amber

di Warrior_1224
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Lista capitoli:
Capitolo 3: *** Epilogo. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 1. ***



Capitolo 3
*** Epilogo. ***


Stava sul divano con le cuffie nelle orecchie mentre leggeva il suo libro preferito, aveva avuto una giornata orribile. A scuola aveva litigato con la professoressa di letteratura, aveva torno sul fatto di un libro che Chris aveva letto già un paio di volte, le diede una nota e l''aveva mandata dal preside, dopo aver chiamato il padre e sgridata la mandò a casa. per tutto il viaggio di ritorno lei e suo padre non parlarono, aveva appoggiato il gomito sul finestrino guardando fuori e respirando l'aria a pieni polmoni. Posò un piede scalzo sul parchè e si issò su di esso, la portrona si trovava al centro della sua camera da letto. Un letto a due piazze e le pareti bianche ricoperte di scritte, erano frasi di libri che Chris aveva letto e se ne era innamorata, toccò con una mano la parete e prese il pennarello nero scrivendo una frase che aveva appena letto. Bussarno alla porta, lei si voltò di scatto:, sapeva chi era, l'unico della famiglia che bussava prima di entrare in una stanza, suo fratello, Jack. Aprì la porta e guardò la sorella: sorrise sedendosi sul letto della sorella accavalando le gambe. Lui era un guerriero ambrato, sono guerrieri che hanno poteri come: velocità, forza, intelligenza sovrumana, ecc. Chris posò il pennarello sulla scrivania di fianco ai suoi compiti di inglese, andò dal fratello:, portò le mani sui fianchi osservandolo, aveva i capelli castani scompigliati e la solita maglietta nera da allenamento. Anche Chris aveva i capelli castani scuri del padre ma aveva gli occhi color malva della madre non come quelli del fratello, azzurri oceano. La guardò:<< è mai possibile che tu non chiuda mai la bocca? >> rise. Li si sedette di fianco incrociando le gambe e sopirando:, alzò le braccia verso l'altò, Jack rise di nuovo e disse:<< Tobis ti aspetta >>, si azlò di scatto e si mise dei jeans neri e una maglietta larga color cobalto, si legò i capelli in una cosa alta e si mise le solite all stars rotte. Uscì di casa e camminò in mezzo alla folla della california a testa bassa, alcuni ragazzi si voltarono per guardarla ma lei non ci fece caso. Girò per un vicolo e camminò fino alla fine, si trovò davanti ad una casa verde avidenziatore, entrò poggiando la borsa sulla sedia poi  entrò nella cucina e non trovandolo andò nello studio. Appenna aperta la porta vide anche gli altri guerrieri, tutti molto più alti di lei e più belli. Erano i soliti 5 che dovevano proteggerla ma lei li rifiutava sempre. Fece uno scatto per uscire ma Toby le era già davanti bloccandole l'uscita, lo fulminò con lo sguardo:, si mise una mano sulla fronte sedendosi su una sedia. Uno di loro di nome Arthur le passò un bicchiere di acqua che lei declinò con una gesto della mano, guardò Tobias:<< tu ne sapevi qualcosa? >> alzò un sopracciglio. Quello più grande, avrà avuto 30 anni circa le si avvicinò porgendole la mano:<< siamo qui per rifarle la proposta di tempo fa, Amelia >>, era il nome della creatrura che viveva dentro di lei. Si alzò di colpo facendo quasi cadere la sedia all'indietro:<< non chiamarmi così >>, ringhiò. L'uomo ritirò la mano quasi spaventato, guardò gli altri che annuirono:<< se non accetterà la porteremo in tribunale >>, Chris rimase senza fiato, non l'avevano mai ricattata, nessuno osava ricattarla per via dei suoi poteri: << c-c-che cosa? >>chiese scandalizzata, l'uomo si schiarì la gola:<< mi avete sentito benissimo >>, Chris si voltò verso Tobias che era seduto in silenzio sulla scrivania:<< possono farlo? >> chiese e Tobias sobbalzò:<< si, possono >> la guardò con occhi supplicanti di perdono. Chris sbuffò:<< oaky, ma ad una condizione >> alzò il dito indice guardando gli altri guerrieri che annuirono di conseguenza, parlò con voce altezzosa:<< lasciatemi vivere >>, detto questo si voltò prendendo la borsa e uscì dalla casa. Si trovava fuori e si premette le mani sugli occhi per la rabbia. Non sarebbe stato più come prima, li avrebbe avuti sempre tra i piedi, non avrebbe potuto fare più niente. Corse verso casa, li sentiva dietro di lei, accellerò. Entrò in casa sbattendo la porta alle sue spalle, Jack le andò in contro:<< allora com'è andarta? >>, alzò lo sguardo su di lui:<< tu lo sapevi! >> aveva un tono accusatorio, bussarono alla porta e Jack con un sorriso andò ad aprire. Chris si rinchiuse in camera, si buttò sul letto e cominciò a picchiare il cuscino, stava diventanto freddo dentro la stanza, se ne accorse e si alzò di scatto guardandosi attorno:<< JACK! JACK!> cominciò a urlare, era bloccata nella camera non riusciva a muoversi. Jack e gli altri entrarono, vide la sorella terrorizzata la prese tra le braccia sussurrandole parole dolci. Lei era speciale, lei era divisa a metà, luce e ombra, freddo e caldo, era lo ying e lo yang. Si tappò le orecchie cominciando a gridare, parlò una lingua sconosciuta agli essere umani per bloccare tutto. Pian piano la stanza tornò calda come prima e Jack la mollò per terra, Chris si alzò e lo guardò, aveva perso di nuovo il controllo e adesso l'avrebbero portata all'accademia dove le avrebbe insegnatro l'auto controllo. Odiava quel posto, c'erano pochissime femmine ed erano tutte palloni gonfiati, guardò il capo:<< vi prego, no > la sua voce era come un sussurrò. La presero tirandola in piedi e prepararono le sue cose, sarebbe partita al più presto. Chris non pianse, non si dimenò, rimase immobile a guardare il vuoto mentre il fratello le accarrezzava i capelli scuri, avrebbe perso tutto, la sua più grande paura divenne realtà in quel momento, guardò il calendario, mancavano 3 mesi al suo sedicesimo compleanno, la scelta che doveva cambiare la sua vita. Strinse i pugni liberabdosi dalla presa del fratello, aprì la finestra del salotto respirando l'aria del mare, le scese una lacirma che asciugò con il dorso della mano, sentì dei passi dietro di lei ma non si voltò:<< sei pronta? >> annuì senza voltarsi. quella mattina era una ragazza normale che pensava alla scuola adesso era costretta a lasciare tutto per via dei suoi poteri, guardò il cielo e allungò un braccio verso di esso come se lo volesse toccare, il vento le faceva oscillare la coda e i suoi occhi malva si illuminarono. Suo padre l'abbracciò da dietro e lei lo lasciò fare, tanto sarebbe stato il loro ultimo abbraccio padre e figlia, lui sarebbe stato il suo comandate con un altro ragazzo di nome Sebatian. Guardò per l'ultima il mare poi la vista le si appannò, il padre le aveva dato del sedativo mentre la abbracciava, diventò tutto nero e non sentì più niente, niente voci, niente male ma soprattutto niente ricordi o pensieri. 

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Capitolo 4
*** Capitolo 1. ***


 La teneva in braccio e la mise nel retro della Jeep, diede dei colpi sul telaio che partì, il padre di Chris la guardava dormire, le tolse delle ciocche dal viso. Era uguale alla madre, aveva paura di tutto ma in qualche modo risolveva, dormiva nella stessa posizione da quando era bambina, stesa su un lato con il braccio sotto la testa i capelli scompigliati sopra alla coperta, aveva ancora la coda. Jack era di fianco a lui:<< ho paura per lei, sicuro che c’è la farà? >>, il padre si voltò a guardarlo e li toccò una guancia:<< Jackie dobbiamo esserne sicuri, deve farcela >> tornò a guardare la sua bambina dai capelli castani scuri, dai quei suoi occhioni color malva. Stava sognando si vedeva dalla sua faccia serena, si sedette di fianco a lei prendendole una mano e la strinse, non si era mai fatta toccare prima d’ora, da quando lui l’aveva accusata della morte della madre, ricordava i suoi occhi afflitti e le parole che li avevano rotto il cuore, la sua bambina che li urlava contro. Lo schiaffo che le aveva dato e le lacrime di lei mentre correva in camera, ci rimase per giorni, usciva solo per andare a scuola, le diede un bacio sulla fronte.



Era legata ad una sedia, cercava di liberarsi le corde che aveva ai polsi si stringevano sempre di più, le facevano male, si trovava in una stanza illuminata solo da una piccola lampadina gialla. Aveva del sangue intorno a lei, persone morte, stava piangendo. Un’ombra si mosse verso di lei, non riusciva a vederlo in volto, cercava di urlava ma la voce non le usciva, si spaventò ancora di più. Cercò di liberarsi, si guardava attorno cercando qualcosa per tagliare le corde, chiuse gli occhi. Quando li riaprì si trovava a casa sua, la madre era alla finestra, le si avvicinò lentamente:<< mamma… >> allungò una mano, quando la madre si voltò una visone orrenda, la sua faccia era un teschio che sanguinava piena di vermi bianchi, aprì la bocca:<< piccola… >> parlò con voce cupa si muoveva a scatti, del sangue cadeva dal suo vestito, cercò di scappare ma la creatura la prese per il piede facendola cadere e…..



Si svegliò di soprassalto, quando il sole le illuminò il viso sudato,  si passò il palmo della mano sulla fronte. Si guardò attorno era in una stanza marroncina con un letto, una scrivania e un bagno. Sulla scrivania c’era un biglietto e dei vestiti da recluta, si alzò e andò verso la scrivania prese il biglietto leggendolo. Lo buttò e si andò a fare una doccia, si lavò via il sudore e ma le immagini del sogno rimasero, uscì e prese la biancheria intima. Si mise i pantaloni e la maglietta nera che le metteva in risalto quel poco di seno che aveva, i pantaloni da militare e li stivaletti, si legò inoltre i capelli. Faceva avanti e indietro nella camera aspettando ordini, si fermò per guardarsi allo specchio, era piccola e gracile non sarebbe sopravvissuta,bene e adesso che faccio?, pensò. Aprirono la porta e lei si girò di scatto, era un ragazzo sui vent’anni , alto, spalle larghe, capelli lunghi castani chiari e occhi verdi smeraldo. C’era anche un'altra ragazza un po’ scura di pelle, alta quanto lui, capelli legati con una cosa e neri i suoi occhi erano marroni quasi neri. Li osservava in silenzio, strinse i suoi piccoli pugni lungo i fianchi, il ragazzo fece un passo avanti:<< recluta Sparks, benvenuta >> fece un lieve sorriso. Alla parola recluta il cuore le si strinse in una morsa e le si formò un nodo in gola che non le permetteva di parlare, quindi si limitò ad annuire. La ragazza la fissava con quei suoi occhi neri, Chris cercava di non farci caso guardava altrove, il ragazzo si schiarì la gola:<< sono il sergente Winsot , il capitano mi ha chiesto di portarti da lui per maggiori informazioni della tua vita, qui in accademia >>, detto quello di voltò e uscì seguito dalla ragazza, in quel momento Chris sospirò e li seguì. Erano in un corridoio stretto, grigio, ai lati del corridoio c’erano diverse porta che si aprivano al passaggio del sergente e dei ragazzi uscivano. Arrivano nella sala Magna, all’interno c’erano computer, schermi e una mappa del mondo che gli umani conoscevano, di fianco ad essa c’era la mappa del mondo Amber. Vide il padre e capì all’istante, lui era il capitano che addestrava le reclute, si fermò di colpo come se ci fosse una barriera che divideva lei da lui, il padre si voltò per guardarla e le sorrise, avanzo verso di lei. Vedendo il padre aprire le braccia scartò di lato per non doversi trovare fra le sue braccia. Lo guardò:<< capitano, avete degli ordini per me? >>, si stupì del suo tono, era calmo e neutro. Il padre annui e li diede un foglio con gli orari dei suoi allenamenti:<< sarai allenata da Sebastian e Clarissa, questo e tutto, puoi andare >>, mentre lasciava la stanza seguita dal sergente e dalla ragazza vide il fratello sorriderle, ricambiò il sorriso. Camminava per il corridoio in silenzio quando la ragazza disse sotto voce:<>, il ragazzo fece una risata silenziosa, Chris aumentò il passo arrivò alla porta e la aprì, stava entrando quando il ragazzo la prese per il braccio facendola girare:<< mi chiamo Sebastian e lei è Clarissa, sarai nel nostro gruppo perciò controlla i tuoi poteri intesi? >> la guardava negli occhi poi di scatto tolse la mano come se Chris stesse bruciando e la fulminò con lo sguardo, lei piegò leggermente la testa di lato:<< ops >>, li chiuse la porta in faccia. Si accasciò contro la porta, guardò l’ora fra un po’ sarebbe andata ad allenamento, si mise la testa tra le gambe per calmare l’ansia. Quando era piccola credeva che questo posto fosse solo una favola e che non ci sarebbe mai andata, adesso era li, guardò il soffitto e chiuse gli occhi respirando con calma, c’è l’avrebbe fatta lei era il Minster. 

SPAZIO AUTRICE:
Salve, spero vi piaccia. è frutto della mia pura immaginazione, è la prima volta che scrivo e pubblico di solito lo facevo per me. bhe che dire basta, spero vi piaccia e al prissimo capitolo. 

 

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