Fino a brividi

di RobinChawn
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Scese dall'auto, prese il proprio zaino azzurro dal baule e salutò la madre con un cenno della mano, dirigendosi verso il cancello della scuola.
Si guardò attorno: nuova scuola, nuovi ragazzi, nuove amiche, nuovi professori.. Era il suo primo anno nella One High School, aveva scelto l'indirizzo classico, la storia la affascinava molto. Aveva scelto quella scuola assieme alla sua migliore amica, nonchè compagna di classe alle scuola medie, Nami che stava aspettando appoggiata al muro accanto al cancello.
Il vento di quella mattinata le scostava dal viso i lunghi capelli neri, e le voci degli studenti della scuola la facevano sorridere, pronta ad un nuovo anno scolastico.
Poco dopo arrivò Nami, che osservava ogni ragazzo come a salvarsi le immagini dei volti dei più carini nella sua mente, e avvicinandosi all'amica la abbracciò.
"Robin! Sei pronta per un nuovo anno?" Chiese la rossa all'amica, che si staccò dall'abbraccio.
"Certamente, credo che sarà..." la voce del preside interruppe la loro conversazione, dando il via al solito discorso di inizio anno. Molti studenti erano impazienti di entrare, avrebbero buttato giù il cancello se avessero potuto, altri invece se ne stavano in disparte a chiaccherare e a fumarsi una sigaretta, senza dar retta al preside.
"Gli elenchi dei nuovi alunni di ogni prima classe sono stati esposti già prima dell'inizio dell'anno in bacheca, dunque tutti i primini si dirigano nelle rispettive classi" Nami e Robin erano capitate nella stessa classe, e per loro era un sollievo "E con questo concludo, buon anno scolastico a tutti!" i cancelli vennero aperti. Una schiera di studenti entrarono nella scuola, le due ragazze si incamminarono verso quel, potrei definirlo, ammassamento di alunni, restando un po' in disparte e aspettando che si liberi un po' il passaggio. Di lì a poco passarono davanti ai loro occhi un gruppo di quattro ragazzi: un ragazzo alto, con una camicia bianca e un insolito cappello di paglia, un biondino vestito in maniera elegante che gettò a terra il mozzicone di una sigaretta, uno ragazzo con dei strani capelli verdi che indossava una camicia, e un altro che pareva Pinocchio, vestito con una lunga felpa e jeans. Nami rimase a fissarli ghignando, poi quando videro che il passaggio si era abbastanza liberato, entrarono anche loro a scuola. Andarono al centralino dove stavano le segretarie, e osservarono la piantina della scuola. Una volta capito dove si trovava la loro aula, là si diressero. La loro prima giornata di scuola al liceo passo in frettta: ad ogni ora tutti i professori si presentavano, e a loro volta anche gli alunni, parlavano del programma scolastico e dei materiali da portare, e senza quasi accorgersene l'ora era finita. Le classi prime passarono la ricreazione nella propria aula, forse per il fatto di non essersi ancora ambientati, forse per il timore delle classi più grandi, o semplicemente volevano tentare di conoscersi e stringere legami. Quando la giornata di scuola finì, Robin e Nami si diressero alla fermata dell'autobus, non molto distante dalla scuola. Notarono che quei quattro ragazzi facevano la loro stessa strada, così Nami durante il tragitto si avvicinò a loro seguita a ruota da Robin.
"Ciao! Io mi chiamo Nami e sono in prima.. voi invece?"
"Rufy! Sono in terza" Rispose il ragazzo, dall'insolito cappello di paglia, con un sorriso a trentadue denti.
"Piacere madmoiselles, il mio nome è Sanji e sono in quarta" rispose il biondino con una voce smielata.
"Io sono Usopp, e sono in sec... ehm, terza!" rispose "Pinocchio" grattandosi la testa per l'errore commesso, capita a tutti di fare errori del genere.
"Zoro, quarta." rispose il ragazzo con quei strani capelli verdi. Robin si sporse leggermente in avanti andando ad osservare il ragazzo che per ultimo aveva parlato. Come prima impressione non era male, le ricordava molto lei...
"E tu invece? Non ti presenti?" chiese Rufy spostandosi vicino alla ragazza.
"Io sono Robin e sono anch'io in prima" si presentò con un sorriso che non venne ignorato dal ragazzo col cappello di paglia, che ricambiò.
"Stasera vi va di venire con noi al pub di Franky?" chiese Usopp, che voleva fare amicizia con le due nuove ragazze.
"Si certo! Sia io che Robin saremo contente di venire!" Concluse la frase con un occhiolino alla compagna, che rispose con un sorriso e dicendo "Sarà un ottimo modo per conoscersi meglio."

ANGOLO AUTRICE
Allooora
Siamo verso la fine della scuola? Bene, e io la faccio ri-iniziare :')
Il nome "One High School" è il primo che mi è venuto in mente ahahah
Forse i personaggi sono un po' OOC..
Perdonate i pochi dialoghi ma questo doveva essere una sorta di prologo... e invece è una pappetta mal riuscita -.-
Comunque, fatemi sapere cosa ne pensate!
Alla prossima!
By RobinChawn

P.S. Per chi segue la mia ff "Ti Voglio" chiedo scusa per l'enorme ritardo ma ho avuto parecchio (e dico parecchio) da fare... aggiornerò il prima possibile!

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


"Sono tornata!" disse entrando in casa, poggiò lo zaino su una sedia in cucina e si sedette a tavola.
"Bentornata Robin! Allora? Com'era questo primo giorno di liceo?" chiese la madre scolando la pasta.
"Tutto ok, è una buona scuola e i professori mi vanno bene" rispose la ragazza osservando la madre che impiattava.
"E... hai fatto nuove conoscenze?" le chiese servendole il piatto.
"Si certo... a proposito, stasera esco" disse tranquilla la ragazza mangiando il primo boccone.
"Esci? Dove? Quando? Con chi?" domandò preoccupata sedendosi a tavola.
"Al pub di Franky, stasera alle 8, con Nami e dei ragazzi" mangiò un altro boccone.
"Ragazzi?".
"Si..puoi stare tranquilla sono delle brave persone" sorrise cercando di tranquillizzare la madre, la quale era piuttosto protettiva nei suoi confronti.
"Mi fido Robin. Ma promettimi che starai attenta." la guardò seria la madre.
"Non è la prima volta che esco la sera, non capisco di che ti preoccupi..." chiese la ragazza alzandosi, non finendo di mangiare.
"Sono tua madre, è ovvio che mi preoccupo" rispose l'altra voltando lo sguardo per guardarla.
"Non sono più una bambina." abbandonò il discorso salendo le scale e andando verso camera sua.
Si gettò sul letto a pancia in su, portandosi le mani dietro la nuca. Pensò a quei quattro ragazzi, e tra tutti quello che più l'aveva colpita era stato Zoro, quel ragazzo con i capelli verdi. Non sapeva spiegarsi il motivo, ma ne era interessata come se conoscerlo fosse un suo dovere. Cercò di non pensarci e il metodo migliore era leggere un buon libro. Si alzò e prese dallo scaffale un libro piuttosto lungo. Aveva già programmato la giornata: un intero pomeriggio passato a leggere e poi si sarebbe preparata alla serata. 
Alle 19 finì di leggere il quarto libro consecutivo, dopodichè si fece una doccia. Poi si vestì con un paio di shorts e una camica, si mise una linea di matina nera, si pettinò e infine uscì, senza avvisare sua madre, la quale in quel momento stava facendo la spesa al supermercato.
Ad attenderla fuori dalla porta c'era Nami, vestita con una minigonna azzurrina e una maglia elegante nera a maniche corte. Le due si diressero a piedi fino al pub di Franky e, quando arrivarono, notarono i quattro ragazzi già fuori ad attenderle.
"Hey ragazze!" urlò Rufy salutandole con un cenno della mano.
"Le mie dee più belle che mai!" urlò Sanji, che le attendeva impaziente.
Una volta che furono arrivate, entrarono tutti assieme. 
"Allora ragazzi, io ho voglia di ballare... chi viene con me?" Chiese Nami vicino alla pista da ballo.
"Iooo!" Sanji corse verso la ragazza con una velocità sovrumana, le prese una mano e si diressero a ballare.
"Anche io credo che ballerò" ghignò Usopp, pronto a far vedere le sue doti da ballerino.
"Io vado alla sala giochi" disse Rufy col suo solito sorriso, voltandosi e andando verso la sala giochi.
"Io bevo qualcosa" disse Zoro, sedendosi al bancone e Robin lo seguì.
"Ti dispiace se mi siedo qua?" chiese sedendosi.
"No" rispose Zoro, poi si rivolse al barista "vorrei del sakè"
"Arriva!" rispose mettendosi subito all'opera "e per la signorina?" 
"Lo stesso" sorrise cordialmente Robin, Zoro voltò lo sguardo "non rispetti le regole eh, da quel che mi risulta i minori di 16 anni non possono bere alcolici" ghignò.
"Stasera non ho voglia di seguire le regole" si portò una mano alla bocca e rise, e quella risata non rimase inosservata a Zoro. 
"Ecco il sakè!" il barista servì due boccali pieni.
Zoro guardò la ragazza "Se non riesci a finirlo..."
"Lo finirò" Zoro non riuscire a nascondere un ghigno, e si portò il boccale alla bocca, bevendo e pochi secondi dopo, Robin lo imitò.
La serata passò velocemente. Nami e Sanji avevano ballato a lungo, ogni tanto facevano delle pause con un bicchiere d'acqua e una sigaretta, Usopp aveva dimostrato a tutti di essere un ottimo ballerino, anche se era caduto un paio di volte, Rufy aveva vinto tutte le partite di un videogame, vincendo a sua volta un portachiavi rosso, Robin e Zoro invece dopo aver bevuto erano usciti, o meglio... Zoro aveva aiutato Robin ad uscire.
"E' la prima volta che bevo così tanto.." sospirò la ragazza appoggiandosi al muro.
"Sicura di stare bene?" chiese Zoro notando il suo colorito pallido.
"Si si, tranquillo... è stato solo il momento" si voltò Robin e lo guardò sorridendo leggermente.
"Sei carina quando sorridi" diede voce ai pensieri Zoro, per lui era solo un'osservazione, per Robin invece era un vero e proprio complimento, infatti arrossì lievemente. Il momento venne interrotto dalla vibrazione del cellulare della ragazza "20 chiamate perse" Robin si portò una mano alla fronte e sospirò.
"Tua madre?" Robin annuì.
"Ti accompagno a casa"
"No tranquillo, non disturbarti..." disse Robin già pronta ad andare a salutare gli altri.
"Forse non hai capito: ti accompagno a casa. Ormai è buio, e non c'è gente molto raccomandabile in giro." La guardò serio Zoro.
"Va bene" Robin non aveva voglia di discutere. Sapeva già che appena tornata a casa sua madre gliene avrebbe dette parecchie, doveva solo prepararsi al peggio.

ANGOLO AUTRICE
Eeee ho aggiornato.
Grazie a coloro che hanno recensito il primo capitolo!
Non credo ci sia niente da dire su questo...
Ringraziò chi avrà la pazienza di recensire, grazie anche a chi segue questa storia! (o l'ha messa tra preferite, ricordate ecc.)
Alla prossima!
By RobinChawn

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Arrivarono davanti a casa di Robin.
Era buio e nell'aria aleggiava il silenzio. Fu Robin a rompere il ghiaccio, girandosi verso Zoro.
"Grazie per avermi accompagnata a casa" sorrise riconoscente.
"Niente, piuttosto buona fortuna con tua madre" ghignò socchiudendo le palpebre.
"Se domani mi aspetti alla fermata dell'autobus davanti a scuola, ti racconterò com'è andata" arrossì lievemente.
"Va bene" sorrise notando il suo leggero rossore sulle guance.
"Ora è meglio che vada... Buonanotte" si alzò in punta di piedi schioccandogli un bacio sulla guancia, poi si diresse velocemente all'entrata. Zoro rimase un attimo stupito, ma dopo sorrise e si avviò per tornare al pub di Franky.
Aprì cautamente la porta, sperando che sua madre non fosse nella sala. Fortunatamente era così, quindi salì le scale ed entrò in camera sua, appoggiò il cellulare sulla scrivania e successivamente un tonfo la fece sussultare. Si girò e vide sua madre.
"Ora spiegami, ti sembra l'ora di tornare a casa?!" disse con un'espressione irata.
"Non sbattere la porta la prossima volta" disse tranquillamente sedendosi sul letto.
"Perchè non hai risposto alle mie chiamate?!" disse con tono alterato, non curandosi della sua risposta.
"Avevo il cellulare in silenzioso" rispose seccata.
"Quello?" si avvicinò alla scrivania prendendo il cellulare "questo cellulare dunque... che ora terrò io." incrociò le braccia.
"No!" si alzò dal letto "Ridammelo!"
"Niente da fare, o impari a comportarti come dovresti oppure questo non lo rivedrai più" disse uscendo dalla stanza sbattendo la porta dietro di sè.
"Non sono più una bambina, vuoi capirlo o no?!" battè un pugno sulla porta, abbassò lo sguardo e fece qualche passo indietro buttandosi sul letto.

L'indomani sull'autobus era seduta vicino a Nami, che non faceva altro che farle domande su ciò che era successo la sera prima. Una volta arrivati alla fermata scesero e Robin vide Zoro che l'aspettava, mentre Nami raggiunse una ragazza di nome Bibi con la quale era in classe.
"Ciao Zoro" sorrise avvicinandosi a lui.
"Hey ciao" sorrise contento di vederla "Allora? Cos'è successo ieri?" chiese avviandosi verso scuola a fianco a Robin.
"Mia madre mi ha sequestrato il cellulare" sospirò.
"Ma che mi combini?" disse ridendo e Robin lo guardo infastidita.
"Mi tratta come una bambina."
"Per lei lo sarai sempre, anche a 40 anni."
"Ma non è giusto che mi tratti così" si fermò di colpo "Forse a lei farebbe piacere, ma a me no"
"Eddai, vedrai che le passerà" le disse Zoro e lei riprese a camminare "Se lo dici tu"
Dopo qualche minuto arrivarono a scuola e si fermarono davanti al cancello per aspettare gli altri.
Robin continuava a guardarlo "mi piacciono i tuoi orecchini" sorrise toccandoglieli facendoli tintinnare.
"Grazie" Robin sorrise. Quel ragazzo la affascinava e non capiva ancora il perchè, la sera prima, gli avesse dato quel bacio, era stato istintivo.
Poi arrivarono Rufy, Usopp e Sanji, si salutarono e si diressero ognuno nella propria classe.
Nami entrò sedendosi vicino a Robin e approfittò del fatto che il professore tardava ad arrivare "Robin posso farti una domanda?"
"Certo" rispose appoggiando sul banco il libro e quaderno di scienze.
"Ti piace Zoro?"
Robin esitò un attimo prima di rispondere "Vedi... Io non so cosa provo per lui, però... Non so ha qualcosa che mi attrae, e il primo giorno pensavo fosse solo l'aspetto esteriore, essendo un bel ragazzo, ma avendolo conosciuto un po' meglio ho capito che tutto di lui mi ha colpito, e non sono sicura di poterti rispondere con un no."

ANGOLO AUTRICE
Eeeeecco qua.
Ebbene? Ve gusta?
Non so se ho fatto bene a fare quello stacco a metà capitolo... boh... 
Grazie a tutti quelli che recensiranno:)
Alla prossima!
RobinChawn

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


AVVISO SETTIMANA ZOROBIN: Ci tenevo a ricordare che questa iniziativa delle "settimane" è stata indetta dalle admin del "Midori Mikan", le quali da ben 4 anni tengono la settimana ZoNami, assieme ai fan di questa coppia, quindi gran parte del ringraziamento va a loro :)
E dopo questa precisazione, buona lettura!


Alla fine delle lezioni Nami e Robin si avviarono per andare a prendere l'autobus alla fermata.
Ad un certo punto alle loro spalle arrivarono Rufy, Sanji, Usopp e Zoro. Quest'ultimo si avvicinò alla mora.
"Come sono andate le lezioni?" Chiese rivolgendole un sorriso.
"Tutto bene, non abbiamo ancora iniziato con il programma visto che è solo il secondo giorno di scuola..." alzò lo sguardo verso di lui, ricambiando il sorriso.
"Capisco" rispose Zoro, vedendo in lontananza la fermata. Una volta arrivati, restarono a parlare ancora per qualche minuto.
"Hai detto di essere brava in storia?" le chiese Zoro, guardandola mentre prendeva un biglietto dell'autobus dallo zaino.
"Si, perchè?" lo guardò richiudendo la tasca dello zaino.
"Devo svolgere un tema su Napoleone, e non so da che parte iniziare.. Non è che mi daresti una mano??"  chiese Zoro arrossendo leggermente, odiava chiedere aiuto anche per delle cose così... banali.
"Se in 4^ e vieni a chiedere una mano a una studentessa di 1^?" Zoro non rispose, lui preferiva vedere quella situazione come "chiedere qualche suggerimento a una persona più astuta in quel campo, al fine di prendere un bel voto."
"Va bene" sorrise Robin con tenerezza, notando quanto il ragazzo si sentisse a disagio.
"Okay, se.. se mi lasci il tuo numero possiamo metterci daccordo" le guance di Zoro si imporporarono ancora, voltando leggermente il volto per non darlo a vedere.
"Non ricordi? Mia madre mi ha sequestrato il cellulare"accompagnò la frase con una risatina.
"Ah, già..." si stava sforzando parecchio "vieni da me allora... così prima lo facciamo e meglio è" cercò di tornare se stesso col suo tipico ghigno stampato sul viso.
"Certo va bene" la tranquillità di Robin in quel momento per lui da una parte era inquietante e dall'altra tranquillizzava anche lui. Dopo avergli lasciato l'indirizzo, non appena il bus arrivò, Robin salì e salutò con un gesto della mano l'amico.
L'idea di andare a casa sua non le dispiaceva, voleva conoscerlo, eccome se lo voleva, e questa era un'ottima occasione. Le si dipinse un sorriso in volto mentre, guardando fuori dal finestrino dell'autobus, entrava in un mondo suo attraverso cuffie e musica.
Non appena arrivò a casa non ci fu un "ciao" nè da parte sua nè da parte di sua madre, era ancora furiosa per la storia del cellulare. Sua madre aveva già mangiato, quindi si preoccupò di servirsi il pranzo nel piatto e di mangiare in tutta fretta, in modo da potersi preparare per andare a casa di Zoro.
Non appena ebbe terminato di pranzare, andò a farsi una doccia. Poi si vestì con una maglietta a maniche corte bianca, una giacchetta senza maniche di jeans e dei leggins, si gettò sul letto con un libro e si mise a leggere. Dopo circa un'ora di lettura, posò il libro, prese una borsa e uscì di casa.
"Robin! Dove stai andando?!" gridò sua madre affacciandosi alla finestra del piano superiore.
"A casa di Zoro, torno verso le 8" disse, poi si voltò uscendo dal cancello e continuò a camminare, lasciando la madre stupita per non averglielo chiesto.
Non appena arrivò, suonò il citofono e dopo qualche secondo Zoro le aprì e la fece entrare. Era una casa moderna e semplice.
"I tuoi genitori sono in casa?" chiese Robin guardandosi attorno.
"Non ho più genitori, vivo con un tutore" disse Zoro chiudendo la porta d'entrata.
Robin si voltò verso di lui con un'espressione tra lo stupito e il malinconico "Mi dispiace.." abbassò leggermente le palpebre.
"Tranquilla, vieni" la rassicurò e si avviò verso la propria camera, seguito da Robin. I due si sedettero alla scrivania e Robin iniziò a spiegargli la storia di Napoleone. Lui la guardò direi incantato, non le toglieva gli occhi di dosso. E come avrebbe fatto? Era incatenato dallo sguardo di ghiaccio, ma allo stesso tempo dolce, di quella ragazza.
Poi si soffermò ad ammirarle le labbra. Rosee e candide. Si muovevano soavemente mentre lei ripeteva quelle parole.
Sapeva di essere legato a Robin, anche se non lo voleva lui lo sapeva, e stava a lui decidere se dar spazio ai sentimenti o tenersi tutto dentro.
"Zoro?" sbattè un paio di volte le palpebre riprendendosi dai suoi pensieri "Hai capito?"
"S-si certo" mentì. Non aveva ascoltato le sue parole, non si era per niente concentrato per cercare di memorizzarle. Lei era una distrazione. Una dolce distrazione.
"Bene, allora puoi iniziare a scrivere" sorrise dolcemente, credendogli.
Lui prese la penna in mano e fissò il foglio. Non aveva la minima idea di cosa scrivere e Robin lo capì. Lo aiutò, tutto il tempo.
Dopo circa un'ora e mezza finirono il lavoro.
"Dimmi la verità, non mi hai neanche ascoltata quando ti ho spiegato" disse Robin inarcando un sopracciglio. Zoro in tutta risposta si grattò la testa in segno di disagio, non avrebbe mai risposto con un "Si, non ti ho ascoltato"
"Lasciamo perdere... Che ne dici di andare al pub di Franky stasera? Ci saranno molti più giovani dell'altra volta" Aveva voglia di conoscerla Zoro, eccome se l'aveva. Così avrebbe potuto decidere se ascoltare cuore o mente.
"Volentieri, ma perchè ci saranno più giovani?" chiese la ragazza incuriosita.
"C'è un evento stasera, hanno ingaggiato un dj piuttosto bravo e solo per questa sera gli alcolici hanno un costo minore" ghignò Zoro al pensierò di tutti quei bicchieri di sakè che gli presenteranno di fronte quella sera.
"Va bene, ma nel frattempo cosa facciamo?" Robin non vedeva l'ora di andare al pub di Franky con Zoro.
"Se vuoi andiamo a fare un giro"
"Perfetto" si alzarono e si dirisero fuori dalla porta. Andarono a fare una passeggiata nei camp, poi si sdraiarono col viso rivolto verso il cielo e parlarono di tutto, tempo libero, scuola, gusti ecc.
Poi, arrivato un certo orario, tornarono a casa di Zoro. Il ragazzo si mise una camicia e Robin gli sistemò con cura il colletto. A quel gesto un lieve rossore si fece spazio fra le guance di Zoro, poi andarono al pub. La musica era altissima e si sentiva fin da fuori.
Appena entrarono videro un sacco di adolescenti ballare e bere alcolici, e molti erano già ubriachi.
"Vedi di non fare la loro fine" rise Robin indicandone uno.
"Starò attento" ghignò Zoro, reggeva bene l'alcol.
Entrambi si sedettero al balcone ed ordinarono da bere, Sakè e.. acqua.
"Acqua?!" Zoro rise.
"Hai visto com'è finita l'ultima volta...." lo guardò Robin scocciata.
"E va bene" lui prese il suo bicchiere di Sakè e iniziò a bere, e Robin fece lo stesso con l'acqua. Lui ne ordinò un'altro bicchiere, mentre lei lo guardò. 
"Io vado a ballare" disse Robin mentre Zoro beveva il terzo bicchiere. Lui la guardò andare in mezzo alla gente, scostandosi leggermente per non perderla di vista. Non voleva.
Ovunque guardavi c'era una coppia che si baciava per il semplice gusto di farlo, senza sentimento, e non voleva che Robin facesse lo stesso, anche se sapeva che lei era diversa era comunque un'adolescente.
Di nuovo quella senzasione. Di nuovo quegli occhi. Di nuovo lo stesso sguardo stregato da lei.
Il modo in cui il suo corpo perfetto si muoveva, il modo in cui i suoi capelli volteggiavano nell'aria, il modo in cui sorrideva... Tutto di lei l'aveva stregato.
E ora doveva decidere: cuore o mente?
Lei era solo un'amica, e tale doveva rimanere. Ma il desiderio di correre da lei era troppo forte. Così decise di seguire il cuore, seppur con qualche incertezza.
Si alzò dallo sgabello e andò verso la pista da ballo.
"E' una cazzata quella che stai per fare" si ripeteva nelle mente, come per convincersi. Non appena le arrivò vicino lei si voltò e lo guardò attonita.
"Zoro? Hai finito di bere il tuo quindicesimo bicchiere?" disse ironicamente, ma lui non rispose a parole. La prese per i fianchi avvicinandola a sè, facendo combaciare i loro bacini. Robin lo guardò stranita, ma non si ribellò e dopo un millisecondo lui la baciò, facendo unire le loro labbra. Lei portò una mano sulla guancia, ricambiando il bacio. Preso dall'emozione, la afferrò per le cosce e la alzò, facendo sbattere la sua schiena alla parete, mentre il bacio diventata sempre più passionale.

ANGOLO AUTRICE
Eccomi! Scusate se ci ho messo tanto ad aggiornare..
Spero che il capitolo vi piaccia (fatto parzialmente alle 1 di notte) :)
Recensite in tantiiiii 
Grazie a chi lo farà ^^ (siete la mia gioia più grandeeee!!)(certo come no...) lasciamo stare..
Alla prossima!
RobinChawn

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Si fecero trasportare dalla passione del momento, l'uno baciando e mordendo le labbra dell'altro.
Lui le infilò le dita tra i capelli mentre la reggeva con l'altro braccio.
Lei gli morse il labbro, reggendosi alle sua spalle con entrambe le braccia, stringendo la presa delle gambe attorno alla sua vita.
La musica pop del cd che il dj aveva scelto per l'occasione faceva da sfondo al momento che entrambi stavano vivendo. 
Nessuno dei due voleva allontanarsi dall'altro, forse per paura o forse per passione.
Zoro mollò la presa, riportandola delicatamente al suolo senza staccarsi da lei.
Robin gli portò le braccia al collo facendo aderire i loro corpi. 
Non appena l'aria cominciò a mancare, entrambi allontanarono leggermente i loro visi ansimando, ma entrambi sentivano ancora il respiro dell'altro sulla pelle.
Robin posò lo sguardo su Zoro: aveva la fronte madida di sudore e la sua espressione era come se dicesse di volerne ancora. Non gli avrebbe detto di no.
Come se lui le stesse leggendo nella mente, la baciò di nuovo facendole schiudere le labbra e unendo la propria lingua alla sua.
Le portò una mano sul sedere, avvicinandola ancora di più a sè come se avesse il timore che potesse scappare.
Lei accettò l'invito, ricambiandolo con ardore mentre con una mano gli accarezzava gli addominali scolpiti da sopra la camicia.
Arrivati a mancare di ossigeno, si allontanarono e stavolta rimasero a guardarsi negli occhi per dei secondi che parvero infiniti.
Dopodichè, lei sorrise posando lo sguardo sulle labbra e riportandolo successivamente sugli occhi di lui. Lo prese per mano e lo condusse fuori dal locale.
"Che succede? Non ti stai divertendo?" Chiese Zoro non capendo il comportamento di Robin.
"Altrochè, solo... volevo uscire un po' per chiarirmi le idee" rispose lei appena fuori dal pub, voltandosi verso di lui.
"Ti stai chiedendo perchè l'ho fatto, giusto?" Lei annuì.
"Non l'hai capito? chiese sorpreso, lei non rispose.
"Cosa siamo noi due?" sperò in una risposta chiara, pronta a risolverle ogni dubbio... ma sentì la voce della sua amica Nami in lontananza che gridava il suo nome, correndo verso di lei.
"Robin! Zoro! Che ci fate qui?" chiese lei ansimando per la corsa.
"E' un luogo pubblico" rispose ironicamente Zoro. Sulla faccia della rossa comparve un'espressione scocciata. 
"Nami!" alle sue spalle comparve Rufy "Robin! Zoro! Ragazzi, che ne dite se entriamo?" chiese l'amico sorridendo a fianco a Nami.
"Io e Zoro siamo appena usciti... ma se voi volete, andate pure. Io passo." rispose Robin con un'aria stanca sul viso "Buonanotte" diede un bacio sulla guancia a Nami e allontanandosi si voltò a salutare i due ragazzi.
"Robin, aspetta!" Zoro corse verso di lei "Non puoi andare a casa da sola di notte e non abbiamo ancora finito di parlare"
"Per quello ci sarà tempo più tardi, ora sono veramente stanca... e non sono una bambina, sono in grado di tornare a casa da sola" disse incrociando le braccia al petto.
"Lo dico per la gente che gira qua attorno." precisò il ragazzo.
"Pensi che ci siano solo assassini e stupratori di notte nelle strade? Zoro perfavore. Buonanotte" si voltò e continuò a camminare, lasciando Zoro tra il perplesso e il preoccupato.


Quel bacio. Ancora non capiva perchè qualche minuto prima faceva l'amico e qualche minuto dopo la baciava con ardore e lei lo ricambiava pure. All'inizio ne voleva parlare con lui, poi non ne era più così convinta e ha deciso di lasciar perdere.
Non le piaceva lasciare i discorsi a metà, ma non avrebbe saputo cosa dire. 
E ora si ritrovava a camminare per le vie di notte, sentendo rumore a ogni passo che faceva. 
Sentì qualche passo dietro di sè, ma appena si voltò passò una macchina che illuminò la strada coi fari accesi e non vide nessuno. Si tranquillizzò, ma forse avrebbe dovuto dar ascolto a Zoro.
Svoltò l'angolo e un uomo robusto con delle enormi mani la afferrò dalla schiena, non riuscendole a far compiere nessun movimento. Lei cercò di dimenarsi, invano.
"Cerca di star zitta e calma piccola, o dovrò obbligarti a farlo" la minacciò questo mentre le sigillava la bocca con la propria mano. 
"Cosa vuoi da me?" riuscì a stento a pronunciare queste parole, vista l'enorme mano che le tappava la bocca.
"Cosa voglio? Divertirmi" detto questo, cominciò a toccarle il ventre sollevandole la maglietta mentre lei si dimenava. Lui la fece sbattere al muro, bloccandola col suo intero corpo.
Passò a palparle il sedere, giungendo all'interno coscia dove maneggiò con la zip dei pantaloni, finchè non riuscì ad abbassarla. 
Robin cercò di muovere le gambe ma non ci riuscì, la stazza di quell'uomo era troppo per lei. Mugugnò un "no" "lasciami" e qualche altra parola, mentre tentava di allontare le braccia dell'uomo con le proprie, fallendo.
Lui le alzò la maglietta tastandole il seno, leccandosi le labbra al solo pensiero di come avrebbe potuto giocare con una creatura così bella. 
Portò le mani dietro la schiena di lei, maneggiando col reggiseno e quando riuscì a sganciarlo, l'unica cosa che vide furono il cielo, il proprio sangue, denti che volavano e sentì anche un forte dolore alla guancia e alla schiena.
Robin rimase incredula davanti a quella scena: un ragazzo sconosciuto era apparso dal nulla e l'aveva colpito con un pugno micidiale. Si riagganciò immediatamente il reggiseno abbassandosi la maglietta e alzandosi poi la zip dei pantaloni. 
Il ragazzo, per evitare di perdere tempo, la prede per un braccio strattonandola con sè e correndo via. Non appena ebbero superato un paio di vie, si fermò.
"Ti ringrazio infinitamente" disse Robin sorridendo e ansimando "ma tu chi sei?"
"Law" rispose semplicemente il ragazzo. 
"Frequenti la One Piece High School?" chiese rendendosi conto che forse l'aveva già visto prima.
"Si" si sistemò il cappello bianco e nero "Dove abiti?"
"Dopo queste altre due vie a destra, svolta l'angolo e la mia casa è l'ultima a destra... perchè?"
"Ti accompagno" disse iniziando a fare strada. Robin lo guardò sorpresa, eppure per evitare un altro spiacevole incidente era meglio ascoltarlo.
Percorsero l'intero tragitto in silenzio, e una volta raggiunta la casa si salutarono.
"Grazie ancora" sorrise la ragazza.
"Di nulla, buonanotte" si voltò e prese a camminare.
"Notte" rispose, entrando in casa e correndo in camera. Si tolse le scarpe e si stese sul letto. Non l'avrebbe detto a sua madre, nè di Zoro nè di Law... 
Lei però voleva rincontrare quel ragazzo, non per chissà quale motivo, in fondo le aveva evitato un trauma adolescenziale. Inoltre doveva parlare con Zoro, che lei volesse o meno gli doveva parlare.
Doveva finalmente capire cosa provava verso di lui.

ANGOLO AUTRICE
Heylaaaa, salve gente!
Si, sono tornata! (dopo giorni, settimane, mesi, anni, secoli, millenni) 
Ogni volta che troverò uno spazietto libero lo dedicherò a continuare le mie due ff in sospeso e a iniziarne di nuove (se ci riesco ahahah)
Scusate la lunghezza (o meglio cortezza) del capitolo, ma capitemi... mancano venti minuti a mezzanotte ahahah (eh vabbe, l'ispirazione mi viene di tarda serata/notte) e sono un po' stanchina ^^"
Colgo l'occasione (anche se in ritardo) di augurarvi BUONE FESTE! 
Grazie infinite a chi recensirà e aggiungerà alle preferite/seguite/ricordate.
Siete la mia caricaaa ahahahah
E ovviamente grazie mille a chi leggerà:)
Alla prossima!

RobinChawn

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