al di là dei limiti

di londra22
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo - frammenti d'estate ***
Capitolo 2: *** così ti voglio ragazza! ***
Capitolo 3: *** Ritorno ad Hogwarts ***
Capitolo 4: *** le prime lezioni ***
Capitolo 5: *** quel mostro di mio fratello ***
Capitolo 6: *** l'appuntamento perfetto o quasi ***
Capitolo 7: *** il mio nuovo, strano, ragazzo ***
Capitolo 8: *** sai mantenere un segreto? ***



Capitolo 1
*** prologo - frammenti d'estate ***


salve a tutti! questa è la mia prima fanfiction, quindi siate gentili e clementi con me e soprattutto recensite a più non posso! ci conto! buona lettura e spero che vi piaccia!

Prologo – Frammenti d’estate
Il sole quel giorno era particolarmente forte,  faceva troppo caldo per stare sotto il sole, ma sempre meglio di stare dentro casa e vedere Alan e Lorainne che si baciano tutto il tempo e che programmano il loro matrimonio per la prossima estate. No che non mi piacesse Lorainne era una ragazza molto simpatica e bella per me era un piacere che diventasse mia cognata, ma sinceramente ero stanca dopo tre mesi che non potessi entrare in una stanza senza che fosse occupata dai loro baci e paroline dolci e tutte le altre loro effusioni. Come alternativa quindi stavo tutto il giorno ad allenarmi per il Quidditch con Daniel, che era al suo settimo ed ultimo anno ad Hogwarts e Benjamin , lui era uscito l’anno scorso e lavorava al ministero nell’Ufficio per i giochi e gli sport magici.
“ok Kat prendi questa!” mi urlo Daniel, era da circa mezz’ora che lui e Benjamin mi lanciavano palle da tennis più veloce possibile e mi sfidano a prenderle, fino adesso le avevo prese tutte e stavo per farmi scappare questa ma alla fine per un pelo l’ho presa. In risposta alla mia presa miracolosa Daniel disse semplicemente “fortuna” mentre Benjamin rideva.
“continua allora “lo stuzzicai io ridendo. Continuammo cosi fin quando nostra madre non ci chiamò per dirci che era l’ora del pranzo. Come al solito lei aveva superato se stessa, era troppo brava in cucina, appena entrammo in cucina naturalmente c’erano Alan e Lorainne sul divano avvinghianti l’uno con l’altra e Daniel non si sforzò nemmeno di abbassare il tono del sospiro.
“su Alan e Lorainne a mangiare” disse mia madre un po’ irritata, a lei non andava giù che Alan e Lorainne si sposino così in fretta lei avrebbe preferito che aspettassero almeno un altro anno ogni volta che esprime questi suoi pensieri borbottando finisce con l’aggiungere che lei e mio padre si sono sposati dopo quattro anni che si erano diplomati ad Hogwarts.
“ma papà oggi non torna a pranzo?” chiese Alan sedendosi a tavola
“oggi no, lo vediamo direttamente a cena, lui ha finito il suo periodo di ferie” rispose mia madre poi si girò verso di me “ ti devo ricordare che domani vengono Maya e James?”
“no” risposi portando gli occhi al cielo, era la centesima volta che me lo diceva oggi per non parlare del resto della settimana.
“ domani allora ricordati di svegliarti presto, io non ci sarò devo andare a lavorare”
“mamma me l’hai già detto, mi sveglierò presto visto che Maya arriva presto” dissi
“oh mamma ascolta ad Hogsmeade ci andiamo questo sabato che ci sarà anche John ok?” chiese Daniel
“ ne io e ne tuo padre ci siamo, ad accompagnarvi ci sarà Benjamin” disse mia madre
“che ficata! Cosi posso andare  a Notturn Alley!” disse Daniel a voce alta
“tu non andrai da nessuno parte!” disse mia madre seccata, Daniel aveva sbagliato a dirlo a voce alta, adesso la mamma gli sarebbe stata addosso tutto il tempo e quanto pare mia madre trovava sempre tanto tempo per starti addosso.
“ma dai mamma scherzavo!” disse Daniel per chiudere il discorso lì.
“oh giovanotto se vengo a sapere che sei stato a Notturn Alley giuro che ti toglierò tutto, puoi scordarti Quidditch e la nuova divisa..”
“mamma dai, non permetterò a nessuno dei ragazzi di andare a Notturn Alley” la interrompe Benjamin fulminando Daniel con l sguardo. La mamma comunque ancora ne aveva da dire, ma doveva andare a lavorare e lei odiava fare tardi, quindi fulminò con tutta la sua determinazione Daniel ci salutò sempre arrabbiata entrò dentro il camino e dopo che fu avvolta dal fuoco verde scomparse.
“tu dovevi proprio dirlo ad alta voce?” rimproverò Alan
“torna a sbaciucchiare la tua ragazza e stanne fuori!” disse Daniel con noncuranza e lasciando la stanza con me e Benjamin che ridevamo e Alan e Lorainne  evidentemente imbarazzati tutti rossi in viso.
Il pomeriggio lo trascorsi sistemando la stanza per James e il letto di Maya nella mia stanza. Venivano sempre da me prima che iniziasse la scuola, in quanto i loro genitori erano entrambi babbani e per loro risultava quindi più difficile recarsi ad Hogsmeade.  A cena mamma era ancora seccata con Daniel e quando papà  gli chiese se fosse successo qualcosa a lavoro lei abbaiò di no e lui non osò chiedere altro, ma dallo sguardo scambiatosi con Benjamin capì.
“allora come è andata oggi a lavoro papà?” chiese Alan  con l’intenzione di fare conversazione
“oh nulla di che, oggi sono stato tutto il giorno in ufficio a catalogare e cercare di fare un punto su dove si trova Argus Stan”
“siete arrivati ad un punto di svolta?” chiese fingendosi interessato mentre tutti noi fingevamo interesse per il purè che c’era questa sera per cena.
“ah no è troppo bravo a nascondersi” rispose mio padre amareggiato, cercavo quest’uomo da oltre un anno ormai, ma ancora non erano riusciti a trovarlo.
“non ti preoccupare caro, riuscirete a trovarlo” disse mia madre per incoraggiarlo a quanto pare gli stava tornando il buon’umore piano piano. Dopo la seconda portata io già non ce la facevo più, ma mamma stava uscendo già il dolce quando guardò l’ora e urlò fece sobbalzare tutti persino il dolce che andò a spiaccicarsi contro il muro. Noi la guardammo scioccati mentre le si fiondava nel salotto per accendere la radio cercare una stazione e sorridere quando la sua cantante preferita inizia a cantare.
“dici che se ne accorta che fine a fatto il dolce?” mi chiese Daniel
“credo di no, credo che per stasera dolce non ce ne” dissi
“andate a letto che è tardi ci vediamo domani mattina” disse mio padre sorridendo guardando mia madre con dolcezza, poi si girò verso di noi e disse prima di alzarsi “buonanotte” e andò nel salotto sedendosi nella sua poltrona.
“siamo stati congedati” disse Daniel scioccato
“già” disse Benjamin ridendo e andandosene a letto.
Nella mia stanza pensai che comunque la cena non poteva andare meglio, la mamma non aveva avuto l’occasione di litigare con nessuno avevamo scampato una bella bomba stasera.
 
L’indomani mattina mia madre venne a svegliarmi prima di andare a lavorare quindi esattamente tre ore prima che Maya arrivasse con la scusa che avesse dimenticato a che ora veniva Maya e che quindi mi aveva svegliato presto per precauzione, ma in verità è che lei non voleva fare colazione da sola con Lorainne. Quindi mi trascinò di sotto mi mise a tavola e cercò di farmi delle domande che avrebbero implicato Lorainne a parlare il meno possibile. Dopo un mezz’ora che parlavamo di quanto sarebbe stato bello tornare a Hogwarts e che non vedeva l’ora di vedermi addosso quei meravigliosi e soprattutto numerosi vestiti che mi aveva fatto questa estate per i balli disse che era tardi e che doveva andare a lavorare e mi lasciò sola con Lorainne.
“mi manca Hogwarts” disse ad un tratto lei e penso più a se stessa che a me, poi mi guardò negli occhi e mi disse “goditeli questi due anni, mancherà anche a te”
“non dubito che mi mancheranno quei banchetti meravigliosi e il Quidditch, ma sono sicura che per tutto il resto ci farò l’abitudine” dissi facendo spallucce
“scherzi? Ti mancherà vedrai” disse lei, mi osservò per un po’ e poi disse “allora come mai Chase Jordan non viene pure oggi?” mi  spiazzò mi fece andare il cibo di traverso, mentre cercavo di mandare giù lei mi fissava ridendo, dopo aver mandato tutto giù risposi “ perché me lo chiedi?”
“bè avevo l’impressione che avevate legato molto l’anno scorso”
“Maya e James hanno genitori babbani vengono qui perché per loro cosi è più facile raggiungere il mondo magico, Chase ha genitori maghi per lui è già facile” dissi, perché faceva tutte queste domande su Chase?
“mi sarei aspettata che comunque tu lo invitassi” disse sorridendo e dopo un po’ aggiunse “ è molto carino” sul serio stavo affrontando questa conversazione con Lorainne? Certo forse è la persona più indicata in questa casa con cui parlare di ragazzi, ma non capisco perché aveva uscito il discorso che bisogno c’era?
“ho notato che vi siete scambiati qualche lettera” disse sempre sorridendo, pure questo? Aveva sbirciato la mia posta?
“hai sbirciato tra la mia posta?”
“no assolutamente no, il tuo gufo ne ha lasciate un paio qui sul tavolo”
“e quindi?” maledetto gufo! Ha un brutto vizio perché non me le da direttamente a me?!
“e quindi perché non l’hai invitato?” ancora? Ma saranno pure affari miei no? E invece di rispondergli cosi arrossì e questo fece allargare ancora di più il suo sorriso.
“ sai forse non hai fatto male, visto che inviti pure Maya e James lui potrebbe pensare che siete solo amici” disse Lorainne chiudendosi la porta della cucina alle spalle. Io invece ero ancora con le guance arrossate con il cucchiaio a mezz’aria. Perché reagivo cosi? Chase era un amico come James, ma sul serio come James? James lo conosco da cinque anni ormai, siamo subito diventati amici, Chase invece lo conosco grazie all’amicizia che ha con James si sempre da cinque, ma non con lo stesso livello di amicizia. L’anno scorso lo avevo conosciuto meglio, mi piaceva stare in sua compagnia anche a Hogwarts c’era chi non vedeva il nostro rapporto come semplice amicizia come per esempio Violet Collins, fin dall’ inizio dell’anno scolastico ci prendeva in giro perché secondo lei stavamo assieme, ma per me Chase era solo un amico no? O qualcosa di più? Non lo vedevo da tre mesi..
Ero così assorta nei miei pensieri che non mi accorsi ne del camino che si colorava di fiamme verdi ne che la mia migliore amica era caduta sul mio tappeto. Balzai al volo verso di lei e l’abbracciai forte non la vedevo da tanto, ed era cosi abbronzata non mi sembrava nemmeno lei, metteva in risalto i suoi capelli biondi e i suoi occhi verdi ed era in gran forma.
“sei abbronzatissima!” dissi sorridendo
“si nota vero?” disse Maya sorridendo “ ho passato ore sotto il sole in Francia”
“raccontami com’era?”
“c’erano tanti ragazzi carini” mi disse con una risata
“oltre a quello?” chiesi ridendo
“e chi lo sa? Ho passato tutto il tempo in spiaggia quindi posso dirti come era la spiaggia e il mare, ma nulla di più” disse
“vieni a posare la valigia” e la presi per mano e la trascinai su in camera mia.
“l’hai ridipinta!” disse Maya stupita. Non saliva quassù da un anno, quindi è normale che per lei c’era qualcosa di nuovo. Avevo ridipinto la stanza appena tornata da Hogwarts non mi andava più quel giallo canarino cosi l’avevo dipinta color verde acqua, mi sentivo più a mio agio con questo colore. Per il resto era tutto uguale, il solito armadio e il solito letto, la solita finestra che si affaccia sul giardino, forse l’unica cosa che cambiava era che avevo aggiunto alcune foto di me con Maya, con James e con Chase.
“mi piace” disse Maya, posò la valigia e poi guardò le foto si soffermò a guardare James per un attimo, poi guardò Chase e disse “mmh l’hai sentito?”
“ci siamo scambiati qualche lettera” confessai e arrossì di nuovo 
,ma perché?
“ieri a Londra l’ho incontrato” disse Maya guardandomi e poi aggiunse “ non lo riconoscerai”
“perché non dovrei?” chiesi confusa
“è ancora più bello” disse con sguardo complice, perché era possibile? Trovavo già il Chase delle foto bello era possibile che fosse diventato ancora più bello? “ mi ha chiesto di salutarti”
“sul serio?” chiesi scioccata
“si, mi ha fatto pensare sai?” disse Maya sedendosi sopra il letto accanto a me e aggiunse “ ho pensato che tu avessi omesso di dirmi qualcosa questa estate”
“del tipo?”
“bè per cominciare che vi eravate sentiti” guardandomi con sguardo accusatorio e poi aggiunse “ pensavo che vi foste dichiarati” dichiarati? Ma dichiarati cosa?
“ma sei matta?!” dissi
“bè che vi piacete si era capito l’anno scorso” Maya aveva la capacità di farmi soffermare a pensare alle cose più volte, era una delle poche. E se aveva ragione? E se sbagliavo a definire me e Chase amici? A me piaceva Chase? Non c’era bisogno di risposta.
“ci siamo scambiati qualche lettera niente di più, lui mi ha raccontato delle sue vacanze in Italia e io di come mi divertivo da matti da zia Cassandra in Irlanda” confessai
“solo?” chiese delusa
“mi spiace deluderti ma si” dissi
“non fraintendermi, ma secondo me hai aspettato troppo” disse Maya
“ secondo te io dovevo dirgli che lo amo alla follia già da natale dell’anno scorso e queste sono tue parole” dissi
“e sbaglio? È un così bel ragazzo! Gli sbavavano tutte dietro l’anno scorso anche Violet per questo ce l’aveva tanto con te, e tu che fai ti scambi semplici lettere?”
“non è cosi semplice” dissi in mia difesa
“cosa c’è di difficile?”
“lui vuole essere mio amico nulla di più” dissi
“ io non credo” disse Maya
“ i fatti dimostrano questo per adesso, quando lui farà qualcosa per dimostrarmi che vuole qualcosa di più che essere un semplice amico allora ne riparleremo ok?” dissi
“ok ok come vuoi” disse Maya dandomela vinta, per adesso.
Dopo aver messo da parte l’argomento Chase mi raccontò un po’ della Francia, ha praticamente trascorso tutti i giorni a mare, non le andava di rimanere in camera d’albergo sola visto che suo padre lavorava tutto il tempo. Maya non faceva che parlare di quanti ragazzi carini aveva incontrato, non menzionava suo padre sospettavo che non avessero trascorso tanto tempo assieme come previsto.
“Kat devi vedere il meraviglioso vestito che mi sono comprataa!” disse Maya balzando dal letto per andare a rovistare nella valigia “ l’ho visto in una vetrina e non ho saputo resistere! Mi è costato tutti i miei risparmi è vero, ma è stupendo” stupendo? Il vestito che Maya teneva in mano era meraviglioso! Era un vestito lungo, tutto con i volà, verde smeraldo non avevo mai visto un vestito così meraviglioso! “provatelo” la incitai.
Gli stava un meraviglia, il vestito la dimagriva, metteva in risalto il seno che durante questa estate era cresciuto. I suoi capelli biondi erano cresciuti gli arrivavano sotto il seno, il sole che entrava dalla finestra gli faceva diventare ancora più biondi e inoltre il colore del vestito metteva in risalto il colore dei suoi occhi.
“allora come mi sta?” chiese Maya girando su stessa.
“sei bellissima” ma non fui io a rispondere era stato James. Maya si girò subito verso James e gli fece un grande sorriso, improvvisamente mi sentì di troppo nella mia stanza. Maya e James continuarono a fissarsi  e io fissavo loro stupita. Era già la seconda volta che li coglievo mentre si fissavano così, era successo l’anno scorso James si era ferito gravemente a Quidditch l’infermiera naturalmente faceva miracoli, ma era stato inconscio per un bella settimana e Maya lo andava a trovare tre volte a giorno avvolte gli facevo compagnia, ma preferivo andarci da sola mi sentivo di troppo quando ci andavo con Maya lei lo guardava con un certa intensità, per non parlare di quando si è risvegliato e io ero lì ha chiesto subito di lei quando Maya è entrata desideravo scomparire si guardavano come se non si vedevano da anni. Avevo chiesto spiegazioni a Maya, ma lei aveva semplicemente detto che lei e James erano amici. Loro stavano ancora lì a fissarsi mi ero stancata di fare da sfondo al loro sguardo magnetico, tossì, ma non cambio nulla.
“ciao James!” dissi ridendo e andando ad abbracciarlo
“oh ciao Kat!” disse frastornato
“allora come va? Tutto apposto con la metropolvere? Alexander è di sotto?” chiesi, Alexander il fratello super figo già da due anni io e Maya l’avevamo classificato come ragazzo di serie A.
“si credo sia con Daniel” rispose lui
“ James ti dispiace uscire mentre mi cambio?” chiese Maya facendo arrossire di brutto James che borbottò un si e se ne andò io lo seguì, mi mancava James. Era cresciuto in altezza e quanto pare Chase non era l’unico che durante l’estate si era fatto più bello. James adesso esibiva un certa bellezza naturale, capelli spettinati con il naturale biondo, aveva anche messo su muscoli certo mi aveva detto che si era allenato molto questa estate, ma non pensavo di certo di cogliere miglioramenti così ad occhio nudo e poi lui arrossiva ad ogni minimo complimento o situazione equivoca insomma era il solito bravo ragazzo che faceva innamorare le ragazze al primo sguardo o sorriso. Andammo in salotto, lì c’era Alexander che come al solito con la sua bellezza lasciava a bocca aperta. Sembrava un dio: bello da far paura, biondo, alto, muscoloso e occhi marroni. Non per questo era un ragazzo da classificazione A, se la meritava eccome questa classificazione.
“ciao Kat, cavolo non sei più una pulce” disse Alexander, no infatti e stavo per arrossire ma invece dissi semplicemente “grazie, tu invece non sei cambiato” quasi vero: è cambiato è ancora più bello, ma il fattore bellezza è costante quindi non è un cambiamento.
“ragazzi mi aiutate con la spesa?” chiese mia madre dalla porta della cucina e Daniel e Alexander andarono subito ad aiutarla. Io invece mi misi sopra il divano con James, mi doveva raccontare del suo viaggio in Spagna. Ma mi raccontò tutto tranne del viaggio e quando gli chiedevo qualcosa sulla spagna mi raccontava di come lui e Alexander si allenavano di notte per paura che i babbani li vedessero. Sentivo che ometteva qualcosa, non mi aveva mai nascosto nulla ero la sua migliore amica, ma chissà perché sentiva il bisogno di nascondermelo.
“ zia Cassandra ha tornato le scarpe a Daniel?” mi chiese James, si riferiva a quando Daniel aveva messo le sua scarpe sopra  la porta zia  Cassandra e lei aprendola gli erano cadute addosso, il bello della storia che le scarpe erano piene di coccinelle che io e Daniel avevamo trovato nel giardino. Zia Cassandra aveva un paura matta per le coccinelle, non le poteva vedere neanche di lontano senza che si mettesse ad urlare quindi si era arrabbiata tantissimo aveva giurato alla mamma che non sarebbe più venuta a natale a casa a nostra e che era stanca di essere la vittima dei nostri scherzi. Certo la mamma dopo ci aveva rimproverato per almeno un quarto d’ora, ma tutti avevamo visto che si era messa a ridere anche lei quando le coccinelle avevano invaso la zia Cassandra. “bè gliel’ha letteralmente lanciate addosso quindi si” risposi ridendo
“ mi sarebbe piaciuto esserci” disse James annuendo e sorridendo.  “ti sei allenata ultimamente?” mi chiese, era per questo che James era il mio migliore amico, con Maya non potevo parlare di Quidditch lei sapeva i ruoli e i compiti dei loro giocatori, ma poi non ne capiva proprio nulla. Con James potevo parlare di tattiche e tutto il resto.
“ certo, mi sono allenata oltre che con Daniel anche con Benjamin è meno competitivo e ci si diverte di più” risposi
“ dopo pranzo ci alleniamo?”
“certo” dissi
“non mi dite che state parlando già di Quidditch?” disse Maya entrando nella stanza e buttandosi sulla poltrona accanto a me.
“ma non vi annoiate a parlare sempre di Quidditch?”
“no perché tu lo capisci questo significa che tutti dobbiamo smettere di parlarne” disse Daniel entrando nella stanza insieme ad Alexander.
“hey Maya” salutò Alexander
“ciao Alex” disse Maya sorridendo
“letto qualche libro ultimamente?” chiese Daniel a Maya per prenderla in giro al suo insulto comunque Maya rispose sorridendo.
“andiamo a fare qualcosa di veramente importante?” chiese Alexander dopo qualche minuto di silenzio
“ma si” disse Daniel e prendemmo tutti le nostre scope. Fuori oggi faceva ancora più caldo, ognuno ricopriva il ruolo che coprivamo normalmente nella squadra Daniel cacciatore, James battitore, io cercatore, Benjamin occupava il suo vecchio ruolo quello di cacciatore, Alexander battitore e Alan che era riuscito a separarsi da Lorainne occupava il suo vecchio ruolo di portiere. Lorainne e Maya stavano giù sedute a bordo campo a parlare, molto probabilmente di libri. Ci allenammo per circa un’ora, Alan non aveva affatto dimenticato come si faceva il portiere, Daniel e Benjamin non facevano altro che a gare per chi prendeva prima la pluffa mentre Alexander e James si sfidavano, chi colpiva più giocatori con i bolidi vinceva, alla fine Benjamin prese la pluffa e segnò quattro punti Alexander riuscì a colpire più giocatori e io presi il boccino una decina di volte. Il sole era tramontato era l’ora di cena quindi posammo tutto e andammo a tavola affamati. Maya e Lorainne erano state tutte il tempo a bordo campo e dallo sguardo di Maya Lorainne gli aveva sicuramente parlato di come i G.U.F.O. dovevano essere difficili e aveva spaventato Maya. A tavola oggi eravamo più del solito ed eravamo tutti seduti stretti. La mamma stasera era arrabbiata, ma  sicuramente non per colpa nostra l’avevamo lasciata in pace come aveva chiesto, non gli eravamo stati tra i piedi, doveva aver avuto qualche problema a lavoro. A tavola non c’era mai stato cosi tanto trambusto, Alexander, Daniel e Benjamin non facevano altro che parlare di quello scherzo che avevo organizzato a scuola ad un povero compagno ignaro. James parlava con Alan della selezioni della Coppa di Quidditch del Mondo che si sarebbero tenuti la prossima estate. Io e Maya parlavamo invece di quello che gli aveva detto Lorainne prima, o meglio io gli chiesto cosa gli aveva detto e lei mi aveva detto che gli aveva parlato dei G.U.F.O. e di qualcos’altro che non mi poteva dire adesso perché eravamo tutti lì e qualcuno avrebbe sentito. Mi istigava a indovinarlo però avevo già provato con compiti, libri e tutto ciò che a Maya interessa, ma poi mi sono ricordata che a Lorainne piaceva andare in giro a sperperare consigli sui ragazzi e quando ipotizzai che si potesse trattare di ragazzi lei mi sorrise e gli si colorarono le guance di un leggero rosa, avevo indovinato.
“chi?” chiesi, volevo sapere chi aveva il privilegio di farla arrossire solo pensando il suo nome, ma lei tutta imbarazzata mi rispose sussurrando “dopo”. Il dopo però sembrava non arrivare! Mamma stasera aveva deciso che un solo dolce non bastava, così ne aveva preparati tre. Durante i tre dolci pensavo ancora a chi potesse fare arrossire Maya  quando sentì che James disse mentre parlava il nome di Chase. Senza farmi vedere cercai di ascoltare. James a quanto pare stava raccontando che questa estate aveva incontrato Chase che gli aveva detto che l’Italia era piena di belle ragazze e si stava divertendo, detto questo Benjamin decretò che la prossima estate sarebbe andato in vacanza in Italia. Quindi Chase si era divertito con le belle ragazze italiane? Mi dava fastidio? Si e non sopportavo il fatto che mi desse fastidio. Mi ero illusa quando Maya mi aveva detto che Chase mi aveva mandato a salutare e quando aveva detto che secondo lei c’era qualcosa tra di noi. Mi ero illusa è basta. Chase e io eravamo solo amici nulla di più. Questa cosa di Chase mi aveva fatto dimenticare il segreto di Maya, solo arrivata a letto me ne sono ricordata.
“allora si può sapere perché non mi chiedi più niente?” mi chiese Maya delusa
“ scusa ho avuto la testa per aria” dissi
“ cosa è successo?” chiese Maya cogliendo il mio sguardo preoccupandosi
“ti offendi se ti dico che non ne voglio parlare?” dissi  “ preferirei sapere invece chi è il ragazzo che ti fa arrossire” lei non voleva cambiare discorso, voleva sapere perché ero triste, ma rispettò la mia decisione.
“Lorainne ha fatto un osservazione” disse
“si Lorainne oggi è in vena di fare osservazioni” convenni
“non posse credere che comunque se ne sia accorta, non avrebbe comunque avuto l’occasione e invece se ne accorta” disse Maya più a se stessa che a me
“io dico che se ne accorto di chiunque” e questo la colpì si girò verso di me e disse “ di cosa?”
“di te e James” dissi facendo spallucce, era semplice perché non ci avevo pensato prima? Tutti quei sguardi come oggi in camera mia perché non mi è venuto subito in mente?. Lei mi guardò, non era stupita era pensierosa e dopo un po’ aggiunse “ da te me l’aspettavo,  ma non da lei”
“ penso che non sia l’unica, certo non parlo dei ragazzi pensano troppo al Quidditch, alle ragazze ci pensano certo, ma non si fermano  ad osservare certe cose”
“beh meno male” disse Maya sollevata. Restammo un po’  in silenzio, ognuna nei suoi pensieri. Dopo un po’ Maya si girò verso di me, mi guardò un po’ e poi disse “ cosa mi sono persa?”
“ricordi cosa dicevamo a proposito di  Chase?” dissi
“che eravate fatti l’una per l’altra?” mi chiese Maya ridendo
“già, bè a quanto pare avevo ragione io, io e Chase siamo solo amici nulla di più” dissi e Maya smise di ridere tornò seria e disse “ lo dici, per quello che hai sentito a tavola? Di lui che si diverte in Italia con le ragazze Italiane?” in risposta io annui. Detto questo Maya non disse più niente mi abbracciò e ci addormentammo così abbracciate.
 
 

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Capitolo 2
*** così ti voglio ragazza! ***


Ecco qua il mio secondo capitolo! Naturalmente siamo solo all’inizio il bello deve ancora venire.. quindi continuate a seguirmi e soprattutto recensite, mi piacerebbe tanto sapere che ne pensate!
                                                                                                                                               capitolo 1 -  così ti voglio ragazza!
 
Era sabato mattina e mancavano esattamente due giorni e poi saremmo tornati ad Hogwarts. Questa mattina saremmo andati tutti ad Hogsmeade a comprare le cose necessarie. Mamma ieri sera aveva decretato che io e Daniel avevamo bisogno di una nuova divisa perché eravamo cresciuti in altezza. Io in realtà non era cresciuta chissà quando dall’anno scorso, avevo preso un paio di centimetri mentre Daniel invece ne aveva bisogno lui era cresciuto anche cinque centimetri. Cosi ci alzammo tutti presto e come da programma ci avrebbe accompagnato Benjamin. Quando io e Maya scendemmo in cucina trovammo Benjamin che dormiva sopra il tavolo con il cucchiaio a mano.
“sai mi fa un po’ pe-e-ena” dissi a Maya sbadigliando. Io e Maya stavamo già finendo di fare colazione quando James, Daniel e Alexander scesero. Daniel batté contro la sedia che non aveva visto perché camminava con gli occhi chiusi. James si sedette accanto a Benjamin che nel frattempo si era svegliato e stava mangiando.
“Buongiorno” disse James prendono un toast e spalmandogli sopra la marmellata.
“giorno” disse Maya sorridendo ed ecco spiegato perché si era alzata  mezz’ora prima di me e si era sistemata tutta prima di scendere a fare colazione, sospettavo che si fosse messa persino un filo di trucco. Si stava impegnando con James c’era da  riconoscerglielo. Avevo il sospetto che pure James si era tirato a lucido quella mattina, i suoi capelli erano spettinati come ogni mattina, ma questa mattina erano diversi erano spettinati si, ma erano più curati. Era buffo come tutti e due si erano preoccupati di fare un buona impressione su una persona che comunque ti ha visto in condizioni peggiori dell’essere appena svegliato. Ci volle un po’ di tempo perché tutti fossimo pronti, persino io mi ero attardata davanti allo specchio( di solito metto un filo di trucco),oggi invece avevo curato un po’ di più il mio aspetto nel caso avessi incontrato Chase naturalmente. Alla fine per le 10 eravamo tutti davanti al camino pronti per usare la metropolvere. Per primo andò Benjamin poi Daniel, Alexander, Maya, James e infine io. Finimmo tutti al paiolo magico, come al solito c’era il barista Carl, è un uomo piuttosto simpatico un po’ strano, ma simpatico. Andammo nel retro e Benjamin picchiò la bacchetta sul muro e finalmente arrivammo a Diagon Alley. Ci dividemmo i ragazzi andarono ad Accessori di Prima Qualità per il Quidditch, mentre io e Maya andammo prima da Madama McClan e poi al Ghirigoro. Qui io e Maya incontrammo una nostra compagna Rachel Green. Rachel era un tipo ok, non siamo mai state grande amiche, ma condividiamo il dormitorio quindi siamo in certo modo amiche o almeno compagne di stanza. Era un ragazza alta, con un corpo perfetto (un po’ magro per i miei gusti), aveva i capelli rossi e gli occhi castani. Come al solito parlava senza sosta con quella che riconobbi essere Hannah Sprite un ragazza di corvonero del nostro anno. Appena Rachel ci vide salutò Hannah e ci venne in contro.
“ciao ragazze!” ci salutò allegra
“ciao Rachel” dissi sorridendo
“sbaglio o sei più alta?” disse Maya per prenderla in giro.
“dici? Sai che non me ne ero accorta!” disse Rachel sorridendo , Rachel era così: amava i complimenti, curava il suo aspetto più di qualsiasi altra ragazza sulla faccia della terra. A scuola era la più popolare, la più desiderata tra i ragazzi e quella ad avere più amici di tutti. 
“ non sapete quando sono felice di vedervi!” disse Rachel abbracciandoci. Poi sciolse l’abbraccio e disse “sapete ho comprato un vestito splendido per la festa di Halloween! E tutto nero e sexy! Appena arriviamo ad Hogwarts ve lo faccio vedere!” aveva detto tutto questo sorridendo poi ad un certo punto il suo sguardo diventò raggiante sorrise ancora di più e disse “hey Chase!” e questo mi fece gelare il sangue. Mi girai lentamente e lui era lì, Maya aveva ragione era ancora più bello. Era bellissimo, alto, muscoloso, i capelli gli erano cresciuti un po’ e gli stavano bene.  Mi sorrise e senza volerlo ricambiai il suo sorriso. Lui si avvicinò e disse “ ciao ragazze” sempre guardandomi. Rachel era raggiante si gettò addosso a Chase e disse “ Uao! Allora Hannah aveva ragione, sei ancora più bello” e Chase arrossì. Non ci credevo Rachel faceva il filo a Chase e lui arrossiva, dovevo andarmene guardai Maya e lei capì mi prese per mano poi disse nel tono più naturale possibile “ ragazzi ci vediamo ad Hogwarts” e ce ne andammo lasciando Chase che ci guardava mentre andavamo via e Rachel ancora addosso a lui. Fuori Maya mi guardò e poi disse “ tutto ok?” la guardai poi presi un respiro sorrisi e dissi “si tranquilla e grazie”.
“ Kat non significa nulla, Rachel si butta addosso a tutti ragazzi carini! E poi hai visto come ti guardava? A lui non importava nulla di Rachel aveva occhi solo per te” disse Maya sorridendo. Forse era vero, ma non volevo pensarci insomma vedere come Rachel gli si era buttata addosso e di come lui glie l’aveva permesso mi faceva male. “non voglio parlarne Maya” dissi e poi mi guardai le mani, c’era la lista dei libri che dovevamo comprare, ma con quello che era successo là dentro avevamo dimenticato di comprare i libri. “Maya abbiamo dimenticato di comprare i libri”
“oh cavolo! Vero! Aspettiamo che loro escono e poi entriamo a comprarli” disse lei. Aspettammo una buona mezz’ora prima che loro uscissero dalla libreria. Rachel era ancora aggrappata al braccio di Chase e parlava, Chase invece si guardava in torno speranzoso, ma alla fine la speranza lasciò il suo viso e il suo posto fu preso dalla delusione. Andarono verso la parte opposta di dove ci trovavamo io e Maya, cosi appena svoltarono l’angolo noi entrammo subito nel negozio. Dopo un po’ di tempo che eravamo in fila  Maya non ce la fece più e mi chiese “posso?” era disperata c’erano così tanti libri là dentro che non resisteva nello spogliarli. “vai” dissi ridendo, e lei partì subito come un razzo e incominciò dallo scaffale di storia.
“ciao Katherina” disse qualcuno alle mie spalle. Mi girai e mi trovai Jonathan Coote, un ragazzo del mio anno di Tassorosso. Di solito condividevamo il banco in Pozioni. Era un bel ragazzo tutti i brufoli che aveva l’anno scorso adesso erano spariti, insomma era decisamente più carino e mi sorrideva. “ciao Jonathan” dissi ricambiando il sorriso.
“allora come va? Come hai trascorso le vacanze?” mi chiese
“tutto apposto” dissi sorridendo “ tu?” 
“ sono stato in Germania da mio nonno” disse facendo spallucce.
“hey ragazza è il tuo turno!” mi chiamò all’appello il vecchietto dietro il bancone.
“mmh?” dissi distratta
“è il tuo turno” mi ripeté il vecchietto
“ah  vero! Scusi!” dissi imbarazzata poi gli porsi la lista di libri “ mi servono questi libri”. Il vecchietto prese la lista la guardò, poi annui e disse con un sorrisetto “anno dei G.U.F.O. eh?” e io annui in risposta. Scherzava sul fatto che io dovessi affrontare i G.U.F.O.  personalmente ritenevo che non c’era niente da scherzare. Cinque minuti dopo tornò con la pila di libri che avevo chiesto, io pagai e dissi “arrivederci”. Poi mi girai rivolsi un grande sorriso a Jonathan e dissi “ ci vediamo a scuola” “oh si certo!” disse lui sorridendo. Presi Maya che era impegnata a sfogliare un libro avidamente. 
“preso tutto?” ci chiese Benjamin che ci aspettava fuori con tutti gli altri.
“si possiamo andare” dissi. Mentre camminavamo James disse “sai? Ho incontrato Chase” a me e a Maya che eravamo ultimi in fila.
“si l’abbiamo visto anche noi” dissi 
“ dovrei sapere perché Rachel gli stava addosso?” chiese James guardandoci, quando ne io e ne Maya abbiamo aperto bocca lui disse “ ok ricevuto, dovrei, ma non me lo dite” e si arrese. 
A casa la mamma ci aspettava già con la cena in tavola. Era agitata durante tutta la cena non faceva altro che guardare l’orologio. Papà invece era più allegrò che mai: oggi a quanto pare avevano arrestato quel mago che cercavano da tanto tempo. Finito il dolce nessuno indugiò a tavola eravamo stanchi e poi domani dovevamo fare i bagagli. 
“pensi ancora a Chase vero?” mi chiese Maya a letto. Non risposi.
“è plausibile” aggiunse Maya, aspettava una mia riposta e poi disse “ non ne vuoi parlare vero?” prese il mio silenziò per un si e poi disse “ dove diavolo è finita la mia migliore amica?” io la guardai che diavolo diceva? Ero qui. “ sai è normale che in amore ci siano delle difficoltà! Lui stravede per te e tu non vuoi dargli un occasione perché Rachel ha deciso che Chase sarà il suo prossimo ragazzo? Oggi gliel’hai praticamente servito su un piatto d’argento!”
“cosa?” confusa
“ti vuoi arrendere cosi? Vuoi davvero lasciare Chase a Rachel?” mi chiese Maya
“oh andiamo Maya, hai visto Rachel! Sai quanto piace alle persone, come potrei competere con lei? Hai visto gli è bastato fare un complimento a Chase perché lui arrossisse” 
“bè si vero lei molto popolare, piace a molte persone, ma neanche tu sei tanto male” mi disse Maya
“oh grazie” dissi, stavo pensando..  Maya aveva ragione però Chase aveva dimostrato interesse nonostante Rachel gli si era buttata addosso e poi nutrivo la speranza che quando era uscito dal negozio stesse cercando me. “non mi abbasserò a giochetti di Rachel, però non mi arrenderò” dissi
“così ti voglio!” disse Maya dopo sbadigliò e io dissi “ forse è meglio andare a letto” e lei annui in risposta. Ecco qua il mio secondo capitolo! Naturalmente siamo solo all’inizio il bello deve ancora venire.. quindi continuate a seguirmi e soprattutto recensite, mi piacerebbe tanto sapere che ne pensate! Era sabato mattina e mancavano esattamente due giorni e poi saremmo tornati ad Hogwarts. Questa mattina saremmo andati tutti ad Hogsmeade a comprare le cose necessarie. Mamma ieri sera aveva decretato che io e Daniel avevamo bisogno di una nuova divisa perché eravamo cresciuti in altezza. Io in realtà non era cresciuta chissà quando dall’anno scorso, avevo preso un paio di centimetri mentre Daniel invece ne aveva bisogno lui era cresciuto anche cinque centimetri. Cosi ci alzammo tutti presto e come da programma ci avrebbe accompagnato Benjamin. Quando io e Maya scendemmo in cucina trovammo Benjamin che dormiva sopra il tavolo con il cucchiaio a mano. “sai mi fa un po’ pe-e-ena” dissi a Maya sbadigliando. Io e Maya stavamo già finendo di fare colazione quando James, Daniel e Alexander scesero. Daniel batté contro la sedia che non aveva visto perché camminava con gli occhi chiusi. James si sedette accanto a Benjamin che nel frattempo si era svegliato e stava mangiando. “Buongiorno” disse James prendono un toast e spalmandogli sopra la marmellata. “giorno” disse Maya sorridendo ed ecco spiegato perché si era alzata mezz’ora prima di me e si era sistemata tutta prima di scendere a fare colazione, sospettavo che si fosse messa persino un filo di trucco. Si stava impegnando con James c’era da riconoscerglielo. Avevo il sospetto che pure James si era tirato a lucido quella mattina, i suoi capelli erano spettinati come ogni mattina, ma questa mattina erano diversi erano spettinati si, ma erano più curati. Era buffo come tutti e due si erano preoccupati di fare un buona impressione su una persona che comunque ti ha visto in condizioni peggiori dell’essere appena svegliato. Ci volle un po’ di tempo perché tutti fossimo pronti, persino io mi ero attardata davanti allo specchio( di solito metto un filo di trucco),oggi invece avevo curato un po’ di più il mio aspetto nel caso avessi incontrato Chase naturalmente. Alla fine per le 10 eravamo tutti davanti al camino pronti per usare la metropolvere. Per primo andò Benjamin poi Daniel, Alexander, Maya, James e infine io. Finimmo tutti al paiolo magico, come al solito c’era il barista Carl, è un uomo piuttosto simpatico un po’ strano, ma simpatico. Andammo nel retro e Benjamin picchiò la bacchetta sul muro e finalmente arrivammo a Diagon Alley. Ci dividemmo i ragazzi andarono ad Accessori di Prima Qualità per il Quidditch, mentre io e Maya andammo prima da Madama McClan e poi al Ghirigoro. Qui io e Maya incontrammo una nostra compagna Rachel Green. Rachel era un tipo ok, non siamo mai state grande amiche, ma condividiamo il dormitorio quindi siamo in certo modo amiche o almeno compagne di stanza. Era un ragazza alta, con un corpo perfetto (un po’ magro per i miei gusti), aveva i capelli rossi e gli occhi castani. Come al solito parlava senza sosta con quella che riconobbi essere Hannah Sprite un ragazza di corvonero del nostro anno. Appena Rachel ci vide salutò Hannah e ci venne in contro. “ciao ragazze!” ci salutò allegra “ciao Rachel” dissi sorridendo “sbaglio o sei più alta?” disse Maya per prenderla in giro. “dici? Sai che non me ne ero accorta!” disse Rachel sorridendo , Rachel era così: amava i complimenti, curava il suo aspetto più di qualsiasi altra ragazza sulla faccia della terra. A scuola era la più popolare, la più desiderata tra i ragazzi e quella ad avere più amici di tutti. “ non sapete quando sono felice di vedervi!” disse Rachel abbracciandoci. Poi sciolse l’abbraccio e disse “sapete ho comprato un vestito splendido per la festa di Halloween! E tutto nero e sexy! Appena arriviamo ad Hogwarts ve lo faccio vedere!” aveva detto tutto questo sorridendo poi ad un certo punto il suo sguardo diventò raggiante sorrise ancora di più e disse “hey Chase!” e questo mi fece gelare il sangue. Mi girai lentamente e lui era lì, Maya aveva ragione era ancora più bello. Era bellissimo, alto, muscoloso, i capelli gli erano cresciuti un po’ e gli stavano bene. Mi sorrise e senza volerlo ricambiai il suo sorriso. Lui si avvicinò e disse “ ciao ragazze” sempre guardandomi. Rachel era raggiante si gettò addosso a Chase e disse “ Uao! Allora Hannah aveva ragione, sei ancora più bello” e Chase arrossì. Non ci credevo Rachel faceva il filo a Chase e lui arrossiva, dovevo andarmene guardai Maya e lei capì mi prese per mano poi disse nel tono più naturale possibile “ ragazzi ci vediamo ad Hogwarts” e ce ne andammo lasciando Chase che ci guardava mentre andavamo via e Rachel ancora addosso a lui. Fuori Maya mi guardò e poi disse “ tutto ok?” la guardai poi presi un respiro sorrisi e dissi “si tranquilla e grazie”. “ Kat non significa nulla, Rachel si butta addosso a tutti ragazzi carini! E poi hai visto come ti guardava? A lui non importava nulla di Rachel aveva occhi solo per te” disse Maya sorridendo. Forse era vero, ma non volevo pensarci insomma vedere come Rachel gli si era buttata addosso e di come lui glie l’aveva permesso mi faceva male. “non voglio parlarne Maya” dissi e poi mi guardai le mani, c’era la lista dei libri che dovevamo comprare, ma con quello che era successo là dentro avevamo dimenticato di comprare i libri. “Maya abbiamo dimenticato di comprare i libri” “oh cavolo! Vero! Aspettiamo che loro escono e poi entriamo a comprarli” disse lei. Aspettammo una buona mezz’ora prima che loro uscissero dalla libreria. Rachel era ancora aggrappata al braccio di Chase e parlava, Chase invece si guardava in torno speranzoso, ma alla fine la speranza lasciò il suo viso e il suo posto fu preso dalla delusione. Andarono verso la parte opposta di dove ci trovavamo io e Maya, cosi appena svoltarono l’angolo noi entrammo subito nel negozio. Dopo un po’ di tempo che eravamo in fila Maya non ce la fece più e mi chiese “posso?” era disperata c’erano così tanti libri là dentro che non resisteva nello spogliarli. “vai” dissi ridendo, e lei partì subito come un razzo e incominciò dallo scaffale di storia. “ciao Katherina” disse qualcuno alle mie spalle. Mi girai e mi trovai Jonathan Coote, un ragazzo del mio anno di Tassorosso. Di solito condividevamo il banco in Pozioni. Era un bel ragazzo tutti i brufoli che aveva l’anno scorso adesso erano spariti, insomma era decisamente più carino e mi sorrideva. “ciao Jonathan” dissi ricambiando il sorriso. “allora come va? Come hai trascorso le vacanze?” mi chiese “tutto apposto” dissi sorridendo “ tu?” “ sono stato in Germania da mio nonno” disse facendo spallucce. “hey ragazza è il tuo turno!” mi chiamò all’appello il vecchietto dietro il bancone. “mmh?” dissi distratta “è il tuo turno” mi ripeté il vecchietto “ah vero! Scusi!” dissi imbarazzata poi gli porsi la lista di libri “ mi servono questi libri”. Il vecchietto prese la lista la guardò, poi annui e disse con un sorrisetto “anno dei G.U.F.O. eh?” e io annui in risposta. Scherzava sul fatto che io dovessi affrontare i G.U.F.O. personalmente ritenevo che non c’era niente da scherzare. Cinque minuti dopo tornò con la pila di libri che avevo chiesto, io pagai e dissi “arrivederci”. Poi mi girai rivolsi un grande sorriso a Jonathan e dissi “ ci vediamo a scuola” “oh si certo!” disse lui sorridendo. Presi Maya che era impegnata a sfogliare un libro avidamente. “preso tutto?” ci chiese Benjamin che ci aspettava fuori con tutti gli altri. “si possiamo andare” dissi. Mentre camminavamo James disse “sai? Ho incontrato Chase” a me e a Maya che eravamo ultimi in fila. “si l’abbiamo visto anche noi” dissi “ dovrei sapere perché Rachel gli stava addosso?” chiese James guardandoci, quando ne io e ne Maya abbiamo aperto bocca lui disse “ ok ricevuto, dovrei, ma non me lo dite” e si arrese. A casa la mamma ci aspettava già con la cena in tavola. Era agitata durante tutta la cena non faceva altro che guardare l’orologio. Papà invece era più allegrò che mai: oggi a quanto pare avevano arrestato quel mago che cercavano da tanto tempo. Finito il dolce nessuno indugiò a tavola eravamo stanchi e poi domani dovevamo fare i bagagli. “pensi ancora a Chase vero?” mi chiese Maya a letto. Non risposi. “è plausibile” aggiunse Maya, aspettava una mia riposta e poi disse “ non ne vuoi parlare vero?” prese il mio silenziò per un si e poi disse “ dove diavolo è finita la mia migliore amica?” io la guardai che diavolo diceva? Ero qui. “ sai è normale che in amore ci siano delle difficoltà! Lui stravede per te e tu non vuoi dargli un occasione perché Rachel ha deciso che Chase sarà il suo prossimo ragazzo? Oggi gliel’hai praticamente servito su un piatto d’argento!” “cosa?” confusa “ti vuoi arrendere cosi? Vuoi davvero lasciare Chase a Rachel?” mi chiese Maya “oh andiamo Maya, hai visto Rachel! Sai quanto piace alle persone, come potrei competere con lei? Hai visto gli è bastato fare un complimento a Chase perché lui arrossisse” “bè si vero lei molto popolare, piace a molte persone, ma neanche tu sei tanto male” mi disse Maya “oh grazie” dissi, stavo pensando.. Maya aveva ragione però Chase aveva dimostrato interesse nonostante Rachel gli si era buttata addosso e poi nutrivo la speranza che quando era uscito dal negozio stesse cercando me. “non mi abbasserò a giochetti di Rachel, però non mi arrenderò” dissi “così ti voglio!” disse Maya dopo sbadigliò e io dissi “ forse è meglio andare a letto” e lei annui in risposta.

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Capitolo 3
*** Ritorno ad Hogwarts ***


Salve a tutti! ebbene si eccomi qui che aggiorno veloce veloce! Vi consiglio comunque di non abituarvi a questi tempi di pubblicazione..insomma potrei non rispettarli. Comunque ecco qua il secondo capitolo vi auguro una buona lettura con la premessa che naturalmente il bello deve ancora venire!
PS: mi raccomando recensite sono veramente curiosa di cosa ne pensate!

 
                                                                                                                                           Capitolo 2-Ritorno ad Hogwarts
La mattina fu caotica: Daniel si era dimenticato un sacco di cose da mettere in valigia e ritardammo come mamma ci fece notare. Ma per le dieci e mezza ci eravamo tutti appena smaterializzati di fronte alla stazione di King’s Cross e attraversammo la barriera a gruppi di due persone. Appena varcata la barriera fummo invasi dal fumo della locomotiva non si vedeva ad un palmo dal naso.
“tesoro mi raccomando, fa la brava va bene?” mi disse la mamma riempiendomi di baci.
“mamma dai tranquilla ci sentiremo per lettera” dissi stringendola in un abbraccio e allontanandomi prima che mi potesse riacciuffare. Andai a salutare papà che nel frattempo stava salutando Daniel. “cambio” dissi a Daniel e mi abbracciai a papà mentre lui andava dalla mamma. “mi raccomando Kat cerca di non far cacciare nei guai a tuo fratello ok?” mi chiese mio padre
“certo tranquillo farò attenzione” dissi ridendo lo baciai sulla guancia e me ne andai. James mi stava aspettando sulla porta per aiutarmi a salire mi tese la mano io l’afferrai e salì finalmente sul treno. C’era una tale confusione che non si capiva molto, se non andavamo a cercare subito uno scompartimento rischiavamo di doverlo dividere.  Daniel  e Alexander andarono subito a cercare i loro amici. “ io vado a cercare John” disse James e se ne andò.
“andiamo prima che non troviamo nulla” dissi era praticamente tutti occupati arrivammo in uno dove c’era Rachel e Annie Barker le due ragazze più popolari della scuola. Appena Rachel ci vide si alzò e ci venne incontro “ragazze perché non vi sedete con noi? Non ci sono altri scompartimenti liberi” ci invitò Rachel con il suo solito sorriso. Io e Maya ci guardammo: era vero che non c’erano altri scompartimenti liberi, ma dividerne uno con Rachel era troppo insomma lei cercava di portarmi via Chase. Maya mi supplicò con lo sguardo e io dissi “grazie Rachel accettiamo volentieri” con il sorriso più cordiale che riuscì a fare. “ciao Annie” salutai.
“ciao Katherina, ciao Maya” disse lei sorridendo
“come hai trascorso le vacanze?” chiese Maya cordialmente
“oh bene grazie” disse Annie.
“oooh sono così felice di tornare ad Hogwarts” disse Rachel per riportare l’attenzione su di lei. Fino all’ora di pranzo parlammo di Rachel, di come Rachel era brava a cucinare, di come Rachel era brava a ballare insomma parlammo tutto il tempo di Rachel per questo quando James con John e Chase si presentò nel nostro scompartimento tirammo un profondo sospiro di sollievo.

“hey ragazze!” disse John sedendosi tra me e Maya e mettendoci le braccia intorno alle nostre spalle “come avete passato le vacanze? Maya caspita ti trovo abbronzata ti dona e Katherina ti trovo ancora più bella” tipico di John se non ci provava con ogni ragazza non era lui. Era un don giovanni, un ragazzo pieno di se che si dava un sacco di arie, bellino, ma per quanto mi riguarda il suo pezzo forte era la simpatia.
“tu invece non sei proprio cambiato” dissi ridendo
“mi trovi bello come tre mesi fa?” chiese lui avvicinandosi
“certo” dissi e poi ci fu un colpo di tosse che giurerei venisse da Chase, ma lui fece finta di nulla. Rachel era troppo impegnata a parlare con Annie di come erano belle le minigonne italiane per accorgersi che Chase si sedette accanto a me, ma Maya stava assistendo ad una partita di scacchi di James e John e mi rivolse un’occhiata fugace. Chase che mi guardava mi sorrise e disse “ come è finita poi con le coccinelle? Lo scherzo è riuscito?” si riferiva allo scherzo delle coccinelle a zia Cassandra.
“è riuscito perfettamente” dissi ridendo
“ero rimasto indietro” ammise “non mi hai più scritto, quindi no sapevo come era finita” mi stava chiedendo perché non gli avessi più scritto, come dirglielo? Chase non ti ho più scritto perché mi sono scoperta innamorata di te ed è diventato più difficile scriverti, invece dissi “non ho avuto l’occasione”
“stavo per chiedertelo due giorni fa in libreria, ma non abbiamo avuto modo di parlare” disse e diede un occhiata fugace a Rachel intenta ancora a parlare con Annie.
“già  tu eri occupato e io dovevo andare” dissi guardandolo dritto negli occhi, lui non seppe rispondere aprì bocca un paio di volte, ma non disse nulla ci guardammo e basta. Non mi accorsi che Rachel aveva finito di parlare con Annie ne che ci vide scambiarci quello sguardo. Mi accorsi di lei solo quando si sedette in mezzo a me e a Chase sorridendo disse “di che cosa parlate?” Chase la guardò sorpreso poi disse “ hai comprato poi il gufo che volevi?” a Rachel gli si illuminarono gli occhi e sorrise ancora più raggiante “si è così meraviglioso…” e incominciò  a parlare di questo gufo. Io non l’ascoltavo stavo guardando Chase che fece spallucce al mio sguardo confuso. Invece di mandarla via Chase gli aveva dato da parlare( tipico!), non volevo stare li cosi a guardarli così mi sedetti vicino a John e lasciai che lui facesse lo spaccone con me.
“Katherina”mi  disse mettendomi di nuovo un braccio al collo “ quest’ anno ci tocca rimanere ad Hogwarts a Natale eh?”
“perché ti dispiace?” gli chiesi
“no assolutamente no, ho una serata in più per dare un’ opportunità a una bella ragazza di venire con questo bel ragazzo alla festa di Natale”disse dandosi delle arie
“certo lo dici come se la tua fosse un opera di carità” dissi stuzzicandolo
“certo che lo è, sai quanto è difficile per me scegliere chi merita di passare una serata con me?” disse John, incredibile come una persona riesce a darsi dell’arie.
“oh già certo molto difficile” dissi, menomale che non ero una forte sostenitrice del femminismo qualcun altro al mio posto gli avrebbe già dato un pugno in faccia,  a me più che altro faceva ridere e basta.
“tu per esempio se vuoi mi libero per te per Natale?” mi chiese facendo una sguardo che per lui doveva essere sexy, sicuramente aveva interpretato il mio sorriso come segno che ci stavo eccome al suo flirt. Inoltre avevo notato che Chase che fino ad ora non aveva perso una parola della nostra chiacchierata all’invito di John aveva del tutto abbandonato ogni prudenza  e ci fissava in attesa di una mia risposta.
“a Natale? Ma c’è ancora così tanto tempo!” risposi un tantino a disagio
“già è vero, ma come ti ho già detto io ricevo tanti inviti”
“quindi o ti do la risposta adesso o finisco in lista d’attesa?” dissi non perdendo di vista la faccia di Chase nemmeno per un secondo, non aveva un bel colorito.
“esattamente” disse John ridendo, Chase fremeva non degnava più Rachel di nessuna attenzione cosa che a lei non andava giù
“Chase?” chiese cercando di riportarlo alla sua attenzione
“mmh” fu la risposta di Chase
“credo proprio che mi conviene prenotarti ora” dissi a John ridendo per la faccia di Chase, non era per niente contenta.
“bene allora siamo d’accordo” disse John stringendomi la mano come se avessimo appena concluso un affare. Dopo di che si rivolse ad Annie per chiedergli che ora fosse e in risposta Annie diventò tutta paonazza. Io mi azzardai a guardare dalla parte di Chase e vedere che faccia avesse lo trovai che mi guardava con uno sguardo per niente contento in tutto risposta io gli rivolsi il più innocente dei miei sguardi.
 
Dopo un paio d’ora il macchinista annunciò che saremmo arrivati tra 10 minuti invitando tutti a cambiarsi e a mettersi la divisa. Ci cambiammo e appena il treno si fermò scendemmo. Quelli del primo anno andarono con il guardia caccia per arrivare al castello con il consueto giro in barca che gli avrebbe permesso di ammirare il castello nella sua bellezza. Mentre tutto il resto della scuola risaliva il castello con le carrozze trainate da ,quelli che in pochi potevano vedere, i Thestral. Arrivate nella piattaforma di partenza delle carrozze ne stava per partire una che aveva solo due posti liberi Rachel avanzò con noncuranza spingendo Annie e solo all’ultimo si girò verso di noi ci sorrise “non vi dispiace vero?” io stavo per risponderle che era una domande del tutto inutile visto che era già sopra la carrozza, ma Maya mi anticipò e con il sorriso più falso che gli abbia mai visto fare disse “no tranquilla preferiamo aspettare e prendere la prossima carrozza” e gli chiuse la porta della carrozza in faccia.
“ in questo momento sei il mio idolo” gli dissi ridendo e mettendogli un braccio al collo e lei rise. Quando la prossima carrozza arrivò salimmo subito seguite da un gruppetto di ragazzine del secondo anno che a quanto pare Maya non riteneva pericolose si girò e mi disse “ comunque ti faccio i miei complimenti”
“per cosa scusa?” chiesi confusa
“come per cosa? Prima sul treno quando hai fatto morire Chase!” disse alzando gli occhi al cielo
“morire?” dissi  “non ti sembra di esagerare?”
“no per niente! Tu davvero non ti rendi conto di quanto tu gli piaccia e per quanto riguarda Rachel non la sopporta per niente e solo troppo educato per non mandarla a quel paese” rispose seria Maya
“si come no, fosse solo per questo! Maya, Chase è un ragazzo come altri che quando una bella ragazza ci prova cosi spudoratamente di certo non può rifiutare” dissi e in risposta lei alzò gli occhi al cielo.
Quando la carrozza arrivò scendemmo per prima i ragazzi erano già sulla scalinata, Maya sospirò quando James ci fece segno di raggiungerlo. Chase mi gettò un occhiata fugace ma poi tornò a parlare con Justin Fleet il portiere dei Grifondoro che quando mi vide mi salutò e mi venne incontrò chiedendomi subito “ti sei allenata vero?”
“Ciao anche a te” gli dissi ridendo ma vedendo quando fosse serio smisi subito “ ma non perdi tempo ah?”
“è una cosa importante Katherina” mi disse guardandomi serio e afferrandomi per le spalle
“Si Justin mi sono allenata ok?” gli risposi
“meno male quest’anno dobbiamo rivincere la coppa di Quidditch” disse stringendomi ancora di più le spalle e io portai gli occhi al cielo.
“che ne dici di lasciarmi andare ora?” chiesi
“cosa? Ah sisi, scusami Kat” mi disse Justin lasciandomi andare
“o ma guarda chi si vede” disse Mark Garret una ragazzo del settimo anno che passava di li insieme agli altri suoi amici Serpeverde.
“Ciao Mark” disse Justin sospirando
“Nervoso? Assilli già la tua squadra per allenarsi? Be sappi che quest’anno le cose non saranno facili come l’anno scorso” disse Mark facendosi sempre più vicino a Justin, il quale non fece un passo continuò a guardarlo con poca convinzione e gli rispose semplicemente “va bene se lo dici tu” Mark per niente contento che Justin non gli desse motivo di attaccare briga fece segno ai suoi amici e se ne andò.
“Mark ha ragione, quest’anno sarà più difficile” disse Justin seguendo con lo sguardo Mark che si allontanava.
“non ti preoccupare Justin li faremo neri” disse Alexander mettendogli un braccio intorno al collo e portandolo dentro e li seguimmo.
 
 

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Capitolo 4
*** le prime lezioni ***


salve bella gente!! ecco qua un nuovo capitolo! spero che vi piaccia e quindi vi auguro buona lettura!


                                                                                                                                             Capitolo 3 – le prime lezioni

La mattina dopo fummo svegliate dalle urla di Caroline, tirai subito le tende per vedere che cosa fossa successo e vidi Caroline urlare e cercare di scendere dal letto, ma aveva le gambe ingarbugliate nelle lenzuola quindi cadde per terra sempre urlando. Emma la sua migliore amica saltò giù dal letto ad aiutarla e a cercare di calmarla mentre Emily entrava nella camera per vedere che cosa stesse succedendo.
“ma lo sapete che ora è?” chiese arrabbiata con la vestaglia tutta a fiori, mentre Caroline continuava ad urlare in preda ad una crisi isterica.
“Caroline la pianti di gridare? Domani mattina ci sveglieremo tutte con le occhiaie!” gli disse Rachel, Caroline gridava come una forsennata e le pensava alle occhiaie? Tipico! Guardando fuori dalla finestra mi accorsi che era ancora notte anche se si vedeva chiaramente che l’alba stava per sorgere dal chiarore del cielo.
“Caroline?” gli diceva Emma scrollandola cercando di calmarla.
“ma è sonnambula?” chiese Maya scendendo dal letto mentre Caroline faceva segno di no con la testa e guardava il letto con terrore. Scostando le coperte, Caroline cominciò di nuovo ad urlare e dopo aver scostato di nuovo le coperte trovammo la causa di tutto. Un ragno enorme sbucò da sotto le lenzuola e Caroline si mise ad urlare e corse fino a mettersi dietro Emily mentre tutte indietreggiammo fino a salire sopra i letti, Rachel fece pure finta di svenire mentre Emily che aveva mantenuto il sangue freddo uscì la bacchetta dalla vestaglia la puntò sulla bestia e la fece sparire in fiamme.
“adesso che è tutto finito tornate a letto e cercate di dormire in queste ore di sonno che ci rimangono, buonanotte” disse Emily e si chiuse la porte alle spalle.
“su vieni Caroline, adesso non c’è più” disse Emma cercando di consolarla, fino a portarla al suo letto.
“dannazione era davvero grosso” disse Maya sottovoce mettendosi nel suo letto. In men che non si dica ci addormentammo tutte subito per svegliarci poco dopo.
“mi sembra di aver dormito 5 minuti” dissi a Maya mentre scendevamo di sotto per fare colazione.
“non me ne parlare, se non me lo avessi detto tu mi sarei messa il reggiseno sopra il golfino” disse Maya reprimendo uno sbadiglio “ho bisogno di un caffè”
“qui non servono bevande babbane, lo sai” dissi ridendo, ma poi aggiunsi “ anche se stavolta la desidero tanto anche io” ricordando quella volta che Maya me la face assaggiare.
“oh ecco James” disse Maya sbadigliando
“ma buongiorno” disse James ridendo insieme a Chase, ecco immagino che non fossimo riuscite come si deve a coprire la notte scorsa con il trucco.
“fate poco gli spiritosi” dissi loro sbadigliando, cosa che fece aumentare ancora di più le loro risate.
“che avete fatto stanotte? Battaglia con i cuscini?” chiese Chase ridendo
“vi siete fatte le treccine a vicenda?” chiese James ridendo anche lui, si stavano divertendo come matti.
In tutta risposta Maya lo fulminò con gli occhi, mentre Caroline che passava di là insieme a Emma si fermò e disse “Maya Kat mi dispiace per stanotte..”
“non essere sciocca Caroline” gli dissi io liquidando le sue scuse
“penso che avrei fatto di peggio al tuo posto” disse Maya per consolarla e poi disse una cosa che sicuramente pensavamo tutte “ e poi siamo noi a doverti dire grazie, hai visto Rachel stamattina? In confronto a lei noi siamo dei fiori! Ci hai dato l’occasione di vedere Rachel come è fatta veramente!” e tutte ridemmo.
“suppongo niente pigiama party stanotte eh?” mi chiese Chase mentre mi versava succo di zucca.
“c’era un ragno nel letto di Caroline” dissi prendendo il bicchiere aggiunsi “grazie”, ma non lo bevvi lo guardavo ma desideravo che fosse altro “ho voglia di quel caffè babbano, me lo fai apparire?” chiesi a Maya e lei si mise  a ridere.
“appena so come si fa” disse lei bevendo il suo succo di zucca.
“quindi tutta la notte sveglie a cercare il ragno?” chiese James scoppiando a ridere, ma smise appena Maya lo fulminò con gli occhi.
“no ovviamente, Emily lo ha incenerito” disse Maya
“non conoscevi l’incantesimo?” la stuzzicò James
“non ci sono nemmeno arrivata alla bacchetta, non è facile ragionare quando ti svegli con qualcuno che ti urla addosso” rispose Maya stizzita
“ma va? Urlava così forte?” chiese James
“a voi non vi svegliano nemmeno i cannoni” gli dissi io e mi concentrai sulle mie uova in camicia.
“ragazzi qua ci sono gli orari del quinto anno” disse Dean Bones e ci diede gli orari.
“fantastico” disse James guardandolo “ abbiamo pozioni le prime due ore”
“spero che non siamo con i Serpeverde” disse Maya sbadigliando prendendo la borsa e alzandosi “forza Kat faremo tardi, mangerai a pranzo” mi disse togliendomi la forchetta dalle mani mentre cercavo di servirmi una terza porzione di uova.
“ma..” cercai di dire, ma lei mi prese per mano mi mise la borsa in mano e mi trascino verso Chase e James che ci aspettavano davanti alla porta.
 
Davanti alla porta dell’aula di pozioni era radunati i Grifondoro e con grande felicità di Maya i Tassorosso. La porta dell’aula si aprì e il professore Xavier ci disse di entrare e prendere posto.
Come al solito io e Maya dividevamo il banco insieme a due Tassorosso Jonathan Coote e Thomas Finnighs, mentre Chase e James prendevano posto nel banco al canto al nostro.
“Ciao Katherina” mi disse Jonathan rivolgendomi un sorriso raggiante
“Ciao Jonathan” gli dissi sbadigliando
“dormito male?” mi chiese accarezzandomi il viso, gesto che mi lasciò perplessa. Ci stava provando con me?
“ehm storia lunga” dissi evasiva prendendo posto.
“Buongiorno a tutti” ci salutò il professor Xavier “ come ben sapete a giugno sosterete i GUFO, durante il quale dimostrerete quanto avrete imparato sulla composizione e l’uso delle pozioni magiche. Purtroppo non molti l’anno prossimo continuerete a studiare come me io porto come ai MAGO solo quelli che hanno preso un ‘Eccellente’ e un ‘Oltre ogni aspettativa’ “ non si sentiva volare una mosca nell’aula “ oggi prepareremo una pozione che viene richiesta spesso ai GUFO: la bevanda della Pace, una pozione che calma l’ansia e placa l’agitazione, ma attenti se esagerate con gli ingredienti infliggerete al bevitore un sonno pesante e qualche volta irreversibile” e si mise a ridere, che c’era da ridere? Io non ridevo e dando un’ occhiata al resto della classe nemmeno loro ridevano. Agitò la bacchetta e disse “ ingredienti e il metodo” e comparvero sulla lavagna “ troverete tutto quello che vi occorre nell’armadio, avete un’ora e mezza”.
“una pozione difficile eh?” mi disse Jonathan mentre andavamo verso l’armadio a prendere gli ingredienti.
“dici?” dissi distratta mentre cercavo quello che mi occorreva
“non credo che per lei sia difficile” disse qualcuno dietro di me e voltandomi notai che era stato Chase a parlare, guardava dritto negli occhi Jonathan che rispose “ non ho dubbi visto il suo eccellente talento” ma non stavano esagerando? Non ero mica così brava.
“mi sembrava che tu lo mettessi in dubbio” disse Chase con non curanza, davvero? A me no, a me invece sembrava che lui fosse geloso e basta.
“non lo farei mai” disse Jonathan e stavolta mi guardò sorridendomi, stavolta ero sicura che ci stesse provando. E prima che Chase potesse aprire bocca di nuovo arrivò il professor Xavier alle sue spalle e disse “ tutto bene qui? Non vi sembra di perdere tempo? Mettetevi a lavoro su” e io presi i miei ingredienti e me ne andai al mio calderone dove Maya e Thomas aveva già iniziato.
Lessi attentamente le istruzioni, consultai il libro e alla fine dal mio calderone si sprigionava un lieve vapore argenteo come aveva detto il professore quindi doveva essere andato tutto bene, cosa che non si poteva dire della pozione di Jonathan e Thomas, mentre quella di Maya sembrava essere riuscita pure.
“bene ragazzi smettete di mescolare! Ora passerò tra i banchi e vi darò un voto” disse il professor Avery. Mentre passava tra i banchi incominciò a dare voti che erano piuttosto bassi, cavolo abbiamo fatto così schifo? Al tavolo di James e Chase il professore gli diede un appena ‘Accettabile’ e dai loro sguardi si capiva che non erano per niente delusi. Arrivati al nostro tavolo diede un ‘Accettabile’ a Jonathan e un ‘Scarso’ a Thomas, arrivato al calderone di Maya lo guardò e gli diede un ‘Oltre le aspettative’, poi passò al mio lo guardò distrattamente e mi diede un ‘Eccellente’.
Dopo che fummo congedati dal professore tutti raccogliemmo la nostra roba felici di essere usciti prima e avere qualche minuto in più invece che andare dritti alla prossima lezione. Mentre tutti uscivano io mi fermai ad aiutare Maya a raccogliere le sue cose mentre cercavo la sua bacchetta, aveva l’abitudine a perderla.
“ma come fai?” gli chiese esasperata
“l’ho posata qui sul tavolo ne sono sicura” mi disse lei per niente sicura mentre controllava nella sua borsa.
“Katherina” mi chiamò Jonathan, pensavo fosse già uscito.
“oh Jonathan dimmi” gli dissi, che voleva adesso?
“volevo farti i complimenti” mi disse avvicinandosi e guardandomi intensamente. Mi sa che la mancanza di brufoli aveva aumentato la sua stupidità. Veramente credeva di ammaliarmi cosi? Mi credeva davvero stupida o peggio disperata.
“ah grazie” dissi cordiale facendo un passo  indietro
“trovata!” disse Maya uscendo la bacchetta “Kat possiamo andare” mi disse aspettandomi
“ok, ciao Jonathan ci vediamo a Pranzo” gli dissi sorridendo e lasciandolo li. “grazie” sussurrai a Maya e lei mi sorrise e ci dirigemmo verso la lezione di Erbologia.
Arrivati di fronte alla serra James ci chiese “ ma dove eravate finite? Sta per iniziare” guardandoci con aria interrogativa.
“ma siamo qui adesso” disse Maya e James alzò gli occhi al cielo, mentre il professor Perce ci invitava ad entrare. La lezione fu tranquilla,  il professore fece la solita ramanzina sul fatto che quest’anno dovevamo sostenere i GUFO per poi assegnarci un tema davvero pesante con il quale saremmo stati impegnati per tutta la sera.
“fantastico!” si lamentò James mentre risalivamo al castello per andare a pranzo.
Arrivati davanti alla porta della Sala Grande c’era Jonathan con i suoi amici quando mi vide mi sorrise. Dopo pranzo io e Maya andammo a lezione di Artimanzia e James aspettò Chase per andare a Divinazione. Mentre ci dirigevano a lezione Maya continuò a cercare qualcosa nel suo zaino.
 “Rachel che ci fai qui?” gli chiese confusa Maya vedendo che ci veniva incontro, lei non frequentava Artimanzia faceva Divinazione.
“volevo solo dirvi che questo sabato..” incominciò lei
“fa il compleanno Caroline?” gli chiese Maya anticipandola
“lo sappiamo già, Rachel” gli dissi
“bene, quindi che ne pensate di fare una piccola festicciola a sorpresa tra noi 5, la sera nel dormitorio?” chiese lei eccitata
“non è che Caroline sia tipo proprio da festa” costatò Maya
“lo so, per questo la facciamo tra di noi in privato, sciocchina” gli disse lei con quella vocina come se stesse parlando a un bambino.
“va bene, ottima idea” gli dissi per tagliare la lite che stava per nascere tra lei e Maya “ cosa vuoi che facciamo?” gli chiesi
“be ho pensato che Emma si può occupare del regalo, io degli addobbi e tu e Maya del rinfresco” disse Rachel, tradotto: fate tutto voi mentre io sto seduta a guardare.
“va bene si ok” gli dissi prima che Maya potesse aprire bocca.
“allora siamo d’accordo! Ci vediamo a Incantesimi” disse Rachel e se ne andò.
La lezione fu particolarmente pesante il professore ci assegnò anche un tema piuttosto pesante per domani. Usciti dalla classe Maya disse “lo faccio per Caroline non per lei, che sia chiaro”
“lo so, tranquilla la penso come te” gli dissi
“lei si prenderà il merito per la festa, lo sai vero?” mi chiese Maya
“quale festa?” chiese James dietro di noi
“c’è una festa?” disse Chase
“no nessuna e abbassate la voce” disse Maya guardandosi attorno, ma non c’era ancora nessuno davanti alla porta dell’aula di Incantesimi.
“tu hai detto..” protestò James
“lo so cosa ho detto” tagliò corto Maya abbassando la voce mentre i nostri compagni cominciavano ad arrivare
“perché non può essere pubblica questa festa?” chiese Chase a bassa voce
“perché è privata” risposi
“quindi c’è, ma noi non siamo invitati?” chiese James facendo il sostenuto
“esatto” rispose Maya e poi prima che potesse protestare gli disse “ non potreste comunque partecipare, si terrà nel nostro dormitorio e voi non potete entrare ricordi?”
James la guardò per due secondi e disse rivolto  a Chase “bah che sono strane queste ragazze” e Chase si mise a ridere.
La lezione di Incantesimi fu estremamente piacevole, lo erano sempre, ma la montagna di compiti che ci furono assegnati non furono piacevoli.
Uscendo dall’aula James e Chase si attardarono a parlare con gli altri ragazzi e io e Maya andammo avanti.
“perché corri?” mi chiese Maya
“ho fame” gli dissi sorridendo
 
A cena io e Maya avevamo già finito di mangiare al contrario di Chase e James che non la smettevano più.
“ci vediamo di sopra” disse Maya stanca di aspettare
“avete già finito?” ci chiese James con la bocca piena
“20 minuti fa” gli dissi ridendo mentre loro si guardavano attorno per vedere che ero rimasti quasi gli ultimi  tranne per Rachel che parlava in fondo alla sala al tavolo dei Tassorosso con una ragazza, per altri alunni sparsi qua e la. Li lasciammo li e andammo alla torre di Grifondoro dove ci mettemmo subito a fare la montagna di compiti che ci avevano assegnato oggi.
“è difficile questo tema di pozioni!” si lamentò Maya seduta sul divano che cercava di concentrarsi mentre io ero già passata ad Artimanzia. “ vado a prendere un libro che ho su, forse mi può aiutare” e parti per andare di sopra.
In quel momento tornarono Chase e James entrarono nella torre e si vennero a sedere sul divano accanto a me.
“ avete già finito di mangiare?” gli chiesi non alzando gli occhi dal mio tema di incantesimi.
“alla fine le cose sono scomparse” disse Chase facendo spallucce.
“già lo fanno sempre” disse James guardandosi intorno, avevo l’impressione che cercasse qualcuno.
“non me ne parlare,trovo che sia una cosa assolutamente sbagliata” dissi alzando gli occhi al cielo “ma pensa se invece non lo facessero!starei tutta la sera a mangiare” aggiunsi con sguardo sognante.
“di ragazze così ne esistono una ogni mille” disse Chase e io la guardai confusa
“in che senso scusa?” chiesi
“di ragazze che mangiano fino allo sfinimento senza pensare a diete, digiuni e altre cose cosi!” disse Chase  e io la guardai per un momento scioccata e lui sentendosi il mio sguardo addosso aggiunse “cosa? Guarda che era un complimento” e arrossì leggermente e prima di fargli notare le mie guancie che andavano via via infiammandosi mi girai e notai James che si guardava ancora in giro.
“James cerca qualcuno?” chiesi e lui mi guardò sorpreso, ma prima che potesse darmi una risposta Maya scesa dalle scale e si sedette sulla poltrona di fronte a James e da come lui la guardava avevo il presentimento che lui cercasse lei.
“ok il libro l’ho trovato! Ora prima che passi tutta la notte su questo tema, Kat potrei vedere il tuo?” disse Maya tutto d’un fiato
“la secchiona che copia?” disse James schernendola, a quanto pare aveva ritrovato la parola
“primo non sono una secchiona e secondo non copio, prendo spunto” disse Maya piccata
“certo ora si dice cosi” gli disse James ammiccandogli e prima che Maya potesse rispondere gli diedi il tema dicendo “ Rachel rientrerà tra un po’ e quindi occuperà il bagno per il resto della serata, ti dispiace se continuiamo di sopra a studiare?” e lei mi annui riconoscente passando avanti.
Io mi attardai giusto due secondi, il tempo necessario per lanciare un cuscino in faccia a James e lanciargli uno sguardo truce, a volte era davvero insopportabile specialmente con Maya, con lei ci andava sempre giù pesante con il sarcasmo.
 
 
 


 

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Capitolo 5
*** quel mostro di mio fratello ***


Salve gente ecco qui un nuovo capitolo quindi buona lettura!

                                                                                                             Capitolo 4 – quel mostro di mio fratello
Le settimane passarono e settembre lasciò il posto ad ottobre facendo entrare il freddo nel castello dai quei tanti spifferi che il vecchio castello di Hogwarts aveva.
Quella notte nel dormitorio delle ragazze non si dormì molto tutto a causa di Rachel che a quanto pare non riuscendo a dormire aveva deciso di mettere in ordine la stanza nel cuore della notte, al buio. Con il risultato che andava a sbattere ovunque e finendo per svegliare tutte le ragazze.
“secondo te che aveva Rachel stanotte?” chiesi a Maya mentre stendevo un velo di burro sul mio pane tostato.
“e chi lo sa?” chiese lei di rimando guardandola “magari guai in paradiso” aggiunse ammiccando
“che vuoi dire?”chiesi facendo finta di nulla
“ieri quando sono entrata in camera, Rachel si lamentava con Caroline che Chase a tratti sembra gradire le sue attenzioni a tratti no.” Mi disse a bassa voce  per poi aggiungere con un sorriso “Credo che sia stia comportando da prima donna”
“Rachel? Mica è una novità, fa sempre cosi” dissi
“ma no! Chase!” disse Maya dandomi una spintarella sul gomito
“ah” dissi sorpresa “cosa te lo fa pensare?”chiesi curiosa
“be si frequentano da qualche settimana, ma tu li vedi mica in giro insieme? O per esempio lui non l’ha ancora invitata fuori questo sabato per la prima uscita ad Hogsmeade ” disse e io la guardai pensierosa.
“quindi è ufficiale si frequentano?” chiesi piano
“be da quello che ho capito lei vorrebbe di si, per lui invece non si sa”rispose cauta guardandomi
“quindi lui si sta divertendo con lei e basta?” chiesi
“da quello che ho capito si” rispose e io scossi la testa “non è meglio?” chiese Maya
“non lo so, da una parte si perché si capisce che a Chase non piace Rachel” gli dissi “ ma dall’altra si sta comportando da vero stronzo” aggiunsi guardando con compassione Rachel che si specchiava nel suo cucchiaio da minestra.
“be vedila così se a lui non piace lei vuol dire che hai qualche possibilità. Per quando riguarda il suo comportamento,  sta tranquilla Rachel non si lascia mettere i piedi in testa da nessuno” mi disse ammiccando e bevendo il suo succo di zucca.
“chi non si lascia mettere in piedi in testa da nessuno?”chiese James sedendosi di fronte a noi insieme a Chase.
“Kat”disse veloce Maya e io la guardai scioccata
“che hai fatto?”mi chiese Chase
“che ho fatto?” chiesi a Maya
“ma come che hai fatto? James ti ricordi di quel ragazzo a cui ha tirato un pugno in faccia?” disse Maya
“come no!” disse James sbattendo il suo bicchiere sul tavolo
“hai tirato un pugno ad un ragazzo? Che ti ha fatto di male?” chiese Chase scioccato
“aveva l’abitudine di entrare nel bagno delle ragazze” dissi ricordando l’episodio
“e l’hai colpito per questo?” chiese Chase ancora più scioccato
“no prima gliel’ho chiesto gentilmente” dissi ridendo
“già, ma lui si è rifiutato e lei l’ha colpito” disse Maya annuendo
“era Thomas Finnighs?” chiese James
“no era Ethan Byron!” rispose  Maya
“quello del sesto anno della casa di Corvonero?” chiese Chase cercando di inquadrarlo al tavolo dei Corvonero.
“vi sbagliate tutti e due era Charlie Spinnet” dissi indicandolo al tavolo dei Serpeverde.
“è vero!! Era lui! Si spaventa ancora!” disse Maya
“quello li?”chiese Chase guardandolo bene “doveva essere molto più piccolo quando era al secondo anno” osservò
“no no era già bello grosso! E Kat la steso lo stesso! Dovevi vedere come frignava” disse Maya
“non ci credo” disse Chase ridendo
“invece dovresti” dissi guardando con aria di sfida
“che bei tempi, mi divertivo da pazzi!” disse James ridendo
“scusate ma dove sono finiti tutti i serpe verde?” chiesi confusa notando in questo momento la quasi totale assenza di persone al tavolo.
“saranno nel loro dormitorio” disse Chase facendo spallucce
“impossibile tra 5 minuti iniziano le lezioni” disse Maya confusa come me
“hey Rachel” dissi e Chase e Maya mi guardarono confusi “ sai per caso dove sono finiti tutti i serpeverde?” gli chiesi, insomma se volevi delle informazioni dovevi rivolgerti alla pettegola più pettegola della scuola.
“ovvio!”rispose ridendo come di una che la sa lunga “sono tutti a pulire il loro dormitorio come punizione”
“quale punizione ?”chiese James
“ma come non l’avete saputo?”chiese Rachel scioccata “hanno fatto una festa clandestina nel loro dormitorio”
“non li facevo cosi festaioli, vanno sempre in giro con quella loro faccia lugubre”disse James suscitando l’ilarità di molti al tavolo.
“sarà..ma si dice che sanno divertirsi” buttò li Rachel
“i serpeverde?” chiese Chase incredulo
“si Chase i serpeverde” disse Rachel “possibile che non ne sappiate nulla?”chiese esasperata
“perché non dici quello che sai senza tanti preamboli?”gli chiesi trattenendo l’istinto di tirargli la fetta di pane che tenevo in mano in quella bella faccia che si ritrovava.
“bene” disse evidentemente poco soddisfatta “ si dice che abbiano trovata la pozione ideale per divertirsi ad una festa”
“tutti qui? Si drogano? è questo?” chiese Chase e James fece spallucce dicendo “ pensavo di peggio”
“ma è sicuro?” chiese Maya e Rachel fece spallucce
“è quello che ho sentito. Personalmente credo sia vero e non solo io la penso così. Ho sentito i professori stamattina parlarne in corridoio” rispose Rachel
 
Quella mattina i serpeverde non si videro in giro e la notizia di una possibile droga andava via via girando per tutta la scuola.
“pensi che sia vera questa storia?” mi chiese Maya durante una noiosa lezione di Storia della Magia
“non lo so, sai come funziona con le voci. Magari i professori hanno semplicemente presupposto che si potesse trattare di droga e ora invece si da per certo che si tratta di droga” dissi copiando dagli appunti di Maya a proposito della battaglia dei folletti del ’48.
“sarà..” disse Maya rigirandosi la sua piuma d’oca tra le mani.
“sai sono sorpresa”dissi guardandola
“di cosa?” chiese confusa
“di questo tuo improvviso interesse per il gossip” gli dissi e lei alzò gli occhi al cielo “dai ammettilo, non riesci a farne a meno”
“del gossip? Mi prendi in giro?” disse facendo la finta offesa “ solo perché sono un tantino curiosa su questa storia della droga?”
“solo curiosa?” insinuai
“ok magari tanto curiosa, ma più che altro scioccata” ammise” insomma sul giornale di Londra leggi in continuazione storie di giovani stroncati dalla droga..”
“stroncati? Non ti sembra di esagerare?”chiesi ridendo
“no, sono seria. È molto comune nel mondo babbano sai? Si leggono ovunque notizie di giovani che muoiono a causa della droga. Al contrario del mondo magico invece, qui è la prima volta che ne sento parlare”
“be in realtà è la prima volta anche per me” ammisi
“e questo per te non significa nulla?” mi sollecitò Maya
“mm no, mi dispiace” dissi facendo spallucce
“quindi tu non credi che sia vero? Che quei serpeverde abbiano fatto uso di droga” mi chiese Maya
“mm no molto probabilmente no, non credo che ne abbiano fatto uso” dissi mentre la campanella suonava “ grande l’ora di pranzo” dissi prendendo la mia roba e buttandola frettolosamente nella borsa.
“ci vediamo in Sala Grande” mi disse Maya
“vai di nuovo in bibblioteca?” gli chiesi e lei annuì per poi correre verso la biblioteca.
Maya ultimamente era strana, passava tutto il tempo chiusa in biblioteca e non capivo nemmeno il perché. Insomma va bene le è sempre piaciuto studiare e la biblioteca è sempre stato il suo posto preferito in assoluto, ma ultimamente ci passava troppo tempo, prima dei pasti e a volte anche durante e dopo cena per poi tornare in dormitorio al limite del coprifuoco. Quando gli avevo chiesto cosa andava a fare lei aveva semplicemente detto che andava a studiare, ma quando gli avevo fatto notare che non avevamo tutti questi compiti lei mi aveva sorriso frettolosamente e detto “ ho semplicemente trovato qualche libro interessante, tutto qui davvero” dopo di che era arrivato James e aveva subito cambiato discorso.
 
“allora prenditi un minuto per pensare, ma che sia la decisione giusta” mi disse James serio seduto davanti a me “ tacchino o pollo?” disse indicandomi il menù di oggi.
“senza ombra di dubbio pollo” gli dissi
“e pollo sia” disse James servendomi il pollo
“voi non siete normali” commentò Chase allontanandosi da James
“chi ha mai detto il contrario?”chiesi
“nessuno” rispose Chase
“appunto! Andiamo estremamente fieri di questo” disse James annuendo seriamente “ ora smettila di tirartela o ti mando dalla tua ragazza” gli disse minacciandolo con la forchetta e indicando Rachel. In tutta risposta Chase sorrise nervosamente ed evitò di guardarmi. Quindi stavano insieme? Perfetto. Dov’è Maya quando serve?
“dov’è Maya?” mi chiese Chase. Voleva cambiare discorso, furbo lui!
“in biblioteca” risposi
“di nuovo?” chiese James scioccato “non sta esagerando con lo studio?” personalmente una parte di me pensava che lei non studiasse affatto, se no non avrebbe fatto tutti quei misteri.
“già lo credo anche io” risposi evasiva “ mi passi le patate?” gli chiesi per sospendere lì il discorso.
“secondo me non va in biblioteca” disse Chase con noncuranza
“ che vuoi dire?” chiese scioccato James
“nessuno sano di mente va in biblioteca così spesso, nemmeno Maya. Magari va incontrarsi con qualcuno in un qualche angolo segreto del castello. Ci hai pensato?” gli disse Chase con un tono molto serio, ma dai suoi occhi si capiva benissimo che stava scherzando. Ed era pure uno scherzo idiota da fare al suo migliore amico, bastava guardare come James era diventato bianco in faccia da capire che non ci aveva pensato e non ci voleva nemmeno pensare.
“non ci credo” gli disse James poi si girò da me “ non è vero, giusto?” a quanto pare non ne era per niente sicuro.
“ma figurati! È di Maya che parliamo non sarebbe capace di mentire così spudoratamente” gli dissi per rassicurarlo
“magari crescendo ha imparato a mentire” insinuò Chase
“ma smettila” gli dissi alzando gli occhi al cielo e lui si mise a ridere e con qualche secondo di ritardo si mise a ridere pure James anche se in un modo un po’ incerto.
“ci vediamo a lezione di Erbologia” gli dissi prendendo la borsa e qualche biscotto.
“se hai ancora fame perché non ti siedi e prendi un’altra fetta di torta?” mi disse James confuso guardando il mio bottino
“sono per Maya” gli dissi ridendo e andandomene. Che amica sarei se non gli portassi qualcosa da mangiare visto che evidentemente anche oggi non avrebbe fatto in tempo a pranzare?
“kat!” mi sentì chiamare e quando mi girai vidi che era Jonathan con il suo solito sorriso semplice.
“ciao”  dissi sorridendogli
“ dove vai?” mi chiese guardando il mio bottino
“porto da qualcosa da mangiare a Maya in biblioteca” dissi e lui mi sorrise nervoso
“posso accompagnarti?” mi chiese
“si” dissi curiosa e confusa allo stesso tempo
“allora..” disse
“allora..?” chiesi curiosa era così nervoso che non faceva che mettere le mani nelle tasche e toglierle in continuazione. “ tutto bene?” chiesi divertita
“si” disse ridendo e accorgendosi del suo tic nervoso “ va bene” disse si fermò davanti a me e mi guardò dritta negli occhi e disse “ ti va di andarci insieme ad Hogsmend questo sabato?” e io lo guardai sorpresa, non pensavo che me lo avrebbe chiesto, ma in fondo che avevo da perdere? Jonathan era un bel ragazzo, gentile e disponibile e poi uscire con lui era sempre meglio che restare a guardare Chase che se la spassava con Rachel.
“dipende..è un appuntamento?” chiesi e lui mi guardò confuso
“si..” disse incerto
“perfetto! Ci vediamo sabato allora” gli dissi e lui mi guardò sorpreso “ non vedo l’ora!” dissi e me ne andai lasciandolo li.
 
Quella sera in sala comune quando arrivai trovai James, Chase, John e Daniel che si divertivano e scherzavano come solo i maschi sanno fare e che quando lo fanno e meglio girarne a largo, ma Daniel mi aveva visto e da bravo fratello maggiore doveva rompermi le scatole.
“dove scappi? ti devo chiedere una cosa!” disse alzandosi dal divano e venendomi incontro.
“dimmi” dissi e lui cominciò a ridere “che hai combinato adesso?” chiesi pronta a tutto
“nulla!” disse Daniel sulla difensiva
“si come no” disse John dal divano e si mise a ridere insieme a gli altri
“sul serio nulla, non gli credere a quel traditore”disse Daniel scoccando un’occhiataccia a John che il rispose facendogli il segno delle pace, un’usanza babbana che avevo riconosciuto grazie a Maya. Si rivelava davvero utile a volte avere per migliore amica un strega proveniente da mondo babbano, poteva insegnarti davvero tante cose.
“va bene dimmi” gli dissi sinceramente curiosa adesso
“ho saputo che esci con Jonathan” disse mettendomi un braccio al collo “ora mi piacerebbe sapere se sono solo voci o la verità”
“dobbiamo fare cosi ogni volta che un ragazzo mi chiede di uscire?” gli chiesi esasperata
“esattamente” rispose serio “ che razza di fratello maggiore sarei se non lo facessi?”
“uno normale” risposi “ in ogni caso ho altri tre fratelli maggiori e nessuno di loro fa cosi ogni volta, te lo assicuro”
“si vede che sono il migliore” disse Daniel suscitando l’ilarità degli altri
“ sarà” dissi e lui mi guardò offeso
“dimmi solo si o no e io ti lascio in pace” mi disse
“assolutamente no, tanto non fa alcuna differenza. Mi farai fare la solita brutta figura comunque. Dico bene?” gli dissi
“non esagerare vado solo a parlargli” disse lui con fare innocente
“certo solo a parlargli, l’ultimo se non sbaglio l’ha appeso a testa in giù per ore” disse John
“credimi me lo ricordo” gli dissi inorridendo al pensiero
“be se lo era cercato” disse Daniel in sua difesa
“non ci credo per niente,in ogni caso resta fuori da questa faccenda” gli dissi sedendomi sulla poltrona
“va bene” disse Daniel con uno strano tono
“davvero lascerai perdere?” gli chiesi speranzosa
“certo” disse prendendo la giacca dal divano “ per il momento” aggiunse ammiccando e andandosene.
 
 

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Capitolo 6
*** l'appuntamento perfetto o quasi ***


Salve bella gente! ho questo capitolo pronto da un pò per questo motivo aggiorno cosi presto e sono già quasi pronta con il prossimo, vedete quanto sono brava?
vi auguro buona lettura e mi raccomando recensite ci tengo a sapere cosa ne pensate!!

                                                                                                                               Capitolo 5 – l’appuntamento perfetto o quasi

 
Il sabato dell’uscita ad Hogsmead e quindi del mio primo appuntamento con Jonathan era arrivato. Se Maya era rimasta scioccata quando gli avevo raccontato che sarei uscita con Jonathan non l’aveva dato a vedere anche se per quanto si sforzasse ero sicura che una parte di se si chiedeva perché avevo accettato di uscire con lui, visto che sapeva che mi piaceva Chase.
“veramente resterai al castello tutto il giorno?” le chiesi mentre mi vestivo
“si te l’ho già detto andrò in biblioteca a finire di leggere il libro che ho incominciato ieri sera” disse guardandomi “ prova questo maglioncino blu” lanciandomelo.
“senti quando mi dirai cosa vai a fare veramente tutti i giorni in biblioteca?” le chiesi mentre indossavo il maglioncino da lei consigliato
“forse quando mi dirai perché oggi stai uscendo con Jonathan” mi disse
“mi chiedevo quando finalmente me l’avresti chiesto” le dissi ridendo e sedendomi accanto a lei “cosa vuoi che ti dica? Jonathan è un bel ragazzo, pure simpatico, gentile e divertente”
“e Chase?” mi chiese e io feci spallucce
“be ci ho pensato, lui esce con Rachel anzi secondo James stanno pure insieme quindi deduco che per lui io sono sola un’amica e che quindi è meglio che lo dimentico e ho pensato che magari Jonathan mi aiuterà” risposi
“non puoi pensare seriamente che Chase faccia sul serio con Rachel” mi disse Maya sorpresa
“ stanno insieme e James ha detto che è  la ragazza di Chase, che dovrei pensare?” le chiesi e lei rimase in silenzio
“io sono assolutamente convinta che non faccia sul serio, magari non sa cosa vuole” disse cercando di aiutarmi
“ allora siamo a mare, Chase è la persona più indecisa che abbia mai conosciuto” dissi ridendo e lei rise con me
“di certo poi non l’aiuti se esci con Jonathan” mi disse lei scuotendo la testa
“e che devo fare? Stare qui ad invecchiare mentre lui si decide?” dissi esasperata per poi aggiungere “Magari vedendomi con Jonathan capisce cosa vuole e si chiarisce le idee”
“non ci credi nemmeno tu a quello che hai detto” mi accusò lei
“esattamente” lei dissi annuendo “ quello che credo è che in fondo non gli piaccio, non in quel senso almeno.”
“mah se lo dici tu” mi concesse lei per niente convinta
“su dai basta parlare di Chase” le dissi alzandomi “piuttosto dimmi : come sto?”
“perfetta” mi disse Maya sorridendomi e mi voltai verso lo specchio per dare un ultima occhiata al mio aspetto. 
Non avevo osato molto, indossavo quel maglioncino blu consigliato da Maya e un paio di jeans scuro con le mie fedeli sneakers bianche e avevo deciso di legare i miei lunghi capelli castani in una treccia alla francese, almeno così Maya l’aveva chiamata.
“va bene allora ci vediamo dopo e mi raccomando non studiare troppo” le dissi dandole un bacio frettoloso sulla guancia, prendendo la mia giacca e andando di sotto.
 
Quando arrivai di sotto Jonathan era già li ad aspettarmi e quando mi vide mi sorrise “ ciao” disse quando gli arrivai di fronte
“ciao anche a te” gli dissi sorridendo, meglio cominciare con il piede giusto no?
“pronta?” mi chiese
“quando vuoi” gli risposi mettendomi la giacca un po’ nervosa.
Quando arrivammo dentro i Tre Manici di Scopa andai a sedermi in un tavolo in fondo al locale, mentre Jonathan si fermò al bancone per ordinare due burrobirre per poi venire a sedersi nella sedia di fronte a me.
 “sai Thomas mi aveva sconsigliato di invitarti ad uscire” disse Jonathan
“e perché mai?” chiesi curiosa
“perché dice che poi non penserò lucidamente durante una partita se ci dovessimo affrontare” disse Jonathan ridendo
“ma tu non la pensi cosi” dissi alludendo alla sua risata
“affatto, so che quando giochi non pensi a nulla tranne che a prendere il boccino, quindi ho pensato che quando dovremmo affrontarci seguirò il tuo esempio” mi disse ammiccando e sporgendosi sul tavolo e giusto in quel momento che la cosa si stava facendo interessante arrivo la cameriera con le nostre burrobirre.
E quando incominciai a credere che sarebbe stato davvero un bel primo appuntamento sentì dire “ciaoo ragazzi” e girandomi mi accorsi con orrore che era Chase che tutto felice e con un grande sorriso in faccia si sedette  accanto a me, passando un braccio dietro le mie  spalle e posandolo sullo schienale dietro di me.
“allora come va?” chiese tutto contento e Jonathan in un primo momento mi guardò come a chiedere spiegazioni, ma non ricevendone, perché sul serio non avevo la più pallida idea di che cosa aveva in mente Chase,  si rivolse a Chase e rispose “ tutto bene” e Chase rise in risposta avvicinandosi ancora di più a me. In quel momento mi colpì un forte odore di bar, per merlino! Dove diavolo si era procurato il Whisky incendiario?
“Chase stai bene?” gli chiesi scrutandolo e lui in risposta si mise a ridere liquidando la mia domanda come se fosse ovvio che stava bene.
“come va il vostro appuntamento?” chiese rubandomi la burrobirra e io lo guardai veramente confusa, non era da Chase ubriacarsi così anzi credo proprio di non averlo mai visto ubriaco e dire che ne avevamo fatte di giochi alcolici nella sala comune l’anno scorso!  
“amico sicuro di stare bene?” gli chiese Jonathan,evidentemente aveva incominciato a rendersi conto perché aveva quello strano comportamento.
amico” ripeté Chase ridendo
“Chase dove sei stato prima di venire qua?” gli chiesi per capire dove si era procurato l’alcool, forse era andato in giro con James e poi per qualche strano motivo dettato dall’alcool si erano divisi. Oh merlino! Se era così, questo voleva dire che James era da qualche parte ad Hogsmead ubriaco con molto possibilità di farsi beccare.
“in giro” rispose sorridendomi e stringendomi il braccio intorno alle spalle, poi si girò verso Jonathan e disse “amico, te ne sei accorto che ti sta prendendo in giro?” e io lo guardai allibita, ma che gli saltava in testa?. “ dai! non puoi non essere al corrente che tu sei solo un passatempo!” gli disse Chase sporgendosi sul tavolo e dandogli un pacca sul braccio per poi rubargli la burrobirra. Jonathan lo guardava confuso, ma lo lasciò fare comunque quando gli rubò la burrobirra perché si rivolse a me “ Kat, credo che sia ubriaco” e io annuì
“si lo credo anche io, puzza di whisky incendiario” gli dissi prendendo al volo il bicchiere che Chase aveva lasciato con noncuranza sul tavolo facendolo quasi cadere.
“è vero, l’ho ammetto ho bevuto un po’ di whisky incendiario” ammise Chase
“un po’?” disse Jonathan scuotendo la testa “ devi esserti scolato l’intera bottiglia” aggiunse disgustato
“ hey amico non ti permetto di giudicare!” gli disse Chase puntandogli il dito contro e aggiunse“ primo perché non sei mio amico, amico. Secondo perché non accetto di farmi giudicare da uno stupido tassorosso che non si accorge nemmeno che la ragazza che ha di fronte lo prende in giro spudoratamente”
“Chase!” dissi scuotendogli il braccio e stringendoglielo “ mi dispiace Jonathan non sa quello che dice” gli dissi dispiaciuta e tappando la bocca a Chase e lui mi annui e disse “lo so, tranquilla è solo ubriaco”
“sarò pure ubriaco, ma so benissimo quello che dico” disse Chase togliendosi la mia mano sopra la sua bocca e riprendendo il bicchiere lasciato sul tavolo e  bevendone un altro sorso di burrobirra “ ma resta il fatto che anche se è uscita con te, va già alla festa di natale con John. Quindi guardando il quadro completo sei solo un passatempo e  Se credi che mi sto inventando tutto chiedi a Kat” poi mi diede una leggera spintarella sul gomito e aggiunse “Su forza diglielo”
“adesso basta Chase” dissi e lui si girò verso di me, ma io non lo stavo guardando. Stavo guardando Jonathan che mi fissava come uno che aveva capito chissà cosa.
“ok adesso vado, magari ne riparliamo dopo” disse Jonathan alzandosi
“no! Perché vai via?” gli chiese Chase fermandolo “ resta qui con noi! Siamo un trio perfetto! Non credete?” disse e poi ridendo aggiunse “ Insomma c’è l’ubriaco” disse indicandosi poi passò un braccio intorno alle spalle di Jonathan e disse “ c’è il povero, illuso e bravo ragazzo” e poi guardò me con uno strano sguardo, triste e arrabbiato  e disse “ e la bella e simpatica, ma facile ragazza”.
“qualsiasi sia il tuo problema” gli disse Jonathan, ma poi aggiunse “ anzi il vostro problema,risolvetelo” poi prese la giacca e se ne andò.
“no aspetta Jonathan” dissi guardando Chase con disprezzo che continuava a fissarmi con lo stesso sguardo  e seguendo Jonathan fuori dal locale.
“aspetta Jonathan” dissi una volta che l’avevo raggiunto fuori dal locale e preso dalla manica della giacca “mi dispiace non so cosa gli preso”
“l’avevo già sentito in giro che andavi alla festa con John, ma pensavo che fossero solo voci e poi quando mi hai detto che saresti uscita con me, le ho archiviate definitivamente come voci” disse evitando di guardarmi negli occhi
“ma lo sono, tutto questo è un malinteso. Te lo assicuro” gli dissi e lui mi guardò negli occhi e vedendo la sua completa attenzione continuai “ mi spiace sul serio, ok? Non volevo che fosse cosi il nostro primo appuntamento”
“ad essere sinceri nemmeno io” disse Jonathan con il suo sorriso nervoso poi guardò qualcosa dietro di me e quando mi girai trovai Chase che faceva ciao ciao con la manina “ senti risolvete il vostro problema, ci possiamo vedere più tardi al castello”  disse Jonathan e poi se ne andò.
“sai che c’è?ho ancora sete quasi quasi mi faccio una burrobirra, ne vuoi una?” disse Chase come se non fosse successo nulla, come se non mi avesse appena rovinato il mio primo appuntamento con Jonathan, come se non mi avesse appena dato della ragazza facile.
“no, quello che voglio e che mi spieghi che cavolo ti è saltato in mente” gli dissi cercando di mantenere la calma
“ho solo pensato che lui aveva tutto il diritto di sapere che era solo un passatempo” disse con semplicità
“sei impossibile, non avevi nessun diritto di fare quello che hai fatto” gli dissi avvolgendo meglio la sciarpa al collo
“ sono tuo amico..”
“no non lo sei” lo interruppi e lui mi guardò confuso “ hai smesso di essere mio amico, quando mi hai dato della puttana in luogo pubblico durante un appuntamento con un altro ragazzo” e me ne andai.
 
“hey Kat! Già di ritorno?” disse James appena mi vide entrare dalla buco del ritratto invitandomi a sedermi accanto a lui sul divano. Aveva girovagato un po’ per il castello con la speranza di incontrare Jonathan e cercare di risolvere il casino che aveva fatto Chase, ma alla fine avevo deciso di ritornare nella sala comune e adesso osservando James era chiaro che lui no, non era stato in giro con Chase ad ubriacarsi, che diavolo gli era saltato in testa a Chase?.
“passami un biscotto” gli dissi appena seduta indicandogli i biscotti accanto a lui ed evitando la risposta.
“com’è andata?” mi chiese guardandomi negli occhi
“una meraviglia” dissi addentando il biscotto
“merlino!davvero cosi male?” mi chiese preoccupato “ che è successo? Devo andare a cercarlo per picchiarlo e dirgli ‘come diavolo ti sei permesso?’”
“no assolutamente, la colpa non è di Jonathan” gli dissi e lui mi guardò confuso “ la colpa è di Chase”
“Chase?” chiese James “che ha fatto?” disse piano e pronto a tutto
“non sembri sorpreso” constatai e lui scosse la testa e io continuai, ma tenendolo bene d'occhio per non perdermi qualche sua reazione che mi facesse capire quanto lui sapeva “comunque Chase si è ubriacato, no non chiedermi dove ha preso il whisky incendiario perché non gliel’ho chiesto e onestamente non mi interessa neanche saperlo. Quello che invece vorrei sapere e come mai ha interrotto il mio appuntamento e  si è permesso di dare a Jonathan del povero ragazzo illuso e a me della puttana” 
“ti ha dato della puttana?” mi chiese scioccato
“per essere precisi le parole sono state ‘ragazza facile’, ma la sostanza è quella” risposi prendendomi un altro biscotto
“mi dispiace” disse James
“e di cosa? Mica è colpa tua!” dissi dandogli una pacca sul braccio e poi aggiunsi “ è in vero simile tu che mi chiedi scusa e lui invece al contrario voleva pure conto e ragione”
“e adesso dov’è?” mi chiese piano e io feci spallucce
“l’ultima volta che l’ho visto era fuori ai Tre Manici di Scopa, ora da buona amica, lo so, lo dovevo riportare qui visto che corre il rischio di farsi beccare, ma visto e considerato che da buono amico lui non mi doveva rovinare l’appuntamento e ne darmi della ragazza facile, credo che si possa dire definitivamente che io e Chase  non siamo più amici” risposi sentendo montare dentro di me una rabbia
“sono sicuro che non voleva davvero fare quello che ha fatto” mi disse James
“ e allora che voleva fare?”gli chiesi visto che a me sfuggiva, ma James rimase in silenzio
“ma prima che arrivava lui come andava l’appuntamento?” mi chiesi passandomi un altro biscotto
“eravamo giusto appena arrivati al locale quando Chase è arrivato” dissi prendendo il biscotto “ ma per quel poco che siamo stati soli.. stava andando bene. Si insomma Jonathan è divertente, mi sono trovata bene con lui”
“sono sicuro che ti darà un'altra occasione” mi disse James per confortarmi e io annuì
“si lo credo anche io, però prima devo parlargli per cercare di rimediare a questo casino” dissi pensierosa, magari dopo cena lo avrei trovato. “sai James” gli dissi improvvisamente divertita e lui mi guardò confuso, visto il mio ritrovato buono umore “è strano stare qui a parlare con te di ragazzi, appuntamenti e delusioni “ gli dissi e lui si mise a ridere imbarazzato.
“be in effetti si è un po’ strano” ammise a disagio “di solito di queste cose ne parli con Maya”
“di solito si,ma ultimamente sta tutto il giorno chiusa in biblioteca” dissi
“ma cosa fa li dentro tutto il giorno?” mi chiese sinceramente
“non lo so” risposi sinceramente scuotendo la testa, poi vidi rientrare Chase dal buco del ritratto, inciampare sul gradino,cadere sul tappeto e scoppiare a ridere,anche se non c’era nulla da ridere. Mi girai verso James e gli dissi “ aiuta il tuo amico prima che qualcuno si accorga che ha bevuto,  ha già fatto abbastanza casini per oggi” e lui annui andando ad aiutarlo, lo prese e lo mise sulla poltrona.
“James!” gli disse Chase accorgendosi ora di lui “non sai cosa ho appena fatto” aggiunse ridendosela di gusto
“lascia stare, ti ho già anticipato” gli dissi non sapendomi trattenere dall’intervenire
“è stata una cosa fantastica! Dovevi vedere come quel Jonathan si è alzato dal tavolo tutto arrabbiato” gli disse Chase ridendo poi mi guardò un secondo, sicuramente era evidente quanto era arrabbiata, si rimise a ridere e disse a James “ lei è arrabbiata, tutto questo perché gli ho rovinato il gioco e ora si deve trovare qualcun altro per passarsi il tempo da qua a natale” ok, adesso ero davvero pentita di essere rimasta e intervenuta.
“Kat l’ho porto di sopra” mi disse James
“portolo dove ti pare, tanto me ne sto andando” gli dissi prendendo la giacca e andandomene.
 
 

note d'autore: allora forse si dovrebbe chiarire un pò su come mai Kat abbia accettato di uscire con Jonathan, nonostante Chase, e come mai sembra piacergli. Kat è una adolescente come tante, poteri magici a parte, quindi si comporta come tale. Lei pensa sul serio di non avere molte chance con Chase perchè lui continua a "spassarla con Rachel" e da come lui si è comportato all'appuntamento di Kat con Jonathan a lui piace veramente Kat, ma è confuso e come dice Kat è la persona più indecisa che lei conosca, quindi come vedete io non ho trovato tanto inverosimile che Kat uscisse con Jonathan, come non trovo in verosimile che Chase, ragazzo adolescente di 16 anni esca con la prima ragazza disponibile e che gliela serve su un piatto d'argento. Quindi concludendo penso che solo una piccola parte di Kat, pensa sul serio di avere qualche occasione con Chase e quindi uscendo con Jonathan possa ingelosirsi, ovviamente in questo caso e chiaro come l'acqua che lei mollerebbe chiunque per lui. 

spero di avevi chiarito veramente qualche dubbio e non di avervi creato confusione! Alla prossima!!

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Capitolo 7
*** il mio nuovo, strano, ragazzo ***


Ecco qui il prossimo capitolo!  
Ma soprattutto ci terrei veramente a ringraziare chi ha messo  la mia storia trai suoi autori preferiti, veramente grazie di cuore!
Ok adesso buona lettura!

 
                                                                                                                   CAPITOLO 6 – IL MIO NUOVO, STRANO,RAGAZZO


La notizia che io uscissi con Joanthan Coote oramai girava per tutta la scuola da un paio di settimane, un po’ mi dava fastidio che tutti qui a scuola si facessero i fatti miei, si perché dopo quel disastroso primo appuntamento ero riuscita a chiarire e ad avere una seconda opportunità con Jonathan che era andata decisamente molto meglio. Da allora erano passate due settimane e le cose con Jonathan andavano veramente bene, trovavo che passare il tempo con lui era piacevole e soprattutto un ideale scappatoia dalla mia situazione con Chase, che al contrario non andava a gonfie vele. La mattina dopo del disastroso appuntamento per lui era come se non fosse successo nulla, contro ogni buonsenso e previsione ero andata da lui per parlare e chiarire e magari ottenere qualche spiegazione sul suo comportamento, ma era successo tutto il contrario. Aveva liquidato l’accaduto come “una conseguenza di un bicchiere di troppo” senza accennare minimamente a scusarsi, al contrario continuò ad incantare i ragazzini del primo anno di serpeverde con qualche stupido incantesimo.
E non so perché ero disposta a lasciar perdere, perdonarlo e dimenticare l’accaduto, ma poi si era girato verso di me e mi aveva detto  “che fai oggi pomeriggio?”
“vado in giro con Jonathan” risposi e lui a questo punto mi aveva guardato per un momento in silenzio e poi aveva detto “ quindi esci ancora con lui?”
“si, devo cercare di rimediare al disastro che hai combinato tu ieri” gli avevo ricordato cercando di essere il meno possibile acida
“perché ti impegni? Lascialo perdere! Trovate un altro per passarti il tempo, magari però questa volta non ti accontentare di un tassorosso eh?” disse e qui ricordo che mi si gelava  il sangue ad ogni parola che usciva dalla sua bocca.
“non ci posso credere. Ma qual è il tuo problema?” gli avevo chiesto arrabbiata
“nessuno perché?” aveva risposto con disinvoltura esagerata che mi aveva mandato ancora di più in bestia
“sai che c’è? lascia perdere! Non so nemmeno perché sono venuta qui da te a chiarire quando è evidente che tutto quello che hai detto ieri lo pensi veramente!” gli avevo urlato
“ho solo detto la verità e se ti da tanto fastidio non uscire con chiunque respiri!” mi aveva urlato lui di rimando
“con chi esco sono affari miei e tu d’amico non dovresti giudicarmi! Io non ti ho mica detto che sei uno stronzo! E questo perché non sono affari miei con chi esci e come ti comporti con le ragazze!” gli avevo urlato sempre più adirata alzandomi dalla panchina in cui eravamo seduti
“no infatti con chi esco non sono affari tuoi, quindi non metterci bocca!” aveva detto urlando di rabbia e a questo punto mi aveva puntato il dito contro
“io non devo, ma tu sei liberissimo di farlo?” gli avevo chiesto scioccata dal suo stupidissimo ragionamento “non so nemmeno perché sto qui a parlare con te quanto è chiaro come l’acqua che è inutile” gli avevo detto disperata e quasi arrivata alle lacrime
“bene allora non mi parlare più, vai dal tuo Jonathan o dal tuo John o da chiunque ci sia in questo momento!”mi aveva urlato e io ricordo che l’avevo guardato scioccata da quello che aveva detto e di essermene andata senza dire altro.
Dopo questo episodio io e Chase non ci parlammo più  e la cosa andava sempre più a peggiorare. Perché purtroppo stavamo nella stessa casa e avevamo pure li stessi amici, che avevano cercato di spingerci a chiarire di nuovo, ma inutilmente. Secondo Maya lui era geloso, aveva bevuto per digerire il fatto che uscivo con Jonathan, si questa era la sua spiegazione, e aveva detto la prima cosa che gli era venuta in mente per distruggere ogni mia possibilità con Jonathan e il giorno dopo era tutto allegro convinto della buona uscita del suo piano e quando aveva saputo invece che non c’era riuscito si era arrabbiato arrivando a peggiorare la situazione. Io al contrario non avevo la più pallida idea di che cosa pensare, onestamente pensavo che la teoria di Maya faceva acqua da tutte le parti.
James invece si era stancato di fare da spola tra me e Chase, perché Chase evitava di fare colazione, pranzo e cena insieme a me e se all’inizio trovavo questo suo comportamento infantile avevo finito per assecondarlo.
“onestamente credo sul serio che lui non volesse dire quelle cose” mi aveva detto James un giorno dei quali per evitare Chase mi ero rintanata in biblioteca
“onestamente, come  mi hai trovata?” gli avevo chiesto irritata chiudendo il libro, mi ero ritrovata a pensare pure che diavolo ci faceva in biblioteca visto che probabilmente non sapeva nemmeno dov’era
“onestamente, credi sul serio che non ti avrei trovata?” mi aveva chiesto di rimando sedendosi accanto a me
“onestamente si” gli avevo risposto e prima che lui potesse riprendere il discorso lo avevo interrotto dicendogli “ e onestamente se non la smetti di venirmi a parlare di Chase 50 volte al giorno, tutti i giorni, finirò per incominciare ad evitare anche te e non voglio, tu sei il mio migliore amico” e lui a questo punto mi aveva annuito, certo non prima di aver sospirato teatralmente un paio di volte.
 
“allora premetto che oggi non so perché gli insegnanti non hanno nessuna voglia di starsene nei loro uffici” dissi sedendomi accanto a Jonathan sulla panchina dentro il capanno, vicino al molo delle barche.
“quindi..?” mi chiese curioso Jonathan
“quindi questo è tutto il bottino che sono riuscita a prendere dalle cucine in un attimo di distrazione degli insegnanti” dissi sorridendo e aprendo il cesto, preso pure in cucina, e mostrandogli il contenuto.
“sei una ladra” mi disse Jonathan,ma non arrabbiato no, direi più fiero
“credo sia meglio coraggiosa” gli dissi passandogli un panino “ suona meglio” aggiunsi ammiccandogli.
“ allora buon pic nic, mia cara coraggiosa” mi disse sorridendomi e io gli sorrisi di rimando.
Questa idea del pic nic era stata mia, essendo sabato e visto il freddo tutti sarebbero stati dentro la sala comune  e conoscendo Chase e James, loro avrebbero passato tutto il giorno dentro la sala comune occupando i divani davanti al camino, quindi o uscivo o stavo tutto il giorno chiusa nel mio dormitorio sola, visto che Maya spariva ancora per andare a ‘studiare’ in biblioteca.  Quindi si, avevo invitato Jonathan a passare il tempo con me, naturalmente evitando di dirgli che il motivo era che non volevo stare in sala comune dove c’era Chase. Lui pensava che volevo passare del tempo con lui e in fondo era pure vero, anzi forse era più una mezza verità.
“sai sono contento che domani non tocca a noi due affrontarci sul campo di Quidditch” mi disse sorridendomi
“ma come? Non avevi detto che nel caso ci fossimo affrontati non ci sarebbe stato nessun problema?” gli chiesi fingendomi offesa
“si l’ho detto e lo penso pure! Ma credo anche che usciamo da poco insieme e le cose vanno bene” rispose un tantino imbarazzato per poi aggiungere “credo sia meglio la prossima settimana” e io annui incoraggiante
“comunque verrò a vederti e tiferò per te naturalmente” mi disse come per rassicurarmi anche se non c’era bisogno, domani avrei giocato contro i Serpeverde e nessuno tranne loro stessi faceva il tifo per i Serpeverde.
“hai avuto qualche notizia da casa tua alla fine?” gli chiesi ricordandomi che  era circa una settimana che non riceveva notizia e a suo dire era strano perché sua madre gli scriveva, dietro sua promessa, una volta alla settimana, perché a quanto pare era capace di fare peggio.
“no e non so se preoccuparmi, dovrebbero già essere tornati a casa” rispose triste
“sta tranquillo, dovevano tornare dal viaggio in Scozia un paio di giorni fa no? Magari ti avrà scritto giusto ieri e adesso devi solo aspettare il tuo gufo” gli dissi per tranquillizzarlo stringendogli la mano e lui mi sorrise riconoscente ricambiando la mia stretta. Mi stava ancora guardando intensamente quando all’improvviso si avvicinò e mi baciò, circondandomi la faccia con le sue mani che finirono per inserirsi tra i miei capelli. Avrei potuto continuarlo a baciarlo per ore, perché per me baciare Jonathan era come bere l’acqua per una persona: normale, scontato ed essenziale.
 
 
“allora nervosa per la partita?” mi chiese Maya mentre faceva un abbondante colazione
“no, non più di tanto” risposi giocando con il cibo nel mio piatto
“e allora perché non mangi?” mi chiese facendomi notare il mio piatto ancora pieno
“perché..” dissi o almeno cercai
“perché sul campo ci sarà Chase” continuò lei e io annuì
“fino ad adesso siamo riusciti ad evitarci e non stare nella stessa stanza per di più di 3 secondi, ma sul campo sarà un po’ difficile” confessai
“tu vola lontano” mi suggerì lei e io le scoccai un’occhiata “stavo scherzando, scusa” disse precipitosamente con le mani alzate in segno di arresa “ comunque potresti prendere subito il boccino cosi da far finire subito questa partita” disse e io non potei non trattenermi dal ridere, però in fondo era un buon suggerimento
“ e tu perché vuoi che finisca presto la partita?” le chiesi sospettosa “devi andare in biblioteca a studiare
“quando la smetterai con questa storia?” mi chiese evitando il mio sguardo e dal colore delle sue guancie capì che era imbarazzata.
“dipende. Quando mi dirai cosa vai a fare veramente in biblioteca?” le chiesi di rimando, ma le fu evitato di rispondere da Justin che mi arrivò alla spalle, facendomi prendere un colpo tra l’altro, per trascinarmi alla partita di peso.
“ci so arrivare anche da sola al campo sai?” gli dissi cercando di scrollarmi la sua presa
“se non ti trascino io e aspetto che finisci la tua colazione neanche per domani cominciamo” mi rimbeccò
“ma dai! Non sono mica cosi lenta a mangiare!” gli dissi
“sono d’accordo, il fatto è che continui a riempirti il piatto” mi disse suo malgrado sorridendomi. Arrivati davanti alla porta della Sala Grande incontrammo Chase e James e se dentro di me pregavo Justin che li lasciasse fare colazione in pace, lui evidentemente non la pensava cosi.
“ragazzi! Per merlino dovete ancora fare colazione?!” gli chiese esasperato
“dove sta il problema? C’è ancora tanto tempo” gli disse James
“aggiustati l’orologio James, mancano 10 minuti. Lasciate perdere subito la colazione e venite subito al campo” gli disse Justin ignorando apertamente le proteste di Chase e James, poi si girò verso di me e mi disse “ a te ti devo trascinare o ci vieni volontariamente?”
“hai provato ad alzarti dall’altra parte del letto?” gli dissi di rimando e lui in tutti risposta si fece di lato facendomi segno di passargli avanti, così costretta dal capitano mi stavo dirigendo al campo con Chase e l’unica cosa che pensavo era che, incredibile ma vero, dopo due settimane di tentativi da parte dei nostri amici alla fine ci voleva Justin a fare stare me e Chase a 5 metri di distanza, senza che nessuno dei due ovviamente scappasse dopo neanche 3 secondi.
 
Dentro lo spogliatoio Justin fece il suo consueto discorso di incoraggiamento che naturalmente nessuno della squadra ascoltò, a volte pensavo proprio che il ruolo di Justin, quello del capitano, soprattutto di questa squadra, era davvero difficile. Non gli rendevamo mai niente facile, ci allenavamo tra il più completo casino, nonostante le urla e i rimproveri di Justin, per non parlare dei miei ritardi naturalmente e della totale assenza di serietà di questa squadra. Ogni membro di questa squadra amava il Quidditch e naturalmente amava giocarci e credo che presi singolarmente potremmo essere dei perfetti componenti di una squadra, talento a parte ovvio, ma messi assieme siamo il team più scapestrato che esista, ma nonostante ciò una volta scesi in campo diamo il meglio di noi e vinciamo pure.
“aah Justin ci fai tante storie sull’essere puntuali e poi ci tieni mezz’ora qua dentro?” gli disse Daniel dandogli una pacca sul braccio
“stavo cercando di ripassare le strategie” disse Justin esasperato per l’ennesima volta
“le sappiamo le strategie, tranquillo” gli disse James con la seria intenzione di tranquillizzarlo, era seduto  non poco distante da me, ma quel tanto che bastava a far contento Chase che era seduto accanto a lui e che evitava di guardarmi.
“ ma se tu senti il bisogno di ripassarle per noi non c’è problema, ovviamente” gli disse Alexander controllando la sua mazza
“cosa? Io?” disse Justin scioccato
“si certo tu, puoi ammetterlo tranquillamente non c’è bisogno di vergognarsene” gli disse Daniel sarcasticamente e Justin lo guardò prendendo in considerazione l’idea di rispondergli sul serio o semplicemente lasciar correre, alla fine sospirò scuotendo la testa e disse semplicemente “ se siete cosi sicuri di ricordarle, va bene andiamo”
“sicurissimi” gli disse Daniel battendo il cinque con Alexander  e  John e uscendo dallo spogliatoio seguiti da James e Chase
“dai sta tranquillo, le ricordiamo sul serio le strategie” gli dissi quando restammo soli
“davvero? Perché non mi sembra che qualcuno mi ascolta durante gli allenamenti” disse Justin
“anche se non sembra, ti ascoltiamo quando ci mostri  le tue strategie” gli dissi per rassicurarlo e lui mi guardò sorpreso, ma era la verità prima ascoltavamo le sue strategie e poi andavamo a fare baccano sul campo.
 
 Sul campo ognuno prese le sue posizioni, Justin andò verso le porte mentre Alexander e John si tenevano pronti con le mazze e James, Chase e Daniel si sistemavano davanti pronti a prendere la pluffa, io invece mi misi poco dietro di loro. Il professor Foster fischiò e la partita cominciò. Per i primi 5 minuti ebbi Patrick, il cercatore dei Serpeverde, alle costole ero sicura che avesse ricevuto l’ordine di tallonarmi e impedirmi di prendere il boccino. Odiavo giocare con i Serpeverde il gioco non era mai pulito e anche stavolta stavano facendo come al loro solito, dopo 10 minuti di partita avevo commesso ben tre azioni ai nostri danni mandando Daniel al tappeto per 2 secondi e naturalmente il professor Foster, che gli toccava arbitrare questa partita,si accorse di Daniel a terra solo dopo e pensò semplicemente che era caduto della scopa. Ma nonostante il cattivo gioco dei Serpeverde nella prima mezz’ora della partita riuscimmo a fare bene 50 punti contro i loro 30. Avevo cercato il boccino per tutto il tempo ansiosa di terminare questa partita, cosi scorrettamente giocata e arbitrata, quando all’improvviso lo vidi che girava attorno ai pali dei Serpeverde e quando feci per dirigermi mi arrivo un bolide mandato da Charlie Spinnet che mi colpì in pieno le costole, facendomi prendere in considerazione l’idea di andare da lui e prenderlo di nuovo a pugni.
“stai bene?” mi chiese John e io annui nonostante il dolore lancinante alle costole “cercherò di tenerteli lontani” e io gli sorrisi a mo’di ringraziamento.
Naturalmente in tutto quel trambusto avevo perso il boccino e adesso dovevo cominciare di nuovo a cercarlo e guardando Patrick lui non aveva la più pallida idea di dove fosse.
Passarono altri 10 minuti duranti i quali noi segnammo un’altra volta, ma anche i serpeverde raggiungendoci. Dovevo assolutamente prendere quel boccino e all’improvviso lo vidi di nuovo : volava basso sul campo, esattamente sotto di noi, ma stavolta no , non mi precipitai a prenderlo. Feci finta di fare una semplice ricognizione cercando di non guardalo direttamente, scendendo piano piano e c’ero quasi arrivata, senza che Patrick si accorgesse di nulla, quando mi arrivò addosso un altro bolide sempre mandato da Charlie, che a quanto pare desiderava proprio prendere un altro pugno. Stavolta mi aveva colpito davvero forte facendomi cadere dalla scopa, ma fortunatamente mi trovavo a pochi metri dal suolo quindi non mi feci male.
“Kat!” mi urlò Alexander che era venuto a vedere come stavo insieme a John “tutto bene?”
“potreste mandargli un bel po’ di bolidi per me? Facendogli molto male magari?” gli chiesi recuperando la mia scopa
“con molto piacere” disse John partendo in quarta per andare ad intercettare un bolide da spedirgli.
“sicura di stare bene?” chiese Alexander che aveva notato le mie smorfie di dolore per salire sulla scopa
“si sta tranquillo” gli dissi e lui fece segno a Justin che era tutto ok.
Grazie a Charlie avevo perso di nuovo il boccino guardai Patrick, ma lui a quanto pare oggi doveva avere i paraocchi perché nemmeno in quei minuti che ero stata messa fuori gioco era riuscito a trovare il boccino.
Dopo neanche due minuti a Charlie lo avevano colpito ben 5 bolidi due de quali sono sicura gli avevano fatto molto male e il bello che John avrebbe continuato volentieri, era evidente che si stava divertendo, ma Justin gli aveva urlato che andava bene cosi e che adesso doveva concentrarsi sul gioco.
Dopo un’ora di partita il risultato era 100 a 90 per serpeverde, dannazione a Charlie a quest’ora avevo già preso il boccino e avevo vinto senza dargli tutto questo vantaggio. Avevo perlustrato il campo in cerca del boccino già un paio di volte e allo stesso tempo tenevo d’occhio Patrick, ma lui l’unica cosa che faceva era stare fermo e guardare me. E proprio mentre guardavo lui lo vidi, il boccino, stava esattamente dietro di lui che ignaro di tutto e tanto impegnato a tenere d’occhio me non se n’era accorto. Con molta calma mi avvicinai e quando ero proprio vicino Mark, il capitano dei serpeverde, che al contrario di Patrick aveva visto il boccino, gli urlò di girarsi, ma troppo tardi! Peggio per lui! Esattamente nell’attimo che Patrick si girò il boccino si era allontanato, cosi io abbandonai ogni precauzione, ingranai la marcia e lo superai. Proprio mentre allungai la mano per prendere il boccino mi arrivo un bolide nella scopa che cercò di disarcionarmi, cosi abbandonai ogni buonsenso, visto che stavo a più di 20 metri dal suolo, saltai dalla scopa afferrando il boccino e naturalmente precipitando.  Ero quasi arrivata al suolo quando arrivò Chase a prendermi  mentre tutti gli altri ci venivano incontro. Quando mi mise giù lo guardai negli occhi e gli dissi sinceramente grata “ grazie” e lui annui, poi arrivarono gli altri quindi la nostra conversazione si chiuse là.
“tu sei matta” mi disse James
“completamente matta” disse Daniel preoccupato consegnandomi la mia scopa
“signorina Prewett tutto ok?” mi chiese il professor Foster
“si certo che si, ecco a lei il boccino” gli risposi consegnandolo cosi poteva fischiare la fine di questa partita assurda e infatti cosi fece dichiarando la vittoria a noi per 140 a 100  e dagli spalti si elevarono grida di gloria per la nostra vittoria.
“merlino! Non ci speravo più!” mi disse Justin
“l’avrei preso anche prima se Charlie la finiva di mandarmi bolidi in continuazione!” gli dissi in mi difesa poi mi girai verso John “ a proposito grazie, l’ultimo bolide che gli hai mandato è stato davvero fantastico”
“hai visto? È stato fantastico!” esclamò dandosi il cinque con Alexander mentre Justin si tratteneva da ricordargli che effettivamente non aveva giocato tanto pulito.
“Daniel va infermeria a fari controllare” gli disse Justin e Daniel che era pronto a correre verso la folla di persone che si preparavano a festeggiare gli annui semplicemente in risposta, poi Justin si girò verso di me e mi disse “ fatti controllare anche tu”  e io annui, tanto era inutile dirgli il contrario aveva usato il tono che non ammetteva repliche e poi aveva ragione, sarei andata alla festa più tardi.
 
“allora congratulazioni” ci disse l’infermiera una volta che finì di medicarci “e mi raccomando non esagerate con i festeggiamenti potreste mettervi nei guai” e ci indicò la porta.
“non lo facciamo mai, per chi ci ha preso?” le chiese Daniel, come al solito sfacciato.
“lasci stare, mio fratello a preso una bella botta alla testa come ha visto, ora lo porto di sopra a riposare” le dissi prima che Daniel potesse dire altre cose inopportune
riposare” ripeté l’infermiera per niente convinta andandosene nel suo ufficio
“forza andiamo prima che ritorni” dissi prendendo Daniel per il braccio e portandolo fuori
“si daii! La festa inizierà tra poco e non voglio perdermene nemmeno un minuto” disse anticipandomi in corridoio
“shh! lo sai che tecnicamente le feste sono vietate nella sala comune” gli dissi raggiungendolo
“perché poi?” chiese più a se stesso
“perché ogni volta che una casa fa una festa nella propria sala comune sfugge di mano, qualcuno si fa male o come nel caso dei Serpeverde esagerano con il divertimento” gli ricordai
“si ho sentito anche io che hanno esagerato l’ultima volta” disse
“già” confermai
“droga?” mi chiese e io annui mentre passavamo di fronte alla sala grande.
“kat!” mi sentì chiamare e girandomi vidi che era Jonathan
“vai ti raggiungo” gli dissi a Daniel che al contrario non voleva per niente andarsene “vai” gli intimai e lui alzò gli occhi al cielo dicendomi a bassa voce “ vado solo perché tu non mi daresti soddisfazione nel divertirmi, in questi casi ci vuole Alex o John” e se ne andò.
“volevo sapere come stavi, ho saputo che sei andata in infermeria dopo la partita” mi disse preoccupato
“sto bene, l’infermiera mi ha rimesso in sesto” gli dissi per rassicurarlo e lui mi sorrise accarezzandomi la guancia “ti va di fare quattro passi?” mi chiese
“mm ecco veramente ci sarebbe la festa nella mia sala comune” dissi piano, non me ne perdevo nemmeno una e non volevo incominciare certo ora.
“vero” disse sorridendomi “ ci vediamo domani allora” baciandomi lievemente sulle labbra “fammi un favore però”  e io lo guardai curiosa “non farti venire la brillante idea di saltare dal tavolo”e io mi misi a ridere
“quello che ho fatto in campo era un caso eccezionale” lo rassicurai
“è stata una pazzia, se non ci fosse stato Chase ti saresti fatta molto male” mi disse preoccupato “sai sono sorpreso che Chase si sia precipitato a prenderti visto come ti ha trattata” già non lo dire a me, mi ritrovai a pensare, ma gli dissi solo “ si trovava più vicino a me rispetto tutti gli altri e poi a prescindere dai problemi che potremmo avere siamo comunque compagni di squadra”
“già” disse semplicemente Jonathan
“ci vediamo domani” dissi per chiudere là il discorso “ buonanotte” gli dissi e me ne andai.
 
 

Note d’autore: prometto che con questo commento cercherò di non confondervi come nel precedente capitolo!
Comunque non mi piace molto questo capitolo più che altro lo ritengo un capitolo di passaggio per quello che ho veramente in mente 
Non ho voluto mettere di proposito un commentatore della partita perché credo sul serio che nessuno eguaglierà mai Lee Jordan, per me resterà per sempre l’unico commentatore di Hogwarts!
Per il resto credo che sia tutto chiaro
Perciò al prossimo capitolo che spero di pubblicare al più presto!

 

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Capitolo 8
*** sai mantenere un segreto? ***


                                                                                                       Sai mantenere un segreto?



Quel sabato mattina ero scesa presto a colazione nonostante non avessi lezione, ma  a causa degli incubi della notte scorsa mi ero svegliata all’alba non riuscendo più a prendere sonno. Era un sabato mattina di Novembre come tanti, freddo e contro ogni previsione innevato. Essendo sabato  ci sarebbe stata la solita uscita ad Hogsmead per la quale mi ero già messa d’accordo con Jonathan, perché come mi aveva detto Caroline ieri sera “ormai facevamo coppia fissa” e quel  punto ricordo di aver sospirato e annuito. 
Stavo spalmando un velo di burro e marmellata di ciliegie sul mio toast quando Thomas Finnigs, migliore amico di Jonathan e quindi tassorosso, si sedette di fronte a me.  Io lo guardai curiosa, non era permesso sedersi nei tavoli che appartenessero ad altre case, quindi doveva dirmi davvero qualcosa di importante.
“devo parlarti” disse in sussurro dopo essersi guardato in torno per la quinta volta.
“dimmi” dissi mentre davo un morso al mio toast
“è successa una cosa..” disse lasciando la frase in sospeso
“che cosa è successo?” chiesi dubbiosa non riuscendo a capire perché venisse da me per parlare dei suoi problemi,non eravamo nemmeno amici.
“si tratta di Jonathan” ah vero Jonathan, ovvio che fosse venuto a parlami dei problemi di Jonathan, ero pur sempre la sua ragazza no?
“che cosa è successo?” dissi nuovamente
“non posso dirtelo” disse sempre guardandosi attorno
“se non puoi dirmelo, perché venire a dirmi che è successo qualcosa?” dissi confusa , che razza di ragionamento era il suo?
“non dovrei saperlo nemmeno io, cioè Jonathan non doveva dirmelo, ma l’ha fatto” confessò parlando piano “e adesso dice di aver bisogno di parlare con te”
“dov’è?” dissi rinunciando a fargli domande a lui visto che non aveva risposto nemmeno ad una per il momento
“ti ci porto, ti sta aspettando” disse alzandosi e io controvoglia lasciai il mio toast appena addentato, mi alzai e lo seguì.
Mi portò in aula al secondo piano dove solitamente si tenevano le lezioni di Trasfigurazione.  Dubbiosa lo seguì dentro l’aula per poi restare sulla soglia non riuscendo a vedere ad un palmo dal naso, visto l’assoluta assenza di qualche tipo di luce.  Quando Thomas chiuse la porta dietro di sé, non ci pensai due volte a prendere la bacchetta e a dire “Lumos”.
“mi dispiace averti fatto venire qua senza alcuna spiegazione” disse una  febbrile voce alla mia destra e illuminando con la bacchetta vidi che era stato Jonathan a parlare.  Non riuscì a replicare perché ero rimasta senza parole dal suo aspetto . Aveva chiaramente gli occhi arrossati segno che aveva pianto litri di lacrime e le mani..aveva le dita insanguinate per essersi mangiato le unghie e non solo, immagino per il nervosismo.
“che è successo?” chiesi di nuovo. Lui mi guardò un momento per poi sospirare andando a sedersi sul banco alla sua destra incominciando a raccontarmi quello che era successo.
I suoi genitori, dai quali aspettava notizie da due settimane inutilmente a quanto pare , non erano in vacanza come avevano detto, ma bensì in missione ed erano stati attaccati e resi prigionieri.  Ieri sera avevano ricevuto finalmente notizie che erano vivi, ma ancora prigionieri.
“in missione..quindi i tuoi genitori sono Auror?” chiesi piano temendo la risposta
“si”disse semplicemente e io sentì il mio cuore battere forte, i genitori di Chase erano Auror! Cercai di mantenere la calma, non era mica detto che anche ai suoi genitori fosse successa la stessa cosa! Bastava chiedere se lui sapeva qualcosa..
“ ma come è potuto succedere?” chiesi invece da codarda
“non ne hanno la più pallida idea, perché avrebbe dovuto essere una missione segreta nota solo a chi vi partecipava” rispose Thomas
“ieri sera mi hanno chiamato dopo cena e mi hanno detto semplicemente ciò che era successo e che non dovevo parlarne a nessuno perché stavano ancora cercando di capire come mai sia successa una cosa del genere!”disse frustato Jonathan “ma non sono riuscito a trattenermi dal dirlo a Thomas ieri sera, non avevo la forza per mentire e fare finta che andasse tutto bene.”  Poi mi guardò tristemente “ l’ho detto a te, invece, perché mi fido e sei la mia ragazza, non posso avere segreti con te” e io cercai di sorridergli per fargli capire che andava tutto bene, che si poteva fidare.
Ma si poteva fidare? Ero una frana a mantenere i segreti, lo ero sempre stata! Una volta i miei fratelli avevano mangiato di nascosto tutta la torta al cioccolato che mia mamma aveva preparato per il compleanno di mio padre. Quando la mamma lo aveva scoperto ci aveva convocato di corsa in salotto per sapere chi fosse il colpevole, ma i miei fratelli con la faccia di bronzo che si ritrovavano avevano mentito senza problemi a me invece ci vollero esattamente due secondi per spifferare la verità. Da allora loro cercavano di tenermi fuori da faccende che non andavano divulgate, con scarsi risultati ovviamente. Con il tempo ero migliorata, non con grandi risultati certo, mi scappava ancora qualcosa provocando qualche incidente ovvio, ma ero diventata pure abbastanza furba da tenermene fuori, soprattutto da quelli grossi come questo ad esempio.
“non dirò nulla tranquillo” cercai di rassicurarlo, ma nemmeno io ci credevo molto e lui mi guardò come a dire “non lo metto indubbio” , poveretto che ne sapeva!
“c’erano altri Auror impegnati in questa missione?” chiesi non riuscendo a trattenermi
“non lo so” disse e io cercai di nascondere la mia delusione “ in ogni caso non me lo avrebbero detto perché, manco a dirlo, era una missione super segreta!” aggiunse pieno di frustrazione.
Thomas gli andò vicino cercando di dirgli parole di conforto, ma io non li stavo più ascoltando. Aveva detto che non lo sapeva..quindi non necessariamente significava che erano o meno implicati. Conoscendo Chase lui avrebbe mantenuto il massimo riserbo, come avevano chiesto.
“credo che dovresti andare in dormitorio, tutti saranno all’uscita ad Hogsmead o comunque fuori. Potrai stare tranquillo e riposare visto che chiaramente stanotte non l’hai fatto” gli dissi e lui mi strinse la mano come segno di riconoscenza.
“hai ragione e credo sia meglio andare ora, staranno tutti facendo colazione” disse Thomas e Jonathan annui. Thomas era già alla porta mentre Jonathan mi si avvicinò e mi strinse forte in un abbraccio per poi sussurrarmi all’orecchio “grazie”.
 
Ero appena arrivata in cima alla torre di Astronomia quando girandomi intorno lo vidi, Chase.  Sapevo di trovarlo qui, una volta mi aveva confidato che i migliori posti per pensare era senza ombra di dubbio “in sella ad un scopa, ma anche la torre di Astronomia! Insomma se sei veramente giù puoi sempre buttarti!” allora avevo riso, ma adesso speravo con tutto il cuore che non gli saltasse in testa un idea del genere. Mi affiancai a lui silenziosamente, all’inizio non si accorse di me, ma quando si girò sorpreso verso di me io potei vedere che anche nei suoi occhi c’era  quel velo di tristezza e dolore che avevo visto negli occhi rossi di pianto di Jonathan. Quindi purtroppo anche i suoi genitori si trovavano nella stessa missione.
“mi dispiace” gli dissi e lui mi guardò confuso “per quello che è successo ai tuoi genitori” e lui spalancò gli occhi
“come lo sai?” mi chiese e io scossi le spalle senza dire nulla sperando che smettesse di chiedermelo visto la mia pessima propensione a mantenere i segreti. “ in teoria doveva essere un segreto, ma a quanto pare lo sa tutto la scuola?” mi chiese guardandomi di lato e io scossi la testa
“no, non lo sa tutta la scuola.”
“ma tu si” disse guardandomi negli occhi
“ma io si” confermai e lui annui. “sai come stanno?” gli chiesi e lui scosse la testa
“mi hanno detto che sono ancora tenuti prigionieri e che stanno facendo tutto il possibile”  disse arrabbiato tornando a guardare le montagne che costituivano il paesaggio di Hogwarts e io feci la prima cosa che mi venne di istinto, gli accarezzai la spalla e lui sembrò rilassarsi. Restammo in quel modo per qualche minuto poi lui si girò e mi chiese “perché?”
“non c’è un perché, la loro professione è tra le più rischiose” dissi
“questo lo so” disse, e allora cosa? “dico perché sei venuta da me quando l’hai saputo?” e io lo guardai
“che razza di domanda è?” chiesi di istinto e lui quasi sorrise scuotendo la testa
“ti ho trattata male e ti ho offeso quel giorno a Hosgmead. E in questo mese ti ho ignorato e evitato. Mi sono comportato da stronzo, ma tu appena l’hai saputo sei venuto comunque da me, perché?” mi chiese tornando serio e io lo guardai, era davvero cosi difficile da capire?
“sono venuta perché non potevi parlarne a nessuno visto che sei costretto a mantenere il massimo riserbo. Ho pensato che in situazioni del genere non si può restare soli e visto che ne sono a conoscenza anche io  e noi prima che tu facessi lo stronzo eravamo amici.. eccomi qua” dissi dopo di che ne segui un silenzio un tantino imbarazzante.
“mi dispiace..”
“no aspetta, non sono venuta qui per avere le tue scuse” dissi interrompendolo “sono venuta qui perché non hai la possibilità di avere nessun’altro accanto senza che tu gli racconti ciò che ti è successo. Quindi non scusarti”
“devo comunque..”
“e devi farlo proprio ora?”
“mi dispiace non avrei dovuto dirti quelle cose, non le pensavo sul serio” disse come se non avessi detto nulla e prima che potessi parlare di nuovo mi tappò la bocca e riprese a parlare “E non avrei dovuto ignorarti ed evitarti per tutto questo tempo.  Solo ora,  che nonostante come ti ho trattata tu sei qui a consolarmi e a dirmi di non volere le mie scuse, capisco quanto ho immensamente sbagliato ad allontanare la mia migliore amica” migliore amica? Mmm..solo? preferivo qualcos’altro ad essere proprio sinceri.  E prima che qualcuno dei due potesse dire qualcosa il mio stomaco prese a brontolare con la conseguenza che Chase scoppiò a ridere, di gusto tra l’altro, senza accennare minimamente a togliere la sua mano dalla mia bocca. Quando dopo qualche secondo finì di ridere, ancora con il sorriso sulle labbra, mi abbracciò cogliendomi completamente alla sprovvista.
Migliore amica, migliore amica, migliore amica, migliore amica.
Non facevo altro che ripetermelo come un mantra dentro la mia testa, ma nonostante questo non potei non ricambiare.
Migliore amica, migliore amica, migliore amica, migliore amica.
Il mio cuore batteva forte mentre lui mi stringeva tra le sue braccia.
Migliore amica, migliore amica, migliore amica, migliore amica.
Incominciai a sentire le gambe molli e non potevo permetterlo visto che per lui ero la sua Migliore amica, anche se avrebbe potuto interpretarlo come un momento di debolezza data la mia fame. Decisi contro voglia di sciogliere l’abbraccio, il più gentilmente possibile, cercando di tornare alla normalità.
“forza sto morendo di fame, andiamo a mangiare” gli dissi prendendolo per mano e trascinandolo giù dalla torre di Astronomia mentre lui continuava a ridere.
 
                                                                                                                                                         ****
 
Quella domenica sera mi ero ridotta a svolgere  il mio tema di Trasfigurazione, che avevo rimandato per tre giorni, durante di uno dei momenti più scatenati che si siano visti nella Sala Comune di Grifondoro. 
“non riesco a crederci che tu preferisca stare qui a studiare al partecipare a questo casino” mi disse James sedendosi accanto a me e io roteai gli occhi, era la quarta volta che lo diceva
“avrei già finito senza il tuo venire qui a distrarmi” gli dissi mentre correggevo l’intestazione del mio tema, che non mi convinceva per niente
“non ti riconosco più! Quel tema io l’ho finito ieri!” disse  “si può sapere che hai fatto tu invece?”  che avevo fatto? Be vediamo un po’: mi ero alzata presto non riuscendo a dormire e arrivata in Sala Grande avevo deciso di fare la colazione più abbondante della mia vita, ma non è stato possibile perché Jonathan aveva mandato Thomas a cercarmi per raccontarmi un super segreto, che non ti sto nemmeno a dire. Ma questo segreto riguardava anche Chase così sono andata a cercarlo, facendo quindi il primo passo per risolvere quella situazione che c’era tra di noi da un mese a questa parte, e non puoi immaginare dove lo avevo trovato! Sulla torre di Astronomia,non che volesse buttarsi ovvio. Trovato lui, abbiamo parlato e lui è pure arrivato a chiedermi scusa! Detto ciò mi ha abbracciato, come non ha mai fatto, facendomi battere forte il cuore così per tentare di smorzare quella situazione siamo andati a pranzo, dove tu e Maya ci siete stati a mala pena per il primo per poi sparire chissà dove. Così non accorgendoti minimamente delle condizioni del tuo migliore amico, ho portato Chase in Sala Comune con l’intento di risollevargli il morale e di distrarlo. Alla fine abbiamo giocato agli scacchi dei maghi, gioco per il quale come ben sai siamo entrambi negati, mangiato dolcetti, trafugati nelle cucine, e riso come due cretini tutto il pomeriggio. E poi be era venuta la cena e dopo di essa il sonno. Ma non potevo dire tutto ciò a James, avrebbe suscitato troppo domande, quindi mi limitai a dire “nulla di che,ma tutto per evitare questo tema”
“E Maya?” mi chiese James
“lei l’ha già finito il tema di sicuro” gli dissi non alzando gli occhi dal tema ero arrivata ad un punto cruciale
“mm..”
“e di Maya che parliamo” gli ricordai
“e adesso dov’è?” mi chiese “non la vedo qui”
“probabilmente in biblioteca”dissi continuando il mio tema, mi mancavano ancora 40 cm e poi l’avrei finito
“ancora?”
“ancora” confermai e lui rimase in silenzio
“mm..non è che l’andresti a chiamare?” mi chiese e io alzai lo sguardo dal mio tema notando il rossore delle sue guancie
“non puoi andarci tu?” gli chiesi di rimando curiosa
“e io ecco.. non posso allontanarmi dalla festa..io sono l’anima della festa!” disse sempre con quel rossore sulle guancie, ma poi quale festa? Non c’era nessuna festa! Semplicemente oggi faceva troppo freddo per restare fuori! ma mi limitai a guardarlo sospettando che mi stia nascondendo qualcosa e avendone la certezza quando lui non riuscì a sostenere il mio sguardo. “non verrebbe mai se glielo chiedessi io, mi manderebbe a farmi uccidere dai troll come al solito”  poi alzò lo sguardo puntandolo dritto nei miei occhi “sai che è vero” e non era una domanda “si può sapere dove sbaglio con lei?” mi chiese disperato
“onestamente non lo so” dissi spiazzata
“sei la sua migliore amica, non puoi non saperlo! Non fare altro che parlare voi due” disse quasi urlando
“guarda che ultimamente è distante anche con me” gli feci notare
“l’ho visto, ma al contrario di me qualsiasi cosa gli dici non la fa scappare e andare via arrabbiata” mi ribeccò e be in effetti aveva ragione
“se vuoi gli parlo e cerco di capire dov’è il problema..”
“no lascia stare!” urlò interrompendomi e facendo girare parecchie facce verso di noi.
“ti piace Maya” dissi dando voce a miei pensieri e lui impallidì “ma che bello perché non ne sapevo nulla?” gli chiesi entusiasta  mettendomi a sedere meglio sul divano in modo da averlo di fronte
“perché è un segreto” e mi si gelò il sorriso sulla faccia, un altro segreto? “non lo devi dire a nessuno!” di bene in meglio!
“e perché mai?” gli chiesi confusa dalle sue motivazioni
“perché non ci sto capendo nulla con lei! Mi fa uscire fuori di testa! Prima era tutto ok e adesso a malapena mi parla o sta nella stanza con me e non capisco il perché” disse frustato “tu lo sai?” no grazie a Godric!
“mm..no” dissi e lui mi guardò deluso “ma come ti ho detto posso parlargli” aggiunsi per confortarlo
“James ti sta cercando Alex” disse Chase sedendosi sulla poltrona
“ e dov’è?” gli chiese James cercandolo nella stanza
“qui da qualche parte” disse Chase raccogliendo un foglio da terra che mi era caduto e facendomi ricordare che dovevo finire il tema.
“ALEX!” urlò James e io mi tappai le orecchie visto che mi aveva urlato in una di esse
“starei cercando di studiare” gli dissi, ma capì che era inutile quindi raccolsi le mie cose andando verso il buco del ritratto.
“dove vai?” mi chiese Chase confuso
“in biblioteca, devo finire questo tema entro domani ci vediamo a cena” gli dissi e lui annui.
 
                                                                                                                                     
Arrivata in biblioteca che manco farlo apposta era anche essa piena di studenti che come me dovevano fare i compiti all’ultimo minuto, decisi di andare nella zona meno affollata.
Fu la decisione migliore, in un quarto d’ora finì il mio tema, lo rilessi un paio di volte per controllare eventuali errori di ortografia, ma no sembrava perfetto!.
Mentre stavo mettevo apposto i libri contenta e con la testa già alla cena, chissà cosa c’era questa sera di buono!, colsi una voce a me molto famigliare.
“non possiamo venire qua solo per pomiciare, dovremmo anche studiare”
“ma lo facciamo. I primi dieci minuti” disse un’altra voce, decisamente maschile, scatenando la risata della prima voce, senza dubbio dalla risata femminile.
La curiosità era troppa , ero sicura di conoscere quelle voci, ma sapevo anche che preferivo non sapere oggi avevo accumulato già due segreti non ne volevo altri. Mi mandai al diavolo da sola e mi dissi che segreto più segreto meno non faceva alcuna differenza ora come ora. Cosi mi avvicinai piano piano allo scaffale e arrivata, mi affacciai più silenziosamente possibile e...
Maya?
Con
 Thomas?
Dallo stupore mi cadde la borsa per terra provocando un bel casino e rivelando la mia presenza a i due piccioncini.
“Kat?” chiese scioccata Maya, dovevo essere io quella scioccata! Fece segno a Thomas di andare mentre lei mi raggiunse aiutandomi a raccogliere le cose che mi erano cadute.
“faccio io” dissi scacciando la sua mano,prendendo la borsa e dirigendomi verso l’uscita con lei che mi seguiva silenziosa.
“mi dispiace non volevo che lo scoprissi cosi” disse
“perché non me l’hai detto?” le chiesi guardandola negli occhi
“perché..” disse lasciando la frase in sospeso, abbassò lo sguardo e  aggiunse con una voce appena udibile “ perché fino ad un mese fa ero cotta di James” e questo più meno lo sapevo. “e poi Thomas.. ero confusa per questo non ti ho detto nulla. Tu sapevi di James e dirti di Thomas comportava rispondere a domande a cui non sapevo rispondere.”
“e adesso?”
“adesso sono ancora più confusa perché James mi piace lo stesso, ma mi piace pure Thomas” rispose “volevo aspettare ancora un po’ per vedere se riuscivo a chiarirmi le idee”  no ti prego.. “quindi per favore non dire a nessuno quello che hai visto. Non dire a James che mi piace. Non dirgli di Thomas. Non dire nulla. Ti prego.” NOO! BASTA SEGRETI!
 
 

Note d’autore: ciao bella gente eccomi qui ad aggiornare!
Questo capitolo l’ho scritto e riscritto una decina di volta, alla fine ieri notte mi è venuta l’ispirazione e, quindi visto che già non si dormiva, ho preso il computer e scritto tutto quello che veniva in mente.
Naturalmente stamattina l’ho ricontrollato per accertarmi che fosse abbastanza leggibile e devo dire che mi escono molto meglio di notte :3
Spero veramente che vi sia piaciuto! Fatemi sapere cosa ne pensate!
Alla prossima!!

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