Fantascape.

di FairyLies
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6. ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7. ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8. ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9. ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10. ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11. ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12. ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13. ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14. ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. ***


Capitolo 1.


24 Giugno 2011

Mi state prendendo per il culo” Borbotto tra me e me mentre sono impalata fuori da “FANTASCAPE”. Non posso credere che passerò il resto della mia estate in questo buco schifoso...passo attraverso i cancelli leggermente arrugginiti e mi avvio verso l'ufficio principale.

Ah Santana, eccoti!” esclama Mrs. Kit, la proprietaria di Fantascape, nell'esatto istante in cui metto piede nella piccola stanza. “Ecco a te” Mi porge tre magliette rosse, ognuna con la scritta 'FANTASCAPE' stampata sul fronte e la scritta 'GIOCHI' stampata sul retro- entrambe in caratteri cubitali bianchi. “Riceverai tre magliette e se ne perdi una c'è una sanzione di 15$. Ti occuperai del gioco delle bottiglie di latte...Non preoccuparti tesoro, è estremamente semplice. Devi solo prendere i soldi, dare loro due palline e sperare che non abbattano tutte e tre le bottiglie” L'anziana donna ride di cuore prima di uscire dall'ufficio.

Infilo due magliette nel mio zaino e ne indosso un'altra sopra la mia canottiera, prima di correre appresso a Mrs. Kit “Bene, ti sei cambiata, ok, allora questo è il tuo stand ed è sotto la tua responsabilità, quindi amalo come se fosse il tuo unico figlio” Mi sorride ed io faccio il possibile per ricambiare “Apriamo i cancelli fra mezz'ora così hai tutto il tempo di sistemarti. Non dimenticarti di scrivere quanti e quali premi hai dato e assicurati di difendere sempre la tua cassetta dei soldi, anche a costo della vita. Benvenuta nella famiglia di Fantascape, Santana!” Mi da un caloroso abbraccio ed io le picchietto imbarazzata una mano sulla schiena.

Grazie, Mrs. Kit” L'anziana donna mi sorride prima di tornare al suo ufficio. Entro nel mio stand e lascio lo zaino su uno dei tavoli. Mi guardo attorno e faccio una smorfia- bleah. Ogni cosa qui dentro è così nauseante, le bottiglie di latte rivestite, le palline graffiate (che sono molto più leggere di quello che sembra), gli unicorni rosa di peluche e altri premi scadenti appesi al soffitto.

Tutto questo fa schifo, odio già questo posto


Come butta, novellina?” Una ragazza grossa, con una maglietta blu di Fantascape, si avvicina al mio stand squadrandomi con sguardo accigliato senza nessun apparente motivo “Sono Lauren e questo è il mio parco a tema, afferrato?”


Già, perché tu hai davvero l'aspetto di chi potrebbe permettersi questo posto” Dico prima di lasciarmi sfuggire un teatrale sbadiglio e scrocchiarmi le nocche. La sua mole non mi spaventa...Mi si fa più vicina e mi afferra bruscamente per il colletto della maglietta con entrambe le mani “Ti consiglio caldamente di lasciarmi andare”


Altrimenti?” Mi provoca, stringendo ancora più forte la stoffa. Il bancone dello stand frapposto tra noi, inizia a schiacciarmi lo stomaco e ad essere davvero fastidioso, quasi doloroso in realtà “Cosa può farmi qualcuno piccolo come te, chica?”


Speriamo per il tuo bene che tu non debba mai scoprirlo” Sorrido furbescamente e con sicurezza, prima di premere le mani sulle sue spalle e scrollarmela di dosso con forza “Non toccarmi di nuovo, altrimenti ci saranno delle brutte conseguenze, chiaro?”


Perché tu piccola...” Stava per prendermi di nuovo, ma qualcuno la interrompe


Lauren, che stai facendo? Lasciala stare e torna alla tua postazione” Ordina una ragazza bionda ed esile. Lauren la guarda per un momento e poi lancia di nuovo un'occhiataccia nella mia direzione, prima di andarsene via “E' tutto a posto?”


Sì, sto benissimo, non avevo bisogno del tuo aiuto” Le rispondo incurante, sciogliendo le spalle “So badare a me stessa...quella stronza non era nemmeno una minaccia, fidati”


Sul serio? E' quattro volte la tua taglia” Constata la sconosciuta, inarcando scetticamente un sopracciglio perfettamente delineato.

Quindi? Non permetto a nessuno di mettermi i piedi in testa, biondina” Faccio spallucce prima di sistemarmi la maglietta, il colletto è leggermente sformato, ma non mi importa. Quando alzo di nuovo lo sguardo, noto che la bionda è ancora li che mi guarda come se fossi la persona più affascinante che abbia mai visto

Come ti chiami?”


Kim Kardashian” Rispondo impassibile, stringendo le labbra in una linea dritta per dimostrarle che non sono interessata a continuare quella conversazione.


Ti ha mai detto nessuno che non sei esattamente un tipo amichevole?” Mi chiede in tono divertito, incurvando le labbra in un dolce sorriso


Se ti dico di sì te ne vai?” Scuote la testa “Ok no, ora vattene visto che non ho detto sì”


Mi piaci, sei divertente” Ridacchia, mostrando le sue file di denti perfettamente bianchi. Il suo telefono inizia a suonare e noto come i suoi occhi nocciola si socchiudono appena legge il nome sullo schermo “Devo andare, ci vediamo in giro Kim” Sorride ampiamente prima di scappare via, la scritta “CORSE” è stampata sul retro della sua maglietta blu, proprio come quella della ragazza grassa.


Nessuno ha vinto un unicorno di peluche

oggi...

25 Giugno 2011

Papà, davvero non capisco perché io debba lavorare a Fantascape” Brontolo mentre mio padre mi da un passaggio verso il parco divertimenti. “Fa troppo caldo e guadagno qualcosa come 50$ per un intero giorno di lavoro...dovrei semplicemente rilassarmi a casa o qualcosa del genere, non ne vale la pena.”

Santana, lavori solo tre volte a settimana, non è poi così male. Inoltre, te l'ho già detto che voglio che tu faccia qualcosa di costruttivo mentre sei qui”

Ma sono venuta qui per passare del tempo con te” Metto il broncio, cercando di convincerlo a permettermi di lasciar perdere. “Ti prego, non farmi tornare li, papino.”

Il patto era che tu saresti potuta rimanere con me quest'estate se avessi lavorato” Scrolla le spalle, chiaramente non intenzionato a cedere alle mie richieste. “E non è una questione di soldi, Tana...voglio che tu impari da tutto questo, sarà utile una volta che entrerai nel mondo reale. Stai per cominciare il tuo ultimo anno di scuola e non voglio che tu prenda il diploma e vada al college senza un'esperienza di lavoro”

Papà, non credo che quello che faccio a Fantascape si possa definire “lavorare”...me ne sto solo seduta in un misero stand per tutto il giorno, prendo i soldi dei ragazzini e distruggo i loro sogni di vincere uno scadente animale di peluche. Il gioco di cui mi occupo è truccato, nessuno vince.”

Beh, questo non è un problema tuo, tesoro” Ridacchia leggermente, parcheggiando di fronte ai cancelli del parco a tema. “Mi ricordo che venivamo qui molto spesso quando eri una bambina, adoravi questo posto...Passavamo tutta la giornata sulle giostre, ai giochi e mangiando cibo spazzatura”

Ora fa schifo” Rispondo freddamente, sentendomi un po' in colpa per aver spento il largo sorriso sul viso di mio padre.

Perché?”

Perché sono cresciuta” Faccio spallucce con noncuranza, prima di dargli un bacio sulla guancia “Ci vediamo più tardi, credo che troverò da sola la strada di casa”

Ok, ma chiamami se non la trovi. Ti voglio bene!”

Mhmm.” Mugugno in risposta. Gli voglio davvero bene, è solo che non sono molto brava a dire cose come quella ad alta voce, quelle due parole hanno il sapore dell'acido sulla mia lingua. Pigramente mi avvio verso il mio stand, passando a prendere la cassetta dei soldi dall'ufficio.

Grandioso, sto per sprecare un'altra perfetta giornata estiva a derubare le persone...

E' ancora presto e il parco dei divertimenti non aprirà per almeno altri venti minuti, così prendo il mio cellulare con discrezione, incurante del fatto che sia contro le regole...Scorro fra i contatti e noto il suo nome. Il mio pollice scorre sopra i numeri, voglio disperatamente chiamarla, solo per sentire la sua voce, ma so che non dovrei. Non c'è ragione di farlo...Sono bloccata nel fottuto Ohio perché avevamo bisogno di un po' di tempo separate, non dovrei incasinare tutto chiamandola.

Inizio a giocare a Temple Run per distrarmi, cerco di raggiungere di nuovo il punteggio di 10 milioni, ma continuo a morire durante le svolte. Sono a quasi 7 milioni, quando qualcuno decide di schiarirsi rumorosamente la voce e disturbarmi. Le parole “Abbracciatore d'alberi” appaiono sullo schermo ed io alzo lo sguardo, guardando rabbiosamente il fottuto idiota che mi ha uccisa.

Sono morta grazie a te” Borbotto, lasciando andare il telefono sul bancone con un tonfo sonoro.

Buongiorno anche a te, Kim” Mi sorride allegra, ignorando il fatto che le stia lanciando occhiate fiammeggianti “Sai che non dovremmo usare il cellulare mentre siamo al lavoro, vero? Se qualcun altro dovesse vederti, potresti finire nei guai.”

Questo posto non è ancora aperto...” Inarco un sopracciglio con aria da sfida “E comunque che te ne importa? Se vengo licenziata, vengo licenziata”

Te l'ho detto ieri, mi piaci...sei divertente.”

Senti Barbie, dovresti davvero smetterla di venire qui perché, se non fosse abbastanza chiaro, non sono qui per farmi degli amici o cose simili”

Non ho mai detto di voler diventare tua amica”

Grugnisco esasperata, pizzicandomi la punta del naso. “Non hai una giostra o altro di cui dovresti occuparti?” Chiedo con un tono estremamente infastidito, nel momento in cui vedo la biglietteria aperta e le persone che entrano nel parco dei divertimenti. Scuote la testa, sedendosi sul bancone di legno del mio stand. “La tua maglietta dice 'GIOSTRE', come è possibile che tu non abbia una giostra da far funzionare?”

Ne ho una, ma oggi la stanno riparando quindi non ho altro posto dove dovrei stare se non qui...”

Perché devi stare qui?” Chiedo, assottigliando lo sguardo mentre la guardo a denti stretti.

Per parlare con te, sciocca” Ridacchia, sto per dire qualcosa, ma un ragazzino si avvicina allo stand e interrompe la nostra discussione. La bionda sconosciuta lo saluta amichevolmente con la mano e lui ricambia. “Ciao, vuoi giocare?”

Certo” Lui le passa due dollari che lei da a me per metterli nella cassetta dei soldi. “Voglio vincere un unicorno per mia sorella” Ci dice eccitato e io gli passo due palline, spostandomi dalla traiettoria. Lancia la prima e manca del tutto i bersagli, poi lancia la seconda e colpisce le bottiglie, ma ne abbatte solo una.

Oh, mi dispiace tanto, ometto.” La bionda gli fa un piccolo broncio “Dovresti provare di nuovo quando sarai più forte.” Lui annuisce in approvazione prima di salutare tristemente entrambe e andarsene abbattuto. “Giuro, fa schifo quando sono così tristi dopo...”

Questo gioco è una dannata truffa, che cosa ti aspetti? Non ho ancora dato nessuno di questi animali di peluche. Nessuno vince in questo tipo di cose.”

Certo è truccato, ma le persone vincono, credimi. Vedo tutte le volte la gente uscire da Fantascape con quei giganteschi unicorni”

Beh, allora sono fottutamente fortunati, sono sicura al 100% che nessuno vincerà di nuovo a questo gioco oggi.” Sospiro pesantemente sistemando l'unica bottiglia che il ragazzino ha abbattuto un attimo prima “Queste bottiglie sono fin troppo pesanti e le palline troppo leggere, è impossibile.”

Scommetto 5 dollari che qualcuno vincerà davvero quell'unicorno oggi” Sorride provocatoria, la sua espressione compiaciuta intrisa di irritante sicurezza

Nessuno vincerà” Ribatto semplicemente, passandomi una mano fra i capelli.



Se sei così sicura, accetta la scommessa...se dovessi perdere, sono comunque solo cinque dollari” Ammicca ed io digrigno i denti, sentendo il bisogno di spazzare via quell'aria arrogante dalla sua faccia.

Non perderò e ci sto assolutamente” Assottiglio lo sguardo nella sua direzione mentre lei ricambia con un ghigno

Perfetto allora, Kardashian.”

-x-x-x-x-

2 ore e circa 30 clienti dopo, ancora nessun vincitore...

Prepara i tuoi 5 dollari” Sorrido furba alla bionda che sta ancora al mio stand, dondolando le gambe avanti e indietro dal suo posto sul mio bancone. Scrolla le spalle e mi sorride, impassibile di fronte al mio punzecchiarla.

Tra poco hai la pausa pranzo, ti mostrerò il posto migliore dove mangiare qui in zona.”

Uhh, già, no grazie.”

Perché no?”

Senti amica, so che stai solo cercando di essere amichevole e tutto, ma a me piace stare da sola. E' già tanto che tu abbia passato tutta la mattina a darmi fastidio, non rovinarmi anche la pausa.”

Sono stata dura, ma sta iniziando davvero a darmi fastidio...”Oh ok, scusa Kim” Mormora delicatamente, sentendo ovviamente un misto di imbarazzo e dispiacere, prima di saltare giù dal bancone e andarsene via. Finalmente. Cerco di scacciare il senso di colpa dal mio petto...non importa, lei non è nessuno.

-x-x-x-x-

Prendo la cassetta dei soldi in metallo e vado verso l'ufficio principale per consegnarla a Mrs. Kit e concludere la giornata. Mi da una busta con il mio compenso giornaliero. Sì 50$! Ugh, non ne è valsa per niente la pensa...”Ci vediamo domani, Santana”

Ci vediamo, Mrs. Kit”

Esco dall'ufficio chiedendomi se è il caso di chiamare mio padre, per farmi venire a prendere, o camminare fino a casa. “Hey Kim!” Mando gli occhi al cielo quando sento quella voce. Inizio a camminare più velocemente verso l'uscita per il personale di Fantascape . “Aspetta!”

Mi fermo solo quando mi si para di fronte, impedendomi di sfuggire da un'altra delle nostre bizzarre interazioni. “Sì?”

Volevo solo darti questo” Mi porge una banconota da cinque dollari leggermente stropicciata. “Ho sentito che nessuno ha vinto al gioco delle bottiglie di latte oggi, che peccato.” Affonda le mani nelle tasche davanti e muove i piedi, sfregando la punta di gomma delle sue scarpe da ginnastica contro l'asfalto.

Già, grazie” Rispondo freddamente, riponendo la banconota in una delle tasche del mio zaino e superandola senza un'altra parola o sguardo

Come vai a casa?” Mi urla, la preoccupazione evidente nella sua voce.

Camminando” Le urlo di rimando senza nemmeno voltarmi, aumentando l'andatura.

Sei impazzita? E' tardi, non è sicuro andare a piedi” Sento i suoi passi farsi sempre più vicini e capisco che mi sta correndo di nuovo dietro. Merda... “Posso accompagnarti a casa”

No grazie” Le scocco un sorriso falso, cercando di superarla di nuovo

No davvero, voglio portarti a casa...C'è gente pazza la fuori che potrebbe farti del male, lo sai.”

Sì, lo so, sto parlando con una di loro proprio ora” Ridacchio inespressiva, ma lei ignora completamente il mio sarcasmo.

Non sto scherzando, quindi o lasci che io ti porti a casa o chiami tua madre per farti venire a prendere...ma in qualunque caso, non ti lascerò andare a casa da sola, quindi se continui a camminare verrò con te”



Questo non vorrebbe dire che poi tu dovresti tornare a piedi fino a qui, da sola, per prendere la tua macchina?” Inarco un sopracciglio e lei scrolla le spalle, annuendo imbronciata.

Sì e peserebbe tutto sulla tua coscienza se dovesse succedermi qualcosa di male” Sospira drammaticamente “Poi incolperesti te stessa per il resto della tua vita e vorresti con tutto il cuore aver semplicemente accettato il mio passaggio sin dall'inizio.”

Io credo davvero che tua sia pazza.” Sentenzio impassibile, inarcando le labbra.

Credimi, è più sicuro andare a casa in macchina con me che camminare...Non ti parlerò per tutto il tragitto se vuoi, lo prometto. Tutto quello che voglio è che tu arrivi a casa sana e salva, va bene?”

Perché ti importa così tanto?”

Perché non dovrebbe?”

Va bene.” Sbuffo rassegnata, consapevole che non ci sia un modo per uscirne. La seguo fino alla sua macchina e le permetto di portarmi a casa. Il tragitto in macchina è stato silenzioso, come ha promesso. L'unica volta in cui mi ha parlato è stato per dirmi di mettere la cintura di sicurezza e ha semplicemente annuito in silenzio quando le ho dato le indicazioni per la casa di mio padre. “Grazie” le dico pacatamente prima di uscire dalla sua macchina.

Nessun problema, Kim. Ci vediamo domani” Mi sorride prima di ripartire e sparire lungo la strada. Entro in casa e salgo nella mia stanza. Mi cambio con dei vestiti puliti, prima di accendere il mio Macbook ed accedere a Facebook e Twitter.

@SantanaLopez: SERIAMENTE, ODIO QUESTO POSTO. Qualcuno venga a prendermi, vi prego.

Scrivo su twitter, prima di controllare le notifiche importanti su Facebook. Guardo i nuovi album di un paio di amici ed è uno schifo che loro si stiano godendo le vacanze, mentre io sono bloccata qui a fare nulla nella fottuta Lima in Ohio. Sto per uscire quando la finestra della chat si apre nell'angolo in basso a destra dello schermo.

Brooke Prince: Ciao (:

Santana Lopez: Hey.

Brooke Prince: Come stai, S?

Santana Lopez: Alla grande.

Brooke Prince: Davvero? Ho visto il tuo tweet. Non mi sembra così grandioso.

Santana Lopez: Non importa.

Brooke Prince: Santana, ti prego.

Santana Lopez: Ti prego cosa?

Brooke Prince: Smettila di fare così.

Santana Lopez: Okay.

Clicco il bottone di uscita un attimo dopo aver inviato l'ultimo messaggio. Non sono dell'umore per una discussione...No, non stasera. Controllo le menzioni di Twitter e vedo di nuovo il suo nome. Cioè, non il suo nome, ma il suo username. C'ero quasi...

@BROOKEthePRINCEss: @SantanaLopez So che sei arrabbiata con me, ma spero che tu ti senta meglio. Mi manchi e ti voglio bene, torna a casa presto! X

Ma che cazzo.” Digrigno i denti prima di chiudere con forza il portatile e fare il numero di Brooke.

San?”

Che stai facendo, Brooke?”

Sto usando il mio portatile ora, potrei guardare...”

No, Brooke.” La interrompo bruscamente “Che cazzo stai facendo? Cosa era quel tweet?”

Nulla...mi sembravi triste e volevo sollevarti il morale, credo. Perché dovrebbe essere un problema?”

Non puoi dirmi cose come quelle...non hai il permesso di parlarmi di nuovo in quel modo”

Santana, sei la mia migliore amica...come vuoi che ti parli? E comunque, dove sei? Sparire in quel modo non aiuta la situazione, abbiamo cose di cui parlare.”

Ho bisogno di stare lontana da te, non lo capisci?”

C'è una lunga pausa e penso di riattaccare, ma poi lei ricomincia a parlare, il suo tono è più dolce ora. “Lo sai che sono schifosamente dispiaciuta per quello che è successo...e non ti ho mai detto di no, S...sono solo...non sono ancora pronta e so che non è una scusa per quello che ho fatto, ma mi dispiace così tanto”

Fartela con un coglione qualsiasi, subito dopo la nostra chiacchierata, è chiaramente un “no”, Brooke” Le lacrime cominciano ad addensarsi nei miei occhi e non voglio che mi senta piangere “Cazzo, devo andare.”

Allora ok” Sospira profondamente “Mi manchi e anche se non mi credi...ti voglio un mondo di bene, S. Troveremo una soluzione quando tornerai a casa, lo prometto”

Sì, come ti pare” Termino la chiamata facendo del mio meglio per resistere al bisogno di lanciare il cellulare contro il muro più vicino. Mi costringo a smettere di piangere, devo smetterla di piangere per lei...

Non di nuovo, mai più.

Brooke Prince: Ti voglio bene. Buonanotte tesoro :(

Ok, fin troppo per non lanciare il cellulare contro il muro e non piangere mai più per lei.

Fanculo.







26 Giugno 2011

Dovrebbe essere illegale lavorare di Domenica, ugh...Entro nel parco dei divertimenti, indossando i miei occhiali da sole neri, sto cercando di nascondere dietro le lenti i miei occhi gonfi e rossi. La mia pacifica camminata verso l'ufficio, viene interrotta dal rinoceronte di Fantascape, altrimenti conosciuta come Lauren. “Che cosa abbiamo qui?” Domanda con un ghigno prima di provare a prendere i miei occhiali da sole. Faccio un passo indietro e scanso la sua mano grassoccia dalla mia faccia.

Non sono dell'umore oggi, quindi levati dalle palle.” Ringhio, ma lei si limita a ridere come un'idiota e cerca di prendere di nuovo i miei occhiali “Ho detto fuori dai piedi, stronza.”

Che hai detto?” Fa schioccare i denti e mi si avvicina minacciosamente, la sua grandezza troneggia sulla mia statura decisamente più piccola.

Fuori dai piedi, stronza” Le ripeto, questa volta con voce più alta. Mi afferra di nuovo il colletto e mi tira verso di lei con una mano, con l'altra mi toglie gli occhiali e li getta a terra. “Ok, l'hai voluto tu.”

La scrollo via e la spinta è abbastanza forte da costringerla a lasciarmi andare e barcollare indietro, dopo di che le do un pugno dritto sul viso senza avvertimento. Continuo a colpirla e lei mi attacca un paio di volte, ma sono molto più veloce e buona parte dei suoi colpi vanno a vuoto. Crolla a terra con me sopra di lei, sto per continuare a colpirla, ma qualcuno arriva a salvarla.

Che diavolo sta succedendo qui?” Mi volto e vedo la bionda irritante che ha continuato a perseguitarmi dal primo giorno di lavoro. “Lauren?”

Non lo so, questa stronza ha iniziato a fare la pazza con me” Lauren grugnisce sotto di me, portandosi una mano sulla guancia che si sta gonfiando, con una smorfia di dolore “Ti licenzieranno, io...”

Lauren, non dirai niente a nessuno di tutto questo, a meno che non voglia perdere il lavoro anche tu.”

Cosa?” Lauren si mette a sedere velocemente, guardando incredula la bionda “Non è giusto!”

Guarda, le sta sanguinando il naso, il che vuol dire che anche tu l'hai colpita, entrambe verrete licenziate se qualcuno lo scopre. Ve lo assicuro.”

E' stata legittima difesa!”

E' incredibilmente piccola in confronto a te, non peggiorarti le cose raccontando a Nana di questo casino.”

Va bene.” Mormora Lauren rassegnata, prima di alzarsi lentamente e zoppicare lontana dalla scena, palesemente dolorante per la sconfitta.

Stai bene?” Mi chiede la bionda mentre ispeziona da vicino il mio viso sanguinante “Non credo che ti si sia rotto il naso.”

Sto bene” Le passo accanto e mi avvio verso il bagno più vicino per lavare via il sangue. Lei mi segue all'interno e per tutto il tempo osserva il mio riflesso “Sei piuttosto inquietante, lo sai vero?”

Voglio solo assicurarmi che tu stia bene...non scherzavi quando hai detto che sai badare a te stessa, eh?” Ridacchia, guardandomi con quegli occhi innaturalmente color nocciola. “Lauren era praticamente indifesa sull'asfalto.”

Già, andavo alla grande, non avresti dovuto interferire...” Mi ripulisco buona parte del colore scarlatto dalla mia faccia, il miscuglio di acqua e sangue scivola nel condotto del lavandino. Probabilmente è solo un taglio superficiale visto che non sanguina più...

Chissenefrega.

Hey, non ho interrotto la lotta per te...l'ho fatto per la povera Lauren, mi sentivo in pena per lei.” Solleva le mani in segno di innocenza “Sei piuttosto bulla, eh?”



Ovviamente.” Rispondo sarcastica, prima di oltrepassarla ed uscire dal bagno. Sospiro dal naso quando vedo che mi segue, tampinandomi mentre ritiro la mia cassetta dei soldi e mi dirigo verso il mio stand. “Perché continui a seguirmi? Non dirmi che hai intenzione di stare di nuovo qui, perché oggi non posso davvero sopportarti...”

Vedo un lampo di dispiacere attraversarle lo sguardo, ma mi costringo ad ignorarlo, in ogni caso non dovrebbe importarmene di lei...Si morde il labbro superiore con fare imbarazzato, prima di tendere la sua mano destra verso di me, nella quale tiene i miei occhiali da sole e un piccolo pacchetto di fazzoletti. “Volevo solo darti questi.”

Oh, ehm, grazie...” Serro le labbra e sospiro pesantemente “Ugh, mi dispiace di essere una tale stronza, va bene? Sto solo avendo una giornata di merda e non ho dormito molto la notte scorsa, quindi sono incredibilmente irascibile.”

Non preoccuparti” Annuisce comprensiva e si volta per andarsene, ma dopo un paio di secondi si rigira rapidamente guardandomi di nuovo. “Aspetta, ho una domanda...”

Sì?” Cerco di essere il più paziente possibile e non sbottare di nuovo.

Vuoi uscire con me?”

Come?”

Ma che cazzo?

Un'uscita.” Mi ripete con una piccola scrollata di spalle “Tu non vuoi mangiare con me durante la tua pausa pranzo, quindi stavo pensando di portarti fuori da qualche parte dove possiamo mangiare.”

No.” Le dico aggrottando le sopracciglia e scuotendo la testa.

Perché no? Tu mangi del cibo, o no?”





Sì, ma non uscirò con te...ma che diavolo? Non ti conosco nemmeno!” Mi sfrego gli occhi con il palmo delle mani, chiedendomi se la ragazza con cui sto parlando, sia clinicamente pazza, almeno fino ad un certo punto.

Corre di nuovo da me e mi tende formalmente la mano destra “Ciao, sono Quinn Fabray.” Mi stringe la mano prima di farmi un gran sorriso. “Ok, ora che mi conosci, vuoi uscire con me?”

Tu sei fuori di testa.”

Io non sono...è solo...mi piaci, ok? Sei interessante e ti voglio portare fuori per un appuntamento, così possiamo conoscerci meglio. Se non ti troverai bene, ti prometto che non ti darò mai più fastidio e non passerò nemmeno di fronte al tuo stand...”

No, Quinn.” Pronuncio il suo nome per la prima volta e un enorme sorriso le appare sul viso.

Facciamo un'altra scommessa allora, se qualcuno oggi vince un unicorno...tu uscirai con me.”

No, non succederà mai.” Scuoto la testa risoluta, incrociando le braccia al petto.

Ieri hai vinto. Avanti, accetta la scommessa!”

No!”

Beh, se la cosa ti spaventa...”

Io non sono spaventata, è solo che non voglio che la fortuna sia dalla tua parte. In più davvero non voglio uscire con te.”

Fortuna? Bene, che ne dici di uscire con me se io vinco il gioco?”

Non puoi vincere questo gioco.” Rido rumorosamente per la prima volta dall'inizio di quella insensata conversazione. Assolutamente impossibile. “Lasciamo perdere, per favore.”

Se ne sei così sicura allora accetta la scommessa, Kim.” Mi stuzzica, provocandomi con uno dei suoi seccanti sorrisi. “Avanti, è la tua possibilità di liberarti finalmente di me.”

Va bene, ma quando io vincerò, mi lascerai davvero in pace, ok?” Annuisce e io prendo due palline, sto per dargliele, ma lei scuote la testa. “Come? Pensavo che volessi perdere.”

Giocherò e vincerò più tardi.” Mi sorride di nuovo, prima di salutarmi con la mano e lasciare la mia zona. Che schizzata...Scuoto la testa confusa, mentre rifletto su tutto ciò che è accaduto, e pensare che questo fottuto giorno è appena iniziato.

Già, avevo ragione, dovrebbe essere illegale lavorare la Domenica...

-x-x-x-x-

E' quasi ora di chiusura e ancora nessuno ha vinto un unicorno. In realtà sono assolutamente certa che Quinn non vincerà, tutte le probabilità sono incredibilmente contro di lei...

Parlando della bionda, eccola che arriva.

Hey, hai bisogno di un passaggio oggi?”

Ciao, no mio padre viene a prendermi.” Velocemente le passo due palline per finire questa farsa il prima possibile. “Perché indossi una felpa? Sei pazza, è estate.”

Ho il raffreddore.” Liquida la domanda, prima di prendere le palline dalle mie mani e darmi 2$ in gettoni. “Pronta?”

Accomodati.” Ribatto con un ghigno e lei fa un enorme starnuto, piegandosi quasi fino a terra. Vedo che mette una delle palline nella tasca della felpa. “Che schifo.”

Scusa per quello.” Risponde con un sorrisetto e mette l'altra pallina davanti alla mia faccia “Soffia per portare fortuna” Soffio solo per velocizzare le cose, lei fa un passo indietro e mira, mi fa l'occhiolino sfacciatamente prima di lanciare la pallina verso le bottiglie e abbatterle tutte quante. “Non ti preoccupare, mi assicurerò che ti diverta all'appuntamento.”

Come cazzo ci sei riuscita?” Mi cade la mandibola e guardo incredula verso Quinn, che ha il più grande sorriso da schiaffi sul suo viso. Senza pensarci le porgo uno degli unicorni di peluche, la mia mente sta ancora cercando di comprendere quello che è successo. “Questa è una stron...

Shh, ti ho dato i cinque dollari quando ho perso ieri, quindi ora tocca a te onorare la tua parte del patto...” Mi sorride e furtivamente mi sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio. “Ti vengo a prendere Martedì verso le sei. Ci vediamo, Santana.”

Aspetta...tu conosci il mio nome?”

Mrs. Kit è mia nonna, so il tuo nome da quando hai iniziato a lavorare qui.” Mi spiega con un ghigno, prima di farmi un rapido occhiolino. “Per la cronaca, Santana mi piace molto più di Kim. Oh e puoi tenere questo così non ti dimenticherai del nostro appuntamento.” Mi restituisce l'unicorno e le due palline prima di andarsene, lasciandomi piuttosto sconvolta.

Aspetta...due palline?

Mi piego per prendere la pallina che ha usato...maledetta imbrogliona.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***


Capitolo 2.

28 Giugno, 2011.

Il campanello suona e controllo l'ora sul mio telefono. 17.55. 5 minuti in anticipo, eh? Prendo qualcosa dal comodino accanto al letto prima di prendermi il tutto il tempo per scendere le scale e arrivare alla porta d'ingresso. Apro e vedo una Quinn sorridente, la sua espressione però cambia velocemente dopo avermi dato un'occhiata e aver notato il mio abbigliamento.

Si morde le labbra imbarazzata, poi controlla l'orario sul suo orologio da polso. “Ehi, Santana, lo so che sono tipo..” guarda l'ora di nuovo con un notevole cipiglio “28 secondi in anticipo ma ho pensato che saresti stata pronta in tempo ma va tutto bene, possiamo fare un po' tardi” la vedo scrollare le spalle prima di tendere la sua mano sinistra verso di me, reggendo uno di quei grandi e colorati leccalecca..
“Ti ho preso questo. Non sapevo che tipo di fiori potessero piacerti ma ho pensato che tutti amano i dolci così ho scelto questo”

“Grazie. Suppongo sia carino che non ti importi se mi beccherò il diabete in giovane età o meno” le scocco un falso sorriso a labbra strette e lei si sposta imbarazzata da un piede all'altro. La vedo aprire la bocca per rispondere ma la batto sul tempo. “Non preoccuparti, non farai tardi. Il tuo appuntamento è pronto!” le allungo la pallina con cui ha barato e ghigno “Divertiti”

La porta era quasi del tutto chiusa, ma Quinn ci ha piazzato il piede. Lascio andare un sospiro prima di riaprirla e roteare gli occhi verso di lei.”Quinn, non c'è alcuna possibilità che io venga con te ad un appuntamento.” Rabbrividisco mentre sillabo l'ultima parola, per mostrarle quanto sono seria sul non volerci andare.
“Prima di tutto, hai barato, quindi non devo venirci, secondo, non mi piaci in quel senso, quindi non ci voglio venire”

Vedo la sua faccia visibilmente sgonfiarsi e mi sento male per un millesimo di secondo prima di realizzare che non ho nessuno motivo per sentirmi male. Chissene frega, giusto? Non è nessuno.

Ascolta, so di essere stata una stronza per aver barato e mi dispiace, ma io voglio davvero portarti fuori okay?” si acciglia e sento qualcosa di strano nel petto ma decido di ignorarlo. “Ti prego, Santana? Lo so che tutta questa storia ti sembrerà strana ma non ho mai voluto conoscere nessuno così tanto, quindi dai, esci con me. Non deve neanche essere un appuntamento, solo due colleghe che vanno in giro.

E' allettante, lo è davvero ma – no. Scuoto la testa di nuovo e sento il suo sospiro triste. “Non posso, okay? Sei davvero carina ma non posso darti quello che vuoi adesso”

Non ti sto chiedendo molto”

Non posso comunque” le faccio un sorriso di pseudo scuse perché lei sembra davvero delusa e io sento comunque quella strana sensazione nel petto.. Non le avrei dirò “mi dispiace” ad alta voce, comunque, il mio orgoglio non me lo permetterebbe.”Vai a casa Quinn. Ti vedrò comunque Venerdì a Fantascape, va bene?”

Io – uhm – per favore..” lei bisbiglia, quasi senza voce, prima di scuotere la testa, prendere un respiro profondo e sorridermi. “Okay, ci vediamo Venerdì. Grazie per – uhm – il tuo tempo, si. Grazie per il tuo tempo Santana”

Sicuro” alzo i pollici e le faccio un altro piccolo sorriso prima di chiudere la porta definitivamente, visto che ha levato il piede. La guardo dallo spioncino mentre scalcia il suolo, frustrata e grugnisce prima di tornare indietro alla sua macchina.

Non mi sento in colpa, no, neanche un po'.

**

Il mio telefono inizia a squillare un'ora dopo e all'inizio pensavo fosse Quinn ma poi mi sono accorta che lei non ha neanche il mio numero. Cerco su tutto il letto, cercando di seguire la vibrazione.
- BROOKE PRINCE si illumina sullo schermo, accompagnata da una foto di una ragazza con i capelli castano chiaro e accattivanti occhi grigi. Dovrei davvero togliere quella foto. Lascio che il telefono squilli per un po' prima di strisciare lentamente il pollice sullo schermo e prendere la chiamata.

“Che cosa vuoi, Brooke?” chiedo, con una voce atona seguita da un esagerato sospiro. Mi strofino gli occhi, sentendomi all'improvviso totalmente scoraggiata.

“Ciao anche a te”

“Brooke..”

“Voglio solo parlare, va bene? Come stai? E' da un po' che non ti sento..”

“Abbiamo parlato Sabato scorso”

“S, parlavamo ogni giorno”

“Sottolinea il finale '-vamo', imperfetto.” le dico a denti stretti, cercando inutilmente di scacciare i nostri ricordi. “Se dobbiamo solo chiacchierare, non sono dell'umore per cui- “

“Mi manchi, tesoro”
“Ugh, Brooke” grugnisco ad alta voce combattendo l'urgenza di tirare il telefono attraverso la stanza o di tirare pugni a qualcosa fino a farmi bruciare le nocche.
“Devi smetterla di dire stronzate come quella.”

Perché? E' la verità. Mi manchi cosi tanto” Il palese cambiamento della sua voce mi fa capire che probabilmente è vicina a piangere adesso – ci conosciamo troppo bene.. Affondo i denti nel labbro inferiore, combattendo l'istinto di consolarla. “Santana, questo è stupido, solo.. torna a casa...”

Non posso. Ci vediamo a scuola, B” cerco di suonare convincente, come se i miei occhi non fossero pieni di lacrime.
E' irreale come una persona possa essere così importante per te che il suo dolore, in qualche modo, diventa tuo.
Prendo un secco respiro attraverso il naso, mordendo l'interno della mia guancia per impedire a me stessa di suonare debole.

Non è giusto, S. Ti stai comportando in maniera irrazionale, dovresti solo-”

Non ti azzardare a parlarmi di quello che non è giusto. Sei tu quella che ci ha fatto questo” Stringo la mascella, piena di rabbia, lacrime riflessive scorrono sulle mie guance. “Ugh, devo andare”

Va bene, qualsiasi cosa, ma non credere che sarò qui ad aspettarti”

Vaffanculo, non dovrai farlo perché io non mi aspetto proprio un cazzo da te” sogghigno un po' amareggiata prima di mettere giù, strofino il dorso della mano sui miei occhi umidi, sforzandomi per smettere di piangere come un'idiota. Sblocco il telefono e inizio a cancellare foto, messaggi di testo, messaggi vocali, video, tutto quello che mi ricorda di cosa eravamo – o cosa avevamo. Mi fermo su un video specifico di me e Brooke fatto un paio di mesi fa, clicco play per guardarlo un'altra sola volta, e sfamare il mio lato masochista.

Che stai facendo, scema?”chiedo, prima di baciare Brooke sulla guancia e nascondere il mio viso nell'incavo del suo collo. Eravamo sedute sul Mio letto, la mia schiena sulla spalliera, con Brooke su di me, seduta tra le mie gambe distese. Stava usando il mio iPhone, riprendendoci usando la telecamera frontale.

“Voglio ricordarci proprio così” ridacchia prima di posare la sua mano libera sulla mia guancia, costringendomi a guardarla in quei meravigliosi occhi grigi. Si avvicina e pianta un bacio delicato sulle mie labbra prima di ridacchiare di più e farmi l'occhiolino. Fottutamente adorabile. Guarda nella telecamera e riflette dolcemente “Se state guardando questo video e non siete Santana, ridate il telefono alla mia migliore amica!”

“Tu sei fuori di testa, lo sai vero?” la prendo in giro, spingendo il mio naso contro il lato della sua faccia.

“Mhmh” bisbiglia, per poi baciarmi sull'angolo della bocca. “Ma tu sicuramente mi adori”

“Mh, forse, credo” ridacchio, quando mi lancia quello sguardo oltraggiato. “Voglio dire, certo che ti adoro, Brooke Prince”

Ghigna prima di spostare la telecamera più vicino facendo in modo di riprendere solo le nostre facce. “Avete sentito? Mi adora, ciò significa che lei è mia”
Senza troppe cerimonie lascia cadere il telefono, infischiandosene del fatto che stia ancora riprendendo e prende la mia faccia con entrambe le mani. “Naw, ti adoro anche io S”. Le sue labbra si schiacciano sulle mie, e ci perdiamo l'una nell'altra, sparendo nella sensazione di lingua e denti che si muovono insieme e in una esperta perfezione.

Lascio andare il doloroso video un'altra volta, forse tre.. E poi, fortunatamente, il sonno prende il sopravvento, fermando il dolore per un po'.

Dormire è il più accessibile e salutare anestetico.

**

Mi sveglio al suono del campanello – fottuto pezzo di idiota. Sono da poco passate le 21.30, quindi non può essere mio padre visto che ha il turno fino a tardi in ospedale stasera. In più, lui ovviamente non ha bisogno di suonare quel Dannato campanello, ha delle fottute chiavi.

[Bzzzt]

Il campanello di nuovo... Sospiro prima di calciare via le soffici lenzuola che coprono il mio corpo e scendere dal letto. Sento lo stomaco brontolare per la fame e do la colpa a Brooke per avermi fatto saltare la cena. Le do la colpa per un sacco di cose, in realtà.. Grrr, forse dovrei farmi un sandwich o qualcosa del genere. Apro la porta distrattamente ma quando guardo fuori noto che non c'è nessuno.

Se questo è uno stupido scherzo..

Sento il clacson e vedo l'elegante macchina nera di Quinn attraversare il mio vialetto. Sto per urlare e chiederle per quale dannato motivo sia qui ma lei abbassa il finestrino e indica i miei piedi. Guardo in basso e vedo una borsa di Breadstix, posata sul mio portico. Suona di nuovo, poi mi saluta con la mano prima di andare. Prendo la borsa e torno dentro, la porto in cucina e le do un'occhiata.



Un contenitore di spaghetti, un contenitore di insalata, una quantità assurda di grissini e un pezzo di torta. Però, dannazione..Un po' troppo per farci un panino- Per un attimo penso di far vincere il mio orgoglio, buttando tutto nella spazzatura, ma sarebbe un tale spreco e io ho fame. Oh, andiamo, non è che Quinn potrà sapere se l'ho mangiato o no, giusto? Scuoto le spalle e mormoro un 'al diavolo' prima di aprire i sacchetti e mangiare il cibo.



Dannazione, Breadstix è fantastico – I loro grissini sono fantastici. Odio ammetterlo, ma la sorpresa di Quinn è incredibilmente conveniente e quasi carina, in una maniera irritante. Gah, è difficile spiegarlo. Comincio a ripulire e un pezzo di carta giallo mi salta agli occhi. Una parte di me sa che non dovrei nemmeno disturbarmi a leggerlo, ma era già troppo intrigata per fermarmi.

Sono abbastanza sicura che la disordinata calligrafia porterà risposte di qualche tipo, quindi prendo la nota fuori dalla borsa e leggo cosa c'è scritto.



Santana,

Non riesco ancora a credere che non siamo andate fuori stasera. Che spreco :( va bene, visto che ti rifiuti di andare a cena, ho portato la cena da te! Spero ti piaccia, ti avrei lasciata ordinare qualsiasi cosa ma immagino che quello che ho ordinato basterà per stasera. Se non ti dovesse piacere, c'è sempre la prossima volta ;)

La pausa estiva è lunga, sono sicura che alla fine uscirai con me almeno una volta. Ci vediamo a Fantascape. Buonanotte, Santana Lopez :)
Q.



Leggo la nota un'altra volta, forse tre. E' tenera nella maniera più carina possibile, okay? Non che lo direi mai a Quinn.. Servirebbe solo a farle gonfiare l'ego e allora comincerebbe a infastidirmi ancora di più di quello che fa già. E' stato un gesto carino, comunque e mi ha fatto smettere di pensare a Brooke per un po'. Va bene. Ringrazierò Quinn quando la vedo, Venerdì.



Dopo aver buttato la spazzatura e rimesso in ordine, torno nella mia camera e apro il mio portatile, scrivendo 'Quinn Fabray'nella barra di ricerca di Facebook.



Nessun risultato trovato per la vostra ricerca.

Controllare la grafia oppure provare un altro termine.

Chi diavolo non ha Facebook? Ugh, non importa perché tanto non è che l'avrei aggiunta agli amici, comunque.. Andiamo, non voglio esserle amica nella vita reale- perché dovrei farlo su internet? Volevo solo vedere magari una sua foto, avere qualche indizio per capire chi è davvero Quinn Fabray. Ad ogni modo, la vedrò in un paio di giorni e non è che mi importi qualcosa.



Diavolo no..

Quello che ha fatto per me stasera è stato solo carino e inaspettato, ecco tutto.



Nessun problema.

1 Luglio 2011.

Santana, vieni giù!”



Un secondo, papà!” Urlo a mia volta dalla mia camera, la mia voce risuona nell'intera casa. Cazzo, calmatevi... Lui impazientemente mi urla di sbrigarmi ancora una volta. Stringo la mascella esasperata, arrabbiata per il fatto che mi stia mettendo una dannata fretta. Prendo il mio zaino e velocemente corro giù per le scale con l'espressione accigliata sul mio viso. “Perché diavolo sei così -” mi immobilizzo non appena realizzo che mio padre non è solo nel soggiorno. “Quinn, che diavolo ci fai tu qui?”



Buongiorno, San!”. Mi saluta allegramente, il suo famoso ghigno che adorna il suo viso pallido. Un momento, mi ha appena chiamato con il mio soprannome? Alzo un sopracciglio, sentendo un misto di confusione ed irritazione, prima di spostare la mia attenzione su mio padre per una risposta.



Che ci fa lei qui?”

“Tana, sii educata” Mi rimprovera severamente, mandano a Quinn uno sguardo di scuse. “Perdona mia figlia, non è davvero una persona mattutina”



Va tutto bene, Signor L.” Quinn gli sorride educata e li abbaglio con uno sguardo che dice chiaramente 'che cazzo sta succedendo?'. Aggiusto la cinghia del mio zaino, inclinando la testa verso la mia spalla sinistra. “Sono qui per portarti a lavoro.” afferma Quinn, come se fosse ovvio, continuando a guardarmi con quel sorriso che si suppone dovrebbe essere affascinante. “Sei pronta ad andare?”



Non ci vengo con te...” affermo impassibile, prima di dire a mio padre che sarebbe stato lui ad accompagnarmi a Fantascape come al solito.


“Tana, Quinn è venuta fin qui a prenderti, per cui sii gentile.. E comunque, sei scesa tardi oggi, quindi non posso lasciarti a Fantascape senza essere in ritardo per il mio turno di mattina. Devi farti accompagnare da lei, oppure dovrai camminare”



Lo guardo incredula prima di scuotere la mia testa in maniera insolente. “Bene, camminerò allora..” gemo arrabbiata, prima di uscire dalla porta principale. Sento Quinn offrire a mio padre un cortese saluto prima che il suono veloce e leggero di passi riempia l'aria. E' troppo presto per queste stronzate.. Sento le sue dita stringere il mio polso e rapidamente mi volto per insultarla, mirando a far esplodere la mia rabbia crescente verso di lei.

Cosa ca-”



Shh, smettila di essere così cocciuta ed entra nella mia dannata macchina.. Se cammini fino a Fantascape, saremo entrambe in ritardo, stanche e sudate- Non c'è davvero ragione per camminare, per cui smettila di essere così testa dura e lascia che ti accompagni lì”



No.” dico a denti stretti, liberandomi dalla sua stretta e camminando lontano determinata. Per mia sorpresa, non mi segue. Immagino che si sia stanca del mio atteggiamento da stronza nei suoi confronti.. Bè, finalmente. Inizio il lungo viaggio verso Fantascape, e sto giusto iniziando a estraniarmi quando noto una familiare auto camminare davvero lentamente accanto al marciapiede dove sono.

Il finestrino dal lato del passeggero è aperto e Quinn passa lo sguardo da me alla strada ogni pochi secondi. “Che cazzo stai facendo?”

Camminerei con te, ma ciò significherebbe che dovrei lasciare la mia auto a casa tua e se lo faccio non potrei riaccompagnarti stasera..”

Quindi il tuo piano è guidare accanto a me tutto il tempo?” le chiedo in un tono che mostra chiaramente quanto penso sia stupida la sua idea. “E cosa ti fa pensare che potresti accompagnarmi a casa stasera?”



No” arrotonda bene la O con la bocca alla fine della parola, prima di sogghignare. “Sto solo aspettando che tu la smetta e salga finalmente in macchina.. Sai, è la cosa più intelligente da fare, San.”



Grazie per aver ignorato completamente la mia seconda domanda..

Non siamo amiche, a malapena siamo conoscenti, dovresti davvero smetterla di darmi dei soprannomi” roteo gli occhi e scuoto la testa frustrata. Ignorala e basta, Santana.. Non vale la pena stressarsi per lei. Mi sposto più lontano dalla strada principale e prendo il mio iPhone per distrarmi dall'insistente sfigata bionda.



Ouch., va bene, aspetterò finché non diventeremo più intime e allora inizierò a chiamarti ' San'..” dice con nonchalance, mantenendo la sua incredibilmente lenta velocità.

Le tue gambe non sono stanche? Oh, andiamo.. Ci vorranno almeno altri 30 minuti se continui a camminare, sali in macchina, Santana.”



Se salgo in macchina.. promettimi che terrai la bocca chiusa per tutto il percorso” fermo i miei passi e lei schiaccia il freno. La guardo annuire prima di fingere di sigillarsi la bocca, tirando via la chiave immaginaria lontano. “Ugh, facci solo arrivare velocemente” la sento mugugnare in accordo e non appena mi arrampico sul sedile la sento mormorare “cintura” e la aggancio prima di incrociare le braccia sotto il petto. Provo a tenere i miei occhi lontano dalla sua faccia da schiaffi mentre guida verso Fantascape.



Cancella quel dannato sorriso dalla tua faccia, Fabray.



-x-x-x-x



Quinn mi lascia a casa dopo il lavoro, nonostante i miei migliori tentativi di dissuaderla, la corsa verso casa è stata piena dei nostri usuali battibecchi e se devo essere sincera con me stessa, non è stato così male.. Quinn può essere quasi tollerabile, immagino.

Comunque, vorrei davvero avere qualche posto-dove-andare a Lima, almeno non dovrei stare tutto il giorno a casa... E, forse Brooke e io riusciremmo a smettere di saltarci alla gola – Ah, fanculo. Ho chiuso con tutte queste stronzate.

Non lo sopporto più.

2 Luglio, 2011.

Non ho la pazienza né l'energia di discutere con Quinn stamattina.. Come ieri, mi stava già aspettando alla fine delle scale. Mi saluta con un sorriso luminoso e un troppo felice 'buon giorno', annuisco con la testa leggermente per mostrare che almeno ho sentito. Non sono dell'umore adatto per discutere con nessuno dei due (mio padre e Quinn), quindi concordo immediatamente quando entrambi mi dicono di entrare in macchina di Quinn.

Sono troppo stanca per vivere oggi.

La corsa di prima mattina è tranquilla, il silenzio questa volta è diverso però, è imbarazzante e scomodo. So che vuole chiedermi perché i miei occhi sono in quelle condizioni, o perché sono così stanca. Però non voglio parlarne, quindi sono felice che lei non abbia toccato l'argomento.

Avrei comunque mentito se l'avesse fatto.

Bisbiglio un distratto grazie quando mi lascia all'entrata del divertentissimo parco. Inizio la mia giornata come faccio di solito, andando a trovare Mrs Kit e prendendo la mia cassetta dei soldi. Provo a ricambiare il sorriso che la gentile signora mi sta rivolgendo ma non riesco, quindi mi limito ad alzare i pollici e lasciare il suo posto di lavoro più velocemente possibile.

Non voglio che mi chieda cosa c'è che non va...

Mi avvio verso la mia postazione e mi lascio cadere sulla sedia, la mia faccia istantaneamente ricade sul mio braccio posato sul bancone di legno. Voglio solo dimenticare tutto, liberarmi di questi pensieri complicati e che mi portano ansia che mi stanno annebbiando il cervello.. In parte vorrei non aver mai conosciuto Brooke, o che non fosse mai successo nulla tra noi due, allora la mia vita sarebbe così fottutamente semplice.

Non so neanche perché sono al lavoro in questo momento. Dovrei solo saltare oggi ma allora, di nuovo, significherebbe passare l'intera giornata a casa – senza nessuna distrazione.. Mi porterebbe a pensare a tutto questo di nuovo e riprodurre tutti i ricordi che voglio disperatamente cancellare.

Com'è possibile che dopo tutto ciò che è successo, mi sento ancora in colpa per averla ferita?

Rimpiango di averle risposto su Skype la notte scorsa, rimpiango di averla rivista, rimpiango di averla ascoltata mentre si scusava.


Ma ciò che rimpiango di più è essere la causa del suo dolore.

Anche se è stata lei a ferirmi per prima.



Un leggero tocco sul braccio mi riporta al mondo reale e lontano da tutti i pensieri collegati a Brooke che mi stanno uccidendo lentamente. Alzo lo sguardo e vedo Quinn in piedi di fronte a me con un'espressione preoccupata su tutta la sua faccia. “Che c'è, Fabray?”



Niente davvero, sono mai venuta qui con un argomento specifico?” sorride e scuoto le spalle distrattamente. Noto che si sta mordendo il labbro inferiore, palesemente insicura su come interagire con me nel mio stato attuale. Probabilmente sembro così dannatamente sconfitta- fottutamente debole.. “Cosa, niente commenti da stronza oggi? Andiamo Lopez, dove sono gli insulti? Sono sicura che c'è qualcosa che non va nel mio aspetto, giusto? Chiamami noiosa..”


“Non oggi, va bene?” dico un tono delicato che non mi appartiene e lei rimane silenziosa per un po'. Ci stiamo solo guardando negli occhi prima che io interrompa quella sfida di sguardi. Non voglio che i miei occhi rivelino quanto sono rotta.. “Quanto tempo manca fino all'arrivo dei bambini?

“Ancora dieci minuti” annuisco prima di seppellire la mia faccia nuovamente nel mio braccio. Voglio solo chiudere fuori il resto del mondo. “Santana?” alzo lo sguardo di nuovo prima di sospirare pesantemente. “Posso fare qualcosa per farti sentire meglio?”



Si, lasciami da sola per un po' okay?” richiedo gentilmente, so che lei capisce ma posso ancora vedere un lampo di tristezza sul suo volto chiaro. Prendo un sospiro profondo prima di raccogliere le forze per farle un piccolo sorriso. “Mi dispiace, sono un po' fuori dal mondo oggi.. Ma torno comunque con te stasera”



Bene” mi manda un piccolo sorriso prima di andare via. “Ci vediamo dopo, Santana.”

-x-x-x-x



Santana Lopez : Niente più giochetti, B.



Brooke Prince: Non sto facendo nessun dannato giochetto!



Brooke Prince: Riconnettiti a Skype. Smettila di scappare da me mentre ti sto parlando!


Santana Lopez: Non posso scappare su Skype, genio. In più, sono “scappata” da te settimane fa.


Brooke Prince : E non pensi che mi dispiaccia quel che è successo? Perché è così, Santana. SAI benissimo quanto mi dispiace. Ti stai comportando come se quello che avevamo sia niente, è così facile per te liberarti di me?


Santana Lopez : SMETTILA. Continui a rigirare la frittata, sei tu quella che si è comportata come se non fossimo nulla. Era tutto un gioco per te, giusto? Bè, B, certe volte 'scusa' non è abbastanza.



Brooke Prince: Ti voglio bene.


Brooke Prince: Solo torna a casa. Sono sicura che possiamo riparare..


Santana Lopez: Troppo tardi.


Brooke Prince: E allora fottiti.



Continua a scorrere i messaggi di nuovo. Rispondere a quella chiamata su Skype la scorsa notte è stata davvero una cattiva idea. Non so perché è così difficile resisterle, come se volessi ma non potessi. I messaggi andavano bene – fanno male, ma posso reggere gli insulti e la rabbia. I messaggi vocali che ha inviato ore dopo sono stati quello che mi ha fatto più male.. Odio quando è così triste perché ho giurato a me stessa che avrei fatto di tutto per essere certa che sia sempre felice.

Questo è successo un anno fa comunque e il tempo è una cosa divertente..



Cambia tutto.



Controllo l'ora sul mio telefono e mancano a malapena 15 minuti alla fine della mia pausa. Come sempre, sto sto cazzeggiando vicino a una delle giostre rotte nella deserta area di Fantascape – non c'è nessuno qui e mi piace mangiare in santa pace. Rimugino un po' con me stessa prima di decidere di cliccare play nella sua segreteria e provo a non scoppiare a piangere di nuovo.

Non è che mi piaccia stare male, non è che mi piaccia provare dolore – sono davvero solo molto persa al momento e la mia mente è ovunque.. Quindi magari ascoltare le sue parole di nuovo mi aiuterà a chiarire le cose? Non lo so. Fanculo, ho bisogno che qualcuno mi dica che cosa fare, qualcuno che mi aiuti a decidere tra giusto e sbagliato.


Okay... Probabilmente mi odi al momento, lo so che questo è il più grande e lungo litigio che abbiamo mai avuto e sono spaventata. Sono spaventata dalla possibilità di perderti. Lo so che in qualche modo l'ho già fatto ma non lo so – Sento che c'è ancora un parte di te con me? Sono aggrappata a quella minuscola possibilità che forse riusciremo ad aggiustare tutto.

Mi hai promesso che sarebbe stato per sempre, spero che tu non l'abbia dimenticato” lei non dice nulla per un po', probabilmente avrà dimenticato che stesse ancora registrando. Tipico di Brooke.. Posso sentire comunque il suo respiro irregolare, e anche tutti i suoi singhiozzi. Lei riprende dopo un po', la sua voce che suona molto più scossa questa volta.. “Oh cazzo- solo parlami quando sei pronta ok? Significhi cosi tanto per me, fidati di me, anche se è difficile, io so che staremo bene alla fine.. Saremo sempre noi, lo sai. Ti voglio bene, buonanotte, S”



Almeno la mia reazione non è stata brutta come quella della scorsa notte.. Bel lavoro, Santana. I miei occhi sono pieni di lacrime e fanno male, però e so che se fossi nella sicurezza della mia stanza, starei piangendo come una bambina di nuovo.



Non posso permettere che qualcuno mi veda così.



Si suppone che io sia cazzuta. Si suppone che io sia forte.



Scaccio le lacrime che minacciano di uscire prima di ricompormi ispirando ed espirando profondamente. Velocemente cancello il delicato messaggio vocale e ripulisco la mia segreteria, ritornando al mio posto.


Mi serve del tempo

.-x-x-x-

Quinn ferma la macchina nella mia strada e le sparo un piccolo sorriso. Lo so che è più che abbastanza per lei. Inizio a camminare verso casa mia ma lei pronuncia il mio nome ad alta voce. Mi giro e alzo un sopracciglio verso la sua direzione. “Grazie per uhm, avermi permesso di accompagnarti” mi manda quell'adorabile tipico ghigno, quello che lentamente mi fa venire voglia di prenderla a pugni in faccia. Scuoto la testa prima di sospirare. Posso sentire uno stupido sorriso farsi spazio sulle mie labbra però.



Sei così strana” rispondo con un ghigno e lei sorride ancora di più.



Finalmente un insulto, dannazione stai davvero perdendo il tuo smalto, Lopez. Spero che tu riesca a ritrovarlo domani”


“Contaci, Fabray”



3 Luglio, 2011.



Non sono davvero sicura di come sia potuto succedere, ma al momento sono dentro l'auto di Quinn e stiamo davvero andando da qualche parte che non è Fantascape. Ugh. Questo è esattamente il motivo per il quale non ho voluto che mi accompagnasse all'inizio..


E' pazza.


No, davvero, penso che sia..



Ferma la macchina e fammi scendere, Quinn!”



No” mi risponde con un tono sfacciato, i suoi occhi ancora sulla strada. Non è che sono effettivamente spaventata o qualcosa di simile.. Non mi farebbe mai del male, giusto? “Rilassati, Santana.. Non sto pianificando di ucciderti per poi bruciare il tuo corpo da qualche parte” la sento sorridere alla fine della frase.. Carino. “Okay, non era divertente ma davvero rilassati. Non ti farò del male, promesso. Sapevo che non saresti stata d'accordo se te l'avessi detto per cui così è più semplice”

“Quinn, questo è un fottuto rapimento” grido prima di cercare il mio telefono. Hmm, forse girerà la macchina se dico che sto chiamando qualcuno – tipo la polizia?

No, ho detto al signor L che ti avrei presa in prestito per la giornata” sorride con aria di sufficienza e alzo un sopracciglio, chiedendomi che diavolo ci sia di sbagliato con mio padre per fidarsi di qualcuno come Quinn.

E non preoccuparti, ci sono persone a coprirci entrambe al lavoro... Ho pianificato tutto, quindi tutto quello che devi fare è stare seduta e divertirti”



Questo è il tuo modo di vendicarti per non essere venuta all'appuntamento?”

No, questo è il modo di portarti ad un appuntamento”

Non è giusto”

Ehi voglio solo che tu sia felice.. Sei nella tua pausa estiva, dovresti almeno godertene una parte”

Pensi che forzarmi ad andare ad uno stupido appuntamento mi porterà a godermi le vacanze?”

Questo è stupido..

La sento sospirare platealmente prima di fermarsi e affrontarmi faccia a faccia. “Vuoi davvero tornare indietro? Prima che tu risponda.. promettimi che se decidi ti continuare con quello che ho pianificato oggi, allora ti divertirai. Tutto quello che voglio è renderti felice, anche se solo per un po', va bene?” Odio il fatto che si riesca a vedere quanto sia sincera dai suoi occhi nocciola... Stanno davvero scintillando con un misto di speranza, eccitazione, felicità e un po' di paura. Dopo un paio di momenti di totale silenzio, lascia andare un profondo respiro nervoso, prima di porre un'altra domanda. “Quindi.. Possiamo continuare ad andare?”


“Va bene!” sbuffo sonoramente, alzando entrambe le braccia arresa, prima di passarle intorno al mio petto. “Ma, ti giuro,Fabray.. niente giochetti”

Non preoccuparti, ho capito” mi fa l'occhiolino, facendo ripartire l'auto e riposizionandosi al centro della strada. Scuoto la mia testa e provo con tutte le mie forze a non sorridere ogni volta che fa una battuta stupida o un commento durante la corsa in auto. Apro l'applicazione di Twitter sull'iphone – questa è una delle cose che devi twittare, okay..

?SantanaLopez: Aiuto! Sono stata rapita :O Sto scherzando, ma davvero non so dove sto andando.. Quinn ti prego non farmene pentire!

Mi chiedo se Quinn abbia un account twitter... Bè se non ne ha uno Facebook, probabilmente non ne avrà neanche uno Twitter. E comunque anche se ce l'avesse, probabilmente non scriverei il suo nome – alcuni dei miei follower sono davvero troppo impiccioni per farsi i fatti loro. Invio il tweet prima di concentrarmi sulla strada di nuovo.

Dove cazzo siamo?

Quanto manca ancora?”

Un'ora e mezza, forse?”

Cosa? Dove diavolo stiamo andando? Stiamo viaggiando da almeno un'ora” piagnucolo e lei ride, guardandomi per un secondo. “Non è divertente”

Mi dispiace, hai ragione, non è divertente, ma sei carina quando sei tutta piagnucolosa” Commenta e ignoro la sensazione del sangue che si accumula sulle mie guance. “Santana, hai bisogno di rilassarti e fidarti di me... Smettila di fare domande su tutto e segui il flusso, ti godrai più la vita facendo così” Non so davvero come rispondere a quello che ha appena detto quindi roteo gli occhi e rimango quasi sempre in silenzio fino alla nostra destinazione.


Forse questo viaggio è esattamente quello che mi serve...

-x-x-x

Ho pensato che avessi detto che non stavi cercando di uccidermi?”

Non morirai, Santana.” Afferma con un ghigno prima di togliersi il top e i pantaloncini. Realizzo che è il suo corpo è carino. E' magro e- Che diavolo? Vieni fuori da lì, Lopez. Scuoto la testa per scacciare il pensiero prima di guardare Quinn di nuovo, accertandomi di tenere i miei occhi sulla sua faccia e solo sulla sua faccia. “Sei pronta?”

No... Non salterò da un dirupo, Quinn. Tu sei completamente pazza”

Sarà fantastico, Santana. Ti prometto che non te ne pentirai. In più, è estate, quindi devi nuotare, è tipo una legge o qualcosa del genere”

Scuoto la mia testa con aria di sfida, facendo un passo indietro e distanziandomi dalla fine del dirupo. “Non ho neanche un costume. Non c'è modo che tu riesca a convincermi a saltare”

Te ne ho portato uno!” Mi informa in un modo che urla quanto sia compiaciuta con se stessa per aver preparato tutto così bene, prima di ricercare nella sua borsa per uno dei miei costumi. “Tuo padre li ha presi mentre eri sotto la doccia stamattina”

Che diavolo?” Chiedo in un tono infastidito. Seriamente, a chi piace che le altre persone tocchino le proprie cose? Non a me. “Perché sei così strana?”

Non è stato facile per me, okay? Hai idea di quanto sia imbarazzante chiedere a un uomo adulto di prendere i costumi di sua figlia? Non aveva neanche idea di quale fosse, quindi è sceso con qualsiasi costume da bagno tu avessi. Questo sembra quantomeno più adatto di quello della Disney, comunque” Quinn agita il costume di fronte a me e lo strappo dalle sue mani, l'esasperazione evidente sul mio volto. “Questo posto è vuoto, quindi puoi cambiarti. Ti giuro che non guardo.”

Ti aspetti che io mi cambi... Qui?” Annuisce tranquillamente e scrolla le spalle prima di girarsi. “Non lo faccio.”

Si lo farai” risponde testarda – trovo così strano battibeccare con qualcuno cocciuto quanto me... UGH.

Quinn...”

Se non metti il costume, ti tufferai con i vestiti che hai addosso ora.. La scelta è tua”

Ti odio così tanto”

-x-x-x-

Non so com'è successo esattamente ma al momento sono in caduta libera.

Il mio corpo taglia l'aria, verso la distesa di chiara acqua blu sotto di me.

Lo so che abbiamo passato almeno mezz'ora sull'orlo del precipizio, Quinn che continuava a convincermi a saltare e io che continuavo a chiederle più tempo.. Non sono sicura di cosa mi abbia spinto a farlo. Oh e prima che vi facciate un'idea sbagliata... Quinn, non mi ha fisicamente spinta, voleva, ma non l'ha fatto. E' stata ferma lì, supportandomi, dicendo tutto quello che poteva per tranquillizzarmi e calmarmi.

Non posso davvero descrivere quello che sto provando adesso. Mi sento così- leggera? Come se tutti i miei problemi non ci fossero più, come se niente possa buttarmi giù. So che la caduta effettiva dura solo un paio di secondi ma si sente più a lungo- molto più a lungo.

Mi sento libera, come se riuscissi a respirare correttamente per la prima volta in settimane.

Splash.

Il mio corpo collide con l'acqua e lo sento vivo. Scossa lontano da un sonno profondo. Come se la caduta fosse un vivido sogno, come se potessi davvero sfuggire alla realtà per un paio di secondi. E' stato così meraviglioso.. Risalgo in superficie e vedo Quinn sulla roccia, che mi chiede se sto bene. Alzo i pollici e sorride prima di saltare senza timore giù dalla rupe. Urla per tutto il tempo e sorrido perché è divertente quanto possa sembrare una bambina.

Bè, a volte..

La vedo cadere e giuro che è stato davvero veloce – ve ne sareste persi buona parte solo se aveste sbattuto le ciglia, quindi non so perché mi è sembrato così lungo mentre stavo cadendo.. Tutto quello che so è che voglio farlo di nuovo.


“Allora... come ti senti?”


“Felice” non ho davvero avuto il tempo di pensare alla risposta.. Mi è solo sfuggita dalle labbra. Mi avvicino a Quinn prima di nuotare indietro verso la parete. “Chi arriva primo sulla roccia, Fabray!” urlo dietro di me, prima di correre sulla scalata.

Voglio volare di nuovo.

-x-x-x

3 chiamate perse – BROOKE PRINCE.

Brooke Prince: Chi diavolo è Quinn?

Se fosse stato qualsiasi altro giorno le avrei risposto, magari l'avrei anche chiamata. Non oggi però.

Oggi, sono felice.

Ah, e per la cronaca, immagino che mi sbagliassi- Quinn Fabray non è poi così male.


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Capitolo 3
*** Capitolo 3. ***


Capitolo 3.

8 Luglio, 2011

 

Mi sono svegliata molto presto oggi, non so perché, è solo successo. Ho avuto persino abbastanza tempo per una corsetta mattutina...Ora sono seduta sul mio patio, tenendo in mano il mio telefono mentre aspetto che Quinn venga a prendermi. Non abbiamo mai avuto una vera conversazione su questa cosa dei passaggi, ma è come se fosse già tutto deciso. Mi viene a prendere al mattino e mi riporta a casa la sera. Pazienza, non avrei comunque vinto se avessi cercato di oppormi– è ancora più testarda di quanto lo sia io. Comunque, non è poi così male infondo...Inoltre facilita anche mio padre dal momento che i suoi orari di lavoro sono molto impegnativi.

 

Scorro fra le menzioni di Twitter e leggo dei casuali “mi manchi” dei miei amici rimasti a Seattle. E anche qualche reazione al mio tweet sul “rapimento”. La gente è buffa...Ecco perché non twitto molto, certe persone non fanno altro che cercare di capire la storia che sta dietro qualsiasi cosa venga postata su quel sito.

 

Limite di 140 caratteri, gente...

 

E non mi sento in dovere di spiegare niente a nessuno– è la mia vita. Controllo la mia timeline e ovviamente il suo nome attira la mia attenzione. E se smettessi di seguirla? Ho già smesso di rispondere ai suoi messaggi– smettere di seguirla sembra un ottimo prossimo passo...

 

Hmm.

 

@BROOKEthePRINCEss: Chi si ricorda cosa è successo ieri notte? Io no...LOL. Festa fantastica! Gli assenti si sono persi una grande occasione!

 

Fico.

 

Quindi sta passando l'estate festeggiando a casa con tutti i nostri amici e io la sto passando a lavorare in Ohio.

 

E'grandioso.

 

@SantanaLopez: La. Migliore. Vacanza. Estiva. Di. Sempre.

 

Sono crudele ma, non mi importa, voglio che lei pensi che anche io me la sto spassando. Brooke è più o meno un tipo geloso e possessivo, a volte è fastidiosa, ma mi piaceva quando eravamo una pseudo-coppia. E' bello sapere di piacere a qualcuno così tanto.

 

@BROOKEthePRINCEss: @SantanaLopez è bello sapere che non hai perso il tuo telefono...RISPONDIMI!

 

Ho inviato quel tweet meno di un minuto fa e lei sta già reagendo...Ve l'avevo detto.

 

@PartylikeArtie: @BROOKEthePRINCEss @SantanaLopez Hey, non ho visto voi due insieme per tutta l'estate...Satana, dove sei? :O

 

@BROOKEthePRINCEss: @PartylikeArtie @SantanaLopez E'scomparsa, a quanto pare una “Quinn” l'ha rapita.

Il suo ultimo tweet mi fa roteare gli occhi– Tipico di Brooke

@SantanaLopez: @PartylikeArtie Non sono in città, Capellone! Scommetto che già ti manco. Haha ci vediamo tutti ad agosto!

@BROOKEthePRINCEss: @SantanaLopez AGOSTO? Smettila di ignorarmi.

@PartylikeArtie: @SantanaLopez Ci vediamo, Satana. LOL. @BROOKEthePRINCEss devi rilassarti!

Esattamente, B...ascolta lo storpio! Ridacchio pacatamente mentre scorro di nuovo fra le mie menzioni...

In effetti, sembra stupida.

No, non ho nessuna intenzione di risponderle o anche solo di notare la sua esistenza.

Finalmente la macchina di Quinn arriva e la bionda mostra un'espressione di scuse sul suo viso. Mi alzo e la raggiungo dopo aver messo il telefono nella mia tasca. “Hey, Santana. Scusami, sono in ritardo, dovevo accompagnare Lu– dovevo accompagnare qualcuno.”

“Va bene.” Scrollo le spalle e lei rimette in moto la macchina.

“Oh, ti ho preso una cosa.” Mi porge una borsa di carta marrone ed io la guardo incuriosita. “E' tipo il migliore muffin ai mirtilli di sempre.” Dice Quinn con un enorme sorriso che le adorna i lineamenti. “Non va bene saltare la colazione, quindi...”

“Sei una schizzata.”

“Mi aspettavo un 'grazie' ma ok, prenderò ciò che mi merito, immagino.” Scuote la testa, ovviamente irritata fino ad un certo punto ed io mi sento un po' crudele...dannazione. “Oh e la cintura.”

Mi allaccio la cintura prima di prendere il dolcetto e dargli un morso. Oddio, buonissimo. “Grazie, Quinn.” Mormoro nel mezzo di un boccone di paradiso. Vedo un piccolo sorriso attraversarle il viso e il senso di colpa svanisce...Finisco il muffin ancora prima del nostro arrivo a Fantascape. “Umm, beh grazie per il passaggio e uhh– la colazione.” Dico imbarazzata, prima di uscire dalla sua macchina.

“Quando vuoi, Santana.”

-x-x-x-x-

“Hey, a che ora hai la pausa?” Mi chiede Quinn e io controllo il mio telefono.

“Fra cinque minuti, perché?”

“Ok, andiamo.” Mi tende la mano ed io sollevo un sopracciglio, prima di ignorarla e saltare aldilà del bancone con un salto, senza il suo aiuto. Sistemo il cartello 'Torno subito!' sulla superficie prima di seguire Quinn.

“Dove andiamo?”

“Alla mia giostra.” Quinn ghigna prima di condurmi dall'altra parte del parco dei divertimenti, dove ci sono tutte le giostre grandi. Ci fermiamo davanti ad una giostra chiamata 'SPACESCAPE', è una grande ruota con otto braccia. Vedo un cartello 'SPIACENTI, IN MANUTENZIONE :('sul controller. “Sei pronta?”

La guardo con gli occhi spalancati, le mie sopracciglia aggrottate in confusione e apprensione. “Stai cercando di uccidermi di nuovo, Fabray? Sono in grado di leggere quel cartello, sai...”

“Oh, quello...” Lo prende e lo butta a terra senza troppi complimenti. “Per qualche ragione, ho perso il mio 'Torno subito!' quindi uso quello ogni volta che non sono in zona.” Mi spiega Quinn con un sorriso imbarazzato. “Ed è meglio poter provare la giostra senza dei ragazzini urlanti attorno a te, immaginala come una corsa VIP sullo Spacescape!”

“Già...Uhh– non credo proprio.” Scuoto la testa recalcitrante. “Non salirò mai su quel coso.”

“Yo Santana, qualcosa ti spaventa?” Ugh– allerta sorriso irritante di Fabray! “Chi avrebbe mai detto che qualcuno cazzuto come te, avrebbe avuto paura di una giostra per bambini.” Solleva le sopracciglia provocatoriamente per incitarmi ed io digrigno i denti, facendo del mio meglio per resistere alla sfida, ma l'orgoglio sa essere un tale stronzo a volte.

“Non ho paura! Non mi spaventa l'altezza, sono saltata dal tuo fottuto scoglio, o sbaglio?” Domando infastidita, guardando ancora una volta verso l'alto per studiare quella macchina dall'aspetto minaccioso. “E' solo che non mi fido di roba come quella...ci sono tante cose che possono andare storte.”

“E' sicura, Santana...”

“Hai intenzione di maneggiare i controlli mentre io sono là sopra da sola?” Domando con un sopracciglio inarcato, credendo di aver trovato una scappatoia. “Sei pazza se credi che rischierei la mia vita per farti divertire.”

“Hai ragione, aspetta un attimo.” Corre via prima che io possa dire qualcos'altro, guardo di nuovo verso la giostra, sentendo un inspiegabile brivido attraversarmi la schiena. Gulp. Quinn doveva per forza avere in carica una delle giostre più spaventose di questo posto, huh? “Santana, Noah controllerà la giostra e io salirò con te.”

“Ciao, Santana.” Il ragazzo muscoloso con la cresta mi sorride amichevolmente “Io sono Noah Puckerman.” Mi tende la mano ed io la stringo prima di lanciare di nuovo un'altra occhiata nervosa allo Spacescape. Davvero non sono spaventata, è solo che non so se posso fidarmi di chiunque abbia fatto questa roba...”Sai, Quinn potrebbe semplicemente stare giù e potrei essere io quello che–“

“Chiudi il becco, Noah.” Quinn borbotta e le mie sopracciglia si sollevano un pochino, dal momento che non ho mai visto o sentito il lato aggressivo della bionda prima d'ora. Non mi soffermo su quello, visto che la mia mente è ancora impegnata a pensare a quella giostra della morte che non ho modo di evitare ancora a lungo, senza risultare una fifona. "Pronta, Santana?"

"Sì facciamolo" Dico noncurante, cercando di fare del mio meglio per nascondere il nervosismo. Ci sediamo al primo posto e la mia gamba sinistra comincia a tremare un poco. "Sei certa che sia sicuro?"

"Beh, non ha ucciso nessuno...ancora." Mi fa l'occhiolino prima di alzare il pollice verso Noah, aziona la giostra e i miei occhi si spalancano. Inizialmente ci solleviamo da terra, ma poi tutto inizia a girare e continua ad andare sempre più veloce...Merda. Sento come se stessi per vomitare le mie stesse budella, non è divertente..."Stai bene?"

"No!" Urlo e lei ride rumorosamente. La giostra aumenta ancora di più la velocità e ora la mia mano sinistra si è stretta attorno a qualcosa perché non la smette di tremare...si è scelta una mano più pallida, la mano di Quinn. Comincio a stringerla più forte, intrecciando le nostre dita. Giuro che lo negherò non appena la giostra si fermerà, ma tenerle la mano mi fa sentire più a mio agio.

In qualche modo è calmante...

Shh.

Quella giostra infernale finalmente si ferma e le mie gambe sembrano gelatina...non sono nemmeno certa di riuscire a stare in piedi. Perché l'ho fatto? "Ve l'ho detto che non avevo paura" Dico a Quinn e Noah in tono presuntuoso, suonando il più dura possibile.

Lei riduce la distanza fra di noi e si accosta per sussurrarmi qualcosa all'orecchio "Già, non ti preoccupare, tutta la faccenda del stringermi la mano sarà il nostro piccolo segreto."

"Fottiti."

"Mi piacerebbe proprio vederlo!" Si intromette Noah ed entrambe gli lanciamo un'occhiataccia, io gli mostro giocosamente il dito medio e Quinn gli da dell'idiota. "Che c'è? Sarebbe molto eccitante..." Mi metto a ridere quando Quinn gli da uno schiaffo sulla nuca ed entrambi iniziano a litigare come due bambini.

Credo che ci sia una vaga possibilità che questo posto cominci davvero a piacermi...Beh, almeno fino ad un certo punto.

-x-x-x-x-

"Quinn ti ha di nuovo portata a casa oggi?" Mi chiede mio padre mentre stiamo cenando e io annuisco. "Beh, è molto gentile da parte sua."

"Già" Rispondo distrattamente mentre sposto con la forchetta il cibo avanzato nel piatto.

Si schiarisce la voce ed io alzo lo sguardo su lui, dandogli la mia piena attenzione. "Tana, dovresti sapere che..." Fa una pausa e scuote la testa "Dovresti sempre mettere la cintura, chiaro? La sicurezza al primo posto."

"Eh?" Chiederei di più, ma non sono esattamente dell'umore giusto per parlare, quindi mi limito a fare spallucce e ad accettare quel casuale e sensibile consiglio. "Sì, certo qualunque cosa. Va bene se vado nella mia stanza ora?"

"Ok, Tana." Si è incupito, ma sono fottutamente esausta quindi voglio solo nascondermi nella mia stanza e cercare di raggiungere una decente quantità di sonno stasera. So che mio padre ci sta davvero provando a lavorare sulla nostra relazione padre-figlia mentre sono a Lima per le vacanze, ma ogni volta che troviamo del tempo da passare insieme, sono sempre stanchissima e quindi i miglioramenti si notano appena.

Prometto che ci proverò più duramente, solo non stasera...

9 Luglio, 2011

Posso vedere la macchina di Quinn dalla finestra del salotto. Urlo un 'ciao papà' prima di uscire dalla porta principale. Cerco di entrare nell'auto, ma Quinn mi blocca il percorso per cui non mi è possibile. Ma che diavolo? "Quinn, che stai facendo? E' prestissimo e non sono dell'umore adatto per i giochetti."

"Vedi umm, volevo solo che sapessi prima di entrare in macchina che oggi ci sarà qualcun altro con noi." Mi dice nervosamente ed io alzo un sopracciglio incuriosita. Huh? "Mia- uh, ehm- mia cugina verrà in macchina con noi oggi. Vuole passare la giornata a Fantascape e Nana esce troppo presto, quindi verrà con noi."

"Ok..." Non capisco perché si comporta in modo così strano...bene, da un passaggio a qualcun altro, quindi? Non è che non ci stiamo in una macchina per quattro. "Possiamo andare ora?"

"Sì, certo." Il lato del passeggero è il più vicino a noi, così apre la portiera per me prima di raggiungere l'altro lato ed entrare. Guardo dietro prima ancora di chiudere la portiera, i miei occhi si soffermano su una bambina dai capelli biondi e gli occhi nocciola, esattamente come quelli di Quinn.

Aww, quella ragazzina è proprio carina...Aspetta, no, è una versione in miniatura di Quinn e Quinn non è carina.

Ugh, va bene! La bambina nella macchina è carina e la cugina più grande non lo è- ecco, risolto. La macchina comincia a muoversi, ma i miei occhi rimangono sulla bambina, vagano dall'alto al basso osservando il suo aspetto. "Beh, presentati" Dice Quinn rivolgendosi a nessuno in particolare.

"Ciao, io sono San-" Comincio, ma una voce più infantile mi interrompe.

"Il mio nome è Lucy." Dice prima di sorridermi ampiamente. "Quale è il tuo?"

"Santana Lopez" Le sorrido sinceramente, sentendo di avere già una predilezione per la bionda più giovane.

“Aih” Sento Quinn gemere e mi sistemo sul sedile in modo da guardare di nuovo la strada “Ahh– fa male.” Dice Quinn a voce alta ed io inarco un sopracciglio, cercando di capire se dovrei ingoiare il rospo e assecondare la sconcertante voglia di scherzare di Quinn.

“Ma che ca–“ fingo di tossire non appena mi rendo conto di quello che stava per uscire dalla mia bocca. C'è una bambina, Santana! “Che succede, Quinn?” Sento ridacchiare la fastidiosa bionda al mio fianco per la mia svista.

“Le hai detto il tuo vero nome la prima volta che te l'ha chiesto, mentre io ho dovuto subire tutto il trattamento-Kardashian, e questo fa un po' male” Posa una mano sul suo petto con fare drammatico, facendo ridere Lucy e spuntare un incontrollato sorriso sulle mie labbra. “Santana, la cintura” Mi ricorda Quinn quando nota che non l'avevo allacciata, obbedisco velocemente per essere un buon esempio. “Lucy, come hai fatto a farle dire il suo nome così facilmente?”

“Non lo so, forse le piaccio.”

Sorrido per quanto Lucy sia adorabile, annuendo in segno di conferma “Hai ragione, tu mi piaci”

“Aww, mi piaci anche tu Santana. Sei super gentile, favolosa e bella!” Sorrido ancora più ampiamente per tutti quei complimenti, le dico che anche io penso che lei sia super gentile, favolosa e bella.

“Oww Lucy, mi stai rimpiazzando con Santana per caso?”

“Forse.” Cantilena la bambina seduta sui sedili posteriori ed io ghigno. Credo davvero che andrò molto d'accordo con questa bambina. Quinn finge di stringersi di nuovo il petto e Lucy ride di nuovo. Questa volta rido anche io– E' stato un poco divertente, ok? Il viaggio in macchina diventa pieno di chiacchiere, commenti, oh e non dimentichiamoci...colazione con i muffin.

“Quanti anni hai Lucy?” Chiedo un attimo prima di raggiungere il punto di arrivo a Fantascape.

“Cinque.”

-x-x-x-x-

“Santana!” Vedo Lucy correre verso il mio stand, trascinando Quinn con lei. “Ciao!”

“Hey Lucy.” Le sorrido prima di salutare  Quinn con un piccolo gesto della mano “Che succede?”

“Ho chiesto a Quinn se potevi pranzare con noi, ma mi ha detto di chiedere a te.” Controllo l'ora sul mio telefono, mordendomi il labbro inferiore, mi sento combattuta perché se dovessi accettare (a dispetto delle circostanze) allora sarebbe la prima volta che uscirei volontariamente con Quinn, ma voglio anche andarci.

Ugh, certe volte mi confondo da sola...

“Non posso” Mi acciglio quando vedo Lucy mettere il broncio, buona parte di me vorrebbe davvero andare con loro due così da poter conoscere meglio Lucy, ma non è ancora il momento della mia pausa...quindi non posso. “Sono ancora in servizio, Luce. Anche se mi sarebbe davvero piaciuto.”

“Quanto manca alla tua prossima pausa?” Chiede Quinn, parlando direttamente con me per la prima volta dall'inizio di tutta la conversazione.

“Ancora 20 minuti circa.”

“Che ne dici di fare prima una passeggiata, Luce? Poi torniamo e veniamo a prendere Santana quando sarà pronta.”

“Quinn, puoi vincere un unicorno per me?” La ragazzina strilla eccitata, ignorando completamente ciò che Quinn le ha appena detto e indicando selvaggiamente i giocattoli di peluches appesi al soffitto dello stand. “Ne voglio uno!”

Ghigno in direzione di Quinn, la cui bocca continua ad aprirsi e chiudersi mentre pensa a cosa rispondere alla sua cuginetta. Già Quinn, vincine uno per lei...”Forse possiamo semplicemente chiedere a Nana se ne puoi avere uno”

“Non sarebbe imbrogliare?”

“Mhmm, Quinn.” Le scocco il mio sorriso diabolico. “Quello sarebbe imbrogliare, dovresti vincerne uno lealmente. L'hai già fatto prima, o sbaglio?” Gli occhi di Lucy si spalancano sorpresi dopo aver sentito quello che ho detto, Quinn mi lancia un'occhiata pungente e cerco di fare del mio meglio per soffocare le risate.

“Hai vinto un unicorno? Perché non l'ho mai visto prima?” Domanda la bambina e Quinn mi lancia un altro sguardo accusatore, facendomi sorridere compiaciuta. “Posso averlo?” Lucy comincia a saltare su e giù mentre Quinn prende a grattarsi la nuca “Ti prego, Q!”

“Credo di averlo dato a Santana così sarebbe uscita con me.” Dice Quinn a Lucy in modo imbarazzato e dopo aver sentito la sua spiegazione sincera mi sento imbarazzata anche io, soprattutto dal momento in cui i brillanti occhi nocciola di Lucy sono puntati su di me. “Cercherò comunque di vincerne uno per te.” Estrae due dollari dalla tasca e li mette sul bancone, dopodiché le passo due palline.

Come mi aspettavo, Quinn non ha vinto nessun fottuto unicorno. Visto? L'unico modo in cui si può vincere questo gioco è barando...Lucy ora ha messo il broncio e senza dubbio, sia io che Quinn vorremmo che la bambina tornasse a sorridere. Quinn continua a provare a vincerne uno, spendendo un totale di 12 dollari a quel gioco truccato. “E' così difficile, Q...come hai fatto a vincerlo prima?”

“Beh, umm– Non lo so. Forse sono stata fortunata quel giorno?” Sbuffo una risatina beffarda, distogliendo lo sguardo dalle due bionde. Certo...è stata decisamente fortuna. “Luce, non so se posso vincerne uno per te ora.” Le guardo mentre Quinn si inginocchia a terra così da essere quasi all'altezza della bambina. “Che ne dici se ti porto a quella gelateria che ami tanto, prima di tornare a casa? E ti prometto di fare questo gioco ogni volta che sarò in pausa finché riuscirò a vincerne uno...come ti sembra?”

“Ok.” Lucy annuisce, ma un broncio deciso rimane sulle sue labbra. Non ce la faccio a vedere questa bambina così triste...Non so perché, non ce la faccio e basta. Scruto le bottiglie che stavo mettendo a posto– aumento la distanza fra le due bottiglie che stanno alla base per renderle meno stabili. Finché Lucy non può vedere quello che sto facendo, non è barare...Falla finita, va bene? Salto oltre il bancone e lascio due dollari sul ripiano. “Vuoi cercare di vincerne uno per me, San?” Ok quando è lei a chiamarmi così va bene...Annuisco e lei sorride, così miro per qualche istante prima di lanciare la pallina al centro delle tre bottiglie. Ne abbatto due e mi rimane ancora una pallina.

Avanti, non metterti in ridicolo di fronte a loro...

Faccio scattare il polso nell'istante in cui lancio l'ultima pallina, conferendo una forza maggiore al lancio– Ho vinto. Salto di nuovo dentro il mio stand e prendo uno di quegli unicorni rosa così da poterlo dare a Lucy “Ecco a te.”

Mentre la bambina stringe con forza il suo giocattolo di peluche, il mio sguardo si incatena a quello di Quinn. Sta sorridendo ed io non vedo davvero l'ora di sentire cosa ha da dire. Ugh. “Pausa?”

“Mhmm.” Mormoro prima di posizionare il cartello 'Torno subito!' sul bancone, prendendo il mio telefono e permettendo a Quinn e Lucy di condurmi in qualsiasi posto abbiano intenzione di portarmi per la pausa pranzo.

-x-x-x-x-

“Buono?” Mi chiede Lucy non appena addento il mio hamburger, annuisco mentre lei mi sorride soddisfatta. “Sono gli hamburger più buoni dell'intera galassia!” Da un morso enorme al suo, sporcandosi tutto il viso. Ridacchio prima di prendere un tovagliolo e pulirle il ketchup dall'angolo della bocca. “Grazie, Sanny.”

Adoro questa bambina...no davvero, è la cosa più carina di sempre, quindi mi va assolutamente bene che mi chiami con quei nomignoli che sminuiscono la mia immagine da dura– beh, fintanto che non c'è nessun altro attorno. Ci godiamo il resto del nostro pranzo e Quinn mi dice che dobbiamo riportare Lucy all'ufficio principale per il suo riposino obbligatorio. La accompagniamo ed io lancio a Mrs. Kit un sorriso timido, dal momento che non dovrei più essere in pausa...Quinn dice che va comunque bene– i vantaggi dell'essere amica della nipote della proprietaria, suppongo.

Il ghigno di Quinn appare nel momento esatto in cui chiudiamo la porta dell'ufficio. “Chi l'avrebbe mai detto che sai essere così dolce?” Domanda provocatoria ed io la fulmino scherzosamente con lo sguardo “No davvero, non mi aspettavo che saresti andata d'accordo con Lucy quindi mi hai sorpresa oggi.”

“Beh, è una ragazzina a posto.” Faccio spallucce continuando a camminare verso la mia postazione. “Solo non far sapere a tutti del mio lato gentile, altrimenti– giuro che ti uccido, Fabray.”

“Mhmm, come ti pare.” Ride scuotendo la testa “Oh e Santana...”

“Sì?”

“Certe volte imbrogliare è necessario, no?” Quinn sorride, prima di correre rapidamente verso la sua zona del parco dei divertimenti, senza nemmeno darmi la possibilità di ribattere a dovere. Comunque sia ha ragione...

A volte imbrogliare è necessario.

-x-x-x-x-

“Viene anche Santana con noi a prendere il gelato?” Chiede Lucy mentre siamo sulla strada che porta da Fantascape a casa mia. “Viene, Quinny? Viene?”

“Potrebbe...” Quinn fa spallucce “Perché non le glielo chiedi?”

“San!” Lucy strilla dal sedile posteriore, così io mi giro per guardarla quel tanto che la cintura di sicurezza me lo permette. “Vuoi venire a prendere il gelato con noi?”

“Non è troppo lontana casa mia?”

“Nah, non preoccuparti di questo.” Risponde Quinn ed io comincio a farci un pensiero...Da un lato, non mi piace il gelato, ma ancora una volta voglio passare del tempo con Lucy e sì– ad ogni modo, non è un grosso problema se c'è anche Quinn.

Fanculo, non ho tutta questa necessità di tornare a casa.

“Sì, certo, mi piacerebbe molto prendere del gelato con te e Quinny.” Ghigno provocatoriamente, Quinn mi guarda ed inarca un sopracciglio, prima di riporre la sua attenzione sulla strada. Parcheggiamo di fronte ad una gelateria che è dipinta con colori accesi e con un'insegna che dice “Ohio Freeze” in fluorescenti lettere al neon. Mando gli occhi al cielo per il nome incredibilmente patetico. Non appena Lucy è scesa dalla macchina, mi afferra la mano e mi trascina dentro. Non mi piace quando le persone mi toccano, ma suppongo che io possa fare un'eccezione...”Che gusto vuoi?”

“Biscotto e pezzetti di cioccolato!” Esclama Lucy con aria euforica, scrutando la varietà di gelati dietro il vetro immacolato. “Il più grande.” Stavo giusto per dire il nostro ordine al ragazzo che lavora dietro il bancone, quando Quinn mi interrompe.

“Luce, eravamo d'accordo che avresti preso il più piccolo, ricordi?” Quinn inarca un sopracciglio nella sua direzione e la bambina sospira pesantemente. “A Nana non piace che tu abbia troppo zucchero in circolazione...”

“Oh, già...credo di essermene dimenticata, volevo dire biscotto e pezzetti di cioccolato– il più piccolo.” Mi rivolge un sorriso imbarazzato ed io rido lievemente per quanto è buffa e divertente. Copio l'ordinazione di Lucy, mentre Quinn prende un ghiacciolo alla ciliegia per sé. Ci sediamo ad uno dei tavolini rotondi e Lucy chiede se può giocare con il mio telefono. Credo che non sarò mai in grado di dirle di no, quindi...Inizia a giocare con il mio cellulare, lasciando macchie e impronte su tutto il touchscreen. Va bene, non mi importa– così tanto.

Oh beh, lo pulirò più tardi.

“Perché sei così gentile con lei?” Mi chiede Quinn non appena nota che la sua cuginetta è distratta da una delle mie applicazioni. Il mio sguardo si sofferma sul ghiacciolo che sta succhiando, le sue labbra rosee si chiudono attorno alla punta del ghiaccio rosso...scaccio quell'immagine inappropriata e quei pensieri sconcertanti, riportando la mia mente alla realtà.

Ma che cazzo, Santana?

“Perché? Sei gelosa, Fabray?”

“Un po'.” Risponde con un piccolo ghigno, svelando i suoi denti. “Sarebbe carino se tu mi trattassi anche solo un quarto di come tratti Lucy.” So che sta scherzando, ma c'è un fondo di verità dietro quelle parole ed in qualche modo mi fa sentire in colpa...Tuttavia, come al solito, ignoro le mie sensazioni relative a Quinn, preferendo spostare l'attenzione di entrambe su Lucy.

“Beh, come posso dire? Con la bambina è tutta un'altra cosa.”

“So cosa intendi.” Lo sguardo di adorazione nei suoi occhi quando guarda Lucy, mi rende felice, è dolorosamente evidente che Quinn ama quella bambina, è così dolce...Finisco l'ultimo cucchiaio di gelato e posso giurare che quella roba non mi piacerà mai. E' troppo fredda e dolce e...bleah. Ma se Lucy dovesse mai invitarmi ancora a tornare qui– so che non rifiuterò.

Mi piace quella bambina, è a posto.

“Santana, il gioco si è fermato perché qualcuno ti sta chiamando!” Si lamenta Lucy. “Dice 'IGNORA BROOKE', devo rispondere?” Prima che io possa dirle di no,o anche solo iniziare a scuotere la testa, lei fa scorrere il suo indice appiccicoso sullo schermo. “Pronto?”

“Lucy, no!” Le strappo il telefono dalle sue piccole mani e lei sporge le labbra con aria colpevole. Le mimo uno 'scusami' prima di focalizzare la mia attenzione sulla chiamata, preparandomi a sentire la sua voce di nuovo. “Brooke?” Dico in un sospiro, mentre Quinn zittisce Lucy e la bambina finge di sigillarsi le labbra.

“Santana? Oh mio Dio, finalmente!” Strilla ed io allontano un poco il telefono dall'orecchio, abbassando il volume grazie ai tasti laterali perché non voglio che le due bionde di fronte a me ascoltino la conversazione. “Chi diavolo è Lucy?”

“Aspetta.” Sbrigativamente mi congedo dal tavolo, prima di uscire dall'edificio per avere più privacy. “Brooke?”

“Chi è Lucy, S?”

“Una bambina che ho conosciuto questa mattina, la cuginetta di Quinn.” Rispondo dopo aver rilasciato un profondo sospiro pieno di rimorsi. Ugh, me la stavo cavando alla grande con quella cosa di 'ignora Brooke a tutti i costi', e ora questa situazione mi sta mangiando il cervello. “Ha cinque anni, quindi non iniziare a dare i numeri o cose simili.”

“Allora quanti anni ha Quinn?”

“Umm– Quinn– dovrebbe avere la nostra età?” Suona più come una domanda e mi maledico mentalmente perché sembro un'idiota. “Perché mi stai chiamando?”

“Lei? Quinn è una ragazza?” Oddio, suppongo che non sapesse quel piccolo dettaglio...Ooops. Mi pizzico la punta del naso frustrata, ascoltando la brunetta fumante di rabbia dall'altro capo. “Una ragazza con cui sta passando tutto il tuo tempo? Che diavolo stai combinando, Santana?”

“Sì, Quinn è una ragazza e io non sto combinando proprio niente! E' solo un'amica, Brooke, smettila di comportarti come una psicopatica...”

“Beh, scusami se reagisco così mentre tu mi stai tradendo con Dio-sa-chi in Dio-sa-dove!” Mi accusa senza alcuna prova, facendomi ribollire il sangue ancora di più.

Non ha il diritto di parlarmi così...

Si fotta.

Stringo la presa attorno al mio telefono ed uso tutto l'autocontrollo di cui sono dotata, per impedirmi di sbatterlo a terra e schiacciarlo sotto le mie scarpe da ginnastica. “Tradendo? Tu ed io non stiamo insieme, Brooke! Sei tu quella che l'ha detto, ricordi? E sei tu quella che ha tradito! Quello che noi avevamo, era solo uno dei tuoi giochi malati...solo per divertimento, giusto? Riprenditi.” Termino la chiamata prima che lei possa dire qualcos'altro e farmi infuriare ancora di più.

Di nuovo, che si fotta.

Prendo un paio di respiri per calmarmi, infilando il mio telefono nella tasca sinistra e tornando dentro. Cerco di non sembrare troppo arrabbiata quando torno a sedermi, noto che la bambina davanti a me ha un broncio profondo e guardo Quinn in cerca di una spiegazione, ma lei continua a guardare Lucy con aria di rimprovero.

“Santana, mi dispiace di aver risposto a quella chiamata al posto tuo. Ho sbagliato e mi dispiace tanto, tanto, tanto. Ti prego, non essere arrabbiata con me.” I suoi occhi iniziano a diventare lucidi e al solo vederla mi si stringe incontrollabilmente il cuore. Qualcuno di così adorabile non dovrebbe mai piangere...”Mi dispiace così tanto.”

“Hey, hey, non è colpa tua, va bene?” Tendo la mano destra verso di lei per posargliela sulla guancia, asciugando le lacrime con il pollice, prima di pizzicarle delicatamente la guancia rosa. “Fingeremo che non sia mai successo se mi fai subito uno dei tuoi meravigliosi sorrisi...” Sorrido non appena mi regala un sorriso timido, facendole l'occhiolino per rassicurarla ulteriormente “Non preoccuparti di quello, Avevo uhh– avevo comunque intenzione di rispondere a quella chiamata.”

“Davvero?” Noto una delle sopracciglia di Quinn inarcarsi, nello stesso istante in cui Lucy mi pone la domanda.

“Sì, davvero.” Confermo mentendo per far sentire meglio Lucy. So che non avrei risposto, assolutamente no, ma non c'è motivo di far sentire male la bambina, giusto? “Ora basta pensarci, va tutto bene, te lo giuro.”

“Grazie, San.”

Lasciamo il negozio poco dopo, mi accompagnano per prima e rivolgo a Quinn un piccolo sorriso ed un sincero 'grazie' per avermi portata a casa. Le chiedo di abbassare uno dei finestrini posteriori così da poter salutare Lucy, che è ben legata nel suo seggiolino. “E' stato bello conoscerti, Lucy.”

“Anche per me, Santana.” Mi rivolge un grandissimo sorriso tutto denti e la somiglianza fra lei e Quinn è a dir poco stupefacente “E grazie di aver vinto per me Principessa Coccolosa, sei super fantastica!” Afferma, riferendosi al suo unicorno di peluche rosa.

“Nessun problema e credo che anche tu sia super fantastica, credimi. Promettimi che verrai a trovarmi ogni volta che sarai a Fantascape, ok?”

“Sì, certo! Ciao, San!”

“Ciao ragazze.” Quinn mi saluta con la mano e come sempre aspetta che io rientri in casa prima di ripartire.

Non capirò mai per quale motivo a quella ragazza importa così tanto...

A volte è una cosa che mi piace, ma questo non glielo dirò mai.

10 Luglio, 2011

E' un'abituale mattina con Quinn Fabray. In realtà ci sto davvero facendo l'abitudine– tutta la nostra routine giornaliera...è confortante e funziona. E credo che non ne avrò mai abbastanza di quei deliziosi muffin per colazione...

“Sai, Lucy non la smette più di parlare di te...credo che tu le piaccia tanto quanto piaci a me.” Dice Quinn mentre si appoggia contro il bancone del mio stand. Siamo arrivate presto oggi e suppongo che abbia deciso di rimanere nei paraggi per un po', non sono dell'umore per lamentarmi ed è un paese libero, quindi non importa...Può rilassarsi qui se vuole.

“Allora spero di piacerti molto perché adoro quella bambina.” Le dico scherzosamente e Quinn si rivolge a me con un delicato sorriso sulle labbra.

“Non preoccuparti, mi piaci abbastanza.” Il suo piccolo sorriso si trasforma in un ghigno ed io distolgo lo sguardo perché le mie guance sono diventate un po' più calde. Mi tengo occupata con il mio telefono, cancellando i messaggi di Brooke– ho smesso anche di aprirli, non ce n'è ragione. “Vuoi uscire di nuovo con me? Niente più scommesse, rapimenti o cose simili, questa volta ti sto semplicemente chiedendo di uscire.”

Per un po' non sollevo lo sguardo, sto aspettando che la mia bocca la smetta di essere così secca. Che cosa si deve rispondere? Mi piace passare del tempo con Quinn a volte– a dire il vero, al diavolo, mi piace la sua compagnia il più delle volte, ma non credo di voler un appuntamento con lei. Non funzionerebbe e complicherebbe la mia vita ancora di più. Ugh, non so nemmeno se sono single...Mi armo di abbastanza coraggio per guardarla negli occhi. “Senti, mi sbagliavo su di te. In realtà tu sei davvero fantastica e cose del genere, ma non credo che sarebbe una buona idea uscire con te.” Le dico onestamente, mentre cerco di fare del mio meglio per ignorare quel senso di colpa che sfarfalla nel mio stomaco. “Possiamo andare in giro e cose così, ma non credo che frequentarci sarebbe una buona idea.”

“Perché no? E' a causa di quella Brooke?” Mi domanda con un sorriso fuori luogo che non raggiunge i suoi occhi.

“In un certo senso, è un po' un casino, ma davvero è solo che non credo di essere pronta a qualcosa che sia più di un'amicizia ora...”

“Se mi dai una possibilità, ti giuro che qualsiasi cosa avremo non sarà incasinata...Cambieresti idea se mi impegnassi di più?” Abbasso lo sguardo, non del tutto certa di come rispondere a ciò che ha appena detto. “Ok, ho capito.” La sento ridacchiare, ma suona molto forzata. “Allora ci limiteremo ad andare in giro quest'estate, Santana...cerca di goderti al massimo la tua esperienza qui in Ohio.”

“Sarebbe fantastico.” Le sorrido, cercando di far cambiare piega alla conversazione. Sembra così ferita, anche se sta facendo del suo meglio per nasconderlo, e tutto questo mi sta davvero facendo sentire uno schifo. “Fabray, è l'ora di apertura...dovresti andare, hai una giostra da far funzionare, ricordi?”

“Già, Lopez. Sto andando.” Mi rivolge un altro sorriso forzato, prima di correre via. La guardo sparire prima di rilasciare un respiro che non mi ero nemmeno accorta di aver trattenuto.

Mi piace Quinn, è diversa. Mi piace il suo essere dolce anche se, il più delle volte, mi comporto come se lo odiassi, apprezzo davvero tutte le cose gentili che fa per me. E' solo che non posso darle quello che mi chiede...

Ho rilegato Quinn nella “zona amici”

E fa schifo perché so esattamente come ci si sente...Oh beh, meglio ora che più in la nel tempo, credo.

-x-x-x-x-

“Sei stranamente silenziosa oggi...” Dico cautamente, mentre Quinn mi sta dando un passaggio a casa. “Senti Quinn, mi uhh dispiace per–“

“Santana, non hai fatto nulla di male” Mi guarda e mi sorride rassicurante. “Non preoccuparti di questo, ok? Lo capisco.”

Apro la bocca per dire qualcosa, ma la richiudo velocemente non appena realizzo che non so ancora cosa dirle. Ecco...i sentimenti complicano sempre tutto. Odio sentirmi in colpa, lo odio davvero. Ci fermiamo di fronte a casa mia e sgancio la cintura, sto per aprire la portiera, ma mi fermo. Mi giro verso sinistra per guardare Quinn. “Che cosa fai stasera?”

“Probabilmente andrò a casa.” Fa spallucce ed io sorrido, riagganciando di nuovo la cintura. “Che succede?”

“Beh, ho appena guadagnato cinquanta dollari e possiamo usarli tutti per il carburante, quindi avanti Quinn, portami da qualche parte– ovunque. Andiamo all'avventura o qualcosa del genere, stasera.”

“Sei seria?” Inarca un perfetto sopracciglio ed io faccio spallucce, annuendo.

“Guida e basta, Fabray. A meno che tu debba tornare a casa o altro...” Ti prego dì di no, ti prego dì di no. Scuote la testa e non sarei riuscita a fermare il sorriso sulle mia labbra nemmeno se avessi voluto. Quinn fa ripartire la macchina e ci dirigiamo verso qualsiasi posto lei mi voglia portare.

-x-x-x-x-

Sono meravigliata.

Seriamente.

Stelle, stelle, stelle– sono ovunque.

Non so esattamente dove siamo– una specie di prateria, credo. Siamo sdraiate sul tettuccio della macchina di Quinn, mentre guardiamo il cielo notturno sopra di noi. Entrambe siamo rimaste in silenzio per un po', assorbite dalla magnifica vista e dai propri pensieri.

Il collo inizia a farmi male ed io prendo ad agitarmi, cercando di nuovo una posizione comoda. Quinn mi guarda prima di scendere dal tetto e aprire uno degli sportelli posteriori.

“Che stai facendo?” Chiedo, ma lei è già tornata prima ancora che io possa mettermi seduta del tutto. Tra le braccia tiene una felpa rossa che piega di fronte a me, si arrampica di nuovo sul tetto e la fa scivolare sotto la mia testa. Per caso mi ha appena fatto un cuscino di fortuna? “Grazie Quinn.”

“Mhmm.” Mormora ed io non posso evitare di girarmi su un fianco e rivolgermi verso di lei. E' davvero molto bella quando non mostra quel fastidioso ghigno o non sorride come una stupida. “Smettila di fissarmi, Lopez. Sta iniziando ad essere inquietante...” Mi prende in giro e sento il calore diffondersi sul mio visto.

“Non ti sto fissando, idiota. Ho solo fatto un po' di spazio e la tua faccia era nel mio campo visivo” Sì...la miglior scusa di sempre...stupida cretina. “Come hai trovato questo posto?” Le chiedo cambiando discorso prima di incasinarmi ancora di più.

Dannazione i suoi occhi nocciola...Non riesco a fare a meno di scrutarli ogni volta che mi guarda.

“Ho passato un brutto periodo un paio di anni fa e avevo bisogno di andarmene da tutto per un po'. Volevo evadere dalla mia stessa mente, così ho preso la macchina di mia mamma e ho guidato...ho continuato a guidare e in qualche modo sono finita qui.” Si lascia sfuggire un profondo respiro, come se raccontare quella storia le causasse del dolore fisico. “Da allora questo è sempre stato il mio posto dove rifugiarmi ogni volta che passo un brutto momento.”

“Quanti anni avevi quando hai cominciato a guidare?” Dopo tutto quello che mi ha detto, questo è ciò che ho da dire? Sei senza cuore, Lopez. “Voglio dire, scusa...non so che dire”

“Mia sorella maggiore mi ha insegnato quando ha imparato, quindi ho imparato a guidare molto presto. Ho trovato questo posto quando avevo quindici anni, quella è stata la prima volta che ho guidato da sola e a dire il vero ero spaventata a morte...E' stata una cosa stupida dal momento che non avevo la patente, ma quella notte non mi importava assolutamente di nulla. Con il senno di poi– se la polizia mi avesse presa, sarei stata fottuta.” Il suono che seguì, non era la solita risata di Quinn...

Di nuovo non sono del tutto certa di quello che le dovrei dire.

Non voglio chiederle cosa stesse passando perché è probabilmente troppo personale, non so consolare le persone perché non ho mai dovuto farlo in passato, quindi cerco di fare del mio meglio per farla sorridere.

“Chi l'avrebbe mai detto che sei in grado di fare queste cose, Q? E' così da dura.” Sorrido prima di punzecchiarle il fianco, ride e posso dire che questa volta è una risata vera. Si mette a sedere e mi sorride, è uno di quei sorrisi tipici di Quinn. “Perché sorridi in quel modo, schizzata?”

“Dal momento che mi hai chiamata 'Q'...” Quinn lo pronuncia in un tono compiaciuto “Ho il permesso di chiamarti 'San' adesso? Significa che siamo in confidenza?” Mi sorride, facendo riferimento a ciò che le ho detto pochi giorni fa– Apro la bocca per ribattere, ma la mia protesta muore prima ancora che io possa dire qualcosa.

“Sei una sfigata, lo sai questo, vero?”

“Forse, ma ora siamo amiche quindi questo fa di me la tua sfigata, o no?”

“Puoi solo sperare di essere la mia sfigata, Fabray.”

Le prese in giro giocose, quella notte, finirono lì...

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Capitolo 4
*** Capitolo 4. ***


Capitolo 4.

15 Luglio, 2011.

Hey” saluto Quinn e aggancio la mia cintura non appena mi metto seduta in macchina.

Buongiorno, Santana tu– ” si morde la lingua prima di scuotere la testa e accendere l’auto, i suoi occhi nocciola che si rifiutano di incontrare i miei. “Lascia stare”.

Sputa il rospo, Fabray” dico con un tono annoiato.

Odio quando la gente si ferma a metà frase…

Niente. Stavo solo per dire che sei bellissima oggi” Quinn dice non nonchalance, le mie guance arrossiscono comunque alle sue parole. Tossisco prima di mormorare un ‘che diavolo?’. “E, quello è esattamente il motivo per il quale non volevo continuare la frase” sospira. “Ma lo sei davvero, San”

Fabray, ricorda… Amiche

Le amiche possono complimentarsi a vicenda, Lopez” risponde e io scuoto la testa, tentando di fermare lo stupido sorriso che si sta formando sulle mie labbra. “Comunque, non c’erano muffin stamattina. Vuoi andare a prendere qualcosa per la colazione prima di Fantascape?”

Nah, va bene. Potremmo fare tardi”

Sei sicura? Conosco questo posto con dei meravigliosi waffle” mi dice con un ghigno prima di posare una delle sue mani sul suo stomaco “In più, sono parecchio affamata…” Quinn comincia a fare il broncio e alzo gli occhi al cielo.

Allora andiamo a prenderti qualche waffle, sfigata”

Si!” Fa un’inversione e controllo l’ora sul mio telefono.

Immagino che faremo tardi a lavoro, oggi…

**

Quinn! Come stai?” una cameriera bruna si avvicina al nostro tavolo, i suoi occhi bloccati su Quinn. “Non sei venuta qui per un bel po’” Io scruto il menù, facendo del mio meglio per ignorare il fatto che qualche casuale ragazza sta praticamente spogliando con gli occhi Quinn proprio di fronte a me.

Chissenefrega. A chi importa?

**

Ehi, Rachel. Si, sono stata un po’ occupata” Quinn dice, accompagnata da una risata imbarazzata. “Questa è Santana, comunque” Lei mi presenta e ‘Rachel’ mi sorride, falsa, e io faccio lo stesso con lei di rimando. “San, sai già cosa vuoi?”

Quei waffle su cui stavi blaterando, immagino” rispondo e Quinn ordina per entrambe, guardando a stento la piccola bruna.

Va bene, Q” Rachel non se ne va subito dopo, però, lei rimane lì, fissando Quinn con occhi sognanti. Mi schiarisco la voce e lei mi scocca un altro falso sorriso. “ Torno subito con le vostre ordinazioni” Pattina via, facendomi mandare gli occhi al cielo.

Bè, qualcuno ha una cotta enorme per te” stuzzico Quinn ma lei nega scuotendo la testa. “Oh, andiamo Quinn… Ti stava palesemente spogliando con gli occhi proprio di fronte a me.”

Ma no. Quella è solo Rachel che fa Rachel” lei alza le spalle e io inarco un sopracciglio. “Andando oltre… Ho realizzato che non so molte cose su di te. Se dobbiamo essere amiche, dovrei conoscerle, no?”

Immagino di sì” dico casualmente perché davvero non mi piace aprirmi con le persone o lasciarle entrare – è solo più facile non farlo… “Che genere di cose, comunque?”

Solo le basi, tipo sette domande e se non vuoi rispondere a qualcosa, non devi farlo”

Perché sette?” chiedo curiosa, e lei alza le spalle in risposta. “Va bene, vai”

Da dove vieni?” rispondo ‘Seattle’ e lei annuisce. “Sei ancora alle superiori, vero? Quanti anni hai?”

Quest’anno è l’ultimo, e ho 17 anni” tre andate. “Tu?” Se lei può chiedermi stronzate, allora dovrei poterlo fare anche io…

Ho appena finito il liceo, 19” senza parole, faccio su e giù con la testa anche se il fatto che lei sia più grande di me mi sorprende un po’.”Perché Lima?”

Rimango in silenzio, pensando alla migliore risposta per la domanda. Apro e chiudo la bocca imbarazzata per un paio di volte – ringraziando il cielo, Rachel ci porta il cibo, donandomi un po’ più di tempo. La bruna tenta di iniziare una conversazione ma Quinn velocemente chiude il discorso, lasciando che la cameriera vada via, offesa. L’attenzione di Quinn è di nuovo su di me e mi rivolge un sorriso dolce. “Non devi dirmelo se non vuoi”

No, va bene.” Mando giù il groppo che per qualche motivo mi si è formato in gola. “Bè, tanto per iniziare, mio padre vive qui, quindi ho pensato che sarebbe stato carino venire a fargli visita. Secondo, avevo solo bisogno di allontanarmi da Seattle… Avevo bisogno di un po’ di tempo per sistemare le cose”

Quando sei arrivata, non sapevo che il signor L fosse tuo padre” Quinn ride leggera, e io mi domando come faccia a conoscerlo.. “Come funziona per te? Voglio dire, la parte del chiarirti le idee.”

Non lo so davvero.” Alzo le spalle prima di tagliare un pezzo del mio waffle e portarlo alla bocca. “Dannazione, è buono!”

Te l’ho detto” Lei ghigna, prima di attaccare il suo piatto di waffle, parliamo di vari argomenti per un po’ prima che Quinn decida spontaneamente di sparare un’altra domanda. “Chi è Brooke?”. La domanda diretta mi coglie alla sprovvista e mi strozzo un po’, cercando immediatamente il mio bicchiere e bevendo la maggior parte dell’acqua. “Scusa”

Io sospiro prima di giocare col mio cibo. Sto provando ad evitare gli occhi di Quinn. Argomento sensibile. Prendo un profondo respiro per calmarmi, ho già iniziato a rispondere alle sue domande comunque, quindi..
“E’ la mia migliore amica. Bè, era la mia migliore amica ma abbiamo tipo litigato, poche settimane fa”

Oh, quindi non è la tua ragazza o qualcosa del genere?” Quinn chiede esitante, io posso sentire la timidezza e il nervosismo nella sua voce, e mi viene voglia di ghignare per un motivo inspiegabile. . “Aspetta.. Ora, non devi davvero rispondere a quella”

Sono single, Q” sorrido prima di scuotere la testa divertita. Guardo al mio piatto e realizzo che non riuscirò mai a mangiarlo tutto. “Sono piena.”

Non preoccuparti” lei ghigna prima di chiedere a Rachel il conto dall’altra parte della stanza. “Non ho davvero una possibilità, eh?”

Abbiamo stabilito sette domande, sfigata” rispondo il più tranquillamente possibile, guardando lontano con un sorriso sul viso. Mi asciugo i palmi sui jeans, facendo del mio meglio per non far diventare le cose imbarazzanti. Il conto arriva e Quinn lascia la sua carta di credito, tento di darle i miei soldi ma lei non li prende. “Quinn, lasciami pagare” mi lamento, e lei scuote la testa.

Offrirai tu la prossima volta che andiamo fuori” inclina le sue labbra in un ghigno divertito. “Così sono sicura che ci sarà una prossima volta.” Mi fa l’occhiolino prima di alzarsi e tornare alla macchina. Alzo gli occhi al cielo e sorrido leggermente prima di seguirla. Cerco la porta ma allora sento una presa salda sul mio polso. Mi giro e vedo quella ragazza, Rachel.

Lasciami andare” mi agito nella presa prima di guardarla accigliata, iniziando a cercare la maniglia della porta di nuovo, ma lei mi intima di fermarmi. “Cosa?”

Lo so che non è mio diritto dirtelo, ma finirai per starci male” mi dice con un filo di voce e io inarco un sopracciglio. “Lo so che non mi conosci, ma fidati di me, okay? Quinn non è pronta per qualcosa di serio ora, non dopo quello che ha passato..”

Non so di cosa tu stia parlando, nana, ma fidati non c’è nessun motivo per il quale dovrei starci male perché non mi piace Quinn – Non in quel senso, almeno” sospiro pesantemente, sputando le parole tra i denti. “Non preoccuparti, non avrai competizione, almeno non da me”

Ammetto che potrei trovare Quinn incredibilmente attraente, ma la conosco abbastanza da sapere che non ci sarà niente tra noi. Come ho detto, Quinn non è pronta… Te lo sto dicendo perché palesemente tu non sei di queste parti, va bene?”

Come ti pare” scuoto la testa prima di lasciare il ristorante. Mi infilo in macchina di Quinn e lei mi chiede perché ci ho messo così tanto. “Rachel mi ha tipo messo in guardia su di te…” alzo le spalle, prima di allacciarmi la cintura e lei alza un sopracciglio “ Te l’ho detto che ha una cotta per te, probabilmente pensa che io sia una minaccia o qualcosa del genere”

Oh..”

Dovresti chiederle di uscire.”

Non voglio farlo, mi piace già qualcun altro” non chiedo nemmeno chi, perché entrambe sappiamo che si sta riferendo a… Viaggiamo fino al Fantascape in un silenzio confortante, senza badare al fatto che siamo quasi in ritardo di un’ora per il lavoro.

**

Mi hai messo in un sacco di casini oggi” incolpo giocosamente Quinn mentre lei mi sta accompagnando a casa dal lavoro. “Giuro, la signora Kit è così vicina a cacciarmi via a calci nel culo..”

Improbabile, non ti licenzierà. Sua nipote ti adora, quindi non oserebbe” mi manca il fiato e guardo verso la mia sinistra, vedo gli occhi di Quinn aprirsi appena realizza cosa ha appena detto. “Aspetta! E’ venuto fuori male, giuro stavo parlando di Lucy, va bene? Non la smette di parlare di te dopo averti conosciuta” mi lascio scappare un piccolo sospiro di sollievo, sentendo il cuore tornare a battere regolarmente. “All’altra sua nipote piaci un sacco, comunque”

Mi manca quella bambina” Ignoro l’ultima frase di Quinn insieme all’arrossamento delle mie guance, incollando il mio sguardo sul finestrino del sedile del passeggero.

Ugh.

Non preoccuparti, farò in modo di farti passare più tempo con Lucy prima che tu riparta per Seattle.”

16 Luglio, 2011.

Ti va di andare a una festa stasera?” Alzo lo sguardo dall’articolo della rivista che stavo leggendo. “Solo una festa in casa, comunque”

Una festa?” Quinn annuisce e io mi rialzo un po’. “Dove?”

Noah sta dando una delle sue feste, probabilmente sarà uno schifo rispetto alle feste a cui sei abituata ma sono abbastanza sicura che sia meglio che restare a casa il sabato sera.”

Ci sarà dell’alcol?” Mi risponde con un ‘’ e io ghigno, lasciando cadere la rivista sul bancone. “Ci sto assolutamente.”

Perfetto, ti passo a prendere intorno alle 20, 30?”

Grandioso” Quinn si allontana dal mio stand, lasciandomi a rimuginare su che cosa posso indossare stasera. Comunque sia, ci sarà dell’alcol, e solo Dio sa quanto mi è mancato avere dell’alcol nel corpo.

**

Ho deciso di mantenere il mio abbigliamento abbastanza semplice, un top nero, un paio di pantaloncini a vita alta e un po’ di accessori. Gli occhi sfumati e un lucidalabbra chiaro sono perfetti – troppo trucco è disgustoso, a mio parere.. Lascio i capelli sciolti visto che non so cosa farne e non mi va di metterci troppo impegno. Mi esamino nello specchio prima di alzare le spalle.

Non sto tentando di impressionare nessuno comunque, giusto? Quindi chissenefrega…

Ho ancora 15 minuti – che cosa faccio? Vado in cucina e afferro una bottiglia di caffè dal frigorifero visto che non so fare il caffè e ho davvero bisogno di caffeina nel mio sistema per tenermi sveglia stasera. Provate a stare al lavoro tutto il giorno e poi andare comunque ad una festa.. Ne avrete bisogno anche voi per tenervi su, fidatevi.

Non so davvero che cosa aspettarmi… Sarà una festa scatenata? O a Lima la gente festeggia in maniera diversa? Smettila, solo pensa all’alcol, Santana. Decido di aspettare fuori sul portico, mi assicuro che la porta d’ingresso sia chiusa prima di sedermi sul primo scalino.

10 minuti ancora prima che arrivi Quinn…

Il mio telefono vibra e non è che io abbia molto di meglio da fare, quindi leggo il nuovo messaggio.

Ignora Brooke : Okay, la smetto di tentare di far esplodere il tuo telefono. Ho capito… Hai bisogno di spazio. Solo sappi che non ho alcuna intenzione di arrendermi per noi, okay? Ci vediamo ad Agosto. Oh e prenditi cura di te stessa lì in Ohio :) ti voglio bene.

I miei occhi si spalancano appena rileggo per la seconda volta l’ultima frase.. Come diavolo fa a sapere dove sono? Le mie dita iniziano a scrivere una risposta prima ancora che io possa capire se ho voglia di rispondere al messaggio o no.

Santana Lopez : Un po’ inquietante.. Come cazzo fai a sapere dove sono?

Ignora Brooke : Ho incrociato tua madre al centro commerciale ieri. Avrei dovuto capirlo prima. Come sta tuo padre?

Santana Lopez : Non è affar tuo, okay?

Ignora Brooke: Va bene allora. Prenditi cura di te da parte mia. Ti voglio bene.

Getto gli occhi al cielo prima di rigettare il mio telefono nella tasca. Cazzo, non volevo che scoprisse dove sono.. Che schifo. Non capisco cosa stia succedendo tra noi, comunque- Un secondo stiamo litigando, quello dopo lei mi dice che non le importa più di me, poi inizia a comportarsi in maniera gelosa e psicopatica e alla fine diventa tutta dolce e carina. Davvero non lo capisco, tutto è così fottutamente complicato..

Come fai a dimenticare qualcuno che sta cercando di riconquistarti?

Vedo l’auto di Quinn e tento di liberare la mia mente da qualsiasi cosa sia connessa con Brooke. Voglio divertirmi stasera e perché possa succedere – ho bisogno di liberarmi di tutti i miei pensieri, ho bisogno di dimenticare Brooke. Mi alzo e mi avvicino alla macchina ormai familiare, ghignando non appena apro la porta del veicolo.

Sei stupenda, San” Quinn si complimenta non appena mi siedo e metto la cintura.

Neanche tu sei troppo male, Fabray” le sorrido in risposta, e lei si bea in maniera adorabile. Onestamente, sta parecchio bene… “Non montarti la testa, comunque”

Bene, credo di aver trovato esattamente cosa mi serve per aiutarmi a dimenticare Brooke stasera- Quinn più un’enorme quantità di alcol..

Oh sarà divertente.

**

Sono quasi le 23 e io sono a solo un drink dal perdere il totale controllo del mio corpo. Quinn sta cercando di non farmi prendere altri drink da almeno venti minuti però– costantemente, dicendo che ne ho avuti più che abbastanza. Ugh. Comunque, immagino che questa festa è okay, non è così male.
Ci sono abbastanza persone e alcol… In effetti forse ci sono fin troppe persone in questa casa, il posto è fottutamente stretto.

Continua a camminare, Chang” Quinn dice al ragazzo asiatico, che mi stava chiedendo di ballare con lui. Il ragazzo guarda Quinn per un secondo ma comunque continua a camminare silenziosamente. Quinn lo sta facendo da tutta la sera, per la cronaca… Dire alla gente di lasciarmi stare e non provarci con me. E’ sbagliato se lo trovo in un certo senso adorabile? Immagino che Quinn Fabray non abbia solo un lato carino, è abbastanza ovvio che mantiene un’alta posizione nella gerarchia dei ragazzi di Lima (sempre che una cosa del genere esista.) “Questa festa fa schifo, vuoi andare via?”

Cosa?” alzo un sopracciglio prima di scuotere la testa, l’azione fa girare la stanza ancora di più Woah. “No, siamo appena arrivate e io ho ancora bisogno dei miei drink”

San, non credo che sia una buona idea… Tutti ti stanno guardando come se potessero saltarti addosso da un momento all’altro e non mi piace per niente”

Ghigno prima di far scivolare un dito sul suo braccio scoperto. “Allora meno male che ho te a proteggermi, giusto?” Bisbiglio, biascicando appena ma credo sia venuto fuori provocante abbastanza da far tendere il corpo di Quinn. “Ora, posso avere quel drink?”

Si, umm certo” mi guida indietro verso la cucina, il suo palmo saldo sulla mia schiena, sto flirtando con Quinn sin da quando siamo arrivate, lo so che è sbagliato in un certo senso ma ho davvero bisogno di cancellare Brooke dalla mia mente e la bionda dagli occhi nocciola è la perfetta distrazione. Oh andiamo, è un divertimento innocente. Quinn mi porge un bicchiere e butto giù il contenuto- è quasi tutto succo, ma almeno ha un po’ d’alcol. “Okay, quello era seriamente l’ultimo fino a che non stai meglio”

Sei così noiosa, Q” piagnucolo a voce alta e lei scuote la testa, trovando chiaramente divertenti le mie azioni, visto il sorriso sulla sua faccia “Dovremmo-“

Ehi Quinn, chi è la tua amica?” mi giro su me stessa e vedo una ragazza dai capelli biondi e penetranti occhi blu. E’ davvero carina… Le porgo un sorriso affascinante e lei stende la sua mano destra verso di me. “Brittany S. Pierce”

Santana Lopez” stringo educatamente la sua mano e lei mi sorride ancora di più, lasciando che quello che si suppone sia un tocco innocente duri più tempo del necessario.

Quinn si schiarisce la voce, che porta la mia attenzione di nuovo su di lei. “Uh, Britt, noi dobbiamo andare – Santana voleva guardare il retro”. Alzo un sopracciglio inconsciamente ma non dico nulla, rivolgo ad una Brittany con il broncio un arrivederci amichevole prima di permettere a Quinn di trascinarmi possessivamente via dalla cucina. Lei intreccia le nostre dita non appena siamo fuori dalla porta e mi spinge vicino agli scalini della piscina di Noah. Ci togliamo le scarpe e mettiamo i piedi nell’acqua fredda, Quinn seduta alla mia sinistra mentre ancora ci stiamo tenendo le mani. Dovrebbe risultare strano, ma non lo è quindi non la lascio andare.. “Stai bene?”

Mhmm” mormoro prima di chiudere gli occhi, sono ancora parecchio intontita ma è tollerabile. “Mi dispiace se non ti stai divertendo” le dico dolcemente e la sento sorridere, apro gli occhi e la vedo ghignare verso di me.

Stai scherzando? E’ tutto fantastico”

Smettila col sarcasmo”

No davvero” la sento stringere la mia mano e un brivido mi attraversa il braccio. “Mi piace passare del tempo con te anche se sei ubriaca, quindi non preoccuparti per me.. Tu ti stai divertendo?”

Alzo le spalle prima di rivolgerle un sorriso pigro. “Direi che batte comunque il rimanere a casa, sicuramente. In più, credo che mi piaccia vederti gelosa. .. Non sembri il tipo”

Davvero?” mi domanda in un tono divertito, uno dei suoi piedi che accarezza leggermente la mia caviglia sotto l’acqua.

Si” schiocco la lingua alla fine della parola prima di prendere un profondo respiro. Sai di aver bevuto troppo quando l’ossigeno inizia ad avere lo stesso odore dell’alcol- è una buona cosa che io abbia un’alta tolleranza. Sono ancora parecchio brilla, comunque, così decido di non pensarci e poggio la mia testa sulla spalla di Quinn, stringendo un po' di più la mano che stavo tenendo.

Devo assolutamente dire a Nana di iniziare a servire alcolici a Fantascape” commenta quietamente e io biascico un ‘perché?’. “Perché sei molto più carina con me quando sei ubriaca”

Sta zitta Fabray” sorrido, sento le sue labbra sulla mia testa e mi immobilizzo. Cazzo. Tutto comincia a crollare – l’intimità della nostra posizione, il fatto che ci stiamo tenendo per mano, il modo in cui ho flirtato con lei per tutta la notte. Velocemente allontano le mie dita dalle sue prima di rimettermi seduta. “Sono stanca, puoi portarmi a casa?”

Uh, si, certo” mi risponde riluttante prima di aiutarmi a uscire dall’acqua e rimettermi le scarpe. Salutiamo velocemente Noah, ubriaco fradicio prima di entrare in macchina silenziosamente e guidare verso casa mia. “Senti, Santana non volevo-“

Non è successo niente, Quinn. Non preoccuparti”

L’atmosfera in questa macchina al momento è davvero intensa.. In maniera imbarazzante. Scrivo attentamente un messaggio a mio padre, facendogli sapere che sto tornando a casa. E’ stato difficile ma sono riuscita a comporre un messaggio abbastanza leggibile. Rimetto il telefono in tasca prima di saettare con lo sguardo alla mia sinistra, davvero non so cosa le stia passando per la testa in questo momento. “Stai bene?”

Si” mormora con un’alzata di spalle prima di sospirare platealmente. “Mi dispiace”

Non hai fatto niente di sbagliato… In realtà, tu non fai mai niente di sbagliato, Quinn. Sei sempre così carina con me, è un po’ strano” replico docilmente ma in un tono semi confuso, probabilmente è l’alcol ma non posso impedire alle parole di venire fuori. So che non ci sarebbe alcuna possibilità di dirle se fossi sobria. “Grazie per tipo uhm- esserti sempre presa cura di me. Lo so che sono una stronza ma lo apprezzo davvero… Continuo a non capire perché mi tratti in questo modo però”

Non sei una stronza. Ti ricordi la prima volta che ti ho parlato? Ti avevo già detto allora che mi piacevi. In più, le persone dovrebbero essere carine con te perché te lo meriti, semplicemente..”

Non mi conosci” scuoto la testa, chiedendomi onestamente come mi tratterebbe se sapesse che razza di persona ero, se solo sapesse la ragione per la quale sto passando l’estate in Ohio.

Ti conosco abbastanza” risponde convinta, fermando la macchina di fronte a casa mia. “E, siamo amiche, giusto? Questo significa che devo essere carina con te”

Ma io non lo sono con te..”

Non importa, accetterò piacevolmente qualsiasi cosa posso avere” sorride prima di slacciarmi la cintura. “Pensi di riuscire ad arrivare in camera tua da sola?”

Annuisco prima di cercare la maniglia, apro la porta ma prima di uscire mi giro verso il lato di Quinn e istintivamente la bacio sulla guancia. Entrambe ci immobilizziamo quando le mie labbra entrano in contatto con la sua pelle pallida per la prima volta in assoluto.

Santana, sei una dannata idiota.

Io- uhm – ciao” esco velocemente prima di incespicare dentro casa, litigando con le chiavi per un po’ fino a che non riesco ad aprire la porta principale.

Ci vediamo domani, Santana” Quinn dice ad alta voce dalla sua auto, facendo in modo che io riesca a sentirla. Le faccio un cenno d’assenso prima di entrare, chiudendo la porta e poggiandomi contro la superficie di legno, cercando di capire che diavolo non va in me.

E’ colpa dell’alcol, non è niente.

Mi dirigo verso la mia camera col cervello ancora in pieno caos, togliendomi i vestiti e gettandomi a letto. Mi costringo a dormire così da smettere di pensare, almeno per un po’.

Che diavolo c’è di sbagliato in te, Santana?

17 Luglio, 2011.

Ehi, dormigliona” i miei occhi si aprono appena e vedo Quinn in piedi dentro la mia stanza. Che cazzo? “Immagino che tu abbia dimenticato di attivare la sveglia la notte scorsa, eh?” Guardo l’orologio accanto al mio letto bestemmiando ad alta voce… Dovremmo essere già a Fantascape a quest’ora. Stavo giusto per precipitarmi giù dal letto prima di ricordarmi che sono completamente nuda sotto le lenzuola. … Fanculo. “Non preoccuparti, ho chiamato Nana… Le ho detto che stiamo avendo problemi con l’auto e tuo padre mi ha mandato qui per svegliarti perché anche lui era in ritardo”

Dammi dieci minuti” le dico mezza addormentata prima di rilasciare un lungo sbadiglio. Lei annuisce, così aspetto che lei lasci la stanza, ma rimane lì e sento le mie guance andare a fuoco, sapendo che dovrò spiegarle la situazione. “Uh, Quinn puoi tipo, aspettare fuori o qualcosa del genere? Sono tipo- uhmm.” Indico le coperte prima di aggrottare le sopracciglia in maniera imbarazzata e rivolgerle un sorriso a labbra strette.

Oh.” Entrambe le sue guance assumono una violenta sfumatura di rosa prima che lei si volti velocemente e lasci la stanza. “Scusa!” strilla appena prima di chiudere la porta.

Non preoccuparti” strillo in risposta abbastanza forte prima di alzarmi da sotto le lenzuola e stiracchiarmi. Dannazione, la mia testa mi sta uccidendo. Corro verso il mio bagno in camera per fare una doccia veloce, indossando con urgenza della biancheria, un paio di jeans e una maglia di Fantascape dopo aver asciugato il mio corpo, mi pettino i capelli anche se sono ancora bagnati perché seriamente è troppo tardi perché me ne importi. Mi lavo i denti prima di prendere lo zaino e dirigermi giù dalle scale. “Quinn?” la chiamo ad alta voce, scendendo al primo piano.

In cucina!”

Entro in cucina e vedo Quinn che prepara la colazione. “Pensavo che fossimo già in ritardo…”

Lo siamo.” Alza le spalle prima di mettere un po’ di bacon e delle uova su un piatto e porgermelo. “Quindi un paio di minuti in più non ci uccideranno, no?” Sorrido prima di annuire, lei sistema il piatto per se stessa e mangiamo insieme sul bancone della cucina. “Come va la testa?”

Fa un male cane” dico con la bocca piena. Lei si alza dal suo posto e tira fuori qualcosa dalla sua tasca prima di prendere un bicchiere d’acqua.

Prendi” mi allunga due pillole, io bevo e sussurro un sincero ‘grazie’. “Se potessi avere una qualsiasi cosa da mangiare ora, cosa sarebbe?”

Perché sei sempre così dannatamente imprevedibile?” chiedo curiosamente e lei alza le spalle, continuando a mangiare la sua colazione.

Niente, ci stavo solo pensando mentre ti preparavo la colazione” mi risponde con uno dei sorrisi che la contraddistingue. “Sono solo curiosa, va bene?”

Non lo so, pizza?” alzo le spalle, sparando la prima cosa che mi viene in testa e lei annuisce. “Sei così strana..”

Nah, lo sai cos’è strano però?” lascio andare un incuriosito ‘mmm’ “Il fatto che tuo padre mi abbia fatto un discorso sulla guida in stato di ebbrezza qualche minuto fa…”

Seriamente?”

Si, come se potessi mai bere e guidare” tossisce, chiaramente infastidita dall’idea. “E’ la cosa più stupida di sempre.”

Concordo”

**

Dovrei semplicemente mettere voi due ai lavori forzati” la signora Kit ci dice in un tono di rimprovero. “E’ il secondo giorno di fila che siete in ritardo. Lo so che hai detto che avevate problemi all’auto, Quinny ma davvero… Non mi piace che la gente mi dica bugie.” Quinn abbassa lo sguardo vergognandosi e io mordo le mie labbra imbarazzata. “Siete fortunate che la maggior parte dei miei impiegati sono in ritardo oggi, quindi non posso focalizzarmi su di voi.”

Cosa?” chiediamo entrambe allo stesso tempo, ad occhi spalancati.

Mhmm, capisco che voi adolescenti amiate andare alle feste ma provate ad essere professionali quando si tratta di orari, okay? Non voglio che succeda più”

Non preoccuparti, Nana”

Non succederà, signora Kit”

Bene” la vecchia signora finalmente ci rivolge un sorriso. “Ora, andate alle vostre postazioni e lavorate un po’” Annuiamo obbedienti prima di scappare fuori dalla porta, sotto il sole estivo dell’Ohio.

Ci è mancato cosi poco che non mi licenziasse…” do a Quinn uno sguardo corrucciato come camminiamo lontano dall’ufficio principale di Fantascape.

Tu pensi di essertela vista brutta, io ho rischiato una punizione…”

Perché quello è sicuramente peggio che perdere il lavoro” la sfido e lei smette di camminare. “Che c’è?”

E’ peggio perché significherebbe non riuscire a passare il tempo con te.”

Provo a fare il meglio che posso per non sorridere, forzandomi ad alzare gli occhi al cielo, invece. “Andiamo, sfigata” lego il mio braccio al suo e lei mi accompagna alla mia postazione.

**

Pranzo?” alzo lo sguardo, aspettandomi di vedere Quinn ma i miei occhi atterrano sulla ragazza che ho conosciuto la scorsa notte alla festa di Noah. Bailey? Brenda? Uhmm. “Ho chiesto di te la notte scorsa e non posso credere di aver lavorato qui tutta l’estate senza vederti una volta”

Alzo le spalle, insicura su come interagire col visitatore inaspettato. “Non me ne vado a zonzo nel parco”

Peccato, avrei voluto conoscerti prima.” Mi sorride e io guardo lontano. “Non ti ricordi il mio nome, vero?”

Io- um, suppongo fossi più ubriaca di quanto pensassi.”

E’ Brittany” mi ricorda in un tono amichevole e io annuisco. “Allora… Pranzo?”

Ascolta, tu sembri davvero carina e tutto quanto, ma non mi va davvero” lei ci rimane visibilmente male ma onestamente non mi importa. “E’ che – preferisco passare la pausa da sola..”

Oh va bene allora. Immagino ti vedrò in giro”

Ci vediamo” le porgo un leggero saluto e lei va via, giù di morale. Ammetto di essere stata cattiva ma come ho già detto in passato, non ho davvero voglia di incontrare gente nuova al momento. Trenta minuti dopo sono davvero in pausa. Mi chiedo se è il caso di andare al mio posto vicino alle giostre rotte. Ma Quinn arriva e senza saperlo prende la decisione per me. “Ehi”

Ciao” mi saluta prima di sedersi sul bancone di legno del mio tavolo. “Pranzo?”

Che hai in mente?” lei batte sul posto vicino al suo e mi unisco a lei sul bancone. In quel momento un ragazzo si avvicina a noi con la pizza. “Che diavolo, Q?”

Cosa?” ribatte innocentemente e io alzo un sopracciglio, facendole scrollare le spalle in maniera adorabile. “Pizza?” me ne offre un pezzo e lo prendo. “Hai detto che volevi la pizza stamattina.. . Giusto?” lei sorride e scuoto la testa, senza neanche provare ad impedirmi di sorridere.

Tu sei davvero su un altro livello, Quinn Fabray”

Quinn mi rivolge solo un piccolo ghigno prima di coprire con la mano la sua bocca, realizzando che probabilmente ha il formaggio sulla faccia – tecnicamente ce l’ha. Solo un po’ ma in qualunque caso è carino, comunque – lei è carina.

Insomma, quando non diventa super noiosa…

**

Quinn mi lascia a casa dopo il lavoro, ma prima di poter entrare in casa la sento urlare il mio nome. Mi giro e lei sta uscendo dalla macchina, raggiungendomi a passo svelto. “Che succede?

Mi chiedevo se potessi- uhh—“

Dillo e basta” le rispondo, indossando un’espressione divertita. “Che c’è?”

Posso avere il tuo numero?” lo dice talmente veloce che le parole sembrano mischiarsi tra loro, capisco comunque quello che dice. Tiro fuori la mano e lei mi allunga il telefono. Mi aggiungo ai suoi contatti prima di restituirglielo.

Ecco a te, sfigata”

Grazie” mi rivolge un grosso sorriso stile-Quinn-Fabray e io le sorrido immediatamente in risposta. “Notte, Santana”

Notte, Quinn”

Gli amici si scambiano i numeri, giusto?

E’ una cosa totalmente normale e platonica da fare, non sto facendo nulla di sbagliato.





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Capitolo 5
*** Capitolo 5. ***


20 Luglio, 2011

 

“Comincia a darmi una spiegazione, Fabray...”

 

“Non ho proprio una spiegazione...avevo solo voglia di vederti.” Quinn mi sorride timidamente ed io scuoto la testa prima di lasciarla entrare in casa. Non sono ancora le 11 del mattino...Ugh, volevo davvero oziare a letto oggi.

 

Sul serio, non mi sarei aspettata di venire svegliata da un messaggio che diceva 'Di fuori :D'. Pazienza, almeno non mi annoierò dal momento che avrò Quinn attorno a distrarmi. In realtà lo sta facendo da un paio di giorni– distrarmi... Beh, per messaggio. Ci siamo messaggiate senza sosta per gli ultimi due giorni, ma è normale no? Siamo amiche, lei ha il mio numero e Brooke non parla più con me, quindi...

 

Già, normale.

 

“Dammi dieci minuti, faccio una doccia veloce– tu rilassati pure qui e guarda la TV o quello che ti pare.” Annuisce ed io la lascio in salotto prima di andare al piano di sopra per fare la doccia. Dopo essermi asciugata, indosso la biancheria, un paio di pantaloni della tuta e una canotta per poi scendere ed unirmi a Quinn sul divano. La televisione trasmette un qualche reality show ed io ridacchio perché Quinn non mi sembra esattamente il tipo a cui piace la TV spazzatura. “Ok sfigata, perché sei ancora qui?”

 

“Ti ho già risposto, ho detto che avevo solo voglia di vederti.” Usa il telecomando per abbassare un po' il volume. “Volevo proporti di uscire a pranzo, ma dal tuo abbigliamento immagino che tu non sia della stessa idea...”

 

“No, sono pigra.” Piagnucolo in modo infantile allargando le braccia. “Rimaniamo qui e basta.”

 

“Ok, che ne dici se cucino il pranzo?”

 

“Sì, come ti pare. Accomodati.”

 

Mi siedo accanto a lei, prendo il telecomando e comincio a fare zapping fra i canali. Quinn afferra le chiavi della sua macchina dal tavolino e si alza senza dire nulla. Huh? E' quasi uscita dalla stanza quando le chiedo dove sta andando. “In gastronomia, devo prendere delle cose.”

 

“Perché? Usa qualsiasi cosa ci sia in cucina.”

 

“Preferisco andare al negozio e voglio farti qualcosa di speciale.” Quinn fa spallucce “Torno subito.” Si incammina di nuovo, ma si ferma non appena le dico che voglio andare con lei. Hey, mi ha svegliata, non può semplicemente lasciarmi qui... Andare al negozio non significa necessariamente che io voglia spendere più tempo con lei, ok? No. “Va bene allora, andiamo.”

 

-x-x-x-x-

“Vaffanculo” Quinn mostra il medio a quel ragazzo e lui alza entrambe le mani prima di andarsene. Allora... Questa uscita è già diventata interessante, e pensare che non siamo ancora effettivamente entrate nel negozio di alimentari. Mi dispiace per quel ragazzo, sì, è stato un coglione ad avermi dato una sbirciatina e tutto, ma la mia canotta è in effetti un po' scollata ed io sono un po' eccitante. Come Quinn quando si arrabbia...Uhh. “Aspetta qui.” Stavo per protestare, ma lei è già corsa via. Torna dopo meno di un minuto con la stessa felpa rossa che ha usato una volta per farmi un cuscino improvvisato. “Mettitela.”

“Cosa? Ma fa caldo...”

“Mettitela e basta, perché giuro che se un altro ragazzo ti manca di rispetto, potrei darei i numeri.” Mando gli occhi al cielo, ma indosso comunque la felpa. Ha la scritta “McKinley” sul davanti– potrebbe essere la sua scuola? Mmm, profuma proprio di Quinn...

“Rilassati Fabray, era innocuo.”

“Anche se fosse, non aveva il diritto di trattarti come un oggetto, non meriti di essere trattata così.”

Non so come rispondere a ciò che ha appena detto, così mi limito a fare spallucce prima di passare fra le porte scorrevoli in vetro.

Prendiamo uno dei carrelli all'entrata e cominciamo a riempirlo di tutto ciò che ci serve e che vogliamo, mentre attraversiamo i vari corridoi in un silenzio teso. Quinn è evidentemente ancora irritata e questa cosa non mi piace... Diventa molto silenziosa quando è arrabbiata ed è così non-da-Quinn. Si sposta verso uno degli scaffali, così io decido di spostare tutta la roba in un angolo del carrello e infilarmici dentro. Un sorriso involontario appare sul suo viso non appena mi vede. Missione Compiuta. “Che stai facendo, Santana?”

“Ti ho detto che sono pigra.” Scrollo le spalle e le scocco un sorriso, sperando che sia abbastanza per risollevarla dal suo umore nero. “Ora, spingimi!” Ride e scuote la testa, ma comincia a spingermi in giro per il negozio, passiamo per tutto l'edificio, prendendo cose casuali lungo la strada. I dipendenti ci lanciano frequenti occhiate, ma chissenefrega... Quinn è di nuovo felice. Non che mi importi di come si sente, è solo che è molto meno fastidiosa quando non è di pessimo umore. Raggiungiamo la cassa e Quinn corre a prendere un altro carrello, inizia a togliere tutte le cose sopra di me così che io possa uscire.

Ci risiamo, litighiamo su chi deve pagare ma in un certo senso lei vince a tavolino perché ho lasciato il portafoglio a casa...

-x-x-x-x-

Sono schifosamente piena...Mi sento come se stessi per morire, visto che Quinn ha deciso di cucinare per un esercito ed io ho deciso di mangiare come se non ci fosse un domani. Non giudicatemi, era tutto molto buono. Ora siamo sul divano, guardando un film...Distolgo lo sguardo dallo schermo quando sento qualcosa sulle mie gambe. Quinn sta poggiando la sua testa sulle mie cosce. “Levati Fabray.”

“No, sei comoda” Protesta prima di alzare lo sguardo su di me con un piccolo broncio. “Ti prego”

“Va bene, ma se cominciano a venirmi i crampi ti butto giù dal divano.”

“Andata.” Si dimena un po' per mettersi comoda ed io non posso fare a meno di trovarla adorabile. Alla fine si addormenta sulle mie gambe ed io le sistemo una ciocca di capelli biondi dietro l'orecchio...

Anche se è una perdente totale, non c'è dubbio che Quinn Fabray sia molto bella.

-x-x-x-x-

QuinnLaSfigata: Mi sono divertita oggi. Grazie Santana :)

Santana Lopez: Ovviamente, idiota! Mi sono divertita anche io.

QuinnLaSfigata: :D

Santana Lopez: ...schizzata

QuinnLaSfigata: Sono solo felice. Buonanotte, San :)

Santana Lopez: Notte, Q. :)

Che c'è? E' solo uno smile

Lasciatemi stare.

22 Luglio, 2011

Sono al corrente che il modo di flirtare di Quinn stia peggiorando...e sono anche al corrente che io stia flirtando a mia volta. E' un po' strano, ma non mi importa, mi fa sorridere perché già– Sta cominciando davvero a piacermi il suo essere dolce. So che le amiche non dovrebbero comportarsi come facciamo noi, ma non voglio che tutto questo finisca.

Non credo comunque che mi piaccia, piaccia...

Mi piace il fatto che sia sempre nei paraggi e disponibile. Mi piace che sembra sempre preoccuparsi per me. E' bello averla intorno...So che potrebbe piacermi in quel modo se solo le dessi una vera occasione, ma– ho il permesso di farlo?

A casa c'è Brooke e Quinn vive nel fottuto Ohio...in più, non so nemmeno se sono gay. Nella mia testa, Brooke è sempre stata un'eccezione, ma ora– semplicemente non lo so. A volte sento addirittura quello sfarfallio nel petto (lo stesso che ho sempre sentito solo con Brooke) ogni volta che Quinn fa qualcosa di super dolce.

Come questa mattina quando mi ha dato un disegno...Ok, suona patetico, ma nessuno mi ha mai dato un disegno prima d'ora.

Shh. Ugh, fottutissimi sentimenti complicati.

-x-x-x-x-

Ho deciso di fare una pausa anticipata, dal momento che oggi nessuno sembra intenzionato a giocare al gioco delle bottiglie di latte... Gente sveglia. Mi dirigo verso la parte del parco con le giostre. Nello specifico verso lo Spacescape– Mi annoio, ok? E di solito Quinn mi risveglia dalla noia.

Ok, lo fa sempre.

Percorro la rampa di metallo della giostra e le persone mi fanno passare senza protestare– probabilmente perché indosso una maglietta di Fantascape. “Hey, che ci fai qui?” Avvia la giostra, controlla l'orologio e mi guarda confusa. “Non dovresti essere già in pausa...”

Scrollo le spalle, scoccandole un sorriso malizioso “Chissenefrega, mi annoio.” Annuisce prima di spostarsi dal mio fianco, preferendo posizionarsi dietro di me...Le sue braccia mi circondano la vita ed io mi sento gelare, tutti i miei muscoli si tendono. “Che stai facendo?”

“Ti abbraccio.” La sento fare spallucce e successivamente stringere di più la presa attorno a me. Appoggia il mento sulla mia spalla ed io mi rilasso leggermente perché è una bella sensazione quella di essere abbracciata da dietro. Mi è mancato...”Andiamo a pranzo durante la mia pausa?”

“Mhmm” Mugugno e un sospiro di delusione mi sfugge non appena lei mi lascia andare. Ferma la giostra e aiuta le persone ad uscire... E' strano che io voglia che mi stringa ancora? Già– lo è, huh? Scaccio quei pensieri seccanti e mi siedo sulla sua sedia. “Che ti va di fare?” Le chiedo, cercando di distrarmi dalla mia stessa mente.

-x-x-x-x-

Quinn ed io siamo finite a vedere un film dopo il lavoro... Non so, è stata una di quelle cose spontanee. Mi ha tenuto la mano dentro la sala e io non l'ho rifiutata– non volevo. Mi piace tenerle la mano, è come se fosse della dimensione perfetta...Come quella di Brooke.

Smettila, Lopez.

Devo davvero smetterla di paragonare Brooke a Quinn e Quinn a Brooke.

QuinnLaSfigata: Posso chiamarti?

Santana Lopez: Cosa...perché?

QuinnLaSfigata: Avanti.

Santana Lopez: Va bene.

Sul mio telefono inizia ad illuminarsi il nome della bionda ed io lo lascio squillare per un po', prima di far scorrere il pollice sulla parte bassa dello schermo.

“Che c'è? E' tardi e domani dobbiamo lavorare...”

“E' stata una tua idea quella di vedere quel film.”

“Fa niente, ero con te quindi perché diavolo mi stai chiamando, Fabray?”

“Buonanotte, San.”

“Hai chiamato per dire 'buonanotte'?” Inarco un sopracciglio mentre cerco di convincere me stessa che è qualcosa di stupido e non di dolce.

“Già, e anche per dirti di controllare il tuo zaino.”

“Va bene, notte Q.” Termina la chiamata ed io afferro il mio zaino, che era ai piedi del letto. Apro la tasca più grande e vedo una cornice all'interno. E' una fotografia di me e Quinn sullo Spacescape, io sono orribile, ma Quinn è così adorabile. Aww. Velocemente prendo il mio telefono e le mando un altro messaggio.

Santana Lopez: Grazie, Quinn. Notte :)

QuinnLaSfigata: Buonanotte. :)

Mi alzo dal letto e mi dirigo verso l'armadio. Prendo l'unicorno rosa di peluche che ho infilato in uno degli scaffali qualche settimana fa e ritorno sotto le lenzuola. Stringo il giocattolo con forza prima di chiudere gli occhi e addormentarmi.

Ugh, credo di iniziare ad avere una cotta per Quinn Fabray.

Sono fottuta.

23 Luglio, 2011

Sto andando verso la mia postazione, la scatola di metallo per i soldi nella mano destra e una rosa rossa in quella sinistra– Non chiedetemi perché, non lo so nemmeno io. Quinn me l'ha data in macchina poco fa, le ho detto che le amiche non si regalano dei fiori, ma lei ha ignorato palesemente il mio commento. Cazzo. Tutta questa roba con Quinn mi sta seriamente confondendo...Parliamo tutti i giorni e, onestamente, lei mi fa sorridere per tutto il tempo. Ci provo a non trovarla carina, ma è dannatamente dura. Forse mi manca semplicemente Brooke e qui c'è Quinn? Non lo so davvero, ma non posso accettare  il fatto che stia cominciando a piacermi quell'idiota a mia volta...

Eww.

So di avere ancora dei sentimenti per Brooke...Ne sono certa perché mi manca da impazzire ora. Ha davvero smesso di parlarmi ed è strano non vedere il suo nome su Facebook, su Twitter e soprattutto sul mio telefono. Non sono abituata... 7 anni è un tempo molto lungo– non puoi eliminare del tutto una persona che conosci da quando hai 11 anni...

Ma non voglio davvero avere una cotta per Quinn solo perché mi manca Brooke... non è giusto.

Come posso fermarmi?

-x-x-x-x-

“Come sta andando la tua giornata?”

“E' ok” Faccio spallucce con disinvoltura, prima di sistemarmi i capelli per non farmeli finire in faccia. “Che succede, Fabray?”

“Mi va di trasgredire le regole.” Annuncia con un sorriso ed io inarco un sopracciglio, sto per chiederle cosa ha in mente quando lei si arrampica oltre il bancone ed entra nel mio stand. “Secondo il manuale, non ho il permesso di fare questo.

“Wow, sei proprio una dura” Dico sarcasticamente, prima di ridere perché è davvero una tale idiota. “Aspetta– non siamo nemmeno lontanamente vicine alla pausa, perché sei qui?”

Mi annoiavo e non mi andava di lavorare... un po' come te ieri.”

“Stai davvero sfruttando quella cosa del 'sono la nipote della proprietaria, non posso essere licenziata', vero?” Mi sorride di nuovo ed io mando gli occhi al cielo. Lei prende la rosa da sopra la mia borsa e la osserva. “Continuo a non capire perché me l'hai data...”

“Le belle ragazze meritano dei bei fiori.”

“Quindi immagino che dovrei dartene uno anche io.” Doveva suonare come una battuta per rendere le cose meno imbarazzanti, ma invece sortisce l'effetto opposto...Che cazzo. “Volevo dire uhh– ”

“Pensi che io sia bella?” Ora ha quel sorriso, quello che non è per niente provocatorio o fastidioso– quindi qualsiasi scusa io avessi nel mio repertorio è appena scomparsa, costringendomi a rispondere onestamente.

“Beh, non sei brutta” Scrollo le spalle prima di distogliere lo sguardo da lei. Seriamente, che diavolo sta succedendo? “Facciamo qualcosa stasera, non mi va di tornare a casa presto.”

Non mi piace più stare a casa da sola, perché il mio cervello non vuole chiudere il becco...

“Che cosa vuoi fare?”

“Qualsiasi cosa” Rispondo incurante, riuscendo finalmente a guardarla in viso. “Qualche proposta?”

“Ne ho una.” Sorride ed io scuoto la testa perché quel sorriso significa decisamente guai... “Ok, devo ricominciare ad essere di nuovo responsabile, ci vediamo dopo.” Si tende verso di me e mi da un altro abbraccio, non so davvero cosa fare, quindi mi limito a picchiettarle impacciatamente una mano sulla schiena, ad ogni modo lo accetta. “Ciao, San.”

“Ci vediamo, sfigata.”

-x-x-x-x-

Quinn usa un piccolo telecomando per aprire i cancelli di questa enorme casa dall'aspetto moderno e percorriamo il vialetto. Ma che diavolo? Spegne il motore prima di uscire dall'auto ed io la seguo a ruota, dopodiché apre la porta d'ingresso e accende le luci– l'interno è moderno tanto quanto l'esterno... E' una casa molto bella, ma è ovvio che nessuno vive qui visto il silenzio di tomba.

Voglio chiederle chi è il proprietario, ma Quinn non ha ancora smesso di camminare. La seguo finché finiamo nel giardino sul retro...non so nemmeno se si può definire così, dal momento che è fottutamente enorme– grande quasi quanto metà campo da calcio. E la dannatissima piscina è stupenda... Seriamente, dove siamo? Quinn sparisce di nuovo e quello che succede un attimo dopo è che il motore della piscina inizia a fare dei rumori, mentre le luci sott'acqua si accendono. “Oh Fabray, di chi è questo posto?” Rientra nel mio campo visivo tenendo in mano le sue scarpe. Huh? Lascia a terra le scarpe da ginnastica e le sue mani scivolano verso il bordo della maglietta.

“Non ti preoccupare, non ci stiamo infiltrando o altro.” Ridacchia– non è la risposta che cercavo... “Pronta?” La sua maglietta vola via un attimo dopo e mi crolla la mandibola. E ora? “Non ho acceso tutta questa roba nella piscina per niente, Lopez” Si sbottona i jeans e aggancia i pollici nei passanti della cintura. Mi affretto a raggiungerla e le afferro entrambi i polsi per impedirle di andare oltre.

“Aspetta.”

“Rilassati, non nuoteremo nude...la biancheria resta, sarà come se fossimo in bikini.” Afferma con aria di ovvietà, prima di sfuggire dalla mia presa e sfilarsi del tutto i pantaloni. Ugh. Pensieri inappropriati in corso... ”Avanti, è estate, si suppone che tu faccia cose stupide.”

“L'acqua potrebbe essere davvero molto fredda.”

“E allora? Andiamo, S, non essere così fifona.” Mi incita con un sorriso esagerato ed io inarco un sopracciglio. Fanculo. Mi tolgo bruscamente la maglietta da lavoro e la lancio casualmente su una delle sdraio, subito seguita dalle mie scarpe e dai jeans. Le cingo la vita con le braccia, prima di trascinarla in acqua con me. E' fottutamente fredda, ma si sta anche molto bene. “E' fantastico, vero?”

“Se, se” Concordo prima di immergermi di nuovo sott'acqua. In un certo senso sono contenta che sia fredda, perché Quinn sta davvero bene con quello che indossa e la quantità di pelle d'avorio esposta mi sta facendo sentire uno strano calore interno. “Ok, seriamente...di chi è questo posto?”

“Mio” Risponde con una scrollata di spalle e la mia mandibola crolla di nuovo a terra. “Beh, è dei miei genitori, ma sì...ci siamo capite.

Questo spiega il fatto che lei paga sempre per qualsiasi cosa e che ha una bella macchina... La ragazza è fottutamente ricca. “Questo posto è da pazzi. Da pazzi tipo MTV Cribs.”

“Non hai visto ancora nulla” Risponde con un tono indecifrabile, distogliendo lo sguardo. Cambia argomento prima ancora che io possa chiederle cosa vuole dire con quell'affermazione e il modo in cui l'ha detto. “Facciamo un gioco.”

“Ok, quale?”

“Obbligo o verità? Chi non risponde ad una domanda o non compie un obbligo perde.”

“E' così patetico...”

“Non abbiamo molte alternative al momento, o no?” Scuoto la testa e borbotto un 'va bene' facendo spuntare un sorriso sul suo viso. “Rendiamolo interessante... Il perdente deve fare qualcosa che vuole il vincitore– qualsiasi cosa voglia il vincitore, senza fare domande.” Affondo i denti nel labbro inferiore prima di concordare con titubanza. “Obbligo o verità?”

“Verità.”

“Cominciamo con qualcosa di semplice– Ti saresti aspettata che la tua estate sarebbe stata così?”

“No.” Rispondo facilmente perché davvero non avevo idea che sarei finita in Ohio a nuotare quasi nuda con qualcuno che conosco a malapena, durante la mia estate prima dell'ultimo anno. “Obbligo o verità?”

“Verità.” Sorride prima di nuotare verso il bordo della piscina e appoggiarsi ad esso, imito i suoi movimenti e faccio del mio meglio per trovare una buona domanda.

“Perché sei così ge– no aspetta... perché ti piaccio?” Mimo le virgolette anche se è una cosa fottutamente idiota...Quinn sta seriamente iniziando a contagiarmi. Dannazione.

“Facile, perché non puoi non piacere”

“Stronzate.”

“Non so cosa vuoi che ti dica, ma ti sto dicendo la verità.” Sospira e rimaniamo in silenzio per un po', l'unico rumore viene dai motori della piscina e dalle bolle nell'acqua. “Obbligo o verità?”

“Obbligo.” Non credo di poter sopportare altre domande in questo momento... o risposte.

“Mi tieni la mano?” Lo dice così a bassa voce che la sento a malapena. Senza guardare, raggiungo la sua mano destra con la mia sinistra ed intreccio le nostre dita sotto l'acqua. Lei sorride nel momento esatto in cui le nostre mani si incontrano e non posso mentire dicendo che è disgustoso, perché non lo è. “Obbligo.” Rido perché non gliel'ho nemmeno chiesto.

Carina.

“Ti obbligo a umm– uhh...” Rimango in silenzio per un attimo e poi un'idea mi balena in mente– sto assolutamente per vincere questo gioco. “Aspetta, chiudi gli occhi.”

“Cosa?”

“Fallo e basta, Fabray, non è comunque questo il tuo obbligo...” Quinn chiude gli occhi e sto per mettermi in posizione, quando lei comincia a parlare interrompendo inavvertitamente il mio piano geniale.

“No, se mi fai fare qualcosa deve essere contato come obbligo” Mi rimprovera con un sorrisetto ed io mando gli occhi al cielo. “Non ti preoccupare non li aprirò, lo prometto...Obbligo o verità?”

“Verità.”

“Ho una possibilità?”

Il respiro mi si blocca in gola e sento la bocca seccarsi. Cosa? “Huh?”

“Mi hai sentito, Santana.” E' così carino il modo in cui parla in modo serio con gli occhi chiusi... Se non fossi nel panico per la mia risposta, probabilmente starei sorridendo ora. “Ho una possibilità con te?” Ripete più chiaramente e il battito del mio cuore inciampa mentre la mia risposta mi sfugge dalle labbra.

“Sì, credo di sì.” E' uscita così, era fottutamente bassa, ma so che mi ha sentita– Il sorriso sul suo viso è abbastanza come prova. “Ok, preparati a perdere, Fabray– Obbligo o verità?”

“Quale vuoi che scelga?”

“Obbligo” Mi risponde 'ok obbligo' immediatamente dopo ed io le lascio andare la mano. Mi metto esattamente di fronte a lei e mi sporgo, le nostre labbra quasi si toccano. So che il mio respiro si sta scontrando sulle sue labbra... perché posso sentire il suo sulle mie– inoltre, il suo corpo è in tensione e un barlume di rosso sta tingendo entrambe le sue guance. “Ti obbligo a non baciarmi ora” Sussurro e il suo respiro si fa notevolmente più pesante. “Ok...5, 4, 3–” In un attimo le sue labbra sono sulle mie e le sue braccia attorno al mio collo. E' un bacio davvero brutale e non so perché, ma sto rispondendo con la stessa intensità. La allontano nel momento in cui sento la sua lingua spuntarle dalla bocca e scontrarsi con i miei denti. “Credo di aver vinto” Sussurro e lei annuisce distrattamente, allontanandosi da me.

“Immagino di sì...”

“Rilassati Quinn, era solo un gioco” Mi sforzo di ridere e lei scuote la testa prima di uscire dall'acqua. Merda. Rapidamente la seguo, provo a parlare, ma lei se ne va... Ma che diavolo? Torna abbastanza in fretta con due asciugamani, me ne passa uno prima di asciugarsi, rifiutandosi persino di guardarmi. “Scusa, Q.”

“Non fa niente, era solo un gioco, giusto?” Il dolore evidente nella sua voce mi fa sentire immensamente in colpa...Merda, beh quella è stata davvero una pessima idea. “Andiamo, dovrei portarti a casa.”

“Non essere arrabbiata con me, va bene? E' stata una tua stupida idea quella di cominciare a giocare, o no?”

La rabbia è la miglior difesa, ricordatelo sempre.

“Non avresti dovuto giocare con me, Santana” Sbuffa prima di rimettersi i vestiti...ovviamente le riesce difficile infilarsi i jeans, dal momento che le sue gambe sono ancora umide. “Rivestiti.” Scuoto la testa ostinatamente, prima di metterle le mani sulle spalle e costringerla a guardarmi.

“Mi dispiace, ma siamo amiche Q e stavamo solo giocando...non è un grosso problema.”

“E se io non volessi che fossimo amiche? Se io non potessi essere solo tua amica?”

“Non funzionerebbe fra noi, Quinn...”

“Come lo sai?”

Ignoro la domanda prima di asciugarmi con rabbia e rimettermi i vestiti. Prendo le mie scarpe per poi marciare in casa e di nuovo fuori dalla porta principale. Mi appoggio alla macchina, mentre aspetto che Quinn si faccia vedere...Che diavolo ho combinato? Finalmente esce dalla porta principale e apre la macchina. Entrambe entriamo nel veicolo e il tragitto verso casa è assurdamente silenzioso...

“Non venirmi a prendere domani.” Mi risponde con un 'va bene' mormorato ed io esco dalla macchina e mi dirigo verso casa mia, sbattendo i piedi per tutto il tragitto.

Per la prima volta in assoluto... riparte prima ancora che io raggiunga il portico.

 

24 Luglio, 2011

Questa discussione con Quinn è dannatamente stupida...Capisco che quello che ho fatto non è stato divertente, ma chissenefrega– è finita. Ad ogni modo, nessuna delle due si è avvicinata all'altra ed è quasi finita la giornata. Se non vuole parlare con me allora va bene– A chi cazzo importa? E' stato strano venire accompagnata da mio padre questa mattina, tutta la mia routine giornaliera è stata rovinata e lo odio.

Che brutta giornata.

Poco prima che il parco chiuda, Noah si presenta da me. “Santana, Mrs. Kit mi ha chiesto di chiamarti.” Inarco un sopracciglio nella sua direzione, ma non dico niente. Devo essere davvero sfinita perché lui mi guida direttamente verso la zona delle giostre e non me ne rendo conto finché non siamo lì. “Non uccidermi, ok?”

“Ma che cazzo?” Strillo quando Noah mi solleva da terra. Inizia a correre e tutto succede così in fretta, un attimo dopo mi ritrovo seduta su una delle macchinine del 'Ferris Wheel' con Quinn accanto a me. “Ok, che cazzo sta succedendo?” Domando rabbiosa e la giostra si attiva, sollevandoci verso l'alto e lontano da terra, rendendomi impossibile scappare.

“Voglio parlare e non voglio che una delle due se ne vada senza aver finito, va bene?”

“Come ti pare” Incrocio le braccia al petto, digrignando i denti.

“Senti, mi dispiace di essermi arrabbiata così ieri sera... ho perso la ragione e già–” Sospira prima di abbassare lo sguardo sulle sue gambe. Ugh, Quinn sembra così persa e sconvolta e mi sta facendo sentire uno schifo. “Credo solo di non aver trovato divertente il tuo scherzetto.”

“Beh, è comprensibile, non era un bello scherzo.” Faccio spallucce prima di spingerla a guardarmi. “Dispiace anche a me, Quinn, non avrei dovuto fare quello che ho fatto...”

“No, non hai il permesso di evitare così le cose e fingere che non sia successo niente. Smetti di trovare scuse, ok?” Prende un respiro profondo e scivola più vicina a me “Mi hai detto che avremmo dovuto essere solo amiche e io ho accettato, ma poi c'è stata ieri sera... Ora dimmi sinceramente che tu non vuoi essere più di un'amica per me.”

Le sue labbra sono così vicine alle mie– Prendo un profondo respiro con il naso, cercando di mantenere la mia mente più lucida possibile.

“Non voglio.” Chiudo gli occhi quando sento il suo respiro dolce sulle mie labbra. E' inebriante essere così vicino a qualcuno per cui provi dei sentimenti...In una frazione di secondo, la sensazione di elettricità è sparita, Quinn è di nuovo dall'altra parte della macchinina. “Mi dispiace.”

“No, non dispiacerti.” Sospira pesantemente prima di usare le mani per coprirsi la faccia e stropicciarsi le palpebre. “Ecco quello che ottengo a farmi piacere qualcuno che conosco a malapena.” Una risata imbarazzata segue le sue parole, ma entrambe siamo incapaci fisicamente di sorridere. “Credo che dovremmo scendere ora... tuo padre ti starà cercando.”

“Sì, forse.”

“Dimentichiamoci che tutto questo sia successo, ok? Smetterò di darti fastidio così potrai goderti le tue ultime settimane qui. Posso semplicemente evitarti–” La faccio tacere con un bacio, perché le sue parole mi stavano dando la nausea. L'idea di Quinn che mi lascia sola per il resto dell'estate è orribile e mi fa sentire male, stringendomi lo stomaco in una morsa. Non so se mi piace, non lo so davvero– ma so che la voglio ancora attorno. “E questo per cosa era?” Boccheggia per la sorpresa non appena finisce il bacio.

“Non lo so... potresti non fare domande? Perché sul serio non ne ho idea... Tu– non hai il permesso di evitarmi, non voglio che qualcosa cambi fra noi.”

“Va bene, nemmeno io voglio che cambino le cose, mi piace il nostro noi...” Mi rivolge uno dei suoi soliti sorrisi, prima di sporgersi verso di me e fermarsi un attimo prima che le nostre labbra si tocchino. “Posso?”

“Idiota” Sussurro e sorrido quando le sue labbra premono contro le mie. Le labbra di Quinn sono super morbide– come quelle di Brooke. Non fare paragoni, idiota. Scaccio tutti i pensieri riguardo alla mia pseudo-ex-ragazza che è a Seattle e mi concentro del tutto sulle labbra di Quinn che si muovono perfettamente contro le mie. E' delicata, ma è anche incredibilmente intensa... Ha un senso? Inoltre, mordicchia e Dio è così eccitante.

Non appena la sua lingua entra nella mia bocca, divento consapevole... Non sarà l'ultima volta che bacerò Quinn Fabray.

Decisamente no.

-x-x-x-x-

“Perché sei a casa così tardi?” Mi chiede mio padre dal divano non appena entro in casa. Questa è la prima volta che uno dei miei genitori mi ha aspettata sveglio... Strano. Sono consapevole che quello che ho fatto sia stato fastidioso– farlo venire a Fantascape e non tornare a casa con lui, ma non è colpa mia.

E' Quinn quella da biasimare e il fatto che sia davvero brava a baciare...

Perché sono già a casa?

“Ero solo in giro con Quinn”

“Pensavo che voi due aveste litigato.”

“Già, ma abbiamo risolto. Notte papà.” Chiudo sbrigativamente la conversazione prima di precipitarmi verso il fondo delle scale, sto per correre di sopra quando lui richiama la mia attenzione.

“Oh, per la cronaca, è arrivato un pacco per te poco fa, è già nella tua stanza... Buonanotte, Tana.”

“Davvero? Ok, grazie papà.” Raggiungo la mia stanza e mi lascio andare ad un sospiro di sollievo. Prendo in fretta il mio telefono e rispondo ai messaggi di Quinn. Mi sembra di volare, è strano... Mi è davvero mancato sentirmi così– quello stato d'animo in cui non puoi toglierti il sorriso dalla faccia...

Ahh, la cosa più bella.

Il pacco sul mio letto attira la mia attenzione e rapidamente lo scarto dall'involucro...Fanculo alla mia vita. Mi precipita lo stomaco quando vedo l'orso che ho regalato a Brooke quando avevamo 13 anni. Merda. Prendo la piccola busta attaccata a lui (sì, è un lui e non un oggetto). Tremante apro la lettera scritta a mano e mi preparo per l'ondata di doloroso senso di colpa che sto per provare.

Ciao S,

Non parlarti è molto più dura di quanto pensassi, ma sono intenzionata a lasciarti il tuo spazio... Volevo solo ricordarti che sono comunque qui, ad aspettarti. Volevo assicurarmi che non ti sentissi troppo sola così ti ho mandato Mr. Teddy! Prenditi cura di lui per me, ok? Ti voglio un mondo di bene e mi manchi più di quanto le parole possano esprimere, ma so che Agosto è dietro l'angolo. :) Ce la faremo, so che sarà così.

X Brooke

-PS- Sono così triste perché il tuo cuscino nella mia stanza ha smesso di avere il tuo profumo, credo di essermi accoccolata troppo a lui. Mi manchi così tanto, è assurdo. Ci vediamo molto presto, vero? Ti voglio bene.

Sono schifosamente rovinata– Appoggio l'orso accanto all'unicorno e l'immagine mi fa sentire male... Mi metto in pigiama e mi infilo sotto le coperte. Un attimo prima di addormentarmi, prendo uno degli animali di peluche, sorridendo non appena l'odore familiare del mio profumo preferito in assoluto, riempie l'aria.

Fa niente, affronterò le cose giorno dopo giorno... ho tutto il resto del mio soggiorno in Ohio per capire cosa fare.

Ancora 5 settimane.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6. ***


Capitolo 6.

25 Luglio, 2011

Brooke. Quinn. Brooke. Quinn. Brooke.

Ugh. Seriamente, fanculo la mia vita.

Ho fatto Mr. Teddy da sola in Costruisci-un-orso quando avevo tredici anni, quindi non ci sono dubbi che sia meraviglioso ma Dio ha un tempismo di merda… Doveva proprio arrivare la scorsa notte, vero? Ugh, ora il mio stomaco è sottosopra e mi sento malissimo.

Non puoi tradire qualcuno se non stai effettivamente con lui, giusto? Quindi non sto facendo niente di male.. Ma se baciare Quinn è completamente giusto allora perché mi sento così male adesso?

Perché sai che in un modo o nell’altro tu e Brooke non avete chiuso, idiota.

No, non posso sentirmi in colpa per questo. Non dovrei… Quello che Brooke ha fatto a Seattle è stato molto peggio – perché l’ha fatto nella stessa città, quando eravamo più o meno insieme. O quasi insieme..? Non lo so, cazzo, è così dannatamente complicato, ma penso di aver messo in chiaro che abbiamo chiuso e siamo andate avanti, io sono qui in Ohio quindi non è neanche colpa mia.

Giusto?

Quinn mi fa sorridere e questa è la mia ultima estate da liceale quindi dovrei prendere tutto ciò che mi da. Si, ho così ragione – fanculo. Non dovrei sentirmi in colpa per tutto questo, no, per niente.

Santana Lopez: Sfigata, vieni qui.

QuinnLaSfigata: Non è ancora mezzogiorno e sei già sveglia? Wow. Buongiorno. :)

Santana Lopez: Porta il tuo culo qui.

QuinnLaSfigata: Dammi dieci minuti.

Sorrido prima di posare il telefono giù sul mio letto disfatto.. Lo prendo di nuovo però per mandare un ultimo messaggio, sapendo che in qualche modo mi avrebbe fatto sentire meno in colpa.


Santana Lopez: Mr. Teddy è arrivato sano e salvo, solo per fartelo sapere.

Ignora Brooke : Sono contenta. :) Buona giornata!

Ho pianificato tutto per pomiciare con Quinn tutto il giorno.. Si, sarà fantastico.   Stringo le labbra tra i denti e sospiro attraverso il naso mentre scrivo la risposta.

Santana Lopez: Anche a te!

Fanculo.

Continua solo a ignorare quella strana sensazione nella pancia, Santana.

-x-x-x-x-

Tiro Quinn dentro casa per il colletto della maglia e scontro le mie labbra con le sue non appena la porta principale è chiusa. Grazie a Dio mio padre non è a casa. “Mmm- Santana, aspetta, “ dice senza fiato ma io scuoto la testa e continuo a premere le mie labbra sulle sue.
“No, davvero” alla cieca porto entrambe sul divano e la faccio sedere, portandomi su di lei e allacciando le braccia intorno al collo.

“Calmati!” Quinn alza la voce prima di sigillare le labbra, forzandomi a smettere di baciarla. “Possiamo parlare?”

Scuoto la testa prima di alzarmi dal suo corpo e sedermi sulla sedia di fronte al divano. “Perché? No, non voglio parlare… Se non è abbastanza ovvio, voglio solo baciarti in questo momento.”

“Speravo potessimo parlare riguardo a qualcosa oggi.. Che cos’è questo, Santana?” indica con la mano sinistra lo spazio tra di noi. “Non mi sto lamentando di nulla, sono solo davvero confusa.”

“Non è nie-“ mi mordo la lingua prima di dire qualcosa che potrebbe ferire i suoi sentimenti. Sto diventando tenera, dannazione. Prendo un respiro profondo per aiutarmi a raccogliere i pensieri e scegliere le parole da usare. “Voglio dire, siamo solo io e te intente a pomiciare per il resto del tempo che mi rimane a Lima,” alzo le spalle prima di attraversare il soggiorno di nuovo e sedermi accanto a lei. “Semplice e facile.”

“Ma che succede quando tu-“

“Quinn, per favore non complicare le cose” stiamo in silenzio a guardarci per un po’ e perdo momentaneamente me stessa in quegli occhi nocciola.. Quinn apre la bocca per dire qualcosa ma io la interrompo, sapendo che ascoltarla sarebbe stato determinante in un certo senso. “Mi piace passare il tempo con te. Va bene? Non mi aspettavo sinceramente di divertirmi a Lima ma poi ti ho conosciuta e anche se sei una totale sfigata tutto il tempo, mi rendi felice.” Finisco a sussurrare e la faccia di Quinn si rilassa. “Per cui per favore, non complicare le cose”

“Va bene, okay, non lo farò” Quinn mi regala un piccolo sorriso prima di posare le mani sulle mie guance e gentilmente strofinarle coi pollici. “Solo non dimenticarti che mi piaci davvero, okay?”

“Non lo farò” mi abbandono al suo tocco e lei ghigna prima di baciarmi sulle labbra. Finalmente! Inizio a trascinare le mie dita sotto la sua maglia e sto giusto per raggiungere la meta quando lei mi blocca il polso. “Che c’è ora?” borbotto esasperata e Quinn ridacchia, mi bacia velocemente di nuovo prima di scuotere la testa.

“Facciamo le cose più lentamente, va bene?” io alzo un sopracciglio, sperando che stia scherzando ma l’espressione sulla sua faccia mi dice che è mortalmente seria. Non faccio sesso dall’inizio dell’estate.. Ugh.

Una ragazza ha i suoi bisogni, okay?

Finisco per annuire però, perché annuire significa che almeno posso baciarla e i baci di Quinn possono creare una fottuta dipendenza.

-x-x-x-x

Ci sono scatole del take-away su tutto il tavolino da caffè e il film che stavamo guardando è ormai finito, i titoli di coda che già scorrono sullo schermo piatto. “Esci con me, San” Quinn mi dice prima di passare le sue dita attraverso i miei capelli. “Un appuntamento vero.”

Alzo lo sguardo su di lei dal mio posto sulle sue gambe, sono sdraiata sul divano, la testa posata sulle cosce di Quinn. “Perché? Non ne vedo il motivo, possiamo continuare a-“

“Solo esci con me.” Insiste e io alzo gli occhi al cielo ma annuisco comunque, cosciente che è troppo testarda per essere dissuasa. “Domani, ti porterò in un posto speciale”

“Non possiamo semplicemente fare qualcosa di normale? Tipo un film o una cena domani, diavolo- anche stasera”

“Non si porta la ragazza più bella nel mondo ad un appuntamento normale, Santana.” Mi rimprovera con un piccolo sorriso sulle labbra, lei si sporge e piazza un bacio leggero sulla mia fronte. Rabbrividisco un po’ perché per qualche dannato motivo quel piccolo – apparentemente innocente – bacio sembra molto più intimo di una qualsiasi delle volte in cui abbiamo pomiciato. “Allora.. domani?”

“Certo.” Mi rialzo e controllo l’ora sul mio telefono. “Probabilmente dovresti andare, mio padre sarà qui a momenti… Ci vediamo domani?”

“Va bene” Quinn risponde con un sospiro prima di mettersi in piedi, io avvolgo le mie braccia intorno alla sua vita e la stringo forte. Lei guarda in basso verso di me e sorride ampiamente. “Mi stai abbracciando.”

“Si, e?” alzo le spalle, tenendola ancora, premendo il lato del mio viso sulla sua maglia. “Suppongo che le ore che abbiamo speso a baciarci oggi mi abbiano dato il diritto di abbracciarti.”

“Mi piace.” Quinn sorride e mi tira in piedi, mi abbraccia a sua volta, forte, e mi bacia la tempia destra. “Ci vediamo domani, bellissima.”

“Mhmm.” Annuisco prima di sprofondare il viso nell’incavo del suo collo, sperando che possa rimanere un po’ di più.

26 Luglio, 2011.

Santana Lopez : Avanti dimmi dove andiamo così decido cosa mettere! :| Smettila di essere così difficile.

QuinnLaSfigata: Non sto facendo la difficile, però non voglio rovinarti la sorpresa! Indossa qualsiasi cosa tu voglia ma assicurati di mettere i jeans. :) Ci vediamo alle 7.

Santana Lopez: Ugh. Avanti. Dimmelo.

QuinnLaSfigata: Okay te lo dirò..

QuinnLaSfigata: Più tardi. ;)

Santana Lopez: …Sfigata.

QuinnLaSfigata: Inizia a prepararti! :X

Santana Lopez: Va bene, oh e Quinn, comunque.. Niente faccine che inviano baci mentre messaggiamo, fanno schifo.

QuinnLaSfigata: Haha, va bene. :( Capito.

Rido prima di mettere il telefono giù sul comodino accanto al letto. Vado verso l’armadio e tiro fuori un paio di jeans aderenti, un top grigio e delle scarpe basse. Mi trucco leggera e ho finito.. Preferisco essere vestita poco piuttosto che essere vestita troppo, e visto che Quinn non dice dove stiamo andando, non voglio correre il rischio.

Mi sdraio sul letto, fregandomene del fatto che le scarpe sono sulle lenzuola.. Cerco il mio telefono e vago per la mia timeline di Twitter visto che ho ancora 30 minuti prima che Quinn arrivi.

Un certo tweet attira la mia attenzione…

🔶BROOKEthePRINCESss : RAFFREDDORE. Rimango dentro stasera. Abbracciata al mio cuscino preferito e sperando che qualcuno possa tornare a casa presto. :(

Il mio ego non è enorme o qualcosa del genere ma so che quel tweet è per me anche se non ha nominato il mio username perché.. E’ ovvio. Scommetto anche che il suo ‘cuscino preferito’ è quello che ho lasciato a casa sua. Odio me stessa per averla trovata così carina, e inoltre mi odio perché una parte di me vorrebbe trovare un modo di tornare a casa stanotte per prendermi cura di lei.

SantanaLopez: 🔶BROOKEthePRINCESss Guarisci presto. :)

Mi risponde immediatamente facendo vibrare il telefono tra le mie mani.

🔶BROOKEthePRINCESss: SantanaLopez GRAZIE!:) Mi sto già sentendo meglio. Mi manchi!

Non so perché ma digito il suo numero appena finisco di leggere la sua risposta… Sto già prendendola in giro alle sue spalle, parlare con lei mentre è malata è il minimo che io possa fare. “Pronto?” sorrido un po’ perché la sua voce è divertente visto che ha il naso chiuso.

“Hai una voce terribile..”

“Lo so, mandami un messaggio. Questo è imba-“

“No, sto scherzando, Brooke, “ velocemente le impedisco di andare avanti. “Come stai?”

“Mi sento di merda, dovresti davvero tornare a casa e curarmi finché non mi riprendo, potresti addirittura usare il tuo vestito da infermiera.”

Rido alle sue parole divertenti, distrattamente arricciando una ciocca di capelli intorno al mio indice. “Vorrei poterlo fare ma te l’ho detto, torno a casa il 3 di Agosto.”

“Manca ancora troppo… Mi manchi così tanto.”

“Mi manchi anche tu” sussurro di riflesso, sentendo il mio cuore sciogliersi un po’. Fa schifo che sto effettivamente dicendo la verità, a dispetto di tutto quello che è successo – mi manca davvero. “Assicurati di prendere le medicine e riposati un po’, va bene?” Sentiamo entrambe uno squillo sulla linea, ciò significa che ho ricevuto un messaggio. “Devo andare, Brooke.”

“Si, va bene… Grazie per esserti comportata come se ti importasse, lo apprezzo.”

“Mi importa di te, B,” controbatto risoluta e sento che lei lascia andare un sospiro triste.

“Lo so che lo fai – quello che intendo è, grazie per averlo mostrato, ti voglio bene,” Brooke sembra davvero malata e io mi sento in colpa per non essere lì per lei. “Non devi dire niente.. Puoi andare ora, S.”

“Va bene, d’accordo, ti contatto più tardi.. Ciao.” Con questo chiudo la chiamata e controllo i messaggi, vedendo l’SMS di Quinn in cima a quelli in entrata.

QuinnLaSfigata: Fuori. :)

Faccio quello che posso per togliermi dalla testa qualsiasi cosa connessa con Brooke, ho bisogno di concentrarmi sul mio primo appuntamento ufficiale con Quinn..

-x-x-x-x

“Dannazione, posso togliermi questa benda ora?” chiedo in un estremamente disperato tono e Quinn si limita a ridere in risposta. “Andiamo, Q, è così fastidioso.”

“Va bene, toglilo” mi dice con aria di sufficienza e io velocemente rimuovo il tessuto dagli occhi. Non ho neanche bisogno di abituarmi alla luce perché ce n’è a malapena – è così fottutamente scuro, non riesco ancora a vedere nulla..
“Non ha aiutato, eh?”

“Dove siamo?”

Quinn velocemente intreccia le nostre dita e da alla mia mano una stretta rassicurante.


“Rilassati, siamo quasi arrivate.” Ci guida entrambe finché non raggiungiamo una doppia-porta con una luce che arriva dalla finestra quadrata, entrambe entriamo da lì e il cambiamento di luce è accecante. Mi guardo in giro e realizzo che siamo in una pista di pattinaggio vuota… Eh? Camminiamo oltre un portico di legno, che ha pattini, un paio di felpe con cappuccio e giacche. “Scegli quale vuoi, “ ghigna verso di me e io alzo un sopracciglio, fissando alla mostra di oggetti casuali e vestiti.

“Stiamo andando a pattinare sul ghiaccio?” lei annuisce e io volto la testa di lato in evidente confusione – tra tutto quello che avremmo potuto fare per il nostro primo appuntamento…

Perché questo?

“Quando porti la ragazza più bella del mondo ad un appuntamento deve essere speciale… Pattinare sul ghiaccio in estate è piuttosto speciale, non credi?” lei risponde come se avesse la capacità di leggermi la mente, facendomi portare gli occhi al cielo cercando di nascondere come la sua spiegazione mi ha fatta realmente sentire.
“Ora, mettiti addosso qualcosa di caldo e io posso aiutarti con questi, “ indica I pattini e io immediatamente scelgo la felpa del liceo McKinley che ho indossato quando siamo andate a fare la spesa.

-x-x-x-x-

“Come fa questo posso ad essere vuoto?”

Quinn alza le spalle prima di pattinare accanto a me e far scivolare la sua mano nella mia. “Ti ho detto che volevo che il nostro primo appuntamento fosse speciale, e avere tanta gente intorno non suona così promettente, no?” Annuisco in accordo e le bacio una guancia facendo comparire immediatamente un grosso sorriso sulla sua faccia. “Sai solo per quel piccolo bacio, tutto questo ne è valsa la pena.”

“Sei una totale sfigata, lo sai vero?”

“Bè, me lo dici ogni giorno.” Quinn alza le spalle, ancora sorridendo e io ridacchio. “Sei felice però?”

Io annuisco sinceramente, prima di pattinare dritta di fronte a lei e bloccare le mie braccia dietro il suo collo. “Sarei più felice se cominciassimo a baciarci“ ghigno e lei rotea gli occhi giocosamente, poso velocemente le mie labbra sulle sue bruscamente obbligandola a scivolare un po’ indietro, trascinandomi con lei.

“Mmm, San, aspetta. Stiamo per-“ Quinn scivola indietro e cade sul suo sedere, portando me con lei. “Pomiciare sul ghiaccio non è consigliabile” lei ride e io ghigno. “Ci saremmo già messe nei casini se non fossimo state da sole..”

“Bè, sei tu che ha scelto il posto.” Mi metto in ginocchio sul ghiaccio duro, tra le sue gambe, per baciarla sulle labbra ancora.

Quindi che importa se fa fottutamente freddo? Voglio i miei Quinn-baci..

Quando ci stacchiamo, io rabbrividisco un po’. “Okay, andiamo a prenderti una cioccolata calda.” Mi dice attraverso un sorriso prima di alzarsi e mettersi graziosamente in piedi sui suoi pattini, trainando anche me. Lasciamo la pista e Quinn mi aiuta a togliere i pattini, allora ci spostiamo su una panca. I miei occhi atterrano sulle bevande e il cibo che Quinn ha preparato per la notte, e anche il bellissimo mazzo di rose rosse sopra uno dei sedili metallici. Li prende e me li porge, il sangue che rapidamente colora entrambe le nostre facce. “Per te.”


Io guardo lontano timidamente ma li prendo comunque mormorando un soffice ‘grazie’. “Questa serata è stata meravigliosa, Q.”

“Non è ancora finita,” lei mi fa l’occhiolino prima di tendermi un ancora incartato sandwich. “Lo so che non è elegante ma ho


immaginato che questo non sia esattamente un posto per una cena elegante.”

“Non preoccuparti. E’ perfetto, “ io le sorrido prima di scartare e mordere il sandwich, lei mi allunga una tazza di cioccolata calda e una bottiglia d’acqua. Durante il pasto parliamo di argomenti casuali – davvero talmente casuali che farebbero domandare a chiunque per quale diavolo di motivo ne stiamo parlando. Mi piace però, con Quinn niente è noioso, neanche una cena che si suppone sia semplice.

Finiamo di mangiare e torniamo all’auto, lasciando all’interno tutto tranne la felpa rossa che indosso e il mazzo di rose.

-x-x-x-x

Finiamo di nuovo nel posto segreto di Quinn e come la prima volta che ci siamo state insieme, il blu scuro del cielo è pieno di stelle vivide. Siamo entrambe sul cofano dell’auto e io ho la mia schiena poggiata sul petto di Quinn, seduta tra le sue gambe distese. Le sue braccia mi tengono stretta e lei continua a lasciare piccoli bacia sulla mia guancia e tempia tra le sue frasi. “Tutto questo è ancora così surreale”

“Cosa?” chiedo dolcemente, guardando indietro un po’ per vedere il viso di Quinn. “Quest’estate?”

“Mhmm” lei mi ruba un piccolo bacio sulle labbra e ghigna sfacciatamente. “Solo non mi aspettavo di incontrare qualcuno come te.”

“Che significa ‘qualcuno come me’?”

“Qualcuno che rende le stranezze e i rischi di una relazione degni di essere affrontati,” Quinn alza le spalle prima di solleticarmi il collo con il naso e inspirare profondamente, le mie guance si riscaldano un po’ sia per l’azione che per le sue parole ma non permetto alla mia timidezza di mostrarsi. “Non ho mai pensato che mi sarebbe mai piaciuto qualcuno così tanto..” Mi bacia la fronte e io mi stringo a lei un po’ di più.
“Tu sei- tu mi fai sentire così tante cose, non sono abituata a niente di tutto questo.. “mi confessa, i suoi occhi iniziano a brillare per via delle lacrime che si vanno formando. “E, non so davvero come affrontarlo ma ci sto provando perché so di essere davvero felice quando tu sei intorno.”

 

“Perché stiamo parlando di sentimenti?” squittisco prima di schiarirmi la voce e lei ride, premendo la sua faccia sulla mia spalla. “Mi dispiace, non era la cosa giusta da dire, eh?” dico tremando e la sento annuire sulla mia pelle. “E’ solo che non sono brava con questa merda..”

 

“Va bene, neanche io, “ lascia andare un profondo respiro e fa in modo che io la guardi. “Ho bisogno di dirti qualcosa… Santana, ricordi l’ultima volta che eravamo fuori e ti ho detto di – “ Il mio telefono inizia a squillare, interrompendola, mormoro uno ‘scusa’ prima di prendere la chiamata.

 

“Papà?”

 

“Tana, dove sei? E’ davvero tardi e tu non sei tornata ancora..”

 

“Uhmm, siamo sulla strada del ritorno, non preoccuparti.. Ci vediamo tra poco.”

 

Va bene, state attente alla strada, ciao, “ chiudo la chiamata e Quinn sospira, strofinando il dorso della sua mano sinistra sugli occhi. Mi giro intorno di nuovo per guardarla in faccia, posandole una mano sulla guancia, teneramente tracciando delle linee con il mio pollice, guardandola dritta negli occhi lucidi.

 

“Cosa stavi dicendo?” chiedo in un tono soffuso e lei guarda lontano, scuotendo la testa.

 

“Non è niente, dovrei portarti a casa,” cambia velocemente discorso, quasi balbettando sulle frasi prima di scivolare via da me e saltare giù dal cofano. Mi aiuta a scendere e inizia a camminare silenziosamente ma la fermo per il polso. “San, non voglio far arrabbiare tuo padre più di quanto lo sia già, saresti dovuta essere a casa due ore fa.”

 

“No, quello che stavi dicendo è importante.. Quindi, continua – lui può aspettare.”

 

“Non è niente, va bene?” lei guarda lontano di nuovo e io sospiro pesantemente.

 

“Andiamo, per favore, lascia che ti porti a casa.”

 

“Va bene, ma il discorso non finisce qui, capito? Puoi dirmelo domani…” Quinn annuisce e inizia ad allontanarsi da me ma io stringo la presa, uso poi la mano libera per prenderle il mento facendo in modo che mi guardi dritta negli occhi. Mi avvicino senza dire una parola e la bacio pienamente sulle labbra, cercando di metterci dentro tutto ciò che non sono riuscita a dire con le parole. “Grazie per aver reso il nostro primo appuntamento così meraviglioso, Q.”

 

“Non c’è di che, “ mi regala un largo sorriso prima di beccare le mie labbra un paio di volte. “Ora, devo riportarti a casa o il signor L. mi prenderà a calci, “ ridiamo entrambe prima di entrare riluttanti nella sua auto e guidare fino a casa mia.

 

Mio padre non è davvero arrabbiato quando torno a casa, è solo che non gli piace quando sono fuori dopo l’1;30 di notte… Immagino che sia ragionevole. Almeno non pensa che io stia prendendo droghe o qualcosa del genere – non perché si fidi di me ma perché pare che si fidi davvero di Quinn. Ad ogni modo, ancora non capisco come facciano a conoscersi ma se questo significa che posso vedere Quinn allora non mi metterò a fare domande.

 

Quella sfigata ha ragione.. Quello che abbiamo fatto stasera è stato molto meglio che vedere un qualche film o andare a cena fuori.

 

Oh, si.. credo davvero di starmi innamorando di Quinn.

 

29 Luglio, 2011.

 

Quindi, Quinn non si è fatta sentire ieri o il giorno prima.

 

Tipo per niente..

 

Niente messaggio del buongiorno, niente messaggi durante la giornata e neanche quelli della buonanotte. Ugh. Due giorni interi senza alcuna comunicazione.. Non è che sono appiccicosa, è solo che mi sono abituata a parlarle ogni giorno, quindi è parecchio strano che lei non si stia comportando normalmente. Mi affeziono facilmente, okay? Questo è il motivo per il quale odio lasciare che le persone mi conoscano.

 

Ti rende vulnerabile in una maniera non necessaria…

 

Il mio telefono vibra e il nome di Quinn appare sullo schermo per la prima volta dalla sera del nostro appuntamento.

 

QuinnLaSfigata : Sei pronta? Sono fuori. :)

 

Santana Lopez: Se.

 

Metto il cellulare in tasca e lo zaino sulle spalle prima di scendere le scale. Urlo un breve ‘ciao papà’ prima di lasciare la casa. Silenziosamente entro in macchina di Quinn, assicurandomi di mettere la cintura così da impedirle di ricordarmelo. Posso vedere con la coda dell’occhio che mi sta fissando, aspetto prima che dica qualcosa – niente, solo un debole sospiro lascia le sue labbra prima che metta in moto.

 

Va bene allora.

 

Quinn mi allunga la colazione prima di scendere dall’auto e io lo prendo senza neanche guardarla. Prendo la scatola dei soldi dall’ufficio della signora Kit e cammino verso il mio stand, impedendomi di rimuginare troppo sulle cose…

 

Che diavolo sta succedendo?

 

-x-x-x

 

Fantascape è quasi vuoto e io ho finito di contare i soldi guadagnati oggi. E’ quasi sera e non ho visto Quinn sin da quello scambio imbarazzante in auto stamattina, tiro fuori il telefono e invio un messaggio.

 

Santana Lopez: Come stai?

 

Lo so che è sbagliato scriverle ma ormai sto facendo così tante cose ‘sbagliate’ ultimamente – quindi non importano, giusto? Come ho detto anche in passato, mi importa ancora di lei e onestamente mi chiedo come se la stia passando.. Non sto parlando con lei solo perché Quinn si sta comportando in maniera strana.

 

Davvero no..

 

Ignora Brooke: Mi sento meglio. :) Tu come stai?

 

Santana Lopez: Io sto bene, sono a lavoro.

 

Ignora Brooke: Lo sai, non mi hai mai detto che cosa stai facendo lì a Lima…

 

Santana Lopez: L’ho fatto… Te l’ho detto. Avevo bisogno di allontanarmi un po’.

 

Ignora Brooke: Intendevo il tuo lavoro, scema!

 

Santana Lopez: Oh haha, mando avanti una giostra in un parco divertimenti.

Ignora Brooke: Sembra divertente. :) Mi manchi.

 

I miei occhi atterrano su Quinn che cammina vicino il mio stand con gli occhi bassi, digito una veloce risposta a Brooke prima di rimettere il telefono in tasca.

 

Santana Lopez: Anche tu. Devo andare, ci sentiamo più tardi o qualcosa del genere. Stammi bene!

 

“Ehi, possiamo parlare?” alzo lo sguardo dall’oggetto casuale che stavo fingendo di fissare, e vedo un’accigliata Quinn Fabray, io alzo le spalle con noncuranza prima di scuotere la testa solennemente – no. “Per favore?”

 

“Non mi sembrava che due giorni fa avessi voglia di parlare o ieri o addirittura stamattina quindi.. Nah, penso che ne farò a meno,” le dico freddamente prima di giocherellare con la scatola dei soldi posata sul bancone, solo per tenere le mie mani occupate e interrompere momentaneamente il contatto visivo.

 

“Senti, mi dispiace, va bene?”

 

“Per cosa ti dispiace esattamente, Q?” la sfido alzando un sopracciglio e lei prende un respiro profondo prima di respirare attraverso il naso.

 

“Mi dispiace per averti ignorata.” Ahia- sapevo già che mi stesse ignorando ma fa comunque male sentirglielo dire.. Io distolgo lo sguardo di nuovo e lei si arrampica oltre la barriera della giostra, entrando nel mio spazio di lavoro senza il mio consenso. “Mi dispiace per essere stata così distante e stupida.. Non so cosa diavolo m’è preso, Santana. Io solo – avevo bisogno di tempo per capire delle cose.”

 

“Se questo è così complicato per te, posso renderlo semplice.. Non dobbiamo essere nulla, Q.” le dico con tono serio. Non so se intendo davvero quello che sta venendo fuori dalla mia bocca, quello che so è che non voglio finire ferita in tutta questa storia.

“E’ stato divertente e tutto, ma non dobbiamo-“

 

Lei taglia il discorso con un bacio duro e io provo a tenere le mie labbra chiuse o a mandarla via ma non posso.. Le sue mani finiscono sui miei fianchi tirandomi più vicina, approfondendo il contatto infilando la sua lingua nella mia bocca. Quando smettiamo di baciarci, mi guardo in giro senza fiato, assicurandomi che nessuno ci abbia viste. “Ascoltami, mi dispiace, va bene? Non voglio che qualsiasi cosa   abbiamo finisca… Quella è l’ultima cosa che voglio, mi sono solo spaventata un po’, ma intendevo davvero quello che ho detto che tu ne vali la pena…”

 

Non so cosa dire esattamente, quindi finisco per annuire perché tutto quello che veramente voglio anche io è che questa cosa non finisca.. “Penso che anche tu mi piaci,” mi mordo la lingua non appena le parole lasciano la mia bocca e sento le mie guance istantaneamente andare a fuoco – bene, quello era fottutamente sdolcinato.. Quinn sta ghignando però e la colpisco leggermente sulla spalla. “Smettila, non ridere di me.”

 

“Non sto ridendo, “ ridacchia, mostrando i denti e io le lancio un’occhiataccia. “E’ solo divertente perché ti ci è voluto così tanto per dirlo quando entrambe sappiamo che non puoi resistermi, “ mi provoca e io le faccio la linguaccia, lei si avvicina e mi bacia di nuovo e io inconsciamente sorrido contro le sue labbra, “Te lo prometto, non ti farò del male.”

 

“E’ una cosa piuttosto grande da promettere..”

 

“Lo so, “ lei stringe le sue braccia intorno a me tirandomi più vicina, vicina abbastanza da permettermi di sentire il suo cuore battere sotto i vestiti. “Fidati di me però, non ti farò del male, mi piaci troppo.”

 

30 Luglio, 2011.

 

Non appena esco dalla porta principale di casa mia, riconosco una familiare testolina bionda.


“Sanny!” io sorrido ampiamente quando Lucy corre verso di me dalla macchina di Quinn, velocemente la sollevo e l’abbraccio. “Mi sei mancata!”

 

“Mi sei mancata più tu, Luce, “ la rimetto a terra sui suoi piedi e Quinn cammina verso di noi, baciandomi sulla guancia. Sospiro un quieto ‘ehi’ e lei sorride. “Dimmi che passerai tutto il giorno con noi Fantascape oggi, “ dico a Lucy, fingendo di imbronciarmi.

 

“Si!” Lucy esclama eccitata prima di trascinarmi verso la macchina di Quinn, girando un po’ il volto per vedere dipinta sulla faccia di Quinn un’espressione adorabile, i suoi occhi nocciola incollati sulle nostre mani intrecciate.

 

-x-x-x

 

“Sanny, che cosa succede tra te e Quinn?” Lucy mi chiede mentre sua cugina è andata a prendere il nostro cibo, i miei occhi si sbarrano e io la guardo con un’espressione confusa, inclinando la testa sulla mia spalla destra.

 

“Che cosa intendi?”

 

“Sei molto più carina con lei, “ Lucy alza le spalle. “Non tanto quanto lo sei con me, ma non lo so, è diverso.”

 

“L’hai notato, eh?” ghigno prima di scompigliarle i capelli dorati. “Bè, abbiamo passato più tempi insieme, immagino” Quinn torna con il cibo e si siede accanto a me così siamo entrambe di fronte a Lucy. “Grazie.”

 

“Vedi! Esattamente quello, la guardi in maniera strana,”  Lucy esclama prima di prendere un po’ di patatine. “Che succede tra voi due?”

 

Quinn fissa la bambina con un’espressione divertita sulla faccia. “Puoi tenere un segreto, Lucy?” la bimba annuisce forsennatamente e io rido, cercando una delle bottiglie di plastica della soda. “Santana è stata rapita dagli alieni e questa Santana è diversa da quella che hai già conosciuto, “ io increspo le labbra in una leggera linea guardando Lucy che sta iniziando ad imbronciarsi, velocemente colpisco Quinn sulla coscia e le lancio uno sguardo del tipo ‘che diavolo’. “Sto solo scherzando Lucy. Giuro, parola di scout o quello che è, “ lei alza la sua mano destra e Lucy si rilassa visibilmente. “Io e Santana stiamo- uhm- tipo..”

 

“Stiamo insieme, Lucy.” Concludo per Quinn prima che possa fare maggiori danni e lei mi lancia un grande sorriso di ringraziamento. “Ti va bene?”

 

Lucy prende un morso dal suo cheesburger prima di annuire. “E’ fantastico ma tipo, state insieme, insieme, giusto? Tipo come i genitori stanno insieme?” io mi strozzo con la bevanda e cerco l’aiuto di Quinn.

 

“Non così seriamente, Luce ma qualcosa del genere… Io e Santana ci stiamo solo divertendo ma a te non è permesso almeno fino a quando non avrai 40 anni, va bene?” lei stende il suo mignolo verso Lucy e la piccola mette il suo intorno a quello di Quinn.

 

Oh Luce, non hai idea del guaio in cui ti sei cacciata.

“Va bene, ho sentito che si possono prendere i pidocchi quando si sta insieme e io non li voglio” arriccia la faccia disgustata e io rido ad alta voce, “Trovo comunque fico che tu stia con qualcuno, Q.. Pensavo avessi detto che ci si innamora solo nelle favole?”

Gli occhi di Quinn scivolano su di me e mi regala un piccolo sorriso. “Mi sono ricreduta.” Lei alza le spalle prima di stringere la mia mano sotto il tavolo, intrecciando strettamente le nostre dita. “Muoviti a mangiare il tuo cibo, piccola, devo riportarti da Nana prima che si arrabbi con me di nuovo”

Finiamo il nostro pranzo e io trasporto Lucy durante tutto il tragitto per l’ufficio, solo perché me l’ha chiesto.. Quella bambina mi tiene in pugno, e non per scherzo. Quinn mi lascia alla giostra delle bottiglie di latte ma io la fermo prima che possa andare via, afferrando il bordo della sua maglia. “Aspetta, possiamo parlare di quella cosa che volevi dirmi lo scorso Martedì?” io noto i suoi occhi aprirsi leggermente e vedo che fa scivolare il piede. “Sono solo curiosa.. Che cosa volevi dirmi?”

 

“Non è niente, San, non preoccuparti per quello va bene?” lei si sporge e velocemente mi bacia sulla guancia. “Ci vediamo stasera, dobbiamo solo lasciare Lucy e poi sono tutta tua.” Lei ghigna verso di me e io alzo gli occhi. “Ciao, bellissima” Quinn mi ruba un altro piccolo bacio, questa volta sulle labbra, prima di correre nella direzione dello Spacescape.

 

-x-x-x

 

Siamo in macchina, sulla strada verso casa della signora Kit per lasciare Lucy – in realtà siamo appena tornate dal negozio di gelati che ama perché era vicina alle lacrime quando ha scoperto che sarebbe dovuta tornare a casa per la notte. “Davvero non puoi venire Luce, lo sai che devi essere a casa prima dell’ora di cena.. Ti prometto che domani possiamo uscire di nuovo. Non devi tornare da tuo padre prima di Lunedì, ricordi?”

“Bene ma fai in modo che ci sia anche Santana, okay?” Lucy chiede dolcemente e ad essere onesti credo che il mio cuore si sia spezzato un po’…

Questa bambina sarà la mia morte.

“Certo, ci vediamo domani, promesso..  Amo passare il temo con le cugine Fabray, “ ghigno nello specchietto retrovisore, aspettandomi un grosso sorriso in risposta, ma quando sento un leggero ‘eh?’ in cambio la mia espressione cambia in una simile alla sua. Mi giro sul sedile per guardare meglio meglio la faccia disorientata di Lucy. “Voglio dire, mi piace passare il tempo con te e Quinn.”

“Oh, quello lo so, ma io e Quinn non siamo cugine.. “ Lucy spiega e io lancio uno sguardo a Quinn, i cui occhi ora sono del tutto spalancati. Che cazzo? Il veicolo entra nel cancello di un’altra enorme casa e io mi chiedo quanto ricca sia questa famiglia.. Ferma, concentrati, Quinn mi ha mentito. Una donna di mezz’età in uniforme si avvicina all’auto e prende Lucy, io l’abbraccio e rimango tranquilla ma non appena la porta si chiude, mi volto brutalmente verso Quinn.

 

“Che significa che non siete cugine? Mi hai detto che siete cugine!” dico rabbiosamente e Quinn sospira, pizzicandosi il ponte del naso. “Che cazzo, Quinn?”

 

“Posso spiegarti..”

 

“Non mi serve una spiegazione.” Sbuffo e prendo un profondo respiro per calmare la mia crescente rabbia. “Rispondi a una sola domanda.. Mi hai mentito o no?” certo, conosco già la risposta ma ho bisogno che lo dica lei per giustificare la mia rabbia.

 

Immagino che Quinn non sia perfetta.

 

“L’ho fatto ma-“

 

“Portami a casa,” la interrompo e uno sguardo ferito appare sul suo volto, mi mordo le labbra, cercando di impedirmi di piangere stupidamente. Sono così arrabbiata

Che posso sentire la rabbia scorrermi nelle vene.. Quando sento che non accende l’auto, comincio a gridare. “Portami a casa ora, Quinn!”

 

“Per favore, lascia che ti spieghi prima..” lei dice tremando con le lacrime che già bagnano le sue ciglia, io scuoto la testa e cerco la maniglia, ma lei velocemente blocca l’auto.

 

“Se non mi accompagni a casa ora, tornerò facendo una cazzo di passeggiata.”

 

“Okay, va bene, “ dice in un tono arreso e sconsolato, prima di tornare alla guida dell’auto e accompagnarmi a casa. Lei prova a parlarmi di nuovo quando siamo nella strada di casa ma io non ho assolutamente voglia di farlo, esco velocemente dall’auto, sbattendo la porta e marciando verso casa senza disturbarmi di guardare indietro.

 

-x-x-x-

 

“Ehi, Brooke.. Come stai?”                        

 

“Piccola, che succede?” è assurdo come lei possa dire esattamente come io mi senta solo dal tono della mia voce, e viceversa. “Stai bene?”

 

“Sto bene, è solo che mi manchi davvero..”

 

31 Luglio, 2011.

 

Quinn continua a chiamarmi e mandarmi sms costantemente, ho persino chiamato Brooke la notte scorsa così il mio telefono sarebbe stato occupato mentre Quinn tentava di chiamarmi.. Bè, quello insieme ad altre ragioni tipo che sono fottutamente arrabbiata e avevo bisogno di qualcuno con cui parlare. E, per qualche ragione volevo davvero che quella persona fosse Brooke perché, beh- è la mia migliore amica e parlo sempre con lei ogni volta che sono turbata. Ovviamente, non le ho detto davvero cosa non andava.. Quello avrebbe portato solo ad altro dramma di cui io non ho bisogno nella mia vita.

 

Oh per la cronaca, salto il lavoro oggi.. Non ho davvero voglia di vedere Quinn- no, ho persino detto a mio padre di dirle che ero malata quando stamattina è venuta a prendermi. Un pezzo del mio cuore si è staccato quando ho visto che nella macchina c’era anche Lucy ma..

 

Non posso avere niente a che fare con Quinn, oggi.

 

Gr, i messaggi non hanno mai smesso di arrivare dalla notte scorsa.

QuinnLaSfigata: Mi dispiace così tanto. Lascia che ti spieghi.

QuinnLaSfigata: Per favore. Parlami.

QuinnLaSfigata; 5 minuti, San.. E’ tutto quello di cui ho bisogno.

QuinnLaSfigata: Lucy si sta chiedendo perché non sei al lavoro oggi. :( Le avevi promesso che sareste state insieme..

 

Roteo gli occhi al messaggio più recente – colpo basso. Lancio il telefono sul letto e mi dirigo verso la doccia, sperando che il calore dell’acqua possa lavare via la rabbia, asciugando il mio corpo da tutte queste sensazioni.

 

Le cose finiscono sempre per andare a puttane quando ci sono di mezzo i sentimenti.. E’ tipo inevitabile.

 

Come volevasi dimostrare, appena ho iniziato a farmi piacere Quinn, è successo questo casino. Ugh. Aspetta, sono confusa.. E’ anche possibile farsi piacere due persone allo stesso momento? Perché so di provare ancora qualcosa per Brooke ma so anche che c’è qualcosa che va avanti tra Quinn e me. (O meglio, c’era). Non c’è motivo per rinnegarlo ormai, le ho già detto che mi piace.. Tutto quello che riguarda sta situazione è così fottutamente frustrante ma per qualche ragione, sono anche sollevata.

 

Finalmente, Quinn Fabray ha un difetto. So che dovrei darle un’occasione per spiegare, ma so anche che la perdonerò non appena lo farà.. E se la perdono, continuerò a innamorarmi di lei.

 

Lo voglio davvero?

 

Vivo a Seattle, che è a più di duemila miglia da Lima. Che diavolo succederà non appena finisce l’estate? Gemo di frustrazione prima di lavare via la schiuma dal mio corpo. Mi asciugo usando un asciugamano pulito prima di andare in cucina per mangiare qualcosa.

-x-x-x-

 

“Vattene dal mio portico, ora.”

 

“Per favore, San fammi spiegare, “ posa una delle sue mani in mezzo alla porta e la lascia lì, ciò significa che non posso chiudere la porta senza schiacciarle dolorosamente le dita. Mmh, allettante.. “Dammi un’opportunità.”

 

“Non voglio, sei una fottuta bugiarda,” le urlo contro e Quinn sospira, accigliandosi profondamente, visibilmente ferita dalle mie parole.

 

“Dammi cinque minuti e poi puoi decidere se mi vuoi ancora nella tua vita o no, ti giuro rispetterò la tua decisione, ma almeno fammi spiegare, per favore.”

 

Apro la porta e incrocio le braccia sotto il petto sulla difensiva, assicurandomi di mantenere la mia espressione fredda. “5 minuti, Fabray” lei mette giù la scatola e i fiori che stava tenendo prima di mordersi il labbro inferiore. Posso vedere le lacrime che si formano nei suoi occhi e combatto l’urgenza di stringerla con le braccia.

 

“Veloce, non ho tutta la notte.. Mio padre sarà a casa tra poco.”

 

“Lucy non è mia cugina-“

 

“Questo lo so già-“                                                                                        

 

“Fammi finire, cazzo!” lei alza la voce e le lacrime cominciano a scendere lungo le sue guance, mi mordo la lingua e annuisco per farla continuare. “Lucy non è mia cugina, è mia nipote… E’ la figlia di Charlie e – Charlie è mia – Charlie è morta.” Piagnucola fuori tra i singhiozzi prima di crollare dritta sul mio portico, Quinn si porta le ginocchia al petto prima di sprofondare il viso nel tessuto dei suoi jeans. “Mia sorella è morta 3 anni fa in un incidente d’auto e questa è la prima volta che lo dico ad alta voce, che diavolo c’è di sbagliato in me?” Lei chiede tremando e io mi inginocchio per abbracciarla imbarazzata e baciarla sulla testa.

 

Merda, merda, merda.. Non sono brava con questo genere di cose.

 

Lei affonda la sua faccia nella mia maglia e comincia a piangere copiosamente, la tengo più stretta che posso e quando si rilassa un po’, tiro entrambe dentro casa- in caso il mio vicinato diventi ficcanaso o qualcosa del genere. “Mi dispiace averti mentito, San ma è solo che io- è difficile per me ammettere che è andata via… Tutti in questa città lo sanno ma io volevo solo fare finta che con te, niente di questa merda sia successa davvero, e non avrebbe fatto male perché con te intorno Charlie non sarebbe esistita nemmeno. Sono una tale idiota e ora ti ho perso.”

 

“Quinn, andiamo… Non mi hai persa e non sei un’idiota, mi dispiace per essere stata una stronza e non averti lasciato modo di spiegare. Lo capisco e non sono arrabbiata con te per aver mentito, ho capito ora, “ le dico confortandola, asciugandole con amore le lacrime che le bagnano le guance. “Per favore, smettila di piangere.”

“Mi dispiace così, così tanto, Santana.. Ho promesso che non ti avrei ferita e l’ho fatto mentendoti.”

“Ehi, smettila… Ho esagerato, Q. E’ solo- sono fottutamente problematica anche io, va bene? Forse è per questo che le cose tra noi funzionano, perché siamo entrambe un casino dentro, “ forzo una risata per stemperare l’atmosfera e lei mi da uno piccolo sorriso piagnucoloso in cambio. “Facciamo finta che non è successo nulla, stiamo bene, Quinn. Te lo prometto- stiamo bene.”

“Ma-“

“Niente ma, stiamo bene, “ la bacio sulle labbra per sottolineare il mio punto e anche se è strano e salato a causa delle sue lacrime, non mi importa un cazzo. “Ora, smettila di piangere e alzati dal mio pavimento perché se mio padre torna e ci vede così, non saprei come spiegarglielo, “ mi alzo per prima e la trascino in piedi, lisciandole le pieghe della maglia.

“Allora… torta?” Dice con un’espressione adorabile dopo essersi ricomposta, è almeno dieci volte più carina perché i suoi occhi sono tutti lucidi e il suo naso è rosso, ma sorride come la normale Quinn. Alzo un sopracciglio in confusione e lei mi risponde con una mezza alzata di spalle. “Ti ho preso una torta, è fuori,” riapre la porta principale e prende la scatola e i fiori dal portico, mi allunga i giacigli viola e io inclino la testa di lato. “Significa ‘Mi dispiace, per favore perdonami’ ho chiesto alla ragazza nel negozio e tutto.”

“Sei così scema..”

“Aspetta di vedere la torta,” Quinn alza il coperchio della scatola di cartone, rivelando una torta ricoperta di glassa gialla che ha qualcosa scritto sopra con della glassa blu.

 

‘Mi dispiace tanto, lo so che faccio schifo.
Spero davvero non mi odi! :(‘

 

Io rido prima di infilare la mano dentro la scatola della torta e ricoprirla di glassa appiccicosa. Strofino la mia mano sulla faccia di Quinn, assicurandomi di evitare di prenderle gli occhi ma sporcandola su tutto il resto. Allora mi avvicino e le do un bacio sciatto, leccandola un po’ per assaggiare la glassa. “Buono, “ mi lecco le labbra prima di ghignare e lei ride adorabilmente. “Ti perdono, sfigata, “

 

“Perfetto, perché ora è tempo di vendetta, “ infila la sua mano nella glassa e io inizio a camminare indietro, tentando di mettere un po’ di distanza tra di noi tenendomi al sicuro. “Non ti dispiacerà essere ricoperta di questa roba visto che ha un buon sapore, giusto?”

 

“Quinn non provare a-“ troppo tardi, prima che io possa almeno finire la mia vuota minaccia, l’appiccicoso miscuglio blu e giallo viene strofinato su tutta la mia faccia. Prendiamo entrambe più porzioni di torta e alla fine finiamo ad avere un’incasinata lotta con il cibo nel bel mezzo del soggiorno, la maggior parte del dolce finisce sul pavimento, le nostre facce e i nostri corpi.. “Lo sai che dobbiamo ripulire questa merda prima che mio padre torni a casa, vero?”

 

Quinn annuisce in assenso prima di alzarsi dal pavimento e librarsi su di me.
“Iniziamo dalla tua faccia, “ si sporge verso di me e io piazzo le mani su entrambe le sue spalle impedendole di avvicinarsi di più.

 

“Se mi lecchi, ti uccido giuro,” prometto in un tono serio e lei lascia andare un sospiro esagerato, mormorando un falso e annoiato ‘va bene’ e scivolando via da me. “E per la cronaca..” Lei risponde con un ‘mmh?’ e io continuo con un sorriso tirato agli angoli della bocca. “Non credo di poterti odiare, mi piaci troppo.”


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Capitolo 7
*** Capitolo 7. ***


Capitolo 7.

 

1 Agosto 2011

 

“Quinn, andiamo, ti prego” Quinn in questo momento mi sta trasportando verso l'acqua ed io sto disperatamente cercando di sgusciare dalla sua presa, ma non sembra funzionare. Cazzo, sta per buttarmi in piscina...So che tutto questo è stata principalmente un'idea di Lucy, ma non importa– non è la bambina quella che mi sta tenendo ora. “Possiamo parlarne?” Serro la presa attorno al suo collo e metto il broncio.

 

“Luce, chiede se può negoziare...che ne pensi?”

 

“Lanciala in acqua!” Lancio a Lucy uno sguardo implorante, ma lei scuote la testa, un sorriso maligno sul suo viso. Quella bambina è fortunata ad essere carina...”Hai infranto una promessa, Sanny...mi dispiace, ma questa è la tua punizione, chi non mantiene le promesse fa schifo.”

 

“Va bene.” Comunque ha ragione...chi non mantiene le promesse fa schifo. “Fallo pure, Q. Ma giuro che non me ne dimenticherò.” Faccio una linguaccia a Quinn e lei si sporge verso di me per baciarmi, cogliendomi un po' di sorpresa. Nel mezzo del bacio, salta in acqua con me ancora fra le sue braccia e subito dopo siamo entrambe inzuppate dentro la piscina. “Ma che diavolo, Q.?” Le schizzo dell'acqua sul viso e lei si asciuga prima di sorridermi come se non avesse fatto nulla di sbagliato.

 

“Cosa? Anche io non ho mantenuto una promessa, giusto? Ce lo meritiamo entrambe” Quinn fa spallucce prima di avvolgermi fra le sue braccia e tirarmi a sé. “Sono una persona leale, S. Non sono un'imbrogliona quando si tratta di–” I suoi soffici sussurri vengono interrotti dalla voce semi disgustata di Lucy.

 

“Eww, non è una vera punizione se voi iniziate a baciarvi in piscina...” Le mie guance si infiammano e mi allontano dall'abbraccio di Quinn, lei mi lancia un sorriso imbarazzato prima di intrecciare le nostre dita e fare strada fuori dall'acqua. Lucy mi raggiunge con un morbido asciugamano che velocemente uso per asciugarmi. “Ora siamo a posto, Sanny” Mi sorride ampiamente prima di abbracciarmi, io mi inginocchio così da poterla abbracciare meglio.

 

“Già, Lucy, grazie...solo Santana ha bisogno di un asciugamano, eh?” Afferma Quinn sarcasticamente e Lucy la guarda con un sopracciglio inarcato, restituendole lo sguardo di sua zia con aria di sfida. Lo giuro, questa bambina è davvero una mini-Quinn. “Non sto assolutamente gocciolando in questo momento...”

“Prenditi il tuo asciugamano, Q, è stata una mia idea quella di buttare San in piscina, quindi è giusto che io le dia un asciugamano...è stata una tua idea quella di saltare nella piscina, per cui devi prendertelo tu” Lucy scrolla le spalle con disinvoltura e io scoppio a ridere– la bambina ha decisamente ragione. La ragazzina sorride ampiamente quando la bocca di Quinn si apre, ma non produce alcun suono. “Ti voglio bene, Quinny.”

 

“Ti voglio bene anche io, ragazzina” Borbotta Quinn, prima di fare una corsetta verso una delle sdraio per prendere il suo asciugamano. Torna un po' più asciutta, ma i suoi vestiti sono ancora piuttosto umidi, come i miei. “Ok Luce, devo portarti a casa di tuo padre entro un'ora.” Lucy inizia ad imbronciarsi, ma Quinn continua. “Non preoccuparti, ci rivedremo presto e anche Santana verrà ad accompagnarti.” Sposta lo sguardo verso di me ed io le rivolgo un piccolo cenno di assenso per dire che sono d'accordo con il piano.

 

“Bene” Lucy sospira in modo drammatico ed io la guardo con un piccolo sorriso sulle labbra, trovando tutte i gesti della bambina incredibilmente adorabili. “Però possiamo prendere–“

 

“Sì, prenderemo un gelato” Quinn anticipa i desideri della bionda più piccola, mandando giocosamente gli occhi al cielo quando Lucy sorride vittoriosa. “Ora vai a prendere le tue cose mentre io e Santana ci cambiamo.”

 

-x-x-x-x-

“Santana, dobbiamo–“ La zittisco con un altro bacio brusco e sorrido quando sento le sue mani rilassarsi– e pensare che solo un attimo fa stava cercando di allontanarmi... “Non dovremmo farlo ora” Protesta quando comincio a depositarle baci bagnati lungo il collo. “Non va bene, ci stiamo andando–”

Piano, lo so” Mi lascio sfuggire, cercando di slacciarle il reggiseno– entrambe siamo solo in biancheria intima, dal momento che mi sono messa a cavalcioni su Quinn, sul suo letto prima che potesse prendere dei vestiti asciutti per entrambe...Afferra i miei polsi e li tiene fermi, facendomi gemere di frustrazione.

“Santana, questo non è andarci piano...” Mi dice senza fiato ed io faccio spallucce rispondendole con un infastidito “quindi?”. Rotola via da me, alzandosi dal letto e raggiungendo finalmente il suo armadio. “Cosa vuoi metterti?”

“Ovviamente, niente” Le rispondo in tono irritato prima di tuffarmi sulle sue lenzuola “Voglio che facciamo sesso, Q.”

“Sì, lo so, ma non possiamo.”

“Perché no?” Mi metto a sedere e inarco un sopracciglio, guardandola, ma lei si limita a fare spallucce prima di lanciarmi un paio di pantaloncini, una larga maglietta nera e delle mutande di Superman. Vorrei ridere per la sua interessante scelta in fatto di lingerie, ma stiamo discutendo quindi... No. “Me ne andrò fra meno di tre settimane, perché diavolo ci stiamo andando così piano?”

“Perché partirai fra meno di tre settimane e, nel caso tu te lo sia dimenticato, hai solo diciassette anni” Mi ricorda con un sospiro, prima di entrare nel suo bagno personale con i suoi vestiti. “Faresti meglio a cambiarti” La sento urlare dall'altra parte della porta, mando gli occhi al cielo, ma inizio comunque a vestirmi. Ritorna dopo qualche minuto completamente vestita...Grr. “Dammi il tuo reggiseno, lo metterò immediatamente nell'asciugatrice, visto che non posso prestartene uno.”

Glielo lancio senza troppi complimenti e lei lascia la stanza. Scruto la camera di Quinn, in realtà non capisco perché viva nella casa di Mrs. Kit o dove siano i suoi genitori, ma non posso proprio farle questo tipo di domande.

Ovviamente faccio schifo nelle conversazioni imbarazzanti...

Una foto incorniciata sul comodino, attira la mia attenzione ad allungo una mano per prenderla. E' una fotografia di Quinn accanto ad un'altra bionda, probabilmente Charlie. Mi lascio sfuggire un respiro profondo, non ne abbiamo proprio parlato la scorsa sera. Dopo la sua confessione, ci siamo solo divertite perché cazzo– onestamente, non ho idea di cosa dire in merito a queste cose.

Sono quel tipo di persona che scappa dai problemi e fa del suo meglio per evitare ogni forma di confronto, da qui la mia decisione di passare le vacanze estive a Lima...

“Che stai facendo?” La voce di Quinn mi coglie talmente di sorpresa che lascio cadere la cornice, grazie a Dio l'ho gettata sul letto morbido. La rimetto velocemente sul comodino, incrociando le braccia al petto e mantenendo il mio atteggiamento impassibile. Lei si siede accanto a me ed io testardamente distolgo lo sguardo. “Sei  davvero arrabbiata con me perché non voglio fare sesso con te?”

“Beh, grazie per averlo detto così, Q” Ribatto sarcasticamente e lei si tiene la testa fra le mani, chiaramente frustrata dal modo in cui mi sto comportando.

“Sai cosa voglio dire...lo voglio San, lo voglio davvero tanto, ma non voglio affrettare le cose.”

“Come puoi non voler affrettare le cose quando sai che tornerò presto a Seattle? E non rifilarmi quella stronzata dell'avere diciassette anni perché ne ho quasi diciotto, non sono una bambina e sono abbastanza grande per prendere le mie decisioni.”

“Perché sei speciale e mi piaci...Non voglio farlo con te come se non avesse alcun significato, voglio che ce l'abbia, so bene che non abbiamo molto tempo, ma chissenefrega, non sto con te per il sesso.”

Quindi non faremo nemmeno sesso prima che me ne vada? Non è che il sesso sia l'unica cosa che ho in testa, ok? E' solo che sono passati mesi dall'ultima volta in cui ho avuto un po' d’azione e so che Quinn mi piace, quindi ha senso per noi stare insieme in quel modo... Beh, immagino che Quinn non ci sia ancora arrivata, ugh “Va bene, come ti pare.”

Quinn si accoccola accanto a me, iniziando a lasciare dei baci su tutto il mio viso. “Non- essere- arrabbiata- con- me.” Mi dice tra un giocoso bacetto e l'altro ed io ci provo a non sorridere, ma è così difficile...

Sfrega il naso contro il mio collo e sospiro rassegnata, tendendo infine le labbra in un sorriso che non riesco a togliermi.

 

“Non sono arrabbiata con te, Q.”

 

“Promesso?”

 

“Promesso.” Sorride prima di catturare le mie labbra in un bacio bollente, è tutto lingua e denti e per qualche secondo mi lascia fottutamente senza fiato. Mordicchia il mio labbro inferiore con i denti, prima di interrompere del tutto il bacio, lasciandomi con le labbra arricciate ed entrambi gli occhi ancora chiusi.

 

“Andiamo, dobbiamo portare Lucy da suo padre”

 

“Sei una maledetta provocatrice, lo sai questo, vero?” Quinn si limita a sorridere prima di alzarsi dal letto e mi aiuta a fare lo stesso perché sto leggermente opponendo resistenza. “Ti odio.”

 

“Beh, tu mi piaci...Oh e non dimenticarti che dobbiamo prendere il tuo reggiseno prima di andare” Agita le sopracciglia ed abbasso lo sguardo verso il mio petto, arrossendo prima di dare uno schiaffo sul braccio di Quinn. “Sto solo scherzando, tesoro” Mi bacia sulla guancia per poi prendermi per mano e fare strada fuori dalla sua stanza.

 

E' fortunata che anche lei mi piace...

 

3 Agosto 2011

 

QuinnLaSfigata: Non posso venire oggi...ci vediamo domani? :(

 

Non dovrei essere così colpita da quel messaggio...Ok, non vedrò l'idiota oggi– Gran problema, San. Sono già stata con lei ieri, quindi non è che mi manca già, giusto? Sarebbe stupido e nauseante perché, insomma, sono già stata con lei...

 

Ugh.

 

Quando ha cominciato ad importarmene così tanto? Non credo che dovrei sentirmi così per qualcosa di irrilevante come non vedere Quinn oggi. E' come se fossi troppo annoiata per fare qualcosa quando non sono con lei, è che non c'è letteralmente nulla da fare. Mi sto affezionando così tanto... troppo.

 

Porca puttana, è un male.

 

Se non vedere Quinn per un giorno ha già questo effetto su di me, cosa succederà quando partirò per Seattle il 20? Sono venuta a Lima per rendere la mia vita più semplice...Non per questo. Non sono venuta qui per farmi venire una cotta per una qualche bionda sfigata– Sono venuta qui per pensare a Brooke e capire cosa fare...

 

Quindi che cazzo sto combinando?

 

E' ingiusto che Quinn sia così fottutamente dolce...Non si può dire che io non abbia cercato di impedire che cominciasse a piacermi. Perché diamine– Ho praticamente fatto di tutto per spingerla ad allontanarsi, ma lei è così perseverante e fastidiosa.

 

E adorabile...

 

Merda, sono davvero fottuta.

 

Devo parlare di Brooke a Quinn, presto. E presto devo anche parlare di Quinn a Brooke...So che è tutto un gran casino, non so nemmeno più cosa sto facendo– tutto quello che so è che non voglio perdere nessuna della sue. Sì, so che è una cosa egoista, ma onestamente non so nemmeno se sono in grado di rinunciare ad una di loro...è solo che non voglio pentirmi di qualsiasi cosa finirò per fare, ok?

 

E' tutto schifosamente troppo complicato...e lo odio.

 

Il mio telefono vibra per un altro messaggio da parte di Quinn

 

QuinnLaSfigata: E comunque mi manchi, non essere arrabbiata... :(

 

Santana Lopez: Non sono arrabbiata, mi manchi anche tu, beh più o meno.

 

Sii sempre disinvolta, Lopez.

 

QuinnLaSfigata: Mi sembra strano non essere con te in questo momento.

 

SantanaLopez: Non ti affezionare troppo, Fabray. ;)

 

Oh, dolce ironia, dovrei davvero iniziare a seguire il mio stesso consiglio, eh?

 

Comunque non credo che potrei farlo...

 

QuinnLaSfigata: Troppo tardi per quello...ci vediamo domani. :)

 

Oh già, ecco perché non posso– come si può non affezionarsi a qualcuno che è praticamente perfetto? Sa sempre esattamente cosa dire o cosa fare ed è tutto terribilmente ingiusto.

 

Quinn Fabray fa fottutamente schifo.

 

5 Agosto, 2011

 

“Che vuoi fare più tardi, dopo il lavoro?”

 

“Usciamo per un appuntamento, ma tipo di quelli in cui io sono quella che decide cosa faremo” Mi stringo nelle spalle e sorrido a Quinn che è seduta sul bancone di legno. Inarca un sopracciglio e ghigna verso di me, mostrando le sue fossette. “Che c'è?” Chiedo, forzandomi di sembrare il più infastidita possibile.

 

“Santana Lopez, mi stai chiedendo di uscire in un appuntamento?”

 

“Sei una tale sfigata...” Quinn scatta da dove è seduta e mi tira verso di lei, mi abbraccia stretta e si sfrega contro il mio collo, facendomi ridere involontariamente. “Quinn, smettila, mi fai il solletico–” Pessima idea...Inizia a tormentarmi con il solletico ai fianchi e cerco di scappare, ma lei mi blocca nell'angolo. “Ti prego, basta” Imploro senza fiato, afferrando infine entrambe le sue mani.

 

“Scusa, sei solo troppo carina quando sei così” Mi sorridere ampiamente, prima di sfuggire dalla mia presa e cingermi i fianchi. Intreccio le mie mani dietro il suo collo e le sorrido “Perché hai quello sguardo?”

 

“Perché so che stai per baciarmi”

 

“Ah è così?” Mi fa indietreggiare ancora di più, finché non finisco contro il muro dello stand, Quinn si avvicina abbastanza da poter sentire il suo respiro sfiorarmi le labbra, vicina ma non abbastanza. Il respiro mi si blocca in gola quando la vedo leccarsi il labbro inferiore– è sexy. “No. Non credo proprio” Si sposta di lato e mi bacia sulla guancia prima di lasciarmi andare e camminare via, ancheggiando di proposito.

 

Grugnisco rumorosamente guardandola male “Ma che cazzo?”

 

Sempre una maledetta provocatrice...

 

“Mi porterai fuori per un appuntamento stasera, giusto? Non è una buona idea baciarsi prima di un appuntamento, Lopez. Ma forse, se più tardi saprai giocare bene le tue carte, potresti essere fortunata...” Mi fa l'occhiolino ottenendo un broncio in risposta ed una linguaccia.

 

“Ti odio da morire.”

 

“Non lo pensi davvero.”

 

“Oh lo penso così tanto” Incrocio le braccia al petto e Quinn scuote la testa. In un attimo vengo sollevata sul bancone di legno dello stand, non ho nemmeno il tempo necessario per chiudere gli occhi prima che Quinn cominci a baciarmi– dura e brusca. Le sue labbra si scontrano con le mie con più impeto di quanto io sia abituata e la sua lingua si fa spazio nella mia bocca senza preavviso. Quando il bacio appassionato finisce, lei poggia la fronte contro la mia e posa una mano sulla guancia sinistra, accarezzandola gentilmente.

 

“Dovresti davvero smetterla di dire che mi odi, Santana...”

 

“Non importa, sai che non lo intendo davvero” Le dico dolcemente, ancora un po' senza fiato e lei sorride prima di sbaciucchiarmi le labbra ancora e ancora. “Anche se lo dico...” Ridacchio e lei sorride, mi bacia un'ultima volta per poi distanziarsi e dare ad entrambe abbastanza spazio per respirare normalmente.

 

“Devo andare a fare il mio lavoro e devo lasciarti concentrare sul tuo” Controlla l'orario sull'orologio da polso “Ci vediamo più tardi, devo organizzare–”

 

“Quinn, ho detto che pianificherò io questo appuntamento, giusto?” Quinn annuisce, un sorriso timido sulle sue labbra “Quindi è tutto nelle mie mani, ma ho bisogno che tu mi lasci guidare la tua macchina”

 

“Sì, certo. Ma stai attenta perché–”

 

“Lo so, Q...non preoccuparti, ma ora vai o come minimo metterai entrambe nei guai– ancora.” Annuisce e mi lascia un goffo bacio sulla guancia prima di lasciare il mio stand e correre finalmente via a fare il suo lavoro. Mando gli occhi al cielo, ma sorrido come una fottuta idiota, guardandola finché sparisce del tutto dalla mia visuale.

 

-x-x-x-x-

“Come conosci questo posto?” Mi chiede Quinn quando finalmente fermo la macchina, scendendo e guardandosi attorno. “Non sono più venuta qui da quando ero una bambina” Afferma non appena sente il mio sportello che si chiude.

“Prometti di non ridere?” Mi guarda e annuisce solennemente. “Passavo le mie estati a Lima, ok? Per stare con mio padre e roba del genere, beh, lo costringevo a portarmi sempre a Fantascape e a questo laghetto. Credo che sia perché sono cresciuta in città quindi non era solito trovare laghetti o parchi dei divertimenti” Faccio spallucce, non del tutto certa di dove sarei andata a parare. “I miei migliori ricordi d'infanzia sono legati all'Ohio, in realtà non so perché ho smesso di venirci da quando ho compiuto undici anni...ehm, non so nemmeno perché te lo sto dicendo” Mi lascio sfuggire una risatina imbarazzata e lei si avvicina a me “E' solo che– voglio solo dire che sono davvero contenta di aver deciso di venire qui per l'estate, so di essere una gran stronza con te, ma sai di essere importante per me, vero?”

“Non sei una stronza, San” Quinn mi abbraccia forte e mi bacia all'angolo della bocca. “Lo so, e anche tu sei importante per me” Mi dice sinceramente. Finiamo sedute sul tettuccio della sua macchina, come sempre, mangiando il cibo che ho preparato per la nostra cena. Non sono brava a pianificare gli appuntamenti, ok? Ho provato a rendere tutto questo meglio che potevo, considerando che ho iniziato a programmarlo solo questa mattina appena sveglia... “In realtà anche io venivo spesso qui, sarebbe stato divertente se ci fossimo conosciute quando eravamo piccole, eh?”

“Probabilmente non mi saresti piaciuta, mi piaci a malapena ora” Le dico scherzosamente e lei mi lancia una finta occhiataccia, ma la bacio e ricomincia a sorridere “Sarebbe stato fico invece...”

“Già, se fosse successo, avresti conosciuto anche Charlie...credo che le saresti piaciuta molto dal momento che sai tenere i piedi a terra e dire sempre la tua.”

“Quinn, non dobbiamo per forza–”

“No, è ok. Voglio farlo ed è strano perché non ho mai voluto parlare di quello che è successo, ma sento di volertelo davvero dire e sono davvero stanca di tenermi tutto dentro...” Annuisco, facendole cenno di continuare nonostante mi stia tremando il cuore nel petto. Prende un respiro profondo ed io intreccio le nostre dita, dandole una stretta rassicurante. “Charlie aveva sedici anni quando ha avuto Luce, ti giuro che non ci potevo credere quando mi ha detto che era incinta... Ero sicura che stesse scherzando, ma non era così. I miei genitori naturalmente diedero i numeri e la cacciarono di casa. Ai Fabray non è permesso di incasinare le cose in quel modo...” Si lascia scappare una risatina amareggiata e mi accoccolo più vicino a lei. “Non so cosa sia successo esattamente, tutto quello che so è che era depressa– odiava il padre di Lucy, ma era comunque legata a lui. Una notte stava guidando verso casa, venendo da un bar, ed è uscita di strada perché era troppo ubriaca– Lucy aveva appena due anni quando lei è morta.”

“Non so che dire, Q...”

“Non devi dire niente, è già abbastanza poterne parlare con te in questo modo, fidati.” Mi sorride e mi posa un lungo bacio sulla fronte. “Quando Charlie è morta, i miei genitori volevano che ci trasferissimo fuori città, per allontanarsi da tutto questo... ma non potevo andare con loro, non potevo abbandonare Lucy. In qualche modo mi faceva sentire come se mia sorella fosse ancora nei paraggi. Voglio un bene dell'anima a quella bambina.”

“Te ne vuole anche lei.”

“Sì, lo so, ma mi sento come se non me lo meritassi, dovrebbe essere Charlie ad occuparsi di lei, dovrebbe essere la sola a poter passare tutto questo tempo con Lucy.”

“Che stai cercando di dire?”

“Non lo so, mi sento come se non mi meritassi di essere un modello per Lucy, quando Charlie è morta ho smesso di provarci– ho lasciato il cheerleading, ho smesso di studiare, mi sono allontanata da tutti quelli a cui tenevo... ero troppo spaventata per lasciare che qualcuno si avvicinasse a me, perché le persone spariscono sempre” Scorgo le lacrime scorrerle lungo le guance e le asciugo con il pollice “Non capisco nemmeno perché mi sono approcciata a te durante il tuo primo giorno a Fantascape, è solo che c'era qualcosa in te, San. Non so... so che ci ho provato veramente troppo, ma volevo davvero conoscerti e ci ho messo tutta me stessa.”

 

“Non dire così, tu meriti assolutamente di essere il suo modello, Lucy è davvero fortunata ad averti nella sua vita” La spingo a guardarmi negli occhi, usando il contatto visivo per dimostrarle la sincerità dietro le mie parole. “E sono contenta che tu sia venuta da me quel giorno, Q, te lo giuro” La bacio dolcemente sulle labbra “Scusa se sono una difficile da trattare.”

 

Non lo sei e per favore non scusarti per una cosa come questa, ok? Mi piace come sei– mi piaci tu.”

 

“Devo dirti una cosa–” Quinn mi interrompe catturando le mie labbra per un altro bacio, uno significativamente molto più passionale. “Aspetta, Q–“

 

“No, non voglio più parlare di cose tristi...questo è il primo appuntamento a cui mi hai portato e voglio che finisca felicemente, va bene?” Il suo sguardo è sufficiente per impedirmi di discutere ulteriormente con lei.

 

“Ok.” Si sdraia sopra di me, tracciando il contorno delle mia labbra con il pollice prima di baciarmi lentamente. Le sue labbra avvolgono il mio labbro inferiore e la sua lingua si fa lentamente spazio fra i miei denti per incontrare la mia.

 

Perfezione.

 

Non posso credere che stessi per rovinare questa serata parlandole di Brooke...

 

 

6 Agosto, 2011

Ciao.”

“Hey...”

Mi manchi.”

“Mi manchi anche tu.” Respiro profondamente, cercando di impedire alla morsa del senso di colpa di uccidermi. “Che succede, Brooke?”

“Ti stavo solo pensando...non vedo l'ora di vederti.”

“Anche io, ho bisogno di vederti” Rispondo con voce calma. Ho bisogno di dirle tutte le stronzate che le ho fatto alle spalle, ho bisogno di essere onesta. “Ti devo parlare...”

“Dici davvero?”

Aggrotto le sopracciglia per il suo tono di voce, ma vado oltre la domanda vaga. “Sì, certo...Dobbiamo–”

“Santana, Quinn è arrivata!” Urla mio padre dal piano inferiore e mi lascio sfuggire un sospiro frustrato. Sento Brooke sbuffare dall'altra parte, ovviamente ha sentito l'annuncio, ma faccio finta di nulla schiarendomi la voce.

Fin troppo imbarazzante...

“Brooke, devo andare...ci sentiamo presto, ok?”

“Ok, a presto, ti voglio bene.”

Riaggancio e infilo il telefono nella tasca posteriore, prima di prendere la mia borsa e affrettarmi fuori di casa, verso la macchina di Quinn.

-x-x-x-x-

“Io vi uccido!” Urlo contro Quinn e Noah che mi hanno incastrata fra i loro autoscontri. “Non è giusto... Q, perché non mi aiuti?” Piagnucolo e Quinn ride, schizzando in giro per la piccola pista.

“I fratelli prima delle amanti, Santana– I fratelli prima delle amanti” Noah mi rivolge un ghigno ed io lo mando a quel paese prima di guidare lontana da loro due. Una volta in posizione, schiaccio il pedale fino in fondo e colpisco la macchina di Noah da dietro– tutto il suo corpo salta in avanti facendomi ridere. “Quinn, controlla la tua ragazza!”

“San non è un'amante, Noah, quindi per questa volta devi arrangiarti” Quinn fa spallucce prima di colpire Noah a sua volta “Dio, amo lavorare in questo cazzo di posto”

“Vero? Giuro, non posso credere che questi idioti credano davvero che stiamo testando questa roba” Noah ride rumorosamente prima di colpire il fianco della mia macchina. “San, che ne dici se noi ci alleassimo?” Mi chiede malignamente quando gli mostro di nuovo il dito medio.

“Ti ascolto” Dico con un ghigno mentre lui indica Quinn, annuisco ed entrambi andiamo a scontrarci con la sua macchina nello stesso momento, il suo corpo viene scosso per via del colpo combinato.

“Fate schifo” Ci dice mentre si sforza di girare il piccolo volante per sfuggire alla nostra trappola. “Mi verrà il colpo di frusta per colpa vostra.”

“Smettila di fare la bambina, Q.” Le faccio la linguaccia, agitando le sopracciglia e lei si avvicina abbastanza da baciarmi sulla guancia, prima di schizzare via e scontrarsi violentemente con Noah. Trascorriamo tutta la pausa pranzo facendo gli stupidi con gli autoscontri. Non sono una fan dello strano odore di gomma leggermente bruciata degli autoscontri, ma chissenefrega, è stato fottutamente divertente.

Questo posto mi mancherà da impazzire.

-x-x-x-x-

“Sei seria, vero?”

“Sì S, sono seria, voglio che tu rimanga a dormire da me...” Quinn mi abbraccia da dietro e mi lascia un bacio sulla tempia. “Voglio solo passare più tempo con te prima del 20”

“Staremo da Mrs. Kit o a casa tua? Mi sto solo chi–”

“No, staremo a casa mia” Quinn mi interrompe ed io sorrido, certe immagini stanno già scorrendo nella mia testa. “E no, non faremo niente di qualunque cosa tu stia pensando” Rotea gli occhi e io scuoto la testa vagamente infastidita. “Non ricominciamo a discutere di questo, ti prego. Chiedi a tuo padre se puoi, ti prometto che sarà divertente, possiamo guardare dei film e coccolarci tutta la notte.”

“Va bene” Chiamo mio padre e, anche se sembrava un po' scettico, alla fine mi ha dato il permesso. Passiamo a casa mia, per prendere i miei vestiti e al supermercato per fare provviste dal momento che casa Fabray è fottutamente vuota. Prendo due pacchi giganti di patatine e le mostro a Quinn. “Quale dovremmo prendere? A me piacciono queste” Sollevo quelle nella mia mano sinistra. “Ma queste altre sono più salutari” Faccio un cenno verso le altre, guardandole entrambe intensamente, scrutando poi le etichette stampate sul retro. “Prendile entrambe” Scrolla appena le spalle ed io scuoto la testa. Mi sto avviando verso lo scaffale per metterne via un sacchetto, quando scivolo sul pavimento appena lucidato. Crollo sul sedere, schiacciando uno dei pacchetti di patatine. In un attimo Quinn si inginocchia di fronte a me. “Stai bene?” Distolgo lo sguardo, super imbarazzata, desiderando che le mie guance smettano di bruciare.

“Questo cazzo di pavimento...giuro, ucciderò chiunque abbia–”

“Ti amo.” Mi congelo, tutto il mio corpo di ghiaccia letteralmente e i miei occhi si spalancano come se fossi pazza. Che cazzo ha appena detto? “Io– umm, voglio dire–”

“C-cosa?” Alla fine riesco a guardarla e lei immediatamente si gira dall'altra parte, tutto il suo viso tinto di un colorito rosa scuro. Gentilmente la costringo a girarsi di nuovo verso di me, guardando nei suoi occhi nocciola e cercando di leggere dentro di essi. “Cosa hai detto?”

Lascia andare un pesante sospiro, prima di grattarsi la nuca nervosamente. “Ho- ho detto che ti amavo– ti amo” Cerco di impedirmi di stringere i visibilmente i denti per quella parola... “Me ne sono resa conto ieri al lago, non era mia intenzione dirlo ora, ma eri così carina con quelle patatine e poi sei caduta e io–” Le fermo il viso tra le mani e le lascio un rapido bacio direttamente sulle sue labbra, cercando di fare del mio meglio per farla smettere di blaterare e calmare la sua ansia.

“Respira, Q” Quinn si ferma e prende un paio di respiri profondi, le lancio un'occhiata divertita perché qualsiasi cosa faccia è dannatamente adorabile, cosa che rende inavvertitamente la mia vita molto più difficile.

“Mi dispiace, San...ho fatto un casino, volevo che fosse speciale e dirtelo mentre siamo sedute entrambe sul pavimento sporco di un supermercato non ha un cazzo di speciale” Seppellisce il viso fra le mani e io la abbraccio, sorridendo incontrollatamente “Non devi dirlo anche tu, ok? Non te l'ho detto così da sentirtelo dire a tua volta, te l'ho voluto dire solo perché, non so– l'ho sentito. Comunque non sarebbe dovuta andare proprio così...”

“Smettila, Quinn...è stato speciale, sono abituata a tutte le tue sdolcinatezze, quindi sentirti mentre sputavi fuori quello dopo che sono finita sul mio sedere è stato piuttosto speciale, va bene?”

Quinn mi guarda nervosamente ed io le sorrido rassicurante “Non stai per dare i numeri o cose del genere, vero?”

“No, sono un po' sorpresa, ma beh...non credo di poter dire–”

“Non dire niente, non devi” Quinn mi bacia, ignorando completamente le persone che attraversano la corsia in cui ci troviamo. “Cazzo, non posso crederci di avertelo detto in uno stramaledetto supermercato.”

“Fattene una ragione, Fabray” Le sorrido e lei mi solleva dal pavimento. “Avanti, andiamo a casa tua che sto già morendo di fame.”

'Pulizie nella corsia 14'

-x-x-x-x-

Siamo sdraiate nel letto di Quinn solo a coccolarci, scambiandoci un paio di pigri baci di tanto in tanto. Oggi è stato fantastico, lo è stato davvero... Comunque sono spaventata, lo sono perché dopo che Quinn mi ha detto quelle due parole, sto realizzando un sacco di cose...Mi sto innamorando di quella ragazza– molto. E non so nemmeno se voglio davvero trattenermi ancora, lei è così perfetta– praticamente impeccabile. Non credo che qualcuno sarà mai in grado di trattarmi come fa Quinn, so di non meritarmelo soprattutto per la faccenda di Brooke, ma adoro avere Quinn nella mia vita.

Mi rende incredibilmente felice.

“A qualsiasi cosa tu stia pensando, fermati” La voce di Quinn mi riporta alla realtà, quella in cui (ironicamente) tutti i miei problemi cominciano ad esistere a causa di una bellissima bionda che al momento mi sta guardando in un modo che mi fa sentire incredibilmente speciale. “Qualsiasi cosa sia, non è importante”

“Aspetta, Q...davvero, devo parlarti di una cosa.”

“Puoi dirmelo domani? Questa giornata è stata perfetta e voglio che rimanga così...”

“No Quinn, devo parlarti di–”

“Ti prego, San. E' anche tardi e domani dobbiamo lavorare tutte e due”

“Va bene, buonanotte Quinn.”

“Buonanotte, ti amo” Mi avvolge in un abbraccio da dietro, io mi accoccolo ancora di più a lei e per la prima volta ci addormentiamo una nelle braccia dell'altra.

7 Agosto, 2011

“Voi due avete decisamente fatto sesso ieri notte, eh?” Noah ci raggiunge al nostro tavolo, io scuoto la testa e lo guardo come se fosse impazzito, ma lui si limita a sorridere. “Non negarlo, San. Lo posso capire dalla faccia di Q, è felicissima perché finalmente si è data da fare con te.”

“Certe volte sei proprio un idiota, Noah” Lo apostrofa Quinn e lui ridacchia, imperturbato.

“Non preoccuparti, ci andrò piano...lo capisco, San ha solo diciassette anni e tutto il resto” Provoca ed io gli mostro il dito medio. “Non avvertirò la polizia.”

“Non capisco quale sia il problema, compirò diciotto anni fra due mesi” Dico ad entrambi, chiaramente infastidita per tutta questa storia dell'età. “Chi cazzo se ne frega!”

“Non abbiamo fatto sesso, Noah” Dice Quinn al suo migliore amico in tono serio, guardandolo male per avermi dato fastidio. “Lo giuro, non è successo.”

“Va bene, ti credo...ma se non sei stata fortunata la scorsa notte– perché sembri così felice?”

“Alla fine le ho detto che la amo” Quinn mi sorride ed io distolgo lo sguardo timidamente, desiderando mentalmente che le guance mi si raffreddino.

“Dio, è fottutamente disgustoso” Noah aggrotta la fronte e Quinn gli lancia un pugno di patatine fritte. “Voglio dire, ti supporto Q, ma cazzo, questa è roba sdolcinata” Ridacchia ed io rido con lui, facendo arricciare le labbra a Quinn.

“Non è divertente” Piagnucola Quinn e incrocia le braccia al petto. “Ti ho solo detto la verità, San.”

“Sto scherzando, tesoro, hai ragione, non è divertente” Mi mordo il labbro per impedirmi di ridere di nuovo– comunque non funziona molto. “Non preoccuparti, non è un grosso problema se sei super sdolcinata...”

“Segretamente lo adori” Dice Quinn con un sorriso arrogante ed io non nego proprio nulla.

“Smettetela con quegli scopasguardi di fronte a me, vi prego” Entrambe lanciamo un'occhiataccia a Noah e lui alza entrambe le mani. “Beh, me ne tiro fuori, ci vediamo dopo piccioncine... Quinn, cerca di fare il possibile per non metterla incinta, ok?”

“Fottiti Noah, sei un orribile migliore amico.”

“Stai zitta, tu mi ami.”

-x-x-x-x-

“Dormi ancora con me stanotte.”

“Faremo qualcosa più di dormire?”

“Sì...” Risponde Quinn in modo provocante ed io inclino la testa di lato incuriosita “Ci baceremo un paio di volte e se ci va potremmo anche raggiungere la seconda base”

“Sei seria, vero?”

“Se tuo padre ti da il permesso...”

“Non credo sia una buona idea chiedergli se puoi toccare le mie–” Fingo di essere confusa e Quinn si limita a guardarmi, per nulla divertita dalla mia battuta. “Cavolo, sto scherzando. Ok, ma posso chiederglielo di persona? So che non può resistermi se metto il broncio...”

“Sì, certo. Dobbiamo comunque prenderti altri vestiti.” Guidiamo verso casa mia ed io costringo Quinn a scendere con me. A mio padre piace, quindi è un bene se la vede, giusto? Almeno saprà che non sto dicendo bugie per andarmene in giro con un ragazzo a caso– me ne vado solo in giro con Quinn. Entriamo in casa e mi inchiodo sui miei passi, sentendo tutto il sangue prosciugarsi dal mio viso.

Ma che cazzo?

“Brooke, che cosa fai qui?” Chiedo alla mora seduta sul divano nel mezzo del mio salotto. Guardo brevemente verso mio padre, ma lui si limita a fare spallucce. La mano di Quinn che era sulla mia schiena, ricade immediatamente, ma sono troppo sconvolta per dirle qualcosa.

“Hai detto che avevi bisogno di vedermi, giusto?” Brooke scrolla una spalla prima di alzarsi e camminare verso di noi. “Beh, sono qui” Guarda Quinn e posso vedere qualcosa nei suoi occhi grigi. Il mio cuore accelera quando mi abbraccia stretta– i suoi occhi sono ancora inchiodati a quelli di Quinn. Ricambio il suo abbraccio e quando ci separiamo, lei tende la mano destra verso Quinn in maniera civile “Ciao Quinn, sono Brooke.”

“Piacere di conoscerti, Brooke.”

Fanculo alla mia vita.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8. ***


Capitolo 8.

8 Agosto, 2011.

Sono stanca di nascondere le cose.

Sono così fottutamente stanca…

Effettivamente è una buona cosa che Brooke sia qui. Ora, tutto deve venire a galla, basta segreti… La scorsa notte è stata decisamente imbarazzante, ma avere entrambe, Brooke e Quinn nella stessa stanza mi ha fatto realizzare che davvero non posso più farlo.

Si, sono fottutamente spaventata di come reagiranno ma è tempo che lo scoprano.

E’ solo che non so ancora cosa voglio che succeda dopo che avrò confessato…

Che cosa faresti? Chi sceglieresti?

Ugh, fanculo la mia vita.

Mi sono innamorata di Brooke prima, è stata la mia prima cotta e la gente dice che di solito è la più profonda. La cosa riguardo le cotte- è che tendono a fare male. Ciò che fa schifo è che comunque dopo tutto, c’è ancora qualcosa lì, ci sarà sempre qualcosa lì…

Vorrei non avere più sentimenti per lei, ma ce li ho, e fa dannatamente schifo.

Andiamo, quasi tre fottuti anni quasi insieme. E’ una vagonata di storia incasinata che non puoi cancellare durante la notte..

Ma Quinn… Quello che ho con Quinn è solo qualcosa del tutto diverso, è surreale. Non sono venuta a Lima cercando tutto questo, va bene? E’ stato l’esatto opposto, veramente, sono venuta in Ohio per stare da sola – per risolvere le cose. Ma no, il destino ha deciso di incasinarmi e ho dovuto incontrare Quinn. Non avrei dovuto innamorarmi di qualcuno così tanto in sole sette settimane, le cose non sarebbero dovute andare così.

Non è giusto.

-x-x-

“San?”

Alzo lo sguardo dalla mia ciotola di cereali e mi mordo il labbro inferiore per impedirmi di sorriderle. Sono abbastanza sicura che Dio abbia avuto la stessa reazione quando ha fatto Brooke, avrà scosso la testa ma di sicuro sorrideva dentro. E’ troppo dannatamente bella… I suoi capelli castani sono su in una crocchia disordinata e la parte scura sotto i suoi occhi mi dice che non ha dormito abbastanza la scorsa notte ma dannazione, toglie ancora il fiato.

“Si?”

“Non dovremmo parlare di...cose?”

“Mhmm..” io mormoro prima di portare un’altra cucchiaiata di Lucky Charms alla mia bocca. Mastico lentamente mentre tento di capire da dove partire. Parliamo prima di noi poi arriverò a Quinn… “Brooke, perché sei qui? Pensavo avessi capito che ci serviva del tempo lontane”

“Mi piace pensare di avertene dato abbastanza.. Posso farti la stessa domanda?” alzo un sopracciglio e lei sospira, strofinandosi gli occhi con il pugno chiuso. “Perché tu sei qui? Questo viaggio serviva a chiarirti le idee e perdonarmi o sei venuta qui per dimenticarmi e basta? Lo so che avevi il diritto di essere arrabbiata con me ma penso che tu abbia sbagliato ad andartene in quel modo, avresti dovuto almeno darmi la possibilità di spiegare.”

“Spiegare cosa? Perché sei andata a letto con qualche ragazzo subito dopo che ti ho detto come mi sentivo davvero nei tuoi riguardi?” sorrido amaramente e lei aggrotta la fronte.
“No grazie, fratello.”

“Non chiamarmi ‘fratello’, Santana, “ mi avverte assottigliando gli occhi verso di me. “Te ne sei andata quando le cose sono diventate complicate, non è giusto, S… Siamo migliori amiche, avresti dovuto almeno-“

“No, Brooke, le cose erano fottutamente facili quando me ne sono andata, avevamo chiuso, “ scuoto la testa prima di alzarmi e poggiare la ciotola che stavo usando nel lavandino. Inizio a camminare fuori dalla cucina ma Brooke si alza dal tavolo e mi prende il polso prima che io possa fare la mia uscita. La guardo tentando di mantenere un’espressione fredda e ignorare i sentimenti nel mio petto a vedere quanto sembri triste. “Non capisco perché tu sia qui ma non aspettarti troppo perché non vorrei che restassi delusa.” Mi libero dalla sua stretta e vado su nella mia stanza senza guardarla un’ultima volta.

E’ troppo per parlarle di Quinn…

Fallito.

Santana Lopez : Vieni a prendermi :(

-x-x-x-

“Sai non mi aspettavo di vederti oggi”

“Perché no?” alzo un sopracciglio prima di spingere Quinn giù sul divano in pelle e salire sfacciatamente a cavalcioni su di lei. “Ci vediamo quasi tutti i giorni, Q.”

“Lo so ma Brooke è – tipo uhm – qui, giusto?” Quinn fa fatica a parlare per via dei baci e morsi che le sto lasciando sulla gola. “Dov’è comunque?”

“Perché stiamo parlando di Brooke? Non voglio parlare di Brooke quindi sta zitta, questo riguarda noi” faccio scontrare le nostre labbra insieme e aggancio le mie braccia intorno al suo collo, baciandola per tenerla in silenzio.

Mi spinge via per un attimo e muove le sue labbra fuori dalla mia portata, forzandomi a gemere irritata. “C’è qualcosa di sbagliato.. Che succede, S?”

E’ la tua fottuta possibilità di dirglielo… Quindi, diglielo.

“Ho solo litigato con Brooke, non voglio parlarne però, non è niente.”

“Aspetta, possiamo parlare di Brooke per un secondo? Mi stavo chiedendo – “

“Possiamo non farlo?” chiedo in un tono ancora più infastidito prima di alzarmi dal suo grembo. “Senti, Brooke starà qui fino a venerdì, non so nemmeno quanto tempo avremo per stare insieme solo io e te questa settimana, ma se tu preferisci parlare di Brooke invece che baciarmi allora-” ghigno ampiamente quando sento Quinn afferrarmi il polso e trascinarmi possessivamente vicino a lei.

Bè, ha funzionato perfettamente – quasi troppo per parlarle di Brooke però…

Fallito.

Ugh, solo chiudi gli occhi e senti, Santana.

10 Agosto, 2011

Giusto… Progressi – 0%

Brooke e io non parliamo davvero, siamo solo civili in maniera imbarazzante quando siamo insieme perché viviamo nella stessa casa.. D’altra parte, Quinn, bè, non la vedo da lunedì. E, mi manca davvero quella sfigata ma non è che posso lasciare qui Brooke e andare furtivamente in giro con Quinn per Lima, giusto?

Ci ho pensato, comunque…

Ho comunque finalmente capito come stanno le cose.. Io sono innamorata di due persone, fanculo chiunque dica che è impossibile. Sono innamorata di entrambe per differenti ragioni e in modi differenti.

Mi sono innamorata di Brooke prima, ma questo non significa che ami Quinn di meno.

E’ possibile amarle entrambe allo stesso modo?

La mia testa inizia a fare male ogni volta che tento di analizzare l’intera cosa.. E’ cosi fottutamente incasinata e complicata, motivo per il quale penso che i sentimenti e le emozioni sono in quale modo diaboliche.

Mandano davvero tutto a puttane.

Comunque, a prescindere dal fatto che sono innamorata di entrambe, sento di voler stare con una di loro di più… Si, Brooke è stato il mio primo amore, ma mi sono davvero fatta male e non credo sia intelligente provare a stare con lei di nuovo così presto. Chissà? Magari in futuro.. Non lo so, non sono una dannata chiaroveggente. Ma credo che io e Brooke dobbiamo lavorare sulla nostra amicizia prima di tutto.

In più, ho Quinn adesso.

Detto questo, penso che sia abbastanza chiaro con chi voglio stare.

Non sono davvero venuta in Ohio per cercare qualcosa come questo… Mi pento di essere stata qui quest’estate? Diavolo no. Quinn è una perdente. Ma è la mia perdente, chiamatelo destino o come diavolo volete chiamarlo, ma penso di aver finalmente capito…

C’è un motivo per il quale tutto questo è successo.

Lo dirò a entrambe domani.

11 Agosto, 2011

“B, possiamo parlare?” busso alla porta della stanza degli ospiti prima di aprirla. “Sei sveglia?

“Si, veramente non riuscivo a dormire..” sforza un mezzo sorriso dal posto in cui è seduta sul materasso, io entro nella stanza e prendo posto sulla sedia accanto al letto.

“Buongiorno.”

“Giorno, uh, abbiamo bisogno di parlare di cose.”

“Finalmente” lei mi lancia un sorriso che non arriva ai suoi occhi. “Pensavo che sarei tornata a casa senza mettere le cose a posto con te..”

“Lo sai che non l’avrei permesso”

Si lega i capelli in maniera incasinata – è ingiusto quanto bella Dio abbia fatto Brooke, così fottutamente ingiusto.. “Sei ancora incazzata con me per essere venuta qui senza avvisare?”

“Non ero inca-“

“Per favore, San… Mi stai evitando da tipo tre giorni.”

“Mi dispiace, immagino di essere stata solo sorpresa di vederti qui. Anche se può non sembrare, io sono felice che tu sia qui.”

“Ma?” lei alza un sopracciglio verso di me, anticipando la prossima frase. “Scusa, suonava come se stessi per aggiungere un ‘ma’ da qualche parte..”

“Ma … probabilmente non saresti dovuta venire.”

“Quello l’ho già capito, “ Brooke sorride di nuovo prima di prendere un cuscino e abbracciarselo al petto, posso sentire che inizierà a piangere presto.. Fanculo. Conosciamo il nostro linguaggio del corpo così bene, fluente abbastanza da capire i segreti significati dietro il più piccolo e insignificante gesto.

“Devo dirti una cosa.”

“Voglio sentirla?” mi chiede nervosamente e io mi mordo il labbro inferiore, stringendomi il polso in maniera ansiosa in risposta. “Se la risposta è ‘no’ per favore non dirmelo…”

“B, andiamo… E’ importante.”

“No, questo non dovrebbe nemmeno accadere. Dovremmo entrambe essere a Seattle ora, dovremmo essere felici. Lo so che ho fatto una cazzata ma andiamo, è stato un solo errore..”

“E’ stato un errore parecchio grande, B, “ sospiro e le sue lacrime iniziano a cadere, creando scie affusolate lungo le sue bellissime guance. Provo a fare del mio meglio per non sentire il senso di colpa montarmi dentro, sforzandomi di rimanere forte e dimostrarle che ho ragione.

“Non ho sentito niente con lui, va bene? Nella mia mente ubriaca e complicata, stavo mettendo a posto le cose… Ho pensato che forse, se avessi avuto qualcun altro, allora tu ed io saremmo potute tornare a come eravamo, che potevamo essere di nuovo migliori amiche e le cose sarebbero tornate semplici… Sono cosciente di essere una fottuta idiota, okay? Non ho mai rimpianto qualcosa così tanto.”

“Non importa che tu rimpianga cos’è successo, non cambia nulla.”

“E cosa cazzo vuoi che faccia allora? Mi sono scusata un milione di volte, poi ti ho dato spazio anche se mi stava maledettamente uccidendo il fatto che non parlassimo.. Ho bisogno di te. Sai quanto fottutamente ho bisogno di te” la sua voce è decisamente alta, le sue parole piene d’emozione fanno eco nella piccola stanza. Grazie a Dio siamo sole in questo momento… Le lacrime continuano a scivolare giù dalle sue guance e vederla in quello stato mi fa sentire come se qualcuno mi stesse prendendo ripetutamente a calci nella pancia. Mi importa ancora di lei – sempre e per sempre. “Dimmi solo cosa dovrei fare e lo farò, ho solo bisogno che le cose tornino com’erano prima.” 

“E’ impossibile, Brooke” dico in un tono frustrato, prima di prendere la testa tra le mani, usando il palmo per strofinarmi gli occhi.

“Non possiamo fare finta che nulla sia successo.”

“Perché no? Le cose sarebbero più semplici se lo facessimo..”

“Non è così che funziona la vita, non è così semplice”

Lo è, ti amo… ti amo così tanto e mi dispiace di averci messo così tanto ma sono abbastanza coraggiosa ora, coraggiosa abbastanza da lasciarmi la possibilità di essere felice, e lo so che sarei felice solo se sto con te.”

“Sto con Quinn” butto fuori velocemente, le sue parole mi stavano uccidendo, facendo dolorosi nodi al mio interno. Non potevo più sopportarlo, ascoltarla mi stava causando dolore fisico. “Bè, in un certo senso, sto quasi con Quinn.. Usciamo insieme.”

“Perché?” Lei suona così ferita e rotta… Così tanto diversa dalla Brooke normale a cui sono abituata. “Lo so che ho mandato a puttane tutto ma pensavo che mi amassi.”

“L’ho fatto, voglio dire… Lo faccio” gemo frustrata. “Le cose sono complicate, va bene?”

“Quindi, l’Ohio serviva davvero a dimenticarmi, eh? E pensare che speravo davvero che tu fossi qui per andare oltre quello che è successo e perdonarmi… Che razza di idiota, “ dice in un tono sarcastico, tirando su col naso come se stesse lottando per rimanere coerente. “Congratulazioni, S.. Siamo pari.”

“Non è il mio modo di vendicarmi di te, Brooke! Non è come se avessi voluto che succedesse.. Niente di tutto questo era previsto.”

“Ora capisco perché è così facile per te ignorarmi, non pensavo che le bionde fossero il tuo tipo, S.”

“Brooke, smettila, “ la avverto, non voglio che si trasformi in un totale litigio.

“Smettila cosa? Hai ragione, non sarei dovuta venire qui,” velocemente si alza dal letto e inizia rabbiosamente a impacchettare le sue cose nella valigia. “I miei migliori auguri a voi.”

“Brooke, fermati!” urlo prima di lanciare forzatamente la sua valigia lontano da lei. Tutte le sue cose finiscono sul pavimento e lei si inginocchia e comincia a raccoglierle.

“Fermati per un secondo,” mi inginocchio anch’io e prendo entrambi i suoi polsi, mettendo in pausa le sue azioni.

“Che cosa credi di fare?”

“Sono venuta qui per riconquistarti, si è scoperto che è troppo tardi, quindi non c’è alcuna ragione per me per restare. Ma voglio sentirlo, S..” si asciuga gli occhi con il dorso della mano. “Dimmi che abbiamo chiuso davvero, dimmi che non mi vuoi più.”

Apro la bocca ma nessun parola riesce a fuoriuscirne, ci vuole un po’ ma alla fine butto fuori un sospiro soffice. “Non p-posso farlo…”

Prima che la mia mente possa anche solo registrare cosa sta succedendo, Brooke è sopra di me, baciandomi appassionatamente. La mia schiena colpisce il pavimento e mi blocca entrambe le mani sulla testa, dovrei combattere.. Ma non lo faccio. Le mie labbra iniziano a muoversi contro le sue senza sforzo- con Brooke, non devo davvero provarci… Ci conosciamo troppo bene, è naturale. Le mie mani finiscono sotto la sua maglia e lei non mi ferma. Lei inizia a tirare giù i miei pantaloni e io non la fermo.

Non ci fermiamo dal fare qualsiasi cosa.

12 Agosto, 2011.

Ieri è stato fottutamente incasinato… Quello non sarebbe dovuto succedere.

No, solo no. Ugh.

Brooke e io non abbiamo parlato dall’incidente.. Sono solo uscita dalla stanza subito dopo, crollando sul mio letto e sforzandomi di smettere di pensare. E che cazzo..  Pensavo onestamente di aver già capito tutto, sapevo di voler stare con Quinn, voglio ancora stare con Quinn…

Quello che è successo con Brooke è stato un errore.

Fanculo.

Al momento siamo in macchina perché sto accompagnando Brooke in aeroporto. C’è tensione, tanta tensione. Vorrei dirle qualcosa ma non so che dirle… ‘Uhm, B quello che abbiamo fatto ieri era sbagliato… Solo dimenticatene.’ Senza cuore… Non lo farò. Pensa, San.. Pensa. Continuo a usare la coda dell’occhio per guardare Brooke, sembra un morto. I suoi occhi grigi sembrano così freddi e lei sembra così stanca, senza vita. Mi sento una merda, non ho mai voluto ferirla.

Non importa se lei mi ha ferita per prima, non ho mai voluto ferirla.

Fermo la macchina nella zona d’attesa di fronte ad una delle porte scorrevoli. Brooke mi guarda e scoppia a piangere immediatamente, comincio a piagnucolare anche io perché lei sembra così rotta. “Rimpiangi quello che è successo?”

“B…”

“Rispondi e basta, Santana.”

“Sì,” butto fuori e lei stringe gli occhi chiusi provocando la caduta di più lacrime. “Lo rimpiango solo perché è stato sbagliato, non avremmo dovuto farlo…  Ti ho detto che stavo con Quinn, sono innamorata di Quinn.”

La sua bocca si spalanca appena la mia si chiude, realizzando la verità dietro quello che ho appena detto.

“Cosa? Un flirt estivo e l’amore sono due cose completamente differenti.”

“Lo so, è per questo che quello che abbiamo fatto è stato fottutamente sbagliato, “ sbatto la testa sul volante, un po’ grata alla mia mano per aver attutito la botta. “Volevo dirtelo, davvero… Ma ieri è successo quel casino.”

Casino? Sappiamo entrambe che è stato giusto, continua a convincerti del contrario, “ dice sarcastica, prima di asciugare le lacrime. “Ti ho scritto questa,” Brooke mi lancia una busta chiusa sul grembo. “Spero davvero che tu riesca a mettere le cose a posto prima di tornare da me” mi bacia sulla guancia. “Ti amo ancora anche se sei un’idiota.”

Brooke prende la sua valigia e scende dall’auto. La guardo camminare via, stringendo la busta tra le mani.

Dannazione.

Non posso andare a lavoro… Non dopo tutto questo. In più, devo scoprire cosa c’è nella lettera di Brooke e non voglio scoprirlo leggendola al Fantascpae.

Santana Lopez: Non riesco a farcela. Ti prego di spiegarlo alla signora Kit.

QuinnLaSfigata: Va bene, nessun problema! Stai bene? :(

Santana Lopez: Tutto bene. Ci vediamo domani.

QuinnLaSfigata: Ci vediamo. Ti amo!

-x-x-x-x

Piccola,

Okay… avevo davvero intenzione di scriverti una lettera visto che questo viaggio non è andato nella maniera in cui volevo che andasse. Avevo una lista di cose da dirti. Una lista fatta di scuse, ‘mi manchi’ , i miei piani sul nostro futuro… Non abbiamo parlato molto per cui non sono riuscita a dirti tutto… Non ci sono ancora abituata, per la cronaca- a non parlare. Non penso che mi ci abituerò mai. Quest’estate ha fatto schifo, non mi è piaciuto il mondo in cui ci siamo trattate.. Non è giusto, Santana. So che lo senti anche tu, non dovremmo comportarci così. Tu sei mia, io sono tua. Dovrebbe essere così semplice.. Lo so che è tutta colpa mia ma andiamo, mi dispiace. Mi dispiace così tanto… Non so che altro fare, potrei ripetere quelle due parole un milione di volte ma sento che non cambierebbe nulla. L’unica maniera in cui le cose possono cambiare è avere da te un’altra opportunità, un’opportunità per dimostrarti che non lo sto dicendo solo per dire… Ma che lo penso.

Mi hai appena detto che stai uscendo con Quinn.. Non ti mentirò, fa un male cane. Se è così che ti sei sentita dopo che ho fatto quel casino, di nuovo, mi dispiace. Fa schifo e immaginare che tu sia stata così per colpa mia mi fa venire voglia di prendermi a pugni. Sono proprio una cretina.. Sono stata un’idiota, così fottutamente stupida… Sappi che le mie intenzioni erano buone, però. Lo so che probabilmente non sembra avere senso, ma nella mia testa l’ho fatto per noi… Si, che cazzo, giusto? Non ci sono scuse per quello che ho fatto e capisco che tu sia arrabbiata con me ma una volta mi hai promesso che ci sarebbe sempre stato un noi… Te lo ricordi? Ammetti di aver parecchio incasinato le cose ma facciamo tutti degli errori ad un certo punto e tutto quello di cui ho bisogno è che tu voglia fidarti di me abbastanza da provarci di nuovo. Non ti ferirò più, lo giuro. Lo so adesso cosa si prova a perderti e non penso di poterlo sopportare di nuovo… Qualsiasi cosa tu abbia con Quinn adesso, lo ignorerò e basta, va bene? Farò finta che non stia succedendo. Tu sei in Ohio, e noi non siamo insieme… Sei libera di uscire con chiunque tu voglia ma sappi che non appena tornerai a Seattle- sarai mia di nuovo. Non mi importa quanto ci vorrà o quanto duramente dovrò provarci. Aggiusterò questo casino, aggiusterò noi.

Ricordo quando mi hai detto che sei stata innamorata di me da quando avevamo 15 anni. E’ un po’ più di due anni, giusto? Bè, non ‘ho detto ma credo di essermi innamorata di te quel giorno nella mia “casa sull’albero”. Il giorno in cui abbiamo deciso di baciarci per la prima volta per gioco… Avevamo tipo 13 anni? Lo so che non significava niente perché certo, eravamo bambine e stavamo solo scherzando, ma sapevo già quanto tu fossi speciale per me. Ci ho messo molto ad ammetterlo ma sono così maledettamente innamorata di te, S… Lo sono da più di quattro anni e probabilmente lo sarò sempre.

Torna da me, va bene?

Ti amo.

Baci, Brooke.

-PS- Quello che abbiamo appena fatto sembrava così giusto, non negarlo o rimpiangerlo.. Per favore.

13 Agosto, 2011.

Sono esausta.

Dolorosamente esausta.

Ho letto la lettera di Brooke tipo un milione di volte ieri e sono finita ad addormentarmi piangendo. Probabilmente ho un aspetto orribile in questo momento…

Il viaggio verso Fantascape stamattina è stato silenzioso, sono certa che Quinn sapesse che c’era qualcosa che non andava ma grazie al cielo non ha chiesto. Se l’avesse fatto, non avrei saputo risponderle in qualunque caso, il che mi ricorda… Devo ancora dirle di Brooke.

Brooke sa di Quinn- 50% fatto.

Mi sento una merda, però, Brooke sta male ed è tutta colpa mia. E’ la mia migliore amica e le voglio bene, non dovrei ferirla così. Vorrei che le cose fossero più facili, vorrei che ci fosse un modo più semplice di dire a Brooke tutto quello che vuole sentirsi dire e tornare a Seattle per vivere felicemente le nostre vite. Ma le cose non sono facili—Se lo fossero non avrei Quinn nella mia vita adesso e onestamente, non voglio perdere Quinn.

Fa schifo perché non importa ciò che faccio – finirò per fare del male a qualcuno a cui tengo immensamente. Ovviamente, una parte di me vuole ancora stare con Brooke, ma una parte più grande vuole stare con Quinn.

Lo so che non la merito ma fanculo.

Mi va bene essere egoista – lei è mia.

Ora, devo solo dirle tutto e sperare per il meglio.

-x-x-x-

“Dove vai?” chiedo a Quinn dal sedile del passeggero quando realizzo che mi sta portando in direzione di casa mia.

“Sembri stanca, S… Ho immaginato che avessi bisogno di riposare.” Scuote la testa, no, raddrizzandomi un po’. “Okay, cosa vuoi fare allora?”

“Brooke è appena andata via… Voglio solo passare un po’ di tempo con te, va bene? Mi manca essere noi.”

“Manca anche a me,” mi sorride e non appena ci fermiamo al segnale dello stop mi bacia sulla guancia.

“Cosa vuoi fare stasera?”

“Sorprendimi.”

-x-x-x-

Pessima idea dire a Quinn di sorprendermi… Fanculo. Avevo pianificato di dirle tutto, davvero… Ma lei mi ha portato su una fottuta pista da bowling e ovviamente questo è tipo il peggior posto di sempre per avere una conversazione seria. Prova tu a parlare sovrastato dal rumore delle palle che rotolano e dei birilli che cadono.

Non funzionerà-

Merda.

Lascio andare la pesante palla di nuovo e mando gli occhi al cielo quando finisce direttamente nel canale per la millesima volta stasera. Faccio schifo al bowling… Quinn mi lancia uno sguardo divertito e io tiro fuori la lingua per difendermi, il fastidio evidente sul mio viso. “Questa è probabilmente una delle poche cose al mondo che sai fare meglio.” Alzo le spalle come se non mi importasse granché prima di prendere un sorso della mia bevanda.

Il bowling è da sfigati, ha perfettamente senso che Quinn sia brava a giocarci.

Quinn mi bacia la fronte e ride.
“Andiamo, ho finito di ridere della tua incapacità,” ghigna verso di me e io la spingo giocosamente. “Ti insegno a giocare,” mi trascina indietro sulla pista e mi dice di prendere una palla. La prendo tra le mani e lei mette a posto le mie dita prima della mia postura. “Okay, piega le ginocchia un po’ di più e quando lascia andare la palla mettici un po’ di forza, “ mi libera dopo aver lasciato un bacio sulla mia nuca, io sospiro prima di fare un passo in avanti e lanciare la pesante palla. Colpisco nove birilli e immediatamente mi giro correndo verso Quinn, saltandole addosso.

Mi prende facilmente e lego le mie gambe intorno alla sua vita. “Sono così fottutamente brava a bowling,” urlo prima di scontrare le nostre labbra insieme. Lei ride quando rompiamo il bacio e io premo le mie labbra contro la sua fronte.

“Grazie per questo.”

“Nessun problema, e tu sei decisamente un talento naturale,” mi fa l’occhiolino e mi lascia scivolare a terra, involontariamente sbadiglio e strofino i miei occhi stanchi. “Okay, si sta facendo tardi… Dovrei portarti a casa.”

“No, chiamerò mio padre, puoi portarmi a casa tua?” faccio il broncio ma inizio a sorridere quando lei annuisce. “Grazie, “ la bacio sulla guancia, felice di aver ottenuto quello che volevo.

Questo è esattamente il motivo per il quale voglio stare con Quinn, comunque, perché non importa quanto le cose sono incasinate- in qualche modo riesce a mettere tutto apposto. Nessuno è mai riuscito a farmi sentire neanche lontanamente nel modo in cui mi fa sentire questa sfigata, neanche Brooke. Bè è diverso, immagino. Ma sì, Quinn mi fa sentire cose indescrivibili e onestamente non ho intenzione di lasciarla andare.

E’ lei che voglio.

14 Agosto, 2011.

“A parte il fatto che ti conosco da meno di due mesi e che sei una totale stronza, mi mancherai sul serio,” Noah mi abbraccia stretto e mi solleva dal pavimento – non provo nemmeno a combatterlo, sapendo che è inutile… Mi fa volteggiare in giro per un po’ ma mi rimette a terra non appena Quinn inizia a gridargli contro. “Rilassati, Fabray… Non la rompo.”

Quinn cammina verso di me e mi circonda con le braccia, tenendomi stretta.

Dannato Noah, mi gira la testa…

“Mi mancherai anche tu, cazzone,” gli dico con un ghigno sulle labbra e lui ghigna con me. “Non posso credere che questo è il mio ultimo giorno qui..” sospiro prima di guardarmi intorno, andrò via Sabato prossimo. Dannazione, mi sembra di essere appena arrivata. “Mi mancherà davvero questo buco di merda.”

“Fai silenzio, ricorda che la mia famiglia è proprietaria di questo ‘buco di merda’” sento Quinn scuotere la testa e inclino il collo per guardarla in faccia e baciarla sulle labbra. “Sei perdonata.”

“Per favore, continuate,” Noah dice maliziosamente e io gli faccio il dito medio senza neanche pensarci. “Mi mancherà seriamente tutto l’amore che mi dai, Lopez.”

“Anche a me,” Quinn sussurra forte abbastanza da permettere solo a me di sentire, io mi immobilizzo realizzando quello che vuole dire.. Fanculo. Mi restano solo sei giorni qui a Lima.

Devo dirle di Brooke e rischiare di rovinare il tempo che mi rimane qui?

O nasconderlo.. Non lo saprebbe mai comunque.

Fanculo, no. Quinn è stata niente fuorché perfetta per tutta l’estate, ho bisogno di dirglielo.

“Q, dobbiamo parlare…” lei molla la presa intorno a me e guarda Noah.

“Bè, si è fatto tardi,” Noah guarda al suo polso vuoto, controllando il suo orologio invisibile e io scuoto la testa, divertita dal suo atteggiamento. “La mia pausa è finita, immagino ci vedremo dopo,” ci saluta sorridendo prima di correre via- lasciandomi sola con Quinn.

“Che succede, S?” mi chiede nervosamente e io mi allontano dalla sua stretta. Toccarsi non sembra appropriato per questa conversazione.. “okay, ora mi stai spaventando,” si sposta sui piedi imbarazzata e caccio indietro un sorriso che mi sta nascendo sulle labbra.

“Riguarda Brooke.. Sai che avevamo una storia, giusto? Tipo una storia recente, tipo una storia giusto prima di venire a Lima,” borbotto e Quinn annuisce. “Avevamo chiuso prima che io arrivassi qui ma io non avevo chiuso.. Ha senso?”

“Si, continua.”

“Bè, mi ha detto che vuole che torniamo insieme..” vado avanti con lo stesso tono, cercando di livellare il respiro. Sono davvero sorpresa della mia onestà.. Ora, ho solo bisogno di dirle del piccolo incidente di sesso.

“Ma tipo le ho detto che stavo uscendo con te e che non potevamo tornare insieme.”

“Ascolta, ovviamente sapevo di Brooke… Sapevo anche che c’era qualcosa la notte che è arrivata qui e mi ha praticamente fulminata con lo sguardo,” Quinn sorride, strofinandosi ansiosamente il polso.

“Ero abbastanza preoccupata che qualcosa potesse succedere tra voi ma tipo, mi fido di te, S. Quindi ieri, quando le cose erano ok tra noi, ho supposto che tutto fosse apposto… Ma spero che tu sappia che se vuoi tornare da Brooke e chiudere questa cosa tra noi, mi farebbe male, tanto, ma ti lascerei andare… Eri sua comunque, quindi- si.”

 “Quindi non avresti lottato per me?”

 “Non è così, è solo che so che è la tua migliore amica e ho immaginato che contro di lei non avrei un’opportunità”

 Stringo le braccia intorno al petto e cerco al mio meglio di ignorare la voglia di piangere. “Perché no?”

 “Io vivo a Lima, tu vivi a Seattle… La conosci da più tempo e sono abbastanza sicura che tu l’abbia amata.”

 “Bè, sono fottutamente innamorata anche di te, “ sputo fuori arrabbiata, l’atteggiamento di Quinn in tutta questa storia sta seriamente facendomi incazzare. Si sta comportando come se non le importasse e lo odio. “Dannate congratulazioni, va bene? Mi hai fatta innamorare di te quest’estate ed è tutta colpa tua sue se ora sono felice.”

 “Cosa?”

 “Mi hai sentita.. Ti amo.” Scuoto la testa, le lacrime che mi bagnano gli occhi. “Quindi non importa se ho conosciuto prima Brooke o se sono stata con lei prima, niente di questo cambia le cose… Mi sono comunque dannatamente innamorata di te quest’estate, e fa schifo perché sembra che a te stia bene perdermi.”

 “Mi hai battuta, pensavo di aver vinto il premio per il ‘ti amo più strano’ ma tu lo meriti decisamente di più,” Quinn stringe le braccia intorno a me e io tento di scappare ma lei non mi lascia andare. “Ti sbagli, non mi sta bene perderti, per niente.. Ma tipo se tu avessi deciso di voler stare con Brooke, mi sarei fatta da parte perché ti amo. Non voglio renderti le cose difficili, va bene? Mi avrebbe ucciso dentro, ma se avessi saputo che saresti stata felice, allora sarei stata felice per te, non importa quanto avrebbe fatto male. Mi fa piacere che sia colpa mia che tu sia felice, comunque.. “ Mi costringe a guardarla. “Ti amo così tanto, “ le sue labbra premono sulle mie e chiudo gli occhi, facendo di tutto per memorizzare lo stato di felicità che provo.

Voglio ricordarlo per sempre.

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Capitolo 9
*** Capitolo 9. ***


Capitolo 9.

 

15 Agosto, 2011

“Non fissare, è inquietante” Mormoro con un sorriso sulle labbra. I miei occhi si aprono lentamente e Quinn mi sorride. “Da quanto tempo sei sveglia?”

“Da qualche minuto” Fa spallucce prima di sorreggersi la testa puntellandosi con il gomito. “Ti ho mai detto che sei bella da impazzire?”

“Ti ho mai detto che sei sdolcinata da impazzire?” Ribatto, facendo del mio meglio per ignorare la sensazione delle mie guance che si scaldano. “Che ore sono?”

“Le 10 e qualcosa” Quinn prende il mio cellulare dal comodino e me lo porge “Anche se non voglio dividerti con nessuno, dovresti chiamare tuo padre e chiedergli se vuole che tu torni a casa...” Sblocco il telefono e controllo i messaggi– nessuno di mio padre.

“Non mi ha scritto, quindi sarà probabilmente occupato...” Getto il telefono sul copriletto e spingo le spalle di Quinn così che torni a sdraiarsi sul letto. Muovo il mio corpo stendendolo sul suo, prima di lanciarle un sorrisetto. “Non c'è bisogno che tu mi divida con qualcun altro, Q.”

“E' solo che non voglio che Mr. L pensi che io voglia tenerti tutta per me”

“Non c'è nulla di sbagliato nel farlo” Mi sporgo e le catturo le labbra in un bacio profondo. Non appena sento la sua lingua che entra nella mia bocca, lascio andare un piccolo gemito. Cazzo, amo come ci si sente a baciare Quinn...Comincio a tirare il bordo della sua maglietta e mi sorprendo quando mi permette di sfilargliela completamente. Mi scosto leggermente per poter guardare meglio il suo corpo– grazie a Dio dorme senza reggiseno. E' fottutamente perfetta. Poso le mani sul suo stomaco piatto e sento il suo respiro che si blocca. “Stiamo per umm?” In realtà non so nemmeno cosa sto cercando di chiederle, sto solo facendo uscire delle parole sperando che prendano un senso.

“Sì, ma non troppo oltre, ok?” Mi risponde, senza fiato e io annuisco prima di tracciare una scia di baci lungo la sua mandibola e il collo. Comincio a succhiare e mordicchiarle la clavicola, mentre le mie mani si spostano verso l'alto. Non abbiamo mai raggiunto nemmeno la seconda base, quindi è già tanto...La guardo e lei mi rivolge un debole cenno di assenso, porto delicatamente le mani sul suo petto e i suoi occhi si serrano.

Cazzo, voglio di più.

Molto di più– ma decido di limitarmi a toccarla e baciare le sue labbra profondamente. Non stiamo nemmeno facendo sesso, ma per qualche motivo è tutto fottutamente elettrizzante. “Quinn, se continuiamo...non credo che sarò in grado di fermarmi” Le dico in un tono estremamente roco e lei in risposta mi bacia prepotentemente. Oh mio Dio, non ha intenzione di fermarmi– vittoria. Ma in un solo istante abbiamo già smesso di baciarci e Quinn è rotolata via da sotto di me. La guardo con gli occhi sgranati, il mio sguardo fisso sul suo petto che si solleva e si abbassa in sincrono con il suo respiro spezzato.

“Bene, fa troppo caldo qui dentro...andiamo a farci una nuotata?”

“Sei seria ora?” Le chiedo in tono frustrato, un gemito infastidito che mi scivola dalle labbra.

Eravamo così vicine...

“Sì, ho bisogno di rinfrescarmi prima di fare qualcosa di sbagliato”

Sbagliato? Quinn, avanti, facciamolo e basta...” Scuote di nuovo la testa con decisione, prima di prendere la maglietta che era sul pavimento e indossarla di nuovo. Gemo frustrata, prima di affondare il viso nel cuscino ed urlare. “Sei una provocatrice!”

“Io? Sei tu quella che mi stava toccando...Come pensi che mi senta io adesso?”

“Beh, sono sicura di poter farti sentire meglio” Sollevo la testa e le rivolgo un sorrisetto, ma lei si limita a ridacchiare prima di raggiungermi e baciarmi innocentemente la fronte.

“Te l'ho detto, non ancora. Comunque la mia recinzione è piuttosto alta...per cui possiamo decisamente farci il bagno nude o qualcosa del genere, se ti va.”

“Stai cercando di uccidermi?”

“Probabilmente non è la mia idea migliore, huh?” Scuoto la testa e mando gli occhi al cielo, strappandole un sorriso tutto guance. “Ok, che ne dici se ti preparo la colazione e poi possiamo vederci un film e baciarci per tutto il giorno?”

“O potremmo finalmente fare sesso” Provo di nuovo per sicurezza e lei questa volta si mette a ridere di me. “Non è divertente, Q...”

“Ci vediamo di sotto, tesoro.” E con quello cammina fuori dalla stanza, assicurandosi di farmi l'occhiolino prima di scomparire del tutto.

Oh mio Dio, cosa ho fatto per meritarmi questa tortura?

17 Agosto, 2011

E' strano, a malapena penso al fatto che me ne andrò Sabato...non so, per qualche motivo non sembra reale? Nella mia testa questo viaggio non sta finendo e io non lascerò Quinn...Che è una stronzata perché so che lo farò. Non posso stare qui, nemmeno se lo volessi– non posso e basta, la mia vita è a Seattle.

2.000 miglia lontano da qui.

Mi sento davvero come se potessi vomitare ogni volta che penso come sarebbe stare lontana da Quinn, tipo che il mio stomaco inizia ad agitarsi e io vorrei solo vomitare tutte queste strane sensazioni. Ok, non è la descrizione più attraente, ma è onesta...Pensateci, io e Quinn ci siamo conosciute circa due mesi fa e io le ho detto che la amo solo tre giorni fa. Riusciremmo davvero a far funzionare una relazione a distanza? Certo, ci sono i messaggi, le telefonate, Skype, le visite occasionali e tutta questa roba, ma avanti...Da quando abbiamo iniziato ad uscire insieme, Quinn ed io abbiamo passato insieme praticamente ogni singolo giorno di quest'estate. Il che vuol dire che mi sono fottutamente affezionata, va bene? Beh, un po' troppo affezionata secondo me ed è strano perché non mi sono mai sentita così– nemmeno con Brooke.

Come può significare così tanto una persona che è nella mia vita da non così tanto tempo? Vi prego, spiegatemelo.

Sono spaventata a morte perché so che non c'è modo che le cose rimangano uguali, è impossibile perché non  posso congelare il tempo e cambiare ciò che è fottutamente inevitabile. Sono una stupida ad essermi innamorata di qualcuno di cui non avrei dovuto innamorarmi sin dal principio.

Ci sono un sacco di ragioni per non innamorarsi di Quinn Fabray–

1. stavo/sto con Brooke

2. Vive in un altro stato

3. Siamo entrambe piuttosto incasinate dentro

4. E' una completa idiota

5. Tutto questo sarebbe dovuto essere solo una temporanea fuga dalla realtà

Potrei andare avanti ad oltranza, ma il succo è che non è stata una mossa intelligente, ciò nonostante– continuo a non pentirmi di nulla. Perché dovrei pentirmi di aver fatto qualcosa che mi ha resa felice? E andiamo, non è che avessi una scelta, è difficile dire 'no' ad una Quinn persistente. Ho provato ad allontanarla, ci ho provato davvero, ad ogni modo sono contenta che non abbia rinunciato a me.

Perché diavolo è così perfetta? Non è giusto. Ecco perché, nonostante la fortuna non sia dalla nostra parte, voglio continuare a provarci...perché lei ne vale la pena.

Ne vale fottutamente la pena.

Santana Lopez: Mi sono divertita oggi, grazie! Ti amo.

QuinnLaSfigata: Il messaggio è stato tagliato! Puoi inviarmi l’ultima parte di nuovo? :D

Si, certo… alzo gli occhi al cielo ma le rimando il messaggio con quelle due parole di nuovo.

QuinnLaSfigata: Ti amo anche io. Buona notte, tesoro! :)

 

18 Agosto, 2011

 

“Quinn mi ha detto che Sabato te ne andrai...è vero?” Mi chiede Lucy, gli occhi nocciola un po' lucidi. “Perché?”

“Sì, Luce” Mi inginocchio così da poter essere entrambe alla stessa altezza “Devo tornare a Seattle, le vacanze estive sono quasi finite” Le dico dolcemente e lei si imbroncia. “Non preoccuparti, mi assicurerò che rimarremo in contatto” Mi sforzo di sorriderle, ma vedere Lucy così triste mi sta praticamente uccidendo dentro. “Vieni qui” La tiro verso di me e la abbraccio stretta.

“Non voglio che te ne vai, Sanny” Avvolge le braccia attorno a me e mi stringe forte. “Non puoi semplicemente rimanere qui e vivere con Nana e Quinn?”

“Vorrei poterlo fare, piccola” Le do un bacio sulla guancia prima di rialzarmi. Mi giro verso Quinn che si stava fissando le scarpe, sospiro prima di riportare la mia attenzione su Lucy “Verrò a trovarti, lo prometto.”

Lucy mi chiede di piegarmi così da potermi sussurrare qualcosa all'orecchio “Ma Quinny tornerà di nuovo molto triste quando te ne andrai... è diversa quando ci sei tu” Il mio cuore si sta spezzando... Mi mordo il labbro inferiore per impedirmi di piangere, cominciando a chiedermi quando diavolo sono diventata così morbida ed emotiva. “Ti prego, puoi restare?”

“Non posso, Lucy... devo tornare a casa” La bambina annuisce rassegnata ed io distolgo lo sguardo perché quella strana sensazione allo stomaco è tornata e io mi sento stordita.

“Hey Luce, credo che una delle tue amiche sia laggiù nella sabbionaia, continua a guardarti” Quinn si avvicina a noi e indica una bambina dai capelli castani. Lucy saluta con la mano e sorride quando vede la bambina che Quinn le ha indicato. “Puoi stare con lei per un po', Io e San staremo qui” Lucy mi guarda, si imbroncia e scuote la testa.

“Fa niente, Sanny se ne andrà quindi preferisco passare del tempo con lei.”

“Aww piccola, rimarrò con te tutto il giorno e ceneremo persino insieme” Le scompiglio i capelli sorridendo “Vai a divertiti.” Mi chiede ancora una volta se sono sicura e le rispondo di esserlo al 100%. Corre via verso la sua amica ed io trascino Quinn verso una panchina vicina che ha una vista perfetta sulla sabbionaia. “Mi mancherà davvero quella ragazzina...” Sussurro chiaramente e Quinn si limita ad annuire, mantenendo il suo silenzio stoico. Ok...”Mi ha detto che potrei rimanere e vivere con te e Mrs. Kit, se solo fosse semplice, huh?” Ridacchio e Quinn mormora solo un 'mhmm'. “Ok, che ti succede?”

“Non ne voglio parlare, ok?”

“Quando ne parleremo allora? Sabato me ne andrò, Q... anche se non ne parliamo, succederà comunque.”

Esatto, quindi perché parlarne?” Scrolla le spalle. “Possiamo lasciar perdere? Dove vuoi andare a cena stasera?” Quinn cerca di cambiare argomento ed io scuoto la testa.

“No, stiamo parlando del fatto che io me ne andrò Sabato” Ribatto testarda e Quinn sospira, prendo un respiro profondo per calmarmi. “Senti, gli ultimi due giorni sono stati fantastici, ma credo davvero che dovremmo parlarne. Non importa cosa, me ne andrò, quindi ho bisogno di sapere cosa succederà a noi quando sarò di nuovo a Seattle...”

“Cosa vuoi che succeda?” Intreccia le nostre dita e mi bacia amorevolmente una tempia “Mi dispiace, è che– mi sento frustrata ogni volta che penso alla tua partenza perché non c'è nulla che io possa fare.”

“Va tutto bene, nemmeno a me piace pensarci, ma insomma, in qualche modo dovremmo parlarne.” Quinn annuisce tristemente prima di portarsi la mia mano alla bocca e baciarmi dolcemente le nocche, sorrido di fronte a quel gesto adorabile. “Proveremo a mantenere una relazione a distanza?”

“Lo vuoi?”

“E tu?”

“Certo che lo voglio...ma non voglio impedirti di vivere la tua vita. Sarà molto dura per entrambe, ma ti ho già detto in passato che c'è qualcosa in te, quindi se decidi di farlo– farò tutto quello che posso per farlo funzionare.” Sorrido e mi sporgo verso di lei per lasciarle un casto bacio sulle labbra, assicurandomi di mantenere le cose alla portata dei bambini, dal momento che siamo in un parco. “E' un sì?”

“Secondo te, Fabray?” Inarco un sopracciglio e lei mi sorride “Possiamo davvero farcela?”

“Lo spero proprio perché non posso perderti.”

-x-x-x-x-

“Vorrei che non te ne dovessi andare, Santana” Mi dice Mrs. Kitt dall'altra parte del tavolo. “Quest'estate è stata fin troppo corta, non credi?”

Annuisco e sorrido educatamente al mio ex-capo. “Sì, decisamente...mi mancherà davvero lavorare a Fantascape, Mrs. Kit.”

“Chiamami Nana, non c'è più bisogno di essere così formali con me, hai finito il tuo lavoro a Fantascape ed entrambe le mie nipoti semplicemente ti adorano.” Arrossisco e Quinn mi stringe la mano sotto il tavolo. “Specialmente Quinn” La donna più anziana lancia a Quinn uno sguardo pungente, prima di ridacchiare “Le mani dove posso vederle, cara.”

“Nana!” Si lamenta Quinn, ma mette comunque le mani sul tavolo, io e Lucy ridiamo per quello scambio. “Ti prego, non mettermi in imbarazzo...”

“Non sto cercando di farlo” Mrs. Kit mi fa l'occhiolino ed io sorrido, sentendomi come se fossi a casa. “Allora, Santana, raccontami tutto di Washington...”

-x-x-x-x-

“Non voglio andare” Mormoro prima di affondare il viso nella spalla di Quinn, lei avvolge le braccia attorno al mio corpo e mi tiene ancora più stretta a sé. “Non voglio lasciarti, Q.”

“Lo so, nemmeno io vorrei che tu te ne andassi” Posa un bacio sulla cima della mia testa ed io sospiro profondamente. “Riusciremo comunque a farla funzionare, so che possiamo... Sarà dura e mi mancherai tantissimo, ma ce la faremo– te lo prometto” Mi prende dolcemente il mento e mi solleva il viso “Ti fidi di me, giusto?” Annuisco prima di baciarla sulle labbra.

Odio il fatto che sembra che stiamo già cominciando a dirci addio– come se ogni bacio e ogni tocco fossero contati.

“Mi fido di te” Le struscio il naso contro il collo e lascio dolci baci lungo la pelle d'avorio “Sono solo spaventata”

“Non esserlo, ti amo” mi abbraccia con più decisione ed io mi accoccolo nella sua presa. “Possiamo farcela...” Annuisco e respiro profondamente– ugh, amo da morire il profumo di Quinn. Mi sento così al sicuro in questo momento, mi sento come se alla fine tutto andrà davvero per il verso giusto.

“Ti amo anche io”

19 Agosto, 2011

E' il mio ultimo giorno in Ohio.

Domani partirò per Seattle.

Ma che cazzo?

Non mi sembra reale. In realtà tutta questa estate è stata surreale. Ho lasciato Seattle con il cuore a pezzi e ora sto tornando a casa, completamente innamorata di qualcuno che ho conosciuto 8 settimane fa...non ha un cazzo di senso. Quinn non era niente di più di una mera sconosciuta e ora non lo è più...Il mio primo sorriso al mattino, il mio ultimo sorriso la sera, l'inspiegabile sfarfallio nel mio petto, l'indescrivibile sensazione di completo appagamento– ecco cosa è per me ora. E' praticamente tutto quello che io posso aver mai desiderato, è incredibile.

Non la merito, dopo tutto quello che ho fatto...non la merito davvero. Ma non la lascerò andare.

Non voglio.

Non posso.

Ho intenzione di darmi una regolata comunque, come ho detto, quello che è successo con Brooke è stato un errore e giuro che d'ora in poi sarò completamente fedele a Quinn. Non importa se staremo in stati diversi– Sarò solamente sua. Lavorerò duramente per meritarmela davvero... E' quella giusta e anche se mi ci è voluto un po' per rendermene conto, sono fottutamente innamorata di lei.

-x-x-x-x-

“No” Scuoto la testa e lei mette il broncio “Sai già come la penso sulle bende” Batto un piede a terra e Quinn mi guarda con un'espressione divertita. “Eddai, non mi piacciono le sorprese...”

“Questa ti piacerà” Ribatte compiaciuta ed io assottiglio lo sguardo, facendola imbronciare di nuovo. “Ti prego, amore” Mando gli occhi al cielo e annuisco lentamente, lei sorride prima di mettermi la benda sugli occhi e la sento posarmi un bacio sulla fronte. E' davvero difficile dire di no a Quinn...Mi aiuta ad entrare nella sua macchina e parla con me per tutto il viaggio, ricordandomi costantemente di non togliere quella maledetta benda. "Siamo arrivate" La vettura si ferma e sento la portiera di Quinn che si apre e si chiude, dopodiché apre la mia e mi aiuta ad uscire. "Non toglierla ancora!" Strilla non appena provo a raggiungere la benda.

"Avanti, Q..." Mi lamento e la sento prendere entrambe le mie mani nelle sue. "E' stato un tragitto lungo, ok? Mi manca la mia vista."

Avverto le sue labbra sulle mie e ricambio il bacio, inseguendola alla cieca quando si tira indietro all'ultimo. "Te la toglierò presto, promesso."

"Hai decisamente rubato quel bacio"

"No, era legittimamente mio" Dice Quinn sfrontatamente ed io posso immaginarmi nitidamente quel sorrisetto sulla sua faccia. "Ok stiamo per camminare" E' per questo che odio queste fottute bende... E' piuttosto spaventoso muoversi quando non riesci a vedere niente. "Non preoccuparti, ti tengo" Mi tiene per la vita ed io mi rilasso un po'. A volte mi chiedo se Quinn riesca a leggermi nella mente. C'è un cambiamento di temperatura, quindi siamo probabilmente all'interno di qualcosa adesso...ad ogni modo non sento niente e nessuno. Ugh, dove cazzo siamo? "Bene, scegli...come una sposa o come un sacco di patate?"

"Cosa?"

"Come vuoi che ti porti?"

"Non voglio che mi porti." Cerco di prendere di nuovo la benda, ma Quinn intercetta le mie mani. "Quinn, avanti..."

"Ti ho dato una scelta...se mi ami davvero non toccherai quella benda, ok?"

"Non è giu–" Strillo non appena Quinn mi solleva da terra all'improvviso. "Mettimi giù!"

"Non toglierti la benda" Mi bacia di nuovo le labbra ed io le avvolgo ciecamente le braccia attorno al collo. "Senti, è solo che non voglio che tu ti faccia male...Perché sarebbe colpa mia se tu cadessi dalle scale ad esempio."

"Stiamo salendo delle scale? Quinn finiremo per cadere entrambe oppure tu mi lascerai andare"

"Ti ho detto di fidarti di me, S. E non lo farò, non pesi molto ed ero una cavolo di cheerleader, quindi ti tengo."

Mando gli occhi al cielo, ma poi realizzo che non può vederli quindi decido di farle la linguaccia. Ogni passo che Quinn fa mi terrorizza... sul serio, quanto stiamo salendo? Dopo un po', Quinn finalmente mi rimette con i piedi a terra e inizialmente barcollo, ma lei riesce a mantenermi in equilibrio. "Posso toglierla ora?"

"Un secondo" Posa una mano sul fondo della mia schiena e mi guida un paio di passi più avanti. Ok, sembra che siamo di nuovo all'aperto...Sento le sue mani sulla benda e finalmente quella roba se ne è andata. Strizzo gli occhi per il drastico cambio di luce. Porca troia. Siamo in cima ad un faro...Oh mio Dio la vista sul lago da qui sopra è da togliere il fiato...

"Porca troia"

"Te l'ho detto che ti sarebbe piaciuta questa sorpresa" Mi giro e vedo Quinn che tiene in mano un bouquet di rose. Il mio cuore si sta sciogliendo... "Ciao, tesoro" Cammino verso di lei e mi porge i fiori. Faccio scontrare le nostre labbra. Questa ragazza è seriamente qualcosa di superiore. Le sue mani trovano i miei fianchi e lei mi tira impossibilmente più vicina, approfondendo il bacio. Siamo entrambe un po' senza fiato quando ci separiamo "Beh, con quello mi hai distratta..." Scuote la testa, sorridendo ampiamente.

"Taci, ti è piaciuto"

"Non ho alcuna intenzione di negarlo" Mi fa l'occhiolino prima di prendere un respiro profondo. "Aspetta, dammi un attimo– mi hai davvero scombussolato la mente con quel bacio." Mando gli occhi al cielo, ma arrossisco comunque, lei mi posa una mano sulla guancia e vi sfrega dolcemente il pollice. "Ok, in realtà avevo un discorso, ma sono troppo nervosa ora per ricordarmelo..."

"Nessuna pressione, Q" Mi sporgo verso di lei per baciarla di nuovo, ma mi ferma.

Ugh.

"Aspetta, prima lasciami parlare perché insomma..." Soffia quelle parole spostando nervosamente il peso da un piede all'altro e sbattendo le palpebre un po' di volte. "Domani te ne andrai e ecco, sono già certa che non sarò in grado di andare avanti normalmente quando te ne sarai andata... Ho sempre preferito dormire piuttosto che essere sveglia, perché quando si è addormentati si può sognare un mondo migliore, ma quest'estate con te è stata semplicemente magica." Quinn si stringe nelle spalle e prende un altro respiro profondo. "Sono del tutto sicura che qualsiasi cosa la mia mente possa immaginare, non sarebbe paragonabile alla realtà perché sei incredibile e anche solo pensare che sto con te non sarà mai abbastanza... So che sarà dura stare lontane una dall'altra, ma sono certa che ce la faremo." Sento le lacrime pungermi gli occhi e mi mordo l'interno della guancia per impedirmi di piangere. "Sei la prima persona di cui mi sia mai innamorata e spero davvero che tu sia l'ultima"

Oh mio Dio

"Quinn–"

"Aspetta" Quinn mette una mano nella sua tasca posteriore ed estrae una piccola scatola, è troppo lunga per essere quella di un anello. Sollievo... Siamo decisamente troppo giovani per il matrimonio. Apre la scatola, all'interno c'è un braccialetto in oro bianco. Lo sfila dalla scatola e lo allaccia al mio polso. Lascio che il mio sguardo si perda sul pezzo di gioielleria– niente più che una lettera Q e una lettera S che formano la chiusura. "Quando le cose si faranno difficili, voglio che tu guardi questo braccialetto e ricordi che ti amo. La distanza fra di noi non sarà semplice, ma nemmeno impossibile, ce la faremo, sono certa che sarà così. In realtà mi trasferirei a Seattle in un batter d'occhio se solo Lucy fosse un po' più grande, ma ha bisogno di me ora...non posso andarmene."

"Lo so, Q, lo capisco." Le lacrime cominciano a scendermi lungo le guance e Quinn le asciuga velocemente. "Ti amo così tanto" Avvolge le braccia attorno a me ed io inizio a piangere sulla sua spalla. Non voglio tornare a casa. Il mio corpo trema a causa dell'intensità dei miei singhiozzi e Quinn semplicemente mi stringe più forte. La sento tirare su con il naso dopo un po' e mi tiro leggermente indietro– sta piangendo anche lei.. Tutto questo fa schifo..."Non voglio andare".

"Lo so, ma devi, tesoro" Quinn mi sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio. "Merda, ho mandato all'aria tutto il discorso" Ridacchia fra le lacrime, scuoto la testa e le sorrido adorante. "Avrebbe dovuto essere una giornata felice, scusami"

"Non preoccuparti, sono più felice di quanto lo sia mai"

"Sei mia? Voglio che le cose tra noi siano ufficiali, voglio che tu sia la mia ragazza, Santana."

Voglio dire un 'sì' in tutta fretta e poi far scontrare le nostre labbra...sarebbe perfetto, come la scena di un film– come una fiaba, ma non posso farlo, devo dirle tutta la verità. Ho bisogno di essere onesta con lei "Quinn..."

"Sì?"

"Devo dirti una cosa prima..." Annuisce insicura ed io faccio un piccolo passo indietro. Mi tormento nervosamente le mani, cercando inutilmente di rallentare il battito del mio cuore. Sta battendo come un pazzo, lo sento come se potesse sfondarmi le costole in questo momento. Dillo e basta..."Sono stata a letto con Brooke." Cazzo. L'espressione di Quinn crolla e toglie le mani dal mio corpo. "E' stato un errore...non volevo che succedesse" Dico frettolosamente, sperando disperatamente che in qualche modo possa giustificare almeno un po' le mie azioni.

“Come può qualcosa come quello essere un incidente?”

“Quinn, ti prego, lasciami–” Scuote la testa e pesca qualcosa nella sua tasca, mi porge le chiavi della macchina e comincia ad allontanarsi. “Dove stai andando?” Lascio cadere i fiori e le corro immediatamente dietro. “Aspetta” la abbraccio da dietro, un attimo prima che potesse cominciare a scendere le scale “Ti prego, aspetta”

“Prendi la mia macchina e torna a casa, c'è un navigatore... troverò un modo per tornare a casa.”

“No aspetta, ti prego” Si sforza per sfuggire dalla mia presa, ma mi aggrappo più forte che posso. “Non farlo, lasciami solo spiegare.”

Quinn si volta e mi guarda con le lacrime che le scendono dagli occhi, un doloroso senso di colpa mi riempie. Sono una fottuta idiota. “Ti ho detto che mi sarebbe andato bene se tu avessi scelto lei” mi fa arretrare contro il muro più vicino. “Ti ho detto che avevo intenzione di lasciarti andare anche se avesse fatto male.” Prosegue rabbiosamente. “Cazzo, ti amo così tanto sarei disposta a venire ferita affinché tu sei felice. Ma non mi va bene questo...non è un fottuto gioco, Santana.”

“So che non lo è...ho mandato tutto a puttane e mi dispiace così tanto.”

Scuote di nuovo la testa e inizia a girare i tacchi. Le prendo le spalle e lei mi guarda con un'espressione che non ho mai visto nei suoi occhi prima– pura rabbia. Apro bocca per dire qualcosa, ma lei mi bacia sulle labbra. L'intensità del bacio è dolorosa e sono senza fiato dopo solo un paio di secondi. “Ti perdono, è colpa mia– Sapevo dall'inizio che eri di qualcun altro...Avrei dovuto rispettarlo. Ti auguro davvero il meglio, S.” Quinn scrolla la mia presa e questa volta sono troppo debole per trattenerla. “Fai buon viaggio, ok?”

Osservo Quinn mentre scende dalle scale frettolosamente...Voglio urlare e dirle di aspettare, voglio correrle dietro. Ma non lo faccio, mi limito a rannicchiarmi sul pavimento e piangere come una dannata. Avvolgo le braccia attorno al mio corpo perché, davvero, ho la sensazione che le mie interiora si possano spargere in giro.

E' tutto così doloroso.

Mi odio da morire.

20 Agosto, 2011

Santana Lopez: Non può finire tutto così...mi dispiace così tanto, parlami. Ti prego.

Santana Lopez: Sai a che ora dovrò essere in aeroporto. Ti prego, Q :( Ti amo.

Non ho assolutamente intenzione di mostrarvi tutti gli altri messaggi...Sono tanti e a dir poco imbarazzanti. Inoltre non dirò quante volte ho cercato di chiamarla...Ugh. Sentite, capisco perché Quinn mi sta ignorando– Lo farei anche io...Ma ho bisogno che lei mi parli prima di andarmene.

Un'estate così magica non può finire così tragicamente.

Avanti, non così.

No.

La chiamo di nuovo e per l'ennesima volta (come mi aspettavo)– vengo mandata direttamente alla segreteria. Respiro profondamente e le mie lacrime cominciano a scendere di nuovo.

Cazzo, non riesco a smettere di piangere.

“Quinn, ti prego...dammi solo la possibilità di spiegare. Ti ricordi la notte del nostro primo bacio? Abbiamo giocato a obbligo o verità ed eravamo d'accordo che il perdente avrebbe fatto una cosa che il vincitore voleva...ho vinto, ricordi? Bene, ho bisogno che tu venga a trovarmi prima che io me ne vada. Ti prego, Q. Ti prego” Sono patetica, ma sono anche piuttosto disperata ora, sono rimaste meno di tre ore prima che io debba essere all'aeroporto. “Ti amo, so che mi ci è voluto tanto tempo per dirtelo, ma sono così innamorata di te Quinn e so di aver incasinato tutto, ma non possiamo far finire così le cose, non sarei in grado di reggerlo...”

Lascio cadere il mio telefono e mi raggomitolo sotto le coperte. Prendo l'unicorno di peluche che Quinn ha vinto per me durante il mio primo weekend a Fantascape. Quel weekend risale a tanto tempo fa, ma allo stesso tempo sembra che sia successo solo ieri...Il tempo è volato quest'estate e mi sembra davvero di aver appena conosciuto Quinn, la nostra storia è solo all'inizio– non può già finire. Premo il viso nel pelo rosa del giocattolo fra le mie braccia e lascio che catturi le mie lacrime.

-x-x-x-x-

“Papà, possiamo andarcene ora?” Urlo impazientemente, trascinando la mia valigia giù per le scale. Tutto quello che ho bisogno di portare a casa è già dentro– vestiti, Mr. Teddy, la foto incorniciata di me e Quinn sullo Spacescape e altra roba importante. L'unicorno non ci sarebbe mai stato nella mia valigia, quindi me lo devo portare a mano, almeno avrò qualcosa da abbracciare sull'aereo. “Papà, andiamo!”

“Tana, non dovrai essere all'aeroporto per almeno altre due ore...Perché tanta fretta?” Mi chiede mio padre appena mi raggiunge in fondo alle scale.

“Devo passare a casa dei Fabray” Rispondo con una scrollata di spalle e distolgo lo sguardo, sperando che non noti quanto sono gonfi i miei occhi. “Per favore, puoi portarmi lì?”

“Hai litigato con Quinn per caso?” Mi chiede dolcemente e io scrollo di nuovo le spalle. “O è perché sai che ti mancherà?”

Entrambe le cose, ti prego papà...devo andare ora.”

“No” Scuote la testa e comincia a salire di nuovo le scale. Lo guardo attonita, apro la bocca per dire qualcosa, ma lui mi interrompe. “Hai una visita, andremo via fra circa un'ora, ok? Credo che andrò a fare un pisolino” Sparisce dalla mia vista ed io mi volto verso la porta d'ingresso.

Quinn.

Lascio andare bruscamente la valigia e il pupazzo, correndo verso la porta e aprendola. “Sei qui” Mi porto una mano alla bocca in completo shock e comincio a piangere di nuovo. Ero riuscita a smettere solo 10 minuti fa...E' solo che sono molto emotiva quando si tratta di Quinn, ok? Non lo sono mai stata così tanto prima...”Quinn, mi dispiace da morire.”

“Lo so.” Avvolgo le braccia attorno a lei e mi lascio sfuggire un sospiro di sollievo quando sento che ricambia il mio abbraccio. Entriamo entrambe in casa e ci sediamo sul divano in soggiorno. “Quanto tempo abbiamo ancora?”

“Mio padre scenderà fra un'ora...” Rispondo dolcemente, sfregandomi gli occhi– quelle cazzo di lacrime non smettono di scendere... “Quinn–”

“Dicevo sul serio quando ho detto che ti perdono”

“Non mi odi?”

“Non potrei odiarti nemmeno se ci provassi...” Scuote la testa e i suoi occhi nocciola si riempiono di lacrime. “Ad ogni modo ero io quella in torto, hai provato ad allontanarmi, S...sono stata io quella che ha spinto per avere più di un'amicizia”

“Ti prego, non farlo...sembra che tu stia rimpiangendo tutto” Quando Quinn non dice nulla, piango ancora più forte. E' difficile persino respirare ora... “Sono io che ho mandato tutto a puttane, non tu. Quest'estate è stata perfetta, sai che lo è stata.”

“Forse alcune persone sono destinate ad innamorarsi una dell'altra, ma non è destino che stiano insieme” Sussurra e il mio cuore si sbriciola nel petto. No. “Ti amo tanto, ma ho capito che stiamo combattendo una battaglia già persa...”

“Cosa è successo al nostro 'lo faremo funzionare'?” Le chiedo rabbiosamente e lei abbassa lo sguardo. “Sapevamo che sarebbe stata dura, ma ci avremmo provato, ricordi?”

“Non credo di farcela...”

“Perché?” Domando con tono frustrato, affondando il viso nelle mani. “Io ti amo, tu mi ami...possiamo farcela, ne sono sicura.”

“Ci ferirà entrambe, troppo. E poi Brooke sarà nei paraggi e so che c'è ancora qualcosa tra voi. So di volerti, nonostante tutto continuo a volerti, ma–”

“Ma non vuoi più combattere...vuoi già arrenderti.” Concludo al posto suo, deglutendo vistosamente. “Quindi questa è stata solo un'epica storiella estiva, huh?”

“E' stata molto più di una storiella per me...lo è stata davvero, è stata l'estate più bella della mia vita. Tu mi hai riportato in vita, S.”

“Ma abbiamo chiuso, giusto? L'estate è finita e con lei anche noi...” Distoglie lo sguardo ed io annuisco in comprensione anche se il mio cuore sta continuando a spezzarsi lentamente. “Ok allora.”

“San–” Scuoto la testa freddamente e mi alzo. “Ti amo” Soffia ed io mi giro per guardarla, la rabbia mi invade il petto. “Sai che–”

“No, non è così, altrimenti per te non sarebbe stato così facile rinunciare a noi. Grazie, Fabray” Ridacchio amaramente, asciugandomi le guance striate di lacrime con il dorso della mano. “Grazie per avermi fatto innamorare di te e avermi distrutta nel mentre.”

“Santana–”

“Addio, Quinn.”

21 Agosto, 2011

SantanaLopez: Sono tornata a Seattle...

Sono a casa.

L'estate è finita.

Quinn se ne è andata.

Bentornata alla realtà, Lopez.

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Capitolo 10
*** Capitolo 10. ***


Capitolo 10.

 

27 Agosto, 2011.

 

E’ passata una settimana e sto ancora cercando di convincermi che il fatto di essere single al momento sia una cosa buona..  Una relazione a distanza sarebbe stata tossica – la distanza porta solo distruzione. Dovrei essere felice che Quinn abbia concluso la cosa tra noi prima di affezionarmi ancor di più.

 

Sto bene. Benissimo. Meravigliosamente.

 

Immagino che se continuo a dirmi che sto bene, eventualmente mi sentirò così.. Il dolore dentro di me che rende tutto pesante sparirà e vivrò la mia vita come se le state del 2011 non sia mai successa – come se non avessi mai incontrato lei. I ricordi scompariranno e così farà lei.. Lo so che a un certo punto ritornerò a vivere correttamente, sarò capace di passare una giornata senza pensare a lei.

 

Ad un certo punto andrò avanti.

 

Vorrei solo che non facesse così tanto male.. Davvero non capisco perché mi sento così. Lo so che è tutta colpa mia, okay? Non c’è nessuno da incolpare tranne me, quindi dovrei accettare come sono andate le cose. Onestamente credo che dovrebbe essere molto più facile di così.. Il mio cuore si è spezzato due volte quest’estate, ma cazzo, la seconda volta è stata ben peggiore – forse perché non mi sono ancora ripresa dalla prima botta o forse perché ciò che avevo con Quinn era diverso.

 

Non lo so, vorrei saperlo però…

 

E’ stupido come così tante cose mi ricordino lei… Sono nella fottuta Seattle, niente qui dovrebbe ricordarmela. Non è giusto, sono così stanca di sentirmi come se stessi soffocando, o senza speranze. Non so cosa fare, non so come fare a far smettere di pulsare il dolore nel petto. Ogni volta che chiudo gli occhi, la mia mente tenta di ricreare la sensazione delle sue braccia attorno a me, il suo profumo, la sua voce.

 

Fanculo questa merda.

 

Una parte di me rifiuta di credere che abbiamo chiuso. Non so perché ma la mia mente non riesce a pensare all’idea che io e Quinn abbiamo rotto per sempre. E’ troppo presto, l’ho appena avuta.. Non può essere andata via. Quest’estate è stata una vera e propria favola ma la parte incasinata delle favole è che il ‘lieto fine’ non è garantito nella vita reale. E una volta che è tutto finito, rimani appeso a qualcosa che col passare del tempo verrà strappato.

 

Vorrei davvero poter solo volare di nuovo in Ohio e provarle che ci apparteniamo ma non posso.. Il mio orgoglio è troppo forte per quello e le nostre vite stanno andando in diverse direzioni. Ho bisogno di stare qui a Seattle e lei di stare a Lima. In più non vuole combattere più per noi, non vuole più me… Avevamo già il destino contro se lei non è pronta a dare tutta sé stessa allora è totalmente inutile provarci.

 

E’ solo che.. Era così sicura di noi. Il braccialetto che è ancora intorno al mio polso è una prova tangibile – credeva che potessimo farcela e poi sì, ho fatto un casino con Brooke. Dannazione, è così frustrante sapere che l’unica ragione per cui non sei felice è perché tu hai fatto un errore. Sto lentamente scivolando nell’autocommiserazione e mi riconosco a stento.. Questa non sono io.

 

Fanculo, estate 2011.

 

Quello che è successo con Brooke quest’estate mi ha spezzato il cuore ma quello che è successo con Quinn mi ha completamente disarmata.

 

E non ho davvero idea di come rimettermi apposto.

 

12, Settembre 2011.

 

E’ il primo giorno del mio ultimo anno e sto camminando per il corridoio principale del liceo di Seattle, e ho letteralmente gli occhi di tutti addosso.. Bè, nessuno mi ha vista dall’inizio delle vacanze, così immagino che i pettegolezzi siano parecchio diffusi. Stringo i fogli rilegati più vicini al petto, usandoli come una specie di inutile e improvvisato scudo. Faccio finta però che le loro occhiate non abbiano effetto su di me camminando al mio armadietto con la testa alta, sembrando indifferente.

 

“La prima apparizione di Santana Lopez in pubblico dopo la sua scomparsa estiva. Dove sei stata, signorina Lopez?” Un microfono blu appare in fronte alla mia faccia e io lancio un’occhiataccia al giornalista dai capelli rossi. “Ci sono un sacco di pettegolezzi che circolano riguardo  te, ma il più credibile sembra essere quello secondo il quale stavi partorendo da qualche parte.. Qualche commento?”

“Vaffanculo, JBI, “ sibilo digrignando i denti, velocemente apro l’armadietto e inizio a infilarci i libri, cercando di ignorare il perdente.

 

“Maschio o femmina?”

 

“Ho detto vaffanculo, sfigato” spingo via il suo stupido microfono e lo guardo male di nuovo, iniziando a camminare verso la mia prima lezione ma ovviamente lui e il suo cameraman mi inseguono. “Ti darò due-“ Prima che io possa finire la mia minaccia, JBI è sul pavimento ricoperto di granita rossa. Curiosamente guardo ai ragazzi che si stanno dando il cinque alle spalle di tutto quel casino finché il suono di qualcuno che si schiarisce la gola non mi fa girare di nuovo. “Grazie, “ sussurro e Brooke mi sorride.

 

“Dovrebbe saperlo che non si scherza con te,” alzo le spalle e annuisco prima di camminare di nuovo. Sento la sua stretta intorno al mio polso però. Mi giro una volta ancora, guardando nei suoi occhi grigi e sospirando appena. “Hai finito di ignorarmi, S?”


“Non ti sto ignorando.” Lei molla la presa e fa qualche passo indietro, ampliando la distanza tra i nostri corpi.

 

“Davvero? Sei a casa da più di tre settimane e non hai mai risposto a uno dei miei messaggi o delle mie chiamate.. Ho persino provato a venire a trovarti.” Sento la bolla di colpevolezza nella cavità del mio stomaco ma faccio del mio meglio per ignorarla. “Non puoi solo mollarmi così, non è giusto.. Preferirei riaverti nella mia vita come amica che non averti del tutto. “ Le lacrime che si formano nei suoi occhi mi lasciano la gola secca all’improvviso. “Anche se sei con Qu-“

 

“No, “ la blocco prima che possa dire quel nome.. Non mi piace sentirlo. “Abbiamo chiuso, ci siamo lasciate persino prima che io lasciassi l’Ohio,” le parole che stanno uscendo dalla mia bocca mi stanno causando del reale dolore fisico. Non posso credere di starlo dicendo a voce alta.. Fanculo.

Brooke mi guarda, i suoi occhi leggermente più ampi del solito. La prima campanella suona e io lascio andare un sospiro di sollievo. “Devo andare, “ lei annuisce lentamente e io inizio a camminare lontano da lei.

 

“Santana!” Urla e io giro la testa. “Ci vediamo a pranzo?” le rivolgo solo un tristissimo pollice alzato prima di camminare fino alla prima lezione di inglese.

 

-x-x-x

 

Afferro stretta il vassoio di plastica blu tra le mie mani mentre cammino verso il mio solito tavolo per il pranzo – Brooke mi saluta e indica lo spazio libero alla sua destra. Mi siedo accanto alla mia migliore amica e cerco di fare del mio meglio per non pensare al fatto che tutti al tavolo mi stanno fissando. Che palle. “Darò a tutti voi 3 secondi per smettere di fissarla, “ Brooke dice in un tono annoiato e i miei ‘amici’ finalmente si concentrano sul pranzo e le loro conversazioni. “Come sono andate le lezioni?”

 

“Bene, “ rispondo debolmente prima di prendere il cibo, non sono nella condizione di parlare con nessuno… Voglio solo che questa giornata passi, andare a casa e dormire un po’. La sento posare il suo palmo sulla mia coscia e il mio intero corpo si congela, velocemente la sposta e si acciglia. “Mi dispiace, volevo-“

 

“Dopo che avrai mangiato, possiamo parlare in privato?”

 

“Si, okay. Possiamo andare anche ora.. Non ho fame comunque, “ prendo un sorso dalla bottiglia d’acqua e sposto il vassoio lontano da me. Ci alziamo, dirette fuori dalla mensa e cerchiamo qualche classe vuota. Mi siedo su una delle sedie della prima fila e Brooke si poggia alla cattedra. Il mio cuore sta martellando, per qualche ragione, stare da sola con Brooke mi fa sentire strana.

 

“Che succede, S?”

 

Alzo un sopracciglio alla domanda estremamente informale… Apro la bocca ma non ne viene fuori niente. Effettivamente non so come risponderle. “Umm- “ prendo un respiro profondo e sposto lo sguardo sulla finestra più vicina.

“Che cosa intendi?”


“Come stai?” Brooke chiede in un soffice, preoccupato tono e io sento inaspettatamente le lacrime che tentando di scappare ai miei occhi. “Si, è un po’ imbarazzante ma dai.. Siamo migliori amiche, sono ancora qui se hai bisogno di parlare.. Lo sai, vero?

 

“Si, lo so, “ mormoro e lei chiude la distanza tra noi e si abbassa verso il pavimento, così che possa guardarmi negli occhi. Mi scosta una ciocca di capelli dietro l’orecchio e mi fermo appena dallo scappare via. “B, non-“ sospiro con voce rauca, lei stringe gli occhi e annuisce.


“Mi dispiace, mi manchi, va bene? E ho bisogno di tornare alla normalità di nuovo, ho davvero bisogno di te nella mia vita, San, “ sospira e scaccia via la lacrima singola che cade sulla sua guancia. “Non voglio fare niente di divertente, te lo prometto… Lo so che non sei pronta per quello ma voglio che siamo amiche prima, va bene? Dobbiamo cominciare da qualche parte.”

 

“Si. Sicuro, Brooke, migliori amiche, “ metto la mia mano sulla sua e lei mida un debole sorriso. “Mi dispiace, sono stata una totale stronza ultimamente.. è solo- sono stata strana, ma davvero mi ma-“ mi mordo la lingua prima che le parole vengano fuori ma Brooke mi conosce meglio di chiunque altro. “Mi dispiace.”

 

“Non esserlo, ti manca.. Lo capisco, va bene. Devi sapere una cosa però.. Non ho intenzione di arrendermi con noi.”


“Brooke-“


“No, solo ascolta prima okay?” io annuisco insicura e lei continua. “Sono disposta ad aspettare.. Non importa per quanto temp, aspetterò per te. Siamo fatte per stare insieme e lo so che saremo capaci di attraversare tutto questo. Lo so che ho fatto un casino, ma ti proverò che ti merito, giuro che lo farò, “ mi bacia sulla guancia e le lacrime cominciano a cadere dai miei occhi. “Ma adesso, voglio essere la tua migliore amica perché è di questo che hai bisogno..”

 

Saltiamo il resto delle lezioni della gornata e Brooke essenzialmente mi spinge a dirle cose è successo con Quinn. E’ stato imbarazzante da morire perché stavo praticamente piangendo per la ragazza che amo con la mia tipo-ex, per la quale ho ancora sentimenti contrastanti – tra l’altro. Parlare con Brooke mi ha aiutata, però, odio sembrare vulnerabile ma non è salutare tenersi tutto dentro.. E Brooke è la mia migliore amica, a chi altro dovrei dirlo?

 

Si, lo so, vero? Benvenuti nella mia contorta vita.

 

19 Settembre, 2011.

 

Quindi è passato un mese da quel giorno al faro. Dannazione, mi sento così patetica perché non riesco a smettere di immaginare come le cose sarebbero potute andare se io e Quinn fossimo ancora insieme ora. Sarebbe venuta a Seattle per sorprendermi per il nostro primo mese insieme? Sembra una cosa che Quinn farebbe.


Merda, perché continuo a torturarmi così…

 

L’ho quasi chiamata un po’ di tempo fa.. Non so davvero che cosa le avrei detto ma volevo davvero, davvero sentire la sua voce per qualche ragione. Oh mio Dio, sono patetica. Ho persino saltato la scuola oggi perché il mio corpo si sente così debole. E’ assurdo come il dolore sia ancora lì, e non sembra voler andare via per niente… Qualche volta sembra anche più intenso di quanto fosse all’inizio. Ci sono delle volte in cui la sua orribile mancanza diventa così forte e sono costretta a stringere quel fottuto unicorno che mi ha regalato (come se fosse una sorta di ancora) e piangere nella sicurezza della mia stanza. Sono così stanca di sentirmi così – voglio solo che smetta di fare così male.


Ho bisogno che smetta di fare male.

 

E’ quasi un mese da quando ho lasciato l’Ohio, mi chiedo se il fatto che abbiamo chiuso stia uccidendo lei nella stessa maniera in cui sta uccidendo me.

 

Muoio dalla voglia di sapere se si è già dimenticata di me..

 

E se avesse qualcun altro?

 

Il pensiero di Quinn con un'altra persona è disgustoso. Provo a scuotere via l’immagine di lei con qualche ragazza o ragazzo a caso perché sta seriamente causando scossoni di ingiustificata gelosia nel mio petto. Inspiro profondamente per calmarmi e per non piangere. E’ quasi buffo quanto velocemente le cose relative a Quinn mi sconvolgano- provo fottutamente troppo quando si tratta di lei.

 

E lo odio, lo odio davvero.


Questa non sono io.. Non sono mai stata il tipo di persona che si affeziona alla gente, quindi è incasinato che io sia affezionata a qualcuno che non conosco neanche da tanto. E’ un sensazione strana – la mancanza di qualcuno che è scomparso prima che tu ti rendessi conto di quanto fosse importante per te. Il rimpianto che provi ti soffoca ma non c’è niente che tu possa fare perché è troppo tardi, e il tempo non torna indietro per nessuno.

 

Sono intontita, e non nel “non sento niente” senso di intontita perché provo stronzate tipo tristezza e desiderio. Sono intontita nel senso che tutto quello che sta succedendo nella mia vita non mi riguarda perché sono ancora ferma su come mi sento riguardo Quinn- sono bloccata nel passato. Tutte queste emozioni prendono tipo il 97% del mio tutto e mi sento come se stessi perdendo me stessa perché una grande parte di me è ancora in Ohio.

 

Con lei.

 

Dicono che i ricordi e i sentimenti scompaiono nel tempo.. Ma perché sento come se sono io che sto scomparendo? Tutti i ricordi sono ancora lì giorno dopo giorno, diventano anche più forti e io divento debole e debole. Fa fottutamente schifo e non capisco davvero cosa mi sta succedendo perché anche con Brooke o di tutte le mie precedenti rottura, nessuna somigliava a questa.

 

Forse è perché non c’è stata una chiusura reale, forse è perché non posso ancora crederci. Non lo so, tutto quello che so è che ad oggi, mi ritrovo rannicchiata ogni volta che un casuale momento con Quinn mi salta in testa, lasciandomi senza fiato e dannatamente persa.

 

E’ che mi manca davvero tanto, va bene? Posso andare avanti per ore cercando di spiegare come mi sento dentro ma si riduce tutto al fatto che mi manca così fottutamente tanto – nella maniera più dolorosa.


Mi manca il modo in cui mi faceva sorridere.

 

Mi manca il modo in cui mi faceva sentire.

 

Mi manca il modo in cui mi amava.

 

23 Settembre, 2011.

 

Oggi inizia l’autunno, ciò significa che l’estate è ufficialmente finita.

 

C’è una festa d’inizio autunno più tardi a casa di Brooke, è da sfigati ma gli adolescenti non hanno un motivo proprio per festeggiare. Onestamente non ho voglia di andare ma devo presentarmi, ho già dato buca a un paio di feste.. In più, è la festa di Brooke- ho bisogno di essere lì per lei.

 

E’ solo che ogni volta che sento la parola autunno, il mio cuore si stringe un po’, non lo so – mi ricorda che la mia estate perfetta con Quinn è finita. Quindi celebrare l’inizio dell’autunno è fottutamente ridicolo… Che palle. L’autunno è quel periodo dell’anno in cui tutto va in malora, come le foglie sugli alberi, non lo so, fanculo tutte queste emozioni, mi stanno facendo diventare poetica, fa schifo.

 

Probabilmente è sinonimo di decadenza perché è il periodo in cui le foglie cadono dagli alberi.. Sì, è probabilmente per quello ma chissenefrega.

 

Le cose tra me e Brooke vanno bene, comunque.. E’ stata la perfetta migliore amica e onestamente sento che non sta spingendo per avere altro in questo momento. Lo so che ha ancora sentimenti per me, è ovvio ma tipo adesso, sono ancora troppo innamorata di Quinn per pensare di uscire con qualcun altro, anche se stavo con Brooke prima. Ho realizzato che non riguarda chi arriva prima, riguarda chi ti ha fatto sentire di più e una ragazza lì a Lima mi ha fatto sentire decisamente troppo in un così poco lasso di tempo.

 

Sono grata che Brooke sia in giro comunque perché quando le cose si fanno troppo dure, mi distrae. E’ come se fossimo due ragazzine di undici anni di nuovo che fanno cavolate e si divertono, niente sentimenti, niente attrazione, niente sesso – niente di male. Mi mancava com’erano le cose tra Brooke e me prima che si complicassero e sono davvero grata che le cose stiano funzionando tra noi. Non posso dire che cosa succederà in futuro ma se devo essere completamente onesta … lo so che c’è ancora una possibilità per noi di tornare insieme – c’è ancora qualcosa lì, c’è sempre stato qualcosa lì. Ma adesso, sto ancora sperando di essere a duemila miglia da qui tra le braccia di una certa bionda dagli occhi nocciola.

 

Dannazione, voglio stare a casa stasera, magari studiare per l’ammissione al college o qualcosa del genere.. Non sono davvero nella condizione di essere in una casa piena di adolescenti ubriachi ma non c’è modo di evitarlo.


La vita fa schifo.

 

-x-x-x-

 

Posso sentire il basso rimbombare all’interno di casa di Brooke. Saranno tutti ubriachi a quest’ora perché sono già le 23… Ho soppesato i pro e i contro di andarmene e scrivere a Brooke qualche patatetica scusa sul perché non sono riuscita a passare. Si sarebbe arrabbiata ma sono sicura che le sarebbe passato. Stavo iniziando a camminare verso casa quando qualcuno ha urlato il mio nome. “Dove credi di andare?” Brooke mi chiede dal portico, alzando un sopracciglio nella mia direzione.

 

“Uhmm, stavo solo andando-“


“A dare buca alla festa della tua migliore amica?” chiede in un tono di sfida, io sospiro prima di camminare verso di lei e schioccarle un bacio sulla guancia. “Sei già in ritardo… perlomeno entra, no?” posso sentire l’alchol nel suo respiro e sospiro di nuovo silenziosamente perché lo so che anche se sono in ritardo, sarà comunque una lunga nottata. Annuisco e lei aggancia il suo braccio col mio, trascinandomi all’interno della casa – e, come mi aspettavo chiunque sia lì ha già passato la fase da brillo. “Vuoi qualcosa da bere?


“Si, okay.” Alzo le spalle e mi guida verso una totalmente piena cucina. Mischia qualcosa e versa il liquido dentro due bicchieri rossi, me ne allunga uno e me lo porto alle labbra buttando giù un quarto del suo contenuto. Ho bisogno di alchol nel mio sistema se devo almeno provare a godermi la festa.. Torniamo nel soggiorno e Brooke dice a un paio di persone di alzarsi dal divano così possiamo sederci. Si accoccola vicino a me e io non la respingo – una Brooke brilla è sempre stata una Brooke molto fisica. Stiamo in silenzio per un po’, bevendo ogni tanto i nostri cocktail e guardando le altre persone nella stanza.

 

“Quindi, perché eri in ritardo?” guardo alla mia sinistra e istantaneamente me ne pento, la sua faccia è così vicina che il suo dolce respiro impatta la mia pelle. Sposto gli occhi su qualcos’altro e provo a fermare il mio corpo dal tendersi.

 

Non voglio davvero rendere di nuovo le cose imbarazzanti…

 

“Mi sono più o meno addormentata, scusa, “è una scusa debole ma non sono riuscita a pensare a nient’altro. Provo velocemente a cambiare argomento, sapendo che è per il meglio. “Sono tutti così andati, in questo momento, è divertente.. Sono sorpresa che tu non sia del tutto ubriaca ancora.”

 

Le alza le spalle e poggia la testa sul mio braccio. “Non volevo farmi vedere così da te, “le sorrido e lei fa lo stesso, i suoi occhi i suoi occhi stropicciati in maniera adorabile.


“Che cosa hai fatto alla mia super-selvaggia migliore amica?”

 

“Non lo so, immagino che stia cercando di essere una persona migliore per qualcuno a cui tiene, “ mi irrigidisco immediatamente a quello.. E’ ovvio che Brooke l’abbia notato perché si ferma e si sposta un po’ più lontano. “Mi dispiace, sto probabilmente superando il limite, eh?”


“No, B, va bene, “ tento inutilmente di rassicurarla ma si sta già alzando. “Dove vai?”

 

“Ho bisogno di un altro drink, torno subito, “cammina lontano prima che io possa dire qualcosa. Mi prendo la testa tra le mani in totale frustrazione. Che diavolo c’è di sbagliato con me? Sta tentando così tanto di rimediare a quello che è successo tra noi e io continuo a vanificare i suoi sforzi, facendo la strana. Finisco la mia bevanda prima di dirigermi in cucina per dare un’occhiata a Brooke. La vedo al tavolo degli alcolici, che chiacchiera con un ragazzo a caso. Lancio un’occhiataccia alla nuca del ragazzo prima di camminare vicino a loro e gettare un braccio intorno alla vita della mia migliore amica. Posso dire che quel gesto quasi possessivo l’abbia sorpresa. Mi guarda curiosamente prima di tornare al giocatore di football. “Si, ecco – devo andare.”


“Ma-“


“Ha detto che deve andare, “ taglio corto rudemente prima che lui possa dire qualsiasi cosa stesse per dire. Prendo una qualsiasi bottiglia di alchol prima di guidare in silenzio Brooke fuori nel giardino sul retro – la musica dentro mi stava facendo venire mal di testa e avevo bisogno di capire cosa stesse succedendo nella mia testa. Ci sediamo sulle sedie a sdraio vicino alla piscina e ci passiamo la bottiglia di vodka silenziosamente. Sto cercando di capire che cazzo ho appena fatto – ero gelosa? No.. Non credo. Inconsciamente i miei occhi tornano su Brooke e posso dire che è persa nei suoi pensieri, sta probabilmente cercando di capire il mio atteggiamento di poco fa. Butto giù un po’ del turpe liquido, sperando che possa in qualche modo aiutare la situazione.

 

“Che cazzo era quello, Santana?” Brooke chiede arrabbiata senza alcun preavviso. Fanculo, questo rovinerà la mia sbronza. Mi volto verso di lei e respiro attraverso il naso. “Non ti capisco.”

 

“Non mi capisco neanche io.” Alzo le spalle senza curarmene e lei stringe gli occhi verso di me. “Che cosa vuoi che ti dica?”

 

“Voglio che tu mi dica che cosa ti passa in quella testa.”


Provo a portarmi la bottiglia alle labbra ma Brooke la prende e la svuota nella piscina, io la fisso incredula. “Che cosa c’è di sbagliato con te?”

“Con me? Cosa c’è che non va con te?” roteo gli occhi e stringo le braccia intorno al petto. “Non sei tenuta a fare stronzate del genere, San.”

 

“Ci stai pensando troppo, B.. Non ho fatto niente.”

 

“Davvero?” lei alza un sopracciglio sarcasticamente. “Quindi non ti stavi comportando in maniera possessiva poco fa?”

 

“No” schicco la lingua alla fine della parola e gli occhi di Brooke si restringono ancora di più. Si alza in piedi senza tante cerimonie e comincia a camminare verso casa, lasciandomi da sola. “Dove vai?” urlo.


“A passare del tempo con qualcuno che posso effettivamente capire.” Corro dietro di lei e faccio in modo che mi guardi, le lacrime stanno cadendo giù per le sue guance e io vorrei solo prendermi a calci per essere stata così stupida. “Abbiamo bisogno di smetterla, S.. Non puoi fare cazzate del genere e comportarti come se non fosse successo nulla.”


“Lo so, mi dispiace.”

 

“Ascolta, sto passando un periodo difficile a scendere a patti col fatto che sei innamorata di qualcun altro.. Sto anche facendo del mio meglio per esserti solo amica in questo momento e apprezzerei tantissimo se tu non rendessi le cose ancor più complicate di quanto sono.”

 

“B, aspetta-“

 

“Ho aspettato, San.”

 

“Non so davvero cosa voglio che succeda..” le dico debolmente, sto davvero cercando disperatamente di capire cosa dire ma la mia testa è pesante per via di tutto l’alchol. “Non so nemmeno se posso provare quelle cose di nuovo, sono successe troppe cose e non lo so più.”


“Devi dirmelo adesso, S… Abbiamo ancora una possibilità? Aspetterò tutto il tempo che ti serve ma devo sapere che sto aspettando qualcosa.”

 

Il mio respiro si ferma nella gola e guardo nei suoi occhi grigi, cercando di fare del mio meglio per darle una risposta sicura. Ce l’abbiamo? “Non sono sicura” comincia ad allontanarsi ma io le stringo la mano più forte.

 

“Non era la risposta che volevo sentire.”

 

“Che cosa esattamente vuoi sentire da me?” chiedo in un tono frustrato, “Vuoi che ti dica che ci metteremo insieme non appena avrò dimenticato Quinn? E’ questo che vuoi?”

 

“Lasciami andare, S.” prova a sciogliere la mia stretta ma io scuoto la testa, no. “Non so nemmeno io cosa voglio, okay? So solo che ti voglio ancora. Anche dopo tutto questo, ti voglio davvero..” rilascio la presa e lei scaccia via le lacrime. “Se non pensi che possa funzionare potresti dirmelo adesso per favore? Se non riesci a vederti più accanto a me.. ti lascerò andare.”

 

“Non credo di volere che tu lo faccia, “ dico sinceramente e le sue spalle si rilassano, strigo il mio braccio intorno a lei strettamente. “Non voglio perdere anche te.” Sprofondo la faccia nell’incavo del suo collo e lascio che le lacrime cadano sulla sua pelle pallida.


“Ssh, “mi abbraccia stretta e bacia il lato della mia testa. “Non mi perderai.. Mai.” Mi tiro indietro un po’ e lei strofina il suo pollice sulle mie guance bagnate dalle lacrime. “Ma preparati ad innamorarti di nuovo di me, Lopez perché sono cosi stanca di vederti scivolare via da me e non fare niente per fermarlo, “ si avvicina per baciarmi ma io guardo lontano così che le sue labbra sfiorino l’angolo della mia bocca. La sento sospirare, sta quasi per scusarmi ma lei scuote la testa. “Sei d’accordo con quello?”

 

“D’accordo con cosa?” chiedo, leggermente confusa – sta ancora pensando al quasi bacio… Questo è l’esatto motivo per il quale Quinn ha chiuso le cose tra di noi, perché qualsiasi cosa io abbia con Brooke è totalmente incasinata.

“Innamorati di me di nuovo, “ apro la bocca ma nessuna parola viene fuori, quindi decido di abbracciarla di nuovo. Non so cosa dirle perché non so se sono d’accordo.. Ma innamorarmi di Brooke di nuovo significherebbe lasciar andare Quinn davvero.

 

E per ora, non credo di essere d’accordo con quello.

 

19 Ottobre, 211.

 

18 anni finalmente – maggiorenne, piccola! Lo so che non cambia effettivamente niente ma è comunque piuttosto figo non essere più un ‘ragazzino’ agli occhi della legge.

 

Sapete cos’è divertente – Quinn e io saremmo state ufficialmente insieme per due mesi oggi ed è anche il mio compleanno, il che mi porta a chiedermi quanto fantastica sarebbe stata questa giornata se lei fosse ancora la mia ragazza… Fanculo. Ho davvero bisogno di smetterla di pensare stronzate del genere.. Ho bisogno di mettermi in testa che è finita e che è impossibile tornare indietro.

 

Vai avanti, Santana. Vai avanti.

 

Ho promesso a me stessa che avrei davvero provato a dimenticarla.. Specialmente ora che Brooke è stata niente fuorché perfetta. E’ stata immensamente dolce con me queste ultime settimane e non è carino nei suoi confronti che una parte di me sogni ancora di essere in una relazione con Quinn. Davvero per niente carino. Le cose si sono incasinate perché non riuscivo a decidere con chi volevo stare, giusto? Ora che non c’è effettivamente una scelta… Ho bisogno di concentrarmi e far funzionare le cose con Brooke.

 

Per sentirmi nella stessa maniera in cui mi sentivo prima di lasciare Seattle cinque mesi fa.

 

Non è così difficile comunque… C’è stato un momento nella mia vita doveva avevo occhi solo per Brooke quindi posso farlo – posso farmela piacere di nuovo. Devo solo sforzarmi di più per smettere di pensare a qualche ragazza con gli occhi nocciola di Lima.

 

Mettiti in testa che se n’è andata, Lopez.

 

La vita è abbastanza sopportabile in questi giorni, ci sono persino giorni in cui Quinn non mi passa per la testa per niente. Sono rari ma esistono. Ci sono anche giorni in cui i ricordi tornano indietro e per qualche ragione respirare diventa più difficile. Alcuni giorni sono senza dolore, altri sono estenuanti… Sto combattendo, però, sto imparando ad essere felice di nuovo – ad essere felice senza di lei.

 

Sono anche terrorizzata, però.

 

Perché se lei dovesse scomparire dal mio mondo allora anche io scomparirei dal suo e il pensiero che Quinn possa dimenticarmi è fottutamente spaventoso.

 

-x-x-x

 

“Buon compleanno, piccola!”

 

Sorrido imbarazzata e roteo gli occhi.

“Grazie papà”


“Come stai, Tana?”

 

“Sto bene.. Come stai tu – com’è Lima?” combatto per buttare fuori l’ultima parte, al momento qualsiasi cosa che riguardi Quinn è difficile da dire…

 

“Ho effettivamente qualcosa da dirti, “ il mio cuore comincia a battere più velocemente, magari riguarda.. “Sto tipo uscendo con qualcuno al momento, l’ho conosciuta appena sei partita.”


“Davvero?”


“Si… ti sta bene?” io alzo le spalle anche se lui non può vedermi, mormoro un udibile ‘mhmh’. “Tana, è davvero carina.”

 

“Sono sicura che lo sia, papà.”

 

“Sono sicuro che ti piacerebbe.”


“Finché ti rende felice.. sono sicura di sì, “ gli dico in risposta, intendendo sinceramente ogni parola. Lui è una grande persona, merita di essere felice. “Devo andare, farò tardi a scuola.”

 

“Va bene, ci sentiamo presto.. Ti voglio bene.”


“Anche io, ciao.”

 

-x-x-x-

 

Santana Lopez : Dove sei?


Brooke continua a non rispondermi… Cazzo. Sto cercando di contattarla da quando mi sono svegliata. E’ rimasta a casa fino a tardi l’altra sera perché mi ha fatto una sorpresa a mezzanotte esatta con una scatola di 18 cucakes e una piccola candelina su ognuno. E’ stato davvero carino.. Guardarla combattere contro le luci di tutte le candele nello stesso momento. Come sempre, è stata la prima ad augurarmi un ‘buon compleanno’. Grugnisco annoiata prima di gettare il telefono nello zaino e scendere dall’auto. Mi avvicino al mio armadietto e non appena riesco ad aprire l’economica anta di metallo, un pallone rosso vola via – ho avuto appena il tempo ti afferrare la cordicella prima che volasse via sul soffitto.

 

Palestra!:)

 

Alzo un sopracciglio in direzione della parola solitaria scritta sulla superficie, con l’inchiostro nero… Che sta combinando? Finisco di sistemare la roba di scuola nell’armadietto prima di camminare curiosamente verso la palestra, tenendo ancora stretta la corda del palloncino, apro la pesante porta e i miei occhi si spalancano, arrivando nell’area quasi vuota. Brooke è seduta all’interno, in cima alla porzione centrale della fila più in basso delle gradinate, tenendo un enorme cartello di ‘buon compleanno’. La mia attenzione passa sbito sui pezzi di cartone sparsi sul pavimento, ai suoi pedi.

 

Il tuo sorriso.

 

I tuoi occhi.

 

La tua risata.

 

Ogni singolo pezzo ha la parola ‘tuo’ scritto su, seguito da qualcosa a caso – tutti nella calligrafia incasinata di Brooke. “Che cos’è questo?” chiedo stupita, avvicinandomi all’affascinante sorpresa.


“Cento ragioni per le quali sono ancora innamorata di te, “ Brooke senza preoccupazioni scuote le spalle, in piedi con un sorriso timido sulla faccia. “Non ho barato okay? Voglio dire-  parola sbagliata, “ sospira prima di inspirare profondamente attraverso il naso. “Voglio dire che ho scritto tutto da sola .. non mi ha aiutata nessuno.”

 

Le sorrido sinceramente, il calore diffuso sulle guance. “Grazie, B è davvero straordinario, “ mi chino per raccogliere i frammenti ma lei mi ferma. “Che c’è?”


“Ho una domanda..” io annuisco per farla continuare, e lei inspira profondamente di nuovo prima di girare il cartello tra le sue mani.

 

Vieni al ballo con me?”

 

La mia bocca si spalanca, mentre sbatto le ciglia confusa. “Sei seria?” Il ballo? L’intero corpo studentesco sarà lì.. “Mi stai chiedendo di essere il tuo appuntamento?” chiedo stupidamente, sapendo già la risposta alla mia inutile domanda.

 

Lei annuisce prima di posare il cartello e camminare verso di me. Brooke prende entrambe le mie mani tra le sue prima  di deglutire visibilmente- ovviamente si sente incredibilmente nervosa… “Si, te lo sto chiedendo.. Ascolta, ti ho detto che sarei stata coraggiosa stavolta e ho smesso di nascondere quello che provo per te.. Sono innamorata di te, S e non mi importa più che si venga a saperlo.”

 

“Parleranno tutti di noi.”


“E?” Brooke inarca una delle sue sopracciglia e sorride con noncuranza. “Tutti parlano comunque di noi, “ alza le spalle e io roteo gli occhi giocosamente in risposta. “Ti ho detto che ti avrei provato che mi merito un’altra possibilità.. Fanculo quello che gli altri pensano. Ho lasciato una volta che le loro chiacchiere dettassero le mie azioni e ti ho persa. Non sono stupida abbastanza da fare lo stesso errore due volte. Quindi.. Vieni al ballo con me?”


“Certo, B.” io sorrido immensamente prima di stringere le mie braccia intorno a lei per un abbraccio stretto. Lei si tira un po’ indietro e posso dire che vuole baciarmi, la conosco troppo bene. Inavvertitamente inizio ad andare in panico e accidentalmente lascio andare il pallone dalla mia mano sinistra.. “Merda,” esclamo mentre respiro, guardando il pallone volare in alto.


“Va bene.” Sappiamo entrambe che non sta parlando solo del palloncino… Lo sa che non sono ancora pronta per la roba di coppia, che ovviamente include il ‘baciarsi’. Sto per chinarmi a raccogliere le note dal pavimento ma di nuovo lei mi ferma. “Non preoccuparti per quelli, li farò mettere da qualcuno in una busta o qualcosa del genere,” annuisco e usciamo entrambe dalla palestra – non la fermo dall’intrecciare le nostre dita mentre usciamo.

 

Sono felice in questo momento. Lo sono davvero.

 

Brooke cammina con me verso la mia prima lezione e io la bacio sulla guancia ringraziandola prima di entranre in classe. “Grazie, B” mi rivolge uno sguardo brillante prima di correre verso la sua lezione. Il mio telefono squilla non appena mi siedo nella mia sedia e lo prendo dallo zaino, leggendo il nuovo messaggio.

 

Numero sconosciuto: Ehi.. Buon compleanno, Santana. :)

 

Un nodo invisibile mi si forma in gola e il mio stomaco diventa così pesante che potrebbe toccare il pavimento. Riconosco le ultime tre cifre del numero..


E’ di Quinn, lo so che è suo.

 

Ed esattamente così… dimentico come respirare correttamente di nuovo perché sento che qualcosa mi sta stringendo senza pietà il cuore.

 

29 Ottobre, 2011.

 

“Ci stanno ancora tutti fissando.. “ sussurro consciamente all’orecchio di Brooke e lei alza le spalle.


“Non mi interessa, lasciali fare, “ Brooke mi sorride prima di stringermi ancor più vicina a lei. “Ai miei occhi, siamo solo io e te in questa stanza adesso..  Quindi smettila di preoccuparti per loro e balla con me.”

 

Le sorrido con affetto.. Ha ragione – nessun altro ha importanza in questo momento.

 

Come ci si aspettava, Brooke è stata la reginetta del ballo. La parte dei premi è stata abbastanza carina perché quando si supponeva che lei ballasse con il ‘Re’ .. ha sorpreso tutti camminando verso di me, posando la tiara sulla mia testa e trascinandomi al centro della stanza per un ballo sotto i riflettori.

 

E’ ovvio che tutti stiano parlando di noi ma non potrebbe importarcene meno ormai… C’è stato un punto nella mia vita, non troppo tempo fa, in cui questo – essere libera di stare con Brooke, di fronte a tutti era ciò che volevo di più.


Quindi se magari provo abbastanza, potrei sentirmi così di nuovo…

 

-x-x-x-

 

“Grazie per avermi accompagnata stasera, S.”

 

Il perfetto sorriso sul suo viso mi dice che è incredibilmente felice in questo momento e io non posso fare altro che sorriderle in risposta, imitando il sentimento. “No, grazie a te, sei tu che hai reso questa serata meravigliosa.”

 

“Nah..” lei riduce la distanza tra di noi un altro po’ – mi farei un po’ indietro ma colpirei la porta. Brooke prende il viso tra le mai e cerco di guardare lontano ma lei mi impedisce di farlo, mantenendo fermamente il contatto visivo. “Tu sei meravigliosa.. Lunedì sarà un inferno dopo quello che è successo poco fa ma non importa perché ne è valsa la pena. Ti amo così tanto, Santana.” Lei si avvicina per baciarmi ma io guardo lontano, forzandola a buttare fuori un grugnito frustrato. “Stasera è stata perfetta, non vedo perché non possiamo-“


“Non sono pronta per quello, Brooke,” la spingo lontano per le spalle e lei sospira ma lo concede, incrementando la distanza tra di noi di una misura ragionevole. “Mi dispiace pensavo avessi capito che-“


Lo faccio, lo capisco,” l’espressione sulla sua faccia si rilassa e lentamente si appoggia per piazzare un bacio delicato sulla mia guancia. “Mi dispiace.. Buonanotte, ti amo” comincia a camminare verso la sua auto, le sue spalle che si abbassano in percepibile scoraggiamento.

 

Un tossico senso di colpa riempie il mio stomaco mentre la vedo andare via – Brooke si è sforzata così tanto e io comunque mi comporto da idiota..

“Scrivimi quando arrivi a casa così so che sei sana e salva!” urlo dopo di lei e lei mi sorride da sopra la spalla prima di rivolgermi un pollice in su. “Buonanotte, B, grazie ancora.”

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Capitolo 11
*** Capitolo 11. ***


Capitolo 11.

 

25 Dicembre, 2011

 

“Santana, vieni qui e aiutami” Urla mia mamma dalla cucina, roteo gli occhi, ma mi alzo comunque. Prima che io possa uscire del tutto dal salotto, il mio telefono inizia a suonare.

“Papà sta chiamando!” Mi dice di prendere prima la telefonata e poi di andare da lei il prima possibile dopo aver finito. “Buon Natale, papà!”

“Buon Natale anche a te Tana. Come sei stata?”

“Sono stata bene...Tu? Come state tu ed Olivia?”

“In realtà è qui accanto a me ora, vuole parlare un attimo con te...va bene?”

“Sì, certo, passamela” Sento un indecifrabile scambio dall'altra parte della linea, prima che la voce di Olivia riempia le mie orecchie. Per un po' parliamo di cose totalmente casuali, principalmente riguardanti mio padre. Onestamente, credo che io e questa donna potremmo andare d'accordo quando la conoscerò– è piuttosto fica. Dopo aver terminato tutti gli argomenti all'ordine del giorno, restituisce il telefono a mio padre “Mi piace.” 

“Bene, perché piace anche a me”

Eww...Scherzavo” Faccio una smorfia per quanto mio padre suona insolitamente sdolcinato, “Senti papà, devo andare...è tutta la mattina che mamma mi da il tormento per aiutarla in cucina.”

“Va bene, allora ci sentiamo presto” Sto per salutarlo, quando lui ricomincia a parlare, interrompendomi inconsapevolmente. “Sarete solo voi due oggi?”

“Nah, Brooke verrà qui dopo pranzo, credo...”

“Oh ok, io e Olivia vogliamo incontrare presto Brooke, va bene?”

“Papà, hai visto Brooke un milione di volte...è persino stata da noi a Li-Lima,” Maschero il fatto che non riesco a dire correttamente quella parola con un finto colpo di tosse.

“Ma non l'ho incontrata come la ragazza di mia figlia” Dice in tono canzonatorio ed io sento il calore inondarmi le guance “Perché l'ho detto ai miei genitori?” Oh giusto...perché Brooke è stata abbastanza coraggiosa da dichiararsi di fronte all'intera scuola. “Sto scherzando, Tana...ma falle gli auguri di Buon Natale da parte mia e della mia ragazza.”

“Dì a Olivia che le auguro buona fortuna, le servirà se continuerà ad uscire con te” Ghigno e sento mio padre ridacchiare sarcasticamente “Ciao, papà”

“Ciao, Tana, ti voglio bene” Senza dire nulla premo il bottone per terminare la chiamata, prima di infilare il telefono in tasca e entrare finalmente in cucina. Mia mamma mi lancia un'occhiata di disappunto, ma non dice nulla.

-x-x-x-x-

“Aprilo, aprilo!” Inarco un sopracciglio per l'entusiasmo di Brooke, prima di prendermi il mio tempo, aprendo lentamente la scintillante carta regalo. “Santana!” Piagnucola facendo sporgere le labbra, roteo gli occhi divertita prima di strappare il resto della carta rimasta senza troppi complimenti. Rimuovo il coperchio della scatola bianca di media grandezza e le sopracciglia mi si corrugano in confusione. “S?”

“Brooke, non posso accettarlo...beh, almeno non l'iPod”

“Perché no?”

“Credevo che non ci saremmo impegnate troppo per i regali quest'anno...” Osservo di nuovo con aria confusa il contenuto della scatole– un iPod bianco, due paia di calzini corti, le mie caramelle preferite e altre cose casuali. Inizio a rendermi conto del mio regalo per lei...merda. “Inoltre, ho un iPhone quindi è tipo–”

“Lo so” Mi interrompe, lanciandomi un'occhiata pungente. “Puoi almeno accendere l'aggeggio prima?” Sospiro, prima di prendere rassegnata la scatola di plastica chiara della Apple, un po' sorpresa che non sia più sigillata. Accendo l'oggetto e ne esploro il contenuto...Contiene più di 50 canzoni, qualche video e un sacco di fotografie. “Volevo solo– volevo darti qualcosa che ti ricordasse di me quando andremo in college diversi...” Scrolla le spalle e distoglie lo sguardo timidamente. “Ho messo tutti i nostri video, la mia intera 'Brooke e Santana playlist' e le mie fotografie preferite di noi due.”

Metto giù la scatola e mi sposto più vicina a Brooke, dopodiché le prendo il viso fra le mani per farla girare verso di me. “B, lo apprezzo davvero molto e ti prometto che lo userò anche se sono piuttosto sicura che non ti dimenticherò” Le faccio l'occhiolino e lei ridacchia timidamente “Abbiamo parlato di quella cosa del college, giusto? Ce la faremo...non preoccuparti.”

 

Annuisce e mi rivolge un piccolo sorriso, una leggera tinta rosa le dipinge le guance. “Sì, non sono preoccupata.” Brooke afferra il mio regalo di Natale per lei ed io deglutisco, consapevole che il mio non è nemmeno lontanamente bello come il suo...Lo apre ed io mi lascio sfuggire un silenzioso sospiro di sollievo quando un sorriso sincero le tende le labbra. “Lo adoro, S” Tira fuori l'animale di peluche dalla sua scatola.

 

“Ho solo pensato che Mr. Teddy potrebbe gradire un po' di compagnia” Mando gli occhi al cielo perché questo è stato fottutamente patetico... Avvolge le sue braccia attorno a me e mi tira verso di sé per un abbraccio stretto, la sento posare un bacio sulla mia tempia. “Il mio regalo fa schifo in confronto ai tuoi” Bisbiglio ad una distanza infinitesimale fra i nostri visi.

 

Mi sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio e scuote la testa. “No, è perfetto,” Brooke si sporge ed io prendo un respiro profondo, preparandomi per il bacio...è strano che io debba ricompormi mentalmente ogni volta che facciamo cose come questa– per una coppia è normale baciarsi, quindi cos’ho che non va? Le sue labbra premono contro le mie ed io respiro profondamente dal naso, cercando di convincere le mie stesse labbra a muoversi contro le sue.

 

“Ragazze, non in soggiorno!” La voce di mia madre rimbomba nella stanza e noi ci separiamo all'istante. Non dovrei sentirmi sollevata in questo momento...Rivolgo un sorriso di scuse a Brooke e lei si limita a scuotere la testa, ridacchiando imbarazzata.

 

“Ugh, mamma!” Piagnucolo e Brooke si fa più vicina a me, rimaniamo sedute lì nel mio salotto per il resto del pomeriggio di Natale– godendoci il calore una dell'altra e il fuoco nel camino.

 

-x-x-x-x-

Ridacchio silenziosamente, scorrendo fra le fotografie di me e Brooke in 'Foto Archiviate'– ce ne sono alcune davvero vecchie e imbarazzanti...Tutta questa cosa dell'iPod in realtà è schifosamente dolce. Entrambe sapevamo già che non saremmo finite nello stesso college dal momento che avevamo deciso di non fare domanda per gli stessi. Abbiamo deciso parecchio tempo fa che avremmo scelto le scuole in cui volevamo andare, nonostante il fatto che non saremmo state insieme.

So che Brooke è spaventata, ma faccio sempre del mio meglio per assicurarle che le cose andranno bene...Prima che io possa finire di scorrere tutto l'album, il mio telefono inizia a suonare. Un numero sconosciuto lampeggia sullo schermo– Non lo riconosco proprio, quindi non rispondo. Cinque minuti dopo, ricomincia a suonare...alla quarta volta, mormoro un 'fanculo' prima di far scivolare il pollice sullo schermo e rispondere.

“Pronto?”

Sanny!” L'urlo di una bambina risuona dal ricevitore, facendomi gelare il sangue. Porca troia, non è possibile cazzo. Lo stomaco mi sprofonda e quasi immediatamente il battito del mio cuore triplica di velocità. “Buon Natale!”

“Lucy?” Domando con voce rotta, la bocca decisamente molto più asciutta di un paio di minuti fa. Sento le lacrime formarsi negli occhi non appena i ricordi dell'Ohio mi investono di nuovo...Cazzo. “Buon N-Natale anche a te” Balbetto mentre faccio il possibile per combattere il bisogno di crollare.

“Mi manchi.”

“Mi manchi anche tu...Come stai?”

“Sto bene, oh e ho sei anni adesso! Ho detto a Quinn di invitarti alla mia festa di compleanno, ma ha detto che non saresti riuscita a venire” Strizzo gli occhi non appena sento il suo nome e qualche lacrima indesiderata scivola via. Cerco di mantenere il respiro regolare, ma è difficile...”Manchi anche a lei comunque”

“Ah sì? Beh, avrei voluto essere lì, aspetta un secondo Luce,” Velocemente premo il comando 'Muto' e afferro il cuscino più vicino, usandolo per soffocare i singhiozzi. Fa male, dopo tutto questo tempo continua a fare fottutamente male...”Hey, sei ancora lì?” Chiedo non appena riesco a ricompormi abbastanza da parlare in modo accettabile e coerente.

“Sì! Anche Quinn è qui.” Istintivamente il respiro mi si blocca in gola e la mia mente visualizza una certa ragazza dai capelli biondi e gli occhi nocciola. “In realtà vuole parlare con te” Dice Lucy velocemente e sento Quinn urlare un 'Lucy!' prima che il rumore del telefono che veniva passato riempisse la comunicazione “Hey umm, Santana...Buon Natale”

Non so cosa dire...Sono almeno capace di parlare con lei? Dopo un attimo di silenzio, Quinn chiede se sono ancora in linea. “Sì, sono qui...Buon Natale anche a te, Quinn” il mio telefono emette un leggero beep, avvisandomi di aver appena ricevuto un nuovo messaggio– probabilmente da Brooke. Tutto questo è così fottutamente sbagliato. “Hey, devo andare...”

“Oh, ok...ci sentiamo pres– cioè, ci sentiamo”

“Sì, ci sentiamo” Termino la chiamata prima di affondare il viso tra le lenzuola del mio letto, non piango per Quinn da tantissimo tempo, ma in questo momento non c'è modo di fermare le lacrime che scorrono...

Non è giusto, non appena comincio davvero a dimenticarla– succede qualcosa e tutti i miglioramenti vanno persi.

27 Gennaio, 2012

“Brooke, che ci fai qui?” Cerco di mettermi a sedere, ma il mio corpo non me lo permette, mi fa male tutto...Quindi torno stesa e sollevo debolmente le coperte sopra la mia testa. “Vattene, ti ammalerai,” Sento una parte del letto abbassarsi prima che le lenzuola calde mi vengano tolte di dosso. Aggrotto le sopracciglia quando vedo Brooke così vicina al mio malato, infetto e debole corpo. Nascondo il viso fra le mani e lei ride “Perché sei qui? Sai che sto morendo...”

“S, hai una cazzo di influenza” Inarca un sopracciglio divertita prima di prendere le mie mani fra le sue, mi piace come la sua pelle sia fresca a contatto con i miei palmi devastati dalla febbre. Ci guardiamo negli occhi e lei mi sorride dolcemente. “Ciao.”

Sto per risponderle con un 'hey' quando una serie di imprevisti starnuti poco attraenti mi escono dal naso e dal momento che Brooke mi sta tenendo le mani, non posso nemmeno coprirmi il viso per schermarla dai miei germi. Faccio una smorfia mortificata quando alla fine apro gli occhi e vedo Brooke asciugarsi la faccia con una salviettina umidificata. “Merda, mi dispiace...”

“Non preoccuparti, sono la tua ragazza...posso sopportare il tuo moccio su tutta la mia faccia” Mi prende in giro e io le faccio la linguaccia. Posa il dorso della mano sulla mia fronte e fa una smorfia. “Sei ancora così calda.”

“Beh, sono contenta che tu lo pensi” Ghigno, lei fa roteare i suoi occhi grigi e scuote la testa in modo giocoso. “Davvero, apprezzo la visita ma ora devi andare...sto bene, mia mamma si sta prendendo molta cura di me.” Lancio un'occhiata all'orologio sul comodino per controllare l'ora, tormentandomi il labbro inferiore. “Inoltre, farai tardi per il ballo d'inverno.”

“Ti ho detto che non ci sarei andata...”

“B, hai un vestito...ci andrai.”

“Ma la mia accompagnatrice non verrà.” Mi dice  con un broncio sulle labbra e a dire il vero mi sento un po' in colpa per essermi ammalata “E anche lei ha un vestito.”

“Mm, ma la tua accompagnatrice è ammalata, quindi ha una buona ragione per perderselo.”

“Hai ragione, la mia accompagnatrice è ammalata, quindi anche io ho una valida ragione per perdermelo...” Ribatte con un ampio sorriso ed io stringo le labbra in una linea sottile, sperando che la mia espressione inflessibile sia abbastanza per convincerla ad andare. “Non ci andrò, Santana...sono sicura che mi annoierò e probabilmente non farò altro che preoccuparmi per te mentre sarò lì, quindi preferisco di gran lunga rimanere qui a prendermi cura di te, va bene? Ora spostati.”

“Potresti ammalarti”

“Ho preso una vagonata di vitamina C prima di venire qui, starò bene” La fisso per un secondo prima di scrollare le spalle con accondiscendenza e mi scanso verso la mia parte di letto per darle abbastanza spazio per stendersi. “Girati dall'altra parte” Le do le spalle e lei avvolge con decisione un braccio attorno alla mia vita, premendo il suo corpo contro la mia schiena e tirandomi più vicina. “A che ora devi prendere la tua medicina?” Rispondo alla domanda sbadigliando e lei imposta la sveglia sul suo telefono lasciandomi un bacio sulla tempia. “Riposa un po', amore”

Annuisco e chiudo gli occhi.

 

14 Febbraio 2012

 

Entro nell'abitazione dei Prince, tenendo in mano il regalo per Brooke. Mi faccio strada verso la sua stanza e busso, prima di abbassare la maniglia. Non appena la porta bianca si apre, la mia mandibola crolla. “Che cos'è tutto questo?” Mi guardo attorno nella stanza che ha candele sparse sulle varie superfici, c'è della musica leggera che suona in sottofondo– Oh e una Brooke mezza nuda è in piedi nel bel mezzo di tutto questo. Per qualche motivo distolgo lo sguardo, sentendomi un po' a disagio. Che mi succede?Umm, ti ho preso una cosa” Mi avvicino a lei e le porgo il regalo, rifiutandomi di creare un vero e proprio contatto visivo.

 

“Grazie, tesoro” Posa il regalo sulla sua credenza, prima di venire da me e prendermi il viso fra le mani. “Volevo che il nostro primo S.Valentino come una coppia ufficiale fosse speciale” Mi porta verso il letto e mi spinge giù, così che io sia stesa sui cuscini contro la testata, sale a cavalcioni sulle mie gambe e comincia a lasciarmi baci leggeri lungo il collo.

 

Dovrei volere tutto questo, è normale per me volerlo...

 

Solleva il bordo della mia maglietta e io le permetto di sfilarmela, combatto l'urgenza di coprire il mio corpo– mi ha già vista nuda un sacco di volte...Brooke preme le labbra sulle mie ed io faccio del mio meglio per restituirle il bacio. Mi sbottona i pantaloncini ed io la aiuto a sfilarmeli, ma quando lei fa scivolare di proposito una mano più in basso, mi congelo e interrompo il bacio. “Aspetta.”

 

Brooke sospira, prima di rotolare via da me e sistemarsi invece accanto a me. La mia mente sta correndo, cercando di capire perché non riesco a farlo. Stiamo insieme da poco più di tre mesi e abbiamo fatto sesso fra di noi la prima volta molto, molto, prima...non dovrebbe essere per nulla difficile. “Possiamo fermarci se vuoi...non dobbiamo farlo se non ti senti pronta.”

 

“Non so cosa c'è di sbagliato in me, B...”

 

“Almeno ti rendi conto che c'è qualcosa di sbagliato in te” Dice con amarezza ed io inarco un sopracciglio, incitandola silenziosamente a spiegarsi. “Senti, posso contare sulle dita di una mano le volte in cui abbiamo pomiciato da quando ci siamo messe insieme...L'ultima volta che abbiamo fatto sesso è stato in quel cazzo di Ohio” Sussulto involontariamente, ricordando quel giorno e sentendo un'ondata di senso di colpa scorrermi nelle vene. Perché l'ha dovuto riportare a galla? Serro la mandibola– quella è la ragione per cui Quinn ha messo fine a tutto...Ugh. Smettila di pensare a Quinn, non è di aiuto a nessuno. Strizzo gli occhi, facendo tutto il possibile per liberare la mente da Quinn per il momento.

 

“Mi dispiace, vorrei davvero sapere perché sono così strana...”

 

“Lo sappiamo entrambe perché– Quinn, giusto?” La bocca mi si secca e sposto lo sguardo verso il soffitto, sperando che Brooke non noti il modo in cui il nome di Quinn continua ancora a farmi effetto. “Sii onesta con me, S...sei ancora innamorata di lei?”

 

“No” Mi affretto a dire, facendo del mio meglio per non pensare troppo alla sua domanda perché se dovessi analizzare come mi sento so che non sarei in grado di dare a Brooke la giusta risposta. “Sto con te, Brooke.”

 

“Chiedimi quante volte mi hai detto che mi ami da quando sei tornata dall'Ohio.”

 

Ingoio il nodo nella mia gola e respiro profondamente, chiaramente spaventata dalla risposta “Quante volte?”

 

“Zero” Mormora debolmente ed immediatamente sento il bisogno di prendermi a pugni in faccia. Che cazzo di problemi hai, Lopez? “So che ci stai provando, ma continua a sembrare come se io stessi forzando le cose fra noi a funzionare...Sono una persona più felice quando sto con te, ma poi vedo il tuo viso e non so dire se sei felice anche tu...Sai quanto sia frustrante tutto questo? Mi sembra di fare qualcosa di sbagliato, come se non fossi abbastanza. Non so davvero più cosa fare, Santana”

 

Devi darti una sistemata, cogliona.

 

Prendo un'altra profonda boccata d'aria, prima di alzarmi e sovrastare il corpo di Brooke. “Ti amo” Asciugo le lacrime che le si stanno formando negli occhi, prima di baciarle le labbra dolcemente. “Ti amo” Premo le labbra sulla sua mandibola con un po' più di forza. “Ti amo” Comincio a posare dei casuali baci umidi su tutto il suo collo e la clavicola “Mi impegnerò di più, B...non preoccuparti, te lo giuro sarò migliore

 

“Ti amo anche io, tantissimo” Sussurra prima di chiudere gli occhi.

 

Continuo a deliziare il suo corpo, comunicandole silenziosamente quanto lei sia davvero importante per me.

 

23 Marzo, 2012

 

“Non è troppo presto?”

 

“Beh, entrambi vogliamo un matrimonio a Giugno e non vediamo perché dovremmo aspettare fino al prossimo anno...”

 

“Ma vi conoscete da meno di un anno!”

 

“La amo, Santana...” Mando gli occhi al cielo e grugnisco perché tutto questo è fottutamente stupido...”Dico solo– è diverso con lei. Mi rende felice e so di volerla già sposare, ne sono sicuro.”

 

“Papà, mi importa di te e Olivia mi piace davvero...spero solo che tu sappia in cosa ti stai cacciando, non voglio che tu abbia un matrimonio da 72 ore o una cosa del genere...Lima non è Hollywood.”

 

“Non succederà, Tana...Non preoccuparti, siamo fatti per stare insieme– lo so.”

 

“Come?” La domanda mi sfugge prima ancora che io sia consapevole di quello che sto chiedendo. “Non eri innamorato anche della mamma? Voi due alla fine non state più insieme...e se succedesse lo stesso con Olivia?”

 

“Ho amato tua madre, l'ho fatto davvero– è stata il mio primo amore e ad un certo punto ho creduto che fosse l'ultimo...Ma poi le cose hanno smesso di funzionare e ora ho Olivia ed è tutto diverso, capisci? Non riesco a spiegarlo, ma mi sento così giovane quando sono con lei e prima che tu faccia qualche battuta, sai che abbiamo più o meno la stessa età” Ridacchio per questo, ma la mia risolutezza si addolcisce dopo aver sentito quanto mio padre sia sinceramente felice. “Non c'è nessun altro con cui io mi veda bene, forse è banale, ma non so, voglio solo stare con lei...”

 

“Ugh va bene, hai la mia benedizione, ma se le cose dovessero andare male, sono autorizzata a dirti che te l'avevo detto” Ridacchia prima di dire un 'Accetto' con tono sicuro. “Devo andare a scuola adesso...”

 

“Ok, ma ho bisogno di sapere di quanti biglietti aerei hai bisogno”

 

“Biglietti?”

 

“Uhuh, il matrimonio si terrò a Lima e credo che tu preferisca volare piuttosto che guidare...”

 

Cazzo. Il matrimonio sarà a Lima, io sarò a Lima, Quinn sarà a Lima, io sarò con Quinn. Aspetta, dimentica l'ultima...Io non sarò con Quinn, no.

 

Ho una ragazza, ho una ragazza, ho una ragazza.

 

“A meno che tu voglia invitare mamma, solo due...per me e Brooke”

 

“Oh umm, ne parlerò con tua madre...va bene, divertiti a scuola, ti voglio bene”

 

“Anche io, ciao papà” Termino la chiamata e cerco di metabolizzare la realtà delle cose. Mio padre si sta per sposare con una donna che non conosco davvero. Il matrimonio sarà nella città dove vive Quinn, la ragazza che continua a rendere la mia vita un inferno vivente. Oh e Brooke, la mia ragazza, verrà anche lei...

 

Sì, per favore qualcuno mi uccida.

 

-x-x-x-x-

“C'è qualcosa che non va? Sei così silenziosa...”

“Andremo a Lima” Asserisco rapidamente senza alcuna emozione e le sopracciglia di Brooke si aggrottano in confusione. “Voglio dire, mio padre si sposa a Lima e noi andremo al matrimonio.” Noto il suo sospiro di sollievo nonostante sia impercettibile. “Sei d'accordo?”

“Andare al matrimonio di tuo padre? Ma certo” Scrolla le spalle prima di prendere un sorso della sua bibita.

“Intendo Lima...sei d'accordo ad andare entrambe a Lima?”

“Perché non dovrei? Non capisco la tua domanda...” Distoglie lo sguardo, sospiro e comincio a giocherellare con il mio cibo, consapevole che la conversazione sia più o meno conclusa. “Vattene, idiota” La parola di sei lettere alla fine della frase di Brooke attira la mia attenzione– Alzo lo sguardo vedendo JBI in piedi con il suo microfono piazzato di fronte alla faccia di Brooke. “Non ho niente da dire, fuori dai piedi.”

“E tu, Santana?” Sposta i suoi occhi inquietanti verso di me. “Cosa puoi dirci dei controversi graffiti trovati nell'aula professori?”

“Non mi importa” Faccio spallucce con disinvoltura, ma assottiglio lo sguardo non appena quello sfigato ricomincia a fare domande a Brooke. “JBI, hai un secondo per lasciare questo tavolo...Uno” Lancio uno sguardo ad uno dei ragazzi popolari nelle vicinanze e lui velocemente si alza, solleva il giornalista e lo trascina fuori dalla mensa.

“Grazie, è un tale idiota”

“Nessun problema, ma potresti non chiamarlo così? Voglio dire, chiamalo in qualsiasi modo ti pare–” Mi volto, prima di aggiungere un sussurrato 'tranne quello'. Brooke mi guarda incuriosita, ma annuisce comunque. “Vieni da me più tardi?”

“Mhmm” Si appoggia alla mia spalla e io le lascio un bacio sulla testa. E' bello poter stare con Brooke davanti a tutti in questa scuola...Beh, all'inizio è stato imbarazzante con tutti gli sguardi e i sussurri, ma non abbiamo permesso che ci condizionassero. Dopo un paio di settimane, le cose sono tornate più o meno alla normalità quindi chissenefrega, sono solo contenta che io e Brooke possiamo essere orgogliose della nostra sessualità e della nostra relazione...

Non c'è motivo di nascondere ciò che siamo davvero.

-x-x-x-x-

“Vuoi qualcosa da bere?”

“Sì, certo” Brooke si siede sul mio letto ed io lascio la stanza per andare in cucina. Il mio telefono vibra e mando gli occhi al cielo quando vedo il nome di Brooke sullo schermo.

Brooke Prince: Hai dell'acetone?

Santana Lopez: Comodino!

Riempio due bicchieri di limonata prima di farmi strada lungo le scale e nella mia stanza. Quasi rovescio i bicchieri non appena vedo Brooke che tiene in mano la foto incorniciata dello Spacescape. Cazzo. Mi ero dimenticata che ci fosse anche quello nel cassetto...mi mordicchio nervosamente il labbro inferiore, cercando di capire cosa dovrei dirle per calmare la situazione. Mi schiarisco la gola imbarazzata e Brooke lascia cadere la cornice sul copriletto. “Scusa, è solo che l'ho vista e non ho potuto–”

“Non preoccuparti, non è un problema” Attraverso la stanza e lascio le bibite sul comodino, prima di prendere la cornice e nasconderla nel mio armadio. “Mi ero persino dimenticata che fosse lì” Ridacchio prima di scrollare le spalle incurante e camminare verso il letto per sedermi accanto alla mia ragazza. “Stai bene?” Le chiedo dopo un attimo di scomodo e insolito silenzio.

“Sì, sto bene” Risponde senza nemmeno guardarmi, sospiro prima di prenderle il viso fra le mani e girarle la faccia verso di me “Sto bene, lo giuro.”

“Ti prego, non mentirmi”

“Perché ce l'hai ancora?”

“La foto?” Inspiro profondamente, mentre nella mia testa metto insieme una risposta accettabile. “Non lo so, l'ho messa lì quando sono tornata dall'Ohio e immagino di essermene dimenticata...”

“Beh, ti sei dimenticata anche questo” Mi porge il braccialetto di Quinn ed io sussulto, come se toccare la catenina d'oro bianco mi abbia causato del dolore. “Q & S? Ma che dolce” Dice Brooke risentita prima di incrociare le braccia al petto e imprecare sottovoce.

“Non litighiamo per questo, B...non è niente”

“Se non è niente allora perché ce l'hai ancora?”

Roteo gli occhi infastidita, prima di mettere il braccialetto nel mio porta gioie. “Lascia perdere, ok?”

“Come ti pare” Si alza in piedi, prende il suo zaino e si dirige verso la porta. Penso di fermarla, ma so che se rimanesse qui allora finiremmo per litigare ancora, quindi la lascio andare– Parlerò con lei quando si calmerà. Sento la porta d'ingresso che sbatte e gemo di frustrazione prima di lasciarmi andare di faccia sul letto.

Le relazioni sono difficili.

28 Aprile, 2012

Sono davvero troppo stanca della vita in questo momento. Ogni cosa è fottutamente troppo stressante.

La mia ultima lettera di accettazione al college è arrivata oggi, Brooke ha già ricevuto tutte le sue già dalla settimana scorsa, ma abbiamo deciso di aprirle tutte insieme. In realtà lei dovrebbe essere qui al momento, ma abbiamo litigato di nuovo al telefono questa mattina. Ugh, odio il fatto che litighiamo sempre...Litighiamo per le piccole cose, per quelle più importanti, per nulla, per tutto. Fa schifo ed è così snervante litigare costantemente con qualcuno– soprattutto qualcuno che si ama.

Spero davvero che una volta saputo cosa ne sarà delle nostre vite al college, le cose diventeranno più semplici dal momento che saremo meno sotto pressione...e che i continui attriti fra me e Brooke alla fine spariranno. So che entrambe stiamo cercando di far funzionare le cose, ma se già è difficile farlo mentre siamo insieme, lo sarà di più quando andremo in posti diversi...La distanza porta solo distruzione, giusto? Chiudo gli occhi e mi scrollo di dosso questi snervanti pensieri, ho promesso a Brooke che avrei smesso di rimuginare sulle cose. Prendo un respiro profondo prima di ingoiare il mio orgoglio e mandare un messaggio alla mia ragazza.

Santana Lopez: E' arrivata...vieni da me? Mi dispiace.

Brooke Prince: Dispiace anche a me, sì ci vediamo tra poco :)

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3 andate, ne manca una...Io e Brooke abbiamo tenuto il 'meglio' alla fine, lei sta per aprire la sua lettera della Berkeley ed io tengo in mano la mia della Columbia. In realtà so che non c'è la minima possibilità che io ce la faccia...Sono estremamente selettivi e sì, i miei voti e i risultati del test d'ammissione sono piuttosto alti, ma ad ogni modo, le mie possibilità continuano a fare schifo. “Pronta?”

“Aspetta” Brooke si sporge e cattura le mie labbra in un rapido bacio. “Pronta” Entrambe apriamo le buste e leggiamo silenziosamente cosa c'è scritto. “S?” La leggo più e più volte, giusto per essere sicura...Non è possibile. “Ce l'abbiamo fatta” Esclama trionfante, leggendo senza difficoltà la mia espressione ed io strillo prima di farle il solletico e riempirle il viso di baci. “Non c'è nemmeno bisogno che tu me lo dica, ce l'hai scritto in faccia...Congratulazioni, tesoro.”

“Congratulazioni anche a te” La bacio e la sento sorridere contro le mie labbra “Che cazzo, non posso crederci!”

“Io ci credo, un passo più vicine ai nostri sogni” Scrolla una spalla ed io sorrido, prima di abbracciarla di nuovo. “Ti amo” Sussurro un 'ti amo anche io, tesoro' prima di affondare il viso nel collo di Brooke

11 Maggio 2012

E' venerdì sera ed io e Brooke siamo a casa sua visto che i suoi genitori sono fuori città– abbiamo bevuto un po' un attimo fa e ora, siamo entrambe un po' brille. Accendo la canna per la terza volta e prendo un lungo tiro, assicurandomi di trattenere il fumo il più a lungo possibile. Io e Brooke di solito non fumiamo, ma siccome ci siamo fatte il culo per ottenere quello che volevamo, perché non dovremmo?... Mi sporgo verso il viso della mia ragazza e unisco le nostre labbra, apro la bocca e lei aspira il fumo bianco. Ad un certo punto lo espira ed io rido perché in questo momento è così carina. “Che c'è di così divertente?”

“Sei adorabile” Faccio un altro tiro e soffio dei perfetti cerchi di fumo. Passo la canna a Brooke e lei comincia a tossire dopo aver preso un tiro troppo lungo. “Ti senti bene?”

“Sì, ne ho solo aspirato troppo” Ridacchia ed io le sorrido adorante. ”Sugar ha detto che questa è mischiata alla cannabis”

“Oh davvero?” Rido perché so che entrambe la prenderemo grossa– probabilmente sono già stra fatta. “E ti ha semplicemente dato 5 canne senza problemi?”

“Voleva essere sicura di essere invitata alla nostra festa per il diploma...” Brooke inizia a ridere quando le faccio la linguaccia, inizio a fare facce buffe solo per vederla ridere. “Santana, smettila!”

Lascio la canna nel posacenere prima di lanciare Brooke sul letto, inizio a mordicchiarle giocosamente il collo e a farle il solletico. “Arrenditi, B.” Scuote la testa e mima un 'mai', ricomincio ad attaccarla. In qualche modo riesce a ribaltare le nostre posizione, così che ora è lei ad essere a cavalcioni sui miei fianchi.

“Ho vinto”

“Mm, tu vinci sempre” Le sorrido e lei azzera la distanza fra noi, le sue labbra incontrano le mie per un bacio brusco. Chiudo gli occhi quando lei inizia a lasciare una scia di baci umidi lungo la mia mandibola e il collo, le sue mani trovano la strada sotto la mia maglietta ed io gemo. “Non fermarti...”

“Che cosa vuoi?” Mi sussurra all'orecchio. “Rispondimi, S...Che-” Mordicchia la pelle del mio collo. “–cosa–” Brooke passa la lingua sulla mia gola. “–vuoi?”

“Quinn” Le palpebre mi si spalancano di colpo e Brooke mi guarda a sua volta con occhi sgranati e increduli. “Cioè, io–” Si stacca del tutto da me ed io le afferro un polso, ma lei si libera dalla mia presa con forza. “Aspetta, volevo dire–”

“Esci da casa mia, Santana.”

“B–”

“Sparisci da casa mia” Apro bocca per dire qualcosa, ma non sono del tutto sicura di cosa dire. Prendo il telefono e lascio la stanza affranta. Mi dirigo verso il bagno degli ospiti e mi lavo la faccia, sperando che il rossore nei miei occhi se ne vada prima che arrivi mia madre. La chiamo e le chiedo di venirmi a prendere perché mi ha portata qui Brooke e sono troppo sfasata per camminare fino a casa. Non appena mi sono data una sistemata, torno verso la camera di Brooke– prima che le mie nocche possano raggiungere la porta, la sento singhiozzare.

Cazzo.

Immagino di doverle solo dare il suo spazio ora...

Sono un'idiota.

21 Maggio, 2012

Non parlo con Brooke da più di una settimana– Ho provato a parlarle un'infinità di volte, ma lei continua ad ignorarmi... Non posso davvero biasimarla, ma è come se non sapessi cosa fare ora. In realtà non so nemmeno cosa dirle se mai mi darà una possibilità di spiegarle dal momento che non so nemmeno perché cazzo ho detto il nome di Quinn quella notte, immagino che fosse l'alcol e l'erba, ma davvero– perché cazzo...

So che Brooke è molto insicura per questa cosa di Quinn ed io ho mandato tutto a puttane.

Mi sento incredibilmente in colpa, quello che è successo prova semplicemente che non ho dimenticato al 100% Quinn Fabray, anche se continuo a dire a me e al resto del mondo che è così. Perché cazzo non mi è chiaro che abbiamo chiuso? Avevamo chiuso prima ancora di cominciare...Ugh. E tutta questa faccenda di Quinn non sta solo ferendo me, sta ferendo anche Brooke ed io ho bisogno di darmi una regolata prima che sia troppo tardi. La nostra relazione è già abbastanza faticosa da sola e sono consapevole che Brooke meriti molto più di quello che le sto dando.

Sabato c'è il ballo e so che è piuttosto scontato che saremo una l'appuntamento dell'altra, ma ho deciso che glielo chiederò– mostrerò un po' di impegno. Entro nella Seattle Heights con un grande bouquet di fiori assortiti, ignoro tutti gli studenti che mi fissano curiosi, mi incammino verso l'armadietto di Brooke con un timido sorriso sulle labbra, le picchietto sulla spalla e non appena realizza che sono io, nasconde i suoi lineamenti dietro una fredda e stoica espressione. “Spostati, San” Piazzo la mia mano libera contro gli armadietti, intrappolandola dove si trova.

“No, dobbiamo parlare...”

“Parla con Quinn” Ribatte beffarda prima di provare ad allontanarsi da me, ma senza successo. “Non sono dell'umore per questo adesso...”

Le tendo i fiori e lei si limita a fissarli, sospiro facendo ricadere entrambe le braccia. “Senti, B...sono così, così fottutamente dispiaciuta. Non so che cazzo mi è successo quella notte, ma non volevo farlo, ok?”

“La verità viene a galla quando si è ubriachi, S.”

“Non ero ubriaca!” Mi giustifico, ma so che non è d'aiuto in questo caso, respiro profondamente per ricompormi e mettere ordine nella mia testa caotica. “Ti prego, vieni al ballo con me.”

“Non credo proprio” Comincia a camminare via ed io lascio andare il bouquet, prima di correrle appresso “Santana, farò tardi a lezione...”

“Non mi interessa. Ho rovinato tutto, so di averlo fatto, ma mi dispiace , va bene? Ho bisogno che tu mi perdoni, Brooke”

“Vieni con me” Sospira arrendevole prima di condurmi fuori dall'edificio e verso il campo da football, finiamo sotto le tribune e io attendo che lei dica qualcosa. “Perché l'hai detto?”

“Non lo so, mi è scappato...te lo giuro non stavo nemmeno pensando a lei.”

“Sai quanto sia terrificante sentire la tua ragazza rispondere alla domanda 'che cosa vuoi?' con il nome di qualcun altro?” Abbasso lo sguardo umiliata, sentendomi estremamente colpevole e mortificata allo stesso tempo. “Dopo tutto questo tempo, hai ancora dei sentimenti per lei, huh?”

“No, non è così” Contesto animatamente, ma sono certa che Brooke non mi crede “E' stato un errore, un lapsus, non significa niente...”

“Beh, significa qualcosa per me” Brooke alza la voce ed io sospiro torcendomi i polsi. “Che cosa devo fare per fartela dimenticare? Che hai bisogno che faccia? Perché sono rimasta senza cazzo di idee...”

“Niente, tu non devi fare niente...sei stata fantastica, passiamo oltre tutto questo, va bene? Mi dispiace tanto” Mi avvicino, ma lei si sposta lontano da me, scappando dal mio tocco. Dolcemente la intrappolo contro la rete di metallo della scuola e lei guarda da un'altra parte, costringendomi a prenderle il mento. “Ti prego, vieni al ballo con me? Mi dispiace, sarò migliore, te lo giuro.”

“Questa l'ho già sentita”

“Dico davvero questa volta, te lo giuro.” Lascio un bacio amorevole sulla sua fronte, ignorando il pizzicore nei miei occhi. “Lo dico davvero, cazzo” Annuisce con le lacrime agli occhi prima di premere il viso sul mio collo e permettermi finalmente di abbracciarla liberamente. Il fastidioso peso nel mio petto non diminuisce, nonostante io abbia il corpo della mia ragazza stretto al mio.

Questa sensazione che qualcosa sia tremendamente sbagliata è ancora piuttosto presente...

26 Maggio, 2012

Entriamo nella palestra mano nella mano e tutti gli occhi sono su di noi all'istante, io indosso un vestito da cocktail rosso mentre Brooke, un abito con lo strascico di un colore grigio chiaro che si abbina perfettamente con i suoi fantastici occhi. Stiamo bene, è ovvio. In realtà siamo in ritardo perché i nostri genitori ci hanno fatto un centinaio di foto prima di lasciarci andare. Raggiungiamo i nostri amici e rimaniamo con loro per un po', il mio braccio non lascia mai la vita di Brooke. Per tutta la sera lascio dei baci leggeri sulla sua spalla nuda e sulle guance, dimostrandole affetto costantemente.

Voglio dimostrarle che la merito.

“Attenzione!”  Tutte le persone nella stanza spostano il loro interesse verso il palco, dove il nostro preside è in piedi con un microfono wireless in mano. “Possono salire sul palco i candidati della corte?” Bacio Brooke sulle labbra prima che lei cammini via da me, sono stata nominata anche io, ma ho detto al comitato del ballo che li avrei uccisi se mi avessero fatto gareggiare contro la mia ragazza. Comunque questo tipo di cose interessano di più a Brooke...Per primi incoronano il re del ballo e il resto della corte, tenendo la reginetta per ultima. “E la reginetta del Seattle Heights classe 2012 è– Brooke Prince” Io e i nostri amici esultiamo per lei rumorosamente, mando gli occhi al cielo quando il re del ballo le chiede inutilmente di ballare. Lei scuote la testa educatamente prima di tornare da me.

La accolgo con un lungo ed orgoglioso bacio e quando ci separiamo mi congratulo con lei verbalmente. “Grazie...vuoi ballare con me?” Annuisco e le permetto di condurmi fino al centro della palestra, le persone ci fanno spazio e ci guardano ballare per un po' prima che tutti comincino a ballare con i rispettivi accompagnatori. Brooke appoggia la testa sulla mia spalla– sento qualcosa di umido e faccio in modo che mi guardi, vedendo le lacrime accumulate nei suoi occhi.

“Perché stai piangendo?”

“Nulla, non farci caso” Sforza un sorriso prima di lasciare un bacio veloce e rassicurante sulle mie labbra. “Godiamoci la serata, ok?”

“Me la sto godendo, ti amo.”

Prende un profondo respiro prima di annuire, tornando alla posizione di prima. “Ti amo anche io.” La stringo più forte e faccio del mio meglio per comunicarle silenziosamente che le cose andranno meglio d'ora in poi.

Sarò una ragazza migliore questa volta...

-x-x-x-x-

Entriamo nella limousine che abbiamo affittato ed io afferro la bottiglia di champagne, la apro prima di versarne un po' dentro un paio di eleganti flute. “Dove vuoi che andiamo? Da Sugar?” Brooke scuote la testa prima di svuotare il contenuto del suo bicchiere, la guardo curiosa per poi dargliene dell'altro. “Ti senti bene?”

“Sto bene...andiamo al nostro parco prima?”

“Il parco? Ora?” Inarco entrambe le sopracciglia in confusione e Brooke si limita ad annuire prima di bere dell'altro champagne. Sento l'ansia ribollirmi nello stomaco, ma provo ad ignorarla, intreccio le nostre dita e porto la sua mano alle mie labbra, lasciando un leggero bacio sulla sua pelle di porcellana. Dico all'autista di portarci al parco locale e il tragitto fino a lì è piuttosto silenzioso come una tomba– Sono quasi certa che se avessi provato abbastanza, avrei potuto sentire il battito frenetico del mio cuore.

Che sta succedendo?

Poso uno dei maglioncini che ho portato sulle spalle di Brooke, prima di indossarne uno anche io. Lei mormora un 'grazie' prima di condurmi verso le altalene, ci sediamo una accanto all'altra, rimanendo ad ascoltare il suono delle catene di metallo che si muovono avanti e indietro. Voglio chiedere a Brooke perché ci ha portato qui, ma sembra molto assorta nei suoi pensieri quindi rimango in silenzio, lasciando che sia lei a tenere le redini. Dopo quelle che sembrano ore di doloroso silenzio, alla fine si decide a parlare. “Ti sei divertita stasera?”

“Una delle notti più belle della mia vita” Brooke ridacchia prima di mandare gli occhi al cielo ed io scuoto la testa “Lo giuro, so di non essere un'amante dei balli scolastici, ma questo mi è piaciuto parecchio...è stato perfetto.”

“Bene, volevo che la nostra ultima notte insieme fosse fantastica.” Mi sorride con scintillanti lacrime negli occhi e la bocca mi si apre in confusione  e shock. Cosa? Inclino il capo di lato e lei distoglie lo sguardo per un attimo prima di guardarmi di nuovo, le lacrime le scendono lentamente lungo le guance arrossate. “Sì, sto rompendo con te” Risucchia il labbro inferiore dopo essersi sforzata a pronunciare quella frase e tutto il suo corpo inizia a tremare.

“Come?”

“Non preoccuparti, non riesco a crederci nemmeno io. E' solo– devo farlo, non sta funzionando più, non funziona da un po'...avrei dovuto chiudere le cose prima, ma sono stata un'egoista codarda.”

“No, Brooke, non farlo...se è per la cosa di Quinn allora–“

“Non è quello, beh, non proprio...E' per Quinn in realtà, tu la ami ancora ed è dolorosamente ovvio. Dirlo ad alta voce fa parecchio male, ma alla fine ho capito, non sei più mia e devo smetterla di costringerti ad esserlo.”

“Ti prego non farlo, non lasciarmi” Le lacrime cominciano a scorrere lungo le mie guance e mi sento come se qualcosa mi stia stringendo il cuore, soffocandolo e lasciando lividi invisibili.

“Non ti sto lasciando. Non posso lasciarti perché tu te ne sei già andata la scorsa estate e sappiamo entrambe che non sei mai veramente tornata da me.” Si asciuga le lacrime, ma altre le sfuggono. “Questa sono io che ti rendo libera, S...”

“Non voglio essere libera, voglio stare con te.”

“No, tu vuoi stare con Quinn...lo sappiamo entrambe” Ridacchia con voce roca prima di tirare su con il naso ed usare la manica sinistra per asciugarsi gli occhi umidi. “So che mi vuoi bene, ok? E probabilmente c'è una parte di te che è ancora innamorata di me, ma non è più abbastanza e se continuiamo a costringerci a stare insieme– non sarai mai felice.”

“Non voglio stare con lei...io e Quinn abbiamo chiuso.”

“E' successo e tu te la riprenderai” Dice Brooke dolcemente, ma con sicurezza ed io apro rapidamente la bocca per ribattere ancora, ma lei mi interrompe, stringendomi la mano sinistra. “Promettimi che te la riprenderai perché non ho passato questo inferno per niente...Ti amo e mi dispiace che mi ci sia voluto tutto questo tempo per realizzare che amare qualcuno significa assicurarsi che sia felice, anche se quella felicità significa perderlo per qualcun altro...Quindi vai a Lima, riprenditela e promettimi che alla fine di tutto questo sarai finalmente felice e sarai ancora la mia migliore amica.”

“Brooke–”

“Promettimelo” Insiste fra i denti serrati e tremanti.

“Te lo prometto” Mi alzo dall'altalena e mi chino di fronte a lei così da avere lo sguardo allo stesso livello, le asciugo le lacrime e premo le labbra sulla sua fronte. “Saremo una nella vita dell'altra per sempre– qualunque cosa succeda, sarai sempre la mia migliore amica, B.”

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Capitolo 12
*** Capitolo 12. ***


Capitolo 12.

 

11 Giugno, 2011

 

“La classe del 2012, del ‘Liceo di Seattle!” i cappelli dei diplomati iniziano a volare in tutte le direzioni e tutti cominciano ad abbracciarsi. Immediatamente scruto l’area alla ricerca di Brooke e la vedo con un paio di nostri amici. Prendo un profondo respiro prima di camminare verso di lei e sfiorare il suo braccio da dietro. Provo a fare del mio meglio per ignorare il fatto che il suo sorriso splendente si spegne non appena i suoi occhi cadono su di me.

“Ehi, B, volevo solo congratularmi con te, “ le dico imbarazzata e lei mi spara un breve sorriso prima di congratularsi a sua volta. “Okay, immagino che ci vedremo dopo.. Vuoi che venga un po’ prima così posso aiutarti a preparare o qualcosa del genere?”

“No, sto bene, posso farcela.”

“Oh, bene allora, “ i suo genitori si avvicinano e li saluto educatamente prima di cercare la mia famiglia. Mio padre ed Olivia sono volati qui ieri per partecipare alla cerimonia del diploma e io volerò in Ohio domani per aiutarli con i preparativi delle nozze.

Olivia è davvero forte e posso dire che ci tiene davvero a mio padre quindi mi piace…

“Eccola qui-“ mio padre mi solleva da terra e mi abbraccia stretto. “Congratulazioni, Tana,” io rido e lui mi bacia sulla guancia prima di farmi tornare con i piedi sul suolo.

“La mia piccolina è cresciuta, “ roteo gli occhi in maniera scherzosa prima di farmi strada verso mia madre e abbracciare anche lei. “Siamo così fieri di te.”

“Grazie mamma, “ sussurro sinceramente, ancora un po’ imbarazzata per tutta quella sdolcinatezza improvvisa. Quando ci separiamo, Olivia si congratula con me timidamente e io sorrido prima di stringere le braccia intorno a lei per un veloce abbraccio – fa parte della famiglia ora. “Allora dove andiamo?” chiedo mentre camminiamo fuori da scuola.

“Tuo padre ha una prenotazione per cena, “ guardo verso il viso di mia madre, sperando di capire come si sente a passare del tempo con mio padre. Lo so che loro non sono al 100% a proprio agio nel passare del tempo insieme, quindi apprezzo lo sforzo da entrambe le parti. Non è imbarazzante come temevo sarebbe stato, comunque – l’intera cosa di mamma + papà + la fidanzata di papà, è fattibile.

“Puoi invitare Brooke se vuoi, “ mio padre butta lì e io gli lancio un’occhiataccia. “Voglio dire, come amica ovviamente.”

“Papà, te l’ho detto.. le cose tra me e Brooke sono diverse ultimamente.”

“Bè, tutto è un po’ nuovo, dalle solo un po’ di tempo, “ piazza un braccio intorno alle mie spalle e mi stringe al suo fianco. “Sono sicuro che le cose tra voi due si aggiusteranno in futuro, forse tornerete persino insieme,” mi mordo la lingua per fermarmi dal rivelare troppo, annuisco silenziosamente e gli permetto di guidarci tutti al parcheggio.

 

-x-x-x

Controllo l’ora dall’orologio sulla scrivania- 21.13, probabilmente qui non c’è ancora nessuno… dibatto con me stessa se chiamare o no Brooke per prima o andarci e basta, scelgo l’ultima opzione. Mi faccio strada fino alla porta d’ingresso e suono il campanello un paio di volte, due veloci trilli nel mezzo di due più lunghi. Dopo un paio di minuti, la porta si apre, rivelando una Brooke in un vestito corto e nero. “Hey, lo so che mi hai detto di non venire prima, ma ho pensato visto che non avevo niente da fare..”

Lei annuisce cripticamente prima di lasciarmi entrare, mi guardo in giro e tutto sembra più o meno pronto. Ci sediamo entrambe nel soggiorno, un paio di posti lontane l’una dall’altra – la musica della festa che leggera suona in sottofondo. La guardo, stringendo e rilassando la mascella mentre provo a fare del mio meglio per mettere insieme quello che devo dirle.

Sono quasi due settimane da quando lei ha chiuso le cose, quindi due settimane di noi che ci comportiamo in maniera estremamente imbarazzata quando siamo insieme – come se non fossimo mai state inseparabili.

“A che ora è il tuo volo domani?” la sua quasi-amichevole-domanda mi trova impreparata e ci vogliono un paio di secondi per processare cosa ha appena detto e cercare una risposta nella mia mente paralizzata.

Umm, intorno alle due del pomeriggio.”

“Oh bene, buon volo.”

“Brooke-“ succhio il mio labbro inferiore e lei mi risponde con un ‘mhmm?’. Mi passo una mano tra i capelli prima di sospirare. “Possiamo non essere così? Sembra tutto così sbagliato” l’inaspettata schiettezza della mia frase ci tira fuori entrambe dall’anormale rapporto civile che abbiamo instaurato dalla sera del ballo – e per la prima volta in settimane, sento che Brooke mi sta effettivamente guardando. “Umm, voglio dire, quello che stavo dicendo è –“ balbetto, tentando di mettere insieme le parole, ma fallendo.

“Va bene, ho capito.”

“Non sono abituata a questo, non sono abituata a sentirmi in questo modo intorno a te..”

“Non devi esserlo, questo è nuovo per noi, S, “ si tiene la testa tra le mani, riposando il gomito sulla sua coscia scoperta e abbassando gli occhi. “Tutto è diverso ora.”

“Non deve esserlo, “ ribatto e lei scuote la testa  categoricamente, “B, pensavo che saremmo rimaste migliori amiche…”

“Si, certo… Per sempre, “ Brooke si volta verso di me di nuovo e posso dire che sta combattendo una battaglia silenziosa contro le lacrime a dispetto della sua espressione apparentemente equilibrata. “Ho solo bisogno di tempo va bene? Lo so che sono stata distante ma devo pensare a me, prima. Un paio di mesi fa, sapevo cosa fare del resto della mia vita.. Era tutto pianificato – finire il college, trovare un lavoro, sposarti, “ i miei occhi si spalancano e lei lascia andare una debole risata. “Scusa, un po’ troppo?” scuoto la testa e la sprono ad andare avanti. “Ma sì, quello era il mio supposto futuro, quindi adesso che le cose non hanno funzionato tra noi, sono solo davvero persa,”

“B-“

“Starò bene però, te lo prometto.. Ho solo bisogno di tempo, “ Brooke inspira profondamente e scaccia via le lacrime sospese nei suoi occhi tristi. “Fanculo, mi sono messa il mascara giusto prima che arrivassi qui, “ lei ride di malavoglia prima di alzarsi dal divano, “Vado a –“

“Aspetta, per favore – aspetta.”

Annuisce insicura e torna a sedersi, un po’ più vicina a me questa volta. “B, sono spaventata anch’io.. Non so neanch’io cosa succederà ma non importa cosa, noi saremo sempre parte della vita l’una dell’altra, okay? Promettimi che un giorno staremo davvero bene e tutto questo sarà acqua passata…”

“Quando ti ho detto che saremmo state migliori amiche per sempre ero seria, “ mi sorride e mi mordo l’interno della guancia, sentendo il mio cuore stringersi. “La doppia promessa con i mignoli era un impegno reale, S, e niente in questo può distruggere la nostra amicizia, neanche qualche fottuto triangolo amoroso del liceo”

“Promesso?”

“Promesso”

“Vieni qui, “ allungo le braccia e lei annulla le distanze tra di noi, si poggia contro il mio petto e io stringo le braccia intorno a lei- abbracciandola da dietro. “Mi dispiace se le nostre vite non sono semplici come sarebbero dovute essere, “premo le labbra sul lato della sua testa. “Non ho mai voluto farti male.”

“Va bene, non è colpa tua…” sussurra, posando la sua mano sulla mia. “A volte, succedono stronzate alle quali non puoi rimediare, “ chiudo gli occhi e lascio che il familiare profumo dei suoi capelli mi calmi. “Hey, ho bisogno che tu faccia un’altra cosa per me…”

“Si?”

“Rispondi onestamente – mi hai davvero amata?” La domanda mi fa aggrottare le sopracciglia in confusione visto che mi aspettavo un favore, o una richiesta al suo posto.

“Assolutamente, “ rispondo sicura e piazzo un altro bacio sulla sua tempia causandole un sospiro tremolante. “Credimi quando ti dico che ero così fottutamente innamorata di te, a dispetto di tutto quello che è successo, lo ero davvero.”

Il corpo di Brooke trema nella mia stretta e io stringo la presa su di lei, sentendola crollare tra mie braccia. “Mi dispiace, chi sapeva che l’uso del passato avrebbe fatto così male..” stringo i denti e mentalmente mi prendo a calci per essere così insensibile – non volevo esserlo però. “Suppongo che non eravamo fatte per stare insieme, eh?”

“Brooke-“

“Okay, lascia perdere, quello che sto cercando di dire è che – promettimi che non minimizzerai mai quello che abbiamo avuto… Lo so che eravamo solo due ragazzine innamorate molto prima del tempo, ma quello che avevamo era vero, giusto?” lei tira su col naso e io sono piuttosto contenta di non poterla guardare in faccia in questo momento, sapendo che vederla piangere mi avrebbe ucciso – bè, ucciso più di sentirla piangere. “Ho solo bisogno che tu mi prometta che non dimenticherai mai me o quello che abbiamo condiviso.”

“Mai, B, “ premo la mia fronte sulla sua spalla, baciando ciecamente qualsiasi tratto di pelle che le mie labbra riescano a raggiungere. “Era tutto vero, va bene? Tutto… Anche quando sono tornata da Lima, ti ho amata, ho provato a far andare bene le cose, ti giuro che ci ho provato.”

“Lo so, lo so, “ si libera dalla mia stretta e io la lascio andare riluttante, un inspiegabile sensazione di freddo striscia sulla mia pelle. “Ma era troppo tardi, immagino… Eri anche innamorata di lei quando sei tornata da me, e non c’era niente che io potessi fare.”

“E se provassimo di nuovo, se potessimo fa-“ Brooke posa gentilmente un dito sulle mie labbra, facendomi ammutolire.

Per favore, smettila, non farlo… E’ incredibilmente allettante ma ho preso già la mia decisione, ti lascerò andare e se un giorno in qualche modo tornassi da me, vedremo cosa succederà ma adesso, devi provare ad essere felice, S.”

“Posso essere felice con te.”

“Ma non devi sforzarti con lei, giusto?” Brooke strofina il dorso della mano sulla sua faccia, schiarendosi la voce. “Vai a Lima e battiti per lei come io avrei dovuto fare per te.”

“E che succede se è troppo tardi?”

“Prova e basta,” Brooke mi bacia la guancia, sorridendomi debolmente. “Magari sarai più fortunata di quanto lo sono stata io..” la porta principale si apre tagliando la nostra conversazione- gruppi di ragazzi iniziano ad entrare e io apro la bocca per dire qualcosa ma Brooke ci arriva prima di me. “Devo aggiustarmi il trucco, stiamo bene, non preoccuparti” si alza dal divano e si dirige verso la sua stanza, lasciandomi sola a combattere contro i pensieri nella mia testa.

Grugnisco di disappunto prima di alzarmi e andare verso la cucina dove butto giù un paio di bicchierini come se niente fosse.

12 Giugno, 2011.

“Santana, devi svegliarti, è quasi mezzogiorno,” mi afferro la testa pulsante prima di aprire gli occhi riluttante – l’ambiente intorno è ancora parecchio sfocato prima che la mia vista torni ad essere normale. Mi guardo intorno e realizzo di essere nel letto di Brooke – il panico deve essere ben visibile sul mio volto perché Brooke comincia a scuotere la testa. “Non preoccuparti, non è successo niente… Sei solo svenuta qui, ho dormito nell’altra stanza.”

“Potevi dormire qui, è il tuo letto.”

“Va bene, San, “ mi allunga un bicchiere d’acqua e un paio di pillole, che butto giù velocemente.

“Grazie, sai dov’è il mio telefono?”

Tira fuori l’oggetto dalla sua tasca posteriore e me lo passa. “Scusa, tua madre stava chiamando tipo incessantemente…”

“Non preoccuparti,” scorro tra i messaggi di mia madre – fanculo sono nei casini. “Devo-“

“Rilassati, ho parlato già con lei e ha detto che devi incontrare tuo padre all’aeroporto… E’ parecchio incazzata che non potrai salutarla faccia a faccia ma ha capito che non potevi guidare per tornare a casa ieri sera, “ Brooke mi lancia uno sguardo penetrante e io piagnucolo, strofinando le mie stanche palpebre con le nocche. “Ti porto in aeroporto con la tua macchina, la lascerò più tardi.”

“Brooke non devi farlo…”

“Lo so ma voglio, “ si alza dal lato del letto e inizia a camminare lontano da me, indicando la mia valigia vicino la porta. “L’ha lasciata stamattina, preparati e vieni di sotto, ho preparato la colazione.”

Stavo per ringraziarla ma lei è scomparsa prima che potessi anche solo dire una parola. Mi sento come la peggiore persona del mondo in questo momento e non è a causa dei postumi della sbornia che mi stanno uccidendo.. La scorsa notte è tutta annebbiata – bè, tutto quello che è successo dopo la mia intensa chiacchierata con Brooke è annebbiato. Odio me stessa per averle causato tutto questo dolore, non se lo merita. Ma non è che volessi che tutto questo accadesse, a volte la vita viene fuori in maniere che non ti aspetti.

Incespico verso il bagno, faccio una veloce doccia e mi vesto.

-x-x-x

“Bè, questo è stranamente familiare..”

“Mh?”

“Io, te, un aeroporto e un saluto,” Brooke ferma la macchina vicino al marciapiede e io mi volto a sinistra per guardarla. “Prenditi cura di te stessa per me, okay?”

“Anche tu, “ slaccio la cintura e mi sporgo verso il centro del veicolo per darle un abbraccio stretto e un leggero bacio sulla guancia. “Ti voglio bene, B.”

“Io di più, “ sento il mio sangue diventare ghiacciato perché non sento sarcasmo nella sua voce, solo sincerità. “Ci vediamo prima che tu vada a New York, okay?”

“Certo,” stringo la presa intorno al suo corpo. “Non diventare una sconosciuta.”

“Mai.”

“Brooke, voglio che tu sappia che-“ lei mi zittisce e mi mordo il labbro ubbidiente.

“Smettila di parlare, per favore, “ Brooke bacia la parte superiore della mia testa. “Qualsiasi cosa tu voglia dirmi.. Puoi dirmela quando sarò forte abbastanza da ascoltarla?” annuisco comprensiva e lentamente mi allontano da lei. “Esci da questa macchina, S perché sta diventando difficile persino respirare.”

“B-“

“San, hai un volo da prendere, vai, per favore.”

Chiudo gli occhi e annuisco di nuovo. “Ci vediamo presto.”

Esco dalla macchina, prendo la borsa del cofano e cammino verso le porte scorrevoli dell’aeroporto.

Non faccio in tempo a guardare indietro che l’auto non c’è più.

15 Giugno, 2012.

Non posso credere di essere di nuovo a Lima, certo, sono qui da almeno tre giorni ma non me ne sono ancora convinta. E sono ancora persa come sempre, non ho idea di come dovrei farlo... Non credo di potermi presentare a casa di Quinn e fare tipo – ‘hey Q, lo so che è passato quasi un anno ma sono ancora completamente innamorata di te e speravo potessi provare di nuovo, voglio dire, se tu sei ancora d’accordo o qualcosa del genere.’

Nah.

E’ una sensazione così strana, essere dolorosamente terrorizzata ma allo stesso tempo impaziente di vedere una persona. Questo posto mi fa davvero desiderare Quinn però, un agonizzante desiderio di rivivere l’estate 2011. Vorrei essere abbastanza coraggiosa da affrontarla ma la paura del rifiuto mi sta bloccando..

Ho paura di farmi male, ho davvero paura.

-x-x-x

“Allora quali sono i piani per oggi?”

“Spero che tu sia dell’umore giusto per una torta,” Olivia mi sorride prima di mettere in moto e guidare verso la pasticceria. In realtà mi piace aiutare per i preparativi del matrimonio perché rende mio padre felice e mi distrae dai miei pensieri tenendomi occupata (vincono tutti). Ci fermiamo al semaforo e mi si blocca il respiro in gola, c’è un enorme cartello di Fantascape alla mia sinistra e la familiarità dello stile e dei colori mi fanno venire la nausea. “Hey, stai bene?”

Guardo Olivia e mi sforzo di annuire, riuscendo addirittura a sorridere debolmente. “Si, ho solo ricordato qualcosa.”

“Qualcosa di cui vuoi parlare?” io scuoto la testa e lei non insiste per maggiori informazioni. Guardo fuori dal finestrino di nuovo solo quando abbiamo passato l’incrocio e ci siamo allontanate del cartellone. Arriviamo alla pasticceria, e Olivia e io proviamo pezzi di torte a caso, finiamo per scegliere una torta al cioccolato con crema al burro alla vaniglia. Il paradiso nella tua bocca, non sto scherzando. Mentre Olivia parla con il ragazzo delle torte, i miei occhi si spostano sul vetro della finestra, atterrando su una certa ragazza bionda, velocemente mi alzo e corro verso la porta, non ripensandoci nemmeno per un secondo. “Santana, dove vai?”

“Un secondo, “ esco dal negozio senza neanche degnarla di un secondo sguardo e corro verso il marciapiede. ”Lucy!” grido e la piccola bambina si volta, immediatamente lasciando la mano del ragazzo al quale la stava stringendo e corre verso di me. “Oh mio Dio, guardati, sei così alta adesso, “ mi inginocchio sul cemento e stringo le braccia intorno a lei. “Non hai idea di quanto tu mi sia mancata…”

“Sanny, sei qui!” urla prima di abbracciarmi a sua volta, la sua faccia che preme contro la curva del mio collo – il suono di un uomo che si schiarisce la voce ci fa staccare. “Papà, questa è Santana,” Lucy gli dice contenta e lui mi sorride, io mi alzo da terra ed educatamente gli stringo la mano anche se non voglio davvero farlo. Quinn mi ha detto un sacco di cose su questo ragazzo e diciamo che non mi piace, va bene? “Quinn sa già che sei tornata?”

Scuoto la testa e lei aggrotta la fronte. “Come sta tra l’altro?”

“Bene, credo, lei da-“ suo padre si schiarisce la voce per la seconda volta e io sospiro, sapendo che vuole già andare via.

“Luce, devi andare,” la informo e lei mette il broncio, io la punzecchio giocosamente – facendola sorridere di nuovo. “Ci vediamo presto, va bene?”

“Promesso?”

“Giurin giurello” allungo il mignolo verso di lei e stringe il suo piccolo dito intorno al mio. Sorride e mi abbraccia di nuovo, faccio del mio meglio per ricambiare l’abbraccio nonostante la differenza d’altezza. Si allontana e io guardo la sua figura in fuga finché non scompare completamente. Mi viene da piangere in questo momento, davvero. Se vedere la nipote di Quinn ha già questo tipo di effetto su di me, mi chiedo come sarà vedere Quinn.

Temo il momento, onestamente.

“Eccoti qua” Olivia dice attraverso un sospiro di sollievo non appena torno dentro. “Che cos’era quello?”

“Niente” alzo le spalle prima di sedermi accanto a lei di nuovo, provando a tenere la mia voce calma. “Ho solo visto una vecchia amica.”

 

16 Giugno, 2012.

“Papà?”

“Sono qui!” vado in cucina e trovo mio padre e Olivia intenti a preparare la colazione insieme, indossando grembiuli coordinati dello stesso colore in diverse gradazioni – sono quasi carini nella più disgustosa maniera possibile, immagino. “Come ti butta, Tana?”

“Che schifo, per favore parla come si deve, i tuoi anni da adolescente sono passati da tanto, “ gli dico scherzando prima di prendere un pezzo di toast e dargli un morso. “Mi chiedevo se voi ragazzi avete bisogno di me oggi perché sennò volevo fare un salto a umm, Fantascape per un po’, “ il sopracciglio di mio padre si solleva e lui inclina la testa da un lato, studiando il mio viso attentamente. “Tipo solo se non dovete fare niente di importante, oggi…”

“Vai pure, Santana.” Olivia mi risponde con un sorriso, mischiando l’impasto dei pancake nella grande ciotola sul bancone. “Mi hai aiutato un sacco negli ultimi giorni, dovresti andare a divertirti, “ lei posa gli occhi su mio padre dandogli una lieve gomitata. “Giusto, tesoro?”

“Uhh, si, certo.” Balbetta e io lo guardo confusamente. "Tana, posso parlarti un momento?” annuisco incerta prima di seguirlo fuori dalla cucina verso il soggiorno. “Perché stai andando a Fantascape, oggi? Starai qui solo fino a dopo il matrimonio, quindi non penso che tu stia cercando di riavere il tuo lavoro…”

“No, papà voglio solo vedere un paio di amici, va bene?”

“Quinn?”

“Ne fa parte,” alzo le spalle in maniera tranquilla, cercando di essere completamente a mio agio con il suo nome. “Perché me lo chiedi?”

“Santana, sei andata via da Lima l’anno scorso in lacrime.. Non ho mai detto niente perché non volevo forzarti a parlarne con me ma eri un casino quando ti ho lasciata all’aeroporto quel giorno. Mi piace quella ragazza ma una parte di me era davvero arrabbiata con Quinn per averti fatto del male e io non so – non voglio vederti in quello stato di nuovo.”

Le mie guance prendono fuoco non appena quei ricordi mortificanti mi tornano in mente.

Okay, forse non era completamente cieco come credevo che fosse la scorsa estate..

“Non preoccuparti papà,… non era niente, “ mento tra i denti e lui si acciglia consapevole. “Starò bene, voglio davvero andare a Fantascape oggi, va bene?”

“Se sei sicura,” allunga le braccia stiracchiandosi e io roteo gli occhi prima di concedergli un abbraccio. “Ti voglio bene, piccola.”

“Mhmm, ti voglio bene anche io” mormoro prima di scostarmi lontana da lui. “Ci vediamo più tardi, “ prendo le chiavi della macchina e cammino verso la cucina per salutare Olivia.

-x-x-x

Sono patetica, sono stata qui per quasi un’ora- ‘qui’ inteso nel parcheggio di Fantascape, nella sicurezza della mia auto, come una codarda. Ho paura di scendere, ho paura di affrontarla, ho paura di sentire quello che ha da dirmi. Ho perso Quinn una volta e mi ha quasi distrutto, non penso davvero di poter affrontare tutto di nuovo.. Mio padre aveva in parte ragione poco fa, ero un casino assoluto quando ho lasciato Lima l’anno scorso ma non è stata Quinn a fare male a me-  io le ho fatto male, è stata colpa mia.

Non me la meritavo allora e non penso di meritarla adesso, ma non sono una santa e tutto quello che so è che è ancora lì, qualsiasi effetto Quinn abbia su di me, è ancora fottutamente lì.

Non è mai scomparso.

Cresci, Lopez.. Prendo un paio di respiri calmanti prima di raggiungere finalmente la maniglia della portiera. Chiudo la macchina e comincio a camminare intorno al cancello leggermente arrugginito, il mio cuore che batte rumorosamente nella cassa toracica. Non appena compro il biglietto d’ingresso e mi avvio nel parco divertimenti, i miei polmoni decidono di abbandonarmi.. Non riesco a respirare in questo momento.. Mi poggio contro il muro più vicino e tremando tiro fuori il telefono. Non posso semplicemente presentarmi allo Spacescape e rischiare che lei mi ignori completamente – sarebbe troppo.

Cerco un certo messaggio salvato e chiamo il numero non registrato. La stretta invisibile che sta premendo sui miei polmoni diventa più forte con ogni squillo della linea. Penso di chiudere la chiamata per un secondo, prima che l’opzione mi venga tolta. “Santana?” Fanculo.

Stringo gli occhi e poggio tutto il mio peso contro il muro – quella dannata voce. “Uhh, hey Quinn,” dico barcollando, “Sono qui.”

Si, ho sentito da Lucy che sei in città.. Stavo pensando di chiamarti, dovremmo ve-“

“No, Quinn… Sono qui a Fantascape,”

“Cosa? Dove?”

“All’entrata, posso anda-“ la chiamata termina e io guardo allo schermo incredula. Okay, forse non vuole vedermi.. Scaccio via le lacrime che mi si sono fermate negli occhi prima di rimettermi in piedi e controvoglia andare verso l’uscita.

Sono una dannata idiota.

“Santana!” volto il viso e il mio intero corpo congela, come se qualcosa mi avesse privata di tutto l’ossigeno. Quinn. Corre verso di me e aggancia le braccia intorno al mio corpo. Istantaneamente mi sciolgo nella sua stretta. “Wow, come stai?” mi chiede appena allenta la stretta.

“Bene… Tu?” è comico quanto sia difficile per me formare una frase come si deve in questo momento. I suoi capelli sono molto più lunghi ma a parte quello, ha lo stesso aspetto, lo stesso aspetto della ragazza di cui mi sono innamorata.

La ragazza di cui sono ancora innamorata..

“Sono stata bene, “ mi lancia un sorriso in stile Quinn Fabray e io faccio del mio meglio per non iniziare a singhiozzare davanti a lei come una stramba. “Ti trovo bene.”

“Grazie, anche tu,” sposto i miei occhi lontani dal suo viso timidamente, posso affrontare un normale complimento con facilità ma un complimento da Quinn è un’altra storia. “E’ passato davvero troppo tempo, Q.”

“Sono d’accordo, per quanto rimani?”

“Parto dopo il matrimonio di mio padre.”

“Oh, giusto, Nana ha ricevuto l’invito per posta.. Quindi fino alla fine del mese?”

“La prima settimana di Luglio, “ specifico e lei annuisce. “Come sta la signora Kit, comunque?”

“Lo sai com’è, pensa ancora di essere super giovane, “ Quinn alza le spalle prima di sorridere di nuovo. “Sono davvero contenta che tu sia qui, San.”

“Sono contenta di essere qui anch’io” le dico sinceramente. Ora tutto quello che devi fare è dirle che sei ancora innamorata di lei… Ansiosamente stringo il mio polso e forzatamente butto fuori un’altra domanda. “Allora, sei in pausa?”

“Ci sono dei certi privilegi nell’essere la nipote della proprietaria, ricordi?” ghigna verso di me e io roteo gli occhi giocosamente. “Vuoi andare a pranzo e stare insieme? Annuisco con un sorriso prima di seguirla fuori dal parco divertimenti e nella sua auto.

Un’ondata di ricordi si abbatte su di me non appena mi siedo nel sedile del passeggero.

-x-x-x-

“Allora, aggiornami, come va la vita?” provo ad ignorare quanto platonica suoni la domanda. Prendo il mio bicchiere di limonata e butto giù tipo un quarto del suo contenuto per mandare giù il nodo che ho in gola.

“Umm, sono entrata alla Columbia.. Quindi sarò a New York in un paio di mesi, “ la informo in un tono non pretenzioso. Sono tipo 600 miglia da Lima, molto più vicino di Seattle. “Non posso ancora credere di aver finito il liceo.”

“Bè congratulazioni per esserti diplomata ed essere entrata alla Columbia, è fantastico, San.”

“Grazie Q, “ il cibo arriva e parliamo di argomenti a caso mentre mangiamo – voglio davvero parlare dell’intera ‘non mi è ancora passata’ situazione ma non ho seriamente idea di come fare, quindi decido di parlarle del matrimonio. Almeno stiamo parlando.. Il cibo finisce e le cose diventano un po’ imbarazzanti- e ora?

“Devi-“

“Stai ancora-“

Ridiamo entrambe per le frasi in simultanea. “Vai pure, la mia non era davvero importante.”

“Stai ancora con Brooke?”

La mia bocca si asciuga e io cerco la mia bevanda di nuovo, lasciando che il liquido fresco scorra per la mia gola in fiamme. Questa è la tua occasione, Lopez. “No, uhh, non ha funzionato tra di noi.

“Davvero?” lei suona genuinamente sorpresa, i suoi occhi aperti in una maniera adorabile. “Come mai?” Perché sono innamorata di te, sfigata. La verità si rifiuta di lasciare la mia bocca però, quindi mi limito a scrollare le spalle tristemente. “Mi dispiace, non sono affari miei.. Non avrei dovuto-“

“No, va bene-“ il suo telefono  squilla e mi lancia uno sguardo di scuse prima di rispondere alla chiamata.

“Hey.. Sì, ci vediamo dopo.. umm-“ i suoi occhi nocciola atterrano su di me, vorrei davvero poterli leggere in questo momento, “Sì, sono qui a Fantascape, “ alzo un sopracciglio per la bugia ma mi mordo la lingua per non dire nulla. Il mio stomaco sembra essere crollato al suolo però. “Okay, lo farò, ciao.” Darei qualsiasi cosa per ascoltare l’altra parte della conversazione.. Chi cazzo era? “Mi dispiace per quello, San.”

“Nessun problema.. La tua ragazza? Non riesco neanche a porre la domanda come si deve.. il pensiero di lei con qualcun altro – no, solo no.

Per favore no.

“Umm, non esattamente, “ si alza senza dire nient’altro. Ci dirigiamo entrambe fuori dal ristorante ed entriamo in macchina di nuovo. La corsa verso Fantascape è atrocemente silenziosa. Posso tranquillamente sentire il battito del mio cuore. Suppongo che se provassi abbastanza potrei addirittura sentire il mio cuore strapparsi in pezzi. E’ troppo tardi. “Vediamoci prima che tu vada, va bene? Riserva un po’ di tempo per me, Lopez,” annuisco debolmente prima di scendere dall’auto e camminare verso la mia.

Guido fino a casa mia e vado dritta nella mia stanza, nascondendomi sotto le coperte, sperando che possano in qualche modo proteggermi dal dolore.

18 Giugno, 2012.

Quinn Fabray: E’ stato fantastico rivederti, San. :) Lucy vuole uscire presto. Mandami un messaggio quando sei libera!

Amiche.

E’ ovvio che lei vuole solo essere mia amica questa volta.

Non so se posso farlo però, anzi.. non penso di farcela.

O la vita è davvero ironica, o il karma è solo uno stronzo- un anno fa, ho provato a forzare Quinn ad essere solo mia amica. Ora, guardate come sono cambiate le cose.. Continuo a ripensare al frammento di telefonata che ho ascoltato, anche se farlo mi uccide un po’ dentro. Non penso di essere capace di vederla con qualcun altro, no aspetta, so di non essere capace.

Fanculo.

E’ colpa mia per essermi aspettata troppo, è colpa mia per aver pensato in qualche modo che mi avrebbe aspettata.

Le hai fatto profondamente male, idiota.. per quale diavolo di motivo avrebbe dovuto aspettare per te?

Stringo un cuscino e lo premo sulla mia faccia.. Non voglio piangere, sono così stanca di piangere per Quinn Fabray.

‘Non posso perderti’

Quelle tre parole continuano costantemente a riecheggiare nella mia testa, portando più dolore di quanto possa tollerarne.. Eravamo così fottutamente vicine all’essere felici.

Non c’è tortura più dolce del tormento portato dal rimpianto.

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Capitolo 13
*** Capitolo 13. ***


Capitolo 13.

 

19 Giugno, 2012

“Santana, che ne pensi?” Sbatto le palpebre un paio di volte per schiarirmi i pensieri, guardo Olivia e la vedo indicare due bellissime composizioni floreali. “Quale dovremmo prendere?”

Inclino il capo verso destra e scrollo le spalle. “Entrambi, mi piacciono tutti e due...” Olivia ricomincia ad esaminare le due scelte ed io mi guardo attorno nel negozio, un bouquet specifico attira la mia attenzione, mi avvicino ai fiori viola e delicatamente faccio scorrere l'indice lungo uno dei petali.

“Significano 'mi dispiace, ti prego perdonami', l'ho chiesto alla ragazza del negozio di fiori”

Prendo un respiro profondo mentre la mia mente ripete quella notte...vorrei poterle dare uno di questi bouquet, far sì che mi perdoni e ricominciare da capo. Sospiro prima di allontanare la mano dai giacinti. Se solo fosse così semplice...”Quelli sono i fiori per chiedere scusa”, mi volto e vedo una rossa con l'uniforme del negozio di fiori, annuisco soltanto– non esattamente dell'umore per avere una reale conversazione con qualcuno. “Sei qui con lei?” Fa un cenno verso Olivia ed annuisco di nuovo, mantenendo il mio silenzio. “Immagino tu sia un tipo silenzioso” Scrollo una spalla e lei mi scocca un piccolo sorriso. “Ok, che ne dici–“

“Santana, credo che possiamo andare” Mi dice Olivia dall'altro lato del negozio, interrompendo inconsapevolmente la ragazza che mi stava parlando. “Dobbiamo solo andare alla prova del vestito e abbiamo finito per oggi.”

“Sì, va bene” Mentre sorpasso la rossa la sento mormorare il mio nome, mi volto verso di lei e mi rivolge un sorrisetto imbarazzato, prima di dirigersi verso il retro del negozio. Huh? Scuoto la testa confusa, prima di raggiungere Olivia.

-x-x-x-x-

“Olivia, stai benissimo” Dico alla fidanzata di mio padre– quell'abito è semplicemente perfetto per lei. Si volta e mi ringrazia, un ampio sorriso sul suo viso. “Ripetimi perché stai per sposare mio padre?” Domando scherzosamente, facendola ridacchiare.

“Perché lo amo” Risponde senza esitazioni, facendomi sorridere di rimando. “Mi rende felice” Olivia fa spallucce, rilasciando un sospiro soddisfatto. “Per come la vedo io, il mondo è pieno di cose che rendono le persone tristi...quindi una volta che trovi qualcuno che ti faccia sentire come se la tristezza non esistesse, allora dovresti rimanergli incollata” Ridacchia prima di mordersi il labbro inferiore per trattenere il suo sorriso. “Scusa, non so da dove mi sia venuto, ma quello che cerco di dire è solo che sono così felice grazie a tuo padre.”

“Beh, siete entrambi molto fortunati ad avervi l'un l'altra”

Olivia mi spara un altro sorriso sincero prima di annuire. “Ok, mi tolgo questo affare così possiamo andare a casa finalmente” Si allontana dal grande specchio e torna nel camerino.

E' chiaro che siano entrambi così innamorati uno dell'altra. So che mi comporto sempre come se lo trovassi super disgustoso perché, beh, è mio padre ma sinceramente– sono invidiosa. Non di loro, ma di quello che hanno...mi ricorda molto quello che avevo con Quinn– quando Olivia ha detto quella cosa a proposito di una persona che elimina la tristezza, Quinn è stata l'unica a venirmi in mente.

E' esattamente quello che ha fatto la scorsa estate, mi ha portato via da questo mondo miserabile, facendomi sentire cose che non avevo mai sentito prima.

E' stata una fuga dalla realtà.

21 Giugno, 2012

“Mi annoio” Annuncio entrando nel salotto, mio padre e Olivia mi guardano dal divano. “Mi sono alzata troppo presto e ora non ho niente da fare” Mi siedo sulla poltrona reclinabile davanti a loro e sospiro pesantemente, scivolando verso il basso. “Ho davvero dimenticato quanto fosse noiosa Lima...”

“Ok, che cosa vuoi fare, Tana?” Faccio spallucce e mio padre inarca un sopracciglio. “Ho bisogno di una risposta migliore di quella.” Ridacchia, mettendo un braccio attorno ad Olivia per tenerla più vicina. “Perché noi non-”

Il mio telefono suona interrompendolo, gli rivolgo un'occhiata di scuse prima di sfilare l'aggeggio dalla tasca e guardare lo schermo– QUINN FABRAY. Sul serio? Faccio un cenno verso la cucina prima di alzarmi velocemente e lasciare la stanza. Il mio cuore sta correndo e il respiro si fa corto– perché mi sta chiamando? Ansiosamente faccio scorrere il pollice lungo la parte inferiore dello schermo, prima di prendere un respiro profondo e avvicinare il cellulare all'orecchio. “Quinn?”

“Sanny!”

Sorrido anche se non sono certa di quello che sto sentendo– qualcosa come un misto di sollievo, felicità e leggera delusione. “Hey, Luce! Che succede?”

“Pensavo che ci saremmo viste presto” Mi mordo il labbro inferiore con aria colpevole...Merda. “Ho continuato a dire a Quinn di chiamarti per me, ma lei ha continuato a dirmi 'dopo', quindi ho preso il suo telefono e ti ho chiamata.”

Luce, Q potrebbe arrabb–

“Con chi stai parlando?” Sento Quinn che lo chiede in sottofondo, Lucy le dice che è al telefono con me ed io deglutisco rumorosamente. “Cosa?”

“Umm–“

“San?” La voce di Quinn è molto più chiara, il che vuol dire che Lucy probabilmente le ha dato il suo telefono. “Hey, uhh, scusa per quello.”

“Non c'è niente per cui scusarsi, Q...non preoccuparti pe–“ Il soffocato rumore di Lucy che piange dall'altro capo mi fa smettere di parlare. “Che succede?”

“Voglio vedere Sanny, Quinn!” Sento la bambina che urla con voce quasi indistinta.

“Umm, San...un secondo” Mi dice Quinn prima che tutto diventi silenzioso, controllo se la chiamata è ancora in corso– lo è. Ha messo in muto? Attivo il viva voce prima di posare il telefono sul bancone. Mi passo le dita fra I capelli ansiosamente e grugnisco, non riesco davvero a capire questa Quinn...Ugh. “Hey, sei ancora lì?” La sua voce rimbomba nella stanza ed io afferro prontamente il mio telefono, spingo di nuovo il tasto del viva voce e premo il ricevitore contro l'orecchio.

“Sì, che succede?”

“Sei libera oggi?”

“Uhh–“ Lancio un'occhiata verso il salotto dove mio padre ed Olivia stanno guardando un qualche film– decisamente libera. “Sì”

“Bene, Lucy deve tornare da suo padre domani mattina quindi se mai ti andasse potremmo, umm, intendo noi tre– possiamo uscire insieme oggi” Sorrido perché sta balbettando– così fottutamente adorabile. “Solo se non hai nient'altro da fare per la–“

“Ci sto, Q...dove vuoi che ci incontriamo?”

“Possiamo venire a prenderti se vuoi.”

“Sì, va bene, ci vediamo fra 20 minuti?”

“A dopo, San” La chiamata si conclude e fisso lo schermo per qualche secondo, il mio corpo è congelato, ma la mia mente è ovunque. Posso davvero solo uscire con Quinn? Sì, Lucy sarà con noi ma...cazzo. Scuoto la testa confusa ed esco dalla cucina, cominciando a salire le scale.

“Chi era?” Chiede mio padre e per un attimo valuto l'opzione di mentirgli, ma decido di non farlo, scegliendo invece di digli la verità facendogli sapere che Quinn arriverà a prendermi nel giro di poco.

Lui aggrotta visibilmente la fronte, ma non dice nulla di più.

-x-x-x-x-

“Guarda quanti pesci, Sanny!” Urla Lucy eccitata, prima di puntare le sue piccole dita verso l'acquario. Ci sono volute quasi due ore per arrivare qui, ma dopo che Quinn ha fatto piangere Lucy, la bionda più grande le ha detto che poteva pianificare l'intera giornata. Ora siamo qui circondate da vetrate, pesci e acqua...”Ci volevo venire da tantissimo tempo.”

“Ti ho detto che ti avrei portata un giorno” Dice Quinn con una scrollata di spalle, guadagnandosi un'occhiata pungente da parte della piccola. “Che c'è?”

“Sì, ma hai continuato a rimandare” Lucy rotea gli occhi per lei prima di riportare l'attenzione sui pesci. Ok? Direi che qualcosa non va nel loro rapporto– l'ho notato un po' nella macchina, ma ora è molto più evidente. Quinn sospira prima di sedersi su una panchina ed io scelgo di avvicinarmi a Lucy, la ascolto attentamente mentre parla animatamente delle creature marine davanti a lei. Vorrei davvero chiederle come vanno le cose fra lei e Quinn, ma non sono del tutto sicura su come cominciare quella conversazione.  Adoravo da morire la Sirenetta” Afferma con un lamento esagerato, attirando il mio interesse.

“Adoravi? Perché non ti piace più?”

“Mi piace ancora” Lucy risponde con una scrollata di spalle, prima di dare le spalle al vetro per guardarmi. “E' solo che non la adoro più perché mi ricorda Andi e non mi piace per niente Andi,” Arriccia il viso con disgusto. Andi? Lucy comincia ad allontanarsi e la inseguo, iniziamo a guardare I pesci più piccoli e lei mi sorride. “San, guarda, ho trovato Nemo!” Indica un piccolo pesce pagliaccio ed io ridacchio, seguendo con lo sguardo la piccola creatura arancione.

“Aww, ben fatto, Luce!” Camminiamo ancora più lontane da Quinn ed io apro e chiudo la bocca un paio di volte, incerta su quello che voglio dire davvero. “Hey, umm, Luce–“ Balbetto dopo un po', lei alza lo sguardo su di me ed inarca un sopracciglio. Una Mini-Quinn, giuro cazzo. “Chi è Andi?”

“L'amica di Quinn” Sospira prima di guardare di nuovo il pesciolino, attraversiamo tutta la stanza dei pesci senza altre conversazioni serie. Finiamo nella zona degli orsi polari e Quinn è rimasta ancora indietro, ogni volta che la guardo sta messaggiando o tenendo le distanze. Non posso fare a meno di chiedermi a chi sta mandando messaggi e/o pensando...mi sta facendo impazzire, a dire il vero– soprattutto dopo aver sentito della sua amica Andi...Chi cazzo è Andi? “Sono così grandi.” Mi dice Lucy, la sua bocca leggermente aperta, guardiamo entrambe gli orsi bianchi attraverso lo spesso vetro di sicurezza. Annuisco in accordo prima di voltarmi e guardare brevemente Quinn, notando che il suo sguardo è chiaramente incollato al suo telefono...Roteo gli occhi prima di riportare la mia attenzione su Lucy. “Fastidiosa, huh?”

“Che cosa?”

“La nuova Quinn” Risponde la bambina dopo aver sospirato con il naso. “E' così noiosa ultimamente...”

Aggrotto la fronte prima di dire a Lucy di rimanere lì, cammino verso Quinn– lanciando qualche occhiata indietro di tanto in tanto per assicurarmi che Lucy stia bene. Mi schiarisco la gola una volta raggiunta la panchina e Quinn solleva lo sguardo dal telefono, controlla velocemente dove è Lucy prima di mettere via quell'aggeggio infernale. “Hey, San, che succede?”

“Che stai facendo?”

“Niente?” Scrolla le spalle prima di alzarsi, sta per allontanarsi, ma la afferro per il polso.

“Sai che quella bambina ha voluto venire qui così da poter passare del tempo con entrambe, vero?” La lascio andare e me ne vado freddamente– ci vogliono un paio di minuti prima che si unisca a me e Lucy. La bambina inizialmente si comporta in modo freddo con lei, ma immagino che sia troppo difficile resistere a Quinn Fabray, specialmente quando cerca di attirare l'attenzione.

Dopo un po' vedo la loro vecchia sinergia che riemerge e mi fa mancare ancora di più l'estate 2011. Attraversiamo il resto della mostra e tutte le altre zone dello zoo senza che Quinn prenda il telefono nemmeno una volta.

-x-x-x-x-

“Grazie Quinny, mi sono divertita tantissimo oggi,” Lucy sorride dal retro dell'auto. “Dovremmo fare ancora qualcosa di simile prima che San riparta.”

“Nessun problema, piccola” Ad un certo punto durante il viaggio, Lucy si addormenta– il suono del suo respiro pesante risuona all'interno del veicolo silenzioso. Afferro la mia bottiglietta d'acqua e faccio un lungo sorso. La mia bocca è asciutta, mi sento molto nervosa all'idea di parlare con Quinn, ma so che devo farlo.

“Hey, Q?”

“Mhmm?” Mormora senza distogliere lo sguardo dalla strada, prendo un altro profondo respiro prima di lanciarmi.

“Che sta succedendo fra te e Lucy? Se posso chiedere...”

“Che vuoi dire?”

“Direi che c'è qualcosa di diverso, voi due non avete mai litigato davvero prima d'ora e adesso le cose sembrano un po' spente” Scrollo una spalla, nonostante la cintura di sicurezza lo renda un po' difficile da fare. “Ha detto qualcosa all'acquario, qualcosa sulla nuova te.”

Sento Quinn sospirare e sposto di più il corpo verso destra per avere una visione più chiara del suo viso. “Immagino che stia solo crescendo” Risponde indifferente ed io inarco un sopracciglio per la risposta patetica.

“Cazzate, ha sei anni...”

“Beh, non lo so ok? Forse ha ragione, forse sono 'nuova'...di solito le cose cambiano comunque” Mi dice con lo stesso tono infastidito prima di accendere la radio, si assicura che il volume sia abbastanza basso da non svegliare Lucy, ma il gesto rende chiaro che non vuole parlare più. Incrocio le braccia al petto e premo la tempia contro il vetro freddo del mio finestrino. Guardo fuori per il resto del tragitto, cercando di distrarmi dai miei stessi pensieri e sentimenti.

-x-x-x-x-

“Dove stiamo andando?” Domando non appena passiamo oltre lo svincolo per casa mia, Quinn mi guarda per una frazione di secondo prima di voltarsi di nuovo in avanti. “Quinn?”

“Portiamo Lucy a casa”

“Puoi lasciarmi a ca–

“No, dobbiamo parlare” Lancia un'occhiata nello specchietto retrovisore. “Solo noi due...”

Annuisco preoccupata, preferendo non discutere. Raggiungiamo la casa di Mrs. Kit e Quinn porta Lucy in braccio all'interno della casa, mentre io la aspetto in macchina, sto facendo di tutto per capire come andranno le cose– di che cosa dobbiamo parlare? Lo sportello dalla parte del guidatore si apre e Quinn scivola di nuovo al suo posto. “Dove stiamo andando?” Chiedo non appena ricominciamo a muoverci, le ruote scorrono lungo il vialetto di Mrs. Kit.

“Dove vuoi andare?”

“Ovunque” Faccio spallucce prima di prendere il telefono per mandare un messaggio a mio padre, dicendogli che non tornerò a casa presto.

“Va bene...” Il silenzio che segue è assordante– è imbarazzante, strano e così non-da-Quinn. Non siamo mai state così prima...Finiamo al lago ed io esco dalla macchina per prima, inspiro profondamente l'aria fresca, grata che l'atmosfera tesa se ne sia momentaneamente andata. La portiera di Quinn sbatte e lei si avvicina a me, si stende sul tettuccio dell'auto e sospira rumorosamente. La guardo incuriosita, ma lei si rifiuta di incontrare il mio sguardo. “Dobbiamo parlare”

“Lo so, per questo mi hai portata qui...comunque, di cosa?”

“Mi dispiace per aver perso il controllo prima in macchina, io– non lo so, hai ragione le cose tra me e Lucy sono state un po' difficili ultimamente e credo che mi stia condizionando...” Si copre il viso con i palmi e grugnisce contro la sua pelle chiara. “Prima che venissimo a prenderti, abbiamo avuto una grossa litigata che è strano perché non discuto mai con quella ragazzina...”

“E' successo per colpa mia?” Aggrotto la fronte prima di sistemarmi accanto a lei, assicurandomi comunque che ci sia abbastanza spazio fra i nostri corpi. “Mi dispiace, non pensavo che chiamarmi sarebbe stato un così grande problema” Mi sforzo di ridacchiare e finalmente Quinn mi guarda, il vivido color nocciola dei suoi occhi che mi assorbe all'istante, “Non avrei ris–

“No, non è quello, va bene?” Dice Quinn fra i denti serrati ed io inarco un sopracciglio prima di farle leggermente cenno di proseguire. “Non è stato proprio per te, beh lo è stato, ma non soprattutto per te...quella bambina ti adora da morire, Santana” Sospira prima di guardare in alto, verso il cielo notturno pieno di stelle. “E' troppo piccola per capire che ora le cose sono diverse– che noi non possiamo essere come eravamo lo scorso anno.

“Ho capito, Quinn” Espiro rumorosamente, facendo del mio meglio per non lasciare che l'esattezza delle sue parole mi distrugga. “Credo di essermi sbagliata ad aver pensato di poter semplicemente tornare nelle vostre vite, mi dispiace”

“Non scusarti per essere tornata, San, sono contenta che tu sia qui.”

“Davvero?”

“Te lo giuro” Si alza dal tettuccio e si appoggia al parabrezza “E' solo che la mia vita è un po' complicata al momento...”

“Puoi parlare con me...lo sai questo, vero?” La guardo mentre si risucchia il labbro inferiore, sembra che siano passate ore prima che lei annuisca debolmente. “So che probabilmente non sono la persona migliore con cui aprirsi, ma posso essere tua amica, Q...voglio dire, se vuoi che siamo amiche.”

“Tu lo vuoi?” Affondo con discrezione i denti nel mio labbro inferiore, combattendo l'urgenza di scuotere veementemente la testa. No, non voglio...Mi sforzo di sorridere e annuire anche se mi sta distruggendo dentro. “Credo che potremmo essere amiche,” Mi volto senza più guardarla, in modo da nascondere quanto questa conversazione stia avendo effetto su di me. “Alla fine ho fatto domanda per un paio di college a proposito” Dice casualmente dopo un paio di minuti di assoluto silenzio. “Beh ho dovuto chiedere aiuto a mio padre visto che sono un caso speciale, ma credo che potrò finalmente andarmene da qui...”

“Sì? E' grandioso, Q, ma che mi dici di Lucy?”

“Verrò a fare visita ogni volta...E recentemente ho realizzato qualcosa, quella bambina è migliore di me in tutti i sensi,” La guardo e inclino il capo di lato incuriosita. “Voglio dire, la morte di Charlie ha avuto degli effetti su entrambe, ma Lucy in realtà sta vivendo la sua vita, io ero abituata a pensare che era necessario che rimanessi a Lima per proteggerla, ma nah, in realtà sono rimasta a Lima perché io avevo bisogno della protezione di Lucy. Mi faceva da scudo contro il dolore per l'assenza di Charlie ricordandomi costantemente mia sorella” Noto le lacrime formarsi nei suoi occhi e mi mordo l'interno della guancia. “Cazzo” impreca a bassa voce, prima di asciugarsi le lacrime con la manica della sua maglia.

“Quinn–“

“Non capisco come cazzo possa essere così facile...”

“Huh?”

“Parlare con te di Charlie” Ridacchia in modo apatico ed io sento uno sfarfallio nel petto. “Dopo tutto questo tempo, dopo tutto quello che è successo...continua ad essere dannatamente semplice e mi terrorizza.”

“Non so che dire” Rispondo sinceramente e Quinn mi scocca un piccolo sorriso. “Dove vuoi andare?”

“New York” Si lascia sfuggire una vera risata. “Non sapevo nemmeno che tu fossi entrata alla Columbia quando mio padre mi ha fatto la stessa domanda...la cosa divertente è che non ho dovuto nemmeno pensarci, gli ho solo detto New York senza esitazioni.”

“Ah sì? Forse è un segno” Sento il cuore accelerare immensamente– se entrambe andremo a New York allora le cose tra noi funzioneranno per forza. Il fatto che finiremo nella stessa città è un buon segno, giusto? Niente più distanza.

Ora, devo solo essere abbastanza coraggiosa da chiedere un'altra possibilità.

“Forse” La raggiungo sul tettuccio, chiudo gli occhi e ricordo come mi abbracciava ogni volta che eravamo stese in questo modo. Mi manca, mi manca così tanto. Entrambe guardiamo le stelle in silenzio, cerco di nascondere il sorriso che continua a comparirmi sulle labbra ogni volta che il vento scorre su di lei, portando il suo profumo verso di me.

“Chi è Andi?” Chiedo senza preavviso e Quinn volta di scatto la testa verso di me, gli occhi spalancati. “Lucy ha fatto il suo nome poco fa ed io sono solo curiosa.” Faccio spallucce, atteggiandomi a disinvolta. “Non devi per forza dirmelo se non vuoi...”

“E' una mia amica”

“La tua ragazza?” Mi prendo a calci mentalmente per essere così insistente. Fottutamente patetica, Lopez. “Scusa, non devi rispondere”

“No, non è la mia ragazza”

“Oh, va bene...” Cerco di non lasciare che quelle 5 parole mi diano false speranze, ma è difficile...ricordo a me stessa che solo perché Andi non è la sua ragazza, non vuol dire che non escano insieme. Cazzo. Avrei solo dovuto chiedere se escono insieme– se non sono proprio nulla. Mi metto a sedere e fisso il lago, desiderando che le cose siano semplici come erano l'ultima volta che ci trovavamo qui. “Perché il lago e non il tuo posto segreto?” La mia domanda ci coglie entrambe alla sprovvista– dove cazzo è il filtro della mia bocca? Seriamente...”Voglio dire, non importa, immagino che abbia senso che tu non voglia portarmi di nuovo lì”

“In realtà non ci sono più tornata da quando hai lasciato Lima”

“Come?”

“Già, ho guidato fino a lì dopo aver lasciato casa tua...e non so, credo di essere spaventata all'idea di ricordare quanto fosse stato doloroso”

Sento lo stomaco rivoltarsi per il senso di colpa e raccolgo le ginocchia al petto. “Mi dispiace, Quinn...” Ricordo le ultime parole che le ho detto di persona– Le ho lanciato un addio spietato prima di nascondermi in camera mia. “Sono stata una tale stronza con te, anche se la colpa era mia, mi dispiace così tanto”

“Non preoccuparti per questo, quello che è stato è stato...è finita adesso.”

“Ma–“ Il mio telefono comincia a suonare e a malincuore rispondo alla telefonata di mio padre, mi dice che devo rientrare a casa e Quinn entra immediatamente in macchina. Mi accompagna a casa e per tutto il tragitto facciamo delle conversazioni casuali– almeno non c'è stato un silenzio di tomba. Parcheggia di fronte a casa mia ed io le sorrido. “Grazie per oggi, Q.”

“Di niente” Esco dall'auto, ma lei abbassa il finestrino e chiama il mio nome. Mi volto verso di lei, mormorando un “Sì?”. “Vieni a Fantascape domani? Noah ha scoperto che sei tornata e vuole vederti”

“Davvero?” Sollevo un sopracciglio. “Non mi odia per quello che ho fatto?”

“Nah...nemmeno io ti odio, San. Buonanotte.”

Quinn mi sorride ed io sorrido di rimando.

“Buonanotte, Quinn.”

22 Giugno, 2012

“Bentornata, Lopez” Noah apre le braccia ed io gli corro incontro. Mi abbraccia stretto e si china per sussurrarmi qualcosa all'orecchio. “Ti prenderei a bastonate per aver ferito la mia ragazza, ma mi ucciderebbe se lo facessi...E anche se sei una gran cogliona, sei fortunata che continui a piacermi un po'.”

“Mi dispiace, Noah” Esalo stringendo le palpebre. “Credo di preferire che tu me le dia...me lo merito comunque.”

“Sai che non lo farei,” Si stacca da me e sorride. “Non posso credere che sia passato quasi un anno dall'ultima volta che sei stata qui”

“Nemmeno io” Faccio spallucce e i miei occhi cercano subito Quinn, scrutando la zona in cerca di una chioma bionda. “Lei è già qui?”

Lui aggrotta la fronte, affondando entrambe le mani nelle tasche e spostando imbarazzato il peso da un piede all'altro. “Sì, ma– umm– c'è anche Andi, si è presentata qui poco fa...Q ti ha già detto di lei?”

“Mi ha solo detto che sono amiche” Scrollo di nuovo le spalle, mantenendo un'espressione stoica sul mio viso. “Stava mentendo?”

“No, sai che non ti mentirebbe...” Noah sospira prima di grattarsi la nuca. “Ma ad Andi lei piace molto e sta cercando di essere più di un'amica per Quinn già da un po'”

“Ah sì?” Distolgo lo sguardo dal viso del ragazzo. “Capisco...”

“San, ce la farai a vedere quelle due insieme?”

“Perché non dovrei? Non sono venuta qui per riprenderla, Noah.”

Schifosa bugiarda.

“Davvero?”

Inarca un sopracciglio ed io grugnisco prima di scuotere la testa “Certo che no, la rivoglio...ho fottutamente bisogno di riaverla, ma non voglio essere egoista, ho paura di ferirla di nuovo.”

“Lo farai?”

“So di non averlo mai fatto intenzionalmente, ma so anche che lei merita molto più di me...”

“Senti, sono il migliore amico di Quinn dal nostro primo anno alle superiori, il che vuol dire che ho visto come la faccenda di Charlie l'abbia distrutta...è stato terribile, Santana, e io non so, credo che la ragione per cui non ti odio tanto quanto dovrei sia perché la prima volta che ho visto Quinn di nuovo felice è stato quando sei arrivata tu.”

“L'ho ferita comunque...ho incasinato tutto.”

“Sì, l'hai fatto, ma le persone fanno degli errori e, non so, forse puoi ancora sistemare le cose.”

“Perché sei così gentile con me? Non riuscirei nemmeno a guardarmi se fossi in te.”

“Perché voglio bene a Quinn e se lei non ti odia io non ho il diritto di odiarti.” Scrolla le spalle prima di schiarirsi la gola. “Stanno venendo verso di noi, sii disinvolta,” Reprimo l'istinto di voltarmi il più velocemente possibile, guardo il viso di Noah mentre sposta lo sguardo dietro di me e sorride. “Hey, gente.”

Finalmente mi volto e la mandibola mi crolla a terra– la ragazza del negozio di fiori.Uhh, hey ciao” Mi sforzo di dire e Quinn mi sorride, apparentemente in segno di scuse, mentre Andi fa solo un cenno con il capo. Ora tutta la faccenda della Sirenetta che mi ha raccontato Lucy ha senso– fottuta rossa...

-x-x-x-x-

Stiamo mangiando insieme ad uno dei tavoli, io e Noah di fronte ad Andi e Quinn. Questa ragazza non mi piaceva già da quando ne ho sentito parlare, ma ora semplicemente la odio da morire. Ugh. Le sue mani sono sempre addosso a Quinn e io voglio seriamente romperle le dita– una per una. Se solo lo stesse facendo senza intenzione, me lo farei andare bene, ma non è così, continua a spostare i suoi occhi verdi su di me e giurerei che stia morendo dalla voglia di ghignare.

Odio questa stronza.

Quinn si schiarisce la gola prima di spostare le mani di Andi dal suo viso, sto seriamente pregando che il rossore che le copre le guance sia perché si sente a disagio e non per qualche altro motivo...”Ho bisogno di un altro drink. Qualcuno ne vuole uno?” Quinn si alza in piedi, ma Andi la spinge a sedersi di nuovo, la rossa le bacia la guancia prima di alzarsi.

“Non preoccuparti, lo prendo io per te” Andi si allontana dal tavolo e io mi lascio sfuggire un lamento silenzioso, Noah posa la sua mano alla base della mia schiena per rassicurarmi ed io gli sparo un sorriso sfuggente. Guardo dall'altro lato del tavolo e vedo Quinn che mi fissa con un'intelligibile espressione sul volto, la guardo mentre apre e chiude la bocca un paio di volte prima di distogliere lo sguardo alla fine, chiaramente frustrata da qualcosa. Andi ritorna con i drink e si siede fin troppo vicina a Quinn, i loro fianchi premuti uno contro l'altro.

Ugh, sono fottutamente gelosa, è inutile persino cercare di negarlo...

Lo odio.

“Allora, Santana, quando te ne andrai da Lima?” Quinn lancia un'occhiata pungente alla ragazza accanto a lei e io le sparo il mio finto sorriso.

Dopo che mi sarò ripresa la mia ragazza, troia. “Il 2 Luglio”

“Grande” Sorride ed io guardo velocemente da un'altra parte perché l'impulso di prendere questa ragazza a pugni in faccia sta per prendere il sopravvento e non voglio dare spettacolo.

“Ma sei appena arrivata...perché così presto, Lopez?” Mi chiede Noah e io gli lancio uno sguardo grato.

“Devo ancora sistemare alcune cose a casa prima di partire per New York fra un paio di mesi.”

“Già, Santana è entrata alla Columbia” Dice Quinn orgogliosa al suo migliore amico ed io le sorrido timidamente. Vedo Andi mandare gli occhi al cielo con discrezione e ghigno sodisfatta.

Sì, stronza, io sarò a New York e tu sei bloccata a lavorare in un fottuto negozio di fiori.

“Diamine” Noah mi da un pugno giocoso sul braccio, guadagnandosi una rapida occhiataccia da parte di Quinn. “Questo sì che è fico.”

“Grazie” Ridacchio prima di portarmi la tazza alle labbra. “In realtà non credevo che ce l'avrei fatta”

“Perché no? Sei fantastica, San.”

Le guance mi si infiammano per via del piccolo commento di Quinn e mi metto a fissare il mio piatto di carta. “Grazia, Q,” Mormoro, rifiutandomi di guardare nei suoi occhi nocciola. Andi si schiarisce la gola, distogliendo l'attenzione di Quinn da me. Sospiro silenziosamente– Odio da morire non avere alcun diritto su Quinn nonostante lei abbia ancora il mio cuore, è ingiusto, ma non c'è niente che io possa fare per questo. Rimango relativamente in silenzio per il resto del pasto, il mio cuore si stringe ogni volta che Andi tocca Quinn davanti a me. Quella dovrei essere io– ero io...”Credo che andrò a casa” Asserisco non appena buttiamo via gli avanzi, ricevendo un broncio da parte di Quinn.

“E' ancora presto...dovresti rimanere nei dintorni”

Noah posa un braccio attorno alle mie spalle e mi tira verso di lui. “Ma la vostra pausa è quasi finita e non ho motivo di restare...” Sposto rapidamente lo sguardo su Quinn e Andi. “Ci vediamo presto, va bene?”

“Non andare” Quinn interviene prima di avvicinarsi a me, facendomi allontanare dalla presa di Noah. “Senti, te ne andrai di nuovo fra meno di due settimane...rimani ancora un po'” Annuisco rassegnata, prima di portare di nuovo il mio sguardo su Andi che sembra infastidita da questo scambio. “Comunque Nana ti adora, non si arrabbierà se io e Noah rimaniamo con te per il resto della giornata.”

“Sì, ok” Scrollo le spalle prima di cambiare umore sorridendo. “Mi siete mancati voi due.”

“Beh, a noi sei mancata di più, Lopez” Noah mi fa l'occhiolino e Quinn annuisce, scoccandomi il suo caratteristico sorriso che mi è dannatamente mancato.

-x-x-x-x-

Io odio le giostre dei parchi divertimento...pensavo fosse dannatamente chiaro. Ugh, merda. Noah e Quinn mi hanno in qualche modo convinta a salire sulla nuova attrazione di Fantascape chiamata 'Fanta-Tower' , io la chiamo la Torre della Morte. Cazzo...Sono 60 metri di caduta libera– Morirò. “Voglio scendere” strillo prima di agitare convulsamente le gambe, sono schiacciata fra Noah e Quinn, mentre Andi è alla sinistra di Quinn. “Perché sono su questo affare?”

“E' tutto ok, San...io e Noah l'abbiamo provato 100 volte quando era nuovo.”

“E quindi? Questo coso può ancora ucciderci” Controbatto, lanciando un piccolo urlo quando la barca comincia a salire. “Morirò” Sento Andi grugnire e lancio un'occhiataccia nella sua direzione, Quinn se ne accorge e quindi scelgo di guardare Noah– beh, per quanto la protezione me lo consenta. “Morirò, cazzo.”

Noah ride e io grugnisco prima di tenere gli occhi ben chiusi, una volta fermi decido stupidamente di riaprirli. Guardo di sotto e immediatamente mi viene da vomitare– Siamo così in alto che tutte le altre giostre sembrano dei modellini di plastica. “Pronti?”

“Pronti per–“ La barca precipita e il mio stomaco schizza verso l'alto, cadiamo liberamente per un paio di secondi prima che la giostra si interrompa bruscamente. Urlo rumorosamente e sento Quinn che ride adorabilmente, ma non ho nemmeno il tempo di guardarla o apprezzare quanto sia carina perché quello stupido affare precipita di nuovo. Tutto questo continua per almeno un minuto finché la corsa finalmente termina. Non appena gli addetti sbloccano le mie protezioni, barcollo lontana dalla macchina.

Ritorniamo a terra ed io mi sento assolutamente nauseata, mi guardo attorno finché vedo un bidone della spazzatura, corro verso il cestino e comincio a vomitare tutto quello che ho mangiato. Di nuovo, fanculo. Sento qualcuno accarezzarmi la schiena e tenermi i capelli mentre svuoto il mio stomaco. Mi volto e vedo Quinn guardarmi preoccupata. “Grazie” Mi sforzo di dirle prima di scuotere la testa un paio di volte per scacciare la nausea. Noah corre verso di me con una bottiglia d'acqua che io tracanno rapidamente.

“Stai bene? Scusa, non avremmo dovuto costringerti...” Mi dice Quinn dispiaciuta ed io le rivolgo il mio miglior sorriso perché sembra troppo in colpa per avercela con lei. “Dovrei portarti a casa.”

“No Q...sto bene, non preoccuparti per me”

“Sei sicura?” Domanda Noah, annuisco all'istante e gli sorrido, cercando di rassicurarli entrambi. “Diamine, non scherzavi quando hai detto che le giostre non sono roba per te, huh?” Gli faccio la linguaccia e lui ride.

“Mi sto annoiando” Andi interviene e distolgo lo sguardo prima di mandare gli occhi al cielo. “Dovremmo andare sulla ruota panoramica, Quinn,” Sorride alla bionda ed io sento lo stomaco che si agita di nuovo– ma questa volta di dolorosa gelosia. No, fanculo...Quella è la giostra mia e di Quinn, è lì che ci siamo date il primo vero bacio. “Ti prego” La rossa fa sporgere le labbra ed io mi mordo il labbro inferiore con forza quando Quinn annuisce lentamente, è come se qualcuno mi abbia appena presa a calci nella pancia.

Mi rifiuto di rimanere e torturami, non se ne parla.

Fingo di aver ricevuto un messaggio prima di sembrare delusa “Uhh, devo davvero andare ora”

“Cosa? Perché? Sono solo le 18” Quinn controlla il suo orologio e mi fa il broncio. “Non ti senti bene?”

“No, sto bene...è solo– devo andare” Abbraccio velocemente Noah prima di salutare Quinn e Andi con la mano, guardandole a malapena, mi allontano rapidamente dal gruppo prima che Quinn possa dire qualcos'altro...Sto per attraversare i cancelli di Fantascape quando sento Quinn chiamare il mio nome senza fiato. Mi volto e la vedo correre verso di me. “Sì?”

“Perché te ne stai andando?”

“Perché dovrei restare?” Ribatto, costringendomi a non sgretolarmi per colpa del terribile dolore che sto sentendo. “Starai comunque bene anche senza di me.”

“Credevo ci stessimo divertendo...”

“Sì, è stato divertente” Mento davanti a lei, le parole disoneste lasciano un orribile gusto sulla punta della mia lingua. No non è divertente vedere una qualche ragazza attaccata a te, fa male cazzo...

“Non mentirmi, ti prego...che succede, ti senti ancora male?”

“No, ho detto che sto bene”

“E allora perché ti comporti così?”

“Perché?” Domando fra i denti stretti con un tono molto più alto. “Perché sono tremendamente gelosa anche se non ho il diritto di esserlo...Non conosco nemmeno Andi, ma la odio perché ti sta addosso e so che non dovrebbe tangermi, ma lo fa, ok? Ho passato tutto il giorno a cercare di essere tua amica, a cercare di farmi andare bene vederti con qualcun altro...Ma non posso farlo, non posso sedermi e fingere che mi vada bene vederti salire sulla nostra giostra con un'altra persona,” Urlo, le lacrime mi riempiono rapidamente gli occhi e mi confondono la vista. Mi sento una rammollita per essermi lasciata sfuggire tutto quanto, ma il vaso è traboccato ed io non posso più fingere che tutta questa merda mi vada bene.

Non posso.

“Mi d-dispiace” Dico con voce strozzata prima di asciugarmi rabbiosamente gli occhi. “dovresti tornare indietro, io vado a casa.”

“Non hai ragione di esserlo...” Sussurra ed io aggrotto le sopracciglia confusa, cercando di decifrare cosa abbia appena detto. “Voglio dire, non hai motivo di essere gelosa.”

“Non dire queste cose, Quinn...gli amici non si dicono cose come questa.”

“E' la verità...ti prego solo–“

“Quinn!” Andi urla da una certa distanza ed io la guardo prima di rivolgere a Quinn un sorriso a labbra serrate, voltandomi e camminando di nuovo verso il parcheggio.

Si fotta.

25 Giugno, 2012

Sapete cosa fa schifo della frase 'la storia si ripete'? Ti fa credere che ciò che è successo una volta, può succedere di nuovo...Quinn mi è corsa dietro un'infinità di volte in passato, mentre eravamo solo amiche e mentre eravamo più di quello. Ogni volta che l'ho allontanata la scorsa estate, lei tornava sempre da me...Immagino che i cambiamenti siano davvero costanti in questo mondo. Nessuna chiamata, nessun messaggio– non mi ha nemmeno seguita quando me ne sono andata da Fantascape lo scorso venerdì. Non avrei dovuto permettermi di crearmi alcuna aspettativa perché le aspettative di solito sono inattendibili.

La realtà fa schifo...

E la delusione è una sensazione disgustosa.

Sto combattendo una battaglia senza speranza e sono un'idiota per aver pensato che sia possibile riprendere ciò che è già perso.

Sono passati più di 10 mesi da quando abbiamo chiuso, e ancora sto desiderando ciò che avevamo– un doloroso bisogno di Quinn Fabray.

Beh, almeno il matrimonio è fra 5 giorni...Grazie a Dio lascerò presto Lima perché non ce la faccio più.

E' stato un errore tornare qui, credere che il destino fosse dalla mia parte.

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Capitolo 14
*** Capitolo 14. ***


Capitolo 14.

26 Giugno, 2012.

"Sei sicura di non voler venire a pranzo con noi, Santana?"scuoto la testa, no, e forzo un sorriso. "C'è qualcosa che non va?"

"No, sto bene, andate avanti voi.. Mi rilasserò qui"

"Tana, sei in giro per casa da giorni ormai.. che succede?"mio padre lancia uno sguardo ad Olivia e lei annuisce prima di camminare fuori dal soggiorno, lui si siede accanto a me e io immediatamente guardo lontano. "Riguarda Quinn di nuovo?"mi torturo il labbro inferiore e scuoto la testa. "Santana.."

"Papà, sto bene, okay? Vai.."

"Parla con me, voglio-"

"Non c'è niente di cui parlare, davvero."Cazzate. Mi alzo e stiracchio le braccia sopra della testa, facendo scrocchiare un paio di giunture. "Non preoccuparti per me.."

"Sai che non posso non farlo."si acciglia prima di alzarsi dal divano. "Qualsiasi cosa sia, io sarò qui quando sarai pronta a parlarne, va bene?"io annuisco e basta per rassicurarlo prima di muovermi verso le scale e salire in camera mia.

Magari non avrò il dono della sottigliezza ma non è che stia ascoltando canzoni depressive riguardo le rotture...

Non sto facendo niente, non mi sento in vena di fare niente.

Come si dovrebbe agire quando vuoi stare bene ma non sai come?

Sono davvero stanca di sentirmi così inutile. Stanca di essere forzata a sopportare un tipo di tortura dalla quale non riesco neanche a difendermi.. Non puoi proteggerti da qualcosa che è dentro di te. E tutto il dolore è dentro di me- è lì da quando ho lasciato Lima l'estate scorsa.. E'lì da quando Quinn si è arresa con me.

C'è una parte di me che vuole disperatamente superare Quinn, ma c'è un'altra parte di me che non è ancora pronta a lasciarla andare. E'passato quasi un anno ma i sentimenti sono ancora lì, pulsanti dentro di me- ricordandomi quanto vuota e cupa sono ora. Trovo davvero ingiusto avere a malapena assaggiato la felicità prima che sparisse. Lo so che è stata colpa mia- sapere che qualcosa di così magico esiste e comunque non essere in grado di arrivarci è una estenuante forma di tormento.

E'pazzesco come una sola persona possa significare così tanto per te.

E davvero voglio solo riaverla.

Ho bisogno di riaverla.

Il problema è che, solo perché hai bisogno di qualcuno, non necessariamente quel qualcuno deve avere bisogno di te.

27 Giugno, 2012.

Sono esattamente le 5.38 di pomeriggio e mi sono appena svegliata dal mio pisolino. Stringo il mio telefono più forte e mi chiedo se non sto ancora dormendo - se sto in qualche modo sognando.. Ho messo il mio telefono in modalità silenziosa prima di dormire, e ora mi sveglio con quattro messaggi e due chiamate perse da QUINN FABRAY. Sono un po'spaventata all'idea di guardare più delle preview dei messaggi, ma raccolgo abbastanza coraggio da pigiare l'icona verde e bianca e immediatamente aggrotto le sopracciglia in confusione.

Bè, qualcuno è palesemete ubriaco.

Provo del mio meglio per decifrare cosa stesse cercando di dire esattamente, ma le parole scritte male e i simboli a caso buttati lì me la rendono difficile. Penso momentaneamente di scriverle una risposta ma decido di non farlo, optando per una chiamata invece. Sono un po'preoccupata e non ho mai sperimentato una Quinn ubriaca prima.. Lo squillo sembra infinito e io mi mordo l'interno della guancia ansiosamente. Mi castigo mentalmente per non essermi svegliata, poteva essere la mia possibilità per capire finalmente cosa sta succedendo con questa nuova Quinn.

Le parole degli ubriachi sono i pensieri dei sobri...

Lei non risponde e io grugnisco prima di lanciare alla cieca il mio telefono ai piedi del letto.

E di nuovo, sto regredendo - ho speso l'intera giornata a convincermi che sarei stata bene senza di lei.. Ho pensato che stesse funzionando ma il fatto che io sia così tanto scossa da un paio di messaggi da ubriaca chiaramente mi mostra che non lo è. Lo odio. Chiudo gli occhi e prendo un paio respiri profondi per calmarmi. Va bene, è tutto okay, starai - sento il campanello della porta e i miei occhi si aprono di scatto.

Destino, per favore non giocare con me adesso..

Corro giù dalle scale, ringraziando che Olivia e mio padre siano entrambi fuori. Vedo Noah e Quinn sul mio portico e immediatamente apro la porta principale. Una delle braccia di Noah è intorno alla vita di Quinn, tenendola stabile. "Santana!"farfuglia prima di ghginare verso di me. "Non hai risposto ai miei messaggi e alle mie chiamate"mette il broncio prima di zoppiccare dentro casa. "Sei ancora arrabbiata con me? Per favore non essere arrabbiata con me."

Aiuto Noah a condurla sul divano e non appena è seduta al sicuro, lancio a Noah uno sguardo della serie 'che cazzo?'. Lui scrolla le sue spalle massicce prima di scuotere la testa. "Non guardarmi così, sono andato a prenderla ed era già così.."mi acciglio prima di concentrarmi di nuovo su Quinn.

"Ehi, Q, come ti senti?"

"Male - mi sento davvero male, "lei chiude gli occhi, mi siedo lì accanto e le chiedo perché. "Perché sei tornata.."la mia faccia crolla e Noah si schiarisce la gola imbarazzato, il mio cuore si stringe e mi distanzio un po'da Quinn. Controllati. Dopo un po', il corpo intossicato di Quinn cade in avanti e io ho a malapena il tempo di acchiapparla prima che la sua faccia sbatta per terra. tento di svegliarla ma è completamente andata - seriamente, quanto diavolo ha bevuto questa ragazza?

"Che cazzo le è successo?"

"Te l'ho già detto, l'ho trovata così.. ero ad un appuntamento quando mi ha chiamato, e quando sono arrivato, continuava a chiedermi di accompagnarla da te."Noah dice sulla difensiva e io sospiro prima di lasciare che Quinn si poggi su di me, posso ancora sentire nitidamente il suo profumo attraverso l'alcol, le scosto i capelli dal viso e strofino il pollice sulla sua guancia lievemente arrossata. "Dovrei lasciarla qui?"

Volto la testa di scatto verso Noah, scuotendola selvaggiamente. "No, mio padre tornerà quì tra poco.. Darà di matto se la vede svenuta sul nostro divano."

"Okay, la porterò a casa mia allora, non credo sia una buona idea portarla da Mrs. Kit.. Mi licenzierà in tronco se mi vede trascinare sua nipote incosciente dentro casa sua."

"No, umm, voglio prendermi cura di lei.. Voglio dire, ha bisogno che qualcuno si prenda cura di lei quando si sveglia"Noah sorride leggermente e io roteo gli occhi verso di lui. "Puoi portarci alla sua vera casa? Mi inventerò qualcosa."Lui concorda ed entrambi portiamo Quinn indietro verso la sua auto, la stendiamo nei sedili posteriori e io corro indietro verso casa per assicurarmi che la porta d'ingresso sia chiusa. Torno al veicolo e mi siedo con lei così da farle poggiare la testa sul mio grembo durante il viaggio. Sembra una piccola bambina, è tipo-quasi-super adorabile. "Sai dov'è il suo telefono? Dovrei probabilmente scrivere un messaggio a Mrs. Kit da parte sua."

"Controlla sotto il sedile, "trovo il telefono di Quinn e scrivo a Mrs. Kit fingendo di essere Quinn. Scrivo un messaggio dicendo che avrebbe passato la notte nell'altra casa. Sto realmente sperando che la mia ex-datrice di lavoro non mi scriva domande di cui non conosco la risposta- o peggio, che mi chiami. Mi sforzo poi di trovare qualcosa da dire a mio padre.. A lui non piace davvero più Quinn, quindi non posso dirgli la verità, giusto? Ugh. Pensa, Santana. Compongo il numero di Olivia, pregando che il mio piano improvvisato funzioni.

"Santana?"

"Ehi, Olivia. Io, uhh, devo davvero chiederti un favore."

"Si?"

"Mio padre è lì?"chiedo nervosamente.

"Si ma è un po'occupato con un paziente al momento.. che succede?"

"Devi coprirmi, ti prego.. Sono appena uscita di casa e non tornerò stanotte."

"Cosa-"

"Per favore."la prego in un tono disperato e la sento sospirare rumorosamente. "Sono al sicuro, te lo prometto devo solo prendermi cura di un'amica al momento quindi devo stare a casa sua."

"Santana, lo sai che non posso mentire a tuo padre."stringo gli occhi chiusi e grugnisco. Merda. Ugh, sono fottuta.. "Ma gli dirò che sei a casa di un'amica e mi assicurerò che non ti forzi a tornare a casa, okay? Non so cosa stia succedendo ma spero che la tua amica stia bene."

"Grazie!"urlo riconoscente dentro il ricevitore portando Noah a guardarmi nello specchietto retrovisore per un secondo appena. "Sei la mia eroina, ti spiegherò tutto domani."

"Va bene. Sii prudente, okay? E non dimenticare la cena di domani."

"Non lo farò, grazie ancora!"concludo la chiamata, lasciando andare un sospiro di sollievo prima di infilare il telefono nella tasca. "Noah, dove l'hai trovata?"

"In un bar.. Credimi sono sorpreso quanto te- forse di più. Quinn non è davvero più il tipo che si ubriaca così, in effetti non la vedevo in questo stato dal primo anno di liceo, subito dopo la morte di Charlie."sospira prima di svoltare. "So che quello che ha detto a casa tua fa male, ma prima lascia che si spieghi okay? Sono certo che volesse dire qualcos'altro"

"Cos'altro avrebbe potuto dire?"chiedo, alzando un sopracciglio verso Noah. "Ha detto che stava male perché sono tornata, il che significa che si è ubriacata perché io sono qui, "sospiro profondamente prima di guardare giù verso la faccia incosciente di Quinn. "Noah, non vuole che io sia qui.."

"Credi davvero alle cazzate che stai dicendo?"

"E'venuto fuori dalla sua bo-"

"Santana!"mi blocca, alzando la voce in maniera significativa. "Non riesci a capirlo cazzo - appena sono arrivato da lei, mi ha chiesto di portarla a casa tua. Il che significa che voleva vederti.. Vuole che tu sia qui. Quella ragazza ti ama e non capisco perché voi due vi stiate rendendo la vita così dannatamente complicata."

"Perché non è così semplice, va bene? Magari prova ancora qualcosa per me ma questo non significa che è tenuta a darmi un'altra possibilità.. Le ho fatto male, Noah - le ho fatto fottutamente male e ho incasinato tutto, "i miei occhi iniziano a bagnarsi e guardo fuori dal finestrino. Noah ricomincia a parlare ma io lo fermo velocemente. "Lascia perdere, per favore."gli dico debolmente e lui annuisce esitante, il resto del viaggio è silenzioso - trailasciando il suono del respiro regolare di Quinn.

-x-x-x-

Noah se n'è andato per un po'ma è tornato ora con del rifornimento necessario - acqua, cibo, ecc. Gli lancio un sorriso grato dalla mia sedia dietro il letto di Quinn. "Grazie, amico."lui mi sorride prima di piazzare la busta di plastica sul tavolo più vicino. "Rimani per la notte?"

"Umm, vorrei poterlo fare ma ho qualcosa da aggiustare.. Puoi scrivermi o chiamarmi se succede qualcosa? Ma sono sicuro che voi due starete bene."Noah mi dice rassicurante prima di sedersi su bordo del letto di Quinn. "Fammi un favore però, San.."

"Si?"

"Cerca di capire cosa le frulla per la testa, per favore.. L'ho vista buttare via la sua vita in passato e non credo che potrebbe superare qualcosa del genere di nuovo. In più non posso sopportare di vederla così di ancora.."

Guardo Noah mentre ispeziona la figura addormentata di Quinn, un profondo cipiglio sulle labbra. "Farò del mio meglio.. te lo giuro, "mi manda un altro sorriso prima di alzarsi, mi avvicino a lui e lo abbraccio stretto- grata che sia rimasto. Noah se ne va e un paio di minuti dopo mi scrive, dicendomi che si è assicurato che il cancello fosse chiuso e che tornerà domani mattina presto per dare a me e Quinn un passaggio a casa.

Mi siede accanto a Quinn e poggio la mano sulla sua guancia, lei non si muove neppure, io lascio andare un udibile sospiro mentre permetto ai miei occhi di soffermarsi sul suo viso- è ancora così dannatamente bella anche da svenuta. Quando si sveglia lo farò..

Fanculo il mio orgoglio, fanculo le mie paure- sarò coraggiosa abbastanza da dirle cosa voglio.

Le chiederò un'altra possibilità..

Le dirò che sono ancora innamorata di lei.

-x-x-x

Un rumoroso grugnito risuona dentro la stanza facendomi svegliare di scatto. Guardo verso il letto dove Quinn è seduta stringendo i lati della sua testa con entrambe le mani. Controllo velocemente l'ora sul mio telefono -1.43 di notte. "Ehi."sospiro piano come se parlare forte potrebbe scoppiare la bolla in cui ci troviamo, lei gira il volto verso di me, un'espressione confusa su tutto il viso.
"Ehi stai-"

Quinn si lancia fuori dal letto e rapidamente incespica nel bagno, io corro dietro di lei per assicurarmi che stia bene. Si inginocchia di fronte al gabinetto e comincia a vomitare. Faccio una smorfia quando sento la quantità di liquido che riversa nella tazza - ha bevuto un sacco. Silenziosamente sto dietro di lei e le tengo i capelli, aspetto che il suono strozzato si fermi prima di parlare di nuovo. "Quinn?"la lascio andare e faccio un passo indietro, lasciandole abbastanza spazio per respirare.

Si siede sul pavimento e riposa la schiena contro il muro più vicino del bagno. Quinn si tiene la testa tra le mani, rifiutandosi di guardarmi, "Non ricordo nulla.."Lascia andare un altro grugnito afflitto. "Per favore, dimmi che non ho incasinato troppo le cose."

"Ehi, non hai incasinato proprio un bel niente, "mi inginocchio di fronte a lei e tiro via le mani dal suo viso. "Va tutto bene, Q.. Andiamo, vediamo di pulirti. Oh e c'è già l'acqua e l'Advil in camera, "lei annuisce prima di lasciarsi mettere in piedi da me, si lava la faccia e i denti prima di seguirmi di nuovo in camera. Le allungo una delle pillole e la bottiglia d'acqua, beve a malapena ma è okay.. Non bisognerebbe sconvolgere il proprio sistema. "Come sta la tua testa?"

"Sento di stare morendo, "cade a faccia in giù sul letto. "Dimmi come ci sono arrivata qui.. Sono seriamente svenuta."le sue parole sono smorzate dalle lenzuola ma riesco a capire cosa sta dicendo. Mi siedo sulla sedia di nuovo e lei si stende come si deve. Le dico cosa è successo e lei si limita solo a rilasciare questi piccoli suoni imbarazzati in risposta durante l'intera conversazione - adorabile. "Mi dispiace, San."

"Perché ti dispiace?"chiedo confusa e lei alza le spalle, un leggero rossore sul suo viso.

"Perché hai dovuto prenderti cura di me.."

"Non sono stata obbligata a farlo, Q."

"Ma non dovevi neanc-"

"Fermati, "la zittisco e scuoto la testa. "Volevo prendermi cura di te, okay? Va bene."

"Okay, "fa un sì con la testa lentamente prima di allontanare i suoi occhi da me. "Ho umm - voglio dire, ho detto qualcosa?"

"Non proprio, bè, hai tipo detto qualcosa a casa mia,"gira la testa di nuovo verso di me, i suoi occhi nocciola aperti più del solito. "Va bene però, non importa."

"Che cosa ho detto?"

"Hai solo detto che ti sentivi un po'male.."mi sforzo, tentando di trovare parole migliori per spiegarle."Allora ti ho chiesto perché e tu mi hai detto che è perché sono tornata, "sospiro e la sua bocca cade."Ma va bene, "dico in un tono più alto. "Lo capisco perfettamente, non devi preoccuparti."

"Aspetta, non lo intendevo in quel senso perché ti ho già detto che sono felice che tu sia tornata, "mi ricorda dolcemente, sedendosi meglio. "Santana, spero che tu mi creda."

"Onestamente, no, Q... eri ubriaca e probabilmente mi stavi dicendo davvero come ti sentivi. Preferirei che me lo dicessi, dimmi che mi odi per quello che ti ho fatto l'estate scorsa."

"Ma non ti odio."

"Come puoi non odiarmi dopo quello che è successo?"

"Non lo faccio, va bene? Non posso.."guardo lontano e butto gli occhi al cielo - non piangere ora, Lopez. Non farlo. "Che sto facendo di male? Pensavo volessi che fossimo amiche..."

"Non stai facendo niente di male, lascia stare e vai a letto, "mi alzo dalla sedia e comincio a camminare verso la porta, la sento abbracciarmi da dietro prima di poter uscire dalla stanza, però. Immediatamente mi fondo nella sua stretta, stringo gli occhi chiusi e tento di controllare l'irregolare battito del muo cuore. "Quinn ti prego non farlo, "sospiro e lei allenta la presa intorno a me e mi fa voltare. "Vai a dormire, ne parleremo domani."

"No, chiariamo le cose ora."

"Quinn-"

"Che cos'è successo Venerdì scorso?"

"Che cosa intendi?" faccio finta di niente e lei alza un sopracciglio verso di me. "Non so di cosa-"

"Non capisco un cazzo, San."dice in un tono chiaramente frustrato. "Prima mi dici che sei gelosa e quando ti dico che non dovresti esserlo, tiri fuori tutta la faccenda 'solo amiche'.. ti prego dimmi che cosa vuoi da me perché sono così dannatamente stanca di non sapere cosa fare."

"Non è ovvio abbastanza? Ti ho detto che ero gelosa di Andy, non era chiaro che non riesco a lasciarti andare?"

"Bè, l'ultima volta che ho fatto delle supposizioni mi sono ritrovata col cuore spezzato.."sospira e io guardo lontano colpevole."Ad oggi, sto ancora tirando ad indovinare quando si tratta di te, "mi stringe il mento e mi costringe a guardarla negli occhi di nuovo. "Ho provato a stare lontana, davvero ma guarda che cos'è successo.. Mi sono ubriacata e siamo finite qui, in qualche modo."

"Noah è preoccupato per te - io sono preoccupata per te."la sua mano scivola dal mio viso e sospira. "Perché hai bevuto così tanto, Q?"

"Perché sono così stanca di combattere con me stessa.. è estenuante non sapere cosa vuoi e volevo solo smetterla di pensare per un po'."

"Ascolta, lo dirò e basta.. Ti amo. Sono ancora innamorata di te. E mi odio per essere la ragione per la quale hai dovuto bere così tanto, "le lacrime cominciano a rotolare giù dalle mie guance e lei le scaccia gentilmente. "Ma sono qui- ho provato ad andare avanti ma è così fottutamente difficile andare avanti da qualcosa che non sei pronto a lasciar andare. Quindi, Q, sto dicendo tutto quello che sento e ti sto chiedendo un'altra possibilità. Sai quello che voglio, non devi più indovinare.."

Non dice niente, si riversa soltanto in un bacio ruvido, chiudo gli occhi e lascio che il bacio prenda possesso di tutti i miei sensi. Comincia a camminare indietro senza rompere il bacio e finiamo entrambe sul letto.

Mi siedo a cavalcioni e inizio a baciarle il collo, lei lascia andare un delicato gemito quando succhio su un punto preciso. Stringe l'orlo della mia maglia e la tira via dal mio corpo, velocemente liberandosi del mio reggiseno subito dopo. Arrosisco un po'quando realizzo che è la prima volta che mi vede nuda. Scrollo via i pensieri insicuri prima di concentrarmi sul mio compito di nuovo. Mi allontano da lei e lei velocemente si toglie la maglia, il reggiseno e i pantaloncini. Ribalta le posizioni, tracciando una scia di baci lungo il mio corpo. "Sei così maledettamente bella."sospira e io mi mordo il labbro imbarazzata. "Sei sicura di volerlo fare?"

"Sì.. tu?"

"Sì.."mi lancia uno dei suoi incredibilmente affascinanti sorrisi e io le sorrido di rimando. Lentamente mi toglie pantaloni e intimo. Le faccio un leggero cenno d'assenso prima che lei muova la sua testa verso il basso. Stringo gli occhi chiusi non appena sento il suo respiro sfiorare la mia pelle sensibile, infiammando tutti i miei nervi con qualcosa che non ho mai provato prima.

28 Giugno, 2012.

Sbatto le palpebre un paio di volte e mi guardo intorno nella stanza - cercando Quinn. Lascio andare un sospiro deluso quando realizzo di essere sola. mi alzo e stringo il lenzuolo bianco intorno al mio corpo ancora nudo. Cammino per la casa, controllando ogni stanza per qualsiasi cenno di Quinn. Una sensazione di annegamento inizia a riempirmi lo stomaco quando non riesco a trovarla. Corro indietro verso la sua camera e noto che i miei vestiti sono ordinati sulla sedia e il mio telefono è poggiato alla fine della pila.

Ansiosamente lo prendo e controllo i messaggi - un paio da mio padre e uno da Quinn.

Quinn Fabray : Mi dispiace.

Cosa?

Lascio cadere il telefono, e un soave senso di dolore mi incendia il petto. Collasso per terra, stringendomi le braccia intorno al corpo - combattendo per tenerlo insieme ma fallendo nel farlo. Continui singhiozzi cominciano a scuotermi tutto il corpo non appena sento il mio mondo crollarmi intorno. Se n'è andata. Se n'è solo maledettamente andata. Lacrime scivolano libere dai miei occhi e io combatto per inspirare abbastanza ossigeno da continuare a respirare.

2 parole del cazzo.. Tutto qui.

Mi mordo duramente il polso sperando di spegnere i miei singhiozzi. Il mio telefono squilla di nuovo dopo quelle che mi sembrano ore di infinita tristezza e io lo cerco. Noah ha scritto che è sulla strada per venirci a prendere. Mi mordo il labbro inferiore e mi alzo da terra, mi rimetto i vestiti tremando mentre le lacrime continuano ad uscire. Appena sono vestita mi stendo sul letto e stringo il cuscino con forza - sperando che si trasformi magicamente in Quinn.

Dopo quello che è successo.. come diavolo ha potuto lasciarmi così?

Chiudo gli occhi e scuoto la testa rapidamente, provando invano a fermare il mio cervello dal ricordarmi la notte prima.

Fa fottutamente male.

Onestamente ho pensato che tutto si sarebbe risolto...

-x-x-

"Mi dirai che cosa è successo?"scuoto la testa flebilmente e incrocio le braccia sul mio stomaco, rifiutandomi di incontrare lo sguardo preoccupato di Noah. "Dov'é lei, San?"chiede dal sedile del guidatore e io scrollo le spalle. "No davvero, che cazzo succede?"

"Non lo so, va bene?"urlo frustrata, risucchio il labbro inferiore, combattendo per non ricominciare a piangere - datti un contegno per un po', Lopez. "Se n'è andata stamattina e non so dove sia.. Per favore portami a casa."lo prego e lui apre la bocca ma io scuoto la testa. "T-Ti prego, Noah."sospira profondamente prima di girare la chiave e partire verso casa mia. Quando arriviamo gli dico di aspettare un attimo - corro in camera e prendo il bracciale di Quinn prima di tornare alla macchina. "Ridalle questo da parte mia, va bene?"

"Santana, che succede?"

"Niente.. è finalmente finita."sussurro prima di allontanarmi da lui, le lacrime hanno preso il sopravvento e io sono troppo debole per combatterle. "Grazie di tutto, Noah"gli dico da sopra la spalla prima di camminare dentro casa. Appena chiudo la porta, crollo al suolo, tirando le ginocchia vicino al petto e sotterrando il viso nel tessuto dei miei jeans, sento una mano sulla mia schiena e guardo su, vedendo Olivia e mio padre che mi fissano preoccupati. "Merda, mi dispiace, io-"

"Va tutto bene, Tana."mio padre mi tira su e mi stringe tra le braccia dolcemente. "Ma devi davvero dirmi che cosa succede ora, "piazza un bacio sulla mia testa e io comincio a piangere sulla sua maglia, lui stringe di più la presa e mi lascia sfogare. Una volta calma abbastanza, ci sediamo tutti in soggiorno e io tento il mio meglio per spiegare la situazione senza essere troppo esplicita - c'è un limite su ciò che i genitori possono conoscere. Gli parlo di tutta la storia riguardo il tradimento però, assicurandomi che sappiano che non è tutta colpa di Quinn. "Quindi fammi capire bene... Voi due avete litigato e non pensate di poter aggiustare le cose?"

"Una cosa del genere."alzo le spalle. "Non penso che lei voglia aggiustare le cose, sono piuttosto sicura che abbia chiuso con me."

"Se è stupida abbastanza da lasciarti andare allora non vale tutte queste lacrime, Santana."Olivia mi accarezza la schiena gentilmente e io le lancio il miglior sorriso che riesco a fare. "Sei ancora così giovane, non è la fine del mondo, te lo prometto."

E'solo la fine del nostro mondo..

Mi sforzo di annuire prima di scusarmi educatamente e andare in camera, promettendogli che ce l'avrei fatta per la cena di questa sera però. E'bello parlare con le persone, è bello lasciare andare via un po'di pressione ma il dolore dentro di me è ancora straziante.

E ho davvero bisogno di trovare un modo per sfuggirgli.

-.x.x.x.

"Bè, non ho mai creduto nell'amore travolgente.. pensavo fossero solo cazzate di Hollywood."questo fa guadagnare a mio padre un paio di risate da tutti. "Ero davvero convinto che sarei morto come un uomo solo, ma poi ho conosciuto Olivia e tutto è cambiato."Olivia alza gli occhi al cielo e gli tira una scherzosa gomitata. "Non so cosa ho fatto per meritarmela ma so che passerò il resto della vita ad assicurarmi di fare abbastanza per essere suo marito."stringe un braccio intorno alle spalle della sua fidanzata, portandosela vicino e baciandole la testa. "Sono l'uomo più fortunato del mondo"dice raggiante prima di catturare le labbra di Olivia in un veloce e casto bacio. Tutti gli ospiti nella stanza iniziano a festeggiare e il rumore si placa solo quando Olivia inizia il suo discorso.

Sono probabilmente la coppia più sdolcinata di sempre ma va bene perché è tutto reale.. Il vero amore non arriva facilmente ed è stupido cercare di nasconderlo.

Dopo i discorsi e i brindisi, cammino verso la coppia e abbraccio entrambi. "Anche se ho tipo avuto i conati di vomito.. "scherzo e mio padre sbuffa a cuor leggero. "Sono davvero felice per voi."

"Grazie, Santana, non hai idea di quanto significhi per me sentirtelo dire."

"Anch'io"mio padre si immette nel discorso e io sorrido a entrambi. "Ti voglio bene, piccola."sospiro un 'anch'io' prima di permettergli di stringermi in un altro abbraccio. "Stai bene?"mormoro un 'mhmh'cosciente che non è la risposta più rassicurante ma è l'unica che riesco a gestire.

-x-x-x

Sono felice che tutti stiano prestando attenzione alla coppia - significa che non devo sforzarmi più di tanto per sembrare a posto. Non lo sono.. Ho dovuto letteralmente forzarmi ad uscire di casa un po'di tempo fa. Sono solo dannatamente stanca per funzionare come si deve. I problemi di cuore ti consumano. Quantomeno il matrimonio è sabato e tornerò a Seattle in meno di una settimana.

La distanza non mi ha realmente aiutato a superare Quinn 10 mesi fa, quindi probabilmente non farà alcuna differenza ma almeno non correrò il rischio di incontrarla per caso. Non penso di potercela fare a vederla casualmente dopo quello che è successo.. Forse potrei riuscire a trovare un modo per cancellare tutto e fare finta di non averla nemmeno conosciuta - lo so che non ha funzionato l'ultima volta ma potrei farcela adesso.. Giusto? Il dolore è così intenso ora - potrebbe funzionare.. Ho bisogno che funzioni.

Proverò a non lasciare che niente me la ricordi, proverò così tanto ad andare avanti.

Proverò a stare bene.

Però non lo capisco - tutto andava perfettamente prima che andassi a dormire la notte scorsa, mi sentivo incredibilmente bene e per una volta, tutto aveva senso.. Ero dove sapevo di dover essere, ero con Quinn. Ma non appena mi sono svegliata, tutto è finito, come un cazzo di sogno. E la parte più dolorosa è che se n'è andata senza dire niente di significativo.. Pensavo che entrambe volessimo tornare insieme, mi ha fatto sentire come se stessimo finalmente tornando a stare bene.

Ho pensato che fosse mia di nuovo.

A quanto pare mi sbagliavo...

30 Giugno, 2012.

"Bene, sembri affascinante."sbuffo alla mia scelta di parole e mio padre tenta di mantenere la serietà ma una risata gli sfugge dalla gola. "Davvero papà, stai molto bene."stringo il suo papillon. "Come ti senti?"

"Come se stessi andando al mio primo ballo.."risponde nervosamente, facendomi sorridere. "Sono serio, è un misto di eccitazione e ansia, ma so di essere felice.. Hai parlato con lei? Vuole ancora sposarmi?"

Mando gli occhi al cielo prima di annuire per calmare i suoi nervi. "Si, è ancora pazza di te ed è bellissima, papà."

"Come lo sarai tu il giorno del tuo matrimonio. Voglio dire.. Quando sarà il momento, ovviamente."

"Non ci penso neanche a sposarmi."faccio finta di strozzarmi e lui alza un sopracciglio sfidandomi. "Cosa? Sono seria, tutta la faccenda del matrimonio non fa per me.."

"Lo dici adesso ma posso assicurarti che quando troverai la persona giusta tu-"

"Fermati, ti prego."lo interrompo, scuotendo la testa leggermente. Non è un buon argomento.. Mi controllo allo specchio, assicurandomi che il trucco e i capelli siano a posto. "Non voglio parlare della mia vita sentimentale in questo momento- oggi è il tuo grande giorno."

"Lo sai che sarai sempre la mia ragazza preferita, vero?"mi chiede e io roteo gli occhi di nuovo prima di annuire. "Sono serio, sarai sempre la mia bambina, Tana."

"Papà, basta con le smancerie per favore.. Nessuno morirà oggi."piagnucolo scherzosamente e lui mi lancia un sorriso a labbra strette. "Ma sì, lo so, e tu sarai sempre il mio eroe, giusto?"mi abbraccia stretto e io gli raccomando di prendersi cura di Olivia.

Usciamo entrambi dalla piccola camera ed entriamo nella chiesa, la cerimonia inizia e l'intero gruppo si sitema prima che Olivia faccia la sua comparsa. Io sorrido dal mio posto sull'altare - è incredibilmente bella. Il matrimonio inizia e io mi distraggo per quasi tutta la sua durata - il mio cervello involontariamente immagina il mio matrimonio, un giorno.

"- se qualcuno di voi è al corrente di un motivo per il quale non dovrebbero stare inisieme, parli ora o taccia per sempre."La porta della chiesa si apre e tutti voltano il viso in quella direzione al suono, inclusa Mrs. Kit. (che sembra mortificata per l'interruzione).

Gli occhi di tutti atterrano su Quinn che sta respirando affannosamente nel lungo corrodio, il prete la fissa in stato di shock per qualche secondo prima di schiarirsi la voce e rivolgersi a lei. "Signorina, ha qualcosa da obiettare?"

"Che?"Quinn chiede in tono confuso, allontanando i suoi occhi nocciola lontano da me. "No, non ho niente da obiettare, "risponde prima di guardarsi intorno nella stanza. La fisso semi-divertita non appena realizza. Le sue guance si tingono di un rosso acceso prima di puntare un posto non occupato e sedersi per nascondere la sua faccia da tutti gli altri nella stanza. Il prete va avanti con la cerimonia, facendo finta che l'interruzione non sia mai avvenuta e tutti gli invitati tornano a concentrarsi di nuovo sul rito. Io però, sto ancora pensando a Quinn, il mio cuore che martella e la bocca estremamente asciutta. Più veloce. Impazientemente aspetto che il matrimonio finisca e quasi rilascio un sospiro di solievo quando sento la frase 'puoi ora baciare la sposa'.

Una volta che l'applauso svanisce, comincio a camminare verso Quinn ma prima che riesca a raggiungerla qualcuno stringe la mia spalla. Mi guardo indietro e vedo mio padre che mi lancia uno sguardo di disappunto. "Penso che potrei realmente odiare quella ragazza."dice in un tono serio e io mi imbroncio. "Dobbiamo ancora fare le foto, falla aspettare."annuisco comprensiva prima di lasciare che mio padre mi guidi di fronte al fotografo. Una volta soddisfatto mi saluta freddamente e io velocemente mi faccio strada verso Quinn.

"Bè, quella si che era un'entrata."le dico provocandola e lei scrolla le spalle, un'espressione imbarazzata sul viso. "Ehi, "respiro prima di sedermi accanto a lei. Vorrei davvero arrabbiarmi con lei- urlarle contro ma non posso, non posso e basta. "Che ci fai qui?"

"Sono venuta per scusarmi di essere stata così stupida.."

"E non potevi aspettare fino a dopo il matrimonio?"

"Potevo ma non volevo farti aspettare di più, "mi risponde sinceramente prima di stringere entrambe le mie mani nelle sue. "Mi dispiace così tanto, Santana.. Non lo so che cazzo mi è preso ma quando mi sono svegliata, ho solo dato di matto. Ho iniziato a pensare all'anno scorso e mi sono spaventata così tanto all'idea di poter stare male di nuovo. Non sono abituata a lasciar entrare le persone e tutta la storia del tradimento mi ha incasinata ancor di più.. Lo so che non è una buona ragione per lasciarti nella maniera in cui l'ho fatto ma immagino di essermi sentita sopraffatta."inizia a piangere e io mi trattengo dal fare lo stesso. "Pensavo di aver bisogno di starti lontana.. Non stavo pensando lucidamente ma quando Noah mi ha ridato il bracciale a Fantascape un po'di tempo fa, ho realizzato -"

"Quinn-"

"Ascoltami prima...seriamente non posso credere a ciò che ti ho fatto e non posso neanche iniziare a spiegarti quanto male mi senta per questo. Ho gestito le cose in maniera sbagliata e mi dispiace. Sarei dovuta restare e parlarti ma come sempre, sono scappata via. Mi sono isolata - pensando di poter sopportare meglio da sola. Ma non voglio essere più quella persona, Santana... Non voglio più essere il tipo di persona che si chiude constantemente in sè stessa per paura che gli altri spariscano."

"Ti ho detto che ti amavo, ti ho detto che volevo ricominciare."

"Bè, voglio ricominciare anche io."

"Non so se-"

"Santana, ti amo."mi taglia la frase e il mio cuore si scioglie alla confessione, i miei scrupoli che velocemente scompaiono mentre mi perdo nei suoi occhi."

"Ti amo anche io, Quinn ma-"

Mi zittisce dolcemente posando le sue dita sulle mie labbra. "Rispondi a una sola domanda per me, va bene?"Annuisco. "Vuoi ancora provarci?"

"Sì, "esalo e lei sospira di sollievo prima di baciarmi le labbra innocentemente.

"Allora vedremo come sistemare le cose, abbiamo provato entrambe ad andare avanti e non ha funzionato.. Ricominciamo da capo, va bene? Solo tu ed io, niente più cazzate,"si porta il dorso della mia mano alle labbra e lascia leggeri baci sulla mia pelle. "Non sarà facile ma ne varrà la pena."

Chiudo gli occhi e annuisco di nuovo prima di permettere a Quinn di stringermi più vicino. Mi circonda con le braccia e affondo il viso nel suo collo, sentendo le sue labbra premere contro la mia tempia. "Mi dispiace per tutto."

"Dispiace anche a me, Quinn.."sospiro prima di allontanarmi abbastanza per guardarla negli occhi. "Che succede ora?"

Scrolla le spalle adorabilmente prima di sporgersi per un altro bacio veloce e casto. "Ora, ci permettiamo finalmente di essere felici, "Quinn allaccia il bracciale Q&S sul mio polso. "Ti amo, Santana."

"Ti amo anch'io."


 


 


 

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Capitolo 15
*** Capitolo 15. ***


Capitolo 15.

1 Luglio, 2012

Guardo di sotto, facendo del mio meglio per memorizzare come appare Fantascape dalla cima della ruota panoramica. In realtà il parco divertimenti è già chiuso, ma Quinn ha trovato un modo per lasciarlo aperto per noi– così da poter sfruttare al massimo la mia ultima sera a Lima. E'davvero uno schifo, sapere che domani prenderò un aereo e tornerò a Seattle...praticamente metterò 2.000 miglia fra me e l'unica persona con cui voglio stare.

E'stupido.

“A cosa stai penando?” Quinn mi domanda dolcemente, prima di baciarmi la tempia, scrollo la spalla che non è leggermente appoggiata a lei. “Credevo che avremmo lavorato su quella cosa della comunicazione...” Mi prende il mento e mi spinge a guardarla. “Parla con me.”

“Non è niente, sto solo pensando alle solite cose...”

“Tipo?”

“Cosa ci succederà dopo che sarò partita domani.”

“Ne abbiamo già parlato, giusto? Parleremo tutti i giorni, ti verrò a fare visita a Seattle appena possibile e poi vedremo cosa succederà quando entrambe andremo a New York...ce la faremo.”

“Lo fai sembrare così semplice” Sospiro dal naso prima di affondare il viso nel tessuto della sua maglietta. “La vita non è esattamente stata dalla nostra parte quando si trattava di 'far funzionare le cose', Quinn.”

“Questa volta sarà diverso,” Quinn mi bacia la fronte e il leggero contatto mi provoca un brivido lungo la schiena. “Entrambe abbiamo fatto degli errori in passato e immagino che tutto accada per una ragione...non sono ancora sicura di quale sia quella ragione, ma sono sicura di avere bisogno di te, non posso nemmeno cominciare a spiegare quanto tu mi sia mancata mentre eri via.” Sospira profondamente e il battito del mio cuore accelera un po'. “Tutta la faccenda di Brooke mi ha ferita molto, ma non averti nella mia vita fa molto più male.” Mi mordo il labbro inferiore e mi allontano dalla sua presa, sistemandomi sul lato opposto della cabina. “Mi dispiace così tanto per quello che è successo, Q...so che non cambia le cose, ma ho solo bisogno che tu sappia che non ho mai avuto intenzione di ferirti in quel modo.”

“Lo so...va bene, è tutto finito.”

Roteo gli occhi per quanto sia apatica nei confronti di tutta la situazione– di nuovo. “Quinn, arrabbiati con me, voglio che tu ti arrabbi con me,” Le dico frustrata, stringendo le mani a pugno. “Voglio che imprechi contro di me, che mi dici come ti senti davvero per quello che è successo...”

“A cosa serve discutere? E'fatta, Santana...ammetto che quella è stata la prima volta che ho avuto il cuore spezzato e fa dannatamente male, ma rivivere tutto quello che è successo e arrabbiarmi con te per quello, non cambierà nulla,” Quinn mi costringe a rilassare le mani, intrecciando le dita con le mie “Ho già provato ad odiarti, ma non ce la faccio, quindi basta...”

“Perché sei così fottutamente perfetta?” Mi copro il viso con la mano libera e grugnisco contro la pelle. “Non ti merito, Q,” Cerca di interrompermi, ma io continuo ostinatamente. “Sei stata semplicemente fantastica dal primo momento in cui ci siamo incontrate e io ho continuato ad allontanarti e poi ti ho persino tradita...non capisco perché tu voglia sistemarti con me.”

“Hey, sto facendo esattamente il contrario di sistemarmi,” Questa volta stringe entrambe le mie mani nelle sue, tracciando forme casuali sulla mia pelle. “Se provassi a stare con chiunque altro invece che con te...quello sarebbe sistemarmi– tutti gli altri sono così ordinari ai miei occhi, eccetto tu,” Odio quando mi guarda in quel modo, come se vedesse molto di più della mia faccia– quegli occhi nocciola mi uccidono ogni singola volta. “Credimi, sei tutto ciò che io possa volere.”

“Ti amo e mi dispiace essere stata una tale stronza insicura...è solo, ugh, non so come sentirmi in questo momento,” Le permetto di tirarmi ancora più verso di sé e mi aggrappo ancora di più a lei, desiderando che ci sia un modo per fermare il tempo.

“Sentiti amata, va bene?” Ridacchio prima di premere un bacio sul suo collo e sorriderle contro la pelle. “Perché ti amo anche io.”

“Allora...che è successo quando sei salita su questa cosa con Andi?” Chiedo dal nulla, in un tentativo di alleggerire la situazione e appagare la mia inquieta curiosità.

“Segreto,” Dice in un irritante tono allegro, guadagnandosi un'occhiataccia. “Perché vuoi saperlo?”

“Me lo stavo solo chiedendo,” Replico con noncuranza e lei ridacchia. “Non è divertente,” Cerco di staccarmi dal suo abbraccio, ma lei mi blocca tenendomi saldamente ancorata. “Come ti pare, non che la cosa mi importi davvero...”

“Hai ragione, non è divertente,” Mi bacia la fronte ed io roteo gli occhi giocosamente. “E'solo che sei adorabile quando fai tutta la gelosa”

“Non sono gelosa.”

“Sì lo sei”

“Non sono gelosa.”

“Lo sei.”

“Cazzo, non sono gelosa di una simil-Sirenetta, ok?”

“Cosa?”

“Non chiedermelo, è una cosa che ha detto Lucy...” Scrollo le spalle e lei ride, scuotendo la testa. “Morale della favola, non sono gelosa.”

“San, è ovvio, smettila di negarlo,” Ghigna verso di me ed io caccio fuori la lingua. “Ma perché tu lo sappia...non sono salita su questo affare con lei, non potevo. Non dopo che tu hai detto che è la nostra giostra,” Sorrido istintivamente alle sue parole. “Sinceramente, Andi è davvero a posto e ho provato a farmela piacere, ma non è nulla in confronto a te,” Mi bacia sulle labbra e sopprime la gelosia che mi ribolle nello stomaco. “Non devi essere gelosa di lei...o di chiunque altro, a dire il vero, ti amo troppo perché mi possa piacere qualcun altro...”

“Idiota” mormoro a mezza voce, un enorme sorriso piazzato sulla mia faccia. “Ti amo anche io.”

Rimaniamo sulla giostra finché mio padre mi chiama, dicendomi che devo già tornare a casa. Dopo che la telefonata è finita, rimaniamo ancora un po'– scambiandoci pigramente un altro paio di baci e sussurrandoci parole dolci.

E'fottutamente sdolcinato, ma è assolutamente perfetto.

Proprio come Quinn...

2 Luglio, 2012

“Te ne vai di nuovo...” Afferma Lucy tristemente prima di abbracciarmi la vita. “Non andartene,” Guardo Quinn che si limita a scrollare le spalle, mi chino così da poter guardare meglio Lucy– pessima idea. Sta piangendo... “Io non voglio che te ne vai, San.”

“Hey, è tutto ok, ti prometto che ci rivedremo presto” Le sistemo una ciocca di capelli biondi dietro l'orecchio e le sparo il miglior sorriso che posso, nonostante mi si stia stringendo il cuore nel petto. “Ti prego non piangere, Luce. Farai piangere anche me..” Risucchio il labbro inferiore e lo mordo per fermare le lacrime che si stanno formando nei miei occhi.

“Scusa, è solo che da quando sei tornata Quinn è più o meno diventata normale...sento che tornerà ad essere diversa quando te ne sarai andata,”  Mi sussurra Lucy nell'orecchio ed io sposto lo sguardo su Quinn che sta inarcando un sopracciglio incuriosita, probabilmente dalla nostra conversazione bisbigliata. “Solo, non andare...”

“Ti giuro che non voglio andare, ma devo” La abbraccio forte e mi inzuppa la maglietta con le sue lacrime. “Ma mi assicurerò che Quinn non si comporti diversamente...” Mi allontano leggermente per poter allungare il mignolo verso di lei. “Giurin giurello.”

Si asciuga le lacrime prima di agganciare il mignolo al mio e sospirare, annuendo lentamente. “Mi mancherai tantissimo, Sanny.”

“Tu mi mancherai di più, Lucy” Le do un bacio sulla guancia e Quinn si schiarisce la gola, suggerendomi di alzarmi. “Devo andare, tesoro...fai la brava, va bene?” Lucy annuisce tristemente e Quinn le bacia la testa prima che entrambe lasciamo la stanza della bambina. Sento il cuore pesante e mi viene da piangere, ma so che anche Quinn sta avendo un momento difficile ad affrontare la mia partenza e non voglio renderglielo ancora più duro.

Quindi mi limito a baciarla prima che accenda la macchina, sperando che il bacio le dica tutto ciò che non sono in grado di dirle.

-x-x-x-x-

Mio padre ed Olivia stanno già aspettando in aeroporto, così da potermi salutare prima della partenza. Erano piuttosto contrari a lasciarmi andare da Mrs. Kit prima di raggiungere l'aeroporto, ma ho detto loro di aver bisogno di vedere Lucy. Mi incammino verso i neo sposini e rivolgo loro un sorriso triste. “Hey.”

“Tana, eccoti” Mio padre guarda dietro di me e nota a malapena Quinn. “Sei sicura di avere tutti?” Annuisco debolmente e lui sospira, si avvicina a me e mi abbraccia stretto. “Vorrei che tu non dovessi andare.”

“Lo dici ogni volta che me ne vado da Lima...” Mi sforzo di ridere, ma le lacrime si stanno già formando nei miei occhi. “Sai che mamma ci ucciderebbe entrambi se non tornassi a casa, papà...Prenditi cura di te e Olivia, va bene?”

“Certo, vedi di comportarti bene e non stressare troppo tua madre” Mi guarda severamente prima di darmi un bacio sulla fronte. “Ti voglio bene, Tana, e ci vediamo quando andrai a New York,” Olivia mi si avvicina subito dopo per i suoi saluti, abbracciandomi stretta e dicendomi di stare bene. Ricambio l'abbraccio e sussurro un 'sono contenta che tu sia parte della mia famiglia' prima di staccarmi da lei. Mio padre si schiarisce la gola e controlla l'orario sul suo orologio prima di guardare me e Quinn. “Ok, noi ce ne andiamo...Fabray, assicurati che prenda quell'aereo, intesi?” Quinn annuisce immediatamente, ma lui continua a scrutarla, rendendo la situazione incredibilmente imbarazzante. “E non farla piangere di nuovo...”

“Non lo farò, signore,” Quinn gli sorride impacciata e Olivia da una gomitata a mio padre nelle costole...Grazie.“Comunque mi dispiace” Dice dolcemente prima di guardare a terra, lancio uno sguardo irritato a mio padre prima di prendere la mano di Quinn e darle una stretta rassicurante.

“Papà” Roteo gli occhi e lui solleva le mani prima di darmi un altro abbraccio veloce e finalmente andarsene con Olivia. “Mi dispiace per quello, Q...è solo un po'protettivo.”

“Non preoccuparti” Mi sorride prima di portare la mia valigia più vicina alle porte di vetro.

“Devo parlarti di una cosa prima di andare...” Quinn mi guarda preoccupata e quindi proseguo rapidamente. “Non è nulla di male, è solo che Lucy mi ha detto delle cose prima...stai attenta con lei, Q– è molto intelligente per la sua età, sa quando c'è qualcosa che non va con te quindi cerca di capire come si comporta quando è con te.”

“Lo so...ammetto di non essere stata la zia migliore ultimamente, ma sto cercando di sistemare le cose.”

“Bene, ti vuole bene da morire...voi due starete bene, ne sono certa.”

“Lucy ha ragione, non dovresti andare. Facciamo finta, fingiamo che tu sia salita sul volo, ma invece resti qui...resta con me, lo terremo nascosto finché arriverà il momento per te di andare a New York,” Sorrido anche se le lacrime stanno già scivolando via dai miei occhi. “Oppure comprerò subito un biglietto e verrò con te, starò in un hotel economico...allora potremo uscire insieme tutti i giorni, voglio solo stare con te, San.”

“Sappiamo tutte e due che non puoi farlo...devi sistemare le tue cose per il college” Mi asciugo le lacrime, ma è inutile– continuano a scendere.“Sono comunque molto tentata di restare”

“Ma tuo padre potrebbe letteralmente uccidermi se tu lo facessi” Quinn si acciglia prima di tirarmi verso di sé, poso la tempia contro il suo petto, posso sentire nitidamente il battito del suo cuore. Mi mancherà tantissimo quel suono...”Verrò a Seattle il prima possibile, ti prometto che lo farò” Annuisco e lei mi prende il viso fra le mani. “Mi mancherai da impazzire.”

“Tu mi mancherai di più.”

“Impossibile” si sporge e cattura le mie labbra in un bacio appassionato– niente lingua perché siamo in un luogo pubblico, ma è comunque elettrizzante. Le lacrime continuano a scendermi lungo le guance e i pollici di Quinn non sono abbastanza rapidi da scacciarle tutte. “Non puoi nemmeno immaginare quanto ti amo, Santana” sussurra non appena il bacio finisce, gli occhi ancora chiusi.

“Credo di averne un'idea” Le bacio l'angolo della bocca e lei sorride. “Questo non è un addio, idiota, ci vedremo presto,” mi bacia di nuovo prima di separarsi del tutto, la guardo tristemente mentre si asciuga gli occhi con la manica della felpa. “Prenditi cura di te per me.”

“Lo farò...anche tu, va bene? Mandami un messaggio quando stai per decollare e anche quando atterrerai a Seattle.”

“Mhmm” mugugno prima di tirare Quinn verso di me usando le tesche frontali dei suoi pantaloncini. Ride prima di baciarmi di nuovo, non esito questa volta, infilando la lingua nella sua bocca. Non la vedrò per un po', lasciatemi in pace...Ricambia il bacio per un po'prima di spingermi via dolcemente. “Mi dispiace” mormoro con un ghigno sulla faccia “Beh, non proprio.”

Rotea gli occhi giocosamente, prima di controllare l'orario sul suo telefono. “Dovresti andare”

“Lo so”

“Anche se non voglio che tu vada”

“Lo so”

“Ti amo”

“Ti amo anche io” Mi lascia un altro bacio a stampo, prima di afferrare la mia valigia e trascinarmi verso l'entrata. “E se perdessi il volo?”

“San...” Quinn piagnucola sbattendo adorabilmente il piede a terra. “Non sai quanto io sia tentata di rapirti e nasconderti nella mia stanza in questo momento...Quindi ho bisogno che tu vada la dentro prima che io perda il controllo.”

“Va bene” Sospiro pesantemente prima di mordermi il labbro timidamente. “Posso avere la felpa?”

“Cosa?”

“Voglio dire, posso prendere in prestito la felpa che indossi?” Indico la felpa rossa del McKinley che ha addosso. “Mi sono dimenticata di prenderne una e sai quanto gli aeroporti siano sempre così freddi...” Sorride prima di togliersela mostrando solo una canotta bianca sotto di essa. Cazzo...Quinn me la porge, assicurandosi di rubarmi un bacio mentre siamo vicine. “Grazie, tesoro.”

“Ora, vai, ti prego” Si imbroncia prima di indicare verso le porte dell'aeroporto. “Perché giuro che sei troppo carina ora ed io sono ad un passo dal trascinarti verso la mia macchina...”

“Ok, sto andando, ti amo.”

“L'hai già detto...” Ridacchia ed io le faccio la linguaccia, sentendo il petto collassare lentamente su se stesso.

“E lo dirò tutte le volte che voglio...Ti amo, Quinn Fabray.”

“Ti amo che io” Stringo le palpebre prima di afferrare il manico della valigia con la mano libera e voltarle le spalle.

Andrà tutto bene.

26 Settembre, 2012

La vita è piuttosto divertente, no?

E'incredibile quanto possa succedere in un anno, un mese, una settimana...Persino un giorno. Un attimo sei assolutamente distrutto e l'attimo dopo sei completamente estasiato. Credo che l'incoerenza della vita sia ciò che la rende così intrigante– ciò che la rende vita. Se quando avevo dieci anni mi aveste chiesto cosa avrei fatto nel 2012, avrei detto qualcosa di stupido come girare il mondo (come se potessi permettermelo). Se mi aveste fatto la stessa domanda a sedici anni, avrei detto che sarei stata finalmente con Brooke.

Mi sarei messa con la mia migliore amica e saremmo state felici insieme...

Ma questa è la vita reale e raramente le cose vanno come ci si aspetta.

Non che io avessi potuto prevedere di studiare nella scuola dei miei sogni e vivere a New York con qualcuno che non era niente di più di una sconosciuta circa un anno fa...comunque sono felice, così fottutamente felice.

E'stato piuttosto difficile mantenere la nostra relazione mentre eravamo separate– le chiamate e i messaggi non erano abbastanza. Comunque ce l'abbiamo fatta, entrambe sapevamo che ne valeva la pena. Quinn mi ha fatto visita a Seattle per tre giorni in pieno agosto. Ha portato Lucy con lei ed è stato molto divertente. Ho presentato Quinn a mia madre e, anche se era un po'scettica (colpa di mio padre), posso dire che Quinn le sia piaciuta molto. E semplicemente adora Lucy, niente di cui stupirsi...quella bambina riesce ad incantare chiunque.

Oh e mio padre sta lavorando sui suoi problemi con Quinn, so che nel profondo piace anche a lui– sta solo facendo il papà. Perlomeno Olivia è con lui ad aiutarlo a capire che Quinn mi ama davvero e che non c'è bisogno di preoccuparsi che mi faccia del male.

Ad ogni modo, tornando al viaggio a Seattle, Brooke ha cenato con noi una sera ed è stato così imbarazzante all'inizio, ma entrambe sapevano che avevo bisogno che diventassero amiche. Non potrei perdere nessuna delle due... Mai. Almeno Lucy era presente per distrarci e le cose sono andate bene, credo. C'è ancora un certo margine di miglioramento, ma abbiamo il resto della nostra esistenza per questo...

Quinn è entrata alla NYU, comunque, e abbiamo deciso di prendere un appartamento insieme. Sono quasi certa che Quinn mi stia dicendo una mezza bugia sull'affitto, ma ogni volta che cerco di scoprire la verità, trova sempre un modo per distrarmi.

E quindi– siamo entrambe a New York e tutto sembra così surreale. E'tutto così vicino alla perfezione, da spaventarmi. Mi sento come se non meritassi la vita che sto vivendo, ma non mi lamento– non mi permetterei.Non sono del tutto certa di quello che il futuro ha in serbo per noi, ma so che finché ho Quinn, tutto andrà bene. So che suona fottutamente sdolcinato e patetico, ma è la verità...

Sono inspiegabilmente innamorata di Quinn Fabray e non c'è nulla che io possa farci.

Ma mi va assolutamente bene.


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“Amore?” Chiamo prima di lasciare cadere lo zaino sul divano e dirigermi verso la camera da letto, è solo un piccolo appartamento con una stanza, ma ce lo facciamo bastare. Vedo Quinn sul letto mentre parla con qualcuno al telefono, le lascio un bacio sulla guancia e lei mi sorride. Mimo un “Chi é?” e lei mi risponde che è Lucy. “Posso parlare con lei quando hai finito?”

“Luce, Sanny è a casa e vuole parlare con te...va bene, va bene, aspetta,” Ridacchia prima di passarmi il telefono. “Se non fossi tu, sarei gelosa del fatto che a mia nipote piace qualcuno più di me”

“Sei una totale idiota” Roteo giocosamente gli occhi prima di salutare Lucy. “Come stai, tesoro?”

“Ciao San! Sto bene...come state tu e Q?”

“Stiamo bene, abbiamo appena cominciato ad andare a scuola ed è filato tutto liscio finora.”

“Davvero? E'bellissimo perché anche io vado a scuola e magari fra qualche anno posso venire a New York e studiare con voi.”

“Mi sembra un'ottima idea, Luce” Sorrido prima di sistemarmi fra le gambe di Quinn, appoggiandomi contro il suo petto. Immediatamente avvolge le braccia attorno a me e comincia a baciarmi il collo. Cerco di scrollarmela di dosso, ma non si ferma, allontano il telefono prima di lanciare alla bionda dietro di me un'occhiata di rimprovero. “Quinn, smettila– sì Luce, sono ancora qui.”

“Nana dice che verremo a trovarvi durante le vacanze di Natale.”

“Davvero? Non vedo l'ora di vedervi!” Quinn ricomincia a lasciare dei leggeri baci sulla mia pelle ed io metto il telefono in muto. “Fammi almeno finire la chiamata, Q” Si imbroncia ed io roteo gli occhi. “Dopo potrai fare quello che vuoi di me, promesso” Inarca un sopracciglio ed io le lascio un casto bacio sulle labbra prima di proseguire la telefonata. Io e Lucy parliamo di come vanno le cose a Lima ed io le racconto qualcosa delle mie lezioni. Un paio di minuti dopo, qualcuno la chiama per la cena ed io le prometto che ci sentiremo presto. Restituisco a Quinn il telefono, così può salutarla e non appena la linea si interrompe, Quinn getta l'aggeggio sul pavimento e trova un modo per farmi sdraiare stendendosi su di me. “Sei subdola” Sussurro e lei ghigna.

“Ho aspettato tutto il giorno per questo” Mi cattura le labbra in un bacio intenso prima di tracciare una scia di baci lungo la mia pelle. “Come è andata a scuola?” Domanda Quinn prima di succhiare il mio punto sensibile.

“Davvero? Stiamo facendo quella cosa del 'come è stata la tua giornata' proprio ora?” Chiedo dopo aver rilasciato un piccolo lamento. “Possiamo parlarne più tardi...”

“No, dimmelo” Infila una mano sotto la mia maglietta e gemo rumorosamente, inspirando profondamente dal naso. “La comunicazione è la chiave, giusto?”

“Ti odio” Le dico tremante prima di serrare gli occhi. “La mia giornata è andata bene, il mio insegnante di Inglese è assolutamente brillante...” Quinn mi slaccia il reggiseno e comincia a stuzzicarmi. “La metropolitana è uno schifo come sempre- ho- ho visto un tizio che sembrava Jabba the Hutt.”

Interrompe quello che sta facendo ed io apro gli occhi di scatto. “Hai rovinato l'atmosfera, San,” Quinn arriccia il viso disgustata e io socchiudo gli occhi guardandola. “Su serio? Parlare di Jabba the Hutt mentre stiamo per fare sesso...solo ew.”

“Sei tu quella che voleva parlare...” Mi sfilo la maglietta e lascio scivolare via il reggiseno dalle spalle. “Fabray, giuro che se mi lasci in sospeso, io ti ucc–” Mi interrompe con un bacio impetuoso e gemo nella sua bocca.

La conversazione finisce li.

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“Pensi mai che tutto stia andando troppo bene?” Domando a Quinn mentre disegno figure casuali sul suo stomaco scoperto, adorando come le venga la pelle d'oca dal nulla.

“Che intendi?”

“Le nostre vite sembrano così perfette...Beh, non esattamente perfette, so che il nostro appartamento fa schifo e i vicini sono inquietanti, ma continua ad essere più o meno perfetta. Non so, sono molto felice e vorrei che le cose rimanessero così.”

“Credo che ne abbiamo già passate abbastanza, ci meritiamo di essere felici.”

“Sì, hai ragione.” Sorrido prima di baciarle la mandibola e mettermi a sedere. “Ho fame.”

“Tu hai sempre fame.”

“Nutrimi,” Mi imbroncio e lei scuote la testa divertita prima di alzarsi dal letto e uscire dalla stanza, offrendomi una perfetta visuale del suo sedere. “Ti ho mai detto che hai un bel culetto?” Le urlo prima di stiracchiarmi.

“Tutti i giorni, amore, tutti i giorni,” Sorrido soddisfatta prima di stendermi di nuovo. Potrei davvero abituarmi a tutto questo...”Se non aiuti in cucina, non mangi,” Strilla dalla cucina e io grugnisco il più rumorosamente possibile. “Non sto scherzando, San.”

“Ti odio” Le dico non appena esco dalla stanza.

“Mm, io ti amo di più,” La abbraccio da dietro e le bacio la spalla nuda, sussurrandole un 'ti amo anche io'.

La mia vita non sarà perfetta al 100%, ma ci si avvicina parecchio.

Oh e ho la ragazza perfetta quindi nient'altro importa davvero...

19 Ottobre, 2012

I miei occhi si aprono lentamente alla sensazione delle labbra di Quinn sulla mia pelle. La trovo a cavalcioni su di me e immediatamente un sorriso prende possesso della mia faccia. “Buon compleanno, amore.”

“Grazie” avvolgo le braccia attorno a lei e la abbraccio stretta. “Che ore sono?”

“Mancano 2 ore al momento in cui devi preparati per le lezioni. Abbiamo tempo...”

“Per il sesso da compleanno?” Ghigno prima di provare ad abbassarle il viso, ma lei oppone resistenza ed inarco un sopracciglio. “La posizione in cui siamo è piuttosto suggestiva, quindi...se non stiamo per fare sesso perché sei sopra di me così?”

“Stai zitta per un minuto, per favore” sussurra prima di chinarsi e baciarmi teneramente le labbra. Quinn afferra un piccolo pacchetto ai piedi del letto e me lo porge. “Non dare i numeri quando lo aprirai.”

“Quinn...” Dico in un tono allarmato, studiando apprensiva il regalo misterioso. “Che cosa è?”

“Aprilo e promettimi che lo terrai.”

“No,” cerco di restituirglielo, ma lei si rifiuta, agganciando le mani dietro la sua schiena. “Quinn!” piagnucolo prima di fissare la piccola scatola posata sul mio petto. “Mi arrabbierò con te per questo?”

“No, non lo farai perché mi ami,” Dice con un gran sorriso prima di prendermi la mano e posarla sulla scatola. “Aprila e basta, ti prego,” Lentamente apro il regalo e non appena vedo il logo con la corona, scuoto la testa. “Non l'hai ancora visto.”

“Non mi interessa, non lo voglio.”

“Santana,” Si imbroncia in modo carino, ma cerco di tenere duro. “E'tuo.”

“Non lo posso accettare”

“San...almeno aprilo prima” roteo gli occhi prima di aprire la scatoletta e scoprire un sottile orologio in oro bianco. “So che può sembrare molto, ma volevo che fosse speciale visto che è il tuo primo compleanno che passiamo insieme...”

“Quinn, sono quasi certa che valga più di una mia tassa semestrale, non lo voglio, puoi tenerlo tu.”

“No, è tuo...c'è un motivo per cui ti ho comprato un orologio, ascoltami prima, va bene? Volevo qualcosa che ti ricordasse me e il mio amore per te. Non importa quanto tempo passerà, San, ti prometto che ti amerò sempre. So che entrambe ci stiamo ancora adattando alla nuova situazione ed è un po'difficile, ma sono sicura che staremo bene,” Prende l'orologio dalla scatole e lo posa sul mio polso. “E una volta che mi sarò laureata e avrò trovato un lavoro, ti farò la proposta, ma per ora ti chiedo solo di essere la mia ragazza...ufficialmente, intendo. Quindi sì, vuoi essere la mia ragazza?”

Il cuore mi si scioglie e per un paio di secondi perdo la capacità di formulare delle parole. “Sì, certo” dico con voce strozzata e lei sospira sollevata. “Grazie per avermi rovinato la sorpresa, comunque” scherzo prima di prenderla e schiantare le nostre labbra, le avvolgo le braccia attorno al collo e la bacio impetuosamente. “Ti amo così tanto.”

“Non era troppo sdolcinato?”

“Era fottutamente sdolcinato, ma l'ho adorato...Grazie, amore,” La bacio di nuovo sulle labbra, questa volta più dolcemente. “Sai questo cosa vuol dire, vero?”

Scuote la testa “Cosa?”

“Dovrò risparmiare per comprarti qualcosa di ugualmente fantastico”

“Non devi farlo davvero.”

“Lo so, ma voglio. Il tuo compleanno sta per arrivare e dal momento che hai rovinato la sorpresa della proposta...preparati a ricevere il miglior regalo di sempre, Fabray.”

“Come ti pare,” Quinn si sistema accanto a me e si accoccola più vicina. “Sappi solo che ho ancora un paio di sorprese per oggi...”

“Sai che odio le sorprese.”

“Esattamente per questo adoro sorprenderti.”

“Sei fortunata che sono innamorata di te,” le lancio un'occhiataccia e lei sorride ampiamente, mostrando i suoi denti perfetti.

“Credimi, lo so.” Avvolgo le braccia attorno a lei e la tiro impossibilmente vicina a me.

Chi avrebbe mai detto che quei due mesi a Lima si sarebbero trasformati in tutto questo...

Un'estate può cambiare tutto.

Fine.

Note dell'autrice (o in questo caso delle traduttrici).
E niente, siamo arrivati alla fine della storia e nonostante l'angst e Brooke e Andi #VATTENE ce l'abbiamo fatta.
Un ringraziamento a tutti coloro che hanno letto, seguito, preferito e recensito (faremo avere i commenti all'autrice, non preoccupatevi).
Ci risentiremo presto. Stay tuned \o/

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