StarlingSchool

di starmoon
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** The party ***
Capitolo 3: *** Pigiama-party ***
Capitolo 4: *** Si chiama gelosia…Oliver! ***
Capitolo 5: *** Interference ***
Capitolo 6: *** Truth ***
Capitolo 7: *** Fathers ***
Capitolo 8: *** Benjiamin Smoack ***
Capitolo 9: *** The end ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Salve a tutti. Immaginatevi i nosri protagonisti al liceo, dove non ci sono cattivi da catturare, o non ancora, dove Oliver è ancora un ragazzino viziato, immaginaevi una Felicity un pò solitaria e amante dei telefilm. Un Diggle diverso. La storia è scritta un pò come se fosse una sceneggiatura, spero che vi piaccia, vorrei sapere un vostro parere. Un bacio vi lascio alla lettura. 
 

 

 

 

Il sole filtrava nella grande finestra della stanza. Felicity Smoack era sdraiata sul suo enorme letto, la luce era poca, ma si riusciva a vedere bene. Il monitor davanti a lei, il suo indispensabile portatile.

" Noi siamo le scelte che facciamo". Un click e lo stato è in mostra sulla pagina facebook. 

Foto: Scricciolo <3 ^_^

- potresti smetterla di crucciarti sulla tua pagina e aiutarmi con i compiti? 

Felicity: sempre a ricordarmi quanto sia sfigata la mia vita…grazie Max 

Max si sdraia nel letto accanto a Felicity mostrandole il quaderno chiuso. 

Felicity: ricordami perché siamo amici? 

Max le fa un'enorme sorriso. 

Max: perché tua madre a sposato mio padre 

Felicity annuisce divertita e gli prende il quaderno dalle mani. Lo apre sfogliandolo. 

Felicity: ma non ti avevo spiegato queste cose la settimana passata? 

Il suo volto è esasperato, mentre il ragazzo fa spallucce. 

Max: domani torni a scuola? 

Felicity fa una smorfia, non amava particolarmente la sua scuola e soprattutto chi la frequentava. 

Felicity: già adoravo la febbre..non che mi piacesse solo che..

Max: respira sister 

Max scoppia a ridere osservando l'espressione corrucciata della sorellastra. 

 

 

 

Le strade erano affollate, proprio come se le ricordava, aveva ringraziato quei giorni a letto. Max era seduto accanto a lei. Felicity parcheggiò la macchia e scese dall'auto seguita dal ragazzo. 

Max: vado dagli altri ci vediamo all'uscita 

Il ragazzo si allontanò verso un gruppetto di ragazzi lasciando Felicity da sola. 

Felicity: bene

La ragazza salii la scalinata della StarlynSchool, ogni passo le sembrava infinito. 

Arrivò nel corridoio principale e si diresse verso il suo armadietto, le era sempre stato difficile ricordarsi dove era il suo. 

 

 

 

 

Roy chiuse con forza il suo armadietto. Si voltò verso gli altri, lo spogliatoio era il suo posto preferito quando non c'era nessuno, ma quella mattina ci sarebbe stata la sua prima partita, era agitato e nervoso. Il mister si avvicinò a lui. Un uomo alto, muscoloso, severo. 

Mister: sei stato bravo negli allenamenti ma oggi ci farai vedere se abbiamo fatto un buon acquisto 

Si allontanò lasciando Roy solo. Gli altri della squadra lo giuravano senza dire nulla, aveva sempre quell'aria imbronciata che non gli permetteva di stringere amicizia. 

 

 

 

 

 

Felicity entrò nell'aula di scienze, non aveva mai amato molto quella materia, ma si sforzava di fare del suo meglio. Il suo posto era libero, come al solito, accanto a lei non c'era nessuno, era l'unica che non aveva un compagno in classe, almeno in scienze, tutti a prendersi i più bravi e lei di scienza non ne voleva sapere, o almeno non le entrava in testa nulla. Dalla porta entrò un uomo basso e molto robusto. Il professore si sedette dietro la cattedra pendendo il suo registro. 

Prof: ci siete tutti? spero che siate pronti ho con me le verifiche della settimana prossima. 

La porta si apre improvvisamente, alla porta Oliver Queen, il badboy della scuola. Entra con un sorriso beffardo sul volto. I capelli biondi spettinati, come se si fosse appena alzato dal letto. Il professore fa una smorfia infastidita e scuote la testa. 

Prof: non dovrei farla nemmeno entrate 

Oliver sorride divertito, ogni giorno la stessa routine. Il prof diventa serio, mentre Oliver si dirige verso la sua compagnia storica Lauren Lance. 

Prof: non così in fretta signor Queen 

Oliver si gira verso il professore. 

Prof: cambio di posti… si siede accanto alla signorine Smoack 

Felicity alza lo sguardo di colpo sentendo il suo cognome. Era intenta a scarabocchiare sul suo quaderno che non si era accorta di quello che stava succedendo. Pochi secondi dopo si ritrova accanto niente di meno che Oliver Queen. Lo guarda confusa. 

Prof: vediamo se riuscirà a distrarsi così 

Felicity collegò le parole del prof ad Oliver e maledii il professore per averglielo messo accanto. 

"perfetto" pensò Felicity mentre apriva il suo libro. Oliver la guardò fissa. La ragazza scossa la testa non capendo. 

Oliver: non ho il libro- disse con fare ovvio. 

Felicity spinse il libro al centro del banco con fare brusco, cosa che notò anche uno come Oliver. Il ragazzo si voltò verso la sua ragazza che lo guardava preoccupata. 

 

 

 

Max camminava verso la mensa, doveva sbrigarsi o le cose migliori sarebbero finite in fretta. Qualcuno gli arrivò sulle spalle facendolo sbattere contro un armadietto. Si volto dolorante, Roy Harper stava facendo a botte con un altro giocatore della squadra. Roy spinse il ragazzo al muro e lo guardò fisso.

Roy: se abbiamo perso non è colpa mia ma del tuo patetico lancio

Roy lo strattonò prima di lasciare la presa

- cosa sta succedendo qui? 

Un uomo alto, fisico impostato, scuro. 

 

Preside: Roy Harper, Julian Adams e Max Carter in presidenza…subito 

Max: ma io non ho fatto nulla 

Roy abbassò il capo colpevole così come l'altro ragazzo, mentre Max replicava ad ogni passo verso la stanza del preside che li guidava con passo svelto. 

 

 

Felicity aprii il suo armadietto prendendo all'interno una busta di cartone, il suo amato pranzo. Al posto di dirigersi verso la mensa andò verso il campo da football. A quell'ora non c'era mai nessuno. 

Si sedette sulle panchine, era tutto vuoto, tutto per lei. I capelli biondi boccolati le volavano al vento. Prese un elastico che aveva messo al braccio e li legò in una cipolla sbrigativa. I grandi occhi azzurri fissavano il campo verde, mentre mordeva il suo panino. 

Sara: cosa ci fai qui? 

Felicity si voltò di scatto, era un voce famigliare, infatti notò in lontananza Sara Lance in compagnia di Oliver. Stava per affogarsi con il panino. I due non si erano accorti di lei che era almeno dieci panchine più sotto. 

Oliver: andiamo ci divertiremo

Sara: se vengo alla tua festa Laurel si insospettirà 

Oliver le tolse una ciocca binda dal viso e sorrise. 

Oliver: non se ne accorgerà perché lei non ci sarà sta sera deve studiare

Sara sorrise raggiante buttandosi nelle braccia muscolose del ragazzo. Felicity tornò a guardare il campo per non essere riconosciuta, non le andava di essere immischiata in affari che non la riguardavano anche se era curiosa, non era di certo una novità che Oliver tradisse Laurel, ma con Sara era tutt'altro discorso. 

 

 

 

Max raggiunse la macchia di Felicity. La ragazza lo raggiunse pochi secondi dopo. 

Felicity: tutto ok? hai una faccia

Max: sono stato dal preside mi toccherà stare tutti i pomeriggi a fare dei lavoretti

Max sospirò stanco. 

Max: mio padre mi ucciderà 

Felicity: cosa hai fatto questa volta? 

Max si strinse le spalle appoggiandosi alla macchina. 

Max: che tu ci creda o no non ho fatto niente almeno non io 

Max assunse un'aria imbronciata

Max: Harper e Adams hanno litigato e io ci sono finito in mezzo senza motivo. 

- scusate

Felicity si gira mentre Max allunga di poco il collo per vedere da chi viene la voce. 

Thea: sono Thea Queen e sono del primo e ho problemi in informatica mi hanno detto di rivolgermi a una certa Felicity Smoack 

Felicity perse un battito, cosa voleva da lei. 

Felicity: sono io 

Thea sorrise luminosa. 

Thea: grazie al cielo ti ho cercata a pranzo ma non ti ho trovata da nessuna parte 

Felicity ripensò alla scena tra Oliver e Sara e deglutì. 

Felicity: si non amo stare in posti affollati 

La ragazza sorrise e le porse un foglietto. 

Thea: quando vuoi potresti aiutarmi? sono disperata è l'unica materia che non riesco a passare 

Felicity fece un sorriso forzato, non amava particolarmente la sua famiglia, ne quella dei ragazzi viziati. 

Felicity: certamente

Thea le sorrise ancora una volta e poi sparii dalla vista dei ragazzi. 

Max: Felicity Smoack che aiuta una Queen questa me la segno 

Felicity: andiamo…hai delle cosa da dire a tuo padre 

Max sbuffò e lanciò un occhiataccia alla ragazza. 

Max: crudele 

Fecility rise di gusto entrando nella vettura. 

 

 

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Capitolo 2
*** The party ***


 

The "Party" 
1° CAP

 

 

Felicity fissava ormai da diversi minuti quel bigliettino sulla scrivania accanto al Mac. Da un lato non le interessava aiutare un'altra riccona, ma Thea le era sembrata una brava ragazza e non era giusto giudicarla solo perché si ritrovava un fratello spaccone e stronzo. Prese lo smartphone e mandò un messaggio. 

"questo pomeriggio non ho nulla da fare se ti va posso aiutarti…Fel" 

Dopo pochi minuti il telefono le squillo, un piccolo trillo. 

" grazie mille…ti dispiacerebbe mandarmi l'indirizzo?" 

Felicity si sentiva un po' elettrizzata di messaggiare con qualcuno che non fosse il fratellastro o la madre quando le dava delle consegne da sbrigare. 

 

 

Oliver e Laurel erano intenti a baciarsi sul divano. Qualcuno entrò nella camera del ragazzo. 

Tommy: smettetela di pomiciare e datemi una mano, le feste non si organizzano mica da sole 

Oliver rise allontanandosi da Laurel. 

Oliver: allora non puoi proprio venire?

Laurel fa una faccia dispiaciuta, ma non può proprio quella sera. 

Laurel: per quanto adori passare del tempo con te Oliver Queen devo proprio studiare è l'ultimo anno e devo…

Tommy: prepararti per il college Laurel lo sappiamo da quando eravamo in fasce 

La ragazza lo guarda fintamente arrabbiata per poi scoppiare a ridere insieme ai ragazzi. 

 

 

Max entrò in camera di Felicity, si fermò alla porta sconvolto. 

Max: cosa è successo? dove sono finito 

Felicity comparve dal bagno, aveva messo dei vestiti più casual del solito pigiamone. Una tuta grigia stretta ai polacci e una maglietta aderente azzurra sopra. I grandi occhiali le coprivano il volto ma mettevano in risalto i suoi occhini azzurri e non aveva bisogno del trucco. I capelli erano legati in una coda lenta, ma alta. Max guardò la ragazza preoccupato. 

Max: ok ti hanno rapito gli alieni o cosa? 

Felicity: sta per arrivare Thea Queen non mi sembrava il caso di mostrarle il mio mondo di disordine 

Max fece un sorrisino divertito

Max: dillo che ti piace l'idea di avere visite 

Felicity tirò un cuscino al ragazzo e che uscii dalla stanza. 

" FELICITY" 

Il richiamo della madre la fece distrarre dai suoi pensieri. 

Felicity scese le scale e arrivò in soggiorno. Alla porta c'era Thea. Aveva i lunghi capelli lisci sciolti che le ricadevano fino alla pancia. Gli occhioni azzurri da ragazzina la guardavano tranquilla. Sua madre la fece accomodare dentro. 

Signora Carter: Fel io esco ci vediamo più tardi 

Felicity annuisce, ormai rassegnata alle abitudini di sua madre, parrucchieri, saloni di bellezza, tutto quello che odiava era incarnato in sua madre: Cora Smoack, ormai Carter. 

Max scese correndo le scale e guardò Thea, era davvero una bella ragazza, ma nella sua testa i videogiochi venivano prima. 

Max: Fel sai dove papà mi ha nascosto la play? 

Il ragazzo apriva i mobili frettolosamente, Thea sorrise divertita, mentre Felicity voleva a tutti costi fare una buona impressione. 

Felicity: andiamo in camera mia ho il mac sarà più facile 

Thea: lo spero davvero

 

 

 

 

Dopo ore che Felicity cercava di spiegare almeno le cose basi a Thea le ragazze erano distrutte. 

Thea: sono esausta, non ho mai faticato tanto nel capire qualcosa

Felicity: io non ho mai insegnato siamo pari 

Thea scoppiò a ridere. Si guardò intorno. 

Thea: che ore sono? 

Felicity si guardò il polso, il piccolo orologio marrone segnava le sei. 

Thea: sembra molto vecchio 

Thea indicò l'orologio. 

Felicity: si era di mio padre 

Felicity abbassò il capo cercando di non guardare la ragazza, Thea si accorse del cambiamento di Felicity e decise di cambiare argomento. 

Thea: ti va di andare a prendere un po' d'aria…non che qui mi dispiaccia ma siamo chiuse in casa da tre ore 

Felicity la guardò confusa, tutto questo era nuovo per lei. 

 

 

Max entrò piano nella camera da letto. 

- non sono nemmeno qui 

Max portò le mani al petto incrociandole infastidito. 

Max: papà io non ho fatto nulla 

Signor Carter: si come no 

Max: non basta la punizione del preside? 

Signor Carter: Max quest'estate ne hai combinate di tutti i colori, hai messo delle uova nella biancheria della zia Bianca, hai quasi messo sotto il cane dello zio Bill con quel tuo skate e hai persino distrutto il giardino della vicina nella casa al mare. 

Max lo guardò con tono di sfida. 

Max: la zia Bianca mi aveva dato un ceffone per aver detto di no alle sue frittelle, il cane dello zio è sbucato fuori dal nulla e la vecchia pazza della signora Litter mi aveva detto che voleva una sistematina al giardino non ha mica detto come. 

Disse con fare ovvio, suo padre si mise una mano sul viso esasperato, non era facile gestire un quindicenne come Max. 

 

 

Felicity e Thea erano in macchina, la seconda stava facendo ispezione tra i vari cd della prima. 

Thea: Imagine dragons, evanescence…oh ecco quello che mi si addice

Thea mise un cd nello stereo e la prima canzone che partii fu "come back be here"

https://www.youtube.com/watch?v=8lKtz3bQtg8

Thea: non ti facevo una ragazza di questo genere

Felicity distolse un attimo lo sguardo dalla strada e guardo la ragazza. I suoi occhi erano cupi, chiaramente la canzone era dedicata a qualcuno. 

Thea: sai anche io ho lasciato andare un ragazzo e poi me ne sono pentita

Felicity ritorna a guardare la ragazza. 

Felicity: non era per un ragazzo…volevo che mio padre tornasse da me 

Thea rimane senza parole, mentre Felicity si chiede perché si stia aprendo con una perfetta sconosciuta. 

Thea: ti manca molto? 

Felicity: un tempo

Felicity parcheggia di fronte ad una grande dimora, casa Queen. 

Thea: ti va di salire un attimo? so che mio fratello da una festa ma se sgattaioliamo dalla cucina non ci vedrà nessuno. 

Felicity: perché lo fai?

Felicity si voltò verso di lei, il tono un po' aggressivo, scosse la testa pendendosi. 

Felicity: scusa…chiedevo perché mi tratti con gentilezza nemmeno mi conosci 

Thea la guardò seria. 

Thea: perché era la prima volta che era con una ragazza…cioè non che io non abbia amici, ma nessuno è sincero con me mentre tu lo sei stata sempre anche quando hai fatto una faccia schifata non appena hai sentito che ero una Queen. 

Felicity rimase in silenzio colpita dalle parole della ragazza che per quanto piccola era molto più saggia di lei. 

Felicity: d'accordo, ma poi torno subito a casa

Thea fece un enorme sorriso aprendo la portiera. 

 

 

 

https://www.youtube.com/watch?v=ZLLnnfTf7cw

 

Le luci spente della cucina nascondevano le due ragazze che furtive entravano in casa. 

Felicity: non credevo che una ragazza come te entrasse di nascosto in casa 

Thea fece cadere per sbaglio un bicchiere di vetro per terra. Felicity non lo vede e lo pesta. 

Felicity: ringrazio le converse e chi le ha inventate 

Thea ridacchia divertita raggiungendo finalmente la porta, accanto c'è l'interruttore della luce. Accende la luce e Felicity rimane folgorata dalla grandezza della cucina. 

Felicity: waoo 

Thea: già..andiamo di sopra che ne dici di imbucarci alla festa? 

Felicity: uno non amo le feste, due sembra che sto andando a correre 

Thea fece un piccolo ghigno

Felicity: perché il tuo sguardo non mi piace?

 

 

 

Oliver camminava tra gli invitati, Tommy ballava con una ragazza, mentre lui cercava con lo sguardo Sara, ma non la vedeva. Una ragazza si mise a ballare di fianco a lui, come a richiamarlo, non se lo fece ripetere due volte e le cinse i fianchi ballando con essa. Di sfuggita vede Thea salire furtiva le scale insieme a qualcuno che aveva già visto. Non ci badò molto e torno a concentrarsi sulla ragazza. 

 

 

Thea guardava soddisfatta il suo lavoro. Il vestito blu a tubino stretto fasciava il corpo slanciato che Felicity teneva nascosto da felpe e pantaloni. I tacchi alti la slanciavano ancora di più. Il trucco marcato sugli occhi chiari e i capelli ormai liberi le decoravano il volto rendendola più sensuale e bella. Felicity si guardò allo specchio era come vedere un'altra persona. Il lucido le metteva in risalto le labbra carnose. Thea si guardò allo specchio insieme e a lei, anche lei impeccabile. 

Felicity: non posso farlo

Thea: dai è solo un festa 

Felicity: ma non sono nemmeno invitata 

Thea: mio fratello non conosce nemmeno uno degli invitati è Tommy che si occupa di tutto tranquilla 

Felicity stranamente decise di fidarsi di Thea e uscii dalla stanza insieme a lei. 

Scesero le scale e la musica assordante e la prima cose che Felicity notò, ragazze avvinghiate come animali in calore e ragazzi messi peggio ancora. 

Thea: ok adesso scateniamoci

Thea trascinò Felicity per un braccio verso il gruppo che ballava. Aveva visto Oliver da lontano e stava ben attenta a non farsi vedere. Si avvicinò a Felicity e le sussurrò qualcosa all'orecchio. Felicity diventò rossa puntò gli occhi sui due ragazzi che le fissavano allusivi. Thea rise divertita vedendo Felicity un po' impacciata. Poi qualcosa nella ragazza mutò, forse uno sguardo o semplicemente la canzone esatta. 

https://www.youtube.com/watch?v=sMBGwHE1HYU

Felicity sentii l'adrenalina aumentare, le parole della canzone a mirarle il cuore, come quando un vecchio amico ti sbatte in faccia la realtà. Si sentiva inadeguata da una vita, sempre fuori posto, lascio che la musica la trasportasse in un ballo liberatorio. Muoveva i fianchi come se fosse una ballerina professionista. Thea la guardò scioccata ma compiaciuta, come se da un lato fosse merito suo. Gli occhi dei ragazzi erano puntati sulla bionda, tutti per Felicity. Felicity ballava come se il mondo non esistesse più. Thea cercava di mantenere il passo e si divertita nel vedere gli occhi languidi che i ragazzi le lanciavano e quelli invidiosi delle ragazza. La canzone finii e Felicity fu come riportata alla realtà. 

Thea: Felicity Smoack quante altre qualità tieni nascoste. 

Tommy: Thea Queen se non vuoi che tuo fratello sappia che sei qui devi presentarmi questa bellezza. 

Tommy si buttò su Thea chiaramente ubriaco, Felicity fece un passò indietro. 

La nottata era quasi finita, erano le tre di mattina, Felicity guardò l'orologio preoccupata, la musica stava per cessare. Oliver si stava avvicinando. 

Thea: mi ucciderà- dice terrorizzata

Felicity: cosa può farti?

Thea: non lo conosci…meglio che tu vada 

Oliver: Thea? 

Felicity si volta quel poco per vedere Oliver, il ragazzo la guarda immobile, preso dall'alcol non la riconosce, ma il suo volto gli rimane impresso, non riusciva a capire dove lo avesse già visto. Oliver arriva di fronte a Thea ormai sola. 

Oliver: in camera tua adesso 

Thea sbuffò odiava quando suo fratello faceva le vedi di suo padre. 

 

 

 

 

Felicity entrò in casa, cercava di non fare rumore, camminava in punta di piedi, ma la luce la spaventò. Sua madre la guardò sorpresa. 

Felicity: mamma mi disp…- non ebbe nemmeno il tempo di dire nulla che sua madre l'abbracciò forte. 

Signora Carter: Oh mio Dio la tua prima festa, la prima volta che stai fuori fino a tardi 

Felicity poteva giurare di sentire i singhiozzi di gioia della madre 

Max: fantastico lei sparisce la notte e viene ripagata con un abbraccio mentre io mi becco due punizioni 

Il padre lo guarda severo, sa che sua moglie la stava prendendo troppo alla leggiate, ma si fidava anche lui di Felicity e poi non era compito suo dire cose era giusto e cosa no. 

 

 

 

 

 

 

Felicity alza la testa dal banco il rimprovero del prof la fa trasalire. 

Prof: signorina mi stupisco di lei era l'unica ad essere sempre attenta

Felicity si volta di scatto notando solo adesso che accanto si era seduto Oliver. Lui la guarda divertito poi però cambia espressione, come se nella sua testa si fosse illuminato qualcosa. Felicity distoglie lo sguardo preoccupata, ha capito che lui si ricorda della sera precedente, sente lo sguardo penetrante del ragazzo su di lei. 

Oliver: sei tu…

Due parole e Felicity si volta senza capire come reagire. 

Felicity sorride cercando di sviare, ma il volto di Oliver non muta. 

Oliver: cosa diamine…- non riesce a finire la frase che qualcuno davanti si gira quadrando il ragazzo. 

Tommy: non ci credo sei quella di ieri sera…- Tommy la guarda in un modo che mette in imbarazzo la ragazza, Oliver lo nota stranamente qualcosa gli dice che deve intervenire. 

Oliver: che dici quella era una bomba 

Felicity lo guardò male, i suoi occhi erano delusi e arrabbiati, era lei quella scatenata sulla pista da ballo era lei quella che lui aveva appena definito "bomba". 

Tommy: beh a differenza di te Oliver io mi ricordo cosa succede quando sono ubriaco e ti dico che lei era quella ragazza 

Felicity: potete smetterla di parlare di me

Prof: voi tre in presidenza adesso 

Felicity si sentii il mondo crollare, non era mai stata in presidenza, anzi non si era mai cacciata nei guai. 

 

Erano seduti sue quelle sedie di fronte alla scrivania del preside da almeno una decina di minuti, Diggle entra osservando i ragazzi, si sofferma sulla ragazza. 

Preside Diggle: è nuova? 

Felicity vorrebbe sprofondare persino il preside non crede che lei possa essere una tipa tosta. 

Felicity: sono in questa scuola da cinque anni 

Tommy: dov'era io tutto questo tempo 

Oliver osservò l'amico intendo a guardare la ragazza. 

Preside Diggle: bene mi toccherà scegliervi le punizioni…Roy e Max stanno già sistemando la palestra…quindi Signor Merlyn lei aiuterà il signor Adams in biblioteca e voi due pulirete tutta la piscina prima che la riapriamo per le finali. Felicity e Oliver si guardarono in faccia sconvolti e terrorizzati. 

 

 

 

 

 

 

Felicity: fantastico 

Felicity strofinava forte con lo straccio sulla parete blu della piscina vuota, poco più di stante Oliver faceva lo stesso solo a terra. I capelli biondi del ragazzo gli ricadevano davanti e con il sudore erano appiccicati alla pronte. Felicity spinse due ciocche mosse dietro la fronte. Le maniche della maglietta rossa arrotolate il più possibile. I pantaloni ormai sporchi. 

Felicity: maledizione 

Disse appena un pezzo di masticante le fini in faccia. 

Falicity: cosa diamine ci fanno qui i ragazzi?- si domandò a se stessa, in lontananza sentii i risolini di Oliver, lo guardò male e il ragazzo si voltò verso di lei. 

Oliver: che c'è? la santarellina non sa cosa fanno i ragazzi mi piacerebbe farti una lezione di Anatomia ma la piscina viene prima..- Oliver rise divertito notando il rossore nelle guance dalla ragazza. 

Felicity sbuffò tornando a pulire quelle maledette scale di metallo. I suoi occhi azzurri però ogni tanto si muovevano verso il ragazzo. Oliver dal canto suo strofinava più veloce che poteva, nemmeno in un mese avrebbero finito tutta la palestra. 

Felicity lasciò cadere la spugnetta a terra con forza esausta. 

Thea: eccoti qui 

Felicity alzò lo sguardo sentendo la voce della ragazza. 

Thea: speravo che oggi mi avresti potuta aiutare ma poi ho saputo della punizione 

Felicity: hai saputo…

Thea: Tommy si è lamentato a pranzo credo che si sia preso una cotta per te 

Thea guardava dall'alto la ragazza e ogni tanto lanciava qualche sguardo a suo fratello che faceva finta di niente, ma in realtà stava ascoltando la discussione. 

Thea: in fondo è un bravo ragazzo potreste fare una bella coppia 

Felicity trasalii, come se avesse appena detto una cosa fuori dal mondo. 

Felicity: non è il mio genere

Gli occhi della ragazza si spostarono sui secchi d'acqua. Thea si abbassò per avvicinarsi a lei. 

Thea: non dirmi che preferisci quelli come mio fratello che mi butto qua giù 

Felicity fece una risata isterica. 

Felicity: meglio farsi suora 

A quell'affermazione Oliver posò il legno e la guardò truce. 

Oliver: meglio quei pesci lessi con cui esci 

Felicity non ci badò molto, non usciva con nessuno non la feriva minimamente. 

Oliver: tanto prima o poi cedete tutte 

Felicity si voltò di scatto verso di lui furiosa. In mente le passarono tutti i momenti che sua madre aveva passato con suo padre, i momenti dopo l'abbandono, le lacrime. 

Felicity: tu non sai niente voi ricconi pensate sempre che tutto si compri con i soldi

Felicity era furiosa, mollò tutto e salii velocemente le scale, dimenticandosi che le aveva appena lavate, in un secondo sentii il piede scivolare dalla lastra di metallo e non vide più niente, sentii solo un dolore allucinante alla testa prima di trovarsi gli occhi di Oliver puntati su di lei. 

 

 

 

Max stava raccogliendo tutte le palle sparse in palestra, mentre Roy passata il pannetto per terra. 

I due non si erano rivolti la parola, nemmeno per lamentarsi. Max si sentiva opprimere stare li in silenzio. Qualcuno entrò in palestra, era Julian. 

Julian: ancora a pulire Harper

Il ragazzo aveva gli occhi scuri puntanti su Roy per provocarlo. Roy stava per avvicinassi al ragazzo. 

Max: smettetela…Julian perché non vai a leggere qualche libro, forse dopo aver sistemato tutti quei libri il tuo cervello avrà racimolato un po' di materia grigia

A Roy scappò una risata che cercò di reprime mentre Julian si avvicinò minaccioso a Max, Roy si avvicinò bloccandolo per un braccio. 

Roy: attento Adams…- Roy aveva uno sguardo truce e minaccioso. Julian scostò il braccio con forza uscendo dalla palestra. 

Roy: bella battuta 

Max si sentii sollevato, quasi orgoglioso di se. Nessuno aveva mai visto Harper sorridere o almeno parlare senza minacciare qualcuno o prenderlo a botte. 

 

 

 

 

 

 

Felicity riaprii gli occhi lentamente, vedeva tutto offuscato, si passo le mani negli occhi strofinando. Quando realizzò di trovarsi in infermeria si ricordo della caduta. 

Felicity: ma che cavolo… 

Thea: Felicity

Felicity si ritrovò stretta nell'abbraccio della ragazza. 

Thea: mi hai fatto preoccupare

Felicity si alza dal letto. 

Thea: noo l'infermiera ha detto che devi riposare

Felicity: riposerò solo dopo aver pulito quella maledetta piscina

Oliver era dietro la porta aspettando, non capiva nemmeno perché fosse li. 

 

https://www.youtube.com/watch?v=kyT5jMIaf90

 

Thea: sei impazzita? hai sbattuto la testa non puoi tornare li è pulire 

Thea era preoccupatissima, ma Felicity non ne voleva sapere. Poi Thea disse qualcosa che bloccò completamente la ragazza. 

Thea: è colpa di Oliver 

Felicity scosse la testa, quello che l'aveva fatta arrabbiare era andato via da tanto tempo Oliver non c'entrava nulla. 

Thea: allora perché te la prendi tanto per quello che ha detto 

Felicity scosse la testa con gli occhi lucidi. 

Felicity: non è colpa sua adesso devo andare 

Thea le afferrò un polso costringendola a sedersi. 

Felicity capii che se non parlava non sarebbe più uscita da quella stanza. 

Felicity: mio padre era come lui… in un modo diverso ha detto le stesse cose 

Gli occhi azzurri della ragazza si fecero cupi, un blu scuro mentre abbassava il capo quasi a vergognarsene. Oliver alzò la testa al cielo, colpito dalle parole della ragazza. 

Oliver si allontanò avviandosi verso la piscina. 

Felicity: posso andare ora…- disse con uno sguardo supplichevole, Thea annuii senza dire nulla, incapace di reagire. 

 

 

 

 

La piscina per un quarto era pulita, Felicity e Oliver non si era detti più niente, Oliver si sentiva in qualche modo colpevole per quello che era successo, mentre lei non lo degnava nemmeno di uno sguardo, in Oliver vedeva tutto quello che l'aveva ferita, abbandonata, vedeva suo padre, il ricco arrogante padre che amava con tutta se stessa. 

Oliver decise di rompere il silenzio, doveva fare qualcosa. 

Oliver: mi dispiace aver detto quelle cose 

Felicity si bloccò mentre passate la pezza bagnata sulla parete azzurra. Si voltò verso il ragazzo era poco distante da lei. Felicity notò che i suoi occhi erano sinceri, non si spiegava come, era come qualcosa di istintivo, poteva sentirlo, percepirlo, era sincero. Annuii senza dire nulla, poi fece un piccolo mezzo sorrise e Oliver rimase immobile, come colpito. 

Felicity: mi dispiace di aver reagito in modo esagerato 

Oliver si avvicinò passandole lo straccio. 

Oliver: fa niente…comunque avremo molto da fare qui…addio ai miei pomeriggi 

Felicity rise divertita. 

Tommy: avete bisogno di aiuto? 

Tommy scese le scale con altri stracci in mano seguito da Thea che invece portava i legni e i secchi. 

Oliver: che ci fate qui?

Tommy: la mia punizione è finita così abbiamo pensato di darvi una mano. 

Felicity guardò i ragazzi poi si voltò sentendo uno sguardo su di se, era Oliver, lui le sorrise e lei fece lo stesso. Insieme iniziarono a pulire. Tommy buttò della schiuma sul volto dell'amico e Oliver fece lo stesso, iniziando una battaglia di schiuma. Felicity lo guardò zittita, come se fossero due mondi differenti. Oliver le lanciò sulla maglietta della schiuma. Felicity lo guardò confusa, spaesata, ma non ci pensò due volte e tirò un intero secchio pieno d'acqua sul ragazzo. Tommy e Thea risero divertiti. 

Oliver: questa me la paghi

Oliver le si avvicinò con un secchio e Felicity iniziò a correre il più lontano possibile mentre Tommy e Thea ridevano di gusto. 

 

 







Angolo autrice: Salveee eccovi il primo capitolo spero che vi piaccia come il prologo :) 

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Capitolo 3
*** Pigiama-party ***


Pigiama-party 

Max: svegliatiii

La voce assordate di Max arrivava anche oltre al cuscino che Felicity teneva schiacciato alla testa. 

Max: andiamo faremo tardi a scuola 

Felicity finalmente decise di uscire dal suo caldo letto e buttò con forza il cuscino su di esso. Max era già pronto. 

Max: dieci minuti e poi andiamo..- disse il ragazzo uscendo dalla stanza. Felicity corse verso il suo armadio. 

Felicity: qui ci vorrebbe Thea- disse guardando i suoi vestiti. Prese un jeans stretto e una maglietta rosa pallido, larga che lasciava quasi scoperta una spalla destra. Si poteva vedere il reggiseno nero. Si alzò dopo aver allacciato le scarpe. I capelli mossi erano liberi, ma nel tentativo di fare prima li intrappolo in un tupé fatto velocemente. Prese il suo zaino e uscii dalla stanza. Arrivata in macchina si era dimenticata gli occhiali. Si guardò nello specchietto dell'auto, tutto sommato non era messa male a parte le occhiate per aver studiato tardi. Max mette un cd nello stereo e Felicity mette in moto, nonostante abbia fame non ha avuto il tempo per fare colazione. 

Arrivati di fronte alla scuola Max scese non aspettando le solite raccomandazioni della quasi sorella. 

Max: ci vediamo dopo 

Felicity chiuse la portiera dell'auto e girò le chiavi, quando si voltò quasi non le venne un infarto nel trovarsi Thea Queen di fronte a lei, nonostante era passata una settimana da quando l'aveva conosciuta non si era del tutto abituata ad essere l'amica di una ragazza popolare come lei, nonostante fosse del primo e lei dell'ultimo anno. 

Thea: buongiorno 

Felicity: mi hai fatto venire un infarto 

Thea: preparati al peggio perché c'è di peggio 

Felicity inarcò un sopracciglio non capendo dove l'amica volesse andare a parare. 

Thea: Laurel Lance e sua sorella ci hanno invitato entrambe al loro pigiama party 

Felicity era rimasta a Laurel, scosse la testa come se stesse ancora dormendo. 

Felicity: svegliati andiamo

Si diede un pizzicoto, ma il dolore le fece capire che quello che sperava non era reale, ma anzi lo erano le parole che la ragazza di fronte a lei aveva detto. 

Felicity: cosa? 

Thea fece un sospiro. 

Thea: ogni hanno hanno questa usanza e siccome è una specie di mia cognata mi ha invitato e mi ha detto porta un'amica…quindi ti pregoooo

Thea la pregò, Felicity voleva subito dire di no, ma gli occhini di Thea la mettevano in difficoltà, era come se non i Queen avessero una specie di super potere e riuscissero sempre a farsi dire di si. 

Felicity: e va bene 

Thea esultò saltando sul posto poi si buttò su Felicity abbracciandola. 

Tommy: di buon umore questa mattina?

Tommy sbucò da dietro della sua auto lussuosa. 

Thea: in realtà ho appena convinto Fel a venire al pigiama party

Tommy: anch'io voglio venire 

Thea: tanto ti imbucherai lo stesso non fare quella faccia 

Tommy: quest'anno è più difficile Laurel ha proibito persino ad Oliver di entrare 

Thea fece un ghigno. 

Thea: ci penserò Sara a farlo entrare 

Parole dette con disprezzo, un tono che Felicity non aveva mai sentito da parte di Thea, Tommy abbassò il capo non riuscendo a rispondere, Felicity allora collegò tutti i pezzi, la mattina che li aveva visti al campo, le parole di Thea. Oliver tradiva Laurel con la sorella di quest'ultima e tutti lo sapevano tranne Luarel stessa. 

Felicity: un po' cretina 

Le sfuggii così, senza che potesse impedire alle parole di uscirla dalla bocca. Tommy la fissò incredula, mentre Thea la guardava con orgoglio. 

Thea: ecco perché lei è mia amica e Laurel no 

Tommy: andiamo non è così male 

Thea: per una che vuole essere un avvocato devo dire che non è molto arguta 

Felicity: scusate non volevo 

Tommy: tranquilla in effetti non capisco nemmeno io come non se ne sia accorta cioè persino tu che non lo conosci lo sai 

Felicity fece un finto sorriso. La campanella suonò ricordando ai ragazzi che era ora di entrare. 

 

Roy Harper era appena entrato in classe, due ore piene di matematica, tra i primi banchi c'era seduta Thea, la ragazza lo guardava di sfuggita, Roy fece un sorrisetto divertito poggiando a terra il suo zaino, Thea divenne rosse in viso, si era accorto che lo stava guardando. Thea Queen aveva la cotta per il più solitario ragazzo di tutta la scuola. Thea si mise le mani sul volto e quando le tolse la professoressa era già in aula. 

Max era seduto dietro di lei. Conosceva poco la ragazza, non avevano mai parlato, era seduto dietro Thea a davanti a Roy. Scriveva gli appunti senza dire una parola, all'improvviso Thea si voltò verso di lui. Max arrossi leggermente. 

Thea: puoi dire a Felicity se può passarmi a prendere alle otto? ho lasciato il telefono a casa 

Thea sussurrava sperando che la prof non la sentisse. Mentre guardava Max di sottecchi osservava anche Roy, il modo in cui faceva finta di stare attento, tenendo il suo sguardo sulla prof, nonostante non stava stava minimamente ascoltando. Max annui semplicemente e la ragazza tornò dritta al suo posto. Roy sorrise, aveva notato tutti i suoi movimenti. 

 

 

Felicity aveva un ora buca, non che la cosa le dispiacesse, ma non sapeva che fare. Si diresse verso il giardino esterno, quello dietro alla scuola. Di fronte al campo, era più piccolo di quello all'entrata, ma non ci andava quasi nessuno. Si sedette sotto un albero e aprii il suo portatile, non usciva mai senza. 

Aprii la sua pagina facebook, non aveva più tanta voglia di scriverci su, come se in quel periodo tutto le dava qualcosa, non aveva bisogno di struggersi con frasi poetiche. Chiuse il portatile e guardò il campo, non c'era nessuno, era vuoto, sulle panchine qualcuno seduto. Osservava tutto con disattenzione, non sapeva che fare, la noia la pervase. 

Oliver: non sei venuta alla festa 

Felicity saltò in aria e si alzò velocemente, guardò dietro l'albero e Oliver e Sara stavano parlando. 

Felicity: ok questa è sfiga 

Sara: non potevo Laurel mi ha incastrato a casa 

Felicity fece un passo indietro cercando di andarsene, ma Oliver si voltò. Felicity sorrise cercando di svignarsela. 

Felicity: emm scusate ero qui e..lasciate perdere

Felicity si allontanò sperando di dimenticare tutto. 

 

 

La mensa era sempre piena di gente, Tommy prese il suo vassoio e si avvio al loro solito tavolo. Laurel e Oliver erano già li, Sara si sedette nello stesso momento di Tommy. 

Tommy: che piani avete per questa sera?- disse curioso 

Laurel: non entrai Tommy 

Tommy: andiamo so che hai invitato Thea quest'anno 

Laurel: mi sembrava giusto le ho chiesto di portare un'amica 

Tommy: Felicity cammina spesso con lei ultimamente 

Oliver sentii uno strano brivido, era preoccupato, non conosceva Felicity, non sapeva se avrebbe detto qualcosa, e se andava alla festa di Laurel tutto era possibile, era nel panico più totale. 

Tommy: eccole 

Oliver si voltò nella direzione che guardava il suo amico, Felicity era appena entrata al seguito di Thea. 

 

Max: Fel oggi ci sono le polpette posso avere metà del tuo panino?

Max si fiondò sulla ragazza, Feliciti non era abituata a mangiare li, solitamente andava al campo dve c'era la più completa tranquillità. Thea rise divertita, in fondo Max era divertente. 

Roy era seduto solo, stranamente Max si avviò verso di lui. 

Thea: vuoi sederti con Max 

Felicity spostò di lato il capo, cercando di studiare i comportamenti di Thea. 

Felicity: non ci credo- disse divertita. 

Felicity: chi è il mio fratellino rompipalle o il badboy solitario 

Thea divenne rossa come un peperone, mentre Felicity rideva sotto i baffi capendo di aver fatto centro. 

Thea: io non ho una cotta per nessuno 

Felicity: ti sta crescendo il naso. 

Felicity si sedette accanto a Max seguita da Thea. Roy li guardava non capendo più nulla, nessuno si era mai seduto in quel tavolo, tutti presi dai pregiudizi. 

Max: la palestre è in uso e noi abbiamo finito la punizione o almeno il preside me lo ha detto questa mattina 

Disse Max mordendo una polpetta. 

Roy: bene 

Roy tornò sul suo cibo, mentre Thea non riusciva a mangiare come bloccata dal panico. Roy la metteva in soggezione, non perché le facesse paura, ma perché aveva davvero una bella cotta. Felicity le rubò una patatina dal piatto, ma Thea non se ne accorse, troppo intenta a guardare Roy. 

Felicity le si avvicinò sussurrandole all'orecchio. 

Felicity: se continui così lo consumi con gli occhi 

Thea divenne ancora più rosse se era possibile, si fiondò sul suo cibo cercando di nascondere il colorito ormai troppo evidente. 

 

 

Finalmente la campanella suonò l'ultima ora. Felicity sospirò, quel pomeriggio niente pulizia della piscina, ma l'aspettava qualcosa di peggio quella sera. Max non accennava a venire e lei era stanca di aspettare in macchina. 

Oliver: posso parlarti?

Felicity saltò in aria, non avendo visto Oliver appoggiato al suo finestrino. 

Felicity: dannazione è un vizio di spuntare ovunque 

Oliver fece un mezzo sorriso, ma poi tornò serio. 

Felicity lo guardò un po' spaventata, quando aveva quella faccia era sempre qualcosa di preoccupante. 

Oliver: riguardo quello che hai visto…

Felicity sospirò cercando di buttare via più aria possibile, lo guardò serie, i suoi occhi chiari erano incastrati in quelli di lui. Oliver trattenne il fiato, lo fece involontariamente. 

Felicity: senti io non voglio avere niente a che fare con questo, non m'importa se stai tradendo la tua ragazza o chiunque sia non sono affari miei giusto?

Oliver: giusto ma perché sento che sta per arrivare un ma?- disse divertito e più rilassato 

Felicity: ma hai confermato di essere quello che pensavo 

Oliver si bloccò, non riuscendo a dire nulla. Max arrivò entrando in macchina. 

Felicity: ci vediamo Oliver 

Felicity mise in moto e Oliver si staccò dal finestrino rimanendo immobile a guardare la ragazza andare via. 

Thea: andiamo ho un sacco di cosa da fare per colpa tua 

Thea si diresse verso l'auto seguita da un Oliver un po' spaesato. 

Thea: doveva per forza invitarmi?..- Thea si lamentava brontolando, poi si accorse che il fratello era troppo taciturno, non le aveva detto nulla, non era da lui. 

Thea: tutto bene?

Oliver: si andiamo

Il ragazzo mise in moto, ma le parole di Felicity gli rimbombavano nella testa. 

 

 

 

 

Felicity entrò in casa, un profumo invitante la spinse verso la cucina, la tavola era apparecchiata, sua madre stava mettendo le forchette su di esso. 

Cora: ei ragazzi

Max: papà?

Cora: a lavoro oggi ha il doppio turno 

Cora sospirò, non le piaceva pranzare o cenare senza il marito, ma ormai la famiglia si era abituata agli orari di lavoro. 

Felicity: mamma vorrei chiederti una cosa..io 

Cora: hai il mio permesso…mi fido di te 

Max guardava indignato la scena, la contrapposizione con suo padre era troppa. Felicity lo guardò facendogli la linguaccia. 

Max: non ci credo 

 

 

 

Il sole sarebbe tramontato tra poco, nella stanza enorme di Thea la luce filtrava dall'enorme vetrata. Sul letto uno zaino pieno. La ragazza uscii dal bagno. Aveva le gote rosse per l'acqua troppo calda, l'asciugamano intorno al corpo, si sedette sul letto prendendo il suo telefono e mandò un messaggio a Fel. 

" che ne dici se a metà serata ce la svigniamo e veniamo da te?" 

Felicity era sdraiata sul letto con le cuffie nelle orecchie, scriveva una relazione al pc per la scuola, dalla tasca prese il telefono leggendo il messaggio. 

" mi sembra meraviglioso" 

Thea rise divertita immaginando la faccia dell'amica. La porta della sua stanza si aprii. 

Thea: mamma? 

Moira entrò nella stanza senza dire una parola. 

Thea: mamma? 

Moira: vai da qualche parte? 

Thea notò il comportamento strano di sua madre. 

Thea: vado da Laurel 

Moira: non fare quella faccia è una brava ragazza

Thea: non lo metto in dubbio…ma

Moira si sedette accanto a lei. 

Moira: ma? 

Thea: ma non è fatta per Oliver 

Moira sorrise divertita

Moira: mentre tu sapresti dire chi fa per lui 

Thea ci pensò un momento e l'unico volto che le venne in mente era quello di Felicity, i loro modi di litigare, il modo in cui si guardavano. Ma rimase in silenzio aspettando che la madre dicesse qualcosa, se voleva far mettere quei due insieme doveva agire in modo furbo. 

Moira: visto? 

Thea fece un sorriso furbo, uno di quelli di chi la sa lunga. 

 

 

 

La strada era illuminata, nonostante fosse sera, la città era ancora ben sveglia. Felicity guidava guidata da Thea, nessuna delle due entusiaste per questo pigiama party. 

Thea: quindi scoccate le undici faccio finta di sentirmi male e tu dici che mi accompagnerai a casa. 

Felicity fece un enorme sorriso poi tornò a guidare. 

Thea: cosa può andare storno? 

 

 

 

Undici e mezza

Felicity guardò l'amica. 

Felicity: dicevi? 

Thea guardò le ragazze di fronte a loro che si litigavano selvaggiamente tra di loro, specialmente Sara e Laurel. 

 

 

Tre ore prima. 

 

Thea e Felicity erano alla porta di casa Lance, Laurel aprii facendo un enorme sorriso. 

Le fece entrare e prese i loro zaini. 

Laurel: seguite il corridoio c'è la mia camera troverete le altre. 

Thea annuii, nella sua mente ripeteva le parole che doveva recitare. 

Felicity guardava la casa, in fondo era accogliente. 

Sara sbucò fuori dalla sua stanza e fini faccia a faccia con Felicity. Felicity le fece un mezzo sorriso e poi tornò a seguire Thea, ma Sara le bloccò un polso. 

Sara: posso parlati 

Felicity: se vuoi dirmi qualcosa di questa mattina puoi stare tranquilla non dirò una parola non sono affari miei 

Felicity notò lo sguardo rilassato di Sara, ma allo stesso tempo era come triste e preoccupata. 

Felicity: tutto ok? 

Sara si sorprese della domanda della ragazza. 

Sara: si solo non mi andava di fare questa festa 

Felicity sorrise pensando che era lo stesso pensiero suo e di Thea. 

Laurel: che fate qui andiamo inizia la festa

Laurel teneva in mano delle patatine e dei pop-corn

La serata procedeva bene, Laurel aveva presentato anche le atre due ragazze, Mila e Doris le sue migliori amiche. Avevano visto il Titanic e Felicity si era addormentata. Thea le diete una gomitata vedendo che tra poco sarebbero state le undici. 

Felicity aprii gli occhi, le ragazze si erano seduta in cerchio per terra. 

Felicity: che succede?

Thea: giocano ad obbligo e verità 

Felicity annui senza capirci molto, ancora troppo presa dal sonno. La porta della camera si aprii e Tommy e Oliver entrarono. Laurel andò verso di loro. 

Thea guardava Laurel, sembrava leggermente sbronza, notò le birre che avevano bevuto le altre, mentre lei si era limitata a della coca-cola. 

Sara si alza ed esce dalla stanza. 

Oliver guarda la scena zittito, ma Laurel no. 

Laurel: che c'è sorellina non ti va giù che io abbiamo chiamato il mio ragazzo

Oliver le prese la birra dalle mani.

Tommy si avvicinò a Felicity e Thea.

Tommy: da quanto è così?

Felicity: non chiederlo a me io dormivo 

Thea: un ora dire da quando a visto la scena della morte di Jack 

Tommy inarcò un sopracciglio. 

Tommy: forse e meglio se porto Oliver via da qui prima che succeda qualcosa

Sara avanzò finalmente verso la sorella. 

Sara: smettila di renderti ancora più patetica

Laurel: come scusami?

Anche le altre due ragazze iniziarono a litigare per altri motivi. 

Sara: sei talmente presa dal tuo ego che non ti rendi conto che porti via tutto a tutti 

Luarel: ma di che parli?

Oliver le tenne per un braccio visto che voleva arrivare alla sorella. 

Sara: lascia perdere faccio due passi 

Laurel si liberò dalla presa del ragazzo e si avvicinò al letto prendendo un cuscino mentre Sara era di spalle che usciva le arrivò una cucinata alla schiena, si voltò stanca. Oliver prese Laurel dalle spalle costringendola a guardarlo. 

Oliver: ma dico sei impazzita 

Gli occhi di Laurel erano fissi su Sara, come se non vedesse minimamente il suo ragazzo. 

Oliver mollò la presa stanco. 

Oliver: andiamocene

Tommy si alzò dal letto e salutò con la mano Thea e Felicity che per tutto il tempo erano rimaste pronte ad andarsene nel momento più opportuno. Ma quando Oliver e Tommy uscirono dalla stanza Sara tirò un cuscino in piana faccia alla sorella, dopo pochi secondi la stanza si era trasformata in un ring. 

Thea: dici che se ce la svigniamo se ne accorgeranno?

Felicity alzò le spalle poco preoccupata. Thea prese la borsa e il suo zaino. 

Sara: andate via?

Sara schivo per poco un cuscino da parte di una ragazza e arrivò dritto in faccia a Thea, la ragazza rimase rigida di fronte a Sara, poi prese il cuscino per terra e lo tirò alla ragazza che lo aveva tirato. 

Felicity: bella mira 

Un peluche arrivò sul volto di Feliticy a cui caddero gli occhiali, senza rompersi fortunatamente. Felicity li raccolse prima di prendere il peluche e tirarlo, l'orsetto arrivò in testa a Luarel. 

 

La stanza era ormai nel buio più totale, Thea si stropicciò gli occhi, nel buio cercò di capire dove si trovasse, era sul letto, accanto a lei Felicity dormiva usando l'orsetto come cuscino. Sara dormiva appoggiata a Laurel, come se nel sonno nonostante tutti si richiamassero. Le altre due ragazze invece avevano i sacchi a pelo, ma sembravano più sul pavimento che su essi. Thea sentiva qualcosa di caldo alle gambe, le guardò istintivamente e ci trovò sopra il suo giubbotto, non si ricordava nemmeno quando lo aveva messo, erano troppo stanche che pensare lucidamente. Felicity si mosse e aprii gli occhi. Si alzò di poco quel che basta per non svegliare le altre. 

Felicity: alla fine siamo rimaste? 

Dice Fel sbadigliando. 

Thea: non è stato male 

Felicity: già che ore sono?

Thea guardò l'orologio al polso. 

Thea: le quattro tre tra poco dobbiamo andare a scuola 

Felicity sbuffò annoiata. 

Felicity: non poteva essere sabato? 

Thea annuii senza dire nulla, poi si abbassò nuovamente mettendo al testa sul letto, arrivò di fronte a Felicity. 

Thea: grazie…- disse prima di cadere in un sonno pesante, Felicity rimase ferma a fissarla cercando di capire perché l'aveva ringraziata, poi lasciò perdere, solo i Queen potevano sapere cosa gli passasse per la testa. 

 

 

 

Laurel stava sistemando la sua stanza, ricordava poco della serata, ma sapeva che qualcosa era successo con Sara. La sorella passò dal corridoio. 

Laurel: Sara 

La bionda si girò verso di lei, Laurel era affacciata alla sua porta.

Laurel: mi dispiace per ieri non ero in me io…

Sara: tranquilla infondo è stato divertente

Sara fece un sorriso, avrebbe chiuso la sua storia con Oliver ne era certa, non poteva più mentire, nonostante il  legame con Oliver doveva finirla qui.

 

 

Felicity chiuse il suo armadietto con delicatezza, ogni minimo rumore la facevano sussultare. Gli stupenti camminavano da ogni parte, sentiva le risate di tutti e le davano fastidio, la testa le faceva male, non era abituata al poco sonno. Dal corridoio vede sbucare Tommy che le si avvicina, ultimamente è sempre nei paraggi. 

Tommy: buongiorno raggio di sole 

Felicity lo guardò male, odiava i nomignoli. 

Felicity: giorno anche a te casanova 

Tommy rise divertito.

Tommy: com'è andata la serata? non mi sembri avere un bell'aspetto

Felicity: questo perché ci siamo tirate cuscini fino alle tre di notte 

Tommy: dannazione Oliver proprio in quel momento doveva andarsene 

Felicity: a proposito cosa ci facevate li? 

Tommy sorrise divertito. 

Tommy: Laurel era ubriaca e ha chiamato Oliver 

Felicity: e quindi ne hai approfittato 

Tommy: ma quando mai almeno avessi visto qualcosa di interessante solo le Lance e i loro soliti litigi bah 

Oliver: Tommy potresti lasciarci soli un attimo? 

La voce di Oliver arrivò a Felicity come un treno in corsa, si voltò verso il ragazzo che era appena arrivato, Tommy annuii e la saluto con un sorriso e una pacca sulla spalla. Oliver lo guardò fino a che non fu dietro l'angolo. 

 

https://www.youtube.com/watch?v=Nws_0pDFh0E

 

Felicity rimase immobile non sapendo cosa dire, ne cosa volesse da lei. 

Oliver: hai ragione 

Felicity scosse la testa non capendo di cosa stesse parlando. 

Oliver la guardò fisso negli occhi, non aveva pensato ad altro che alla sua frase, non aveva pensato ne a Luarel ne a Sara, ma solo alla frase di Felicity. 

Oliver: sono un bastardo hai ragione 

Felicity: io non ho detto questo 

Oliver: non con queste parole…ma è ok lo so…solo che 

Felicity lo guardò attraverso i suoi enormi occhiali, anche se in quel momento li avrebbe voluti il più lontano possibile da lei. 

Felicity: che…

Oliver era vicino a lei, troppo, Felicity poteva quasi sentire il suo respiro sulla fronte farle il solletico. 

Oliver: è quello che la gente si aspetta… 

Felicity lo guardò per un secondo infinito. Poi in lontananza vide Sara che li guardava come se stesse aspettando. Felicity abbassò lo sguardo e Oliver si voltò notandola anche lui. 

Olver: grazie comunque 

Felicity alzò lo sguardo, non capiva perché i due fratelli continuavano a ringraziarla. 

Oliver fece per andare verso Sara, ma Felicity gli bloccò un polso costringendolo a voltarsi. 

Felicity: non devi fingere di essere qualcuno che non sei…mio padre lo ha fatto per anni e avrei preferito che se ne fosse andato prima…almeno non mi avrebbe lasciato nessun bel ricordo

Oliver la guardò intensamente, attraverso quegli occhiali poteva scorgere gli occhi lucidi di Felicity, la tristezza e la determinazione nei suoi occhi. 

Oliver fece un piccolo sorriso, che però basto  Felicity per sentire i battiti del cuore più accelerati del solito. Il ragazzo voltò le spalle e Felicity lo vide andare verso Sara. In quel momento se n'era resa conto, in una settimana o poco più si stava innamorando di Oliver, dell'Oliver sbruffone e viziato e di quello che in silenzio riusciva a sorprenderla. 

 













Salve :) ed eccovi un nuovo capitoletto...nel prossimo avremo la prima apparizione di Barry, come la prenderà Oliver? se siete curiosi continuate a leggere :) 

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Capitolo 4
*** Si chiama gelosia…Oliver! ***


 

 

 

Felicity strizzò per l'ultima volta lo straccio facendo gocciolare l'acqua dentro il secchio celeste. Poi si voltò per l'ultima volta a guardare l'immensa piscina, dopo pomeriggi di sacrifici ci erano riusciti. 

Oliver: un mese maledetto 

Felicity alzò il volto verso il ragazzo che già era uscito, salii le scale anche lei e osservò insieme ad Oliver il suo lavoro. 

Felicity: adesso siamo ufficialmente liberi 

Oliver fece un enorme sospito. 

Oliver: tutto il mio duro lavoro ne è valsa la pena 

Oliver guardò di sonnecchi Felicity sapendo che avrebbe ribadito qualcosa, ormai aveva imparato a conoscerla bene. Felicity si voltò lentamente verso di lui guardandolo male. 

Felicity: certo perché eri tu che facevi avanti e indietro con i secchi pieni di acqua 

Oliver rise sotto i baffi avendo ottenuto il risultato che voleva. 

Felicity: che hai da ridere?

Felicity gonfiò la bocca in un broncio, Oliver la guardava intenerito. 

 

 

 

 

Thea era passata a casa di Felicity, l'amica le aveva detto che la poteva aspettare in camera sua, Cora l'aveva accolta come un figlia, a Thea piaceva la donna, la vedeva così diversa da Felicity ma adorava il modo in cui litigavano, nonostante tutto avevano un rapporto meraviglioso. Cora era una donna giovane, a quello che Felicity le aveva raccontato aveva appena diciotto anni quando lei è nata. 

Cora: vai pure di sopra io vi preparo qualcosa per dopo 

Thea annui sorridendo e salii le scale fino ad arrivare di fronte alla stanza di Felicity. Entrò e trovò Max e Roy intenti a guardare qualcosa. 

Thea: scusate non sapevo ci fosse qualcuno 

Max si volta seguito a ruota da Roy, che sorride divertito alla presenza della ragazza. 

Max: stavamo usando il pc, Fel non me lo fa mai usare e ne approfitto quando non c'è 

Thea: che guardate?

La ragazza si avvicinò, ma Max chiuse la finestra prima che potesse essere abbastanza vicino da vedere. Roy rise divertito. Thea lo guardò di sonnecchi per poi riposare il suo sguardo su Max. 

Max: andiamo Roy…

Max si alzò un po' imbarazzato e uscii dalla stanza, Roy si alzò per seguirlo, ma la lo spazio era poco e Thea si spostò per sinistra per farlo passare, mentre lui si spostava verso destra, con la conclusione che finivano sempre dallo stesso lato. Roy fece un sorriso divertito, mentre le guance di Thea si imporporavano. 

 

 

 

 

Felicity arrivò alla sua macchina, guardava Oliver da lontano salire sulla sua, prese le chiavi dallo zaino. 

- Fel!! 

La ragazza si voltò verso la voce e un ragazzo le si avvicinò. Fel corse verso di lui e lo abbracciò forte. Oliver da lontano aveva visto la scena, una strana sensazione al petto, come un fastidio che non riusciva a togliersi.

Felicity: Barry

Barry: è sempre un piacere rivederti 

Felicity: cosa ci fai qui? credevo che ti avessero mandato per un approfondimento 

Barry: che ho finito 

Il ragazzo aveva gli occhi luccicanti. Felicity si allontanò da lui e gli sorrise. 

Felicity: vuoi un passaggio? 

Barry: è un po' imbarazzante ma…si 

Barry raggiunse la ragazza e sali dall'altro lato. Felicity mise in moto e si avviò per la strada, Oliver era rimasto fermo a fissare tutta la scena, ancora infastidito.

 

 

 

 

 

Felicity si fermò di fronte alla casa di Barry, era una piccola casina con un giardino ben curato. Barry scese dall'auto e entrò la testa dal finestrino. 

Barry: grazie per il passaggio…mi erano mancate le tue battute 

Felicity: è stato un piacere riavere il chimico più ricercato nella mia auto…non in quel senso..ok sto divagando 

Barry: respira Fel 

Fel: ci vediamo a scuola 

Barry: ti va qualche volta di prenderci qualcosa…intendo come amici sappiamo bene entrambi che..

Fel annui e interruppe il fiume di parole di Barry. 

Fel: so che sei ancora innamorato di Iris, ma non preoccuparti per me 

Barry le fece un enorme sorriso. 

Fel: siamo amici da una vita questo non cambia nulla 

Barry: nemmeno dopo quel bacio?

Fel arrossi leggermente, ma non si sentiva più opprimere da quella storia, come se l'avesse ormai archiviata. 

Barry: ti ho baciato e credevo di aver complicato le cose tra noi…

Fel: siamo amici questo non cambia tra noi non credo ci sia stato mai qualcosa in più…- disse Felicity, aveva passato l'intero anno a pensare a quello che era successo e credeva che rivederlo avrebbe riacceso i sentimenti che provava per lui, ma quando aveva incrociato il suo sguardo non aveva provato nessuna tensione, si sentiva in pace con se stessa. Ma nella sua testolina sapeva a cosa era dovuta la fine della sua cotta per Barry. 

 

 

 

 

 

Oliver si buttò nel letto senza voglia. 

Tommy: deduco che la giornata non è stata delle migliori

Tommy uscii dal bagno. Oliver si alzò dal letto dell'amico, i suoi occhi continuavano ad avere in mente quelle scene, scosse la testa non doveva lasciarsi coinvolgere, aveva ripromesso a se stesse che sarebbe diventato migliore e per prima cosa non doveva tradire Laurel. 

Oliver: solo stanchezza non è divertente ripulire quella piscina 

Tommy: beh visto che ormai siete liberi chiederò a Felicity di uscire…- disse Tommy ridendo divertito dall'espressione contrariata nel volto del suo amico. 

Oliver: credo tu sia arrivato tardi lo vista con uno all'uscita

Tommy notò il modo infastidito con cui parlava Oliver e le cose gli furono subito chiare. 

Tommy: non saltare a conclusioni affrettate potrebbe essere un amico 

Oliver: non lo abbracci in quel modo 

Tommy prese la sedie della scrivania e si sedette di fronte all'amico. 

Tommy: credo che tu stia esagerando

Oliver lo guardò non capendo. 

Tommy: Felicity è liberissima di fare quello che vuole perché ne parli come se ti stesse facendo un torno 

Oliver: io non 

Tommy: si Oliver Queen sei geloso della nostra Felicity 

 

 

 

 

Felicity e Thea guardavano i vari profili di facebook, si divertivano a guardare video di persone che facevano ridere e mangiavano pop-corn per tutto il pomeriggio, dalla stanza accanto ogni tanto si sentivano urla di vittoria. 

Thea: sono ore che giocano alla Play 

Felicity si alzò dalla sedia e andò verso il suo armadio per prendersi una felpa, il tempo la sera era diventato piuttosto freddo. Thea notò qualcosa a terra, come degli stivali ma molto più evidenti. 

Thea: pattini? 

Felicity si voltò verso Thea, come un ladro colto in fragrante. Osservò i suoi pattini. 

Felicity: pattinavo 

Thea spalancò gli occhi, un'idea le balzò in testa. 

Thea: andiamo a pattinare? lo dico anche a Tommy sono sicura che sarà divertente 

Felicity: non credo sia una buona idea 

Thea: invita anche Barry 

Un sorrisetto divertito spuntò nelle labbra della Queen, Felicity aveva capito che aveva qualcosa in mente, ma non riusciva mai a capire cosa. 

Felicity: ci sto..però inviterò anche Max e Roy 

Thea si alzò in piedi per replicare, ma poi ci riflette meglio e si risiede. 

Thea: affare fatto 

Thea sporge la mano in avanti e Felicity la stringe suggellando il patto. 

 

 

 

Felicity, Thea, Roy, Max e Barry erano in piedi davanti alla biglietteria. 

Tommy: eccoci 

Tommy, Oliver e Laurel erano appena arrivati. Felicity perse un battito, si aspettava di vedere Oliver, ma Laurel? a volte si dimenticava che lei era la sua ragazza. 

Barry guardò lo sguardo di Felicity e sorrise avvicinandosi a lei. 

Barry: ora capisco perché mi hai dimenticato così in fretta

Lo sussurrò all'orecchio per non farlo sentire agli altri. Oliver vedendo la scena strinse la mano di Laurel istintivamente, la ragazza si voltò verso di lui e osservo la sua espressione contrariata. 

Laurel: tutto bene amore? 

Oliver annui facendo un finto sorriso.

Entrati nella pista, Laurel si era seduta sulle panchine a studiare, Tommy la guardava da lontano non capacitandosi come potesse portarsi i libri anche li. Oliver scosse la testa sconsolato, ovunque la portava quella ragazza pensava prima allo studio. In lontananza notò Felicity pattinare insieme a Barry, era sciolta, sapeva benissimo come muoversi. Tommy diede uno spintone alla coppia, sembrasse averlo fatto a posta, Barry cadde a terra dolorante e Felicity si avvicinò a lui preoccupata. 

Felicity: stai bene? 

Tommy si allontanò verso Thea che stava ferma appoggiata al muretto per non cadere, aveva il telefono in mano. 

Tommy: prima parte del piano riuscita 

Thea fece un enorme sorriso e poi guardò la sala, notò lo sguardo preoccupato di Fel mentre portava Barry verso le panchine cercando di non cadere. Oliver l'aiutò facendo il gentiluomo. 

Thea: che ne dici di passare alla seconda parte? 

Tommy: aspettiamo almeno che pattinano insieme il ghiaccio farò il resto 

Thea: non riesco a capacitarmi di quanto siano geniali le nostre menti 

Tommy sorrise, in un istante gli vennero in mente le parole del padre, da quando aveva scoperto quel segreto aveva fatto di tutto per avvicinarsi a Thea. Anche se a volte era difficile non dire niente ne a lei ne ad Oliver. 

Oliver poggiò Barry accanto a Laurel. 

Laurel: si è fatto male? 

Barry: no niente di grave solo un po' indolenzito, mi riposo un po' e poi rientro…ma quello è un libro di chimica 

Laurel lo guardò entusiasta, come se entrambi avessero appena trovato una sintonia. 

Laurel: sto studiando le cellule, un po' di ripasso non fa mai male 

Barry: posso darti una mano? adoro la chimica 

Laurel annuii felice, sotto li occhi shoccati di Fel e Oliver. I due si allontanarono non appena i due scienziati non avevano incominciato a ripetere parti del corpo di una cellula. Felicity si ritrovo a pochi passi da Oliver, non sapeva perché, ne come ma era finita a pattinare di fianco a lui. Lui sembrava non scomporsi tanto, pattinava tranquillo, mantenendo la sua solita andatura. Felicity sentiva i battiti del cuore accelerare, si voltò verso Oliver e poi verso Laurel, odiava ammetterlo ma era tremendamente gelosa di lei, Sara aveva deciso di chiudere la storia con Oliver ed aveva iniziato a frequentare un altro, le cose tra le sorelle erano andate meglio ed Oliver non l'aveva più tradita, nella mente di Felicity questo aveva un solo motivo, era innamorato di lei. Oliver dal canto suo cercava di non avvicinarsi troppo, Laurel ogni tanto gli lanciava qualche occhiata furtiva. 

Thea aveva la testa china sul telefono, non faceva nulla semplicemente non voleva dare l'idea di non saper pattinare. Dei piedi le apparvero nella sua risuola. 

Thea: Tommy ti ho detto che è presto per la fase…

Roy: ti va di pattinare 

Thea alzò la testa di scatto, le guance le divennero subito rosse e sentiva il cuore volerle uscire dal petto. Scosse la testa velocemente, troppo velocemente. 

Thea: io non…

Roy: andiamo 

Roy gli prese il polso della mano libera e la trascino sulla pista, Thea stava per perdere l'equilibrio ma Roy la strinse per non farla cadere, si ritrovò con la testa sul petto di lui, era imbarazzata, ma allo stesso tempo non voleva allontanarsi. 

Oliver: da quanto lo conosci?

Oliver non ce la faceva più, doveva saperne qualcosa in più. 

Felicity: un paio di anni 

Oliver: quindi è una cosa seria 

Felicity si girò di scatto verso di lui, smettendo di pattinare, Oliver fece lo stesso. Aveva lo sguardo fisso su di lei, non si era pentito minimamente della domanda, anche se questo significava esporsi troppo. 

Felicity: veramente non c'è stato poi molto con lui 

Oliver: qualcosa ce stato?

Felicity corrucciò la fronte, non capiva l'interrogatorio di Oliver. Poi in un attimo la ragazza perse equilibrio, non si era accorta di essere finita in una parte più sciolta della pista. Di istinto Oliver si avvicinò per afferrarla, ma fini a terra sopra di lei. Felicity riaprii gli occhi, sentiva il contrasto del freddo sotto di lei e del caldo sopra. Gli occhi di Oliver erano fissi su di lei, aveva uno sguardo preoccupato e stranito, come se non si stesse rendendo conto di quello che era successo, Felicity non riusciva a staccare i suoi occhi chiari a quelli di Oliver, erano come due calamite che si richiamavano. 

Laurel: state bene 

Ed ecco che i due tornarono alla realtà, Laurel era entrata in pista non appena li aveva visti cadere. Barry era rimasto in disparte, ormai aveva capito tutto. Thea li osservò da lontano maledendo Laurel e il suo essere impicciona. Tommy si mise una mano sulla fronte, il piano stava funzionano alla grande fino a quel momento. 

Max per tutto il tempo non aveva fatto altro che correre come un pazzo per tutto la pista. Si avvicinò alla sorellastra e gli fece un sorriso beffardo. 

Max: non eri una campionessa una volta 

Felicity si alzò da terra fulminandolo con lo sguardo. 

 

 

 

 

Tommy: il tuo piano è fallito domani metteremo in atto il mio 

Thea entrò nella macchina di Oliver aspettandolo mentre accompagnava Laurel alla porta. 

Thea: e sentiamo cosa hai in mente Tommy?

Tommy fece un piccolo ghigno. 

Tommy: vedrai 

 

https://www.youtube.com/watch?v=nz012_1xzfg

Il giorno dopo.

Felicity arrivò di fronte al suo armadietto, c'era una piccola bustina bianca. Thea la guardò curiosa e Tommy arrivò da loro salutandole. 

Tommy: un ammiratore segreto? 

Felicity assottigliò gli occhi osservando il bigliettino, in quel momento Oliver fece il suo ingresso a scuola. Si avviò verso di loro con Laurel al suo seguito, ultimamente gli stava sempre attaccata. 

Arrivarono anche loro vicino a Felicity, Oliver notò che la ragazza aveva tra le mani un biglietto. 

Tommy: leggi sono curioso 

Felicity guardò tutti, sembravano tanti cagnolini affamati, Thea le diede una piccola gomitata per incitarla. 

Felicity aprii piano il foglietto. La ragazza arrossii senza dire nulla e ripiegò il bigliettino. Oliver si incuriosì, cosa poteva esserci scritto da far imporporare il viso della ragazza, il suo desiderio fu esaudito dalla sorella che glielo prese dalle mani. 

Thea: Il tuo sorriso ha illuminato la mia giornata Felicity 

La ragazza voleva sprofondare nella sua felpa celeste, aveva gli occhi di tutti i suoi amici puntati su di se. Thea guardò di sfuggita Tommy complimentandosi con lo sguardo. 

Durante l'ora di chimica Oliver era ancora seduto con Felicity, ripensava a quel biglietto e aveva fatto l'analisi di urti quelli che si avvicinavano alla ragazza. Improvvisamente, mentre il prof spiegava qualcosa a lui incomprensibile un bidello entrò in classe con un mazzo di rose. Oliver spalancò gli occhi quando vide che arrivava nella loro direzione, Felicty diventò rossa come un peperone, mentre Oliver diventava verde di gelosia. Un sentimento che non aveva provato con nessuna, nemmeno con la tanto perfetta Laurel. 

Tommy si voltò divertito, il suo piano stava andando alla perfezione. Prese il telefono dalla tasca e mandò un messaggio a Thea. 

" il piano va alla grande" 

Dopo pochi minuti la risposta arrivò. 

" perfetto adesso manca solo il tocco finale" 

Tommy guardò il messaggio non capendo. 

" cosa hai in mente?" 

Thea fece un ghigno e rispose soddisfatta. 

" vedrai quando sarà il momento" 

 

Il pomeriggi era arrivato e Thea non stava più nella pelle. La sua stanza era immensa ma lei aveva messo tutto sottosopra, aveva bisogno dell'abito perfetto. 

Oliver bussò e entrò senza aspettare il permesso della sorella. Thea lo guardò infastidita, colta in fragante nel bel mezzo del suo piano. 

Oliver: cos'è passato un tornado? 

Thea allora decise di approfittare dell'opportunità. 

Thea: no pensavo che visto che alla festa di beneficenza siamo costretti ad andarci per forza porterò Felicity con me e stavo decidendo quale vestito farle mettere 

Oliver osservò i vestiti della sorella sul letto, corti, troppo corti. Il suo sguardo mutò in una smorfia di disappunto. 

Oliver: non puoi andare in giro con quelli 

Thea: non lo farò io 

Oliver mantenne sempre quell'espressione. 

Thea: sono sicura che l'ammiratore di Felicity apprezzerà molto il mio lavoro- disse Thea prendendo un vestitino dorato, molto corto e stretto. Oliver si perse un attimo immaginando Felicity indossarlo, scosse la testa cercando di cacciare quel pensiero. 

Thea: comunque volevi qualcosa? 

Oliver la guardò, sua sorella lo guardava soddisfatta come se avesse appena vinto qualcosa. 

Oliver: solo se potevi darmi il tuo shampoo 

Thea rise indicando al fratello di andare in bagno mentre lei continuava a pensare che tutto stava andando per il meglio. 

 

 

 

La sera ara arrivata e Felicity non faceva che rifiutarsi di mettersi qualsiasi cosa. 

Thea: andiamo Fel farai sicuramente colpo e dobbiamo puntare su questo 

Fel: ma di che parli? mi nascondi qualcosa 

Thea si morse la lingua aveva detto troppo. 

Thea: nulla nulla solo che tra poco inizia l'estate e non ce niente di meglio che passarla a divertirsi con i ragazzi 

Thea le fece l'occhiolino porgendole il vestito dorato, lo aveva scelto proprio perché era il più corte e l'espressone di Oliver le aveva confermato che era quello giusto. 

Felicity: non capisco perché vuoi trascinarmi a questa festa 

Thea si sedette nel letto dell'amica, ormai doveva provarle tutte. 

Thea: odio queste feste e non mi piace stare in mezzo a quella gente che non conosco almeno so che insieme ci divertiremo 

Felicity: va bene ma non quel vestito

Thea fece un ghigno divertito, ormai si era abituata. 

Thea: si hai ragione e poi persino Oliver pensa che sia troppo audace per te 

Felicity si alzò di scatto dal letto, come presa da una strana rabbia, prese il vestito con forza dalle mani di Thea che se la rideva divertita mentre lei si dirigeva in bagno. 

Felicity: prepara i trucchi questa sera facciamo conquiste 

Thea non credeva ai suoi occhi, aveva appena trasformato Felicity in una vera guerriera, sorrise compiaciuto. Il telefono le squillò lo prese e si accertò di essere sola. 

Thea: allora i preparativi?

Tommy: lo sgabuzzino è pronto, ma come ce li ficchiamo li dentro a quei due?

Thea: ok a questo non ci avevo pensato 

Tommy si passò una mano sulla fronte. 

Tommy: perché mi sono lasciato trascinare? 

Thea: perché anche tu pensi che siano perfetti 

Tommy: allora ho un idea…

Tommy staccò il telefono sentendo dei passi dietro di lui. Oliver lo guardava con uno sguardo interrogativo, al braccio l'inseparabile Laurel, erano di fronte alla loro auto pronti per andare alla festa. 

 

 

Felicity uscii finalmente dal bagno, il vestito le metteva in risalto il fisico. Thea annuii approvandolo, poi le porse le scarpe dorate, non le fece mettere ne orecchini ne collane, non voleva renderla troppo pacchiana. Le ondulò i capelli con la piastra e la trucco non troppo pesantemente, quanto basta per risaltare gli occhi chiari e le labbra carnose. 

Felicity non aveva fatto una replica, le parole di Thea l'avevano disturbata, si sentiva un po' delusa, Oliver non credeva che lei potesse essere come la possente Laurel, sempre bella e perfetta.

Thea: ok adesso mi trucco e andiamo che è già tardi 

Felicity annuii guardandosi allo specchio, si meravigliava ogni volta che Thea metteva il suo zampino. 

 

 

La sala era addobbata in modo sobrio, nulla di eccentrico, le luci erano leggere e la musica era rilassante. Thea e Felicity entrarono a braccetto, Moire e Robert le salutarono e poi si diressero verso gli ospiti. Tommy diede una gomitata a Oliver facendolo voltare verso l'entrata. Felicity aveva l'aria un po' impaurita e spaesata. Il padre di Laurel si avvicinò alla coppia salutando la figlia e iniziando a parlare, Oliver si scusò velocemente e andò verso Felicity e sua sorella. Non riusciva a credere che avesse convinta a farle mettere quel vestito che mostrava le gambe perfette della ragazza. Notava gli sguardi degli altri ragazzi posarsi sulla ragazza, mentre camminava li fulminava con lo sguardo e stringeva i pugni sperando che lei non si accorgesse di loro. 

Oliver: davvero incantevoli 

Oliver fece un sorriso sincero, anche Thea era davvero bella, ma il suo sguardo si posava sempre su quelle gambe troppo scoperte di Felicity. Alzò lo sguardo e Felicity gli fece un sorriso, uno di quelli che la ragazza gli riservava sempre. 

Thea si staccò dai due e andò verso Tommy che era intento a parlare con Sara. Tommy vedendola arrivare saluto la ragazza. 

Thea: allora come va? idee? 

Tommy la prese per un braccio allontanandola da Sara. 

Tommy: manderò un messaggio a Oliver che devo parlargli e lo facci arrivare alla stanza di sopra dove c'è lo sgabuzzino, ho messo un vecchio telefono che suonerà non appena arriverà, lui preso dalla curiosità entra e noi chiudiamo la porta, manderemo Fel li e sentendo Oliver cercherà di tirarlo fuori 

Thea lo guardava scioccata, un misto tra il ridicolo e il geniale. 

Thea: proviamo…non abbiamo nulla da perdere no? 

Tommy: eccoli che arrivano. 

La serata si stava concludendo bene, Oliver mandava sempre frecciatine a chiunque guardasse anche solo il volto di Felicity, nonostante fosse accompagnato da Laurel. Sara lo guardava in lontananza e aveva capito tutto, gli era bastato osservare il modo protettivo con cui lui la guardava, il modo in cui non aveva guardato nessun'altra. Si avvicinò al ragazzo nel momento in cui lo trovò solo. 

Sara: ciao 

Oliver: ciao 

Oliver era confuso non si parlavano da quello volta che lei aveva deciso di rompere la loro storia segreta. 

Sara: ti ho beccato 

Disse ridendo. 

Oliver: cosa? 

Sara: andiamo credi sia così idiota? hai un debole per la biondina. Felicity 

Oliver la guardò come a volerla fulminare. 

Sara: non scaldarti tanto non voglio mettermi in mezzo e poi basta già mia sorella a essere tra voi due 

Oliver: non c'è niente tra me e Felicity 

Sara: allora perché guardi male chiunque la guardi?

Oliver: le voglio bene e non voglio che quei viscidi le spezzino il cuore 

Sara rise di gusto e Oliver la guardò male. 

Sara: ok questa era pessima

Oliver: non ce nessun motivo oltre a questo 

Sara lo guardò dritta negli occhi. 

Sara: si chiama gelosia…Oliver 

E con quella frase la ragazza si dileguò in mezzo alla gente. 

Non ebbe nemmeno il tempo di guardare la ragazza sparire che un messaggio lo fece trasalire. Guardò il mittente e la sua faccia era sempre più confusa. 

Oliver sali le scale e andò dove Tommy gli aveva chiesto di vedersi. 

Oliver: ok è impazzito? Tommy? 

 

https://www.youtube.com/watch?v=EzeDqRhM09w

 

Una canzone partii dalla porta dietro di lui. Oliver corrucciò la fronte, la cosa non lo convinceva affatto, aprii la porta, la canzone l'aveva già sentita. Ci riflette un attimo, era uno di quelle che Felicity aveva nel telefono, la suoneria. 

Entrò in preda alla curiosità e la luce era accesa. La porta si richiuse e Oliver si voltò sconvolto. 

Felicity arrivò vicino a Tommy che aveva nuovamente raggiunto la sala lasciando a Thea il compito di mettere Fel dentro lo sgabuzzino. 

Felicity: hai visto Thea? 

Tommy: credo sia salita sopra 

Felicity si incamminò e la trovò in fondo il corridoio con il telefono in mano. 

Felicity: tutto bene? 

Felcity era di fronte a lei, ora Thea doveva solo farla spostare verso la porta. 

Oliver: ce nessuno? 

Felicity: era Oliver? 

Thea fece spallucce lasciando che sia Felicity ad aprire la porta, appena la ragazza girò la maniglia con tutto il coraggio che aveva Thea l'aveva spinta dentro e richiuso immediatamente la porta a chiave. 

Felicity guardò confusa e preoccupata Oliver. Il ragazzo fece indicò la musica che continuava a ripetersi. 

Lo sgabuzzino era stretto. Oliver collegò tutto, i modi strani che Thea aveva ultimamente, i bigliettini che non aveva per niente sconvolto Tommy. I messaggi senza senso. Abbassò lo sguardo Felicity era quasi appoggiata al suo petto, poteva sentire il profumo dei suoi capelli. Alzò lo sguardo cercando di trattenere i suoi istinti. Felicity dal canto suo stava per entrare nel panico, non le piacevano i luoghi stretti se poi metteva anche insieme il battito accelerato e la mancanza del respiro stando attaccata ad Oliver la cosa non la rassicurava di certo. 

Felicity: che cosa hanno in mente?- disse racimolando tutto il suo coraggio e alzando lo sguardo verso Oliver. Il ragazzo rimase un secondo immobile a contemplarla. 

Oliver: a quando pare giocano a fare cupido 

Felicity avvampò. 

Felicity: quindi tutte quelle cose carine…tutti quei complimenti 

Il volto della ragazza si incupii, aveva amato l'idea di piacere almeno a qualcuno, che li fuori ci fosse qualcuno che provasse qualcosa per lei. 

Oliver: tutto bene? 

Felicity annui poco convincente. 

Oliver: credi che non mi accorga che menti? andiamo sputa il rospo 

Felicity: davvero niente

Oliver: Fe li ci ty 

Oliver aveva scandito le lettere del suo nome, Feliciy si alzò di scatto abbandonando gli addominali scolpiti del ragazzo. 

Felicity: e solo che…che avevo creduto per un attimo di piacere a qualcuno…e 

Oliver si abbassò di poco e le prese il mento con le dita della mano destra. 

Oliver: credi di non piacere a nessuno? 

Felicity si scostò, non era proprio quello che si voleva sentire dire. 

Felicity: grazie per aver fatto una sintesi dettagliata della mia vita da sfigata 

Oliver trattenne il respiro cercando di non urlarle contro, andavano a finite sempre così a litigare. 

Oliver: se quando parlo mi lasciassi finire…ma fai sempre di testa tua…tranne sta sera, no questa sera hai abbandonato Felicity per diventare una ragazzina in cerca di ragazzo 

Felicity inarcò un sopracciglio. 

Felicity: adesso cosa centro il mio abbigliamento? a giusto io sono la brava ragazza innocente e non posso permettermi di essere sexy perché sono solo una ragazza normale 

Olver la guardava furioso negli occhi e lei faceva lo stesso, un attrazione che non voleva accennare a svanire, loro la tramutavano in rabbia pur di non avvicinarsi troppo. 

Oliver: volevo dire che era sbagliato quello che pensavi perché sei bellissima e non hai bisogno di stupidi bigliettini o fiori per rendertene conto 

Oliver aveva detto quelle parole con un toto arrabbiato e senza respirare, tutto d'un fiato, appena si rese conto di cosa avesse detto si bloccò, Felicity lo guardava colpita, con le gote rosse e le labbra socchiuse senza riuscire a dire una parola. 

Oliver: cioè io.. 

Oliver era troppo vicino, non riusciva a pensare lucidamente, le labbra lucide di lei erano troppo invitanti, i suoi battiti erano troppo veloci, gli sembrava di essere un treno in corse senza sapere la meta. Oliver socchiuse gli occhi avvicinandosi quel poco che bastava per mettere fine alle distanze. Felicity fece lo stesso. Erano due magneti che si cercavano senza tregua. 

La porta di aprii e Laurel li guardava sconvolta. 

 

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Capitolo 5
*** Interference ***


Interference

 

Oliver arrivò di fronte a casa di Laurel, la macchina parcheggiata poco distante da lui. La ragazza lo aspettava seduta sulle scale del portico. Oliver si sedette accanto a lei. 

Oliver: volevi parlarmi? senti mi dispiace per l'altra sera io.. 

Oliver voleva dirle tutto, ogni cosa. 

Oliver: credo che dovremmo lasciarci, non possiamo fingere che non sia successo niente 

Laurel era stata zitta tutto il tempo. 

Oliver si alzò senza dire una parola e tornò verso la sua auto. Stranamente si sentiva bene, leggero. 

 

Sara osservò la scena dalla sua stanza, affacciata alla finestra, fece un piccolo sorriso divertito. Per lei era come avere una piccola rivincita personale. 

 

 

Felicity era in camera sua, era una settimana che ignorava Thea e Tommy, si era sentita tradita e usata, quelle piccole attenzioni la facevano sentire apprezzata, ma sapere che era tutto un gioco per far ingelosire Oliver l'aveva offesa. 

Il cellulare squillò per la centesima volta, lo prese dalla tasca e lo buttò sul letto. Cora passava dal corridoio con i vestiti appena piegati in mano, aveva notato il comportamento taciturno della figlia. 

Bussò leggermente e Felicity le aprii la porta facendola entrare, si accomodarono nel letto. 

Cora: non vuoi proprio dirmi niente? 

Felicity: di cosa? 

Cora la guardò con disapprovazione, non amava quando nascondeva qualcosa. 

Felicity raccontò tutto quanto, anche del quasi bacio alla madre. Cora fece un piccolo sorriso. 

Felicity: sei dalla loro parte? sei mia madre anche se ho torno dei essere dalla mia…- disse Felicity imbronciata. 

Cora: tesoro non hai pensato che loro lo abbiano fatto perché vedono quello che tu non puoi vedere? 

Felicity: Oliver non mi vedrà mai in quel modo 

Cora: idiozie, sei la mia bambina e ai miei occhi sei sempre stata perfetta 

Felicity: ai tuoi occhi

Cora fece un'enorme sorriso, era raro che Felicity si aprisse tanto con lei. 

Cora: e anche per quelli dei tuoi amici…loro hanno visto qualcosa che tu non hai ancora visto…loro hanno visto la persona meravigliosa che sei Felicity non sottovalutarti 

Cora si alzò dal letto e riprendendo i vestiti uscii da li, Felicity fissava un punto indefinito nella stanza, troppi pensieri in testa. 

 

 

 

Max e Roy erano in palestra, avevano deciso di iscriversi nella squadra di basket, i pomeriggi erano pieni, ma almeno si divertivano, visto l'astio che si era creato nell'altra squadra. Roy notò una figura familiare seduta tra le panchine della palestra, si allontanò passando la palla ad un compagno. 

Roy: sei venuta a vedermi audace da parte tua

Thea mise la testa di lato in un finto sorriso. 

Thea: in realtà sono quei per Max 

Roy sgranò gli occhi incredulo. 

Thea: ho bisogno di sapere come sta Felicity…non fa che ignorami 

Roy si rilassò di colpo, si sedette accanto a lei. 

Roy: forse ha solo bisogno di tempo 

Thea lo guardò per un istante, poi tornò con lo sguardo verso la partita amichevole che si stava organizzando. 

Thea: lei mi odia lo so 

Roy le fece un caldo sorriso e poi le poggiò una mano sulla spalla. 

Roy: forse ha frainteso il vostre gesto…non hai pensato a questo? 

Thea lo guardò stranita, non si aspettava tutta quella saggezza da lui. 

 

 

Tommy entrò nella camera di Oliver, il ragazzo aveva avuto una reazione simile a quella di Felicity. 

Oliver: cosa vuoi? 

Oliver era appoggiato sul divano intento a guardare la sua chat, sperando che quel pallino diventasse verde. 

Tommy: quante volte mi devo scusare?

Oliver: il necessario 

Tommy si trascinò affranto accanto all'amico. 

Tommy: mi dispiace per te e Laurel 

Oliver: non è per lei…volevo solo che mi avreste detto qualcosa 

Tommy: così avresti rovinato tutto per il tuo amore leggendario 

Oliver si alzò di scatto, furioso, la sua rabbia era talmente palpabile che Tommy socchiuse un attimo gli occhi. 

Oliver: io non amo Laurel, non la amo da molto ormai 

Oliver prese la sua giacca scure e si incamminò verso la porta. 

Tommy: e adesso dove vai

Oliver: a finire quello che avete iniziato 

 

https://www.youtube.com/watch?v=m4orTwiuoc0

 

Felicity era seduta sul vecchio dondolo, il suo giardino era sempre ben curato nei minimi dettagli, Cora amava la perfezione estetica. Al centro c'era un grosso albero si ciliegio, era la cosa più bella che avesse visto, l'estate alle porte e i fiori erano ormai sbocciati, qualcosa di incantevole per lei, amava stare in periferia dove potevi apprezzare piccoli pezzi di natura. Un rumore di macchina la fece voltare verso la strada, non credeva a quello che vedeva. La macchina di Oliver parcheggiò proprio di fronte al cancello che portava al vialetto del suo giardino. Il ragazzo scese dalla macchina. Felicity non si mosse, troppo spaesata. Oliver la guardò un po' incerto sul da farsi, credeva di andare li per bussare, non pensava di avere un contatto così immediato.

Oliver: posso?- chiese poggiando la mano destra sul piccolo cancello che lo separava da quel giardino, Felicity annui, non sapeva come esprimersi meglio. 

 

 

 

Tommy uscii dalla camera di Oliver, non gli andava di restare li, nel corridoio la figura di Moira uscii da una delle tante stanza, la donna lo vide e si avvicinò, Tommy si sentiva a disagio. 

Moira: Oliver? 

Tommy: è uscito 

Oliver si massaggiò la testa imbarazzato. 

Moira: stai bene? 

Tommy: si certo 

Dalla porta dove era uscita Moira uscii Malcom, suo padre. Tommy serrò i pugni sperando che fosse solo un illusione. 

Malcom: Tommy… 

Tommy fece un respiro profondo. 

Moira: non è come pensi…- si affrettò a dire la donna. Tommy era stanco di queste bugie, li guardò infuriati. 

Tommy: non è come penso allora spiegatemi voi

Robert: lo farò io Tommy 

Tommy perse il respiro, se persino Robert ne era a conoscenza la cosa si faceva sempre più strana. 

La porta centrale si aprii, dall'alto si poteva vedere benissimo Thea che entrava con la borsa tra le mani. 

Thea: che ci fate tutti li? 

Thea salii le scale e saluto il signor Merlyn e poi si diresse verso la sua stanza, accanto a quello del fratello. 

Tommy guardò male suo padre prima di scendere le scale e uscire da quella villa. 

 

 

Sara entrò nella sua stanza, i genitori erano fuori e avrebbe avuto un po' di tempo per lei. 

Laurel era distate sul letto, a testa in giù, Sara poteva sentire benissimo i singhiozzi della ragazza. 

Sara: Laurel? 

Laurel: vattene..alla fine hai avuto quello che volevi adesso è libero 

Sara scosse la testa. 

Sara: mi dispiace 

Laurel: ti dispiaceva anche quando te lo portavi a letto 

Luarel si alzò di botto, Sara la seguii un po' spaventata. 

Laurel: credevi che non lo sapessi credevi che non fossi a conoscenza dei suoi compiti improvvisi? 

Sara fece un passo indietro. 

Sara: allora perché non te la sei presa con me? perché non lo hai lasciato? perché sei rimasta zitta?? 

Laurel strinse i pugni con tutta la forza che aveva per trattenersi. 

Laurel: perchè nonostante tutto lui era mio, tutto era programmato, tutto era perfetto..ma poi è arrivata quella Felicity e ha rovinato tutto 

Sara chiuse gli occhi, non poteva credere che incolpasse la ragazza. 

Sara: perché non ti fai un esame di coscienza Laurel? non credi che lui non ti ami è basta? che era stanco? non hai fatto nient'altro nella vita che progettare il futuro…siamo ragazzi maledizione è facciamo cazzate…eravamo tanto prese dalla nostra competizione che non ci siamo accorte che lui non è un trofeo è prova dei sentimenti e non siamo noi le destinatarie 

Sara stava per lasciare la stanza. 

Laurel: farò di tutto per riprendermelo. 

 

 

https://www.youtube.com/watch?v=ZW0nLmI93kg

 

Felicity fece posto accanto al dondolo, Oliver si sedette ancora non molto pronto. Rimasero li fermi immobili, entrambi fissavano un punto imprecisato del giardino. Oliver fece un sospiro, fu lui a rompere il ghiaccio. 

Oliver: ho lasciato Laurel 

Felicity si voltò di scatto verso di lui, non sapeva come prendere quella informazione. 

Oliver: e l'altra sera stavo per baciarti…lo avrei fatto se non fosse intervenuta

Oliver non era mai stato un vigliacco e di certo non lo sarebbe stato ora. 

Felicity rimase con la bocca semi aperta incapace di dire qualcosa. 

Oliver: volevo essere sincero

Felicity: perché mi dici queste cose?

Felicity racimolò un po' di coraggio e parlò. 

Felicity: perché illudermi? 

Olver la guardò sbalordito, non credeva ai suoi occhi. 

Oliver: pensi che ti stia mentendo? 

Oliver prese il suo volto tra le mani, Felicity non riusciva a guardarlo e cercava di sfuggire al suo sguardo. 

Oliver: Fel guardami

La sua voce autoritaria la portò a incastrare i suoi occhi cristallini in quelli mare di lui. 

Oliver: tra noi c'è qualcosa e non puoi negarlo 

Felicity non rispose a spezzare quel momento fu la suoneria del telefono di Oliver. 

Felicity: dovresti rispondere 

Oliver: non non dovrei…- queste parole era quasi un sussurro sulle labbra della ragazza, il telefono tuttavia insisteva e Oliver si allontanò non sfiorando le labbra da lui desiderate. Felicity si voltò di lato, cercando di nascondere il rossore sulle guance. 

 

 

Oliver: cosa vuoi? 

Oliver stacco il telefono senza aggiungere nient'altro, aveva il volto pallido e stava iniziando a sudare freddo. Felicity lo guardò preoccupata. 

Felicity: Oliver… 

Oliver si alzò di colpo facendo un passo avanti, Felicity lo seguii e si posiziono davanti a lui, ormai dovevano finire il loro discorso. Oliver alzò lo sguardo: disperazione, paura, sofferenza. 

Oliver: era Laurel 

Felicity sentii una morsa al cuore. 

Oliver: crede di essere incinta

Ed ecco che il mondo di Felicity cade a pezzi, totalmente. Un strano dolore al petto che non aveva mai provato, un senso immenso di vuoto incolmabile. 

 

https://www.youtube.com/watch?v=fjDojEOiMcE

 

Thea era seduto proprio li, in quella panchina di fronte all'enorme fontana dove solitamente lei e Fel passavano i pomeriggi. Guardò un attimo il suo telefono rileggendo il messaggio. Alzò lo sguardo e quando la vide si sentii morire, era peggio di quello che pensava, Felicity era di fronte e lai, teneva stretta la giacchetta a se, piccoli brividi di freddo, le lacrime erano chiaramente ancora sul suo volto, non avevano accennato a smettere, non le era mai piaciuto piangere in pubblico, ma casa di Thea era il posto peggiore dove andare a sfogarsi. 

Thea si alzò di scatto, in un attimo di dimentico che non si parlavano, si dimentico del piano, si avvicinò alla ragazza e l'abbracciò forte. Chiunque l'aveva fatto del male l'avrebbe pagata.

 

 

 

 

Sara percorse la strada per arrivare a casa, aveva decisamente bisogno di quella passeggiata, notò la macchina di Oliver, la cosa non le quadrava per niente. 

Entrò velocemente in casa e si avviò verso la cucina, i suoi genitori stavano litigando. Sara entrò definitivamente in cucina e li guardò cercando una spiegazione. 

S. Lance: Sara tesoro 

La madre si voltò verso la finestra, incapace di riascoltare quella frase. 

S. Lance: tua sorella è incinta 

Sara perse un battito, non riusciva a crederci che si fosse spinta tanto lontano pur di averlo a se.

Sara: perché fuori c'è la macchina di Oliver? 

Lance: è in camera con tua sorella 

Il detective notò subito la poco sorprese nello sguardo di Sara. 

Sara si voltò verso il corridoi dove portava la sua camera, era distrutta, stanca di combattere quella guerra che durava da quando era nata. 

 















Salve lettori :D scusate il ritardo e anche il capitolo un pò cortino, ma è un momento di passaggio, nel prossimo vedremo le reazini di tutti alla "gravidanza" di Laurel. Grazie per i complimenti e per seguire con tanto entusiasmo la storia...un bacio!! 
Alla prossima. 

 

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Capitolo 6
*** Truth ***


Truth

 

Stanza di Oliver

 

Tommy aveva una faccia completamente shoccata, non rispondeva, restava fermo immobile con lo sguardo opaco rivolto verso l'amico, non se lo aspettava, no di certo.

 

Stanza di Felicity

 

Thea corrugò le sopracciglia fino a far apparire un espressine confusa e leggermente infastidita. Max aveva chiuso e riaperto le palpebre più volte, Roy era immobile, non si capiva bene la sua reazione. 

 

Stanza di Oliver

 

Tommy: COSAAAAAA???? 

Oliver strinse gli occhi per via dell'urlo dell'amico. 

Tommy: dimmi che è uno scherzo?? 

Oliver scosse la testa sconfitto. 

 

Stanza di Felicity 

 

Thea: ok ricapitoliamo…lei dice di essere incinta…e quindi lui è corso da lei 

Felicity annui ormai rassegnata. 

 

 

Una settimana dopo. 

 

La scuola era piena di studenti, il preside camminava lungo i corridoio della scuola, amava controllare di persona che le cose andassero bene. Notò la figura di Roy vicino ad un armadietto. 

Preside: signor Harper…le cose vanno meglio adesso? 

Roy spostò lo sguardo verso l'uomo, poco sorpreso di vederlo li. 

Roy: non c'è male 

Il preside sorride dando una pacca sulla spalla al ragazzo dileguandosi nella folla di studenti. 

Thea: ci ho pensato bene 

Roy balzò in aria, spaventato dall'arrivo improvviso della ragazza. La testolina dai capelli scuri si fece largo nella sua visuale. 

Roy: mi vuoi far morire d'infarto? 

Thea: non tu…ci ho pensato tutte le notti 

Roy posò i libri dentro l'armadietto richiudendolo, dedicando tutta l'attenzione alla ragazza. 

Roy: allora? 

Thea: se non fosse vero? insomma se fosse solo una scusa, poi penso non può essere tanto spregevole, però ho questa sensazione 

Roy: vuoi accusare una persona in base ad una sensazione 

Thea: sesto senso femminile è diverso anche Fel se ne accorgerebbe se non fosse accecata dal dolore

Roy la guardò confuso, Thea aveva uno sguardo determinato, qualcosa frullava in quella piccola mente. 

Roy: deduco che io non possa tirarmene indietro? 

Thea fece un sorriso sgargiante, poi dietro la figura del ragazzo riconobbe Tommy, camminava sconsolato tra gli studenti, trascinandosi lo zaino sulle spalle con malavoglia. Thea aveva da tempo capito che Tommy provava qualcosa per Laurel. 

Thea salutò Roy con un bacio improvviso sulla guancia, Roy si voltò vedendola allentare e si portò istintivamente una mano sulla guancia. 

Thea arrivò di fronte a Tommy. 

Thea: riprenditi 

Tommy la guardò non capendo, aveva uno sguardo stanco. 

Thea: riprenditi perché abbiamo del lavoro da fare 

 

 

 

 

Felicity entrò silenziosamente in classe, Oliver non era presente, era una settimana che il ragazzo non veniva a scuola, così anche Laurel, ogni volta che ci pensava una strana fitta allo stomaco la colpiva improvvisamente. 

Qualcuno le poggiò una mano sulla spalla, Felicity si voltò era Barry. 

Barry: visto che Oliver non c'è posso sedermi io ti dispiace?

Felicity fece segno di no con la testa e Barry si sedette. Non avevano più parlato dalla sera in cui erano usciti tutti insieme. 

Barry: Max mi ha raccontato quello che è successo 

Felicity ebbe un'altra fitta, possibile che ovunque andasse tutti le parlavano di Oliver? 

Barry: mi dispiace

Felicity scosse nuovamente la testa. 

Felicity: non fa niente 

Barry la guardò serio, omari aveva imparato a conoscerla. 

Barry: non far finta di niente Fel se lo vuoi va a prendertelo fai di tutto combatti per lui…ho visto come ti guarda, non è uno sguardo da fare a chiunque…se lei è veramente incinta questo non gli impedisce di amare un'altra 

Felicity si perse in quelle parole, ma poi come se una lampadina si accese in lei, ripeté nella sua mente le parole di Barry. 

Felicity: se…? 

Barry si stiracchiò la schiena, non curante dello sguardo glaciale del professore. 

Barry: una teoria di Thea a quanto pare 

 

 

 

Thea aveva richiamato tutti: Barry, Max, Tommy e Roy. Erano seduti sulle panchine della palestra vuota, la stanza solo per loro. 

Tommy: mi dici perché ci hai fatto venire qui? 

Tommy sbuffò, ne aveva abbastanza di quella storia. 

Thea: credo che sia tutto finto…la tipica storia che avviene nelle telenovelas 

Roy roteò gli occhi. 

Roy: non siamo dentro un show principessina ma nella cruda realtà

Thea stava per dirgli qualcosa, ma era leggermente frenata della strana emozione che aveva provato quando lui l'aveva chiamata in quel modo. 

Max: hai qualche idea? 

Thea ci pensò su. 

Thea: la cosa più semplice del mondo 

Sul volto di Thea apparve un sorriso divertito, Tommy la guardò pietrificato, era la stessa espressione che aveva suo padre. 

Thea: un test di gravidanza

Tommy trasalii nel sentire quelle parole, non ci avevo pensato in effetti. 

Roy: non lo ha fatto?- disse curioso il ragazzo. 

Tommy: che io sappia Oliver non ha accennato a niente del genere 

Thea: ora capite i miei sospetti? 

Tommy annui, ormai anche lui coinvolto nella storia. 

Tommy: ma come convinciamo a farglielo fare? 

Max: non credo che dovremmo farlo noi 

Thea esultò. 

Thea: BINGO…deve essere Oliver…se lei si rifiuta è solo per un motivo 

Roy: non è incinta 

Tommy: e come convinciamo invece Oliver? 

Thea: a questo non ci ho ancora pensato

 

 

 

 

Di pomeriggio

 

Oliver: ma cosa vai dicendo?? 

Oliver con un movimento veloce scese dal letto e cammino verso Tommy con occhi infuriati. 

Tommy: sto solo pensando che non puoi negare che la cosa sia sospetta 

Oliver socchiuse gli occhi cercando di mantenere la calma. 

Oliver: Laurel non farebbe mai una cosa così spregevole.. 

Tommy strinse i pugni, non credeva a quello che stava per dire. Ma se era per il bene del suo amico doveva farlo. 

Tommy: ho baciato Laurel l'hanno scorso, sono innamorato di lei da tanto 

Oliver rimase spiazzato, immobile. 

Tommy: anch'io voglio credere fino in fondo che sia innocente, ma come tu hai avuto le tue scappatelle lei ha avuto le sue 

Oliver: di che stai parlando? 

Tommy: è stata con un ragazzo una volta, aveva saputo che la tradivi e decise che voleva la sua ripicca 

Oliver: è me lo dici adesso? 

Oliver prese Tommy per il colletto della camicia, Tommy rimase immobile, non riusciva a dire niente, ma poi prese coraggio. 

Tommy: le avevo promesso di non dirlo a nessuno…ora sai che anche lei è capace di mentire Oliver 

 

https://www.youtube.com/watch?v=ImEsqhhiGi8&list=UUJR3UnvbfHRKWQbjRz0ZTEw

 

Oliver guardava Tommy scosso, spaesato. Prese il telefono e lo mise in tasca frettolosamente. Era come se le parole di Tommy lo avessero risvegliato, nella sua mente il volto della bionda amica si fece largo, non aveva più parlato con lei, era troppo difficile. Scese velocemente le scale. Tommy uscii dalla stanza, sapeva che ora i rapporti sarebbero stati più difficili, ma doveva farlo. Felicity dal canto suo era ormai rassegnata, ma quel piccolo "se" di Barry l'aveva spiazzata, come se avesse acceso in lei quella voglia combattiva che aveva abbandonato da tempo. Guardò fuori dalla finestra, tutto era uguale, sperava che una macchina scura passasse di li, lo sperava con tutta se stessa. Un attimo, uno sguardo di sfuggita e lo vide. Scendere da quella macchina e guardarla da lontano. Non disse nulla, uno semplice sguardo e a lei bastava, era quello di cui aveva più bisogno, un suo sguardo, come se la rassicurasse e allo stesso tempo la buttasse giù. Oliver le fece un leggero sorriso, un sorriso che non aveva ancora visto sul suo volto perfetto. 

Felicity aprii la bocca per dire qualcosa, ma si fermò, non voleva rovinare quel momento. Vide Oliver girarsi nuovamente verso la macchina. Quell'incontro era stato come un segno, un qualcosa che prevedeva qualcosa. Felicity scese le scale e corse il vialetto dello giardino, ma la macchina era già sparita dietro la curva. 

 

 

Sara entrò nella sua stanza sbattendo la porta facendosi sentire dalla sorella che era sdraiata nel letto. Laurel si alzò notando lo sguardo di rimprovero di Sara. 

Laurel: che vuoi? 

Sara si avvicinò a lei, uno sguardo duro. 

Sara: smettila di mentire a Oliver 

Laurel: di cosa parli? 

Sara: non fare l'angioletto con me Laurel non ci sono mai cascata

Laurel: perché tu sei quella che è sempre prima di tutti 

Sara: quel pensiero è tuo non mio…se non vuoi farlo tu lo farò io 

Laurel: nessuno ti crederà 

Sara: un test lo farà 

Sara increspò le labbra in un piccolo ghigno di vittoria. 

Laurel: non ho bisogno di test

Oliver: io si 

Oliver arrivò da dietro la porta, aveva sentito tutta la discussione, non era stato bello capire che quella persona con cui aveva condiviso anni gli mentisse su una cosa come questa. 

Laurel: Oliver io… 

Laurel fece un passo indietro e poi si irrigidì di colpo. 

Laurel: ma certo dovevi vincere per forza no? adesso lui è libero ed è tutto per te 

Sara la guardò severa. 

Sara: allora non capisci? non ama nessuno delle due non siamo "quella persona" quella che senti giusta, quella che ami, ho amato Oliver, ma forse è stato meglio così, sono stata bene con lui, ma questo non significa che devo dedicare tutta la vita ad essere la sua amante 

Oliver sorrise leggermente. 

Oliver: non sono più quel ragazzo 

Laurel: certo perché ora vuoi la biondina 

Oliver: a differenza tua lei mi dedica il suo tempo 

E con quelle parole Oliver uscii per l'ultima volta da quella stanza, sicuro di non dover entrare mai più. 

Sara si sedette sul letto, le due non si guardavano. 

Laurel: sei contenta adesso? 

Sara: no 

Laurel alza lo sguardo ormai rassegnata. 

Sara: non volevo farti del male…ma dovevo impedirti di diventare un mostro 

Laurel la guardò colpita dalle parole. 

Lauerl: credi che io sia un mostro? 

Laurel aveva gli occhi lucidi. 

Sara: no…ma se andavi fino in fondo lo saresti stata 

Sara le fece un sorriso, Laurel sentii le lacrime solcargli le guance ormai rosse, si avvicinò a Sara stringendola in un abbraccio, ne aveva bisogno e Sara era li, pronta a proteggerla perché nonostante tutto è questo che fa una famiglia. 

 

 

 

https://www.youtube.com/watch?v=IkNN7y49QBA&index=7&list=UUJR3UnvbfHRKWQbjRz0ZTEw

 

Sta volta Oliver era finalmente sereno, guidava sicuro di se, sapeva come agire, niente lo avrebbe fermato adesso. Parcheggiò nuovamente di fronte la casa di Felicity. Uscii dalla macchina con un enorme sorriso selle labbra. Suonò al campanello. La porta si aprii dopo alcuni minuti. Felicity lo guardava confusa, non si aspettava di rivederlo. 

Felicity: Oliver… 

Oliver sorrise raggiante, non avrebbe esitato più, avrebbe preso ciò che voleva, ciò che desiderava più di tutto, perché sapeva cosa lo rendeva felice, cosa lo faceva sentire vivo. 

Felicity non si rese conto più di niente, sapeva solo che le labbra di Oliver erano appoggiate alle sue e le accarezzavano dolcemente. Chiuse gli occhi assaporando il momento, qualcosa che non sapeva descrivere. Il cuore le stava per esplodere dalla felicità, non sentiva nemmeno più le gambe. Con un po' di coraggio passò le braccia intorno al collo del ragazzo avvicinandolo a se. Il bacio casto e puro diventò più travolgente, fino a che non divento un bacio di pura passione e amore nascosto. Oliver spostò le sue mani sui fianchi della ragazza avvicinandola a se. 

 

Oliver rientrò nella sua stanza,con un sorriso sgargiante  che sparii quando si rese conto che Tommy era ancora li. Oliver lo guardò confuso. 

Oliver: perché sei ancora qui? 

Tommy: non ti ho raccontato tutto

Oliver corrucciò la fronte. 

Oliver: ancora Laurel? 

Tommy scosse la testa, visibilmente nervoso. 

Tommy: no questo riguarda Thea 

 

 

 

Thea saliva le scale di casa sua, all'orecchio il telefono. 

Thea: davvero non so come ringraziarti

Dall'altra parte del telefono Sara sorrise. 

Sara: era la cosa giusta 

Thea: adesso devo andare…grazie ancora ci vediamo a scuola 

Thea chiuse la chiamata e si avvio verso la sua camera.

 

 

 

Oliver si avvicinò all'amico. 

Tommy: è una cosa che non posso più tenere nascosta, sono stanco di mantenere i segreti degli altri, sono davvero stufo. 

Oliver notò che l'amico era veramente disperato. 

Oliver: ti ascolto

Tommy: devi promettermi Oliver che non lo saprà nessuno, che farai finta di niente che niente cambierà

Oliver: te lo prometto 

Oliver prese una sedia e si sedette di fronte al letto, dove l'amico era seduto e teneva le mani sulla testa, con i gomiti appoggiati sulle gambe, la testa china. 

Tommy: Thea è la figlia di Malcom 

Oliver perse un battito, o forse duo, non sapeva dirlo. Gli occhi celesti spalancati e le labbra incapaci di dire qualsiasi cosa. 

Tommy: è mia sorella 

Alla porta si sentii un tonfo, qualcosa era caduto a terra, i due si voltano di scatto. Alla porta Thea con a terra la sua borsa. Gli occhi pieni di lacrime, lo sguardo confuso. 

 

 
















Salve :D scusate il ritardo, mi scuso per non aver riposto ad alcune recensioni quindi vi ringrazio di cuore qui, siete fantastici. Mancono pochi capitoli al finale e sono davvero felice che la storia vi sia piaciuta. Un bacio alla prossima!! 

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Capitolo 7
*** Fathers ***


 

Fathers


 

Thea spalancò la porta dell'ufficio di suo padre, con forza che non sapeva di avere. Guardò tutto attentamente, come per imprigionare quelle immagini nella mente. Robert era seduto dietro la sua scrivania che la guardava preoccupato. 

Thea: dimmi che non è vero? dimmi che è tutta una bugia 

Robert abbassò il capo non riuscendo a dire nulla, non riusciva a sostenere il suo sguardo, per Thea quella era una vera e propria conferma. 

 

 

Felicity si diresse in camera sua, era passata una settimana e adesso si poteva considerare la ragazza di Oliver Queen, ogni volta che ci pensava sentiva le guance bruciarle. La camera era tutta in ordine, stranamente si era alzata presto e essendo domenica doveva trovare qualcosa da fare. Mentre riordinava aveva ritrovato quella vecchia lettera che ora era appoggiata sul suo comodino. La fissava con attenzione mentre si sedeva sul suo letto. La prese tra le mani, in sette anni non l'aveva mai aperta, mai. Aveva sempre aspettato il momento giusto, fino a dimenticarsene, perché era questo che cercava di fare, cercava di dimenticare quel periodo, quei momenti passati con quell'uomo che ancora chiamava padre. 

 

 

Thea si chiuse la porta alle spalle, la sua stanza non le era mai sembrata così estranea. Si lasciò scivolare con la schiena lungo la porta fino ad arrivare a terra. Le lacrime erano tornare a solcare il suo viso chiaro. Una sensazione di paura e vuoto si fece largo in lei. Un senso di abbandono. Il telefono le squillò dalla tasca, lo prese tra le mani e con impeto lo lanciò davanti a lei, rompendolo. Il respiro le mancava, una sensazione di oppressione. 

 

 

Oliver aprii nuovamente la porta dell'ufficio di suo padre. 

Robert: sei venuto per lo stesso motivo di Thea? 

Oliver: quindi lo sapevi pure tu? ci avete mentito da quindi anni

Robert si alzò dalla sedia abbandonando la scrivania e raggiungendo il figlio. 

Robert: non ti ho mai mentito…io vi voglio bene sono questi i doveri di un padre 

Oliver rimase immobile, cercando dentro se le parole adatte per quella frase. 

Oliver: la mamma ti ha tradito? 

Cercò di cambiare argomento. 

Robert: non dargliene una colpa, nemmeno io sono un santo 

Oliver: per questo hai accettato il fatto che Thea non fosse tua figlia? 

Robert fece un lungo sospiro e poi sorrise, una cosa alquanto insolita da parte sua. 

Robert: lei è mia figlia…Malcom non ha niente a che fare con lei, non la vista crescere, non era con lei quando stava male, Malcom è solo il padre biologico non il suo "papà" 

Oliver rimase nuovamente zittito nuovamente, ma adesso era più rilassato. 

 

 

 

Oliver si buttò di peso sul piccolo lettino di Felicity, era stanco e la discussione con suo padre lo aveva scosso un po'. La ragazza entrò dopo di lui e si sedette sul bordo del letto. 

Felicity fissava ancora quella lettera, poi prese un respiro profondo e trovò il coraggio di parlare. 

Fel: Oliver

Il ragazzo alzò la testa quel poco per poterla vedere, o meglio vedeva solo le sue piccole spalle. 

Fel: tempo fa ti ho detto che mio padre mi aveva abbandonata…prima di andare via mi ha dato questa

Felicity prese la lettera da sopra il comodino e se la portò al petto stringendola, come se potesse nuovamente risentire il suo abbraccio. Oliver si alzò con il busto e trascinò le gambe a terra fino a sedersi accanto a lei. 

Oliver: sai cosa dice? 

Felicity scosse la testa. 

Felicity: no ma credo che adesso posso aprirla 

Oliver non poté non notare un piccolo sorriso sulle labbra della ragazza.

Oliver: perché adesso? 

Felicity: perché credo che questa bizzarra esperienza, cioè non che tu sia strano, cioè va bene hai capito..

Oliver rise divertito dal fiume di parole della ragazza,. 

Felicity: perché adesso sono pronta 

Determinazione, ecco cosa Oliver vedeva in quello sguardo. Felicity aprii la lettera. Oliver prese la sua made e la intrecciò con la sua.

 

https://www.youtube.com/watch?v=ikt64j1wAJU

 

Cara Felicity quello che ti scrive è quel vigliacco di tuo padre. Ho passato tutta la note a guardare i tuoi piccoli occhi riposare, osservando dalla sedia ogni tuo movimento, volevo imprimerlo bene nella mia mente, volevo ricordare tutto, ogni movimento, ogni cosa, ogni tuo dettaglio, volevo ricordare ogni cosa. Non sono riuscito ad essere il padre di un essere meraviglioso come te, non riuscivo ad essere un buon marito, figuriamoci un buon padre. Non ti scrivo perché tu un giorno mi perdoni, so che quello che sto per fare non ha scuse, ma avevo bisogno di dirti qualcosa, almeno quel poco che sono riuscito a imparare nella vita. 

Prima di tutto: AMA. Incondiziotamente, come hai fatto dal primo giorno che i tuoi occhi hanno visto i miei, ama come solo tu sai fare. 

Secondo: non sottovalutarti, MAI, so quanto tu sia magnifica e non devi dimostrarlo a nessuno, cioè che il tuo cuore è in grado di fare va oltre la mia immaginazione. 

Terzo ed ultimo consiglio: non abbandonare i tuoi sogni, per nessun motivo, non smettere di pattinare per me, perché mi odi, quello era un tuo sogno, so che io ti sostenevo e lo farò anche da lontano, non smettere di sognare per colpa mia Fel, vivi e ama come hai sempre fatto. 

Nonostante tutto ti penserò ogni giorno, ti voglio bene Fel. Il tuo papà! 

 

Felicity guardava immobile quel foglio ormai stropicciato. Oliver le cinse la vita stringendola a se, aveva notato piccole lacrime cadere giù solitarie. 

 

 

Thea era sdraiata sul letto a pancia in giù, la testa sotto i cuscini, come a soffocare i rumori. La porta si aprii e Moire si sedette sul letto. Fece un grosso sospiro. 

Moira: mi dispiace Thea 

La ragazza si alzò di colpo. 

Thea: ti dispiace? è sempre quello che dici

Moira: Thea ti prego non odiarmi 

Thea: sai cosa mi stai chiedendo? insomma sono figlia di Malcom mamma!! Tommy è mio fratello, tutto sarà diverso adesso

Moira: non cambia quello che io e tuo padre proviamo per te 

Thea: perché papà non ha detto nulla? 

Moira: io e tuo padre abbiamo sbagliato tante volte

Thea: questo non giustifica questa bugia

Moira: per proteggerti…Malcom non è mai stato un uomo buono 

Thea: stava a me scoprirlo

Moira: se vuoi avere un legame con lui non te lo impediremo 

Thea guardò la madre in silenzio. 

 

 

Felicity si alzò dal letto, Oliver la guardava confuso,  un momento prima era triste adesso sembrava determinata. 

Oliver: Fel? 

Felicity si voltò verso il ragazzo sorridendogli. 

Felicity: c'è una cosa che devo fare…ma prima devo sbrigare un cosa

Oliver si alzò dal letto seguendola verso la porta. 

Felicity: mi dai un passaggio a casa tua? 

Oliver corrucciò la fronte confuso, ma appena notò lo sguardo di Felicity le sue labbra si incurvarono in un sorriso capendo la situazione. 

 

 

Thea aprii la porta sentendo bussare, davanti ai suoi occhi apparvero pacchi di patatine di ogni tipo. Dopo alcuni secondi la figura di Felicity le occupò la visuale. Thea sorrise, un vero sorriso dopo lacrime. 

Thea: dovevo aspettarmelo 

Felicity entrò in camera non badando alle parole della ragazza. 

Fel: allora maratone di TVD o vecchi capolavori come Buffy? 

Felicity prese dalla borsa due cofanetti. Thea prese quello di Buffy. 

Thea: dovrò trovare un modo per ripagarti 

Fel alzò le spalle in segno di poca importanza. 

Fel: non devi…sai grazie a te ho capito una cosa

Thea si sedette sul letto aprendo un pacco di patatine, mentre l'altra infilava il cd nel lettore.

Fel: voglio incontrare mio padre

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




Angolo autrice: Salve lettori :D finalmente Felicity si è decisa a incontrare il suo papà, ma chi sarà diventato quest'uomo?? nel prossimo capitolo lo scoprirete ;) 
P.s: scusate tantissimo i piccoli errori di ortografia T.T e scusate ancora il capitolo troppo corto!! 

 

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Capitolo 8
*** Benjiamin Smoack ***


BENJIAMIN SMOACK

 

 

Felicity era di fronte a quella struttura da più di una bella mezzora. In alto poteva vedere inciso il suo cognome, grande e di un colore scuro, un blu quasi nero. Strinse lo zaino che teneva sulla spalla destra. Oliver aveva insistito per andare con lei, ma Felicity gli avevo spiegato che doveva farlo da sola. Strinse i pugni con forza, era un po' spaventata. Non lo vedeva da sette anni e non sapeva nemmeno cosa dire quando lo avrebbe visto. Entrò dalla porta principale che si aprii al suo arrivo. La gente camminava da un posto all'altro, quando entrò la guardarono confusi, non era un posto dove delle diciassettenni entravano. Era una grossa compagnia appartenente alla famiglia Smoack. 

- posso esserle d'aiuto? 

Una voce gentile fece capolinea nelle orecchie di Felicity che si voltò alla sua sinistra intimorita. 

Una donna da lunghi capelli castani e occhi del medesimo colore la osservavano in attesa di una risposta. Felicity sentiva il cuore batterle forte, era una sensazione strana, come se tutto il suo corpo le dicesse di andare via da li, ma lei voleva vederlo. 

Fel: sono Felicity Smoack

La donna fece una faccia sorpresa. 

- Sei una parente del signor Benjiamin? 

Felicity annuii, non sapeva se dirgli di essere la figlia o meno, ma nel dubbio non disse nulla. 

La donna ci pensò un attimo poi le fece un sorriso enorme.

- tra un paio di minuti avrà finito dalla sua riunione se vuole la posso accompagnare da lui? 

Felicity annuii nuovamente, non riusciva a dire nulla di sensato. 

Entrò nell'ascensore insieme alla donna. 

 

 

Flashback 

 

Due occhietti vispi guardavano fuori dalla finestra, poteva vedere il suo giardino curato in tutto il suo splendore. Felicity si era appena svegliata, il sole le dava fastidio agli occhi così si era alzata per chiudere le tende. Guardò giù e vide suo padre passare nella piccola stradina di pietre fino ad arrivare al cancello, la cose che la incuriosiva fu il fatto che l'uomo portasse con se due valige enormi. Gli occhi della bambina rimasero fissi su suo padre, poi la figura di sua madre in mezzo al giardino fece spostare il suo sguardo, la donna era furiosa, in un modo che lei non aveva mai visto. Poi tornò a guardare suo padre, l'uomo aveva alzato lo sguardo verso di lei, i loro occhi chiari si incontrarono, suo padre ritrasse subito lo sguardo, troppo timoroso del suo. Felicity strinse le manine nella grande maglia del pigiama verde. 

 

Fine flashback

 

 

Quello era l'ultimo ricordo che aveva di suo padre, un uomo troppo vigliacco per guardarla negli occhi. Troppo presa dai suoi pensieri che non si era accorta di essere arrivata. La donna la guidò verso un ufficio da dove stavano uscendo degli uomini. 

- aspetta gli dico che vuoi vederlo 

Felicity mise un mano istintivamente sul braccio della donna. 

Felicity: non le dica il mio nome 

La donna la guardava ancora più confusa e annuii. 

Vide la mora sparire all'interno della porta e uscire due minuti dopo. 

- forse non è un buon momento…però puoi passare domani…

Una rabbia si insidiò in lei, doveva aspettarselo, d'altronde era da lui rimandare sempre. 

Felicity: non posso

Felicity fece un passo verso la porta, la donna la trattenne per un braccio. 

- Signorina non può entrare 

Felicity: sono sua figlia posso eccome 

A quel punto la donna lasciò la presa basita, non era forse a conoscenza del fatto. 

Felicity aprii la porta con forza, forse perché sapeva che se avesse girato i tacchi non sarebbe più tornata li, da lui. L'uomo era girato di spalle, ma lo riconosceva, i capelli biondi un po' ricci che lo caratterizzavano, le spalle larghe da uomo, il profumo che ricordava, era lui ne era sicura. 

Ben si voltò sentendo la porta richiudersi. 

Ben: Amanda ti ho detto cento volte che… 

Lasciò la frase in aria appena al posto di due occhi scuri si ritrovò quelli celesti, quelli identici ai suoi. Non disse nulla, troppo preso dallo shock. 

Felicity: ti ricordi di me…papà? 

 

 

 

Oliver si sedette sul tavolo della mensa, non riusciva ad essere tranquillo, accanto a lui si sedette Max. 

Max: non è con te? 

Oliver sostò lo sguardo dal cibo al ragazzo. 

Oliver: non dire nulla a sua madre 

Max: Fel che marina la scuola, dovrei scrivermelo sul calendario, tranquillo è un segreto

Thea: sono stanca…la mamma non fa altro che mandarmi messaggi carini 

Thea prese posto di fronte ai ragazzi. 

Laurel: scusate 

Oliver alzò la testa di scatto. 

Laurel: volevo scusarmi con tutti, ho fatto una cosa egoista e mi dispiace tanto 

Sara era accanto a lei e sorrideva fiera. 

Oliver fece un sorriso più rilassato. 

Oliver: volete unirvi a noi? 

Sara annuii, c'era qualcosa di diversi in Oliver e lo aveva notato per prima, ma non poteva che esserne felice, poco dopo anche Tommy e Roy si unirono a loro. 

 

 

 

Felicity sfidava l'uomo con lo sguardo. Ben si buttò seduto sulla poltrona girevole che aveva dietro la scrivania, sospiro pensante, aveva bisogno d'aria. 

Ben: Felicity 

Felicity: almeno ti ricordi il mio nome 

Ben: Fel io.. 

Felicity: non sono qui perché voglio tornare nella tua vita..voglio solo sapere.. 

Ben: perché sono andato via? 

Concluse la frase per lei, Fel annui, ormai la rabbia ribolliva dentro. 

Ben: perché quell'uomo non avrebbe mai potuto mandare avanti una famiglia 

Fel: e allora perché non sei tornato quando eri pronto? 

Ben: pensi che sia stato facile? starti lontano? sono tuo padre maledizione 

Ben scattò in piedi sbattendo le mani sulla scrivania di vetro e facendo sobbalzare la figlia.

Ben: ci sono voluti tre anni per uscire dall'alcol e altri due per sistemarmi e trovarmi nella posizione che sono ora e non avevo il coraggio di tornare a casa, il coraggio di vedere tua madre con un altro uomo che invece è riuscito a vederla felice e il tuo che mi sapevo mi odiava più di lei

Felicity rimase immobile, il suo volto imperscrutabile. 

Ben: non volevo lasciarti, ma non potevo essere un buon padre 

Felicity: per anni ho sempre pensato che non ero abbastanza, non abbastanza bella, non abbastanza brava, buona…che non fossi abbastanza per te

A quelle parole Ben scattò in piedi, quasi d'istinto. 

Ben: non pensarlo nemmeno  per un secondo, io non…Felicity ti voglio bene e

Lacrime salate scivolarono lungo il viso candido e delicato della ragazza, Ben passò oltre la scrivania e arrivò di fronte a lei, non esitò un attimo: l'abbracciò. Felicity sussultò, ricordava perfettamente com'era quel calore. 

 

 

La campanella dell'ultima ora finalmente suonò, Thea raccolse le sue cose e si diresse verso la porta. 

Roy: Thea

La ragazza si voltò verso di lui restando ferma aspettando che lui parlasse. 

Roy: sai…ti va…insomma ti va di uscire questa sera? 

Thea arrossi leggermente e sorrise. 

Thea: certo 

Roy fece un sorriso smagliante. 

Roy: allora passo a prenderti alle sette 

Roy uscii dalla stanza lasciando una Thea imbarazzate e felice. 

 

 

Felicity entrò in macchina, Oliver alla guida la guardava come a incitarla a parlare. 

Felicity: è andata meglio del previsto 

Felicity fece un enorme sorriso, Oliver sorrise di rimando, amava quando la sua ragazza era felice e avrebbe fatto di tutto per proteggere quel sorriso. 

Felicity: sai Oliver…tutto questo lo devo a te 

Oliver la fissò non capendo. 

Oliver: io non ho fatto niente 

Felicity: se non fossi stato al mio fianco non avrei mai avuto il coraggio di entrare in quella porta e parlare con lui 

Oliver le accarezzò una guancia. 

Oliver: andiamo a casa

Felicity annuii finalmente pienamente felice. 




 




Angolo autrice: ed eccoci quasi al capolinea. Ringrazio tutti quelli che hanno recensito e seguito la mia storia. Il prossimo sarà l'ulitmo capitolo, non sono mai brava nei finali, anzi credo che questa sia la prima storia che concludo definitivamente. Avrei voluto avere più ispirazine, ma spero vi piaccia lo stesso. Al prossimo ed ultimo capitolo!! baciii

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Capitolo 9
*** The end ***


 

THE END 

 

 

 

UN ANNO DOPO 

 

Felicity mise piene per la prima volta al MIT. Aveva preso la sua decisione, amava il pattinaggio e anche altri vari hobby, ma aveva deciso per il suo futuro. Il telefono le vibrò, lo tirò fuori dalla tasca. 

Oliver: Fel sta sera andiamo a cena fuori?

Felicity arrossi leggermente, nonostante fosse passato un anno da quando stavano insieme Oliver le faceva sempre uno strano effetto. 

Felicity: certo 

 

La sera era serena, non si potevano vedere bene le luci delle stelle per via della grande città, ma Flicity si perse in quelle luci lievi che il ristorante aveva, sembrava di stare in un luogo magico. Oliver era di fronte a lei, sembrava nervoso, troppo nervoso. Felicity lo guardò confusa e poi si fece coraggio. 

Felicity: qualcosa non va Oliver? 

Il ragazzo per tutta risposta si alzò dalla sedia. 

Oliver: vieni con me 

Oliver la guidò fuori dal ristorante, pagò il conto e si diresse verso la sua auto. 

Felicity: stai bene?

Oliver non rispose troppo concentrato nella giuda, sembrava in un mondo tutto suo. L'auto si fermò vicino alla loro vecchia scuola. 

Felicity: che ci facciamo qui? 

Oliver a quel punto decise di abbandonare il volante e si girò verso di lei. 

Oliver: entriamo 

Felicity. ma sei pazzo? e poi come vuoi entrare? 

Oliver: ho le chiavi?- disse divertito mostrando le chiavi. 

Felicity: tu sei totalmente pazzo 

Felicity rise divertita mentre scendeva dall'auto. Appena entrati Oliver la costrinse a mettersi una benda. 

Oliver: siamo arrivati

Felicity sentii due braccia forti cingerle la vita dalle spalle e tolse la benda. La prima cosa che vide fu l'enorme azzurro della piscina. Si voltò di scatto sempre più confusa. 

Oliver: qui è iniziato tutto e qui finirà tutto 

Felicity fece un passo indietro. 

Felicity: non vorrai mica uccidermi? 

Scherzò lei facendo impallidire Oliver. 

Oliver: ma che vai dicendo? 

Felicity: la tua frase era ambigua 

Oliver sospirò, per quando potesse essere un genio in informatica la sua Felicity a volte non ci arrivava proprio, oppure faceva finta. 

Oliver si avvicinò alla ragazza e la baciò dolcemente. Felicity ricambiò il bacio ormai sempre più confusa. Oliver non si allontanò da lei, ma rimase li in quell'istante dove la tensione si univa alla passione. 

Oliver: sposami 

Non era una richiesta, ne un ordine, era un sussurro, quasi una preghiera. Felicity non disse nulla, troppo sconvolta. Poi un sorriso imbarazzato spuntò nel suo volto che avvicinò al suo, lo bacio, ma non riusciva a smettere di sorridere. 

Felicity: ad una condizione 

Oliver l'allontanò di poco, sempre tenendo le mani sulla vita della ragazza. 

Oliver: e sentiamo quale sarebbe? 

Felicity: amami 

Felicity sorrise e poi prese Oliver dalla maglia riportandolo da lei, baciandolo con più passione. Il bacio divenne più passionale, una danza infinita. Felicity fece dei passi indietro, non rendendosene conto scivolò. I due si ritrovarono nell'acqua, Oliver la guardava sconvolto, mentre Felicity scendeva giù nell'acqua per la brutta figura. Oliver iniziò a ridere di gusto e Felicity tornò a galla. 

Oliver: sei sempre la solita

Oliver l'avvicinò con un braccio e tornò sulle sue labbra.

 

 

 

CINQUE ANNI DOPO 

 

Thea camminò frenetica verso la porta della stanza d'albergo. Aveva un vestito celeste chiaro senza spalline a cuore, le ricadeva fino ai piedi nascondendo le scarpe color argento. I Capelli ormai tagliati corti erano tenuti da un lato da un ferretto e dall'altra lasciati liberi mossi. Aprii la porta e vide Felicity davanti allo specchio. 

Thea: sei meravigliosa

Felicity si voltò verso l'amica, tra poco cognata. 

Felicity: oddio sta succedendo davvero 

Thea rise divertita. 

Felicity: Oliver? non è che se ne pentito ed è fuggito in costa Rica con una bella mora ee….

Thea notò che la ragazza iniziò ad agitarsi, la prese per le spalle. 

Felicity aveva un vestito da sposa stile impero e il corpetto anche lei a cuore, solo che nel petto c'era un parte in pizzo che andava a scendere fino a sparire nella vita. I capelli mossi legati in una mezza coda in modo che quelli di sotto le arrivassero davanti a incorniciare tutto. 

Thea: Oliver è nella stanza accanto ed è tranquillo

La porta si aprii. 

Max: Felicity è ora 

La ragazza fece un enorme sospiro, alla fine di quella sera lei sarebbe stata a moglie di Oliver Queen. 

 

 

 

UN ANNO DOPO 

 

 

Oliver: che ne dici se ce ne sgattaioliamo via? 

Oliver sussurrò le parole all'orecchio della moglie. Felicity che era seduta accanto a lui teneva lo sguardo verso l'altare, poi si rivolse ad Oliver. 

Felicity: sei il testimone non se ne parla 

Tommy e Laurel erano davanti all'altare a scambiarsi le loro promesse. Thea toccò con la mano la spalla di Felicity, la ragazza si girò dietro verso la cognata. 

Thea: l'avresti mai detto? sono diventata la cognata sia tua che di Laurel 

Felicity trattenne una risata, non le sembrava corretto in chiesa. Roy accanto a Thea alzò gli occhi esasperato. 

Thea: dobbiamo dirglielo? 

Roy fece spallucce. 

Felicity: dirmi cosa? 

Oliver si era girato ormai preso anche lui dalla discussione. 

Oliver: vi sembra momento di conversare? 

Thea fece un enorme sorriso. 

Thea: io e Roy ci sposiamo l'anno prossimo 

Oliver stava per soffocarsi con la sua stessa saliva e Felicity invece aveva trattenuto un gridolino di felicità. L'intera sala si voltò verso di lui. Tommy dall'altare scoppio a ridere. 

 

 

 

SEDICI ANNI DOPO 

 

 

Oliver rientrò a casa, gettò la giacca sul divano esausto. Dalle enormi scale della sua lussuosa casa scese una ragazzina. Lunghi capelli biondi e due occhi azzurri come il mare. La ragazza vide il padre e scese più velocemente e si sedette accanto a lui dandogli un bacio sulla guancia. 

Oliver: inutile che mi fai la ruffiana non andrai a quella festa Eliza 

Eliza: andiamo??? e poi come lo sai? 

Felicity: prova ad indovinare? 

La donna sbucò fuori dalla cucina, tenendo ancora in mano la teglia. 

Eliza: ma mamma! ci sono tutte le mie amiche 

La porta di casa si aprii di nuovo, sta volta entrò un ragazzo biondo, più o meno dell'età di Eliza. 

Eliza: se James va posso andare? 

Oliver ci pensò un attimo. 

Oliver: se c'è tuo fratello è un altro discorso

James li guardò sbigottito. 

James: non me la porto dietro

Eliza incrociò le braccia e fece una smorfia seccata. 

Eliza: quando mai fai qualcosa e poi mica devi stare con me 

James: non mi va di venirti a cercare stanza stanza 

Oliver li guardò esasperato, ogni sera i due fratelli non facevano che litigare. Felicity fece un enorme sospiro, poi il campanello suonò. 

Felicity: Eliza vai ad aprire deve essere Thea 

Eliza sbuffò e farfugliò qualcosa. 

Thea: tesoro sei stupenda 

Eliza sentii le piccole braccia della zia stritolarla in un abbraccio enorme. Un ragazzo entrò senza dire nulla andando verso James. 

James: Ehy Scott 

Sctt: sera 

Felicity e Oliver fecero un sorriso andando verso Roy e Thea lasciando i tre a palare da soli. 

 

 

La cena era finita da un bel pezzo, ma Oliver non aveva ancora sonno, erano le undici di sera e proprio non ci riusciva. Sali le scale, era inutile stare in soggiorno li il sonno non lo avrebbe mai raggiunto con tutto quel lavoro da finire. Passò dalla camera dei ragazzi che era aperta. Li sbirciò senza far rumore, sembravano due angioletti. 

Felicity: non riesci a dormire? 

Oliver scosse la testa abbandonando la stanza dei figli e raggiungendo la moglie. 

Felicity: beh in questo caso ti faccio compagnia io 

Oliver sorrise malizioso cingendo la vita della moglie e entrando nella camera da letto. 

Oliver si sentiva finalmente pieno, felice, Felicity dormiva tra le sue braccia e sorrideva, nonostante i vari alti e bassi, i problemi loro due erano sempre stati solidi come una roccia. Sorrise lasciandosi cullare tra le braccia di morfeo. 

 

 

 







ANGOLO AUTRICE: Ed eccoci finelamente alla fine di questa piccola avventura. Spera davvero che vi sia piaciuta. Grazie a tutti quelli che l'hanno seguita e recensita. Alla prossima avventura!! 

 

 

 

 

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