Era una di quelle calde mattinate
di fine agosto. Afose
come solo a Londra possono essere. Il cielo era cupo come sempre.
Erano circa le 8.00 quando scesi
giù per fare colazione,
Ginny e Luna erano già li, io mi sedetti vicino a loro,
Molly mi diede la mia
tazza di latte, ma come da qualche giorno a questa parte aveva uno
strano
comportamento, preoccupato e ogni volta che qualcuno bussava alla porta
sobbalzava. Eravamo i più piccoli certo, ma non tardivi,
avevamo capito che
stavano aspettando qualcuno. Dopo la colazione passai la mattinata in
giardino
a parlare con Harry e litigare con Ron, credo che fosse mezzogiorno
quando
vedemmo Molly correre nel corridoio ed aprire lei stessa la porta.
Entrò Sirius
con quattro persone nascoste da un mantello con il cappuccio che
copriva tutto
il viso. La nostra curiosità fu uccisa quando Molly
ordinò a tutti di andare
nelle nostre stanze.
Il pomeriggio ci fu raccontato
tutto. Quelle “quattro
persone incappucciate” come noi li avevamo soprannominati
erano quattro nostri
compagni di scuola, ma non quattro semplici compagni, erano quattro
serpeverde,
e non quattro semplici serpeverde, erano Draco Malfoy, Chad Malfoy,
Andrea Riddle
e infine Blaise Zabini. Sirius con l’aiuto della madre di
Draco li aveva
sottratti al loro destino di mangiamorte, portandoli via da li.
Erano le otto meno un quarto e
decisi di rientrare in
casa visto che ero stata parecchio tempo sulla panchina in giardino a
leggermi
un bel libro. Lui era seduto sui gradini della porta che portava in
giardino,
alzò il viso
- ciao
E poi si rimise le cuffie, in
teoria non lo conoscevo, in
pratica sapevo tutto di lui : Blaise Zabini 7 anno, occhi blu, capelli
neri un po’
scompigliati. Uno che quando passa ti giri, uno di un’altro
pianeta, uno che
sta sempre sulle sue...e non capivo perché mi guardava
così. Tirò fuori dalla
tasca dei jeans un pacchetto di Camel e per un attimo pensai che era
giusto
fumare, se lo faceva lui era giusto. Distolsi lo sguardo da lui
perché sentii
delle urla che provenivano dalla cucina, passai di lato ed entrai.
C’erano tutti che
litigavano con tutti e sinceramente
sulle prime non capii il perché. Poi il motivo fu chiaro
anzi, cristallino,
Sirius e Remus erano stati presi di mira semplicemente
perché non sapevano dove
mettere a dormire per tre giorni quei quattro. Fu allora che partecipai
anche
io alla conversazione se così la si poteva chiamare, non
avevo nessuna
intenzione di cambiare camera o peggio dividerla con
qualcun’altro, mi trovavo
bene con Ginny e Cho.
Nulla da fare le nostre urla erano
come inesistenti,
furono smantellati alcuni gruppi, Draco e Chad finirono in stanza con
Neville
che abbandonò la camera con Ron ed Harry, al suo posto, in
camera con loro ci
finì Andrea, alla faccia della fratellanza.
L’ultimo rimasto senza letto era
Zabini, lo sguardo di Sirius passò in rassegna ogni volto,
poi mi accorsi che
si era soffermato sul mio...
- Hermione che ne dici di dividere
la stanza con Blaise
per tre giorni?
I miei occhi erano fuori orbita
- mah...veramente
- perfetto – disse Remus
prima che io potessi difendermi
Ero demoralizzata, non avevo
voglia di farmi prendere in
giro per tre giorni...
Salimmo insieme e gli feci vedere
qual’era la camera,
avevo voglia di urlare.
Lui cominciò a
sistemare le sue robe nell’armadio di
fianco al letto, un suo solo paio di scarpe valeva tutto il mio
guardaroba e ci
voleva pure il resto!! Era un vasto assortimento di Richmond,
Dolce&Gabbana, Versace, Moncler e chi più ne ha
più ne metta. Vidi che
stava dichiaratamente litigando con i tiretti dell’armadio
che non riuscivano a
chiudersi, e certo, non avevano mai visto tanta roba tutta
d’un fiato. mi
alzai...
- se metti meno maglie in un
tiretto magari si chiude
Alzò lo sguardo, e io
per 2 interminabili secondi mi
persi nel blu
- si ma ne ho solo due e dove
metto le altre cose?
Aveva anche ragione...come sempre,
poi lo scoprirò...
- se vuoi puoi usare i miei due,
tanto sono vuoti
Lo dissi con la stessa espressione
del tiretto, vuota
- grazie – e sorrise , e
le mie gambe diventarono di
gomma, pronte a piegarsi...
Quando finì, si
buttò sul letto,
- non sopporti per niente il
dividere la stanza con me
vero?
Chiusi il libro che stavo cercando
di leggere...
- non è che non mi va
di dividere la stanza con te il
fatto è che non mi va di passare gli ultimi tre giorni di
vacanze ad essere
presa in giro
Sorrise di nuovo, ma stavolta ero
seduta e non mi
preoccupavo della reazione delle mie gambe
- non ti preoccupare non ti
farò passare tre giorni
d’inferno
Sospirai ed alzai gli occhi dicendo
- almeno
- mi sarei aspettato un grazie
- a pure?
- guarda che ti ho graziata
- che gentile – dissi,
però su un tono allegro
- di niente, ma aspetto ancora il
grazie
- guarda che ti ho chiesto solo di
non prendermi in
giro...
- appunto
- mah...grazie, va bene
così??
- certo...- e sorrise ancora
- che tipo
- ehi che vuoi dire?
- tipo da spiaggia
- a Londra?
- vabbè...tipo da porto
- guarda che questa può
essere un’offesa sai??
- ok ok
- che fai mi chiedi di non
offenderti, e poi tu mi chiami
tipo da porto? Si dice così agli amici?
- scusami- dissi con un bel
sorriso...poi risenti la
frase in testa
- perché tu sei mio
amico? – dissi con aria scettica
- perché è
vietato?
- no ...ma sai..
- a certo, tra grifondoro e
serpeverde l’unica cosa che
ci può essere è uno scambio di maledizioni senza
perdono giusto?
- bè tu sei un
po’ esagerato...però...
- ti sto antipatico?
- no...
- allora nessun problema giusto?
Sorrisi...aveva ragione (di nuovo)
- ok
Si sedette sul mio letto di fronte
a me e mi tese la
mano...la presi
- amici – dissi
- giusto...e poi devi ammettere
che non hai avuto mai
nessun amico così bello
Lo disse con un sorriso stampato
Era vero...verissimo...
- si, certo come no – fu
la mia risposta...
A cena ero fra lui e Harry, e
mentre mangiavamo eravamo
intenti a chiacchierare, sotto gli occhi un pò curiosi e
stupiti...e anche
sotto lo sguardo esterrefatto di Ron che si strozzò con un
pezzo di pane,
quando vide che Blaise mi fece assaggiare un pezzo di frittata, che
nonostante
non mi piacesse, in quel preciso istante era diventata
l’ottava meraviglia del
mondo, anche perché non potevo mica sputarla sulla sua mano!
Passammo il fine serata, ovvero
fino alle 2.30
a chiacchierare sul mio
letto...parlammo del più e del meno...e ci raccontammo un
sacco di cose, io
capii che non era un deficiente serpeverde e lui smise di dirmi che ero
una
secchiona, capendo che la mia è una malattia per i libri.
I due giorni rimanenti passarono
veloci...tra risate,
confessioni con Harry, Ron che si strozzava di continuo o che era
sempre
paonazzo e una strana amicizia continuava a stare in piedi....
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