Cominciare da zero

di telesette
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Rilancio del nuovo numero ***
Capitolo 3: *** Uno sguardo al mondo delle celebrità... ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Nota Introduttiva:

Playboy: The Mansion, edito da Cyberlore Studios nel 2005, è un gioco di simulazione basato sull'impero economico costruito attorno alla celeberrima rivista erotica "Playboy" ad opera di Hugh Marston Hefner (soprannominato "Hef" dagli amici), fondatore di Playboy Enterprises nel lontano 1953.
Il gioco si compone di più parti: fondamentalmente si ha una struttura tridimensionale di azione, più o meno sul modello di "The Sims", attraverso cui è possibile interagire con l'ambiente e con i personaggi; lo scopo è quello di ottenere i contenuti necessari alla pubblicazione mensile della rivista, selezionando uno staff e contattando quante più celebrità e personaggi famosi, in modo da incrementare i guadagni e ingrandire sempre di più la Playboy Mansion; e ovviamente sussiste anche una parte semi-erotica, concernente le foto delle modelle (parzialmente vestite o in topless) oppure le relazioni semi-sessuali che i vari personaggi possono avere durante la fase interattiva di gioco.
Il gioco comincia nei panni di Hef, subito dopo aver scelto la modalità "gioco libero" o in alternativa la versione con le missioni da sbloccare, affiancato dalla segretaria Jenny e dal vicepresidente nonché direttore esecutivo Dick Rosenzweig. All'inizio si hanno pochi soldi a disposizione e sia i contenuti della rivista che il livello di competenza e notorietà dei personaggi sono piuttosto limitati. Man mano che si curano le relazioni col personale, contattando i VIP giusti e ampliando gradualmente ed esteticamente la Mansion, i contenuti acquistano molto più valore finanziario e la rivista diventa sempre più popolare.
Sostanzialmente, è un gioco di pazienza. Chi ha avuto modo di apprezzare The Sims, sa bene che la "chiave" in giochi di questo tipo è la combinazione delle risorse in modo strategico e più vantaggioso possibile.
Nella modalità "gioco libero" si può fare molta pratica di azione: sviluppando i talenti dello Staff, scegliendo le Playmates in base all'aspetto e alle caratteristiche, imparando ad organizzare l'agenda dei contatti, stringendo accordi finanziari vantaggiosi o infruttuosi, decidendo la forma e l'arredamento della Mansion in base alle proprie risorse e al proprio gusto architettonico, dando feste e ricevimenti per rafforzare le conoscenze e tenersi care le amicizie preziose, pubblicando riviste sempre più ricche di contenuti a livello editoriale cercando di tenere un certo equilibrio tra gli argomenti di interesse, etc.
La modalità "missioni" è come la prima con la differenza che, in aggiunta alla versione di base, il giocatore deve ripercorrere dodici tappe e simulazioni di fatti realmente accaduti nella storia della rivista Playboy... In modo da sbloccare il filmato finale ove, assieme ai ringraziamenti di gioco, Hugh Hefner in persona rispiega al pubblico che tutto il suo impero ha avuto origine da: cento dollari, una foto di Marilyn Monroe e un sogno.
La critica ha espresso molti dubbi su questo gioco all'epoca, a cominciare dalla scarsa qualità delle texture e dalla componente "erotica" neanche troppo esplicita, e oggi è chiaramente impossibile riproporre il prodotto con le varie esigenze di mercato. Tuttavia trovo simpatica l'idea di riproporre qui di seguito parte del divertimento con una serie di arrangiamenti e racconti del tutto personali.
Buona Lettura! 

clicca qui per vedere la theme introduttiva del gioco:
https://www.youtube.com/watch?v=UocTEJf37aY

***

Cominciare da zero
( immagini tratte da internet )

 

Devo essere impazzito!

Quando nel 1952 l'Esquire mi negò quel legittimo aumento da me preteso, di cinque dollari in più nella busta paga, fu allora che cominciai ad aprire gli occhi.
Lavorare come copywriter presso di loro non offriva alcuna possibilità di sbocco, per uno come me: praticamente ero l'ultima ruota del carro, dovevo sempre chiedere autorizzazioni e consensi che mi venivano puntualmente negati, e avrei potuto continuare così per chissà quanto tempo ancora.
Nel 1949 ero entrato in possesso della foto di Marilyn Monroe, il nudo "storico" del suo calendario, e avevo la possibilità di rilanciare quella foto con un guadagno d'immagine altissimo.
Almeno così me lo immaginavo, ci speravo anzi, ma occorreva rischiare.
Quattro anni dopo, nel 1953, feci quel tentativo: Stag Party uscì in edizione speciale, senza numero né premesse per un eventuale testata a seguire, eppure vendette oltre 50.000 copie.
Per lavorare è necessario scendere a compromessi, questa è una legge di vita che continuerà immutata nel tempo; ma quando nella tua mente prende forma l'idea di un sogno, un sogno troppo grande anche solo per essere descritto, è allora che ti ritrovi davanti ad una scelta. Esquire non avrebbe mai appoggiato la mia idea, troppo audace e immorale per il cosiddetto "perbenismo" puritano dell'epoca, ma io ero convinto che quello poteva essere l'inizio di qualcosa di veramente grande.
Ho lasciato il mio vecchio posto di lavoro nel 1955, e avevo già ventinove anni, per correre dietro a ciò che allora potevo solo e soltanto immaginare.
Poteva essere la mia fortuna, oppure la mia totale rovina, ma già le critiche si facevano minacciosamente sentire prima ancora che cominciassi. La società vuole il "sesso nascosto", come se si trattasse di un parente scomodo da nascondere, e con la mia opera stavo appunto per far saltare il coperchio di una pentola in piena ebollizione. Ricordo le molte lettere di fuoco che denunciavano la mia rivista come una bestemmia, un insulto alla dignità umana della nazione, alle quali risposi piuttosto sagacemente. D'altra parte, osteggiando tanto l'eterosessualità quanto l'omosessualità, forse che l'essere umano deve dirsi "asessuato" per non essere oggetto di polemiche?

- Amico mio, ne è passato di tempo - sussurro al simpatico coniglietto, disegnato su uno dei miei vecchi blocchetti di appunti, che tuttora è il solo ed unico playboy della situazione.

Poche donne possono resistergli.
La prova?
Presto detto: non è certo da "me" medesimo che le donne sono attratte, magari fosse così, bensì da ciò che il mio amico rappresenta.
"Playboy" non è altro che un simbolo, come direbbe oggi il protagonista di V per Vendetta, e di conseguenza assume solo e semplicemente il significato che altri gli conferiscono.
Fama.
Successo.
Sensualità.
Una vita da sogno, nella dissolutezza più assoluta, dove un uomo con gli stessi gusti del sottoscritto vede realizzato il suo più inconfessabile desiderio: vivere circondato da tante bellissime donne, una più bella dell'altra, e fare del proprio habitat il "vero" Paradiso Terrestre"... oppure l'inferno, a seconda di come lo si vuole guardare, e sono in molti a condividere il mio pensiero.
Non me ne voglia San Pietro, nel caso non mi facessero entrare quando sarà il momento, ma rinnegare quello che siamo non fa parte della mia scuola di pensiero.
Ogni essere vivente ha bisogno del compagno o della compagna, purché di sesso opposto, per riprodurre la propria specie. L'essere umano abbraccia anche e soprattutto il piacere alla riproduzione, a ulteriore dimostrazione della cara vecchia Filosofia Playboy, ed è qui che la logica si scontra costantemente col bigottismo e l'ipocrisìa del cosiddetto moralismo.
Eppure, quando ha fame, l'uomo mangia.
Quando ha sete, beve.
Quando ha sonno, dorme.
E quando gli occorre un'altra cosa... Cos'è, mettiamo la cintura di castità a tutti ?!?
Col cavolo!
Ecco da dove nasce il mio coniglietto, con tutto quello che ne consegue, e non vedo perché ciò che procura piacere reciproco debba essere inteso tanto aspramente.
Volendo citare il mio vecchio amico Mel Brooks: "fin da bambino, mi hanno insegnanto che il sesso è sconcio e indecente... ed è proprio così che deve essere!"
Ma sto divagando troppo.
Oggi è un po' come un ritorno alle origini: le gioie e le soddisfazioni, i fallimenti e gli insuccessi, dietro questo mio piccolo grande amico dalle orecchie lunghe; ci sono tante cose da sistemare, prima di andare in stampa, ed è meglio preparare il mio staff in vista del lavoro massacrante che ci attende.

 

( continua )...

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Capitolo 2
*** Rilancio del nuovo numero ***


- Ciao Hef, sono Dick Rosenzweig, hai un minuto?
- Certo, vecchio mio... Anche due!
- Allora è deciso: ci prepariamo per inaugurare il "nuovo" Impero Playboy, dico bene?
- Assolutamente, dici benissimo!

Anche dopo anni di lavoro assieme, e avendo dunque modo di conoscere Hef meglio di chiunque altro, Dick non poté fare a meno di sorridere pensando che quell'irriducibile mandrillo avesse ancora voglia di mettersi in gioco.

- Lo sai Hef, quando al telefono mi hai detto quello che avevi in mente, per un attimo ho creduto che stessi scherzando... Ti rendi conto, spero, che è pressoché impossibile rilanciare il nostro mercato azionario in così breve tempo?
- Beh, nel '53 "Playboy" non aveva neppure un mercato; è stata una sorpresa anche per me, al lancio del primo numero, dunque non vedo dove sia il problema!
- Ti piace rischiare, giusto?
- Eh eh, ammettiamolo pure!
- D'accordo, ho capito - fece Dick con un sospiro. - Ti suggerisco di dare un'occhiata al nostro attuale bilancio, in modo da renderti conto da solo della situazione!

Subito Hef aprì il proprio palmare e gli apparve davanti il grafico delle vendite.
Effettivamente, Dick non esagerava.
Secondo gli indici di mercato, il mensile non soddisfava completamente l'attuale fascia di gradimento del pubblico. Vi era un fortissimo "picco" in sezioni quali: TV & Cinema, Moda, Rubrica di Musica e Novità High-Tech...

- Dobbiamo incrementare il più possibile lo spazio pubblicitario, con del materiale davvero interessante - osservò Dick. - E non sarebbe male aggiungere un articolo ed un servizio fotografico ai nostri attuali contenuti... Magari fortemente incentrato sui temi che ci occorrono, sarebbe un buon lancio per la rivista, se riusciamo ad andare in stampa entro il termine!
- Che cosa mi dici dello spazio V.I.P. - domandò Hef. - Abbiamo i contenuti necessari o pensi che sia meglio invitare qualcuno alla Mansion?

Dick rifletté un momento, prima di rispondere.

- Potresti provare a sentire Jenny, la tua segretaria, è lei che tiene aggiornata l'agenda dei tuoi contatti e delle tue conoscenze!

Hef annuì.

- A proposito, come siamo messi con lo staff, dobbiamo assumere qualcuno?
- Credo che la cosa migliore da fare, prima di tutto, sia assumere un nuovo giornalista e un fotografo - propose Dick, volgendo nuovamente l'attenzione al grafico. - Ho appena finito di esaminare il curriculum di una ex-inserzionista per conto di un settimanale chiamato Avenue, una signorina di circa ventiquattro anni, molto portata per i casi scandalistici; per il posto di fotografo, invece, si è presentato un free-lance sulla trentina con ottime referenze e un portfolio di tutto rispetto... Beh, ovviamente però, devi decidere tu per l'assunzione!

Hef si sfregò il mento pensieroso, stuzzicandosi il labbro con un certo interesse.

- Parlami prima della signorina - esclamò sornione. - Com'è, carina?
- Non cambi mai, vero Hef - fece Dick rassegnato. - Si chiama Jennifer Gray, originaria del Canada: ha frequentato una scuola di giornalismo qui in California, subito dopo aver conseguito la laurea in Lingue e quella in Informatica, dopodiché ha fatto uno stage presso una piccola rivista di moda... Purtroppo non hanno apprezzato il tono "pungente" dei suoi articoli e, dal momento che ha descritto in modo piuttosto indelicato una famosa modella, i dirigenti di Avenue l'hanno licenziata sei mesi fa senza preavviso!
- Un bel caratterino, a quanto vedo - sorrise Hef, esaminando la scheda della giornalista sul suo palmare.
- Ti suggerisco di andarci cauto con le advances - suggerì Dick, indovinando fin troppo bene il pensiero dell'altro. - Da quanto mi ha raccontato, non ama mescolare le relazioni personali con il lavoro!
- Ma io sono un bravo ragazzo!
- Certo, come no - soffiò Dick sarcastico. - E io mi chiamo Frank Sinatra!
- Non vorrei sbagliare ma, dalla foto, direi che le sue misure si aggirano suppergiù intorno ad un 87-58-84; una fanciulla davvero notevole, non c'è che dire!
- Sei proprio un caso disperato, Hef...
- Sei sicuro che un così bel bocconcino sia ancora single?
- E' single - sottolineò Dick. - E se vuoi assumerla, mi permetto di... no, lasciamo perdere, tanto è fiato sprecato!
- Appunto - tagliò corto Hef. - Ventiquattro anni, bionda, con un corpo da favola e senza fidanzati tra i piedi... Come minimo, dovrò invitarla a cena!
- Hef... ti ricordi, vero, che abbiamo anche da decidere per l'assunzione di un fotografo?
- Ah, già, dimenticavo - tossì Hef nervosamente. - D'accordo, passami pure la sua scheda!

Senza farselo ripetere, Dick aprì il file che riguardava l'aspirante fotografo e lo passò ad Hef.

- Si chiama Patrick Lancaster, ventinove anni compiuti, e ha contatti presso due tra le più importanti agenzie fotografiche del North Carolina - spiegò Dick. - E' originario del Texas, per parte di padre, mentre la madre invece è britannica; è sceso in California verso i quindici anni, per aiutare un suo zio fotografo a scattare immagini per conto di un istituto oceanografico, e quattro anni dopo ha aperto un suo laboratorio fotografico personale; perlopiù si occupa di paesaggi e nature morte, su richiesta di privati, ma alcuni suoi servizi di moda sono apparsi anche su Vogue... Non si presenta male, potresti tenerlo in considerazione!
- Sì, sembra un ragazzo a posto - si disse d'accordo Hef, scorrendo velocemente il portfolio allegato al fascicolo. - Ha un occhio molto buono, nel saper cogliere e valorizzare il fascino femminile, proprio quello che ci vuole!
- Vuoi che li faccia venire alla Mansion per un colloquio?
- Direi di sì - concluse Hef. - Manca meno di una settimana alla prossima uscita, il loro contributo potrebbe farci molto comodo!
- Lo penso anch'io!
- Fissa un incontro con entrambi, per domani pomeriggio alle tre; prima voglio sentire Jenny, per vedere se ha qualche idea sullo "Speciale V.I.P." da inserire e sulla ragazza da mettere in copertina!
- Occorrerà investire parecchio, per convincere i personaggi giusti - fece notare Dick dubbioso. - Ci servono nomi "forti", anche tra i personaggi emergenti, l'importante è scegliere con criterio!
- Già - sorrise Hef. - Non è forse quello che facciamo sempre?
- Che io sappia, l'unica cosa che scegli "sempre" con criterio sono le donne da pubblicare - sottolineò Dick, inarcando aspramente il sopracciglio.
- Chiamami stupido!

 

( continua )...

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Capitolo 3
*** Uno sguardo al mondo delle celebrità... ***


- Come stai Hef, tutto bene?
- Bene Jenny, grazie, e tu?
- Stavo meglio, prima di rimettere in ordine l'agenda dei tuoi contatti... Ma credo di avere i nomi che ci occorrono!
- Brava, Jenny, l'ho sempre detto che sei una ragazza da sposare!
- Hef - sorrise Jenny con una smorfia. - Invece di adularmi, che ne dici di un "ritocchino" sullo stipendio?

Hef tossicchiò nervosamente.

- Ehm, sì certo... Ma dimmi un po', dimmi dei nomi che hai trovato, sono curioso!
- Diciamo che, se riuscirai ad assicurarti la loro collaborazione, saranno dei nomi preziosi per il rilancio in grande stile del nuovo numero!

Ciò detto, Jenny mostrò a Hef un elenco di schede concernente i vari V.I.P. e le rispettive occupazioni di ciascuno di loro.
Hef parve concordare con le note che la segretaria aveva messo a fianco di tre celebrità, specificando il loro indice di popolarità e gradimento al pubblico, e già cercava di figurarsi il modo per ottenere contenuti preziosi prima di andare in stampa.

- Per la ragazza-copertina del mese, ti suggerisco di contattare personalmente questa persona - fece Jenny, accennando ad una delle giovani playmates in attesa di essere pubblicate sul paginone centrale. - Questa ragazza, Susan McDoyle, ha vinto un prestigioso concorso di bellezza universitario: i suoi sponsor ambiscono a farla diventare la prossima reginetta della TV, e stanno cercando di farla arrivare all'attenzione dei media in tutti i modi possibili; come puoi vedere dalla sua scheda, oltre che attraente, ha già una folta schiera di ammiratori che impazzirebbero per un suo scatto sexy!
- Come dargli torto? - commentò Hef. - La signorina ha un fascino notevole... anzi, dimmi qualcosa di più!

Jenny annuì, sospirando rassegnatamente.

- Susan MaryAnne McDoyle, originaria della Pennsylvania, ha da poco compiuto vent'anni - spiegò Jenny, riassumendo il più possibile il curriculum della playmate. - Sin da quando aveva quindici anni ha cominciato ad impegnarsi per diventare una ragazza-immagine, posando per dei servizi pubblicitari, e ha frequentato una scuola di trucco e make-up proprio qui a Los Angeles; detesta la volgarità, perciò era molto dubbiosa all'idea di accettare l'offerta di posare per la nostra rivista, ma afferma di essersi trovata bene nelle due settimane di soggiorno qui alla Mansion; è una nota ambientalista, amante degli animali, e sta cercando il modo di investire i suoi guadagni per finanziare una struttura accogliente per i cuccioli abbandonati di Hollywood e dintorni...
- E' fidanzata?
- Ha rotto recentemente con il suo ragazzo, il quale non sopportava di "dividerla" con i suoi impegni di lavoro, dunque è ufficialmente single!
- Peccato - osservò Hef. - Con le ragazze impegnate, c'è più il gusto della conquista, il fascino della sfida... Vabbé!
- Hef, perché non ti sforzi di comportarti da persona normale, almeno per qualche volta?
- Andiamo, Jenny, non sono mica un mostro!
- No, sei solo un incorreggibile sfacciato!
- D'accordo, lo ammetto - tagliò corto Hef, volgendo un'occhiata distratta al grafico delle vendite. - Però, questa Susan da sola non basta, per tappare quei "buchi" nell'editoriale sportivo e in quello del settore moda!
- Tranquillo, Hef - lo rassicurò Jenny. - Ho pensato anche a questo!

Subito Jenny fece scorrere rapidamente l'elenco dei nomi sul palmare di Hef e, evidenziando la scheda selezionata, mostrò a questi il nome della seconda celebrità.

- E' bastato fare una ricerca nell'attuale classifica della WWE femminile, per trovarla - disse Jenny orgogliosamente. - Miss Crystal Queen, lottatrice di catch di origine portoricana, è sulle prime pagine di tutti i giornali: due volte vincitrice del Titolo, ha sostenuto il suo match più importante con l'ex-campionessa Kelly Nightmare, e ha rifiutato persino l'invito in studio di David Letterman!
- E come mai, di grazia?
- Beh, perché ha un caratteraccio - rispose Jenny. - Non sopporta i giornalisti, specie quelli che amano inventare storie-scandalo, perciò i media non riescono a fornire al pubblico alcun particolare "piccante" sulla sua vita privata!
- Uhmmm... Sì, sono sicuro di non sbagliarmi - mormorò Hef tra sé.
- A che proposito?
- Se il mio occhio non mi inganna, direi che porta almeno la quinta - esclamò l'altro, alludendo al prosperoso e florido decolleté della lottatrice. - Mi domando come facciano a non scapparle fuori, due bocce del genere...
- E' una lottatrice di Wrestling - sottolineò Jenny in tono ovvio. - Esibire il proprio corpo in modo vistoso fa parte dello spettacolo: ciò che affascina il pubblico è la sua immagine riservata, il suo essere fredda e scostante, che è anche il motivo per cui oggi è una leggenda metropolitana!
- Capisco - osservò Hef. - Un'intervista di questa bella scontrosa vale oro, è proprio il caso di dirlo!
- Sempre che tu riesca a convincerla!
- Oh beh, posso sempre provare con le maniere dolci: fiori, cioccolatini, una cenetta intima a lume di candela...
- Una stanza per il tuo ricovero in ospedale, magari - ironizzò Jenny bonariamente.
- Pessimista!
- Solo realista, Hef, non credo che un tipino come lei si lasci incantare in questo modo!
- Boh, vedremo... Per lo Speciale-V.I.P. invece, chi mi consigli in particolare?

Senza perdere tempo, Jenny passò dunque a Hef la scheda contenente i dati sulla terza ed ultima celebrità.

- Ultimamente, in TV e sui rotocalchi, costei è un volto piuttosto noto - cominciò Jenny. - Buffy Leah è una famosa modella britannica e, dal momento che sta cercando di sfondare anche in altri settori, si può dire che stia attraversando il suo momento di notorietà più elevato!
- Anche lei è riservata?
- Al contrario: per estendere il suo nome al di fuori delle passerelle, ha inteso cimentarsi in diversi campi; si è fatta notare in ambito sociale, mettendo il proprio volto a disposizione di varie iniziative benefiche, ed è anche la più accanita sostenitrice del movimento americano per la tutela delle donne sposate che subiscono violenze dai mariti troppo aggressivi; due anni fa ha tentato anche una carriera musicale, incidendo un paio di album che non hanno avuto molta fortuna, ma solo di recente sta cercando di pubblicizzare un suo piccolo lavoro letterario!
- Ah sì, e di che genere?
- Di un genere che prende molto - fece Jenny con un sospiro. - "Problemi di Ragazze", il suo romanzo erotico, è solo l'ennesimo tentativo di propinare al pubblico medio una storia banale intrisa di sesso, tradimenti e cornificazioni varie... Per lei sarebbe tutta pubblicità in più, presentare uno speciale su Playboy, potresti metterti d'accordo per una cifra ragionevole!
- Accidenti, che gran pezzo di...

Hef rimase a lungo ad osservare l'aggraziata figura tutta curve di quell'affascinante creatura biondo platino, correndo senza troppa fantasia a cosa mai potesse nascondere quel rosso abitino scollato aderente, e subito avvertì una certa eccitazione evidente all'altezza dei pantaloni.

- Mi sa che dovremo fare un po' di straordinari - commentò tra sé, chiudendo il palmare. - Organizza tu gli appuntamenti, Jenny, mi raccomando!
- Senz'altro, Hef, non ti preoccupare!
- Ora ho un paio di assunzioni per le mani, due contratti che vale la pena discutere attentamente, e per il resto... Boh, che Dio ce la mandi buona!

 

( continua )...

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