Aliena sulla Terra.

di La_scrittrice_otaku
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Semplice gatta,o.. ***
Capitolo 2: *** L'aliena. ***
Capitolo 3: *** Finalmente un po' di pace. ***
Capitolo 4: *** Secondo arrivo sulla Terra. ***
Capitolo 5: *** Quasi nei guai. ***
Capitolo 6: *** Primo giorno di scuola. ***



Capitolo 1
*** Semplice gatta,o.. ***


 

Primo capitolo

"Non capisco... Dove mi trovo?!" pensai, ritrovandomi in quel luogo scuro, e freddo sotto le mie zampe. Non ci capivo proprio niente: prima libera e tranquilla per strada ,poi in un posto ignoto,senza neanche avere il tempo di poter fare qualcosa per reagire. Perchè ero stata così disattenta da non percepire altre presenze vicine?
Ero arrivata da poco sulla Terra,solo in mattinata,quindi era piuttosto normale non riuscire ad avere una risposta,dal momento che non conoscevo ancora che genere di idee potessero passare per la mente di un umano. Ad un tratto, udii delle voci maschili confabulare qualcosa. Pareva proprio che stessero parlando di me.
-"Ehi che ne dici di questa? E' carina, no? “ disse uno dalla voce parecchio roca,all'altro.
-" Sì, sono certo che a mio figlio piacerà."
Alla risposta positiva del secondo uomo, presero la gabbia dove mi avevano rinchiusa e mi spostarono da un'altra parte. Già per me era difficile riuscire a vedere qualcosa attraverso quelle sbarre e quel buio,adesso sarebbe stato anche peggio;avevano messo qualcosa attorno alla gabbia,una specie di lenzuolo. Era una sorta di rapimento,o cosa?
Non avevo paura. Se avessi voluto ,sarei già potuta agire,usando i miei poteri. Non potevo farlo così alla leggera,però, altrimenti il piano sarebbe andato in fumo. Decisi quindi di pazientare,per capire se le intenzioni nemiche erano quelle di mettere in pericolo la mia vita,o semplicemente mi trasportavano per altri motivi,che però io non riuscivo a capire,in un momento come quello.

 L’uomo che aveva parlato per secondo,si rivolse a me: “Ehi, piccola stai tranquilla, tra poco arriveremo a casa .Io sono Kitamura Taro,piacere di conoscerti.”
Dalla voce sembrava un tipo gentile,però vedendone l’espressione sarebbe stato tutto più chiaro. Dannato lenzuolo! Iniziai a ragionarci su. Cosa poteva volere da me, quell'uomo di nome Taro? Aveva capito che non ero solo una semplice gattina? Scossi appena la testa,a quei pensieri. Gli umani non parevano tipi tanto intelligenti, ci doveva essere sicuramente un’altra spiegazione. Ma quale?
Ad un tratto, mi resi conto che ci eravamo fermati. Il viaggio era stato breve, alla fine. Lo sentii sollevare la gabbia e mi portò fuori dall'auto, dove eravamo stati fino a quel momento. Anche attraverso quella specie di telo, iniziai a vedere delle figure intorno a me, seppur sfocate.

 -"Sono tornato!" urlò l'uomo, varcando la soglia di casa.
Un'altra voce maschile, seppur più infantile, non tardò a rispondere.
-"Ciao papà. Che fine avevi fatto? Mamma ha iniziato a preoccuparsi. Hai fatto tardi!"
Il ragazzo posò lo sguardo sulla gabbia, ancora coperta. Di sicuro, iniziava già a farsi delle domande a riguardo. Avrei tanto voluto sapere quali; ero sempre stata un tipo curioso.
-“Su,su,questa volta sono giustificato! Ho qualcosa per te, Shirai. "
L’uomo porse la gabbia al ragazzo,guardandolo soddisfatto. Il ragazzo era sempre più perplesso,si aspettava di tutto da un padre strambo come il suo.
-“Eh? Di che si tratta?" chiese,sperando non si trattasse di un altro di quegli animali che portava in casa ogni tanto,spacciandoli per regali.
 -“Portala in camera tua e,solo lì, sbircia il contenuto,mi raccomando. Voglio che tu la veda prima di tua madre.”
 Il più giovane non poté che cedere all’insistenza del padre che, come ogni volta andava ben oltre il sopportabile.
 Presa la gabbia in mano,lo ringraziò,anche se titubante. Iniziai a ballonzolare a destra e a sinistra a causa del suo camminare così veloce. Perché tanta fretta?
 “Ah, mi stanno ancora trasportando da qualche altra parte... Fa piano!” pensai,come se avessi avuto il permesso di parlargli. Giunto in camera,posò la gabbia sul letto e si mise a riflettere ad alta voce,tanto che potei sentirlo.
-“ Bene prepariamoci al peggio... Spero sia un animale un po’ meno strano dell’ultimo che papà ha portato a casa... Un bel respiro...
Cercava di farsi coraggio in qualche modo. Allora quell’ultimo animale,doveva essere stato davvero qualcosa di terribile. Sollevò il telo e si mise a fissarmi.
 -"Che ? Una gattina? Davvero un bel regalo, papà... Beh , sempre meglio dell'ultimo,devo ammetterlo.
Sospirò,quasi di sollievo. Io decisi di emettere un miagolio,magari si sarebbe convinto a farmi uscire da quell’inferno.
 -“Ok, ok ti faccio uscire..."
 Mi parve impossibile; aveva sul serio capito ciò che volevo? Forse non erano tutti così stupidi quegli umani. Aprì quindi la gabbia e mi lasciò raggiungere il soffice e caldo letto,dove mi raggomitolai,guardandolo.
Finalmente misi bene a fuoco la sua figura: un ragazzo dai capelli blu, con grandi occhi verdi. Pareva quasi un bambino.
-“Ora dovrò darti un nome... Mmm..Sarai Miu"
 “Sì mi piace ,Miu suona bene” pensai,soddisfatta della scelta del ragazzo. Il suo nome invece,se non sbaglio era Shirai. Avvicinò ad un tratto il viso al mio muso bianco, come a volermi fissare per bene. Non tardò molto a notare il ciondolo che avevo al collo. Una specie di cuore diviso in due colori: azzurro e color acquamarina.
-"E quello cos'è?” chiese,indicando il ciondolo. Il fatto che l’aveva visto,non era poi un gran problema,ma non avrebbe assolutamente dovuto toccarlo,o sarei finita in guai seri. Invece,senza pensarci troppo, il ragazzo,avvicinata una mano verso di me,strinse il mio ciondolo. Una luce azzurra mi avvolse ; la mia copertura era finita.

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Capitolo 2
*** L'aliena. ***


Secondo capitolo

-“Ahhhhhhhh”. Il ragazzo si mise ad urlare non appena notò il cambiamento della mia figura. Davanti ai suoi occhi,apparivo come una ragazza dai capelli bianchi,i grandi occhi color acqua marina. Avevo le orecchie a punta,al contrario degli umani e una coda da gatto bianca, spuntava all’altezza del fondoschiena. Inoltre il mio corpo era abbastanza formoso.
Cercai di zittirlo,iniziando anche a parlare con lui,visto che ormai non potevo fare diversamente.
-“Shhhhhhhhhh!  Non gridare,ti prego.”- dissi,quasi esasperata.
Perché da quando ero arrivata su quel pianeta, niente andava per il verso giusto? Prontamente gli tappai la bocca con la mano,per evitare che emettesse qualche altro grido.
-“Se prometti di non urlare, tolgo la mano…” –proposi,con una voce più calma. Sì,surriscaldarsi non avrebbe cambiato nulla. Mantenere la lucidità in una situazione come quella,era essenziale per evitare di combinare pasticci.
Dopo qualche minuto la tolsi,anche se non avevo avuto nessuna risposta dal ragazzo,neanche un cenno. Lui rimase in silenzio,aveva lo sguardo sconvolto.
Quella quiete fu rotta da una sua domanda,che mi parve quasi improvvisa..
-”Ma tu, chi o cosa sei?
Una domanda del genere era inevitabile,avrei dovuto aspettarmela.Presi un lieve respiro,per poi socchiudere gli occhi.
-“Gli umani sono davvero degli sciocchi… Non si vede? Sono un’aliena!
Non ebbi quasi il tempo di terminare la frase,che iniziò a sparare altre domande a raffica.
-” Un’aliena?! E cosa ci fai qui, sulla Terra? E perché sei in casa nostra? Hai fatto il lavaggio del cervello a mio padre,o cosa?
Gli umani avevano tutti le stesse idee sugli alieni? Dalle mie fonti,sapevo che erano tipi influenzati da quella scatola a colori,chiamata Tv, ma simili domande mi parevano lo stesso esagerate. Ne approfittai per spaventarlo un po' e vedere la sua reazione.Era divertente stuzzicare un tipo facilmente impressionabile come lui.
-” Sai, l’ultimo umano che mi ha scoperto, non è più fra noi…” Aggiunsi alla frase,l'espressione più cupa che potessi,nonostante stessi trattenendo una risata.
Il suo viso cambiò ancora una volta espressione. Era più terrorizzato di prima. Quasi non si capiva dove finiva il suo viso e iniziassero i capelli,visto che anche quello era diventato bluastro.
 Riuscì a balbettare solo una misera inutile frase.
-“Che-che-che-che cosaaaaaaaaa ?!?
Non riuscivo a resistere nel vederlo in quello stato pietoso,cedetti alle risate.
-” Ehi ,sta tranquillo, stavo solo scherzando.
Detto ciò, il ragazzo tornò serio e iniziò quasi a guardarmi male.
-” Rispondimi allora. Se tengo un’aliena in casa,vorrei saperne qualcosa in più.
Vedendolo così deciso, non potei far altro che raccontargli la verità,anche se non nei particolari. Prima però gli feci promettere di mantenere il segreto. Era già un problema dirlo a lui,non potevo permettere che la notizia iniziasse a diffondersi. Lui annuì,parendo comprensivo,mentre sembrava pendere dalle mie labbra.
-” Beh, in poche parole, devo trovare delle cose che sono finite qui sulla terra per sbaglio… Perché in realtà appartengono al pianeta da cui provengo.. Non posso dirti altro,perché non mi è concesso.Mi hai già costretto a dire troppo.
Mentre parlavo,tenevo lo sguardo basso,a guardarmi i piedi. Speravo di non stare commettendo un errore madornale,rivelandoglielo. Ormai era fatta.
-” Delle..cose…? Mh..Comunque, se ti può essere d’aiuto,per passare inosservata dovrai nascondere le orecchie e la coda.
Sollevai lo sguardo su di lui. Non capivo perché avrei dovuto farlo, in fondo tutti sul mio pianeta le avevano.
Squadrai il ragazzo da capo a piedi. Invece gli umani non avevano niente del genere;dovevano essere una razza meno sviluppata. Che seccatura,avrei dovuto usare i miei poteri.
Puntai l’indice verso di me,per effettuare il cambiamento. Presi l’aspetto di una semplice quattordicenne umana, trasformando quindi le mie orecchie in normali orecchie rotonde e eliminando la coda.
-” Così va bene?
L’idea non mi era piaciuta per niente,ma l’umano aveva ragione,dovevo ammetterlo.
-“ Si… Ma dove vivrai adesso?
Inarcò un sopracciglio,guardandomi dubbioso. Forse immaginava la mia risposta.
-” Beh, pensavo di rimanere in casa tua, sono pur sempre la tua gattina. L’ha detto quell’uomo prima..

Ad un tratto,sentimmo bussare. Shirai si girò verso la porta a cui fino a quel momento aveva dato le spalle.
Una voce di donna si udì provenire da fuori.
-“Tesoro che succede lì dentro? Tutto a posto? Ho sentito degli strani rumori prima,provenienti da qui dentro..”
Il ragazzo divenne nuovamente blu ed iniziò a sudare freddo. Aveva paura di quella donna umana? Ancora una volta,non capivo.
-“No,ma-ma-ma-mamma, non…
-” Sto entrando!”- rispose la voce dal di fuori e,dopo poco,la porta iniziò ad aprirsi.

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Capitolo 3
*** Finalmente un po' di pace. ***


Terzo capitolo

Continuando a guardare Shirai, vidi che era sconvolto,con la bocca spalancata, gli occhi sbarrati. Il suo colorito bluastro spiccava sempre più ,man mano che la porta si apriva,cigolando appena. Forse temeva di farsi vedere, dalla donna fuori la porta, con me? Non riuscivo a capirlo,non riuscivo a capire le forme di vita presenti su quel pianeta così simile e così diverso dal mio. Forse col tempo sarebbe stato tutto più chiaro. Già,chissà per quanto tempo sarei dovuta rimanere per completare la missione. Comunque non potevo permettere che un altro terrestre scoprisse la mia vera identità,quindi dovetti agire in fretta. Quando la donna avanzó dentro la stanza,avevo già risolto il problema.
"Oh Shirai… Come l’hai chiamata?” chiese la donna con voce dolce e tranquilla,diversa da quella che aveva mostrato quando era fuori dalla porta. Si era improvvisamente rasserenata? Tutto merito mio.
Il figlio inarcó un sopracciglio;non capiva come la reazione della madre potesse essere così calma. Per comprendere, si girò verso di me e vide che ero tornata alla forma di gattina.
Dopo un bel sospiro di sollievo,il suo colorito tornò quello di quando l'avevo visto per la prima volta e le annunció il nome che aveva scelto per me.
-” E’ davvero un bel nome !" Esclamó la donna,mentre annuiva. "Ora ti lascio, vado a cucinare la cena e scusa se ti ho disturbato. Devo essermi sbagliata”. Salutata la madre,ormai quieto ,si rivolse a me dicendo:” Ottimo tempismo Miu, brava!
Io lo ringraziai subito dopo,lui si stupì nuovamente. Sì, potevo parlare la sua lingua anche quando ero in forma felina.
Per tranquillizzarlo, aggiunsi:"Al momento resterò così per evitare che i tuoi mi scoprano..Va bene?"
Si , forse è meglio… Non vorrei prendermi lo stesso spavento di prima.
Si fermò un attimo,ridacchiando lievemente,poi continuó a parlare.
A questo punto,mi presento per bene. Sono Kitamura Shirai,piacere.” Accennò poi un ,quasi insignificante,sorriso.
Contrariamente alle mie aspettative,la sera non tardò ad arrivare. Il colore del cielo mutava anche sulla Terra,eh?
Quando giunse l’ora di consumazione del pasto serale, rimasi tutto il tempo da sola e mi ero messa a curiosare in giro,cercando di carpire qualche segreto di quella razza, che ancora mi era sconosciuta. Perché non mi ero informata prima di atterrare? La solita sbadata.E dire che il re avrebbe voluto,ma io,per la troppa fretta,avevo preferito partire subito. Da sempre,amavo l'avventura.

 Dopo aver cenato con i suoi, Shirai si era allontanato in bagno e aveva indossato un abito,un completo maglietta e pantaloni, che lui poi aveva definito pigiama,verde a righe gialle. Non gli stava poi tanto male. Con il suo ritorno in camera, però, avevo dovuto porre fine a quella breve ricerca.
Quando,entrando,lui si sedette sul letto, io,tornata nella mia forma naturale, feci lo stesso, appresso a lui. Guardai Shirai per qualche attimo,senza proferire parola per un po’. Prima che potesse decidere di stendersi,mi venne in mente una cosa: gli chiesi di chiudere la porta a chiave ,così sarei potuta tornare umana. Non mi piaceva essere costretta nella forma felina. Aspettai che lo facesse,visto che non ne ero ancora capace e puntai il dito verso di me, per indossar anch’io qualcosa che somigliasse ad un pigiama. Presi a modello quello di Shirai,solo che lo preferì di un altro colore,rosa,molto semplice con i bottoni a forma di margherita bianca. Era comodo e caldo,anche se mi veniva un po’ grande.
 A quel punto,chiesi a Shirai di farmi un po’ di spazio nel suo letto,con estrema naturalezza, non avendo altro posto dove dormire. 
Il ragazzo dai capelli blu appariva esitante,mentre le sue gote iniziavano a colorarsi di rosso. Perché quella reazione? Era un problema tanto grande dormire con me? Forse aveva paura degli alieni.
Non dissi più nulla,continuando a fissarlo insistentemente con i miei occhi color acqua marina;magari sarei riuscita a convincerlo.Non ci volle molto per fortuna.
-” Ok , vieni qui…” disse,quasi impercettibilmente,in un sussurro. Subito sorrisi e mi distesi sul letto,accanto a lui. Shirai si fece piccolo piccolo,sembrava non volesse sfiorarmi neanche con un dito,poi si girò su un fianco,dandomi le spalle. Ero davvero curiosa di capire a cosa pensava e allo stesso tempo confusa sul perchè del suo comportamento. Non parlammo più e a poco a poco ci addormentammo,sicuramente io prima di lui;la giornata era stata lunga,ed io ero stanca.

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Capitolo 4
*** Secondo arrivo sulla Terra. ***


Quarto capitolo

La notte passò in tranquillità,senza che me ne rendessi conto; quel letto era davvero morbido e si stava al calduccio. Stavo riconoscendo il primo merito degli umani: saper costruire degli ottimi giacigli per la notte. Chissà se erano bravi anche in altri campi.
Il mattino dopo, mi svegliai sentendo i primi raggi di un Sole lieve,sfiorarmi il viso. Il ragazzo dai capelli blu invece era ancora immerso nel mondo dei sogni; doveva essere un orario diverso da quello a cui lui era abituato.
A quel punto, pensai di contattare il mio pianeta per inviare un mio simile sulla Terra ad aiutarmi nella missione. Avrei potuto pensarci prima,ma la fretta e l’eccitazione del viaggio non mi ci avevano fatto pensare. Dovevo scegliere qualcuno in cui riponevo piena fiducia,e avevo già una certa idea; ero sicura che avrebbe accettato e che anche il re sarebbe stato d’accordo,visto che si trattava di una mia richiesta.
Feci un sorriso ampio a quei pensieri,mentre inviavo il messaggio nella mia lingua;per farlo,bastava semplicemente stringere il mio ciondolo e far comparire una specie di schermo semi-trasparente dove potevo scrivere.
Non appena finii,tornai a stendermi su quel morbido materasso,socchiudendo gli occhi. Fissavo il soffitto mentre il pensiero che presto quella persona sarebbe arrivata,mi riempiva la mente e non riuscivo a smettere di sorridere.
Finii per addormentarmi ancora una volta,rannicchiata tranquillamente sotto le coperte color muschio.
Dopo qualche ora,ecco che mi svegliai ancora. Il letto era rimasto tutto per me e sempre più luce filtrava dalle finestre. Shirai era uscito senza dirmi nulla.
Solo quando mi stropicciai gli occhi,mi resi conto che il mio ciondolo stava lampeggiando. Quello era il segnale che la seconda navicella era già atterrata! Dopo aver mutato il mio abbigliamento, uscii di casa di gran fretta,attraverso la finestra. Ero diretta nel luogo che diceva il messaggio, il cui arrivo era stato indicato da quel segnale luminoso intermittente.
Il parco della città era un luogo in cui non ero ancora stata,ma già da fuori,mostrava di essere meraviglioso e pieno di verde e di vita. Di sicuro aveva già nascosto l’astronave per evitare problemi.

” Sono qui!” sentii pronunciare,non appena entrai all’interno. Quella voce l’avrei riconosciuta tra mille.
Mi girai nella direzione dalla quale proveniva ed ecco che la figura dai capelli color rame mi sorrise,accentuando le sue dolci fossette. Aveva ancora le orecchie a punta e la coda,non aveva mutato il suo aspetto. Anche se le ero stata lontana per poco,non riuscii a reprimere un abbraccio pieno d’affetto.
“Ehi,ehi. Se avessi saputo che avresti reagito così,sarei partita prima!” La donna mi carezzò dolcemente la schiena ed io socchiusi gli occhi,rassicurata dalla sua presenza. Come avevo fatto a decidere di partire,se solo rivedendola non ero riuscita a trattenermi?
Passato qualche minuto,la lasciai respirare così anche lei assunse la forma umana.
“Ho deciso il mio nome sulla terra! Minako!” esclamò,tutta contenta,con il solito dolce sorriso. Sì,lei era quella che con un semplice sorriso mi scaldava il cuore. “E sarò tua madre. Spero di essere all’altezza del compito.
Sei la madre migliore che mi potesse capitare! Sarai perfetta.” Ricambiai il sorriso,socchiudendo gli occhi. E non erano solo parole dette così,ci credevo davvero. Minako era unica.
” Così mi farai arrossire…” Disse l’altra,mentre portava le mani alle guance.
Ma è la verità!” insistetti, facendole un occhiolino.
”E va bene..nessuno puó contraddirti,eh?" Fece una risatina, sorridendo anche con gli occhi,i suoi grandi occhi color nocciola,con le gote leggermente più rosee. Poi continuò a parlare. "Ora dobbiamo trovare un posto da usare come alloggio qui sulla Terra. È molto più semplice farlo comparire con i poteri, che ne dici?”
Si,é quello che avevo pensato anche io!” Come sempre, eravamo d'accordo;non per niente le volevo così bene. Anche se io ero di sicuro la più avventata e meno riflessiva.
Ci spostammo dal parco per scegliere un luogo adatto per far sorgere la nostra abitazione e,dopo aver controllato che nessuno potesse vederci, puntammo il dito, pronte a far apparire la casa. Non ci volle molto e un edifico magnifico si prospettò davanti ai nostri occhi. La parete esterna era di un bel giallo pastello,con qualche piccola finestra. Avevamo cercato di imitare lo stile terrestre.
”Ecco fatto, è stata una passeggiata!” esclamó Minako soddisfatta.
Pensando che presto Shirai sarebbe tornato a casa , decisi di precederlo di qualche minuto. Sì,volevo avvertirlo prima di lasciare la sua casa. L’avevo scioccato con la mia venuta, e adesso si meritava che non me ne andassi senza dire nulla.
Scusa Minako, ma torno a casa di Shirai. Però ci vedremo presto,mh?
“Shirai?” ripetè dopo di me.”Oh, è l’umano su cui hai fatto rapporto? Va bene. Io resterò qui in casa… Come una brava mamma e cercherò di ambientarmi.” Mi salutò con la mano,per poi avviarsi dentro.
Io ripresi la forma felina e mi diressi verso la mia meta,facendo la strada inversa a quella che avevo fatto per raggiungere Minako. Per non farmi vedere dalla madre di Shirai, mi arrampicai ed entrai dalla finestra della camera del figlio.

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Capitolo 5
*** Quasi nei guai. ***


Quinto capitolo

Entrando,mi resi conto che Shirai non era ancora arrivato. Forse era normale,ma io non conoscevo i suoi orari ,quindi sarei dovuta rimanere ad aspettare il suo ritorno. Speravo solo che non ci mettesse troppo,non era piacevole rimanere da sola. Salii sul letto con un balzo,e posai la testa sulle mie zampe,ad occhi socchiusi; se dovevo rimanere lì,almeno mi sarei rilassata in tranquillità.
 Intanto, non mi ero accorta della presenza di qualcuno alle mie spalle,che parlando mi fece voltare.
” Ciao piccola Miu!” la donna dai capelli viola raccolti in uno chignon mi sorrise,piegandosi poi verso di me.
Non capivo.La mamma di Shirai sembrava stranamente contenta.” Vieni ti do un po’ di pappa.” Aggiunse,come se avesse compreso la mia perplessità.
Mi sollevai di malavoglia,stiracchiandomi mentre sbadigliavo. L’avrei seguita solo perché ero affamata,altrimenti sarei rimasta volentieri per i fatti miei. Ecco che mi condusse in cucina,una stanza in cui non ero ancora stata. C’era un buon profumino nell’aria; ero curiosa di scoprire che cosa aveva cucinato di buono per me ,quella terrestre.
Invece,diversamente dalle mie grandi aspettative,mi trovai di fronte una ciotola rossa all’interno della quale c’era un miscuglio di colore marrone,che produceva un certo tanfo. Non sapendo cosa  fosse la assaggiai ,perché non potevo permettermi di rimanere a stomaco vuoto, ma dopo il primo boccone dovetti fermarmi. Strinsi gli occhi,in un’espressione di disgusto. Aveva un sapore orribile! Possibile che gli umani fossero abituati a mangiare cose del genere? Che papille gustative avevano? Emisi un forte miagolio,come a voler manifestare il mio disappunto.
” Non ti piace? Che strano…” disse subito dopo la donna,portandosi la mano sinistra sulla guancia.
Non c’è niente di strano, sono un’aliena ma non mangio simili robacce! E se a voi piacciono,siete davvero strani!” sbottai,senza pensarci troppo. Poi abbassai la testa,pentendomi e maledicendomi da sola. Dannazione,che avevo combinato?
“Che cosa? …Ho sentito il gatto pa-parlare?!” si appoggiò al tavolo,per evitare di cadere per la sorpresa. Aveva lo stesso guardo esterrefatto che aveva mostrato il figlio quando il giorno prima mi aveva scoperto. Ecco che avrei dovuto abbandonare la missione ed essere riconosciuta come incompetente. Cosa potevo fare? Proprio un bel niente. Poi però,per mia fortuna,la donna cercò di auto-convincersi del fatto che non fosse accaduto nulla.
” Mi sarò sbagliata… Un gatto non può parlare,su. Sarà stata la mia immaginazione..” fece una piccola risatina nervosa,io sospirai di sollievo. Non potevo crederci: qualcuno di sicuro stava vegliando su di me e sulla buona riuscita della missione. Qualche attimo dopo,una voce familiare urlò qualcosa dall’entrata.
Sono a casa !” ecco che il ragazzo era finalmente tornato. Lo raggiunsi di fretta, per salutarlo . Shirai stava lasciando le scarpe all’entrata,quando gli giunsi al fianco; sembrava sorpreso di vedermi.” Oh, Miu…Eccoti. Sei rimasta tutto il tempo a casa da sola? Mi spiace.
Oh,no,non preoccuparti.” Sussurrai,per evitare di farmi sentire da altre orecchie. “Sono uscita anche io e, veramente sono anche tornata da poco..però abbastanza da venire avvelenata!”
Il ragazzo inarcò il sopracciglio ,ancora una volta dubbioso.
Mh..Aspettami qui, parliamo dopo. Vado in camera a cambiarmi.” Si allontanò poi,tenendo la cartella su una spalla. E per ‘ennesima volta,ero confusa anche io. Perché dovevo aspettarlo fuori dalla camera? Non potevo stare in camera con lui mentre si cambiava? Però forse era meglio così,in fondo non avevo mai visto neanche un mio simile semi-nudo,quindi sarebbe stato imbarazzante anche per me.
sentì pronunciare il mio nome,da una voce che sembrava lontana. Mi guardai intorno, non capendo.
Ah,che stupida. Mi ero completamente dimenticata di quella nostra caratteristica. Mi stavo distraendo troppo con gli umani,forse.
risposi con la mente, nell'attesa di sapere. Se mi aveva contattata,doveva esserci di sicuro un motivo valido. Speravo solo che non fosse successo qualcosa di grave.
"Volevo dirti che ho fatto qualche ricerca e ho scoperto che i ragazzi umani della tua età frequentano un posto detto scuola e ti ci ho iscritta."
Scuola? Non avevo avuto occasione di sentire pronunciare la parola dal ragazzo dai capelli blu,quindi gli avrei chiesto qualcosa riguardo dopo, probabilmente ci andava anche lui.
"Beh, grazie. E scusami se non sono ancora tornata da te.. "
"Tranquilla, ti aspetto con ansia." Rispose,con la solita voce dolce.

Intanto il ragazzo era tornato a prendermi all’entrata."Scusami se ci ho messo tanto,su, puoi venire."
Lo seguii quindi e tornammo insieme in camera sua. Indossava una t-shirt azzurra e un paio di jeans. I vestiti che si era tolto,erano adagiati delicatamente sulla scrivania che teneva in stanza. Dopo che chiuse la porta,salii sul letto e iniziai a fissarlo con i miei occhioni. “Adesso puoi dirmi cosa è successo,Miu.
Certo ,ho anche una buona notizia ma… prima mi piacerebbe mangiare qualcosa… Ho ancora il gusto di quello schifo in bocca,yuck.” Feci nuovamente quella smorfia di disgusto. Il ragazzo ridacchiò appena.” Va bene,va bene. Puoi aspettare ancora un po’?
Io annuii,sperando solo di non trovarmi davanti di nuovo lo stesso pasticcio immangiabile. Ecco che dopo qualche minuto,Shirai tornò e mi passò un panino con una strana roba appiccicosa dentro che lui definì marmellata. Quello sì che era buono; era sua madre quella che non sapeva cucinare!  Dopo aver finito il delizioso pranzetto, gli spiegai cosa era accaduto e gli riferii la buona notizia, ovvero la mia iscrizione alla sua scuola. Sembrava sorpreso,ma non riuscì ad aprire bocca perché sua madre lo bloccò, chiamandolo per comunicargli che il pranzo era pronto.
Ero rimasta di nuovo sola,ma visto che la porta l’aveva chiusa ancora una volta,ero tornata in forma umana. Mi sentivo stanca, visto che ancora non avevo avuto modo di riposarmi,così decisi di distendermi sul letto di Shirai e iniziai a mettermi a pensare.  

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Capitolo 6
*** Primo giorno di scuola. ***


Sesto capitolo

Il primo pensiero fu ovviamente rivolto al fatto che il mio primo giorno di scuola sulla Terra si avvicinava. Ma cos’era in fin dei conti questa scuola a cui Minako mi aveva iscritta? E perché sembrava che i ragazzi fossero costretti ad andarci? Troppe domande mi frullavano per la mente,e altre ancora si susseguivano. Che genere di abito si indossava in questo luogo, detto scuola? Era solo questione di pazientare un po’,e con il ritorno del ragazzo avrei ottenuto le mie risposte. Facile a dirsi.

 A poco a poco i miei occhi si chiusero,come se non avessi dormito abbastanza, e senza che me ne rendessi conto ,mi addormentai,raggomitolandomi in modo infantile. Quando mi risvegliai, vidi che Shirai era di fronte a me,e mi fissava intensamente,seduto su una sedia. Per quanto tempo mi ero appisolata e per quanto lui era rimasto in quella posizione? Quando i nostri sguardi si incontrarono,lui distolse il proprio,arrossendo sulle gote. A quel punto,mi accorsi del fatto che mi aveva posato una coperta sul corpo,per tenermi al caldo. Ancora un po’ assonnata, gli chiesi di parlarmi della scuola sulla Terra,facendogli delle domande,in modo tale eliminasse tutti i miei dubbi. Lui mi rispose,anche se visibilmente confuso,dal momento che non gli avevo ancora spiegato la situazione. Alla fine del racconto,espressi il mio parere.

 “Mhhh..Non sembra così male. E’ simile all’accademia del mio pianeta!” mi sollevai a sedere,mentre la coperta scivolava,scoprendomi un po',rimanendo solo sulle mie gambe. Mi stiracchiai,aprendo la bocca che in quel momento somigliava ad un forno,mentre un sonoro sbadiglio usciva da essa.
Non è male? Beh..tanto non avrai occasione di constatarlo.
“E qui ti sbagli.” Replicai,con un sorriso sulle labbra. “Ti ho chiesto di informarmi al riguardo..perchè la frequenterò anche io!” Ammisi,con un tono di voce abbastanza energico e felice.
 “Eh? E cosa c’entra la scuola con il motivo per cui sei venuta qui?” il suo viso si corrucciò appena;pensavo sarebbe stato contento della notizia e invece mi sbagliavo? A che pensava?
"E’ una maggiore copertura per me,non credi?” sospirai leggermente,mentre stringevo le mani sulle cosce. “Sei già stufo di avermi tra i piedi? Scusami,non ne avevo idea..” Il ragazzo dai capelli blu sgranò appena gli occhi,accarezzandosi poi la nuca. Deglutì, mentre sicuramente pensava a cosa dirmi per rimediare.
 “Non è così..te lo assicuro.” Si sentiva che la sua voce era indecisa;probabilmente cercava solo di consolarmi. Mi dissi di non pensarci troppo,non era importante il parere di un umano qualsiasi.
Beh..e si indossa qualche abito particolare?” chiesi,senza più guardarlo in viso,mentre con le mani giocherellavo con un lembo di quella coperta. Dovevo deviare i miei pensieri altrove.
 “Sì,si chiama divisa ed è diversa per ragazzi e ragazze. Indossare la gonna non penso sia un problema per te,mh?
Gonna? Mh..già,anche la mia divisa spaziale è corta,come hai potuto vedere ieri.

Il giorno dopo,quando mi svegliai,vidi che Shirai era già andato via. Dannazione!  Perché non mi aveva svegliata? Doveva essere vero che non mi voleva vedere anche a scuola,altrimenti non si sarebbe dimenticato di me. Come indumenti,mi feci comparire una di quelle divise che la sera prima il ragazzo mi aveva mostrato in quel coso detto computer; speravo andasse bene. Una volta uscita dalla finestra,provai a seguire l’odore dell’umano,anche se si mischiava con quelli degli altri. Alla fine,non fu particolarmente complicato recarmi a scuola,che risultava un grande edificio con un cortile,delimitato da un cancello. Per fortuna,quest’ultimo era ancora aperto quando arrivai.
Una volta dentro,mi diressi verso una porta diversa dalle altre,più particolare,su cui vi era una targa con la parola presidenza incisa sopra. Era quello che mi aveva consigliato Minako. L’uomo che c’era al suo interno,mi accolse cordialmente,capendo che ero la nuova studentessa e mi spiegò come andavano le cose e quel’era la mia classe. Dalle sue spiegazioni,sembrava tutto davvero semplice.
Uscendo di lì,l’ultima cosa che mi restava era trovare la classe 1-2,ovvero quella a cui ero stata assegnata. Visto che il mio “padroncino” non era contento della mia presenza,ogni volta che mi guardavo intorno,speravo di non incrociarlo. Il corridoio era abbastanza ampio,e si diramava una volta giunti nel fondo dell’edificio; le classi prime dovevano essere lì. Le pareti invece,erano di un bianco parecchio deprimente,con qualche cartellone o foglio appeso in giro come unico cambio di colore. La prima classe che mi trovai di fronte,fu la 1-1,quindi per logica,proseguendo avrei trovato quella che mi interessava.

Eccola!” esclamai a voce abbastanza alta,non riuscendo a trattenere l'entusiasmo. Speravo di non apparire troppo strana o appariscente alla classe,dal momento che ancora dovevo procurarmi la divisa ufficiale di quella scuola. Presi un piccolo respiro,come se dalla mia entrata dipendesse il mio futuro e anche l’esito della missione. Probabilmente mi agitavo un po’ troppo. Aprii la porta senza troppi complimenti e feci sbucare prima la testa,poi il resto del corpo. Sentivo tutti gli occhi puntati addosso,era calato un silenzio misterioso e imbarazzante. Mi avvicinai alla cattedra,fissando la donna di fronte a me,anche io in silenzio. Che avrei potuto dire?
La donna,probabilmente vedendo che mi ero bloccata,prese lei l'iniziativa. Doveva essere abituata a presentare i nuovi alunni,era parte del suo lavoro. Fece un passo avanti,restando alla mia destra e si rivolse alla classe.

” Ragazzi, ecco una vostra nuova compagna di classe,trattatela bene.” Poi guardò me. Da quella posizione,riuscii a notare in maniera più approfondita quanto la professoressa fosse bella,ma forse lo sembrava solo a me,che non avevo ancora avuto l’occasione di vedere molti umani di sesso femminile. In qualche modo di ricordava la dolce Natsuko.
A quel punto, cercai di ribellarmi contro quella strana sensazione che stava prendendo il sopravvento di me in quel momento, come di impedimento, e presi la parola. ” Salve a tutti, io sono Miu,piacere.
Intanto spostai lo sguardo altrove. Guardando tra gli alunni, notai subito una figura che conoscevo, Shirai, che mi salutò con un sorriso. Adesso era contento di vedermi? Sembrava così. Diamine,cosa rendeva così incomprensibili gli umani? Cambiavano idea e modo di reagire così in fretta? La mia relazione sarebbe stata lunga.
” Ora vai pure a sederti, Miu” Continuó poi la donna. Feci un cenno con la testa come ad acconsentire e mi accomodai al posto che mi era stato indicato. Subito dopo, iniziammo la lezione e anche se non capivo molto, cercai di seguire più che potevo quello di cui parlava la donna. In fondo era il mio primo giorno di scuola,era normale che fosse difficile per me comprendere una lezione.  

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