Three Years (A Missing Moments story)

di ChrisAndreini
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Solo una ricerca ***
Capitolo 2: *** Non fare questo, non fare quello ***
Capitolo 3: *** E' difficile dimenticare il passato ***
Capitolo 4: *** Cari mamma e papà ***



Capitolo 1
*** Solo una ricerca ***


Solo una ricerca

 

-Ecco qui, bello, ti ho portato da mangiare- Hiccup posa del pesce davanti al drago, che lo guarda soppesandolo, come ogni giorno.
E’ passato un mese da quando l’ha scoperto, e ancora non capisce perché continua a tornarci ogni pomeriggio.
Merida non fa domande, né le fa Jack, o Rapunzel, riesce sempre a trovare un momento in cui sono tutti impegnati, e sgattaiola via per andare a trovare il drago.
“E’ solo una ricerca” continua a ripetersi “Solo una ricerca”
Si è chiesto numerose volte perché la sua bacchetta sembra controllare il drago, e vuole trovare una risposta. E’ solo per questo che continua a visitare il drago.
Osserva come il drago apre la bocca, caccia fuori i denti retrattili, e divora il pesce con gusto, per poi sputare fuori una metà e consegnarla a Hiccup, che rifiuta con un gesto della mano, come al solito, mostrando un altro pesce portato per se.
Ha scoperto, ad esempio, che le Furie Buie sono molto generose, dividono equamente il cibo con ogni persona nelle vicinanze, così, se c’è un solo pesce per due persone viene metà per ciascuno, se ce ne sono due uno per ciascuno.
Ha segnato l’informazione su un taccuino, che ha incantato con un incantesimo di invisibilità che fa in modo che le parole possano essere lette solo da lui.
Sdentato finisce il pesce, poi fiuta Hiccup come a cercarne altro, infine si mette seduto e lo guarda, come se gli chiedesse cosa ci fa lì.
Restano un po’ di tempo così, a guardarsi per un po’, poi Hiccup prende la borsa, e si avvia i retromarcia verso il castello, ha segnato che i draghi non amano chi gli rivolge le spalle, quindi, finché è a portata di vista, tende sempre a guardarlo dritto negli occhi, dato che non vuole rischiare che lo azzanni. 

 

-Hey, Sdentato, come va? ho molto buon pesce oggi per te- è passato ormai un anno da quando Hiccup ha trovato Sdentato, e continua imperterrito la sua ricerca.
Ha capito che il drago offre metà del suo cibo solo nei primi tempi, per non sembrare sgarbato, poi con la confidenza inizia a mangiare solo lui ciò che gli viene offerto.
Inoltre odia le anguille, e la pelle delle Furie Buie è liscia ma non scivolosa, oltre ad essere molto forte e leggera.
In parole povere l’ha accarezzato un paio di volte.
“E’ solo per la ricerca” pensa cercando di convincere se stesso “solo per la ricerca”
La bacchetta lo controlla alla perfezione senza bisogno di incantesimi, ma non ha ancora capito il perché, e più ci pensa meno gli interessa, perché in ogni caso inizia ad usarla sempre meno.
Ha anche scoperto che il drago è intelligente, cosa che non avrebbe mai detto, e sembra studiare Hiccup come Hiccup studia lui.
Quando si è messo a disegnare con un bastone per terra Sdentato l’ha osservato bene, poi ha preso un albero e ha disegnato a sua volta per terra, come per copiarlo o sentirsi come lui.
Altra piccola annotazione: i draghi sono molto gelosi delle proprie opere, ed esigono rispetto verso di esse.
Dopo aver mangiato, il drago si spinge vicino a Hiccup e si fa accarezzare un po’.
Hiccup poi osserva la coda e si chiede come potrebbe aggiustargliela.
Questo pensiero si posa spesso nella sua mente, ma non vuole che il drago se ne vada.
“Per la ricerca, solo per continuare la ricerca” si dice.

 

-Sdentato, come stai? Tutto bene? Sono venuto a salutarti, ma ti ho portato una buona scorta di cibo, e so che riuscirai a procurarti qualcosa da solo- 
Il terzo anno di Hiccup a Hogwarts sta per giungere al termine, sono passati più di due anni, e la ricerca è praticamente finita.
Hiccup accarezza la testa di Sdentato, conscio che probabilmente dovrà salutarlo prima o poi, quando la parte di coda sarà finita.
Alla fine ha deciso di costruirla e lasciarlo libero.
In questi anni ha rischiato più volte di essere scoperto, ma Hiccup ha fatto l’impossibile per evitare che accadesse. Se l’avessero scoperto la ricerca sarebbe andata in fumo, e lui avrebbe rischiato moltissimo con le autorità.
Non gli interessa della sorte di Sdentato, dopotutto lui è solo una ricerca.
Ha scoperto moltissime cose in questo lasso di tempo: i draghi amano le grattatine, sopratutto sotto il mento, l’erba gatta li fa impazzire e amano seguire le luci, come i gatti.
Saluta velocemente Sdentato, oggi non si è potuto trattenere, e tra poco dovrà lasciare Hogwarts per l’estate.
Lui lo guarda mentre si allontana, piega la testa e lo saluta con lo sguardo, un po’ malinconico.

 

“Solo una ricerca” continuava a ripetersi, mentre lo accarezzava e gli dava da mangiare.
“Solo una ricerca” cercava di convincersi mentre lo studiava nei comportamenti e nei gusti.
“Solo una ricerca” si diceva mentalmente, mentre cercava un modo per aiutarlo a volare di nuovo.
“Solo una ricerca, è solo una ricerca” ma, a distanza di quasi tre anni, non ne è più così sicuro.

 

 

(A.A.)
Questo è la prima one-shot che si collega alla fanfiction “La profezia delle quattro bacchette" che narra i tre anni non descritti dal punto di vista dei quattro personaggi, non sono insieme, ma ad ognuno è dedicato un capitolo e mostra il cambiamento interiore, anche se minimo, come in questo caso, in tre anni.
Hiccup, dopo aver trovato il drago, lo ha studiato, senza pensare alle emozioni, ma alla fine si è affezionato. 
Spero che la raccolta vi piaccia, è molto introspettiva, il prossimo soggetto sarà Merida.

 

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Capitolo 2
*** Non fare questo, non fare quello ***


Non fare questo, non fare quello

 

-Merida, non andare di nuovo nelle cucine, il cibo che Remy e i suoi topi ci cucinano deve bastare per tutti- 
Ecco qua, non è passato neanche un mese e già Merida è stata ripresa dalla madre almeno un centinaio di volte.
Che senso ha essere in una scuola di magia che funge anche da casa se l’unica persona che vorresti non vedere per un bel po’ è sempre in mezzo ai piedi a rimproverarti per ogni minima infrazione.
Almeno a casa ci sono i fratelli e il padre, qui c’è solo lei, che continua a rimproverare e rimproverare e rimproverare, come se si sfogasse su Merida invece di sfogarsi su tutti i membri della sua famiglia.
Merida continua imperterrita ad essere se stessa, guadagnandosi la reputazione di “Weasley twin” in meno di un mese di scuola.
Continua ad andare in cucina, continua a mangiare tantissimo e a fare solo i compiti interessanti, tralasciando le materie che non pensa di portare avanti a lungo, come Storia della magia e pozioni.
Beh, pozioni riesce comunque a raggiungere buoni voti, ma solo perché la professoressa Yzma è troppo impegnata a pensare ai lama parlanti per curarsi di controllare i compiti.
Hiccup non approva molto il suo comportamento, ma non fa commenti, e resta sempre dalla sua parte, come al solito.
Ora deve solo pensare a un modo per evitare la scelta di capodanno, perché lei non si sposerà mai, assolutamente no!
Esce dalle cucine e si avvia nella stanza delle necessità, probabilmente chiamerà Steve e gli chiederà di prenderle qualcosa.
I topi cuochi non le sono contro, Remy la guarda con una punta di disapprovazione, ma anche tanto orgoglio. A loro fa piacere che lei adori il loro cibo, ai minions piace doverlo andare a prendere perché così possono entrare lì e combinare qualche pastrocchio. L’unica a cui dispiace è Elinor, che non approva qualsiasi cosa che fa la figlia, o forse è lei che fa qualsiasi cosa che sua madre non approvi?

 

-Merida, se quella mappa è ciò che penso io, un’altra settimana di punizione non te la toglie nessuno, possibile che devi sempre essere così ribelle!- Elinor le strappa la mappa dalle mani, e gli da un’occhiata con un cenno di disapprovazione.
-Ci vediamo nel mio ufficio, alle quattro in punto- e si avvia per il corridoio, tra le occhiate ridacchianti dei suoi compagni.
Quando ha svoltato l’angolo Merida caccia fuori, sotto lo sguardo di tutti, un’altra mappa, identica alla prima, ma vera, stavolta.
-Ops, deve aver preso la mappa sbagliata, che peccato- dice sarcastica, suscitando la risata di tutti i ragazzi in fila per entrare in classe.
L’attentato alla scelta di capodanno è riuscito due anni di fila, e ora Elinor è davvero arrabbiata con Merida, perché è tradizione che si debba fare in questo modo, e non si può rinunciare alle tradizioni dei purosangue.
Il suo rapporto con la madre diventa più conflittuale ogni anno, mentre in prima si limitava a proibirle varie cose, sgridarla e metterla in punizione raramente, ora si accanisce molto contro di lei, requisendole oggetti, mettendola in punizione una settimana si e l’altra pure. Merida sa che lei non approva l’amicizia con Jack e la sua iscrizione alla squadra di Quidditch, dove fa la cacciatrice, ma forse è anche per questo che lei continua a frequentare sempre di più Jack e si impegna al massimo con il Quidditch. E nessuna delle due è disposta a venire a patti con l’avversaria, per nessuna ragione al mondo.

 

-Merida, questa estate rimedierai a tutti i votacci, e non ti azzardare a uscire di casa, signorinella, altrimenti davvero passerai guai- dopo questa affermazione Elinor si gira e se ne va impettita.
Il terzo anno di Merida è stato il peggiore, la madre, offesa profondamente dal fatto che la figlia non avesse scelto la sua materia l’ha ripresa pura quando non era necessario, e Merida ha fatto in modo di meritarle tutte le punizioni, comportandosi da perfetta ribelle: uscendo di notte, presentandosi senza compiti e sbandierando la mappa dei malandrini ai quattro venti, senza mai fargliela prendere.
Inoltre è riuscita a ritardare di un altro anno la scelta di suo marito, ma la madre non demorde, e Merida ha paura di non riuscirci l’anno prossimo.
La madre si è sbizzarrita dandole le punizioni peggiori mai inventate ad Hogwarts, persino Shrek ne è rimasto scandalizzato, e lui è un orco.
Ma questo è troppo! Aveva promesso a Rapunzel che sarebbero uscite insieme quest’estate, e la madre non può assolutamente mandare a monte i suoi piani. 
La sua vita è tutta programmata, ha doveri, aspettative, ma non è e non sarà mai come sua madre, e questo Elinor lo dovrà capire prima o poi.

 

-Merida, non abbuffarti!- le ripeteva mentre cercava di fare colazione in santa pace.
-Merida, non camminare gobba- le raccomandava mentre si dirigeva a lezione.
-Merida, non fare mai più una cosa del genere- la riprendeva dopo aver provato un giro della morte sulla scopa.
-Merida, non fare la ribelle, Merida non chiamare i minions per ogni cosa- ma mai una volta, in tre anni, che le abbia detto qualcosa da fare, e non da non fare.

 

(A.A.)
Il rapporto difficile tra Merida e sua madre, io ho adorato questa rapporto nel film, e per ora c’è solo la parte conflittuale dove una madre cerca di indirizzare la figlia che reagisce sempre peggio alle indicazioni.
Spero vi piaccia, a differenza della precedente qui ho avuto qualche incertezza, ma spero che il risultato sia accettabile.
Alla prossima.

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Capitolo 3
*** E' difficile dimenticare il passato ***


E’ difficile dimenticare il passato

 

-Jack, va tutto bene?- 
E’ passato un mese ormai, e la gente sta iniziando ad accorgersi che c’è qualcosa che non va.
Per la prima settimana ha parlato della sua vita nell’orfanotrofio ricordando i momenti divertenti, gli scherzi, le buffonate, ma già dalla seconda settimana non sapeva più cosa inventarsi.
Le lezioni noiose lo portano indietro, e non riesce a fare i compiti senza distrarsi e ripensare alla sua vita prima di ricevere quella lettera.
Non era nessuno, era destinato a non diventare mai nessuno, e tutti lo isolavano, non volevano avere niente a che fare con lui. Ma forse se lo meritava, forse se lo merita anche adesso, che cerca di dimenticare il passato.
E’ pronto a criticare Eugene, ma anche lui mente, si nasconde, cerca di essere solo la parte bella di lui, quella simpatica, quella divertente, e di evitare, nascondere e dimenticare i segreti, il passato, la parte oscura della sua esistenza.
-Sto bene, mi sono solo incantato- 
Ma non è la verità, perché è quando si incanta, quando si estranea, che si sente peggio, quando le ombre della notte avvolgono la camera di silenzio, o la voce della professoressa diventa solo una litania che sfugge dalle orecchie, quello è il momento in cui il passato torna a bussare nella sua mente.
Se lo conoscessero davvero Rapunzel, Hiccup e Merida lo eviterebbero, lo allontanerebbero, lo guarderebbero con disprezzo e diventerebbe di nuovo solo, isolato, dimenticato e invisibile, come un morbo che contagia chiunque anche solo lo guardi.
Ogni volta che ricade in questi pensieri si maledice mentalmente, deve dimenticare, andare avanti, e godersi la scuola di magia.
“Ma è difficile dimenticare il passato”

 

-Jack, che fai, ti sei incantato?- 
Merida gli sventola la mano davanti al viso.
Jack sobbalza, non si era accorto che fosse arrivata.
E’ in biblioteca, e cercava di studiare, ma come al solito la noia lo ha portato a perdersi nella sua mente e nel suo passato.
E’ passato un anno, la scuola è stupenda, ma non riesce a concentrarsi per lo studio, o forse non vuole, perché sa che alla prima distrazione tornerà indietro nel tempo, ed è l’ultima cosa che vuole.
In questi ultimi tempi ha stretto molto amicizia con i tre ragazzi e con Elsa, anche se si chiede ogni volta perché una del quarto anno sia amica di un ragazzo come lui, che fa a il secondo anno.
Si è fatto coinvolgere da molte delle infrazioni di Merida, ed è certo che lei lo ha cercato per la sua ultima ricerca, la mappa del malandrino, che stanno creando insieme tutti e quattro.
Ormai stanno diventando davvero una squadra, ma le domande continuano, e sa che prima o poi dovrà rispondere, e che tutti si allontaneranno, ma come potrebbe biasimarli.
-Sai com’è, i compiti sono una seccatura- si limita a rispondere, portandosi una mano tra i capelli e guardandola con il solito sorriso sbruffone che gli riesce così bene.
Ma i compiti sono una seccatura per altri motivi, non per quelli che pensa Merida.
Lui non merita la sua amicizia, lui non merita di essere un mago, persino Serpeverde è una casa troppo leale e buona per lui. Forse un altro motivo per cui non va bene a scuola è che non vuole, non vuole essere un mago, non crede di meritarlo, sembra uno di quei privilegi che non merita, che non potrà mai meritare.
Ogni volta che si abbandona ai pensieri il suo dolore torna a galla, e lui cerca sempre inutilmente di sopprimerlo in fondo al cuore.
“Ma è difficile dimenticare il passato”

 

-Jack, si più pallido del solito, stai bene?-
La voce premurosa di Rapunzel lo riporta a galla, ormai è finito anche il terzo anno, e tra pochissimo tempo sarà di nuovo nell’orfanotrofio, con Flynn che si chiamerà Eugene, inservienti che lo guarderanno in cagnesco e compagni che lo indicheranno sussurrando tra loro -E’ lui, è tornato, quella bestia- e lui tirerà avanti per un’altra estate, dopotutto se lo merita, merita di venire indicato, accerchiato e guardato con disgusto.
Non sta bene, non sta affatto bene, perché è lì che tutto è finito, lì che ha vissuto il dolore più tremendo della sua vita, che ogni notte lo perseguita e che ogni volta che si siede a riflettere gli torna in mente, sempre più nitido mano a mano che prova a soffocarlo.
-Uff, sai com’è, così tanti giorni senza usare la magia, quanto vorrei provare qualche scherzo ai miei compagni dell’orfanotrofio- “Così mi parleranno meno di prima”
-Quanto sei cattivo- gli dice scherzosamente lei.
“Non immagini neanche quanto” pensa lui, ridendo alla sua battuta.
Se solo sapessero ciò che cerca di scordare, ma scapperebbero, e lui non li biasimerebbe.
Prova a dimenticare, prova ad oscurare i ricordi.
“Ma è difficile dimenticare il passato”

 

“Dimentica” si ripeteva, quando il ghiaccio gli tornava alla mente.
“Dimentica” si concentrava mentre sentiva il solito urlo.
“Dimentica” si diceva mentalmente, mentre le lacrime minacciavano di tornargli a galla.
“Ma è difficile dimenticare il passato” 

 

 

 

(A.A.)
Mamma mia quanto è deprimente. Scommetto che tutti avete capito cosa è successo a Jack leggendo questa fanfiction (probabilmente l’avevate capito già prima) ma vabbè, fate finta di niente.
Spero vi sia piaciuta nonostante la deprimenza (?) ma non temete, il prossimo (e ultimo) POV sarà più allegro, viva Punzie.
Al prossimo capitolo.

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Capitolo 4
*** Cari mamma e papà ***


Cari mamma e papà

 

Cari mamma e papà, 
qui va tutto bene, studio, faccio il mio dovere, e non preoccupatevi, non corro nessun pericolo.
Lo sapete che sono sempre molto cauta con tutto, non dovete temere, e la scuola è molto sicura, forse è la struttura più sicura dell’Inghilterra, se non del mondo. In questa settimana non ho fatto niente di che: i compiti, le lezioni, e ieri siamo andati da Skaracchio, il guardiacaccia, che sembra davvero una persona simpatica.
Non preoccupatevi per me, lo sapete che mi so scegliere le amicizie, e Merida, Hiccup e Jack sono delle brave persone.
Vi scrivo presto.
Con tanto affetto,  
Rapunzel
Ormai è passato un mese, e i genitori di Rapunzel sono sempre più preoccupati.
Non mente mai nelle use lettere, ma a volta tralascia alcune cose. 
Non ha avuto il coraggio di ammettere che Merida è una ragazza tosta e piena di voglia di avventura, i suoi genitori non l’approverebbero, perché rischia di essere coinvolta in pericolose avventure, che potrebbero mettere a serio rischio la sua incolumità.
Non ha neanche accennato che Jack ama farsi mettere nei guai peggio di Merida, né che viene da un orfanotrofio, tendono a diffidare della gente con un passato indefinito.
Il fatto è che i suoi genitori tendono ad essere iper protettivi dopo il suo rapimento quando aveva due anni.
E’ stata una faccenda di un giorno, ma i suoi genitori erano praticamente impazziti per la preoccupazione, nonostante tutto sia finito per il meglio.
Il rapitore l’aveva riportata a casa dopo che lei ne aveva combinate di tutti i colori, rendendogli la vita impossibile.
Ma ora che è lontana da casa sono ogni settimana sempre più ansiosi di avere sue notizia, e lei li accontenta.
Ma la verità è che si sente libera, ormai ha la libertà di fare ciò che vuole, di stare con chi vuole. Ormai ha una nuova vita.

 

Cari mamma e papà,
sto bene, non preoccupatevi, solo che devo studiare, e scegliere le nuove materie per l’anno prossimo. Merida continua a consigliarmi di non scegliere rune antiche, quindi forse farò divinazione con lei, dice che è un materia molto istruttiva. E naturalmente farò cura delle creature magiche con Hiccup, Jack e Merida. Le due settimane sono trascorse davvero bene, sono molto impegnata con dei progetti per la scuola, perciò non ho potuto scrivervi, mi dispiace tanto, davvero.
Sono sempre cauta come volete voi, e non mi fido di nessuno se non lo conosco bene.
Alla prossima lettera,
Rapunzel
E’ a metà del suo secondo anno, e le cose vanno sempre meglio.
A stretto amicizia, oltre che con Jack, Merida e Hiccup, anche con Anna, e ogni tanto chiacchiera con Flynn, il ragazzo del quarto anno, non lo ha nemmeno accennato  nelle sue lettere, i suoi genitori non l’avrebbero mai approvato.
E sta iniziando anche un po’ a mentire. I progetti per la scuola, infatti, non sono in realtà per la scuola, ma è la mappa del malandrino, un’idea di Merida presa dalla saga di Harry Potter, saga che ha appassionato moltissimo anche lei.
La mappa è a buon punto, hanno scoperto molti passaggi segreti del castello, anche se Merida proporrebbe di estenderla anche alla foresta proibita. Su questo sia Rapunzel che Hiccup sono stati irremovibili, e non si sono avventurati da quelle parti.
Ogni giorno a Hogwarts è migliore del precedente, si sente sempre più felice e sente di appartenere finalmente ad un posto.
Finalmente ora ha una nuova vita!

 

Cari mamma e papà, 
qui va tutto bene, anche se, come sapete, i compiti sono tanti.
Volevo chiedervi se è possibile invitare Merida, Jack e Hiccup da noi quest’estate, ormai li conosco da molto, e credo di potermi davvero fidare di loro. Vi prego, ci tengo davvero tanto, solo per qualche giorno. E che vorremmo fare una mezza specie di rimpatriata estiva, per visitare la città come babbani e fare anche i compiti insieme.
Hiccup non può ospitarci perché il padre non c’è quest’estate, è in viaggio per lavoro.
Merida non vuole, perché la madre non ci renderebbe facile la vita, e dopotutto la vediamo sempre a scuola, inoltre non abita molto vicina a Londra, perciò non potremmo girare per la città.
Jack non può proprio.
Vi prego, vi supplico
Con tanto affetto, 
Rapunzel
E’ da tre anni che Rapunzel cerca di racimolare il coraggio per scrivere questa lettera, se la rigira tra le mani un po’ prima di inviarla, e spera vivamente che i genitori le rispondano si.
In questi anni si è fatta coraggio, ha affrontato ogni giorno con allegria, ha vissuto l’esperienza come fosse un miracolo. E per lei è proprio un miracolo, un’occasione di vivere davvero in libertà, per fare ciò che vuole senza doversi fermare a riflettere e sentirsi in colpa per la preoccupazione dei suoi genitori


 

Cari mamma e papà, non preoccupatevi per me
Cari mamma e papà, sto bene, non temete
Cari mamma e papà, è bellissimo qui
Ma direbbe qualsiasi cosa per non farli stare in pensiero, per questo molto spesso ciò che dice sono bugie.


 

 

(A.A.)
Scusate, non avevo molta ispirazione per Rapunzel, avrei potuto fare qualcosa su Eugene, o su Anna, ma non uscivano fuori cose importanti, così ho optato per i genitori, e sulla loro iper protettività importante ai fini della trama, in seguito.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto (ti sia piaciuto, dato che lo leggerai solo tu, sognatriceadocchiaperti XD) e lasciatemi una recensione, se vi va.
Proverò a pubblicare il prossimo capitolo de “La profezia delle quattro bacchette” la prossima settimana, anche se devo ancora iniziarlo.
Per farmi perdonare del capitolo poco bello lo aggiorno anche con un giorno di anticipo, giusto per togliermi il pensiero in verità.
Al prossimo capitolo dell’altra storia. ;)
p.s. si, ho cambiato il titolo del capitolo, mi è venuta questa idea tipo tre minuti fa, perciò spero che vi piacerà lo stesso.

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