Everything that kills me makes me feel alive

di Lukey_Ash
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Strani Eventi ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


prologo
Everything that kills me makes me feel alive



<< Ti ho incontrata ma tu non mi hai visto..
..E il mio cuore si è come bloccato, o era fermo prima e ha ripreso a battere >>
Max Pezzali



Prologo


Lake Worth, Florida
Luglio 1997





Nel cimitero di Lake Worth non c'era anima viva quella sera, come del resto ogni giorno.
Il fruscio del vento estivo faceva svolazzare le foglie sparse sull'erba umida di rugiada e le nuvole in cielo si muovevano a una velocità inaudita, come se fosse vicino un uragano.
L'acqua dell'oceano iniziava ad agitarsi e a scagliarsi sui pochi scogli vicini alla riva, creando quella schiumetta di mare briosa.

L'integrità silenziosa del cimitero venne interrotta da due figure che si muovevano misteriose attraverso gli alberi che si spalmavano tra una tomba e l'altra.
Gli angeli di pietra ,a guardia delle lapidi , nascondevano due figure che rimasero immobili, guardandosi negli occhi e non distogliendo lo sguardo nemmeno per un secondo.
- Presto Christie! Dobbiamo trovarli prima che ci trovino! O loro..- l'uomo non continuò la frase che aveva iniziato, cercando di non pensare a quello che avrebbero potuto fare gli Arcangeli se li avessero trovati in quel momento.
Afferrò la donna per un polso e insieme corsero verso un mausoleo poco lontano da lì.
Erano quasi arrivati, ce l'avevano fatta, le loro creature avrebbero potuto vivere una vita serena se le avessero lasciate nella cripta come aveva detto loro Klaus, ma le figure nascoste dagli angeli di pietra mossero quelle che dei comuni umani non avrebbero mai potuto vedere e prendendo il volo si pararono davanti ai giovani fuggitivi, facendo cadere la donna e la creatura che teneva in braccio, che iniziò a piangere rompendo il silenzio della notte.
- Shhh..c'è la mamma..shhh..- cercò di calmarla la donna.
Gli angeli si posizionarono davanti ai genitori, ora in ginocchio a cercare di calmare le neonate.
- Dateci quegli esseri immondi..- ordinò l'angelo con i capelli biondi e gli occhi di ghiaccio.
La donna, davanti a lui lo guardò e sembrò riconoscerlo.
- Lucas..tu mi conosci..salva le..-
- Taci donna! Tu hai tradito l'Altissimo mischiandoti con questa feccia..un umano..puah..- l'altro angelo, schifato, afferrò il fagotto con la bambina e la esaminò, bloccandosi poi osservando gli occhioni con cui lei lo guardava.
Sembrava sorridergli e con un gesto giocoso gli afferrò un dito, tenendolo stretto tra le sue piccole manine.
- Ashton, gli Arcangeli uccideranno me e mio marito..e anche loro..sono delle piccole creature innocenti..- la donna cercò di supplicare l'angelo con i muscoli più pronunciati e gli occhi di un verde chiaro che sfumavano in un grigio perla.
- Aiutare queste cose significherebbe farci strappare le ali.. per cosa?! Aiutare una traditrice?! - l'angelo chiamato Lucas si avvicinò al fagotto che teneva ancora in mano la donna e esaminò la bambina che fino a quel momento aveva continuato a piangere.
Non appena i loro sguardi si incontrarono la bambina smise di piangere e gli accarezzò una mano, facendogli spalancare gli occhi.
- Ash..- sussurrò all'amico, ma questo era troppo intento a osservare l'altra bambina.
- Dovrete solo portarle in quel mausoleo, poi Klaus si occuperà di trovare loro una famiglia..- li implorò allora l'uomo, rialzandosi in piedi.
- Gli Arcangeli saranno occupati a mandarci all'inferno per quello che abbiamo fatto e non si degneranno nemmeno un secondo di quello che state facendo voi..- continuo, afferrando il polso alla moglie e accarezzandole la schiena.
- Posso morire in pace sapendo che le mie bambine sono al sicuro..posso fidarmi? - chiese la donna, afferrando il braccio a tutti e due i suoi vecchi amici.
I due si guardarono per un nano secondo e poi annuirono impercettibilmente.
I genitori espressero un sorriso di riconoscimento e poi ricominciarono a correre verso l'oscurità che li attendeva.

Gli angeli si guardarono ancora per un secondo per poi tornare agli occhi delle piccole.
- Veglieremo su di voi, figlie della Guardiana..- pronunciarono solennemente.
- Anche a costo di perdere le ali - giurarono, staccandosi una piuma ciascuno e dandola in mano alle piccole.
- Forza, Christie e suo marito non possono concederci più tempo..- annuirono guardandosi e lasciarono le bambine nella cripta di vetro, per poi prendere il volo e andarsene.
Alla vista di nessuno, sulle spalle delle bambine iniziarono a formarsi delle cicatrici che avrebbero portato per sempre.



Spazio Autrici:
Salve! Noi siamo due pazze folli che hanno voluto intraprendere la pazza strada di iniziare e concludere (si spera) una storia a quattro mani, ispirandoci ai fantastici 5SOS , che entrambe adoriamo alla follia.
Speriamo che possa piacere, dato che abbiamo messo insieme anche la passione verso gli Angeli Caduti e un'altra cosa che si svelerà più avanti! ;)
Io sono Giulia e racconterò il POV di Jude, la più grande delle sorelle.
Mentre Laura, la mia fedele compagna, vi racconterà il POV di Arya, la più piccola.

Fateci sapere cosa ne pensate, anche solo con un messaggio privato se proprio non volete lasciare recensioni!
Vi mando un bacione da dietro il mio schermo :*
Giu&Lau

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Capitolo 2
*** Strani Eventi ***


capitolo 1 Everything that kills me makes me feel alive

<< But when it cames to me you don't care if I'm alive or dead >>
Shakira



I Capitolo


POV Jude

Il sole dell'ultimo giorno di vacanza irruppe nella mia stanza, riscaldandomi la pelle abbronzata.
Mi stiracchiai, ormai sveglia , e aprii leggermente gli occhi.
Il profumo di caffé invadeva la casetta dove vivevo con mia sorella e i miei genitori.
In realtà praticamente ci vivevo con mia sorella, dato che nostro padre era un generale e passava il suo tempo in Iraq, mentre mamma stava tutto il giorno in ospedale.

Sbadigliai e decisi di alzarmi e trascinarmi almeno al piano di sotto, dove la musica invadeva lo spazio cucina/salotto.
Mia sorella ballava davanti al fornello, mentre faceva friggere la pancetta da mangiare insieme all'uovo.

Sorrisi a quella vista e mi precipitai giù ad osservarla.
Era il mio opposto : capelli castani, carnagione un tantino più chiara della mia e due occhi azzurri che facevano invidia al cielo, contornati dai suoi occhiali da vista. 

- This is for the ones who stood their ground

For Tommy and Gina who never backed down

Tomorrow's getting harder make no mistake

Luck ain't even lucky

Got to make your own breaks -

Era una canzone di Bon Jovi, It's my life, e ringraziavo il cielo che almeno in gusto di musica la mia sorellina avesse preso da me e non da nostra madre.

Rabbrividii al pensiero delle canzoni che ci costringeva ad ascoltare quando eravamo piccole, ma poi siamo cresciute e abbiamo smesso di nasconderci nel negozio di dischi in centro per ascoltare della musica decente.

Sorrisi e mi avvicinai tirandole una pacca sul sedere, un saluto tra sorelle.

Afferrai una terrina e ci gettai dentro latte e cioccolato in polvere, per poi girare e creare una sostanza densa che misi in tavola vicino alla brocca del caffé.

Misi i piatti sul tavolo e le forchette con i coltelli, due bicchieri e i tovaglioli.

- Ecco fatto! - esultammo insieme, abbassando un pò la musica per poter parlare trnaquillamente.

- Allora, stasera andrai alla festa sulla spiaggia con Mark? - mi chiese lei curiosa, guardando le sue uova con bacon.

Mi limitai ad annuire e fare un gesto con la mano come per scacciare il pensiero del mio ragazzo pompato e sicuro di sé.

Quell'estate era andato in Europa con la squadra e al seguito le cheerleader e ci avrei scommesso le mie mutandine fucsia che quella sottospecie di orco di Sophie Turner se l'era portato a letto.

Io e Mark eravamo così, la nostra non era una relazione seria. All'inizio ero presa davvero, ma dopo la prima volta che mi ha tradito ho deciso di stare al gioco, per apprendere più informazioni sputtanabili possibili e poi umiliarlo davanti alla scuola, pubblicando un bell'articolo su di lui, magari come immagine lui in mutande ( aveva una collezione di boxer con gli animali) .

Sorrisi al pensiero di smutandarlo sul giornale della scuola, per il quale scrivevo dal primo anno. Afferrai il caffé e lo versai nella mia tazza con la foto di Ashton Utcherson e ingurgitai il liquido che mi donò un pò di energia.

- Io ci vado, ma mi auguro di non trovare la simpaticona Sophie sul mio cammino..potrebbe fare una brutta fine! - sibilai prima di alzarmi e avvicinarmi al lavello dove depositai le stoviglie sporche.

- Ah, oggi tocca a te! Ricordatelo..- mia sorella annuì, iniziando a canticchiare " I don't wanna miss a thing" degli Aerosmith.

Le scompigliai i capelli e mi incamminai nel bagno che collegava la mia stanza con la sua. Non appena vidi il riflesso dei miei capelli allo specchio trattenni a fatica un urlo disgustato.

I miei capelli erano ricci e la notte se c'era un pò di umidità diventavano peggio di un cespuglio di rovi. 

Aprii l'acqua della doccia e mi spogliai della canottiera lunga fino a metà coscia che mi fungeva da camicia da notte.

Mi infilai nel box e lasciai che l'acqua trasportasse via il sudore della notte passata a fare incubi di strane creature che mi inseguivano nel cimitero di Lake Worth.

C'ero stata solo una volta in quel cimitero, per il funerale dello zio Cristoph, ma per lo più a Lake Worth ci stavo per visitare le vetrine dei negozi e al massimo per fare una nuotata con Arya.

Dopo quelle che mi parvero ore, durante le quali ripensai al sogno cercando di mettere a fuoco l'immagine dell'inseguitore, decisi che era giunto il momento di uscire e andare a fare un giro in centro per una pattinata con la mia sorellina.

- Arya, preparati che andiamo! - urlai a mia sorella, infilandomi una maglietta con la scritta " You're mine, but I'm not yours" e degli shorts con le bretelle che lasciai a penzoloni.

- Mi dispiace sorellona! Oggi passo, devo finire i compiti di biologia! - la voce di mia sorella mi arrivò dalla porta aperta che dava sulla sua camera.

Mi affacciai e le feci gli occhioni da cucciolotta. 

- Ti preeegooo..- uggiolai, aggrappandomi alla porta semiaperta facendo tremolare il labbro inferiore.

Sospirò e distolse lo sguardo dalla scrivania ai miei occhi nocciola.

- No.- disse semplicemente, per poi tornare ai suoi compiti.

Sbuffai e sbattei la porta, urlando un " tieni il cellulare a portata di zampa" e afferrai le chiavi della mia Mercedes Pagoda che mi ero comprata con il sudore della fronte lavorando da Bob, il bar di Palm Beach.

Saltai nella decappottabile senza neanche aprire la portiera e sfrecciai in centro, attraversando strade piene di teenager impazziti per l'ultimo giorno di vacanze.

Con i miei Ray Ban Clubmaster sul naso e l'aria salmastra della Florida che mi faceva volare i capelli un pò d'appertutto arrivai alla pista di pattinaggio del parco Flamango Lake, più che per pattinare, data l'assenza di mia sorella, decisi che sarebbe stato meglio prendere il sole e magari fare un bagno.

Parcheggiai nel parcheggio che stranamente era vuoto e misi in spalla la borsa nera che conteneva un telo da spiaggia.

Mi posizionai sotto un albero vicino al laghetto e tolsi i vestiti rimanendo in bikini, almeno avrei preso l'ultimo sole di quell'estate. Infilai gli auricolari nelle orecchie e Steven Tayler cominciò a cantare " Crazy" facendomi battere i piedi al ritmo.

Il sole era alto nel cielo delle undici e tredici minuti, non c'era niente che potesse stressarmi in quella splendida giornata di agosto. Il parco era deserto e non c'erano grida di bambini petulanti nei dintorni.
Mi azzardai a canticchiare insieme s Steve e mi lasciai andare alla musica che mi scorreva nelle vene.

Dopo una mezz'oretta ero già sudata e accaldata, così decisi di farmi un bagnetto nel lago per evitare di prendere insolazioni, il giorno dopo sarebbero ricominciati gli allenamenti di nuoto e io adoravo nuotare.
Adoravo l'acqua, punto.
Appoggiai gli occhiali sul telo e bloccai la musica, per poi prendere la rincorsa e tuffarmi di testa nell'acqua fresca.
Sentii che il liquido mi passava leggero sulla pelle ed era la sensazione più bella che avessi mai provato, come quando baci un ragazzo per la prima volta, non un ragazzo qualunque, ma quello che sai di amare davvero.
Ovviamente io lo so solo ora che cosa si prova, ai tempi l'unico ragazzo che avessi mai baciato era Mark e non ero per niente innamorata di lui, tutt'altro.
Decisi di fare qualche metro in apnea, giusto per riprendere un pò la mano.
Mi immersi completamente trattenendo il fiato e iniziai a nuotare sott'acqua, sentendola accarezzarmi il corpo e mi rilassai sotto quel tocco.
Sorrisi ma mi bloccai di colpo.
Una figura poco distante da me era immobile e anche se riuscivo a vedere perfettamente sott'acqua nonostante non avessi gli occhialini, non riuscivo a capire di chi si trattasse, non l'avevo mai visto.

Emersi prendendo una boccata d'aria fresca e osservai da fuori il punto in cui avevo visto l'uomo.
Non era particolarmente muscoloso, ma era più alto di me.
Nuotai fino al punto in cui l'avevo visto e mi immersi per cercarlo, ma non lo trovai.
" Te lo sarai immaginata..magari era solo un sacchetto di plastica.." pensai, tornando dall'altra parte del lago per distendermi al sole.
Ma ogni secondo continuavo a girarmi per controllare che non ci fosse nessuno dietro di me.
Avevo un'ansia pazzesca al pensiero che qualcuno potesse spiarmi.
Ormai la giornata era andata a farsi benedire, così decisi che era ora di tornare a casa e arraffai i miei averi per rientrare.

Accesi il motore e tirai su la cappotte, ma un foglietto di carta mi cadde in grembo.
Una calligrafia che non avevo mai visto ma che mi spaventò.


Sei osservata.
Stai attenta.

POV Arya

Quando sentii mia sorella uscire e mettere in moto la macchina rimisi gli occhi sul libro di biologia.
In realtà non avevo molta voglia di studiare, ma avevo il pomeriggio libero per poter andare al negozio di musica.
Ci andavamo da quando eravamo delle piccole cuccioline, quando avevamo un'oretta di tempo libero scappavamo di casa e rimanevamo lì ad ascoltare cento dischi alla volta e la cosa migliore era che avevamo gli stessi gusti in fatto di musica.
Jude è sempre stata quel tipo di ragazza che non rifiuta mai nessun tipo di svago e per questo un pò la invidiavo, ma quel giorno dovevo assolutamente finire tutti i compiti delle vacanze, per cui mi misi sotto a studiare di nuovo.

Erano le undici e io avevo quasi finito tutto, così mi misi sotto il getto tiepido della doccia e pensai che l'indomani sarebbe ricominciata la scuola, il che voleva dire inverno, anche se non è mai veramente inverno a Palm Beach.
Quando uscii dal box della doccia mi asciugai e mi vestii con pantaloncini corti e una canottiera dei Doors, per poi tornarmene in camera mia.
C'era un'atmosfera strana : la finestra era aperta e i fogli svolazzavano sulla scrivania. Andai a chiuderla e i miei appunti si appiattirono sul tavolo, tranne uno che sfuggì alla massa e si depositò sul pavimento.
Lo raccolsi e dopo averlo letto le mie mani iniziarono a tremare freneticamente.
" NON SEI AL SICURO. QUALCUNO TI STA OSSERVANDO".
Lo lasciai scivolare dalle mie mani e mi precipitai alla finestra.
Guardai sotto casa, ma non c'era nessuno, allora passai in rassegna la strada e un ragazzo mai visto prima se ne stava spaparanzato su una moto e guardava verso casa.
Sembrava stesse cercando qualcosa, ma cosa?
" Che sia stato lui a lasciare il biglietto?" pensai irrigidendomi subito al pensiero di un probabile stalker.
Al telegiornale avevo sentito spesso di ragazze che venivano pedinate da ex gelosi, ma io non avevo mai avuto fidanzati.
"Magari pensava di trovare Jude!" pensai.
Mia sorella aveva avuto molti fidanzatini usa e getta, non perché fosse una stronza maledetta, ma per il semplice fatto che questi usavano lei e lei ricambiava il favore.
Tornai a fissare il tipo e notai che aveva i capelli castano chiari, coperti da una bandana sul davanti che glieli alzava.
Quando guardò verso di me mi cedettero le gambe e caddi in ginocchio sul pavimento.
I miei occhi caddero di nuovo sul biglietto e iniziai ad avere dei problemi a respirare: l'aria entrava ma non arrivava ai polmoni.
" Perfetto, un altro attacco d'asma!" pensai, cercando di raggiungere il cassetto della scrivania dove tenevo gli inalatori.
L'ultima volta che me ne era venuto uno era stato anni prima, quando un uragano si era abbattuto sulla città, ma mia madre mi costringeva sempre a tenerne qualcuno per sicurezza.
Ricordai che quella volta avevo litigato con Jude e mi ero chiusa nella cabina armadio .
Mi mancava l'aria e non riuscivo a raggiungere il dannato cassetto, mi misi una mano sul collo e provai a fare dei grandi respiri profondi, ma niente. Iniziai a vedere tutto a puntini e la testa continuava a girarmi all'impazzata, mi sembrava addirittura di vedere delle macchie bianche che mi giravano intorno creando un mini tornadino.
Mi concentrai di più e capii che erano i miei appunti e che stavano davvero volando attorno al mio corpo immobile.
La finestra era di nuovo aperta, ma chi l'aveva aperta?! Lo stalker!
Improvvisamente sentii la porta di casa che sbatteva e la voce di mia sorella che mi chiamava.
- Sono qui!!- provai a urlarle, ma non uscì nulla.
Non riuscivo a riprendere il controllo e cercai almeno di urlare, anche solo per farla correre da me e aiutarmi.
L'urlo uscì alla perfezione ma fece esplodere la finestra.
" Wow, che voce! Dovrei fare la cantante lirica!" ironizzai, riuscendo finalmente a respirare, almeno un pò meglio.
Dopo qualche secondo mia sorella entrò nella stanza tutta sudata e con negli occhi una paura inaudita.
Mi prese per le spalle e mi scosse, mentre i miei occhi iniziarono a chiudersi e i fogli a cadere sul pavimento come foglie secche.

POV JUDE

Il biglietto intimidatorio da Stalker mi cadde dalle mani e io schiacciai sull'accelleratore scalando dalla prima alla quarta in meno di due minuti.
Qualcuno mi stava spiando.
Allora non era stata un'allucinazione! Davvero c'era qualcuno nel lago!
Tremante di paura arrivai a casa nel giro di mezz'ora e mi rinchiusi dentro, controllando che tutte le finestre fossero chiuse.
Qualcuno mi stava spiando, non sapevo il perché, ma mi sentivo in dovere di proteggere mia sorella per prima, anche lei poteva essere spiata.
Un rumore di vetri rotti proveniente dalla sua camera mi fece balzare e corsi subito verso la stanza, ma la porta era chiusa a chiave dall'interno.
- Arya! - il terrore mi colse e gli occhi mi si riempirono di lacrime.
" Non devo piangere, lei sta bene.." cercai di crederci davvero, ma avevo troppa paura.
Poi un urlo spaventato mi fece gelare il sangue nelle vene e mi infuriai tanto da rompere la maniglia.
In quel momento sentii un nuovo rumore provenire dal bagno.
" Il bagno!" pensai ancora più incavolata con me stessa.
Corsi nella mia camera e l'attraversai con due falcate, spalancando il bagno e trovandolo completamente allagato.
La porta che andava in camera di Lauren era spalancata e la vidi mentre era nel mezzo di un uragano generato da alcuni fogli che le volavano intorno.
Solo un pensiero mi venne in mente in quel momento : " Ma cosa cazzo sta succedendo?!"


Spazio Autrici:

G: Buon pomeriggio a tutti,cari lettori!! Abbiamo notato che la nostra storia non è che è stato poi questo grande fiasco e ne siamo contente!!
L: tsk..non hai neanche ringraziato !!! Ingrata!!
G: Eheheheh...scusa Lo, adesso ringrazio..
L: Eh no, bella mia! Li ringrazio io!!
Ringraziamo LOLLY_POP_94Ossidiana_che hanno messo la nostra storia tra le preferite!!
G: Un grande grazie anche a Freckles_22 che l'ha messa tra le ricordate!!
L: Ti avevo detto che i ringraziamenti li avrei fatti io!! # si scricchiola le dita#
Un grande bacio a Allysole17, Lol9393 , LONDON_fan  e _proud_of_them che l'hanno messa tra le seguite!!
E infine insieme mandiamo un bacione e un grande grazie a Lol9393 che ha recensito!!
G: Bene, prima di lasciarvi vi lasciamo con degli interrogativi (?) :
Chi saranno le strane figure?
Cosa vorranno??
Perché sono esplose le tubature e Arya era circondata da un turbine di fogli che facevano rizzare i capelli a Lex Luthor??
L: Cosa c'entra Lexxuccio adesso??
G: Era per dare enfasi alla frase..
Perfetto! Sulle note di bring to my life vi lasciamo!!
Andate in pace!
L: Se, nel nome di Cristo!
Dai Giu, fai la seria!!
G: chiedi troppo..
L: Si..putroppo si..
Buona giornataaa!!
Giu&Lau
P.s: se volete scriverci anche in privato non ci sono problemi!
(G: Tanto risponderò sempre io u.u)
Ciaooo!!! :**


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