Hunger Games Crossover Interattivi (OLD leggere nuova versione questa verrà cancellata)

di MiakaHongo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Regolamento (da LEGGERE) e Prologo ***
Capitolo 2: *** La Mietitura ***
Capitolo 3: *** Interviste ***
Capitolo 4: *** Ancora interviste ***
Capitolo 5: *** l'inizio dei giochi ***
Capitolo 6: *** Le prime morti ***
Capitolo 7: *** Vite salvate e vite spezzate ***



Capitolo 1
*** Regolamento (da LEGGERE) e Prologo ***


c1sss

Salve a tutti e benvenuti agli Hunger Games Crossover, un gioco interattivo dove voi lettori avrete un ruolo fondamentale: sarete voi infatti a sceglierne i protagonisti, influenzando inoltre molte altre scelte e eventi.
Ma andiamo con ordine, chiedo in primis a tutti voi di leggere l'intero regolamento presente in questo capitolo prima di partecipare.

1)    Cosa sono gli Hunger Games: i così detti Hunger Games sono un gioco di sopravvivenza al quale partecipano 24 persone da 12 diversi distretti, ergo 2 per ogni distretto.
I partecipanti vengono chiamati "tributi" e devono affrontarsi nell’"arena". L'arena è solitamente costituita da un luogo molto vasto, con struttura mutevole tra un’edizione e l’altra degli Hunger Games, comprendendo paesaggi montuosi, marittimi, ecc.
I tributi dovranno lottare per la propria sopravvivenza, avversati non solo dall'ambiente ostile, ma anche da ostacoli e le trappole posizionate da appositi strateghi o, addirittura, dagli altri tributi, ansiosi di accaparrarsi la vittoria. Ogni edizione tollera infatti un singolo vincitore; nel caso gli ultimi due superstiti appartengano allo stesso distretto questa regola può essere estesa ad entrambi i concorrenti.
Tra le figure che si aggirano dietro alle quinte degli Hunger Games possiamo trovare:
Il presidente, colui che organizza i giochi e ne dirige lo sviluppo;
Gli strateghi,ovvero  coloro che si impegnano a mantenere il gioco interessante controllando l'arena a distanza e posizionando ostacoli e trappole;
Gli sponsor, infine, sono i facoltosi spettatori in grado di supportare un determinato tributo con doni o ricompense qualora lo reputino degno di vincere.

 
2)   
Regole Hunger Games Crossover Interattivi: gli Hunger Games Crossover Interattivi sono ispirati agli Hunger Games originali, fatta eccezione per alcune regole; le principali verranno spiegate di seguito, mentre altre ancora vi verranno svelate col dipanarsi della storia.
Il presidente, o meglio dire presidentessa, sarò ovviamente io, l'autrice.
Gli strateghi sono già stati decisi e saranno i capi dei vari distretti. Scoprirete più avanti chi sono esattamente.
Gli sponsor sarete invece voi lettori. Vi verrà spiegato più avanti come potrete interagire con la storia.

Perché crossover? Crossover perché i tributi saranno personaggi provenienti da saghe o film di animazione differenti che voi lettori sceglierete.
Perché interattivi? Interattivi perché vi sarà concesso di interagire in vario modo con la storia:
            - Innanzitutto potrete scegliere i tributi
            - Gli eventi e i capitoli saranno scritti da me, ma alla fine di ognuno di essi
              annoterò alcune decisioni in sospeso su cui potrete influire(ad esempio se    
              il tributo deve agire in un modo o in un'altro); ogni scelta avrà ovviamente
              conseguenze diverse e sarà decisa per maggioranza
            - Potrete suggerire agli strateghi trappole e ostacoli da nascondere nell’area di gioco.
            - Per una singola volta in tutta la fic potrete agire come sponsor e salvare il vostro tributo preferito da una situazione pericolosa, magari mortale. A fine capitolo vi scriverò l'elenco dei tributi che in quel dato momento si trovano a rischio di morte, per i quali potrete agire da sponsor. ATTENZIONE: potendo fare una sola volta da sponsor vi consiglio di scegliere bene, valutate bene se il vostro tributo si trovi effettivamente in una situazione mortale, poiché potreste sprecare la vostra unica possibilità di decidere il finale di questi giochi. Altra precisazione: se abbiamo una situazione di scontro tra due tributi ed entrambi ricevono l'aiuto degli sponsor vincerà quello con il maggior numero di aiuti (nel caso i tributi raggiungano lo stesso numero di sponsor, la vittoria sarà data a colui che ha ricevuto la suddetta quantità per primo).

3)    Scelta dei tributi: la scelta dei tributi spetta a voi lettori, avrete tempo fino al 27/5/2014 per deciderli, dopodiché si apriranno le estrazioni e i tributi verranno scelti definitivamente.
Come scegliere i tributi? Dovrete scegliere 12 film di animazione o saghe di libri (leggere le limitazioni) e per ognuno di essi saranno disponibili 2 tributi (NOTA: i tributi possono essere anche due maschi o due femmine, non necessariamente un maschio e una femmina come nel gioco originale).
Dovrete scegliere 12 film/saghe differenti per evitare persone che sceglono tutti i personaggi di una sola saga/film
Dovrete indicare : "Nome film o saga" - "nome tributo 1", "Nome tributo 2" ecco a voi un esempio di votazione:
1) Saga Harry Potter- Harry, Piton
2) Frozen- Kristoff, Anna
3) Saga Percy Jackson- Annabeth, Clarisse
4) Divergent- Tris, Tobias
5) Rapunzel - Flynn, Rapunzel
.... e così via fino ad arrivare a 12)

 Una volta terminate le votazioni verranno estratti a caso i "distretti" prima ed infine i tributi; ovviamente più un personaggio riceverà voti più sarà possibile che lui o lei venga estratto.

 Limitazioni alla scelta dei personaggi: i personaggi scelti dovranno essere umani o al massimo umanoidi (per dubbi chiedere) e devono appartenere a saghe di mia conoscenza (questo perché voglio che i personaggi siano coerenti col loro carattere il più possibile)
Se sceglierete personaggi non adatti vi chiederò di sceglierne altri di rimpiazzo.
Ecco alcune limitazioni per certe saghe o film (se me ne verranno in mente altre le aggiungerò al momento)

·         Divergent (conosco solo il film, quindi potete scegliere solo personaggi presenti nel primo film), idem per Shadows Hunter.
·         La spada della verità (ho visto il telefilm e letto il primo libro, ma non ho ancora letto i restanti 11)
·         Il trono di spade non l'ho né letto né visto quindi i suoi personaggi non si possono scegliere, idem per Hotel Transilvania e per Vampire diaries, Il Ciclo dell'eredità.
.         Della saga del Mondo emerso ho letto solo le Cronache

 
4)    Altre informazioni: come autrice mi riservo la possibilità di creare relazioni amorose, tradimenti, alleanze anche non canon o crossover (infondo non si sa mai cosa può succedere ad un personaggio in una situazione di vita o di morte).
Inoltre ricordo a tutti che questi sono gli Hunger Games, non le olimpiadi della pace, quindi aspettatevi sicuramente dei decessi; vi prometto però che ogni morte sarà il più possibile onorevole per il personaggio.
Il rating sarà giallo, quindi niente di troppo violento, quello che basta per descrivere al meglio ciò che accade.

Bene, spero vi piaccia questa folle idea che mi frullava in testa da un po'! Se aveste domande su qualsiasi cosa scrivetemi pure.
Nota: Ho aperto il gruppo ufficiale su facebook, lo trovate a questo link https://www.facebook.com/groups/301034680059219/
Se  decidete di partecipare al gioco vi consiglio di iscrivervi. Sul gruppo verranno effettuate in modo più pratico le varie scelte, verranno postate informazioni su tutti i tributi, in modo tale da far conoscere i personaggi anche a chi non mastica determinate saghe, e sarà ovviamente più facile per me rispondere alle vostre domande inerenti ai giochi.

Che dovete fare adesso? Ora dovete scegliere i tributi come descritto nel punto 3)
Potete scrivere la vostra scelta nella recensione di efp o sul gruppo di facebook insieme ai vostri pareri su questo progetto.

Che dire? Buoni Hunger Games Crossover interattivi e che la fortuna possa essere sempre dalla vostra parte! A seguito troverete il prologo dei giochi...buona lettura!

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**Prologo**

La presidentessa Ice stava entrando nella sala degli strateghi, portando indietro, con un gesto della mano, i lunghi capelli biondi.
Si avvicinò ad uno di loro: un uomo alto, pelato e con un accenno di barba, baffi e pizzetto.
"Come vanno i preparativi per i giochi Terry?" chiese lei.
"Tutto come previsto presidentessa: gli sponsor stanno votando i tributi, noi stiamo seguendo alla lettera le istruzioni che ci ha dato"
"Bene Terry, e tu come stai andando? Avrò il piacere di averti come stratega durante i giochi?"
Glielo chiese perché nella stanza erano presenti gli strateghi di ogni distretto, ma ai giochi effettivi avrebbero partecipato solo gli strateghi dei distretti dei tributi estratti.
"Non lo so, per ora le statistiche sono molto basse rispetto a quelle degli altri distretti"
La presidentessa gli sorrise.
"Allora: che la fortuna possa essere a tuo favore Terry...e dei tuoi tributi ovviamente!"
"La ringrazio presidentessa...posso chiederle una cosa?"
"Ovviamente Terry"
"Ho riguardato i programmi ed é tutto studiato nei dettagli certo ma se..."
"Se?"
"Si ecco...se i tributi scegliessero di non rispettare le regole, se si rifiutassero di uccidersi...insomma alcuni dei candidati sembrerebbero dei pacifisti...altri hanno dei poteri immensi, molto superiori agli altri, se fossero scelti potrebbero vincere facilmente. Conosco la regola che lei ha imposto per equilibrare le sorti di tutti...ma se scegliessero di non seguirla?"
La presidentessa fissò Terry come si fa con un bambino che ha fatto una domanda ingenua, prese una chiave dalla sua tasca ed aprì un armadietto, prese un oggetto e lo mostrò a Terry.
Era un bracciale metallico, la presidentessa glielo mostrò con un sorriso.
"Questo mi assicurerà che tutti rispettino le regole, inoltre funzionerà diciamo...da incentivo!"
L'uomo fissò il braccialetto perplesso.
"Cos'é?"
Un sorriso glaciale solcò il volto della presidentessa.
"Terry sai dirmi da cosa prendono spunto i nostri giochi?"
"Dagli Hunger Games originali!"
"Bene, e ora sai dirmi da cosa prendono spunto gli Hunger Games?"
L'uomo la fissò dubbioso.
"Non ne ho idea presidentessa"
"Fai qualche ricerca e forse capirai...oppure aspetta l'inizio dei giochi, allora lo spiegherò ai nostri cari tributi e ne verrai a conoscenza pure tu"
Uno sguardo, che Terry considerò inquietante, si dipinse sul volto della presidentessa. Lei rimise il bracciale al suo posto, chiudendo l'armadietto a chiave.
"Buoni Hunger Games Terry, ci vediamo alla cerimonia della mietitura...gli sponsor e la sorte decideranno se sarà il caso di rivederci anche durante i giochi!"
Detto questo scomparve nell'ombra del corridoio buio.

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Capitolo 2
*** La Mietitura ***


mietitura

Il giorno della mietitura, la piazza era piena di gente: i tributi votati dagli sponsor erano tutti raggruppati al centro, ai lati invece, erano situati gli sponsor stessi. Aspettavano impazientemente l'inizio della cerimonia, per scoprire se i loro favoriti sarebbero stati estratti per i giochi.
La presidentessa Ice salì lentamente sul palco situato a nord della piazza, si posizionò al centro, davanti ad un'enorme semisfera trasparente piena di piccoli bigliettini recanti i nomi dei distretti. Ai due lati del palco risiedevano gli strateghi, ognuno di loro con davanti un'ampolla contenente i biglietti con i nomi del proprio distretto: solo due di loro avevano davanti a sé più di una semisfera, in quanto rappresentavano più distretti.
La presidentessa mostrò un ampio sorriso, allargò le braccia e con entusiasmo iniziò a parlare.
"Benvenuti alla prima edizione degli Hunger Games Crossover interattivi! Vi prometto che questi saranno i giochi più indimenticabili di sempre! Io estrarrò i distretti, poi i relativi strateghi mi porteranno la loro ampolla per poter estrarre i tributi di quel distretto. So che state aspettando tutti con ansia questo momento, quindi bando alle ciance e iniziamo!"
La presidentessa fece roteare la mano all'interno della sfera, imitando l'inconfondibile gesto di Effie, prese uno dei biglietti e lo aprì in modo che fosse visibile solo a lei.
La tensione era palpabile nell'aria: gli sponsor non vedevano l'ora di sapere che tributi sarebbero stati estratti, la maggior parte dei tributi invece, sentiva il cuore battergli a mille.
"Bene, il primo distretto estratto é...quello di Harry Potter! Il che non mi sorprende dato che è stato il più votato"
I tributi presenti del distretto erano tutti quelli votati dagli sponsor, per un totale di dieci: Harry, Ron, Hermione, Piton, Luna, Neville, Draco, Dolores, Gilderoy, Lily. Tutti loro sentirono salirgli un groppo alla gola: di certo non erano stati i più fortunati per essere selezionati per primi.
Harry sperò vivamente che né lui, né i suoi amici fossero scelti. Lo sponsor del loro distretto prese l'urna trasparente contenente i nomi e la porse alla presidentessa. Il loro sponsor era una donna bionda con gli occhi chiari.
"Grazie Joanne!" disse Ice, pescando un biglietto dal recipiente, lo aprì e lesse ad alta voce il nome sopra riportato.
"Draco Malfoy! E' incredibile a dirsi mio caro Draco, ma tu sei stato anche il maschio più votato di questa edizione!"
Harry e i suoi amici non poterono fare a meno di mostrare la loro felicità nel sapere che fosse stato lui ad essere stato estratto: di Draco si poteva dire tutto, tranne che fosse un buon amico. Hermione però si fermò ad osservarlo: aveva uno sguardo di chi voleva dimostrare di essere all'altezza, ma lesse anche altro nei suoi occhi: paura. Per la prima volta provava pena per lui! Ma qualcosa la distrasse da quei pensieri, infatti si sentì gelare il sangue quando Ice lesse il secondo nome.
"Hermione Granger"
Ron la fissò esterrefatto, con la bocca spalancata: non poteva credere a quello che aveva sentito. Non voleva.
Prima che uno di loro potesse dire qualcosa, Ice fece cenno ai due tributi estratti di raggiungerla.
"Su, forza, venite sul palco! Abbiamo ancora 11 distretti da estrarre. Più tardi avrete il tempo per i saluti!"
Mentre i tributi si dirigevano sul palco la presidentessa pescò il secondo distretto dall'urna.
"Il secondo distretto estratto é...La spada della verità!"
Lo stratega Terry prese la sua ampolla e la portò ad Ice, che gli sorrise soddisfatta al constatare che l'augurio fatto qualche giorno prima, gli aveva portato fortuna. Pescò il bigliettino contenente il nome del primo tributo.
I tributi scelti del distretto erano solo tre: Richard, Kahlan e Cara. I primi due si fissarono ansiosi, intrecciando la mano dell'una in quella dell'altro. Erano consapevoli del fatto che uno di loro due sarebbe stato inevitabilmente scelto, ma entrambi speravano disperatamente che non fosse l'altro.
"Richard Cypher "
Al sentire quel nome Kahlan staccò la sua mano da quella di lui, si mise davanti a Richard e urlò: "Mi offro volontaria! Mi offro volontaria al suo posto!"
Ci fu un attimo di silenzio nel quale tutti si voltarono verso di lei, la presidentessa alzò gli occhi al cielo come ad aspettarsi una tale reazione. Richard protestò immediatamente.
"Scordatelo Kahlan, non ti permetterò mai di andare al mio posto!"
"Richard é giusto così, tu sei il cercatore e io..."
"Silenzio!" li interruppe la presidentessa, ed immediatamente tutti gli sguardi si voltarono nuovamente verso di lei "In questa edizione non sono accettati volontari, mi spiace! I tributi vengono nominati dagli sponsor e poi estratti a sorte. Queste sono le regole!" poi un sorriso freddo e ironico si posò sul suo viso: "Ma mia cara Kahlan, se ci tieni tanto a partecipare ai giochi non ti preoccupare: siete solo tu e Cara adesso, le probabilità che tu venga estratta sono molto alte!"
Detto ciò afferrò un'altro bigliettino, Kahlan si sentì sopraffare dall'agitazione, ma rimase senza fiato quando udì il secondo nome estratto.
"Cara Mason! Mi spiace Kahlan a quanto pare la fortuna non é stata a tuo favore...o forse si?"
I due tributi nominati si diressero verso il palco, ma Kahlan bloccò Richard per un braccio.
"Richard, no..."
"Kahlan andrà tutto bene, traquilla!"
Detto questo, a malincuore, lasciò scivolare lentamente il braccio di lui dalla sua mano.
"Bene andiamo avanti, il terzo distretto estratto é..." Ice pescò un'altro biglietto " Il distretto di Rapunzel!"
Lo stratega era uno dei due che era a capo di più distretti: era un uomo alto, coi baffi e un'aria simpatica. Prese una delle ampolle e la portò alla presidentessa.
"Grazie Walt! Adesso vediamo subito chi sarà il primo estratto"
Prese un bigliettino. Anche questa volta i tributi selezionati dagli sponsor erano solo tre: Rapunzel, Flynn e Gothel.
"Gothel! Incredibile, solo due persone avevano votato per te e nonostante gli altri avessero molti più voti, sei uscita tu!"
Rabbiosa Gothel alzò gli occhi al cielo e con tono ironico e funesto disse: "Ma non mi dire, che FORTUNA!"
"Il secondo tributo estratto è...Rapunzel"
Flynn osservò la ragazza scioccato, Rapunzel a malapena conosceva il mondo esterno, figuriamoci sopravvivere con 23 tributi pronti ad ucciderti, ma cercò comunque di incoraggiarla, dato che la sua espressione non era meno terrorizzata della sua.
"Dai Punzie...sono sicuro che ce la farai!"
Lei lo fissò con sguardo afflitto e inquietato, facendo cenno affermativo con la testa, per poi dirigersi sul palco.
"Come quarto distretto avremo invece..." disse Ice affrettandosi a pescare un'altro nome "Hercules! Incredibile, il suo nome era presente una sola volta! Quindi in questo caso verranno direttamente gli unici due tributi votati"
Fece cenno ad Ade e Filottete di seguirla sul palco, ma Ade sembrava contraddetto.
"Ehy, ehy, aspetta un momento, ci deve essere un errore! Io non posso partecipare a questo stupido...come lo chiamate voi? Ah sì, 'gioco'. Sono impegnato, terribilmente impegnato, diciamo per l'eternità!"
La presidentessa lo ignorò, continuando ad indicare il palco con sguardo glaciale, Ade quindi si rivolse disperatamente al suo stratega (che era sempre Walt), ma lui gli sorrise e gli fece cenno di fare come diceva Ice. Afflitto salì sul palco pensando: "Mortali! Loro e questa stupida voglia di organizzare sempre dei giochi, non hanno di meglio da fare?"
"Continuiamo col quinto distretto..." lesse il nome nel bigliettino e sorrise "Avremo l'onore di avere come quinto distretto gli Hunger Games originali!"
La stratega del loro distretto era una donna bionda con dei lunghi capelli biondi e lisci, portò la sua urna, come sempre, ad Ice.
"Bene Suzanne vediamo chi dei tuoi tributi questa volta parteciperà agli Hunger Games!"
Ice fece scorrere il suo sguardo tra i tributi selezionati dagli sponsor, erano molti: Katniss, Gale, Peeta, Effie, Finnick, Johanna, Snow e Annie. La presidentessa Ice rise.
"A quanto vedo c'é stato qualcuno tra gli sponsor che ha avuto il coraggio di scegliere il presidente Snow!"
Ci fu una risata generale, ma i tributi del distretto lo fissavano con odio. Con tutto il cuore speravano che fosse scelto lui, infondo se lo meritava. Snow aveva invece un'aria offesa e funesta, sembrava quasi che la sua sola presenza lì, fosse un tradimento alla sua persona. Se lo sguardo potesse uccidere, il suo avrebbe già fulminato metà dei presenti.
Johanna diede voce al pensiero di quasi tutti i membri del suo distretto, quando affermo con rabbia: "Non mi importa di partecipare per la terza volta a questo stupido gioco, basta che l'altro tributo estratto sia lui, voglio sgozzargli la testa con la mia ascia e vederlo implorare di non farlo!"
Ice estrasse il primo biglietto "Il primo tributo é... Katniss Everdeen! Incredibile, per una volta estraendo a sorte é uscito il tuo nome, come ti senti?"
Katniss rimase immobile. Non poteva essere vero, eppure lo era. Tra tutti i possibili tributi proprio lei doveva essere scelta? Non voleva tonare ancora nell'arena...quante probabilità c'erano che potesse vincere ancora?
Fissò sbigottita la presidentessa, come svegliata dalla sua domanda, poi con rabbia fissò Snow che sorrideva entusiasta dell'estrazione. Desiderò con tutto il cuore che il secondo tributo fosse lui, sarebbe stato sicuramente il primo che avrebbe ucciso.
"Fortunata" disse lei con tono secco e ironico, per rispondere alla domanda di Ice.
"Bene, vediamo chi ti farà compagnia"
Pescò un'altro biglietto e Katniss chiuse gli occhi, iniziando a pregare interrottamente nella sua testa :"Ti prego fa che sia Snow, non Peeta, non di nuovo Peeta!"
Peeta fece un passo avanti, come se desse per scontato che il secondo tributo fosse lui, ma il nome che fu pronunciato sorprese entrambi.
"Finnick Odair"
Finnick si guardò intorno, sentì il cuore battergli all'impazzata: non se lo aspettava. Dopo un attimo, che gli ci volle per realizzare la cosa, si sforzò di sfoggiare il più forte sorriso che poteva. Mentre saliva sul palco, si voltò solo una volta, per rassicurare Annie mandandole un bacio da lontano.
Katniss lo seguì in silenzio, ma Peeta intervenne.
"Non é possibile! Ci deve essere uno sbaglio, dovevo essere estratto io con lei!"
La presidentessa Ice lo fissò stupita.
"Non credevo che fossi così ansioso di tornare sull'arena...comunque le regole sono regole! Infondo gli sponsor ti hanno votato solo due volte, mentre Finnick sei! Mi spiace ma nemmeno le statistiche erano a tuo favore! Ma passiamo al prossimo distretto...sperando non ci siano altre NOIOSE obbiezioni!" prese un'altro biglietto e lesse ad alta voce: "Come sesto distretto abbiamo...Dragon Trainer!"
Lo stratega del distretto era il secondo (oltre Walt) ad avere più di un urna davanti a sé, ne prese una e la porse alla presidentessa. Era un uomo alto e snello, quasi totalmente calvo, con gli occhiali e un sorriso divertito sul volto.
"Grazie Jeffrey! Vediamo subito...il primo tributo estratto é..."
Tra i tributi c'erano i due gemelli, Hiccup, Astrid e Moccicoso.
"Hiccup Horrendus Haddock III"
Hiccup trasalì, sentì il cuore fermarsi. Era un vichingo certo, ma non era capace di uccidere nemmeno un drago o un topo, figuriamoci un essere umano: era decisamente fuori discussione. Alzò la mano e disse timidamente: "Ehm...presidentessa, non che io voglia contraddirla ma avrei una cosa da dire!"
Ice alzò gli occhi al cielo esasperata.
"Parla!"
"Ecco credo proprio che ci sia stato un errore stavolta! Gli sponsor non avrebbero mai scelto me, sicuramente si saranno confusi con mio padre Stoik: lui è grosso muscoloso, combattivo...é decisamente più adatto di me per questo gioco!"
"Nessun errore, sei stato anche il più votato del tuo distretto! Ora, se abbiamo esaurito le domande inutili, passiamo al secondo tributo...
Astrid Hofferson!"
Hiccup non riuscì a vedere la sua espressione appena ricevuta la notizia, ma quando si girò verso di lui aveva un'aria fiera e decisa.
"Forza Hic! Li distruggeremo tutti senza problemi vedrai!"
Hiccup sperò seriamente che sarebbe stato così semplice come lo faceva sembrare lei.
"Bene manca ancora la metà dei distretti! Il settimo é...il distretto di Mulan!"
C'erano solo tre tributi: Mulan, Shang e Shan Yu.
Walt portò un'altra delle ampolle ad Ice, in quanto era lo stratega a capo anche di quel distretto. La presidentessa pescò il primo nome.
"Mulan Fa! E prima di poter essere interrotta DI NUOVO, pescherò subito l'altro nome"
Prese un'altro biglietto e lo lesse ad alta voce.
"Shan Yu! Il tuo nome c'era una sola volta, anche se le statistiche erano a tuo sfavore, sei uscito tu!"
Lo disse con un tono strano: non si capiva se lei lo considerasse un onore o il primo degli sfigati.
Ma un sorriso diabolico si fece strada sul volto di Shan Yu.
"Bene, io sono pronto! Distruggerò questi stupidi marmocchi in men che non si dica. Soprattutto TU!" disse rivolgendosi a Mulan, che ricambiò con uno sguardo di sfida. Gli altri distretti potevano contare sull'alleanza del proprio compagno di distretto, ma lei sapeva che nell'arena avrebbe avuto 23 nemici. Shang la guardò preoccupato, lei gli mise una mano sulla spalla, prima di recarsi sul palco.
"Me la caverò non ti preoccupare!"
"Passiamo all'ottavo distretto" prese ancora una volta un biglietto dalla sua ampolla "Divergent!"
La stratega del distretto era una ragazza, la più giovane tra di loro: aveva dei corti capelli castani e un aria allegra, portò fieramente la sua urna alla presidentessa.
"Grazie Veronica! Vediamo subito, il primo tributo é..."
I tributi presenti erano: Tris(Beatrice), Quattro(Tobias), Christina, Will e Eric. Erano tutti degli intrepidi, quindi nessuna faccia nel panico o disperata, ma nonostante questo si avvertiva una certa tensione nell'aria.
"Tobias Eaton!"
Tris lo fissò ma lui si limitò ad annuire. Poi la presidentessa fece il secondo nome.
"Beatrice Prior"
Questa volta fu lui a guardare lei, ma sembrava determinata.
"Sono pronta, lo affronteremo insieme!"
Lui le diede la mano, ed insieme si incamminarono verso il palco. La presidentessa continuò la mietitura.
"Bene, ora vediamo...come nono distretto abbiamo...Frozen! Bene Walt, tocca di nuovo a te"
Lo stratega annuì con un sorriso, prese un'altra ampolla e la portò ad Ice che estrasse il primo nome. Erano presenti: Elsa, Anna, Kristoff e Hans.
"Anna!"
Elsa trasalì, Kristoff sbiancò, Anna sentiva il cuore batterle a mille.
Elsa avrebbe voluto offrirsi come volontaria al suo posto, ma purtroppo non era possibile. Non poteva essere, Anna non poteva essere stata davvero scelta! Non voleva crederci.
Ma proprio in quel momento, Ice estrasse il secondo nome.
"Elsa! Il che non mi sorprende, dato che è stata la ragazza più votata di questa edizione!"
Elsa fissò Anna e le disse: "Tranquilla ti proteggerò io!"
Ora che era stata estratta pure lei, era più tranquilla: i suoi poteri l'avrebbero aiutata a difendere sua sorella: solo questo le importava, che lei restasse viva.
"Decimo distretto..." Ice lesse un'altro biglietto "Le cinque leggende!"
I tributi del distretto erano: Jack, Dentolina, Sandy, Calmoniglio, Nord, Pippa e Pitch.
Lo stratega Jeffrey tornò dalla presidentessa con un'altra urna. Ice estrasse il primo nome.
"Jack Frost"
Jack sbuffò: "Oh andiamo perché proprio io?"
Calmoniglio rise e lo stuzzicò: "Ma come Jack, credevo che a te piacessero i giochi!"
"Se la cosa ti diverte tanto, c'é ancora un posto libero, accomodati! Ma non so se accettano i canguri!"
Calmoniglio si infuriò: "Come mi hai chiamato? io sono un CONIGLIO!"
Stavano per litigare ma furono interrotti dalla presidentessa.
"Silenzio per favore! E ricordo che sono vietate le risse prima dei giochi! Ora estraiamo il secondo tributo" prese il bigliettino e lo lesse ad alta voce: "Pitch Black!"
Pitch fissò Jack col suo solito ghigno malefico.
"Bene mio caro Jack, siamo di nuovo io e te: buio e freddo insieme!"
"Io non mi alleo con te Pitch!" si limitò a rispondere, per poi dirigersi sul palco, non notando il sorriso sicuro dell'uomo nero.
"Penultimo distretto estratto!" Ice prese un'altro biglietto e lesse: "Sinbad, la leggenda dei sette mari! Pure questo distretto aveva solo un voto, quindi i due tributi nominati sono automaticamente estratti...Simbad, Eris, per favore venite sul palco!"
Simbad imprecò: "Cavolo! Uno non può programmarsi un viaggetto alle isole Fiji con una bella ragazza, che ti capita questo. Spero che, come minimo, ci sia un sontuoso premio in denaro per il vincitore! Tu non hai niente da dire?" chiese, rivolto ad Eris.
La donna gli rispose con un sorriso: aveva un'aria entusiasta.
"Persone obbligate ad uccidersi tra di loro: tradimenti, mosse subdole, trappole, inganni e caos. Scherzi? Questa é la mia vacanza ideale!"
Gli carezzò una guancia con aria intrigante e si avviò verso il palco.
La presidentessa sorrise al suo pubblico.
"Bene adesso manca solo un distretto...chi sarà l'ultimo estratto a partecipare ai nostri giochi?"
Ice prese un bigliettino dall'ampolla, tutti i distretti si scambiarono sguardi terrorizzati: pregavano di non essere così sfortunati da essere proprio gli ultimi estratti. La tensione era decisamente palpabile.
"Come dodicesimo e ultimo estratto avremo l'onore di avere il distretto...di Percy Jackson"
Tutti i distretti esultarono e si abbracciarono. Tutti tranne quello estratto ovviamente. I tributi presenti erano: Percy, Annabeth, Clarisse, Luke, Frank, Hazel, Nico e Leo.
Il loro stratega era un uomo alto coi capelli brizzolati e un simpatico sorriso stampato sulla faccia, a vederlo così sembrava un vero bonaccione...almeno sembrava. Porse anche lui la sua ampolla ad Ice.
"Grazie Rick! Bene scopriamo chi è il primo tributo" prese un fogliettino dall'urna, lo aprì e lo lesse tra sé, ma face una pausa prima di dire chi fosse, per mantenere la suspance.
Clarisse fece un passo in avanti ed urlò orgogliosa.
"Su forza, se avete il coraggio chiamate me! Ucciderò senza paura tutta quella massa di idioti, scommetto che la metà di loro nemmeno sa combattere!"
Percy la fissò interdetto: non era sicuro che i tributi fossero davvero così inoffensivi, ma era felice di sapere che tra di loro c'era qualcuno entusiasta di partecipare ai giochi! Infondo doveva aspettarselo da una figlia di Ares, il dio della guerra. Avrebbe voluto avere almeno un terzo del suo entusiasmo...probabilmente adesso non starebbe pregando tutti gli dei che conosceva (e non erano pochi!) per non essere estratto!
Si domandò quante fossero state le probabilità che il loro distretto fosse stato estratto per ultimo, si chiese anche quante fossero le probabilità che lui fosse il tributo estratto tra tutte quelle persone. Non ne aveva idea! Probabilmente Annabeth lo sapeva...per quello evitò di guardarla.
"Il primo tributo è...Percy Jackson! Sei stato il più votato nel tuo distretto!"
Ok ora era ufficiale: La fortuna non era decisamente dalla sua parte! Non che fosse una novità d'altronde. Si chiese se la sua sfortuna potesse avere un limite, quando udì il secondo nome capì che effettivamente non l'aveva.
"Il secondo e ultimo tributo per questa edizione é... Annabeth Chase!"
Annabeth era un'ottima stratega, una buona combattente e una delle ragazze più intelligenti che conoscesse: la gente avrebbe ucciso per averla come compagna in un gioco del genere e da una parte ne era felice. Ma dall'altra, c'era qualcosa in quel gioco che lo inquietava terribilmente e aveva sperato che Annabeth non ne facesse parte. Trovò il tutto così assurdo e ingiusto che rivolse uno sguardo disperato al suo sponsor, come a protestare per quella scelta. Ma si pentì subito di averlo fatto: Rick gli rivolse un sorriso un pò paterno e un pò inquietante, indicandogli il palco. Cosa si aspettava? Quell'uomo nella vita non gli aveva mai riservato di certo una sorte migliore...figuriamoci se poteva avere pietà di una scelta simile!
Annabeth si voltò verso di lui e disse: "Su testa d'alghe andiamo! A quanto pare almeno affronteremo insieme questa nuova 'impresa', se così vogliamo definirla!"
Gli afferrò la mano e salirono insieme sul palco, al fianco degli altri tributi. La presidentessa Ice sorrise e con orgoglio si rivolse alla platea.
"Bene, miei cari sponsor e spettatori, quelli qui presenti vicino a me sono i 24 tributi e i relativi strateghi di questa prima edizione degli Hunger Games Interattivi! Vi assicuro che questi saranno i giochi più incredibili di sempre e non solo per i partecipanti, ma anche per le innumerevoli sorprese che abbiamo in serbo per voi!"
A quelle parole, un sorriso glaciale e soddisfatto si dipinse sul suo volto, cosa che preoccupò non poco i tributi. Poi si rivolse proprio a loro.
"Miei cari tributi, avrete l'onore di partecipare a questa incredibile edizione! Ma voi sapete che sopravvivere non é facile e vi serviranno non solo le vostre capacità, ma tutto l'aiuto possibile, soprattutto quello degli sponsor. Per questo vi condurrò alla sala interviste, lì avrete l'occasione di rispondere alle domande, mostrare cosa sapete fare e salutare i vostri cari. Non avrete molto tempo, quindi vi consiglio di usarlo bene! Molti sponsor non conoscono tutti quanti voi e accaparrarsi la loro fiducia potrebbe rivelarsi vitale!"
Interruppe momentaneamente il discorso per osservare compiaciuta i suoi 24 tributi, poi con un nuovo sorriso continuò: "L'unica cosa che ho da aggiungere in questo momento é un augurio per ognuno di voi: che possa la fortuna essere sempre a vostro favore!"

 

 

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 Angolo autrice: Ecco concluso il primo capitolo sulla mietitura! Spero siate tutti soddisfatti dei nostri 24 tributi, mi spiace per i non estratti ma non potevamo far partecipare di certo tutti!
Preciso che per effettuare la mietitura ho creato un urna con tanti bigliettini quante volte avevate votato ogni singolo nome o distretto, é stata una faticaccia e volevo fare pure un video ma mi si é bloccato a metà a causa della memoria piena del mio telefono.
Che ve ne pare di questo capitolo? Ho provato a rispettare il carattere di tutti i personaggi e le loro possibili reazioni e spero di esserci riuscita (non é facile con 24 personaggi diversi XD)
In questo capitolo conosciamo pure i nostri strateghi...avete capito chi sono? Se non lo avete ancora capito vi posto questa foto con tutti loro http://i62.tinypic.com/mj0iko.png credo che non ci fossero strateghi migliori degli autori stessi...che ne pensate come idea? I nostri tributi sono in buone mani? XD

Cosa potete fare adesso:  Per il prossimo capitolo potete: 

   - suggerire domande che volete vengano fatte ai singoli tributi durante le interviste (se vorreste chiedere o sapere qualcosa in particolare su di loro)
   - suggerire domande da fare direttamente alla presidentessa (anche se non é detto che vi risponderà a tutto o nel modo che vi aspettate...é una donna a cui piacciono i segreti e le sorprese).
   - suggerire idee per l'arena, spiegando come sarebbe la vostra arena ideale per questa nuova edizione degli Hunger Games, chissà gli strateghi potrebbero prendere spunti da voi!
   - suggerire agli strateghi già delle trappole o ostacoli che vorreste che venissero posizionati nell'arena durante i giochi (potete inventare ostacoli, veleni, ibridi, trappole, ecc) oppure anche suggerire creature o ostacoli di vario genere presi dai mondi dei tributi scelti ( es: potete proporre creature o pozioni dal mondo Harry potter o altre cose dai mondi degli altri distretti estratti) insomma fate lavorare la vostra fantasia e perché no, anche il vostro lato diabolico! (potrete farlo anche in seguito)

Nota: Vi posto anche un'immagine dei tributi estratti in modo che possiate immaginarveli se non li conoscete!
primi 6 distretti http://i62.tinypic.com/5v3xnt.png
restanti 6 distretti http://i61.tinypic.com/20qkftu.png

Inoltre vi ricordo il nostro gruppo ufficiale facebook, https://www.facebook.com/groups/301034680059219/
dove in questi giorni posterò ulteriori informazioni sui tributi estratti! Potrebbe essere un ottima occasione per voi per conoscerli meglio, soprattutto quelli di cui sapete poco. Inoltre nel gruppo verranno postate anche scelte in anteprima e nuove info, se potete iscrivetevi!

Per qualsiasi domanda o dubbio chiedete pure!

 

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Capitolo 3
*** Interviste ***


mietitura

Per le interviste era stato allestito un palcoscenico apposito, nei posti davanti al palco erano seduti: nelle prime file gli sponsor, nelle restanti gli spettatori. Sopra il palcoscenico erano situate quattro poltrone rosse.
La presidentessa Ice fece il suo ingresso in un'elegante ma pratico vestito blu, con un gran sorriso si rivolse alla platea.
"Salve a tutti! Come ben sapete questa é una serata speciale...é arrivato il momento delle interviste ai nostri 24 tributi estratti! Ma lasciate che vi spieghi: verranno chiamati sul palco ogni volta entrambi i tributi di ogni distretto, quindi saranno intervistati insieme su domande scelte da noi o dai nostri cari sponsor, in modo da conoscerli meglio. Poi i tributi avranno la possibilità, se vogliono, di mostrare agli sponsor cosa sanno fare. Infine potranno salutare, per quella che sarà forse l'ultima volta, i propri cari! Preciso che i restanti distretti non assisteranno alle interviste o prestazioni del distretto che si troverà sul palco, quindi distretti diversi avranno modo di conoscersi solo nell'arena" la presidentessa fece una pausa e sorrise prima di continuare: "Ma c'é un'altra sorpresa per voi: non sarò io a intervistare i tributi. Molti degli sponsor lo hanno richiesto e sono sicura tutti i presenti approveranno...signore e signori ecco a voi Caesar Flickerman !"
Caesar fece il suo ingresso sul palco con un sorriso sgargiante: il pubblico applaudì entusiasta della sua presenza, cosa che lui ricambiò con un leggero inchino. Raggiunse poi la presidentessa, esibendosi in un'elegante baciamano, che fece sorridere Ice. Poi entrambi si sedettero sulle due poltrone rosse affiancate sulla sinistra.
"Bene Caesar, devo dire che é un piacere ed un onore averti qui!"
"Ti ringrazio Ice, ma devo confessarti che l'onore é mio: trovo l'idea di questi nuovi Hunger Games davvero elettrizzante!"
"Ne sono felice! Vuoi già iniziare le interviste?"
Caesar sorrise furbamente.
"Certo che lo voglio! Ma prima di intervistare i nostri cari tributi, avrei queste da leggere!"
Caesar mostrò un foglio.
"Cosa sono?" chiese incuriosita Ice.
"Sono le domande che i nostri sponsor volevano farti, che ho personalmente selezionato e che mi trovo quindi in dovere di farti!"
"Spero non siano troppo sconvenienti!" scherzò Ice.
"Oddio, spero proprio di sì invece!" ridacchiò lui, generando una risata generale.
"Iniziamo da una curiosità mia: come ti é venuta l'idea per questi giochi?"
"Bé adoro gli Hunger Games originali e ho pensato che mi sarebbe sempre piaciuto assistere come spettatrice ad una delle varie edizioni. Dato che questo non era possibile mi sono detta: Ehi, perché non crei un'edizione tutta tua, con le tue regole, dove tutti potranno interagire attivamente? Così l'ho fatto! Inoltre credo che questa esperienza possa essere istruttiva per i tributi che ne fanno parte!"
"In che modo?" chiese Caesar.
"Bé, vedi mio caro Caesar, inutile dire che gli Hunger Games siano un'esperienza che ti cambia. Ma non solo é un'esperienza negativa, come molti pensano...io credo che una situazione del genere tiri fuori un lato delle persone che nemmeno loro sapevano di avere. In situazioni estreme di questo tipo può succedere qualsiasi cosa: scopri di avere una forza che non credevi di possedere, tiri fuori i sentimenti migliori di te, oppure i peggiori...chissà. Ma sicuramente apprendi cosa conta davvero e cosa vuoi dalla vita, cose o capacità che normalmente sottovaluti o a cui non dai il giusto peso. Ecco credo che gli Hunger Games servano a questo!"
"Wow, incredibile davvero, non l'avevo mai vista in questo modo! Comunque passiamo alle domande degli sponsor: sei soddisfatta dei tributi scelti? Ne avresti preferiti altri? Hai preferenze per qualcuno in particolare?"
"Sono molto soddisfatta dei miei 24 tributi! Sono tutti particolari e con un carattere molto diverso: peso che sarà molto interessante osservare come si comporteranno nell'arena! Gli sponsor hanno fatto davvero un ottimo lavoro di selezione. Nonostante questo ammetto che avrei preferito in  alcuni casi altri tributi. Tra quelli estratti ho di certo alcuni per i quali ho una preferenza maggiore, ma sono talmente tanti, che moriranno sicuramente! Inoltre puntualizzo che ovviamente non verranno fatti favoritismi di nessun genere, io e gli strateghi ci impegneremo molto per mettere in difficoltà tutti allo stesso modo"
"Bene! Non so quanto questo possa essere rassicurante per i tributi, ma sicuramente é un'ottima notizia per noi!" disse sorridendo, poi aggiunse: "Potresti farci un esempio di un tributo che avresti voluto nell'arena?"
"Sicuramente Gale degli Hunger Games originali! Penso sarebbe stato interessante vedere come sarebbe stata la sua prima esperienza in un'arena"
"Il sadismo l'hai ereditato da qualcuno o l'hai acquisito col tempo?...Ok giuro che questa domanda l'ha fatta uno sponsor, io non centro nulla! Quindi se stai pensando ad una seconda edizione dei giochi, pensa a loro, non a me!" ironizzò lui indicando gli sponsor.
Ice sorrise.
"Come mai tutti credono che sia fredda e sadica?" disse con sguardo complice a Caesar.
"Temo che l'organizzare un Hunger Games non abbia aiutato!" rispose lui scherzoso, suscitando le risate di molti, compresa la presidentessa.
"Ok, ho capito...la prossima cosa che organizzerò saranno le Olimpiadi della pace, contenti?"
Caesar rise: "Questo si che é un evento a cui vorrei offrirmi come tributo!"
"...oppure un Nonary Game...pure quelli sono 'pacifici' o no?" disse lei con un'espressione compiaciuta.
Caesar sbiancò: "No...decisamente preferirei partecipare alle Olimpiadi della pace! Ma se ti serve un intervistatore per il Nonary, pensami!"
Ice rise nuovamente.
"Bene, grazie presidentessa per aver risposto gentilmente alle nostre domande! Ma adesso direi che é il momento dei nostri cari tributi, iniziamo dal primo distretto: facciamo entrare Hermione e Draco!"
I due entrarono e si sedettero sulle due poltrone posizionate di fronte a Caesar e Ice.
"Benvenuti! Bene Draco, tu sei stato il più votato nella mietitura tra i maschi di questa edizione, come ci si sente ad essere un favorito? Te lo aspettavi?"
"Sono un Malfoy e un purosangue, era ovvio che scegliessero me!"
Questa frase fece alzare gli occhi al cielo di Hermione.
"Draco, spieghiamo bene ai nostri sponsor: voi siete maghi giusto? Cosa intendi con purosangue?"
Draco usò un tono glaciale e seccato, come se stesse spiegando qualcosa di ovvio.
"I purosangue sono maghi nati da un mago ed una strega, quelli nati invece da un mago e un babbano, sono detti Mezzosangue" pronunciò quest'ultima parola come se fosse una malattia "Ah dimenticavo i babbani sono quelli che voi definireste 'persone normali', senza poteri insomma! Infine ci sono i nati babbani" rivolse uno sguardo di disprezzo a Hermione "quelli come lei, con entrambi i genitori babbani!"
Hermione lo fissò furiosa: odiava quel termine per indicarla, era considerato dispregiativo nel suo mondo, soprattutto nel modo in cui lo stava dicendo Draco.
"Oh fantastico Malfoy, davvero ottimo lavoro! Se prima gli sponsor volevano supportarci, grazie al tuo encomiabile comportamento, non lo faranno più!"
"Fino a prova contraria, Granger, sono stato io il più votato tra noi due, ma se vuoi dire qualcosa accomodati pure sapientona!"
"Ok mi é parso di capire che tra voi due non scorre proprio buon sangue! Ne approfitto per porvi una domanda che era stata fatta da un'altro sponsor: Se avreste potuto scegliere un'altro compagno tra i tributi estratti chi avreste scelto?"
"Chiunque dimostrasse un minimo più di intelligenza o umanità di lui!" brontolò Hermione.
"Meno male che ero io quello scontroso!" la punzecchiò lui "Io avrei scelto qualcuno di potente di sicuro! Come l'uomo del distretto 7 ad esempio...quello é uno che decisamente non penso vorresti avere come nemico!"
Caesar rise.
"So che voi di diversi distretti ancora non vi conoscete, ma ti assicuro che se lo conoscessi, non lo vorresti avere come alleato. E' uno che si fa pochi amici!"
"A quanto pare é una caratteristica dei migliori!" ironizzò lui, alludendo a se stesso, cosa che fece nuovamente alzare gli occhi al cielo ad Hermione.
"Mio caro Draco, ho un'altra domanda per te: c'é qualcuno che ti aspetta nel tuo distretto? E per qualcuno, intendo qualcuno di speciale!"
"No" rispose immediatamente lui, con tono freddo. Ma abbassò leggermente gli occhi, Hermione lo fisso dubbiosa, sembrava quasi che la cosa lo dispiacesse...impossibile, Draco non era di certo un sentimentale!
"Non mi dirai che é perché é qui presente...no, perché mi é già capitato!" disse Caesar ironico, facendo ridere molte persone tra il pubblico.
"Assolutamente no!" protestò lui arrossendo, seccato di una tale battuta.
"Le regole della scuola sono niente magia fuori da Hogwarts...come farete?"
"Dal regolamento sono esclusi casi eccezionali, e questo sicuramente lo é!" rispose prontamente Hermione.
"Hermione tu sei una studentessa modella ad Hogwarts: conosci moltissimi incantesimi e sei l'alunna migliore della scuola dico bene?"
Lei arrossì.
"Non so se sono la migliore...ma diciamo che credo che lo studio accurato possa rivelarsi indispensabile in certe situazioni. Spero davvero che mi aiuterà in questa!"
"E' quello che vi auguro ad entrambi! E ora, forza, mostrate agli sponsor cosa sapete fare!"
Disse emozionato Caesar indicando il contenitore delle armi posto in fondo al palcoscenico.
"Qualcosa che serva giusto a dare un'idea...non vorrete far esplodere il palcoscenico spero! Ci sono ancora 22 tributi che vorrebbero esibirsi!" aggiunse Ice, con pungente ironia.
I maghi si recarono all'espositore delle armi e presero ognuno, rispettivamente, la propria bacchetta.
Hermione fece vorticare la sua e urlò l'incantesimo: "Wingardium Leviosa"
Una serie di coltelli si alzarono dalla mensola e si misero a volteggiare in aria al comando della ragazza.
Draco puntò verso di lei e disse: "Expelliarmus"
In un attimo Hermione sentì la bacchetta che gli schizzava via dalla mano, i coltelli, che erano sospesi prima in aria dal suo incantesimo, caddero a terra in un attimo.
La ragazza fissò Draco con rabbia e indignazione. Lui le accennò un sorriso furbo.
"Che c'é? Dovevamo mostrare cosa sapevamo fare no? Cosa meglio di un incantesimo di disarmo?"
Lei si avvicinò con passo rabbioso verso di lui e gli sussurrò: "Malfoy giuro che se morirò in questo gioco, tu lo farai prima di me!"
Detto questo posò la sua bacchetta, come richiesto da Ice, corse verso l'estremità del palcoscenico, dove la aspettavano le persone che conosceva per l'ultimo saluto. Erano Ron e Harry, i suoi migliori amici. Li abbracciò entrambi contemporaneamente.
"Volevano venire anche altre persone, ma ci hanno detto che non potevamo essere più di due..." affermò Harry.
"Mi mancherete ragazzi!"
"Hermione non dirlo nemmeno per sogno: sei la più sapientona al mondo, sei una strega potentissima, li sconfiggerai tutti in un attimo! Se fosse stato Ron al tuo posto avrei avuto i miei dubbi...ma dato che sei tu, sono sicurissimo!"
"Grazie Harry!" disse ironicamente Ron fissandolo di traverso, cosa che fece ridere Hermione.
I due iniziarono a scambiarsi frecciatine, ma qualcos'altro attirò la sua attenzione.
Era Draco.
Era poco distante da loro, ma l'unica persona venuta a salutarlo era suo padre. Non erano venuti nemmeno i suoi amici serpeverde! Non riuscì a sentire cosa si stessero dicendo, ma le loro espressioni non erano per niente rassicuranti.
Draco fissava suo padre: sembrava imbarazzato, come uno che cerca di rimanere serio e distaccato nonostante la situazione. Era venuto solo lui...nemmeno Tyger e Goyle erano venuti a salutarlo.
"Draco, sei un Malfoy, un serpeverde e un mangiamorte...ce la farai sicuramente, cioé devi farcela, non vorrai macchiare il nostro buon nome vero?"
Le trovò curiose come ultime parole da parte di un padre, che forse, non avrebbe più rivisto suo figlio.
"Non ti deluderò" si limitò a rispondere lui.
Voltandosi per andare via Draco non notò che il padre sembrava volesse dirgli altro.
Parole che non riuscì a pronunciare.
Ice disse che il tempo a loro disposizione era finito.
Hermione fissò Harry e Ron negli occhi con sguardo incerto.
Poi fece una cosa che nemmeno lei si aspettava: diede un velocissimo bacio a Ron, si girò e corse via.
Non sapeva perché lo avesse fatto, probabilmente perché sapeva che quella era forse l'ultima volta che li avrebbe visti. Ma se ne pentì subito: era diventata rossa paonazza e aveva azzittito l'intero pubblico degli Hunger Games.
Si sorprese nel vedere Draco che la stava aspettando.
Fantastico. A quanto pare anche lui aveva assistito al bacio: non bastava che lei partecipasse a quel gioco, ora si sarebbe dovuta sorbire tutte le sue battutine acide su loro due!
Ma, al contrario di quanto pensasse, Draco non disse nulla. Doveva essere stata davvero una scena imbarazzante per zittire pure lui, o almeno era questo che pensò, prima che due uomini li scortassero verso l'arena.
"Beh, non si può di certo dire che questa edizione sarà priva di emozioni!" disse euforico Caesar, rompendo il silenzio generale "Quindi adesso passiamo subito a intervistare i nostri tributi del distretto 2: Richard Cypher e Cara Mason!"
I due entrarono e si sedettero sulle poltrone: Cara aveva un'espressione calma e soddisfatta.
"Cara, sei il primo tributo che vedo tranquillo in questi giochi, come mai?" le chiese Caesar.
"Semplice: vincerò io! E Richard si intende."
"Non si può dire che tu non sia sicura di te, ma cosa ti da questa sicurezza?"
"Ma li hai visti Caesar? Ragazzini, principessine...ho affrontato orde di soldati da sola, questo sarà uno scherzo!"
"Meglio non sottovalutare mai il nemico Cara...non sappiamo chi abbiamo davanti!" le disse Richard, ma lei lo ignorò, continuando a rivolgersi a Caesar.
"Caesar, se era una sfida di buone maniere tra principessine potevo darti ragione ma, a parte che ho vinto anche quella, questa é una sfida a chi uccide meglio e più velocemente. In questo sono certa di essere imbattibile!"
"Bene, i tributi sicuramente ti dovranno temere a quanto pare! Ma raccontaci di più di te...sei una mord-sith giusto? Spiega ai nostri sponsor cosa significa."
Un sorriso furbo e glaciale si dipinse sul volto di Cara.
"Veniamo scelte da bambine e sottoposte ad un durissimo allenamento, quelle più forti che riescono a sopravvivere, diventano mord-sith. Rifiutiamo e impariamo a cancellare ogni traccia di debolezza: amore, tenerezza, paura, compassione...tutti sentimenti che rifiutiamo perché ci rendono deboli. Fierezza, rabbia, sicurezza, forza: sono questi i sentimenti che abbracciamo perché ci rendono forti. Il nostro potere ci permette di respingere qualsiasi tipo di magia e di rispedirla al mittente. Siamo abili combattenti, usiamo le agiel di solito, ma sappiamo infliggere il più terribile dei dolori con qualsiasi arma. Siamo le guardie giurate di Lord Rahl, io ho riconosciuto Richard come tale, per questo gli ho giurato fedeltà e morirei per lui"
Caesar la fissò senza parole, un po' imbarazzato e intimorito, sforzandosi di sorridere.
Richard si rivolse a lui con un sorriso: "Tranquillo, fa questo effetto a tutti all'inizio, ma se la conosci bene é un'amica fedele e sincera. Anche lei in fondo ha il cuore tenero!"
Cara lo guardò male ad una tale affermazione, ma Caesar si sentì sollevato e cambiò discorso.
"Richard tu invece sei stato scelto come Cercatore della verità, parlaci un po' anche di te!"
"Sono il Cercatore della verità, la storia é un po' lunga ma vi basti sapere che sono un uomo sincero e coraggioso. Come Cercatore ricerco sempre la verità e la giustizia, ho sempre con me la spada della verità, una spada magica con incisa sull'elsa la parola "verità""
"Sai usare altre armi oltre la spada?"
"Sì, asce, pugnali, archi...sono molto versatile!"
"Inutile, immagino, chiedere a te che armi sai usare!" disse rivolto a Cara.
"Sei perspicace per essere un uomo!" rispose lei con la sua proverbiale ironia "Pensane una e la potrei usare per ucciderti prima che tu abbia finito di immaginarmi mentre la impugno!"
"Interessante. Richard credo tu sia fortunato ad averla come alleata...di certo non vorrei essere nei panni degli altri tributi!"
"Questo é sicuro!"
"Ma Richard, so che nel tuo distretto hai qualcuno di speciale...qualcuno che ha provato ad offrirsi come volontaria al tuo posto alla mietitura!"
"Kahlan, lei é una depositaria. Il nostro amore é da sempre impossibile, ma questo non ci ha mai fermato fino ad adesso e nemmeno questa situazione lo farà: io amo Kahlan e tornerò da lei! Troveremo un modo per stare insieme per sempre"
"Mi hai commosso, te lo auguro con tutto il cuore Richard! Ora però é arrivato il momento...mostrateci pure cosa sapete fare!"
Richard prese la sua spada tra le armi esposte, si guardò intorno, meditando su cosa potesse fare, poi il suo sguardo si posò su di un cesto di frutta. Prese qualche frutto, li lanciò in aria e li tranciò di netto con la spada, dividendoli in perfette metà, generando non pochi applausi tra il pubblico.
Cara si diresse subito verso le sue agiel, ma fu interrotta dalla presidentessa.
"Basterà che ci spieghi cosa puoi fare con quell'arma. Non usiamo sacrifici umani per il test!"
Cara, dispiaciuta di non poter usare le sue armi, torno di fronte ad Ice e Caesar e, con un sorriso soddisfatto,disse: "Le agiel sono armi potentissime: al solo contatto qualsiasi uomo inizia a provare un dolore insopportabile. Le mord-sith vengono allenate con queste armi, ed imparano quindi ad impugnarle. Anche il più forte e coraggioso degli uomini si piegherebbe sotto il suo uso, dopo qualche minuto di solito mi implorano di ucciderli!"
"Grazie della spiegazione, credo che per gli sponsor basti...potete andare a salutare i vostri cari"
Erano presenti Kahlan e Zedd, i loro compagni di viaggio. Sembravano molto preoccupati, soprattutto lei. Richard li abbracciò, Cara si limitò a salutare entrambi con un accenno di sorriso.
"Oh non é venuto Darken Rhal?" chiese, evidentemente ironica, dato che era il loro acerrimo nemico.
"Pensavi che sarebbe venuto a salutarti dopo che lo hai tradito?" chiese Zedd.
"Ma io pensavo venisse per Richard, di certo non per me. In fin dei conti fa parte della TUA famiglia!"
"Spiritosa! Le uniche persone che reputo della mia famiglia sono qui presenti!" rispose lui, fissando i suoi amici, ma soprattutto Kahlan.
Ma Kahlan e Zedd erano il ritratto della preoccupazione soprattutto lei sembrava sul punto di piangere.
"Su, cosa sono quelle facce? Tranquilla Kahlan, ti riporterò il tuo amato Richard in un baleno e senza nemmeno un graffio ok?"
"Cara, non la prendere troppo alla leggera...ricorda: non c'é mai nulla di facile!" disse Zedd.
Lei alzò gli occhi al cielo a quelle parole.
"Maghi! Voi e le vostre stupide regole del mago! Comunque io penso proprio che mi avvio...Richard ti aspetto di là!"
"Vi saluto anche io, buona fortuna ad entrambi!" disse Zedd, allontanandosi.
Lo avevano fatto per lasciarli qualche secondo da soli...per quanto stare in piedi davanti ad un pubblico potesse essere considerato 'stare da soli'. Ma entrambi non ci fecero caso, si strinsero l'uno all'altra in un abbraccio fortissimo, poi Richard, afferrò il viso di Kahlan tra le sue mani e la fissò dritto negli occhi, a pochi centimetri dal suo viso.
"Richard io non posso vivere senza di te, tu devi assolutamente tornare o io non so cosa potrei fare!" disse lei singhiozzando.
Richard le carezzò dolcemente il viso asciugandole le lacrime.
"Non devi preoccuparti Kahlan, io ti amo e farò qualsiasi cosa per tornare da te. Ed io tornerò: ci hanno già tenuti divisi altre volte, ma non ha mai funzionato! Perché noi ci apparteniamo!"
I due si scambiarono un bacio appassionato, poi Ice tossicchiò per ricordare loro che il tempo a disposizione era finito.
"Devo andare" le sussurrò lui.
A malincuore, Kahlan lasciò lentamente la presa su di lui.
"Torna presto!"
Richard annuì, rivolgendole un dolcissimo sorriso, prima di sparire nella stessa direzione di Cara.
"Che serata gente! E siamo solo ai primi distretti! Vediamo subito cos'altro ci aspetta, facendo entrare i tributi del distretto 3: Rapunzel e Gothel!"
Le due si misero a sedere, Caesar non poté fare a meno di notare i capelli della ragazza perché erano decisamente lunghi. Forse lunghi era quasi un eufemismo, arrivavano fino a terra come uno strascico!
"Non vorrei essere indiscreto ma...cara hai litigato col parrucchiere o cosa?" chiese lui.
Rapunzel arrossì.
"Io non li taglio mai cioé io non...vorrei ma...insomma..."
"Ehi, tranquilla! Non volevo metterti in difficoltà. Capisco la tua agitazione" si avvicinò alla ragazza e le sussurrò (sempre in modo che tutti potessero sentire) "La verità é che ero un po' geloso, hai dei capelli davvero FAVOLOSI!"
Rapunzel ridacchiò.
"Cosa ne pensate del fatto di essere state scelte proprio voi?"
A quella domanda fu Gothel a rispondere immediatamente, impersonando la maggiore disperazione che riuscisse ad esprimere.
"E' una cosa orribile! Hanno scelto me e la mia povera Rapunzel...il mio piccolo fiore delicato! Sapete che lei non é quasi mai stata nel mondo esterno? Come farà? Come farei senza di lei? Lei é la fonte della mia giovinezza lei é...ehm sì, insomma, nessuno doveva scegliere lei. Nessuno doveva scegliere ME!"
"Fammi capire Rapunzel...tu non sei quasi mai uscita di casa?" chiese curioso Caesar.
"No...Gothel ha detto che lo fa per il mio bene. Nel mondo esterno ci sono cose orribili...e a quanto pare aveva ragione! Non le ho mai disobbedito, tranne una volta...ma poi sono stata portata qui..."
Gothel la fulminò rabbiosa.
"Ok, la situazione si sta scaldando...che dite di mostrarci cosa sapete fare?"
Gothel si alzò, prese un pugnale, molto simile a quelli sacrificali, mostrò qualche mossa e spiegò che il suo forte era la furtività.
Toccò poi a Rapunzel...fissava le armi interdetta: non ne sapeva impugnare nemmeno una in effetti e doveva fare colpo sugli sponsor, ma come?
Sapeva che non avrebbe dovuto, ma decise di farlo. Prese un coltello e si fece un taglio sulla mano, poi vi avvolse intorno i capelli ed iniziò a cantare. I capelli dorati diventarono luminosi e in un baleno la ferita scomparve, lasciando sbigottiti molti degli spettatori.
Gothel sembrava furiosa.
"Cosa diavolo ti viene in mente? Ora tutti sanno del tuo potere! Quante volte ti ho detto di non mostrarlo a nessuno?"
"Ma ecco io...credevo fosse l'unico modo per piacere agli sponsor...Caesar ha detto di mostrare cosa sapevamo fare..."
Sembrava che Gothel stesse per dire qualcosa, ma Caesar la interruppe.
"Hai fatto bene Rapunzel, sono sicuro che molti saranno rimasti impressionati! Ma adesso é ora di salutare i vostri cari"
Entrambe si diressero all'estremità del palco, ma c'era una sola persona ed era venuta per Rapunzel.
"Flynn sei venuto?" chiese lei, felice di vederlo.
"Non potevo non venire: avevamo un patto no? Ed é ancora valido. Appena tornerai ti accompagnerò a vedere quelle luci. Promesso!"
"Oh Flynn grazie!" disse lei, abbracciandolo, il che lo lasciò un po' in imbarazzo.
"Sono sicuro che ce la farai, fatti forza ok?"
Lei annui, lo salutò, per poi dirigersi verso l'uscita dove erano andati gli altri tributi. Prima di fare lo stesso, Gothel sussurrò qualcosa al ragazzo.
"Se anche torneremo vive, SCORDATELO di rivederla!"
Poi sparì anche lei nella stessa direzione di Rapunzel.
"Facciamo entrare i tributi del distretto 4: Ade e Filottete!"
I due entrarono e si sedettero ai loro posti.
"Filottete, tu sei un satiro giusto? Non ne avevo mai visto uno!"
"No bellezza, sono un centauro...ma certo che sono un satiro!"
"Mi sembra ovvio: uno ha di fronte il dio dei morti e quello che gli preoccupa di più é dire 'toh, un satiro!'...certo che é perspicace il ragazzo!" disse ironico Ade.
Caesar rise un po' imbarazzato e probabilmente anche un po' preoccupato.
"Volevo lasciare il meglio a dopo...comunque, chi si occuperà degli inferi in tua assenza?"
Ade alzò gli occhi al cielo, quasi disgustato alla sola idea che altri svolgessero il suo lavoro, soprattutto perché li riteneva dei totali incapaci.
"Pena e Panico, dei demonietti al mio servizio! Spero non combinino guai inenarrabili in mia assenza"
"Sapete usare armi? Volete mostrarci cosa sapete fare?"
"Io so usare qualche arma, sono molto agile nello scalare le rocce date le mie zampe, ma la mia specialità é allenare grandi eroi. Achille, Perseo e soprattutto Ercole! Tutti sono diventati grandi grazie a me!" si vantò Filottete.
Al sentire il nome di Ercole, Ade mostrò una faccia disgustata, al solo pensiero dell'eroe che aveva infranto i suoi piani tempo fa.
"Io sono Ade, il dio dei morti! Di solito non spreco il tempo in battaglia, quindi la forza bruta non é il mio forte, ma so usare qualche arma. In compenso adoro ingegniarmi in piani, devo dire a dir poco divini! Stipulo spesso contratti come dire...vantaggiosi!" disse il dio della morte, con un ghigno malvagio.
"Bene, se non volete mostrarci altro, potete salutare i vostri cari!"
Filottete trovò Hercules e Megara ad aspettarlo.
"Ehi, Fil! Mi spiace che non sia stato scelto io...li avrei potuti battere benissimo!" disse Hercules.
"Lo so campione tranquillo! Ma piuttosto Meg...non mi aspettavo che tu venissi qui!"
"Oh andiamo, nessuno si merita di partecipare ad un gioco simile...nemmeno tu mezzo montone! Bé forse Ade un pochino sì!"
Filottete sorrise alla battuta della ragazza, ma poi tornò serio e triste.
"Per sicurezza vi dico addio, statemi bene ragazzi!"
"Oh andiamo Fil, tu puoi vincere questo gioco ne sono sicuro!"
"Guardiamo in faccia alla realtà ragazzo: sono quello che ha meno possibilità di sopravvivere qua dentro! Ma ti prometto che farò del mio meglio per restare vivo!"
I tre si abbracciarono e poi salutarono Fil, prima che lui andasse via.
Intendo Ade stava parlando con Pena e Panico.
"Allora ragazzi, vi ho lasciato un foglio con le istruzioni precise, da seguire alla LETTERA, siamo intesi? No perché ho qualche dubbio sulla vostra capacità di carpire il significato delle parole, dopo la vicenda con Ercole, soprattutto quello di 'morte'!"
"Ma certo, si fidi di noi!"
"Non vorrete farmi arrabbiare vero?"
"Ade arrabbiato?"
I due deglutirono al solo pensiero.
"No capo, può stare tranquillo!"
"Sarà meglio per voi!" disse Ade, per poi andare via.
"Qualcosa mi dice che quando tonerà, Ade si arrabbierà molto con noi!" disse tremante Pena, rivolto a Panico.
"Se tornerà...se!" affermò Pena ed entrambi ridacchiarono con un ghigno maligno.
"E' giunto il momento del distretto 5, quello dei nostri affezionati Hunger Games originali. Facciamo entrare Finnik Odair e quella che oramai saprete essere la mia preferita: Katniss Everdeen!"
Entrambi entrarono e si misero a sedere, Katniss si sforzò di sorridere, anche se odiava l'idea di essere ancora lì, per la terza volta! Di solito c'era Peeta con lei e di solito era lui a parlare anche per lei e farsi simpatico per gli sponsor. Risultare simpatica non era di certo il suo forte, sperò vivamente che Finnick potesse risolvere la situazione.
"Ecco qui i miei cari tributi! Conosco bene entrambi, infatti tutti e due avete già partecipato a ben due edizioni dei giochi, ma come si dice: non c'è due senza tre a quanto pare!"
Katniss si sforzò di sorridere alla sua battuta.
"Nonostante io sia molto contento di vedervi qui, devo ammettere che in questa edizione un po' mi mancheranno gli sfortunati amanti del distretto 12! Peeta era molto simpatico nelle interviste, ma soprattutto possiamo dire che ci sorprendeva sempre! Finnick tu non hai qualche stravolgente rivelazione da farci?"
"Temo proprio di no!" rispose lui con un gran sorriso.
Katniss tirò un sospiro di sollievo nel vedere che almeno lui riusciva a fingersi divertito.
"Katniss gli sponsor ti chiedono se ti saresti offerta volontaria al posto di Peeta"
"Sì" disse, senza pensarci su. In realtà non ne era sicura al cento per cento, odiava l'arena, era il luogo che ogni notte ospitava i suoi peggiori incubi. Ma sicuramente Peeta si meritava più di lei di vivere ed era felice che questa volta non fosse stato scelto, anche se si sentiva strana senza lui al suo fianco in questa edizione.
"Siete entrambi reduci da ben 2 edizioni dei giochi, siete allenati e pronti a molte sfide. Avrete un bel vantaggio nell'arena! Ma ora mostrateci pure le vostre abilità!"
"Katniss, nel caso tu te lo stessi chiedendo...no! Non è valido tirare una freccia contro la presidentessa, anche perché ogni volta che andate alle armi si attiva un campo di forza tra noi e voi...così tanto perché tu lo sappia!" puntualizzò Ice rivolta alla ragazza.
Katniss finse un sorriso, Finnick prese tra le armi il suo tridente, con tre punte molto affilate.
"Vengo da un distretto dedicato alla pesca: sono molto agile in acqua, so usare quasi tutte le armi, ma la mia preferita è questa! Usandola potrei pescare qualsiasi tipo di pesce e anche, si ecco...uccidere se necessario!"
Finnick mostrò al pubblico qualche mossa, nel frattempo Kutniss appese un pannello al muro, vi dipinse qualcosa con un olio, poi prese il suo arco.
Dalla faretra sfilò una freccia esplosiva e la scagliò al centro del pannello colpendolo in pieno centro, l'olio si infiammò, mostrando la scritta sul pannello che citava "Ho già sciolto la neve col mio fuoco, questa volta scioglierò anche il ghiaccio"
Fece un leggero inchino verso il pubblico.
"Grazie per la vostra considerazione" detto questo, posò l'arco e corse a salutare i suoi cari.
C'erano Peeta, Haymitch e Gale.
"Dolcezza, a quanto pare non riesci proprio a stare lontana dai guai!" disse Haymitch.
"A quanto pare sono i guai che non ne vogliono sapere di stare lontani da me!" borbottò lei.
"Effie e la tua famiglia ti salutano, purtroppo solo due di noi potevano venire...io sono riuscito ad intrufolarmi solo perché una sola persona ha chiesto di vedere Finnick!" disse Gale "Ma c'é una cosa che devi avere!"
Haymitch prese qualcosa dalla tasca e gliela fissò alla maglia: era la sua spilla della ghiandaia imitatrice.
"Mi raccomando, resta VIVA!"
"Farò del mio meglio...grazie!"
"Katniss, qui non é come i 75esimi Hunger Games, questa volta non abbiamo accordi con nessuno. Lo so che per te sarà difficile, ma trovati degli alleati, magari non proprio i più deboli e strani come al tuo solito! Ho una brutta sensazione su questa edizione"
"Ci proverò"
Peeta si avvicinò a lei.
"Dovrei esserci io con te!"
"No Peeta meglio così"
"Katniss tu DEVI tornare, promettimelo"
"Farò del mio meglio"
Perché tutti continuavano a non crederci quando lo diceva?
"Non é abbastanza, devi tornare da me!"
Detto questo la baciò, non se lo aspettava ma era contenta che lo avesse fatto. Non aveva idea se l'avesse potuto rivedere, in caso quello era un buon modo per dirsi addio.
Finnick stava parlando con Annie, tra loro due le cose erano complicate, anche lei era una vincitrice, ma i giochi avevano avuto un brutto effetto su di lei e da allora non era più la stessa. Questo non importava a lui.
"Ti amo, tornerò per te, ma qualunque cosa succeda, sappi che ogni mio pensiero in quell'arena sarà rivolto a te!"
Le diede una leggera carezza sul viso e poi, insieme a Katniss, se ne andarono dagli uomini che li avrebbero scortati all'arena.
"Signore e signori diamo il benvenuto ai due ragazzi del distretto 6: Hiccup e Astrid!"
I due entrarono e si sedettero.
"Salve ragazzi, se non erro voi siete vichinghi giusto?"
"Esattamente!" rispose fieramente Astrid.
"Quindi combattere, uccidere, usare armi da guerra, tutto ciò per voi é normale giusto?"
"Ovviamente"
Caesar guardò pure Hiccup, come ad aspettarsi anche una sua conferma.
"G-già...una passeggiata..." disse lui, con tono davvero poco convinto.
"Ho saputo che hai una gamba offesa...mi dispiace molto"
"Sì, é una lunga storia..."
"Vedo che hai una buona protesi l'hai fatta tu?"
"Già, sono l'assistente di un fabbro e gli ho fatto qualche modifica io...mi permette di correre, non ho molti problemi diciamo"
"Sei il figlio del capo tribù, uno tra i più possenti vichinghi del tuo villaggio, ti senti il suo degno erede?"
"Ehm...ecco io...sì...forse..."
Astrid lo squadrò.
"Scusalo Caesar, é un po' emozionato ed enormemente modesto. E' il vichingo più coraggioso che conosca. Sono sicura che insieme vinceremo!"
"Ve lo auguro ragazzi! Ma ora sono ansioso di vedere di cosa siete capaci...vi va di mostrarmelo?"
"Certo Caesar!"
I due si avviarono verso le armi, Hiccup ne approfittò per bisbigliare qualcosa ad Astrid.
"Che cosa fai Astrid? Lo sappiamo entrambi che sono l'opposto di mio padre. Io odio combattere, non penso che potrei mai uccidere qualcuno e poi sono gracile, hai visto i tipi forzuti degli altri distretti? Non ho speranze!"
"Cosa stai facendo tu Hic! Gli sponsor ti stanno osservando. Pensi che salverebbero mai uno che afferma di essere uno smidollato?"
"Potevi almeno evitare di mentire sul mio conto"
"Ma io non ho mentito Hic!" gli disse lei sorridendogli, cosa che fece arrossire Hiccup "Ora fagli vedere chi sei, so che ce la puoi fare!"
Astrid prese un'ascia e la maneggiò agevolmente, come se fosse una leggera piuma. Mirò a due manichini e con pochi colpi netti moncò loro testa e braccia, senza problemi.
Fantastica. Se fosse stato uno sponsor sicuramente Hiccup avrebbe salvato lei e questo tralasciando il fatto che per lui era pure bellissima.
Ma quello non era il momento di fantasticare: Astrid credeva in lui e nelle sue capacità e non voleva deluderla. Vide gli occhi di molte persone che lo fissavano ansiose di vedere cosa sapesse fare, col cuore che gli martellava in petto, prese il suo pugnale e tentò un attacco in corsa verso uno dei manichini, tirò con forza il pugnale, ma non andò come se lo era immaginato: qualcosa a terra lo fece scivolare e in un attimo si ritrovò a terra a pancia all'aria, il coltello, lanciato da lui stesso, si conficcò a terra, a pochi centimetri dal suo viso.
Si sentì inondare dalla vergogna quando il pubblicò iniziò a ridere a crepapelle.

Tanto valeva uccidersi subito!
Pensò mestamente tra sé, almeno si sarebbe risparmiato di coprirsi di ridicolo.
Ma vide la mano di Astrid tesa verso di lui, la afferrò e lei lo aiutò a rialzarsi, poi si rivolse al pubblico e urlò: "Lui ha addestrato un drago!"
Le risate cessarono. Tutta l'attenzione della folla adesso era rivolta a loro due.
"Non solo ha addestrato un feroce drago, ha addestrato il più raro e temuto drago mai esistito, inoltre ha anche insegnato molti di noi a farlo. Grazie a lui molti vichinghi adesso hanno il loro drago personale!"
Gli sponsor fissarono Hiccup, ma questa volta con sguardo interessato. Bisbigliarono qualcosa tra loro, qualcosa che i due non riuscirono a sentire.
Astrid si rivolse nuovamente al ragazzo.
"Andiamo! I nostri amici ci stanno aspettando!"
Lui la bloccò per un braccio e le sussurrò: "Grazie!"
Lei ricambiò con un sorriso, poi posarono entrambi le armi e andarono dai loro amici. Erano i loro più cari amici: Moccicoso, Gambadipesce e i due gemelli.
"Forza ragazzi ce la farete sicuramente, per voi sarà una passeggiata!" disse Testaditufo.
"Ehi, quella battuta volevo dirla io!" sbuffò sua sorella.
"Oh scusami non sapevo fossi la principessina delle battute e che non fossi capace di inventarti qualcosa di diverso!"
"Sei tu che mi hai rubato la battuta perché non sei capace neanche di pensare!"
I due iniziarono a litigare come al solito. Gambadipesce si avvicinò a loro, sembrava molto nervoso.
"Ragazzi, non vorrei dirvelo ma le probabilità di sopravvivere a questo gioco..."
Quelle parole già iniziarono a preoccupare Hiccup, Astrid se ne accorse, quindi lo interruppe.
"Penso che un: 'buon fortuna' possa bastare!"
"Ok...buona fortuna allora ragazzi!"
Moccicoso si avvicinò ad Astrid e le disse: "Astrid, tu DEVI tornare! Se lo farai, quando tornerai ti prometto che ti concederò un appuntamento!"
"Un 'bentornata' mi basterà!" rispose prontamente lei, abituata alle lusinghe del ragazzo.
Li salutarono tutti, poi i due tributi si diressero verso l'uscita. Hiccup sussurrò qualcosa ad Astrid.
"Grazie ancora per quello che hai fatto, ma io non penso di potercela fare!"
"Che diavolo dici Hic, tu sei intelligente, coraggioso, sono sicura che ce la farai, smettila di sottovalutarti!" rispose lei, questa volta leggermente alterata.
"Non mi riferisco a questo...mi riferisco all'uccidere: non sono stato capace di uccidere un drago, pensi che io riesca ad uccidere un essere umano?"
"A volte con gli umani é più facile, non tutti sono puri e innocenti. La maggior parte di loro non ti darà il tempo di pensarci su, quindi non darglielo nemmeno tu! Sono sicura che non si faranno tante remore"
Hiccup fissava dubbioso il pavimento.
"Davvero tu non avrai nessun problema?" chiese imbarazzato.
Sapeva che Astrid era molto più abile di lui in battaglia: ne aveva combattute molte, ma la conosceva e lei era una brava ragazza, non avrebbe ucciso senza pietà gente che non lo meritava.
"Non ho detto che sarà facile... ma vedi Hic, si tratterà di noi o di loro la dentro. E io farò tutto il possibile perché si tratti di noi!" 

 

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 Angolo autrice:  Ecco finita la prima parte delle interviste! Ho deciso di dividerle a metà a causa della lungezza. Scusate la lentezza nel postare questo capitolo, ma apparte che é stato faticoso da scrivere, ho avuto poco tempo per scriverlo a causa dello studio!
Gestire 24 personaggi non é facile, cerco sempre di rispettare il loro carattere e di renderli il più introspettivi possibile. Ditemi voi se ci sono riuscita e se il capitolo vi é piaciuto!
Come al solito se avete consigli diteli pure! Cerco sempre di migliorare!
Ci sono delle citazioni nel testo: Ice parla di 'Nonary Game' si riferisce ad un gioco dove vengono scelte 9 persone che vengono obbligate a partecipare e a rischiare la loro stessa vita. Il nonary game é presente nel videogioco ''999 nine hours nine persons nine doors'', se avete un nintendo ds vi consiglio assolutamente di provarlo!
Altra citazione la fa Cara, parla di una gara di buone maniere tra principesse. Si riferisce all'episodio "La principessa" del telefilm, dove viene obbligata a fingersi una principessa nobile e educata e partecipare ad una gara a chi fosse la moglie ideale per un principe, per dare il tempo ai compagni di salvare Kahlan nelle segrete. E' uno dei miei episodi preferiti della serie e mi fa morire dal ridere, dovevo citarlo per forza!
Se ci sono altre frasi che non vi sono chiare perché non conoscete alcuni personaggi, o se volete altre precisazioni su alcuni di loro, chiedete pure a me!

Cosa potete fare adesso:  Per il prossimo capitolo potete: 

   - suggerire domande che volete vengano fatte ai singoli tributi rimasti durante le interviste (se vorreste chiedere o sapere qualcosa in particolare su di loro)
   - suggerire idee per l'arena, spiegando come sarebbe la vostra arena ideale per questa nuova edizione degli Hunger Games, chissà gli strateghi potrebbero prendere spunti da voi!
   - suggerire agli strateghi già delle trappole o ostacoli che vorreste che venissero posizionati nell'arena durante i giochi (potete inventare ostacoli, veleni, ibridi, trappole, ecc) oppure anche suggerire creature o ostacoli di vario genere presi dai mondi dei tributi scelti ( es: potete proporre creature o pozioni dal mondo Harry potter o altre cose dai mondi degli altri distretti estratti) insomma fate lavorare la vostra fantasia e perché no, anche il vostro lato diabolico! (potrete farlo anche in seguito)

Inoltre vi ricordo il nostro gruppo ufficiale facebook, https://www.facebook.com/groups/301034680059219/
dove in questi giorni posterò ulteriori informazioni sui tributi estratti! Potrebbe essere un ottima occasione per voi per conoscerli meglio, soprattutto quelli di cui sapete poco. Inoltre nel gruppo verranno postate anche scelte in anteprima e nuove info, se potete iscrivetevi!

Per qualsiasi domanda o dubbio chiedete pure!

 

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Capitolo 4
*** Ancora interviste ***


mietitura


"Signore e signori, abbiamo intervistato già metà dei tributi, il tempo passa in fretta quando ci si diverte, non trovate?" chiese retoricamente Caesar rivolto al pubblico "Ma basta indugi, facciamo entrare i tributi del distretto 7: Mulan e Shan Yu!"
I due entrarono e si sedettero sulle poltrone rosse.
"Mia cara Mulan, so che sei una donna molto coraggiosa. Devo dire che la tua storia mi ha commosso parecchio! Se non sbaglio tu ti sei finta un uomo e sei entrata nell'esercito, solo per salvare tuo padre! Poi, ad un certo punto, sei stata scoperta, rischiando la morte. Ma alla fine hai salvato l'intera Cina e persino l'imperatore si é inchinato al tuo cospetto!" disse Caesar.
"Sì, più o meno é andata così!"
"Penso che siamo tutti onorati di averti qui!"
"Oh, grazie!" rispose lei, leggermente imbarazzata.
"Gioisci finché puoi Mulan, perché quando entreremo nell'arena sarà l'ultima cosa che potrai fare. Soprattutto dopo che ti avrò spezzato le braccia!" esclamò Shan Yu con un sorriso diabolico.
"Bé, dire che non andate d'accordo penso sia un eufemismo. Credo ce l'abbia ancora con te perché hai sconfitto la sua armata unna!" disse Caesar rivolto a Mulan.
"A quanto pare!" rispose lei, ricambiando lo sguardo di intesa con l'intervistatore.
Ma la cosa fece arrabbiare Shan Yu che tuonò: "Non mi hai battuto lurida ragazzina, hai imbrogliato!"
"So che per te sarà difficile capirlo dato che non ne fai uso spesso...ma usare l'intelligenza non vuol dire imbrogliare!"
"Ok, vedo che gli animi si stanno scaldando! Dato che evidentemente entrambi non vi sopportate molto, ne approfitto per fare anche a voi una domanda di uno sponsor: se avreste potuto scegliere un'altro compagno tra i tributi estratti chi avreste scelto?"
"Premesso che a mio parere un qualsiasi altro compagno sarebbe stato meglio di lui, credo che avrei scelto la ragazza del distretto 12... Annabeth mi pare... lei sì che sembra una che usa l'intelligenza e non solo la forza bruta!"
"Io a differenza di questa ragazzina non ho bisogno di alleati e comunque nessuno di quei bambocci mi sembrerebbe un valido combattente!"
"Attento Shan Yu, a volte le apparenze ingannano! Comunque Mulan ho un'altra domanda per te da parte di uno degli sponsor: se avessi potuto scegliere avresti preferito come compagno di distretto Shang al posto di Shan Yu?"
"Non augurerei a nessuno di partecipare a questi giochi, figuriamoci a Shang! Se fosse stato estratto lui, sarei stata felice di avere il suo valido aiuto in battaglia, ma se ora mi fosse data la possibilità di scegliere, di certo non lo sostituirei a Shan Yu!"
"Molto onorevole da parte tua! Ma adesso é giunto il momento di mostrarci cosa sapete fare: siete entrambi dei soldati, suppongo sappiate usare quasi ogni tipo di arma, quindi scegliete pure quella che preferite!"
Entrambi si recarono agli espositori delle armi. Mulan osservò attentamente la roba esposta. C'erano armi di tutti i tipi e lei sapeva usarle quasi tutte, ma ciò che la colpì era la presenza di molte altre svariate cose: frutta, corde, reti, bastoncini di legno, bottiglie contenenti liquidi di vario tipo, delle taniche d'acqua e perfino del sapone.
Le venne un'idea, così prese il sapone in una mano e la  sua spada nell'altra, si chinò a terra, dando le spalle a Shan Yu, ed iniziò ad insaponare la parte di pavimento davanti a lei, attenta a non farsi notare da lui.
Nel frattempo Shan Yu prese la sua spada dalla lama ondulata, con un unico colpo possente sgozzò il manichino lì presente, facendogli rotolare via la testa. Si voltò poi verso Mulan, che era ancora accovacciata a terra.
"Ehi, ragazzina che stai facendo?"
Lei si alzò lentamente, poi si voltò verso Shan Yu e con tono di sfida disse "Voglio mostrare a tutti come ti disarmo, puntandoti poi la spada alla gola, quindi fatti sotto!"
"Hai scelto la cosa sbagliata ragazzina, farai solo una figuraccia quando ti ritroverai la MIA spada alla gola"
"Dimostramelo!"
Shan Yu sorrise maligno, impugnò saldamente la spada e corse verso la ragazza. Mulan si mise in posizione difensiva, poi fece un balzò all'indietro, stando attenta ad evitare la parte di pavimento insaponata. Shan Yu alzò la spada, pronto ad affondare un potente fendente contro la ragazza, ma qualcosa rovinò i suoi piani: non aveva notato il pavimento insaponato, quindi scivolò all'indietro non appena ci passò su, ritrovandosi a terra con l'arma a pochi centimetri da lui. Allungò il bracciò per prenderla, ma si ritrovò la spada di Mulan alla gola.
"Chi doveva fare una brutta figura?" chiese orgogliosa lei.
L'uomo si sentì ribollire il sangue dalla rabbia.
"TUUUUUUU MALEDETTA!!!"
Con un possente e furibondo colpo della mano fece volare via l'arma di Mulan, quindi la afferrò per il colletto della maglia.
"Ti pentirai di quello che hai appena fatto, soffrirai così tanto che mi implorerai di ucciderti!"
Ma qualcuno li interruppe.
"Basta così! Niente risse prima dell'arena, sono le regole! Infrangerle non vi piacerebbe credetemi...a meno che non vi piaccia morire si intende!" affermò la presidentessa Ice con un gelido sorriso.
Con un grugnito, Shan Yu lasciò, a malincuore, la presa sulla ragazza.
"Sei stata fortunata ragazzina, ma non potrai esserlo nell'arena, lì nemmeno questi tuoi stupidi giochetti serviranno a salvarti da me!"
Entrambi si recarono dai loro cari: Shan Yu andò da due dei suoi soldati unni, disse loro che sarebbe tornato presto e che avrebbe vendicato i loro compagni morti a causa di Mulan, i due risposero con un ghigno soddisfatto.
Per Mulan erano venuti Shang e Mushu: un minuscolo drago che era diventato il suo spirito guardiano.
Il piccolo drago rosso cercò di infonderle coraggio.
"La mia ragazza! Sei stata incredibile con quel sapone, sono sicuro che Shan Yu non sarà un problema per te e sicuramente batterai tutti, non ho dubbi!"
"Grazie Mushu, lo spero davvero! Ma ho qualche dubbio, devo tenere gli occhi aperti, alcuni di quei tributi hanno qualcosa che non mi convince e la cosa non mi piace!"
Toccava a Shang parlare, ma sembrava non sapesse cosa dire.
"Mulan, tu...ecco io...sei forte...ma non vorrei...cioè io..."
"Shang"
"Stai attenta insomma! Cioè, sei sicuramente il soldato più in gamba che abbia mai conosciuto, ma vorrei solo che tornassi a casa viva"
Mulan gli sorrise, gli diede un leggero bacio sulla guancia, facendolo diventare rosso come un peperone.
"Farò tutto il possibile, promesso!"
Lui ricambio il sorriso, la salutò e a malincuore, la fissò andar via insieme a Shan Yu.
"Facciamo entrare adesso gli sfavillanti tributi del distretto 8: Beatrice Prior e Tobias Eaton!" canzonò Caesar.
I due entrarono e si sedettero ai loro posti. Erano tesi, ma sembravano calmi.
"Allora ragazzi, faccio una piccola spiegazione per i nostri sponsor: nel vostro distretto la popolazione é divisa in cinque fazioni, voi siete entrambi in quella degli intrepidi ovvero soldati coraggiosi, forti e senza paura, che proteggono i cittadini"
"Esatto! Ma entrambi siamo in realtà dei divergenti, ovvero abbiamo dimostrato di avere caratteristiche comuni a più fazioni, il che non é visto molto bene dalle nostre parti! Comunque da quando scegliamo una fazione ci scegliamo un nome nostro, rinnegando il vecchio, quindi se puoi chiamaci Quattro e Tris" rispose Tobias
"Ok, come volete ragazzi, ma ho delle domande per voi! Prima di tutto: cosa vi mancherà di più del vostro mondo?"
"I miei genitori e i miei amici!" rispose Tris.
Quattro sembrò pensarci su, poi affermò con decisione: "C'é una cosa che mi mancherà davvero troppo nell'arena!"
"Cosa?" chiese curioso Caesar.
"La torta al cioccolato!" affermò con faccia seria, scatenando una risata generale "No, davvero, sono serio! Come potrò vivere giorni interi nell'arena, rischiando pure la vita e di non poterla mangiare più?"
"Mi vuoi dire che tenterai di vincere per la torta?" chiese ironico Caesar.
"Assolutamente!" affermò Quattro, il che fece sorridere nuovamente Caesar, che però decise di passare alla prossima domanda.
"So bene che voi siete una coppia, i nostri sponsor chiedono cosa fareste se uno di voi due dovesse morire nell'arena"
"Farò tutto il possibile per stare accanto a Tris e combattere al suo fianco, assicurandomi che non le succeda nulla. Siamo intrepidi e ce la faremo, vinceremo questo gioco! Se lei dovesse morire...non riesco nemmeno ad immaginare quello che farei!"
"Concordo con quello che ha detto Quattro, insieme possiamo vincere qualsiasi battaglia! Ma se a lui dovesse succedere qualcosa starei malissimo, non potrei sopportarlo"
"Tris, devi promettermi una cosa: se mi succedesse qualcosa, tu devi provare comunque a vincere per me, lo farai?"
"Cosa dici Quattro? Non puoi chiedermi una cosa simile"
"Promettimelo, ti prego!"
"Tu puoi promettermi la stessa cosa?"
"Sì..."
"Bugiardo!"
I due si fissarono in silenzio, un silenzio che fu rotto da Caesar.
"Io sono un tipo che si commuove facilmente, quindi scusatemi ma dovrò interrompere il vostro romantico battibecco, oppure finirò per allagare lo spalto!" indicò quindi l'area con le armi "Mostrateci cosa sapete fare! So che essendo intrepidi siete molto abili nel combattimento fisico e nelle scalate giusto?"
"Esatto! Tris che dici se mostriamo loro qualche mossa?"
Lei annuì ed entrambi andarono nell'area delle armi, lui prese un fucile, spiegando che entrambi erano molto bravi con le armi da fuoco, poi si rivolse a Tris.
"Mostragli la tecnica di disarmo!"
Quattro finse di puntare il fucile rapidamente contro di lei, ma Tris, con un'abile colpo della gamba fece volare il fucile dalla sua presa, entrambi tentarono di riprenderlo, ma lei, con una presa fece ribaltare Quattro su se stesso, quindi prese il fucile e lo puntò contro di lui.
Posò il fucile, raccolse dei coltelli e li diede a Quattro, poi si mise in piedi contro il muro.
"Ora tocca a te Quattro, fai vedere quanto sei abile coi coltelli!"
Quattro la fissò incerto, come a chiederle: 'sei sicura', ma lei annuì. Così lui tirò il primo coltello che si conficcò vicino a Tris.
"Il prossimo più vicino!" disse lei.
Quattro tirò un'altro coltello e finì a pochi centimetri dalla sua faccia.
"Puoi fare molto meglio, forza!"
Quattro tirò un profondo sospiro, chiuse gli occhi per calmarsi, poi li riaprì, si concentrò sul punto dove voleva far arrivare il coltello e lanciò. Il coltello sfiorò l'orecchio di Tris, conficcandosi proprio accanto ad esso. Il pubblico applaudì, Tris sorrise soddisfatta a Quattro: in fondo era andata molto meglio della prima volta, dove era rimasta ferita all'orecchio, anche se era solo un graffio.
I due si recarono dai loro cari: Christina, Caleb e i genitori di Tris.
I genitori di Tris l'abbracciarono.
"Piccola mia torna presto, lo so che sei forte ormai. Sono sicura che potrai vincere!" disse la madre.
"Ti aspettiamo! Il nostro mondo ha bisogno di te!" aggiunse il padre.
"Tornerò vedrete!"
"Siete due intrepidi, allenati a situazioni davvero estreme. Siete quelli che hanno più probabilità di vincere, quindi non deludetemi!" disse Caleb.
Tris gli sorrise, allungando le braccia verso di lui.
"Almeno per una volta, fratello, abbandona la logica e vieni a darmi un abbraccio!"
Lui sorrise e l'abbracciò.
Fu poi il turno di Christina: era diventata la migliore amica di Tris.
"Amica mia, ti conosco bene, ne abbiamo affrontate tante assieme e questa arena non può fermarti"
Sembrava stesse dicendo altro ma si fermò nel vedere il volto cupo di Quattro.
"Ehi, non fare quella faccia, ovviamente mi riferivo pure a te!"
"Non é questo...pensavo che non é venuto nemmeno a salutarmi...non che io me lo aspettassi!"
"Stai parlando di tuo padre vero? Quattro io credo che..." tentò di dire Tris, ma lui la interruppe.
"Tranquilla Tris, era più che prevedibile!"
"Su col morale, pensa solo a tornare vivo con Tris e vi farò trovare un'ottima torta al cioccolato ad aspettarvi!" affermò Christina.
"Se la metti così dovrò vincere per forza per la torta!" disse lui con un sorriso.
Si salutarono, poi lui e Tris uscirono fianco a fianco.
"E' il turno del distretto 9! Ho l'onore di presentarvi, la regina di Arendelle: Elsa e la principessa, sua sorella Anna!"
Le due entrarono e si sedettero davanti a Caesar e la presidentessa.
"Elsa direi che tu sei una regina un po' speciale: hai dei poteri di ghiaccio non é vero?"
"Sì, ci sono nata. Ma la cosa non mi ha reso sempre la vita facile, ho passato quasi tutta la mia vita a nascondermi, per cercare di imparare a controllarli e per farlo sono stata lontana da tutti, pure da Anna. Non volevo fare del male a nessuno, figuriamoci a lei"
"E poi cosa é successo?"
"Un giorno, per sbaglio, ho usato i miei poteri davanti a tutti e ho diciamo congelato l'intero villaggio!"
"Situazione congelata!"
"Già" ridacchiò lei "Ma per fortuna mia sorella mi é venuta a cercare e dopo varie avventure alla fine é riuscita a sciogliere il mio cuore di ghiaccio col suo amore fraterno. Adesso, grazie a lei, ho imparato a controllare i miei poteri!"
"Davvero toccante! A questo proposito gli sponsor hanno molte domande per te. Prima di tutto chiedono se avresti preferito qualcun'altro al posto di Anna al tuo fianco nell'arena e in caso chi?"
"Assolutamente sì! Non voglio che a mia sorella succeda nulla, tra i tributi estratti del mio distretto avrei preferito Hans. Non avrei potuto fidarmi, ma avrei preferito mille volte lui al posto di qualcuno a cui tengo!"
"Molto onorevole da parte tua! Gli sponsor chiedono pure se hai paura di poter fare del male accidentalmente a tua sorella, come é accaduto in passato"
"Questo no, oramai ho imparato a controllare i miei poteri...ma ho paura di perderla, ecco perché starò al suo fianco per tutto il tempo e la proteggerò, assicurandomi che nessuno le faccia del male!"
"Elsa, posso cavarmela anche da sola, non ti preoccupare! Pensa anche a te stessa nell'arena, non potrei mai sopportare di perderti!" si intromise Anna.
"Oh Anna, ci sono persone che partecipano a questo gioco, che sono molto più esperte di noi nel combattimento. Tu non hai poteri, ma io sì: é mio dovere difenderti!"
"Bene, non so voi, ma io già mi sono innamorato di queste due sorelle! Starò male se vedessi una di voi morire nell'arena...quindi vedete di vincere! E a questo proposito, mostrate pure cosa sapete fare ai nostri sponsor!"
Entrambe si recarono nel reparto delle armi. Anna le osservò: in effetti la vita da principessa non prevedeva l'addestramento con le armi, quindi non sapeva usarne nemmeno una. Ma in passato aveva scoperto di avere una buona dose di forza, così prese una mazza di legno e assestò un colpo forte e deciso alla testa di un manichino, immaginando fosse Hans. Lo fece perché pensò che la cosa l'avrebbe aiutata a colpire più forte e a quanto pare funzionò, perché la testa si piegò di lato.
"Complimenti sorellina!" disse Elsa "Ah, e una volta le ho visto stendere un ragazzo con un pungo...fossi in voi non la sottovaluterei troppo!" disse Elsa, rivolta agli sponsor.
"Ma ora viene il bello, Elsa mostragli cosa sai fare tu" la incitò Anna.
Elsa sbatté un piede a terra ed immediatamente il pavimento che la circondava si ricoprì di ghiaccio. Poi fece un gesto con le braccia e il ghiaccio si frantumò in mille pezzi, che al suo comando, si trasformarono in sottili fiocchi di neve, che fece ricadere dolcemente su se stessa. Era uno spettacolo davvero incantevole e ricevette non pochi applausi dal pubblico. Entrambe fecero un leggero inchino, in segno di saluto verso gli spettatori, poi andarono dai loro amici.
Erano venuti Olaf (il pupazzo di neve vivente, creato dalla stessa Elsa) e Kristoff.
Olaf sembrava sul punto di piangere, era decisamente commosso.
"Ragazze mi raccomando fate le brave!" disse singhiozzante.
"Oh Olaf, torneremo...promesso!"
Entrambe lo abbracciarono e il pupazzo di neve abbozzò un sorriso.
"Amo i caldi abbracci!"
"Anna, avrei voluto essere scelto io al tuo posto...non che io non mi fidi di te si intenda...ma saperti lì mi farà stare in ansia ogni giorno. Ho troppa paura di perderti!" affermò improvvisamente Kristoff.
Anna si alzò, fino ad incrociare il suo sguardo, poi gli prese le mani e gli disse: "Non devi preoccuparti, finché io e mia sorella staremo insieme, potremo affrontare tutto, me lo sento! Poi sai bene che sono una che non si arrende facilmente, no?"
"Bé, questo é poco ma é sicuro!" disse lui, sforzandosi di sorridere.
Lei ricambiò il sorriso e gli diede un leggero bacio.
"Aspettateci, torneremo entrambe e lo faremo il prima possibile!"
"Non aspetterò altro!"
Si salutarono e il ragazzo non staccò gli occhi da loro finché non le vide scomparire dietro gli spalti.
"Ragazzi, siamo al decimo distretto! E' il momento di intervistare Jack Frost e Pitch Black!"
I due presero i rispettivi posti a sedere. Jack sembrava teso, Pitch invece abbastanza sicuro di sé.
"Abbiamo qui due vere leggende: Jack Frost e l'uomo nero! Pitch, ti vedo abbastanza tranquillo, come mai?"
"Semplice, il mio potere deriva dalla paura e quale situazione migliore per far crescere la paura di un gioco simile? Analizzerò le paure dei tributi e le userò contro di loro. Contando che il mio alleato é pure Jack Frost, dubito che perderemo! Infondo non c'é nulla che si sposi meglio col buio del ghiaccio!"
"Io non collaborerò con te Pitch: né ora né mai!"
"A quanto pare Jack, tu non sembri molto entusiasta del tuo compagno. Chi trai tributi estratti avresti preferito al suo posto?"
"Non so, non ne conosco nessuno, ma se ho capito bene dal poco che ho visto alla mietitura, le ragazze del distretto 9 sono due sorelle. La cosa mi ha colpito molto, anche io ho una sorella, penso sarebbe orribile partecipare con lei in un gioco simile! Quindi avrei scelto volentieri una di loro due come compagna"
"A questo proposito ho giusto una domanda di uno degli sponsor per te: se doveste rimanere solo tu ed Anna, riusciresti ad ucciderla o ti sentiresti in colpa per sua sorella Elsa?"
"Non penso riuscirei ad ucciderla, mi ricorderebbe molto mia sorella. In una situazione del genere non so davvero cosa farei, ma penso cercherei di trovare una qualsiasi soluzione"
"Pitch a quanto vedo, non é venuto nessuno dei tuoi cari...come mai?"
Inizialmente sembrò leggermente sorpreso o deluso dalla cosa, poi sfoggiò nuovamente la sua espressione sicura di sé.
"L'uomo nero non ha molti amici Caesar, dovresti saperlo!"
"Ma davvero conosci le paure delle persone? Riesci a percepire pure le mie?"
"Ovviamente!" rispose lui con un sorriso glaciale.
"Ok, allora fammi un favore, non rivelarle qui davanti a tutti, potrebbe essere davvero imbarazzante!" abbassò la voce, come a sussurrare qualcosa a Pitch, ma fece sempre in modo che tutti lo potessero sentire "Sai il mio terrore per i Clown no?"
Il pubblico scoppiò a ridere, Caesar si finse offeso e disse: "Che c'é? I Clown sono davvero terrorizzanti, credetemi! Comunque meglio se passiamo ad altro, che ne dite di mostrarci cosa sapete fare?"
Entrambi si recarono presso gli espositori delle armi, ma Pitch non ne prese nessuna, si voltò verso il pubblico e disse: "Come ho già detto io sono Pitch Black, meglio conosciuto come uomo nero! Non solo posso conoscere le paure, ma anche utilizzare i miei poteri!"
Pitch alzò le braccia e creò una colonna di fumo nero, dalla quale presero vita due cavalli scheletrici neri, con occhi rossi come il sangue. Ne carezzò la criniera di uno.
"Loro sono dei bellissimi incubi purosangue, non mi sarà difficile terrorizzare i tributi nell'arena!"
Jack intanto prese il suo bastone dall'espositore delle armi. Era un bastone lungo, leggermente ricurvo all'estremità, appena lo afferrò, la parte vicino alla sua mano si ricoprì di ghiaccio.
"Quando impugno questo bastone, posso usare tutti i miei poteri di ghiaccio, nelle mani di chiunque altro risulterebbe solo un semplice bastone!"
Agitò il bastone nella direzione degli incubi creati da Pitch, congelandoli. Sembrarono due statue di ghiaccio nero. La cosa sul momento non fece molto piacere all'uomo nero, ma poi si rivolse di nuovo al ragazzo con aria di sfida.
"Visto? Ti ho detto che insieme possiamo fare grandi cose! Fossi in te rifletterei bene sulla nostra eventuale alleanza"
"Non ho bisogno di rifletterci Pitch!"
"Lo vedremo!"
Jack posò il suo bastone e andò a salutare i suoi amici. Erano venuti Dentolina e Calmoniglio.
"Calmoniglio? Davvero sei venuto tu? Mi sarei aspettato chiunque, ma non te!"
"Non farti strane idee ragazzino...sono venuto solo per chiederti se in caso di morte potevo avere il tuo bastone!"
Dentolina rise "Finge che non sia così, ma in realtà tiene anche lui a te: quando abbiamo tirato a sorte per chi potesse venire a salutarti, ha insistito per partecipare pure lui!"
"Bene, mi fa piacere sapere che il canguro tenga a me! Potrei anche non congelare le tue uova quest'anno!"
"Cos-ehi, io sono un CONIGLIO!"
"Potreste evitare di litigare almeno in questo momento?" li interruppe Dentolina, che abbracciò poi Jack.
"Buona fortuna...da parte anche di tutti gli altri! E mi raccomando stai attento a Pitch, quell'uomo ha sempre un secondo fine!"
"Starò attento, promesso!"
Poi Jack fissò Calmoniglio.
"Ehi che ti guardi? Non ti aspetterai un augurio da parte mia vero? Dopo ciò che mi hai fatto passare?"
"Incredibile, ancora ce l'hai per quella storia delle uova?"
"Per me puoi andare pure a morire!"
"Clamoniglio!" lo rimproverò Dentolina.
Ma Jack sorrise "Non importa, tanto lo sappiamo tutti che il canguro qui é orgoglioso! Ci vediamo ragazzi, prendetevi bene cura dei bambini in mia assenza!"
Li salutò con la mano prima di raggiungere Pitch, Calmoniglio gli urlò: "Sono un CONIGLIO!!!!" poi aggiunse sottovoce tra sé: "Buona fortuna!"
Pitch osservò Jack salutare i suoi cari, trovò la scena altamente disgustosa. Si chiese come mai poco prima ci era rimasto male nel sapere che non fosse venuto nessuno per lui. In fondo chi si aspettava di trovare? Era solo da sempre, a nessuno piaceva l'uomo nero e lui aveva imparato a non voler piacere a nessuno.
Si impose di non pensare più a niente di così stupido e se ne andò insieme a Jack.
"Mancano solo gli ultimi due distretti! Iniziamo col distretto 11, ecco a voi Simbad e Eris!"
I due entrarono e si misero a sedere. Simbad aveva l'aria seccata, mentre Eris sembrava al settimo cielo.
"Eris é una mia impressione o mi sembri felice?" chiese stupito Caesar.
"E' una tua impressione perché non sono felice...sono ENTUSIASTA ! E anche impaziente che inizino i giochi! E' tutto così eccitante!"
"Davvero? Vuoi dirmi che ti piacciono gli Hunger games? Devo dire che raramente mi capita una cosa simile!"
"Assolutamente sì! Io sono la dea del caos e della discordia, cosa ci può essere di più divertente di un gioco simile? Già me li immagino: amori infranti, tradimenti, amicizie rinnegate, promesse violate, odio, inganni, invidia!" affermò con voce suadente e aria sognante.
"Sono felice di sapere che qualcuno apprezzi i miei giochi!" affermò ironicamente la presidentessa.
"Simbad, tu non mi sembri altrettanto felice, come mai?" chiese Caesar.
"Puoi dirlo forte! Sono il capitano di una nave, a quest'ora già dovrei essere alle isole Fiji, hai presente? Donne, sabbia, pace, drink esotici con tanto di ombrellino...e invece mi ritrovo bloccato qui, in questo gioco!"
"Non farci caso Caesar lui é il solito guastafeste! E' molto carino lo ammetto, ma in quanto a materia grigia, siamo messi male" esclamò Eris.
"Ehi, cosa vorresti dire?"
"Osi parlarmi in questo modo dopo quello che mi hai fatto?" disse Eris, mimando la faccia più da innocentina che riusciva a fare.
"Quello che ti ho fatto io? Stai scherzando spero!"
"Peccato sembravi un giovane così promettente, un così bel tipo: arrogante, egoista e subdolo. E cosa fai alla fine? Rovini i miei piani cambiando di colpo, decidendo di diventare un bravo ragazzo!" pronunciò queste ultime due parole come se fossero una colpa orribile e con un tono di chi le avesse ricevuto un torto inimmaginabile.
"Oh, scusami tanto Eris, se alla fine ho deciso di non morire, di non tradire più il mio migliore amico, la donna che amavo e di non porre fine per sempre alla pace a Siracusa!"
"Io mi fidavo di te, le mie promesse le ho sempre mantenute! Sei un uomo orribile SIMBAD!"
"Bue che dà cornuto all'asino, incredibile!" protestò lui.
"Ok, vedo che c'é mare mosso tra voi due...ne approfitto per farvi una domanda degli sponsor che già ho rivolto ad altri tributi: se potreste scegliere tra i tributi estratti un'altro compagno, chi scegliereste?"
"Mi sembra ovvio: la donna del distretto 2 o quella del distretto 8!"
"Come mai?" chiese Caesar.
"Bé perché sono davvero molto belle!"
"Solo per questo?" chiese Caesar alzando un sopracciglio.
"Mi sembra un ottimo motivo!" rispose lui, con un gran sorriso.
"Uomini!" disse seccata Eris, alzando gli occhi al cielo.
"Bene, sentiamo i tuoi allora!" gli propose Simbad con tono di sfida.
"I maschi carini dei distretti 2, 5, 8,10,12!"
"A parte che sono una marea...mi sembra che le tue motivazioni siano molto simili alle mie!"
"Oh ma loro non sono solo carini, mi sembrano anche quelli con più potenziale, lo stesso che avevi tu un tempo, caro mio! Sono sicura che con molti di loro avrò motivo di divertirmi parecchio!"
"E cosa mi dici di Ade del distretto 4? lo conosci?"
Eris sbuffò "Oh no guarda, sono una dea ma non conosco il dio della morte...certo che lo conosco! Sai qual'é il brutto degli dei principali?"
"No, ma sono curioso!"
"Tutti si ricordano di loro: Zeus, Poseidone, Ade...manco avessero fatto chissà cosa rispetto agli altri. E dei poveri dei minori chi si ricorda? Te lo dico io mio caro Caesar. Nessuno! Nessuno si ricorda di una dea minore come Eris, nonostante la sua influenza abbia generato scontri memorabili, nonostante abbia portato all'evoluzione stessa del genere umano. La discordia é guerra, la guerra é potere, solo i più forti e i migliori sopravvivono!"
"Bé, sono sicuro che dopo questi giochi si ricorderanno tutti di te!" disse Caesar.
"Puoi giurarci!" rispose lei, con un ghigno subdolo e inquietante.
"Bene...mostrateci pure cosa sapete fare!"
Simbad si recò nell'area delle armi e prese subito due spade, impugnandole in entrambe le mani.
"Uso le spade e i pugnali da sempre, so usare molto bene anche due armi contemporaneamente" spiegò rivolto al pubblico.
Con mosse molto rapide e agili scattò tra i manichini lì presenti, in pochi attimi colpì uno al petto, ad un'altro troncò le braccia e al terzo conficcò entrambe le spade nel torace.
"Un gioco da ragazzi!" esclamò, facendo poi un leggero inchino rivolto agli spettatori.
Era il turno di Eris, ma lei si rivolse direttamente alla platea.
"Sono la dea della discordia e del caos, posso usare i miei poteri per fare molte cose interessanti, ma penso che vi mostrerò nell'arena di cosa sono veramente capace. Vi basti sapere che una delle mie armi preferite é l'astuzia, una cosa non facilmente dimostrabile qui!" disse, ed un largo sorriso soddisfatto si fece strada sul suo volto.
"Hai dimenticato le tue qualità migliori: l'essere subdola, egoista e spietata!" puntualizzò ironico Simbad.
"Oh Simbad, tu si che sai adulare una donna! Sai é un vero peccato...una volta erano anche le TUE qualità migliori!" disse carezzandogli il viso, per poi recarsi verso l'uscita ad aspettarlo, già sapendo che nessuno era venuto di certo a salutarla.
Simbad invece posò le armi e si recò da Proteo e Marina. Rispettivamente il suo migliore amico e la sua attuale fidanzata, la donna che amava da sempre. Il loro passato non era stato dei migliori, soprattutto perché prima lui era molto diverso, Maria era promessa a Proteo e lui aveva derubato il suo migliore amico. Ma per fortuna tutto alla fine si era risolto per il meglio e ora loro erano venuti a salutarlo per augurargli buona fortuna.
Il primo fu Proteo, che gli strise la mano.
"Forza, amico mio, fai vedere a tutti cosa sai fare!"
"Devo ballare e raccontare barzellette?"
"Ah ah spiritoso!"
"Ma é quello che so fare meglio!" disse con un sorriso.
"Stai solo attento ok?" disse Marina, visibilmente molto preoccupata, Simbad stava per risponderle, ma lei lo abbracciò. Lui ricambiò l'abbraccio, poi afferrò il suo viso e le asciugò una lacrima.
"Andrà tutto bene, faremo quel viaggio che ti avevo promesso!"
"Mi importa solo che ritornerai intero!"
"Ma certo, sennò che viaggio sarebbe?"
"Sei il solito stupido!" disse, poi lo baciò.
"Controlla tu la ciurma in mia assenza, soprattutto Lercio! Ma lo so che con te come capo non avranno nulla da obiettare" le sorrise e aggiunse "Mi raccomando al mio ritorno voglio visi più felici: voglio un'atmosfera perfetta per il viaggio alle Fiji che ci attende!"
Lei si sforzò di annuire e lo salutò, mentre andava via con Eris.
"Ahimè, questa é l'ultima intervista. Facciamo entrare i membri dell'ultimo distretto, il distretto 12: Percy Jackson e Annabeth Chase" disse Caesar.
I due entrarono e si sedettero sulle poltrone rosse.
"So che voi due siete più che semplici amici...a quanto pare il distretto dodici é destinato agli sfortunati amanti!"
Entrambi arrossirono, ma fu Percy a parlare.
"Ehi cosa vorresti dire?" chiese infastidito.
"Percy! Si riferiva ai tributi degli Hunger Games originali...possibile che tu non ti sia un minimo informato sul gioco?" lo rimproverò Annabeth.
Percy sbuffò, studiare e informarsi era roba da Annabeth, non certo da lui, che era pure dislessico!
"Correggetemi se sbaglio, ma voi siete entrambi semidei, ovvero figli di un dio e di un essere umano giusto? Di chi esattamente?"
"Esatto: io sono figlia di Atena, come tale..."
"E' una sapientona!" tagliò corto Percy "Conosce tutto, legge moltissimi libri, adora l'architettura ed é davvero un'ottima stratega!"
"Grazie testa d'alghe, anche se potevo dirlo io! A questo punto é mio dovere presentare lui: é figlio di Poseidone, sa respirare sott'acqua e controllare l'acqua stessa, purché sia salata o sotto il dominio di Poseidone" sembrava che Caesar stesse per fare una domanda ma Annabeth lo anticipò "Sì, ci sono zone sotto il dominio diciamo di altri dei minori o delle Nereidi"
"Hai dimenticato una cosa che so fare" disse Percy.
"Cosa? che puoi parlare coi pesci?"
"E...coi cavalli!" precisò lui fiero. La cosa però fece sorridere Caesar.
"Davvero?"
"Certo! Li ha creati mio padre, quindi io posso capirli senza problemi!"
"Wow, ora si che tutti ti temeranno nell'arena!" scherzò Annabeth.
"Percy, molti di noi hanno sentito parlare della tua missione nel mare dei mostri: gli sponsor si chiedono se dopo questa avventura ti senti più preparato degli altri tributi"
"Mhmm, vediamo...diciamo che oltre quell'avventura ne ho avute tante altre e dalla sola età di 12 anni ho: scoperto di essere un semidio, mi sono allenato al campo mezzosangue, ho combattuto contro mostri, minotauri, dei, semidei e addirittura contro dei titani...sì direi di essere abbastanza più preparato degli altri!" affermò con un sorriso ironico.
"Annabeth uno degli sponsor ti chiede cosa avresti fatto se con te fosse stato scelto Luke?"
Annabeth si scurì in volto, cosa che Percy odiava, perché dovevano nominare proprio lui?
"Luke é come un fratello per me, é ovvio che ci sarei rimasta male a vederlo scelto nell'arena, ovviamente lo stesso vale per Percy, non vorrei che fosse stato scelto lui...ma siamo qui e affronteremo questa 'impresa' insieme, come abbiamo sempre fatto con tutte le altre!"
Percy rimase colpito da quelle parole, non si aspettava che Annabeth si preoccupasse così tanto per lui.
"Quindi entrambi vi allenate ogni estate a questo campo mezzosangue...un campo per i semidei. Inoltre avete compiuto molte imprese e combattuto molti mostri. Sapete usare quasi tutte le armi?"
"Bé la mia arma preferita é la spada, abbiamo entrambi ottimi riflessi, infatti una caratteristica tipica di noi semidei é proprio l'iperattività! So usare varie armi, ma non sono molto bravo con l'arco...diciamo che ho una pessima mira!" ammise Percy.
"Io so usare abbastanza bene tutte le armi, però di solito uso il coltello. Ma la mia arma preferita in assoluto é la strategia. Penso che una buona strategia possa portare alla vittoria anche senza dover combattere! E' sicuramente una qualità che ho ereditato da mia madre"
"Siamo tutti impazienti di vedere cosa sapete fare, quindi mostratecelo pure!"
I due andarono nell'area delle armi. Percy si avvicino però a delle taniche: riusciva a percepirlo, una di esse conteneva acqua salata.
Distese le mani verso di essa, si concentrò e l'acqua schizzò fuori dalla tanica, girando intorno a lui come un uragano, poi la raccolse sopra la sua testa, in una perfetta sfera d'acqua. Infine con un gesto lasciò cadere l'acqua, che lo ricoprì totalmente, ma uscì completamente asciutto, cosa che provocò l'applauso del pubblico.
Annabeth prese il suo amato coltello tra le armi, era un suo caro ricordo e odiava il fatto di essersene dovuta separare per quel gioco. Percy prese una spada e le disse: "Facciamo vedere la tua abilità col coltello!"
Annabeth annuì. I due iniziarono a combattere con colpi rapidissimi, nonostante avesse un coltello, sembrava quasi che lei si stesse battendo con una spada. L'ultimo colpo di Percy fu un colpo molto difficile da parare già con una spada, figuriamoci con un coltello, ma Annabeth lo parò con un'abilissima mossa, capace solo ad un esperto di quell'arma.
Ci fu un'altro applauso, entrambi posarono le armi e si diressero dai loro cari.
Erano venuti Chirone, Grover, Clarisse e addirittura Dioniso in persona. Annabeth e Percy fissarono quest'ultimo allibiti: il signor D(come lo chiamavano al campo) non solo era un dio, ma era famoso per odiare quasi tutti i suoi allievi al campo, oltre a non ricordare nemmeno uno dei loro nomi! Infatti il lavoro al campo era una punizione che gli era stata imposta, non una sua scelta, cosa che non mancava di puntualizzare spesso ai suoi studenti.
"Signor D...cosa ci fa lei qui?" chiese Percy.
"Senti Perry Jhoanson..."
"Percy Jackson!" lo corresse lui.
"Fa lo stesso, sono qui per assicurarmi solo che se te ne vai, lo farai per sempre, almeno avrò una seccatura in meno al campo!"
"Grazie signore" rispose lui con tono ironico e seccato.
"Tu e Annabelle, avete creato non pochi fastidi al campo, più di una volta vi é stato richiesto il mio divino aiuto e mi sono dovuto scomodare per voi. Spero che creerete guai nello stesso modo anche agli altri tributi, sarebbe l'unica vostra possibilità di vincere e se lo farete vedete di tornare almeno con due casse di Diet Coke e forse potrei accettare il vostro ritorno!"
"Annabeth! Comunque grazie, vedremo di ricordarcelo!" rispose la ragazza, entrambi non dissero altro al signor D, immaginando che già la sua presenza lì e quelle pseudo parole a loro favore fossero moltissimo da parte sua, probabilmente era il suo bizzarro modo di dire 'buona fortuna'.
Chirone si fece avanti: era un centauro ed era il loro allenatore al campo.
"Ragazzi, non ci sono due mezzosangue di cui io sia più fiero, quindi andate lì e mostrate cosa sapete fare, sono sicuro che vincerete anche questa impresa!"
"Hai contattato l'oracolo?" gli chiese Annabeth.
Chirone per un attimo mostrò la sua solita faccia enigmatica, ma poi abbozzò un incerto sorriso.
"Non ha funzionato, non ha potuto predire nulla a riguardo dei giochi"
Entrambi notarono qualcosa di strano in lui, come se stesse nascondendo qualcosa, ma non era una novità da parte di Chirone.
Qualcuno interrupe i loro pensieri: era Clarisse.
"Tra i ragazzi del campo abbiamo tirato a sorte per chi dovesse venire a salutarvi e ho vinto io!" disse lei fiera.
"Come vorrei che avessi vinto anche nella mietitura!" scherzò Percy.
"Avete un'impresa tutta vostra, un'altra volta, quindi non lamentatevi!" li stuzzicò lei "Percy vedi di tornare, oppure come potrò batterti per dimostrare che valgo molto più di te? lo stesso vale per te Annabeth, abbiamo bisogno della nostra sapientona al campo!"
Entrambi annuirono, Percy iniziò a pensare di avere solo amici anormali, che non riuscivano a dire un semplice "ci mancherete", optando per un qualcosa del tipo "se morite ci fate un favore".
La sua tesi fu subito abolita da Grover, un satiro e anche il suo migliore amico, che già stava piangendo come una fontana. Li abbracciò entrambi.
"Ragazzi, dovete tornare assolutamente! Cosa farei senza di voi?"
Grover stava masticando nervosamente una lattina di Diet Coke e per masticare si intende proprio che la stava mangiando a morsi con tutta la lattina. Era sua abitudine mangiare di tutto quando era sotto stress.
Annabeth gli carezzò affettuosamente la schiena.
"Tranquillo Grover andrà tutto bene!" Percy trovò strano il fatto di dover consolare lui l'amico, dato che normalmente sarebbe dovuto essere il contrario, visto che erano loro quelli che stavano per partecipare ad un gioco mortale. Ma ormai ci era abituato, la normalità non faceva esattamente parte della sua vita!
Entrambi iniziarono a salutare gli amici, intanto di sottofondo si potevano udire le voci di Caesar e della presidentessa.
"Bene, questi erano gli ultimi tributi! presidentessa Ice, per me é stato un onore presenziare a queste interviste, la ringrazio di avermelo concesso!"
"Figurati, l'onore é mio! Sono sicura che il pubblico non si sarebbe divertito molto se le avessi fatte io!"
Tutti risero. Poi Caesar porse un'ultima domanda alla donna.
"Presidentessa posso chiederle cosa ci riserverà di bello adesso? A parte i giochi a cui io stesso non vedo l'ora di assistere, dopo aver intervistato questi fantastici tributi!"
"Bé, adesso gli sponsor voteranno le esibizioni dei tributi, poi finalmente inizieranno i giochi. Vi annuncio che le sorprese non saranno poche, già dall'inizio non sarà tutto proprio come ve lo immaginate...ma non voglio rovinarvi nulla, quindi buoni giochi a tutti voi! e non mi resta che fare un augurio ai tributi e a tutti voi: che la fortuna possa essere sempre a vostro favore!"

 
Annabeth e Percy furono scortati da due guardie lungo un corridoio. Annabeth sembrava dubbiosa, come se stesse riflettendo su qualcosa.
"Qualcosa non va Annabeth?" chiese lui.
"Percy c'é qualcosa di strano in quel tributo, quella donna...mi sembra di aver già sentito-"
Ma fu interrotta da una guardia.
"Silenzio! Non sono ammessi dialoghi prima di entrare nell'arena, parlerete lì! Ora venga con me"
Annabeth lo seguì e anche Percy stava per fare altrettanto ma fu fermato dalla seconda guardia.
"Tu vieni con me!"
"Cosa? Non entriamo insieme nell'arena?" chiese il ragazzo.
"Ora verrete portati in una stanza per cambiarvi per indossare le divise dell'arena, poi ognuno di voi entrerà da una pedana singola diversa.
"Va bene Percy, allora ci vediamo nell'arena. Appena entrati ti parlerò di ciò che ti volevo dire, ricordatelo é molto importante!"
"A dopo sapientona!" disse affettuosamente lui.
"A dopo testa d'alghe!" rispose lei, accennando un sorriso.

 
 

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 Angolo autrice:  Ecco a voi la seconda e ultima parte dell'intervista, che ne pensate? Che ve ne pare dei nostri tributi?
Una piccola precisazione: Pitch fa riferimento alla sua delusione di non trovare nessuno a salutarlo, inconsciamente in realtà avrebbe voluto lì sua figlia, ma essendo oramai Pitch Black non si ricorda di lei (per chi non lo sapesse si andasse a vedere la storia sul passato di Pitch) 
Io personalmente ho deciso: tiferò per la torta di Tobias U.U ahahaha XD
Non posso e non farò favoritismi, ma ammetto che adoro il carattere del personaggio di Eris e mi ha divertito scrivere il suo dialogo con Simbad, spero sia piaciuto anche a voi!
Ora cosa accadrà? Quali sorprese vi aspettate nell'arena?


Cosa potete fare adesso:  Per il prossimo capitolo potete: 

   - Dare un voto a tutti i tributi, tenendo in considerazione le loro prestazioni, la loro intervista e ciò che già sapevate su di loro. I voti devono essere dati in una scala da 1 a 12 e potete dare lo stesso voto solo due volte. Quindi vi ritroverete a dover distribuire tutti i voti tra i vari tributi. I vostri voti verranno sommati e alla fine i tributi col punteggio più alto saranno i favoriti e saranno quelli che compariranno per primi nell'arena, quelli con i voti più bassi saranno i primi a rischiare la vita nell'arena. I voti vanno inviati in via privata tramite messaggio pruivato su EFP, oppure tramite messaggio privato su facebook,in modo che sarà per voi una sorpresa scioprire poi chi saranno effettivamente i favoriti o meno,inoltre vanno inviati i voti relativi a tutti i tributi o i voti non saranno validi
Ovviamente è comunque sempre gradita una recensione su efp per sapere cosa ne pensate del capitolo :D

   - suggerire qualcosa che vorreste decidere durante il gioco, se sarà considerata interessante sarà proposta come scelta nel gioco.

   - suggerire idee per l'arena, spiegando come sarebbe la vostra arena ideale per questa nuova edizione degli Hunger Games, chissà gli strateghi potrebbero prendere spunti da voi!

   - suggerire agli strateghi delle trappole o ostacoli che vorreste che venissero posizionati nell'arena durante i giochi (potete inventare ostacoli, veleni, ibridi, trappole, ecc) oppure anche suggerire creature o ostacoli di vario genere presi dai mondi dei tributi scelti ( es: potete proporre creature o pozioni dal mondo Harry potter o altre cose dai mondi degli altri distretti estratti) insomma fate lavorare la vostra fantasia e perché no, anche il vostro lato diabolico! (potrete farlo anche in seguito)

Inoltre vi ricordo il nostro gruppo ufficiale facebook, https://www.facebook.com/groups/301034680059219/
dove in questi giorni posterò ulteriori informazioni sui tributi estratti! Potrebbe essere un ottima occasione per voi per conoscerli meglio, soprattutto quelli di cui sapete poco. Inoltre nel gruppo verranno postate anche scelte in anteprima e nuove info, se potete iscrivetevi!

Per qualsiasi domanda o dubbio chiedete pure!

 

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Capitolo 5
*** l'inizio dei giochi ***


mietitura


I tributi furono portati ognuno in una stanza, gli furono fatte indossare le divise dell'arena: erano nere, con degli inserti colorati ed una fascia in vita con vari lacci e fibbie, studiata probabilmente per poter legare ad essa vari oggetti o armi. Ad ognuno di loro fu fissato al polso un bracciale metallico: veniva chiuso ermeticamente, quindi sembrava impossibile rimuoverlo senza l'apposito macchinario.
Poi i tributi furono condotti ognuno ad un ascensore cilindrico trasparente che portava direttamente nell'arena.
I tributi erano quasi tutti tesi: alcuni di loro sentivano il cuore martellargli in petto ad una velocità inimmaginabile, entrarono nell'ascensore e la porta si richiuse di colpo e l'ansia iniziò a pervaderli.
Gli ascensori rimasero immobili, si sentì, dal megafono posto in alto, la voce della Presidentessa Ice.
"Salve miei cari tributi, finalmente é arrivato il momento per voi di entrare nell'arena, siete emozionati? Ma prima di iniziare vorrei spiegarvi meglio alcune regole: vi ritroverete nell'arena al fianco di un compagno, avrete il divieto tassativo di ucciderlo fino a nuovo ordine, approfittatene! Potrebbe essere una buona occasione per iniziare un'alleanza. Sparsi nell'arena troverete vari zaini, il cui contenuto obbligatoriamente non va gettato via, ma legato alla vostra fascia. Le apparenze ingannano, non potete mai sapere quanto potrà esservi utile un oggetto che potrebbe sembrare insignificante! L'unica eccezione viene fatta per le armi: se sono troppo pesanti o ingombranti potete poggiarle a terra, purché siano ben visibili.
Come ben sapete, gli sponsor possono decidere di supportarvi, in tal caso il loro aiuto arriverà quasi sempre sottoforma di paracadute, contenente qualcosa capace di salvarvi la vita: quindi, se ne vedete uno, é obbligatorio fermare qualsiasi azione e permettere all'intestatario di aprirlo, anche se stavate per infliggergli il colpo mortale.
Alcuni di voi hanno dei poteri. In tal caso potete usarli solo per difendervi o per aiutarvi, ma MAI per uccidere o per imprigionare definitivamente qualcuno. Questi ultimi due compiti sono riservati alle armi e alle trappole da voi stessi costruite. Non vogliamo di certo che qualcuno sia troppo avvantaggiato, no?
A questo proposito avrete notato che al vostro polso é stato legato un bracciale metallico: é stato fatto con leghe e magia proveniente dai vari distretti a cui appartenete. Finché lo avrete al polso, i vostri poteri saranno limitati, perché se li usate troppo o di troppo potenti, il bracciale emetterà delle scariche elettriche, che oltre a farvi molto male, potrebbero pure uccidervi. Vi consiglio quindi di non abusarne!
Ricordate inoltre: anche se certi tributi vi possano sembrare imbattibili, c'é sempre un modo o un mezzo per sconfiggerli!
Ah, quasi dimenticavo...nel caso vi venisse in mente la bizzarra idea di infrangere le regole...ecco credo dovreste sapere che nel vostro braccialetto é presente anche una carica esplosiva. In poche parole: infrangete le regole e temo che sarà l'ultima cosa che farete!
L'idea per questi fantastici braccialetti si ispira ad un gioco al quale a sua volta si sono ispirati gli Hunger Games originali, ovvero la Battle Royale: in quel caso non c'erano molte regole, quindi il collare serviva solo per assicurarsi che sopravvivesse solo una persona...diciamo che noi abbiamo evoluto il concetto, per rendere il nostro gioco più equilibrato ed interessante!
Bene, direi che adesso non mi resta che augurarvi un buon inizio dei giochi! E che la fortuna possa sempre essere a vostro favore!"

I tributi ascoltarono attentamente le parole della presidentessa, parole di certo non molto confortevoli. Gli ascensori si attivarono e iniziarono la loro risalita verso l'esterno.
Percy sentì il cuore battergli all'impazzata e una crescente sensazione di ansia: d'un tratto desiderò di trovarsi nell'ascensore di New York che portava all'olimpo, a parte la sgradevole musica, era di sicuro una situazione più simpatica di quella in cui si trovava adesso! Certo aveva affrontato molte imprese e situazioni mortali, ma per qualche motivo quel gioco non lo faceva stare per nulla tranquillo, soprattutto dopo le parole di Ice.

C'erano altre persone con dei poteri?
Che tipo di poteri?

Tirò un profondo sospiro per cercare di calmarsi.
Forza Percy, hai affrontato di peggio, appena vedrai Annabeth, insieme troverete un modo per affrontare qualsiasi cosa.
Ad un tratto la luce del giorno dell'arena lo sovrastò, costringendolo a porre un braccio davanti agli occhi. Una volta totalmente all'esterno, la vista si abituò alla luce, così si guardò immediatamente introno alla ricerca di Annabeth.
Si voltò su entrambi i lati, gli venne un tuffo al cuore quando notò che non solo non c'era traccia della ragazza, ma sembrava essere solo.
Fu subito smentito quando capì che non è che era solo, ma doveva semplicemente guardare più in basso. Accanto a lui era salito un'altro ascensore, che aveva portato un basso satiro, che al vederlo mostrò un'aria contrariata.
"Tu sei un satiro! Aspetta, se sei un satiro allora conosci Grover? Anche lui lo é!"
"Per gli dei...tra tutti i tributi presenti, come alleato doveva capitarmi proprio un ragazzino? Sì dolcezza, sono un satiro, a meno che queste zampe non ti sembrano dei piedi!" rispose Filottete, indicandole "E comunque non conosco questo tuo amico...sai non é che dato che sono un satiro conosco tutti i satiri che esistono! Come se ti chiedessi se conosci un mio amico umano, solo perché tu sei della sua razza..."
"Alleato?" chiese dubbioso Percy.
Il satiro sbuffò spazientito.
"Ehi, sveglia ragazzino! Non hai sentito cosa ha detto la presidentessa poco fa? Non possiamo ucciderci fino a nuovo ordine noi due...tanto vale darci una mano, anche se inizio a dubitare della tua!"
"Io sono un eroe diciamo...sono io che dovrei dubitare della tua mano, non credi?" non adorava apostrofarsi in quel modo, ma Annabeth gli aveva consigliato di mostrarsi il più forte possibile davanti agli eventuali nemici e le strategie di Annabeth non si contraddicono mai!
Filottete sembrò sul punto di scoppiare a ridere.
"TU un eroe? Mi prendi in giro ragazzino! Io ho allenato i migliori eroi della storia: come Ercole, Achille e Perseo. Pensi che avere un nome simile ad uno di loro, basti a farti considerare come tale?"
"Pensavo che quegli eroi li avesse allenati Chirone!"
"Ah Chirone...quello sbruffone! Si prende sempre tutto il merito da solo!"
"Comunque io sono un semidio, quindi..."
Non riuscì a terminare la frase, perché Filottete scoppiò a ridere.
"No, vabbé, sei uno spasso, ora oltre ad essere un eroe sei anche un semidio! Fammi indovinare, magari sei anche figlio di uno dei tre pezzi grossi! Mi fai troppo ridere, andiamo và, forse non mi aiuterai molto nel combattimento, ma almeno mi divertirò durante il tragitto! Cerchiamo uno di questi zaini, che siamo disarmati...a meno che tu non voglia far morire qualcuno dalle risate!"
Percy lo fissò dubbioso, esitò nel rispondere che effettivamente lui era figlio di uno dei tre pezzi grossi, ma decise di non farlo: probabilmente gli avrebbe solo riso in faccia un'altra volta.
Appena Filottete nominò il fatto di essere disarmati, Percy istintivamente portò una mano alla tasca. La sua spada era magica e gli tornava sempre in tasca, sottoforma di penna.
Qual'era il problema? Quella divisa non aveva tasche e non c'era traccia da nessuna parte della sua spada, così decise di seguire Filottete alla ricerca di qualcuno di quegli zaini, ma non era l'unica cosa che voleva cercare: doveva trovare Annabeth! Non solo era preoccupato per lei, ma inoltre lei doveva dirgli qualcosa di importante e sperò che lo avrebbe fatto presto...prima che fosse troppo tardi!
Si chiese cosa avrebbe fatto se così disarmato com'era avesse incontrato qualche tributo assetato di sangue, rabbrividì all'idea. Alcuni tributi sembravano molto muscolosi e molti più abili di lui nello scontro fisico.
Quei pensieri gli fecero venire d'un tratto un'idea.
"Acqua! Dobbiamo trovare dell'acqua!"
Il satiro lo fissò contrariato.
"Ragazzino, lo so che le regole di sopravvivenza dicono che é la prima cosa da cercare, ma ti assicuro che nel nostro caso é decisamente meglio cercare prima un'arma di qualsiasi specie o dubito che sopravviveremo tanto da arrivarci!"
Percy non intendeva quello, l'acqua per lui era letteralmente un arma, ma decise di evitare inutili spiegazioni e annuì al satiro. D'altronde non sapevano nemmeno dove erano diretti, figuriamoci verso cosa o chi.
Continuarono a passeggiare: il terreno era roccioso e pieno di ciottoli, nell'aria, alla loro destra, si insidiava una coltre di fumo nero, che in lontananza si faceva sempre più fitta.
"Bene ragazzo, non so se concordi con me, ma direi di evitare quella direzione"
"concordo pienamen-" si interruppe alla vista di qualcosa: sul fondo di uno dei crateri aveva notato una cosa: "Guarda Fil, quello sembrerebbe uno zaino!"
"Chi ti ha dato il permesso di chiamarmi Fil? Ehi aspetta! Hai detto zaino? Bravo ragazzo! Allora sei più sveglio di come sembri!"
Percy si chinò e iniziò a scavare leggermente con le mani intorno alla zaino, cercando di rimuovere quella che sembrava quasi fuliggine. In poco tempo riuscì ad estrarlo, ma lo zaino sembrava molto leggero.
Troppo leggero.
Lo aprì comunque speranzoso, alla prima occhiata gli venne un colpo al cuore, perché gli sembrò totalmente vuoto, poi però notò un fogliettino bianco sul fondo.
"C'é solo questo!" disse al compagno, poi cercò di leggerlo "La ver-verità pasce dal brutto della crono-cronoscienza?"
Filottete gli strappò il bigliettino dalla mano e lo lesse lui.
"La verità nasce dal frutto della conoscenza" poi sbuffò "Fantastico non solo un ragazzino, pure analfabeta mi doveva capitare!"
"Ehi, sono dislessico, ok?" rispose lui risentito. Era una delle caratteristiche tipiche dei semidei.
"Hai trovato comunque una cosa inutile, forza cerchiamo altri zaini e prendi tu questo coso.
Percy si riprese il bigliettino, lo fissò: era sicuramente un enigma o qualcosa del genere. Calcolò rapidamente le sue probabilità di risolverlo senza Annabeth, quando capì che erano rasenti allo zero, si legò il bigliettino alla fascia e proseguì, seguendo Filottete.
"Guarda lì ragazzo!" il satiro gli indicò un'enorme montagna davanti a loro "Se ci arrampichiamo, avremo un'ottima visuale, andiamo!"
Arrampicarsi? Fantastico: era una delle cose che odiava di più!

 

 

Appena il suo ascensore arrivò nell'arena, Elsa si girò immediatamente alla ricerca di sua sorella Anna, sentì un tuffo al cuore, quando al suo posto vide un ragazzo dai capelli bianchi.
Lui si girò verso di lei e le sorrise.
"Ehi, a quanto pare siamo in squadra insieme!"
Elsa puntò le braccia verso di lui minacciosa.
"Stammi lontano, ok?"
"Hai sentito la presidentessa? Non possiamo ucciderci, quindi..."
"No, mi spiace, io andrò a cercare mia sorella, solo di questo mi importa! Se é da sola in questo posto, é in grave pericolo e io devo aiutarla!"
"Bé, possiamo cercarla insieme allora!"
"Scordatelo!"
"Perché?"
"Perché hai il divieto di non uccidere me, non mia sorella. E non posso rischiare"
Il ragazzo ridacchiò tra sé.
"Dai, capisco che non mi conosci, ma credi davvero che sarei così spietato da uccidere tua sorella davanti ai tuoi occhi, soprattutto dopo averti conosciuta?"
"Perché non dovresti farlo?"
"Perché anche io avevo una sorella e so cosa vuol dire perderla...non lo augurerei a nessuno, quindi non potrei uccidere mai né te né lei"
Il volto di Jack si incupì, lo stesso fece Elsa, perché da quello sguardo capì che quella era la verità.
"Ma per vincere a questo gioco non potresti fare altrimenti...cosa faresti se rimanessimo solo noi?"
"Troverei un'altro modo...fidati! Siamo entrambi soli e per ora disarmati, in due lavoreremo meglio e potremmo trovare prima tua sorella e gli zaini che potrebbero aiutarci a sopravvivere. Per non parlare dell'affrontare eventuali altri tributi"
Elsa sorrise al pensiero che in realtà lei non era disarmata: aveva i suoi poteri, ma questo il ragazzo non lo sapeva ed era meglio che non lo sapesse per il momento.
"Pensavo non volessi uccidere nessuno!"
"Non ho detto questo, ma vorrei non dover uccidere nessuno. Non é nella mia natura e non ucciderò, a meno che non sarò costretto per difendermi o per difendere te e tua sorella!"
"Ora sei un eroe?" disse lei inarcando un sopracciglio.
Jack le sorrise e accennò un inchino.
"Nel mio mondo mi chiamano guardiano, ma voi, potete chiamarmi Jack Frost!"
Elsa ricambiò il sorriso.
"Io sono Elsa! Per ora accetto il tuo aiuto, ma ti terrò d'occhio!"
Nonostante i suoi poteri, Elsa sapeva di poter aver bisogno di aiuto, anche perché erano stati limitati sia dal regolamento che dal bracciale, ma ancora non si fidava di quel ragazzo.
I due si guardarono intorno, scoprendo di essere finiti nel bel mezzo di un bosco.

 

 

Hiccup si ritrovò in quella che sembrava una specie di palude melmosa, dall'aria non molto rassicurante. Appena vide il suo compagno si sentì agitato: era Shan Yu, quello tra i tributi che gli incuteva più paura.
Tranquillo Hiccup, non può ucciderti no? Cerca di essere gentile!
Cercò di mostrare un sorriso e di salutare il suo nuovo compagno, ma appena lui lo vide gli si scaraventò addosso con forza bruta, gettandolo e costringendolo a terra con entrambe le mani sul suo petto.
"Ehi, non hai sentito la voce della presidentessa? Siamo alleati..."
"Io non ho bisogno di alleati marmocchio!"
Detto questo tirò un pugno verso il volto del ragazzo, che Hiccup riuscì a scansare per un pelo, girando la testa a sinistra.
"Aspetta! N-non puoi uccidermi! Va contro le regole"
Un sorriso malvagio solcò il volto di Shan Yu, un sorriso che fece rabbrividire Hiccup.
"Non posso ucciderti per ORA, ma questo non vuol dire che io non ti possa rendere incapace di muoverti, così mi sarà più facile farlo quando ne avrò la possibilità o che lo faccia qualcuno al mio posto!"
Hiccup deglutì, sentì il cuore battergli fortissimo. Shan Yu strinse la presa sul suo petto, tenendolo ben saldo a terra, con l'altra mano assestò un'altro pugno, ma questa volta alle costole. Hiccup sentì un dolore tremendo, cercò disperatamente di divincolarsi da quella stretta, ma fu inutile: era troppo forte per lui.
Si chiese se sarebbe morto davvero così. Cioè, immaginava che non avesse mai potuto vincere, ma addirittura, morire dopo pochi secondi di arena, era ridicolo perfino per lui!
Doveva fare qualcosa, ma cosa? Mentre pensava, un'altro pugno gli arrivò al torace, questa volta il dolore fu così forte che affondò le dita con forza nel terreno fangoso dell'arena.
Fu allora che gli venne l'idea: afferrò quella specie di melma e la tirò, con tutta la forza che aveva, sul volto del suo avversario.
Prima che riuscisse a scaraventare un'altro colpo sul ragazzo, Shan Yu urlò per il bruciore provocato dal contatto della melma con i suoi occhi, istintivamente portò entrambe le mani al viso. Hiccup non esitò nemmeno un secondo: sgattaiolò via dalla presa di Shan Yu e corse il più velocemente possibile lontano da lui, tenendo una mano al torace per il dolore provocatogli dal nemico.
Shan Yu tentò rapidamente di togliersi quella roba dagli occhi, ma quando lì aprì ancora non ci vedeva, tentò di scaraventare dei pugni a vuoto ma non colpì nulla, quindi rabbioso urlò: "Prega che ti trovi qualcun'altro moccioso, perché se lo farò io, mi assicurerò che tu soffra come mai in vita tua!"
Hiccup affrettò il passo all'udire quelle parole, che probabilmente da quel momento, avrebbero occupato i suoi peggiori incubi.

 

 

Appena arrivata nell'arena Eris notò un paesaggio boschivo, ma la cosa che la rese più felice fu lo scoprire chi fosse il suo compagno. Assunse l'aria più innocente e seducente che riuscisse a fare, poi con tono suadente disse "Sono felice di vedere che sia tu il mio compagno. Carino ti chiami Tobaias giusto?"
Il ragazzo la fissò infastidito.
"TOBIAS, non sono mica un cane! Comunque chiamami Quattro e poi noi due non siamo compagni, vedi? Io andrò da quella parte e tu dall'altra" affermò, indicando due punti opposti.
Eris mostrò un'espressione volutamente dispiaciuta.
"Lasceresti una povera ragazza indifesa tutta sola e disarmata in questo luogo?"
"Mi spiace ma l'unica ragazza che voglio salvare da questo gioco é Tris! Anzi considerati fortunata che non ti posso uccidere, oppure mi sarei trovato costretto a farlo e credimi anche disarmato avrei potuto ucciderti facilmente. Ora, se non ti dispiace, vado a cercarla!"
"Potremmo unire le nostre forze e cercarla insieme, ho delle capacità nascoste sai?" disse lei con tono ammiccante, carezzandogli leggermente il viso. Lui le tolse subito la mano.
"Grazie, ma no grazie! Cercherò Tris da solo, non rischierei mai che tu possa ucciderla una volta trovata!"
"Impavido, ostinato, forte e carino...interessante!" rispose lei con tono compiaciuto e aria quasi divertita.
"Avrei detto altruista!" ironizzò lui.
"Voi uomini, sempre ad elogiare il peggio di voi!" rispose lei.
Quattro iniziò a trovare sempre più strana quella donna.
"Forse cambierai idea quando saprai cosa ho appena adocchiato!"
"Cosa?" chiese lui, con un sospiro leggermente esasperato.
Eris indicò l'incavo di un albero vicino a loro, dal quale fuoriusciva una piccola parte di uno zaino. Lei corse immediatamente ad aprirlo, Quattro la fissò sospetto, ma quando tirò fuori il contenuto dello zaino Eris sembrò totalmente delusa.
"Cos'é questa?"
Appena capì di cosa si trattasse, il ragazzo scoppiò a ridere.
"E' una penna!"
"Ed é un'arma?" chiese lei alzando un sopracciglio.
"Bé serve per scrivere: c'é chi dice che una penna può ferire più di una spada, ma temo che nel nostro caso ti sarebbe stata molto più utile una spada!"
Eris fissò la penna indignata. Che la presidentessa si stesse prendendo gioco di loro? Stava per scagliarla via quando si ricordò le regole, quindi seccata la legò alla fascia.
"Legala bene mi raccomando! Non vorrai rischiare di uccidere qualcuno vero?" inferì ironicamente Quattro "Comunque io vado di là, l'arena é grande: vedi di non seguirmi o di non fare del male a Tris. Perché ho l'impressione che se ci dovessimo rivedere non sarà molto piacevole per te, quindi prega affinché ciò non avvenga! Addio"
Eris accennò un leggero sorriso, salutandolo con un gesto della mano. Lui scomparve lentamente tra gli alberi. Il sorriso sul volto di Eris si allargò sempre di più, fino sconfinare in un ghigno soddisfatto.
"Che peccato! Così carino...eppure così INGENUO! Mi hai rivelato il tuo punto debole, ora so come far emergere i tuoi lati migliori!" disse tra sé e sé, con aria divertita.

 

 

Gothel guardò intorno disprezzata la zona paludosa che la circondava, sentì il rumore dell'altro ascensore che era arrivato e sperò con tutto il cuore che il suo alleato fosse qualcuno di forte.
Quando si voltò però si sentì soprafatta dalla delusione: aveva accanto a sé quella che pareva la ragazzina più debole tra tutti i tributi.
Anna vide la donna e tentò un saluto: "Ehi ciao, ehm cioè salve, io sono Anna, cioè la principessa Anna..."
Gothel alzò gli occhi al cielo.
"Fantastico! Un'altra principessina tra i piedi!"
"Aspetta che?"
La donna capì di aver espresso il suo pensiero involontariamente ad alta voce, tentò subito di rimediare, cercando di assumere la faccia più melodrammatica che poteva.
"Scusami...cioè scusatemi principessa! Sono confusa e molto scossa, sapete sono preoccupata per il mio piccolo fiorellino dorato. Sarà qui tutta sola chissà dove!"
Anna la fissò con aria interdetta.
"Parlate della ragazza del vostro distretto?"
"Esattamente!" aggiunse lei, con tono sempre più esageratamente drammatico "La mia povera piccola figliola! Lei non é abituata al mondo esterno. Come farà? Devo salvarla"
"Oh...la capisco, sa anche io sto cercando mia sorella Elsa...se vuole potremmo cercarle insieme che ne dice?"
"Ma é assolutamente magnifico cara! Ah puoi chiamarmi Gothel! Tu sai usare qualche arma vero?" chiese, con aria speranzosa.
"No, mi spiace, al castello non ci insegnano ad usare le armi...ma sono sicura che ce la caveremo!"

E ti pareva.
Pensò tra sé Gothel, stando attenta stavolta a non dirlo ad alta voce.
"Ho affrontato un'avventura molto impervia ultimamente! Se ho superato quella, supereremo anche questa vedrete!" tentò di incoraggiarla Anna
"Fantastico..." replicò Gothel, con davvero poco entusiasmo.

Chissà di quale impervia impresa parla...probabilmente quella di trovare l'abito adatto per il ballo!
pensò rabbiosamente lei, sforzandosi di sorriderle. Le due passeggiarono per qualche metro attraverso la palude, finché Anna non notò qualcosa.
"Gothel guardate! Lì al centro di quella zona paludosa...sembrerebbe uno zaino! Lasciate andare me: sembra pericoloso...cercherò di passare su quelle rocce" disse, indicando delle rocce che ergevano a tratti da una zona paludosa di melma.
Gothel non si sarebbe lasciata scappare per nulla al mondo la possibilità di avere un'arma, soprattutto prima di quella stupida ragazzina.
"Cara, non ti preoccupare, vengo con te! In due ce la caveremo meglio" detto ciò la seguì.
Anna iniziò a saltellare con cautela tra le rocce, facendo attenzione a non cadere. Gothel la imitò, anche se con passo più incerto.
Anna arrivò per prima, afferrò lo zaino e con aria pimpante disse: "Preso!"
Gothel si sporse in avanti per cercare di soffiarglielo dalle mani, ma la fretta la punì, facendola scivolare sulla roccia, cadendo così nel bel mezzo della melma. Provò immediatamente a rialzarsi, ma più si agitava e più si sentiva sprofondare. Il panico iniziò a prendere il sopravvento su di lei.
"Sembrano delle specie di sabbie mobili! Aiutami ragazzina!"

 

 

Appena si ritrovò nell'arena Annabeth si guardò intorno: di certo non era uno dei paesaggi più rassicuranti della sua vita. Era circondata da un'oscura foresta di alberi morti ma fitti, una sottile coltre di nebbia e un paesaggio a dir poco spettrale, nonostante fosse giorno.
Una strana sensazione la pervase, quindi si girò immediatamente, sperando di trovare Percy, ma al suo posto c'era un ragazzo carino, alto e biondo.
"Inquietante non è vero? Per fortuna almeno siamo alleati! Di solito non é facilissimo farseli in un gioco simile, ma possono essere di grande aiuto! Io sono Finnick Odair" disse il ragazzo appena la vide.
"Tu sei il ragazzo che ha già partecipato ai giochi originali vero?"
"Esatto e per ben due volte...a quanto vedo sei informata!"
"Informarmi é diciamo...il mio hobby! Comunque io sono Annabeth Chase!"
"Non so te ma a me questo posto non mi piace...vediamo di trovare un'uscita da questa specie di foresta"
"Credi che ci sia?"
"Credo che lo scopriremo presto!"
"Bé, se hai già partecipato ai giochi sei avvantaggiato, dovresti già conoscerne i meccanismi, no?"
"Purtroppo questi giochi già sembrano molto diversi da quelli originali, il che non so se sia un bene o un male! Ma almeno ci siamo evitati il bagno di sangue!"
"Il cosa?" chiese lei preoccupata.
"Nei giochi originali i tributi iniziano tutti dallo stesso luogo, vicino alla cornucopia: zona nella quale vengono riposte armi e oggetti utili alla sopravvivenza. Molti provano a correre verso di essa, ma capirai: nessuna alleanza, tutti con in mano un'arma...insomma un bagno di sangue. Credo che la presidentessa lo abbia evitato proprio per questo. Vuole che moriremo uccidendoci tra noi o per colpa degli ostacoli dell'arena, non di certo in modo così facile e immediato"
"Perché la cosa non mi rassicura?"
"Perché Potrebbe attenderci un destino peggiore...ma speriamo di no, infondo almeno siamo in due no?"
Annabeth annuì, ma fissò preoccupata l'orizzonte.
"Sei preoccupata per l'altro tributo del tuo distretto?" chiese Finnick, quasi leggendole nella mente.
"Sì, mi chiedo se sta bene, dove sia finito e se ha trovato un buon alleato" ammise lei.
"Sono sicuro che sta bene e anche se non avesse trovato un compagno pronto a collaborare, non potrebbe essere ucciso da lui!"
"Già, ma non é solo quello che mi preoccupa" disse Annabeth con un filo di voce, ripensando a ciò che a questo punto sarebbe stato meglio se gli avesse detto prima di entrare nell'arena.
Finnick lesse nei suoi occhi quell'espressione di chi è preoccupata per una persona a cui tiene molto, quell'espressione che lui conosceva fin troppo bene. Sapeva di poter fidarsi di lei.
"Lo troveremo!" le promise Finnick.
"Tu non sei preoccupato per la tua compagna di distretto?"
"Katniss? Certo siamo amici e mi dispiacerebbe se le succedesse qualcosa, ma conoscendola, temo di più per chi la incontrerà! Non é brava a farsi amici, ma quando ha dei nemici...non ci va molto leggera!" disse lui con un sorriso, facendone accennare uno anche ad Annabeth.
"Andiamo allora! Prima usciamo da questo posto e meglio é!"

 

 

Shan yu era riuscito finalmente a togliersi quella melma dagli occhi e adesso riusciva a vedere bene di nuovo. Sentiva il sangue ribollirgli nelle vene per essersi fatto soggiogare da un minuto ragazzino, ma giurò a se stesso che appena lo avesse trovato si sarebbe vendicato. Cercò quindi di seguire la direzione verso la quale gli era parso di sentirlo scappare, la fanghiglia del terreno si faceva sempre meno densa e più appiccicosa, costringendolo a fare passi lenti e inceppati.
Ma il passo successivo gli risultò più difficile del precedente, come se la gamba fosse bloccata da qualcosa, quando si voltò per vedere cosa fosse sussultò per ciò che vide.

 

 

Eris camminava lentamente per la foresta, meditando sul da farsi, quando sentì qualcuno dire: "Forza ragazzo sei ancora all'inizio della scalata...se continui così arriverai quando i giochi saranno finiti!"
"Scusami se io non ho gambe di una capra!" gli urlò lui in risposta dal basso.
Eris si diresse verso le voci e trovò Filottete in cima ad un dirupo, oltre il quale si scorgeva una vasta distesa ti terreno roccioso, molto diverso dalla foresta dove stavano. Appena il satiro vide Eris, sbiancò di colpo.
"D-divina E-Eris...siete voi!"
Un sorriso si inarcò sul volto di lei.
"E' bello vedere che qualcuno mi riconosce! Devi essere un satiro sveglio tu! Dato che sei così intelligente, suppongo che tu sappia da che parte stare, no?"
"B-bè, certo... é ovvio! Chi si metterebbe mai contro di voi?"
"Bene ne sono felice! Ma la mia collaborazione ha un prezzo: dimostrami la tua fedeltà e avanzeremo assieme!"
Il satiro iniziò a sudare freddo.
"Cosa vorreste che io faccia?"
"Oh, una sciocchezza..." Eris si affacciò al dirupo, scorgendo verso la base di esso Percy, che si stava arrampicando "Vedo che ti hanno messo in squadra con un ragazzino! Deve essere una seccatura immagino"
"Bé, sì...cioè...non sembra molto sveglio ma..."
"Uccidilo e sarò io in squadra con te al suo posto!" disse Eris con tono divertito.
"Cos-COSA?" balbettò scioccato Filottete.
"Immagino tu abbia più probabilità di sopravvivere con me che con quel ragazzino, giusto?"
"Sì ma..."
"Basterà una piccola spinta quando sarà salito in cima, un piccolo incidente...o qualcosa di simile! Sarà facile...perfino per te! In fin dei conti chi ti dice che non lo farà lui prima o poi? Siete sempre di due distretti diversi...non potete vincere entrambi!"
Filottete osservò dall'alto Percy che si arrampicava. Sapeva bene che anche Eris era di un'altro distretto e che probabilmente voleva solo sfruttarlo o trovare un sadico modo per divertirsi, ma era anche vero che una cosa era avere come alleato un ragazzino sconosciuto, una cosa era avere come nemica la dea del caos e della discordia.
Ci rifletté per qualche istante e poi diede la sua risposta.
"Mi spiace Eris...non posso farlo!" abbassò lo sguardo, fissando mestamente il terreno: aspettava la punizione di Eris...probabilmente lo avrebbe massacrato o nella migliore delle ipotesi, scaraventato giù dal dirupo.
Tanto sapeva che l'idea di poter vincere i giochi era una cosa impossibile per lui, tanto valeva morire subito, che sopravvivere più a lungo, ma da codardo. Accadde però una cosa che non si aspettava: non riuscì a vedere l'espressione del suo volto, ma Eris disse semplicemente una frase.
"Va bene, se non vuoi allearti lo capisco...forse non sei così intelligente come pensavo!"
Detto questo si voltò e tornò da dove era venuta, lasciando sbigottito Filottete.
Eris era rimasta infastidita dal comportamento del satiro, ma non poteva di certo lasciare che qualcuno come lui, che sapeva chi era, girasse a piede libero per l'arena. Fu allora che capì: aveva trovato il primo obiettivo che cercava!
Sorrise entusiasta tra sé, autocompiaciuta del suo stesso piano. Ora mancava solo una cosa: doveva ricordarsi bene quella ragazza. Mentre percorreva la strada intrapresa da Quattro, seguendo le sue tracce, cercò di ricordare ogni singolo dettaglio, quando la vista di qualcuno in lontananza la fece sobbalzare: era lei, la ragazza a cui stava pensando.
Tris.
Un largo sorriso eccitato comparve sul suo volto. Osservò la ragazza da lontano, stando attenta a nascondersi dietro un albero per non farsi vedere.

Ma così è anche troppo facile!
Pensò tra sé la dea. Tris era insieme ad un'altra ragazza, ma non le interessava affatto e la notò a malapena. Dopo averla osservata attentamente si guardò le mani, fissando quella col bracciale.
"Bene, é giunto il momento di scoprire quanto sono stati limitati i miei poteri!"
Si concentrò, con le mani creò delle ombre che plasmò a suo piacimento, poi le usò su di sé. Si sentì frastornata e il polso col bracciale le faceva leggermente male, ma era tutto tranquillamente sopportabile, probabilmente non li avrebbe potuti usare a lungo, ma se avevano funzionato, non ce ne sarebbe stato bisogno. Osservò per terrà: c'erano delle piccole pozzanghere di acqua, non capì a cosa fossero dovute, ma non le importava, perché fissandole aveva capito che i suoi poteri avevano funzionato.

 

 

Quattro aveva percorso poca strada: stava cercando un luogo da cui avrebbe potuto scorgere di più il panorama, in modo da cercare più facilmente Tris, ma in quel fitto bosco sembrava quasi impossibile.
Cercò la figura del sole, in modo da avere un riferimento per orientarsi, quando sentì un urlo di qualcuno.
Era la voce di Tris.
Si sentì improvvisamente pervadere dal panico, con tutto il fiato che aveva in gola urlò il nome di Tris, mentre si dirigeva verso la voce che aveva sentito.
"Quattro? Sei tu?" rispose lei.
Prima che lui potesse risponderle i due si videro: Tris era accovacciata a terra, sembrava dolorante, forse ferita. Quattro scattò immediatamente da lei.
"Tris, stai bene?" chiese lui, visibilmente preoccupato.
"Quattro, grazie al cielo sei tu! Mi ha attaccato di sorpresa, dopodiché mi sono difesa ovviamente e sono riuscita a scappare, ma ha giurato di uccidermi e mi ha ferita!"
"Chi? Chi è stato? Quella donna...Eris?"
Tris aggrottò la fronte.
"No...é stato un uomo: quella mezza capra, credo sia un satiro o qualcosa di simile. Ad aiutarlo c'era un ragazzino. Che stupida che sono stata...ma devi seguirli, sono andati da quella parte" disse lei indicando la direzione verso il dirupo.
"Prima devo curarti la ferita, fammi vedere!"
"No! Non c'é tempo! Sono riuscita a depistarli mandandoli in quella direzione, ma presto scopriranno l'inganno e se mi dovessero trovare qui ferita sarebbe peggio. E tu non combatteresti allo stesso modo dovendomi pure difendere: qui ci penso io, tu và!"
Quattro la fisso incerto, non contento dell'idea di doverla lasciare lì da sola, poi disse: "Ok, ma farò in fretta, se non li trovo subito tornerò immediatamente da te!"
"Torna comunque da me!" disse lei, con voce disperata.
"Puoi contarci!" disse lui con un sorriso, per poi correre nella direzione del dirupo.
Quattro non lo poté vedere, ma un sorriso maligno si dipinse sul volto di Tris. Ma oramai non era più Tris, era tornata alle sue reali sembianze.
Quelle di Eris.
"Grazie cagnolino!"

 

 

 

 

 
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 Angolo autrice:  Eccoci finalmente al primo giorno nell'arena, cosa ne pensate?
Allora come già detto nel capitolo precedente ho iniziato col mostrare i tributi che sono risultati i più favoriti e i più sfavoriti dalle votazioni di voi sponsor, per la precisione i tre favoriti sono: Elsa (con 113 punti), Annabeth( con 112 punti) e Percy (con 109 punti). Invece gli sfavoriti sono: Filottete( con 55 punti), Shan Yu(con 35 punti) e Gothel (con 31 punti).
Se vi interessa sapere la classifica completa ditemelo, ma non avrà altra utilità per il momento al fine del gioco.
Nell'arena a tutti é stato assegnato un compagno che per il momento non possono uccidere, che ne dite delle coppie scelte? Ovviamente ogni personaggio ha reagito alla cosa a modo suo. Inoltre sono tutti disarmati, tocca trovare gli zaini ragazzi! U.U (sennò era troppo facile XD)
Finalmente é stata spiegata la funzione dei bracciali, che serve appunto a rendere più equo il gioco, senza però rimuovere le caratteristiche distintive del personaggio. Nessuno però può uccidere direttamente coi propri poteri, ecco perché Eris usa l'inganno (anche se credo lo avrebbe usato ugualmente per puro divertimento!)
Eris inizialmente si sbaglia e chiama Tobias, Tobaias (un triste riferimento al fatto che gli hanno cambiato il nome nel film D: ) quindi lui si lamenta dicendo che non é un cane XD è In riferimento a questo che alla fine Eris lo chiama "cagnolino"
Filottete chiama spesso Percy "ragazzino" e non ragazzo...questo temo sia dovuto all'influenza di OUAT che ho finito di vedere da poco XD
lo avete notato? Alcuni tributi arrivano in zone diverse a livello territoriale.
Devo ammettere che gestire 24 personaggi é un po' snervante...perché non ho fatto un bagno di sangue iniziale? D: ok nel prossimo capitolo strage di massa muahahaha (scherzo XD )
Che ve ne pare di questo inizio? Che ne pensate per ora dell'arena e di tutto il resto? Se avete idee o critiche sono sempre ben accette :D
Buon inizio di Hunger Games Interattivi a tutti!

 
Cosa potete fare adesso:  Per il prossimo capitolo potete: 

   -salvare uno dei tributi che si trova a fine capitolo in una situazione mortale. ATTENZIONE potrete salvare un tributo da una situazione mortale una sola volta durante tutta la fic quindi scegliete bene per chi e quando intervenire.
Puntualizzo inoltre che io scriverò chi a fine capitolo si trova in una situazione mortale, non chi effettivamente morirà se non intervenite. Sta a voi analizzare la situazione e capire se effettivamente quel personaggio secondo voi morirà e se conviene aiutarlo.
Se volete salvare qualcuno dovrete scrivere per messaggio privato su efp o su Fb chi volete salvare.
Detto questo ecco l'elenco delle persone che a fine di questo capitolo rischiano la vita: (come detto nel capitolo precedente per questa volta sono gli sfavoriti) Shan Yu, Gothel e Filottete

   - suggerire qualcosa che vorreste decidere durante il gioco, se sarà considerata interessante sarà proposta come scelta nel gioco.

   - come avete visto i tributi sono divisi a coppie, potete proporre le coppie che vorreste nel prossimo capitolo per i tributi ancora da mostrare.

   - suggerire agli strateghi delle trappole o ostacoli che vorreste che venissero posizionati nell'arena durante i giochi (potete inventare ostacoli, veleni, ibridi, trappole, ecc) oppure anche suggerire creature o ostacoli di vario genere presi dai mondi dei tributi scelti ( es: potete proporre creature o pozioni dal mondo Harry potter o altre cose dai mondi degli altri distretti estratti) insomma fate lavorare la vostra fantasia e perché no, anche il vostro lato diabolico! (potrete farlo anche in seguito)

 

Inoltre vi ricordo il nostro gruppo ufficiale facebook, https://www.facebook.com/groups/301034680059219/
dove in questi giorni posterò ulteriori informazioni sui tributi estratti! Potrebbe essere un ottima occasione per voi per conoscerli meglio, soprattutto quelli di cui sapete poco. Inoltre nel gruppo verranno postate anche scelte in anteprima e nuove info, se potete iscrivetevi!

Per qualsiasi domanda o dubbio chiedete pure!

 


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Capitolo 6
*** Le prime morti ***


mietitura


Cara era dritta in piedi sul suo ascensore che risaliva lentamente verso l'esterno, mostrando una landa rocciosa con una leggera coltre di fumo nero. Non si scompose minimamente osservando il paesaggio, si voltò per vedere il suo compagno, ma appena vide che al posto di Richard vi era un'altro uomo alzò gli occhi al cielo nel notare che appena la vide sorrise inebetito.
"Mi fa piacere vedere che sei tu la mia compagna, io sono Simbad, tu dolcezza?" disse lui avvicinandosi a lei squadrandola dal basso verso l'alto in modo più che compiaciuto.
"Io sono Cara e l'arena sarà l'ultimo dei tuoi problemi se ti avvicinerai solo di un altro passo a me!" replicò lei con tono freddo, accennando un sorriso sicuro e sprezzante. In risposta lui alzò un sopracciglio.
"Donna difficile eh? Le mie preferite! Ma so che nel giro di poche ore non potrai resistermi!" disse lui accennando un sorriso spavaldo e sicuro di sé.
"L'unica cosa a cui non sono sicura di poter resistere, se continui a parlare, sarà lo sgozzarti con le mie mani!"
"Ma non puoi farlo mia Cara!"
"Cosa me lo impedirà il tuo...oh credi sia fascino giusto? Uomini...tutti uguali! Ne ho sottomessi a centinaia come te ed è così facile che a volte smette pure di essere divertente!"
"Credo saranno le regole ad impedirtelo tesoro, a meno che non ti piaccia esplodere!" replicò indicando il bracciale al suo polso.
"Posso sempre tranciarti la lingua però!" esclamò lei, con sguardo allettato da quell'idea di non sentirlo più parlare.
"Peccato che tu non abbia nemmeno un coltello allora!" disse lui con sguardo di sfida, avvicinandosi ancora a lei. Cara lo afferrò quindi per la maglia e lo strattonò vicino a un soffio da lei e con uno sguardo tanto sensuale quanto omicida gli sussurrò: "Posso sempre staccartela a morsi...e ti assicuro che non sarà affatto piacevole come pensi!" detto ciò lo spintonò lontano da lei. "Ora andiamo e sarà meglio per te se lo faremo in silenzio!"




Katniss si guardò intorno, era nuovamente in quel maledetto ascensore che portava all'arena, tirò un profondo sospiro per calmarsi. Era l'unica oltre Finnick ad aver partecipato a due edizioni e per una volta quindi si trovava in una situazione di vantaggio rispetto agli altri partecipanti. Allora perché non riusciva ad essere totalmente tranquilla?
Prima che potesse rifletterci si ritrovò in quella che sembrava una foresta oscura e fitta, con alberi scuri e dall'aria inquietante e una densa nebbiolina che oscurava la vista, facendo vedere ben poco. Di solito amava le foreste, ma quella le metteva i brividi.
Una voce ad un tratto la distrasse: era il suo compagno, o almeno quello che le era stato assegnato.
"Ehy, salve tu sei Katniss giusto? Io sono Ade, a quanto pare siamo compagni!"
La ragazza lo fissò stranita: non era sua consuetudine fare amicizia, ma nemmeno nei suoi peggiori incubi avrebbe fatto amicizia o un'alleanza con un tizio del genere.
"Forse hai frainteso...io gioco da sola!"
Quindi si voltò ed iniziò a camminare da sola per la foresta. Ade spalancò gli occhi, non aspettandosi una tale risposta, sapeva che lei aveva già partecipato ai giochi e di sicuro non si voleva far scappare la possibilità di averla come alleata, le corse quindi dietro, cingendole le spalle con il braccio.
"Ehy, ehy, ehy tipa focosa eh? Possiamo metterci d'accordo sai? Io sono quasi imbattibile e tu hai già vinto i giochi..." le si avvicinò all'orecchio e le sussurrò "insieme possiamo ucciderli tutti!"
Katniss roteò gli occhi, fino a fissarlo con disprezzo, per poi prendere la mano di lui e toglierla con gesto seccato dalla sua spalla.
"Focosa è dir poco...mi chiamavano ragazza di fuoco per l'esattezza! E se sei quasi imbattibile come dici non avrai di certo bisogno del mio aiuto giusto? E' stato un piacere!"
Disse con tono fermo, per poi continuare ad avanzare per la sua strada. Ade era allibito, ma sentì anche la rabbia iniziare a ribollirgli dentro, i suoi capelli passarono dal solito color blu ad uno più rosso e acceso.
"TU, ragazzina! Nessuno dice di no ad Ade, te ne pentirai amaramente, è una promessa!"
Urlò quelle parole, che arrivarono a Katniss mentre avanzava tra gli alberi, in quel momento pensò ad Haymitch che probabilmente la stava guardando, ed ancora più probabilmente la stava maledicendo per aver rifiutato l'accordo.

 

 

Richard si ritrovò ai piedi di quella che sembrava un'irta montagna, avvolta da un fitto fumo nero, il che era tutto tranne che invitante, notò alla sua destra quella che doveva essere la sua compagna: una ragazza dai lunghi capelli biondi e un aria totalmente spaventata, cercò di non darlo a vedere quando abbozzò un saluto verso di lui salutandolo con la mano. Aveva conosciuto molte persone e riconosceva nei suoi occhi l'innocenza, anche se non era un depositario. Quindi le rivolse un sorriso, cercando di tranquillizzarla.
"Ciao io sono Richard, tu come ti chiami?"
La ragazza si mise i capelli dietro le orecchie con le mani, leggermente imbarazzata.
"Ehm salve...io sono Rapunzel"
"Bene Rapunzel, sappi che non ti devi preoccupare, a parte che non posso ucciderti, non ho comunque nessuna intenzione di farlo!"
"Davvero?" chiese lei stupita "Nemmeno quando non saremo più alleati?"
"Te lo prometto! Nel mio distretto io sono il cercatore e non farei mai del male ad un innocente! Troveremo un modo per uscire vivi da questo assurdo gioco vedrai, inoltre non permetterò che ti facciano del male è una promessa!"
Rapunzel lo fissò, quel ragazzo aveva un'aria così sicura di sé, che la tranquillizzò. Sembrava quasi che si fosse trovato in situazioni peggiori di questa.
"Perdonami, io ecco...non sono uscita molto di casa...diciamo che mia madre era molto protettiva, non voleva che mi ritrovassi in situazioni come questa! E ora non ho la minima idea di come si combatta"
"Non ti preoccupare io ho esperienza che può valere per entrambi! Dobbiamo solo trovare un'arma...ma dato che non abbiamo idea di dove siamo finiti, direi di salire in cima: ci faremo un'idea dell'arena e della situazione!"
Raunzel osservò interdetta la cima della montagna.
"Intendi salire fino a lassù? Con quel fumo nero altamente preoccupante?"
"E' l'unica soluzione credimi: da lassù vedremo tutto e forse possiamo scorgere anche gli altri tributi, aggirarci alla cieca senza armi sarebbe una follia!"
"Ok...facciamo come dici tu!" rispose lei, anche se ancora preoccupata.
I due iniziarono quindi a salire verso la cima, dove il fumo di faceva sempre più fitto e per Rapunzel sempre più preoccupante.



Draco si ritrovò in una foresta oscura e fitta, dall'aria sinistra e non rassicurante, ma la cosa che lo preoccupava più di tutte era una sola: non aveva la sua bacchetta!
Per la prima volta si sentì impotente e indifeso, sensazione che non gli piaceva affatto: sperò di riuscire a trovarla il prima possibile, sempre che fosse lì.
Il suo compagno notò il suo stato di crisi e la sua paura, quindi un sorriso beffardo comparve sul suo volto, Draco fece caso l'uomo solo quando gli rivolse la parola.
"Salve mio caro, a quanto pare siamo in squadra insieme...non ricordo il tuo nome..."
"Draco!" mugugnò lui, osservando l'esile figura dell'uomo che gli girava intorno, aggrottò quindi la fronte "tu chi sei invece?"
"Oh io?" chiese lui portando una mano al petto per indicarsi "mi chiamano in molti modi, ma tu puoi chiamarmi Pitch amico mio!"
Draco lo fissò: non sembrava molo forte e nemmeno un possibile abile spadaccino, si chiese se fosse stato così sfortunato da avere come compagno qualcuno che non gli sarebbe stato per niente utile, lo squadrò quindi con leggero disprezzo, prima di rivolgergli la parola:
"Tu sai usare qualche arma per caso?"
Pitch si lasciò sfuggire una risatina.
"Quale arma migliore dell'astuzia e della paura? Noi insieme faremo grandi cose credimi Draco!" rispose lui, accennando il sorriso più convincente che riuscisse a fare.
Draco lo fissò, ancora molto dubbioso, ma d'altronde senza magia qualsiasi aiuto sarebbe stato utile.
"Va bene andiamo!" si limitò a dire "dobbiamo trovare al più presto un'arma!"
I due continuarono ad addentrarsi nella foresta, che si faceva sempre più buia e fitta, il che iniziò a preoccupare Draco, anche se non voleva darlo a vedere.
"Non avrai paura vero?" gracchiò alle sue spalle la voce gelida di Pitch, che gli trasmise un brivido freddo lungo la schiena, non si voltò e col tono più acido e sicuro di sè che riuscisse a fare, disse: "Paura io? Vuoi scherzare spero!"
Pitch sorrise e disse:
"Bene, vuol dire che non avrai problemi a prendere quello!" indicò uno zaino situato tra i rami di un albero. Non ci sarebbero stati problemi se tale albero non fosse stato tempestato da lucenti occhi rossi che li fissavano da lassù. Draco deglutì, poi si voltò furioso verso l'uomo e con tono di disprezzo disse:
"Perchè mai dovrei andarci io, vacci tu se ci tieni tanto!"
Pitch sospirò, per poi sfoggiare un ghigno divertito.
"Perchè se non lo farai di tua spontanea volontà, temo che lo farai lo stesso mio caro AMICO!"
"Voglio proprio vedere come mi convincerai"
"Te lo mostro subito!"
Pitch agitò le braccia e dalle tenebre uscirono fuori due incubi sottoforma di cavalli neri, Pitch sentì un certo dolore al polso ma non ci fece caso, vedere la paura negli occhi di Draco lo rendeva sempre più forte e sicuro di sé.
"Ti presento i miei amici, sono incubi purosangue e possono dare vita alle tue paure più intense e nascoste, perché le fiutano"
Draco sgranò gli occhi indietreggiando di qualche passo.
"N-no non può essere, tu non puoi uccidermi!"
"Oh ma non ti uccideranno...sarà infinitamente più doloroso però" ridacchiò con una folle espressione compiaciuta che terrorizzò Draco. Pitch fece un gesto con la mano e i due cavalli si avvicinarono a Draco, il quale iniziò a correre nella direzione opposta.
"Non avvicinatevi!" urlò, ma i due continuarono a farlo e sempre più velocemente, costringendolo a scappare nell'unica direzione possibile: sotto l'albero.
Una volta lì gli occhi rossi che lo sovrastavano si staccarono da esso scendendo in picchiata su Draco sovrastandolo. In quel momento riuscì a distinguerli finalmente: erano corvi! Ma dovevano essere corvi modificati o qualcosa del genere perché iniziarono ad attaccarlo e a provocargli diverse ferite e lesioni. Il dolore e il fastidio erano insopportabili, cercò di cacciarli via con le braccia ma non vi riuscì, quindi iniziò a correre disperatamente verso la foresta urlando.
Pitch osservò la scena, ritirando i suoi incubi, osservò trionfante lo zaino sull'albero ormai esente da creature minacciose.
Poteva prenderlo adesso senza problemi.




Hermione si ritrovò tra i fitti alberi della foresta oscura, non aveva la sua bacchetta ne armi, anche se non avrebbe fatto molta differenza probabilmente.
"Ehy!"
La chiamò la voce accanto a lei, si voltò notando solo ora la ragazza cinese con i capelli a caschetto.
"Mi chiamo Mulan Fa, a quanto pare siamo in squadra insieme! Tu sei?"
Era felice nel constatare che la sua alleata era una ragazza, non sapeva il perché, ma le dava l'idea di una che sapesse il fatto suo.
"Hermione Granger! Lieta di conoscerti!"
"Bene Hermione...posso chiamarti per nome?"
La fissò titubante, in una situazione normale non avrebbe esitato a dire di sì, ma in quei giochi dovevano uccidersi era saggio chiamarsi per nome? Le parve comunque scortese rifiutare.
"Ma certo Mulan!"
"Bene! La prima cosa che dobbiamo fare è trovare dell'acqua e delle armi o qualcosa di utile, penso che le nostre siano nascoste qui da qualche parte e poi..."
"Ehy aspetta!" la interruppe Hermione "Come fai a sapere queste cose?"
"Bè diciamo che ho fatto il soldato per un certo periodo! Per quanto riguarda le nostre armi, credo siano qui perché non avrebbe avuto senso mostrare agli sponsor di cosa siamo capaci, per poi non darci la possibilità di usare le nostre stesse capacità nell'arena non credi?"
Hermione annuì, adesso sollevata dall'idea che le probabilità che la sua bacchetta fosse da qualche parte fossero aumentate e molto contenta di aver trovato un'alleata che sapesse usare la testa.
"Bene, non perdiamo tempo allora!" rispose lei e entrambe si incamminarono nella foresta.
Ad un tratto Mulan indicò un grosso albero al di sotto del quale era situato uno zaino.
"Siamo fortunate prendiamolo!"
Ma Hermione la bloccò per un braccio.
"Quello non è un semplice albero, è un Platano Picchiatore, se solo ci avviciniamo ci stenderà, fidati non ne vale la pena! Si può immobilizzare toccando uno specifico nodulo ma non sapendo quale abbiamo le mani legate!"
Mulan la fissò sorpresa e attonita.
"Meno male che ero io quella che sapeva troppe cose!"
Entrambe si allontanarono dall'albero, tenendo le dovute distanze, Mulan si guardò intorno attenta ad ogni mino dettaglio, finché non scorse qualcos'altro.
"Guarda lì!"
Le indicò un albero con un grosso incavo nel tronco.
"Credo che li dentro potrebbe esserci nascosto qualcosa"
"Hai ragione, andiamo!"
"Aspetta guarda bene!"
Hermione socchiuse gli occhi per guardare meglio e mise a fuoco un esserino all'interno dell'incavo.
"Un pipistrello!" affermò, con tono abbastanza schifato.
"Già, ma possiamo farcela non credi?"
Hermione la fissò rivolgendole un timido sorriso.
"Insieme?"
"Ok!" rispose lei con aria complice, così le due si avvicinarono all'albero e si fissarono interdette.
"Credi sia vero che ti si attaccano ai capelli?" chiese Hermione.
"Se succedesse ad una delle due dobbiamo promettere di aiutarci ok?"
Hermione annuì ed entrambe misero il braccio all'interno dell'incavo nello stesso istante, la bestiolina emise un rumore stridulo per poi uscire di fretta dall'albero svolazzando per qualche istante sulle loro teste.
"AHHHHHHHHHH" urlarono entrambe all'unisono, senza però muoversi dalla loro posizione, il pipistrello volò quindi via. Entrambe tenevano ben saldo qualcosa e lo tirarono fuori insieme: era uno zaino.
Le due lo guardarono, per poi scambiarsi uno sguardo allibito, che le fece scoppiare in una profonda risata, dovuta anche all'assurdità della situazione che le aveva messe nel panico per nulla.
"Ce l'abbiamo fatta alla fine!" disse Mulan
"Già, siamo un'ottima squadra!"
Hermione aprì lo zaino ma al suo interno c'era solo quella che sembrava una banalissima pietra e un piccolo pezzo di acciaio, li fissò con un'aria un po' delusa.
"Non fare quella faccia, può sempre rilevarsi utile, in caso estremo potremmo lanciare la pietra addosso al prossimo pipistrello!"
La battuta fece ridere Hermione, che legò la pietra alla sua cintura, anche se non era un'impresa facile.
Era contenta di essere capitata con Mulan, non rimpiangeva affatto Draco.
Draco.
Stranamente un po' le dispiaceva ad immaginarselo senza bacchetta nell'arena, ma d'altronde era sicuramente felice di non aver una mezzosangue tra i piedi! Immediatamente si pentì di essersi preoccupata per lui, di certo non se lo meritava.
Proprio in quel momento le parve di sentire la sua voce, prima che potesse pensare che era impossibile, se lo ritrovò sfrecciargli davanti, sembrava avere uno stormo di corvi che lo circondava e lo beccava graffiandolo con le unghie delle zampe, appena vide Hermione si bloccò rivolto verso di lei.
"Aiutami ti prego!" urlò a squarciagola.
Hermione rimase immobile per qualche secondo, ancora incredula al vedere quella scena, ma poi fece per andare da lui, ma Mulan la fermò.
"Aspetta se ti avvicini non otterrai altro che il fatto che attaccheranno pure te! Dobbiamo pensare a qualcosa"
Hermione sapeva che lei aveva ragione, quindi cercò di concentrarsi e riflettere, nonostante l'orribile spettacolo che aveva davanti agli occhi, per quanto non sopportasse Draco, una scena simile non poteva che stringerle il cuore.
"Ci vorrebbe qualcosa per spaventarli...se solo avessimo del fuoco" ragionò ad alta voce.
Ma quelle parole fecero venire un'idea a Mulan.
"Fuoco...ma certo! Come ho fatto a non riconoscerla prima? Prendi in mano la pietra e il piccolo pezzo di acciaio che abbiamo trovato prima!"
Mentre Hermione faceva, seppur perplessa, ciò che le aveva detto, Mulan corse a raccogliere un ramo caduto da terra, poi prese dalle mani di Hermione i due oggetti che stringeva. Aveva capito di cosa si trattava: erano una pietra focaia e un acciarino, le sfregò l'una contro l'altro vicino al ramo, fino a che delle scintille non crearono finalmente del fuoco, accendendo un estremità del ramo.
"Sei un genio!"
Disse Hermione, afferrò quindi il ramo e corse da Draco, agitandolo vicino ai corvi, i quali alla vista e calore del fuoco iniziarono a gracchiare, fuggendo spaventati.
Draco ansimando fissò i corvi volare via, alleviando finalmente le sue pene, ne fu talmente felice che il gesto gli venne spontaneo: strinse Hermione in un abbraccio come per ringraziarla, ma appena si accorse di averlo fatto, la spintonò via. Hermione lo fissò incredula, il suo cuore si fermò per qualche istante non credendo a ciò che vedeva, ma quello che la allibì di più fu il gesto successivo, che la fece cadere a terra.
"Ehi, che diavolo fai? Quei corvi ti hanno mangiato il poco cervello che ti era rimasto?"
Draco non rispose, si limitò a guardare dalla parte opposta, non sapeva nemmeno lui perché lo avesse fatto e sentiva ancora il cuore in gola che batteva all'impazzata, probabilmente per i corvi pensò. Ne approfittò per rivolgere lo sguardo a Mulan.
"Grazie" biascicò rivolto a lei, ma non rivolse più lo sguardo ad Hermione.




La presidentessa, insieme agli strateghi stavano osservando i giochi, Ice commentò la scena appena vista.
"Sono riusciti a salvarlo, bello ma credo che ci siano poche morti finora non trovate? Perchè non rendiamo il gioco più interessante?"
"Sta proponendo di introdurre qualcosa nell'arena che li uccida?" chiese Terry.
Ice rispose con un sorriso glaciale, inclinando leggermente il capo.
"Non che li uccida, ma che li possa uccidere! Una minima probabilità di salvarsi dobbiamo lasciargliela sennò non sarebbe interessante non trovi?"
"Palle di fuoco?" propose Joanne.
Ice la fissò, si stupiva di quanto gli strateghi amassero i propri distretti e volessero che fossero i loro tributi a vincere, ma quanto allo stesso tempo adorassero vederli in pericolo, rischiare la vita, soffrire. Doveva essere una delle loro deformazioni professionali.
"Nemmeno abbiamo iniziato e già vuoi incendiarmi mezza foresta oscura? Cerchiamo qualcosa di meno catastrofico!"
Suzanne sorrise, aveva avuto un'idea! Corse sulla mappa dell'arena mostrando la figura di ciò che vi voleva introdurre.
"Ma quelli non li avevi introdotti solo a fine giochi la prima volta?" chiese Walt.
"Ne metteremo uno solo e poi la presidentessa ha detto di rendere i giochi interessanti!"
Ice la fissò annuendo e Suzanne soddisfatta introdusse ciò che aveva proposto nell'arena.



Hermione si era rialzata, infuriata contro Draco, davvero non riusciva a capire quel gesto, gli si avvicinò per chiedergli ulteriori spiegazioni, ma uno strano rumore li interruppe. I tre si voltarono tutti verso il punto in cui avevano sentito le foglie muoversi, fissarono le frasche, cercando di scorgere qualcosa, quando ad un tratto qualcosa schizzò fuori dai cespugli, arrivando con un solo balzo proprio davanti a loro.
Era una strana creatura, nessuno di loro ne aveva mai vista una simile, non sapevano di cosa si trattasse, ma da come ringhiava e sbavava una cosa era certa: era affamata e voleva ucciderli, e loro non avevano armi!
Non lo sapevano ma era un ibrido.




Quattro corse nella direzione indicata da Tris, o almeno da quella che lui credeva essere Tris, fino ad arrivare ad un dirupo, a primo impatto non gli parve di vedere nessuno, ma facendo più attenzione poté scorgere Filottete accovacciato sul bordo che parlava con Percy che stava per concludere la sua scalata.
"Forza ragazzino mettici un'altro po' e passeranno 3 giorni e saremo ancora qui! Meno male che eri un semidio" disse ironico.
"Facile parlare per te che sei mezza capra e non hai le vertigini così in alto da terra!" replicò seccato Percy, mentre continuava la sua scalata.
Quattro lo fissò: era sicuramente la squadra di cui parlava Tris, coloro che avevano tentato di ucciderla.
"TU!"
Filottete udì il tono gelido e pieno d'odio alle sue spalle, sentì un brivido attraversargli la schiena, si girò appena in tempo per vedere il volto omicida di Quattro, ma non riuscì a fare altro perche gli si scaraventò letteralmente addosso, gettandolo a terra minaccioso.
"Ehy aspetta, parliamone ti prego, sono indifeso non ho nemmeno un'arma, sarebbe disumano...io-io..." tentò di balbettare Filottete il più velocemente possibile, prima che potesse disintegrarlo con lo sguardo, o peggio con quegli enormi muscoli.
"Curioso sentirlo dire da uno che ha attaccato la ragazza del mio distretto che era disarmata, ferendola e giurando di ucciderla!" replicò Quattro con tono di disprezzo.
"Di cosa diavolo stai parlando noi siamo appena arrivati da quella rup-"
Non riuscì a finire la frase perché Quattro gli mollò un pugno in pieno volto, così forte da farlo rotolare lateralmente.
"Cosa succede Fil?" Urlò Percy dalla rupe, pur avendo ben intuito di cosa si trattasse, tentò quindi di scalare più veloce per raggiungere il satiro.
"Ma guarda, il tuo amico ha fretta di raggiungerti, non ti preoccupare ragazzino appena finito con lui passerò a te!"
Filottete si massaggiò la guancia, ancora intorpidita dal dolore, si mise in piedi il più velocemente possibile, nonostante le poche forze che si sentiva in quel momento, ma appena alzò lo sguardo si ritrovò il suo avversario davanti e dietro solo il dirupo: era in trappola.
"Senti te lo giuro, non abbiamo fatto nulla, non abbiamo ne visto ne ferito nessuna ragazza!"
"Risparmiati le scuse, sei solo un vigliacco, comunque da questo gioco ne usciremo vivi io e Tris, quindi mi saresti comunque di intralcio!"
Filottete deglutì ormai consapevole del suo destino, tentò un ultimo gesto disperato, si gettò con tutte le corna addosso al suo avversario, Quattro non si aspettava un gesto simile, ma i suoi riflessi pronti lo fecero deviare leggermente col busto all'indietro, allungò le braccia verso il basso fino a bloccare il satiro per le spalle, esercitando pressione verso terra. Le corna lo avevano leggermente ferito all'addome, ma per il resto l'aveva scampata, fece scivolare un braccio fino al busto del satiro, fino ad afferrarlo saldamente per la maglia e iniziò quindi a spingerlo esercitando forza su di lui con tutto il braccio e il busto.
La differenza di potenza fisica era abissale e nonostante la resistenza di Filottete, Quattro riuscì a spintonarlo giù dal dirupo senza troppa difficoltà.
Percy lo osservò cadere, allungò il braccio tentando di afferrarlo, ma non ci riuscì, lo vide aggrapparsi con una mano ad una roccia poco sotto di lui, ma non sembrava per niente stabile.
"Non riesci ad aggrapparti a qualcos'altro?" gli chiese
"No! Non ci sono appigli nelle vicinanze e non resisterò a lungo sto scivolando!" inoltre risentiva ancora dei colpi subiti poco fa.
"Fermo lì cerco di raggiungerti!"
Percy guardò giù: scalare una montagna poteva essere difficile ma scenderla senza scivolare con un unica fermata fino a terra, era decisamente ancora più impegnativo. Deglutì e si fece coraggio, individuò un appiglio sotto di lui e tentò di farsi scivolare lentamente lungo la roccia, con le mani tentava di attutire la discesa, cosa che le fece leggermente sanguinare, finche non raggiunse finalmente l'appiglio, aggrappandocisi il più saldamente possibile.
Filottete notò lo sforzo e il rischio che il ragazzo stava correndo proprio per salvarlo nonostante fosse un perfetto sconosciuto e rappresentasse solo un ostacolo per lui e la sua compagna di distretto. Vide Percy sporgersi nuovamente verso di lui tendendogli la mano, visibilmente provato dallo sforzo di rimanere saldamente ancorato alla roccia. Filottete allungò il braccio libero il più possibile ma non riuscì ad afferrare la mano di Percy anche se per pochissimo. Sentì la mano aggrappata alla roccia perdere presa a poco a poco, cosa che anche Percy notò.
"Aspetta, forse se scendessi ancora..." tentò di dire Percy, guardandosi intorno per cercare un appiglio vicino, ma senza risultati: fu Filottete ad interromperlo:
"Lascia stare ragazzo, orami è finita. Oggi mi hai dimostrato che mi ero sbagliato, sei un vero eroe! Solo un'ultima cosa mi piacerebbe sapere a questo punto, avevi detto di essere anche un semidio, di chi sei figlio?"
"Poseidone!" rispose distratto, cercando ancora un appiglio.
Filottete sgranò gli occhi.
"Per gli dei, sei serio? O prendi in giro un uomo sul punto di morte?" per un attimo ripensò ad Ercole, tempo fa anche lui non gli aveva mentito sui suoi genitori divini e lui non gli aveva creduto. "Ok, voglio crederti...ma se è vero voglio che tu vinca i giochi capito? Non ammetto che il figlio di uno dei tre pezzi grossi si faccia annientare in un gioco simile intesi?"
"Ma Fil io..."
"Promettilo!"
"Ok..."
"Bene io..." ma non riuscì a finire la frase perché sentì la mano scivolargli completamente dalla roccia. Fu un attimo: Percy lo vide cadere giù, per un attimo l'unico rumore che si sentì fu l'urlo di entrambi, poi nulla.
Percy passò qualche istante con lo sguardo perso verso il vuoto, non sapeva a cosa stesse pensando, ma ritornò in sé solo al sentire un rumore sordo.
Il rombo di un cannone.
Il rumore riecheggiò per tutta l'arena, fu strano, non ci fu bisogno di una spiegazione, tutti capirono a cosa si riferisse: il primo tributo dei giochi era morto.
Quattro stava osservando la scena dall'alto, fissò Percy e disse:
"Ora è il tuo turno, vengo a prenderti!"
Detto questo si sporse verso il dirupo, Percy non se lo fece ripetere due volte, si spostò lateralmente lungo la roccia il più velocemente possibile, nonostante il dolore alle mani per le ferite, non sapeva esattamente dove fosse diretto, ma l'allontanarsi dal ragazzo pronto a fargli la pelle era sufficiente per il momento.
Ad un tratto notò qualcosa: una stretta fenditura nella roccia: era buia, ma sembrava molto profonda. Quasi sicuramente era un vicolo cieco, ma dubitava fortemente di poter restare attaccato alla roccia ancora a lungo, quindi la reputò un'allettante alternativa: si aggrappò alla fessura e si appiattì il più possibile ad essa per cercare di entrarvi.
Quattro notò i suoi strani movimenti e si affrettò ad iniziare la sua discesa ma qualcosa lo bloccò per un attimo: prima non ci aveva fatto caso, forse era per l'accecante desiderio di vendetta che lo aveva colpito, ma ora non poté fare a meno di notare quanto fosse alto quel dirupo, immediatamente sentì uno strano senso di vertigini e il riaffiorargli una delle sue quattro paure più grandi: le altezze.
Ma quella stessa paura gli ricordò la persona che lo aveva preso in giro a riguardo, ovvero Tris. Ripensò al rumore di cannone di poco fa e rabbrividì all'idea di poterne sentire un'altro prima di ritrovarla, così rinunciò, almeno momentaneamente, al rincorrere il ragazzo per tornare indietro al punto dove aveva lasciato Tris.
Corse tra gli alberi rientrando nella zona boscosa, fino ad arrivare al punto esatto dove aveva trovato Tris ferita.
Ma non c'era nessuno.
Iniziò a farsi assalire dal panico, tentò di calmarsi cercando intorno.

Dove diavolo era? Le aveva detto di restare lì!
E se qualcuno l'avesse trovata?
Non aveva sentito un'altro colpo di cannone quindi era viva, ma per quanto?
Ad un tratto non resistette più alla tentazione ed iniziò ad urlare il suo nome, doveva trovarla a tutti i costi, anche se era molto pericoloso. Avrebbe vinto con lei, non avrebbe accettato un'altra soluzione.

 

 
Tris stava camminando nella foresta con la sua alleata, Astrid. Appena si erano trovate insieme non aveva detto molto solo un semplice: "Sai combattere?" , lei aveva risposto affermativamente, la ragazza si era limitata quindi ad un: "Bene allora andiamo!".
Da allora aveva iniziato a marciare velocemente nella foresta senza dire altro, era vissuta tra gli intrepidi: di certo non la gente più socievole dell'universo, ma quello era un po' esagerato anche per i suoi standard.
Ad un tratto Astrid si bloccò, evento straordinario!
"E' successo qualcosa?" chiese dubbiosa.
"Guarda lì"
Indicò un punto in lontananza oltre ad una discesa tra gli alberi, infondo tra le fronde.
"Se guardi bene si intravede un colore anomalo in mezzo al verde, potrebbe essere uno zaino, andiamo a controllare!"
Non sapeva il perché ma suonava più come un ordine che come una richiesta, comunque annuì, non le andava di litigare di certo.
Ma proprio in quel momento sentì quella che sembrava la voce di Quattro urlare il suo nome, suonava disperata, sentì un colpo al cuore e immediatamente si rivolse ad Astrid.
"E' il mio compagno di distretto dobbiamo andare da lui, magari è in pericolo!"
La ragazza la fissò perplessa.
"E' dalla parte opposta, prima recuperiamo lo zaino: potrebbe esserci un'arma e ci sarà utile, non hai pensato che potrebbe essere una trappola?"
Tris sgranò gli occhi allibita.
"No, andiamo prima da lui, so combattere corpo a corpo e poi sono sicura che avrebbe preferito morire che urlare il mio nome se era in pericolo, pur di non rischiare di far morire anche me!"
Astrid alzò gli occhi al cielo.
"Oh certo perché urlare nel bel mezzo della foresta non attirerebbe comunque altri tributi incalliti! Potrai essere brava quanto vuoi ma pure loro lo sono e se accorreranno in molti e con armi potremmo essere in seri guai!"
Tris la fissò disperata.
"Cosa faresti se fosse il tuo compagno di distretto?"
Astrid pensò ad Hiccup solo e a quel rumore di cannone che aveva sentito poco fa che le aveva stretto il cuore, sperava con tutta se stessa che fosse ancora vivo, doveva assolutamente trovarlo e aiutarlo. Non aveva tempo da perdere.
"Mi spiace temo che le nostre strade si dividano qui!"
Tris annuì ancora una volta, per poi voltarsi e correre più veloce che poteva in direzione della voce sentita.
Astrid proseguì per la sua strada, scendendo lungo la discesa che portava al luogo che aveva indicato poco fa a Tris, cercò di correre, ma allo stesso tempo di far meno rumore possibile: non voleva attirare l'attenzione, non prima di aver trovato un'arma almeno.
Dopo un po' di tempo si ritrovò davanti a ciò che aveva visto da lontano: non era uno zaino bensì sembrava una specie di vecchia casetta abbandonata arroccata su un albero.
Ma la cosa che le tolse il fiato fu ciò che trovò davanti ad essa: era un uomo enorme o forse era meglio dire mostro? Aveva due teste e passava un mazzo di chiavi da una mano all'altra.
Stava per scappare via quando l'uomo parlò, prima una testa e poi l'altra.
"Io sono il tuo migliore amico!"
"Io sono il tuo peggior nemico!"
Poi insieme dissero:
"Io sono Giano! Non avere paura non ti farò del male sono qui per avvisarti!"
La ragazza lo fissò stranita, era ancora tesa e pronta a scappare se necessario.
"Di cosa precisamente?"
"Hai una scelta da fare..." disse una delle due teste.
"Dille del ragazzo dille del ragazzo" disse l'altra.
"Zitto tu! Ora ci arrivo...dicevo, qui in questa casa troverai ciò che cerchi, ma avrai poi una scelta da fare: puoi continuare per la tua strada, oppure andare verso la foresta oscura. Lì troverai chi stai cercando, ma anche un grande pericolo che ti metterebbe davanti a una scelta ancora più difficile, una scelta che metterà a rischio la tua stessa vita o peggio"
La ragazza lo fissò sbigottita.
"Chi sto cercando? Intendi Hiccup?"
"Scegli ragazza, scegli, ma scegli bene!"
"Ehi aspetta!"
Ma una nube di fumo tempestosa si alzò vorticosamente intorno a lui, costringendo Astrid a chiudere gli occhi, quando li riaprì Giano era scomparso. La ragazza non perse tempo, si arrampicò sull'albero, fino ad entrare nella piccola casa, al suo interno vi era uno zaino, lo raccolse, ma la sua mente era altrove, fissò fuori dalla finestra della casa fatiscente e da quell'altezza poté notare in lontananza quella che doveva essere la foresta oscura, dato che gli alberi sembravano quasi morenti, circondati da una fitta nebbia spettrale.
Hiccup era davvero lì?
Non sembrava un bel posto e probabilmente se era lì avrebbe avuto bisogno di aiuto.
Ma era vero ciò che le aveva detto quel Giano? Andandoci avrebbe messo in pericolo la sua vita o peggio...cosa intendeva con peggio?
Qual'era la scelta che avrebbe dovuto compiere una volta lì?
Cosa avrebbe scelto adesso?

 

 

Rapunzel e Richard arrivarono finalmente alla cima, il fumo nero limitava la visuale, ma capirono da dove proveniva: la montagna era in realtà un vulcano, scoperta che preoccupò entrambi. La vista di qualcosa però li rassicurò: tra il fumo, su una roccia si poteva scorgere uno zaino, Richard sorrise alla ragazza e corse a prendere lo zaino, ma la ragazza lo fermò, sembrava avere un'aria terrorizzata.
"Cosa succede?" chiese lui, ma Rapunzel portò un dito alla bocca intimandolo a fare silenzio, per poi indicare qualcos'altro che si poteva scorgere tra il fumo, guardando attentamente Richard riuscì a notarlo: un enorme drago dormiva appollaiato intorno alla roccia sulla quale era posto lo zaino, Richard tentò di mantenere la calma, si rivolse a Rapunzel e annuì, poi si avvicinò molto lentamente allo zaino, scavalcò il drago, facendo attenzione ad essere molto delicato e a non calpestargli la coda o le zampe, finché finalmente non ce la fece, allungò un braccio e afferrò lo zaino, lo prese e lo aprì delicatamente, a sua sorpresa al suo interno ci trovò una spada.
Perfetto!
Ma proprio mentre lo pensava sentì la terra sotto di lui tremare, quasi come se il rimuovere lo zaino avesse attivato qualcosa, osservò la lava iniziare a fuoriuscire dal vulcano e quando pensava di essere nei guai peggiori possibili, vide che anche il drago si stava svegliando.
"Corri" urlò rivolto alla ragazza.


 

Shan Yu capì di avere intorno alla gamba decine di serpenti, non sapeva se fossero velenosi o meno, ma voleva solo liberarsene, quindi con gesti violenti delle mani se li strappò di dosso, scagliandoli il più lontano possibile da lui, con un po' di fatica riuscì a toglierli tutti e un sorriso soddisfatto si fece strada sul suo volto. Proprio allora notò però un'ombra che lo sovrastava, si girò di scatto e vide una donna, ma non era una semplice donna era una specie di mostro, i suoi capelli sembravano ricoperti da serpenti come le sue zampe...zampe sì, perché dal busto in giù assomigliava più a un drago che ad una donna, inoltre nelle mani brandiva delle sciabole.
La donna provò ad attaccarlo, ma lui si scansò, raccolse un'enorme masso e con tutta la forza che aveva glielo scagliò contro.
Campe, questo era il nome della creatura, urlò per il dolore e accecata dall'ira iniziò a fendere fendenti contro di lui, Shan Yu ne bloccò alcuni, cercando di evitare gli altri, fino a rotolare fuori dalla zona melmosa. Era stato ferito al torace, ma ora che poteva correre sarebbe potuto fuggire senza problemi, infondo quella creatura sembrava più lenta di un essere umano, soprattutto in quella melma. Shan Yu ghignò soddisfatto.
"Ci vuole ben altro che una ferita del genere per sconfiggermi!"
Fece quindi qualche passo in direzione della radura, correndo verso la sua via di fuga, ma ad un tratto, un dolore lancinante lo blocco: la ferita gli pulsava più che mai e sentì un dolore pervadergli piano piano tutto il corpo, osservò nuovamente la ferita ed era violacea, fu allora che lo capì, le lame erano avvelenate.
Il fiato gli si fece sempre più corto e il dolore più insopportabile, finché non sentì più niente.
Il secondo colpo di cannone riecheggiò nell'arena.

 

 

Gothel stava sprofondando nelle sabbie mobili, implorò aiuto ad Anna, che non perse tempo: aprì lo zaino, ma ciò che vi trovò non le sarebbe stato utile per il momento, quindi si guardò intorno speranzosa, adocchiato qualcosa corse verso la radura.
"Ehi ragazzina dove diavolo vai, non vorrai farmi morire qui VERO?" chiese spaventata e irritata la donna, ma la vide tornare con una specie di liana, probabilmente l'aveva trovata lì vicino, dato che se ne erano viste molte nelle vicinanze. L'espressione di Gothel subito cambiò cercando di addolcirsi il più possibile.
"Oh cara cara ragazza, sapevo che mi avresti aiutata!"
"Sei fortunata che ne ho trovata una caduta, senza un coltello sarebbe stato impossibile tagliarla!"
Anna le diede un capo della liana, legando l'altro ad uno stretto albero vicino, quindi la issò con tutte le sue forze finché non fu fuori.
"Mi hai salvata, sei davvero un'eroina grazie!"
"Figurati non ti avrei di certo lasciato morire così e poi devi trovare tua figlia no?"
"Già! A proposito cosa hai trovato nello zaino?"
Senza aspettare risposta si fiondò sullo zaino e tirò fuori cosa vi era al suo interno, ma rimase molto delusa.
"Una padella" disse, con una delusione che le ribolliva il sangue.
Anna sorrise.
"Oh si, non è fantastico? Cucinare non sarà un problema!"
Gothel alzò gli occhi al cielo.
"Meraviglioso" disse con una punta di ironia.
Sempre se non ci uccidono prima!

 

 
Percy scoprì che il passaggio al di là della fenditura era tutt'altro che un vicolo cieco, bensì una profonda galleria sebbene molto buia, la attraversò il più velocemente possibile, sperando che portasse da qualche parte e che Quattro non lo stesse ancora inseguendo.
Ad un tratto trovò un bivio e proseguì nella direzione che gli ispirava di più, finché non vide una luce, quasi accecante per il buio a cui era abituato, uscì all'esterno e piano piano la sua vista si abituò, ma qualcosa lo scontrò, o meglio qualcuno.
L'uomo cadde a terra, Percy lo fissò e lo riconobbe.
"Tu sei quel tizio che si chiama come il dio dei morti!"
Ade alzò gli occhi al cielo sconvolto da una tale affermazione.
"Oh certo perché tutti gli esseri umani che conosci hanno le fiamme al posto dei capelli immagino!"
"Ma tu non puoi essere Ade, non assomigli a mio zio!"
Ade lo fissò offeso, aggrottando la fronte con aria indignata.
"E vorrei ben vedere microbo! Ora togliti, sei fortunato che ho da fare o ti avrei già incenerito!"
Detto ciò si rialzò e continuò a correre nella direzione in cui stava andando, Percy lo fissò perplesso e fece spallucce, era di certo un tipo strano.
Vide davanti a sé qualcosa che attirò subito la sua attenzione: un albero di mele. Aveva un certo languorino e portarsi dietro qualche mela non gli avrebbe fatto male, si arrampicò per prenderne una, si sedette su un ramo e le diede un morso, in quel momento gli venne in mente una cosa strana, riprese il biglietto che aveva legato alla cintura e lo lesse ad alta voce.
"La verità nasce dal frutto della conoscenza...ma certo!"
Si ricordò che Annabeth una volta gli aveva parlato di un mito greco e del frutto della conoscenza, ovvero una mela!
Ringraziò mentalmente Annabeth per averlo aiutato involontariamente.
Ma che diavolo voleva dire quella frase?
Scese dal ramo toccando terra, meditando mentre addentava nuovamente la mela, in quel momento più che mai avrebbe voluto che lei fosse lì, di sicuro già ci sarebbe arrivata senza problemi, inoltre avrebbe saputo che era al sicuro...il secondo colpo di cannone gli aveva gelato il sangue e il solo pensiero lo terrorizzava.
Ma non era il momento di pensare a questo, Annabeth era in gamba, più di lui, sicuramente se la stava cavando, ora doveva risolvere quell'indovinello.

Come faceva la verità a nascere da un frutto? Doveva essere una metafora ma che diavolo intendeva?
Ad un certo punto il suo sguardo si fissò su un oggetto rosso che stava per terra: era una mela, probabilmente caduta da molto tempo. Buttò quello che era ormai solo il torsolo della sua mela e si chinò verso quella caduta, la prese in mano e la osservò attentamente, non aveva nulla di strano, sbuffò pensando di aver avuto un'idea stupida, poi notò che il terreno sotto la mela era più morbido, come se fosse stata ricoperta una buca.
Seguì quel folle istinto e iniziò a scavare con le mani, iniziò a pensare di stare impazzendo o che semplicemente si sarebbe dovuto arrendere all'idea di non essere capace a risolvere un indovinello, ma proprio in quel momento toccò qualcosa di metallico.
Scavò con cura e tirò fuori dal terreno quella che individuò essere una spada, su di essa vi era incisa la parola "verità". Un sorriso soddisfatto e emozionato comparì sul suo volto, davvero non credeva di esserci riuscito e senza l'aiuto di Annabeth pergiunta!
La impugnò per provarla, ma proprio in quel momento fu pervaso da una strana sensazione: sentì una folle rabbia crescere dentro di lui, come se d'un tratto volesse distruggere tutto o fare a botte col primo bulletto che avresse incontrato. Aveva già provato una sensazione simile tempo fa, quando aveva incontrato Ares, ma questavolta era diverso, era come se la spada stessa lo stesse mettendo alla prova. Sentì l'odio crescere e passò quello che fu un tempo per lui indefinito, voleva affettare qualcosa, qualsiasi cosa, si sentiva quasi impazzire e forse sarebbe impazzito se non fosse stato per un qualcosa che gli venne in mente in quel momento.
Annabeth.
Doveva trovarla, dovevano vincere insieme quello stupido gioco a qualsiasi costo, non perché volesse uccidere gli altri, ma perché voleva salvare lei.
Osservò la spada stavolta coscienzioso, anche se con sforzo la legò alla cintura, liberandosi dalla sua presa.
Per il momento era meglio che restasse lì.

 

 

Katniss continuò ad avanzare, sperando di trovare uno zaino o un arco o almeno Finnick, l'unico per il momento di cui fosse sicura di potersi fidare, finché non notò di essere uscita da quella lugubre foresta oscura: era circondata da una giungla paludosa e fangosa, bé sempre meglio della foresta spettrale pensò!
Vide davanti a sé una grande area di melma verdastra, una specie di stagno al cui centro, su un piccolo promontorio era situato uno zaino.
La melma non aveva affatto un'aria rassicurante, oltre a sembrare anche abbastanza profonda, ma su di essa notò delle grosse rocce, saltando su di esse avrebbe potuto forse raggiungere lo zaino senza toccare quello strano liquido. Così prese la rincorsa e saltò sulla prima roccia senza problemi, la seconda era però più distante, tirò un sospiro, indietreggiò il più che gli permetteva la roccia e si diede un forte slancio, arrivò sull'altra roccia, ma perse l'equilibrio cadendo su di essa, allungò prontamente le braccia per afferrasi alla roccia in modo da non finire nella melma: si riuscì a bloccare e si trovò a poco dal toccare il liquido, fece forza sulle braccia e le gambe e si issò su, fino a trovarsi in piedi sopra al masso, tirò un sospiro di sollievo.
"Visto Katniss era facile! Ora un ultimo salto e..."
Ma prima che potesse finire la frase il masso su cui stava si mosse verticosamente facendola cadere su di esso, si aggrappò con tutte le sue forze per non cadere, ma proprio in quel momento notò che non si trattava di un masso, bensì di un grosso coccodrillo o di un ibrido con un coccodrillo, non si soffermò a scoprirlo, si strinse a quello che doveva essere il suo collo, in modo che non la potesse mordere, ma la bestia si dimenò inabissandosi e la strattonò strusciandosi contro il fondale, costringendola a mollare la presa.
Buona notizia? La melma non era corrosiva.
Cattiva notizia? Un famelico coccodrillo stava per papparsela e la melma oltre a limitare la visuale le rallentava i movimenti subacquei.
Vide la bestia rigirarsi e puntare famelica verso di lei, appoggiò le mani sul fondo, affondandole nello scuro terriccio che lo ricopriva, in quel momento le venne una disperata idea, aspettò che l'animale arrivasse col muso a pochi centimetri da lei, spalancando le sue fauci, fu allora che raccolse con le mani una grande quantità di terriccio, gettandoglielo sul muso. Una gran parte finì nella bocca, il restante negli occhi, comunque la bestia iniziò ad agitarsi e dimenarsi, probabilmente infastidita e momentaneamente accecata. Katniss non perse un istante, nuotò il più veloce possibile lontano da lui.
Ci mise qualche minuto ma a lei sembravano ore e ad ogni bracciata sentiva il cuore battergli più forte in petto, finche finalmente non arrivò al bordo dello stagno, tirò fuori la testa dalla melma felice di poter finalmente respirare.
Il bordo era alto, tentò quindi di scalarlo, ma era fatto di terriccio fangoso ed era terribilmente scivoloso, provò a risalirlo più volte, ma continuava a scivolare. Provò altri punti mentre la disperazione cresceva dentro di lei: non sapeva per quanto tempo il coccodrillo sarebbe rimasto fuori gioco. In quel momento vide sopra la sua testa comparire un ramo, a reggerlo in quella posizione vi era un volto noto.
Ade.
"Sembrerebbe che la melma abbia spento la tua fiamma, ragazza di fuoco! Per fortuna che un compagno è sempre pronto ad aiutarti" ironizzò dall'alto del bordo.
Katniss lo fissò stupita, non avrebbe mai pensato che fosse il tipo da fare una cosa simile, soprattutto dopo che lo aveva mollato da solo e dopo che lui gli aveva giurato vendetta, forse si doveva ricredere su quello strano tipo.
"Grazie" mugugno, quindi allungò il braccio fino al ramo, ma proprio quando stava per afferrarlo Ade lo alzò, togliendolo dalla sua portata, un'inquietante sorriso maligno si dipinse sul suo volto.
"Peccato che tu non ne abbia uno...ricordi? Tu giochi da sola!"
La sua risata diabolica e compiaciuta riecheggiò nella palude e nella testa di lei, che lo fissò a bocca aperta col fiato mozzato.
"Salutami Cerbero ragazza di fuoco, digli che quando avrò vinto questo gioco gli porterò un premio!"
Ridacchiò nuovamente prima di voltare le spalle alla ragazza sparendo nel bosco.
Fu allora che Katniss sentì alle sue spalle il rumore della melma che si muoveva, un brivido di paura le attraversò il corpo.


 

 

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 Angolo autrice:  Eccoci finalmente, inizio col porgervi le mie più immense scuse, perché questo capitolo è arrivato in tremendo e vergognoso ritardo, purtroppo sono stata un mese e mezzo al mare, dove non avevo il pc, poi tornata ho avuto da studiare, poi ho avuto una settimana l'influenza e infine per coronare il tutto il mio pc ha preso un virus che non mi faceva più andare su internet (che ancora devo debellare del tutto!)
Ma alla fine ce l'ho fatta! Per farmi perdonare l'ho fatto più lungo, spero abbiate gradito!
Sono state ora svelate tutte le coppie che ne pensate? I vostri suggerimenti erano tutti fantastici ma alla fine ho scelto quelli che più mi convincevano siete soddisfatti?
Gestire tutti questi personaggi non risulta molto facile ecco perché dei tre in pericolo di vita ne ho fatti morire due e questa volta in pericolo di vita sono parecchi, decidete voi se aiutarli o meno.
Nel capitolo compaiono due creature di Percy Jackson ovvero Campe e Giano, mentre il drago è un ungaro spinato, oltre alla presenza del platano picchiatore.
Abbiamo un intervento degli strateghi, in quell'occasione Ice fa un'osservazione relativa a come gli autori trattano i loro personaggi, ed è un po' la deformazione professionale che io penso abbiano tutti gli autori e che mi capita pure a me di avere XD
Ditemi le vostre impressioni sul capitolo e sui risvolti dei personaggi, sono curiosa di avere i vostri pareri!

 
 Cosa potete fare adesso:  Per il prossimo capitolo potete: 

   -salvare uno dei tributi che si trova a fine capitolo in una situazione mortale. ATTENZIONE potrete salvare un tributo da una situazione mortale una sola volta durante tutta la fic quindi scegliete bene per chi e quando intervenire.
Puntualizzo inoltre che io scriverò chi a fine capitolo si trova in una situazione mortale, non chi effettivamente morirà se non intervenite. Sta a voi analizzare la situazione e capire se effettivamente quel personaggio secondo voi morirà e se conviene aiutarlo.
Se volete salvare qualcuno dovrete scrivere per messaggio privato su efp o su Fb chi volete salvare
, NON dovete scrivere in recensione chi salvate. Il vostro aiuto avverrà sottoforma solitamente di paracadute al quale potrete allegare volendo un messaggio rivolto al vostro tributo (come quelli di Haymitch a Katniss) scrivendoci ciò che preferite.
Detto questo ecco l'elenco delle persone che a fine di questo capitolo rischiano la vita: Mulan, Katniss, Rapunzel, Richard, Astrid, Hermione.

   - Astrid è davanti ad una scelta: proseguire per la sua strada per un cammino più sicuro o andare alla foresta oscura dove troverà Hiccup dove però Giano le ha detto pure che incontrerà un grande pericolo e una scelta. Voi cosa scegliereste? La risposta più votata sarà la scelta effettiva di Astrid quindi pensateci bene.

   - suggerire il contenuto degli zaini.

   - suggerire qualcosa che vorreste decidere durante il gioco, se sarà considerata interessante sarà proposta come scelta nel gioco.

   - suggerire agli strateghi delle trappole o ostacoli che vorreste che venissero posizionati nell'arena durante i giochi (potete inventare ostacoli, veleni, ibridi, trappole, ecc) oppure anche suggerire creature o ostacoli di vario genere presi dai mondi dei tributi scelti ( es: potete proporre creature o pozioni dal mondo Harry potter o altre cose dai mondi degli altri distretti estratti) insomma fate lavorare la vostra fantasia e perché no, anche il vostro lato diabolico! (potrete farlo anche in seguito)

 
Inoltre vi ricordo il nostro gruppo ufficiale facebook, https://www.facebook.com/groups/301034680059219/
dove in questi giorni posterò ulteriori informazioni sui tributi estratti! Potrebbe essere un ottima occasione per voi per conoscerli meglio, soprattutto quelli di cui sapete poco. Inoltre nel gruppo verranno postate anche scelte in anteprima e nuove info, se potete iscrivetevi!

Per qualsiasi domanda o dubbio chiedete pure!


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Capitolo 7
*** Vite salvate e vite spezzate ***


arena 4

Katniss si voltò di scatto, osservando l'acqua che si muoveva vorticosamente a pochi passi da lei, con il cuore che le batteva forte in gola: il movimento dell'acqua era agitato ma confusionario e circolare, probabilmente il coccodrillo non aveva ancora riacquistato del tutto la vista, ma non poteva sapere fino a quando sarebbe durata quella situazione.
Era paralizzata, non sapeva che fare: se si fosse mossa l'avrebbe vista di sicuro, ma d'altronde il rimanere lì non aumentava di molto le probabilità di sopravivenza. Proprio in quel momento udì un rumore che immediatamente riportò la sua mente indietro, a quando era stata precedentemente nell'arena. Alzò velocemente lo sguardo, alla disperata ricerca della fonte di quel suono, il suo cuore sussultò felice e tirò un sospiro di speranza quando lo vide: un paracadute con inciso il suo nome stava venendo verso di lei.
Allungò le mani per afferrarlo, aprì subito il piccolo scatolo che vi era legato: conteneva una boccetta con del liquido giallino e due bigliettini.
Aprì il primo, portava la firma della presidentessa e vi era scritto:

 

Bottiglia contenente la pozione Felix Felicis, detta pure 'fortuna liquida'.
Renderà chiunque la beve incredibilmente fortunato per un breve periodo.
ATTENZIONE: La Felix Felicis presa in quantità eccessiva è altamente tossica: può provocare stordimento, irrequietezza ed un'eccessiva fiducia in se stessi.
Si consiglia di berne solo un sorso.
Ora più che mai: che la fortuna possa essere sempre dalla tua parte.


    Presidentessa Ice

 

Aprì velocemente anche l'altro biglietto ma recava solo una breve frase e il nome dello sponsor che l'aveva supportata:

Resta viva, Ragazza di Fuoco.
 

GaladriellePeriwinkle.

Nel leggere quelle poche parole, inevitabilmente un sorriso si accennò spontaneamente sul suo volto.
Prese quindi la pozione, la fissò chiedendosi se funzionasse davvero: non era solita credere a cose simili, ma d'altronde che aveva da perdere? Così la stappò e fece attenzione a berne solo un sorso. Rimise quindi il tappo al suo posto e legò la boccetta alla cinta.
Stava proprio per chiedersi se avesse avuto effetto, quando si sentì improvvisamente molto più calma, fissò il tragitto che doveva percorrere per arrivare allo zaino e per la prima volta non aveva dubbi sul fatto che ci sarebbe arrivata, anzi non vedeva l'ora di farlo! Si chiese se fosse l'effetto di quello strano liquido o semplicemente la suggestione, ma decise che non voleva scoprirlo. Iniziò a nuotare verso il suo obiettivo, il coccodrillo stava venendo proprio verso di lei da destra, in una situazione simile chiunque avrebbe provato ad andare a sinistra nel disperato tentativo di evitarlo, ma sentì come una vocina dentro di lei che la spingeva a non farlo. Decise di assecondarla, quindi si inabissò e fortuna volle che sul fondo del lago, proprio in quel punto, vi era un enorme masso. Non aspettò nemmeno un attimo e subito tentò di nascondersi dietro di esso, per quanto poteva. Il coccodrillo passò proprio in quell'istante sopra di lei, guardandosi intorno, come se la stesse cercando, Katniss pregò che non l'avesse vista andare lì, vide il coccodrillo avanzare piano, finché l'ombra dell'animale non la sorpassò.
Ora o mai più.
Nuotò velocemente via, decidendo di non guardare indietro, ad ogni bracciata si sentiva più vicina alla meta, continuò fino a riemergere, prese finalmente aria con la bocca e si ritrovò a poco dalla roccia con lo zaino, le bastarono poche bracciate, allungò il braccio fino a toccare il bordo, sbrigandosi ad issarsi su, finché non si ritrovò a quattro zampe finalmente sulla roccia. Si voltò un attimo indietro, vide in lontananza il coccodrillo che probabilmente la stava ancora cercando, scoppiò in una risatina di sollievo per aver scampato il pericolo, anche se solo per il momento.
Scattò quindi verso il meritato zaino: era situato in realtà in una specie di fossato, quindi era più grosso e alto di ciò che sembrava. Il suo sguardo andò per un attimo alla boccetta che aveva legato alla cinta, si chiese se fosse tutto merito davvero di quel liquido, forse quello poteva confermarlo. Aprì lo zaino, estraendo con cautela il suo contenuto, quando lo vide un sincero sorriso le solcò il volto, ora ne aveva la conferma: quel liquido funzionava davvero!
Estrasse l'arma dallo zaino, facendo passare le dita lungo le curvilinee forme del nero arco che stringeva tra le mani, ora era davvero sicura di poter vincere i giochi.
Prese quindi l'ultima cosa presente nello zaino: una faretra contenente tre frecce, due delle quali erano esplosive, l'ultima aveva legata ad essa una corda ed un bigliettino firmato dalla presidentessa, che citava: 'Attenzione: usare la presente freccia solo e unicamente per uscire dal lago, un qualsiasi altro uso sarà severamente punito'
Katniss fece spallucce, non capì il perché di tale regola, ma l'avrebbe seguita, infondo oramai con quella freccia uscire dal lago per lei sarebbe stato facile, la estrasse dalla faretra e prese bene la mira con l'arco tirando un profondo respiro, quindi scoccò. La freccia finì direttamente conficcata nell'albero posto sulla riva del lago.
Un gioco da ragazzi.
Prese l'altro capo della corda e lo legò ad una roccia vicino a lei, ma prima di avventurarsi nel suo ritorno alla riva si mise in piedi, alzò il braccio ed fece il saluto col le tre dita centrali della mano, era un piccolo modo per salutare e ringraziare il suo sponsor e tutte le persone che credevano ancora in lei.
 

 

 

 

Ade stava camminando soddisfatto, ignaro che la ragazza che credeva aver condannato a morte certa si fosse salvata, quando notò uno zaino imprigionato in una specie di gabbia di legno.
La gabbia sembrava robusta e aveva un lucchetto, chissà dove era situata la chiave...che cosa noiosa non aveva certo voglia di cercarla, ma gli venne un'idea seppur molto imbarazzante.
Si avvicinò con la testa alla gabbia dandole letteralmente fuoco con i capelli.
Oltre la gabbia prese fuoco anche lo zaino, solo a quel punto sperò vivamente che anche il contenuto non fosse infiammabile!
Allungò una mano e afferrò il contenuto dello zaino, appena lo vide un sorriso comparve sul suo volto: erano dei coltelli da lancio, bene ora che era armato era molto più sicuro di vincere.
Si incamminò quindi legando i coltelli alla cinta che portava in vita (non appena si furono raffreddati dal calore delle fiamme), ignaro di quello che avrebbe incontrato poco dopo sul suo cammino.
 

 

 

 

Annabeth e Finnick continuarono ad avanzare nella foresta finché non si ritrovarono davanti una parete rocciosa che spuntava tra il verde, su di essa vi era un incavatura al cui interno era ben visibile uno zaino. Ai piedi della roccia vi era un piccolo stagno, Finnick sorrise a quella vista.
"Annabeth guarda, uno zaino! Mi tuffo, mi arrampico e torno, tu guardami le spalle!"
Fece un passo avanti, ma Annabeth lo frenò afferrandolo per la maglia, fece un sospiro prima di parlare.
"Per gli dei, sei più impaziente di un semidio!"
Finnick la fissò di sbieco, contrariato.
"Ehi, sono un ottimo nuotatore, mi basterà tuffarmi e..."
Annabeth alzò gli occhi al cielo spazientita e non lo fece proseguire.
"Non ti sembra troppo facile? Guarda bene il colore dell'acqua, è molto scuro per essere uno stagno e sulla superficie vi sono delle strane bollicine in alcune zone" tese il braccio indicandogliele "fossi in te prima di entrarci proverei con questo!" disse, porgendogli un ramoscello appena raccolto da terra, Finnick lo prese e fece come gli aveva detto, immergendolo per metà. Quando ritirò il ramo dall'acqua sobbalzò leggermente nel vedere che la parte immersa era totalmente sparita. Sul volto di Annabeth si dipinse un'espressione soddisfatta, di chi sapeva di avere ragione.
"Acqua corrosiva!"
"Devo dire che per non aver mai partecipato ai giochi hai un ottimo spirito di osservazione! Bene sapientona hai anche un idea su come arrivare adesso allo zaino?"
La ragazza sussultò leggermente nel sentirsi chiamare in quel modo, era come la chiamava di solito Percy e sperò vivamente che stesse bene, ma non era il momento di pensare a questo, dovevano trovare un modo per raggiungere lo zaino e in fretta. Incrociò le braccia al petto e iniziò a fare avanti e indietro pensierosa.
Passarono diversi minuti, ma a nessuno di due venne un'idea sensata, finché Annabeth non gli fece una domanda.
"Saresti abbastanza forzuto da lanciare una cosa in quell'incavatura?"
"Sì certo!" rispose lui, non capendo dove volesse arrivare.
"E una persona?"
"Cos-cosa?"
Annabeth si riprese il pezzetto rimanente del ramoscello di Finnick e fece un disegnino del suo piano d'azione sul terriccio fangoso ai loro piedi.
"Se tu ti posizioni sul bordo dello stagno e io prendo una lieve rincorsa, la tua spinta se abbastanza forte, dovrebbe lanciarmi esattamente nell'incavatura...credi di potercela fare?"
Finnick la fissò sorpreso dal suo piano, ma dubbioso al riguardo.
"Potrei farcela, ma tu comunque potresti cadere, è un piano troppo rischioso, forse è meglio lasciar perdere lo zaino e trovarne un'altro"
"Siamo disarmati Finnick e sappiamo bene entrambi che se incontrassimo altri tributi armati, avremmo ben poche possibilità di sopravvivenza. Inoltre non possiamo sapere quanto lontano sarà il prossimo zaino e soprattutto che pericoli nasconde il suo recupero: questa volta lo abbiamo scoperto, la prossima potremmo non essere così fortunati!"
Finnick sospirò, la logica di Annabeth era dannatamente convincente, dote che aveva dimostrato più che abbondantemente negli ultimi 20 minuti.
"E va bene, proveremo...ma se dovessi avere un ripensamento anche solo all'ultimo secondo non devi esitare a dirmelo ok?"
Annabeth annuì, quindi indietreggiò analizzando bene il percorso, come a calcolare il giusto spazio per la rincorsa, Finnick si mise in posizione accovacciandosi sul bordo con le mani intrecciate verso il basso, pronto a darle una spinta.
"Pronta?"
"Sì" rispose lei, prese un sospiro e poi corse con decisione verso di lui, la tentazione di rallentare era forte, ma non lo fece, si preparò a saltare e con la spinta di Finnick arrivò molto in alto, ma non abbastanza da finire dritta nell'incavatura, quindi allungò le braccia per cercare di aggrapparsi alla ruvida roccia, ma scivolò per qualche centimetro, sbucciandosi leggermente le braccia, prima di trovare un saldo appiglio.
Finnick stava osservando la scena col fiato sospeso.
"Forza Annabeth puoi farcela, ancora uno sforzo!" cercò di incitarla.
La ragazza si sforzò di immaginarsi di essere al campo mezzosangue in allenamento, aveva affrontato scalate peggiori di quella, anche se sotto non aveva mai avuto della mortale acqua corrosiva pronta a farla diventare l'equivalente di un budino.
Si tirò su con tutte le forze che aveva e lentamente scalò la roccia, facendo attenzione a trovare appigli sicuri, con un ultimo sforzo fece forza su entrambe le mani per issarsi all'interno dell'incavatura. L'urlo di esaltazione di Finnick diede voce al suo, che sentiva dentro di sé più forte che mai. Afferrò lo zaino, non sembrava molto pesante, sperò che almeno ci fosse un'arma dopo tutta quella fatica! Si affacciò dalla sporgenza guardando in basso.
Deglutì.
A quanto pare scendere sembrava molto più difficile di quanto pensasse. Finnick notò la sua espressione di panico e tentò di incoraggiarla.
"Annabeth prendi una bella rincorsa e poi salta, ti prenderò al volo!"
L'espressione della ragazza era titubante, Finnick aveva ragione potevano farcela, ma la paura stava iniziando a prendere il sopravvento, infondo i rischi erano considerevoli per entrambi.
"Sei sicuro?"
"Certo! Prima mi hai chiesto di fidarmi di te, ora tu fidati di me!"
Annabeth lo fissò dall'alto: quello sembrava davvero un bravo ragazzo, nonostante volesse sopravvivere e fossero di due distretti diversi, non si era nemmeno azzardato a chiederle ciò che probabilmente molti altri gli avrebbero chiesto in quella situazione. Fissò lo zaino nella propria mano e decise di farlo lei: lanciò lo zaino, che arrivò proprio accanto ai piedi di Finnick. Il ragazzo lo fissò tanto sorpreso quanto incredulo.
"Perché lo hai fatto? Potrei prendere lo zaino e scappare e magari usare il contenuto per uccidere il tuo compagno di distretto!"
"Mi hai chiesto di fidarmi di te e lo sto facendo. Se mai non dovessi sopravvivere al salto, vorrei che qualcuno usi bene questo zaino. Per il mio compagno di distretto, bé spero che se anche io non sopravvivessi, tu non lo uccida a meno che non costretto, anche solo per onorare questo gesto"
C'era qualcosa in Annabeth che l'aveva convinta a fidarsi di Finnick, nemmeno lei sapeva di preciso cosa, infondo la ragione e la logica, da brava figlia di Atena quel'era, le dicevano ben'altro, ma sperò con tutta se stessa di non essersi sbagliata. Il ragazzo rispose con un tono ed un'espressione più seria del solito.
"No Annabeth, io non salverò il tuo compagno di distretto"
Fu una frase secca e tanto glaciale quanto inaspettata, per una attimo Annabeth sentì mancarle il respiro. Finnick alzò lo sguardo fino ad incrociare quello di lei, quindi un sorrisetto comparve sul suo volto.
"Perché lo salveremo insieme, appena scenderai da lì!"
Quindi distese le braccia pronto a prenderla al volo, Annabeth tirò un sospiro di sollievo, pregò gli dei che andasse tutto bene e, dopo una piccola rincorsa, saltò.
In quel salto vide la vita scorrerle davanti insieme a tutte le persone che avevano avuto importanza nella sua vita: Luke, Thalia, Grover, suo padre, i suoi compagni del campo mezzosangue e ovviamente Percy. Sentì due salde braccia afferrarla, ma Finnick non riuscì a mantenere l'equilibrio e caddero entrambi all'indietro, si accorse solo allora di aver chiuso gli occhi e dopo qualche secondo necessario per infonderle coraggio, li aprì.
Finnick la fissava incredulo, lei diede una rapida occhiata ad entrambi per controllare che fossero tutti interi e sembrava proprio di si.
I due si fissarono e scoppiarono a ridere. Finnick fu il primo ad alzarsi e tese la mano ad Annabeth per aiutarla a fare altrettanto.
"Bene andiamo, Percy e Katniss ci aspettano!"
Lei annuì sorridendo, afferrando la sua mano. 

 

 

 

Elsa e Jack avanzarono facendosi strada tra gli alberi del luogo.
"Saremo in silenzio da più di mezz'ora, avanzando speditamente per mezzo bosco...tutta questa serietà e tensione li trovo snervanti, non possiamo che ne so...fare un gioco?"
Elsa si fermò di botto, voltandosi verso di lui, sgranando gli occhi con un espressione sconvolta.
"Un gioco? Stai scherzando spero!"
"Si lo so gli Hunger Games sono una cosa seria, rischiamo la vita ecc...ma il comportarci come se stessimo andando al patibolo non aiuterà di certo la situazione!"
"Oh certo allora fermiamoci pure a giocare a nascondino se vuoi!" affermò Elsa con tono totalmente ironico.
"Non è quello che intendevo...so che sei preoccupata per tua sorella e farò di tutto per aiutarti a trovarla il prima possibile, ma la troppa tensione ci aiuterà solo a farci uccidere entrambi"
"Io non posso perderla Jack, non dopo tutta la fatica che ho fatto per ritrovarla...è complicato da spiegare ma non posso concedermi il lusso di pensare ad altro"
"Come ti ho già detto il panico non ti aiuterà a trovarla prima...facciamo una scommessa, se troverai prima tu uno zaino continueremo a modo tuo, ma se lo troverò prima io, bé lo faremo a modo mio! Infondo strada facendo ne potremmo trovare qualcuno e non ci toglierà tempo dalla ricerca di tua sorella!"
Elsa sospirò.
"E va bene!"
"Scommetto che troverò uno zaino prima che tu possa dire 'palla di neve' " disse Jack con un sorrisetto di sfida.
Elsa lo fissò dall'alto verso il basso incrociando le braccia al petto, accogliendo la sua sfida.
"Palla di nev-"
Prima che potesse concludere la frase, Jack le indicò soddisfatto uno zaino, ben nascosto sotto due rocce vicino a loro, Elsa rimase a bocca aperta, ma presto inarcò le sopracciglia.
"Hai barato, già avevi adocchiato lo zaino prima di proporre la sfida!"
"Mi duole vedere che qualcuno qui non sa perdere..." rispose lui con tono di sufficienza.
Elsa scostò lo sguardo, arresa davanti all'evidenza, infondo sapeva che se gli avesse dato torto se ne sarebbe potuta pentire.
"Ok signor divertimento, come pensi di proseguire allora? Sentiamo!"
"Prima apriamo lo zaino!"
"Finalmente qualcosa di sensato!"
Lo punzecchiò lei.
"Finalmente un po' di umorismo! Vedo che stiamo iniziando ad andare per il verso giusto"
Replicò lui ridacchiando mentre apriva lo zaino.
Elsa ne fissò stranita il contenuto.
"Cos'è?"
Jack a malapena trattenne una risata.
"Ok che volevo più umorismo, ma prendermi in giro mi sembra esagerato!"
Elsa rabbiosa lo fissò seria, Jack capì che non stava affatto scherzando.
"E' un computer! Non dirmi adesso che non ne hai mai visto uno!"
Elsa incrociò le braccia e arrossì leggermente per l'imbarazzo.
"Ebbene cosa c'è di male?"
Jack rise mentre si dava da fare per accenderlo.
"Oh niente, pensavo solo che una persona simile non esistesse più!"
"Bene vuoi continuare a prendermi in giro o puoi spiegarmi a che serve questo affare?"
Jack premette alcuni tasti e le mostrò cosa compariva sullo schermo.
"A quanto pare questo computer mostra alcuni punti sulla mappa dell'arena, non so cosa possano indicare, magari degli zaini, dubito gli altri tributi perché sono fermi ma perché non provare? Dirigiamoci verso quello più vicino a noi!"
Indicò un punto in mezzo a quello che sembrava un lago disegnato sulla mappa che compariva a schermo.
"E come fai a sapere che è quello il punto più vicino a noi?"
"Semplice questo pc è dotato di GPS!"
Elsa lo fissò nuovamente spaesata e Jack non poté fare a meno di scoppiare a ridere.
"Smettila di ridere di me o ti farò congelare!"
"Congelare me? Non ci riusciresti mai e con quale potere poi?"
Elsa capì solo allora di essersi tradita, così cercò di girarci intorno, non voleva dire di cosa era capace, era troppo rischioso, infondo non conosceva quel ragazzo non poteva fidarsi.
"B-bè ecco io sono un regina sai! La regina di Arendelle! Ti ordino quindi di trattarmi più seriamente!"
Jack spalancò gli occhi stupito, non pensava che quella ragazza così giovane potesse essere una regina.
"Ok regina della serietà, o forse dovrei chiamarti regina di ghiaccio?"
"Molto spiritoso, andiamo piuttosto!"
"Agli ordini, regina di ghiaccio!"
"Sei irrecuperabile!"
Sentenziò lei, ma Jack fu soddisfatto dal notare che sul suo volto fosse comparso un sincero sorriso. 

 

 

 

Hermione, Mulan e Draco fissarono la strana creatura che pareva avere tutte le intenzioni di divorarseli, sembrava uno strano misto tra un lupo e un qualcos’altro, ma non si fermarono ad immaginare cosa.
Mulan provò a lanciargli contro il ramo, ancora infuocato, che era rimasto a terra, ma la bestia non sembrava minimamente spaventata dal fuoco.
“Proviamo a correre in direzioni separate, così mentre insegue uno di noi gli altri possono trovare un modo per neutralizzarlo!”
Disse Mulan, ma la cosa non sembrava andare bene a Draco.
“Cosa? Stai scherzando? E io dovrei credere che tu-”
Ma non fece in tempo a finire la frase che Hermione annuì e le due avevano già iniziato a correre in direzioni opposte, sbuffò contrariato per poi correre nella stessa direzione di Hermione.
“Che cosa stai facendo? Dovevi andare dall’altra parte!”
“E pensi che io creda che se quel coso inseguisse me tu ti fermeresti a salvarmi? Probabilmente avresti lo stesso interesse dei tributi degli altri distretti a non farlo!”
“Sai Malfoy non sono tutti come te!”
Il loro battibecco fu interrotto non appena si accorsero che la belva aveva deciso di seguire loro.
“Probabilmente ritiene più appetibili DUE prede, sei contento ora?”
Si lamentò Hermione punzecchiando Draco con tono aspro.
Mulan intanto stava cercando ovunque qualcosa che potesse essere utile anche solo lontanamente contro una belva assassina, ma ovunque si girasse vedeva solo alberi ed erba. Disperatamente provò a portare lo sguardo verso l’alto, sperando che una diversa prospettiva potesse cambiare le cose o almeno farle venire qualche idea, quasi stentò a crederci quando vide che era proprio così: incastonato tra i rami di un albero vi era uno zaino!
C’era solo un problema: l’albero era liscio e senza appigli, come sarebbe arrivata fino a lì?
“Mulan qualche idea?”
Chiese disperatamente Hermione mentre cercava di evitare i morsi della belva.
“Un attimo solo ci sono quasi, devo solo ragionarci su…”
“Oh certo fa pure con calma…STIAMO SOLO MORENDO!”
“Draco!”
Lo rimproverò Hermione.
“E’ di un altro distretto, ti ho detto che non ci avrebbe aiutati!”
Rispose, mentre cercava di allontanare la creatura tirandogli delle pietre trovate per terra, cosa che però sembrava servire solo a farla infuriare di più.
Mulan non riusciva a trovare nulla che potesse aiutarla, ma improvvisamente si ricordò dell’allenamento, aveva già fatto una scalata simile in passato, doveva solo usare l’ingegno.
Si tolse la cinta porta oggetti e la fece passare intorno al tronco quindi la tirò forte a se con le braccia e la inizio ad usare come “appiglio” per la scalata, facendola strusciare verso l’alto ogni volta che riusciva a salire un po’.
L’ibrido fece un balzo riuscendo ad afferrare Draco per un piede, il quale cadde a terra in avanti.
“Aiutami!”
Gridò ad Hermione cercando di farlo sembrare un ordine, ma lei poté scorgere il panico nei suoi occhi, per un attimo le fece quasi pena, ma pur volendo non sapeva come aiutarlo, non erano armati e intorno a loro vi erano solo dei banalissimi rami.
Banalissimi rami…
La cosa le fece venire un’idea stupida: prese uno di quei rami e tentò di infilzare uno degli occhi della belva… ovviamente l’ibrido scosse la testa prima che lei potesse riuscirci, ma comunque la cosa provocò un’evidente graffio sul suo occhio, il che fece gridare infuriata la belva che mollò la presa su Draco divincolandosi con rabbia.
Hermione prese per un braccio Draco per aiutarlo ad alzarsi più velocemente, pronti a tentare si scappare nuovamente dal pericolo.
Mulan era quasi arrivata in cima, ma non aveva il tempo di salire fino a sopra, quindi allungò il braccio il più possibile verso lo zaino.
Provò una, due, tre volte, ma solo alla quarta riuscì a spingere lo zaino da sotto tanto da farlo cadere per terra.
Sperò solo che qualunque cosa fosse, sarebbe stata utile e non troppo fragile! Scese velocemente dall’albero lasciandosi scivolare lungo di esso, quindi aprì lo zaino e ne tirò fuori il contenuto che la lasciò letteralmente allibita: sembrava un semplice ramo di legno intagliato, non aveva idea di che farsene, stava per legarlo alla cinta quando sentì la voce di Hermione.
“Passami subito quello che hai trovato”
Draco osservò ciò che aveva in mano Mulan ed era indubbiamente la bacchetta di Hermione.
Mulan perplessa lanciò quello strano ramo ad Hermione, ma fu Draco a prenderlo al volo.
“Draco è la mia bacchetta!”
Protestò lei.
“Tu non avresti il fegato di farci ciò che va fatto!”
Obiettò lui, quindi agitò la bacchetta verso la belva urlando: “Avada Kedavra”
“No Draco aspetta!”
Draco aveva appena pronunciato una maledizione senza perdono, un incantesimo usato per uccidere, ma non era l’unica cosa che la preoccupava e a quanto pare era troppo tardi: dalla bacchetta uscì il solito lampo verde, ma aveva qualcosa di insolito, infatti iniziò a produrre uno strano rumore ed improvvisamente un forte scoppio da una parte atterrò la bestia, dall’altra spintonò Draco all’indietro facendolo cadere a terra.
“Draco!”
Gridò Hermione, gettandosi su di lui per assicurarsi che stese bene. Draco sentì lontanamente la voce di Hermione, scosse testa e mugugnò, ancora rintontito dallo scoppio.
“Mhmm…che diavolo è…successo?”
Socchiuse gli occhi inquadrando la figura di Hermione china su di lui, visibilmente contrariata, nonostante lei fosse felice di constatare che non fosse morto sul colpo, neanche sapeva il perché, infondo di Draco non le era mai importato molto, ma da qui a volerlo vedere morto ci passava più di quanto immaginasse.
“Hai lanciato un incantesimo senza perdono con una bacchetta non tua, per non parlare del fatto che le regole stesse del gioco vietavano di uccidere con i propri poteri oltre al bracciale che ce li limita, si può sapere in che modo pensavi che potesse andare tutto bene?”
“Quel coso non era un essere umano pensavo non contasse…”
Hermione alzò gli occhi al cielo.
“Bè almeno abbiamo steso quella cos-“
Non fece in tempo a finire la frase che l’ibrido si rialzò, ringhiò per il dolore inferto dalla magia, quindi riprese a correre, ma stavolta in direzione di Mulan, probabilmente adesso temeva gli altri due.
“Mulan attenta!”
Urlò Hermione, Mulan iniziò a correre nella direzione opposta sperando di confondersi tra gli alberi, ma ad un tratto scorse qualcosa per la sua strada che la obbligò ad arrestare di colpo la sua corsa: proprio davanti a lei c’era un dirupo, fin troppo ripido per uscirne illesa. La belava l’aveva quasi raggiunta, non sapeva se avrebbe avuto il tempo di tornare indietro.
Nervosamente cercò di farsi venire un’idea dato che qualsiasi essere umano avrebbe evitato quel burrone…ma certo! Quello non era un essere umano, bensì una belva, forse l’avrebbe potuta attirare con l’inganno e farla finire nel dirupo!
Aspettò l’ibrido, che era sempre più vicino a lei: aveva notato che prima di attaccare la sua preda di solito le balzava addosso, aveva intenzione di aspettare proprio quel momento per scansarsi all’ultimo e far finire la bestia nel burrone.
L’ibrido si avvicinò sempre di più, quando fu a pochi passi da lei si fermò.
Mulan sorrise, probabilmente quello era il momento giusto, doveva solo aspettare che la belva saltasse.
Però l’ibrido fece qualcosa di totalmente inaspettato, qualcosa di umano: si alzò su due zampe e spintonò con forza Mulan, che perse l’equilibrio cadendo all’indietro giù per il burrone, l’unica cosa che Draco e Hermione riuscirono ad udire fu il colpo di cannone che indicava che un altro tributo era caduto.
L'ibrido si voltò quindi nuovamente contro Draco e Hermione pronto ad attaccare.
 

 

  

Gli strateghi stavano per ritirare l'ibrido pensando che avesse svolto il suo compito, ma la presidentessa li fermò.
"Aspettate, vediamo cosa succede"

 

 

 

 

Tris corse nella direzione della voce di Quattro, provò a chiamarlo anche lei, sperando di non attirare troppo l'attenzione.
Quando finalmente Quattro sentì Tris rispondergli trattenne a stento un sospiro di sollievo, quindi corse verso di lei, non appena la vide accelerò il passo fino ad abbracciarla.
"Tris stai bene, menomale!"
Lei ricambiò l'abbraccio felice anche lei di vederlo tutto intero, non appena si slegarono lui la squadrò dubbioso.
"Ma la tua ferita?"
"Quale ferita?"
"Quella che ti avevano fatto quel ragazzino e quella specie di mezza capra!"
Tris aggrottò la fronte.
"Ma che dici tu sei la prima persona che incontro dopo quella ragazza con cui mi sono ritrovata nell'arena e nessuno mi ha ferita! Sicuro di stare bene?"
Quattro iniziò a pensare che stava accadendo qualcosa di veramente strano in quell'arena, ma prima che le potesse rispondere furono interrotti da uno strano ruggito, entrambi si voltarono e notarono con dispiacere che le loro urla avevano attirato l'attenzione non di un tributo ma di qualcosa di peggio: di fronte a loro si stagliava una strana creatura, una specie di serpente gigante che si reggeva su quattro zampe. Aveva denti molto affilati e sembrava tutto tranne che amichevole, al suo collo era legato uno zaino.
Quattro si guardò intorno, la bestia sembrava veloce, era rischioso tentare di scappare, dovevano trovare un modo di affrontarla.
"Devo riuscire ad arrivare a quello zaino, mentre lo distraggo tu scappa!"
"Scordatelo, lo affrontiamo insieme! Non ricordi? O sopravviaviamo insieme o moriamo insieme, questo era il patto!"
Quattro la fissò negli occhi, quando vide il suo sguardo deciso annuì, sapeva che anche lei la pensava come lui, quindi sarebbe stato inutile provare a distoglierla.
Lo avrebbero fatto: avrebbero vinto insieme.
 

 

 

 

Astrid aveva deciso, non avrebbe mai lasciato Hiccup nei guai, non esisteva! Non le importava cosa sarebbe potuto succedere, sempre se quel coso avesse potuto avere lontanamente ragione...
Arrivò nel luogo indicato da Giano, si guardò intorno alla frenetica ricerca di Hiccup ma non riusciva a scorgerlo, eppure era sicura che fosse quello il posto.
Iniziò a sorgerle il dubbio che fosse una trappola quando sentì una voce alle sue spalle gridare con gioia il suo nome.
Era Hiccup!
Il ragazzo le stava venendo incontro quando sentì un rumore metallico sotto il suo piede, anche Astrid parve averlo sentito, infatti gli urlò immediatamente di fermarsi, lui si inchiodò sul posto chiedendosi cosa fosse successo, ma sapeva che quando Astrid aveva quel tono di voce non bisognava contraddirla!
Astrid arrivò da lui, controllando cosa ci fosse sotto i piedi del ragazzo, ebbe un sussulto quando capì che il suo presentimento era corretto: Hiccup si trovava proprio sopra una mina a pressione.
"Non muoverti Hiccup, se lo fai la mina sotto i tuoi piedi esploderà, dobbiamo trovare un modo per disinnescarla"
Hiccup deglutì, certo che non si sarebbe mosso di un millimetro.
Astrid si guardò intorno sperando di trovare qualcosa di adatto, ci sarebbe voluto qualcosa di molto affilato per poter provare ad aprire parte del marchingegno, o dello stesso peso di Hiccup per sostituirla a lui, ma non vedeva niente di simile e non le andava a genio l'idea di allontanarsi per cercarli, anche se sembrava l'unica soluzione.
Stava riflettendo quando sentì un rumore che la raggelò: qualcosa o qualcuno si stava muovendo tra le fronde dei cespugli della foresta e sembrava venire proprio nella loro direzione.
"Nessuna idea?"
Chiese nervosamente Hiccup, che aveva probabilmente sentito anche lui lo stesso rumore.
"Sto pensando, un attimo!"
Rispose lei cercando di nascondere il suo totale panico, non aveva idea di cosa fare e qualsiasi cosa stesse venendo da loro, se era feroce o armata erano probabilmente spacciati.
Ma la cosa che la raggelò di più furono le parole improvvise di Hiccup, pronunciate con un tono freddo e deciso, anche troppo per la situazione.
"Astrid dovresti andare, io me la caverò!"
Era una palese bugia e lei non poteva accettarlo.
"Scordatelo, non ti lascio qui!"
"Astrid è la cosa più logica, io non ho speranze comunque in un gioco come questo, tu sì! Per una volta permettimi di fare qualcosa di coraggioso, permettimi di essere un vero vichingo!"
"Hiccup..."
Non riusciva a trovare le parole per rispondergli, lo fissò ed effettivamente non c'era modo di disattivare quella maledetta trappola senza che esplodesse, allora cosa poteva fare? L'unica soluzione era davvero abbandonarlo?
Passò solo qualche attimo ma a lei sembrò un tempo interminabile, quando prese finalmente la sua decisione, l'unica possibile, come aveva fatto a non pensarci?
Prese una leggera rincorsa e poi corse il più velocemente possibile verso Hiccup spintonandolo via con tutta la sua forza. Sentì il marchingegno esplodere e prenderla in pieno, ma ci volle qualche minuto perché riuscisse a sentire la voce di Hiccup chino su di lei che continuava ad urlare disperato il suo nome.
Solo allora si accorse di essere a terra, fissò le sue ferite ed erano gravi, probabilmente troppo per sopravvivere, ma emanò un leggero sospiro di sollievo quando vide che Hiccup era stato ferito, almeno apparentemente, solo di striscio.
"Perché lo hai fatto?"
Singhiozzò Hiccup non riuscendo a trattenere le lacrime.
"Perché Hiccup tu sei già un vero vichingo: sei intelligente, hai coraggio da vendere e hai persino addomesticato un drago! Perché ci vuole coraggio per fare ciò che hai appena fatto, ma soprattutto evidenzia la caratteristica migliore di te, ovvero che hai un gran cuore!"
"I-io non posso farcela Astrid"
"Oh certo che puoi Hiccup, io credo in te! Vincerai questi giochi, ne sono sicura!"
Disse lei carezzandogli dolcemente il viso, asciugandogli le lacrime che lo solcavano.
"No io non posso farcela senza di te!"
Astrid accennò un tenero sorriso, capendo che per una volta non si riferiva alle sue effettive capacità, quindi utilizzò le ultime forze che le rimanevano per stampargli un dolce e rapido bacio sulle labbra.
Hiccup quanto sentì il corpo di lei tra le sue braccia perdere definitivamente le forze urlò disperatamente il suo nome, coperto solo dal rombo del rumore del cannone.

  

 

 

Il drago si svegliò emettendo un forte ruggito che rimbombò in tutta la zona intorno a loro, fissò quindi furioso Richard e Rapunzel, quasi come se sapesse che era sveglio a causa loro. Come se non bastasse la lava iniziò a grondare lungo il vulcano, cosa che non sembrava scalfire il drago, ma che molto probabilmente avrebbe disintegrato loro.
"Proverò ad attirare l'attenzione del drago, tu intanto scappa e cerca di arrampicarti, in fondo alla tua sinistra ci sono delle sporgenze, lì dovresti riuscire ad evitare la lava!"
"Cosa? No, non posso lasciarti affrontare tutto questo da solo!"
"Ho una spada e credimi ho affrontato cose peggiori...e migliori, ma non è questo il punto, fidati posso farcela!"
Non ne era tanto sicuro, ma sperò che per Rapunzel lo sembrasse, per quanto volesse restare vivo per riabbracciare Kalhan non poteva assolutamente permettere che una ragazza palesemente innocente e indifesa come lei morisse a causa sua.
Ancora titubante Rapunzel annuì, Richard se lo fece bastare, raccolse un sasso da terra e lo lanciò contro il drago.
"Ehi vieni a prendermi se ci riesci"
Il drago guardò dubbioso Richard, per poi fiondarsi verso di lui, il ragazzo non aspettò oltre e iniziò a correre, si guardò disperatamente intorno sperando di trovare il punto giusto da cui poter attaccare il drago senza essere divorato in un sol boccone o travolto dalla lava incandescente.
Si fece quasi scappare un gridolino di sollievo quando vide davanti a lui delle rocce impilate che portavano a quella che sembrava una cavità rialzata nella roccia.
Corse più veloce che poteva in quella direzione, l'aveva quasi raggiunta, quando sentì qualcosa che lo atterrò: erano gli artigli della zampa del drago, che lo avevano letteralmente bloccato per terra ferendogli l'addome.
Urlò per il dolore, provò a divincolarsi ma non servì a nulla, fissò la lava che era sempre più vicina, quindi tentò un ultimo gesto disperato, colpendo con tutta la forza che aveva la zampa del drago con la spada.
Incredibilmente riuscì a ferire il drago che ruggì infuriato, allentando la presa che aveva su di lui, ne approfittò immediatamente per scattare via verso le rocce.
Le scalò rapidamente, entrando nella cavità, che purtroppo risultò essere meno profonda di quanto sembrasse.
Entrò quanto più possibile, per poi appoggiarsi alla parete per fissare la ferita. Sembrava grave, inoltre quella cavità non avrebbe fermato a lungo il drago che prima o poi lo avrebbe raggiunto con i suoi artigli.
Era davvero finita per lui?
Se lo chiese, quando sentì uno strano rumore e un paracadute scese proprio accanto a lui.
Lo afferrò al volo, c'era una piccola sacca al cui interno trovò uno strano berretto, lo fissò perplesso contemplando la sua totale inutilità, poi lesse il bigliettino che vi era legato vicino:
 

Salve sommo e potente Cercatore, sei in una brutta situazione a quanto vedo, beh quello strano pezzo di stoffa blu che hai ricevuto ti farà diventare invisibile permettendoti di fregare quel drago, quindi filatela e spero proprio che tu vinca ciaaooooooo ...


    Kurama Kiuuby

 

Nutriva ancora dei seri dubbi su quel cappello, ma infondo cosa gli costava provare? Indossò il cappello ed immediatamente diventò invisibile.
Solo in quell'istante notò che il drago non lo aveva ancora attaccato perché Rapunzel tratteneva la sua zampa con i suoi lunghi capelli usati come una corda mentre era in equilibrio su due rocce, sotto le quali scorreva la lava.
Anche il drago parve accorgersene solo in quel momento, probabilmente perché fino ad allora era concentrato su Richard, che adesso era completamente sparito dalla sua vista.
Il drago colpì violentemente Rapunzel con una zampata, che oltre a ferirla la fece cadere nella lava.
"Noooo"
Urlò Richard colpendo il drago più volte con la spada, il drago infastidito da quegli attacchi che non riusciva a capire da dove venissero, e non vedendo più papabili prede, volò via.
Richard si tolse il cappello e corse da Rapunzel stando attendo a saltare tra le rocce che spuntavano fuori dalla lava, arrivò da lei e le prese il braccio per tirarla fuori dalla lava, ma faceva molta fatica, infatti quella lava che l'aveva ricoperta sembrava essersi già solidificata e diventata come roccia.
"Lascia stare Richard"
Disse amareggiata Rapunzel che ormai aveva solo la testa e un braccio fuori da quella che decisamente non era una comune lava.
"Troverò un modo per tirarti fuori tranquilla! Ma perché non sei scappata come ti ho detto?"
Disse lui con tono disperato, non avendo la minima idea di come fare, lei accennò un breve sorriso.
"Nonostante io abbia vissuto per molto tempo segregata, ho scoperto che persone come te sono molto rare...purtroppo oltre ad essere bloccata sono stata anche ferita, non mi resta molto, ma se non sono io a vincere i giochi voglio che sia tu!"
Con il braccio libero prese alcuni dei sui capelli non travolti dalla lava e li pose sulla ferita di lui, iniziando a cantare:
 

"Fiore dammi ascolto
se risplenderai
con i tuoi poteri
tu mi proteggerai.
Con la tua magia
tu mi aiuterai..."
 

I capelli presero a brillare e Richard sentì incredibilmente stare molto meglio come se la ferita stesse guarendo.

 "...e non dirmi che
per me è tardi ormai.
E' tardi ormai..."

 
Richard vide la presa sulla sua ferita, ormai quasi del tutto guarita, allentarsi lentamente fino a farlo del tutto.
Quando udì il tuono di cannone era sicuro che stesse piangendo.

 

  

 

 

 

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 Angolo autrice:  Eccoci dopo tanto, tantissimo tempo! Ho deciso di riprendere questa fic e ringrazio anticipatamente tutti coloro che hanno confermato la loro partecipazione e che hanno votato qui o sul gruppo ufficiale facebook se continuarla o iniziare daccapo. Come potete notare sono state maggiori le votazioni per continuare quanto già iniziato, spero che il capitolo vi piaccia, per farmi perdonare della lunghissima attesa è anche abbastanza lungo!
Devo dire che riprendere non è stato facile, mi sono dovuta rileggere tutto e rispulciarmi tutte le idee che avevo buttato giù (già è difficile gestire tutti questi pg, figuriamoci non a mente fresca!).
Purtroppo non ho più un beta, quindi perdonate se ci sono errori, se avete suggerimenti sono sempre ben accetti (e se qualcuno si vuole proporre come beta è sempre il benvenuto!).
Ma bando alle ciance e passiamo al capitolo: ci sono stati ben due salvataggi attuati da due sponsor, che come vedete hanno inviato dei paracadute con dei messaggi al loro favorito, salvandolo da morte!
In compenso ci sono state però anche parecchie morti, ho cercato di rendere giustizia a tutti e spero di esserci riuscita (non avete salvato i miei Hiccstrid cattivi *momenti di fangirlite acuta in cui cerca di dare la colpa agli altri per aver creato una fic sadica* XD).
Ci sono varie armi dai vari fandom: il cappello dell'invisibilità è quello di Annabeth, la spada trovata da Richard è quella di Mulan, mentre i coltelli trovati da Ade sono quelli di Quattro.
Infine Jack chiama Elsa "regina di ghiaccio" una piccola citazione alla mia fic Jelsa di tempo fa.
Avete capito qual è la creatura che attacca Tris e Quattro?

Spero che vogliate continuare con me questa fic, in quanto essendo una fic interattiva ha poco senso senza l'iterazione dei lettori! Io personalmente ho deciso di riprenderla perché penso fosse un esperimento carino e divertente, spero che la pensiate allo stesso modo e che parteciperete attivamente con piacere, magari anche insieme ad amici che potete ritenere interessati. Se potete più che mai fatemi sapere cosa ne pensate, sono sempre aperta a suggerimenti di vario genere :)

 

Cosa potete fare adesso:  Per il prossimo capitolo potete: 

-        Salvare uno dei tributi che si trova a fine capitolo in una situazione mortale. ATTENZIONE potrete salvare un tributo da una situazione mortale una sola volta durante tutta la fic quindi scegliete bene per chi e quando intervenire.

Puntualizzo inoltre che io scriverò chi a fine capitolo si trova in una situazione mortale, non chi effettivamente morirà se non intervenite. Sta a voi analizzare la situazione e capire se effettivamente quel personaggio secondo voi morirà e se conviene aiutarlo.

Se volete salvare qualcuno dovrete scrivere per messaggio privato su efp o su facebook chi volete salvare, il vostro aiuto avverrà sottoforma solitamente di paracadute al quale potrete allegare volendo un messaggio rivolto al vostro tributo (come quelli di Haymitch a Katniss) scrivendoci ciò che preferite.

Detto questo ecco l'elenco delle persone che a fine di questo capitolo rischiano la vita: Hiccup, Draco, Tris, Quattro, Ade.

-        Suggerire il contenuto degli zaini.

-        Suggerire qualcosa che vorreste decidere durante il gioco, se sarà considerata interessante sarà proposta come scelta nel gioco.

-        Suggerire agli strateghi delle trappole o ostacoli che vorreste che venissero posizionati nell'arena durante i giochi (potete inventare ostacoli, veleni, ibridi, trappole, ecc) oppure anche suggerire creature o ostacoli di vario genere presi dai mondi dei tributi scelti ( es: potete proporre creature o pozioni dal mondo Harry potter o altre cose dai mondi degli altri distretti estratti) insomma fate lavorare la vostra fantasia e perché no, anche il vostro lato diabolico!

 

Inoltre vi ricordo il nostro gruppo ufficiale facebook, https://www.facebook.com/groups/301034680059219/
dove in questi giorni posterò ulteriori informazioni sui tributi estratti! Potrebbe essere un ottima occasione per voi per conoscerli meglio, soprattutto quelli di cui sapete poco. Inoltre nel gruppo verranno postate anche scelte in anteprima e nuove info, se potete iscrivetevi!
Per qualsiasi domanda o dubbio chiedete pure!
Che la fortuna possa essere sempre dalla vostra parte!
 


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