Vampire

di Alyssa Black
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Scuola ***
Capitolo 2: *** Complicazioni ***
Capitolo 3: *** So sorry ***



Capitolo 1
*** Scuola ***


Due settimane dopo....

Driiiiiiiiin. La campanella è suonata. Dovrei essere con i miei compagni e salire le scale verso le scale ma aspetto. Voglio eviatre quante più domande possibili e quindi arriverò poco prima del professore della prima ora. Spero che non notino che sono cambiata, sia fisicamente che caratterialmente. Sono più chiusa, ho paura. Ho paura che scoprano chi sono, o meglio, cosa sono divenata. Comunque adesso devo muovermi. Ormai non c'è quasi più nessuno. La scuola. Un po' mi è mancata. Non perché fossi una secchiona ma perché faceva parte della mia giornata quotidiana, era una cosa abituale, normale. Nelle ultime due settimane sono stata sottoposta a esami su esami per capire il motivo della mia improvvisa febbre e delle mia altrettanto improvvisa guarigione ma non si è trovato niente di strano o anomalo. Eccomi in classe. Tutti in piedi come al solito. Non mi hanno ancora vista. Ma ecco Chiara che mi indica e grida il mio nome con gioia e sorpresa. Ed eccomi circondata da tutti i miei compagni. Mi chiedono come sto, che malattia ho avuto, se non ero partita per una vacanza … E il mio nome pronunciato infinite volte. Celeste, Celeste, Celeste … se fossi umana potrei fare come il Barone Lamberto e in un attimo mi ritroverei come bebè! Ma per mia fortuna o sfortuna non lo sono più. Non ho mai sopportato il professore di storia ma in questo momento la stima nei suoi confronti sta salendo vertiginosamente. Ci sgrida dicendo di tornare al nostro posto e di lasciarmi respirare, altrimenti potrei riammalarmi. Cerco il mio posto ma scopro che il mio vecchio posto è occupato e le mie compagne, con invidia e malizia, mi dicono che il mio posto adesso è di fianco a Marco. Marco è il tipico principe azzurro, il ragazzo perfetto. Capelli biondi, occhi azzurri, alto, muscoloso. Simpatico, popolare e con infinite spasimanti. Ma io non sono tra quelle. Certo, è carino e simpatico ma decisamente troppo pieno di sé. Spero che non inizi a farmi delle domande perché non intendo ripetere troppe volte la storielle della febbre e degli esami. Va bene, sono stata assente tre settimane da scuola ma sono viva! (si fa per dire). Comunque l'essere rimasta assente per così tanto tempo non è una cosa così positiva, infatti devo recuperare un mare di verifiche ed interrogazioni! Infatti alla prima ora ho l'interrogazione di storia, alla seconda la verifica di scienze e quando suona la campanella che segna l'inizio dell'intervallo tiro un sospiro di sollievo. Ma dura poco perché nel giro di qualche minuto una vera e proprio folla si raduna intorno a me. Entro nel panico. Odio essere al centro dell'attenzione, ora più di prima. Il mio cervello mi indica varie vie di fuga ma non ho il tempo di reagire che qualcuno mi si para davanti. Sto per arrendermi e cercare di rispondere alle loro infinite domande quando sento una mano che mi afferra il polso. Odio anche questo della gente, la voglia di abbracciare e prendere sempre gli altri per mano. Davvero, non ne capisco il senso. Ma al momento sono così confusa che mi lascio tirare e seguo quello che al momento diventa un eroe. In poco mi ritrovo nel cortile della scuola. Il tragitto era stato come un sogno; mi ero sentita leggera, come se camminassi sulle nuvole. Finalmente decisi di dare un volto al mio salvatore e, quando mi voltai per vederlo in faccia, fu come se avessi fatto una doccia fredda. Era Marco. Con tutte le persone possibili e immaginabili perché lui? Che cosa vuole da me? Oggi ha passato due ore a fissarmi, non facendo lo stupido e lo spiritoso come a suo solito ma era rimasto stranamente in silenzio e apparentemente pensoso. Ed ora è qui, in silenzio, che mi fissa.


 

Scusate se ci ho messo tanto a postare il secondo capitolo, che in realtà è il primo, ma ho avuto problemi con il computer e le valanghe di verifiche assegnate. Spero vi piaccia. Cercherò di aggiornare con una frequenza maggiore. 

Baci
Vale :)

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Capitolo 2
*** Complicazioni ***


Non so che fare. Il mio cervello è completamente andato in tilt. Perché continua a fissarmi? Rimaniamo lì, per alcuni minuti a fissarci, aspettando forse che l'altro dica o faccia qualcosa. Alla fine fa un passo verso di me, apre la bocca per dire qualcosa... e cade a terra colpito da delle palle di neve trascinandomi con lui. I nostri compagni.  A quanto pare hanno avuto la geniale idea di iniziare una battaglia di palle di neve e noi ne siamo al centro. Ottimo. Cerco di uscire dalla mischia ma sento una mano che mi afferra per la caviglia e mi fa cadere per terra. Mi volto per vedere chi è. Marco. Avevo dubbi? Ma tutta questa simpatia da dove arriva? Potrei arrivare a ucciderlo se continua così. Lo guardo cercando di fagli capire che deve smetterla e lasciarmi in pace. Ma, appena guardo i suoi occhi mi paralizzo. Non può essere vero. Ha le lenti a contatto. E sotto si intravede un rosso fuoco non tanto brillante. Non ci credo. Anche lui un vampiro. E adesso come faccio a ucciderlo? A giudicare dal colore deve essere un vampiro giovane, di qualche mese più vecchio di me. Lo vedo sogghignare: sembra divertirsi parecchio della mia incredulità. Gli rispondo con un ghigno. Mi rialzo e lui fa lo stesso. Mentre ci alziamo arrivano verso di noi 4/5 palle di neve ma io le vedo a rallentatore. Decido di farmi colpire ma proprio mentre queste mi stanno per toccare sento una mano - di Marco, che domande - che mi tira verso il basso. L'impatto con il suolo non é uno dei migliori, ma non sento dolore. È tutto ovattato, come prima. Mi sto rimbambendo? Probabile. Ma in questo momento mi interessa solo lui, Marco. Mi sta guardando in modo strano, ipnotico. Non riesco a staccagli gli occhi di dosso e viceversa. Siamo lì, immobili, quasi uno sopra all'altra che ci fissiamo, mentre la battaglia di palle di neve infuria intorno a noi. Poi, a un tratto, vedi che si muove, impercettibilmente, verso di me, la sua bocca si sta avvicinando verso la mia. Mi alzo di scatto, facendolo cadere nella neve e, altrettanto velocemente me ne vado. Il mio cervello intanto si diviso a metà. Una parte vuole tornare là e rimanere accanto a lui, l'altra si congratula per la mia reazione. Piano piano rallento la mia andatura, che è molto più una marcia a ritmo forzato che una camminata di piacere. Devo pensare, capire come comportarmi. Sono lì, ferma in corridoio quando sento una mano che prende ma mia. Se avessi un cuore inizierebbe a battere all'impazzata. Faichesiamarco, faichesiamarco sembra urlare il mio cuore. Ehi, ma che mi prende? Io Marco manco lo conosco bene, come posso pensare queste stupidate?!? Mi volto verso la persona che mi ha preso la mano e mi ritrovo in un abbraccio. Un profumo di vaniglia mi invade. Daniele. Saprei riconoscerlo ovunque. È il mio migliore amico, una persona che amo come me stessa, un fratello. A volte credo che non so come farei senza di lui. Lui è quello intelligente ma anche  quello che ha le idee più idiote e divertenti. A una festa non si può dire dire di essersi divertiti davvero se non c'è lui con le sue immancabili imitazioni. È una forza della natura quel ragazzo, è d'oro, e io ho il privilegio di essere la sua migliore amica. Ricambio l'abbraccio e mi tuffo letteralmente nel suo petto, inebriata dall'inconfondibile profumo alla vaniglia che sembra il suo marchio di fabbrica. Mentre ci stiamo abbracciando sentiamo un tossicchiare. Anche questa volta non ho bisogno di girarmi per sapere chi è. Mattia. Non so bene cosa lui sia per me. Lo conosco da una vita, siamo sempre stati grandi amici ma, prima che cambiassi, eravamo usciti da soli, solo lui ed io. Ed era stato bello. Era stato diverso dal solito, dalle nostre uscite del sabato pomeriggio. Era stato bello, davvero bello. Ma adesso? Se anche avessi pensato di poter avere una relazione con lui adesso non posso più. Non posso digli cosa sono. Potrebbe pensare che sono diventata un mostro e non volermi più rivolgere la parola. E sono troppo egoista per permettere che questo accada. Ci abbracciamo, finalmente. Lui sa di buono, di pulito, di menta. Mentre siamo abbracciati suona la campanella e poco dopo sentiamo un altro tossicchiare, questa volta infastidito. Ci allontaniamo di scatto. E il prof di storia. Ci guarda, e con un ghigno sulle labbra mi dice "Celeste, lo so che sei stata assente tanto e che vuoi abbracciare i tuoi amici. So della tua malattia e sono felice che tu sia guarita, ma adesso dovete andare in classe". Aveva detto tutto con un ghigno strano sulla bocca e una voce dolce e vellutata che era in contrasto. E poi aveva sottolineato con la voce le parole "malattia" e "guarita", quasi sapesse cose che non dovrebbe sapere. Rabbrividisco e, salutato con un cenno di capo il professore, mi dirigo verso la mia classe, seguita a ruota da Mattia e Daniele che entrano nella loro. Prima di entrare ci salutiamo con un cenno di capo. 


Ehi gente, scusate se ci metto così tanto a pubblicare i nuovi capitoli ma in queste ultime settimane di scuola ci stanno sommergendo di verifiche e non ho molto tempo per scrivere. Spero vi piacci come sto mandando avanti la storia. :)
ringrazio cookie_mc e  Dark Angel_69 per le recensioni :)
H&K
Vale :)

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Capitolo 3
*** So sorry ***


Mi scuso per l'eventuale inconveniente di chi sta leggendo questo capitolo. Purtroppo ho avuto dei problemi tecnici e non riesco a pubblicarlo adesso.

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