Casa Amore

di Articolo31dipendente
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** ...presentazione... ***
Capitolo 2: *** ...Federico... ***
Capitolo 3: *** ...dai che lo aiuto... ***
Capitolo 4: *** ...sei una testa di mao... ***
Capitolo 5: *** ...che illusa illusione... ***
Capitolo 6: *** ...ribadisco: io quel ragazzo non lo capisco… ***
Capitolo 7: *** ...sorrisi... ***
Capitolo 8: *** ...OH L'AMORE!... ***
Capitolo 9: *** ...con lei mi sento a casa... ***
Capitolo 10: *** …io senza di te non ce la faccio… ***
Capitolo 11: *** ...sai cosa rende felice me?... ***
Capitolo 12: *** ...sorrisi e oceani blu... ***
Capitolo 13: *** ...e io amo il cioccolato... ***



Capitolo 1
*** ...presentazione... ***


PRIMO GIRNO D'ESTATE

Sono le 5.45, la sveglia dovrebbe suonare a momenti. Anche d'estate la mia sveglia suona così presto, ormai ci avevo fatto l'abitudine e smettere era difficile.

Ecco il programma della mia tipica giornata estiva: sveglia di buon ora, pulizie nella stalla, orto e poi in sella alla mia vespa per andare in casa famiglia dove sono volontaria ormai da due anni e poi nei pomeriggi di luglio faccio l'animatrice al c.r.e. grest del mio paese.

A proposito, sono Lola e ho 16 anni, a settembre frequenterò il quarto anno dell'istituto tecnico di agraria. Mi reputo una ragazza semplice, socievole e gentile. Tutti mi dicono che so come far star bene la gente e che sono un maschiaccio e ciò non mi dispiace. L'unica mia pecca: se mi fanno incazzare meglio starmi alla larga. Ho pochi amici ma so che sono i migliori, quelli veri. Sono orfana di padre e di madre, vivo con mio cugino la sua ragazza e un loro amico che ormai è diventato anche mio.


*Angolo cazzate*
so che come inizio fa un po' schifo quindi siate clementi, entro fine giornata dovrei caricare il prossimo capitolo.
Bacioni
                         fedezzina99

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Capitolo 2
*** ...Federico... ***


Eccomi in sella alla mia vespa. Diego, il direttore della casa famiglia chiamata Casa Amore mi sta aspettando pronto ad assegnarmi qualche lavoretto da svolgere.
Dopo 15 minuti di strada sono arrivata a destinazione, sono le 8.00 e tra un'oretta Casa Amore si dovrebbe svegliare, tutti dormono tranne Diego che è già al lavoro.
-Buon Giorno!- lo salutai allegramente
-Ehi finalmente sei arrivata, pronta?-
-Si signor capitano agli ordini- ci guardiamo per un secondo negli occhi e poi scoppiamo in una divertente risata.
-Così ti voglio, brava Lola già con il sorriso sulle labbra di prima mattina. Inizia col sistemare la staccionata, tutto quello che ti serve è nel capanno-
-Ok mi metto al lavoro-
Comincio a sistemare la staccionata e dopo quasi mezz'ora Alan viene a salutarmi: è un ragazzo autistico, ha la mia età ed è dolcissimo. A causa dell'autismo non sa esprimersi a parole ma bensi a piccoli versi e a gesti, i suoi genitori l'hanno abbandonato quando aveva solamente 7 mesi e da lì fino all'età di 13 anni ha vissuto in un orfanotrofio poi per fortuna è arrivato a far parte di questa grande famiglia. In tutto a Casa Amore ci sono 10 ragazzi di cui 3 ragazze le quali non mi guardano nemmeno in faccia e non so il perchè anche se ho cercato di chiarire ma con risultati nulli.
Sistemata la staccionata vedo che Diego sta dando una ripulita al giardino e mi incammino verso di lui
-Con la staccionata ho finito, dacci un'occhiata quando puoi e dimmi che ne pensi così se non va bene provo a fare di meglio-
-Va bene tranquilla, io tra poco devo andare a fare un paio di commissioni, ti va di entrare per preparare la colazione ai ragazzi?- 
-Certo, nessun problema. Solito latte e biscotti  o posso sbizzarrirmi con torte e i miei mitici biscotti?-
-La cucina è tutta tua- mi sorride -prova a chiedere anche ad alan che magari gli va di darti una mano-
-Si dai, vado a chiamarlo- lo cerco e vedo che sta giocando con Sam, un pastore belga buono come il pane -Alan ti va di venire a fare i biscotti o a fare una torta con me?-
La sua risposta è stata un enorme sorriso
-Dai saluta Sam- lo saluta con una carezza sulla testa.
Entriamo in casa e facciamo i biscotti sia al cioccolato che normali, mentre prepariamo l'impasto dalle scale sbuca Jason, io l'ho sempre chiamato Jay, assonnato come non mai.
-Ehi Jay dormito bene?-
-Biscotti?- annuisco -ti voglio troppo troppo bene. Te l'ho mai detto?-
-Quando hai finito di fare il ruffiano ti va di darci una mano?-
-Ok ok- scherza con Alan e poi si mette al lavoro. L'amicizia che c'è tra quei due è una cosa bellissima, Jay ha avuto un passato violento i suoi genitori erano dei tossici e lo picchiavano senza motivo per quanto ho capito. Inforniamo i biscotti e mentre cuociono tutta la casa è ormai sveglia.
I biscotti sono pronti e  dopo quasi un'ora si sente l'auto di Diego arrivare. Eccolo sulla soglia della porta
-Ragazzi sono tornato e vi devo presentare un nuovo abitante di questa casa- la faccia di tutti compresa me era una cosa in stile *cosadannazionehadettoquesto?* -lui è Federico e da oggi farà parte della nostra famiglia-

*Angolo cazzate*
rieccomi per la seconda volta nella stessa giornata , spero che questo capitolo in confronto all'altro sia migliore
Bacioni
                    fedezzina99

 

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Capitolo 3
*** ...dai che lo aiuto... ***


Lo salutiamo e lui fa un cenno svogliato , ci presentiamo uno a uno e quando arriva il mio turno...
-Io sono Lola, molto piacere-  gli porgo la mano ma mi ignora
-Lola? Ma che razza di nome è?! Cosa si sono fumati i tuoi mentre nascevi?-  fa una risatina arrogante e poi scoppio.
-Non li nominare neanche i miei genitori devi solo stare zitto non sai niente di loro- faccio un passo verso di lui ma Jay mi tiene per un braccio -tranquilla ignoralo- mi sussurra all'orecchio.
-Vieni Federico ti faccio vedere la tua stanza, la condividerai con Alan e Jay- interviene Diego e Federico gira gli occhi al cielo come scocciato della notizia -Jay, Alan venite?- Alan annuisce
-Ne faccio a meno- risponde Jay.
Mentre salgono le scale Federico si gira verso di me fa segno di no con la testa e sghignazza
-Qualche problema?- gli dico secca ma lui finge di non sentirmi.
-Non lo guardare, non lo ascoltare è solamente un attacca rogne- mi dice Jay
-Ha insultato i miei genitori sai che sono brava e buona ma appena si sfiora l'argomento non resito-
-Ma piantala di fare la lagna che tanto madonna non sei- interviene sophie una delle ragazze
-Gira al largo tu eh- risponde Jay al mio posto
-Io vado a prendermi una boccata d'aria- dico io. Esco e mi godo l'aria fresca giocando con Sam e Bubble, gli animali hanno un potere fantastico sanno farti stare bene con poco. Alzo lo sguardo e dalla finestra della stanza di Alan vedo Federico che mi fissa sempre con quell'aria divertita lo fisso anch io e sostengo lo sguardo fin quando lui guarda altrove.
-Lola entra dobbiamo parlare tutti insieme- è Diego.
-Ok arrivo- mi sistemo un po' e torno in casa con un bel sorriso stampato in faccia.
-Allora ragazzi Federico mi manda a nome suo per parlarvi di lui, prima di tutto lui ha 18 anni e quindi potrebbe benissimo andarsene da qui-
-E perchè non se ne va?- lo interrompe Michele
-Lasciami finire, dicevo è maggiorenne ma se non sta qui rischia il carcere e non è bello. Lo rischia per spaccio di droghe sintetiche e ne fa uso-
-Manca solo che sia un alcolista e siamo a cavallo- dice Jay con un tono sarcastico
-Infatti lo è- dice Diego -dobbiamo aiutarlo a smettere e a portarlo sulla retta via, Lola conto molto su di te sei riuscita anche con Miky-
-Si ma con lui è stato diverso il suo carattere è diverso... Invece lui è arrogante come posso aiutare uno che non vuole farsi aiutare basta guardare come si comporta-
-Ti prego aiutalo o almeno provaci- come posso dire di no a Diego è un uomo con la u maiuscola e non me lo chiederebbe se non fosse importante
-Ok farò del mio meglio però non ti garantisco di riuscirci hai visto come mi ha trattato e ancora non ci conosciamo figurati quando ci conosceremo meglio-
-Vai da lui... parlaci un po'- mi suggerisce Diego e decido di ascoltarlo.

*angolo cazzate*
i capitoli sono davvero corti me ne rendo conto chiedo perdono...
Baci e scusatemi ancora
                                              fedezzina99

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Capitolo 4
*** ...sei una testa di mao... ***


Salgo le scale e mentalmente mi preparo qualcosa da dire ammesso che mi avrebbe fatta entrare, sono davanti alla porta: busso.
-Chi è?- 
-Io, Lola- apre la porta e una vampata di fumo proveniente dalla sua bocca mi travolge provocandomi un prurito alla gola -la puoi spegnere per piacere?- fa un'altro tiro, ciò che sta fumando non è una sigaretta.
-E se non volessi?- butta fuori di nuovo quell'orribile fumo
-Ti prego- tossisco
-Ok- dice svogliato, butta lo spinello a terra e lo pesta -fatto- sorride arrogante
-Dai non per terra- mi sto per chinare per raccogliere quella cosa icredula di ciò che toccherò ma Federico mi trattiene
-La raccogli dopo se proprio vuoi  potresti scottarti adesso-
-Che pensiero gentile, non potevi pensarci prima di buttarla?!- Federico mi guarda e ride -ti diverti?!-
-Si adesso rispondi a me però-
-Dimmi-
-Perchè mi parli? Perchè mi hai cercato adesso? Dato che prima ti ho trattato un po' di merda-
-Senti se non vuoi che ti parlo comunicherò con te a gesti o mi inventerò qualcosa, ti ho cercato e sono venuta a parlarti perchè me l'ha chiesto a Diego e mi ha anche chiesto di aiutarti-
-Hai intenzione di farlo?-
-Se me lo permetterai sì e se non vuoi sono solo problemi tuoi però  in futuro quando ti accorgerai che quando eri giovane ti sei solo rovinato la vita non rimpiangerlo. Forse non sono l'aiuto migliore che tu possa avere ma qualcosa posso fare-
-Lo fai perchè te l'ha chiesto Diego?- e che l'interrogatorio abbia inizio
-Molto probabilmente l'avrei fatto lo stesso però Diego me l'ha chiesto con il cuore in mano non posso dirgli di no-
-In che stanza sei tu?-
-Io non vivo qui però è la mia seconda casa-
-Ah ok- comincia a tossire terribilmente peggio dei vecchietti tabaggisti
-Oi tutto apposto?- non smette di tossire
-Vattene vattene- a malapena riesce a dirmi queste parole e subito dopo mi sbatte la porta in faccia. Scendo di corsa le scale diretta in cucina per prendere un bicchiere d'acqua
-Allora Lola? Come sta andando?- mi chiede Diego ancora sul divando che stava parlando con Alan e Jay
-Bene bene sono scesa a prendere un bicchier d'acqua adesso torno su- preso il bicchiere mi fiondo su per le scale busso alla sua porta.
-Federico sono io apri-
-Vai via- sta ancora tossendo
-No apri o entro da sola- non apre... apro la porta e lo vedo seduto appoggiato all'armadio pallido come il muro
-Ti ho portato dell'acqua prendi-
-Grazie- fa qualche sorso sembra che l'attacco gli sia passato
-Ma cosa cacchio hai combinato?-
-Niente mi capita spesso-
-E quello schifo che fumi che ti fa questo effetto piantala con quella roba-
-E chi sei per dirmelo? Non mi conosci!- mi urla contro e sentendo le sue urla Diego e Jay arrivano di corsa
-Lasciateci soli non è niente- dico io, Jay guarda Federico con uno sguardo di sfida e lui lo stesso
-Federico la  pianti?! Jay è un bravo ragazzo non mettertelo contro-
-Ok però la deve piantare anche lui-
-Mi puoi dire se quella roba oltre a farti morire tossendo?-
-Attacchi di panico insensati-
-Che consistono nel ...?-
-Non respiro inizio a tremare o altrimenti mi irrigidisco totalmente e delle volte divento violento per questo prima ti ho cacciato-
-Lasciatelo dire sei uno testa di mao!-
-Testa di mao?- dice divertito
-Si per non entrare nei dettagli. Non hai mai pensato di smetterla con erba droghe sintetiche alcol? Non te lo dico in veste di una che hai appena conosciuto ma te lo dico come te lo direbbe tua madre ti stai solo rovinando la vita e se pensi di viverla meglio così ti sbagli di grosso-
-Non ci riesco-
-Ti aiuto io e se non ti basto io chiamo i rinforzi- gli sorrido
-Ma se tu non abiti qui, di dove sei?-
-Io ti sto dicendo che farò di tutto per aiutarti e mi chiedi dove abito, che bel ringraziamento- dico in tono ironico
-Sono una testa di mao l'hai detto tu!- scoppiamo a ridere
-Io abito in quel paesino a 9 km da qui ci sei passato per forza, quello dopo la galleria!-
-Ok e vieni qui tutti i giorni?-
-Sì, mattina e pomeriggio tranne a luglio che vengo solo qualche mattina a settimana-
-Perchè?-
-Faccio l'animatrice al c.r.e-
-Ti dico una cosa che non ho mai detto a nessuno in vita mia quindi zitta e ascolta perchè potresti non stire queste parole mai più-
-Sentiamo- sorrido
-Ti ho detto di fare silenzio e parli sei tremenda- ridiamo di nuovo -dicevo...  Sei davvero una brava ragazza- mi guarda fissa negli occhi e mi abbraccia -grazie Lola-


*angolo cazzate*
saaalve splendori... questo capitolo è un po' piu in carne rispetto agli altri faccio del mio meglio per allungarli abbiate pietà. Non esitate a lasciarmi recensioni buone o cattive, sfogatevi pure su questo prototipo di storia xD
Baci
                                         fedezzina99

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Capitolo 5
*** ...che illusa illusione... ***


Sono passati millenni e millenni da quando ho passato l’ultimo capitolo e sono consapevole che questo non è un gran che... scusatemi davvero tanto.

Potete sforgare le vostre frustrazioni lasciandomi critiche negative e/o* negative. Vi lascio a questo pseudo capitolo

Ciao bellezze

-Figurati se lo faccio é perchè mi fa piacere, aspetta a ringraziarmi- mi stacco dall'abbraccio
-Ok, allora che pensi di fare per aiutarmi?- sorride
-Farti capire che ci si può divertire e essere se stessi senza una canna in bocca e una vodka in mano!- guardo l'orologio -è quasi mezzogiorno e io devo rientrare a casa- sorrido
-Dopo torni?-
-Penso di si-
-Ok ciao-
-Ciao- esco dalla stanza e scendo le scale e in cucina c'è Diego con i ragazzi e appena mi vede si avvicina.
-Allora?-
-Vuole farsi aiutare e sembra anche facile come cosa, troppo facile secondo me!-
-Dai dai Lola!- sorride Diego
-Si sta facendo tardi e devo rientrare per pranzo ci vediamo dopo forse. Ciao ragazzi!-
-Non tornare- dice Giulia
-E invece torno perchè a differenza tua amo la gente di questa casa-
-E io me ne voglio andare non ne posso piu di questa casa amore di merda!-
-Ehi modera eh che senza questa merda come lo chiami tu a quest ora saresti in mezzo alla strada!-
-Non dovevi andare a casa tu?!- interviene Marta
-Adesso vado ciao ciao- saluto con la mano ed esco dalla porta salgo sulla mia vespa e me be vado a casa.
 
POV FEDERICO
Quella oca crede davvero di riuscire a cambiarmi? Che ragazza ingenua, ha abboccato subito alla storia del bravo ragazzo: sono un attore da premio oscar. Sono sempre stato così e cambiarmi è a dir poco impossibile soprattutto se sono io a non volerlo! Squilla il cellulare: è Marco
- Che cosa c'e?!-
-Quando pensi di portarmi i soldi che mi devi? Devo venire a prendermeli io forse?-
-Li rimedierò e appena ce li ho te li porto-
-Sarà meglio per te altrimenti mi prendo qualcosa io!- Detto questo Marco riattacca, devo assolutamente trovare quei dannati 500 euro. Jay entra nella stanza
-Se hai davvero intenzione di cambiare con l'aiuto di Lola ben venga, sono felice per te ma se la stai solo illudendo sappi che lei ci mette l'anima e il corpo nel darti una mano e se non ottiene un minimo di risultati che lei sperava ci rimane male, davvero- ha un tono serio e autoritario ma non bastano quelle quattro parole a farmi cambiare opinione, chiederle quei soldi sarà come rubare le caramelle a una stupida bambina.
-Faccio quello che mi pare e quello che faccio con lei non sono affari tuoi quindi hai solo da stare zitto-
-Io non sto zitto sono più che convinto che la stai solo prendendo in giro, stai prendendo in giro la persona migliore che esista e te ne renderai conto a danno fatto!-
-Se lo dici tu- che ca**o vuole da me ha solamente da starsene zitto se ci tiene alla sua amichetta!
-Ricordati delle mie parole e non stupirti se un giorno, a danno fatto, non ti guarderà più in faccia-
-Ricordati di stare zitto perchè se la tua amica se ne va tu te ne vai con lei!-

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Capitolo 6
*** ...ribadisco: io quel ragazzo non lo capisco… ***


pov Lola

È passata una settimana ormai da quando ho conosciuto Federico e devo ammettere che non ho delle belle sensazioni riguardo a quella promessa che ho fatto a Diego… ma sta sera lascio qualsiasi tipologia di problema e preoccupazione a casa. Finalmente sta sera esco un po’ con la compagnia!

Sarà pur una compagnia modesta ma è la migliore che potessi desiderare, ci conosciamo tutti fin da piccoli.  C’è chi è più grande e chi più piccolo ma non ce ne importa molto dell’età, infondo è solo un numero no?

Venendo a noi… siamo io Gaia Chiara e Iris (le mie uniche amiche femmine fidate) poi ci sono 4 ragazzi: Ruben, Nicolas, Andrea e Matteo. Io e le ragazze abbiamo tutte 16 anni, prossime ai 17 mentre i ragazzi 18 prossimi ai 19.

Ci sarà la notte bianca in città sta sera e abbiamo deciso di andarci, partiremo da qui per le 20.00 così da essere in città per le 21.30

Non siamo la classica comitiva di drogati alcolisti, siamo più tipi da gelato e acqua frizzante.

Io e le ragazze sta sera ci troviamo un po’ prima del ritrovo di gruppo in piazza dato che ogni volta che usciamo ci piace darci una sistemata a vicenda, scambiandoci scarpe vestiti e chi ne ha più ne metta. Non sono una grande amante della moda trucchi e cose varie ma se certe cose le si fa con le persone più speciali del mondo è ovvio che diventino divertenti.

Ormai sono le 17.40 e dovrebbero essere qui a minuti…

Poco dopo ecco il campanello trillare segno che erano arrivate.

-Ma buona sera stèle- le accolgo aprendo la porta d’ingresso per farle entrare -sta sera la casa è tutta nostra, Ale e Polly sono fuori per cena e Simone lavora fino a tardi quindi questo significa…?-

-Radio Italia a palla e divertimento a mille!- esordisce Chiara con un sorriso a 32 denti.

Una volta accesa la radio e avviato il restauro dopo quasi due ore eravamo tutte pronte e impeccabili, niente di troppo elegante ma lo devo ammettere… siamo davvero più fighe del solito sta sera.

Iris indossava una gonna in finta pelle nera a vita altra con una canotta bianca sopra, Chiara un abitino senza spalline con uno scollo a cuore in in jeans e una gonna in tulle bianco panna, Gaia una maglia bianca abbastanza larga con uno scollo sulla schiena e dei leggins corti neri mentre io un paio di jeans skinny neri leggermente strappati e sopra una maglia larga con il classico slogan “sta sera faccio la brava”.

Raggiungemmo i ragazzi in piazza poco dopo.

-Ma quando il signore ha distribuito la bellezza sta sera voi eravate in prima fila?- esordì Nicolas seguito poi a ruota da tutti noi. In realtà tutti sanno, esclusa Gaia, che lui è stracotto di lei dalla notte dei tempi… fosse l’unico ragazzo della compagnia ad avere una cotta per qualcuna di noi! Come previsto Gaia arrosisce e l’unica cosa che fuoriesce dalle sue labbra è un flebile “grazie”

-Allora vogliamo andare?- dice Ruben estraendo le chiavi della macchina dalla tasca.

-Si dai, vieni tu in moto con me Lola?- mi chiede Andrea con il suo solito sorriso che è la ragione del mio. Ebbene sì, lui è il mio migliore amico, il migliore di sempre, quindi preparatevi: sentirete parlare di lui molto spesso xD

-Certo, casco?- rispondo e mi porge il casco.

Arriviamo alla conclusione che Iris e Matteo vanno in macchina da soli, io e Andrea in moto, Ruben Chiara Gaia e Nicolas in macchina insieme.

Partiamo e con qualche minuto in più del previsto siamo arrivati in centro città.

Passeggiamo un po’ per il viale principale costeggiato da graziose bancarelle d’artigianato e alimentari.

Dopo aver girato un po’ ci fermiamo in una gelateria davvero buona per prenderci il nostro mitico affogato al cioccolato, l’amore per quella sottospecie di “bibitone” è una delle tante cose che ci accomuna.

-Brindiamo con questo ben di Dio all’inizio dell’estate, la nostra estate!- Ruben alza il bicchiere e subito dopo lo facciamo anche noi tutti e all’uni-suono si sente un fragoroso tintinnio di bicchieri.

Proprio davanti al nostro tavolino all’aperto passa una comitiva di ragazzi molto rumorosa e dall’aria un po’ troppo presuntuosa, ma va bhè… siamo in città è normale!

Quello che non è normale però è che Federico *si si proprio lui* è tra di loro e sembra anche avermi notata ma fa finta di niente.

-Lola tutto apposto? Hai una faccia?- mi chiede allarmata Chiara.

Di scatto mi alzo dalla sedia e li raggiungo.

-Federico!- istintivamente di si gira verso di me

-Che vuoi?- mi si avvicina e il puzzo di fumo misto ad alcool non mi è indifferente infatti indietreggio sperando di migliorare la situazione ma è tutto vano. Ovviamente i suoi “amici” si avvicinano a me guardandomi non poi così bene.

-Come mai sei qua? Diego ti ha dato la libera uscita?- chiedo cercando di rimanere calma.

-Senti bimbetta non scassare ok?!- interviene uno di loro prendendomi per un braccio. Con la coda dell’occhio vedo i miei amici avvicinarsi.

-Tutto bene qua?- chiede Andrea con un tono tendente al minaccioso, diciamo che era un ragazzo con i muscoli al posto giusto e altro quanto basta da intimorire i soliti “gangsta”, purtroppo però anche gli amcic di Federico erano un po’ come Andrea.

-Se te la porti via respiriamo tutti meglio- risponde

-Mollale il braccio che le stai facendo male e te la tolgo dalla circolazione- prosegue testardo.

-No no aspetta- li interrompo io –voglio solo sapere se Diego è al corrente di quest’uscita, dopo vi lascerò in pace, promesso-

-No non lo sa e non ci pensare neanche di striscio di andare a dirglielo che è la volta che te la passi male per davvero- se ne esce Federico con un tono decisamente spaventoso ma che sono sicura non è il suo…

-Si ok tranquillo, però solo una cosa ti chiedo, io ti consiglio di farla ma puoi fare come ti pare sei grande vaccinato, avverti Diego che sei qua digli pure che sei con me i ragazzi così non lo farai preoccupare. Ti prego- certe volte mi meraviglio anch’ io della mia pazienza e della mia calma.

-Non ne ho voglia- e detto questo se ne va.

 Riprendo la serata con i miei amici, ma ormai è rovinata. Sono in pensiero per Diego ma anche per Federico. Soprattutto per Federico, io proprio non lo capisco, gli si schiva la galera e lui fa ancora quel cavolo che gli pare fregandosene degli aiuti che gli si porgono sotto il naso. Bha… ribadisco: io quel ragazzo non lo capisco…

sono stra di passaggio dato che è tardissimo e devo ancora finire di studiare.. le spiegazioni e tutto quanto ve le darò nel prossimo capitolo
baciii ♥

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Capitolo 7
*** ...sorrisi... ***


Capitolo 7

 

Per tutta notte il pensiero di Federico fuori allo sbaraglio con la compagnia non mi ha fatto chiudere occhio.

Anche sta mattina la sveglia suona, e quando mi guardo allo specchio il risultato è di gran lunga migliore di ciò che mi aspettavo.

Una volta fatto tutto ciò che dovevo fare, monto in sella alla mia vespa e vado in casa famiglia.

-Buon giorno- dico spalancando la porta di Casa Amore.

-Ciao Lola- mi salutano i ragazzi, tutti tranne Federico che risultava assente in cucina.

-Federico?- chiedo.

-Ieri sera  uscito senza avvisare ed è rientrato alle 3.00, puoi immaginare la preoccupazione di Diego- mi risponde Jay; decido di non dirgli niente riguardo la sera prima ne parlerò poi da sola con Diego.

Mi affretto a salire le scale e busso alla porta di camera sua già parzialmente aperta. Era sdraiato a letto ma non dormiva -ciao- non so perché ma mi uscì come un sussurro.

-Che vuoi?-

-Niente, sono passata a salutare-

-Sicura che sei passata solo per salutare?- si gira verso di me e si mette a sedere.

-Volevo sapere cos’hai fatto ieri notte ma so che non sono affari miei come mi sbatterai in faccia tra qualche secondo quindi non te lo chiedo, dato che la risposta la so già- detto questo esco dalla sua stanza per andare a sistemare le altre.

Federico si alzò dal letto e mi seguì, lo ignorai.

-Ho fumato, ho bevuto e pure scopato. Serata perfetta no?- mi risponde con arroganza, non rispondo. Vediamo dove arrivo con il mutismo, con sto ragazzo bisogna provarle tutte –il gatto ti ha mangiato la lingua piccoletta?-

No, no basta col mutismo. Mi giro di scatto -il mio nome è Lola chiamami un’altra volta così che vedi e poi ti avevo detto che potevi fare ciò che volevi. Ti ho dato fiducia, pensavo che facendo così ci riflettevi un secondo in più  e magri facevi quello che era più giusto e invece no-

-Chiudi quella cazzo di bocca…-

Non mi lascio intimorire e ribatto -zitta lo dici a qualcun'altra, e poi non vedi che ti stai dando dell’ignorante da solo? Appena qualcuno ti butta in faccia la realtà come reagisci eh? Dicendogli di stare zitto, bel modo di dimostrare la tua virilità no?! Ti stai facendo fare la morale da una di 16 anni- vediamo se con la provocazione otterrò qualcosa, forse è il metodo migliore. ‘Fanculo al mutismo!

-Tu non sai cos’ho passato chiaro? Tu sai a malapena come mi chiamo, tu non sai un cazzo della mia vita e hai solo da stare zitta- si avvicinò a me minacciosamente -non mi lascio sopraffare da una come te che sa solo giudicare la gente- le sue ultime parole mi ferirono altamente perché erano la pura verità, l’avevo giudicato.

-Scusa hai ragione, ti ho giudicato e non ti conosco. Non avrei dovuto farlo però fidati che quando ti dico che ne ho passate tante anch’io ti sto dicendo la pura e semplice verità. All’età di 8 anni ho perso entrambi i miei genitori e sono andata a vivere con i miei nonni. Dopo 3 anni che vivevo con loro è venuto a mancare quel grande uomo che era mio nonno e l’anno dopo mia nonna. Nello stesso anno mio cugino compì 18 anni e mi prese a vivere con lui e ci vivo tutt’ora. Diciamo che la mia vita non è mai stata una passeggiata, ho passato dei bruttissimi momenti e ci faccio tutt’ora i conti con il passato che ogni tanto torna a rompere l’anima. Nonostante tutto però non mi sono mai avvicinata a niente che riguardi l’alcol le droghe e il fumo, mi sono aggrappata alla musica e ho potuto far affidamento sui miei amici. Io un pezzo di me te l’ho raccontato, se vuoi puoi farlo anche tu- mi guardava sempre con gli stessi occhi, ma lo sguardo era cambiato; forse aveva capito che di me si sarebbe potuto fidare. 

-Senti non me ne faccio niente delle tue scuse e se sei venuta da me per farti compatire, sono felice di dirti che hai sbagliato persona-

-Non mi faccio compatire da nessuno, ho cercato di aprirmi con te perché forse raccontandoti un po’ di me tu mi racconterai un po’ di te però se non vuoi io non ti obbligo, ti dico solo che se hai bisogno di qualcuno con cui sfogarti, qualcuno su cui contare io ci sono. Se hai bisogno di me chiama- gli sorrido ed esco dalla stanza lasciandolo solo.

Appena volto l’angolo trovo Diego seduto sulle scale -Ciao Diego- mi siedo accanto a lui.

-Che belle parole-

-Ho fatto ciò che mi hai chiesto, le sto provando un po’ tutte e questa forse è la migliore-

-Grazie, sta notte è rientrato alle 3.00, non so nemmeno dove sia stato-

-Io lo so… l’ho visto- mi guarda come per incitarmi a continuare -sono uscita con i miei amici e l ho visto alla notte bianca in città con i suoi cosiddetti amici, so che avrei dovuto dirtelo però mi aveva detto di non dirti niente e non volevo perdere quella poca fiducia che forse lui ha nei miei confronti-

-Non ti devi scusare, anche se hai sbagliato, hai fatto la cosa giusta-

-L’ho chiesto io a Lola di non dirti niente- Federico sbuca così all’improvviso facendomi prendere un colpo.

-Diavolo Federico dai un segno quando arrivi non fare ‘sti agguati, mi hai fatto prendere un colpo- riesco a strappargli una risata seppur accennata –oh ma allora un sorriso ce l hai anche te-

-Si ce l’ho visto?- fa un sorriso di quelli comici, tirati provocando un sorriso di Diego.

-Senti io e te dobbiamo farci una chiacchierata più tardi, ok?- il gestore si rivolge a Federico.

-Ok- detto questo Diego lascia la casa per andare a fare delle commissioni e io ritorno a rimettere apposto le camere.

Sistemate le camere mi dedico un po’ ad Alan, è da molto che non ci facciamo un giro io e lui -Alan?- dopo poco lo vedo scendere le scale -andiamo a fare un giro? Ti va?- si avvicina, segno che ha accettato la mia proposta.

-Dove andate?- chiede Federico alzandosi dal divano dov’era seduto.

-A fare un giro e magari andiamo a mangiarci un gelato- inaspettatamente Alan va da Federico e lo trascina per una mano verso la porta di casa dov’ero io, prima guarda me poi guarda lui sorridendo: vuole che venga con noi. -vuoi venire con noi Federico?- ci riflette un attimo e annuisce, prendiamo con no anche

Camminiamo per un po’ in silenzio per un po’ fin quando non arriviamo nel prato che tanto ama Alan e anche Sam.

Sam comincia a correre come un matto in questo prato seguito poi da Alan, tutto questo non fa altro che strapparmi un sorriso così, come sempre, mi unisco anch’io a loro.

Giochiamo a rincorrerci e poi trovato un ramo cominciamo a far diventare matto Sam che si divertiva anche lui come un matto.

Stiamo lì per un paio d’ore, poi, notando l’orario siamo costretti a rimanere.

-Vedo che ti sei divertito anche tu- mi avvicino a quel ragazzo che stentavo a riconoscere con quella lucentezza negli occhi e quel sorriso sul volto.

-Voi… voi siete matti- aveva ancora il fiatone –io ho una certa età, non mi posso più permettere corse del genere- ridiamo tutti e anche Alan, anche se non parla capisce qualsiasi cosa gli venga detta.

Continuiamo a scherzare per tutta la strada del ritorno scoprendo un Federico diverso, solare e con la voglia di scherzare a mille.

Li accompagno fino alla porta, per me è ora di andare. Infilo il naso in casa e saluto velocemente tutti.

Sto per infilarmi il casco quando Federico esce frettoloso dalla porta  e mi corre incontro.

-Grazie per la bellissima mattinata scricciolo- mi sorride

-Figurati gli amici servono a questo no? E poi un consiglio, quando sorridi sembri qualcun altro, in positivo s’intende. Ergo, sorridi cazzo- mi lascio scappare una risata -poi io mi chiamo Lola, non scricciolo. Ciao Federico-

#Pov Federico#

-Chiamai Fede, preferisco- annuisce e se ne a salutandomi con un piccolo suono di clacson.

Parlava del mio sorriso ma evidentemente il suo non l’aveva mai visto: era stupendo. Non avevo mai visto una ragazza come lei. Sarà pure uno scricciolo ma la positività e la serenità che emana quel corpicino leggermente in carne è spettacolare.

Lola, Alan e il cane di cui non ricordo il nome, mi hanno fatto passare la mattinata più bella di sempre: è stato un po’ come i regali la mattina di Natale, unici e belli come pochi. 

ebbene sì, sono tornata con questa storia.

Ho deciso di riscriverla così dal nulla, non mi piaceva vederla lì incompleta e priva di senso, allora ho ripreso la stesura. 

Avev perso tutti i capitoli scritti quando, ahimè, mi hanno rubato il cellulare quindi non saranno mai come quelli sui quali avevo lavorato tantissimo.

Detto ciò ringrazio tantissimo:
 icesakura che ha brevemente commentanto questa ff
Fededitota (http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=645717) che ha recensito
icesakura, PATATINAFRITTA ( http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=86041)  e infine Wish_15 (http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=325140) che hanno inserito la mia storia tra le seguite.
grazie a tutti/e di cuore, vi voglio bene ♥
alla prossima!


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Capitolo 8
*** ...OH L'AMORE!... ***


Capitolo 8
 
Sto aspettando Federico e Alan che mi raggiungano al parco a metà strada tra la casa famiglia e casa mia, sto ascoltando un po’ di musica quando decido di andare un po’ sull’altalena. Oh dimenticavo, io amo e amerò sempre l’altalena!
Sto dondolando da un po’ ad occhi chiusi, sento il vento che mi scompiglia i capelli mentre la musica continua a superare il rumore dei miei pensieri e di tutto ciò che mi circonda.
L’altalena di ferma di colpo e malamente, mi volto di scatto aspettandomi Federico e Alan oppure qualche amico e invece no, era un viso familiare ma sinceramente non mi veniva in mente dove l’avevo visto.
-Tu sei Lola vero?- il suo sorriso poteva essere di tutto tranne che simpatico e rassicurante.
-Sì, sono io- rispondo alzandomi.
-Bene- ghigna
-Posso esserti d’aiuto?- appena pronuncio queste parole, mi riaffiora nella mente la scena di quella sera alla notte bianca: ecco dove l’avevo visto! Era un amico di Federico, precisamente il tipo che mi ha preso per il braccio. Ok Lola, calma e sangue freddo. Magari vuole scusarsi… o magari no.
-Devi essermi d’aiuto, tu devi lasciare in pace Federico, non ti puoi permettere di piombare nella sua vita in questo modo e strapparcelo via. Tu sei solo una prima donna mancata, ti atteggi tanto ma non sei proprio niente- prendendomi alla sprovvista mi spintona a terra facendomi sbattere violentemente la testa sul palo dell’altalena, tento di rialzarmi ma i miei tentativi sono vani dato che la vista comincia ad annebbiarsi.
-Che cazzo le hai fatto…- queste sono le uniche parole che riesco a distinguere prima di perdere completamente la vista
 
Pov Federico
 
Saliamo in macchina con Diego che si è offerto di accompagnare me e Alan al parco in cui avevamo appuntamento con Lola per un gelato.
Chiedo a Diego di lasciarci un po’ prima del parco così da poterci sgranchire un po’ le gambe, lo raggiungiamo dopo pochi minuti di camminata e Alan comincia ad agitarsi.
-Oi Alan, tranquilla Lola è là- mi volto nella direzione in cui si sarebbe dovuta trovare Lola… lei c’è, il problema è che non è sola, ecco perché Alan di è agitato in quel modo. C’è Marco con lei, devo 500 euro da una vita a quel ragazzo.
Attraverso la strada di corsa stando attento ad Alan e appena mettiamo piede sul marciapiede Marco la scaraventa facilmente a terra.
-Ma che cazzo le hai fatto coglione?!- mi avvicino minaccioso al mio “amico”
-Te l’ho detto no? Se non mi davi i soldi mi prendevo qualcosa io e quel qualcosa è proprio la tua puttanella che si atteggia da  prima donna e tu come un cretino le vai dietro- non faccio caso alla lingua tagliente di quel ragazzo e mi concentro su Lola, il tempo si accovacciarmi accanto a lei e prendere il cellulare per chiamare aiuto che Marco scavalca facilmente la sbarra che separa la strada dal parco e corre via. Non me ne frega un cazzo di lui, soprattutto quando c’è la ragazza più buona del mondo a terra priva di sensi.
Chiamo Diego che in pochissimi istanti arriva da noi, Alan sembra essersi calmato dopo che è arrivato lui.
-Cos’è successo?- mi chiede il volontario della croce rossa.
-Io sono arrivato qua e c’era questo mio “amico” che ci stava animatamente parlando e l’ha spintonata a terra, questo è tutto quello che ho visto-
-Ok grazie giovanotto, adesso tranquillo che la tua amica sta bene- m sorride tentando di rassicurarmi ma fin quando quei due bellissimi occhi non mi brilleranno davanti  non potrò essere definitivamente tranquillo.
 
#in Casa Amore#
 
-Federico, possiamo parlare?- dice Diego entrando nella mia stanza
-Vuoi farmi la predica?-
-No tranquillo, voglio solo parlare. Ti va di raccontarmi di questo tuo amico?-
Se c’è una cosa che ho imparato in queste settimane è che della gente che circola in questa casa ci si può fidare e ormai non mi faccio più problemi.
-Si chiama marco e ha circa la mia età, un giorno ho scommesso 500€ con lui, per motivi idioti e convinto di vincere, persi. Gli promisi che glieli avrei dati al più presto questi soldi ma ormai sono passati tre mesi; questi soldi non li ho mai avuti perché li ho sempre spesi in qualsiasi cosa che mi passasse sottomano. Quando ero appena arrivato qui mi chiamò dicendomi che se non glieli avessi dati lui si sarebbe preso qualcosa di mio, la cosa che vuole ora è Lola- ho messo nei casini l’unica persona che mi sta volendo bene come nessuno mai prima d’ora. Sono un perfetto cretino, ecco cosa sono.
-Senti i soldi li recuperiamo e tranquillo non è colpa tua, dai adesso rilassati va- se ne va dandomi una pacca sulla spalla.
 
#a casa di Lola#
 
Pov Lola
 
Sono tornata da poche ore a casa, non era nulla di grave e mi hanno subito rilasciata; dovrò solo riposarmi un po’.
I miei amici sono già qui da un po’ e mi stanno facendo divertire come una matta, ci sono tutti e oggi i nostri Nicolas e Gaia sono particolarmente presi bene: non fanno che flirtare tra loro con battutine e scherzetti tipici da persone perse l’una dell’altro.
-Ma com’è che oggi il nostro Nicolas e la nostra Gaia non fanno altro che guardarsi con quello sguardo lì molto mhmhmh…?- interviene Matteo nel bel mezzo del discorso, Gaia prende un colorito particolarmente acceso e Nicolas comincia a farfugliare parole senza senso e disconnesse; tipico di quando è in imbarazzo -ma guardateli te, che teneroni! Si imbarazzano i nostri novelli fidanzati-
-Non stiamo insieme Matteo… o bhe… più o meno- risponde Nicolas abbassando lo sguardo, appena lo rialza incontra quello di Gaia e le prende teneramente la mano…
OH L’AMORE
 
EIOHHH
anche se un po' di tempo dopo dall'ultimo aggiornamento sono tornata con un nuovo capitolo.. sì, non è poi questo gran che (ed è anche un po' cortino) ma secondo me è ricco di eventi/novità come i nostri Gaia e Nicolas che sono in trattative, l' "aggressione" di Lola e il mea culpa di Federico...
detto ciò mi disintegro, ditemi cosa ne pensate, mi raccomando!
buona serata ♥

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Capitolo 9
*** ...con lei mi sento a casa... ***


Capitolo 9

Pov Nicolas
Quella ragazza è la cosa più bella che mi sia capitata da quando sono venuto al mondo.
Mi basta il suo sorriso per sorridere, la sua risata per me è la musica più bella in assoluto, vivrei ascoltando la sua voce.
Non ho mai provato niente di simile per nessuna, e di ragazze ne ho avute eh; lei però ha qualcosa di speciale, sembrerà la solita frase ma è diversa dalle altre. Lei è pura, innocente, bella, è la tipica ragazza perfetta e quella sera alla notte bianca era una bomba, in tutti i sensi.
Ormai è il mio pensiero fisso da mesi e non riesco a schiodarmela dalla testa, amo persino il suo modo di arrossire quando la guardo.
I ragazzi hanno ragione: Gaia mi ha letteralmente fuso il cervello; da quando ho cominciato a guardarla con occhi diversi, ogni mattina mi sveglio con la speranza di trovarla lì accanto a me che dorme beatamente stretta al mio petto con addosso quel pigiama che ha da anni, il suo preferito.
È di pail grigio, con i pois rosa e un orsacchiotto sul fianco: anche con quello addosso riesce a farmi andare i fibrillazione gli ormoni.
Sono sicuro che prima o poi succederà, sentirò il suo respiro sul collo mentre dormiamo uno tra le braccia dell’altro e il suo cuore battere allo stesso ritmo del mio… sì, sono sicuro: succederà!
Ok, le chiederò di uscire, oh sì che lo farò! Anzi lo faccio ora, la chiamo
G: Pronto?
N: Ciao Gaia, tutto bene?
G: Sì certo, sono un po’ preoccupata per Lola ma sto davvero bene. A cosa devo questa telefonata?
N: Bhe.. è un po’ che te lo volevo chiedere ma sinceramente detto come deve essere detto, non ho mai avuto le palle…
G: Oh dai Nico, che sarà mai?
N: Vorresti uscire con me? Cioè… solo noi due, come un vero appuntamento?
La sento sorridere dall’altra parte del telefono
G: Oh wow, questa non me l’aspettavo sinceramente… comunque sì, voglio uscire con te.
N: Fantastico, non sai quanto mi rendi felice, ti passo a prendere alle 19.00 domani?
G: Certo, ti aspetto
N: A domani allora, ciao bellissima
G: Ciao Nico
Oh santo il signore… mi si smollano già le gambe al solo pensiero di averla solo per me anche solo per una pizza. Sono partito, partito per la tangente!

#dopo qualche giorno#

Pov Lola
Sta sera ho presentato Federico ai miei amici e non sembrava poi così divertito.
La nostra serata tipica è affogato al cioccolato in gelateria e passeggiata mentre la sua è un super alcolico e una discoteca, viviamo in due mondi opposti e questo non ha fatto altro che farlo sentire escluso per tutta la serata.
Stiamo camminando solamente io e lui verso casa mia, siamo in silenzio da quando abbiamo salutato gli amici. Gaia e Nicolas se ne sono andati mano nella mano, quella ragazza mi deve aggiornare…
-Senti Federico… ti devo delle scuse perché sta sera ti avevo promesso una serata divertente ma ho notato che per te non lo è stata, abbiamo due stili di vita completamente differenti e con ciò intendo dire che il tuo modo di divertirti è del tutto differente dal mio… scusa-
-L’ho notato anch’io- è tornato freddo, distaccato come ai primi giorni.
-Suppongo che ti manchi la tua vita, i tuoi amici…-
Mi interrompe -Mi manca la mia vita sì, ma non i miei amici, i tuoi sì che sono veri. Vi divertite solo guardandovi in faccia e cazzo è così che funziona tra amici-
-Oh bhe… grazie?-
-Piove, sbrighiamoci- alcune enormi gocce cominciano a scendere dal cielo e non posso fare a meno di notare degli enormi nuvoloni neri materializzatosi lì chissà quando.
Camminiamo a passo svelto fin quando non arriviamo a casa mia bagnati fradici, ad aspettarci a casa ci sono tutti i miei coinquilini ai quali presento Federico.
Ci fermiamo a chiacchierare un po’ e Federico sembra più a suo agio rispetto a qualche ora fa. La pioggia non cessa e Federico accetta la proposta di fermarsi per la notte.
-Federico, scusa se te lo dico e non pensare che mi sia fatta strane idee su di te però, dormirai in un’altra stanza proprio attaccata a quella di Fiore-
-Si ok, non c’è problema- le sorride.
Una volta salutato tutti, mi preparo e mi metto a letto consapevole che quella notte sarà come una delle tante: piena di incubi, niente mi può aiutare e niente mi calma. Neppure un abbraccio di Ale, o una qualsiasi altra persona a me cara. I miei incubi, o meglio il mio incubo, è sempre quello: rivivo l’incidente che mi ha strappato i miei genitori.

Pov Federico
Anche trovandola aperta, busso alla porta di Lola –posso?-
-Si certo, entra- è seduta sul letto con un orsacchiotto un po’ malandato di peluches tra le mani; mi siedo accanto a  lei.
-Anche se non è stata delle migliori, grazie mille per la serata e dì ai tuoi amici di non preoccuparsi, magari riuscirò ad adattarmi-
-Scusa ancora, comunque sarà fatto- mi sorride stringendo ancora di più quell’orsetto.
-Un po’ malandato quell’orsetto eh- con mio grande stupore, me lo lascia prendere e la prima cosa che noto è il suo nome cucito sul retro del peluches.
-È un vecchio regalo dei miei e il nome me l’ha cucito mia nonna, so che sembra brutto da dire però è l’unica cosa che mi rimane di loro- i suoi occhi sonno sull’orlo di versare lacrime.
-Scusa non volevo, dai adesso dormi che è tardi. Buona notte piccoletta- le ridò l’orso e aspetto che si sistemi a letto per andarmene.
-Buona notte gigante-  
In effetti un po’ un gigante lo sono, sono 1.96 e lei sarà si e no 1.70.
Sto dormendo tranquillo quando, non so né perché né per come, mi sveglio e decido di alzarmi per andare a prendere un bicchiere d’acqua ma passando davanti alla porta di Lola sento dei singhiozzi soffocati.
Mi avvicino e mi inginocchio a lato del letto e mi stupisco nel vedere che sta dormendo: piange nel sonno. E adesso che cazzo faccio? Ok Federico calma.
-Lola?- le accarezzo i capelli –Lola tranquilla-
Quasi impaurita, apre i suoi meravigliosi occhi e con una mano si asciuga le lacrime –Io, io non…-  scoppia di nuovo a piangere.
-No no ehi, non piangere- prendo il suo viso tra le mani e con i pollici le asciugo le lacrime -ti va di dirmi come mai stai piangendo?-
-Io non volevo ucciderli- dice tra i singhiozzi -è colpa mia… io volevo bene alla mia mamma e anche al mio papà- le lacrime invadono il suo volto –io… io… è tutta colpa mia-
-Ma cosa dici? Tu sei tutta matta piccoletta, non potrebbe mai essere colpa tua. Qualsiasi cosa si successa sono certo che non è colpa tua- la stringo forte a me cercando di darle un po’ di sostegno e lei si affonda nel mio abbraccio.
Dalla porta della camera spunta Ale che capendo cosa stava succedendo si avvicina e si siede accanto a lei –è successo di nuovo?- Lola annuisce.
-Mi dispiace tesoro, non sai cosa dare per poter farti smettere con questi stupidi incubi- le accarezza la schiena. –Federico ti posso parlare un attimo?-
-Certo, arrivo-
Usciamo dalla stanza –non so se ti ha detto qualcosa ma questi incubi riguardano i suoi genitori, so solo che ti ha raccontato della loro morte. Questi incubi la convincono che sia colpa sua, lo psicologo dice che è una forma di autolesionismo psicologico-
-Mi dispiace… non se lo merita- mi passo una mano tra i capelli.
-Questo è il motivo per il quale non ti abbiamo lasciato dormire nella sua stanza, non vuole che lo sappiano in molti. Lo sappiamo solo io, i ragazzi in casa, Diego e il suo storico gruppo di amici-
-Perché non vuole che si sappia?-
-Non vuole che la gente la tratti con compassione e non ha tutti i torti. Adesso lo sai, non chiederle niente se lo vorrà ti racconterà qualcosa. Ora torna da lei che ti sta aspettando e se ti chiede di restare, fai pure- mi strizza l’occhio, mi augura la buona notte e se ne va.
Torno in camera di Lola e le do un piccolo bacio in fronte –vuoi che rimanga?- annuisce e mi fa spazio.
-Grazie gigante- la avvicino e la stringo tra le mie braccia –mi piacciono i tuoi tatuaggi-
Eh, in effetti ho le braccia e il collo pieni, alcuni li ho anche sul petto; sono come la mia maglietta preferita. Senza che me ne accorga comincia a tracciarne i contorni (ormai indistinguibili) con le dita, è come stregata da quei disegni. Mentre compie questi movimenti, quasi involontariamente, appoggio il mento sulla sua spalla e sento che ha un buon profumo, mi ricorda tanto casa mia. Sì, con lei mi sento a casa.
Passiamo la notte così, abbracciati, sentire il suo respiro sul mio collo mi manda in estasi… altro che coca ogni sera!


heila!
salve popolo di temerari, capitolo a parer mio un po' più lunghetto del solito e ricco di *uaaaaau* soprattutto nell'ultima parte.
Vi ho fatto aspettare un po' ma spero ne valga la pena.
Ci si legge al prossimo capitolo...
Buona serata ♥

 

 

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Capitolo 10
*** …io senza di te non ce la faccio… ***


Un particolare grazie va alla mia supporter di fiducia, ovvero la mia Gaia (sì, quella Gaia della storia... come avrei potuto non metterla eh?!)

solo lei sa quanto è stato un parto sto capitolo. 

                                                                            Ci si vede sotto ☺

Capitolo 10

Pov Lola

Mi svegliai al suono della mia mitica sveglia biologica nella mia testa. Erano le 6.00.

Mi voltai e un buonissimo profumo invase le mie narici, al mio fianco c’era Federico che dormiva tranquillo; collegai tutti gli avvenimenti della sera prima incolpandomi ancora come una scema per il mio comportamento.

Mi sciolgo delicatamente dal suo abbraccio, cercando di non svegliarlo ma il tentativo fallì: aprì piano gli occhi mettendo a fuoco la situazione.

-Ma che ore sono?- mi chiede con voce roca estremamente affascinante.

-Buon giorno anche a te Federico- gli sorrido –sono le 6.00, dormi che è prestissimo-

-Tu sei tutta matta, sono le sei e già sei sveglia? Dai che dormiamo ancora un po’- mi afferra piano e mi costringe a sdraiarmi cerco di ribattere ma… -shht, dormi-

-Federico, sono seria, devo alzarmi ho un mucchio di cose da fare lì fuori- indico la finestra.

-Tipo?-

-Andare a dar da mangiare agli animali? Pulire le stalle? Dare una sistemata all’orto?-

-Non puoi farlo dopo?- chiede con voce ancora assonnata.

-Purtroppo no, dopo mi devo vedere con gli amici in paese e se non ti dispiace ora mi alzo- mi lascia andare finalmente e si alza pure lui –dove vai?-

-Mi sto alzando forse? Voglio venire anch’io lì fuori- dice marcando le ultime due parole facendomi il verso e indicando la finestra come avevo fatto io.

-Ok ok, muoviti allora che non abbiamo tempo da perdere-

-Me la posso fumare una sigaretta?- dice freddo

-Fai un po’ come ti pare- quella domanda mi ha ferito, pensavo che la volesse piantare con tutte queste cose. Evidentemente mi sbagliavo, so che è solo una sigaretta e non dovrei preoccuparmene ma non ce la faccio.

Prende il pacchetto dalla tasca e se ne accende una portandosela alla bocca. Una cosa di cui non si accorge però è che dalla tasca è caduta una bustina, dentro ci sono 3 pasticche. Una cosa è certa: quelle non sono né moment né tic-tac…

Continua a non accorgersene e il mio sguardo si sta quasi appannando ma trattengo tutto dentro, quelle lacrime si trasformano in incredulità, sconforto…

Si accorge del mio sguardo su di lui -che coglioni Lola, non mi sto facendo una canna è solo una cazzo di sigaretta- si arrabbiato fantastico.

-Tu… tu non capisci-

-Non mi spieghi come farò a capire!-

-Io ho fatto una promessa, io le promesse le mantengo. Io ci credevo a te, dicevi che ci avresti provato e che ci stavi riuscendo; hai detto a Diego che stavi meglio e che di quelle cose- dico indicando il pavimento- non ne facevi più uso, invece erano tutte cazzate…-

-Porca troia… Lola senti, i-io..-

Lo interrompo –io mi fidavo di te- le lacrime cominciano a scendere, scoppio in un pianto quasi liberatorio.

-Fidati di nuovo di me, io senza queste non ce la faccio, vado in crisi, non respiro più e…-

-Alle conseguenze dovevi pensarci prima cretino!-

-Lola…- mi implora

-Vai via di qui- sono arrabbiatissima e delusa da lui

-Ti prego..- mi si avvicina ma faccio un passo indietro per allontanarlo –non mi fare questo-

-Perché tu cosa mi stai facendo Federico? Eh spiegami su…- la mia calma è andata a farsi fottere, tenta ancora di riavvicinarsi ma lo spingo via –Vattene da casa mia, non me lo far ripetere-

In silenzio e senza far rumore Federico se ne va…

 

#una settimana e mezzo dopo#

 

Non vedevo Federico da quella famosa mattina di quasi due settimane fa, inutile dire che non ci ho pensato per niente in questi giorni perché mentirei. Ci ho pensato troppo a quel deficiente e, neanche a farlo apposta, quando telefonai a Diego per raccontargli tutto, in casa famiglia c’era l’ispettore per i controlli: ascoltò tutto e tolse la custodia di Federico a Diego.
Federico si trovava in un riformatorio in città, conoscevo quel posto era a 10 minuti dalla mia scuola e non se ne parlava gran bene.
Oggi mi aspetta una giornata molto tranquilla in compagnia di due dei miei più cari amici, Andrea e Gaia.
Voglio un mondo di bene anche al resto della compagnia, perche diciamocelo (o forse ve l’avevo già detto?) loro sono la mia famiglia, mi hanno aiutato a superare tutto e se sono qui e sono diventata la Lola di adesso è solamente grazie a loro.
Andrea è il mio migliore amico, con lui mi faccio delle grandi risate e tra le sue muscolose braccia trovo sempre protezione. Mi considera come la sua sorellina, mi protegge da qualsiasi cosa ed è sempre pronto a consolarmi. Come dico io, ha gli occhi color nutella sbiadita e un corpo asciutto ma muscoloso, è più alto di me di circa 10-15cm. Come tutti qui, è un bravo ragazzo, alla buona e non il classico figlio di papà dei tempi odierni; fa il boscaiolo nell' impresa di famiglia.
Bhè, di Gaia che dire… ci hanno separato alla nascita ma abbiamo rimediato sposandoci, gu così che la mia Gaia diventò mia moglie. Con lei mi capisco al volo, è una spalla per me mi dà una mano in tutto e non so come farei senza di lei. È una delle poche che riesce a sopportare tutte le mie paranoie e sogni ad occhi aperti sui miei idoli, sa accettarmi completamente nonostante le mie stranezze e le mie strane fantasie. Lei è tutto per me, con lei gli abbracci sono all’ordine del secondo. Certe volte mi viene da chiedermi come sarei adesso senza lei al mio fianco, non ci voglio nemmeno pensare, pensa che... blah?
È una ragazza solare, dal corpo esile e slanciato tanto quanto me. Hai i capelli di un colore strano, credo sia un biondo cenere ma il biondo cenere dei capelli di Andrea è diverso dal suo quindi bho… so solo che a me quel colore piace. Ha due occhi molto belli, contornati da un paio di occhiali: insieme abbiamo otto occhi. Perché sì, anch’io porto gli occhiali, sono verdi e leggermente enormi, diciamo che sono stravaganti come colore. Per non parlare del suo profumo, oh madonna è qualcosa di paradisiaco! Avete presenti quegli shampoo all’albicocca per bambini che non bruciano gli occhi? Ecco lei profuma di albicocca, quell’albicocca; tralasciando il fatto che da piccola era il mio shampoo preferito.

 

***

 

Sono sull’amaca in giardino con Gaia e Andrea e ci stiamo divertendo a guardare delle vecchie fotografie.

-Nooo Gaia ti ricordi qua? Eravamo giù in oratorio…- la foto raffigurava me e Gaia all’età di 7 anni a carnevale, io ero vestita da coniglio e lei da cagnolino.

-Ohh certo certo, mamma mia che giornata mi ricordo che con quel coso addosso morivo dal caldo- scoppiammo tutte e due in una fragorosa risata.

Andrea, seduto al centro ci avvolse le spalle con le sue braccia e ci tirò a sé –come sono cresciute le mie donne- provocando una nuova risata –No ma vogliamo parlare di questa?!- indicò un’altra fotografia di pochi anni fa, ci ritraeva tutti all’entrata di Gardaland avevamo delle facce buffissime e Nicolas teneva Gaia scherzosamente per il collo come se volesse strozzarla. L’amore tra quei due era nato già da un po’.

-Che giornata, ci siamo divertiti un casino per non parlare dei ragazzi che vi inseguivano, li avevate stregati- interviene di nuovo Andrea –e noi che facevamo di tutto per tenerveli lontano-

-Ma non è vero! Lo dite voi che seguivano noi, ma per me erano solo coincidenze-

-Concordo con la Gaia!- dico ridendo

-Ovvio ovvio ragazze-

Seppur flebile il suono del campanello arriva alle nostre orecchie e scusandomi con i presenti mi alzo e vado ad aprire.
La visione che mi si presenta davanti è allucinante, mi irrigidii all’istante, il mio cuore perse un battito e i miei occhi si spalancarono sorpresi; non proferii parola.
Federico era sulla soglia della porta con gli occhi arrossati, qualche livido e il labbro spaccato; come se non bastasse emanava un puzzo di fumo misto ad alcol. Questo si è fumato gli ultimi neuroni che gli erano rimasti cazzo.

-Io…io senza di te non ce la faccio…- mi sussurrò biascicando all’orecchio.

HEILA!

buona sera lettori temari che siete arrivati fin qui, perdonatemi per l'assurdo ritardo ma non è un buon periodo e quindi la tempistica è questa.
mi fa molto piacere che ben sette persone seguano la mia storia, credo di averlo detto già un milione di volte ma lo ridico: 
NON C'E' NIENTE DI MEGLIO DI QUALCUNO CHE APPREZZA QUELLO CHE FAI.
Queste meravigliose persone sono: 

Benni [Contatta]
 icesakura
[Contatta]
 Molecola
[Contatta]
PATATINAFRITTA
[Contatta]
roncatella
[Contatta]
Shaoran 94
[Contatta]
Smile_face
[Contatta]

al posto del solito saluto da oggi in poi vi lascerò con la citazione del  capitolo (che non centra niente con la storia ma come idea mi piace quindi la farò)
"Un cavaliere senza re, combatte la sua guerra ma obbedisce
solo a se e finchè saro' un cavaliere senza re preparati a tremare quando tocca a me"
                                                                                                                                                                       -Articolo 31 ft. Grido, Cavaliere Senza Re

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Capitolo 11
*** ...sai cosa rende felice me?... ***


Anche Chiara è una mia amica quindi questo capitolo diciamo che ho vluto regalarlo a lei e al suo principe. 

Ciau bellissima Chiara ♥

Quanto a noi, cari lettori, ci si legge sotto ☺

Capitolo 11
 

Federico era sulla soglia della porta con gli occhi arrossati, qualche livido e il labbro spaccato; come se non bastasse puzzava pure di fumo e alcol

-Io…io senza di te non ce la faccio…- mi sussurrò biascicando all’orecchio.

-M-ma che diamine hai fatto al viso? Vieni entra, dio mio Fede…- la preoccupazione sale a mille, era in uno stato pietoso.

-Lola chi è arriv…?- i miei amici spuntano dalla porta finestra e vedono Fede in quelle condizioni.

-Credo, o almeno spero, che sia tutto apposto, Gaia chiama Diego e avverti che è qui per favore e Andrea mi puoi dare una mano che lo portiamo su in camera mia?-

Annuirono entrambi, gli amici come loro li avevo solo io. Non ho mai avuto abbastanza parole per ringraziarli.
Portiamo Federico in camera mia e una volta fatto sdraiare sul mio letto, Andrea scende per vedere se Gaia ha bisogno di qualcosa mentre io vado in bagno per prendere il necessario per medicarlo.

Preso l’occorrente mi catapulto fuori ma, una volta arrivata sulla porta, sbatto contro il torace di Federico che non esita a stringermi debolmente a sé e appoggiare il mento sulla mia testa -possiamo rimanere così per un po’?-

Rimango spiazzata da quella proposta e figuriamoci che dovevo smaltire ancora quella di prima e non sapendo né cosa fare né cosa rispondergli, rimasi ferma e in silenzio.

 

Pov Chiara

Alcune sere d’estate, quando mi andava, davo una mano nel bar della mia famiglia. La gente che lo frequentava era molto simpatica e mi divertivo a stare lì. Quella sera era venuto a farmi compagnia, come al suo solito, Ruben: l'amico maschio a cui volevo più bene in tutta la compagnia.
È abbastanza alto ma l’altezza che non ha la recupera con la simpatia, è un ragazzo semplice, mi fa sentire me stessa, mi capisce e non mi critica mai: con me è sempre sincero e lo apprezzo davvero tanto.
È perennemente abbronzato con gli occhi color nocciola caldo, il suo viso è sempre raggiante; quando sorride il sole muore d’invidia, poi ha un profumo che  mamma mia è dolcissimo.

-A che ora stacchi sta sera?- mi chiese appoggiando il bicchiere del suo amato estathe alla pesca sul bancone.

-Tra mezz’ora più o meno perché sta sera esco- gli dissi facendogli l’occhiolino provocando la sua risata.

-Quindi alle 21.30 stacchi giusto?-

-Così pare- gli sorrido.

-Esci con le ragazze?-

-No no, esco con un mio compagno di classe-

 

Pov Ruben

 -Esci con le ragazze?- domanda palese, era ovvio che usciva con le ragazze.

-No no, mi vedo con un mio compagno di classe- ok forse non era poi così palese.

Chi è questo bamboccio che si permette di uscire con la mia Chiara, la mia piccola e dolce Chiara.
Stravedo per quella ragazza da un po' di mesi, non faccio altre che pensare a lei. Il suo sorriso e i suoi meravigliosi occhi hanno steso molti: me compreso. 
È alta quanto me con dei capelli lunghi, neri e mossi; magra con un fisico perfetto. 
I suoi avevano fatto un gran capolavoro quella notte.

-E chi sarebbe il fortunato?- chiedo stringendo i pugni.

-Marco, lo conosci forse… era venuto alla festa in paese l’estate scorsa- oh si adesso mi ricordo quello svampito, si era ubriacato con due birre e quando dico due è perché erano veramente due!

-Si si lo conosco- e sottovoce aggiunsi –purtroppo…- a quanto pare non era troppo sottovoce perché lo notò.

-Qualcosa non va?- chiede avvicinandosi, spero di non aver assunto uno strano colorito.

-Cazzo sì che c’è qualcosa che non va, vorrei tanto che uscissi con me ma a quanto pare sono così scemo che tutte le ragazze per cui do di matto mi vedano solo come il classico amico del cuore…- ecco, si, ok mi ero rovinato l’esistenza. Il mio amato estathe alla pesca mi ha fatto dar fuori, fortuna che non avevo bevuto alcolici.

Abbassai la testa e poco dopo la rialzai incontrando il suo sguardo.

-Lo… lo pensi davvero?-

-Certo, altrimenti non te l’avrei detto- le sorrido.

-Allora facciamo così, disdico con Marco e magari usciamo io e te?-

No no no no no no, datemi un cazzotto prima che sia troppo tardi, l’ha detto davvero? Cioè lei, Chiara, mi ha detto che vuole uscire con me? Ok. L’apocalisse è vicina.

-E se poi il tipo ci rimane male?- sinceramente non me ne fregava niente di quel pirla, volevo solo stare con lei e morire sniffando quel buonissimo profumo che portava ultimamente.

-Ma no, era solo per fare quattro chiacchere, niente di particolare importanza… tanto lo rivedrò settimana prossima alla cena di classe-

-Ah ok, meglio-

Chiamò il suo amico, staccò al bar e uscimmo per fare una passeggiata al fiume.
Camminammo per un oretta parlando, ridendo e scherzando fin che non ci sedemmo a riva.

-Sono felice qua con te- la sua voce delicata irrompe nel silenzio che si era creato. Le cinsi il bacino col mio braccio destro e la avvicinai a me guardandola negli occhi.

-Sai cosa rende felice me?- scosse la testa e io annegai nei suoi occhi –questo posto, tu e il tuo sorriso- mi avvicinai lentamente e prima di combinare qualche cretinata chiesi il permesso, acconsentì e azzerai le distanze.

Fu il bacio più bello della mia vita, questa volta me lo sentivo era qualcosa di vero e unico.
Ci staccammo dopo un tempo che mi parve immenso.

-Ti piaccio davvero?- mi chiese puntando lo sguardo nell’acqua.

Le presi il volto tra le mani costringendola a guardarmi –sì e pure molto-

Seppur fosse abbastanza buio giuro di averla vista arrossire –e se ci provammo? A sta insieme intendo…-

Mi grattai la nuca guardandola con una faccia effettivamente buffa da quanto imbarazzo provavo perché scoppiò a ridere.

-Proviamoci- le ho permesso solo di dire questo perché la strinsi subito tra le mie braccia beandomi di quel profumo.

Ero felice, davvero davvero davvero felice.

 
WHACCCIUA' ECCOMI QUA
si si era penoso come saluto ma sono troppo euforica, due coapitoli di seguito ohohohohoh fiera di me al mille per sei mila.
Lo so che è un po' cortino ma mi sembra già carico di cose e non vorrei appesantirlo troppo.
Allora regaz... nuova coppia! Che ne pensate vi piace? Fatemelo sapere con qualche recensione se vi va.
Volevo ringraziare le due nuove persone che hanno messo la storia nelle preferite, ricordate e seguite♥
Preferite:
Carlina43 [Contatta]
sara_212 [Contatta]
Ricordate:
mrlifarru [Contatta]
Seguite:
 Benni http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=617366
icesakura http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=520012
Molecola http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?action=contact&uid=131759
PATATINAFRITTA http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=86041
Risa_Nihal_Sofia_Fede http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=665424
roncatella http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=177121
Shaoran 94 http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=97050
Smile_face http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=325140
Thiure http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=170769

Volevo ringraziarvi anche per le quaranta e più visite in neanche un giorno... lettori silenziosi siete fantastici ♥

vi lascio la citazione che sta volta è inerente al capitolo:


 "
È
la mia complice, parliamo in codice da un tot di cose gli altri abbiamo escluso è semplice, e sai che c'e' ? Che mi da conforto e' l'aver trovato del pulito in questo mondo sporco..."
                            -Articolo 31, Gigugin




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Capitolo 12
*** ...sorrisi e oceani blu... ***


Questo capitolo lo dedico alla principessa Iris, che conosco da davvero davvero poco ma credetemi, è uno spasso!

A dopo lettori temerari☺

Capitolo 12

 

Pov Lola

 

-Possiamo rimanere così per un po’?- e con ciò credo che mi abbia sciolto il cuore, sarà ubriaco fatto e tutto quanto ma sono stata cresciuta con l’abitudine di guardare oltre all’apparenza, e oltre quel muro fatto di droghe e alcol io vedo un ragazzo come tanti, ha solo bisogno di vivere un po’ meglio.

Dopo pochi minuti che mi sembrarono anni riuscii finalmente a rispondergli –anche per sempre ma prima lascia che ti dia una sistemata-
Mi sciolgo dalla sua presa, lo porto in camera mia facendolo sedere sul letto e comincio a pulirgli delicatamente il sangue dal viso per poi disinfettare le ferite.
Essendosi fatto molto tardi, i ragazzi mi salutarono dandomi appuntamento la sera dopo al bar della famiglia di Chiara e rientrarono Ale e Polly dal lavoro.

-Posso rimanere solo con lui per favore? Dopo ne ho anche per te- mi chiede Ale con un tono parecchio alterato. Lo so, ne ho combinata una delle mie e l’ho fatto arrabbiare; non avrei dovuto farlo ma non avevo altra scelta.

  Pov Alessio

 Lola avrà anche un cuore enorme ma ha una talento nell’immischiarsi in faccende più grosse di lei, ho chiuso un occhio quando è finita in ospedale per quel deficiente ma adesso no.
Sono in camera con Federico, la voglia di attaccarlo al muro e pestarlo è a fior di pelle ma mi trattengo, Lola non lo vorrebbe.

-Allora Federico, parliamoci chiaro un secondo. Lola ha solo sedici anni, ne ha viste tante… forse troppe e non vorrei che tu ti aggiungessi alla lista. So che hai intenzione di starle vicino perché ho visto quella sera come la guardavi e cazzo non sono scemo! Lei ti piace, anche tanto, ed è questo il punto. Vicino alla mia piccolina voglio un ragazzo che la protegga e non il contrario, ti ha parato il culo un migliaio di volte e tu neanche mezza-

Non mi lascia finire il discorso che interviene –lo so che sono un coglione, non c’è bisogno di ribadirlo-

-Non ho detto che sei un coglione, ti sto solo dicendo di fare l’uomo di prenderti le tue responsabilità- teoricamente l’ho detto ma non voglio sottolinearlo.

-Io ho conosciuto tua cugina e adesso pretendono di portarmi via da lei capisci? Appena mi trovo bene con qualcuno mi portano via. Io voglio starle vicino come quella notte ma non me lo vogliono permettere cosa cazzo devo fare Alessio?!- si sarà fatto di chissà quale merda ma di testa c’è ancora.

-Dimostra a ‘ste persone che con lei puoi diventare quello che loro vogliono, sbattigli la realtà in faccia. Vuoi mia cugina? Vai e prenditela- una pacca sulla spalla –però aspetta un attimo, mica è semplice eh dimostra anche a lei che ti meriti la sua fiducia e le sue attenzioni e poi vedi i sorrisi che ti sforna… ha solo bisogno di sicurezze-

-Grazie Alessio, risparmia la predica per lei; è solo colpa mia-

-Tranquillo, adesso vado a chiamare tizio caio e sempromio che ti staranno cercando per dirgli che sei qui e passerai la notte qui, mia cugina lasciala stare… per adesso rinsavisci che ne hai bisogno-

 #la sera dopo#

 Pov Iris

 Sono in un ritardo assurdo, dovevo essere al bar di Chiara per le 20.30 e sono già le 20.55.
Una volta arrivata mi catapulto dentro non curante di cosa o meglio chi, mi circondasse: grande sbaglio Iris!
Infatti dopo nemmeno dieci secondi mi sto schiantando contro un ragazzo che prontamente mi sostiene impedendomi di cadere.

-Ehi principessa attenta!-

Alzo lo sguardo per vedere chi fosse quel ragazzo che mi aveva dato un appellativo tanto dolce e…wow.
Lo ammetto… mi tremarono le gambe, temevo che il cuore mi potesse uscire dal petto tanto batteva, i miei occhi si incollarono ai suoi blu come il mare. È un ragazzo alto dal fisico perfetto, al posto degli occhi aveva due profondi oceani blu nei quali ci avrei volentieri passato il resto della serata. In essi si intravede uno spirito di serenità e spensieratezza. Mi sorride, ok, sì sono cotta marcia di questo ragazzo.

-Ohi principessa… ci sei?- il suo tono era dolce e apprensivo.

-Ehm s-si… c-credo di si- farfugliai qualcosa intenta a scollarmi da quei due meravigliosi occhi –scusa.. sai.. io ehm… n-non volevo e..e.. scusami tanto- mio dio che figura di merda. Sento le guance avvampare, credo proprio di essere diventata color pomodoro.

-Tranquilla principessa, non capita tutte le sere che mi cadano in braccio principesse-

Per la madonna qualcuno mi salvi, sto per collassare, cioè lui… quel lui che mi chiama principessa; oh mamma santissima.

-Io comunque sono Samuele, tu principessa?-

Mi porge la mano e gliela stringo –oh bhe… io.. io..- non so più nemmeno come mi chiamo, ma porca miseria –oh si si, io mi chiamo Iris-

-Mhh… principessa Iris, mi piace sai? Ora però scusami tanto, i miei amici mi stanno aspettando e se li faccio aspettare ancora un po’ mi impalano. È stato un piacere principessa-

-Oh credo che mi facciano fare anche a me la tua stessa fine se non mi sbrigo a degnarli della mia presenza- ridiamo entrambi e la sua risata è qualcosa di strepitoso come tutto quello che fa parte di lui.

Ci salutammo un ultima volta e raggiunsi il tavolo dal quale mi stavano osservando.

-Allora p.r.i.c.i.p.e.s.s.a.?- scandisce molto lentamente Nicolas facendo scoppiare tutti in una sonora risata.

-Ma voi quattro- disse Lola salvandomi e indicando con un cenno le due neo coppiette –non è che ci dovete dire qual cosina?-

-Bhe effettivamente io una cosa ve la devo troppo far vedere, voglio che la mia di principessa ci creda davvero e quindi cosa c’è di meglio di un bel bacio per suggellare il nostro amore davanti ai nostri più cari amici?- esordì Ruben con un tono scherzoso da annunciatore medioevale facendo avvampare Chiara e poi proseguì –allora oh mia dolce fanciulla mi vuole concedere l’onore di unire le mie labbra alla sue?- scoppiammo tutti a ridere loro compresi per poi darsi un tenero ed innocente bacio sulle labbra.

Mamma mia che belli che sono.

-Nah, Gaia facciamogli vedere noi come si fa- Nicolas avvicina ancora di più Gaia a se e cingendole le spalle sfrega il suo naso contro quello della ragazza per poi baciarla dolcemente.

-Ma Nicolas dai! Ci stanno guardando tutti!- Gaia prende un colorito non indifferente che porta Nicolas ad accarezzarle una guancia.

-Certo che fate proprio pena eh! Imparate dai maestri! Dai Andrea- Matteo increspò e sporse le labbra verso Andrea che subito spalanca gli occhi e tutti scoppiamo a ridere come dei matti –visto così che si fa, non come voi tutti gnignipipipi e trullalleròtrullalà eh-

Andammo avanti così tutta sera a morire dal ridere drogandoci di acqua tonica e estathe alla pesca.

A fine serata mentre mi avviavo verso casa, sentii una macchina con la musica abbastanza alta rallentare e passare di fianco a me… l’unica cosa che riuscii a sentire fu un –Buona notte principessa Iris-

Sul mio volto si scavò un enorme sorriso e per tutta notte non feci altro che pensare a lui, al suo sorriso e ai suoi due immensi oceani .

MACCIAUUUU

sta sera non ho molto tempo e credo di non averne nemmeno nei prossimi giorni quindi non mi posso soffremare più di tanto con i ringraziamenti, recupererò al ... vi lascio con la citazione del capitolo

 

"Buonanotte amore mio grazie a dio ci sei tu, buonanotte a chi come me non dorme più"
                                                            -J.ax, Buona Notte Italia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 13
*** ...e io amo il cioccolato... ***


Capitolo 13

 

Pov Lola

 

Quella famosa sera Federico mi ha chiesto di uscire e ho felicemente accettato, quel ragazzo comincia a piacermi. Sì, lo so che ha tutte quelle “problematiche” riguardo alla droga e tutto quanto ma mi ha promesso di smettere e smetterà: ci credo davvero.

Mi ha detto di stare pronta per le 18.00 che mi avrebbe portata a mangiare poi in un posto che a dir suo mi sarebbe piaciuto tantissimo. Non vedo l’ora!

Ho preferito un crop-top nero e degli shorts in jeans dall’aria parecchio vissuta**, ai piedi ho un paio di allstar nere con delle catene*.

Ale mi avverte che bussano alla porta e vado ad aprire.

-Ciao Fede- il mio sguardo cade su quel bellissimo girasole che tiene tra le mani, il girasole è il mio fiore preferito!

-Vedo che ho fatto colpo, ti piace eh?- mi fa l’occhiolino e accenna un sorriso, non so cosa sia più bello in quel momento tra il sorriso e il girasole.

-Oh…bhe…d-diciamo che- Lola riprenditi con calma su, un bel respiro e vai avanti –è il mio fiore preferito-

-Questo si chiama culo sai… e poi tu e i girasoli siete simili sai? Siete bellissimi nella loro semplicità. C’è solo una minima differenza, tu non segui il sole: tu sei il sole-

Credo di essermi sciolta di fronte a quelle parole, non me le aveva mai dette nessuno. Mi ha detto che sono bellissima e mi ha paragonato al sole, non finirà mai di stupirmi.

-Gr-grazie, sei il primo che mi dice certe cose- pronunciando queste parole abbasso lo sguardo arrossendo, Federico mi piace cacchio e neanche poco… ogni cosa che fa, che dice mi sembra bellissima e mi fa arrossire.

-C’è sempre una prima volta no?- si avvicina a me e mi prende per mano –vogliamo andare?-

-Metto il girasole in casa e arrivo, faccio subito!- mi fiondo letteralmente in casa e aggiungo il girasole a una composizione in sala, quando torno a casa lo sistemerò meglio in camera mia.

 

Pov Federico

L’ho già detto che quella ragazza è bellissima?

Quella piccoletta mi manda a puttroccole la ragione! Non posso credere che io, Bellini Federico, puttaniere e amante della vita notturna: mi sia presentato qui, a casa di una ragazza dopo una doccia con un girasole in mano pronto a portarla a cena e al luna park. L’unico posto in cui porto le ragazze di solito è il letto.

Eccola che compare sulla soglia della porta, indossa un paio di jeans che mettono in mostra le sue gambe… non sono quelle tipiche da modella: magre e lunghe anzi sono abbastanza tondette e non troppo slanciate ma io le vedo perfette lo stesso.

-Pronta, andiamo?-

-Andiamo!-

***

Dopo un viaggio relativamente lungo ma allo stesso modo divertente, arriviamo alla mia pizzeria preferita: venivo sempre con la mia famiglia da piccolo.

-Ma questo posto è stupendo!-

-Sapevo che ti sarebbe piaciuto… è alla buona come funziona da te no?-

-Esatto, hai fatto centro! Prima il girasole, adesso la pizzeria manca solo che mi porti in un enorme parco giochi e potrei sposarti- ride lei e rido anch’io.

-Diciamo che dove ti porto dopo non è poi un parco giochi ma ci si avvicina- il suo sguardo si illumina –adesso basta spoiler, su mangia!-

Parliamo del più e del meno per tutta la sera, ci conosciamo un po’di più dopo quella pizza.

A dieci minuti di macchina da lì ci aspetta il luna park, appena le annuncio che l’avrei portata lì sul suo volto prende forma un bellissimo e radioso sorriso.

Una volta arrivati a destinazione provammo un po’ di giostre fino a quando non incontrammo la “bancarella” del tiro a bersaglio nella quale Lola aveva adocchiato un peluche di Mike Wazowski di Monster&Co.

-Lo vuoi?- chiesi trascinandola vicino alla bancarella, abbassando lo sguardo annuisce. Mi avvicino al responsabile, che sta mangiando con gli occhi Lola, e gli chiedo se mi fa tirare.

Con mia immensa fortuna riesco a totalizzare abbastanza punti per averlo in premio.

-Allora bellezza, scegli tu?- gli sorride malizioso ma lei non gli da retta e cerca la mia mano che prontamente la afferro.

-Prendiamo Mike- dice sorridendo.

-Sicura? Non preferiresti uscire con me?- le sorride di nuovo.

-No, sta con me e adesso dalle quel dannato peluche- credo abbia notato che il mio tono è alquanto alterato.

-Concordo! Sgancia Mike!- la piccoletta interviene ferma e decisa lasciando stupito il ragazzo che tutto rammaricato le consegna il suo tanto ambito peluche mentre io trattengo a stento le risate.

 

***

 

La serata passa molto in fretta, credo che sia stata una delle sere più belle di sempre; con lei sono stato davvero molto bene.

Entrambi ci siamo divertiti ed è arrivato il momento di lasciarla davanti alla porta di casa.

-Questa cosa è da rifare, assolutamente! Quando sto con te mi diverto tantissimo-

-Oh bhe… grazie, lo rifaremo sicuro-

Mi avvicino lentamente e si lascia stringere nelle mie braccia, dopo istanti che mi parvero infiniti, Lola sta per allontanarsi ma la fermo in tempo per unire le nostre labbra in un tenero e innocente bacio.

-Cioccolato, le tue labbra sanno di cioccolato- le sorrido guardandola negli occhi –e io amo il cioccolato-

-Qu… questo cos’era?-

-Un bacio, un bacio perché mi piaci e mi piacerebbe tanto che tu diventassi la mia ragazza ma non ti preoccupare, pensaci e mi dirai- mi avvicino al suo orecchio e le sussurro un “buona notte scricciolo” lasciandole un umido bacio appena sotto l’orecchio.

-Buona notte gigante- si alza sulle punte e, aggrappandosi alle mie spalle mi bacia il mento incapace di arrivare alla guancia –e fatti la barba che pungi-

Scoppiamo in una lieve risata e salgo in macchina aspettando che entrasse in casa prima di mettere in moto e partire.

 

 

 

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*http://static.stylosophy.it/stshoes/fotogallery/625X0/46787/scarpe-converse-all-star-con-catene.jpg

"Non passa una vita davanti allo specchio
che non te la fai in un momento,
che non gli frega del tuo aspetto ma che ti guarda dentro
che ha una faccia da gatta quando ti guarda
ma se si incazza sa essere crudele e bastarda,
che in tutto quello che fa è stilosa e originale
che se stai con lei ti fa sentire un po’ speciale"

                            -Articolo 31, Solo Per Te


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