A New Life di FeDeRiCa_06 (/viewuser.php?uid=26618)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ***
A New Life
Capitolo
1
30
Giugno 1991, Hogwarts
“Ally?
Hai visto per caso la mia sciarpa qua in giro?”
La
giovane Grifondoro si voltò a guardare la compagna china
sotto il suo letto a scrutare il pavimento.
“No. L’hai persa?” le chiese allora
piegando una camicetta e riponendola nella valigia aperta davanti a lei.
Quella era l’ultimo indumento. Non c’era
più nulla in giro nel suo dormitorio; le ante degli armadi
erano spalancate e al loro interno risaltavano solo tre scaffali vuoti,
i muri mancavano a loro volta di tutti i poster che durante quei sette
anni le ragazze vi avevano attaccato.
“Credo di si, accidenti!” scattò
l’amica continuando a scrutare per tutto il dormitorio
nervosa.
“Beh, dai … in fondo era solo una sciarpa
…”
“Era la nostra sciarpa di Grifondoro, Allyson! Ne avevo solo
una, le altre sono stata costretta a buttarle …”
si innervosì ancora di più l’amica.
Solo allora
Allyson potè distinguere chiaramente un singhiozzo.
Preoccupata si avvicinò all’amica e le cinse le
spalle con un braccio.
“Ehi … che cosa succede?” le chiese
comprensiva.
“Scusami …” fece quella tirando su col
naso. “È che non sopporto l’idea di
lasciare questo posto … dopo sette anni …
Hogwarts è la mia casa, capisci? Non riesco ad accettare il
fatto che abbiamo già preso i M.A.G.O e che sia ora di
togliersi di mezzo …”
Allyson accompagnò l’amica a sedersi sul suo
letto. Tirò fuori dalla tasca della gonna un fazzoletto e
glie lo passò.
“Grazie …” fece quella asciugandosi gli
occhi.
“Figurati, Mel. Ti capisco, sai? Ma non è davvero
finita … insomma, per il momento è difficile da
accettare, ma ora siamo streghe a tutti gli effetti! Ora ci aspetta il
lavoro … non sei entusiasta al pensiero che potrai
finalmente vedere tutte le Creature Magiche che vuoi?”
“Si, hai ragione …”
singhiozzò ancora Mel. “Però
è davvero brutto … ne abbiamo passate tante, no?
Mi mancherà tutto … le passeggiate al lago, i
compiti fino a tarda notte in Sala Comune, le lezioni, il Natale, le
partite a gobbiglie … e si, anche le punizioni con
Piton!”
Allyson la guardò e scoppiò a ridere.
“No, no. A me non mancheranno proprio, né lui
né le sue punizioni!” disse scuotendo la testa con
enfasi.
“Alla fine ti ha fatto uscire con Eccezionale
però. Non me lo aspettavo … in questi sette anni
non ha fatto altro che prenderti continuamente di mira e non dare
importanza al tuo grande talento nella materia! Sei una pozionista
bravissima! Finalmente l’ha voluto riconoscere!”
disse Mel asciugandosi le guance umide.
“Si … beh, questo non cambia le cose! Non basta di
certo un Eccezionale ai M.A.G.O per cancellare sette anni di battutine
offensive e ingiustizie … Ci sarebbe proprio da andare nel
suo ufficio e dirgliene quattro! In fondo la scuola è finita
… mi piacerebbe togliermela questa soddisfazione
…”
“Non ne avresti mai il coraggio …”
scosse la testa Mel.
“Tu dici?” le chiese Allyson alzandosi e scendendo
le scale fino alla Sala Comune.
Attraversò il buco del ritratto e si apprestò a
scendere le molte scale che la separavano dai sotterranei.
Raggiunse la
Sala d’Ingresso prima di quanto si aspettasse: era vuota.
Dovevano essere tutti chiusi nei loro dormitori a fare le valigie
… la cosa le mise un po’ di tristezza, ma
cercò di non dargli troppa importanza e iniziò a
scendere nei sotterranei: attraversò i bui corridoi fino a
trovarsi davanti alla porta dell’ufficio del tanto odiato
professore. Si chiese se era il caso di togliersela quella
soddisfazione … in fondo le andava bene così,
avrebbe potuto fare dietrofront e raccontare a Mel che invece aveva
davvero mandato Piton a quel paese.
Si stava
proprio apprestando a tornare indietro quando la porta si
spalancò all’improvviso e la ragazza si
trovò faccia a faccia con l’antipatico professore
di pozioni; egli sembrò un momento sorpreso di sorprenderla
lì impalata davanti a lui, poi arricciò le labbra
in quel tanto odiato sorriso ironico.
“Signorina Mallard, qual buon vento?”
domandò con la sua solita voce melliflua inarcando un
sopracciglio.
“Ehm … salve, Professore.”
cercò di riprendersi Allyson.
“L’avverto, a differenza sua non ho tempo da
perdere, per cui si affretti a spiegare la sua presenza dinnanzi a me
anziché nel dormitorio a fare le valigie.” disse
con tono freddo e indifferente chiudendosi la porta alle spalle.
“Beh …” indugiò Allyson
cercando di recuperare la voglia di togliersi quella soddisfazione.
“Io … volevo ringraziarla. Si, volevo ringraziarla
per l’Eccezionale che ha accettato finalmente di mettermi
…”
“Signorina Mallard, non credevo che la sua fantasia fosse in
grado di viaggiare così altrove.” la interruppe
Piton col solito tono gelido guardandola dritta negli occhi.
“Sono stati gli esaminatori esterni a fare questa scelta che
io, a differenza di quel che ha evidentemente capito, disapprovo a
pieno.”
Colpita e affondata, pensò Allyson in preda al risentimento
che sentiva crescere dentro di sé.
“E ora, se ha finito con le sue supposizioni errate, devo
andare. Le auguro una buona carriera lavorativa.” disse
superandola, il lungo mantello ondeggiante al suo passo rapido.
“È solo perché sono una Grifondoro,
vero?” urlò decisa Allyson alla schiena del
professore.
Questo si voltò lentamente, osservandola.
“Se fossi stata una Serpeverde sarebbe stata tutta
un’altra cosa! Avrei ottenuto un Eccezionale anche se
meritavo un Troll! Beh, allora vorrei domandarle una cosa: ritiene
corretto un comportamento del genere?” continuò
accecata dal rancore.
Piton la fissò un po’ con i suoi occhi neri simili
a un lungo tunnel, prima di rispondere:
“Non si tratta di Serpeverde o Grifondoro, ma di
capacità nella materia. Capacità di cui,
insisterò ancora nel dirlo, mi sembra che lei manchi. Ha
ancora parecchia strada da fare …”
“Non dica assurdità!” lo interruppe
Allyson con forza. “Ho passato sette anni qua dentro a
subirmi i suoi insulti e a vedere la mia Casa perdere punti
ingiustamente, quando ero la più brava del mio corso
…”
“Signorina Mallard, la invito caldamente a darsi una
calmata.” la interruppe lui guardandola severamente.
“Non ammetto che mi si parli con questo tono,
indipendentemente dal fatto che sia il suo ultimo giorno in questa
scuola. Come le ho già detto devo andare, si può
sapere che diavolo vuole ancora? Lo ha ottenuto il suo tanto agognato
Eccezionale, no? Beh, allora si tolga dai piedi.”
terminò scandendo bene le ultime parole.
“Lei pretende il rispetto quando è il primo a non
averne verso chi le sta antipatico! Poi per cosa? Semplicemente per la
casa di appartenenza! Non le sembra un tantino infantile?”
Allyson capì di essersi spinta troppo in là
quando l’ultima parola le era saltata alla mente, ma non
aveva fatto in tempo a frenarsi che l’aveva giù
pronunciata. Vide le labbra del professore privarsi della solita
incurvatura e farsi più strette, l’espressione
solitamente ironica e beffarda mutarsi in una di puro fastidio.
Ripercorse i suoi passi lentamente fino a trovarsi di nuovo davanti a
lei, forse leggermente più vicino di prima; la Grifondoro si
sentì investita dal puro odio che traspariva dallo sguardo
che le posò addosso.
“Infantile? Una ragazzina di appena diciotto anni pretende di
conoscermi abbastanza da poter affermare una simile idiozia? La
verità è che sei identica in tutto e per tutto
alla tua stramaledetta casa!” Allyson si sorprese per il
fatto che ora le dava del “tu” e che il suo tono si
era fatto più basso e sprezzante. “Coraggiosi e
nobili di cuore, così vi definite; ma sapete tirare fuori
queste due caratteristiche solo quando vi fa comodo o quando potete! Lo
dimostra questa conversazione. Non saresti mai venuta a darmi
dell’infantile durante il corso dell’anno, o in
quelli passati … ora che hai preso i tuoi M.A.G.O
però, e sei sicura che questo gesto non avrà
conseguenze, hai improvvisamente tirato fuori quel coraggio di cui
tanto vi vantate! Io la chiamerei più codardia
…” disse facendo un passo avanti, accecato dalla
collera ma rimanendo comunque inalterato.
“Ti ho osservata nel corso di questi sette anni …
non hai mai avuto una personalità definita, hai sempre
frequentato amicizie che potessero garantirti una serena vita lontana
dai guai, non hai mai rischiato! E per un pozionista il rischio
è tutto! Sei ancora una stupida ragazzina spaventata, ed
è per questo che non ti meritavi il voto che hai
preso!” concluse.
Dopodichè si voltò e riprese il suo cammino
veloce fuori dai sotterranei, lasciando lì impalata una
Allyson incapace di trattenere le lacrime di rabbia che le scendevano
copiose lungo le guance arrossate. Glie l’avrebbe fatto
vedere lei se era spaventata … eccome!
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Capitolo 2 *** Capitolo 2 ***
A New Life
Capitolo 2
2 Settembre
1996
Allyson si rigirò ancora, ma fu di nuovo inutile;
in qualunque posizione tentasse di mettersi non c'era verso per cui il
sonno giungesse. Così infilò la mano sotto il
cuscino, ed afferrò la bacchetta di frassino:
"Lumos" mormorò.
La puntò verso il suo polso destro e lesse
l'orologio: erano le due in punto. Sbuffando la giovane si
alzò a sedere, sistemò meglio il cuscino dietro
la schiena, e vi si poggiò con grazia; tra poco
più di cinque ore avrebbe dovuto alzarsi, eppure era da
quando aveva poggiato il capo su quel giaciglio che non riusciva a
chiudere occhio. Forse era per il fatto di non trovarsi a casa, o forse
la nostalgia del letto a baldacchino nel dormitorio di Grifondoro,
oppure quei ricordi che riaffioravano all'improvviso dopo cinque anni.
Un rumore di passi spezzò il filo di pensieri:
probabilmente appartenevano a Gazza alle prese con la sua solita ronda
notturna. Nulla era cambiato lì, in fondo. Quanta nostalgia,
quanta voglia di tornare, quanti anni ad aspettare quell'occasione ...
e ora finalmente aveva raggiungo l'obiettivo! Finalmente era di nuovo
lì, ad Hogwarts, nei panni che aveva voluto e desiderato per
tutto quel tempo ...
Eppure quell'orribile uomo era riuscito a farle dubitare
ancora delle sue certezze.
Sala
Grande, circa quattro ore prima
"Per cui mi
creda, cara. è tutt'altro che semplice!" stava dicendo al
suo orecchio sinistro, per l'ennesima volta, la professoressa Burbage.
Allyson
annuì - non sapendo nemmeno lei se era la decima volta che
lo faceva o meno - e bevve in un sorso ciò che era rimasto
nel suo calice. Osservò i quattro tavoli disposti davanti a
lei, colmi di vocianti studenti e di ogni genere di leccornie, godendo
di quell'improvviso ritorno al passato. Certo, forse era un tantino
differente vederlo da quella nuova, agognata, prospettiva, ma era
proprio questo a renderla cento volte più felice.
"Dov'è
andato Severus?" chiese una voce gioviale alla sua destra.
"è sparito appena quel patronus è entrato nella
sala ..."
La giovane si
voltò verso Lumacorno e alzò le spalle; pochi
attimi prima un patronus grosso e piuttosto peloso aveva attraversato
la Sala Grande ed era arrivato al tavolo dei professori chiedendo ad
Hagrid di uscire ai cancelli. Ma Piton non aveva esitato ad alzarsi e
andare a risolvere la faccenda personalmente; ovvio, quando mai si era
rifiutato di ficcare quel lungo nasaccio negli affari altrui!,
pensò Allyson mentre tornava a guardare di fronte a
sè. La porta della Sala Grande si aprì e una
figura sfrecciò rapida davanti al tavolo di Tassorosso per
poi sparire tra gli studenti di quello di Grifondoro; probabilmente uno
alunno in ritardo e il motivo per cui Piton era uscito; infatti poco
dopo la porta alle loro spalle si aprì e il professore
riprese posto accanto al Preside senza degnare nessuno di uno sguardo.
Vide Hagrid agitare la mano davanti a sè con entusiasmo
sotto lo sguardo severo della professoressa McGrannit,
dopodiché si concentrò ancora sul tanto odiato ex
insegnante di Pozioni; tutto di lui generava rancore: la sua figura
esile, ogni singola ruga che risaltava alla luce delle candele sospese
nell'aria...e quegli sgradevoli capelli untuosi che facevano da cornice
al volto olivastro, nel quale spiccavano due occhi neri simili ad un
tunnel senza via d'uscita e l'antiestetico naso adunco. Non c'era una
singola parte di lui che spingesse a provare anche la minima simpatia
nei suoi confronti.
Improvvisamente
l'insegnante si voltò ed intercettò il suo
sguardo; non parve sorpreso, piuttosto sembrava essersi girato come se
avesse intuito che lei lo stava osservando. Allyson sostenne
indifferente il suo sguardo per poi farlo girare altrove simulando
disinteresse; lo abbassò poi sul cucchiaio posato accanto al
piatto e si concentrò sul suo riflesso deformato dal
metallo: i lunghi capelli castano scuro le ricadevano sulle spalle in
onde che aveva cercato di tenere composte, ma invano; il viso in
realtà ovale, ma reso più tondo perchè
si rifletteva nella parte finale del cucchiaio, risaltava pallido
rispetto ai capelli scuri e all'interno vi spiccavano due grandi occhi
celesti, un paio di sopracciglia folte e ben disegnate dello stesso
colore dei capelli, e una bocca piccola dalle labbra rosee; il naso era
lungo con la punta leggermente all'insù. Si costrinse a non
distendere le piccole labbra in un ghigno che non era riuscita a
trattenere da quando aveva messo piede in quel posto; finalmente era
lì, dopo cinque anni, ad ottenere la sua vittoria
schiacciante...
All'improvviso
il vociare si spense, e solo allora la giovane si accorse che i dolci
erano spariti e che il Preside si era alzato; si ricompose
immediatamente e lo osservò interessata col cuore che
batteva forte dall'emozione di quanto stava per accadere.
"Buonissima
serata a voi!" disse Silente allargando le braccia in quella familiare
simulazione di abbraccio.
Improvvisamente
gli studenti sussurrarono, alcuni indicando quella mano annerita, e
apparentemente priva di vita, che sbucava dalla manica della veste
viola e oro del Preside; anche Allyson ne era rimasta assolutamente
sbalordita la prima volta che l'aveva vista, solo la settimana prima,
nel suo breve colloquio. Silente sorrise e continuò il suo
discorso come se niente fosse. Ma gli studenti continuavano a guardare
e indicare la mano con insistenza; la giovane vide alcune ragazze del
tavolo di Grifondoro sussurrare tra loro e pensò con
nostalgia a Melody. Quante ne avrebbero dette anche loro se
ciò fosse accaduto cinque anni prima...
"Siamo lieti
di dare il benvenuto a due nuovi membri del corpo insegante
quest'anno." esordì il Preside.
Allyson
sentì il cuore perdere un colpo e cercò di
comporsi ancora meglio sulla sedia.
"Il professor
Lumacorno e la professoressa Mallard."
Entrambi si
alzarono insieme sorridendo alla Sala; il trionfo calò lento
e piacevole su di lei.
"Il professor
Lumacorno è un mio ex collega" continuò Silente.
"Mentre la professoressa Mallard non è altri che una delle
studentesse più brillanti che Hogwarts abbia mai formato" e
accompagnò le parole con un leggero inchino che
lusingò moltissimo Allyson. "Entrambi hanno accettato di
dividersi l'insegnamento di Pozioni; la professoressa Mallard
insegnerà fino al terzo anno, il professor Lumacorno ai
restanti."
Allyson
assunse la stessa espressione incredula di tutti gli altri studenti ai
tavoli, mentre si riaccomodava assieme a Lumacorno; cosa diavolo voleva
dire che si sarebbero divisi l'insegnamento? Pensava che Lumacorno
dovesse insegnare Difesa contro le Arti Oscure! Ma la risposta
arrivò immediatamente dal Preside:
"Il professor
Piton, nel frattempo, ricoprirà il ruolo di insegnante di
Difesa contro le Arti Oscure."
Un "No!"
sovrastò gli altri dal tavolo di Grifondoro; Allyson avrebbe
tanto voluto unirsi al brusio di protesta che si era innalzato. Si
voltò a guardare Piton, apparentemente indifferente al fatto
che era appena stato nominato, ma alzò una mano in segno di
ringraziamento al tavolo di Serpeverde che sembrava l'unico entusiasta
dalla novità. A quanto pareva non era la sola ad aver
raggiunto il suo scopo quella sera! Cercò di placare l'odio
che sentiva crescere dentro di sè pensando che in fondo il
suo obiettivo lo aveva raggiunto, e doveva esserne comunque orgogliosa.
Silente continuò il discorso appena il mormorio si fu
spento, finchè non arrivò al congedo:
"Ma ora i
vostri letti vi attendono, caldi e comodi, e so che il vostro
più grande deisderio è di essere ben riposati per
la le lezioni di domani. Vi auguro dunque la buonanotte. Hasta la
vista!"
In un unico,
assordante, grattare sul pavimento, le panche si mossero e gli studenti
si affrettarono a dirigersi verso i rispettivi dormitori. Allyson si
alzò a sua volta e si diresse immediatamente verso Silente,
che stava serenamente sistemandosi le pieghe della veste.
"Professore?
Signor Preside?" si fece avanti la giovane insegnante esitando.
Silente
posò i suoi intensi occhi azzurri su di lei e sorrise
garbato.
"Mi dica,
professoressa Mallard."
"Credo che,
nel colloquio che abbiamo avuto la settimana scorsa, lei abbia
dimenticato di dirmi alcuni particolari. Non mi ha detto che avrei
diviso la materia col professor Lumacorno, nè che il
professor Piton avrebbe insegnato Difesa contro le Arti Oscure..."
spiegò Allyson cercando di non sembrare affatto turbata
dalla questione.
"Probabile"
annuì il Preside con disinvoltura. "L'età, a
volte, ha il suo peso anche su di me. Spero lei possa passare sopra
questa piccola dimenticanza, d'altronde lo ha comunque saputo, in un
modo o nell'altro."
Allyson non
seppe cosa rispondere di fronte a quell'ostinata leggerezza.
"Ora, se
vuole seguire la professoressa McGrannit, le mostrerà il suo
ufficio e il suo alloggio. Domani sarà il suo primo giorno
d'insegnamento, e sono certo che farà del suo meglio e
svolgerà un ottimo lavoro arricchendo le menti dei nostri
studenti con tutte le sue profonde conoscenze. Le auguro una buona
notte." disse infine lui inchinandosi appena per congedarsi.
"Buona notte,
signor Preside." rispose con garbo Allyson guardandolo allontanarsi.
Di certo tra
lei e Silente c'erano parecchi anni di esperienza, ma anche se aveva 24
anni non era stupida: il Preside aveva omesso quei dettagli proprio
perchè sapeva che avrebbe avuto da ridire al riguardo.
Raggiunse la
professoressa McGrannit, che l'attendeva all'estremità del
tavolo, e fece per seguirla quando un'esile figura a lei troppo
familiare le si accostò accanto; sperò con tutto
il cuore che fosse stato un caso.
"Congratulazioni,
professoressa." sibilò Piton in modo che solo lei potesse
sentirlo.
Allyson
maledisse le sue inutili speranze; dopo sette anni passati ad
approfondire sempre di più la conoscenza della
malvagità dell'ex professore di Pozioni doveva aspettarsi
che avrebbe cercato di provocarla.
"Ti
ringrazio, Piton" rispose lei impassibile.
"Cosa ti ha
spinto ad intraprendere questa difficile carriera? I lavori
scarseggiano alla fattoria?" continuò lo sgradevole uomo
arricciando le labbra divertito.
"Oh no, ti
assicuro che i miei genitori hanno il loro bel da fare." rispose
Allyson mentre sentiva la collera salire. "Semplicemente erano due anni
che chiedevo questa cattedra, ed ora mi è stata affidata."
"E che cosa
hai fatto bere al nostro Preside per convincerlo ad assumerti?" riprese
Piton mentre si avvicinavano all'uscita della Sala Grande. "Ah no,
ricordando il tuo andamento in Pozioni non puoi essere stata in grado
di preparare un bel niente..." aggiunse con ironia maligna.
"Non credo
che Silente sarebbe caduto vittima di un'azione del genere, anche se
avessi voluto farla." ribattè ancora Allyson cercando di non
dar peso agli insulti che quell'uomo sgradevole le stava sputando
addosso. "Direi che mi ha ritenuta idonea per insegnare questa materia,
tutto qui."
"Idonea
all'insegnamento? Beh, magari sei cambiata...non scapperai
più in lacrime se uno studente ti prenderà in
giro, vero?"
Allyson si
fermò all'inizio della scalinata della Sala d'Ingresso che
portava ai piani superiori. Guardò Piton con tutto l'odio
con cui si può guardare una persona mentre lui le rispondeva
con il solito ghigno beffardo. La professoressa McGrannit, intanto,
aveva salito già cinque gradini e si era voltata a guardarli
rendendosi conto di non essere più seguita.
"Non
avrò motivo di farlo." scandì con rabbia Allyson.
"Nell'episodio a cui ti riferisci ho commesso solo un grave errore: ho
preferito non mancare di rispetto ad un insegnante che se lo meritava."
Piton
ricambiò con un ghigno ancora più ampio.
"Hai deciso
di farmi rimanere qui impalata sulle scale, signorina Mallard?"
tuonò all'improvviso la professoressa McGrannit col suo
solito tono duro.
"Mi scusi,
arrivo." disse mortificata la giovane insegnante.
Regalò
a Piton un'altra delle sue occhiate piene d'odio prima di voltargli le
spalle e raggiungere la severa professoressa di Trasfigurazione.
Dovettero salire solo quella rampa di scale: l'ufficio/alloggio di
Allyson si trovava al primo piano.
"Questo
è il tuo ufficio, ti basterà eseguire
un semplice movimento di bacchetta perchè diventi anche il
tuo alloggio." spiegò severamene la McGrannit indicando una
porta. "Per qualsiasi cosa non esitare a chiamarmi, sono nella porta di
fronte." e indicò la porta alle sue spalle.
"La
ringrazio, professoressa."
"Oh, andiamo
Allyson! Puoi chiamarmi anche Minerva, ormai siamo colleghe!"
esclamò quella con una nota di dolcezza in più
nella voce.
"Mi spiace,
professoressa, temo che mi stia chiedendo troppo." si scusò
Allyson sorridendole. "La ringrazio ancora per avermi accompagnata. Le
auguro una buona notte." si congedò poi facendo per aprire
la porta.
"Buona notte,
Allyson. E, se posso darti un consiglio, non ascoltare Severus Piton!
Lo hai avuto come insegnante per sette anni, dovresti conoscere di che
pasta è fatto."
"Si, lo so.
Grazie ancora professoressa ..."
Ed ora eccola lì, a fissare il soffitto alle due
del mattino e a tendere le orecchie ad ogni minimo rumore. Meno male
che non ascoltava Severus Piton!
Spazio
dell'autrice:
Ringrazio,
ovviamente, le uniche due persone (che per me sono decisamente tante
dato che non mi aspettavo nemmeno una recensione xD) che hanno
recensito: dedy94 e fra_snape (grazie davvero dei
complimenti ^^) sperando che continuino ancora a seguire le vicende di
Allyson ;)
Mi
spiace averci messo un po' ad aggiornarla, dovevo ritoccare un po' la
storia...ma, ora che bene o male ho più ben chiara la trama,
prometto che aggiornerò più frequentemente (il
terzo capitolo è già in lavorazione :D). Vedrete
che la nostra protagonista vi sorprenderà, o almeno spero di
riuscire nel mio intento ^^
Per cui
continuate a seguire questa storia!
Un
abbraccio ad entrambe!
Federica
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Capitolo 3 *** Capitolo 3 ***
A New Life
Capitolo 3
Negli anni successivi Allyson continuò a
chiedersi ancora come aveva fatto ad alzarsi quella mattina; fatto sta
che alle 7:00 del mattino si trovava di fronte allo specchio della sua
stanza a raccogliere i capelli in un alto chignon, in una fedele
imitazione della professoressa McGrannit. Con un ultimo tocco di
bacchetta riuscì finalmente a sistemarsi del tutto;
soddisfatta del risultato scrutò ancora il suo riflesso
dopodiché mise la tracolla in spalla, uscì dalla
stanza, e scese le scale verso la Sala Grande. Stava per attraversare
la porta che l'avrebbe condotta direttamente al tavolo dei professori
quando sentì una voce chiamarla incerta alle sue spalle:
"Ehm...professoressa? Professoressa Mallard?"
La giovane insegnante si voltò e
rilassò il viso nel primo sorriso della giornata: davanti a
lei c'era un ragazzo alto, coperto di lentiggini, e con i capelli
rossi, che ricambiò il sorriso ostentando ancora
un'espressione incerta.
"Ron?!" esclamò piacevolmente sorpresa Allyson.
"Mio Dio, quanto sei cresciuto! A stento ti riconoscevo!"
"Beh, ne è passato di tempo, professoressa ..."
rispose quello imbarazzato.
"Ti prego, chiamami Allyson!" lo interruppe immediatamente
lei. "Non c'è assolutamente bisogno di tutta questa
formalità, in fondo già ci conosciamo! Ma dimmi,
come stai? La tua famiglia?"
All'improvviso altri due ragazzi si accostarono ai due lati
di Ron: una era una ragazza dai folti capelli castani, l'altro un
ragazzo alto quasi quanto Ron, smilzo, con i capelli corvini e, che le
prendesse un colpo!, con una cicatrice a forma di saetta sulla fronte!
"Oh, lei è Hermione e questo è Harry,
ma immagino che tu sappia già chi è ..." disse il
rosso.
"Beh, ovviamente." fece Allyson stringendo la mano a tutti e
due. "è un piacere conoscervi! Per una strana coincidenza
non ci siamo potuti incontrare prima...mi sono diplomata lo stesso anno
che voi siete entrati qui. Ma ho frequentato Hogwarts assieme ai
fratelli di Ron: Bill, Charlie, Percy e Fred e George; mi mancavano
solo lui e Ginny e li avrei conosciuti tutti! Però, l'estate
in cui mi sono diplomata, sono stata per una settimana circa alla Tana:
io e Charlie eravamo dello stesso anno, e avevamo stretto una forte
amicizia! Dimmi, Ron, come sta? Sempre a combattere con i draghi?"
domandò infine.
"Si, è ancora in Romania. Tornerà la
prossima estate però, per il matrimonio di Bill..."
"Lo so, ci incontriamo di tanto in tanto alla Gringott
quando ci siamo, e mi ha comunicato del matrimonio...sono proprio
felice per lui! Se potrò non mancherò di certo..."
"Lei lavora alla Gringott?" si intromise Hermione
interessata.
"Lavoravo come SpezzaIncantesimi, esattamente come Bill,
fino alla settimana scorsa. Ma la mia vera passione è sempre
stato l'insegnamento: da due anni a questa parte ho fatto domanda per
la cattedra di Pozioni, ed ora finalmente eccomi qui." rispose Allyson
cordiale.
"Beh, di certo sarai un'insegante mille volte meglio di
Piton!" affermò Ron con convinzione facendo sorridere i due
amici.
"Mi piacerebbe, Ron...perché
c'è da dire che, se non fosse per quel caratteraccio, Piton
non sarebbe affatto un insegnante incompetente... Ma ora è
meglio che vi lasci ragazzi, la colazione è già
iniziata...ci rivediamo." li congedò regalando a tutti e
quattro un sorriso.
La colazione fu piacevole: la giovane insegnante intraprese
per tutto il tempo una lunga chiacchierata con Hagrid, che le chiese
come stava Melody ricordandosi del suo profondo amore per le Creature
Magiche; il mezzogigante non sembrava stare proprio al massimo
dell'allegria, ma Allyson fu comunque felice di tornare a parlarci dopo
tutto quel tempo. Quando pancetta, uova, porridge e toast furono
spariti dai tavoli, l'insegnante si alzò immediatamente e
dette una controllata all'orario estraendolo dalla borsa: aveva doppia
lezione con i Grifondoro e i Tassorosso del terzo anno.
"Primo giorno di lezione...non posso che augurarle buona
fortuna, professoressa. Mi auguro di non doverla vedere dare le
dimissioni oggi..."
Allyson strinse le labbra per impedirsi di ribattere; quella
voce sgradevole apparteneva alla stessa persona che non le aveva fatto
chiudere occhio quella notte. Si voltò per incrociare quegli
odiosi occhi neri simili a un tunnel, ricambiò con un
sorriso ironico per nulla cortese, dopodichè si
avviò fuori dalla Sala verso i sotterranei. Quell'aula non
le era mai stata simpatica, pensò mentre si avviava verso la
fila di studenti che vi vedeva fuori, ma dopotutto le cose dovevano
cambiare! Vide i giovani volti scrutarla come per dedurre con chi
avevano a che fare, dopodichè rivolse un accenno di sorriso
a tutti e disse:
"Buongiorno ragazzi. Tutti dentro, avanti!" li
incoraggiò gentilmente aprendo la porta.
Quando tutti furono entrati e sistemati ai propri posti,
Allyson si chiuse la porta alle spalle, raggiunse la cattedra e si
schiarì la voce con un po' di tensione: dopotutto non sapeva
con che tipi di studenti si stava apprestando a relazionarsi.
"Come vi è stato annunciato ieri sera dal vostro
Preside, da oggi fino alla fine dell'anno - almeno per quanto riguarda
voi - ricoprirò il ruolo di insegnante di Pozioni al posto
del professor Piton."
Un "meno male" arrivò da una delle ultime file;
la giovane insegnante dovette metterci tutta la sua
professionalità per non sorridere.
"Prima di cominciare l'appello mi sembra più che
giusto presentarmi come si deve: io sono Allyson Mallard - come ha
già detto il professor Silente - ho 24 anni, e mi sono
diplomata a Hogwarts, come ben potreste intuire, cinque anni fa. Ho
lavorato come SpezzaIncantesimi alla Gringott facendo però
domanda in questi ultimi due anni per la cattedra di Pozioni, ed ora il
Preside ha accettato di affidarmela. Insegnerò a voi del
terzo, del secondo e del primo anno; per quanto vi riguarda dal
prossimo anno in poi sarà il professor Lumacorno ad
insegnarvi."
La classe aveva occhi solo per lei: a giudicare dalle loro
espressioni doveva avergli fatto una buona impressione.
"Bene, se non ci sono domande io inizio con l'appello; dato
che questa è la mia prima esperienza nel campo mi piacerebbe
che, per aiutarmi a ricordarmi meglio di voi, mi raccontaste un po'
della vostra vita quando vi chiamo. Chessò ... la vostra
età, se siete figli di babbani, e che cosa avete in mente di
fare una volta lasciata la scuola ... che ne dite?"
Tutti annuirono, chi imbarazzato, chi piacevolmente sorpreso
dell'iniziativa. E così Allyson li chiamò uno ad
uno, partendo dal primo cognome fino ad arrivare all'ultimo; le fece
piacere ascoltare un po' della vita di ognuno di quegli studenti nei
quali si identificava, e non incontrò difficoltà.
Solo una ragazza di Tassorosso, Laura Madley, si mise sulla difensiva
sulla questione del "sangue":
"Che intende dire col voler sapere chi è figlio
di babbani o meno, professoressa?"
Allyson rimase un momento sorpresa, poi scoppiò a
ridere gentilmente.
"Oh, scusatemi, dovete avermi fraintesa! Non era affatto una
domanda maliziosa! Solo per curiosità, davvero. Io stessa
sono figlia di babbani: entrambi i miei genitori lavorano in una
fattoria, per cui sono davvero l'ultima persona al mondo che
può avere pregiudizi!" spiegò.
Vide i volti di tutti gli studenti rilassarsi, compreso
quello di Laura, e continuò fino alla fine le presentazioni.
Una volta finito chiese ad una studentessa di Grifondoro, Natalie
McDonald, di aggiornarla per quanto riguardava gli argomenti che
avevano affrontato fino a quel momento; come potè constatare
Piton non si era smentito: aveva portato la classe comunque avanti col
programma anche se in alcuni c'erano ancora parecchie lagune riguardo
la preparazione e la comprensione di certe pozioni. Sembrava che alcuni
avessero passato gli esami davvero per un soffio.
"D'accordo, ragazzi." disse Allyson dopo aver dato
un'occhiata al libro di testo del secondo anno. "Tanto per abituarci al
mio metodo di studio preferisco farvi ripassare una delle ultime cose
che avete affrontato lo scorso anno: nell'ora che ci rimane preparerete
una Pozione Soporifera. So che è estremamente semplice ma,
proprio perchè voglio farmi un'idea del vostro approccio con
la materia, mi sembra quella più adatta. Le istruzioni sono
sulla lavagna" e mosse la bacchetta in modo che vi apparissero. "e gli
ingredienti nell'armadio qui di fianco, come sapete. Passerò
tra di voi per controllarvi, essendo un ripasso non ci saranno voti.
Cominciate."
I suoi occhi azzurri scrutarono, tra i vapori che si
innalzavano sempre di più nella stanza, nei calderoni di
tutti i ragazzi per il tempo che aveva stabilito. Alcuni si agitavano
al suo passaggio per paura di essere sorpresi a fare qualche errore e
poi ne commettevano sul serio, altri ostentavano un'espressione
determinata a sicura per voler fare bella figura; probabilmente era
stato Piton a favorire questi atteggiamenti negli anni
passati...d'altronde lo aveva fatto anche con lei e Charlie...
Aula
di Pozioni, Novembre 1988
"Psss! Ally!
Ally...ti prego voltati!"
La
quindicenne fece un cenno impaziente alle sue spalle e riprese a
versare gli ingredienti nel calderone; lanciò un'occhiata
alla sua sinistra e vide Piton passeggiare inquietante tra i calderoni
dei compagni di Corvonero. Appena ne individuò uno che stava
sbagliando completamente la procedura non esitò a fermarsi e
farglielo notare malignamente. A quel punto Allyson si voltò
verso l'amico dai capelli rossi e le lentiggini e sussurrò:
"Devi
aggiungere il sangue di Salamandra..."
"Mallard e
Weasley, allora non mi sono spiegato!" tuonò Piton alle
spalle di Allyson.
La ragazza si
morse il labbro inferiore strizzando gli occhi e si voltò a
guardare il tanto odiato insegnante.
"Signorina
Mallard, quanti ancora Non Classificato vuole prendere prima di
imparare che nella mia classe chi suggerisce è peggio di chi
cerca di copiare?" continuò il professore gelido facendo
sparire il liquido che ribolliva nel calderone di Allyson in un solo
gesto di bacchetta.
La ragazza lo
osservò con risentimento: era già la seconda
volta che Piton faceva sparire una pozione che stava preparando bene.
"Non
è giusto!" intervenne Charlie sorprendendo Allyson. "Glie
l'ho chiesto io di dirmi cosa aggiungere perché ero in
difficoltà, lei non c'entra niente!"
Piton
incurvò le labbra nel solito ghigno sgradevole.
"Non si
preoccupi signor Weasley, il Non Classificato lo prende anche lei."
sibilò con un altro colpo di bacchetta per far sparire anche
la pozione di Charlie. "E in più sono dieci punti in meno
per Grifondoro! Ringraziate che non ve ne tolga di più...ma
stia certa signorina Mallard che, se la becco di nuovo a suggerire
nella mia aula, prenderò dei seri provvedimenti."
"Nessuno
chiederebbe aiuto a Allyson se lei fosse più chiaro e meno
egoista!" esplose Charlie.
Allyson si
portò una mano alla bocca guardandolo terrorizzata;
evidentemente anche lui capì di essersi spinto troppo in
là, perchè il ghigno di Piton era sparito. Si
chinò su di lui con sguardo rabbioso e sibilò:
"Altri dieci
punti in meno per Grifondoro, e stasera è in punizione con
me signor Weasley!"
E, a quanto pareva, Piton non si era addolcito affatto in
quegli anni; anzi, semmai era diventato ancora più perfido!
L'ora passò più in fretta di quanto si
aspettasse, e quando arrivò il momento della consegna
Allyson era piuttosto soddisfatta:
"Devo dire che avete fatto un'ottimo lavoro! Ci sono ancora
un po' di cose da migliorare, ma vedrete che con la calma e la
volontà di fare riuscirete a migliorare tutti. Visto che non
ho assegnato voti vi dò da copiare delle domande
semplicissime sulla pozione che avete preparato: le trovate sulla
lavagna, le risposte sono da consegnare per la prossima lezione.
Inoltre assegno cinque punti a Grifondoro e cinque a Tassorosso per la
collaborazione che avete avuto in classe."
Quando gli studenti uscirono sembravano estremamente
contenti; Allyson fu felice più di loro per aver passato la
sua prima lezione in piena tranquillità. Le due ore
successive furono di buco dato che il professor Lumacorno avrebbe
tenuto lezione al sesto anno, dopodiché arrivò il
pranzo: affamata più del solito prese posto alla tavola dei
professori e si servì di un po' di tutto raccontando alla
professoressa McGrannit la sua prima lezione.
"Mi raccomando, Allyson, non essere troppo gentile: dagli un
dito e si prenderanno tutto il braccio! Apprezzo il fatto che tu li
abbia voluti incoraggiare, ma cerca di essere un po' più
dura da ora in poi. D'altronde hai avuto lezione con i Grifondoro e i
Tassorosso...con i Serpeverde sarà tutta un'altra storia."
le disse l'insegnante di Trasfigurazione con il suo solito tono pratico
e severo.
Allyson controllò l'orario: dopo pranzo avrebbe
fatto lezione con i Corvonero e i Serpeverde del secondo anno. Pensando
a quanto potevano essere perfidi ragazzini di dodici anni si
sistemò un po' più dritta sulla sedia cercando di
ostentare un'espressione più dura; non era nel suo carattere
esserlo, ma forse la professoressa McGrannit aveva ragione. Quando il
pranzo fu finito si alzò per dirigersi all'Aula di Pozioni
e, con suo orrore, si accorse che stava intraprendendo la stessa strada
anche Piton.
"Per mia sfortuna ci incontriamo di nuovo." disse lui con la
sua voce melliflua e malignamente ironica.
"Già, anche per mia sfortuna." ribattè
Allyson stancamente.
"Ho colto un brandello della tua conversazione con Minerva:
dunque, come previsto, ti sei rivelata subito debole e accondiscente.
Questione di tempo e quei mocciosetti si metteranno a leggere riviste,
piuttosto che darti ascolto durante la lezione."
"E, di grazia, cosa te ne importa? Possibile che dopo cinque
anni la situazione debba essere la stessa? Perchè tutto
questo rancore?"
"Sei tu la prima a provarne nei miei confronti..."
sibilò lui.
"Certo, ma vogliamo continuare così fino alla
fine dell'anno, e anche negli anni successivi, Severus?"
Entrambi si fermarono a guardarsi, nel corridoio dei
sotterranei. Allyson - e non seppe nemmeno lei perché -
sentì il cuore mancare un colpo mentre scambiava uno sguardo
totalmente nuovo con l'ex professore di Pozioni: quei lunghi neri
tunnel che aveva come occhi sembravano all'improvviso mutati in una
piccola espressività, forse dovuta al fatto che l'aveva
chiamato per nome; in effetti, non lo aveva mai chiamato "Severus"
prima. Ma fu solo una sua impressione, perchè immediatamente
Piton tornò ai suoi modi normali e riprese a camminare.
"Sinceramente non fa alcuna differenza provare rancore nei
tuoi confronti o meno." continuò col suo solito tono
beffardo. "E non fa differenza nemmeno il fatto che ora siamo colleghi.
Continuo a pensare, e continuerò a farlo, che l'insegnamento
non fa affatto per te."
Così dicendo raggiunse la porta del suo ufficio,
l'aprì, e se la richiuse alle spalle senza dire altro.
Allyson osservò la porta chiusa perplessa e infastidita,
dopodiché riprese a colmare i pochi metri che la separavano
dall'aula di Pozioni. La prospettiva di passare il resto dell'anno a
subirsi quelle battute irritanti da parte di Piton non era proprio il
massimo...no, tutto questo doveva finire!
Spazio dell'autrice:
Come
promesso eccoci al terzo capitolo! Fin'ora la situazione è
sempre la stessa, ma dal prossimo capitolo le cose sono destinate a
prendere una piega totalmente differente, per cui continuate a seguire
la storia! ^^
Volevo
ringraziare ancora fra_snape
per aver recensito di nuovo (spero davvero che continuerà a
piacerti questa fanfiction), e anche 999 e capra tibetana che
si sono aggiunti a leggere! Al prossimo capitolo! ;)
Federica
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