Fantascape. di FairyLies (/viewuser.php?uid=544633)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6. ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7. ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8. ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9. ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10. ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11. ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12. ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13. ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14. ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15. ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1. ***
Capitolo
1.
24
Giugno 2011
“Mi
state prendendo per il culo” Borbotto tra me e me mentre sono
impalata fuori da “FANTASCAPE”. Non posso credere
che passerò il
resto della mia estate in questo buco schifoso...passo attraverso i
cancelli leggermente arrugginiti e mi avvio verso l'ufficio
principale.
“Ah
Santana, eccoti!” esclama Mrs. Kit, la proprietaria di
Fantascape,
nell'esatto istante in cui metto piede nella piccola stanza.
“Ecco
a te” Mi porge tre magliette rosse, ognuna con la scritta
'FANTASCAPE' stampata sul fronte e la scritta 'GIOCHI' stampata sul
retro- entrambe in caratteri cubitali bianchi. “Riceverai tre
magliette e se ne perdi una c'è una sanzione di 15$. Ti
occuperai
del gioco
delle bottiglie di
latte...Non preoccuparti tesoro, è estremamente
semplice.
Devi solo prendere i soldi, dare loro due palline e sperare che non
abbattano tutte e tre le bottiglie” L'anziana donna ride di
cuore
prima di uscire dall'ufficio.
Infilo
due magliette nel mio zaino e ne indosso un'altra sopra la mia
canottiera, prima di correre appresso a Mrs. Kit “Bene, ti
sei
cambiata, ok, allora questo è il tuo stand ed è
sotto la tua
responsabilità, quindi amalo come se fosse il tuo unico
figlio” Mi
sorride ed io faccio il possibile per ricambiare “Apriamo i
cancelli fra mezz'ora così hai tutto il tempo di sistemarti.
Non
dimenticarti di scrivere quanti e quali premi hai dato e assicurati
di difendere sempre la tua cassetta dei soldi, anche a costo della
vita. Benvenuta nella famiglia di Fantascape, Santana!” Mi da
un
caloroso abbraccio ed io le picchietto imbarazzata una mano sulla
schiena.
“Grazie,
Mrs. Kit” L'anziana donna mi sorride prima di tornare al suo
ufficio. Entro nel mio stand e lascio lo zaino su uno dei tavoli. Mi
guardo attorno e faccio una smorfia- bleah. Ogni
cosa qui
dentro è così nauseante, le bottiglie di latte
rivestite, le
palline graffiate (che sono molto più leggere di quello che
sembra),
gli unicorni rosa di peluche e altri premi scadenti appesi al
soffitto.
Tutto
questo fa schifo, odio già questo posto
“Come
butta, novellina?” Una ragazza grossa, con una maglietta blu
di
Fantascape, si avvicina al mio stand squadrandomi con sguardo
accigliato senza nessun apparente motivo “Sono Lauren e
questo è
il mio parco a tema, afferrato?”
“Già,
perché tu hai davvero l'aspetto di chi potrebbe permettersi
questo
posto” Dico prima di lasciarmi sfuggire un teatrale sbadiglio
e
scrocchiarmi le nocche. La
sua mole
non mi spaventa...Mi
si fa più
vicina e mi afferra bruscamente per il colletto della maglietta con
entrambe le mani “Ti consiglio caldamente di lasciarmi
andare”
“Altrimenti?”
Mi provoca, stringendo ancora più forte la stoffa. Il
bancone dello
stand frapposto tra noi, inizia a schiacciarmi lo stomaco e ad essere
davvero fastidioso, quasi doloroso in realtà “Cosa
può farmi
qualcuno piccolo come te, chica?”
“Speriamo
per il tuo bene che tu non debba mai scoprirlo” Sorrido
furbescamente e con sicurezza, prima di premere le mani sulle sue
spalle e scrollarmela di dosso con forza “Non toccarmi di
nuovo,
altrimenti ci saranno delle brutte conseguenze, chiaro?”
“Perché
tu piccola...” Stava per prendermi di nuovo, ma qualcuno la
interrompe
“Lauren,
che stai facendo? Lasciala stare e torna alla tua postazione”
Ordina una ragazza bionda ed esile. Lauren la guarda per un momento e
poi lancia di nuovo un'occhiataccia nella mia direzione, prima di
andarsene via “E' tutto a posto?”
“Sì,
sto benissimo, non avevo bisogno del tuo aiuto” Le rispondo
incurante, sciogliendo le spalle “So badare a me
stessa...quella
stronza non era nemmeno una minaccia, fidati”
“Sul
serio? E' quattro volte la tua taglia” Constata la
sconosciuta,
inarcando scetticamente un sopracciglio perfettamente delineato.
“Quindi?
Non permetto a nessuno di mettermi i piedi in testa,
biondina”
Faccio spallucce prima di sistemarmi la maglietta, il colletto
è
leggermente sformato, ma non mi importa. Quando alzo di nuovo lo
sguardo, noto che la bionda è ancora li che mi guarda come
se fossi
la persona più affascinante che abbia mai visto
“Come
ti chiami?”
“Kim
Kardashian” Rispondo impassibile, stringendo le labbra in una
linea
dritta per dimostrarle che non sono interessata a continuare quella
conversazione.
“Ti
ha mai detto nessuno che non sei esattamente un tipo
amichevole?”
Mi chiede in tono divertito, incurvando le labbra in un dolce sorriso
“Se
ti dico di sì te ne vai?” Scuote la testa
“Ok no, ora vattene
visto che non ho detto sì”
“Mi
piaci, sei divertente” Ridacchia, mostrando le sue file di
denti
perfettamente bianchi. Il suo telefono inizia a suonare e noto come i
suoi occhi nocciola si socchiudono appena legge il nome sullo schermo
“Devo andare, ci vediamo in giro Kim” Sorride
ampiamente prima di
scappare via, la scritta “CORSE” è
stampata sul retro della sua
maglietta blu, proprio come quella della ragazza grassa.
Nessuno
ha vinto un unicorno di peluche
oggi...
25
Giugno 2011
“Papà,
davvero non capisco perché io debba lavorare a
Fantascape”
Brontolo mentre mio padre mi da un passaggio verso il parco
divertimenti. “Fa troppo caldo e guadagno qualcosa come 50$
per un
intero giorno di lavoro...dovrei semplicemente
rilassarmi a
casa o qualcosa del genere, non ne vale la pena.”
“Santana,
lavori solo tre volte a settimana, non è poi così
male.
Inoltre, te l'ho già detto che voglio che tu faccia qualcosa
di
costruttivo mentre sei qui”
“Ma
sono venuta qui per passare del tempo con te” Metto il
broncio,
cercando di convincerlo a permettermi di lasciar perdere. “Ti
prego, non farmi tornare li, papino.”
“Il
patto era che tu saresti potuta rimanere con me quest'estate se
avessi lavorato” Scrolla le spalle, chiaramente non
intenzionato a
cedere alle mie richieste. “E non è una questione
di soldi,
Tana...voglio che tu impari da tutto questo, sarà utile una
volta
che entrerai nel mondo reale. Stai per cominciare il tuo ultimo anno
di scuola e non voglio che tu prenda il diploma e vada al college
senza un'esperienza di lavoro”
“Papà,
non credo che quello che faccio a Fantascape si possa definire
“lavorare”...me ne sto solo
seduta in un misero stand per
tutto il giorno, prendo i soldi dei ragazzini e distruggo i loro
sogni di vincere uno scadente animale di peluche. Il gioco di cui mi
occupo è truccato, nessuno vince.”
“Beh,
questo non è un problema tuo, tesoro” Ridacchia
leggermente,
parcheggiando di fronte ai cancelli del parco a tema. “Mi
ricordo
che venivamo qui molto spesso quando eri una bambina, adoravi questo
posto...Passavamo tutta la giornata sulle giostre, ai giochi e
mangiando cibo spazzatura”
“Ora
fa schifo” Rispondo freddamente, sentendomi un po' in colpa
per
aver spento il largo sorriso sul viso di mio padre.
“Perché?”
“Perché
sono cresciuta” Faccio spallucce con noncuranza, prima di
dargli un
bacio sulla guancia “Ci vediamo più tardi, credo
che troverò da
sola la strada di casa”
“Ok,
ma chiamami se non la trovi. Ti voglio bene!”
“Mhmm.”
Mugugno in risposta. Gli voglio davvero bene,
è solo che non
sono molto brava a dire cose come quella ad alta
voce, quelle
due parole hanno il sapore dell'acido sulla mia lingua. Pigramente mi
avvio verso il mio stand, passando a prendere la cassetta dei soldi
dall'ufficio.
Grandioso,
sto per sprecare un'altra perfetta giornata estiva a derubare le
persone...
E'
ancora presto e il parco dei divertimenti non aprirà per
almeno
altri venti minuti, così prendo il mio cellulare con
discrezione,
incurante del fatto che sia contro le regole...Scorro fra i contatti
e noto il suo nome. Il mio pollice scorre sopra i
numeri,
voglio disperatamente chiamarla, solo per sentire la sua voce, ma so
che non dovrei. Non c'è ragione di farlo...Sono
bloccata nel
fottuto Ohio perché avevamo bisogno di un po' di tempo
separate, non
dovrei incasinare tutto chiamandola.
Inizio
a giocare a Temple Run per distrarmi, cerco di
raggiungere di
nuovo il punteggio di 10 milioni, ma continuo a morire durante le
svolte. Sono a quasi 7 milioni, quando qualcuno decide
di
schiarirsi rumorosamente la voce e disturbarmi. Le parole
“Abbracciatore d'alberi” appaiono
sullo schermo ed io alzo
lo sguardo, guardando rabbiosamente il fottuto idiota che mi ha
uccisa.
“Sono
morta grazie a te” Borbotto, lasciando andare il telefono sul
bancone con un tonfo sonoro.
“Buongiorno
anche a te, Kim” Mi sorride allegra, ignorando il fatto che
le stia
lanciando occhiate fiammeggianti “Sai che non dovremmo usare
il
cellulare mentre siamo al lavoro, vero? Se qualcun altro dovesse
vederti, potresti finire nei guai.”
“Questo
posto non è ancora aperto...” Inarco un
sopracciglio con aria da
sfida “E comunque che te ne importa? Se vengo licenziata,
vengo
licenziata”
“Te
l'ho detto ieri, mi piaci...sei divertente.”
“Senti
Barbie, dovresti davvero smetterla di venire qui
perché, se
non fosse abbastanza chiaro, non sono qui per farmi degli amici o
cose simili”
“Non
ho mai detto di voler diventare tua amica”
Grugnisco
esasperata, pizzicandomi la punta del naso. “Non hai una
giostra o
altro di cui dovresti occuparti?” Chiedo con un tono
estremamente
infastidito, nel momento in cui vedo la biglietteria aperta e le
persone che entrano nel parco dei divertimenti. Scuote la testa,
sedendosi sul bancone di legno del mio stand.
“La tua
maglietta dice 'GIOSTRE', come è possibile che tu non abbia
una
giostra da far funzionare?”
“Ne
ho una, ma oggi la stanno riparando quindi non ho
altro posto
dove dovrei stare se non qui...”
“Perché
devi stare qui?” Chiedo, assottigliando
lo sguardo mentre la
guardo a denti stretti.
“Per
parlare con te, sciocca” Ridacchia, sto per dire qualcosa, ma
un
ragazzino si avvicina allo stand e interrompe la nostra discussione.
La bionda sconosciuta lo saluta amichevolmente con la mano e lui
ricambia. “Ciao, vuoi giocare?”
“Certo”
Lui le passa due dollari che lei da a me per metterli nella cassetta
dei soldi. “Voglio vincere un unicorno per mia
sorella” Ci dice
eccitato e io gli passo due palline, spostandomi dalla traiettoria.
Lancia la prima e manca del tutto i bersagli, poi lancia la seconda e
colpisce le bottiglie, ma ne abbatte solo una.
“Oh,
mi dispiace tanto, ometto.” La bionda gli fa un piccolo
broncio
“Dovresti provare di nuovo quando sarai più
forte.” Lui annuisce
in approvazione prima di salutare tristemente entrambe e andarsene
abbattuto. “Giuro, fa schifo quando sono così
tristi dopo...”
“Questo
gioco è una dannata truffa, che cosa ti aspetti? Non ho
ancora dato
nessuno di questi animali di peluche. Nessuno vince in questo tipo di
cose.”
“Certo
è truccato, ma le persone vincono, credimi. Vedo tutte le
volte la
gente uscire da Fantascape con quei giganteschi unicorni”
“Beh,
allora sono fottutamente fortunati, sono sicura al 100% che nessuno
vincerà di nuovo a questo gioco oggi.” Sospiro
pesantemente
sistemando l'unica bottiglia che il ragazzino ha abbattuto un attimo
prima “Queste bottiglie sono fin troppo pesanti e le palline
troppo
leggere, è impossibile.”
“Scommetto
5 dollari che qualcuno vincerà davvero quell'unicorno
oggi”
Sorride provocatoria, la sua espressione compiaciuta intrisa di
irritante sicurezza
“Nessuno
vincerà” Ribatto semplicemente, passandomi una
mano fra i capelli.
“Se
sei così sicura, accetta la scommessa...se dovessi perdere,
sono
comunque solo cinque dollari” Ammicca ed io digrigno i denti,
sentendo il bisogno di spazzare via quell'aria arrogante dalla sua
faccia.
“Non
perderò e ci sto assolutamente”
Assottiglio lo sguardo
nella sua direzione mentre lei ricambia con un ghigno
“Perfetto
allora, Kardashian.”
-x-x-x-x-
2
ore e circa 30 clienti dopo, ancora nessun vincitore...
“Prepara
i tuoi 5 dollari” Sorrido furba alla bionda che sta ancora
al
mio stand, dondolando le gambe avanti e indietro dal suo posto sul
mio bancone. Scrolla le spalle e mi sorride, impassibile di fronte al
mio punzecchiarla.
“Tra
poco hai la pausa pranzo, ti mostrerò il posto migliore dove
mangiare qui in zona.”
“Uhh,
già, no grazie.”
“Perché
no?”
“Senti
amica, so che stai solo cercando di essere
amichevole e tutto,
ma a me piace stare da sola. E' già
tanto che tu abbia
passato tutta la mattina a darmi fastidio, non
rovinarmi anche
la pausa.”
Sono
stata dura, ma sta iniziando davvero a darmi fastidio...”Oh
ok,
scusa Kim” Mormora delicatamente, sentendo ovviamente un
misto di
imbarazzo e dispiacere, prima di saltare giù dal bancone e
andarsene
via. Finalmente. Cerco di scacciare il senso di
colpa dal mio
petto...non importa, lei non è nessuno.
-x-x-x-x-
Prendo
la cassetta dei soldi in metallo e vado verso l'ufficio principale
per consegnarla a Mrs. Kit e concludere la giornata. Mi da una busta
con il mio compenso giornaliero. Sì 50$! Ugh,
non ne è valsa
per niente la pensa...”Ci vediamo domani, Santana”
“Ci
vediamo, Mrs. Kit”
Esco
dall'ufficio chiedendomi se è il caso di chiamare mio padre,
per
farmi venire a prendere, o camminare fino a casa. “Hey
Kim!”
Mando gli occhi al cielo quando sento quella voce.
Inizio a
camminare più velocemente verso l'uscita per il personale di
Fantascape . “Aspetta!”
Mi
fermo solo quando mi si para di fronte, impedendomi di sfuggire da
un'altra delle nostre bizzarre interazioni.
“Sì?”
“Volevo
solo darti questo” Mi porge una banconota da cinque dollari
leggermente stropicciata. “Ho sentito che nessuno ha vinto al
gioco
delle bottiglie di latte oggi, che peccato.” Affonda le mani
nelle
tasche davanti e muove i piedi, sfregando la punta di gomma delle sue
scarpe da ginnastica contro l'asfalto.
“Già,
grazie” Rispondo freddamente, riponendo la banconota in una
delle
tasche del mio zaino e superandola senza un'altra parola o sguardo
“Come
vai a casa?” Mi urla, la preoccupazione evidente nella sua
voce.
“Camminando”
Le urlo di rimando senza nemmeno voltarmi, aumentando l'andatura.
“Sei
impazzita? E' tardi, non è sicuro andare a piedi”
Sento i suoi
passi farsi sempre più vicini e capisco che mi sta correndo
di nuovo
dietro. Merda... “Posso accompagnarti a
casa”
“No
grazie” Le scocco un sorriso falso, cercando di superarla di
nuovo
“No
davvero, voglio portarti a casa...C'è
gente pazza la fuori
che potrebbe farti del male, lo sai.”
“Sì,
lo so, sto parlando con una di loro proprio ora” Ridacchio
inespressiva, ma lei ignora completamente il mio sarcasmo.
“Non
sto scherzando, quindi o lasci che io ti porti a casa o chiami tua
madre per farti venire a prendere...ma in qualunque caso, non ti
lascerò andare a casa da sola, quindi se continui a
camminare verrò
con te”
“Questo
non vorrebbe dire che poi tu dovresti tornare a piedi fino a qui, da
sola, per prendere la tua macchina?” Inarco un sopracciglio e
lei
scrolla le spalle, annuendo imbronciata.
“Sì
e peserebbe tutto sulla tua coscienza se dovesse
succedermi
qualcosa di male” Sospira drammaticamente “Poi
incolperesti te
stessa per il resto della tua vita e vorresti con tutto il cuore aver
semplicemente accettato il mio passaggio sin dall'inizio.”
“Io
credo davvero che tua sia pazza.” Sentenzio impassibile,
inarcando
le labbra.
“Credimi,
è più sicuro andare a casa in macchina con me che
camminare...Non
ti parlerò per tutto il tragitto se vuoi, lo prometto. Tutto
quello
che voglio è che tu arrivi a casa sana e salva, va
bene?”
“Perché
ti importa così tanto?”
“Perché
non dovrebbe?”
“Va
bene.” Sbuffo rassegnata, consapevole che non ci sia un modo
per
uscirne. La seguo fino alla sua macchina e le permetto di portarmi a
casa. Il tragitto in macchina è stato silenzioso, come ha
promesso.
L'unica volta in cui mi ha parlato è stato per dirmi di
mettere la
cintura di sicurezza e ha semplicemente annuito in silenzio quando le
ho dato le indicazioni per la casa di mio padre.
“Grazie” le dico
pacatamente prima di uscire dalla sua macchina.
“Nessun
problema, Kim. Ci vediamo domani” Mi sorride prima di
ripartire e
sparire lungo la strada. Entro in casa e salgo nella mia stanza. Mi
cambio con dei vestiti puliti, prima di accendere il mio Macbook ed
accedere a Facebook e Twitter.
@SantanaLopez:
SERIAMENTE,
ODIO QUESTO POSTO.
Qualcuno venga a prendermi, vi prego.
Scrivo
su twitter, prima di controllare le notifiche importanti su Facebook.
Guardo i nuovi album di un paio di amici ed è uno schifo che
loro si
stiano godendo le vacanze, mentre io sono bloccata qui a fare nulla
nella fottuta Lima in Ohio. Sto per uscire quando la finestra della
chat si apre nell'angolo in basso a destra dello schermo.
Brooke
Prince: Ciao
(:
Santana
Lopez: Hey.
Brooke
Prince: Come
stai, S?
Santana
Lopez: Alla
grande.
Brooke
Prince: Davvero?
Ho visto il
tuo tweet. Non mi sembra così grandioso.
Santana
Lopez: Non
importa.
Brooke
Prince: Santana,
ti prego.
Santana
Lopez: Ti
prego cosa?
Brooke
Prince: Smettila
di fare così.
Santana
Lopez: Okay.
Clicco
il bottone di uscita un attimo dopo aver inviato l'ultimo messaggio.
Non sono dell'umore per una discussione...No,
non stasera. Controllo
le menzioni di Twitter e vedo di nuovo il suo nome. Cioè,
non il suo nome, ma il suo username. C'ero quasi...
@BROOKEthePRINCEss:
@SantanaLopez So
che sei
arrabbiata con me, ma spero che tu ti senta meglio. Mi manchi e ti
voglio bene, torna a casa presto! X
“Ma
che cazzo.” Digrigno i denti prima di chiudere con forza il
portatile e fare il numero di Brooke.
“San?”
“Che
stai facendo, Brooke?”
“Sto
usando il mio portatile ora, potrei guardare...”
“No,
Brooke.” La interrompo bruscamente “Che cazzo
stai
facendo? Cosa era
quel tweet?”
“Nulla...mi
sembravi triste e volevo sollevarti il morale, credo. Perché
dovrebbe essere un problema?”
“Non
puoi dirmi cose come quelle...non hai il permesso di parlarmi di
nuovo in quel modo”
“Santana,
sei la mia migliore amica...come vuoi che ti parli? E comunque, dove
sei? Sparire in quel modo non aiuta la situazione, abbiamo cose di
cui parlare.”
“Ho
bisogno di stare lontana da te, non lo capisci?”
C'è
una lunga pausa e penso di riattaccare, ma poi lei ricomincia a
parlare, il suo tono è più dolce ora. “Lo
sai che sono schifosamente dispiaciuta per quello che è
successo...e
non ti ho mai detto di no, S...sono solo...non sono ancora pronta e
so che non è una scusa per quello che ho fatto, ma mi
dispiace così
tanto”
“Fartela
con un coglione qualsiasi, subito dopo la nostra chiacchierata,
è
chiaramente un “no”, Brooke” Le lacrime
cominciano ad
addensarsi nei miei occhi e non voglio che mi senta piangere “Cazzo,
devo
andare.”
“Allora
ok” Sospira
profondamente “Mi
manchi e anche se non mi credi...ti voglio un mondo di bene, S.
Troveremo una soluzione quando tornerai a casa, lo prometto”
“Sì,
come ti pare” Termino la chiamata facendo del mio meglio per
resistere al bisogno di lanciare il cellulare contro il muro
più
vicino. Mi costringo a smettere di piangere, devo smetterla di
piangere per lei...
Non
di nuovo, mai più.
Brooke
Prince: Ti
voglio bene.
Buonanotte tesoro :(
Ok,
fin troppo per non lanciare il cellulare contro il muro e non
piangere mai più per lei.
Fanculo.
26
Giugno 2011
Dovrebbe
essere illegale lavorare di Domenica, ugh...Entro nel parco dei
divertimenti, indossando i miei occhiali da sole neri, sto cercando
di nascondere dietro le lenti i miei occhi gonfi e rossi. La mia
pacifica camminata verso l'ufficio, viene interrotta dal rinoceronte
di Fantascape, altrimenti conosciuta come Lauren. “Che cosa
abbiamo
qui?” Domanda con un ghigno prima di provare a prendere i
miei
occhiali da sole. Faccio un passo indietro e scanso la sua mano
grassoccia dalla mia faccia.
“Non
sono dell'umore oggi, quindi levati dalle palle.” Ringhio, ma
lei
si limita a ridere come un'idiota e cerca di prendere di nuovo i miei
occhiali “Ho detto fuori dai piedi, stronza.”
“Che
hai detto?” Fa schioccare i denti e mi si avvicina
minacciosamente,
la sua grandezza troneggia sulla mia statura decisamente più
piccola.
“Fuori
dai piedi, stronza” Le ripeto, questa volta con voce
più alta. Mi
afferra di nuovo il colletto e mi tira verso di lei con una mano, con
l'altra mi toglie gli occhiali e li getta a terra. “Ok, l'hai
voluto tu.”
La
scrollo via e la spinta è abbastanza forte da costringerla a
lasciarmi andare e barcollare indietro, dopo di che le do un pugno
dritto sul viso senza avvertimento. Continuo a colpirla e lei mi
attacca un paio di volte, ma sono molto più veloce e buona
parte dei
suoi colpi vanno a vuoto. Crolla a terra con me sopra di lei, sto per
continuare a colpirla, ma qualcuno arriva a salvarla.
“Che
diavolo sta succedendo qui?” Mi volto e vedo la bionda
irritante
che ha continuato a perseguitarmi dal primo giorno di lavoro.
“Lauren?”
“Non
lo so, questa stronza ha iniziato a fare la pazza con me”
Lauren
grugnisce sotto di me, portandosi una mano sulla guancia che si sta
gonfiando, con una smorfia di dolore “Ti licenzieranno,
io...”
“Lauren,
non dirai niente a nessuno di tutto questo, a meno che non voglia
perdere il lavoro anche tu.”
“Cosa?”
Lauren si mette a sedere velocemente, guardando incredula la bionda
“Non è giusto!”
“Guarda,
le sta sanguinando il naso, il che vuol dire che anche tu l'hai
colpita, entrambe verrete licenziate se qualcuno lo scopre. Ve lo
assicuro.”
“E'
stata legittima difesa!”
“E'
incredibilmente piccola in confronto a te, non peggiorarti le cose
raccontando a Nana
di
questo casino.”
“Va
bene.” Mormora Lauren rassegnata, prima di alzarsi lentamente
e
zoppicare lontana dalla scena, palesemente dolorante per la
sconfitta.
“Stai
bene?” Mi chiede la bionda mentre ispeziona da vicino il mio
viso
sanguinante “Non credo che ti si sia rotto il naso.”
“Sto
bene” Le passo accanto e mi avvio verso il bagno
più vicino per
lavare via il sangue. Lei mi segue all'interno e per tutto il tempo
osserva il mio riflesso “Sei piuttosto inquietante, lo sai
vero?”
“Voglio
solo assicurarmi che tu stia bene...non scherzavi quando hai detto
che sai badare a te stessa, eh?” Ridacchia, guardandomi con
quegli
occhi innaturalmente color nocciola. “Lauren era praticamente
indifesa sull'asfalto.”
“Già,
andavo alla grande, non avresti dovuto interferire...” Mi
ripulisco
buona parte del colore scarlatto dalla mia faccia, il miscuglio di
acqua e sangue scivola nel condotto del lavandino. Probabilmente
è
solo un taglio superficiale visto che non sanguina più...
Chissenefrega.
“Hey,
non ho interrotto la lotta per te...l'ho fatto per la povera Lauren,
mi sentivo in pena per lei.” Solleva le mani in segno di
innocenza
“Sei piuttosto bulla, eh?”
“Ovviamente.”
Rispondo sarcastica, prima di oltrepassarla ed uscire dal bagno.
Sospiro dal naso quando vedo che mi segue, tampinandomi mentre ritiro
la mia cassetta dei soldi e mi dirigo verso il mio stand.
“Perché
continui a seguirmi? Non dirmi che hai intenzione di stare di nuovo
qui, perché oggi non posso davvero sopportarti...”
Vedo
un lampo di dispiacere attraversarle lo sguardo, ma mi costringo ad
ignorarlo, in ogni caso non dovrebbe importarmene di lei...Si morde
il labbro superiore con fare imbarazzato, prima di tendere la sua
mano destra verso di me, nella quale tiene i miei occhiali da sole e
un piccolo pacchetto di fazzoletti. “Volevo solo darti
questi.”
“Oh,
ehm, grazie...” Serro le labbra e sospiro pesantemente
“Ugh, mi
dispiace di essere una tale stronza, va bene? Sto solo avendo una
giornata di merda e non ho dormito molto la notte scorsa, quindi sono
incredibilmente irascibile.”
“Non
preoccuparti” Annuisce comprensiva e si volta per andarsene,
ma
dopo un paio di secondi si rigira rapidamente guardandomi di nuovo.
“Aspetta, ho una domanda...”
“Sì?”
Cerco di essere il più paziente possibile e non sbottare di
nuovo.
“Vuoi
uscire con me?”
“Come?”
Ma
che cazzo?
“Un'uscita.”
Mi ripete con una piccola scrollata di spalle “Tu non vuoi
mangiare
con me durante la tua pausa pranzo, quindi stavo pensando di portarti
fuori da qualche parte dove possiamo mangiare.”
“No.”
Le dico aggrottando le sopracciglia e scuotendo la testa.
“Perché
no? Tu mangi del cibo, o no?”
“Sì,
ma non uscirò con te...ma che diavolo?
Non ti conosco
nemmeno!” Mi sfrego gli occhi con il palmo delle mani,
chiedendomi
se la ragazza con cui sto parlando, sia
clinicamente pazza, almeno fino ad un certo punto.
Corre
di nuovo da me e mi tende formalmente la mano destra “Ciao,
sono
Quinn Fabray.” Mi stringe la mano prima di farmi un gran
sorriso.
“Ok, ora che mi conosci, vuoi uscire con me?”
“Tu
sei fuori di testa.”
“Io
non sono...è solo...mi piaci, ok? Sei interessante e ti
voglio
portare fuori per un appuntamento, così
possiamo conoscerci
meglio. Se non ti troverai bene, ti prometto che non ti darò
mai
più fastidio e non passerò nemmeno di
fronte al tuo stand...”
“No,
Quinn.” Pronuncio il suo nome per la prima volta e un enorme
sorriso le appare sul viso.
“Facciamo
un'altra scommessa allora, se qualcuno oggi vince un unicorno...tu
uscirai con me.”
“No,
non succederà mai.” Scuoto la testa risoluta,
incrociando le
braccia al petto.
“Ieri
hai vinto. Avanti, accetta la scommessa!”
“No!”
“Beh,
se la cosa ti spaventa...”
“Io
non sono spaventata, è solo che non
voglio che la fortuna sia
dalla tua parte. In più davvero non
voglio uscire con te.”
“Fortuna?
Bene, che ne dici di uscire con me se io vinco il
gioco?”
“Non
puoi vincere questo gioco.” Rido rumorosamente per la prima
volta
dall'inizio di quella insensata conversazione. Assolutamente
impossibile. “Lasciamo perdere, per
favore.”
“Se
ne sei così sicura allora accetta la scommessa,
Kim.” Mi stuzzica,
provocandomi con uno dei suoi seccanti sorrisi. “Avanti,
è la tua
possibilità di liberarti finalmente di
me.”
“Va
bene, ma quando io vincerò, mi lascerai
davvero in pace, ok?”
Annuisce e io prendo due palline, sto per dargliele, ma lei scuote la
testa. “Come? Pensavo che volessi perdere.”
“Giocherò
e vincerò più
tardi.” Mi sorride di nuovo, prima di
salutarmi con la mano e lasciare la mia zona. Che
schizzata...Scuoto la testa confusa, mentre rifletto su tutto
ciò
che è accaduto, e pensare che questo fottuto giorno
è appena
iniziato.
Già,
avevo ragione, dovrebbe essere illegale lavorare la Domenica...
-x-x-x-x-
E'
quasi ora di chiusura e ancora nessuno ha vinto un
unicorno.
In realtà sono assolutamente certa che Quinn non
vincerà, tutte le
probabilità sono incredibilmente contro di lei...
Parlando
della bionda, eccola che arriva.
“Hey,
hai bisogno di un passaggio oggi?”
“Ciao,
no mio padre viene a prendermi.” Velocemente le passo due
palline
per finire questa farsa il prima possibile.
“Perché indossi una
felpa? Sei pazza, è estate.”
“Ho
il raffreddore.” Liquida
la
domanda, prima di prendere le palline dalle mie mani e
darmi
2$ in gettoni. “Pronta?”
“Accomodati.”
Ribatto con un ghigno e lei fa un enorme starnuto, piegandosi quasi
fino a terra. Vedo che mette una delle palline nella tasca della
felpa. “Che schifo.”
“Scusa
per quello.” Risponde con un sorrisetto e mette l'altra
pallina
davanti alla mia faccia “Soffia per portare
fortuna” Soffio solo
per velocizzare le cose, lei fa un passo indietro e mira, mi fa
l'occhiolino sfacciatamente prima di lanciare la pallina verso le
bottiglie e abbatterle tutte quante. “Non ti preoccupare, mi
assicurerò che ti diverta all'appuntamento.”
“Come
cazzo ci sei riuscita?” Mi cade la mandibola e guardo
incredula
verso Quinn, che
ha il più
grande sorriso da schiaffi sul suo viso. Senza pensarci le
porgo uno degli unicorni di peluche, la mia mente sta ancora cercando
di comprendere quello che è successo. “Questa
è una stron...”
“Shh,
ti ho dato i cinque dollari quando ho perso ieri, quindi ora tocca a
te onorare la tua parte del patto...” Mi sorride e
furtivamente mi
sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio. “Ti vengo a
prendere Martedì verso le sei. Ci vediamo,
Santana.”
“Aspetta...tu
conosci il mio nome?”
“Mrs.
Kit è mia nonna, so il tuo nome da quando hai iniziato a
lavorare
qui.” Mi spiega con un ghigno, prima di farmi un rapido
occhiolino.
“Per la cronaca, Santana mi piace molto più di
Kim. Oh e puoi
tenere questo così non ti dimenticherai
del nostro
appuntamento.” Mi restituisce l'unicorno e le due palline
prima di
andarsene, lasciandomi piuttosto sconvolta.
Aspetta...due
palline?
Mi
piego per prendere la pallina che ha usato...maledetta
imbrogliona.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** Capitolo 2. ***
Capitolo
2.
28
Giugno, 2011.
Il campanello suona e controllo l'ora
sul mio telefono. 17.55. 5 minuti in anticipo,
eh? Prendo
qualcosa dal comodino accanto al letto prima di prendermi il tutto il
tempo per scendere le scale e arrivare alla porta d'ingresso. Apro e
vedo una Quinn sorridente, la sua espressione però cambia
velocemente dopo avermi dato un'occhiata e aver notato il mio
abbigliamento.
Si
morde le labbra imbarazzata, poi controlla l'orario sul suo orologio
da polso. “Ehi, Santana, lo so che sono tipo..”
guarda l'ora di
nuovo con un notevole cipiglio “28 secondi in anticipo ma ho
pensato che saresti stata pronta in tempo ma va tutto bene, possiamo
fare un po' tardi” la vedo scrollare le spalle prima di
tendere la
sua mano sinistra verso di me, reggendo uno di quei grandi e colorati
leccalecca..
“Ti ho preso questo. Non sapevo che tipo di fiori
potessero piacerti ma ho pensato che tutti amano i dolci
così ho
scelto questo”
“Grazie. Suppongo sia carino che non ti
importi se mi beccherò il diabete in giovane età
o meno” le
scocco un falso sorriso a labbra strette e lei si sposta imbarazzata
da un piede all'altro. La vedo aprire la bocca per rispondere ma la
batto sul tempo. “Non preoccuparti, non farai tardi. Il
tuo appuntamento è
pronto!” le allungo la pallina
con cui ha barato e ghigno “Divertiti”
La
porta era quasi del tutto chiusa, ma Quinn ci ha piazzato il piede.
Lascio andare un sospiro prima di riaprirla e roteare gli occhi verso
di lei.”Quinn, non c'è alcuna
possibilità che
io venga con te ad un appuntamento.” Rabbrividisco mentre
sillabo
l'ultima parola, per mostrarle quanto sono seria sul non volerci
andare.
“Prima di tutto, hai barato, quindi non devo venirci,
secondo, non mi piaci in quel senso, quindi non ci voglio
venire”
Vedo
la sua faccia visibilmente sgonfiarsi e mi sento male per un
millesimo di secondo prima di realizzare che non ho nessuno motivo
per sentirmi male. Chissene
frega, giusto? Non è nessuno.
“Ascolta,
so di essere stata una stronza per aver barato e mi dispiace, ma io
voglio davvero portarti fuori okay?” si acciglia e sento
qualcosa
di strano nel petto ma decido di ignorarlo. “Ti prego,
Santana? Lo
so che tutta questa storia ti sembrerà strana ma non ho mai
voluto
conoscere nessuno così tanto,
quindi dai, esci con me. Non deve neanche essere un appuntamento,
solo due colleghe che vanno in giro.
E'
allettante, lo è davvero ma – no. Scuoto
la testa di nuovo e sento il suo sospiro triste. “Non posso,
okay?
Sei davvero carina ma non posso darti quello che vuoi adesso”
“Non
ti sto chiedendo molto”
“Non
posso comunque” le faccio un sorriso di pseudo scuse
perché lei
sembra davvero delusa e io sento comunque quella strana sensazione
nel petto.. Non le avrei dirò “mi
dispiace” ad alta voce,
comunque, il mio orgoglio non me lo permetterebbe.”Vai a casa
Quinn. Ti vedrò comunque Venerdì a Fantascape, va
bene?”
“Io
– uhm – per favore..” lei bisbiglia,
quasi senza voce, prima di
scuotere la testa, prendere un respiro profondo e sorridermi.
“Okay,
ci vediamo Venerdì. Grazie per – uhm –
il tuo tempo, si. Grazie
per il tuo tempo Santana”
“Sicuro”
alzo i pollici e le faccio un altro piccolo sorriso prima di chiudere
la porta definitivamente, visto che ha levato il piede. La guardo
dallo spioncino mentre scalcia il suolo, frustrata e grugnisce prima
di tornare indietro alla sua macchina.
Non
mi sento in colpa, no, neanche un po'.
**
Il
mio telefono inizia a squillare un'ora dopo e all'inizio pensavo
fosse Quinn ma poi mi sono accorta che lei non ha neanche il mio
numero. Cerco su tutto il letto, cercando di seguire la vibrazione.
-
BROOKE PRINCE si illumina sullo schermo, accompagnata da una foto di
una ragazza con i capelli castano chiaro e accattivanti occhi grigi.
Dovrei davvero togliere quella foto. Lascio che il telefono squilli
per un po' prima di strisciare lentamente il pollice sullo schermo e
prendere la chiamata.
“Che cosa vuoi, Brooke?” chiedo, con
una voce atona seguita da un esagerato sospiro. Mi strofino gli
occhi, sentendomi all'improvviso totalmente scoraggiata.
“Ciao
anche a te”
“Brooke..”
“Voglio solo parlare, va
bene? Come stai? E' da un po' che non ti sento..”
“Abbiamo
parlato Sabato scorso”
“S, parlavamo ogni
giorno”
“Sottolinea il finale '-vamo', imperfetto.” le
dico a denti stretti, cercando inutilmente di scacciare i nostri
ricordi. “Se dobbiamo solo chiacchierare, non sono dell'umore
per
cui- “
“Mi manchi, tesoro”
“Ugh, Brooke”
grugnisco ad alta voce combattendo l'urgenza di tirare il telefono
attraverso la stanza o di tirare pugni a qualcosa fino a farmi
bruciare le nocche.
“Devi smetterla di dire stronzate come
quella.”
“Perché?
E' la verità. Mi manchi cosi tanto” Il palese
cambiamento della
sua voce mi fa capire che probabilmente è vicina a piangere
adesso –
ci conosciamo troppo bene.. Affondo i denti nel labbro inferiore,
combattendo l'istinto di consolarla. “Santana, questo
è stupido,
solo.. torna a casa...”
“Non
posso. Ci vediamo a scuola, B” cerco di suonare convincente,
come
se i miei occhi non fossero pieni di lacrime.
E' irreale come una
persona possa essere così importante per te che il suo
dolore, in
qualche modo, diventa tuo.
Prendo un secco respiro attraverso il
naso, mordendo l'interno della mia guancia per impedire a me stessa
di suonare debole.
“Non
è giusto, S. Ti stai comportando in maniera irrazionale,
dovresti
solo-”
“Non
ti azzardare a parlarmi di quello che non è giusto. Sei tu
quella
che ci ha fatto questo” Stringo la mascella, piena di rabbia,
lacrime riflessive scorrono sulle mie guance. “Ugh, devo
andare”
“Va
bene, qualsiasi cosa, ma non credere che sarò qui ad
aspettarti”
“Vaffanculo,
non dovrai farlo perché io non mi aspetto proprio un cazzo
da te”
sogghigno un po' amareggiata prima di mettere giù, strofino
il dorso
della mano sui miei occhi umidi, sforzandomi per smettere di piangere
come un'idiota. Sblocco il telefono e inizio a cancellare foto,
messaggi di testo, messaggi vocali, video, tutto quello che mi
ricorda di cosa eravamo – o cosa avevamo. Mi fermo su un
video
specifico di me e Brooke fatto un paio di mesi fa, clicco play per
guardarlo un'altra sola volta, e sfamare il mio lato masochista.
“Che
stai facendo, scema?”chiedo, prima di baciare Brooke sulla
guancia
e nascondere il mio viso nell'incavo del suo collo. Eravamo sedute
sul Mio letto, la mia schiena sulla spalliera, con Brooke su di me,
seduta tra le mie gambe distese. Stava usando il mio iPhone,
riprendendoci usando la telecamera frontale.
“Voglio
ricordarci proprio così” ridacchia prima di posare
la sua mano
libera sulla mia guancia, costringendomi a guardarla in quei
meravigliosi occhi grigi. Si avvicina e pianta un bacio delicato
sulle mie labbra prima di ridacchiare di più e farmi
l'occhiolino.
Fottutamente adorabile. Guarda nella telecamera e riflette dolcemente
“Se state guardando questo video e non siete Santana, ridate
il
telefono alla mia migliore amica!”
“Tu sei fuori di testa,
lo sai vero?” la prendo in giro, spingendo il mio naso contro
il
lato della sua faccia.
“Mhmh” bisbiglia, per poi baciarmi
sull'angolo della bocca. “Ma tu sicuramente mi
adori”
“Mh,
forse, credo” ridacchio, quando mi lancia quello sguardo
oltraggiato. “Voglio dire, certo che ti adoro, Brooke
Prince”
Ghigna prima di spostare la telecamera più vicino
facendo in modo di riprendere solo le nostre facce. “Avete
sentito?
Mi adora, ciò significa che lei è mia”
Senza troppe cerimonie
lascia cadere il telefono, infischiandosene del fatto che stia ancora
riprendendo e prende la mia faccia con entrambe le mani.
“Naw, ti
adoro anche io S”. Le sue labbra si schiacciano sulle mie, e
ci
perdiamo l'una nell'altra, sparendo nella sensazione di lingua e
denti che si muovono insieme e in una esperta perfezione.
Lascio
andare il doloroso video un'altra volta, forse tre.. E poi,
fortunatamente, il sonno prende il sopravvento, fermando il dolore
per un po'.
Dormire è il più accessibile e salutare
anestetico.
**
Mi
sveglio al suono del campanello – fottuto pezzo di idiota.
Sono da
poco passate le 21.30, quindi non può essere mio padre visto
che ha
il turno fino a tardi in ospedale stasera. In più, lui
ovviamente
non ha bisogno di suonare quel Dannato campanello, ha delle fottute
chiavi.
[Bzzzt]
Il campanello di nuovo... Sospiro prima
di calciare via le soffici lenzuola che coprono il mio corpo e
scendere dal letto. Sento lo stomaco brontolare per la fame e do la
colpa a Brooke per avermi fatto saltare la cena. Le do la colpa per
un sacco di cose, in realtà.. Grrr, forse dovrei farmi un
sandwich o
qualcosa del genere. Apro la porta distrattamente ma quando guardo
fuori noto che non c'è nessuno.
Se questo è uno stupido
scherzo..
Sento
il clacson e vedo l'elegante macchina nera di Quinn attraversare il
mio vialetto. Sto per urlare e chiederle per quale dannato motivo sia
qui ma lei abbassa il finestrino e indica i miei piedi. Guardo in
basso e vedo una borsa di Breadstix, posata sul mio portico. Suona di
nuovo, poi mi saluta con la mano prima di andare. Prendo la borsa e
torno dentro, la porto in cucina e le do un'occhiata.
Un
contenitore di spaghetti, un contenitore di insalata, una
quantità
assurda di grissini e un pezzo di torta. Però,
dannazione..Un po' troppo per farci un panino- Per un attimo
penso di far vincere il mio orgoglio, buttando tutto nella
spazzatura, ma sarebbe un tale spreco e io ho fame.
Oh,
andiamo, non è che Quinn potrà sapere se l'ho
mangiato o no,
giusto? Scuoto le spalle e mormoro un 'al
diavolo' prima di aprire i sacchetti e mangiare il
cibo.
Dannazione,
Breadstix è fantastico – I loro grissini sono
fantastici. Odio
ammetterlo, ma la sorpresa di Quinn è incredibilmente
conveniente e
quasi carina, in una maniera irritante. Gah, è difficile
spiegarlo.
Comincio a ripulire e un pezzo di carta giallo mi salta agli occhi.
Una parte di me sa che non dovrei nemmeno disturbarmi a leggerlo, ma
era già troppo intrigata per fermarmi.
Sono
abbastanza sicura che la disordinata calligrafia porterà
risposte di
qualche tipo, quindi prendo la nota fuori dalla borsa e leggo cosa
c'è scritto.
Santana,
Non
riesco ancora a credere che non siamo andate fuori stasera. Che
spreco :( va bene, visto che ti rifiuti di andare a cena, ho portato
la cena da te! Spero ti piaccia, ti avrei lasciata ordinare qualsiasi
cosa ma immagino che quello che ho ordinato basterà per
stasera. Se
non ti dovesse piacere, c'è sempre la prossima volta ;)
La
pausa estiva è lunga, sono sicura che alla fine uscirai con
me
almeno una volta. Ci vediamo a Fantascape. Buonanotte, Santana Lopez
:)
Q.
Leggo
la nota un'altra volta, forse
tre. E' tenera
nella maniera più carina possibile, okay? Non che lo direi
mai a
Quinn.. Servirebbe solo a farle gonfiare l'ego e allora comincerebbe
a infastidirmi ancora di più di quello che fa
già. E' stato un
gesto carino, comunque e mi ha fatto smettere di pensare a Brooke per
un po'. Va
bene. Ringrazierò
Quinn quando la vedo, Venerdì.
Dopo
aver buttato la spazzatura e rimesso in ordine, torno nella mia
camera e apro il mio portatile, scrivendo 'Quinn Fabray'nella
barra di ricerca di Facebook.
Nessun
risultato trovato per la vostra ricerca.
Controllare
la grafia oppure provare un altro termine.
Chi
diavolo non ha Facebook? Ugh, non importa perché tanto non
è che
l'avrei aggiunta agli amici, comunque.. Andiamo, non voglio esserle
amica nella vita reale- perché dovrei farlo su internet?
Volevo solo
vedere magari una sua foto, avere qualche indizio per capire chi
è davvero Quinn
Fabray. Ad ogni modo, la vedrò in un paio di giorni e non
è che mi
importi qualcosa.
Diavolo
no..
Quello che ha fatto per me stasera è stato solo
carino e inaspettato, ecco tutto.
Nessun
problema.
1
Luglio 2011.
“Santana,
vieni giù!”
“Un
secondo, papà!” Urlo a mia volta dalla mia camera,
la mia voce
risuona nell'intera casa. Cazzo,
calmatevi... Lui
impazientemente mi urla di sbrigarmi ancora una volta. Stringo la
mascella esasperata, arrabbiata per il fatto che mi stia mettendo una
dannata fretta. Prendo il mio zaino e velocemente corro giù
per le
scale con l'espressione accigliata sul mio viso.
“Perché diavolo
sei così -” mi immobilizzo non appena realizzo che
mio padre non è
solo nel soggiorno. “Quinn, che diavolo ci fai tu
qui?”
“Buongiorno,
San!”. Mi saluta allegramente, il suo famoso ghigno che
adorna il
suo viso pallido. Un
momento, mi ha appena chiamato con il mio soprannome? Alzo
un sopracciglio, sentendo un misto di confusione ed irritazione,
prima di spostare la mia attenzione su mio padre per una risposta.
“Che
ci fa lei qui?”
“Tana, sii educata” Mi rimprovera
severamente, mandano a Quinn uno sguardo di scuse. “Perdona
mia
figlia, non è davvero una persona mattutina”
“Va
tutto bene, Signor L.” Quinn gli sorride educata e li
abbaglio con
uno sguardo che dice chiaramente 'che
cazzo sta succedendo?'.
Aggiusto la cinghia del mio zaino, inclinando la testa verso la mia
spalla sinistra. “Sono qui per portarti a lavoro.”
afferma Quinn,
come se fosse ovvio, continuando a guardarmi con quel sorriso che si
suppone dovrebbe essere affascinante. “Sei pronta ad
andare?”
“Non
ci vengo con te...” affermo impassibile, prima di dire a mio
padre
che sarebbe stato lui ad
accompagnarmi a Fantascape come al solito.
“Tana,
Quinn è venuta fin qui a prenderti, per cui sii gentile.. E
comunque, sei scesa tardi oggi, quindi non posso lasciarti a
Fantascape senza essere in ritardo per il mio turno di mattina. Devi
farti accompagnare da lei, oppure dovrai camminare”
Lo
guardo incredula prima di scuotere la mia testa in maniera insolente.
“Bene, camminerò allora..” gemo
arrabbiata, prima di uscire
dalla porta principale. Sento Quinn offrire a mio padre un cortese
saluto prima che il suono veloce e leggero di passi riempia
l'aria. E' troppo presto per queste
stronzate.. Sento
le sue dita stringere il mio polso e rapidamente mi volto per
insultarla, mirando a far esplodere la mia rabbia crescente verso di
lei.
“Cosa ca-”
“Shh,
smettila di essere così cocciuta ed entra nella mia dannata
macchina.. Se cammini fino a Fantascape, saremo entrambe in ritardo,
stanche e sudate- Non c'è davvero ragione per camminare, per
cui
smettila di essere così testa dura e lascia che ti
accompagni lì”
“No.”
dico a denti stretti, liberandomi dalla sua stretta e camminando
lontano determinata. Per mia sorpresa, non mi segue. Immagino che si
sia stanca del mio atteggiamento da stronza nei suoi
confronti.. Bè,
finalmente. Inizio
il lungo viaggio verso Fantascape, e sto giusto iniziando a
estraniarmi quando noto una familiare auto camminare davvero
lentamente accanto al marciapiede dove sono.
Il
finestrino dal lato del passeggero è aperto e Quinn passa lo
sguardo
da me alla strada ogni pochi secondi. “Che cazzo stai
facendo?”
“Camminerei
con te, ma ciò significherebbe che dovrei lasciare la mia
auto a
casa tua e se lo faccio non potrei riaccompagnarti stasera..”
“Quindi
il tuo piano è guidare accanto a me tutto il
tempo?” le chiedo in
un tono che mostra chiaramente quanto penso sia stupida la sua idea.
“E cosa ti fa pensare che potresti accompagnarmi a casa
stasera?”
“No”
arrotonda bene la O con la bocca alla fine della parola,
prima di sogghignare. “Sto solo aspettando che tu la smetta e
salga
finalmente in macchina.. Sai, è la cosa più
intelligente da fare,
San.”
Grazie
per aver ignorato completamente la mia seconda domanda..
“Non
siamo amiche, a malapena siamo conoscenti, dovresti davvero smetterla
di darmi dei soprannomi” roteo gli occhi e scuoto la testa
frustrata. Ignorala
e basta, Santana.. Non vale la pena stressarsi per lei. Mi
sposto più lontano dalla strada principale e prendo il mio
iPhone
per distrarmi dall'insistente sfigata bionda.
“Ouch.,
va bene, aspetterò finché non diventeremo
più intime e allora
inizierò a chiamarti ' San'..” dice con
nonchalance, mantenendo la
sua incredibilmente lenta velocità.
“Le
tue gambe non sono stanche? Oh, andiamo.. Ci vorranno almeno altri 30
minuti se continui a camminare, sali in macchina, Santana.”
“Se
salgo in macchina.. promettimi che terrai la bocca chiusa
per tutto il
percorso” fermo i miei passi e lei schiaccia il freno. La
guardo
annuire prima di fingere di sigillarsi la bocca, tirando via la
chiave immaginaria lontano. “Ugh, facci solo arrivare
velocemente”
la sento mugugnare in accordo e non appena mi arrampico sul sedile la
sento mormorare “cintura” e la aggancio prima di
incrociare le
braccia sotto il petto. Provo a tenere i miei occhi lontano dalla sua
faccia da schiaffi mentre guida verso Fantascape.
Cancella
quel dannato sorriso dalla tua faccia, Fabray.
-x-x-x-x
Quinn
mi lascia a casa dopo il lavoro, nonostante i miei migliori tentativi
di dissuaderla, la corsa verso casa è stata piena dei nostri
usuali
battibecchi e se devo essere sincera con me stessa, non è
stato così male.. Quinn
può essere
quasi tollerabile, immagino.
Comunque,
vorrei davvero avere qualche posto-dove-andare a Lima, almeno non
dovrei stare tutto il giorno a casa... E, forse Brooke e io
riusciremmo a smettere di saltarci alla gola – Ah,
fanculo. Ho chiuso con tutte queste stronzate.
Non
lo sopporto più.
2
Luglio, 2011.
Non
ho la pazienza né l'energia di discutere con Quinn
stamattina.. Come
ieri, mi stava già aspettando alla fine delle scale. Mi
saluta con
un sorriso luminoso e un troppo felice 'buon
giorno', annuisco con la testa leggermente per
mostrare che
almeno ho sentito. Non sono dell'umore adatto per discutere con
nessuno dei due (mio padre e Quinn), quindi concordo immediatamente
quando entrambi mi dicono di entrare in macchina di Quinn.
Sono
troppo stanca per vivere oggi.
La
corsa di prima mattina è tranquilla, il silenzio questa
volta è
diverso però, è imbarazzante e scomodo. So che
vuole chiedermi
perché i miei occhi sono in quelle condizioni, o
perché sono così
stanca. Però non voglio parlarne, quindi sono felice che lei
non
abbia toccato l'argomento.
Avrei
comunque mentito se l'avesse fatto.
Bisbiglio
un distratto grazie quando mi lascia all'entrata del divertentissimo
parco. Inizio la mia giornata come faccio di solito, andando a
trovare Mrs Kit e prendendo la mia cassetta dei soldi. Provo a
ricambiare il sorriso che la gentile signora mi sta rivolgendo ma
non riesco, quindi mi limito ad alzare i
pollici e
lasciare il suo posto di lavoro più velocemente possibile.
Non
voglio che mi chieda cosa c'è che non va...
Mi
avvio verso la mia postazione e mi lascio cadere sulla sedia, la mia
faccia istantaneamente ricade sul mio braccio posato sul bancone di
legno. Voglio solo dimenticare tutto, liberarmi di questi pensieri
complicati e che mi portano ansia che mi stanno annebbiando il
cervello.. In parte vorrei non aver mai conosciuto Brooke, o che non
fosse mai successo nulla tra noi due, allora la mia vita sarebbe
così
fottutamente semplice.
Non
so neanche perché sono al lavoro in questo momento. Dovrei
solo
saltare oggi ma allora, di nuovo, significherebbe passare l'intera
giornata a casa – senza nessuna distrazione.. Mi porterebbe a
pensare a tutto questo di nuovo e riprodurre tutti i ricordi che
voglio disperatamente cancellare.
Com'è
possibile che dopo tutto ciò che è successo, mi
sento ancora in
colpa per averla ferita?
Rimpiango
di averle risposto su Skype la notte scorsa, rimpiango di averla
rivista, rimpiango di averla ascoltata mentre si scusava.
Ma
ciò che rimpiango di più è
essere la causa del
suo dolore.
Anche
se è stata lei a ferirmi per prima.
Un
leggero tocco sul braccio mi riporta al mondo reale e lontano da
tutti i pensieri collegati a Brooke che mi stanno uccidendo
lentamente. Alzo lo sguardo e vedo Quinn in piedi di fronte a me con
un'espressione preoccupata su tutta la sua faccia. “Che
c'è,
Fabray?”
“Niente
davvero, sono mai venuta qui con un argomento specifico?”
sorride e
scuoto le spalle distrattamente. Noto che si sta mordendo il labbro
inferiore, palesemente insicura su come interagire con me nel mio
stato attuale. Probabilmente sembro così dannatamente
sconfitta-
fottutamente debole.. “Cosa, niente commenti da stronza oggi?
Andiamo Lopez, dove sono gli insulti? Sono sicura che c'è
qualcosa
che non va nel mio aspetto, giusto? Chiamami noiosa..”
“Non
oggi, va bene?” dico un tono delicato che non mi appartiene e
lei
rimane silenziosa per un po'. Ci stiamo solo guardando negli occhi
prima che io interrompa quella sfida di sguardi. Non
voglio
che i miei occhi rivelino quanto sono rotta..
“Quanto tempo
manca fino all'arrivo dei bambini?
“Ancora dieci minuti”
annuisco prima di seppellire la mia faccia nuovamente nel mio
braccio. Voglio solo chiudere fuori il resto del mondo.
“Santana?”
alzo lo sguardo di nuovo prima di sospirare pesantemente.
“Posso
fare qualcosa per farti sentire meglio?”
“Si,
lasciami da sola per un po' okay?” richiedo gentilmente, so
che lei
capisce ma posso ancora vedere un lampo di tristezza sul suo volto
chiaro. Prendo un sospiro profondo prima di raccogliere le forze per
farle un piccolo sorriso. “Mi dispiace, sono un po' fuori dal
mondo
oggi.. Ma torno comunque con te stasera”
“Bene”
mi manda un piccolo sorriso prima di andare via. “Ci vediamo
dopo,
Santana.”
-x-x-x-x
Santana
Lopez : Niente più giochetti, B.
Brooke
Prince: Non sto facendo nessun dannato giochetto!
Brooke
Prince: Riconnettiti a Skype. Smettila di scappare da me mentre ti
sto parlando!
Santana
Lopez: Non posso scappare su Skype, genio. In più, sono
“scappata”
da te settimane fa.
Brooke
Prince : E non pensi che mi dispiaccia quel che è successo?
Perché
è così, Santana. SAI benissimo quanto mi
dispiace. Ti stai
comportando come se quello che avevamo sia niente, è
così facile
per te liberarti di me?
Santana
Lopez : SMETTILA. Continui a rigirare la frittata, sei tu quella che
si è comportata come se non fossimo nulla. Era tutto un
gioco per
te, giusto? Bè, B, certe volte 'scusa' non è
abbastanza.
Brooke
Prince: Ti voglio bene.
Brooke
Prince: Solo torna a casa. Sono sicura che possiamo riparare..
Santana
Lopez: Troppo tardi.
Brooke
Prince: E allora fottiti.
Continua
a scorrere i messaggi di nuovo. Rispondere a quella chiamata su Skype
la scorsa notte è stata davvero una cattiva idea. Non so
perché
è così difficile
resisterle, come se volessi ma
non potessi. I messaggi andavano bene – fanno male, ma posso
reggere gli insulti e la rabbia. I messaggi vocali che ha inviato ore
dopo sono stati quello che mi ha fatto più male.. Odio
quando è
così triste perché ho giurato a me stessa che
avrei fatto di tutto
per essere certa che sia sempre felice.
Questo
è successo un anno fa comunque e il tempo è una
cosa divertente..
Cambia
tutto.
Controllo
l'ora sul mio telefono e mancano a malapena 15 minuti alla fine della
mia pausa. Come sempre, sto sto cazzeggiando vicino a una delle
giostre rotte nella deserta area di Fantascape – non
c'è nessuno
qui e mi piace mangiare in santa pace. Rimugino un po' con me stessa
prima di decidere di cliccare play nella sua segreteria e provo a non
scoppiare a piangere di nuovo.
Non
è che mi piaccia stare
male, non è che
mi piaccia provare dolore
– sono davvero solo
molto persa al momento e la mia
mente è ovunque..
Quindi magari ascoltare le sue parole di nuovo mi aiuterà a
chiarire
le cose? Non lo so. Fanculo, ho bisogno che
qualcuno mi
dica che cosa fare, qualcuno che mi aiuti a decidere tra giusto e
sbagliato.
“Okay...
Probabilmente mi odi al momento, lo so che questo è il
più grande e
lungo litigio che abbiamo mai avuto e sono spaventata. Sono
spaventata dalla possibilità di perderti. Lo so che in
qualche modo
l'ho già fatto ma non lo so – Sento che
c'è ancora un parte di te
con me? Sono aggrappata a quella minuscola possibilità che
forse
riusciremo ad aggiustare tutto.
Mi
hai promesso che sarebbe stato per sempre, spero che tu non l'abbia
dimenticato” lei non dice nulla per un
po', probabilmente
avrà dimenticato che stesse ancora registrando. Tipico
di
Brooke.. Posso sentire comunque il suo respiro
irregolare, e
anche tutti i suoi singhiozzi. Lei riprende dopo un po', la sua voce
che suona molto più scossa questa volta.. “Oh
cazzo- solo
parlami quando sei pronta ok? Significhi cosi tanto per me, fidati di
me, anche se è difficile, io so che staremo bene alla fine..
Saremo
sempre noi, lo sai. Ti voglio bene, buonanotte, S”
Almeno
la mia reazione non è stata brutta come quella della scorsa
notte..
Bel lavoro, Santana. I miei occhi sono pieni di lacrime e fanno male,
però e so che se fossi nella sicurezza della mia stanza,
starei
piangendo come una bambina di nuovo.
Non
posso permettere che qualcuno mi veda così.
Si
suppone che io sia cazzuta. Si suppone che io sia forte.
Scaccio
le lacrime che minacciano di uscire prima di ricompormi ispirando ed
espirando profondamente. Velocemente cancello il delicato messaggio
vocale e ripulisco la mia segreteria, ritornando al mio posto.
Mi
serve del tempo
.-x-x-x-
Quinn
ferma la macchina nella mia strada e le sparo un piccolo sorriso. Lo
so che è più che abbastanza per lei. Inizio a
camminare verso casa
mia ma lei pronuncia il mio nome ad alta voce. Mi giro e alzo un
sopracciglio verso la sua direzione. “Grazie per uhm, avermi
permesso di accompagnarti” mi manda quell'adorabile tipico
ghigno,
quello che lentamente mi fa venire voglia di prenderla a pugni in
faccia. Scuoto la testa prima di sospirare. Posso sentire uno stupido
sorriso farsi spazio sulle mie labbra però.
“Sei
così strana” rispondo con un ghigno e lei sorride
ancora di più.
“Finalmente un
insulto, dannazione stai davvero perdendo il tuo smalto, Lopez. Spero
che tu riesca a ritrovarlo domani”
“Contaci,
Fabray”
3
Luglio, 2011.
Non
sono davvero sicura di come sia potuto succedere, ma al momento sono
dentro l'auto di Quinn e stiamo davvero andando da qualche parte che
non è Fantascape. Ugh. Questo è esattamente il
motivo per il quale
non ho voluto che mi accompagnasse all'inizio..
E'
pazza.
No,
davvero, penso che sia..
“Ferma
la macchina e fammi scendere, Quinn!”
“No”
mi risponde con un tono sfacciato, i suoi occhi ancora sulla strada.
Non è che sono effettivamente spaventata o qualcosa di
simile.. Non
mi farebbe mai del male, giusto? “Rilassati, Santana.. Non
sto
pianificando di ucciderti per poi bruciare il tuo corpo da qualche
parte” la sento sorridere alla fine della frase.. Carino.
“Okay,
non era divertente ma davvero rilassati. Non ti farò del
male,
promesso. Sapevo che non saresti stata d'accordo se te l'avessi detto
per cui così è più semplice”
“Quinn,
questo è un fottuto rapimento” grido prima di
cercare il mio
telefono. Hmm, forse girerà la macchina se dico che sto
chiamando
qualcuno – tipo
la polizia?
“No,
ho detto al signor L che ti avrei presa
in prestito per
la giornata” sorride con aria di sufficienza e alzo un
sopracciglio, chiedendomi che diavolo ci sia di sbagliato con mio
padre per fidarsi di qualcuno come Quinn.
“E
non preoccuparti, ci sono persone a coprirci entrambe al lavoro... Ho
pianificato tutto, quindi tutto quello che devi fare è stare
seduta
e divertirti”
“Questo
è il tuo modo di vendicarti per non essere venuta
all'appuntamento?”
“No,
questo è il modo di portarti ad un appuntamento”
“Non
è giusto”
“Ehi
voglio solo che tu sia felice.. Sei nella tua pausa estiva, dovresti
almeno godertene una parte”
“Pensi
che forzarmi ad andare ad uno stupido appuntamento mi
porterà a
godermi le vacanze?”
Questo
è stupido..
La
sento sospirare platealmente prima di fermarsi e affrontarmi faccia a
faccia. “Vuoi davvero tornare indietro? Prima che tu
risponda..
promettimi che se decidi ti continuare con quello che ho pianificato
oggi, allora ti divertirai. Tutto quello che voglio è
renderti
felice, anche se solo per un po', va bene?” Odio il fatto che
si
riesca a vedere quanto sia sincera dai suoi occhi nocciola... Stanno
davvero scintillando con un misto di speranza, eccitazione,
felicità
e un po' di paura. Dopo un paio di momenti di totale silenzio, lascia
andare un profondo respiro nervoso, prima di porre un'altra domanda.
“Quindi.. Possiamo continuare ad andare?”
“Va
bene!” sbuffo sonoramente, alzando entrambe le braccia
arresa,
prima di passarle intorno al mio petto. “Ma, ti
giuro,Fabray.. niente giochetti”
“Non
preoccuparti, ho capito” mi fa l'occhiolino, facendo
ripartire
l'auto e riposizionandosi al centro della strada. Scuoto la mia testa
e provo con tutte le mie forze a non sorridere ogni volta che fa una
battuta stupida o un commento durante la corsa in auto. Apro
l'applicazione di Twitter sull'iphone – questa
è una delle cose che devi twittare, okay..
?SantanaLopez: Aiuto!
Sono stata rapita :O Sto scherzando, ma davvero non so dove sto
andando.. Quinn ti prego non farmene pentire!
Mi
chiedo se Quinn abbia un account twitter... Bè se non ne ha
uno
Facebook, probabilmente non ne avrà neanche uno Twitter. E
comunque
anche se ce l'avesse, probabilmente non scriverei il suo nome
–
alcuni dei miei follower sono davvero troppo
impiccioni per
farsi i fatti loro. Invio il tweet prima di concentrarmi sulla strada
di nuovo.
Dove
cazzo siamo?
“Quanto
manca ancora?”
“Un'ora
e mezza, forse?”
“Cosa?
Dove diavolo stiamo andando? Stiamo viaggiando da almeno
un'ora”
piagnucolo e lei ride, guardandomi per un secondo. “Non
è
divertente”
“Mi
dispiace, hai ragione, non è divertente,
ma sei carina quando sei tutta piagnucolosa” Commenta e
ignoro la
sensazione del sangue che si accumula sulle mie guance.
“Santana,
hai bisogno di rilassarti e fidarti di me... Smettila di fare domande
su tutto e segui il flusso, ti godrai più la vita facendo
così”
Non so davvero come rispondere a quello che ha appena detto quindi
roteo gli occhi e rimango quasi sempre in silenzio fino alla nostra
destinazione.
Forse
questo viaggio è esattamente quello che mi serve...
-x-x-x
“Ho
pensato che avessi detto che non stavi
cercando di uccidermi?”
“Non morirai,
Santana.” Afferma con un ghigno prima di togliersi il top e i
pantaloncini. Realizzo che è il suo corpo è
carino. E' magro e- Che
diavolo? Vieni fuori da lì, Lopez.
Scuoto la testa per scacciare il pensiero prima di guardare Quinn di
nuovo, accertandomi di tenere i miei occhi sulla sua faccia
e solo sulla
sua faccia. “Sei pronta?”
“No...
Non salterò da un dirupo, Quinn. Tu sei completamente
pazza”
“Sarà
fantastico, Santana. Ti prometto che non te ne pentirai. In
più, è
estate, quindi devi nuotare,
è tipo una legge o qualcosa del genere”
Scuoto
la mia testa con aria di sfida, facendo un passo indietro e
distanziandomi dalla fine del dirupo. “Non ho neanche un
costume.
Non c'è modo che tu riesca a convincermi a saltare”
“Te
ne ho portato uno!” Mi informa in un modo che urla quanto sia
compiaciuta con se stessa per aver preparato tutto così
bene, prima
di ricercare nella sua borsa per uno dei miei costumi.
“Tuo padre li ha presi mentre eri sotto la doccia
stamattina”
“Che
diavolo?” Chiedo in un tono infastidito. Seriamente, a chi
piace
che le altre persone tocchino le proprie cose? Non a me.
“Perché
sei così strana?”
“Non
è stato facile per me, okay? Hai idea di quanto sia
imbarazzante
chiedere a un uomo adulto di prendere i costumi di sua figlia? Non
aveva neanche idea di quale fosse, quindi è sceso con
qualsiasi
costume da bagno tu avessi. Questo sembra quantomeno più
adatto di
quello della Disney, comunque” Quinn agita il costume di
fronte a
me e lo strappo dalle sue mani, l'esasperazione evidente sul mio
volto. “Questo posto è vuoto, quindi puoi
cambiarti. Ti giuro che
non guardo.”
“Ti
aspetti che io mi cambi... Qui?” Annuisce
tranquillamente e scrolla le spalle prima di girarsi. “Non lo
faccio.”
“Si
lo farai” risponde testarda – trovo così
strano battibeccare con
qualcuno cocciuto quanto me... UGH.
“Quinn...”
“Se
non metti il costume, ti tufferai con i vestiti che hai addosso ora..
La scelta è tua”
“Ti
odio così tanto”
-x-x-x-
Non
so com'è successo esattamente ma al momento sono in caduta
libera.
Il
mio corpo taglia l'aria, verso la distesa di chiara acqua blu sotto
di me.
Lo
so che abbiamo passato almeno mezz'ora sull'orlo del precipizio,
Quinn che continuava a convincermi a saltare e io che continuavo a
chiederle più tempo.. Non sono sicura di cosa mi
abbia spinto a
farlo. Oh e prima che vi facciate un'idea sbagliata... Quinn, non mi
ha fisicamente spinta, voleva, ma
non l'ha fatto. E'
stata ferma lì, supportandomi, dicendo tutto quello che
poteva per
tranquillizzarmi e calmarmi.
Non
posso davvero descrivere quello che sto provando adesso. Mi
sento così- leggera? Come se tutti i miei
problemi non ci
fossero più, come se niente possa buttarmi giù.
So che la caduta
effettiva dura solo un paio di secondi ma si sente più a
lungo-
molto più a lungo.
Mi
sento libera, come se riuscissi a respirare correttamente per la
prima volta in settimane.
Splash.
Il
mio corpo collide con l'acqua e lo sento vivo. Scossa lontano da un
sonno profondo. Come se la caduta fosse un vivido sogno, come se
potessi davvero sfuggire alla realtà per un paio di secondi.
E'
stato così meraviglioso.. Risalgo in superficie e vedo Quinn
sulla
roccia, che mi chiede se sto bene. Alzo i pollici e sorride prima di
saltare senza timore giù dalla rupe. Urla per tutto il tempo
e
sorrido perché è divertente quanto possa sembrare
una bambina.
Bè,
a volte..
La
vedo cadere e giuro che è stato davvero veloce –
ve ne sareste
persi buona parte solo se aveste sbattuto le ciglia, quindi non so
perché mi è sembrato così lungo
mentre stavo
cadendo.. Tutto quello che so è che voglio farlo di nuovo.
“Allora...
come ti senti?”
“Felice”
non ho davvero avuto il tempo di pensare alla risposta.. Mi
è solo
sfuggita dalle labbra. Mi avvicino a Quinn prima di nuotare indietro
verso la parete. “Chi arriva primo sulla roccia,
Fabray!” urlo
dietro di me, prima di correre sulla scalata.
Voglio
volare di nuovo.
-x-x-x
3
chiamate perse – BROOKE PRINCE.
Brooke
Prince: Chi diavolo è Quinn?
Se
fosse stato qualsiasi altro giorno le avrei risposto, magari l'avrei
anche chiamata. Non oggi però.
Oggi,
sono felice.
Ah,
e per la cronaca, immagino che mi sbagliassi- Quinn Fabray non
è poi così male.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** Capitolo 3. ***
Capitolo
3.
8
Luglio, 2011
Mi
sono svegliata molto presto oggi, non so perché,
è solo successo. Ho avuto persino abbastanza tempo per una
corsetta mattutina...Ora sono seduta sul mio patio, tenendo in mano il
mio telefono mentre aspetto che Quinn venga a prendermi. Non abbiamo
mai avuto una vera conversazione
su questa cosa dei passaggi, ma è come se fosse
già tutto deciso. Mi viene a prendere al mattino e mi
riporta a casa la sera. Pazienza, non avrei comunque vinto se avessi cercato di oppormi–
è ancora più testarda di quanto lo sia io.
Comunque, non è poi così
male infondo...Inoltre facilita anche mio padre dal momento
che i suoi orari di lavoro sono molto impegnativi.
Scorro
fra le menzioni di Twitter e leggo dei casuali “mi
manchi” dei miei amici rimasti a Seattle. E anche
qualche reazione al mio tweet sul “rapimento”.
La gente è buffa...Ecco perché non twitto molto,
certe persone non fanno altro che cercare di capire la storia che sta
dietro qualsiasi cosa venga postata su quel sito.
Limite
di 140 caratteri, gente...
E
non mi sento in dovere di spiegare niente a nessuno–
è la mia vita. Controllo
la mia timeline e ovviamente il suo nome
attira la mia attenzione. E se smettessi di
seguirla? Ho già smesso di rispondere ai suoi
messaggi– smettere di seguirla sembra un ottimo prossimo
passo...
Hmm.
@BROOKEthePRINCEss:
Chi
si ricorda cosa è successo ieri notte? Io no...LOL. Festa
fantastica! Gli assenti si sono persi una grande occasione!
Fico.
Quindi
sta passando l'estate festeggiando a casa con tutti i nostri amici e io
la sto passando a lavorare in Ohio.
E'grandioso.
@SantanaLopez:
La.
Migliore. Vacanza. Estiva. Di. Sempre.
Sono
crudele ma, non mi importa, voglio che
lei pensi che anche io me la sto spassando. Brooke è
più o meno un tipo geloso e possessivo, a volte è
fastidiosa, ma mi piaceva quando eravamo una pseudo-coppia.
E' bello sapere di piacere a qualcuno così
tanto.
@BROOKEthePRINCEss:
@SantanaLopez è
bello sapere che non hai perso il tuo telefono...RISPONDIMI!
Ho
inviato quel tweet meno di un minuto fa e lei sta già
reagendo...Ve l'avevo detto.
@PartylikeArtie:
@BROOKEthePRINCEss @SantanaLopez Hey,
non ho visto voi due insieme per tutta l'estate...Satana, dove sei? :O
@BROOKEthePRINCEss:
@PartylikeArtie @SantanaLopez E'scomparsa,
a quanto pare una “Quinn” l'ha rapita.
Il
suo ultimo tweet mi fa roteare gli occhi– Tipico
di Brooke
@SantanaLopez:
@PartylikeArtie Non
sono in città, Capellone! Scommetto che già ti
manco. Haha ci vediamo tutti ad agosto!
@BROOKEthePRINCEss:
@SantanaLopez AGOSTO?
Smettila di ignorarmi.
@PartylikeArtie:
@SantanaLopez Ci
vediamo, Satana. LOL. @BROOKEthePRINCEss devi
rilassarti!
Esattamente,
B...ascolta lo storpio! Ridacchio
pacatamente mentre scorro di nuovo fra le mie menzioni...
In
effetti, sembra stupida.
No,
non ho nessuna intenzione di risponderle o anche solo di notare la sua
esistenza.
Finalmente
la macchina di Quinn arriva e la bionda mostra un'espressione di scuse
sul suo viso. Mi alzo e la raggiungo dopo aver messo il telefono nella
mia tasca. “Hey, Santana. Scusami, sono in ritardo, dovevo
accompagnare Lu– dovevo
accompagnare qualcuno.”
“Va
bene.” Scrollo le spalle e lei rimette in moto la macchina.
“Oh,
ti ho preso una cosa.” Mi porge una borsa di carta marrone ed
io la guardo incuriosita. “E' tipo il migliore
muffin ai mirtilli di sempre.” Dice Quinn con un
enorme sorriso che le adorna i lineamenti. “Non va bene
saltare la colazione, quindi...”
“Sei
una schizzata.”
“Mi
aspettavo un 'grazie' ma ok,
prenderò ciò che mi merito, immagino.”
Scuote la testa, ovviamente irritata fino ad un certo punto ed io mi
sento un po' crudele...dannazione. “Oh
e la cintura.”
Mi
allaccio la cintura prima di prendere il dolcetto e dargli un morso. Oddio, buonissimo. “Grazie,
Quinn.” Mormoro nel mezzo di un boccone di paradiso. Vedo un
piccolo sorriso attraversarle il viso e il senso di colpa
svanisce...Finisco il muffin ancora prima del nostro arrivo a
Fantascape. “Umm, beh
grazie per il passaggio e uhh– la
colazione.” Dico imbarazzata, prima di uscire dalla sua
macchina.
“Quando
vuoi, Santana.”
-x-x-x-x-
“Hey,
a che ora hai la pausa?” Mi chiede Quinn e io controllo il
mio telefono.
“Fra
cinque minuti, perché?”
“Ok,
andiamo.” Mi tende la mano ed io sollevo un sopracciglio,
prima di ignorarla e saltare aldilà del bancone con un
salto, senza il suo aiuto. Sistemo il cartello 'Torno
subito!' sulla superficie prima di seguire Quinn.
“Dove
andiamo?”
“Alla
mia giostra.” Quinn ghigna prima di condurmi dall'altra parte
del parco dei divertimenti, dove ci sono tutte le giostre grandi. Ci
fermiamo davanti ad una giostra chiamata 'SPACESCAPE', è una
grande ruota con otto braccia. Vedo un cartello 'SPIACENTI, IN
MANUTENZIONE :('sul controller. “Sei pronta?”
La
guardo con gli occhi spalancati, le mie sopracciglia aggrottate in
confusione e apprensione. “Stai cercando di uccidermi di nuovo, Fabray? Sono in grado di
leggere quel cartello, sai...”
“Oh,
quello...” Lo prende e lo
butta a terra senza troppi complimenti. “Per qualche ragione,
ho perso il mio 'Torno subito!' quindi
uso quello ogni volta che non sono in zona.” Mi spiega Quinn
con un sorriso imbarazzato. “Ed è meglio poter
provare la giostra senza dei ragazzini urlanti attorno a te, immaginala
come una corsa VIP sullo Spacescape!”
“Già...Uhh– non credo
proprio.” Scuoto la testa recalcitrante. “Non
salirò mai su quel coso.”
“Yo
Santana, qualcosa ti spaventa?” Ugh– allerta
sorriso irritante di Fabray! “Chi avrebbe mai
detto che qualcuno cazzuto come te, avrebbe avuto paura di una giostra
per bambini.” Solleva le sopracciglia provocatoriamente per
incitarmi ed io digrigno i denti, facendo del mio meglio per resistere
alla sfida, ma l'orgoglio sa essere un tale stronzo a volte.
“Non
ho paura! Non mi spaventa l'altezza, sono saltata dal tuo fottuto
scoglio, o sbaglio?” Domando infastidita, guardando ancora
una volta verso l'alto per studiare quella macchina dall'aspetto
minaccioso. “E' solo che non mi fido di roba come quella...ci
sono tante cose che possono andare storte.”
“E'
sicura, Santana...”
“Hai
intenzione di maneggiare i controlli mentre io sono là sopra
da sola?” Domando con un sopracciglio inarcato, credendo di
aver trovato una scappatoia. “Sei pazza se credi che
rischierei la mia vita per farti divertire.”
“Hai
ragione, aspetta un attimo.” Corre via prima che io possa
dire qualcos'altro, guardo di nuovo verso la giostra, sentendo un
inspiegabile brivido attraversarmi la schiena. Gulp.
Quinn doveva per forza avere
in carica una delle giostre più spaventose di questo posto,
huh? “Santana, Noah controllerà la giostra e io
salirò con te.”
“Ciao,
Santana.” Il ragazzo muscoloso con la cresta mi sorride
amichevolmente “Io sono Noah Puckerman.” Mi tende
la mano ed io la stringo prima di lanciare di nuovo un'altra occhiata
nervosa allo Spacescape. Davvero non sono
spaventata, è solo che non so se posso fidarmi di chiunque
abbia fatto questa roba...”Sai, Quinn potrebbe
semplicemente stare giù e potrei essere io quello
che–“
“Chiudi
il becco, Noah.” Quinn borbotta e le mie sopracciglia si
sollevano un pochino, dal momento che non ho mai visto o sentito il
lato aggressivo della bionda prima d'ora. Non mi soffermo su quello,
visto che la mia mente è ancora impegnata a pensare a quella
giostra della morte che non ho modo di evitare ancora a lungo, senza
risultare una fifona. "Pronta, Santana?"
"Sì
facciamolo" Dico noncurante, cercando di fare del mio meglio per
nascondere il nervosismo. Ci sediamo al primo posto e la mia gamba
sinistra comincia a tremare un poco. "Sei certa che sia sicuro?"
"Beh,
non ha ucciso nessuno...ancora." Mi
fa l'occhiolino prima di alzare il pollice verso Noah, aziona la
giostra e i miei occhi si spalancano. Inizialmente ci solleviamo da
terra, ma poi tutto inizia a girare e continua ad andare sempre
più veloce...Merda. Sento
come se stessi per vomitare le mie stesse budella, non è
divertente..."Stai bene?"
"No!"
Urlo e lei ride rumorosamente. La giostra aumenta ancora di
più la velocità e ora la mia mano sinistra si
è stretta attorno a qualcosa perché non la smette
di tremare...si è scelta una mano più pallida, la
mano di Quinn. Comincio a stringerla più forte, intrecciando
le nostre dita. Giuro che lo negherò non appena la giostra
si fermerà, ma tenerle la mano mi fa sentire più
a mio agio.
In
qualche modo è calmante...
Shh.
Quella
giostra infernale finalmente si ferma e le mie gambe sembrano
gelatina...non sono nemmeno certa di riuscire a stare in piedi. Perché l'ho fatto? "Ve l'ho
detto che non avevo paura" Dico a Quinn e Noah in tono presuntuoso,
suonando il più dura possibile.
Lei
riduce la distanza fra di noi e si accosta per sussurrarmi qualcosa
all'orecchio "Già, non ti preoccupare, tutta la faccenda del
stringermi la mano sarà il nostro piccolo segreto."
"Fottiti."
"Mi
piacerebbe proprio vederlo!" Si intromette Noah ed entrambe gli
lanciamo un'occhiataccia, io gli mostro giocosamente il dito medio e
Quinn gli da dell'idiota. "Che c'è? Sarebbe molto
eccitante..." Mi metto a ridere quando Quinn gli da uno schiaffo sulla
nuca ed entrambi iniziano a litigare come due bambini.
Credo
che ci sia una vaga possibilità che questo posto cominci
davvero a piacermi...Beh, almeno fino ad un certo
punto.
-x-x-x-x-
"Quinn
ti ha di nuovo portata a casa oggi?" Mi chiede mio padre mentre stiamo
cenando e io annuisco. "Beh, è molto gentile da parte sua."
"Già"
Rispondo distrattamente mentre sposto con la forchetta il cibo avanzato
nel piatto.
Si
schiarisce la voce ed io alzo lo sguardo su lui, dandogli la mia piena
attenzione. "Tana, dovresti sapere che..." Fa una pausa e scuote la
testa "Dovresti sempre mettere la cintura, chiaro? La sicurezza al
primo posto."
"Eh?"
Chiederei di più, ma non sono esattamente dell'umore giusto
per parlare, quindi mi limito a fare spallucce e ad accettare quel
casuale e sensibile consiglio. "Sì, certo qualunque
cosa. Va bene se vado nella mia stanza ora?"
"Ok,
Tana." Si è incupito, ma sono fottutamente esausta quindi
voglio solo nascondermi nella mia stanza e cercare di raggiungere una
decente quantità di sonno stasera. So che mio padre ci sta davvero provando a lavorare sulla nostra
relazione padre-figlia mentre sono a Lima per le vacanze, ma ogni volta
che troviamo del tempo da passare insieme, sono sempre stanchissima e
quindi i miglioramenti si notano appena.
Prometto
che ci proverò più duramente, solo non stasera...
9
Luglio, 2011
Posso
vedere la macchina di Quinn dalla finestra del salotto. Urlo un 'ciao papà' prima di uscire
dalla porta principale. Cerco di entrare nell'auto, ma Quinn mi blocca
il percorso per cui non mi è possibile. Ma
che diavolo? "Quinn, che stai facendo? E' prestissimo e non
sono dell'umore adatto per i giochetti."
"Vedi
umm, volevo solo che sapessi prima
di entrare in macchina che oggi ci sarà qualcun altro con
noi." Mi dice nervosamente ed io alzo un sopracciglio incuriosita. Huh? "Mia- uh,
ehm- mia cugina verrà in macchina con noi oggi.
Vuole passare la giornata a Fantascape e Nana esce troppo presto,
quindi verrà con noi."
"Ok..."
Non capisco perché si comporta in modo così
strano...bene, da un passaggio a qualcun altro, quindi? Non
è che non ci stiamo in una macchina per quattro. "Possiamo
andare ora?"
"Sì,
certo." Il lato del passeggero è il più vicino a
noi, così apre la portiera per me prima di raggiungere
l'altro lato ed entrare. Guardo dietro prima ancora di chiudere la
portiera, i miei occhi si soffermano su una bambina dai capelli biondi
e gli occhi nocciola, esattamente come quelli di Quinn.
Aww,
quella ragazzina è proprio carina...Aspetta, no, è una versione in
miniatura di Quinn e Quinn non è
carina.
Ugh,
va bene! La bambina nella macchina è carina e la cugina
più grande non lo è- ecco,
risolto. La macchina comincia a muoversi, ma i miei occhi
rimangono sulla bambina, vagano dall'alto al basso osservando il suo
aspetto. "Beh, presentati" Dice Quinn rivolgendosi a nessuno in
particolare.
"Ciao,
io sono San-" Comincio, ma una voce più infantile mi
interrompe.
"Il
mio nome è Lucy." Dice prima di sorridermi ampiamente.
"Quale è il tuo?"
"Santana
Lopez" Le sorrido sinceramente, sentendo di avere già una
predilezione per la bionda più giovane.
“Aih”
Sento Quinn gemere e mi sistemo sul sedile in modo da guardare di nuovo
la strada “Ahh– fa
male.” Dice Quinn a voce alta ed io inarco un sopracciglio,
cercando di capire se dovrei ingoiare il rospo e assecondare la
sconcertante voglia di scherzare di Quinn.
“Ma
che ca–“ fingo di tossire non
appena mi rendo conto di quello che stava per uscire dalla mia bocca. C'è
una bambina, Santana! “Che succede,
Quinn?” Sento ridacchiare la fastidiosa bionda al mio fianco
per la mia svista.
“Le
hai detto il tuo vero nome la prima volta che te l'ha chiesto, mentre
io ho dovuto subire tutto il trattamento-Kardashian,
e questo fa un po' male” Posa una mano sul suo petto con fare
drammatico, facendo ridere Lucy e spuntare un incontrollato sorriso
sulle mie labbra. “Santana, la cintura” Mi ricorda
Quinn quando nota che non l'avevo allacciata, obbedisco velocemente per
essere un buon esempio. “Lucy, come hai fatto a farle dire il
suo nome così facilmente?”
“Non
lo so, forse le piaccio.”
Sorrido
per quanto Lucy sia adorabile, annuendo in segno di conferma
“Hai ragione, tu mi piaci”
“Aww,
mi piaci anche tu Santana. Sei super gentile, favolosa e
bella!” Sorrido ancora più ampiamente per tutti
quei complimenti, le dico che anche io penso che lei sia super gentile,
favolosa e bella.
“Oww
Lucy, mi stai rimpiazzando con Santana per caso?”
“Forse.”
Cantilena la bambina seduta sui sedili posteriori ed io ghigno. Credo
davvero che andrò molto d'accordo con questa bambina. Quinn
finge di stringersi di nuovo il petto e Lucy ride di nuovo. Questa
volta rido anche io– E' stato un poco divertente,
ok? Il viaggio in macchina diventa pieno di chiacchiere,
commenti, oh e non dimentichiamoci...colazione con i muffin.
“Quanti
anni hai Lucy?” Chiedo un attimo prima di raggiungere il
punto di arrivo a Fantascape.
“Cinque.”
-x-x-x-x-
“Santana!”
Vedo Lucy correre verso il mio stand, trascinando Quinn con lei.
“Ciao!”
“Hey
Lucy.” Le sorrido prima di salutare
Quinn con un piccolo gesto della mano “Che
succede?”
“Ho
chiesto a Quinn se potevi pranzare con noi, ma mi ha detto di chiedere
a te.” Controllo l'ora sul mio telefono, mordendomi il labbro
inferiore, mi sento combattuta perché se dovessi
accettare (a dispetto delle circostanze) allora sarebbe la prima volta
che uscirei volontariamente con Quinn, ma voglio
anche andarci.
Ugh,
certe volte mi confondo da sola...
“Non
posso” Mi acciglio quando vedo Lucy mettere il broncio, buona
parte di me vorrebbe davvero andare con loro due così da
poter conoscere meglio Lucy, ma non è ancora il momento
della mia pausa...quindi non posso. “Sono ancora in servizio,
Luce. Anche se mi sarebbe davvero piaciuto.”
“Quanto
manca alla tua prossima pausa?” Chiede Quinn, parlando
direttamente con me per la prima volta dall'inizio di tutta la
conversazione.
“Ancora
20 minuti circa.”
“Che
ne dici di fare prima una passeggiata, Luce? Poi torniamo e veniamo a
prendere Santana quando sarà pronta.”
“Quinn,
puoi vincere un unicorno per me?” La ragazzina strilla
eccitata, ignorando completamente ciò che Quinn le ha appena
detto e indicando selvaggiamente i giocattoli di peluches appesi al
soffitto dello stand. “Ne voglio uno!”
Ghigno
in direzione di Quinn, la cui bocca continua ad aprirsi e chiudersi
mentre pensa a cosa rispondere alla sua cuginetta. Già
Quinn, vincine uno per lei...”Forse possiamo
semplicemente chiedere a Nana se ne puoi avere uno”
“Non
sarebbe imbrogliare?”
“Mhmm,
Quinn.” Le scocco il mio sorriso diabolico. “Quello
sarebbe imbrogliare, dovresti vincerne uno
lealmente. L'hai già fatto prima, o sbaglio?” Gli
occhi di Lucy si spalancano sorpresi dopo aver sentito quello che ho
detto, Quinn mi lancia un'occhiata pungente e cerco di fare del mio
meglio per soffocare le risate.
“Hai
vinto un unicorno? Perché non l'ho mai visto
prima?” Domanda la bambina e Quinn mi lancia un altro sguardo
accusatore, facendomi sorridere compiaciuta. “Posso
averlo?” Lucy comincia a saltare su e giù mentre
Quinn prende a grattarsi la nuca “Ti prego, Q!”
“Credo
di averlo dato a Santana così sarebbe uscita con
me.” Dice Quinn a Lucy in modo imbarazzato e dopo aver
sentito la sua spiegazione sincera mi sento imbarazzata anche io,
soprattutto dal momento in cui i brillanti occhi nocciola di Lucy sono
puntati su di me. “Cercherò comunque di vincerne
uno per te.” Estrae due dollari dalla tasca e li mette sul
bancone, dopodiché le passo due palline.
Come
mi aspettavo, Quinn non ha vinto nessun fottuto unicorno. Visto?
L'unico modo in cui si può vincere questo gioco è
barando...Lucy ora ha messo il broncio e senza dubbio, sia io
che Quinn vorremmo che la bambina tornasse a sorridere. Quinn continua
a provare a vincerne uno, spendendo un totale di 12 dollari a quel
gioco truccato. “E' così difficile, Q...come hai
fatto a vincerlo prima?”
“Beh,
umm– Non lo so. Forse sono stata fortunata
quel giorno?” Sbuffo una risatina beffarda, distogliendo lo
sguardo dalle due bionde. Certo...è stata
decisamente fortuna. “Luce, non so se posso
vincerne uno per te ora.” Le guardo mentre Quinn si
inginocchia a terra così da essere quasi all'altezza della
bambina. “Che ne dici se ti porto a quella gelateria che ami
tanto, prima di tornare a casa? E ti prometto di fare questo gioco ogni
volta che sarò in pausa finché
riuscirò a vincerne uno...come ti sembra?”
“Ok.”
Lucy annuisce, ma un broncio deciso rimane sulle sue labbra. Non
ce la faccio a vedere questa bambina così triste...Non
so perché, non ce la faccio e basta. Scruto le bottiglie che
stavo mettendo a posto– aumento la distanza fra le due
bottiglie che stanno alla base per renderle meno stabili.
Finché Lucy non può vedere quello che sto
facendo, non è barare...Falla
finita, va bene? Salto oltre il bancone e lascio due dollari
sul ripiano. “Vuoi cercare di vincerne uno per me,
San?” Ok quando è lei a chiamarmi
così va bene...Annuisco e lei sorride,
così miro per qualche istante prima di lanciare la pallina
al centro delle tre bottiglie. Ne abbatto due e mi rimane ancora una
pallina.
Avanti,
non metterti in ridicolo di fronte a loro...
Faccio
scattare il polso nell'istante in cui lancio l'ultima pallina,
conferendo una forza maggiore al lancio– Ho vinto. Salto
di nuovo dentro il mio stand e prendo uno di quegli unicorni rosa
così da poterlo dare a Lucy “Ecco a te.”
Mentre
la bambina stringe con forza il suo giocattolo di peluche, il mio
sguardo si incatena a quello di Quinn. Sta sorridendo ed io non vedo davvero
l'ora di sentire cosa ha da dire. Ugh. “Pausa?”
“Mhmm.”
Mormoro prima di posizionare il cartello 'Torno subito!' sul
bancone, prendendo il mio telefono e permettendo a Quinn e Lucy di
condurmi in qualsiasi posto abbiano intenzione di portarmi per la pausa
pranzo.
-x-x-x-x-
“Buono?”
Mi chiede Lucy non appena addento il mio hamburger, annuisco mentre lei
mi sorride soddisfatta. “Sono gli hamburger più
buoni dell'intera galassia!” Da un morso enorme al suo,
sporcandosi tutto il viso. Ridacchio prima di prendere un tovagliolo e
pulirle il ketchup dall'angolo della bocca. “Grazie,
Sanny.”
Adoro
questa bambina...no davvero, è la cosa più carina
di sempre, quindi mi va assolutamente bene che mi chiami con quei
nomignoli che sminuiscono la mia immagine da dura– beh,
fintanto che non c'è nessun altro attorno. Ci godiamo il
resto del nostro pranzo e Quinn mi dice che dobbiamo riportare Lucy
all'ufficio principale per il suo riposino obbligatorio. La
accompagniamo ed io lancio a Mrs. Kit un sorriso timido, dal momento
che non dovrei più essere in pausa...Quinn dice che va
comunque bene– i vantaggi dell'essere amica della nipote
della proprietaria, suppongo.
Il
ghigno di Quinn appare nel momento esatto in cui chiudiamo la porta
dell'ufficio. “Chi l'avrebbe mai detto che sai essere
così dolce?” Domanda provocatoria ed io la fulmino
scherzosamente con lo sguardo “No davvero, non mi aspettavo
che saresti andata d'accordo con Lucy quindi mi hai sorpresa
oggi.”
“Beh,
è una ragazzina a posto.” Faccio spallucce
continuando a camminare verso la mia postazione. “Solo non
far sapere a tutti del mio lato gentile, altrimenti– giuro
che ti uccido, Fabray.”
“Mhmm,
come ti pare.” Ride scuotendo la testa “Oh e
Santana...”
“Sì?”
“Certe
volte imbrogliare è necessario, no?” Quinn
sorride, prima di correre rapidamente verso la sua zona del parco dei
divertimenti, senza nemmeno darmi la possibilità di
ribattere a dovere. Comunque sia ha ragione...
A
volte imbrogliare è necessario.
-x-x-x-x-
“Viene
anche Santana con noi a prendere il gelato?” Chiede Lucy
mentre siamo sulla strada che porta da Fantascape a casa mia.
“Viene, Quinny? Viene?”
“Potrebbe...”
Quinn fa spallucce “Perché non le glielo
chiedi?”
“San!”
Lucy strilla dal sedile posteriore, così io mi giro per
guardarla quel tanto che la cintura di sicurezza me lo permette.
“Vuoi venire a prendere il gelato con noi?”
“Non
è troppo lontana casa mia?”
“Nah,
non preoccuparti di questo.” Risponde Quinn ed io comincio a
farci un pensiero...Da un lato, non mi piace il gelato, ma ancora una
volta voglio passare del tempo con Lucy e sì– ad
ogni modo, non è un grosso problema se
c'è anche Quinn.
Fanculo,
non ho tutta questa necessità di tornare a casa.
“Sì,
certo, mi piacerebbe molto prendere del gelato con te e Quinny.”
Ghigno provocatoriamente, Quinn mi guarda ed inarca un sopracciglio,
prima di riporre la sua attenzione sulla strada. Parcheggiamo di fronte
ad una gelateria che è dipinta con colori accesi e con
un'insegna che dice “Ohio Freeze” in
fluorescenti lettere al neon. Mando gli occhi al cielo per il nome
incredibilmente patetico. Non appena Lucy è scesa dalla
macchina, mi afferra la mano e mi trascina dentro. Non mi
piace quando le persone mi toccano, ma suppongo che io possa fare
un'eccezione...”Che gusto vuoi?”
“Biscotto
e pezzetti di cioccolato!” Esclama Lucy con aria euforica,
scrutando la varietà di gelati dietro il vetro immacolato.
“Il più grande.” Stavo giusto per dire
il nostro ordine al ragazzo che lavora dietro il bancone, quando Quinn
mi interrompe.
“Luce,
eravamo d'accordo che avresti preso il più piccolo,
ricordi?” Quinn inarca un sopracciglio nella sua direzione e
la bambina sospira pesantemente. “A Nana non piace che tu
abbia troppo zucchero in circolazione...”
“Oh,
già...credo di essermene dimenticata, volevo dire biscotto e
pezzetti di cioccolato– il più piccolo.”
Mi rivolge un sorriso imbarazzato ed io rido lievemente per quanto
è buffa e divertente. Copio l'ordinazione di Lucy, mentre
Quinn prende un ghiacciolo alla ciliegia per sé. Ci sediamo
ad uno dei tavolini rotondi e Lucy chiede se può giocare con
il mio telefono. Credo che non sarò mai in grado
di dirle di no, quindi...Inizia a giocare con il mio
cellulare, lasciando macchie e impronte su tutto il touchscreen. Va
bene, non mi importa– così tanto.
Oh
beh, lo pulirò più tardi.
“Perché
sei così gentile con lei?” Mi chiede Quinn non
appena nota che la sua cuginetta è distratta da una delle
mie applicazioni. Il mio sguardo si sofferma sul ghiacciolo che sta
succhiando, le sue labbra rosee si chiudono attorno alla punta del
ghiaccio rosso...scaccio quell'immagine inappropriata e quei pensieri
sconcertanti, riportando la mia mente alla realtà.
Ma
che cazzo, Santana?
“Perché?
Sei gelosa, Fabray?”
“Un
po'.” Risponde con un piccolo ghigno, svelando i suoi denti.
“Sarebbe carino se tu mi trattassi anche solo un quarto di
come tratti Lucy.” So che sta scherzando, ma c'è
un fondo di verità dietro quelle parole ed in qualche modo
mi fa sentire in colpa...Tuttavia, come al solito, ignoro le mie
sensazioni relative a Quinn, preferendo spostare l'attenzione di
entrambe su Lucy.
“Beh,
come posso dire? Con la bambina è tutta un'altra
cosa.”
“So
cosa intendi.” Lo sguardo di adorazione nei suoi occhi quando
guarda Lucy, mi rende felice, è dolorosamente evidente che
Quinn ama quella bambina, è così dolce...Finisco
l'ultimo cucchiaio di gelato e posso giurare che quella roba non mi
piacerà mai. E' troppo fredda e dolce e...bleah. Ma
se Lucy dovesse mai invitarmi ancora a tornare qui– so che non
rifiuterò.
Mi
piace quella bambina, è a posto.
“Santana,
il gioco si è fermato perché qualcuno ti sta
chiamando!” Si lamenta Lucy. “Dice 'IGNORA
BROOKE', devo rispondere?” Prima che io possa dirle
di no,o anche solo iniziare a scuotere la testa, lei fa scorrere il suo
indice appiccicoso sullo schermo. “Pronto?”
“Lucy,
no!” Le strappo il telefono dalle sue piccole mani e lei
sporge le labbra con aria colpevole. Le mimo uno 'scusami'
prima di focalizzare la mia attenzione sulla chiamata, preparandomi a
sentire la sua voce di nuovo.
“Brooke?” Dico in un sospiro, mentre Quinn zittisce
Lucy e la bambina finge di sigillarsi le labbra.
“Santana?
Oh mio Dio, finalmente!” Strilla
ed io allontano un poco il telefono dall'orecchio, abbassando il volume
grazie ai tasti laterali perché non voglio che le due bionde
di fronte a me ascoltino la conversazione. “Chi
diavolo è Lucy?”
“Aspetta.”
Sbrigativamente mi congedo dal tavolo, prima di uscire dall'edificio
per avere più privacy. “Brooke?”
“Chi
è Lucy, S?”
“Una
bambina che ho conosciuto questa mattina, la cuginetta di
Quinn.” Rispondo dopo aver rilasciato un profondo sospiro
pieno di rimorsi. Ugh, me la stavo cavando alla
grande con quella cosa di 'ignora Brooke a tutti i costi', e
ora questa situazione mi sta mangiando il cervello. “Ha
cinque anni, quindi non iniziare a dare i numeri o cose
simili.”
“Allora
quanti anni ha Quinn?”
“Umm–
Quinn– dovrebbe avere la nostra
età?” Suona più come una domanda e mi
maledico mentalmente perché sembro un'idiota.
“Perché mi stai chiamando?”
“Lei?
Quinn è una ragazza?”
Oddio, suppongo che non sapesse quel piccolo
dettaglio...Ooops. Mi pizzico la punta del naso
frustrata, ascoltando la brunetta fumante di rabbia dall'altro capo. “Una
ragazza con cui sta passando tutto il tuo tempo? Che diavolo stai
combinando, Santana?”
“Sì,
Quinn è una ragazza e io non sto
combinando proprio niente! E' solo un'amica, Brooke, smettila di
comportarti come una psicopatica...”
“Beh,
scusami se reagisco così mentre tu mi stai tradendo con
Dio-sa-chi in Dio-sa-dove!” Mi
accusa senza alcuna prova, facendomi ribollire il sangue ancora di
più.
Non
ha il diritto di parlarmi così...
Si
fotta.
Stringo
la presa attorno al mio telefono ed uso tutto
l'autocontrollo di cui sono dotata, per impedirmi di sbatterlo a terra
e schiacciarlo sotto le mie scarpe da ginnastica. “Tradendo?
Tu ed io non stiamo insieme, Brooke! Sei tu quella che l'ha
detto, ricordi? E sei tu quella che ha tradito!
Quello che noi avevamo, era solo uno dei tuoi giochi malati...solo per
divertimento, giusto? Riprenditi.” Termino la chiamata prima
che lei possa dire qualcos'altro e farmi infuriare ancora di
più.
Di
nuovo, che si fotta.
Prendo
un paio di respiri per calmarmi, infilando il mio telefono nella tasca
sinistra e tornando dentro. Cerco di non sembrare troppo arrabbiata
quando torno a sedermi, noto che la bambina davanti a me ha un broncio
profondo e guardo Quinn in cerca di una spiegazione, ma lei continua a
guardare Lucy con aria di rimprovero.
“Santana,
mi dispiace di aver risposto a quella chiamata al posto tuo. Ho
sbagliato e mi dispiace tanto, tanto, tanto. Ti
prego, non essere arrabbiata con me.” I suoi occhi iniziano a
diventare lucidi e al solo vederla mi si stringe incontrollabilmente il
cuore. Qualcuno di così adorabile non
dovrebbe mai piangere...”Mi dispiace
così tanto.”
“Hey,
hey, non è colpa tua, va bene?” Tendo la mano
destra verso di lei per posargliela sulla guancia, asciugando le
lacrime con il pollice, prima di pizzicarle delicatamente la guancia
rosa. “Fingeremo che non sia mai successo se mi fai subito
uno dei tuoi meravigliosi sorrisi...” Sorrido non appena mi
regala un sorriso timido, facendole l'occhiolino per rassicurarla
ulteriormente “Non preoccuparti di quello, Avevo uhh–
avevo comunque intenzione di rispondere a quella chiamata.”
“Davvero?”
Noto una delle sopracciglia di Quinn inarcarsi, nello stesso istante in
cui Lucy mi pone la domanda.
“Sì,
davvero.” Confermo mentendo per far
sentire meglio Lucy. So che non avrei risposto, assolutamente
no, ma non c'è motivo di far sentire male la
bambina, giusto? “Ora basta pensarci, va tutto bene, te lo
giuro.”
“Grazie,
San.”
Lasciamo
il negozio poco dopo, mi accompagnano per prima e rivolgo a Quinn un
piccolo sorriso ed un sincero 'grazie' per avermi
portata a casa. Le chiedo di abbassare uno dei finestrini posteriori
così da poter salutare Lucy, che è ben legata nel
suo seggiolino. “E' stato bello conoscerti, Lucy.”
“Anche
per me, Santana.” Mi rivolge un grandissimo sorriso tutto
denti e la somiglianza fra lei e Quinn è a dir poco
stupefacente “E grazie di aver vinto per me Principessa
Coccolosa, sei super fantastica!” Afferma, riferendosi al suo
unicorno di peluche rosa.
“Nessun
problema e credo che anche tu sia super fantastica, credimi. Promettimi
che verrai a trovarmi ogni volta che sarai a Fantascape, ok?”
“Sì,
certo! Ciao, San!”
“Ciao
ragazze.” Quinn mi saluta con la mano e come sempre aspetta
che io rientri in casa prima di ripartire.
Non
capirò mai per quale motivo a quella ragazza importa
così tanto...
A
volte è una cosa che mi piace, ma questo non glielo
dirò mai.
10
Luglio, 2011
E'
un'abituale mattina con Quinn Fabray. In realtà ci sto
davvero facendo l'abitudine– tutta la nostra routine
giornaliera...è confortante e funziona. E credo che non ne
avrò mai abbastanza di quei deliziosi muffin per colazione...
“Sai,
Lucy non la smette più di parlare di te...credo che tu le
piaccia tanto quanto piaci a me.” Dice Quinn mentre si
appoggia contro il bancone del mio stand. Siamo arrivate presto oggi e
suppongo che abbia deciso di rimanere nei paraggi per un po', non sono
dell'umore per lamentarmi ed è un paese libero, quindi non
importa...Può rilassarsi qui se vuole.
“Allora
spero di piacerti molto perché adoro quella
bambina.” Le dico scherzosamente e Quinn si rivolge a me con
un delicato sorriso sulle labbra.
“Non
preoccuparti, mi piaci abbastanza.” Il suo piccolo sorriso si
trasforma in un ghigno ed io distolgo lo sguardo perché le
mie guance sono diventate un po' più calde. Mi tengo
occupata con il mio telefono, cancellando i messaggi di
Brooke– ho smesso anche di aprirli, non ce n'è
ragione. “Vuoi uscire di nuovo con me? Niente più
scommesse, rapimenti o cose simili, questa volta ti sto semplicemente
chiedendo di uscire.”
Per
un po' non sollevo lo sguardo, sto aspettando che la mia bocca la
smetta di essere così secca. Che cosa si deve
rispondere? Mi piace passare del tempo con Quinn a
volte– a dire il vero, al diavolo, mi
piace la sua compagnia il più delle volte, ma non credo di
voler un appuntamento con lei. Non funzionerebbe e complicherebbe la
mia vita ancora di più. Ugh, non so nemmeno se
sono single...Mi armo di abbastanza coraggio per guardarla
negli occhi. “Senti, mi sbagliavo su di te. In
realtà tu sei davvero fantastica e cose del genere, ma non
credo che sarebbe una buona idea uscire con te.” Le dico
onestamente, mentre cerco di fare del mio meglio per ignorare quel
senso di colpa che sfarfalla nel mio stomaco. “Possiamo
andare in giro e cose così, ma non credo che frequentarci
sarebbe una buona idea.”
“Perché
no? E' a causa di quella Brooke?” Mi domanda con un sorriso
fuori luogo che non raggiunge i suoi occhi.
“In
un certo senso, è un po' un casino, ma davvero è
solo che non credo di essere pronta a qualcosa che sia più
di un'amicizia ora...”
“Se
mi dai una possibilità, ti giuro che qualsiasi cosa avremo
non sarà incasinata...Cambieresti idea se mi impegnassi di
più?” Abbasso lo sguardo, non del tutto certa di
come rispondere a ciò che ha appena detto. “Ok, ho
capito.” La sento ridacchiare, ma suona molto forzata.
“Allora ci limiteremo ad andare in giro quest'estate,
Santana...cerca di goderti al massimo la tua esperienza qui in
Ohio.”
“Sarebbe
fantastico.” Le sorrido, cercando di far cambiare piega alla
conversazione. Sembra così ferita, anche se sta facendo del
suo meglio per nasconderlo, e tutto questo mi sta davvero facendo
sentire uno schifo. “Fabray, è l'ora di
apertura...dovresti andare, hai una giostra da far funzionare,
ricordi?”
“Già,
Lopez. Sto andando.” Mi rivolge un altro sorriso forzato,
prima di correre via. La guardo sparire prima di rilasciare un respiro
che non mi ero nemmeno accorta di aver trattenuto.
Mi
piace Quinn, è diversa. Mi piace il suo essere dolce anche
se, il più delle volte, mi comporto come se lo odiassi,
apprezzo davvero tutte le cose gentili che fa per me. E' solo che non
posso darle quello che mi chiede...
Ho
rilegato Quinn nella “zona amici”
E
fa schifo perché so esattamente come ci
si sente...Oh beh, meglio ora che più in la nel tempo, credo.
-x-x-x-x-
“Sei
stranamente silenziosa oggi...” Dico cautamente, mentre Quinn
mi sta dando un passaggio a casa. “Senti Quinn, mi uhh
dispiace per–“
“Santana,
non hai fatto nulla di male” Mi guarda e mi sorride
rassicurante. “Non preoccuparti di questo, ok? Lo
capisco.”
Apro
la bocca per dire qualcosa, ma la richiudo velocemente non appena
realizzo che non so ancora cosa dirle. Ecco...i sentimenti
complicano sempre tutto. Odio sentirmi in colpa, lo odio
davvero. Ci fermiamo di fronte a casa mia e sgancio la cintura, sto per
aprire la portiera, ma mi fermo. Mi giro verso sinistra per guardare
Quinn. “Che cosa fai stasera?”
“Probabilmente
andrò a casa.” Fa spallucce ed io sorrido,
riagganciando di nuovo la cintura. “Che succede?”
“Beh,
ho appena guadagnato cinquanta dollari e possiamo usarli tutti per il
carburante, quindi avanti Quinn, portami da qualche parte– ovunque.
Andiamo all'avventura o qualcosa del genere,
stasera.”
“Sei
seria?” Inarca un perfetto sopracciglio ed io faccio
spallucce, annuendo.
“Guida
e basta, Fabray. A meno che tu debba tornare a casa o
altro...” Ti prego dì di no, ti prego
dì di no. Scuote la testa e non sarei riuscita a
fermare il sorriso sulle mia labbra nemmeno se avessi voluto. Quinn fa
ripartire la macchina e ci dirigiamo verso qualsiasi posto lei mi
voglia portare.
-x-x-x-x-
Sono
meravigliata.
Seriamente.
Stelle,
stelle, stelle– sono ovunque.
Non
so esattamente dove siamo– una specie di prateria, credo.
Siamo sdraiate sul tettuccio della macchina di Quinn, mentre guardiamo
il cielo notturno sopra di noi. Entrambe siamo rimaste in silenzio per
un po', assorbite dalla magnifica vista e dai propri pensieri.
Il
collo inizia a farmi male ed io prendo ad agitarmi, cercando di nuovo
una posizione comoda. Quinn mi guarda prima di scendere dal tetto e
aprire uno degli sportelli posteriori.
“Che
stai facendo?” Chiedo, ma lei è già
tornata prima ancora che io possa mettermi seduta del tutto. Tra le
braccia tiene una felpa rossa che piega di fronte a me, si arrampica di
nuovo sul tetto e la fa scivolare sotto la mia testa. Per
caso mi ha appena fatto un cuscino di fortuna? “Grazie
Quinn.”
“Mhmm.”
Mormora ed io non posso evitare di girarmi su un fianco e rivolgermi
verso di lei. E' davvero molto bella quando non mostra quel fastidioso
ghigno o non sorride come una stupida. “Smettila di fissarmi,
Lopez. Sta iniziando ad essere inquietante...” Mi prende in
giro e sento il calore diffondersi sul mio visto.
“Non
ti sto fissando, idiota. Ho solo fatto un po' di spazio e la tua faccia
era nel mio campo visivo” Sì...la
miglior scusa di sempre...stupida cretina. “Come
hai trovato questo posto?” Le chiedo cambiando discorso prima
di incasinarmi ancora di più.
Dannazione
i suoi occhi nocciola...Non
riesco a fare a meno di scrutarli ogni volta che mi guarda.
“Ho
passato un brutto periodo un paio di anni fa e avevo bisogno di
andarmene da tutto per un po'. Volevo evadere dalla mia stessa mente,
così ho preso la macchina di mia mamma e ho guidato...ho
continuato a guidare e in qualche modo sono finita qui.” Si
lascia sfuggire un profondo respiro, come se raccontare quella storia
le causasse del dolore fisico. “Da allora questo è
sempre stato il mio posto dove rifugiarmi ogni volta che passo un
brutto momento.”
“Quanti
anni avevi quando hai cominciato a guidare?” Dopo tutto
quello che mi ha detto, questo è
ciò che ho da dire? Sei senza cuore, Lopez. “Voglio
dire, scusa...non so che dire”
“Mia
sorella maggiore mi ha insegnato quando ha imparato, quindi ho imparato
a guidare molto presto. Ho trovato questo posto quando avevo quindici
anni, quella è stata la prima volta che ho guidato da sola e
a dire il vero ero spaventata a morte...E' stata una cosa stupida dal
momento che non avevo la patente, ma quella notte non mi importava
assolutamente di nulla. Con il senno di poi– se la polizia mi
avesse presa, sarei stata fottuta.” Il suono che
seguì, non era la solita risata di Quinn...
Di
nuovo non
sono del tutto certa di quello che le dovrei dire.
Non
voglio chiederle cosa stesse passando perché è
probabilmente troppo personale, non so consolare le persone
perché non ho mai dovuto farlo in passato, quindi cerco di
fare del mio meglio per farla sorridere.
“Chi
l'avrebbe mai detto che sei in grado di fare queste cose, Q? E'
così da dura.” Sorrido prima di punzecchiarle il
fianco, ride e posso dire che questa volta è una risata vera.
Si mette a sedere e mi sorride, è uno di quei sorrisi tipici
di Quinn. “Perché sorridi in quel modo,
schizzata?”
“Dal
momento che mi hai chiamata 'Q'...” Quinn lo pronuncia in un
tono compiaciuto “Ho il permesso di chiamarti 'San' adesso?
Significa che siamo in confidenza?” Mi sorride, facendo
riferimento a ciò che le ho detto pochi giorni fa–
Apro la bocca per ribattere, ma la mia protesta muore prima ancora che
io possa dire qualcosa.
“Sei
una sfigata, lo sai questo, vero?”
“Forse,
ma ora siamo amiche quindi questo fa di me la tua sfigata,
o no?”
“Puoi
solo sperare di essere la mia sfigata, Fabray.”
Le
prese in giro giocose, quella notte, finirono lì...
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** Capitolo 4. ***
Capitolo
4.
15
Luglio, 2011.
“Hey”
saluto Quinn e aggancio la mia cintura non appena mi metto seduta in
macchina.
“Buongiorno,
Santana tu– ” si morde la lingua prima di scuotere
la testa e
accendere l’auto, i suoi occhi nocciola che si rifiutano di
incontrare i miei. “Lascia stare”.
“Sputa
il rospo, Fabray” dico con un tono annoiato.
Odio
quando la gente si ferma a metà frase…
“Niente.
Stavo solo per dire che sei bellissima oggi” Quinn dice non
nonchalance, le mie guance arrossiscono comunque alle sue parole.
Tossisco prima di mormorare un ‘che
diavolo?’. “E,
quello è esattamente il motivo per il
quale non volevo
continuare la frase” sospira. “Ma lo sei davvero,
San”
“Fabray,
ricorda… Amiche”
“Le
amiche possono complimentarsi a vicenda, Lopez” risponde e io
scuoto la testa, tentando di fermare lo stupido sorriso che si sta
formando sulle mie labbra. “Comunque, non c’erano
muffin
stamattina. Vuoi andare a prendere qualcosa per la colazione prima di
Fantascape?”
“Nah,
va bene. Potremmo fare tardi”
“Sei
sicura? Conosco questo posto con dei meravigliosi waffle” mi
dice
con un ghigno prima di posare una delle sue mani sul suo stomaco
“In
più, sono parecchio affamata…” Quinn
comincia a fare il broncio
e alzo gli occhi al cielo.
“Allora
andiamo a prenderti qualche waffle, sfigata”
“Si!”
Fa un’inversione e controllo l’ora sul mio telefono.
Immagino
che faremo tardi a lavoro, oggi…
**
“Quinn!
Come stai?” una cameriera bruna si avvicina al nostro tavolo,
i
suoi occhi bloccati su Quinn. “Non sei venuta qui per un bel
po’”
Io scruto il menù, facendo del mio meglio per ignorare il
fatto che
qualche casuale ragazza sta praticamente spogliando con gli occhi
Quinn proprio di fronte a me.
Chissenefrega.
A chi importa?
**
“Ehi,
Rachel. Si, sono stata un po’ occupata” Quinn dice,
accompagnata
da una risata imbarazzata. “Questa è Santana,
comunque” Lei mi
presenta e ‘Rachel’ mi sorride, falsa, e io faccio
lo stesso con
lei di rimando. “San, sai già cosa vuoi?”
“Quei
waffle su cui stavi blaterando, immagino” rispondo e Quinn
ordina
per entrambe, guardando a stento la piccola bruna.
“Va
bene, Q” Rachel non se ne va subito dopo, però,
lei rimane lì,
fissando Quinn con occhi sognanti. Mi schiarisco la voce e lei mi
scocca un altro falso sorriso. “ Torno subito con le vostre
ordinazioni” Pattina via, facendomi mandare gli occhi al
cielo.
“Bè,
qualcuno ha una cotta enorme per te” stuzzico Quinn ma lei
nega
scuotendo la testa. “Oh, andiamo Quinn… Ti stava
palesemente
spogliando con gli occhi proprio di fronte a me.”
“Ma
no. Quella è solo Rachel che fa Rachel” lei alza
le spalle e io
inarco un sopracciglio. “Andando oltre…
Ho realizzato che
non so molte cose su di te. Se dobbiamo essere amiche, dovrei
conoscerle, no?”
“Immagino
di sì” dico casualmente perché davvero
non mi piace aprirmi con
le persone o lasciarle entrare – è solo
più facile non farlo…
“Che genere di cose, comunque?”
“Solo
le basi, tipo sette domande e se non vuoi rispondere a qualcosa, non
devi farlo”
“Perché
sette?” chiedo curiosa, e lei alza le spalle in risposta.
“Va
bene, vai”
“Da
dove vieni?” rispondo ‘Seattle’
e lei annuisce. “Sei
ancora alle superiori, vero? Quanti anni hai?”
“Quest’anno
è l’ultimo, e ho 17 anni” tre
andate. “Tu?” Se lei
può chiedermi stronzate, allora dovrei poterlo fare anche
io…
“Ho
appena finito il liceo, 19” senza parole, faccio su e
giù con la
testa anche se il fatto che lei sia più grande di me mi
sorprende un
po’.”Perché Lima?”
Rimango
in silenzio, pensando alla migliore risposta per la domanda. Apro e
chiudo la bocca imbarazzata per un paio di volte –
ringraziando il
cielo, Rachel ci porta il cibo, donandomi un po’
più di tempo. La
bruna tenta di iniziare una conversazione ma Quinn velocemente chiude
il discorso, lasciando che la cameriera vada via, offesa.
L’attenzione di Quinn è di nuovo su di me e mi
rivolge un sorriso
dolce. “Non devi dirmelo se non vuoi”
“No,
va bene.” Mando giù il groppo che per qualche
motivo mi si è
formato in gola. “Bè, tanto per iniziare, mio
padre vive qui,
quindi ho pensato che sarebbe stato carino venire a fargli visita.
Secondo, avevo solo bisogno di allontanarmi da Seattle…
Avevo
bisogno di un po’ di tempo per sistemare le cose”
“Quando
sei arrivata, non sapevo che il signor L fosse tuo padre”
Quinn
ride leggera, e io mi domando come faccia a
conoscerlo.. “Come
funziona per te? Voglio dire, la parte del chiarirti le idee.”
“Non
lo so davvero.” Alzo le spalle prima di tagliare un pezzo del
mio
waffle e portarlo alla bocca. “Dannazione, è
buono!”
“Te
l’ho detto” Lei ghigna, prima di attaccare il suo
piatto di
waffle, parliamo di vari argomenti per un po’ prima che Quinn
decida spontaneamente di sparare un’altra domanda.
“Chi è
Brooke?”. La domanda diretta mi coglie alla sprovvista e mi
strozzo
un po’, cercando immediatamente il mio bicchiere e bevendo la
maggior parte dell’acqua. “Scusa”
Io
sospiro prima di giocare col mio cibo. Sto provando ad evitare gli
occhi di Quinn. Argomento sensibile. Prendo un profondo respiro per
calmarmi, ho già iniziato a rispondere alle sue domande
comunque,
quindi..
“E’ la mia migliore amica. Bè, era la
mia migliore
amica ma abbiamo tipo litigato, poche settimane fa”
“Oh,
quindi non è la tua ragazza o qualcosa del
genere?” Quinn chiede
esitante, io posso sentire la timidezza e il nervosismo nella sua
voce, e mi viene voglia di ghignare per un motivo inspiegabile. .
“Aspetta.. Ora, non devi davvero rispondere a
quella”
“Sono
single, Q” sorrido prima di scuotere la testa divertita.
Guardo al
mio piatto e realizzo che non riuscirò mai a mangiarlo
tutto. “Sono
piena.”
“Non
preoccuparti” lei ghigna prima di chiedere a Rachel il conto
dall’altra parte della stanza. “Non ho davvero una
possibilità,
eh?”
“Abbiamo
stabilito sette domande, sfigata” rispondo il più
tranquillamente
possibile, guardando lontano con un sorriso sul viso. Mi asciugo i
palmi sui jeans, facendo del mio meglio per non far diventare le cose
imbarazzanti. Il conto arriva e Quinn lascia la sua carta di credito,
tento di darle i miei soldi ma lei non li prende. “Quinn,
lasciami
pagare” mi lamento, e lei scuote la testa.
“Offrirai
tu la prossima volta che andiamo fuori” inclina le sue labbra
in un
ghigno divertito. “Così sono sicura che ci
sarà una prossima
volta.” Mi fa l’occhiolino prima di alzarsi e
tornare alla
macchina. Alzo gli occhi al cielo e sorrido leggermente prima di
seguirla. Cerco la porta ma allora sento una presa salda sul mio
polso. Mi giro e vedo quella ragazza, Rachel.
“Lasciami
andare” mi agito nella presa prima di guardarla accigliata,
iniziando a cercare la maniglia della porta di nuovo, ma lei mi
intima di fermarmi. “Cosa?”
“Lo
so che non è mio diritto dirtelo, ma finirai per starci
male” mi
dice con un filo di voce e io inarco un sopracciglio. “Lo so
che
non mi conosci, ma fidati di me, okay? Quinn non è pronta
per
qualcosa di serio ora, non dopo quello che ha passato..”
“Non
so di cosa tu stia parlando, nana, ma fidati non
c’è nessun motivo
per il quale dovrei starci male perché non mi piace Quinn
– Non in
quel senso, almeno” sospiro pesantemente,
sputando le parole
tra i denti. “Non preoccuparti, non avrai competizione,
almeno non
da me”
“Ammetto
che potrei trovare Quinn incredibilmente attraente, ma la conosco
abbastanza da sapere che non ci sarà niente tra noi. Come ho
detto,
Quinn non è pronta… Te lo sto dicendo
perché palesemente tu non
sei di queste parti, va bene?”
“Come
ti pare” scuoto la testa prima di lasciare il ristorante. Mi
infilo
in macchina di Quinn e lei mi chiede perché ci ho messo
così tanto.
“Rachel mi ha tipo messo in guardia su di
te…” alzo le spalle,
prima di allacciarmi la cintura e lei alza un sopracciglio “
Te
l’ho detto che ha una cotta per te, probabilmente pensa che
io sia
una minaccia o qualcosa del genere”
“Oh..”
“Dovresti
chiederle di uscire.”
“Non
voglio farlo, mi piace già qualcun altro” non
chiedo nemmeno chi,
perché entrambe sappiamo che si sta riferendo a…
Viaggiamo fino al
Fantascape in un silenzio confortante, senza badare al fatto che
siamo quasi in ritardo di un’ora per il lavoro.
**
“Mi
hai messo in un sacco di casini oggi” incolpo giocosamente
Quinn
mentre lei mi sta accompagnando a casa dal lavoro. “Giuro, la
signora Kit è così vicina a cacciarmi via a calci
nel culo..”
“Improbabile,
non ti licenzierà. Sua nipote ti adora, quindi non
oserebbe” mi
manca il fiato e guardo verso la mia sinistra, vedo gli occhi di
Quinn aprirsi appena realizza cosa ha appena detto. “Aspetta!
E’
venuto fuori male, giuro stavo parlando di Lucy, va bene? Non la
smette di parlare di te dopo averti conosciuta” mi lascio
scappare
un piccolo sospiro di sollievo, sentendo il cuore tornare a battere
regolarmente. “All’altra sua nipote piaci un sacco,
comunque”
“Mi
manca quella bambina” Ignoro l’ultima frase di
Quinn insieme
all’arrossamento delle mie guance, incollando il mio sguardo
sul
finestrino del sedile del passeggero.
Ugh.
“Non
preoccuparti, farò in modo di farti passare più
tempo con Lucy
prima che tu riparta per Seattle.”
16
Luglio, 2011.
“Ti
va di andare a una festa stasera?” Alzo lo sguardo
dall’articolo
della rivista che stavo leggendo. “Solo una festa in casa,
comunque”
“Una
festa?” Quinn annuisce e io mi rialzo un po’.
“Dove?”
“Noah
sta dando una delle sue feste, probabilmente sarà uno schifo
rispetto alle feste a cui sei abituata ma sono abbastanza sicura che
sia meglio che restare a casa il sabato sera.”
“Ci
sarà dell’alcol?” Mi risponde con un
‘sì’ e io
ghigno, lasciando cadere la rivista sul bancone. “Ci sto
assolutamente.”
“Perfetto,
ti passo a prendere intorno alle 20, 30?”
“Grandioso”
Quinn si allontana dal mio stand, lasciandomi a rimuginare su che
cosa posso indossare stasera. Comunque sia, ci sarà
dell’alcol, e
solo Dio sa quanto mi è mancato avere dell’alcol
nel corpo.
**
Ho
deciso di mantenere il mio abbigliamento abbastanza semplice, un top
nero, un paio di pantaloncini a vita alta e un po’ di
accessori.
Gli occhi sfumati e un lucidalabbra chiaro sono perfetti –
troppo
trucco è disgustoso, a mio parere.. Lascio i capelli sciolti
visto
che non so cosa farne e non mi va di metterci troppo impegno. Mi
esamino nello specchio prima di alzare le spalle.
Non
sto tentando di impressionare nessuno comunque, giusto? Quindi
chissenefrega…
Ho
ancora 15 minuti – che cosa faccio? Vado in cucina e afferro
una
bottiglia di caffè dal frigorifero visto che non so fare il
caffè e
ho davvero bisogno di caffeina nel mio sistema per tenermi sveglia
stasera. Provate a stare al lavoro tutto il giorno e poi andare
comunque ad una festa.. Ne avrete bisogno anche voi per tenervi su,
fidatevi.
Non
so davvero che cosa aspettarmi… Sarà una festa
scatenata? O a Lima
la gente festeggia in maniera diversa? Smettila, solo pensa
all’alcol, Santana. Decido di aspettare fuori sul
portico, mi
assicuro che la porta d’ingresso sia chiusa prima di sedermi
sul
primo scalino.
10
minuti ancora prima che arrivi Quinn…
Il
mio telefono vibra e non è che io abbia molto di meglio da
fare,
quindi leggo il nuovo messaggio.
Ignora
Brooke : Okay, la smetto di tentare di far
esplodere il tuo
telefono. Ho capito… Hai bisogno di spazio. Solo sappi che
non ho
alcuna intenzione di arrendermi per noi, okay? Ci vediamo ad Agosto.
Oh e prenditi cura di te stessa lì in Ohio :) ti voglio bene.
I
miei occhi si spalancano appena rileggo per la seconda volta
l’ultima
frase.. Come diavolo fa a sapere dove sono? Le mie
dita
iniziano a scrivere una risposta prima ancora che io possa capire se
ho voglia di rispondere al messaggio o no.
Santana
Lopez : Un po’ inquietante.. Come cazzo
fai a sapere dove
sono?
Ignora
Brooke : Ho incrociato tua madre al centro
commerciale ieri.
Avrei dovuto capirlo prima. Come sta tuo padre?
Santana
Lopez : Non è affar tuo, okay?
Ignora
Brooke: Va bene allora. Prenditi cura di te da
parte mia. Ti
voglio bene.
Getto
gli occhi al cielo prima di rigettare il mio telefono nella tasca.
Cazzo, non volevo che scoprisse dove sono.. Che schifo. Non capisco
cosa stia succedendo tra noi, comunque- Un secondo stiamo litigando,
quello dopo lei mi dice che non le importa più di me, poi
inizia a
comportarsi in maniera gelosa e psicopatica e alla fine diventa tutta
dolce e carina. Davvero non lo capisco, tutto è
così fottutamente
complicato..
Come
fai a dimenticare qualcuno che sta cercando di riconquistarti?
Vedo
l’auto di Quinn e tento di liberare la mia mente da qualsiasi
cosa
sia connessa con Brooke. Voglio divertirmi stasera e perché
possa
succedere – ho bisogno di liberarmi di tutti i miei pensieri,
ho
bisogno di dimenticare Brooke. Mi alzo e mi avvicino alla macchina
ormai familiare, ghignando non appena apro la porta del veicolo.
“Sei
stupenda, San” Quinn si complimenta non appena mi siedo e
metto la
cintura.
“Neanche
tu sei troppo male, Fabray” le sorrido in risposta, e lei si
bea
in maniera adorabile. Onestamente, sta parecchio
bene… “Non
montarti la testa, comunque”
Bene,
credo di aver trovato esattamente cosa mi serve per aiutarmi a
dimenticare Brooke stasera- Quinn più un’enorme
quantità di
alcol..
Oh
sarà divertente.
**
Sono
quasi le 23 e io sono a solo un drink dal perdere il totale controllo
del mio corpo. Quinn sta cercando di non farmi prendere altri drink
da almeno venti minuti però– costantemente,
dicendo che ne ho
avuti più che abbastanza. Ugh. Comunque, immagino che questa
festa è
okay, non è così male.
Ci sono abbastanza persone e alcol… In
effetti forse ci sono fin troppe persone in questa casa, il posto
è
fottutamente stretto.
“Continua
a camminare, Chang” Quinn dice al ragazzo asiatico, che mi
stava
chiedendo di ballare con lui. Il ragazzo guarda Quinn per un secondo
ma comunque continua a camminare silenziosamente. Quinn lo sta
facendo da tutta la sera, per la cronaca… Dire alla gente di
lasciarmi stare e non provarci con me. E’ sbagliato se lo
trovo in
un certo senso adorabile? Immagino che Quinn Fabray non abbia solo un
lato carino, è abbastanza ovvio che mantiene
un’alta posizione
nella gerarchia dei ragazzi di Lima (sempre che una cosa del genere
esista.) “Questa festa fa schifo, vuoi andare via?”
“Cosa?”
alzo un sopracciglio prima di scuotere la testa, l’azione fa
girare
la stanza ancora di più Woah. “No, siamo appena
arrivate e io ho
ancora bisogno dei miei drink”
“San,
non credo che sia una buona idea… Tutti ti stanno guardando
come se
potessero saltarti addosso da un momento all’altro e non mi
piace
per niente”
Ghigno
prima di far scivolare un dito sul suo braccio scoperto.
“Allora
meno male che ho te a proteggermi, giusto?” Bisbiglio,
biascicando
appena ma credo sia venuto fuori provocante abbastanza da far tendere
il corpo di Quinn. “Ora, posso avere quel drink?”
“Si,
umm certo” mi guida indietro verso la
cucina, il suo palmo
saldo sulla mia schiena, sto flirtando con Quinn sin da quando siamo
arrivate, lo so che è sbagliato in un certo senso ma ho
davvero
bisogno di cancellare Brooke dalla mia mente e la bionda dagli occhi
nocciola è la perfetta distrazione. Oh andiamo,
è un
divertimento innocente. Quinn mi porge un bicchiere e butto
giù
il contenuto- è quasi tutto succo, ma almeno ha un
po’ d’alcol.
“Okay, quello era seriamente l’ultimo fino a che
non stai meglio”
“Sei
così noiosa, Q” piagnucolo a voce alta e lei
scuote la testa,
trovando chiaramente divertenti le mie azioni, visto il sorriso sulla
sua faccia “Dovremmo-“
“Ehi
Quinn, chi è la tua amica?” mi giro su me stessa e
vedo una
ragazza dai capelli biondi e penetranti occhi blu. E’
davvero
carina… Le porgo un sorriso affascinante e lei
stende la sua
mano destra verso di me. “Brittany S. Pierce”
“Santana
Lopez” stringo educatamente la sua mano e lei mi sorride
ancora di
più, lasciando che quello che si suppone sia un tocco
innocente duri
più tempo del necessario.
Quinn
si schiarisce la voce, che porta la mia attenzione di nuovo su di
lei. “Uh,
Britt,
noi dobbiamo andare – Santana voleva guardare il
retro”. Alzo un
sopracciglio inconsciamente ma non dico nulla, rivolgo ad una
Brittany con il broncio un arrivederci amichevole prima di permettere
a Quinn di trascinarmi possessivamente via dalla cucina. Lei
intreccia le nostre dita non appena siamo fuori dalla porta e mi
spinge vicino agli scalini della piscina di Noah. Ci togliamo le
scarpe e mettiamo i piedi nell’acqua fredda, Quinn seduta
alla mia
sinistra mentre ancora ci stiamo tenendo le mani. Dovrebbe risultare
strano, ma non lo è quindi non la lascio andare..
“Stai bene?”
“Mhmm”
mormoro prima di chiudere gli occhi, sono ancora parecchio intontita
ma è tollerabile. “Mi dispiace se non ti stai
divertendo” le
dico dolcemente e la sento sorridere, apro gli occhi e la vedo
ghignare verso di me.
“Stai
scherzando? E’ tutto fantastico”
“Smettila
col sarcasmo”
“No
davvero” la sento stringere la mia mano e un brivido mi
attraversa
il braccio. “Mi piace passare del tempo con te anche se sei
ubriaca, quindi non preoccuparti per me.. Tu ti stai
divertendo?”
Alzo
le spalle prima di rivolgerle un sorriso pigro. “Direi che
batte
comunque il rimanere a casa, sicuramente. In più, credo che
mi
piaccia vederti gelosa. .. Non sembri il tipo”
“Davvero?”
mi domanda in un tono divertito, uno dei suoi piedi che accarezza
leggermente la mia caviglia sotto l’acqua.
“Si”
schiocco la lingua alla fine della parola prima di prendere un
profondo respiro. Sai di aver bevuto troppo quando l’ossigeno
inizia ad avere lo stesso odore dell’alcol- è una
buona cosa che
io abbia un’alta tolleranza. Sono ancora parecchio brilla,
comunque, così decido di non pensarci e poggio la mia testa
sulla
spalla di Quinn, stringendo un po' di più la mano che stavo
tenendo.
“Devo
assolutamente dire a Nana di iniziare a servire alcolici a
Fantascape” commenta quietamente e io biascico un ‘perché?’.
“Perché sei molto più carina con me
quando sei ubriaca”
“Sta
zitta Fabray” sorrido, sento le sue labbra sulla mia testa e
mi
immobilizzo. Cazzo. Tutto comincia a crollare
– l’intimità
della nostra posizione, il fatto che ci stiamo tenendo per mano, il
modo in cui ho flirtato con lei per tutta la notte. Velocemente
allontano le mie dita dalle sue prima di rimettermi seduta.
“Sono
stanca, puoi portarmi a casa?”
“Uh,
si, certo” mi risponde riluttante prima di aiutarmi a uscire
dall’acqua e rimettermi le scarpe. Salutiamo velocemente
Noah,
ubriaco fradicio prima di entrare in macchina silenziosamente e
guidare verso casa mia. “Senti, Santana non volevo-“
“Non
è successo niente, Quinn. Non preoccuparti”
L’atmosfera
in questa macchina al momento è davvero intensa.. In
maniera
imbarazzante. Scrivo attentamente un messaggio a mio padre,
facendogli sapere che sto tornando a casa. E’ stato difficile
ma
sono riuscita a comporre un messaggio abbastanza leggibile. Rimetto
il telefono in tasca prima di saettare con lo sguardo alla mia
sinistra, davvero non so cosa le stia passando per la testa in questo
momento. “Stai bene?”
“Si”
mormora con un’alzata di spalle prima di sospirare
platealmente.
“Mi dispiace”
“Non
hai fatto niente di sbagliato… In realtà, tu non
fai mai
niente di sbagliato, Quinn. Sei sempre così carina con me,
è un po’
strano” replico docilmente ma in un tono semi confuso,
probabilmente è l’alcol ma non posso impedire alle
parole di
venire fuori. So che non ci sarebbe alcuna possibilità di
dirle se
fossi sobria. “Grazie per tipo uhm-
esserti sempre presa
cura di me. Lo so che sono una stronza ma lo apprezzo
davvero…
Continuo a non capire perché mi tratti in questo modo
però”
“Non
sei una stronza. Ti ricordi la prima volta che ti ho parlato? Ti
avevo già detto allora che mi piacevi. In più, le
persone
dovrebbero essere carine con te perché te lo meriti,
semplicemente..”
“Non
mi conosci” scuoto la testa, chiedendomi onestamente come mi
tratterebbe se sapesse che razza di persona ero, se solo sapesse la
ragione per la quale sto passando l’estate in Ohio.
“Ti
conosco abbastanza” risponde convinta, fermando la macchina
di
fronte a casa mia. “E, siamo amiche, giusto? Questo significa
che
devo essere carina con te”
“Ma
io non lo sono con te..”
“Non
importa, accetterò piacevolmente qualsiasi cosa posso
avere”
sorride prima di slacciarmi la cintura. “Pensi di riuscire ad
arrivare in camera tua da sola?”
Annuisco
prima di cercare la maniglia, apro la porta ma prima di uscire mi
giro verso il lato di Quinn e istintivamente la bacio sulla guancia.
Entrambe ci immobilizziamo quando le mie labbra entrano in contatto
con la sua pelle pallida per la prima volta in assoluto.
Santana,
sei una dannata idiota.
“Io-
uhm – ciao” esco velocemente
prima di incespicare dentro
casa, litigando con le chiavi per un po’ fino a che non
riesco ad
aprire la porta principale.
“Ci
vediamo domani, Santana” Quinn dice ad alta voce dalla sua
auto,
facendo in modo che io riesca a sentirla. Le faccio un cenno
d’assenso prima di entrare, chiudendo la porta e poggiandomi
contro
la superficie di legno, cercando di capire che diavolo non va in me.
E’
colpa dell’alcol, non è niente.
Mi
dirigo verso la mia camera col cervello ancora in pieno caos,
togliendomi i vestiti e gettandomi a letto. Mi costringo a dormire
così da smettere di pensare, almeno per un po’.
Che
diavolo c’è di sbagliato in te, Santana?
17
Luglio, 2011.
“Ehi,
dormigliona” i miei occhi si aprono appena e vedo Quinn in
piedi
dentro la mia stanza. Che cazzo?
“Immagino che tu abbia
dimenticato di attivare la sveglia la notte scorsa, eh?”
Guardo
l’orologio accanto al mio letto bestemmiando ad alta
voce…
Dovremmo essere già a Fantascape a quest’ora.
Stavo giusto per
precipitarmi giù dal letto prima di ricordarmi che sono
completamente nuda sotto le lenzuola. … Fanculo.
“Non
preoccuparti, ho chiamato Nana… Le ho detto che stiamo
avendo
problemi con l’auto e tuo padre mi ha mandato qui per
svegliarti
perché anche lui era in ritardo”
“Dammi
dieci minuti” le dico mezza addormentata prima di rilasciare
un
lungo sbadiglio. Lei annuisce, così aspetto che lei lasci la
stanza,
ma rimane lì e sento le mie guance andare a fuoco, sapendo
che dovrò
spiegarle la situazione. “Uh, Quinn puoi
tipo, aspettare
fuori o qualcosa del genere? Sono tipo- uhmm.” Indico le
coperte
prima di aggrottare le sopracciglia in maniera imbarazzata e
rivolgerle un sorriso a labbra strette.
“Oh.”
Entrambe le sue guance assumono una violenta sfumatura di rosa prima
che lei si volti velocemente e lasci la stanza.
“Scusa!” strilla
appena prima di chiudere la porta.
“Non
preoccuparti” strillo in risposta abbastanza forte prima di
alzarmi
da sotto le lenzuola e stiracchiarmi. Dannazione, la mia
testa mi
sta uccidendo. Corro verso il mio bagno in camera per fare
una
doccia veloce, indossando con urgenza della biancheria, un paio di
jeans e una maglia di Fantascape dopo aver asciugato il mio corpo, mi
pettino i capelli anche se sono ancora bagnati perché
seriamente è
troppo tardi perché me ne importi. Mi lavo i denti prima di
prendere
lo zaino e dirigermi giù dalle scale.
“Quinn?” la chiamo ad alta
voce, scendendo al primo piano.
“In
cucina!”
Entro
in cucina e vedo Quinn che prepara la colazione. “Pensavo che
fossimo già in ritardo…”
“Lo
siamo.” Alza le spalle prima di mettere un po’ di
bacon e delle
uova su un piatto e porgermelo. “Quindi un paio di minuti in
più
non ci uccideranno, no?” Sorrido prima di annuire, lei
sistema il
piatto per se stessa e mangiamo insieme sul bancone della cucina.
“Come va la testa?”
“Fa
un male cane” dico con la bocca piena. Lei si alza dal suo
posto e
tira fuori qualcosa dalla sua tasca prima di prendere un bicchiere
d’acqua.
“Prendi”
mi allunga due pillole, io bevo e sussurro un sincero ‘grazie’.
“Se potessi avere una qualsiasi cosa da mangiare ora, cosa
sarebbe?”
“Perché
sei sempre così dannatamente imprevedibile?”
chiedo curiosamente e
lei alza le spalle, continuando a mangiare la sua colazione.
“Niente,
ci stavo solo pensando mentre ti preparavo la colazione” mi
risponde con uno dei sorrisi che la contraddistingue. “Sono
solo
curiosa, va bene?”
“Non
lo so, pizza?” alzo le spalle, sparando la prima cosa che mi
viene
in testa e lei annuisce. “Sei così
strana..”
“Nah,
lo sai cos’è strano però?”
lascio andare un incuriosito ‘mmm’
“Il fatto che tuo padre mi abbia fatto un discorso sulla
guida in
stato di ebbrezza qualche minuto fa…”
“Seriamente?”
“Si,
come se potessi mai bere e guidare” tossisce, chiaramente
infastidita dall’idea. “E’ la cosa
più stupida di sempre.”
“Concordo”
**
“Dovrei
semplicemente mettere voi due ai lavori forzati” la signora
Kit ci
dice in un tono di rimprovero. “E’ il secondo
giorno di fila che
siete in ritardo. Lo so che hai detto che avevate problemi
all’auto,
Quinny ma davvero… Non mi piace che la
gente mi dica bugie.”
Quinn abbassa lo sguardo vergognandosi e io mordo le mie labbra
imbarazzata. “Siete fortunate che la maggior parte dei miei
impiegati sono in ritardo oggi, quindi non posso focalizzarmi su di
voi.”
“Cosa?”
chiediamo entrambe allo stesso tempo, ad occhi spalancati.
“Mhmm,
capisco che voi adolescenti amiate andare alle feste ma provate ad
essere professionali quando si tratta di orari, okay? Non voglio che
succeda più”
“Non
preoccuparti, Nana”
“Non
succederà, signora Kit”
“Bene”
la vecchia signora finalmente ci rivolge un sorriso. “Ora,
andate
alle vostre postazioni e lavorate un po’” Annuiamo
obbedienti
prima di scappare fuori dalla porta, sotto il sole estivo
dell’Ohio.
“Ci
è mancato cosi poco che non mi
licenziasse…” do a Quinn
uno sguardo corrucciato come camminiamo lontano dall’ufficio
principale di Fantascape.
“Tu
pensi di essertela vista brutta, io ho rischiato una
punizione…”
“Perché
quello è sicuramente peggio che perdere il lavoro”
la sfido e lei
smette di camminare. “Che c’è?”
“E’
peggio perché significherebbe non riuscire a passare il
tempo con
te.”
Provo
a fare il meglio che posso per non sorridere, forzandomi ad alzare
gli occhi al cielo, invece. “Andiamo, sfigata” lego
il mio
braccio al suo e lei mi accompagna alla mia postazione.
**
“Pranzo?”
alzo lo sguardo, aspettandomi di vedere Quinn ma i miei occhi
atterrano sulla ragazza che ho conosciuto la scorsa notte alla festa
di Noah. Bailey? Brenda? Uhmm. “Ho
chiesto di te la notte
scorsa e non posso credere di aver lavorato qui tutta
l’estate
senza vederti una volta”
Alzo
le spalle, insicura su come interagire col visitatore inaspettato.
“Non me ne vado a zonzo nel parco”
“Peccato,
avrei voluto conoscerti prima.” Mi sorride e io guardo
lontano.
“Non ti ricordi il mio nome, vero?”
“Io-
um, suppongo fossi più ubriaca di quanto
pensassi.”
“E’
Brittany” mi ricorda in un tono amichevole e io annuisco.
“Allora…
Pranzo?”
“Ascolta,
tu sembri davvero carina e tutto quanto, ma non mi va
davvero” lei
ci rimane visibilmente male ma onestamente non mi importa.
“E’
che – preferisco passare la pausa da sola..”
“Oh
va bene allora. Immagino ti vedrò in giro”
“Ci
vediamo” le porgo un leggero saluto e lei va via,
giù di morale.
Ammetto di essere stata cattiva ma come ho già detto in
passato, non
ho davvero voglia di incontrare gente nuova al momento. Trenta minuti
dopo sono davvero in pausa. Mi chiedo se è il caso di andare
al mio
posto vicino alle giostre rotte. Ma Quinn arriva e senza saperlo
prende la decisione per me. “Ehi”
“Ciao”
mi saluta prima di sedersi sul bancone di legno del mio tavolo.
“Pranzo?”
“Che
hai in mente?” lei batte sul posto vicino al suo e mi unisco
a lei
sul bancone. In quel momento un ragazzo si avvicina a noi con la
pizza. “Che diavolo, Q?”
“Cosa?”
ribatte innocentemente e io alzo un sopracciglio, facendole scrollare
le spalle in maniera adorabile. “Pizza?” me ne
offre un pezzo e
lo prendo. “Hai detto che volevi la pizza stamattina.. .
Giusto?”
lei sorride e scuoto la testa, senza neanche provare ad impedirmi di
sorridere.
“Tu
sei davvero su un altro livello, Quinn Fabray”
Quinn
mi rivolge solo un piccolo ghigno prima di coprire con la mano la sua
bocca, realizzando che probabilmente ha il formaggio sulla faccia
–
tecnicamente ce l’ha. Solo un po’ ma in qualunque
caso è carino,
comunque – lei è carina.
Insomma,
quando non diventa super noiosa…
**
Quinn
mi lascia a casa dopo il lavoro, ma prima di poter entrare in casa la
sento urlare il mio nome. Mi giro e lei sta uscendo dalla macchina,
raggiungendomi a passo svelto. “Che succede?
“Mi
chiedevo se potessi- uhh—“
“Dillo
e basta” le rispondo, indossando un’espressione
divertita. “Che
c’è?”
“Posso
avere il tuo numero?” lo dice talmente veloce che le parole
sembrano mischiarsi tra loro, capisco comunque quello che dice. Tiro
fuori la mano e lei mi allunga il telefono. Mi aggiungo ai suoi
contatti prima di restituirglielo.
“Ecco
a te, sfigata”
“Grazie”
mi rivolge un grosso sorriso stile-Quinn-Fabray e io le sorrido
immediatamente in risposta. “Notte, Santana”
“Notte,
Quinn”
Gli
amici si scambiano i numeri, giusto?
E’
una cosa totalmente normale e platonica da fare, non sto facendo
nulla di sbagliato.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** Capitolo 5. ***
20
Luglio, 2011
“Comincia
a darmi
una spiegazione, Fabray...”
“Non
ho proprio
una spiegazione...avevo solo voglia di vederti.” Quinn mi
sorride timidamente
ed io scuoto la testa prima di lasciarla entrare in casa. Non sono
ancora le 11
del mattino...Ugh, volevo davvero oziare a letto oggi.
Sul
serio, non mi
sarei aspettata di venire svegliata da un messaggio che diceva 'Di
fuori :D'.
Pazienza, almeno non mi annoierò dal momento che
avrò Quinn attorno a
distrarmi. In realtà lo sta facendo da un paio di
giorni– distrarmi...
Beh, per messaggio. Ci siamo messaggiate senza sosta per gli ultimi due
giorni,
ma è normale no? Siamo amiche, lei ha il mio numero e Brooke
non parla più con
me, quindi...
Già,
normale.
“Dammi
dieci
minuti, faccio una doccia veloce– tu rilassati pure qui e
guarda la TV o quello
che ti pare.” Annuisce ed io la lascio in salotto prima di
andare al piano di
sopra per fare la doccia. Dopo essermi asciugata, indosso la
biancheria, un
paio di pantaloni della tuta e una canotta per poi scendere ed unirmi a
Quinn
sul divano. La televisione trasmette un qualche reality show ed io
ridacchio
perché Quinn non mi sembra esattamente il tipo a cui piace
la TV spazzatura.
“Ok sfigata, perché sei ancora qui?”
“Ti
ho già
risposto, ho detto che avevo solo voglia di vederti.” Usa il
telecomando per
abbassare un po' il volume. “Volevo proporti di uscire a
pranzo, ma dal tuo
abbigliamento immagino che tu non sia della stessa idea...”
“No,
sono pigra.”
Piagnucolo in modo infantile allargando le braccia.
“Rimaniamo qui e basta.”
“Ok,
che ne dici
se cucino il pranzo?”
“Sì,
come ti
pare. Accomodati.”
Mi
siedo accanto
a lei, prendo il telecomando e comincio a fare zapping fra i canali.
Quinn
afferra le chiavi della sua macchina dal tavolino e si alza senza dire
nulla. Huh?
E' quasi uscita dalla stanza quando le chiedo dove sta
andando. “In
gastronomia, devo prendere delle cose.”
“Perché?
Usa
qualsiasi cosa ci sia in cucina.”
“Preferisco
andare al negozio e voglio farti qualcosa di speciale.” Quinn
fa spallucce
“Torno subito.” Si incammina di nuovo, ma si ferma
non appena le dico che
voglio andare con lei. Hey, mi ha svegliata, non
può semplicemente lasciarmi
qui... Andare al negozio non significa necessariamente che io
voglia
spendere più tempo con lei, ok? No. “Va bene
allora, andiamo.”
-x-x-x-x-
“Vaffanculo”
Quinn mostra il medio a quel
ragazzo e lui alza entrambe le mani prima di andarsene. Allora...
Questa
uscita è già diventata interessante, e pensare
che non siamo ancora effettivamente
entrate nel negozio di alimentari. Mi dispiace per quel
ragazzo, sì, è
stato un coglione ad avermi dato una sbirciatina e tutto, ma la mia
canotta è
in effetti un po' scollata ed io sono un po'
eccitante. Come Quinn
quando si arrabbia...Uhh. “Aspetta qui.”
Stavo per protestare, ma lei è già
corsa via. Torna dopo meno di un minuto con la stessa felpa rossa che
ha usato
una volta per farmi un cuscino improvvisato.
“Mettitela.”
“Cosa?
Ma fa caldo...”
“Mettitela
e basta, perché giuro che se
un altro ragazzo ti manca di rispetto, potrei darei i
numeri.” Mando gli occhi
al cielo, ma indosso comunque la felpa. Ha la scritta
“McKinley” sul davanti– potrebbe
essere la sua scuola? Mmm, profuma proprio di Quinn...
“Rilassati
Fabray, era innocuo.”
“Anche
se fosse, non aveva il diritto di
trattarti come un oggetto, non meriti di essere trattata
così.”
Non
so come rispondere a ciò che ha
appena detto, così mi limito a fare spallucce prima di
passare fra le porte
scorrevoli in vetro.
Prendiamo
uno dei carrelli all'entrata e
cominciamo a riempirlo di tutto ciò che ci serve e che
vogliamo, mentre
attraversiamo i vari corridoi in un silenzio teso. Quinn è
evidentemente ancora
irritata e questa cosa non mi piace... Diventa molto silenziosa quando
è
arrabbiata ed è così non-da-Quinn. Si
sposta verso uno degli scaffali,
così io decido di spostare tutta la roba in un angolo del
carrello e
infilarmici dentro. Un sorriso involontario appare sul suo viso non
appena mi
vede. Missione Compiuta. “Che stai
facendo, Santana?”
“Ti
ho detto che sono pigra.” Scrollo le
spalle e le scocco un sorriso, sperando che sia abbastanza per
risollevarla dal
suo umore nero. “Ora, spingimi!” Ride e scuote la
testa, ma comincia a
spingermi in giro per il negozio, passiamo per tutto l'edificio,
prendendo cose
casuali lungo la strada. I dipendenti ci lanciano frequenti occhiate,
ma
chissenefrega... Quinn è di nuovo felice. Non
che mi importi di come si
sente, è solo che è molto meno fastidiosa quando
non è di pessimo umore.
Raggiungiamo la cassa e Quinn corre a prendere un altro carrello,
inizia a
togliere tutte le cose sopra di me così che io possa uscire.
Ci
risiamo, litighiamo su chi deve pagare
ma in un certo senso lei vince a tavolino perché ho lasciato
il portafoglio a
casa...
-x-x-x-x-
Sono
schifosamente piena...Mi
sento come se stessi per morire, visto
che Quinn ha deciso di cucinare per un esercito ed io ho deciso di
mangiare
come se non ci fosse un domani. Non giudicatemi, era tutto
molto buono. Ora
siamo sul divano, guardando un film...Distolgo lo sguardo dallo schermo
quando
sento qualcosa sulle mie gambe. Quinn sta poggiando la sua testa sulle
mie
cosce. “Levati Fabray.”
“No,
sei comoda” Protesta prima di alzare
lo sguardo su di me con un piccolo broncio. “Ti
prego”
“Va
bene, ma se cominciano a venirmi i
crampi ti butto giù dal divano.”
“Andata.”
Si dimena un po' per mettersi
comoda ed io non posso fare a meno di trovarla adorabile. Alla fine si
addormenta sulle mie gambe ed io le sistemo una ciocca di capelli
biondi dietro
l'orecchio...
Anche
se è una perdente totale, non c'è
dubbio che Quinn Fabray sia molto bella.
-x-x-x-x-
QuinnLaSfigata:
Mi
sono divertita oggi. Grazie Santana :)
Santana
Lopez: Ovviamente,
idiota! Mi sono divertita
anche io.
QuinnLaSfigata:
:D
Santana
Lopez: ...schizzata
QuinnLaSfigata:
Sono
solo felice. Buonanotte, San :)
Santana
Lopez: Notte,
Q. :)
Che
c'è? E' solo uno smile
Lasciatemi
stare.
22
Luglio, 2011
Sono
al corrente che il modo di flirtare
di Quinn stia peggiorando...e sono anche al corrente che io stia
flirtando a
mia volta. E' un po' strano, ma non mi importa, mi fa sorridere
perché già– Sta
cominciando davvero a piacermi il suo essere dolce. So che le amiche
non
dovrebbero comportarsi come facciamo noi, ma non voglio che tutto
questo
finisca.
Non
credo comunque che mi piaccia, piaccia...
Mi
piace il fatto che sia sempre nei
paraggi e disponibile. Mi piace che sembra sempre preoccuparsi per me.
E' bello
averla intorno...So che potrebbe piacermi in quel
modo se solo le
dessi una vera occasione, ma– ho il permesso di
farlo?
A
casa c'è Brooke e Quinn vive nel
fottuto Ohio...in più, non so nemmeno se sono gay. Nella mia
testa, Brooke è
sempre stata un'eccezione, ma ora– semplicemente
non lo so. A volte
sento addirittura quello sfarfallio nel petto (lo stesso che ho sempre
sentito
solo con Brooke) ogni volta che Quinn fa qualcosa di super dolce.
Come
questa mattina quando mi ha dato un
disegno...Ok, suona patetico, ma nessuno mi ha mai dato un disegno
prima d'ora.
Shh.
Ugh, fottutissimi sentimenti
complicati.
-x-x-x-x-
Ho
deciso di fare una pausa anticipata,
dal momento che oggi nessuno sembra intenzionato a giocare al gioco
delle
bottiglie di latte... Gente sveglia. Mi dirigo
verso la parte del parco
con le giostre. Nello specifico verso lo Spacescape– Mi
annoio, ok? E di
solito Quinn mi risveglia dalla noia.
Ok,
lo fa sempre.
Percorro
la rampa di metallo della
giostra e le persone mi fanno passare senza protestare–
probabilmente perché
indosso una maglietta di Fantascape. “Hey, che ci fai
qui?” Avvia la giostra,
controlla l'orologio e mi guarda confusa. “Non dovresti
essere già in pausa...”
Scrollo
le spalle, scoccandole un sorriso
malizioso “Chissenefrega, mi annoio.” Annuisce
prima di spostarsi dal mio
fianco, preferendo posizionarsi dietro di me...Le sue braccia mi
circondano la
vita ed io mi sento gelare, tutti i miei muscoli si tendono.
“Che stai
facendo?”
“Ti
abbraccio.” La sento fare spallucce e
successivamente stringere di più la presa attorno a me.
Appoggia il mento sulla
mia spalla ed io mi rilasso leggermente perché è
una bella sensazione quella di
essere abbracciata da dietro. Mi è mancato...”Andiamo
a pranzo durante
la mia pausa?”
“Mhmm”
Mugugno e un sospiro di delusione
mi sfugge non appena lei mi lascia andare. Ferma la giostra e aiuta le
persone
ad uscire... E' strano che io voglia che mi stringa ancora?
Già– lo è, huh? Scaccio
quei pensieri seccanti e mi siedo sulla sua sedia. “Che ti va
di fare?” Le
chiedo, cercando di distrarmi dalla mia stessa mente.
-x-x-x-x-
Quinn
ed io siamo finite a vedere un film
dopo il lavoro... Non so, è stata una di quelle cose
spontanee. Mi ha tenuto la
mano dentro la sala e io non l'ho rifiutata– non volevo. Mi
piace tenerle la
mano, è come se fosse della dimensione perfetta...Come
quella di Brooke.
Smettila,
Lopez.
Devo
davvero smetterla di paragonare
Brooke a Quinn e Quinn a Brooke.
QuinnLaSfigata:
Posso
chiamarti?
Santana
Lopez: Cosa...perché?
QuinnLaSfigata:
Avanti.
Santana
Lopez: Va
bene.
Sul
mio telefono inizia ad illuminarsi il
nome della bionda ed io lo lascio squillare per un po', prima di far
scorrere
il pollice sulla parte bassa dello schermo.
“Che
c'è? E' tardi e domani dobbiamo
lavorare...”
“E'
stata una tua idea quella di vedere
quel film.”
“Fa
niente, ero con te quindi perché
diavolo mi stai chiamando, Fabray?”
“Buonanotte,
San.”
“Hai
chiamato per dire 'buonanotte'?”
Inarco un sopracciglio mentre cerco di convincere me stessa che
è qualcosa di
stupido e non di dolce.
“Già,
e anche per dirti di controllare il
tuo zaino.”
“Va
bene, notte Q.” Termina la chiamata
ed io afferro il mio zaino, che era ai piedi del letto. Apro la tasca
più
grande e vedo una cornice all'interno. E' una fotografia di me e Quinn
sullo
Spacescape, io sono orribile, ma Quinn è così
adorabile. Aww. Velocemente
prendo il mio telefono e le mando un altro messaggio.
Santana
Lopez: Grazie,
Quinn. Notte :)
QuinnLaSfigata:
Buonanotte.
:)
Mi
alzo dal letto e mi dirigo verso
l'armadio. Prendo l'unicorno rosa di peluche che ho infilato in uno
degli
scaffali qualche settimana fa e ritorno sotto le lenzuola. Stringo il
giocattolo con forza prima di chiudere gli occhi e addormentarmi.
Ugh,
credo di iniziare ad avere una cotta
per Quinn Fabray.
Sono
fottuta.
23
Luglio, 2011
Sto
andando verso la mia postazione, la
scatola di metallo per i soldi nella mano destra e una rosa rossa in
quella
sinistra– Non chiedetemi perché,
non lo so nemmeno io. Quinn me l'ha
data in macchina poco fa, le ho detto che le amiche non si regalano dei
fiori,
ma lei ha ignorato palesemente il mio commento. Cazzo. Tutta
questa roba
con Quinn mi sta seriamente confondendo...Parliamo tutti i giorni e,
onestamente, lei mi fa sorridere per tutto il tempo. Ci provo a non
trovarla
carina, ma è dannatamente dura. Forse mi manca
semplicemente Brooke e qui
c'è Quinn? Non lo so davvero, ma non posso
accettare il fatto
che stia cominciando a piacermi
quell'idiota a mia volta...
Eww.
So
di avere ancora dei sentimenti per
Brooke...Ne sono certa perché mi manca da impazzire ora. Ha
davvero smesso di
parlarmi ed è strano non vedere il suo nome su Facebook, su
Twitter e
soprattutto sul mio telefono. Non sono abituata... 7 anni è
un tempo molto
lungo– non puoi eliminare del tutto una persona che conosci
da quando hai 11
anni...
Ma
non voglio davvero avere una cotta per
Quinn solo perché mi manca Brooke... non è giusto.
Come
posso fermarmi?
-x-x-x-x-
“Come
sta andando la tua giornata?”
“E'
ok” Faccio spallucce con
disinvoltura, prima di sistemarmi i capelli per non farmeli finire in
faccia.
“Che succede, Fabray?”
“Mi
va di trasgredire le regole.” Annuncia
con un sorriso ed io inarco un sopracciglio, sto per chiederle cosa ha
in mente
quando lei si arrampica oltre il bancone ed entra nel mio stand.
“Secondo il
manuale, non ho il permesso di fare questo.”
“Wow,
sei proprio una dura” Dico
sarcasticamente, prima di ridere perché è davvero
una tale idiota. “Aspetta–
non siamo nemmeno lontanamente vicine alla pausa, perché sei
qui?”
“Mi
annoiavo e non mi andava di lavorare... un po' come te ieri.”
“Stai
davvero sfruttando quella cosa del
'sono la nipote della proprietaria, non posso essere
licenziata', vero?”
Mi sorride di nuovo ed io mando gli occhi al cielo. Lei prende la rosa
da sopra
la mia borsa e la osserva. “Continuo a non capire
perché me l'hai data...”
“Le
belle ragazze meritano dei bei
fiori.”
“Quindi
immagino che dovrei dartene uno
anche io.” Doveva suonare come una battuta per rendere le
cose meno
imbarazzanti, ma invece sortisce l'effetto opposto...Che
cazzo. “Volevo
dire uhh– ”
“Pensi
che io sia bella?” Ora ha quel
sorriso, quello che non è per niente provocatorio o
fastidioso– quindi
qualsiasi scusa io avessi nel mio repertorio è appena
scomparsa, costringendomi
a rispondere onestamente.
“Beh,
non sei brutta” Scrollo le spalle
prima di distogliere lo sguardo da lei. Seriamente, che
diavolo sta
succedendo? “Facciamo qualcosa stasera, non mi va
di tornare a casa
presto.”
Non
mi piace più stare a casa da sola,
perché il mio cervello non vuole chiudere il becco...
“Che
cosa vuoi fare?”
“Qualsiasi
cosa” Rispondo incurante,
riuscendo finalmente a guardarla in viso. “Qualche
proposta?”
“Ne
ho una.” Sorride ed io scuoto la
testa perché quel sorriso significa decisamente
guai... “Ok, devo
ricominciare ad essere di nuovo responsabile, ci vediamo
dopo.” Si tende verso
di me e mi da un altro abbraccio, non so davvero cosa fare, quindi mi
limito a
picchiettarle impacciatamente una mano sulla schiena, ad ogni modo lo
accetta.
“Ciao, San.”
“Ci
vediamo, sfigata.”
-x-x-x-x-
Quinn
usa un piccolo telecomando per
aprire i cancelli di questa enorme casa dall'aspetto moderno e
percorriamo il
vialetto. Ma che diavolo? Spegne il motore prima
di uscire dall'auto ed
io la seguo a ruota, dopodiché apre la porta d'ingresso e
accende le luci–
l'interno è moderno tanto quanto l'esterno... E' una casa
molto bella, ma è
ovvio che nessuno vive qui visto il silenzio di tomba.
Voglio
chiederle chi è il proprietario,
ma Quinn non ha ancora smesso di camminare. La seguo finché
finiamo nel
giardino sul retro...non so nemmeno se si può definire
così, dal momento che è
fottutamente enorme– grande quasi quanto metà
campo da calcio. E la
dannatissima piscina è stupenda... Seriamente,
dove siamo? Quinn
sparisce di nuovo e quello che succede un attimo dopo è che
il motore della
piscina inizia a fare dei rumori, mentre le luci sott'acqua si
accendono. “Oh
Fabray, di chi è questo posto?” Rientra nel mio
campo visivo tenendo in mano le
sue scarpe. Huh? Lascia a terra le scarpe da
ginnastica e le sue mani
scivolano verso il bordo della maglietta.
“Non
ti preoccupare, non ci stiamo
infiltrando o altro.” Ridacchia– non
è la risposta che cercavo... “Pronta?”
La sua maglietta vola via un attimo dopo e mi crolla la mandibola. E
ora? “Non
ho acceso tutta questa roba nella piscina per niente, Lopez”
Si sbottona i
jeans e aggancia i pollici nei passanti della cintura. Mi affretto a
raggiungerla e le afferro entrambi i polsi per impedirle di andare
oltre.
“Aspetta.”
“Rilassati,
non nuoteremo nude...la
biancheria resta, sarà come se fossimo in bikini.”
Afferma con aria di ovvietà,
prima di sfuggire dalla mia presa e sfilarsi del tutto i pantaloni.
Ugh. Pensieri
inappropriati in corso... ”Avanti, è
estate, si suppone che tu faccia cose
stupide.”
“L'acqua
potrebbe essere davvero molto
fredda.”
“E
allora? Andiamo, S, non essere così
fifona.” Mi incita con un sorriso esagerato ed io inarco un
sopracciglio. Fanculo.
Mi tolgo bruscamente la maglietta da lavoro e la lancio casualmente su
una
delle sdraio, subito seguita dalle mie scarpe e dai jeans. Le cingo la
vita con
le braccia, prima di trascinarla in acqua con me. E' fottutamente
fredda, ma si
sta anche molto bene. “E' fantastico,
vero?”
“Se,
se” Concordo prima di immergermi di
nuovo sott'acqua. In un certo senso sono contenta che sia fredda,
perché Quinn
sta davvero bene con quello che indossa e la quantità di
pelle d'avorio esposta
mi sta facendo sentire uno strano calore interno. “Ok,
seriamente...di chi è
questo posto?”
“Mio”
Risponde con una scrollata di
spalle e la mia mandibola crolla di nuovo a terra. “Beh,
è dei miei genitori,
ma sì...ci siamo capite.”
Questo
spiega il fatto che lei paga
sempre per qualsiasi cosa e che ha una bella macchina... La
ragazza è
fottutamente ricca. “Questo posto è da
pazzi. Da pazzi tipo MTV Cribs.”
“Non
hai visto ancora nulla” Risponde con
un tono indecifrabile, distogliendo lo sguardo. Cambia argomento prima
ancora
che io possa chiederle cosa vuole dire con quell'affermazione e il modo
in
cui l'ha detto. “Facciamo un gioco.”
“Ok,
quale?”
“Obbligo
o verità? Chi non risponde ad
una domanda o non compie un obbligo perde.”
“E'
così patetico...”
“Non
abbiamo molte alternative al
momento, o no?” Scuoto la testa e borbotto un 'va
bene' facendo spuntare
un sorriso sul suo viso. “Rendiamolo interessante... Il
perdente deve fare
qualcosa che vuole il vincitore– qualsiasi
cosa voglia il vincitore,
senza fare domande.” Affondo i denti nel labbro inferiore
prima di concordare
con titubanza. “Obbligo o verità?”
“Verità.”
“Cominciamo
con qualcosa di semplice– Ti
saresti aspettata che la tua estate sarebbe stata
così?”
“No.”
Rispondo facilmente perché davvero
non avevo idea che sarei finita in Ohio a nuotare quasi nuda
con
qualcuno che conosco a malapena, durante la mia estate prima
dell'ultimo anno.
“Obbligo o verità?”
“Verità.”
Sorride prima di nuotare verso
il bordo della piscina e appoggiarsi ad esso, imito i suoi movimenti e
faccio
del mio meglio per trovare una buona domanda.
“Perché
sei così ge– no aspetta...
perché ti piaccio?” Mimo le
virgolette anche se è una cosa fottutamente
idiota...Quinn sta seriamente iniziando a contagiarmi. Dannazione.
“Facile,
perché non puoi non
piacere”
“Stronzate.”
“Non
so cosa vuoi che ti dica, ma ti sto
dicendo la verità.” Sospira e rimaniamo in
silenzio per un po', l'unico rumore
viene dai motori della piscina e dalle bolle nell'acqua.
“Obbligo o verità?”
“Obbligo.”
Non credo di poter sopportare
altre domande in questo momento... o risposte.
“Mi
tieni la mano?” Lo dice così a bassa
voce che la sento a malapena. Senza guardare, raggiungo la sua mano
destra con
la mia sinistra ed intreccio le nostre dita sotto l'acqua. Lei sorride
nel
momento esatto in cui le nostre mani si incontrano e non posso mentire
dicendo
che è disgustoso, perché non lo è.
“Obbligo.” Rido perché non gliel'ho
nemmeno
chiesto.
Carina.
“Ti
obbligo a umm– uhh...” Rimango
in silenzio per un attimo e poi un'idea mi balena in mente– sto
assolutamente per vincere questo gioco. “Aspetta,
chiudi gli occhi.”
“Cosa?”
“Fallo
e basta, Fabray, non è comunque
questo il tuo obbligo...” Quinn chiude gli occhi e sto per
mettermi in
posizione, quando lei comincia a parlare interrompendo inavvertitamente
il mio
piano geniale.
“No,
se mi fai fare qualcosa deve essere
contato come obbligo” Mi rimprovera con un sorrisetto ed io
mando gli occhi al
cielo. “Non ti preoccupare non li aprirò, lo
prometto...Obbligo o verità?”
“Verità.”
“Ho
una possibilità?”
Il
respiro mi si blocca in gola e sento
la bocca seccarsi. Cosa? “Huh?”
“Mi
hai sentito, Santana.” E' così carino
il modo in cui parla in modo serio con gli occhi chiusi... Se non fossi
nel
panico per la mia risposta, probabilmente starei sorridendo ora.
“Ho una
possibilità con te?” Ripete più
chiaramente e il battito del mio cuore inciampa
mentre la mia risposta mi sfugge dalle labbra.
“Sì,
credo di sì.” E' uscita così, era
fottutamente bassa, ma so che mi ha sentita– Il sorriso sul
suo viso è
abbastanza come prova. “Ok, preparati a perdere,
Fabray– Obbligo o verità?”
“Quale
vuoi che scelga?”
“Obbligo”
Mi risponde 'ok obbligo' immediatamente
dopo ed io le lascio andare la mano. Mi metto esattamente di fronte a
lei e mi
sporgo, le nostre labbra quasi si toccano. So che il mio respiro si sta
scontrando sulle sue labbra... perché posso sentire il suo
sulle mie– inoltre,
il suo corpo è in tensione e un barlume di rosso sta
tingendo entrambe le sue
guance. “Ti obbligo a non baciarmi ora” Sussurro e
il suo respiro si fa
notevolmente più pesante. “Ok...5, 4,
3–” In un attimo le sue labbra sono sulle
mie e le sue braccia attorno al mio collo. E' un bacio davvero brutale
e non so
perché, ma sto rispondendo con la stessa
intensità. La allontano nel
momento in cui sento la sua lingua spuntarle dalla bocca e scontrarsi
con i
miei denti. “Credo di aver vinto” Sussurro e lei
annuisce distrattamente,
allontanandosi da me.
“Immagino
di sì...”
“Rilassati
Quinn, era solo un gioco” Mi sforzo
di ridere e lei scuote la testa prima di uscire dall'acqua. Merda.
Rapidamente la seguo, provo a parlare, ma lei se ne va... Ma
che diavolo? Torna
abbastanza in fretta con due asciugamani, me ne passa uno prima di
asciugarsi,
rifiutandosi persino di guardarmi. “Scusa, Q.”
“Non
fa niente, era solo un gioco,
giusto?” Il dolore evidente nella sua voce mi fa sentire
immensamente in
colpa...Merda, beh quella è stata davvero una pessima idea.
“Andiamo, dovrei
portarti a casa.”
“Non
essere arrabbiata con me, va bene?
E' stata una tua stupida idea quella di cominciare a giocare, o
no?”
La
rabbia è la miglior difesa,
ricordatelo sempre.
“Non
avresti dovuto giocare con me,
Santana” Sbuffa prima di rimettersi i vestiti...ovviamente le
riesce difficile
infilarsi i jeans, dal momento che le sue gambe sono ancora umide.
“Rivestiti.”
Scuoto la testa ostinatamente, prima di metterle le mani sulle spalle e
costringerla a guardarmi.
“Mi
dispiace, ma siamo amiche Q e stavamo
solo giocando...non è un grosso problema.”
“E
se io non volessi che fossimo amiche?
Se io non potessi essere solo tua amica?”
“Non
funzionerebbe fra noi, Quinn...”
“Come
lo sai?”
Ignoro
la domanda prima di asciugarmi con
rabbia e rimettermi i vestiti. Prendo le mie scarpe per poi marciare in
casa e
di nuovo fuori dalla porta principale. Mi appoggio alla macchina,
mentre
aspetto che Quinn si faccia vedere...Che diavolo ho combinato?
Finalmente
esce dalla porta principale e apre la macchina. Entrambe entriamo nel
veicolo e
il tragitto verso casa è assurdamente silenzioso...
“Non
venirmi a prendere domani.” Mi
risponde con un 'va bene' mormorato ed io esco
dalla macchina e mi
dirigo verso casa mia, sbattendo i piedi per tutto il tragitto.
Per
la prima volta in assoluto... riparte
prima ancora che io raggiunga il portico.
24
Luglio, 2011
Questa
discussione con Quinn è
dannatamente stupida...Capisco che quello che ho fatto non è
stato divertente,
ma chissenefrega– è finita. Ad
ogni modo, nessuna delle due si è
avvicinata all'altra ed è quasi finita la giornata. Se non
vuole parlare con me
allora va bene– A chi cazzo importa? E'
stato strano venire accompagnata
da mio padre questa mattina, tutta la mia routine giornaliera
è stata rovinata
e lo odio.
Che
brutta giornata.
Poco
prima che il parco chiuda, Noah si
presenta da me. “Santana, Mrs. Kit mi ha chiesto di
chiamarti.” Inarco un
sopracciglio nella sua direzione, ma non dico niente. Devo essere
davvero
sfinita perché lui mi guida direttamente verso la zona delle
giostre e non me
ne rendo conto finché non siamo lì.
“Non uccidermi, ok?”
“Ma
che cazzo?” Strillo quando Noah mi
solleva da terra. Inizia a correre e tutto succede così in
fretta, un attimo
dopo mi ritrovo seduta su una delle macchinine del 'Ferris Wheel' con
Quinn
accanto a me. “Ok, che cazzo sta
succedendo?” Domando rabbiosa e la
giostra si attiva, sollevandoci verso l'alto e lontano da terra,
rendendomi
impossibile scappare.
“Voglio
parlare e non voglio che una
delle due se ne vada senza aver finito, va bene?”
“Come
ti pare” Incrocio le braccia al
petto, digrignando i denti.
“Senti,
mi dispiace di essermi arrabbiata
così ieri sera... ho perso la ragione e già–”
Sospira prima di abbassare
lo sguardo sulle sue gambe. Ugh, Quinn sembra così persa e
sconvolta e mi sta
facendo sentire uno schifo. “Credo solo di non aver trovato
divertente il tuo
scherzetto.”
“Beh,
è comprensibile, non era un bello
scherzo.” Faccio spallucce prima di spingerla a guardarmi.
“Dispiace anche a
me, Quinn, non avrei dovuto fare quello che ho fatto...”
“No,
non hai il permesso di evitare così
le cose e fingere che non sia successo niente. Smetti di trovare scuse,
ok?”
Prende un respiro profondo e scivola più vicina a me
“Mi hai detto che avremmo
dovuto essere solo amiche e io ho accettato, ma poi c'è
stata ieri sera... Ora dimmi
sinceramente che tu non vuoi essere più di un'amica per
me.”
Le
sue labbra sono così vicine alle mie–
Prendo un profondo respiro con il naso, cercando di mantenere la mia
mente più
lucida possibile.
“Non
voglio.” Chiudo gli occhi quando
sento il suo respiro dolce sulle mie labbra. E' inebriante
essere così
vicino a qualcuno per cui provi dei sentimenti...In una
frazione di
secondo, la sensazione di elettricità è sparita,
Quinn è di nuovo dall'altra
parte della macchinina. “Mi dispiace.”
“No,
non dispiacerti.” Sospira
pesantemente prima di usare le mani per coprirsi la faccia e
stropicciarsi le
palpebre. “Ecco quello che ottengo a farmi piacere qualcuno
che conosco a
malapena.” Una risata imbarazzata segue le sue parole, ma
entrambe siamo
incapaci fisicamente di sorridere. “Credo che dovremmo
scendere ora... tuo
padre ti starà cercando.”
“Sì,
forse.”
“Dimentichiamoci
che tutto questo sia
successo, ok? Smetterò di darti fastidio così
potrai goderti le tue ultime
settimane qui. Posso semplicemente evitarti–” La
faccio tacere con un bacio,
perché le sue parole mi stavano dando la nausea. L'idea di
Quinn che mi lascia
sola per il resto dell'estate è orribile e mi fa sentire
male, stringendomi lo
stomaco in una morsa. Non so se mi piace, non lo so davvero–
ma so che la
voglio ancora attorno. “E questo per cosa era?”
Boccheggia per la sorpresa non
appena finisce il bacio.
“Non
lo so... potresti non fare domande?
Perché sul serio non ne ho idea... Tu– non
hai il permesso di evitarmi,
non voglio che qualcosa cambi fra noi.”
“Va
bene, nemmeno io voglio che cambino
le cose, mi piace il nostro noi...” Mi
rivolge uno dei suoi soliti
sorrisi, prima di sporgersi verso di me e fermarsi un attimo prima che
le
nostre labbra si tocchino. “Posso?”
“Idiota”
Sussurro e sorrido quando le sue
labbra premono contro le mie. Le labbra di Quinn sono super
morbide– come
quelle di Brooke. Non fare paragoni, idiota. Scaccio
tutti i pensieri
riguardo alla mia pseudo-ex-ragazza che è a Seattle e mi
concentro del tutto
sulle labbra di Quinn che si muovono perfettamente contro le mie. E'
delicata,
ma è anche incredibilmente intensa... Ha un senso?
Inoltre, mordicchia e
Dio è così eccitante.
Non
appena la sua lingua entra nella mia
bocca, divento consapevole... Non sarà l'ultima volta che
bacerò Quinn Fabray.
Decisamente
no.
-x-x-x-x-
“Perché
sei a casa così tardi?” Mi chiede
mio padre dal divano non appena entro in casa. Questa è la
prima volta che uno
dei miei genitori mi ha aspettata sveglio... Strano.
Sono consapevole
che quello che ho fatto sia stato fastidioso– farlo venire a
Fantascape e non
tornare a casa con lui, ma non è colpa mia.
E'
Quinn quella da biasimare e il fatto
che sia davvero brava a baciare...
Perché
sono già a casa?
“Ero
solo in giro con Quinn”
“Pensavo
che voi due aveste litigato.”
“Già,
ma abbiamo risolto. Notte papà.”
Chiudo sbrigativamente la conversazione prima di precipitarmi verso il
fondo
delle scale, sto per correre di sopra quando lui richiama la mia
attenzione.
“Oh,
per la cronaca, è arrivato un pacco
per te poco fa, è già nella tua stanza...
Buonanotte, Tana.”
“Davvero?
Ok, grazie papà.” Raggiungo la
mia stanza e mi lascio andare ad un sospiro di sollievo. Prendo in
fretta il
mio telefono e rispondo ai messaggi di Quinn. Mi sembra di
volare, è
strano... Mi è davvero mancato sentirmi
così– quello stato d'animo in cui
non puoi toglierti il sorriso dalla faccia...
Ahh,
la cosa più bella.
Il
pacco sul mio letto attira la mia
attenzione e rapidamente lo scarto dall'involucro...Fanculo
alla mia vita. Mi
precipita lo stomaco quando vedo l'orso che ho regalato a Brooke quando
avevamo
13 anni. Merda. Prendo la piccola busta attaccata a
lui (sì, è un lui e
non un oggetto). Tremante apro la lettera scritta a mano e mi preparo
per
l'ondata di doloroso senso di colpa che sto per provare.
Ciao
S,
Non
parlarti è molto più dura di quanto
pensassi, ma sono intenzionata a lasciarti il tuo spazio... Volevo solo
ricordarti che sono comunque qui, ad aspettarti. Volevo assicurarmi che
non ti
sentissi troppo sola così ti ho mandato Mr. Teddy! Prenditi
cura di lui per me,
ok? Ti voglio un mondo di bene e mi manchi più di quanto le
parole possano
esprimere, ma so che Agosto è dietro l'angolo. :) Ce la
faremo, so che sarà
così.
X
Brooke
-PS-
Sono così triste perché il tuo
cuscino nella mia stanza ha smesso di avere il tuo profumo, credo di
essermi
accoccolata troppo a lui. Mi manchi così tanto, è
assurdo. Ci vediamo molto
presto, vero? Ti voglio bene.
Sono
schifosamente rovinata– Appoggio
l'orso accanto all'unicorno e l'immagine mi fa sentire male... Mi metto
in
pigiama e mi infilo sotto le coperte. Un attimo prima di addormentarmi,
prendo
uno degli animali di peluche, sorridendo non appena l'odore familiare
del mio
profumo preferito in assoluto, riempie l'aria.
Fa
niente, affronterò le cose giorno dopo
giorno... ho tutto il resto del mio soggiorno in Ohio per capire cosa
fare.
Ancora
5 settimane.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** Capitolo 6. ***
Capitolo
6.
25
Luglio, 2011
Brooke.
Quinn. Brooke.
Quinn. Brooke.
Ugh.
Seriamente, fanculo
la mia vita.
Ho
fatto Mr. Teddy da
sola in Costruisci-un-orso quando avevo tredici anni, quindi non ci
sono dubbi
che sia meraviglioso ma Dio ha un tempismo di merda… Doveva
proprio arrivare la
scorsa notte, vero? Ugh, ora il mio stomaco è sottosopra e
mi sento malissimo.
Non
puoi tradire
qualcuno se non stai effettivamente
con lui, giusto? Quindi non sto facendo niente di male.. Ma se baciare
Quinn è
completamente giusto allora perché mi sento così
male adesso?
Perché
sai che in un modo o nell’altro tu e Brooke non
avete chiuso, idiota.
No,
non posso sentirmi
in colpa per questo. Non dovrei… Quello che Brooke ha fatto
a Seattle è stato
molto peggio – perché l’ha fatto nella
stessa città, quando eravamo
più o meno insieme. O quasi insieme..? Non lo so,
cazzo, è così dannatamente complicato, ma penso
di aver messo in chiaro che
abbiamo chiuso e siamo andate avanti, io sono qui in Ohio quindi non
è neanche
colpa mia.
Giusto?
Quinn
mi fa sorridere e
questa è la mia ultima estate da liceale quindi dovrei
prendere tutto ciò che
mi da. Si, ho così ragione – fanculo.
Non dovrei sentirmi in colpa per tutto questo, no, per niente.
Santana
Lopez:
Sfigata,
vieni qui.
QuinnLaSfigata:
Non
è ancora mezzogiorno e sei già sveglia? Wow.
Buongiorno. :)
Santana
Lopez:
Porta
il tuo culo qui.
QuinnLaSfigata:
Dammi
dieci minuti.
Sorrido
prima di posare
il telefono giù sul mio letto disfatto.. Lo prendo di nuovo
però per mandare un
ultimo messaggio, sapendo che in qualche modo mi avrebbe fatto sentire
meno in
colpa.
Santana Lopez: Mr.
Teddy è arrivato sano e salvo, solo per fartelo sapere.
Ignora
Brooke
: Sono
contenta. :) Buona giornata!
Ho
pianificato tutto per
pomiciare con Quinn tutto il giorno.. Si, sarà fantastico. Stringo le
labbra tra i denti e sospiro
attraverso il naso mentre scrivo la risposta.
Santana
Lopez:
Anche
a te!
Fanculo.
Continua
solo a ignorare quella strana sensazione
nella pancia, Santana.
-x-x-x-x-
Tiro
Quinn dentro casa
per il colletto della maglia e scontro le mie labbra con le sue non
appena la
porta principale è chiusa. Grazie
a Dio
mio padre non è a casa. “Mmm- Santana,
aspetta, “ dice senza fiato ma io
scuoto la testa e continuo a premere le mie labbra sulle sue.
“No, davvero” alla cieca porto entrambe sul divano
e la faccio sedere,
portandomi su di lei e allacciando le braccia intorno al collo.
“Calmati!”
Quinn alza la
voce prima di sigillare le labbra, forzandomi a smettere di baciarla.
“Possiamo
parlare?”
Scuoto
la testa prima di
alzarmi dal suo corpo e sedermi sulla sedia di fronte al divano.
“Perché? No,
non voglio parlare… Se non è abbastanza ovvio,
voglio solo baciarti in questo
momento.”
“Speravo
potessimo
parlare riguardo a qualcosa oggi.. Che cos’è questo, Santana?” indica con la
mano sinistra lo spazio tra di noi.
“Non mi sto lamentando di nulla, sono solo davvero
confusa.”
“Non
è nie-“ mi
mordo la lingua prima di dire
qualcosa che potrebbe ferire i suoi sentimenti. Sto
diventando tenera, dannazione. Prendo un respiro profondo per
aiutarmi a raccogliere i pensieri e scegliere le parole da usare.
“Voglio dire,
siamo solo io e te intente a pomiciare per il resto del tempo che mi
rimane a
Lima,” alzo le spalle prima di attraversare il soggiorno di
nuovo e sedermi
accanto a lei. “Semplice e facile.”
“Ma
che succede quando
tu-“
“Quinn,
per favore non
complicare le cose” stiamo in silenzio a guardarci per un
po’ e perdo
momentaneamente me stessa in quegli occhi nocciola.. Quinn apre la
bocca per
dire qualcosa ma io la interrompo, sapendo che ascoltarla sarebbe stato
determinante in un certo senso. “Mi piace passare il tempo
con te. Va bene? Non
mi aspettavo sinceramente di divertirmi a Lima ma poi ti ho conosciuta
e anche
se sei una totale sfigata tutto il tempo, mi
rendi felice.” Finisco a sussurrare e la faccia di
Quinn si rilassa. “Per
cui per favore, non complicare le cose”
“Va
bene, okay, non lo
farò” Quinn mi regala un piccolo sorriso prima di
posare le mani sulle mie
guance e gentilmente strofinarle coi pollici. “Solo non
dimenticarti che mi
piaci davvero, okay?”
“Non
lo farò” mi
abbandono al suo tocco e lei ghigna prima di baciarmi sulle labbra. Finalmente! Inizio a trascinare le mie
dita sotto la sua maglia e sto giusto per raggiungere la meta quando
lei mi
blocca il polso. “Che c’è
ora?” borbotto esasperata e Quinn ridacchia, mi bacia
velocemente di nuovo prima di scuotere la testa.
“Facciamo
le cose più
lentamente, va bene?” io alzo un sopracciglio, sperando che
stia scherzando ma
l’espressione sulla sua faccia mi dice che è
mortalmente seria. Non faccio sesso
dall’inizio dell’estate.. Ugh.
Una
ragazza ha i suoi
bisogni, okay?
Finisco
per annuire
però, perché annuire significa che almeno posso
baciarla e i baci di Quinn
possono creare una fottuta dipendenza.
-x-x-x-x
Ci
sono scatole del
take-away su tutto il tavolino da caffè e il film che
stavamo guardando è ormai
finito, i titoli di coda che già scorrono sullo schermo
piatto. “Esci con me,
San” Quinn mi dice prima di passare le sue dita attraverso i
miei capelli. “Un
appuntamento vero.”
Alzo
lo sguardo su di
lei dal mio posto sulle sue gambe, sono sdraiata sul divano, la testa
posata
sulle cosce di Quinn. “Perché? Non ne vedo il
motivo, possiamo continuare a-“
“Solo
esci con me.” Insiste e io alzo gli occhi al cielo ma
annuisco comunque,
cosciente che è troppo testarda per essere dissuasa.
“Domani, ti porterò in un
posto speciale”
“Non
possiamo semplicemente fare qualcosa di normale? Tipo un film o una
cena
domani, diavolo- anche stasera”
“Non
si porta la ragazza più bella nel mondo ad un appuntamento normale,
Santana.” Mi rimprovera con un piccolo sorriso sulle labbra,
lei si sporge e
piazza un bacio leggero sulla mia fronte. Rabbrividisco un
po’ perché per
qualche dannato motivo quel piccolo – apparentemente
innocente – bacio sembra
molto più intimo di una qualsiasi delle volte in cui abbiamo
pomiciato.
“Allora.. domani?”
“Certo.”
Mi rialzo e controllo l’ora sul mio telefono.
“Probabilmente dovresti andare,
mio padre sarà qui a momenti… Ci vediamo
domani?”
“Va
bene” Quinn risponde con un sospiro prima di mettersi in
piedi, io avvolgo le
mie braccia intorno alla sua vita e la stringo forte. Lei guarda in
basso verso
di me e sorride ampiamente. “Mi stai abbracciando.”
“Si,
e?” alzo le spalle, tenendola ancora, premendo il lato del
mio viso sulla sua
maglia. “Suppongo che le ore che abbiamo speso a baciarci
oggi mi abbiano dato
il diritto di abbracciarti.”
“Mi
piace.” Quinn sorride e mi tira in piedi, mi abbraccia a sua
volta, forte, e mi
bacia la tempia destra. “Ci vediamo domani,
bellissima.”
“Mhmm.”
Annuisco prima di sprofondare il viso nell’incavo del suo
collo, sperando che
possa rimanere un po’ di più.
26
Luglio,
2011.
Santana
Lopez
: Avanti
dimmi dove andiamo così decido cosa mettere! :| Smettila di
essere così
difficile.
QuinnLaSfigata:
Non sto
facendo la difficile, però
non voglio
rovinarti la sorpresa! Indossa qualsiasi cosa tu voglia ma assicurati
di
mettere i jeans. :) Ci vediamo alle 7.
Santana
Lopez:
Ugh. Avanti. Dimmelo.
QuinnLaSfigata:
Okay te lo dirò..
QuinnLaSfigata:
Più tardi. ;)
Santana
Lopez:
…Sfigata.
QuinnLaSfigata:
Inizia a prepararti! :X
Santana
Lopez:
Va bene, oh e Quinn, comunque.. Niente
faccine che inviano baci mentre messaggiamo, fanno schifo.
QuinnLaSfigata:
Haha, va bene. :( Capito.
Rido
prima di mettere il telefono giù sul comodino accanto al
letto. Vado
verso l’armadio e tiro fuori un paio di jeans aderenti, un
top grigio e delle
scarpe basse. Mi trucco leggera e ho finito..
Preferisco essere vestita poco piuttosto che essere vestita troppo, e
visto che
Quinn non dice dove stiamo andando, non voglio correre il rischio.
Mi
sdraio sul letto, fregandomene del fatto che le scarpe sono sulle
lenzuola.. Cerco il mio telefono e vago per la mia timeline di Twitter
visto
che ho ancora 30 minuti prima che Quinn arrivi.
Un
certo tweet attira la mia attenzione…
🔶BROOKEthePRINCESss
: RAFFREDDORE.
Rimango dentro
stasera. Abbracciata al mio cuscino preferito e sperando che qualcuno
possa
tornare a casa presto. :(
Il
mio ego non è enorme o qualcosa del genere ma so che quel
tweet è per
me anche se non ha nominato il mio username perché.. E’ ovvio. Scommetto anche che
il suo ‘cuscino preferito’
è quello che ho lasciato a casa sua. Odio me
stessa per averla trovata così carina, e inoltre mi odio
perché una parte di me
vorrebbe trovare un modo di tornare a casa stanotte per prendermi cura
di lei.
SantanaLopez:
🔶BROOKEthePRINCESss
Guarisci
presto. :)
Mi
risponde immediatamente facendo vibrare il telefono tra le mie mani.
🔶BROOKEthePRINCESss:
SantanaLopez GRAZIE!:)
Mi sto già sentendo meglio. Mi manchi!
Non
so perché ma digito il suo numero appena
finisco di leggere la sua risposta… Sto già
prendendola in giro alle sue
spalle, parlare con lei mentre è malata è il
minimo che io possa fare. “Pronto?”
sorrido un po’ perché la sua voce è
divertente visto che ha il naso chiuso.
“Hai
una voce terribile..”
“Lo
so, mandami un messaggio. Questo è imba-“
“No,
sto scherzando, Brooke, “ velocemente le
impedisco di andare avanti. “Come stai?”
“Mi
sento di merda, dovresti davvero tornare a casa e curarmi
finché non
mi riprendo, potresti addirittura usare il tuo vestito da
infermiera.”
Rido
alle sue parole divertenti,
distrattamente arricciando una ciocca di capelli intorno al mio indice.
“Vorrei
poterlo fare ma te l’ho detto, torno a casa il 3 di
Agosto.”
“Manca
ancora troppo… Mi manchi così tanto.”
“Mi
manchi anche tu” sussurro di riflesso,
sentendo il mio cuore sciogliersi un po’. Fa schifo che sto
effettivamente
dicendo la verità, a dispetto di tutto quello che
è successo – mi manca
davvero. “Assicurati di prendere le medicine e
riposati un po’, va bene?”
Sentiamo entrambe uno squillo sulla linea, ciò significa che
ho ricevuto un
messaggio. “Devo andare, Brooke.”
“Si,
va bene… Grazie per esserti comportata come se ti
importasse, lo
apprezzo.”
“Mi
importa di te, B,” controbatto risoluta e
sento che lei lascia andare un sospiro triste.
“Lo
so che lo fai – quello che intendo è, grazie per
averlo mostrato, ti
voglio bene,”
Brooke sembra davvero
malata e io mi sento in colpa per non essere lì per lei. “Non
devi dire
niente.. Puoi andare ora, S.”
“Va
bene, d’accordo, ti contatto più tardi..
Ciao.” Con questo chiudo la chiamata e controllo i messaggi,
vedendo l’SMS di Quinn
in cima a quelli in entrata.
QuinnLaSfigata:
Fuori. :)
Faccio
quello che posso
per togliermi dalla testa qualsiasi cosa connessa con Brooke, ho
bisogno di
concentrarmi sul mio primo appuntamento ufficiale con Quinn..
-x-x-x-x
“Dannazione,
posso
togliermi questa benda ora?” chiedo in un estremamente
disperato tono e Quinn
si limita a ridere in risposta. “Andiamo, Q, è
così fastidioso.”
“Va
bene, toglilo” mi
dice con aria di sufficienza e io velocemente rimuovo il tessuto dagli
occhi.
Non ho neanche bisogno di abituarmi alla luce perché ce
n’è a malapena – è
così
fottutamente scuro, non riesco ancora a vedere nulla..
“Non ha aiutato, eh?”
“Dove siamo?”
Quinn
velocemente
intreccia le nostre dita e da alla mia mano una stretta rassicurante.
“Rilassati, siamo quasi arrivate.” Ci guida
entrambe finché non raggiungiamo
una doppia-porta con una luce che arriva dalla finestra quadrata,
entrambe
entriamo da lì e il cambiamento di luce è
accecante. Mi guardo in giro e
realizzo che siamo in una pista di pattinaggio vuota… Eh? Camminiamo oltre un portico di legno,
che ha pattini, un paio
di felpe con cappuccio e giacche. “Scegli quale vuoi,
“ ghigna verso di me e io
alzo un sopracciglio, fissando alla mostra di oggetti casuali e vestiti.
“Stiamo
andando a
pattinare sul ghiaccio?” lei annuisce e io volto la testa di
lato in evidente
confusione – tra tutto quello che avremmo potuto fare per il
nostro primo
appuntamento…
Perché
questo?
“Quando
porti la ragazza
più bella del mondo ad un appuntamento deve essere
speciale… Pattinare sul
ghiaccio in estate è piuttosto speciale, non
credi?” lei risponde come se
avesse la capacità di leggermi la mente, facendomi portare
gli occhi al cielo
cercando di nascondere come la sua spiegazione mi ha fatta realmente
sentire.
“Ora, mettiti addosso qualcosa di caldo e io posso aiutarti
con questi, “ indica I
pattini e io
immediatamente scelgo la felpa del liceo McKinley che ho indossato
quando siamo
andate a fare la spesa.
-x-x-x-x-
“Come
fa questo posso ad
essere vuoto?”
Quinn
alza le spalle
prima di pattinare accanto a me e far scivolare la sua mano nella mia.
“Ti ho
detto che volevo che il nostro primo appuntamento fosse speciale, e
avere tanta
gente intorno non suona così promettente, no?”
Annuisco in accordo e le bacio
una guancia facendo comparire immediatamente un grosso sorriso sulla
sua
faccia. “Sai solo per quel piccolo bacio, tutto questo ne
è valsa la pena.”
“Sei
una totale sfigata,
lo sai vero?”
“Bè,
me lo dici ogni
giorno.” Quinn alza le spalle, ancora sorridendo e io
ridacchio. “Sei felice
però?”
Io
annuisco sinceramente,
prima di pattinare dritta di fronte a lei e bloccare le mie braccia
dietro il
suo collo. “Sarei più felice se cominciassimo a
baciarci“ ghigno e lei rotea
gli occhi giocosamente, poso velocemente le mie labbra sulle sue
bruscamente
obbligandola a scivolare un po’ indietro, trascinandomi con
lei.
“Mmm,
San, aspetta.
Stiamo per-“ Quinn scivola indietro e cade sul suo sedere,
portando me con lei.
“Pomiciare sul ghiaccio non è
consigliabile” lei ride e io ghigno. “Ci saremmo
già messe nei casini se non fossimo state da
sole..”
“Bè,
sei tu che ha
scelto il posto.” Mi metto in ginocchio sul ghiaccio duro,
tra le sue gambe,
per baciarla sulle labbra ancora.
Quindi
che importa se fa fottutamente freddo? Voglio i
miei Quinn-baci..
Quando
ci stacchiamo, io
rabbrividisco un po’. “Okay, andiamo a prenderti
una cioccolata calda.” Mi dice
attraverso un sorriso prima di alzarsi e mettersi graziosamente in
piedi sui
suoi pattini, trainando anche me. Lasciamo la pista e Quinn mi aiuta a
togliere
i pattini, allora ci spostiamo su una panca. I miei occhi atterrano
sulle
bevande e il cibo che Quinn ha preparato per la notte, e anche il
bellissimo
mazzo di rose rosse sopra uno dei sedili metallici. Li prende e me li
porge, il
sangue che rapidamente colora entrambe le nostre facce. “Per
te.”
Io guardo lontano timidamente ma li prendo comunque mormorando un
soffice ‘grazie’.
“Questa serata è stata
meravigliosa, Q.”
“Non
è ancora finita,”
lei mi fa l’occhiolino prima di tendermi un ancora incartato
sandwich. “Lo so
che non è elegante ma ho
immaginato
che questo
non sia esattamente un posto per una cena elegante.”
“Non
preoccuparti. E’
perfetto, “ io le sorrido prima di scartare e mordere il
sandwich, lei mi
allunga una tazza di cioccolata calda e una bottiglia
d’acqua. Durante il pasto
parliamo di argomenti casuali – davvero talmente casuali che
farebbero
domandare a chiunque per quale diavolo di motivo ne stiamo parlando. Mi
piace
però, con Quinn niente è noioso, neanche una cena
che si suppone sia semplice.
Finiamo
di mangiare e
torniamo all’auto, lasciando all’interno tutto
tranne la felpa rossa che
indosso e il mazzo di rose.
-x-x-x-x
Finiamo
di nuovo nel
posto segreto di Quinn e come la prima volta che ci siamo state
insieme, il blu
scuro del cielo è pieno di stelle vivide. Siamo entrambe sul
cofano dell’auto e
io ho la mia schiena poggiata sul petto di Quinn, seduta tra le sue
gambe
distese. Le sue braccia mi tengono stretta e lei continua a lasciare
piccoli
bacia sulla mia guancia e tempia tra le sue frasi. “Tutto
questo è ancora così
surreale”
“Cosa?”
chiedo
dolcemente, guardando indietro un po’ per vedere il viso di
Quinn.
“Quest’estate?”
“Mhmm”
lei mi ruba un
piccolo bacio sulle labbra e ghigna sfacciatamente. “Solo non
mi aspettavo di
incontrare qualcuno come te.”
“Che
significa ‘qualcuno come
me’?”
“Qualcuno
che rende le stranezze e i rischi di una relazione degni di essere
affrontati,”
Quinn alza le spalle prima di solleticarmi il collo con il naso e
inspirare
profondamente, le mie guance si riscaldano un po’ sia per
l’azione che per le
sue parole ma non permetto alla mia timidezza di mostrarsi.
“Non ho mai pensato
che mi sarebbe mai piaciuto qualcuno così tanto..”
Mi bacia la fronte e io mi
stringo a lei un po’ di più.
“Tu sei- tu mi fai sentire così tante cose, non
sono abituata a niente di tutto
questo.. “mi confessa, i suoi occhi iniziano a brillare per
via delle lacrime
che si vanno formando. “E, non so davvero come affrontarlo ma
ci sto provando
perché so di essere davvero felice quando tu sei
intorno.”
“Perché
stiamo parlando di sentimenti?” squittisco prima di
schiarirmi la voce e lei
ride, premendo la sua faccia sulla mia spalla. “Mi dispiace,
non era la cosa
giusta da dire, eh?” dico tremando e la sento annuire sulla
mia pelle. “E’ solo
che non sono brava con questa merda..”
“Va
bene, neanche io, “ lascia andare un profondo respiro e fa in
modo che io la
guardi. “Ho bisogno di dirti qualcosa… Santana,
ricordi l’ultima volta che
eravamo fuori e ti ho detto di – “ Il mio telefono
inizia a squillare, interrompendola,
mormoro uno ‘scusa’
prima di prendere
la chiamata.
“Papà?”
“Tana,
dove sei? E’ davvero tardi e tu non
sei tornata ancora..”
“Uhmm,
siamo sulla strada del ritorno, non preoccuparti.. Ci vediamo tra
poco.”
“Va bene, state attente alla strada, ciao,
“ chiudo la chiamata e Quinn sospira, strofinando il dorso
della sua mano
sinistra sugli occhi. Mi giro intorno di nuovo per guardarla in faccia,
posandole una mano sulla guancia, teneramente tracciando delle linee
con il mio
pollice, guardandola dritta negli occhi lucidi.
“Cosa
stavi dicendo?” chiedo in un tono soffuso e lei guarda
lontano, scuotendo la
testa.
“Non
è niente, dovrei portarti a casa,” cambia
velocemente discorso, quasi
balbettando sulle frasi prima di scivolare via da me e saltare
giù dal cofano.
Mi aiuta a scendere e inizia a camminare silenziosamente ma la fermo
per il
polso. “San, non voglio far arrabbiare tuo padre
più di quanto lo sia già,
saresti dovuta essere a casa due ore fa.”
“No,
quello che stavi dicendo è importante.. Quindi, continua
– lui può aspettare.”
“Non
è niente, va bene?” lei guarda lontano di nuovo e
io sospiro pesantemente.
“Andiamo,
per favore, lascia che ti porti a casa.”
“Va
bene, ma il discorso non finisce qui, capito? Puoi dirmelo
domani…” Quinn
annuisce e inizia ad allontanarsi da me ma io stringo la presa, uso poi
la mano
libera per prenderle il mento facendo in modo che mi guardi dritta
negli occhi.
Mi avvicino senza dire una parola e la bacio pienamente sulle labbra,
cercando
di metterci dentro tutto ciò che non sono riuscita a dire
con le parole.
“Grazie per aver reso il nostro primo appuntamento
così meraviglioso, Q.”
“Non
c’è di che, “ mi regala un largo sorriso
prima di beccare le mie labbra un paio
di volte. “Ora, devo riportarti a casa o il signor L. mi
prenderà a calci, “
ridiamo entrambe prima di entrare riluttanti nella sua auto e guidare
fino a
casa mia.
Mio
padre non è davvero arrabbiato quando torno a casa,
è solo che non gli piace
quando sono fuori dopo l’1;30 di notte…
Immagino che sia ragionevole. Almeno non pensa che io stia
prendendo droghe
o qualcosa del genere – non perché si fidi di me
ma perché pare che si fidi
davvero di Quinn. Ad ogni modo, ancora non capisco come facciano a
conoscersi
ma se questo significa che posso vedere Quinn allora non mi
metterò a fare
domande.
Quella
sfigata ha ragione.. Quello che abbiamo fatto stasera è
stato molto meglio che
vedere un qualche film o andare a cena fuori.
Oh,
si.. credo davvero di starmi
innamorando di Quinn.
29
Luglio, 2011.
Quindi,
Quinn non si è fatta sentire ieri o il giorno prima.
Tipo
per niente..
Niente
messaggio del buongiorno, niente messaggi durante la giornata e neanche
quelli
della buonanotte. Ugh. Due giorni interi senza alcuna comunicazione..
Non è che
sono appiccicosa, è solo che mi sono abituata a parlarle ogni giorno, quindi è
parecchio strano che lei non si stia
comportando normalmente. Mi affeziono
facilmente, okay? Questo è il motivo per il quale
odio lasciare che le
persone mi conoscano.
Ti
rende vulnerabile in una maniera non necessaria…
Il
mio telefono vibra e il nome di Quinn appare sullo schermo per la prima
volta
dalla sera del nostro appuntamento.
QuinnLaSfigata
:
Sei pronta?
Sono fuori. :)
Santana
Lopez:
Se.
Metto
il cellulare in tasca e lo zaino sulle spalle prima di scendere le
scale. Urlo
un breve ‘ciao papà’ prima di lasciare
la casa. Silenziosamente entro in
macchina di Quinn, assicurandomi di mettere la cintura così
da impedirle di
ricordarmelo. Posso vedere con la coda dell’occhio che mi sta
fissando, aspetto
prima che dica qualcosa – niente, solo un debole sospiro
lascia le sue labbra
prima che metta in moto.
Va
bene allora.
Quinn
mi allunga la colazione prima di scendere dall’auto e io lo
prendo senza
neanche guardarla. Prendo la scatola dei soldi dall’ufficio
della signora Kit e
cammino verso il mio stand, impedendomi di rimuginare troppo sulle
cose…
Che
diavolo sta succedendo?
-x-x-x
Fantascape
è quasi vuoto e io ho finito di contare i soldi guadagnati
oggi. E’ quasi sera
e non ho visto Quinn sin da quello scambio imbarazzante in auto
stamattina,
tiro fuori il telefono e invio un messaggio.
Santana
Lopez:
Come stai?
Lo
so che è sbagliato scriverle ma ormai sto facendo
così tante cose ‘sbagliate’
ultimamente – quindi non importano, giusto? Come ho detto
anche in passato, mi
importa ancora di lei e onestamente mi chiedo come se la stia
passando.. Non
sto parlando con lei solo perché Quinn si sta comportando in
maniera strana.
Davvero
no..
Ignora
Brooke:
Mi sento
meglio. :) Tu come stai?
Santana
Lopez:
Io sto bene,
sono a lavoro.
Ignora
Brooke:
Lo sai, non mi
hai mai detto che cosa stai facendo lì a Lima…
Santana
Lopez:
L’ho fatto… Te
l’ho detto. Avevo bisogno di allontanarmi un po’.
Ignora
Brooke:
Intendevo il
tuo lavoro, scema!
Santana
Lopez:
Oh haha, mando
avanti una giostra in un parco divertimenti.
Ignora
Brooke:
Sembra
divertente. :) Mi manchi.
I
miei occhi atterrano su Quinn che cammina vicino il mio stand con gli
occhi
bassi, digito una veloce risposta a Brooke prima di rimettere il
telefono in
tasca.
Santana
Lopez:
Anche tu. Devo
andare, ci sentiamo più tardi o qualcosa del genere. Stammi
bene!
“Ehi,
possiamo parlare?” alzo lo sguardo dall’oggetto
casuale che stavo fingendo di
fissare, e vedo un’accigliata Quinn Fabray, io alzo le spalle
con noncuranza
prima di scuotere la testa solennemente – no. “Per
favore?”
“Non
mi sembrava che due giorni fa avessi voglia di parlare o ieri o
addirittura
stamattina quindi.. Nah, penso che
ne
farò a meno,” le dico freddamente prima di
giocherellare con la scatola dei
soldi posata sul bancone, solo per tenere le mie mani occupate e
interrompere
momentaneamente il contatto visivo.
“Senti,
mi dispiace, va bene?”
“Per
cosa ti dispiace esattamente, Q?” la sfido alzando un
sopracciglio e lei prende
un respiro profondo prima di respirare attraverso il naso.
“Mi
dispiace per averti ignorata.” Ahia-
sapevo già che mi stesse ignorando ma fa comunque male
sentirglielo dire.. Io
distolgo lo sguardo di nuovo e lei si arrampica oltre la barriera della
giostra, entrando nel mio spazio di lavoro senza il mio consenso.
“Mi dispiace
per essere stata così distante e stupida.. Non so cosa
diavolo m’è preso, Santana.
Io solo – avevo bisogno
di tempo per
capire delle cose.”
“Se
questo è così complicato per te, posso renderlo
semplice.. Non dobbiamo essere
nulla, Q.” le dico con tono serio. Non so se intendo davvero
quello che sta
venendo fuori dalla mia bocca, quello che so è che non
voglio finire ferita in
tutta questa storia.
“E’
stato divertente e tutto, ma non dobbiamo-“
Lei
taglia il discorso con un bacio duro e io provo a tenere le mie labbra
chiuse o
a mandarla via ma non posso.. Le
sue
mani finiscono sui miei fianchi tirandomi più vicina,
approfondendo il contatto
infilando la sua lingua nella mia bocca. Quando smettiamo di baciarci,
mi guardo
in giro senza fiato, assicurandomi che nessuno ci abbia viste.
“Ascoltami, mi
dispiace, va bene? Non voglio che qualsiasi cosa
abbiamo finisca… Quella è
l’ultima cosa che
voglio, mi sono solo spaventata un po’, ma intendevo davvero
quello che ho
detto che tu ne vali la pena…”
Non
so cosa dire esattamente, quindi finisco per annuire perché
tutto quello che
veramente voglio anche io è che questa cosa non finisca..
“Penso che anche tu
mi piaci,” mi mordo la lingua non appena le parole lasciano
la mia bocca e
sento le mie guance istantaneamente andare a fuoco –
bene, quello era fottutamente sdolcinato.. Quinn sta
ghignando
però e la colpisco leggermente sulla spalla.
“Smettila, non ridere di me.”
“Non
sto ridendo, “ ridacchia, mostrando i denti e io le lancio
un’occhiataccia. “E’
solo divertente perché ti ci è voluto
così tanto per dirlo quando entrambe
sappiamo che non puoi resistermi, “ mi provoca e io le faccio
la linguaccia,
lei si avvicina e mi bacia di nuovo e io inconsciamente sorrido contro
le sue labbra,
“Te lo prometto, non ti farò del male.”
“E’
una cosa piuttosto grande da promettere..”
“Lo
so, “ lei stringe le sue braccia intorno a me tirandomi
più vicina, vicina
abbastanza da permettermi di sentire il suo cuore battere sotto i
vestiti.
“Fidati di me però, non ti farò del
male, mi piaci troppo.”
30
Luglio, 2011.
Non
appena esco dalla porta principale di casa mia, riconosco una familiare
testolina bionda.
“Sanny!” io sorrido ampiamente quando Lucy corre
verso di me dalla macchina di
Quinn, velocemente la sollevo e l’abbraccio. “Mi
sei mancata!”
“Mi
sei mancata più tu, Luce, “ la rimetto a terra sui
suoi piedi e Quinn cammina
verso di noi, baciandomi sulla guancia. Sospiro un quieto ‘ehi’ e lei sorride.
“Dimmi che passerai tutto il giorno con noi
Fantascape oggi, “ dico a Lucy, fingendo di imbronciarmi.
“Si!”
Lucy esclama eccitata prima di trascinarmi verso la macchina di Quinn,
girando
un po’ il volto per vedere dipinta sulla faccia di Quinn
un’espressione
adorabile, i suoi occhi nocciola incollati sulle nostre mani
intrecciate.
-x-x-x
“Sanny,
che cosa succede tra te e Quinn?” Lucy mi chiede mentre sua
cugina è andata a
prendere il nostro cibo, i miei occhi si sbarrano e io la guardo con
un’espressione confusa, inclinando la testa sulla mia spalla
destra.
“Che
cosa intendi?”
“Sei
molto più carina con lei, “ Lucy alza le spalle.
“Non tanto quanto lo sei con
me, ma non lo so, è diverso.”
“L’hai
notato, eh?” ghigno prima di scompigliarle i capelli dorati.
“Bè, abbiamo
passato più tempi insieme, immagino” Quinn torna
con il cibo e si siede accanto
a me così siamo entrambe di fronte a Lucy.
“Grazie.”
“Vedi!
Esattamente quello, la guardi in maniera strana,” Lucy esclama prima di
prendere un po’ di
patatine. “Che succede tra voi due?”
Quinn
fissa la bambina con un’espressione divertita sulla faccia.
“Puoi tenere un
segreto, Lucy?” la bimba annuisce forsennatamente e io rido,
cercando una delle
bottiglie di plastica della soda. “Santana è stata
rapita dagli alieni e questa
Santana è diversa da quella che hai già
conosciuto, “ io increspo le labbra in
una leggera linea guardando Lucy che sta iniziando ad imbronciarsi,
velocemente
colpisco Quinn sulla coscia e le lancio uno sguardo del tipo ‘che diavolo’.
“Sto solo scherzando
Lucy. Giuro, parola di scout o quello che è, “ lei
alza la sua mano destra e
Lucy si rilassa visibilmente. “Io e Santana stiamo- uhm- tipo..”
“Stiamo
insieme, Lucy.” Concludo per Quinn prima che possa fare
maggiori danni e lei mi
lancia un grande sorriso di ringraziamento. “Ti va
bene?”
Lucy
prende un morso dal suo cheesburger prima di annuire.
“E’ fantastico ma tipo,
state insieme, insieme, giusto?
Tipo
come i genitori stanno insieme?” io mi strozzo con la bevanda
e cerco l’aiuto
di Quinn.
“Non
così seriamente, Luce ma qualcosa del genere… Io
e Santana ci stiamo solo
divertendo ma a te non è permesso almeno fino a quando non
avrai 40 anni, va
bene?” lei stende il suo mignolo verso Lucy e la piccola
mette il suo intorno a
quello di Quinn.
Oh
Luce, non hai idea del guaio in cui ti
sei cacciata.
“Va bene, ho sentito che si possono prendere i pidocchi
quando si sta insieme e
io non li voglio” arriccia la faccia disgustata e io rido ad
alta voce, “Trovo
comunque fico che tu stia con qualcuno, Q.. Pensavo avessi detto che ci
si
innamora solo nelle favole?”
Gli occhi di Quinn scivolano su di me e mi regala un piccolo sorriso.
“Mi sono
ricreduta.” Lei alza le spalle prima di stringere la mia mano
sotto il tavolo,
intrecciando strettamente le nostre dita. “Muoviti a mangiare
il tuo cibo,
piccola, devo riportarti da Nana prima che si arrabbi con me di
nuovo”
Finiamo
il nostro pranzo e io trasporto Lucy durante tutto il tragitto per
l’ufficio,
solo perché me l’ha chiesto.. Quella
bambina mi tiene in pugno, e non per scherzo. Quinn mi lascia
alla giostra
delle bottiglie di latte ma io la fermo prima che possa andare via,
afferrando
il bordo della sua maglia. “Aspetta, possiamo parlare di
quella cosa che volevi
dirmi lo scorso Martedì?” io noto i suoi occhi
aprirsi leggermente e vedo che
fa scivolare il piede. “Sono solo curiosa.. Che cosa volevi
dirmi?”
“Non
è niente, San, non preoccuparti per quello va
bene?” lei si sporge e
velocemente mi bacia sulla guancia. “Ci vediamo stasera,
dobbiamo solo lasciare
Lucy e poi sono tutta tua.” Lei ghigna verso di me e io alzo
gli occhi. “Ciao,
bellissima” Quinn mi ruba un altro piccolo bacio, questa
volta sulle labbra,
prima di correre nella direzione dello Spacescape.
-x-x-x
Siamo
in macchina, sulla strada verso casa della signora Kit per lasciare
Lucy – in
realtà siamo appena tornate dal negozio di gelati che ama
perché era vicina
alle lacrime quando ha scoperto che
sarebbe dovuta tornare a casa per la notte. “Davvero non puoi
venire Luce, lo
sai che devi essere a casa prima dell’ora di cena.. Ti
prometto che domani
possiamo uscire di nuovo. Non devi tornare da tuo padre prima di
Lunedì,
ricordi?”
“Bene ma fai in modo che ci sia anche Santana,
okay?” Lucy chiede dolcemente e
ad essere onesti credo che il mio cuore si sia spezzato un
po’…
Questa bambina sarà la mia morte.
“Certo, ci vediamo domani, promesso..
Amo passare il temo con le cugine Fabray, “
ghigno nello specchietto
retrovisore, aspettandomi un grosso sorriso in risposta, ma quando
sento un
leggero ‘eh?’ in cambio la mia
espressione cambia in una simile alla
sua. Mi giro sul sedile per guardare meglio meglio la faccia
disorientata di
Lucy. “Voglio dire, mi piace passare il tempo con te e
Quinn.”
“Oh, quello lo so, ma io e Quinn non
siamo cugine.. “ Lucy spiega e io
lancio uno sguardo a Quinn, i cui occhi ora sono del tutto spalancati. Che
cazzo? Il veicolo entra nel cancello di un’altra
enorme casa e io mi chiedo
quanto ricca sia questa famiglia.. Ferma, concentrati, Quinn
mi ha mentito. Una
donna di mezz’età in uniforme si avvicina
all’auto e prende Lucy, io
l’abbraccio e rimango tranquilla ma non appena la porta si
chiude, mi volto
brutalmente verso Quinn.
“Che
significa che non siete cugine? Mi hai detto che
siete cugine!” dico rabbiosamente e Quinn sospira,
pizzicandosi il ponte del
naso. “Che cazzo, Quinn?”
“Posso
spiegarti..”
“Non
mi serve una spiegazione.” Sbuffo e prendo un
profondo respiro per calmare la mia crescente rabbia.
“Rispondi a una sola domanda..
Mi hai mentito o no?” certo, conosco già la
risposta ma ho bisogno che lo dica
lei per giustificare la mia rabbia.
Immagino
che Quinn non sia perfetta.
“L’ho
fatto ma-“
“Portami
a casa,” la interrompo e uno sguardo
ferito appare sul suo volto, mi mordo le labbra, cercando di impedirmi
di
piangere stupidamente. Sono così arrabbiata
Che
posso sentire la rabbia scorrermi nelle vene..
Quando sento che non accende l’auto, comincio a gridare.
“Portami a casa ora,
Quinn!”
“Per
favore, lascia che ti spieghi prima..” lei
dice tremando con le lacrime che già bagnano le sue ciglia,
io scuoto la testa
e cerco la maniglia, ma lei velocemente blocca l’auto.
“Se
non mi accompagni a casa ora, tornerò facendo
una cazzo di passeggiata.”
“Okay,
va bene, “ dice in un tono arreso e
sconsolato, prima di tornare alla guida dell’auto e
accompagnarmi a casa. Lei
prova a parlarmi di nuovo quando siamo nella strada di casa ma io non
ho
assolutamente voglia di farlo, esco velocemente dall’auto,
sbattendo la porta e
marciando verso casa senza disturbarmi di guardare indietro.
-x-x-x-
“Ehi, Brooke.. Come
stai?”
“Piccola,
che succede?”
è assurdo come
lei possa dire esattamente come io mi senta solo dal tono della mia
voce, e
viceversa. “Stai bene?”
“Sto
bene, è solo che mi manchi davvero..”
31
Luglio,
2011.
Quinn
continua a chiamarmi e mandarmi sms
costantemente, ho persino chiamato Brooke la notte scorsa
così il mio telefono
sarebbe stato occupato mentre Quinn tentava di chiamarmi..
Bè, quello insieme
ad altre ragioni tipo che sono fottutamente arrabbiata e avevo bisogno
di
qualcuno con cui parlare. E, per qualche ragione volevo davvero che
quella
persona fosse Brooke perché, beh-
è la mia migliore amica e parlo sempre
con lei ogni volta che sono turbata. Ovviamente,
non le ho detto davvero
cosa non andava.. Quello avrebbe portato solo ad altro dramma di cui io
non ho
bisogno nella mia vita.
Oh
per la cronaca, salto il lavoro oggi.. Non ho
davvero voglia di vedere Quinn- no, ho persino detto a mio padre di
dirle che
ero malata quando stamattina è venuta a prendermi.
Un pezzo del mio cuore si è staccato quando ho visto che
nella macchina c’era
anche Lucy ma..
Non
posso avere niente a che fare con Quinn, oggi.
Gr,
i messaggi non hanno mai smesso di arrivare dalla notte scorsa.
QuinnLaSfigata: Mi dispiace così tanto. Lascia che ti
spieghi.
QuinnLaSfigata: Per favore. Parlami.
QuinnLaSfigata; 5 minuti, San..
E’
tutto quello di cui ho bisogno.
QuinnLaSfigata: Lucy si sta
chiedendo perché non sei al lavoro oggi. :( Le avevi
promesso che sareste state
insieme..
Roteo
gli occhi al messaggio più recente – colpo
basso. Lancio il telefono sul letto e mi dirigo verso la
doccia, sperando
che il calore dell’acqua possa lavare via la rabbia,
asciugando il mio corpo da
tutte queste sensazioni.
Le
cose finiscono sempre per andare a
puttane quando ci sono di mezzo i sentimenti.. E’ tipo
inevitabile.
Come
volevasi dimostrare, appena ho iniziato a farmi piacere Quinn,
è successo
questo casino. Ugh. Aspetta, sono
confusa.. E’ anche possibile farsi piacere due persone allo
stesso momento?
Perché so di provare ancora qualcosa
per Brooke ma so anche che c’è qualcosa
che va avanti tra Quinn e me. (O meglio, c’era). Non c’è motivo per rinnegarlo
ormai, le ho già detto che mi piace..
Tutto quello che riguarda sta situazione è così
fottutamente frustrante ma per
qualche ragione, sono anche sollevata.
Finalmente,
Quinn Fabray ha un difetto. So che dovrei darle un’occasione
per spiegare, ma
so anche che la perdonerò non appena lo farà.. E
se la perdono, continuerò a
innamorarmi di lei.
Lo
voglio davvero?
Vivo
a Seattle, che è a più di duemila miglia da Lima.
Che diavolo succederà non appena
finisce l’estate? Gemo di
frustrazione prima di lavare via la schiuma dal mio corpo. Mi asciugo
usando un
asciugamano pulito prima di andare in cucina per mangiare qualcosa.
-x-x-x-
“Vattene
dal mio portico, ora.”
“Per
favore, San fammi spiegare, “ posa una delle sue mani in
mezzo alla porta e la
lascia lì, ciò significa che non posso chiudere
la porta senza schiacciarle
dolorosamente le dita. Mmh, allettante..
“Dammi un’opportunità.”
“Non
voglio, sei una fottuta bugiarda,” le urlo contro e Quinn
sospira,
accigliandosi profondamente, visibilmente ferita dalle mie parole.
“Dammi
cinque minuti e poi puoi decidere se mi vuoi ancora nella tua vita o
no, ti
giuro rispetterò la tua decisione, ma almeno fammi spiegare, per favore.”
Apro
la porta e incrocio le braccia sotto il petto sulla difensiva,
assicurandomi di
mantenere la mia espressione fredda. “5 minuti,
Fabray” lei mette giù la scatola
e i fiori che stava tenendo prima di mordersi il labbro inferiore.
Posso vedere
le lacrime che si formano nei suoi occhi e combatto l’urgenza
di stringerla con
le braccia.
“Veloce,
non ho tutta la notte.. Mio padre sarà a casa tra
poco.”
“Lucy
non è mia cugina-“
“Questo
lo so già-“
“Fammi
finire, cazzo!” lei alza la voce e le lacrime cominciano a
scendere lungo le
sue guance, mi mordo la lingua e annuisco per farla continuare.
“Lucy non è mia
cugina, è mia nipote… E’ la figlia di
Charlie e – Charlie è mia
– Charlie è morta.” Piagnucola fuori tra
i singhiozzi
prima di crollare dritta sul mio portico, Quinn si porta le ginocchia
al petto
prima di sprofondare il viso nel tessuto dei suoi jeans. “Mia
sorella è morta 3
anni fa in un incidente d’auto e questa è la prima
volta che lo dico ad alta
voce, che diavolo c’è di sbagliato in
me?” Lei chiede tremando e io mi
inginocchio per abbracciarla imbarazzata e baciarla sulla testa.
Merda,
merda, merda.. Non sono brava con
questo genere di cose.
Lei
affonda la sua faccia nella mia maglia e comincia a piangere
copiosamente, la
tengo più stretta che posso e quando si rilassa un
po’, tiro entrambe dentro
casa- in caso il mio vicinato diventi ficcanaso o qualcosa del genere.
“Mi
dispiace averti mentito, San ma è solo che io- è
difficile per me ammettere che
è andata via… Tutti in questa città lo
sanno ma io volevo solo fare finta che
con te, niente di questa merda sia successa davvero, e non avrebbe
fatto male
perché con te intorno Charlie non sarebbe esistita nemmeno.
Sono una tale
idiota e ora ti ho perso.”
“Quinn,
andiamo… Non mi
hai persa e non sei un’idiota, mi dispiace per essere stata
una stronza e non
averti lasciato modo di spiegare. Lo capisco e non sono arrabbiata con
te per
aver mentito, ho capito ora, “ le dico confortandola,
asciugandole con amore le
lacrime che le bagnano le guance. “Per favore, smettila di
piangere.”
“Mi
dispiace così, così
tanto, Santana.. Ho promesso che non ti avrei ferita e l’ho
fatto mentendoti.”
“Ehi,
smettila… Ho
esagerato, Q. E’ solo-
sono
fottutamente problematica anche io, va bene? Forse è per
questo che le cose tra
noi funzionano, perché siamo entrambe un casino dentro,
“ forzo una risata per
stemperare l’atmosfera e lei mi da uno piccolo sorriso
piagnucoloso in cambio.
“Facciamo finta che non è successo nulla, stiamo
bene, Quinn. Te lo prometto-
stiamo bene.”
“Ma-“
“Niente
ma, stiamo bene,
“ la bacio sulle labbra per sottolineare il mio punto e anche
se è strano e
salato a causa delle sue lacrime, non mi importa un cazzo.
“Ora, smettila di
piangere e alzati dal mio pavimento perché se mio padre
torna e ci vede così,
non saprei come spiegarglielo, “ mi alzo per prima e la
trascino in piedi,
lisciandole le pieghe della maglia.
“Allora…
torta?” Dice con un’espressione adorabile dopo
essersi ricomposta, è almeno
dieci volte più carina perché i suoi occhi sono
tutti lucidi e il suo naso è
rosso, ma sorride come la normale Quinn. Alzo un sopracciglio in
confusione e
lei mi risponde con una mezza alzata di spalle. “Ti ho preso
una torta, è
fuori,” riapre la porta principale e prende la scatola e i
fiori dal portico,
mi allunga i giacigli viola e io inclino la testa di lato.
“Significa ‘Mi dispiace,
per favore perdonami’ ho
chiesto alla ragazza nel negozio e tutto.”
“Sei
così scema..”
“Aspetta di vedere la torta,” Quinn alza il
coperchio della scatola di cartone,
rivelando una torta ricoperta di glassa gialla che ha qualcosa scritto
sopra
con della glassa blu.
‘Mi
dispiace tanto, lo so che faccio
schifo.
Spero davvero non mi odi! :(‘
Io
rido
prima di infilare la mano dentro la scatola della torta e ricoprirla di
glassa
appiccicosa. Strofino la mia mano sulla faccia di Quinn, assicurandomi
di
evitare di prenderle gli occhi ma sporcandola su tutto il resto. Allora
mi
avvicino e le do un bacio sciatto, leccandola un po’ per
assaggiare la glassa.
“Buono, “ mi lecco le labbra prima di ghignare e
lei ride adorabilmente. “Ti
perdono, sfigata, “
“Perfetto,
perché ora è tempo di vendetta,
“
infila la sua mano nella glassa e io inizio a camminare indietro,
tentando di
mettere un po’ di distanza tra di noi tenendomi al sicuro.
“Non ti dispiacerà
essere ricoperta di questa roba visto che ha un buon sapore,
giusto?”
“Quinn
non provare a-“ troppo
tardi, prima
che io possa almeno finire la mia vuota minaccia,
l’appiccicoso miscuglio blu e
giallo viene strofinato su tutta la mia faccia. Prendiamo entrambe
più porzioni
di torta e alla fine finiamo ad avere un’incasinata lotta con
il cibo nel bel
mezzo del soggiorno, la maggior parte del dolce finisce sul pavimento,
le
nostre facce e i nostri corpi.. “Lo sai che dobbiamo ripulire
questa merda
prima che mio padre torni a casa, vero?”
Quinn
annuisce in assenso prima di alzarsi dal pavimento e librarsi su di me.
“Iniziamo dalla tua faccia, “ si sporge verso di me
e io piazzo le mani su
entrambe le sue spalle impedendole di avvicinarsi di più.
“Se
mi lecchi, ti uccido
giuro,” prometto
in un tono serio e lei lascia andare un sospiro esagerato, mormorando
un falso
e annoiato ‘va bene’ e scivolando via da me.
“E per la cronaca..” Lei risponde
con un ‘mmh?’ e
io continuo con un
sorriso tirato agli angoli della bocca. “Non credo di poterti
odiare, mi piaci
troppo.”
|
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** Capitolo 7. ***
Capitolo 7.
1
Agosto 2011
“Quinn,
andiamo, ti prego” Quinn in questo
momento mi sta trasportando verso
l'acqua ed io sto disperatamente cercando di sgusciare dalla sua presa,
ma non
sembra funzionare. Cazzo, sta per buttarmi in piscina...So
che tutto
questo è stata principalmente un'idea di Lucy, ma non
importa– non è la
bambina quella che mi sta tenendo ora. “Possiamo
parlarne?” Serro la presa
attorno al suo collo e metto il broncio.
“Luce,
chiede se può negoziare...che ne pensi?”
“Lanciala
in acqua!” Lancio a Lucy uno sguardo implorante, ma lei
scuote la testa, un
sorriso maligno sul suo viso. Quella bambina è fortunata ad
essere
carina...”Hai infranto una promessa, Sanny...mi dispiace, ma
questa è la tua
punizione, chi non mantiene le promesse fa schifo.”
“Va
bene.” Comunque ha ragione...chi non mantiene le
promesse fa schifo.
“Fallo pure, Q. Ma giuro che non me ne
dimenticherò.” Faccio una linguaccia a
Quinn e lei si sporge verso di me per baciarmi, cogliendomi un po' di
sorpresa.
Nel mezzo del bacio, salta in acqua con me ancora fra le sue braccia e
subito
dopo siamo entrambe inzuppate dentro la piscina. “Ma che
diavolo, Q.?” Le
schizzo dell'acqua sul viso e lei si asciuga prima di sorridermi come
se non
avesse fatto nulla di sbagliato.
“Cosa?
Anche io non ho mantenuto una promessa, giusto? Ce lo meritiamo
entrambe” Quinn
fa spallucce prima di avvolgermi fra le sue braccia e tirarmi a
sé. “Sono una
persona leale, S. Non sono un'imbrogliona quando si tratta
di–” I suoi soffici
sussurri vengono interrotti dalla voce semi disgustata di Lucy.
“Eww,
non è una vera punizione se voi iniziate a baciarvi in
piscina...” Le mie
guance si infiammano e mi allontano dall'abbraccio di Quinn, lei mi
lancia un
sorriso imbarazzato prima di intrecciare le nostre dita e fare strada
fuori
dall'acqua. Lucy mi raggiunge con un morbido asciugamano che
velocemente uso
per asciugarmi. “Ora siamo a posto, Sanny” Mi
sorride ampiamente prima di
abbracciarmi, io mi inginocchio così da poterla abbracciare
meglio.
“Già,
Lucy, grazie...solo Santana ha
bisogno di un asciugamano, eh?”
Afferma Quinn sarcasticamente e Lucy la guarda con un sopracciglio
inarcato,
restituendole lo sguardo di sua zia con aria di sfida. Lo
giuro, questa
bambina è davvero una mini-Quinn. “Non
sto assolutamente gocciolando
in questo momento...”
“Prenditi
il tuo asciugamano, Q, è stata una mia idea quella di
buttare San in piscina,
quindi è giusto che io le dia un asciugamano...è
stata una tua idea quella di saltare
nella piscina, per cui devi prendertelo tu” Lucy scrolla le
spalle con
disinvoltura e io scoppio a ridere– la bambina ha decisamente
ragione. La
ragazzina sorride ampiamente quando la bocca di Quinn si apre, ma non
produce
alcun suono. “Ti voglio bene, Quinny.”
“Ti
voglio bene anche io, ragazzina” Borbotta Quinn, prima di
fare una corsetta
verso una delle sdraio per prendere il suo asciugamano. Torna un po'
più
asciutta, ma i suoi vestiti sono ancora piuttosto umidi, come i miei.
“Ok Luce,
devo portarti a casa di tuo padre entro un'ora.” Lucy inizia
ad imbronciarsi,
ma Quinn continua. “Non preoccuparti, ci rivedremo presto e
anche Santana verrà
ad accompagnarti.” Sposta lo sguardo verso di me ed io le
rivolgo un piccolo
cenno di assenso per dire che sono d'accordo con il piano.
“Bene”
Lucy sospira in modo drammatico ed io la guardo con un piccolo sorriso
sulle
labbra, trovando tutte i gesti della bambina incredibilmente adorabili.
“Però
possiamo prendere–“
“Sì,
prenderemo un gelato” Quinn anticipa i desideri della bionda
più piccola,
mandando giocosamente gli occhi al cielo quando Lucy sorride
vittoriosa. “Ora
vai a prendere le tue cose mentre io e Santana ci cambiamo.”
-x-x-x-x-
“Santana,
dobbiamo–“ La zittisco con un
altro bacio brusco e sorrido quando sento le sue mani
rilassarsi– e pensare che
solo un attimo fa stava cercando di allontanarmi... “Non
dovremmo farlo ora”
Protesta quando comincio a depositarle baci bagnati lungo il collo.
“Non va
bene, ci stiamo andando–”
“Piano,
lo so” Mi lascio sfuggire,
cercando di slacciarle il reggiseno– entrambe siamo solo in
biancheria intima,
dal momento che mi sono messa a cavalcioni su Quinn, sul suo letto
prima che
potesse prendere dei vestiti asciutti per entrambe...Afferra i miei
polsi e li
tiene fermi, facendomi gemere di frustrazione.
“Santana,
questo non è andarci
piano...” Mi dice senza fiato ed io faccio spallucce
rispondendole con un
infastidito “quindi?”. Rotola
via da me, alzandosi dal letto e
raggiungendo finalmente il suo armadio. “Cosa vuoi
metterti?”
“Ovviamente,
niente” Le rispondo
in tono irritato prima di tuffarmi sulle sue lenzuola “Voglio
che facciamo
sesso, Q.”
“Sì,
lo so, ma non possiamo.”
“Perché
no?” Mi metto a sedere e inarco
un sopracciglio, guardandola, ma lei si limita a fare spallucce prima
di
lanciarmi un paio di pantaloncini, una larga maglietta nera e delle
mutande di
Superman. Vorrei ridere per la sua interessante scelta in fatto di
lingerie, ma
stiamo discutendo quindi... No. “Me ne
andrò fra meno di tre settimane,
perché diavolo ci stiamo andando così
piano?”
“Perché
partirai fra meno di tre
settimane e, nel caso tu te lo sia dimenticato, hai
solo diciassette
anni” Mi ricorda con un sospiro, prima di entrare nel suo
bagno personale con i
suoi vestiti. “Faresti meglio a cambiarti” La sento
urlare dall'altra parte
della porta, mando gli occhi al cielo, ma inizio comunque a vestirmi.
Ritorna
dopo qualche minuto completamente vestita...Grr. “Dammi il
tuo reggiseno, lo
metterò immediatamente nell'asciugatrice, visto che non
posso prestartene uno.”
Glielo
lancio senza troppi complimenti e
lei lascia la stanza. Scruto la camera di Quinn, in realtà
non capisco perché
viva nella casa di Mrs. Kit o dove siano i suoi genitori, ma non posso
proprio
farle questo tipo di domande.
Ovviamente
faccio schifo nelle
conversazioni imbarazzanti...
Una
foto incorniciata sul comodino,
attira la mia attenzione ad allungo una mano per prenderla. E' una
fotografia
di Quinn accanto ad un'altra bionda, probabilmente Charlie. Mi lascio
sfuggire
un respiro profondo, non ne abbiamo proprio parlato la scorsa sera.
Dopo la sua
confessione, ci siamo solo divertite perché cazzo–
onestamente, non ho
idea di cosa dire in merito a queste cose.
Sono
quel tipo di persona che scappa dai
problemi e fa del suo meglio per evitare ogni forma di confronto, da
qui la mia
decisione di passare le vacanze estive a Lima...
“Che
stai facendo?” La voce di Quinn mi
coglie talmente di sorpresa che lascio cadere la cornice, grazie a Dio
l'ho
gettata sul letto morbido. La rimetto velocemente sul comodino,
incrociando le
braccia al petto e mantenendo il mio atteggiamento impassibile. Lei si
siede
accanto a me ed io testardamente distolgo lo sguardo. “Sei davvero arrabbiata
con me perché non
voglio fare sesso con te?”
“Beh,
grazie per averlo detto così,
Q” Ribatto sarcasticamente e lei si tiene la testa fra le
mani, chiaramente
frustrata dal modo in cui mi sto comportando.
“Sai
cosa voglio dire...lo voglio San, lo
voglio davvero tanto, ma non voglio affrettare le
cose.”
“Come
puoi non voler affrettare le cose
quando sai che tornerò presto a Seattle? E non rifilarmi
quella stronzata
dell'avere diciassette anni perché ne ho quasi diciotto, non
sono una bambina e
sono abbastanza grande per prendere le mie decisioni.”
“Perché
sei speciale e mi piaci...Non
voglio farlo con te come se non avesse alcun
significato, voglio che ce
l'abbia, so bene che non abbiamo molto tempo, ma chissenefrega, non sto
con te
per il sesso.”
Quindi
non faremo nemmeno sesso prima che
me ne vada? Non è che il sesso sia l'unica cosa che ho in
testa, ok? E' solo
che sono passati mesi dall'ultima volta in cui ho avuto un po'
d’azione e so
che Quinn mi piace, quindi ha senso per noi stare insieme in quel
modo...
Beh, immagino che Quinn non ci sia ancora arrivata, ugh “Va
bene, come ti
pare.”
Quinn
si accoccola accanto a me, iniziando a lasciare dei baci su
tutto il mio viso. “Non- essere- arrabbiata- con-
me.” Mi dice tra un giocoso
bacetto e l'altro ed io ci provo a non sorridere, ma è così
difficile...
Sfrega
il naso contro il mio collo e sospiro rassegnata, tendendo
infine le labbra in un sorriso che non riesco a togliermi.
“Non
sono arrabbiata con te, Q.”
“Promesso?”
“Promesso.”
Sorride prima di catturare le mie labbra in un bacio
bollente, è tutto lingua e denti e per qualche secondo mi
lascia fottutamente
senza fiato. Mordicchia il mio labbro inferiore con i denti, prima di
interrompere del tutto il bacio, lasciandomi con le labbra arricciate
ed
entrambi gli occhi ancora chiusi.
“Andiamo,
dobbiamo portare Lucy da suo padre”
“Sei
una maledetta provocatrice, lo sai questo, vero?” Quinn si
limita
a sorridere prima di alzarsi dal letto e mi aiuta a fare lo stesso
perché sto
leggermente opponendo resistenza. “Ti odio.”
“Beh,
tu mi piaci...Oh e non dimenticarti che dobbiamo
prendere
il tuo reggiseno prima di andare” Agita le sopracciglia ed
abbasso lo sguardo
verso il mio petto, arrossendo prima di dare uno schiaffo sul braccio
di Quinn.
“Sto solo scherzando, tesoro” Mi bacia sulla
guancia per poi prendermi per mano
e fare strada fuori dalla sua stanza.
E'
fortunata che anche lei mi piace...
3
Agosto 2011
QuinnLaSfigata:
Non
posso venire oggi...ci vediamo domani? :(
Non
dovrei essere così colpita da quel
messaggio...Ok, non
vedrò l'idiota oggi– Gran problema, San.
Sono già stata con lei ieri,
quindi non è che mi manca già, giusto? Sarebbe
stupido e nauseante perché,
insomma, sono già stata con lei...
Ugh.
Quando
ha cominciato ad importarmene così tanto? Non credo che
dovrei
sentirmi così per qualcosa di
irrilevante come non vedere Quinn oggi. E'
come se fossi troppo annoiata per fare qualcosa quando non sono con
lei, è che
non c'è letteralmente nulla da fare. Mi sto affezionando
così tanto... troppo.
Porca
puttana, è un male.
Se
non vedere Quinn per un giorno ha già questo effetto su di
me, cosa
succederà quando partirò per Seattle il 20? Sono
venuta a Lima per rendere la
mia vita più semplice...Non per questo.
Non sono venuta qui per farmi
venire una cotta per una qualche bionda sfigata– Sono venuta
qui per pensare a
Brooke e capire cosa fare...
Quindi
che cazzo sto combinando?
E'
ingiusto che Quinn sia così fottutamente dolce...Non si
può dire
che io non abbia cercato di impedire che cominciasse a piacermi.
Perché diamine–
Ho praticamente fatto di tutto per spingerla ad allontanarsi,
ma lei è così
perseverante e fastidiosa.
E
adorabile...
Merda,
sono davvero fottuta.
Devo
parlare di Brooke a Quinn, presto. E presto devo anche parlare di
Quinn a Brooke...So che è tutto un gran casino, non so
nemmeno più cosa sto
facendo– tutto quello che so è che non voglio
perdere nessuna della sue. Sì, so
che è una cosa egoista, ma onestamente non so nemmeno se
sono in grado di
rinunciare ad una di loro...è solo che non voglio pentirmi
di qualsiasi cosa
finirò per fare, ok?
E'
tutto schifosamente troppo complicato...e lo odio.
Il
mio telefono vibra per un altro messaggio da parte di Quinn
QuinnLaSfigata:
E
comunque mi manchi, non essere arrabbiata... :(
Santana
Lopez: Non
sono arrabbiata, mi manchi anche tu, beh più o meno.
Sii
sempre disinvolta, Lopez.
QuinnLaSfigata:
Mi
sembra strano non essere con te in questo momento.
SantanaLopez:
Non
ti affezionare troppo, Fabray. ;)
Oh,
dolce ironia, dovrei davvero iniziare a seguire il mio stesso
consiglio, eh?
Comunque
non credo che potrei farlo...
QuinnLaSfigata:
Troppo
tardi per quello...ci vediamo domani. :)
Oh
già, ecco perché non
posso– come si può non affezionarsi a
qualcuno che è praticamente perfetto? Sa sempre esattamente
cosa dire o cosa
fare ed è tutto terribilmente ingiusto.
Quinn
Fabray fa fottutamente schifo.
5
Agosto, 2011
“Che
vuoi fare più tardi, dopo il lavoro?”
“Usciamo
per un appuntamento, ma tipo di quelli in cui io sono quella
che decide cosa faremo” Mi stringo nelle spalle e sorrido a
Quinn che è seduta
sul bancone di legno. Inarca un sopracciglio e ghigna verso di me,
mostrando le
sue fossette. “Che c'è?” Chiedo,
forzandomi di sembrare il più infastidita
possibile.
“Santana
Lopez, mi stai chiedendo di uscire in un appuntamento?”
“Sei
una tale sfigata...” Quinn scatta da dove è seduta
e mi tira
verso di lei, mi abbraccia stretta e si sfrega contro il mio collo,
facendomi
ridere involontariamente. “Quinn, smettila, mi fai il
solletico–” Pessima
idea...Inizia a tormentarmi con il solletico ai fianchi e
cerco di
scappare, ma lei mi blocca nell'angolo. “Ti prego, basta”
Imploro senza
fiato, afferrando infine entrambe le sue mani.
“Scusa,
sei solo troppo carina quando sei così” Mi
sorridere
ampiamente, prima di sfuggire dalla mia presa e cingermi i fianchi.
Intreccio
le mie mani dietro il suo collo e le sorrido
“Perché hai quello sguardo?”
“Perché
so che stai per baciarmi”
“Ah
è così?” Mi fa indietreggiare ancora di
più, finché non finisco
contro il muro dello stand, Quinn si avvicina abbastanza da poter
sentire il
suo respiro sfiorarmi le labbra, vicina ma non abbastanza. Il
respiro mi
si blocca in gola quando la vedo leccarsi il labbro
inferiore– è sexy. “No.
Non credo proprio” Si sposta di lato e mi bacia sulla guancia
prima di
lasciarmi andare e camminare via, ancheggiando di proposito.
Grugnisco
rumorosamente guardandola male “Ma che cazzo?”
Sempre
una maledetta provocatrice...
“Mi
porterai fuori per un appuntamento stasera, giusto? Non è
una
buona idea baciarsi prima di un appuntamento, Lopez. Ma forse, se
più tardi
saprai giocare bene le tue carte, potresti essere
fortunata...” Mi fa
l'occhiolino ottenendo un broncio in risposta ed una linguaccia.
“Ti
odio da morire.”
“Non
lo pensi davvero.”
“Oh
lo penso così tanto” Incrocio
le braccia al petto e Quinn
scuote la testa. In un attimo vengo sollevata sul bancone di legno
dello stand,
non ho nemmeno il tempo necessario per chiudere gli occhi prima che
Quinn
cominci a baciarmi– dura e brusca. Le sue
labbra si scontrano con le mie
con più impeto di quanto io sia abituata e la sua lingua si
fa spazio nella mia
bocca senza preavviso. Quando il bacio appassionato finisce, lei poggia
la
fronte contro la mia e posa una mano sulla guancia sinistra,
accarezzandola
gentilmente.
“Dovresti
davvero smetterla di dire che mi odi, Santana...”
“Non
importa, sai che non lo intendo davvero” Le dico dolcemente,
ancora un po' senza fiato e lei sorride prima di sbaciucchiarmi le
labbra
ancora e ancora. “Anche se lo dico...” Ridacchio e
lei sorride, mi bacia
un'ultima volta per poi distanziarsi e dare ad entrambe abbastanza
spazio per
respirare normalmente.
“Devo
andare a fare il mio lavoro e devo lasciarti concentrare sul
tuo” Controlla l'orario sull'orologio da polso “Ci
vediamo più tardi, devo
organizzare–”
“Quinn,
ho detto che pianificherò io questo appuntamento,
giusto?”
Quinn annuisce, un sorriso timido sulle sue labbra “Quindi
è tutto nelle mie
mani, ma ho bisogno che tu mi lasci guidare la tua macchina”
“Sì,
certo. Ma stai attenta perché–”
“Lo
so, Q...non preoccuparti, ma ora vai o come minimo metterai
entrambe nei guai– ancora.”
Annuisce e mi lascia un goffo bacio sulla
guancia prima di lasciare il mio stand e correre finalmente via a fare
il suo
lavoro. Mando gli occhi al cielo, ma sorrido come una fottuta idiota,
guardandola finché sparisce del tutto dalla mia visuale.
-x-x-x-x-
“Come
conosci questo posto?” Mi chiede
Quinn quando finalmente fermo la macchina, scendendo e guardandosi
attorno.
“Non sono più venuta qui da quando ero una
bambina” Afferma non appena sente il
mio sportello che si chiude.
“Prometti
di non ridere?” Mi guarda e
annuisce solennemente. “Passavo le mie estati a Lima, ok? Per
stare con mio
padre e roba del genere, beh, lo costringevo a portarmi sempre a
Fantascape e a
questo laghetto. Credo che sia perché sono cresciuta in
città quindi non era
solito trovare laghetti o parchi dei divertimenti” Faccio
spallucce, non del
tutto certa di dove sarei andata a parare. “I miei migliori
ricordi d'infanzia
sono legati all'Ohio, in realtà non so perché ho
smesso di venirci da quando ho
compiuto undici anni...ehm, non so nemmeno perché te lo sto
dicendo” Mi lascio
sfuggire una risatina imbarazzata e lei si avvicina a me “E'
solo che– voglio
solo dire che sono davvero contenta di aver deciso di venire qui per
l'estate,
so di essere una gran stronza con te, ma sai di essere importante per
me,
vero?”
“Non
sei una stronza, San” Quinn mi
abbraccia forte e mi bacia all'angolo della bocca. “Lo so, e
anche tu sei
importante per me” Mi dice sinceramente. Finiamo sedute sul
tettuccio della sua
macchina, come sempre, mangiando il cibo che ho preparato per la nostra
cena. Non
sono brava a pianificare gli appuntamenti, ok? Ho provato a
rendere tutto
questo meglio che potevo, considerando che ho iniziato a programmarlo
solo
questa mattina appena sveglia... “In realtà anche
io venivo spesso qui, sarebbe
stato divertente se ci fossimo conosciute quando eravamo piccole,
eh?”
“Probabilmente
non mi saresti piaciuta,
mi piaci a malapena ora” Le dico scherzosamente e lei mi
lancia una finta
occhiataccia, ma la bacio e ricomincia a sorridere “Sarebbe
stato fico
invece...”
“Già,
se fosse successo, avresti
conosciuto anche Charlie...credo che le saresti piaciuta molto dal
momento che
sai tenere i piedi a terra e dire sempre la tua.”
“Quinn,
non dobbiamo per forza–”
“No,
è ok. Voglio farlo ed è
strano perché non ho mai voluto parlare di quello che
è successo, ma sento di
volertelo davvero dire e sono davvero stanca di tenermi tutto
dentro...”
Annuisco, facendole cenno di continuare nonostante mi stia tremando il
cuore
nel petto. Prende un respiro profondo ed io intreccio le nostre dita,
dandole
una stretta rassicurante. “Charlie aveva sedici anni quando
ha avuto Luce, ti
giuro che non ci potevo credere quando mi ha detto che era incinta...
Ero
sicura che stesse scherzando, ma non era
così. I miei genitori
naturalmente diedero i numeri e la cacciarono di casa. Ai Fabray non
è permesso
di incasinare le cose in quel modo...” Si lascia scappare una
risatina
amareggiata e mi accoccolo più vicino a lei. “Non
so cosa sia successo
esattamente, tutto quello che so è che era
depressa– odiava il padre di Lucy,
ma era comunque legata a lui. Una notte stava guidando verso casa,
venendo da
un bar, ed è uscita di strada perché era troppo
ubriaca– Lucy aveva appena due
anni quando lei è morta.”
“Non
so che dire, Q...”
“Non
devi dire niente, è già abbastanza
poterne parlare con te in questo modo, fidati.” Mi sorride e
mi posa un lungo
bacio sulla fronte. “Quando Charlie è morta, i
miei genitori volevano che ci
trasferissimo fuori città, per allontanarsi da tutto
questo... ma non potevo
andare con loro, non potevo abbandonare Lucy. In qualche modo mi faceva
sentire
come se mia sorella fosse ancora nei paraggi. Voglio un bene dell'anima
a
quella bambina.”
“Te
ne vuole anche lei.”
“Sì,
lo so, ma mi sento come se non me lo
meritassi, dovrebbe essere Charlie ad occuparsi di lei, dovrebbe essere
la sola
a poter passare tutto questo tempo con Lucy.”
“Che
stai cercando di dire?”
“Non
lo so, mi sento come se non mi meritassi di essere un modello per
Lucy, quando Charlie è morta ho smesso di
provarci– ho lasciato il
cheerleading, ho smesso di studiare, mi sono allontanata da tutti
quelli a cui
tenevo... ero troppo spaventata per lasciare che qualcuno si
avvicinasse a me,
perché le persone spariscono sempre” Scorgo le
lacrime scorrerle lungo le
guance e le asciugo con il pollice “Non capisco nemmeno
perché mi sono
approcciata a te durante il tuo primo giorno a Fantascape, è
solo che c'era
qualcosa in te, San. Non so... so che ci ho provato veramente troppo,
ma volevo
davvero conoscerti e ci ho messo tutta me stessa.”
“Non
dire così, tu meriti assolutamente di essere il suo modello,
Lucy
è davvero fortunata ad averti nella sua vita” La
spingo a guardarmi negli
occhi, usando il contatto visivo per dimostrarle la
sincerità dietro le mie
parole. “E sono contenta che tu sia venuta da me quel giorno,
Q, te lo giuro” La
bacio dolcemente sulle labbra “Scusa se sono una difficile da
trattare.”
“Non
lo sei e per favore non scusarti per una cosa come questa,
ok? Mi piace come sei– mi piaci tu.”
“Devo
dirti una cosa–” Quinn mi interrompe catturando le
mie labbra
per un altro bacio, uno significativamente molto più
passionale. “Aspetta, Q–“
“No,
non voglio più parlare di cose tristi...questo è
il primo
appuntamento a cui mi hai portato e voglio che finisca felicemente, va
bene?”
Il suo sguardo è sufficiente per impedirmi di discutere
ulteriormente con lei.
“Ok.”
Si sdraia sopra di me, tracciando il contorno delle mia labbra
con il pollice prima di baciarmi lentamente. Le sue labbra avvolgono il
mio
labbro inferiore e la sua lingua si fa lentamente spazio fra i miei
denti per
incontrare la mia.
Perfezione.
Non
posso credere che stessi per rovinare questa serata parlandole di
Brooke...
6
Agosto, 2011
“Ciao.”
“Hey...”
“Mi
manchi.”
“Mi
manchi anche tu.” Respiro
profondamente, cercando di impedire alla morsa del senso di colpa di
uccidermi.
“Che succede, Brooke?”
“Ti
stavo solo pensando...non vedo l'ora
di vederti.”
“Anche
io, ho bisogno di vederti”
Rispondo con voce calma. Ho bisogno di dirle tutte le stronzate che le
ho fatto
alle spalle, ho bisogno di essere onesta. “Ti devo
parlare...”
“Dici
davvero?”
Aggrotto
le sopracciglia per il suo tono
di voce, ma vado oltre la domanda vaga. “Sì,
certo...Dobbiamo–”
“Santana,
Quinn è arrivata!” Urla mio
padre dal piano inferiore e mi lascio sfuggire un sospiro frustrato.
Sento Brooke
sbuffare dall'altra parte, ovviamente ha sentito l'annuncio, ma faccio
finta di
nulla schiarendomi la voce.
Fin
troppo imbarazzante...
“Brooke,
devo andare...ci sentiamo
presto, ok?”
“Ok,
a presto, ti voglio bene.”
Riaggancio
e infilo il telefono nella tasca
posteriore, prima di prendere la mia borsa e affrettarmi fuori di casa,
verso
la macchina di Quinn.
-x-x-x-x-
“Io
vi uccido!” Urlo contro Quinn e Noah
che mi hanno incastrata fra i loro autoscontri. “Non
è giusto... Q, perché non
mi aiuti?” Piagnucolo e Quinn ride, schizzando in giro per la
piccola pista.
“I
fratelli prima delle amanti, Santana– I
fratelli prima delle amanti” Noah mi rivolge un
ghigno ed io lo mando a
quel paese prima di guidare lontana da loro due. Una volta in
posizione,
schiaccio il pedale fino in fondo e colpisco la macchina di Noah da
dietro–
tutto il suo corpo salta in avanti facendomi ridere. “Quinn,
controlla la tua
ragazza!”
“San
non è un'amante, Noah, quindi per
questa volta devi arrangiarti” Quinn fa spallucce prima di
colpire Noah a sua
volta “Dio, amo lavorare in questo cazzo di posto”
“Vero?
Giuro, non posso credere che
questi idioti credano davvero che stiamo testando questa
roba” Noah ride
rumorosamente prima di colpire il fianco della mia macchina.
“San, che ne dici
se noi ci alleassimo?” Mi chiede
malignamente quando gli mostro di nuovo
il dito medio.
“Ti
ascolto” Dico con un ghigno mentre
lui indica Quinn, annuisco ed entrambi andiamo a scontrarci con la sua
macchina
nello stesso momento, il suo corpo viene scosso per via del colpo
combinato.
“Fate
schifo” Ci dice mentre si sforza di
girare il piccolo volante per sfuggire alla nostra trappola.
“Mi verrà il colpo
di frusta per colpa vostra.”
“Smettila
di fare la bambina, Q.” Le
faccio la linguaccia, agitando le sopracciglia e lei si avvicina
abbastanza da
baciarmi sulla guancia, prima di schizzare via e scontrarsi
violentemente con
Noah. Trascorriamo tutta la pausa pranzo facendo gli stupidi con gli
autoscontri. Non sono una fan dello strano odore di gomma leggermente
bruciata
degli autoscontri, ma chissenefrega, è stato fottutamente
divertente.
Questo
posto mi mancherà da impazzire.
-x-x-x-x-
“Sei
seria, vero?”
“Sì
S, sono seria, voglio che tu rimanga
a dormire da me...” Quinn mi abbraccia da dietro e mi lascia
un bacio sulla
tempia. “Voglio solo passare più tempo con te
prima del 20”
“Staremo
da Mrs. Kit o a casa tua? Mi sto
solo chi–”
“No,
staremo a casa mia” Quinn mi
interrompe ed io sorrido, certe immagini stanno già
scorrendo nella mia testa.
“E no, non faremo niente di qualunque
cosa tu stia pensando” Rotea gli
occhi e io scuoto la testa vagamente infastidita. “Non
ricominciamo a discutere
di questo, ti prego. Chiedi a tuo padre se puoi, ti prometto che
sarà
divertente, possiamo guardare dei film e coccolarci tutta la
notte.”
“Va
bene” Chiamo mio padre e, anche se
sembrava un po' scettico, alla fine mi ha dato il permesso. Passiamo a
casa
mia, per prendere i miei vestiti e al supermercato per fare provviste
dal
momento che casa Fabray è fottutamente vuota. Prendo due
pacchi giganti di
patatine e le mostro a Quinn. “Quale dovremmo prendere? A me
piacciono queste”
Sollevo quelle nella mia mano sinistra. “Ma queste altre sono
più salutari”
Faccio un cenno verso le altre, guardandole entrambe intensamente,
scrutando
poi le etichette stampate sul retro. “Prendile
entrambe” Scrolla appena le
spalle ed io scuoto la testa. Mi sto avviando verso lo scaffale per
metterne
via un sacchetto, quando scivolo sul pavimento appena lucidato. Crollo
sul
sedere, schiacciando uno dei pacchetti di patatine. In un attimo Quinn
si
inginocchia di fronte a me. “Stai bene?” Distolgo
lo sguardo, super
imbarazzata, desiderando che le mie guance smettano di bruciare.
“Questo
cazzo di pavimento...giuro,
ucciderò chiunque abbia–”
“Ti
amo.” Mi congelo, tutto il mio corpo
di ghiaccia letteralmente e i miei occhi si spalancano come se fossi
pazza. Che
cazzo ha appena detto? “Io– umm,
voglio dire–”
“C-cosa?”
Alla fine riesco a guardarla e
lei immediatamente si gira dall'altra parte, tutto il suo viso tinto di
un
colorito rosa scuro. Gentilmente la costringo a girarsi di nuovo verso
di me,
guardando nei suoi occhi nocciola e cercando di leggere dentro di essi.
“Cosa
hai detto?”
Lascia
andare un pesante sospiro, prima
di grattarsi la nuca nervosamente. “Ho- ho detto che ti
amavo– ti amo”
Cerco di impedirmi di stringere i visibilmente i denti per quella
parola... “Me ne sono resa conto ieri al lago, non era mia
intenzione dirlo
ora, ma eri così carina con quelle patatine e poi sei caduta
e io–” Le fermo il
viso tra le mani e le lascio un rapido bacio direttamente sulle sue
labbra,
cercando di fare del mio meglio per farla smettere di blaterare e
calmare la
sua ansia.
“Respira,
Q” Quinn si ferma e prende un
paio di respiri profondi, le lancio un'occhiata divertita
perché qualsiasi cosa
faccia è dannatamente adorabile, cosa che rende
inavvertitamente la mia vita molto
più difficile.
“Mi
dispiace, San...ho fatto un casino,
volevo che fosse speciale e dirtelo mentre siamo sedute entrambe sul
pavimento
sporco di un supermercato non ha un cazzo di speciale”
Seppellisce il viso fra
le mani e io la abbraccio, sorridendo incontrollatamente “Non
devi dirlo anche
tu, ok? Non te l'ho detto così da sentirtelo dire a tua
volta, te l'ho voluto
dire solo perché, non so– l'ho sentito.
Comunque non sarebbe dovuta
andare proprio così...”
“Smettila,
Quinn...è stato
speciale, sono abituata a tutte le tue sdolcinatezze, quindi sentirti
mentre
sputavi fuori quello dopo che sono finita sul mio
sedere è stato
piuttosto speciale, va bene?”
Quinn
mi guarda nervosamente ed io le
sorrido rassicurante “Non stai per dare i numeri o cose del
genere, vero?”
“No,
sono un po' sorpresa, ma beh...non
credo di poter dire–”
“Non
dire niente, non devi” Quinn mi
bacia, ignorando completamente le persone che attraversano la corsia in
cui ci
troviamo. “Cazzo, non posso crederci di avertelo detto in uno
stramaledetto
supermercato.”
“Fattene
una ragione, Fabray” Le sorrido
e lei mi solleva dal pavimento. “Avanti, andiamo a casa tua
che sto già morendo
di fame.”
…
'Pulizie
nella corsia 14'
-x-x-x-x-
Siamo
sdraiate nel letto di Quinn solo a
coccolarci, scambiandoci un paio di pigri baci di tanto in tanto. Oggi
è
stato fantastico, lo è stato davvero... Comunque
sono spaventata, lo sono
perché dopo che Quinn mi ha detto quelle due parole, sto
realizzando un sacco
di cose...Mi sto innamorando di quella ragazza– molto.
E non so nemmeno
se voglio davvero trattenermi ancora, lei è così
perfetta– praticamente
impeccabile. Non credo che qualcuno sarà mai in grado di
trattarmi come fa
Quinn, so di non meritarmelo soprattutto per la faccenda di Brooke, ma
adoro
avere Quinn nella mia vita.
Mi
rende incredibilmente felice.
“A
qualsiasi cosa tu stia pensando, fermati”
La voce di Quinn mi riporta alla realtà, quella in cui (ironicamente)
tutti i miei problemi cominciano ad esistere a causa di una bellissima
bionda
che al momento mi sta guardando in un modo che mi fa sentire
incredibilmente
speciale. “Qualsiasi cosa sia, non è
importante”
“Aspetta,
Q...davvero, devo parlarti di
una cosa.”
“Puoi
dirmelo domani? Questa giornata è
stata perfetta e voglio che rimanga così...”
“No
Quinn, devo parlarti di–”
“Ti
prego, San. E' anche tardi e domani
dobbiamo lavorare tutte e due”
“Va
bene, buonanotte Quinn.”
“Buonanotte,
ti amo” Mi avvolge in un
abbraccio da dietro, io mi accoccolo ancora di più a lei e
per la prima volta
ci addormentiamo una nelle braccia dell'altra.
7
Agosto, 2011
“Voi
due avete decisamente fatto sesso
ieri notte, eh?” Noah ci raggiunge al nostro tavolo, io
scuoto la testa e lo
guardo come se fosse impazzito, ma lui si limita a sorridere.
“Non negarlo,
San. Lo posso capire dalla faccia di Q, è felicissima
perché finalmente si è
data da fare con te.”
“Certe
volte sei proprio un idiota, Noah”
Lo apostrofa Quinn e lui ridacchia, imperturbato.
“Non
preoccuparti, ci andrò piano...lo
capisco, San ha solo diciassette anni e tutto il resto”
Provoca ed io gli
mostro il dito medio. “Non avvertirò la
polizia.”
“Non
capisco quale sia il problema,
compirò diciotto anni fra due mesi” Dico ad
entrambi, chiaramente infastidita
per tutta questa storia dell'età. “Chi cazzo se ne
frega!”
“Non
abbiamo fatto sesso, Noah” Dice
Quinn al suo migliore amico in tono serio, guardandolo male per avermi
dato
fastidio. “Lo giuro, non è
successo.”
“Va
bene, ti credo...ma se non sei stata
fortunata la scorsa notte– perché sembri
così felice?”
“Alla
fine le ho detto che la amo” Quinn
mi sorride ed io distolgo lo sguardo timidamente, desiderando
mentalmente che
le guance mi si raffreddino.
“Dio,
è fottutamente disgustoso” Noah
aggrotta la fronte e Quinn gli lancia un pugno di patatine fritte.
“Voglio
dire, ti supporto Q, ma cazzo, questa è roba
sdolcinata” Ridacchia ed io rido
con lui, facendo arricciare le labbra a Quinn.
“Non
è divertente” Piagnucola Quinn e incrocia
le braccia al petto. “Ti ho solo detto la verità,
San.”
“Sto
scherzando, tesoro, hai ragione, non
è divertente” Mi mordo il labbro per impedirmi di
ridere di nuovo– comunque non
funziona molto. “Non preoccuparti, non è un grosso
problema se sei super
sdolcinata...”
“Segretamente
lo adori” Dice Quinn con un
sorriso arrogante ed io non nego proprio nulla.
“Smettetela
con quegli scopasguardi di
fronte a me, vi prego” Entrambe lanciamo un'occhiataccia a
Noah e lui alza
entrambe le mani. “Beh, me ne tiro fuori, ci vediamo dopo
piccioncine... Quinn,
cerca di fare il possibile per non metterla incinta, ok?”
“Fottiti
Noah, sei un orribile migliore
amico.”
“Stai
zitta, tu mi ami.”
-x-x-x-x-
“Dormi
ancora con me stanotte.”
“Faremo
qualcosa più di dormire?”
“Sì...”
Risponde Quinn in modo provocante
ed io inclino la testa di lato incuriosita “Ci baceremo un
paio di volte e se
ci va potremmo anche raggiungere la seconda base”
“Sei
seria, vero?”
“Se
tuo padre ti da il permesso...”
“Non
credo sia una buona idea chiedergli
se puoi toccare le mie–” Fingo di essere confusa e
Quinn si limita a guardarmi,
per nulla divertita dalla mia battuta. “Cavolo, sto
scherzando. Ok, ma posso
chiederglielo di persona? So che non può resistermi se metto
il broncio...”
“Sì,
certo. Dobbiamo comunque prenderti
altri vestiti.” Guidiamo verso casa mia ed io costringo Quinn
a scendere con
me. A mio padre piace, quindi è un bene se la vede, giusto?
Almeno saprà che
non sto dicendo bugie per andarmene in giro con un ragazzo a
caso– me ne vado
solo in giro con Quinn. Entriamo in casa e mi inchiodo sui miei passi,
sentendo
tutto il sangue prosciugarsi dal mio viso.
Ma
che cazzo?
“Brooke,
che cosa fai qui?” Chiedo alla
mora seduta sul divano nel mezzo del mio salotto. Guardo brevemente
verso mio
padre, ma lui si limita a fare spallucce. La mano di Quinn che era
sulla mia
schiena, ricade immediatamente, ma sono troppo sconvolta per dirle
qualcosa.
“Hai
detto che avevi bisogno di
vedermi, giusto?” Brooke scrolla una spalla prima di alzarsi
e camminare verso
di noi. “Beh, sono qui” Guarda Quinn e posso vedere
qualcosa nei suoi
occhi grigi. Il mio cuore accelera quando mi abbraccia
stretta– i suoi occhi
sono ancora inchiodati a quelli di Quinn. Ricambio il suo abbraccio e
quando ci
separiamo, lei tende la mano destra verso Quinn in maniera civile
“Ciao Quinn,
sono Brooke.”
“Piacere
di conoscerti, Brooke.”
Fanculo
alla mia
vita.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 8 *** Capitolo 8. ***
Capitolo 8.
8
Agosto, 2011.
Sono
stanca di nascondere le cose.
Sono
così fottutamente stanca…
Effettivamente
è una buona cosa che Brooke sia qui. Ora, tutto deve venire
a galla, basta
segreti… La scorsa notte è stata decisamente
imbarazzante, ma avere entrambe,
Brooke e Quinn nella stessa stanza mi ha fatto realizzare che davvero
non posso
più farlo.
Si,
sono fottutamente spaventata di come reagiranno ma è tempo
che lo scoprano.
E’
solo che non so ancora cosa voglio
che succeda dopo che avrò confessato…
Che
cosa faresti?
Chi sceglieresti?
Ugh,
fanculo la mia vita.
Mi
sono innamorata di Brooke prima, è stata la mia prima cotta
e la gente dice che
di solito è la più profonda. La cosa riguardo le
cotte- è che tendono a fare male.
Ciò che fa schifo è
che comunque dopo tutto, c’è ancora qualcosa
lì, ci sarà sempre
qualcosa lì…
Vorrei
non avere più sentimenti per lei, ma ce li ho, e fa
dannatamente schifo.
Andiamo,
quasi tre fottuti anni quasi
insieme.
E’ una vagonata di storia incasinata che non puoi cancellare
durante la notte..
Ma
Quinn… Quello che ho con Quinn è solo qualcosa
del tutto diverso, è surreale.
Non sono venuta a Lima cercando tutto questo, va bene? E’
stato l’esatto
opposto, veramente, sono venuta in Ohio per stare da sola –
per risolvere le
cose. Ma no, il destino ha deciso di incasinarmi e ho dovuto incontrare
Quinn.
Non avrei dovuto innamorarmi di qualcuno così tanto in sole
sette settimane, le
cose non sarebbero dovute andare così.
Non
è giusto.
-x-x-
“San?”
Alzo
lo sguardo dalla mia ciotola di cereali e mi mordo il labbro inferiore
per
impedirmi di sorriderle. Sono abbastanza sicura che Dio abbia avuto la
stessa
reazione quando ha fatto Brooke, avrà scosso la testa ma di
sicuro sorrideva
dentro. E’ troppo dannatamente
bella…
I suoi capelli castani sono su in una crocchia disordinata e la parte
scura
sotto i suoi occhi mi dice che non ha dormito abbastanza la scorsa
notte ma dannazione, toglie ancora
il fiato.
“Si?”
“Non
dovremmo parlare di...cose?”
“Mhmm..”
io mormoro prima di portare un’altra cucchiaiata di Lucky
Charms alla
mia bocca. Mastico lentamente mentre tento di capire da dove partire. Parliamo prima di noi poi arriverò a
Quinn…
“Brooke, perché sei qui? Pensavo avessi capito che
ci serviva del tempo
lontane”
“Mi
piace pensare di avertene dato abbastanza.. Posso farti la stessa
domanda?”
alzo un sopracciglio e lei sospira, strofinandosi gli occhi con il
pugno
chiuso. “Perché tu sei qui? Questo viaggio serviva
a chiarirti le idee e
perdonarmi o sei venuta qui per dimenticarmi e basta? Lo so che avevi
il
diritto di essere arrabbiata con me ma penso che tu abbia sbagliato ad
andartene in quel modo, avresti dovuto almeno darmi la
possibilità di
spiegare.”
“Spiegare
cosa? Perché sei andata a letto con qualche ragazzo subito dopo che ti ho detto come mi
sentivo davvero nei tuoi riguardi?” sorrido amaramente e lei
aggrotta la
fronte.
“No grazie, fratello.”
“Non
chiamarmi ‘fratello’,
Santana, “
mi avverte assottigliando gli occhi verso di me. “Te ne sei
andata quando le
cose sono diventate complicate, non è giusto, S…
Siamo migliori amiche, avresti
dovuto almeno-“
“No,
Brooke, le cose erano fottutamente facili quando me ne sono andata,
avevamo
chiuso, “ scuoto la testa prima di alzarmi e poggiare la
ciotola che stavo
usando nel lavandino. Inizio a camminare fuori dalla cucina ma Brooke
si alza
dal tavolo e mi prende il polso prima che io possa fare la mia uscita.
La
guardo tentando di mantenere un’espressione fredda e ignorare
i sentimenti nel
mio petto a vedere quanto sembri triste. “Non capisco
perché tu sia qui ma non
aspettarti troppo perché non vorrei che restassi
delusa.” Mi libero dalla sua
stretta e vado su nella mia stanza senza guardarla un’ultima
volta.
E’
troppo per
parlarle di Quinn…
Fallito.
Santana
Lopez
:
Vieni a prendermi :(
-x-x-x-
“Sai
non mi aspettavo di vederti oggi”
“Perché no?” alzo un sopracciglio prima
di spingere Quinn giù sul divano in
pelle e salire sfacciatamente a cavalcioni su di lei. “Ci
vediamo quasi tutti i
giorni, Q.”
“Lo
so ma Brooke è – tipo uhm
– qui,
giusto?” Quinn fa fatica a parlare per via dei baci e morsi
che le sto
lasciando sulla gola. “Dov’è
comunque?”
“Perché
stiamo parlando di Brooke? Non voglio parlare di Brooke quindi sta
zitta,
questo riguarda noi” faccio scontrare le nostre labbra
insieme e aggancio le
mie braccia intorno al suo collo, baciandola per tenerla in silenzio.
Mi
spinge via per un attimo e muove le sue labbra fuori dalla mia portata,
forzandomi a gemere irritata. “C’è
qualcosa di sbagliato.. Che succede, S?”
E’
la tua fottuta
possibilità di dirglielo… Quindi, diglielo.
“Ho
solo litigato con Brooke, non voglio parlarne però, non
è niente.”
“Aspetta,
possiamo parlare di Brooke per un secondo? Mi stavo chiedendo
– “
“Possiamo
non farlo?” chiedo in un tono ancora più
infastidito prima di alzarmi dal suo
grembo. “Senti, Brooke starà qui fino a
venerdì, non so nemmeno quanto tempo
avremo per stare insieme solo io e te questa settimana, ma se tu
preferisci
parlare di Brooke invece che baciarmi allora-” ghigno
ampiamente quando sento
Quinn afferrarmi il polso e trascinarmi possessivamente vicino a lei.
Bè,
ha funzionato
perfettamente – quasi troppo per parlarle di Brooke
però…
Fallito.
Ugh,
solo chiudi gli occhi e senti, Santana.
10
Agosto, 2011
Giusto…
Progressi – 0%
Brooke
e io non parliamo davvero, siamo solo civili in maniera imbarazzante
quando
siamo insieme perché viviamo nella stessa casa..
D’altra parte, Quinn, bè, non
la vedo da lunedì. E, mi manca davvero
quella sfigata ma non è che posso lasciare qui Brooke e
andare furtivamente in
giro con Quinn per Lima, giusto?
Ci
ho pensato,
comunque…
Ho
comunque finalmente capito come stanno le cose.. Io sono
innamorata di due persone, fanculo chiunque dica che è
impossibile. Sono innamorata di entrambe per differenti ragioni e in
modi
differenti.
Mi
sono innamorata di Brooke prima, ma questo non significa che ami Quinn
di meno.
E’
possibile amarle entrambe allo stesso
modo?
La
mia testa inizia a fare male ogni volta che tento di analizzare
l’intera cosa..
E’ cosi fottutamente incasinata e complicata, motivo per il
quale penso che i
sentimenti e le emozioni sono in quale modo diaboliche.
Mandano
davvero tutto a puttane.
Comunque,
a prescindere dal fatto che sono innamorata di entrambe, sento di voler
stare
con una di loro di più… Si, Brooke è
stato il mio primo amore, ma mi sono
davvero fatta male e non credo sia intelligente provare a stare con lei
di
nuovo così presto. Chissà? Magari in futuro.. Non
lo so, non sono una dannata
chiaroveggente. Ma credo che io e Brooke dobbiamo lavorare sulla nostra
amicizia prima di tutto.
In
più, ho Quinn adesso.
Detto
questo, penso che sia abbastanza chiaro con chi voglio stare.
Non
sono davvero venuta in Ohio per cercare qualcosa come
questo… Mi pento di
essere stata qui quest’estate? Diavolo
no.
Quinn è una perdente. Ma è la mia
perdente, chiamatelo destino o come diavolo volete chiamarlo, ma penso
di aver
finalmente capito…
C’è
un motivo per il quale tutto questo è successo.
Lo
dirò a entrambe domani.
11
Agosto, 2011
“B,
possiamo parlare?” busso alla porta della stanza degli ospiti
prima di aprirla.
“Sei sveglia?
“Si,
veramente non riuscivo a dormire..” sforza un mezzo sorriso
dal posto in cui è
seduta sul materasso, io entro nella stanza e prendo posto sulla sedia
accanto
al letto.
“Buongiorno.”
“Giorno,
uh, abbiamo bisogno di parlare di
cose.”
“Finalmente”
lei mi lancia un sorriso che non arriva ai suoi occhi.
“Pensavo che sarei
tornata a casa senza mettere le cose a posto con te..”
“Lo
sai che non l’avrei permesso”
Si
lega i capelli in maniera incasinata –
è
ingiusto quanto bella Dio abbia fatto Brooke, così
fottutamente ingiusto..
“Sei ancora incazzata con me per essere venuta qui senza
avvisare?”
“Non
ero inca-“
“Per
favore, San… Mi stai evitando da tipo tre giorni.”
“Mi
dispiace, immagino di essere stata solo sorpresa di vederti qui. Anche
se può
non sembrare, io sono felice che tu sia qui.”
“Ma?”
lei alza un sopracciglio verso di me, anticipando la prossima frase.
“Scusa,
suonava come se stessi per aggiungere un ‘ma’
da qualche parte..”
“Ma
… probabilmente non saresti dovuta venire.”
“Quello
l’ho già capito, “ Brooke sorride di
nuovo prima di prendere un cuscino e
abbracciarselo al petto, posso sentire che inizierà a
piangere presto.. Fanculo.
Conosciamo il nostro linguaggio
del corpo così bene, fluente abbastanza da capire i segreti
significati dietro
il più piccolo e insignificante gesto.
“Devo
dirti una cosa.”
“Voglio
sentirla?” mi chiede nervosamente e io mi mordo il labbro
inferiore,
stringendomi il polso in maniera ansiosa in risposta. “Se la
risposta è ‘no’
per favore non dirmelo…”
“B,
andiamo… E’ importante.”
“No,
questo non dovrebbe nemmeno accadere. Dovremmo entrambe essere a
Seattle ora,
dovremmo essere felici. Lo so che ho fatto una cazzata ma andiamo,
è stato un solo
errore..”
“E’
stato un errore parecchio grande, B, “ sospiro e le sue
lacrime iniziano a
cadere, creando scie affusolate lungo le sue bellissime guance. Provo a
fare
del mio meglio per non sentire il senso di colpa montarmi dentro,
sforzandomi
di rimanere forte e dimostrarle che ho ragione.
“Non
ho sentito niente con lui, va bene? Nella mia mente ubriaca e
complicata, stavo
mettendo a posto le cose… Ho pensato che forse, se avessi
avuto qualcun altro,
allora tu ed io saremmo potute tornare a come eravamo, che potevamo
essere di
nuovo migliori amiche e le cose sarebbero tornate semplici…
Sono cosciente di
essere una fottuta idiota, okay? Non ho mai rimpianto qualcosa
così tanto.”
“Non
importa che tu rimpianga cos’è successo, non
cambia nulla.”
“E
cosa cazzo vuoi che faccia allora? Mi sono scusata un milione di volte,
poi ti
ho dato spazio anche se mi stava maledettamente uccidendo il fatto che
non
parlassimo.. Ho bisogno di te. Sai
quanto fottutamente ho bisogno di te” la sua voce
è decisamente alta, le sue
parole piene d’emozione fanno eco nella piccola stanza.
Grazie a Dio siamo sole
in questo momento… Le lacrime continuano a scivolare
giù dalle sue guance e
vederla in quello stato mi fa sentire come se qualcuno mi stesse
prendendo
ripetutamente a calci nella pancia. Mi
importa ancora di lei – sempre e per sempre.
“Dimmi solo cosa dovrei fare e
lo farò, ho solo bisogno che le cose tornino
com’erano prima.”
“E’
impossibile, Brooke” dico in un tono frustrato, prima di
prendere la testa tra
le mani, usando il palmo per strofinarmi gli occhi.
“Non
possiamo fare finta che nulla sia successo.”
“Perché
no? Le cose sarebbero più semplici se lo
facessimo..”
“Non è così che funziona la vita, non
è così semplice”
“Lo è, ti amo… ti
amo così tanto e mi
dispiace di averci messo così tanto ma sono abbastanza
coraggiosa ora,
coraggiosa abbastanza da lasciarmi la possibilità di essere
felice, e lo so che
sarei felice solo se sto con te.”
“Sto
con Quinn” butto fuori velocemente, le sue parole mi stavano
uccidendo, facendo
dolorosi nodi al mio interno. Non potevo più sopportarlo,
ascoltarla mi stava
causando dolore fisico.
“Bè, in un
certo senso, sto quasi con Quinn.. Usciamo insieme.”
“Perché?”
Lei suona così ferita e rotta… Così
tanto diversa dalla Brooke
normale a cui sono abituata. “Lo so che ho mandato a puttane
tutto ma pensavo
che mi amassi.”
“L’ho
fatto, voglio dire… Lo
faccio” gemo
frustrata. “Le cose sono complicate, va bene?”
“Quindi,
l’Ohio serviva davvero a dimenticarmi, eh? E pensare che
speravo davvero che tu
fossi qui per andare oltre quello che è successo e
perdonarmi… Che razza di
idiota, “ dice in un tono sarcastico, tirando su col naso
come se stesse
lottando per rimanere coerente. “Congratulazioni, S.. Siamo
pari.”
“Non
è il mio modo di vendicarmi di te, Brooke! Non è
come se avessi voluto che
succedesse.. Niente di tutto questo era previsto.”
“Ora
capisco perché è così facile per te
ignorarmi, non pensavo che le bionde
fossero il tuo tipo, S.”
“Brooke,
smettila, “ la avverto,
non
voglio che si trasformi in un totale litigio.
“Smettila
cosa? Hai ragione, non sarei dovuta venire qui,” velocemente
si alza dal letto
e inizia rabbiosamente a impacchettare le sue cose nella valigia.
“I miei
migliori auguri a voi.”
“Brooke,
fermati!” urlo prima di lanciare forzatamente la sua valigia
lontano da lei.
Tutte le sue cose finiscono sul pavimento e lei si inginocchia e
comincia a
raccoglierle.
“Fermati
per un secondo,” mi inginocchio anch’io e prendo
entrambi i suoi polsi,
mettendo in pausa le sue azioni.
“Che
cosa credi di fare?”
“Sono
venuta qui per riconquistarti, si è scoperto che
è troppo tardi, quindi non c’è
alcuna ragione per me per restare. Ma voglio sentirlo, S..”
si asciuga gli
occhi con il dorso della mano. “Dimmi che abbiamo chiuso
davvero, dimmi che non
mi vuoi più.”
Apro
la bocca ma nessun parola riesce a fuoriuscirne, ci vuole un
po’ ma alla fine
butto fuori un sospiro soffice. “Non p-posso
farlo…”
Prima
che la mia mente possa anche solo registrare cosa sta succedendo,
Brooke è
sopra di me, baciandomi appassionatamente. La mia schiena colpisce il
pavimento
e mi blocca entrambe le mani sulla testa, dovrei combattere.. Ma non lo faccio. Le mie labbra iniziano
a muoversi contro le sue senza sforzo- con Brooke, non devo davvero
provarci…
Ci conosciamo troppo bene, è naturale. Le mie mani finiscono
sotto la sua
maglia e lei non mi ferma. Lei inizia a tirare giù i miei
pantaloni e io non la
fermo.
Non
ci fermiamo dal fare qualsiasi cosa.
12
Agosto, 2011.
Ieri
è stato fottutamente incasinato… Quello
non sarebbe dovuto succedere.
No,
solo no. Ugh.
Brooke
e io non abbiamo parlato dall’incidente..
Sono solo uscita dalla stanza subito dopo, crollando sul mio letto e
sforzandomi di smettere di pensare. E che
cazzo.. Pensavo
onestamente di aver
già capito tutto, sapevo di voler stare con Quinn, voglio
ancora stare con
Quinn…
Quello
che è successo con Brooke è stato un errore.
Fanculo.
Al
momento siamo in macchina perché sto accompagnando Brooke in
aeroporto. C’è
tensione, tanta tensione. Vorrei dirle qualcosa ma non so che
dirle… ‘Uhm, B quello che
abbiamo fatto ieri era
sbagliato… Solo dimenticatene.’ Senza
cuore… Non lo farò. Pensa, San..
Pensa. Continuo a usare la coda dell’occhio per guardare
Brooke, sembra un
morto. I suoi occhi grigi sembrano così freddi e lei sembra
così stanca, senza
vita. Mi sento una merda, non ho mai voluto ferirla.
Non
importa se lei mi ha ferita per prima, non ho mai
voluto ferirla.
Fermo
la macchina nella zona d’attesa di fronte ad una delle porte
scorrevoli. Brooke
mi guarda e scoppia a piangere immediatamente, comincio a piagnucolare
anche io
perché lei sembra così rotta.
“Rimpiangi quello che è successo?”
“B…”
“Rispondi e basta, Santana.”
“Sì,”
butto fuori e lei stringe gli occhi chiusi provocando la caduta di
più lacrime.
“Lo rimpiango solo perché è stato
sbagliato, non avremmo dovuto farlo…
Ti ho detto che stavo con Quinn, sono
innamorata di Quinn.”
La
sua bocca si spalanca appena la mia si chiude, realizzando la
verità dietro
quello che ho appena detto.
“Cosa?
Un flirt estivo e l’amore sono due cose completamente
differenti.”
“Lo
so, è per questo che quello che abbiamo fatto è
stato fottutamente sbagliato, “
sbatto la testa sul volante, un po’ grata alla mia mano per
aver attutito la
botta. “Volevo dirtelo, davvero… Ma ieri
è successo quel casino.”
“Casino? Sappiamo entrambe che
è stato
giusto, continua a convincerti del contrario, “ dice
sarcastica, prima di
asciugare le lacrime. “Ti ho scritto questa,”
Brooke mi lancia una busta chiusa
sul grembo. “Spero davvero che tu riesca a mettere le cose a
posto prima di
tornare da me” mi bacia sulla guancia. “Ti amo
ancora anche se sei un’idiota.”
Brooke
prende la sua valigia e scende dall’auto. La guardo camminare
via, stringendo
la busta tra le mani.
Dannazione.
Non
posso andare a lavoro… Non dopo
tutto
questo. In più, devo scoprire cosa
c’è nella lettera di Brooke e non voglio
scoprirlo leggendola al Fantascpae.
Santana
Lopez:
Non
riesco a farcela. Ti prego di spiegarlo alla signora Kit.
QuinnLaSfigata:
Va
bene, nessun problema! Stai bene? :(
Santana
Lopez:
Tutto bene. Ci vediamo domani.
QuinnLaSfigata: Ci vediamo. Ti amo!
-x-x-x-x
Piccola,
Okay…
avevo davvero
intenzione di scriverti una lettera visto che questo viaggio non
è andato nella
maniera in cui volevo che andasse. Avevo una lista di cose da dirti.
Una lista
fatta di scuse, ‘mi manchi’ , i miei piani sul
nostro futuro… Non abbiamo
parlato molto per cui non sono riuscita a dirti tutto… Non
ci sono ancora
abituata, per la cronaca- a non parlare. Non penso che mi ci
abituerò mai.
Quest’estate ha fatto schifo, non mi è piaciuto il
mondo in cui ci siamo
trattate.. Non è giusto, Santana. So che lo senti anche tu,
non dovremmo
comportarci così. Tu sei mia, io sono tua.
Dovrebbe essere così
semplice.. Lo so che è tutta colpa mia ma andiamo, mi
dispiace. Mi dispiace
così tanto… Non so che altro fare, potrei
ripetere quelle due parole un milione
di volte ma sento che non cambierebbe nulla. L’unica maniera
in cui le cose
possono cambiare è avere da te un’altra
opportunità, un’opportunità per
dimostrarti che non lo sto dicendo solo per dire… Ma che lo
penso.
Mi
hai appena detto
che stai uscendo con Quinn.. Non ti mentirò, fa un male
cane. Se è così che ti
sei sentita dopo che ho fatto quel casino, di nuovo, mi dispiace. Fa
schifo e
immaginare che tu sia stata così per colpa mia mi fa venire
voglia di prendermi
a pugni. Sono proprio una cretina.. Sono stata un’idiota,
così fottutamente
stupida… Sappi che le mie intenzioni erano buone,
però. Lo so che probabilmente
non sembra avere senso, ma nella mia testa l’ho fatto per
noi… Si, che cazzo,
giusto? Non ci sono scuse per quello che ho fatto e capisco che tu sia
arrabbiata
con me ma una volta mi hai promesso che ci sarebbe sempre
stato un noi…
Te lo ricordi? Ammetti di aver parecchio incasinato le cose ma facciamo
tutti
degli errori ad un certo punto e tutto quello di cui ho bisogno
è che tu voglia
fidarti di me abbastanza da provarci di nuovo. Non ti ferirò
più, lo giuro. Lo
so adesso cosa si prova a perderti e non penso di poterlo sopportare di
nuovo…
Qualsiasi cosa tu abbia con Quinn adesso, lo ignorerò e
basta, va bene? Farò
finta che non stia succedendo. Tu sei in Ohio, e noi non siamo
insieme… Sei
libera di uscire con chiunque tu voglia ma sappi che non appena
tornerai a
Seattle- sarai mia di nuovo. Non mi importa quanto ci vorrà
o quanto duramente
dovrò provarci. Aggiusterò questo casino,
aggiusterò noi.
Ricordo
quando mi
hai detto che sei stata innamorata di me da quando avevamo 15 anni.
E’ un po’
più di due anni, giusto? Bè, non ‘ho
detto ma credo di essermi innamorata di te
quel giorno nella mia “casa sull’albero”.
Il giorno in cui abbiamo deciso di
baciarci per la prima volta per gioco… Avevamo tipo 13 anni?
Lo so che non
significava niente perché certo, eravamo bambine e stavamo
solo scherzando, ma
sapevo già quanto tu fossi speciale per me. Ci ho messo
molto ad ammetterlo ma
sono così maledettamente innamorata di te, S… Lo
sono da più di quattro anni e
probabilmente lo sarò sempre.
Torna
da me, va
bene?
Ti
amo.
Baci,
Brooke.
-PS-
Quello che
abbiamo appena fatto sembrava così giusto, non negarlo o
rimpiangerlo.. Per
favore.
13
Agosto, 2011.
Sono
esausta.
Dolorosamente
esausta.
Ho
letto la lettera di Brooke tipo un milione di volte ieri e sono finita
ad
addormentarmi piangendo. Probabilmente ho un aspetto orribile in questo
momento…
Il
viaggio verso Fantascape stamattina è stato silenzioso, sono
certa che Quinn
sapesse che c’era qualcosa che non andava ma grazie al cielo
non ha chiesto. Se
l’avesse fatto, non avrei saputo risponderle in qualunque
caso, il che mi
ricorda… Devo ancora dirle di Brooke.
Brooke
sa di Quinn- 50% fatto.
Mi
sento una merda, però, Brooke sta male ed è tutta
colpa mia. E’ la mia migliore
amica e le voglio bene, non dovrei ferirla così. Vorrei che
le cose fossero più
facili, vorrei che ci fosse un modo più semplice di dire a
Brooke tutto quello
che vuole sentirsi dire e tornare a Seattle per vivere felicemente le
nostre
vite. Ma le cose non sono facili—Se
lo fossero non avrei Quinn nella mia vita adesso e onestamente, non
voglio
perdere Quinn.
Fa
schifo perché non importa ciò che faccio
– finirò per fare del male a qualcuno
a cui tengo immensamente. Ovviamente, una parte di me vuole ancora
stare con
Brooke, ma una parte più grande vuole stare con Quinn.
Lo
so che non la merito ma fanculo.
Mi
va bene essere egoista – lei è mia.
Ora,
devo solo dirle tutto e sperare per il meglio.
-x-x-x-
“Dove
vai?” chiedo a Quinn dal sedile del passeggero quando
realizzo che mi sta
portando in direzione di casa mia.
“Sembri
stanca, S… Ho immaginato che avessi bisogno di
riposare.” Scuote la
testa, no, raddrizzandomi un po’. “Okay, cosa vuoi
fare allora?”
“Brooke
è appena andata via… Voglio solo passare un
po’ di tempo con te, va bene? Mi
manca essere noi.”
“Manca
anche a me,” mi sorride e non appena ci fermiamo al segnale
dello stop mi bacia
sulla guancia.
“Cosa
vuoi fare stasera?”
“Sorprendimi.”
-x-x-x-
Pessima
idea dire a Quinn di sorprendermi… Fanculo. Avevo
pianificato di dirle tutto,
davvero… Ma lei mi ha portato su una fottuta pista da
bowling e ovviamente
questo è tipo il peggior posto di sempre per avere una
conversazione seria. Prova
tu a parlare sovrastato dal rumore delle palle che rotolano e dei
birilli che
cadono.
Non
funzionerà-
Merda.
Lascio
andare la pesante palla di nuovo e mando gli occhi al cielo quando
finisce
direttamente nel canale per la millesima volta stasera. Faccio
schifo al bowling… Quinn mi lancia uno sguardo
divertito e
io tiro fuori la lingua per difendermi, il fastidio evidente sul mio
viso.
“Questa è probabilmente una delle poche cose al
mondo che sai fare meglio.”
Alzo le spalle come se non mi importasse granché prima di
prendere un sorso
della mia bevanda.
Il
bowling è da sfigati, ha perfettamente senso che Quinn sia
brava a giocarci.
Quinn
mi bacia la fronte e ride.
“Andiamo, ho finito di ridere della tua
incapacità,” ghigna verso di me e io la
spingo giocosamente. “Ti insegno a giocare,” mi
trascina indietro sulla pista e
mi dice di prendere una palla. La prendo tra le mani e lei mette a
posto le mie
dita prima della mia postura. “Okay, piega le ginocchia un
po’ di più e quando
lascia andare la palla mettici un po’ di forza, “
mi libera dopo aver lasciato
un bacio sulla mia nuca, io sospiro prima di fare un passo in avanti e
lanciare
la pesante palla. Colpisco nove birilli e immediatamente mi giro
correndo verso
Quinn, saltandole addosso.
Mi
prende facilmente e lego le mie gambe intorno alla sua vita.
“Sono così
fottutamente brava a bowling,” urlo prima di scontrare le
nostre labbra
insieme. Lei ride quando rompiamo il bacio e io premo le mie labbra
contro la
sua fronte.
“Grazie
per questo.”
“Nessun
problema, e tu sei decisamente un talento naturale,” mi fa
l’occhiolino e mi
lascia scivolare a terra, involontariamente sbadiglio e strofino i miei
occhi
stanchi. “Okay, si sta facendo tardi… Dovrei
portarti a casa.”
“No,
chiamerò mio padre, puoi portarmi a casa tua?”
faccio il broncio ma inizio a
sorridere quando lei annuisce. “Grazie, “ la bacio
sulla guancia, felice di
aver ottenuto quello che volevo.
Questo
è esattamente il motivo per il quale voglio stare con Quinn,
comunque, perché
non importa quanto le cose sono incasinate- in qualche modo riesce a
mettere
tutto apposto. Nessuno è mai riuscito a farmi sentire
neanche lontanamente nel
modo in cui mi fa sentire questa sfigata, neanche Brooke. Bè è diverso, immagino.
Ma sì, Quinn mi fa sentire cose indescrivibili
e onestamente non ho intenzione di lasciarla andare.
E’
lei che voglio.
14
Agosto, 2011.
“A
parte il fatto che ti conosco da meno di due mesi e che sei una totale
stronza,
mi mancherai sul serio,” Noah mi abbraccia stretto e mi
solleva dal pavimento –
non provo nemmeno a combatterlo, sapendo che è
inutile… Mi fa volteggiare in
giro per un po’ ma mi rimette a terra non appena Quinn inizia
a gridargli
contro. “Rilassati, Fabray… Non la
rompo.”
Quinn
cammina verso di me e mi circonda con le braccia, tenendomi stretta.
Dannato
Noah, mi gira la testa…
“Mi
mancherai anche tu, cazzone,” gli dico con un ghigno sulle
labbra e lui ghigna
con me. “Non posso credere che questo è il mio
ultimo giorno qui..” sospiro
prima di guardarmi intorno, andrò via Sabato prossimo. Dannazione, mi sembra di essere appena arrivata.
“Mi mancherà
davvero questo buco di merda.”
“Fai
silenzio, ricorda che la mia famiglia è proprietaria di
questo ‘buco di merda’”
sento Quinn scuotere la
testa e inclino il collo per guardarla in faccia e baciarla sulle
labbra. “Sei
perdonata.”
“Per
favore, continuate,” Noah dice maliziosamente e io gli faccio
il dito medio
senza neanche pensarci. “Mi mancherà seriamente
tutto l’amore che mi dai,
Lopez.”
“Anche
a me,” Quinn sussurra forte abbastanza da permettere solo a
me di sentire, io
mi immobilizzo realizzando quello che vuole dire.. Fanculo.
Mi restano solo sei giorni qui a Lima.
Devo
dirle di Brooke e rischiare di rovinare il tempo che mi rimane qui?
O
nasconderlo.. Non lo saprebbe mai comunque.
Fanculo,
no. Quinn è stata niente fuorché perfetta per
tutta l’estate, ho bisogno di
dirglielo.
“Q,
dobbiamo parlare…” lei molla la presa intorno a me
e guarda Noah.
“Bè,
si è fatto tardi,” Noah guarda al suo polso vuoto,
controllando il suo orologio
invisibile e io scuoto la testa, divertita dal suo atteggiamento.
“La mia pausa
è finita, immagino ci vedremo dopo,” ci saluta
sorridendo prima di correre via-
lasciandomi sola con Quinn.
“Che
succede, S?” mi chiede nervosamente e io mi allontano dalla
sua stretta.
Toccarsi non sembra appropriato per questa conversazione..
“okay, ora mi stai
spaventando,” si sposta sui piedi imbarazzata e caccio
indietro un sorriso che
mi sta nascendo sulle labbra.
“Riguarda
Brooke.. Sai che avevamo una storia, giusto? Tipo una storia recente,
tipo una
storia giusto prima di venire a Lima,” borbotto e Quinn
annuisce. “Avevamo
chiuso prima che io arrivassi qui ma io non avevo chiuso.. Ha
senso?”
“Si,
continua.”
“Bè,
mi ha detto che vuole che torniamo insieme..” vado avanti con
lo stesso tono,
cercando di livellare il respiro. Sono
davvero sorpresa della mia onestà.. Ora, ho solo
bisogno di dirle del
piccolo incidente di sesso.
“Ma
tipo le ho detto che stavo uscendo con te e che non potevamo tornare
insieme.”
“Ascolta,
ovviamente sapevo di Brooke… Sapevo anche che
c’era qualcosa la notte che è
arrivata qui e mi ha praticamente fulminata con lo sguardo,”
Quinn sorride,
strofinandosi ansiosamente il polso.
“Ero
abbastanza preoccupata che qualcosa potesse succedere tra voi ma tipo,
mi fido
di te, S. Quindi ieri, quando le cose erano ok tra noi, ho supposto che
tutto
fosse apposto… Ma spero che tu sappia che se vuoi tornare da
Brooke e chiudere
questa cosa tra noi, mi farebbe male, tanto, ma ti lascerei
andare… Eri sua
comunque, quindi- si.”
“Quindi
non avresti lottato per me?”
“Non
è così, è solo che so che è
la tua migliore amica e ho immaginato che contro di
lei non avrei un’opportunità”
Stringo
le braccia intorno al petto e cerco al mio meglio di ignorare la voglia
di
piangere. “Perché no?”
“Io
vivo a Lima, tu vivi a Seattle… La conosci da più
tempo e sono abbastanza
sicura che tu l’abbia amata.”
“Bè,
sono fottutamente innamorata anche di te, “ sputo fuori
arrabbiata,
l’atteggiamento di Quinn in tutta questa storia sta
seriamente facendomi
incazzare. Si sta comportando come se non le importasse e lo odio.
“Dannate
congratulazioni, va bene? Mi hai fatta innamorare di te
quest’estate ed è tutta
colpa tua sue se ora sono felice.”
“Cosa?”
“Mi
hai sentita.. Ti amo.” Scuoto la testa, le lacrime che mi
bagnano gli occhi.
“Quindi non importa se ho conosciuto prima Brooke o se sono
stata con lei
prima, niente di questo cambia le cose… Mi sono comunque
dannatamente
innamorata di te quest’estate, e fa schifo perché
sembra che a te stia bene
perdermi.”
“Mi
hai battuta, pensavo di aver vinto il premio per il ‘ti amo più strano’
ma tu lo meriti decisamente di più,” Quinn
stringe le braccia intorno a me e io tento di scappare ma lei non mi
lascia
andare. “Ti sbagli, non mi sta bene perderti, per niente.. Ma
tipo se tu avessi
deciso di voler stare con Brooke, mi sarei fatta da parte
perché ti amo. Non
voglio renderti le cose difficili, va bene? Mi avrebbe ucciso dentro,
ma se
avessi saputo che saresti stata felice, allora sarei stata felice per
te, non
importa quanto avrebbe fatto male. Mi fa piacere che sia colpa
mia che tu sia felice, comunque.. “ Mi costringe a
guardarla.
“Ti amo così tanto, “ le sue labbra
premono sulle mie e chiudo gli occhi,
facendo di tutto per memorizzare lo stato di felicità che
provo.
Voglio
ricordarlo per sempre.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 9 *** Capitolo 9. ***
Capitolo 9.
15
Agosto, 2011
“Non
fissare, è inquietante” Mormoro con un sorriso
sulle labbra. I miei occhi si
aprono lentamente e Quinn mi sorride. “Da quanto tempo sei
sveglia?”
“Da
qualche minuto” Fa spallucce prima di sorreggersi la testa
puntellandosi con il
gomito. “Ti ho mai detto che sei bella da
impazzire?”
“Ti
ho mai detto che sei sdolcinata da impazzire?” Ribatto,
facendo del mio meglio
per ignorare la sensazione delle mie guance che si scaldano.
“Che ore sono?”
“Le
10 e qualcosa” Quinn prende il mio cellulare dal comodino e
me lo porge “Anche
se non voglio dividerti con nessuno, dovresti chiamare tuo padre e
chiedergli
se vuole che tu torni a casa...” Sblocco il telefono e
controllo i messaggi– nessuno
di mio padre.
“Non
mi ha scritto, quindi sarà probabilmente
occupato...” Getto il telefono sul
copriletto e spingo le spalle di Quinn così che torni a
sdraiarsi sul letto.
Muovo il mio corpo stendendolo sul suo, prima di lanciarle un
sorrisetto. “Non
c'è bisogno che tu mi divida con qualcun altro, Q.”
“E'
solo che non voglio che Mr. L pensi che io voglia tenerti tutta per
me”
“Non
c'è nulla di sbagliato nel farlo” Mi sporgo e le
catturo le labbra in un bacio
profondo. Non appena sento la sua lingua che entra nella mia bocca,
lascio
andare un piccolo gemito. Cazzo, amo come ci si sente a
baciare Quinn...Comincio
a tirare il bordo della sua maglietta e mi sorprendo quando mi permette
di
sfilargliela completamente. Mi scosto leggermente per poter guardare
meglio il
suo corpo– grazie a Dio dorme senza reggiseno. E'
fottutamente perfetta.
Poso le mani sul suo stomaco piatto e sento il suo respiro che si
blocca.
“Stiamo per umm?” In
realtà non so nemmeno cosa sto cercando di
chiederle, sto solo facendo uscire delle parole sperando che prendano
un senso.
“Sì,
ma non troppo oltre, ok?” Mi risponde, senza fiato e io
annuisco prima di
tracciare una scia di baci lungo la sua mandibola e il collo. Comincio
a
succhiare e mordicchiarle la clavicola, mentre le mie mani si spostano
verso l'alto.
Non abbiamo mai raggiunto nemmeno la seconda base, quindi
è già tanto...La
guardo e lei mi rivolge un debole cenno di assenso, porto delicatamente
le mani
sul suo petto e i suoi occhi si serrano.
Cazzo,
voglio
di più.
Molto
di più–
ma decido di limitarmi a toccarla e baciare le sue labbra
profondamente. Non
stiamo nemmeno facendo sesso, ma per qualche motivo è tutto
fottutamente
elettrizzante. “Quinn, se continuiamo...non credo che
sarò in grado di
fermarmi” Le dico in un tono estremamente roco e lei in
risposta mi bacia
prepotentemente. Oh mio Dio, non ha intenzione di
fermarmi– vittoria. Ma
in un solo istante abbiamo già smesso di baciarci e Quinn
è rotolata via da
sotto di me. La guardo con gli occhi sgranati, il mio sguardo fisso sul
suo
petto che si solleva e si abbassa in sincrono con il suo respiro
spezzato.
“Bene,
fa troppo caldo qui dentro...andiamo a farci una nuotata?”
“Sei
seria ora?” Le chiedo in tono frustrato, un gemito
infastidito che mi scivola
dalle labbra.
Eravamo
così vicine...
“Sì,
ho bisogno di rinfrescarmi prima di fare qualcosa di
sbagliato”
“Sbagliato?
Quinn, avanti, facciamolo e basta...” Scuote di nuovo la
testa con decisione,
prima di prendere la maglietta che era sul pavimento e indossarla di
nuovo.
Gemo frustrata, prima di affondare il viso nel cuscino ed urlare.
“Sei una
provocatrice!”
“Io?
Sei tu quella che mi stava toccando...Come pensi che mi senta io
adesso?”
“Beh,
sono sicura di poter farti sentire meglio” Sollevo la testa e
le rivolgo un
sorrisetto, ma lei si limita a ridacchiare prima di raggiungermi e
baciarmi
innocentemente la fronte.
“Te
l'ho detto, non ancora. Comunque la mia recinzione è
piuttosto alta...per cui
possiamo decisamente farci il bagno nude o qualcosa del genere, se ti
va.”
“Stai
cercando di uccidermi?”
“Probabilmente
non è la mia idea migliore, huh?” Scuoto la testa
e mando gli occhi al cielo,
strappandole un sorriso tutto guance. “Ok, che ne dici se ti
preparo la
colazione e poi possiamo vederci un film e baciarci per tutto il
giorno?”
“O
potremmo finalmente fare sesso” Provo di nuovo per sicurezza
e lei questa volta
si mette a ridere di me. “Non è divertente,
Q...”
“Ci
vediamo di sotto, tesoro.” E con quello cammina fuori dalla
stanza,
assicurandosi di farmi l'occhiolino prima di scomparire del tutto.
Oh
mio Dio, cosa ho fatto per meritarmi questa tortura?
17
Agosto, 2011
E'
strano, a malapena penso al fatto che me ne andrò
Sabato...non so, per qualche
motivo non sembra reale? Nella mia testa questo
viaggio non sta finendo
e io non lascerò Quinn...Che è una stronzata
perché so che lo farò. Non
posso stare qui, nemmeno se lo volessi– non posso e
basta, la mia vita è
a Seattle.
2.000
miglia lontano da qui.
Mi
sento davvero come se potessi vomitare ogni volta che penso come
sarebbe stare lontana
da Quinn, tipo che il mio stomaco inizia ad agitarsi e io vorrei solo
vomitare
tutte queste strane sensazioni. Ok, non è la
descrizione più attraente, ma è
onesta...Pensateci, io e Quinn ci siamo conosciute circa due
mesi fa e io
le ho detto che la amo solo tre giorni fa.
Riusciremmo davvero a far
funzionare una relazione a distanza? Certo, ci sono i messaggi, le
telefonate,
Skype, le visite occasionali e tutta questa roba, ma avanti...Da quando
abbiamo
iniziato ad uscire insieme, Quinn ed io abbiamo passato insieme
praticamente
ogni singolo giorno di quest'estate. Il che vuol dire che mi
sono
fottutamente affezionata, va bene? Beh, un po' troppo
affezionata
secondo me ed è strano perché non mi sono mai
sentita così– nemmeno con Brooke.
Come
può significare così tanto
una persona che è nella mia vita da non così
tanto tempo? Vi prego, spiegatemelo.
Sono
spaventata a morte perché so che non c'è modo che
le cose rimangano uguali, è
impossibile perché non
posso congelare
il tempo e cambiare ciò che è fottutamente
inevitabile. Sono una stupida ad
essermi innamorata di qualcuno di cui non avrei
dovuto innamorarmi sin
dal principio.
Ci
sono un sacco di ragioni per non innamorarsi di
Quinn Fabray–
1.
stavo/sto con Brooke
2.
Vive in un altro stato
3.
Siamo entrambe piuttosto incasinate dentro
4.
E' una completa idiota
5.
Tutto questo sarebbe dovuto essere solo una temporanea fuga dalla
realtà
Potrei
andare avanti ad oltranza, ma il succo è che non
è stata una mossa
intelligente, ciò nonostante– continuo a non
pentirmi di nulla. Perché dovrei
pentirmi di aver fatto qualcosa che mi ha resa felice? E andiamo, non
è che
avessi una scelta, è difficile dire 'no'
ad una Quinn persistente. Ho
provato ad allontanarla, ci ho provato davvero, ad ogni modo sono
contenta che
non abbia rinunciato a me.
Perché
diavolo è così perfetta? Non è giusto.
Ecco perché, nonostante la fortuna non
sia dalla nostra parte, voglio continuare a
provarci...perché lei ne vale la
pena.
Ne
vale fottutamente la pena.
Santana
Lopez: Mi
sono divertita oggi, grazie! Ti amo.
QuinnLaSfigata:
Il messaggio è
stato tagliato! Puoi inviarmi l’ultima parte di nuovo? :D
Si,
certo…
alzo gli occhi al cielo ma le rimando il messaggio
con quelle due parole di nuovo.
QuinnLaSfigata:
Ti
amo anche io. Buona notte, tesoro! :)
18
Agosto, 2011
“Quinn
mi ha detto che Sabato te ne andrai...è vero?” Mi
chiede Lucy, gli occhi
nocciola un po' lucidi. “Perché?”
“Sì,
Luce” Mi inginocchio così da poter essere entrambe
alla stessa altezza “Devo
tornare a Seattle, le vacanze estive sono quasi finite” Le
dico dolcemente e
lei si imbroncia. “Non preoccuparti, mi assicurerò
che rimarremo in contatto”
Mi sforzo di sorriderle, ma vedere Lucy così triste mi sta
praticamente
uccidendo dentro. “Vieni qui” La tiro verso di me e
la abbraccio stretta.
“Non
voglio che te ne vai, Sanny” Avvolge le braccia attorno a me
e mi stringe
forte. “Non puoi semplicemente rimanere qui e vivere con Nana
e Quinn?”
“Vorrei
poterlo fare, piccola” Le do un bacio sulla guancia prima di
rialzarmi. Mi giro
verso Quinn che si stava fissando le scarpe, sospiro prima di riportare
la mia
attenzione su Lucy “Verrò a trovarti, lo
prometto.”
Lucy
mi chiede di piegarmi così da potermi sussurrare qualcosa
all'orecchio “Ma
Quinny tornerà di nuovo molto triste quando te ne andrai...
è diversa quando ci
sei tu” Il mio cuore si sta spezzando... Mi
mordo il labbro inferiore
per impedirmi di piangere, cominciando a chiedermi quando diavolo sono
diventata così morbida ed emotiva. “Ti
prego, puoi restare?”
“Non
posso, Lucy... devo tornare a casa” La
bambina annuisce rassegnata ed io
distolgo lo sguardo perché quella strana sensazione allo
stomaco è tornata e io
mi sento stordita.
“Hey
Luce, credo che una delle tue amiche sia laggiù nella
sabbionaia, continua a
guardarti” Quinn si avvicina a noi e indica una bambina dai
capelli castani.
Lucy saluta con la mano e sorride quando vede la bambina che Quinn le
ha
indicato. “Puoi stare con lei per un po', Io e San staremo
qui” Lucy mi guarda,
si imbroncia e scuote la testa.
“Fa
niente, Sanny se ne andrà quindi preferisco passare del
tempo con lei.”
“Aww
piccola, rimarrò con te tutto il giorno e ceneremo persino
insieme” Le
scompiglio i capelli sorridendo “Vai a divertiti.”
Mi chiede ancora una volta
se sono sicura e le rispondo di esserlo al 100%. Corre via verso la sua
amica
ed io trascino Quinn verso una panchina vicina che ha una vista
perfetta sulla
sabbionaia. “Mi mancherà davvero quella
ragazzina...” Sussurro chiaramente e
Quinn si limita ad annuire, mantenendo il suo silenzio stoico. Ok...”Mi
ha detto che potrei rimanere e vivere con te e Mrs. Kit, se solo fosse
semplice, huh?” Ridacchio e Quinn mormora solo un 'mhmm'.
“Ok, che ti
succede?”
“Non
ne voglio parlare, ok?”
“Quando
ne parleremo allora? Sabato me ne andrò,
Q... anche se non ne parliamo,
succederà comunque.”
“Esatto,
quindi perché parlarne?” Scrolla le spalle.
“Possiamo lasciar perdere? Dove
vuoi andare a cena stasera?” Quinn cerca di cambiare
argomento ed io scuoto la
testa.
“No,
stiamo parlando del fatto che io me ne andrò
Sabato” Ribatto testarda e Quinn
sospira, prendo un respiro profondo per calmarmi. “Senti, gli
ultimi due giorni
sono stati fantastici, ma credo davvero che dovremmo parlarne. Non
importa
cosa, me ne andrò, quindi ho bisogno di
sapere cosa succederà a noi
quando sarò di nuovo a Seattle...”
“Cosa
vuoi che succeda?” Intreccia le nostre dita e mi bacia
amorevolmente una tempia
“Mi dispiace, è che–
mi sento frustrata ogni volta che penso alla tua
partenza perché non c'è nulla che io possa
fare.”
“Va
tutto bene, nemmeno a me piace pensarci, ma insomma, in qualche modo
dovremmo
parlarne.” Quinn annuisce tristemente prima di portarsi la
mia mano alla bocca
e baciarmi dolcemente le nocche, sorrido di fronte a quel gesto
adorabile.
“Proveremo a mantenere una relazione a distanza?”
“Lo
vuoi?”
“E
tu?”
“Certo
che lo voglio...ma non voglio impedirti di vivere la tua vita.
Sarà molto dura
per entrambe, ma ti ho già detto in passato che
c'è qualcosa in te, quindi se
decidi di farlo– farò tutto quello che posso per
farlo funzionare.” Sorrido e
mi sporgo verso di lei per lasciarle un casto bacio sulle labbra,
assicurandomi
di mantenere le cose alla portata dei bambini, dal momento che siamo in
un
parco. “E' un sì?”
“Secondo
te, Fabray?” Inarco un sopracciglio e lei mi sorride
“Possiamo davvero
farcela?”
“Lo
spero proprio perché non posso
perderti.”
-x-x-x-x-
“Vorrei
che non te
ne dovessi andare, Santana” Mi dice Mrs. Kitt dall'altra
parte del tavolo.
“Quest'estate è stata fin troppo corta, non
credi?”
Annuisco
e sorrido
educatamente al mio ex-capo. “Sì, decisamente...mi
mancherà davvero lavorare a
Fantascape, Mrs. Kit.”
“Chiamami
Nana, non
c'è più bisogno di essere così formali
con me, hai finito il tuo lavoro a
Fantascape ed entrambe le mie nipoti semplicemente ti
adorano.” Arrossisco e
Quinn mi stringe la mano sotto il tavolo. “Specialmente
Quinn” La donna più
anziana lancia a Quinn uno sguardo pungente, prima di ridacchiare
“Le mani dove
posso vederle, cara.”
“Nana!”
Si lamenta
Quinn, ma mette comunque le mani sul tavolo, io e Lucy ridiamo per
quello
scambio. “Ti prego, non mettermi in imbarazzo...”
“Non
sto cercando
di farlo” Mrs. Kit mi fa l'occhiolino ed io sorrido,
sentendomi come se fossi a
casa. “Allora, Santana, raccontami tutto di
Washington...”
-x-x-x-x-
“Non
voglio andare”
Mormoro prima di affondare il viso nella spalla di Quinn, lei avvolge
le
braccia attorno al mio corpo e mi tiene ancora più stretta a
sé. “Non voglio
lasciarti, Q.”
“Lo
so, nemmeno io vorrei che tu te ne andassi” Posa un bacio
sulla cima della mia
testa ed io sospiro profondamente. “Riusciremo comunque a
farla funzionare, so
che possiamo... Sarà dura e mi mancherai tantissimo, ma ce
la faremo– te lo
prometto” Mi prende dolcemente il mento e mi solleva il viso
“Ti fidi di me,
giusto?” Annuisco prima di baciarla sulle labbra.
Odio
il fatto che sembra che stiamo già cominciando a dirci
addio– come se ogni
bacio e ogni tocco fossero contati.
“Mi
fido di te” Le struscio il naso contro il collo e lascio
dolci baci lungo la
pelle d'avorio “Sono solo spaventata”
“Non
esserlo, ti amo” mi abbraccia con più decisione ed
io mi accoccolo nella sua
presa. “Possiamo farcela...” Annuisco e respiro
profondamente– ugh, amo da
morire il profumo di Quinn. Mi sento così al
sicuro in questo momento, mi
sento come se alla fine tutto andrà davvero per il verso
giusto.
“Ti
amo anche io”
19
Agosto, 2011
E'
il mio ultimo giorno in Ohio.
Domani
partirò per Seattle.
Ma
che cazzo?
Non
mi sembra reale. In realtà tutta questa estate è
stata surreale. Ho lasciato
Seattle con il cuore a pezzi e ora sto tornando a casa, completamente
innamorata di qualcuno che ho conosciuto 8 settimane fa...non ha un
cazzo di
senso. Quinn non era niente di più di una mera sconosciuta e
ora non lo
è più...Il mio primo sorriso al mattino, il mio
ultimo sorriso la sera,
l'inspiegabile sfarfallio nel mio petto, l'indescrivibile sensazione di
completo appagamento– ecco cosa è per me
ora. E' praticamente tutto
quello che io posso aver mai desiderato, è incredibile.
Non
la merito, dopo tutto quello che ho fatto...non la merito
davvero. Ma
non la lascerò andare.
Non
voglio.
Non
posso.
Ho
intenzione di darmi una regolata comunque, come ho detto, quello che
è successo
con Brooke è stato un errore e giuro che d'ora in poi
sarò completamente fedele
a Quinn. Non importa se staremo in stati diversi–
Sarò solamente sua.
Lavorerò duramente per meritarmela davvero... E' quella
giusta e anche se mi ci
è voluto un po' per rendermene conto, sono fottutamente
innamorata di lei.
-x-x-x-x-
“No”
Scuoto la testa e lei mette il broncio “Sai già
come la penso sulle bende”
Batto un piede a terra e Quinn mi guarda con un'espressione divertita.
“Eddai,
non mi piacciono le sorprese...”
“Questa
ti piacerà” Ribatte compiaciuta ed io assottiglio
lo sguardo, facendola
imbronciare di nuovo. “Ti prego, amore” Mando gli
occhi al cielo e annuisco
lentamente, lei sorride prima di mettermi la benda sugli occhi e la
sento
posarmi un bacio sulla fronte. E' davvero difficile dire di
no a Quinn...Mi
aiuta ad entrare nella sua macchina e parla con me per tutto il
viaggio,
ricordandomi costantemente di non togliere quella maledetta benda.
"Siamo
arrivate" La vettura si ferma e sento la portiera di Quinn che si apre
e
si chiude, dopodiché apre la mia e mi aiuta ad uscire. "Non
toglierla
ancora!" Strilla non appena provo a raggiungere la benda.
"Avanti,
Q..." Mi lamento e la sento prendere entrambe le mie mani nelle sue.
"E' stato un tragitto lungo, ok? Mi manca la mia vista."
Avverto
le sue labbra sulle mie e ricambio il bacio, inseguendola alla cieca
quando si
tira indietro all'ultimo. "Te la toglierò presto, promesso."
"Hai
decisamente rubato quel bacio"
"No,
era legittimamente mio" Dice Quinn sfrontatamente ed io posso
immaginarmi
nitidamente quel sorrisetto sulla sua faccia. "Ok stiamo per
camminare" E' per questo che odio queste fottute bende... E' piuttosto
spaventoso muoversi quando non riesci a vedere niente. "Non
preoccuparti,
ti tengo" Mi tiene per la vita ed io mi rilasso un po'. A
volte mi
chiedo se Quinn riesca a leggermi nella mente. C'è
un cambiamento di
temperatura, quindi siamo probabilmente all'interno di qualcosa
adesso...ad
ogni modo non sento niente e nessuno. Ugh, dove cazzo siamo? "Bene,
scegli...come una sposa o come un sacco di patate?"
"Cosa?"
"Come
vuoi che ti porti?"
"Non
voglio che mi porti." Cerco di prendere di nuovo la benda, ma Quinn
intercetta le mie mani. "Quinn, avanti..."
"Ti
ho dato una scelta...se mi ami davvero non toccherai quella benda, ok?"
"Non
è giu–" Strillo non appena
Quinn mi solleva da terra
all'improvviso. "Mettimi giù!"
"Non
toglierti la benda" Mi bacia di nuovo le labbra ed io le avvolgo
ciecamente le braccia attorno al collo. "Senti, è solo che
non voglio che
tu ti faccia male...Perché sarebbe colpa mia se tu cadessi
dalle scale ad
esempio."
"Stiamo
salendo delle scale? Quinn finiremo per cadere entrambe oppure tu mi
lascerai
andare"
"Ti
ho detto di fidarti di me, S. E non lo
farò, non pesi molto ed ero una
cavolo di cheerleader, quindi ti tengo."
Mando
gli occhi al cielo, ma poi realizzo che non può vederli
quindi decido di farle
la linguaccia. Ogni passo che Quinn fa mi terrorizza... sul serio,
quanto
stiamo salendo? Dopo un po', Quinn finalmente mi rimette con i piedi a
terra e
inizialmente barcollo, ma lei riesce a mantenermi in equilibrio. "Posso
toglierla ora?"
"Un
secondo" Posa una mano sul fondo della mia schiena e mi guida un paio
di
passi più avanti. Ok, sembra che siamo di nuovo
all'aperto...Sento le
sue mani sulla benda e finalmente quella roba se ne è
andata. Strizzo gli occhi
per il drastico cambio di luce. Porca troia. Siamo
in cima ad un
faro...Oh mio Dio la vista sul lago da qui sopra è da
togliere il fiato...
"Porca
troia"
"Te
l'ho detto che ti sarebbe piaciuta questa sorpresa" Mi giro e vedo
Quinn
che tiene in mano un bouquet di rose. Il mio cuore si sta
sciogliendo...
"Ciao, tesoro" Cammino verso di lei e mi porge i fiori. Faccio
scontrare le nostre labbra. Questa ragazza è
seriamente qualcosa di
superiore. Le sue mani trovano i miei fianchi e lei mi tira
impossibilmente
più vicina, approfondendo il bacio. Siamo entrambe un po'
senza fiato quando ci
separiamo "Beh, con quello mi hai distratta..." Scuote la testa,
sorridendo ampiamente.
"Taci,
ti è piaciuto"
"Non
ho alcuna intenzione di negarlo" Mi fa l'occhiolino prima di prendere
un
respiro profondo. "Aspetta, dammi un attimo– mi hai davvero
scombussolato
la mente con quel bacio." Mando gli occhi al cielo, ma arrossisco
comunque, lei mi posa una mano sulla guancia e vi sfrega dolcemente il
pollice.
"Ok, in realtà avevo un discorso, ma sono troppo nervosa ora
per
ricordarmelo..."
"Nessuna
pressione, Q" Mi sporgo verso di lei per baciarla di nuovo, ma mi ferma.
Ugh.
"Aspetta,
prima lasciami parlare perché insomma..."
Soffia quelle parole
spostando nervosamente il peso da un piede all'altro e sbattendo le
palpebre un
po' di volte. "Domani te ne andrai e ecco, sono già certa
che non sarò in
grado di andare avanti normalmente quando te ne sarai andata... Ho
sempre
preferito dormire piuttosto che essere sveglia, perché
quando si è addormentati
si può sognare un mondo migliore, ma quest'estate con te
è stata semplicemente
magica." Quinn si stringe nelle spalle e prende un altro respiro
profondo.
"Sono del tutto sicura che qualsiasi cosa la mia mente possa
immaginare,
non sarebbe paragonabile alla realtà perché sei
incredibile e anche solo
pensare che sto con te non sarà mai abbastanza... So che
sarà dura stare
lontane una dall'altra, ma sono certa che ce la faremo." Sento le
lacrime
pungermi gli occhi e mi mordo l'interno della guancia per impedirmi di
piangere.
"Sei la prima persona di cui mi sia mai innamorata e spero davvero che
tu
sia l'ultima"
Oh
mio Dio
"Quinn–"
"Aspetta"
Quinn mette una mano nella sua tasca posteriore ed estrae una piccola
scatola,
è troppo lunga per essere quella di un anello. Sollievo...
Siamo decisamente
troppo giovani per il matrimonio. Apre la scatola, all'interno
c'è un
braccialetto in oro bianco. Lo sfila dalla scatola e lo allaccia al mio
polso.
Lascio che il mio sguardo si perda sul pezzo di gioielleria–
niente più che una
lettera Q e una lettera S che formano la chiusura. "Quando le cose si
faranno difficili, voglio che tu guardi questo braccialetto e ricordi
che ti
amo. La distanza fra di noi non sarà semplice, ma nemmeno
impossibile, ce la
faremo, sono certa che sarà così. In
realtà mi trasferirei a Seattle in un
batter d'occhio se solo Lucy fosse un po' più grande, ma ha
bisogno di me
ora...non posso andarmene."
"Lo
so, Q, lo capisco." Le lacrime cominciano a scendermi lungo le guance e
Quinn le asciuga velocemente. "Ti amo così tanto" Avvolge le
braccia
attorno a me ed io inizio a piangere sulla sua spalla. Non
voglio tornare a
casa. Il mio corpo trema a causa dell'intensità
dei miei singhiozzi e Quinn
semplicemente mi stringe più forte. La sento tirare su con
il naso dopo un po'
e mi tiro leggermente indietro– sta piangendo anche
lei.. Tutto questo
fa schifo..."Non voglio andare".
"Lo
so, ma devi, tesoro" Quinn mi sistema una ciocca di capelli dietro
l'orecchio. "Merda, ho mandato all'aria tutto il discorso" Ridacchia
fra le lacrime, scuoto la testa e le sorrido adorante. "Avrebbe dovuto
essere una giornata felice, scusami"
"Non
preoccuparti, sono più felice di quanto lo sia mai"
"Sei
mia? Voglio che le cose tra noi siano ufficiali, voglio che tu sia la
mia
ragazza, Santana."
Voglio
dire un 'sì' in tutta fretta e poi far
scontrare le nostre
labbra...sarebbe perfetto, come la scena di un film– come una
fiaba, ma non
posso farlo, devo dirle tutta la verità. Ho
bisogno di essere onesta con lei
"Quinn..."
"Sì?"
"Devo
dirti una cosa prima..." Annuisce insicura ed io faccio un piccolo
passo
indietro. Mi tormento nervosamente le mani, cercando inutilmente di
rallentare
il battito del mio cuore. Sta battendo come un pazzo, lo sento come se
potesse
sfondarmi le costole in questo momento. Dillo e basta..."Sono
stata
a letto con Brooke." Cazzo. L'espressione di Quinn
crolla e toglie
le mani dal mio corpo. "E' stato un errore...non volevo che
succedesse" Dico frettolosamente, sperando disperatamente che in
qualche
modo possa giustificare almeno un po' le mie azioni.
“Come
può qualcosa come quello essere un
incidente?”
“Quinn,
ti prego, lasciami–” Scuote la testa e pesca
qualcosa nella sua tasca, mi porge
le chiavi della macchina e comincia ad allontanarsi. “Dove
stai andando?”
Lascio cadere i fiori e le corro immediatamente dietro.
“Aspetta” la abbraccio
da dietro, un attimo prima che potesse cominciare a scendere le scale
“Ti
prego, aspetta”
“Prendi
la mia macchina e torna a casa, c'è un navigatore...
troverò un modo per
tornare a casa.”
“No
aspetta, ti prego” Si sforza per sfuggire
dalla mia presa, ma mi
aggrappo più forte che posso. “Non farlo, lasciami
solo spiegare.”
Quinn
si volta e mi guarda con le lacrime che le scendono dagli occhi, un
doloroso
senso di colpa mi riempie. Sono una fottuta idiota.
“Ti ho detto che mi
sarebbe andato bene se tu avessi scelto lei” mi fa arretrare
contro il muro più
vicino. “Ti ho detto che avevo intenzione di lasciarti andare
anche se avesse
fatto male.” Prosegue rabbiosamente. “Cazzo, ti amo
così tanto sarei disposta a
venire ferita affinché tu sei felice. Ma non mi va bene questo...non
è
un fottuto gioco, Santana.”
“So
che non lo è...ho mandato tutto a puttane e mi dispiace
così tanto.”
Scuote
di nuovo la testa e inizia a girare i tacchi. Le prendo le spalle e lei
mi
guarda con un'espressione che non ho mai visto nei suoi occhi
prima– pura
rabbia. Apro bocca per dire qualcosa, ma lei mi bacia sulle
labbra.
L'intensità del bacio è dolorosa e sono senza
fiato dopo solo un paio di
secondi. “Ti perdono, è colpa mia–
Sapevo dall'inizio che eri di qualcun
altro...Avrei dovuto rispettarlo. Ti auguro davvero il meglio,
S.” Quinn
scrolla la mia presa e questa volta sono troppo debole per trattenerla.
“Fai
buon viaggio, ok?”
Osservo
Quinn mentre scende dalle scale frettolosamente...Voglio urlare e dirle
di
aspettare, voglio correrle dietro. Ma non lo faccio, mi limito a
rannicchiarmi
sul pavimento e piangere come una dannata. Avvolgo le braccia attorno
al mio
corpo perché, davvero, ho la sensazione che le mie interiora
si possano
spargere in giro.
E'
tutto così doloroso.
Mi
odio da morire.
20
Agosto, 2011
Santana
Lopez: Non
può finire tutto così...mi dispiace
così tanto, parlami. Ti prego.
Santana
Lopez:
Sai a che ora dovrò essere in aeroporto. Ti prego, Q :( Ti
amo.
Non
ho assolutamente intenzione di mostrarvi tutti gli altri
messaggi...Sono tanti
e a dir poco imbarazzanti. Inoltre non dirò quante volte ho
cercato di
chiamarla...Ugh. Sentite, capisco perché Quinn mi sta
ignorando– Lo farei anche
io...Ma ho bisogno che lei mi
parli prima di andarmene.
Un'estate
così magica non può finire così
tragicamente.
Avanti,
non così.
No.
La
chiamo di nuovo e per l'ennesima volta (come mi aspettavo)–
vengo mandata
direttamente alla segreteria. Respiro profondamente e le mie lacrime
cominciano
a scendere di nuovo.
Cazzo,
non riesco a smettere di piangere.
“Quinn,
ti prego...dammi solo la possibilità di spiegare. Ti ricordi
la notte del
nostro primo bacio? Abbiamo giocato a obbligo o verità ed
eravamo d'accordo che
il perdente avrebbe fatto una cosa che il vincitore voleva...ho vinto,
ricordi?
Bene, ho bisogno che tu venga a trovarmi prima che io me ne vada. Ti
prego, Q.
Ti prego” Sono
patetica, ma sono anche piuttosto disperata ora, sono rimaste meno di
tre ore
prima che io debba essere all'aeroporto. “Ti amo,
so che mi ci è voluto
tanto tempo per dirtelo, ma sono così innamorata di te Quinn
e so di aver
incasinato tutto, ma non possiamo far finire così le cose,
non sarei in grado
di reggerlo...”
Lascio
cadere il mio telefono e mi raggomitolo sotto le coperte. Prendo
l'unicorno di
peluche che Quinn ha vinto per me durante il mio
primo weekend a
Fantascape. Quel weekend risale a tanto tempo fa, ma allo stesso tempo
sembra
che sia successo solo ieri...Il tempo è volato quest'estate
e mi sembra davvero
di aver appena conosciuto Quinn, la nostra storia è solo
all'inizio– non può
già finire. Premo il viso nel pelo rosa del giocattolo fra
le mie braccia e
lascio che catturi le mie lacrime.
-x-x-x-x-
“Papà,
possiamo
andarcene ora?” Urlo impazientemente, trascinando la mia
valigia giù per le
scale. Tutto quello che ho bisogno di portare a casa è
già dentro– vestiti, Mr.
Teddy, la foto incorniciata di me e Quinn sullo Spacescape
e altra roba
importante. L'unicorno non ci sarebbe mai stato nella mia valigia,
quindi me lo
devo portare a mano, almeno avrò qualcosa da
abbracciare sull'aereo. “Papà,
andiamo!”
“Tana,
non dovrai
essere all'aeroporto per almeno altre due ore...Perché tanta
fretta?” Mi chiede
mio padre appena mi raggiunge in fondo alle scale.
“Devo
passare a
casa dei Fabray” Rispondo con una scrollata di spalle e
distolgo lo sguardo,
sperando che non noti quanto sono gonfi i miei occhi. “Per
favore, puoi portarmi
lì?”
“Hai
litigato con
Quinn per caso?” Mi chiede dolcemente e io scrollo di nuovo
le spalle. “O è
perché sai che ti mancherà?”
“Entrambe
le
cose, ti prego papà...devo andare ora.”
“No”
Scuote la
testa e comincia a salire di nuovo le scale. Lo guardo attonita, apro
la bocca
per dire qualcosa, ma lui mi interrompe. “Hai una visita,
andremo via fra circa
un'ora, ok? Credo che andrò a fare un pisolino”
Sparisce dalla mia vista ed io
mi volto verso la porta d'ingresso.
Quinn.
Lascio
andare
bruscamente la valigia e il pupazzo, correndo verso la porta e
aprendola. “Sei
qui” Mi porto una mano alla bocca in completo shock e
comincio a piangere di
nuovo. Ero riuscita a smettere solo 10 minuti fa...E'
solo che sono
molto emotiva quando si tratta di Quinn, ok? Non lo sono mai stata
così tanto
prima...”Quinn, mi dispiace da morire.”
“Lo
so.” Avvolgo le
braccia attorno a lei e mi lascio sfuggire un sospiro di sollievo
quando sento
che ricambia il mio abbraccio. Entriamo entrambe in casa e ci sediamo
sul divano
in soggiorno. “Quanto tempo abbiamo ancora?”
“Mio
padre scenderà
fra un'ora...” Rispondo dolcemente, sfregandomi gli
occhi– quelle cazzo di
lacrime non smettono di scendere...
“Quinn–”
“Dicevo
sul serio
quando ho detto che ti perdono”
“Non
mi odi?”
“Non
potrei odiarti
nemmeno se ci provassi...” Scuote la testa e i suoi occhi
nocciola si riempiono
di lacrime. “Ad ogni modo ero io quella in torto, hai provato
ad allontanarmi,
S...sono stata io quella che ha spinto per avere più di
un'amicizia”
“Ti
prego, non
farlo...sembra che tu stia rimpiangendo tutto” Quando Quinn
non dice nulla,
piango ancora più forte. E' difficile persino
respirare ora... “Sono io
che ho mandato tutto a puttane, non tu.
Quest'estate è stata perfetta,
sai che lo è stata.”
“Forse
alcune
persone sono destinate ad innamorarsi una dell'altra, ma non
è destino che
stiano insieme” Sussurra e il mio cuore si sbriciola nel
petto. No. “Ti
amo tanto, ma ho capito che stiamo combattendo una battaglia
già persa...”
“Cosa
è successo al
nostro 'lo faremo funzionare'?” Le chiedo
rabbiosamente e lei abbassa lo
sguardo. “Sapevamo che sarebbe stata dura, ma ci avremmo
provato, ricordi?”
“Non
credo di
farcela...”
“Perché?”
Domando
con tono frustrato, affondando il viso nelle mani. “Io ti
amo, tu mi
ami...possiamo farcela, ne sono sicura.”
“Ci
ferirà
entrambe, troppo. E poi Brooke sarà nei paraggi e so che
c'è ancora qualcosa
tra voi. So di volerti, nonostante tutto continuo a volerti,
ma–”
“Ma
non vuoi più
combattere...vuoi già arrenderti.” Concludo al
posto suo, deglutendo
vistosamente. “Quindi questa è stata solo un'epica
storiella estiva, huh?”
“E'
stata molto più
di una storiella per me...lo è stata davvero, è
stata l'estate più bella della
mia vita. Tu mi hai riportato in vita, S.”
“Ma
abbiamo chiuso,
giusto? L'estate è finita e con lei anche noi...”
Distoglie lo sguardo ed io
annuisco in comprensione anche se il mio cuore sta continuando a
spezzarsi
lentamente. “Ok allora.”
“San–”
Scuoto la
testa freddamente e mi alzo. “Ti amo” Soffia ed io
mi giro per guardarla, la
rabbia mi invade il petto. “Sai che–”
“No,
non è così,
altrimenti per te non sarebbe stato così facile rinunciare a
noi. Grazie,
Fabray” Ridacchio amaramente, asciugandomi le guance striate
di lacrime con il
dorso della mano. “Grazie per avermi fatto innamorare di te e
avermi distrutta
nel mentre.”
“Santana–”
“Addio,
Quinn.”
21
Agosto, 2011
SantanaLopez:
Sono
tornata a
Seattle...
Sono
a casa.
L'estate
è finita.
Quinn
se ne è
andata.
Bentornata
alla realtà, Lopez.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 10 *** Capitolo 10. ***
Capitolo
10.
27
Agosto, 2011.
E’
passata una settimana e sto ancora cercando
di convincermi che il fatto di essere single al momento sia una cosa
buona.. Una
relazione a distanza sarebbe
stata tossica – la distanza porta solo distruzione.
Dovrei essere felice
che Quinn abbia concluso la cosa tra noi prima di affezionarmi ancor di
più.
Sto
bene. Benissimo. Meravigliosamente.
Immagino
che se continuo a dirmi che sto bene,
eventualmente mi sentirò così.. Il dolore dentro
di me che rende tutto pesante
sparirà e vivrò la mia vita come se le state del
2011 non sia mai successa –
come se non avessi mai incontrato lei. I ricordi
scompariranno e così
farà lei.. Lo so che a un certo punto ritornerò a
vivere correttamente, sarò
capace di passare una giornata senza pensare a lei.
Ad
un certo punto andrò avanti.
Vorrei
solo che non facesse così tanto male..
Davvero non capisco perché mi sento così. Lo so
che è tutta colpa mia, okay?
Non c’è nessuno da incolpare tranne me, quindi
dovrei accettare come sono
andate le cose. Onestamente credo che dovrebbe essere molto
più facile di
così.. Il mio cuore si è spezzato due volte
quest’estate, ma cazzo, la seconda
volta è stata ben peggiore – forse
perché non mi sono ancora ripresa dalla
prima botta o forse perché ciò che avevo con
Quinn era diverso.
Non
lo so, vorrei saperlo però…
E’
stupido come così tante cose mi ricordino
lei… Sono nella fottuta Seattle, niente qui dovrebbe
ricordarmela. Non è
giusto, sono così stanca di sentirmi come se stessi
soffocando, o senza
speranze. Non so cosa fare, non so come fare a far smettere di pulsare
il
dolore nel petto. Ogni volta che chiudo gli occhi, la mia mente tenta
di
ricreare la sensazione delle sue braccia attorno a me, il suo profumo,
la sua
voce.
Fanculo
questa merda.
Una
parte di me rifiuta di credere che abbiamo
chiuso. Non so perché ma la mia mente non riesce a pensare
all’idea che io e
Quinn abbiamo rotto per sempre. E’ troppo presto,
l’ho appena avuta.. Non
può essere andata via. Quest’estate
è stata una vera e propria favola ma la
parte incasinata delle favole è che il ‘lieto
fine’ non è garantito
nella vita reale. E una volta che è tutto finito, rimani
appeso a qualcosa che
col passare del tempo verrà strappato.
Vorrei
davvero poter solo volare di nuovo in
Ohio e provarle che ci apparteniamo ma non posso.. Il mio orgoglio
è troppo
forte per quello e le nostre vite stanno andando in diverse direzioni.
Ho
bisogno di stare qui a Seattle e lei di stare a Lima. In più
non vuole
combattere più per noi, non vuole più me…
Avevamo già il destino contro
se lei non è pronta a dare tutta sé stessa allora
è totalmente inutile
provarci.
E’
solo che.. Era così sicura di noi. Il
braccialetto che è ancora intorno al mio polso è
una prova tangibile – credeva
che potessimo farcela e poi sì, ho fatto un casino con
Brooke. Dannazione, è
così frustrante sapere che l’unica ragione per cui
non sei felice è perché tu
hai fatto un errore. Sto lentamente scivolando
nell’autocommiserazione e mi
riconosco a stento.. Questa non sono io.
Fanculo,
estate 2011.
Quello
che è successo con Brooke quest’estate
mi ha spezzato il cuore ma quello che è successo con Quinn
mi ha completamente
disarmata.
E
non ho davvero idea di come rimettermi apposto.
12,
Settembre 2011.
E’
il primo giorno del mio ultimo anno e sto
camminando per il corridoio principale del liceo di Seattle, e ho
letteralmente
gli occhi di tutti addosso.. Bè, nessuno mi ha vista
dall’inizio delle vacanze,
così immagino che i pettegolezzi siano parecchio diffusi.
Stringo i fogli
rilegati più vicini al petto, usandoli come una specie di
inutile e
improvvisato scudo. Faccio finta però che le loro occhiate
non abbiano effetto
su di me camminando al mio armadietto con la testa alta, sembrando
indifferente.
“La
prima apparizione di Santana Lopez in
pubblico dopo la sua scomparsa estiva. Dove sei stata, signorina
Lopez?” Un microfono
blu appare in fronte alla mia faccia e io lancio
un’occhiataccia al giornalista
dai capelli rossi. “Ci sono un sacco di pettegolezzi che
circolano
riguardo te, ma il
più credibile sembra
essere quello secondo il quale stavi partorendo da qualche parte..
Qualche
commento?”
“Vaffanculo, JBI, “ sibilo digrignando i denti,
velocemente apro l’armadietto e
inizio a infilarci i libri, cercando di ignorare il perdente.
“Maschio
o femmina?”
“Ho
detto vaffanculo, sfigato” spingo via il
suo stupido microfono e lo guardo male di nuovo, iniziando a camminare
verso la
mia prima lezione ma ovviamente lui e il suo cameraman mi inseguono.
“Ti darò
due-“ Prima che io possa finire la mia minaccia, JBI
è sul pavimento ricoperto
di granita rossa. Curiosamente guardo ai ragazzi che si stanno dando il
cinque
alle spalle di tutto quel casino finché il suono di qualcuno
che si schiarisce
la gola non mi fa girare di nuovo. “Grazie, “
sussurro e Brooke mi sorride.
“Dovrebbe
saperlo che non si scherza con te,”
alzo le spalle e annuisco prima di camminare di nuovo. Sento la sua
stretta
intorno al mio polso però. Mi giro una volta ancora,
guardando nei suoi occhi
grigi e sospirando appena. “Hai finito di ignorarmi,
S?”
“Non ti sto ignorando.” Lei molla la presa e fa
qualche passo indietro,
ampliando la distanza tra i nostri corpi.
“Davvero?
Sei a casa da più di tre settimane e
non hai mai risposto a uno dei miei messaggi o delle mie chiamate.. Ho
persino
provato a venire a trovarti.” Sento la bolla di colpevolezza
nella cavità del
mio stomaco ma faccio del mio meglio per ignorarla. “Non puoi
solo mollarmi
così, non è giusto.. Preferirei riaverti nella
mia vita come amica che non
averti del tutto. “ Le lacrime che si formano nei suoi occhi
mi lasciano la
gola secca all’improvviso. “Anche se sei con Qu-“
“No,
“ la blocco prima che possa dire quel
nome.. Non mi piace sentirlo. “Abbiamo
chiuso, ci siamo lasciate persino
prima che io lasciassi l’Ohio,” le parole che
stanno uscendo dalla mia bocca mi
stanno causando del reale dolore fisico. Non posso credere di starlo
dicendo a
voce alta.. Fanculo.
Brooke
mi guarda, i suoi occhi leggermente più
ampi del solito. La prima campanella suona e io lascio andare un
sospiro di
sollievo. “Devo andare, “ lei annuisce lentamente e
io inizio a camminare
lontano da lei.
“Santana!”
Urla e io giro la testa. “Ci
vediamo a pranzo?” le rivolgo solo un tristissimo pollice
alzato prima di
camminare fino alla prima lezione di inglese.
-x-x-x
Afferro
stretta il vassoio di plastica blu tra
le mie mani mentre cammino verso il mio solito tavolo per il pranzo
– Brooke mi
saluta e indica lo spazio libero alla sua destra. Mi siedo accanto alla
mia
migliore amica e cerco di fare del mio meglio per non pensare al fatto
che
tutti al tavolo mi stanno fissando. Che palle.
“Darò a tutti voi 3 secondi per
smettere di fissarla, “ Brooke dice in un tono annoiato e i
miei ‘amici’
finalmente si concentrano sul pranzo e le loro conversazioni.
“Come sono andate
le lezioni?”
“Bene,
“ rispondo debolmente prima di prendere
il cibo, non sono nella condizione di parlare con nessuno…
Voglio solo che
questa giornata passi, andare a casa e dormire un po’. La
sento posare il suo
palmo sulla mia coscia e il mio intero corpo si congela, velocemente la
sposta
e si acciglia. “Mi dispiace, volevo-“
“Dopo
che avrai mangiato, possiamo parlare in
privato?”
“Si,
okay. Possiamo andare anche ora.. Non ho
fame comunque, “ prendo un sorso dalla bottiglia
d’acqua e sposto il vassoio
lontano da me. Ci alziamo, dirette fuori dalla mensa e cerchiamo
qualche classe
vuota. Mi siedo su una delle sedie della prima fila e Brooke si poggia
alla
cattedra. Il mio cuore sta martellando, per qualche ragione, stare da
sola con
Brooke mi fa sentire strana.
“Che
succede, S?”
Alzo
un sopracciglio alla domanda estremamente
informale… Apro la bocca ma non ne viene fuori niente. Effettivamente
non so
come risponderle. “Umm- “ prendo un
respiro profondo e sposto lo sguardo
sulla finestra più vicina.
“Che
cosa intendi?”
“Come stai?” Brooke chiede in un soffice,
preoccupato tono e io sento
inaspettatamente le lacrime che tentando di scappare ai miei occhi.
“Si, è un
po’ imbarazzante ma dai.. Siamo migliori amiche, sono ancora
qui se hai bisogno
di parlare.. Lo sai, vero?
“Si,
lo so, “ mormoro e lei chiude la distanza
tra noi e si abbassa verso il pavimento, così che possa
guardarmi negli occhi.
Mi scosta una ciocca di capelli dietro l’orecchio e mi fermo
appena dallo
scappare via. “B, non-“ sospiro con voce rauca, lei
stringe gli occhi e
annuisce.
“Mi dispiace, mi manchi, va bene? E ho bisogno di tornare
alla normalità di
nuovo, ho davvero bisogno di te nella mia vita, San, “
sospira e scaccia via la
lacrima singola che cade sulla sua guancia. “Non voglio fare
niente di
divertente, te lo prometto… Lo so che non sei pronta per
quello ma voglio che
siamo amiche prima, va bene? Dobbiamo cominciare da qualche
parte.”
“Si.
Sicuro, Brooke, migliori amiche, “
metto la mia mano sulla sua e lei mida un debole sorriso. “Mi
dispiace, sono
stata una totale stronza ultimamente.. è solo-
sono stata strana, ma
davvero mi ma-“ mi mordo la lingua prima
che le parole vengano fuori ma
Brooke mi conosce meglio di chiunque altro. “Mi
dispiace.”
“Non
esserlo, ti manca.. Lo capisco, va
bene. Devi sapere una cosa però.. Non ho intenzione di
arrendermi con noi.”
“Brooke-“
“No, solo ascolta prima okay?” io annuisco insicura
e lei continua. “Sono
disposta ad aspettare.. Non importa per quanto temp,
aspetterò per te. Siamo
fatte per stare insieme e lo so che saremo capaci di attraversare tutto
questo.
Lo so che ho fatto un casino, ma ti proverò che ti merito,
giuro che lo farò, “
mi bacia sulla guancia e le lacrime cominciano a cadere dai miei occhi.
“Ma
adesso, voglio essere la tua migliore amica perché
è di questo che hai
bisogno..”
Saltiamo
il resto delle lezioni della gornata
e Brooke essenzialmente mi spinge a dirle cose è successo
con Quinn. E’ stato
imbarazzante da morire perché stavo praticamente piangendo
per la ragazza che
amo con la mia tipo-ex, per la quale ho ancora sentimenti contrastanti
– tra
l’altro. Parlare con Brooke mi ha aiutata, però,
odio sembrare vulnerabile ma
non è salutare tenersi tutto dentro.. E Brooke è
la mia migliore amica, a chi
altro dovrei dirlo?
Si,
lo so, vero? Benvenuti nella mia contorta vita.
19
Settembre, 2011.
Quindi
è passato un mese da quel giorno al
faro. Dannazione, mi sento così patetica perché
non riesco a smettere di
immaginare come le cose sarebbero potute andare se io e Quinn fossimo
ancora
insieme ora. Sarebbe venuta a Seattle per sorprendermi per il nostro
primo mese
insieme? Sembra una cosa che Quinn farebbe.
Merda, perché continuo a torturarmi
così…
L’ho
quasi chiamata un po’ di tempo fa.. Non
so davvero che cosa le avrei detto ma volevo davvero, davvero sentire
la sua
voce per qualche ragione. Oh mio Dio, sono
patetica. Ho persino saltato
la scuola oggi perché il mio corpo si sente così
debole. E’ assurdo come il
dolore sia ancora lì, e non sembra voler andare via per
niente… Qualche volta
sembra anche più intenso di quanto fosse
all’inizio. Ci sono delle volte in cui
la sua orribile mancanza diventa così forte e sono costretta
a stringere quel
fottuto unicorno che mi ha regalato (come se fosse una sorta di ancora)
e
piangere nella sicurezza della mia stanza. Sono così stanca
di sentirmi così –
voglio solo che smetta di fare così male.
Ho bisogno che smetta di fare male.
E’
quasi un mese da quando ho lasciato l’Ohio,
mi chiedo se il fatto che abbiamo chiuso stia uccidendo lei nella
stessa
maniera in cui sta uccidendo me.
Muoio
dalla voglia di sapere se si è già
dimenticata di me..
E
se avesse qualcun altro?
Il
pensiero di Quinn con un'altra persona è
disgustoso. Provo a scuotere via l’immagine di lei con
qualche ragazza o
ragazzo a caso perché sta seriamente causando scossoni di
ingiustificata
gelosia nel mio petto. Inspiro profondamente per calmarmi e per non
piangere.
E’ quasi buffo quanto velocemente le cose relative
a Quinn mi
sconvolgano- provo fottutamente troppo quando si tratta di lei.
E
lo odio, lo odio davvero.
Questa non sono io.. Non sono mai stata il tipo di persona che si
affeziona
alla gente, quindi è incasinato che io sia affezionata a
qualcuno che non
conosco neanche da tanto. E’ un sensazione strana –
la mancanza di qualcuno che
è scomparso prima che tu ti rendessi conto di quanto fosse
importante per te.
Il rimpianto che provi ti soffoca ma non c’è
niente che tu possa fare perché è
troppo tardi, e il tempo non torna indietro per nessuno.
Sono
intontita, e non nel “non sento niente”
senso di intontita perché provo stronzate tipo tristezza e
desiderio. Sono
intontita nel senso che tutto quello che sta succedendo nella mia vita
non mi
riguarda perché sono ancora ferma su come mi sento riguardo
Quinn- sono
bloccata nel passato. Tutte queste emozioni prendono tipo il 97% del
mio tutto
e mi sento come se stessi perdendo me stessa perché una
grande parte di me è
ancora in Ohio.
Con
lei.
Dicono
che i ricordi e i sentimenti scompaiono
nel tempo.. Ma perché sento come se sono io che sto
scomparendo? Tutti i
ricordi sono ancora lì giorno dopo giorno, diventano anche
più forti e io
divento debole e debole. Fa fottutamente schifo e non capisco davvero
cosa mi
sta succedendo perché anche con Brooke o di tutte le mie
precedenti rottura,
nessuna somigliava a questa.
Forse
è perché non c’è stata una
chiusura
reale, forse è perché non posso ancora crederci.
Non lo so, tutto quello che so
è che ad oggi, mi ritrovo rannicchiata ogni volta che un
casuale momento con
Quinn mi salta in testa, lasciandomi senza fiato e dannatamente persa.
E’
che mi manca davvero tanto, va bene? Posso
andare avanti per ore cercando di spiegare come mi
sento dentro ma si
riduce tutto al fatto che mi manca così fottutamente tanto
– nella maniera più
dolorosa.
Mi manca il modo in cui mi faceva sorridere.
Mi
manca il modo in cui mi faceva sentire.
Mi
manca il modo in cui mi amava.
23
Settembre, 2011.
Oggi
inizia l’autunno, ciò significa che
l’estate è ufficialmente finita.
C’è
una festa d’inizio autunno più
tardi a casa di Brooke, è da sfigati ma gli adolescenti non
hanno un motivo
proprio per festeggiare. Onestamente non ho voglia di andare ma devo
presentarmi, ho già dato buca a un paio di feste.. In
più, è la festa di Brooke-
ho bisogno di essere lì per lei.
E’
solo che ogni volta che sento la parola autunno,
il mio cuore si stringe un po’, non lo so – mi
ricorda che la mia estate
perfetta con Quinn è finita. Quindi celebrare
l’inizio dell’autunno è
fottutamente ridicolo… Che palle. L’autunno
è quel periodo dell’anno in cui
tutto va in malora, come le foglie sugli alberi, non lo so, fanculo
tutte
queste emozioni, mi stanno facendo diventare poetica, fa
schifo.
Probabilmente
è sinonimo di decadenza perché è
il periodo in cui le foglie cadono dagli alberi.. Sì,
è probabilmente per
quello ma chissenefrega.
Le
cose tra me e Brooke vanno bene, comunque..
E’ stata la perfetta migliore amica e onestamente sento che
non sta spingendo
per avere altro in questo momento. Lo so che ha ancora sentimenti per
me, è
ovvio ma tipo adesso, sono ancora troppo innamorata di Quinn per
pensare di
uscire con qualcun altro, anche se stavo con Brooke prima. Ho
realizzato che
non riguarda chi arriva prima, riguarda chi ti ha fatto sentire di
più e una
ragazza lì a Lima mi ha fatto sentire decisamente troppo in
un così poco lasso di
tempo.
Sono
grata che Brooke sia in giro comunque
perché quando le cose si fanno troppo dure, mi distrae.
E’ come se fossimo due
ragazzine di undici anni di nuovo che fanno cavolate e si divertono,
niente
sentimenti, niente attrazione, niente sesso – niente
di male. Mi mancava
com’erano le cose tra Brooke e me prima che si complicassero
e sono davvero
grata che le cose stiano funzionando tra noi. Non posso dire che cosa
succederà
in futuro ma se devo essere completamente onesta … lo so che
c’è ancora una
possibilità per noi di tornare insieme –
c’è ancora qualcosa lì,
c’è sempre
stato qualcosa lì. Ma adesso, sto ancora sperando di essere
a duemila miglia da
qui tra le braccia di una certa bionda dagli occhi nocciola.
Dannazione,
voglio stare a casa stasera,
magari studiare per l’ammissione al college o qualcosa del
genere.. Non sono
davvero nella condizione di essere in una casa piena di adolescenti
ubriachi ma
non c’è modo di evitarlo.
La vita fa schifo.
-x-x-x-
Posso
sentire il basso rimbombare all’interno
di casa di Brooke. Saranno tutti ubriachi a quest’ora
perché sono già le 23… Ho
soppesato i pro e i contro di andarmene e scrivere a Brooke qualche
patatetica
scusa sul perché non sono riuscita a passare. Si sarebbe
arrabbiata ma sono
sicura che le sarebbe passato. Stavo iniziando a camminare verso casa
quando
qualcuno ha urlato il mio nome. “Dove credi di
andare?” Brooke mi chiede dal
portico, alzando un sopracciglio nella mia direzione.
“Uhmm,
stavo solo andando-“
“A dare buca alla festa della tua migliore amica?”
chiede in un tono di sfida,
io sospiro prima di camminare verso di lei e schioccarle un bacio sulla
guancia. “Sei già in ritardo… perlomeno
entra, no?” posso sentire l’alchol nel
suo respiro e sospiro di nuovo silenziosamente perché lo so
che anche se sono
in ritardo, sarà comunque una lunga
nottata. Annuisco e lei aggancia il
suo braccio col mio, trascinandomi all’interno della casa
– e, come mi
aspettavo chiunque sia lì ha già passato la fase
da brillo. “Vuoi qualcosa da
bere?
“Si, okay.” Alzo le spalle e mi guida verso una
totalmente piena cucina.
Mischia qualcosa e versa il liquido dentro due bicchieri rossi, me ne
allunga
uno e me lo porto alle labbra buttando giù un quarto del suo
contenuto. Ho
bisogno di alchol nel mio sistema se devo almeno provare a godermi la
festa..
Torniamo nel soggiorno e Brooke dice a un paio di persone di alzarsi
dal divano
così possiamo sederci. Si accoccola vicino a me e io non la
respingo – una
Brooke brilla è sempre stata una Brooke molto fisica.
Stiamo in silenzio
per un po’, bevendo ogni tanto i nostri cocktail e guardando
le altre persone
nella stanza.
“Quindi,
perché eri in ritardo?” guardo alla
mia sinistra e istantaneamente me ne pento, la sua faccia è
così vicina che il
suo dolce respiro impatta la mia pelle. Sposto gli occhi su
qualcos’altro e
provo a fermare il mio corpo dal tendersi.
Non
voglio davvero rendere di nuovo le cose imbarazzanti…
“Mi
sono più o meno addormentata, scusa, “è
una scusa debole ma non sono riuscita a pensare a
nient’altro. Provo
velocemente a cambiare argomento, sapendo che è per il
meglio. “Sono tutti così
andati, in questo momento, è divertente.. Sono sorpresa che
tu non sia del
tutto ubriaca ancora.”
Le
alza le spalle e poggia la testa sul mio
braccio. “Non volevo farmi vedere così da te,
“le sorrido e lei fa lo stesso, i
suoi occhi i suoi occhi stropicciati in maniera adorabile.
“Che cosa hai fatto alla mia super-selvaggia migliore
amica?”
“Non
lo so, immagino che stia cercando di
essere una persona migliore per qualcuno a cui tiene, “ mi
irrigidisco
immediatamente a quello.. E’ ovvio che
Brooke l’abbia notato perché si
ferma e si sposta un po’ più lontano.
“Mi dispiace, sto probabilmente superando
il limite, eh?”
“No, B, va bene, “ tento inutilmente di
rassicurarla ma si sta già alzando.
“Dove vai?”
“Ho
bisogno di un altro drink, torno subito,
“cammina lontano prima che io possa dire qualcosa. Mi prendo
la testa tra le
mani in totale frustrazione. Che diavolo c’è di
sbagliato con me? Sta tentando
così tanto di rimediare a quello che è successo
tra noi e io continuo a
vanificare i suoi sforzi, facendo la strana. Finisco la mia bevanda
prima di
dirigermi in cucina per dare un’occhiata a Brooke. La vedo al
tavolo degli
alcolici, che chiacchiera con un ragazzo a caso. Lancio
un’occhiataccia alla
nuca del ragazzo prima di camminare vicino a loro e gettare un braccio
intorno
alla vita della mia migliore amica. Posso dire che quel gesto quasi
possessivo
l’abbia sorpresa. Mi guarda curiosamente prima di tornare al
giocatore di
football. “Si, ecco – devo
andare.”
“Ma-“
“Ha detto che deve andare, “ taglio corto rudemente
prima che lui possa dire
qualsiasi cosa stesse per dire. Prendo una qualsiasi bottiglia di
alchol prima
di guidare in silenzio Brooke fuori nel giardino sul retro –
la musica dentro
mi stava facendo venire mal di testa e avevo bisogno di capire cosa
stesse
succedendo nella mia testa. Ci sediamo sulle sedie a sdraio vicino alla
piscina
e ci passiamo la bottiglia di vodka silenziosamente. Sto cercando di
capire che
cazzo ho appena fatto – ero gelosa? No..
Non credo. Inconsciamente i
miei occhi tornano su Brooke e posso dire che è persa nei
suoi pensieri, sta
probabilmente cercando di capire il mio atteggiamento di poco fa. Butto
giù un
po’ del turpe liquido, sperando che possa in qualche modo
aiutare la
situazione.
“Che
cazzo era quello, Santana?” Brooke chiede
arrabbiata senza alcun preavviso. Fanculo, questo
rovinerà la mia sbronza. Mi
volto verso di lei e respiro attraverso il naso. “Non ti
capisco.”
“Non
mi capisco neanche io.” Alzo le spalle
senza curarmene e lei stringe gli occhi verso di me. “Che
cosa vuoi che ti
dica?”
“Voglio
che tu mi dica che cosa ti passa in
quella testa.”
Provo a portarmi la bottiglia alle labbra ma Brooke la prende e la
svuota nella
piscina, io la fisso incredula. “Che cosa
c’è di sbagliato con te?”
“Con me? Cosa c’è che non va con
te?” roteo gli occhi e stringo le braccia
intorno al petto. “Non sei tenuta a fare stronzate del
genere, San.”
“Ci
stai pensando troppo, B.. Non ho fatto
niente.”
“Davvero?”
lei alza un sopracciglio
sarcasticamente. “Quindi non ti stavi comportando in maniera
possessiva poco
fa?”
“No”
schicco la lingua alla fine della parola
e gli occhi di Brooke si restringono ancora di più. Si alza
in piedi senza
tante cerimonie e comincia a camminare verso casa, lasciandomi da sola.
“Dove
vai?” urlo.
“A passare del tempo con qualcuno che posso effettivamente
capire.” Corro
dietro di lei e faccio in modo che mi guardi, le lacrime stanno cadendo
giù per
le sue guance e io vorrei solo prendermi a calci per essere stata
così stupida.
“Abbiamo bisogno di smetterla, S.. Non puoi fare cazzate del
genere e
comportarti come se non fosse successo nulla.”
“Lo so, mi dispiace.”
“Ascolta,
sto passando un periodo difficile a
scendere a patti col fatto che sei innamorata di qualcun altro.. Sto
anche
facendo del mio meglio per esserti solo amica in
questo momento e
apprezzerei tantissimo se tu non rendessi le cose ancor più
complicate di
quanto sono.”
“B,
aspetta-“
“Ho
aspettato, San.”
“Non
so davvero cosa voglio che succeda..” le
dico debolmente, sto davvero cercando disperatamente di capire cosa
dire ma la
mia testa è pesante per via di tutto l’alchol.
“Non so nemmeno se posso provare
quelle cose di nuovo, sono successe troppe cose e non lo so
più.”
“Devi dirmelo adesso, S… Abbiamo ancora una
possibilità? Aspetterò tutto il
tempo che ti serve ma devo sapere che sto aspettando
qualcosa.”
Il
mio respiro si ferma nella gola e guardo
nei suoi occhi grigi, cercando di fare del mio meglio per darle una
risposta
sicura. Ce l’abbiamo? “Non sono sicura”
comincia ad allontanarsi ma io le
stringo la mano più forte.
“Non
era la risposta che volevo sentire.”
“Che
cosa esattamente vuoi sentire da
me?” chiedo in un tono frustrato, “Vuoi che ti dica
che ci metteremo insieme
non appena avrò dimenticato Quinn? E’ questo che
vuoi?”
“Lasciami
andare, S.” prova a sciogliere la
mia stretta ma io scuoto la testa, no. “Non so nemmeno io
cosa voglio, okay? So
solo che ti voglio ancora. Anche dopo tutto questo, ti voglio
davvero..”
rilascio la presa e lei scaccia via le lacrime. “Se non pensi
che possa
funzionare potresti dirmelo adesso per favore? Se non riesci a vederti
più
accanto a me.. ti lascerò andare.”
“Non
credo di volere che tu lo faccia, “ dico
sinceramente e le sue spalle si rilassano, strigo il mio braccio
intorno a lei
strettamente. “Non voglio perdere anche te.”
Sprofondo la faccia nell’incavo
del suo collo e lascio che le lacrime cadano sulla sua pelle pallida.
“Ssh, “mi abbraccia stretta e bacia il lato della
mia testa. “Non mi perderai..
Mai.” Mi tiro indietro un po’ e lei strofina il suo
pollice sulle mie guance
bagnate dalle lacrime. “Ma preparati ad innamorarti di nuovo
di me, Lopez
perché sono cosi stanca di vederti scivolare via da me e non
fare niente per
fermarlo, “ si avvicina per baciarmi ma io guardo lontano
così che le sue
labbra sfiorino l’angolo della mia bocca. La sento sospirare,
sta quasi per
scusarmi ma lei scuote la testa. “Sei d’accordo con
quello?”
“D’accordo
con cosa?” chiedo, leggermente
confusa – sta ancora pensando al quasi bacio…
Questo è l’esatto motivo
per il quale Quinn ha chiuso le cose tra di noi, perché
qualsiasi cosa io abbia
con Brooke è totalmente incasinata.
“Innamorati di me di nuovo, “ apro la bocca ma
nessuna parola viene fuori,
quindi decido di abbracciarla di nuovo. Non so cosa dirle
perché non so se sono
d’accordo.. Ma innamorarmi di Brooke di nuovo significherebbe
lasciar andare
Quinn davvero.
E
per ora, non credo di essere d’accordo con quello.
19
Ottobre, 211.
18
anni finalmente – maggiorenne, piccola!
Lo so che non cambia effettivamente niente ma è comunque
piuttosto figo non
essere più un ‘ragazzino’
agli occhi della legge.
Sapete
cos’è divertente – Quinn e io saremmo
state ufficialmente insieme per due mesi oggi ed è anche il
mio compleanno, il
che mi porta a chiedermi quanto fantastica sarebbe stata questa
giornata se lei
fosse ancora la mia ragazza… Fanculo. Ho
davvero bisogno di smetterla di
pensare stronzate del genere.. Ho bisogno di mettermi in testa che
è finita e
che è impossibile tornare indietro.
Vai
avanti, Santana. Vai avanti.
Ho
promesso a me stessa che avrei davvero
provato a dimenticarla.. Specialmente ora che
Brooke è stata niente
fuorché perfetta. E’ stata immensamente dolce con
me queste ultime settimane e
non è carino nei suoi confronti che una parte di me sogni
ancora di essere in
una relazione con Quinn. Davvero per niente carino.
Le cose si sono
incasinate perché non riuscivo a decidere con chi volevo
stare, giusto? Ora che
non c’è effettivamente una scelta… Ho
bisogno di concentrarmi e far funzionare
le cose con Brooke.
Per
sentirmi nella stessa maniera in cui mi sentivo prima di lasciare
Seattle cinque mesi fa.
Non
è così difficile comunque…
C’è stato un
momento nella mia vita doveva avevo occhi solo per Brooke quindi posso
farlo –
posso farmela piacere di nuovo. Devo solo sforzarmi di più
per smettere di
pensare a qualche ragazza con gli occhi nocciola di Lima.
Mettiti
in testa che se n’è andata, Lopez.
La
vita è abbastanza sopportabile in questi
giorni, ci sono persino giorni in cui Quinn non mi passa per la testa
per
niente. Sono rari ma esistono. Ci sono anche giorni in cui i ricordi
tornano
indietro e per qualche ragione respirare diventa più
difficile. Alcuni giorni
sono senza dolore, altri sono estenuanti… Sto combattendo,
però, sto imparando
ad essere felice di nuovo – ad essere felice senza di lei.
Sono
anche terrorizzata, però.
Perché
se lei dovesse scomparire dal mio mondo
allora anche io scomparirei dal suo e il pensiero che Quinn possa
dimenticarmi
è fottutamente spaventoso.
-x-x-x
“Buon
compleanno, piccola!”
Sorrido
imbarazzata e roteo gli occhi.
“Grazie
papà”
“Come stai, Tana?”
“Sto
bene.. Come stai tu – com’è
Lima?”
combatto per buttare fuori l’ultima parte, al momento
qualsiasi cosa che
riguardi Quinn è difficile da dire…
“Ho
effettivamente qualcosa da dirti,
“ il mio cuore comincia a battere più velocemente,
magari riguarda..
“Sto tipo uscendo con qualcuno al momento,
l’ho conosciuta appena sei
partita.”
“Davvero?”
“Si… ti sta bene?” io
alzo le spalle anche se lui non può vedermi,
mormoro un udibile ‘mhmh’. “Tana,
è davvero carina.”
“Sono
sicura che lo sia, papà.”
“Sono
sicuro che ti piacerebbe.”
“Finché ti rende felice.. sono sicura di
sì, “ gli dico in risposta, intendendo
sinceramente ogni parola. Lui è una grande persona, merita
di essere felice.
“Devo andare, farò tardi a scuola.”
“Va
bene, ci sentiamo presto.. Ti voglio bene.”
“Anche io, ciao.”
-x-x-x-
Santana
Lopez
: Dove sei?
Brooke
continua a non
rispondermi… Cazzo. Sto cercando di
contattarla da quando mi sono
svegliata. E’ rimasta a casa fino a tardi l’altra
sera perché mi ha fatto una
sorpresa a mezzanotte esatta con una scatola di 18 cucakes e una
piccola
candelina su ognuno. E’ stato davvero carino.. Guardarla
combattere contro le
luci di tutte le candele nello stesso momento. Come sempre,
è stata la prima ad
augurarmi un ‘buon compleanno’.
Grugnisco annoiata prima di gettare il
telefono nello zaino e scendere dall’auto. Mi avvicino al mio
armadietto e non
appena riesco ad aprire l’economica anta di metallo, un
pallone rosso vola via
– ho avuto appena il tempo ti afferrare la cordicella prima
che volasse via sul
soffitto.
Palestra!:)
Alzo
un sopracciglio in direzione della parola
solitaria scritta sulla superficie, con l’inchiostro
nero… Che sta
combinando? Finisco di sistemare la roba di scuola
nell’armadietto prima di
camminare curiosamente verso la palestra, tenendo ancora stretta la
corda del
palloncino, apro la pesante porta e i miei occhi si spalancano,
arrivando
nell’area quasi vuota. Brooke è seduta
all’interno, in cima alla porzione
centrale della fila più in basso delle gradinate, tenendo un
enorme cartello di
‘buon compleanno’. La mia
attenzione passa sbito sui pezzi di cartone
sparsi sul pavimento, ai suoi pedi.
Il
tuo sorriso.
I
tuoi occhi.
La
tua risata.
Ogni
singolo pezzo ha la parola ‘tuo’
scritto su, seguito da qualcosa a caso – tutti nella
calligrafia incasinata di
Brooke. “Che cos’è questo?”
chiedo stupita, avvicinandomi all’affascinante
sorpresa.
“Cento ragioni per le quali sono ancora
innamorata di te, “ Brooke senza
preoccupazioni scuote le spalle, in piedi con un sorriso timido sulla
faccia.
“Non ho barato okay? Voglio dire-
parola
sbagliata, “ sospira prima di inspirare
profondamente attraverso il naso.
“Voglio dire che ho scritto tutto da sola .. non mi ha
aiutata nessuno.”
Le
sorrido sinceramente, il calore diffuso
sulle guance. “Grazie, B è davvero straordinario,
“ mi chino per raccogliere i
frammenti ma lei mi ferma. “Che
c’è?”
“Ho una domanda..” io annuisco per farla
continuare, e lei inspira
profondamente di nuovo prima di girare il cartello tra le sue mani.
“Vieni
al ballo con me?”
La
mia bocca si spalanca, mentre sbatto le
ciglia confusa. “Sei seria?” Il ballo?
L’intero corpo studentesco sarà lì..
“Mi stai chiedendo di essere il tuo
appuntamento?” chiedo stupidamente,
sapendo già la risposta alla mia inutile domanda.
Lei
annuisce prima di posare il cartello e
camminare verso di me. Brooke prende entrambe le mie mani tra le sue
prima di deglutire
visibilmente- ovviamente si
sente incredibilmente nervosa… “Si, te lo sto
chiedendo.. Ascolta, ti ho detto
che sarei stata coraggiosa stavolta e ho smesso di nascondere quello
che provo
per te.. Sono innamorata di te, S e non mi importa più che
si venga a saperlo.”
“Parleranno
tutti di noi.”
“E?” Brooke inarca una delle sue sopracciglia e
sorride con noncuranza. “Tutti
parlano comunque di noi, “ alza le spalle
e io roteo gli occhi giocosamente
in risposta. “Ti ho detto che ti avrei provato che mi merito
un’altra
possibilità.. Fanculo quello che gli altri pensano. Ho
lasciato una volta che
le loro chiacchiere dettassero le mie azioni e ti ho persa. Non sono
stupida
abbastanza da fare lo stesso errore due volte. Quindi..
Vieni al ballo
con me?”
“Certo, B.” io sorrido immensamente prima di
stringere le mie braccia intorno a
lei per un abbraccio stretto. Lei si tira un po’ indietro e
posso dire che
vuole baciarmi, la conosco troppo bene. Inavvertitamente inizio ad
andare in
panico e accidentalmente lascio andare il pallone dalla mia mano
sinistra..
“Merda,” esclamo mentre respiro, guardando il
pallone volare in alto.
“Va bene.” Sappiamo entrambe che non sta parlando solo
del palloncino…
Lo sa che non sono ancora pronta per la roba di coppia, che ovviamente
include
il ‘baciarsi’. Sto per chinarmi a raccogliere le
note dal pavimento ma di nuovo
lei mi ferma. “Non preoccuparti per quelli, li
farò mettere da qualcuno in una
busta o qualcosa del genere,” annuisco e usciamo entrambe
dalla palestra – non
la fermo dall’intrecciare le nostre dita mentre usciamo.
Sono
felice in questo momento. Lo sono davvero.
Brooke
cammina con me verso la mia prima
lezione e io la bacio sulla guancia ringraziandola prima di entranre in
classe.
“Grazie, B” mi rivolge uno sguardo brillante prima
di correre verso la sua
lezione. Il mio telefono squilla non appena mi siedo nella mia sedia e
lo
prendo dallo zaino, leggendo il nuovo messaggio.
Numero
sconosciuto:
Ehi.. Buon compleanno, Santana. :)
Un
nodo invisibile mi si forma in gola e il
mio stomaco diventa così pesante che potrebbe toccare il
pavimento. Riconosco
le ultime tre cifre del numero..
E’ di Quinn, lo so che è suo.
Ed
esattamente così… dimentico come respirare
correttamente di nuovo perché sento che qualcosa mi sta
stringendo senza pietà
il cuore.
29
Ottobre, 2011.
“Ci
stanno ancora tutti fissando.. “ sussurro
consciamente all’orecchio di Brooke e lei alza le spalle.
“Non mi interessa, lasciali fare, “ Brooke mi
sorride prima di stringermi ancor
più vicina a lei. “Ai miei occhi, siamo solo io e
te in questa stanza
adesso.. Quindi
smettila di preoccuparti
per loro e balla con me.”
Le
sorrido con affetto.. Ha ragione –
nessun altro ha importanza in questo momento.
Come
ci si aspettava, Brooke è stata la
reginetta del ballo. La parte dei premi è stata abbastanza
carina perché quando
si supponeva che lei ballasse con il ‘Re’
.. ha sorpreso tutti
camminando verso di me, posando la tiara sulla mia testa e
trascinandomi al
centro della stanza per un ballo sotto i riflettori.
E’
ovvio che tutti stiano parlando di noi ma
non potrebbe importarcene meno ormai…
C’è stato un punto nella mia vita, non
troppo tempo fa, in cui questo – essere
libera di stare con Brooke, di
fronte a tutti era ciò che volevo di più.
Quindi se magari provo abbastanza, potrei sentirmi così di
nuovo…
-x-x-x-
“Grazie
per avermi accompagnata stasera, S.”
Il
perfetto sorriso sul suo viso mi dice che è
incredibilmente felice in questo momento e io non posso fare altro che
sorriderle in risposta, imitando il sentimento. “No, grazie a
te, sei tu che
hai reso questa serata meravigliosa.”
“Nah..”
lei riduce la distanza tra di noi un
altro po’ – mi farei un po’ indietro ma
colpirei la porta. Brooke prende il
viso tra le mai e cerco di guardare lontano ma lei mi impedisce di
farlo,
mantenendo fermamente il contatto visivo. “Tu sei
meravigliosa.. Lunedì sarà un
inferno dopo quello che è successo poco fa ma non importa
perché ne è valsa la
pena. Ti amo così tanto, Santana.” Lei si avvicina
per baciarmi ma io guardo
lontano, forzandola a buttare fuori un grugnito frustrato.
“Stasera è stata
perfetta, non vedo perché non possiamo-“
“Non sono pronta per quello,
Brooke,” la spingo lontano per le spalle e
lei sospira ma lo concede, incrementando la distanza tra di noi di una
misura
ragionevole. “Mi dispiace pensavo avessi capito
che-“
“Lo faccio, lo capisco,”
l’espressione sulla sua faccia si rilassa e
lentamente si appoggia per piazzare un bacio delicato sulla mia
guancia. “Mi
dispiace.. Buonanotte, ti amo” comincia a camminare verso la
sua auto, le sue
spalle che si abbassano in percepibile scoraggiamento.
Un
tossico senso di colpa riempie il mio
stomaco mentre la vedo andare via – Brooke si è
sforzata così tanto e io
comunque mi comporto da idiota..
“Scrivimi
quando arrivi a casa così so che sei
sana e salva!” urlo dopo di lei e lei mi sorride da sopra la
spalla prima di
rivolgermi un pollice in su. “Buonanotte, B, grazie
ancora.”
|
Ritorna all'indice
Capitolo 11 *** Capitolo 11. ***
Capitolo
11.
25
Dicembre, 2011
“Santana,
vieni qui e aiutami” Urla mia mamma dalla cucina, roteo gli
occhi, ma mi alzo
comunque. Prima che io possa uscire del tutto dal salotto, il mio
telefono
inizia a suonare.
“Papà
sta chiamando!” Mi dice di prendere prima la telefonata e poi
di andare da lei
il prima possibile dopo aver finito. “Buon Natale,
papà!”
“Buon
Natale anche a te Tana. Come sei stata?”
“Sono
stata bene...Tu? Come state tu ed Olivia?”
“In
realtà è qui accanto a me ora, vuole parlare un
attimo con te...va bene?”
“Sì,
certo, passamela” Sento un indecifrabile scambio dall'altra
parte della linea,
prima che la voce di Olivia riempia le mie orecchie. Per un po'
parliamo di
cose totalmente casuali, principalmente riguardanti mio padre.
Onestamente,
credo che io e questa donna potremmo andare d'accordo quando la
conoscerò– è
piuttosto fica. Dopo aver terminato tutti gli argomenti all'ordine del
giorno,
restituisce il telefono a mio padre “Mi piace.”
“Bene,
perché piace anche a me”
“Eww...Scherzavo”
Faccio una smorfia per quanto mio padre suona insolitamente sdolcinato,
“Senti
papà, devo andare...è tutta la mattina che mamma
mi da il tormento per aiutarla
in cucina.”
“Va
bene, allora ci sentiamo presto” Sto
per salutarlo, quando lui ricomincia a
parlare, interrompendomi inconsapevolmente. “Sarete
solo voi due oggi?”
“Nah,
Brooke verrà qui dopo pranzo, credo...”
“Oh
ok, io e Olivia vogliamo incontrare presto Brooke, va bene?”
“Papà,
hai visto Brooke un milione di volte...è persino stata da
noi a Li-Lima,”
Maschero il fatto che non riesco a dire correttamente quella parola con
un
finto colpo di tosse.
“Ma
non l'ho incontrata come la ragazza di mia figlia”
Dice in tono
canzonatorio ed io sento il calore inondarmi le guance “Perché
l'ho detto ai
miei genitori?” Oh giusto...perché
Brooke è stata abbastanza coraggiosa da
dichiararsi di fronte all'intera scuola. “Sto
scherzando, Tana...ma falle
gli auguri di Buon Natale da parte mia e della mia ragazza.”
“Dì
a Olivia che le auguro buona fortuna, le servirà se
continuerà ad uscire con
te” Ghigno e sento mio padre ridacchiare sarcasticamente
“Ciao, papà”
“Ciao,
Tana, ti voglio bene”
Senza dire nulla premo il bottone per terminare la chiamata, prima di
infilare
il telefono in tasca e entrare finalmente in cucina. Mia mamma mi
lancia
un'occhiata di disappunto, ma non dice nulla.
-x-x-x-x-
“Aprilo,
aprilo!” Inarco un sopracciglio per l'entusiasmo di Brooke,
prima di prendermi
il mio tempo, aprendo lentamente la scintillante carta regalo.
“Santana!”
Piagnucola facendo sporgere le labbra, roteo gli occhi divertita prima
di
strappare il resto della carta rimasta senza troppi complimenti.
Rimuovo il
coperchio della scatola bianca di media grandezza e le sopracciglia mi
si
corrugano in confusione. “S?”
“Brooke,
non posso accettarlo...beh, almeno non l'iPod”
“Perché
no?”
“Credevo
che non ci saremmo impegnate troppo per i regali
quest'anno...” Osservo di
nuovo con aria confusa il contenuto della scatole– un iPod
bianco, due paia di
calzini corti, le mie caramelle preferite e altre cose casuali. Inizio
a
rendermi conto del mio regalo per lei...merda. “Inoltre,
ho un iPhone
quindi è tipo–”
“Lo
so” Mi interrompe, lanciandomi un'occhiata pungente.
“Puoi almeno accendere
l'aggeggio prima?” Sospiro, prima di prendere rassegnata la
scatola di plastica
chiara della Apple, un po' sorpresa che non sia più
sigillata. Accendo
l'oggetto e ne esploro il contenuto...Contiene più di 50
canzoni, qualche video
e un sacco di fotografie. “Volevo solo– volevo
darti qualcosa che ti
ricordasse di me quando andremo in college diversi...”
Scrolla le spalle e
distoglie lo sguardo timidamente. “Ho messo tutti i nostri
video, la mia intera
'Brooke e Santana playlist' e le mie fotografie
preferite di noi due.”
Metto
giù la scatola e mi sposto
più vicina a Brooke, dopodiché le prendo il
viso fra le mani per farla girare verso di me. “B, lo
apprezzo davvero molto e
ti prometto che lo userò anche se sono piuttosto sicura che
non ti
dimenticherò” Le faccio l'occhiolino e lei
ridacchia timidamente “Abbiamo
parlato di quella cosa del college, giusto? Ce la faremo...non
preoccuparti.”
Annuisce
e mi rivolge un piccolo sorriso, una leggera tinta rosa le dipinge le
guance.
“Sì, non sono preoccupata.” Brooke
afferra il mio regalo di Natale per lei ed
io deglutisco, consapevole che il mio non è nemmeno
lontanamente bello come il
suo...Lo apre ed io mi lascio sfuggire un silenzioso sospiro di
sollievo quando
un sorriso sincero le tende le labbra. “Lo adoro,
S” Tira fuori l'animale di
peluche dalla sua scatola.
“Ho
solo pensato che Mr. Teddy potrebbe gradire un po' di
compagnia” Mando gli
occhi al cielo perché questo è stato fottutamente
patetico... Avvolge le sue
braccia attorno a me e mi tira verso di sé per un abbraccio
stretto, la sento
posare un bacio sulla mia tempia. “Il mio regalo fa schifo in
confronto ai
tuoi” Bisbiglio ad una distanza infinitesimale fra i nostri
visi.
Mi
sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio e scuote la testa.
“No, è perfetto,”
Brooke si sporge ed io prendo un respiro profondo, preparandomi per il
bacio...è strano che io debba ricompormi mentalmente ogni
volta che facciamo
cose come questa– per una coppia è normale
baciarsi, quindi cos’ho che non va?
Le sue labbra premono contro le mie ed io respiro profondamente dal
naso,
cercando di convincere le mie stesse labbra a muoversi contro le sue.
“Ragazze,
non in soggiorno!” La voce di mia madre rimbomba nella stanza
e noi ci
separiamo all'istante. Non dovrei sentirmi sollevata in
questo momento...Rivolgo
un sorriso di scuse a Brooke e lei si limita a scuotere la testa,
ridacchiando
imbarazzata.
“Ugh,
mamma!” Piagnucolo e Brooke si fa più vicina a me,
rimaniamo sedute lì nel mio
salotto per il resto del pomeriggio di Natale– godendoci il
calore una
dell'altra e il fuoco nel camino.
-x-x-x-x-
Ridacchio
silenziosamente, scorrendo fra le fotografie di me e Brooke in 'Foto
Archiviate'–
ce ne sono alcune davvero vecchie e imbarazzanti...Tutta
questa cosa
dell'iPod in realtà è schifosamente dolce.
Entrambe sapevamo già che non
saremmo finite nello stesso college dal momento che avevamo deciso di
non fare
domanda per gli stessi. Abbiamo deciso parecchio tempo fa che avremmo
scelto le
scuole in cui volevamo andare, nonostante il fatto che non saremmo
state
insieme.
So
che Brooke è spaventata, ma faccio sempre del mio meglio per
assicurarle che le
cose andranno bene...Prima che io possa finire di scorrere tutto
l'album, il
mio telefono inizia a suonare. Un numero sconosciuto lampeggia sullo
schermo–
Non lo riconosco proprio, quindi non rispondo. Cinque minuti dopo,
ricomincia a
suonare...alla quarta volta, mormoro un 'fanculo'
prima di far scivolare
il pollice sullo schermo e rispondere.
“Pronto?”
“Sanny!”
L'urlo di una bambina risuona dal ricevitore, facendomi gelare il
sangue. Porca
troia, non è possibile cazzo. Lo stomaco mi
sprofonda e quasi
immediatamente il battito del mio cuore triplica di
velocità. “Buon Natale!”
“Lucy?”
Domando con voce rotta, la bocca decisamente molto più
asciutta di un paio di
minuti fa. Sento le lacrime formarsi negli occhi non appena i ricordi
dell'Ohio
mi investono di nuovo...Cazzo. “Buon
N-Natale anche a te” Balbetto
mentre faccio il possibile per combattere il bisogno di crollare.
“Mi
manchi.”
“Mi
manchi anche tu...Come stai?”
“Sto
bene, oh e ho sei anni adesso! Ho detto a Quinn di invitarti alla mia
festa di
compleanno, ma ha detto che non saresti riuscita a venire” Strizzo
gli occhi
non appena sento il suo nome e qualche lacrima
indesiderata scivola via.
Cerco di mantenere il respiro regolare, ma è difficile...”Manchi
anche a lei
comunque”
“Ah
sì? Beh, avrei voluto essere lì, aspetta un
secondo Luce,” Velocemente premo il
comando 'Muto' e afferro il cuscino più
vicino, usandolo per soffocare i
singhiozzi. Fa male, dopo tutto questo tempo continua a fare
fottutamente
male...”Hey, sei ancora lì?”
Chiedo non appena riesco a ricompormi
abbastanza da parlare in modo accettabile e coerente.
“Sì!
Anche Quinn è qui.”
Istintivamente il respiro mi si blocca in gola e la mia mente
visualizza una
certa ragazza dai capelli biondi e gli occhi nocciola. “In
realtà vuole
parlare con te” Dice Lucy velocemente e sento
Quinn urlare un 'Lucy!'
prima che il rumore del telefono che veniva passato riempisse la
comunicazione “Hey
umm, Santana...Buon Natale”
Non
so cosa dire...Sono almeno capace di parlare con lei?
Dopo un attimo di
silenzio, Quinn chiede se sono ancora in linea.
“Sì, sono qui...Buon Natale
anche a te, Quinn” il mio telefono emette un leggero beep,
avvisandomi di aver
appena ricevuto un nuovo messaggio– probabilmente da Brooke. Tutto
questo è
così fottutamente sbagliato. “Hey, devo
andare...”
“Oh,
ok...ci sentiamo pres– cioè, ci sentiamo”
“Sì,
ci sentiamo” Termino la chiamata prima di affondare il viso
tra le lenzuola del
mio letto, non piango per Quinn da tantissimo tempo, ma in questo
momento non
c'è modo di fermare le lacrime che scorrono...
Non
è giusto, non appena comincio davvero a
dimenticarla– succede qualcosa e
tutti i miglioramenti vanno persi.
27
Gennaio, 2012
“Brooke,
che ci fai qui?” Cerco di mettermi a sedere, ma il mio corpo
non me lo
permette, mi fa male tutto...Quindi torno stesa e sollevo debolmente le
coperte
sopra la mia testa. “Vattene, ti ammalerai,” Sento
una parte del letto
abbassarsi prima che le lenzuola calde mi vengano tolte di dosso.
Aggrotto le
sopracciglia quando vedo Brooke così vicina al mio malato,
infetto e debole
corpo. Nascondo il viso fra le mani e lei ride
“Perché sei qui? Sai che sto
morendo...”
“S,
hai una cazzo di influenza” Inarca un sopracciglio divertita
prima di prendere
le mie mani fra le sue, mi piace come la sua pelle sia fresca a
contatto con i
miei palmi devastati dalla febbre. Ci guardiamo negli occhi e lei mi
sorride
dolcemente. “Ciao.”
Sto
per risponderle con un 'hey' quando una serie di
imprevisti starnuti
poco attraenti mi escono dal naso e dal momento che Brooke mi sta
tenendo le
mani, non posso nemmeno coprirmi il viso per schermarla dai miei germi.
Faccio
una smorfia mortificata quando alla fine apro gli occhi e vedo Brooke
asciugarsi la faccia con una salviettina umidificata. “Merda,
mi dispiace...”
“Non
preoccuparti, sono la tua ragazza...posso sopportare il tuo moccio su
tutta la
mia faccia” Mi prende in giro e io le faccio la linguaccia.
Posa il dorso della
mano sulla mia fronte e fa una smorfia. “Sei ancora
così calda.”
“Beh,
sono contenta che tu lo pensi” Ghigno, lei fa roteare i suoi
occhi grigi e
scuote la testa in modo giocoso. “Davvero, apprezzo la visita
ma ora devi
andare...sto bene, mia mamma si sta prendendo molta cura di
me.” Lancio
un'occhiata all'orologio sul comodino per controllare l'ora,
tormentandomi il
labbro inferiore. “Inoltre, farai tardi per il ballo
d'inverno.”
“Ti
ho detto che non ci sarei andata...”
“B,
hai un vestito...ci andrai.”
“Ma
la mia accompagnatrice non verrà.” Mi dice
con un broncio sulle labbra e a dire il vero mi sento un
po' in colpa
per essermi ammalata “E anche lei ha un vestito.”
“Mm,
ma la tua accompagnatrice è ammalata,
quindi ha una buona ragione per
perderselo.”
“Hai
ragione, la mia accompagnatrice è ammalata, quindi anche
io ho una
valida ragione per perdermelo...” Ribatte con un ampio
sorriso ed io stringo le
labbra in una linea sottile, sperando che la mia espressione
inflessibile sia
abbastanza per convincerla ad andare. “Non ci
andrò, Santana...sono sicura che
mi annoierò e probabilmente non farò altro che
preoccuparmi per te mentre sarò
lì, quindi preferisco di gran lunga rimanere qui a prendermi
cura di te, va
bene? Ora spostati.”
“Potresti
ammalarti”
“Ho
preso una vagonata di vitamina C prima di venire qui, starò
bene” La fisso per
un secondo prima di scrollare le spalle con accondiscendenza e mi
scanso verso
la mia parte di letto per darle abbastanza spazio per stendersi.
“Girati
dall'altra parte” Le do le spalle e lei avvolge con decisione
un braccio
attorno alla mia vita, premendo il suo corpo contro la mia schiena e
tirandomi
più vicina. “A che ora devi prendere la tua
medicina?” Rispondo alla domanda
sbadigliando e lei imposta la sveglia sul suo telefono lasciandomi un
bacio
sulla tempia. “Riposa un po', amore”
Annuisco
e chiudo gli occhi.
14
Febbraio 2012
Entro
nell'abitazione dei Prince, tenendo in mano il regalo per Brooke. Mi
faccio
strada verso la sua stanza e busso, prima di abbassare la maniglia. Non
appena
la porta bianca si apre, la mia mandibola crolla. “Che
cos'è tutto questo?” Mi
guardo attorno nella stanza che ha candele sparse sulle varie
superfici, c'è
della musica leggera che suona in sottofondo– Oh e
una Brooke mezza nuda è
in piedi nel bel mezzo di tutto questo. Per qualche motivo
distolgo lo
sguardo, sentendomi un po' a disagio. Che mi succede?
“Umm, ti ho
preso una cosa” Mi avvicino a lei e le porgo il regalo,
rifiutandomi di creare
un vero e proprio contatto visivo.
“Grazie,
tesoro” Posa il regalo sulla sua credenza, prima di venire da
me e prendermi il
viso fra le mani. “Volevo che il nostro primo S.Valentino
come una coppia
ufficiale fosse speciale” Mi porta verso il letto e mi spinge
giù, così che io
sia stesa sui cuscini contro la testata, sale a cavalcioni sulle mie
gambe e
comincia a lasciarmi baci leggeri lungo il collo.
Dovrei
volere tutto questo, è normale per me volerlo...
Solleva
il bordo della mia maglietta e io le permetto di sfilarmela, combatto
l'urgenza
di coprire il mio corpo– mi ha già vista nuda un
sacco di volte...Brooke preme
le labbra sulle mie ed io faccio del mio meglio per restituirle il
bacio. Mi
sbottona i pantaloncini ed io la aiuto a sfilarmeli, ma quando lei fa
scivolare
di proposito una mano più in basso, mi congelo e interrompo
il bacio.
“Aspetta.”
Brooke
sospira, prima di rotolare via da me e sistemarsi invece accanto a me.
La mia
mente sta correndo, cercando di capire perché non riesco a farlo.
Stiamo
insieme da poco più di tre mesi e abbiamo fatto sesso fra di
noi la prima volta
molto, molto, prima...non dovrebbe essere per nulla
difficile. “Possiamo
fermarci se vuoi...non dobbiamo farlo se non ti senti pronta.”
“Non
so cosa c'è di sbagliato in me, B...”
“Almeno
ti rendi conto che c'è qualcosa di sbagliato in
te” Dice con amarezza ed io
inarco un sopracciglio, incitandola silenziosamente a spiegarsi.
“Senti, posso
contare sulle dita di una mano le volte in cui abbiamo pomiciato da
quando ci
siamo messe insieme...L'ultima volta che abbiamo fatto sesso
è stato in quel
cazzo di Ohio” Sussulto involontariamente, ricordando quel
giorno e sentendo
un'ondata di senso di colpa scorrermi nelle vene. Perché
l'ha dovuto
riportare a galla? Serro la mandibola– quella
è la ragione per cui Quinn ha
messo fine a tutto...Ugh. Smettila di pensare a Quinn, non
è di aiuto a
nessuno. Strizzo gli occhi, facendo tutto il possibile per
liberare la
mente da Quinn per il momento.
“Mi
dispiace, vorrei davvero sapere perché sono così
strana...”
“Lo
sappiamo entrambe perché– Quinn,
giusto?” La bocca mi si secca e sposto
lo sguardo verso il soffitto, sperando che Brooke non noti il modo in
cui il
nome di Quinn continua ancora a farmi effetto. “Sii onesta
con me, S...sei
ancora innamorata di lei?”
“No”
Mi affretto a dire, facendo del mio meglio per non pensare troppo alla
sua
domanda perché se dovessi analizzare come mi sento so che
non sarei in grado di
dare a Brooke la giusta risposta. “Sto con te,
Brooke.”
“Chiedimi
quante volte mi hai detto che mi ami da quando sei tornata
dall'Ohio.”
Ingoio
il nodo nella mia gola e respiro profondamente, chiaramente spaventata
dalla
risposta “Quante volte?”
“Zero”
Mormora debolmente ed immediatamente sento il bisogno di prendermi a
pugni in
faccia. Che cazzo di problemi hai, Lopez?
“So che ci stai provando, ma
continua a sembrare come se io stessi forzando le cose fra noi a
funzionare...Sono una persona più felice quando sto con te,
ma poi vedo il tuo
viso e non so dire se sei felice anche tu...Sai quanto sia frustrante
tutto
questo? Mi sembra di fare qualcosa di sbagliato, come se non fossi
abbastanza.
Non so davvero più cosa fare, Santana”
Devi
darti una sistemata, cogliona.
Prendo
un'altra profonda boccata d'aria, prima di alzarmi e sovrastare il
corpo di
Brooke. “Ti amo” Asciugo le lacrime che le si
stanno formando negli occhi,
prima di baciarle le labbra dolcemente. “Ti amo”
Premo le labbra sulla sua
mandibola con un po' più di forza. “Ti
amo” Comincio a posare dei casuali baci
umidi su tutto il suo collo e la clavicola “Mi
impegnerò di più, B...non
preoccuparti, te lo giuro sarò migliore”
“Ti
amo anche io, tantissimo” Sussurra prima di chiudere gli
occhi.
Continuo
a deliziare il suo corpo, comunicandole silenziosamente quanto lei sia
davvero
importante per me.
23
Marzo, 2012
“Non
è troppo presto?”
“Beh,
entrambi vogliamo un matrimonio a Giugno e non vediamo
perché dovremmo
aspettare fino al prossimo anno...”
“Ma
vi conoscete da meno di un anno!”
“La
amo, Santana...”
Mando gli occhi al cielo e grugnisco perché tutto questo
è fottutamente
stupido...”Dico solo– è diverso
con lei. Mi rende felice e so di volerla già
sposare, ne sono sicuro.”
“Papà,
mi importa di te e Olivia mi piace davvero...spero
solo che tu sappia in
cosa ti stai cacciando, non voglio che tu abbia un matrimonio da 72 ore
o una
cosa del genere...Lima non è Hollywood.”
“Non
succederà, Tana...Non preoccuparti, siamo fatti per stare
insieme– lo so.”
“Come?”
La domanda mi sfugge prima ancora che io sia consapevole di quello che
sto
chiedendo. “Non eri innamorato anche della mamma? Voi due
alla fine non state
più insieme...e se succedesse lo stesso con
Olivia?”
“Ho
amato tua madre, l'ho fatto davvero– è stata il
mio primo amore e ad un certo
punto ho creduto che fosse l'ultimo...Ma poi le cose hanno smesso di
funzionare
e ora ho Olivia ed è tutto diverso, capisci? Non riesco a
spiegarlo, ma mi
sento così giovane quando sono con lei e prima che tu faccia
qualche battuta,
sai che abbiamo più o meno la stessa
età” Ridacchio
per questo, ma la mia
risolutezza si addolcisce dopo aver sentito quanto mio padre sia
sinceramente
felice. “Non c'è nessun altro con cui io
mi veda bene, forse è banale, ma
non so, voglio solo stare con lei...”
“Ugh
va bene, hai la mia benedizione, ma se le cose dovessero andare male,
sono
autorizzata a dirti che te l'avevo detto” Ridacchia prima di
dire un 'Accetto'
con tono sicuro. “Devo andare a scuola adesso...”
“Ok,
ma ho bisogno di sapere di quanti biglietti aerei hai bisogno”
“Biglietti?”
“Uhuh,
il matrimonio si terrò a Lima e credo che tu preferisca
volare piuttosto che
guidare...”
Cazzo.
Il
matrimonio sarà a Lima, io sarò a Lima, Quinn
sarà a Lima, io sarò con Quinn. Aspetta,
dimentica l'ultima...Io non sarò con Quinn, no.
Ho
una ragazza, ho una ragazza, ho una ragazza.
“A
meno che tu voglia invitare mamma, solo due...per me e Brooke”
“Oh
umm, ne parlerò con tua madre...va bene, divertiti a scuola,
ti voglio bene”
“Anche
io, ciao papà” Termino la chiamata e cerco di
metabolizzare la realtà delle
cose. Mio padre si sta per sposare con una donna che non conosco
davvero. Il
matrimonio sarà nella città dove vive Quinn, la
ragazza che continua a rendere
la mia vita un inferno vivente. Oh e Brooke, la mia ragazza,
verrà anche lei...
Sì,
per favore qualcuno mi uccida.
-x-x-x-x-
“C'è
qualcosa che non va? Sei così silenziosa...”
“Andremo
a Lima” Asserisco rapidamente senza alcuna emozione e le
sopracciglia di Brooke
si aggrottano in confusione. “Voglio dire, mio padre si sposa
a Lima e noi
andremo al matrimonio.” Noto il suo sospiro di sollievo
nonostante sia
impercettibile. “Sei d'accordo?”
“Andare
al matrimonio di tuo padre? Ma certo”
Scrolla le spalle prima di
prendere un sorso della sua bibita.
“Intendo
Lima...sei d'accordo ad andare entrambe a Lima?”
“Perché
non dovrei? Non capisco la tua domanda...” Distoglie lo
sguardo, sospiro e
comincio a giocherellare con il mio cibo, consapevole che la
conversazione sia
più o meno conclusa. “Vattene, idiota”
La parola di sei lettere alla
fine della frase di Brooke attira la mia attenzione– Alzo lo
sguardo vedendo
JBI in piedi con il suo microfono piazzato di fronte alla faccia di
Brooke.
“Non ho niente da dire, fuori dai piedi.”
“E
tu, Santana?” Sposta i suoi occhi inquietanti verso di me.
“Cosa puoi dirci dei
controversi graffiti trovati nell'aula professori?”
“Non
mi importa” Faccio spallucce con disinvoltura, ma assottiglio
lo sguardo non
appena quello sfigato ricomincia a fare domande a Brooke.
“JBI, hai un secondo
per lasciare questo tavolo...Uno” Lancio
uno sguardo ad uno dei ragazzi
popolari nelle vicinanze e lui velocemente si alza, solleva il
giornalista e lo
trascina fuori dalla mensa.
“Grazie,
è un tale idiota”
“Nessun
problema, ma potresti non chiamarlo così?
Voglio dire, chiamalo in
qualsiasi modo ti pare–” Mi volto, prima di
aggiungere un sussurrato 'tranne
quello'. Brooke mi guarda incuriosita, ma annuisce comunque.
“Vieni da me
più tardi?”
“Mhmm”
Si appoggia alla mia spalla e io le lascio un bacio sulla testa. E'
bello poter
stare con Brooke davanti a tutti in questa scuola...Beh, all'inizio
è stato
imbarazzante con tutti gli sguardi e i sussurri, ma non abbiamo
permesso che ci
condizionassero. Dopo un paio di settimane, le cose sono tornate
più o meno
alla normalità quindi chissenefrega, sono solo contenta che
io e Brooke
possiamo essere orgogliose della nostra sessualità e della
nostra relazione...
Non
c'è motivo di nascondere ciò che siamo davvero.
-x-x-x-x-
“Vuoi
qualcosa da bere?”
“Sì,
certo” Brooke si siede sul mio letto ed io lascio la stanza
per andare in
cucina. Il mio telefono vibra e mando gli occhi al cielo quando vedo il
nome di
Brooke sullo schermo.
Brooke
Prince: Hai
dell'acetone?
Santana
Lopez: Comodino!
Riempio
due bicchieri di limonata prima di farmi strada lungo le scale e nella
mia
stanza. Quasi rovescio i bicchieri non appena vedo Brooke che tiene in
mano la
foto incorniciata dello Spacescape. Cazzo.
Mi ero dimenticata che
ci fosse anche quello nel cassetto...mi mordicchio nervosamente il
labbro
inferiore, cercando di capire cosa dovrei dirle per calmare la
situazione. Mi
schiarisco la gola imbarazzata e Brooke lascia cadere la cornice sul
copriletto. “Scusa, è solo che l'ho vista e non ho
potuto–”
“Non
preoccuparti, non è un problema” Attraverso la
stanza e lascio le bibite sul
comodino, prima di prendere la cornice e nasconderla nel mio armadio.
“Mi ero
persino dimenticata che fosse lì” Ridacchio prima
di scrollare le spalle
incurante e camminare verso il letto per sedermi accanto alla mia
ragazza.
“Stai bene?” Le chiedo dopo un attimo di scomodo e
insolito silenzio.
“Sì,
sto bene” Risponde senza nemmeno guardarmi, sospiro prima di
prenderle il viso
fra le mani e girarle la faccia verso di me “Sto bene, lo
giuro.”
“Ti
prego, non mentirmi”
“Perché
ce l'hai ancora?”
“La
foto?” Inspiro profondamente, mentre nella mia testa metto
insieme una risposta
accettabile. “Non lo so, l'ho messa lì quando sono
tornata dall'Ohio e immagino
di essermene dimenticata...”
“Beh,
ti sei dimenticata anche questo” Mi porge il braccialetto di
Quinn ed io
sussulto, come se toccare la catenina d'oro bianco mi abbia causato del
dolore.
“Q & S? Ma che dolce”
Dice Brooke risentita prima di incrociare le
braccia al petto e imprecare sottovoce.
“Non
litighiamo per questo, B...non è niente”
“Se
non è niente allora perché ce l'hai
ancora?”
Roteo
gli occhi infastidita, prima di mettere il braccialetto nel mio porta
gioie.
“Lascia perdere, ok?”
“Come
ti pare” Si alza in piedi, prende il suo zaino e si dirige
verso la porta.
Penso di fermarla, ma so che se rimanesse qui allora finiremmo per
litigare
ancora, quindi la lascio andare– Parlerò con lei
quando si calmerà. Sento la
porta d'ingresso che sbatte e gemo di frustrazione prima di lasciarmi
andare di
faccia sul letto.
Le
relazioni sono difficili.
28
Aprile, 2012
Sono
davvero troppo stanca della vita in questo momento. Ogni cosa
è fottutamente
troppo stressante.
La
mia ultima lettera di accettazione al college è arrivata
oggi, Brooke ha già
ricevuto tutte le sue già dalla settimana scorsa, ma abbiamo
deciso di aprirle
tutte insieme. In realtà lei dovrebbe essere qui al momento,
ma abbiamo
litigato di nuovo al telefono questa mattina. Ugh, odio il fatto che
litighiamo
sempre...Litighiamo per le piccole cose, per quelle
più importanti, per
nulla, per tutto. Fa schifo ed è così snervante
litigare costantemente con
qualcuno– soprattutto qualcuno che si ama.
Spero
davvero che una volta saputo cosa ne sarà delle nostre vite
al college, le cose
diventeranno più semplici dal momento che saremo meno sotto
pressione...e che i
continui attriti fra me e Brooke alla fine spariranno. So che entrambe
stiamo
cercando di far funzionare le cose, ma se già è
difficile farlo mentre siamo
insieme, lo sarà di più quando andremo in posti
diversi...La distanza porta
solo distruzione, giusto? Chiudo gli occhi e mi scrollo di
dosso questi
snervanti pensieri, ho promesso a Brooke che avrei smesso di rimuginare
sulle
cose. Prendo un respiro profondo prima di ingoiare il mio orgoglio e
mandare un
messaggio alla mia ragazza.
Santana
Lopez: E'
arrivata...vieni da me? Mi dispiace.
Brooke
Prince: Dispiace
anche a me, sì ci vediamo tra poco :)
-x-x-x-x-
3
andate, ne manca una...Io e Brooke abbiamo tenuto il 'meglio'
alla fine,
lei sta per aprire la sua lettera della Berkeley ed io tengo in mano la
mia
della Columbia. In realtà so che non c'è la
minima possibilità che io ce la
faccia...Sono estremamente selettivi e sì, i miei voti e i
risultati del test
d'ammissione sono piuttosto alti, ma ad ogni modo, le mie
possibilità
continuano a fare schifo. “Pronta?”
“Aspetta”
Brooke si sporge e cattura le mie labbra in un rapido bacio.
“Pronta” Entrambe
apriamo le buste e leggiamo silenziosamente cosa c'è
scritto. “S?” La leggo più
e più volte, giusto per essere sicura...Non
è possibile. “Ce l'abbiamo
fatta” Esclama trionfante, leggendo senza
difficoltà la mia espressione ed io
strillo prima di farle il solletico e riempirle il viso di baci.
“Non c'è
nemmeno bisogno che tu me lo dica, ce l'hai scritto in
faccia...Congratulazioni, tesoro.”
“Congratulazioni
anche a te” La bacio e la sento sorridere contro le mie
labbra “Che cazzo, non
posso crederci!”
“Io
ci credo, un passo più vicine ai nostri sogni”
Scrolla una spalla ed io
sorrido, prima di abbracciarla di nuovo. “Ti amo”
Sussurro un 'ti amo anche
io, tesoro' prima di affondare il viso nel collo di Brooke
11
Maggio 2012
E'
venerdì sera ed io e Brooke siamo a casa
sua visto che i suoi genitori
sono fuori città– abbiamo bevuto un po' un attimo
fa e ora, siamo entrambe un
po' brille. Accendo la canna per la terza volta e prendo un lungo tiro,
assicurandomi di trattenere il fumo il più a lungo
possibile. Io e Brooke di
solito non fumiamo, ma siccome ci siamo fatte il culo per ottenere
quello che
volevamo, perché non dovremmo?... Mi sporgo verso il viso
della mia ragazza e
unisco le nostre labbra, apro la bocca e lei aspira il fumo bianco. Ad
un certo
punto lo espira ed io rido perché in questo momento
è così carina. “Che c'è di
così divertente?”
“Sei
adorabile” Faccio un altro tiro e soffio dei perfetti cerchi
di fumo. Passo la
canna a Brooke e lei comincia a tossire dopo aver preso un tiro troppo
lungo.
“Ti senti bene?”
“Sì,
ne ho solo aspirato troppo” Ridacchia ed io le sorrido
adorante. ”Sugar ha
detto che questa è mischiata alla cannabis”
“Oh
davvero?” Rido perché so che entrambe la
prenderemo grossa– probabilmente
sono già stra fatta. “E ti ha
semplicemente dato 5 canne senza problemi?”
“Voleva
essere sicura di essere invitata alla nostra festa per il
diploma...” Brooke
inizia a ridere quando le faccio la linguaccia, inizio a fare facce
buffe solo
per vederla ridere. “Santana, smettila!”
Lascio
la canna nel posacenere prima di lanciare Brooke sul letto, inizio a
mordicchiarle giocosamente il collo e a farle il solletico.
“Arrenditi, B.”
Scuote la testa e mima un 'mai', ricomincio ad
attaccarla. In qualche
modo riesce a ribaltare le nostre posizione, così che ora
è lei ad essere a
cavalcioni sui miei fianchi.
“Ho
vinto”
“Mm,
tu vinci sempre” Le sorrido e lei azzera la distanza fra noi,
le sue labbra
incontrano le mie per un bacio brusco. Chiudo gli occhi quando lei
inizia a
lasciare una scia di baci umidi lungo la mia mandibola e il collo, le
sue mani
trovano la strada sotto la mia maglietta ed io gemo. “Non
fermarti...”
“Che
cosa vuoi?” Mi sussurra all'orecchio. “Rispondimi,
S...Che-” Mordicchia la
pelle del mio collo. “–cosa–”
Brooke passa la lingua sulla mia gola.
“–vuoi?”
“Quinn”
Le palpebre mi si
spalancano di colpo e Brooke mi guarda a sua volta con occhi sgranati e
increduli. “Cioè, io–” Si
stacca del tutto da me ed io le afferro un polso, ma
lei si libera dalla mia presa con forza. “Aspetta, volevo
dire–”
“Esci
da casa mia, Santana.”
“B–”
“Sparisci
da casa mia” Apro bocca per dire qualcosa, ma non sono del
tutto sicura di cosa
dire. Prendo il telefono e lascio la stanza affranta. Mi dirigo verso
il bagno
degli ospiti e mi lavo la faccia, sperando che il rossore nei miei
occhi se ne
vada prima che arrivi mia madre. La chiamo e le chiedo di venirmi a
prendere
perché mi ha portata qui Brooke e sono troppo sfasata per
camminare fino a
casa. Non appena mi sono data una sistemata, torno verso la camera di
Brooke–
prima che le mie nocche possano raggiungere la porta, la sento
singhiozzare.
Cazzo.
Immagino
di doverle solo dare il suo spazio ora...
Sono
un'idiota.
21
Maggio, 2012
Non
parlo con Brooke da più di una settimana– Ho
provato a parlarle un'infinità di
volte, ma lei continua ad ignorarmi... Non posso davvero biasimarla, ma
è come
se non sapessi cosa fare ora. In realtà non so nemmeno cosa
dirle se mai mi
darà una possibilità di spiegarle dal momento che
non so nemmeno perché cazzo
ho detto il nome di Quinn quella notte, immagino che fosse l'alcol e
l'erba, ma
davvero– perché cazzo...
So
che Brooke è molto insicura per questa cosa di Quinn ed io
ho mandato tutto a
puttane.
Mi
sento incredibilmente in colpa, quello che è successo prova
semplicemente che
non ho dimenticato al 100% Quinn Fabray, anche se continuo a dire a me
e al
resto del mondo che è così. Perché
cazzo non mi è chiaro che abbiamo chiuso?
Avevamo chiuso prima ancora di cominciare...Ugh. E tutta questa
faccenda di
Quinn non sta solo ferendo me, sta ferendo anche Brooke ed io ho
bisogno di
darmi una regolata prima che sia troppo tardi. La nostra relazione
è già
abbastanza faticosa da sola e sono consapevole che Brooke meriti molto
più di
quello che le sto dando.
Sabato
c'è il ballo e so che è piuttosto scontato che
saremo una l'appuntamento
dell'altra, ma ho deciso che glielo chiederò– mostrerò
un po' di impegno.
Entro nella Seattle Heights con un grande bouquet di fiori assortiti,
ignoro
tutti gli studenti che mi fissano curiosi, mi incammino verso
l'armadietto di
Brooke con un timido sorriso sulle labbra, le picchietto sulla spalla e
non
appena realizza che sono io, nasconde i suoi lineamenti dietro una
fredda e
stoica espressione. “Spostati, San” Piazzo la mia
mano libera contro gli
armadietti, intrappolandola dove si trova.
“No,
dobbiamo parlare...”
“Parla
con Quinn” Ribatte beffarda prima di provare ad allontanarsi
da me, ma senza
successo. “Non sono dell'umore per questo adesso...”
Le
tendo i fiori e lei si limita a fissarli, sospiro facendo ricadere
entrambe le
braccia. “Senti, B...sono così, così
fottutamente dispiaciuta. Non so
che cazzo mi è successo quella notte, ma non volevo farlo,
ok?”
“La
verità viene a galla quando si è ubriachi,
S.”
“Non
ero ubriaca!” Mi giustifico, ma so che non è
d'aiuto in questo caso, respiro
profondamente per ricompormi e mettere ordine nella mia testa caotica.
“Ti
prego, vieni al ballo con me.”
“Non
credo proprio” Comincia a camminare via ed io lascio andare
il bouquet, prima
di correrle appresso “Santana, farò tardi a
lezione...”
“Non
mi interessa. Ho rovinato tutto, so di averlo fatto, ma mi dispiace ,
va bene?
Ho bisogno che tu mi perdoni, Brooke”
“Vieni
con me” Sospira arrendevole prima di condurmi fuori
dall'edificio e verso il
campo da football, finiamo sotto le tribune e io attendo che lei dica
qualcosa.
“Perché l'hai detto?”
“Non
lo so, mi è scappato...te lo giuro non stavo nemmeno
pensando a lei.”
“Sai
quanto sia terrificante sentire la tua ragazza rispondere alla domanda 'che
cosa vuoi?' con il nome di qualcun altro?” Abbasso
lo sguardo umiliata,
sentendomi estremamente colpevole e mortificata allo stesso tempo.
“Dopo tutto
questo tempo, hai ancora dei sentimenti per lei, huh?”
“No,
non è così” Contesto animatamente, ma
sono certa che Brooke non mi crede “E'
stato un errore, un lapsus, non significa niente...”
“Beh,
significa qualcosa per me” Brooke alza la
voce ed io sospiro torcendomi
i polsi. “Che cosa devo fare per fartela dimenticare? Che hai
bisogno
che faccia? Perché sono rimasta senza cazzo di
idee...”
“Niente,
tu non devi fare niente...sei stata fantastica, passiamo oltre tutto
questo, va
bene? Mi dispiace tanto” Mi avvicino, ma lei si sposta
lontano da me, scappando
dal mio tocco. Dolcemente la intrappolo contro la rete di metallo della
scuola
e lei guarda da un'altra parte, costringendomi a prenderle il mento.
“Ti prego,
vieni al ballo con me? Mi dispiace, sarò migliore, te lo
giuro.”
“Questa
l'ho già sentita”
“Dico
davvero questa volta, te lo giuro.” Lascio un bacio amorevole
sulla sua fronte,
ignorando il pizzicore nei miei occhi. “Lo dico davvero, cazzo”
Annuisce
con le lacrime agli occhi prima di premere il viso sul mio collo e
permettermi
finalmente di abbracciarla liberamente. Il fastidioso peso nel mio
petto non
diminuisce, nonostante io abbia il corpo della mia ragazza stretto al
mio.
Questa
sensazione che qualcosa sia tremendamente sbagliata è ancora
piuttosto
presente...
26
Maggio, 2012
Entriamo
nella palestra mano nella mano e tutti gli occhi sono su di noi
all'istante, io
indosso un vestito da cocktail rosso mentre Brooke, un abito con lo
strascico
di un colore grigio chiaro che si abbina perfettamente con i suoi
fantastici
occhi. Stiamo bene, è ovvio. In
realtà siamo in ritardo perché i nostri
genitori ci hanno fatto un centinaio di foto prima di lasciarci andare.
Raggiungiamo i nostri amici e rimaniamo con loro per un po', il mio
braccio non
lascia mai la vita di Brooke. Per tutta la sera lascio dei baci leggeri
sulla
sua spalla nuda e sulle guance, dimostrandole affetto costantemente.
Voglio
dimostrarle che la merito.
“Attenzione!” Tutte le persone nella
stanza spostano il
loro interesse verso il palco, dove il nostro preside è in
piedi con un
microfono wireless in mano. “Possono salire sul palco i
candidati della corte?”
Bacio Brooke sulle labbra prima che lei cammini via da me, sono stata
nominata
anche io, ma ho detto al comitato del ballo che li avrei
uccisi se mi
avessero fatto gareggiare contro la mia ragazza. Comunque
questo tipo di
cose interessano di più a Brooke...Per primi
incoronano il re del ballo e
il resto della corte, tenendo la reginetta per ultima. “E la
reginetta del
Seattle Heights classe 2012 è– Brooke
Prince” Io e i nostri amici
esultiamo per lei rumorosamente, mando gli occhi al cielo quando il re
del
ballo le chiede inutilmente di ballare. Lei scuote la testa
educatamente prima
di tornare da me.
La
accolgo con un lungo ed orgoglioso bacio e quando ci separiamo mi
congratulo
con lei verbalmente. “Grazie...vuoi ballare con
me?” Annuisco e le permetto di
condurmi fino al centro della palestra, le persone ci fanno spazio e ci
guardano ballare per un po' prima che tutti comincino a ballare con i
rispettivi accompagnatori. Brooke appoggia la testa sulla mia
spalla– sento
qualcosa di umido e faccio in modo che mi guardi, vedendo le lacrime
accumulate
nei suoi occhi.
“Perché
stai piangendo?”
“Nulla,
non farci caso” Sforza un sorriso prima di lasciare un bacio
veloce e
rassicurante sulle mie labbra. “Godiamoci la serata,
ok?”
“Me
la sto godendo, ti amo.”
Prende
un profondo respiro prima di annuire, tornando alla posizione di prima.
“Ti amo
anche io.” La stringo più forte e faccio del mio
meglio per comunicarle
silenziosamente che le cose andranno meglio d'ora in poi.
Sarò
una ragazza migliore questa volta...
-x-x-x-x-
Entriamo
nella limousine che abbiamo affittato ed io afferro la bottiglia di
champagne,
la apro prima di versarne un po' dentro un paio di eleganti flute.
“Dove vuoi
che andiamo? Da Sugar?” Brooke scuote la testa prima di
svuotare il contenuto
del suo bicchiere, la guardo curiosa per poi dargliene dell'altro.
“Ti senti
bene?”
“Sto
bene...andiamo al nostro parco prima?”
“Il
parco? Ora?” Inarco entrambe le sopracciglia in confusione e
Brooke si limita
ad annuire prima di bere dell'altro champagne. Sento l'ansia ribollirmi
nello
stomaco, ma provo ad ignorarla, intreccio le nostre dita e porto la sua
mano
alle mie labbra, lasciando un leggero bacio sulla sua pelle di
porcellana. Dico
all'autista di portarci al parco locale e il tragitto fino a
lì è piuttosto
silenzioso come una tomba– Sono quasi certa che se avessi
provato abbastanza,
avrei potuto sentire il battito frenetico del mio cuore.
Che
sta succedendo?
Poso
uno dei maglioncini che ho portato sulle spalle di Brooke, prima di
indossarne
uno anche io. Lei mormora un 'grazie' prima di
condurmi verso le
altalene, ci sediamo una accanto all'altra, rimanendo ad ascoltare il
suono
delle catene di metallo che si muovono avanti e indietro. Voglio
chiedere a
Brooke perché ci ha portato qui, ma sembra molto assorta nei
suoi pensieri
quindi rimango in silenzio, lasciando che sia lei a tenere le redini.
Dopo
quelle che sembrano ore di doloroso silenzio, alla fine si decide a
parlare.
“Ti sei divertita stasera?”
“Una
delle notti più belle della mia vita” Brooke
ridacchia prima di mandare gli
occhi al cielo ed io scuoto la testa “Lo giuro, so
di non essere
un'amante dei balli scolastici, ma questo mi è piaciuto
parecchio...è stato
perfetto.”
“Bene,
volevo che la nostra ultima notte insieme fosse fantastica.”
Mi sorride con
scintillanti lacrime negli occhi e la bocca mi si apre in confusione e shock. Cosa?
Inclino il capo di lato
e lei distoglie lo sguardo per un attimo prima di guardarmi di nuovo,
le
lacrime le scendono lentamente lungo le guance arrossate.
“Sì, sto rompendo con
te” Risucchia il labbro inferiore dopo essersi sforzata a
pronunciare quella
frase e tutto il suo corpo inizia a tremare.
“Come?”
“Non
preoccuparti, non riesco a crederci nemmeno io. E' solo–
devo farlo, non
sta funzionando più, non funziona da un po'...avrei dovuto
chiudere le cose
prima, ma sono stata un'egoista codarda.”
“No,
Brooke, non farlo...se è per la cosa di Quinn
allora–“
“Non
è quello, beh, non proprio...E' per Quinn in
realtà, tu la ami ancora ed è
dolorosamente ovvio. Dirlo ad alta voce fa parecchio male, ma alla fine
ho
capito, non sei più mia e devo smetterla di costringerti ad
esserlo.”
“Ti
prego non farlo, non lasciarmi” Le lacrime cominciano a
scorrere lungo le mie
guance e mi sento come se qualcosa mi stia stringendo il cuore,
soffocandolo e
lasciando lividi invisibili.
“Non
ti sto lasciando. Non posso lasciarti perché tu te ne sei
già andata la scorsa
estate e sappiamo entrambe che non sei mai veramente tornata da
me.” Si asciuga
le lacrime, ma altre le sfuggono. “Questa sono io che ti
rendo libera, S...”
“Non
voglio essere libera, voglio stare con te.”
“No,
tu vuoi stare con Quinn...lo sappiamo
entrambe” Ridacchia con voce roca
prima di tirare su con il naso ed usare la manica sinistra per
asciugarsi gli
occhi umidi. “So che mi vuoi bene, ok? E probabilmente c'è
una parte di
te che è ancora innamorata di me, ma non è
più abbastanza e se continuiamo a
costringerci a stare insieme– non sarai mai felice.”
“Non
voglio stare con lei...io e Quinn abbiamo chiuso.”
“E'
successo e tu te la riprenderai” Dice Brooke dolcemente, ma
con sicurezza ed io
apro rapidamente la bocca per ribattere ancora, ma lei mi interrompe,
stringendomi la mano sinistra. “Promettimi che te la
riprenderai perché non ho
passato questo inferno per niente...Ti amo e mi dispiace che mi ci sia
voluto
tutto questo tempo per realizzare che amare qualcuno significa
assicurarsi che
sia felice, anche se quella felicità significa perderlo per
qualcun
altro...Quindi vai a Lima, riprenditela e promettimi che alla fine di
tutto
questo sarai finalmente felice e sarai ancora la mia migliore
amica.”
“Brooke–”
“Promettimelo”
Insiste fra i denti serrati e tremanti.
“Te
lo prometto” Mi alzo dall'altalena e mi chino di fronte a lei
così da avere lo
sguardo allo stesso livello, le asciugo le lacrime e premo le labbra
sulla sua
fronte. “Saremo una nella vita dell'altra per
sempre– qualunque cosa succeda,
sarai sempre la mia migliore amica, B.”
|
Ritorna all'indice
Capitolo 12 *** Capitolo 12. ***
Capitolo
12.
11
Giugno, 2011
“La
classe del 2012, del ‘Liceo di Seattle!” i
cappelli dei diplomati iniziano a volare in tutte le direzioni e tutti
cominciano ad abbracciarsi. Immediatamente scruto l’area alla
ricerca di Brooke
e la vedo con un paio di nostri amici. Prendo un profondo respiro prima
di
camminare verso di lei e sfiorare il suo braccio da dietro. Provo a
fare del
mio meglio per ignorare il fatto che il suo sorriso splendente si
spegne non
appena i suoi occhi cadono su di me.
“Ehi,
B, volevo solo congratularmi con te, “ le dico
imbarazzata e lei mi spara un breve sorriso prima di congratularsi a
sua volta.
“Okay, immagino che ci vedremo dopo.. Vuoi che venga un
po’ prima così posso
aiutarti a preparare o qualcosa del genere?”
“No,
sto bene, posso farcela.”
“Oh,
bene allora, “ i suo genitori si avvicinano e
li saluto educatamente prima di cercare la mia famiglia. Mio padre ed
Olivia
sono volati qui ieri per partecipare alla cerimonia del diploma e io
volerò in
Ohio domani per aiutarli con i preparativi delle nozze.
Olivia
è davvero forte e posso dire che ci tiene
davvero a mio padre quindi mi piace…
“Eccola
qui-“ mio padre mi solleva da terra e mi
abbraccia stretto. “Congratulazioni, Tana,” io rido
e lui mi bacia sulla
guancia prima di farmi tornare con i piedi sul suolo.
“La
mia piccolina è cresciuta, “ roteo gli occhi in
maniera scherzosa prima di farmi strada verso mia madre e abbracciare
anche
lei. “Siamo così fieri di te.”
“Grazie
mamma, “ sussurro sinceramente, ancora un
po’ imbarazzata per tutta quella sdolcinatezza improvvisa.
Quando ci separiamo,
Olivia si congratula con me timidamente e io sorrido prima di stringere
le
braccia intorno a lei per un veloce abbraccio – fa parte della famiglia ora.
“Allora dove andiamo?” chiedo mentre
camminiamo fuori da scuola.
“Tuo
padre ha una prenotazione per cena, “ guardo
verso il viso di mia madre, sperando di capire come si sente a passare
del
tempo con mio padre. Lo so che loro non sono al 100% a proprio agio nel
passare
del tempo insieme, quindi apprezzo lo sforzo da entrambe le parti. Non
è
imbarazzante come temevo sarebbe stato, comunque –
l’intera cosa di mamma +
papà + la fidanzata di papà, è
fattibile.
“Puoi
invitare Brooke se vuoi, “ mio padre butta lì
e io gli lancio un’occhiataccia. “Voglio dire, come
amica ovviamente.”
“Papà,
te l’ho detto.. le cose tra me e Brooke sono
diverse ultimamente.”
“Bè,
tutto è un po’ nuovo, dalle solo un po’
di
tempo, “ piazza un braccio intorno alle mie spalle e mi
stringe al suo fianco.
“Sono sicuro che le cose tra voi due si aggiusteranno in
futuro, forse
tornerete persino insieme,” mi mordo la lingua per fermarmi
dal rivelare
troppo, annuisco silenziosamente e gli permetto di guidarci tutti al
parcheggio.
-x-x-x
Controllo
l’ora dall’orologio sulla scrivania-
21.13, probabilmente qui non c’è ancora
nessuno… dibatto con me stessa se
chiamare o no Brooke per prima o andarci e basta, scelgo
l’ultima opzione. Mi
faccio strada fino alla porta d’ingresso e suono il
campanello un paio di
volte, due veloci trilli nel mezzo di due più lunghi. Dopo
un paio di minuti,
la porta si apre, rivelando una Brooke in un vestito corto e nero.
“Hey, lo so
che mi hai detto di non venire
prima,
ma ho pensato visto che non avevo niente da fare..”
Lei
annuisce cripticamente prima di lasciarmi entrare,
mi guardo in giro e tutto sembra più o meno pronto. Ci
sediamo entrambe nel
soggiorno, un paio di posti lontane l’una
dall’altra – la musica della festa
che leggera suona in sottofondo. La guardo, stringendo e rilassando la
mascella
mentre provo a fare del mio meglio per mettere insieme quello che devo
dirle.
Sono
quasi due settimane da quando lei ha chiuso le
cose, quindi due settimane di noi che ci comportiamo in maniera
estremamente
imbarazzata quando siamo insieme – come se non fossimo mai
state inseparabili.
“A
che ora è il tuo volo domani?” la sua
quasi-amichevole-domanda mi trova impreparata e ci vogliono un paio di
secondi
per processare cosa ha appena detto e cercare una risposta nella mia
mente
paralizzata.
“Umm,
intorno alle due del pomeriggio.”
“Oh
bene, buon volo.”
“Brooke-“
succhio il mio labbro inferiore e lei mi
risponde con un ‘mhmm?’.
Mi passo una
mano tra i capelli prima di sospirare. “Possiamo non essere così? Sembra tutto
così sbagliato”
l’inaspettata schiettezza della mia frase ci tira fuori
entrambe dall’anormale
rapporto civile che abbiamo instaurato dalla sera del ballo –
e per la prima
volta in settimane, sento che Brooke mi sta effettivamente
guardando. “Umm, voglio dire, quello che stavo dicendo
è –“ balbetto, tentando
di mettere insieme le parole, ma fallendo.
“Va
bene, ho capito.”
“Non
sono abituata a questo, non sono abituata a
sentirmi in questo modo intorno a
te..”
“Non
devi esserlo, questo è nuovo per noi, S, “ si
tiene la testa tra le mani, riposando il gomito sulla sua coscia
scoperta e
abbassando gli occhi. “Tutto è diverso
ora.”
“Non
deve esserlo, “ ribatto e lei scuote la
testa categoricamente,
“B, pensavo che
saremmo rimaste migliori amiche…”
“Si,
certo… Per sempre, “ Brooke si volta verso di
me di nuovo e posso dire che sta combattendo una battaglia silenziosa
contro le
lacrime a dispetto della sua espressione apparentemente equilibrata.
“Ho solo
bisogno di tempo va bene? Lo so che sono stata distante ma devo pensare
a me,
prima. Un paio di mesi fa, sapevo cosa fare del resto della mia vita..
Era
tutto pianificato – finire il college, trovare un lavoro, sposarti, “ i miei occhi si
spalancano e lei lascia andare una
debole risata. “Scusa, un po’ troppo?”
scuoto la testa e la sprono ad andare
avanti. “Ma sì, quello era il mio supposto futuro,
quindi adesso che le cose
non hanno funzionato tra noi, sono solo davvero persa,”
“B-“
“Starò
bene però, te lo prometto.. Ho solo bisogno
di tempo, “ Brooke inspira profondamente e scaccia via le
lacrime sospese nei
suoi occhi tristi. “Fanculo, mi sono messa il mascara giusto
prima che
arrivassi qui, “ lei ride di malavoglia prima di alzarsi dal
divano, “Vado a
–“
“Aspetta,
per favore – aspetta.”
Annuisce
insicura e torna a sedersi, un po’ più
vicina a me questa volta. “B, sono spaventata
anch’io.. Non so neanch’io cosa
succederà ma non importa cosa, noi saremo sempre parte della
vita l’una
dell’altra, okay? Promettimi che un giorno staremo davvero bene e tutto questo
sarà acqua passata…”
“Quando
ti ho detto che saremmo state migliori
amiche per sempre ero seria, “ mi sorride e mi mordo
l’interno della guancia,
sentendo il mio cuore stringersi. “La doppia promessa con i
mignoli era un
impegno reale, S, e niente in questo può distruggere la
nostra amicizia,
neanche qualche fottuto triangolo amoroso del liceo”
“Promesso?”
“Promesso”
“Vieni
qui, “ allungo le braccia e lei annulla le
distanze tra di noi, si poggia contro il mio petto e io stringo le
braccia
intorno a lei- abbracciandola da dietro. “Mi dispiace se le
nostre vite non
sono semplici come sarebbero dovute essere, “premo le labbra
sul lato della sua
testa. “Non ho mai voluto farti male.”
“Va
bene, non è colpa tua…” sussurra,
posando la sua
mano sulla mia. “A volte, succedono stronzate alle quali non
puoi rimediare, “
chiudo gli occhi e lascio che il familiare profumo dei suoi capelli mi
calmi.
“Hey, ho bisogno che tu faccia un’altra cosa per
me…”
“Si?”
“Rispondi
onestamente – mi hai davvero amata?”
La domanda mi fa aggrottare le sopracciglia
in confusione visto che mi aspettavo un favore, o una richiesta al suo
posto.
“Assolutamente,
“ rispondo sicura e piazzo un altro
bacio sulla sua tempia causandole un sospiro tremolante.
“Credimi quando ti
dico che ero così fottutamente innamorata di te, a dispetto
di tutto quello che
è successo, lo ero davvero.”
Il
corpo di Brooke trema nella mia stretta e io
stringo la presa su di lei, sentendola crollare tra mie braccia.
“Mi dispiace,
chi sapeva che l’uso del passato avrebbe fatto
così male..” stringo i denti e
mentalmente mi prendo a calci per essere così insensibile
– non volevo esserlo
però. “Suppongo che non eravamo fatte per stare
insieme, eh?”
“Brooke-“
“Okay,
lascia perdere, quello che sto cercando di
dire è che – promettimi che non minimizzerai mai
quello che abbiamo avuto… Lo
so che eravamo solo due ragazzine innamorate molto prima del tempo, ma
quello
che avevamo era vero, giusto?” lei tira su col naso e io sono
piuttosto
contenta di non poterla guardare in faccia in questo momento, sapendo
che
vederla piangere mi avrebbe ucciso – bè, ucciso
più di sentirla piangere. “Ho solo
bisogno che tu mi prometta che non
dimenticherai mai me o quello che abbiamo condiviso.”
“Mai,
B, “ premo la mia fronte sulla sua spalla,
baciando ciecamente qualsiasi tratto di pelle che le mie labbra
riescano a
raggiungere. “Era tutto vero, va bene? Tutto…
Anche quando sono tornata da
Lima, ti ho amata, ho provato a far andare bene le cose, ti
giuro che ci ho provato.”
“Lo
so, lo so, “ si libera dalla mia stretta e io la
lascio andare riluttante, un inspiegabile sensazione di freddo striscia
sulla
mia pelle. “Ma era troppo tardi, immagino… Eri
anche innamorata di lei quando
sei tornata da me, e non c’era niente che io potessi
fare.”
“E
se provassimo di nuovo, se potessimo fa-“ Brooke
posa gentilmente un dito sulle mie labbra, facendomi ammutolire.
“Per favore,
smettila, non farlo… E’ incredibilmente
allettante ma ho preso già la mia
decisione, ti lascerò andare e se un giorno in qualche modo
tornassi da me,
vedremo cosa succederà ma adesso, devi provare ad essere
felice, S.”
“Posso
essere felice con te.”
“Ma
non devi sforzarti con lei, giusto?” Brooke
strofina il dorso della mano sulla sua faccia, schiarendosi la voce.
“Vai a
Lima e battiti per lei come io avrei dovuto fare per te.”
“E
che succede se è troppo tardi?”
“Prova
e basta,” Brooke mi bacia la guancia,
sorridendomi debolmente. “Magari sarai più
fortunata di quanto lo sono stata
io..” la porta principale si apre tagliando la nostra
conversazione- gruppi di
ragazzi iniziano ad entrare e io apro la bocca per dire qualcosa ma
Brooke ci
arriva prima di me. “Devo aggiustarmi il trucco, stiamo bene,
non preoccuparti”
si alza dal divano e si dirige verso la sua stanza, lasciandomi sola a
combattere contro i pensieri nella mia testa.
Grugnisco
di disappunto prima di alzarmi e andare
verso la cucina dove butto giù un paio di bicchierini come
se niente fosse.
12
Giugno, 2011.
“Santana,
devi svegliarti, è quasi mezzogiorno,” mi
afferro la testa pulsante prima di aprire gli occhi riluttante
– l’ambiente
intorno è ancora parecchio sfocato prima che la mia vista
torni ad essere
normale. Mi guardo intorno e realizzo di essere nel letto di Brooke
– il panico
deve essere ben visibile sul mio volto perché Brooke
comincia a scuotere la
testa. “Non preoccuparti, non è successo
niente… Sei solo svenuta qui, ho
dormito nell’altra stanza.”
“Potevi
dormire qui, è il tuo
letto.”
“Va
bene, San, “ mi allunga un bicchiere d’acqua e
un paio di pillole, che butto giù velocemente.
“Grazie,
sai dov’è il mio telefono?”
Tira
fuori l’oggetto dalla sua tasca posteriore e me
lo passa. “Scusa, tua madre stava chiamando tipo
incessantemente…”
“Non
preoccuparti,” scorro tra i messaggi di mia
madre – fanculo sono nei casini.
“Devo-“
“Rilassati,
ho parlato già con lei e ha detto che
devi incontrare tuo padre all’aeroporto…
E’ parecchio incazzata che non potrai
salutarla faccia a faccia ma ha capito che non potevi guidare per
tornare a
casa ieri sera, “ Brooke mi lancia uno sguardo penetrante e
io piagnucolo,
strofinando le mie stanche palpebre con le nocche. “Ti porto
in aeroporto con
la tua macchina, la lascerò più tardi.”
“Brooke
non devi farlo…”
“Lo
so ma voglio, “ si alza dal lato del letto e
inizia a camminare lontano da me, indicando la mia valigia vicino la
porta.
“L’ha lasciata stamattina, preparati e vieni di
sotto, ho preparato la
colazione.”
Stavo
per ringraziarla ma lei è scomparsa prima che
potessi anche solo dire una parola. Mi sento come la peggiore persona
del mondo
in questo momento e non è a causa dei postumi della sbornia
che mi stanno
uccidendo.. La scorsa notte è tutta annebbiata –
bè, tutto quello che è
successo dopo la mia intensa chiacchierata con Brooke è
annebbiato. Odio me
stessa per averle causato tutto questo dolore, non se lo merita. Ma non
è che
volessi che tutto questo accadesse, a volte la vita viene fuori in
maniere che
non ti aspetti.
Incespico
verso il bagno, faccio una veloce doccia e
mi vesto.
-x-x-x
“Bè,
questo è stranamente familiare..”
“Mh?”
“Io,
te, un aeroporto e un saluto,” Brooke ferma la
macchina vicino al marciapiede e io mi volto a sinistra per guardarla.
“Prenditi cura di te stessa per me, okay?”
“Anche
tu, “ slaccio la cintura e mi sporgo verso il
centro del veicolo per darle un abbraccio stretto e un leggero bacio
sulla
guancia. “Ti voglio bene, B.”
“Io
di più, “ sento il mio sangue diventare
ghiacciato perché non sento sarcasmo nella sua voce, solo
sincerità. “Ci
vediamo prima che tu vada a New York, okay?”
“Certo,”
stringo la presa intorno al suo corpo. “Non
diventare una sconosciuta.”
“Mai.”
“Brooke,
voglio che tu sappia che-“ lei mi zittisce
e mi mordo il labbro ubbidiente.
“Smettila
di parlare, per favore, “ Brooke bacia la
parte superiore della mia testa. “Qualsiasi cosa tu voglia
dirmi.. Puoi dirmela
quando sarò forte abbastanza da ascoltarla?”
annuisco comprensiva e lentamente
mi allontano da lei. “Esci da questa macchina, S
perché sta diventando
difficile persino respirare.”
“B-“
“San,
hai un volo da prendere, vai, per
favore.”
Chiudo
gli occhi e annuisco di nuovo. “Ci vediamo
presto.”
Esco
dalla macchina, prendo la borsa del cofano e
cammino verso le porte scorrevoli dell’aeroporto.
Non
faccio in tempo a guardare indietro che l’auto
non c’è più.
15
Giugno, 2012.
Non
posso credere di essere di nuovo a Lima, certo,
sono qui da almeno tre giorni ma non me ne sono ancora convinta. E sono
ancora
persa come sempre, non ho idea di come dovrei farlo... Non credo di
potermi presentare
a casa di Quinn e fare tipo – ‘hey
Q, lo
so che è passato quasi un anno ma sono ancora completamente
innamorata di te e
speravo potessi provare di nuovo, voglio dire, se tu sei ancora
d’accordo o
qualcosa del genere.’
Nah.
E’
una sensazione così strana, essere dolorosamente
terrorizzata ma allo stesso tempo impaziente di vedere una persona.
Questo
posto mi fa davvero desiderare Quinn però, un agonizzante
desiderio di rivivere
l’estate 2011. Vorrei essere abbastanza coraggiosa da
affrontarla ma la paura
del rifiuto mi sta bloccando..
Ho
paura di farmi male, ho davvero paura.
-x-x-x
“Allora
quali sono i piani per oggi?”
“Spero
che tu sia dell’umore giusto per una torta,”
Olivia mi sorride prima di mettere in moto e guidare verso la
pasticceria. In
realtà mi piace aiutare per i preparativi del matrimonio
perché rende mio padre
felice e mi distrae dai miei pensieri tenendomi occupata (vincono
tutti). Ci fermiamo al semaforo e mi si blocca il respiro
in gola, c’è un enorme cartello di Fantascape alla
mia sinistra e la
familiarità dello stile e dei colori mi fanno venire la
nausea. “Hey, stai
bene?”
Guardo
Olivia e mi sforzo di annuire, riuscendo
addirittura a sorridere debolmente. “Si, ho solo ricordato
qualcosa.”
“Qualcosa
di cui vuoi parlare?” io scuoto la testa e
lei non insiste per maggiori informazioni. Guardo fuori dal finestrino
di nuovo
solo quando abbiamo passato l’incrocio e ci siamo allontanate
del cartellone.
Arriviamo alla pasticceria, e Olivia e io proviamo pezzi di torte a
caso,
finiamo per scegliere una torta al cioccolato con crema al burro alla
vaniglia.
Il paradiso nella tua bocca, non sto
scherzando. Mentre Olivia parla con il ragazzo delle torte, i
miei occhi si
spostano sul vetro della finestra, atterrando su una certa ragazza
bionda, velocemente
mi alzo e corro verso la porta, non ripensandoci nemmeno per un
secondo.
“Santana, dove vai?”
“Un
secondo, “ esco dal negozio senza neanche
degnarla di un secondo sguardo e corro verso il marciapiede.
”Lucy!” grido e la
piccola bambina si volta, immediatamente lasciando la mano del ragazzo
al quale
la stava stringendo e corre verso di me. “Oh mio Dio,
guardati, sei così alta
adesso, “ mi inginocchio sul cemento e stringo le braccia
intorno a lei. “Non
hai idea di quanto tu mi sia mancata…”
“Sanny,
sei qui!” urla prima di abbracciarmi a sua
volta, la sua faccia che preme contro la curva del mio collo
– il suono di un
uomo che si schiarisce la voce ci fa staccare.
“Papà, questa è Santana,”
Lucy
gli dice contenta e lui mi sorride, io mi alzo da terra ed educatamente
gli
stringo la mano anche se non voglio davvero farlo. Quinn
mi ha detto un sacco di cose su questo ragazzo e diciamo che non
mi piace, va bene? “Quinn sa già che sei
tornata?”
Scuoto
la testa e lei aggrotta la fronte. “Come sta
tra l’altro?”
“Bene,
credo, lei da-“ suo padre
si schiarisce la voce per la seconda volta e io
sospiro, sapendo che vuole già andare via.
“Luce,
devi andare,” la informo e lei mette il
broncio, io la punzecchio giocosamente – facendola sorridere
di nuovo. “Ci
vediamo presto, va bene?”
“Promesso?”
“Giurin
giurello” allungo il mignolo verso di lei e
stringe il suo piccolo dito intorno al mio. Sorride e mi abbraccia di
nuovo,
faccio del mio meglio per ricambiare l’abbraccio nonostante
la differenza
d’altezza. Si allontana e io guardo la sua figura in fuga
finché non scompare
completamente. Mi viene da piangere in questo momento, davvero. Se
vedere la
nipote di Quinn ha già questo
tipo di
effetto su di me, mi chiedo come sarà vedere Quinn.
Temo
il momento, onestamente.
“Eccoti
qua” Olivia dice attraverso un sospiro di
sollievo non appena torno dentro. “Che cos’era
quello?”
“Niente”
alzo le spalle prima di sedermi accanto a
lei di nuovo, provando a tenere la mia voce calma. “Ho solo
visto una vecchia
amica.”
16
Giugno, 2012.
“Papà?”
“Sono
qui!” vado in cucina e trovo mio padre e
Olivia intenti a preparare la colazione insieme, indossando grembiuli
coordinati dello stesso colore in diverse gradazioni – sono
quasi carini nella
più disgustosa maniera possibile, immagino. “Come
ti butta, Tana?”
“Che
schifo, per favore parla come si deve, i tuoi
anni da adolescente sono passati da tanto, “ gli dico
scherzando prima di
prendere un pezzo di toast e dargli un morso. “Mi chiedevo se
voi ragazzi avete
bisogno di me oggi perché sennò volevo fare un
salto a umm, Fantascape per un
po’, “ il sopracciglio di mio padre si solleva e
lui inclina la testa da un
lato, studiando il mio viso attentamente. “Tipo solo se non
dovete fare niente
di importante, oggi…”
“Vai
pure, Santana.” Olivia mi risponde con un
sorriso, mischiando l’impasto dei pancake nella grande
ciotola sul bancone. “Mi
hai aiutato un sacco negli ultimi giorni, dovresti andare a divertirti,
“ lei
posa gli occhi su mio padre dandogli una lieve gomitata.
“Giusto, tesoro?”
“Uhh,
si, certo.” Balbetta e io lo guardo
confusamente. "Tana, posso parlarti un momento?” annuisco
incerta prima di
seguirlo fuori dalla cucina verso il soggiorno.
“Perché stai andando a
Fantascape, oggi? Starai qui solo fino a dopo il matrimonio, quindi non
penso
che tu stia cercando di riavere il tuo lavoro…”
“No,
papà voglio solo vedere un paio di amici, va
bene?”
“Quinn?”
“Ne
fa parte,” alzo le spalle in maniera tranquilla,
cercando di essere completamente a mio agio con il suo
nome. “Perché me lo chiedi?”
“Santana,
sei andata via da Lima l’anno scorso in
lacrime.. Non ho mai detto niente perché non volevo forzarti
a parlarne con me
ma eri un casino quando ti ho lasciata all’aeroporto quel
giorno. Mi piace
quella ragazza ma una parte di me era davvero arrabbiata con Quinn per
averti
fatto del male e io non so – non voglio vederti in quello
stato di nuovo.”
Le
mie guance prendono fuoco non appena quei ricordi
mortificanti mi tornano in mente.
Okay,
forse non era completamente cieco come credevo che fosse la scorsa
estate..
“Non
preoccuparti papà,… non era niente, “
mento tra
i denti e lui si acciglia consapevole. “Starò
bene, voglio davvero andare a
Fantascape oggi, va bene?”
“Se
sei sicura,” allunga le braccia stiracchiandosi
e io roteo gli occhi prima di concedergli un abbraccio. “Ti
voglio bene,
piccola.”
“Mhmm,
ti voglio bene anche io” mormoro prima di
scostarmi lontana da lui. “Ci vediamo più tardi,
“ prendo le chiavi della
macchina e cammino verso la cucina per salutare Olivia.
-x-x-x
Sono
patetica, sono stata qui per quasi un’ora-
‘qui’ inteso nel parcheggio di Fantascape, nella
sicurezza della mia auto, come
una codarda. Ho paura di scendere, ho paura di affrontarla, ho paura di
sentire
quello che ha da dirmi. Ho perso Quinn una volta e mi ha quasi
distrutto, non
penso davvero di poter affrontare tutto
di nuovo.. Mio padre aveva in parte ragione poco fa, ero un casino
assoluto
quando ho lasciato Lima l’anno scorso ma non è
stata Quinn a fare male a me-
io
le ho fatto male, è stata colpa mia.
Non
me la meritavo allora e non penso di meritarla
adesso, ma non sono una santa e tutto quello che so è che
è ancora lì,
qualsiasi effetto Quinn abbia
su di me, è ancora fottutamente lì.
Non
è mai scomparso.
Cresci,
Lopez..
Prendo un paio di respiri calmanti prima di
raggiungere finalmente la maniglia della portiera. Chiudo la macchina e
comincio a camminare intorno al cancello leggermente arrugginito, il
mio cuore
che batte rumorosamente nella cassa toracica. Non appena compro il
biglietto
d’ingresso e mi avvio nel parco divertimenti, i miei polmoni
decidono di
abbandonarmi.. Non riesco a respirare in
questo momento.. Mi poggio contro il muro più
vicino e tremando tiro fuori
il telefono. Non posso semplicemente presentarmi allo Spacescape
e rischiare che lei mi ignori completamente – sarebbe
troppo.
Cerco
un certo messaggio salvato e chiamo il numero
non registrato. La stretta invisibile che sta premendo sui miei polmoni
diventa
più forte con ogni squillo della linea. Penso di chiudere la
chiamata per un
secondo, prima che l’opzione mi venga tolta. “Santana?” Fanculo.
Stringo
gli occhi e poggio tutto il mio peso contro
il muro – quella dannata voce. “Uhh, hey
Quinn,” dico barcollando, “Sono qui.”
“Si, ho
sentito da Lucy che sei in città.. Stavo pensando di
chiamarti, dovremmo ve-“
“No,
Quinn… Sono qui a Fantascape,”
“Cosa?
Dove?”
“All’entrata,
posso anda-“ la chiamata termina e io
guardo allo schermo incredula. Okay,
forse non vuole vedermi.. Scaccio via le lacrime che mi si
sono fermate
negli occhi prima di rimettermi in piedi e controvoglia andare verso
l’uscita.
Sono
una
dannata idiota.
“Santana!”
volto il viso e il mio intero corpo
congela, come se qualcosa mi avesse privata di tutto
l’ossigeno. Quinn. Corre
verso di me e aggancia le
braccia intorno al mio corpo. Istantaneamente mi sciolgo nella sua
stretta.
“Wow, come stai?” mi chiede appena allenta la
stretta.
“Bene…
Tu?” è comico quanto sia difficile per me
formare una frase come si deve in questo momento. I suoi capelli sono
molto più
lunghi ma a parte quello, ha lo stesso aspetto, lo stesso aspetto della
ragazza
di cui mi sono innamorata.
La
ragazza di cui sono ancora
innamorata..
“Sono
stata bene, “ mi lancia un sorriso in stile
Quinn Fabray e io faccio del mio meglio per non iniziare a singhiozzare
davanti
a lei come una stramba. “Ti trovo bene.”
“Grazie,
anche tu,” sposto i miei occhi lontani dal
suo viso timidamente, posso affrontare un normale complimento con
facilità ma
un complimento da Quinn è un’altra storia.
“E’ passato davvero troppo tempo,
Q.”
“Sono
d’accordo, per quanto rimani?”
“Parto
dopo il matrimonio di mio padre.”
“Oh,
giusto, Nana ha ricevuto l’invito per posta..
Quindi fino alla fine del mese?”
“La
prima settimana di Luglio, “ specifico e lei
annuisce. “Come sta la signora Kit, comunque?”
“Lo
sai com’è, pensa ancora di essere super
giovane, “ Quinn alza le spalle
prima di sorridere di nuovo. “Sono davvero contenta che tu
sia qui, San.”
“Sono
contenta di essere qui anch’io” le dico
sinceramente. Ora tutto quello che devi
fare è dirle che sei ancora innamorata di lei…
Ansiosamente stringo il mio
polso e forzatamente butto fuori un’altra domanda.
“Allora, sei in pausa?”
“Ci
sono dei certi privilegi nell’essere la nipote
della proprietaria, ricordi?” ghigna verso di me e io roteo
gli occhi giocosamente.
“Vuoi andare a pranzo e stare insieme? Annuisco con un
sorriso prima di
seguirla fuori dal parco divertimenti e nella sua auto.
Un’ondata
di ricordi si abbatte su di me non appena
mi siedo nel sedile del passeggero.
-x-x-x-
“Allora,
aggiornami, come va la vita?” provo ad
ignorare quanto platonica suoni la domanda. Prendo il mio bicchiere di
limonata
e butto giù tipo un quarto del suo contenuto per mandare
giù il nodo che ho in
gola.
“Umm,
sono entrata alla Columbia.. Quindi sarò a New
York in un paio di mesi, “ la informo in un tono non
pretenzioso. Sono tipo 600 miglia da Lima,
molto più
vicino di Seattle. “Non posso ancora credere di
aver finito il liceo.”
“Bè
congratulazioni per esserti diplomata ed essere
entrata alla Columbia, è fantastico, San.”
“Grazie
Q, “ il cibo arriva e parliamo di argomenti
a caso mentre mangiamo – voglio davvero parlare
dell’intera ‘non mi è ancora
passata’ situazione ma non ho seriamente idea di come fare,
quindi decido di
parlarle del matrimonio. Almeno stiamo
parlando.. Il cibo finisce e le cose diventano un
po’ imbarazzanti- e ora?
“Devi-“
“Stai
ancora-“
Ridiamo
entrambe per le frasi in simultanea. “Vai
pure, la mia non era davvero importante.”
“Stai
ancora con Brooke?”
La
mia bocca si asciuga e io cerco la mia bevanda di
nuovo, lasciando che il liquido fresco scorra per la mia gola in
fiamme. Questa è la tua occasione,
Lopez. “No,
uhh, non ha funzionato tra di noi.
“Davvero?”
lei suona genuinamente sorpresa, i suoi
occhi aperti in una maniera adorabile. “Come mai?” Perché sono innamorata di te, sfigata.
La verità si rifiuta di
lasciare la mia bocca però, quindi mi limito a scrollare le
spalle tristemente.
“Mi dispiace, non sono affari miei.. Non avrei
dovuto-“
“No,
va bene-“ il suo telefono
squilla e mi lancia uno sguardo di scuse
prima di rispondere alla chiamata.
“Hey..
Sì, ci vediamo dopo.. umm-“
i suoi occhi nocciola atterrano su di me, vorrei davvero
poterli leggere in questo momento, “Sì, sono qui a
Fantascape, “ alzo un
sopracciglio per la bugia ma mi mordo la lingua per non dire nulla. Il
mio
stomaco sembra essere crollato al suolo però.
“Okay, lo farò, ciao.” Darei
qualsiasi cosa per ascoltare l’altra parte della conversazione.. Chi cazzo era? “Mi dispiace
per
quello, San.”
“Nessun
problema.. La tua ragazza? Non riesco
neanche a porre la domanda come si deve.. il pensiero di lei con
qualcun altro
– no, solo no.
Per
favore
no.
“Umm,
non esattamente, “ si alza senza dire
nient’altro. Ci dirigiamo entrambe fuori dal ristorante ed
entriamo in macchina
di nuovo. La corsa verso Fantascape è atrocemente
silenziosa. Posso
tranquillamente sentire il battito del mio cuore. Suppongo che se
provassi
abbastanza potrei addirittura sentire il mio cuore strapparsi in pezzi.
E’ troppo tardi. “Vediamoci
prima che tu
vada, va bene? Riserva un po’ di tempo per me,
Lopez,” annuisco debolmente
prima di scendere dall’auto e camminare verso la mia.
Guido
fino a casa mia e vado dritta nella mia
stanza, nascondendomi sotto le coperte, sperando che possano in qualche
modo
proteggermi dal dolore.
18
Giugno, 2012.
Quinn
Fabray:
E’ stato fantastico
rivederti, San. :) Lucy vuole uscire presto. Mandami un messaggio
quando sei
libera!
Amiche.
E’
ovvio che lei vuole solo essere mia
amica questa volta.
Non
so se posso farlo però, anzi.. non penso di farcela.
O
la vita è davvero ironica, o il karma è solo uno
stronzo- un anno fa, ho provato a forzare Quinn ad essere solo mia
amica. Ora,
guardate come sono cambiate le cose.. Continuo a ripensare al frammento
di
telefonata che ho ascoltato, anche se farlo mi uccide un po’
dentro. Non penso
di essere capace di vederla con qualcun altro, no aspetta, so di non essere capace.
Fanculo.
E’
colpa mia per essermi aspettata troppo, è colpa
mia per aver pensato in qualche modo che mi avrebbe aspettata.
Le
hai
fatto profondamente male, idiota.. per quale diavolo di motivo avrebbe
dovuto
aspettare per te?
Stringo
un cuscino e lo premo sulla mia faccia.. Non
voglio piangere, sono così stanca di piangere per Quinn
Fabray.
‘Non
posso
perderti’
Quelle
tre parole continuano costantemente a
riecheggiare nella mia testa, portando più dolore di quanto
possa tollerarne..
Eravamo così
fottutamente vicine
all’essere felici.
Non
c’è tortura più dolce del tormento
portato dal
rimpianto.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 13 *** Capitolo 13. ***
Capitolo
13.
19
Giugno, 2012
“Santana,
che ne pensi?” Sbatto le palpebre un paio di volte per
schiarirmi i pensieri,
guardo Olivia e la vedo indicare due bellissime composizioni floreali.
“Quale
dovremmo prendere?”
Inclino
il capo verso destra e scrollo le spalle. “Entrambi, mi
piacciono tutti e
due...” Olivia ricomincia ad esaminare le due scelte ed io mi
guardo attorno
nel negozio, un bouquet specifico attira la mia attenzione, mi avvicino
ai
fiori viola e delicatamente faccio scorrere l'indice lungo uno dei
petali.
“Significano
'mi dispiace, ti prego perdonami', l'ho chiesto alla ragazza del
negozio di
fiori”
Prendo
un respiro profondo mentre la mia mente ripete quella notte...vorrei
poterle
dare uno di questi bouquet, far sì che mi perdoni e
ricominciare da capo.
Sospiro prima di allontanare la mano dai giacinti. Se solo
fosse così semplice...”Quelli
sono i fiori per chiedere scusa”, mi volto e vedo una rossa
con l'uniforme del
negozio di fiori, annuisco soltanto– non esattamente
dell'umore per avere una
reale conversazione con qualcuno. “Sei qui con
lei?” Fa un cenno verso Olivia
ed annuisco di nuovo, mantenendo il mio silenzio. “Immagino
tu sia un tipo
silenzioso” Scrollo una spalla e lei mi scocca un piccolo
sorriso. “Ok, che ne
dici–“
“Santana,
credo che possiamo andare” Mi dice Olivia dall'altro lato del
negozio,
interrompendo inconsapevolmente la ragazza che mi stava parlando.
“Dobbiamo
solo andare alla prova del vestito e abbiamo finito per oggi.”
“Sì,
va bene” Mentre sorpasso la rossa la sento mormorare il mio
nome, mi volto
verso di lei e mi rivolge un sorrisetto imbarazzato, prima di dirigersi
verso
il retro del negozio. Huh? Scuoto la testa confusa,
prima di raggiungere
Olivia.
-x-x-x-x-
“Olivia,
stai benissimo” Dico alla fidanzata di mio padre–
quell'abito è
semplicemente perfetto per lei. Si volta e mi ringrazia, un ampio
sorriso sul
suo viso. “Ripetimi perché stai per sposare mio
padre?” Domando scherzosamente,
facendola ridacchiare.
“Perché
lo amo” Risponde senza esitazioni, facendomi sorridere di
rimando. “Mi rende felice” Olivia fa spallucce,
rilasciando un sospiro soddisfatto.
“Per come la vedo io, il mondo è pieno di cose che
rendono le persone
tristi...quindi una volta che trovi qualcuno che ti faccia sentire come
se la
tristezza non esistesse, allora dovresti rimanergli
incollata” Ridacchia prima
di mordersi il labbro inferiore per trattenere il suo sorriso.
“Scusa, non so
da dove mi sia venuto, ma quello che cerco di dire è solo
che sono così felice
grazie a tuo padre.”
“Beh,
siete entrambi molto fortunati ad avervi l'un l'altra”
Olivia
mi spara un altro sorriso sincero prima di annuire. “Ok, mi
tolgo
questo affare così possiamo andare a casa
finalmente” Si allontana dal grande
specchio e torna nel camerino.
E'
chiaro che siano entrambi così
innamorati uno dell'altra. So
che mi comporto sempre come se lo trovassi super disgustoso
perché, beh, è mio
padre ma sinceramente– sono invidiosa.
Non di loro, ma di quello che
hanno...mi ricorda molto quello che avevo con
Quinn– quando Olivia ha
detto quella cosa a proposito di una persona che elimina la tristezza,
Quinn è
stata l'unica a venirmi in mente.
E'
esattamente quello che ha fatto la scorsa estate, mi ha portato via
da questo mondo miserabile, facendomi sentire cose che non avevo mai
sentito
prima.
E'
stata una fuga dalla realtà.
21
Giugno, 2012
“Mi
annoio” Annuncio entrando nel salotto, mio padre e Olivia mi
guardano dal divano. “Mi sono alzata troppo presto e ora non
ho niente da fare”
Mi siedo sulla poltrona reclinabile davanti a loro e sospiro
pesantemente,
scivolando verso il basso. “Ho davvero dimenticato quanto
fosse noiosa Lima...”
“Ok,
che cosa vuoi fare, Tana?” Faccio spallucce e mio padre
inarca un
sopracciglio. “Ho bisogno di una risposta migliore di quella.”
Ridacchia, mettendo un braccio attorno ad Olivia per tenerla
più vicina.
“Perché noi non-”
Il
mio telefono suona interrompendolo, gli rivolgo un'occhiata di scuse
prima di sfilare l'aggeggio dalla tasca e guardare lo
schermo– QUINN FABRAY.
Sul serio? Faccio un cenno verso la cucina prima di
alzarmi velocemente
e lasciare la stanza. Il mio cuore sta correndo e il respiro si fa
corto– perché
mi sta chiamando? Ansiosamente faccio scorrere il pollice
lungo la parte
inferiore dello schermo, prima di prendere un respiro profondo e
avvicinare il
cellulare all'orecchio. “Quinn?”
“Sanny!”
Sorrido
anche se non sono certa di quello che sto sentendo– qualcosa
come un misto di sollievo, felicità e leggera delusione.
“Hey, Luce! Che
succede?”
“Pensavo
che ci saremmo viste presto”
Mi mordo il labbro inferiore
con aria colpevole...Merda. “Ho continuato a dire a
Quinn di chiamarti per
me, ma lei ha continuato a dirmi 'dopo', quindi ho preso il suo
telefono e ti
ho chiamata.”
“Luce,
Q potrebbe arrabb–“
“Con
chi stai parlando?” Sento
Quinn che lo chiede in
sottofondo, Lucy le dice che è al telefono con me ed io
deglutisco rumorosamente.
“Cosa?”
“Umm–“
“San?”
La voce di Quinn è molto più chiara, il che vuol
dire che Lucy
probabilmente le ha dato il suo telefono. “Hey,
uhh, scusa per quello.”
“Non
c'è niente per cui scusarsi, Q...non preoccuparti pe–“
Il
soffocato rumore di Lucy che piange dall'altro capo mi fa smettere di
parlare.
“Che succede?”
“Voglio
vedere Sanny, Quinn!”
Sento la bambina che urla
con voce quasi indistinta.
“Umm,
San...un secondo”
Mi dice Quinn prima che tutto
diventi silenzioso, controllo se la chiamata è ancora in
corso– lo è. Ha
messo in muto? Attivo il viva voce prima di posare il telefono sul
bancone. Mi
passo le dita fra I capelli ansiosamente e grugnisco, non riesco
davvero a
capire questa Quinn...Ugh. “Hey,
sei ancora lì?” La sua voce
rimbomba nella stanza ed io afferro prontamente il mio telefono, spingo
di
nuovo il tasto del viva voce e premo il ricevitore contro l'orecchio.
“Sì,
che succede?”
“Sei
libera oggi?”
“Uhh–“
Lancio un'occhiata verso il salotto dove mio padre ed Olivia
stanno guardando un qualche film– decisamente
libera. “Sì”
“Bene,
Lucy deve tornare da suo padre domani mattina quindi se mai ti
andasse potremmo, umm, intendo noi tre– possiamo uscire
insieme oggi” Sorrido
perché sta balbettando– così
fottutamente adorabile. “Solo se non hai
nient'altro da fare per la–“
“Ci
sto, Q...dove vuoi che ci incontriamo?”
“Possiamo
venire a prenderti se vuoi.”
“Sì,
va bene, ci vediamo fra 20 minuti?”
“A
dopo, San”
La chiamata si conclude e fisso lo schermo per qualche secondo, il mio
corpo è congelato, ma la mia mente è ovunque.
Posso davvero solo uscire
con Quinn? Sì, Lucy sarà con noi ma...cazzo.
Scuoto la testa confusa ed
esco dalla cucina, cominciando a salire le scale.
“Chi
era?” Chiede mio padre e per un attimo valuto l'opzione di
mentirgli, ma decido di non farlo, scegliendo invece di digli la
verità
facendogli sapere che Quinn arriverà a prendermi nel giro di
poco.
Lui
aggrotta visibilmente la fronte, ma non dice nulla di più.
-x-x-x-x-
“Guarda
quanti pesci, Sanny!” Urla Lucy eccitata, prima di puntare le
sue piccole dita verso l'acquario. Ci sono volute quasi due ore per
arrivare
qui, ma dopo che Quinn ha fatto piangere Lucy, la bionda più
grande le ha detto
che poteva pianificare l'intera giornata. Ora siamo qui
circondate da
vetrate, pesci e acqua...”Ci volevo venire da
tantissimo tempo.”
“Ti
ho detto che ti avrei portata un giorno” Dice Quinn con una
scrollata di spalle, guadagnandosi un'occhiata pungente da parte della
piccola.
“Che c'è?”
“Sì,
ma hai continuato a rimandare” Lucy rotea gli occhi per lei
prima
di riportare l'attenzione sui pesci. Ok? Direi che
qualcosa non va nel
loro rapporto– l'ho notato un po' nella macchina, ma ora
è molto più evidente.
Quinn sospira prima di sedersi su una panchina ed io scelgo di
avvicinarmi a
Lucy, la ascolto attentamente mentre parla animatamente delle creature
marine
davanti a lei. Vorrei davvero chiederle come vanno le cose fra lei e
Quinn, ma
non sono del tutto sicura su come cominciare quella
conversazione. “Adoravo
da morire la Sirenetta”
Afferma con un lamento esagerato, attirando il mio interesse.
“Adoravi?
Perché non ti piace più?”
“Mi
piace ancora” Lucy risponde con una scrollata di spalle,
prima di
dare le spalle al vetro per guardarmi. “E' solo che non la adoro
più
perché mi ricorda Andi e non mi piace per niente
Andi,” Arriccia il viso con
disgusto. Andi? Lucy comincia ad allontanarsi e la
inseguo, iniziamo a
guardare I pesci più piccoli e lei mi sorride.
“San, guarda, ho trovato Nemo!”
Indica un piccolo pesce pagliaccio ed io ridacchio, seguendo con lo
sguardo la
piccola creatura arancione.
“Aww,
ben fatto, Luce!” Camminiamo ancora più lontane da
Quinn ed io
apro e chiudo la bocca un paio di volte, incerta su quello che voglio
dire
davvero. “Hey, umm,
Luce–“ Balbetto dopo un po', lei alza lo sguardo su
di me ed inarca un sopracciglio. Una Mini-Quinn, giuro cazzo.
“Chi è
Andi?”
“L'amica
di Quinn” Sospira prima di guardare di nuovo il pesciolino,
attraversiamo tutta la stanza dei pesci senza altre conversazioni
serie.
Finiamo nella zona degli orsi polari e Quinn è rimasta
ancora indietro, ogni
volta che la guardo sta messaggiando o tenendo le distanze. Non posso
fare a
meno di chiedermi a chi sta mandando messaggi e/o pensando...mi sta
facendo
impazzire, a dire il vero– soprattutto dopo aver sentito
della sua amica Andi...Chi
cazzo è Andi? “Sono così
grandi.” Mi dice Lucy, la sua bocca leggermente
aperta, guardiamo entrambe gli orsi bianchi attraverso lo spesso vetro
di
sicurezza. Annuisco in accordo prima di voltarmi e guardare brevemente
Quinn,
notando che il suo sguardo è chiaramente incollato al suo
telefono...Roteo gli
occhi prima di riportare la mia attenzione su Lucy.
“Fastidiosa, huh?”
“Che
cosa?”
“La
nuova Quinn” Risponde la bambina dopo aver sospirato con il
naso.
“E' così noiosa
ultimamente...”
Aggrotto
la fronte prima di dire a Lucy di rimanere lì, cammino verso
Quinn– lanciando qualche occhiata indietro di tanto in tanto
per assicurarmi
che Lucy stia bene. Mi schiarisco la gola una volta raggiunta la
panchina e
Quinn solleva lo sguardo dal telefono, controlla velocemente dove
è Lucy prima
di mettere via quell'aggeggio infernale. “Hey, San, che
succede?”
“Che
stai facendo?”
“Niente?”
Scrolla le spalle prima di alzarsi, sta per allontanarsi, ma
la afferro per il polso.
“Sai
che quella bambina ha voluto venire qui così da poter
passare del
tempo con entrambe, vero?” La lascio
andare e me ne vado freddamente– ci
vogliono un paio di minuti prima che si unisca a me e Lucy. La bambina
inizialmente si comporta in modo freddo con lei, ma immagino che sia
troppo
difficile resistere a Quinn Fabray, specialmente quando cerca di
attirare
l'attenzione.
Dopo
un po' vedo la loro vecchia sinergia che riemerge e mi fa mancare
ancora di più l'estate 2011. Attraversiamo il resto della
mostra e tutte le altre
zone dello zoo senza che Quinn prenda il telefono nemmeno una volta.
-x-x-x-x-
“Grazie
Quinny, mi sono divertita tantissimo oggi,” Lucy sorride dal
retro dell'auto. “Dovremmo fare ancora qualcosa di simile
prima che San
riparta.”
“Nessun
problema, piccola” Ad un certo punto durante il viaggio, Lucy
si
addormenta– il suono del suo respiro pesante risuona
all'interno del veicolo
silenzioso. Afferro la mia bottiglietta d'acqua e faccio un lungo
sorso. La mia
bocca è asciutta, mi sento molto nervosa all'idea di parlare
con Quinn, ma so
che devo farlo.
“Hey,
Q?”
“Mhmm?”
Mormora senza distogliere lo sguardo dalla strada, prendo un
altro profondo respiro prima di lanciarmi.
“Che
sta succedendo fra te e Lucy? Se posso chiedere...”
“Che
vuoi dire?”
“Direi
che c'è qualcosa di diverso, voi due non avete mai litigato
davvero prima d'ora e adesso le cose sembrano un po' spente”
Scrollo una
spalla, nonostante la cintura di sicurezza lo renda un po' difficile da
fare.
“Ha detto qualcosa all'acquario, qualcosa sulla nuova
te.”
Sento
Quinn sospirare e sposto di più il corpo verso destra per
avere
una visione più chiara del suo viso. “Immagino che
stia solo crescendo”
Risponde indifferente ed io inarco un sopracciglio per la risposta
patetica.
“Cazzate,
ha sei anni...”
“Beh,
non lo so ok? Forse ha ragione, forse sono 'nuova'...di
solito le cose cambiano comunque” Mi dice con lo stesso tono
infastidito prima
di accendere la radio, si assicura che il volume sia abbastanza basso
da non
svegliare Lucy, ma il gesto rende chiaro che non vuole parlare
più. Incrocio le
braccia al petto e premo la tempia contro il vetro freddo del mio
finestrino.
Guardo fuori per il resto del tragitto, cercando di distrarmi dai miei
stessi
pensieri e sentimenti.
-x-x-x-x-
“Dove
stiamo andando?” Domando non appena passiamo oltre lo
svincolo per
casa mia, Quinn mi guarda per una frazione di secondo prima di voltarsi
di
nuovo in avanti. “Quinn?”
“Portiamo
Lucy a casa”
“Puoi
lasciarmi a ca–“
“No,
dobbiamo parlare” Lancia un'occhiata nello specchietto
retrovisore.
“Solo noi due...”
Annuisco
preoccupata, preferendo non discutere. Raggiungiamo la casa di
Mrs. Kit e Quinn porta Lucy in braccio all'interno della casa, mentre
io la
aspetto in macchina, sto facendo di tutto per capire come andranno le
cose– di
che cosa dobbiamo parlare? Lo sportello dalla parte del
guidatore si apre e
Quinn scivola di nuovo al suo posto. “Dove stiamo
andando?” Chiedo non appena
ricominciamo a muoverci, le ruote scorrono lungo il vialetto di Mrs.
Kit.
“Dove
vuoi andare?”
“Ovunque”
Faccio spallucce prima di prendere il telefono per mandare un
messaggio a mio padre, dicendogli che non tornerò a casa
presto.
“Va
bene...” Il silenzio che segue è
assordante– è imbarazzante, strano
e così non-da-Quinn. Non siamo
mai state così prima...Finiamo al
lago ed io esco dalla macchina per prima, inspiro profondamente l'aria
fresca,
grata che l'atmosfera tesa se ne sia momentaneamente andata. La
portiera di
Quinn sbatte e lei si avvicina a me, si stende sul tettuccio dell'auto
e
sospira rumorosamente. La guardo incuriosita, ma lei si rifiuta di
incontrare
il mio sguardo. “Dobbiamo parlare”
“Lo
so, per questo mi hai portata qui...comunque, di cosa?”
“Mi
dispiace per aver perso il controllo prima in macchina, io– non
lo so, hai ragione le cose tra me e Lucy sono state un po'
difficili
ultimamente e credo che mi stia condizionando...” Si copre il
viso con i palmi
e grugnisce contro la sua pelle chiara. “Prima che venissimo
a prenderti,
abbiamo avuto una grossa litigata che è strano
perché non discuto mai con
quella ragazzina...”
“E'
successo per colpa mia?” Aggrotto la fronte prima di
sistemarmi
accanto a lei, assicurandomi comunque che ci sia abbastanza spazio fra
i nostri
corpi. “Mi dispiace, non pensavo che chiamarmi sarebbe stato
un così grande
problema” Mi sforzo di ridacchiare e finalmente Quinn mi
guarda, il vivido
color nocciola dei suoi occhi che mi assorbe all'istante,
“Non avrei ris–“
“No,
non è quello, va bene?” Dice Quinn fra i denti
serrati ed io inarco
un sopracciglio prima di farle leggermente cenno di proseguire.
“Non è stato
proprio per te, beh lo è stato, ma non
soprattutto per te...quella
bambina ti adora da morire, Santana” Sospira prima di
guardare in alto, verso
il cielo notturno pieno di stelle. “E' troppo piccola per
capire che ora le
cose sono diverse– che noi non possiamo essere come
eravamo lo scorso anno.”
“Ho
capito, Quinn” Espiro rumorosamente, facendo del mio meglio
per non
lasciare che l'esattezza delle sue parole mi distrugga.
“Credo di essermi
sbagliata ad aver pensato di poter semplicemente tornare nelle vostre
vite, mi
dispiace”
“Non
scusarti per essere tornata, San, sono contenta che tu sia
qui.”
“Davvero?”
“Te
lo giuro” Si alza dal tettuccio e si appoggia al parabrezza
“E' solo
che la mia vita è un po' complicata al momento...”
“Puoi
parlare con me...lo sai questo, vero?” La guardo mentre si
risucchia il labbro inferiore, sembra che siano passate ore prima che
lei
annuisca debolmente. “So che probabilmente non sono la
persona migliore con cui
aprirsi, ma posso essere tua amica, Q...voglio dire, se vuoi che siamo
amiche.”
“Tu
lo vuoi?” Affondo con discrezione i denti nel mio labbro
inferiore,
combattendo l'urgenza di scuotere veementemente la testa. No,
non voglio...Mi
sforzo di sorridere e annuire anche se mi sta distruggendo dentro.
“Credo che
potremmo essere amiche,” Mi volto senza più
guardarla, in modo da nascondere
quanto questa conversazione stia avendo effetto su di me.
“Alla fine ho fatto
domanda per un paio di college a proposito” Dice casualmente
dopo un paio di
minuti di assoluto silenzio. “Beh ho dovuto chiedere aiuto a
mio padre visto
che sono un caso speciale, ma credo che potrò finalmente
andarmene da qui...”
“Sì?
E' grandioso, Q, ma che mi dici di Lucy?”
“Verrò
a fare visita ogni volta...E recentemente ho realizzato qualcosa,
quella bambina è migliore di me in tutti
i sensi,” La guardo e inclino
il capo di lato incuriosita. “Voglio dire, la morte di
Charlie ha avuto degli
effetti su entrambe, ma Lucy in realtà sta vivendo la sua
vita, io ero abituata
a pensare che era necessario che rimanessi a Lima per proteggerla, ma nah,
in realtà sono rimasta a Lima perché io
avevo bisogno della protezione
di Lucy. Mi faceva da scudo contro il dolore per l'assenza di Charlie
ricordandomi costantemente mia sorella” Noto le lacrime
formarsi nei suoi occhi
e mi mordo l'interno della guancia. “Cazzo” impreca
a bassa voce, prima di
asciugarsi le lacrime con la manica della sua maglia.
“Quinn–“
“Non
capisco come cazzo possa essere così facile...”
“Huh?”
“Parlare
con te di Charlie” Ridacchia in modo apatico ed io sento uno
sfarfallio nel petto. “Dopo tutto questo tempo, dopo tutto
quello che è
successo...continua ad essere dannatamente semplice e mi
terrorizza.”
“Non
so che dire” Rispondo sinceramente e Quinn mi scocca un
piccolo
sorriso. “Dove vuoi andare?”
“New
York” Si lascia sfuggire una vera risata. “Non
sapevo nemmeno che
tu fossi entrata alla Columbia quando mio padre mi ha fatto la stessa
domanda...la cosa divertente è che non ho dovuto nemmeno
pensarci, gli ho solo
detto New York senza esitazioni.”
“Ah
sì? Forse è un segno” Sento il cuore
accelerare immensamente– se
entrambe andremo a New York allora le cose tra noi funzioneranno per
forza. Il
fatto che finiremo nella stessa città è un buon
segno, giusto? Niente più distanza.
Ora,
devo solo essere abbastanza coraggiosa da chiedere un'altra
possibilità.
“Forse”
La raggiungo sul tettuccio, chiudo gli occhi e ricordo come mi
abbracciava ogni volta che eravamo stese in questo modo. Mi
manca, mi manca
così tanto. Entrambe guardiamo le stelle in
silenzio, cerco di nascondere
il sorriso che continua a comparirmi sulle labbra ogni volta che il
vento
scorre su di lei, portando il suo profumo verso di me.
“Chi
è Andi?” Chiedo senza preavviso e Quinn volta di
scatto la testa
verso di me, gli occhi spalancati. “Lucy ha fatto il suo nome
poco fa ed io
sono solo curiosa.” Faccio spallucce, atteggiandomi a
disinvolta. “Non devi per
forza dirmelo se non vuoi...”
“E'
una mia amica”
“La
tua ragazza?” Mi prendo a calci mentalmente per essere
così
insistente. Fottutamente patetica, Lopez.
“Scusa, non devi rispondere”
“No,
non è la mia ragazza”
“Oh,
va bene...” Cerco di non lasciare che quelle 5 parole mi
diano
false speranze, ma è difficile...ricordo a me stessa che
solo perché Andi non è
la sua ragazza, non vuol dire che non escano insieme. Cazzo.
Avrei solo
dovuto chiedere se escono insieme– se non sono proprio nulla.
Mi metto a
sedere e fisso il lago, desiderando che le cose siano semplici come
erano
l'ultima volta che ci trovavamo qui. “Perché il
lago e non il tuo posto
segreto?” La mia domanda ci coglie entrambe alla
sprovvista– dove cazzo è il
filtro della mia bocca? Seriamente...”Voglio dire,
non importa, immagino
che abbia senso che tu non voglia portarmi di nuovo
lì”
“In
realtà non ci sono più tornata da quando hai
lasciato Lima”
“Come?”
“Già,
ho guidato fino a lì dopo aver lasciato casa tua...e non so,
credo
di essere spaventata all'idea di ricordare quanto fosse stato
doloroso”
Sento
lo stomaco rivoltarsi per il senso di colpa e raccolgo le
ginocchia al petto. “Mi dispiace, Quinn...” Ricordo
le ultime parole che le ho
detto di persona– Le ho lanciato un addio spietato
prima di nascondermi in
camera mia. “Sono stata una tale stronza con te,
anche se la colpa era mia,
mi dispiace così tanto”
“Non
preoccuparti per questo, quello che è stato è
stato...è finita
adesso.”
“Ma–“
Il mio telefono comincia a suonare e a malincuore rispondo alla
telefonata di mio padre, mi dice che devo rientrare a casa e Quinn
entra
immediatamente in macchina. Mi accompagna a casa e per tutto il
tragitto
facciamo delle conversazioni casuali– almeno non
c'è stato un silenzio di
tomba. Parcheggia di fronte a casa mia ed io le sorrido.
“Grazie per oggi,
Q.”
“Di
niente” Esco dall'auto, ma lei abbassa il finestrino e chiama
il mio
nome. Mi volto verso di lei, mormorando un “Sì?”.
“Vieni a Fantascape
domani? Noah ha scoperto che sei tornata e vuole vederti”
“Davvero?”
Sollevo un sopracciglio. “Non mi odia per quello che ho
fatto?”
“Nah...nemmeno
io ti odio, San. Buonanotte.”
Quinn
mi sorride ed io sorrido di rimando.
“Buonanotte,
Quinn.”
22
Giugno, 2012
“Bentornata,
Lopez” Noah apre le braccia ed io gli corro incontro. Mi
abbraccia stretto e si china per sussurrarmi qualcosa all'orecchio.
“Ti
prenderei a bastonate per aver ferito la mia ragazza, ma mi ucciderebbe
se lo
facessi...E anche se sei una gran cogliona, sei fortunata che continui
a
piacermi un po'.”
“Mi
dispiace, Noah” Esalo stringendo le palpebre.
“Credo di preferire
che tu me le dia...me lo merito comunque.”
“Sai
che non lo farei,” Si stacca da me e sorride. “Non
posso credere
che sia passato quasi un anno dall'ultima volta che sei stata
qui”
“Nemmeno
io” Faccio spallucce e i miei occhi cercano subito Quinn,
scrutando la zona in cerca di una chioma bionda. “Lei
è già qui?”
Lui
aggrotta la fronte, affondando entrambe le mani nelle tasche e
spostando imbarazzato il peso da un piede all'altro.
“Sì, ma– umm–
c'è
anche Andi, si è presentata qui poco fa...Q ti ha
già detto di lei?”
“Mi
ha solo detto che sono amiche” Scrollo di nuovo le spalle,
mantenendo un'espressione stoica sul mio viso. “Stava
mentendo?”
“No,
sai che non ti mentirebbe...” Noah sospira prima di grattarsi
la
nuca. “Ma ad Andi lei piace molto e sta cercando di essere
più di un'amica per
Quinn già da un po'”
“Ah
sì?” Distolgo lo sguardo dal viso del ragazzo.
“Capisco...”
“San,
ce la farai a vedere quelle due insieme?”
“Perché
non dovrei? Non sono venuta qui per riprenderla, Noah.”
Schifosa
bugiarda.
“Davvero?”
Inarca
un sopracciglio ed io grugnisco prima di scuotere la testa
“Certo
che no, la rivoglio...ho fottutamente bisogno di riaverla, ma non
voglio essere
egoista, ho paura di ferirla di nuovo.”
“Lo
farai?”
“So
di non averlo mai fatto intenzionalmente, ma so anche che lei merita
molto più di me...”
“Senti,
sono il migliore amico di Quinn dal nostro primo anno alle
superiori, il che vuol dire che ho visto come la faccenda di Charlie
l'abbia
distrutta...è stato terribile, Santana, e io non so, credo
che la ragione per
cui non ti odio tanto quanto dovrei sia perché la prima
volta che ho visto
Quinn di nuovo felice è stato quando sei arrivata
tu.”
“L'ho
ferita comunque...ho incasinato tutto.”
“Sì,
l'hai fatto, ma le persone fanno degli errori e, non so, forse puoi
ancora sistemare le cose.”
“Perché
sei così gentile con me? Non riuscirei nemmeno a guardarmi
se
fossi in te.”
“Perché
voglio bene a Quinn e se lei non ti odia io non ho il diritto di
odiarti.” Scrolla le spalle prima di schiarirsi la gola.
“Stanno venendo verso
di noi, sii disinvolta,” Reprimo
l'istinto di voltarmi il più
velocemente possibile, guardo il viso di Noah mentre sposta lo sguardo
dietro
di me e sorride. “Hey, gente.”
Finalmente
mi volto e la mandibola mi crolla a terra– la
ragazza del
negozio di fiori. “Uhh, hey
ciao” Mi sforzo di dire e Quinn mi
sorride, apparentemente in segno di scuse, mentre Andi fa solo un cenno
con il
capo. Ora tutta la faccenda della Sirenetta che mi ha raccontato Lucy
ha senso–
fottuta rossa...
-x-x-x-x-
Stiamo
mangiando insieme ad uno dei tavoli, io e Noah di fronte ad Andi
e Quinn. Questa ragazza non mi piaceva già da quando ne ho
sentito parlare, ma
ora semplicemente la odio da morire. Ugh. Le sue mani sono
sempre
addosso a Quinn e io voglio seriamente romperle le dita– una
per una. Se
solo lo stesse facendo senza intenzione, me lo farei andare bene, ma
non è
così, continua a spostare i suoi occhi verdi su di me e
giurerei che stia
morendo dalla voglia di ghignare.
Odio
questa stronza.
Quinn
si schiarisce la gola prima di spostare le mani di Andi dal suo viso,
sto seriamente pregando che il rossore che le copre le guance sia
perché si
sente a disagio e non per qualche altro motivo...”Ho bisogno
di un altro drink.
Qualcuno ne vuole uno?” Quinn si alza in piedi, ma Andi la
spinge a sedersi di
nuovo, la rossa le bacia la guancia prima di alzarsi.
“Non
preoccuparti, lo prendo io per te” Andi si allontana dal
tavolo e
io mi lascio sfuggire un lamento silenzioso, Noah posa la sua mano alla
base
della mia schiena per rassicurarmi ed io gli sparo un sorriso
sfuggente. Guardo
dall'altro lato del tavolo e vedo Quinn che mi fissa con
un'intelligibile
espressione sul volto, la guardo mentre apre e chiude la bocca un paio
di volte
prima di distogliere lo sguardo alla fine, chiaramente frustrata da
qualcosa.
Andi ritorna con i drink e si siede fin troppo vicina a Quinn, i loro
fianchi
premuti uno contro l'altro.
Ugh,
sono fottutamente gelosa, è inutile persino cercare di
negarlo...
Lo
odio.
“Allora,
Santana, quando te ne andrai da Lima?” Quinn lancia
un'occhiata
pungente alla ragazza accanto a lei e io le sparo il mio finto sorriso.
Dopo
che mi sarò ripresa la mia ragazza, troia. “Il
2
Luglio”
“Grande”
Sorride ed io guardo velocemente da un'altra parte perché
l'impulso di prendere questa ragazza a pugni in faccia sta per prendere
il
sopravvento e non voglio dare spettacolo.
“Ma
sei appena arrivata...perché così presto,
Lopez?” Mi chiede Noah e
io gli lancio uno sguardo grato.
“Devo
ancora sistemare alcune cose a casa prima di partire per New York
fra un paio di mesi.”
“Già,
Santana è entrata alla Columbia” Dice Quinn
orgogliosa al suo
migliore amico ed io le sorrido timidamente. Vedo Andi mandare gli
occhi al
cielo con discrezione e ghigno sodisfatta.
Sì,
stronza, io sarò a New York e tu sei bloccata a lavorare in
un
fottuto negozio di fiori.
“Diamine”
Noah mi da un pugno giocoso sul braccio, guadagnandosi una
rapida occhiataccia da parte di Quinn. “Questo sì
che è fico.”
“Grazie”
Ridacchio prima di portarmi la tazza alle labbra. “In
realtà
non credevo che ce l'avrei fatta”
“Perché
no? Sei fantastica, San.”
Le
guance mi si infiammano per via del piccolo commento di Quinn e mi
metto a fissare il mio piatto di carta. “Grazia,
Q,” Mormoro, rifiutandomi di
guardare nei suoi occhi nocciola. Andi si schiarisce la gola,
distogliendo l'attenzione
di Quinn da me. Sospiro silenziosamente– Odio da morire non
avere alcun diritto
su Quinn nonostante lei abbia ancora il mio cuore, è
ingiusto, ma non c'è
niente che io possa fare per questo. Rimango relativamente in silenzio
per il
resto del pasto, il mio cuore si stringe ogni volta che Andi tocca
Quinn
davanti a me. Quella dovrei essere io– ero io...”Credo
che andrò a casa”
Asserisco non appena buttiamo via gli avanzi, ricevendo un broncio da
parte di
Quinn.
“E'
ancora presto...dovresti rimanere nei dintorni”
Noah
posa un braccio attorno alle mie spalle e mi tira verso di lui.
“Ma
la vostra pausa è quasi finita e non ho motivo di
restare...” Sposto
rapidamente lo sguardo su Quinn e Andi. “Ci vediamo presto,
va bene?”
“Non
andare” Quinn interviene prima di avvicinarsi a me, facendomi
allontanare dalla presa di Noah. “Senti, te ne andrai di
nuovo fra meno di due
settimane...rimani ancora un po'” Annuisco rassegnata, prima
di portare di
nuovo il mio sguardo su Andi che sembra infastidita da questo scambio.
“Comunque Nana ti adora, non si arrabbierà se io e
Noah rimaniamo con te per il
resto della giornata.”
“Sì,
ok” Scrollo le spalle prima di cambiare umore sorridendo.
“Mi siete
mancati voi due.”
“Beh,
a noi sei mancata di più, Lopez” Noah mi fa
l'occhiolino e Quinn
annuisce, scoccandomi il suo caratteristico sorriso che mi è
dannatamente
mancato.
-x-x-x-x-
Io
odio le giostre dei parchi divertimento...pensavo fosse dannatamente
chiaro. Ugh, merda. Noah e Quinn mi hanno in qualche modo convinta a
salire
sulla nuova attrazione di Fantascape chiamata 'Fanta-Tower' ,
io la
chiamo la Torre della Morte. Cazzo...Sono 60 metri di caduta
libera– Morirò.
“Voglio scendere” strillo prima di agitare
convulsamente le gambe, sono
schiacciata fra Noah e Quinn, mentre Andi è alla sinistra di
Quinn. “Perché
sono su questo affare?”
“E'
tutto ok, San...io e Noah l'abbiamo provato 100 volte quando era
nuovo.”
“E
quindi? Questo coso può ancora
ucciderci” Controbatto,
lanciando un piccolo urlo quando la barca comincia a salire.
“Morirò” Sento
Andi grugnire e lancio un'occhiataccia nella sua direzione, Quinn se ne
accorge
e quindi scelgo di guardare Noah– beh, per quanto la
protezione me lo consenta.
“Morirò, cazzo.”
Noah
ride e io grugnisco prima di tenere gli occhi ben chiusi, una volta
fermi decido stupidamente di riaprirli. Guardo di sotto e
immediatamente mi
viene da vomitare– Siamo così in alto che tutte le
altre giostre sembrano dei
modellini di plastica. “Pronti?”
“Pronti
per–“ La barca precipita e il mio stomaco schizza
verso l'alto,
cadiamo liberamente per un paio di secondi prima che la giostra si
interrompa
bruscamente. Urlo rumorosamente e sento Quinn che ride adorabilmente,
ma non ho
nemmeno il tempo di guardarla o apprezzare quanto sia carina
perché quello
stupido affare precipita di nuovo. Tutto questo continua per almeno un
minuto
finché la corsa finalmente termina. Non appena gli addetti
sbloccano le mie
protezioni, barcollo lontana dalla macchina.
Ritorniamo
a terra ed io mi sento assolutamente nauseata, mi guardo
attorno finché vedo un bidone della spazzatura, corro verso
il cestino e
comincio a vomitare tutto quello che ho mangiato. Di nuovo,
fanculo.
Sento qualcuno accarezzarmi la schiena e tenermi i capelli mentre
svuoto il mio
stomaco. Mi volto e vedo Quinn guardarmi preoccupata.
“Grazie” Mi sforzo di
dirle prima di scuotere la testa un paio di volte per scacciare la
nausea. Noah
corre verso di me con una bottiglia d'acqua che io tracanno rapidamente.
“Stai
bene? Scusa, non avremmo dovuto costringerti...” Mi dice
Quinn
dispiaciuta ed io le rivolgo il mio miglior sorriso perché
sembra troppo in
colpa per avercela con lei. “Dovrei portarti a
casa.”
“No
Q...sto bene, non preoccuparti per me”
“Sei
sicura?” Domanda Noah, annuisco all'istante e gli sorrido,
cercando
di rassicurarli entrambi. “Diamine, non scherzavi quando hai
detto che le
giostre non sono roba per te, huh?” Gli faccio la linguaccia
e lui ride.
“Mi
sto annoiando” Andi interviene e distolgo lo sguardo prima di
mandare gli occhi al cielo. “Dovremmo andare sulla ruota
panoramica, Quinn,”
Sorride alla bionda ed io sento lo stomaco che si agita di
nuovo– ma questa
volta di dolorosa gelosia. No, fanculo...Quella
è la giostra mia
e di Quinn, è lì che ci siamo date il primo vero
bacio. “Ti prego” La
rossa fa sporgere le labbra ed io mi mordo il labbro inferiore con
forza quando
Quinn annuisce lentamente, è come se qualcuno mi abbia
appena presa a calci
nella pancia.
Mi
rifiuto di rimanere e torturami, non se ne parla.
Fingo
di aver ricevuto un messaggio prima di sembrare delusa “Uhh,
devo davvero andare ora”
“Cosa?
Perché? Sono solo le 18” Quinn controlla il suo
orologio e mi fa
il broncio. “Non ti senti bene?”
“No,
sto bene...è solo– devo andare”
Abbraccio velocemente Noah prima di
salutare Quinn e Andi con la mano, guardandole a malapena, mi allontano
rapidamente dal gruppo prima che Quinn possa dire qualcos'altro...Sto
per
attraversare i cancelli di Fantascape quando sento Quinn chiamare il
mio nome
senza fiato. Mi volto e la vedo correre verso di me.
“Sì?”
“Perché
te ne stai andando?”
“Perché
dovrei restare?” Ribatto, costringendomi a non sgretolarmi
per
colpa del terribile dolore che sto sentendo. “Starai comunque
bene anche senza
di me.”
“Credevo
ci stessimo divertendo...”
“Sì,
è stato divertente” Mento davanti a lei, le parole
disoneste
lasciano un orribile gusto sulla punta della mia lingua. No
non è divertente
vedere una qualche ragazza attaccata a te, fa male cazzo...
“Non
mentirmi, ti prego...che succede, ti senti ancora male?”
“No,
ho detto che sto bene”
“E
allora perché ti comporti così?”
“Perché?”
Domando fra i denti stretti con un tono molto più alto.
“Perché sono tremendamente gelosa anche se non ho
il diritto di esserlo...Non
conosco nemmeno Andi, ma la odio perché ti sta addosso e so
che non dovrebbe
tangermi, ma lo fa, ok? Ho passato tutto il giorno a cercare di essere
tua
amica, a cercare di farmi andare bene vederti con qualcun altro...Ma non
posso farlo, non posso sedermi e fingere che mi vada bene vederti
salire sulla nostra
giostra con un'altra persona,” Urlo, le lacrime mi
riempiono rapidamente
gli occhi e mi confondono la vista. Mi sento una rammollita per essermi
lasciata sfuggire tutto quanto, ma il vaso è traboccato ed
io non posso più
fingere che tutta questa merda mi vada bene.
Non
posso.
“Mi
d-dispiace” Dico con voce strozzata prima di asciugarmi
rabbiosamente gli occhi. “dovresti tornare indietro, io vado
a casa.”
“Non
hai ragione di esserlo...” Sussurra ed io aggrotto le
sopracciglia
confusa, cercando di decifrare cosa abbia appena detto.
“Voglio dire, non hai
motivo di essere gelosa.”
“Non
dire queste cose, Quinn...gli amici non si dicono cose come
questa.”
“E'
la verità...ti prego solo–“
“Quinn!”
Andi urla da una certa distanza ed io la guardo prima di
rivolgere a Quinn un sorriso a labbra serrate, voltandomi e camminando
di nuovo
verso il parcheggio.
Si
fotta.
25
Giugno, 2012
Sapete
cosa fa schifo della frase 'la storia si ripete'?
Ti fa
credere che ciò che è successo una volta,
può succedere di nuovo...Quinn mi è
corsa dietro un'infinità di volte in passato, mentre eravamo
solo amiche e
mentre eravamo più di quello. Ogni volta che l'ho
allontanata la scorsa estate,
lei tornava sempre da me...Immagino che i cambiamenti siano davvero
costanti in
questo mondo. Nessuna chiamata, nessun messaggio– non mi ha
nemmeno seguita
quando me ne sono andata da Fantascape lo scorso venerdì.
Non avrei dovuto
permettermi di crearmi alcuna aspettativa perché le
aspettative di solito sono
inattendibili.
La
realtà fa schifo...
E
la delusione è una sensazione disgustosa.
Sto
combattendo una battaglia senza speranza e sono un'idiota per aver
pensato che sia possibile riprendere ciò che è
già perso.
Sono
passati più di 10 mesi da quando abbiamo chiuso, e ancora
sto
desiderando ciò che avevamo– un doloroso bisogno
di Quinn Fabray.
Beh,
almeno il matrimonio è fra 5 giorni...Grazie a Dio
lascerò presto
Lima perché non ce la faccio più.
E'
stato un errore tornare qui, credere che il destino fosse dalla mia
parte.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 14 *** Capitolo 14. ***
Capitolo 14.
26 Giugno, 2012.
"Sei sicura di non voler venire a pranzo con noi, Santana?"scuoto la testa, no, e forzo un sorriso. "C'è qualcosa che non va?"
"No, sto bene, andate avanti voi.. Mi rilasserò qui"
"Tana, sei in giro per casa da giorni ormai.. che succede?"mio padre lancia uno sguardo ad Olivia e lei annuisce prima di camminare fuori dal soggiorno, lui si siede accanto a me e io immediatamente guardo lontano. "Riguarda Quinn di nuovo?"mi torturo il labbro inferiore e scuoto la testa. "Santana.."
"Papà, sto bene, okay? Vai.."
"Parla con me, voglio-"
"Non c'è niente di cui parlare, davvero."Cazzate. Mi alzo e stiracchio le braccia sopra della testa, facendo scrocchiare un paio di giunture. "Non preoccuparti per me.."
"Sai che non posso non farlo."si acciglia prima di alzarsi dal divano. "Qualsiasi cosa sia, io sarò qui quando sarai pronta a parlarne, va bene?"io annuisco e basta per rassicurarlo prima di muovermi verso le scale e salire in camera mia.
Magari non avrò il dono della sottigliezza ma non è che stia ascoltando canzoni depressive riguardo le rotture...
Non sto facendo niente, non mi sento in vena di fare niente.
Come si dovrebbe agire quando vuoi stare bene ma non sai come?
Sono davvero stanca di sentirmi così inutile. Stanca di essere forzata a sopportare un tipo di tortura dalla quale non riesco neanche a difendermi.. Non puoi proteggerti da qualcosa che è dentro di te. E tutto il dolore è dentro di me- è lì da quando ho lasciato Lima l'estate scorsa.. E'lì da quando Quinn si è arresa con me.
C'è una parte di me che vuole disperatamente superare Quinn, ma c'è un'altra parte di me che non è ancora pronta a lasciarla andare. E'passato quasi un anno ma i sentimenti sono ancora lì, pulsanti dentro di me- ricordandomi quanto vuota e cupa sono ora. Trovo davvero ingiusto avere a malapena assaggiato la felicità prima che sparisse. Lo so che è stata colpa mia- sapere che qualcosa di così magico esiste e comunque non essere in grado di arrivarci è una estenuante forma di tormento.
E'pazzesco come una sola persona possa significare così tanto per te.
E davvero voglio solo riaverla.
Ho bisogno di riaverla.
Il problema è che, solo perché hai bisogno di qualcuno, non necessariamente quel qualcuno deve avere bisogno di te.
27 Giugno, 2012.
Sono esattamente le 5.38 di pomeriggio e mi sono appena svegliata dal mio pisolino. Stringo il mio telefono più forte e mi chiedo se non sto ancora dormendo - se sto in qualche modo sognando.. Ho messo il mio telefono in modalità silenziosa prima di dormire, e ora mi sveglio con quattro messaggi e due chiamate perse da QUINN FABRAY. Sono un po'spaventata all'idea di guardare più delle preview dei messaggi, ma raccolgo abbastanza coraggio da pigiare l'icona verde e bianca e immediatamente aggrotto le sopracciglia in confusione.
Bè, qualcuno è palesemete ubriaco.
Provo del mio meglio per decifrare cosa stesse cercando di dire esattamente, ma le parole scritte male e i simboli a caso buttati lì me la rendono difficile. Penso momentaneamente di scriverle una risposta ma decido di non farlo, optando per una chiamata invece. Sono un po'preoccupata e non ho mai sperimentato una Quinn ubriaca prima.. Lo squillo sembra infinito e io mi mordo l'interno della guancia ansiosamente. Mi castigo mentalmente per non essermi svegliata, poteva essere la mia possibilità per capire finalmente cosa sta succedendo con questa nuova Quinn.
Le parole degli ubriachi sono i pensieri dei sobri...
Lei non risponde e io grugnisco prima di lanciare alla cieca il mio telefono ai piedi del letto.
E di nuovo, sto regredendo - ho speso l'intera giornata a convincermi che sarei stata bene senza di lei.. Ho pensato che stesse funzionando ma il fatto che io sia così tanto scossa da un paio di messaggi da ubriaca chiaramente mi mostra che non lo è. Lo odio. Chiudo gli occhi e prendo un paio respiri profondi per calmarmi. Va bene, è tutto okay, starai - sento il campanello della porta e i miei occhi si aprono di scatto.
Destino, per favore non giocare con me adesso..
Corro giù dalle scale, ringraziando che Olivia e mio padre siano entrambi fuori. Vedo Noah e Quinn sul mio portico e immediatamente apro la porta principale. Una delle braccia di Noah è intorno alla vita di Quinn, tenendola stabile. "Santana!"farfuglia prima di ghginare verso di me. "Non hai risposto ai miei messaggi e alle mie chiamate"mette il broncio prima di zoppiccare dentro casa. "Sei ancora arrabbiata con me? Per favore non essere arrabbiata con me."
Aiuto Noah a condurla sul divano e non appena è seduta al sicuro, lancio a Noah uno sguardo della serie 'che cazzo?'. Lui scrolla le sue spalle massicce prima di scuotere la testa. "Non guardarmi così, sono andato a prenderla ed era già così.."mi acciglio prima di concentrarmi di nuovo su Quinn.
"Ehi, Q, come ti senti?"
"Male - mi sento davvero male, "lei chiude gli occhi, mi siedo lì accanto e le chiedo perché. "Perché sei tornata.."la mia faccia crolla e Noah si schiarisce la gola imbarazzato, il mio cuore si stringe e mi distanzio un po'da Quinn. Controllati. Dopo un po', il corpo intossicato di Quinn cade in avanti e io ho a malapena il tempo di acchiapparla prima che la sua faccia sbatta per terra. tento di svegliarla ma è completamente andata - seriamente, quanto diavolo ha bevuto questa ragazza?
"Che cazzo le è successo?"
"Te l'ho già detto, l'ho trovata così.. ero ad un appuntamento quando mi ha chiamato, e quando sono arrivato, continuava a chiedermi di accompagnarla da te."Noah dice sulla difensiva e io sospiro prima di lasciare che Quinn si poggi su di me, posso ancora sentire nitidamente il suo profumo attraverso l'alcol, le scosto i capelli dal viso e strofino il pollice sulla sua guancia lievemente arrossata. "Dovrei lasciarla qui?"
Volto la testa di scatto verso Noah, scuotendola selvaggiamente. "No, mio padre tornerà quì tra poco.. Darà di matto se la vede svenuta sul nostro divano."
"Okay, la porterò a casa mia allora, non credo sia una buona idea portarla da Mrs. Kit.. Mi licenzierà in tronco se mi vede trascinare sua nipote incosciente dentro casa sua."
"No, umm, voglio prendermi cura di lei.. Voglio dire, ha bisogno che qualcuno si prenda cura di lei quando si sveglia"Noah sorride leggermente e io roteo gli occhi verso di lui. "Puoi portarci alla sua vera casa? Mi inventerò qualcosa."Lui concorda ed entrambi portiamo Quinn indietro verso la sua auto, la stendiamo nei sedili posteriori e io corro indietro verso casa per assicurarmi che la porta d'ingresso sia chiusa. Torno al veicolo e mi siedo con lei così da farle poggiare la testa sul mio grembo durante il viaggio. Sembra una piccola bambina, è tipo-quasi-super adorabile. "Sai dov'è il suo telefono? Dovrei probabilmente scrivere un messaggio a Mrs. Kit da parte sua."
"Controlla sotto il sedile, "trovo il telefono di Quinn e scrivo a Mrs. Kit fingendo di essere Quinn. Scrivo un messaggio dicendo che avrebbe passato la notte nell'altra casa. Sto realmente sperando che la mia ex-datrice di lavoro non mi scriva domande di cui non conosco la risposta- o peggio, che mi chiami. Mi sforzo poi di trovare qualcosa da dire a mio padre.. A lui non piace davvero più Quinn, quindi non posso dirgli la verità, giusto? Ugh. Pensa, Santana. Compongo il numero di Olivia, pregando che il mio piano improvvisato funzioni.
"Santana?"
"Ehi, Olivia. Io, uhh, devo davvero chiederti un favore."
"Si?"
"Mio padre è lì?"chiedo nervosamente.
"Si ma è un po'occupato con un paziente al momento.. che succede?"
"Devi coprirmi, ti prego.. Sono appena uscita di casa e non tornerò stanotte."
"Cosa-"
"Per favore."la prego in un tono disperato e la sento sospirare rumorosamente. "Sono al sicuro, te lo prometto devo solo prendermi cura di un'amica al momento quindi devo stare a casa sua."
"Santana, lo sai che non posso mentire a tuo padre."stringo gli occhi chiusi e grugnisco. Merda. Ugh, sono fottuta.. "Ma gli dirò che sei a casa di un'amica e mi assicurerò che non ti forzi a tornare a casa, okay? Non so cosa stia succedendo ma spero che la tua amica stia bene."
"Grazie!"urlo riconoscente dentro il ricevitore portando Noah a guardarmi nello specchietto retrovisore per un secondo appena. "Sei la mia eroina, ti spiegherò tutto domani."
"Va bene. Sii prudente, okay? E non dimenticare la cena di domani."
"Non lo farò, grazie ancora!"concludo la chiamata, lasciando andare un sospiro di sollievo prima di infilare il telefono nella tasca. "Noah, dove l'hai trovata?"
"In un bar.. Credimi sono sorpreso quanto te- forse di più. Quinn non è davvero più il tipo che si ubriaca così, in effetti non la vedevo in questo stato dal primo anno di liceo, subito dopo la morte di Charlie."sospira prima di svoltare. "So che quello che ha detto a casa tua fa male, ma prima lascia che si spieghi okay? Sono certo che volesse dire qualcos'altro"
"Cos'altro avrebbe potuto dire?"chiedo, alzando un sopracciglio verso Noah. "Ha detto che stava male perché sono tornata, il che significa che si è ubriacata perché io sono qui, "sospiro profondamente prima di guardare giù verso la faccia incosciente di Quinn. "Noah, non vuole che io sia qui.."
"Credi davvero alle cazzate che stai dicendo?"
"E'venuto fuori dalla sua bo-"
"Santana!"mi blocca, alzando la voce in maniera significativa. "Non riesci a capirlo cazzo - appena sono arrivato da lei, mi ha chiesto di portarla a casa tua. Il che significa che voleva vederti.. Vuole che tu sia qui. Quella ragazza ti ama e non capisco perché voi due vi stiate rendendo la vita così dannatamente complicata."
"Perché non è così semplice, va bene? Magari prova ancora qualcosa per me ma questo non significa che è tenuta a darmi un'altra possibilità.. Le ho fatto male, Noah - le ho fatto fottutamente male e ho incasinato tutto, "i miei occhi iniziano a bagnarsi e guardo fuori dal finestrino. Noah ricomincia a parlare ma io lo fermo velocemente. "Lascia perdere, per favore."gli dico debolmente e lui annuisce esitante, il resto del viaggio è silenzioso - trailasciando il suono del respiro regolare di Quinn.
-x-x-x-
Noah se n'è andato per un po'ma è tornato ora con del rifornimento necessario - acqua, cibo, ecc. Gli lancio un sorriso grato dalla mia sedia dietro il letto di Quinn. "Grazie, amico."lui mi sorride prima di piazzare la busta di plastica sul tavolo più vicino. "Rimani per la notte?"
"Umm, vorrei poterlo fare ma ho qualcosa da aggiustare.. Puoi scrivermi o chiamarmi se succede qualcosa? Ma sono sicuro che voi due starete bene."Noah mi dice rassicurante prima di sedersi su bordo del letto di Quinn. "Fammi un favore però, San.."
"Si?"
"Cerca di capire cosa le frulla per la testa, per favore.. L'ho vista buttare via la sua vita in passato e non credo che potrebbe superare qualcosa del genere di nuovo. In più non posso sopportare di vederla così di ancora.."
Guardo Noah mentre ispeziona la figura addormentata di Quinn, un profondo cipiglio sulle labbra. "Farò del mio meglio.. te lo giuro, "mi manda un altro sorriso prima di alzarsi, mi avvicino a lui e lo abbraccio stretto- grata che sia rimasto. Noah se ne va e un paio di minuti dopo mi scrive, dicendomi che si è assicurato che il cancello fosse chiuso e che tornerà domani mattina presto per dare a me e Quinn un passaggio a casa.
Mi siede accanto a Quinn e poggio la mano sulla sua guancia, lei non si muove neppure, io lascio andare un udibile sospiro mentre permetto ai miei occhi di soffermarsi sul suo viso- è ancora così dannatamente bella anche da svenuta. Quando si sveglia lo farò..
Fanculo il mio orgoglio, fanculo le mie paure- sarò coraggiosa abbastanza da dirle cosa voglio.
Le chiederò un'altra possibilità..
Le dirò che sono ancora innamorata di lei.
-x-x-x
Un rumoroso grugnito risuona dentro la stanza facendomi svegliare di scatto. Guardo verso il letto dove Quinn è seduta stringendo i lati della sua testa con entrambe le mani. Controllo velocemente l'ora sul mio telefono -1.43 di notte. "Ehi."sospiro piano come se parlare forte potrebbe scoppiare la bolla in cui ci troviamo, lei gira il volto verso di me, un'espressione confusa su tutto il viso.
"Ehi stai-"
Quinn si lancia fuori dal letto e rapidamente incespica nel bagno, io corro dietro di lei per assicurarmi che stia bene. Si inginocchia di fronte al gabinetto e comincia a vomitare. Faccio una smorfia quando sento la quantità di liquido che riversa nella tazza - ha bevuto un sacco. Silenziosamente sto dietro di lei e le tengo i capelli, aspetto che il suono strozzato si fermi prima di parlare di nuovo. "Quinn?"la lascio andare e faccio un passo indietro, lasciandole abbastanza spazio per respirare.
Si siede sul pavimento e riposa la schiena contro il muro più vicino del bagno. Quinn si tiene la testa tra le mani, rifiutandosi di guardarmi, "Non ricordo nulla.."Lascia andare un altro grugnito afflitto. "Per favore, dimmi che non ho incasinato troppo le cose."
"Ehi, non hai incasinato proprio un bel niente, "mi inginocchio di fronte a lei e tiro via le mani dal suo viso. "Va tutto bene, Q.. Andiamo, vediamo di pulirti. Oh e c'è già l'acqua e l'Advil in camera, "lei annuisce prima di lasciarsi mettere in piedi da me, si lava la faccia e i denti prima di seguirmi di nuovo in camera. Le allungo una delle pillole e la bottiglia d'acqua, beve a malapena ma è okay.. Non bisognerebbe sconvolgere il proprio sistema. "Come sta la tua testa?"
"Sento di stare morendo, "cade a faccia in giù sul letto. "Dimmi come ci sono arrivata qui.. Sono seriamente svenuta."le sue parole sono smorzate dalle lenzuola ma riesco a capire cosa sta dicendo. Mi siedo sulla sedia di nuovo e lei si stende come si deve. Le dico cosa è successo e lei si limita solo a rilasciare questi piccoli suoni imbarazzati in risposta durante l'intera conversazione - adorabile. "Mi dispiace, San."
"Perché ti dispiace?"chiedo confusa e lei alza le spalle, un leggero rossore sul suo viso.
"Perché hai dovuto prenderti cura di me.."
"Non sono stata obbligata a farlo, Q."
"Ma non dovevi neanc-"
"Fermati, "la zittisco e scuoto la testa. "Volevo prendermi cura di te, okay? Va bene."
"Okay, "fa un sì con la testa lentamente prima di allontanare i suoi occhi da me. "Ho umm - voglio dire, ho detto qualcosa?"
"Non proprio, bè, hai tipo detto qualcosa a casa mia,"gira la testa di nuovo verso di me, i suoi occhi nocciola aperti più del solito. "Va bene però, non importa."
"Che cosa ho detto?"
"Hai solo detto che ti sentivi un po'male.."mi sforzo, tentando di trovare parole migliori per spiegarle."Allora ti ho chiesto perché e tu mi hai detto che è perché sono tornata, "sospiro e la sua bocca cade."Ma va bene, "dico in un tono più alto. "Lo capisco perfettamente, non devi preoccuparti."
"Aspetta, non lo intendevo in quel senso perché ti ho già detto che sono felice che tu sia tornata, "mi ricorda dolcemente, sedendosi meglio. "Santana, spero che tu mi creda."
"Onestamente, no, Q... eri ubriaca e probabilmente mi stavi dicendo davvero come ti sentivi. Preferirei che me lo dicessi, dimmi che mi odi per quello che ti ho fatto l'estate scorsa."
"Ma non ti odio."
"Come puoi non odiarmi dopo quello che è successo?"
"Non lo faccio, va bene? Non posso.."guardo lontano e butto gli occhi al cielo - non piangere ora, Lopez. Non farlo. "Che sto facendo di male? Pensavo volessi che fossimo amiche..."
"Non stai facendo niente di male, lascia stare e vai a letto, "mi alzo dalla sedia e comincio a camminare verso la porta, la sento abbracciarmi da dietro prima di poter uscire dalla stanza, però. Immediatamente mi fondo nella sua stretta, stringo gli occhi chiusi e tento di controllare l'irregolare battito del muo cuore. "Quinn ti prego non farlo, "sospiro e lei allenta la presa intorno a me e mi fa voltare. "Vai a dormire, ne parleremo domani."
"No, chiariamo le cose ora."
"Quinn-"
"Che cos'è successo Venerdì scorso?"
"Che cosa intendi?" faccio finta di niente e lei alza un sopracciglio verso di me. "Non so di cosa-"
"Non capisco un cazzo, San."dice in un tono chiaramente frustrato. "Prima mi dici che sei gelosa e quando ti dico che non dovresti esserlo, tiri fuori tutta la faccenda 'solo amiche'.. ti prego dimmi che cosa vuoi da me perché sono così dannatamente stanca di non sapere cosa fare."
"Non è ovvio abbastanza? Ti ho detto che ero gelosa di Andy, non era chiaro che non riesco a lasciarti andare?"
"Bè, l'ultima volta che ho fatto delle supposizioni mi sono ritrovata col cuore spezzato.."sospira e io guardo lontano colpevole."Ad oggi, sto ancora tirando ad indovinare quando si tratta di te, "mi stringe il mento e mi costringe a guardarla negli occhi di nuovo. "Ho provato a stare lontana, davvero ma guarda che cos'è successo.. Mi sono ubriacata e siamo finite qui, in qualche modo."
"Noah è preoccupato per te - io sono preoccupata per te."la sua mano scivola dal mio viso e sospira. "Perché hai bevuto così tanto, Q?"
"Perché sono così stanca di combattere con me stessa.. è estenuante non sapere cosa vuoi e volevo solo smetterla di pensare per un po'."
"Ascolta, lo dirò e basta.. Ti amo. Sono ancora innamorata di te. E mi odio per essere la ragione per la quale hai dovuto bere così tanto, "le lacrime cominciano a rotolare giù dalle mie guance e lei le scaccia gentilmente. "Ma sono qui- ho provato ad andare avanti ma è così fottutamente difficile andare avanti da qualcosa che non sei pronto a lasciar andare. Quindi, Q, sto dicendo tutto quello che sento e ti sto chiedendo un'altra possibilità. Sai quello che voglio, non devi più indovinare.."
Non dice niente, si riversa soltanto in un bacio ruvido, chiudo gli occhi e lascio che il bacio prenda possesso di tutti i miei sensi. Comincia a camminare indietro senza rompere il bacio e finiamo entrambe sul letto.
Mi siedo a cavalcioni e inizio a baciarle il collo, lei lascia andare un delicato gemito quando succhio su un punto preciso. Stringe l'orlo della mia maglia e la tira via dal mio corpo, velocemente liberandosi del mio reggiseno subito dopo. Arrosisco un po'quando realizzo che è la prima volta che mi vede nuda. Scrollo via i pensieri insicuri prima di concentrarmi sul mio compito di nuovo. Mi allontano da lei e lei velocemente si toglie la maglia, il reggiseno e i pantaloncini. Ribalta le posizioni, tracciando una scia di baci lungo il mio corpo. "Sei così maledettamente bella."sospira e io mi mordo il labbro imbarazzata. "Sei sicura di volerlo fare?"
"Sì.. tu?"
"Sì.."mi lancia uno dei suoi incredibilmente affascinanti sorrisi e io le sorrido di rimando. Lentamente mi toglie pantaloni e intimo. Le faccio un leggero cenno d'assenso prima che lei muova la sua testa verso il basso. Stringo gli occhi chiusi non appena sento il suo respiro sfiorare la mia pelle sensibile, infiammando tutti i miei nervi con qualcosa che non ho mai provato prima.
28 Giugno, 2012.
Sbatto le palpebre un paio di volte e mi guardo intorno nella stanza - cercando Quinn. Lascio andare un sospiro deluso quando realizzo di essere sola. mi alzo e stringo il lenzuolo bianco intorno al mio corpo ancora nudo. Cammino per la casa, controllando ogni stanza per qualsiasi cenno di Quinn. Una sensazione di annegamento inizia a riempirmi lo stomaco quando non riesco a trovarla. Corro indietro verso la sua camera e noto che i miei vestiti sono ordinati sulla sedia e il mio telefono è poggiato alla fine della pila.
Ansiosamente lo prendo e controllo i messaggi - un paio da mio padre e uno da Quinn.
Quinn Fabray : Mi dispiace.
Cosa?
Lascio cadere il telefono, e un soave senso di dolore mi incendia il petto. Collasso per terra, stringendomi le braccia intorno al corpo - combattendo per tenerlo insieme ma fallendo nel farlo. Continui singhiozzi cominciano a scuotermi tutto il corpo non appena sento il mio mondo crollarmi intorno. Se n'è andata. Se n'è solo maledettamente andata. Lacrime scivolano libere dai miei occhi e io combatto per inspirare abbastanza ossigeno da continuare a respirare.
2 parole del cazzo.. Tutto qui.
Mi mordo duramente il polso sperando di spegnere i miei singhiozzi. Il mio telefono squilla di nuovo dopo quelle che mi sembrano ore di infinita tristezza e io lo cerco. Noah ha scritto che è sulla strada per venirci a prendere. Mi mordo il labbro inferiore e mi alzo da terra, mi rimetto i vestiti tremando mentre le lacrime continuano ad uscire. Appena sono vestita mi stendo sul letto e stringo il cuscino con forza - sperando che si trasformi magicamente in Quinn.
Dopo quello che è successo.. come diavolo ha potuto lasciarmi così?
Chiudo gli occhi e scuoto la testa rapidamente, provando invano a fermare il mio cervello dal ricordarmi la notte prima.
Fa fottutamente male.
Onestamente ho pensato che tutto si sarebbe risolto...
-x-x-
"Mi dirai che cosa è successo?"scuoto la testa flebilmente e incrocio le braccia sul mio stomaco, rifiutandomi di incontrare lo sguardo preoccupato di Noah. "Dov'é lei, San?"chiede dal sedile del guidatore e io scrollo le spalle. "No davvero, che cazzo succede?"
"Non lo so, va bene?"urlo frustrata, risucchio il labbro inferiore, combattendo per non ricominciare a piangere - datti un contegno per un po', Lopez. "Se n'è andata stamattina e non so dove sia.. Per favore portami a casa."lo prego e lui apre la bocca ma io scuoto la testa. "T-Ti prego, Noah."sospira profondamente prima di girare la chiave e partire verso casa mia. Quando arriviamo gli dico di aspettare un attimo - corro in camera e prendo il bracciale di Quinn prima di tornare alla macchina. "Ridalle questo da parte mia, va bene?"
"Santana, che succede?"
"Niente.. è finalmente finita."sussurro prima di allontanarmi da lui, le lacrime hanno preso il sopravvento e io sono troppo debole per combatterle. "Grazie di tutto, Noah"gli dico da sopra la spalla prima di camminare dentro casa. Appena chiudo la porta, crollo al suolo, tirando le ginocchia vicino al petto e sotterrando il viso nel tessuto dei miei jeans, sento una mano sulla mia schiena e guardo su, vedendo Olivia e mio padre che mi fissano preoccupati. "Merda, mi dispiace, io-"
"Va tutto bene, Tana."mio padre mi tira su e mi stringe tra le braccia dolcemente. "Ma devi davvero dirmi che cosa succede ora, "piazza un bacio sulla mia testa e io comincio a piangere sulla sua maglia, lui stringe di più la presa e mi lascia sfogare. Una volta calma abbastanza, ci sediamo tutti in soggiorno e io tento il mio meglio per spiegare la situazione senza essere troppo esplicita - c'è un limite su ciò che i genitori possono conoscere. Gli parlo di tutta la storia riguardo il tradimento però, assicurandomi che sappiano che non è tutta colpa di Quinn. "Quindi fammi capire bene... Voi due avete litigato e non pensate di poter aggiustare le cose?"
"Una cosa del genere."alzo le spalle. "Non penso che lei voglia aggiustare le cose, sono piuttosto sicura che abbia chiuso con me."
"Se è stupida abbastanza da lasciarti andare allora non vale tutte queste lacrime, Santana."Olivia mi accarezza la schiena gentilmente e io le lancio il miglior sorriso che riesco a fare. "Sei ancora così giovane, non è la fine del mondo, te lo prometto."
E'solo la fine del nostro mondo..
Mi sforzo di annuire prima di scusarmi educatamente e andare in camera, promettendogli che ce l'avrei fatta per la cena di questa sera però. E'bello parlare con le persone, è bello lasciare andare via un po'di pressione ma il dolore dentro di me è ancora straziante.
E ho davvero bisogno di trovare un modo per sfuggirgli.
-.x.x.x.
"Bè, non ho mai creduto nell'amore travolgente.. pensavo fossero solo cazzate di Hollywood."questo fa guadagnare a mio padre un paio di risate da tutti. "Ero davvero convinto che sarei morto come un uomo solo, ma poi ho conosciuto Olivia e tutto è cambiato."Olivia alza gli occhi al cielo e gli tira una scherzosa gomitata. "Non so cosa ho fatto per meritarmela ma so che passerò il resto della vita ad assicurarmi di fare abbastanza per essere suo marito."stringe un braccio intorno alle spalle della sua fidanzata, portandosela vicino e baciandole la testa. "Sono l'uomo più fortunato del mondo"dice raggiante prima di catturare le labbra di Olivia in un veloce e casto bacio. Tutti gli ospiti nella stanza iniziano a festeggiare e il rumore si placa solo quando Olivia inizia il suo discorso.
Sono probabilmente la coppia più sdolcinata di sempre ma va bene perché è tutto reale.. Il vero amore non arriva facilmente ed è stupido cercare di nasconderlo.
Dopo i discorsi e i brindisi, cammino verso la coppia e abbraccio entrambi. "Anche se ho tipo avuto i conati di vomito.. "scherzo e mio padre sbuffa a cuor leggero. "Sono davvero felice per voi."
"Grazie, Santana, non hai idea di quanto significhi per me sentirtelo dire."
"Anch'io"mio padre si immette nel discorso e io sorrido a entrambi. "Ti voglio bene, piccola."sospiro un 'anch'io' prima di permettergli di stringermi in un altro abbraccio. "Stai bene?"mormoro un 'mhmh'cosciente che non è la risposta più rassicurante ma è l'unica che riesco a gestire.
-x-x-x
Sono felice che tutti stiano prestando attenzione alla coppia - significa che non devo sforzarmi più di tanto per sembrare a posto. Non lo sono.. Ho dovuto letteralmente forzarmi ad uscire di casa un po'di tempo fa. Sono solo dannatamente stanca per funzionare come si deve. I problemi di cuore ti consumano. Quantomeno il matrimonio è sabato e tornerò a Seattle in meno di una settimana.
La distanza non mi ha realmente aiutato a superare Quinn 10 mesi fa, quindi probabilmente non farà alcuna differenza ma almeno non correrò il rischio di incontrarla per caso. Non penso di potercela fare a vederla casualmente dopo quello che è successo.. Forse potrei riuscire a trovare un modo per cancellare tutto e fare finta di non averla nemmeno conosciuta - lo so che non ha funzionato l'ultima volta ma potrei farcela adesso.. Giusto? Il dolore è così intenso ora - potrebbe funzionare.. Ho bisogno che funzioni.
Proverò a non lasciare che niente me la ricordi, proverò così tanto ad andare avanti.
Proverò a stare bene.
Però non lo capisco - tutto andava perfettamente prima che andassi a dormire la notte scorsa, mi sentivo incredibilmente bene e per una volta, tutto aveva senso.. Ero dove sapevo di dover essere, ero con Quinn. Ma non appena mi sono svegliata, tutto è finito, come un cazzo di sogno. E la parte più dolorosa è che se n'è andata senza dire niente di significativo.. Pensavo che entrambe volessimo tornare insieme, mi ha fatto sentire come se stessimo finalmente tornando a stare bene.
Ho pensato che fosse mia di nuovo.
A quanto pare mi sbagliavo...
30 Giugno, 2012.
"Bene, sembri affascinante."sbuffo alla mia scelta di parole e mio padre tenta di mantenere la serietà ma una risata gli sfugge dalla gola. "Davvero papà, stai molto bene."stringo il suo papillon. "Come ti senti?"
"Come se stessi andando al mio primo ballo.."risponde nervosamente, facendomi sorridere. "Sono serio, è un misto di eccitazione e ansia, ma so di essere felice.. Hai parlato con lei? Vuole ancora sposarmi?"
Mando gli occhi al cielo prima di annuire per calmare i suoi nervi. "Si, è ancora pazza di te ed è bellissima, papà."
"Come lo sarai tu il giorno del tuo matrimonio. Voglio dire.. Quando sarà il momento, ovviamente."
"Non ci penso neanche a sposarmi."faccio finta di strozzarmi e lui alza un sopracciglio sfidandomi. "Cosa? Sono seria, tutta la faccenda del matrimonio non fa per me.."
"Lo dici adesso ma posso assicurarti che quando troverai la persona giusta tu-"
"Fermati, ti prego."lo interrompo, scuotendo la testa leggermente. Non è un buon argomento.. Mi controllo allo specchio, assicurandomi che il trucco e i capelli siano a posto. "Non voglio parlare della mia vita sentimentale in questo momento- oggi è il tuo grande giorno."
"Lo sai che sarai sempre la mia ragazza preferita, vero?"mi chiede e io roteo gli occhi di nuovo prima di annuire. "Sono serio, sarai sempre la mia bambina, Tana."
"Papà, basta con le smancerie per favore.. Nessuno morirà oggi."piagnucolo scherzosamente e lui mi lancia un sorriso a labbra strette. "Ma sì, lo so, e tu sarai sempre il mio eroe, giusto?"mi abbraccia stretto e io gli raccomando di prendersi cura di Olivia.
Usciamo entrambi dalla piccola camera ed entriamo nella chiesa, la cerimonia inizia e l'intero gruppo si sitema prima che Olivia faccia la sua comparsa. Io sorrido dal mio posto sull'altare - è incredibilmente bella. Il matrimonio inizia e io mi distraggo per quasi tutta la sua durata - il mio cervello involontariamente immagina il mio matrimonio, un giorno.
"- se qualcuno di voi è al corrente di un motivo per il quale non dovrebbero stare inisieme, parli ora o taccia per sempre."La porta della chiesa si apre e tutti voltano il viso in quella direzione al suono, inclusa Mrs. Kit. (che sembra mortificata per l'interruzione).
Gli occhi di tutti atterrano su Quinn che sta respirando affannosamente nel lungo corrodio, il prete la fissa in stato di shock per qualche secondo prima di schiarirsi la voce e rivolgersi a lei. "Signorina, ha qualcosa da obiettare?"
"Che?"Quinn chiede in tono confuso, allontanando i suoi occhi nocciola lontano da me. "No, non ho niente da obiettare, "risponde prima di guardarsi intorno nella stanza. La fisso semi-divertita non appena realizza. Le sue guance si tingono di un rosso acceso prima di puntare un posto non occupato e sedersi per nascondere la sua faccia da tutti gli altri nella stanza. Il prete va avanti con la cerimonia, facendo finta che l'interruzione non sia mai avvenuta e tutti gli invitati tornano a concentrarsi di nuovo sul rito. Io però, sto ancora pensando a Quinn, il mio cuore che martella e la bocca estremamente asciutta. Più veloce. Impazientemente aspetto che il matrimonio finisca e quasi rilascio un sospiro di solievo quando sento la frase 'puoi ora baciare la sposa'.
Una volta che l'applauso svanisce, comincio a camminare verso Quinn ma prima che riesca a raggiungerla qualcuno stringe la mia spalla. Mi guardo indietro e vedo mio padre che mi lancia uno sguardo di disappunto. "Penso che potrei realmente odiare quella ragazza."dice in un tono serio e io mi imbroncio. "Dobbiamo ancora fare le foto, falla aspettare."annuisco comprensiva prima di lasciare che mio padre mi guidi di fronte al fotografo. Una volta soddisfatto mi saluta freddamente e io velocemente mi faccio strada verso Quinn.
"Bè, quella si che era un'entrata."le dico provocandola e lei scrolla le spalle, un'espressione imbarazzata sul viso. "Ehi, "respiro prima di sedermi accanto a lei. Vorrei davvero arrabbiarmi con lei- urlarle contro ma non posso, non posso e basta. "Che ci fai qui?"
"Sono venuta per scusarmi di essere stata così stupida.."
"E non potevi aspettare fino a dopo il matrimonio?"
"Potevo ma non volevo farti aspettare di più, "mi risponde sinceramente prima di stringere entrambe le mie mani nelle sue. "Mi dispiace così tanto, Santana.. Non lo so che cazzo mi è preso ma quando mi sono svegliata, ho solo dato di matto. Ho iniziato a pensare all'anno scorso e mi sono spaventata così tanto all'idea di poter stare male di nuovo. Non sono abituata a lasciar entrare le persone e tutta la storia del tradimento mi ha incasinata ancor di più.. Lo so che non è una buona ragione per lasciarti nella maniera in cui l'ho fatto ma immagino di essermi sentita sopraffatta."inizia a piangere e io mi trattengo dal fare lo stesso. "Pensavo di aver bisogno di starti lontana.. Non stavo pensando lucidamente ma quando Noah mi ha ridato il bracciale a Fantascape un po'di tempo fa, ho realizzato -"
"Quinn-"
"Ascoltami prima...seriamente non posso credere a ciò che ti ho fatto e non posso neanche iniziare a spiegarti quanto male mi senta per questo. Ho gestito le cose in maniera sbagliata e mi dispiace. Sarei dovuta restare e parlarti ma come sempre, sono scappata via. Mi sono isolata - pensando di poter sopportare meglio da sola. Ma non voglio essere più quella persona, Santana... Non voglio più essere il tipo di persona che si chiude constantemente in sè stessa per paura che gli altri spariscano."
"Ti ho detto che ti amavo, ti ho detto che volevo ricominciare."
"Bè, voglio ricominciare anche io."
"Non so se-"
"Santana, ti amo."mi taglia la frase e il mio cuore si scioglie alla confessione, i miei scrupoli che velocemente scompaiono mentre mi perdo nei suoi occhi."
"Ti amo anche io, Quinn ma-"
Mi zittisce dolcemente posando le sue dita sulle mie labbra. "Rispondi a una sola domanda per me, va bene?"Annuisco. "Vuoi ancora provarci?"
"Sì, "esalo e lei sospira di sollievo prima di baciarmi le labbra innocentemente.
"Allora vedremo come sistemare le cose, abbiamo provato entrambe ad andare avanti e non ha funzionato.. Ricominciamo da capo, va bene? Solo tu ed io, niente più cazzate,"si porta il dorso della mia mano alle labbra e lascia leggeri baci sulla mia pelle. "Non sarà facile ma ne varrà la pena."
Chiudo gli occhi e annuisco di nuovo prima di permettere a Quinn di stringermi più vicino. Mi circonda con le braccia e affondo il viso nel suo collo, sentendo le sue labbra premere contro la mia tempia. "Mi dispiace per tutto."
"Dispiace anche a me, Quinn.."sospiro prima di allontanarmi abbastanza per guardarla negli occhi. "Che succede ora?"
Scrolla le spalle adorabilmente prima di sporgersi per un altro bacio veloce e casto. "Ora, ci permettiamo finalmente di essere felici, "Quinn allaccia il bracciale Q&S sul mio polso. "Ti amo, Santana."
"Ti amo anch'io."
|
Ritorna all'indice
Capitolo 15 *** Capitolo 15. ***
Capitolo 15.
1
Luglio, 2012
Guardo di sotto,
facendo del mio meglio per memorizzare come appare Fantascape dalla
cima della ruota panoramica. In realtà il parco divertimenti
è già chiuso, ma Quinn ha trovato un modo per
lasciarlo aperto per noi– così da poter
sfruttare al massimo la mia ultima sera a Lima. E'davvero
uno schifo, sapere che domani prenderò un aereo e
tornerò a Seattle...praticamente metterò 2.000
miglia fra me e l'unica persona con cui voglio stare.
E'stupido.
“A
cosa stai penando?” Quinn mi domanda dolcemente, prima di
baciarmi la tempia, scrollo la spalla che non è leggermente
appoggiata a lei. “Credevo che avremmo lavorato su quella
cosa della comunicazione...” Mi prende il mento e mi spinge a
guardarla. “Parla con me.”
“Non
è niente, sto solo pensando alle solite cose...”
“Tipo?”
“Cosa
ci succederà dopo che sarò partita
domani.”
“Ne
abbiamo già parlato, giusto? Parleremo tutti i giorni, ti
verrò a fare visita a Seattle appena possibile e poi vedremo
cosa succederà quando entrambe andremo a New York...ce la
faremo.”
“Lo
fai sembrare così semplice” Sospiro dal naso prima
di affondare il viso nel tessuto della sua maglietta. “La
vita non è esattamente stata dalla nostra parte quando si
trattava di 'far
funzionare le cose', Quinn.”
“Questa
volta sarà diverso,” Quinn mi bacia la fronte e il
leggero contatto mi provoca un brivido lungo la schiena.
“Entrambe abbiamo fatto degli errori in passato e immagino
che tutto accada per una ragione...non sono ancora sicura di quale sia
quella ragione, ma sono sicura di avere bisogno di te, non posso
nemmeno cominciare a spiegare quanto tu mi sia mancata mentre eri
via.” Sospira profondamente e il battito del mio cuore
accelera un po'. “Tutta la faccenda di Brooke mi ha ferita
molto, ma non averti nella mia vita fa molto
più male.” Mi mordo il labbro inferiore e mi
allontano dalla sua presa, sistemandomi sul lato opposto della cabina.
“Mi dispiace così tanto per quello che
è successo, Q...so che non cambia le cose, ma ho solo
bisogno che tu sappia che non ho mai avuto intenzione di ferirti in
quel modo.”
“Lo
so...va bene, è tutto finito.”
Roteo gli
occhi per quanto sia apatica nei confronti di tutta la
situazione– di nuovo. “Quinn, arrabbiati con me,
voglio che tu ti arrabbi con me,” Le dico frustrata,
stringendo le mani a pugno. “Voglio che imprechi contro di
me, che mi dici come ti senti davvero
per quello che è successo...”
“A
cosa serve discutere? E'fatta, Santana...ammetto che quella
è stata la prima volta che ho avuto il cuore spezzato e fa
dannatamente male, ma rivivere tutto quello che è successo e
arrabbiarmi con te per quello, non cambierà
nulla,” Quinn mi costringe a rilassare le mani, intrecciando
le dita con le mie “Ho già provato ad odiarti, ma
non ce la faccio, quindi basta...”
“Perché
sei così fottutamente perfetta?” Mi copro il viso
con la mano libera e grugnisco contro la pelle. “Non ti
merito, Q,” Cerca di interrompermi, ma io continuo
ostinatamente. “Sei stata semplicemente fantastica dal primo
momento in cui ci siamo incontrate e io ho continuato ad allontanarti e
poi ti ho persino tradita...non capisco perché tu voglia
sistemarti con me.”
“Hey,
sto facendo esattamente il contrario di sistemarmi,” Questa
volta stringe entrambe le mie mani nelle sue, tracciando forme casuali
sulla mia pelle. “Se provassi a stare con chiunque altro
invece che con te...quello
sarebbe sistemarmi– tutti gli altri sono così
ordinari ai miei occhi, eccetto
tu,” Odio quando mi guarda in quel modo, come se vedesse
molto di più della mia faccia– quegli occhi nocciola mi
uccidono ogni singola volta. “Credimi, sei tutto
ciò che io possa volere.”
“Ti
amo e mi dispiace essere stata una tale stronza insicura...è
solo, ugh,
non so come sentirmi in questo momento,” Le permetto di
tirarmi ancora più verso di sé e mi aggrappo
ancora di più a lei, desiderando che ci sia un modo per
fermare il tempo.
“Sentiti
amata, va bene?” Ridacchio prima di premere un bacio sul suo
collo e sorriderle contro la pelle. “Perché ti amo
anche io.”
“Allora...che
è successo quando sei salita su questa cosa con
Andi?” Chiedo dal nulla, in un tentativo di alleggerire la
situazione e appagare la mia inquieta curiosità.
“Segreto,”
Dice in un irritante tono allegro, guadagnandosi un'occhiataccia.
“Perché vuoi saperlo?”
“Me
lo stavo solo chiedendo,” Replico con noncuranza e lei
ridacchia. “Non è divertente,” Cerco di
staccarmi dal suo abbraccio, ma lei mi blocca tenendomi saldamente
ancorata. “Come ti pare, non che la cosa mi importi
davvero...”
“Hai
ragione, non è divertente,” Mi bacia la fronte ed
io roteo gli occhi giocosamente. “E'solo che sei adorabile
quando fai tutta la gelosa”
“Non
sono gelosa.”
“Sì
lo sei”
“Non
sono gelosa.”
“Lo
sei.”
“Cazzo,
non sono gelosa di una simil-Sirenetta,
ok?”
“Cosa?”
“Non
chiedermelo, è una cosa che ha detto Lucy...”
Scrollo le spalle e lei ride, scuotendo la testa. “Morale
della favola, non sono gelosa.”
“San,
è ovvio, smettila di negarlo,” Ghigna verso di me
ed io caccio fuori la lingua. “Ma perché tu lo
sappia...non sono salita su questo affare con lei, non potevo. Non dopo
che tu hai detto che è la nostra giostra,”
Sorrido istintivamente alle sue parole. “Sinceramente, Andi
è davvero a posto e ho provato a farmela piacere, ma non
è nulla in confronto a te,” Mi bacia sulle labbra
e sopprime la gelosia che mi ribolle nello stomaco. “Non devi
essere gelosa di lei...o di chiunque altro, a dire il vero, ti amo
troppo perché mi possa piacere qualcun altro...”
“Idiota”
mormoro a mezza voce, un enorme sorriso piazzato sulla mia faccia.
“Ti amo anche io.”
Rimaniamo
sulla giostra finché mio padre mi chiama, dicendomi che devo
già tornare a casa. Dopo che la telefonata è
finita, rimaniamo ancora un po'– scambiandoci pigramente un
altro paio di baci e sussurrandoci parole dolci.
E'fottutamente
sdolcinato, ma è assolutamente perfetto.
Proprio
come Quinn...
2 Luglio, 2012
“Te
ne vai di nuovo...” Afferma Lucy tristemente prima di
abbracciarmi la vita. “Non andartene,” Guardo Quinn
che si limita a scrollare le spalle, mi chino così da poter
guardare meglio Lucy– pessima idea. Sta piangendo...
“Io non voglio che te ne vai, San.”
“Hey,
è tutto ok, ti prometto che ci rivedremo presto”
Le sistemo una ciocca di capelli biondi dietro l'orecchio e le sparo il
miglior sorriso che posso, nonostante mi si stia stringendo il cuore
nel petto. “Ti prego non piangere, Luce. Farai piangere anche
me..” Risucchio il labbro inferiore e lo mordo per fermare le
lacrime che si stanno formando nei miei occhi.
“Scusa,
è solo che da quando sei tornata Quinn è
più o meno diventata normale...sento che tornerà
ad essere diversa quando te ne sarai andata,” Mi
sussurra Lucy nell'orecchio ed io sposto lo sguardo su Quinn che sta
inarcando un sopracciglio incuriosita, probabilmente dalla nostra
conversazione bisbigliata. “Solo, non andare...”
“Ti
giuro che non voglio andare, ma devo” La abbraccio forte e mi
inzuppa la maglietta con le sue lacrime. “Ma mi
assicurerò che Quinn non si comporti
diversamente...” Mi allontano leggermente per poter allungare
il mignolo verso di lei. “Giurin giurello.”
Si
asciuga le lacrime prima di agganciare il mignolo al mio e sospirare,
annuendo lentamente. “Mi mancherai tantissimo,
Sanny.”
“Tu
mi mancherai di più, Lucy” Le do un bacio sulla
guancia e Quinn si schiarisce la gola, suggerendomi di alzarmi.
“Devo andare, tesoro...fai la brava, va bene?” Lucy
annuisce tristemente e Quinn le bacia la testa prima che entrambe
lasciamo la stanza della bambina. Sento il cuore pesante e mi viene da
piangere, ma so che anche Quinn sta avendo un momento difficile ad
affrontare la mia partenza e non voglio renderglielo ancora
più duro.
Quindi mi
limito a baciarla prima che accenda la macchina, sperando che il bacio
le dica tutto ciò che non sono in grado di dirle.
-x-x-x-x-
Mio padre
ed Olivia stanno già aspettando in aeroporto,
così da potermi salutare prima della partenza. Erano
piuttosto contrari a lasciarmi andare da Mrs. Kit prima di raggiungere
l'aeroporto, ma ho detto loro di aver bisogno di vedere
Lucy. Mi incammino verso i neo sposini e rivolgo loro un sorriso
triste. “Hey.”
“Tana,
eccoti” Mio padre guarda dietro di me e nota a malapena
Quinn. “Sei sicura di avere tutti?” Annuisco
debolmente e lui sospira, si avvicina a me e mi abbraccia stretto.
“Vorrei che tu non dovessi andare.”
“Lo
dici ogni volta che me ne vado da Lima...” Mi sforzo di
ridere, ma le lacrime si stanno già formando nei miei occhi.
“Sai che mamma ci ucciderebbe entrambi se non tornassi a
casa, papà...Prenditi cura di te e Olivia, va
bene?”
“Certo,
vedi di comportarti bene e non stressare troppo tua madre” Mi
guarda severamente prima di darmi un bacio sulla fronte. “Ti
voglio bene, Tana, e ci vediamo quando andrai a New York,”
Olivia mi si avvicina subito dopo per i suoi saluti, abbracciandomi
stretta e dicendomi di stare bene. Ricambio l'abbraccio e sussurro un 'sono contenta che tu sia parte
della mia famiglia' prima di staccarmi da lei. Mio padre
si schiarisce la gola e controlla l'orario sul suo orologio prima di
guardare me e Quinn. “Ok, noi ce ne andiamo...Fabray,
assicurati che prenda quell'aereo, intesi?” Quinn annuisce
immediatamente, ma lui continua a scrutarla, rendendo la situazione
incredibilmente imbarazzante. “E non farla piangere di
nuovo...”
“Non
lo farò, signore,” Quinn gli sorride impacciata e
Olivia da una gomitata a mio padre nelle costole...Grazie.“Comunque
mi dispiace” Dice dolcemente prima di guardare a terra,
lancio uno sguardo irritato a mio padre prima di prendere la mano di
Quinn e darle una stretta rassicurante.
“Papà”
Roteo gli occhi e lui solleva le mani prima di darmi un altro abbraccio
veloce e finalmente andarsene con Olivia. “Mi dispiace per
quello, Q...è solo un po'protettivo.”
“Non
preoccuparti” Mi sorride prima di portare la mia valigia
più vicina alle porte di vetro.
“Devo
parlarti di una cosa prima di andare...” Quinn mi guarda
preoccupata e quindi proseguo rapidamente. “Non è
nulla di male, è solo che Lucy mi ha detto delle cose
prima...stai attenta con lei, Q– è molto
intelligente per la sua età, sa quando c'è
qualcosa che non va con te quindi cerca di capire come si comporta
quando è con te.”
“Lo
so...ammetto di non essere stata la zia migliore ultimamente, ma sto
cercando di sistemare le cose.”
“Bene,
ti vuole bene da morire...voi due starete bene, ne sono
certa.”
“Lucy
ha ragione, non dovresti andare. Facciamo finta, fingiamo che tu sia
salita sul volo, ma invece resti qui...resta con me, lo terremo
nascosto finché arriverà il momento per te di
andare a New York,” Sorrido anche se le lacrime stanno
già scivolando via dai miei occhi. “Oppure
comprerò subito un biglietto e verrò con te,
starò in un hotel economico...allora potremo uscire insieme
tutti i giorni, voglio solo stare con te, San.”
“Sappiamo
tutte e due che non puoi farlo...devi sistemare le tue cose per il
college” Mi asciugo le lacrime, ma è
inutile– continuano
a scendere.“Sono comunque molto tentata di
restare”
“Ma
tuo padre potrebbe letteralmente
uccidermi se tu lo facessi” Quinn si acciglia prima di
tirarmi verso di sé, poso la tempia contro il suo petto,
posso sentire nitidamente il battito del suo cuore. Mi mancherà
tantissimo quel suono...”Verrò a
Seattle il prima possibile, ti prometto che lo
farò” Annuisco e lei mi prende il viso fra le
mani. “Mi mancherai da impazzire.”
“Tu
mi mancherai di più.”
“Impossibile”
si sporge e cattura le mie labbra in un bacio appassionato–
niente lingua perché siamo in un luogo pubblico, ma
è comunque elettrizzante. Le lacrime continuano a scendermi
lungo le guance e i pollici di Quinn non sono abbastanza rapidi da
scacciarle tutte. “Non puoi nemmeno immaginare quanto ti amo,
Santana” sussurra non appena il bacio finisce, gli occhi
ancora chiusi.
“Credo
di averne un'idea” Le bacio l'angolo della bocca e lei
sorride. “Questo non è un addio, idiota, ci
vedremo presto,” mi bacia di nuovo prima di separarsi del
tutto, la guardo tristemente mentre si asciuga gli occhi con la manica
della felpa. “Prenditi cura di te per me.”
“Lo
farò...anche tu, va bene? Mandami un messaggio quando stai
per decollare e anche quando atterrerai a Seattle.”
“Mhmm”
mugugno prima di tirare Quinn verso di me usando le tesche frontali dei
suoi pantaloncini. Ride prima di baciarmi di nuovo, non esito questa
volta, infilando la lingua nella sua bocca. Non la vedrò per un
po', lasciatemi in pace...Ricambia il bacio per un
po'prima di spingermi via dolcemente. “Mi dispiace”
mormoro con un ghigno sulla faccia “Beh, non
proprio.”
Rotea gli
occhi giocosamente, prima di controllare l'orario sul suo telefono.
“Dovresti andare”
“Lo
so”
“Anche
se non voglio che tu vada”
“Lo
so”
“Ti
amo”
“Ti
amo anche io” Mi lascia un altro bacio a stampo, prima di
afferrare la mia valigia e trascinarmi verso l'entrata. “E se
perdessi il volo?”
“San...”
Quinn piagnucola sbattendo adorabilmente il piede a terra.
“Non sai quanto io sia tentata di rapirti e nasconderti nella
mia stanza in questo momento...Quindi ho bisogno che tu vada la dentro
prima che io perda il controllo.”
“Va
bene” Sospiro pesantemente prima di mordermi il labbro
timidamente. “Posso avere la felpa?”
“Cosa?”
“Voglio
dire, posso prendere in prestito la felpa che indossi?”
Indico la felpa rossa del McKinley che ha addosso. “Mi sono
dimenticata di prenderne una e sai quanto gli aeroporti siano sempre
così freddi...” Sorride prima di togliersela
mostrando solo una canotta bianca sotto di essa. Cazzo...Quinn me la
porge, assicurandosi di rubarmi un bacio mentre siamo vicine.
“Grazie, tesoro.”
“Ora,
vai, ti prego”
Si imbroncia prima di indicare verso le porte dell'aeroporto.
“Perché giuro che sei troppo carina ora ed io sono
ad un passo dal trascinarti verso la mia macchina...”
“Ok,
sto andando, ti amo.”
“L'hai
già detto...” Ridacchia ed io le faccio la
linguaccia, sentendo il petto collassare lentamente su se stesso.
“E
lo dirò tutte le volte che voglio...Ti amo, Quinn
Fabray.”
“Ti
amo che io” Stringo le palpebre prima di afferrare il manico
della valigia con la mano libera e voltarle le spalle.
Andrà
tutto bene.
26
Settembre, 2012
La vita è
piuttosto divertente, no?
E'incredibile
quanto possa succedere in un anno, un mese, una settimana...Persino un giorno.
Un attimo sei assolutamente distrutto e l'attimo dopo sei completamente
estasiato. Credo che l'incoerenza della vita sia ciò che la
rende così intrigante– ciò che la rende
vita. Se quando avevo dieci anni mi aveste chiesto cosa avrei fatto nel
2012, avrei detto qualcosa di stupido come girare il mondo (come se potessi permettermelo).
Se mi aveste fatto la stessa domanda a sedici anni, avrei detto che
sarei stata finalmente con Brooke.
Mi
sarei messa con la mia migliore amica e saremmo state felici insieme...
Ma questa
è la vita reale e raramente le cose vanno come ci si aspetta.
Non che
io avessi potuto prevedere di studiare nella scuola dei miei sogni e
vivere a New York con qualcuno che non era niente di più di
una sconosciuta circa un anno fa...comunque sono felice,
così fottutamente felice.
E'stato
piuttosto difficile mantenere la nostra relazione mentre eravamo
separate– le chiamate e i messaggi non erano abbastanza.
Comunque ce l'abbiamo fatta, entrambe sapevamo che ne valeva la pena.
Quinn mi ha fatto visita a Seattle per tre giorni in pieno agosto. Ha
portato Lucy con lei ed è stato molto divertente. Ho
presentato Quinn a mia madre e, anche se era un po'scettica (colpa di mio padre),
posso dire che Quinn le sia piaciuta molto. E semplicemente adora Lucy,
niente di cui stupirsi...quella
bambina riesce ad incantare chiunque.
Oh
e mio padre sta lavorando sui suoi problemi con Quinn, so che nel
profondo piace anche a lui– sta solo facendo il
papà. Perlomeno Olivia è con lui ad
aiutarlo a capire che Quinn mi ama davvero e che non c'è
bisogno di preoccuparsi che mi faccia del male.
Ad ogni
modo, tornando al viaggio a Seattle, Brooke ha cenato con noi una sera
ed è stato così imbarazzante all'inizio, ma
entrambe sapevano che avevo bisogno che diventassero amiche. Non potrei perdere nessuna delle
due... Mai. Almeno Lucy era presente per distrarci e le
cose sono andate bene, credo. C'è ancora un certo margine di
miglioramento, ma abbiamo il resto della nostra esistenza per questo...
Quinn
è entrata alla NYU, comunque, e abbiamo deciso di prendere
un appartamento insieme. Sono quasi certa che Quinn mi stia dicendo una
mezza bugia sull'affitto, ma ogni volta che cerco di scoprire la
verità, trova sempre un modo per distrarmi.
E
quindi– siamo entrambe a New York e tutto sembra
così surreale. E'tutto così vicino alla
perfezione, da spaventarmi. Mi sento come se non meritassi la vita che
sto vivendo, ma non mi lamento– non mi permetterei.Non
sono del tutto certa di quello che il futuro ha in serbo per noi, ma so
che finché ho Quinn, tutto andrà bene. So che
suona fottutamente sdolcinato e patetico, ma è la
verità...
Sono
inspiegabilmente innamorata di Quinn Fabray e non c'è nulla
che io possa farci.
Ma mi va
assolutamente bene.
-x-x-x-x-
“Amore?”
Chiamo prima di lasciare cadere lo zaino sul divano e dirigermi verso
la camera da letto, è solo un piccolo appartamento con una
stanza, ma ce lo facciamo bastare. Vedo Quinn sul letto mentre parla
con qualcuno al telefono, le lascio un bacio sulla guancia e lei mi
sorride. Mimo un “Chi
é?” e lei mi risponde che
è Lucy. “Posso parlare con lei quando hai
finito?”
“Luce,
Sanny è a casa e vuole parlare con te...va bene, va bene,
aspetta,” Ridacchia prima di passarmi il telefono.
“Se non fossi tu, sarei gelosa del fatto che a mia nipote
piace qualcuno più di me”
“Sei
una totale idiota” Roteo giocosamente gli occhi prima di
salutare Lucy. “Come stai, tesoro?”
“Ciao
San! Sto bene...come state tu e Q?”
“Stiamo
bene, abbiamo appena cominciato ad andare a scuola ed è
filato tutto liscio finora.”
“Davvero?
E'bellissimo perché anche io vado a scuola e magari fra
qualche anno posso venire a New York e studiare con voi.”
“Mi
sembra un'ottima idea, Luce” Sorrido prima di sistemarmi fra
le gambe di Quinn, appoggiandomi contro il suo petto. Immediatamente
avvolge le braccia attorno a me e comincia a baciarmi il collo. Cerco
di scrollarmela di dosso, ma non si ferma, allontano il telefono prima
di lanciare alla bionda dietro di me un'occhiata di rimprovero.
“Quinn,
smettila– sì Luce, sono ancora
qui.”
“Nana
dice che verremo a trovarvi durante le vacanze di Natale.”
“Davvero?
Non vedo l'ora di vedervi!” Quinn ricomincia a lasciare dei
leggeri baci sulla mia pelle ed io metto il telefono in muto.
“Fammi almeno finire la chiamata, Q” Si imbroncia
ed io roteo gli occhi. “Dopo potrai fare quello che vuoi di
me, promesso” Inarca un sopracciglio ed io le lascio un casto
bacio sulle labbra prima di proseguire la telefonata. Io e Lucy
parliamo di come vanno le cose a Lima ed io le racconto qualcosa delle
mie lezioni. Un paio di minuti dopo, qualcuno la chiama per la cena ed
io le prometto che ci sentiremo presto. Restituisco a Quinn il
telefono, così può salutarla e non appena la
linea si interrompe, Quinn getta l'aggeggio sul pavimento e trova un
modo per farmi sdraiare stendendosi su di me. “Sei
subdola” Sussurro e lei ghigna.
“Ho
aspettato tutto
il giorno per questo” Mi cattura le labbra in un bacio
intenso prima di tracciare una scia di baci lungo la mia pelle.
“Come è andata a scuola?” Domanda Quinn
prima di succhiare il mio punto sensibile.
“Davvero?
Stiamo facendo quella cosa del 'come è stata la tua
giornata' proprio ora?” Chiedo dopo aver rilasciato un
piccolo lamento. “Possiamo parlarne più
tardi...”
“No,
dimmelo” Infila una mano sotto la mia maglietta e gemo
rumorosamente, inspirando profondamente dal naso. “La
comunicazione è la chiave, giusto?”
“Ti
odio” Le dico tremante prima di serrare gli occhi.
“La mia giornata è andata bene, il mio insegnante
di Inglese è assolutamente brillante...” Quinn mi
slaccia il reggiseno e comincia a stuzzicarmi. “La
metropolitana è uno schifo come sempre- ho- ho visto un
tizio che sembrava Jabba the Hutt.”
Interrompe
quello che sta facendo ed io apro gli occhi di scatto. “Hai
rovinato l'atmosfera, San,” Quinn arriccia il viso disgustata
e io socchiudo gli occhi guardandola. “Su serio? Parlare di
Jabba the Hutt mentre stiamo per fare sesso...solo ew.”
“Sei
tu quella che voleva parlare...” Mi sfilo la maglietta e
lascio scivolare via il reggiseno dalle spalle. “Fabray,
giuro che se mi lasci in sospeso, io ti ucc–” Mi
interrompe con un bacio impetuoso e gemo nella sua bocca.
La
conversazione finisce li.
-x-x-x-x-
“Pensi
mai che tutto stia andando troppo bene?” Domando a Quinn
mentre disegno figure casuali sul suo stomaco scoperto, adorando come
le venga la pelle d'oca dal nulla.
“Che
intendi?”
“Le
nostre vite sembrano così perfette...Beh, non esattamente
perfette, so che il nostro appartamento fa schifo e i vicini sono
inquietanti, ma continua ad essere più
o meno perfetta. Non so, sono molto felice e vorrei che le
cose rimanessero così.”
“Credo
che ne abbiamo già passate abbastanza, ci meritiamo di
essere felici.”
“Sì,
hai ragione.” Sorrido prima di baciarle la mandibola e
mettermi a sedere. “Ho fame.”
“Tu
hai sempre fame.”
“Nutrimi,”
Mi imbroncio e lei scuote la testa divertita prima di alzarsi dal letto
e uscire dalla stanza, offrendomi una perfetta visuale del suo sedere.
“Ti ho mai detto che hai un bel culetto?” Le urlo
prima di stiracchiarmi.
“Tutti
i giorni, amore, tutti
i giorni,” Sorrido soddisfatta prima di
stendermi di nuovo. Potrei
davvero abituarmi a tutto questo...”Se non aiuti
in cucina, non mangi,” Strilla dalla cucina e io grugnisco il
più rumorosamente possibile. “Non sto scherzando,
San.”
“Ti
odio” Le dico non appena esco dalla stanza.
“Mm,
io ti amo di più,” La abbraccio da dietro e le
bacio la spalla nuda, sussurrandole un 'ti amo anche io'.
La
mia vita non sarà perfetta al 100%, ma ci si avvicina
parecchio.
Oh
e ho la ragazza perfetta quindi nient'altro importa davvero...
19 Ottobre, 2012
I miei
occhi si aprono lentamente alla sensazione delle labbra di Quinn sulla
mia pelle. La trovo a cavalcioni su di me e immediatamente un sorriso
prende possesso della mia faccia. “Buon compleanno,
amore.”
“Grazie”
avvolgo le braccia attorno a lei e la abbraccio stretta. “Che
ore sono?”
“Mancano
2 ore al momento in cui devi preparati per le lezioni. Abbiamo
tempo...”
“Per
il sesso da compleanno?” Ghigno prima di provare ad
abbassarle il viso, ma lei oppone resistenza ed inarco un sopracciglio.
“La posizione in cui siamo è piuttosto suggestiva,
quindi...se
non stiamo per fare sesso perché sei sopra di me
così?”
“Stai
zitta per un minuto, per favore” sussurra prima di chinarsi e
baciarmi teneramente le labbra. Quinn afferra un piccolo pacchetto ai
piedi del letto e me lo porge. “Non dare i numeri quando lo
aprirai.”
“Quinn...”
Dico in un tono allarmato, studiando apprensiva il regalo misterioso.
“Che cosa è?”
“Aprilo
e promettimi che lo terrai.”
“No,”
cerco di restituirglielo, ma lei si rifiuta, agganciando le mani dietro
la sua schiena. “Quinn!” piagnucolo prima di
fissare la piccola scatola posata sul mio petto. “Mi
arrabbierò con te per questo?”
“No,
non lo farai perché mi ami,” Dice con un gran
sorriso prima di prendermi la mano e posarla sulla scatola.
“Aprila e basta, ti prego,” Lentamente apro il
regalo e non appena vedo il logo con la corona, scuoto la testa.
“Non l'hai ancora visto.”
“Non
mi interessa, non lo voglio.”
“Santana,”
Si imbroncia in modo carino, ma cerco di tenere duro.
“E'tuo.”
“Non
lo posso accettare”
“San...almeno
aprilo prima” roteo gli occhi prima di aprire la scatoletta e
scoprire un sottile orologio in oro bianco. “So che
può sembrare molto, ma volevo che fosse speciale visto che
è il tuo primo compleanno che passiamo insieme...”
“Quinn,
sono quasi certa che valga più di una mia tassa semestrale,
non lo voglio, puoi tenerlo tu.”
“No,
è tuo...c'è un motivo per cui ti ho comprato un
orologio, ascoltami prima, va bene? Volevo qualcosa che ti ricordasse
me e il mio amore per te. Non importa quanto tempo passerà,
San, ti prometto che ti amerò sempre. So che entrambe ci
stiamo ancora adattando alla nuova situazione ed è un
po'difficile, ma sono sicura che staremo bene,” Prende
l'orologio dalla scatole e lo posa sul mio polso. “E una
volta che mi sarò laureata e avrò trovato un
lavoro, ti farò la proposta, ma per ora ti chiedo solo di
essere la mia ragazza...ufficialmente,
intendo. Quindi sì, vuoi essere la mia ragazza?”
Il cuore
mi si scioglie e per un paio di secondi perdo la capacità di
formulare delle parole. “Sì, certo” dico
con voce strozzata e lei sospira sollevata. “Grazie per
avermi rovinato la sorpresa, comunque” scherzo prima di
prenderla e schiantare le nostre labbra, le avvolgo le braccia attorno
al collo e la bacio impetuosamente. “Ti amo così
tanto.”
“Non
era troppo sdolcinato?”
“Era
fottutamente sdolcinato, ma l'ho adorato...Grazie, amore,” La
bacio di nuovo sulle labbra, questa volta più dolcemente.
“Sai questo cosa vuol dire, vero?”
Scuote la
testa “Cosa?”
“Dovrò
risparmiare per comprarti qualcosa di ugualmente fantastico”
“Non
devi farlo davvero.”
“Lo
so, ma voglio. Il tuo compleanno sta per arrivare e dal momento che hai
rovinato la sorpresa della proposta...preparati a ricevere il miglior
regalo di sempre, Fabray.”
“Come
ti pare,” Quinn si sistema accanto a me e si accoccola
più vicina. “Sappi solo che ho ancora un paio di
sorprese per oggi...”
“Sai
che odio le sorprese.”
“Esattamente
per questo adoro sorprenderti.”
“Sei
fortunata che sono innamorata di te,” le lancio
un'occhiataccia e lei sorride ampiamente, mostrando i suoi denti
perfetti.
“Credimi,
lo so.” Avvolgo le braccia attorno a lei e la tiro
impossibilmente vicina a me.
Chi
avrebbe mai detto che quei due mesi a Lima si sarebbero trasformati in
tutto questo...
Un'estate
può cambiare tutto.
Fine.
Note
dell'autrice (o in questo caso delle traduttrici).
E niente, siamo
arrivati alla fine della storia e nonostante l'angst e Brooke e Andi
#VATTENE ce l'abbiamo fatta.
Un ringraziamento a
tutti coloro che hanno letto, seguito, preferito e recensito (faremo
avere i commenti all'autrice, non preoccupatevi).
Ci risentiremo presto.
Stay tuned \o/
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=2184402
|