Resident Evil Damnation Leon e Ada

di Lele_Rin_00
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una missione riuscita male ***
Capitolo 2: *** Ada, tu sei... ***
Capitolo 3: *** Oltre la porta ***
Capitolo 4: *** Rimpianti ***



Capitolo 1
*** Una missione riuscita male ***


leon e ada

POV.Leon
Ada mi aiuta a cercare Svetlana, lei voleva quelle stupide Plaga e io invece volevo terminare il lavoro. Il laboratorio era vuoto, c'era solo quello che sembrava un nido di api e Ada mi fa notare la Plaga. Accende il computer e mi spiega che loro stanno cercando di espandere il Virus.
D'un tratto dietro di noi arrivano degli agenti con Svetlana, di fronte a lei io e Ada alziamo le mani.
-E lui chi è?- chiede Svetlana.
-E' un agente governativo- risponde Ada.
La spia mi fa un cenno e mi fa capire che devo impugnare il mio mitra. Si gira e attiva l'allarme dal computer alle sue spalle. -Vai!- mi grida e comincio a sparare. Tutti quanti infine cessano il fuoco e io e Ada ci troviamo alle spalle di Svetlana con la pistola rivolta alla sua schiena. Stavolta è la presidente ad alzare le mani finché non mi disarma e comincia ad attaccare me ed Ada: io cerco di colpile il viso mentre Ada fa la stessa cosa sullo stomaco, ma nulla da fare, è velocissima! Faccio un cenno ad Ada di bloccarle la strada, così io sono sulla destra e lei sulla sinistra: Svetlana era bloccata.
La presidente decise di attaccare direttamente Ada, così sfodero il coltello e cerco di accoltellare Svetlana sulla la schiena, fino a quando lei non si sposta e mi ritrovo con il coltello sprofondato nella pancia di Ada...

FINE 1° CAPITOLO! 

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Capitolo 2
*** Ada, tu sei... ***


gg POV ADA.
Provo una fitta di dolore attraversarmi nella pancia e sento il "bip" dell'elettrocardiogramma fischiarmi nell'orecchio.
Il bianco della stanza dove mi trovo è accecante, sono distesa in un soffice letto dell'infermeria e in un momento i ricordi mi assalgono...
"Leon stava correndo alle spalle di Svetlana con il suo coltello in mano, quando lei si è levata il coltello affondò nella mia pancia; l'ultima cosa che vidi fu l'espressione disperata di Leon con le lacrime agli occhi e Svetlana scappare via...
Poi più nulla".
La porta che si apre mi riscuote dai miei pensieri, e vedo il dottore entrare nella mia sala d'infermeria con una cartella in mano.
Mi si avvicina con un'espressione grave dipinta sul viso e mi dice con voce grave. -Mi rincresce riferirle che la sua ferita l'ha resa sterile...

FINE 2° CAPITOLO

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Capitolo 3
*** Oltre la porta ***


qq POV LEON.
Sento le urla strazianti di Ada venire dalla stanza, dove è stata ricoverata d'urgenza, perforarmi nei timpani, raggiungere il cervello e arrivarmi al cuore.
Stringo forte gli occhi per non far uscire altre lacrime. Mi tiro i capelli e abbasso la testa sulle ginocchia stringendo più forte gli occhi finchè una lacrima cade sulla stoffa dei miei pantaloni.
Mentre sento gli strilli squllanti di Ada, un dottore esce dalla stanza dove sta lei con gli occhi puntati a terra.
Mi alzo di scatto e gli vado incontro cercando di entrare nella stanza dove c'è Ada, ma lui mi blocca.
-Ha bisogno di stare sola per pensare- mi dice freddo il dottore e mi chiude a chiave la porta.
Avrei voluto abbatterla , avrei potuto... ma non l'ho fatto perché non avevo il coraggio di vedere in faccia Ada.

FINE 3° CAPITOLO

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Capitolo 4
*** Rimpianti ***


Rimpianti POV LEON
Le settimane passano lente e monotone.
Non ho più rivisto Ada dal giorno dell'incidente, nè lei mi ha cercato.
Il presidente parla ma io non l'ascolto, e tutti intorno a me sembrano presi dalle sue parole.
La mia mente è da un'altra parte, i miei pensieri sono rivolti a lei: ad Ada.
Il presidente dice di uscire ma io non ho la forza di alzarmi, lui se ne accorge e mi parla ma la sua voce mi giunge ovattata -Kennedy, cosa fai ancora qui?-
-Sì, ora vado- rispondo automaticamente senza degnarlo di uno sguardo.
Poco prima di uscire sento il presidente dirmi -Vedo che in questi ultimi tempi lei è molto assente; posso intuire la ragione: è per Ada, non è così?-
Io resto paralizzato al mio posto senza voltarmi e senza rispondere -Bè, si riprenda- mi congeda Adam.
Senza dirgli nulla, me ne vado.


POV ADA
Sento la cicatrice bruciarmi da sotto la garza mentre la mente ritorna a quel giorno, a quel dannato giorno. Il giorno in cui divenni sterile. E Leon S Kennedy, o almeno il pensiero di lui, mi entra in testa senza lasciarmi via di fuga. E' da tempo che non lo sento e questo non mi fa piacere, e forse nemmeno a lui. Però lui mi ha ridato tutto l'odio del mondo,quel bastardo!
Salgo le scale per andare in camera e mi sdraio sul letto, però in quel silenzio i pensieri sono troppo vividi.
Afferro un libro e comincio a leggerlo: "Colpa delle Stelle". Bellissimo.
Ma nemmeno questo libro mi toglie dalla testa le lacrime di Leon, quindi decido di andare a farmi un bagno caldo.
Ci voleva proprio un bel bagno caldo! Mi insapono evitando di toccare la cicatrice.
Finito il bagno indosso l'accappatoio e mi dirigo verso le scale per andare nella mia stanza attraversando il salone.
Ma prima che potessi salire le scale, sento una fitta attraversarmi la cicatrice sopra l'utero e imprego a denti stretti ma a voce alta contro Leon -Maledetto bastardo
! Quel tuo coltello sull'utero mi ha resa sterile e hai distrutto tutti i sogni che avevo! So che devo odiarti ma non ci riesco fino in fondo, però non posso stare con te: la tua lama si è portata via anche il mio cuore e i miei sogni! Sei un figlio di puttana, vorrei vedere te al mio posto, anzi vorrei che tu soffrissi come sto soffrendo io...- smetto di parlare quando sento un tonfo sordo fuori dalla porta.
Vado ad aprire con la mano gocciolante di acqua e vedo dei fiori calpestati a terra. E quando guardo avanti a me vedo la schiena di Leon correre in direzione opposta alla mia casa e intuisco che la sua mano asciughi l'ultima lacrima che gli scivola sulla guancia.
Quando ti ho detto che volevo vederti soffrire come me, non avevo capito che tu già stavi soffrendo... io non volevo vederti così.
Adesso ti ho allontanato di più da me.

FINE 4° CAPITOLO

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