A New Life

di FeDeRiCa_06
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


A New Life

Capitolo 1


30 Giugno 1991, Hogwarts

“Ally? Hai visto per caso la mia sciarpa qua in giro?”

La giovane Grifondoro si voltò a guardare la compagna china sotto il suo letto a scrutare il pavimento.

“No. L’hai persa?” le chiese allora piegando una camicetta e riponendola nella valigia aperta davanti a lei.


Quella era l’ultimo indumento. Non c’era più nulla in giro nel suo dormitorio; le ante degli armadi erano spalancate e al loro interno risaltavano solo tre scaffali vuoti, i muri mancavano a loro volta di tutti i poster che durante quei sette anni le ragazze vi avevano attaccato.


“Credo di si, accidenti!” scattò l’amica continuando a scrutare per tutto il dormitorio nervosa.


“Beh, dai … in fondo era solo una sciarpa …”


“Era la nostra sciarpa di Grifondoro, Allyson! Ne avevo solo una, le altre sono stata costretta a buttarle …” si innervosì ancora di più l’amica.

Solo allora Allyson potè distinguere chiaramente un singhiozzo. Preoccupata si avvicinò all’amica e le cinse le spalle con un braccio.

“Ehi … che cosa succede?” le chiese comprensiva.


“Scusami …” fece quella tirando su col naso. “È che non sopporto l’idea di lasciare questo posto … dopo sette anni … Hogwarts è la mia casa, capisci? Non riesco ad accettare il fatto che abbiamo già preso i M.A.G.O e che sia ora di togliersi di mezzo …”


Allyson accompagnò l’amica a sedersi sul suo letto. Tirò fuori dalla tasca della gonna un fazzoletto e glie lo passò.


“Grazie …” fece quella asciugandosi gli occhi.


“Figurati, Mel. Ti capisco, sai? Ma non è davvero finita … insomma, per il momento è difficile da accettare, ma ora siamo streghe a tutti gli effetti! Ora ci aspetta il lavoro … non sei entusiasta al pensiero che potrai finalmente vedere tutte le Creature Magiche che vuoi?”


“Si, hai ragione …” singhiozzò ancora Mel. “Però è davvero brutto … ne abbiamo passate tante, no? Mi mancherà tutto … le passeggiate al lago, i compiti fino a tarda notte in Sala Comune, le lezioni, il Natale, le partite a gobbiglie … e si, anche le punizioni con Piton!”


Allyson la guardò e scoppiò a ridere.


“No, no. A me non mancheranno proprio, né lui né le sue punizioni!” disse scuotendo la testa con enfasi.


“Alla fine ti ha fatto uscire con Eccezionale però. Non me lo aspettavo … in questi sette anni non ha fatto altro che prenderti continuamente di mira e non dare importanza al tuo grande talento nella materia! Sei una pozionista bravissima! Finalmente l’ha voluto riconoscere!” disse Mel asciugandosi le guance umide.


“Si … beh, questo non cambia le cose! Non basta di certo un Eccezionale ai M.A.G.O per cancellare sette anni di battutine offensive e ingiustizie … Ci sarebbe proprio da andare nel suo ufficio e dirgliene quattro! In fondo la scuola è finita … mi piacerebbe togliermela questa soddisfazione …”


“Non ne avresti mai il coraggio …” scosse la testa Mel.


“Tu dici?” le chiese Allyson alzandosi e scendendo le scale fino alla Sala Comune.


Attraversò il buco del ritratto e si apprestò a scendere le molte scale che la separavano dai sotterranei.

Raggiunse la Sala d’Ingresso prima di quanto si aspettasse: era vuota. Dovevano essere tutti chiusi nei loro dormitori a fare le valigie … la cosa le mise un po’ di tristezza, ma cercò di non dargli troppa importanza e iniziò a scendere nei sotterranei: attraversò i bui corridoi fino a trovarsi davanti alla porta dell’ufficio del tanto odiato professore. Si chiese se era il caso di togliersela quella soddisfazione … in fondo le andava bene così, avrebbe potuto fare dietrofront e raccontare a Mel che invece aveva davvero mandato Piton a quel paese.
Si stava proprio apprestando a tornare indietro quando la porta si spalancò all’improvviso e la ragazza si trovò faccia a faccia con l’antipatico professore di pozioni; egli sembrò un momento sorpreso di sorprenderla lì impalata davanti a lui, poi arricciò le labbra in quel tanto odiato sorriso ironico.

“Signorina Mallard, qual buon vento?” domandò con la sua solita voce melliflua inarcando un sopracciglio.


“Ehm … salve, Professore.” cercò di riprendersi Allyson.


“L’avverto, a differenza sua non ho tempo da perdere, per cui si affretti a spiegare la sua presenza dinnanzi a me anziché nel dormitorio a fare le valigie.” disse con tono freddo e indifferente chiudendosi la porta alle spalle.


“Beh …” indugiò Allyson cercando di recuperare la voglia di togliersi quella soddisfazione. “Io … volevo ringraziarla. Si, volevo ringraziarla per l’Eccezionale che ha accettato finalmente di mettermi …”


“Signorina Mallard, non credevo che la sua fantasia fosse in grado di viaggiare così altrove.” la interruppe Piton col solito tono gelido guardandola dritta negli occhi. “Sono stati gli esaminatori esterni a fare questa scelta che io, a differenza di quel che ha evidentemente capito, disapprovo a pieno.”


Colpita e affondata, pensò Allyson in preda al risentimento che sentiva crescere dentro di sé.


“E ora, se ha finito con le sue supposizioni errate, devo andare. Le auguro una buona carriera lavorativa.” disse superandola, il lungo mantello ondeggiante al suo passo rapido.


“È solo perché sono una Grifondoro, vero?” urlò decisa Allyson alla schiena del professore.


Questo si voltò lentamente, osservandola.


“Se fossi stata una Serpeverde sarebbe stata tutta un’altra cosa! Avrei ottenuto un Eccezionale anche se meritavo un Troll! Beh, allora vorrei domandarle una cosa: ritiene corretto un comportamento del genere?” continuò accecata dal rancore.


Piton la fissò un po’ con i suoi occhi neri simili a un lungo tunnel, prima di rispondere:


“Non si tratta di Serpeverde o Grifondoro, ma di capacità nella materia. Capacità di cui, insisterò ancora nel dirlo, mi sembra che lei manchi. Ha ancora parecchia strada da fare …”


“Non dica assurdità!” lo interruppe Allyson con forza. “Ho passato sette anni qua dentro a subirmi i suoi insulti e a vedere la mia Casa perdere punti ingiustamente, quando ero la più brava del mio corso …”


“Signorina Mallard, la invito caldamente a darsi una calmata.” la interruppe lui guardandola severamente. “Non ammetto che mi si parli con questo tono, indipendentemente dal fatto che sia il suo ultimo giorno in questa scuola. Come le ho già detto devo andare, si può sapere che diavolo vuole ancora? Lo ha ottenuto il suo tanto agognato Eccezionale, no? Beh, allora si tolga dai piedi.” terminò scandendo bene le ultime parole.


“Lei pretende il rispetto quando è il primo a non averne verso chi le sta antipatico! Poi per cosa? Semplicemente per la casa di appartenenza! Non le sembra un tantino infantile?”


Allyson capì di essersi spinta troppo in là quando l’ultima parola le era saltata alla mente, ma non aveva fatto in tempo a frenarsi che l’aveva giù pronunciata. Vide le labbra del professore privarsi della solita incurvatura e farsi più strette, l’espressione solitamente ironica e beffarda mutarsi in una di puro fastidio. Ripercorse i suoi passi lentamente fino a trovarsi di nuovo davanti a lei, forse leggermente più vicino di prima; la Grifondoro si sentì investita dal puro odio che traspariva dallo sguardo che le posò addosso.


“Infantile? Una ragazzina di appena diciotto anni pretende di conoscermi abbastanza da poter affermare una simile idiozia? La verità è che sei identica in tutto e per tutto alla tua stramaledetta casa!” Allyson si sorprese per il fatto che ora le dava del “tu” e che il suo tono si era fatto più basso e sprezzante. “Coraggiosi e nobili di cuore, così vi definite; ma sapete tirare fuori queste due caratteristiche solo quando vi fa comodo o quando potete! Lo dimostra questa conversazione. Non saresti mai venuta a darmi dell’infantile durante il corso dell’anno, o in quelli passati … ora che hai preso i tuoi M.A.G.O però, e sei sicura che questo gesto non avrà conseguenze, hai improvvisamente tirato fuori quel coraggio di cui tanto vi vantate! Io la chiamerei più codardia …” disse facendo un passo avanti, accecato dalla collera ma rimanendo comunque inalterato.


“Ti ho osservata nel corso di questi sette anni … non hai mai avuto una personalità definita, hai sempre frequentato amicizie che potessero garantirti una serena vita lontana dai guai, non hai mai rischiato! E per un pozionista il rischio è tutto! Sei ancora una stupida ragazzina spaventata, ed è per questo che non ti meritavi il voto che hai preso!” concluse.


Dopodichè si voltò e riprese il suo cammino veloce fuori dai sotterranei, lasciando lì impalata una Allyson incapace di trattenere le lacrime di rabbia che le scendevano copiose lungo le guance arrossate. Glie l’avrebbe fatto vedere lei se era spaventata … eccome! 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


A New Life

Capitolo 2


2 Settembre 1996

Allyson si rigirò ancora, ma fu di nuovo inutile; in qualunque posizione tentasse di mettersi non c'era verso per cui il sonno giungesse. Così infilò la mano sotto il cuscino, ed afferrò la bacchetta di frassino:

"Lumos" mormorò.

La puntò verso il suo polso destro e lesse l'orologio: erano le due in punto. Sbuffando la giovane si alzò a sedere, sistemò meglio il cuscino dietro la schiena, e vi si poggiò con grazia; tra poco più di cinque ore avrebbe dovuto alzarsi, eppure era da quando aveva poggiato il capo su quel giaciglio che non riusciva a chiudere occhio. Forse era per il fatto di non trovarsi a casa, o forse la nostalgia del letto a baldacchino nel dormitorio di Grifondoro, oppure quei ricordi che riaffioravano all'improvviso dopo cinque anni.
Un rumore di passi spezzò il filo di pensieri: probabilmente appartenevano a Gazza alle prese con la sua solita ronda notturna. Nulla era cambiato lì, in fondo. Quanta nostalgia, quanta voglia di tornare, quanti anni ad aspettare quell'occasione ... e ora finalmente aveva raggiungo l'obiettivo! Finalmente era di nuovo lì, ad Hogwarts, nei panni che aveva voluto e desiderato per tutto quel tempo ...
Eppure quell'orribile uomo era riuscito a farle dubitare ancora delle sue certezze.


Sala Grande, circa quattro ore prima

"Per cui mi creda, cara. è tutt'altro che semplice!" stava dicendo al suo orecchio sinistro, per l'ennesima volta, la professoressa Burbage.

Allyson annuì - non sapendo nemmeno lei se era la decima volta che lo faceva o meno - e bevve in un sorso ciò che era rimasto nel suo calice. Osservò i quattro tavoli disposti davanti a lei, colmi di vocianti studenti e di ogni genere di leccornie, godendo di quell'improvviso ritorno al passato. Certo, forse era un tantino differente vederlo da quella nuova, agognata, prospettiva, ma era proprio questo a renderla cento volte più felice.

"Dov'è andato Severus?" chiese una voce gioviale alla sua destra. "è sparito appena quel patronus è entrato nella sala ..."

La giovane si voltò verso Lumacorno e alzò le spalle; pochi attimi prima un patronus grosso e piuttosto peloso aveva attraversato la Sala Grande ed era arrivato al tavolo dei professori chiedendo ad Hagrid di uscire ai cancelli. Ma Piton non aveva esitato ad alzarsi e andare a risolvere la faccenda personalmente; ovvio, quando mai si era rifiutato di ficcare quel lungo nasaccio negli affari altrui!, pensò Allyson mentre tornava a guardare di fronte a sè. La porta della Sala Grande si aprì e una figura sfrecciò rapida davanti al tavolo di Tassorosso per poi sparire tra gli studenti di quello di Grifondoro; probabilmente uno alunno in ritardo e il motivo per cui Piton era uscito; infatti poco dopo la porta alle loro spalle si aprì e il professore riprese posto accanto al Preside senza degnare nessuno di uno sguardo. Vide Hagrid agitare la mano davanti a sè con entusiasmo sotto lo sguardo severo della professoressa McGrannit, dopodiché si concentrò ancora sul tanto odiato ex insegnante di Pozioni; tutto di lui generava rancore: la sua figura esile, ogni singola ruga che risaltava alla luce delle candele sospese nell'aria...e quegli sgradevoli capelli untuosi che facevano da cornice al volto olivastro, nel quale spiccavano due occhi neri simili ad un tunnel senza via d'uscita e l'antiestetico naso adunco. Non c'era una singola parte di lui che spingesse a provare anche la minima simpatia nei suoi confronti.
Improvvisamente l'insegnante si voltò ed intercettò il suo sguardo; non parve sorpreso, piuttosto sembrava essersi girato come se avesse intuito che lei lo stava osservando. Allyson sostenne indifferente il suo sguardo per poi farlo girare altrove simulando disinteresse; lo abbassò poi sul cucchiaio posato accanto al piatto e si concentrò sul suo riflesso deformato dal metallo: i lunghi capelli castano scuro le ricadevano sulle spalle in onde che aveva cercato di tenere composte, ma invano; il viso in realtà ovale, ma reso più tondo perchè si rifletteva nella parte finale del cucchiaio, risaltava pallido rispetto ai capelli scuri e all'interno vi spiccavano due grandi occhi celesti, un paio di sopracciglia folte e ben disegnate dello stesso colore dei capelli, e una bocca piccola dalle labbra rosee; il naso era lungo con la punta leggermente all'insù. Si costrinse a non distendere le piccole labbra in un ghigno che non era riuscita a trattenere da quando aveva messo piede in quel posto; finalmente era lì, dopo cinque anni, ad ottenere la sua vittoria schiacciante...
All'improvviso il vociare si spense, e solo allora la giovane si accorse che i dolci erano spariti e che il Preside si era alzato; si ricompose immediatamente e lo osservò interessata col cuore che batteva forte dall'emozione di quanto stava per accadere.

"Buonissima serata a voi!" disse Silente allargando le braccia in quella familiare simulazione di abbraccio.

Improvvisamente gli studenti sussurrarono, alcuni indicando quella mano annerita, e apparentemente priva di vita, che sbucava dalla manica della veste viola e oro del Preside; anche Allyson ne era rimasta assolutamente sbalordita la prima volta che l'aveva vista, solo la settimana prima, nel suo breve colloquio. Silente sorrise e continuò il suo discorso come se niente fosse. Ma gli studenti continuavano a guardare e indicare la mano con insistenza; la giovane vide alcune ragazze del tavolo di Grifondoro sussurrare tra loro e pensò con nostalgia a Melody. Quante ne avrebbero dette anche loro se ciò fosse accaduto cinque anni prima...

"Siamo lieti di dare il benvenuto a due nuovi membri del corpo insegante quest'anno." esordì il Preside.

Allyson sentì il cuore perdere un colpo e cercò di comporsi ancora meglio sulla sedia.

"Il professor Lumacorno e la professoressa Mallard."

Entrambi si alzarono insieme sorridendo alla Sala; il trionfo calò lento e piacevole su di lei.

"Il professor Lumacorno è un mio ex collega" continuò Silente. "Mentre la professoressa Mallard non è altri che una delle studentesse più brillanti che Hogwarts abbia mai formato" e accompagnò le parole con un leggero inchino che lusingò moltissimo Allyson. "Entrambi hanno accettato di dividersi l'insegnamento di Pozioni; la professoressa Mallard insegnerà fino al terzo anno, il professor Lumacorno ai restanti."

Allyson assunse la stessa espressione incredula di tutti gli altri studenti ai tavoli, mentre si riaccomodava assieme a Lumacorno; cosa diavolo voleva dire che si sarebbero divisi l'insegnamento? Pensava che Lumacorno dovesse insegnare Difesa contro le Arti Oscure! Ma la risposta arrivò immediatamente dal Preside:

"Il professor Piton, nel frattempo, ricoprirà il ruolo di insegnante di Difesa contro le Arti Oscure."

Un "No!" sovrastò gli altri dal tavolo di Grifondoro; Allyson avrebbe tanto voluto unirsi al brusio di protesta che si era innalzato. Si voltò a guardare Piton, apparentemente indifferente al fatto che era appena stato nominato, ma alzò una mano in segno di ringraziamento al tavolo di Serpeverde che sembrava l'unico entusiasta dalla novità. A quanto pareva non era la sola ad aver raggiunto il suo scopo quella sera! Cercò di placare l'odio che sentiva crescere dentro di sè pensando che in fondo il suo obiettivo lo aveva raggiunto, e doveva esserne comunque orgogliosa. Silente continuò il discorso appena il mormorio si fu spento, finchè non arrivò al congedo:

"Ma ora i vostri letti vi attendono, caldi e comodi, e so che il vostro più grande deisderio è di essere ben riposati per la le lezioni di domani. Vi auguro dunque la buonanotte. Hasta la vista!"

In un unico, assordante, grattare sul pavimento, le panche si mossero e gli studenti si affrettarono a dirigersi verso i rispettivi dormitori. Allyson si alzò a sua volta e si diresse immediatamente verso Silente, che stava serenamente sistemandosi le pieghe della veste.

"Professore? Signor Preside?" si fece avanti la giovane insegnante esitando.

Silente posò i suoi intensi occhi azzurri su di lei e sorrise garbato.

"Mi dica, professoressa Mallard."

"Credo che, nel colloquio che abbiamo avuto la settimana scorsa, lei abbia dimenticato di dirmi alcuni particolari. Non mi ha detto che avrei diviso la materia col professor Lumacorno, nè che il professor Piton avrebbe insegnato Difesa contro le Arti Oscure..." spiegò Allyson cercando di non sembrare affatto turbata dalla questione.

"Probabile" annuì il Preside con disinvoltura. "L'età, a volte, ha il suo peso anche su di me. Spero lei possa passare sopra questa piccola dimenticanza, d'altronde lo ha comunque saputo, in un modo o nell'altro."

Allyson non seppe cosa rispondere di fronte a quell'ostinata leggerezza.

"Ora, se vuole seguire la professoressa McGrannit, le mostrerà il suo ufficio e il suo alloggio. Domani sarà il suo primo giorno d'insegnamento, e sono certo che farà del suo meglio e svolgerà un ottimo lavoro arricchendo le menti dei nostri studenti con tutte le sue profonde conoscenze. Le auguro una buona notte." disse infine lui inchinandosi appena per congedarsi.

"Buona notte, signor Preside." rispose con garbo Allyson guardandolo allontanarsi.

Di certo tra lei e Silente c'erano parecchi anni di esperienza, ma anche se aveva 24 anni non era stupida: il Preside aveva omesso quei dettagli proprio perchè sapeva che avrebbe avuto da ridire al riguardo.
Raggiunse la professoressa McGrannit, che l'attendeva all'estremità del tavolo, e fece per seguirla quando un'esile figura a lei troppo familiare le si accostò accanto; sperò con tutto il cuore che fosse stato un caso.

"Congratulazioni, professoressa." sibilò Piton in modo che solo lei potesse sentirlo.

Allyson maledisse le sue inutili speranze; dopo sette anni passati ad approfondire sempre di più la conoscenza della malvagità dell'ex professore di Pozioni doveva aspettarsi che avrebbe cercato di provocarla.

"Ti ringrazio, Piton" rispose lei impassibile.

"Cosa ti ha spinto ad intraprendere questa difficile carriera? I lavori scarseggiano alla fattoria?" continuò lo sgradevole uomo arricciando le labbra divertito.

"Oh no, ti assicuro che i miei genitori hanno il loro bel da fare." rispose Allyson mentre sentiva la collera salire. "Semplicemente erano due anni che chiedevo questa cattedra, ed ora mi è stata affidata."

"E che cosa hai fatto bere al nostro Preside per convincerlo ad assumerti?" riprese Piton mentre si avvicinavano all'uscita della Sala Grande. "Ah no, ricordando il tuo andamento in Pozioni non puoi essere stata in grado di preparare un bel niente..." aggiunse con ironia maligna.

"Non credo che Silente sarebbe caduto vittima di un'azione del genere, anche se avessi voluto farla." ribattè ancora Allyson cercando di non dar peso agli insulti che quell'uomo sgradevole le stava sputando addosso. "Direi che mi ha ritenuta idonea per insegnare questa materia, tutto qui."

"Idonea all'insegnamento? Beh, magari sei cambiata...non scapperai più in lacrime se uno studente ti prenderà in giro, vero?"

Allyson si fermò all'inizio della scalinata della Sala d'Ingresso che portava ai piani superiori. Guardò Piton con tutto l'odio con cui si può guardare una persona mentre lui le rispondeva con il solito ghigno beffardo. La professoressa McGrannit, intanto, aveva salito già cinque gradini e si era voltata a guardarli rendendosi conto di non essere più seguita.

"Non avrò motivo di farlo." scandì con rabbia Allyson. "Nell'episodio a cui ti riferisci ho commesso solo un grave errore: ho preferito non mancare di rispetto ad un insegnante che se lo meritava."

Piton ricambiò con un ghigno ancora più ampio.

"Hai deciso di farmi rimanere qui impalata sulle scale, signorina Mallard?" tuonò all'improvviso la professoressa McGrannit col suo solito tono duro.

"Mi scusi, arrivo." disse mortificata la giovane insegnante.

Regalò a Piton un'altra delle sue occhiate piene d'odio prima di voltargli le spalle e raggiungere la severa professoressa di Trasfigurazione. Dovettero salire solo quella rampa di scale: l'ufficio/alloggio di Allyson si trovava al primo piano.

"Questo è il tuo ufficio, ti  basterà eseguire un semplice movimento di bacchetta perchè diventi anche il tuo alloggio." spiegò severamene la McGrannit indicando una porta. "Per qualsiasi cosa non esitare a chiamarmi, sono nella porta di fronte." e indicò la porta alle sue spalle.

"La ringrazio, professoressa."

"Oh, andiamo Allyson! Puoi chiamarmi anche Minerva, ormai siamo colleghe!" esclamò quella con una nota di dolcezza in più nella voce.

"Mi spiace, professoressa, temo che mi stia chiedendo troppo." si scusò Allyson sorridendole. "La ringrazio ancora per avermi accompagnata. Le auguro una buona notte." si congedò poi facendo per aprire la porta.

"Buona notte, Allyson. E, se posso darti un consiglio, non ascoltare Severus Piton! Lo hai avuto come insegnante per sette anni, dovresti conoscere di che pasta è fatto."

"Si, lo so. Grazie ancora professoressa ..."


Ed ora eccola lì, a fissare il soffitto alle due del mattino e a tendere le orecchie ad ogni minimo rumore. Meno male che non ascoltava Severus Piton!




Spazio dell'autrice:

Ringrazio, ovviamente, le uniche due persone (che per me sono decisamente tante dato che non mi aspettavo nemmeno una recensione xD) che hanno recensito: dedy94 e fra_snape (grazie davvero dei complimenti ^^) sperando che continuino ancora a seguire le vicende di Allyson ;)
Mi spiace averci messo un po' ad aggiornarla, dovevo ritoccare un po' la storia...ma, ora che bene o male ho più ben chiara la trama, prometto che aggiornerò più frequentemente (il terzo capitolo è già in lavorazione :D). Vedrete che la nostra protagonista vi sorprenderà, o almeno spero di riuscire nel mio intento ^^
Per cui continuate a seguire questa storia!
Un abbraccio ad entrambe!

Federica

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


A New Life

Capitolo 3

Negli anni successivi Allyson continuò a chiedersi ancora come aveva fatto ad alzarsi quella mattina; fatto sta che alle 7:00 del mattino si trovava di fronte allo specchio della sua stanza a raccogliere i capelli in un alto chignon, in una fedele imitazione della professoressa McGrannit. Con un ultimo tocco di bacchetta riuscì finalmente a sistemarsi del tutto; soddisfatta del risultato scrutò ancora il suo riflesso dopodiché mise la tracolla in spalla, uscì dalla stanza, e scese le scale verso la Sala Grande. Stava per attraversare la porta che l'avrebbe condotta direttamente al tavolo dei professori quando sentì una voce chiamarla incerta alle sue spalle:

"Ehm...professoressa? Professoressa Mallard?"

La giovane insegnante si voltò e rilassò il viso nel primo sorriso della giornata: davanti a lei c'era un ragazzo alto, coperto di lentiggini, e con i capelli rossi, che ricambiò il sorriso ostentando ancora un'espressione incerta.

"Ron?!" esclamò piacevolmente sorpresa Allyson. "Mio Dio, quanto sei cresciuto! A stento ti riconoscevo!"

"Beh, ne è passato di tempo, professoressa ..." rispose quello imbarazzato.

"Ti prego, chiamami Allyson!" lo interruppe immediatamente lei. "Non c'è assolutamente bisogno di tutta questa formalità, in fondo già ci conosciamo! Ma dimmi, come stai? La tua famiglia?"

All'improvviso altri due ragazzi si accostarono ai due lati di Ron: una era una ragazza dai folti capelli castani, l'altro un ragazzo alto quasi quanto Ron, smilzo, con i capelli corvini e, che le prendesse un colpo!, con una cicatrice a forma di saetta sulla fronte!

"Oh, lei è Hermione e questo è Harry, ma immagino che tu sappia già chi è ..." disse il rosso.

"Beh, ovviamente." fece Allyson stringendo la mano a tutti e due. "è un piacere conoscervi! Per una strana coincidenza non ci siamo potuti incontrare prima...mi sono diplomata lo stesso anno che voi siete entrati qui. Ma ho frequentato Hogwarts assieme ai fratelli di Ron: Bill, Charlie, Percy e Fred e George; mi mancavano solo lui e Ginny e li avrei conosciuti tutti! Però, l'estate in cui mi sono diplomata, sono stata per una settimana circa alla Tana: io e Charlie eravamo dello stesso anno, e avevamo stretto una forte amicizia! Dimmi, Ron, come sta? Sempre a combattere con i draghi?" domandò infine.

"Si, è ancora in Romania. Tornerà la prossima estate però, per il matrimonio di Bill..."

"Lo so, ci incontriamo di tanto in tanto alla Gringott quando ci siamo, e mi ha comunicato del matrimonio...sono proprio felice per lui! Se potrò non mancherò di certo..."

"Lei lavora alla Gringott?" si intromise Hermione interessata.

"Lavoravo come SpezzaIncantesimi, esattamente come Bill, fino alla settimana scorsa. Ma la mia vera passione è sempre stato l'insegnamento: da due anni a questa parte ho fatto domanda per la cattedra di Pozioni, ed ora finalmente eccomi qui." rispose Allyson cordiale.

"Beh, di certo sarai un'insegante mille volte meglio di Piton!" affermò Ron con convinzione facendo sorridere i due amici.

"Mi piacerebbe, Ron...perché  c'è da dire che, se non fosse per quel caratteraccio, Piton non sarebbe affatto un insegnante incompetente... Ma ora è meglio che vi lasci ragazzi, la colazione è già iniziata...ci rivediamo." li congedò regalando a tutti e quattro un sorriso.

La colazione fu piacevole: la giovane insegnante intraprese per tutto il tempo una lunga chiacchierata con Hagrid, che le chiese come stava Melody ricordandosi del suo profondo amore per le Creature Magiche; il mezzogigante non sembrava stare proprio al massimo dell'allegria, ma Allyson fu comunque felice di tornare a parlarci dopo tutto quel tempo. Quando pancetta, uova, porridge e toast furono spariti dai tavoli, l'insegnante si alzò immediatamente e dette una controllata all'orario estraendolo dalla borsa: aveva doppia lezione con i Grifondoro e i Tassorosso del terzo anno.

"Primo giorno di lezione...non posso che augurarle buona fortuna, professoressa. Mi auguro di non doverla vedere dare le dimissioni oggi..."

Allyson strinse le labbra per impedirsi di ribattere; quella voce sgradevole apparteneva alla stessa persona che non le aveva fatto chiudere occhio quella notte. Si voltò per incrociare quegli odiosi occhi neri simili a un tunnel, ricambiò con un sorriso ironico per nulla cortese, dopodichè si avviò fuori dalla Sala verso i sotterranei. Quell'aula non le era mai stata simpatica, pensò mentre si avviava verso la fila di studenti che vi vedeva fuori, ma dopotutto le cose dovevano cambiare! Vide i giovani volti scrutarla come per dedurre con chi avevano a che fare, dopodichè rivolse un accenno di sorriso a tutti e disse:

"Buongiorno ragazzi. Tutti dentro, avanti!" li incoraggiò gentilmente aprendo la porta.

Quando tutti furono entrati e sistemati ai propri posti, Allyson si chiuse la porta alle spalle, raggiunse la cattedra e si schiarì la voce con un po' di tensione: dopotutto non sapeva con che tipi di studenti si stava apprestando a relazionarsi.

"Come vi è stato annunciato ieri sera dal vostro Preside, da oggi fino alla fine dell'anno - almeno per quanto riguarda voi - ricoprirò il ruolo di insegnante di Pozioni al posto del professor Piton."

Un "meno male" arrivò da una delle ultime file; la giovane insegnante dovette metterci tutta la sua professionalità per non sorridere.

"Prima di cominciare l'appello mi sembra più che giusto presentarmi come si deve: io sono Allyson Mallard - come ha già detto il professor Silente - ho 24 anni, e mi sono diplomata a Hogwarts, come ben potreste intuire, cinque anni fa. Ho lavorato come SpezzaIncantesimi alla Gringott facendo però domanda in questi ultimi due anni per la cattedra di Pozioni, ed ora il Preside ha accettato di affidarmela. Insegnerò a voi del terzo, del secondo e del primo anno; per quanto vi riguarda dal prossimo anno in poi sarà il professor Lumacorno ad insegnarvi."

La classe aveva occhi solo per lei: a giudicare dalle loro espressioni doveva avergli fatto una buona impressione.

"Bene, se non ci sono domande io inizio con l'appello; dato che questa è la mia prima esperienza nel campo mi piacerebbe che, per aiutarmi a ricordarmi meglio di voi, mi raccontaste un po' della vostra vita quando vi chiamo. Chessò ... la vostra età, se siete figli di babbani, e che cosa avete in mente di fare una volta lasciata la scuola ... che ne dite?"

Tutti annuirono, chi imbarazzato, chi piacevolmente sorpreso dell'iniziativa. E così Allyson li chiamò uno ad uno, partendo dal primo cognome fino ad arrivare all'ultimo; le fece piacere ascoltare un po' della vita di ognuno di quegli studenti nei quali si identificava, e non incontrò difficoltà. Solo una ragazza di Tassorosso, Laura Madley, si mise sulla difensiva sulla questione del "sangue":

"Che intende dire col voler sapere chi è figlio di babbani o meno, professoressa?"


Allyson rimase un momento sorpresa, poi scoppiò a ridere gentilmente.

"Oh, scusatemi, dovete avermi fraintesa! Non era affatto una domanda maliziosa! Solo per curiosità, davvero. Io stessa sono figlia di babbani: entrambi i miei genitori lavorano in una fattoria, per cui sono davvero l'ultima persona al mondo che può avere pregiudizi!" spiegò.

Vide i volti di tutti gli studenti rilassarsi, compreso quello di Laura, e continuò fino alla fine le presentazioni. Una volta finito chiese ad una studentessa di Grifondoro, Natalie McDonald, di aggiornarla per quanto riguardava gli argomenti che avevano affrontato fino a quel momento; come potè constatare Piton non si era smentito: aveva portato la classe comunque avanti col programma anche se in alcuni c'erano ancora parecchie lagune riguardo la preparazione e la comprensione di certe pozioni. Sembrava che alcuni avessero passato gli esami davvero per un soffio.

"D'accordo, ragazzi." disse Allyson dopo aver dato un'occhiata al libro di testo del secondo anno. "Tanto per abituarci al mio metodo di studio preferisco farvi ripassare una delle ultime cose che avete affrontato lo scorso anno: nell'ora che ci rimane preparerete una Pozione Soporifera. So che è estremamente semplice ma, proprio perchè voglio farmi un'idea del vostro approccio con la materia, mi sembra quella più adatta. Le istruzioni sono sulla lavagna" e mosse la bacchetta in modo che vi apparissero. "e gli ingredienti nell'armadio qui di fianco, come sapete. Passerò tra di voi per controllarvi, essendo un ripasso non ci saranno voti. Cominciate."

I suoi occhi azzurri scrutarono, tra i vapori che si innalzavano sempre di più nella stanza, nei calderoni di tutti i ragazzi per il tempo che aveva stabilito. Alcuni si agitavano al suo passaggio per paura di essere sorpresi a fare qualche errore e poi ne commettevano sul serio, altri ostentavano un'espressione determinata a sicura per voler fare bella figura; probabilmente era stato Piton a favorire questi atteggiamenti negli anni passati...d'altronde lo aveva fatto anche con lei e Charlie...


Aula di Pozioni, Novembre 1988

"Psss! Ally! Ally...ti prego voltati!"

La quindicenne fece un cenno impaziente alle sue spalle e riprese a versare gli ingredienti nel calderone; lanciò un'occhiata alla sua sinistra e vide Piton passeggiare inquietante tra i calderoni dei compagni di Corvonero. Appena ne individuò uno che stava sbagliando completamente la procedura non esitò a fermarsi e farglielo notare malignamente. A quel punto Allyson si voltò verso l'amico dai capelli rossi e le lentiggini e sussurrò:

"Devi aggiungere il sangue di Salamandra..."

"Mallard e Weasley, allora non mi sono spiegato!" tuonò Piton alle spalle di Allyson.

La ragazza si morse il labbro inferiore strizzando gli occhi e si voltò a guardare il tanto odiato insegnante.

"Signorina Mallard, quanti ancora Non Classificato vuole prendere prima di imparare che nella mia classe chi suggerisce è peggio di chi cerca di copiare?" continuò il professore gelido facendo sparire il liquido che ribolliva nel calderone di Allyson in un solo gesto di bacchetta.

La ragazza lo osservò con risentimento: era già la seconda volta che Piton faceva sparire una pozione che stava preparando bene.

"Non è giusto!" intervenne Charlie sorprendendo Allyson. "Glie l'ho chiesto io di dirmi cosa aggiungere perché ero in difficoltà, lei non c'entra niente!"

Piton incurvò le labbra nel solito ghigno sgradevole.

"Non si preoccupi signor Weasley, il Non Classificato lo prende anche lei." sibilò con un altro colpo di bacchetta per far sparire anche la pozione di Charlie. "E in più sono dieci punti in meno per Grifondoro! Ringraziate che non ve ne tolga di più...ma stia certa signorina Mallard che, se la becco di nuovo a suggerire nella mia aula, prenderò dei seri provvedimenti."

"Nessuno chiederebbe aiuto a Allyson se lei fosse più chiaro e meno egoista!" esplose Charlie.

Allyson si portò una mano alla bocca guardandolo terrorizzata; evidentemente anche lui capì di essersi spinto troppo in là, perchè il ghigno di Piton era sparito. Si chinò su di lui con sguardo rabbioso e sibilò:

"Altri dieci punti in meno per Grifondoro, e stasera è in punizione con me signor Weasley!"


E, a quanto pareva, Piton non si era addolcito affatto in quegli anni; anzi, semmai era diventato ancora più perfido! L'ora passò più in fretta di quanto si aspettasse, e quando arrivò il momento della consegna Allyson era piuttosto soddisfatta:

"Devo dire che avete fatto un'ottimo lavoro! Ci sono ancora un po' di cose da migliorare, ma vedrete che con la calma e la volontà di fare riuscirete a migliorare tutti. Visto che non ho assegnato voti vi dò da copiare delle domande semplicissime sulla pozione che avete preparato: le trovate sulla lavagna, le risposte sono da consegnare per la prossima lezione. Inoltre assegno cinque punti a Grifondoro e cinque a Tassorosso per la collaborazione che avete avuto in classe."

Quando gli studenti uscirono sembravano estremamente contenti; Allyson fu felice più di loro per aver passato la sua prima lezione in piena tranquillità. Le due ore successive furono di buco dato che il professor Lumacorno avrebbe tenuto lezione al sesto anno, dopodiché arrivò il pranzo: affamata più del solito prese posto alla tavola dei professori e si servì di un po' di tutto raccontando alla professoressa McGrannit la sua prima lezione.

"Mi raccomando, Allyson, non essere troppo gentile: dagli un dito e si prenderanno tutto il braccio! Apprezzo il fatto che tu li abbia voluti incoraggiare, ma cerca di essere un po' più dura da ora in poi. D'altronde hai avuto lezione con i Grifondoro e i Tassorosso...con i Serpeverde sarà tutta un'altra storia." le disse l'insegnante di Trasfigurazione con il suo solito tono pratico e severo.

Allyson controllò l'orario: dopo pranzo avrebbe fatto lezione con i Corvonero e i Serpeverde del secondo anno. Pensando a quanto potevano essere perfidi ragazzini di dodici anni si sistemò un po' più dritta sulla sedia cercando di ostentare un'espressione più dura; non era nel suo carattere esserlo, ma forse la professoressa McGrannit aveva ragione. Quando il pranzo fu finito si alzò per dirigersi all'Aula di Pozioni e, con suo orrore, si accorse che stava intraprendendo la stessa strada anche Piton.

"Per mia sfortuna ci incontriamo di nuovo." disse lui con la sua voce melliflua e malignamente ironica.

"Già, anche per mia sfortuna." ribattè Allyson stancamente.

"Ho colto un brandello della tua conversazione con Minerva: dunque, come previsto, ti sei rivelata subito debole e accondiscente. Questione di tempo e quei mocciosetti si metteranno a leggere riviste, piuttosto che darti ascolto durante la lezione."

"E, di grazia, cosa te ne importa? Possibile che dopo cinque anni la situazione debba essere la stessa? Perchè tutto questo rancore?"

"Sei tu la prima a provarne nei miei confronti..." sibilò lui.

"Certo, ma vogliamo continuare così fino alla fine dell'anno, e anche negli anni successivi, Severus?"

Entrambi si fermarono a guardarsi, nel corridoio dei sotterranei. Allyson - e non seppe nemmeno lei perché - sentì il cuore mancare un colpo mentre scambiava uno sguardo totalmente nuovo con l'ex professore di Pozioni: quei lunghi neri tunnel che aveva come occhi sembravano all'improvviso mutati in una piccola espressività, forse dovuta al fatto che l'aveva chiamato per nome; in effetti, non lo aveva mai chiamato "Severus" prima. Ma fu solo una sua impressione, perchè immediatamente Piton tornò ai suoi modi normali e riprese a camminare.

"Sinceramente non fa alcuna differenza provare rancore nei tuoi confronti o meno." continuò col suo solito tono beffardo. "E non fa differenza nemmeno il fatto che ora siamo colleghi. Continuo a pensare, e continuerò a farlo, che l'insegnamento non fa affatto per te."

Così dicendo raggiunse la porta del suo ufficio, l'aprì, e se la richiuse alle spalle senza dire altro. Allyson osservò la porta chiusa perplessa e infastidita, dopodiché riprese a colmare i pochi metri che la separavano dall'aula di Pozioni. La prospettiva di passare il resto dell'anno a subirsi quelle battute irritanti da parte di Piton non era proprio il massimo...no, tutto questo doveva finire! 





Spazio dell'autrice:

Come promesso eccoci al terzo capitolo! Fin'ora la situazione è sempre la stessa, ma dal prossimo capitolo le cose sono destinate a prendere una piega totalmente differente, per cui continuate a seguire la storia! ^^
Volevo ringraziare ancora fra_snape per aver recensito di nuovo (spero davvero che continuerà a piacerti questa fanfiction), e anche 999 e capra tibetana che si sono aggiunti a leggere! Al prossimo capitolo! ;)

Federica

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