Look at the wonderful mess that we made

di gnappels
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #1. Pompeii ***
Capitolo 2: *** #2. Don't talk to strangers ***
Capitolo 3: *** #3. The night out ***
Capitolo 4: *** #4. Laura Palmer ***
Capitolo 5: *** #5. It's time ***
Capitolo 6: *** #6. Do I wanna know? ***
Capitolo 7: *** #7. Lisztomania ***
Capitolo 8: *** #8. Mr. Brightside ***
Capitolo 9: *** #9. Iris ***
Capitolo 10: *** #10. Growing up ***



Capitolo 1
*** #1. Pompeii ***



#1.POMPEII

 

Il cielo di Londra era completamente coperto di nuvole che non aspettavano altro che riversare tutta la pioggia che contenevano sulla città, come se fosse una novità.
Da quando aveva messo piede lì, ovvero una settimana fa, c'è stata soltanto una mattinata in cui aveva avuto “l'onore” di scorgere un piccolo spiraglio di luce.
Ma in fondo, era meglio così, a lei piaceva quel clima, la pioggia, le nuvole e il freddo...strano detto da una nata e cresciuta nella soleggiata California.
Viveva a Santa Barbara e lì non pioveva mai, sempre sole, neanche una nuvola...sembrava surreale ma in fondo era quella che tutti chiamavano “American Riviera” non doveva stupirsi.
Non le era mai piaciuto vivere lì ma non sapeva come andarsene, insomma amava l'America ma aveva sempre avuto un debole per l'Inghilterra, adorava la parlata degli inglesi così diversa dalla sua, a volte faticava persino a capirli. Alla fine un modo l'aveva trovato, aveva deciso di darsi all'arte e alla fotografia così si era iscritta e laureata alla Columbia University a New York.
Una delle migliori sì, i suoi genitori non erano molto contenti della sua scelta, preferivano che avesse scelto una materia più “importante” come le avevano detto, tipo legge o medicina come avevano fatto loro. Sua madre è chirurga in cardiologia mentre suo padre un giudice. Famiglia di acculturati così si definivano e si aspettavano che loro figlia avrebbe seguito il loro esempio.
Lei aveva preso da sua nonna: creativa, con la testa tra le nuvole a immaginarsi chissà cosa e l'abilità di esprimersi attraverso l'arte.
Emma era fiera di questi tratti ereditati ma i suoi genitori un po' meno. Sbuffò, il solo pensiero di loro la faceva innervosire mentre fuori dal finestrino del taxi, il cielo plumbeo continuava ad incombere sulla città. Non era arrivata lì a Londra senza uno scopo, aveva un'amica che lavorava lì per una casa discografica, era una specie di tour manager o qualcosa del genere, l'aveva conosciuta tramite l'Università; Alison è il suo nome e ha fatto diversi stage in New York e si erano conosciute un po' per caso e un po' perché avevano disperatamente bisogno di un'amicizia su cui contare.
Non avevano mai perso i contatti durante gli anni e alla fine, quando ad Alison hanno chiesto se conosceva qualche fotografo davvero bravo e che fosse anche capace di montare video, lei non aveva avuto alcun dubbio nel fare il nome di Emma.
In ogni caso, Alison stava lavorando quel giorno e le aveva altamente consigliato di fare un salto al British Museum; Emma era titubante, insomma perché insistere così tanto su un museo? Sì, era una fanatica dell'arte e tutto ma c'erano un sacco di altre cose da fare a Londra, cose divertenti e aspettava da una vita di essere lì, non voleva chiudersi in un museo.
Alison non aveva voluto sentire ragioni comunque, così l'aveva accontetata ed ora si trovava lì, davanti l'enorme scalinata sormontata dalle colonne di stile classico greco, assomigliava al Pantheon effettivamente. Era un bellissimo museo persino da fuori.
Fuori erano appesi enormi poster che dicevano che all'interno c'era una mostra sulla città Pompei e l' Hercolaneum e visto che era anche un'appassionata di storia, perché no? Vederla non le avrebbe di certo fatto schifo.
Entrò nel museo e notò che era incredibilmente affollato, ma insomma era nel bel mezzo della settimana e nemmeno in un periodo di alta stagione, possibile che ci fosse tutta quella gente? Bah, gli inglesi chi li capisce.
Seguì il flusso di gente che la portarono direttamente nel luogo della mostra, c'erano telecamere e un anziano signore stava illustrando a un gruppo di quattro giovani ragazzi, lo scopo della mostra e aveva dato a uno dei quattro un grosso libro sul museo. I ragazzi ascoltavano interessati e annuivano di tanto in tanto, Emma era incuriosita voleva sapere anche lei della spiegazione e quei ragazzi sembravano interessanti. Il tizio anziano si stava impegnando molto a spiegare tutti i dettagli e le telecamere li seguivano ovunque, magari erano famosi...chissà.
Il ragazzo alto dai capelli all'insu completamente spettinati, teneva il grande libro schiacciato contro il petto come se volesse proteggerlo da qualcuno che glie lo volesse rubare. Si vedeva dall'espressione che non si sentiva proprio a suo agio lì, era timido e aveva un sorriso imbarazzato.
Dopo una decina di minuti o poco più, nei quali Emma si era aggirata a leggere le varie spiegazioni dei manufatti che erano in esposizione, l'anziano signore annunciò che i quattro ragazzi avrebbero cantato una canzone intitolata appunto “Pompeii” in onore di questa mostra.
Si sistemarono al centro di una stanza, con solo uno strumento suonato da un ragazzo con la barba vicino a quello timido.
Ci fu un silenzio di tomba mentre la gente aspettava che cominciassero e poco dopo il silenzio fu spezzato da una voce pazzesca proveniente proprio dal timido ragazzo che sì, si vedeva che era ancora in imbarazzo, poiché giocherelleva con i lembi della sua felpa, teneva gli occhi chiusi e la testa bassa ma aveva una voce da far venire i brividi.
Emma era rimasta spiazzata e li guardava come ipnotizzata, erano veramente bravi e davano il ritmo battendo le mani contro le coscie e i piedi sul pavimento.
Il cantante timido si alzava sulle punte ogni volta che doveva toccare una nota più alta e arrivava a certe tonalità che Emma non pensava nemmeno esistessero. Quando finirono, fu la prima a battere le mani come un'isterica ma per fortuna, non fu l'unica, i ragazzi ringraziarono e la gente andò a congratularsi.
Emma non resistette, tirò fuori la sua macchina fotografica e cominciò a scattare qualche foto ai ragazzi, anche mentre facevano un servizio fotografico seduti su una specie di muretto con dietro una vetrata con dei manufatti.
-Ehi ragazzina, non può fare le foto!- Un omone alto circa il doppio di lei si avvicinò con aria minacciosa, lei alzò la testa dal suo obbiettivo pronta a scusarsi ma fu salvata in corner.
-Va tutto bene Alan, una foto in più una in meno...- Una voce tremendamente british e familiare la fece voltare, trovandosi davanti il timido ragazzo barra cantante con una voce paurosa. Il gigante borbottò qualcosa e poi se ne andò lasciando Emma in completo imbarazzo, beccata in pieno, non solo dalla sicurezza ma anche dai soggetti delle sue foto.
-S..Scusa...io...ehm...eravate così fotogenici- Si giustificò con un'alzata di spalle, il ragazzo ridacchiò ma non riuscì a nascondere un leggero rossore sugli zigomi. Quel ragazzo s'imbarazzava con niente ma era carino.
-Non ti preoccupare- Si limitò a rispondere con un sorriso accennato. -Ehi, però le voglio quelle foto- Aggiunse poi e fu allora che Emma alzò la testa e si scontrò con gli occhi così magnetici di quel ragazzo. Blu come l'oceano, vicino la pupilla erano più chiari ma poi andavano scurendosi ed erano così ipnotici, non poteva smettere di fissarli per perdercisi dentro ma la cosa era alquanto imbarazzante. Lui la guardava e lei lo fissava come una pazza feticista di occhi. Solo allora si riscosse, rendendosi conto che stava facendo una colossale figura di merda. Sentì le guance in fiamme quando lo sentì ridacchiare.
-Oh ehm certo...te le mando per posta- Accennò un sorriso per smorzare un po' l'imbarazzo che li circondava.
-Posso vederle?- Domandò il cantante avvicinandosi alla ragazza che annuì e accese la sua Canon, premette il pulsante “indietro”. La prima foto a comparire fu una dei ragazzi che sorridevano felici mentre il pubblico li applaudiva, poi altre in cui parlavano con alcune persone, un primo piano del ragazzo con barba e baffi che faceva il coro durante la canzone e infine un primo piano del cantante che sorrideva. Era in bianco e nero e sembrava così spontanea, naturale e semplice.
-Credo che questa sia la prima foto che a vederla non mi fa sentire a disagio- Celiò il ragazzo seguito da una risata che contagiò anche Emma.
-Beh sono contenta che sia la mia- Rispose soddisfatta la ragazza con una vena scherzosa nel tono che aveva usato. -Si vede che sei timido- Le scappò detto ma quasi si pentì subito, perché prendeva confidenza così facilmente con gli sconosciuti? Era incredibile, più provava a fermarsi più non ci riusciva...era capace di prendere confidenza persino con un muro se ne avesse avuta la possibilità. Il ragazzo tuttavia non parve turbato, anzi rise di gusto.
-Oh dannazione, speravo di essere riuscito a nasconderlo!- Ormai non lo disturbava più il fatto che tutti sapevano che era timido e tutto il resto, lo era sempre stato, se da teenager lo considerava un orribile difetto ora era soltanto un tratto del suo carattere di cui era grato poiché gli impediva di diventare uno di quei divi della musica che pensavano solo alla fama.
Se c'era una cosa che lo faceva sentire incredibilmente a disagio, era essere al centro dell'attenzione.
-Tranquillo, non si è accorto nessuno- Lo tranquillizzò Emma con una leggera pacca sua una spalla, certo come se lo conoscesse da una vita. Si maledì da sola ma perché non stava zitta, ferma e buona? Chissà cosa stava pensando quel povero disgraziato che era capitato tra le sue grinfie e stranezze.
-Fai delle belle foto comunque, sei una fotografa?- Domandò lui cambiando argomento, sembrava davvero interessato negli scatti che aveva fatto.
Emma annuì. -Sulla carta, di fatto...rubo scatti agli sconosciuti giusto per il gusto di farlo- Disse tentando di mettere su un'espressione seria che non le riuscì.
-Ah quindi noi saremme le tue prede di oggi- Annuì il cantante con fare comprensivo.
-Esatto, non sei male neanche tu a cantare comunque- Affermò convinta mentre lui ridacchiava stavolta senza imbarazzo, magari si sentiva più a suo agio?! Emma si chiese com'era possibile visto che era capace di mettere in imbarazzo tutto e tutti, persino se stessa.
-Oh beh grazie!- Esclamò con un tono colpito molto teatrale, poi si misero a ridere, probabilmente era solo l'ennesima persona che glie lo diceva.
-No sul serio siete famosi o cosa? Non penso che facciano entrare chiunque a suonare nel British Museum così a caso- Domandò tentando di instaurare una conversazione seria ma sembrava quasi impossibile con quel ragazzo così strano, timido ma che non faceva altro che scherzare.
-Beh no, li abbiamo pagati infatti...ci serviva un po' di notorietà, cosa c'è di meglio di un museo?!- Emma scoppiò a ridere e trascinò con sé il cantante.
Furono interrotti dal ragazzo dai baffi e barbuto che appoggiò le mani sulle spalle del cantante e s'intromise nel discorso.
-Ehi mi chiamo Kyle!- Il ragazzo baffuto senza tanti giri di parole porse la mano e Emma presa in contropiede ci mise un attimo a realizzare il fatto che forse sarebbe stato intelligente stringerla.
-Emma- Rispose con un sorriso accennato, il cantante si voltò a guardare l'amico con un sopracciglio inarcato.
-Che c'è? Si chiama buona educazione- Borbottò questo in risposta e l'altro alzò le mani in segno di resa come a dire che non aveva niente in contrario.
-Beh sei venuto a mostrarmi le buone maniere o hai un motivo preciso?- Domandò quindi vedendo che il suo amico se ne stava lì a guardarlo senza dire niente, il che era un tantino inquietante.
-Dovremmo andare ma ti vedevo così concentrato sulla cara signorina Emma che non volevo disturbarti- Il ragazzo, appunto, arrossì leggermente e abbassò la testa quasi a non farsi vedere poi ridacchiò, maledicendo nella testa il suo migliore amico che non stava mai zitto.
-Grazie Ky, vi raggiungo tra un minuto- Kyle annuì e salutò Emma sventolando la mano per poi andarsene; Emma non aveva detto nulla, anche se vedere quel cantante con quella splendida voce per una frase innocente come quella che aveva detto il suo amico, era alquanto divertente.
-Beh è stato un piacere conoscerti cantante timido- La ragazza ruppe il silenzio e usò il nome che gli aveva affibbiato nella testa.
-Puoi chiamarmi Dan, credo sia più semplice e veloce da dire- Celiò il cantante ridacchiando.
-Oh ok Dan, allora...ci vediamo, buona fortuna con il tuo gruppo e...non hai alcun bisogno di sentirti a disagio, hai una voce spettacolare- Si lasciò sfuggire di nuovo una frase non voluta ma tanto, con ogni probabilità, non l'avrebbe più rivisto quindi chissene fregava? Lui questa volta non arrossì e non si imbarazzò, semplicemente sorrise contento.
-Wow, grazie Emma...buona fortuna per tutto e ricordati di mandarmi quelle foto- Le fece l'occhiolino subito dopo aver pronunciato quelle parole per poi salutarla e andarsene. Forse non l'avrebbe più rivisto, visto che neanche viveva lì, ma difficilmente si sarebbe scordata quegli occhi così blu e ipnotici e quella voce angelica.

Aveva passato il resto del pomeriggio a girare per il museo, anche perché fuori aveva cominciato a piovere – com'era prevedibile – e quindi non c'era molto altro da fare. Quando cominciò a sentire lo stomaco brontolare per la fame, decise che forse era meglio tornare a casa da Alison, che probabilmente aveva anche finito di lavorare, e mettere qualcosa sotto i denti.
Per sua fortuna casa sua era molto vicina al British Museum, giusto quei cinque o sei minuti di metro ed era già sotto il portone.
Come immaginava Alison era già a casa quindi non si stupì più di tanto quando la trovò a cucinare qualcosa che solo lei sapeva, sperava soltanto che non avesse preso la brutta abitudine degli inglesi di cominare distrastri in cucina. Erano incredibili, potevi dargli gli ingredienti migliori del mondo ma erano capaci di sputtanarli craendo una cosa schifosissima da mangiare.
-Ehilà, finalmente sei tornata! Pensavo ti forsi persa...- Celiò la ragazza ai fornelli con un sorriso raggiante.
-Oh no, il museo è stato più interessante del previsto- Rispose ripensando al pomeriggio appena passato, Alison ghignò.
-Immagino...quante sorprese al British Museum eh?- Affermò con una risatina nervosa, se non fosse che la conoscesse così bene, avrebbe pensato che fosse del tutto non voluto ma non era così.
-Che cosa nascondi?- Domandò Emma inquisitoria avvicinandosi all'amica con le mani sui fianchi.
-Chi? Io? Assolutamente niente- Rispose con un tono di voce più alto del normale.
-Sai...- Cominciò Emma avvicinandosi con un sorriso serafico. -Oggi ho fatto un incontro molto interessante al museo, una band ha cantato in onore della mostra su Pompei...ne sai niente?- Era più che evidente l'agitazione di Alison, probabilmente voleva farle una sospresa ma non era per niente brava a tenere i segreti, non lo era mai stata.
-...No...proprio no...- Borbottò concentrandosi quasi furiosamente sul sugo per la pasta che stava preparando.
-Dici?- Emma la guardava così insistentemente che Alison si sentiva a disagio, quasi come se le stesse leggendo l'anima o qualcosa del genere.
-Eh va bene!- Sospirò arrendendosi, era impossibile. -Ho voluto mandarti a tutti i costi al museo per farti conoscere la band che seguirai in tour come fotografa ufficiale e per il montaggio dei filmati...i Bastille- Ok, questo proprio non se l'aspettava. Li avrebbe seguiti in tour, dopo le cinquanta figure di merda che aveva fatto in quei dieci minuti di conversazione, doveva anche seguirli in tour...oh Gesù, forse era meglio se si andava a sotterrare nel giardino.
-Loro sono la band?!- Boccheggiò completamente spiazzata.
-Sì...perché? Cos'è quella faccia, non ti sono piaciuti?- Domandò Alison perplessa, Emma scosse la testa come in trance.
-No sono veramente bravissimi...è solo che non me l'aspettavo che mi avessi proposto per un incarico così importante, cioè loro sono famosi e io...- Balbettò quasi in preda al panico, le ricordava Dan quel pomeriggio che arrossiva per il nulla e subito si tranquillizzò. Le venne quasi da sorridere.
-Che hai da sorridere adesso?- Alison la guardava sempre più sconcertata, ok si stava comportando da pazza. -Non preoccuparti, ho fatto vedere al manager del gruppo i tuoi scatti e non vede l'ora di conoscerti- La rassicurò Alison felice quanto lei.
-E quando sarebbe questo?- Chiese allora Emma rilassandosi, avrebbe avuto tempo per prepararsi, magari facendo qualche foto più figa o si sarebbe inventata qualcosa comunque, per fare colpo.
-Domani!- Oppure no...


Angolo autrice:
Saaalve, come già detto questa è la mia prima fic sui Bastille e li adoro e volevo scrivere qualcosa, quindi ecco qua...ho molte idee per la testa e spero che vi piacerà! Commenti e critiche sono ben accetti, anzi mi aiuterebbero moltissimo e soprattutto...so che da questo capitolo Emma non è ben delineata, ma piano piano vi mostrerò tutti i lati del suo carattere, quello che non so è...IL VOLTO!
Non ho idee, consigli?! Come ve la immaginate Emma?
Ringrazio in anticipo tutti coloro che vorranno leggere o commentare o qualsiasi cosa! :D

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Capitolo 2
*** #2. Don't talk to strangers ***


 

#2.DON'T TALK TO STRANGERS

-Allora chi era quella di oggi?- Domandò Kyle fremendo sotto i baffi dopo aver preso un lungo sorso di birra. Si erano ritrovati al solito pub la sera per parlare del grandioso pomeriggio al museo e soprattutto per cercare di capire se fosse vero o era solo frutto della loro immaginazione. Anche con il loro cd in testa alle classifiche, sembrava assurdo di essere arrivati a quel punto.
-Andiamo, ti sei persino presentato!- Lo rimbeccò il cantante ridacchiando mentre gli altri due membri della band, rizzarono le orecchie interessati.
-Te l'ho già detto, si chiama buon'educazione visto che tu te ne stavi lì impalato a fare niente- Si difese il suo amico facendo spallucce.
-Chi? Cosa? Cos'è successo? Dan ha rimorchiato?!- Il ragazzo dalla faccia un po' rotondetta, Woody, s'intromise nel discorso, avido di gossip.
-Sì!- -No- Risposero in coro rispettivamente Kyle e Dan che fulminò con lo sguardo il suo amico di fronte che sorrideva malizioso
.-E' stata solo una conversazione di routine- Spiegò Dan come se non fosse niente. -Cazzo siete un gruppo di pettegole- Aggiunse poi finendo l'ultimo sorso di birra rimasta nel bicchiere e fece cenno alla cameriera di portargliene un'altra.
-Beh, dai ammettilo, è strano...tu che t'imbarazzi anche a parlare con un muro, vai a parlare con una bella ragazza...andiamo- Il discorso di Kyle non faceva una piega effettivamente mentre gli altri due annuivano convinti e lo fissavano insistentemente.
-Non è strano...- Borbottò il cantante contrariato, sembrava un fenomeno da baraccone ma sì effettivamente è strano, non lo faceva mai. -Ok, magari leggermente...ma solo perché Alan le stava facendo la ramanzina perché non poteva fotografarci senza un permesso- Spiegò alla fine dando un senso al tutto.
-Oh quindi era una fan?- Domandò il ragazzo seduto vicino a Dan, con un po' di barba e il tatuaggio di un ragno sul polso.
-No Will, non ha ci ha mai sentiti- La cameriera portò altre quattro pinte di birre, ormai era consapevole che quei ragazzi quando mettevano piede nel bar, non se ne andavano prima di aver consumato le loro tre o quattro pinte di routine.
-E quindi il coraggioso Mr. Smith è intervenuto per salvare la fanciulla in pericolo dalla furia di Sir Alan il bodyguard!- Recitò Kyle con tono cupo e fare teatrale, alzò la birra in aria. -Un bridisi in onore del prode cavaliere!- Gli altri scoppiarono a ridere, persino Dan che davanti quella recita di serie zeta, non poteva proprio trattenersi e così brindarono.

Il giorno dopo, Dan si era svegliato fin troppo presto per i suoi gusti, si era dimenticato di chiudere le persiane delle finestre in camera così alle prime luci dell'alba, un fastidioso raggio di sole puntato in faccia, l'aveva costretto ad alzarsi.
Tanto sarebbe dovuto andare alla casa discografica per mettere a punto gli ultimi dettagli del tour e quando sarebbero partiti e tutto il resto. Si era fatto la doccia e aveva buttato all'aria il suo ciuffo come ogni mattina, senza un senso particolare ma tanto i suoi capelli facevano come volevano.
Aveva indossato la sua ormai famosa maglia nera con il lupo stampato avanti e dietro, jeans neri skinny tenuti su da una cinta altrettanto nera e la fibbia sul davanti, infine le converse bianche. Si era messo la sua felpa grigia aperta e andò in cucina a fare colazione, il suo disappunto crebbe quando notò che il suo frigo era completamente vuoto eccetto per un cartone di latte.
Lo prese sbuffando, doveva fare spesa ma era inutile, sarebbe partito a breve per il tour...sarebbe potuto andare a scroccare un po' di cibo a casa di Kyle, facendo un po' di moine alla ragazza magari gli avrebbero offerto la cena. Per sua fortuna aveva dei cereali del millenovecento ancora nella credenza...sembrava un profugo, che diavolo.
In piedi, appoggiato al bancone della cucina con la tazza di cereali imbevuti di latte in mano, non poteva fare a meno di pensare alla ragazza di ieri.
Tutti parlavano di quanto fossero spettacolari i suoi occhi ma lui era rimasto incantato da quelli di Emma, verdi con sfumature grigie, colori più bizzarri di quelli messi insieme non esistevano e di certo, non ne aveva mai visti. Sembravano impenetrabili ma sentiva che avevano tanto da raccontare quegli occhi, che avevano sofferto ma che avevano anche gioito, un mix di emozioni erano passate di fronte quegli occhi.
-Ecco questo sì che è interessante- Dan sobbalzò quasi rovesciandosi la ciotola di cereali addosso e poi maledì se stesso per aver dato le chiavi di riserva del suo appartamento a Kyle.
-Dio Ky, ma non puoi suonare un campanello o cosa?- Sbottò il cantante vedendo l'amico che si stava sedendo sullo sgabello dell'isola in cucina.
-Ma così mi toglierei tutto il divertimento di farti prendere un infarto- Rispose innocentemente l'amico mettendo su una faccia che aveva definito: da gatta in calore.
-Giusto, che idiota- Borbottò Dan alzando gli occhi al cielo. -Cos'è interessante?- Domandò continuando a ruminare i suoi cereali che non sapevano di niente.
-La tua faccia da: sto rimuginando sulla ragazza di ieri- Kyle a volte aveva un sesto senso davvero inquietante, riusciva a leggergli la mente come se fosse un libro aperto. Saranno stati gli anni dal college passati insieme ma a volte sentiva di non potergli nascondere nulla neanche volendolo.
-Io non stavo...- Cominciò a ribattere il cantante ma fu interrotto da Kyle che gli sventolava un dito davanti alla faccia con aria di disapprovazione.
-Dan, per favore- Kyle inarcò un sopracciglio come se fosse ovvio.
-Kyle, andiamo, già che la mia colazione mi sta deprimendo da morire, si può sapere che sei venuto a fare?- Dan tentò di sviare l'argomento ma l'espressione del suo migliore amico gli diceva che non era finita lì, in fondo anche se in certi casi faceva lo scontroso con il ciclo, non era mai davvero arrabbiato o irritato da Kyle. Probabilmente era l'unico che durante il college, non pensasse che fosse completamente fuori di testa e anzi lo supportava persino quando scriveva quegli obrobri di canzoni nella sua camera.
-A prenderti per andare a fare colazione idiota, andiamo!- Kyle levò la tazza di cereali dalle mani di Dan e lo trascinò di peso fuori dall'appartamento.
Dopo una sana e abbondante colazione, in cui sarebbe stato più facile rotolare piuttosto che camminare, arrivarono alla casa discografica giusto in tempo per la riunione. Gli altri ragazzi erano già lì, così come il loro manager Tom, il loro fedele tecnico del suono Coop, la tour manager Alison e Emma, la fotografa.
Aspetta un momento...EMMA?
Dan non poteva credere ai suoi occhi quando la vide lì, nella sala riunioni con il caffè in mano e le foto, quelle foto del pomeriggio precedente e il suo manager le guardava davvero ammirato. Non avrebbe mai creduto di rivederla, nemmeno in un milione di anni, era stato un incontro così spontaneo e casuale che era quasi impossibile. Giusto, quasi.
-Oh ben arrivati, stavamo giusto dando il benvenuto alla fotografa che vi seguirà in tour e monterà i video- Tom sorrideva contento ed Emma era imbarazzata quasi quanto lui che continuò a fissarla come un ebete finché Kyle pensò bene di ficcargli una gomitata tra le costole per farlo rinvenire.
-Ci si rivede- Commentò Emma stringendogli la mano come farebbero due persone che si sono appena conosciute.
-Non l'avrei mai detto- Rispose il cantante sorridendo cercando di nascondere l'imbarazzo come al solito, tra l'altro, e dopo di lui, anche Kyle salutò la ragazza.
Si sedettero e aspettarono che Tom si decidesse a prendere parola sul tour o qualcosa del genere.
-Dunque, il tour partirà con un concerto a Londra e altri qui in Inghilterra, poi uno a Dublino e uno in Scozia, dopo di che si parte per il tour americano. Chiaro?- I ragazzi annuirono eccitati, era il primo tour americano che facevano e speravano davvero che andasse tutto bene. -Emma è americana quindi vi darà qualche dritta, sicuramente sa come muoversi...soprattutto in California, giusto?- La ragazza annuì sentendosi a disagio con gli occhi di tutti addosso.
-Il concerto d'apertura si farà ad Hyde Park, questo weekend e dopo di che si parte per Bristol, poi una data a Sheffield, a Leeds e Newcastle. Pensavamo anche di farvi suonare a Cambridge ma caso mai si può fare alla chiusura del tour, dopo di che Glasgow e prendiamo l'aereo per Belfast e infine, Dublino. Tutto chiaro?- Spiegò Alison con una professionalità pazzesca, peccato che i ragazzi erano semplicemente...sì, insomma erano molto della serie: take it easy quindi si erano già dimenticati la metà delle città che aveva nominato.
Woody si grattò la testa indeciso sul come rispondere e lanciò un'occhiata a Dan per vedere se ci avesse capito qualcosa ma non sembrava particolarmente concentrato.
-Cristallino- Rispose Kyle annuendo convinto e Dan inarcò un sopracciglio per niente convinto invece, ma dal ghigno che era apparso sul volto del suo amico, capì che voleva solo fare bella figura ma che in realtà non c'aveva capito una mazza.
-Bene, perché non ve lo ripeterò di nuovo- Per loro sfortuna, Alison non era stupida per niente e quindi ingannarla non era facile, così i ragazzi presi alla sprovvista si fecero più seri e Dan davvero provò a concentrarsi su quello che stavano dicendo ma la sua mente e i suoi occhi blu oceano, andavano sempre a finire sulla fotografa seduta di fronte a lui. Will addirittura aveva cominciato a prendere appunti e Dan, seduto accanto a lui, sbirciò per vedere se avesse scritto qualcosa di interessante ma no...stava solo disegnando un cavallo e annuiva mentre gli altri continuavano a parlare.
-Ma...quanto staremo via?- Interruppe il cantante mentre Tom stava borbottando qualcosa di poco importante.
-Sei mesi abbondanti...poi se ve la volete prendere comoda, soffermarvi sulle città, si può fare- Rispose Alison che non riuscì a trattenere l'entusiasmo, era la prima volta per lei che organizzava un tour da capo a piedi ed andava molto fiera del suo lavoro.
-Bene, suppongo che non ci sia altro da dirci...ci vediamo sabato, fate i bravi, se avete bisogno mi chiamate...sì insomma il solito....- Borbottò Tom alzandosi con fare professionale ma in realtà era tutto fuorché quello. Se c'era una cosa di cui i ragazzi della band e lo staff erano fieri, era il fatto che non erano mai stati troppo formali. Erano tutti amici lì e cercavano di aiutarsi a vicenda quando ce n'era bisogno, si andavano incontro a vicenda.
-Certo mamma, non ti preoccupare. La seduta è tolta!- Esclamò Kyle battendo un pugno sul tavolo a mo di martelletto.
-Birretta?- Domandò Woody trovando l'approvazione di tutti gli altri della band mentre le due nuove arrivate erano rimaste alquanto interdette.
-A quest'ora?- Si lasciò sfuggire Emma perplessa.
-E' l'ora del brunch, la birretta ci sta sempre!- Rispose Kyle come se fosse la cosa più ovvia del mondo e cominciò ad avviarsi verso l'uscita.
-Volete unirvi?- Domandò Dan alle due che dopo vari tentennamenti, annuirono.
Si ritrovarono, come di consueto, al McLaren's pub dove ormai erano di casa e ordinarono la birra per tutti. C'era una certa eccitazione nell'aria per via del tour e tutto il resto, il loro album stava andando molto bene e ancora dovevano farci l'abitudine.
-Allora sei californiana eh...ma Londra non è il tuo habitat naturale, non dovresti tipo...scioglierti come fanno i vampiri al sole?- Domandò Kyle con tutta l'innocenza del mondo a Emma che rimase alquanto sorpresa dal non senso di quella frase ma tutti sembravano esserci abituati.
-In realtà non sopporto il clima della California, non mi piace il mare, la spiaggia, il sole e il surf- Spiegò annuendo dopo aver preso un sorso di birra e quella dichiarazione destò molte espressioni sorprese.
-Sei la peggior californiana che abbia mai incontrato- Commentò Dan divertito.
-Non che l'unica!- Aggiunse Will con un sorriso beffardo e Dan gli fece una smorfia; Emma rise in risposta del commento ma la cosa non la disturbò più di tanto, ne era consapevole, si sentiva quasi più una newyorkese, nonostante abbia vissuto lì solo per cinque anni.
-Direi che dobbiamo fare un brindisi...- Annunciò Kyle alzando in aria il bicchiere di birra.
-Oh no, qui non andrà a finire bene....- Commentò sconsolato Dan che era consapevole del fatto che ogni volta che Kyle esordiva con quella frase, si ritrovavano matematicamente il giorno dopo con un malditesta da dopo sbronza colossale.
-Esattamente!- Il sorriso serafico di Kyle era tutto tranne che rassicurante.
Così brindarono e diedero inizio alle danze, in fondo dovevano festeggiare per l'album e per il tour...

Angolo dell'autrice:
Song by Bastille - Sleepsong
Ringrazio tutti coloro che hanno letto e recensito il primo capitolo, spero vi sia piaciuto anche questo.
E' solo un capitolo di passaggio come lo sarà anche il prossimo ma serve d'introduzione per mostrarvi un po' dei nostri personaggi.
Ovviamente non so com'è il carattere dei componenti della band (purtroppo) quindi è tutto frutto della mia immaginazione malata e contorta, spero vi piacciano (:
*Il McLaren's pub è stato ripreso da How I Met your Mother.
Grazie a chi leggerà o commenterà o whatever! A presto C:
 

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Capitolo 3
*** #3. The night out ***


#3.THE NIGHT OUT

How does it sound if we spend the night out?

L'idea non era quella di devastarsi, volevano solo farsi un paio di birre ma evidentemente le cose gli erano sfuggite un po' di mano.
Quando Dan sembrò riprendere conoscienza, la prima cosa che notò fu il dolore a tutte le ossa del corpo, come se muoversi gli costasse un'immensa fatica...ed era così. Sentiva anche qualcosa conficatto dietro la schiena che lo stava uccidendo; in qualche modo riuscì a infilare una mano per scoprire che era una bottiglia vuota di Becks. Aprì gli occhi e la luce del sole a momenti non lo acceccava, così li richiuse all'istante e se li strofinò per via del bruciore; dopo essere riuscito ad aprirli completamente, cominciò a guardarsi intorno e tirò un sospiro di sollievo quando si accorse che era a casa sua. Molto bene.
Quando tentò di muoversi, si accorse che in realtà era impossibilitato per via di un peso morto sulle gambe.
Ma cosa cazzo...” Pensò confuso e alzò la testa, giusto quel poco per vedere Kyle dormiente aggrappato a mo di koala alle sue gambe. “Oh ecco Kyle, dovevo aspettarmelo...no aspetta cosa ci fa Kyle qui?” Probabilmente il suo viso era un libro aperto e la confusione gli si leggeva in faccia.
Sentì una risata di una ragazza, ma come? Al che si voltò per trovare alla sua destra, Emma. Emma?! Era seduta sulla poltrona e lo osservava con un cipiglio divertito mentre teneva in mano una tazza di caffè fumante.
-Buongiorno party animal- Gli disse sempre più divertita e la cosa lo preoccupava. -E' strano sai, da sobrio sei così timido e poi, ti diamo una bottiglia di whiskey e tiri fuori la bestia che è in te- Continuò a prenderlo in giro lei, Dan sbuffò...dannazione il whiskey. Lo amava con tutto il cuore ma tirava fuori il peggio di lui.
-Ehm...già- Rispose timidamente, appunto, il ragazzo passandosi una mano tra i capelli completamente all'aria, come al solito. -Ma cosa...- Tentò di domandare ma Emma gli passò la tazza di caffè che aveva in mano.
-Credo che tu ne abbia più bisogno di me- Si giustificò, il ragazzo sorrise e tento di mettersi a sedere, aveva dormito sul divano grazie al cielo, ma Kyle continuava a tenerlo stretto. Così con un colpo secco, si liberò della presa ferrea del tastierista che di tutta risposta borbottò qualcosa nel sonno e si voltò dall'altra parte. Dan finalmente si alzò per sgranchirsi le gambe e finalmente notò il casino che regnava nel suo salotto. Un verso lamentoso gli sfuggì dalla bocca nel vedere tutto quello, gli ci sarebbero volute ore per sistemare tutto; Emma gli diede una pacca sulla spalla per solidarietà.
-Andiamo in cucina, ti racconto- Emma andò in cucina con il ragazzo che si sedette a perso morto sullo sgabello dell'isola e prese un lungo sorso di caffè.
-Dalla tua espressione, mi devo preoccupare- Sospirò il cantante frustrato.
-Nooo, no, no...tranquillo- L'enfasi che Emma aveva usato su quei “no” magari era un po' troppo evidente, tanto che Dan inarcò un sopracciglio poco convinto. -Giusto un pochino. Okay, dove si fermano i tuoi ricordi?- Il cantante ci pensò su e si accorse che si ricordava poco niente.
-Al brindisi di Kyle- Annuì poi sicuro delle sue parole.
-Oh...okay. Dunque beh dopo quello, avete cominciato a ordinare un sacco di roba, sinceramente non credevo che foste capaci di bere tutto e non morire!- Dan si lasciò scappare una risata. -Comunque, Will ha ordinato del Jim Beam e tu il Jameson e avete cominciato a discutere su quale dei due fosse migliore, poi Woody si è intromesso e ha detto che dovevate fare una gara per scoprirlo, quello che avrebbe vomitato per primo, avrebbe perso e il suo whiskey sarebbe stato il più schifoso...- Emma s'interruppe per creare suspense ma Dan la invitò a continuare, lanciandole uno sguardo avido d'informazione. -Complimenti, hai vinto- Disse poi dandogli una pacca sul braccio, Dan si mise a ridere.
-Questo mi consola- Commentò bevendo altro caffè e stava anche cominciando a riprendere conoscenza di chi fosse, dove fosse, perché e tutte le altre domande esistenziali del mondo.
-Bene! Quindi Will ha imbrattato tutto il pavimento di vomito e i proprietari del bar ci hanno cacciato...oh e in tutto questo Kyle si era messo a fare Platone- Dan aggrottò le sopracciglia perplesso. -Sì, si è messo seduto sul tavolo e ha cominciato a spiegare a me, Alison e Woody i “perché” della vita e perché i gatti sono gli esseri più intelligenti sulla faccia della Terra- Spiegò e la cosa sembrava davvero esilarante, Dan si maledì per aver bevuto così tanto, avrebbe voluto ricordarsi almeno un pezzetto di quella sera.
-Visto che eravamo stati cacciati, tu hai proposto di venire a casa tua...brutta idea, molto brutta- Emma si fece improvvisamente seria, al che Dan cominciò a guardarsi intorno, magari gli era sfuggito qualcosa vista l'espressione di Emma ma sembrava tutto apposto. -Oh no, casa tua va bene...lungo la strada...sai...ecco....- Balbettò poi la ragazza torturandosi una mano, al che il cantante assottigliò lo sguardo per cercare di carpire informazioni.
-Emma, cos'è successo?- Il suo nome pronunciato da lui la fece rabbrividire, non sapeva bene il perché quella sensazione fatto sta che non era il momento per pensarci. Emma si alzò e lo trascinò fuori dall'appartamento, scesero le scale del condominio dove viveva Dan e uscirono in strada e lo spettacolo non era proprio dei migliori.
C'era la macchina di Dan parcheggiata normalmente e davanti alla sua quella di Will che non era per niente messa bene: sfrigi ovunque, il parafango completamente staccato e una bozza enorme sulla portiera dietro. Dan spalancò i grandi occhi blu e la bocca, incapace di dire una parola...miracolo che erano ancora vivi; si schiarì la gola e si passò una mano sul ciuffo.
-Oh...cazzo...- Commentò alla fine anche se gli veniva quasi da ridere, sembrava di essere catapultati sul set di “Una notte da leoni”.
-Stai...stai ridendo?- Domandò Emma confusa, al che Dan non riuscì a trattenersi e cominciò a ridere, piegandosi letteralmente in due. Meglio ridere che piangere, no?!
-Dai ma...non...ti sembra...un film?- Diceva tra una risata e l'altra ed Emma si ritrovò a ridere anch'essa per l'assurdità della situazione e dopo parecchi minuti, si ripresero.
-Scommetto che se era la tua macchina non ridevi così tanto- Lo rimbeccò Emma con un sorriso serafico ricambiato dal cantante che ci pensò su con un'espressione furba.
-Io prendo la vita con filosofia- Rispose con aria solenne ma il sopracciglio inarcato di Emma lo fece vacillare. -Okay, ma non è successo quindi perché preoccuparsi? Andiamo a vedere Will che ne pensa- Ed ecco il sorriso maligno era tornato sul volto del ragazzo, era sì timido ma quando prendeva confidenza...era assurdo. Tornarono in casa e gli altri erano tutti più o meno svegli, anzi cercavano di mantenersi svegli facendo del caffè.
-Buongiorno!- Urlarono in coro non appena misero piede in cucina e i lamenti di Kyle e Woody si fecero sentire forti e chiari.
-Dove siete stati?- Domandò Woody con tono inquisitorio osservando i due appena entrati inquietantemente sorridenti.
-Oh mio Dio, cos'avete fatto?!- Sbottò Kyle spalancando gli occhi scuri e alzando al testa dal tavolo, dov'era appoggiata.
-Niente, eravamo di sotto- Rispose Dan alzando le mani in segno di resa, Kyle a volte lo preoccupava per i suoi attacchi da pazzo.
-A fare che?- Continuò sempre più curioso e un sorriso da Stregatto, come lo chiamava Dan, gli si formò sul volto.
-Dovevo mostrargli una cosa- S'intromise Emma non capendo tutto quell'improvviso interessamento.
-Aah, una cosa...adesso si dice così...- E all'improvviso capirono, o meglio Emma capì, Dan se l'aspettava conoscendo il suo amico, delle insinuazioni che stava facendo; Emma arrossì leggermente e Dan abbassò lo sguardo, entrambi imbarazzati...non si sa per cosa.
-Non è quello che pensi- Disse Dan lanciando un'occhiataccia all'amico che continuava ad avere stampato quel sorriso malizioso.
-Lo mostrerò anche a voi dopo- Aggiunse Emma sperando di togliergli qualsiasi cosa stesse pensando dalla testa.
-Wow! Audace la ragazza! Sono sorpreso- Continuò Kyle a occhi sgranati e Dan si schiaffò una mano sulla fronte scuotendo la testa.
-Ma qual'è il tuo problema?!- Domandò poi sempre più sconcertato mentre Emma se la rideva bellamente.
-Qual'è il TUO problema- Lo rimbeccò il tastierista incrociando le braccia al petto.
-Ehi ma Alison?- S'intromise Emma guardandosi intorno, notando che non era lì con loro, non era in salotto e in nessun'altra parte.
-E Will?- Aggiunse Woody e così cominciarono tutti a guardarsi intorno e la cosa puzzava un po' a tutti, erano spariti insieme...poteva voler significare soltanto una cosa...
-Vado a prendere gli occhiali che le lenti mi stanno uccidendo- Disse poi Dan facendo spallucce, insomma sarebbero scappati fuori prima o poi, no? Si avviò verso la sua camera e trovò la porta chiusa, il che era strano e quando l'aprì quello che trovò fu ancora più strano. No, anzi, raccapricciante. Will e Alison nudi nel suo letto...nel SUO letto! Avrebbe dovuto dare fuoco alle lenzuola e il piumino e il cuscino e persino il materasso!
-Credo di averli trovati!- Urlò agli altri ragazzi in cucina che si precipitarono da Dan e quando lo videro con un'espressione di disgusto capirono. Scoppiarono a ridere a crepapelle mentre Dan si faceva sempre più perplesso.
-Mi dispiace amico- Kyle gli diede due pacche sulla spalla ridendo. Emma era sconcertata quasi quanto Dan per il comportamento della sua amica, non che ci fosse qualcosa di sbagliato, in fondo Will era un bel ragazzo...il fatto era che Alison non era esattamente la persona che va a letto con il primo che incontra, tanto meno con un suo “collega” se così vogliamo chiamarlo. Lei era sempre stata quella dai principi saldi che diceva sempre che prima di andare a letto con qualcuno voleva essere sicura che fosse una brava persona, aveva la regole dei “cinque appuntamenti” che dopo il quinto si sarebbe finalmente “concessa” al ragazzo in questione. Cose che Emma non aveva mai capito, lei era più dell'idea: se ti piace davvero, lasciati andare.
-Non voglio dormire più in quel letto- Commentò Dan guardando il suo letto con un'espressione compassionevole, gli piacevano quelle lenzuola. Kyle entrò nella stanza e si chinò vicino a Will, stando ben attento a non toccare le lenzuola o il letto, e cominciò a scuoterlo leggermente sulla spalla per svegliarlo.
-Tesoro...è ora di svegliarsi, su, andiamo Willy...- Usò un tono quasi da gay, voleva cercare di imitare la voce di una mamma premurosa ma gli veniva troppo da ridere.
Ma Will non voleva saperne di svegliarsi, semplicemente aveva borbottato qualcosa e affondò meglio la testa sul cuscino. Kyle si guardò intorno e trovò un megafono sulla scrivania disordinata di Dan, c'era di tutto lì sopra, una mini pianola, il Mac, fogli, penne, una sciarpa...qualsiasi cosa gli capitasse a tiro la depositava sulla scrivania.
-Perché hai un megafono in camera?- Emma guardandolo con un sopracciglio inarcato; lui fece spallucce.
-Non si sa mai, potrebbe servire- Rispose Dan con un sorriso serafico, in realtà gli era servito per registrare un pezzo di una canzone ma erano dettagli. -Tipo adesso- Kyle lo accese pronto per urlare qualcosa ma Dan si precipitò nella stanza.
-ASPETTA! Aspetta...- Tirò fuori il suo iPhone in fretta e scattò almeno dieci foto a Will, inquadrando bene anche il letto. -Potrebbe tornarmi utile- Disse poi, avrebbe potuto ricattarlo se gli fosse servito, Kyle annuì d'accordo con il cantante che si fece in disparte.
-SVEGLIA RAGGIO DI SOLE!- Urlò forte e ovviamente il megafono ampliò ancora di più la sua voce. Will e Alison si svegliarono di colpo urlando per lo spavento mentre Dan, Woody e Kyle erano praticamente per terra a rotolarsi dalle risate. Gli ci vollero trenta secondi per rendersi conto della situazione e Alison urlò di nuovo ficcandosi sotto le lenzuola, coprendosi fino alla punta dei capelli.
-Oh mio Dio, oh mio Dio...- Mormorava Alison completamente sconvolta mentre Will si guardava intorno non sapendo che cosa dire o fare.
-Ehm ecco...questo è imbarazzante- Commentò soltanto poi alzò lo sguardo su Dan che lo guardava con le braccia incrociate e un'espressione di puro divertimento, non sembrava arrabbiato e la cosa tranquillizzò Will che però era ignaro del fatto che il cantante aveva documentato il momento ed era pronto ad usarlo contro di lui in qualsiasi momento. -Dan, posso spiegare...-
-Ah sì sono curioso- Il cipigno malefico che gli si dipinse sul volto, lo fece soltanto preoccupare di più.
-Beh io direi che vi lasciamo soli per...sì insomma, darvi una sistemata- S'intromise Emma trascinando tutti fuori dalla stanza, sotto le lamentele di Dan che reclamava la sua camera e di Kyle che si stava divertendo un mondo a prendere in giro il povero Will. Si riunirono in cucina a cercare di ricordare la serata precedente, senza successo e fu soltanto dopo almeno trenta minuti che i due malfattori si decisero ad entrare in cucina.
-Beh io direi che è ora di andare, vero Emma?- Il tono di Alison non ammetteva repliche così la ragazza annuì e si alzò dallo sgabello in cui era seduta.
-Oh visto che andate, veniamo anche noi...Will c'è qualcosa devo mostrarti- Disse Dan seguendo le due ragazze fuori dall'appartamento, a sua volta seguito dagli altri.
-Dan mi dispiace sul serio! Non mi menare- Si lamentò il chitarrista pregando il cantante che rise di gusto, era incredibile vedere uno come Will, il doppio di lui, chiedergli di non menarlo.
-Tranquillo amico, ci ha già pensato il karma- Commentò lui in risposta e quando si ritrovarono sul marciapiede di fronte la macchina disastrata di Will...capì tutto.



Angolo autrice:
Song by Martin Solveig
Lo so, questo capitolo è vergognosamente corto ma serviva per incasinare un po' le cose.
Non è niente ancora, ho in mente un sacco di disavventure per questi poveretti ...comunque capitolo di passaggio, porterà a un sacco di conseguenze nel gruppo.
Felice di dirvi che ho trovato il volto per Emma, lo scoprirete tra qualche capitolo!
Beh, al solito ringrazio tutti coloro che seguono o che hanno messo la fic tra le preferite, GRAZIE! 
Recensioni e critiche sempre gradite...se avete qualcosa da dire ovviamente C: 
A presto! Il quarto capitolo arriverà a breve! Ahoy!

Ps. Niente foto stavolta ma provvederò ad aggiungerla quando ne troverò una che vada bene per il capitolo! :D

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Capitolo 4
*** #4. Laura Palmer ***


#4. LAURA PALMER
 


Walking out into the dark, cutting out a different path
Lead by your beating heart

 

Alison stava camminando avanti e indietro per la stanza come una pazza furiosa, mormorando tra sé cose incomprensibili ma Emma, conoscendola, poteva ben immaginare che si stava semplicemente maledicendo da sola per la cazzata fatta quella notte.

-Aly, sono cose succedono smettila di insultarti da sola...Will è un bravo ragazzo ed è un figo, qual'è il problema?- Tentò di rassicurarla Emma che se ne stava seduta sul divano, incapace di guardare la tv perché Alison non faceva altro che passare davanti al televisore.

-Come qual'è il problema?! E' tutto un problema! Io...io...non vado a letto con il primo che incontro e soprattutto non mi ubriaco mentre lavoro!- Sbottò come un'isterica, Emma ebbe seriamente paura in quel momento.

-Veramente non stavi lavorando e loro non mi sembrano i tipi che giudicano il tuo lavoro da quello che fai nella vita privata- Obbiettò la ragazza cercando di essere ragionevole ma era tutto inutile.

-Ma io lavoro per loro!- Sbraitò buttandosi a peso morto sulla poltrona. -Okay...devo mantenere la calma...posso spiegare tutto...anzi! Non spiegherò un bel niente, non sono affari loro e soprattutto non sareste dovuti entrare in camera senza bussare!- Emma aggrottò la fronte.

-Ma era la camera di Dan...- Mormorò pensando seriamente che l'amica avesse un esaurimento nervoso. -E comunque ignorarlo non mi sembra un'idea geniale-

-E allora cosa suggeriresti?- Domandò esasperata appoggiando la schiena sullo schienale e guardando il soffitto.

-Di fare quello che farebbe qualsiasi essere normale...parlarci e spiegargli come stanno le cose- Rispose semplicemente Emma felice che finalmente avesse smesso di urlare a destra e a manca e si fosse decisa ad ascoltarla, una volta per tutte.

-Ma...ma cosa gli dico? Come stanno le cose?- Alison guardò l'amica preoccupatissima, da una parte Emma capiva che si sentiva molto a disagio, soprattutto al pensiero che avrebbe dovuto vedere Will tutti i giorni e che sarebbero stati insieme nel tourbus ma sapeva che avrebbero potuto risolvere la cosa. I ragazzi non sembravano affatto un gruppo di dive come la maggior parte delle band che andavano di moda in quell'anno...anzi, sembravano più dei tempi della serie: stai tranquillo e tutto andrà bene. Come aveva detto Dan, prendevano la vita con filosofia.

-Gli dici che è stato un errore dovuto all'alcol che non ti rendevi conto di cosa facevi...e cose del genere, sono sicura che Will capirà- Spiegò risoluta Emma con un sorriso rassicurante. Alison effettivamente sembro tranquillizzarsi e sospirò rassegnata.

-Okay, beh sì...sembra ragionevole- Affermò alla fine.

-Ottimo! Ora guardiamoci un po' di foto che ho scattato...sono sicura che ne varrà la pena!- Esclamò Emma balzando in piedi dal divano pronta per tirare fuori la macchina fotografica ma non la trovò nella sua borsa; diventò bianca come la carta, oddio e se l'aveva persa? Come avrebbe fatto? Era la fine...si voltò verso la sua amica con l'espressione di chi ha appena visto un fantasma.

-Che hai?- Domandò Alison preoccupandosi vedendo la sua espressione.

-La macchinetta fotografica...non...non...c'è più- Balbettò cominciando ad andare in panico.

-Oh sarà a casa di Dan, no?! Dove vuoi che l'hai persa e se non è lì, sarà al bar...- Alison non sembrava per niente preoccupata, probabilmente perché aveva altro in testa. Emma annuì poco convinta e avrebbe voluto scrivere a Dan ma non aveva il numero.

-Hai il numero di Dan? Gli mando un messaggio- Alison non rispose, si limitò a fare spallucce.

-Vai direttamente a casa sua, no? Tanto ci sarà sicuramente- Emma aggrottò la fronte perplessa per la risposta di Alison ma ne aveva avuto abbastanza per quel giorno di drammi quindi si limitò ad annuire. Indossò la giacca di pelle imbottita di pelo all'interno, sì anche se era Marzo a Londra faceva un freddo pazzesco, prese le chiavi di casa, il cellulare e un po' di soldi per la metro.

-Vuoi la macchina?- Sentì urlare dal salotto ma prima di chiudere la porta, urlò un semplice “no” e si precipitò giù per le scale.

Se l'era presa e non sapeva perché, forse per il fatto che Alison sembrava che non le interessasse nulla di ciò che riguardava lei o forse perché aveva fatto il pieno di lamentele per la giornata e aveva solo bisogno di rilassarsi. Fatto sta che rimanere un secondo di più dentro quell'appartamento la faceva sentire soffocata, era esagerata? Può darsi ma è sempre stata una persona emotiva e non ci poteva fare nulla.
Aveva imparato che invece di lamentarsi con le persone, fare la vittima o sclerare come una pazza, preferiva andarsene e starsene per conto suo per sbollire un po' qualsiasi cosa aveva dentro che non la faceva stare bene. Per fortuna quella mattina erano tornate a casa con la metro quindi si ricordava quale linea doveva prendere per raggiungere casa di Dan.
Quando arrivò davanti il suo palazzo, notò che la macchina di Will non c'era più, c'era soltanto la macchina di Dan e questo le fece capire che era in casa.
Salì fino al suo piano e suonò il campanello aspettando pazientemente che rispondesse, chissà perché si sentiva agitata; forse il pensiero che sarebbero stati proprio da soli per la prima volta o perché era strano, in fondo si erano conosciuti solo tre giorni prima in un museo e lei l'aveva paparazzato come una perfetta stalker. Non sapeva bene cosa, ma qualcosa la metteva in agitazione.
Avrebbe preso la Nikon e se ne sarebbe andata, sì...avrebbe fatto così.
Finalmente Dan aprì la porta e quando si ritrovò davanti Emma rimase un attimo sorpreso, ma poi si aprì in un bel sorriso; Emma notò che si era cambiato, ora indossava una felpa nera con un cervo davanti, i jeans neri, i calzini e gli occhiali da vista che gli stavano tremendamente bene, tra l'altro. Si vestiva sempre molto semplicemente ma aveva un gran stile, com'era possibile non lo sapeva nemmeno lei.

-Ciao! Scusa il disturbo e scusa se non ti ho avvisato ma Alison non mi ha voluto dare il tuo numero per non so quale motivo...oggi era molto strana, sarà la storia di Will boh...oddio scusa, sto parlando a vanvera- Emma sentiva le guance in fiamme ma perché faceva sempre queste figure di merda? Doveva semplicemente dirgli della macchina fotografica e invece aveva parlato a vanvera per due minuti buoni. Dan scoppiò a ridere dopo aver ascoltato tutto lo sproloquio.

-Prendi fiato ogni tanto- Commentò ancora ridacchiando, Emma si tranquillizzò nel vederlo così rilassato così si lasciò andare anche lei a un sorriso di sollievo. -Vieni, entra- Dan si spostò di lato e fece entrare la ragazza.

Emma notò che aveva sistemato il salotto e adesso poteva davvero com'era casa sua e lo rispecchiava in ogni minimo dettaglio. C'era così tanto di lui lì dentro, libri e un sacco di DVD, spartiti di canzoni ...aveva un qualcosa di così accogliente quella casa, proprio come il suo proprietario. Semplice ma confortevole.

-Scusa non volevo piombarti così tra capo e collo- Disse ancora Emma camminando verso il salotto seguita dal cantante.

-Dovresti smetterla di chiedere scusa...davvero, non c'è problema, non stavo facendo niente- Dan sorrise di nuovo rassicurante, wow...ben due sorrisi nel giro di cinque minuti e la cosa quasi la faceva sentire a disagio. Fino ad allora, aveva soltanto scambiato sorrisi di circostanza o serafici contro i suoi amici ma quelli erano completamente diversi. Okay forse doveva smetterla di contemplare i suoi sorrisi e spiegargli perché era lì o avrebbe pensato che fosse una pazza o qualcosa del genere.

-Okay scu...ehm, credo di aver lasciato la mia macchina fotografica qui- Annunciò poi voltandosi verso di lui. -Sai, fare la fotografa senza macchinetta...mi riesce un po' difficile- Aggiunse poi sdrammatizzando come faceva sempre quando era a disagio.

-Ah sì? E io che pensavo che fosse un oggetto obsoleto- Commentò il canante facendola ridere.

-Obsoleto? E questo da dove ti è uscito?- Lo prese in giro per lo strano termine che aveva usato che poi non era così strano era soltanto...obsoleto, appunto.

-Ehi, sono laureato in letteratura che pretendi!- Replicò il cantante facendole l'occhiolino mentre Emma lo guardava a bocca aperta.

-Sei laureato in letteratura? Non ci credo!- Esclamò completamente spiazzata, questa era una di quelle rivelazioni che non ti aspetteresti mai da uno come Dan.

-Fidati...ero anche un secchione- Dan inarcò le sopracciglia e poi le abbassò velocemente come a dare enfasi alla sua frase ed Emma non poté fare a meno di ridere. Nel frattempo si aggirava per la stanza alla ricerca della macchinetta di Emma.

-Pazzesco e anche un nerd scommetto?- Emma inarcò un sopracciglio e Dan si fermò giusto per voltarsi verso di lei con un'espressione inquietante.

-Oh quello lo sono ancora e ne vado molto fiero- Rispose gonfiando il petto per poi lasciarsi andare a una risata vedendo l'espressione divertita di Emma.

-Beh in tal caso, abbiamo molte cose in comune Smith- Affermò annuendo la ragazza, Dan sembrò sorpreso, forse perché non ce la faceva, ma poi sorrise soddisfatto.

-Oh una mia simile!- Scherzò con fare teatrale.

Alla fine dopo tanto cercare, trovò la Nikon sulla sua scrivania, giusto perché la sua scrivania era come la Stanza delle Necessità di Harry Potter, tutto quello che non trovavi nel castello finiva dentro quella stanza.

-Grazie mille, mi era preso un colpo...pensavo di averla persa- Ridacchiò nervosamente la ragazza e poi calò un imbarazzante silenzio della serie che sapevano che Emma sarebbe dovuta andare via ma nessuno dei due voleva, quindi se ne stavano lì come due ebeti a dire nulla.

-Hai fame? Stavo per ordinare cinese- Esordì alla fine Dan con nonchalance, Emma pensò istintivamente a Alison e a che cosa avrebbe pensato se non fosse tornata da casa di Dan ma la cosa, si rese conto, non le importava...l'aveva infastidita e non voleva passare la serata a sentirla lamentarsi.

-Non voglio disturbarti ancora- Rispose timidamente ma sotto sotto sapeva che non era così, se Dan fosse stato irritato dalla sua presenza non glie lo avrebbe chiesto.

-Ancora con questa storia?!- Replicò infatti esasperato spalancando gli occhi blu, al che Emma rise.

-Scusa, scusa...d'accordo, ma cinese? Sul serio? Vivi a Londra e mangi cinese? E' come se vai in America e chiedi una pizza italiana- Lo prese in giro lei appoggiando la macchina fotografica al tavolo e si tolse il giubbetto di pelle che appese all'ingresso, sull'appendino come aveva fatto la sera precedente.

-Ehi, sono io il londinese qui...non puoi dirmi cos'è meglio mangiare! E poi il cinese è buono...- Borbottò il cantante tirando fuori il suo iPhone pronto a digitare il numero del suo ristorante preferito.

-Sushi?- Azzardò lei con un sorriso innocente, Dan la osservò a lungo pensando seriamente alla sua richiesta, aveva un'espressione buffissima, aveva stretto le labbra, aggrottato la fronte e assottigliato gli occhi mentre pensava.

-Okay, sei tu l'ospite- Affermò alla fine e chiamò il numero che aveva pronto; mentre parlava al telefono, Emma se ne andò in giro per il salotto a smuficchiare tra i millemila DVD che aveva nella libreria al posto dei libri, appunto. C'erano un sacco di titoli di film che non aveva mai sentito nominare e telefilm di cui non sapeva nemmeno l'esistenza.

Aveva notato di una certa fissa per David Lynch, aveva tutti i suoi film e il cofanetto di un telefilm in particolare “Twin Peaks”; lo prese per osservarlo meglio e lesse la copertina che recitava “chi ha ucciso Laura Palmer?” Aggrottò la fronte. Quel nome le diceva qualcosa, Laura Palmer, l'aveva già sentito nominare.

-Perché Laura Palmer mi è familiare?- Domandò Emma una volta che Dan ritornò nella stanza, lui mise su un'espressione interrogativa.

-Forse perché tutti vogliono sapere chi l'ha uccisa- Mormorò il cantante pensieroso ma con tono scherzoso, Emma scosse la testa convinta.

-Naa, non ho mai visto questo telefilm- Ammise come se fosse la cosa più normale del mondo...non per Dan che si mise le mani di fronte alla bocca spalancata in segno di shock.

-Cosa?! Oh Dio, no! Dobbiamo rimediare...cioè è un must, lo vedi vedere per forza una volta nella vita!- Sbraitò Dan gesticolando come un pazzo, Emma dedusse che gli piaceva davvero tanto e così lo guardò con un sorriso innocente. Inoltre aveva una passione per tutto ciò che era “vecchio” o meglio, vecchi film degli anni ottanta o telefilm ancora più vecchi che nessuno conosceva, erano interessanti e la incuriosivano.

-Beh okay, basta che non vai in iperventilazione- Lo prese in giro la ragazza con un sorriso divertito mentre Dan le scoccò un'occhiata inceneritrice ma poteva notare dalla sua espressione che non faceva sul serio.

-Allora preparati ti innamorerai- Emma ridacchiò e si sedette sul divano a leggere la trama del telefilm, Dan tornò con due bottiglie di birra e il cavatappi.

Fece in tempo a mettere il cd nel lettore DVD che suonarono alla porta, segno che il sushi era arrivato. Emma si sentiva quasi a un'appuntamento, il che era strano visto che lui non aveva dato nessun tipo di segnale che potesse farla sentire così però era così strano, stavano guardando un film a casa sua e mangiavano sushi. Decise che era meglio lasciar perdere ad analizzare la situazione o avrebbe cominciato a farsi le paranoie.
Prima di cominciare il telefilm tentarono per almeno una mezzora di buona di usare le bacchette che il ragazzo del sushi gli aveva portato insieme al cibo.
Emma aveva maciullato il suo “California Roll” nell'impresa e Dan aveva più volte lanciato da tutte le parti pezzi di riso perché le bacchette gli sfuggivano di mano.

-Dio, ma perché ci devono dare le bacchette...cosa gli fa pensare il fatto che io le sappia usare?!- Borbottò il cantante che si stava davvero impegnando nell'impresa senza successo; Emma dal canto suo aveva cominciato ad infilzare il sushi con la punta della sua bacchetta ma visto che era arrotondata, la cosa era risultata alquanto difficile.

-Forse perché ordini giapponese- Mormorò Emma con tono concentrato ma Dan si limitò ad esprimere un verso esasperato e si alzò dal divano diretto in cucina; torno due secondi dopo con due forchette e altre due bottiglie di birra.

-Ottima idea- Concordò Emma annuendo e finalmente riuscendo a mangiare un po' del sushi che aveva sul piatto e fecero partire il telefilm.

Emma trovò il telefilm davvero interessante anche se un sacco di scene erano talmente assurde da farla scoppiare a ridere di punto in bianco mentre Dan la guardava sconvolto.

-Andiamo, non dovresti ridere...è un momento critico!- Esclamò quando Emma scoppiò a ridere perché nel telefilm il poliziotto aveva appena annunciato a una signora che sua figlia, Laura Palmer, era stata uccisa ed era esplosa in un urlo disumano che...andiamo, era impossibile non ridere in quel momento.

-Dai, fa ridere...ammettilo, guardala!- Dan tentò di rimanere serio ma effettivamente la cosa era alquanto esilarante.

-Ti odio, stai distorcendo i bei ricordi che ho di questo telefilm- Commentò poi senza nascondere un sorriso, la verità era che Emma era l'unica persona che nonostante lo prendesse in giro, apprezzasse quel telefilm quasi quanto lui ed era contento per questo, poteva finalmente condividere le sue stranezze con qualcuno che lo capiva.

-Scherzi a parte, mi piace un sacco, sul serio- Disse lei guardando rapita il telefilm, magari all'inizio era un po' assurdo ma andando avanti si faceva davvero interessante. -Odio quel Bobby del cazzo, ma perché vive?!- Sbottò sbraitando contro uno dei personaggi.

-Oh vedrai- Ridacchiò Dan sistemandosi meglio sul divano con la birra in mano, appoggiò i piedi sul tavolinetto e Emma fece lo stesso.

Dopo due ore di telefilm, Dan si era addormentato con la testa appoggiata sulla spalla di Emma ma quest'ultima era troppo presa dal telefilm per chiudere anche solo un occhio, anche se il ciuffo ribelle di Dan non faceva altro che soletticarle la faccia. Le puntate del telefilm duravano quasi un'ora ognuna quindi alla fine del terzo episodio crollò anche lei e si addormentò con la testa appoggiata a quella del ragazzo.

 

Il mattino dopo, alle prime luci dell'alba, Dan si svegliò rincoglionito come non mai e sentiva un peso sulla spalla che poi notò essere Emma, il che era strano visto che era abbastanza sicuro che fosse lui quello che si era addormentato sulla sua spalla...evidentemente avevano cambiato posizioni durante la notte.
Dan ci mise un attimo a rendersi conto che la tv era ancora accesa e il DVD era praticamente finito ed era ricomparso il menu, così muovendosi il meno possibile riuscì a prendere il telecomando e spegnerla poi tirò fuori il suo cellulare per controllare l'ora. Solo le sette e un quarto, pensava fosse più presto veramente, in ogni caso non voleva svegliare Emma che stava dormendo così tranquillamente così si mise a smuficchiare sul suo cellulare e cominciò a guardare le foto della serata. Ne aveva fatte una marea e una era più preoccupante dell'altra, della serie che forse era meglio se non si ricordava nulla e poi una lo colpì particolarmente, non ricordava di averla scattata. Era una foto che raffigurava lui e Emma, che sorridevano all'obbiettivo e sembravano così...non sapeva che termine usare, stavano bene insieme in quella foto, gli piaceva.
Strano pensiero delle sette della mattina, forse era meglio lasciar perdere e continuò ad andare avanti con le foto finché non s'imbatté in un video a volume incredibilmente alto, lo stoppò subito ma ormai era troppo tardi. Sentì vari lamenti dalla sua spalla, il che significava che Emma era sveglia, infatti alzò la testa con un'espressione alquanto addormentata.

-Ehi- Mormorò spostandosi i capelli da davanti la faccia e strizzando gli occhi per via del sole.

-Scusa, non volevo svegliarti- Rispose Dan accennando un sorriso timido. -Buongiorno comunque-

-'Giorno...ehi, ma ho dormito sulla tua spalla tutta la notte? Scusa...io...mi sono addormentata- Emma si sentì improvvisamente imbarazzata come se fosse una cosa alquanto inusuale.

-Non ti preoccupare, anch'io ho usato la tua come cuscino per un bel po'- Sorrise il ragazzo tranquillizzandola, aveva il potere di farla a sentire a suo agio con un semplice sorriso...notevole.

-Cos'era quel rumore?- Domandò poi sistemandosi a sedere sul divano mentre anche Dan si sedeva meglio, per distendere un po' la schiena, non era proprio il massimo dormire sul divano.

-Un video che ho fatto l'altra sera- Lo fece partire di nuovo e si sentiva solo confusione, gente che parlava, urlava, rideva e poi il video si spostò a tutti i componenti del tavolo che stavano bevendo e Will era completamente andato con la testa sul tavolo. L'obbiettivo del suo cellulare si spostò per inquadrare se stesso e Kyle che avevano un sorriso da idioti e poi cominciarono a canticchiare un motivetto davvero idiota. Non aveva mai sentito una canzone del genere ma soprattutto perché si faceva un video mentre la cantavano?

-Questa sarà la nuova canzone dei Bastille- Disse Kyle una volta che ebbero finito, Dan che guardava il video inarcò un sopracciglio ed Emma scoppiò a ridere.

-Domani scriveremo il testo- Annuì convinto il cantante nel video e poi finì così. Dan era ancora perplesso mentre Emma si stava ancora sbellicando.

-Bella canzone sul serio, sono sicura che andrà in vetta alle classifiche- Lo prese in giro la ragazza e alla fine anche Dan si lasciò andare a un sorriso e la spinse leggermente.

-Ma smettila...sono sicuro che avevo avuto un'idea geniale ma ora non me la ricordo- Mormorò il cantante sospirando poi fece spallucce e si alzò.

-Credo che sia ora che vada...Alison mi ucciderà per non averle detto niente- Emma annuì raccattando la sua roba, il cellulare era pieno di messaggi di Alison, infatti, che chiedevano dove diavolo fosse finita o se Dan l'avesse uccisa.

-Niente caffè?- Chiese lui che stava trafficando con la macchinetta, Emma lo raggiunse in cucina e ci pensò su, un minuto più e uno in meno non avrebbe cambiato nulla.

Posò di nuovo sul tavolo tutta la sua roba e commentarono gli episodi di Twin Peaks che avevano visto la sera prima davanti una tazza fumante di caffè.

Angolo dell'autrice:
Beh non serve che vi dica di chi è la canzone immagino.
Comunque, scusate il ritardo nel postare, poca ispirazione ma ho pronti un altro paio di capitoli C: 
Ho finalmente trovato il volto di Emma, lo scoprirete prossimamente! In questi capitoli sto mettendo un po' in risalto i caratteri di Emma e Dan. Dan me lo sono sempre immaginato come un ragazzo, sì timido e tutto, ma anche molto divertente e fuori di testa, a cui piace divertirsi e stare con gli amici...ovviamente non so com'è nella realtà (purtroppo D: ) quindi sto buttando un po' a caso ma questa è la mia versione di Dan - happy little Dan!
Non ho molto altro da dire, quindi che ne pensate? Al solito, felice di leggere qualsiasi vostro commento anche solo per dirmi: hey la tua fic fa schifo! Giusto per migliorare o correggere qualcosa! (:
Grazie a tutti coloro che leggono e quant'altro!

Ps. Sì a breve arriveranno i drammi, non sarà per niente tutto rosa e fiori tranquilli! 
 

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Capitolo 5
*** #5. It's time ***



#5. IT'S TIME

I don't ever wanna leave this town
'Cause after all this city never sleeps at night
It's time to begin, isn't it?

Il tanto atteso sabato era arrivato, l'inizio del tour e il concerto di apertura a Hyde Park.

Emma era nervosa, era la prima volta che doveva fare foto a un concerto ufficiale e aveva paura di combinare qualche disastro, che le sue foto venissero di merda e soprattutto che non fosse all'altezza del lavoro. Alison era agitata quanto lei, non era la prima volta che organizzava un tour ma era la prima volta che fosse di così grande portata e per una band così importante. Quando arrivarono a Hyde Park, la prima persona che incontrarono fu Alan il bodyguard della band che aveva spaventato a morte Emma al museo; quando Alan la vide, gli spuntò un sorrisetto, molto inquietante a detta di Emma e le guidò fino al tourbus che si trovava dietro la grande impalcatura che ormai era quasi completa. Il bus era nero, abbastanza grande per tutti, sapeva che lì dentro c'era una stanza con quattro cuccette per i ragazzi e un'altra stanza da altre quattro per le due ragazze, Coop il tecnico del suono e Tom, il manager del gruppo. Beate tra i maschi insomma.
Alan disse alle ragazze di prendere solo le cose necessarie per dormire e per il giorno dopo, visto che avrebbero viaggiato di notte per arrivare a Bristol, così presero un borsone più piccolo e lo portarono dentro il tourbus che chissà come mai, era già nel caos più completo.
I ragazzi avevano portato già dentro un po' di roba e quindi era un casino.
Il concerto si sarebbe tenuto la sera e quindi era meglio per tutti viaggiare di notte visto che sarebbe andato a finire tardi.
Alison aveva già preso posto al tavolo nel tourbus, stava ricontrollando tutti i dettagli di quella prima parte del tour come un'ossessa così Emma decise di andare fuori a scattare qualche foto e prendere confidenza con il posto. Sarebbe stato più facile per lei seguire i ragazzi sul palco se lo conosceva. Fuori dal tourbus, tutto era in grande fermento, gente che correva da una parte all'altra, gente che trasportava fili e strumenti, casse e amplificatori e chi più ne ha più ne metta. Dei ragazzi nemmeno l'ombra, così si mise a girellare, scattava qualche foto qua e là, alla gente che lavorava, alla gente che si affrettava e si posizionava nel grande spazio di fronte il palco e lei era lì sopra a scattare foto mano a mano che il posto si affollava.

-Emma!- Qualcuno la chiamò mentre stava tornando verso il tourbus per svaccarsi un attimo sul divano prima del concerto; si voltò e si trovò Kyle che stava sventolando la mano per salutarla.

-Ehi Kyle- Lo salutò sorpresa persino del fatto che si ricordasse il suo nome, di solito le band non fanno caso al nome dei loro fotografi o quant'altro, ma doveva ricordarsi che loro erano diversi. Non si comportavano da dive e Dan glie l'avevo dimostrato proprio qualche giorno prima.

-Quanta gente c'è la fuori?- Domandò il ragazzo con una vena di agitazione nel tono.

-Mh abbastanza, si sta affolando...sei nervoso?- Emma lo osservò: Kyle si guardava intorno come se si aspettasse di vedere qualcuno arrivare ma oltre a quello, sembrava tranquillo.

-Non molto, Dan è messo peggio...ma è così prima di ogni concerto, sclera e poi torna normale- Spiegò facendo spallucce, Emma sorrise, la cosa non la soprendeva per niente considerando il fatto che Dan fosse così timido e si imbarazzava con nulla.

-Come fa a cantare davanti tutta quella gente...- Mormorò Emma più a se stessa che a Kyle che fece spallucce e scosse la testa.

-Comunque, allora...hai parlato con Alison?- Domandò Kyle sembrando improvvisamente interessato, Emma aggrottò la fronte perplessa.

-Beh sì, parlo sempre con Alison- Replicò interdetta non capendo dove volesse arrivare.

-Bene, e...ti ha detto qualcosa di interessante?- Continuò lui cercando di comportarsi con nonchalance ma senza riuscirci ovviamente, Emma assottigliò lo sguardo con più interesse e cominciando a capire dove volesse arrivare.

-Dipende da che cosa intendi per interessante...- Kyle continuava a guardarsi intorno e poi finalmente posò il suo sguardo su Emma che lo guardava inarcando le sopracciglia aspettandosi una risposta.

-Tipo su Will?- Chiese alla fine e ficcò le mani nelle tasche della giacca marrone che stava indossando mentre saltellava sul posto come se fosse agitato.

-Qualcosa mi ha detto, si sente in colpa perché ha fatto interferire la sua vita privata con il lavoro ma a parte questo non vuole parlarne- Spiegò con tranquillità ma poi spostò lo sguardo su Kyle e un sorriso serafico le si dipinse sul volto. -Perché ti interessa Kyle?-

-Chi? Cosa? No...ma che vai a pensare, che interesse dovrei avere in Alison...- Kyle rise con un tono per niente convincente, anzi si vedeva chiaramente che stava fingendo.

-Io intendevo perché ti interessa saperlo ma va bene...- Commentò Emma sempre più divertita dalla scena di Kyle sempre più agitato e ora anche imbarazzato per aver mal interpretato tutto.

-Infatti non mi interessa era per fare conversazione...- Annuì il ragazzo convinto ma ancora non era riuscito a convincere Emma che se la stava ridendo.

-Okay...ma tu non hai la ragazza?- Domandò poi ricordandosi quello che le aveva raccontato Dan, Kyle la guardò a bocca spalancata, decisamente non se l'aspettava.

-Ma tu come...?-

-Dan- Rispose lei semplicemente con un sorriso, al che fu la volta di Kyle a guardarla sospettoso.

-Tu e Dan passate molto tempo insieme...- Commentò incrociando le braccia al petto.

-Io...non è vero! E' stata soltanto una sera che avevo dimenticato la mia macchinetta fotografica a casa sua quando ci siamo sbronzati- Si difese subito la ragazza mentre un sorriso si formava sul volto di Kyle e capì che si era incasinata da sola.

-Interessante come cerchi di difenderti...hai qualcosa da nascondere?- Ora Emma capì qual'era il sorriso da Stregatto che era stato affibbiato a Kyle ed era davvero inquietante, era come se ti leggesse dentro e non potevi nascondergli nulla.

-Non hai un concerto da fare?- Ribatté lei improvvisamente a disagio nella conversazione.

-Giusto...non finisce qui, signorina!- Disse il ragazzo allontanandosi con un sorriso veramente inquietante.

Emma sospirò di sollievo e andò nel tourbus dove Alison la stava aspettando sempre al solito tavolo ma stavolta tutte le sue scartoffie erano perfettamente in ordine.

-Ehi, eccoti! Dov'eri?- Domandò sorpresa di vederla lì.

-Prendevo confidenza con il palco- Emma appoggiò la Nikon sul tavolo e si sedette a peso morto, la conversazione con Kyle l'aveva stancata, strano a dirsi.

-Agitata?- Alison era tornata improvvisamente normale, sarà stato il fatto che non aveva visto Will dal giorno del “misfatto” e forse aveva avuto tempo di riprendersi. Era stata strana quasi tutti i giorni ma ora sembrava la vecchia Alison.

-Beh non sono io quella che deve cantare davanti tutta quella gente...saranno tipo dieci mila persone!- Esclamò completamente sconvolta, era incredibile.

-Grazie per avermelo ricordato- Disse una voce che non apparteneva ad Alison ma era ugualmente familiare, infatti quando si voltò si trovò Dan con un'espressione non delle migliori.

-Oh Dan...stavo...scherzando ovviamente, saranno al massimo quattro gatti- Emma sembrò convincente ma tutti sapevano che non stava scherzando affatto ma riuscì comunque nel suo intento, far sorridere Dan che si tranquillizzò giusto quel poco per non fuggire a gambe levate.

-Ma non dovresti essere abituato tipo?- Domandò Alison mentre Dan andava a sedersi accanto a Emma dopo essersi preso una birra dal frigo.

-Beh adesso prima di ogni concerto non mi devo bere una bottiglia di vino, quindi direi che è un passo avanti- Il sorriso che aveva messo su Dan era tutto fuorché tranquillo, sembrava più una paralisi ma dettagli. Emma gli diede due pacche sulla spalla per solidarietà e Dan lasciò cadere la testa sul tavolo e rimase così finché Will non comparve nel mini salottino. Alison si bloccò all'istante mentre lo guardava, sembrava una pazza ma Will fece finta di niente.

-Dan, è quasi ora...dovremmo fare, sai, warm-up- Annunciò il ragazzo prendendo la birra dalle mani di Dan che lo guardò preso da una nuova determinazione, non era il momento di lascarsi prendere dal panico solo perché c'erano dieci mila persone là fuori che aspettavano solo loro.

Doveva solo far finta che erano quattro gatti come aveva detto Emma...oh no, ma dopo Kyle sarebbe impazzito e sarebbe corso ad inseguirli, si sarebbe comportato da pazzo sclerato, magari quattro gatti no...quattro scimmie! Sì ma chi diceva quattro scimmie? Faceva schifo come modo di dire! Okay doveva immaginare che erano tutti in mutande...ma dopo si sarebbe messo a ridere e avrebbe mandato all'aria tutto. Dio, ma perché stava pensando tutte quelle cose? Di solito non sclerava così tanto prima di un concerto, non era la prima volta che lo faceva e gli sembrava di essere ritornato all'università quando era nel backstage prima del suo primo concerto da solo e si stava ammazzando di vino solo per non immaginare quello che lo aspettava là fuori.

-Dan!- Delle dita gli schiocchiarono davanti la faccia e lo distolsero dai suoi pensieri contorti e da schizzato, era Will che lo stava guardando con le sopracciglia inarcate. -Non andare in panico ora, su! Andiamo- Il ragazzo trascinò via il cantante dopo che Emma gli ebbe urlato un “in bocca al lupo” a cui lui sorrise poco convinto.

Quello che intendeva Will con warm-up era emmettere strani suoni gutturali e dai toni che passavano da acuti a gravi, sembravano quattro maniaci da rinchiudere in manicomio ma era molto utile prima di ogni concerto. Li aiutava a mantenere alta la performance e a non perdere la voce tra un concerto e l'altro ed era anche una sorta di rito prima del concerto. Si allenavano insieme e si convincevano che sarebbe andato tutto bene.

Nonostante tutte le preoccupazioni di Dan, il concerto era stato fenomenale; Emma era rimasta veramente incantata dalla loro presenza on stage, da come suonavano e dalla voce di Dan, soprattutto – ma non l'avrebbe mai ammesso. Non era stato difficile fare foto, anzi ne aveva scattate alcune di cui andava molto fiera; l'unica cosa che non si aspettava è stata Dan che a metà della canzone “Flaws” era sceso molto tranquillamente dal palco e si era messo a cantare e camminare tra i fans. Era rimasta sorpresa ma a quanto pare, visto che nessuno si era scomposto più di tanto, era una cosa che faceva a ogni concerto.
Emma immortalò anche il momento in cui i ragazzi scesero dal palco, stanchi e sudati ma felici mentre alzavano i pollici con un'espressione di pura contentezza davanti l'obbiettivo.

-Io direi di festeggiare!- Esclamò Woody preso da un attacco di euforia.

-Mi spiace rovinarvi l'entusiasmo ma partiamo per Bristol tra dieci minuti, festeggiate nel bus- S'intromise Alison con fare professionale e vari lamenti si alzarono tra i presenti ma visto che non avevano molta scelta, si limitarono a prendere la loro roba e portarla nel bus.

La stanchezza però prese il sopravvento quindi non festeggiarono un bel niente, ognuno si appostò nella sua cuccetta senza fare niente di speciale tranne Emma che non era stanca per niente, visti i tre caffè che aveva preso durante la giornata. Se ne stava sul divanetto nella “sala comune” - così era stata ribattezzata – a guardarsi le foto che aveva fatto mentre le trasferiva dalla Nikon al computer e le sistemava. Sapeva che avrebbe dovute mandarle alla casa discografica così che le avrebbero rilasciate, mano a mano che facevano i concerti, per riviste e quant'altro.
Stava cercando di sistemare una foto quando sentì un peso morto buttarsi letteralmente sul divano, sul posto accanto al suo facendola sbagliare a cliccare col cursore e la foto diventò improvvisamente nera.

-Dannazione Dan!- Sapeva già che era lui, non serviva neanche girarsi, l'aveva capito da come si era mosso e dal suo odore, il che era inquietante...voleva dire che passava il tempo ad annusarlo e non era affatto così! O meglio, aveva un buon profumo, questo l'aveva notato e chissà come mai, per pura casualità le era rimasto impresso. Lui rise di tutta risposta e avvicinò la testa alla sua per sbirciare il suo lavoro mentre sistemava la foto che raffigurava lui, appunto, in mezzo ai fans mentre cantava.

-Mi piace questa foto- Commentò poi e fu allora che Emma si voltò leggermente giusto per notare che si era cambiato, indossava una maglia nera con un qualche strano disegno sopra, dei pantaloni di una tuta e gli occhiali da vista.

-Come siamo modesti- Lo prese in giro lei divertita e lui arrossì leggermente.

-Intendevo la composizione della foto, non me- Chiarì per poi spostare la testa e appoggiarla allo schienale del divano.

-Lo so, ti prendevo in giro...piace anche a me- Disse Emma chiudendo il computer e lo mise sul tavolinetto dove entrambi tenevano appoggiati i piedi.

-Volevo farti un complimento della serie: ci sai proprio fare con la fotografia e roba del genere, ma ho cambiato idea- Sospirò lui con nonchalance al che Emma lo colpì lievemente sul petto facendolo ridere.

-Sai, volevo farti un complimento della serie: siete proprio bravissimi come gruppo ma dopo questa, mi rimangio tutto- Lo imitò cercando di imitare il suo accento britannico, fallendo miseramente ma in compenso Dan continuò a scompisciarsi.

-Ma smettila-

-Sai, oggi è successa una cosa strana...- Cominciò Emma portando le ginocchia al petto per sistemarsi meglio sul divano voltata verso Dan che la guardava incuriosito. -Kyle mi ha fatto domande su Alison e Will...era davvero interessato- Dan inarcò le sopracciglia pensieroso.

-A Will piace Alison- Spiattellò Dan come se niente fosse ed Emma spalancò la bocca sconvolta.

-E me lo dici così?- Sbottò aggrappandosi a un suo braccio e scuotendolo, Dan la guardò perplesso e divertito allo stesso tempo.

-Preferivi che arrivasse Edvige ad annunciartelo?- La prese in giro il cantante mentre Emma lazava gli occhi al cielo lasciandogli il braccio.

-Sì, sarebbe stato carino- Mormorò poi appoggiandosi meglio allo schienale del divano.

Dan prese il suo cellulare e andò su Twitter per poi mostrare a Emma l'ultimo tweet di Will che risaliva al giorno dopo e c'era scritto: nottata spettacolare.

-Interessante ma sono sicura che a Kyle piaccia Alison- Affermò convinta, Dan non sembrava delllo stesso avviso anzi era piuttosto scettico.

-Kyle ha la ragazza- Obbiettò il cantante con tono ragionevole.

-E' quello che gli ho detto ma lui ha cambiato discorso quindi...- Lasciò la frase in sospeso per far intendere a Dan dove volesse arrivare ma lui continuò ad avere la stessa espressione.

-Non succederà conosco Kyle- Affermò convinto poi però ci pensò meglio. -Ed è matto come un cavallo- Sospirò alla fine ma rimaneva della sua idea, sapeva che Kyle amava Janna e questo era l'importante, no? Mh.

-Scommettiamo Smith!- Emma gli porse la mano aspettando che lui accettasse; Dan la guardò con un sopracciglio inarcato dubbioso, non sapeva se faceva sul serio o no ma data la sua espressione...

-Bene- Accettò alla fine stringendogliela e rimasero così con una mano stretta nell'altra aspettando che uno dei due la lasciasse senza staccarsi gli occhi di dosso. Alla fine Dan, tornato in sé, si schiarì la gola e lasciò la mano di Emma per strappare un pezzo di giornale che era appoggiato sul tavolitto e scriverci: “Dan scommette con Emma che Kyle e Alison NON finiranno insieme”.

Firmò il foglio e lo passò ad Emma che con un sorriso divertito, lo firmò a sua volta.

-Se vinco mi offri una cena- Disse dopo aver firmato e piegato il foglio in due.

-Se vinco mi offri una cena- Ripeté lui con lo stesso tono e un sorriso divertito.

Angolo dell'autrice:
Canzone degli Imagine Dragons ( <3 )
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e finalmente sono in tour! 
Non so com'è Dan o gli altri ragazzi prima di un concerto ma sì, io me lo sono immaginata molto agitato essendo così timido e boh, me li sono immaginati (Dan e Kyle) come nella foto sopra :)
Maa soprattutto, cosa sta nascondendo Kyle? Tantantaaan ed Alison non può evitare Will per sempre...ne vedrete delle belle!
Ringrazio tantissimo tutti coloro che hanno commentato o messo la fic nelle seguite/ricordate, lo apprezzo moltissimo! :D
Ditemi che ne pensate di questo! <3
Ahoy a tutti! 

 

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Capitolo 6
*** #6. Do I wanna know? ***



#6. DO I WANNA KNOW?

(Do I wanna know) 
If this feeling flows both ways


Leeds

I ragazzi erano forse al settimo cielo quando finalmente misero piede a Leeds.
Kyle e Dan avevano fatto l'Università lì e si erano conosciuti, Dan aveva cominciato a scrivere canzoni e aveva vinto il premio a una specie di concerto a cui un suo amico l'aveva iscritto. Da quel posto erano cominciate un sacco di cose, lì erano nati i Bastille e si sentivano proprio a casa.
Si sarebbero fermati poco, giusto un paio di giorni per il concerto, salutare gli amici e poi sarebbero ripartiti ma da lì in poi, ci sarebbero stati anche i To Kill A King con loro come band d'apertura.
Dan li aveva conosciuti i suoi primi anni a Leeds ed erano sempre rimasti molto amici quindi erano più che felici ad averli nel tour con loro; non appena parcheggiarono il tourbus, Dan e Kyle si precipitarono di fuori come pazzi perché i ragazzi li stavano aspettando nello spiazzale dove erano parcheggiati tutti i tourbus e dove stavano montando una specie di enorme gazebo che sarebbe stato il loro quartier generale per i prossimi due giorni. C'erano i ragazzi del merchandising e i tecnici che stavano sistemando tutto. A quanto pare c'era un enorme festival a cui avrebbero suonato, il Leeds Festival e insieme a loro c'erano altri gruppi molto famosi tipo Green Day, System of a Down, Phoenix e molti altri. I Bastille avrebbero suonato il giorno dopo, sabato e quella sera avevano la possibilità di andarsi a vedere qualche concerto al festival se ne avessero avuto voglia.
Ma tornando ai ragazzi, Dan e Kyle erano andati ad abbracciare i componenti dei To Kill A King, probabilmente non si vedevano da una vita.

-Come va?- Domandò uno dei quattro a Kyle e Dan che cominciarono a raccontare gli ultimi avvenimenti.

-Non posso crederci che ci rincontriamo dopo tutto questo tempo a Leeds a un festival in cui dobbiamo suonare...- Stava dicendo Kyle completamente incredulo mentre gli altri annuivano ridendo; Emma uscì dal tourbus con tutta la calma del mondo seguita da Woody mentre Alison e Will stavano facendo le belle statuine dentro il bus.

Da quando erano partiti per il tour, Will aveva cercato di instaurare una conversazione con Alison senza successo.

-Li conosci?- Domandò Emma al ragazzo che si era fermato accanto a lei.

-Oh sì, i primi anni che conoscevo Dan, passava molto tempo con loro e anche dopo siamo usciti un sacco insieme- Spiegò Woody guardandoli mentre chiacchieravano poco più in là.

-Mi stupisco che Dan non abbia messo su una band con loro- Commentò sovrappensiero, Woody ridacchiò spostandosi i capelli dalla faccia.

-Dan non voleva neanche metterla su una band, aveva una paura fottuta del palcoscenico- Emma si voltò a guardare il ragazzo sorpresa, doveva ammettere che la cosa era più che normale conoscendo il soggetto.

-Ehi venite!- Urlò appunto il diretto interessato sventolando una mano verso di loro, Emma e Woody li raggiunsero. Dan passò un braccio intorno alle spalle e l'avvicinò a sé, Emma non se l'aspettava così si sentì estremamente a disagio davanti quelle persone che non conosceva ma Dan sembrava non farci caso.

-Lei è Emma, la nostra fotografa e filmografa- La presentò ai ragazzi che loro volta si presentarono: Ralph, Ben, Ian, Josh e Jonathan. Non se li sarebbe mai ricordati ma Ralph sembrava quello più simpatico.

-Wow e come ha fatto una ragazza innocente e carina come te a finire i questo bus di strani e inquietanti ragazzi?- Domandò Ralph, il ragazzo che sembrava simpatico e di fatto lo era, Emma rise alla faccia interdetta di Dan.

-Veramente è stata lei a stalkerizzarmi- Obbiettò il suddetto con fare sapientino ma Emma gli diede una gomitata nelle costole.

-Ehi, non è vero! E' stato un caso...non sapevo chi fossi- Tentò di giustificarsi ma sembrava tutto inutile, stavano già ridendo tutti quanti quindi incrociò le braccia al petto tuttavia senza la minima voglia di staccarsi da quell'abbraccio.


Alison se ne stava seduta al tavolo facendo finta che Will non esistesse ma nel momento esatto in cui lui si sedette di fronte a lei, la cosa si fece più difficile.

-Alison- La chiamò appoggiando le braccia sul tavolo, le mani congiunte e i suoi occhi insistenti sulla ragazza di fronte a lui che faceva finta di revisionare tutti i suoi fogli.

-Sto lavorando- Mormorò ma una mano gli portò via tutti i fogli che aveva sotto costringendola ad alzare la testa, Will li esaminò con un sopracciglio inarcato.

-Beh se il cruciverba è un lavoro per tour manager, posso farlo ad occhi chiusi- La prese in giro ridandole i fogli che mise via con un movimento stizzito.

-Che cosa vuoi?- Domandò alla fine esasperata, ok si stava comportando da stronza ma era inevitabile, non voleva rovinare quell'opportunità che aveva di organizzare quel tour, era il sogno di una vita arrivare a quel punto. Aveva paura di che cosa avrebbe pensato la casa discografica se avesse saputo cos'era successo, insomma la tour manager che neanche a tour cominciato va a letto con uno dei componenti della band. Avrebbero pensato che era un'approfittatrice o qualcosa del genere.

-Parlare dell'altra notte e per favore non fuggire di nuovo- Era vero, ogni volta che Will aveva tentato un approccio, se l'era filata con qualche scusa.

-Io...io...non posso Will, ok? Questo è il mio lavoro e non voglio rovinare tutto- Sbottò senza riuscire a trattenersi, vide lo sconcerto negli occhi di Will.

-Cristo Alison, non ti sto chiedendo di sposarmi...voglio solo che le cose tornino normali, insomma amici così possiamo vivere tutti felici e contenti in questo bus di due metri quadri- La sua richiesta non sembrava troppo assurda come aveva pensato, effettivamente le cose erano state abbastanza strane nel tourbus e tutti cercavano di alleggerire la tensione ma rimaneva sempre tutto molto strano.

-Quando mai sono state normale?- Domandò retoricamente, neanche si erano conosciuti che già erano finiti a letto insieme.

-Giusto, allora ricominciamo d'accapo, ok?- Alison era riluttante, come poteva fare finta che quella notte non c'era stata? Lei non ci riusciva, non sapeva perché dava tanto peso a quello che era successo ma ogni volta che vedeva Will la sua mente tornava a quella notte.

-Ha significato qualcosa per te?- Chiese ignorando la sua richiesta, doveva sapere.

-Cosa vuoi sentirti dire?- Alison rimase spiazzata, evidentemente aveva capito i suoi pensieri e la cosa la lasciò un attimo senza parole.

-La verità- Mormorò alla fine con un filo di voce e alzò lo sguardo su Will che aveva accennato un sorriso.

-Non credo tu sia pronta per quella- Affermò alla fine per poi alzarsi, le passò vicino e le diede un buffetto sulla testa, Alison rimase lì senza dire niente e lo vide uscire dal tourbus.

Sbuffò sonoramente e si appoggiò allo schienale di quella specie di divanetto, era grata a Will per non averle detto niente ma quell'ultima frase le aveva fatto intendere molto. Non sapeva se era meglio o no, sicuramente ora aveva più pensieri di prima.


-Che stai facendo?- Kyle sobbalzò nel sentire la voce di Dan e si voltò con un'espressione degna di un ladro di caramelle colto sul misfatto.

-Io? Niente...stavo qui ad ascoltare...l'aria- Dan inarcò un sopracciglio perplesso, sembrava che Kyle si fosse calato un acido ma no, era semplicemente Kyle...solo più strano del solito.

Poi vide Will uscire dal tourbus con un espressione abbattuta e allora capì che cosa tentava di dirgli Emma qualche giorno fa.

-Ah...non stavi spiando Alison e Will, vero?- Domandò inquisitorio, Kyle scosse la testa convulsivamente.

-No, ma ti pare, perché mai?- Il suo tono si era fatto più acuto e guardava Dan con un'espressione che voleva essere convincente ma Dan lo conosceva molto bene e non lo convinceva per niente.

-Come sta Janna?- Chiese allora cercando di farlo ragionere.

-Stupendamente, come sta Emma?- Kyle tentò di rifilargli pan per focaccia ma Dan, ancora un volta sapeva come prenderlo e Kyle non era mai stato bravo a mentirgli o a nascondergli qualcosa, erano così amici che si dicevano tutto come due perfette dodicenni.

-Non cambiare discorso con me, Simmons! Ti prego dimmi che non ti piace Alison- Dan non voleva perdere per nessun motivo la sua scommessa con Emma che glie la sventolava in faccia ogni venti secondi e poi...insomma, povera Janna anche.

-Oh andiamo, non essere ridicolo, che ne dici di una birra?- Kyle sfortunatamente conosceva i punti deboli di Dan che non poteva proprio rifiutare una birra quindi accettò volentieri ma gli era anche venuta un'idea geniale per far sputare il rospo a Kyle.

 

Da Dan a Emma:
Stasera facciamo ubriacare Kyle e vediamo chi vince.

Da Emma a Dan:
Affare fatto Smith. A proposito ho visto un ristorante perfetto...

Da Dan a Emma:
Non cantare vittoria brutta megera, la sfida è ancora in atto!

-Megera ci sarai tu!- E Dan ricevette un cazzotto su una spalla degno di nota che gli causò un livido nero per una settimana.


Emma aveva ricevuto la fantastica notizia che non avrebbe dovuto lavorare durante i due giorni di festival perché c'erano già i fotografi ufficiali che avrebbero fatto tutto, quindi poteva finalmente godersi qualche concerto in santa pace senza dover correre dietro a nessuno.
Anche Alison poteva ritenersi libera visto che il festival era già bello che organizzato così si erano messe a leggere la lista di chi si sarebbe esibito quella sera.

-Wow Phoenix! Non me li posso perdere- Stava dicendo Emma elettrizzata trovando, ovviamente, il consenso di Alison; erano una delle band che ascoltavano maggiormente e avevano la possibilità persino di conoscerli! Era un'occasione da non perdere.

-Lumineers?- Domandò Alison indicando il nome sul volantino.

-Credo che si esibiranno tra poco- Era da poco passata l'ora di pranzo e si erano sedute in una delle tavolate che erano state allestite nel grande piazzale dove erano parcheggiati i bus e dove c'era il “quartier generale”. Si stavano bevendo una birra e mangiavano patatine fritte, pranzo molto salutare.

-Mi sembra assurdo che possiamo vederci live tutte queste band!- Esclamò Alison saltando sul posto facendo ridere Emma che si bevve un sorso di birra.

-Dillo a me, è un sogno. Ehi andiamo a vedere chi c'è ora sul palco!- Detto questo, presero le loro birre e si diressero verso il palco ma arrivarono giusto in tempo per vedere i Fall Out Boy scendere e congratularsi tra di loro e con la gente che li aspettava nel backstage. Questo voleva dire che c'era mezzora di pausa prima che il prossimo gruppo suonasse. Si stavano dirigendo di nuovo verso le tavolate quando videro un mucchietto di gente affrettarsi verso un punto poco lontano da loro, in una specie di parchetto. Alison e Emma fecero spallucce e li seguirono, magari era qualcosa di interessante chissà; Emma prese la sua Nikon, quando arrivarono lì videro tutti ragazzi in fermento, c'erano i To Kill A King al completo, una ragazza che non conosceva dai capelli lunghi e marroni simili ai suoi e Dan che parlottavano tra di loro. Poi notarono le altre dieci persone in posizione, con strumenti in mano e pronti a suonare.

-Ma che...- Provò a domandare Alison ma Woody le raggiunse con un sorrisone.

-Ehi! Arrivate giusto in tempo!- Esclamò contento mettendosi accanto a loro.

-Che succede?- Chiese allora Emma confusa.

-Oh abbiamo deciso di cantare qualcosa insieme, sai sono anni che non facciamo un crossover di band così grosso...no credo sia la prima volta veramente, prima eravamo solo noi e la band di Ralph- Spiegò il batterista tutto contento e dopo un cenno di Ralph, si avvicinò a loro e si posizionò al suo posto e così anche gli altri.

C'era Ralph al centro con una chitarra acustica, la ragazza alla sua sinistra e Dan a destra, con la sua maglia a righe per cui Emma l'aveva preso in giro fino allo sfinimento. Emma ne approfittò per accendere la videocamera nella sua Nikon e non appena Ralph cominciò a suonare, lei cominciò a registrare. Aveva una splendida voce, non era Dan certo, ma aveva un timbro che le piaceva molto per non parlare della canzone che sembrava molto bella.
Anche la ragazza aveva una bella voce ma quando Dan cominciò a cantare le vennero i brividi, ma perché la sua stupida bellissima voce gli faceva quell'effetto?
Lo odiava per questo ma ovviamente, non poteva essere arrabbiata con lui che colpe aveva?!
Dan guardò tra la gente e notò Emma che lo stava filmando, si mise a ridere mentre cantava anzi non riusciva a restare serio ogni volta che guardava verso di lei, quindi cantava con un sorriso idiota sulla faccia. Finito di suonare, si congratularono tra loro e la gente cominciò a disperdersi.

-Comincio sul serio a pensare che hai problemi da stalker- Quella stessa voce che l'aveva fatta rabbrividire pochi minuti prima, ora la fece sobbalzare; stava parlando con Will e non si accorse dell'arrivo di Dan proprio alle sue spalle.

-Non è colpa mia se ti ebetizzi davanti una telecamera- Lo prese in giro lei cercando di mantenere un tono calmo e normale.

Dan non rispose, si limitò a sorridere quasi imbarazzato poiché la verità era che, non si aspettava di vederla lì e la cosa l'aveva messo un po' a disagio; insomma quando cantava nei concerti, sapeva che lei era lì ma c'erano anche più di cinque mila persone quindi non ci faceva molto caso e poi lei lavorava ma lì in quel parco, sapeva che lei ascoltava lui ed era come se non ci fosse nessun altro. Forse doveva smetterla di pensare troppo e farsi una bella birra con i suoi amici del college.

-BIRRA!- Esclamò appunto Ian, uno dei componenti dei To Kill A King abbracciando di slancio Woody e Kyle che se ne stavano a parlottare tra di loro.

Ian trovò l'approvazione di tutti che lo seguirono di buon grado, tranne Emma che invece si stava avviando verso il tourbus.

-Non vieni?- Dan la raggiunse e si mise a camminare accanto a lei.

-Magari dopo, voglio vedere i Phoenix- Spiegò accennando un sorriso ma Dan continuò a seguirla.

-Anche io, ma andiamo dopo...dai vieni a bere qualcosa!- Certe volte Dan era talmente insistente che era quasi impossibile dirgli di no, così si voltò verso di lui improvvisamente tanto che a momenti lui le andò a sbattere addosso. Si fermò e la guardò sorpreso.

-Ok, ma se me li perdo giuro che ti uccido con le mie mani- Lo minacciò puntandogli un dito contro, Dan alzò le mani in segno di resa in risposta ma non poteva nascondere un sorriso, era contento che avesse accettato alla fine e non era stato neanche troppo difficile convincerla.

-Promesso- Emma alla fine sospirò e decise di fidarsi...certo, come se avesse mai avuto dubbi su di lui.

-Porto questa dentro e vi raggiungo- Disse indicando la sua Nikon e si avviò di nuovo verso il tourbus ma Dan era piuttosto diffidente quindi la seguì e l'aspettò fuori dal bus.

Dopo che Emma uscì dal bus, camminarono verso il punto d'incontro in cui si trovavano il resto della band, i componenti dei To Kill A King, Coop e inaspettatamente anche Alison. I ragazzi cominciarono a parlottare tra loro a proposito di quale pub sarebbero dovuti andare, a quanto pare ne conoscevano una marea e tutto risaliva agli anni di università che avevano passato insieme.

-Non credevo accettassi un'altra serata all'insegna dell'alcol- Commentò Emma voltandosi verso Alison che fece spallucce.

-Ho due giorni liberi, devo godermeli no? Poi Kyle è davvero persuasivo quando vuole- Emma inarcò un sopracciglio, Kyle eh? Buono a sapersi.

-Ottima idea- Rispose solamente con un sorriso. I ragazzi finalmente decisero in che pub andare e scelsero quello più vicino al campus ma che era anche a una distanza ragionevole da dove era lo stage, così da poterci arrivare a piedi.

-Ehi Emma fotografa!- Esclamò una voce che non riuscì a riconoscere ma quando vide il suo proprietario tutto sembrò chiaro.

-Ralph- Lo salutò non appena lui l'affiancò mentre camminavano tutti verso il pub.

-Allora, questo tour...come ti sembra?- Domandò cercando di fare conversazione, Emma fece spallucce.

-Stressante, assurdo, divertente e faticoso- Snocciolò contando i vari aggettivi con le dita, Ralph rise annuendo.

-Già, posso capire, i primi tempi sono i peggiori ti devi abituare a un sacco di cose...soprattutto il tourbus!- Ralph sembrava un ragazzo veramente carino con cui parlare, un ottimo amico, non era per niente stupita del fatto che era così amico con i ragazzi.

-La prima settimana di tourbus mi ha traumatizzato un po'- Confessò Emma con un sorriso timido. -Ma poi mi sono abituata a dividere il bagno con sei ragazzi- Ralph si mise a ridere.

-Beh sono sorpreso che ti ci è voluta soltanto una settimana...la mia ragazza ha rinunciato dopo tre giorni- Poverina, Emma poteva capirla benissimo. Il problema fondamentale era che ogni ragazza ha bisogno dei suoi spazi e il bagno è uno dei tempi sacri in cui uno può fare quello che gli pare per tutto il tempo che vuole ma con sei ragazzi in uno spazio così ristretto era quasi impossibile. Più di una volta uno dei sei aveva tentato di fare irruzione nel bagno perché credeva fosse libero per fortuna le tre volte che era successo, si stava semplicemente lavando i denti o sistemando i capelli. Una volta Dan era entrato, convinto fosse libero, e si era imbarazzato un sacco ma avendo notato che Emma stava semplicemente spazzolando i suoi capelli, decise di entrare e mettersi a “sistemare” i suoi di capelli. Il che consisteva nel bagnarsi le mani e passersele più volte tra il ciuffo per farlo più incasinato possibile – ovviamente lui credeva che lo stesse sistemando in quella maniera. L'aveva preso in giro per giorni interi per quello.

-Già, la capisco ma non ho molta scelta, no?- Celiò con un finto tono sconsolato, alla fine una volta abituata, si divertiva a dividere il bus con quei pazzi.

-Giusto!- Rise Ralph con lei e poi calò il silenzio, quello in cui nessuno dei due sa più che cosa dire ed Emma si sentiva alquanto a disagio.

-Allora quante storie di devasto ci sono dietro questo pub?- Domandò la prima cosa idiota che le venne in mente ma a pensarci poteva rivelarsi interessante.

-Oh neanche immagini! L'abbiamo soprannominato “il pub delle prime volte” - Rispose Ralph e infatti sembrava interessante. Che cosa significava? Emma mise su un'espressione interrogativa e Ralph non aspettò a spiegarle tutto. -Ci siamo sbronzati lì per la prima volta insieme, Kyle ha conosciuto Janna, Dan ha vomitato l'anima per la prima volta per una sbronza dietro un albero e abbiamo fatto serata karaoke!- Disse Ralph elencando tutto, Emma scoppiò a ridere, sembrava proprio che si erano divertiti un sacco in quel pub.

-Karaoke?- Domandò incredula.

-Sì, eravamo parecchio sbronzi ma lì abbiamo scoperto la voce angelica di Dan- Emma si fece più curiosa, era interessante scoprire come i Bastille erano arrivati ad essere quello che erano e soprattutto scoprire come si erano formati. -Abbiamo dovuto farlo ubriacare parecchio prima di convincerlo a salire sul palco ma alla fine n'è valsa la pena...poi ha vomitato tutto ovviamente- Aggiunse senza potersi trattenere dalla risate ed Emma lo seguì a ruota.

-Dan, ti ricorda qualcosa questo albero?- Stava infatti dicendo Will indicando l'unico albero di fronte l'entrata del pub, Dan diventò leggermente rosso e fece un sorriso.

-La peggior serata della mia vita- Commentò semplicemente quando tutti si erano fermati lì davanti con un'espressione pensierosa, probabilmente stavano cercando di ricordare la serata.

-Due ore a tenerti la testa- Annuì Will con un sospiro. -Non è un numero a caso, erano proprio due ore di vomito- Chiarì voltandosi verso Emma e Alison, come se non ci credessero abbastanza.

-Ok Will, non è così interessante- S'intromise Dan trascinando tutti dentro il pub.

La serata cominciò e si sa, quando Kyle comincia con un “brindiamo a...” tutti sapevano ormai come sarebbe andata a finire.

 
(Baby we both knows)
That the nights were mainly made
For saying things that you can't say tomorrow day

 

Angolo autrice:
Canzone di Arctic Monkeys
In questo capitolo ho tirato fuori un po' la storia dei Bastille, un po' riadattata alla mia storia :3 ho deciso anche di aggiungere i To Kill A King perché so che sono molto amici e poi grazie a loro ne capiteranno delle belle! Il Leeds e Reading Festival sono d'estate è vero ma per la storia ho deciso di farli prima C:
Bene dovevo fare questi appunti ma a parte questo, spero vi sia piaciuto e soprattutto fatemi sapere! Mi fa piacerissimo leggere i vostri commenti! 
E volevo anche dirvi che questo è l'ultimo aggiornamento prima che parta per le vacanze ovvero domenica e starò via per due settimane, tornerò il 23 marzo. 
Tornerò con un nuovo capitolo, promesso!! :D
Ringrazio a tutti coloro che commentano e mi seguono! grazie tantissime <3

 

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Capitolo 7
*** #7. Lisztomania ***


#7. LISZTOMANIA

 

La serata era andata degenerando, com'era prevedibile. Avevano deciso di bere solo birra ma ne avevano ordinata a valangate quindi il risultato era piuttosto scontato.
Kyle era nuovamente fuori come un balcone e lo stesso Woody, Will era parecchio andato ma ancora ci capiva qualcosa, Alison neanche a parlarne, Dan era parecchio brillo mentre Emma era completamente andata. Non faceva altro che ridere per qualsiasi cosa.
Le cose sono peggiorate quando sono usciti dal pub e Ben, un componente dei To Kill A King, aveva tirato fuori un po' d'erba da fumare in compagnia “come ai vecchi tempi” aveva detto. Si erano seduti sul parco dove avevano suonato quello stesso pomeriggio e si erano accesi la canna.
Dan aveva rifiutato, non poteva fumare assolutamente nulla o altrimenti la sua voce sarebbe stata un disastro persino il giorno dopo, era molto delicato già. Gli altri avevano accettato di buon grado, persino Emma che non aveva mai fumato prima d'ora.

-Come funziona questa cosa?- Rise reggendo malamente la canna, non ci capiva niente, non sapeva nemmeno da che parte fumarla.

-Dovresti metterla in bocca e aspirare- Ridacchiò Dan, seduto accanto a lei, indicandole il punto in cui avrebbe dovuto appoggiare le labbra. Emma eseguì e aspirò forse un po' troppo visto che cominciò a tossire come una pazza. Dan le diede un paio di pacche sulla schiena e passò la canna a Kyle.

-Oh Dio...mi sembra di stare al college- Commentò Ralph con espressione estasiata.

-Vi ricordate la sera dell'assenzio?- Domandò Woody dopo aver aspirato.

-Notte magica- Affermò Will con un'espressione sognante (e parecchio ubriaca).

-Ho davvero creduto di aver visto un cavallo bianco dietro la statua dove vi siete arrampicati- Aggiunse Dan ricordando i vari avvenimenti, John e Ralph si erano arrampicati sulla statua nel cortile del campus e volevano una foto, mentre Dan tentava di farne una, essendo ubriaco era risultato alquanto difficile, credette di aver visto un cavallo dietro la statua e cominciò a dare di matto. Gli sembrava di essersi catapultato sul set di Lost o Twin Peaks, dove si immaginavano cavalli in un isola deserta o dentro il salotto di casa. I ragazzi scoppiarono a ridere.

-Siamo rimasti intrappolati sulla statua per mezzora mentre cercavi il tuo fottuto cavallo!- Esclamò John puntandogli un dito contro e ridendo come uno scemo.

-No sul serio, è stato assurdo- Concordò Dan ancora sconvolto per le sue allucinazioni.

Emma nel frattempo se ne stava nel suo mondo, la canna più l'alcol le avevano fatto uno strano effetto, si sentiva in uno stato di completa atarassia. Non era abituata a serate di questo genere e non le sapeva proprio reggere.
Una cosa però la colpì come uno schiaffo in faccia. Lisztomania, la canzone, la sentiva nell'aria e anche parecchio vicina e all'improvviso capì o meglio si ricordò.

-ODDIO!- Esclamò arpionando un braccio di Dan e facendolo anche sobbalzare tra l'altro. -Phoenix!- Sbraitò tentando di alzarsi in piedi senza successo. -Devo andare al concerto!- Tentò di nuovo di alzarsi ma la testa le girava come una trottola. Dan pensò bene di aiutarla e riuscì in qualche modo a farla alzare in piedi. Emma si voltò verso Alison che stava ridendo per chissà cosa e teneva la testa appoggiata alla spalla di Kyle.

-Emma?- Dan la chiamò in un misto di perplessità e preoccupazione.

-Il concerto! Avevi...promesso...dobbiamo...andare- Disse molto lentamente, l'erba stava facendo effetto, Dan inarcò le sopracciglia poco convinto ma si sa, agli ubriachi bisogna dare sempre ragione.

-Okay, andiamo- Si voltò verso i ragazzi e fece cenno che l'avrebbe portata via, la sua intenzione era il tourbus ma Emma era davvero ostinata che lo trascinò, barcollante verso il palco.

I Phoenix stavano ancora suonando Lisztomania quando arrivarono ed Emma si emozionò parecchio tanto che cominciò a saltare e cantare trascinando con sé Dan che, nonostante non fosse ubriaco ma brillo cominciò a dare di matto anche lui contagiato da Emma. Continuarono così per un po' di canzoni, cantando e saltando come fan scatenati quando Emma si fermò improvvisamente. Sentiva la testa girare decisamente troppo e stava sudando freddo, non si sentiva per niente bene, come se stesse per svenire.

-Emma- Dan si era accorto e la stava reggendo perché altrimenti sarebbe caduta. Sentiva le gambe molli e non riusciva proprio a reggersi.

-Non...mi sento...bene- Riuscì a mormorare soltanto, non aveva nemmeno la forza di parlare. Dan si preoccupò e non aveva assolutamente idea di che cosa fare. L'unica cosa che gli veniva in mente era di portarla nel bus ma neanche riusciva a camminare.

La prese in braccio senza sforzo, con un braccio le teneva la schiena e con l'altro le gambe, Emma si rese sì e no conto che si stava muovendo, semplicemente circondò il collo di Dan con le braccia e appoggiò la testa sulla sua spalla. Una volta arrivato nel bus, Dan la fece distendere sul divano nella sala comune e si sedette sul tavolo di fronte a lei. E adesso?

-Come ti senti?- Domandò spostandole i capelli dalla faccia, non era calda sulla fronte ma continuava a sudare freddo.

-Freddo- Mormorò mentre teneva gli occhi chiusi, Dan si tolse la felpa grigia e glie la fece indossare e poi andò a cercare una coperta ma l'unica cosa che trovò era il piumino di una delle cuccette, così lo prese e la coprì con quello.

-Credo di avere un attacco di panico- Disse lei spalancando gli occhi, Dan a sua volta era in panico perché non sapeva che cavolo fare e non sapeva niente di primo soccorso. Ad Emma batteva un sacco il cuore e stava tremando. Dan le prese una mano e glie la strinse, non avendo idea di che altro fare.

-Emma...vuoi qualcosa? Vuoi mangiare qualcosa? Bere acqua? Una danza voodoo? Cosa posso fare?- Dan le fece cento domande nel giro di un secondo ed Emma si accorse che era davvero preoccupato, così cercò di abbozzare un sorriso, nonostante si sentisse ancora male la sua sola presenza lì la stava tranquillizzando. Se fosse stata sola, sicuramente sarebbe stato un disastro.

-Una danza voodoo sarebbe carina- Mormorò cercando di immaginarsi la scena così da tranquillizzarsi un po'. -Puoi farmi compagnia?- Domandò spostando lo sguardo sul ragazzo che accennò un sorriso, sebbene fosse ancora preoccupato.

-Certo- Inaspettatamente si alzò e le alzò la testa, si sedette sul divano e le fece appoggiare la testa sulle sue cosce così da poterle carezzare i capelli. -Quando ero nervoso o agitato mia madre faceva sempre queste cose, toccarmi i capelli mi tranquillizza- Spiegò Dan e questo spiegava come mai, ogni volta che era nervoso, si passava la mano tra i capelli più volte.

Emma si rese conto che effettivamente stava funzionando, non tremava più e il suo cuore batteva ancora forte ma lentamente stava tornando a ritmi normali.
Senza neanche rendersi conto si era addormentata, Dan tirò un sospiro di sollievo e prese il telefono che aveva in tasca cercando di muoversi il meno possibile, sapeva che dopo che avevi fumato di solito ti veniva una fame bestiale e soprattutto visto che Emma era quasi svenuta, le serviva qualcosa con molto zucchero dentro. Cosa c'era di meglio della cioccolata? Il problema era che non aveva neanche uno scacco, magari Kyle poteva comprarne un po'.

Dan a Kyle:

Comprami cioccolata!

Kyle a Dan:

Anchue ty suei dolcr come ls ciocccccolats

Dan aggrottò la fronte nel vedere la risposta e ci mise almeno venti minuti per capire cosa ci fosse scritto; trattenne a stento le risate una volta tradotto il messaggio, Kyle stava fuori come un balcone.


-RAGAZZI! Mi serve della cioccolata!- Esclamò Kyle  di punto in bianco al gruppo. Si alzò in piedi talmente veloce che cadde all'indietro come una pera cotta scatenando le risate di tutti.

-Okay andiamo!- Will si alzò e tentò di tirare su Alison che gli si era spiettellata addosso completamente ubriaca, non che gli dispiacesse ovviamente ma in quel momento era davvero difficile trascinarla in giro.

-Vogliamo fumarci un po' di cioccolata?- Ridacchiò quasi istericamente Ralph appoggiandosi malamente addosso a Kyle che perse l'equilibrio e barcollò pericolosamente, fortunatamente Woody era lì per sorreggerlo. Santo ragazzo.

-Che figata!- Esclamò Ian fuori di sé dalla felicità.

-Andiamo! Verso l'infinito e il Seven Eleven!- Sbraitò Kyle indicando un punto non meglio definito e Woody esultò al suo fianco. In quel momento Will si rese conto che era l'unico a cui era quasi passata la sbronza e che quindi avrebbe dovuto fare da balia a tutti.

Passò un braccio intornò al fianco di Alison per sorreggerla e seguì gli altri che camminavano o meglio zigzagavano alla ricerca di questo Seven Eleven.
Alla fine ci arrivarono al Seven Eleven, dopo varie peripezie, tra cui John e Ben che avevano vomitato un po' ovunque lungo la strada, Kyle, Woody, Will e Ralph entrarono alla ricerca di questa famosa cioccolata e nessuno ne sapeva il motivo.

-Guarda! Liquirizie rosse!- Esclamò di punto in bianco Kyle indicando un barattolo pieno di stecche rosse di liquirizie, ne prese uno e se lo abbracciò come se fosse una persona.

-Cioccolata, Ky- Gli ricordò Will dandogli una pacca su una spalla; cominciarono a smuficchiare nel reparto dei dolci e non sapendo che tipo di cioccolata prendere, Woody e Kyle pensarono bene di prenderne una per tipo. Presero anche donuts in busta, scatole di muffin al cioccolato e dei strani dolci ricoperti di glassa al cioccolato ripieni di marshmellow. Kyle preso dall'entusiasmo lasciò una banconota da cinquanta sterline al commesso che lo guardava con gli occhi fuori dalle orbite e non volle nemmeno il resto.

-Ehi ragazzi! Figo eh?- Ralph ricomparve poco prima che uscissero con un cappello nero con la visiera tutta intorno talmente grossa che gli copriva metà faccia.

-Ti sta da Dio- Commentò Woody accarezzandogli il cappello con espressione estasiata.

-Fantastico, andiamo- Will trascinò tutti fuori e finalmente si rimisero in cammino per raggiungere i tourbus. Alison era messa peggio di prima e a stento si reggeva in piedi, mormorava qualcosa come “sto male” ma non si capiva un accidente.

-Ci credo cara con tutto quello che ti sei bevuta- Commentò Will ridacchiando.


Emma stava ancora dormendo beatamente per fortuna e anche Dan stava per addormentarsi se non fosse che la porta del tourbus si spalancò all'improvviso facendogli prendere un colpo. Kyle entrò con due buste piene di roba, due liquirizie rosse in bocca e un sorriso da idiota.

-Ma che cazz...- Commentò Dan perplesso ma doveva ammettere che la scena era alquanto esilarante, Kyle buttò con poca grazie le due buste sul tavolino e si chinò di fronte a Emma, avvicinò il volto a quello di lei e la fissò con aria inquietante.

-Emma! Emma!- Cominciò a chiamare e Dan gli diede uno schiaffo sulla testa.

-Shhh! Sta zitto, sta dormendo! Si è sentita male- Spiegò Dan mentre Kyle fece una “O” con la bocca in segno di sorpresa e poi se la coprì con le mani ovviamente le liquirizie caddero a terra.

-Calmi tutti, il re del fashion è qui!- Annunciò Woody facendo a strada a un Ralph ancora più fuori e il cappello che si aggirava per la stanza con fare regale.

Dan guardò la scena sempre più sconvolto, ma che diavolo era successo mentre non c'era?

-Cos'è quel cappello?- Chiese senza riuscirsi a trattenere dalle risate.

-Non è bellissimo? Avrei dovuto comprarlo anche io- Woody era sempre più strano con quel cappello, lo accarezzava come se fosse la cosa più bella che avesse mai visto.

Poi entrò Will che ancora sorreggeva Alison che in quel momento stava ridendo anzi si stava sbellicando per una cosa che solo lei sapeva.

-Qui stiamo degenerando- Dichiarò il ragazzo entrando nella sala.

-Uh Emma! Siamo a casa!- Esclamò Alison barcollando visibilmente ma il braccio di Will attorno ai fianchi la manteneva in piedi.

Emma finalmente si svegliò, visto tutto il casino che stavano facendo e si sentì più rincoglionita che mai; quando aprì gli occhi si trovò Kyle davanti la faccia che a momenti le fece prendere un infarto.

-Oddio...Kyle, sei inquietante vai via- Mormorò nascondendosi la faccia tra le mani, Kyle si alzò indignato e si sedette sul divano di fronte mentre Dan si mise a ridere. Emma si ricordava a malapena della sera prima ma Dan che le stringeva la mano e le accarezzava i capelli era piuttosto chiaro nella sua mente. Si alzò leggermente giusto per voltarsi verso di lui che la guardava aspettando qualche notizia da parte sua, tipo se fosse viva o meno.
Quegli occhi così blu che erano così vicini da porterci perdersi, erano lì di fronte a lei e non poteva smettere di fissarli, come al solito sembrava una schizzata ma era più forte di lei. Erano così dannatamente magnetici.

-Come ti senti?- Chiese Dan con tono basso quasi che potesse sentirlo solo lei.

-Meglio...molto meglio- Mormorò accennando un sorriso. -Grazie davvero...e scusa- Aggiunse tirandosi su e notando con piacere che la testa non le girava più come una trottola. Dan le sorrise più rilassato, probabilmente l'aveva fatto spaventare a morte. -Ti ho rovinato la serata- Commentò Emma mesta.

-Ma smettila...non ci pensare neanche- Rispose subito lui. -Come se fosse la prima volta che festeggiamo- Celiò ricordandole che quella era forse la quarta o quinta sera che festeggiavano e bevevano come spugne. Ce ne sarebbero state ancora un sacco di serate come quella, se se ne perdeva una non era la fine del mondo.

-Giusto- Concordò lei ridacchiando.

-Fame?- Ora che Dan glie lo chiedeva si rese conto che aveva una voragine nello stomaco, avrebbe mangiato qualsiasi cosa le fosse passata sotto il naso.

-Veramente sì- Affermò con un sorriso timido e Dan le porse le due buste di cibo che i ragazzi le avevano comprato, solo allora si accorse del disastro che erano in quel momento.

Si voltò verso Dan in cerca di risposta ma lui fece spallucce probabilmente era abituato.

-Emma!- La chiamò Alison tentando di raggiungerla ma non ci riuscì perché un conato di vomito la interruppe e tutto quello che aveva bevuto quella sera ora era sul pavimento del salottino.

-Ah ecco stavo aspettando questo momento- Commentò Will non troppo sorpreso, Kyle aveva un'espressione disgustata ma a parte questo, erano tutti più o meno abituati a situazioni del genere.

-Oddio sto morendo- Mormorò Alison con tono lamentoso mentre Will le teneva la testa e tentava di portarla in bagno; nel frattempo Emma mangiava tutto ciò che le capitava sotto il naso.

Rimasero in silenzio cercando di capire che cosa fare e nessuno voleva pulire il vomito, ovviamente.

-Ralph, cos'è quel cappello?- Domandò Emma notando quell'obbrobrio che aveva in testa, lui sorrise soddisfatto.

-E' bellissimo, non sai apprezzare!- Esclamò lui sistemandoselo meglio sulla testa.

-Scommetto che non lo indosseresti mai per un concerto- Lo sfidò Dan con un sorriso serafico.

-Wooh! Scommesse!- Woody fu preso dall'entusismo e cominciò a battere le mani come un bambino.

-E invece sì! Scommettiamo Smith- Ralph non voleva demordere e Dan di certo non si sarebbe tirato indietro. Così si strinsero la mano e sigillarono il patto.

-Ora...chi vuole un kebab?- Domandò Kyle e gli occhi di tutti i presenti si illuminarono di desiderio. Non se lo fecero ripetere due volte che si erano già catapultati di fuori alla ricerca del primo kebabbaro disponibile.

Angolo dell'autrice:
Canzone dei Phoenix
Sono tornata e come promesso ecco il capitolo! Mi sono divertita un sacco a scriverlo, mi sono immaginata che visto che quando sono in tour si divertono un sacco e si ubriacano spesso, ho deciso di divertirmi a descrivere una serata tipo...ovviamente tutto frutto della mia immaginazione!
Spero vi piaccia! Che altro dire..niente foto stavolta, non ne ho trovata nessuna adatta D:
Al solito grazie di cuore a tutti i commentatori e chi mi segue e chi legge e tutti insomma; fatemi sapere che ne pensate di questo capitolo! Aspetto commenti e critiche C: Ahooooy 
Ps. La storia di Emma e la canna...sembra assurda, ma mi sono ispirata a ciò che è successo a una mia amica..svenimenti e quant'altro! ;D Ah a proposito di Emma, quella sulla foto in cima al capitolo è come la immagino :D
 

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Capitolo 8
*** #8. Mr. Brightside ***


#8. MR. BRIGHTSIDE

I just can't look, it's killing me
and taking control
Jealousy turning saints into the sea”

 

Il mattino dopo erano tutti parecchio rincoglioniti, Ralph si svegliò sul divano del tourbus dei Bastille convinto che fosse il suo e soprattutto con un orribile cappello in testa. I suoi amici erano spariti, probabilmente nel loro tourbus e dalle cuccette non fiatava un'anima segno che dormivano ancora tutti.
Decise di fargli uno scherzo tipo cominciare a sbattere le pentole giusto per il gusto di infastidirli ma quando entrò nello scompartimento delle cuccette e notò che non c'era un'anima, la cosa lo lasciò perplesso. Notò soltanto Will e Alison che stavano dormendo nella stessa cuccetta.
Ralph si diresse allora verso la sala comune e come sospettava, erano tutti lì addormentati sui divani, una marea di cartacce del kebab sul tavolinetto e birre sparse un po' ovunque. Kyle e Woody dormivano uno ammassato all'altro mentre Emma era raggomilata e abbracciava il bracciolo del divano, Dan era appoggiato con la testa sul suo fianco completamente svaccato, occupando metà del divano. Sorrise serafico nel vedere tutto ciò e dopo di che, cominciò a sbattere le padelle come un pazzo. Inutile dire che i ragazzi si svegliarono di soprassalto spaventati a morte, Kyle cadde dal divano mentre Woody e Dan cominciarono a sparare insulti a destra e manca. Ralph scoppiò a ridere e corse via spaventato da cosa gli sarebbe accaduto se fosse rimasto lì.

-Oddio...la testa...- Commentò Kyle alzandosi da terra massaggiandosi le tempie. Emma strizzò gli occhi cercando di capire dove si trovasse e perché, sentiva i postumi della sera prima come tutti gli altri che avevano una faccia così rincoglionita che era da Oscar. 
I ragazzi si guardarono intorno e videro tutto il casino che era sopra il tavolo, i residui di kebab e patatine fritte, bottiglie di birra e poi si scambiarono diverse occhiate.

-Colazione?- Domandò Woody trovando il consenso di tutti e uscirono dal tourbus. Emma si rese conto che stava ancora indossando la felpa grigia di Dan ma le fece comodo quando uscì di fuori, l'aria fresca del mattino la fece rabbrividire e si strinse nella felpa calda.
Dan stava camminando più avanti parlando e ridendo con Woody per chissà cosa e si ricordò improvvisamente della sera prima, di come l'aveva rassicurata e accarezzato i capelli mentre stava per addormentarsi. La cosa la fece arrossire e abbassò la testa per non farsi vedere da nessuno e soprattutto per nascondere il sorriso da ebete che le era spuntato.
Arrivarono nel tendone dove c'erano stand che servivano del cibo, non era molto affollato forse perché era ancora dannatamente presto.
Emma notò dove si erano andati a sedere i ragazzi e si avvicinò a uno stand per ordinare del caffè e qualcosa di dolce da mangiare, la fame da post-canna si faceva ancora sentire.

-Ehi ciao!- Una voce completamente sconosciuta alle sue spalle, la fece voltare. Si trovò davanti un ragazzo dai capelli castano chiaro e gli occhi scuri che le stava sorridendo contento.

-Ciao!- Rispose perplessa, aveva conosciuto qualcuno la sera prima che non si ricordava?

-Sono Evan, piacere- Emma gli strinse la mano.

-Emma- Lui annuiva e si mise le mani in tasca.

-Lo so, ti ho vista ieri con i ragazzi dei Bastille...volevo parlarti ma non ti ho mai beccata un secondo da sola- La cosa si stava facendo sempre più strana, da dove era spuntato fuori quel ragazzo? Non si ricordava proprio di averlo conosciuto quando era arrivata il giorno prima.

-Ah...okay, dimmi- Emma si strinse nella felpa di Dan come se la facesse sentire più protetta ma da che cosa poi? Quel ragazzo non sembrava affatto un serial killer, insomma era un po' strano tutto qui ma in quei giorni, ne aveva conosciuta di gente strana.

-Scusa non te l'ho detto, sono il tecnico del suono dei To Kill A King, ti ho vista ieri parlare con loro...volevo solo dirti che ho visto delle tue foto e sono davvero spettacolari- Oh ecco, ora si spiegava tutto, la cosa la tranquillizzò e si lasciò andare a un sorriso rilassato.

-Oh grazie mille! Davvero...sono normalissime foto- Disse cercando di sminuire il suo lavoro, come faceva spesso quando la gente le faceva i complimenti e non sapeva davvero come reagire.

-No sul serio, riesci a catturare l'essenza del momento...non so come fai ma trasmettono qualcosa- Quella era forse la cosa più bella che qualcuno le avesse mai detto delle sue foto e non sapeva nemmeno come rispondere; per fortuna, il ragazzo dello stand la chiamò per dirle che la sua colazione era pronta.

-Oh okay, grazie- Prese il bicchierone di caffè, una manciata di zucchero e la sua pasta al cioccolato. -Beh grazie Evan davvero, è stato un piacere conoscerti- Lui le sorrise prima e la guardò andarsene.
Emma sentiva il suo sguardo sulla schiena e la cosa la fece sentire un po' a disagio ma allo stesso tempo bene. Si sedette al tavolo con un sorrisetto soddisfatto che non sfuggì a nessuno.

-Che c'è?- Domandò ai ragazzi che avevano smesso di parlare non appena si sedette.

-Perché parlavi con Evan?- Kyle ovviamente era la pettegola del gruppo che doveva sapere di tutto e tutti. A quanto pare loro lo conoscevano...giustamente, come i To Kill A King conoscono Coop.

-Che c'è sei geloso Ky?- Lo prese in giro Emma lanciandogli un'occhiata maliziosa ridendo, Kyle mise su un'espressione da finto altezzoso.

-Ovvio! Allora?- Non c'era verso che potesse sfuggire quella conversazione.

-Mi ha solo detto che gli piacciono le mie foto, tranquillo, non è niente di che!- Kyle si scambiò un'occhiata con Dan che faceva finta di nulla ma la cosa non gli piaceva. Kyle lo sapeva bene, l'aveva notato dal suo sguardo, i suoi occhi blu erano diventati inespressivi e impassibili, segno che stava cercando di nascondere qualcosa, cercava di nascondere qualcosa che provava e che non voleva mostrare a nessuno. Una cosa che faceva impazzire Kyle era che Dan si teneva sempre tutto dentro quando c'era qualcosa che non andava, non cercava aiuto, non parlava con nessuno, semplicemente cercava di nascondere quel sentimento che lo faceva stare male e pretendeva che non esistesse come se facendo così, lo potesse eliminare. Magari adesso lo faceva involontariamente, magari non vedeva quello che vedeva lui quando era con Emma o forse non si rendeva conto, ma Kyle era sicuro che tra loro c'era qualcosa come era sicuro che Evan ci stesse provando spudoratamente con Emma e che avrebbe continuato.

-E' un tipo strano- Commentò Woody facendo spallucce. Emma aggrottò la fronte, era strano tutta quella preoccupazione da parte loro, insomma gli aveva solo fatto due complimenti, che problema c'era?

-Ehi guardate!- Esclamò Dan interrompendo tutti e allentando la tensione, aveva trovato nelle tasche dei suoi jeans un foglietto accartocciato.

Dan scommette con Ralph che deve indossare l'orribile cappello durante il concerto di stasera.

Lesse il cantante ad alta voce così che tutti capissero. Le loro espressioni si illuminarono quando si ricordarono tutti della scommessa della sera precedente.

-Vendetta!- Esclamò Kyle con entusiasmo e lo stesso gli altri.

Emma si lasciò andare a una risata ignorando le preoccupazioni dei ragazzi e lanciò un'occhiata a Dan che però non stava ridendo con loro, si era messo gli occhiali da sole neri che coprivano i suoi bellissimi occhi e stava guardando dalla parte opposta immerso nei suoi pensieri.


Alison si svegliò quando sentì la porta del tourbus sbattere, segno che qualcuno era appena uscito. Sentiva la testa scoppiare e le faceva male tutto, una braccio le circondava il fianco e riconobbe il tatuaggio del ragno sul polso. Will. Per fortuna stavolta era vestita e non avevano combinato niente, si ricordò che effettivamente aveva vomitato nel salotto del tourbus; si maledì da sola per aver bevuto così tanto, ogni volta che usciva con i ragazzi era sempre la stessa storia.
Si alzò lentamente facendo attenzione a non svegliare Will e si chiuse in bagno. Aveva bisogno di una doccia fresca e del tempo da sola per pensare.
Perché diavolo finiva sempre con Will? Non sapeva proprio darsi una risposta, il suo subconscio la portava sempre verso lui, forse ne era attratta? Anche fosse, non poteva proprio prendersi quella libertà. Will faceva parte del suo lavoro e lei era il suo tour manager, voleva essere professionale.
Non poteva mischiare vita privata e lavoro, non poteva. Eppure Will era proprio un bel ragazzo e aveva un qualcosa che gli ultimi ragazzi con cui era uscita non avevano, c'era qualcosa di intrigante in Will. Uscì dalla doccia più confusa di prima, decise che una boccata d'aria poteva fare al caso suo. Si vestì e sperò che Will stesse ancora dormendo, non poteva affrontarlo ora.
Per una volta la fortuna era dalla sua parte, uscì dal tourbus senza problemi e vide che gli stand si stavano affollando segno che si stavano svegliando tutti così decise di avviarsi verso il parco della sera prima. Sapeva che lì poteva starsene per i fatti suoi e soprattutto c'era un lago.
Adorava i laghi, erano così pacifici e la facevano sentire tranquilla e senza pensieri, non c'era niente di meglio. Si distese sul prato alle rive del lago, s'infilò le cuffiette e accese il suo Ipod, chiuse gli occhi e si godé la musica nelle orecchie.

-Un penny per i tuoi pensieri- Una voce la fece sobbalzare, non sapeva quanto era rimasta lì con gli occhi chiusi, probabilmente si era anche addormentata visto che la playlist che stava ascoltando era finita. Kyle era lì in piedi che la guardava dall'alto con sguardo divertito, si tolse le cuffie e si mise a sedere non appena Kyle si sedette a sua volta.

-Credo di essermi addormentata- Commentò togliendosi le cuffie.

-Già, eri sparita, Will ti sta cercando- Le annunciò il ragazzo con un tono dolce, quasi apprensivo; Alison sospirò, non sapeva che fare. -Problemi con Will?- Domandò allora voltandosi a guardarla.

-Non lo so...non so che fare- Confessò Alison spostando lo sguardo sul lago di fronte a lei e Kyle la imitò.

-Perché? Non ti piace?- Chiese ancora, Kyle voleva sapere tutto, era curioso come un gatto e il fatto che adorasse i gatti non la sorprese nemmeno un po'.

-Non lo so, continuo a finire con lui ma non so che cosa provo e soprattutto non voglio mischiare il lavoro con la vita privata- Kyle sembrava perplesso alle sue parole anche se nella testa di Alison, aveva tutto perfettamente senso.

-Beh se ti piace, non dovresti farti troppi problemi, no? Fai quello che ti senti...fanculo il lavoro, non siamo mica robot, non possiamo decidere la persona che ci piace o di cui ci innamoriamo- Kyle era tornato a guardarla molto intensamente ed Alison sentì che tra quelle parole c'era molto di più di quanto volesse intendere.

-E' sbagliato- Replicò semplicemente non sapendo bene come ribattere, il suo ragionamento effettivamente non faceva una piega.

-Credo che Will non ti piaccia abbastanza, altrimenti non staresti qui a pensarci- Bam, quella frase la colpì come uno schiaffo e la lasciò senza parole, come ribattere a un'affermazione del genere? Kyle le sorrise e si alzò.

-Ci vediamo dopo- Detto questo se ne andò di nuovo silenziosamente com'era arrivato.

Neanche a dirlo, Alison era più confusa di prima.

 

Emma se ne stava seduta fuori dal tourbus su una sdraio che qualcuno aveva lasciato lì fuori, probabilmente dalla sera prima e osservava le persone che andavano e venivano, si fermavano a chiacchierare tra di loro, si facevano gavettoni, bevevano birra o cantavano. Sembrava un acquario pieno di pesci colorati, tutte quelle persone che non facevano altro che muoversi, tutte diverse. Una in particolare colpì la sua attenzione, neanche a farci apposta, Dan era comparso nella sua visuale e notò che si era cambiato, stava indossando i suoi jeans skinny neri e una t-shrit nera con un'aquila e il giubbetto di jeans. I capelli sparati in aria ma ancora gli occhiali da sole neri che gli coprivano gli occhi. Stava smanettando con il suo cellulare e lo osservò mentre camminava verso il tourbus incurante di tutti quelli che gli passavano intorno, di tanto in tanto salutava qualcuno o scambiava due parole con qualche ragazzo che conosceva.

-Pssst- Lo chiamò non appena fu abbastanza vicino da sentirla, lui alzò la testa sorpreso e quando la vide accennò un sorriso.

-Ehi- Disse semplicemente, il che era strano.

-Beh? Quando mi fai vedere il campus della tua ex università?- Domandò entusiasta comportandosi normalmente.

-Scusa Em, ho da fare con il concerto di stasera- Disse sbrigativo e la cosa era ancora più strana, da quando le dava buca così?

-Che hai Dan?- Chiese allora cercando di fargli sputare il rospo, Dan che stava tentando di entrare nel bus, rinunciò e sospirò.

-Niente, sono solo stanco- Rispose cercando di sembrare convincente.

-Sembra la scusa che le donne rifilano per non fare sesso- A Dan scappò una risata, non riusciva a rimanere serio con lei vicino.

-Volevo dormire prima del concerto- Spiegò con un sorriso e sembrava quasi lo stesso Dan di prima ma Emma sentiva che le stava nascondendo qualcosa e il fatto che non potesse vedere i suoi occhi, la faceva impazzire, non riusciva a capire che cosa gli stesse passando per la testa.

-Scusa per ieri sera, ti ho tenuto sveglio tutta la notte...a farmi da balia- Dan sospirò, non era quello il suo problema, era successo un sacco di volte che aveva fatto nottata prima di un concerto e poteva sopravvivere benissimo. La storia di Evan però l'aveva infastidito parecchio tuttavia non l'avrebbe mai ammesso di fronte a qualcuno e parlare con Emma lo infastidiva a sua volta perché non voleva che lei avesse a che fare con Evan. Okay si stava comportando da schizzato e doveva smetterla, non se la poteva prendere con lei solo perché non sopportava Evan.

-Non è per quello davvero, tranquilla- Dan cedette e si sedette sull'altra estremità della sdraio con lo sguardo rivolto verso la strada.

-Ti ho spaventato a morte però...tranquillo, sto bene, non mi prenderà un altro attacco di panico- Emma cercò di sdrammatizzare e si avvicinò a lui, seduta anche lei e guardava nello stesso punto in cui guardava; riuscì nel suo intento perché Dan abbozzò un sorriso.

-Beh non è stato divertente- Commentò voltandosi verso di lei, stavolta stava ridendo e sembrava tornato lo stesso Dan di sempre.

-Guardiamo il lato positivo, l'erba non fa per me!- Risero entrambi, di certo quella era stata la prima e l'ultima volta che avrebbe provato l'erba.

-Direi...forza andiamo- Dan si alzò inaspettatamente e le prese una mano invitandola ad alzarsi con lui.

-Dove?-

-Non volevi vedere il campus?- Emma sorrise a trentadue denti e seguì Dan che stava camminando spedito verso la sua ex università.

Camminarono nel campus per quasi tutto il pomeriggio, Dan le aveva mostrato il suo vecchio dormitorio e le classi che frequentava, poi la mensa e le varie confraternite. L'auditorium dove aveva cantato davanti a tutti per la prima volta e poi si erano fermati nel grande cortile davanti l'entrata principale.

-Mi piace questo posto- Commentò Emma appoggiando la schiena allo schienale della panchina dov'erano seduti, Dan si guardava intorno, probabilmente ripassando nella testa tutti i ricordi che aveva di quel posto.

-Già, piaceva anche me...mi sentivo meno strano del solito qui- Confessò, lui non le aveva mai parlato del suo passato, di quando era giovane...era un argomento che nessuno dei due tirava fuori ma era chiaro che aveva avuto problemi al liceo, Will una volta le aveva detto che Dan al liceo veniva preso in giro per il suo essere nerd e sempre per conto suo, il tipico secchione insomma. Emma le venne l'istinto di abbracciarlo, non per compassione o cos'altro, più per solidarietà visto che le era capitato lo stesso al liceo che i ragazzi più grandi la prendevano in giro in continuazione perché era più bassa rispetto alla media e anche perché era l'unica occhialuta che leggeva i fumetti in classe.
Lo guardò e non sapendo che fare, semplicemente si aggrappò al suo braccio a mo di koala e appoggiò la testa sulla sua spalla; Dan era sorpreso dal canto suo ma non disse niente, si limitò ad accennare un sorriso e rimasero entrambi in silenzio. Non c'era molto da dire, si stavano semplicemente godendo quella giornata in quel posto che conteneva così tanti ricordi.

-Non mi dire! Daniel Smith!- Esclamò un ragazzo camminando verso di loro, aveva i capelli scuri con una riga in mezzo così che formassero due tendine sul volto, occhi scuri. Portava una camicia a scacchi verde infilata nei jeans. Dan sorrise nel vedere il ragazzo e quando fu abbastanza vicino si diedero il cinque e batterono i pugni chiusi, come fanno tutti i ragazzi per salutarsi, probabilmente era un vecchio amico.

-Ben Logan!- Il ragazzo sorrise a trentadue denti contento che Dan si ricordasse di lui.

-Che piacere rivederti! Che fai da queste parti? Non dovresti fare il giornalista in giro per il mondo?- Emma aggrottò la fronte, Dan voleva fare il giornalista? E da quando? Okay, magari era lecito non sapere certe cose, non è che avevano parlato molto della loro vita e i loro sogni e poi lui non aveva nessun diritto di dirle nulla di quelle cose.

-Oh...- Dan ridacchiò nervosamente. -No veramente sono finito in una band...stasera suoniamo al festival- Ben lo guardò a bocca aperta incredulo.

-Non è possibile...tu in una band? E che fai suoni il triangolo?- Ben scoppiò a ridere per la sua stessa battuta ed Emma lo guardò come se fosse un completo idiota. Lo era davvero, ne era certa; Dan non fece una piega anzi rise con lui ma dalla sua espressione non erano le sue solite risate che si faceva con i suoi amici, c'era qualcosa sotto.

-No, veramente canto e poi ci sono anche Kyle, Woody e Will...ricordi?- L'espressione di Ben s'irrigidì, non sembrava contento di ricevere quella notizia mentre Dan sembrava più soddisfatto che mai.

-Ah anche loro...sempre insieme voi eh...ma non siete famosi o meglio, non ho mai sentito parlare di voi- Che idiota, non sa nemmeno il nome della band. Pensò Emma sbuffando sonoramente.

-Veramente il loro album è in cima alle classifiche e si chiamano Bastille in caso ti dimenticassi- Sbottò prima ancora di rendersene conto ma ormai era troppo tardi, si ritrovò i due ragazzi a guardarla spiazzati. Cavolo, le era venuto un moto di rabbia che non riuscì nemmeno a trattenere quel ragazzo la stava innervosendo incredibilmente. Dan la guardò con la bocca leggermente aperta ma non sembrava arrabbiato anzi quasi divertito, il che era strano mentre Ben era assolutamente sconvolto.

-Oh...davvero...e tu saresti?- Dio, avrebbe voluto prenderlo a pugni in faccia e probabilmente Dan si accorse che stava fremendo di rabbia visto che pensò bene di passarle un braccio intorno ai fianchi per calmarla.

-Emma, la loro fotografa ufficiale- Rispose a mo di sfida. Dan dal canto suo si stava sbellicando dalle risate dentro di sé, Emma era incazzata nera e sembrava uno scontro tra titani.

-Piacerissimo, io sono un vecchio compagno di studi di Daniel...oh non ti ho detto che mi sono sposato!- Ben sventolò in faccia la sua fede nuziale ai due ragazzi.

-Ma dai, congratulazioni! Fammi indovinare...Shelley?- Dan non era per niente arrabbiato ed Emma non capiva perché, insomma quel deficiente stava facendo di tutto per sminuirlo e lui neanche lo insultava, se era stata al posto suo l'avrebbe preso a calci.

Ben però non sembrava più entusiasta come prima anzi quasi deluso, a quanto pare Dan c'aveva preso in pieno.

-Già...sai, stiamo benissimo insieme...e tu? Eternamente single?- Dan stava per replicare ma Emma fu più veloce, presa nuovamente dalla rabbia.

-No! E' fidanzato...con me!- Sbottò Emma stringendosi di più a Dan che a sua volta era sempre più spiazzato e divertito allo stesso tempo, per fortuna che indossava gli occhiali da sole o i suoi occhi completamente spalancati per la sorpresa l'avrebbero tradito.

-Ma davvero?- Domandò Ben sbalordito.

-Ah ehm già...esatto! Ci siamo conosciuti in tour e ...sai, la scintilla è scattata- Dan s'inventò le prime cazzate che gli vennero in mente ma gli veniva un sacco da ridere.

-E tu che fai ancora all'università Ben?- Domandò Emma con tono di sfida, lui mise su un'espressione altezzosa.

-Beh sono il responsabile delle matricole dell'università- Rispose fiero, Dan ed Emma inarcarono le sopracciglia non sapendo bene che cosa dire.

-Wow, dev'essere proprio divertente- Commentò Emma con finto entusiasmo e data l'espressione indignata di Ben, le cose stavano decisamente degenerando visto che avevano cominciato a guardarsi in cagnesco.

-Ookay!- Esclamò Dan interrompendoli. -Noi dobbiamo andare, eh tesoro?- Emma si riscosse e annuì convinta, soprattutto perché Dan l'aveva appena chiamata tesoro, il che era davvero strano ma la cosa non la infastidiva per niente come sarebbe successo normalmente.

-Giusto, devi fare il soundcheck per il concerto di stasera...sai ci saranno così tante persone e i ragazzi ti aspettano- Emma volle sottolineare ancora di più quanto famosa fosse la sua band e in tutto questo continuò a guardare male Ben che tentava di sostenere il suo sguardo.

-Sì...giusto...- Dan si voltò verso Ben con uno dei suoi migliori sorrisi. -E' stato un piacere rivederti Ben- Quest'ultimo abbozzò un sorriso convinto (ma non convinse nessuno...dopotutto Emma l'aveva demolito) e diede una pacca a Dan sulla spalla.

-Anche per me Smith, fatti vedere più spesso da queste parti!- Dan annuì e fece per andarsene ma si fermò e si voltò di nuovo verso Ben.

-Oh hey, per caso vuoi venire al concerto?- Domandò ben sapendo la risposta ma volle divertirsi un'ultima volta a rigirare il coltello nella piaga; Ben, nonostante l'irritazione, cercò di mettere su il suo sorriso migliore.

-Ehm...mi piacerebbe un sacco, ma sai le matricole...di notte...sai com'è- S'inventò la scusa più idiota del mondo ma Dan rise.

-Oh sì certo, beh allora alla prossima Ben!- Dan lo salutò con la mano e si allontanarono.

Non dissero nulla per un po' e si erano staccati dall'abbraccio visto che Ben non poteva più vederli.

-Scusa, scusa, scusa! Mi sono lasciata prendere dalla rabbia...ho esagerato lo so ma quel ragazzo è un cretino sul serio!- Emma alla fine esplose perché si sentiva davvero in colpa, non era riuscita proprio a trattenersi ma inaspettatamente Dan scoppiò a ridere.

-Ma scherzi? Sei stata fantastica! E' stato incredibilmente difficile rimanere serio...Dio, lo odio quel tizio- Emma tirò un sospiro di sollievo.

-Oh grazie al cielo...ma chi si crede di essere? Cazzo mi ricordava terribilmente Bobby Briggs!- Dan s'illuminò come una lampadina, ecco chi gli ricordava Ben! Il personaggio di Twin Peaks che sia lui che Emma odiavano a morte.

-Oddio è vero!- Esclamò con gli occhi spalancati. -Comunque per tutta l'università è stato sempre in competizione con me non so per quale motivo- Questo spiegava molte cose ma si capiva benissimo anche da quella piccola conversazione che avevano avuto.

-Già ho notato...che idiota!- Continuarono a prendere in giro Ben finché non arrivarono al quartier generale e notarono che era tutto in fermento.

Era l'ora del soundcheck visto che tra qualche ora si sarebbero esibiti quindi tornarono tutti al proprio lavoro e si prepararono per il concerto.

Angolo dell'autrice:
Canzone dei Killers. Ogni frase all'inizio del capitolo è ispirata a una persona in particolare in ciascun capitolo.
A parte questa premessa, scusate il ritardo nel postare! Ora le cose si fanno interessanti...chi è questo Evan? e la reazione di Dan...wow.
Ma soprattutto...mi sono divertita un sacco a scrivere la parte finale, ce li vedo benissimo Dan e Emma a fare queste cose; infine, vediamo anche Kyle sondare il terreno con Alison...we'll see! 
Che ne pensate? Aspetto recensioni e ovviamente ringrazio chi ha recensito, letto e quant'altro il capitolo precedente! Grazie di cuore e spero vi piaccia anche questo.
AHOOOY

ps. OMMIODDIO, non posso credere che tra due settimane li vedrò in concerto D: devo ancora realizzare...

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Capitolo 9
*** #9. Iris ***


#9. Iris

 

"And all I can taste is this moment
And all I can breathe is your life"

Dublino

Il tour in Inghilterra e Scozia si era concluso in maniera divina, i ragazzi avevano suonato a meraviglia a Glasgow, l'ultima tappa prima di spostarsi in Irlanda.
Erano arrivati a Dublino quella mattina e sarebbero rimasti per il weekend visto che il concerto era il sabato sera e l'aereo per gli Stati Uniti invece era il lunedì mattina; finalmente potevano rilassarsi e visitare la città per un paio di giorni.

-Devo riportare delle videocassette! Idiota- Scimmiottò Emma incrociando le braccia al petto, Dan si voltò verso di lei con un sopracciglio inarcato. Stavano guardando American Psycho sul Mac di Dan in camera sua. Erano arrivati quella sera a Dublino ma erano tutti troppo stanchi per uscire così avevano optato per un film, gli altri però avevano preferito andare a dormire tranne Emma e Dan ovviamente. Ultimamente non facevano altro che guardarsi film o telefilm quando gli altri non volevano uscire. Emma aveva passato la metà del film a prendere in giro il protagonista senza pietà.

-Ehi smettila di rovinarmi tutti i film della mia adolescenza- La rimbeccò il cantante dandole un colpetto su una spalla.

-Non li sto rovinando...adoro i film che guardiamo ma questo tizio mi da' i nervi, uccide solo ragazze! Non è giusto!- Ah sì, Emma a volte era davvero femminista, della serie che se qualcuno provava a dire qualcosa sul fatto che gli uomini sono meglio in qualcosa, avrebbe scatenato la bestia che era in lei.

-No guarda che all'inizio ha ucciso un senzatetto- Puntualizzò Dan annuendo convinto.

-Giusto ma sempre stronzo rimane- Effettivamente non aveva tutti i torti, si ritrovò a pensare Dan. -Comunque mi piace questo film, perché non l'ho mai visto prima?- Domandò retoricamente.

-Perché hai avuto un'adolescenza molto triste- Dan mise su uno dei suoi migliori sorrisi ma ricevette lo stesso un pugno su un braccio, a forza di stare con Emma aveva sempre qualche livido da qualche parte.

-Ehi perché hai un letto king size e io un queen size?- Chiese Emma alla fine del film mentre la musica dei titoli di coda faceva da sfondo.

-Perché...sono più figo di te?- Domandò incerto Dan facendo spallucce, Emma lo guardò male.

-Come osi infame! Posso dormire qui?- Chiese come se niente fosse.

Il loro rapporto, dopo Leeds, era parecchio cambiato, erano diventati molto più amici e passavano un sacco di tempo insieme tanto che nel tourbus i ragazzi non facevano altro che scommettere quanto tempo ci mettessero a finire insieme...l'unico ostacolo era Evan che non voleva saperne di lasciare Emma in pace. Lei sembrava non farci caso anzi ci parlava molto piacevolmente con lui ma adorava il suo nuovo rapporto con Dan, parlavano spesso e di tutto, aveva trovato in lui una persona con cui condividere un sacco di cose, gusti musicali, film e persino chiacchierate più serie. Poteva parlare di tutto e lui le raccontava spesso un sacco di cose che gli erano successe nel passato e lei aveva fatto lo stesso, ovviamente.

-Scommetto che lo fai solo per il letto king size- Emma sorrise innocentemente ma ovviamente Dan non poteva dirle di no. -Approfittatrice sanguisuga- Borbottò poi lanciandole una maglietta che avrebbe potuto usare come pigiama.

-Grazie mio carissimo amico!- Esclamò Emma contenta mentre si infilava in bagno.

-Ruffiana- Le urlò dietro Dan prima che chiudesse la porta.

Si distese sul letto con il suo Mac acceso sulle gambe, doveva cercare qualche canzone su cui poteva fare un mash-up visto che erano stati invitati in una qualche radio a Los Angeles e dovevano fare una performance live. Emma lo raggiunse poco dopo e si mise a sbirciare che cosa stesse cercando.

-Che fai?- Domandò sistemandosi meglio con il cuscino dietro la schiena per stare più comoda.

Dan le spiegò brevemente ed Emma tentò di aiutarlo consigliandogli che canzoni avrebbero potuto usare; alla fine non ne cavarono un ragno dal buco.

-Bella questa!- Esclamò Emma indicando una canzone sullo schermo, era Earth Song di Michael Jackson. Non era una sua grande fan ma di quella canzone adorava il testo e quindi la rendeva una delle sue preferite.

-Dici? Non so...- Commentò Dan cliccandoci sopra per ascoltarla, magari gli avrebbe portato ispirazione. -Non male- Effettivamente poteva farci qualcosa con il computer, Garage Band risolveva sempre i suoi problemi esistenziali.

-Potresti farci un mash-up...quanto tempo hai?- Emma era emozionata all'idea di sentirlo cantare uan delle sue canzoni preferite, adorava la sua voce (anche se ovviamente non glie l'avrebbe mai detto a voce, sarebbe stato imbarazzante a parer suo) e sapeva che avrebbe fatto un lavoro spettacolare.

-Beh dobbiamo andare a BBC Radio 1 dopo il tour e probabilmente faremo una Live Lounge- Ma a sentire quella frase, l'espressione di Emma si rabbuiò.

-Giusto...quando finirà il tour...- Mormorò pensierosa e amareggiata allo stesso tempo.

-Che c'è?- Ovviamente a Dan non sfuggiva nulla ma probabilmente perché passavano così tanto tempo insieme che ormai era inevitabile.

-Quando finirà il tour tornerò in America- Dan aggrottò la fronte perplesso.

-Ma sei la nostra fotografa, non dovresti seguirci ovunque?- Magari. Si ritrovò a pensare Emma.

-No Dan, sono la vostra fotografa per questo tour e quando sarà finito, io ho finito con voi. Non sono la fotografa dei Bastille...- Ora capiva, Dan pensava che l'avrebbe sempre avuta al suo fianco ma a quanto pareva no e la cosa lo rattristiva incredibilmente.
Rimasero in silenzio per un po' non sapendo che altro dire, evidentemente quello era un argomento delicato ed era meglio lasciar perdere ma quelle parole continuavano ad aleggiare nell'aria, senza alcuna intenzione di scomparire. Pesavano su di loro come un macigno e nulla a cui potessero pensare, sembrava alleviare quell'angoscia.

Alison si rigirò nel letto per l'ennesima volta, non riusciva proprio a dormire; si girò verso l'altro letto nella sua stanza che doveva essere occupato da Emma ma ovviamente non c'era. Passava molto del suo tempo con Dan o i ragazzi o lavorando, era incredibile ma anche se stavano lavorando nello stesso tour era come se non si vedessero mai. Ora non tornava neanche più a dormire nella sua camera e da una parte questa cosa le dava fastidio, la faceva innervosire e non ne capiva il motivo. Gelosia? Forse perché si stava divertendo più di lei? Non lo sapeva.
Fatto sta che di dormire non se ne parlava, così decise di alzarsi, aveva una sete terribile e sapeva che alla fine del corridoio c'erano delle macchinette che vendevano acqua. Prese un euro e uscì dalla sua camera in pigiama; passò davanti la stanza di Dan e sentì la voce sua e di Emma mentre discutevano di chissà che cosa e ascoltavano musica. Arrivò alla macchinetta e si prese la sua bottiglietta d'acqua gelata, riprese a camminare per il corridoio con la testa bassa immersa nei suoi pensieri finché non andò a sbattere contro qualcuno che si rivelò essere Kyle.

-Scusa Ky ero sovrappensiero- Disse alzando la testa per guardarlo, lui si limitò a sorridere.

-Ho notato, qualcosa non va?- Kyle era sempre così carino e gentile con lei, si preoccupava sempre di come stesse e la cosa la faceva sentire bene, sicura come se a qualcuno importasse di lei.

-Solite cose...non riesco a dormire- Alison si rigirò la bottiglietta nelle mani mentre Kyle annuiva comprensivo e poi accennò un sorriso.

-Vuoi parlarne?- Domandò indicando con un leggero movimento della testa la sua stanza. Alison ci pensò, in fondo si era confidata con lui in precedenza e magari sarebbe stata una buona idea per i suoi poveri nervi parlarne con qualcuno visto che Emma spariva in continuazione.
Andarono in camera e Kyle le offrì subito una birra presa dal mini frigo; si sedettero sul letto e sorseggiarono la birra in silenzio.

-Non mi metterò a blaterare su Will o il mio non sapere che cosa fare a riguardo- Sbottò Alison dopo il terzo sorso di birra, Kyle aggrottò la fronte.

-Okay, cos'è che ti crea problemi e non ti fa dormire la notte allora?- Domandò il tastierista semplicemente; Alison rimase in silenzio per un po', che cosa era cambiato da quando era cominciato il tour? Non era la storia dell'essere professionali, insomma finché faceva bene il suo lavoro, a nessuno importava con chi andasse a dormire.

-Ti è mai capitato di stare con qualcuno che ti ama molto più di quanto tu ami lui o lei?- Chiese la ragazza voltandosi a guardare Kyle.

-Veramente sì- Rispose facendosi più curioso su dove volessere arrivare Alison.

-Pensaci, queste persone stanno vivendo una bellissima storia d'amore con te, proprio quello che ognuno sogna da piccolo, gli appuntamenti, i primi baci, sentir l'amore crescere...tutte quelle cose che si vedono solo nei film ma per queste persone è realtà, la stanno vivendo ora con te- Alison non lo stava guardando, aveva spostato lo sguardo verso la finestra. -Il problema è che tu non la stai vivendo con loro, è la loro storia d'amore capisci? Loro hanno scelto te con cui condividerla ma tu non senti le stesse cose, per te è soltanto un'altra relazione di cui non sei tanto sicuro come andrà a finire- Aveva messo su un sorriso triste e si era voltata a guardarlo.

-Scusa Al, ma non credo di seguirti più- Kyle aveva la fronte aggrottata.

-Finora sono sempre stata scelta ma per una volta vorrei essere io quella a scegliere, capisci? Voglio essere io quella a vivere la fantastica storia d'amore per una volta...- Ad Alison tremava la voce e aveva gli occhi lucidi, Kyle non era sicuro da che cosa era dovuta tutta quella tristezza, probabilmente da storie del suo passato. Non era tanto sicuro se stesse parlando di Wil, probabilmente no visto che non era successo molto tra di loro ma una parte di sé capiva come si sentisse in quel momento e sentiva il bisogno di confortarla. Kyle le passò un braccio intorno alle spalle e la strinse al suo petto senza dire nulla.

-Pensi che se ti lasci andare con Will, accadrà la stessa cosa?- Domandò dopo qualche minuto di silenzio in cui lei annuì semplicemente.

Kyle era combattuto, non sapeva se spingerla verso Will cercando di convincerla che si stava sbagliando o non dire niente; era così egoista? Will era suo amico, uno de suoi migliori amici, il suo compagno di band...poteva fargli una cosa del genere? In amore e in guerra tutto è lecito. Gli disse una voce dentro di lui che non sapeva da dove provenisse. Ma tu hai la ragazza! Obbiettò con se stesso e Janna non meritava tutto questo, lo sapeva benissimo. Eppure solo ora notava di quanto erano vicini, Alison lo stava guardando come se si aspettasse che lui facesse qualcosa e non stesse lì fermo come un ebete ad arrovellarsi su che cosa fare.
Kyle puntò i suoi occhi scuri in quelli verdi di Alison e senza neanche rendersi conto, si stavano baciando; non era un bacio passionale o che li aiutasse a portare a galla qualche sentimento nascosto, era diverso come se ne avessero bisogno entrambi. Le labbra di Alison erano bagnate e salate poiché qualche lacrima le era rotolata lungo le guance fino a bagnare il loro bacio ma non importava a nessuno; Kyle aveva messo da parte tutto, la sua ragazza, Will e qualsiasi pensiero avesse in testa, nel momento stesso in cui le loro labbra si erano scontrate.

Qualche camera più in là, qualcun altro soffriva d'insonnia quella notte ma se ne stava nel letto a fissare il soffitto sperando che gli desse le risposte che cercava.
Dan spostò lo sguardo sulla ragazza addormentata al suo fianco, poteva giusto intravedere i suoi lineamenti nel buio della camera e avrebbe voluto abbracciarla o fare qualsiasi cosa per sentirla vicina ma non poteva. Erano solo amici, si ripeteva in continuazione, buonissimi amici e basta ma certe volte essere solo amici non gli bastava. Emma gli aveva detto che a fine tour sarebbe tornata in America e da allora non aveva pensato ad altro, non riusciva ad immaginare il tornare alla realtà, nella sua vita di tutti i giorni senza Emma perché era diventata una costante di quelle sue giornate passate a fare nulla.
Certo, probabilmente avrebbe dovuto lavorare a qualche canzone, fare concerti e quant'altro ma lei era diventata parte fondamentale di tutto ciò in quel mese in cui si conoscevano. Strano, vero? Come una persona in così poco tempo, può entrarti dentro e sconvolgere il tuo mondo, tanto che non riesci ad immaginarti qualcosa di diverso; poi come potresti tornare alla tua vita di prima? E' possibile fare finta che non sia mai accaduto nulla?
No, Dan lo sapeva bene e sentiva anche se l'avesse lasciata andare, non l'avrebbe più ripresa.
Forse tutti quei sentimenti erano un po' eccessivi per due che si credono solo amici, Dan cominciava a rendersene conto ma era sicuro che era solo lui a farsi tutte quelle pugnette mentali, è sempre stato solo lui quello a farsi troppe domande e ad avere sempre troppe poche risposte. Non poteva dare un senso a tutto quello che gli capitava ed era sicuro al cento per cento che per Emma non era un problema così grande come lo stava rendendo lui; doveva solo rilassarsi e vedere che cosa succedeva, era l'unica soluzione. Non poteva mica passare il tempo ad arrovellarsi su cose che probabilmente neanche esistevano ed erano solo nella sua mente.
Se la risposta era così semplice allora perché non riusciva ancora a dormire?

" 'Cause sooner or later it's over
I just don' wanna miss you tonight"

 

Angolo autrice:
Canzone dei Goo Goo Dolls.
Sì, finalmente le cose si fanno interessanti e andranno degenerando...adoro i drammi, non ci posso fare niente.
Scusate se è corto, il prossimo sarà più lungo e vedremo come i vari personaggi reagiranno a tutto quello che è successo su questo capitolo :3 
Spero vi sia piaciuto e come al solito, ringrazio tutti coloro che commentano e leggono, GRAZIE davvero! <3 Fatemi sapere che ne pensate!
Ps. Se volete vedere come mi immagino Emma, tornate al capitolo 7 che ho postato una foto! :D (sì è Gabrielle Aplin)

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Capitolo 10
*** #10. Growing up ***


#10. Growing Up

 

"With my friends 'till the end, my lies their loyalty
With my friends 'till the end, their lies my loyalty"

 

A Dublino quella mattina, il sole splendeva alto nel cielo, stranamente non c'era neanche una nuvola all'orizzonte e questo era abbastanza per far uscire i ragazzi dal loro albergo e girare la città. Avevano deciso di fare le tipiche cose da turisti ovvero andare a visitare tutte le distillerie che potevano trovare in città e quindi Dan aveva guidato tutti alla distilleria del Jameson...con l'aiuto del suo fedele compare di ogni tour: Google Maps.
Le ragazze invece avevano optato per fare un giro in centro e passare del tempo insieme visto che Alison era stufa del fatto che Emma passasse più tempo con Dan che con lei e quindi non aveva potuto rifiutare.

-Oh mio Dio- Commentò Dan con gli occhi a cuore, una volta arrivato di fronte l'entrata; sembrava un bambino in un negozio di caramelle, faceva foto a qualsiasi cosa gli capitasse sotto il naso e gli amici si divertivano un mondo a prenderlo in giro.

-Dan finiscila di fare la fangirl e andiamo- Lo richiamò Will all'appello mentre si dirigevano all'interno dell'edificio pronti per fare il tour. 
Il tour era molto interessante soprattutto per loro amanti del whiskey ma la cosa migliore è stata la parte finale che consisteva in una degustazione di quattro tipi diversi di whiskey, lo scopo era indovinare quale dei quattro fosse il Jameson. Inutile dire che nessuno si era tirato indietro da questa sfida e finirono con l'essere ubriachi alle undici del mattino ma felici con il loro certificato ufficiale che li dichiarava “esperti degustatori di whiskey”; come se non bastasse, si erano comprati quattro bottiglie di Jameson personalizzate con il loro nome sopra e la scritta “Bastille” sulla custodia della bottiglia.

-Daaan, amico- Kyle gli si era buttato addosso a peso morto e gli aveva passato un braccio intorno al collo usandolo come bastone per sorregersi.

-Kyleee!- Esclamò a sua volta Dan con un sorriso idiota, avevano rallentato la camminata così da seminare Will e Woody che barcollavano di fronte a loro.

-Tu sei mio amico vero?- Chiese Kyle con occhi da “gatto con gli stivali”, così era stato nominato.

-Certo, amici per sempre- Commentò Dan annuendo convinto.

-Okay, allora te lo posso dire senza che tu lo dica a Will mi raccomando okay? E' una questione di vita o di morte- Il cervello di Dan gli stava dicendo di smetterla di fare l'idiota ubriaco e di fare attenzione a quello che Kyle stava per dire poiché sembrava terribilmente importante, ma non continuava a vederlo sdoppiato e la cosa lo confondeva. Cercò comunque di mantenere un'espressione seria.

-Spara-

-Ho tradito Janna con Alison ma tu shhh non lo dire a Will- Kyle si era messo il dito in fronte alla bocca in segno di silenzio ma Dan non aveva potuto evitare di spalancare occhi e bocca in segno di shock. Kyle gli aveva sorriso contento ed era tornato saltellante dagli altri amici, lasciando Dan indietro che stava cercando di capire se stesse sognando o se fosse successo davvero.

-Ehi Dan muoviti! Dobbiamo andare a vedere la distilleria della Guinness!- Gli aveva urlato Woody dopo essersi accorti che era rimasto indietro.
Dan era talmente shoccato che il giramento di testa era quasi sparito, si sentiva ancora parecchio rincoglionito ma era tornato in sé; annuì distrattamente e raggiunse i suoi amici come se niente fosse lanciando di tanto in tanto qualche occhiata a Kyle. Gli avrebbe parlato quando sarebbe stato abbastanza cosciente da comprendere gli insulti che gli avrebbe mandato.

 

-Ehi come sto con questo?- Emma era uscita dal camerino con un vestito nero che si stringeva in vita e poi cadeva leggero sul corpo, lungo fino a metà coscia. Alison le sorrise alzando i pollici in su ma non disse nulla; Emma puntò le mani sui fianchi e la guardò con espressione scocciata.

-Sputa il rospo- Le ordinò guardandola con determinazione, Alison si riscosse per via dell'improvviso cambio di tono nella voce di Emma.

-Che?- Chiese completamente presa alla sprovvista mentre si stava provando un vestito a fiori.

-Hai la testa altrove, neanche mi guardi quando mi provo le cose, mi rispondi a monosillabi...che c'è che non va?- Domandò Emma elencando il tutto sulle punte delle dita.

-Oh...adesso ti accorgi che qualcosa non va? Sono settimane che sto così e non ti è mai fregato nulla Emma! Eri troppo impegnata a passare i tuoi pomeriggi con il tuo adorato Dan per accorgerti che avevo bisogno di qualcuno con cui parlare e ora che non ti cago, bang ti sei accorta!- Sbottò Alison sorprendendo Emma che di certo non si aspettava una risposta del genere e neanche tanta rabbia.

-Ma cosa...- Tentò di ribattere ma la cosa fece infuriare di più Alison.

-Non ti azzardare a dire che non è vero! Accidenti Kyle è diventato il mio unico confidente, è stato l'unico ad accorgersi che avevo bisogno di parlare con qualcuno e tu dov'eri?- Alison si era rivestita e ora stava di fronte a lei sbraitando e puntandole un dito contro, senza nemmeno darle il tempo di rispondere qualcosa. -Sai una cosa Emma? Se ti piace così tanto Dan, diglielo e basta! E che cazzo!-

-Ma di che diavolo parli- Fu l'unica cosa che riuscì a dire ed Alison fece una finta risata per niente divertita ma se possibile ancora più arrabbiata.

-Per favore, neanche riesci ad ammetterlo a te stessa...me ne vado- Detto questo prese la sua borsa e uscì dal negozio senza darle tempo di dire una parola.
Emma era sconvolta, da dove era uscita tutta quella rabbia? Si era comportata così di merda con lei? Non lo sapeva proprio o forse non lo vedeva, ma la cosa l'aveva innervosita, cosa c'entravano lei e Dan adesso? Dio quando faceva così non la capiva proprio, sembrava che vivessero in due mondi completamente differenti e da quando il tour era cominciato, era stato un disastro tra di loro e non riusciva a capirne il motivo.

Emma era ritornata in albergo turbata e incazzata allo stesso tempo; non aveva tentato di cercare Alison, Dublino non era piccola per niente e non aveva idea di dove potesse essere andata. Anche l'avesse trovata non sarebbe servito niente, avrebbero litigato di nuovo perché erano entrambe incazzate e avrebbero solo peggiorato le cose; quindi aveva optato per tornare in albergo, si era comprata la prima stagione del Trono di Spade in DVD e non vedeva l'ora di vederlo nel Mac di Dan visto che lui era in giro, non si sarebbe mai accorto che l'avrebbe usato. L'unico problema era che le signore delle pulizie stavano sistemando la sua camera e quindi per non stargli tra i piedi, era finita nel salotto nella hall dell'albergo a sfogliare riviste che non le interessavano per niente.

-Emma! Ehi!- Alzò la testa da Vogue e si ritrovò il sorriso smagliante di Evan che la stava salutando addirittura con la mano.

-Evan, come va?- Domandò anche se non le importava davvero la risposta, era una domanda di circostanza e la cosa che aveva scoperto da quando era in Inghilterra era che se tu fai una domanda del genere la gente ti racconta davvero quello che succede nelle loro vite mentre in America ti risponderebbero con un semplice “ehi a te!”.

-Sono appena tornato dal soundcheck con i ragazzi, domani sera sarà fantastico- Rispose tutto contento sedendosi accanto a lei ed Emma si rese conto che forse era meglio chiacchierare con Evan piuttosto che leggere Vogue.

-Già immagino, sono molto bravi, mi piacciono molto come gruppo- Commentò Emma trovando l'approvazione di Evan, ovviamente.

-Allora cosa ci fai qui da sola?- Emma fece spallucce.

-Beh le signore delle pulizie mi hanno cacciato e non sapevo che altro fare...- Rispose con tono rassegnato, Evan annuì sovrappensiero.

-Che ne dici di andarci a fare un giro?- Non sapeva da dove aveva trovato il coraggio di dirlo ma Evan sperava davvero che Emma accettasse; lei dal canto suo era rimasta sorpresa, ritrovandosi a pensare che Kyle aveva ragione a dirle che ci stava provando. Il problema era che ora che si era resa conto che aveva ragione, non sapeva che cosa fare con Evan, si sentiva come se dovesse prima parlarne con Dan...il che era parecchio strano, che c'entrava lui con la sua vita sentimentale? Si era detta che visto che aveva litigato con Alison, Dan era l'unica persona con cui sentiva di potersi confidare ma allo stesso tempo, non era sicura che lui volesse saperlo. 
Per fortuna per lei, i suoi pensieri furono interrotti dalla porta dell'albergo che si apriva all'improvviso e i Bastille fecero la loro teatrale entrata che consisteva in Dan e Will che sorreggevano un alquanto ubriaco Kyle che a malapena riusciva a camminare e strascicava parole senza senso. Woody faceva strada e teneva in mano diverse buste della Guinness Factory e la Jameson. Emma si alzò e gli andò incontro, forse un po' troppo felice di vederli e lasciò Evan senza una risposta lì seduto.

-Ehi! Che è successo?- Domandò quando fu di fronte ai ragazzi; Kyle alzò la testa e la salutò con un sorriso molto ubriaco.

-Qualcuno qui non sa reggere un giro tra distillerie- Rispose Will scuotendo la testa. Emma si mise a ridere ma poi spostò lo sguardo su Dan e si rese conto di quanto era felice di vederlo e aveva una voglia matta di abbracciarlo, voleva parlare con lui e sentire che ne pensava di Alison o Evan o qualsiasi cosa; quella era stata una giornata no per lei e voleva solo parlarne con il suo amico.

-Devo parlarti, ci vediamo dopo?- Fece appunto Dan con una certa urgenza, lei annuì perplessa.

-Ci vediamo in camera tua- Dan annuì e i ragazzi proseguirono verso l'ascensore per lasciare Kyle in camera sua.

Emma liquidò Evan con un veloce: devo andare, scusa. Non voleva essere brusca ma non sapeva che cosa rispondergli e voleva solo parlare con qualcuno.
Quindi si era precipitata al terzo piano dove era la camera di Dan e bussò alla sua porta che fu immediatamente aperta dal ragazzo in questione che la fece entrare.

-Cosa vuoi mangiare?- Domandò lui come se niente fosse ma Emma non si aspettava un saluto del genere.

-In che senso?- Chiese sedendosi sul letto mentre lui la guardava con aspettativa, si era persa qualcosa per caso?

-Dove vuoi che ti porto a cena? Sushi? Indiano? Oh! Ho trovato un ristorante tailandese, sai no quanto mi hai rotto le palle con il thai- Emma continuava a non capire dove volesse arrivare.

-Oh Dan sei così romantico- Commentò sul riferimento di lei che gli rompeva le palle, effettivamente gli aveva parlato di cibo thai per almeno due settimane ma non era quello il punto. -Non capisco di che stai parlando- Dan aggrottò la fronte.

-Alison non te l'ha detto?- Emma sospirò, ovvio che non glie l'aveva detto, a quanto pare neanche si parlavano; Dan notò la sua espressione rabbugliata e prese la poltroncina accanto al letto e la posizionò davanti a lei così da potercisi sedere e parlare a quattr'occhi.

-Diciamo che io e Alison non siamo in buoni rapporti da raccontarci cosa succede nelle nostre vite- Rispose Emma rassegnata, Dan continuava a non capire.

-Che è successo?- Emma spiegò brevemente gli eventi del pomeriggio, facendo bene attenzione ad evitare la parte che parlava di Dan. -Wow ...intenso- Commentò il cantante sorpreso.

-Già a quanto pare sono un'amica di merda- Dan le diede un'occhiata piuttosto eloquente ed Emma spalancò la bocca con finta indignazione. -Stronzo ti odio- Affermò puntandogli un dito contro ma Dan si mise a ridere.

-Te l'ho detto mille volte Em, lo sai- Effettivamente non poteva mentire a Dan, lui le aveva detto più volte di parlare con Alison di quella storia con Will ma lei aveva sempre rifiutato perché ogni volta che tentava di parlarci, non ne cavava un ragno dal buco, Alison era irremovibile sulle sue idee e non le dava mai retta quindi alla fine aveva gettato la spugna.

-Lo so ma lo sai che è tutto inutile- Emma si era lamentata per giorni di questa storia così alla fine aveva optato per fare finta di niente.

-Sì ma non devi gettare la spugna...parlarci e sistemate le cose- Per lui era tutto così semplice, certo era molto testardo quando ci si metteva ma riusciva sempre a trovare la forza di volontà per scendere a compromessi con i suoi amici, con le persone a cui teneva un sacco mentre Emma era sempre stata troppo orgogliosa. A volte si sentiva come una bambina capricciosa ma si ripeteva spesso che quando avrebbe trovato quella persona per cui scendere a compromessi diventava una cosa semplice da fare per lei, allora era quella giusta per lei. La cosa ancora più strana era che con Dan, era tutto così semplice.

-Odio quando hai ragione- Sospirò alla fine. -Dimmi lo scoop del momento-

-Okay, mantieni la calma...Kyle ha tradito Janna con Alison- Disse tutto d'un fiato e a momenti Emma si strozzava con la sua stessa saliva.

-COSA?- Sbottò completamente sconvolta mentre Dan annuiva convinto. -Oh mio Dio quella stronza non mi ha detto niente!- Esclamò più arrabbiata di prima e Dan di certo non si aspettava quella reazione.

-Emma non lo devi dire a nessuno ma Kyle è sconvolto e si sente in colpa, non sa cosa fare...soprattutto perché a quanto pare a Will interessa molto Alison quindi essendo amici...- Dan s'interruppe all'improvviso e i suoi occhi blu si spalancarono. -Quindi io dovrei dirglierlo giusto? Oddio Kyle ha detto che non posso ma devo dirglierlo...siamo amici- E fu allora che Dan cominciò a dare di matto ed Emma con lui, un po' perché non se l'aspettava e un po' perché Alison non le aveva detto nulla.

-Oh amico, aspetta!- Esclamò Emma dal nulla. -Ci servono rinforzi- Affermò convinta e si allungò sul letto per prendere il telefono della camera e cominciò a ordinare ogni sorta di cibo che vide sul menù mentre Dan rideva, ovviamente ogni volta che c'era una questione da discutere, lei ordinava da mangiare, tanto che aspettarono che il cibo arrivasse in camera prima di riprendere la questione così potevano ragionare a pancia piena.

-Non puoi dirglierlo- Statuì Emma puntando Dan con una forchetta con del pollo infilzato.

-E' Will, deve saperlo- Ribatté Dan gesticolando con una patatina fritta.

-Okay, okay Smith hai vinto- Emma si mise meglio a sedere con le gambe incrociate e un'idea in testa, Dan l'aveva capito da come le si erano illuminati gli occhi. -Non puoi dirlo a Will ora, convinci Kyle a parlarne con Janna e poi lo dici a Will oppure vedi che cosa ne pensa Kyle, in ogni caso devi aspettare...così ti comporti da buon amico per entrambi e fai la cosa giusta- Spiegò completamente soddisfatta della sua idea, Dan ci pensò su.

-Si può fare...ma tu devi parlare con Alison e risolvere questa cosa, hai bisogno della tua migliore amica- Emma accennò un sorriso e annuì; era felice di aver parlato con Dan ma ancora c'era la questione di Evan in sospeso, ma sapeva che se avesse tirato fuori il discorso, il buon umore che aleggiava nella stanza sarebbe andato a puttane così decise di non dire nulla. Dan aveva ragione, aveva bisogno di Alison e doveva parlare con lei.
Il giorno dopo, aveva provato disperatamente di parlarci ma sembrava impossibile, era la sera del concerto e poi sarebbero partiti per l'America quella notte stessa, poiché il giorno dopo i ragazzi si sarebbero dovuti trovare alla Virgin Records di New York. Erano tutti indaffarati per i preparativi e per un motivo o per un altro, non aveva avuto occasione di parlare con lei e la cosa cominciava a pesarle. Odiava litigare con Alison, era probabilmente l'unica amica che aveva e l'aveva trattata di merda.
Al contrario, Evan aveva tentato di parlare con lei per tutto il giorno ma l'aveva sempre evitato per un motivo o per un altro, per fortuna i Bastille la tenevano impegnata visto che doveva girare video di un progetto che stavano realizzando con un'altra band; quindi aveva passato il pomeriggio a seguirli in giro per la città e filmarli per montare il video. La sera ovviamente il concerto era stato fenomenale, adorava ascoltarli suonare live e ogni sera era diversa a suo parere ed era semplicemente spettacolare sentire tutta quella gente che cantava con loro, dovevano essere molto fieri e lei era fiera di loro.

-Sei nervosa?- Domandò Dan quando finalmente erano in aeroporto pronti per imbarcarsi.

-Dovrei?- Chiese sorpresa dalla sua domanda.

-Beh stai per tornare nel tuo paese, è figo no?- Emma si lasciò andare a una risata, i ragazzi erano super eccitati, era la prima volta che mettevano piede in suolo americano.

-Credo che qui l'unico iper entusisata sia tu, Smith, datti una controllata- Lo prese in giro dandogli una pacca sulla spalla e lui di tutta risposta le fece una linguaccia e raggiunse gli altri al check-in.  Tornare in America per Emma, stava a significare solo una cosa: avrebbe rivisto i suoi genitori.
E non era per niente sicura se fosse pronta o no per quello.

Angolo dell'autrice:
Canzone dei Monsters Calling  Home.
Helloooo! Scusate per il grande ritardo anche se ho detto di postare subito D: Sono tornata in Italia per un paio di mesi e ho dovuto impacchettare tutto..è stato un casino! Ma eccomi qua! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, finalmente vediamo la degenerazione del rapporto tra Alison e Emma ma soprattutto le cose belle arriveranno dal prossimo capitolo! Wooohooo! 
Credo che posterò presto, non vi prometto nulla perché l'ultima volta ho postato dopo mille settimane quindi starò zitta ma l'altro capitolo è pronto :3 
Grazie comunque dei bellissimi commenti, li apprezzo moltissimo e fatemi sapere che ne pensate di questo capitolo! Ringrazio anche i lettori silenziosi o chi ha messo la fic tra le preferite/seguite/ricordate <3
A presto! C:

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