Alice's dream

di Believe in little things
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


-Alice attentaaaa!-
tutto quello che ricordo è quest’urlo che mi dice di stare attenta a non so cosa. Poi improvvisamente ricordo. Il concerto, la mia amica Sara, il camion, l’urlo ed io che vengo presa in pieno. Non riesco ancora a crederci. Come si può essere così sbadati, dico io! Lo sa che mentre si guida non si dovrebbe stare al telefono? Penso rivolta al camionista.
Cerco di muovere le mani e bene o male ci riesco, cerco di aprire gli occhi e quello che vedo non mi piace per niente. Luce,  c’è troppa luce in questa stanza. -Alice ti sei svegliata, finalmente. Credevo che non l’avresti fatto più- mi dice mia mamma. La guardo e mi accorgo che qualcosa non va. Faccio finta di niente.
-Da quanto tempo mi trovo qui?- chiedo cautamente. La vedo irrigidirsi e dopo un po’ mi risponde. -15 giorni.- Non può essere. 15 giorni e mi sono persa il concerto più importante della mia vita! – Come 15 giorni? Stai scherzando? Quindi mi sono persa il concerto di Justin Bieber…- dico sull’orlo delle lacrime. Mia madre mi guarda in modo confuso. – Tesoro, sei stata messa sotto da un camion, sei stata in coma per 15 giorni e pensi ad un concerto di un qualche cantante, che tra l’altro non esiste?- mi chiede scettica mia madre. Il nostro discorso cade all’entrata del dottore che butta fuori mia madre per visitarmi.
Per tutto quel tempo una sola domanda mi rimbombava nella mente: Justin non esiste? Cosa?

**
Il dottore dopo avermi visitata e aver fatto gli ultimi accertamenti, mi disse che l’indomani potevo uscire da lì e tornare alla mia normalissima vita. Lo ringraziai felice della notizia, ma ancora non mi capacitavo di quello che voleva dire mia madre. Justin non esisteva? Ma com’era possibile? Con questi pensieri mi addormentai vegliata da mia madre.

***
-Alice stai bene!- mi urlò nell’orecchio Sara, la mia migliore amica. –Sono così felice di rivederti!- Niente non si voleva staccare. Ma dall’altro canto mi era mancata anche lei. Ricambiai l’abbraccio. Come avrei fatto senza la mia migliore amica? Non lo sapevo. Sara era così dolce, sorridente. Con lei eri sempre di buon umore. – Mi sei mancata anche tu Sara. - risposi. Finalmente mi lasciò andare dal suo abbraccio e mi condusse in classe. Frequentavamo l’ultimo anno di liceo e non vedevo l’ora di poter andare al college.  – Quasi dimenticavo! Sara com’è stato il concerto di Justin? Perché tu ci sei andata vero?- le chiesi guardandola in modo supplichevole. Lei mi guardò stralunata come se non sapessi di chi stavo parlando. - Alice ti senti bene?- mi chiese mettendomi una mano in fronte per controllarmi la temperatura. – Mai stata meglio, allora?- le chiesi nuovamente. – Alice… non so a chi ti riferisci…se parli di Justin Timberlake sai che non ha fatto nessun concerto perché impegnato in altre cose che neanche mi interessano, visto che non sono una sua fan… tu da quanto sei una fan di Justin Timberlake?- mi chiese scetticamente. La guardai allibita. Mi stava prendendo in giro per caso? Se era così, non ero per niente felice. Stavo per dirgli di smetterla di scherzare, ma qualcosa nel suo sguardo mi fece star zitta. Poi sospirai –Stavo scherzando Sara, com’è che hai perso il senso dell’umorismo?- le chiesi sorpassandola entrando in classe. “Qui qualcosa non quadra!” pensai appena mi misi seduta al mio banco.
La giornata passò tra un benvenuta e vari abbracci dei miei compagni. Anche i professori sembravano felici di rivedermi. 
Quando anche l’ultima campanella del giorno suonò, decretando la fine delle lezioni, tornai a casa con un solo obbiettivo in testa scoprire che fine avesse fatto Justin Bieber.
Arrivata a casa salutai mia madre e mi fiondai in camera mia. Accesi il computer e nel mentre andai in bagno a farmi una doccia. Appena uscita, asciutta e vestita dal bagno, presi il computer portatile che avevo precedentemente acceso, e mi misi nel mio ampio letto. Me ne andai su Twitter, cercai Justin Bieber, aspettandomi più di un milione di contatti con quel nome. Non potete capire quello che successe. Appena pigiato il pulsante cerca, mi spuntarono solo poche persone ed una era quella che mi interessava. Andai nel suo profilo e rimasi scioccata. Justin Bieber non era nessuno. Solo un comunissimo bambino di 12 massimo 13 anni. Non ci stavo capendo più niente. Me ne andai di corsa su youtube ed andai a cercare una qualsiasi canzone di Justin bieber. Nessun risultato. Rimasi se possibile ancora più scioccata di prima. Allora cercai il suo profilo Kidrahul. Sospirai di sollievo, il contatto esisteva ma c’era solo un video caricato, “Justin Singing So Sick by Ne-yo” diceva. Adesso capivo tutto. Mi buttai giù dal letto e corsi verso la scrivania dove avevo lasciato il cellulare. 23 Gennaio 2007. Spalancai gli occhi dalla sorpresa. Non poteva essere. Io ero sicura che l’incidente l’avessi avuto per il concerto di Justin che avrebbe tenuto al Central Park di New York, ed era il 15 settembre 2014. Com’era possibile? Mi ero immaginata tutto? Forse essendo rimasta in coma per 15 giorni è possibile che mi ero immaginata un'altra vita? No mi dissi. Era così maledettamente vero. Tornai sul letto, avevo la pagina di twitter ancora aperta sul suo profilo. Pigiai sul pulsante follow. Stavo seguendo Justin Bieber.
Neanche cinque minuti dopo, notai una notifica. Justin Bieber ha iniziato a seguirti.
-che cosa assurda…- dissi. per forza mi guardavano in modo strano, Justin Bieber deve ancora fare la sua entrata nel mondo dello spettacolo!- aggiunsi. Sorrisi. Justin Bieber mi stava seguendo, in un'altra vita non mi avrebbe mai seguito. Forse potevo fare amicizia con lui… “ok, adesso sto esagerando!” Pensai prima di scendere a cenare e passare una serata tranquilla con mia madre. 

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Salve a tutti ^-^
Inizio con il precisare che il nome di Alice si pronuncia Elis, come Alice Cullen di Twilight per intenderci xD
Questa storia non so come mi è venuta in mente, davvero è una cosa da pazzi.. ma va bè un pò tutti lo siamo xp Capirete meglio anche nel prossimo capitolo che spero di pubblicare domani! ;)
Comunque  vi piace questo capitolo? Spero di si! ^-^ Se avete domande o dubbi chiedete pure.
Ciao ciao, 
Believe in little things.

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


Nuovo giorno, solita routine. Sveglia alle 7:00 di mattina, corsa veloce verso il bagno, colazione ed uscire di corsa da casa per andare a scuola. Meno male che la scuola non distava molto da casa mia. Una volta arrivata mi preparai ad affrontare l’ennesima giornata di noia. Una volta passata la giornata rientrai a casa. Mi fiondai in camera mia, accesi il pc e mi collegai su Twitter. Andai sui messaggi privati e scrissi a Justin.
#Ciao, so che non mi conosci, volevo farti i complimenti per come canti. Sei davvero bravo! Secondo me avrai futuro per una carriera da cantante! ;)#
Dopo neanche cinque minuti ricevetti risposta.

#Ciao, grazie mille dei complimenti! Comunque non credo...ah si piacere io sono Justin! J#  Stavo per svenire, mi aveva risposto!
 #Credimi, sono sicura che accadrà! Comunque piacere Alice#
sorrisi, non avevo ancora realizzato che avevo appena “parlato” con Justin! Dopo aver parlato per un po’ con lui staccai il pc.

***

Passarono gli anni, io e Justin potevamo definirci amici! Che cosa strana! Dopo la prima volta che gli mandai il primo messaggio continuammo a sentirci.
Anche se io avevo finito il liceo ed adesso frequentavo il college, insieme a Sara, mia amica inseparabile, mi sentivo spesso con Justin. Dovevo ringraziare il computer ed il telefono per questo; anche se ancora non ci eravamo mai visti. Quando fu scoperto da Scooter mi mandò un messaggio che non dimenticherò mai. #Dimmi come facevi a saperlo! Tu sapevi che un qualche giorno un manager mi avrebbe contattato vero? Comunque Alice adesso mi trovo ad Atlanta devo farmi vedere e devo cantare di fronte ad Usher per poter aver un contratto! Te ne rendi conto?! Grazie per aver creduto in me!;D Non lo dimenticherò mai. love u! <3# sorrisi e scossi la testa divertita. Quello era solo l’inizio. Uscì il suo primo video One time e da lì fu un successo dietro l’altro. Divenne famoso in tutto il mondo ed adesso aveva raggiunto quasi i 19 anni. Anche se aveva raggiunto un certo successo nella sua carriera di cantante, non si dimenticò mai di me. Fin quando non avvenne il nostro primo incontro.
Era il 14 settembre 2012.  Lui si trovava a New York per affari. Appena l’ho visto mi ero sentita felice. Lui era lì per me. Pur essendoci una differenza d’età tra di noi, non si notava. Soprattutto per me. Non mostravo affatto i miei 24 anni ma 19.
-Alice! Come sei diversa di presenza!- disse scherzando e abbracciandomi.
-Grazie eh!- dissi imbronciandomi un po’ ma ricambiai l’abbraccio. Non ci credevo…stavo davvero abbracciando Justin Bieber! Dopo quelli che sembravano secondi per me, lui si staccò e tornammo a parlare del più e del meno. Scherzammo molto quel giorno, ma c’era qualcosa che non andava, lo percepivo.  Dopo aver passato il pomeriggio insieme era arrivato il momento di andare.
-E’ stato bello vederti per la prima volta dal vivo!- dissi scherzando. Lui rise, com’era bello!
-Alice possiamo farci una promessa? Il 14 settembre dell’anno prossimo vieni qui esattamente a quest’ora. Passeremo un'altra giornata insieme e poi tu dovrai ricordarmi che ho una cosa da dirti!-

Mi disse prendendomi per i fianchi, avvicinandomi a se e lo vidi poggiare la sua fronte alla mia.
-Ma non puoi dirmela ora?- chiesi ingenuamente. Improvvisamente mi sentivo le gambe molli. Non era un bene stare a contatto con Bieber in quel modo.
-E’ una cosa su cui sto lavorando e ci vuole un po’ prima che si avveri… tu promettimi che verrai.- mi pregò quasi. Come potevo dirgli di no?

-Ok, allora il nostro prossimo incontro è qui al Central Park il 14 Settembre 2014.-
Mi regalò un altro dei suoi sorrisi poi lo vidi andare via. Via da me. Ma non passarono giorni o mesi che non ci sentissimo ed io che ripensavo a questa nostra piccola promessa. 

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Salve gente, scusate il ritardo nel postare il capitolo. 
So che è un capitolo molto breve, ma serve solo come "introduzione" del prossimo, diciamo.
Spero di non avervi deluso. 
Ringrazio ancora chi segue la mia storia e chi l'ha letta in silenzio senza commentare. :)
Grazie!
Se avete domande o dubbi chiedete tranquillamente... adesso vado, al prossimo aggiornamento! ;)
Ciaooo

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


Ed ora eccomi qui, il 14 settembre 2014 al Central Park di New York ad aspettarlo da più di mezz’ora. Mi ero stufata di stare li da sola, senza fare niente. Gli avevo mandato un messaggio giusto per avvisarlo che era in ritardo. Quando decisi di andarmene lui, magicamente, apparve.
-Scusami per il ritardo! Stavo scappando dalla mia guardia del corpo e dalle fan. –
Mi disse sorridendo. Scossi la testa divertita.
-Come stai, Bieber?-
-Molto bene Alice tu?-
-Adesso sto meglio..- mi lasciai sfuggire dalla labbra. Sbarrai gli occhi. Non potevo averlo detto davvero. Lui se ne accorse e sorrise. Mamma mia durante gli anni si era fatto più bello.
-meglio così, piccola.-
mi rispose. In quest’ ultimo anno Justin aveva fatto parlare molto di se. Era cambiato, cresciuto e molti questo non l’avevano capito. Non era più quel giovane bimbo che avevo, avevamo, conosciuto. Era maturato, in un certo modo e molti non riuscivano a vederlo per quel che realmente era. Prima o poi sarebbe accaduto.
-Hey, non chiamarmi piccola solo perché sono più bassa di te! Qui quello piccolo sei tu!- gli risposi. Di fronte a me stava un ragazzo di 20 anni non più quel bambino che avevo conosciuto. Ma guardandolo negli occhi, avrei sempre rivisito quel bambino che mi aveva fatto innamorare. –Allora, un anno fa mi hai detto di ricordarti che hai una cosa da dirmi, adesso finalmente me la puoi dire o no?- chiesi, ero molto curiosa da quel momento in cui mi aveva detto questa cosa, non l’avevo dimenticata. Gliela avevo chiesto anche quando ci sentivamo solo al cellulare, ma niente lui non ha mai voluto dirmi niente “per scaramanzia” come diceva lui. Lo vidi sorridere ed annuire.
-Domani ho un concerto qui al Central Park… mi chiedevo se volevi venire. Oggi ho le prove e vorrei che venissi. Anche per passare un giorno insieme.-Mi chiese guardandomi dritta negli occhi. Mi stava chiedendo di andare ad un suo concerto, io che quando fece il primo feci di tutto per andare, e così fu per il secondo, il terzo, il quarto e via dicendo. Non mi ero mai persa un suo concerto a New York. Ma questo lui non lo sapeva.
-D’accordo domani verrò… porterò anche una mia amica, se non ti dispiace.- Mi fece un cenno d’assenso. Poi mi tese la mano, l’afferrai e corremmo per il Central Park, diretti verso il luogo in cui l’indomani si sarebbe tenuto il concerto.
Fu un pomeriggio divertente. Conobbi tutte le persone che lavoravano con lui. Ma la parte più divertente furono i numerosi scherzi che furono fatti. Non risi tanto in vita mia. Però c’era quel senso incombente di malessere che mi perseguitava da un anno fino a quel momento. Mi trovai nel camerino di Justin, lo stavo aspettando e un senso di tristezza mi invase. Vidi un foglio abbandonato sopra un tavolino, lo presi. Notai una penna vicino a dei mini poster di Justin con la sua firma. Sorrisi. Ne presi uno e me lo misi in tasca. Era il 14 Settembre 2014, erano passati 7 anni da quando avevo avuto il famoso incidente. Forse era questo il mio malessere, alla fine ricordare mi faceva un po’ male. Avevo davanti a me il foglio bianco, sapevo cosa fare.
Dopo cinque minuti Justin mi venne a chiamare, cenammo insieme a tutti gli altri e poi tornai a casa, con la promessa di vederci l’indomani. Lo abbracciai prima di andar via, e fu in quel momento che gli misi il bigliettino in tasca. Lo guardai un ultima volta gli sorrisi e me ne tornai a casa.

***

L’indomani ero più nervosa del solito, mi ero vestita inconsciamente come quel giorno che avevo avuto l’incidente. Sara però era felice, si perché quando Justin si affermò nel mondo della musica Sara ne fu molto entusiasta, tanto da diventare una sua fedelissima fan.
Per tutto il giorno restai molto nervosa, ero sicura che qualcosa mi doveva capitare, ne parlai anche con Sara lei mi guardò e mi disse che non dovevo preoccuparmi, era solo una sensazione.
Decisi di ascoltarla ed ora eccomi qui. Sto andando al concerto di Justin! Avevo appena attraversato la strada con Sara, la stessa in cui mi era capitato l’incidente, quando mi trovai di fronte all’entrata dove si sarebbe tenuto il concerto.  Mi resi conto che mi ero dimenticata il cellulare in macchina. Così decisi di andarlo a prendere. Pessima idea. Stavo attraversando la strada, quando sentì soltanto un urlo –Alice!- poi il buio.



Spazio autrice
Eccomi qui :)
Spero che questo capitolo vi piaccia! 
Ringrazio come sempre chi l'ha aggiunta alle preferite, seguite e ricordate! 
Ringrazio chi ha il tempo di lasciare una recensione e soprattutto chi legge in silenzio.
Grazie davvero! 
Al prossimo aggiornamento! :*
 

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Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


-Justin mi hanno informato che c’è stato un incidente è… beh.. la ragazza che hanno investito..-
Notai ‘Fredo un po’ nervoso per i miei standard che cos’era successo? Era morta una ragazza? Com’era successo? Mi dispiaceva un sacco stavo per uscire fuori ed andare a vedere com’era la situazione. Quando sentì la mano di fredo sulla mia spalla. –Un camion ha preso in pieno.. Alice.- disse abbassando lo sguardo. Cosa? –Che stai dicendo? Ti stai sbagliando! Non può essere.. adesso le chiamo e vedrai che ti stai sbagliando.-  presi il cellulare feci il suo numero ma non ricevetti risposta. -No.. non ci credo.- stavo per uscire dal camerino, quando di fronte a me trovai Scooter –Justin non uscire.. creeresti solo più confusione.- poi vidi uscire fredo e Scooter, e mi chiusero dentro al camerino. Era impossibile. Alice non era morta. Non mi avrebbe lasciato così. Poi mi ricordai di un pezzo di carta che sentì prima in tasca quando presi il cellulare. Misi la mano in tasca e tirai fuori quel pezzo di carta ripiegato. Lo aprì con calma. Quando lo lessi restai scioccato.

#Sono Alice, ti ringrazio da morire dei giorni passati insieme, o per essere più precisi, dei giorni che ci siamo sentiti grazie ai messaggi, chiamate, computer e via dicendo. Quando ci siamo incontrati per la prima volta mi sembrava di conoscerti da una vita… e per lo meno e’ così. Justin dal nostro ultimo incontro, avvenuto esattamente un anno fa, ho avuto una strana sensazione che mi uccideva. E forse ho capito benissimo cos’è. Io domani avrò un incidente, starò in coma per 15 giorni all’ospedale St Vincent. Fatti trovare lì Justin al mio risveglio.
p.s. lo spettacolo deve continuare, Justin, non stare male a causa mia.
p.p.s anche se mi pentirò di averlo scritto, è giusto che tu lo sappia… ti amo.
Alice Hale#

Ero scioccato, sollevato, curioso ed intimorito. Come faceva a sapere quelle cose?

***
 -Alice attentaaaa!-
tutto quello che ricordo è quest’urlo che mi dice di stare attenta a non so cosa. Poi improvvisamente ricordo. Il concerto, la mia amica Sara, il camion, l’urlo ed io che vengo presa in pieno. Non riesco ancora a crederci. Come si può essere così sbadati, dico io! Lo sa che mentre si guida non si dovrebbe stare al telefono? Penso rivolta a quel camionista.
Cerco di muovere le mani e bene o male ci riesco, cerco di aprire gli occhi e quello che vedo non mi piace per niente. Luce, c’è troppa luce in questa stanza.  -Alice ti sei svegliata, finalmente. Credevo che non l’avresti fatto più- mi dice mia mamma. La guardo e mi accorgo che qualcosa non va. Questa scena l’ho già vissuta!  -Da quanto tempo mi trovo qui?- chiedo cautamente. La vedo irrigidirsi e dopo un po’ mi risponde. -15 giorni.- Non può essere. 15 giorni. Mi sto per sentire male. –Come 15 giorni? Stai scherzando? Quindi mi sono persa il concerto di Justin…- dico sull’orlo delle lacrime. Mia madre mi guarda in modo confuso. –Tesoro, sei stata messa sotto da un camion, sei stata in coma per 15 giorni e pensi ad un concerto di Justin Bieber quando invece dovresti pensare sono viva!-  Un momento, sbaglio o mia madre ha detto Justin Bieber? Quindi qui esiste. –Mamma in che anno siamo?- mia madre mi guarda in modo confuso. -2014 perché? Non ti ricordi più niente?- mi chiese quasi sull’orlo di un pianto isterico. Sospiro di felicità. Mi trovo al tempo giusto questa volta. –Tranquilla mamma mi ricordo tutto.- dissi sorridendo appena. Quindi tutto quello che mi sembrava essere la mia vita, era solo un sogno. Non ho mai conosciuto Justin Bieber, non sono diventata sua amica.. non gli ho scritto mai quella lettera e lui non sa della mia esistenza e cosa peggiore sono tornata ad avere 19 anni. I miei pensieri cadono all’entrata del dottore che butta fuori mia madre per visitarmi. Quando il dottore se ne va assicurandomi che per domani mattina sarei uscita, sento un po’ di  trambusto fuori. Poi improvvisamente sento la porta aprirsi e un ragazzo entrare. Quando capisco di chi si tratta rimango paralizzata, non riesco a muovermi. Lo vedo avvicinarsi...


Spazio for me..
Salve genteee :) 
Ecco qui il nuovo capirolo! ^-^ 
scusatemi se posto un pò in ritardo! x)
Allora cosa ne pensate? Vi piace o no? Fatemi saperee :) 
Ringrazio chi l'ha messa tra le preferite/seguite/ricordate e chi come sempre lascia l'impronta del suo passaggio! xD 
Grazie davvero! :) 
Un bacio, al prossimo ed ultimo aggiornamento! :) 
  

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Capitolo 5
*** capitolo 5 ***


[...]Quando il dottore se ne va assicurandomi che per domani mattina sarei uscita, sento un po’ di  trambusto fuori. Poi improvvisamente sento la porta aprirsi e un ragazzo entrare. Quando capisco di chi si tratta rimango paralizzata, non riesco a muovermi. Lo vedo avvicinarsi...
fine del capitolo precendente.


-Grazie a Dio stai bene! Mi hai fatto preoccupare un mondo, piccola.- mi disse sedendosi nel letto e prendendomi una mano tra le sue. Io lo guardavo allibita. Quello era Justin Bieber.
Non era finzione questa volta, era realtà. 
-Sarebbe carino dire come hai fatto a capire tutte quelle cose che mi hai scritto nella lettera.- Aggiunse guardandomi. Deglutii, era come se avessi perso l’uso della parola. -Alice, cosa c’è che non va? Se credi che non ti ami anch’io beh hai frainteso. Io ti amo, è questo lo devo grazie a te e alla tua sbadataggine nell’attraversare per tornare in macchina a prendere quel cellulare stupido. Quando mi hanno detto che avevi avuto un incidente, non volevo crederci! Ho provato a chiamarti e non mi rispondevi! In quel preciso momento mi sono accorto che tu fai parte della mia vita. Non puoi andartene così. Non dopo quello che hai scritto in quella lettera, non dopo aver scritto che mi ami! Non puoi, ok? E da oggi non ti lascerò più sola. - Ero ancora paralizzata. Lo guardavo dritto negli occhi, quei suoi bellissimi occhi. Era accanto a me, mi aveva appena detto che mi amava e che non mi avrebbe lasciato più sola. Il mio cuore perse qualche battito. Non ci credevo. -Sei veramente tu?- Riuscì solo a dire.  Lui mi guardò spaventato, mi mise una mano in fronte per assicurarsi che non avessi la febbre. –Piccola, sicura di stare bene? – mi chiese. Io strinsi di più la sua mano, sentì che lui me la strinse. Era proprio lui con me, in ospedale. –Si, sto bene.- dissi. –Justin come farai a stare con me? Tu hai la tua vita da cantante, sei sempre impegnato.. io sono all’ultimo anno di liceo e vorrei andare al college con Sara…- Iniziai con il dire. Ero lusingata che Justin voleva stare con me, che sapeva della mia esistenza che ci conoscevamo da sempre… -Hey, hey , hey… che succede? Non avere paura Alice, vuoi studiare.. ok per me non c’è problema. Ma studierai da privata al mio fianco, così che io non ti perda d’occhio. E penso che a Sara non dispiacerebbe.-
-Quindi ormai hai deciso, eh? E’ inutile che mi opponga..-
-Esatto, bimba. Hai detto bene, è inutile. Tua mamma l’ho avvisata proprio in questo momento..Da domani verrai a stare da me.-
Lo vidi ghignare e avvicinarsi sempre più a me. Mi baciò sulla fronte e dopo dieci minuti andò via, promettendomi che sarebbe venuto domani mattina presto per portarmi via.
Ero felice, ma l’unica cosa che non capivo era come Justin possedesse quella lettera che io avevo scritto quand’ero in coma per un altro Justin. Non sapevo cosa pensare, quello che avevo vissuto era successo veramente o era solo una finzione? Non sapevo spiegarmelo. Sapevo solo che tra le mie mani stringevo quella lettera che avevo scritto a Justin…


Spazio for me
Salve :) 
Scusate il ritardo assurdo nel postare quest'ultimo capitolo...(si esatto questo è l'ultimo capitolo) ma quest'anno avendo gli esami non ho avuto molto tempo! Sorry ^-^ 
Mi dispiace dire che non sono tanto convinta di questo finale ma ormai l'avevo scritto e non ho saputo come modificarlo al meglio per concludere in bellezza... 
Beh, non so che altro dire se non ringraziare le persone che l'hanno aggiunta alle preferite/ricordate/seguite... un particolare grazie va anche a chi recensisce! Grazie davvero! ^-^
Ci sentiamo presto! 
Believe in little things.

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