentii una porta chiudersi dall'altra parte del telefono.
"Dove sei?"
"Non lo so" rise di nuovo.
"Ronnie cosa c'è intorno a te?" chiesi cercando di avere informazioni sul luogo in cui si trovasse.
"C'è un albero!" esclamò "Ah no apetta! Sono due!"
Sospirai "Oltre agli alberi?"
"C'è anche un terzo albero"
"Ronnie, oltre agli alberi che altro c'è?"
"Un edificio, direi un bar"
"Bene! Come si chiama??" mi alzai dal letto e presi le chiavi della macchina.
"Llll... Aaaaa... Sss... Tttt... " cercò di leggere.
"Sì, il Last Night. Ascolta Ronnie non muoverti di lì, devi rimanere ferma. Immobile" scandii bene le parole.
"Come i soldatini verdi??" chiese euforia.
Sorrisi "Si Ronnie, come i soldatini"
"Evvivaaaaa, i soldatini!"
"Ora chiudo, ma non ti muovere di lì"
"Saró un perfetto soldatino!"
"Non lo metto in dubbio" chiusi la chiamata e mi infilai in macchina in fretta e furia.
 
Quando arrivai Ronnie era perfettamente dritta, eretta come un soldato. Scossi la testa e parcheggiai proprio di fronte a lei.
Scesi dalla macchina e mi misi di fronte a lei.
"Ronnie" le agitai la mano davanti agli occhi.
"Non posso muovermi" disse e la guardai stranita "Sto facendo il soldatino"
Le presi il viso tra le mani e la guardai negli occhi "Basta a fare il soldatino, torniamo a casa"
"Meno male" sospiró "Non ce la facevo piú a stare in quella posizione"
La presi per mano e la misi al posto del passeggero, per poi tornare al posto del guidatore.
In macchina continuò a parlare di soldatini e di come riuscissero a stare in quella posizione per così tanto tempo, metteva insieme frasi sconnesse che non avevano nessun nesso logico.
Parcheggiai la macchina davanti a casa di Jeremy e aprii la portiera a Ronnie per farla scendere. Camminava in modo trasandato e a stento riusciva a mettere insieme 3 passi.
Salire le scale fu un problema per lei, al terzo scalino cadde e cominciò a frignare come una bambina.
"Mi sono fatta maleeee!" urlò seduta sullo scalino tenendosi il ginocchio.
"Shhhh!" le chiusi la bocca con una mano "Non è nulla, vedi?" le indicai il ginocchio "É tutto ok"
L'aiutai ad alzarsi e pian piano arrivammo in camera.
La feci stendere sul letto, vestita e io mi sedetti sul bordo, accanto a lei.
"Perchè ti sei ubriacata?" le chiesi seria.
"Non c'è un motivo per ubriacarsi" rise.
"Ronnie, non hai mai fatto così. Ci dev'essere un motivo"
"Perchè tu stai con Madison"
La guardai stranita "Non sto con Madison"
"Ma io ho visto il messaggio che ti ha mandato oggi"
Ripensai al 'grazie' di Madison, nel messaggio "Non stiamo insieme, l'ho solo aiutata a fare una cosa" mi inginocchiai sul pavimento in modo da guardarla negli occhi "Io amo solo te, ok?" scandii le parole.
Mi fissò come se avessi detto qualcosa di strano, poi le diedi un bacio a stampo sulle labbra "Ora ti lascio, vado a dormire sul divano" mi alzai e feci per andarmene, quando si aggrappò letteralmente al mio busto.
"No! Ti prego rimani con me!"
"Devi riposare, ed è meglio se stai da sola stanotte"
"Mi sento un piccolo koala in questo momento" disse.
Sorrisi.
"Rimani con me. Per favore" mi guardò intensamente negli occhi.
La fissai e sospirai "Va bene"
Mi stesi accanto a lei. Io a pancia in su e lei accoccolata vicino a me.
"Ronnie..." 
"Mmmh?" disse lei.
"Mi sono preoccupata tantissimo da oggi pomeriggio, quando non ho visto che eri con me sul divano. Nessuno ti aveva visto e ho provato a chiamarti ma non hai risposto. Ubriacarti non serve a risolvere i problemi quindi... Non farlo più, ok?"
Non arrivò nessuna risposta, quindi mi voltai verso di lei.
Aveva gli occhi chiusi e stava evidentemente dormendo.
Sorrisi e le posai un bacio sulla fronte "Buonanotte" sussurrai.
 
(RETT)ANGOLO DELL'AUTRICE!
Eccomi, eccomi. Non ho niente da commentare in questo capitolo, si commenta da solo ahahah. Giusto volevo sottolineare la tenerezza di Hayley :')
Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Ringrazio Lonni e The son rage of and love :3
Ringrazio i lettori (e ho visto che ci sono dei nuovi arrivati che hanno letto anche il prequel,  quindi benvenuti!) :3
Ringrazio le mie amiche :3
Alla prossima!

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Capitolo 18
*** Some of us have to grow up sometimes ***


18. Some of us have to grow up sometimes
 
"Ma che fai?! Non è da questa parte, questa è la manica!" rimproverai Daniela, aiutandola a mettere il vestito da sposa.
"Fammi uscire di qui!" esclamò facendosi strada nel vestito.
"Ecco!" riuscii a farla uscire dal buco giusto. Non era diversa la situazione che stava vivendo Chiara, aiutata da Hayley.
"Ok, ce l'ho fatta anche io" annunciò Chiara capitolando fuori dal vestito.
Hayley si avvicinò a me e le guardò "Siete bellissime" disse quasi emozionata.
"E voi quando vi deciderete?" chiese Chiara.
Io e Hayley ridemmo istericamente.
"Un attimo!" esclamò Daniela "Ho una domanda!" io e Hayley la fisammo stranite "Chi è il maschio tra voi?"
Io e Hayley ci guardammo negli occhi e poi scoppiammo in una fragorosa risata.
"Che c'è?!" chiese Daniela stranita "É solo una curiositá" incrociò le braccia al petto, finta offesa.
"Ma dai Dany" dissi continuando a ridere "É come chiedere quale sia il coltello e quale sia la forchetta tra le bacchette cinesi"
"Bè una delle due dovrà pur indossare il vestito da sposa, o no?" chiese Chiara.
"In tal caso sarà Hayley" risposi.
"Davvero??" chiese felice.
Annuii sorridendo "So che ci tieni tanto"
Mi sorrise.
"Ah, a proposito di vestiti. Ronnie abbiamo una sorpresa per te" disse Daniela, fissando Chiara in modo complice.
"Sarebbe?" chiesi impaurita.
"Questo!" esclamarono all'unisono, mostrandomi un vestito celeste confetto.
"Oh no... " scossi la testa "Non ci pensate neanche!"
"Dai non puoi stare al nostro matrimonio in pantaloni come un uomo!" disse Chiara.
"Ma sto comoda!" 
"Ma chi se ne frega! Tu sei la nostra damigella d'onore, e di solito le damigelle non vestono in pantaloni e camicia!" mi rimproverò Daniela.
"Dai mettilo, non ti ho mai vista con un vestito" disse Hayley, con una faccia da cucciolo.
"Vedi? Anche la tua ragazza ti vuole vedere in modo diverso" disse Chiara impettita.
Sbuffai "Eh va bene"
"Hayley girati di spalle" disse Daniela "Così sarà una super sorpresa"
Hayley annuì e si giró.
Chiara e Daniela mi aiutarono a indossare il vestito, non senza pochi problemi, ma alla fine ci riuscirono.
"Ecco, ora puoi girarti" annunciò Chiara.
Io ero imbarazzata, non mettevo un vestito da non so quanto tempo, quando Hayley si giró mi guardò con gli occhi sbarrati.
"Allora?" chiese Daniela ansiosa.
Hayley mi squadrò dalla testa ai piedi "Wow" disse semplicemente.
Chiara e Daniela si guardarono soddisfatte.
"Abbiamo una sorpresa anche per te ovviamente" annunciò Chiara, rivolgendosi ad Hayley.
"Davvero?" chiese eccitata la bionda.
Loro annuirono e le mostrarono un vestito di colore arancione pastello.
Gli occhi di Hayley si illuminarono e subito si catapultò su Chiara e Daniela abbracciandole "L'avete preso anche del mio colore preferito, grazie!"
Indossò in pochi secondi il vestito, decisamente corto e che le stava decisamente bene.
Indossammo i tacchi e, fortunatamente mi ricordavo ancora come si camminasse su quei cosi.
Avevano scelto di fare la cerimonia praticamente in riva al mare, dove gli sposi erano giá pronti vicino al parroco.
C'erano numerose persone, da parte della famiglia di Chiara, di Daniela e ovviamente di Taylor e Justin.
Come ci si aspetterebbe dalle spose, arrivarono in ritardo ed io e Hayley con loro. Porsi il bouquet a Daniela e Chiara che mi sorrisero. Io e Hayley ci posizionammo accanto a Taylor e Justin, dove c'era anche Jeremy il quale, appena mi vide, strabuzzò gli occhi.
"Ronnie" mi sussurrò una volta che mi ritrovai alla sua sinistra "Che ci fai con un vestito addosso?"
Il barbuto si guadagnò una gomitata nelle costole da Hayley "Taci! Sta benissimo!"
"Ma io non volevo dire che stesse male" si giustificò Jeremy, provocando in me una risatina. Accanto al parroco c'era un pianista che improvvisamente cominciò a suonare la marcia nuziale.
Mi ero ritrovata diverse volte, con Chiara e Daniela, a parlare di quando ci saremmo sposate e, soprattutto, con chi sarebbe stato. Ci chidevamo se saremmo mai riuscite a trovare qualcuno che ci avrebbe fatto battere il cuore così veloce da superare la velocità della luce, e bè alla fine loro le avevano trovate quelle persone e in quel momento si stavano sposando con l'amore della loro vita. Anche io potevo dire di aver trovato la mia metá ma, per il matrimonio, c'era ancora tempo.
"Hai gli occhi lucidi" mi sussurò Hayley, sorridendo.
"Ma che dici?" presi un lungo respiro "Mi è andato qualcosa nell'occhio"
Scosse la testa sorridendo "É normale piangere in questi momenti, non devi vergognarti"
Annuii, prestando particolare attenzione alla cerimonia.
"Potete baciare le spose" annunciò il parroco.
Non aspettarono nemmeno che il parroco finisse la frase, che erano già attaccati gli uni agli altri. Tutti cominciammo ad applaudire e Jeremy fischiò. Avevo un sorriso inusuale stampato sulla faccia e non potevo nascondere che, vedere le mie due migliori amiche sposarsi, fu davvero emozionante.
Dopo la cerimonia andammo tutti nella sala che avevano prenotato per la festa: era immensa, aveva anche una piscina all'esterno e un giardino che attorniava la sala.
Io, Hayley e Jeremy eravamo ovviamente seduti allo stesso tavolo degli sposi e mangiammo tra risate e prese in giro, soprattutto nei confronti degli sposi e delle spose.
Il dj invitò le due coppie a ballare un lento, al quale si aggiunsero anche Jeremy e Kat. Io e Hayley li osservavamo sedute al tavolo.
"Ti va di fare un giro in giardino?" chiese Hayley ad un certo punto.
Io annuii e così ci recammo nell'immenso giardino.
"É stata davvero bella la cerimonia, vero?" chiese Hayley sorridendo.
"Si, davvero bella"
Mi prese la mano "Come te"
La guardai stranita.
"Che c'è? non posso farti un complimento?"
"Sì, ma non quando indosso un vestito che mi fa sembrare un confetto" 
Lei rise "Mi piaceresti anche se indossassi un sacchetto della spazzatura"
"Non che ora sia diverso"
"Eddai!" rise dandomi un buffetto sul braccio.
Sorrisi.
"Aspetta!" esclamò.
"Cosa?" chiesi stranita.
"Voglio presentarti delle persone" mi tirò per il braccio.
"Okok, ma così finirai per staccarmi il braccio!"
"Rimani qui" disse, facendomi fermare sulla soglia della porta della sala, mentre lei entró.
Ritornò in compagnia di una signora bionda e di due ragazzine.
"Mamma questa è Veronica, Veronica questa è mia madre Christie" annunció Hayley sorridente, l'ultima cosa che mi sarei aspettata era di fare la conoscenza della famiglia di Hayley.
Rimasi letteralmente senza parole mentre Christie mi tendeva la mano, che strinsi con poca convinzione.
"Queste invece sono le mie sorelle Mcayla ed Erica" la più piccola mi saltò letteralmente addosso.
"Mia sorella mia ha detto che tu sei una persona importante per lei, quindi ti voglio bene!" esclamò Mcayla.
Guardai Hayley che mi sorrise, a quanto pare aveva parlato di me alla sua famiglia, e mi faceva molto piacere. Chissà se le aveva parlato anche di noi.
Abbracciai Mcayla "Sai, sono molto felice di fare la tua conoscenza" dissi.
La piccola si aprì in un sorriso a trentadue denti, si staccò da me e andò saltellando dalla madre "Mamma, mamma! Hai sentito?? É felice di conoscermi"
La madre rise vedendo la bambina contenta "Sì, ho sentito" mi sorrise.
"Perchè tu ed Erica non andate a giocare dentro con Taylor e Jeremy?"
"Si! Giochiamo!" esclamò Mcayla, tirando Erica per un braccio che, contrariata cercò di ribellarsi "Aspetta Mcayla! Anche io voglio stare un po' con Veronica!" sparirono in pochi secondi.
"Sono proprio delle casiniste" disse Christie sorridendo "Un po'come Hayley"
Hayley si grattó la nuca ridendo istericamente.
"Veronica, Hayley mi ha detto tutto di voi, di quello che avete passato e di quanto tu le sia sempre vicina"
Fissai Hayley che arrossì.
"E io posso solo dire che vedo Hayley davvero felice quando parla di te e quando è con te, ed io non potrei desiderare altro. Non era così felice da quando io e suo padre ci siamo separati. Quindi io ti ringrazio" mi abbracciò, inizialmente rimasi impacciata, ma poi ricambiai l'abbraccio "E sappi che, ormai, fai parte della nostra famiglia. Sarai sempre la benvenuta"
"Grazie signora"
"Non mi chiamare signora!" disse allontanandosi dall'abbraccio "Mi fa sentire vecchia! Chiamami Christie"
Risi "D'accordo... Christie"
"Così va meglio" sorrise.
"Posso dire una cosa?" chiesi.
Hayley e la madre annuirono.
"Siete maledettamente identiche"
Risero "Ce l'hanno detto un sacco di persone" annunciò Hayley mettendo un braccio sulla spalla di Christie.
"Bè, Veronica... " cominciò Christie.
"Un attimo" la bloccai "Chiamami Ronnie" 
Sorrise "Bene Ronne, vi lascio da sole. Comunque vi invito a tornare in sala, mettono davvero delle belle canzoni, e poi mi piacerebbe vedervi ballare insieme"
Io arrossii e Hayley annuii.
Mi prese per mano e tornammo in sala. Ballammo insieme a tutte le altre coppie i lenti, poi i balli di gruppo. Insomma un po' di tutto.
I festeggiamenti durarono fino a oltre mezzanotte, e terminarono con un bel bagno da parte delle spose e degli sposi nella piscina. No, non per loro volontà, li spingemmo io, Hayley e Jeremy in piscina e, inevitabilemente ci trascinarono in acqua.
Inutile dire che fu uno dei giorni più belli della mia vita, vedere le mie amiche sposarsi, conoscere la famiglia di Hayley fu incredibilmente bello ed io ero la persona più felice sulla faccia della terra.
 
(RETT)ANGOLO DELL'AUTRICE!
Il matrimonio delle amiche di Ronnie :') mi emoziono :') e Ronnie conosce la fotocopia di Hayley e le sue sorelle :')
Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Ringrazio Lonni e The son rage of and love :3
Ringrazio i lettori :3
Ringrazio le mie amiche :3
Alla prossima!

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Capitolo 19
*** I knew the moment I met you, I could never lose you ***


17. I knew the moment I met you, I could never lose you
 
Mi svegliai alle 12.25, il mattino dopo. Avevo un mal di testa incredibile. Quando aprii gli occhi ero nella mia camera, non sapevo come ci ero arrivata. Mi ricordavo che ero entrata in un bar, e da lì avevo un vuoto completo.
Che era successo? E come ci ero arrivata a casa?
Mi alzai non senza poca fatica e mi accorsi che ero vestita. Uscii dalla camera e incontrai Justin, con i capelli letteralmente arruffati e, nonostante il mio mal di testa, era facilmente comprensibile cosa avesse fatto con Daniela.
"Buongiorno Ronnie" disse.
"Justin! Non gridare!" mi coprii le orecchie.
Mi guardo stranito "Ma non sto gridando"
Annuii.
Continuai a camminare fino ad arrivare alle scale. Andavo sbandando e scendere le scale fu un calvario.
Quando arrivai al piano di sotto tutti erano impegnati a fare colazione.
"Buongiorno" dissi stropicciandomi gli occhi.
"Weeeee Ronnieeeee!" urló Jeremy.
"Ma perchè gridate tutti" scossi la testa. Mi guardai attorno, di Hayley non c'era traccia.
Girai per il piano terra ma non la trovai. Alla fine andai nella camera insonorizzata, era di spalle a me a suonare la tastiera e a canticchiare.
Richiusi la porta alle mie spalle senza fare rumore e mi sedetti sullo sgabello, dietro di lei.
"Maledizione!" imprecó "Non c'entra nulla questa frase!" prese una penna e cancellò qualcosa da quello che, capii, fosse un foglio.
Non si era ancora accorta di me ed erano circa 5 minuti, pieni, che ero lì. Mi alzai e le poggiai una mano sulla spalla.
Lei sussultó e si voltò di scatto "Oh mamma mia! Ronnie mi hai fatto prendere un colpo!"
"Scusa" dissi ridendo.
"Non c'è nulla da ridere" respirò profondamente "Come stai?"
Portai lo sgabello vicino a lei "Bene, mi fa male la testa peró"
"Non dovresti stupirti, dopo la sbronza che hai preso ieri"
"Eh?" chiesi non capendo.
"Ieri ti sei ubriacata"
"Davvero?" chiesi esterrefatta.
Lei annuii "E solo perchè avevi letto un semplice 'Grazie' di Madison tra i miei messaggi"
"Chi te lo ha detto che ho visto i tuoi messaggi?"
"Tu Ronnie, mentre eri ubriaca fino al midollo" mi fissò seriamente.
Abbassai lo sguardo "Non volevo"
"Non mi è piaciuto il tuo comportamento di ieri. Sia per il messaggio che per aver bevuto"
"Lo so" non sapevo che dire, aveva ragione.
"Perchè l'hai fatto?"
"Io... Non lo so, non l'avevo mai fatto prima. Ho avuto paura che vi foste rimesse insieme, non mi avevi detto nemmeno chi ti aveva mandato il messaggio e quindi mi sono insospettita e non ho capito piú nulla e ho fatto una cazzata e..."
Mi zittì con un bacio "Non farlo più" mi accarezzó la guancia.
Annuii "Che stavi facendo?"
"Cercavo di mettere, sul foglio, qualche parola per la canzone. Ma non ho avuto molti risultati" mi mostró il foglio pasticciato.
Sorrisi "Ok allora mettiamoci al lavoro" la baciai e quando stavo per allontanarmi, mi inseguì con le sue labbra e mi impegnò in un bacio sempre piú appassionato.
"Aspetta" dissi.
"Cosa?" chiese stranita.
"Non dovevamo lavorare?"
"Pensavo che lo stessimo giá facendo" rispose sorniona.
Sorrisi e le stampai un bacio sulle labbra "Allora... " presi il foglio "Innanzitutto di cosa dobbiamo parlare?"
"Amore?"
"Non trovi che sia un tema troppo trattato?"
"Ma è bello. É un tema che non muore mai"
Annuii e scrissi sul foglio la parola 'amore'.
"Lo trattiamo in maniera dolorosa o no?" chiesi.
"Entrambi, magari possiamo parlare prima della parte dolorosa e poi di come questa coppia sia riuscita a superare tutto. Pregiudizi, difficoltà, dolore e... "
"Vuoi parlare di noi in poche parole" la interruppi.
Mi fissò "Ti va?"
Sorrisi "Certo"
Mi sorrise di rimando.
"Ascolta" dissi "Ehm... " non riuscivo a trovare le parole "Non te l'ho mai chiesto peró, voglio farmi perdonare per ieri e... "
"E?" chiese curiosa.
"Vuoi venire a cena con me, stasera?"
Si aprì ai un sorriso "Certo!"
Sorrisi e torai un sospiro "Meno male, ero preoccupata che mi dicessi di no"
"Come potevo dirti di no?"
"Non lo so" risi istericamente, grattandomi la nuca.
"Dove mi porti?" si sedette sulle mie gambe.
Non sapevo ancora dove portarla, quella domanda mi prese alla sprovvista anche se era da un oo' che ci pensavo "È una sorpresa"
Lei annuì e mi baciò.
"Usciamo di qui? Sto morendo di caldo" dissi sventolandomi con la mano.
Lei si alzò e uscimmo dalla camera insonorizzata.
"Ah!" esclamò Daniela vedendoci "Ragazze stavamo cercando proprio voi, dobbiamo dirvi una cosa importante"
Io e Hayley ci guardammo e poi seguimmo Daniela nel salone, dove c'erano anche Justin, Chiara, Taylor, Jeremy e Kat.
"É una riunione di famiglia o cosa?" chiese Hayley ridendo.
"Una specie" rispose Chiara.
Daniela di sedette accanto a Justin, Chiara e Taylor. Io e Hayley vicino a Jeremy e Kat, di fronte alle altre due coppie.
"Bene... " cominciò Taylor.
"Siamo qui riuniti quest'oggi" prese in giro Jeremy, scatenando le nostre risate.
"Jeremy il fatto è serio" disse Justin, ricomponendosi.
"Allora" ricominció Taylor "Abbiamo deciso che ci sposeremo insieme, tra un mese"
"Davvero??" chiesi contenta.
Chiara e Daniela annuirono.
"Evvai!" le abbracciai forte "Che bello, non vedo l'ora!" mi stavo emozionando.
"Così finirai per strozzarci" disse Chiara.
"Sono troppo felice! Non potete capire quanto!" non le mollavo.
"Non è che siccome sei felice devi ucciderci!" ribattè Daniela.
"Scusate" risi.
"Come farai a fare la damigella e la testimone di entrambe?" chiese Chiara.
"Ma quante cose devo fare?" le guardai stranita "Ora che ci penso, non potevate sposarvi in giorni diversi?!"
Scossero la testa.
"Mi dispiace di non potermi sposare con voi" risi.
"Sei ancora in tempo" sussurò Daniela all'orecchio.
Scossi la testa "Hayley non è pronta, e forse nemmeno io"
Sorrisero.
"Be vado dai ragazzi a minacciarli di morte se vi trattano male dopo il matrimonio" scherzai, e poi andai ad abbracciare Taylor e Justin.
"Ragazzi sono contenta che sarete voi i loro futuri mariti" sorrisi.
"E noi siamo contenti che loro saranno le nostre future mogli" disse Taylor.
"Loro sono fortunate e voi non siete da meno"
"Non ci possiamo lamentare" ribattè Justin.
"Se so che fate qualcosa di sbagliato" puntai il dito contro di loro "Consideratevi morti e sepolti"
Mi guardarono spaventati.
"Scherzavo tranquilli" risi.
Tirarono un sospiro di sollievo e risero.
 
La sera non si fece attendere e, come da programma io e Hayley ci recammo nel ristorante che, alla fine ero riuscita a trovare.
Avevamo un tavolo in un angolino del ristorante, era un posticino intimo e la candela al centro del tavolo rendeva tutto ancora più tenero.
Per l'occasione Hayley aveva indossato un vestito semplice, nero che terminava in una gonna a balze.
Ordinammo delle semplici pizze margherita, a lei non piaceva prendere gli antipasti, altrimenti non avrebbe mangiato la pizza.
Mangiammo tranquillamente tra risate e discorsi senza senso.
Le presi la mano, incrociando le mie dita con le sue.
Mi schiarii la voce "Hayls, lo sai che ti amo?"
POV HAYLEY
"Certo che lo so" sorrisi, ogni volta che avevo un contatto con la sua mano, forte, provavo delle sensazioni indescrivibili.
"Ti fidi di me?" chiese.
"Mi preoccupi con queste domande, comunque si" dissi ridendo.
"Chiudi gli occhi"
"Perchè?"
"Fallo" 
Annuii e chiusi gli occhi.
Le sue dita rimasero intrecciate con le mie.
"Apri" disse improvvisamente.
Aprii gli occhi e guardai sul tavolo, dove trovai una scatola blu e allungata. Fissai Ronnie che mi sorrise. Tolsi la mia mano dalla sua e aprii la scatola.
All'interno c'era una collana argentata, molto fine, che terminava con un cuore al cui interno c'era un brillantino.
Guardai alternarivamente la collana e Ronnie.
"Che significa questo?" chiesi.
"N-Non ti piace?" chise preoccupata.
"Nono, non è questo che intendevo. É che... Cioè avrai speso tanto. Ed è bellissima, io... Sono senza parole" uscii la collana dalla custodia.
"Aspetta, te la metto io" disse Ronnie, mettendosi dietro la mia sedia e agganciando la collana, quando ebbe finito, si risedette.
"Ti piace?" chiese.
"É... Stupenda" la toccai. Spostai la candela a lato, mi sporsi sul tavolo e baciai Ronnie "Grazie"
Sorrise.
Ronnie era quella dei gesti inaspettati, era quella che mi rendeva la ragazza più felice del mondo con ogni piccolo gesto che faceva. E, sì, io ero fortunata ad averla accanto, e non me la sarei più fatta scappare. Per nulla al mondo.
 
(RETT)ANGOLO DELL'AUTRICE!
Nessun commento per questo capitolo, ho deciso di usare la collana che Hayley porta sempre perchè boh, sembra tenerci tanto ahahah.
Anyway spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Ringrazio Lonni e The son rage of and love :3
Ringrazio i lettori :3
Ringrazio le mie amiche :3
Alla prossima!

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Capitolo 20
*** Will you grow up with me? ***


19. Will you grow up with me?
 
"Amore" mi sentii chiamare e poi sentii un bacio sulla fronte.
Aprì a fatica gli occhi e misi a fuoco l'immagine di Hayley che mi sorrideva.
Mi girai a pancia in giù e mi misi il cuscino sulla testa.
"Ma che fai??" chiese Hayley cominciando e picchiettarmi sulla spalla. Mi tolse le coperte di dosso.
"Eddai" mugolai da sotto il cuscino.
"Alzati!" tolse anche il cuscino e io sbuffai.
"Ma come faccio a stare con una dormigliona come te??" chiese incrociando le braccia.
La fissai con il mio unico occhio aperto "E io mi chiedo come faccio a stare con una rompipalle come te"
Mi guardò esterrefatta "É questo che pensi di me? Complimenti, vado di sotto" fece per andarsene ma l'afferrai per il pantaloni.
"Mollami"
"Se te li tiro, ti ritrovi senza"
Cercò di sganciare la mia mano dai suoi pantaloni del pigiama, ma senza successo.
"Torna a letto" dissi, e lei si inginocchiò vicino a me.
"Devo andare dal parrucchiere" annunciò.
La guardai stranita "Dal parrucchiere?"
Lei annuì "Vuoi venire?"
Sospirai "Va bene, dammi il tempo di farmi una doccia e di verstirmi e arrivo, puoi aspettarmi di sotto"
"Ok" disse entusiasta sorridendo e stampandomi un bacio sulla guancia.
 
Non ci misi molto a prepararmi, senza contare che lasciai i miei capelli bagnati, avendoli corti, ormai, potevo lasciarli asciugare al sole.
Scesi le scale e, dopo aver salutato gli altri, misi un braccio sulle spalle di Hayley e uscimmo.
"Torni di nuovo rossa?" chiesi.
"Mmm... Non esattamente" rispose sorridendo.
"Che significa 'non esattamente'?" la fissai.
"Vedrai"
Una volta arrivate dal parrucchiere salutò quello che capii essere il suo parrucchiere di fiducia e si misero subito a lavoro. Non sapevo cosa Hayley avesse intenzione di fare con i suoi capelli, ma il risultato finale fu travolgente: aveva ben tre colori sui capelli, verde scuro, blu e biondo.
"Ti piace?" chiese entusiasta.
"Ehm... Direi che devo ancora abituarmi ai tuoi repentini cambi di colore di capelli dissi ridendo.
"Non ti piace?" chiese triste.
"Nono, non fraintendermi sei bellissima, ma prova a capirmi, fino a qualche oretta fa eri bionda e ora ti ritrovo con i capelli completamente diversi. Ma sei stupenda"
Si aprì in un sorriso a trentadue denti e mi baciò, poi pagò e uscimmo.
"Torniamo a casa?" chiesi.
"Che ne dici se invece facciamo due passi? Al parco?"
Io annuii, era un po' che non passavamo del tempo insieme in tutta tranquillità. Per questo mi piaceva l'idea di stare da sola con lei al parco.
Camminammo un po' in mezzo al verde e poi ci sedemmo su una panchina, lei con la testa poggiata sulla mia spalla. C'erano tanti bambini e ragazzini che giocavano, chi a calcio, chi a pallavolo e chi (specialmente i più piccoli) preferiva passare il proprio tempo sui giochi in legno e sullo scivolo.
Rimanemmo per molto tempo in silenzio, ma a noi stava bene così. Non avevamo sempre bisogno delle parole per dire quanto stavamo bene insieme. A volte, il silenzio, vale più di mille parole.
Guardare quei bambini giocare mi metteva di buon umore, i bambini mi mettevano di buon umore. Erano sempre pieni di gioia e sorridenti, non pensavano a tutti i problemi degli adulti.
"Hayls... " dissi ad un certo punto.
"Mmmh?"
"Hai... Hai mai pensato di mettere su famiglia?"
Si girò verso di me "Perchè questa domanda?"
"Curiositá" dissi vaga.
"Non ci ho mai pensato veramente"
Annuii quasi amareggiata.
"Però, sai una cosa?"
"Dimmi"
"Da quando sto con te, sento che vorrei che ci fosse qualcosa di più che ci leghi"
La guardai stranita.
"Mi piacerebbe... Adottare un bambino un giorno, nel caso in cui la nostra storia continuasse"
"Dici sul serio?" chiesi quasi euforica.
"Certo" sorrise.
La baciai per la felicità e lei sorrise.
Un pallone da calcio di un bambino arrivò direttamente sui miei piedi ed io, da ex calciatrice provetta feci qualche palleggio e gliela rilanciai.
"Wow!" esclamò il bambino "Dove hai imparato??"
"Da sola" gli sorrisi e poi mi inginocchiai di fronte a lui, per arrivare al suo livello "Se vuoi ti insegno"
A quella frase gli occhi del bambino si illuminarono e cominciò a saltellare tutto contento. Guardai Hayley, che avevo lasciato sola sulla panchina, che mi sorrise.
POV HAYLEY
Vederla giocare con quel bambino mi rendeva felice, lei si divertiva e il suo comportamento esuberante e pieno di energia rendeva euforico il bambino che ascoltava i suoi consigli sul calcio, quasi estasiato. Non avrei mai pensato di fare dei discorsi sul 'mettere su famiglia' o di diventare mamma, ma era da quando avevo incontrato Ronnie che cominciai a pensare che, davvero un giorno, avrei potuto avere una famiglia tutta mia,  avere un bambino, una persona accanto e magari anche un animale. Ovviamente mi sarei presa cura anche dei Paramore, non avrei lasciato mai Jeremy e Taylor. Ma quel pensiero sulla famiglia mi faceva crescere un calore nel cuore che non avevo mai provato prima, la mia mente comiciò a fantasticare sul futuro che, ovviamente, vedeva Ronnie accanto a me.
Il pomeriggio passò in un batter d'occhio e mentre io ero sulla panchina, Ronnie era stata ingaggiata come attaccante da una squadra di calcio, di bambini, appena formatasi. Quando la partita terminò Ronnie tornò da me tutta sudata, sorridendo.
"Ti sei divertita?" chiesi.
"Signorina! Allora ci rivedremo per un'altra partita?" chiese un bambino urlando.
"Puoi contarci!" rispose Ronnie, salutandolo "Si mi sono divertita un sacco" rispose poi.
"Direi che è meglio tornare a casa ora" dissi sorridendo e lei annuii.
 
Ce la prendemmo comoda sulla strada del ritorno, infatti quando arrivammo a casa erano circa le 19.30. Ronnie filò direttamente sotto la doccia, gli altri ci avevano lasciato un messagio sul tavolo su cui c'era scritto che erano andati al ristorante perchè non avevano voglia di cucinare.
Mentre Ronnie terminava di farsi la doccia preparai dei semplici toast, non avevo molta fame e nemmeno lei.
Mangiammo in tutta tranquillità e appena finimmo decidemmo di metterci al letto, dopo la giornata stancante.
I nostri visi erano vicinissimi.
"É stato bellissimo vederti giocare con quei bambini, oggi pomeriggio"
Lei sorrise.
"Saresti un'ottima madre" dissi.
"Anche tu" ribattè.
Sorrisi e le accarezzai, dolcemente, la guancia. Lei posò la sua mano sulla mia e poi vi posò un tenero bacio sul palmo.
"Sei stanca?" chiesi.
Annuì "Giocare a calcio dopo tanto tempo è molto stancante, soprattutto se giochi con dei bambini iperattivi"
Risi "Allora chiudi gli occhi e dormi" le posai un bacio sulle labbra e poi lei chiuse gli occhi ed io la seguii.
Non so quanto tempo passò ma poco dopo sentii la voce di Ronnie.
"Hayley?" chiese.
"Mmmh?" chiesi ad occhi sempre chiusi.
"Mi vuoi sposare?" chiese.
Sorrisi. Non sapevo se stesse parlando nel sonno o meno, in ogni caso la mia risposta fu "Si".
 
ANGOLO DELL'AUTRICE!
Mi emozionano questi capitoli ahahaha. A quanto pare Ronnie ha intenzione di mettere su famiglia con Hayley e anche quest'ultima sembra contenta.
La proposta alla fine è decisamente semplicissima, diciamo che ho voluto rispecchiare i caratteri semplici delle due e non fare la proposta in grande stile, credo che sia molto meglio una proposta semplice.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Ringrazio Lonni e The son of rage and love :D
Ringrazio i lettori :D
Ringrazio le mie amiche :D
Alla prossima!

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Capitolo 21
*** I just wanna scream, how could this happen to me ***


20. I just wanna scream, how could this happen to me
 
Mi voltai sul fianco sinistro e vidi Hayley, dormiente. La guardai per non so quanto tempo, era bellissima. La notte prima le avevo chiesto se voleva sposarmi ed ero assolutamente lucida e avevo sentito benissimo la sua risposta, quel si appena sussurrato.
Quello era il giorno fatidico, sarei andata a quella gioielleria dove avevo visto quell'anello perfetto per Hayley. Le accarezzai la guancia, delicatamente e lei accennò un sorriso, aprendo lentamente gli occhi.
"Buongiorno" sussurrai.
"Buongiorno" rispose sorridendo.
"Ci alziamo?" chiesi, posandole un bacio sulla fronte.
Lei annuì, anche se io fui la prima a saltare giù dal letto. Ero troppo eccitata e agitata al solo pensiero che le avrei dovuto dare l'anello.
Mi lavai e mi vestii senza fare colazione, in tutto ciò Hayley era ancora nel letto a ronfare. Decisi di lasciarla dormire e di scendere al piano di sotto dove c'erano gli altri a fare colazione.
"Buongiorno" dissi.
Tutti mi guardarono e mi salutarono con la mano.
"Ragazzi ho una notizia fantastica da darvi" misi le braccia intorno alle spalle di Chiara e Daniela.
Tutti mi fissarono, intenti a bere il latte o a mangiare biscotti.
"Hayley ha accettato di sposarmi" dissi raggiante.
Jeremy e Taylor che erano esattamente di fronte a me sputarono ciò che avevano in bocca su di me, Daniela e Chiara su di loro invece. Justin e Kat si distinsero, loro si stavano strozzando.
Mi guardai la maglietta "Credo che avrò bisogno di un'altra doccia... E un'altra maglietta" dissi cercando di pulirmi con un fazzoletto.
"Quando gliel'hai chiesto?!" Chiara mi guardò esterreffatta.
"Stanotte"
"Mentre stavate facendo cosa, esattamente?" chiese Justin.
"Justin!" esclamarono tutti.
"Che c'è?! Solo perchè voi avete paura di chiederlo, non significa che mi devo stare zitto!" incrociò le braccia e Daniela scosse la testa rassegnata.
"In ogni caso più tardi andrò a prendere l'anello"
"Le hai fatto la proposta senza anello?" chiese Chiara incredula.
"Ehm... Già" mi grattai la nuca ridendo istericamente.
"Ma che proposte di merda fai?!" mi diede una calata sulla nuca.
"Ma no, dai è stato carino! Non come le solite proposte" ribattè Daniela.
"Quando lo vai a prendere?" chiese Jeremy.
"Prendere cosa?" chiese Hayley, con voce assonnata, subentrando in cucina.
Tutti si voltarono "Niente!" esclamammo.
"Hayley hai i capelli scombinati" disse Kat aggiustandoglieli, evidentemente stava anche cercando di cambiare argomento.
"Grazie" sorrise Hayley e poi si sedette al tavolo.
"Vado a darmi una ripulita" dissi e ritornai in bagno dove mi rifeci la doccia e dove mi rivestì per la seconda volta.
Tornai dagli altri che erano ancora seduti, sembravano aver fatto le radici.
"Amore ma perchè sei vestita?" chiese Hayley.
"Ah... Ehm... Io devo fare un servizio più tardi" risposi insicura.
"Ehi Hayls come mai hai deciso di cambiare colore di capelli?" chiese Daniela.
"A me piace cambiare" rispose Hayls "Che servizio devi fare?" chiese poi, rivolgendosi a me.
"Devo fare una cosa"
Hayley mi guardò seria "Ed io non posso saperlo?"
"Si... Cioè no..." che potevo inventarmi?
"Vabè" tornò a concentrarsi sulla sua colazione.
Quando diceva 'vabè' era la fine, significava che era davvero irritata. Mi squillò il telefono e guardai il display: "Gioielleria".
POV HAYLEY
Quando vide chi fosse a chiamarla sorrise, avrei tanto voluto essere accanto a lei per vedere chi fosse.
"Scusate, torno subito" disse e se ne andò, probabilmente in camera.
Aspettai un paio di minuti, poi posai tutto e decisi di andare ad origliare qualcosa.
"Hayley dove vai?" chiese Jeremy.
"Torno subito" risposi.
"Aspetta, almeno finisci di mangiare!" disse Taylor.
La porta della nostra camera da letto era semi aperta, quindi intuii che fosse lì, infatti sentii la sua voce.
"... Non vedo l'ora di arrivare... Si, allora ci vediamo più tardi... Ok, un bacio"
Continuavo a stare accostata alla porta, in attesa di qualcos altro. Ma con chi diamine stava parlando? 
La porta si aprì improvvisamente.
"Hayley??" chiese Ronnie quasi impaurita.
"Con chi eri al telefono?" chiesi in tono quasi accusatorio.
"Nessuno" rispose.
"Come nessuno? Hai detto ci vediamo più tardi"
"E tu origli le mie mie telefonate?" chiese.
"Stavo passando di qua e ho sentito, non stavo origliando"
Lei annuii.
POV RONNIE
"Allora chi era al telefono?"
"Te lo dirò, prima o poi"
"Non ci vuole molto a dire che te la fai con un'altra" se ne andó e scese le scale recandosi in cucina.
La rincorsi e la presi per un braccio e la tenni saldamente "Spero che tu non pensi realmente quello che hai appena detto"
"Che te la fai con un'altra? Sì, lo penso"
"Stai farneticando Hayley, e stai dando spettacolo" gli altri ci stavano fissando.
"Non me ne fotte di dare spettacolo" scosse la testa e poi si passò una mano tra i capelli "E pensare che ho anche accettato di sposarti. Ma che deficiente sono stata?"
"Hayley non è come pensi" cercai di prenderle una mano ma lei si scansò.
Scosse la testa e salì le scale per tornare in camera nostra.
"Che cosa farai adesso?" chiese Taylor.
"Le prenderó l'anello, non sará certo un malinteso a impedirmi di sposarla" dissi assocurandomi che Hayley non fosse nei paraggi. Sorrisi "Quindi ci vediamo dopo" uscii, dirigendomi direttamente verso la gioielleria. Quando arrivai alla gioielleria salutai la titolare.
"Sei venuta per l'anello?"
Io annuii e lei prese subito da sotto al bancone una scatolina, che aprì davanti a me.
"É questo giusto?"
Sorrisi vedendo quell'anello argentato, semplice con all'interno il mio nome con il cuore. Per quel che sapevo era così che si faceva, si regalava l'anello alla persona amata con il proprio nome dentro. Io ci avevo fatto aggiungere quel cuore.
Pagai, rigraziai e misi la scatolina nella tasca della felpa.
Uscii e stavo attraversando la strada, quando vidi una macchina che stava venendo proprio verso di me, era vicinissima. Dentro vidi una figura conosciuta, poi non so cosa successe, non ricordavo più nulla.
 
....
 
POV HAYLEY
"Codice rosso! Codice rosso! Fate passare!" urlò un medico.
Ci avevano chiamati dicendoci di recarci subito in ospedale. Io e gli altri eravamo appena entrati quando vedemmo Ronnie passarci davanti, su una barrella, piena di lividi e una maschera d'ossigeno sul naso e sulla bocca.
Un urlo mi si spense in gola, mi portai le mani al viso e cominciai a disperarmi e non fu diversa la reazione di tutti gli altri.
 
(RETT)ANGOLO DELL'AUTRICE!
Be.... Direi che ogni commento sarebbe assolutamente futile, lascio a voi le conclusioni. Questo era il colpo di scena che stavo preparando dopo questi capitoli tranquilli, avete il permesso di lapidarmi ahahahah
Spero che il capitolo vi sia piaciuto (almeno una parte ahahah)
Ringrazio Lonni e The son of rage and love :)
Ringrazio i lettori :)
Ringrazio le mie amiche :)
Alla prossima!

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Capitolo 22
*** Now I am only me when I'm without you ***


21. Now I am only me when I'm without you
 
POV HAYLEY
Da quando eravamo arrivati in ospedale non avevamo avuto più notizie di Ronnie. Chiedevamo ai medici ma non ci rispondevano. Io avevo versato tutte le lacrime possibili e immaginabili, ero lì su una delle sedie in mezzo al corridoio dell'ospedale con la testa tra le mani chiedendomi che cosa fosse successo, perchè Ronnie era in quelle condizioni? Perchè i medici non ci davano notizie? E Ronnie dov'era adesso?
Mi guardai attorno. Daniela non smetteva di piangere, in fondo per lei e Chiara era molto più difficile da affrontare questa situazione, lei era la loro migliore amica ed era impossibile separarle. Loro però avevano il vantaggio di essere consolate dai loro due mariti, allo stesso modo Kat che piangeva tra le braccia di Jeremy.
E chi consolava me? Credevo di non esseremi mai sentita così sola come in quel momento, l'unica persona che avrebbe potuto consolarmi era l'unica persona che non c'era. Avrei pagato per avere sue notizie, l'attesa era davvero struggente.
Non avevo idea di quanto tempo passò, ma finalmente un medico si fece vivo.
"Siete voi i parenti di Veronica?"
Noi annuimmo.
"La ragazza ha subito un incidente stradale, è stata letteralmente investita. Abbiamo dovuto sottoporla ad un intervento alla spalla, l'impatto con la macchina è stato molto forte. A quanto pare ha riscontrato anche dei danni cerebrali e non è certo che si risvegli"
Mi sentivo mancare la terra sotto i piedi.
"Per ora è in stato di coma"
"É possibile vederla?" Jeremy fu l'unico che riuscì a proferire parola. 
"Si, ma vi devo chiedere la cortesia di andare massimo una o due persone alla volta, la paziente ha bisogno di riposo ed è meglio che non ci sia troppa confusione nella sala"
Jeremy annuì "La ringrazio". Dopo un cenno di assenso il medico si dileguò. Volevamo andare tutti insieme da lei, ma non era possibile.
Guardai Chiara e Daniela e feci segno di andare per prime, e non se lo fecero ripetere due volte, loro avevano molto più diritto di me di vederla e, inoltre, io avevo ancora bisogno di realizzare bene la situazione per affrontarla.
 
NELLA CAMERA DI RONNIE...
Chiara e Daniela entrarono, a parte Ronnie non c'era nessun altro in quella camera.
Daniela singhiozzava e ad ogni passo che l'avvicinava alla sua amica piangeva sempre più copiosamente.
La stanza era immersa nella semi oscuritá e c'era un *pip* di un macchinario che era davvero irritante, probabilmente era il macchinario per controllare la frequenza cardiaca. Le due ormai erano arrivate in prossimitá del lettino e Daniela non riusciva piú a controllarsi, Chiara era un po' più riservata, le lacrime le rigavano il viso e piangeva in silenzio.
Ronnie era attaccata ad un respiratore artificiale, aveva la spalla sinistra completamente fasciata e il braccio destro era mal concio come anche buona parte del viso. Il resto del corpo non era visibile, perchè coperto.
Chiara scosse leggermente il braccio destro di Ronnie, che non reagì. Daniela aveva quasi paura di toccarla, credeva che se l'avesse fatto, Ronnie si sarebbe frantumata il mille pezzi.
"Dalle fastidio" disse Chiara ad un certo punto.
"Eh?" chiese Daniela asciugandosi le lacrime.
"Si, picchiettale sulla spalla come fai sempre per darle fastidio"
Daniela lo fece ma, ovviamente non ci fu nessuna reazione da parte della ragazza. Le due non proferirono parola.
"Meglio se andiamo" disse Chiara e Daniela annuì.
Le ragazze si avviarono verso la porta e quando richiusero la porta alle loro spalle, il macchinario segnava una frequenza cardiaca leggermente più veloce.
 
POV HAYLEY
Quando Chiara e Daniela ritornarono da noi erano, se possibile, più amareggiate e distrutte di prima e così accadde anche per tutti gli altri che entrarono in quella stanza. Io decisi di tenermi per ultima, vedendo come tornavano non ero più così sicura di entrarci.
Gli ultimi ad uscire furono Kat e Jeremy, la prima era in un fiume di lacrime e il secondo l'abbracciava e le teneva la mano.
Quando Jeremy incrociò il mio sguardo accennò un sorriso amaro, di quelli che non avevo mai visto sul suo viso.
Feci fatica ad alzarmi, avevo le gambe che mi tremavano e quando entrai nella stanza un brivido mi atteaversò tutto il corpo. C'era un macchinario enorme accanto al lettino di Ronnie, che segnava una frequenza cardiaca accelerata rispetto al normale.
Mi sedetti su uno sgabello alla sua destra. Era piena di lividi e vederla in quelle condizioni era sempre stato un maledetto trauma per me, con la sola differenza che questa volta, era decisamente più grave delle altre.
Con una mano le accarezzai lievemente il viso e i capelli, avevo paura di farle male, se fossimo state in una situazione normale, se lei fosse stata sveglia, avrebbe preso la mia mano e ci avrebbe posato un bacio sul palmo e avrei voluto che in quel momento, quel gesto che ormai mi sembrava scontato, avvenisse di nuovo, avrei voluto la mano di Ronnie sulla mia e le sue labbra posate leggermente sulla mia mano.
Posai l'altra mano sul suo braccio, e lo percorsi, arrivando alla sua mano. Mi sarei aspettata di intrecciare le mie dita con le sue, ma qualcosa mi bloccava.
Vidi che Ronnie stringeva qualcosa in quella mano che io aprii delicatamente per predere l'oggetto.
Era una scotolina, piccola e blu. L'aprii e avrei voluto non averlo mai fatto, c'era un bigliettino dentro, che aprii.
 
"Ehi nanetta,
Scusa per quello che è successo oggi, ma non potevo dirti che stavo andando a prendere dalla gioielleria l'anello per il nostro futuro matrimonio. Spero che con ciò riuscirai a perdonarmi.
Ti amo, Ronnie"
 
Rilessi quel foglietto infinite volte e ogni volta il mio cuore di spezzava sempre in più pezzi, ormai il biglietto era annacquato dalle mie lacrime e decisi di metterlo da parte per non peggiorare la situazione.
Presi l'anello, era semplice, guardai all'interno e c'era il nome di Ronnie, a lettere maiuscole, con un piccolo cuore accanto.
Lo strisi nella mano, non volevo metterlo, era un comito che spettava a lei. Appoggiai la testa sul suo avambraccio, continuando a disperarmi, ininterrottamente.
 
(RETT)ANGOLO DELL'AUTRICE!
Eccoci qui, con Ronnie in coma e Hayley che trova l'anello e quel bigliettino. Mi viene da piangere solo a pensarci T_T
Anyway spero che il capitolo ci sia piaciuto.
Ringrazio Lonni e The son of rage and love :)
Ringrazio i miei lettori :)
Ringrazio le mie amiche :)
Alla prossima!

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Capitolo 23
*** I'll stay with you, 'till the end of time ***


22. I'll stay with you, 'till the end of time
 
POV HAYLEY
"Buongiorno Hayley" mi sorrise un medico mentre passavo per i corridoi, per recarmi da Ronnie.
"Ciao!" risposi. Ormai, dopo 3 mesi che facevo casa ospedale, mi conoscevano tutti, anche i ricoverati. Entrai nella camera di Ronnie, come sempre.
"Ciao" la salutai sorridendole e sedendomi sul mio solito sgabello "Guarda, ci sono dei fiori che mi ha dato Jeremy per te" le mostrai il mazzo di fiori "Sono molto profumati" li posai sul tavolino accanto al lettino "Più tardi arriveranno anche gli altri, sai Kat è prossima a partorire. É una femmina, solo che nè lei nè Jeremy hanno idea di che nome darle, povera bambina" risi, ritornando seria poco dopo.
"Sai, l'anello che mi hai preso non l'ho messo al dito, l'ho appeso ad una catenina e l'ho messo come se fosse una collana. Quando ti svegli, voglio che sia tu a mettemelo"
Intrecciai le mie dita con le sue "Manchi a tutti sai? A Daniela, a Chiara che vorrebbero tanto rivederti in giro per casa, dicono di non sopportarti, ma dovresti vederle ora che tu sei bloccata qui. Jeremy e Kat è come se avessero perso temporaneamente una figlia.  A Taylor e Justin manca sentirti suonare" preferivo non parlare di come mancasse a me, altrimenti avrei cominciato a piangere e non avrei piú smesso.
La porta della camera si spalancò ed io sussultai. Ma chi diamine poteva essere? Mi voltai.
"Polizia" mostrarono i distintivi "Siamo qui per l'incidente di tre settimane fa, sappiamo che la vittima è qui"
Li fissai "Nessuno vi ha insegnato a bussare?"
"Non credo che la polizia abbia bisogno di simili convenevoli"
"Non credo che siate i padroni del mondo" ribattei.
"Sta dormendo?" chiese uno del gruppo.
"É in coma" stavo cominciando ad irritarmi.
"Lei è una sua parente?" chiese, quello che intuii, fosse il capo del gruppo.
"Sono la sua ragazza" due poliziotti, dei cinque che ne erano entrati, fecero una smorfia ed io alzai gli occhi al cielo, non solo maleducati, anche omofobi.
"Io sono Smith" tese la mano il capo.
"Hayley" gliela strinsi.
"Siamo in cerca di prove. Pensiamo che la sua ragazza non sia stata investita accidentalmente" affermó.
"In che senso?" chiesi stranita.
"Quel giorno chiamarono sia l'ambulanza che il corpo di polizia. Ovviamente ci informammo sull'accaduto, e molti testimoni che erano a delle panchine lì vicino ci dissero che, nel momento in cui la sua ragazza entrò nella gioielleria, una macchina accostò qualche metro più indietro. Nel momento in cui è uscita, la macchina l'ha investita"
"E quindi?"
"Quindi in quella macchina potrebbe esserci stato qualcuno che ce l'aveva con la sua ragazza"
"Si chiama Veronica"
"Si, Veronica. Questa è la nostra tesi, crede che ci possa essere qualcuno che avrebbe voluto farle del male?"
"Veronica non ha nemici" non ci pensai su due volte a dare quella risposta.
"A quanto pare invece si. In ogni caso le lascio il mio numero" mi diede un bigliettino da visita "Se ha qualche novità ci faccia sapere"
Io annuii mettendo il bigliettino in tasca.
"Arrivederci" disse Smith.
"Arrivederci" risposi.
Si dileguarono. Guardai Ronnie "Ti devi sempre cacciare nei guai eh?"
Bussarono alla porta e subito dopo, il medico che aveva Ronnie sotto osservazione, entrò.
"Ah, ciao Hayley" sorrise.
"Ciao" risposi, ricambiando il sorriso.
"Che dice Ronnie?"
"Direi nulla"
"Nessun movimento, nessuna reazione a qualcosa?"
Scossi la testa. Prese un ago e punse leggermente il braccio di Ronnie. Nessuna reazione. Sospirò e scrisse qualcosa sul suo libretto poi controllò il macchinario della frequenza cardiaca e continuò a scrivere. Mise giù il suo tacquino ed io lo fissai.
"C-Come sta?" avevo quasi paura a fare quella domanda per la risposta che mi avrebbe dato.
Scosse la testa "Non ha nessuna reazione, la frequenza cariaca è costante, non migliora nè peggiora. Il chè nel secondo caso è positivo ma nel primo no, perchè significa che non sente nulla"
Sospirai amareggiata e lui mi poggiò una mano sulla spalla.
"Perchè non torni a casa?" chiese.
"Voglio starle vicina, magari potrebbe aiutarla"
Sorrise amaramente "Ci vediamo più tardi"
Io annuii e poi se ne andò.
"Oggi ci sono tante visite" risi "Ho portato dei fogli, per l'inedito che dobbiamo scrivere insieme" li estrassi dalla mia borsa, insieme ad una penna e li posai sul poco spazio che avevo sul lettino di Ronnie.
In quelle settimane che passavo in ospedale avevo tanta voglia di scrivere ma non mi ero mai messa davvero d'impegno.
Presi la penna e la rigirai tra le dita, scrivere testi non era mai stato facile, neanche avendo la più grande delle ispirazioni. Inoltre, in quel momento, era ancora più difficile, nonostante sentissi il bisogno di scrivere.
"Però dammi qualche idea!" mi lamentai con Ronnie.
Fissai il foglio bianco e cominciai a scrivere qualcosa.
 
I'm standing here
With all my fears, just waiting for you.
I've never felt so alone, 
I'm just a little snowflake that is waiting for the sun,
That could keep me warm, warm in this cold room.
 
Posai la penna e mi passai una mano tra i capelli. Una folata di vento, proveniente dalla finestra in fondo alla stanza, fece volare tutto e scoprì per buona parte il busto di Ronnie.
"Maledizione!" andai a chiudere di corsa la finestra e poi tornai da Ronnie per ricoprirla. Vidi il tatuaggio sul petto di Ronnie, ormai diviso a metá dalla cicatrice che le aveva procurato Madison.
Madison... Chissà che fine aveva fatto.
Improvvisamente un'idea mi attraversò la mente. Corsi subito a prendere il telefono e ad alzare i fogli da terra cercando il bigliettino da visita del poliziotto.
"Ma dove l'ho messo?!"
Mi ricordai di averlo messo nella tasca dei pantaloni, lo presi e feci il numero.
"Pronto?" dissero dall'altra parte.
"Sono Hayley"
"Ciao Hayley, novitá?"
"Sì, credo di sapere chi sia stato a procurare l'incidente"
 
(RETT)ANGOLO DELL'AUTRICE!
BAM! Si scopre chi è l'artefice dell'incidente! E direi che non ci si poteva aspettare altro ahahaha.
Scusate se ieri non ho pubblicato ma dovevo ripetere per la terza prova di stamattina T_T
Anyway, la canzone che Hayley sa scrivendo per Ronnie è di mia invenzione, quindi mi piacerebbe sapere anche cosa ne pensate. Se vi fa schifo lo capisco ahahaha, quindi datemi una vostra opinione! Vi ringrazio anticipatamente! :D
Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Rigrazio Lonni e The son of rage and love!
Ringrazio i lettori!
Ringrazio le mie amiche!
Alla prossima!

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Capitolo 24
*** I can't stand the pain and I can't make it go away ***


23. I can't stand the pain and I can't make it go away
 
POV HAYLEY
"Cosa??" chiese Jeremy incredulo.
Io annuii "Credo che sia stata Madison"
"Ma come puoi esserne certa?" chiese Kat.
"Non lo sono, per questo voglio incontrarla"
"E cosa le dirai? 'Sai credo che tu abbia preso sotto la mia ragazza'?" intervenne Chiara.
"No no, troveró un modo per farla confessare"
"E come pensi di farti credere dalla polizia?" chiese Daniela.
"Mi hanno dato loro un registratore. Ho giá parlato con Smith, sono passata dal commissariato prima di venire in ospedale"
"Attenta a non finirci a letto" disse Justin che si guadagnó uno sguardo di rimprovero da tutti.
"A parte quello che ha detto Justin" intervenne Taylor "Non puoi andare da sola"
"É una cosa da nulla Tay" 
"Ronnie non lo vorrebbe" fece un cenno con la testa, verso Ronnie "E nemmeno noi"
"Ragazzi, davvero, non preoccupatevi. E poi le mie doti di attrice non mi hanno mai tradita" dissi fiera.
Scossero la testa "Quando ci parlerai?" chiese Justin.
"Oggi stesso, anzi la chiamo ora" presi il telefono.
"Che scusa troverai?" 
"'Ti va di fare due passi? Ho bisogno di vedere qualcuno' non mi dirá di no" composi il numero e misi il vivavoce.
"Pronto?" tutti mi fissavano.
"Madison?"
"Hayley sei tu?"
"Si Mad, sono io" dissi con voce triste e gli altri stavano per scoppiare a ridere.
"Ciao Hayley! Tutto ok?"
"Si" continuai con la mia messa in scena.
"Come mai hai chiamato?"
"Ti va di fare due passi? Ho bisogno di stare con qualcuno"
"E i tuoi amici?" chiese.
Mi guardarono con faccia scandalizzata, Justin mi fece il segno del prelievo, Daniela del ballo, Chiara del nuoto, Taylor del parrucchiere, Kat fece un segno di cullare il bambino e Jeremy di una passeggiata.
"Hayley?" chiese Madison.
"Si scusa, dicevo che stanno facendo una passeggiata. Quindi sono sola in casa"
"Se vuoi posso venire da te"
"No!" esclamai con un po' troppa enfasi "No... Mi va di uscire. Ti va se ci vediamo al parchetto davanti all'ospedale?"
"Come mai proprio lì?" chiese.
"Te lo spiego dopo" risposi.
"Va bene, allora facciamo alle 17?"
"D'accordo, a dopo" chiusi la chiamata.
"Bene" disse Jeremy "Almeno possiamo controllarti da qui"
Io annuii. Ero preoccupata per quel pomeriggio, e so che Ronnie non avrebbe assolutamente approvsto questa mia decisione, ma dovevo assolutamente fare chiarezza su quella situazione.
Alle 16.50 ero giá al parco con una mano al registratore che avevo messo dentro la borsa, in modo da attivarlo nel momento in cui sarebbe servito. Guardai verso l'ospedale e vidi, affacciati alla finestra, Jeremy e Taylor che mi fissavano ossessivamente, mi mettevano ansia.
Arrivò Madison che mi abbracció; decidemmo di sederci su una panchina che, avevo visto, era visibile dalla camera di Ronnie.
"Grazie per essere venuta"
"Figurati" sorrise "Ma come mai sei così giù di morale?"
Attivai il registratore. Sospirai "Ronnie... É stata investita" singhiozzai.
"Un vero peccato" ribattè sarcastica accarezzandomi la schiena.
La abbracciai "La polizia" singhiozzai "Sostiene che non sia stato accidentale"
"Oh ma davvero? Chi mai la vorrebbe sotto una macchina? Mi sembra davvero strano"
Maledizione! Non significava nulla quello che diceva, dovevo trovare un modo per farle dire qualcosa di compromettente.
"Mad" mi asciugai le lacrime "Tu... Non ne sai nulla?"
"Cosa intendi?" chiese.
"Tu soffri di bipolarismo... E..."
"Non mi starai mica accusando?!" alzò la voce.
"No Mad io... "
Si allontanò da me "Si mi stai accusando!" puntò il dito contro di me.
"Mad calmati, non volevo" 
Scoppiò a piangere e cadde in ginicchio sul prato, con la testa tra le mani "Mi dispiace" disse.
"Di cosa?" chiesi.
"Sono stata io. Scusami, non volevo farle del male" singhiozzò.
Mi passai una mano tra i capelli. Aveva cofessato.
"Mad... Perchè?"
"Scusami" continuò a piangere.
Mi abbracciò ma non ricambiai l'abbraccio.
"Hayley..." disse.
"Si?"
"Te l'ho sempre detto che non sei stata una brava attrice" infiló tempestivamente la mano nella mia borsa e ne tirò fuori il registratore.
Sbarrai gli occhi.
"Non hai ancora imparato che devi avere molta più esperienza per fregare me?" fece cadere il registratore a terra e lo schiacciò con un piede "Porta i saluti a Ronnie e alla polizia da parte mia" mi prese per il mento e mi stampó un bacio sulle labbra, mi fece l'occhiolino e se ne andò.
 
Tornai nella stanza di Ronnie abbastanza scossa.
"Hayley!" esclamò Taylor "Ma che diamine è successo?"
"Madison ha confessato, ma ha anche scoperto il registratore che ha distrutto" mostrai i pezzi che avevo recuperato "Ora come faccio?" stavo per scoppiare a piangere.
"No Hayley, non piangere" Jeremy mi prese il viso tra le mani e mi costrinse a guardarlo negli occhi "Non devi cedere adesso. Alla polizia puoi dire che c'eravamo noi con te, nascosti da qualche parte"
"E se portasse i pezzi del registratore alla polizia?" ipotizzó Kat.
"Sì, magari riescono a recuperare qualcosa" disse Daniela.
Io annuii.
"Hayls se vuoi lo porto io, e tu rimani qui" disse Taylor, poggiandole una mano sulla spalla.
Scossi la testa "É un compito che spetta a me quindi voi rimanete con Ronnie, io ora vado da Smith e vedo cosa possono fare" misi i pezzi del registratore nella borsa e me ne andai.
 
Ci vollero dieci minuti a piedi, per arrivare alla stazione di polizia e quando entrai vidi subito Smith, seduto alla scrivania sulla destra dell'entrata.
"Ciao Smith"
"Ehi Hayley, allora?"
"Allora ha confessato"
"Benissimo! Il registratore dov'é?"
"Ha confessato ma mi ha scoperta e ha rotto tutto" gli mostrai il registratore.
Lo prese tra le mani e constatò le condizioni della cassetta "Sì, è distrutto, però il nastro della cassetta sembra in buone condizioni. A parte qualche piega, in cui probabilmente di sentirá male, puó andare secondo me"
"Davvero?"
Lui annuii "Ora lo do a coloro che si occupano di queste faccende e ti farò sapere"
"D'accordo, grazie" mi diressi verso la porta.
"Ah! Hayley!"
"Si?" mi voltai con la porta semi aperta.
"Veronica come sta?"
Sorrisi amaramente "Non da nessun segno di volersi riprendere"
Lui annuii "Se hai bisogno di qualcosa, qualunque cosa, io sono qui"
"Grazie" sorrisi e me ne andai.
Stavo davvero facendo la cosa giusta? Volevo davvero che Madison finisse dietro le sbarre? Infondo non era colpa sua, era malata. Entrai nella stanza di Ronnie con questi dubbi.
Mi guardai attorno, c'erano solo Jeremy e Kat "Dove sono gli altri?" chiesi.
"Sono tornati a casa, e tra un po' torniamo anche noi" rispose Kat "Allora come è andata?" chiese poi.
"Forse riescono a ricavare qualcosa da quel nastro" mi sedetti sullo sgabello.
"Benissimo!" esclamó Jeremy.
Io annuii.
"Hayley che c'è?" chiese Jeremy.
Accennai un sorriso "Nulla"
Mi si avvicinò e mi mise un braccio intorno alle spalle "Sei preoccupata?"
Scossi la testa "Non so se sia giusto far rinchiudere Madison in carcere"
Mi fissò "Spero che tu non stia dicendo sul serio"
"Vedi? Ecco perchè non volevo dire nulla" tolsi il suo braccio dalle mie spalle.
"Hayley in questi momenti davvero non ti capisco, hai Ronnie stesa su un letto mezza morta e hai ancora dubbi sul da farsi? Fatti una ragione che Madison è una criminale e ha quasi ucciso la tua ragazza"
"Non c'è bisogno che me lo ricordi"
"A quanto pare si"
"Jeremy... " cercò di intervenire Kat.
"No Kat, deve capire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, e lei sta sbagliando di grosso" fece una pausa "Andiamo che è meglio"
Kat mi posó una mano sulla spalla per poi andarsene, insieme a Jeremy.
Fissai Ronnie e le accarezzai i capelli "Tu che avresti fatto?"
Entró il medico che, come sempre, controlló le condizioni di Ronnie che non dava segni di miglioramento.
Ringraziai il medico e si dileguò.
Mi sporsi sul letto e le posai un bacio sulla fronte, per poi risedermi. Poggiai la testa sul suo braccio tenendole la mano e, senza accorgermene, mi addormentai.
 
Era notte fonda e a svegliarmi fu il suono del macchinario della frequenza cardiaca. Il *pip* fastidioso ad intermittenza che mi riempiva le giornate, era diventato continuo. Ci misi un po' per realizzare cosa significasse: il cuore di Ronnie non batteva più.
Mi alzai di scatto dallo sgabello e mi catapultai fuori dalla stanza.
"Aiuto!" urlai.
Un medico arrivò subito "Cosa succede?!" chiese allarmato.
"Lei" indicai Ronnie "Il macchinario! Non batte!" non avevo idea di cosa stessi dicendo, il panico aveva preso il sopravvento.
"Ralph!" chiamò "Porta il defibrillatore! Corri!"
La stanza si riempì in pochi secondi di persone e io mi sentivo mancare tanto che decisi di sedermi nel corridoio. Ralph, il medico che aveva in cura Ronnie, si avvicinó a me "Torna a casa Hayley"
"No! Non voglio lasciarla! Ha bisogno di me!" cercai di entrare nella stanza, ma lui mi bloccò.
"Appena arriveremo ad un risultato te lo diremo, ma ora è meglio che vai. Anche se si riprendesse non potresti stare con lei"
Cominciai a piangere.
"Ti accompagno?"
Io annuii singhiozzando.
 
Il tragitto verso casa fu pesante, soprattutto per il silenzio opprimente che avvolgeva la macchina di Ralph.
"Ti chiamo appena possibile" disse una volta arrivati.
Io annuii e uscii dalla macchina. Con mano tremante aprii la porta della casa di Jeremy e poi richiusi la porta alle mie spalle.
Mi sentivo vuota, quanto avrei dovuto aspettare per avere notizie di Ronnie?
Mi ritrovai nella camera mia e di Ronnie e mi appoggiai sul muro con la testa tra le mani, cominciando a piangere. Mi sentivo un'idiota a piangere sempre ma, a quanto pare era l'unica cosa che sapevo fare. Guardai il mio telefono, lo sfondo era quello che avevo prima che mi mettessi con Madison, quello del bacio con Ronnie.
 
"Ora che ci penso, in tutto questo tempo non abbiamo mai fatto una foto" dissi.
"Hai ragione" ribattè Ronnie ridendo.
Mi sporsi sul comodino e presi il mio telefono "Rimediamo subito"
Ronnie annuì.
Facemmo molte foto spontanee, con facce che ci capitavano al momento. 
Poi mi avvicinai lentamente alle labbra di Ronnie, a pochi millimetri di distanza scattai una foto. Poi la baciai. Non so se scattai una foto o meno, se lo feci non me ne accorsi.
Sorrisi "Vediamo le foto!" dissi euforica.
"Guarda questa! Che faccia hai?!" dissi ridendo.
"Ma ti sei vista tu?!" chiese ridendo.
Scorremmo tutte le foto ridendo. Poi arrivammo a quella prima del bacio.
"Mi piace questa" affermai "Mi piace perchè sorridi" la fissai e lei mi Sorrise.
Passai di nuovo il dito sullo scermo.
"Non mi ricordavo di averla fatta" risi fissando la foto in cui ci baciavamo "Non me ne sono accorta"
"Nemmeno io" rise.
Ritornai alla foto precedente "Metteró questa come sfodo"
Lei annuì "Buona idea, mandamele così avrò anche io uno sfondo nostro"
 
Cominciai a tirare pugni al muro, continuando a piangere. I pugni mi facevano male, ma non tanto male quanto quello che stavo provando.
"Hayley ma che stai facendo?!" Jeremy capitoló nella stanza con una faccia sconcertata. Venne verso di me e mi allontanò dal muro facendomi sedere sul letto, continuai a piangere.
Jeremy prese un fazzoletto e me lo premette sui tagli che mi ero fatta prendendo a pugni il muro, poi prese del ghiaccio dalla cucina e lo mise sulle mie mani, mi strinse a sè.
"Non posso andare avanti senza di lei"
"Tornerá da te" ribattè, senza esitazione.
Scossi la testa "Il suo cuore non batteva più" singhiozzai.
"Shh. Vedrai che si risolverá tutto" mi posò un bacio sui capelli.
Quella notte, dopo avermi curata, Jeremy rimase con me, a consolarmi e tenendomi stretta a sè, senza lasciarmi un momento.
 
(RETT)ANGOLO DELL'AUTRICE!
La forza che aveva carattrizzato Hayley fino a questo momento viene meno. Capita a tutti di avere dei momenti di cedimento dopo essere stati forti per troppo tempo.
Anyway spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Rigrazio Lonni e The son of rage and love!
Ringrazio i lettori!
Ringrazio le mie amiche!
Alla prossima!

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Capitolo 25
*** Do you remember that? Do you remember that? ***


24. Do you remember that? Do you remember that?
 
POV HAYLEY
Aprii gli occhi e misi a fuoco l'immagine di Jeremy, mi accorsi di essere poggiata sul suo petto e lui mi teneva abbracciata.
Scostai con delicatezza il suo braccio e scesi dal letto.
"Dove vai?" chiese con voce impastata dal sonno.
"Torno in ospedale, per vedere come sta Ronnie, non mi hanno fatto sapere nulla"
"Aspetta, ti accompagno" fece per alzarsi.
"Non preoccuparti" sorrisi e mi avvicinai a lui "Sei già stato troppo con me" gli diedi un bacio sulla guancia.
Sorrise "Hayley se c'è qualche problema chiamami, non voglio vederti di nuovo come ieri"
Annuii accennando un sorriso e, dopo essermi lavata uscii di casa.
Da quando mi ero svegliata, l'unico pensiero era rivolto al perchè non mi avessero chiamato dall'ospedale. Ero sempre stata una ragazza ottimista, ma avendo la mia ragazza in ospedale e avendo assistito al suo arresto cardiaco, sinceramente il primo pensiero che mi venne in mente era che non fosse riuscita a superare la notte. Questo avrebbe spiegato il fatto che non avevo ricevuto nessuna telefonata.
Ma che andavo a pensare? Dovevo ritrovare il mio ottimismo, Ronnie stava, bene. Benone e aveva superato la notte.
Entrai nell'ospedale e quando stavo per entrare nella stanza di Ronnie vidi Ralph.
"Hayley!" corse verso di me.
Non poteva darmi una brutta notizia.
"Ciao Ralph. Non mi avete fatto sapere nulla"
"Si scusa, siamo stati impegnati tutta la notte"
Dei brutti presentimenti cominciavano a farsi strada nella mia testa "E...?"
"E Ronnie è viva, anche se ancora in coma"
Mi si illuminarono gli occhi e abbracciai, d'istinto, Ralph "Grazie Ralph!"
Sorrise "Non potevo certo far spegnere il tuo meraviglioso sorriso, e sono sicuro che nemmeno lei lo vorrebbe"
Sorrisi "Posso entrare?" chiesi.
Mi aprì la porta "É tutta tua"
Entrai e lui richiuse la porta. Risentivo il *pip* ad intermittenza che non era mai stato così piacevole, notai inoltre che non aveva più la maschera d'ossigeno.
Posai la mia borsa e mi sedetti al mio solito sgabello, accanto al suo letto. Mi allargai in un sorriso a trentadue denti, che quasi mi faceva no male le guance.
"Sei tornata da me" strinsi la sua mano tra le mie "Jeremy mi aveva detto che non mi avresti lasciata" le posai un bacio sulla mano e poi cominciai ad accarezzarle i capelli biondi.
Guardai le sue labbra, finalmente libere da quella maledetta maschera d'ossigeno. Erano tanti mesi che non avevo un contatto con le labbra di Ronnie e, dovevo ammettere che mi mancava. Intrecciai la mia mano con la sua e mi sporsi sul letto, avvicinando il mio viso al suo.
Era un po' come le scene da film della Disney, il principe arriva per svegliare con il bacio del vero amore la propria amata. Potevo dire che ci speravo ancora nel bacio del vero amore. Posai le mie labbra sulle sue per degli attimi interminabili, fino a quando un rumore fastidioso e sempre piú insistente non cominciò martellarmi la testa. Mi allontanai e fissai il macchinario della frequenza cardiaca. Indicava che il cuore batteva ad un ritmo più veloce, sbarrai gli occhi e mi catapultai fuori dalla stanza. Ma non senza prima essere inciampata nello sgabello ed essere caduta rovinosamente a terra.
Mi sporsi fuori dalla porta "Ralph!"
Capitoló nel corridoio come un fulmine "Cosa?!"
"Corri! Devi vedere una cosa!"
Corse per il corridoio ed entrò nella stanza, dove gli mostrai il macchinario.
"Ha una frequenza cardiaca piú veloce!" disse euforico "Ma cosa è successo"
Io diventai paonazza "Ehm... "
"Qualunque cosa tu abbia fatto, rifalla!"
"Che?!" chiesi incredula, guardandolo stranita.
"Rifallo" insistette.
"V-va bene" mi avvicinai al letto e la baciai nuovamente, il cuore riprese a battere velocemente.
"Ragazza mia" cominciò Ralph poggiandomi una mano sulla spalla "Se questo non è amore" lasciò la frase in sospeso.
Sorrisi arrossendo.
"Direi che è prossima al risveglio"
"Davvero??" chiesi incredula.
Lui annuì "E tu continua a darle queste piccole attenzioni, che magari fa prima" mi fece l'occhiolino ed io sorrisi. Ralph si dileguó.
Il mio telefono cominciò a squillare e, dopo aver frugato per mezz'ora nella borsa, lo trovai e risposi.
"Pronto?" chiesi.
"Hayley sono Smith"
"Ciao!" 
"Abbiamo preso Madison" disse a brucia pelo.
"Cosa?"
"L'abbiamo arrestata ora è in carcere"
"Ah" fu l'unico suono che uscì dalla mia bocca.
"Ronnie come sta?" chiese poi.
"È prossima al risveglio" risposi.
"Veramente??"
"Si" sorrisi.
"Sono davvero felice che le cose, pian piano, si stiano sistemando. Vi auguro ogni bene" disse felice.
"Grazie Smith"
"Be ti lascio, ci sentiamo"
"D'accordo" chiusi la chiamata.
Composi il numero di Jeremy.
"Hayley dimmi?"
"Jerm! Ho una notizia super!"
"Cioè?"
"Ronnie è prossima a svegliarsi" dissi euforica"
"Veramente?!"
"Si, reagiva a delle azioni!"
"Ok a breve siamo lì"
"Ok ciao!"
Chiuse la chiamata ed io riposi il telefono nella borsa.
"Tutti non vedono l'ora che tu ti svegli. Soprattutto io" feci una pausa "Ah, quasi dimenticavo, ho continuato la canzone! Ti leggo il nuovo pezzo"
Presi il foglio su cui avevo appuntato qualche nuova frase. Mi schirii la voce e lessi
"I take your hand and I hope that you feel me somehow.
Please, let me know that you hear me
Let me know that you feel me
Beacause this is the only thing that could keep me going.
 
I see you lying on the bed 
and you're trying all your best
not to leave me here alone.
Give me your strength 
'cause it seems like I'm gonna fall without you"
 
La fissai "Sono arrivata solo fino qui" risi "Non ho scritto molto, ma almeno io mi sforzo al contrario tuo!" feci la finta offesa.
Dopo qualche minuto arrivò l'allegra combriccola che si catapultò nella stanza.
"É sveglia?!?!" chiese Chiara entrando per prima, spingendo gli altri ed io scossi la testa "Non ancora" risi.
"E noi che siamo venuti di corsa, si fa attendere anche in queste situazioni" affermó Daniela.
 
Rimanemmo lì fino a sera tarda, parlammo e a giocammo a tris per passare il tempo.
Bussarono alla porta, e poi entrò Ralph "Ah, ciao ragazzi"
Tutti salutarono "Vi dispiace se mi lasciate qualche minuto con Ronnie? Sapete, operazioni di routine" tutti annuimmo e subito uscimmo dalla stanza, riversandoci in corridoio.
Dopo circa 5-10 minuti, Ralph uscì dalla stanza con una faccia compiaciuta e senza proferire parola, si dileguò.
Entrai nella stanza seguita dagli altri, con cui stavo tranquillamente parlando e solo quando mi voltai verso Ronnie compresi la faccia compiaciuta di Ralph.
Ronnie era sveglia.
"É svegliaaaaa!" urlò Daniela abbracciando Chiara che urlicchiò a sua volta un "Siiiii!"
Jeremy si avvicinò al mio orecchio "Bè? Che aspetti?" chiese in un sussurro.
Avevo gli occhi che stavano per mollare le lacrime che avevano trattenuto, mi avvicinai a lei e poi l'abbracciai talmente forte che si lamentó per la fasciatura alla spalla.
"Ehm... " disse.
Io mi allontanai dall'abbraccio e gli altri si avvicinarono al letto.
"Io credo che abbiate sbagliato persona" affermò seria.
"Ma che dici Ronnie?" chiese Taylor ridendo.
"Ronnie?" chiese "Chi è?"
Il mio sorriso si spense.
"Sei tu" disse Kat.
"Io? Mi chiamo Ronnie?"
"Veronica" intervenni io "Ti chiami Veronica"
"E voi chi siete?"
Tutti ci guardammo. Aveva dimenticato tutto.
 
(RETT)ANGOLO DELL'AUTRICE!
Ronnie finalmente si è svegliataaaaaaa.... Ma non ricorda piú nulla. A volte sono proprio crudele lo ammetto ahahaha.
Il testo della canzone è sempre mio, quindi ditemi cosa ne pensate!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Ringrazio Lonni e The son of rage and love!
Ringrazio i lettori!
Ringrazio le mie amiche!
Alla prossima!

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Capitolo 26
*** Do you remember that? Do you remember that? pt. 2 ***


25. Do you remember that? Do you remember that? pt. 2
 
POV HAYLEY
"Ma voi chi siete?" chiese Ronnie.
"Non ti ricordi?" intervenne Justin.
Scosse la testa.
"Nemmeno di noi?" chiese Daniela speranzosa.
Scosse di nuovo la testa "Scusatemi"
"E di lei?" chiese Taylor indicandomi.
Era una domanda che io non volevo fare, sia perchè la risposta era al quanto scontata, sia perchè non volevo che ammettesse che non si ricordasse di me.
Mi guardò negli occhi, degli occhi smarriti che non sapevano dove nascondersi per l'imbarazzo.
"Mi dispiace" disse rammaricata ed io accennai un sorriso amaro.
"Posso sapere i vostri nomi?" chiese "Magari riesco a ricordarmi qualcosa"
"Io sono... " cominciò Justin.
"No!" esclamò Chiara "Vogliamo che ti ricordi di noi spontaneamente nel momento in cui pronuncerai i nostri nomi allora capiremo che ti sei finalmente ricordata. Fino ad allora saremo delle semplici persone che ti vengono a trovare"
"V-va bene, se pensate che sia meglio così, d'accordo"
Decisi di uscire dalla stanza, non avevo voglia di sentire ancora quello che si dicevano. Mi sedetti in corridoio, appoggiata allo schienale della sedia e con la testa poggiata al  muro. Davvero non si ricordava di me? Di tutto quello che avevamo passato? E quello che provava per me? Era davvero così poco importante la nostra relazione, tanto che bastava un incidente per farle dimenticare tutto?
Kat uscì dalla stanza e si sedette accanto a me.
"Perchè deve sempre andare tutto storto?" chiesi, ma più che altro era una domanda a me stessa.
"Ha sicuramente avuto una forte botta alla testa a causa dell'incidente, magari ha solo bisogno di qualche input per ricordarsi, qualche gesto o qualche oggetto"
"E se non ricorda?" la guardai negli occhi.
"La riconquisterai, esattamente come l'hai conquistata, senza volerlo all'inizio, quando vi incontraste. Con la tua semplicitá e spontaneità" mi poggiò una mani sulla gamba "Non ti abbattere adesso Hayley dici sempre ai tuoi fan 'Se sei sul punto di mollare, ricorda perchè hai tenuto duro fino a questo punto' sono degli insegnamenti bellissimi che dovresti seguire anche tu stessa"
Annuii e poi le sorrisi "Grazie Kat, ti voglio bene"
"Anche io tesoro" mi accarezzò i capelli "Dai torna dentro, e magari vi lascismo un po' da sole per palare"
Sorrisi "Va bene"
Rietrammo e Kat parló a bassa voce con Jeremy.
"Ragazzi che ne dite di tornare a casa?" chiese poi Jeremy "Si è fatto tardi"
"Ci sto" intervenne Justin.
Daniela cominciò a picchiettare con il dito sulla spalla di Chiara "Ma non sarebbe meglio se almeno noi due rimaniamo con Ronnie?"
"Smettila con questo dito! Sei ossessiva!" Chiara prese la borsa e inciampando fece cadere tutti i trucchi che aveva "Maledizione!" imprecó.
"Daniela.... Chiara" sussurrò Ronnie, ma un sussurro che fu ben udibile da tutti noi.
"Ripeti" disse Daniela.
"Tu sei Daniela" disse rivolgendosi a lei "E tu Chiara"
Le due si guardarono "E chi siamo noi per te?"
"Le mie migliori amiche" Ronnie si aprì in un sorriso e Daniela e Chiara si catapultarono sul letto, per abbracciarla.
Ronnie cominció a ridere e le abbracciò con l'unico braccio sano, visto che l'altro non era ancora utilizzabile a causa della fasciatura alla spalla.
"Ti sei ricordata!" esclamó Chiara e Ronnie annuì.
"Da cosa?" chiese Daniela.
"Perchè tu mi picchiettavi sempre con il dito sulla mia spalla quando eravamo a scuola e Chiara, per i trucchi. Una maniaca del trucco"
"Vedi?" chiese Chiara "Poi dici che non servono a nulla" incroció le braccia.
"Quindi ti ricordi delle persone attraverso qualche gesto o oggetto" osservò Taylor grattandosi il mento "Stai pensando anche tu quello che penso io?" chiese Taylor a Jeremy.
"No" rispose.
Taylor fece una faccia delusa "Di solito in questi casi si dice di sì"
Jeremy fece spallucce "Non sto mica nella tua testa"
"Vabè ti spiego per strada"
Jeremy annuì "Ci vediamo domani, ciao Ronnie!"
Chiara e Daniela seguirono gli altri saltellanti e contente.
Io e Ronnie rimanemmo sole e il silenzio prese il sopravvento il quella stanza.
"Come mai tu sei rimasta?"
"Ormai ci ho fatto l'abitudine" feci spallucce.
"Dormi sempre qui?"
Io annuii "Giá"
"Mi dispiace se ti ho creato tanto disturbo"
Sorrisi "Nessun disturbo, lo faccio con piacere"
Sorrise e, finalmente, quel sorriso era rivolto solo per me.
"Da quanto tempo sono qui?"
"3 mesi"
"Tre mesi?!" chiese incredula "E tu hai dormito qui per tre mesi?!"
"Si, tornavo a casa solo per cambiarmi e farmi una doccia" risposi ridendo.
"Ma che razza di matta sei?! Non l'avrei fanno nemmeno per i miei genitori!" fece una pausa "A proposito... " cominciò e io giá capii la domanda che sarebbe seguita "Dove sono i miei genitori?"
E ora cosa le avrei detto? Non potevo dirle che non aveva più rapporti con loro.
"Ehm... Hai visto quei due che erano in questa stanza? Quello con la barba e la ragazza con la pancia grossa?"
Lei annuì.
"Loro sono i tuoi genitori" 
"Davvero?!"
Io annuii, non potevo inventarmi una bufala peggiore.
"Sembrano dei tipi simpatici!" esclamò e poi sbuffò "Non mi ricordo nemmeno dei miei genitori"
"Ti ricorderai" poggiai la mia mano sulla sua, fu un gesto che mi venne assolutamente spontaneo. Ritirai subito la mano come se avessi toccato qualcosa di bollente, e abbassai il capo imbarazzata.
"Mi piacerebbe ricordarmi anche di te" disse poi.
La guardai negli occhi e stavo per scoppiare a piangere.
"Ehi hai gli occhi lucidi, tutto ok?" chiese preoccupata.
"Si, tutto bene. Mi è entrato qualcosa nell'occhio" mi stroppicciai gli occhi.
"Non è meglio se torni a casa a dormire? Hai l'aria davvero stanca" si preoccupò.
"No, voglio stare qui"
Lei annuì poi vide sul ripiano accanto al letto i fogli della canzone. 
"Ehi cos'è?" chiese sporgendosi un po' e prendendo i fogli.
"Niente!" glieli presi dalle mani "Non è nulla"
"Era il testo di una canzone o sbaglio?"
"No... O meglio si ma è imbarazzante"
"Perchè?" chiese stranita.
"È dedicata alla persona che amo"
"E cosa c'è di male?"
Sospirai e le porsi i fogli.
"Evvai!" esultò, e si mise subito a leggere.
Io avevo il cuore a mille, in fondo speravo che si ricordasse qualcosa.
Lesse attentamente fino all'ultima parola.
"Devi amarla molto questa persona" disse alla fine e, le mie speranze si spensero in un secondo.
"Non puoi nemmeno immaginare quanto" ribattei.
"Davvero bella. Spero, un giorno, di trovare qualcuno che mi ami allo stesso modo" sorrise.
Mi aveva davanti, ero io quella persona, ma lei non ricordava nulla e questo mi faceva sentire terribilmente sola.
Sbadigliò "Sto morendo di sonno, pur avendo dormito per 3 mesi. Dovevo essere proprio una dormigliona" rise.
Accennai un sorriso "Allora buonanotte"
"Tu non dormi?"
Io annuii "Tra un po', non sono ancora così stanca" 
Fece spallucce "Va bene, buonanotte" si stese nel letto e chiuse gli occhi. Fu come se fosse entrata di nuovo in coma, in fondo si poteva dire che il cervello fosse in coma visto che non ricordava nulla.
Mi alzai e mi affacciai alla finestra della stanza e l'aria fresca mi investì. Le lacrime cominciarono a scendere senza che io avessi modo di fermarle.

(RETT)ANGOLO DELL'AUTRICE!
Continuazione del capitolo precedente e Ronnie si ricorda almeno di Chiara e Daniela. Quindi ci sono buone possibilità che si ricordi anche di tutti gli altri. Ovviamente Hayley soffre per questa situazione, visto che Ronnie non si ricorda di lei e di tutto quello che hanno passato. 
Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Ringrazio Lonni, The son of rage and love e NicknameErrato per le recensioni :D
Ringrazio i lettori (e i nuovi arrivati) :D
Ringrazio le mie amiche :D
Alla prossima! :D
PS: HO FINITO GLI ESAMIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!! SONO FINALMENTE LIBERAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!! La mia estate può cominciare :3

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Capitolo 27
*** I'll never give up, still waiting for you ***


26. I'll never give up, still waiting for you
 
POV HAYLEY
"Buongiornooooooo!!!" urlò qualcuno entrando nella stanza, ed io saltai dallo sgabello. Allo stesso modo Ronnie sussultò mettendosi a sedere sul letto.
Guardai chi fossero gli artefici di quel baccano, e ovviamente non potevo aspettarmi altri che Jeremy e Taylor seguiti dal resto della brigata.
Lo fissai e avevano rispettivamente una chitarra e un basso in mano.
"Ma che state facendo?" chiesi.
"E tu che fai?" ribattè Taylor facendo un cenno con la testa, rivolto al letto.
Guardai sulle lenzuola e mi accorsi che avevo la mia mano intrecciata con quella di Ronnie, a quanto pare non se ne era ancora accorta e imbarazzata decisi di riprendermi la mia mano.
"Figo! Voi suonate??" chiese Ronnie a Taylor e Jeremy che avevano giá preso posto su delle sedie.
"Non sapevo che anche mio padre sapesse suonare!" esclamò poi.
"Tuo padre?" chiese Justin.
Ronnie annuì convinta "Lui" indicò Jeremy.
Jeremy mi fissò, e gli feci segno che gli avrei spiegato tutto in seguito.
"Peró Ronnie anche tu suoni" affermò Taylor.
"Davvero?!" chiese esterrefatta "Sarebbe fantastico"
"Non sarebbe, è fantastico! Ascolta, ora suoneremo e vediamo se queste canzoni ti ricordano qualcosa"
Ronnie annuì determinata ed io, mio malgrado osservavo gli sforzi dei miei amici divertita. Dovevano tenerci davvero tanto a lei.
Attaccarono con Still Into you. Jeremy mi fissò e dal labbiale capii che mi stava dicendo di cantare, io scossi la testa, non volevo che si ricordasse di me per come cantavo o cose del genere, volevo che si ricordasse di me come la sua ragazza.
Allora fu Taylor a prendere in ereditá il testo della canzone, anche se forse, sarebbe stato meglio se fosse rimasta solo strumentale come canzone visto le scarse capacitá canore di Taylor.
Quando terminarono Ronnie applaudì. 
"Bè ti sei ricordata?" chiese Jeremy speranzoso e Ronnie scosse la testa.
Loro annuirono e cominciarono a suonare The Only Exception.
A circa metà canzone Ronnie parlò "Un momento"
Taylor e Jeremy si bloccarono come fossero statue.
"Ma voi non fate parte di una band?"
I loro occhi si illuminarono "Si! Ti ricordi il nome??"
"P.... Un attimo fatemi pensare" si grattò il mento "Paramore!"
"Si!" esclamarono i ragazzi all'unisono "E noi chi siamo?"
"Jeremy e Taylor!"
Taylor cominciò a piangere e Jeremy era sul punto di farlo, posarono gli strumenti e la abbracciarono.
"Aspetta, ma quindi tu non sei mio padre" disse rivolta a Jeremy.
"É... Una situazione difficile che ti spiegheremo piú in là" affermò Jeremy grattandosi la nuca.
"Però la nostra band non è al completo" disse Taylor asciugandosi le lacrime "Guarda qui" le prese il braccio sinistro e le indicò il logo dei Paramore "Questo è il nostro simbolo e ci sono tre righe bianche, le sue due estreme rappresentano me e Jeremy quella al centro un'altra persona. Sai dirci chi è?"
Io nascosi il braccio sinistro su cui avevo tatuato il logo della band.
Ronnie si guardò attorno e mi guardó, trattenni il fiato e poi distolse lo sguardo.
"Justin!" disse fissandolo.
Lui la abbracció con trasporto e Jeremy e Taylor mi guardarono.
Ed io, rassegnata, li tranquillizzai con un sorriso.
 
I giorni passarono e di me non ricordava nemmeno l'ombra, gli altri non si permettevano minimamente di pronunciare il mio nome davanti a lei. Fu dimessa ma le fu comunque intimato da Ralph di tenere il braccio a riposo, e se avesse avvesse avuto un qualsiasi problema doveva tornare in ospedale.
"Ragazze noi andiamo per negozi, volete venire?" chiese Chiara attaccata al braccio di Taylor.
"No" risposi e Ronnie seduta accanto a me sul divano scosse la testa.
"Però potete uscire un po' da queste quattro mura" disse Kat. Noi annuimmo.
"Allora a più tardi" disse Justin mettendo un braccio sle spalle di Daniela, e noi salutammo con la mano. Chiusero la porta alle loro spalle ed io sbuffai facendo zapping. 
"Ti va di andare al parco?" chiese d'un tratto Ronnie.
"Eh?" la fissai.
"Ti va di uscire un po'?"
"Ma non puoi muoverti. Hai ancora la spalla fasciata"
"E allora? Voglio uscire, e voglio che esci anche tu, visto che mi sembra tanto che tu rimanga qui a casa solo perchè ci sono io" mi guardò sorridendo sorniona.
"Ma che dici??" sentivo di essere diventata rossa "É solo che non voglio essere l'unica 'single' tra quelle coppiette" feci il segno delle virgolette sulla parola single.
"Con me non saresti single"
La frase era ambigua, infatti la fissai stranita.
"Nel senso che sono anche io single, quindi se usciamo insieme da buone amiche siamo single entrambi"
"Buone amiche.... Certo" pensai ad alta voce.
"Allora ti va?" ed io annuii.
 
Mentre passeggiavamo per il parco la tentazione di prenderle la mano o di sbatterla contro un albero e dirle "Sono la tua fottutissima ragazza!" era davvero troppa.
"Sei pensierosa" disse Ronnie.
"Nope" risposi cancellando dalla mia mente la scena in cui sbattevo Ronnie su un albero. Ci sedemmo sul prato ed io giocavo con i filini d'erba, senza guardarla negli occhi.
"Sai una cosa?" chiese.
"Cosa?"
"Mi turba non sapere il tuo nome"
La fissai e lei annuì.
"Non posso chiamarti se ho bisogno di te posso solo dirti 'ehi' e prima o poi davvero penserò che sia quello il tuo nome"
Sorrisi "Puoi chiamarmi come vuoi"
"Peró chiamarti con il tuo nome è diverso, significherebbe che mi sono ricordata di te. E credimi se ti dico che non vedo l'ora che succeda"
"Perchè?" chiesi.
"Perchè sei una ragazza speciale e non so perché ma credo che lo fossi anche per me"
Annuii, erano solo supposizioni che faceva, non c'era di che esserne contenti in fondo.
"Cosa eri per me?" chiese.
Sorrisi "Non te lo dico, altrimenti sarebbe troppo facile"
Mi fissò alzando un sopracciglio "Ti piace mettermi in difficoltá eh?" chiese incrociando le braccia "Ma vedrai che mi ricorderò di te" mi fece la linguaccia mentre io continuavo a giocare con i filini d'erba.
"Si sta facendo buio" affermai.
"Mi piace il buio"
Risi "Ma se appena ci fu un blackout in casa tua ti rifugiasti tra le mie braccia e..." mi bloccai, volendomi rimangiare tutto quello che avevo appena detto.
"Dicevi scusa?" chiese Ronnie ridendo.
"Niente!" mi alzai e mi pulii i pantaloni "Andiamo" le porsi una mano per aiutarla ad alzarsi e lei l'afferrò sorridendomi.
 
"Ah ragazze! Pensavamo che vi avessero rapite gli alieni!" disse Jeremy vedendoci.
"Oh gli gnomi" intervenne Taylor e Ronnie lo guardò stranita.
"Sì" intervenni "Taylor ha questa fissa per gli gnomi, e pensa che io sia la regina degli gnomi per la mia statura"
"Be, non ha tutti torti" disse Ronnie ridendo.
"Parla per te" incrociai le braccia finta offesa.
Lei mi stampò un bacio sulla guancia "Sono pur sempre più alta di te" disse poi.
Quel gesto mi lasciò interdetta, quel contatto mi fece venire un brivido lungo la schiena.
"La cena é pronta, comunque" disse Kat.
"Io non mangio, non ho fame" annunciai.
"Perchè?" chiese Ronnie preoccupata.
"Non mi va, vado a dormire" salii le scale.
Chiusi la porta della camera e, nel buio più totale, mi sedetti sul mio letto che era stato temporaneamente diviso da quello di Ronnie, visto che prima, insieme, formavano un letto matrimoniale. Mi misi con la schiena contro il muro e mi portai le ginocchia al petto, poggiandoci sopra la testa.
Era al quanto inutile dire che il mio non voler mangiare era dovuto al gesto che aveva compiuto Ronnie, non che fosse colpa sua, ma quel bacio sulla guancia avrei vouto che fosse capitato sulle labbra. Inoltre il suo chiedermi insisentemente cosa fossi per lei e quale fosse il mio nome mi metteva di mal umore.
Sentii la porta della camera aprirsi e la luce si accese.
"In queste situazioni il buio non mette per niente il buon umore" riconobbi la voce di Daniela.
Poi qualcuno mi scompigliò i capelli e non era un gesto che Daniela avrebbe fatto. Alzai il viso e vidi Chiara.
Si sedettero sul letto vicine a me.
"Lo sappiamo quanto sia difficile" disse Daniela.
"Anche se per poco, ci siamo passate anche noi" continuò Chiara.
Io annuii "Il fatto è che ne abbiamo passate così tante che io mi chiedo come abbia fatto a dimenticare tutto. Davvero ragazze, non saprei nemmeno come descrivere il mio umore"
"Ma oggi siete state bene, insieme, vero?" chiese Daniela.
"Si ma vuole sapere tutto da me, ed io non so che fare"
"Non dirle nulla, trova qualcosa che vi abbia legate davvero tanto, qualcosa che neanche qualcuno dalla memoria ristretta riuscirebbe a dimenticare" disse Chiara.
Io annuii "Lo farò. Grazie" sorrisi.
"Ecco, questa è la Hayley che vogliamo vedere. Quella sorridente e solare che non si arrende davanti a nulla" affermò Daniela.
Sorrisi.
"Allora vieni a mangiare?" chiese Chiara.
"Certo" mi alzai dal letto e con loro tornai al piano di sotto.
Ronnie mi guardò preoccupata ed io le sorrisi tranquilla.
 
(RETT)ANGOLO DELL'AUTRICE!
Ronnie si ricorda di Jeremy Taylor e Justiiiiin!! Yeeeeee ma di Hayley ancora nulla.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Ringrazio Lonni, The son of rage and love e NicknameErrato per le recensioni!
Ringrazio nuovamente NicknameErrato per aver messo la storia tra le preferite!
Ringrazio i lettori!
Ringrazio le mie amiche!
Alla prossima!

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Capitolo 28
*** Stolen kiss ***


27. Stolen kiss
 
POV HAYLEY
"Rainbowww hai visto la mia camicia??" urló Taylor dalla sua stanza. Ormai era quello il mio soprannome, per evitare di dire il mio vero nome.
Io, mio malgrado, stavo riposando sul letto, subito dopo pranzo "Che ne so di dove metti le tue robe?!" chiesi io irritata.
"Ah eccola, l'ho trovata!"
Alzai gli occhi al cielo.
"Rainbooooow!!" urló Jeremy.
"Che c'è?!?!"
"Dov'è i mio papilllon?"
"Non potresti chiedere a Kat?!"
"Ok!"
Decisi di alzarmi, a quanto pare quel giorno avevano deciso di non farmi dormire. Scesi le scale sconsolata.
"Ma cosa volete tutti da me oggi?"
"Jeremy lo fa sempre con me" Kat mi poggiò una mano sulla spalla, in maniera solidale.
Scossi la testa e mi guardai attorno "Daniela, Chiara e Justin dove sono?"
"In giro per la cittá" rispose Kat.
Io annuii e vidi che Ronnie si era appena alzata dal divano con un libro in mano e si diresse al piano di sopra.
"Ha ricordato qualcosa?" chiese Kat.
"Magari" dissi rammaricata e lei annuì "Però non mi perdo d'animo, sono sicura che si ricorderá"
"E finalmente potrá metterti al dito quell'anello che porti al collo da più di tre mesi" sorrise Kat.
Annuii convinta "Vado a tenerle un po' di compagnia" Kat annuì.
Andai direttamente nella nostra camera da letto, la porta era chiusa, quindi era assolutamente sicuro che fosse lì dentro. Bussai e dall'interno si sentì un leggero "Avanti"
Entrai e richiusi la porta alle mie spalle. Mi sedetti sul bordo del suo letto, accanto a lei.
"Che leggi?" chiesi.
Lei mi mostrò la copertina del libro senza proferire parola.
"Hunger Games" dissi io "Mai letto, ma dicono che sia carino" dissi sorridendo e lei annuì.
"Sei silenziosa" dissi cercando il suo sguardo che era perennemente rivolto al libro.
"Ohi" misi una mano sul libro e lo abbassai "Perché non mi parli?"
Sbuffò "Sto leggendo"
"Lo so, me ne sono accorta. Ma sei pensierosa e silenziosa, mi piacerebbe sapere cosa ti passa per la testa e, se posso, aiutarti in qualche modo"
Scosse la testa "É una cosa mia, tu non c'entri nulla"
Mi avvicinai un po' di più a lei "Allora, dimmi cosa c'è"
Posò il libro "Questo fatto di non riuscire a ricordare mi fa stare male, sono turbata. Non mi ricordo dei miei genitori, di te e chissá di quante altre persone" si passò un mano tra i capelli "Lo vedo nei tuoi occhi, quanto faccia male questa cosa" mi guardò, e credevo che, da quando ci fossimo conosciute, non mi avesse mai guardato così intensamente.
"Ascolta, non devi preoccuparti per me, voglio aiutarti a ricordare. Sono qui per questo e se ti fidi di me, voglio raccontarti un pezzo della tua storia, che penso sia fondamentale"
Lei annuì.
"Allora, non ti dirò il nome di questa persona, voglio che tu te lo ricordi. Va bene?"
"Va bene" sorrise.
"Ok allora: era come un secondo padre per te e quando eri piccola andavi sempre a casa sua, è lì che è nata la tua passione e il tuo amore per la musica e per la chitarra. É stato una persona molto importante per te, però... "
"Però è morto" mi interruppe "2 anni fa, e il suo nome era Giuseppe"
Annuii "Hai ricordato" dissi sorridendo.
"Come fai a sapere tutte queste cose di me?" chiese fissandomi.
"Quando ti ricorderai di me, allora ti saranno chiare molte più cose"
"Hai il ragazzo?"
La guardai esterrefatta "Perchè questa domanda?"
"Così" fece spallucce.
"Comunque... " cominciai non sapevo come risponderle "No" risposi inizialmente "Cioè si! Ho il ragazzo!" mi corressi.
"Mi sembra che tu non abbia le idee molto chiare" rise.
"Si, sono fidanzata" annuii.
"Ed io?"
Rimasi in silenzio per un po', poi annuii "Si, sei fidanzata"
"Davvero?! Ora avrò anche un ragazzo di cui non mi ricordo sulla coscienza!"
Ragazzo? Ma quale ragazzo, ero io la persona con cui eri fidanzata. Perchè continui a non ricordarti di me?
Mi sporsi verso di lei e, senza preavviso la baciai. Non so cosa mi prese, non riuscii più a trattere quell'impulso di baciarla, non sapevo quale sarebbe stata la sua reazione. Ma forse era proprio di quel gesto che aveva bisogno per ricordarsi di me.
Mi allontai e appena vidi la sua faccia capii che non era servito a nulla "Oddio... " dissi "S-scusami, non volevo"
Si portò una mano alle labbra "Perchè l'hai fatto?" chiese.
"N-non lo so, scusami" non sapevo dove nascondere la faccia per l'imbarazzo. Scese dal letto e corse fuori dalla stanza.
Io cercai di seguirla ma mi fermai sulla soglia della porta.
"Ma che è successo?" chiese Taylor, che stava passando di lì e aveva visto la scena.
"L'ho baciata" confessai.
"Cosa?!" chiese esterrefatto.
POV RONNIE
Mi rinchiusi in bagno, a chiave. Perchè mi aveva baciata? Così improvvisamente. Chi era quella ragazza? Non riuscivo a ricordarmi di lei, eppure sapevo che in qualche modo era importante per me, altrimenti non si spiegherebbe questo suo attaccamento a me.
Ma perchè aveva fatto un gesto così estremo? Vedevo quanto soffrisse per il fatto che non riuscissi a ricordarmi di lei, ma avevo bisogno di qualcosa che mi permettesse di ricordarla. Quel bacio che mi aveva dato non mi aiutava minimante, al contrario, mi rendeva solo più confusa.
 
(RETT)ANGOLO DELL'AUTRICE!
Un po' breve come capitolo lo ammetto. Anyway Ronnie continua a non ricordarsi e Hayley le ruba un piccolo bacio che non fa altro che confondere la nostra protagonista.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Ringrazio Lonni, The son of rage and love e NicknameErrato !
Ringrazio i lettori!
Ringrazio le mie amiche!
Alla prossima!

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Capitolo 29
*** Something is knockin' on my mind's door ***


28. Something is knockin' on my mind's door
 
POV HAYLEY
"Ma come ti è venuto in mente?!" chiese Jeremy.
"Non lo so, era lì sul letto. Mi sembrava smarrita ed era triste, non sono riuscita a trattenermi" risposi.
"Peró Hayley, devi capire che è difficile per lei" intervenne Chiara e Daniela annuì.
"Lo so, ma è difficile anche per me"
"Ne siamo consapevoli" disse Daniela "Ma ora non hai fatto altro che peggiorare la situazione. Ora ti evita e cerca di stare lontana da te il piú possibile. É come se tu le avessi rubato il suo 'primo bacio'"
Annuii "Come faccio a farla tornare da me?" chiesi, sull'orlo della disperazione.
"Prima di tutto stai calma, e non mollare" disse Jeremy.
"Seconda cosa non essere troppo oppressiva, soprattutto in queste situazioni ha bisogno dei suoi spazi" continuò Chiara.
"E terzo... " cominciò Daniela.
"Non baciarla di nuovo!" conclusero tutti e tre.
"Okok, ho afferrato il concetto" mi passai una mano tra i capelli. Mi alzai dalla tavola, dove stavo discutendo con loro, sull'argomento 'Ronnie'. Da quando l'avevo baciata mi evitava, cercava di non incontrare mai il mio sguardo. Questo mi turbava molto, non volevo che succedesse una cosa del genere, anzi, speravo di riuscire ad aiutarla a ricordare facendo quel gesto che era consueto prima che Ronnie avesse quell'incidente.
Non ricordava nemmeno la consistenza delle mie labbra molto probabilmente. Anzi non si ricordava di me.
Entrai nella camera insonorizzata, senza bussare e ci trovai Ronnie.
"Ah, ci se ti tu, scusami" stavo per andarmene.
"No, aspetta" posó la chitarra "Te la lascio, ho finito" si diresse verso di me e la lasciai uscire. Richiusi la porta alle mie spalle e mi sedetti alla tastiera, posando delicatamente le dita sui tasti bianchi.
Mi era sempre piaciuto fare arrangiamenti delle canzoni della mia band, alla tastiera. Anche se tutti gli altri strumenti davano quel qualcosa in più, trovare un modo per suonarle solo con la tastiera mi faceva sentire realizzata. 
 
I don't even know myself at all,
I thought I would be happy,
By now
The more I try to push it, I realize,
Gotta let go of control
 
Gotta let it happen, 
Gotta let it happen, 
Gotta let it happen,
Jut let it happen.
 
It's just a spark,
But it's enough, to keep me going.
And when it's dark ouy, no-ones around,
It keeps glowing.
 
Every night I try my best to dream,
Tomorrow makes it better.
And wake up to the cold reality,
And not a thing has changed.
But it will happen.
 
Gotta let it happen,
Gotta let it happen,
Gotta let it happen
 
POV RONNIE
Ero rimasta lì ad ascoltare mentre cantava, non sapevo che fosse in grado di farlo.
 
It's just a spark,
But it's enough, to keep me going.
And when it's dark ouy, no-ones around,
It keeps glowing.
 
It's just a spark,
But it's enough, to keep me going.
And when it's dark ouy, no-ones around,
It keeps glowing.
 
But the salt in my wounds,
Isn't burning anymore than it used to.
It's not that I don't feel the pain
It's that it just I'm not afraid of hurting anymore.
And the blood in these veins, 
Isn't pumping any less than it ever has.
And that's the hope I have,
The only thing I know is keeping me alive.
 
Alive.
 
Quel 'Alive' detto con così tanta forza di volontà e amore, passione mi fece venire un brivido lungo la schiena.
 
Gotta let it happen
Gotta let it happen
Gotta let it happen
Gotta let it happen
Gotta let it happen
Gotta let it happen
Gotta let it happen
 
It's just a spark,
But it's enough, to keep me going.
And when it's dark ouy, no-ones around,
It keeps glowing.
 
It's just a spark,
But it's enough, to keep me going.
And when it's dark ouy, no-ones around,
It keeps glowing.
 
Quella canzone mi ricordava qualcosa, ma non sapevo cosa. L'avevo già sentita da qualche parte.
Avevo questo maledetto ricordo lontano che non aveva la minima intenzione di farsi vivo nella mia mente.
La ragazza, che ancora non aveva un nome per me, cominció a mettere insieme qualche nota, senza cantare. Aveva delle capacitá canore strabiglianti e suonava incredibilmente bene, riusciva a farmi venire i brividi anche solo suonando.
Da che mi ricordo, la tastiera o il piano non mi erano mai piaciuti come strumenti, ma sentendo suonare lei, potevo benissimo ricredermi.
Decisi di allontanarmi da quella porta e di rifugiarmi in camera mia, o meglio, nostra. Sentirla suonare ma non potermi ricordare di lei o di quello che mi legava a lei mi turbava sempre di più. 
Mi stesi sul letto.
C'era quel bacio che mi aveva dato, che ritornava sempre a bussare alla porta della mia testa. Perchè mi aveva baciata? Forse me lo avrebbe detto se glielo avessi chiesto, ma ero così imbarazzata anche solo a guardarla. Mi toccai le labbra, mi capitava spesso di farlo da quell'avvenimento. Le sue labbra erano così candide e delicate e mi chiedevo spesso se anche quelle del mio ragazzo fossero così. Non avevo nemmeno chiesto alla ragazza dove fosse il mio fidanzato e come fosse, visto che non me lo ricordavo.
Non ricordavo nulla.
Non riuscivo a ricordare.
Avrei voluto che qualcuno mi dicesse tutto ció che avevo dimenticato.
"Permesso?" chiese qualcuno.
"Avanti" risposi.
Un riccioluto, in cui riconobbi Taylor, entrò in camera.
"Ehi Tay" mi misi a sedere sul letto.
"Che ci fai qui, tutta sola?" si sedette sul bordo del letto.
"Penso"
"A cosa?" chiese.
"Al fatto che voglio ricordare, e ad altro"
"Per 'altro' intendi il bacio della ragazza con i capelli color arcobaleno?"
Lo fissai "Non trovo nessuna spiegazione al suo gesto"
Lui annuì "Sappi solo che c'è un motivo per cui l'ha fatto, forse non è ancora tempo di ricordarlo, ma l'ha fatto con una cognizione di causa. Ed ora non stare isolata qui, vieni giù che ci facciamo una partita alla play" mi scompigliò i capelli sorridendo.
Annuii sorridendo e lo seguii al piano di sotto.
Continuavo ad avere quei dubbi, ma isolarmi non sarebbe servito a nulla. Stare tra gli altri mi aiutava a non pensarci molto, ad essere un po' più spensierata, nella speranza che prima o poi tutto mi sarebbe tornato a mente.
 
(RETT)ANGOLO DELL'AUTRICE!
Hola! Qui Ronnie non ha la minima intenzione di ricordarsi, anche se qualcosa comincia a farsi strada nella sua testa quando sente Hayley che canta Last Hope. Taylor lo trovo davvero dolce in questo capitolo, non gli do mai lo spazip che si merita in questa storia. Oh almeno non gli do tanto spazio quanto ne do a Jeremy.
Anyway, spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Ringrazio NicknameErrato, The son of rage and love e Lonni per le recensioni!
Ringrazio i lettori!
Ringrazio le mie amiche!
Alla prossima! :D

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Capitolo 30
*** I can't face this pain anymore ***


29. I can't face this pain anymore
 
POV HAYLEY
Quando scrivevo, dovevo sempre avere i miei amici attorno. Mi davano ispirazione e mi aiutavano. Per quella canzone però era diverso, tendevo ad isolarmi, perchè era qualcosa di intimo che volevo produrre con le mie sole forze. Un po' come quando scrissi When It Rains; la solitudine, in quei casi, era la mia unica amica.
Mi sedetti alla scrivania della camera mia e di Ronnie, con il foglio del testo davanti agli occhi. Presi una penna blu e cominciai a scrivere.
 
You're awake and you didn't leave me alone,
But I can't see in your eyes what you felt for me.
Please remember, remember all the pain and remember what you felt for me,
What can I do to be part of you again?
 
Say my name
 
Le parole mi uscirono di getto, e ovviamente la canzone doveva avere un ritornello quindi ricorpiai il pezzo che mi sembrava il più adatto, per rendere l'idea del mio stato d'animo.
 
I take your hand and I hope that you feel me somehow.
Please, let me know that you hear me
Let me know that you feel me
Beacause this is the only thing that could keep me going.
 
Say my name.
 
Posai la penna e riletti tutto il testo.
Quello mi sembrava il modo migliore per concludere quella canzone, che potevi benissimo inserire tra il repertorio di canzoni tristi che ho scritto. Bisognava solo trovare una melodia.
Presi tutto il materiale che mi serviva e mi rinchiusi nella camera insonorizzata. Avevo bisogno di assoluta concentrazione, e solitudine.
Mi mano alla tastiera e cominciai a mettere insieme qualche accordo, e cominciai a pensare che forse serviva anche la mano di qualche chitarrista, ma nè Tayor nè Justin erano in casa. L'unica che mi rimaneva era Ronnie, ma ero più che sicura che avrebbe rifiutato.
Sbuffai e qualcuno bussò alla porta facendomi saltare dallo sgabello.
"Avanti" dissi.
"Scusa" disse Ronnie entrando "Prendo la chitarra e me ne vado" prese la chitarra.
"A-aspetta!" esclamai prima che se ne andasse "Ho... Bisogno di una mano per trovare una melodia che sia adatta a questa canzone" le mostrai il foglio "Saresti disposta ad aiutarmi?" se si fosse ricordata ancora di me, non mi sarebbero serviti tutti questi convenevoli per far si che mi aiutasse.
Esitò "Va bene" si sedette su uno sgabello, un po' più lontana da me, le porsi la canzone.
"É la canzone che ho cominciato a leggere in ospedale?"
Io annuii. Lei la lesse con attenzione, ed ero abbastanza sicura che si ritrovasse in quello che avevo scritto.
"Bene" non aggiunse altro "Io ci vedrei una melodia malinconica, lenta. Che ne pensi?"
"Si" feci una pausa "L'avevo immaginata anche io così"
Si mise il plettro tra le labbra e assunse un'aria dannatamente... Sexy? Ma che andavo a pensare! In ogni caso avrei voluto essere volentieri quel plettro.
"Scusa" Ronnie mi stava agitando la mano davanti agli occhi.
"Eh?!" ritornai alla realtà.
"Chiedevo se ti andasse a genio questa melodia per l'intro" cominciò a suonare, pizzicando le corde con le dita e mordicchiando il plettro. Mi immersi completamente in quella melodia e in quelle dita che scorrevano veloci tra le corde della chitarra.
"Allora?" chiese quando finì.
"É bellissima" feci una pausa "E tu sei bravissima" la guardai negli occhi.
Rise istericamente, grattandosi la nuca "É un miracolo che mi sia ricordata come si mettono le mani sulla chitarra"
Sorrisi.
"Posso chiederti una cosa?" chiese timidamente. Quando voleva chiedermi qualcosa poi finiva sempre tutto male, però assentì.
"L'altro giorno... " si fermò "Mi hai... Baciata. Perchè?"
Sospirai "É un problema se ti dico che sono omosessuale?" chiesi.
"Significa che ti piacciono le ragazze?"
Io annuii.
"No, non credo che sia un problema. Spero. Penso" fecebuna pausa "Ma non eri fidanzata con un ragazzo?"
Scossi la testa "É complicato da spiegare"
"Provaci"
"Fino a qualche tempo fa sì, stavo con un ragazzo. Ma poi una persona è entrata nella mia vita e mi ha aiutata a capire chi fossi veramente, non è stato facile per me accettarlo, almeno non all'inizio. Ero piena di dubbi, ma poi ho capito che il mio amore per questa persona superava ben oltre i pregiudizi delle persone. Che con lei potevo superare questo ed altro"
"Ti sei lasciata con questa ragazza?" chiese preoccupata.
"Non ho voglia di parlarne" dissi, in realtà era perchè non sapevo come spiegarle la situazione. Presi i fogli e decisi di uscire dalla stanza.
POV RONNIE
La vidi chiudere la porta e decisi, solo allora di seguirla. Posai la chitarra e uscii di corsa dalla camera.
"Aspetta!" esclamai. La fermai per le scale prendendole una mano e lei si voltò. Ero qualche scalino più in basso di lei.
"M-mi dispiace, non volevo farti raffiorare ricordi spiacevoli"
Il contatto con la sua mano era piacevole; aveva le mani curate e lisce. Era un tocco delicato.
"Non è colpa tua" rispose sorridendo e poi si sottrasse dalla mia mano, continuando il suo percorso per le scale.
Rimasi con la mano a mezz'aria per un po' e poi decisi di ritornare sui miei passi. Mi stesi sul divano, prendendo un libro dal tavolino. Non volevo realmente leggere, era solo una semplice copertura per non permettere agli altri di vedere che fossi pensierosa.
Ovviamente c'erano persone che riuscivano a guardarmi dentro nonostante la copertura.
"Ehi chitarrista" Jeremy mi tolse il libro di mano.
"Jerm, stavo leggendo"
"Vallo a raccontare a qualcuno che non ti conosce, forse ti crederebbe" mi fissò alzando un sopracciglio.
Accennai un sorriso.
"Ti piace?" chiese.
"Chi?"
"Lei" fece un cenno con la testa indicando il piano di sopra.
"Ma che dici?!" chiesi esterrefatta "Non mi piacciono le ragazze! Sono anche fidanzata!"
"Domandati con chi sei fidanzata" ribattè lui "Credimi se ti dico che quella ragazza è piú importante di quanto tu possa pensare"
"È una mia cara amica?"
"Ti do un indizio, è qualcosa di più di un'amica. E ti ho già detto tanto" salì le scale e sparì in pochi secondi.
Passò qualche minuto, in cui cercai di ripendare a ciò che Jeremy mi aveva detto. Decisi di raggiungelo, ma una volta arrivata alla sua camera non c'era. Mi avvicinai alla mia camera e stavo per entrare, quando sentii delle persone che parlavano all'interno.
"... Non può. Come fa? Come può aver dimenticato tutto quello che abbiamo passato. Come può aver dimenticato tutto quello che provava per me? Jeremy, che posso fare?" la ragazza singhiozzò, e molto probabilmente stava parlando di me. Mi sentivo uno schifo a farla sentire così male, ma non riuscivo minimamente a ricordare chi fosse per me, nonostante ció che mi aveva detto Jeremy.
"Aspetta un altro po'. Se proprio non ricorda allora le spiegherai tutto" rispose Jeremy.
Decisi smettere di ascoltare. Mi rinchiusi in bagno, seduta a terra con le ginocchia al petto, sforzandomi di ricordare.
 
(RETT)ANGOLO DELL'AUTRICE!
Hayley davvero non riesce più a sostenere questa situazione. Speriamo che Ronnie si ricordi presto di tutto. Anyway ragazzi, ho finito di scrivere tutta la storia (ovviamente devo ancora pubblicare i seguenti capitoli) e mi sono accorta che siamo proprio in dirittura d'arrivo!
In ogni caso sto già lavorando ad un'altra fanfiction a capitoli ahahah. Direi che sarà diversa da questa, soprattutto l'ambiente ahahah.
Ringrazio Lonni per la recensione :D
Ringrazio i lettori :D
Ringrazio le mie amiche
Alla prossima!

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Capitolo 31
*** I though that it would never happen ***


30. I though that it would never happen
 
POV HAYLEY
Non avevo idea del perchè le mie gambe mi stessero portando in quel luogo, non aveva il minimo senso. O forse si.
Volevo vedere in faccia Madison, volevo vedere cosa potesse fare, una volta in carcere e, forse, mi sarei potuta togliere qualche sassolino dalla scarpa.
"Ciao Smith" salutai una volta entrata.
"Ehi Hayley, che bello vederti" mi abbracció "Come va? E Ronnie come sta?"
Lo strinsi "A me bene. Ronnie si è svegliata, ma... " mi fermai.
"Ma?"
"Ma ha perso la memoria, non ricorda praticamente nulla. Soprattutto di me"
"Mi dispiace" disse rammaricato.
Feci spallucce "Spero che prima o poi ricordi tutto"
Lui annuì "In ogni caso, che ci fai qui?"
"Sono venuta per vedere Madison" dissi seria.
"Madison?" chiese stranito.
Io annuii "Si, Madison"
"Sei sicura? Perchè io non... "
"Si Smith, sono sicura"
"Bene"
Mi portò in una sala piena di tavoli, in cui c'erano diverse persone di cui alcuni, che capii essere i carcerati, indossavano una tuta arancione. Mi sedetti ad un tavolo attendendo Madison, che arrivò qualche minuto dopo e si sedette di fronte a me.
Teneva gli occhi bassi e ed era seduta in modo trasandato sulla sedia. Mi guardò negli occhi e il suo sguardo era impossibile da definire, era pieno di odio e rancore.
"Che sei venuta a fare qui?" chiese Madison.
"Volevo vederti in faccia" risposi fissandola negli occhi.
"O volevi venire a rovinarmi un altro po' la vita?" accennò un sorriso.
"Non più di quanto tu hai rovinato la mia"
Mi prese per la maglietta e mi urlò contro "Solo perchè ho preso sotto la tua ragazza non significa che ti ho rovinato la vita!"
La spinsi "Ha dimenticato tutto! Per colpa tua!"
Due guardie si avvicinarono e allontanarono Madison da me, che si agganció alla mia catenina dove avevo appeso l'anello di Ronnie, rompendola.
"Mi hai rovinato l'esistenza!" continuó ad urlare scalciando tra le braccia delle guardie che la riportarono in cella.
Presi da terra la catenella che non sembrava avesse possibilità di essere riaggiustata, e Smith si avvicinó a me.
"Ecco perchè non volevo che avessi un incontro ravvicinato" disse "Tutto ok?"
Io annuii "A parte questa" mostrai la collana.
"Credo che avrai bisogno di una nuova catenella"
"È meglio che vada" dissi e poi salutai Smith abbracciandolo.
Per tutto il tragitto verso casa di Jeremy, continuavo a fissare imperterrita la collana spezzata, con il rischio di sbattere a qualche palo.
 
"Dove sei stata?" chiese Jeremy una volta tornata a casa.
"In carcere"
Mi guardò stranita "Ti hanno arrestata?!"
"Ma che dici?!" chiesi ridendo, dandogli un buffetti sul braccio "Sono andata da Madison"
"Credo che sarei stato più contento se ti avessero arrestato"
Scossi la testa.
"Che ci sei andata a fare?"
"Volevo vedere come stava. E mi ha lasciato un ricordino" gli mostrai la catena spezzata.
"É imbossibile da riaggiustare" disse.
Annuii "Lo so. Dovrò andare a comprare una nuova catenina"
"Chiedi a Ronnie, magari ha qualcosa per te" si dileguò.
Non so perchè, ma quella di Jeremy non mi sembrava tanto una supposizione, a quanto pare Ronnie poteva aiutarmi. Andai in camera e la trovai intenta a giocare alla PSP.
"Ciao" dissi sorridendo.
Mise pausa "Ehi" rispose.
"Ascolta ho un problemino" posai la collana e l'anello sulla scrivania "La catenella si è spezzata e mi chiedevo se riuscissi ad riaggiustarla"
POV RONNIE
Studiai attentamente la catenina e cercai un modo per rimetterla insieme, ma non ci fu verso.
"Non credo che si possa riaggiustare, è proprio rotta" dissi rammaricata.
"Va bene, vorrà dire che comprerò un'altra catenella"
"Ah, aspetta!" mi slacciai la collana che portavo al collo "Puoi usare questa" dissi.
"No, non preoccuparti. Ne compreró un'altra, non voglio toglierti qualcosa"
"Insisto" presi l'anello e lo infilai nella sua catenina. Lo fissai "Ma questo anello... "
 
Mi ritrovai davanti ad Hayley.
"Ehm... I-i-io sono R-R-Ronnie" dissi tendendo la mano tremante. Lei mi abbracciò.
"È davvero un piacere per noi conoscerti Ronnie, sia perchè abbiamo saputo che sei una nostra grande fan, sia perchè, a quanto pare, saremo vicini di casa in linea d'aria" affermò.con un sorriso capace di uccidere per la sua bellezza.
 
"Grazie per avermi accompagnata" affermó con un sorriso appena arrivammo di fronte alla porta.
"Figurati è stato un piacere"
Istintivamente mi venne di abbracciarla e così feci. Realizzando in un secondo momento il mio gesto avventato, mi allontanai.
"S-scusa" dissi imbarazzata.
"Tranquilla" rispose lei con quel solito sorriso.
Nella mia mente stavano vagando tanti di quei pensieri che non capivo più nulla. Lo faccio? Non lo faccio? Che conseguenze potrebbero esserci? Ma si, la vita è una ed io non voglio avere rimpianti.
Allora la baciai. Un bacio a stampo nulla di più. La paura, ma non il pentimento, era troppa. Quindi mi volli dileguare.
"Ci vediamo, ciao Hayley" dissi correndo verso casa lasciandola interdetta.
 
"Hayley?" chiesi.
"Mmmh?"
"Mi vuoi sposare?" chiesi.
"Si".
 
"Che cosa farai adesso?" chiese Taylor.
"Le prenderó l'anello, non sará certo un malinteso a impedirmi di sposarla"
 
Fissai la ragazza negli occhi "Hayley... "
Lei sbarró gli occhi "Cosa?"
"Hayley, sei tu" mi alzai e l'abbracciai e lei mi strinse.
"Ti sei ricordata" disse.
Le presi il volto tra le mani e la baciai. Come avevo potuto dimenticarmi di lei? Il mio unico vero amore.
Lei cominciò a piangere.
"Scusami" dissi.
"Fa niente" sorrise tra le lacrime "Sono lacrime di gioia" mi accarezzò i capelli.
"Come ho fatto a dimenticare tutto?" chiesi, anche se ers più una domanda a me stessa.
"L'importante è che tu sia tornata da me" Hayley mi accarezzò il viso.
"E ho anche lasciato qualcosa in sospeto" annunciai e lei.mi fissó stranita.
Per tutta risposta presi l'anello dalla scrivania e mi inginocchiai di fronte a lei.
"Hayley Nichole Williams, vuoi sposarmi?"
Si aprì in un enorme sorriso "Si... Si, si!" mi abbracciò ed io le infilai l'anello.
Finalmente avevo ricordato quel pezzo di vita così dannatamente importante per me, che continuava a bussare alla porta della mia mente che non ne voleva sapere di aprire.
Finalmente avevo ricordato la mia Hayley.
 
(RETT)ANGOLO DELL'AUTRICE!
Oleeeeeeeeee!!! Ronnie si é ricordataaaaaaaa ahahah. Che emozione :') finalmente possono tornare a vivere ahahah. Non vi dico quanti capitoli mancano alla fine, però sono pochissimissimissi!
Anyway ho già scritto il prologo della prossima fanfiction e ho fatto già la copertina. Ora che ho scritto l'inizio posso dire che sarà assolutamente diversa da questa ahahah
Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Ringrazio The son of rage and love per la recensione :D
Ringrazio i lettori!
Ringrazio le mie amiche!
Alla prossima!

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Capitolo 32
*** I want to spend the rest of my life with you ***


31. I want to spend the rest of my life with
 
POV RONNIE
"Aaaahhh!" urlai nel bel mezzo della notte, mettendomi a sedere sul letto.
"Ronnie... " Hayley si sveglió, pronunciando il mio nome preoccupata.
"S-scusa Hayley" dissi ansimando "Non... Non volevo svegliarti"
Mi toccò il viso "Stai sudando freddo"
"Vado a darmi una sciacquata" mi alzai dal letto e andai in bagno, dove mi poggiai al lavandino, respirando profondamente. Era da settimane che quella storia andava avanti, sempre gli stessi incubi: qualcuno che voleva fare del male a me e ad Hayley. Pensai che fossero legati a ricordi che ancora non erano raffiorati. Mi bagnai la faccia con dell'acqua esclusivamente fredda e mi asciugai all'asciugamano.
Una mano mi si poggiò sul fianco. Posai l'asciugamano e vidi Hayley accanto a me "Scusami ancora" dissi.
"Tranquilla" accennò un sorriso, con la faccia assonnata. La strinsi forte a me.
"Dai, torniamo a dormire" disse Hayley prendendomi per mano e riportandomi in camera da letto.
Mi sedetti al bordo del letto strofinandomi la faccia. Non dormivo più bene e avrei voluto far luce su quella faccenda.
"Ehi" Hayley mi avvolse da dietro, con tenerezza "Che c'è?" sussurrò.
"Nulla" le accarezzai un braccio.
"Vieni, stenditi" mi fece stendere con la testa sul suo petto, cominciando ad accarezzarmi i capelli. Era una cosa che non accadeva mai, anzi da quel che ricordo non era mai accaduta. Era sempre lei a poggiarsi su di me ed io a coccolarla, in ogni caso quella situazione non mi dispiaceva. Avevo bisogno di quel contatto, quelle attenzioni, quella vicinanza con lei.
"Che incubi hai?" chiese. Non le avevo ancora parlato dei miei sogni, non volevo farla minimamente preoccupare. Anche se lei, probabilmente, era l'unica che poteva aiutarmi a ricordare.
"Niente di importante"
"Ronnie" mi costrinse a guardarla negli occhi "Vai avanti da troppo tempo con questa situazione, e non mi hai ancora detto cosa ti tormenta. Vorrei che condividessi quello che provi con me"
Sospirai e poggiai la testa sul cuscino, abbassando lo sguardo "È che sogno sempre qualcuno che vuole far del male a te o me, ed è orribile"
Lei annuì "Ricordi per caso un certo Chad o Madison?"
La fissai "No. Chi sono?"
"Delle persone che hanno fatto di tutto per non permetterci di vivere tranquille"
"Ti hanno fatto del male?" chiesi preoccupata.
"Non tanto quanto ne hanno fatto a te"
"Davvero?"
Annuì "In questo caso è un bene che non ti ricordi" rise.
"Non credo, fa comunque parte della nostra storia. Io credo sia giusto che me lo ricordi, quindi devo sforzarmi per ricordare anche questo. Dobbiamo avere dei ricordi, anche se brutti, e non puoi essere l'unica ad averli. Probabilmente alcuni saranno dolorosi ma non m'importa, voglio condividerli con te"
Mi accarezzò la guancia "Saresti disposta a soffrire con me?" chiese.
Ed io annuii, convinta. Mi posò un bacio sulla fronte.
"Hayley, devo chiederti una cosa"
"Dimmi"
"I miei genitori dove sono?"
Mi fissò seria e nei suoi occhi potevo vedere tanta compassione "Non lo so. Non avevi un buon rapporto con loro, ti lasciavano sempre da sola a casa perchè loro andavano in giro per il mondo. Quando dicesti loro si essere omosessuale praticamente fecero finta che non esistessi per un po' e quando tua madre seppe che stavi con me... Bè le sue urla si sentivano dalla mia casa, quando abitavo nella tua cittá"
Abbassai lo sguardo rammaricata "Non mi volevano bene?"
"Dicevi sempre di no, e da come ti trattavano te lo posso confermare" ed io annuii.
"Ehi" mi accarezzò i capelli "Non rattristarti. Hai noi, siamo la tua nuova famiglia. Io sarò tua madre, tuo padre, tua amica e tua amante. Sarò tutto ciò che vuoi e tutto ciò di cui hai bisogno" mi posò un lieve bacio sulle labbra ed io sorrisi leggermente.
"Ti amo Hayley. Non puoi nemmeno capire quanto"
"Invece credo di si. Perchè ti amo quanto tu ami me. Incondizionatamente e infinitamente"
La mia mano scivolò ad incontrare la sua, che strinsi. Poco dopo ci addormentammo, senza che ce ne accorgessimo.
 
"Ronnieee corri a vestirti!" urló Hayley dal bagno.
"Sisi! Un attimo!" esclamai aggiustandomi il colletto della camicia.
Andai da Hayley "Come sto?"
"Sei stupenda" mi diede un bacio sulle labbra.
"Allora noi andiamo!" disse Hayley agli altri, che ci salutarono mentre uscivamo di casa.
Mi misi al posto del guidatore ed allacciai la cintura, allo stesso modo fece Hayley.
Durante il tragitto ero nervosa, la camicia mi faceva sentire in gabbia, cosa mai successa, visto che amavo le camice. Non facevo altro che fsre respiri profondi per calmarmi.
"Ti calmi?" mi rimproveró lei.
"Scusami sono nervosa" mi scusai.
"L'ho notato" disse ridendo "Lo sai già com'è mia madre. Una molto alla mano"
"Lo so, ma... Sai non si dice tutti i giorni alla madre della propria ragazza che hai deciso di sposarla"
Mi poggiò una mano sulla mia, che avevo sul cambio "Andrà tutto benissimo" io annuii, tirando un respiro profondo.
 
"Hayley!" esclamò Christie "Che bello vederti. Vedo che hai portato anche Ronnie!" mi abbracciò.
"Ciao Christe" sorrisi, avevo il cuore che stava per abbandonarmi completamente.
"Ronnieeee!!" esclamò McAyla correndomi in contro, la presi in braccio al volo.
"Ciao piccolina!" dissi e ci demmo un bacio all'eschimese.
"We Ronnie!" salutò Erica.
"Ehi Erica! Battilo alto!" mi battè il cinque, poi rimisi McAyla a terra.
"Vogliono quasi più bene a te che a me" rise Hayley.
"Ho il mio fascino, modestamente" mi aggiustai il colletto fiera, e Hayley scosse la testa ridendo.
"Qual buon vento vi porta qui?" chiese Christie, invitandoci a sederci sul divano mentre, lei era esattamente di fronte a noi, seduta sulla poltrona con accanto le Erica e McAyla.
Hayley mi guardò ed io mi schiarì la voce "Bene Christie, sai quanto amo tua figlia e quanto lei sia importante per me. É una delle persone piú importanti della mia vita ed io... " guardai Hayley che mi sorrise e mi prese la mano "... Non saprei cone fare senza di lei. Io le ho chiesto di sposarmi, e lei ga accettato, e spero che tu sia d'accordo" strinsi la mano di Hayley.
Christie non fiatò, ci fissava semplicemente. Al contrario delle due sorellastre di Hayley che cominciarono a scuotere la madre, supplicandola di dire di sì.
Poi si aprì in un sorriso "Non avevi nemmeno bisogno di chiedermelo" si alzò e ci abbracciò ed io ero finalmente tranquilla.
"Allora... " disse Christe "Quando avrò il mio primo nipotino?" chiese entusiasta.
"Mamma!" esclamò Hayley "Lo sai che non possiamo avere figli"
"Esiste pur sempre l'inseminazione artificiale. Se trovi qualcuno con le stesse fattezze fisiche di Ronnie e gli stessi interessi potreste farlo"
Hayley scosse la testa "Ronnie è unica, e se non posso averlo da lei un figlio, lo adotterò" la fissai e lei mi sorrise.
"Mi va benissimo anche così" sorrise Christie.
Quella giornata passò tranquilla ed era come se stessi in famiglia, come se Christie fosse anche mia madre ed Erica e McAyla le mie sorelle. Mi ero affezionata a loro come loro si erano affezionate a me e potevo dire che, rispetto alle leggende che sentivo sempre sulle suocere orribili e bisbetiche, ero stata proprio fortunata.
 
(RETT)ANGOLO DELL'AUTRICE!
Bene a quanto pare è proprio ufficiale! Hayley e Ronnie si sposano! Ahahahah evvaiiiiii!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Ringrazio NicknameErrato, Lonni e The son of rage and love per le recensioni!
Ringrazio ulteriormente NicknameErrato per aver inserito questa storia tra le preferite! Grazie mille :D
Ringrazio i lettori!
Ringrazio le mie amiche!
Alla prossima!

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Capitolo 33
*** This is Halloween, this is Halloween! ***


32. This is Halloween, this is Halloween!
 
"Sta piovendo a manetta" dissi scostando le tende.
"Giá, mi mette una tristezza incredibile la pioggia" disse Daniela.
"Naah, a me piace"
"A te piacciono tutte queste cose che danno un'aria misteriosa e cupa" intervenne Hayley.
"Dici?" chiesi.
"Si" ribattè Chiara.
"Però questo non spiega il perchè io mi sia innamorata di Hayley, lei non è cupa e misteriosa" Hayley mi fissó.
"Oh no, ora cominciano con le loro cose smielate" disse Chiara.
Hayley rise "Dai è dolce"
"Però è un paesaggio perfetto per la notte di Halloween, credo che se continua fino a stanotte potremo davvero raccontarci storie di paura alla luce del camino" affermai.
"Si! Dai facciamolo, i ragazzi non ci sono nemmeno stasera. Una serata tra donne" disse Daniela.
"Non vorrei che vi spaventaste troppo" sorrisi furbetta.
"Senti chi parla" disse Chiara.
"Quella che ha paura del buio" continuò Hayley.
Incrociai le braccia finta offesa.
"Ehi che state progettando?" chiese Taylor mettendo un braccio intorno alle spalle di Chiara, posandole un bacio sui capelli.
"Voi ragazzi non ci siete stasera, vero?" chiese lei.
"Si, andiamo a casa di un amico per festeggiare Halloween"
"Bene bene"
"Kat rimane con noi?" chiesi.
"Si" subentrò Jeremy "É solo una serata tra ragazzi" sorrise sornione.
"Anche noi faremo una serata tra ragazze!" Hayley gli fece una linguaccia.
 
"Allora vi salutiamo! Ci vediamo domani!" disse Justin dando un bacio a Daniela.
Noi salutammo, e i ragazzi richiusero la porta alle loro spalle.
"Kat, sei sicura che, nelle tue condizioni, il bambino non risentirá di film horror o storie di paura?"
"Ma no, tranquille" sorrise lei.
"D'accordo, allora mettiamoci di fronte al camino" disse Daniela.
Ci sedemmo in cerchio, con la sola luce del camino a farci compagnia. Non ero mai stata fifona, le uniche cose che mi facevano paura erano il buio e l'altezza. Diciamo che le storie di paura o i film horror non mi sfioravano minimamente.
Alla mia destra c'era Hayley che mi teneva la mano, alla mia sinistra avevo Chiara poi Daniela e Kat a chiudere il cerchio.
"Bene" dissi "Chi vuole avere l'onore di cominciare?" chiesi.
"Io!" disse Chiara che si schiarì la voce e cominciò a raccontare "La notte di Halloween mi trasmette sempre una sorta di gioia e leggerezza d'animo, non so per quale motivo, forse è  solo una mia impressione, ma il fatto di potersi nascondere dietro una maschera di lattice e fare tutto ciò che ci passa per la mente, è sicuramente molto liberatorio.
Mi chiamo Miriam, ho trentasei anni e da cinque sono sposata con Andrea. Da tempo cerchiamo di avere un figlio, ma il fato non esaudisce il nostro desiderio. Mi trovo spesso a invidiare le altre mamme che, nonostante siano stanche e affaticate, possono cullare una loro piccola creatura. Le invidio e allo stesso tempo le odio.
Mi chiamo Miriam e da qualche mese ho scoperto che mio marito ha un'altra donna, non una prostituta, non un'avventura di una notte, ma una storia parallela a quella che vive con me, alla nostra vita "perfetta". L'ho scoperto nel più tradizionale dei modi, spiando il suo cellulare mentre lui era sotto la doccia, gli ho fatto una scenata e lui ha confessato tutto. Vorrei cancellarmi dalla faccia della Terra.
Mi chiamo Miriam e mi sento svuotata, ho gli occhi gonfi di pianto, ho perso molti chili e la faccia è pallida e scheletrica. Fatico a concentrarmi sul lavoro e in ufficio tutti se ne sono accorti, ma do la colpa allo stress e tengo i miei problemi per me. Ho saputo da Andrea che la sua amante è rimasta incinta di lui, subito, per sbaglio, e io mi sento ancora più inutile visto che da anni non sono stata capace di fare ciò che quella troia ha fatto in poche ore di sesso. Mio marito mi vuole lasciare per lei.
Mi chiamo Miriam e avrei potuto essere la donna più felice del mondo, ma spesso le cose non vanno come vorremmo e ci troviamo a dover fronteggiare problemi più grandi di noi. Mi sto preparando con cura per la notte di Halloween, il mantello è scuro come la pece e la faccia dipinta da strega si confonde con la mia. Andrea è ancora fuori e anche questa sera farà tardi per lavoro, io ho tutto il tempo per inscenare l'atto unico del mio dramma teatrale, di cui sono regista e protagonista.
Mi chiamo Miriam e sono davanti alla casa dell'amante di mio marito, ho un po' di timore, ma poi la rabbia prende il sopravvento, busso, poi cantileno la solita frase giocosa "Dolcetto o scherzetto?"
Una giovane donna in vestaglia mi apre la porta con una manciata di caramelle in mano, sorride, ma quel sorriso dura poco, solo l'attimo che mi permette di infilarle un coltello nella pancia e girarlo, più e più volte, fino a quando sono certa di aver fatto due vittime e non una soltanto. Quella cagna non ha emesso alcun suono, è rimasta con la bocca spalancata prima dallo stupore e poi dal dolore. Ora posso ritornare a casa mia, da mio marito.
Mi chiamo Miriam e per questa splendida notte di Halloween voglio preparare una gustosa cenetta a lume di candela per Andrea. Tra poco, finito il lavoro, tornerà a casa, ignaro di tutto, e sono sicura che col tempo si renderà conto di quanto "pazzamente" io lo ami.
Sento girare una chiave nella toppa, è lui, gli vado incontro e lo bacio appassionatamente, ci sediamo a tavola, mangiamo di gran gusto e poi, stranamente divertito, mi chiede:
"Ehi! Ma come siamo allegri…cosa succede stasera?"
"Niente amore, è solo che Halloween mi mette il buonumore!" rispondo io, mentre affondo il coltello nelle mie saporitissime polpette."
 
La guardammo tutte con un aria disgustata.
"Bleah, potrei vomitare!" esclamó Hayley.
"Potrei farlo anche io, se scoprissi che mi tradisci" affermai e lei mi guardò esterrefatta "Sto scherzando" dissi ridendo.
"Ragazze, vado un attimo in bagno, voi continuate pure" disse Kat e noi annuimmo.
"Posso provare?" chiesi.
E le altre annuirono.
Tirai un sospiro e cominciai "
Passeggiare per la strada stanotte è davvero un'esperienza incredibile.  È bello vedere la città che rigurgita mostri di ogni genere. Le urla della gente rimbombano in ogni dove, riempiendo l'aria. La paura è quasi tangibile. Alcuni zombie mi passano davanti, forse sono in cerca di carne fresca. Camminano lenti, in gruppo, con le braccia tese in avanti come a cercare di aggrapparsi a qualcosa.
Molti fantasmi vagano silenziosi avvolti nei loro sudari. Probabilmente hanno smesso di infestare vecchi castelli e antiche magioni, e hanno scelto di riversarsi anche loro nei vicoli, in occasione di questa magica notte. Una leggera brezza si alza facendomi rabbrividire. Mi stringo nel mio maglione logorato dal tempo e proseguo il mio cammino.
Un licantropo 
sta ululando alla sua pallida luna dall'alto della tettoia di un automobile. È possibile che anche lui questa notte scoverà e ucciderà una nuova preda. A patto che durante il suo percorso, non incontri qualcuno che abbia caricato la propria pistola con proiettili d'argento.
Una mummia per poco non mi viene addosso. La lascio perdere. Le bende le pendono ovunque e se continua così tra poco rimarrà nuda. Sul mio viso ustionato si allarga un sorriso.
Un vampiro
 con ancora i canini macchiati di sangue, sembra riconoscermi e mi saluta con un cenno della mano. Chissà se stanotte ha già trovato la sua vergine, nutrendosi della sua essenza vitale, assaporando ogni singola goccia del suo nettare. Ricambio il saluto togliendomi il borsalino e accennando un piccolo inchino.
Ormai per molti di loro sono un mito, una leggenda!
Quello che mi sorprende è vedere che nessuno ha paura di me, e questa è una sensazione meravigliosa. Nessuno mi osserva spaventato e terrorizzato. Non sono certo un sentimentale ma per me questa notte è quasi romantica.
Camminare in mezzo a loro è una sensazione di libertà ineguagliabile.
In fondo alla via mi sembra di scorgere Jason, mi si accappona la pelle, ma molto probabilmente non è lui. Di Michael invece nessuna traccia. Eppure questa è la sua notte.
Poi come per incanto la scorgo tra la folla. È lei la predestinata. Mi avvicino cauto e tranquillo. È vestita da strega. Una ciocca di capelli bianchi spunta dalla sua folta chioma corvina. Nemmeno lei questa notte avrà timore di me, almeno per il momento. All'inizio mi sorride, poi mi riconosce.
"Ciao Freddy il tuo costume è magnifico".
La accarezzo.
"Mi ricordi tanto Nancy" le sussurro all'orecchio, mentre con una mano le stringo il collo.
Lei urla e si dimena.
Affondo le lame che spuntano dalle mie dita nel suo ventre, squarciandolo.
Il suo sangue riempie la mia mano guantata.
Dopodiché cade a terra senza più vita.
Riprendo la mia passeggiata, mischiandomi tra la gente, con le lame sulla mia mano che lasciano a terra piccole gocce cremisi.
Adoro questa notte, la notte di Halloween, l'unica che mi permette di uccidere liberamente senza per forza nascondermi nei vostri sogni.
Quante ne vorrei di notti così!
Ma non disperate: da domani tornerò a massacrarvi come al solito nei vostri incubi!"
 
"Tu non mi farai dormire stanotte!" Hayley mi diede uno schiaffo sul braccio ed io risi.
"Dai non era così spaventosa, e te lo dice una che trema di paura" disse Daniela.
Bussarono rumorosamente alla porta e tutte ci spaventammo.
"Chi va?" chiese Hayley nascondendosi dietro di me.
"Vado io" dissi e alzandomi, andai ad aprire la porta.
Non c'era nessuno fuori.
Richiusi la porta, un po' interdetta.
"Chi era?" chiese Chiara.
Feci spallucce "Nessuno"
"In che senso nessuno?" intervenne Daniela.
"Eh nessuno, non c'era nessuno fuori"
"Ma Kat?" chiese Hayley e subito dopo sentimmo urlare e corremmo al piano di sopra, verso il bagno. Non c'era nessuno dentro. Sentimmo urlare ancora e capimmo che proveniva dalla sua stanza.
Una volta entrate ci trovammo davanti una scena raccapricciante.
Kat era stata sgozzata e un uomo, con una maschera, stava infierendo sul suo corpo, almeno fino a quando non ci vide.
"Oh cazzo!" esclamai "Scappate!" andate di sotto! Io lo tengo occupato!" le altre se la diedero a gambe ed io mi aventai su di lui.
Gli assestai un calcio al fianco, e lui mi spinse, facendomi cadere a terra. Si avventò su di me e mi avrebbe infilzato direttamente al collo, se non lo avessi fermato in tempo con le mie mani.
Mi accorsi che eravamo sul ciglio delle scale e, con una ginocchiata lo spinsi al piano di sotto. Scesi di corsa ed era stramazzato a terra.
"Ma chi è?!" chiese Chiara.
"Ed io che cazzo ne so!" risposi.
L'assassino si rialzò e subito mi corse in contro mettendomi le mani al collo. Le ragazze presero dei piatti e cominciarono a romperglieli in testa.
"Andatevene!" dissi una volta liberatami. L'uomo per tutta risposta, con un colpo secco, sventrò le mie due amiche. Ed io stavo letteralmente per vomitare, ma non mi feci impressionare e ripresi a prenderlo a pugni. Lui mi scaraventò a terra e si occupò di Hayley, con lo stesso trattamento delle altre.
"Maledetto!" esclamai. Ma non ebbi nemmeno il tempo materiale per vendicarmi che mi ritrovai un coltello nella pancia. Sputai sangue e lui solo allora si tolse la maschera: Era Chad.
........
 
"Aaaaahhhh!!!" mi svegliai di soprassalto.
Avevo gli occhi di tutti puntati addosso, c'erano Chiara, Daniela, Hayley, Kat e i ragazzi.
"Ce la farai prima o poi a svegliarti come una persona normale?" chiese Chiara.
"Che giorno è?" chiesi.
"La notte di Halloween e i ragazzi stanno per andare a casa di un amico" rispose Hayley.
Li fissai un po' sconcertata per il sogno che avevo fatto "Perchè non lo passiamo insieme questo Halloween?"
"Sai una cosa?" chiese Jeremy "Hai ragione, scommetto che ci divertiremo anche non andando a casa di qualcun altro"
Tirai un sospiro di sollievo, almeno la notte di Halloween non l'avremmo passata da sole.
 
(RETT)ANGOLO DELL'AUTRICE!
Ahahahah ok, non so da dove mi sia uscito questo capitolo, volevo fare qualcosa di particolare, lascio a voi le conclusioni ahahah.
Spero che (anche se particolare) vi sia piaciuto!
Ringrazio Lonni The son of rage and love per le recensioni!
Ringrazio nuovamente (anche se l'ho già fatto ahahah) The son of rage and love per aver messo la mia fanfiction tra le preferite!
Ringrazio i lettori!
Ringrazio le mie amiche!
Alla prossima!
PS: Volevo precisare che le storie che ho inserito qui non sono mie, le ho prese da un sito!

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Capitolo 34
*** Finally, we'll live the rest of our life together ***


33. Finally, we'll live the rest of our life together
 
"Non la vedo da una settimana! Dovete anche capirmi!" esclamai.
"Si ok lo sappiamo, ma ora ti devi stare ferma altrimenti non riusciamo a metterti il papillon!" mi rimproveró Chiara, costringendomi a stare ferma.
Sbuffai "Non vedo l'ora di vederla"
"Sei agitata?" chiese Daniela.
"Un po', cioè non credevo che sarei mai arrivata a sposarmi. Con il mio idolo poi" risi istericamente.
"Hai i capelli che sono un disastro" disse Chiara. Mi avvicinai allo specchio e aggiustai i capelli.
Sospirai e poi mi voltai verso di loro "Come sto?" chiesi.
"Ti avrei immaginata con un vestito da sposa" disse Daniela "Ma sei bellissima lo stesso" Chiara assentì ma poi disse "Ti manca la giacca" me la porse ed io la indossai.
"Ah!" esclamai "Ho una cosa per voi" presi due pacchettini da un borsone che avevo portato e glieli porsi "Di solito è il contrario, è la sposa che riceve il regalo. In questo caso ho deciso di farvelo io. Per... Ringraziarvi per tutti questi anni passati insieme, per essermi state sempre vicine e... Per tutto insomma"
Mi fissarono.
"Cosa sono?" chiese Chiara.
"Aprite e vedrete" sapevo giá che quello che c'era in quelle scatole le avrebbe rese decisamente felici. Per Daniela l'aspettava un incontro con il suo idolo Darren Criss di Glee e per Chiara una spesa di 300$ in trucchi.
Quando aprirono i loro regali si guardarono e poi mi fissarono esterrefatte.
"Tu sei pazza" disse Chiara.
"Folle" corresse Daniela.
"Be lo prendo come un grazie" dissi ridendo.
Mi abbracciarono e poi ci avviammo alla macchina con la quale raggiungemmo la chiesa.
Mi sistemai sull'altare vicino al prete. Accanto a me c'erano Chiara, Daniela e Kat e, esattamente dall'altra parte c'erano Taylor e Justin a cui chiesi dove fosse Jeremy ma loro non mi seppero rispondere.
Per il matrimonio, l'unica persona che mi sentii di invitare fu Giovanna, la moglie del mio secondo padre, che era stata così gentile da accettare. Dalla parte di Hayley c'erano tante persone chiassose, di cui conoscevo solamente la madre e le sorellastre di Hayley.
Avevo il cuore chi mi batteva come non mai, ero agitata. Non vedevo l'ora di ritrovarmi con Hayley e di vedere quale vestito avesse scelto.
Un uomo annunciò che la sposa stava per entrare e per un momento mi sentii mancare. Mi stavo sposando, non potevo crederci. Io che avevo sempre detto che non mi sarei sposata.
Hayley e quello che capii fosse Jeremy, entrarono accompagnati da un bagno di luce proveniente dal di fuori della chiesa.
Hayley indossava un vestito il cui corpetto le lasciava scoperte le spalle, la gonna era un po' più corta davanti e lunga dietro. Inutile dire che indossava delle converse bianche che di solito non stanno bene con un vestito da sposa, ma lei non poteva andare contro i suoi principi e le sue comodità.
Jeremy mi affidò Hayley, dandomi una pacca sulla spalla e sorridendomi.
Hayley aveva gli occhi lucidi e mi regalò un sorriso a trentadue denti, non adatto ai deboli di cuore.
La messa venne celebrata, come un normale matrimonio e quando uscimmo, gli ospiti ci lanciarono dei petali di rosa e cominciarono a complimentarsi con noi.
Una limousine accostó di fronte alla chiesa.
"É opera tua?" chiesi ad Hayley, non aspettandomi che avrebbe fatto un gesto del genere, ma lei scosse la testa. Guardammo i ragazzi che ci fecero degli occhiolini. Era opera loro.
"Io... Non credo che mi piacerebbe entrare in una limousine" dissi.
"Ma dai!" disse Hayley contenta tirandomi per un braccio all'interno della limousine.
Chiuse la portiera e cominciammo a muoverci per raggiungere la sala per il pranzo.
"Sto morendo di caldo!" esclamò Hayley togliendosi il velo.
"Si!" riabbattei io togliendomi il papillon e la giacca.
"Sbottonati un po' altrimenti continuerai ad avere caldo" mi sbottonó i primi due bottoni della camicia, che lasciavano scoperta gran parte del mio petto.
"Va meglio?" chiese.
Io annuii "Anche se avendoti qui, davanti a me, continuerò ad avere caldo" risi istericamente.
Sorrise e poi mi baciò "Siamo sposate" appoggiò la testa sulla mia spalla.
"Si, siamo sposate"
"Spero che non ti dispiaccia... Cioè so che avresti evitato volentieri il matrimonio in chiesa perchè non sei credente"
"Ehi" le presi il viso tra le mani "Va bene così. Sono felice di aver potuto realizzare un tuo desiderio"
"Grazie" disse semplicemente.
 
Arrivammo alla sala ed erano già tutti lì "Ma avete messo il turbo alle macchine?" chiesi ai ragazzi e alle mie amiche, che risero.
Pranzammo e i nostri amici erano seduti al tavolo con noi. Ogni tanto io e Hayley facevamo un giro degli altri tavoli, per controllare che fosse tutto a posto e, la maggior parte dei parenti di Hayley, si complimentava con lei per "l'ottimo bocconcino che aveva scelto".
Giovanna si era integrata bene con la famiglia di Hayley, soprattuto con la madre di quest'ultima. 
Quando le note di I don't wanna miss a thing partirono, io e Hayley capimmo che era arrivato il nostro momento. Ci portammo al centro della pista e lei mise le braccia intorno al mio collo ed io le avvolsi la vita.
Mi avvicinai al suo orecchio "Sei la cosa più bella che mi sia capitata, in tutta la mia vita" sussurrai.
"Anche tu. Se non ci fossi stata tu non avrei capito chi fossi veramente e... Ronnie, ti amo"
"Anche io" la strinsi a me. Tutti cominciarono ad urlare "Bacio! Bacio!"
"Che dici" cominciai io "Li accontentiamo?" chiesi.
"Come preferisci" rispose maliziosamente. Non aspettai oltre e la baciai con, in sottofondo, i fischi di approvazione di tutti gli altri.
 
Con tutte quelle persone, non avemmo nemmeno un secondo di intimitá, almeno fino a quando la festa non terminò e alle 2 di notte tornammo a casa. Filammo, dritte, in camera nostra.
"Diamine! Non credevo che i vestiti da sposa fossero così difficili da togliere!" mi lamentai.
"Aspetta, aspetta. Faccio io" disse Hayley, slacciandosi il corpetto, per poi sfilarsi l'intero vestito.
"Ah... " fu l'unica sillaba che usci dalla mia bocca "Direi che... Non ho molto altro da togliere. A parte quelli" dissi facendo un cenno verso gli slip.
"Invece io direi che tu sei fin troppo vestita" disse prendendomi per il colletto della camicia. Non ci mise molto a togliermi tutto di dosso.
Quella fu la nostra prima notte di nozze, incredibilmente magica, oserei dire più magica della prima volta.
 
(RETT)ANGOLO DELL'AUTRICE!
E come dice il titolo, finalmente le nostre protagoniste si sono sposate e possono stare insieme per il resto della loro vitaaaaa! Mi emoziono :') é bello vedere crescere i tuoi personaggi :')
Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Ringrazio Lonni e The son of rage and love per le recensioni!
Ringrazio i lettori!
Ringrazio le mie amiche!
Alla prossima!

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Capitolo 35
*** Epilogo ***


Epilogo
 
"Giuseppe corri!"
"Arrivo mamma!" esclamó.
"Hayley, io sono fuori in giardino a giocare con Giuseppe" dissi a mia moglie.
"Va bene amore" disse Hayley dalla cucina.
Una volta uscita, vidi Daniela, Chiara e Kat nelle ville di fronte.
"Ehi ragazze!" salutai "Anche voi alle prese con i bambini?" chiesi divertita.
Loro annuirono quasi disperate ed io sorrisi. Giuseppe, quello era il nome che Hayley aveva deciso di dargli, era la cigliegina sulla torta per il nostro matrimonio. Hayley sapeva che tenevo a quel nome e aveva insistito tanto per utilizzarlo. Lo avevamo adottato da un orfanotrofio quando era ancora piccolo, ed ormai erano 6 anni che era con noi.
Ovviamente il fatto di avere due mamme gli aveva giá creato i primi problemi con i compagni, ma noi lo avevamo rassicurato dicendogli che poteva considerarsi "speciale" per questa sua caratteristica, perchè non è da tutti avere due mamme. Lui stava crescendo forte e comunque non si faceva abbattere da quello che i suoi compagni gli dicevano.
Giocava spesso con Bliss (la figlia di Kat) e con i figli delle mie amiche, non a caso avevamo scelto di vivere in case che fossero vicine le une alle altre. Ognuno aveva i propri spazi ma comunque eravamo tutti vicini.
"Dai Giuseppe, vai a giocare con gli altri bambini" gli diedi una spintarella sulla schiena e poi raggiunse i figli della nostra allegra combriccola, ormai, allargata.
Hayley mi raggiunse fuori posandomi una mano sulla schiena.
La guardai e mi sorrise "Siamo una vera famiglia adesso"
"Giá" sorrisi vedendo Giuseppe giocare con gli altri.
La mia vita aveva finalmente un senso. Avevo i miei amici intorno a me (nel vero senso della parola). La mia ragazza.... Anzi, mia moglie e mio figlio che mi riempivano la giornata e i concerti dei Paramore che non mancavano di certo.
Dopo tutto questo tempo, nulla era riuscito a separarci, neanche la morte. Potevamo finalmente vivere la nostra vita tranquillamente e felicemente. Esattamente come nei cartoni Disney, c'è sempre un lieto fine un "e vissero per sempre felici e contenti". Ebbene quello era proprio il nostro caso.
Vivemmo per sempre felici e contente.
 
(RETT)ANGOLO DELL'AUTRICE!
Ebbene ebbene. Siamo proprio arrivati alla fine di questo viaggio *piange come una bambina*. Anyway ringrazio di vero cuore TUTTI quelli che mi hanno seguito dall'inizio e anche quelli che si sono aggiunti più tardi, davvero vi ringrazio con il cuore in mano perchè se questa storia è andata avanti e ha avuto un sequel è soprattutto grazie a voi.
Ovviamente un ringraziamento speciale va alle mie amiche che mi hanno sopportato (e mi sopporteranno) e che pur non essendo fan dei Paramore si sono messe lì con tutta la pazienza di questo mondo a leggere tutte le cacchiate che scrivevo giorno dopo giorno.
Spero che vi siate divertiti, che abbiate provato delle emozioni e in qualche modo spero di essere riuscita a lasciare un piccolo segno con questa fanfiction.
Ovviamente non smetteró di scrivere, anzi a tal proposito vi volevo dire che sto scrivendo una nuova fanfiction che si chiama "There's a time and a place to die, but this ain't it" in cui vi dovrete completamente dimenticare della buona cara e vecchia Hayley di questa fanfiction e catapultarvi in una storia completamente diversa! Domani verrá pubblicato il prologo, quindi se vi va di continuare a seguirmi, ci vediamo lí!
Di nuovo grazie mille a tutti e alla prossima fanfiction!

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